Ricominciare

di Soly_D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontrare ***
Capitolo 2: *** Conoscere ***
Capitolo 3: *** Amare ***
Capitolo 4: *** Ricordare ***



Capitolo 1
*** Incontrare ***


Ricominciare

1. Incontrare


“Dannazione, vuoi dirmi cosa diavolo sta succedendo?!” ringhiò Sasuke con sguardo sconvolto, scrollando Sakura per le spalle.
La ragazza non riuscì a trattenere le lacrime represse fino a quel momento, tirò un calcio al tavolo e si voltò in direzione della porta, prendendo a camminare con passo svelto e deciso.
Ma prima che potesse varcare la soglia, Sasuke l’aveva bloccata per un braccio e costretta a guardarlo dritto negli occhi.
“Sakura...” cominciò con tono pacato “Te lo chiedo per l’ultima volta: dimmi qual è il problema e cercheremo di risolverlo immediatamente. Insieme.” concluse accennando un sorriso.
La ragazza strizzò gli occhi, mentre le lacrime continuavano a sgorgarle copiose dagli occhi smeraldini, e serrò i pugni lungo i fianchi.
“Avresti dovuto pensarci prima, Sas’ke!” rispose tra un singhiozzo e l’altro “Tu non mi hai mai capita davvero. Ho sprecato tre anni andandoti dietro ma senza ottenere mai nulla in cambio! Quand’è stata l’ultima volta che abbiamo passato una serata insieme, eh?” esclamò cercando lo sguardo assente di lui “Quand’è stato che ti sei ricordato del mio compleanno?! Cosa hai fatto quando è morto papà?! Niente, sempre freddo e indifferente come se vivessi in un mondo tutto tuo! Ed io, baka, che continuavo a sperare che di me ti importasse qualcosa... che provassi almeno la metà di ciò che provavo io per te...”
Sasuke sgranò gli occhi, come per risvegliarsi da uno stato di trance.
Provavi?!” ripetè con rabbia “Mi stai dicendo che è finita?”
Sakura ripuntò i suoi occhi in quelli neri dell’Uchiha. Niente, non vi era assolutamente niente: i suoi occhi non le avevano mai trasmesso alcun sentimento e ora continuavano imperterriti a fissarla, nel vano tentativo di ottenere il suo perdono.
“Me ne vado” sussurrò Sakura, aprendo la porta e facendo entrare un po’ di pioggia nella stanza.
Sasuke tese un braccio verso di lei, quasi volesse fermarla. Ma in cuor suo, sapeva che il suo tentativo sarebbe stato del tutto inutile: come aveva detto la stessa Sakura, lui non aveva mai dato molta importanza alla loro relazione e non aveva mai fatto niente perché le cose cambiassero. Ma Sasuke teneva a lei, le era affezionato e non avrebbe mandato all’aria quei tre anni passati insieme.
“Sakura, mi dispiace” disse prima che la ragazza uscisse di casa.
Sakura si bloccò. Sorrise appena. Un sorriso finto, carico di amarezza.
“E’ troppo tardi, Sas’ke. Troppo tardi...” concluse prima di sbattere la porta e addentrarsi nelle strade trafficate inondate dalla pioggia.

***

Sakura correva a perdifiato per i marciapiedi della città, mentre le lacrime si mischiavano alle gocce di pioggia e le ultime forze di cui disponeva cominciavano a venirle meno.
La sua destinazione era casa di Naruto Uzumaki, il suo migliore amico, il suo baka personale e – ormai doveva ammetterlo – il ragazzo di cui era sempre stata innamorata. Per tantissimo tempo aveva rincorso Sasuke, prolungando quella dolce “cotta” – la sua prima vera cotta – presa a soli 12 anni e ignorando completamente i sentimenti che Naruto provava verso di lei. Ora, a 17 anni, si rendeva conto di quanto fosse stata stupida ad essersi fidata cecamente dell’Uchiha, il quale l’aveva solo usata e fatta soffrire, ma soprattutto cominciava a comprendere i suoi veri sentimenti: Sakura Haruno era innamorata di Naruto Uzumaki. La cosa fantastica era che lui ricambiava, aveva sempre ricambiato in silenzio, limitandosi a consolarla quando soffriva per una delusione causata da Sasuke e ad incoraggiarla in qualunque situazione con la sua dolcezza e la sua semplicità.
Ormai aveva preso la sua decisione: sarebbe andata da Naruto e gli avrebbe confessato la verità, mettendo fine a ogni sua sofferenza e dimenticando il passato fatto solo di “ferite” e delusioni.
Animata dal pensiero di potersi specchiare in quegli azzurri in modo diverso rispetto alle altre volte, Sakura accelerò il passo in maniera smisurata e in pochi minuti si ritrovò a soli pochi metri da casa Uzumaki. La pioggia si faceva sempre più fitta, i suoi vestiti erano zuppi e le girava la testa, ma questo non era niente confrontato al dolore provato in quegli anni.
“NARUTO!” lo chiamò vedendolo uscire di casa con l’ombrello in mano.
Il ragazzo si voltò e intravide la figura snella e aggraziata di Sakura che si sbracciava dall’altra parte della strada per attirare la sua attenzione. Sorrise notando che non avesse l’ombrello e cominciò ad andarle incontro.
La ragazza non aspettò un secondo in più e fece la stessa cosa: senza curarsi troppo del traffico stradale, imboccò la strada che l’avrebbe portata verso Naruto e cominciò a corrergli incontro con un bellissimo sorriso stampato sul volto. Non le importava di cadere o di prendersi l’influenza, non le importava degli sguardi increduli della gente o del perdono di Sasuke: Naruto era lì, per lei, e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di raggiungerlo. Ormai era quasi arrivata.
Ma poi accadde qualcosa di inaspettato.
Il sorriso di Naruto si trasformò in una smorfia di... Dolore? Paura?
L’ultima cosa che vide prima di accasciarsi sull’asfalto ruvido e bagnato della strada fu l’immagine di Naruto che si era bloccato all’improvviso e muoveva freneticamente le mani come per farle segno di fermarsi.
Poi una serie di rumori incomprensibili, un dolore lancinante alla testa, la vista che cominciava ad offuscarsi, un sapore ferroso in bocca e infine il nulla più assoluto.

***

Naruto urlava e imprecava contro i dottori affinché quella dannata barella arrivasse verso la sala operatoria il più in fretta possibile.
“Resisti, Sakura-chan! Andrà tutto bene, te lo prometto!” disse alla ragazza totalmente incosciente distesa sul quel lettino bianco che continuava a muoversi velocemente per i corridoi dell’ospedale. Naruto tratteneva a stento le lacrime, cercando di dimostrarsi forte sia a se stesso sia alla madre di Sakura che correva dietro di lui con aria sconvolta.
“Bene, l’operazione avrà inizio subito. Vi preghiamo di attendere in sala d’attesa. Vi faremo sapere al più presto” comunicò uno dei medici, chiudendosi alle spalle la porta della sala operatoria e sparendo all’interno di essa con i colleghi e il lettino trasportante Sakura.
Naruto e la madre della ragazza rimasero fermi in silenzio davanti alla porta per una buona manciata di minuti.
“S-signora...” cominciò Naruto riprendendo coscienza di sé e mettendo una mano sulla spalla della donna. In tutta risposta, quest’ultima scoppiò in un pianto doloroso e liberatorio, mentre Naruto si accingeva ad abbracciarla e a rassicurarla sul fatto che sarebbe andato tutto bene.

***

“I danni fisici non sono rilevanti, ma la ragazza ha subito un trauma cerebrale abbastanza grave. Nonostante l’operazione sia riuscita perfettamente, ora è in coma. Non sappiamo quando potrebbe risvegliarsi”
Quelle parole continuarono a rimbombare nella mente di Naruto per tutta la giornata, senza dargli un attimo di tregua. Il biondo si era offerto di rimanere con Sakura per tutta la notte, mentre la madre della ragazza era tornata a casa per riposare e riprendersi dallo shock subito in quelle poche ore.
Naruto seguì con lo sguardo i lineamenti del volto della ragazza. Nonostante fosse in un letto d’ospedale, con tanto di flebo e bende su tutto il corpo, la sua Sakura-chan era sempre bellissima: i capelli dall’insolito colore rosato le donavano un’aria né troppo infantile né troppo matura, i lineamenti decisi, la fronte ampia e spaziosa, le labbra sottili e rosee contribuivano a renderla la ragazza più bella e dolce del mondo di fronte agli occhi innamorati di Naruto. Ma ciò che davvero sperava il ragazzo in cuor suo era potersi specchiare nuovamente nel verde dei suoi magnifici occhi.
“Sakura-chan” sussurrò il biondo prendendo la mano dell’amica e stringendola forte “Dicono che chi va in coma possa sentire ugualmente la voce di chi gli parla. Io...” questa volta non riuscì a fermare le lacrime “Non doveva andare a finire così! Dovevo esserci io su questo stupido letto!” urlò poggiando la testa sull’addome della ragazza. “Scusami, è tutta colpa mia! Avrei dovuto fermarti prima che quella maledetta auto ti prendesse in pieno!” continuò con le guance rigate di lacrime “Hai ragione: sono solo un baka e non merito nemmeno il tuo perdono. Ma ti prego, SVEGLIATI!” urlò con tutte le sue forze “Fallo per me, per la tua famiglia, per il tuo Sas’ke”
In quel momento Naruto udì il rumore della porta che si apriva e si voltò subito.
“Mi hai chiamato?” chiese ironicamente Sasuke, sopraggiungendo nella stanza.
Naruto fece una smorfia di fronte a quell’atteggiamento indifferente e altamente fastidioso.
“La tua ragazza è in coma e tu ridi?!” esclamò il biondo, asciugandosi le lacrime.
“Fatti da parte, dobe!” ringhiò Sasuke scostando Naruto dal letto “Come sta?”
Naruto sbuffò nuovamente. “Oh guarda, sta benissimo! E’ solo in coma e nessuno sa quando si sveglierà. Niente di grave, insomma...” rispose fulminando con lo sguardo il moro.
Sasuke non diede peso alle parole di Naruto e portò il proprio viso a pochi centimetri da quello di Sakura. E pensare che prima dell’incidente avevano litigato... Quasi si sentiva in colpa per ciò che era successo! No, non doveva nemmeno pensarlo! Sakura si sarebbe presto svegliata, avrebbero fatto pace e tutto sarebbe tornato come prima. La solita storia, in pratica...
Restò a fissarla per qualche secondo, poi emise il verdetto finale.
“Quando si sveglia, chiamami”
Naruto restò semplicemente allibito. D’altra parte, c’era da aspettarselo: quello era Sasuke Uchiha.
“Non vuoi dirle niente, prima di andartene?” chiese il biondo, scettico.
“Sarebbe inutile, non può sentirmi” concluse Sasuke uscendo dalla stanza, senza dare il tempo a Naruto di esprimere la sua opinione.
L’Uzumaki scrollò le spalle, ormai abituato al comportamento dell’amico.
Ma lui no, non avrebbe mai lasciato da sola la sua Sakura-chan fino al momento del risveglio. Perché lui era il suo migliore amico, perché era l’unico che la conosceva davvero, perché era l’unico che l’amava realmente.

***

Una settimana dopo, Sakura era ancora in coma.
“Naruto, vai a casa...” disse la madre della ragazza sorridendo al biondo “Ti sarai stancato ormai a stare notte e giorno vicino a Sakura... Hai bisogno di riposo”
Naruto scosse la testa.
“Le ho promesso che le sarei stato vicino tutto il tempo. E poi non sono stanco” spiegò il ragazzo sbadigliando subito dopo. La donna sorrise ancora e spinse Naruto fuori dalla stanza.
“Per favore, torna a casa. Per qualsiasi cosa, sarò io stessa a chiamarti, ok?” ripropose la donna, senza dimenticare quanto quel ragazzo volesse bene a sua figlia.
Naruto alla fine accettò e uscì dall’ospedale, diretto verso casa.
Si fece una doccia e mangiò qualcosa, per poi mettersi a letto.
Non gli ci volle molto per addormentarsi, dato che non si faceva una sana dormita da giorni.
Quando si svegliò era ormai notte inoltrata. Avrebbe fatto volentieri una telefonata alla madre di Sakura, dato che non aveva più sue notizie da ben 8 ore, ma uno strano presentimento gli fece decidere di raggiungere lui stesso l’ospedale.
“Qualche miglioramento?” chiese irrompendo nella stanza di Sakura. La madre della ragazza fece cenno di no con la testa, desolata. Poi decisero di darsi il cambio.
Non appena la donna uscì dalla stanza, Naruto si avvicinò all’amica e le diede un bacio sulla fronte.
“Ehi” cominciò con tono tranquillo “Sono tornato” aggiunse intrecciando le dita della propria mano con quelle della ragazza. Prese un bel respiro e chiuse gli occhi.
“Sai, ho pensato molto in queste ore... a te... a noi...” fece una piccola pausa “Sakura, mi dispiace se in questi anni non sono stato esattamente un buon amico e se ti ho fatto spesso arrabbiare. Mi dispiace essermi sempre messo in mezzo tra te e Sas’ke... Ma io tengo davvero a te...” sospirò “Se riesci a sentirmi, stringimi la mano”
Aspettò qualche secondo, poi qualche minuto.
Niente. Sakura non reagiva.
“Sakura, c’è una cosa che non ti ho mai detto. Io voglio che ti svegli perché... perché ti amo! E farei di tutto per rivedere i tuoi occhi e il tuo sorriso! Ti prego, torna da me...” disse asciugandosi l’ultima lacrima “Mi mancano i tuoi rimproveri... mi mancano i tuoi pugni” sorrise appena “Il tuo sorriso... la tua voce... mi manchi tu, Sakura-chan. Svegliati... ti prego”
Il biondo abbassò lo sguardo, sconfitto.
Ma proprio nel momento in cui aveva deciso di uscire dalla stanza, ebbe come l’impressione che Sakura avesse stretto la sua mano. Si stropicciò gli occhi, sbalordito, e fissò la ragazza con gli occhi colmi di speranza.
“Ce la puoi fare”
E Sakura aprì gli occhi.
Li aprì lentamente, guardandosi intorno e cercando di mettere a fuoco le immagini.
Naruto non riusciva a parlare, tant’era l’emozione. La guardava ad occhi sgranati, con il cuore a mille e la bocca aperta.
“D-dove mi trovo?” chiese Sakura avvertendo un gran mal di testa.
“Sei in ospedale! Hai fatto un incidente... ma ora è tutto ok... e tu... TU SEI SVEGLIA!” esclamò Naruto abbracciandola. Sakura non lo respinse, ma rimase indifferente.
Era confusa, disorientata.
“Come ti senti?” chiese Naruto con dolcezza.
A Sakura si sciolse il cuore nel notare quando fossero preoccupati gli occhi del biondo.
“Bene, più o meno. Ma ora posso farti una domanda io?”
Naruto annuì entusiasta. “Certo, tutto quello che vuoi!”
Sakura sospirò, inarcando le sopracciglia.
“Ma tu... tu chi sei?”
E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.








Note dell'autrice:
Se siete arrivati fin qui, significa che questa storia è quantomeno accettabile XD e lo spero davvero, perchè è il primo AU NaruSaku che scrivo ^.^ saranno solo 4 capitoli, niente di troppo elaborato.
Detto questo, mi auguro che la storia vi piaccia e che mi lascerete una piccola recensione. Sapete, ci tengo molto XD Grazie e a presto!
Soly Dea

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Capitolo 2
*** Conoscere ***


ajkajknioa
Ricominciare

Dal capitolo precedente:
Sakura sospirò, inarcando le sopracciglia.
“Ma tu... tu chi sei?”
E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.


2. Conoscere


“Ha perso la memoria?!”
Non appena ebbe saputo la triste notizia, la madre di Sakura scoppiò a piangere.
“E’ possibile che la riacquisti con il tempo. Per ora non dobbiamo farle troppa pressione: potrebbe subire un grave trauma psicologico. Inizieremo a presentarle le persone più care” aveva annunciato il medico cercando di consolare la madre della ragazza.
La donna venne portata nella stanza e, non appena vide la figlia sveglia, si gettò su di lei e scoppiò nuovamente a piangere.
“Tesoro, sono io, la mamma! Non ti ricordi di me?”
La ragazza, anche lei commossa, abbassò lo sguardo e negò con la testa.
“Non ricordo niente... mi dispiace”
La donna si asciugò le lacrime, rincuorata dalle parole del medico che le rimbombavano nella mente.
“Vorrà dire che ricorderai con il tempo” finse un sorriso “Ora faccio entrare due persone alle quali volevi molto bene, ok?”
Detto questo, la donna uscì dalla stanza e contemporaneamente entrarono Naruto e Sasuke.
Il biondo si precipitò verso di lei con gli occhi lucidi, mentre il moro si tenne a una certa distanza.
“Io sono Naruto e lui è Sasuke!” esclamò cercando di essere il più convincente possibile.
“Tu... sei il mio ragazzo vero?” chiese Sakura a Naruto, arrossendo lievemente.
Naruto si grattò la testa, imbarazzato. Oh quanto avrebbe voluto esserlo!
“No, sono il tuo migliore amico” spiegò arrossendo “Lui è il tuo fidanzato” indicò Sasuke, il quale fece un cenno con la testa.
Sakura rimase interdetta. Il suo ragazzo le era completamente indifferente, mentre il suo migliore amico trasudava gioia da tutti i pori nel vederla sana e salva?!
“E tutto quello che mi hai detto mentre ero in coma?”
Naruto ebbe un tuffo al cuore.
“M-mi sentivi? Ehm... beh, io volevo solo che ti svegliassi...”
A quel punto si avvicinò Sasuke, incuriosito.
“Allora non ti ricordi di me...?” chiese a Sakura.
La ragazza rimase impietrita di fronte a quello sguardo così profondo e impenetrabile.
Sasuke era più bello e carismatico di Naruto. Ma il biondo aveva qualcosa di speciale che le ispirava fiducia, quegli occhi azzurrissimi le davano conforto.
“Non ricordo niente, mi dispiace” rispose, dispiaciuta.
“...E nemmeno della conversazione che abbiamo avuto prima dell’incidente, quindi?”
Sakura scosse la testa.
Sasuke sorrise. Tutto andava secondo i suoi piani: se Sakura non ricordava assolutamente nulla, non sarebbe stato difficile riconquistare il suo cuore.

***

Il ritorno a casa fu piacevole.
Con il passar del tempo, Sakura cominciò ad abituarsi al “nuovo” ambiente e alla presenza di sua madre. Ormai non la considerava più come un’estranea, anzi le si stava affezionando. Era una madre attenta e premurosa, una cuoca fantastica e anche un’amica.
Anche il ritorno a scuola non fu da meno.
Gli insegnanti vennero subito a sapere della situazione di Sakura e, insieme ai compagni della ragazza, cercarono in tutti i modi di farla sentire a proprio agio.
“Sono Ino, la tua migliore amica!” le aveva detto una ragazza dai lunghi capelli biondi e dagli occhi color del mare, abbracciandola forte “Vedrai, ti farò tornare la memoria in pochissimo tempo!”
E Sakura non potè far altro che sorridere. Quella ragazza, seppur un po’ strampalata, sembrava proprio un’amica fantastica.
E in effetti, Sakura ritornò la ragazza pimpante e solare di una volta. C’erano, però, delle volte in cui si ritrovava a pensare all’incidente e a tutto ciò che le fosse successo: una mattina si era svegliata e si era ritrovata in mezzo a dei perfetti sconosciuti. I primi giorni di riabilitazione furono molto duri, non conoscendo niente e nessuno... Ma poi l’amore di sua madre e l’affetto dei suoi amici le diedero una speranza: la speranza che un giorno avrebbe ricordato tutto. In caso contrario, avrebbe continuato la sua vita così com’era iniziata al suo risveglio dal coma.
Rimanevano due questioni da risolvere: Naruto Uzumaki, il suo presunto migliore amico e Sasuke Uchiha, il suo presunto fidanzato.
Era passato circa un mese dal suo risveglio, ma Sakura non aveva ancora avuto modo di conoscere bene i due ragazzi. In realtà, Sasuke le aveva chiesto più volte di uscire insieme ma lei si era sempre dimostrata contraria, un po’ per il timore di non ricordare assolutamente niente della loro storia e un po’ per l’imbarazzo di dover restare da sola con il suo presunto fidanzato.
Si, presunto. Perché era Naruto, con le sue attenzioni e i suoi sorrisi, a sembrarle molto più vicino di quando lo fosse Sasuke.
Tuttavia, Sakura decise di farsi coraggio e accettò l’invito dell’Uchiha.
Nel giorno prestabilito, Sasuke passò a prenderla da casa e insieme si diressero al parco, dove avrebbero cercato di conoscersi meglio.
Durante quel pomeriggio, Sakura capì che Sasuke era un tipo calmo, indifferente e riflessivo. Non le aveva mai chiesto di ricordare qualche momento della loro relazione, né l’aveva riempita di informazioni riguardo il loro rapporto e la loro vita in generale. Era stato un appuntamento molto tranquillo, come se l’Uchiha si fosse solo posto l’obiettivo di farsi conoscere al meglio e farla sentire a proprio agio. Sakura lo aveva apprezzato molto, ma dall’altra parte ci era rimasta parecchio male quando Sasuke non le aveva rivolto nessun complimento in merito al suo vestito nuovo o al nuovo taglio di capelli, nessun gesto carino o segno d’affetto. Le sembrava quasi assente, come se non fosse realmente interessato a lei.
Quel ragazzo così serio e indolente era davvero il suo fidanzato? Possibile che le piacesse un tipo così? Le era subito apparso un bel ragazzo, ma ora che ne cominciava a conoscere anche il carattere si chiedeva se il loro rapporto potesse riallacciarsi così facilmente e nello stesso modo in cui era cominciato anni prima.
Nei giorni seguenti, Sakura e Sasuke uscirono altre volte ma la ragazza non riusciva ancora a ricordare niente della loro storia e, di conseguenza, non provava che semplice affetto per il moro.

***

La prima immagine che venne in mente a Sakura quando si svegliò quella mattina, fu un viso abbronzato e incorniciato da una massa di capelli biondi spettinati, nel quale erano incastonati due splendidi frammenti di cielo accompagnanti da un sorriso caldo e luminoso.
Si svegliò di soprassalto. Lo aveva sognato, aveva sognato per l’ennesima volta Naruto Uzumaki.
Più si sforzava di affezionarsi a Sasuke, più il suo cuore reclamava la presenza del biondino al suo fianco. Le parole che Naruto le aveva rivolto quando credeva che fosse ancora in coma, continuavano a ronzarle per la mente e a farle pensare che tra di loro ci fosse qualcosa di più di un semplice sentimento d’affetto. Eppure, tutti le avevano assicurato che Sasuke fosse il suo ragazzo e Naruto il suo migliore amico fin da quando aveva solo 6 anni. Lo dimostravano anche varie foto e vari ricordini che aveva qua e là nella sua stanza.
Quella mattina si presentò l’occasione giusta per fare chiarezza tra i suoi sentimenti: l’insegnante di scienze assegnò un progetto da fare in coppia.
“Ti va se lo facciamo insieme?” chiese Sakura a Naruto.
Il biondo arrossì lievemente, un po’ sorpreso per le attenzioni che la ragazza gli aveva rivolto fin dal suo risveglio dal coma: lui era abituato alla Sakura impulsiva, permalosa e irascibile di un tempo, ma tutto sommato la nuova Sakura non le dispiaceva affatto se ciò voleva dire passare del tempo con lei.
“Non vuoi farlo con Sas’ke?” chiese il biondino, scettico.
“Ti conviene accettare prima che io possa cambiare idea!” esclamò la ragazza, rincuorando Naruto sul fatto di non essere poi cambiata così tanto rispetto a prima dell’incidente. E così l’Uzumaki accettò: si sarebbero visti quel pomeriggio.
La giornata passò in fretta.
Senza sapere bene il perché, Sakura era agitata al pensiero di dover passare un po’ di tempo da sola con Naruto. Le bastava pensare ai suoi occhi azzurrissimi o al suo sorriso allegro per arrossire e perché il suo cuore perdesse qualche battito. Era una strana sensazione, nuova ma piacevole, che non aveva mai provato dal risveglio dal coma.
All’ora prestabilita, Naruto non era ancora arrivato.
Si presentò a casa della ragazza con un’oretta di ritardo e una serie di scuse abbastanza pessime.
“Mi hai fatto aspettare un’ora, baka!” aveva urlato Sakura tirando un poderoso pugno al biondino, il quale si era scusato piagnucolando frasi disconnesse e insensate. Ma quello, per Sakura, era solo un modo di nascondere il suo imbarazzo e le emozioni che provava in compagnia del biondo.
I due iniziarono, così, a lavorare sul progetto. O meglio, Sakura lavorò al progetto e Naruto mangiò le invitanti scodelle di ramen preparate dalla signora Haruno. Durante quelle poche ore, Sakura aveva avuto modo di conoscere il vero Naruto: nonostante fingesse di essere stupido, era un ragazzo fantastico, dolce e sincero. Bastava un suo sorriso o un suo gesto carino perché Sakura arrossisse, perdendo il controllo della situazione e sentendosi profondamente in imbarazzo. Naruto aveva catalogato quella sua reazione come conseguenza all’incapacità di ricordare la sua vecchia vita e così cercava sempre di non farle molta pressione e di metterla a suo agio.
“Usciamo!” aveva proposto infine, trascinando Sakura fuori da casa senza nemmeno darle il tempo di prepararsi.
Percorsero insieme alcune vie della città, raggiungendo la campagna e infine una collinetta costellata di alberi e distese fiorite. Da lì era possibile avere una splendida panoramica della città.
Naruto si gettò sul morbido prato colorato e respirò profondamente l’aria pulita di primavera.
“Venivamo sempre qui da piccoli...”
Sakura abbassò lo sguardo, triste. Quanto avrebbe voluto ricordarsi tutto...
“Oh scusa” capì subito Naruto “Non avrei dovuto...”
La ragazza sollevò gli occhi, incontrando lo sguardo mortificato del biondo. E in quel momento lo vide anche più bello di Sasuke.
“Sai una cosa?” cominciò con tono calmo “Voglio sapere di più sulla mia vecchia vita! Aiutami a ricordare!” disse convinta.
Naruto sorrise entusiasta e cominciò a raccontare, mentre la ragazza si sedeva accanto a lui e cercava di assimilare qualunque informazione.

***

“...irascibile?” chiese ad un certo punto Sakura, sbalordita.
“Si, un tantino violenta... eh eh!” rispose Naruto, grattandosi la testa “Mi picchiavi sempre urlando Shannaro! anche quando non avevo colpa...”
Sakura non immaginava che lei e Naruto avessero quel tipo di rapporto: amici per la pelle, ma sempre in conflitto tra loro. Si sentiva quasi in colpa.
“Ma a me piacevi così com’eri!” cercò di rimediare Naruto “Ti lasciavo fare perché era una cosa che ci apparteneva, una specie di gioco che conoscevamo solo noi... era il nostro modo di dimostrarci affetto reciproco!”
Sakura annuì, comprendendo molte cose.
“Ed ora?” chiese un po’ imbarazzata “Cosa ne pensi della nuova me?”
“Per me sei sempre la stessa Sakura-chan!” rispose Naruto abbracciandola.
In quel momento, alcune gocce di pioggia scivolarono sul volto allegro di Sakura, la quale alzò meccanicamente la testa verso il cielo e sentì una strana sensazione nel cuore.
L’immagine di un Naruto che le sorrideva sotto la pioggia, coperto da un ombrello a pochi passi da lei, riaffiorò nella sua mente in pochi secondi. La strada trafficata, lei che correva con il cuore in gola, le guance bagnate di lacrime, il sorriso nel vedere Naruto andarle incontro e poi il buio.
“HO AVUTO UN FLASH-BACK!” urlò dimenandosi da una parte all’altra, lasciando Naruto completamente allibito “Risale a prima dell’incidente!”
“Ma è fantastico! Cominci a ricordare!” esclamò Naruto, contento.
Questa volta fu Sakura ad abbracciarlo, lo strinse forte a sé lasciandosi sfuggire una lacrima che non passò inosservata al biondo.
“Grazie” sussurrò all’orecchio di lui, il quale sorrise.
“E per cosa?”
“Per tutto”

***

Naruto e Sakura si frequentavano ormai da un po’ di tempo.
“Verrai a vedermi alla partita?” chiese Naruto a Sakura, uscendo da scuola. “Ci sarà anche Sas’ke!” aggiunse credendo che avrebbe accettato senza esitazioni.
“Con o senza di lui, sarei venuta lo stesso” rispose lei, un po’ imbarazzata “Ci vediamo, baka!” e sparì tra la folla di studenti.
Sakura non fece in tempo a percorrere qualche metro che subito si ritrovò a camminare fianco a fianco di Sasuke.
“Mi eviti?” chiese lui, senza nemmeno salutarla.
“No” rispose lei, semplicemente. “Sono solo stata molto impegnata”
“Il tempo per Naruto lo trovi però, vero?!” quelle parole apparivano quasi come un rimprovero.
Sakura inarcò le sopracciglia, incredula. “Decido io cosa farne del mio tempo, ok?”
Sasuke si bloccò di colpo, afferrò la ragazza per un braccio e puntò i propri occhi neri in quelli verdi di lei. La ragazza si perse in quello sguardo impenetrabile e sentì subito una strana sensazione: nella sua mente riaffiorò il vivido ricordo di Sasuke che le urlava contro, furioso, trattenendola sempre per lo stesso braccio con l’intento di non lasciarla uscire da casa sua; lei piangeva e si dimenava tra le sua braccia, poi era riuscita a staccarsi e a sparire dalla stanza in cui si trovavano.
Si allontanò dalla presa di Sasuke, impaurita dal nuovo flash-back. Non ne aveva più avuti dall’ultima volta in cui era uscita con Naruto.
“Lasciami stare!” gli urlò cominciando a camminare nella direzione opposta, sull’orlo di piangere.
“Sakura!” sbraitò il moro parandosi davanti a lei “Smettila di dire stupidaggini. Tu sei la mia ragazza, non posso starti lontano” aggiunse con uno sguardo apparentemente dolce.
Sakura rimase piuttosto confusa da quell’atteggiamento: forse Sasuke era davvero innamorato di lei ma il suo carattere freddo e distaccato non gli permetteva di esprimerlo al meglio. Tuttavia, non poteva assolutamente dimenticare ciò che aveva visto nel flash-back.
“Mettiamo le cose in chiaro, Sas’ke! Non possiamo stare insieme, per ora, perché non ricordo niente della nostra relazione e i miei sentimenti non sono più quelli di una volta. Mi dispiace” e detto questo si allontanò da lui.
Sakura rifletté tutto il giorno sulla piccola conversazione avuta con l’Uchiha, sempre più convinta delle parole che gli aveva rivolto. Lei non lo amava e, ripensando a quel triste ricordo affiorato nella sua mente, ipotizzò che forse la loro relazione non era mai stata stabile. Forse non si erano mai amati davvero, altrimenti prima o poi i suoi sentimenti verso di lui sarebbero ritornati. E invece niente, dopo due mesi Sakura Haruno non ricordava quasi niente della sua vita passata.
No, non poteva auto-distruggersi in quel modo. Doveva pensare in positivo, pensare che un giorno avrebbe ricordato tutto e che... poche ore dopo avrebbe rivisto Naruto. Il suo Naruto! Perché ormai ne era quasi certa: per lei, il biondo non era un amico qualunque.
Arrivata l’ora della partita, Sakura si presentò nella palestra della sua scuola con un elegante vestitino rosso e un velo di trucco che le donava particolarmente.
La palestra era piena di gente, mentre in campo i giocatori ripassavano le ultime strategie di gioco. Sakura si sedette nelle tribune e cercò con lo sguardo un certo giocatore biondo, ma notò che non era ancora arrivato. Sasuke, dal campo, si era subito accorto della presenza di Sakura e continuava a chiedersi che cosa ci fosse venuta a fare alla partita, dal momento che odiava il basket.
Mezz’ora dopo, la partita stava per cominciare ma di Naruto nemmeno l’ombra.
Se non fosse arrivato in tempo, la sua squadra sarebbe stata espulsa!
Poi la ragazza sentì una mano posarsi sulla sua spalla e, voltandosi, incontrò lo sguardo mortificato di Naruto. In tutta risposta, Sakura gli assestò un bel pugno sul naso.
“Sei il solito ritardatario!” gli urlò indicando il campo e i giocatori furiosi.
“Ma Sakura-chaaaan!” si lamentò lui “Cosa sarà mai qualche minuto di ritardo?!”
Sakura, più furiosa che mai, gli fece notare che la partita sarebbe dovuta iniziare da un bel pezzo e lo incitò a scendere subito in campo.
“Ti dedicherò la vittoria!” concluse lui voltandosi e prendendo a camminare in direzione del campo, poi si fermò e tornò indietro dalla ragazza “Ah, non ti ho detto che sei bellissima!” aggiunse, stampandole un bacio sulla guancia. E poi raggiunse finalmente i compagni di squadra.
Sakura si sfiorò la guancia con una mano e sorrise, mentre il suo viso assumeva un colore rosso acceso e il suo cuore si riempiva di un sentimento mai provato.
Avrebbe fatto il tifo per lui, per il sua baka personale.
La partita ebbe finalmente inizio: le due squadre si fronteggiavano alla pari, accumulando gli stessi punti e le stesse sconfitte mentre il pubblico urlava e andava in visibilio. A Sakura non era mai piaciuto un granché il basket, l’unica cosa che le importava era seguire i movimenti di Naruto all’interno del campo e sbraitare quando Sasuke cercava di metterlo in difficoltà.
Verso la fine della partita, le due squadre erano ancora alla pari. Naruto e i suoi decisero allora di attuare la nuova strategia del biondo e, in poco tempo, riuscirono a superare nettamente l’altra squadra fino ad ottenere la vittoria. Alla fine della partita, il pubblico scattò in un clamoroso applauso e Sakura urlò il nome di Naruto, entusiasta. Il biondo si voltò verso di lei e alzò il braccio in segno di vittoria, facendole l’occhiolino. Sakura sorrise.
Ma i loro sguardi complici non sfuggirono di certo agli occhi attenti dell’Uchiha.

***

“Abbiamo vintoooooo!” urlò Naruto abbracciando Sakura.
La ragazza arrossì, un po’ imbarazzata, poi si scostò subito dal biondo.
“Si, ma ora vatti a lavare perché sei in condizioni pietose!”
In realtà, non le dispiaceva affatto veder Naruto fradicio di sudore, con la maglietta e i pantaloncini appiccicati alla pelle che risaltavano maggiormente gli addominali del ragazzo e gli davano una’aria più matura.
“Ti va se dopo andiamo a mangiare qualcosa insieme?” propose il biondo, sentendosi un po’ a disagio sotto lo sguardo inquisitorio di Sakura.
“Ok, però non farmi aspettare troppo come al solito!”
“Vedrai, sarò velocissimo!” e così il ragazzo sparì verso gli spogliatoi.
Sakura uscì dalla palestra ed estrasse il cellulare dalla borsa, per passare il tempo in attesa che Naruto terminasse di fare la doccia.
“Cos’ha di tanto speciale Naruto che io non ho?”
Sakura sussultò non appena udì quella voce così pacata ma al tempo stesso minacciosa.
Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi, che Sasuke l’aveva intrappolata contro il muro.








Note dell'autrice:
Innanzitutto ringrazio chi ha recensito il primo capitolo, non mi aspettavo così tanti complimenti. Davvero, grazie :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Si capisce che Sasuke non lo sopporto, vero? Ma in questa storia avrà un ruolo abbastanza rilevante... Gradirei che mi lasciaste un piccolo commento per sapere cosa ne pensate.
A presto

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Capitolo 3
*** Amare ***


Ricominciare

Dal capitolo precedente:
“Cos’ha di tanto speciale Naruto che io non ho?”
Sakura sussultò non appena udì quella voce così pacata ma al tempo stesso minacciosa.
Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi, che Sasuke l’aveva intrappolata contro il muro.


3. Amare

“Sas’ke, non è il momento... per favore...” rispose lei con voce flebile.
“Allora ci avevo visto giusto: ti piace, vero?” ribattè lui, cercando il suo sguardo.
“N-non sono affari tuoi”
Sasuke corrugò la fronte e aumentò la stretta, avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
“Dal giorno dell’incidente, non abbiamo mai discusso sulla nostra relazione quindi, in teoria, tu saresti ancora la mia ragazza. Ho cercato di darti tempo e spazio, ma è stato inutile. Ora voglio sapere cosa vuoi fare...”
Sakura si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo.
Subito l’Uchiha le afferrò il mento, costringendola a guardarlo negli occhi e riducendo sempre di più la distanza che li separava con tutta l’intenzione di baciarla.
“Io non provo più niente per te. Noi siamo solo amici, ora, Sas’ke. Mi dispiace”
Il moro, furioso, tirò un pugno alla parete.
“Tu non sai cosa vuoi perché sei ancora confusa a causa dell’incidente. Ma sono sicuro che i tuoi sentimenti per me non sono cambiati. Dannazione! Mi hai cercato per anni ed anni, ed ora mi vieni a dire che non provi più niente per me?!”
Sakura cominciava a perdere il controllo della situazione, trattenendo a stento le lacrime.
“SMETTILA, SAS’KE!”
La ragazza e l’Uchiha si voltarono entrambi in direzione di Naruto, sorpresi.
Svelta, Sakura si sfilò dalla stretta del moro e raggiunse il biondo.
“Le avevamo promesso di non farle troppo pressione, ricordi Sas’ke? Non confonderle le idee” disse tranquillamente Naruto.
Sasuke scoppiò a ridere, sotto lo sguardo allibito di Sakura.
“Sarai contento ora, vero Naruto? La tua Sakura-chan si è innamorata di te!” lo canzonò in modo malizioso.
Naruto guardò Sakura perplesso, di conseguenza la ragazza arrossì vistosamente.
“Cosa stai blaterando?!” esclamò il biondo.
“La verità, caro mio! Ora devo andare, ma sappi che non mi arrenderò tanto facilmente” e detto questo Sasuke sparì dalla palestra.
Naruto e Sakura restarono fermi e in silenzio per qualche minuto.
Il biondo era preoccupato per il litigio appena avuto con l’Uchiha, che in fondo era suo amico. La ragazza, invece, era agitata per ciò che Sasuke aveva rivelato a Naruto.
“Andiamo?” chiese poi il biondo, sorridendo.
Si incamminarono verso l’uscita, quando a un tratto Naruto la prese per mano e la trascinò nuovamente in palestra.
“Perché torniamo indietro?”
“Ho dimenticato una cosa”
Sakura rimase ad attendere fuori dalla porta degli spogliatoi maschili, mentre Naruto vi entrò per cercare la sua collanina dal ciondolo azzurro, un vecchio ricordo dei suoi genitori.
10 minuti dopo, il biondo non era ancora uscito.
“Trovato niente, Naruto?!” urlò Sakura, dall’altra parte della porta.
“No... però... magari... se cerchiamo insieme...”
“MI STAI DICENDO CHE DOVREI ENTRARE LI’ DENTRO?”
“E’ solo uno spogliatoio maschile, Sakura-chan! E poi non c’è nessuno...”
Incerta, Sakura aprì la porta ed entrò. Non era molto diverso rispetto allo spogliatoio della ragazze, era solo un po’ più grande e disordinato.
“Tu cerca da quella parte ed io da questa, ok?” propose Naruto.
I due cominciarono quindi le ricerche, esaminando ogni angolo dello spogliatoio.
Dopo altri 10 minuti, entrambi i ragazzi si voltarono nella direzione opposta a quella in cui avevano cercato urlando un “HO TROVAT-“ che rimase tronco a causa della caduta che fecero sbattendo la testa l’uno con l’altro.
“... il ciondolo” concluse Naruto, massaggiandosi la testa dolorante.
“... ed io la catenina” aggiunse Sakura, strizzando un occhio per il dolore.
Presi com’erano dal ritrovamento, non si erano accorti della posizione in cui si trovavano: Naruto era disteso per terra e Sakura sopra di lui.
“S-Sakura-chan...” sussurrò Naruto arrossendo.
La ragazza spostò lo sguardo altrove, imbarazzata.
“Naruto, so che è il momento meno opportuno... ma... ehm... ricordi le parole di Sasuke?”
Il biondo si grattò la testa e annuì.
“Beh... ecco... tu... tu cosa provi per me?” riuscì finalmente a chiedere lei.
“Dovresti saperlo. Te l’ho detto quando eri in coma...”
Sakura sorrise.
“Voglio sentirtelo dire. Ora”
Naruto abbassò lo sguardo, per riprendere la concentrazione, poi fissò nuovamente Sakura.
“Io... ti amo. Da sempre”
Con il cuore che batteva all’impazzata e le guance velate di un lieve strato di imbarazzo, Sakura avvicinò tremante le proprie labbra a quelle del biondo e sorrise appena, mordendosi il labbro inferiore per l’emozione. In teoria, quello sarebbe stato il suo “primo” bacio.
Ma Naruto non seppe aspettare oltre e la precedette, riducendo la lieve distanza che li separava e premendo dolcemente le proprie labbra su quelle della sua Sakura-chan. Fu un bacio semplice, asciutto e privo di qualunque malizia, un bacio tenero e dolce come l’amore che stava sbocciando tra di loro. Solo pochi secondi per assaporare l’uno le labbra dell’altro, e poi si staccarono completamente rossi in volto.
Si scrutarono a lungo. I loro sguardi continuavano ad incrociarsi, i loro volti a sfiorarsi, le loro mani ad accarezzarsi, le loro labbra a desiderare di assaporarsi nuovamente.
“Vieni qui, baka” sussurrò Sakura prima di far combaciare nuovamente i loro corpi e le loro labbra. Cominciarono con piccoli baci a stampo, poi con baci più lunghi, infine si fece tutto sempre più dolce e passionale. Le loro labbra si modellavano, le loro lingue si intrecciavano e i battiti accelerati dei loro cuori sembravano sincronizzati.
Sakura gettò le braccia intorno al collo del biondo, mentre lui le accarezzava i capelli e la prendeva per i fianchi portandola in una posizione più comoda. Continuarono a baciarsi e a sorridersi per un po’, finché...
“No, aspetta, non posso...” disse Naruto staccandosi improvvisamente da lei e respirando profondamente per riportare il battito cardiaco alla normalità.
“P-perché? Io credevo che...” rispose Sakura, abbassando lo sguardo.
Naruto le prese il viso tra le mani.
“Non posso tradire Sasuke” disse tutto d’un fiato “Lui è mio amico. E tu gli piaci, gli sei sempre piaciuta anche se non te lo ha mai dimostrato. Scusami...”
Sakura strabuzzò gli occhi, sbalordita, e si staccò immediatamente dal biondo.
“Oh... certo... capisco...” cercò di fingersi non troppo abbattuta.
Si misero entrambi in piedi.
“Forse è meglio che ora me ne vada...” aggiunse Naruto dirigendosi verso la porta. “Mi dispiace, Sakura-chan” disse prima di uscire.
Sakura sentì una strana sensazione, quella sensazione, e subito dopo ebbe un flash-back in cui Sasuke le diceva “Mi dispiace, Sakura” e lei usciva di casa senza dargli ascolto.
Improvvisamente, le forze le vennero meno. Cadde in ginocchio per terra e cominciò a piangere.
Lei amava Naruto, Naruto amava lei.
Ma c’era Sasuke in mezzo.
Cosa doveva fare?

***

“Fronte spaziosa, che ti succede?!”
Sakura rivolse una veloce occhiata all’amica dai capelli biondi e sbuffò.
“Non ti ci mettere anche tu, Ino-pig!”
Ino spalancò gli occhi e diede un urlo di gioia.
“Mi hai chiamata Ino-pig!”
“E allora?”
“Era così che mi chiamavi prima dell’incidente! Significa che stai recuperando la memoria!”
Sakura sorrise appena, rincuorata dalle parole dell’amica. Ormai i flash-back della sua vita passata erano sempre più frequenti e si sentiva sollevata nel cominciare a ricordare qualcosa, anche senza rendersene conto.
“Problemi sentimentali...?” la stuzzicò Ino, facendole un occhiolino.
Sakura annuì con la testa.
“Il mio consiglio è di fare ciò che ti dice il cuore, Sakura, sempre e in qualunque situazione!”
La ragazza alzò gli occhi lucidi verso l’amica, cercando di comprendere a pieno il significato di quelle parole. Fu in quel momento che arrivò in classe Naruto, mezzo assonnato e intontito, trascinando forzatamente lo zaino fino al banco.
Ma a Ino non sfuggì l’attimo in cui lo sguardo del biondo e quello di Sakura si erano inevitabilmente incontrati, trasmettendosi amore e sofferenza allo stesso tempo.
“Ah, dimenticavo: non perderti d’animo se c’è qualche Uchiha di mezzo... Sei tu a decidere cosa farne della tua vita e dei tuoi sentimenti, chiaro?” aggiunse Ino, sorridente.
E Sakura sapeva che la bionda aveva ragione. Ma come convincere Naruto di ciò? Come farlo capire anche a Sasuke?

***

Naruto fu il primo ad uscire da scuola, le mani in tasca e la bocca contratta in una smorfia.
“Ehi dobe”
Si voltò istintivamente, incontrando lo sguardo apparentemente calmo di Sasuke.
“Qual buon vento?” chiese il biondo, sarcastico.
“Quando desidero una cosa, faccio di tutto per ottenerla” proclamò l’Uchiha con un falso sorriso. “E non sarai di certo tu a fermarmi!”
Naruto lo fissò con sguardo interrogativo e Sasuke si diede una manata in faccia.
“Ho lasciato che ti divertissi con Sakura per un po’ di tempo. Ma ora basta. Mi avete seriamente stancato” puntualizzò il moro, serio “E poi avrai notato che non è nemmeno felice con te. L’ho vista piangere in bagno. Lei ama me, mettitelo bene in testa.”
Il biondo continuava a fissare Sasuke, perplesso. Il suo discorso non aveva assolutamente senso.
“Ma di che stai parlando, Sas’ke?! Io non sto con Sakura!” esclamò muovendo freneticamente le mani, con l’espressione perplessa.
Il tempo di sbattere le palpebre e Naruto si ritrovò per terra con una guancia arrossata e il labbro inferiore sanguinante. Era stato un colpo veloce ed efficace, di quelli che solo Sasuke era in grado di utilizzare. Perché l’Uchiha era sempre stato un passo avanti, perché lui era migliore e perché Sakura-chan era sempre appartenuta a lui.
“Ma sei scemo?!” ringhiò Naruto contro il moro, asciugandosi il sangue della bocca con il palmo della mano “Che bisogno c’era di colpirmi?!”
Sasuke sorrise. “Stai alla larga da Sakura”
Naruto abbassò lo sguardo e serrò i pugni lungo i fianchi, ora furioso.
“Io non so perché stesse piangendo in bagno, ma ti assicuro una cosa: io e lei siamo solo amici! Non mi sono mai intromesso nella vostra relazione e mai lo farò, perché tu sei mio amico” scandì ogni singola parola.
“BUGIARDO!” urlò Sasuke scaraventandosi su di lui e afferrandolo per il colletto della maglia. “Sempre la solita storia!” cominciò a colpirlo ripetutamente “Io sono tuo amico, non mi permetterei mai, Sakura-chan di qua, Sakura-chan di là...” lo beffeggiò con un ghigno dipinto sul volto “Guarda che lo so che sei sempre stato innamorato di lei!”
Naruto capovolse la situazione, cercando di contrastare i colpi dell’Uchiha. Non riusciva proprio a credere di stare facendo a cazzotti con il suo migliore amico per convincerlo di non desiderare le attenzioni di Sakura-chan. Ci teneva all’amicizia di Sasuke.
“E’ vero, io la amo, ma non mi permetterei mai di prendere il tuo posto nel suo cuore. Dannazione, Sas’ke, devi credermi!”
Ma quella spietata gelosia nei confronti del rapporto tra Sakura e Naruto annebbiava la vista del moro, convincendolo che Naruto si stesse approfittando della perdita di memoria della ragazza per realizzare il suo sogno di conquistarla. Nel suo cuore, qualcosa gli diceva che Naruto non sarebbe mai arrivato a tanto... Ma il litigio avuto con Sakura prima dell’incidente, la sua perdita di memoria e il desiderio che tornasse da lui come aveva sempre fatto, lo stava confondendo e infastidendo a tal punto da ritenere Naruto colpevole di quella assurda situazione.
Nel momento in cui il pugno di Sasuke si infranse nuovamente contro la mascella del biondo, un urlo disumano si levò in mezzo alla folla che si era stabilita intorno ai due contendenti. Una Sakura sconvolta e furiosa si fece largo tra gli studenti ammassati nei pressi del cancello e raggiunse l’Uchiha e l’Uzumaki, impegnati in uno scontro all’ultimo sangue.
Naruto era ferito, Sasuke completamente illeso.
“Naruto!” urlò gettandosi sul corpo del ragazzo “Come ti senti?” gli chiese con sguardo afflitto, sollevandogli la testa.
“S-Sakura-chan” sussurrò lui, accennando un sorriso. “Fagliela vedere tu a Sasuke-kun”
La ragazza gli accarezzò il viso, per rassicurarlo. Poi rivolse un’occhiataccia all’Uchiha.
“Mi hai profondamente delusa, Sas’ke.” proruppe con sguardo serio “Avresti dovuto parlare con me, invece che prendertela con Naruto. La colpa di questa situazione è solo mia. E dovresti ringraziare il cielo di avere un amico come lui! Avrebbe potuto avermi in qualsiasi momento e invece non l’ha fatto, perché ti considera il suo migliore amico. Ma tu sei sempre stato troppo orgoglioso e... stupido per rendertene conto.” concluse attirando l’attenzione di tutta la scuola su di sé.

***

“Sakura-chaaaan!” si lamentò Naruto, sofferente “Mi fai male, ‘ttebayo!”
In tutta risposta, Sakura gli tirò un pugno dritto sul naso – limitando la sua forza ovviamente, per non aggravare il dolore provocato dallo scontro con Sasuke – e continuò a disinfettare le ferite sul volto di Naruto.
I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, continuavano a sfiorarsi e a rivolgersi occhiate furtive o mezzi sorrisi. Naruto pensò che fare a botte con Sasuke non era stata poi una brutta idea, dato che ora si trovava in casa Haruno bloccato tra le amorevoli cure della sua Sakura.
“Tu... pensi davvero quelle cose che hai detto a Sasuke?” esordì Naruto, seguendo i movimenti della ragazza intenta a mettergli un cerotto sulla guancia.
Sakura sorrise appena e i suoi occhi si illuminarono.
“Certo. Sasuke è stato un vero incosciente a...”
“No” la interruppe Naruto “Lui ti ama, proprio come io amo te, e farebbe di tutto per riaverti. Ed io non sono nessuno per impedire che questo avvenga”
Lo sguardo di Naruto era vacuo, triste. A Sakura si sciolse il cuore nel vederlo così dispiaciuto e smarrito. Ma ricordava bene i flash-back avuti nei giorni precedenti e, di sicuro, Sasuke non l’aveva mai amata come invece l’amava il biondo.
“E se io non fossi d’accordo?” si oppose Sakura, poi gli prese il viso tra le mani e sorrise dolcemente “Naruto, non riesci proprio a capirlo che nel mio cuore ci sei solo tu?”
Naruto, visibilmente imbarazzato, inarcò le sopracciglia e spostò lo sguardo altrove.
Quella era proprio una dichiarazione. La dichiarazione che Naruto aspettava da tempo ma che non avrebbe mai voluto ricevere in quella situazione. Insomma, fino a poco tempo prima Sakura era follemente innamorata di Sasuke! Era ovvio che l’Uchiha, ora, si comportasse in quel modo alla vista della sua “ex ragazza” innamorata di un altro! Naruto si sarebbe comportato nella stessa identica maniera.
Sakura si chinò per baciarlo, ma Naruto a malincuore la dovette bloccare.
La ragazza gli rivolse un’occhiata interrogativa e l’Uzumaki si limitò a risponderle con un “Non complichiamo le cose, Sakura-chan...”
Sakura andò su tutte le furie e si allontanò immediatamente, le braccia conserte e lo sguardo accigliato.
“Non me ne importa niente di ciò che pensa Sasuke! Questa è la mia vita e decido io come viverla!” affermò puntando gli occhi smeraldini negli zaffiri lucenti del biondo. “Anzi, sai che ti dico? Recupererò la memoria e proverò che Sasuke non è mai stato seriamente innamorato di me!”










Note dell'autrice:
Sono davvero contenta che questa storia venga seguita da molti, ma mi farebbe ancora più piacere se lasciaste una recensione. Per me è molto importante ^.^ Ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli e spero che questo vi sia piaciuto. Cosa farà la nostra Sakura-chan? Lo scoprirete nella prossima puntata XD

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Capitolo 4
*** Ricordare ***


Ricominciare


Dal capitolo precedente:
“Non me ne importa niente di ciò che pensa Sasuke! Questa è la mia vita e decido io come viverla!” affermò puntando gli occhi smeraldini negli zaffiri lucenti del biondo. “Anzi, sai che ti dico? Recupererò la memoria e proverò che Sasuke non è mai stato seriamente innamorato di me!”



4. Ricordare


Sakura frugava in ogni angolo o cassetto della sua stanza alla ricerca di un qualsiasi indizio che le riportasse alla memoria i tempi passati e fungesse da prova che lei e Sasuke Uchiha non erano mai stati realmente innamorati. Ma sfortunatamente non trovò nulla, nulla che potesse farle ricordare il minimo indispensabile della sua vecchia vita o che potesse soddisfare le sue aspettative.
Decise di uscire di casa e di fare una passeggiata, tanto per schiarirsi le idee.
Cominciò a chiedersi se tutti quegli sforzi servissero davvero a qualcosa.
Sakura si era apertamente dichiarata a Naruto e lui l’aveva rifiutata senza troppi fronzoli, spiegando di non voler mettere in pericolo la sua amicizia con Sasuke. Ormai sapeva che Naruto era innamorato di lei, e questo non poteva renderla più felice... Ma era strano il fatto che preferisse restarle amico, pur di non rovinare l’amicizia con l’arrogante e freddo Uchiha. Si era sempre dimostrato scontroso nei confronti del biondo, eppure quest’ultimo continuava a considerarlo come il suo migliore amico. Forse perché era l’unico che riusciva a capirlo, forse perché erano simili: entrambi rimasti orfani da piccoli, entrambi costretti a vivere da soli e cavarsela senza l’aiuto di nessuno.
Era su questo che Sakura continuava a rimuginare quando arrivò di fronte al negozio di fiori degli Yamanaka. Non appena vi entrò, fu subito catturata dal dolce profumo dei fiori che la circondavano e dalla voce squillante della ragazza che vi lavorava.
“Fronte-spaziosa!” la accolse la bionda andandole incontro, in perfetta tenuta da fioraio “Sei venuta a comprare dei fiori per Naruto?”
Sakura arrossì lievemente.
“Io... io ero solo di passaggio” rispose spostando lo sguardo sulle gardenie bianche.
Attimi di silenzio. Solo il lieve ticchettio provocato dalle lancette dell’orologio appeso al muro.
“Amore puro” sussurrò impercettibilmente Ino.
Sakura distolse lo sguardo dai fiori e fissò l’amica con aria perplessa.
“Le gardenie bianche sono il simbolo dell’amore puro” spiegò la bionda, con aria di chi la sa lunga.
Gli occhi di Sakura si illuminarono, mentre sul suo volto si faceva largo un sorriso che Ino non vedeva ormai da tanto tempo.

Nel momento in cui Sakura alzò lo sguardo dal libro, si accorse che un bambino dalla folta capigliatura bionda e dagli occhi azzurri come il mare le stava correndo incontro e si stava sbracciando per attirare la sua attenzione
“Sakura-chan, questo è per te” disse Naruto, porgendole un fiore bianco.
“Che fiore è?” chiese lei, incuriosita.
“E’ una gardenia. La gardenia bianca è il simbolo dell’amore puro. Me l’ha detto Ino”
La bambina rivolse a Naruto un sorriso dolce, mentre con lo sguardo seguiva i lineamenti delicati del fiore e ne faceva tesoro.
“Tu mi piaci, Sakura-chan”
La bambina sgranò gli occhi, incredula, e arrossì lievemente.
Lo stesso Naruto si stupì di quanto fosse stato schietto a dichiararsi.
“Mi dispiace, Naruto. Io sono innamorata di Sasuke-kun”
Naruto, rimasto con il fiato sospeso per tutto il tempo, abbassò lo sguardo e unì le mani dietro la schiena. La stessa Sakura si stupì di quanto fosse stata diretta a respingerlo.
“Possiamo sempre restare amici” aggiunse, cercando di rincuorarlo.
“Certo, amici” ripetè lui, sorridendo.

“Sakura, ci sei?!”
Al suono della voce di Ino, tutte le immagini del flash-back sparirono all’istante e Sakura ritornò con i piedi per terra. Sorrise e abbracciò l’amica.
“Grazie Ino-pig” e poi uscì velocemente dal negozio, sotto lo sguardo attonito della bionda.

***

“E tu, Hinata? Ancora innamorata persa di Naruto?” chiese Temari, con aria maliziosa.
Le guance della giovane Hyuuga si colorarono di un rosso acceso.
“N-no... N-Naruto è solo un amico...”
Sakura ridusse gli occhi a due fessure e arricciò le labbra. Organizzare un pigiama-party a casa di TenTen si era rivelata un’idea davvero interessante.
“A Hinata piace Naruto?!” bisbigliò Sakura all’orecchio di Ino.
“A Hinata piaceva Naruto” spiegò la bionda “Solo una cotta passeggera, niente di che... Anzi, credo che ora provi qualcosa per...”
“SONO ARRIVATE LE PIZZE!” urlò TenTen dalla stanza accanto.
Le quattro ragazze iniziarono a mangiare, ma Sakura continuava a pensare a ciò che aveva saputo riguardo Naruto e Hinata. E se quei due si piacessero davvero? E se quella di voler mantenere l’amicizia con Sasuke fosse solo una scusa per non ferire i suoi sentimenti? Hinata era una bella ragazza, sia dentro che fuori. Perché Naruto avrebbe dovuto rifiutarla? Nonostante il biondo le avesse detto apertamente che l’aveva sempre amata e nonostante Ino le avesse spiegato che Hinata non provava più niente per Naruto, Sakura continuava ad essere preoccupata.
Era, in un certo senso, gelosa.
Dopo le pizze, le ragazze passarono ai dolci. Sakura scelse un dolcetto al cioccolato fondente dall’aspetto parecchio invitante e cominciò svogliatamente a mangiarlo, mentre il retrogusto amaro contribuì a far riaffiorare vecchi ricordi nella mente della ragazza.

“Sasuke-kun, ho preparato questi per te. Spero che ti piacciano”
Il bambino fissò prima la scatola di dolcetti e poi le guance rosse di Sakura, che continuava a sorridergli e a scrutarlo attentamente.
“Perché?” chiese semplicemente.
“Perché... perché tu sei importante per me... e volevo solamente farti un regalo” rispose lei, torturandosi le ciocche rosa confetto.
Sasuke mise le mani in tasca e si voltò, andando via e lasciandosi alle spalle una triste e delusa Sakura. La bambina si sedette sulla panchina e aprì la scatola, mentre i suoi occhi si inumidivano e il suo cuore si spezzava.
“Se vuoi posso mangiarli io!”
Sakura alzò lo sguardo, incontrando immediatamente gli occhi azzurri di Naruto e il suo sorriso tenero e amichevole. Si asciugò le lacrime e gli porse l’intera scatola.
Naruto, tutto allegro, cominciò a mangiare i dolcetti preparati da Sakura mentre il cuore della bambina cominciava a guarire.
“Grazie, Naruto”

Sakura sorrise. Quel flash-back le aveva riportato il buon umore.

***

Sakura mise da parte il libro che stava leggendo, si slegò i capelli e guardò fuori dalla finestra, notando con sommo dispiacere che la pioggia non cessava di allagare le strade della città. La pioggia le faceva uno strano effetto e non ne conosceva il motivo.
Negli ultimi tempi, i flash-back erano diventati sempre più frequenti e Sakura aveva capito che non era necessario mettersi a cercare per la propria stanza ciò che le avrebbe riportato la memoria. Era sicura che prima o poi avrebbe ricordato tutto, da sola e per caso.
Una cosa era certa: Naruto le era sempre stato vicino, mentre lei non aveva avuto occhi che per Sasuke-kun. Quell’incidente le aveva cambiato radicalmente la vita e anche i sentimenti.
Chissà se Naruto aveva pensato a lei in quei giorni... Non si erano più parlati dalla volta in cui Naruto e Sasuke si erano pestati davanti al cancello della scuola.
Sakura sentiva una specie di vuoto dentro di sé, come se le mancasse qualcosa e quel qualcosa fosse collegato a un certo ragazzo dai capelli color del grano e dagli occhi color del mare.
Aprì la finestra e si sporse leggermente in avanti tanto quanto le bastasse per sentire il vento tra i capelli e la pioggia bagnarle il viso. Nello stesso momento, il fiocco con il quale aveva legato i capelli le scivolò dalle mani e venne trasportato fuori dal vento, per poi accasciarsi sul suolo bagnato del giardino.
“No!” urlò Sakura fissando il fiocco per terra. Ci teneva molto, era un regalo di sua madre.
Uscì dalla stanza, scese le scale rischiando di cadere e finalmente raggiunse il giardino.
Il fiocco era zuppo di fango.
Sakura restò a fissarlo per qualche secondo, delusa. Poi, istintivamente, spostò lo sguardo verso il cielo e sentì le gocce di pioggia picchiettarle le guance. Era una bella sensazione... E quel cielo le sembrava tremendamente familiare...

Una ragazza dagli insoliti capelli rosa correva per le strade della città, fregandosene degli sguardi incuriositi della gente e della pioggia che stava inzuppando tutti i suoi vestiti.
Correva senza mai fermarsi, correva con una destinazione fissa nella mente.
E ripensava a Sasuke Uchiha, del quale credeva di essere innamorata fino a poco tempo prima.
E ripensava alla sua storia con lui, una storia impossibile e instabile.
E ripensava al loro amore, che non era mai stato un amore puro, non era mai stato l’amore delle gardenie bianche.
E si chiedeva perché non si fosse accorta prima di Naruto Uzumaki.
E si chiedeva perché le era rimasto sempre vicino, in qualunque situazione, nonostante lei lo trattasse sempre come un bambino.
E si chiedeva come sarebbe stato se avesse scelto lui e non Sasuke.
Correva. Correva rischiando di scivolare sull’asfalto bagnato o di prendersi l’influenza.
Correva per andare da lui, Naruto, il ragazzo che le aveva fatto comprendere il significato delle gardenie bianche.
E lo vide, vide la sua figura in lontananza che la salutava e le veniva incontro.
Ma lei non voleva attendere un secondo di più. Cominciò a correre verso il ragazzo, senza curarsi del traffico stradale e del temporale che imperterrito sferzava contro la città.
Era quasi arrivata. Solo pochi passi e gli avrebbe detto la verità.
Solo pochi metri e non avrebbe più sofferto.
Ma poi il destino le si rivolse contro.

Sakura riaprì gli occhi e si guardò intorno.
Pioveva ancora. Chissà quanto tempo era passato da quando era scesa in giardino.
“Naruto...” sussurrò mentre calde lacrime rigavano le sua guance.
“Naruto!” ripetè più forte, serrando i pugni lungo i fianchi e guardando aldilà del cancello.
In un attimo si ritrovò in strada, a correre sotto l’acquazzone come quella volta prima dell’incidente.
E la destinazione era sempre la stessa, e il motivo era sempre lo stesso.
Ma questa volta si guardò intorno prima di attraversare la strada che l’avrebbe portata verso casa Uzumaki. Lasciò che le prime automobili sfrecciassero a gran velocità sull’asfalto bagnato e infine attraversò velocemente la strada, giungendo esattamente davanti al giardino di Naruto.
Il cancello era aperto. Per lei.
Svelta raggiunse la porta e suonò.
Il cuore le batteva a mille. Le braccia fremevano per poterlo riabbracciare.
Infine la porta si aprì, mentre Naruto si materializzava davanti ai suoi occhi, bello e allegro come il sole. I suoi occhi non erano mai stati così azzurri, pensò la ragazza sorridendo.
“Sakura-ch...”
Non fece in tempo a parlare, che Sakura lo aveva baciato all’istante. Così, senza preavviso.
E Naruto non si era tirato indietro. Non questa volta, perché aveva capito che qualcosa era cambiato in lei. La strinse forte a sé e desiderò che quel momento durasse in eterno.
Sakura piangeva. Lacrime di gioia. Lacrime di nostalgia.
“Naruto” sussurrò all’orecchio del biondo “Ricordo tutto”
Il ragazzo ebbe l’impressione che il suo cuore avesse perso un battito.
Si staccò lentamente da lei e puntò i propri occhi nei suoi. Brillavano.
Tutto?” ripetè con un largo sorriso dipinto sul volto.
“Beh, non proprio tutto.” ammise lei, arrossendo “Ricordo ciò che è successo prima dell’incidente. Avevo lasciato Sasuke per te! E stavo venendo a casa tua per dirti tutto!”
Lo sguardo della ragazza era dolce e sincero. I suoi occhi continuavano a scrutare quelli di Naruto per cercare una risposta. Ma il ragazzo sembrava essere in un altro mondo: era rimasto con il fiato sospeso per tutto il tempo, ma alla fine era riuscito a realizzare il significato delle parole di Sakura e i cambiamenti che avrebbe portato nel loro rapporto.
“Naruto?” lo richiamò lei, perplessa da quell’atteggiamento quasi indifferente.
Per il ragazzo fu come risvegliarsi da un sogno. Sgranò gli occhi, incredulo, e ripetè mentalmente ciò che gli aveva detto Sakura.
Senza pensarci due volte, la attirò a sé e la baciò. Questa volta toccava a lui dimostrargli quanto l’amava. E non si sarebbe più tirato indietro per paura di rovinare l’amicizia con Sasuke, perché i sentimenti di Sakura non erano più gli stessi già dal periodo prima dell’incidente.
“N-Naruto...” sussurrò lei, arrossendo vistosamente al termine del bacio.
“Io ti amo, Sakura-chan. E non ti lascerò mai, per nessun motivo al mondo”
Sakura abbassò lo sguardo, imbarazzata. Il temporale continuava a sferzare imperterrito sulla città e Sakura, sulla soglia della porta di casa Uzumaki, si stava inzuppando da capo a piedi.
“Dai, entra, altrimenti ti prenderai l’influenza!” propose Naruto sorridendo “Anzi, rimani a dormire da me ‘sta notte!”
Le guance di Sakura si tinsero di un colore rosso acceso.
“Non sei obbligata a riman...”
“Ok, resto” rispose infine la ragazza, scacciando dalla mente pensieri poco casti.
I due entrarono in casa e si fecero largo in mezzo alla confusione delle varie stanze, segno che Naruto non era particolarmente attento e ordinato. D’altronde, viveva da solo...
“Aspetta qui, vado a prenderti qualcosa da metterti. Non puoi restare bagnata per tutta la notte” disse sparendo tra i corridoi.
Sakura si sedette sul divano e immaginò come sarebbe andata quella notte. Subito le tornarono in mente i pensieri di poco prima... No, Naruto non era quel tipo di ragazzo. Le aveva chiesto di restare a dormire da lui solo perché l’amava. L’amore delle gardenie bianche, quello puro.
“Ecco tieni. Dovrebbe tenerti calda”
Naruto era tornato con una maglia piuttosto larga e lunga di colore rosso.
“E’ il tuo colore preferito” disse sorridente.
Sakura prese tra le mani l’indumento e sussurrò un lieve “Grazie”
Rimasero in silenzio per qualche secondo, l’uno più imbarazzato dell’altro.
“Naruto, potresti uscire dalla stanza? Sai, dovrei cambiarmi...” proruppe lei, rossa in volto.
“Oh certo certo” rispose il biondo “Scusami”
Non appena Naruto andò via, Sakura cominciò a spogliarsi per indossare la maglia. Le arrivava sopra il ginocchio, ma tutto sommato non era male. Era comoda e calda. Poi chiamò sua madre dicendo che quella notte dormiva da Ino.
Naruto aspettava vicino alla porta della stanza. Avrebbe potuto spiare Sakura – rendendo fiero lo zio Jiraya – ma non se la sentiva proprio di perdere la fiducia della ragazza nel caso in cui lo avesse scoperto. E poi lo avrebbe subito menato, quindi decise di starsene lì buono buono ad aspettarla.
“Naruto, puoi entrare” annunciò Sakura.
Il biondo sgranò gli occhi alla vista della ragazza vestita in quel modo. La maglia nascondeva le forme non troppo prosperose, ma metteva in mostra le gambe nivee e snelle.
Si sarebbe fiondato lì a baciarla, ma non voleva essere troppo irruento.
“Che facciamo?” chiese lei, sentendosi in imbarazzo nel notare lo sguardo attento di Naruto che scrutava il suo corpo.
“Film e ramen?” propose lui, ridendo.
I due si sistemarono sul divano e cominciarono a mangiare del ramen in scatola, mentre guardavano un film d’azione ma anche romantico. Per tutta la durata della proiezione, non si erano parlati: troppo vicini, troppo imbarazzati, troppo innamorati. Continuavano a scambiarsi occhiate furtive e mezzi sorrisi, ad osservarsi senza che l’altro se ne accorgesse, a chiedersi chi dei due avrebbe fatto il primo passo.
Nel frattempo, il film era finito.
“A-andiamo a dormire?” fu Naruto a rompere il ghiaccio.
“S-si” rispose lei, tremante.
“Allora io dormo qui, tu puoi usare il mio letto...”
Sakura ci rifletté qualche secondo, valutando pro e contro.
“No, Naruto. Dormiamo insieme nel tuo letto” disse convinta, arrossendo “Non mi va che tu dorma qui... il divano è scomodo per dormire.. eh eh!”
Naruto accettò volentieri la proposta e così i due andarono in camera da letto.
Sakura occupava i tre quarti del materasso mentre il resto era per Naruto, il quale non voleva risultare ingombrante. Sarebbe stato piuttosto scomodo dormire così, ma avrebbe fatto di tutto per la sua Sakura-chan.
Mezz’ora dopo, nessuno dei due si era addormentato. Ovviamente.
“Hai freddo?” chiese Naruto.
“Un po’...” rispose lei, sfregandosi le mani l’una con l’altra.
Naruto, lentamente, passò un braccio intorno alla vita di Sakura e la strinse forte a sé in un caldo abbraccio. La ragazza, dapprima rigida e imbarazzata, si rilassò non appena si sentì avvolta dal piacevole calore emanato dal corpo di Naruto e percepì il fiato di lui sulla pelle scoperta del proprio collo. Era una sensazione stupenda, mai provata prima. E si chiese come mai non lo avesse ancora menato, dal momento che non erano mai stati così vicini. Ma forse conosceva già la risposta.
“Va meglio ora?”
“Si, grazie”
Cercarono di addormentarsi, ma anche questa volta la tensione li teneva svegli.
“Sakura-chan, sei sveglia?”
La ragazza si voltò e incontrò quegli occhi azzurri che le mozzavano il fiato.
“Si” rispose in maniera impercettibile.
“Ora... ora tu sei la mia ragazza? Cioè... posso considerarti così?” chiese lui, imbarazzato.
Sakura arrossì, ringraziando il cielo che fossero al buio e che Naruto non si sarebbe accorto di niente. Aveva il cuore a mille e il corpo pervaso dai brividi.
“Beh... se ti va...”
Naruto rise. “Certo che mi va! E’ da un vita che ti aspetto, Sakura-chan”
La ragazza sorrise e accarezzò il viso del biondo, per poi baciarlo dolcemente.
“Lo prendo per un sì” concluse lui, baciandola a sua volta.
Dopo aver acceso l’abat-jour, continuarono a baciarsi, finché il contatto si fece sempre più approfondito e passionale. Naruto continuava a tenerla stretta a sé, mentre lei gli accarezzava il viso e i capelli donandogli sicurezza. Poi il biondo ribaltò le posizioni, spingendo Sakura sotto di sé e baciandola con maggior foga. La ragazza gli gettò le braccia al collo e lo attirò maggiormente a sé, poi insinuò timidamente una mano sotto la maglietta di lui per accarezzarne i pettorali scolpiti da anni di duri allenamenti.
Compreso che le sue intenzioni erano anche quelle di Sakura, Naruto si staccò lievemente da lei e si sfilò velocemente la maglietta, gettandola per terra. Poi tornò sulla ragazza e le diede un ultimo bacio a fior di labbra, prima di scendere a baciarle il collo e la parte della spalla lasciata scoperta dalla maglia. La pelle di Sakura bruciava a contatto con le labbra calde e...esperte? di Naruto. In effetti ci sapeva fare, sembrava che per lui non fosse la prima volta. Il pensiero che fosse stato così vicino ad altre ragazze fece indispettire lievemente Sakura che subito lo abbracciò forte e lo baciò con un ardore e una passione che Naruto non si sarebbe mai aspettato.
“Tu sei solo mio, capito Naruto?”
Spinto dalla reazione della ragazza, il biondo sorrise e le tolse la maglia, rimanendo semplicemente ammaliato dalla bellezza di quel corpo apparentemente fragile, ma dalle forme armoniose e attraenti appena nascoste da un completino di intimo bianco. L’imbarazzo iniziale era sparito, ora erano entrambi sicuri di ciò che stavano facendo.
Naruto scese a baciarle l’incavo del seno, mentre con una mano le sfiorava dolcemente una gamba e con l’altra la teneva stretta a sé per i fianchi. Sakura gli accarezzava le guance infuocate e i capelli spettinati, finché decise di voler prendere le redini del gioco e cominciò a lasciargli una bollente scia di baci lungo il collo e gli addominali. Le fitte al basso ventre si facevano sempre più frequenti e Naruto aveva paura che Sakura non volesse andare così di fretta, dal momento che fissava perplessa il gonfiore al cavallo dei suoi pantaloni.
“S-scusa” sussurrò staccandosi lentamente da lei.
“Non scusarti, baka. E’ normale!” rispose lei, baciandolo di getto.
Il biondo, rincuorato, ricambiò con piacere il bacio.
“Naruto” lo richiamò lei, dopo qualche minuto.
“Mh?” rispose lui, senza smettere di baciarla.
“Io e Sasuke abbiamo mai... ehm...”
“NO!” esclamò lui staccandosi di botto da lei.
Sakura lo fissò con aria interrogativa.
“Come fai a saperlo?”
“Me l’ha detto lui”
Attimi di silenzio.
“Perché me l’hai chiesto?” aggiunse Naruto, perplesso.
“Perché voglio che la mia prima volta sia con te”
Naruto sorrise, felice. Quanto aveva aspettato quel momento... Quasi non riusciva a credere che la ragazza dei suoi sogni era innamorata di lui.
“E tu, Naruto?”
“No, mai. E’ la prima volta anche per me” disse lui, mettendo fine a tutti i dubbi di Sakura.
Continuarono a baciarsi e ad accarezzarsi, finché si ritrovarono entrambi nudi ed eccitati in quel letto che sapeva di amore e di proibito.
“Posso?” chiese lui, titubante, fissandola negli occhi.
In tutta risposta, il biondo ottenne un poderoso pugno sulla testa.
“Certo che puoi, baka! Altrimenti che ci starei a fare qui?!”
La sua Sakura non sarebbe cambiata mai, come del resto nemmeno lui.
La baciò un’ultima volta, scostandole la frangetta dalla fronte e accarezzandole il viso.
“Fa’ piano, Naruto” sussurrò la ragazza, sorridendo lievemente.
“Certo, devi solo fidarti di me”
“Mi fido”
Quella notte Naruto la fece sua, rendendola donna a tutti gli effetti, in un vortice di emozioni incontrollabili mai provate prima. Sakura si lasciò sfuggire un gemito non appena sentì qualcosa rompersi dentro di lei insieme al dolore che ne conseguì.
“Io non volevo... Scusa” disse Naruto con un filo di voce, fermandosi.
“Adesso passa, continua” lo incitò lei, cercando di sorridere.
Naruto ci riprovò, questa volta più delicatamente. E in effetti Sakura sentì che il dolore stava lasciando il posto ad una sensazione di piacere e di totale appagamento. Si muovevano allo stesso ritmo, nel silenzio di quella sera interrotto solo dal battito accelerato dei loro cuori e dai sospiri smorzati dai baci e dalle carezze.
“Ti amo, Sakura-chan” disse lui quando tutto fu finito, poggiando la testa sul petto caldo di lei.
Ma la ragazza non rispose, intenta a fissare con aria stralunata un punto indefinito davanti ai suoi occhi. Naruto alzò di poco la testa.
“Qualcosa non va?” chiese, preoccupato. E si stupì quando vide che Sakura stava piangendo sommessamente, gli occhi lucidi persi nel vuoto e il labbro tremante.
“Sakura-chan?!” la richiamò Naruto, mettendole una mano sul viso.
Sakura si voltò a guardarlo, accennando un sorriso.
“Ricordo... tutto
Naruto inarcò le sopracciglia.
“Tutto cosa?”
Tutto tutto” rispose lei, con gli occhi che brillavano di gioia “Tutta la mia vita!” aggiunse, mentre le passavano davanti agli occhi tantissimi frammenti della sua vita risalenti a prima dell’incidente.
“Grazie, Naruto. E’ solo merito tuo”
Il biondo la strinse forte a sé e la baciò.
“Ti amo” disse lei, mentre le lacrime sgorgavano inesorabili dagli occhi smeraldini.
“Anche io, Sakura-chan.”
E si addormentarono così, l’uno stretto all’altro, tra lacrime e sorrisi, in una notte di primavera che aveva segnato la loro esistenza.

***

“Ma perché ci guardano tutti, Sakura-chan?!” sbottò Naruto, sbuffando.
I due camminavano abbracciati per i corridoi della scuola, un po’ imbarazzati ma felici.
Tutti gli sguardi degli studenti erano rivolti verso di loro, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki: da sempre compagni di classe e d’avventura, amici per la pelle, inseparabili. Nessuno riusciva a credere che ora stessero insieme.
“Quello non è Sasuke?” chiese Sakura indicando un ragazzo moro in fondo al corridoio.
“SAS’KEEEE!” urlò il biondo correndo verso di lui.
Sakura lo raggiunse e, furiosa, gli mollò un pugno in testa.
“Non c’era bisogno di urlare in quel modo, Naruto!”
“Ma Sakura-chaaaan! Credevo che, una volta fidanzati, non mi avresti più picchiato!”
Sasuke fissava incredulo la scena, con un’espressione mezza scettica e mezza divertita.
“Sasuke!” lo chiamò Sakura, trascinandosi dietro Naruto “Volevo dirti che ho recuperato la memoria e che ora sto con Naruto. Mi disp...”
“No.” la interruppe il moro, calmo “Avrei dovuto capirlo subito che c’era qualcosa tra di voi. Scusami Naruto, se in tutti questi anni ti ho sempre messo i bastoni tra le ruote.” disse rivolgendosi all’Uzumaki “E scusami anche tu, Sakura, per non esserti stato vicino e per non averti mai amato davvero. Avevi ragione tu, io non sono mai stato davvero innamorato di te. Naruto saprà renderti felice” concluse fissando la ragazza in modo serio.
Naruto e Sakura si guardarono l’un l’altro e si sorrisero.
“Non devi scusarti, Sas’ke. Va bene così. Amici come prima?” chiese il biondo, sorridente.
L’Uchiha annuì, imbarazzato.
“E poi chissà... la persona giusta per te potrebbe essere proprio dietro l’angolo...” disse Sakura in maniera maliziosa “CIAO HINATA!” esclamò subito dopo, sbracciandosi per attirare l’attenzione della timida e impacciata Hyuuga.
Sasuke si voltò a guardarla, Hinata lo salutò timidamente e lui arrossì.
Eh già, Sasuke Uchiha era arrossito di fronte ad una ragazza. Hinata Hyuuga, per giunta!
“E tu non azzardare a lasciarmi, capito?” disse Sakura con tono solenne.
“Si, Sakura-chan, ti mollerò solo quando sarai diventata vecchia e decrepita”
Sakura serrò i pugni lungo i fianchi e rivolse un’occhiata omicida al ragazzo.
“COMINCIA A CORRERE!”
Chi avrebbe mai detto che quei due pazzi che si rincorrevano per i corridoi della scuola fossero fidanzati e avrebbero vissuto un’intera vita insieme?

Perché questa non è la fine della storia, è solo l’inizio.








Note dell'autrice:
Non badate all'ultima frase del capitolo, è solo per dare effetto e non significa che ci sarà un continuo.
Comunque, finita XD ringrazio chi mi ha seguita in questi quattro capitoli e soprattutto chi mi ha lasciato la propria recensione. Grazie di cuore <3
Ed ora, un po' di pubblicità! Se non avete niente da fare, passereste a dare un'occhiata a queste mie due opere? Sono sempre su Naruto e Sakura, magari lasciatemi una recensione ^.^ Ci tengo molto
E il film divenne realtà one-shot un po' lunghina,
AU che mescola cinema e amore
Life in three slices tre drabble
comiche e fluffose in un solo capitolo

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