From hatred to love

di amnesiaL1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


From hatred to love

 

Capitolo 1

 

Thad entrò nella sua stanza sbattendo la porta con forza,tanto da far sollevare lo sguardo di Sebastian,il suo coinquilino,dallo schermo del suo pc.

<< Non con così tanta delicatezza,Harwood >> fece sarcastico il ragazzo tornando a interessarsi a Dio-sa-cosa sul computer.

La frase fece incazzare ancora di più il moro,che buttò la borsa sul suo letto prima di avvicinarsi a quello del compagno.

<< Ti sei fottuto il cervello,Smythe?! >>

L’altro chiuse il pc,poggiandolo sul comodino,prima di incrociare le braccia al petto e rivolgergli un occhiataccia.

<< E il tuo problema sarebbe…? >>

<< Il mio problema è che sei un gran bastardo! >>

Sebastian sollevò il sopracciglio.

<< E dove sta la novità? >>

Thad gli lanciò un occhiata di puro veleno.

<< Ti rendi conto di quello che hai fatto a Blaine? >>

L’altro scrollò le spalle.

<< Non avevo intenzione di fargli niente,non è colpa mia se si è messo in mezzo >>

<< Ma volevi fare del male a Kurt! E adesso Blaine rischia di perdere l’uso di un occhio per i tuoi capricci! >> improvvisamente il ragazzo più basso smise di urlare,fissandolo più che con rabbia con una profonda delusione << Non credevo fossi capace di arrivare a tanto >>

Gli voltò le spalle,prendendo una sacca dal suo armadio e buttandoci alcune delle sue cose alla rinfusa.

<< Che cavolo stai facendo? >> gli chiese Smythe dopo qualche secondo.

Harwood si bloccò davanti alla porta,la mano sulla maniglia,fissandolo con disgusto.

<< Da Nick e Jeff. Non ho alcuna intenzione di dormire nella tua stessa stanza >>

E se ne andò.

 

S.d.A.:

Ciao! Questa è la mia primissima Thadastian: ne ho lette tantissime e mi sono innamorata di questa coppia (per chi volesse consiglio soprattutto di leggere “Stuck in a (im)perfect day” che è la mia preferita,“Hangover” e “Awake”) quindi ho deciso di provare a sviluppare questa mia idea… Doveva essere una one-shot ma poi mi sono resa conto che era impossibile,per quanto i capitoli saranno tutti corti… Premetto poi che ci sarà anche una buona dose di Niff (dato che li amo credo che saranno presenti quasi quanto Thad e Sebastian) e forse anche Klaine… Comunque spero vi piaccia,conto di postare il secondo capitolo tra qualche giorno. Se intanto volete,passate a dare un occhiata alle mie altre storie!

Baci,nessie

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


From hatred to love

 

Capitolo 2

 

Era passata una settimana da quando Thad si era momentaneamente trasferito nella stanza Sterling-Duvall.

I due avevano subito capito il rifiuto dell’amico di stare in camera con colui che aveva fatto del male al loro Blaine,ma ormai,pur continuando a capirlo,la situazione per loro due cominciava a complicarsi.

Quando il ragazzo si era presentato da loro aveva proposto di dormire nel letto di Jeff,mentre i due ragazzi potevano dividersi quello di Nick che era un po’ più grande.

La sua era stata una proposta innocente e aveva pensato che per quei due non ci sarebbe stato nessun problema a dormire insieme,dato che l’avevano fatto altre volte quando erano stati in campeggio o in altri viaggi del genere.

Per questo gli era sembrato strano che Jeff avesse detto che preferiva dormire nel sacco a pelo accanto al letto,“così sarebbero stati comodi tutti e tre”.

Ma aveva deciso di lasciar perdere.

Dopotutto quei due erano davvero strani…

<< Vado a farmi la doccia >> annunciò Harwood a una settimana esatta da quella sera,dirigendosi verso il bagno.

Nick poggiò sul comodino il libro che stava leggendo sdraiato a letto e Jeff si mise a sedere nel sacco a pelo,prestando attenzione ai rumori provenienti dal bagno.

Quando sentì il rumore della doccia che entrava in funzione si alzò di scatto liberandosi della coperta e precipitandosi sul letto del suo migliore amico,baciandolo con passione e praticamente spalmandosi su di lui.

Quando si staccarono,unicamente per mancanza d’ossigeno,Nick passò una mano tra i capelli biondi del suo ragazzo,che poggiò il viso nell’incavo del suo collo,sospirando e lanciando un occhiata di sbieco alla porta del bagno.

<< Quanto credi che rimarrà ancora? >>

<< Quando credi che resisterò prima di saltarti addosso,Thad o no? >> mugugnò Sterling,strofinando il naso sulla spalla dell’altro,che ridacchiò.

<< Poco,e se non lo fai tu lo farò io >>

<< Allora credo che dobbiamo parlare con Thaddy e convincerlo a tornare in camera con la serpe,prima che decida di stabilirsi qui a vita >>

<< Sono d’accordo,però… >>

Jeff alzò la testa,guardandolo negli occhi e interrompendolo.

<< Nickie? >>

<< Si? >>

<< Per favore potresti smetterla di parlare e baciarmi prima che Thad esca da quel maledetto bagno? >>

Il moro non se lo fece ripetere due volte e prese a baciarlo con passione.

Decisamente,Harwood doveva andare.

 

S.d.A.:

I <3 Niff!!!!! E dire che questa storia è una Thadastian (si nota molto da questo capitolo,vero? xD)…

Comunque,vi spiego: Nick e Jeff stanno insieme ma nessuno sa che sono gay (a parte che a me sembra ovvio u.u) e per adesso vogliono aspettare a fare coming out…o perlomeno così sembra,ma per adesso non vi dico altro o rischio di spoilerare!

A presto,ness

 

P.s. Stavo riguardando la 2x15 e la 2x16…avete notato che Jeff e Nick sono praticamente sempre a massimo un metro di distanza e che infatti raramente riescono a inquadrare uno senza far vedere anche l’altro? *.* Niff is real! (o perlomeno nel mio cuoricino <3) e chissà,magari anche la MegaLynch,che mi ispira molto…tralasciando il fatto che Curt sia sposato…come mi ha detto la mia migliore amica (Niffer quanto me dato che lei mi ha iniziato a questa coppia) per consolarmi quando l’ho scoperto,è solo copertura… =D Ciao!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


From hatred to love

 

Capitolo 3

 

Per fortuna,dopo qualche altro giorno in camera con Jeff e Nick,Thad aveva avuto una scatto d’orgoglio e aveva annunciato ai due amici che non si sarebbe fatto cacciare dalla sua camera da uno come Smythe e aveva deciso di tornare nella sua stanza.

Era passato ormai un mese da quella decisione e lui e Sebastian ancora non si erano rivolti la parola: semplicemente si ignoravano a vicenda.

O meglio,tentavano con tutte le loro forze di fingere che l’altro non esistesse.

In realtà,Sebastian fingeva che nessuno esistesse,considerando anche che dopo quello che aveva fatto a Blaine tutti si tenevano lontani da lui.

Si teneva in disparte e lanciava a tutti occhiatacce,ma almeno risparmiava le battutine acide,conscio del fatto che se avesse detto qualcosa gli altri l’avrebbero fatto a pezzi e forse anche cacciato dagli Warblers.

E lui era stronzo,ma non stupido,volevo restare il solista.

Thad invece,oltre al voler fingere che l’altra parte della stanza fosse vuota,era troppo impegnato a tenere d’occhio Nick e Jeff.

Sembrava infatti che da quando lui se n’era andato dalla loro camera quei due avessero litigato di brutto,tanto che a un mese di distanza ancora non avevano ripreso a parlarsi.

La cosa lo preoccupava un pochino,dopotutto quei due erano stati inseparabili dal primo momento in cui si erano incontrati e anche se avevano ovviamente litigato a volte la cosa non era mai durata molto perché…bhé,erano Nick e Jeff,no?

Harwood cominciava a chiedersi se non fosse per caso colpa sua,e stava proprio pensando ai suoi due amici quando una voce ruppe il silenzio della stanza,intatto da più di un mese ormai.

<< Non è che hai una matita? >>

Quella frase pur essendo assolutamente normale ebbe la facoltà di far salire il sangue alla testa al moro.

Come osava rivolgergli la parola?! Dopo tutto quello che aveva fatto!

E poi,dopo un mese che non si parlavano,come poteva uscirsene con una cazzata del genere?!

<< Stai scherzando?! Vaffanculo Smythe! >>

Quello alzò un sopracciglio,sollevando lo sguardo dai compiti che stava facendo.

<< Sai,bastava dire “no”… >>

<< Vai a farti fottere >>

<< Ti offri come volontario? >> fece Sebastian con tono annoiato.

<< Ripeto: fottiti >>

<< Uff,come siamo suscettibili… >>

<< Bhè,io sono suscettibile forse ma tu sei solo uno stronzo egoista bastardo che gode a far male agli altri e a farsi sbattere nel bagno di qualche squallido locale. Sei così egocentrico che non ti rendi conto di niente perché tanto te ne frega solo di te stesso! >>

Nella stanza scese un silenzio irreale,mentre Thad era senza fiato per aver urlato.

Poi Sebastian si alzò in piedi,guardandolo con una freddezza esagerata anche per lui,prima di sibilare.

<< Tu non sai niente di me >>

 

S.d.A.:

ed ecco che Thaddy e Seb tornano a condividere la stanza…non proprio pacificamente,direi!!! Non sono tanto convinta del capitolo,ma dopotutto l’ho scritto uno degli ultimi giorni di scuola,a un interessantissima lezione in cui stavamo…giocando a frutta colori cantanti e città. Già,non avevamo niente di meglio da fare le ultime due settimane… xD

Tornando alla storia,la Niff ha litigato! D= Non vi svelo il motivo,che si saprà nel prossimo capitolo ma vi dico già che presto faranno pace e ci sarà un bello sviluppo per loro… =D

Vorrei sottolineare l’ultima frase detta da Sebastian: tu non sai niente di me. Che cosa nasconderà questo ragazzo così stronzo? Forse non è così come vuole far credere…

Ciao!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


From hatred to love

 

Capitolo 4

 

<< Cia… >>

<< Senti Blaine,vieni mercoledì prossimo alla riunione degli Warblers? Devo dire una cosa a tutti… Se vuoi porta anche Kurt >>

<< Ok >> ma Jeff gli aveva già chiuso il telefono in faccia,lasciandolo stupito a fissare lo schermo del suo cellulare.

Ok che era abituato alle stranezze dei suoi amici,ma quel tipo era seriamente preoccupante…

Intanto Sterling si rimise il telefono in tasca,sdraiandosi sul prato nel cortile della Dalton e portandosi le mani sul viso e tra i suoi adorati capelli.

Stava impazzendo.

Cioè,più del solito.

Era un mese che non parlava a Nick.

Un fottutissimo mese che non lo baciava né sentiva la sua risata leggera né vedeva quel sorriso innamorato che era solo per lui.

E dire che era tutto iniziato da un festeggiamento…

 

*Un mese prima*

Harwood aveva appena finito di portare via le sue cose (i tre erano rimasti stupiti dalla quantità di cose sue che senza che se ne accorgessero erano lentamente comparse nella stanza) ed era uscito dalla porta,che subito Jeff si era affrettato a chiudere a chiave.

A doppia mandata,tanto per non rischiare interruzioni.

Un secondo dopo era già spalmato sul corpo del suo fidanzato e aveva preso a baciargli il collo,mentre quello gli accarezzava dolcemente i capelli biondi prima di catturare le sue labbra con le proprie e iniziare a sbottonargli la camicia,decisamente d’intralcio.

<< Sono davvero contento che Thad se ne sia andato >> sussurrò Sterling sulle sue labbra tra un bacio e l’altro mentre i loro vestiti (o perlomeno i suoi,dato che era così preso dai baci del suo ragazzo da non riuscire a togliere il primo bottone della camicia dell’altro dall’asola) iniziavano ad ammucchiarsi sul pavimento ai lati del lato,con tanti auguri alla maniacalità nell’ordine di Duvall,che in quel momento pareva essersi dimenticato anche il suo nome mentre continuava a spogliare l’altro.

<< Hmmm >> fu il suo unico commentò,mordicchiando appena il labbro del biondo.

<< Cioè,gli voglio bene e tutto il resto >> continuò a blaterare quello (con grande disappunto dell’altro che però si limitò ad alzare gli occhi al cielo,senza dirgli niente) << Ma sai,credo che se fosse rimasto un altro po’ ci avrebbe scoperto e…bhé,allora ti immagini se l’avessero saputo tutti?! >>

Il ragazzo moro si irrigidì immediatamente,cosa che non sfuggi di certo al suo compagno.

<< Ehi,Nick che…? >>

<< Tu non vuoi che lo sappiano? >>

<< Chi? >>

<< Gli altri,i nostri amici >>

<< Ehm,che cosa esattamente non voglio che loro sappiano? >>

<< Cazzo Jeff,come fai a essere così stupido?! Di noi due,ecco cosa! >> fece l’altro mollando subito la presa su di lui.

Il biondo lo guardò a bocca aperta,sorpreso dell’espressione furiosa del suo migliore amico e dal suo tono di voce in cui aveva colto oltre che tanta rabbia anche una nota strana. Forse…ferita?

<< Bhé,io…Credo,credo che per ora preferisca non dirglielo,non mi sento pronto a fare coming-out e dirgli di noi sarebbe come farlo e… >>

Ma Duvall lo interruppe,facendolo scivolare sul letto al suo fianco,per poi alzarsi e dirgli in tono acido:

<< Non sei pronto a fare coming-out ma a scoparmi si,eh? Sai che ti dico Jeff,trovati qualcun altro da fotterti >>

Armeggiò per qualche secondo con la serratura della porta,imprecando,poi il rumore secco della porta sbattuta con violenza risuonò nella stanza,lasciando Sterling stupito e abbastanza confuso su quello che era appena successo,sdraiato sul letto dell’altro mezzo nudo e con la bocca e gli occhi spalancati.

*fine flashback*

 

In quel mese aveva cercato in mille modi di parlare con il suo fidanzato,ma Nick riusciva sempre ad evitarlo in chissà quale modo,anche se erano in stanza insieme.

Alla fine,nonostante la sua stupidità,aveva capito però perché il suo migliore amico era così arrabbiato: evidentemente doveva aver pensato che il biondino si vergognava di dire ai loro amici che stava con lui.

Come se potesse davvero succedere una cosa del genere,dato quanto amava quel nerd maniaco dell’ordine esageratamente insicuro.

E poi,quello stupido era lui…

Per questo aveva deciso che doveva costringerlo ad ascoltarlo,e dato che gli unici momenti in cui il moro stava nella sua stanza era a lezione o alle riunioni degli Warblers,aveva optato per fare una cosa in grande alla prossima riunione,invitando anche Blaine e Kurt in modo che proprio tutti i loro amici fossero presenti.

E Nick l’avrebbe ascoltato,poco ma certo.

 

S.d.A.:

sta diventando esageratamente Niff questa storia?

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


From hatred to love

 

Capitolo 5

 

Decisamente,quella era la riunione degli Warblers più silenziosa che fosse mai stata fatta.

E dire che per una volta c’erano proprio tutti,compresi i due ex usignoli Kurt e Blaine che,esattamente come tutti gli altri,non avevano la più pallida idea del perché fossero lì.

L’unica cosa che ognuno di loro sapeva era che la riunione era stata indetta da Jeff,l’unico in effetti a non essere presente.

E mentre tutti mandavano mentalmente al diavolo il biondino per avergli fatto sprecare un pomeriggio inutilmente,il suo migliore amico,o forse ormai ex migliore amico,cercava con tutte le sue forze di non pensare a lui.

Perché si,stava fottutamente male e si sentiva un idiota per aver dato inizio a quell’inutile litigio che li aveva portati a non rivolgersi la parola.

Ma dopotutto,cosa ci poteva fare lui se c’era rimasto malissimo nell’avvertire che l’altro non voleva far sapere di loro a nessuno,neanche ai loro migliori amici?
Ci teneva a lui certo,gli voleva un bene dell’anima,lo amava addirittura,ma non riusciva ad accettare di doversi nascondere e di fare “l’amante”.

Proprio in quel momento comunque,a interrompere i suoi pensieri,Jeff entrò nella stanza,armato di chitarra e con un aria decisamente nervosa e i capelli scompigliati.

<< Jeff! Ma che fine avevi fatto?! >> esclamò Trent nel vederlo.

<< Jeff,allora che dovevi dirci? >> chiese invece Wes.

Ma il biondo lo ignorò,prendendo invece uno sgabello e posizionandolo al centro della sala,dicendo solo:

<< Devo cantare una canzone >>

Si sedette,mettendosi praticamente di fronte a Nick,che lo guardò sorpreso vedendo gli occhi verdi dell’altro puntati su di lui.

Ma,proprio quando stava per dire qualcosa,Jeff iniziò a cantare e lui non poté che restarsene in silenzio ad ascoltare quello che aveva da dirgli con quei versi.

<< Girl, I see it in your eyes, you're disappointed

'Cause I'm the foolish one that you anointed with your heart

I tore it apart >>

Il moro alzò appena un sopracciglio,chiedendosi dove avesse già sentito quella musica e soprattutto cercando di sorvolare su quel “girl”.

Ma si,era deluso e in un certo senso Jeff aveva spezzato il suo cuore che fantasticava su di loro due insieme alla luce del sole.

Bhé,perlomeno se ne era reso conto…

<< And girl, what a mess I made upon your innocence...

And no woman in the world deserves this

But here I am, asking you for one more chance >>

A quel punto Nick arrossì di colpo.

La sua innocenza? Sul serio? Di certo quello se lo poteva risparmiare.

Si guardò intorno con una punta di imbarazzo,trovando i visi dei loro compagni,la maggior parte confusa che si domandava perché mai il biondo gli stesse chiedendo un'altra chance.

Blaine,Thad e Kurt invece avevano uno strano sorrisetto da “te l’avevo detto” dipinto in volto che trovò leggermente inquietante,tanto da farlo decidere di riportare l’attenzione sul ragazzo che stava cantando.

Per lui.

Il SUO Jeff stava cantando per lui.

Davanti a tutti.

Se ne reso conto praticamente solo in quell’istante e pensò che,bhé quello cambiava le cose.

Era praticamente un coming out e una dichiarazione d’amore unita alle scuse.

<< Can we fall one more time?

Stop the tape and rewind

Oh, and if you walk away I know I’ll fade

'Cause there is nobody else >>

Duvall non voleva innamorarsi di nuovo di lui perché i suoi sentimenti erano l’unica cosa che era già perfetta,ma avrebbe in effetti riavvolto il nastro di quell’ultimo mese molto volentieri per non comportarsi da bambino e dare al suo ragazzo il suo tempo.

Perché era così dopotutto: per loro non c’era nessun altro.

<< It's gotta be you

Only you

It's got to be you

Oh, only you >>

Riconobbe solo con il ritornello una vecchia pubblicità ma soprattutto una canzone degli One Direction.

E anche se forse era un po’ banale era perfetta per loro.

<< Now girl, I hear it in your voice and how it trembles

When you speak to me I don’t resemble who I was

You’ve almost had enough

And your actions speak louder than words

And you're about to break from all you’ve heard

But don't be scared, I ain't going nowhere

I'll be here, by your side

No more fears, no more crying

But if you walk away I know I'll fade

'Cause there is nobody else >>

Jeff disse alcune di quelle frasi con maggiore enfasi,fissando l’altro negli occhi intensamente.

Era tutto lì quello che voleva dirgli e promettergli: non andava da nessuna parte,sarebbe restato semplicemente lì al suo fianco,in qualsiasi modo Nick l’avesse voluto,anche se significava mettersi contro il mondo.

E finché fosse dipeso da lui non l’avrebbe più fatto soffrire.

<< It's gotta be you

Only you

It's got to be you

Oh, only you

Oh girl, can we try one more, one more time?

One more, one more... Can we try

One more, one more time?

I'll make it better

One more, one more... Can we try

One more, one more...

Can we try one more time to make it all better? >>

Un’altra volta. Gli chiedeva solo di provare ad avere quel “noi” un’altra volta per poter fare di meglio.

<< 'Cause it's gotta be you

It's gotta be you

It's gotta be you

Only you

It's got to be you

Oh, only you >>

La canzone finì in un ultimo verso e un’ultima nota,sparendo nel silenzio della sala,mentre Jeff si alzava e si avvicinava all’amico.

<< Avevi ragione. Se voglio davvero stare con te non posso volerlo nascondere a tutti,soprattutto ai nostri amici. Ecco perché…oh,al diavolo! Nick ti amo. E basta. Anzi no,un'altra cosa: sono un cretino. E spero che tu possa accettarmi nonostante questo >>
Nick aprì la bocca un paio di volte in stile pesce,dato che nessun suono riusciva a uscire.

L’aveva detto davvero? Davanti a tutti gli altri?

Ok,si era un cretino,forse il più grande del mondo.

Ma che poteva farci se l’amore gli aveva dato un ragazzo del genere?

Il moro si alzò in piedi con espressione seria e,cercando di sconfiggere il problema dato dalla loro differenza d’altezza,baciò il biondino con trasportò,portando le braccia dietro la sua nuca.

Poi si staccò e gli posò un delicato bacio sul naso,mentre entrambi se ne fregavano altamente della presenza di tutti gli altri Warblers.

<< Ti amo anch’io. E si,sei decisamente un idiota >>

 

S.d.A.:

avevo grandi idee per questo capitolo ma alla fine non è venuto come volevo. Il pezzo tra i versi della canzone non mi piace più di tanto ma alla fine non l’ho neanche voluto togliere perché spiega la scelta della canzone (ci ho messo un sacco per deciderla quindi…)

Il prossimo capitolo si torna sulla Thadastian (può non sembrare ma è il paring principale della storia)…devo ancora scriverlo ma credo che litigheranno ancora un po’ e che quindi sarà un capitolo di passaggio.

Cronologicamente credo che siamo arrivati tra il dodicesimo e il tredicesimo episodio (anche se so che in teoria Blaine non ci dovrebbe essere…immaginatevelo con la benda sull’occhio se così ha più senso) e infatti ci sarà un dolcissimo capitolo su San Valentino,ovviamente per la Niff,quegli altri sono ancora in alto mare!

Un bacio,nessie

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


From hatred to love

 

Capitolo 6

 

Tutto alla Dalton Academy era tornato alla normalità: gli Warblers si preparavano alle regionali,Blaine aveva definitivamente fatto pace con gli amici,Nick e Jeff erano tornati a vivere in simbiosi (con la differenza che ormai tutti sapevano che stavano insieme,anche se c’era da immaginarselo da un bel po’ di tempo) e Sebastian e Thad…

Bhé,anche tra loro era tornato tutto alla normalità.

<< Sei un cretino! >>

<< Senti chi parla,puffo! >>

<< La smetti di fare il bamboccio viziato?! >>

Si,tutto era tornato alla normalità e alla calma… Più o meno.

Thad alzò gli occhi al cielo,una smorfia di rabbia in viso e i pugni stretti per la voglia che aveva di picchiare il francesino,nonostante di solito fosse una delle persone meno violente al mondo.

Eppure quel tipo riusciva a farlo impazzire (e non in senso positivo),per cui,prima di prenderlo sul serio a pugni,prese la borsa coi libri e si diresse a studiare in biblioteca,non mancando ovviamente di sbattere la porta con forza.

Sebastian la guardò accigliato,come se fosse colpa sua se uno di quei giorni sarebbe crollata a terra a furia di sbattere così tanto.

Comunque,lui quel tipo proprio non lo sopportava.

E dire che era pure carino (e secondo alcune voci che il capo consiglio non aveva mai smentito ufficialmente anche gay) e che ci avrebbe fatto volentieri una scopata con quel bel corpo muscoloso…*

Se non fosse stato che Harwood stava sempre a parlare con il suo carattere da buonista,perfettino e insopportabile che gli dava sui nervi,facendogli provare nei suoi confronti solo un intensa voglia di spaccargli qualcosa in testa ogni volta che apriva bocca.

E la cosa era reciproca.

Chissà forse per il bene della loro salute mentale (e per quello della povera porta) sarebbe stato meglio se avessero cambiato stanza con qualcuno,ma dubitava che dopo la faccenda della granita (sebbene continuassero a sopportarlo come solista) ci sarebbe stato qualcuno felice di accettare di stare in stanza con lui.

Probabilmente era per quello che Thad non aveva già provato a cambiare camera: purtroppo sapeva fin troppo bene che se un altro degli Warblers avesse diviso la stanza con Smythe,quei due si sarebbero uccisi.

E poi così poteva rompergli le palle facendo il grillo parlante,no?

Sebastian si alzò mollando i compiti a metà (tanto era bravo a lecchinare i professori) e prese a cambiarsi per andare allo Scandals.

Quando Thad fosse tornato non si sarebbe fatto trovare…

 

Il moro intanto,in biblioteca,non riusciva a concentrarsi sul libro che aveva davanti.

Semplicemente non riusciva a non pensare a quello stupido stronzo bastardo ed egocentrico** che si ritrovava come compagno di stanza.

Per quanto si sforzasse e per quanto lui fosse solitamente una persona tranquilla che riusciva ad andare d’accordo con tutti,non riusciva a parlarci per più di 10 minuti senza iniziare a urlare e sentire il desiderio di prenderlo a schiaffi.

Il fatto era che quel tipo era talmente pieno di sé e…maligno. Sembrava appena uscito da una fiaba.

Dove interpretava il cattivo,ovviamente.

Ecco,sembrava esattamente la versione maschile della matrigna di Biancaneve: malvagio,perfido,narcisista e…si,doveva ammetterlo,bellissimo.

Dannato lui e i suoi occhioni verdi.***

Ma per quanto lo riguardava poteva essere bello come gli pareva: era troppo insopportabile e lui mai e poi mai avrebbe smesso di odiarlo.

 

S.d.A.:

Ciao! Come anticipato nello scorso capitolo,questo è un po’ di passaggio prima del San Valentino Niff… Ma dopo quello si tornerà alla Thadastian in uno dei capitoli più importanti della storia. Non anticipo niente,se non che sarà ambientato nel 14esimo episodio… E chissà che questo non vi faccia capire qualcosa…

Comunque,tornando a questo capitolo,si delineano un po’ i sentimenti che provano l’uno per l’altro: si detestano,non riescono proprio a sopportarsi,ma non possono neanche negare quanto sia attraente l’altro. E questo è pur sempre un punto di partenza,no?

Comunque ci terrei a sottolineare che Sebastian è certamente stronzo ecc. ma io credo che non lo si conosca abbastanza per dire qualcosa su di lui…ma sto già dicendo troppo,quindi è meglio che vada!

Un bacio,nessie

 

 

 

*Cioè,avete presente Eddy Martin? Come può un ragazzo come Sebastian che si scopa qualsiasi cosa non farci un pensierino?

 

**Si vede quello che pensavo di Sebastian prima? Prima,però… Prima di vedere Grant Gustin e,in parte,prima della 3x14… Sapete,credo che in fondo,ma molto in fondo abbia un cuore…

 

***…oltre che essere un figo pazzesco! *ççççççç* (I LOVE GRANT GUSTIN!)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


From hatred to love

 

Capitolo 7

 

Nick sentiva qualcosa di umido sul collo e un peso che gravava sulla sua schiena e sul suo fianco.

Borbottò qualcosa indistintamente (senza sapere neanche lui cosa avesse detto) e sbadigliò sonoramente mentre tentava di aprire gli occhi,ancora intontito dal sonno.

Sbatté le palpebre diverse volte per abituarsi a quella maledetta luce che purtroppo proveniva dalla finestra,prima di voltare appena il capo per scoprire cos’avesse sulla schiena e sul collo.

E bhé,ripensandoci non era affatto male come risveglio.

Jeff era attaccato a lui in stile koala,la testa appoggiata sulla sua spalla,dandogli ogni tanto dei leggeri baci sul collo.

Il moro si girò completamente,portandosi fino ad avere a un paio di centimetri di distanza il viso dell’altro,che strofinò il naso contro il suo con dolcezza.

<< Buongiorno amore >>

<< ‘Giorno… Sai che non ti ricordavo nel mio letto ieri sera? >>

Il giorno prima infatti Jeff era crollato sul suo letto sotto una pila di appunti e scartoffie varie e quindi,come non accadeva più da quando avevano pace,ognuno aveva dormito da solo nel proprio letto.

<< Lo so ma mi sono svegliato e stavo scomodo senza di te… E avevo freddo >>

<< Quindi in pratica sono il tuo cuscino e la tua coperta? >> chiese Duvall con una risatina.

<< Si,direi di si >> rispose il biondino appoggiandosi al suo petto e lasciandosi avvolgere dalle braccia dell’altro.

Rimasero così per un bel po’,semplicemente stringendosi l’uno all’altro e fregandosene altamente del fatto che in teoria dovevano alzarsi e prepararsi per le lezioni del giorno.

<< Nick? >> fece dopo un po’ Sterling,alzando il capo di scatto per incontrare gli occhi scuri dell’altro con un sorriso enorme,come se si fosse appena ricordato una cosa importante che nella fase ancora un po’ confusa subito dopo il risveglio il suo cervello non aveva collegato.

<< Hmm? >>

<< Buon San Valentino! >>

E finalmente Jeff si chinò su di lui e lo baciò con dolcezza.

Quando si staccarono il moro sorrise.

<< Anche a te >> e riprese possesso delle sue labbra con un sorriso.

<< Sai che oggi sei mio? >>

<< Non so… Proprio oggi avevo una lezione di latino interessantissima che non volevo perdermi… >>

Il biondo gli diede un pugno leggero (ma neanche tanto) sulla spalla con un espressione imbronciata,facendo subito scoppiare a ridere il suo ragazzo,che gli avvolse la vita con un braccio per farlo risdraiare sopra di lui e baciargli con dolcezza la fronte.

<< Ehi,Jeffie,scherzavo… É ovvio che oggi non ho nessuna intenzione di andare a lezione e voglio passare tutta la giornata con te… >>

Mentre sentiva l’altro rilassarsi e sorridere contro il suo petto,allungo una mano sotto il proprio cuscino,tirando fuori un pacchetto di un alquanto discutibile rosa shocking.

<< Che cosa…? >>

Ma il moro non gli lasciò finire la frase e glielo mise in mano.

<< Aprilo >>

Sterling si mise seduto sul bordo del letto e tolse il coperchio alla scatola,rimanendo un secondo incantato.

Nick gli aveva regalato una bellissima cornice di legno scuro con dei leggeri intagli,ma la cosa più importante era la foto che conteneva.

Era una foto del loro primo appuntamento,al luna park,ma soprattutto era una foto del loro primo bacio sulla ruota panoramica.

E,in grande con un pennarello dorato,su un angolo della foto c’era scritto un semplice “Ti amo” con la firma elegante di Nick.

<< So che i tuoi non sanno ancora che tu sei gay e tantomeno che noi stiamo insieme,ma pensavo che una volta che glielo dirai quello potessi metterla nella tua stanza a casa tua,così ti ricorderai di me anche quando non sarò con te… >>

Jeff si morse il labbro,continuando a guardare quella foto mentre sentiva le lacrime pizzicargli gli occhi.

Era perfetta,Nick era perfetto. Ed era suo.

Appoggiò con attenzione la cornice sul comodino dell’altro prima di buttarglisi letteralmente addosso,abbracciandolo e sentendo le lacrime rigargli il volto.

<< Ti amo lo sai? >> fece con voce rotta.

Il moro gli sorrise con dolcezza,asciugandogli il viso con due dita.

<< Ehi,se avessi saputo che avresti reagito così non ti avrei regalato niente >>

Il biondino emise un suono tra un singhiozzo e una risatina divertita,prima di baciarlo e stringersi contro il suo petto fino a calmarsi definitivamente.

A quel punto si alzò in piedi e si allontanò dal letto,mettendosi a cercare qualcosa nel suo incasinatissimo armadio.

<< Ehm…Jeffie? Che cavolo stai facendo? >

<< Sto cerca… Ecco! >>

Tirò fuori da sotto una montagna di roba,un elegante scatolina blu scuro.

<< Tieni >> gliela porse mordendosi leggermente un labbro,pensando che forse il suo regalo sarebbe sembrato un po’ stupido e banale in confronto a quello che gli aveva fatto il suo ragazzo.

Duvall comunque aprì il pacchetto,trovandosi tra le mani un portachiavi d’argento molto semplice,con incisi i loro due nomi e,stilizzati,un 3 e un 6.

Portò lo sguardo sul biondino,sorridendogli,e quello aprì di qualche bottone la maglia del pigiama,mostrando una nuova targhetta militare che portava al collo,su cui c’erano le stesse identiche incisioni.

<< Siamo…Bhé,siamo io e te,three-six… >> mormorò con le guance rosse.

<< È bellissimo Jeff >>

<< Sul serio? >>

<< Sul serio. E ti amo >>

<< Ti amo anch’io >>

Si baciarono ancora una volta con dolcezza,prima di risdraiarsi ovviamente abbracciati mentre progettavano la loro giornata (mattinata a letto a coccolarsi,luna park in memoria della prima volta che erano usciti insieme come più che amici,cinema e cenetta romantica a lume di candela in qualche ristorante raffinato).

E,guardando con la coda dell’occhio i loro regali poggiati sul comodino del moro e stringendosi l’uno all’altro in un dolce abbraccio,non poterono fare a meno di pensare entrambi che quello era decisamente il miglior San Valentino della storia.

Il primo di tanti altri.

 

Sebastian fece un espressione schifata mentre parcheggiava davanti allo Scandals e vedeva alcune coppiette avvicinarsi abbracciate verso l’entrata del locale.

Lui odiava San Valentino.

La riteneva solo una stupida festa per stupide coppiette stomachevoli come Jeff e Nick,che con sua grande sfortuna aveva visto tubare e passeggiare mano nella mano mentre si dirigeva lì.

E si,aveva avvertito l’impulso di investirli.

E di vomitare.

Quella sera sarebbe volentieri restato chiuso a chiave nella sua stanza per non vedere tutta quella disgustosa gente che ogni 14 febbraio sembrava essere in overdose di dolcetti e cuoricini rosa,ma era costretto a cambiare i suoi piani per il suo ancora una volta irritabile compagno di stanza,che dalla mattina presto non faceva altro che sospirare e sorridere come un ebete.

Il colpo di grazia che l’aveva fatto scappare da quella stanza era stato quando Thad aveva messo uno di quegli stupidissimi e melensi film romantici e aveva iniziato a guardarlo mangiando cioccolatini con gli occhi che gli brillavano e un enorme sorriso stampato in viso.

Una scena raccapricciante quindi.

Che poi,non capiva proprio cosa ci trovasse il moro da essere felice: non era neanche fidanzato e il suo “romantico” San Valentino era stare da solo vedendo coppie felici mentre lui era appunto solo come un cane!

E poi Thad gli diceva che era cinico…no,era lui a sembrare una schifosa ragazzina con gli occhi a cuoricino davanti a tutta quella festa zuccherosa e,soprattutto,esageratamente ROSA. Decisamente,ora era molto più convinto dell’omosessualità del suo compagno…

Sebastian sospirò,decidendosi a scendere dalla macchina e dirigersi verso l’entrata dello Scandals,sperando di trovare qualcuno di scopabile…

Almeno qualcosa di decente in quella serata doveva esserci,no?

 

 

S.d.A.:

Scusate,mi sono fatta esageratamente prendere dalla smania di San Valentino! Che dire,adoro questa festa,anche se non so minimamente perché dato che lo passo sempre con le mie migliori amiche (le donne della mia vita xD) e poi la sera in stile Thad da sola con qualche film esageratamente sdolcinato… Ma che ci posso fare se sono sempre e comunque un inguaribile romantica?

Dato che siamo in estate non eravamo comunque proprio in tema,ma ho rivisto la 3x13 e poi,bhé,la niff ispira sempre tanto fluff e romanticismo,quindi quella si è scritta da sola e credo che abbia innalzato (leggendola e scrivendola) il livello di glicemia nel sangue a tutti!

Per la parte di Sebastian…non era prevista,ma poi ho pensato che ci doveva essere per forza e quindi…non potete capire quanto ho riso scrivendola,perché mi immaginavo la sua espressione disgustata e scandalizzata (avete presente la faccia di Santana ai baci finchel?) al solo pensiero di Thad,che invece è tutto romanticoso (? -.-“) come me… <3

La fine devo dire che non mi convince molto ma non sapevo come bloccarla…

Spero comunque che vi piaccia e che vi strappi qualche “oh…” con gli occhi a cuoricino (la prima parte) e qualche risata (la seconda)…

Un bacio,nessie

 

P.s. Anche se è una cosa irrilevante,vorrei specificare che mi immagino Thad che guarda lo stesso film che ho visto io questo San Valentino,“Appuntamento con l’amore”… A me è piaciuto tantissimo!

 

P.p.s. Vorrei chiedere scusa per i regali della niff,ma faccio schifo nello scegliere i regali tra fidanzati…faccio schifo a fare i regali e basta in effetti… solo per le mie amiche ho sempre mille idee… Però l’idea della cornice e della foto non mi sembrava così brutta…voi che dite? Comunque sto pubblicando anche una spin-off da questo capitolo =D Spero che insieme vi aiutino ad aspettare una settimana per il prossimo capitolo,dato che siccome è importante,vorrei postarlo subito prima della mia partenza…

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


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From hatred to love

 

Capitolo 8

 

Thad si stava dirigendo verso la sua stanza,pronto per fare una sfuriata a Smythe,come al solito.

L’aveva progettata per la sera prima,ma quando era tornato in stanza il francese era già uscito ed era tornato solo a notte fonda,quindi non aveva avuto tempo per affrontare con lui la discussione su quello che gli aveva raccontato Blaine.

A quanto pareva infatti il ragazzo aveva ripreso a tormentare le Nuove Direzioni,questa volta minacciando di postare su Internet un fotomontaggio di Finn,il cognato di Blaine.

E Thad,come capo consiglio degli Warblers,non poteva sopportare più che quel tipo infangasse la loro reputazione con quei suoi giochetti subdoli.

Perciò aprì la porta di scatto,rimanendo bloccato davanti alla visione che mai e poi avrebbe pensato di poter vedere.

Sebastian era rannicchiato sul letto,con la schiena appoggiata alla testata del letto e le ginocchia contro il petto,ma la cosa che più stupì il ragazzo moro era che stava piangendo,con lacrime e singhiozzi veri che lo facevano tremare.

Harwood chiuse la porta con delicatezza,poggiando da una parte la sua borsa coi libri e il fotomontaggio di Finn,prima di avvicinarsi lentamente al letto dell’altro,sedendosi sul bordo e allungando,un po’ insicuro,una mano verso la spalla del compagno.

<< Sebastian… >>

Quello alzò la testa,mostrando gli occhi rossi e gonfi appannati di lacrime e un espressione distrutta e talmente umana che gli fece perdere un battito.

<< Thad >> mormorò il francesino in risposta con voce roca per il pianto.

Il moro gli si avvicinò istintivamente,facendo scivolare la mano sulla sua schiena con dolcezza,rimanendo stupito quando il ragazzo più alto si fece stringere,appoggiando il capo sul suo petto e iniziando a piangere ancora più forte.

Thad non l’aveva mai visto così. Sebastian Smythe era una di quelle persone che davano sui nervi perché esageratamente sicuri di sé e sempre con la risposta pronta,e da quando lo conosceva e divideva con lui la camera aveva sempre mostrato un carattere molto forte e combattivo.

Eppure adesso sembrava così dannatamente fragile e debole,ferito da qualcosa che non riusciva a controllare,che,nonostante i loro litigi e i sentimenti non proprio amichevoli che provava per lui,non poté fare a meno di stringerlo forte a sé,quasi a consolarlo e proteggerlo.

Nessuno dei due poteva dire quanto fossero stati in questa posizione,ma quando il respiro del ragazzo con gli occhi verdi si fece più regolare,il compagno sussurrò con tono dolce,accarezzandogli la testa,ancora appoggiata a lui:

<< Ti va di raccontarmi che è successo,Bas? >>

Sebastian non rispose,ma si liberò dalla presa protettiva del moro,fissandolo per un paio di secondi con quegli occhi chiari e bellissimi,che da maliziosi e luminosi si erano trasformati in due pozzi di tristezza senza fondo,spenti e pieni di dolore.

Poi si voltò a prendere il suo portatile dal comodino.

Lo aprì e glielo passò senza guardare lo schermo,così che potesse leggere l’articolo che gli aveva provocato tutto quello.

In realtà non era neanche un vero proprio articolo,ma un trafiletto (anche se abbastanza lungo) di una notizia dell’ultima ora sul sito di un giornale di Lima.

Thad lanciò un ultimo sguardo al compagno di stanza,vedendolo con uno sguardo vacuo,come immerso in vecchi ricordi,prima di iniziare a leggere.

“18enne di Lima tenta il suicidio…”

Appena lette queste prime parole il capo consiglio si irrigidì.

E se fosse stato qualcuno che conosceva?

Il pensiero gli corse subito a Kurt,a Blaine o a qualcuno dei loro amici,ma decise di continuare a leggere sperando che ci fosse il nome.

E infatti c’era.

David Karofsky.

L’aveva già sentito,dopotutto era un nome particolare,ma non ricordava dove.

Chissà cosa gli era successo per tentare di impiccarsi… Per fortuna che l’avevano trovato in tempo…

Comunque chiuse il computer e lo rimise a posto,stringendo di nuovo Sebastian tra le braccia,che aveva ripreso a piangere silenziosamente.

<< È un tuo amico? >>

Smythe scosse il capo.

Thad restò in silenzio per diversi secondi,forse addirittura minuti,non capendo e non sapendo che cos’altro dirgli,prima che la voce roca dell’altro rompesse il silenzio.

<< È colpa mia >>

Nonostante la voce rotta dal pianto lo disse in modo saldo,sicuro delle sue parole,facendo irrigidire l’altro.

<< Ma…cosa dici? Che cosa hai fatto a questo ragazzo,Seb? >>

Un nuovo singhiozzo,più forte dei precedenti,gli sconquassò il petto.

<< Lui…è venuto allo Scandals qualche volta. Ci siamo conosciuti lì. Lui mi si è avvicinato con una frase dolce e io…sono stato uno stronzo come al solito. Gli ho detto che non avrebbe mai potuto avere una possibilità né con me né con nessun altro. E…e se io fossi stato più gentile,magari…magari lui non l’avrebbe fatto. Magari oggi non sarebbe su un letto d’ospedale. È tutta colpa mia >> ripeté infine,aggrappandosi al blazer del capo consiglio mentre nuove lacrime gli rigavano il viso e altri singhiozzi gli uscivano dalla gola.

Harwood lo strinse ancora più forte,tenendo contro il suo petto e mormorando dolcemente:

<< Non è colpa tua,Sebastian,non pensarlo neanche. Forse tu non l’hai trattato come avresti dovuto,ma una persona non si suicida per una cosa del genere. Chissà cosa tutto ha passato quel ragazzo prima di arrivare a una decisione estrema come questa… Ma tu non devi pensare manco lontanamente che sia colpa tua,capito? >>

<< Ma…io sono cattivo. Non faccio altro che far mare alla gente,io ferisco tutti,non posso farne a meno. Chiunque cerchi di avvicinarmisi finisce solo per soffrire perché…perché io sono così e non vorrei esserlo. Vorrei avere degli amici e una famiglia e un ragazzo e vorrei riuscire a trattare tutti con più gentilezza. Ma…non ce la faccio >>

<< Tu non sei cattivo… Un po’ stronzo,ma non cattivo,altrimenti ora non saresti così male per quel ragazzo. Io lo so che tu in fondo hai un cuore buono,e credo che se volessi potresti riuscire ad essere migliore… >>

E Thad si accorse con stupore che le pensava davvero quelle cose. E che gli faceva male vedere quel ragazzo tanto odioso e stronzo soffrire in quel modo,nonostante tutto.

Sebastian a quelle parole invece si spinse ancora di più contro il suo petto,aggrappandosi all’altro come se fosse l’unico modo per continuare a respirare,a vivere.

Restarono così per minuti,forse ore,prima che il francese riuscisse a calmarsi un po’ di nuovo e ad addormentarsi,ancora aggrappato alla sua maglia,sussurrando:

<< Thad resta con me stanotte… >>

 

 

S.d.A:

E così si addormentarono insieme,stretti nel lettino del nostro adorato Smythe…

Oddio,questo capitolo è stato un parto! Chi si aspettava il suicidio di Karofsky? Quando Sebastian va a parlare con le Nuove Direzioni per dedicare il concerto a Dave e fa vedere il loro incontro,io credo che lui si sentisse davvero in colpa e ho pensato che appena saputa la notizia,complice una cosa di cui non si sa niente,sia crollato,avvicinandolo a Thad che per la prima volta riesce a vedere dietro quella maschera da bastardo,trovando un ragazzo semplice,buono e con un gran dolore nel cuore…

Che sia l’inizio di un cambiamento tra i due?

Non so (cioè in realtà non ve lo posso dire),ma so che sono stata davvero,davvero male a scrivere questo capitolo,perché ho tentato di mettermi nei panni di Thad e Sebastian e son riuscita più che bene a stare male per qualcuno per cui non avresti mai pensato di farlo e a sentire il dolore per una morte che non doveva avvenire,anche se la situazione è diversa…

La prima storia a cui ho pensato non mi ha toccato direttamente,ma ha toccato un mio compagno di classe. Io e lui non andavamo molto d’accordo,stavamo sempre a litigare,ma poi un suo caro amico si è suicidato buttandosi da un ponte. Il mio compagno è venuto a scuola il giorno dopo ed era completamente distrutto. Lui che era sempre stata una persona forte,un po’ sbruffone e un po’ stronzo,divertente,sempre allegro,ha pianto. E io mi sono sentita malissimo a vederlo così,a vedere quanto stesse soffrendo e anche un po’ il suo senso di colpa per non aver capito prima che c’era qualcosa che non andava nella vita dell’amico,per non averlo aiutato a cambiare idea. Perché quel ragazzo non si è salvato,a differenza di Dave.

Poi,c’è la seconda storia,quella che mi tocca fin troppo direttamente.

Il 2 maggio il ragazzo che faceva pianoforte con me e la mia migliore amica è morto. Un attacco di cuore mentre faceva la doccia. Non c’è stato niente da fare. Io e la mia migliore amica non avevamo un grande rapporto con lui,se non quell’ora e mezza alla settimana in cui magari scambiavamo quattro chiacchiere alla lezione di piano. Io poi lo conoscevo di vista sin da quando ero piccola,dalla prima elementare,ma eravamo conoscenti e basta. Ma,quando è morto,è stato… Non lo so,è stato come se il mondo mi fosse crollato addosso,nonostante a essere morto fosse stato solo una persona ai margini della mia vita. Mi sono resa conto tutto d’un colpo di quanto potesse essere effimera la vita,perché io due giorni prima l’avevo visto passeggiare per i corridoi della scuola e non l’avevo neanche fermato per salutarlo,talmente sicura che tanto l’avrei visto a lezione il mercoledì dopo. Ma lui non è mai venuto alla lezione. E io non lo vedrò e non lo saluterò mai più. E aveva solo 16 anni e tutta una vita davanti,proprio come me. La mia migliore amica l’ha presa anche peggio,ma lei almeno è potuta andare al suo funerale,mentre io ero dall’altra parte dell’Italia. E non smetterò mai di sentirmi in colpa per non essere stata lì,per lui e per la mia Silvia,che avrei dovuto stringere per farla smettere di piangere. E anche se prima Andrea era solo un viso tra tanti di tutti quelli conosciuti nella mia vita,so che non lo dimenticherò mai. E che mi mancherà anche se non era neanche mio amico.

E ora capite da dove escono i miei Thad e Sebastian,da cose che non avrei voluto vivere perché ciò significherebbe che quei due ragazzi sarebbero ancora vivi,invece di essermi d’aiuto per scrivere.

Comunque,proprio perché mi ha purtroppo ispirato per scrivere,voglio dedicare questo capitolo ad Andrea. So che non è una cosa originale perché l’ha fatto anche la mia migliore amica nella sua CrissColfer “La linea sottile tra odio e amore” (tra l’altro i titoli delle storie e la traccia sono simili…e per puro caso anche lei gli ha dedicato proprio il capitolo 8),ma lui si merita questo e molto altro. Mille capitoli,un libro intero. Perché era un ragazzo come tanti,con la passione per la musica ed il pianoforte e perché a 16 nessuno merita di morire,mai.

Federica

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


From hatred to love

 

Capitolo 9

 

Thad entrò nella sala del consiglio per la riunione d’emergenza indetta dal loro solista.

Lui sapeva già quello che sarebbe stato detto,dato che il suo compagno di stanza gli aveva già parlato della sua idea e si sedette al suo posto,sperando che anche gli altri capissero,ma soprattutto pronto a sostenere l’altro.

Sebastian entrò proprio in quel momento,sedendosi sul bracciolo di una poltrona un po’ in disparte e rivolgendogli un debole e timido sorriso,sotto il quale si poteva vedere ancora un ombra del dolore che aveva mostrato la sera prima.

<< Smythe,perché ci hai convocati qui oggi? >> chiese David quando ci furono tutti.

Il ragazzo in questione si alzò in piedi,mentre tutti gli sguardi (seppure alcuni malvolentieri) si posavano su di lui.

<< Vorrei proporvi di cambiare la scaletta per le regionali >>

Nella sala ovviamente scoppiò il caos,mentre alcuni prendevano semplicemente a parolacce Smythe e altri,i più gentili,si chiedevano invece se fosse impazzito del tutto volendo cambiare la scaletta a una settimana dalla gara.

Harwood sbatté il martelletto sulla scrivania,richiamando l’attenzione di tutti.

<< Lasciatelo parlare >> intimò ai compagni che lo fissarono stupiti,ancora di più quando con un debole sorriso fece cenno al francesino di riprendere a parlare con un insolito tono pacato.

<< Un ragazzo di Lima ha tentato il suicidio ieri anche se per fortuna l’hanno trovato in tempo per salvarlo… Io lo conoscevo un pochino ed era un ex compagno di scuola dei ragazzi delle Nuove Direzioni,quindi loro lo conoscono molto bene. Si chiama Dave ed è gay,ed è per questo che i compagni della sua nuova scuola lo maltrattavano. Ed è per questo che lui non ce l’ha fatta più e ha tentato di togliersi la vita. Io vorrei proporre alle Nuove Direzioni di dedicare tutte le esibizioni delle regionali a Dave e di raccogliere lì dei soldi per l’associazione “Born This Way”. E vorrei creare una scaletta completamente dedicata a lui >>

Quando Sebastian finì di parlare e si sedette il silenzio calò nella sala,prima che Thad chiedesse,alzando la mano per primo:

<< Chi è favorevole a questa proposta? >>

Tutti alzarono le loro mani e Smythe si lasciò sfuggire un sorriso,rialzandosi e riprendendo la parola:

<< Ho già due titoli in mente… >> cominciò.

 

<< Sei andato a parlare con le Nuove Direzioni? >> chiese Thad appena Sebastian mise piede nella loro stanza.

Il ragazzo più alto annuì,sedendosi sul suo letto.

<< Sono d’accordo >> aggiunse poi dopo qualche secondo,mentre era il turno dell’altro annuire.

Per qualche minuto regnò il silenzio nella stanza e entrambi restarono seduti sui propri letti senza sapere cosa dire.

<< Thad? >>

<< Si? >>

<< Grazie. Per ieri >>

<< Figurati. Dopotutto siamo compagni >>
Sebastian si voltò e,per la prima volta da quando si conoscevano,gli rivolse un sorriso vero,grande,luminoso e allegro,che per un secondo gli mozzò il sorriso da quanto era bello.

<< Si >>

 

S.d.A.:

Questo capitolo non è particolarmente importante,a differenza del precedente che era uno dei principali per la storia,e infatti è anche molto corto…

Comunque serviva per vedere quasi un riscatto da parte di Sebastian e un cambiamento evidente tra i due…

Nel prossimo ci saranno le regionali,o almeno credo… A meno che non decida (ma ne dubito) di scrivere qualcosa sulla Niff…

A presto,nessie

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


From hatred to love

 

Capitolo 10

 

Thad sorrise guardando Sebastian mentre scendevano dal palco dove si erano appena esibiti per la gara regionale.

Erano stati semplicemente fantastici,tutti loro,i loro passi erano perfetti e le canzoni azzeccatissime per il significato che avevano voluto dare alla performance.

Ma soprattutto,a essere stato fantastico era stato il francese dagli occhi verdi,che per tutta la settimana si erano dato da fare per organizzare la raccolta fondi per la storia di Dave e aveva comunque dato tutto sé stesso in ogni prova. E ora,su quel palco,era stato magnifico,e per tutta la durata delle due canzoni Thad non aveva potuto fare a meno di guardarlo e sorridere.

In quel momento Smythe si voltò a cercare il suo sguardo e la sua approvazione,chiedendogli con gli occhi e con un sorriso timido cosa ne pensasse della performance appena fatta.

Ed allora Harwood capì che qualcosa era cambiato.

Perché fino a poco più di una settimana prima,non poteva parlare con Sebastian senza urlargli contro e provare il desiderio di picchiarlo. Perché fino a poco più di una settimana prima cercava con tutte le sue forze di ignorarlo per non litigare con lui.

Perché fino a poco più di una settimana prima lo odiava e lo riteneva solo un bamboccio viziato ed egoista.

Perché fino a poco più di una settimana prima non si era preso una bella sbandata per quegli occhi verdi che nascondevano un animo buono e quel sorriso che,quando voleva,poteva essere dolce e gentile.

 

Sebastian si sedette in macchina,da solo per fortuna,dato che così avrebbe potuto pensare.

All’inizio avrebbe voluto chiedere a Thad se voleva andare in macchina con lui,ma quello di sicuro non l’avrebbe aiutato,anzi.

Perché nonostante fosse certamente dispiaciuto per aver perso le Regionali e stesse programmando di andare a trovare Dave in ospedale,il suo primo pensiero era un altro.

Thad Harwood.

Si,proprio il suo insopportabile,buonista,perfettino compagno di stanza.

Quello che gli dava sui nervi ogni volta che apriva bocca e che lo sgridava in continuazione per il suo comportamento eccetera.

Quello che fino a poco tempo prima odiava perfino più di quella barbie di Sterling e della sua degna fidanzatina.

Ma…purtroppo ora c’era quel “ma”,che Sebastian avrebbe voluto tanto poter ignorare e cancellare.

Perché lo sapeva fin troppo bene che era cambiato qualcosa da quella sera in cui Thad l’aveva consolato e stretto tra le sue braccia,ascoltandolo e restando al suo fianco tutta la notte per farlo smettere di piangere.

E nonostante non potesse sapere davvero il perché delle sue lacrime,aveva ascoltato tutto ciò che lui aveva voluto dirgli e per la prima volta dopo tanto tempo l’aveva fatto sentire…bene.

In modo diverso da come si sentiva dopo una scopata con un perfetto sconosciuto,un modo più simile a come si sentiva da piccolo quando sua madre lo abbracciava stretto.

Proprio come allora si era sentito felice,apprezzato e…amato?

Non lo sapeva neanche lui.

Ma sapeva che da quando tutto quello era successo il mondo sembrava essere cambiato,essersi spostato sotto una luce diversa,e ogni volta i suoi occhi e il suo sorriso venivano calamitati dal suo compagno di stanza senza che potesse farci niente.

E ora sapeva di dover scegliere tra il continuare con quella storia e lo sforzarsi di tornare a essere lo stronzo di sempre,soprattutto con Harwood.

Perché tanto tempo prima aveva giurato a sé stesso di non affezionarsi più a nessuno per non dover soffrire,dopotutto…

Ed era sicuro che continuando in quel modo non sarebbe riuscito a non legarsi al moro.

Per cui,quando arrivò alla Dalton,Sebastian aveva già deciso.

 

S.d.A.:

Ultimamente mi sto ispirando a due ragazzi per Sebastian perché sono due stronzi che nascondono solo tante,troppe ferite dentro di loro e nel proprio passato: Chuck Bass di Gossip Girl e Ricky di La vita segreta di una teenager americana.

Devo dire che mi sono davvero molto utili…

Questo capitolo è molto corto,quasi di passaggio,ma ha comunque una sua importanza: parla di sentimenti.

Thad ammette a sé stesso di provare a qualcosa per Sebastian e Sebastian…capisce che gli succederà presto dato che già incomincia ad essere attratto da lui.

Ma mentre il primo,romantico e dolce,non ha relativamente problemi con sé stesso per questa cosa,l’altro,tormentato da qualcosa di misterioso,vuole scappare da tutto questo.

Spero di essere riuscita a rendere bene la storia perché mi ci sto impegnando molto ed è davvero importante per me ormai…

Comunque…so che ho postato solo l’altro giorno,ma non volevo farvi aspettare troppo tempo senza niente dato che domani parto per una vacanza studio di 15 giorni in Inghilterra… Per fortuna anche il prossimo capitolo è già pronto quindi appena torno (bhé magari non proprio la sera del 31 che sarò morta dopo 15 giorni in cui dormirò si e no 3/4 ore al giorno) posto subito…Se intanto mi fate trovare qualche bella recensione…

Mi mancheranno tante le mie storie…

Un bacio a tutti!

Fede <3

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


From hatred to love

 

Capitolo 11

 

Thad aprì la porta della stanza sorridendo e facendo un cenno a qualcuno in corridoio.

<< Ehi Seb,dov’eri finito? Come mai sei tornato da solo? Potevi aspettarmi almeno saremmo venuti insieme… Noi andiamo a bere per dimenticare la sconfitta,ti unisci a noi? >> chiese al ragazzo sdraiato sul suo letto con il computer sulle ginocchia,mentre apriva l’armadio cercando qualcosa da mettersi per uscire al posto della divisa.

<< No >> fu la breve e secca risposta del francesino,con un tono gelido che fece voltare il moro con un espressione stupita.

Che cosa aveva detto di così sbagliato?

E soprattutto perché aveva il terrore che Sebastian fosse tornato lo stronzo di prima?

<< Ma…Sebastian…qualcosa non va? >>

L’altro alzò i suoi freddi occhi verdi su di lui,gelandolo sul posto.

<< Senti Harwood,non so cosa tu ti sia messo in testa,ma il fatto che io abbia avuto un brutto momento e un attimo di debolezza non significa che noi due siamo amici. Anzi,credo che io e te non lo saremo mai,per fortuna. Quindi perché non la smettiamo di fingere di essere amichetti del cuore e non torniamo a odiarci cordialmente? E quindi,tu esci pure con la barbie e il nerd e quegli altri sfigati,ma lasciami fuori! >> detto questo si alzò,prendendo la giacca,e uscì dalla stanza sbattendo la porta con forza.

Thad restò per diversi secondi,forse addirittura minuti,pietrificato a fissare il letto ora vuoto dell’altro.

No.

Non voleva.

Non voleva quel Sebastian,non quello duro e stronzo che l’aveva appena fatto a pezzi.

No,lui voleva l’altro,quello buono e fragile,quello che aveva stretto tra le sue braccia qualche sera prima e l’aveva pregato di restare al suo fianco.

Quello per cui si era preso una cotta mostruosa nel giro di un paio di giorni,vedendolo che metteva l’anima per organizzare l’esibizione per Karofsky.

Voleva il SUO Sebastian.

Poi,un cigolio dai cardini della porta,lo fece risvegliare e capire.

Aveva ragione Smythe,lui si era solo illuso.

Dopotutto il francese non aveva mai detto di essere suo amico,né di voler cambiare totalmente e smettere di fare lo stronzo.

Aveva avuto una settimana triste,come aveva detto,e per questo era stato un po’ più gentile,ma quello non era il vero Sebastian,perché quello reale era lo stronzo menefreghista di sempre che non lo sopportava.

Ma se prima era facile odiarlo di rimando,adesso era decisamente più complicato.

Adesso c’erano quegli stupidi sentimenti dentro di lui che,nonostante fossero in un certo senso per un ragazzo diverso,erano sempre per quel viso,quegli occhi verdi,quella voce…

E,prima che se ne potesse rendere conto,una lacrima rigò lentamente il viso di Thad.

 

S.d.A.:

Scusate se è corto e inutile,ma ci doveva essere perché concretizzava la scelta di Sebastian che vi avevo solo fatto intuire.

E si,ha deciso di fuggire da Thad e dal “suo Sebastian”… è tornato il solito,ma quello che non è tornato come prima è il nostro Harwood che si sente confuso perché se da una parte riconosce che la persona per cui ha una cotta e il suo compagno di stanza sono due persone diverse in un certo senso,dall’altra fisicamente è pur sempre quel ragazzo che gli piace.

Mamma mia,quanto sono complicati questi due… Se mi scoccio gli tirò qualcosa di molto pesante (ho un paio di blocchetti in cortile che sarebbero perfetti) in testa così almeno ragionano e capiscono che si amano e non possono vivere senza l’altro… =D

Comunque,tornando a essere poco seria (cosa che mi riesce benissimo,soprattutto ora a mezzanotte e un quarto) vorrei farvi notare quella povera,piccola,sfortunata porta,che alla fine è la vittima di tutto questo casino… Prima o poi crollerà dato quanto la sbattono queste drama queens della Dalton…Quella della camera Smythe-Harwood è di sicuro in procinto di crollare (non per niente il cigolio dalla porta) per le loro liti pressoché giornaliere,ma anche quella Duvall-Sterling non scherza… Quindi pregate per queste povere porte della Dalton: senza di loro tutti i drammi di quella scuola sarebbero più brutti…

Vabbé,forse adesso è meglio che io vada a dormire,dato che sto scrivendo cazzate…

Ciao!!!!! nessie

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


From hatred to love

 

Capitolo 12

 

Thad non ne poteva più.

Non ne poteva più di quella situazione,non ne poteva più di quel Sebastian,ma soprattutto non ne poteva più di quegli stupidi,e a suo dire inutili,sentimenti che lo opprimevano sempre di più.

Erano passate già più di 2 settimane dalla loro sconfitta alle Regionali,ma a lui sinceramente non gliene poteva importare di meno di quello,dato che lo preoccupava di più il comportamento del suo compagno di stanza.

Perché non aveva mai visto Smythe in quelle condizioni: aveva smesso di andare alle prove con gli Usignoli,saltava spesso alcune ore di lezione e praticamente non passava mai le notti in stanza o semplicemente alla Dalton.

Era tornato a essere una persona orribile,persino peggiore di quella che era prima.

Sebastian lo ignorava ormai,gli passava davanti o stava nella stanza guardando da un'altra parte come se lui non esistesse.

E ogni volta che lui vedeva quegli occhi verdi lontani da lui si sentiva sempre peggio.

Sentiva freddo,il gelo più totale da parte del francesino,ma soprattutto si sentiva spezzato,come se ora gli mancasse qualcosa,qualcosa che aveva avuto solo per poco tempo ma che era già diventato indispensabile per lui.

E lui purtroppo lo sapeva bene che a mancargli,che a servirgli ormai più dell’aria era l’altro Sebastian,quello il cui sorriso riusciva a scaldargli il cuore e che aveva potuto stringere per ore,una notte intera.

E ormai non sapeva più quanto avrebbe potuto resistere a tutto quello.

 

Sebastian chiuse lo sportello della macchina e accese il motore quasi in automatico,senza pensarci davvero,la sua mente ancora ferma nella sua stanza,da cui era scappato pochi minuti dopo l’arrivo di Thad.

Aveva provato a fare come aveva deciso: aveva provato a trattarlo male,prenderlo in giro,insultarlo come aveva sempre fatto,ma per qualche assurdo motivo non ce l’aveva fatta.

Aveva visto quegli occhi scuri terribilmente dolci e buoni,proprio come la persona a cui appartenevano,la persona che nonostante il modo in cui l’aveva sempre trattato da quando si conoscevano,nonostante tutto quello che gli aveva detto e ciò che aveva fatto ai suoi migliori amici,l’aveva abbracciato e consolato,gli era stato accanto come nessun altro quando ne aveva avuto bisogno,e non era riuscito a far salire in gola nessun insulto,nessuna frase sarcastica.

Non ce l’aveva fatta e l’unico altro modo era sembrato ignorarlo.

Ma neanche quello era facile,non quando Thad era sempre presente (alle prove del glee,alle lezioni,in stanza…) e ogni volta sembrava chiedergli solo con uno sguardo perché mai fosse tornato a essere un bastardo quando per la prima volta nella sua vita era sembrato umano.

Ma lui non poteva rispondere.

E non poteva essere buono.

 

S.d.A.:

sinceramente non sono particolarmente convinta di questo capitolo,ma ho scritto dal 6-7 tutti i capitoli di filata e una volta finito l’11 mi sono bloccata perché non avevo la più pallida idea di come continuare…

Infatti vorrei ringraziare la mia mikaela per avermi dato un consiglio,se no chissà quando avrei scritto anche solo questa cosa…

Spero di riuscire a scrivere presto il prossimo capitolo,ma sarà difficile,perché voglio iniziare a dare una svolta alla storia e ancora sto lavorando sul passato di Sebby che è fondamentale…

Un bacio,nessie =D

 

P.s. Siamo arrivati a tre recensioni,non è che potete farle aumentare? Vi prego!!!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


From hatred to love

 

Capitolo 13

 

Era notte fonda ormai e Sebastian stava percorrendo silenziosamente il corridoio verso la sua camera dopo una serata allo Scandals decisamente poco soddisfacente.

Questo aggiungeva alla stanchezza anche il nervosismo di una serata in bianco e gli faceva solo desiderare che il suo compagno di stanza fosse già addormentato per evitare drammi e potersi coricare subito.

Il francesino aprì la porta piano per non farla cigolare e se la richiuse subito alle spalle,in un primo momento non prestando attenzione,dato che la luce era spenta,alla figura rannicchiata sul letto in una posizione tale che non poteva sicuramente star dormendo.

Lo notò solo,infatti,quando per spogliarsi accese la lampada sul suo comodino e per poco non gli venne un infarto.

<< Cavolo Harwood,mi hai fatto prendere un colpo! >> esclamò vedendolo seduto con le ginocchia al petto ai piedi del letto,dimenticandosi anche che da più di un mese ignorava completamente la sua esistenza << Che diavolo ci fai ancora sveglio a quest’ora? >>

Thad sollevò la testa dalle ginocchia e fece per parlare,ma un singhiozzo interruppe qualsiasi cosa volesse dire e fece notare al suo compagno di stanza le grosse lacrime che gli rigavano il viso.

E,per chissà quale motivo,quella visione provocò una fitta al petto del ragazzo francese.

<< Ehi >> Seb si avvicinò al letto dell’altro lentamente,un po’ impaurito. Non sapeva cosa fare,così si limitò a sedersi al suo fianco e a chiedergli con un tono gentile decisamente insolito per lui:

<< Che succede Thad? >>

Il moro scosse la testa,per poi aggiungere debolmente dopo diversi secondi.

<< Sei uno stronzo… >>

Subito nella mente di Bas i tasselli si misero a posto: era colpa sua. Aveva fatto piangere Thad,una delle anime più pure e dolci al mondo,con il suo comportamento da bastardo. Per proteggere sé stesso da altre delusioni era arrivato a far soffrire quel ragazzo la cui unica colpa era di essergli stato accanto e di aver creduto che anche lui avesse un cuore,che anche lui potesse affezionarsi a qualcuno.

E stranamente,a Sebastian dispiacque per tutto quello. Sentì una fitta al petto,mentre il senso di colpa lo spingeva a infilare una mano tra quei setosi capelli neri in una carezza.

<< Mi…mi dispiace. Io non volevo farti del male…anzi,volevo evitarlo. Ho cercato di allontanarti per non farti soffrire e invece ti ho fatto stare male lo stesso… Mi dispiace veramente tanto,ma… Sono un idiota e… >> la voce del francese si interruppe di colpo,non sapendo più che cosa dire.

Il moro alzò la testa,incrociando i suoi occhi color cioccolato con quelli verdi del compagno.

<< Cosa vuol dire che mi hai allontanato per non farmi soffrire? Perché mi dovrebbe far male diventare tuo…amico? >> all’ultimo secondo il capo consiglio si bloccò,conscio del fatto che fosse stato per lui avrebbe detto molto di più di quell’ “amico”.

<< Perché tanto succede sempre così,finisco sempre per ferire le persone che mi stanno accanto… >> il tono di Smythe uscì più spezzato e spento di quanto avrebbe voluto,mentre lasciava scivolare la mano dalla testa dell’altro fino al materasso,chiudendola a pugno.

<< E se io volessi comunque starti vicino? >> le parole del moro uscirono dopo qualche secondo debolmente mentre era il suo turno di allungare il braccio verso l’altro e posargli la mano sul braccio.

<< NO! >>

Il francesino si alzò di scatto,liberandosi della presa con uno sguardo pieno di dolore prima di continuare debolmente:

<< No,io…non posso farlo…mi dispiace,ma…tu non lo meriti. Mi dispiace >> aggiunse ancora una volta prima di uscire di corsa nella stanza,lasciando Thad solo e confuso a chiedersi cos’avesse passato Sebastian per diventare così fragile.

 

 

 

S.d.A.:

Ciao! Vi sono mancata? Ne dubito,ma comunque ecco il nuovo capitolo! Come avevo anticipato,qui c’è una svolta: Seb si accorge che Thad sta male per lui e si scusa,ma quando Harwood cerca di avvicinarglisi lui dice che gli dispiace ma che per il suo bene non può e scappa.

Direi che siamo vicini a scoprire il vero Sebastian,se solo trovassi un modo per introdurre la sua storia… Forse uno o più flashback…

Comunque,spero che la mia fic vi stia intrigando e vi stia piacendo,anche se negli ultimi giorni ho messo da parte la scrittura di questo capitolo per dedicarmi alla mia Thadastian week. Cioè,so che questa è la Kurtbastian week,ma io non ho resistito all’idea di scrivere una raccolta Thadastian coi temi della Kurtbastian,quindi per 7 giorni sono impegnata con quella… Se volete datele un occhiata,si intitola “A very Thadastian week”…

Un’ultima cosa: se qualcuno volesse aggiungermi su twitter mi farebbe tanto piacere e poi così potremmo parlare… Mi chiamo nessiep96 (che fantasia)…

Un bacio e (spero) a presto,ness <3

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


From hatred to love

 

Capitolo 14

 

Thad aveva deciso: doveva parlare con Sebastian.

Doveva chiederglielo,chiedergli perché facesse così,perché quando finalmente riusciva a mostrarsi per quello che era,una persona migliore,si tirava sempre indietro e scappava.

Doveva dirgli che con lui poteva parlare,che poteva raccontargli cos’è che non andava,cos’è che era successo nel suo passato per renderlo così.

Doveva parlarci,punto e basta.

Arrivò alla porta della loro stanza e poggiò la mano sulla maniglia,accorgendosi solo in quel momento della cravatta che vi era appesa.

E,nonostante lui non avesse mai usato quel segnale né Sebastian l’avesse mai fatto prima,capì subito cosa significava.

Sentì l’aria mancargli per un attimo,mentre la comprensione del fatto che lì dentro,nella loro stanza,Sebastian stesse scopando con un tipo senza volto né nome lo colpiva come un colpo secco ai polmoni.

E si accasciò a terra,poggiando la schiena alla porta,mentre grosse lacrime gli rigavano il volto.

Non poteva farci niente,lo sapeva.

Se avesse avuto più coraggio sarebbe potuto entrare e dirgli di sparire dalla sua stanza,ma non aveva la forza di farlo e trovarsi davanti Seb a letto con un altro,perché vederlo l’avrebbe reso più vero.

E avrebbe reso più vero che per Smythe lui non contava niente,meno di una scopata occasionale con uno sconosciuto.

Improvvisamente,sentì delle parole salirgli alla gola,amare e tristi,e cominciò a cantare come si sentiva,pregando solo che l’altro potesse sentirlo,che sentisse la sua voce e il suo cuore che si spezzava.

E capisse che lui poteva amarlo davvero.

<< I'm broken, do you hear me?

I'm blinded but you are everything I see

I'm dancing alone

I'm praying that your heart will just turn around

 

And as I walk up to your door

My head turns to face the floor

'Cause I can't look you in the eyes and say

 

When he opens his arms and hold you close tonight

It just won't feel right

'Cause I can love you more than this, yeah

When he lays you down, I might just die inside

It just don't feel right

'Cause I can love you more than this

Can love you more than this

 

If I'm louder, would you see me?

Would you lay down in my arms and rescue me?

'Cause we are the same

You save me, when you leave it's gone again

 

And then I see you on the street

In his arms, I get weak

My body fails, I'm on my knees praying

 

When he opens his arms and hold you close tonight

It just won't feel right

'Cause I can love you more than this, yeah

 

When he lays you down, I might just die inside

It just don't feel right

'Cause I can love you more than this, yeah

 

I've never had the words to say

But know I'm asking you to stay

For a little while inside my arms

 

And as you close your eyes tonight

I pray that you will see the light

That's shining from the stars above

 

When he opens his arms and hold you close tonight

It just won't feel right

'Cause I can love you more than this

'Cause I can love you more than this

 

When he lays you down, I might just die inside

It just don't feel right

'Cause I can love you more than this, yeah

 

When he opens his arms and hold you close tonight

It just won't feel right

'Cause I can love you more than this, yeah

 

When he lays you down, I might just die inside

It just don't feel right

'Cause I can love you more than this

'Cause I can love you more than this >>

 

 

 

Sebastian si alzò di scatto,dirigendosi verso il bagno e chiudendovisi dentro,ignorando le proteste del ragazzo nudo sul suo letto.

Si appoggiò ai lati del rubinetto fissandosi allo specchio e per un attimo avrebbe voluto farlo a pezzi,lo specchio e il suo viso.

Avrebbe voluto sfregiarsi,cancellare quel bel faccino in modo che nessuno l’avrebbe più voluto,in modo che Thad smettesse di amarlo e lo dimenticasse.

Perché l’aveva sentito,fuori dalla porta.

Quando aveva sentito le prime note aveva riconosciuto subito quella voce così bella e melodiosa e si era odiato,perché se Thad stava soffrendo così era tutta colpa sua,perché Thad lo amava e lui non meritava affatto una persona buona come lui,perché era una persona orribile e in ogni momento in cui aveva sentito la voce del moro incrinarsi tra le lacrime aveva solo desiderato di non essere mai esistito.

Non doveva andare così.

In Ohio doveva essere una nuova vita,un nuovo Sebastian,un Sebastian stronzo di cui a nessuno sarebbe fregato niente se non per il sesso. Così nessuno avrebbe potuto soffrire per colpa sua e così lui non si sarebbe avvicinato e affezionato a nessuno,non soffrendo a sua volta.

Ma qualcosa era andato storto. Forse la storia di Karofsky. O forse era semplicemente il fatto che Thad fosse troppo buono e gentile che aveva incasinato tutto.

Lui si era affezionato a quel nano con gli occhi da cerbiatto,nonostante tutto.

E allora,aveva almeno sperato che non avvenisse il contrario,che a soffrire fosse solo lui.

Ma Thad si era innamorato.

E ora erano due idioti legati da un fottuto sentimento che lui non poteva controllare.

E,come aveva appena appurato,far finta di niente avrebbe solo fatto star male tutti inutilmente.

Quindi c’era solo un’altra possibilità.

Era giunto il momento di parlare.

 

 

 

S.d.A.:

Sebastian che vuole parlare…evento più unico che raro! Comunque,giuro che non lo faccio apposta a mettere solo canzoni degli 1D in questa fic,ma anche questa volta il testo ci stava bene (e poi sono innamorata di questa canzone)…

Che dite in generale del capitolo? È molto introspettivo,triste e un po’ confuso,lo ammetto,ma quei due idioti sono confusi e non riescono a mettersi d’accordo! A volte (tipo quando Sebastian scopa con un altro) avrei proprio voglia di picchiarli…

Comunque,io questa scena (Thad che dopo aver visto la cravatta sulla maniglia come nei film americani si rannicchia contro la porta piangendo e canta More Than This) l’ho sognata circa un mese fa (anche nei miei sogni quei due ci sono…) ed ero indecisa tra il farci una one-shot e metterla qui… Alla fine quando ho iniziato a scrivere questo capitolo,non sapendo che COSA scrivere,ho deciso di provare a metterla e non ci sta tanto male… Sono anche riuscita a creare il collegamento col passato di Sebastian! (I’m so proud of me!) Quindi,nel prossimo capitolo si saprà perché Sebby è Sebby (-.-“)…

Ora,dato che sto iniziando a sclerare,vi saluto!

Un bacio,ness <3

 

P.s. Sto scrivendo una Thadastian week,se volete passate a darle un occhiata!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


From hatred to love

 

Capitolo 15

 

Sebastian era sicuro che l’avrebbe trovato lì. E infatti,quando aprì la porta dell’aula canto degli Warblers lo vide immediatamente,sdraiato in uno di quei divanetti in pelle nera a occhi chiusi,come se dormisse.

Tuttavia fu evidente che era sveglio quando,sentiti i passi leggeri dell’altro avvicinarsi,spalancò gli occhi,rossi e gonfi per il pianto di poco prima.

Lo fissò per un secondo,prima di distogliere lo sguardo e mormorare:

<< Vai via >>

E Smythe lo capiva. Aveva tutto il diritto di odiarlo in quel momento e di pensare che era solo colpa sua se stava così male,perché era solo la verità.

L’aveva ferito un sacco di volte.

Ma anche se lo odiava doveva,per forza,ascoltarlo. Anche solo per un ultima volta,ma doveva farlo.

<< Harwood…Thad. Io e te dovremmo parlare >>

Thad si lasciò sfuggire una risatina vagamente isterica.

<< E di cosa dovremmo parlare? Sei stato chiaro,Sebastian,non esiste nessun “io e te”. Come hai detto tu non può esistere,per qualche motivo che a quanto pare io non sono degno di sapere. Quindi,non c’è niente da dire: lasciami perdere,sono solo uno stupido che continua a illudersi,ma tu puoi continuare la tua vita come ti pare,ti prometto che non ti darò fastidio. Non ti accorgerai neanche che esisto,proprio come sempre >>

Chiuse gli occhi,sentendo fin troppo dolore nel pronunciare quelle parole che purtroppo sentiva davvero. Perché era così alla fine,no? Non c’era niente,non c’era mai stato e mai ci sarebbe stato in futuro. E saperlo faceva male,ma non poteva continuare a far finta di niente,perché se no alla fine stava male comunque,per un motivo o per l’altro.

Era un circolo senza fine,quello e per lui c’era solo una possibilità: soffrire. Così magari avrebbe imparato a non innamorarsi delle persone sbagliate.

<< Io mi accorgo che esisti,Thad,quindi smettila di dire cazzate e ascoltami. Meriti…meriti una spiegazione. Vuoi ancora sapere perché allontano tutti? >>

Ad un cenno del moro,Smythe sospirò,sedendosi sul divano al suo fianco.

<< Quando ero piccolo vivevo con i miei genitori a Washington. Mio padre lo vedevo molto raramente,perché andava a lavoro molto presto e tornava solo per cena,ma io ero sempre con mia mamma. Era una donna fantastica,mia madre,ed eravamo molto legati allora. Era francese ed era molto giovane,più di 10 anni più piccola di mio padre. E poi era bellissima: aveva i capelli biondi e lunghi,ricci,e due grandi occhi verde chiaro,la pelle chiarissima e un sorriso meravigliosa. Si chiamava Hélène. Quando avevo 5 anni mio padre ebbe una promozione e ci trasferimmo a Parigi. E nacque mia sorella,Cécile. Mamma aveva 24 anni. Ce-ce era minuscola,anche perché era nata settimina. Dei successivi 2 anni,mi ricordo solo che adoravo vivere a Parigi,andare a scuola lì e mi piaceva davvero tanto la nostra casa,una grande casa antica,un labirinto di stanze dove mi divertivo sempre a giocare. Non avevo tanti amici,preferivo passare i pomeriggi a giocare con mia madre e la mia sorellina. Avevo quasi 8 anni quando successe. In effetti,mancavano circa due settimane al mio compleanno,mi ricordo che stavamo già organizzando la mia festa. Ce-ce si ammalò. Era sempre stata piccolina per la sua età e cagionevole di salute,non era la prima volta che si ammalava così all’improvviso,le veniva sempre la febbre altissima,ma durava due giorni e poi,così com’era venuta,spariva. Anche quella volta durò due giorni. Poi Cécile morì. Aveva poco più di 2 anni e il suo fisico non aveva retto >> Sebastian fece una pausa,strizzando gli occhi << Mamma impazzì,completamente. Fino al punto che tentò il suicidio. Allora avevo 10/11 anni e mia madre…non sopportava più la mia vista. Neanche quella di mio padre,ma io ancora di più perché le ricordavo Ce-ce più di chiunque altro. Alla fine,quando avevo 13 anni mio padre fu costretto a metterla in un istituto dove potessero tenerla d’occhio. È ancora lì e non vuole più saperne niente di noi. Intanto tra me e mio padre si era spezzato qualcosa. Io e lui vivevamo insieme,ma non passavamo più neanche i pasti insieme. Ci evitavamo,ognuno incolpando mutamente l’altro di non essere riuscito a proteggere le persone a cui volevamo più bene. Soprattutto io,davo e spesso do ancora tutta la colpa a mio padre. Se lui fosse stato più presente…forse avrebbe potuto evitare che mia madre impazzisse in questo modo alla morte di Cécile. L’unica persona che avevo accanto in quel periodo,oltre alle varie cameriere che si susseguivano a casa mia e nel letto di mio padre,era il mio migliore amico. Julian e io ci conoscevamo sin da piccoli e quindi lui sapeva tutto e mi era sempre stato vicino,mi aveva sempre aiutato a tirare avanti. Era davvero un ragazzo dolce e piano piano mi innamorai di lui. Glielo dissi e lui gentilmente mi rifiutò. Restammo amici,anche se ovviamente cambiò qualcosa tra noi. Io ero un ragazzo diverso allora,però. Ero gentile e solare,sempre con un sorriso sulle labbra,nonostante tutto quello che mi era successo. Ero un ragazzo tranquillo a cui piaceva cantare,uno di quei ragazzi che preferivano tenersi in disparte piuttosto che farsi notare. Nonostante questo,a metà del primo anno di liceo feci coming-out. Mio padre se possibile divenne ancora più gelido con me e mi odiò di più perché ero diventato il figlio peggiore che potesse immaginare di avere,il contrario di tutto ciò che aveva sempre desiderato. E a scuola…iniziarono a prendermi in giro. Io ero coraggioso,me ne fregavo,resistevo a tutto. Allora iniziarono a prendere in giro anche Julian,dato che passava tanto tempo con me. E lui era fragile. Aveva un animo davvero delicato e non resse,proprio come mia sorella. Si suicidò,proprio come ha tentato di fare Karofsky,ma nessuno è arrivato a salvare lui. È stato allora che ho deciso di smettere. Di smettere di affezionarmi alla gente,che tanto finiva per stare male. E anche perché non volevo più stare male io,nel perdere tutti quelli a cui tenevo. Ho cambiato scuola e sono diventato il Sebastian Smythe stronzo bastardo menefreghista e pieno di sé di adesso,che andava in giro per locali e si scopava qualsiasi ragazzo. Poi papà è venuto qui per lavoro e io ho visto l’occasione di cambiare definitivamente e di dimenticare il passato. Mi sono iscritto qui ed è diventato difficile continuare a essere il nuovo Sebastian perché voi eravate tutti così…non lo so,ma sembravate una famiglia e io vi ho solo portato guai. Soprattutto a te. Ti ho odiato all’inizio perché mi ricordavi Julian,così buono e gentile,e io volevo solo scordarmi di tutto. Ma poi è successo tutto quello con Kurofsky e mi sono sentito morire. Mi è tornato tutto indietro. Era come con Julian e sentivo che era colpa mia,perché ero stato troppo stronzo. Allora ci siamo avvicinati io e te,perché mi sei stato accanto. Ma dopo le regionali ho avuto paura. Di soffrire di nuovo,di far soffrire te. Ora capisci perché mi sono comportato così? Perché dobbiamo stare lontani? >> poi aggiunse,in un sussurro ancora più debole << Non potrei resistere a un'altra perdita… >>

Thad rimase in silenzio invece,con un enorme peso a bloccargli la gola e le lacrime che gli pizzicavano gli occhi per voler scivolare giù,fissandosi le scarpe.

Nessuno avrebbe mai dovuto soffrire così tanto. Era troppo per una persona sola. Come aveva potuto Sebastian sopportare tutto quello?

Alzò gli occhi sul suo compagno di stanza.

Smythe era poggiato con la schiena sul divano,in una postura però rigida,una maschera di compostezza e durezza,la maschera di quando gli aveva parlato subito dopo le regionali,sul viso.

Harwood gli poggiò una mano sul braccio,piano,facendolo voltare.

E quando i loro occhi si incontrarono Sebastian scoppiò a piangere tra le sue braccia.

Pianse per un padre che non aveva mai sentito di avere,per sua sorella,per sua madre che non lo voleva più vedere,per il suo migliore amico che era morto per avergli voluto bene e per l’ignoranza della gente,per sé stesso che era diventato qualcuno che non conosceva più.

E forse anche un po’ per Thad,per il fatto che continuava a farlo soffrire,per quanto non volesse.

Pianse e basta,sfogando per una volta tutto quel dolore che si era tenuto dentro per tanto,troppo tempo.

 

 

 

 

 

S.d.A.:

Ho scritto questo capitolo subito dopo aver visto gli spoiler klaine della 4° stagione,quindi mentre annegavo nell’angst e credo si noti… sto soffrendo x Seb… =’’’( E perché la fine di questa storia si avvicina sempre di più! =’’’’’’’’’’’’(

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


From hatred to love

 

Capitolo 16

 

(A tutti quelli che hanno sofferto con me per Sebastian nello scorso capitolo)

 

Erano passati minuti,forse ore,e loro due erano ancora lì,su quel divano in pelle della sala canto,stretti l’uno all’altro come se da quello dipendessero le loro vite.

Poi bastò un secondo e con un sospiro Sebastian si allontanò.

Thad si asciugò velocemente le lacrime che non si era accorto di aver versato,fissando gli occhi rossi e gonfi dell’altro.

Il francese gli rivolse un debole sorriso,un ombra del suo solito ghigno.

<< Che fai piangi? Ti ho commosso così tanto? >> chiese cercando di sdrammatizzare e di sorvolare sul momento che avevano appena condiviso.

Ma Thad non aveva alcuna intenzione di farlo,perciò prese delicatamente la mano del suo compagno di stanza,stringendo appena quelle dita lunghe e affusolate da pianista tra le sue,non staccando lo sguardo da quello dell’altro.

<< Sebastian… Mi dispiace per tutto quello che hai passato. So che non basta e che probabilmente hai sentito queste parole così tante volte da non crederci più,so che non servono a farti soffrire di meno,ma è quello che sento io. Mi dispiace perché non meritavi di soffrire così,nessuno lo merita. E so che sei rimasto ferito e non vuoi più affezionarti a nessuno perché hai paura di soffrire e di far soffrire ancora,ma non puoi impedire agli altri di affezionarti a te. E non puoi impedirmi di amarti. Perché io ti amerò comunque,qualsiasi cosa tu scelga di fare e vorrò starti accanto per tentare di farti credere di nuovo nella vita e nell’amore. Io ti amo e sono qui per te,ma ora sei tu che devi scegliere >> e detto questo si alzò e lasciò la sua mano,camminando lentamente verso la porta.

Sebastian rimase immobile,colpito da mille pensieri differenti.

Da una parte c’era tutto il dolore che aveva passato,qualcosa di troppo forte che mai e poi avrebbe voluto rivivere,accompagnato dal terrore che potesse tornare se solo avesse permesso a qualcuno di entrare nel suo cuore.

Ma dall’altra…bhé,dall’altra c’era Thad. E con lui c’erano una marea di sensazioni: quanto si era sentito al sicuro ogni volta che il moro l’aveva stretto tra le sue braccia,il gelo improvviso quando aveva lasciato la sua mano o quando gli aveva detto di andarsene. Il colpo al cuore nel vedere le lacrime scorrere sul suo viso. Il batticuore che solo il suo sorriso sapeva procurargli.

E in quel momento,mentre tutte le emozioni gli tornavano in mente,seppe di aver inconsciamente già deciso.

O meglio,seppe che non c’era mai stata possibilità di scelta.

Perché dal momento in cui una sottile crepa era comparsa sulla sua maschera il giorno del suicidio di Karofsky,Thad vi si era intrufolato con la sua allegria e la sua dolcezza,riuscendo ad arrivare fino al suo cuore,più in profondità di chiunque altro prima.

E quindi,nonostante tutto (passato,paure e incertezze per il futuro),non poteva che scegliere l’unica cosa che poteva renderlo felice,almeno per adesso.

Smythe si alzò velocemente e quasi corse per i corridoi deserti della Dalton.

O forse erano pieni di gente che lui non vedeva perché non gli importava vederla.

Eppure,appena scorse quella figura in lontananza,la notò subito e corse ancora di più per raggiungerla e bloccarla per un polso,facendola voltare.

Ebbe appena il tempo di vedere l’espressione sorpresa sul suo volto,poi si chinò a baciarlo.

E quello avrebbe voluto che fosse il suo primo bacio.

Perché era perfetto,era amore puro,di una dolcezza disarmante che sciolse la sua maschera.

Per la prima volta sentì il cuore battere all’impazzata e le farfalle nello stomaco,solo per quel delicato sfioramento di labbro di un paio di secondi,che però parve durare anni.

Il tempo di capire tutto e niente,il tempo di innamorarsi.

E infatti quando si separarono,la consapevolezza ebbe la meglio su qualsiasi altro e parlò.

<< Io ti amo >>

Thad non aspettava altro.

Semplicemente,si alzò in punta di piedi e lo baciò di nuovo.

 

 

 

 

S.d.A.:

………ç.ç Sto seriamente per piangere!!!!! Finalmente questi due ce l’hanno fatta a darsi questo tanto atteso primo bacio e,soprattutto,finalmente Sebastian ha capito qualcosa di molto importante: è innamorato. Di Thad. E io sto per piangere dalla commozione. E anche perché credo sia tutto praticamente finito in questa storia. Molto probabilmente il prossimo sarà l’ultimo capitolo. E io non voglio!!!!!!!!!!! *piange come una disperata*

Comunque,spero di non avervi deluso con questo capitolo. Lo scorso è stato indubbiamente pesante (anche se,da quanto ho capito,è piaciuto a suo modo) e triste e quindi qui ho cercato di creare qualcosa di più dolce. Dopotutto dopo un uragano viene il sole,no? (‘cause baby you’re a fireworks…)

Un bacio a tutti,spero che vi piaccia e che mi vorrete lasciare un commento...

Ciao! nessie <3

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


From hatred to love

 

Epilogo

 

Thad aprì gli occhi lentamente,ancora mezz’addormentato,sorridendo alla vista del ragazzo al suo fianco nel letto.

Sebastian dormiva ancora,la bocca socchiusa e un braccio stretto intorno alla sua vita,il petto nudo lasciato scoperto dal lenzuolo e i capelli chiari incasinati come non mai che gli ricadevano sul viso.

Il moro si sollevò sui gomiti per quanto gli permettesse la stretta dell’altro e con una mano spostò una ciocca di capelli castani dalla fronte del suo ragazzo.

Il suo ragazzo.

Wow,quanto era strano anche solo pensarlo in quei termini.

Ancora gli sembrava quasi un sogno tutta la sera prima,dopo il loro discorso,quando Smythe l’aveva baciato,gli aveva detto che l’amava,erano andati a letto insieme…

A quel pensiero lo Warbler arrossì e bloccò la carezza che con una mano stava facendo sui capelli del francese.

Cazzo,era andato a letto con Sebastian Smythe.

Ma prima che potesse ripensarci per bene,una voce roca ruppe il silenzio della stanza,riportandolo alla realtà.

<< Perché hai smesso? Mi piace essere coccolato da te… >>

Harwood si aprì in un sorriso,incontrando gli occhi verde chiaro dell’altro e sporgendosi a lasciargli un bacio leggero sulle labbra.

<< Buongiorno >>

<< Mmm,’giorno Harwood. A che pensavi? A quanto sono fantastico a letto? >> chiese con il suo solito ghignò malizioso.

Il moro gli diede una gomitata alle costole,nascondendo però un sorriso,mentre l’altro gli afferrava il braccio,facendogli perdere l’equilibrio e facendolo cadere su di lui,in modo da trovarsi spiaccicato sul suo petto,da dove poté di nuovo catturare le sue labbra in un bacio.

<< Sei uno stronzo >> sussurrò Thad prima di baciare il suo fidanzato di nuovo.

<< Io ti amo >> fu la risposta di Sebastian.

E in quel momento,si chiese come avesse potuto non accorgersene prima e perché avesse aspettato così tanto per tutto quello.

Perché non c’era cosa più bella che stringere il suo ragazzo tra le braccia e dirgli “ti amo”.

E,finalmente,anche Sebastian Smythe l’aveva capito.

E loro due erano,inevitabilmente,passati dall’odio all’amore.

 

 

S.d.A.:

Questa storia per me è iniziata un po’ per scherzo,come sfida a me stessa,solo perché avevo letto un paio di Thadastian e mi era piaciuta questa coppia.

Quindi,ora non lo so neanche io com’è che questa fic è diventata la mia bambina,ma ci sono legatissima e ho messo tutta me stessa sempre di più in ogni capitolo.

È cambiata molto da come l’avevo pensata all’inizio: la Niff per esempio è sparita da un bel pezzo e ci sono stati capitoli o altre cose che non so da dove siano saltati fuori ma che ora non cambierei per nulla al mondo.

E sono tristissima perché mettere fine a questa storia è un po’ dire addio a mia figlia…

Questo capitolo è molto corto,lo so,ma quando mi sono messa a scriverlo,non sapevo cosa mettere e alla fine è diventato solo un epilogo di una paginetta che neanche mi piace tanto,solo per mettere il punto finale a questa storia e riassumere che si,quei due ci hanno fatto impazzire,si sono odiati,hanno litigato e sofferto,ma alla fine si sono innamorati e sono riusciti a mettersi insieme.

E ora che questa storia è finita,voglio ringraziare tutti: tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite,le seguite e le ricordate,o anche solo semplicemente letto,perché mi siete stati tutti accanto in maniera silenziosa e mi avete aiutato a portare alla fine questa storia.

In particolare voglio ringraziare quelli che hanno recensito e dato un loro parere su questa storia a cui tengo così tanto.

Poi,ringrazio Lady_Thalia,anche se probabilmente non ha neanche mai letto questa storia,perché se mi sono innamorata delle Thadastian è solo merito suo e delle sue storie.

Poi,grazie alle ragazze che hanno recensito la mia raccolta di Thadastian,perché…bhé,perché dicendomi quanto amano questa coppia mi hanno in un certo senso convinto a continuare anche qui…

Infine,due persone.

Dulia,cioè la mia Delia,perché la prima Thadastian che hai letto è stata questa e mi sono appena resa conto che siamo amiche da quasi 5 anni. Sei totalmente pazza a volte,ma non puoi capire quanto mi manchi ora che non ti vedo tutti i giorni!

Mikaela,alias Silvia,alias la mia migliore amica,alias l’unica cosa che mi ha costretto a scrivere quando non avevo ispirazione,che mi ha consigliato e sostenuto e a volte picchiato,e che so mi consolerà quando piangerò disperata per la fine di questa storia. Tu sei…lasciami perdere,ti chiamo dopo e te lo dico! =P

Bhè,adesso è meglio se vada,lo spazio dell’autrice è più lungo dell’epilogo.

Comunque,sappiate che mi mancherete tutte e che appena potrò mi inventerò qualcos’altro per una long niff o thadastian,anche se per ora dovrete accontentarti delle one-shot…

Un bacio enorme,Federica <3

 

P.s. Vi interessa partecipare come Warblers (tranne Jeff,Nick,David,Wes,Seb e forse Thad) o Schuester a un gdr? Se si contattatemi!

 

P.p.s. Se avete tempo da perdere,magari potreste leggere le mie due thadastian: “A very thadastian week” una raccolta di one-shot e la mia os “Last Friday Night”,più tutte le mie Niff…

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