Denique

di Porrima Noctuam Tacet433
(/viewuser.php?uid=177380)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Selvaggia ***
Capitolo 2: *** Folco ***
Capitolo 3: *** Manente da Erto ***
Capitolo 4: *** Angelo de' Nieri ***



Capitolo 1
*** Selvaggia ***


Selvaggia aveva smesso di domandarsi chi fossero i suoi genitori. L’unica cosa che sapeva di loro era che non l’avevano voluta, e aveva deciso che le bastava. Aveva imparato a cavarsela da sola, da molto tempo. Ma la verità era che si era sempre sentita un po’ fragile, e lei non poteva esserlo, significava essere incapace di sopravvivere. La strada è crudele, pensava, all’inizio. Poi invece aveva preso dimestichezza con lei, ne aveva fatto la sua casa, era andata meglio. Si era accontentata della soddisfazione di un furto riuscito bene. Guardando Manente, si rese improvvisamente conto che non le bastava più. Voleva qualcosa che fosse più vita. Insieme a lui.

 

 

 

nda

questa drabble è venuta fuori da sè. è solo la mia seconda fanfiction in assoluto,

per questo ci tenevo a ricevere qualche consiglio.

so che non è un granchè, ma mi ci sono affezionata subito, perfavore recensite, le critiche saranno ben

accette : )

selvaggia non è il mio personaggio preferito ( infatti vorrei scrivere delle drabble anche su altri personaggi ),

anzi, per buona parte del libro mi è stata antipatica : )

poi ci ho ripensato a libro finito, e, come ho già detto, la drabble è venuta fuori così... -.-"

ciao!

Porrima.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Folco ***


Folco aveva sempre pensato che, nella vita,  ci sono sempre vinti e vincitori. I forti, i deboli. Aveva imparato a non distinguere  buoni o cattivi,  queste parole possono spesso non corrispondere a ciò che un uomo è davvero. Mentre percorreva i corridoi che portavano alle segrete dove aveva rinchiuso Angelo, pensava a quanto la sua stirpe fosse temuta. Temuta,  ma corrosa, fatta schiava dalle regole della Chiesa e dell’ Inquisizione. Quel disprezzo che per anni aveva ingoiato, finalmente avrebbe potuto trovare sfogo. A qualunque costo, con ogni mezzo.

Raggiungere il vertice delle mie ambizioni.

Liberarsi da ogni controllo.

I più forti avrebbero finalmente rivendicato il posto che spetta ai vincitori.

nda

quello che pensa Folco l'ho trovato molto...complesso.

è un personaggio che mi è piaciuto molto fin da subit, e spero di aver scritto bene su di lui.

anche questa fanfic mi è venuta di getto....sono ancora mooooltooo inesperta, siate clementi,

e magari datemi qualche consiglio quando vi capita!!! : D

porrima

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Manente da Erto ***


Manente aveva provato in tutti i modi possibili a non perdere mai la speranza in vita sua. Ma ogni giorno doveva affrontare quel demone che cresceva dentro di lui. Sapeva di essere il più debole tra i due. Guardava gli altri uomini costruirsi una vita, realizzare i propri sogni, desideri umani, meravigliosi, che un tempo anche lui aveva provato a coltivare. Ma la sua esistenza, continuamente segnata da vuoti di memoria improvvisi, dal disgusto con cui era sempre stato guardato, gli aveva cucito addosso quella maschera cinica, dura, insofferente verso tutto e tutti. Aveva voluto che il suo cuore diventasse di pietra, come quello dell’elementare che portava dentro il petto.



N. D. A.
un ritardo clamoroso!!!!
è finalmente arrivato il momento del mio personaggio
preferito. spero di essere riuscita a scrivere decentemente su di lui,
ma confesso di non essere molto soddisfatta...
datemi qualche dritta ! = )
ciaoo!
porrima

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Angelo de' Nieri ***


Valiano de' Nieri, ti ho amato tanto. E ti odio allo stesso modo.  Mi hai fatto versare tante, preziose lacrime, fratello, lo sai?

Il mondo ha perso un po’ dei suoi colori, quando te ne sei andato, come quelle pagine sbiadite dal tempo, quelle che tanto odiavi.  E che sfogliavi distrattamente solo per farmi compagnia .Per me eri  tutto, e lo so che cosa ti ha spinto ad andartene,  e a non tornare più. Quella vita ti è sempre stata stretta, vero?  dicevano che eri nato a Castelnero, ma io non ho mai smesso di  pensare che il tuo cuore sia sempre stato altrove, dove non ci sono regole e il tuo destino te lo scegli tu.

Mi hai abbracciato tante volte, fratello. E io ho sempre ricambiato. Eppure te ne sei andato lo stesso. Così, senza niente e nessuno, senza nemmeno una meta. Ma forse, dopo anni di costrizioni e cinghiate sulla schiena, una meta non serve.

Ma perché non ti ho fermato? Perché non sono venuto anche io con te?

Mi hai fatto sentire codardo, fratello. Cosa me ne importava di nostro padre, di essere un Arcano, se non c’eri tu a scompigliarmi i capelli quando ero triste, con un affetto che riservavi solo a me? Ma ti odio lo stesso, nonostante questi pensieri, perché mi costringerai a rimpiangerti per sempre.

Chissà dove sei, Valiano de' Nieri.  Se ancora usi questo cognome. Chissà se anche tu stai scrivendo una lettera per tuo fratello, quello che hai avuto il fegato di lasciare solo tanto tempo fa. Chissà se anche la tua mano trema nel farlo.

Non leggerai mai questa lettera, fratello. So che non lo farai. La libertà che hai sempre cercato adesso l’hai finalmente trovata, e non tornerai. Ed è stato come trovare l’aria dopo una vita di apnea, vero?

La mia mente e il mio cuore erano vuoti, il giorno della tua partenza. Avrei voluto svegliarmi tra le tue braccia, come quando avevo gli incubi e tu mi sussurravi che era solo un sogno.  Avevo ancora tante cose da dirti, fratello, tante domande da farti. E avrei voluto vedere ancora il sorriso ironico, sarcastico e ribelle che avevi mentre tele ponevo. Mi rispondevi sempre come se fossero le risposte più logiche del mondo.

Ho studiato, Valiano. Anche se probabilmente tu non saresti stato d’accordo. Però l’ho fatto per te. Ho studiato tanto, per diventare quello che dovevi essere tu, il capofamiglia, mi sono impegnato, per adempiere al dovere di tutti e due.  E forse, anche per cercare un modo di dimenticarti, o di andare contro al tuo volere. Nostro padre mi guarda con orgoglio, un’espressione che non ho mai visto sul suo volto quando ero bambino, seppur mi sforzassi anche allora, ma adesso ho gli occhi viola. E quindi mi guarda spesso, è finalmente fiero di me, oppure finalmente riesce a dimostrarlo. Ma tutto questo l’ho fatto solo per te. Per toglierti del tutto questo peso.

Davvero pensavi che mi sarebbe bastato il ricordo dei giorni in cui, prendendomi per mano, mi facevi saltare le grasse damigiane nel nostro giardino?

Davvero pensavi che sarebbe bastato il lungo abbraccio che mi hai dato prima di partire per i tuoi orizzonti di libertà?

So che hanno continuato a cercarti, fratello mio, ma non ti hanno mai preso. Niente e nessuno ti può trattenere, vero, fratello? Nemmeno io.

Ma non importa. Mi basta sapere che non mi hai dimenticato, e questo lo so, mi sono sempre fidato di te.

Un giorno ti rivedrò, Valiano de' Nieri. E i miei occhi non saranno gli unici ad essere cambiati. I tuoi risplenderanno di gioia, ne sono certo. Ti voglio bene, fratello.



N. D. A.

Angelo... il caro Angelo...
ho provato tanta compassione per questo personaggio, sopratutto sapendo come finisce la sua storia. è riuscito a diventare il mio personaggio preferito, insieme a Manente. Questa non è una drabble, anche se voleva esserlo, all'inizio. Ma poi credo di essermi lasciata trasportare, ed eccola qui. Ci tenevo a postarla, perchè è venuta fuori da una ispirazione improvvisa, e mi ci sono affezionata subito.
Spero che questa storia mi sia riuscita bene. Vi ringrazio in anticipo per le recensioni, se vorrete mandarmene.
Ciao!!!
' rima N.


 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=990221