Pride

di KuromiAkira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la mia tristezza ***
Capitolo 2: *** quel maledettissimo giorno ***
Capitolo 3: *** equinozio d'autunno ***
Capitolo 4: *** un muro invisibile ***
Capitolo 5: *** le ultime lacrime ***



Capitolo 1
*** la mia tristezza ***


E rieccomi qui, tre anni dopo.
È passato tanto di quel tempo e io sono così cambiata che persino io credevo tanto.
In quel giorno di tre anni fa ho deciso di cambiare la mia vita.
Ma sono sola. Qui, ora, nel campo di allenamento numero 3 dove ho passato tre anni ad allenarmi per diventare più forte, sono sola.
Sospiro mentre fisso il suolo e la mia mente ritorna al passato…



- Mi stai dicendo che sono andati a salvare Sasuke? –
- Si, il capo è Shikamaru, credevo lo sapessi. –

È molto probabile che avessi la stessa faccia stupita di Sakura. Io perché non sapevo nemmeno della missione, lei perché credeva che Shikamaru o almeno Choji me l’avessero detto.
Ho poi saputo che il primo a cui ha chiesto Shikamaru, oltre Naruto sotto consiglio della Hokage, fu proprio Choji…

Fu la prima volta che mi chiesi ‘ e io?’ e continuai a chiedermelo, ho continuato a chiedermelo per tre anni.
‘Perché?’ mi chiesi una volta arrivata a casa, guardando fuori dalla finestra il sole che tramontava
‘ perché non mi hai portata? Perché mi lasciate sempre indietro?’
Sentivo molta, troppa tristezza. E rabbia. Soprattutto verso Shikamaru che aveva chiamato Choji e non me! Siamo una squadra, o almeno io credevo.
Forse Shikamaru non si fidava di me. O credeva che non sarei riuscita a concentrarmi perché c’entrava Sasuke… o come al solito mi considerava solo una seccatura.

Il mio orgoglio era stato ferito.
Allora decisi che non avrei permesso a nessuno di escludermi. Sarei diventata forte…

Così il giorno dopo andai in un campo d’allenamento. Uno a caso. Era il campo numero 3….
E mi allenai. Giorno e notte, senza risparmiarmi, sfogando la mia rabbia e la mia tristezza, scoppiando a piangere durante gli allenamenti non riconoscendo in quella ragazza la Ino Yamanaka di una volta.
Quella forte. Quella che non si faceva spaventare da nulla….

… quella arrogante, vanitosa, sciocca e superficiale…

Mi fermai. Forse era quello che pensavano tutti. Anche loro, i miei compagni. La mia squadra.
I miei amici…

Mi sono illusa. Shikamaru e Choji hanno un rapporto che io non riesco ad avere con nessuno.

Giorno dopo giorno mi immergevo negli allenamenti per non pensarci più. Sarei cambiata.
Non dovevo sentirmi ferita per quello che era successo. Se loro non hanno bisogno di me, io non avrò bisogno di loro.

Mi stavo forse illudendo ancora?

Quando tornarono finsi che non fosse successo nulla.
Non mi facevo vedere in giro, interrompevo gli allenamenti solo per andare in ospedale da Choji comportandomi normalmente.
C’ero anche quando lo fu dimesso.
Ovviamente andammo a festeggiare al ristorante con il sensei. E Shikamaru non c’era.
- è andato a fare rapporto alla Hokage, ci raggiungerà dopo. – spiegò Asuma.

Per me era meglio così, era meglio non vederlo.

- Ah mentre non c’eravate so che Ino si allenava da sola? –

Sensei ti dovresti fare i fatti tuoi di tanto in tanto!!

- Eh? Davvero? –
- C’è qualcosa di male? – chiesi.
- No, no…..-



- Ehi, non è che avresti voluto venire anche tu? – mi chiese all’improvviso Choji dopo un bel po’ di silenzio visto che stavamo mangiando.
Lo guardai un po’ poi negai guardando fuori dalla finestra.

- Io devo andare. Ci vediamo! – mi alzai avviandomi il più velocemente possibile all’uscita.

- Non aspetti Shikamaru? –
- Salutamelo tu! – risposi
- ma… Ino… -

E tornai al campo. Più che un allenamento ormai era uno sfogo.

‘Se avrei voluto andare con loro? Ma c’è da chiederlo??? Ciccione del cavolo! E anche Asuma che se ne stia zitto accidenti! Siete voi che non mi avete voluto! Lasciatemi stare!!’

Non mi accorsi nemmeno della pioggia che era cominciata a cadere.

- Ino. Prenderai un malanno se stai qui. –
Sussultai. La sua voce è irriconoscibile. Sempre annoiata e tranquilla…
- Che ci fai qui? – chiesi riprendendo l’allenamento, senza girarmi a guardarlo
- Bel modo di salutare un amico che torna da una pericolosa missione! –

Sentii i suoi passi avvicinarsi lentamente. Era dietro di me, lo percepivo. Percepivo il suo sguardo. E mi faceva male..

- Non sei per niente simpatica. –
- Che vuoi che me ne importi… -
- Ino ti vuoi girare?? –
- Che cosa vuoi da me??? – urlai girandomi di scatto.
Vidi dapprima un espressione sorpresa. Poi lasciò il posto ad un espressione dura.
Si girò per andarsene

- Hai la luna storta oggi? Fai quel che ti pare! – e se ne andò.

Il giorno dopo mi stavo allenando con un bel raffreddore. Perchè Shikamaru aveva ragione, come sempre! Mi ero ammalata! Che rabbia che mi faceva! Ovviamente ciò mi portò a intensificare il mio allenamento.
Ma non stavo bene e la debolezza mi fece perdere i sensi.

Mi risvegliai in un letto. Ci misi un po’ per capire che era la mia camera. Mi alzai a sedere.
Shikamaru era lì, di fianco al letto.
Sapevo che lui era lì. Era addirittura arrivato al campo prima di me e mi aveva osservata per tutto il tempo. Sentivo il suo sguardo. Potevo anche immaginare la sua posizione, con le braccia incrociate e l’espressione apparentemente annoiata.
Sapevo che si stava preoccupando.
Ma preferii ignorarlo.

- Te l’avevo detto che ti saresti presa un malanno. – si limitò a dire
- …-
- Potresti almeno dire grazie! –
- ok, grazie! -
- Ma che hai ultimamente? Asuma mi ha detto che ti alleni come una dannata, te la sei per caso presa per non aver partecipato alla missione? –
- Cosa vuoi che me ne freghi, smettetela di chiedermelo!!!!! –
- Mamma mia se sei isterica… -
- Se ti da così fastidio te ne puoi anche andare! –
- Adesso basta, mi dici che cosa ti ho fatto?? –
- tanto non capiresti, tu non capisci mai nulla! –
- Come cavolo faccio a capire se non spieghi nulla!Non ti sopporto quando fai così! –
- la cosa è reciproca! –

Credo si fosse preoccupato quando comincia a piangere.

- vattene via! Tanto non avete bisogno di me! -
- Ino! –
- Ti odio, vattene!!!! -

Mi fissò sconvolto. Poi se ne andò. Credevo che tanto per lui non sarebbe stato nulla. Che io lo odiassi o no, non gli importava di me.
Che sciocca sono stata. L’avevo fatto apposta a litigare e a dirgli quelle cose per farlo stare male, per vendetta…



Fissai quel campo dove mi ero allenata come posseduta da qualcosa per tre anni. All’epoca non capivo. Non capivo nulla. Ora mi sono rimasti solo rimpianti.
Aldilà di quella missione io non mi ero mai accorta di nulla, presa com’ero da me stessa.
E poi… la mia cotta per Sasuke non mi permisero mai di accorgermi di lui…
E quando me ne sono accorta, a causa del mio orgoglio ferito l’ho allontanato.
Mi ricapita spesso di pensare ai tempi dell’accademia quando Io e Sakura rivaleggiavamo per le attenzione di Sasuke.
Io mi chiedevo perché lei non cominciasse a prendere in considerazione Naruto, che le mostrava palesemente i suoi sentimenti. Come faceva a non capire? Era forse cecata?
Eppure non mi sono mai resa conto di essere come lei.
Non mi sono mai accorta dei muti sentimenti di Shikamaru.

E quando me ne sono accorta era troppo tardi, l’avevo allontanato e non ebbi più il coraggio di affrontarlo.

Sono pure una codarda… per quante arie io possa darmi le cose non cambieranno…

Lui mi amava, si preoccupava per me.
L’ho capito quando provai lo stesso sentimento, e capii la sua logica, i suoi comportamenti nei miei confronti.
Quei muti messaggi che probabilmente cercava di mandarmi.
Però in questi tre anni anche tu non ti sei mai accorto delle mie domande che non ho mai avuto il coraggio di farti…

Ti fidi di me? Mi consideri un amica? Allora perché non mi hai chiamata per quella missione?? Perché?

Sono tre anni che non ci parliamo. Io mi sono specializzata in alchimia e ora ho un nuovo gruppo. In realtà siamo solo io e un ragazzo, più il sensei e due kohai. Siamo gli unici ninja alchimisti a Konoha e ci chiamano per missioni speciali.

Tre anni che non vedo più Shikamaru e Choji.
E in tutto questo tempo mi sono accorta dei miei veri sentimenti.
Ma ormai Shikamaru non prova più lo stesso.
Ora ha lei. Temari.
Certo, lei è forte, intelligente, matura. Nulla a che vedere con una come me.
Si somigliano. Di certo sono molto felici.


E io sono ancora qui, nel campo numero 3 a rimpiangere sentimenti che lui non prova più e che comunque, fin dall’inizio, non ho mai meritato…


Salve! Questa fiction mi è venuta in mente oggi, sono due capitoli sicuri poi magari ce ne sarà un terzo! Lo so che devo continuare moltissime fiction ma sono impegnata con la scuola. In queste vacanze invernali vedrò se riesco a scrivere qualche capitolo.
Dunque, la solita InoXshika, ormai sono fissata con questa coppia!
Tengo a precisare che per alchimia non intendo quella tipo medicine, veleni ecc(stile Yaone di Saiyuki) perché sarebbe stato troppo simile a ciò che fa Sakura come ninja medico.
Così ho pensato di fare come in Full Metal alchemist, Si trasformano controllano cose tipo piante o albero battendo le mani e invocando il chakra. Insomma una mia interpretazione dell alchimia di FMA. Sorry-
Forse le farò usare l’alchimia che intendo io(e che non èp ben chiara anche a me, diciamolo!)
Intanto vi saluto. Fatemi sapere se vi è piaciuta!!

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Capitolo 2
*** quel maledettissimo giorno ***



volevo ringraziare chi ha letto e chi ha anche commentato questa fiction. Mi ha fatto davvero molto piacere ^^ In alcuni siti mi hanno anche detto che, pur preferendo Temari, la storia è piaciuta lo stesso e questo mi fa piacere perché significa che sono riuscita a far interessare i lettori nonostante tutto.
Spero di non deludervi.

Perché sono qui? Perché sto facendo tutto questo? Mi caccerò nei guai e io odio i guai.

Ma lei è un guaio personificato.

Sono le 16:35. Tra un po’ lei verrà qui, come sempre.
Mi accendo la sigaretta e attendo lì, nello stesso posto in cui ero tanto tempo fa, lontano da lei.

La seguo sempre, da lontano

Sembra che vegli su di lei. Ma ormai non ha più bisogno di me. È forte. Lo è sempre stata.
Ma la tengo d’occhio per non dimenticarla. Non voglio dimenticarla. Anche se mi fa male

Mi fa male eppure quando la vedo mi sento bene, come non lo sono mai di solito.
Anche se mi odia…
Anche se mi ha dimenticato..
Anche se potrò guardarla solo da lontano…
In fondo già lo facevo prima, anche se eravamo amici.

Ino… alla fine ce l’hai fatta ad andare avanti da sola. Sei cambiata molto ma la cosa che più apprezzo di te non l’hai lasciata indietro.

16:46. Eccola al campo 3. Se ne andrà al calare del sole.
Non ha più bisogno di allenarsi. Stà lì a fissare il suolo con lo sguardo malinconico.
Dio com’ è diventata bella.
Vorrei parlarle. Ma ormai abbiamo preso strade diverse. La colpa è stata mia.
Perché non ho avuto il coraggio di dire la verità. Perché non ho mai avuto il coraggio di dirle ciò che provavo davvero… per orgoglio e per timidezza…

Ora mi tornano in mente tanto cose del passato…

Tre anni fa svolsi la mia prima missione da chuunin.
Guidai 4 miei cari amici e tutti rischiarono la vita. La missione fallì…
…Riportare indietro Sasuke Uchiha…

Quel nome… quanto ho odiato quel nome… perché Ino aveva sempre in testa il suo nome. E io mi limitavo a criticarla in generale. Per non farle capire che ero geloso. Avevo paura che l’allontanasse da me.

Ironico, sono stato io la causa dell’allontanamento, non Uchiha! È così ironico che mi fa schifo!

Non so come è successo. Credevo che Ino non desse importanza a queste cose invece devo averla ferita. Mai ferire una ragazza come lei, in nessun caso.

Ai tempi Choji aveva già sentore che qualcosa sarebbe successo.

Quando Asuma mi invitò al ristorante per festeggiare la guarigione di Choji non pensavo ad altro che rivedere Ino.
Da quando eravamo tornati non l’avevo più vista il chè mi sembrava strano.

Ma quando arrivai lei non c’era.

- sarà andata al campo d’allenamento. –mi disse tranquillamente Asuma. –
- a far chè?- chiesi stupito
- Ad allenarsi, ovvio! - rispose lui.

- Shika secondo me Ino se l’è presa perché non l’abbiamo portata con noi. Lo sai com’è fatta… - quando ebbe finito di mangiare Choji uscì dal ristorante con me. – probabilmente ha frainteso qualcosa. -

Evidentemente no, non sapevo com’era fatta veramente

Non avrei mai creduto che per una cosa del genere la nostra amicizia sarebbe finita.

- Non preoccupatevi, lei vuole solo raggiungere il vostro livello. Poi tornerà da voi. - Asuma ci rassicurò mettendoci una mano sulla spalla, poi si accese una sigaretta guardando il cielo

- Sta per piovere. – disse inspirando il fumo.
- Io vado. –
- campo numero 3!- disse Asuma sorridendo.
Lo guardai impassibile. Ma a che serve fingere?
- ok…- risposi io incamminandomi.

Nemmeno due passi mi misi a correre. E Intanto si mise a piovere.
Poi la vidi. Tirava calci ai tronchi, quasi impazzita.

‘è arrabbiata… ‘

Mi avvicinai lentamente. Lei non si accorse di me, perciò mi feci coraggio.

- Ino. Prenderai un malanno se stai qui. –
Speravo si girasse. Ma non lo fece. Si fermò per un istante poi riprese ad allenarsi
- Che ci fai qui? – mi chiese
- Bel modo di salutare un amico che torna da una pericolosa missione! – cercai di provocarla.
Nulla da fare.

Mi avvicinai lentamente

- Non sei per niente simpatica. –
- Che vuoi che me ne importi… -

‘ Lo so che non te ne importa. A te non importa mai nulla. Perciò ti prego girati.’ Pensai. Ma lei non si girava.
- Ino ti vuoi girare?? –
- Che cosa vuoi da me??? –
Mi stupii. Capii che ce l’aveva con me. Sapevo che era per la missione. Ma non mi sembrava una cosa così grave…
‘ meglio lasciarla stare per oggi…’
- Hai la luna storta oggi? Fai quel che ti pare! – me ne andai, mentre la pioggia continuava imperterrita a cadere…

Il giorno dopo andai di nuovo al campo. Sinceramente ero preoccupato per Ino, sicuramente, se era veramente arrabbiata con me, sarebbe stata al campo per sfogarsi fino a tardi. Infatti si era ammalata!
Quella scema, se sta male che cavolo ci fa qui? E io, ripensandoci, perché me lo chiesi? Già sapevo che sarebbe andata lo stesso se no non ci sarei andato pure io, no?

La osservavo. Nonostante tutto un po’ mi faceva piacere che si impegnasse. Significava che ci teneva ad essere al pari con noi.
Poi improvvisamente si accasciò a terra. Esitai un po’, poi corsi da lei.
Aveva perso i sensi. Stupida! A quel punto potevo solo portarla a casa sua a riposare!

- Permesso! C’è nessuno?? –

Nessuno mi rispose a casa Yamanaka.
Perciò portai direttamente Ino in camera sua.

‘ mmm… non mi va di lasciarla qui però se si sveglia e mi vede potrebbe pensare male…’ Pensai guardandomi intorno

Forse avrei fatto meglio ad andarmene ma la mia attenzione fu attirata dalla foto che fecimo appena diventati ninja. Io, lei Choji e Asuma.

- Forse ho fatto male a non chiamarla. Però… -

In quel momento Ino si svegliò. Mi guardò un po’ stupita

- Te l’avevo detto che ti saresti presa un malanno. – che altro potevo dire. Ma lei stette zitta
- Potresti almeno dire grazie! –
- ok, grazie! -
- Ma che hai ultimamente? Asuma mi ha detto che ti alleni come una dannata, te la sei per caso presa per non aver partecipato alla missione? –
- Cosa vuoi che me ne freghi, smettetela di chiedermelo!!!!! –
- Mamma mia se sei isterica… -
- Se ti da così fastidio te ne puoi anche andare! –
- Adesso basta, mi dici che cosa ti ho fatto?? –
- tanto non capiresti, tu non capisci mai nulla! –
- Come cavolo faccio a capire se non spieghi nulla!Non ti sopporto quando fai così! –
- la cosa è reciproca! –

Credevo fosse un'altra delle nostre solite litigate, io e lei non siamo mai andati molti d’accordo.
Ma lei cominciò a piangere. Allora capii che era colpa mia, ce l’aveva con me.
- vattene via! Tanto non avete bisogno di me! –

‘ Non dirmelo! Ti prego questo non puoi dirmelo!’

- Ino! –
- Ti odio, vattene!!!! –

L’aveva detto. L’unica cosa che non volevo sentire. Potevo accettare anche che mi insultasse, mi picchiasse… ma come posso accettare che lei mi odi?
Fui tentato di chiederle se diceva sul serio ma avevo paura di una risposta affermativa.
Mi limitai ad andarmene.
Tornerò quando si sarà calmata.
Ma lei si fece insegnare delle tecniche alchemiche e io fui impegnato con delle missioni speciali.
In quel periodo avevo stretto amicizia con Temari, la tipa di Suna.
Ora sono due anni e mezzo che stiamo insieme. Periodo in cui lei è rimasta a Konoha.
Perché mi sono messo con lei se penso ancora a Ino….
L’ho fatto per dimenticarla.
Lo so, è sbagliato. Lo so che soffro sia io che Temari. Lo so che è da codardi.
Ma Temari è l’opposto di Ino tranne per un'unica, importante cosa. La cosa per cui Ino è diventata così importante per me.
Non ha paura di essere ciò che è. Non si nasconde dietro a nulla. Non rinnega i suoi difetti.

Ino è capricciosa, egoista, superficiale, arrogante…
Lo sapevano tutti, lo sapeva anche lei.
E non le importava. Lei era così e basta.
E questo lo apprezzavo moltissimo.
Anche se era seccante trovavo comunque divertente bisticciare con lei mentre Choji cercava di calmarci.
O quando sfottavamo il povero Choji...
E quando, nelle missioni, usavamo il nostro schema…
Per quante missioni io possa fare niente sarà più gratificante di combattere usando lo schema Ino-Shika-Cho! Uno schema in cui io, Ino e Choji eravamo così affiatati tanto da sembrare un'unica anima…
Se manca uno solo di noi non ha più senso. Per quanto gli altri ninja siano forti o esperti se non sono LORO con me non ha senso.
Non posso fare a meno del mio migliore amico.
Non posso fare a meno di lei.
Ma io l’ho tradita. Ho dubitato della sua forza, quel giorno, mentre con Naruto andavo da Choji.

- Sei proprio sicuro di voler portare Choji? –
- Se devo portare te mi spieghi perché non dovrei portare lui? –
- perché non so se se la caverà… -
- Così mi sento a mio agio! –
-…. Senti, vuoi chiamare anche Ino? È meglio di no. Anzi non dirle neanche della missione–
- Perché no?-
- Anche io ho tenuto Sakura all’oscuro, anche se è probabile che lo verrà a sapere comunque. Però visto che si tratta di Sasuke credo che per loro sia difficile. –
- Non so se sia giusto, Naruto. So che non posso portare Sakura però le tecniche di Ino ci sarebbero utili. Ma forse hai ragione tu, visto che anche lei è innamorata di Sasuke è meglio non dirglielo.-
- Si, meglio…. –


Ora come ora sono sicuro che anche lei avrebbe rischiato la vita in quella missione quindi non mi pento della mia scelta. Sapevo che si sarebbe arrabbiata, al nostro ritorno, se mai avessimo fatto ritorno.
Siamo tornati ed è finito tutto.

Ho tradito la sua fiducia.
E pur di non vedere più le lacrime di quel giorno, pur di non sentire più quelle parole sono disposto a guardarla da lontano per sempre….

Lei ora ha la sua vita. Io ho la mia…
Anche se… quando ho deciso di andare avanti senza di lei, quando mi sono fidanzato con Temari…
… ho sentito di aver tradito Ino una seconda volta….



Rieccomi! Scusatemi, fa schifo questo capitolo, forse Shikamaru è leggermente OOC, ma io penso che lui nasconda questo genere di sentimenti dentro di se. Non per Ino e non in questa situazione che ho inventato io, infatti non mi pare che Ino se la sia presa nel manga. Ma in generale credo che lui sarebbe in grado di pensare queste cose.
Tra l’altro è la prima volta che faccio una fiction con Shika e Temari fidanzati. No, lei la odio ancora, mi spiace per chi invece piace la coppia e il personaggio , ma in questa storia ci stava bene loro due fidanzati, tanto per rendere tutto più triste.

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Capitolo 3
*** equinozio d'autunno ***


Una sigaretta.
Due.
Tre.

Shikamaru era seduto sul divano di casa sua, a guardare il soffitto, meditando.

In quella casa riecheggiavano ancora le sue parole.
Poche, semplici, pacate…

- Torno a Suna. –

Temari aveva sempre saputo tutto. Sapeva ciò che Shikamaru tentava di nascondere.
E lui si sentiva una carogna.
Sapeva bene di averla ferita. Ma lei non gli portava rancore.
D’altronde si aspettava che prima o poi la sua pazienza finisse.

- tutto questo non è giusto. Non è giusto per me ne per lei. Dille la verità, anche a costo di fallire, dille al verità prima che sia troppo tardi! –

Aveva un tono disperato e sofferente. Un po’ per la sua decisione, un po’ perchè riusciva a capire i suoi sentimenti. Sapeva che anche Shikamaru soffriva.

- Mi spiace Temari… - bisbigliò lui, da solo, in quella casa…






- perché non possiamo venire con voi!!! –
- Mi spiace, ma voi siete solo apprendisti e non avete nemmeno il diploma di ninja. –
- ma l’ultima volta siamo venuti con voi! –
- Questo è un ordine del sensei. Non si accettano obiezioni! –

Un ragazzino biondo uscì di corsa da una stanza che sembrava un laboratorio, furente.

- Sora! –

Dalla stanza uscì anche una ragazzina dai lunghi capelli grigi, legati in due codine.
Sospirò.

- Oh, Sora… -
- Orihime. Tienilo d’occhio tu, per favore. Sora è troppo impulsivo. –
- Si sensei. –

Un uomo avvolto da una tunica nera uscì dalla stanza passando di fianco alla ragazzina.

- Questa missione è troppo pericolosa. Per studiare l’alchimia voi avete rinunciato a diventare ninja, quindi non avete nessuna qualifica. –
- Questo lo sappiamo ma… -

L’uomo la guardò. Poi si girò, e se ne andò.
-
Quando potremo diventare alchimisti? –
- per questo vi avevamo consigliato di finire l’accademia. –


Dalla stanza uscirono due ragazzi.
Il ragazzo aveva i capelli neri, gli occhi di un profondo color blu intenso, come il cielo di notte.
Indossava dei lunghi pantaloni neri e una maglia blu.
L’altra era una ragazza dai lunghi capelli biondi, legati a coda di cavallo, gli occhi azzurro chiaro, indossava una maglia senza maniche viola e una gonna corta dello stesso colore.

- Sempai Shinji, sempai Ino... –
- Noi andiamo. Tra poco potrebbero arrivare. Orihime se vedi Sora tienilo il più lontano possibile dal bosco. – disse il ragazzo
- Si sempai. –

Ino si incamminò, seguita dal compagno di squadra, verso il bosco, dove probabilmente li aspettava il loro sensei.

Quando arrivarono videro Sakura.

-Alchimisti e medici insieme eh? – commentò la bionda.
- L’abbiamo chiamata per sicurezza. Di alchimisti ne esistono pochi ma come modo di combattere e di usare il chakra sono simili ai ninja medici. – spiegò l’uomo

-Allora forza, andiamo! – disse Ino avanzando per il bosco.






-Shikamaru! Che faccia! Che hai? – chiese Choji mentre andava incontro all’amico, visto per caso in giro.

Shikamaru si limitò a guardarlo, poi si sedette su una panchina accendendosi l’ennesima sigaretta.

- Temari se n’è andata… -

Choji non ne sembrò stupito. Anzi.

- E ora? –
- Che vuoi dire? –
- Non vuoi vanificare lo sforzo di Temari, vero? –
-…-





- Alchimia diabolica, eh? – commentò Sakura
- Tsk, che differenza c’è con l’alchimia che pratichiamo noi? –
- Ino! –
- L’alchimia si divide in due generi, alchimia antica e alchimia moderna.
L’alchimia antica è quella più simile alla medicina, almeno in apparenza, ovvero creare medicine, veleni, paralizzanti ed esplosivi con le piante e i fiori. È necessario conoscere bene la natura per diventare quel tipo di alchimisti. – spiegò Ino
- Poi c’è l’alchimia moderna, la più difficile. Come modo di controllare il chakra gli alchimisti che usano quest’alchimia somigliano ai medici. Si controlla il chakra per modificare tutte le cose materiali a patto che si abbiano i mezzi necessari. Non si può far apparire qualcosa così, dal nulla… - continuò Shinji

- Si, però… per quel che ho capito questi ninja usano gli abitanti del loro villaggio come materiale per l’alchimia moderna. – disse Sakura guardando Shinji
- per questo si sono fatti una pessima reputazione. La prima volta che siamo andati in quel villaggio anche noi siamo stati discriminati, in quanto alchimisti… Pur non avendo mai usato i metodi che usano quei tipi- spiegò il sensei – A Konoha l’alchimia è una tecnica nuova e di alchimisti ci siamo solo noi. Inizialmente Ino era in grado di utilizzare solo l’alchimia antica, avendo già conoscenze in fatto di fiori e natura.
Shinji invece conosceva bene l’alchimia moderna avendo un controllo del charka ottimo. Io personalmente ho insegnato a questi due l’alchimia in ogni sua caratteristica, completandoli in quanto alchimisti. Così come lo sto insegnando ai due ragazzini apprendisti. E sono adirato dal fatto che dei tipi come loro infanghino la nostra reputazione. –
- Li abbiamo pregati di smetterla, andando al loro villaggio. – intervenì Shinji – ma finì in un combattimento. E quelli sono molto forti. Per questo, per sicurezza, abbiamo chiesto all’hokage
Tsunade un piccolo aiuto! –

- Sensei. Stanno arrivando. – disse Ino fermandosi guardando fisso davanti a se.

- Tsk. Insetti! Vi avevamo già avvertiti. –
- Vorrà dire che useremo anche voi per i nostri esperimenti! –

Delle voci indistinte arrivavano dalla parte più inoltrata del bosco.
Lentamente si avvicinarono tre uomini.

- Sono loro? – chiese Sakura
- Si, sono loro… - rispose Ino guardando male i tre.
- Siamo alchimisti di Hyoga, il villaggio del ghiaccio. –
- Voi non siete degni di chiamarvi alchimisti! – urlò il sensei – Assassini! Voi siete solo assassini! –
- Chiamateci come volete. In ogni modo se ci metterete i bastoni tra le ruote vi elimineremo! –

Uno degli uomini corse verso il sensei e i ragazzi ma venne fermato dal sensei.

- A lui ci penso io! Voi occupatevi degli altri due! –
- Si! –

Shinji staccò un rametto da un albero, circondandolo di chakra. Poco dopo il rametto si trasformò in una spada.

- Ah, che tecnica elementare! – esclamò un altro degli uomini di Hyoga parando il colpo di spada agitando solo il braccio
- Uno scudo di vento?! – pensò Shinji

- Ino! Cerca di non farti troppo male. – Disse improvvisamente Sakura
- Bhè, che ti prende? Perché? –
- perché oggi è l’equinozio d’autunno…. – bisbigliò lei prima di correre verso i nemici

Ino la fissò un poco

“tsk, cretina!” pensò Ino

- Ehi, biondina! Se ti distrai muori, sai? –

Il terzo uomo, sfuggito all’attacco di Sakura, si lanciò verso Ino ma venne fermato da qualcosa prima di avvicinarsi.

- Cos… -

L’uomo guardò in basso. Qualcosa somiglianti a grandi radici gli stavano circondando le caviglie.

Il sensei, con un pugno, allontanò l’avversario.

- Ehi, usi anche le tue stesse vesti come arma?- chiese l’uomo

Ma lui non lo stava ascoltando. Con la coda dell’occhio guardava l’altro avversario intrappolato nelle radici

“Ino l’ha fregato. Lei è in grado di controllare qualunque cosa appartenga alla natura. Il bosco è il suo regno ormai. Il nemico non ha fatto caso al fatto che Ino ha battuto un piede per terra. Così facendo Ino ha mandato il chakra sotto terra controllando le radici.”

Shinji invece evitò un colpo lanciatogli dall’avversario facendo delle capriole all’indietro. Ma a ogni capriola la terra si alzava sotto l’avversario

“ Shinji non è da meno. Lui combina alchimia moderna e antica.” Pensò il sensei evitando il colpo dell’avversario e colpendolo

- Sakura! – urlò Ino

Sakura colpì con forza terra con entrambi i pugni

“ ho capito. Meglio non prolungare le cose eh?”

La terra tremò e gli alberi oscillarono.

Ino si allontanò dall’ avversario lanciando delle palline nere che esplosero

“esplosivo” pensò il nemico

Anche il sensei e Shinji si allontanarono.

Gli albero cedettero, Ino lanciò altro esplosivo ma dal fumo uscì uno dei tre che riuscì a ferire Ino.
Ma subito dopo si ritrovò a terra con una spada puntata alla gola.







- Shikamaru, hai sentito? – chiese Choji allarmato
- Esplosioni… Gli alchimisti! –

Shikamaru si alzò all’ improvviso mettendosi a correre più che poteva

- Shikamaru, aspetta! Che hai in mente di fare? –
- Come hai detto tu… non voglio vanificare gli sforzi di Temari! –
- ma… come fai a essere sicuro che sono loro? -

Dille la verità, prima che sia troppo tardi

A Shikamaru tornarono in mente le parole di Temari

“ Ino…”

Come faceva a essere sicuro che lei era lì? Non lo sapeva ma correva. Forse per paura che fosse troppo tardi, qualunque cosa stesse succedendo…






- Tu… -

Ino puntava la spada alla gola dell’uomo, visibilmente spaventato, oltre che sorpreso.
- Non aspettavo altro. – disse Ino sorridendo con una spada in mano
- ma da dove diavolo… -

- Tsk, Satoru! –

Un altro degli uomini diede un calcio a una grossa pietra che prese il volo senza difficoltà, quasi fosse stata di plastica, e colpì il sensei, distratto.
- Sensei! – urlò Shinji ma venne anche lui atterrato da un attacco dell’ avversario mentre anche Sakura si ritrovò in svantaggio.

Satoru, l’uomo atterrato da Ino, battè i pungi per terra. La terra prese fuoco.

- Che cosa… -
- Ecco la differenza tra voi damerini e noi, che puntiamo al potere. –

Con un calcio Satoru lanciò Ino direttamente sul fuoco.

Appena Ino lasciò la spada questa si tramutò in sangue

-Lo sospettavo, hai usato l’alchimia per trasformare il tuo stesso sangue in spada! Ma è ora di morire, bambolina! –

Satoru si allontanò dal fuoco. Ma sentì il corpo rigido.
Il braccio si mosse tirando Ino lontano dal fuoco.
Poi non si mosse più…

Quando Ino si rialzò vide qualcuno nascosto tra i cespugli.
Sussultò

- Tu… -

Ino si voltò.
Sakura stava assistendo il sensei mentre Shinji stava fissando un ragazzo che l’aveva salvato dall’avversario. Il ragazzo era alto, con i capelli castani e molto veloce… per essere così robusto!

Ino si alzò mentre l’altro ragazzo uscì dal nascondiglio.

- Shikamaru! Choji! – urlò Sakura sollevata

Shikamaru fissava Ino.

Da tanto ormai non aveva occasione di guardarla così da vicino

- Cosa… ci fate qui… -

- Avevamo sentito delle esplosioni. Eravamo nei paraggi e siamo venuti a controllare. – rispose Choji aiutando Shinji.

Shikamaru non disse più una parola. E nemmeno Ino.

Sconfitti i nemici il gruppo tornò a Konoha portando gli alchimisti assassini dalla Hokage…


Continua

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Come vedete ho cercato di modificare un po’ l’alchimia di Full metal alchemist e quella utilizzata da Yaone di Saiyuki(chiamandoli alchimia moderna e antica)
Spero di aver reso l’idea.
Questo capitolo non è raccontato da uno dei due protagonisti.
Il primo capitolo era sotto il punto di vista di Ino, il secondo dal punto di vista di Shikamaru.
Da questo capitolo invece riguarda tutti e due.
Ma cercherò di far durare poco questa fiction.

Ah non fate caso alla qualità del combattimento. Per le scene d’azione sono negata

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Capitolo 4
*** un muro invisibile ***


- Ino Yamanaka non fa più parte del gruppo numero 10 –

Furono queste le parole di Asuma, una mattina di autunno come tante.

Fu come un fulmine a ciel sereno, soprattutto per Shikamaru, che dal giorno in cui se n’era andato da camera sua non le aveva più parlato

- Cosa? –
- Ha deciso di diventare alchimista… -
- Alchimista? –
- Perchè così all’improvviso? Senza dirci niente poi… - chiese Choji

Asuma li guardò serio

- Va l’ho detto. Tornerà quando sarà al vostro livello. –

Ma lei non tornò più. Non è più tornata. E temo non farà mai ritorno.

Il trio Ino-Shika-Cho… non esiste più…






Shikamaru guardava il cielo, appena fuori da un ospedale, fumando e ricordando il periodo in cui Ino aveva lasciato il gruppo.
Da quel giorno fu come se mancasse qualcosa. Come se una parte di loro se ne fosse andata.
Proprio quando si era accorto che era un elemento indispensabile per loro. Per lui.

Ino uscì dall’edificio avanzando sicura guardando davanti a se con un espressione severa.
Shikamaru si voltò a guardarla ispirando altro fumo che rilasciava poi nell’aria.

Nessun sorriso, nessun nervosismo.
Ino non aveva mostrato nulla del genere a lui, né a Choji.
Ino passò accanto al ragazzo senza esitazioni, guardando sempre davanti a se.
Proprio in quel momento lui parlò

- Il vostro sensei sta bene? – chiese
- Si riprenderà. – rispose lei fermandosi.

Ci furono molti attimi di silenzio.
Attimi in cui Shikamaru sperava che lei si girasse.
Ma non ci contava poi molto. Per lui era già tanto essere così vicini, a pochi centimetri di distanza.
Ma in quei pochi centimetri, un muro invisibile c’era a dividerli.
Un muro invisibile…

Rilasciò altro fumo dalla bocca che trapassò il corpo di Ino.
E lei potè vedere di fianco a se il fumo impalpabile circondarla per poi disperdersi.

- Da quand’è che hai preso il vizio di fumare? – disse girandosi.
Lo guardò con la stessa espressione seria che aveva sempre tenuto.

Lui non rispose. Cercò di non mostrare stupore.
Poi chiuse gli occhi.

- Da circa tre anni… -

Da quando te ne sei andata via tu. L’ho fatto come per colmare il vuoto che sentivo. Ovviamente non ci sono mai riuscito.

Buttò a terra la sigaretta, ormai consumata e se ne accese un'altra.
Ma appena la staccò dalle sue labbra Ino la prese e se la mise in bocca, girandosi

- Alla fine gli allievi cominciano a somigliare ai loro maestri. –

Shikamaru guardò stupito Ino che fumava di fianco a lui come se nulla fosse.
Gli occhi celesti della ragazza sembravano guardassero un passato lontano.
Malinconici. Tristi. Bellissimi.

-Anche tu hai preso il vizio di fumare? – chiese
- No, questa è la prima volta! – rispose lei indifferente stupendo il ragazzo un seconda volta

- Come… come va? – chiese lui voltandosi a guardare il suolo
- Bene. – rispose Ino.
Silenzio. Un lungo, insopportabile, silenzio.

- E tu? – chiese lei
- Come al solito. –
- Che risposta è? –
- la solita risposta, Ino. –
-… La solita risposta… -

Ino guardò la sigaretta. Sarebbero bastati un altro paio di tiri per finirla.
La porse a Shikamaru e si girò

- Vado ad allenarmi – disse prima di andarsene.

Shikamaru fissò la sigaretta, poi si girò verso di lei che si stava avviando, guardandone la schiena, come aveva sempre fatto in questi tre anni.

- Ino! –

Ino si fermò

- Sei… diventata forte… -
- Ovvio. – rispose lei
- Allora… perché non torni? – chiese sussurrando.

Ino rimase pochi attimi immobile. In silenzio.
Poi fece di nuovo qualche passo

- Comunque… sono felice di aver potuto parlare ancora con te.. – disse il ragazzo ispirando il fumo
- Già… - disse Ino prima di andarsene






Era stato strano parlare ancora con lui.
L’ultima cosa che gli aveva detto, tre anni prima, era stato ‘ Ti odio ’
Ma era davvero così?
Ce l’aveva con lui, è vero. Ma lo aveva mai odiato?
E ora? Ora si rendeva conto di essere stata una stupida a prendersela in quel modo.
Semplicemente non avrebbe potuto far nulla per loro, mettendosi nei panni di Shikamaru anche lei avrebbe fatto la stessa cosa, avrebbe preso la stessa decisione.
Era troppo debole, troppo stupida per combattere quell’ importante battaglia.
Ma, da bambina qual’ era, se l’era presa, non con se stessa, ma con gli altri, con lui.

Ino si stava allenando, di nuovo, sempre nel campo numero 3.

Perché non torni?

“Perché? Perché così ammetterei di aver sentito la loro mancanza, ammetterei e dimostrerei di aver sempre voluto tornare?!”

C’è sempre quel muro invisibile a dividerci. Quel muro invisibile chiamato orgoglio…









Appena Ino se ne fu andata Choji corse da Shikamaru, chiedendogli di cosa avessero parlato.

- Scemo, vai! – urlò all’amico dopo che lui ebbe risposto alla domanda
- a cosa servirebbe, Choji? – chiese Shikamaru tenendo ancora in mano il mozzicone di sigaretta che aveva fumato Ino
- Come ‘ a cosa servirebbe ’ ? A far pace con lei no? Magari tornerà davvero! –
- A far pace… che le dovrei dire, ormai siamo quasi estranei, l’ho percepito prima! –
- Prima mi avevi detto che non avresti vanificato lo sforzo di Temari. E lei ti ha detto di parlarle. –
- Lo so però… -
- Di cosa hai paura? Tanto se la situazione rimane così saremo davvero degli estranei per lei. Oh, ci vado io e le dico la verità, campo numero 3 giusto? –

Choji stava partendo in quarta ma Shikamaru lo afferrò per la manica

- NO! Ci devo andare io! –

Choji sorrise
-Prego! – disse spostandosi da un lato
-… Ora? –
- Si, amico mio. Ora. – rispose con un sorriso
- Ah - rispose. Poi scostò lo sguardo dall’amico grattandosi la testa con un certo imbarazzo
- E va bene! Che seccatura, però! – esclamò, mentendo, Shikamaru
- Si, si… A dopo.-

Choji osservò la figura di Shikamaru sparire all’orizzonte.

- Certo che quei due sono proprio simili. Tentano entrambi di ostentare indifferenza e invece… -

Choji ridacchiò, mentre Shinji, che aveva appena parlato, si mise di fianco a lui.

- Non sai che faticaccia convincerla ad andare a parlargli. –
- Perché, l’hai convinta tu? –
- No, era lei che voleva ma non lo faceva! – rispose il modo sorridendo.

Choji e Shinji si guardarono

- Ah, che farebbero quei due senza di noi! – dissero entrambi, sospirando





Riecchime!!! Ok, contavo di finire in tre capitoli questa fiction e ora mi ritrovo a fare il 5°!!
C’est la vie! Mi piace tanto scrivere! Vero che mi lasciate un commentino?? Vero vero???
Ahrggggggggg!!!! Devo anche aggiornate le altre fiction!!!! Sob!!!
See you next!
Hinata-chan

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Capitolo 5
*** le ultime lacrime ***


Shikamaru corse al campo numero 3. Ormai conosceva bene quella strada, avrebbe potuto farla a occhi chiusi.

Ci andò e vide Ino. Ma non era sola. Con lei c’erano gli apprendisti, Sora e Orihime.

- Per fortuna avete fatto presto! – esclamò il ragazzino
- Macchè, avevamo dei giorni di vacanza, no? – ribatte Orihime
- Anche se fossimo stati via dei giorni voi due vi sareste dovuti allenare. Se avessi saputo che avreste oziato nel periodo in cui non c’era il sensei… -

Ino non finì la frase. Li guardò sorridendo, con gli occhi chiusi.
Sora e Orihime la guardavano terrorizzati!
- A-abbiamo capito, sempai. – rispose la ragazzina
- Bene… -

Shikamaru si avvicinò ai tre, lentamente.
Ino si girò, poco dopo anche i suoi kohai.

- Ehm… noi… andiamo! – disse Sora prima di correre via insieme all’amica

Passarono accanto a Shikamaru che li seguì con lo sguardo
Poverini, era terrorizzati! Quando Ino si arrabbiava era una furia. Anche in quello non era poi cambiata molto.

Ino lo guardava seria.

- Perché sei qui? –
- Perché… devo parlarti. –
- Di cosa? – chiese lei
- Di tre anni fa. – rispose lui fissandola sicuro negli occhi, come non aveva mai fatto e come doveva fare tanto tempo prima.

Ino si girò

- Che c’è da parlare? –
- Ino… so che è una storia vecchia… ma non mi hai mai fatto spiegare il motivo della mia scelta. –
- So perché l’hai fatto, non c’è bisogno che mi spieghi. –

Shikamaru stette zitto. Il suo sguardo si fece triste

- No, ti devo spiegare molte cose, Ino. E anche tu devi spiegazioni a me. –

Ancora silenzio. Poi Ino si rigirò seria, quasi arrabbiata

- Chiedimi e ti risponderò, allora! – disse brusca

Altro silenzio. Shimamaru diede la priorità a una domanda quella di cui aveva più bisogno di avere risposta, ciò che gli aveva fatto più male

- Mi odi? – chiese con una punta di tristezza.

Tristezza che Ino percepì.

-No – rispose quasi subito

Shikamaru si sentì leggermente sollevato. Ma non bastava.

- Mi hai mai odiato? –
- Non lo so. – rispose abbassando lo sguardo.

Shikamaru si morse il labbro inferiore.

- ah.. –
- e tu? – chiese improvvisamente, lei senza aprire gli occhi,
- Cos… no! Perché avrei dovuto!! –
- Non lo so… però… io ho odiato me stessa, forse davo per scontato che anche tu mi odiassi.. – spiegò triste
- Non ti ho mai odiata, Ino! –
- Mi dispiace, Shikamaru… -

Ma non era quella la domanda importante per lei. Non era quella.
Ora poteva fargli quelle domande che in tre anni non era mai riuscita a fare, ma le si bloccavano in gola

Chissà… saranno rimaste nel mio cuore per così tanto tempo che ormai non se ne vogliono andare più…. Rimarranno lì… per sempre?

- Ino… posso spiegarti tutto? Forse così… si risolverà tutto… Io… non capisco bene quello che stai pensando… non posso leggerti nel pensiero. Se tu non vuoi dirmi nulla almeno posso disti qualcosa io…-

Ino lo guardò un po’, pensando a quello che doveva fare.

Sarà possibile tornare amici come prima? Nonostante tutto quello che è successo? Ma che è successo, alla fine? Non ci capisco più nulla!

- va bene. – rispose infine girandosi – però sediamoci –

Shikamaru accennò a un sorriso. Poi andò a sedersi per terra, poco distante dalla ragazza.

La fissò guardare davanti a se.

- Dove posso cominciare? –
- da dove vuoi. –
- Te l’ho detto, non posso leggerti nel pensiero. Prima devi risponder sinceramente a questa domanda: te la sei presa o no per la missione? –
- Si, se non l’avessi ancora capito! – rispose lei girandosi verso di lui guardandolo male
- Perché? –
-… -
- Ino! –
- perché… voi mi avete sempre lasciata fuori dalle vostre questioni. Tu e Choji. Siete sempre stati molto legati e io mi sono sempre sentita esclusa. –
- Forse hai ragione… -
- E poi… ho sentito di essere in qualche modo inferiore voi. –
- Te la sei presa… -
- Si! –
- … con me… -
-…. Ho sbagliato, lo so. –
- scema! – disse trattenendo il sorriso Shikamaru, rilassandosi man mano che la conversazione andava avanti
- Ehi! – urlò Ino alzandosi all’improvviso - Non ti permetto di insultarmi o prendermi in giro! –

Shikamaru la guardò stupito. Aveva le lacrime agli occhi e capì che c’era qualcos’altro.

- Ho capito. In fondo la colpa è anche nostra che non ti abbiamo capita. – disse con tono annoiato, il solito tono annoiato che Ino non era più abituata a sentire.

- Come al solito sempre che non sia affar tuo. – commentò lei
- Ino. Non ti ho portata semplicemente perché volevo proteggerti. –

Ino guardò stranita il ragazzo.

- Cosa? E perché??? – urlò
- Perché tu eri innamorata di Sasuke. – rispose lui imbronciato evitando lo sguardo della ragazza
- E allora? Potevi almeno avvertirmi della missione, l’ho saputo da Sakura! – urlò sempre più confusa
- Bhè, ho immaginato che non te la saresti sentita, non volevo ferirti ma a quanto pare l’ho fatto comunque… -
- Ma… -

Shikamaru sospirò. Si alzo e, mentre si sbatteva i pantaloni con le mani per pulirli dalla terra spiegò, cercando di mantenere un tono indifferente.

- in realtà è stato Naruto a consigliarmi di non dirti nulla. Io ti ci avrei anche portata ma lui mi ha convinto a non dirtelo nemmeno. Mi aveva detto che nemmeno Sakura lo sapeva ma suppongo sia stata poi informata dalla Hokage. E poi… non volevo vedere la tua faccia mentre ti dicevo che Sasuke ci aveva traditi e che andavamo a riprenderlo anche se le probabilità di riuscirci erano pochissime.-

Quando si voltò verso Ino, con espressione che tradiva il suo stato d’animo agitato e arrabbiato, lei piangeva.

Shikamaru sussultò e il suo sguardo si addolcì. Ino abbassò lo sguardo.

- Stupido. Avresti potuto… fidarti di me una volta tanto! Proprio per i miei sentimenti verso Sasuke… avresti dovuto dirmelo… -

-… Ino… -

- SE TU MI AVESSI DETTO CHE ERA MEGLIO CHE NON VENISSI CON VOI L’AVREI ACCETTATO, SCEMO!!! –urlò guardando Shikamaru arrabbiata, con le lacrime che continuavano a scendere sul suo volto

Shikamaru la fissò un po’, turbato.
Aveva finalmente capito cosa aveva ferito così tanto Ino.
E si rese conto che aveva ragione. Lui non si era mai fidato di Ino ritenendola troppo superficiale per capire.

“ Sono stato presuntuoso. È vero. Anche se non l’avessi portata… avrei almeno dovuto avvertirla. “

- Hai ragione, è anche colpa mia. –
- Se tu… me l’avessi detto di persona… non ci sarei rimasta così male. È ovvio che non ti ho mai odiato ma in quel periodo, anzi, da allora mi sono sentita un peso per te, per il mio gruppo. Per questo… volevo diventare forte… per farvi capire, per farvi pentire di avermi lasciata fuori!! – Ino abbassò lo sguardo, mettendosi le mani sul viso come per fermare le lacrime di tre lunghi anni.

Anche Shikamaru abbassò lo sguardo osservando quelle stesse lacrime cadere a terra.

- Lo so, mi dispiace… -
- No che non lo sai! Non hai mai capito nulla di me! –
- Si, questo è vero… Ma nemmeno tu hai mai capito nulla di me… Anche tu no ti sei fidata di me, Ino. Perché io non ti ho mai considerata debole. Non ho mai pensato che ti fossi un peso-

Ino stette in silenzio.
Shikamaru capì che quel silenzio volevano dire che aveva ragione.

Nessuno aveva mai capito nulla l’uno dell’altro. Per questo non si erano potuti chiarire allora.
Per questo avevano sofferto così tanto.

Ma ora che avevano parlato… significava forse che avevano cominciato a capirsi, nonostante gli anni passati senza vedersi né tanto meno parlarsi? O forse era perché erano entrambi cambiati, in fondo? Perché stavano riuscendo a mettere da parte l’orgoglio?

Perché c’era qualcosa, ancora qualcosa, che dovevano dirsi, che dovevano far capire all’altro. Una sola cosa…

Ino rialzò lo sguardo. Si asciugò le lacrime cercando di nascondere il viso.

- Ok. È stata colpa di entrambi. – disse con voce tremante
- Si. – rispose lui, non sapendo che altro dire.
- Allora… torniamo come prima? –
- Non lo so. Ma tu ora che hai intenzione di fare? –
- Non lascio l’alchimia! – disse sicura – Comunque vada io ho scelto la mia strada. – disse guardando Shikamaru negli occhi, la prima volta che aveva uno sguardo sereno, anche se ancora un po’ triste

Perché c’era ancora qualcosa non detto.

- Va bene. –
- è meglio… andare. Credo che abbiamo chiarito. –

No, non è vero. Non è vero!

- Ci vediamo in giro. –

Ma non potevano lasciare tutto così. Dovevano chiarire fino in fondo.
Perché nonostante tutto… Shikamaru sentiva che se avesse lasciato tutto così lei non sarebbe comunque tornata.

Shikamaru tirò improvvisamente Ino verso di se, abbracciandola.
Per non farla più andar via. Mai più.

- S-Shikamaru! – esclamò lei arrossendo.
- Non andare via. – bisbigliò lui.
- Ma… -
- Non ti lascio andare via… non di nuovo…. –

“Basta così! Sono stufo di questa situazione. Non mi importa più di nulla. Né della pigrizia, né dell’imbarazzo, né della timidezza, né dell’orgoglio. Che vadano al diavolo! Voglio solo stare con lei…”

Non lasciandole il tempo di dire nulla la baciò Stringendola il più possibile tra le sue braccia.
Un abbraccio che trasmetteva tutto ciò che provava.

Ma Ino si staccò da lui tra l’imbarazzo e l’arrabbiato.

- Ino.-
- Ma scusa… è Temari?? – chiese sconvolta

Shikamaru si ricordò di non aver ancora detto a nessuno, oltre che a Choji, di Temari

- Ah già… se n’è andata… - rispose come se nulla fosse.

Io era sotto shock

- Ma… come? –
- Perché lei sapeva già la verità. Scusami, tra le mie colpe c’è anche quella di aver mentito a me stesso, a te e a lei. –

Così come aveva capito i sentimenti che Shikamaru provava anni prima Ino si rese conto di quelli attuali e si accorse che non erano affatto cambiati. Capì tutto, su lui e Temari. Capì il senso dell’ultima frase di Shikamaru. Capì cosa mancava in tutto questo. Capì che ora era lei che doveva dire qualcosa.

Ora era lei che doveva sconfiggere l’orgoglio e la timidezza

- Shikamaru? –
- mh? –
- Ti fidi di me? – domandò sorridendo dolcemente
- si. –

Ino mise le braccia intorno al collo di Shikamaru, abbracciandolo

- Allora va bene così. – sussurrò – Qualunque strada decideremo di percorrere non ci allontaneremo mai più. –

Shikamaru sorride

- Perdonami. Ti amo. –



The End


…..


Tra gli alberi…

- Sora, no dovremmo sbirciare!!! Se la sempai ci scopre ci ammazza –
- Macchè, abbiamo scoperto l’amore segreto della sempai!! E se stai zitta vedrai che non ci scoprirà –
- Perché segreto? –
- Bhò, fa più film d’amore no? Ihihih –
- Orihime, Sora…. –
- S-sempai Shinji!!! E tu…. Choji Akimichi?! – urlarono i due ragazzini
- Che state facendo? Lasciateli stare, non sbirciate! – disse a bassa voce Shinji
- lo sappiamo, scusateci. – disse Orihime arrossendo
-Ehi!!! Ma se siete qui significa che stavate spiando anche voi!!!! – urlò Sora
- Ops! Anzi, non urlare o ci sentono!!! – -
Chissene frega!!! Non mi piace essere sgridato da chi fa i miei stessi errori!!! –
- Sora non gridare!!!!! Se Ino ci scopre ci scortica vivi!–
- Anche Shikamaru è meglio non farlo arrabbiare! -

- Voi quattro!!! –

Sora, Orihime, Shinji e Choji si girarono.
Ino e Shikamaru erano dietro di loro, arrabbiatissimi

- CHE CI FATE QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! –
- AAAAAAAAAH scappiamo!!!!! – urlò Shinji
- Pietà! Prima di morire vorrei mangiare ancora tante altre cose! – urlò Choji

The end(davvero)



…. Scusate. La fine fa pena.
Il dialogo non sapevo come farlo, ho cercato di non far diventare i due, soprattutto Shikamaru, troppo OOC ma il chiarimento ci doveva essere.
La scenetta finale… bhè ho preso spunto da molti anime, dove dopo la parte romantica-occasionalmente drammatica e/o strappalacrime c’è la parte leggermente comica.
Questo capitolo, come l’ho scritto non mi convince.
Ma è una mia mancanza, non riesco mai a scrivere ciò che voglio come voglio.
Ma spero vi sia piaciuto comunque.
E poi il fatto dell’equinozio d’autunno… era perché volevo fare un riferimento al fatto che Shikamaru e Ino compiono gli anni subito dopo l’equinozio (ovvero il 22 e il 23) ma poi me ne sono dimenticata…
In teoria il riferimento sarebbe dovuto essere nel capitolo precedente quando Ino prendeva la sigaretta diceva che il giorno dopo lui avrebbe compiuto gli anni e lui ribatteva che anche lei, ma due giorni dopo ^^”.
Grazie a tutti, i vostri commenti mi hanno dato la carica per continuare a scrivere.
Ogni volta che leggevo un nuovo commento quasi mi commuovevo!
Grazie davvero ^^
Vi saluto, ci rivedremo con le altre mie fiction ‘stesso destino’, ‘le due metà’ e ‘sasuyasha’
See you next
Hinata-chan

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