Free Falling

di ustolemysun
(/viewuser.php?uid=191075)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9 ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***
Capitolo 13: *** Chapter 13 ***
Capitolo 14: *** Chapter 14 ***
Capitolo 15: *** Chapter 15 ***
Capitolo 16: *** Chapter 16 ***
Capitolo 17: *** Chapter 17 ***
Capitolo 18: *** Chapter 18 ***
Capitolo 19: *** Chapter 19 ***
Capitolo 20: *** Chapter 20 ***
Capitolo 21: *** Chapter 21 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Si alzò di scatto dal letto dalle lenzuola sgualcite. Io continuai a tenere gli occhi chiusi.
Iniziò a vestirsi. Sentii una mano calda accarezzare il mio viso,in quella fredda mattina di novembre.
Sbirciai: lui si sistemò e guardò verso la finestra,ai piedi del letto. 

Sentii chiudersi la porta. Aprii gli occhi e non c'era nessuno.
Mi girai nel letto e mi strinsi al cuscino. L'odore del pakistano era ancora impigliato nella trama del cuscino.
Volsi lo sguardo sul comodino: la sveglia segnava le sette e trenta.
"Devo assolutamente prepararmi!". Il mio gatto mi guardò teneramente.
"Meow".  Era l'unico essere vivente presente nell'appartamento,il ragazzo era andato via.
Mi alzai dal letto e mi diressi in bagno,dove lo specchio ogni giorno mostrava esattamente il contrario di quello che volevo essere: bionda,bassa,troppo formosa.
Puntualmente gli urlavo contro dicendo "Basta con quegli steriotipi di ragazze anoressiche",poi mi lavavo i denti ed uscivo di casa senza aver fatto colazione.

Mentre aggiustavo la sciarpa,mi vennero in mente alcune scene della sera prima. Il ragazzo,le scale,il bigliettino e tante luci. Che confusione.
Possibile che dopo solo ventiquattro ore mi fossi già dimenticata tutto?
"Devo smetterla di bere alle feste".
Una cosa era certa,ricordavo ogni singolo particolare del pakistano. I suoi occhi castani che scrutavano ogni mia movenza,le sue labbra rosee che continuamente erano incollate alle mie e i suoi tatuaggi. 
"Se sono fortunata quanto mia sorella,lo troverò al supermercato",ridacchiai.

"Salve,posso esserle utile?"
"Certo,vorrei il tizio che ieri era in casa mia!" sussurai.
"Mi scusi?
"Nulla,mi sa dire dov'è il reparto "Cibo Italiano?"
"Laggiù,dov'è quella deliziosa anziana con il carrello"
"La ringrazio"
Se mi servisse davvero il "Cibo Italiano"? No,per niente.Dovevo solo svolgere le mie indagini.
"Che Dio me la mandi buona".

Dopo una manciata di minuti,notai un tale con dei Ray Ban ed un cappuccio dirigersi verso "L'angolo del pane".
"E se è lui? Come mi avvicino? Che gli dico? "Ciao,sono la tizia che ti sei fatto l'altra sera!". No,magari non si ricorda nemmeno di me! Basta,lascia perdere! 'mmazza che culo che ho avuto,però!"
Optai per il "passa e fatti notare",quindi mi diressi verso di lui con aria arrogante,di chi ha la puzza sotto il naso e passai tirata davanti a lui. Non sentii gli occhi suoi su di me,come mi era capitato la sera prima,quindi ripassai.
Dopo la quarta volta ci riuscii e mentre mi ero fermata per prendere della carta igenica,lui mi toccò la spalla. Io,giustamente,per lo spavento buttai tutto all'aria accompagnando l'azione con un urlo che avrebbe fatto invidia a Celine Dion. Mi girai.
"Scusa,volevo dirti che hai lo zaino sbottonato."
"Perfetto,una grandissima figura di merda. Visto? Che ti avevo detto? Non mi conosce più!" pensai.
"Ecco fatto" mi disse,dopo avermi chiuso la lampo dello zaino. "Piacere,mi chiamo Zayn e non ho fatto a meno di notare la tua bellezza"
"Oh,mio dio,Francesca. Keep calm and breathe!"-"Piacere,Francesca,ma per gli amici Frankie!"
"Ah,Italiana?"
"Ebbene sì!"
"Ecco il motivo di tanta bellezza"
Sorrisi imbarazzata.
"Sei carina anche quando diventi rossa come questo pomodoro!" lo afferrò e me lo mise di fianco al viso,ridendo.
"Sei venuta qui perché devi cucinare qualcosa di buono?"
"In verità da quando vivo qui mangio solo surgelato!"
"Non è una buona cosa! Dai,ho avuto un'idea...Vieni da me una di queste sere,cucinerò Italiano,così mi dirai se sono un bravo chef!"
"Ahah,qualcosa mi dice che approverò!"
"Maliziosa?"
"No,ho visto cos'hai nel carrello! Prosciutto,qui costa un botto!"
"Lo so,tu lo sai fare?"
"Il prosciutto  non si può fare in casa ahah E' carne di maiale!"
"Umh... Non fa niente,allora! Tieni" mi diede un bigliettino con il suo numero "Chiamami appena vuoi così ci organizziamo!"
"D'accordo". Mi strinse la mano. "Ci si vede,Francesca!" era buffo come tentava invano di riuscire a dire quel nome perfettamente. Però perché mi aveva salutato con una stretta di mano? Non poteva,che ne so...Salutarmi con un bacio? Infondo ce ne eravamo dati tanti! Ma la vita non è un film e devo capiro,fino alla fine.

Tornai a casa canticchiando,aprii la porta dell'appartamento e salutai il mio gatto. Mi straiai sul letto e iniziai a fissare imperterrita il soffitto.



Spazio all'autrice
Ciaaaao,questa è una fanfiction (ovvio) con i seguenti protagonisti: me e il pakistano. Gngngn,è solo mio è.é
Buona lettura e basta. ahah 
Ciao,scimmiette! 



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


"Ora lo chiamo,che ne dici?" guardai il mio gatto.
"Meow."
"Troppo pesante,dici?"
"Meow."
"Dici che dovrei lasciar perdere?"
"Meow."
"Ok,ho capito!"
"MEOW"
"E non ti incazzare,ho capito! Non lo chiamo!" buttai il bigliettino nel cestino.
Quante belle conversazioni mi facevo con il mio gatto!
Era ora di pranzo e a Londra pioveva come non lo aveva fatto mai prima d'ora.
Il parco sotto casa era completamente vuoto. Notai una figura muoversi disperatamente sotto le nuvole cariche di pioggia. Era completamente zuppo e scocciato.
Tornai dentro a preparare un panino,guardai di nuovo fuori dalla finestra ed il tizio era sparito. Forse che avesse trovato dove ripararsi?


*dlin dlon*
"Chi è?"
"Scusi,mi dispiace disturbarla ma la mia auto è rotta e ho bisogno di fare una chiamata!"
"Ma un cellulare non ce l'ha?E se è uno di quei ladri che con la scusa della chiamata mi sequestra e mi ammazza? Basta CSI,Frà!" pensai.
Indugiai.
"Ma certo,entri pure!"

"E' permesso?"
"Prego,si acc..."
...
"Zayn?"
"Francesca,tu abiti qui?"
"Sì e tu stai gocciolando sul mio parquet!"
"Scusa,resto fuori se vuoi!"
"Ma sei pazzo,entra!"
"Grazie!" mi sorrise.
"Allora,come mai qui?"
"Sai,piove...macchina rotta,cellulare scarico..."
"Umh,sì giusto!" - Che idiota! - "Allora,perché non ti togli quelle cose bagnate e non ti siedi sul divano?"
"No,non ti preoccupare,tutto quello che voglio fare è una chiamata!"
"Solo?"
"Come?"
"No,dico....Solamente togliti le scarpe e lasciale vicino al caminetto,si asciugheranno!"
"Ah,certo tieni". Le nostre mani si toccarono e ci guardammo. Come in un film,intorno a noi c'era il coro di violini suonati da angioletti biondi.

Non so come ma parlammo per ore,senza smettere.
"Accendi un po' la tv,guardiamo qualcosa se vuoi!" dissi imbarazzata
"D'accordo,ma riprendiamo da dove abbiamo concluso!"
"Of course!"
Canale 2.Canale 3.Canale 8.Canale 12.Canale 20. 
"Non si fa nulla di bello!"
"Usciamo allora,la pioggia è andata via!"
"Ma ci sono le pozzanghere!"
"Vuol dire che ci metterò il mio cappotto per non farti bagnare"
Oh,cazzo. Un altro di quei momenti "mi sto per sciogliere" misto a "sei dannatamente sexy".
No,tenerezza e malizia non possono andare d'accordo. Meglio cambiare discorso!
"Allora,sono le otto.Pot..."
"Otto? Devo scappare,grazie mille per l'aiuto,non ce l'avrei mai fatta senza di te!"
"Ma non hai ancora chiamato il meccanico!"
"Prenderò un taxi! Ciao!" chiuse la porta alle sue spalle.
Ecco,un altro momento andate a puttane. Inizio seriamente a credere che lui fosse più ubriaco di me!
Poi,che educazione ti hanno insegnato i tuoi? Si salutano le persone,almeno con un bacio,uno bello...magari con la lingua..BASTA FRA'. NIENTE FANTASIE EROTICHE. 
"La mia vita amorosa è uno schifo"
Mi buttai sul divano e iniziai a premere i tasti del telecomando,nell'attesa di trovare un buon film. Uno di quelli strappalacrime che ti fa pensare "Meno male non sono l'unica che vive questa situazione". Mal comune,mezzo gaudio,no?


L'una di notte e non riuscivo a dormire. Chissà se lui stesse pensando a me con la stessa mia intensità. Chissà se gli piaccio davvero per come sono e non per come appaio. Chissà se è uno per bene... Chissà se ho dato da mangiare a William.
"William?" era ai piedi del letto e mi guardò assonnato. "Ok,il cibo ce l'hai... Buonanotte!" tornò a dormire.
Dormire,dormire,dormire.
Se ci riuscivo? Pff,no!
Non mi era mai capitato un ragazzo più bello di questo!
Al liceo il mio unico ragazzo era uno sfigato brufoloso che mi trattava anche male. Cioè,uno più sfigato dell'altro!
Devo dire che però,da quando mi ero tolta l'apparecchio,non perdevo tempo per sfoggiare la mia dentiera... Chissà se lo ha notato.


Spazio all'autrice
Secondo capitolo,io ho avuto di nuovo una botta di culo,nonostante avessi buttato il fogliettino con il numero di Zayn ahah
Si vede proprio che è una storia inventata! ( :'( )
Anyway,dato che il tre è il numero perfetto,farò un capitolo molto "what the fuck?".
L'ho detto che adoro "virgolettare" "le" "parole?" ahah
GUDBAI!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


72 ore e 50 minuti.
72 ore e 50 minuti di ansia.
Fissai continuamente il display del cellulare.
"Andiamo,quanto ti costa premere un tasto?! Conto fino a tre. Uno...Due...Due e un quarto...Due e mezzo... Tre. Non mi vuole,non mi pensa,non mi.."
*drin*
"Pronto?"
 "Ciao,sono Zayn."
"Ciao"
"Arrabbiata?"
"Scocciata,direi."
"Come mai?"
"Niente,lascia perdere. Dimmi tutto!"
"Certo che sembravi più dolce!"
blocco totale. Il sangue aveva smesso di circolare. I polmoni si rifiutavano di funzionare.
"Pronto? Frenkie? Prontoooo?"
"Scusa,scusa. Ci sono."
"Dicevo,perdonami se non ti ho chiamato,ero occupato!"
"Capisco..."

Ci fu un silenzio imbarazzante.
"Beh,allora...Ci si vede!"-"Dove,idiota? Io abito in periferia e tu chissà dove!"
ripresi "Certo,ci si vede..Ciao"
"Cia.."

*tu-tu-tu*
Cosa avrei dovuto fare? Ragazzo mio ricorda: mai dire ad una ragazza "sembravi più dolce". Ogni singola virgola verrà utilizzata contro di te. 


Ore 11.00 am. Metro.
Stranamente non c'era nessuno ad aspettare. Solamente il solito barbone che chiede l'elemosina e due tizie vestite eleganti.
Finalmente è arrivato.
Salii,ero l'unica. In quel momento immaginai le musichette dei film horror,prossimi titoli di giornali inerenti alla misteriosa morte di una ragazza casualmente con il mio stesso nome e cognome,edizioni speciali ai tg...
Insomma,ero una ragazza spensierata!
*drin*
"Si?"
"Dovevi essere qui almeno mezz'ora fa!"
"Mi scusi,capo. Sarò da lei in un attimo"


Mi precipitai a lavoro.
Che bello,un'altra giornata a servire caffè.

Durante il tragitto di ritorno dal lavoro,passai per il bar nei pressi del parco. Come mio solito ci guardai dentro.
Mi colpì una coppia. Un ragazzo scuro di carnagione e una ragazza con i capelli castani,lunghi fino al sedere,erano lì seduti al bancone.
Per quanto sono masochista,entrai dentro e ordinai una vodka liscia. Un po' squallido bere da soli.
Lui mi vide,eccome se mi vide. Lo fece nel preciso istante in cui baciò la ragazza sulle labbra.
Feci finta di niente e iniziai a tracciare il contorno del bordo del bicchiere.
Feci un altro sorso.
"Me ne dia un altro"
Ma cosa stai facendo? Immediatamente fuori.
"Ecco,tenga." pagai,mi aggiustai il cappello e uscii senza farmi notare.
Distruzione. Frustrazione.
Per l'ennesima volta un uomo mi aveva fatto notare che non ero abbastanza. Ma giurai che sarebbe stato l'ultimo.
Continuai a camminare e a guardare i miei piedi muoversi a ritmo dei miei pensieri.
Casa mia ormai era distante.
Il ghiaccio ha bisogno di aria fredda,così decisi di continuare la mia "passeggiata" verso il nulla.

Il giorno seguente. 8.50 am. Otto chiamate perse: Zayn.
Spensi il cellulare.
"Prometto a me stessa che non entrerai più nella mia vita, Zayn Malik. Spero di rincontrarti all'inferno."

"Francesca!" una voce familiare urlò il mio nome nel bel mezzo del traffico di Londra.
"Fermati. Voltati."
Non persi tempo,feci finta di niente e continuai per la mia strada.
Dopo cento metri abbondanti una mano ruvida mi tirò a sè.
"Ti avevo chiesto di girarti!"
"Non parlo con gli sconosciuti e ora scusami ma devo andare a lavorare."
"Ora ti fermi e mi parli"
"Per mia sfortuna lo sto già facendo"
Mollò la presa.
Non mi voltai,continuai a camminare a testa alta. La mia espressione facciale era immobile e seria. Morivo dalla voglia di vedere come ci fosse rimasto,ma non potevo voltarmi. Mi limitai ad immaginarla. Mi diedi uno schiaffo sulla fronte. E' ora di lavorare,non di sognare. 

Uno a zero per me. Ci si vede,caro Malik.


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Ma chi volevo prendere in giro?

Non appena tornai a casa,sprofondai nel cuscino che era ancora schifosamente impregnato del suo dolce profumo.

Lacrime. Singhiozzi.
La motivazione non era chiara nemmeno alla sottoscritta. O forse sì.
Non lo sapeva,ma mi aveva fatto entrare nella sua vita e la stessa cosa lui.
Aveva sciolto la corazza di ferro che era il mio cuore. 
Mi sarei rialzata? Era troppo patetico soffrire per un conoscente?
No,io sapevo che non sarebbe stato un semplice conoscente. 
Farfalle nello stomaco. Formiche ai piedi e alle mani. Cavalli che scalpitavano al posto del cuore. Ecco cos'ero quando Zayn Malik respirava il mio stesso ossigeno.

"Non so cosa ti abbia fatto scappare dal locale. Voglio vederti,Zayn" elimina. 

"Ho provato a chiamarti,ma hai sempre la segreteria,richiamami. Zayn" elimina.

"Necessito di parlarti. Vorrei che tu fossi qui." elimina.

Bella scusa,Zayn iomifacciotutte Malik. Non potrà esserci futuro tra noi. Non dirmi "Vorrei che tu fossi qui" quando al mio posto c'è già un'altra. Non azzardarti mai più a provocare dentro me quelle emozioni. Non ne hai il diritto.
Come se lui mi potesse sentire...

"Una lettera!"
L'aprii. 
"Cara Francesca,
è patetico scriverti una lettera quando potrei benissimo guardarti negli occhi,prenderti le mani e dirti che di te mi ricordo tutto.
Mi ricordo la prima sera,entrambi eravamo ubriachi e siamo andati a casa tua.
No,io e te non abbiamo fatto l'amore. Abbiamo semplicemente parlato,ci siamo raccontati i segreti più segreti. Io so tutto della tua vita,conosco tutte le tue brutte esperienze. Prima di andare via,la mattina,ti ho accarezzato perché stare con te mi sembrava come stare con l'altra parte di me. Spero tu possa capire.
A presto,  
                                             Zayn Jawaad Malik."

"Adesso lo chiamo"
*tu...tu...tu..." si aprì la chiamata,ma nessuno vi era dall'altra parte.
Sentii ridacchiare. Una voce stridula.
*tu-tu-tu*
"Calma,Frà... Magari non è come sembra. Esci a farti un giro!"
Presi la giaccia di fretta e furia e iniziai a camminare verso meta sconosciuta.
Mi fermai alla vetrina di un negozio di vestiti.
"Lo shopping potrà placare il mio istinto omicida"
Presi due maglie,una blu ed una nera e andai verso il camerino.
Una ragazza dai capelli castani mi calpestò il piede.
"Perdonami,non ti avevo vista"
"Non c'è problema. Bel vestito!"
"Grazie" mi sorrise. Denti perfetti,corpo perfetto. Come potevo non sentirmi ancora più brutta di quanto non lo fossi già?
Entrai in camerino e provai le maglie.

"Allora,Madison,andiamo?"
ZAYN. 
Intravidi la sua sagoma spiando dalla tenda rossa del camerino.
Mio,Dio. Basta. 
Il cellulare che era nella mia borsa sul bancone iniziò a squillare.
"Signorina,le squilla il cellulare!"
"Sì,arrivo."
Non volevo parlare,altrimenti avrebbe riconosciuto la mia voce.
Ripiegai le maglie e andai decisa verso il bancone.
Pagai ed uscii.
Mentre controllavo lo scontrino,il pakistano si avvicinò a me.
"E tu che ci fai qui?"
"E' anche la mia città,non credi?"
Rimase in silenzio.
"Ah,e scusami se non ho creduto alle tue parole. Avevo altro da fare" ripresi.
"Tipo?"
"Evitarti. Evitare che tu mi facessi del male."
"Non ti ho fatto del male!"
"Dici? E quella lì? Non è farmi del male?"
"Ma io e te non siamo mica fidanzati!"
"Abbiamo passato un'intera notte insieme e sai,quel calore che sentivi non era dovuto al fuoco nel camino." la mia voce si fece più alta. "Hai mai pensato che tu mi piacessi? Nemmeno un po'? Bene,ora che lo sai posso finalmente andarmene all'Inferno. Ci si vede,Malik."
"Aspetta." mi tirò a sè.
"Cosa?"
"Mi piaci."
"Ciao Malik." lasciai le sue mani e me ne andai.
Il suo "mi piaci" scaturì dentro di me le solite reazioni,solo che più forti. Ero sicura: il mio cuore non avrebbe resistito a tante emozioni.
Può un corpo minuscolo come il mio,sopportare l'enorme grandezza dell'amore?
 

Spazio all'autrice

Hello! Nuovo capitolo,stessa storia. Brutto gioco,l'amore. Io l'ho capito,ma Malik?

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


"Fermati"
"Cos'altro vuoi da me?"
La sua voce uscì da un finestrino nero di una macchina grigia.
"Entra in macchina che ne parliamo"
accellerò e mi aprì lo sportello,come per bloccarmi. Mi fermai.
"Cosa ci guadagno?"
"Non lo so,ma almeno io potrò guardarti negli occhi come la prima volta"
Chiusi lo sportello e continuai a camminare. Non ne volevo sapere di questa faccenda dell'amore. Ne avevo sentito parlare,l'avevo assaggiato ed era amaro. 
"Cosa ci perdi a salire in macchina?"
"E quella tipa? Dove l'hai lasciata?"
"Aveva le sue cose da fare"
"Ah,quindi sarei il rimpiazzo!"
Spesso odiavo questo mio modo di fare. Il botta e risposta. Spesso rispondevo per il gusto di rispondere,dicendo magari grandissime stronzate. Tipo adesso. Sapevo benissimo che non ero il rimpiazzo,ma che per lui ero Francesca,l'italiana. 
"Sali e non comportarti da bambina"
Le sue parole mi spiazzarono. Mi fermai continuando a guardare un punto fisso per terra. Fortunatamente quella strada di Londra era deserta,perché ci misi un po' a decidere di salire.
"Ti sei decisa finalmente" si avvicinò alla mia guancia,come per baciarla.
Lo scansai.
"Facciamo quello che dobbiamo fare e basta" si ricompose,con aria delusa.
Ingranò la marcia e partimmo.
"Metti la cintura"
"No,mi si rovina il cappotto"
"La cintura". Dopo poco obbedii senza ribattere. Mi sembrava inutile comportarsi in quel modo.
Dopo circa due chilometri di silenzi imbarazzanti e di note deprimenti mandate alla radio,arrivammo in un luogo disperso,completamente verde.
"Dove stiamo andando?"
"Non te lo dico. Voglio che sia una sorpresa"
Dentro di me nascondevo un senso di felicità. Non riuscii a trattenere un sorrisetto che,per nasconderglielo,girai il viso verso il finestrino.

"Ci siamo!"
Scese prima lui,poi mi aprì lo sportello. Mi porse la mano come per aiutarmi.
Accettai ed uscii dalla macchina aggiustandomi il cappello.
"Bel posto. Dov'è?"
"Lontano dalla città,nella calma più assoluta"
Sembrò per un momento che quei litigi non fossero mai avvenuti. 
Aprì la porta di una casetta completamente in legno,come quei cottage che ci sono in montagna.
Scricchiolò. Un fuocherello debole era lì ad aspettarci.
"Togli il cappotto"
Scossi la testa. 
"Fa' come vuoi,ma farà caldo"
Si avvicinò al caminetto per ravvivare il fuoco.
"Vuoi qualcosa da bere?"
"Perché?"
"Non so,magari hai sete.."
"No,perché stai facendo tutto questo?"
"Dobbiamo parlare?"
""
"Ecco. Io ci tengo affinché non ci sia la minima distrazione!"
Per un momento guardai il fuoco e rimasi stupita per sue parole.

Mi tolsi il cappotto. Lui mi vide e sorrise.
"Voi italiani siete tutti così?"
"Così come?"
"Non accettate i consigli. Ti avevo detto che avrebbe fatto caldo"
Sorrisi. Sorrise. Eravamo l'uno di fronte all'altro.
Non ero mai stata così vicina a lui da sobria.
Riuscivo ad esaminare ogni minimo gesto.
Lui fissava costantemente il fuoco. Per un attimo si girò,poi posò i suoi occhi sulla mia persona e disse con voce decisa "Tu mi piaci".
No,ci risiamo. Avevo detto che l'amore era qualcosa di amaro e che non avrei voluto più assaggiarlo.
Poi,giocherellando con il bicchierino di Bayles tra le mani dissi "Anche tu ed è per questo che non va bene"
Mi guardò con gli occhi sbarrati,cercando una risposta nei miei occhi verdi.
"Siamo troppo diversi. A te piacciono quelle tipe. E a me...piaci...tu"
"Non mi piacciono quelle tipe"
"Non prendermi in giro,se non ti fossero piaciute saresti uscito con me e non con loro"
Bocca mia se sei chiusa è meglio.
Riuscii a tirare fuori dalla sua bocca solo un "wow" con voce indecisa.
"Facciamo finta che non ti abbia detto niente"
"Ma per me significa molto"
Si avvicinò a me e mi prese la mano. "Significa tanto".
Era incredibile come quel ragazzo riuscisse a far placare tutto l'odio che avevo in poco meno di mezzo secondo.
Ma cosa mi dà la certezza che lui non stia mentendo?
Prossimo obiettivo: resistere al signor Malik Zayn.

Spazio all'autrice
Zayn Malik è un tenerone molto molto molto nel profondo. Diciamo che la prima cosa che spicca è la sua sexyaggine (?) ahahah
Al prossimo episodio! *musichetta cartoni*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


"Io ricordo molto più che un bacio tra di noi"
"Ma tu non eri ubriaca?"
"Ero brilla. E mi ricordo che tu mi hai letteralmente stravolta"
I suoi occhi si spalancarono. Aprì di poco la sua bocca. Poi mi guardò.
"Se non ti avessi scritto quella lettera tu non mi avresti mai incontrato"
"Ma che dici? Prima di tutto tu non mi hai risposto quando ti ho chiamato,anzi lo ha fatto quella ragazza mentre ridevate. Numero due mi hai detto un sacco di cazzate. Ma quali segreti?"
"Non sono cazzate,semplicemente ho omesso qualcosa"
"Del tipo che io e te abbiamo scopato?"
"Non è stato l'atto in sé"
"E cos'era?"
"Io e te abbiamo amoreggiato. Niente di più romantico"
Rimasi stecchita.
"Praticamente ci siamo comportati come due quindicenni?"
"Innamorati. Quindicenni innamorati."
"Perché hai specificato?"
Il mio cuore batteva all'impazzata ed ero sicura che si sentisse. Silenzio intorno a noi. Solo lo scoppiettare del fuoco appesantiva l'aria. 
Respirai. Mi grattai il collo. Lui si inumidì le labbra. Tentava di sedurmi e ci riusciva. Non distoglievo lo sguardo dalla sua bocca.
Da essere in ginocchio davanti a me,si alzò e andò nell'altra stanza.
Io lo seguii senza dire una parola. Si fermò davanti alla porta. Una sua mano era sulla maniglia,l'altra intrecciata nella mia.
"Perché hai specificato?" la mia voce era debole,quasi non volessi fare quella domanda. Lui mi zittì.
"Io so che non lo vuoi sapere". Feci cenno di sì con la testa. Ero in trans. Come se mi avesse messo chissà quale pozione dell'amore nel liquore.
Si avvicinò al mio orecchio. "Sei meravigliosa". Con il suo indice ridisegnò il profilo delle mie labbra.
Mi baciò il collo e si mise dietro di me. Mi spostò i capelli tutti su una spalla e mi allargò lo scollo della maglia.
Mi girai di colpo.
"Basta,Malik"
"Adoro quando mi chiami per cognome".
Mi ricomposi e andai verso il divano.
"Non frenare gli impulsi" disse con la sua solita voce calda.
"Hai ragione". Mi avvicinai dolcemente e gli mollai un ceffone.
Aprii la porta e corsi verso la macchina.
"Fermati,tanto non hai le chiavi"
Non feci in tempo a uscire dalla buca in cui il mio piede si era incastrato,che lui venne da me con una coperta a quadrettoni rossa e marrone.
"Tu sei pazza".
Mi guardò dolcemente e mi aiutò a tornare dentro con un piede zoppicante.
Come poteva quel ragazzo passare così in fretta dall'essere eccitante all'essere dolce?
Ed io come potevo non resistere dal baciarlo?
Mi portò al divano e mi fece sedere.
Mi tolse la scarpa e poggiò il mio piede sul tavolino.
"Vuoi che ti porti qualcosa?"
"No,grazie" . Il mio viso aveva preso un colore strano. Variava dal rosso al blu.
"Non ti vergognare. Le stronzate le facciamo tutti"
Risi. "Non credo che tu,mio caro Malik possa averne fatta qualcuna"
"Sì invece!"
"Tipo?"
Ci pensò un po' su.
"Ti ho lasciata andare la prima volta"
BUM. Silenzio. Questa volta però cercai di sdramatizzare un po' le cose.
"Anche io,una volta diedi troppo cibo al mio pesce rosso che dopo poco scoppiò"
Si avvicinò ridendo e tenendo in mano un sacchetto di ghiaccio da mettere sulla caviglia.
Appena lo poggiò,emisi un gemito. Era freddo.
Zayn non la smetteva di fissarmi. Era seduto sul tavolino di fronte a me. Ogni tanto mi disegnava con il dito dei cuori sullo stinco.
"Oggi sei particolarmente bella
"Non direi. Oggi è stata una giornata piena."
"Allora tu sei la prima persona che nonostante la giornata piena è sempre più bella"
Sorrisi.
"Anche quella mattina eri bellissima. Non la smettevo di guardarti dormire. La tua guancia poggiata sul cuscino,le tue labbra ancora sporche del rossetto della sera precedente,gli occhi come un panda... Sei sempre bellissima"
Arrossii. "Grazie" dissi rivolgendo lo sguardo sulle mie mani sudate.
Si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia.
"Ricominciamo tutto da capo,ok?"
"Ci sto"
Mi porse la mano. Glie la strinsi. E con uno sguardo di intesa siggillammo il patto.
"Però mi farai da schiavetto almeno per una settimana!"
"Per te questo ed altro,oh mia regina!"
Mi sorrise ed io ricambiai.


Spazio all'autrice
Mentre lo scrivevo mi sudavano le mani e ogni tanto chiudevo gli occhi per immaginare la scena.
Pff,che brutta bestia la lontanaza.
I hope you liked this! Bai bai!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


Il pakistano era stato di parola. Per una settimana era stato vicino a me.
Non mi lasciava da sola nemmeno un momento.
Si era trasferito sul divano di casa mia.
Iniziavo seriamente a pensare che lui ci si stesse impegnando in questa nuova relazione.
Si sa però che quando tutto va per il verso giusto...

"Ti dispiace se esco?"
"No,fai pure. Anzi la vita e tua,non dovresti nemmeno chiedermelo!"
"Va bene,allora esco."
Dalla sua sacca prese una boccetta di profumo e iniziò a spruzzarselo dappertutto.
"Uh,uh. Appuntamento galante?" dissi ironicamente. Era evidente che fossi curiosa e un po' delusa.
"No ma quasi" mi accennò un sorrisetto.
"Si può sapere con chi?"
"Una mia vecchia amica"
"Ah... e com'è?" cercai in tutti i modi di assecondarlo.
"Carina,bionda... un po' più alta di te"
"Capisco,vabbè,divertitevi"
Si avvicinò e mi diede un bacio in testa 
"Lo farò,ciao nana"
"Ciao"
Appena sentii chiudersi la porta,mi alzai in piedi e buttai tutto quello che c'era davanti a me sul tavolino.
Cellulare,riviste,telecomando e computer. Dal tavolino si ritrovarono per terra.
In quel momento lo odiavo,ma ammiravo la sua sincerità. Sapevo che non avrebbe mai resistito a dirmi una bugia.

Mi comportai come una mamma,che idiozia.
Rimasi sveglia fino all'una. 
Decisi quindi di andare a dormire,da sola,senza aver detto "Buonanotte Zayn".

Erano le quattro passate e mi girai come mio solito per sistemarmi meglio la coperta.
Quando mi girai sull'altro capo del letto,mi scontrai con una sagoma straiata su un lato.
Lì per lì non ci feci caso,anche mi accoccolai anche.
Al mio risveglio capii che la sagoma misteriosa era Zayn.
Durante il mio quarto sonno si era messo sul mio letto completamente vestito e si era addormentato come un bambino.
La  luce fioca delle sei del mattino aveva illuminato per metà il suo viso dalla pelle di porcellana scura.
Aprì un occhio,tentò di farfugliare qualcosa ma il suo alito puzzava troppo di alcol.
"Shh,continua a dormire" dissi dolcemente chiudendo i suoi occhi.
Lui si poggiò sul mio petto e continuò a dormire mentre gli accarezzavo i capelli.

Dopo circa tre ore si svegliò.
Aprì gli occhi e mi vide con aria sbalordita.
"Che cos'è successo?"
"Non so dimmelo tu" dissi con un sorriso in faccia.
"Davvero scusami,non so cosa mi sia preso"
"Tranquillo,che cosa vuoi mangiare per colazione? Pancakes? Cereali?"
"Pancakes" disse stropicciandosi gli occhi.
"Ok,ti chiamo quando è pronto! Tu magari fatti una doccia"

Sentii il ticchettio dell'acqua della doccia aumentare.
Come i le domande che gironzolavano nella mia testa.
Perché era tornato ubriaco? E quella biondina?
Poi mi venne un'idea. Stupida?Geniale? 
Andai in camera e presi il suo cellulare dal comodino.
Messaggi > Perrie: dove sei? - grazie per la bellissima serata, xoxo zaynetor"

"Che stai facendo?" mi urlò.
"Mi sembrava che il telefono stesse squillando,scusa" chiusi tutto e riposai il cellulare.
Tornai in cucina senza dire una parola.
Zayn aveva un'espressione confusa.

"A tavola,i pancakes sono pronti"
"Grazie" prese posto di fronte a me e iniziò a mangiare.
"Vuoi anche un po' di latte?"
"No,grazie. Ma perché sei così gentile con me?"
"Sono così con chi decido di aprirmi,vanne orgoglioso!" dissi ridacchiando.
Mi sorrise con la bocca piena di cibo.
"Ottimi!" disse indicando il piatto.
"Ti ringrazio! ...Allora...Com'è andata ieri?"
"Bene!"
"E quella tizia?"
"Chi,Perrie?"
"Sì,lei. Mi sembra di averla già vista!"
"E' la cantante di un gruppo famoso qui"
"Ah,sì. Allora?"
"Niente,siamo usciti"
"Ah,ok.
Sinceramente non mi andava più di indagare. Se avesse voluto dirmi le cose come stavano,mi avrebbe trovata lì pronta ad ascoltare.
Si alzò e portò il piatto nel lavello.
"Grazie per la colazione,era deliziosa" mi stampò un bacio sulla guancia.
Io diventai rossa. Proprio come la prima volta.
Per distrarmi presi un libro ed iniziai a leggere.


Spazio all'autrice
Zan,zan,zaaaaan. Perché Zayn era ubriaco? 
Certo che questa Perrie non me la conta giusta...

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


"Allora,Frankie...Ieri cos'hai fatto?"
"Mah,niente di speciale... Ho visto un po' di tv". Bugia. Ero stata tutto il tempo ad immaginare l'uscita del donnaiolo.
"Bene,e stasera ti va di uscire?"
"Soli io e te?"
"No,in verità c'è anche Perrie. Dice che vuole conoscerti" - "Ma io non voglio conoscere lei. La mia autostima cadrebbe a pezzi" pensari
"C..Certo" dissi a denti stretti.
"Andremo a fare una bella cenetta!"
"Ottimo".
Dopo la terza volta che mi distolse lo sguardo dalle pagine ingiallite del mattone che stavo leggendo,mi prese per un braccio e mi portò sul letto.
"Mi fai un massaggio?"
Le emozioni che provavo in quel momento erano trentamilioni e non riuscivo a spiegarne nemmeno una.

Si tolse la maglia. Sbucarono da sotto la t-shirt cinque tatuaggi.
I tatuaggi che quella sera avevo ben esaminato.
Il cuore sulla parte bassa dell'addome,le due scritte sul petto,e i due disegni sulla parte interna del fianco e dietro al collo.
Si mise supino.
"Scusa,ma dove lo vuoi il massaggio?"
"Tu pensa a farmi rilassare"
In quel momento gli avrei voluto urlare contro "testa di cazzo,non sono la tua serva",ma l'ultima cosa che volevo era litigare con lui.
Presi la boccetta di olio di mandorla e ne misi un po' sul palmo delle mani.
Aveva gli occhi chiusi,ma ogni tanto ne apriva uno per vedermi all'opera.
Non nego di aver amato il momento in cui passavo la mia mano sui suoi addominali,sul suo petto e sul suo collo.
La voglia di drogarlo di baci era pari alla mia voglia di ammazzare quella "Perrie".
Anche stando fermo,quel ragazzo sapeva come sedurmi.
Io non mi sono mai ritenuta una grande seduttrice,ma a quanto pare a Zayn piaceva il mio massaggio,soprattutto quando arrivavo al tatuaggio a forma di cuore.
Ogni tanto dalla sua bocca usciva un "Sì,mi piace","Quanto mi rilasso". Inutile dire che l'eccitazione aumentava.
"Girati,ti faccio la schiena"
"Non mi va" disse ridendo e schizzandomi addosso l'olio.
Iniziò una vera  e propria battaglia,che terminò con una mia resa.
Lui mi stringeva i polsi. Lui era sopra di me. Lui aveva dei pantaloncini troppo sottili.
I nostri occhi si incontrarono,cosa che avevo evitato per una settimana circa.
Si inumidì le labbra. Ancora lo stesso giochetto?
Con tutta la forza che avevo mi girai e mi alzai dal letto,lasciandolo lì,da solo.
"Dove vai?"
"In bagno" mentii. Avevo bisogno di una tregua o il mio corpo si sarebbe completamente sottomesso.

Uscii,tirando l'acqua.
"Schiena" mi disse,indicando la boccetta d'olio.
Si sdraiò a pancia in giù. Mi misi cavalcioni sul suo sedere. Quanta vergogna. 
Iniziai a massaggiare la schiena. E che schiena.
Le sue braccia erano qualcosa di spettacolare. Tutto era definito tanto che l'olio si andava a posare tra le pieghe dei muscoli.
Mentre le mie mani scivolavano sul suo dorso pensavo a quella tizia.
E se lei avesse fatto esattamente le stesse cose che io sto facendo con lui?
E se avessero continuato?
Ad interrompere i miei pensieri fu un urlo di Zayn.
"Frà,mi fai male!"
Senza accorgermene gli avevo conficcato le unghie nel suo braccio.
"Scusa,pensavo ad altro!"
"A chi?"
"No,nessuno"
Si girò. Si mise su di un lato con il braccio piegato sotto l'orecchio.
"Ma dimmi un po',tu sei una tipa gelosa?"
"Chi? Io? No!"
"Meglio così. Non le sopporto le tipe così" disse toccandomi il naso a patatina.
"Già e tu lo sei?"
"Sì,tremendamente. Nessuno deve toccare ciò che è mio!"
"Scusa,eh,ma sai cos'è la legge dei sessi?
"Sì,che io sono l'uomo e tu la donna"
Provai a ribattere,ma scossi la testa e decisi di assecondarlo. 
"Sai che sei bella?"
"E sai che mi dà fastidio quando me lo ricordi?"
"Perché? Dovrebbe essere una bella cosa! Con le altre così funziona!"
"Dovrebbe. Io non sono le altre,ricordalo". 
Rise.
"Ma cosa ti ridi?!" sbottai.
"Niente,sei simpatica!"
Tentai di dargli uno schiaffo. Mi bloccò la mano. Usai l'altra,e me la bloccò.
Mi serrò le gambe. Sembravo un capretto in procinto di essere macellato.
Mi guardò dolcemente.
"Ora ripeti con me: "so di essere bella". Su!"
"NO."
"Se lo fai ti lascio,altrimenti paghi pegno!"
"Quale pegno?"
"Lo scoprirai. Uno,due e tre. DILLO!"
"NO."
"Bene!" fece un sorrisetto malizioso e prese il filo elasticizzato che aveva al polso.
Mi fermò le mani. Iniziò a solleticarmi.
Non la smettevo di ridere.
Si mise a cavalcioni sulla mia pancia,con il busto rivolto ai miei piedi scalzi.
Iniziò a solleticarli. Iniziai a scalciare.
Si fermò. Si girò.
"Ora dillo." si avvicinò al mio viso.
"SO" accorciò le distanze.
"DI ESSERE". era sempre più vicino.
"BE.." era troppo vicino che non riuscii a finire la parola.
Mi accarezzò il viso e mi diede un bacio troppo vicino alle labbra.
"Bella" concluse. Mi fece l'occhioliino e iniziò ad accarezzarmi le gambe.


Spazio all'autrice
Oddio mi sento davvero come nel racconto.
Ringrazio V. per avermi recensito il capitolo precedente e per i bei complimenti.
Grazie alla mia immaginazione e alla mia voglia di non smettere di sperare.
Sembra un discorso per un diploma ahahah 
gudbai

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Chapter 9 ***


I brividi. La pelle d'oca. Tutto all'ennesima potenza.
"Senti,ma come mai ti piace questa Perrie?"
prese il cellulare e mi fece vedere una sua foto.
Era davvero carina anche se ripetevo a me stessa "tu sei migliore".
"Questa è Perrie"
"Sì,carina". Chiusi subito la foto. Poi continuai.
"Quante ragazze hai baciato?"
"Tu pensi che io sia un puttaniere,vero?"
"Sì,lo penso" dissi sorridendo.
"In realtà sono poche quelle che mi hanno fatto andare in tilt"
"Non ti sto nemmeno a chiedere chi sono" dissi girandomi dall'altro lato.
"Perché fai così?"
"Niente così"
"Allora il solletico non t'è servito a niente?"
"Probabilmente" dissi balbettando.
"Magari qualcuno è innamorato pazzo di te e tu non te ne accorgi. L'importante è che tu cerchi di stare bene con te stessa."
Mi girai per un istante. Lo guardai con la classica faccia di chi non si aspetterebbe mai un'affermazione del genere da chi dice che l'avocado è un vegetale.
"Malik,ma vaffanculo!"
Mi chiusi nel bagno. Lui bussò.
"Che ho detto di male?"
Aprii l'acqua della doccia. Iniziai a togliermi i vestiti.
"Non spiare,Malik. Io ti conosco" urlai dietro la porta.
"Se avessi voluto sarei entrato da un pezzo."
Quella frase mi lasciò di stucco. Cosa voleva significare? Che non gli piacevo abbastanza? Che non sarei mai stata alla pari di Perrie?
Quante pippe mentali.
Non mi ero mai fatta bella per un ragazzo,ma quella sera volevo far nascondere quella bionda finta sotto il tavolo.
Sfida accettata.
"Senti,io ci metto un po' a prepararmi. A che ora è la cena?" dissi uscendo solo la testa dalla porta,nascondendo il corpo.
"Alle otto"
"E che ore sono?"
"Le sei e mezza"
"Grazie,pasticcino"
PASTICCINO? Dopo aver detto una cosa del genere,mi chiusi immediatamente in bagno.
La mia schiena scivolò sulla porta fino a quando il mio sedere non toccò terra. Davvero avevo detto quella cosa?
Con che coraggio sarei uscita da quel bagno? Oh,ma basta Francesca. Tu così non andrai mai avanti.
Mi buttai sotto la doccia. Scelsi di utilizzare il mio adorato shampoo al cocco,dalla bottiglietta arancio tropicale.
Mi asciugai con quel piccolo straccio del mio asciugamano.
Con i capelli ancora bagnati ma raccolti in una pezza rosa cipria,uscii dal bagno in punta di piedi.
"Bell'outfit!"
"Esci dalla mia stanza,devo cambiarmi!"
"Ma dimmi un po',è come quelle vestaglie dell'ospedale che ti lasciano scoperto il posteriore?" rise.
Effettivamente era già tanto che riuscivo a coprirmi il seno e le cosce.
Cercai invano di trovare qualcosa da lanciargli appresso.

Aprii l'armadio. 
Quante cose che avevo ripromesso di mettere ma che non avevo mai il coraggio di fare.
Strano perché io sono quel tipo che compra dicendo "magari un giorno mi potrà servire".
Presi un paio di vestitini appesi all'asta di ferro.
Un pantalone rosa cipria e uno celeste.
Un jeans. Due camicette. Un blazer e un coprispalla.
"Alle scarpe ci penserò dopo"
Posizionai tutto sul letto.
"Ora quale metto?"
Iniziai a provare e a specchiarmi.
"No,con il vestitino sembro troppo escort di basso borgo"
Provai un abbinamento fatto di pantaloni celesti,una camicetta bianca con un colletto nero,delle zeppe e la mia chanel,primo acquisto costoso appena arrivata a Londra.
Sulle guance misi un blush rosato,che si sposava perfettamente con la mia carnagione chiara e mascara abbondante.
Optai per un rossetto rosso fuoco. Dovevo utilizzare tutte le parti più belle di me per fare colpo e sapevo che le mie labbra erano un punto a favore.

Otto in punto.
"Malik,sono pronta!"
Mi spostai nell'ingresso,dove lui era poggiato di spalle allo stipite della porta con le chiavi in mano.
Si girò di scatto.
"Andiamo?"
Mi aspettavo un misero "Stai bene". Ma niente. Presi il mio solito impermeabile color cammello e seguii il pakistano in macchina.

"Dove abita questa?"
"PERRIE" -scandì bene il suo nome -"abita dietro l'angolo"

Girato l'angolo,ecco in lontananza una figura femminile con un lungo vestito nero e una fascia a fiorellini in testa.
Zayn suonò.
"Vai dietro!"
"Perché non può mettersi lei dietro?"
"Non discutere" disse a denti stretti,fingendo un sorriso davanti alla ragazza.
Mi alzai amareggiata. Era deciso,nuova sfida: rovinargli la serata.
"Ciao,piacere Perrie. Tu sei la ragazza di cui il signorino mi parla fin troppo?" disse con la sua voce rauca-stridula. Ok,aveva una voce abbastanza strana da descrivere.
"Sì,sono io. Il piacere è tutto mio" - ma quale piacere,non vedevo l'ora che andasse via.
"Ragazze,oggi vi porto in un bel ristorante!"
"Iuppi" dissi ironizzando e sprofondando nel sedile posteriore.
Per tutto il viaggio,non avevano smesso di parlare. Lei era sempre con un sorriso sulle labbra ed aveva la risposta pronta.
L'esatto contrario di me in quel momento. Non mi sarei mai meravigliata se avesse preferito lei a me. L'avrei preferita anche io e di certo anche tutta la mia famiglia. Lei rendeva orgogliosi i suoi. Il massimo che avevo fatto io era pagarmi l'affitto.

Arrivammo in un ristorante perfetto,elegante e sobrio.
Zayn da bravo gentleman spostò la sedia per far sedere Perrie,poi fece lo stesso con me.
"Cosa prendete?"
"Non saprei,consigliami tu" disse ridacchiando Perrie.
Quanto era odiosa. La bottiglia di vino che era appena arrivata al tavolo sembrava implorarmi "buttami addosso alla vipera,fallo". Tipo i biscotti di Alice nel paese delle Meraviglie. Solo che io vivevo in una realtà che faceva anche abbastanza schifo.

A fine serata,dopo aver parlato poco quanto niente,tornammo a casa.
"Allora ti è piaciuta?"
"Cosa,la serata o la tizia?"
"Mi dici cosa non ti va bene?"
"Ora te lo dico" - no ti prego non dirglielo - "Sai cosa non mi va bene?" -cazzo.-"Tu. Tu che preferisci che io ti faccia da candela. Tu che mi fai stare malissimo. Tu che pensi di poter giocare solo con me. Tu non hai capito un cazzo."
"Ma scusa,la nostra non doveva essere una semplice amicizia?"
"Quando lo hai detto?"
"A casa mia,ricordi?"
I miei occhi erano diventate due fessure dalle quali usciva solo rabbia e frustrazione.
"Basta Malik,domani te ne torni a casa tua. Non ho bisogno della tua compassione. Buonanotte." chiusi a chiave la porta della camera.
Andai in bagno a sciacquarmi la faccia. Infilai le cuffie nelle orecchie e sprofondai nel letto.
Guardai la boccetta di olio. Quanti ricordi. I momenti in cui lei non era presente. I migliori momenti.
Girai la testa dall'altro lato,chiusi gli occhi e tentai di addormentarmi. 

Spazio all'autrice
Manca poco e inizio a piangere :(
BTW,Grazie a Taylorswift ,Ale e alla mia Lalla per le loro bellissime recensioni. Spero che questo nuovo capitolo possa piacervi allo stesso modo.
Ps: https://p.twimg.com/Av1MBQoCQAAZnyS.jpg:medium questo è l'outfit che indossavo ahah 
Ciao belli!



Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


Passai la notte insonne. Annegai nelle mie lacrime.
La mia vita era uno schifo in quel momento. Avevo una sola persona vicino a me. 
L'avevo cacciato dalla porta. Tentavo di cacciarlo dalla mia vita.
Mi faceva del male. Sono così,quando qualcosa va male mi chiudo in me stessa e sprofondo nelle sabbie mobili dei miei pensieri e delle mie paure.

Passarono circa cinque mesi e la primavera si faceva sentire.
Niente notizie dal pakistano o dalla bionda.
Probabilmente si erano fidanzati. Come biasimarli. Erano perfetti.
Spesso mi fermavo davanti al divano dove era solito dormire. Accarezzavo i cuscini. Annusavo la sua boccetta di profumo che aveva distrattamente dimenticato durante il suo brusco trasloco.
Cinque mesi di completo vuoto.
Una voragine occupava tutto il mio corpo. Mi sentivo un buco nero nell'Universo.
Uscii di casa chiudendo delicatamente la porta,come facevo quando lui era in casa,per evitare di svegliarlo.

Ora era tutto chiaro,io ero completamente innamorata di lui.
Ma non ero ricambiata.
Passai per un'edicola: PERRIE'S DATING ZAYN MALIK.
Comprai il giornale e mi sedetti ad una panchina per leggere tutto l'articolo.
Ad ogni punto scendeva una lacrima fredda e salata.
Ad ogni "Zayn and Perrie" il mio cuore si bloccava.
"Ci dovrei essere io al suo posto".
Come in un miraggio lo vidi lontano,dall'altra parte della strada.
Si accorse di me,ma era immobile.
Eppure solo dieci metri ci dividevano.
Non fece niente. Dal nulla sbucò la sua amata fidanzata,seguita da un'orda di paparazzi.
Lui continuava a rimanere immobile. Continuava a guardarmi e a non fare niente,nonostante io fossi in procinto di piangere. Avrei davvero voluto che il tempo si fermasse. Avrei davvero voluto che lui si avvicinasse a me e mi abbracciasse,che mi dicesse "Va tutto bene,siamo solo io e te contro il mondo".
Perrie alzò lo sguardo e spinse Zayn. Anche lei aveva visto.
Feci finta di niente e continuai a camminare,nonostante le mie lacrime implorassero di scendere liberamente e scavare il mio viso pallido.

Arrivò la sera e non mi ero mossa dalla panchina del parco.
Speravo in qualcosa che non sarebbe mai successo. Speravo che il mio pakistano sarebbe tornato da me.
Speravo in un suo gesto,in un suo "ciao".
Io speravo. Ma sperare troppo a volte fa male. E' come se un insistente ticchettio si riproducesse imperterrito nel tuo orecchio e tu lì a dire "dovrà smettere prima o poi". Ma quando arriva questo "prima o poi"?
"DIO,SE E' RIMASTA UN PO' DI FELICITA' DIETRO TUTTO QUELL'ODIO CHE PROVI NEI MIEI CONFRONTI,LASCIA CHE ARRIVI A ME. NE HO DAVVERO BISOGNO",urlai aprendo le braccia e porgendo il viso al cielo.
Cadde una goccia,poi due.
Iniziò a piovere.

Aprii di fretta e furia il portone del mio appartamento. Salii le scale.
Scivolai e mi feci male una gamba.
Zoppicando fino all'ultimo scalino,notai una busta di fianco alla mia porta.
"E' datata 1 gennaio e noi siamo al... 15 di marzo. Poco ritardo insomma"
L'aprii senza badare troppo a romperla.
"Ti scrivo di nuovo" dopo le prime quattro lettere capii subito chi fosse il mittente.
rimasi a bocca aperta. 
Continuai a leggere "per farti sapere che io sto bene. E tu come stai?
Sarà anche poco,per i tuoi canoni,il tempo che ho passato lontano da te,ma già mi manchi. Mi manca la tua buonanotte prima di addormentarmi,i nostri spuntini dell'una e un quarto,i graffi di William. Mi manchi. 
Perrie sta bene,ogni tanto chiede di te,ma non le rispondo mai. So che è lei la causa per cui io e te non ci parliamo più. Certo lei è una ragazza fantastica,ma niente e nessuno può superarti.
Mi manchi,nana.
Ps: guarda bene,ci dovrebbe essere un regalo.
"
Presi la busta,e ci frugai all'interno.
Tirai fuori un anello d'argento. Forse troppo grande per le mie dita,ma non per il pollice.
Ero seriamente indecisa sull'indossarlo o meno,ma era l'unico modo per averlo vicino.

Arrivò finalmente l'estate. 
Passai come ogni giorno per la solita edicola.
Nuova stagione,nuova notizia: PERRIE BROKE WITH ZAYN MALIK.
Stiamo parlando della stessa Perrie? Lui è il mio pakistano?
Comprai la rivista. Lessi l'articolo.
Non potevo negare di essere felice. Il mio sguardo si soffermò su una foto,quella in cui lei gli tirava un ceffone davanti a tutti.
"Ma come s'è permessa questa?"
Scossi la testa e misi la rivista nella mia borsa.

"William,oggi vado un po' in piscina!"
"MEOW"
"Tranquillo,il cibo per te c'è!"
Uscii di casa con il mio borsone.
Nella buca delle lettere c'era un pezzo di carta indirizzato a me.
Lo presi e lo aprii.

"Shut the door, turn the light off 
I wanna be with you, I wanna feel your love 
I wanna lay beside you, I cannot hide this 
Even though I try 
Heart beats harder, time escapes me 
Trembling hands touch skin 
It makes this hard, girl 
And the tears stream down my face 
If we could only have this life for one more day 
If we could only turn back time, you know I'll be 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today 
Close the door, throw the key 
Don't wanna be reminded, don't wanna be seen 
Don't wanna be without you, my judgement's clouded 
Like tonight's sky 
Undecided voice is numb 
Try to scream out my lungs 
It makes this harder 
And the tears stream down my face 
If we could only have this life for one more day 
If we could only turn back time, you know I'll be 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today 
Flashes left in my mind 
Going back to the time 
Playing games in the street 
Kicking balls with my feet 
Dancing on with my toes 
Standing close to the edge 
There's a pile of my clothes 
At the end of your bed 
As I feel myself fall 
Make a joke of it all 
You know I'll be 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today 
You know I'll be 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today"

Ripensai alle parole durante il tragitto casa-piscina.
Mi scesero delle lacrime.
Lacrime calde. 
Sapevo chi avesse lasciato quel pezzo di carta con il testo di una canzone. 
Zayn Jawaad Malik. 
Ma ormai era troppo tardi. 
Non saremmo mai potuti essere una coppia felice.
Sapevo che mi avrebbe fatto soffrire. Chiusi il fogliettino nella tasca del borsone.

Stranamente in piscina non c'era quasi nessuno.
Non curante mi tuffai. I miei pensieri avevano bisogno di acqua fredda per scivolare via dal mio corpo.
Ma il mio cuore? Di cosa aveva bisogno il mio cuore?
Sarei stata felice?


Spazio all'autrice
Due capitoli in giornata ahah
Ringrazio davvero tutti per le recensioni. Anche se ne sono poche,per me significano tanto.
Grazie in particolare a Selly98.
Buona lettura.
Ps: la canzone è moments degli one direction.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


*dlin dlon*
"Chi è?"
"Zayn"
Zayn? Proprio lui?
"Entra".
Appena lo vidi nell'ingresso il mio stomaco si annodò,il cuore batteva all'impazzata.
Gli corsi incontro e lo abbracciai.
Le parole non erano necessarie.
Quello di cui avevo bisogno era la sua mano sulla mia. Le sue braccia che mi proteggevano.
Avevo bisogno che il suo cuore si legasse al mio.
"Vedo che l'anello non lo hai mai tolto"
"Come lo fai a sapere?"
"Si vede il segno"
Risi. Lui mi guardò con il suo solito sorriso di chi è in pace con la vita.
Lui era un dipinto e il suo sguardo e il suo sorriso erano la cornice. Non avrei mai desiderato cornice più bella di quella.
Mi abbracciò ancora una volta.
"Promettimi che non ci staccheremo più"
"Te lo prometto" dissi porgendogli il mignolo.
"Perché il mignolo?"
"Hai mai visto due bambini sciogliere una promessa?"
"No"
Non perse tempo e mi scaraventò sul divano.
Inziò a solleticarmi. Io odiavo il solletico.
Il suo solletico però no.
Il suo solletico era una prova in più del fatto che lui sarebbe rimasto davvero con me.
Cos'altro poteva andare storto?

"Zayn,allora,dove vorresti andare?"
"mmm,vediamo" ci pensò un po' su "posso portarti lontano da qui? facciamo un picnik!"
"Un picnik?"
"Sì,lo hai mai fatto?"
"No"
"Allora prepariamo un sacco di cose da mangiare e mettiamole in un cestino con una tovaglia a quadretti rossa e bianca" rise.
"Va bene,agli ordini capitano"
Mentre stavo per uscire di casa,mi tirò a sé.
Ad un soffio dal suo naso mi disse sussurrando "Davvero mi sei mancata" e mi stampò un bacio in fronte.
Gli sorrisi. "Anche tu mi sei mancato tanto".
Scesi al negozio di alimentari sotto casa.

"Zayn,ho comprato del prosciutto!" dissi rientrando.
"Ottimo,io ho preparato tutto!"
"Andiamo,allora?"
"Andiamo!"
Mi prese sottobraccio e uscimmo dall'appartamento.


"Quando arriviamo?Quando arriviamo?Quando arriviamo?"
"Ora!"
Dopo mezz'ora.
"Quando arriviamo?Quando arriviamo?"
"Tra un po'!"
"Ma anche prima hai detto così!"
Mi indicò una benda. "Mettila!"
"Perché?"
"Mettila e non fare storie,signorinella!"
"Agli ordini".


"Puoi toglierla!"
Mi tolsi la benda e mi ritrovai davanti un alto faro,una scogliera ed un prato verde. Alberi in fiore,uccellini cinguettanti,il rumore del mare e il ragazzo dei sogni.
Ora sì che potevo definire la mia vita "perfetta".
Mi avvicinai alla scogliera.
Le ho sempre adorate. Mi davano un senso di libertà. Era la fine di qualcosa,ma l'inizio di qualcosa di ancora più immenso.
Sentivo che anche la nostra relazione sarebbe stata così,immensa,infinita.
Sentivo che nessuno mai si sarebbe messo tra me e lui.
"Francesca" mi faceva ancora ridere il modo in cui lo pronunciava "è pronto!"
Mi sedetti sulla tovaglia rigorosamente a quadretti rossa e bianca. Ero difronte a lui.
La sua pelle ambrata faceva un baffo al sole che splendeva. I suoi occhi castani brillavano più dell'acqua.
Mi guardò. Iniziò a cantare un pezzo della canzone.

"You know I'll be 
Your life, your voice, your reason to be 
My love, my heart is breathing for this 
Moment, in time I'll find the words to say 
Before you leave me today "


Mi scese una lacrima. Non fece in tempo ad arrivare a metà guancia che lui con le sue mani grandi me l'asciugò.
La cancellò dal mio viso. Cancellò tutte le brutte emozioni della mia vita,come una gomma che cancella la matita.
Si avvicinò di più.
Davvero non c'era più scampo.
Le sue labbra questa volta non riuscivano a sedurmi,non perché non fosse così,ma perché dietro a quel bacio c'era amore e non la semplice voglia.
Eravamo così vicini che sentivo il suo battito del cuore.
Finalmente intorno a noi c'era quella pace che aspettavo da tanto.
Mi prese il viso dolcemente e si avvicinò.
In quel preciso istante,nel momento in cui lui mi baciò sulle labbra mi innamorai di nuovo.
Mi innamorai dell'amore.
Una cosa l'avevo capita,l'amaro in bocca era solo il retrogusto. L'amore è qualcosa di dolce,come un biscotto.
Sapevo che per lui avrei fatto qualsiasi cosa,anche andare in capo al mondo per renderlo felice.
Capivo che per lui fosse lo stesso. Lo capivo quando mi guardava,quando mi parlava e quando tentava di darmi sempre ragione.

Mi prese fra le sue braccia e ci stendemmo sul prato.
Il miglior viaggio della mia vita non è stato a Parigi,o a Londra o a Dubai. Il miglior viaggio era quello dell'amore,con biglietto un suo bacio e con mezzo i suoi abbracci.
Nonostante tutto avevo paura di dirgli ti amo.
Non mi ero mai esposta così tanto,ma nella vita bisogna rischiare.
"Ti amo"
"Come scusa?"
"Ti amo"
Mi sorrise,ma non rispose.

*drin drin*
"Scusa un attimo,vado a rispondere"
"Certo fai pure"
Nel mentre lui faceva su e giù parlando al telefono,io ripensaia quei momenti così vicini,ma che avrei voluto non fossero mai passati.
Non avrei dovuto dirgli ti amo,sapevo fosse troppo presto.
Ma se non lo avessi fatto? Sarebbe andata nello stesso modo?

Malik tornò dalla lunga chiamata.
"Scusa,mi cercavano"
"No,tranquillo. Posso sapere chi era?"
"Lavoro,sai com'è. Le ferie e robe simili. Comunque dov'eravamo rimasti?
si distese vicino a me e mi iniziò ad accarezzare i capelli.
Non era il lavoro,questo era poco ma sicuro.
Aveva una faccia troppo sconvolta. Era troppo preoccupato. Gesticolava troppo e si mordeva il labbro. 
Non era il lavoro.


Spazio all'autrice
Eccomi qui,spero che questo capitolo sia di vostro gradimento.
Perché Zayn era sconvolto?
Secondo voi che sta per succedere?
Grazie mille a Chiara per la sua recensione e a tutti quelli che leggono.
Mi rallegrate le giornate :)
Orevuà(r) <3


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Chapter 12 ***


Tornammo a casa,come se non fosse successo nulla. Ma io non la smettevo di osservarlo.
"Grazie per la bella mattinata",dissi.
"Grazie a te per avermi accettato dopo tutto".
Gli sorrisi dolcemente.
Posò la sua mano sulla mia coscia. Iniziò ad accarezzarla. Certcò la mia mano per poterla tenere stretta e al sicuro nella sua.
"Non ne ho mai incontrate persone come te" mi disse interrompendo il silenzio.
"Cioè?"
"Forti"
Alludeva sicuramente a uno dei segreti che quella sera ci eravamo detti.
Lui sapeva che il mio più grande sogno fosse di diventare una cantante. Sapeva che l'unica persona che credeva in me era mia zia ed era morta.
L'avevo sempre considerata la mia prima mamma e lei,dato che non aveva figli,mi considerava di sua proprietà.
Prima di morire mi regalò una collanina d'oro a forma di microfono.
Quando mi disse "forti",subito la tirai fuori e la baciai.
Quella donna era il mio angelo custode.
"Mi stupisce anche il fatto che tu sia rimasta vicino a me nonostante tutto"
"Eh già,io sono così"
Avrei voluto dirgli che l'amavo,ma sapevo che la cosa non mi avrebbe portato vantaggi.
"Anche a me piace credere nei sogni"
"E qual è il tuo sogno?"
"Cantare per lavoro. trasformare la mia passione in qualcosa che mi darà frutti. Avevo pensato di presentarmi ad un talent show"
"Passeresti sicuramente"
"Grazie per il conforto"
"E di cosa,è la verità. La tua voce è pazzesca. Mi hai fatto scendere perfino una lacrima!"
Ridacchiò.
"Non ce la potrò mai fare,sono troppo timido"
"Nella vita bisogna rischiare,altrimenti non combinerai mai nulla"
Mi osservò senza dire una parola. Afferrò il concetto.
"Sai,mia zia mi ha insegnato ad avere il coraggio di sognare."
"Dare to dream",questo era il tatuaggio che avrei sempre voluto farmi in suo onore.
"Zayn,fanno male i tatuaggi?" dissi per interrompere il silenzio che si era formato.
"Dipende dal posto"
Mi abbassai una spallina ed indicai il punto preciso.
"Qui"
"Sei donna,sopporterai il dolore meglio di chiunque altro".
Il suo tono era freddo,dalla sua bocca uscivano risposte concise e brevi.

"Posso farti una domanda?"
"Spara"
"Cosa ti piaceva di Perrie?"
I suoi occhi si spalancarono. Il suo viso lasciava intravedere ogni emozione che provava al suono del nome "Perrie".
"Probabilmente il fatto che con lei mi trovassi bene"
"Come mai vi siete lasciati?"
"Probabilmente incomprensioni"
"Ma ti piace ancora?"
Quella era la domanda che avrebbe definito la mia idea di lui. Avrebbe definito la relazione.
Indugiò parecchio. Come biasimarlo,passare da una star ad una ragazza sconosciuta anche a se stessa non era una cosa facile.
"E' sempre una bella ragazza. Ci sono stato insieme e se conside..."
"Malik:si o no?"
Fermò di colpo la macchina,tanto che andai a sbattere contro il parabrezza.
"Non so dove vuoi arrivare,ma se pensi che io voglia lei ti sbagli di grosso,tu sei l'unica per me." mi disse guardandomi con un'espressione seria. Mi ripetè le ultime cinque parole con la stessa naturalezza con cui si chiede l'orario.
Poi ripartì.

Il viaggio era lungo ed io mi addormentai.

Mi svegliai nel mio letto,con il pakistano al mio fianco. 
Dejà vu.
Mi strinsi a lui come se fosse l'ultima cosa da fare prima di morire. Nel mio abbraccio traspirava tutto l'amore che volevo dargli.
Avevo deciso che lui sarebbe stato il primo a scoprire il mio corpo. 
Sì,ero ancora vergine.

Questa volta fu lui il primo a svegliarsi. Mi teneva tra le sue braccia,una prigione dalla quale non sarei mai scappata.
"Buon risveglio" mi disse il più dolcemente possibile,accarezzandomi il viso.
Poi mi baciò.
Il bacio non era più uno di quelli teneri. 
Aprì di poco la sua bocca,tanto basta per farci passare la lingua.Feci lo stesso.
Le nostre lingue sembravano fare la danza della pioggia. Ora erano unite,ora no.
Una sua mano era sul mio fondoschiena,l'altra era intenta a sbottonare i miei pantaloncini blu.
Le mie mani erano sul suo torace che cercavano di ricordare i punti precisi dei tatuaggi.
Ci rotolammo sul letto.
Quello che facevo in quel momento era girare gli occhi al cielo,tirare a me le lenzuola e godere.

"Ti amo"
Me lo disse nell'istante in cui ero in procinto di venire.
Lo avvicinai alla mia bocca.
"Non vale. Non vale."

Eravamo sul mio letto,nudi ed innamorati.
"Ti amo" mi sussurrò nell'orecchio.
Lo guardai soddisfatta.
"Anche io Zayn Jawaad Malik e ti amerò fino alla fine dei miei giorni,nonostante tutto"
Dopo pochi attimi di silenzio,gli girai il viso e gli dissi guardandolo negli occhi "ero in caduta libera e tu mi hai salvata".
Mi baciò. Continuava ad accarezzarmi il viso.
La stanza esplodeva d'amore, ed io non avrei mai immaginato una vita lontana da lui.

*drin drin*
"Ancora il lavoro,eh?" sbottai.
Guardò il display del suo Blackbarry e fece cenno di sì.
Si spostò nell'altra stanza.
Ero davvero incuriosita.
In punta di piedi mi avvicinai alla porta della stanza in cui il pakistano stava parlando al telefono ed origliai.
"Sì,d'accordo. Sai che non potrei mai farlo" si alternava ad un "Tutto quello che vuoi".
Concluse la chiamata ed io mi ristesi sul letto.
"Sei bellissima"
"Anche tu"
"Non me lo avevi mai detto,sai?"
"Davvero?"
""
"Che idiota". Lo baciai. 
Girovagavo per la casa con la sua camicia che mi copriva  a malapena il sedere.

Eccolo lì,il suo cellulare,posato sul piano in marmo della cucina.
Lui era nella doccia,così decisi di spiare.
Menù> registro>chiamate ricevute: numero privato.
La cosa si faceva ancora più sospetta.
Se mi chiamano con l'anonimo io al massimo li mando a fanculo,non dico "Sì,d'accordo".
Posai il cellulare non appena sentii il rumore della serratura del bagno aprirsi.
"Vuoi un tè?"
"Certamente" urlò dall'altra stanza.
Nonostante si fosse spogliato delle sue emozioni,era fin troppo misterioso.

Spazio all'autrice
La prima volta è sempre indimenticabile.
Grazie a itscionas,Ale e a Valeria per le recensioni.
Scusate per i possibili errori di battitura,ma l'ho scritto velocemente perché non vedevo l'ora di pubblicarlo. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensiate.
Un bacione a tutti.
Shulz!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Chapter 13 ***


"Zayn,senti manca il tè,puoi andarlo a comprare tu?" dissi sbattendo le palpebre e cercando di essere il più dolce possibile.
"Certamente" mi diede un bacino sul naso e scese.
Aveva lasciato il suo cellulare nel solito posto. Poveretto.
*drin drin*
"Proprio quello che cercavo" mi sfregai le mani e aprii la chiamata.
"Quello che ti ho detto prima è tutto chiaro? Devi assolutamente attenerti al piano oppure niente ricompensa"
*tu-tu-tu*
La voce era camuffata,rauca e stridula.
Chi poteva essere?

"Sono tornato!"
"Zayn,hanno chiamato al tuo cellulare,e ho risposto!"
"Chi era?" disse lasciando cadere le buste della spesa.
Lo guardai con un'espressione confusa. Si piegò a prendere la roba caduta in terra.
"Boh,non mi ha lasciato parlare" rifece cadere le buste.
Per evitare domande o discussione dissi ridendo "Io ti avevo chiesto solo il tè".
"Ho visto che mancava qualcosa e ho deciso di compare qualcos'altro"
"D'accordo".
Ed era tutto finito? Tutto qui?

"Zayn,ma mi nascondi qualcosa?"
"Chi?Io? No,perché dovrei?"
"Perché non lo so,ma dimmi la verità!"
"Ti amo"
"Zayn,non vale. Dimmi se mi nascondi qualcosa. Meglio che lo sappia ora piuttosto che troppo tardi"
"Non ti nascondo niente" disse poggiando la mano sul petto,in corrispondenza del cuore.
"Se lo dici tu" mi spostai nell'altra stanza.
Accesi il mio pc.
"Io so che c'entra quell'ornitorinco. Deve essere lei."
Andai sul primo sito che mi veniva in mente di talent show,tanto per confermare la mia teoria. X-factor.
"E quest'anno come special guest tra i giudici Perrie Edwards
Rimasi a bocca aperta.
Ero tanto vicina alla soluzione. 
Non dovevo farmi scoprire. Quindi tornai di là con la stessa naturalezza di come ero uscita.
"Zayn,dove vorresti partecipare?"
"X-factor"
"Ah,nervoso?"
"Per niente"
"Ma non eri timido?"
"Sì,ma so che andrà tutto bene"
"Lo spero"
"Che intendi dire?"
"Niente,semplicemente che spero che vada tutto bene"
"Ah"
"Cosa pensavi?"
"Niente,ma non me la conti giusta"
"Nemmeno tu" dissi a denti stretti.
"Come?"
"No,niente"
"Tu sei matta"
Tornai in camera. 
Digitai il suo nome e lessi tutto ciò che c'era scritto su wikipedia.
"Dovrebbero aggiungere ossessionatamente ossessionata di Zayn Malik che è MIO."

Passarono mesi e agli inizi di settembre Zayn si presentò al provino.
C'erano più di mille persone.

Dopo il provino Zayn tornò a casa.
"Sono passato!"
"Bravo"
"Non sei entusiasta?"
"No"
"Perché?"
"Perché hai preferito che non venissi"
"Mi avresti messo agitazione"
"IO?"
"Sì,tu."
"O forse perché c'era anche Perrie?"
"Non c'entra Perrie"
"Dammi una motivazione valida,allora"
"Non mi andava che venissi. punto."
Senza dire una parola uscii di casa. 
Io che gli avevo dato la forza di andare avanti e di inseguire il suo sogno. Io che gli avevo detto che avrebbe dovuto rischiare. Io non ero andata con lui al provino perché LUI voleva che non andassi? Cose da pazzi.

Tornai a casa dopo essermi calmata e lui non c'era.
"Zayn,dove sei?"
Non c'era. Era altrove,ecco dov'era.
Buttai un urlo. Scaraventai tutto in aria.
Entrai in camera con la rabbia che mi comandava.
Sul cuscino c'era un biglietto.
"Non cercarmi"
Due parole che mi uccisero.
Due parole che mi fecero accasciare al terreno.
Perché lui da un momento all'altro aveva deciso di non vedermi più?
Si era stancato di me?
E per quale motivo se continuava a dire che io fossi la sua vita?

La MIA vita non aveva più senso,ma in un modo o nell'altro sapevo che sarebbe andata peggio di così.
Tirai fuori la collanina. La baciai e andai a dormire,nonostante fossero solo le nove e venti.

Passarono mesi e mesi e io ero lì davanti al televisore a supportare in incognito quello che fino a poco tempo fa era la mia ragione per sorridere.
Mentre lui era lì che cantava e Perrie che si alzava in piedi e che gli faceva da mentore.
Intanto io dentro morivo.
Avevo smesso di mangiare e avevo iniziato a fumare.
Avevo perso circa dieci chili nell'arco di tre settimane e il cancro si faceva spazio nei polmoni.
Ero distrutta e tutti potevano notarlo,meno che lui.


Spazio all'autrice
tratto da una storia vera.
Grazie per le recensioni ad Ale,Vale e Chiara.
Ciaociao.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Chapter 14 ***


"Brutto stronzo,come ti sei permesso di trattarmi come una pezza? Otto mesi insieme,OTTO. Ti ho dato interamente me stessa e tu mi ricambi così,andandotene?
Io non voglio sapere che fai,come stai e con chi sei. Io non voglio sapere se sei dispiaciuto o meno. Io non voglio sapere più niente di te perché mi fai solo schifo. Schifo. SCHIFO.
" dissi scandendo l'ultima parola.
"Lasciami spiegare"
"Spiegare un cazzo. Dimenticati completamente di me,della mia persona. Dimenticati dove abito e tutto quello che c'è stato tra di noi. Avrei voluto non incontrarti. Maledetta quella sera che mi sono ubriacata. Maledetto tu che sei entrato nella mia vita come un uragano hai stravolto tutto. Stavo tanto bene senza nessuno al mio fianco,ma no. Tu hai voluto farmi assaggiare "l'amore" manco fossi uno chef. Basta." presi fiato. poi continuai "Tu ora saresti dovuto essere vicino a me sul divano a lanciare pop corn alla tv... Saresti dovuto essere ancora il mio fidanzato" dissi amareggiata.
"Ma io ti amo ancora" disse a voce bassa.
"Basta,Zayn. Io sono ormai morta di overdose dalle tue parole. Io mi sono scocciata di questo lascia e prendi. Sei un bambino,stupido e confuso.
Ti prego,continua a scopar
ti quella merda di donna e non venire più a piangere da me perché non ci sarò. Ciao." chiusi il telefono.
La verità? Speravo che lui richiamasse,ma non lo fece.

Due giorni dopo,mi trovavo nei pressi di un bar.
Sabato sera,il mio collega aveva deciso di uscire per prendere qualcosa.
"Dove preferiresti andare?"
Indicai decisa il solito bar di Zayn e le sue vittime.
Masochismo? Forse. Mi mancava troppo avercelo nella stessa stanza.
"Cosa prendi,Frankie?"
"Vodka con due olive,grazie. Tu cosa prendi?"
"Siamo sofisticate,a quanto pare" rise "Una birra"
"E tu sei più rozzo di me,a quanto pare" ridacchiai.
Nel mentre ci facevamo 'sto popò di risate,maledetta quella sera,entrò Malik.
Mi toccò la spalla.
"Posso parlarti" mi sussurrò all'orecchio.
"Non vedi che sono impegnata?" sorrisi al mio collega.
"Ciao,ci sono problemi?" si intromise.
"No,nessun problema. Devo solo parlargli due minuti,mi aspetti qui?"
"Certo" mi diede un bacio sulla guancia,cosa che fece infuriare non poco il pakistano.
Uscimmo fuori dal bar.
"Chi è lui?"
"Chi sei tu per farmi queste domande?"
"Sono Zayn Malik"
"E quindi?"
"Devi darmi una risposta"
"Altrimenti?"
"Ti porto via,andiamo" mi tirò per un braccio.
"Oh,dove vuoi andà? Mi devi lasciar stare. Tu per me non vali più niente." dissi togliendo le sue mani dalla presa forte dai miei polsi.
"Ah,non valgo niente?" si girò di scatto e mi stampò un bacio. Violento.
Con le mie mani sul suo petto lo buttai indietro e lo respinsi.
Gli diedi uno schiaffo. Si bloccò.
"Stai lontano da me" dissi indietreggiando.
"Ma io ti amo" urlò.
Mi avvicinai e gli tappai la bocca.
Mi guardò con degli occhi da cane bastonato.
"Malik,quegli occhi non mi fanno più effetto. E smettila di seguirmi o sono costretta a denunciarti e penso che sia l'ultima cosa che vuoi data la tua attuale popolarità"
"Aspetta" disse tirandomi ancora una volta.
"Che vuoi?"
"Abbracciami"
"Senti,mi sta aspettando e queste bambinate non le voglio fare. Tu mi hai detto esplicitamente di non cercarti,a proposito è squallido scriverlo su un  bigliettino"
Non la smetteva di fissare il terreno. Il lampione gli illuminò gli occhi ancora una volta.
"Ti prego,resettiamo tutto"
"Zayn,tu sai benissimo come sono. E' finita.
Detto questo me ne tornai indietro. 
Nel mentre aprivo la porta di vetro dissi "Ciao,Zayn è stato bello".
Lui continuava a fissarmi. E a fissarmi,anche quando ero uscita dal locale con la giacca del mio collega sulle spalle.
Non credevo di averlo lasciato davvero. Io non sono mai stata in grado di fare niente. E mi faceva male.
Sapevo me ne sarei pentita. Ma sapevo anche che lui sicuramente se ne sarebbe approfittato.
Ero cambiata. L'aveva notato anche dal fatto che non cascavo più ai suoi trucchetti. Erano visti e rivisti e io ero stufa.

Non nego il fatto che continuamente cercavo sue notizie sul web. 
MI colpì una in particolare.
"Zayn Malik's new tattoo"
Aprii la notizia. "Free falling" scritto sul costato.
Non sapevo se piangere,ridere o nascondermi.
Dopo due anni questo ragazzo si ricordava ancora di me.
Erano già passati due anni,già.

Arrivò una lettera a casa.
La prese Josh,il mio fidanzato.
Sì,avevo ricominciato la mia vita.
Brutto a dirsi ma l'avevo scelto uguale a lui,ma nessuno poteva confrontarsi con l'originale.
"Perrie Edwards e Zayn Malik celebreranno il loro matrimonio al vecchio faro"
NO,NO,NO,NO,NO,NO,NO,NO.
Non potevo permettere a quei due di sposarsi dopo le continue corna di quella bionda tinta e del mio pakistano.
Ma come fare?


Spazio all'autrice
Colpo di scena. Zan,zan,zaaaaaaan.
Grazie infinite per le recensioni a tutte. A. e S. grazie per le vostre continue recensioni,siete mitiche :) 

BAUBAU! ahah 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Chapter 15 ***


Giravo per casa con il telefono all'orecchio pregando per una risposta del pakistano.
"Dai,andiamo". Ero sempre più impaziente.
Al decimo tentativo finalmente rispose "Pronto?"
"Zayn,sono Francesca"
"Francesca? E che vuoi da me?"
"Ti prego,voglio assolutamente incontrarti"
Intanto avevo le dita incrociate.
"Eh,non saprei sono molto occupato"
"Ti prego" dissi con un filo di voce.
"Dove sei?"
"A casa,ma vengo dovunque tu voglia"
"Dev'essere importante per davvero,data la tua impazienza"
"Lo è. Dove ci vediamo?"
"Vengo io a casa tua,tanto sono nei paraggi. Massimo mezz'ora e sono da te"
"Grazie,Zayn. Grazie davvero. A tra poco"
"A tra poco"
Si sentiva lontano un chilometro il distacco che si era formato tra me e lui.
Era un distacco che mi faceva male. Era un distacco che speravo facesse male anche a lui.
Ok,il pesce ha abboccato,ma il piano è solo all'inizio.
Che cosa avrei dovuto fare una volta arrivato a casa?
Ci pensavo e ripensavo mentre sceglievo il rossetto da indossare.
Mentre mi pettinavo. Mentre mi mettevo quel vestitino adorabile che avevamo comprato insieme,vecchio di due anni.

*dlin dlon*
"Zayn" lo abbracciai.
Lui mi tenne per un po' tra le sue braccia. Poi si staccò.
"Allora,di cosa devi parlarmi?"
"Non mi vedi da due anni e non vuoi nemmeno parlare un po'?"
"Scusami" disse guardando a terra e grattandosi il capo.
Era diverso. Questa diversità,seppure fosse solo superficiale,mi piaceva.
"Vuoi qualcosa da bere? Qualcosa da sgranocchiare? Ho fatto i tuoi biscotti preferiti menta e cioccolato"
"Posso fumare?"
"Sì,andiamo sul balcone perché a William non piace il fumo"
"Tu fumi?"
""
"Da quanto?"
"Due anni"
"Non lo sapevo" disse tirando fuori una sigaretta dal pacchetto.
"Sono al mentolo?
""
"Sono le mie preferite" dissi rubandogliene una.
"Anche le mie" mi guardò.
"Tieni l'accendino" glie lo porsi e si accese la sigaretta. Era dannatamente sexy quando tirava.
Dopo tre tiri presi coraggio  e dissi "Ho letto l'invito
Mi guardò come se stesse aspettando un seguito.
"Vuoi un consiglio da amica?
"Tu non sei mai stata mia amica"
Stetti in silenzio. Feci un tiro alla sigaretta lungo,così non avrei dovuto parlare.
Continuò "Non sei mai stata mia amica perché sono sempre stato innamorato di te"
Buttai il fumo. Tossii. Mi girai lentamente con gli occhi sbarrati.
Lui era di fianco a me. Era girato verso di me. Aveva detto quelle cose alla sottoscritta. Alla deficiente che l'aveva lasciato andare.
"E' ancora così,Zayn? Sei ancora innamorato di me?"
"Il primo amore è sempre il primo amore"
Mi spiazzò.
"Non te l'ho mai detto ma dal primo giorno che ti ho incontrato mi sono innamorata di te,dei tuoi modi di fare.Del tuo piegare i vestiti,del tuo cambiare argomento,del tuo tentarmi costantemente,del tuo sorridere,del tuo guardarmi cucinare. Quando sei andato via tutto non ha avuto più senso. Sei stato l'unico. E l'unico ad andare via e ora che ti ho in casa mia non vorrei più lasciarti andare"
Mi prese la mano. Avvicinò la sedia alle sue spalle e mi fece sedere.
"Io non potrei mai dimenticarti. Non potrei mai dimenticare niente di te. Sei qui" indicò la mente "costantemente". Indicò il petto in corrispondenza del cuore "e sei qui dal primo momento in cui ci siamo guardati. Come potrei vivere senza di te? Eppure l'ho fatto. Ma nessuno ha mai detto che abbia vissuto bene. Ho zoppicato per tutto il tragitto perché sei parte fondamentale di me."
"E allora perché ti sposi? Perché mi hai fatto del male?"
"Ci sarà un giorno in cui ti spiegherò tutte le cose come stanno,ma fino ad allora io sono costretto a non dire nulla"
"No,ti prego"
"E' così"
"Il matrimonio è qualcosa di speciale,è importante e sacro. Capita una sola volta. Non sprecare questa opportunità"
"Lo so" disse guardandomi negli occhi.
"Ed ora che succederà?"
"Saremo di nuovo due estranei"
"No,io non ci sto"
"Devi starci" disse accarezzandomi la mano.
"Perché?" dissi con le lacrime agli occhi.
"Mi ami?"
"" dissi singhiozzando.
"Allora lasciami andare. Ritornerò prima o poi" disse asciugando le lacrime dal mio viso.
Mi alzai di scatto e corsi verso la camera.
Mi rincorse.
MI buttai sul letto,piangendo.
"Guarda"
Per un attimo bloccò le mie lacrime. Si alzò la maglia e mi indicò il tatuaggio.
"Secondo te perché l'ho fatto?"
"Non lo so" dissi stropicciandomi gli occhi.
"Sei parte fondamentale di me"
Mi ributtai sul letto.
"Non piangere,mi fai star male"
Detto questo si distese al mio fianco e poggiò la mia testa sul suo petto.
"Sei più bella quando non piangi"
"Non mi interessa. Io ti sto perdendo e non mi importa come appaio"
Si girò verso di me.
Mi prese il viso nelle sue calde mani. Poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie. Aveva gli occhi chiusi. Li chiusi anch'io.
Un bacio a stampo che durò dieci secondi.
"Tu non mi perderai mai. Con questo bacio ti ho passato tutto l'amore che provo nei tuoi confronti. Spero sia arrivato tutto"
Lo ribaciai.
"Spero non ti dimenticherai mai di me"
"Come potrei". Mi strinse tra le sue braccia forti. "Ti prego,vieni al mio matrimonio"
"Ma io ci sto male,Zayn. Ci sto malissimo"
"Fallo per me"
Indugiai per molto tempo.
"Solo perché sei la mia vita"
Questa risposta atterrò il pakistano che si avvicinò ancora una volta alle mie labbra. Mi guardò fissa negli occhi. I suoi brillavano come non lo avevano mai fatto prima d'ora. Erano lucidi. Gli scese una lacrima.
"E tu sei la mia".

La solita chiamata disturbò il nostro momento degli addii.
"Vai da Perrie,ti starà cercando"
Fece cenno di sì.
"Dille che è davvero tanto fortunata"
Mi baciò. "Lo farò".
Quanti baci rubati. Quanti sogni che stavano per andare in frantumi.
Aria era tutto quello di cui avrei avuto bisogno in quel momento.
Oltre a Zayn,chiaro.
Ma io non potevo più averlo. Era di Perrie e io dovevo rispettare ciò che il destino aveva in serbo per me.

Spazio all'autrice
Io ho pianto. punto.
Grazie per le recensioni e per le letture.
Il primo capitolo è arrivato tipo a 400 e più ahah 
Mi volatilizzo!
Ciao!


Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Chapter 16 ***


E cosa aveva il destino in serbo per me?
Sorprese? Disgrazie?
Un po' di tutto?

Il fatidico giorno del "sì,lo voglio" arrivò.
La cerimonia fu svolta al faro,il luogo in cui Zayn mi aveva portato per il nostro primo picnik.
Non nego la bellezza della sposa,che intanto faceva la carina con me.
"Francesca,sono felice che tu sia venuta"
"Sì,anche io! A quando il funerale?
Ci beccavamo un po',esatto.
"Scherzi a parte,questo vestito è stupendo!"
"Eggià,Versace" disse con aria altezzosa.
"Anche la festa è grandiosa"
Arrivò Zayn.
"Stavo giusto dicendo che la festa mi piace"
"Mi fa piacere." Si girò verso la sposa "Ti cercano,amore mio" disse dandole un bacio sulle labbra.
Abbassai il capo.
La sposa andò via.
"La odi,non è così?"
"Tu dici?"
"Sono contento tu sia venuta"
"Ho una grandissima voglia di abbracciarti"
Si guardò intorno. Mi prese per il braccio e mi portò vicino il faro.
"Saliamo"
"Ma sei matto?"
"Saliamo"
Non fece in tempo a respirare che mi tirò su per le scale.
Arrivati in cima mi mise davanti a sé.
"Ti piace il panorama?"
"Certo" dissi girandomi verso di lui. "Mi piace,ma non dovremmo essere qui".
Iniziai a scendere il primo scalino dei tanti della scala a chiocciola.
"Dove vai,vieni qua"
"No,dobbiamo anda..." mi stampò un bacio.
Lo respinsi controvoglia- "Ti sei appena sposato" dissi dopo essermi staccato dalle sue labbra che sapevano di lucido alla fragola.
"Sai come la penso" si inumidì le labbra.
"Sono costretta ad andare via e non faresti una bella figura"
"Non lo fare,tu sai che ti voglio"
"Ma sai anche che non devono andare così le cose"
Con il suo indice mi abbassò una spallina del vestito.
Fermai la mano.
"No"
Scesi di corsa le scale.
Uscii senza farmi vedere.
Subito dopo uscì Zayn,che intanto si stava aggiustando la cravatta.
Mi andai a sedere al tavolo e intanto presi un drink dal cameriere.

La cerimonia era giunta a conclusione e gli sposi si erano concessi un ultimo ballo.
"Vuoi ballare?"
"Non so ballare"
"Nemmeno io. Piacere,sono il cugino di Zayn"
"Dovrò chiamarti "Cugino di Zayn" o hai un vero nome?"
"Simpatica" disse puntandomi il dito e ridendo.
Abbozzai un sorriso. Poi continuò "Kevin"
Mi porse la mano. Poggiai la mia sulla sua e mi alzai.
Ci spostammo al centro della sala ed iniziammo a volteggiare come due libellule nel buio.
Zayn mandava occhiatacce.
"Scusa,voglio fermarmi"
"Ti accompagno al tavolo"
"Grazie"
Mi sedetti.
"Grazie a te per aver accettato di danzare insieme. Io sono lì se vuoi" mi indicò il suo tavolo.
"D'accordo" lo salutai con la mano.

Tornai a casa e la prima cosa che feci fu buttare le chiavi sul tavolino.
Mi tolsi le vertiginose scarpe col tacco e mi sdraiai sul letto.
*dlin dlon*
Mi alzai assonnata. Era ormai passata la mezzanotte.
"Zayn,che ci fai qui?"
"Mi mancavi"
Lo guardai con una faccia scocciata.
"E' l'una e io stavo andando a dormire"
"Ottimo,mi metto il pigiama". Si stava spostando nell'altra stanza quando lo bloccai.
"Che vuoi fare?"
"Dormire con te!"
"Ma tu non dovresti essere con Perrie?"
"Dorme"
"Tu sei pazzo,esci di qui e va' da lei" gli dissi spingendolo indietro.
Fermò la porta con il piede.
"Mi dai la buonanotte"
"Buonanotte" sbottai.
"Non così" con l'indice iniziò a premere sulle sue labbra.
"Vuoi un bacio?"
"Sì,anche mille se vuoi"
"No,ne basta uno" glie lo diedi. "Ora vai,per favore?"
"Sei bellissima"
"Ciao" dissi chiudendo la porta.
Lui bussò un'altra volta,ma sapevo non volesse entrare perché quello era il suo modo di dirmi "messaggio ricevuto".

Mi buttai sul letto.
"Che giornataccia"
"Meow". Il mio gatto era lì,comodo e spensierato alla fine del letto,sulla pila di vestiti lasciati da Zayn.
Io invece ero sul letto,pensierosa e confusa.
Cosa avrei dovuto fare?
E se avesse voluto dell'altro da me? Insomma,sono piccoli baci innocenti.
Ma io di lui sono innamorata,come farò?
Presi il cellulare e scrissi un messaggio indirizzato al pakistano

"Giornata pesante,quella di oggi. Finché morte non vi separi,oh mio caro pakistano.
Domani sarà una giornata ancora peggiore di questa,spero di trovare il tempo di incontrarti,ho molto da dirti. Un bacio,buonanotte e buon ritorno a casa. Frankie"

Cosa avrei voluto dirgli in realtà?
Era solo una scusa quella di vederlo?


Spazio all'autrice
Scusate l'assenza ma ero a corto di ispiration (?)
Comunque grazie per le solite recensioni!
Spero questo capitolo vi abbia mosso della curiosità. 
Ci si vede nel prossimo, abigkiss!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Chapter 17 ***


"Allora,cosa dovevi dirmi?" disse sbucando dal finestrino dell'auto.
"Ma che fai,mi segui?" chiesi incuriosita.
"Sali e non farti vedere da nessuno"
Mi guardai attorno e salii.
"Dimmi tutto" disse girandosi verso di me.
"Mi fai impazzire" dissi tutto d'un fiato.
Lui mi guardò in silenzio.

Silenzio.

"Allora,non dici niente?"
"Lo sapevo già" disse  accendendo l'auto.
"E quindi che si fa?"
"Si diventa amanti"
"Amanti?" dissi stupita.
"Sì. Noi due avremo un rapporto extraconiugale"
"So cosa significa,idiota" dissi guardandolo male. Continuai "fammi scendere"
"Non posso
"Perché?"
"Ormai hai deciso ed ora andremo lì" disse indicando un hotel.
"Ma sei matto?" feci per aprire lo sportello,ma lui fu più veloce di me: chiuse con la sicura.
"E' sequestro di persona"
"No"
"Mi violenterai"
"No"
"Poi non ti sazierai e mi ucciderai"
"No"
"Nasconderai il cadavere in cantina"
"No"
"E ti ammazzerai"
"No"
Rimasi in silenzio.
Parcheggiò.
Scese ed entrò in hotel.

Uscì e fece cenno di entrare.
Presi la mia sacca e aprii indecisa lo sportello.
Mentre poggiavo il piede sull'asfalto del parcheggio pensavo a cosa sarebbe successo dopo.
A cosa sarebbe successo se ci avessero scoperti. A cosa sarebbe successo se non ci avessero scoperti.
Chiusi la portiera. Chiusi i brutti pensieri nella macchina. Lontani da me.
Solo io e lui per una volta.
Senza intoppi.
Senza preoccupazioni.
Senza paure.
Solo io e lui.

"E' la 356"
"Zayn,ho paura"
Prima di aprire la porta si fermò davanti a me.
"Vuoi farlo o non vuoi farlo,questa è una tua scelta. Io posso solo dirti che in entrambi i casi ci sarò"
Era molto persuasivo.
"Ma tu  non hai paura?"
"Di cosa?"
"Di come può rimanerci? Di quello che diranno i giornali? Di quello che.."
"Shh" mi zittì. "Non puoi avere tutti questi problemi in questa testolina" disse accarezzandomi il viso.
"Apri immediatamente questa porta" dissi.
Mi sorrise maliziosamente ed aprì.
Non fece in tempo a girarsi che gli saltai addosso.
Gli diedi un bacio.
Mi bloccò.
"E' il primo di una lunga serie"
Gli sorrisi. 
I miei capelli gli solleticavano il naso.
Il mio cuore era ormai legato,incollato,cucito al suo.
Era quello il suo posto.
Eravamo di nazionalità diverse,ma i nostri corpi parlavano la stessa lingua. La lingua dell'amore.

Un ultimo gemito.
"Io ti amo,te lo giuro"
"Lo dici solo perché ti ho soddisfatto"
"No,ti amo seriamente."
Mi limitai a stare in silenzio.
"Ti amo come un cieco può amare il suo cane"
Gesticolava.
Io amavo quando gesticolava.
Io amavo quando mi faceva esempi stupidi.
Io amavo quando mi faceva sentire l'unica ragazza sulla terra.

Purtroppo,appena uscivamo da quell'hotel dalle pareti gialline,io e lui eravamo estranei.
Niente più mani intrecciate.
Niente più parole dolci.
Niente più "Ciao,amore mio".

Eravamo solo io e la mia sacca.
Io e i miei pensieri e di nuovo io e i soliti problemi.
Ero già stanca di quella vita.
Non volevo stare ferma,seduta nel cinema della vita di Zayn e vederla passare velocemente.
Non volevo.
Io volevo essere parte della vita di Zayn.
Io non volevo essere l'amante.
Io volevo essere l'amata.


Spazio all'autrice
Tadaaaaaaan.
Ecco il nuovo capitolo.
Grazie per tutte le visualizzazioni e le recensioni.
Siete magnifiche.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Adios!


Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Chapter 18 ***


Sollevava le braccia e con le mani disegnava cerchi in aria.
Poi con delicatezza atterrava come un aereo sulle mie spalle rigorosamente nude.
Mi guardava. Mi baciava. Mi sorrideva. Mi faceva morire.
Questa storia andava avanti già da un anno.
Stesso hotel. Stessa stanza. Stessa storia.
"Sono un po' stanca"
"Di cosa?"
"Di questa vita. Non mi va di nascondermi,io vorrei dirlo al mondo intero che sei mio e che ti amo"
Si avvicinò al mio orecchio.
Con un soffio caldo mi sussurrò "Le cose fatte di nascosto sono le più eccitanti".
Non sapevo se fossi rimasta paralizzata per il soffio o per le parole.
Lui mi aveva in pugno,ma non era una cosa reciproca.
"Zayn,non vorrei preoccuparti né preoccuparmi,ma io sono in ritardo di dieci giorni"
"Ritardo? Che intendi?"
"Che il ciclo non mi viene da dieci giorni"
"E ciò significa che..." disse tentando di cercare una risposta.
"Dai,Zayn. Non posso spiegarti sempre tutto!"
Silenzio.
Mr. cercounarisposta aveva capito che c'era un guaio da risolvere.
"Vabbè,idee?" mi disse uscendo dal letto.
"Dove vai?"
"Mi rivesto"
"Ma non è nemmeno mezz'ora che siamo qui"
Era quasi sconvolto,ma non lo dava a vedere.
"Senti Frà" disse sedendosi al lato del letto "Io ti amo e tutto,ma un bambino proprio ora non va bene"
"Lo so,ma io non posso abortire"
"Fallo"
"No"
"Tu metti in pericolo la mia vita,la mia carriera" disse alzando la voce e alzandosi dal letto.
"E secondo te io voglio farti del male?" dissi premendogli l'indice sul petto e fissandolo.
Mi alzai di scatto e corsi in bagno.
Vomito.
Mi sciacquai la bocca. Mi guardai allo specchio.
Avevo i capelli scompigliati,il viso pallido e gli occhi rossi.
Tornai in stanza e lui non c'era più.
"No,basta ancora questa storia?"
Corsi il più velocemente possibile.
Lui era già fuori dall'hotel.
"NO,TU NON VAI DA NESSUNA PARTE" dissi urlando dall'altra parte del marciapiede.
Lui mi guardò preoccupato. Poi aprì la portiera.
Corsi fino a quando non raggiunsi la sua macchina.
"Tu non puoi andartene,non puoi lasciarmi di nuovo sola. Non ti ricordi la promessa?" gli dissi disperata con le lacrime agli occhi.
"Fai quello che devi fare e poi vieni da me".
Fece retromarcia e mi superò.
Sparì all'orizzonte.
Come poteva essere così duro nei miei confronti?
Io non volevo,né potevo abortire.
Quale sarebbe stata la soluzione?

Passarono tre settimane.
"Zayn,ho fatto quello che dovevo fare" dissi al telefono "ora che aspetti a tornare?"
"Ottimo,ci vediamo al solito posto" chiuse.

Mi diede un bacio sulla guancia.
Era cambiato tantissimo.
Stranamente non era più duro,né cattivo.
"Andiamo" dissi tirandolo per un braccio.

"Perché ti sei comportato male?"
"Di questo volevo parlarti... Scusa" disse dandomi un bacio in testa.
Non volevo più parlarne,quindi mi limitai ad accoccolarmi meglio vicino a lui e a chiudere gli occhi.

La verità?
Io non avevo abortito.

Spazio all'autrice
Un megasuperipergrazie a Giorgina (<3) e a Vale per le recensioni.
Spero questo capitolo sia stato di gradimento.
Un bacione e ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Chapter 19 ***


"Perrie,che sorpresa!" dissi aprendo la porta.
"Volevo vedere come stavi
"Bene,grazie. Entra!"
Si sedette sul divano.
"Vuoi qualcosa da bere?"
"No,grazie. Sono venuta prinicipalmente per una cosa."
"Cioè?"
"Tu non devi più vedere Zayn"
"Ma io non mi vedo con Zayn"
"Non dirmi cazzate,signorina. Lo so. Non farlo più o per te finisce male."
Mi alzai.
Si alzò.
"Esci da casa mia"
Si avvicinò e mi tirò uno schiaffo.
Le bloccai le mani.
Lei mi diede un calcio sulla pancia.
Caddi a terra piangente. Io ero impotente.
"Io ti ho avvertito" disse uscendo e sbattendo la porta.

Ero al quarto mese di gravidanza.
Avvertivo un dolore insopportabile alla pancia.
Non avrei potuto più nasconderla.
Chiamai Zayn con le lacrime agli occhi.
"Zayn,io sono incinta. Non ho abortito,ma Perrie è venuta a casa mia e mi ha picchiata"
"Perrie?"
"Sì,lei.Ti prego vieni" dissi singhiozzando.
"Arrivo,tu respira lentamente"
""
Chiuse.

In dieci minuti era a casa mia.
"Cosa ti ha fatto?"
"E' venuta da me dicendomi di allontanarmi da te altrimenti erano guiai,mi ha dato uno schiaffo e io le ho bloccato le mani e poi mi ha dato un calcio sulla pancia"
"Ma mica hai perso il bambino?"
"No,no. Non ho perso sangue per fortuna,ma mi fa malissimo la pancia"
"Andiamo in ospedale"

Arrivammo sul posto.
"Io ti avevo detto di abortire"
"Zayn,non ora"
Ogni tanto mi stringevo la pancia ed urlavo per il dolore.
Zayn era sempre vicino a me.
Mi teneva la mano.

"Salve qual è il problema?"
Ci guardammo. Lui prese la parola.
"La mia fidanzata ha avuto un incidente,è incinta e volevamo accertarci che stesse bene"
Lo guardai.
Mi strinse con il suo braccio possente.
Chiusi gli occhi.
"Si accomodi sul lettino"
Lo guardai nuovamente.
Lui mi accompagnò e mi tenne la mano.

Dopo la visita uscimmo dall'ospedale mano nella mano.
"Se sono con te non ti può far del male"
"Zayn,ho sbagliato io a continuare la relazione. Avremmo dovuto interromperla tempo fa"
"Come sei stata con me?"
"Bene"
"E questo è l'importante. Non pensiamo alle cose brutte"
"Zayn,stai più tempo con me che con tua moglie"
"E ci sarà una motivazione,non credi?"
"E quale sarebbe?"
"Io ti amo. E non amo lei"
"Ma perché ti sei sposato?"
Rimase in silenzio.
"Vuoi un caffè?"
"Non posso berne in gravidanza"
"Un frappè"
"Ok,andiamo"
Si comportava come un padre nei miei confronti.
Niente baci,solo abbracci.
Protettivo al cento per cento e costantemente preoccupato.

*dlin-dlon*
"Perrie. Di nuovo tu?"
""
feci per chiudere la porta.
"Non mi fermerai."
"ZAYN." chiamai a gran voce.
Corse di fretta da una stanza all'altra.
"Perrie" disse stupito.
Lei cambiò espressione.
"Che ci fai qui?"
"Che ci fai tu qui?"
"Io evito che Francesca muoia."
Lei stette in silenzio.
"Perrie,è finita."
"Rovinerò anche te."
Così disse e se ne andò via.
Non potevo credere che Zayn Malik avesse detto a sua moglie "E' finita".
Non potevo credere che con la stessa faccia di bronzo lei avesse detto "Rovinerò anche te".

E come sarebbe andata a finire?
Io avevo paura per Zayn più che per me.
Avrei voluto lasciarlo andare via.
Ma il mio cuore diceva "amalo".
Il mio cervello mi imponeva di lasciarlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Chapter 20 ***


Ogni giorno mi fermavo allo specchio.
Mi accarezzavo la pancia. Esaminavo.

All'ottavo mese di gravidanza,Zayn parlava al pancione "Sono il tuo papà. Tu uscirai bella e talentuosa".
Ogni volta che faceva quella voce strana,sorridevo.
Il padre dei miei figli era veramente Zayn Malik?
Era veramente un cantante famoso?
Non avevo dubbi sull'amore che provasse per me,ma sai com'è... ogni tanto quelle domande ti tartassano il cervello in cerca di una risposta.
"Zayn,non te l'ho più chiesto da quella volta,ma Perrie? Come farai con lei?"
"Chi? Quella? Niente. Lascerò che si sfoghi"
"E se ti fa del male?
"Non potrebbe mai"
"E' cattiva"
"Lo so,ma non lascerò che si avvicini a te o alla bimba"
L'essere vivente che portavo in grembo era una femmina e l'avremmo chiamata Cecilia.

Arrivò il giorno in cui le acque si ruppero.
Ero in un ascensore bloccato.
Ed ero sola.
La prima cosa che ho pensato è stata "Da quando l'ho incontrato mi sono successe cose strane".
Questa era una di quelle.
Non ce la facevo più. Respiravo ed urlavo per il dolore.
Improvvisamente l'ascensore ripartì.
Zayn insieme ad un'ambulanza era giù ad aspettarmi.

"Benvenuta Cecilia" disse l'infermiera.
Io ero sudata,ma sorridevo.
Mi diedero un esserino piccolo,con un nasino a patatina.
Vidi Zayn alzare gli angoli della bocca. Vidi una lacrima scendere sul suo viso.
Portarono la piccola nell'incubatrice.
Finalmente per me era ora di dormire sogni tranquilli.

Tranquilli nemmeno tanto perché in mente avevo Perrie.
E se avesse fatto del male a mia figlia?
Non glie lo avrei mai permesso.

Uscii dall'ospedale dopo sette giorni di permanenza.
Zayn era più bello del solito con la sua giacca di pelle nera,i suoi anfibi e con quegli occhiali che tanto mi piaceva provare.
"Puoi fare concorrenza a quella mongolfiera" mi disse dandomi un bacio sulle labbra.
"Smettila,Zayn" dissi ridacchiando.
Tornammo a casa in macchina.
Cecilia era dietro che dormiva.

Arrivati,aprimmo la porta e c'era una lettera ad aspettarci 
"Congratulazioni per la tua Cecilia,con tanto amore Perrie"
Rimasi scioccata.
Perrie.
Andai in camera da letto.
C'era un regalo impacchettato sul letto.
Lo aprii.
Un pupazzo.
"Perrie"
Io iniziavo ad avere davvero tanta paura.
Come aveva fatto ad entrare?
Come sapeva di mia figlia?

Spazio all'autrice
Grazie per tutte le recensioni.
Un bacione!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Chapter 21 ***


Una ragazzina di circa sedici anni,capelli corvini e occhi verdi da cerbiatto,ormai viveva in quell'appartamento Londinese,di fronte al parco sola con una zia vecchia e rincitrullita.
"Zia,cos'è questo?" disse mostrandole un'agenda vecchia di quasi vent'anni.
"Non so,buttalo" rispose la vecchia mentre si accendeva la sua solita sigaretta lungha e stretta.
Fece per buttarlo nel cestino,ma si bloccò quando lesse il nome di sua madre.
In tre giorni lesse tutto quello che in quell'agenda era scritto stretto e piccolo,proprio per farci entrare tutto.
Arrivò in un punto preciso,dove la pagina era strappata.
Le uniche parole che si riuscivano a leggere erano "Acqua","Ghiacciata","Ore 17.54".
Cecilia prese un foglio di carta,ed iniziò a scrivere.
"Cecilia Malik,figlia di Frankie e Zayn Malik,ha letto questo diario."

"Papà,ho trovato il diario della mamma. Che ne dici di qualche spiegazione?"
"Emh,un altro giorno,d'accordo piccola?"
Silenzio.
"Papà ma tu mi vuoi bene?"
"Sì,ovviamente"
"Non si direbbe"
"Perché?"
"Altrimenti mi racconteresti!"
Silenzio.
"Che ore sono?"
"Le quattro"
"Alle cinque e mezza vieni a casa"
"Ti voglio bene papà" disse saltando sul posto.
"Anche io,ciao" rispose soddisfatto.

Cinque e mezza.
*dlin-dlon*
"Ciao Perrie,c'è papà?"
"Sì,certo." rispose dolcemente.
"Grazie" disse dandole un bacio sulla guancia.
"Ciao nana." urlò Boris,il suo fratellastro.
"Ciao gnomo." rispose salendo per le scale.

Aprì la porta.
"Papà,allora?"
"Siediti."
Si sedette.
"Io e tua mamma come sai non ci siamo mai sposati,per vari motivi che non sto qui a raccontarti. Sei nata tu ed entrambi dovevamo trovare una soluzione migliore per te,per lei e per me. Io ero già sposato con Perrie,quindi ho deciso di rimanere con lei dopo che tua mamma è morta."
"Questo lo so già. Ho trovato una pagina del suo diario strappata"
Si alzò di scatto.
Iniziò a cercare in tutti i cassetti.
Dopo vari "Cosa cerchi?" senza risposta,tirò fuori da un cassetto un pezzo di carta.
"Questo pezzo di carta lo ha scritto la sua migliore amica mentre lei era in ospedale dopo che aveva tentato il suicidio."
Iniziò a leggere.
"L'acqua era ghiacciata,lavava via i miei problemi,mentre io scivolavo giù nel profondo del mare. Non avrei mai voluto il male per nessuno,ma avevo l'impressione che questa fosse l'unico soluzione a... Ora del decesso 17.54" poi alzò la testa e continuò "ti voleva bene,era solo troppo fragile. Fisicamente e psicologicamente"
"Fisicamente?" disse Cecilia iniziando a lacrimare.
"Voleva suicidarsi,ma un brutto male l'ha colpita così velocemente che non c'è stato tempo di finire di scrivere la sua storia".
Iniziò un pianto interminabile.
Iniziò la scalata sulla montagna della vita di Cecilia.
Iniziò a crescere e a maturare.
Iniziò.

Fine.

Spazio all'autrice
Spero che tutta la storia vi sia piaciuta. Grazie a tutte per le recensioni,le visualizzazioni ecc.
A presto! xoxo

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1094054