La ragione e il sentimento.

di Lady_Ackerman
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ditemi che tutto questo è un'incubo ***
Capitolo 2: *** Questo piccolo forte sentimento ***



Capitolo 1
*** Ditemi che tutto questo è un'incubo ***


"Senpai...
Saga senpai."
Lo sguardo, innocente e spensierato, mentre mi trovavo faccia a faccia con chi ho sempre amato. Non importava il fatto che fossimo due ragazzi o quello che poteva pensare la gente, volevo solo stare con lui. Volevo fosse mio,ad ogni costo.
E quando è stato così,una sua stupida risata...

ha mandato in fumo ogni cosa.


Mi svegliai di soprassalto.
Maledizione! Ancora quel sogno, mi tormenta ogni notte.

Tra l'altro, sognare sempre e solo Takano-san e il nostro passato, è così irritante,sopratutto dopo la discussione (l'ennesima) avuta ieri.


Seccato, mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno, buttarmi sotto il getto della doccia mi avrebbe fatto di certo riprendere.

Quando uscii, notai fuori dalla finestra del mio appartamento il paesaggio imbiancato; nonostante fossimo agli inizi di marzo, nevicava ancora. Così decisi di indossare una felpa pensate e dei jeans scuri; guardandomi allo specchio, distolsi lo sguardo notando quanto il mio look assomigliasse a quello solito di Takano.

Senza dare alcuna importanza a questo “particolare”, mi diressi in salotto, raccolsi da un tavolino lo storyboard corretto la sera precedente e uscii di casa.

Mentre stavo per chiudere a chiave la porta di casa, notai la porta dell'appartamento 1202, proprio quello dove abitava Takano-san,  socchiusa. Incuriosito decisi di entrare. Chissà...magari era uscito senza chiudere la porta perché andava di fretta o, forse, aveva lasciato la porta aperta come un velato messaggio verso di me?
Scartai dalla mente questo pensiero e richiusi, appannando,  la porta alle mie spalle. Girai intorno con lo sguardo per controllare se lui fosse in casa.

Ma fu la scelta sbagliata: quando entrai in salotto mi resi conto che non avrei mai voluto vedere ciò che gli occhi mi stavano mostrando: vestiti sul pavimento, sparsi ovunque, e di certo una parte di essi non erano quelli di Takano.
Maledicendomi per questa insana curiosità, mi diressi verso la porta della camera da letto e tentennando la socchiusi,  finendo per intravedere nella penombra Yokozawa e Takano nello stesso letto che dormivano.
A quella vista, le braccia mi cedettero facendo scivolare dalle mie mani lo storyboard su cui mi ero tanto impegnato.
In quell'istante, Takano aprì gli occhi, e fissò il mio sguardo sgomento, per poi ripassare di nuovo lo sguardo verso il “suo compagno di letto”, che si era appena svegliato. Anche lui mi guardava sorpreso, nel mentre, chino a terra, cercavo di raccogliere velocemente i fogli sparsi ai miei piedi.
Quando ebbi finito, mi alzai su e me ne andai via, cercando di trattenere più che potevo le lacrime che uscivano dai miei occhi.

"Non è come pensi Onodera!" gridò alle mie spalle, ma le mie orecchie non volevano sentire patetiche bugie, degne di una scena da josei manga di quarta categoria.


A chi voleva darla a bere?! Le cose non potevano essere più chiare di così, lui e Yokozawa... avevano fatto... Dio mio, non riesco nemmeno a pronunciare in mente quella parola che mi viene da vomitare.

Mi sento ingannato di nuovo da chi avevo capito di amare. Maledizione, non era proprio lui che diceva di amarmi? Non aveva detto, che sarebbe riuscito a farmi dire nuovamente "ti amo"?

Takano lui... lui è riuscito nuovamente a spezzare i miei sentimenti, ed ora che so di amarlo... scopro che aveva sempre mentito in tutti questi mesi.
Le lacrime rigavano il volto mentre correvo sotto quella gelida neve dannatamente ghiacciata,come il mio cuore, preda prima degli equivoci e poi degli inganni.

Mai come ora vorrei cancellare ogni più piccolo ricordo di questo sentimento che mi dilania dentro, ogni immagine di te e me, ma soprattutto ogni immagine di te con Yokozawa.


Entrai di corsa alla Marukawa, e mi buttai subito dentro l'ascensore, non riuscivo a smettere di pensare: continue domande percorrevano la mia mente,non esisteva un lato positivo né un dubbio. Tutto era così confuso, doloroso e tremendamente orrendo.


Quando l'ascensore si aprì, mi diressi verso lo studio e decisi di concentrarmi sul lavoro: mi sedetti  alla mia scrivania e tirai fuori lo storyboard, volevo ricontrollarlo ma fu durante la lettura delle tavole, quando mi capitò sott'occhio la scena del bacio dei due protagonisti, che si  scatenò nella mia mente una sequenza di ricordi dei baci, passati e presenti che ho ricevuto da Takano.
Anche se mi buttavo a capofitto nel lavoro, non potevo allontanare la verità da me e adesso, faceva male,veramente male.

"Tutto bene Ricchan?" mi chiese preoccupato Kisa, vedendomi così abbattuto.
"Si,sto bene,forse ho solo bisogno di qualcosa da bere,non ho fatto colazione questa mattina" dissi. Era l'unica scusa che mi era venuta in quei pochi secondi,per cui mi alzai e mi diressi verso il distributore di bibite, per prendere il mio solito energy drink al caffé.
Dopo essermi chinato a raccogliere la lattina, non appena mi alzai, sentii alle mie spalle la presenza di qualcuno che senza preavviso mi passò una mano tra i capelli.
Riconobbi subito quel tocco: si trattava di Takano. Ogni suo tocco, anche legato ad un gesto per nulla erotico, era capace di farmi provare il calore di una bruciatura dove aveva posato la sua mano.

Agli inizi mi dava fastidio questa sensazione capace di portarmi alla mente la verità: Io lo amo.

Ma ora che collego questo amore a un'illusione, voglio solo allontanarlo da me, per non soffrire.

Non toccarmi Takano, non illudermi di nuovo: fa' male. Vai, vai da Yokozawa, vai da chi ti ama e ti rispetta più di me!”


"Non toccarmi Takano..." gli intimai con voce roca e tremante.
"Onodera,te l'ho detto,non è come pensi! Ascoltami prima di fasciarti la testa di stronzate!" ribatté,  prendendomi per un braccio e facendomi voltare verso di lui.

Lo fissavo attonito...


Ti prego, non mentirmi con quegli occhi così seri. Non dirmi di amarmi se non è quello che davvero provi. Perché, fa' male, troppo male. È un male atroce,che trafigge la mia anima, distruggendola così tanto che non vorrei più provare nessuna emozione.


Strattonai un poco il braccio dalla sua presa ferrea, riuscendo a liberarmi.
Corsi fuori, sotto la neve.
Ero solo io e quei pensieri che non volevano lasciarmi ad accompagnare questi miei sentimenti andati nuovamente in pezzi.

Quanto vorrei che anche questo fosse un equivoco, ma purtroppo so che non è così.

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Capitolo 2
*** Questo piccolo forte sentimento ***


Presi la metropolitana e decisi di tornare a casa, dove, nel disordine della mia camera, avevo chiuso le tapparelle e creatomi lo stesso buio profondo che è dentro al mio cuore.
Mi sedetti a terra, la schiena appoggiata allo stipite della porta, il capo chino poggiato sulle ginocchia.
Erano passate all'incirca due, tre ore... non mi importava quanto tempo passassi come un'idiota, al buio, a piangere sui cocci di una relazione finita ancora prima di cominciare per davvero.
Mi ero bloccato a terra a pensare, ed ogni mio pensiero, convergeva verso lo stesso, deprimente e desolante punto: Takano
 
Maledizione, Takano, ma perché?!
Sei sempre tu dannato l'unico capace di distruggermi in un attimo con un solo gesto?!
Fanculo al mio cuore, a  te, e fanculo anche a me!

Già, io...
Ormai è chiaro, sono innamorato di Takano.
Come devo fare? Cosa devo fare? Takano…mi hai desiderato per così tanto tempo, e ora che eravamo vicino dal poter essere felici, tutto è crollato.

Volevo solo amarti, così come lo volevi tu da me. Ma ormai... sei così lontano Takano che per quanto “Ti amo” possa dirti, saranno lo stesso inutili.
Mi vergogno di questi pensieri, ma lo ammetto:
ora come ora vorrei stringerti tra le mie braccia e in un istante, essere un tutt’uno con te e come quella prima volta, sentire pronunciare il mio nome dalle tue labbra e sapere di essere amato.
Ahh... Takano.

Ti voglio , ti desidero, ti amo.
Voglio sperare, sperare che tutto questo sia solo un equivoco.
Cos’è successo con Yokozawa? Avete fatto sesso oppure... l'’amore?
Dio mio, non appena penso a questa eventualità provo un dolore sordo proprio all'altezza del petto.
Allora è così, questo mio cuore che credevo ricucito e invulnerabile ad ogni delusione, di fronte a te, si è spezzato di nuovo.


A distogliermi da questi pensieri sempre più desolanti è la vibrazione del telefonino che ho in tasca.
Lo prendo tra le mani e vedo il nome sul display: è lui, è Takano.
Non voglio sentirlo, non voglio vederlo.
Perfetto! Ora si che sembro proprio una ragazzina innamorata che si litiga col fidanzato perché l'ho visto con un altro! Basta, basta è meglio che esca o mi sentirò più idiota di quanto già non mi senta.
Mi alzai da quella scomoda posizione ed uscii nuovamente.
Cammino sotto la neve,  che a contatto con la mia pelle si scioglie lasciando una scia gelida che lentamente percorre ogni singola parte del mio viso.
Avanzo lentamente, non sapevo dove sarei andato, volevo solo tempo per riflettere e stare in pace con me stesso, me stesso e i miei fottuti pensieri.
Cavoli, che rottura! Sicuramente non volevo finire di nuovo in questo stato e per chi?! Per colpa sempre dell'unica persona di cui mi sia mai innamorato!
Nonostante sia ancora mattina, il cielo è così scuro e spento, come me in questo momento.
Il cellulare non smette di vibrare...è un continuo tempestare di chiamate e messaggi, che non riceveranno mai risposta.
Takano non è mai stato il tipo che demorde facilmente, magari riuscirebbe a non dormire per giorni interi cercando di contattarmi. Diamine, ma perché insiste così tanto?!

Faccio un respiro profondo: basta con tutti questi “perché”,  basta domandarmi così tante cose.
Vorrei andare a passeggiare in un parco, sono sicuro che gli alberi dei fiori di ciliegio saranno spogli.
Vorrei tanto andare vicino al giardino delle superiori, dove una volta vi ho passeggiato con “Saga-Sempai”.
Saga Masamune, attualmente Takano Masamune, il mio primo ed unico amore che mi porto dietro da 1O anni. Tutto crollato per un malinteso a quanto pare, una sua risata di nervosismo l’ho interpretata come un rifiuto che mi ha portato a trasferirmi.
Ora che ci penso la cosa mi riempie di rabbia, se non avessi interpretato male o lui non si fosse fatto prendere dal nervosismo a quest’ora probabilmente saremo stati insieme fino ad oggi...
ma chissà,  forse, va bene anche così…
ahhh, certe volte non mi comprendo nemmeno io.

Cammino lungo il parchetto, e incurante della neve presente sul suolo mi sdraio.

Yokozawa mi ha sempre fatto impazzire, non lo odio ma il modo in cui gira sempre intorno a Takano... mi fa’ imbestialire!
Takano è MIO, solo mio.

Non mi importa di risultare egoista, ora che ho capito l’importanza di Takano nella mia vita, non riesco proprio a farne a meno.
 
Forse dovrei parlare con Takano, risolvere il problema, chiarire un’eventuale malinteso..
Mi viene un sorriso spontaneo sulla bocca, un sorriso che mi fa’ capire quanto io sia inevitabilmente stupido.


Sento di nuovo vibrare, è ancora Takano, questa è la volta buona, mi decido a rispondere alla sua chiamata.
Mi tiro su a sedere, estraendo il telefono dalla tasca e con voce ferma mi decido a rispondere, ma lui mi precede dicendo con il suo solito tono:
 
“Onodera…Girati.”

Obbedisco, mi alzo e lo vedo: è davanti a me, chiude la chiamata e mette via il telefono. Anche io faccio lo stesso.
Sono faccia a faccia con lui, mi specchio nei suoi occhi profondi e malinconici.
Inizio a cercare le parole giuste anche solo per scusarmi per essere corso via in quel modo a dir poco ridicolo.

“Sei un’idiota” disse Takano prima che potessi aprir bocca.
Dannato stronzo, e io che volevo scusarmi.
“Non sono un’idiota!” gli risposi gridandogli addosso, per poi buttare giù, con voce irata tutta la rabbia accumulati da quei continui pensieri maledetti che mi portava appresso da quella mattina:
 “Cosa ci facevi nel letto con Yokozawa maledetto stronzo? Secondo te come dovevo reagire? Saltellare o cosa?”

Takano sgranò gli occhi all’istante per poi scoppiare in una stupida e ebete risata del cavolo, la cosa mi fece irritare non poco:
“Che diavolo ci trovi da ridere Takano!?!”
“Ma allora tu sei veramente idiota, inizi già a fasciarti la testa senza chiarimenti, chissà cosa avrai pensato piccolo uke perverso” disse con tono divertito mentre mi guardava.

Me lo sento, sto arrossendo…Sicuramente è perché aveva ragione lui.

“E sentiamo, cosa sarebbe successo con Yokozawa..”
“Avevamo appena finito un meeting, quando siamo usciti ha iniziato a piovere, allora siamo corsi verso la palazzina dove abitavamo.
Purtroppo era bagnato fradicio e così l'ho invitato a casa mia per ragionare meglio su alcune cose,  nel mentre ci siamo levati i vestiti e abbiamo fatto la doccia – ognuno per conto suo – gli ho prestato un paio di pantaloni mentre io sono restato in boxer. Ed...abbiamo dormito assieme. Tutto qui, ti giuro che non c'è stato nulla di sessuale tra di noi.”
Appena finisce la frase mi passa una mano tra i capelli scompigliandoli. Abbasso lo sguardo perché come un’idiota ho pensato al peggio.
 
“Poteva dormire benissimo sul divano”
 “Come mai oggi ti comporti così stranamente? Sei forse geloso di Yokozawa?”
“Tsk,stai zitto.”
“Perché tutto questo Onodera?” mi chiese, prendendomi il viso tra le sue grandi mani.
Strinsi i pugni, e le parole uscirono spontanee mentre chiusi gli occhi.

“PERCHE’ TI AMO MASAMUNE!”

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