La rivincita- ovvero come le ragazze con i capelli corti si fanno valere di Frulallas (/viewuser.php?uid=32035)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I- L'inizio della fine ***
Capitolo 2: *** Capitolo II - Arriva Videl, si salvi chi può! ***
Capitolo 3: *** Capitolo III - Un aiuto essenziale ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV - Porta pazienza, Gohan! ***
Capitolo 5: *** Capitolo V - Un faticoso pomeriggio di shopping ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI - La rivincita di Videl ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII -Finalmente insieme... ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII - ... e già separati. ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX - L'attesa ***
Capitolo 10: *** Capitolo X - Un motivo per svegliarti ***
Capitolo 1 *** Capitolo I- L'inizio della fine ***
testo
La
rivincita
ovvero:
come le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo I - L'inizio della fine
Era una giornata piuttosto tranquilla: il sole splendeva alto nel
cielo, gli uccellini cinguettavano sereni e questa potrebbe sembrarvi
una banalissima introduzione, certo, ma in realtà
è l'inizio di una storia piuttosto incasinata, che non si sa
se (o almeno voi, non sapete,ehehe) finirà allo
stesso
modo di questo leeento inizio.Dicevamo, sarebbe stata
una giornata piuttosto tranquilla, e io non sarei qui a raccontarvi
questa storia, se non si fosse fatto sentire un forte chiacchiericcio
sotto la veranda azzurra della Capsule Corporation.
Un uomo basso, con un sacco di capelli neri sulla testa, stava facendo
"salotto" assieme ai suoi amici, ovvero il gruppo dei guerrieri Z che
tutti conosciamo fin troppo bene.
L'uomo, o l'ometto,
vista la
sua statura, stava come al solito prendendo in giro il giovane Gohan,
che, gentile com'è, non gli rispondeva se
non con un sorriso e diventando rosso peggio che un pomodoro.
"Allora Gohan" iniziò Crilin "pensi che verrà la
tua ragazza oggi?" sorrise malizioso.
"Dannazione Crilin, quante volte te lo devo dire, Videl non è la mia
ragazza." Gohan scosse le mani avanti indietro, come per
rendere vero ciò che aveva appena detto.
Beh... dopotutto questa
non è una vera e propria bugia pensò
il ragazzo, sì,
è vero, io e Videl passiamo molto tempo insieme, facciamo
persino parte di un team per salvaguardare la sicurezza della
città, continuò, ma non penso che lei sia
interessata a me quanto lo sono io in lei, concluse con un
grosso sospiro. Tutta questa conversazione mentale gli fece perdere il
senso della realtà, perchè si riprese solo dopo
aver sentito le grasse risate dei suoi amici.
"Sì , come no, e io sono calvo!" ghignò
l'ometto.
"Secondo me per farsi crescere i capelli ha usato la nuova lozione di
ricrescita messa in commercio" sussurò un Goku sicuro di
sè come non mai a Vegeta, che però mantenne la
sua espressione impassibile di sempre.
"GOKU!! Perchè....?" qui immaginatevi una grossa pietra
immaginaria che cade sulla testa di Crilin "... ci conosciamo
dall'infanzia e ogni volta te lo devo ripetere: mi rasavo!!! In
realtà io i capelli li ho sempre avuti!!" questa non fece
altro che continuare le risate del gruppo che si stava godendo in
compagnia un caldo pomeriggio di maggio.
Crilin si riprese in una manciata di secondi, e continuò a
punzecchiare Gohan.
"Ad ogni modo, dovresti farti avanti con lei, è davvero una
bella ragazza. Cioè, voglio dire , lo sarebbe ancora di
più se fosse un po' più femminile... insomma...
non per dire ma i suoi modi sono un tantino grezzi...un vero e proprio
maschiaccio! Forse con una gon-"
SBAM!
Uno stivaletto si schiantò a velocità supersonica
contro la guancia del malcapitato (Crilin) facendolo cadere
all'indietro e lasciando la sua frase a metà. Rimasero tutti
stupefatti. Gohan deglutì a fatica. Aveva riconosciuto
subito lo stivaletto,(tra l'altro, tipicamente maschile) il numero di
scarpa lasciato al contrario sul viso dell'ometto era 39, e lui
conosceva solo un umano con una forza e una suscettibilità
del genere.
Si girò molto lentamente.
Ugh.
Cercò di fare buon viso a cattivo gioco.
Con disinvoltura Gohan,
con
disinvoltura.
si
disse.
"Ehehe... Ciao Videl!"
L'angolo della pazza
Ciao a tutti, miei
carissimi lettori! :) chi l'avrebbe mai detto? Frulallas è
tornata, con questa storia che sarà davvero molto incasinata
ma spero molto divertente e leggera da leggere!
Seriamente, il mio scopo in questa storia è far
ridere il lettore e farlo svagare un po', e spero con tutto il cuore di
riuscire, durante la lettura di questa storia, a strappare almeno un
sorriso a qualcuno di voi lettori (e magari una recensioncina,
chissà... ;) ) ditemelo voi, ci sono riuscita a mettere un
po' di humor?
Durante questa ff , che credo durerà circa 4
capitoli (si vedrà anche dal parere che mi date voi lettori,
ovviamente) vedremo la coppia Gohan/Videl (la mia preferita, si era
capito?) attraversare questa "avventura" e la "rivincita" di questa
ragazza un po' maschiaccio che adoro e in cui mi ci vedo davvero tanto
nella missione di fare di sè stessa una vera "ragazza" con i
fiocchi e i controfiocchi... ma ce ne sarà davvero bisogno?
;) lo scoprirete ovviamente solo continuando a leggere la mia storia!
nei prossimi capitoli si approfondirà molto di
più la situazione in modo che possiate comprenderla a pieno,
se avete delle domande non esitate a farmele!Mi fa piacere!
Soprattutto: non sono e non sarò mai una scrittice
perfetta... se ho fatto qualche errore di qualsiasi tipo, per favore
ditemelo (in modo costruttivo) in modo che io possa rimediare e
migliorarmi!! Davvero un grazie di cuore a chi ha speso il suo tempo
leggendo questa ff.
Un abbraccio grande a tutti voi!
Frulallas
Ehi!!! non andate via!!
Nel prossimo capitolo:
Videl è arrivata! si salvi chi può!
Vedremo un bel siparietto inaspettato Videl/Vegeta!! Non perdetevelo!!
"Che c'è nanerottola, la verità fa male, eh?" si
alzò guardandola
dritto negli occhi Vegeta. Il sayan, divertito dai suoi occhi sgranati,
finalmente sentiva l'odore nell'aria di una nuova sfida.
Alleluja! Saranno giorni
che non capita qualcosa di interessante, pensò
il sayan.
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Capitolo 2 *** Capitolo II - Arriva Videl, si salvi chi può! ***
La
rivincita
ovvero:
come le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo II - Arriva Videl, si salvi chi può!
La ragazza stava lì, fissava il mezzo-sayan con i suoi occhi
bellissimi ma ghiacciati.
"Umph. Ciao Gohan." gli disse, come scocciata. Poi, imperturbabile,
lo superò smettendo di guardarlo e si diresse verso Crilin,
che si era
leggermente ripreso dopo l'impatto violentissimo con lo stivaletto, e
ora stava
seduto massaggiandosi la guancia.
Ti prego Dende, fa che non lo abbia sentito,
supplicò Gohan dentro di
sè.
Mi dispiace Gohan, ma non posso togliere l'udito alla gente
comune, seppur
per pochi minuti. Non sarebbe giusto.
Sentendo la risposta del suo amico nella testa, Gohan rimase
piuttosto
perplesso e si chiese se non fosse stato lui per caso a ricevere lo
stivaletto
in testa. Poi si ricordò che il namecciano, in quanto Dio,
poteva entrare nella
testa di chi volesse. Rimase comunque abbastanza stupito.
Ma ritorniamo a noi.
"Se hai qualche problema con me, potevi dirmelo in faccia "
disse
la ragazza rivolgendo lo sguardo verso il basso al guerriero ferito.
Il silenzio era diventato di tomba. Nessuno dei presenti parlava,
persino gli
uccellini avevano smesso di cinguettare e il sole non sembrava
più cosi
luminoso (va beh, ora esagero per dire che l'atmosfera era davvero
cupa)e se
fossimo stati in un film western si sarebbero viste le balle di fieno
rotolare
sullo sfondo.
Crilin rimase senza parole: le dispiaceva di aver offeso la ragazza, lo
aveva
fatto senza volere, perchè il bersaglio della sua presa in
giro era solo Gohan.
Stava per comunicarglielo, quando la sua bocca rimase aperta
perchè interrotta
da qualcuno che fino ad allora non aveva parlato.
"Che c'è nanerottola, la verità fa male, eh?" si
alzò guardandola
dritto negli occhi Vegeta. Il sayan, divertito dai suoi occhi sgranati,
finalmente sentiva l'odore nell'aria di una nuova sfida.
Alleluja! Saranno giorni che non capita qualcosa di
interessante, pensò
il sayan.
"Che... che hai detto scusa?" Videl aveva capito benissimo. Gli stava
solo dando un'altra opportunità per riformulare quello che
aveva detto. Per la
sua salute fisica, insomma.
"Che è vero, che tu, mocciosa, pur avendo una forza erculea,
non sai un
benemerito di cosa significhi essere femminile. Da dietro chiunque ti
scambierebbe per un ragazzo. Questa è la verità."
e aggiunse: "Tutti
la pensano così, tesoro. Prova a chiederlo al tuo
amichetto." fece un
cenno verso Gohan. " Non che me ne importi un accidente, comunque."
concluse facendo spallucce. In fondo non era da lui preoccuparsi dei
"problemi" degli altri. Lo aveva fatto solo per provocare un
po’ di
sano movimento in quel noiosissimo (a suo parere) pomeriggio di maggio.
Nello stesso momento, Videl sentiva un fuoco bruciare dentro di
sè. Ma come
osava?!
Mentre lei si tratteneva dal menarlo pesantemente (non gli avrebbe
fatto un
graffio comunque) i presenti non sapevano se essere più
sconvolti da ciò che
aveva detto Vegeta a Videl, o dal fatto che lui aveva detto la parola
"tesoro" senza che questo termine fosse riferito a qualcosa di
materialmente prezioso.
Videl tuttavia usò la sua massima finezza nel rispondere a
tono al sayan.
"..."
"MA COME TI PERMETTI, BRUTTO SCIMMIONE!!! DAI A ME DELLA NANEROTTOLA?
LA MIA
ALTEZZA è PROPORZIONATA PER UNA RAGAZZA DELLA MIA
ETÁ, E TU, QUASI QUARANTENNE,
MI SUPERI SOLO CON LA PUNTA DI QUEI TUOI ORRIBILI CAPELLI A SPAZZOLA!!"
urlò la ragazza avvicinandosi pericolosamente all'uomo, che
aveva già le vene
in testa ingrossate per la rabbia.
"Povero Vegeta. Prima o poi gli verrà un infarto con tutte
le risse che
provoca." disse Bulma scuotendo la testa, in modo comprensivo. Chichi
annuii di rimando sapendo cosa voleva dire avere un marito che accetta
qualsiasi tipo di sfida, da una competizione di velocità nel
magiare torte(che
aveva già vinto per tre volte di seguito, pensò
con orgoglio la donna) a una
gara con un nemico che aveva intenzione , guarda caso, di ridurre a
pezzettini il loro amato pianeta, la Terra.
Intanto lo scontro "verbale" (fino ad allora) tra Vegeta e Videl
continuava.
"MI STAI DANDO DELLA PERSONA BASSA?? E SI PUÓ SAPERE CHE
HANNO DI MALE I
MIEI CAPELLI??"
"SONO DISGUSTOSI!! E POI SÍ, SEI BASSO, PRINCIPE DEI MIEI
STIVALETTI!!!"
Uhh, questa non doveva dirlo. Vegeta, ferito nel suo orgoglio sayan, si
avvicinò ancora di più alla ragazza e stava
già per partire col discorso non-ti
rivolgere-a-me-con-quel-tono-mocciosa e iniziare una predica
noiosissima sulle
nobilissime origini della sua stirpe, quando per vostra fortuna, Gohan
si mise
in mezzo cercando di calmare gli animi.
"Su, ragazzi, cercate di ragionare... Vegeta, dai, non fare
così... e tu
Videl, cerca di calmarti..."
Mentre i due rivali si guardavano con espressione crudele, come se
volessero
pranzare con un braccio o una gamba dell'altro, Videl smise di fissare
Vegeta
per rivolgere il suo sguardo a Gohan, che non riuscì a
sostenerlo per più di
mezzo secondo.
"Gohan!"
O no, pensò il ragazzo , qui si
mette male.
"Anche tu credi che io sia un maschiaccio?" Videl lo guardò
come se
lui fosse la voce della verità e che solo il suo parere
fosse importante per
lei.
"Beh... io... ecco... Videl, tu per me sei una ragazza perfetta!"
... davvero pensate che il timido Gohan potesse rispondere
così (per di più in
pubblico) alla ragazza di cui era innamorato? Ma certo che no.
Probabilmente lo
pensava.
Inoltre, se Gohan avesse concluso così il suo discorso, non
avrei più niente da
raccontarvi. Invece disse:
"Chi se ne importa se indossi ... ehm... maglie larghe e ... uhm...
stivaletti da uomo... e poi con i capelli corti sei ... arg...
più...
fresca?" azzardò lui.
Oh, Dende, perchè non riesco mai a dire la cosa
giusta al momento giusto?!
Mi dispiace amico, sei nato così... non ci posso fare
niente, rispose il
namecciano dentro la sua testa.
Grazie, concluse sarcastico Gohan.
Questa risposta fece imbestialire la povera Videl, che dopo il colpo di
grazia
infertole da Gohan, diventò prima rossa, poi blu, poi viola
e infine ritornò al
suo colore naturale. Poi stranamente si calmò e rimase in
silenzio per un paio
di minuti, come per riflettere sul da farsi. Quando ebbe terminato la
sua
piccola meditazione, guardò Gohan con un gran sorriso.
"Poco femminile eh?" gli disse.
Gohan semplicemente sostenne il suo sguardo. Che si può dire
a una ragazza a
cui hai detto non che con i capelli corti era più carina, ma
più fresca?
Il giovane ringraziò mentalmente il fatto di essere nato
mezzo-sayan, che era
l'unica cosa che probabilmente lo rendeva abbastanza resistente per
affrontare
la furia di Videl, che di lì a poco sarebbe esplosa come una
bomba nucleare.
"VE LO FACCIO VEDERE IO, CHI É POCO FEMMINILE!!"
esclamò con tutta la
voce che aveva in corpo.
Appunto.
Angolone della pazza
Ed ecco finito il
secondo capitolo, miei carissimi lettori! Che ve ne pare?
Povero Gohan e (Crilin), le hanno proprio prese dalla nostra Videl, eh?
xD
Sto
cercando di dare un ritratto abbastanza veritiero di
lei e man mano diverrà più definito
parallelamente con la storia. Io l'ho
sempre vista come un maschiaccio, però mi sembra che negli
episodi precedenti
alla saga di Buu si fosse un po' addolcita (evidentemente
perchè innamorata del
giovane mezzo sayan *.*) però mi piaceva che nella mia ff
Videl mantenesse un
po' l'immagine da dura (non come C-18 però, eh! lei fa
davvero paura O.o) Mi
scuso se i capitoli vi sembrano un po' corti (lo sono) ma mi piace
tenere
aggiornato spesso, e non sono mai stata un'amante delle sequenze
descrittive
(per me sono noiose da leggere, figuriamoci da scrivere ) meglio un po'
di sana
azione e di rissa! Mi piaceva l'idea dell'accostamento inusuale Vegeta
e Videl,
perchè ne è nata a mio parere proprio una bella
discussione!!! E che ne dite
dell'entrata mentale di Dende? sinceramente anche io rimarrei perplessa
se
qualcuno mi entrasse dentro la testa! xD Spero che anche questo
capitolo sia
stato di vostro gradimento e ringrazio di CUORE <3 voi che mi
leggete e che
seguite la mia storia!! Cavolo se siete fantastici!! sono sicura che
potete
aumentare però ;) a coloro che solo leggono: una
piiiiiiiiiiiiiiiccola
recensione? dai lo so che la farete ehehe ;P
In particolare ringrazio i
primi recensori:
Mara03
Ethel00
Seele
Tilt3
Un abbraccione a tutti voi!
Frulallas
Accidenti,
stavate ancora per chiudere la pagina vero? eh no!
C'è l'anticipazione del prossimo capitolo! Videl riceve due
SMS, uno
dei quali sarà il suo "aiuto essenziale" ! Chi
sarà codesta persona? e
l'altro messaggio chi l'avrà mandato? Sono aperte le
scommesse e le
congetture! ;)
Dal Capitolo III : Un aiuto essenziale
La
ragazza
lesse e rilesse il messaggio più volte. Eh
no!, pensava, stavolta non l’avrai
vinta tu.
Con
decisione
spinse il tasto per cancellare l’SMS. Poi
guardò chi le aveva mandato il secondo.
p.s
come sono cattiva, solo 2 righe di anticipazione ;P lo siento mucho, ma
è per mantenere un minimo di suspence!
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Capitolo 3 *** Capitolo III - Un aiuto essenziale ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
III
- Un aiuto essenziale
Dopo la grossa "discussione" nata nell'enorme giardino della Capsule
Corporation, Videl era tornata a casa volando con le lacrime agli occhi
per la
rabbia (e per far venire le lacrime agli occhi a una tosta come lei ce
ne
voleva) e al povero Gohan, che cercava invano di seguirla per poterle
meglio
spiegare le cose, aveva rivolto un educato :" VATTENE VIA!!!" che
aveva convinto il giovane mezzo-sayan a smettere di rincorrerla.
Che colpa ne ho io, pensava la
giovane, se dall'età di 10 anni mi
alleno
per migliorare i mio stile di arti marziali e ciò ha avuto
come effetto quello
di rendermi così dura?
E poi lei si trovava davvero a suo agio con se stessa. Era l'eroina del
suo
paese, tutti la stimavano per questo, aveva contribuito con Gohan/
Great
Sayaman a salvare un sacco di vite...
Ecco, ritornava ancora lui. Gohan. Videl poteva mentire a tutti, ma non
a se
stessa. Tutto quello che aveva fatto in un certo senso era rivolto a
lui, si
era tagliata i capelli perchè il suo amico le aveva
suggerito di farlo, non si
era arresa contro Spopovich sia perchè lei era davvero
quello che si dice una
persona Testarda con la T maiuscola, ma anche perchè non
voleva deludere il
ragazzo che le aveva insegnato a volare.
Volare... che bel ricordo aveva di quel giorno! Uno dei più
belli della sua
vita! Si era sentita così leggera, vuota da tutte quelle
preoccupazioni che di
solito le occupavano la mente...
E non si sarebbe certo curata di quella stupidissima insinuazione di
Crilin
(non era di certo la prima volta che qualcuno le faceva notare il suo
aspetto
poco femminile: i più pettegoli della sua scuola si erano
già pentiti
amaramente della loro spavalderia : Jimmy un dente rotto, Luis una
bella
lussatura alla spalla… Per non parlare di Sharpener, che,
pur essendo cotto di
lei non si risparmiava nel dirle quanto sarebbe stata bene con una
gonna e con
i suoi soliti codini. Questo ovviamente lo diceva prima di essere
sbattuto con
violenza sul banco ) e neanche della conferma di quello snob di Vegeta,
Principe dei miei stivaletti, ricordò con piacere la
ragazza, aveva intaccato
minimamente l'autostima della giovane.
Solo lui. Solo quella sua incertezza le aveva messo il dubbio che lui
non la
trovasse carina così com'era, che davvero la considerasse
più come una sorella
che un'amica... Non avrebbe potuto sopportarlo. Non poteva essere
così! Sapeva
bene quanto Gohan fosse imbranato, una volta era persino inciampato nei
lacci
delle sue stesse scarpe. Videl rise a quel ricordo. Era
così, doveva
ammetterlo, lei, figlia del grande campione... beh diciamo figlia di
Mr. Satan,
aveva una grossissima cotta per Son Gohan. Cavolo, proprio lei, non
disposta a
scendere a compromessi con nessuno, nemmeno con se stessa, ora cercava
disperatamente un modo per togliersi dalla testa il viso del giovane
sayan.
Però senza di lui la sua vita di prima sembrava
così grigia, monotona... vuota.
Vuota come si era sentita quando aveva appreso la notizia che lui non
c'era
più, durante lo scontro con Buu. Non voleva nemmeno
pensarci, brr.
Finalmente Videl giunse a casa. Invece di entrare dalla porta scese
direttamente sul balcone della finestra della sua camera da letto e si
lasciò
cadere, esausta, sul suo enorme letto matrimoniale.
Eccheccavolo, pensò, domani è domenica, quindi non
vedrò Gohan
per forza. Ma lunedì a scuola... come farò??
Si lamentava sbattendo la
testa contro il suo cuscino. Sob.
Una
musichetta l’avvertii che era arrivato un messaggio sul suo
cellulare. Lo aprii
e vide che c’erano due SMS non letti.
From: Gohan
Videl ti prego possiamo parlare?
Non mi sono
spiegato
bene!
Ti prego richiamami.
Sono molto preoccupato.
La
ragazza
lesse e rilesse il messaggio più volte. Eh
no!, pensava, stavolta non
l’avrai
vinta tu.
Con
decisione
spinse il tasto per cancellare l’SMS. Poi
guardò chi le aveva mandato il secondo.
From: Erasa
Ehi Vì! Allora
com’è andato l’appuntamento
con Gohan oggi pome?;) dai non fare
quella
faccia so che non era un
appuntamento ma
che
era
importante per te. Allora??? Dai non
tenermi sulle spine!!! Guarda che
alle 7 ti chiamo.
;) Baci! Xoxo
Videl
guardò
l’orologio. Segnava le 18:53. Tipico di Erasa, la sua
migliore amica da sempre,
darle un tempo limitato per rispondere. Che poteva dirle? Che era
andata alla
Capsule Corporation per scoprire che tutti pensavano che lei fosse un
vero e
proprio maschiaccio, compreso Gohan, e fare la figura della pera in
mezzo a
tutti? Sospirò.
A
volte
avrebbe voluto essere carina e femminile come la sua frizzante amica
bionda.
Aspetta
un
secondo.
Aveva
appena
detto “carina e femminile come Erasa”, giusto? Ma
certo!!! Era lei la soluzione
a tutti i suoi problemi!!! Senza poter aspettare un secondo di
più di quei 7
minuti che la dividevano dalla telefonata della sua amica,
digitò sul telefono
il numero di cellulare per chiamarla.
Sarebbe
stata lei la soluzione ai suoi problemi.
“Vììììììì!”
le tuonò nel timpano destro dopo una manciata di secondi.
Aveva letto il suo
nome sul cellulare, ecco perché l’aveva chiamata
subito per nome.
“AlloraVìraccontamivogliosaperetuttovistochemihaichiamatoprimatuvuoldirecheèsuccessoqualcosadiveramenteimportante!!!wowgiàmiimmaginocheavetefattovisietebaciatichissàcheemozionedettotranoipoiGohanèpropriounfig-“
“Erasa
per
Dende prendi fiato!!” cavoli, la sua amica era proprio un
vulcano esplosivo
quando voleva! E Videl non aveva capito una ceppa leppa di quello che
aveva
detto la bionda.
“Ah
già
scusa. Beh allora?? Oh Cielo, com’è
stato??” chiese curiosissima.
Videl
cadde
dalle nuvole. “Uhmm… Che intendi?
Com’è stato cosa?”
“Oh
giusto
Cielo Videl!!!Il bacio!!Vi siete baciati, no? È per questo
che mi hai chiamata,
giusto?”
Videl
fu
contenta che la sua amica non potesse vederla al di là della
cornetta. Aveva le
guance in fiamme! Però riuscì a rispondere a tono:
“Sì
certo Erasa.
E poi mi ha anche dato un anello di diamanti per chiedermi di sposarlo
e di
fare tanti figli con lui.”
“OH
PORCA
PALETTA!! Che meravigliaaaaa! Però, che audacia! Sono
stupita! Non lo credevo
così coraggios-“ l’amica si
fermò un secondo a pensare (cosa che non faceva
molto spesso, in realtà) e si rese conto che Videl la stava,
come al solito,
prendendo in giro.
“Oh
dai Vì!!
Lo sai che odio quando mi prendi in giro così!!”
Videl
rise
di gusto.
“È
che tu
sei proprio una credulona. Non sai quanto mi diverta a farti questi
scherzi!”
poi tornò seria: aveva davvero un motivo per cui aveva
telefonato all’amica,
non se lo doveva scordare.
“Ho
davvero
bisogno di te, Erasa. È una cosa seria e… beh,
diciamo piuttosto imbarazzante…”
Erasa
rimase
muta al telefono per ascoltare ciò che la sua amica doveva
confidarle.
“È
una
questione… uhm.. di … stile? Beh ecco vorrei che
mi aiutassi a sembrare un po’
più… una ragazza.” dicendolo sembrava
una cosa così stupida, cavoli! E lo era…
Potete
solo
immaginarvi lo stato estatico raggiunto in quel momento da Erasa.
Dopo
anni,
ebbene sì, lettori, LUNGHISSIMI ANNI,
nei quali la bionda aveva insistito prima con dolcezza,
poi con
fermezza, e infine con disperazione, cercando
di far indossare alla sua amica qualcosa che non avesse la taglia XXL o
le
stringhe da uomo, Videl, sull’orlo
della
depressione (perché, Erasa ne era convinta, solo se la sua
amica dai capelli
corti fosse stata sul ciglio del baratro avrebbe potuto mettersi
qualcosa di
vagamente vicino a una gonna) la implorava (lei la vedeva
così, che ci volete
fare…) di aiutarla per avere uno stile chic e raffinato.
Ah,
ho raggiunto la pace dei sensi,
pensò la biondina.
“Sia
ringraziato il Cielo, Videl! Certo che ti aiuterò! Ovvio!
Sicuro al 100%! Puoi
contare su –“
“Ok,
Erasa,
ho capito, ti ringrazio! Quando ci possiamo vedere?”
“Tesoro,
io
sono uscita da casa mia per arrivare direttamente da te quando hai
detto ‘ cosa
imbarazzante’ . È meglio che inizi a scendere le
scale, perchè tra pochi
secondi sarò lì. “
Beh,
non si può dire che Erasa non
abbia delle risorse nascoste,
pensò Videl, sarà
un lunghissimo sabato sera.
°^°
Erasa
era
arrivata da solo un quarto d’ora, e già le aveva
sconvolto la camera.
Continuava
a
dire : ”Questo no, che roba è?” oppure
“E questo a cosa servirebbe?” indicando
la tuta con la quale Videl si allenava.
“Orribile!”
concluse mettendola nel mucchio
delle cose da scartare.
È
vero,
Videl aveva l’armadio che tutte le ragazze sognavano:
più di 60 posti per le
scarpe e almeno 5 pareti disponibili per appendere i vestiti, pareti a
specchio
contro le quali ti potevi riflettere almeno 10 volte e piccole
lampadine al
neon sul soffitto, che illuminavano tutto l’armadio, cassetti
ovunque e, cosa
ancor più bella, il posto appositamente pensato per tenere
borse, borsette e
pochettes. Non ci crederete, ma
una
volta, quando Videl era piccola, una delle signore delle pulizie,
volendo
mettere in ordine quell’immensità di guardaroba,
era entrata e non era più
uscita. Inquietante, eh? In realtà questa era solo una
storiella che Videl
amava raccontare ai ficcanaso che non riuscivano a tenere le mani a
posto per
evitare che frugassero tra le sue cose.
Erasa
non si
poteva spiegare come mai Videl tenesse tutta quella robaccia al suo
interno:
una cabina armadio così, lei non l’avrebbe
certamente sprecata riempiendola di
guantoni da boxe, magliette extra-large e pantaloncini da ciclista.
Pensò con
tristezza alle sue povere 37 borsette senza dimora fissa, sparse un
po’ sotto
il letto, un po’ in giro per la sua camera. Sua madre
l’aveva sgridata
aspramente quando ne aveva trovata una nel frigorifero. Era
l’unico posto rimasto, si convinse annuendo la
bionda per
l’ennesima volta.
“Ah,
qui si
può salvare poco. Perché hai tenuto
così pochi vestiti mandati dai tuoi tanti
ammiratori, o dalle maison d’alta moda che ti chiedono sempre
di fare servizi
fotografici per loro?” chiese affannata l’amica.
“Perché
non
me ne metterei nessuno, Erasa, e tu lo sai.” Le rispose la
mora seduta su una
pila di vestiti.
“Già!
Ma ora
tutto cambierà! Giusto?” le domandò con
una nota di speranza.
“A
quanto
pare…” Videl era ancora parecchio indecisa.
“Allora
diciamo così. Domani mattina, alle 10, inizierà
la nostra giornata dedicata
allo shopping! Pensa, l’Orange Star Shopping Mall rimane
aperto tutta la
domenica, non è un vero sballo?? Dimmi Videl, non ti senti
elettrizzata
all’idea di provare il tuo nuovo look??”
“Eh,
come
no. Elettrizzata come uno che sta per sedersi sulla sedia elettrica,
non vedi?”
le rispose sarcastica.
“Ti
prego
Videl, mostra almeno un po’ d’entusiasmo! E non
dire le tue strane battute, lo
sai che non le capisco.”
“Yuhu.”
disse
Videl sorridendo, muovendo la mano come se stesse sventolando una
bandierina.
“Così
ti
voglio! Mondo, preparati, stai per conoscere la Nuova
Videl!!” esclamò Erasa su
di giri.
Non
vi starò
a descrivere l’orribile notte che passò la giovane
dai capelli corti quando la
sua amica la lasciò: sudori freddi, incubi nei quali abiti
danzanti le andavano
incontro da soli, commessi di dubbia provenienza coi capelli ingellati
e
occhialini da intellettuale che le mostravano capi dai colori
improbabili come
un fucsia acceso o un giallo fluo ripetendole:” Signovina, lo pvovi!
Sono sicuvissimo che con questo
abito savà adovabile!”
Una dipendente di casa
Satan, rimasta per la
notte, la udii gridare : “NO, LE CALZE A RETE
NOOOOOO!!!”
Si
svegliò
con le borse agli occhi. Beh,
pensò
per confortarsi, almeno queste non sono
firmate.
Angoluccio
dell’ autrice (fuori di melone)
E….
finalmente eccoci qui, al terzo
capitolo! Ragazzi, è incredibile quanto questa storia si
scriva da sola. Sul
serio, è come se, quando inserisco un personaggio sulla
scena, mi lasciassi
guidare da lui, è lui che decide cosa fare, non io!
Incredibile. Questo è stato
prima con Videl, e poi soprattutto con Erasa! Mio Dio ma quanto
è effervescente
questa ragazza? ;) mi rendo conto che forse in questo capitolo ci sono
meno
scene comiche ed è un po’ diverso dai precedenti,
perché volevo lasciare un po’
di spazio alla psicologia di Videl. Detto questo, spero vi sia piaciuto
lo
stesso! In particolare vi è piaciuta la telefonata? Io mi
sono messa a
ridacchiare quando l’ho scritta xD e poi….
Complimenti a Ethel che ha
indovinato tutti e due i mittenti dei messaggi! Ti dovrei dare un
premio, ma
sinceramente non so che cosa, hai delle idee? Ringrazio
tantissimissimisso
tutti i miei recensori, in particolare: Amy99, Seele, Ethel00, profondo
rosso,
Sara96, tsubasa93! E chi mi ha aggiunto ai preferiti: Ethel e Marisa
91! Mi fate
venire le lacrime agli occhi :’)
E
anche quelli che hanno letto e recensito
la mia One shot “Hidden Fear” grazie!!! J
A
chi legge: su dai, lasciatemi una recensioncina se vi piace questo
capitolo :)
Il
prossimo capitolo arriverà presto,
promesso!
Vi
adoro!*.*
Frulallas
Momento
anticipazioni! Nel prossimo capitolo ci sarà un luuungo
spazio dedicato, al
nostro eroe, colui che salva la città dal male, colui che
è bello e impossibile
e che inconsciamente speriamo un giorno si materializzi per diventare
il nostro
fidanzato! Siete pronte, ragazze mie? Sapete benissimo di chi sto
parlando…
Ovviamente…
Mr
Satan!
Ahaha
ci
siete rimaste vero? Ma no, intendevo il nostro timidissimo Gohan, che
sarà alle
prese con un certo B.Utler che gli farà perdere la
pazienza!(e non solo lui,
tranquilli!) Nessuno riesce a immaginare chi sia costui? (un indizio
è nel nome
del personaggio) si accettano congetture! ;)
Nel
prossimo
capitolo IV, “Porta
pazienza, Gohan” :
“Gohan
scosse con forza la testa. Ma che roba era?!
Videl non l'avrebbe nemmeno presa in considerazione una dichiarazione
del
genere, anzi, avrebbe cancellato il suo numero dalla rubrica del
telefono e si
sarebbe trasferita lontano mille miglia piuttosto che rivederlo. Il
giovane
sospirò. Doveva smettere di lavare i piatti mentre sua madre
guardava le
puntate di "Corazónes latinos", l'appassionante telenovela
in cui la
focosa Carmencita era la sorella del figlio dell'amante di
Gonzalo...Basta!
doveva trovare un'altra alternativa.”
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Capitolo 4 *** Capitolo IV - Porta pazienza, Gohan! ***
La
rivincita
ovvero:
come le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
IV
– Porta pazienza, Gohan!
Anche
Gohan
aveva passato una pessima notte. Videl non aveva risposto al suo SMS,
né alle
sue diverse chiamate. Una volta ricevette persino il messaggio
personalizzato dalla
sua segreteria telefonica:
‘Questa
è la
segreteria telefonica della poco femminile Videl
Satan. Al momento non
ho alcuna voglia di risponderti, quindi riprova più tardi o
VAI DIRETTAMENTE NEL
PEGGIORE DEGLI INFERNI dopo il segnale acustico. Beep.’
Cavoli,
riflettè Gohan , Videl
è proprio testarda. Se non mi lascia
parlare come cacchio posso scusarmi con lei?!
Dopo
una
veloce e magra colazione (sua madre lo stava tenendo a dieta: solo 17
scodelle
di latte con relativi biscotti, 12 toast, 34 fette biscottate con la
marmellata
e 49 brioches ) si vestì velocemente, perché
voleva andare direttamente al sodo
del problema.
Il
ragazzo
ci aveva pensato tutta la notte e, nonostante la sua innata timidezza,
aveva
deciso di recarsi direttamente a casa di Videl per poterle spiegare
quanto
avesse frainteso le sue parole. Gohan deglutì rumorosamente:
sapeva che ciò
voleva dire confessare a Videl quello che pensava veramente di lei,
altro che
capelli corti per tenersi più fresca! Questa era una cosa
davvero seria! E lui
pensava di non essere completamente pronto a dirle che in
realtà aveva sempre avuto
una cotta per lei, però ci avrebbe provato!
Farò
di
tutto per dimostrarle quanto vale per me così
com'è!, si
convinse il ragazzo per
l'ennesima volta.
Tra
il dire
il fare, però, come dice il proverbio, si trova un amico e
se non guardi l'erba
del vicino non ci lasci lo zampino, (forse ho fatto un po' confusione
con i
proverbi ) ... Dov'ero rimasta? Ah sì! Tra il dire e il fare
c'è di mezzo il
mare, infatti quando tentava di immaginarsi il dialogo tra lui e Videl
era una
cosa completamente diversa da quando l'avrebbe incontrata faccia a
faccia.
Quale tipo di dichiarazione avrebbe fatto più colpo su
Videl? Il mezzo sayan
vagliò diverse alternative.
Viaggio
mentale di Gohan n°1: il romanticone strappalacrime
"Oh,
Videl, se solo sapessi quanto ero preoccupato che quella stupida inezia
detta
da quell'ominide di nome Crilin ti avesse oltraggiata! Ma ora sono qui,
prostrato davanti a te sulle ginocchia sopra i gusci di noce (ahi) e ti
chiedo
umilmente venia. Quando mi interpellasti riguardo la tua
femminilità, avrei
dovuto rispondere con più coraggio e sincerità,
confessandoti che non vi è
sulla Terra bellezza più splendente che il tuo meraviglioso
viso e che i tuoi
occhi, del colore del mare, mi riempiono le giornate di gioia. Dimmi,
mia cara,
vuoi perdonare questo orribile zoticone davanti a te e uscire con lui
qualche
volta? "
Gohan
scosse
con forza la testa. Ma che roba era?! Videl non l'avrebbe nemmeno presa
in
considerazione una dichiarazione del genere, anzi, avrebbe cancellato
il suo
numero dalla rubrica del telefono e si sarebbe trasferita lontano mille
miglia
piuttosto che rivederlo. Il giovane sospirò. Doveva smettere
di lavare i piatti
mentre sua madre guardava le puntate di "Corazónes latinos",
l'appassionante telenovela in cui la focosa Carmencita era la sorella
del
figlio dell'amante di Gonzalo...Basta! doveva trovare un'altra
alternativa.
Viaggio mentale di Gohan n°2 : il duro senza cuore
"Ehi pupa... non vorrei ti fosse passato per la testa che quella di
quel
nanetto di Crilin fosse una stupida offesa o qualcosa del genere...
Avrei
voluto pestarlo di botte, quel tappo. Nessuno può insultare
la mia ragazza.
*occhiolino* Sai, non che me ne importi, ma penso che una bambola come
te
dovrebbe uscire con un figo tutto muscoli come me. Che ne dici? Ganza
come idea
vero?"
"Pupa"?"Bambola"?"Figo
tutto muscoli"? (questo
lo
pensano tutti Gohan, è inutile... ops scusate NdA) "Ganza"????
Ma cos'era
questa, una replica di Happy Days, o , ancora peggio, di Grease??? Ci
mancava
solo che si mettesse una giacca nera di pelle e si pettinasse il ciuffo
con la
brillantina. (tanto
lui
starebbe bene anche con addosso solo un sacco di fecola di patate NdA)
Doveva smetterla di guardare la
TV...
Il ragazzo fece un grosso sospiro. Sarà meglio
trovare qualcosa di carino
che venga da me, non da altri personaggi della TV... alla fine devo
esprimere
quello che provo, e lo farò essendo me stesso,
decise il ragazzo.
Salutò
alla
velocità supersonica i componenti della sua famiglia, dando
nell'ordine un
bacio sulla guancia a sua madre ("Non fare tardi!") una pacca sulla
spalla a suo padre ("Divertiti figliolo!") , e una carezza sulla
testa del piccolo Goten, ma non lo fece abbastanza velocemente da
evitare che
il fratellino si attaccasse alla sua gamba chiedendogli : "Torni
presto,
vero fratellone? " e sfoderandogli un vero e proprio sorriso
Son® (non
vendibile separatamente dai membri della famiglia Son. Tutti i diritti
riservati.) e occhi da cucciolo.
"Certo, piccolino. Tornerò per pranzo, così oggi
pomeriggio avremo tempo per
giocare, d'accordo?" gli rispose dolcemente abbassandosi alla sua
altezza.
"Wow! Sei il miglior fratellone del mondo!!!" esclamò con
gioia il
bimbo, donandogli un abbraccio pieno del suo affetto per lui. (Questo,
caro
lettore, è il momento giusto per un: "Awww!" :3.)
Dopodichè, Gohan uscì di casa pronto per spiccare
il volo verso Satan City.
Direzione: casa di Videl.
"Aspettami, Videl, arrivo!!!" urlò a squarciagola il
giovane, già a
metà strada, mentre volava libero nel cielo.
°^°
See,
mi sa che la dichiarazione
dovrà aspettare… Sono qui da 10 minuti a suonare
il campanello e nessuno mi ha
ancora aperto…
protestò
internamente il giovane, davanti alla maestosa porta di casa Satan.
Lentamente
(e intendo mooolto lentamente) la porta si aprì,
scricchiolando leggermente .
Un
uomo nei
suoi “giovani” settant’anni, magro come
uno stecco, con i capelli candidi come
la neve, aprì la porta. Da dietro i suoi occhialoni con la
montatura dorata,
con i vetri spessi come fondi di bottiglia, che facevano sì
che i suoi occhi
azzurri apparissero ancora più grossi, lo squadrò
letteralmente dal basso verso
l’alto, con un’espressione stupita sicuramente
dall’abbigliamento informale del
ragazzo. Gohan notò che indossava guanti bianchi. Poi, dato
che egli non
spiccicava parola, educatamente gli chiese:
“Desidera?
Signor…?”
“G-Gohan,
buongiorno. Ehm, io ero qui… beh ecco sono qui
perché vorrei vedere Videl.” Ero
partito così bene, pensò rammaricato
il ragazzo, che dopo aver pronunciato il suo nome era già
diventato paonazzo.
“Del
gel? Mi dispiace signorino Golan,
qui
non vendiamo gel!” rispose dispiaciuto il
sordissimo vecchietto.
“Ehm…
il mio
n-nome sarebbe Gohan, comunque… Penso abbia capito male,
signore. Vede, sono un
compagno di scuola di Videl, e avrei davvero urgenza di
vederla.” controbatté
il giovane.
“Una
turbolenza? Beh in effetti le mie
vecchie ossa sentivano che il tempo sarebbe cambiato
stamattina.” annuì
l’anziano, come a volergli dar ragione.
Povero
me, perfino il vecchietto
sordo mi doveva capitare,
pensò disperato il povero Gohan, ma
che ho fatto nelle mie vite precedenti per meritarmi questo?!? Mi
scaldavo con
morbide pellicce di cuccioli di foca? Giocavo a cricket con le uova di
tartarughine in via d’estinzione? Facevo il mago leggendo i
tarocchi a vecchie
signore sconsolate?
Giocavi
a cricket, buona questa
Gohan!, rispose
Dende ridacchiando nella sua mente.
Ehi!
Stavolta non ti ho
interpellato!! Esci subito dalla mia mente!,
protestò.
Hai
ragione,
scusa amico, ma in questo periodo i tuoi pensieri sono spassosissimi!,
continuò
a sogghignare il namecciano.
Ormai
Gohan
pensava di non riuscire a stupirsi più di nulla, nemmeno di
Dende che violava
la sua privacy.
I
pensieri
del mezzo sayan furono bruscamente interrotti da un’imponente
figura che fece
spostare l’anziano maggiordomo per mettersi di fronte al
ragazzo, che ormai
aveva già capito di essere perseguitato dalla sfiga. Non so cos’ho fatto nelle mie vite
precedenti, ma di sicuro un gatto
nero ha attraversato la strada a un mio antenato,
rifletté il mezzo-sayan, che
aveva già riconosciuto la persona che lo sovrastava, sia
fisicamente, sia con
lo sguardo.
Dannazione.
“Chi
sei?
Che vuoi?”
Il
buon
vecchietto si intromise tra i due .
“Oh,
Mr
Satan, le presento il signorino Gonan. Penso sia venuto qui cercando un
negozio
che vende gel, ma gli ho risposto che probabilmente aveva sbagliato
indirizzo. Il
signorino è stato molto gentile, ha persino confermato i
miei dubbi riguardo
alla turbolenza atmosferica che era prevista per oggi.”
concluse sorridente il
maggiordomo.
“Santi
Kami,
quante volte te l’ho detto, signor Utler, di accendere
l’apparecchio acustico
quando ti svegli alla mattina??”
“Ah
già, ha
ragione come sempre, Mr Satan.” Rispose il vecchietto
accendendo l’apparecchio.
“Comunque chi è parecchio carina?”
Sia
il
ragazzo che il “campione” di Satan City si
sbatterono la rispettiva mano sulla
propria fronte, come a conferma che il povero signor Utler era senza
speranza.
“Scusalo,
Bobby è un bravo maggiordomo, ma la metà delle
volte non sente un accidente di
quello che gli dico.” dopo aver detto ciò,
l’uomo rivolse lo sguardo verso
Gohan, e, riconoscendolo all’istante, riprese subito i suoi
modi di fare
bruschi. Odiava il fatto che quel ragazzo strambo (seppur fosse il
salvatore
della Terra e della città) avesse a che fare con la sua bambina, ma non aveva potuta fare
altrimenti quando Videl gli
ricordò che Gohan era molto più forte di lui, e
quindi doveva rispettare
l’accordo di lasciare che insieme salvassero la
città.
“Beh,
che ci
fai ancora qui? Smamma se non hai niente da dirmi!”
“Ecco…
io…
ero venuto per parlare con sua figlia, signore.” rispose
Gohan, stupito di non
essersi mangiato le parole.
“Uhm?
Con
Videl? Perché?” gli domandò sospettoso
Mr Satan.
“È
una
questione piuttosto importante… riguarda la sicurezza della
città.” mentì
spudoratamente, e per giustificarsi pensò che se non faceva
pace con Videl la
ragazza avrebbe messo davvero sottosopra la città.
Uhmm…
non mi convince per niente,
affermò nella sua mente il padre
della ragazza.
“Sarà…
comunque Videl non c’è, è uscita presto
stamattina con una sua amica”. Quella
biondina frequentava da sempre sua figlia e non riusciva mai a
ricordarsi il
suo nome!! Elena? Erica?
“Le
ha detto
almeno dove andava?” chiese
dispiaciuto
il ragazzo.
“No,
ma mi
ha detto che era una cosa molto importante e di non
disturbarla.”
Accidenti,
che cavolo ha da fare una
ragazza alle 10 e mezza di domenica mattina?
Angolino
dell’autrice (che vi vuole tanto
bene <3)
Alluora!
^^ Ecco qui sfornato caldo caldo
per voi un altro bel filoncino
di pane cioè, volevo dire un altro capitolo! ;)
questo è stato davvero più difficile da scrivere,
in quanto ho cercato il più
possibile di impersonificarmi in Gohan, il che non è affatto
facile! Se c’è
qualche ragazzo che segue questa fic, posso chiedergli se ci sono
riuscita? E soprattutto:
anche voi maschi vi fate dei viaggi mentali, vero? No perché
io mi faccio dei
giramenti di pensieri che neanche vi potete immaginare (da un ragazzo
passato
in bicicletta alla marca di sgrassatore per la cucina)e mi piaceva
molto l’idea
che Gohan (sì, signori, anche uno figo come lui) si potesse
fare delle pippe
mentali riguardo a cosa dire a Videl xD beh, spero come al solito che
vi siate
divertiti molto a leggere questo capitolo come mi sono divertita io a
scriverlo! A quanti piace il buon vecchio Bobby ? (il gioco di parole
è che lui
si chiama Bobby Utler, cioè B.Utler abbreviato, che
significa maggiordomo! )
per me è adorabile! Gli servirebbe un amplifon
però…a quelli che gentilmente
recensiranno chiedo quale parte vi è sembrata la
più divertente! Così mi adeguo
ai vostri gusti!
Muchas
gracias (di nuovo) a chi ha
recensito lo scorso capitolo (os quiero mucho <3):
amy99
Seele
Ethel00
Mikchan
(benvenuta a bordo!^^)
SweetNemy
Sarah96
Ehi lettori che solo
leggete, che ne dite di una recensione? farebbe taaanto piacere a
questa vecchietta coi reaumatismi in fin di vita *coff coff* le
forze... mi abbandonano... (alè xD)
E
ora…basta chiacchere! nel prossimo
capitolo, vedremo le nostre ragassuole in quel che si dice uno stremante parto
trigemellare volevo dire, un allegro pomeriggio di
shopping! Vediamo un po’ che
combinano:
“Finta pelle? Non ho certo bisogno di passare
da una lottatrice di arti marziali a una folle motociclista,
pensò Videl. “Ehm,
e quei comodi jeans laggiù? Quelli, ehm, lintage?”
disse cercando di
immedesimarsi nello spirito dello shopping invano.
“Si
dice ‘vintage’ , e comunque non
sono vintage, sono vecchi.
È la
collezione dell’anno scorso!”
“E
che c’è di male?”
“Vì…
sei senza speranza.” sbuffò la
bionda.”
Guai
a voi se vi perdete il prossimo
capitolo, eh! Se no chiamo Dende che si insinua nella vostra testa e
non la
lascia più! ;)
Beshos!
Frulallas
|
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Capitolo 5 *** Capitolo V - Un faticoso pomeriggio di shopping ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
V –
Un faticoso pomeriggio di shopping
Cavoli,
ma guarda te cosa deve fare
una ragazza come me alle 10 e mezza di domenica mattina!, si
lamentò internamente Videl, che
già da mezz’ora era stata sbattuta dalla sua amica
di qua e di là nell’Orange
Star Shopping Mall, un posto che non credeva potesse essere
così immenso e
maestoso. C’erano negozi di tutti i tipi : vestiti
elegantissimi o casual,
cheap and chic, sportivi, rock, emo, e tanti altri generi di cui la
ragazza con
i capelli corti non capiva neanche il significato.
“Erasa,
davvero non riesco a capire che differenza ci sia tra quei due abiti
blu. Per
me sono identici, non posso provarmene solo uno?” chiese
smarrita la giovane.
“Tsè,
Vì, si
vede da lontano un chilometro che non ci capisci un accidente di moda.
Senza
offesa, eh!”
“Erasa,
si
vede ad occhi chiusi che la tua borsa è taroccata Toto
Panel. Senza offesa, eh!”
disse ad alta voce
l’amica, risentita.
“Shhh,
Vì,
cosa gridi? E poi se non ci fai caso non si nota nemmeno. Vuoi che
qualcuno lo
scopra?” mormorò Erasa tappando la bocca a Videl.
“Fì!”
esclamò con la mano della sua amica che le tappava la bocca.
“Uph!
E
comunque la differenza c’è, e si vede: guarda,
questo è di chiffon verde
acquamarina, e ha lo scollo a barchetta, mentre questo…
“ le mostrò l’altro
abito “… e di seta blu notte con lo scollo a V! Ma
come fai a non notare la
differenza?”
“L’oculista
mi aveva avvertito che mi mancavano un paio i decimi, forse
è per quello.“ rispose
sarcastica Videl.
“Beh
, il
tuo medico ha ragione.” Annuì di rimando la
biondina, non capendo per
l’ennesima volta che la sua amica la stava prendendo di nuovo
per i fondelli. “
Cavoli, sono davvero bellissimi, ma li giudico un po’ troppo
vistosi per
metterli domani a scuola. Scusi, non ha mica un modello più
semplice?” domandò
Erasa a un commesso di passaggio.
Nel
mentre,
Videl trasalì.
“S-scuola?
Intendi dire che d-dovrei mettere uno di questi cosi
a scuola?” al solo pensiero rabbrividì.
“No,
suggerirei di metterli per andare a vangare la terra. Certo
Vì, che devi
metterli a scuola, se no come farai a far vedere a tutti che hai
cambiato la
tua immagine da maschiacc-… ehm… beh insomma a
uno stile più raffinato?” disse
Erasa. “Uh, deliziosi quei pantaloni in finta pelle,
perché non li provi?”
Finta
pelle? Non ho certo bisogno di
passare da una lottatrice di arti marziali a una folle motociclista,
pensò Videl. “Ehm, e quei comodi
jeans laggiù? Quelli, ehm, lintage?”
disse cercando di immedesimarsi nello spirito dello shopping invano.
“Si
dice
‘vintage’ , e comunque non sono vintage, sono
vecchi. È la collezione dell’anno
scorso!”
“E
che c’è
di male?”
“Vì…
sei
senza speranza.” sbuffò la bionda.
Il
pomeriggio passò frenetico, più
meno con
episodi di questo tipo :
guarda-questo-com’è-carino /
è-troppo-scollato-neanche-sul-mio-cadavere,
tuttavia Erasa riuscì a trovare qualche capo
d’abbigliamento che soddisfacesse
sia le sue richieste, sia quelle di Videl, che si era veramente sforzata di comprare, tra le altre cose,
una camicetta bianca e una gonnellina blu. Nonostante ciò
Erasa sosteneva che
Videl dovesse entrare lunedì a scuola “col
botto”, per
attirare maggiore attenzione possibile, e
che quindi una gonnellina o una collanina non fossero sufficienti per
stupire
l’intero corpo studentesco, nonché…
“Gohan!
Scommetto che hai fatto tutto questo per lui, non è vero, ho
indovinato?” disse
Erasa facendo l’occhiolino.
“M-ma
ti
pare? Ti sembro il tipo di persona a cui importa il giudizio degli
altri?”
rispose imbarazzatissima Videl.
“Non
fare la
finta tonta con me, tesoro, ti conosco troppo bene. E poi vuoi forse
dire che
Gohan è uno ‘degli altri’ di cui non ti
importa?”
“Non
volevo
dire questo! Lui non è uno tra i tanti!”
protestò Videl.
“E…..?”
La
ragazza
dai capelli corti se ne stette in silenzio, non voleva mentire a Erasa,
ma non
aveva mai pensato di poter confidare a qualcuno i suoi sentimenti per
il
ragazzo…
“Va
bene,
per me è abbastanza” continuò
comprensiva Erasa “il tuo silenzio è sufficiente
per me, ho già capito tutto. Sei un libro aperto,
Vì. So già che non ti saresti
sottoposta a questa piacevole sessione di shopping – che per
te ha avuto più la
forma di un parto quadrigemellare - se
non avessi avuto un buon motivo per farlo, ma non ti
costringerò a dirmi quale
fosse se non te la senti. “
Videl
rimase
sinceramente stupita dalla sensibilità della bionda.
“…
grazie
Erasa, sei una vera amica. “ disse abbracciandola
inaspettatamente “… e poi con
te come compagnia non è stato poi un travaglio
così lungo! “ Entrambe si misero
a ridere come delle sceme nel bel mezzo della strada, finalmente
complici in
quel momento speciale.
“E
ora…
pigiama party a casa mia!” annunciò più
sorridente che mai la bionda, portando
metà delle sporte e sportine che avevano comprato per Videl.
“Bella
idea!
Ma perché?”
“Ho
frugato
in tutti i tuoi cassetti, e non hai
neanche un lucidalabbra. Dovresti veramente vergognarti. Meno male che
ci sono
qua io, così domani avrai anche un make up
perfetto!”
Urgh,
domani,
pensò riluttante Videl, e poi le
sovvenne all’improvviso…
“Che
vuol
dire ‘frugato in tutti i tuoi cassetti’? Quando ti
avrei dato il permesso?”
“Beh,
non
era proprio frugare… era controllare per bene di cosa avevi
bisogno. E poi, i
pigiami azzurro pastello con elefantini volanti sono un po’
sorpassati per una donna di 17
anni, non credi?” disse
Erasa mettendo enfasi sulla parola donna.
“Ma
era il
m-mio preferito! Cioè, non volevo dire che io lo mettessi
anc – dannazione,
dimentica quello che ho detto. E quindi? Sarò costretta a
dormire come i
vampiri in mantella nera e vestaglia bianca?”
“Ti
prego,
Vì, neanche la mia bisnonna metteva le vestaglie.”
“Ah
già,
solo due gocce di profumo n°5…” disse
sogghignando.
“Mazza,
vedi
che qualcosa lo hai imparato? Questa ragazza mi renderà
orgogliosa! “ esclamò
al settimo cielo. “Comunque non ci pensare, hanno inventato
qualcosa di meglio
dei pigiami per le donne negli ultimi 150 anni… “
ammiccò maliziosa.
QUALCUNO
MI AIUTIIIIIII,
gridò Videl nella sua mente.
°^°
“Che
c’è
Dende, hai mal di testa?” chiese curioso Piccolo guardando il
Supremo che si
teneva le mani sopra alle orecchie.
“Seee,
fai
pure lo spiritoso. Qui c’è gente che non mi lascia
riposare… “ rispose il
namecciano cercando di sturarsi le orecchie.
Angolone
dell’autrice (che chiede
scusa per il ritardo ma che continua a volervi mooolto bene <3)
Ops…
scusate se mi ci è voluto così
tanto a pubblicare questo capitoletto (che è un
po’ un riempitivo) ma man mano
che continuo a scrivere i capitoli la storia diventa sempre
più complessa!! Non
me l’aspettavo!! Alla fine mi sa proprio che questa ff
durerà molto più di 4
capitoli! Volevo essere sicura di avere almeno un altro capitolo pronto
per la
prossima volta, perché in questi giorni purtroppo mi
è mancata leggermente
l’ispirazione (anche se spero che nel capitolo non si veda) e
poi…. MA CHE
CALDO FA??? Santo cielo, mi sto squagliando. U.u” Portate
pazienza, questa
povera pazza soffre mooolto il caldo. Bene, in questo capitolo invece
ho un po’
approfondito il legame Videl / Erasa… e la morale
è che sono molto diverse tra
di loro, ma proprio la loro diversità le rende amiche!
Infatti in questa fic
volevo lasciare un po’ di spazio anche al tema
dell’ amicizia :3 che dite, ci
sono riuscita?
Per
ultima cosa (che è anche la più
importante) , come sempre, ringrazio i miei recensitori!!! Siete
mitici! In
particolare volevo ringraziare Sarah96 che si è letta (e ha
recensito)
TUTTE e dico TUTTE le mie fanfiction ( mi sa
che il caldo ha
fatto male anche a te… ;) ) e mi ha fatto tanti complimenti,
ma anche Darma che
invece ha letto TUTTI i
capitoli di
questa storia e li ha recensiti TUTTI!! Ma ci vuole una forza di
volontà enorme
per fare questo!! ;P E un grazie di cuore anche
chi ha recensito lo scorso capitolo: (siete stati
tantissimi!!Wow! sono
entusiasta che vi si piaciuto così tanto!! ) come avevo
detto prima, Sarah96 e
Darma, amy99, SweetNemy, Seele,
mikchan,
Saruwatari Sagami (grazie per aver messo la mia storia tra i preferiti!
:’) ) ,
profondo rosso e Ethel00!! Siete in tantissimi, che bello!!!
Probabilmente
Gohan ha avuto l’effetto sperato… ;)
Grassie
di Cuore a tutti!! <3
Alla
prossima…
Frulallas
…
No, non mi sono dimenticata
dell’anticipazione!!;) Finalmente arriva il momento tanto
atteso : la rivincita
di Videl! Ora ha tutto: vestiti nuovi, Erasa come guru della moda, ed
è
finalmente pronta ad affrontare un luuungo lunedì a scuola!
Ma che reazione
avrà il ragazzo dei suoi sogni al nuovo look? Le ipotesi
sono ben accette!
Ecco
un breve estratto del prossimo
capitolo:
“Finalmente arrivò davanti alla sua
classe,
dove stavano già entrando i suoi compagni per la seconda ora
di lezione.
Speriamo
che il professore non mi
tiri ancora addosso il cancell-
Se
dovessi continuare a scrivere i
pensieri del ragazzo in quel momento, lascerei la pagina vuota,
perché non solo
aveva smesso di pensare, ma il suo cuore aveva mancato un battito quando aveva visto Videl
(sì, lui l’aveva
riconosciuta subito) .”
Non
perdetevelo!! :D
|
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Capitolo 6 *** Capitolo VI - La rivincita di Videl ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
VI
– La rivincita di Videl
“Ecco,
è
arrivato il momento…” disse imbarazzatissima Videl.
“…
della tua
rivincita!” continuò estasiata Erasa.
“…
no, stavo
per dire che è arrivato il momento nel quale
morirò di vergogna.”
controbatté Videl
sospirando.
Povera
me, la mia sudata reputazione
di dura cadrà come un castello di carte.
Erasa
parcheggiò la macchina (rigorosamente rosa confetto
dell’ultimo modello) vicino
alla scuola, prese la sua borsa (cartelle? Lei non le usava
più dalla scuola
materna. ) e fece velocemente il giro dell’auto per aprire la
portiera a una
scocciatissima Videl.
“Mademoiselle.”
disse imitando l’accento francese facendo un buffo inchino.
“Ti
prego!
Erasa, era proprio necessario?” sbuffò Videl
scendendo dalla vettura.
L’amica
bionda ne approfittò per dare un’ulteriore
occhiata a Videl. Cielo, sembrava
davvero una modella. Era irriconoscibile, quasi più bella di
lei (si, avete
letto bene, ha detto quasi
più bella
di lei, stiamo pur sempre parlando di Erasa, vincitrice a 3 anni del
concorso Miss Satan City) .
L’amica dai capelli scuri
chiuse lo sportello afferrando velocemente la borsa ( nuova. Lei non
aveva mai
avuto una borsa in tutta la sua vita).
“Smettila
di
fissarmi! Mi metti a disagio!” la supplicò Videl,
con un’aria stravolta.
“Scusami,
è
che sei davvero irresistibile. Se fossi un certo ragazzo dai capelli
neri, non
so che cosa ti farei!” rise la biondina, facendo
l’occhiolino e dando di gomito
alla ragazza. (tipico atteggiamento per mettere in imbarazzo gli amici
innamorati, prendete nota.)
“Erasa!
M-ma
che dici?” la spintonò Videl paonazza. Anche se
aveva fatto tutto questo per
Gohan, aveva una paura matta di vedere quale sarebbe stata la sua
reazione al
suo nuovo look.
Videl,
sei una meraviglia! immaginò
compiaciuta la ragazza con
gli occhi socchiusi.
“Vì?”
la
biondina scosse la mano davanti a Videl controllando che non stesse
avendo una
visione mistica. Probabilmente era così, visto che
continuava a tenere gli
occhi chiusi.
Sei
davvero la ragazza più bella che
io abbia mai incontrato in tutta la mia vita.
“Yuhuu!
Pianeta Terra chiama Videl, pianeta Terra chiama Videl!”
ripetè saltellandole
davanti la bionda “ Ma mi stai ascoltando? In questo momento
potrei dire
qualsiasi cosa, visto che sembra che non mi senta”
ragionò astutamente Erasa.
Mi
daresti…
“È
da due
settimane che sto cercando di iniziare la dieta.”
confessò Erasa cercando di
catturare l’attenzione di Videl invano. Mi
sento molto meglio ora che l’ho detto.
…
il grandissimo onore…
“
L’altro
giorno Missy mi ha fatto i complimenti per le unghie e le ho mentito
dicendole
che sono vere.” continuò la bionda, e Videl
continuava ad ignorarla, persa
nelle sue fantasie.
...
di baciarti?
Videl,
sempre ad occhi chiusi, riunì le mani insieme e
arricciò le labbra felice di
perdersi nel suo innocuo viaggetto mentale.
Certo
che puoi, rispose
mentalmente al ragazzo,
ignara del fatto che presto Erasa avrebbe interrotto la magia.
“
Sono stata
io a scambiare il tuo shampoo al cocco con quello alla
fragola.”
“…
CHE COSA?
Ecco chi è stato!!! Erasa, lo sai che io odio le
fragole!” sbraitò Videl,
finalmente risvegliatasi dal suo sogno.
“Capperi,
mi
hai sentito! Comunque, ti ho fatto un favore. Lo sanno tutti che i
ragazzi
preferiscono l’aroma di fragola a quello del
cocco.” continuò convintissima
Erasa, certa che un giorno l’amica l’avrebbe
certamente ringraziata per quello
che aveva fatto, che era, a suo dire ,una cosa indispensabile
per la
riuscita del suo piano malefico.
Ma
che ho fatto di male per
meritarmi tutto questo?, si
chiese Videl.
Le
due
studentesse entrarono nel giardino della scuola in anticipo, almeno 5
minuti
prima che la campanella suonasse, quindi vi erano già
diverse persone fuori,
che si godevano la fresca brezza mattutina.
Poi,
come
per magia, il solito chiacchiericcio studentesco si fermò.
“Ma
chi è?”
ruppe timidamente il
silenzio qualcuno
domandando al suo vicino.
“È
nuova?”
continuò un altro poco lontano.
“Che
sventola!” commentò un altro ancora rozzamente.
“Wow,
come
vorrei avere la borsa di Lucci come la sua… “ si
confidarono tra loro un gruppetto
di ragazze invidiose.
Erano
tutti
ammaliati dal fascino della giovane che camminava guardando dritto
avanti a sé
e cogliendo tutti i commenti dei suoi compagni.
Aiuto,
pensò Videl a dispetto dell’aria
fintamente sicura che aveva acquistato.
“Forza
Vì,
stai andando bene!” le sussurrò Erasa
incoraggiandola, mentre la prendeva
sottobraccio.
La
campanella salvò Videl, mandando tutti i curiosi nelle
rispettive classi.
Il
momento
nel quale la ragazza avrebbe visto Gohan si stava avvicinando. Le mani
le
sudavano dall’agitazione! Aprì lentamente la porta
dell’aula ad occhi chiusi… e…
La
ragazza
riaprì gli occhi .
Vide
che
tutti i suoi compagni erano seduti già al loro posto come al
solito. Tranne uno.
“Gohan,
sempre il solito ritardatario!” si lamentò Erasa
avvicinandosi al suo posto.
Sharpener la bloccò, chiedendo ad alta voce:
“
Erasa, ci
stavamo tutti chiedendo… chi è la tua nuova
amica?” le domandò facendo un cenno
verso la ragazza mora.
Erasa
rispose indignata : ”Ma come, zuccone, non ti sei accorto che
è Videl?”
Tutti
i
presenti trasalirono, come se Erasa avesse rivelato che un meteorite
stava
dirigendosi verso la Terra e nemmeno Goku o Will Smith avrebbero potuto
fermarlo.
“V-
VIDEL?”
urlarono tutti in coro.
“Sì,
zoticoni, che c’è, avete qualche problema con
me?” rispose la ragazza con i
suoi soliti modi bruschi, mettendo le mani sui fianchi con fare
minaccioso.
“Ehm
ehm,
Vì, che ti avevo detto? Non basta vestirsi come si
deve… ci vorrebbe anche un
po’ più di gentilezza… “ le
sussurrò la bionda avvicinandosi a lei.
“Umph…
beh…
ehm… “ com’era difficile però
per una come lei!
“…
scusate.
Ehm… auguro una buona giornata a tutti. “ disse
Videl sedendosi al suo posto
nell’esatto momento in cui il professore entrava.
Dire
che il
docente trovò
una classe tranquilla
sarebbe sbagliato, perché il vero stato d’animo di
tutti era perlopiù incredulo
e sconvolto.
Avanzarono
molte ipotesi nella mente degli studenti. Le ragazze ridacchiavano
sottovoce,
perché avevano capito tutto : Videl si era innamorata.
Mentre i ragazzi si
lasciarono andare a teorie futuristiche e più improbabili
Pensiero
dello studente n°1
Gli
alieni hanno rapito Videl e
l’hanno sostituita con un suo clone per assorbire
più informazioni possibili
sul nostro stile di vita per poi invaderci al momento più
opportuno!
Pensiero
dello studente n°2
Un
ragno radioattivo ha punto Videl
e ne ha trasformato l’aspetto e il carattere! (Grazie ragno,
ti sarò
riconoscente a vita, finalmente Videl la smetterà di
picchiarmi...)
Pensiero
dello studente n°3
Videl
deve sicuramente far parte
della mafia.
Pensiero
dello studente n°4
Penso
che suo padre l
’abbia venduta a un malvagio
riccone che la fa vestire bene e la tratta come schiava.
Videl
intanto guardava il banco vuoto di Gohan e sospirava. Ma
dove diavolo sei finito?
°^°
Corri,
corri, corri! Perché, perché
devo essere tutte le mattine in ritardo, dannazione!
Gohan
correva perdifiato nei lunghi corridoi della sua scuola, per arrivare
il più
velocemente possibile in classe.
E
dire che oggi volevo arrivare in
anticipo per riuscire a parlare con Videl,
disse internamente il giovane, costernato.
“Dev’essere
sicuramente una star. Ma hai visto il vestito che indossava? Sembrava
costosissimo!” Gohan colse le voci di due ragazze che
parlavano tra di loro
durante il cambio d’ora. (il dormiglione, a quanto pare,
aveva riposato un po’
più del dovuto quella mattina.)
“Eppure
a me
è sembrato di riconoscerla. Però non riesco a
dire chi fosse!” controbatté
l’altra.
“Hai
ragione! Ha qualcosa di familiare…” continuarono
le ragazze a parlare fitto
fitto tra di loro.
Una
star?
si chiese Gohan, qui a Satan City?
Finalmente
arrivò davanti alla sua classe, dove stavano già
entrando i suoi compagni per
la seconda ora di lezione.
Speriamo
che il professore non mi
tiri ancora addosso il cancell-
Se
dovessi
continuare a scrivere i pensieri del ragazzo in quel momento, lascerei
la
pagina vuota, perché non solo aveva smesso di pensare, ma il
suo cuore aveva
mancato un battito quando
aveva visto
Videl (sì, lui l’aveva riconosciuta subito) .
“M-ma…”
Videl
era
bellissima. Lui l’aveva sempre pensato, ma quella mattina in
particolare
sembrava risplendere di luce propria. Indossava un vestito che le
arrivava al
ginocchio di una stoffa azzurra e leggera, che assecondava i movimenti
del suo
corpo, e ne definiva chiaramente le forme, senza risultare per questo
volgare. Forse
però le definiva un po’ troppo chiaramente per uno
come Gohan che l’aveva vista
indossare solo capi di 3 taglie superiori alla sua. Di sopra indossava
un
giacchino leggero bianco, dello stesso colore erano le ballerine che
portava ai
piedi e la borsa che portava al braccio era grande e blu. Ma era forse
il suo
viso la cosa più stupefacente.
Portava
solo un filo di mascara nero e di matita azzurra, che faceva risaltare
i suoi
occhi grandi color del mare, che in quel momento riflettevano quelli
neri come
la notte di Gohan. I suoi capelli corti erano come al solito morbidi e
curati,
ordinati con una spillettina d’argento. I due giovani si
guardarono negli occhi
per un tempo che parve infinito, quando Erasa si intromise tra i due
chiudendo
gentilmente la bocca di Gohan che in quei minuti era rimasta aperta per
lo
stupore.
“Io
inizierei con : ‘Ciao Videl, come va?’ .”
sussurrò pianissimo la bionda al suo
amico che era rimasto senza parole.
“C-ciao
Videl, come v-va?” ripeté come un automa il
ragazzo.
“B-bene,
grazie e tu?” rispose l’amica arrossendo
leggermente.
“Meravigliosamente.”
si sentì replicare inaspettatamente il mezzo- sayan non
riuscendo a staccare
gli occhi da lei.
“Gohan,
io –
“
“Videl,
io –
“
I
due
giovani si erano interrotti a vicenda.
“No,
prima
tu!” dissero all’unisono.
I
loro visi
iniziarono ad avvicinarsi pericolosamente, mentre i due continuavano a
fissarsi.
C’erano quasi…
“Ehm
ehm,
ragazzi, quando avete finito di mangiarvi con gli occhi, vi
dispiacerebbe
entrare in classe? Visto che la lezione è già
cominciata da cinque minuti…
sempre che vi interessi, eh…”
li
interruppe crudelmente il professore di inglese.
“CERTO,
PROFESSORE!” risposero insieme i giovani innamorati, andando
a sedersi nei
rispettivi posti, imbarazzatissimi, accompagnati dalle risatine dei
loro
compagni.
Oh,
Dende, che figura del cavolo! Come
posso parlare a Videl se non riesco neanche a ricordarmi il mio nome
quando
sono con lei! Certo che oggi è davvero bellissima…
si disse Gohan, guardandola di
sottecchi. Oh no, mi ha visto!
Perché,
perché devo essere così imbranato…
Quant’è
buffo quando arrossisce, pensò
Videl sorridendo notando
che Gohan la guardava ,sarà anche
un imbranato, ma è l’imbranato
più carino del mondo. Ehi, aspetta un secondo, che ho appena
pensato? Devo
essere completamente cotta… però, non pensavo
fosse così piacevole essere
considerata una ragazza carina.
Una
suoneria
familiare interruppe i pensieri di Videl, che si guardò
istintivamente il
polso, cercando il suo orologio. Ah già, Erasa
gliel’aveva fatto togliere,
perché diceva che non era per niente
“chic” e non faceva “pendant”
col suo
nuovo stile, o qualcosa del genere. E allora da dove proveniva il suono?
Gohan
rispose sottovoce premendo il tasto del suo orologio da polso.
***
Angolo dell’autrice
Ta-dan!
E
per questo capitolo mi fermo qui! ;) che cattiva che sono! Stavolta non
voglio
tediarvi con i miei soliti discorsi, vi voglio solo anticipare che dal
prossimo
capitolo in poi ci sarà un po’
di sana
azione! Quindi le possibilità sono due: o i prossimi
capitoli vi piaceranno
alla follia, o mi tirerete ortaggi marci (vi consiglierei la prima
scelta, ad
ogni modo) Bene! Vi è piaciuto questo capitolo? Vi
aspettavate più o meno
cambiamenti da parte di Videl? Fatemi sapere!
Ma
mi volete far star male? Avete
recensito in tantissimi, vi voglio troppo bene!!! >w< (in
totale 40 recensioni?! Mi gira la testa!xD)
Grazie
davvero a : Ethel00, Sarah96, Tilt3, Seele, normina, SweetNemy,
tsubasa93, mikchan, amy99, ScandalousLaRabiosa e a tutti quelli che
hanno solo letto o recensito finora, siete strepitosi!
Una
piiiccollissima
richiesta a chi recensirà: qualcuno ha gentilmente un nome
da gatto da
suggerirmi? Questo gattino, che avrà una piccola parte nei
capitoli che
verranno, per ora ha il poco originale nome di Blacky (infatti mi
piacerebbe
che il nome avesse a che fare con il colore nero, ma tutti i
suggerimenti sono
ben accetti).
Grazie
ancora, e a presto! J
Frulallas
… ah,
giusto, l’anticipazione! Nel prossimo capitolo vedremo
finalmente in azione il
nostro amato duo di eroi! E… un colpo di scena davvero
imprevedibile! Non
perdetelo!^^
‘
“Non stare lì impalato! Aiut-
ehi!” Gohan la prese in braccio a mo’ di sposa e
lei fu davvero stupita
dell’intraprendenza del giovane. Da quando era diventato
così audace?
“Sbrighiamoci,
dobbiamo arrivare il
più presto possibile, abbiamo già perso un sacco
di tempo! Tieniti forte!”
disse partendo alla massima velocità. ‘
|
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Capitolo 7 *** Capitolo VII -Finalmente insieme... ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
VII
– Finalmente insieme…
“Great
Sayaman.” mormorò il ragazzo verso
l’orologio.
“Gohan,
volevo dire, Great Sayaman, c’è un problema nel
distretto nove. Un edificio ha
preso fuoco, e non riusciamo a spegnere l’incendio. Abbiamo
bisogno di te, si
pensa che ci siano ancora persone all’interno.” si
sentì chiara e forte la voce
del commissario, che chiedeva aiuto all’eroe della
città.
“Arrivo
subito.” concluse Gohan alzandosi in piedi chiedendo al
professore se poteva
uscire d’urgenza, e dopo aver ricevuto il permesso, corse
fuori dalla classe,
velocissimo.
Videl
lo
seguì a ruota. Quanto diavolo erano scomode le ballerine che
indossava!
“Gohan!”
lo
chiamò da lontano, ma lui non la sentì,
perché era troppo concentrato sulla sua
missione e stava già salendo le scale due a due per arrivare
al tetto, dove la
ragazza lo raggiunse poco dopo. Gohan aveva già indosso il
suo costume da
supereroe (che molti avevano paragonato a un revival dei Power Rangers)
e
avrebbe spiccato di lì a poco il volo, se Videl non
l’avesse fermato
stringendogli il bordo del mantello.
“Ehi,
eroe!
Ti sei forse dimenticato che siamo una squadra?” gli disse
risentita la
ragazza.
“Videl!”
Gohan toccò subito terra quando la vide e si
avvicinò a lei.
“Videl,
lo
sai che non voglio che tu venga con me quando ci sono delle situazioni
troppo
pericolose.” spiegò il mezzo sayan guardandola,
preoccupato.
“Gohan,
vestito elegante o meno, io sono sempre io. Lo sai che ti
seguirò comunque, per
qualsiasi motivo, dal più banale al più
rischioso.” allargò le braccia la
ragazza, con la sua solita schiettezza, per niente spaventata da
qualsiasi
situazione avrebbero dovuto affrontare, insieme.
Il
ragazzo
sospirò. “… Temevo me lo ricordassi.
Dai allora, trasformati e andiamo. Hanno
bisogno di noi.” Videl fu contenta di quel
noi.
La
ragazza
fece per spingere il bottone del suo orologio per diventare Great
Sayagirl,
quando si accorse che l’orologio, ovviamente, non era
riapparso magicamente da
prima.
“Oh
no, non
ho con me l’orologio!” si lamentò.
“Allora
vieni
così come sei, tanto chiunque in questa città sa
chi siamo.” sbuffò il mezzo
sayan. La sua copertura di Great Sayaman ormai era più una
forma estetica che
un requisito…
“Ok.”
I
due
spiccarono il volo, ma Videl, imbarazzata, si bloccò subito.
“Gohan!”
chiamò.
Il
ragazzo si
girò. “Che c’è? Oh.” Gohan notò che
il vestito di Videl non andava esattamente d’accordo con la
forza del vento,
che lo spostava avanti e indietro. Di sicuro, non poteva volare in
quelle
condizioni.
“Non
stare
lì impalato! Aiut- ehi!” Gohan la prese in braccio
a mo’ di sposa e lei fu
davvero stupita dell’intraprendenza del giovane. Da quando
era diventato così
audace?
“Sbrighiamoci,
dobbiamo arrivare il più presto possibile, abbiamo
già perso un sacco di tempo!
Tieniti forte!” disse partendo alla massima
velocità.
La
ragazza
si sentì davvero in colpa. Come ho
potuto
essere così stupida? Se non avessi indossato questo dannato
vestito tutto
questo non sarebbe successo.
°^°
Che
imbarazzo!
pensò Gohan, voglio solo arrivare
il più presto possibile nel luogo dell’incendio.
Non che mi dia fastidio tenerla in braccio, per
carità…
Che
imbarazzo! si
disse la ragazza solo
che arriviamo al più presto al palazzo in fiamme. Non che mi
dispiaccia essere
tenuta in braccio da lui…
Nessuno
dei
due parlava, ma se si fossero letti nella mente, di sicuro avrebbero
risolto
subito i loro problemi. Nel frattempo la ragazza si godeva quel dolce
contatto
con il giovane. Perché riuscivano a stare insieme, da soli, solo quando il ladro di turno
voleva rapinare una banca, o il
solito idiota andava in giro contromano ai duecento all’ora?
Videl non poté far
a meno di sospirare e pensare che bisognava aver pazienza, e che presto
il
lieto fine sarebbe arrivato anche per loro due. O almeno, lo sperava! E
quante
prove avrebbero dovuto superare
insieme
ancora!
“Eccoci!”
annunciò Gohan, interrompendo i pensieri della giovane, vedendo il fumo partire da
un’alta
costruzione. Scesero a terra dove li aspettavano trepidanti il
commissario di
polizia e il capo dei vigili del fuoco.
“Qual
è la
situazione?” Videl chiese subito, pragmatica, non notando che
tutti i presenti
stavano fissando il suo bizzarro nuovo look. Non
le si addice, pensò il commissario.
“Il
fuoco
non riesce ad essere domato facilmente, per colpa del vento proveniente
da Est.
Inoltre oggi era il giorno della famiglia, quindi vi erano molte
più persone
del solito negli uffici, siamo riusciti a salvare diverse persone, ma
non
sappiamo con esattezza se sia rimasto qualcuno dentr-“ il
capo dei vigili del
fuoco fu bruscamente interrotto da un uomo con la giacca elegante
spiegazzata e
la cravatta bruciacchiata, evidentemente un impiegato di
quell’azienda, che era
stato da poco salvato, che si parò davanti al duo di eroi.
“Vi
prego
fate presto! Tommy è ancora lì dentro!”
urlò con le lacrime agli occhi l’uomo.
“Chi
è
Tommy?” chiese preoccupato Gohan.
“È
mio
figlio! Dovete fare presto! Se ne stava a gironzolare per il mio
ufficio,
quando l’ ho inavvertitamente perso di vista! Oh povero me,
il mio bambino…”
continuò a piangere l’impiegato.
Senza
dire
nulla di più Gohan si alzò in volo prontamente, e
si concentrò al massimo per
sentire se era rimasta ancora l’energia vitale di qualche
persona ancora
intrappolata nel palazzo.
…Sì!
Una
flebile lucina stava ad indicare che vi era ancora qualcuno. Era vivo,
ma la
sua esistenza era appesa a un filo, perché la luce stava
diventando man mano
sempre più fioca.
L’eroe
si
bagnò con un secchio d’acqua prima di entrare in
quella fornace e si tolse il
mantello, perché poteva prendere fuoco, e si diresse
immediatamente verso il
piano in cui il bambino era rimasto intrappolato. Ruppe una finestra ed
entrò.
La temperatura era insopportabile e si faceva fatica a tenere gli occhi
aperti,
tuttavia Gohan non si fece per niente intimidire e corse verso il luogo
in cui
era custodita la preziosa luce di vita del bambino. Corse per tutto il
corridoio e arrivò davanti a una porta sbarrata da una trave
che era caduta a
causa del fuoco.
Dietro
quella porta c’era una persona da salvare, quindi il ragazzo
non perse tempo.
Usò entrambe le mani per spostare la trave che era
incastrata tra il tetto e il
pavimento, quando una voce lo fermò.
“Gohan,
fermo!” Videl gli urlò contro. “Non
farlo! La trave è attaccata al tetto e lo
sostiene. Se la sposti rischi di far crollare tutto!”
Eh
già.
Videl durante tutto questo tempo aveva seguito silenziosamente il
giovane, che
non si era accorto di nulla se non quando l’amica
l’aveva chiamato. Il suo
vestito era visibilmente rovinato, e l’orlo era completamente
distrutto. Beh,
dite quel che volete ma salvare la città in ballerine non
doveva essere così
semplice!
“Devo
farlo.
Sosterrò io stesso il tetto, mentre tu vai a prendere il
bambino. Non ci resta
molto tempo.” spiegò Gohan velocemente.
Si
può dire
che Videl fosse la mente del duo di eroi. Certo, anche a lei piaceva
agire
nelle situazioni nelle quali non si vedeva alcuna via
d’uscita, ma era
preoccupata che il tetto non avrebbe retto in tutta la sua interezza,
seppur
sostenuto da Gohan, e poteva
ulteriormente ferire il piccolo intrappolato. La sua mente ragionava
alla
velocità della luce per trovare una soluzione sicura e in
poco tempo. A un
certo punto la ragazza notò una bocchetta
dell’aria che arrivava direttamente aldilà
del bagno dove era rimasto Tommy. Non era molto larga ma lei era sicura
che
sarebbe stata in grado di passarci attraverso.
“Aspetta,
Gohan!”
lo chiamò “ penso di riuscire ad introdurmi nel
bagno tramite quella bocchetta
laggiù” disse mentre gliela indicava, “
così non rischiamo che il tetto crolli.
“ concluse.
“Mi
stai
prendendo in giro? La temperatura è insopportabile qui
dentro, e quel passaggio
sarà rovente. Non ti permetterò di passarci
attraverso.” gli rispose il ragazzo
in modo autoritario, tentando di sollevare la trave caduta, non
prendendo
minimamente in considerazione la proposta di Videl.
Qui
stiamo perdendo troppo tempo,
pensò la ragazza, è ora
di agire per conto mio.
E
prima che
Gohan se ne potesse accorgere, la giovane dai capelli corti tolse la
copertura
dalla bocchetta e vi si infilò dentro.
“Videl,
torna qui, subito!” gridò Gohan furibondo.
Troppo
tardi,
rispose mentalmente lei.
Controvoglia
Videl ammise che faceva davvero
caldo. Le mani le bruciavano così come le ginocchia che
erano a contatto con il
metallo rovente della bocchetta, ma non si lamentò per
questo. Aveva passato
delle situazioni peggiori di questa. Rimpiangeva però il suo
solito costume da
Great Sayagirl.
“Ehi,
Tommy!” gridò “ Tommy, riesci a
sentirmi?”.
Nessuno
gli
rispose quando uscì dalla bocchetta respirando
affannosamente. La ragazza notò
subito il piccolo sdraiato per terra. Era incosciente, ma vivo.
Devo
subito portarlo fuori di qui,
questo bambino ha bisogno di cure.
Fece per prenderlo in braccio, quando la porta del
bagno si aprì con violenza. Da fuori, un Gohan decisamente
arrabbiato la
guardava serissimo, e le faceva segno di uscire.
“Come
hai
fatto…?” gli chiese stupefatta.
“Ho
rimesso la
trave al suo posto. Ora non cadrà più. Usciamo,
presto. Ho molto di cui
parlarti.” Il tono di Gohan era quello che usava (raramente)
per dare degli
ordini che dovevano essere eseguiti immediatamente. Videl
pensò a quanto Gohan
fosse potente per riuscire ad alzare una trave in fiamme e rincastrarla
al suo
posto e che quando usava quel tono con lei sembrava quasi un adulto .
La
ragazza si sentiva un po’ in colpa per avergli disubbidito,
ma il bambino era
in salvo, no? Videl l’aveva passato alla forti braccia di
Gohan , e ora ,
insieme, correvano verso l’uscita da quel rogo.
Quando
successe l’impensabile.
Il
vestito
di Videl era ormai malandato e, mentre correva, un suo lembo si era
impigliato
a una sporgenza nel muro. Videl strattonò forte, ma non
riuscì a tirarlo fuori.
Vide che Gohan era già lontano, stava correndo fuori con il
bambino, e non
pensò neanche per un secondo a chiamarlo, dato che le era
parsa un’inezia il
fatto di essere rimasta incastrata lì. Forse non avrebbe
dovuto sottovalutare
ciò, e il fatto di essere rimasta da sola.
Il
tetto,
come lei temeva, non era abbastanza solido, e la ragazza
sentì solo uno
scricchiolio inquietante prima di vederlo cadere lentamente su di
sé.
Fece
in
tempo solo ad urlare un nome, disperatamente.
“Gohan!”
Il
ragazzo
si girò, ma non vide nient’altro che macerie.
***
Angolo
dell’autrice
Ok,
sono
pronta! *si mette in posizione da martire pronta a ricevere pietre e/o
ortaggi
marci*
Cavoli,
lo
so che mi vorrete tanto male adesso! (Anche se morirei per vedere le vostre facce dal
“Quando successe
l’impensabile” in poi)
Beh,
come
avrete certamente notato, quando parlavo di un colpo di scena intendevo
IL
colpo di scena per eccellenza, quello che (spero) vi lasci con il fiato
sospeso
fino al prossimo capitolo!
Che
ne
dite, siete sulle
spine di una rosa o di
un cactus adesso? xD
Spero
che
continuerete a seguire questa storia anche se ha preso questa piega un
po’ inaspettata
di azione/dramma. (Varierà questa piega nel corso della
storia? Non ve lo dico.
U.u”) Ma in fondo, bisogna lottare per raggiungere i propri
sogni e l’amore,
non credete?
Grazie
davvero per i complimenti per lo scorso capitolo e per i suggerimenti
per i
nomi del gattino (sono tutti adorabili! :3) e un sacco pieno di
“VI ADORO” ai
seguenti recensori: Ethel00, amy99, Seele, ScandalousLaRabiosa, Sah96,
SweetNemy, mikchan,
normina e Darma!
Siete
tutti
fantastici! (anche voi che leggete solo, ma come faccio a darvi un nome
se non
recensite? ;) )
Ringrazio
anche chi non mi lancerà oggetti appuntiti o materiale
radioattivo. (sto
parlando seriamente. u.u)
Alla
prossima!^^
Frulallas
…
In molti
mi dicono che le mie anticipazioni fanno venire un po’ di
ansia e di
apprensione per il capitolo successivo, ma sarei davvero una iena se
non vi anticipassi
qualcosa del prossimo! (poi mi piacerebbe sapere secondo voi come
continuerà la
storia!) tuttavia, non rinuncerò alle mie anticipazioni
super bastarde! ;) Mi
odierete…
sob…
Ecco a voi
quella del capitolo VIII : “… e già
separati.” (per capire il senso del nome
del capitolo dovete collegarlo con il nome del VII)
‘
“Io… io non ce la f-faccio
più…”
la vista le si annebbiò per un istante, mentre i suoi
polmoni richiedevano aria
fresca e pulita e ricevevano solo quantità enormi di fumo
sporco e denso.
Da
sola, non ce la faccio. , pensò
Videl ormai sconfitta dalla stanchezza, mentre finalmente chiudeva gli
occhi e
si distendeva sul pavimento.’
|
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Capitolo 8 *** Capitolo VIII - ... e già separati. ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo VIII - …
e già separati.
“VIDEL!”
urlò subito il ragazzo, correndo indietro verso le macerie
per salvare la
ragazza, quando sentì il piccolo Tommy tra le sue braccia
tossire.
Oh
no, e ora cosa faccio? Il bambino
ha bisogno di cure, ma io non posso, non POSSO lasciare qui Videl!
, pensò il giovane, dilaniato
dalla scelta che doveva compiere.
Non
aveva
molto tempo per pensare: istintivamente tornò vicino alle
macerie che erano
cadute su Videl, e la chiamò più e più
volte. La ragazza non rispose a nessuna
delle sue chiamate.
Doveva
portare in salvo il bambino, ma non poteva certo lasciare Videl a se
stessa,
senza neanche sapere se fosse ferita o meno, così si
concentrò e cercò
l’energia vitale dell’amica, proprio come aveva
fatto per rilevare la presenza
del bambino all’interno del palazzo. Gohan tirò un
sospiro di sollievo: Videl
era viva, ma probabilmente era svenuta e non gli rispondeva.
Tommy
intanto si era svegliato, e lo guardava con i suoi occhioni scuri e
interrogativi, come se gli stesse chiedendo in che bizzarro sogno fosse
finito,
tra le braccia di uno sconosciuto vestito di verde con gli occhiali da
sole nel
bel mezzo di un incendio!
Devo
pensare prima alla salute di
questo bambino, ragionò
il
mezzo sayan, Videl sicuramente vorrebbe
che facessi così, anche se preferirei morire qui bruciato
piuttosto che sapere
che lei è ferita e io non sono con lei…
dannazione!, questi erano i
pensieri del sayan mentre correva perdifiato lungo il corridoio in
fiamme per
portare al più presto in salvo in bambino e poi tornare
subito da Videl.
Ti
prego, resisti Videl!, supplicò
internamente Gohan.
°^°
Rossa.
Quello
che Videl notò al suo risveglio fu una luce rossa, grande e
calda, e la
sensazione che la sua testa fosse in prossimità di esplodere.
Ugh,
si lamentò la ragazza tastandosi il
retro della testa, dolorante, trovandolo bagnato e caldo.
Fissò la mano e
inorridì vedendola ricoperta di sangue. Cavoli,
ancora rosso…
Videl
era
intontita, ma si riprese piuttosto velocemente. Non era ferita
gravemente,
aveva solo una ferita sulla testa che la faceva pulsare più
del dovuto, ma
tutto sommato era ancora intera. Si liberò facilmente dai
detriti che la
opprimevano a terra, scoprendo piuttosto in fretta di essere in
trappola: le
macerie sbarravano la sua unica uscita e lei era intrappolata nel bel
mezzo
dell’incendio.
Mi
riesce difficile pensare che
potrebbe andare peggio,
Videl cercava di tirarsi su di morale, perché sapeva che, da
sola, non ce
l’avrebbe mai fatta ad uscire di lì. Viva, intendo.
Eccola,
la
ragazza coi capelli corti più coraggiosa di Satan City,
quella che aveva
salvato più e più volte i suoi amati cittadini
dai pericoli quotidiani di
furti, rapimenti e scompiglio generale, intrappolata come un topino
nella sua
tana con un gatto che aspetta fuori pazientemente per papparselo.
Videl
ragionò tra sé che lei era solo umana, dopo
tutto. Forse un po’ meno fragile di
altri, ma non per questo meno vulnerabile. E ora aveva bisogno di aiuto
come
non mai. Il fumo che le entrava nelle narici la fece tossire, ma non
aveva
paura. Era sicura, come sempre, che Gohan la sarebbe venuta a prendere.
°^°
Il
ragazzo
non si curò nemmeno di rispondere ai sinceri ringraziamenti
che il padre di
Tommy aveva espresso nei suoi confronti, perché si
voltò subito per andare a
cercare Videl.
Presto,
presto!, si
diceva il ragazzo mentre tornava
nel luogo nel quale le macerie avevano seppellito la giovane dai
capelli corti.
°^°
La
ragazza
non ce la faceva più. Dubitava di essere ancora sveglia, ma
allora perché le
facevano male i polmoni e la gola? Perché la testa le
pulsava ancora
insopportabilmente? Addormentarsi sarebbe stato davvero molto
più semplice. Il
pavimento rovinato le sembrava quasi più comodo di un
cuscino e fece per
stendersi a terra.
Solo
per cinque minuti.,
pensò, esausta.
Ma
qualcosa
la bloccò. Videl era sicura di sognare, ora. Anche
perché era impossibile che
il suo gatto, Oberon, perduto all’età di 7 anni,
la stesse fissando con i suoi
occhi grandi e gialli.
“Oh,
smettila di fissarmi in questo modo. Tanto lo so che è solo
un sogno... Tu non
sei qui davvero.” la ragazza si rivolse al gatto (o al
miraggio dello stesso),
fermandosi a tossire per liberarsi di quel dannato e pericoloso fumo
nero che
le infastidiva la gola e gli occhi.
“Tsè!
Ti
ricordavo più tosta, Videl. “ gli risposte
inaspettatamente il gatto. Videl ora
era davvero furibonda. Che ne sapeva lui di lei? Era sparito da dieci anni. E poi era un
gatto, per Dende!
Perché diavolo le rispondeva?
“Senti,
se
tu fossi qui davvero, capiresti che la
situazione…” si fermò per tossire
“… non
è delle migliori.” continuò la ragazza,
sfinita.
“A
me sembra
che tu stia gettando la spugna, in realtà… vuoi
forse arrenderti subito, senza
neanche lottare? Vuoi dimostrare a tutti che sei solo una ragazzina dai
capelli
corti debole e codarda? È forse questo che vuoi?”
Oberon si fermò, leccandosi
una zampa con disinvoltura, e poi continuò: “Se
vuoi che i tuoi sogni si
realizzino, devi combattere perché si avverino.”
“Io…
io non
ce la f-faccio più…” la vista le si
annebbiò per un istante, mentre i suoi
polmoni richiedevano aria fresca e pulita e ricevevano solo
quantità enormi di
fumo sporco e denso.
Da
sola, non ce la faccio. , pensò
Videl ormai sconfitta dalla
stanchezza, mentre finalmente chiudeva gli occhi e si distendeva sul
pavimento.
…
Ma
tu non sei da sola, Videl! ,
le rispose la voce del gatto nella
sua mente e alla ragazza sembrò che, nel pronunciare il suo
nome, la voce
assomigliasse molto a quella di Gohan.
Videl!,
risuonava
l’eco nella sua mente.
Videl!
Videl,
ti prego, rispondimi!
Videl,
dove sei?
La
ragazza
non sapeva nemmeno quello che stava succedendo. Era già nel
mondo degli
spiriti? Perché quella voce continuava a rimbombarle nella
testa, e non la
lasciava riposare?
Con
le
ultime forze rimaste in corpo fece muovere i muscoli ormai assopiti,
strisciando verso una piccolissima apertura che aveva notato nel muro
di
macerie, dove sembrava provenire la voce che l’infastidiva.
Con un sforzo
sovrumano, alzò il braccio tremante e fece uscire da quel
piccolissimo spiraglio
due dita, l’indice e il medio, spostando un piccolo sassolino
e la polvere,
facendole uscire dalla parte opposta.
Sentì
qualcosa frusciare sopra le sue dita, come una piccola carezza. Poi
avvertì
chiaramente che qualcosa le stava avvolgendo, rinfrescandole.
Dopo
aver
sentito quella leggerissima presa, ormai sfinita, svenne.
***
Angolo
dell’autrice
Ed
ecco a
voi la seconda parte del capitolo “Finalmente
insieme… e già separati”! ancora
una volta mi son voluta fermare qua, perché voglio proprio
sentire le vostre
idee riguardo a come continuerà la storia! È
apparso anche il piccolo gattino
(per chi non l’ha capito era solo un miraggio creato dal fumo
inalato da Videl,
anche se ha avuto una parte piuttosto importante)! L’ho
chiamato Oberon come
suggerito da normina (p.s. grazie!) perché era davvero molto
originale come
nome, ma anche gli altri erano bellissimi, vi ringrazio per tutti i
suggerimenti!
Chi ha capito che cosa è successo alle dita di Videl? (e qui
vi voglio! Ci ho
messo mezz’ora per escogitare questo stratagemma! xD)Vi
è piaciuto questo
capitolo? Spero davvero di sì! Purtroppo i nostri eroi ne
hanno ancora da
passare… .-.
Ma
bando
alle ciance! Ringrazio dal profondo del cuore i recensori (sempre
tantissimi!!^^) : Seele, ScandalousLaRabiosa,, SweetNemy, mikchan, normina, Darma,
Ethel00, amy99,
HikariGohan, mara03, Superlove, Lady rosso, Heavenly97, Misaki17!
Siete
stupendi!
Ci
si vede
la prossima settimana!^^
Frulallas
Anticipazione
misteriosa stavolta! (Ma va?! Ndlettori) Eccola qua:
“Doveva davvero essere il destino a sbattermi
in faccia la verità? Perché solo quando stiamo
per perdere le persone a cui
teniamo davvero ci rendiamo conto di quanto siano importanti per noi?
Dovevo
essere più sveglio. Avrei dovuto proteggerla, anzi no, non
avrei dovuto
permetterle di venire con me in una missione tanto
rischiosa…
Gohan
sorrise amaramente.”
Ringrazio
chi non mi ha (ancora) linciato virtualmente!
|
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Capitolo 9 *** Capitolo IX - L'attesa ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
IX -
L’attesa
Videl
era in
una strana dimensione.
Le
sembrava
come di dormire in fondo all’oceano, con un peso sulla pancia
che non le permetteva
di risalire in superficie e la pressione dell’acqua che le
schiacciava la testa
e i pensieri. In questo strano stato, i suoi ricordi sembravano quasi
mischiarsi, i baffi di suo padre diventavano i capelli di Crilin, che a
loro
volta si trasformavano nel neo peloso che aveva il suo professore
d’inglese sul
naso. Queste visioni erano accompagnate da un rumore che non riusciva a
riconoscere, perché era troppo oppressa dalla pressione e
dalla stanchezza che
le sue orecchie sembravano rifiutarsi di ascoltare. Era una specie di
borbottio
continuo che non sembrava avere senso, dato che persino il suo cervello
sembrava essere andato in stand by perchè non riconosceva
più il significato
delle parole (se così può essere classificato il
rumore da lei percepito ) e
semplicemente le mostrava i ricordi della sua vita come se fossero una
specie
di screen saver confortante e rilassante.
Anche
la sua
coscienza si era messa da parte, addormentata in un angolino.
°^°
La
corsa
verso l’ospedale aveva provocato in Gohan un’agonia
tremenda.
Dopo
aver
più volte chiamato Videl, all’interno di quel
maledetto palazzo incendiato, il
ragazzo stava ormai per perdere la speranza, quando aveva visto le dita
rosa
dell’amica spuntare da uno spiraglio minuscolo lasciato dalle
macerie. Da quel
punto in avanti, il mezzo saiyan non si ricordava granché,
era come se avesse
spento per qualche minuto la mente per
lasciare spazio alla sua straordinaria forza e agire al fine di tirare
fuori da
quell’inferno Videl.
Mentre
volava veloce come il vento tenendo tra le braccia la sua ragazza dai
capelli
corti, si era come risvegliato.
La
mia ragazza? Io non ho alcuna
pretesa su di lei…, ragionò
il
ragazzo confuso. Poi scosse la testa, una ventata d’aria
fresca gli arrivò
dritta sul viso, ridestandolo dalla nebbia che gli impediva di pensare.
…
è vero, Videl non è ancora la mia
ragazza. Mi chiedo come posso essere stato così stupido,
così ingenuo, da far
finta di niente finora e non averle rivelato i miei sentimenti nei suoi
confronti quando ne avevo realmente la possibilità. Ma come
ho potuto perdere
un’occasione così preziosa? Doveva davvero essere
il destino a sbattermi in
faccia la verità? Perché solo quando stiamo per
perdere le persone a cui
teniamo davvero ci rendiamo conto di quanto siano importanti per noi?
Dovevo
essere più sveglio. Avrei dovuto proteggerla, anzi no, non
avrei dovuto
permetterle di venire con me in una missione tanto
rischiosa…
Questi
erano
i pensieri del ragazzo, che si interruppero solo quando i suoi occhi si
posarono
sul viso spento di Videl, ancora inerme, tenuta tra le sue braccia.
Gohan
sorrise amaramente.
Che
stupido che sono, tu mi avresti
seguito comunque. Non ti saresti lasciata scoraggiare così
facilmente. Non sono
sicuro di meritare una ragazza coraggiosa come te… Ma ti
prego, resisti. Se non
vuoi resistere per un ingenuo come me, fallo per tuo padre, per Erasa,
per i
tuoi amici e per i cittadini che tanto ti adorano. So che hai il potere
di
farlo. Sei la ragazza più forte che io abbia incontrato, e
ho ancora bisogno di
te.
“Lo
so che
mi senti, Videl. Resisti, perché ti devo ancora dire una
cosa molto
importante.” le disse il mezzo saiyan, fiducioso che le sue
parole le avrebbero
dato forza.
Usò
tutto il
suo potenziale per dirigersi verso l’ospedale più
velocemente possibile, ma
quei due minuti impiegati per arrivare a destinazione gli erano
sembrati delle
ore, mentre l’ansia cresceva di secondo in secondo
divorandolo, ogni volta che
sentiva il cuore di Videl rallentare il suo battito.
°^°
Gohan
era in
uno stato di profonda confusione, ora. Si sentiva spaesato, Videl non
era più
tra le sue braccia, i medici gliel’avevano portata subito via
appena era
riuscito a balbettare qualche parola sulle sue condizioni ed ora era
lì, in
piedi, fuori posto, nel bel mezzo della sala d’attesa del
reparto rianimazione.
Quanto
tempo
era passato? Minuti o ore? Il ragazzo non sapeva dirlo con certezza.
Sembrò
risvegliarsi dal suo stato quando qualcuno gli poso la mano sulla
spalla. Gohan
si girò, e si stupì di vedere suo padre.
“Gohan…”
Goku
non
disse nient’altro, semplicemente si lasciò
abbracciare da suo figlio, che,
ormai distrutto, aveva abbassato tutte le sue difese. Lo
sentì mormorare frasi
come “È tutta colpa mia” o
“Avrei dovuto proteggerla” , quando qualcuno lo
strappò
da quell’abbraccio e diede al ragazzo uno schiaffo
fortissimo, che iniziò
subito a bruciare
sulla sua guancia.
Mentre
Vegeta lo guardava con quei suoi occhi piccoli e socchiusi, la mano
ancora
alzata dopo averlo schiaffeggiato, gli sussurrò: “ È inutile
piangere sul latte versato. Con
tutti i
‘se’ e i
‘però’ che voi umani dite ogni giorno,
potreste costruire case
su questo inutile pianeta!”
Lo
schiaffo
bruciava con un’intensità maggiore sul viso del
mezzo saiyan, che l’aveva
subito senza reagire, il suo orgoglio ferito.
A
un certo
punto tutta la rabbia e l’ansia tenuta nascosta da Gohan
esplosero.
“Chi
ti ha
chiamato qui, Vegeta? Non c’è bisogno di te. Ovunque non c’è
bisogno di te.” Gli disse inaspettatamente il
ragazzo, con un tono calmo e allo stesso tempo inquietante.
“Calmati,
ragazzino.
Non sarei di sicuro venuto se non mi ci avesse costretto quella stupida
donna
che voi chiamate Bulma. Tsè, ha portato anche i
mocciosi…” controbatté senza
cuore Vegeta.
“Appena
abbiamo saputo la notizia ci siamo precipitati qui!”
esclamò un Trunks
preoccupatissimo, spuntando dietro a sua madre.
“Sì!
Volevamo sapere come stava la sorellona!” continuò
Goten con le lacrime agli
occhi, a lato del suo migliore amico, “Dove
l’hanno portata, fratellone? Come sta?”
“…
Io… non
lo so. Non è ancora uscito nessuno a spiegarmi la
situazione.” spiegò il mezzo
saiyan, poi, vedendo che Goten stava cercando di trattenersi per non
piangere,
gli addolcì l’amara pillola. “Comunque,
non ti preoccupare, Videl è forte,
scommetto che guarirà prestissimo.” gli disse
accarezzandogli la testa,
sperando ardentemente che quello che aveva appena detto si realizzasse
per
davvero.
Dopo
circa
un’ora di lunghissima attesa uscì dal reparto un
dottore dal cipiglio serio e
professionale che si guardò intorno, stupito di vedere un
giovane ragazzo
vestito di verde, quattro adulti e due bambini preoccupati nella sala
d’attesa.
“Siete
parenti della signorina Satan?” chiese.
“No,
abbiamo
provato a telefonare a suo padre, ma ci ha risposto la sua segretaria,
dicendoci che era impegnato in una delle sue ‘riunioni di
lavoro’ come
le chiama lui”, rispose inaspettatamente
Chichi, che era giunta con suo marito appena aveva saputo
dell’incidente della
ragazza.
“Può
dire
tutto a me!” si intromise subito Gohan nella conversazione
“La prego, non mi
faccia attendere ulteriormente…” concluse, la sua
voce quasi diventata un
sussurro.
Il
dottore
si guardò intorno, mentre la sua professionalità
e la sua umanità combattevano
dentro di lui, rendendolo indeciso se mettere fine alle sofferenze di
quel
povero ragazzo (che comunque aveva già riconosciuto, lo
vedeva assieme alla
signorina Satan quasi ogni sera al telegiornale delle otto, mentre
insieme
sconfiggevano il cattivo di turno) o se aspettare l’arrivo
del suo famoso
genitore, anche se non
credeva che
sarebbe giunto così presto… in fondo, era una
situazione di emergenza, no?
Il
medico si
asciugò il sudore che imperlava la sua fronte e
sospirò.
“…
Prego, mi
segua.”
°^°
…
situazione complicata, dovuta
all’inalazione di grandi quantità di monossido di
carbonio…
…
è comunque di corporatura esile,
seppur una ragazza così forte….
…
stato di semi-coscienza…
…
coma, dottore?...
…
Una specie, anche se potrebbe
prendere coscienza da un momento all’altro…
…per
poi riaddormentarsi…
…
un grande periodo di recupero…
…
mesi?!...
…
si calmi, giovanotto, non è in
pericolo…
Videl
riusciva solo a cogliere spezzoni di frasi, quando la sua coscienza
veniva a
galla dopo essere rimasta schiacciata per lungo tempo in fondo a
sé stessa. Per
lei era una gran fatica concentrarsi e dare un senso al borbottio che
di tanto
in tanto sentiva, perché presto la pressione la opprimeva di
nuovo, tappandole
le orecchie e rimettendo il suo cervello in stand by.
…
quando ti svegli, sorellona, ti
prometto che io e il mio migliore amico ti prendiamo il gelato
più migliore che
ci sia, quello con le nocciole che mangio sempre anche con
papà, e poi ti
portiamo al circo, che è appena arrivato in
città, pensa: ci sono gli elefanti,
i leoni e anche una donna con la barba, che buffo…
…Certo
che mi sente, me lo ha
giurato il mio fratellone, e io ci credo! Poi, non volevi dirle
qualcosa anche
te…
…da
solo, dai esci!...
…
tutti i videogiochi che ho, anche
l’ultimo con gli zombie che ti pappano il cervello,
però ti devi svegliare,
capito?? Altrimenti come faccio a spiegare al mio migliore amico che
non ti
svegli da due settimane?!...
…
non so neanche perché sono venuto,
stupida umana, dovevo solo accompagnare i mocciosi, e guarda dove sono
finito…
ti devi riprendere, hai capito, nanerottola?! Qui nessuno vive
più in pace da
quando quel dannato palazzo ti è crollato addosso. Possibile
che tu sia una
casinista anche in un letto di ospedale?!...
…forza,
cara, sono sicurissima che
ti riprenderai, presto o tardi. Ma ricordati che è meglio
presto, devi sposare
mio figlio, dannazione!!...
…
sei una ragazza forte, crediamo
tutti nel tuo potenziale, coraggio Videl!...
…
Sapessi, Vì, a scuola tutti
aspettano il tuo ritorno. Persino Sharpener tiene il muso da quando non
ci sei
più! Proprio ora che avevi il tuo look perfetto…
Mi manchi tanto, amica mia…
…
pasticcino mio, ti scongiuro,
svegliati!...
“Tranquilla,
Videl, io ti
aspetto.”
***
Angolo
dell’autrice
(che continua a farvi aspettare per il lieto fine)
Non
so perché,
ma ho come l’impressione che questo capitolo sia
particolarmente, non so, commuovente,
che ne dite? Volevo dare un po’ la parvenza comica ai
discorsi sentiti da
Videl, e invece avevo il magone mentre li scrivevo, sig! A proposito,
avete
riconosciuto tutti i personaggi che parlano con la nostra amata
protagonista?
Scrivetelo nella recensione (sempre che ci sia ancora qualcuno che mi
legge
.-.) come sempre vi chiedo… portate pazienza! Vedo
già alcuni di voi con
stampato in fronte “ Prima o poi sta’ poveraccia si
sveglierà!” beh… chi lo sa
(di nuovo suspence, aiuto, vedo già le lance) questa volta
non ho già pronto il
prossimo capitolo, quindi vi chiedo umilmente perdono se non ci sarà
l’anticipazione (tanto non ci si
capiva dentro niente comunque
Ndlettori).
Ma
così c’è
più posto per i ringraziamenti!^^ Grazie alle persone (di
gran cuore) che
portano una pazienza assurda a leggere e recensire la storia di questa
squilibrata: Ethel00, Sah96, SweetNemy, normina, Seele, lady rosso,
Darma,
mikchan, Hikai96, meghi13, amy99, Heavenly97, Misaki 17! E a quelli che
seguono
e non recensiscono, grazie di cuore!!! E davvero bravi, la maggior
parte di voi
ha capito che Gohan toccava le dita di Videl ma anche complimenti per
le altre
idee proposte molto più fantasiose dalla mia! Stavolta vi
lascio come al solito
con un indovinello: riconoscere i discorsi captati da Videl
addormentata (è
piuttosto semplice). Vediamo chi indovina!;)
Ancora
grazie di cuore. Davvero non avrei mai immaginato di avere
così tanto seguito!
Frulallas
(vi vuole bene <3)
p.s. Gohan
si è svegliato dal suo stato di ingenuo!! Alleluja!!! ;D
|
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Capitolo 10 *** Capitolo X - Un motivo per svegliarti ***
La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
X –
Un motivo per svegliarti
“Solo
10 minuti, ok?”
“Sì,
promesso fratellone!”
Ormai
erano
passate già due settimane dal giorno dell’incendio
quando Goten e Trunks e i
membri della famiglia di Gohan si erano di
nuovo ritrovati a dare coraggio Videl, ancora addormentata sul letto
d’ospedale.
Fuori
dalla
stanza, il ragazzo aveva ascoltato i discorsi dei suoi amici molto
chiaramente,
grazie al suo prodigioso udito.
I
due
bambini erano stati i primi ad entrare, dopo che le loro mamme li
avevano
fortemente consolati dicendo che Videl stava solo riposando e presto si
sarebbe
risvegliata.
I
due erano
entrati, il più piccolo saltellava di gioia per aver
finalmente ricevuto il
permesso dopo così tanti giorni di rivedere la sua amata
compagna di giochi. Il
più grande, invece, aveva un’espressione seria in
volto, che non lasciava
trasparire nessuna emozione.
“Ciao Videl!” Goten aveva preso
tra le
sue manine la mano di Videl, bianca e immobile. “Gohan
finalmente ci ha dato il permesso di venirti a trovare! Non
è
vero, Trunks?” aveva chiesto allegro al suo
migliore amico.
“Umph. Già.” aveva
risposto imbronciato
l’amico.
Goten
aveva continuato
imperterrito il suo discorso.
“Sai, Viddy, l’altro giorno ho trovato una
lucertola enorme! Era bellissima,
viola con le macchie verdi, la lingua viscida e gli occhi fuori dalle
orbite!” aveva
riso il bimbo al ricordo.
“Bleah!” aveva commentato il
suo amico,
più schizzinoso
Poi,
improvvisamente, si era intristito. “L’ho
messa in una scatola di cartone, per fartela vedere quando tornerai da
noi, ma
è scappata via! Comunque, quando ti svegli, sorellona, ti
prometto che io e il
mio migliore amico ti prendiamo il gelato più migliore che
ci sia, quello con
le nocciole che mangio sempre anche con papà, e poi ti
portiamo al circo, che è
appena arrivato in città, pensa: ci sono gli elefanti, i
leoni e anche una
donna con la barba, che buffo…”
“Non
capisco perché continui a
parlarle come se ti stesse ascoltando, Goten”
lo aveva interrotto bruscamente l’altro. “Se dorme non ti sente!”
“Che
stupido, certo che mi sente, me
lo ha giurato il mio fratellone, e io ci credo! Poi, non volevi dirle
qualcosa
anche te, scusa?” lo
aveva
guardato con due occhi accusatori.
“Voglio
farlo da solo, dai esci!” gli
aveva risposto imbronciato.
Dopo
che il
bimbo era uscito senza fare storie (Goten sapeva che, in fondo in
fondo, il suo
amico Trunks si vergognava ad ammettere che teneva moltissimo a Videl)
il
piccolo dai capelli viola era scoppiato a piangere.
Gohan
lo
aveva sentito chiaramente dalla sala d’attesa.
“Te
li regalo, tutti i videogiochi
che ho, anche l’ultimo con gli zombie che ti pappano il
cervello, però ti devi
svegliare, capito?? Altrimenti come faccio a spiegare al mio migliore
amico che
non ti svegli da due settimane?! Io ho capito tutto, non sono un bimbo
piccolo
e ingenuo come Goten, so che tutti ci raccontano delle balle per farci
sentire
meglio, in realtà odio essermi reso conto che non stai solo
riposando, ma ti
sei come addormentata per sempre! Perché
non ti svegli, Videl?! Stupida, stupida, stupida!” le
aveva urlato contro, scrollandole
le spalle con forza come per svegliarla, ma non aveva ottenuto nessuna
reazione
da parte sua, e questo lo fece singhiozzare più forte,
finché suo padre non lo
prese e lo buttò fuori dalla stanza, rimanendo da solo con
il corpo scomposto della
ragazza.
Il
principe
aveva continuato a fissarla, il viso girato verso destra, un braccio fuori dal letto
e le coperte
buttate da un lato dalla forte scrollata che le aveva dato suo figlio.
Si
era
guardato intorno un paio di volte, come per accertarsi che nessuno
entrasse in
quel preciso istante dalla porta, aveva preso tra le braccia Videl,
l’aveva
risistemata compostamente sul letto e le aveva aggiustato le coperte.
Dopo aver
realizzato ciò che aveva appena fatto, il saiyan rise
amaramente.
“L’ho
fatto solo perché sei degna di
rispetto, piccoletta, sei l’unica umana
ad aver avuto il coraggio di sfidarmi guardandomi dritto
negli occhi. Ma
non gasarti troppo, eh! Non so neanche perché sono venuto,
dovevo solo
accompagnare i mocciosi, e guarda dove sono finito… ti devi
riprendere, hai
capito, nanerottola?! Qui nessuno vive più in pace da quando
quel dannato
palazzo ti è crollato addosso. Possibile che tu sia una
casinista anche in un
letto di ospedale?!
Bah…”
Detto
ciò,
era uscito dalla stanza. Dopo di lui erano seguiti Chichi, Goku, Erasa,
che la
passava a trovare tutti i giorni dopo la scuola e, ovviamente, suo
padre.
Tutti
erano
preoccupati per la vita di Videl, ma forse, la persona che non riusciva
a
rassegnarsi, anche dopo due settimane e nessun segno di miglioramento,
era
Gohan.
°^°
“Ciao
mamma,
vado!”
“Va
bene
caro… fa’ attenzione…” Chichi
era davvero in pena per suo figlio. Era già
passato un mese dall’incidente di Videl, e ormai i medici,
fiduciosi del
risveglio della ragazza nei primi giorni, erano diventati
più scettici di un
suo possibile miglioramento man mano il tempo trascorreva.
Ma
non per
questo Gohan si era arreso. Anzi. Per lui ormai era una specie di rito
passare
a trovare Videl in ospedale prima di andare a scuola, aprire le
finestre, fare
entrare un po’ di luce in quella camera così buia
che sembrava, ogni giorno di
più, una gabbia vuota di speranza.
Il
ragazzo
sospirò. Non riusciva a fare a meno di farlo ogni volta che
entrava in quella
stanza. Vedere lì Videl, attaccata a delle macchine che
certificavano la sua
vita con un semplice ‘bip’ di tanto in tanto, era
straziante per lui. Ma non si
mostrava mai scoraggiato quando era con lei. Semplicemente
perché sapeva che
lei lo sentiva. E l’unico
modo per
riaverla sarebbe stato non farle perdere la forza. Così,
come ogni giorno da
quel mese a questa parte, iniziò a parlarle.
“Buongiorno
Videl! Apriamo un po’ questa finestra… Ecco fatto.
Ora va molto meglio…” La
luce entrò nella stanza riempiendola di colori vivaci. Gohan
guardò fuori per
qualche minuto. “C’è una bellissima
giornata, sai? Probabilmente faremo
ginnastica all’aperto oggi. Sharpener sfoggerà il
suo nuovo completo ‘da macho’
come lo chiama lui, che pallone gonfiato!” disse ridacchiando.
Poi
continuò
a parlarle della serata del giorno prima, quando si erano trovati per
mangiare
un pizza alla Capsule Corporation, e Vegeta aveva fatto una battuta
fantastica
su Crilin, (“Crilin, tu non sarai di certo il guerriero
più forte, ma di sicuro
sei il più veloce!”
“….?” “Fai tutto in un nanosecondo!!!”)
. Ovviamente il pelato lo aveva inseguito per tutto
l’edificio, cercando di
colpirlo con il mocio vileda per
vendicarsi. Dopo aver raccontato per filo e per segno lo spassoso
inseguimento,
il mezzo saiyan
aiutò le infermiere con
la fisioterapia quotidiana, per non far perdere di tono i muscoli della
ragazza
dai capelli corti. Aveva fatto così tutti le mattine e i
pomeriggi da un mese a
questa parte, ogni lunedì, martedì,
mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e
persino domenica.
Fatto
ciò,
era ormai ora di andare a scuola, ovvero il momento che più
odiava. Si
detestava per abbandonarla lì inerte, da sola, senza
compagnia, sarebbe stato
con lei tutto il giorno, se solo i medici gliel’avessero
permesso.
Come
ogni
giorno si avvicinò a lei. Le accarezzò i capelli
e le disse quanto gli mancava.
Sospirò, mentre le sue labbra toccavano la guancia della
ragazza addormentata.
Si sentiva stupido, molto
stupido.
Il secondo giorno dopo
l’incidente di Videl,
aveva perso totalmente la speranza che si risvegliasse. Poteva solo
stare lì, a
fissare il soffitto della sala d’attesa, aspettando che
qualcuno gli portasse
di tanto in tanto qualche buona notizia, cosa che non accadeva mai.
Lui,
salvatore del pianeta Terra già diverse volte, non poteva
far nulla contro le beffe
del destino. Si sentiva completamente inutile, seduto lì, su
quella sedia di
plastica verde, ad aspettare che un miracolo scendesse dal cielo, e
ascoltando
sua madre che raccontava una favola al piccolo Goten che
l’ascoltava rapito.
Le
favole,
che assurdità… Eppure…
Dovevano
pur
esistere per qualcosa, no? Magari
c’era
un fondo di verità in ognuna di loro, e Gohan
aveva ragionato velocemente che la differenza tra una
principessa
addormentata e una ragazza in coma non fosse stata poi così
grande, che forse
un bacio di un mezzo saiyan poteva valere quanto quello di un principe,
che
avrebbe provato qualsiasi cosa, anche a costo di risultare stupido,
purchè si
svegliasse.
Così
era
tornato nella stanza e l’aveva baciata. Non sulla guancia o
sul naso, ma
proprio sulle labbra, come nelle favole, un bacio vero, anzi, un signor
Bacio,
uno di quelli che se sei cosciente ti sembra di volare sulla luna, di
vedere le
stelle.
I
secondi
erano passati…
Ma
Videl non
si era mossa.
Il
bacio non
aveva funzionato. Il bacio di un mezzo
saiyan non vale niente, aveva pensato Gohan ferito, io non valgo niente!
Il
ragazzo
si era lasciato prendere dall’ira e aveva tirato un pugno
fortissimo nel muro
di cemento, che per poco non si ruppe del tutto, ma era rimasta
comunque una
grande crepa su di esso.
Proprio
come me, forte come il
cemento e con un’enorme crepa nel cuore, aveva
pensato distrutto il ragazzo.
Gohan
scosse
la testa risvegliatosi da quel brutto ricordo, come per liberarsene.
E’
meglio che vada,
pensò dispiaciuto il ragazzo.
Si
diresse lentamente
verso la porta e abbassò la maniglia, senza guardare Videl,
anche se era
difficile lasciarla di nuovo ad ogni modo.
Coff
coff.
Un
rumore
soffocato, basso d’intensità ma udibile alle
orecchie del mezzo-saiyan echeggiò
per la stanza.
Si
fermò per
un secondo. Cos’era stato?
Si
voltò con
una speranza nel cuore, ma la ragazza non si era mossa, anche se
c’era comunque
qualcosa di diverso in lei. Ma che diav-?
Si
riavvicinò a lei titubante. La fissò a lungo. E
non potè credere a quello che
vide.
Un
sorriso. Un piccolo, seppur dolce
sorriso adornava la bocca della ragazza, che poco dopo produsse di
nuovo lo
stesso rumore di prima, inizialmente
piano… e poi… sempre più
forte… fino a che…
I
suoi occhi
si aprirono. Trasmettevano una luce blu cobalto intensa, quasi
abbagliante,
come se fossero degli zaffiri
chiusi per
molto tempo dentro un antico baule, appena riportati alla luce da un
archeologo
esperto. In loro il ragazzo riusciva a vedere solo gioia e
serenità, come se
nulla fosse successo per tutto questo tempo.
Gohan
era
senza parole. Era un sogno, sicuramente. Anche perché gli
pareva strano sentire
dopo così tanto tempo la voce di Videl tintinnare in una
risata come se fosse
la cosa più naturale del mondo.
“Videl…
ma…
perché ridi?” chiese il ragazzo.
Era
un
sogno, no? Gohan poteva fare le domande più bizzarre. O
almeno così lui
credeva.
“Oh,
Gohan…”
la ragazza dai capelli corti si coprì il viso con le mani
tentando di frenare l’irresistibile
risata che le usciva dalla bocca. “…
Crilin… Vegeta…. Un nanosecondo!”
Il
mezzo-saiyan
la guardò per un lungo attimo, confuso. Poi si rese conto
che non poteva essere
un sogno, perché tutto sembrava così strano da
risultare vero. Una miriade di
pensieri gli affollò la mente : Videl
si
è svegliata! Sta bene! E’ VIVA!
E
tutto ad
un tratto riuscì a provare la felicità che Videl
stava sentendo, non rideva
solo per la battuta che le aveva riferito, rideva perché si
era svegliata e la
prima cosa che aveva visto era lui,
rideva perché poteva farlo, era di nuovo viva.
Allora
sapete
che cosa fece Gohan?
Si
sedette
sul letto, l’abbracciò forte e si mise a ridere
anche lui.
§
Fine §
***
Angolo
autrice ***
Stop!!!Fermatevi
assolutamente qui!!! Arrestatevi esattamente nel punto in cui mi
lanciate
oggetti contundenti e frutta e/o ortaggi marci per ascoltarmi! NON è finita
qui, tranquilli, ci sarà un
epilogo! (fiu, me la sono cavata anche questa volta…)
Ehm
ehm! Innanzitutto
vi chiedo scusa per il mio imperdonabile ritardo, spero che il capitolo
ne
valga la pena! Allora…come spiegarvi l’ultima
scena? Beh, era una storia fatta
di suspence ma inizialmente l’avevo pensata come una fic
comica, giusto? Quindi
è giusto che si concluda con una bella risata (spero sia da
parte dei
personaggi che da parte vostra). La battuta non faceva proprio
sbellicare, lo
so, ma immaginare Crilin con il mocio vileda per me era piuttosto
esilarante! Questa
fan fiction aveva come scopo basilare quello di far svagare il lettore
ma
insegna anche una morale: non andare negli edifici in fiamme con un
vestito
elegante e ballerine (ok, riavvolgete il nastro) ovvero: la vita
è bella. La
vita è bella perché si ride, ci si innamora, si
piange e ci si risveglia.
(oddio questa conclusione filosofica da dove salta fuori? Ndvoilettori)
non lo
so nemmeno io! xD beh, io vi ho spiegato la mia
personale
morale ma potete essere voi a
spiegarmi cosa avete imparato (se
avete imparato .-.) qualcosa da
questa storia! inserite nella recensione la vostra opinione, un voto da
uno a dieci, una fragola, insomma quello che volete, ma
ditemi cosa ne pensate! Tanto siete comunque fantastici! ^^
Bravi
a
tutti quelli che hanno indovinato i dialoghi! Come avete potuto vedere
su
questo capitolo ci sono le versioni intere. Come premio potete
suggerirmi cosa
vorreste nell’epilogo (grande responsabilità).
Così mi adeguo!
Un
grassie
ENORME ai 16 (e dico 16!) recensori! Mamma mia ma vi moltiplicate con
la scissione
binaria? (ok questa potevo evitarla…) ovvero: Seele, Ethel,
SweetNemy, normina,
Scandalous, kjria91, Darma, amy99, meghi-13, soul silver, mikchan,
Xplosion, Heavenly, Misaki 17, Hikari 96 e Tilt3! ^^
Tanti
cuori
per voi e per chiunque legge!<3 <3 <3
Vi
voglio
bene!
Frulallas
Sii un
recensore responsabile. Leggi e recensiona. E gioca a poker
responsabilmente. -
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