Please be mine.

di GottaBeLou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You caught me. ***
Capitolo 2: *** What a good friend I have! ***
Capitolo 3: *** Why are you smiling like that? ***
Capitolo 4: *** You know I love you? ***
Capitolo 5: *** I'm not ready, not yet. ***
Capitolo 6: *** I'm Louis William Tomlinson, I'm always right ***
Capitolo 7: *** You seem Rudolf ***
Capitolo 8: *** Who's her? ***
Capitolo 9: *** How are you Mr. Celebrity? ***
Capitolo 10: *** You know Romeo and Juliet? ***
Capitolo 11: *** You are a desperate case. ***
Capitolo 12: *** It's never too early for a cup of tea. ***
Capitolo 13: *** What should I sing? ***
Capitolo 14: *** Can I have this dance? ***
Capitolo 15: *** I'm a stupid. ***
Capitolo 16: *** I'll miss you. ***
Capitolo 17: *** I love you. ***
Capitolo 18: *** Give me five! ***
Capitolo 19: *** I can't do this. ***
Capitolo 20: *** She's just a fan. ***
Capitolo 21: *** I'm just a stupid girl, right? ***
Capitolo 22: *** Hi, honey. ***
Capitolo 23: *** You are beautiful. ***
Capitolo 24: *** Please be mine. ***



Capitolo 1
*** You caught me. ***


Capitolo

«You, with your words like knives..»

Stavo provando per l’ennesima volta con la chitarra la canzone che avrei cantato all’audizione, Mean. Stavo seduta tranquillamente su una panchina all’ombra di un albero nel parco più piccolo e sconosciuto della periferia londinese. Non c’era in giro quasi nessuno, solo un paio di bambini che giocavano a palla, le loro madri stavano sedute a guardarli.
Stavo cantando il secondo ritornello quando sentii un rumore alle mie spalle. Mi bloccai e mi voltai di colpo. Vidi una figura che cercava di nascondersi dietro l’albero più vicino, cosa che gli riuscì piuttosto male. Dalla pianta spuntava praticamente metà cappotto. Iniziai a pensare chi potesse essere così stupido e mi sorpresi a ridere.
Mentre mi avvicinavo all’albero una testa spuntò, mi ricordava profondamente qualcuno, così andai più vicino.

«Mi hai beccato» disse lui uscendo allo scoperto. Lo riconobbi. 

«O mio Dio..» sussurrai. Quegli occhi.. lui, davanti a me. Probabilmente aveva capito che ero una fan perché disse 

«Ti prego non urlare» io scossi la testa, incapace di parlare. Lui venne verso di me e mi sorrise.

«Scusa, non ti volevo disturbare ma ti ho sentita cantare e non sono riuscito ad andarmene. Canti davvero bene» disse il ragazzo 

«G-grazie» balbettai in risposta.

«Stavi provando per qualcosa o..? Ti ho sentita per due volte di fila cantare la stessa canzone» trassi un respiro profondo 

«Domani pomeriggio ho un’audizione per il musical scolastico, niente di importante» 

«Secondo me se canterai così vincerai di sicuro» mi vennero le lacrime agli occhi 

«Grazie, è bellissimo sentirsi dire qualcosa del genere da te» 

«Hey! Guarda che io sono una persona normalissima!» 

«Certo, una persona normalissima che ha fan in tutto il mondo» 

«Va bene, sono speciale» disse iniziando a ridere. Quante volte avevo pensato a come sarebbe stato incontrarlo?

«Qual è il musical?» ero ancora persa nei suoi occhi, ci misi un attimo a rispondere.

«West side story»

«Anche io ho recitato in un musical sai?»

Annuii sorridendo.

«Comunque davvero, non credo che avrai problemi domani..» continuò lui 

«Dici così solo perché non hai sentito le altre ragazze cantare» 

«Però ho sentito te» abbassai lo sguardo.

«Facciamo così..» disse mettendo una mano in tasca. Estrasse quella che sembrava una moneta e me la porse. «Prendila, è uno dei miei portafortuna. Può sembrare una cosa stupida ma è il ricordo di una persona che ho incontrato anni fa» non sapevo cosa dire.

«Non voglio che tu rimanga senza..» dissi poi scuotendo la testa

«Stai tranquilla, prima o poi me la ridarai» prese la mia mano e ci mise la moneta, non era inglese.

«Grazie» dissi senza guardarlo.

«Ora purtroppo devo andare, comunque io voglio assolutamente sapere come va domani. Hai qui un telefono?» 

«Certo» dissi prendendolo dalla tasca dei jeans. Glielo diedi.

Lui digitò qualcosa poi me lo passò sorridendo «Mandami un sms su questo numero quando sai qualcosa» non risposi, continuavo a fissare i numeri sullo schermo.

«Devo andare davvero. Aspetta un attimo! Non mi hai detto il tuo nome» 

«Sono Scarlet» 

«Allora, ciao Scarlet. Per favore non dare a nessuno il numero. Uscirebbe un casino grande quanto una casa» 

«Certo figurati. Non lo farei mai» sorrise e si allontanò.

Salvai il numero in rubrica e ne composi un altro subito dopo.

«Alex» dissi appena lei alzò la cornetta 

«Scarlet? Sei tu?» 

«Si e non puoi immaginare cosa mi è successo» 

«Io. Tu . casa mia. Dieci minuti»

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Ciao a tutti!
Nuova FF. Spero vi piaccia.
Recensitemi se vi va, non mordo.
Byee c:
Ga.

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Capitolo 2
*** What a good friend I have! ***


hes

«COSA?! Louis Tomlinson? È uno scherzo vero?» chiese appena pronunciai il nome del ragazzo «No, non sto scherzando. Era lui» «Cosa ti ha detto?» «Mi ha fatto i complimenti per come avevo cantato» «Oddio. Davvero? Sono troppo felice per te» «Anche io. Non ci credo»
«Hai un autografo?» «Ehmm.. non sono riuscita a chiederglielo» «Ma comee?» «Scusa eh! Avrei voluto vedere te..» «Per questa volta ti perdono» «Che amica simpatica che ho..» «Te l’ho sempre detto» mi abbracciò.
Conoscevo Alex da talmente tanto tempo che la consideravo quasi una sorella. Eravamo due patite dei One Direction, li seguivamo fin da Torn e durante XFactor li avevamo votati un sacco di volte.
«Io dovrei andare a casa. Se arrivo tardi mamma mi mutila» dissi «Ok, allora ci vediamo domani a scuola» 
«Sempre che non muoia prima» mi diede una spinta e iniziammo a ridere. Mi accompagnò alla porta e io uscii per poi avviarmi verso casa che distava un quarto d’ora.
Mi infilai le cuffie e iniziai a canticchiare Skyscraper, una delle mie canzoni preferite.

***

«Ciao! Sono a casa» urlai varcando la soglia. «Ciao tesoro, tutto bene?» chiese mia madre dalla cucina. «Si, dai. Io e Alex siamo andate a mangiarci un gelato e poi siamo state al parco» mentii. I miei non approvavano molto la mia scelta di cantare e, anni prima, quando mi era stato  proposto di fare uno stage estivo in un conservatorio non me l’avevano permesso. Non perché secondo loro non fossi brava o cose del genere, non mi avevano mai sentita, ma semplicemente perché credono che cantare non porti a niente. Loro mi vorrebbero dottoressa, cosa che non succederà mai.
Mi avevano sempre fatto fare tutto quello che volevo, per questo continuavo a chiedermi il perché della loro scelta.
Comunque avevo deciso di non smettere, perché era una cosa che mi piaceva davvero fare. Precisamente per questo avevo deciso di fare l’audizione per il musical scolastico. In ogni caso avrei evitato di dirlo loro, volevo prima essere sicura di essere nel cast.
Dopo cena, fortunatamente già pronta quando ero arrivata , entrai in camera mia e da lì uscii sul tetto. La mia finestra era alla stessa altezza di quest’ultimo quindi non mi fu difficile. Lo facevo da anni ormai. Era l’unico modo che avevo per stare sola con i miei pensieri.
Avevo portato anche la mia chitarra quindi iniziai a suonare, ogni tanto la solitudine mi faceva stare bene. Mi sentivo in pace con me stessa.
Dopo un po’ iniziai a guardare le stelle, poi rivolsi gli occhi al mio cellulare che era appoggiato alla mia destra.
Iniziai a pensare che forse Louis stava pensando a me, come io stavo facendo con lui, ma cacciai via il pensiero, era un’idea troppo stupida per essere vera. Ero solo una delle tante fan. Tornai a guardare le stelle, dopo il liceo probabilmente avrei studiato astronomia o qualcosa del genere.
Andai a dormire solo un’ora più tardi, ma continuai a girarmi per un bel po’ nel letto.

***

«Tesoro! Forza svegliati!» l’urlo di mia madre mi fece uscire dal mondo dei sogni, luogo in cui amavo rifugiarmi.
Scesi a fare colazione poi mi preparai.
Alle 7.45 ero pronta per l’autobus. Uscii di casa e quando arrivò presi posto. Alla fermata successiva mi raggiunse Alex.
«Ciao bellissima!» mi disse sorridendo come sempre «Ciao a te. Dormito bene?» «Tres bien,  vous?» «Abbastanza bene dai. Oggi test di francese?» «Si, devo prendere il massimo, se no mia madre non mi lascia uscire sabato» «Mi sembra giusto» «Tu hai le audizioni oggi, eh?» «Ti prego non ricordarmelo. Me la sto facendo addosso
» «Forza che sei bravissima. Te l’ha detto anche..» «Sssst!» la interruppi.
«Ops. Scusa» disse lei iniziando a ridere. «Sapevo di non dovertene parlare» «Prometto che non ne parlerò più» «Lo spero» arrivammo a scuola.
La giornata passò abbastanza in fretta, forse troppo, e mi ritrovai seduta su una delle poltroncine imbottite dell’auditorium con la chitarra sulle ginocchia. Avevo convinto Alex a rimanere con me, avrei avuto bisogno di un supporto morale e fisico, sarebbe stato un lungo pomeriggio.
Eravamo una trentina tra maschi e femmine. Conoscevo quasi tutti, qualcuno solo di vista.
«Buongiorno ragazzi» disse Miss Cloud, la prof di tecniche teatrali, entrando con Mr. Cox, prof di musica, entrambi responsabili delle audizioni per il musical.
«Buongiorno» rispondemmo tutti noi in coro.
«Vogliamo cominciare?» chiese l’uomo e senza aspettare una risposta continuò «Allora, procederemo in ordine alfabetico, quando chiamiamo il vostro nome voi semplicemente salite sul palco e cantate. Ok?» mormorio di assenso.
«Ok. Il primo è James Andie. Puoi salire sul palco?» un ragazzo si alzò e si diresse verso il palco. James aveva un anno meno di me, non lo conoscevo molto bene ma ci avevo parlato un paio di volte.
Io sarei stata verso la fine, chiamandomi Stones di cognome, quindi avremmo dovuto aspettare un po’.
Le audizione andavano avanti e si concludevano tutte nello stesso identico modo: un applauso e un ‘Grazie mille. Puoi andare’ da parte di uno dei due professori.
Eravamo alla N quando, forse per l’agitazione, tirai fuori il cellulare e scrissi un messaggio premetti invio ma me ne pentii subito.


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Buonsalve!
Nuovo capitolo, devo ammettere che non mi piace moltissimo, il prossimo sarà più bello :)
Fatemi sapere cosa ne pensate e dove posso migliorarmi, grazie.
Ciaooo c:

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Capitolo 3
*** Why are you smiling like that? ***


Capitolo 3 'Why are you smiling like this?' Sei una stupida. Ora ti prenderà per invasata. 

LOUIS’ POV

«Louis, per favore potresti evitare di continuare a guardare il cellulare e magari iniziare a collaborare?» la voce di Mike, uno della crew, mi risvegliò dal semicoma in cui ero «Uhm?» mugugnai io.
«Va bene, l’abbiamo perso» osservò Niall «No. Non abbiamo perso nessuno, c’è solo qualcuno che ha deciso che uno stupido Blackberry è più importante della nuova canzone..» continuò Mike.
«Mike, capiscilo. Sta aspettando un sms importante» «Non mi interessa, avete deciso di aiutare a comporre le canzoni? Ora dovete farlo. I messaggi possono aspettare. Oltretutto di chi dovrebbe essere questo sms?» «Della r..» «DI MIA MADRE!» interruppi Niall. I ragazzi mi guardarono.
«Beh, allora tua madre dovrà aspettare. Abbiamo bisogno della collaborazione di..» smisi di ascoltarlo quando il mio telefono vibrò.
«Louis? Mi stai ascoltando?» «Si due secondi» dissi aprendo il messaggio, lui mugugnò qualcosa sbuffando.

‘Ciao Louis :) Probabilmente ti sarai già dimenticato di me.. sono Scarlet. È quasi il mio turno per le audizioni, gli altri sono parecchio bravi e non so se riuscirò a raggiungerli e ad avere una parte importante nel musical. Ti scrivo perché volevo ringraziarti ancora per il tuo portafortuna, spero mi aiuti avere un pezzetto di te con me mentre canto. xx’


«Perché sorridi così?» chiese Harry che era appena entrato.

«Credo gli sia arrivato il messaggio» rispose Zayn per me.
«Aaah. Tutto si spiega» continuò il riccio.
«Ragazzi! per favore. Ne parlerete dopo. Ora possiamo metterci al lavoro? Grazie» disse Mike interrompendo l’amorevole conversazione.
Risposi velocemente all’sms e mi misi al lavoro insieme agli altri. Quella ragazza aveva occupato i miei pensieri da quando me ne ero andato dal parco, la sua voce aveva qualcosa di speciale e così anche i suoi occhi verdi.

***

SCARLET’S POV

«Perché ora?» mormorai notando che il mio cellulare si era spento da solo.
«Che c’è?» chiese Alex «Mi è morto il telefono» «Dai lo sistemerai dopo, mi sa che tra poco tocca a te..» «Non poteva aspettare un po’? Cavolo..» stavo cercando di riportarlop in vita quando..
«Stones? Scarlet Stones?» mi bloccai e mi alzai meccanicamente, improvvisamente presa dall’ansia.
«A-arrivo» balbettai. Alex mi guardò e mimò in labiale 
«Forza, sarai bravissima»
Presi la chitarra e mi diressi verso il palco.
«Ciao Scarlet» disse Mr. Cox.
«Buongiorno» risposi io.
«Cosa ci canti?» «Mean, di Taylor Swift» «Molto bene, cominciamo» concluse con un sorriso.
Era un uomo sulla quarantina, leggermente brizzolato e con gli occhi scuri. Lei invece era castana con gli occhi azzurri, non doveva avere più di 35 anni.
Trassi un respiro profondo e iniziai a suonare.

Forza Scar, ce la puoi fare. Ricordati la moneta.

You, with your words like knives
And swords and weapons that you use against me
You have knocked me off my feet again
Got me feeling like a nothing
You, with your voice like nails on a chalkboard
Calling me out when I’m wounded
You picking on the weaker man
Quegli occhi, quel sorriso..
Well you can take me down with just one single blow
but you don’t know, what you don’t know…
Someday I’ll be living in a big ol’ city
And all you’re ever going to be is mean
Someday I’ll be big enough so you can’t hit me
And all you’re ever going to be is mean
Why you gotta be so mean?
Pensa a cantare, non a lui. La sua voce..
And I can see you years from now in a bar
Talking over a football game
With that same big loud opinion
But nobody’s listening
Washed up and ranting about the same old bitter things
Drunk and grumbling on about how I can’t sing
But all you are is mean
All you are is mean
And a liar, and pathetic, and alone in life
And mean, and mean, and mean, and mean
But someday I’ll be living in a big ol’ city
And all you’re ever going to be is mean, yeah yeah
Someday I’ll be big enough so you can’t hit me
And all you’re ever going to be is mean
Why you gotta be so mean?
Someday I’ll be living in a big ol’ city
And all you’re ever going to be is mean, yeah yeah
Someday I’ll be big enough so you can’t hit me
And all you’re ever going to be is mean
Why you gotta be so mean?

Silenzio. Nessuno parlava poi partì l’applauso, pensavo fosse stata Alex, ma veniva da un’altra parte. Tutti si unirono, io abbassai la testa a mo’ di inchino e Miss. Cloud disse sorridendo «Molto bene. Grazie, puoi accomodarti» «Grazie» risposi io scendendo con la chitarra in mano.
«Sei stata bravissima» disse Alex appena arrivai al mio posto. Le sorrisi.
Grazie.
Misi la mano in tasca e sentii la moneta.
Grazie.

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New chapter! :)
Sprero vi sia piaciuto, ci sentiamo con il prossimo ;)
Lasciate una recensioncina (?)
Byeeee c:

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Capitolo 4
*** You know I love you? ***


Capitolo 4 'You know I love you?' Mi sedetti e ripresi il cellulare in mano, volevo riuscire a metterlo a posto.
Ero talmente concentrata che non sentii neanche continuare le audizioni poi una voce, una canzone..                  
Alzai lo sguardo dal telefono e vidi sul palco un ragazzo seduto dietro il pianoforte.


Oddio.
These clouds are going nowhere baby, rain keeps coming down
I just thought I'd try to call you baby, for you've gone too far out of town
and I hope you that you get this message that I'm leaving for you
cause I hate that you left without hearing the words that I needed you to

«Chi è?» chiesi a bassa voce ad Alex. Lei scosse la testa.
Era fantastico.

And I hope you find it, what you’re looking for
and I hope it's everything you dreamed your life could be, and so much more
and I hope your happy wherever you are
I wanted you to know that nothings gonna change that
and I hope you find it

Am I supposed to hang around and wait forever,
last words that I said that I was nothing but a broken heart talking baby
you know that wasn't what I meant
Call me up, let me know that you got this message that I'm leaving for you
Cause I hate that you left without hearing the words that I needed you to

Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.

And I hope you find it, what you’re looking for
and I hope it's everything you dreamed your life could be, and so much more
and I hope your happy wherever you are
I wanted you to know that nothings gonna change that,
and I hope you find it

Whatever it is, I know that you miss it here
And I hope you find it, what you’re looking for
and I hope it's everything you dreamed your life could be, and so much more
and I hope your happy wherever you are
I wanted you to know that nothings gonna change that

no no no
And I hope you find it
I hope you find it

Una lacrima mi rigò la guancia destra. La asciugai con la manica della felpa.
Quella canzone racchiudeva un miliardo di emozioni, troppi ricordi.
Trassi un respiro profondo e mi alzai.
«Scarlet, dove vai?» chiese Alex «Ho bisogno di prendere aria..» finsi un sorriso.
«Me ne ero dimenticata, la canzone, scusa. Ci vediamo fuori tra un po’?» «Certo. Mi sistemi tu la chitarra per favore? Scusa, ma..» «Non c’è problema»
Mi allontanai prendendo la giacca.

***
Rimasi fuori per un po’, seduta su una panchina a guardarmi in giro. Tutte le volte che sentivo quella canzone ripensavo a lui. Era stata una delle persone più importanti della mia vita e avrei continuato ad amarlo per sempre.
«Scarlet?» mi voltai sentendo il mio nome. Alex.
Le sorrisi. Mi ero ripresa, più o meno.
«Stai bene?» «Ora meglio, grazie. Andiamo?»
lei annuì e ci avviammo verso casa a piedi.

Stavamo camminando quando lei esclamò
«SCARLET!» «Cosa c’è? Mi hai fatto prendere un colpo» «Scusa, mi è venuto in mente che ho sistemato il tuo telefono» «Davvero?» «Eccolo»
disse lei porgendomelo.

«Grazie. Come hai fatto?» «Ho solo tolto la batteria e ci ho soffiato dentro, poi si è acceso» «Sai che ti amo?» «Credo tu me l’abbia detto un paio di volte durante questi anni» scoppiammo a ridere. Riusciva sempre a farmi tornare il buonumore.
Avevo un sms, lo aprii.
‘Certo che mi ricordo di te! Stai tranquilla, non devi preoccuparti di niente, andrai alla grande. Fammi sapere! L.’ era di Louis e risaliva a più di un’ora prima.
Gli risposi ‘Abbiamo finito poco fa. Non penso sia andata male, grazie alla tua moneta, grazie a te.’
Alex non sapeva del numero, quindi finsi che fosse mia madre. Odiavo mentirle.
La salutai sul vialetto di casa sua e procedetti verso la mia, che era poco distante.

***
LOUIS’ POV

«Louis, tu sei veramente agitato per una ragazza che nemmeno conosci solo perché deve fare un’audizione?» mi chiese Liam.
«Non è che sono agitato, solo che ha una voce fantastica e voglio sapere come va» «Non è che ti piace lei e non la voce?» si intromise Harry. Io ripensai ai suoi occhi verdi.
«Ma cosa stai dicendo? Ne abbiamo già parlato, no?»
entrammo in una di quelle discussioni in cui tu non riesci mai a far prevalere quello che pensi perché sono tutti contro di te, poi mi si illuminò lo schermo del Blackberry.

Mi fiondai sul cellulare ma Niall fu più veloce, gli altri mi bloccarono.
Il biondo lesse il messaggio ad alta voce nonostante le mie lamentele. Poi gli altri mi lasciarono.
«Grazie, eh» dissi io andando verso Horan.
«Posso averlo?» chiesi seccato porgendo la mano. Lui mi mise il cellulare sul mio palmo. «Ti ringrazio»
Iniziai a digitare, mentre gli altri lasciavano perdere e si avvicinavano alla TV.
Ero contento per lei, sapevo benissimo che avrebbe fatto un figurone.
‘Visto? Te l’avevo detto. Mi sarebbe piaciuto vederti, sentirti.. :) L.’
«Ragazzi, io non mangio stasera, non ho fame. Vado in camera. Sono stanchissimo» dissi avviandomi. Loro mi guardarono.
«Dai Louis, non ti sarai offeso! Stavamo solo scherzando» osservò Zayn.
«Figurati se mi sono offeso! È solo che abbiamo lavorato tutto il giorno e ho sonno. Non ho chiuso occhio stanotte. Ciao ragazzi» risposi sorridendo. Ero stanco per davvero.
Mi salutarono e io uscii in corridoio, poi entrai nella mia camera che era a fianco di quella in cui si trovavano gli altri. Stavamo in un hotel e eravamo divisi in due camere, io e Harry, Zayn, Liam e Niall.
Feci una doccia veloce poi notai che mi era arrivato un sms.
‘Beh, Magari ci sarà un’altra occasione. Spero’
Le risposi subito ‘Lo spero anche io. Se dovesse capitare tu fammelo sapere, ok?’
‘Certo. Non è che non sto parlando con il vero Louis Tomlinson? Non mi sembra reale tutto questo’
‘Louis Tomlinson? Chi è costui? Io mi chiamo Lawrence! Ahaha certo che sono io!’
Poi iniziammo a chiacchierare tramite sms. Sembrava una ragazza fantastica.
Dopo un’oretta entrò Harry.
«Ancora sveglio?» mi chiese sorpreso. Alzai le spalle.
«È lei?» mi chiese indicando il cellulare che avevo in mano. Annuii. Si sedette sul letto di fianco al mio.
«Cosa pensi di fare? Con lei intendo..» «Non lo so. Ha qualcosa di speciale, non so ancora cosa sia, però ce l’ha» «Della serie ‘She’s got that one thing’?» mi strappò una risata.
«Più o meno» dissi io, sempre ridendo. Harry era uno dei miei migliori amici e aveva una bella parola per ogni occasione.
Mi infilai nel letto subito dopo averle dato la buonanotte e continuai a ripensare a quegli occhi verdi, alla sua voce..
Non mi era mai capitato di sentirmi così per una ragazza il giorno dopo averla incontrata.
Cavolo Tomlinson, hai vent’anni non quindici! Continuai a ripetermi finchè non crollai sul cuscino.


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Nuovo capitolo bellezze e bellezzi (?)
Se vi va ditemi cosa ne pensate, ci tengo.
Al prossimo capitolozzo, besos.
-Ga

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Capitolo 5
*** I'm not ready, not yet. ***


Capitolo 5. 'I'm not ready, not yet' SCARLET’S POV

Tremavo, letteralmente. Io, Scarlet Judith Stone, che parlavo tramite sms con Louis Tomlinson?
Tutto sembrava troppo bello. Insomma, erano solo stupidi messaggi, ma per me valevano tantissimo. Volevo dirlo a Alex ma non potevo, non potevo dire alla mia migliore amica la cosa che in quel momento mi stava facendo saltare di gioia.
Dopo un’ora ci salutammo e andai a dormire. Mi infilai le cuffie e chiusi gli occhi.

***

«Scarlet! È ora!» mi alzai al grido di mia madre e iniziai a prepararmi.
Mezz’ora più tardi ero sul vialetto, puntuale per l’autobus.
La giornata passò abbastanza in fretta, per il pomeriggio non avevo compiti da fare quindi decisi di andare a farmi un giro per Londra.
Mentre camminavo passai davanti a una libreria e decisi di fermarmi.
Appena entrata l’odore di chiuso mi travolse, era uno di quei posti polverosi, qualcosa che non ti aspetteresti mai di trovare in una città come quella.
Pur avendo abitato per tutta la mia vita a Londra non aveva mai visto quel posto.
All’interno c’era un vecchio signore seduto dietro il bancone e una ragazza che leggeva.
L’uomo mi salutò e mi chiese se avevo bisogno di qualcosa in particolare, risposi che avrei solo dato un’occhiata.
Stavo girando tra gli scaffali quando sentii una voce dietro di me
«Hey!» mi voltai di colpo. Un ragazzo biondo e con gli occhi nocciola mi fissava. Aveva qualcosa di familiare.
«Mi hai fatto prendere un infarto lo sai?» dissi io.
«Scusa, non volevo. È solo che ti ho riconosciuta e ho voluto salutarti» «Riconosciuta?» lo guardai confusa.
«Sei Scarlet, no? Vengo alla tua scuola, probabilmente non mi hai mai visto perché sono arrivato da poco. Faccio parte dello scambio culturale, sono di New York»
«Che figura, scusami. Comunque piacere» «Nessun problema. Sono Drew» disse con un bellissimo sorriso.
Gli strinsi la mano.
«Ma lavori qui o..?» «Non proprio. Il proprietario mi ospita a casa sua» indicai l’uomo al bancone e lo guardai con aria interrogativa. Lui annuì.
«È simpatico!» disse mettendosi a ridere.
«Non ne dubito, però magari sarebbe stato meglio qualcuno.. ehmm..» «Giovane? Non ti preoccupare, a me va benissimo così»
«Allora, avrai già visitato Londra, suppongo..» cambiai discorso.
«Non proprio. In queste due settimane sono stato occupato, poi non ho trovato nessuno che mi facesse da guida» «Si da il caso che io abiti qui da 17 anni. Quindi se ti va posso farti fare un mini tour» «Certo! Sarebbe bellissimo» «Allora andiamo?» «Ora? Ma non dovevi comprare un libro?» «Sono entrata per curiosità, poi preferisco conoscere meglio il ‘figlioccio’ del proprietario, magari otterrò degli sconti» «Non ci conterei molto..» disse lui ridendo.
Uscimmo dalla libreria e iniziammo il giro.
Avevamo appena iniziato a camminare quando ebbi l’illuminazione.
«Oddio! Ma tu sei il ragazzo che ha cantato Hope you find it vero?»
Sembrava sorpreso della mia esclamazione, poi sorrise «Si, pensavo l’avessi già capito»
«Continuo a fare una figura dietro l’altra. Eccellente. Comunque sei davvero bravo»
«Grazie mille.. però ho visto che verso la fine uscivi dall’auditorium» «Ehmm.. si. È una lunga storia» dissi abbassando lo sguardo «e non credo di essere pronta per parlarne, non ancora»
«Figurati, non preoccuparti» disse lui toccandomi il braccio destro. Io sorrisi malinconica.
Un’altalena. Due occhi verdi. Una luce. Più nulla.
«Scarlet?» «Uhmm?» mugugnai ritornando alla realtà «Scusa, ero sovrappensiero» «Tutto bene?» chiese lui, aveva un’aria preoccupata. Annuii e cambiai argomento iniziando a parlare di Londra.
Passammo tutto il pomeriggio insieme, e verso le 18 tornammo alla libreria dove ci eravamo incontrati.
Dopo esserci salutati mi avviai verso casa.
Dopo aver cenato parlai per un po’ con Alex in video chat e andai a dormire, il giorno seguente avrei saputo chi sarebbe stato nel cast e chi no.

 


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Ciao ragazzi! 
Nuovo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate. Scusate se è corto.
Vi avviso, tra il prossimo e quello dopo ci sarà una sorpresa. 
Aspetto qualche recensione. 
Goodbye c:
-Ga

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Capitolo 6
*** I'm Louis William Tomlinson, I'm always right ***


Capitolo 6. 'I'm always right'

«SCAAAAAAAAAAAAAAARLET!» mi svegliai di soprassalto per l’urlo che mamma aveva cacciato.
«Cosa? Come? Dove? Perché?» dissi strofinandomi gli occhi.
«È tardissimo. Alzati» guardai l’orologio. Ero in un ritardo assurdo. Dopo solo 10 minuti sarebbero iniziate le lezioni.
Mi alzai, presi dei vestiti a caso dall’armadio e me li infilai. Lavai i denti e uscii dalla porta con la spazzola in mano. Mio padre si offrì di portarmi a scuola, anche perché non c’erano alternative.
Entrai in classe appena in tempo, il prof era appena arrivato.
«Cos’è successo?» chiese Ben, seduto di fianco a me.
«Mi sono svegliata cinque minuti fa, non è suonata la sveglia. È stata dura ma ce l’ho fatta» dissi con aria drammatica sistemandomi i capelli.
«Sai? Sei sorprendente» disse ridendo.
«Lo so, caro. Lo so»
«E anche modesta!» gli strizzai l’occhio destro.
Ben era un mio grande amico, lo conoscevo da anni ma nell’ultimo periodo ci eravamo un po’ persi.
Mr. Fog aveva iniziato a spiegare, non riuscivo ad ascoltarlo, continuavo a pensare al musical. Che parte avrei avuto? Chi sarebbe stata Maria? Chi Tony?
Ero persa nei miei pensieri quando «Buongiorno a tutti. Vi comunichiamo che è appena stato affisso il cast del musical scolastico. Si ringraziano tutti quelli che hanno partecipato alle audizioni»
Il mio cuore perse un paio di battiti, quello non sarebbe stato solo uno stupido musical scolastico, almeno non per me. Se fossi riuscita ad avere una parte importante avrei fatto capire ai miei quanto mi piacesse cantare.
Finita l’ora mi precipitai all’entrata, dove c’era la bacheca degli avvisi. Un sacco di ragazzi e ragazze stavano lì davanti e non mi permettevano di vedere.
«Congratulazioni!» urlò qualcuno da dietro. Mi voltai di colpo. Drew.
«Sei Maria!» mi disse sorridendo.
«Cosa? Stai scherzando?» chiesi io incredula.
«Certo che no. Te lo meriti» lo abbracciai senza pensare, ero troppo felice.
«Tu che parte hai invece?» chiesi qualche secondo dopo.
«Tony»
«Davvero? Che bello, sono felice per te» lui sorrise ancora di più. I suoi occhi nocciola sembravano più belli.
Qualcuno tossì alle mie spalle, mi girai e vidi Alex.
«Sono la protagonista!» urlai prima di travolgerla con un altro dei miei abbracci. Lei mi strinse.
«Lo sapevo che ci saresti riuscita. Te l’avevo detto che eri stata bravissima»
«Ti voglio bene»
«Anche io, Scar»
«Cavolo, ho lezione!» esclamai accorgendomi dell’ora.
Salutai velocemente lei e Drew e mi avviai verso la classe.
Passai il resto della giornata a sorridere. Io, Scarlet Stones, protagonista di West Side Story.
Verso le 15 mi si illuminò lo schermo del cellulare, un messaggio. Louis.
‘Hey Scar! Allora? Novità sul musical? Sono in pensiero. L’
Me n’ero completamente dimenticata.

Scarlet, sei un’ebete.
‘Ciao! Hanno appena affisso i risultati.. non è andata esattamente come pensavo’
Il cellulare iniziò a squillare. Louis mi stava chiamando. Panico.
«Pronto?»
«Scarlet, sono Louis» il mio cuore batteva a mille.
«Ciao. Come va?»
«Io bene. Tu? Perché non è andata come pensavi? Se non sei nel cast vengo lì io e gli faccio cambiare idea!»
«Lo faresti davvero?»
«Certo. Tu meriti di essere nel musical»
«Chi è?» chiese Alex spuntandomi alle spalle. A gesti le feci capire di aspettare. Poi tornai alla conversazione con Louis.
«Allora che parte hai?»
«Sono Maria»
«La protagonista?! Che bello! Sono contentissimo! Te l’avevo detto, vero?»
«Si, me l’avevi detto. Devo ammettere che avevi ragione»
«Io sono Louis William Tomlinson, ho sempre ragione» disse ridendo, mi unii a lui.
«Ora devo andare, purtroppo. I ragazzi hanno bisogno di me» continuò lui.
«Va bene non c’è problema»
«Ti faccio ancora i complimenti. Sono sicuro che sei stata fantastica»
«Grazie»
«Magari ci sentiamo più tardi. Ok?»
«Certo, va bene»
«Perfetto. Ciao Scar»
«Ciao» attaccai.
Alzai lo sguardo. Alex mi fissava.
«Che c’è?»
«Ah, non so. Il tuo sorriso va da un orecchio all’altro. Vuoi spiegarmi?»
«Spiegare cosa?» continuava a guardarmi «Ok. Era Louis»
Rimase zitta qualche istante poi esplose.
«Ragazza che non dice alla sua migliore amica di avere il numero di cellulare di uno dei suoi idoli che hai detto?»
Avevo preparato già il discorso, sapevo che prima o poi avrei dovuto parlargliene.
Nessuno avrebbe dovuto saperlo, ma io mi fidavo di lei.

***

LOUIS’ POV

«ODDIO» 
«Perché hai urlato? Stavo cercando di dormire» si lamentò Harry, sdraiato nel letto nonostante fossero la 1 di pomeriggio.
«E’ arrivato»
«Il messaggio? Grazie al cielo. È da stamattina che ci stressi»
«Non sembra felice da quello che ha scritto però. La chiamo»
«Tu fai cosa?!»
«La chiamo. Voglio sapere come è andata»
«Ma non è a scuola a quest'ora?»
«Pfff» sbuffai uscendo sul balcone. Dovevo sentirla quindi composi il numero.
«Pronto?» dalla voce sembrava sorpresa.
Iniziammo a parlare. Sarebbe stata Maria, la protagonista. Si può essere fieri per qualcuno che quasi neanche conosci? Beh, io lo ero. Ero orgoglioso di una ragazza che aveva visto una volta sola.
Dovetti attaccare perché Harry mi chiamò. Dovevamo scendere per una riunione con gli altri.
C’era un’idea che mi ronzava in testa così verso le 19 decisi di fare quello che mi diceva. Mandai un messaggio a Scarlet.
Qualche minuto più tardi mi rispose.
«Cos’hai da sorridere ancora tu?» chiese Niall vedendomi.

-----
Udite, udite! (?)
Nuovo capitolo.
Recensitemi, se vi va. Vorrei sapere cosa ne pensate :D
Al prossimo!
Ciaos.

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Capitolo 7
*** You seem Rudolf ***


Capitolo 6. sitemare

SCARLET'S POV

Santa pace benedetta.
Lessi il messaggio cinque o sei volte per essere sicura che mi fosse arrivato davvero.
‘Hey Scar! Mi stavo chiedendo se domani ti andava di venire qui da noi in hotel che ti faccio conoscere anche i ragazzi. Non c’è scuola giusto? Fammi sapere se ti va. L.’
‘Non stai scherzando vero? Mi piacerebbe tantissimo!’ risposi alla fine, pentendomi subito dopo. Sembravo una ragazzina con gli ormoni in subbuglio.
Mi scrisse un altro sms dove mi spiegava dove e quando. Iniziai a fare il conto alla rovescia. Solo 15 ore. Alle 10 del giorno dopo il mio sogno si sarebbe realizzato. Avrei tanto voluto che potesse venire anche Alex.

***

Mi svegliai abbastanza presto per i miei standard del sabato e entrai in doccia subito dopo aver acceso lo stereo. Con quale canzone avrei cominciato la giornata? Forever unstoppable, perfetta.
Mi vestii e mi pettinai. Lavai i denti e presi la borsa dopo essermi infilata le mie Vans.
Salutai i miei e uscii di casa, diretta verso l’hotel.
Un quarto d’ora più tardi arrivai, davanti alle porte c’era qualche ragazza con dei cartelloni ‘I LOVE 1D!’
‘HARRY MARRY ME!’ ‘KISS ME I’M IRISH’ e cose del genere.
Il portiere mi chiese, vedendomi entrare
«Hey, tu! Chi stai cercando?» lo guardai fingendomi confusa.
«Cosa?»
«Sei qui per i One Direction? Sai..» indicò le ragazze. Scossi la testa e dissi quello che mi aveva suggerito Louis.
«Affatto. Sono qui per fare visita a mio zio, il signor Tomson»
«Se è così entra pure e scusa»
«Grazie mille, non c’è problema»
La stessa scena si ripeté con l’addetto alla reception, finalmente riuscii a entrare nell’ascensore per raggiungere il piano della camera dei ragazzi.
Cercai la porta lungo il corridoio. 280, eccola. Bussai timidamente.
«Chi è?» chiese una voce che conoscevo troppo bene
«Sono Scarlet» la porta si aprì. La stanza era abbastanza grande, c’erano tre letti al centro. Le pareti erano color crema. Ma non era quello ad attirare la mia attenzione.
Sul letto centrale stavano seduti due ragazzi, un biondino e uno con i capelli castano scuro e la pelle ambrata. Vicino alla finestra invece un altro cercava di raccogliere quelle che sembravano delle magliette.
Davanti a me, invece, Louis mi guardava sorridendo. Ne mancava uno all’appello, però.
«Ciao Scar!» mi salutò lui.
«Ciao» dissi io alzando la mano destra per salutare.
«Dai, vieni non rimanere sulla porta» mi avvicinai a lui.
«Bene. Presentazioni..» continuò «Ragazzi, lei è Scarlet» i tre mi salutarono. «Credo tu sappia già i loro nomi, comunque sono Zayn, Niall e Liam. Manca Harry, che è nell’altra camera. Non si è ancora svegliato»
«Vieni! Siediti pure» mi invitò il biondino. Andai verso di lui e mi sedetti su uno dei due letti liberi.
Superato l’imbarazzo iniziale cominciammo a chiacchierare, erano davvero simpatici e gentili.
Dopo una mezz’oretta la porta della camera si aprì e entrò un ragazzo in accappatoio, con un asciugamano in testa. Gli altri si misero a ridere e io mi unii a loro.
Lui si accorse di me e iniziò a fissarmi con i suoi occhi verdi. Qualcuno mi aiuti.
«Ciao» disse poi.
«Ciao»
«Sei Scalet giusto?» annuii.
«Louis non ha smesso di parlare di te per tre giorni»
«HARRY!» urlò lui, mentre io iniziavo a ridere. «Fai un favore a tutti, vai ad asciugarti i capelli, riccioli d’oro»
«Vado, vado. Però poi torno» uscì dalla stanza.
Louis mi chiese «E se andassimo a fare un giro?»

Datemi un pizzicotto, deve essere un sogno.
Lo guardai, sorrise «Ti va?»
«Certo!»
«Perfetto. Andiamo?»
«E ci lasci qui da soli?» chiese Niall.
«Siete grandi e vaccinati, ci vediamo più tardi»
Mi alzai dal letto e presi il cappotto.
Louis mi prese la mano e mi trascinò fuori dalla porta. Ero abbastanza sicura di aver cambiato colore ed essere arrivata a un fantastico tono peperone.
«Dobbiamo uscire dal retro, se no siamo fregati» annuii.
«Ti porto in un posto fantastico» disse poi mentre scendevamo le scale.
«Ovvero?»
«Dai tempo al tempo, ti piacerà»
Ci fermammo davanti a una porticina scura, lui si girò la sciarpa attorno al collo e si tirò il cappuccio sugli occhi.
«Scusa, ma devo per forza prendere queste precauzioni»
«Certo, non c’è problema»
Uscimmo. Era abbastanza irriconoscibile.
Camminammo per un po’ in silenzio nel freddo londinese. Uno di fianco all’altra. Io guardavo per terra.
«Sei stanca?» mi chiese, mi voltai verso di lui. Aveva il naso rosso per l’aria gelata. Dopotutto era febbraio, era normale. Scossi la testa sorridendo.
«Perché ridi?»
«Sembri Rudolf»
«Cosa?»
«Guarda» dissi mettendogli davanti il mio cellulare per fare da specchio. Iniziò a ridere anche lui.
I suoi occhi sembravano ancora più belli nel pallore di Londra.
«Siamo arrivati» disse fermandosi di colpo.
Eravamo in una piccola via, non c’era praticamente nessuno. Nella strada c’era quella che sembrava una pasticceria. Nella vetrina c’erano diverse torte e pasticcini dall’aria invitante.
«Entriamo?»
«Yep!»
«Prego madame» disse aprendo la porta per me.

«Oh, grazie»

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Buonsalve!
Forse (forse) mi state odiando perchè non ho aggiornato per più di tre settimane ma sono rimasta senza internet per un po', scusatemi.
Comunque.. nuovo capitolo!! :D Fatemi sapere se vi piace o no. Tra domani e dopodomani spero di riuscire a mettere il seguente.
Ciao!
Ga.

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Capitolo 8
*** Who's her? ***


dgng

LOUIS’ POV

Eccoci arrivati da Nancy’s, la mia pasticceria londinese preferita.
Non sapevo precisamente perché avessi portato Scarlet proprio lì, però era da un po’ che ci rimuginavo sopra. Non c’era nessuno all’interno, quindi mi tolsi tutto quello che avevo usato per coprirmi la faccia.

«Nancy!» urlai appena entrati.

«Louis, caro, come stai?» l’anziana signora dietro il bancone mi salutò.

«Benissimo, grazie. Tu invece? Quanto tempo che non ci vediamo!»

«L’età si fa sentire, ma mi fa sempre piacere ricevere visite, soprattutto da te» la abbracciai.

«Chi è lei, la tua nuova fidanzata?» continuò indicando Scar. Lei diventò rossa di colpo.

«Magari!» dissi ridendo «è solo un’amica, si chiama Scarlet»

«Piacere» disse la ragazza avvicinandosi a Nancy per stringerle la mano.

«Come sei bella, ragazza mia»

Lei arrossì ancora di più prima di dire timidamente «Grazie, signora»

«Lascia stare il ‘signora’ e chiamami pure Nancy. Mi fai sentire ancora più vecchia»

«Va bene Nancy» sorrise.

«Così mi piaci. Mangiate qualcosa o..?»

«Certo»  risposi io.

«Molto bene. Vi faccio portare la lista… LUCY!» arrivò una ragazza sulla ventina, capelli castani e occhi scuri. Appena mi vide mi saltò addosso.

«WIIIIIIIIILLIAAAAAAAM!»

Io iniziai a ridere, soprattutto per la faccia allibita di Scar.

«Ciao Lucy bella. Come stai?»

«Benissimo, grazie. Tu invece?»

«Tutto ok. Scuola?»

«Al solito. Ma da quando hai la ragazza?»

«Anche tu? È solo un’amica»

«Piacere, sono Scarlet» disse lei allungando la mano, Lucy gliela strinse.

«Avete già deciso cosa prendere?»

«Non ancora..»

«Vi porto la lista» disse strizzando l’occhio «Intanto sedetevi pure» così facemmo.

«Ecco qui. Chiamatemi quando siete pronti»

Annuimmo entrambi e Lucy si allontanò. Scarlet sembrava confusa. Probabilmente lo sarei stato anche io.

«Allora, scelto?» chiesi alla mora dopo un po’.

«Mmh. Credo di si»

«Perfetto. Lucy!» la ragazza venne verso di noi.

«Io prendo uno Yorkshire tea e una fetta di quella torta al cioccolato là» annuì scarabocchiando sul blocchetto che aveva in mano.

«Io invece una cioccolata e un muffin ai mirtilli»

«Perfetto. Cinque minuti e vi porto tutto»

«Grazie» rispondemmo in coro.

«Credo tu voglia sapere come faccio a conoscere Nancy e Lucy..»

«Diciamo che non mi darebbe fastidio..» disse lei ridendo

«Beh.. un tempo Nancy abitava a Doncaster, vicino alla mia famiglia. Praticamente sono cresciuto con Lucy, poi loro si sono trasferite qui a Londra, credo sia stato quando avevo circa dieci anni. Lucy ha sempre vissuto con sua nonna perché i genitori sono morti quando era piccola»

«Oh, mi dispiace»

«Mia madre mi ha sempre detto che erano delle brave persone..»

Arrivò Lucy con le ordinazioni, ce le mise sul tavolo e ringraziammo.
Appena assaggiò il muffin i suoi occhi si illuminarono.

«Oddio, ma è buonissimo!»

«Nancy è una delle pasticcere inglesi migliori»

«Da domani sarò una cliente fissa!»

Le sorrisi, era così carina.
Finimmo di mangiare e uscimmo dopo un po’, non senza aver salutato Nancy e Lucy.

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Aloha! 

*rullo di tamburi* Ecco il nuovo capitolo! Scusate ancora il ritardo ma ero ancora senza internet a casa..
Comunque.. spero vi sia piaciuto. Se vi va, lasciate un commento. 
Nel prossimo capitolo ci sarà un'importante rivelazione! 

Ciao c:

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Capitolo 9
*** How are you Mr. Celebrity? ***


Capitolo 9.

SCARLET'S POV

Uscimmo dalla pasticceria appena Louis si fu coperto la faccia con sciarpa e cappuccio.
Nancy e Lucy erano state gentilissime e la ‘merenda’ era stata qualcosa di fantastico.

«Allora?» chiese lui.  

«Allora cosa?»

«Come va?»

«Perché questa domanda?» dissi ridendo.

«Non lo so, c’era silenzio»

«Tutto si spiega.. sto bene grazie. Tu come stai, Mr. Celebrità?»

«Bene, grazie. Miss. Fan-numero-uno»

«Non mi hai ancora parlato dell’audizione..» continuò poi.

«Oh, beh. Mi hanno chiamata e sono salita sul palco. Poi iniziato a cantare e quando ho finito sono scesa»

«Emozionante, direi»

«Non sai quanto!»

Continuammo a camminare parlando, poi iniziò a diluviare.

«Cavolo, piove!» urlò lui.

«Ma non mi dire..» iniziai a correre ridendo.

«Siamo senza ombrello, cosa facciamo?» mi seguì.

«Vieni con me!»

Corremmo per un po’, poi girai di colpo. Arrivammo sotto un piccolo portico, il mio.

«È casa tua?» annuii.

«Non sapevo dove altro andare.. entriamo» dissi infilando le chiavi nella toppa.

Aprii la porta e varcammo la soglia. Eravamo completamente fradici. Per fortuna i miei sarebbero tornati solo quella sera.

«Permesso..»

«Vieni, non c’è nessuno»

«Ti vado a prendere qualcosa di asciutto..» lui mi guardò storto «Tranquillo, ho un fratello. Non ti porterò felpe rosa o con i brillantini, anche se mi paicerebbe vederti con una cosa del genere..»

«Grazie al cielo, e.. non pensarci neanche» gli feci segno di seguirmi.

Lo condussi nella camera dove di solito preferivo non entrare, aprii le ante del grande armadio bianco e tirai fuori una felpa blu con il cappuccio. La tirai a Louis e lui la afferrò.

«Io vado a cambiarmi.. fai come se fossi a casa tua» lui sorrise mentre uscivo.

Misi un paio di pantaloni della tuta e una felpa, avevo bisogno di caldo.
Scesi veloce le scale per rispondere al telefono che stava squillando. Era mia madre.
Lei e papà sarebbero arrivati prima del previsto, subito dopo cena.
Tornai in camera e trovai Louis che si guardava in giro. 
Sorrisi, al pensiero che lui fosse davvero in camera mia.
Si mise a guardare le varie foto su mensole e ripiani.

«Sei tu da piccola?» mi chiese indicandone una. Annuii.

«E lui è tuo nonno, suppongo..» annuii un’altra volta, con aria malinconica.

Non so perché, ma le parole uscirono da sole dalla mia bocca, senza che io lo volessi.

«Era una delle poche persone che credevano veramente in me» feci una pausa.

«Era?» annuii.

«È successo un anno e mezzo fa.. eravamo in un parco e..» «Non devi per forza dirm..» «Non preoccuparti. Devo affrontare questa cosa prima o poi»

È un sabato, io non ho scuola quindi decido di accompagnare Nicky, mia cugina, a fare un giro al parco con il nonno. Dopo un po’, mentre loro due giocano a palla io mi siedo sull’altalena.
La palla rotola fino ad arrivare sulla strada. Io corro per andare a prenderla, precedendo il nonno. Poi due fari, sento il mio nome ‘Scarlet!’ le urla di Nicky e poi più nulla.
Mi risveglio su un letto dell’ospedale. Mia madre mi guarda, ha gli occhi rossi e gonfi. Poi sorride e mi abbraccia senza dire niente. Arriva un dottore, parla con lei, che esce dalla stanza per chiamare papà e Ryan. Entrano e mi abbracciano a loro volta.
‘Dov’è il nonno?’ chiedo. Il suo sorriso scompare e altre lacrime affiorano dai suoi occhi verdi ormai spenti.

Tirai su col naso. Mi faceva male ricordare.

Louis mi abbracciò «Mi dispiace»

«Non ti preoccupare. Grazie»

«Sai..» ripresi quando mi lasciò «lui è stato l’unico che abbia creduto nelle mie, possiamo dire, capacità canore. Poco prima che ci lasciasse stavo preparando con lui un’audizione per fare uno stage estivo in un conservatorio. La canzone che avrei dovuto cantare era Hope you find it. Ma dopo che è successo quello che è successo non ho avuto il coraggio di presentarmi»

«Perché dici che era l’unico?»

«I miei genitori non amano che io canti.. non sanno che sono nel cast del musical scolastico»

«Io credo che dovresti dirglielo»

«Lo so benissimo, ho in programma di farlo al più presto» mi sorrise.

«Grazie per avermi ascoltata. Credo tu sia la prima persona a cui parlo di questa storia»

«Grazie a te per avermene parlato»

Squillò il suo cellulare

«Devo rispondere, è Liam. Scusa»

«Figurati, fai pure»

Parlò per qualche minuto all’apparecchio poi mi disse

«Devo andare, perdonami»

«Non c’è problema, va bene»

«Mi accompagni alla porta?»

«Certo» ci avviammo giù per le scale.

Sulla porta di casa mi guardò, si avvicinò e mi schioccò un bacio sulla guancia destra. Io rimasi con un sorriso ebete sulla faccia mentre mi salutava andandosene.
Rimasi ferma per un attimo. Quando non lo vidi più rientrai in casa e salii le scale. Mi buttai sul letto. Non riuscivo a non sorridere.
Mi arrivò un messaggio.
‘Scar! Mi sono divertito un sacco questo pomeriggio. Spero di rifarlo presto. E se hai bisogno di parlare con qualcuno io ci sono. L.’

Oddio.’Anche io mi sono divertita! Nessun problema, io ci sono, basta chiedere ;) Ti ringrazio ‘
Arrivarono i miei e scesi da loro.
Mangiammo insieme e poi andai a letto. Ero troppo stanca.

***

La giornata successiva passò tranquillamente, così come quella dopo. Louis mi scrisse un paio di messaggi, stavano lavorando a una nuova canzone o qualcosa del genere.


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Salve popolo!

Nuovo capitolo. 
Il mistero dell'uomo dagli occhi verdi (?) è stato svelato.
Se vi va ditemi cosa ne pensate.
Alla prossima, sciaooo beli.

 

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Capitolo 10
*** You know Romeo and Juliet? ***


Capitolo 10. Il mercoledì avremmo avuto le prime prove per il musical. Ci avrebbero consegnato i copioni e parlato un po’ in generale dello spettacolo.
Finite le lezioni tutti si avviarono verso la mensa, io non avevo molta fame quindi decisi di andare subito nell’auditorium.
Aprii la pesante porta d’entrata.
Sentii subito una voce. Sul palco c’era qualcuno che suonava il pianoforte.

I’ve been roaming around
Always looking down at all I see
Painted faces, fill the places I can’t reach

Rimasi completamente bloccata.
Quella era una delle mie canzone preferite.
Istintivamente iniziai a cantare sottovoce.

You know that I could use somebody
You know that I could use somebody

Someone like you, And all you
know, And how you speak
Countless lovers under cover of the street

Non poteva essere più bella di come lui la cantava.

You know that I could use somebody
You know that I could use somebody

Someone like you

Off in the night, while you live
it up, I’m off to sleep
Waging wars to shape the poet and the beat
I hope it’s gonna make you notice
I hope it’s gonna make you notice

Someone like me
Someone like me

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DREW’S POV

Non fu colpa mia. Il pianoforte mi chiamava.
Salii sul palco e mi sedetti sullo sgabello nero, poi appoggiai le mani sui tasti e iniziai a suonare. La voce uscì dalla mia bocca quasi involontariamente.

 

Someone like me, somebody
Someone like you, somebody
Someone like you, somebody
Someone like you, somebody

I’ve been roaming around,
Always looking down at all I see

Clap, clap.
Qualcuno mi applaudiva. Rivolsi il mio sguardo verso la platea vuota.
Una ragazza si dirigeva verso di me, i suoi capelli scuri erano raccolti in una coda. Portava una felpa blu e un paio di jeans chiari.
«Scarlet! Cosa ci fai qui?» le chiesi.
«Ti ascolto. Quella è una delle mie canzoni preferite in assoluto. Sei davvero bravo»
«Grazie. Ho visto il piano e non sono riuscito a resistere. Suoni?»
«Non ho mai provato.. ho sempre preferito la chitarra. Ho anche le mani troppo piccole..» sorrise.
«Dai, sali» le porsi la mano per aiutarla, lei la afferrò e un secondo più tardi ero faccia a faccia con i suoi bellissimi occhi verdi. Lei sorrise ancora, e, visibilmente imbarazzata, abbassò lo sguardo.
Provai a farle suonare qualche nota, poi provammo con una piccola melodia, una di quelle che si imparano all’asilo.
Poi qualcuno aprì la porta e dovemmo smettere.
Quando arrivarono i prof ci spiegarono in generale il contenuto del musical, visto che non tutti lo conoscevano, e ci diedero i copioni. Non vedevo l’ora di cominciare. O forse non vedevo l'ora di  recitare con Scar. 

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SCAR’S POV

Salutai i ragazzi e mi avviai verso casa dopo un pomeriggio passato a scuola.
Appena arrivata mi feci una doccia e mi misi in pigiama, i miei non erano a casa, sarebbero tornati dopo cena.
Per il giorno dopo dovevo studiare letteratura quindi mi buttai sul letto con il libro aperto. Stavo iniziando a leggere la vita di Shakespeare quando suonarono alla porta. Chi è ora?!
Scesi le scale e mi avvicinai alla porta
Socchiusi la porta.
«Chi è?»
«Pizza a domicilio» rispose qualcuno dall’altra parte. Pizza?
«Mi apri Scar?» Scar?
La porta si aprì senza che io lo volessi. Un ragazzo entrò in casa mia, aveva un cartone della pizza in mano. La sua faccia era completamente coperta da una sciarpa e dal cappuccio che aveva in testa.
«Ma che..? Louis?!»
«Mi hai riconosciuto, eh?»
«Sei l’unica persona che ho visto conciata in quel modo..»
«Grazie per la gentilezza» disse ridendo «Comunque.. ti ho portato la pizza. Non hai già mangiato, vero?»
«No, non ancora. Stavo studiando»
«Che cosa?»
«Letteratura. Shakespeare»
«Dai, se mangi con me dopo ti aiuto»
«Conosci bene i suoi sonetti e Romeo e Giulietta?»
«Certo che si. Mangiamo?»
«Uhmm. Va bene» lo condussi in salotto. Ci sedemmo e lui aprì il cartone per svelarmi una pizza margherita molto invitante.
«Prego madame. A lei la prima fetta»
«Oh, grazie. Che gentiluomo..» iniziammo a mangiare.
Sorrisi e iniziammo a ritirare. Poi ci dirigemmo in camera mia per provare a studiare qualcosa.
Con mia sorpresa mi spiegò tutto Romeo e Giulietta e declamò i sonetti da vero attore di teatro. Poi dovette andarsene, anche perché stavano per arrivare i miei.
Mi arrivò un sms.
‘Spero che vada bene l’interrogazione di domani! Buona fortuna bellezza!’ Quante volte avevo mandato tweet ai ragazzi sperando in un semplice ‘good luck’?
‘Grazie mille, lo spero anche io. Grazie per avermi aiutata! Se va bene, lo devo a te’
‘Figurati. Sono contento di aiutare se posso. Poi mi piace anche Shakespeare!’



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¡Hola!
Nuevo capítulo :) Oggi mi sento spagnola (?)
Vi piace? Se sì lasciatemi una bella recensione, se no.. lasciatela lo stesso LOL (se non ho almeno una recnsione non continuo :p)
Ci sentiamo con il prossimo! 
Adios. xx
Gaia

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Capitolo 11
*** You are a desperate case. ***


Capitolo 10

Passarono i giorni e una settimana più tardi mi arrivò una chiamata che face passare il mio umore da buono a ottimo.
«Scaaaaarlet!» urlò qualcuno appena alzai la cornetta.
«Si, sono io»
«Ciao. Sono Harry, come stai?» Harry?
«Sto benissimo grazie. Tu invece?»
«Bene. Suppongo ti stia chiedendo come mai ho chiamato..»
«Più o meno..»
«Bene. Siccome Louis non ha il coraggio di farlo, lo faccio io. Questo sabato c’è una specie di festa privata dove noi canteremo. Ti va di venire?»
«Davvero? Mi piacerebbe molto!»
«Perfetto. Allora ti mando poi tutte le informazioni. Dove, a che ora, ecc»
«Ok, grazie. Grazie»
«Perché continui a ripeterlo? Ci fa piacere che tu venga»
«Grazie»
«Sei un caso disperato» disse iniziando a ridere, mi unii a lui.
«Allora ti saluto, devo andare»
«Ve bene, c..» non mi lasciò finire.
«Ah! Quasi dimenticavo. Louis non sa che ti ho invitata, non dirgli niente. Voglio fargli una sorpresa»
«Certo, non c’è problema. E..grazie»
«Ciao bellezza. A sabato»
«Ciao» e attaccò.
Solo dopo mi resi conto di quello che Harry mi aveva detto.
Mille domande mi frullavano in testa. ‘Louis voleva invitarmi?’ ‘Perché non l’aveva fatto lui?’ ‘Cosa mi metto?’
Composi velocemente il numero di Alex.
«Pronto?» rispose.
«Domani shopping? Dimmi di si, ne ho bisogno»
«Sai che non rinuncio mai a un pomeriggio del genere»
«Grazie. Ti voglio bene»
«Anche io. Come mai questa improvvisa voglia?»
«È una lunga storia. Domani ti spiego bene»
«Ok. Allora come va con Louis?»
«Come scusa?»
«Louis William Tomlinson, One Direction, star mondiale..
ti dice qualcosa?»
«Non capisco cosa vuoi sapere»
«Parlate sempre, cavolo! Ci sarà pur qualcosa?»
«Parlo con tante persone..»
«Lasciamo perdere che è meglio»
«Vedo che hai capito..»

***

Passammo il pomeriggio seguente in giro per negozi, così come quello dopo e quello dopo ancora. Tutto quello che riuscii a comprare fu un fermaglio per i capelli.
Ormai iniziavo a pensare di non poterci andare, visto che mancavano praticamente ventiquattrore al ‘super party’ e io non avevo neanche un misero vestito da mettermi. Oltretutto avevo scoperto che era la festa di compleanno di una ragazza che, purtroppo, conoscevo. Skylar.
Aveva la mia stessa età, avevamo fatto le elementari insieme. Diciamo che non eravamo mai andate molto d’accordo.
Quella sera andai a letto decisa a fare un ultimo tentativo l’indomani mattina, se non avessi trovato niente, non sarei andata.

***

Mi svegliai verso le 9, ero d’accordo con Alex di farmi trovare fuori di casa per le 10.30.
In casa c’era solo mio fratello, che nel frattempo era tornato dal suo stage all’estero dopo due mesi.
Scesi a fare colazione e con mia sorpresa sul tavolo della cucina trovai una scatola bianca con un fiocco dello stesso colore. Ma che cavolo?!
Di fianco a questo c’era un biglietto scritto con la calligrafia di mia madre. Ne lasciava sempre uno quando lei e papà uscivano.
‘Ciao ragazzi. Ci vediamo più tardi. Fate i letti, grazie. Ps. Scarlet, stamattina hanno consegnato questo per te. A dopo’
Spostai lo sguardo sul pacco. Chi me l'ha mandato? Cosa contiene?


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Buongiorno popolo!
New chapter! Forse è un po' cortino, il prossimo sarà più lungo.
Lasciatemi una recensione, vorrei davvero sapere cosa ne pensate.
Ciaaaaos, Ga c:

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Capitolo 12
*** It's never too early for a cup of tea. ***


Capitolo 12.

Iniziai a disfare il fiocco, poi aprii la scatola. Sopra la carta velina bianca c’era una busta, sul retro solo una parola, un nome, il mio. Scarlet.
All’interno c’era un piccolo messaggio scritto con bella grafia ‘Ciao Scar! Pronta per stasera? Ieri stavo facendo un giro con Liam e ho visto questo, ho pensato potesse piacerti. Mettilo per la festa se ti va :) Harry xx’

Ma, ma, ma..? Harry?
Spostai la carta e tolsi quello che c’era nella scatola.

Era un vestito color panna senza spalline con una fascia nera poco sopra la vita che formava un fiocco sul retro. Era bellissimo.
Perchè Harry faceva tutto questo per me?

---

HARRY’S POV

Entrai in camera cercando di fare meno rumore possibile, non volevo svegliare Louis, purtroppo non riuscii nel mio intento.
«Harry? Cosa stai facendo?»
«Ehmm.. avevo fame e sono andato a mangiare qualcosa» improvvisai.
«Sai che sono le 7?»
«Non è mai troppo presto per una tazza di tè»
«Se lo dici tu. Io torno a dormire»
si stropicciò gli occhi e tornò a ronfare. Tirai un sospiro di sollievo.

Styles colpisce ancora, ragazzi. Dissi tra me e me.
Ero riuscito a consegnare il pacco a casa di Scarlet. Dopo venti minuti persi a cercare la via giusta mi ero trovato davanti una donna sulla quarantina con i capelli scuri e gli stessi occhi verdi di Scarlet, la madre probabilmente. Insieme a lei era uscito un uomo con occhi e capelli scuri, il padre.
I piani erano diversi, avrei dovuto lasciarlo davanti alla porta di casa senza farmi vedere da nessuno, però..
«Buongiorno» avevo esordito sfoderando uno dei miei sorrisi.
«Ciao, cerchi Ryan? Sta ancora dormendo..» mi aveva risposto la donna.
«Ryan? No, no. Devo solo consegnare questo a Scarlet» Doveva essere il fratello..
«È ancora a letto.. se vuoi la chiamo»
«Non c’è problema. Posso lasciarlo a voi?»
«Certo. Dan, prendilo tu» si era rivolta al marito, io avevo passato la scatola all’uomo, che mi tendeva le mani sorridendo.
«Vuoi entrare un momento?»
«No, grazie. Sono di fretta»
«Oh, va bene. Ma dov’è che ti ho già visto?» Mi ha riconosciuto.

«Non so, magari in giro. Abito qui vicino» avevo improvvisato.
«Probabilmente hai ragione» Fiuu.
«Io andrei, ho un impegno. Grazie per la gentilezza»
«Figurati, grazie a te, ciao»
«Arrivederci» mi ero allontanato.
Ero poi tornato in hotel.
Speravo davvero le piacesse il vestito.
Louis sembrava preso da Scarlet anche se non voleva ammetterlo. Lo conoscevo abbastanza bene da capire quando gli piaceva una ragazza. Parlavano spesso al telefono e anche per sms, però Louis non si decideva a chiederle di uscire. E io, da buon amico quale ero, avevo deciso di farlo per lui. Insomma, sarebbe bastata una pizza nel ristorante dell’hotel, un po’ triste, ma se non altro non ci sarebbero stati paparazzi, però avevo preferito fare le cose in grande, a partire dal vestito per lei.

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Ehilàà!
Questo capitolo è di passaggio (?) l'ho messo solo per spiegare la cosa del vestito, il prossimo sarà meglio. 
Fatemi sapere se vi piace, vi prego, ci tengo, continuo quando ho qualche recensione c:
Quasi dimenticavo, ringrazio tutti quelli che hanno recensito fin'ora. Non sapete quanto significhi per me, grazie.
Peace, Ga.

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Capitolo 13
*** What should I sing? ***


Capitolo 13.

SCAR’S POV

Nonostante avessi il vestito uscii comunque con Alex, avevo bisogno delle scarpe.
Quando le avevo raccontato della festa aveva iniziato a urlare, mi ci era voluto un po’ per farla smettere.
Dopo circa due ore tornammo a casa soddisfatte, io avevo trovato le scarpe e lei una borsa che cercava da un sacco di tempo.
Quel pomeriggio Alex venne a casa mia per aiutarmi a prepararmi e dopo parecchie ore di duro lavoro esclamò
«Sei diventata l’ottava meraviglia del mondo!»
«Ma sei scema?!» «Dici così solo perché non ti sei vista..» «Ok, però..» «Ho fatto un capolavoro, eh?» rimasi immobile a fissarmi allo specchio. Non sembravo io.
Vedevo riflessa una ragazza con i capelli scuri che erano appena stati arricciati, gli occhi verdi, marcati dal trucco. L’abito che indossava le stava a pennello, i piedi nudi ricordavano Cenerentola dopo il ballo.
«Allora? Sono stata brava?» «Direi di si. Sembro quasi bella» «Tesoro, ma tu sei bella» non dissi niente, l’abbracciai.
«Grazie» «E di cosa?» «Grazie» «Dai che mi commuovo! Su, metti le scarpe che manca poco» mi staccai da lei e annuii.
Guardai le ore. Nel giro di qualche minuto sarebbero arrivati a prendermi, non sapevo precisamente chi, ma Harry mi aveva assicurato che sarebbe passato ‘qualcuno’ alle 9. Infilai le decolleté nere e mi misi il giacchetto che avevo preso quel pomeriggio.
Scesi in cucina. Mamma insistette per farmi delle foto, papà si complimentò per come stavo.
Qualcuno suonò. Pensando fosse il famoso ‘qualcuno’ andai ad aprire e mi trovai davanti Mike e Jason, amici di Ryan, mio fratello.
«Abbiamo sbagliato casa?» chiese Mike.
«Che simpatico»
«Lo so, tesoro»
«Entrate o rimanete fuori? Tanto per sapere..» stavano più a casa mia che a casa loro e dopo tutti quegli anni si era stabilito uno strano rapporto tra di noi. Diciamo che erano altri due fratelli antipatici.
Entrarono ma continuarono a fissarmi.
«RYAAAAAAN!» urlai poco prima che risuonassero alla porta.
Aprii. Davanti a me c’era un ragazzo che sorrideva, aveva un'aria familiare ma sicuramente non era un amico di mio fratello, non l’avevo mai visto con lui.
«Sei Scarlet?» «Si» «Piacere di conoscerti, sono Josh» «Piacere mio» dopo un breve silenzio chiese
«Vogliamo andare?» lo guardai confusa «Alla festa. Non ti avevano detto che sarei passato io?» «Oddio, scusa. Non so perché ma immaginavo sarebbe venuto un omone tutto vestito di nero»
«Paul è dovuto rimanere dai ragazzi»  continuò. Io scoppiai a ridere.
Mi avviai con lui verso la macchina dopo aver velocemente salutato i miei.
Josh era il batterista dei ragazzi, ma quella sera non avrebbe suonato perché c’erano le basi registrate.
Una decina di minuti più tardi arrivammo davanti a un locale che sembrava abbastanza pieno di gente.
Lui si fermò e io scesi dopo averlo ringraziato. Trassi un respiro profondo e mi avviai verso l’entrata.
Una ragazza mi chiese l’invito e dopo avermelo timbrato mi invitò a lasciare il giacchetto nel guardaroba. Mentre lo facevo mi arrivò un messaggio ‘Scar, ha detto Josh che siete arrivati. Ho bisogno di parlare con te, dovresti seguire Jonathan, è uno del catering, leggi il nome sul cartellino. A dopo. H’ risposi ‘So già che sbaglierò persona, al massimo aspetta un momento. Ciao’ inviai e uscii dal guardaroba.
Dopo una faticosa ricerca trovai il famoso Jonathan, era un ragazzo abbastanza alto con i capelli scuri e gli occhi neri, doveva avere più o meno la mia età. Appena mi vide mi chiese
«Sei Scarlet?» io annuii e lui con un gesto della mano mi invitò a seguirlo.
Entrammo in una porticina che conduceva ad una stanzetta con un divano. Su questo stava seduto un ragazzo riccio che sembrava dormire. Jonathan se ne andò salutando.
«Harry!» dissi io. Lui sobbalzò.
«Mi hai fatto prendere un colpo! Ti sembra il modo?»
«Ops. Scusa, non pensavo dormissi davvero..»
«Mi ero solo appisolato. Comunque.. volevo dirti un paio di cose. Primo, stai benissimo, grazie per averlo indossato»
«Grazie a te per avermelo regalato»
«L’ho fatto con piacere» continuò sorridendo «Secondo, Louis dice che sei una bravissima cantante.. ti andrebbe di esibirti stasera?»
«Io cosa?! No, non se ne parla neanche»
«Perché no? Ti ho già fatto mettere in lista»
«Tu cosa? Per quale oscuro motivo?!»
«Ti prego, ti ho regalato il vestito..» lo fissai. Occhi da cucciolo.
«E va bene. Cosa dovrei cantare?»
«Quello che vuoi. Però devo saperlo subito, perché devono preparare la base»
«Ah. Non lo so..» pensai e ripensai poi ne scelsi una. Naturalmente mi pentii della scelta appena uscii dalla stanza.

***

Mezz’ora più tardi iniziò la vera festa e i ragazzi si esibirono, cantarono What makes you beautiful, Gotta be you e Up all night, su richiesta della festeggiata, quando finirono Harry prese la parola. Dopo un paio di parole di ringraziamento fece gli auguri a Skylar. Qualcuno mi toccò la spalla, mi voltai e vidi Josh. Mi disse che toccava a me, quindi sarei dovuta andare dai tecnici che mi avrebbero dato alcune indicazioni per la performance.

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Zalve a duddi (?)
Anyway, nuovo capitolo, spero davvero vi piaccia nonostante sia cortino come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo davvero :)
Grazie mille a chi ha recensito lo scorso capitolo e anche a chi ha solo letto :)
A presto, Ga.

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Capitolo 14
*** Can I have this dance? ***


capitolo 14.

Perchè ho scelto questa canzone? Sicuramente non piacerà a nessuno. Se scappo se ne accorge qualcuno? 


LOUIS’ POV

Finimmo di cantare, dopo Harry parlò Liam.
«Ragazzi! È arrivato il momento della sorpresa! Chi vuole sapere cos’è?» tutti urlarono. Sinceramente non sapevo cosa fosse, rivolsi a Harry uno sguardo interrogativo e lui mi rispose con un cenno della mano.
«C’è una nostra amica che vorrebbe cantare per voi, volete sentirla?» altre urla. Non capivo cosa stesse succedendo.
«Si chiama Scarlet e ci canterà Homeless heart! Chiamiamola forza! SCARLET, SCARLET!» sbarrai gli occhi sentendo il nome mentre tutti i presenti si univano, poi, sempre urlando, gli occhi di tutti si spostavano a destra, dove era comparso un occhio di bue. Illuminava una ragazza con i capelli scuri avvolta in un abito bianco con una fascia nera sopra la vita che saliva le scale per accedere al palco. In mano aveva un microfono. Il suo sorriso era bellissimo. Si avvicino a noi e lì vidi i suoi occhi verdi che brillavano al buio.
I presenti urlavano, e parecchi ragazzi fischiarono.
«Ciao a tutti» disse lei timidamente avvicinando il microfono al viso.
Io ero ancora sorpreso.
«Siete pronti per ascoltarla?» esclamò Niall. Altre urla.
«Benissimo! Ora noi scendiamo e lasciamo il palco a Scarlet» continuò Zayn, poi si avvicinò a Scar e le augurò buona fortuna, così fecero anche gli altri.
«Auguri! Sarai fantastica» le dissi io allontanandomi verso le scale, lei rispose con un sorriso.
«Prima di cominciare volevo fare gli auguri a Skylar. Buon compleanno» continuò lei. Tutti applaudirono. Per un attimo la festeggiata mi sembrò infastidita, ma pensai che forse era solo stata una mia impressione.
Poi, dopo un piccolo cenno della testa di Scarlet partì la base, la sua voce si unì a questa.

Lonesome stranger
With a crowd around you
I see who you are
You joke, they laugh
Til the show is over
Then you fall so hard
If you're needing
A soul-to-soul connection
I'll run to your side

When you're lost in the dark
When you're out in the cold
When you're looking for something that resembles your soul
When the wind blows your house of cards
I'll be a home to your homeless heart

Era davvero brava.

Open close me
Leave your secrets with me
I can ease your pain
And my arms will be
Just like walls around you
Come in from the rain
If you're running
In the wrong direction
I will lead you back

When you're lost in the dark
When you're out in the cold
When you're looking for something that resembles your soul
When the wind blows your house of cards
I'll be a home to your homeless heart

Ogni nota era perfetta. Tutti la guardavano ammirati.

Broken
Shattered like a mirror
In a million pieces
Sooner or later
You've got to find
Something someone
To find you and save you

When you're lost in the dark
When you're out in the cold
When you're looking for something that resembles your soul
When the wind blows your house of cards
I'll be a home to your homeless heart
When you're looking for something that resembles your soul
When the wind blows your house of cards
I'll be a home to your homeless heart
I'll be a home to your homeless heart

 

Notai che aveva gli occhi lucidi. Concluse la canzone con un sorriso, uno dei più belli che io avessi mai visto.
Dal pubblico esplose un applauso fragoroso, era stata fantastica, se lo meritava. Fece un piccolo inchino.
Noi la raggiungemmo sul palco e Harry la strinse con il braccio sinistro mentre chiedeva al pubblico di ‘farsi sentire’.
Ci complimentammo con lei e scendemmo tutti dal palco, che venne occupato dal dj. Questo invitò tutti a scatenarsi, cosa che venne presa alla lettera da molti, ma non tutti infatti Scar non sembrava essere proprio entusiasta della cosa.
 

***

SCARLET’S POV

Per una volta mi sentii sicura di me. Mi sembrava di aver cantato bene, lo sentivo. L’avevo fatto con il cuore, quella era una delle canzoni che mi piacevano di più e tutti sembravano aver apprezzato.
Quando il dj chiese di scatenarsi in pista decisi di allontanarmi, odiavo che gli altri mi vedessero ballare.
Non feci in tempo a fare due passi che qualcuno mi afferrò il braccio destro. Mi voltai di scatto, Louis.
«Dove pensi di andare tu?» chiese con uno dei suoi sorrisi che mi uccidevano.
«Pensavo lontano da qui»
«E perché?»
«Non amo ballare in pubblico..»
«Neanche se io faccio il tuo cavaliere?» Che hai detto?! Lo fissai, credendo di aver immaginato quello che aveva detto. «Posso avere l'onore di questo ballo?» Cuore, ti prego diminuisci i battiti al secondo, di questo passo morirò tra qualche minuto.
«Stai scherzando?»
«No, perché dovrei? E ora tu vieni a ballare con me» disse tirandomi verso il centro della pista, dove c’erano anche Harry e Niall. Vidi Zayn alle prese con una ragazza che non sembrava volersi scollare da lui. Mi venne da ridere. Liam invece era al tavolo del buffet con in mano un bicchiere, quanto lo invidiavo!
Tutti ballavano e io ero ferma, mi sentivo una deficiente, quindi afferrai la mano che Louis mi porgeva e iniziai a muovermi seguendo il ritmo della musica. Mi duole dirlo, ma mi divertii.
Mi allontanai un secondo dalla pista per prendere un bicchiere di Coca-cola. 
Quando tornai un brivido mi percorse la spina dorsale.

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Ccccciao c:
Capitolo super lungo come al solito lol
Comunque.. la versione della canzone è quella di Jennette Mccurdy, credo abbia una voce meravigliosa e in questo pezzo particolarmente. Inizialmente avevo pensato a qualcosa di più movementato, poi a qualcosa di romantico come da consiglio e alla fine mi sono decisa per questa.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi fa davvero piacere avere opinioni su quello che scrivo quindi vi prego, lasciatemi qualche recensione, ci tengo tanto.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito fin'ora, a quelli che hanno solo letto e a che mi segue.
Al prossimo capitolo, Ga.

(Ps. se voleste seguirmi su twitter sono @myskyistorn)

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Capitolo 15
*** I'm a stupid. ***


capitolo 15.

Louis era, diciamo, a stretto contatto con Skylar che si muoveva contro il suo corpo. A lui di certo non sembrava dare fastidio.
Non so per quale motivo sentii qualcosa allo stomaco, così mi allontanai correndo, non senza sbattere contro un paio di persone. Riuscii a uscire nella parte esterna del locale. Non c’era quasi nessuno solo una coppietta che si scambiava effusioni amorose e un ragazzo che fumava.
Mi sedetti su una delle poltroncine imbottite. Subito sentii freddo. Era ancora febbraio e io non ero per niente coperta.

***

HARRY’S POV

 
Ma che..?! Perché se ne va così?

Pensai vedendo Scarlet allontanarsi. Mi voltai e vidi Skylar avvolta in stile serpente a Louis che cercava di allontanarla gentilmente. Cercava, ma non ci riusciva.
Andai verso di lui e gli presi un braccio. La ragazza si lamentò e io la liquidai con un ‘scusa ho bisogno di lui’ e lo portai fuori dal casino che c’era.
«Grazie» mi disse.
«Lascia perdere. Perché non ti sei staccato da lei? Non puoi dirmi che ti piace Scarlet e poi rimani lì a ballare con quella là»
«Ho cercato di allontanarmi, ma si è attaccata come un cerotto! A proposito dov’è Scarlet?»
«Fuori, secondo me ti conviene raggiungerla.. Credo ci sia rimasta un po’ male»
«Non doveva andare così! Grazie»
«Non ringraziarmi, vai!» lui corse verso l’uscita.

***

SCARLET’S POV

Mi sentivo una stupida, per un attimo avevo creduto di piacergli. Ma mi stavo rendendo conto che era impossibile. Un cantante famoso come poteva innamorarsi di una timida ragazzina?
Stupida, Scarlet, sei una stupida.
Qualcuno mi toccò la spalla.
«Scar..» disse una voce dietro di me. Non mi voltai, sapevo benissimo chi era. Quel ragazzo con gli occhi azzurri che mi aveva prestato il suo portafortuna.
Si sedette affianco a me rimanendo zitto. Poi disse qualcosa.
«Scusa, mi dispiace» il mio cuore perse un paio di battiti, poi mi feci forza e parlai.
«Perché dovresti dispiacerti?» non aspettai una risposta «Diciamo che lo sapevo già. Forse però per una volta ho avuto fino all’ultimo la stupida speranza di.. non lo so. Poi ti ho visto avvinghiato a Skylar e , è come se mi fosse crollato il mondo addosso. Sono una stupida e lo so benissimo..» mi alzai per evitare che lui vedesse la lacrima che mi correva lungo la guancia «.. però..» si alzò anche lui, non mi lasciò finire la frase.
Un secondo dopo le sue labbra erano sulle mie. Non esisteva più niente. Non sentivo il freddo, la musica che proveniva da dentro si era bloccata improvvisamente. Anche lo scorrere dei secondi sembrava essersi fermato.
Non so quanto tempo passò, quello che ricordo sono i suoi occhi blu che si tuffavano nei miei dopo quel bacio. Poi il suo sorriso, il mio sorriso.
Lui si riavvicinò per avvolgermi in un caldo abbraccio.
«Non sei una stupida, lo sono io» sussurrò.
Un’altra lacrima percorse la mia guancia.
Ci fermammo un po’ fuori, entrambi coperti dalla sua felpa, poi decidemmo di tornare dentro, faceva troppo freddo. 

***

LIAM’S POV

«Ragazzi, dai, lasciateli soli!» dissi per la quindicesima volta.
Loro mi liquidarono con l’ennesimo ‘Piantala, dai. Abbiamo tutto il diritto di vedere che si sbaciucchiano’ io sbuffai.
«Non sono dolci?» chiese Niall.
Erano dieci minuti che io e gli altri eravamo nascosti dietro un cespuglio. Zayn, Harry e Niall mi avevano obbligato a farlo perché dovevano vedere Louis e Scarlet.
Per quanto mi riguarda ho sempre fatto il tifo per loro, però credevo che momenti come quelli dovessero rimanere privati. I miei compagni però non la pensavano come me.
Intanto osservavano i due, la testa di Scar era appoggiata alla spalla di Lou. Rimasero così per un po’, poi si alzarono per tornare dentro.
I tre ebeti seduti di fianco a me si alzarono in fretta per evitare che loro li vedessero e capissero che erano rimasti a guardare tutto il tempo.

«Dietro il cespuglio vero?» chiese Louis ridendo appena mi vide fermo sull’entrata.
«Si. Scusateli» anche Scar iniziò a ridere.
Entrammo tutti e tre insieme.
«Ciao ragazzi, come va?» chiese Harry appena ci vide arrivare.
«Non funziona» disse Louis.
«Ci hai visti?»
«Diciamo che vi si sentiva giusto un po’» continuò Scarlet.
«Scusate, ma non abbiamo resistito» aggiunse Niall ridacchiando.
«Non ti preoccupare. Andiamo a ballare?» continuò la ragazza le risate. Urla di assenso. 

***

SCARLET’S POV

Il resto della serata passò velocemente, forse troppo, e fui costretta a tornare a casa. Josh mi riaccompagnò, ma prima salutai tutti.
Mi lasciò sul vialetto di casa mia, mi salutò e ripartì.
Aprii la porta e entrai. I miei dormivano ed ero abbastanza sicura che mi fratello non fosse ancora tornato a casa.
Guardai il cellulare, avevo un messaggio. Louis.
‘Ciao, da quanto tempo! Con tutto quello che è successo non sono quasi neanche riuscito a farti complimenti per come hai cantato. Sei stata fantastica prima. Buonanotte bellissima. Ci vediamo presto. L.’ 
Sorriso ebete in faccia: on. Risposi.
‘Grazie, davvero. Ma ancora una volta è merito tuo. Avevo ancora con me la tua moneta, che dovrei riportarti oltretutto. Buonanotte anche a te’.
Mi cambiai e mi misi in pigiama e, dopo essermi lavata i denti mi infilai nel letto.

--------------------
Salve salvino!
Tanto per cominciare mi sono quasi commossa per la lunghezza del capitolo lol
Comunque.. Colpo di scena! (?) Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va (ma certo che vi va!) lasciate una recensioncina, mi farebbe davvero piacere! (:
Che dire.. ci sentiamo con il prossimo! :D
Adios, scappo.
Ga.
(su twitter sono @myskyistorn)

Ah! Mi stavo dimenticando.. grazie ancora a tutti quelli che hanno recensito e a chi mi segue.

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Capitolo 16
*** I'll miss you. ***


Capitolo 16

Il tempo passava, riuscivo a vedere i ragazzi almeno una volta alla settimana. Louis mi faceva stare bene, era una persona fantastica. Eravamo riusciti a non far sapere niente ai giornali.
Riuscimmo a tornare alcune volte da Nancy, che come al solito si mostrò ospitale. I suoi dolci erano qualcosa di straordinario.
Le prove del musical andavano bene, io non avevo ancora detto niente ai miei, avevo in programma di farlo al più presto però. Gli altri ragazzi erano davvero bravi sia a recitare che a cantare, ero sicura che alla fine sarebbe venuto uno spettacolo bellissimo.
Tutto sembrava andare per il meglio, poi un giorno di fine marzo mi arrivò una brutta notizia.
Io e Alex eravamo a casa mia e mentre io ero al pc lei sfogliava un giornalino. Le avevo detto di Louis e dopo un attimo di panico si era ripresa. Naturalmente ero riuscita a farle incontrare i ragazzi, sapevo quanto ci teneva.
Trovò un inserto sui One Direction e iniziò a leggere ad alta voce, una frase colpì la mia attenzione ‘Zayn, Harry, Niall, Liam e Louis dalla prossima settimana saranno in America per la promozione dell’album…’
«Cosa?!» urlai io fiondandomi su di lei per vedere se l’articolo diceva così.
«Non lo so.. io non lo sapevo. Deve essere una notizia nuova» rispose lei.
«Non può essere, me l’avrebbero detto»
Quasi a farlo apposta mi squillò il cellulare, era Louis.
«Scar!» disse appena alzai la cornetta, non gli lasciai dire nient’altro.
«Quando pensavi di dirmi che settimana prossima partite per l’America?»
«L’hai saputo, eh?»
«Tu dici? L’ho appena letto. Perché non me ne hai parlato?»
«Mi.. mi dispiace»
«Avrei preferito venire a saperlo da te piuttosto che da un giornalino»
«Scusa. Ci possiamo vedere così ne parliamo?»
«Uhmm» mugugnai.
«Perfetto. Arrivo»
«Cosa? Vieni qui?» aveva già attaccato.
«Viene?» chiese Alex, annuii.

***

Cinque minuti più tardi suonavano alla porta.
Che velocità Tomlinson.
Scesi le scale, mi avvicinai alla porta. Non feci quasi neanche in tempo ad aprirla che le sue labbra erano sulle mie. Chiuse con la mano la porta, poi mi strinse a sé con l’altro braccio.
Dimenticai di essere arrabbiata con lui.
«Scusa» disse lui dopo avermi lasciata «Non ci sono riuscito a dirtelo. Non ce l’ho fatta. So di essere uno stupido. Mi dispiace» sapevo che le sue parole erano vere «Non voglio lasciarti»
«Neanche io»
«Non puoi venire con me?»
«In questo momento è la cosa che vorrei fare di più, ma non posso. Ho la scuola e i miei genitori non mi lascerebbero mai»
«Tanto valeva provarci. Mi mancherai» mi abbracciò. Nelle sue braccia mi sentivo al sicuro.
«Mi mancherai anche tu» sussurrai.
«Per quanto tempo starete via?»
«Un mese. Abbiamo diverse signing da fare, per la promozione del cd» pausa.
«Ti prometto che ci sentiremo tutti i giorni» disse poi. Gli sorrisi.
Appoggiò le sue labbra alle mie.
In quel momento..

«Buongiorno ragazzi» la voce di mia madre mi fece sobbalzare. Ci scostammo uno dall’altra alla velocità della luce.
«Ciao mamma» dissi io, arrossendo improvvisamente.
«Salve signora» aggiunse Lou.
«Ehmm.. lui è Louis» continuai.
«Piacere»
«Piacere mio» disse lui tendendo la mano. Mamma l’afferrò.
«Io.. ecco.. stavo per andare» balbettò lui andando verso la porta, la aprì «Ciao Scar, salve signora»
«Ciao» disse lei mentre io lo salutavo con una mano.
Mi battei una mano sulla fronte.

Preparati all’interrogatorio, Stones.
Mia madre iniziò con le domande, andò meglio di quanto avessi creduto.
Poi salii in camera mia dove vidi Alex al mio pc.
«Siete dolcissimi» mi disse.
«No, ti prego, stai rivedendo le nostre foto?»
«Si, per la trentesima volta»
«Non ti stanchi mai, eh?»
«Lo sai come sono.. comunque com’è andata?»
«Diciamo che poteva andare meglio. Se solo mia madre non fosse arrivata!»
«Stavate solo parlando, no?»
«Non proprio..»
«Oddio.. vi ha beccati mentre..» e iniziò a ridere.
Squillò il suo cellulare, era suo padre e dovette tornare a casa.


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Buongiornoo!
Come promesso, nouvo capitolo tutto per voi. Spero vi sia piaciuto :)
Starò via tutto il giorno, ma spero di tornare a casa e trovare qualche bella recensione, volete vedere la Gaia (che sono io lol) felice? Allora ditemi cosa ne pensate, mi fa piacere leggere quello che mi scrivete, davvero.
Grazie a tutti i lettori e recensori (?)
Ciao, Ga.

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Capitolo 17
*** I love you. ***


capitolo 17.

LOUIS’ POV

Passò un’altra settimana e arrivò il giorno della nostra partenza.
«Louis, sei silenzioso.. tra solo poche ore saremo a New York City!» disse Niall, io mi voltai verso di lui.
«Lo so e non vedo l’ora però non voglio lasciare Scar..»
«Si tratta di un mese, passerà in fretta!» disse Zayn.
«Lo spero..»
«Ragazzi! Siete pronti?! Tra poco partiamo!» urlò qualcuno dal corridoio fuori dalla camera.
«Arriviamo!» rispose Liam.
Lui, Niall e Zayn uscirono per andare a prendere le valigie nella loro camera, mentre io e Harry portavamo le nostre fuori dalla porta.

***

Arrivammo all’aeroporto un quarto d’ora dopo. Avevano dato di proposito informazioni sbagliate su quale sarebbe stato il gate da cui ci saremmo imbarcati, infatti non c’era nessuno. Avevo chiesto a Scar di non venire perché avrebbe fatto male a tutti e due, ci eravamo salutati la sera prima. Avevamo mangiato una pizza e passato la serata insieme.
Chiamarono il nostro volo, stavo per imbarcarmi con gli altri quando sentii che Harry diceva
«Louis, guarda» indicando con la mano una ragazza in piedi che ci guardava.
Lei iniziò a venire verso di noi, io feci lo stesso con lei, lasciando il bagaglio a mano per terra.
Eravamo faccia a faccia, lei sorrise con gli occhi lucidi. La abbracciai.
«Mi mancherai»
«Anche tu» rispose lei.
«Ti amo» le parole mi uscirono da sole, quasi involontariamente. Mi guardò.
«Ti amo anche io» sapevo che era sincera, i suoi occhi non mentivano.
Mi avvicinai al suo dolce viso e la baciai. Poi mi chiamarono e dovetti lasciarla.
«Ciao» mi disse, sorridendo.
«Ciao» mi imbarcai salutandola con la mano.
L’aereo decollò e il la vidi dietro la vetrata dell’aeroporto con la mano alzata. Continuai a guardare fuori dal finestrino.
«Hey, Louis. Tra un mese la rivedrai»
«Lo so Niall. Solo che mi mancherà, è speciale. Cambiamo discorso.. quante ore ci vogliono per arrivare a New York?»

***

SCARLET’S POV

Lo guardai andare via, mentre nella mia testa risuonava una canzone.


Darling,
I know your heart has seen better times,
I know our songs had better rhymes,
Before Today

Darling, I guess I made the wrong mistakes,
I understand if you need your space,
Please take your time
Before you go away you need to realize,

Baby It’s not just you,
You know it hurts me too
Watching you leave,
With tears on your sleeve
Notice mine aren’t exactly dry

Baby it’s not just you,
That’s hurting,
It’s me too

I’m sorry,
I wasn’t there to catch the fall
I didn’t hear you when you’ve called,
All of those nights

Please don’t forget the good days with me,
I can the make back the heart aching beat
When It gets dark and it’s hard to see,
We’ll turn on the lights

Before you go away you need to realize,
Baby it’s not just you
You know it hurts me too,
Watching you leave with tears on your sleeve
Notice that mine aren’t exactly dry,

Baby it’s just you
That’s hurting,
It’s me too


«Ciao» sussurrai guardando l’aereo che decollava.

----

Ciaao c:
Nuovo capitolo arrivato un po' in ritardo rispetto al solito, spero vi piaccia anche se è cortino (tanto per cambiare), però ho paura che facendoli lunghi poi vi annoiate :/
E' dall'inizio della storia che volevo mettere questa canzone, e alla fine ce l'ho fatta! Yay me! Okey no.
Comunque, me la lasciate una recensioncina? c: 
Grazie a tutti quelli che mi seguono.
Ci sentiamo con il prossimo :3
Ga.

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Capitolo 18
*** Give me five! ***


capitolo 18.

Continuavano le prove e ogni giorno diventavamo più bravi. Le scenografie erano quasi finite. Mancavano due settimane alla nostra esibizione e io dovevo ancora dirlo ai miei.
Mancavano anche tre giorni al mio compleanno. 18 anni, maggiorenne.
Stavo rimuginando su questo e altro nel mio letto quando mia madre mi chiamò per la colazione. Scesi e bevvi solo una tazza di tè.
«Tesoro, tieni. Hanno portato questa per te» disse papà porgendomi una busta. La aprii. All’interno c’era un biglietto aereo con direzione Los Angeles e un foglietto con scritto ‘Mi sembra che tra poco sia il compleanno di qualcuno, quindi credo che questo qualcuno possa venire a fare visita al suo ragazzo che muore dalla voglia di rivedere il suo qualcuno preferito. Ciao’
«Scar? Perché sorridi?» chiese Ryan che era appena arrivato.
«Perché andrà a trovare il suo ragazzo a Los Angeles» rispose mamma per me. La guardai con gli occhi sbarrati. Come lo sapeva?
«Louis ne ha già parlato con noi» Tomlinson, come siamo previdenti..
«Quindi posso andare?»
«Certo!»
«Oddio, vi voglio benissimo!» abbracciai i miei.
Lo dissi ad Alex che iniziò a saltellare, poi esclamò
«Dobbiamo andare a fare shopping!» la guardai ridendo
«Non mi bastano i vestiti che ho? Sono tre giorni mica tre anni!» lei posò uno sguardo di rimprovero su di me.
«Scarlet, tesoro, lascia fare a mamma Alexandra. Ne sa più di te. Ora noi andiamo a fare shopping. Ok?»
«Va bene» mi arresi.

Il giorno dopo alle 10 p.m. ero in aeroporto, pronta per il volo. Salutai tutti e mi imbarcai.
Dopo molte e interminabili ore atterrammo.
Mi aveva già detto Louis che non sarebbero potuti venire a prendermi per motivi di sicurezza, sia loro che mia. Qualcuno mi avrebbe accompagnato al loro albergo. Dovevo solo trovare quel qualcuno. Sarebbe venuto ancora Josh? Molto improbabile.
Mi guardai intorno finchè non sentii che qualcuno mi toccava la spalla destra.
«Sei Scarlet?» mi voltai e vidi una persona incappucciata. Notai un particolare, gli occhi verdi.
«Harry!!» dissi abbracciandolo.
«Shh! Nessuno deve sapere che sono io»
«Mi avevate detto che..»
«Non ti preoccupare. Vieni con me» lo seguii finché non raggiungemmo un’auto scura nel parcheggio dell’aeroporto.
Guardai fuori dal finestrino per tutto il viaggio, non credevo ai miei occhi. Tutto sembrava surreale.
La macchina si fermò sul retro di quello che sembrava un hotel di lusso. Entrammo da una piccola porta sorvegliata da due uomini in nero e iniziammo a salire le scale. Dopo tre rampe percorremmo un corridoio fino a raggiungere una porta con una targa in ottone con inciso il numero 184. Harry bussò e gli venne subito aperto.
Sentii un mormorio poi un urlo.
«Scaaaaaar!!!» corsi verso Louis e gli saltai al collo. Tra gli ‘Ohh’ degli altri mi baciò. «Mi sei mancata» disse. «Anche tu» risposi io.
Passammo il resto della giornata tutti insieme. Era impossibile allontanarsi dall’hotel. Fuori era pieno di ragazze che urlavano e aspettavano che anche solo uno dei membri della band uscisse allo scoperto.
Poi, vero le 17, Louis mi chiese se avevo voglia di assistere alle prove del concerto di quella sera. Accettai e ci dirigemmo tutti insieme a bordo di un macchinone verso lo Staples Centre. Alla fine delle prove Niall, Harry, Liam e Zayn si ritirarono in camerino per il trucco, Louis rimase con me.
«Sai, non credo che avrei resistito ancora molto senza vederti..» disse abbracciandomi. Rimasi in silenzio.
Poco dopo lo chiamarono per prepararsi e dovetti lasciarlo.
«Ci vediamo dopo, principessa» mi disse con un sorriso. Lo salutai con un cenno della mano.
Dall’esterno di sentivano le urla di migliaia di ragazze che aspettavano che il concerto iniziasse.
Un ragazzo dello staff mi invitò a seguirlo.
Alle 21 il concerto iniziò. Lo Staples Centre era colma di persone.
Verso la fine Louis prese la parola.
«Allora ragazzi!! Ci dispiace tantissimo ma siamo quasi giunti alla fine! Prima di un’ultima canzone volevamo fare gli auguri alla nostra amica Scarlet che compie gli anni domani» Cosa..?! urla di assenso. 
«Che ne dite di aiutarci a cantarle ‘Tanti auguri’?» Oh, mamma. Altre urla.

«Ti vogliamo bene Scar» dissero alla fine della canzoncina i ragazzi in coro. Io ero commossa.
Chiusero poi con l’ultima canzone, I want, e salutarono i fan per poi uscire dietro le quinte.
Appena furono vicini a me riuscii a sussurrare un grazie e loro mi abbracciarono.

Poco più tardi eravamo pronti a risalire in macchina per tornare all’hotel. Qui si presentò un piccolo problema. Tutte le uscite erano bloccate da ragazze.
«Possiamo uscire lo stesso, non sarebbe la prima volta..» osservò Niall.
«Però oggi c’è Scar!» continuò Liam.
Io ero in piedi vicino a Louis che teneva il braccio destro sulle mie spalle.
«Facciamo una cosa, mettiti questa» disse Harry togliendosi la felpa che aveva indosso «Calati il cappuccio sulla faccia e stai in mezzo a noi. Cerca di farti vedere il meno possibile» annuii e presi l’indumento e feci come mi aveva chiesto.
Ero in pantaloncini e si sarebbe comunque notato che ero una ragazza, ma ero sicura che le attenzioni si sarebbero rivolte a loro e probabilmente non mi avrebbero notata.
«Siete pronti?» chiese Paul guardando i ragazzi. Loro annuirono. Poi si rivolse a me «Cerca di farti notare il meno possibile»
«Certo» risposi.
Aprirono le porte. Gli urli si fecero ancora più forti. In moltissime tendevano le mani perché i ragazzi le stingessero.
«Carini e coccolosi, ragazzi» disse Louis, strappandomi un sorriso.
Erano a cerchio intorno a me. Corremmo il più veloce possibile verso la grossa auto dell’andata e entrammo. Speravo che nessuno mi avesse notata.
«Ce l’abbiamo fatta. Batti il cinque!» esclamò Niall rivolto a me. Io lo feci sorridendo.
In qualche minuto raggiungemmo l’hotel.
Uno dello staff  mi mostrò poi quale sarebbe stata la mia camera.
Era grandissima per una persona sola. Dalle enormi finestre a parete si vedeva la scritta Hollywood illuminata dai fari. Stavo mettendo il pigiama quando sentii bussare alla porta. Andai  ad aprire.


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Ehilà!
Scar è riuscita a vedere Louis! Yeee (?) ok la smetto.
Cosa ne pensate? Se vi è piaciuto me la lasciate una recensione? Suvvia, lasciatela anche se vi ha fatto schifo, così mi aiutate a migliorare lol
Bene, ci vediamo con il prossimo c:
Ciaao.
Ga.

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Capitolo 19
*** I can't do this. ***


capitolo 19.

«Hey» disse il ragazzo che avevo davanti.
«Ciao»
«Non hai idea di quanto tu mi sia mancata» continuò. Gli sorrisi.
«Penso di saperlo..»
Louis avvicinò il suo viso al mio e mi baciò. Poi entrò in camera chiudendo la porta alle sue spalle.
«Ti ho forse già ringraziato per tutto questo?»
«Credo di si. Comunque l’ho fatto perché ci tengo a te. Sei speciale»
«Sai che ore sono?» chiese poco dopo.
«Mezzanotte e un minuto» risposi guardando lo schermo del mio cellulare.
«Auguri bellezza»
«Grazie» continuai io con un sorriso.
Mi porse un piccolo pacchetto blu con un nastro bianco. Sciolsi il fiocco e aprii la scatoletta. All’interno c’era una collana d’argento con un ciondolo a cuore.
«È bellissimo, non dovevi..» sorrise e mi fece segno di non parlare, poi me la agganciò al collo.
Rimase con me per un po’ poi dovette tornare nella sua camera, il giorno dopo lui e i ragazzi avrebbero avuto un’intervista.
Mi addormentai poi con il sorriso sulle labbra.

Mi svegliai verso le 9 con la luce del mattino e pensai di andare a fare colazione fuori. Mi sistemai e mi vestii. Chiusi la porta della camera e notai che per terra c’era un foglietto.
‘Giorno bellissima! Dormito bene? Noi torneremo per pranzo. Ci vediamo dopo. Ti amo. Buona giornata. Louis’ Sorrisi, lo misi in borsa e scesi. Consegnai le chiavi in reception e uscii.
Mi fermai nel primo Starbucks che incontrai e feci colazione, feci un piccolo giro e tornai in hotel, in tempo per l’intervista.

 

LOUIS’ POV

Prima dello show, facemmo una piccola riunione con Paul, doveva dirci qualcosa di importante. Fece il solito discorso di incoraggiamento poi si rivolse direttamente a me.
«Louis, senti.. non so bene come dirtelo.. ma devi smentire la tua storia con quella ragazza» lo fissai.
«Qualcuno l’ha scoperto?»
«Non si parla d’altro. Non so come abbiano fatto ma ci sono foto dove lei è con voi»
«Quindi non è mai da sola con me?»
«No, per fortuna, però c’è qualcuno che insinua che tra voi ci sia una storia, cosa che è vera giusto?»
«Si, però..»
«Niente però. Devi inventarti qualcosa. Non possiamo creare altri scandali. Tutti pensano che tu abbia lasciato Eleanor da un paio di settimane..»
«Solo perché glielo abbiamo fatto credere..» In realtà non eravamo mai stati insieme, era stata tutta una montatura senza significato né per me né per El, era semplicemente una grande amica, ma niente di più.
«Louis. Non si discute. Devi fare finta di non conoscerla. Dovete inventarvi una storia, ok?»
«Ma..»
«Louis! Niente ma. È per il bene della band, e anche della ragazza»
«E va bene» mi arresi alla fine. Non potevo credere che avrei dovuto mentire sulla persona che amavo. Non avrei neanche potuto chiamarla per dirle che avrei dovuto recitare.
«Louis..» mi disse Harry alle spalle.
«Non posso farlo» risposi senza guardarlo.
«Lei capirà»
«Ne sei sicuro? Io non credo proprio»
«Tra due minuti siete in onda!» urlò qualcuno.
«Ragazzi. In posizione» disse Paul.
Tirai un sospiro di sollievo e mi misi dietro Niall per entrare.
Prima dell’intervista avremmo cantato What makes you beautiful.
Sapevo che mi sarei odiato per quello che stavo per fare e probabilmente mi avrebbe odiato anche lei.

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Saaalve c:
Nuovo capitolo. Molto lungo mi dicono lol
Comunque spero vi sia piaciuto, me la lasciate una recensione? Si, dai c:
Detto questo vi abbandono perchè sto crollando, ho dormito quattro ore, stanotte, o meglio stamattina, quindi ci sentiamo con il prossimo, yo.
Grazie a tutti quelli che mi seguono, vi voglio bene (?)
Ga.

Quasi mi dimenticavo! Non ho niente contro Eleanor, sappiatelo.

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Capitolo 20
*** She's just a fan. ***


Capitolo 20

SCARLET’S POV

Entrai in camera appena in tempo. La presentatrice, una donna sulla trentina con i capelli biondi e gli occhi azzurri, presentò con foga i ragazzi. Le ragazze in studio urlarono.
Liam, Zayn, Harry, Niall e Louis, che aveva un’aria abbattuta, entrarono. Cantarono la loro canzone di esordio poi la donna, Ashley qualcosa, li fece accomodare su un divanetto, dove stettero a fatica, era effettivamente un po’ piccolo.
Cominciò con alcune domande sull’America. Poi passò al lato sentimentale.
«Allora, ragazzi.. quanti di voi al momento sono impegnati?» le mani di Zayn e Liam si alzarono. Louis guardava per terra.
«Mmh.. molto bene. Nell’ultimo giorno sono successe un po’ di cose.. vediamo.. vi ricorda qualcuno?» chiese indicando uno schermo alle sue spalle. La foto di una ragazza con i capelli scuri raccolti in una treccia che ricadeva sulla spalla sinistra, un paio di occhiali da sole, pantaloncini e una canotta blu comparve, ero io. Cavoli.      
«Si chiama Scarlet, giusto? È forse la ragazza a cui avete dedicato la canzone di buon compleanno ieri?» Louis sembrava ancora più allarmato. Fu Harry a rispondere.
«Si, è lei. È una nostra fan»
«È solo una fan? Siete sicuri? O meglio.. Louis sei sicuro?» Questo non deve succedere.
«Perché fa questa domanda a me?»
«Perché alcune fonti ci hanno confermato che voi due state insieme..»
«Non è assolutamente vero» sentii qualcosa allo stomaco. Sapevo che non avrebbe dovuto saperlo nessuno ma mi fece male sentirlo dire da lui «è solo una ragazzina che ci ha seguiti per tutta la giornata di ieri chiedendoci autografi e foto» Cosa?! Anche i ragazzi sembravano sorpresi quanto me di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca.
«E come mai le avete cantato quella canzone?»
«Semplicemente.. abbiamo voluto realizzare un suo piccolo sogno» risposi Liam per lui. I miei occhi erano pieni di lacrime. Non avrei mai pensato che Louis potesse dire cose del genere, soprattutto sembrando così sincero.
«Quindi.. non c’è niente tra qualcuno di voi e quella ragazza?» chiese ancora lei, imperterrita. Sembrava lo facesse apposta per farmi stare male.
«Assolutamente no» continuò Louis, impassibile.
Sentii le lacrime calde che mi scorrevano lungo le guance.
In quel momento volevo solo tornare a casa mia. Infilai nella valigia tutte le mie cose, scrissi due parole su un foglietto e lo appoggiai fuori dalla porta d’entrata della stanza dei ragazzi insieme a ciò che ormai era diventato il mio portafortuna poi mi avviai giù dalle scale. Consegnai le chiavi alla reception e uscii dalla porta scorrevole. Chiamai un taxi e mi feci portare all’aeroporto, dove comprai un biglietto per Londra. Usai tutti i soldi che avevo portato ma non mi interessava.
Aspettai che chiamassero il mio volo nella sala d’attesa.
Un quarto d'ora più tardi ero seduta su un sedile blu, accanto a una signora con gli occhiali da sole.
Avevo detto a mia madre che sarei tornata a casa, e lei non aveva chiesto spiegazioni, forse il motivo l’aveva capito da sola dal tono della mia voce.

LOUIS’ POV

Finita l’intervista peggiore della mia vita mandarono la pubblicità. Noi potemmo tornare in albergo solo dopo un’ora, per le fan che avevano intasato le strade. L’unica cosa che volevo fare era parlare con Scarlet, mi sentivo uno schifo dopo quello che avevo fatto.
Bussai alla sua porta, ma non rispose nessuno.
«Louis..» disse Niall alle mie spalle. Mi voltai. Mi porgeva un biglietto che io afferrai.
‘Goodbye. Scar’ Non può essere. No.
Tirai un pugno al muro senza sentire alcun dolore, mentre gli altri mi guardavano. Avevo appena perso una delle persone più importanti della mia vita ed era quella l’unica cosa che mi faceva stare male. Per terra, notai qualcosa che luccicava, mi abbassai e raccolsi la moneta, il portafortuna che avevo dato a Scarlet qualche mese prima.
«Mi dispiace Louis» disse Harry e si avvicinò. Gli altri vennero verso di me e mi abbracciarono. Sapevo che erano davvero dispiaciuti per quello che era successo.
Avrei voluto tornare a Londra, parlarle, dirle che avevo mentito per tutto il tempo ma non potevo.
Cercai di chiamarla molte volte, ma non rispose mai.
Passai la seguente settimana pensando e ripensando a lei.
Era un lunedì, l'ultimo che avremmo passato lì, quando mi misi a sfogliare l’agenda sul mio cellulare e notai un promemoria per il 7 giugno. Il giorno del musical. Dovevo andarci, ma saremmo partiti troppo tardi.

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Ohilà!

Siamo già al ventesimo capitolo çç
Comunque.. cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto c:
Un po' cortino come al solito però pieno di sentimento (?) lol 
Lasciatemi una bella recensione (ciascuno èwé) che ci tengo tanto.

Ringrazio ancora tutti quelli che mi seguono.
Al prossimo capitolo c:
Ga.

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Capitolo 21
*** I'm just a stupid girl, right? ***


capitolo 21 SCARLET’S POV

Atterrammo dopo un volo passato ad ascoltare canzoni che mi ricordavano lui.
Recuperai la valigia dal nastro trasportatore e raggiunsi mia madre fuori dall’aeroporto.
Appena vide i miei occhi rossi e gonfi per le troppe lacrime mi strinse in un abbraccio che mi rassicurò un po’. Tornammo a casa, in silenzio. Ne parlai con lei solo più tardi.
Avevo avvisato Alex, che trovai fuori dalla porta appena arrivammo.
Ogni giorno mi sembrava più difficile. Continuavo a trovare chiamate e messaggi di Louis e degli altri, cercavo di ignorarle.
Più velocemente che avessi voluto arrivò la prova generale del musical. I miei ancora non ne sapevano niente. Non glielo avrei detto. Non volevo altre delusioni.
Il giorno dopo ci sarebbe stato lo spettacolo.
Uscii dalla sala prove dopo aver salutato gli altri e mi diressi fuori dalla scuola.
«Scar! Aspetta un attimo!» mi voltai, era Drew.
«Ehi!» lo salutai.
«Ciao. Ti va se ti accompagno a casa?» lo guardai perplessa.
«Ho bisogno di parlarti» continuò.
«O-ok.. va bene, vieni pure»
Ci incamminammo.
«Di cosa volevi parlarmi?» chiesi.
«Penso tu lo sappia già» fece una pausa, non ne avevo idea. «Ascoltami un attimo, non pensi che Louis l’abbia fatto per il tuo bene?»
«C-cosa?» Come lo sapeva?
«Sai benissimo di cosa parlo. Insomma, non conosco Louis, almeno non di persona, però secondo me non l’ha fatto per ferirti..»
«Hai sentito cosa ha detto? Sono una stupida ragazzina, no?»
«Io non la penso così, e non lo pensa neanche lui»
«Tu non lo puoi sapere»
«Alex mi ha parlato di voi, ho guardato l’intervista, gli si leggeva negli occhi che si stava uccidendo da solo nel dire quelle cose» non dissi niente.
«Ascolta, secondo me dovresti provare a parlarne con lui, ascolta quello che ha da dirti» eravamo arrivati ormai davanti a casa mia.
«Credo che ci proverò, dopo il musical» dissi senza convinzione.
«È già qualcosa..»
«Grazie»
«Di niente, spero tu abbia capito quello che volevo dirti. Ciao, ci vediamo domani» continuò poi con un sorriso, prima di andarsene.
Passai il resto della giornata a pensare a quello che mi aveva detto, forse aveva ragione.
Gli mandai un messaggio.

DREW’S POV

Mi allontanai dalla casa di Scarlet dopo averla accompagnata. Erano giorni che la vedevo giù di morale e finalmente ero riuscito a farmi dire da Alex il perché. Questo perché aveva un nome, Louis. appena l’avevo saputo mi ero detto ‘Cavolo è un’occasione! Magari ora si innamora di te’ ma io non ero così, non ero il genere di persona che riesce ad approfittare dei mali degli altri, certo, Scarlet mi piaceva, mi piaceva molto, ma avevo capito che se la amavo dovevo lasciarla andare. Il suo cuore apparteneva a Louis, non a me.
Ero quasi a casa quando il cellulare mi vibrò nella tasca dei pantaloni. Era un messaggio di Scarlet.
‘Drew, scusa per prima, non volevo rispondere male.. perdonami. Comunque, grazie, forse hai ragione. Gli parlerò, te lo promesso, però dopo il musical :)’
‘Non ti preoccupare, io ti ho detto quelle cose perché penso davvero l’abbia fatto per proteggere te, non credo sia bello trovarsi sempre sotto i riflettori, sei libera di fare quello che vuoi. Ci vediamo domani per il musical ;)’

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Hellooo! 
Ho pochissimo tempo, quindi sarò breve. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche questo è di passaggio, se si può dire, comunque mi aspetto qualche bella recensione c:
Grazie a tutti quelli che mi seguono.
Scappo, Ga. c:

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Capitolo 22
*** Hi, honey. ***


capitolo 22.

Il giorno del musical.

Già alle 20 la platea era piena. 
Io ero quasi pronta, mancava mezz'ora alla performance quando Alex comparse dietro di me, con un gran sorriso.
«Che c’è? Tu non potresti stare qui..» le dissi.
«C’è qualcuno che vuole vederti..»
«Chi? Devo prepararmi, non ho tempo!»
«Vieni con me»
«E va bene..» la seguii finchè non si fermò di colpo.
«Bene, io vado..»
«E mi molli qui da sola?» era abbastanza buio e non c’era nessuno a parte me e lei.
«Tranquilla, dopo torno» mi strizzò l'occhio e si allontanò.
«Ciao tesoro» disse una voce femminile.
«Mamma? Cosa ci fai qui?»
«C’è anche papà. È in platea»
«Voi.. voi.. scusa se non ve l’ho detto. Aspetta.. in platea?»
«Esatto. Vogliamo vederti recitare e sentirti cantare»
«Scusa..»
«No, scusa te. Ti abbiamo impedito di inseguire il tuo sogno. Ora vai su quel palco e facci vedere cosa sai fare!» disse. Io la abbracciai con le lacrime agli occhi.
«Ti voglio bene»
«Te ne voglio anche io. Ora non piangere che ti si rovina il trucco»
«Grazie» feci per allontanarmi quando mia madre mi disse
«Scarlet, aspetta. C’è qualcun altro che vuole parlarti..»
«Papà non era in platea?»
«Non è papà..»
Una figura maschile sbucò da dietro un muro. Il mio cuore iniziò a battere più forte. Mia madre si allontanò con un sorriso.
«Scarlet.. aspetta, ascoltami!» mi urlò Louis mentre mi giravo per tornare nel camerino. Trassi un respiro e tornai a guardarlo. Lui mi venne vicino. Sentivo il suo profumo. Prese la mia mano tra le sue.
«Mi dispiace. Non ho voluto dire io quelle cose, mi hanno obbligato! Ti giuro che non l’avrei mai fatto se non per un buon motivo! Ti prego, ora, di perdonarmi. Sono stato uno stupido»
«So bene che io non sono una grande stella di Hollywood o cose del genere, sono solo una normale ragazza che per un attimo ha pensato di aver realizzato il suo sogno e..»
«E io sono quello che si è innamorato di questa ragazza. Scar, io ti amo e non voglio lasciarti. Sono stato malissimo nelle ultime due settimane!» ci fu una pausa dove i miei occhi si persero nei suoi e i suoi nei miei.
«Ti prego perdonami»
Era sincero. Inarcai le mie labbra in un sorriso e avvicinai il viso al suo chiudendo gli occhi.
Dopo quel bacio lui sorrise.
«Ti amo»
«Ti amo anche io, non ho mai smesso» risposi.
«Nemmeno io. Ora vai! Voglio vederti brillare sul palco»
Lasciò la mia mano, che non aveva smesso di stringere per un attimo e io mi allontanai per tornare in camerino.
Lo spettacolo fu bellissimo.  
Ricevemmo un sacco di applausi e tutto andò per il meglio.
Louis seguì tutto da dietro le quinte con Niall, Harry, Zayn e Liam, che erano arrivati poco dopo, e mi fece i complimenti per come avevo cantato e recitato. Louis era riuscito a convincere Paul a tornare un giorno prima, solo per vedere me, ma io lo seppi più tardi.
Passai la giornata successiva con il mio nuovo vecchio ragazzo. Fu tutto fantastico. Avevamo deciso di lasciare che la stampa sapesse che stavamo insieme.
Dovetti affrontare gli esami nelle settimane successive. Passai con il massimo dei voti. Continuo a pensare che io ci sia riuscita grazie alla moneta che Louis mi aveva portato il giorno dello spettacolo.

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Guten Tag! (non avevo ancora usato il tedesco lol) 
Non so a quanti di voi interessi, ma mancano due capitoli alla fine (questo escluso), a chi dispiace oltre a me? *balla di fieno che rotola*
Vi è piaciuto il chapter (?) ok, mi ritiro che è meglio, lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, non sapete quanto sia importante per me.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono, mettono tra i preferiti e recensiscono.
Detto questo mi dileguo.
Ciaoo, Ga c:

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Capitolo 23
*** You are beautiful. ***


capitolo 22. 'You are beautiful'

Due anni dopo. Compleanno di Scarlet.

Fui svegliata da un ‘Auguri!’ di Alex, che era diventata la mia compagna di dormitorio. Frequentavamo il college insieme, eravamo al secondo anno.
La abbracciai e ci alzammo per andare in classe.
Ricevetti un sacco di chiamate per gli auguri, ma nessuna di queste era quella che aspettavo davvero.
Verso le 4 Alex mi disse che doveva uscire e mi lasciò in camera da sola. Qualcuno bussò. Andai ad aprire. Davanti a me c’era un ragazzo con i capelli castano chiaro e gli occhi blu.
«Ti sono mancato?» mi chiese.
«Neanche un po’..» dissi io con finta noncuranza. Poi lui sorrise e io lo imitai. Gli saltai al collo e lui mi diede un lungo bacio.
«Auguri principessa» disse.
«Non pensavo saresti tornato così presto..» Era in tour con gli altri ragazzi in qualche parte dell'emisfero australe.
«Ho voluto fare una sorpresa alla ragazza più bella del mondo»
«Ti amo» dissi.
«Ti amo anche io»
«Ti va di andare a fare un giro?» chiese poi.
«Certo.. dove andiamo?»
«Ti porto in un posto fantastico» disse strizzando l’occhio destro.
Gli sorrisi, ricordando la scena di due anni prima, sapevo benissimo dove saremmo andati.
Salimmo sulla mia macchina, lui al volante e io sul sedile del passeggero.
Viaggiammo per un po’, poi si fermò in una stradina. Entrammo nel piccolo bar le cui vetrine erano piene di dolci. Nancy’s.
Salutammo la proprietaria e Lucy che ci guardava con un sorriso dal bancone. Ultimamente il negozio aveva acquisito molti clienti, i tavoli erano tutti occupati. Tutti, tranne uno.
Ci accomodammo e la ragazza con i capelli scuri venne a prendere le nostre ordinazioni. Presi il solito, cioccolata e muffin ai mirtilli. Prima di andarsene notai che Lucy scambiava uno sguardo di intesa con Louis.
Qualche minuto più tardi tornò con il vassoio e appoggiò gli ordini sul tavolino, poi salutò e tornò al bancone.
Presi il muffin e ne staccai un pezzetto con le mani. Buonissimo come sempre. Louis mi fissava senza mangiare niente.
«Che c’è?» chiesi.
«Niente. Sei bellissima»
«Grazie, però ti conviene mangiare.. il tè caldo che diventa freddo non è il massimo..»
Si mise a ridere e portò la tazza alle labbra, sempre guardandomi.
Presi un altro pezzetto di muffin un po’ perplessa e sentii qualcosa di duro toccare le mie dita. Ma che..?!
Notai che c’era qualcosa che luccicava tra la pasta, lo estrassi. Era un anello con un piccolo brillante. I miei occhi andarono dall’anello a Louis e da Louis all’anello.
«Ma.. ma..» balbettai.
Il ragazzo che amavo si alzò dalla sua sedia, girò il lato del tavolo che lo separava da me e, sotto gli occhi di tutti, si inginocchiò prendendomi l’anello di mano. Poi guardò verso di me e sorrise.
«Scarlet Judith Stones..» Oddio. Le mie lacrime erano imminenti «..vorresti sposare me, Louis William Tomlinson?»
Tutti i presenti guardavano verso di noi. Alcuni sembrava facessero il tifo, mi incoraggiavano. Una signora si commosse.
Louis aveva gli occhi lucidi.
«Certo» risposi. Una lacrima percorse la mia guancia sinistra. Lui infilò l’anello al mio anulare, poi si alzò e io lo abbracciai. Mi sollevò da terra tra gli ‘ooh’ generali. Sapevo di aver fatto la scelta giusta.

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Ciaaao!
Mi sento un'ebete ma ieri, quando ho riletto il capitolo mi sono messa a piangere da sola lol non ce la posso fare.
Spero davvero vi sia piaciuto, il prossimo più che un capitolo, sarà un epilogo. 
Un grazie di tutto cuore a chi mi segue, recensisce ecc. Vi voglio bene.
Grazie ancora, Ga.

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Capitolo 24
*** Please be mine. ***


Capitolo 24. 'Please be mine'

WAIT A MINUTE! Mentre leggete ascoltate questa  http://www.youtube.com/watch?v=O1bA_FPXChI c:

Sei mesi dopo.

La ragazza si guardò allo specchio. Con quell’abito bianco sembrava ancora più bella. Dietro di sé una donna la ammirava sorridendo, ma i suoi occhi erano lucidi. Forse non aveva mai pensato di dover lasciar andare la sua bambina così presto. La porta si aprì. Entrò un uomo sulla cinquantina in abito scuro accompagnato da una ragazza, la damigella d’onore. Lei abbracciò la sposa, poi l’uomo le sorrise e porse il braccio alla figlia. Lei lo afferrò e uscirono tutti dalla sala.
Quando furono davanti ai portoni della chiesa tutti si voltarono a guardarli. La madre prese posto e la damigella raggiunse la sua posizione. La marcia nuziale partì, Scarlet e il padre avanzarono fino all’altare. L’uomo le diede un bacio sulla guancia e andò a sedersi.
Lei si trovò davanti al ragazzo che non aveva mai smesso di amare e che sicuramente non l’avrebbe mai lasciata. Per una volta erano lontani dalle telecamere.
«Sei bellissima» sussurrò lui.
«Ti amo» rispose lei.
La ragazza guardò verso la navata centrale, tra i presenti notò quel ragazzo che aveva conosciuto due anni prima e che l’aveva aiutata a superare quel momento difficile. Lui alzò la mano per salutarla e lei gli sorrise.
Iniziò la cerimonia e al ‘si’ da parte di entrambe le parti non mancarono le lacrime.
Al termine si spostarono tutti in una residenza poco lontano dalla chiesa.
Dopo il pranzo fu il momento del ballo sposo-sposa.
La band ingaggiata per il matrimonio iniziò a suonare. Avrebbero potuto cantare Harry, Zayn, Niall e Liam, ma avevano deciso di non farlo. Per una volta volevano essere semplici ragazzi, non parte di una band famosa.
Louis si avvicinò alla novella moglie e la strinse. Iniziarono a ballare sulle note di una canzone che lei amava.

They come and go but they don't know 
That you are my beautiful 
I try to come closer with you 
But they all say we won't make it through

 

But I'll be there forever
You will see that it's better 
All our hopes and our dreams will come true I will not disappoint you 
I'll be right there for you 'til the end The end of time 
Please be mine 


I'm in and out of love with you 
Trying to find if it's really true oh no no no no 
How can I prove my love 
If they all think I'm not good enough 

But I'll be there forever You will see that it's better 
All our hopes and our dreams will come true

 I will not disappoint you I will be right there for you 'til the end 
The end of time 
Please be mine 

I can't stop the rain from falling 
Can't stop my heart from calling you 
It's calling you 
I can't stop the rain from falling 
Can't stop my heart from calling you 
It's calling you 
I can't stop the rain from falling 
Can't stop my heart from calling you 
It's calling you 

But I'll be there forever 
You will see that it's better 
All our hopes and our dreams will come true I will not disappoint you 
I will be right there for you 'til the end The end of time 
Please be mine

 

La musica si fermò. Gli sposi si sorrisero a vicenda poco prima di baciarsi. I presenti esplosero in un applauso.
Poi la ragazza volle dedicare una canzone a lui. Cantò con il cuore, sentì ogni parola e lui fece lo stesso con lei.
Scarlet sapeva che da quel momento tutto sarebbe andato per il meglio.

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Ehi!
Tanto per cominciare tanti auguri a me, tanti auguri a me lol la smetto.
Eccoci giunti alla fine, è stato un cammino tortuoso ma è arrivato l'ultimo capitolo. Spero davvero che questa storia vi sia piaciuta, che dire? Niente, solo grazie a tutti quelli che l'hanno seguita, recensita eccetera. Ringrazio (in ordine) 
xHoranismine, silvia96ra, SupraGirl, Anita Directioner, xxpayneswag, Martinss01, owjeliebers, Believe_in_your_dreams, _imtheFIRE, Hayniaamis_chan, Silvia_Directioner, xbehappybaby, PrettySquirrel _, OhDirection, girl with the bread, Mara98, Rainbow of Happiness, directioner1994, xhugmeluck, devonneshope, lovatoshug, fedediem, SaraprincessStyles, Pussy_xx, zaynsyinyang, fredster, ehidems, Giadina_Malik, Alessia_ilove1D , zaynmalikseyes, makingmestrong_,  niky1720, Ale_Tomlinson_1D, cami grami, Directioner_LLN, Giuli1D, Directioner_LLN  per le vostre meravigliose recensioni (spero di non aver dimenticato nessuno)
Un bacio a tutte, a presto, Ga.
Ps. Ho già iniziato a buttare giù qualche idea per la prossima FF, spero vogliate seguire anche quella quando la pubblicherò c:

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