Just thinking back to where we started and how we lost all that we are.

di BooBearStylinson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** An unexpected call. ***
Capitolo 2: *** The Solution. ***



Capitolo 1
*** An unexpected call. ***


An unexpected call.


Harry Styles.
BooBearStylinson.

“Sì Harry! Ancora!” Una voce femminile mi trapanò le orecchie.
Caroline, una donna di 35 anni, bionda e particolarmente bella stava urlando il mio nome pregandomi di continuare ad affondare il mio membro dentro di lei.
Era sempre così quando andavo a trovarla.
Caroline ed io non avevamo un vero a proprio rapporto o almeno non era quello che di solito si instaurava in una coppia normale.
Il nostro era più un rapporto che generalmente si manifestava fra due amanti in piena regola: solo del puro e sano sesso.
A me non dispiaceva per nulla anche se qualche volta sarebbe stato interessante poter iniziare un dialogo costruttivo con lei.
Qualche volta ci avevo anche provato ma eravamo sempre finiti a scopare felicemente.
Ogni volta che finivamo di divertirci io mi vestivo e sparivo per un po’ dalla circolazione.
L’idea di coccolarla mi urtava, ovviamente non ero il solito fidanzatino romantico che ogni donna vorrebbe ma ero un bellissimo ragazzo e questo sembrava bastare per fare una bella figura.
“Sì!” Gemette ancora lei distogliendomi dai miei pensieri.
A contrario suo, non avevo emesso nessun gemito per tutta la durata del rapporto, nemmeno quando ero venuto.
“Dio Harry! Sei il mago del sesso!” Urlò la bionda ansimando mentre uscivo velocemente senza la minima premura.
Le sorrisi debolmente prima di scendere dal letto ed iniaizare a vestirmi.
“Vai già via?” Mi chiese coprendo il suo corpo sudato con un lenzuolo.
“Sì, perché?” Le risposi finendo di allacciarmi la cintura.
“Oh no così, volevo chiederti se ti andrebbe di rimanere per cena.”  Mi rispose.
“Mi dispiace ma mia madre mi aspetta.” Mormorai prima di uscire dalla stanza.
Scesi le scale e notai che Louis, il nipote di Caroline, si stava guardando la TV.
Louis aveva tre anni in più di me ma nonostante tutto viveva ancora con la zia.
Non conoscevo molto di lui, a dir la verità non ci avevo mai parlato.
Arrivai al divano e il moretto si girò di scatto rimanendo immobile senza proferire parola.
Avevo capito che era timido ma non fino al punto di non riuscire a salutarmi.
Per qualche secondo mi fermai a guardarlo in tutta la sua bellezza.
Era magro ma nonostante ciò aveva quella pancetta accennata che riusciva a farmi impazzire.
Molte volte avevo desiderato di mordergliela dolcemente ma ogni qual volta che quei pensieri decisamente poco casti prendevano il largo nella mia mente, tentavo di reprimerli resettando il cervello.
Louis era troppo bello per essere omosessuale, avevo sentito che poco tempo prima frequentava anche una ragazza quindi non mi ero mai azzardato a fare qualche avance con lui e poi oltre ad essere un uomo era anche il fottutissimo nipote della mia fidanzata.
Il mio sguardo si perse nei suoi bellissimi occhi grandi e azzurri come il cielo.
Era bellissimo e le sue labbra fine e rosee sembravano chiamare il mio nome, le bramavo troppo, più di quelle di Caroline sempre gonfie e piene zeppe di rossetto.
Odiavo il rossetto, forse odiavo le labbra delle donne da sempre, oppure da quando avevo visto quelle di Louis.
Dopo poco mi distolsi da quei pensieri e presi le chiavi aprendo un sorriso bellissimo sul mio volto, uno di quelli che non emettevo mai.
Un sorriso puro e smagliante.
Uscii di casa ed entrai in macchina diretto verso casa.
Durante il tragitto mi squillò il telefono e con un tono tra l’annoiato e lo scazzato risposi.
“Pronto?” Mormorai accendendo l’auricolare.
“Salve, è il signor Styles?” Mi chiese una voce maschile dall’altro capo del telefono.
“Sì, mi dica.” Risposi stranito: chi poteva essere?
“Il signor Zayn Malik è stato prelevato da un bar poco fa mentre era intento a spaccare una bottiglia di vetro in testa ad un uomo.” Mi disse l’uomo.
Ecco, la polizia, che bella cosa.
“Io cosa c’entro?”
“Malik vuole parlare con lei. Si rechi qui al più presto, la aspettiamo.” Mi disse prima di chiudermi la chiamata in faccia.
Zayn Malik era il mio migliore amico e i guai erano la sua specialità.
Era un ragazzo bellissimo: alto, moro, pelle un po’ scura e occhi color sabbia.
Finii a letto con lui una o due volte ma poi decidemmo di diventare migliori amici e infatti eravamo inseparabili.
Lui si cacciava sempre nei guai, le risse erano la sua fonte di vita e di adrenalina.
Era finito in galera molte volte ma sapevo che un giorno lo avrebbero condannato all’ergastolo e la cosa mi faceva paura.
Appena arrivai in caserma mi precipitai dentro.
“Sono Harry Styles.” Dissi ad un poliziotto che senza emettere fiato mi condusse dentro ad una sala nella quale si trovavano Zayn ed un altro poliziotto.
“Harry!” Esclamò il mio amico con un grosso sorriso idiota stampato in faccia.
“Oi.” Mormorai chiudendomi la grande porta di metallo alle spalle.
“Salve signor Styles. Malik come lei sa è stato coinvolto in una rissa e come da regolamento dovrà passare sei mesi in galera.” Mi disse il poliziotto seduto alla scrivania.
“Quindi? È già successo.” Dissi facendo spallucce.
“Il problema è che i nostri carceri sono pieni e stasera il signor Malik verrò trasferito in un carcere dell’Ohio in America. Voleva salutarlo prima di partire.” Tuonò l’uomo con la sua voce poco aggraziata e per poco non mi venne un colpo.
Zayn non poteva andare in America. Lì i carceri erano troppo duri e non sarebbe riuscito a resistere, avevo troppa paura per lui.
“Cosa?!” Esclamai allora impaurito.
“Sì amico ma non temere, so badare a me stesso e poi sei mesi passano in fretta.” Mi disse Zayn prima di abbracciarmi.
Chiacchierammo per una decina di minuti e dopo essermi raccomandato con lui uscii dalla caserma quasi in lacrime.
Avevo paura per Zayn e così mi precipitai a casa per chiamare Caroline.
“Pronto? Caroline, devo parlarti.” Mormorai non appena qualcuno rispose.
Lei era l’unica che sarebbe riuscita ad aiutarmi.
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Louis Tomlinson. 
PeacEneri.

Quella vecchiaccia non riusciva a trattenere le urla era da piu` di mezz’ora che gemeva il nome di quel ragazzo.
Quel ragazzo.
Da quanto ho sentito il suo nome doveva essere Harry.
Quando quella scimmia in calore di mia zia aveva trascinato la sua nuova fiamma su per le scale ero riuscito a intravedere solo un paio di occhi smeraldo e una massa informe di capelli ricci.
Ma era belle, questo era certo, mi zia scopava solo con gente figa.
“Si Harry! Ancora!” gemette quella scrofa di mia zia.
‘Come vorrei poter urlare io il suo nome’ pensai.
Alzai maggiormente il volume della televisione, in quel momento stavano trasmettendo l’”Alan Carr Show”, di solito vedendo quel programma avrei riso fino alle lacrime ma con le urla di mia zia proprio non riuscivo a concentrarmi.
Avrei tanto voluto entrare la dentro e tapparle quella boccaccia, ma non ero abbastanza coraggioso, cosi` rimasi sul divano ad ascoltare i suoi gemiti o ansiti o qualunque cosa fossero.
La cosa che piu` mi incuriosiva era che da parte dell’amante “focoso” di mia zia , non proveniva nessun suono, era come se mi zia stesse scopando col suo dito e lo avesse chiamato Harry.
“Dio Harry sei il mago del sesso!” urlo` mia zia.
Come vorrei poter confermare le parole di quella racchia.
Silenzio, finalmente avevano finito.
Era da quasi un’ora che quei due scopavano e sinceramente le mie povere orecchie erano stanche. Sentii sei passi scendere per le scale, mi ritrovai davanti ad una visione paradisiaca.
Un ragazzo alto e magro, due occhi verde smeraldo che emanavano una luce maliziosa, delle labbra rosee e piene, ma la cosa piu` bella erano i suoi capelli ricci, dei bellissimi ricci castani che circondavano in suo viso angelico.
Indossava un maglioncino beige, un jeans e un paio di scarponcini Timberland.
Dalla corporatura sembrava piu` piccolo di me.
Provai un senso di disgusto per quella troia di mia zia che a 35 anni si scopava gente dall’eta` inferiore di quella di suo nipote.
Successe una cosa che mai mi sarei aspettato, l’angelo mi sorrise.
Avvampai di colpo, cercai di abbozzare un sorriso, ma secondo me riusci` soltanto a fare una smorfia.
Rimase li` a guardarmi per qualche secondo, poi senza proferire parola, prese le chiavi dell’auto e usci` di casa.
Rimasi sul divano a pensare al suo sorriso e alle sue fossette.
Ed in quel momento fui sicuro che il riccio sapeva dell’esistenza di un certo Louis Tomlinson.
Dovevo chiamare Niall, avevo bisogno di parlare con lui.
Cercai il telefono con lo sguardo, era sulla televisione.
Mi alzai di malavoglia e lo presi.
Composi il numero di quello gnomo biondo.
Squillava.
“Pronto?” mi chiese una voce affannata.
“Ehi anche tu hai appena finito di scopare?” chiesi per tutta risposta.
“Perche` chi altro ha scopato?” domando` la voce.
“Povero Niall ti sei sgamato da solo.” dissi io con un sorrisetto sulle labbra.
“Cavolo mi freghi ogni volta.” disse Niall.
“Vuoi venire un po` qui, la vecchiaccia ha appena finito di fare le sue cose.” dissi io.
“Ma c’e` Josh qui con me.” disse Niall.
“E porta anche lui, vi aspetto, ciao.” dissi e chiusi la chiamata senza dargli il tempo di replicare.
Neanche il tempo di sedermi sul divano e la strega entro` in stanza.
“Oh sono sfinita.” disse con la sua vocetta odiosa.
“Ci credo hai scopato per un’ora.” sussurrai io a denti stretti.
Ma quella megera mi senti`.
“Hai detto qualcosa frocetto?” mi chiese dando all’ultima parola un tono di disprezzo.
“Come mi hai chiamato?” domandai io alzandomi di scatto dal divano.
“Frocetto” disse lei avvicinandosi alla mia figura.
Strinsi i pugni non ero un tipo violento, ma in quel momento avrei tanto voluto tirargli un pugno su quel naso troppe volte aggiustato con la chirurgia plastica.
In quel momento suono` il campanello.
Caroline ne approfitto` per sgattaiolare via.
Sbuffando andai ad aprire la porta.
Di fronte a me c’era soltanto il biondo.
“E Josh?” domandai io facendo entrare il mio migliore amico.
“Non e` potuto venire, doveva badare a Carly.” rispose buttandosi letteralmente sul divano e prendendo in mano il telecomando.
Mi andai a sedere affianco a lui.
“Allora devi dirmi qualcosa?” mi chiese Niall guardandomi con i suoi occhi azzurri, quel ragazzo andava sempre dritto al punto.
“Beh..” cominciai a dire ma la mia frase fu interrotta dallo squillo di un telefono.
Guardai Niall.
“Non e` il mio.” disse.
Mi alzai il suono proveniva dalla cucina.
C’era un cellulare rosa sul tavolo che squillava.
Presi il telefono, il numero non era registrato.
Mi guardai attorno.
“Pronto?” chiesi.
“Caroline devo parlarti.” disse una voce, la sua voce, la voce dell’angelo.
Il cuore comincio` a battere all’impazzata, era certo che stavo per andare in iperventilazione.
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BooBearStylinson.
Salve ragazzi! 
Sono mesi che mandiamo avanti questa storia e finalmente siamo riuscite a pubblicare questo primo capitolo!
Beh, che dire! Sono felicissima di lavorare con Irene, lei è veramente brava a scrivere. 
Alla prossima! Ricordatevi di dare una letta alla mia Ziam. (:
Baci,
Silvia. xx 


PeacEneri
Salve gente! Qui e` Irene che parla, non ho molto da dire visto che questo e` il primo capitolo, spero soltanto che vi piaccia, ovviamente non sono ancora al livello di Silvia ma spero che questo non vi crei problemi .. Beh che dire, recensite e fateci sapere cosa ne pensate..
Much Love Irene xx

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Capitolo 2
*** The Solution. ***


The Solution.

Louis Tomlinson.
PeacEneri

“Ehm, ve-veramente io non sono Caroline.” dissi e arrossii, ringraziando mentalmente tutti i santi per il fatto che lui non potesse vedermi.
Dall’altra parte della cornetta sentii soltanto il respiro pesante di Harry.
Non dava segno di voler parlare, molto probabilmente non si ricordava di me.
“S-sono Louis, il nipote, sai il ragazzo sul divano di due ore fa.” dissi terminando la frase con una risatina isterica.
In quel momento sembravo una ragazzina di 13 anni con gli ormoni a mille che vede la foto del proprio idolo in costume.
E in quel momento immagini di Harry in costume si susseguirono nella mia mente facendomi eccitare.
‘Sono proprio messo male da quant’è che non scopo?” pensai.
“No, cioè, si me lo ricordo chi sei.” Mi disse farfugliando le prime parole.
Un silenzio imbarazzante calò fra di noi.
‘Lui si ricorda di me, quel figo si ricorda di me!’ pensai.
“Ehm Louis?” mi sentii chiamare dall’altro lato del telefono.
“Si?” chiesi, sperando che volesse cominciare una conversazione con me.
“Ora potresti passarmi Caroline?” mi chiese, dal suo tono potei capire che era visibilmente imbarazzato.
Ma certo, Caroline, per un momento avevo dimenticato che lui voleva parlare con quella baldracca.
“Oh si certo.” risposi, la mia voce uscì stranamente bassa.
Mi avviai verso il soggiorno.
“Ehi Louis” mi chiamò una voce dal divano.
“Ma che cazz..?” chiesi saltando sul posto.
Mi guardai attorno cercando la voce che aveva parlato.
Vidi Niall sul divano che mi guardava come se fossi impazzito.
‘Niall? Cosa ci fa qui?’ pensai.
Tomlinson ma allora sei davvero messo male, lo hai invitato tu!
Alzai gli occhi al cielo.
Oh ma sei sempre qui? Non hai niente di meglio da fare?
Non è colpa mia se sei un cretino.
“Louis tutto bene?” chiese Harry dall’altro capo del telefono.
“Si si, scusa.” risposi e facendo segno a Niall di aspettare salii in camera di mia zia.
“Avanti” mi rispose la sua vocetta odiosa.
Appena entrai un camere una scena stomachevole mi si presentò davanti.
C’era Caroline in asciugamano con una poltiglia verde in faccia.
Un conato di vomito risalì per la mia gola ma lo ricaccia indietro.
“Allora cosa vuoi?” mi chiese.
“E’ per te.” risposi distogliendo lo sguardo da lei.
“Metti il vivavoce e vai via.” mi disse indicando il letto.
Feci come chiesto e appoggiando il telefono sul letto ancora sfatto e uscii chiudendomi la porta alle spalle.
Feci per scendere.
Ma sei scemo cosa fai non ascolti?
Origliare non è una bella cosa!
Oh ma andiamo lo so che vuoi sapere cosa si dicono quei due.
Perché devi essere così irritante?
Ti ricordo che faccio parte di te, quindi se io sono irritante lo sei anche tu!
Oh ma stai zitta.
Mi avvicinai piano alla porta e vi poggiai l’orecchio.

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Harry Styles.
BooBearStylinson.

“Caroline devo parlarti.” Mormorai, ma con grande sorpresa dall’altro capo del telefono non provenne la solita voce femminile della mia ragazza bensì quella del suo bellissimo nipote.
“Ehm…veramente io non sono Caroline.” Disse il moretto dall’altra parte del telefono con una voce resa roca dall’imbarazzo.
Quel tono mi ricordò tantissimo la classica voce roca e affaticata che si ha dopo l’orgasmo e una domanda fece capolino nella mia testa: chissà com’era la voce di Louis dopo l’orgasmo.
Forse non avrei mai avuto il piacere di sentirla, sarebbe stato bello.
Harry faresti meglio ha fermare i tuoi pensieri da diciottenne arrapato. Ricordati che stai facendo pensieri poco casti sul nipote della tua copertura.
Una vocina risuonò nella mia testa facendomi alterare appena.
Copertura? Caroline non è una copertura!
Ne sei proprio sicuro? Avanti Harry, sono la vocina della tua coscienza e so bene che cosa ti gironzola tutto il giorno dentro a questo stupido cervelletto ammuffito.
Coscienza? Dio mio, stare vicino a Zayn non mi fa bene, quello è un pacchetto di eroina vivente.
Smettila di dire baggianate! Non è colpa di Zayn se hai iniziato a sentirmi. Sei talmente confuso in questi giorni che anche il tuo subconscio inizia a farsi sentire. La verità è che brami troppo il corpo e la mente del dolce nipote di Caroline.
Ma figurati! È stata solo una piccola sbandata!
Certo. Harry, se avessi delle mani ti prenderei a schiaffi.
Oh, che paura.
“S-Sono Louis, il nipote, sai…il ragazzo sul divano di due ore fa.” Biascicò Louis emettendo una risatina isterica subito dopo.
Sospirai appena rendendomi conto di aver appena intrapreso uno strano dialogo con il mio cervello per qualche minuto mandando letteralmente in palla il ragazzo dall’altro capo del telefono.
“No, cioè, sì! Mi ricordo chi sei.” Esclamai tentando di rimediare ma con scarsissimo successo.
Bella mossa Styles.
Esci dalla mia testa!
Aspettai un attimo al telefono ma Louis sembrò non rispondere, allora tentai di dire qualcosa.
“Ehm..Louis?” Dissi piano.
“Sì?” Mi rispose con un tono carico di aspettative.
“Ora potresti passarmi Caroline?”
“Oh sì, certo.” Colsi un filo di delusione nel suo tono basso.
Sospirai buttandomi malamente sul divano del salotto mentre con una mano tenevo il cellulare ormai bollente contro il mio orecchio sudaticcio.
Avanti Styles, è colpa del moretto se stai sudando! Sei al telefono da a malapena 5 minuti.
No! Oggi fa un caldo boia, non sto andando in iperventilazione per lui.
“Che cazz..?!” Urlò Louis dall’altra parte del telefono facendomi sobbalzare.
“Louis tutto bene?” Domandai preoccupato.
“Sì sì scusa.” Mormorò incerto.
Dopo due minuti finalmente il telefono arrivò a Caroline che, con un linguaggio non del tutto appropriato, sbatté fuori dalla camera Louis.
Io l’avrei presa a legnate.
Già, hai ragione.
“Caroline, mi senti?”
“Sì amore, dimmi.” Mi rispose.
“Avrei bisogno di un favore.” Iniziai a dire con un filo di imbarazzo nella voce. Odiavo chiedere favori a mia madre, figuriamoci a Caroline.
“Dipende, di cosa si tratta?” Chiese la bionda sospirando.
“Zayn è finito in galera e avrei bisogno che qualcuno gli pagasse la cauzione.”
“Cauzione? Qui in Inghilterra non esiste la cauzione.”
“Verrà trasferito in Ohio. Mi servirebbero dei soldi e…” Prima che riuscissi a terminare la frase, Caroline mi bloccò.
“Mi dispiace ma non posso aiutarti poiché non ho nessun parente che abita in America.”
Perfetto, ero nella merda.
Feci per risponderle ma la voce fresca e squillante di Louis irruppe nella stanza.
“Liam!” Urlò.
“Chi?” Chiedemmo in coro Caroline ed io.
“Ma sì! Liam, mio cugino, abita in South Carolina!” Continuò.
Un sorriso spontaneo si aprì sul mio volto.
“Caroline, passami Louis.” Dissi cortesemente tentando di mascherare la felicità.
“Pronto Harry?” Mormorò imbarazzato Louis mentre usciva dalla stanza lasciando sola Caroline.
“Ciao Louis! Ti andrebbe di venire a casa mia per parlare di Liam? Non ce la faccio a dirti tutto al telefono.” Gli chiesi ignorando la stretta al basso ventre che da minuti mi stava torturando.

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Louis Tomlinson.
PeacEneri.

Amore? Cosa Cazzo? AMORE?
Zitta tu e fammi ascoltare!
Sentii Harry che parlava di un certo Zayn e di una cauzione.
“Mi dispiace non posso aiutarti poiché non ho nessun parente che abita in America.” rispose Caroline come se stesse parlando del tempo con Harry.
Ehi ma..
Zitta!
Ascolta! Ma Caroline non ha un nipote che abita in South Carolina?
Cosa? Non dire sciocchezze, no aspetta. Ma certo Liam! Ti adoro!
Non riuscii a trattenermi ed entrai in camera.
“Liam!” urlai.
“Chi?” mi chiesero in coro Harry e Caroline.
“Ma si! Liam, mio cugino, abita in South Carolina.” dissi senza respirare.
“Caroline passami Louis.” disse Harry alzando leggermente il tono della voce.
Caroline di malavoglia indicò il telefono con la testa.
Mi fiondai sul telefono e tolsi il vivavoce.
“Pronto Harry?” chiesi uscendo dalla camera.
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BooBearStylinson.
Buongiorno bella gente!
Tanto per iniziare voglio ringraziare di cuore le ragazze che hanno recensito il primo capitolo!
Siete fantastiche. <3
Purtroppo vi devo dare una notizia un po’ scomoda: con l’arrivo degli esami purtroppo, la vostra BBS non potrà incontrarsi con Irene per scrivere il nuovo capitolo! Perciò l’aggiornamento avverrà per i primi di luglio.
Ammetto che ci stiamo divertendo a scrivere questa fan fiction, il centro commerciale è un luogo di meditazione.
Però vi do un consiglio: se siete a dieta (come la vostra BBS) evitate di piazzarvi ai tavoli davanti al McDonald. :’D
Detto questo la smetto con le mie solite stronzate e torno seria!
Alcune di voi mi hanno chiesto quando metterò l’epilogo di Boy when I'm looking at you I can't never be brave. e oggi vi posso dare una risposta certa.
Vi giuro sulla mia testa che entro la fine della settimana avrete il tanto atteso epilogo e una Ziam nuova nuova. :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima!
                                                                                                                                                                           Silvia F.





PeacEneri.
We bella gente!
Qui è Irene che parla!
Innanzitutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto il capitolo e poi 7 recensioni? WOW!
Passando a questo, non c'è scritto niente di significativo ma è un passaggio importante per la storia, sinceramente volevamo farlo più lungo, ma abbiamo passato le 6 ore che avevamo a disposizione a cazzeggiare!
Recensite anche questo!
                                                                                                                                                                            Irene A.

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