Ricominciare di Soly_D (/viewuser.php?uid=164211)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontrare ***
Capitolo 2: *** Conoscere ***
Capitolo 3: *** Amare ***
Capitolo 4: *** Ricordare ***
Capitolo 1 *** Incontrare ***
Ricominciare
1. Incontrare
“Dannazione, vuoi dirmi cosa diavolo sta
succedendo?!” ringhiò Sasuke con sguardo
sconvolto, scrollando Sakura per le spalle.
La ragazza non riuscì a trattenere le lacrime represse fino
a quel momento, tirò un calcio al tavolo e si
voltò in direzione della porta, prendendo a camminare con
passo svelto e deciso.
Ma prima che potesse varcare la soglia, Sasuke l’aveva
bloccata per un braccio e costretta a guardarlo dritto negli occhi.
“Sakura...” cominciò con tono pacato
“Te lo chiedo per l’ultima volta: dimmi qual
è il problema e cercheremo di risolverlo immediatamente. Insieme.”
concluse accennando un sorriso.
La ragazza strizzò gli occhi, mentre le lacrime continuavano
a sgorgarle copiose dagli occhi smeraldini, e serrò i pugni
lungo i fianchi.
“Avresti dovuto pensarci prima, Sas’ke!”
rispose tra un singhiozzo e l’altro “Tu non mi hai
mai capita davvero. Ho sprecato tre anni andandoti dietro ma senza
ottenere mai nulla in cambio! Quand’è stata
l’ultima volta che abbiamo passato una serata insieme,
eh?” esclamò cercando lo sguardo assente di lui
“Quand’è stato che ti sei ricordato del
mio compleanno?! Cosa hai fatto quando è morto
papà?! Niente, sempre freddo e indifferente come se vivessi
in un mondo tutto tuo! Ed io, baka, che continuavo a sperare che di me
ti importasse qualcosa... che provassi almeno la metà di
ciò che provavo io per te...”
Sasuke sgranò gli occhi, come per risvegliarsi da uno stato
di trance.
“Provavi?!”
ripetè con rabbia “Mi stai dicendo che
è finita?”
Sakura ripuntò i suoi occhi in quelli neri
dell’Uchiha. Niente, non vi era assolutamente niente: i suoi
occhi non le avevano mai trasmesso alcun sentimento e ora continuavano
imperterriti a fissarla, nel vano tentativo di ottenere il suo perdono.
“Me ne vado” sussurrò Sakura, aprendo la
porta e facendo entrare un po’ di pioggia nella stanza.
Sasuke tese un braccio verso di lei, quasi volesse fermarla. Ma in cuor
suo, sapeva che il suo tentativo sarebbe stato del tutto inutile: come
aveva detto la stessa Sakura, lui non aveva mai dato molta importanza
alla loro relazione e non aveva mai fatto niente perché le
cose cambiassero. Ma Sasuke teneva a lei, le era affezionato e non
avrebbe mandato all’aria quei tre anni passati insieme.
“Sakura, mi dispiace” disse prima che la ragazza
uscisse di casa.
Sakura si bloccò. Sorrise appena. Un sorriso finto, carico
di amarezza.
“E’ troppo tardi, Sas’ke. Troppo
tardi...” concluse prima di sbattere la porta e addentrarsi
nelle strade trafficate inondate dalla pioggia.
***
Sakura correva a perdifiato per i marciapiedi della
città, mentre le lacrime si mischiavano alle gocce di
pioggia e le ultime forze di cui disponeva cominciavano a venirle meno.
La sua destinazione era casa di Naruto Uzumaki, il suo migliore amico,
il suo baka personale e – ormai doveva ammetterlo –
il ragazzo di cui era sempre stata innamorata. Per tantissimo tempo
aveva rincorso Sasuke, prolungando quella dolce
“cotta” – la sua prima vera cotta
– presa a soli 12 anni e ignorando completamente i sentimenti
che Naruto provava verso di lei. Ora, a 17 anni, si rendeva conto di
quanto fosse stata stupida ad essersi fidata cecamente
dell’Uchiha, il quale l’aveva solo usata e fatta
soffrire, ma soprattutto cominciava a comprendere i suoi veri
sentimenti: Sakura Haruno era innamorata di Naruto Uzumaki. La cosa
fantastica era che lui ricambiava, aveva sempre ricambiato in silenzio,
limitandosi a consolarla quando soffriva per una delusione causata da
Sasuke e ad incoraggiarla in qualunque situazione con la sua dolcezza e
la sua semplicità.
Ormai aveva preso la sua decisione: sarebbe andata da Naruto e gli
avrebbe confessato la verità, mettendo fine a ogni sua
sofferenza e dimenticando il passato fatto solo di
“ferite” e delusioni.
Animata dal pensiero di potersi specchiare in quegli azzurri in modo
diverso rispetto alle altre volte, Sakura accelerò il passo
in maniera smisurata e in pochi minuti si ritrovò a soli
pochi metri da casa Uzumaki. La pioggia si faceva sempre più
fitta, i suoi vestiti erano zuppi e le girava la testa, ma questo non
era niente confrontato al dolore provato in quegli anni.
“NARUTO!” lo chiamò vedendolo uscire di
casa con l’ombrello in mano.
Il ragazzo si voltò e intravide la figura snella e
aggraziata di Sakura che si sbracciava dall’altra parte della
strada per attirare la sua attenzione. Sorrise notando che non avesse
l’ombrello e cominciò ad andarle incontro.
La ragazza non aspettò un secondo in più e fece
la stessa cosa: senza curarsi troppo del traffico stradale,
imboccò la strada che l’avrebbe portata verso
Naruto e cominciò a corrergli incontro con un bellissimo
sorriso stampato sul volto. Non le importava di cadere o di prendersi
l’influenza, non le importava degli sguardi increduli della
gente o del perdono di Sasuke: Naruto era lì, per lei, e
avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di raggiungerlo. Ormai era quasi
arrivata.
Ma poi accadde qualcosa di inaspettato.
Il sorriso di Naruto si trasformò in una smorfia di...
Dolore? Paura?
L’ultima cosa che vide prima di accasciarsi
sull’asfalto ruvido e bagnato della strada fu
l’immagine di Naruto che si era bloccato
all’improvviso e muoveva freneticamente le mani come per
farle segno di fermarsi.
Poi una serie di rumori incomprensibili, un dolore lancinante alla
testa, la vista che cominciava ad offuscarsi, un sapore ferroso in
bocca e infine il nulla più assoluto.
***
Naruto urlava e imprecava contro i dottori
affinché quella dannata barella arrivasse verso la sala
operatoria il più in fretta possibile.
“Resisti, Sakura-chan! Andrà tutto bene, te lo
prometto!” disse alla ragazza totalmente incosciente distesa
sul quel lettino bianco che continuava a muoversi velocemente per i
corridoi dell’ospedale. Naruto tratteneva a stento le
lacrime, cercando di dimostrarsi forte sia a se stesso sia alla madre
di Sakura che correva dietro di lui con aria sconvolta.
“Bene, l’operazione avrà inizio subito.
Vi preghiamo di attendere in sala d’attesa. Vi faremo sapere
al più presto” comunicò uno dei medici,
chiudendosi alle spalle la porta della sala operatoria e sparendo
all’interno di essa con i colleghi e il lettino trasportante
Sakura.
Naruto e la madre della ragazza rimasero fermi in silenzio davanti alla
porta per una buona manciata di minuti.
“S-signora...” cominciò Naruto
riprendendo coscienza di sé e mettendo una mano sulla spalla
della donna. In tutta risposta, quest’ultima
scoppiò in un pianto doloroso e liberatorio, mentre Naruto
si accingeva ad abbracciarla e a rassicurarla sul fatto che sarebbe
andato tutto bene.
***
“I danni fisici non sono rilevanti, ma la ragazza
ha subito un trauma cerebrale abbastanza grave. Nonostante
l’operazione sia riuscita perfettamente, ora è in
coma. Non sappiamo quando potrebbe risvegliarsi”
Quelle parole continuarono a rimbombare nella mente di Naruto per tutta
la giornata, senza dargli un attimo di tregua. Il biondo si era offerto
di rimanere con Sakura per tutta la notte, mentre la madre della
ragazza era tornata a casa per riposare e riprendersi dallo shock
subito in quelle poche ore.
Naruto seguì con lo sguardo i lineamenti del volto della
ragazza. Nonostante fosse in un letto d’ospedale, con tanto
di flebo e bende su tutto il corpo, la sua Sakura-chan era sempre
bellissima: i capelli dall’insolito colore rosato le donavano
un’aria né troppo infantile né troppo
matura, i lineamenti decisi, la fronte ampia e spaziosa, le labbra
sottili e rosee contribuivano a renderla la ragazza più
bella e dolce del mondo di fronte agli occhi innamorati di Naruto. Ma
ciò che davvero sperava il ragazzo in cuor suo era potersi
specchiare nuovamente nel verde dei suoi magnifici occhi.
“Sakura-chan” sussurrò il biondo
prendendo la mano dell’amica e stringendola forte
“Dicono che chi va in coma possa sentire ugualmente la voce
di chi gli parla. Io...” questa volta non riuscì a
fermare le lacrime “Non doveva andare a finire
così! Dovevo esserci io su questo stupido letto!”
urlò poggiando la testa sull’addome della ragazza.
“Scusami, è tutta colpa mia! Avrei dovuto fermarti
prima che quella maledetta auto ti prendesse in pieno!”
continuò con le guance rigate di lacrime “Hai
ragione: sono solo un baka e non merito nemmeno il tuo perdono. Ma ti
prego, SVEGLIATI!” urlò con tutte le sue forze
“Fallo per me, per la tua famiglia, per il tuo
Sas’ke”
In quel momento Naruto udì il rumore della porta che si
apriva e si voltò subito.
“Mi hai chiamato?” chiese ironicamente Sasuke,
sopraggiungendo nella stanza.
Naruto fece una smorfia di fronte a quell’atteggiamento
indifferente e altamente fastidioso.
“La tua ragazza è in coma e tu ridi?!”
esclamò il biondo, asciugandosi le lacrime.
“Fatti da parte, dobe!” ringhiò Sasuke
scostando Naruto dal letto “Come sta?”
Naruto sbuffò nuovamente. “Oh guarda, sta
benissimo! E’ solo in coma e nessuno sa quando si
sveglierà. Niente di grave, insomma...” rispose
fulminando con lo sguardo il moro.
Sasuke non diede peso alle parole di Naruto e portò il
proprio viso a pochi centimetri da quello di Sakura. E pensare che
prima dell’incidente avevano litigato... Quasi si sentiva in
colpa per ciò che era successo! No, non doveva nemmeno
pensarlo! Sakura si sarebbe presto svegliata, avrebbero fatto pace e
tutto sarebbe tornato come prima. La solita storia, in pratica...
Restò a fissarla per qualche secondo, poi emise il verdetto
finale.
“Quando si sveglia, chiamami”
Naruto restò semplicemente allibito. D’altra
parte, c’era da aspettarselo: quello era Sasuke Uchiha.
“Non vuoi dirle niente, prima di andartene?” chiese
il biondo, scettico.
“Sarebbe inutile, non può sentirmi”
concluse Sasuke uscendo dalla stanza, senza dare il tempo a Naruto di
esprimere la sua opinione.
L’Uzumaki scrollò le spalle, ormai abituato al
comportamento dell’amico.
Ma lui no, non avrebbe mai lasciato da sola la sua Sakura-chan fino al
momento del risveglio. Perché lui era il suo migliore amico,
perché era l’unico che la conosceva davvero,
perché era l’unico che l’amava realmente.
***
Una settimana dopo, Sakura era ancora in coma.
“Naruto, vai a casa...” disse la madre della
ragazza sorridendo al biondo “Ti sarai stancato ormai a stare
notte e giorno vicino a Sakura... Hai bisogno di riposo”
Naruto scosse la testa.
“Le ho promesso che le sarei stato vicino tutto il tempo. E
poi non sono stanco” spiegò il ragazzo
sbadigliando subito dopo. La donna sorrise ancora e spinse Naruto fuori
dalla stanza.
“Per favore, torna a casa. Per qualsiasi cosa,
sarò io stessa a chiamarti, ok?” ripropose la
donna, senza dimenticare quanto quel ragazzo volesse bene a sua figlia.
Naruto alla fine accettò e uscì
dall’ospedale, diretto verso casa.
Si fece una doccia e mangiò qualcosa, per poi mettersi a
letto.
Non gli ci volle molto per addormentarsi, dato che non si faceva una
sana dormita da giorni.
Quando si svegliò era ormai notte inoltrata. Avrebbe fatto
volentieri una telefonata alla madre di Sakura, dato che non aveva
più sue notizie da ben 8 ore, ma uno strano presentimento
gli fece decidere di raggiungere lui stesso l’ospedale.
“Qualche miglioramento?” chiese irrompendo nella
stanza di Sakura. La madre della ragazza fece cenno di no con la testa,
desolata. Poi decisero di darsi il cambio.
Non appena la donna uscì dalla stanza, Naruto si
avvicinò all’amica e le diede un bacio sulla
fronte.
“Ehi” cominciò con tono tranquillo
“Sono tornato” aggiunse intrecciando le dita della
propria mano con quelle della ragazza. Prese un bel respiro e chiuse
gli occhi.
“Sai, ho pensato molto in queste ore... a te... a noi...”
fece una piccola pausa “Sakura, mi dispiace se in questi anni
non sono stato esattamente un buon amico e se ti ho fatto spesso
arrabbiare. Mi dispiace essermi sempre messo in mezzo tra te e
Sas’ke... Ma io tengo davvero a te...”
sospirò “Se riesci a sentirmi, stringimi la
mano”
Aspettò qualche secondo, poi qualche minuto.
Niente. Sakura non reagiva.
“Sakura, c’è una cosa che non ti ho mai
detto. Io voglio che ti svegli perché... perché ti amo! E farei di
tutto per rivedere i tuoi occhi e il tuo sorriso! Ti prego, torna da
me...” disse asciugandosi l’ultima lacrima
“Mi mancano i tuoi rimproveri... mi mancano i tuoi
pugni” sorrise appena “Il tuo sorriso... la tua
voce... mi manchi tu, Sakura-chan. Svegliati... ti prego”
Il biondo abbassò lo sguardo, sconfitto.
Ma proprio nel momento in cui aveva deciso di uscire dalla stanza, ebbe
come l’impressione che Sakura avesse stretto la sua mano. Si
stropicciò gli occhi, sbalordito, e fissò la
ragazza con gli occhi colmi di speranza.
“Ce la puoi fare”
E Sakura aprì gli occhi.
Li aprì lentamente, guardandosi intorno e cercando di
mettere a fuoco le immagini.
Naruto non riusciva a parlare, tant’era l’emozione.
La guardava ad occhi sgranati, con il cuore a mille e la bocca aperta.
“D-dove mi trovo?” chiese Sakura avvertendo un gran
mal di testa.
“Sei in ospedale! Hai fatto un incidente... ma ora
è tutto ok... e tu... TU SEI SVEGLIA!”
esclamò Naruto abbracciandola. Sakura non lo respinse, ma
rimase indifferente.
Era confusa, disorientata.
“Come ti senti?” chiese Naruto con dolcezza.
A Sakura si sciolse il cuore nel notare quando fossero preoccupati gli
occhi del biondo.
“Bene, più o meno. Ma ora posso farti una domanda
io?”
Naruto annuì entusiasta. “Certo, tutto quello che
vuoi!”
Sakura sospirò, inarcando le sopracciglia.
“Ma tu... tu
chi sei?”
E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.
Note dell'autrice:
Se siete arrivati fin qui, significa che questa storia è
quantomeno accettabile XD e lo spero davvero, perchè
è il primo AU NaruSaku che scrivo ^.^ saranno solo 4
capitoli, niente di troppo elaborato.
Detto questo, mi auguro che la storia vi piaccia e che mi lascerete una
piccola recensione. Sapete, ci tengo molto XD Grazie e a presto!
Soly Dea
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Capitolo 2 *** Conoscere ***
ajkajknioa
Ricominciare
Dal capitolo precedente:
Sakura
sospirò, inarcando le sopracciglia.
“Ma
tu... tu chi sei?”
E
Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.
2. Conoscere
“Ha perso la memoria?!”
Non appena ebbe saputo la triste notizia, la madre di Sakura
scoppiò a piangere.
“E’ possibile che la riacquisti con il tempo. Per
ora non
dobbiamo farle troppa pressione: potrebbe subire un grave trauma
psicologico. Inizieremo a presentarle le persone più
care”
aveva annunciato il medico cercando di consolare la madre della ragazza.
La donna venne portata nella stanza e, non appena vide la figlia
sveglia, si gettò su di lei e scoppiò nuovamente
a
piangere.
“Tesoro, sono io, la mamma! Non ti ricordi di me?”
La ragazza, anche lei commossa, abbassò lo sguardo e
negò con la testa.
“Non ricordo niente... mi dispiace”
La donna si asciugò le lacrime, rincuorata dalle parole del
medico che le rimbombavano nella mente.
“Vorrà dire che ricorderai con il tempo”
finse un
sorriso “Ora faccio entrare due persone alle quali volevi
molto
bene, ok?”
Detto questo, la donna uscì dalla stanza e
contemporaneamente entrarono Naruto e Sasuke.
Il biondo si precipitò verso di lei con gli occhi lucidi,
mentre il moro si tenne a una certa distanza.
“Io sono Naruto e lui è Sasuke!”
esclamò cercando di essere il più convincente
possibile.
“Tu... sei il mio ragazzo vero?” chiese Sakura a
Naruto, arrossendo lievemente.
Naruto si grattò la testa, imbarazzato. Oh quanto avrebbe
voluto esserlo!
“No, sono il tuo migliore amico” spiegò
arrossendo
“Lui è il tuo fidanzato”
indicò Sasuke, il
quale fece un cenno con la testa.
Sakura rimase interdetta. Il suo ragazzo le era completamente
indifferente, mentre il suo migliore amico trasudava gioia da tutti i
pori nel vederla sana e salva?!
“E tutto quello che mi hai detto mentre ero in
coma?”
Naruto ebbe un tuffo al cuore.
“M-mi sentivi? Ehm... beh, io volevo solo che ti
svegliassi...”
A quel punto si avvicinò Sasuke, incuriosito.
“Allora non ti ricordi di me...?” chiese a Sakura.
La ragazza rimase impietrita di fronte a quello sguardo così
profondo e impenetrabile.
Sasuke era più bello e carismatico di Naruto. Ma il biondo
aveva
qualcosa di speciale che le ispirava fiducia, quegli occhi azzurrissimi
le davano conforto.
“Non ricordo niente, mi dispiace” rispose,
dispiaciuta.
“...E nemmeno della conversazione che abbiamo avuto prima
dell’incidente, quindi?”
Sakura scosse la testa.
Sasuke sorrise. Tutto andava secondo i suoi piani: se Sakura non
ricordava assolutamente nulla, non sarebbe stato difficile
riconquistare il suo cuore.
***
Il ritorno a casa fu piacevole.
Con il passar del tempo, Sakura cominciò ad abituarsi al
“nuovo” ambiente e alla presenza di sua madre.
Ormai non la
considerava più come un’estranea, anzi le si stava
affezionando. Era una madre attenta e premurosa, una cuoca fantastica e
anche un’amica.
Anche il ritorno a scuola non fu da meno.
Gli insegnanti vennero subito a sapere della situazione di Sakura e,
insieme ai compagni della ragazza, cercarono in tutti i modi di farla
sentire a proprio agio.
“Sono Ino, la tua migliore amica!” le aveva detto
una
ragazza dai lunghi capelli biondi e dagli occhi color del mare,
abbracciandola forte “Vedrai, ti farò tornare la
memoria
in pochissimo tempo!”
E Sakura non potè far altro che sorridere. Quella ragazza,
seppur un po’ strampalata, sembrava proprio
un’amica
fantastica.
E in effetti, Sakura ritornò la ragazza pimpante e solare di
una
volta. C’erano, però, delle volte in cui si
ritrovava a
pensare all’incidente e a tutto ciò che le fosse
successo:
una mattina si era svegliata e si era ritrovata in mezzo a dei perfetti
sconosciuti. I primi giorni di riabilitazione furono molto duri, non
conoscendo niente e nessuno... Ma poi l’amore di sua madre e
l’affetto dei suoi amici le diedero una speranza: la speranza
che
un giorno avrebbe ricordato tutto. In caso contrario, avrebbe
continuato la sua vita così com’era iniziata al
suo
risveglio dal coma.
Rimanevano due questioni da risolvere: Naruto Uzumaki, il suo presunto migliore
amico e Sasuke Uchiha, il suo presunto
fidanzato.
Era passato circa un mese dal suo risveglio, ma Sakura non aveva ancora
avuto modo di conoscere bene i due ragazzi. In realtà,
Sasuke le
aveva chiesto più volte di uscire insieme ma lei si era
sempre
dimostrata contraria, un po’ per il timore di non ricordare
assolutamente niente della loro storia e un po’ per
l’imbarazzo di dover restare da sola con il suo presunto fidanzato.
Si, presunto. Perché era Naruto, con le sue attenzioni e i
suoi
sorrisi, a sembrarle molto più vicino di quando lo fosse
Sasuke.
Tuttavia, Sakura decise di farsi coraggio e accettò
l’invito dell’Uchiha.
Nel giorno prestabilito, Sasuke passò a prenderla da casa e
insieme si diressero al parco, dove avrebbero cercato di conoscersi
meglio.
Durante quel pomeriggio, Sakura capì che Sasuke era un tipo
calmo, indifferente e riflessivo. Non le aveva mai chiesto di ricordare
qualche momento della loro relazione, né l’aveva
riempita
di informazioni riguardo il loro rapporto e la loro vita in generale.
Era stato un appuntamento molto tranquillo, come se l’Uchiha
si
fosse solo posto l’obiettivo di farsi conoscere al meglio e
farla
sentire a proprio agio. Sakura lo aveva apprezzato molto, ma
dall’altra parte ci era rimasta parecchio male quando Sasuke
non
le aveva rivolto nessun complimento in merito al suo vestito nuovo o al
nuovo taglio di capelli, nessun gesto carino o segno
d’affetto.
Le sembrava quasi assente, come se non fosse realmente interessato a
lei.
Quel ragazzo così serio e indolente era davvero il suo
fidanzato? Possibile che le piacesse un tipo così? Le era
subito
apparso un bel ragazzo, ma ora che ne cominciava a conoscere anche il
carattere si chiedeva se il loro rapporto potesse riallacciarsi
così facilmente e nello stesso modo in cui era cominciato
anni
prima.
Nei giorni seguenti, Sakura e Sasuke uscirono altre volte ma la ragazza
non riusciva ancora a ricordare niente della loro storia e, di
conseguenza, non provava che semplice affetto per il moro.
***
La prima immagine che venne in mente a Sakura quando si
svegliò quella mattina, fu un viso abbronzato e incorniciato
da
una massa di capelli biondi spettinati, nel quale erano incastonati due
splendidi frammenti di cielo accompagnanti da un sorriso caldo e
luminoso.
Si svegliò di soprassalto. Lo aveva sognato, aveva sognato
per l’ennesima volta Naruto Uzumaki.
Più si sforzava di affezionarsi a Sasuke, più il
suo
cuore reclamava la presenza del biondino al suo fianco. Le parole che
Naruto le aveva rivolto quando credeva che fosse ancora in coma,
continuavano a ronzarle per la mente e a farle pensare che tra di loro
ci fosse qualcosa di più di un semplice sentimento
d’affetto. Eppure, tutti le avevano assicurato che Sasuke
fosse
il suo ragazzo e Naruto il suo migliore amico fin da quando aveva solo
6 anni. Lo dimostravano anche varie foto e vari ricordini che aveva qua
e là nella sua stanza.
Quella mattina si presentò l’occasione giusta per
fare
chiarezza tra i suoi sentimenti: l’insegnante di scienze
assegnò un progetto da fare in coppia.
“Ti va se lo facciamo insieme?” chiese Sakura a
Naruto.
Il biondo arrossì lievemente, un po’ sorpreso per
le
attenzioni che la ragazza gli aveva rivolto fin dal suo risveglio dal
coma: lui era abituato alla Sakura impulsiva, permalosa e irascibile di
un tempo, ma tutto sommato la nuova Sakura non le dispiaceva affatto se
ciò voleva dire passare del tempo con lei.
“Non vuoi farlo con Sas’ke?” chiese il
biondino, scettico.
“Ti conviene accettare prima che io possa cambiare
idea!”
esclamò la ragazza, rincuorando Naruto sul fatto di non
essere
poi cambiata così tanto rispetto a prima
dell’incidente. E
così l’Uzumaki accettò: si sarebbero
visti quel
pomeriggio.
La giornata passò in fretta.
Senza sapere bene il perché, Sakura era agitata al pensiero
di
dover passare un po’ di tempo da sola con Naruto. Le bastava
pensare ai suoi occhi azzurrissimi o al suo sorriso allegro per
arrossire e perché il suo cuore perdesse qualche battito.
Era
una strana sensazione, nuova ma piacevole, che non aveva mai provato
dal risveglio dal coma.
All’ora prestabilita, Naruto non era ancora arrivato.
Si presentò a casa della ragazza con un’oretta di
ritardo e una serie di scuse abbastanza pessime.
“Mi hai fatto aspettare un’ora, baka!”
aveva urlato
Sakura tirando un poderoso pugno al biondino, il quale si era scusato
piagnucolando frasi disconnesse e insensate. Ma quello, per Sakura, era
solo un modo di nascondere il suo imbarazzo e le emozioni che provava
in compagnia del biondo.
I due iniziarono, così, a lavorare sul progetto. O meglio,
Sakura lavorò al progetto e Naruto mangiò le
invitanti
scodelle di ramen preparate dalla signora Haruno. Durante quelle poche
ore, Sakura aveva avuto modo di conoscere il vero Naruto: nonostante fingesse
di essere stupido, era un ragazzo fantastico, dolce e sincero. Bastava
un suo sorriso o un suo gesto carino perché Sakura
arrossisse,
perdendo il controllo della situazione e sentendosi profondamente in
imbarazzo. Naruto aveva catalogato quella sua reazione come conseguenza
all’incapacità di ricordare la sua vecchia vita e
così cercava sempre di non farle molta pressione e di
metterla a
suo agio.
“Usciamo!” aveva proposto infine, trascinando
Sakura fuori da casa senza nemmeno darle il tempo di prepararsi.
Percorsero insieme alcune vie della città, raggiungendo la
campagna e infine una collinetta costellata di alberi e distese
fiorite. Da lì era possibile avere una splendida panoramica
della città.
Naruto si gettò sul morbido prato colorato e
respirò profondamente l’aria pulita di primavera.
“Venivamo sempre qui da piccoli...”
Sakura abbassò lo sguardo, triste. Quanto avrebbe voluto
ricordarsi tutto...
“Oh scusa” capì subito Naruto
“Non avrei dovuto...”
La ragazza sollevò gli occhi, incontrando lo sguardo
mortificato
del biondo. E in quel momento lo vide anche più bello di
Sasuke.
“Sai una cosa?” cominciò con tono calmo
“Voglio sapere di più sulla mia vecchia vita!
Aiutami a
ricordare!” disse convinta.
Naruto sorrise entusiasta e cominciò a raccontare, mentre la
ragazza si sedeva accanto a lui e cercava di assimilare qualunque
informazione.
***
“...irascibile?” chiese ad un certo
punto Sakura, sbalordita.
“Si, un tantino violenta... eh eh!” rispose Naruto,
grattandosi la testa “Mi picchiavi sempre urlando Shannaro! anche
quando non avevo colpa...”
Sakura non immaginava che lei e Naruto avessero quel tipo di rapporto:
amici per la pelle, ma sempre in conflitto tra loro. Si sentiva quasi
in colpa.
“Ma a me piacevi così
com’eri!” cercò
di rimediare Naruto “Ti lasciavo fare perché era
una cosa
che ci apparteneva, una specie di gioco che conoscevamo solo noi... era
il nostro modo di dimostrarci affetto reciproco!”
Sakura annuì, comprendendo molte cose.
“Ed ora?” chiese un po’ imbarazzata
“Cosa ne pensi della nuova me?”
“Per me sei sempre la stessa Sakura-chan!” rispose
Naruto abbracciandola.
In quel momento, alcune gocce di pioggia scivolarono sul volto allegro
di Sakura, la quale alzò meccanicamente la testa verso il
cielo
e sentì una strana sensazione nel cuore.
L’immagine di un Naruto che le sorrideva sotto la pioggia,
coperto da un ombrello a pochi passi da lei, riaffiorò nella
sua
mente in pochi secondi. La strada trafficata, lei che correva con il
cuore in gola, le guance bagnate di lacrime, il sorriso nel vedere
Naruto andarle incontro e poi il buio.
“HO AVUTO UN FLASH-BACK!” urlò
dimenandosi da una
parte all’altra, lasciando Naruto completamente allibito
“Risale a prima dell’incidente!”
“Ma è fantastico! Cominci a ricordare!”
esclamò Naruto, contento.
Questa volta fu Sakura ad abbracciarlo, lo strinse forte a
sé
lasciandosi sfuggire una lacrima che non passò inosservata
al
biondo.
“Grazie” sussurrò all’orecchio
di lui, il quale sorrise.
“E per cosa?”
“Per tutto”
***
Naruto e Sakura si frequentavano ormai da un po’
di tempo.
“Verrai a vedermi alla partita?” chiese Naruto a
Sakura,
uscendo da scuola. “Ci sarà anche
Sas’ke!”
aggiunse credendo che avrebbe accettato senza esitazioni.
“Con o senza di lui, sarei venuta lo stesso”
rispose lei,
un po’ imbarazzata “Ci vediamo, baka!” e
sparì
tra la folla di studenti.
Sakura non fece in tempo a percorrere qualche metro che subito si
ritrovò a camminare fianco a fianco di Sasuke.
“Mi eviti?” chiese lui, senza nemmeno salutarla.
“No” rispose lei, semplicemente. “Sono
solo stata molto impegnata”
“Il tempo per Naruto lo trovi però,
vero?!” quelle parole apparivano quasi come un rimprovero.
Sakura inarcò le sopracciglia, incredula. “Decido
io cosa farne del mio tempo, ok?”
Sasuke si bloccò di colpo, afferrò la ragazza per
un
braccio e puntò i propri occhi neri in quelli verdi di lei.
La
ragazza si perse in quello sguardo impenetrabile e sentì
subito
una strana sensazione: nella sua mente riaffiorò il vivido
ricordo di Sasuke che le urlava contro, furioso, trattenendola sempre
per lo stesso braccio con l’intento di non lasciarla uscire
da
casa sua; lei piangeva e si dimenava tra le sua braccia, poi era
riuscita a staccarsi e a sparire dalla stanza in cui si trovavano.
Si allontanò dalla presa di Sasuke, impaurita dal nuovo
flash-back. Non ne aveva più avuti dall’ultima
volta in
cui era uscita con Naruto.
“Lasciami stare!” gli urlò cominciando a
camminare nella direzione opposta, sull’orlo di piangere.
“Sakura!” sbraitò il moro parandosi
davanti a lei “Smettila di dire stupidaggini. Tu sei la mia ragazza, non
posso starti lontano” aggiunse con uno sguardo apparentemente
dolce.
Sakura rimase piuttosto confusa da quell’atteggiamento: forse
Sasuke era davvero innamorato di lei ma il suo carattere freddo e
distaccato non gli permetteva di esprimerlo al meglio. Tuttavia, non
poteva assolutamente dimenticare ciò che aveva visto nel
flash-back.
“Mettiamo le cose in chiaro, Sas’ke! Non possiamo
stare
insieme, per ora, perché non ricordo niente della nostra
relazione e i miei sentimenti non sono più quelli di una
volta.
Mi dispiace” e detto questo si allontanò da lui.
Sakura rifletté tutto il giorno sulla piccola conversazione
avuta con l’Uchiha, sempre più convinta delle
parole che
gli aveva rivolto. Lei non lo amava e, ripensando a quel triste ricordo
affiorato nella sua mente, ipotizzò che forse la loro
relazione
non era mai stata stabile. Forse non si erano mai amati davvero,
altrimenti prima o poi i suoi sentimenti verso di lui sarebbero
ritornati. E invece niente, dopo due mesi Sakura Haruno non ricordava
quasi niente della sua vita passata.
No, non poteva auto-distruggersi in quel modo. Doveva pensare in
positivo, pensare che un giorno avrebbe ricordato tutto e che... poche
ore dopo avrebbe rivisto Naruto. Il suo Naruto! Perché ormai
ne
era quasi certa: per lei, il biondo non era un amico qualunque.
Arrivata l’ora della partita, Sakura si presentò
nella
palestra della sua scuola con un elegante vestitino rosso e un velo di
trucco che le donava particolarmente.
La palestra era piena di gente, mentre in campo i giocatori ripassavano
le ultime strategie di gioco. Sakura si sedette nelle tribune e
cercò con lo sguardo un
certo giocatore biondo,
ma notò che non era ancora arrivato. Sasuke, dal campo, si
era
subito accorto della presenza di Sakura e continuava a chiedersi che
cosa ci fosse venuta a fare alla partita, dal momento che odiava il
basket.
Mezz’ora dopo, la partita stava per cominciare ma di Naruto
nemmeno l’ombra.
Se non fosse arrivato in tempo, la sua squadra sarebbe stata espulsa!
Poi la ragazza sentì una mano posarsi sulla sua spalla e,
voltandosi, incontrò lo sguardo mortificato di Naruto. In
tutta
risposta, Sakura gli assestò un bel pugno sul naso.
“Sei il solito ritardatario!” gli urlò
indicando il campo e i giocatori furiosi.
“Ma Sakura-chaaaan!” si lamentò lui
“Cosa sarà mai qualche minuto di
ritardo?!”
Sakura, più furiosa che mai, gli fece notare che la partita
sarebbe dovuta iniziare da un bel pezzo e lo incitò a
scendere
subito in campo.
“Ti dedicherò la vittoria!” concluse lui
voltandosi
e prendendo a camminare in direzione del campo, poi si fermò
e
tornò indietro dalla ragazza “Ah, non ti ho detto
che sei
bellissima!” aggiunse, stampandole un bacio sulla guancia. E
poi
raggiunse finalmente i compagni di squadra.
Sakura si sfiorò la guancia con una mano e sorrise, mentre
il
suo viso assumeva un colore rosso acceso e il suo cuore si riempiva di
un sentimento mai provato.
Avrebbe fatto il tifo per lui, per il sua baka personale.
La partita ebbe finalmente inizio: le due squadre si fronteggiavano
alla pari, accumulando gli stessi punti e le stesse sconfitte mentre il
pubblico urlava e andava in visibilio. A Sakura non era mai piaciuto un
granché il basket, l’unica cosa che le importava
era
seguire i movimenti di Naruto all’interno del campo e
sbraitare
quando Sasuke cercava di metterlo in difficoltà.
Verso la fine della partita, le due squadre erano ancora alla pari.
Naruto e i suoi decisero allora di attuare la nuova strategia del
biondo e, in poco tempo, riuscirono a superare nettamente
l’altra
squadra fino ad ottenere la vittoria. Alla fine della partita, il
pubblico scattò in un clamoroso applauso e Sakura
urlò il
nome di Naruto, entusiasta. Il biondo si voltò verso di lei
e
alzò il braccio in segno di vittoria, facendole
l’occhiolino. Sakura sorrise.
Ma i loro sguardi complici non sfuggirono di certo agli occhi attenti
dell’Uchiha.
***
“Abbiamo vintoooooo!” urlò
Naruto abbracciando Sakura.
La ragazza arrossì, un po’ imbarazzata, poi si
scostò subito dal biondo.
“Si, ma ora vatti a lavare perché sei in
condizioni pietose!”
In realtà, non le dispiaceva affatto veder Naruto fradicio
di
sudore, con la maglietta e i pantaloncini appiccicati alla pelle che
risaltavano maggiormente gli addominali del ragazzo e gli davano
una’aria più matura.
“Ti va se dopo andiamo a mangiare qualcosa
insieme?”
propose il biondo, sentendosi un po’ a disagio sotto lo
sguardo
inquisitorio di Sakura.
“Ok, però non farmi aspettare troppo come al
solito!”
“Vedrai, sarò velocissimo!” e
così il ragazzo sparì verso gli spogliatoi.
Sakura uscì dalla palestra ed estrasse il cellulare dalla
borsa,
per passare il tempo in attesa che Naruto terminasse di fare la doccia.
“Cos’ha di tanto speciale Naruto che io non
ho?”
Sakura sussultò non appena udì quella voce
così pacata ma al tempo stesso minacciosa.
Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi, che Sasuke l’aveva
intrappolata contro il muro.
Note dell'autrice:
Innanzitutto ringrazio chi ha recensito il primo capitolo,
non mi aspettavo così tanti complimenti. Davvero, grazie :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Si capisce che Sasuke non lo
sopporto, vero? Ma in questa storia avrà un ruolo abbastanza
rilevante... Gradirei che mi lasciaste un piccolo commento per sapere
cosa ne pensate.
A presto
|
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Capitolo 3 *** Amare ***
Ricominciare
Dal
capitolo precedente:
“Cos’ha
di tanto speciale Naruto che io non ho?”
Sakura
sussultò non appena udì quella voce
così pacata ma al tempo stesso minacciosa.
Non ebbe nemmeno il
tempo di voltarsi, che Sasuke l’aveva intrappolata contro il
muro.
3. Amare
“Sas’ke, non è il momento... per
favore...” rispose lei con voce flebile.
“Allora ci avevo visto giusto: ti piace, vero?”
ribattè lui, cercando il suo sguardo.
“N-non sono affari tuoi”
Sasuke corrugò la fronte e aumentò la stretta,
avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
“Dal giorno dell’incidente, non abbiamo mai
discusso sulla nostra relazione quindi, in teoria, tu saresti ancora la
mia
ragazza. Ho cercato di darti tempo e spazio, ma è stato
inutile. Ora voglio sapere cosa vuoi fare...”
Sakura si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo.
Subito l’Uchiha le afferrò il mento,
costringendola a guardarlo negli occhi e riducendo sempre di
più la distanza che li separava con tutta
l’intenzione di baciarla.
“Io non provo più niente per te. Noi siamo solo
amici, ora, Sas’ke. Mi dispiace”
Il moro, furioso, tirò un pugno alla parete.
“Tu non sai cosa vuoi perché sei ancora confusa a
causa dell’incidente. Ma sono sicuro che i tuoi sentimenti
per me non sono cambiati. Dannazione! Mi hai cercato per anni ed anni,
ed ora mi vieni a dire che non provi più niente per
me?!”
Sakura cominciava a perdere il controllo della situazione, trattenendo
a stento le lacrime.
“SMETTILA, SAS’KE!”
La ragazza e l’Uchiha si voltarono entrambi in direzione di
Naruto, sorpresi.
Svelta, Sakura si sfilò dalla stretta del moro e raggiunse
il biondo.
“Le avevamo promesso di non farle troppo pressione, ricordi
Sas’ke? Non confonderle le idee” disse
tranquillamente Naruto.
Sasuke scoppiò a ridere, sotto lo sguardo allibito di Sakura.
“Sarai contento ora, vero Naruto? La tua Sakura-chan si
è innamorata di te!” lo canzonò in modo
malizioso.
Naruto guardò Sakura perplesso, di conseguenza la ragazza
arrossì vistosamente.
“Cosa stai blaterando?!” esclamò il
biondo.
“La verità, caro mio! Ora devo andare, ma sappi
che non mi arrenderò tanto facilmente” e detto
questo Sasuke sparì dalla palestra.
Naruto e Sakura restarono fermi e in silenzio per qualche minuto.
Il biondo era preoccupato per il litigio appena avuto con
l’Uchiha, che in fondo era suo amico. La ragazza, invece, era
agitata per ciò che Sasuke aveva rivelato a Naruto.
“Andiamo?” chiese poi il biondo, sorridendo.
Si incamminarono verso l’uscita, quando a un tratto Naruto la
prese per mano e la trascinò nuovamente in palestra.
“Perché torniamo indietro?”
“Ho dimenticato una cosa”
Sakura rimase ad attendere fuori dalla porta degli spogliatoi maschili,
mentre Naruto vi entrò per cercare la sua collanina dal
ciondolo azzurro, un vecchio ricordo dei suoi genitori.
10 minuti dopo, il biondo non era ancora uscito.
“Trovato niente, Naruto?!” urlò Sakura,
dall’altra parte della porta.
“No... però... magari... se cerchiamo
insieme...”
“MI STAI DICENDO CHE DOVREI ENTRARE LI’
DENTRO?”
“E’ solo uno spogliatoio maschile, Sakura-chan! E
poi non c’è nessuno...”
Incerta, Sakura aprì la porta ed entrò. Non era
molto diverso rispetto allo spogliatoio della ragazze, era solo un
po’ più grande e disordinato.
“Tu cerca da quella parte ed io da questa, ok?”
propose Naruto.
I due cominciarono quindi le ricerche, esaminando ogni angolo dello
spogliatoio.
Dopo altri 10 minuti, entrambi i ragazzi si voltarono nella direzione
opposta a quella in cui avevano cercato urlando un “HO
TROVAT-“ che rimase tronco a causa della caduta che fecero
sbattendo la testa l’uno con l’altro.
“... il ciondolo” concluse Naruto, massaggiandosi
la testa dolorante.
“... ed io la catenina” aggiunse Sakura, strizzando
un occhio per il dolore.
Presi com’erano dal ritrovamento, non si erano accorti della
posizione in cui si trovavano: Naruto era disteso per terra e Sakura
sopra di lui.
“S-Sakura-chan...” sussurrò Naruto
arrossendo.
La ragazza spostò lo sguardo altrove, imbarazzata.
“Naruto, so che è il momento meno opportuno...
ma... ehm... ricordi le parole di Sasuke?”
Il biondo si grattò la testa e annuì.
“Beh... ecco... tu... tu cosa provi per me?”
riuscì finalmente a chiedere lei.
“Dovresti saperlo. Te l’ho detto quando eri in
coma...”
Sakura sorrise.
“Voglio sentirtelo dire. Ora”
Naruto abbassò lo sguardo, per riprendere la concentrazione,
poi fissò nuovamente Sakura.
“Io... ti amo.
Da sempre”
Con il cuore che batteva all’impazzata e le guance velate di
un lieve strato di imbarazzo, Sakura avvicinò tremante le
proprie labbra a quelle del biondo e sorrise appena, mordendosi il
labbro inferiore per l’emozione. In teoria, quello sarebbe
stato il suo “primo” bacio.
Ma Naruto non seppe aspettare oltre e la precedette, riducendo la lieve
distanza che li separava e premendo dolcemente le proprie
labbra su quelle della sua Sakura-chan. Fu un bacio semplice, asciutto
e privo di qualunque malizia, un bacio tenero e dolce come
l’amore che stava sbocciando tra di loro. Solo pochi secondi
per assaporare l’uno le labbra dell’altro, e poi si
staccarono completamente rossi in volto.
Si scrutarono a lungo. I loro sguardi continuavano ad incrociarsi, i
loro volti a sfiorarsi, le loro mani ad accarezzarsi, le loro labbra a
desiderare di assaporarsi nuovamente.
“Vieni qui, baka” sussurrò Sakura prima
di far combaciare nuovamente i loro corpi e le loro labbra.
Cominciarono con piccoli baci a stampo, poi con baci più
lunghi, infine si fece tutto sempre più dolce e passionale.
Le loro labbra si modellavano, le loro lingue si intrecciavano e i
battiti accelerati dei loro cuori sembravano sincronizzati.
Sakura gettò le braccia intorno al collo del biondo, mentre
lui le accarezzava i capelli e la prendeva per i fianchi portandola in
una posizione più comoda. Continuarono a baciarsi e a
sorridersi per un po’, finché...
“No, aspetta, non posso...” disse Naruto
staccandosi improvvisamente da lei e respirando profondamente per
riportare il battito cardiaco alla normalità.
“P-perché? Io credevo che...” rispose
Sakura, abbassando lo sguardo.
Naruto le prese il viso tra le mani.
“Non posso tradire Sasuke” disse tutto
d’un fiato “Lui è mio amico. E tu gli
piaci, gli sei sempre piaciuta anche se non te lo ha mai dimostrato.
Scusami...”
Sakura strabuzzò gli occhi, sbalordita, e si
staccò immediatamente dal biondo.
“Oh... certo... capisco...” cercò di
fingersi non troppo abbattuta.
Si misero entrambi in piedi.
“Forse è meglio che ora me ne vada...”
aggiunse Naruto dirigendosi verso la porta. “Mi dispiace,
Sakura-chan” disse prima di uscire.
Sakura sentì una strana sensazione, quella sensazione,
e subito dopo ebbe un flash-back in cui Sasuke le diceva “Mi
dispiace, Sakura” e lei usciva di casa senza dargli ascolto.
Improvvisamente, le forze le vennero meno. Cadde in ginocchio per terra
e cominciò a piangere.
Lei amava Naruto, Naruto amava lei.
Ma c’era Sasuke in mezzo.
Cosa doveva fare?
***
“Fronte spaziosa, che ti succede?!”
Sakura rivolse una veloce occhiata all’amica dai capelli
biondi e sbuffò.
“Non ti ci mettere anche tu, Ino-pig!”
Ino spalancò gli occhi e diede un urlo di gioia.
“Mi hai chiamata Ino-pig!”
“E allora?”
“Era così che mi chiamavi prima
dell’incidente! Significa che stai recuperando la
memoria!”
Sakura sorrise appena, rincuorata dalle parole dell’amica.
Ormai i flash-back della sua vita passata erano sempre più
frequenti e si sentiva sollevata nel cominciare a ricordare qualcosa,
anche senza rendersene conto.
“Problemi sentimentali...?” la stuzzicò
Ino, facendole un occhiolino.
Sakura annuì con la testa.
“Il mio consiglio è di fare ciò che ti
dice il cuore, Sakura, sempre e in qualunque situazione!”
La ragazza alzò gli occhi lucidi verso l’amica,
cercando di comprendere a pieno il significato di quelle parole. Fu in
quel momento che arrivò in classe Naruto, mezzo assonnato e
intontito, trascinando forzatamente lo zaino fino al banco.
Ma a Ino non sfuggì l’attimo in cui lo sguardo del
biondo e quello di Sakura si erano inevitabilmente incontrati,
trasmettendosi amore e sofferenza allo stesso tempo.
“Ah, dimenticavo: non perderti d’animo se
c’è qualche Uchiha di mezzo... Sei tu a decidere
cosa farne della tua vita e dei tuoi sentimenti, chiaro?”
aggiunse Ino, sorridente.
E Sakura sapeva che la bionda aveva ragione. Ma come convincere Naruto
di ciò? Come farlo capire anche a Sasuke?
***
Naruto fu il primo ad uscire da scuola, le mani in tasca e
la bocca contratta in una smorfia.
“Ehi dobe”
Si voltò istintivamente, incontrando lo sguardo
apparentemente calmo di Sasuke.
“Qual buon vento?” chiese il biondo, sarcastico.
“Quando desidero una cosa, faccio di tutto per
ottenerla” proclamò l’Uchiha con un
falso sorriso. “E non sarai di certo tu a
fermarmi!”
Naruto lo fissò con sguardo interrogativo e Sasuke si diede
una manata in faccia.
“Ho lasciato che ti divertissi con Sakura per un
po’ di tempo. Ma ora basta. Mi avete seriamente
stancato” puntualizzò il moro, serio “E
poi avrai notato che non è nemmeno felice con te.
L’ho vista piangere in bagno. Lei ama me, mettitelo bene in
testa.”
Il biondo continuava a fissare Sasuke, perplesso. Il suo discorso non
aveva assolutamente senso.
“Ma di che stai parlando, Sas’ke?! Io non sto con
Sakura!” esclamò muovendo freneticamente le mani,
con l’espressione perplessa.
Il tempo di sbattere le palpebre e Naruto si ritrovò per
terra con una guancia arrossata e il labbro inferiore sanguinante. Era
stato un colpo veloce ed efficace, di quelli che solo Sasuke era in
grado di utilizzare. Perché l’Uchiha era sempre
stato un passo avanti, perché lui era migliore e
perché Sakura-chan era sempre appartenuta a lui.
“Ma sei scemo?!” ringhiò Naruto contro
il moro, asciugandosi il sangue della bocca con il palmo della mano
“Che bisogno c’era di colpirmi?!”
Sasuke sorrise. “Stai alla larga da Sakura”
Naruto abbassò lo sguardo e serrò i pugni lungo i
fianchi, ora furioso.
“Io non so perché stesse piangendo in bagno, ma ti
assicuro una cosa: io e lei siamo solo amici! Non mi sono mai
intromesso nella vostra relazione e mai lo farò,
perché tu sei mio amico” scandì ogni
singola parola.
“BUGIARDO!” urlò Sasuke scaraventandosi
su di lui e afferrandolo per il colletto della maglia.
“Sempre la solita storia!” cominciò a
colpirlo ripetutamente “Io
sono tuo amico, non
mi permetterei mai, Sakura-chan
di qua, Sakura-chan
di là...” lo beffeggiò con
un ghigno dipinto sul volto “Guarda che lo so che sei sempre
stato innamorato di lei!”
Naruto capovolse la situazione, cercando di contrastare i colpi
dell’Uchiha. Non riusciva proprio a credere di stare facendo
a cazzotti con il suo migliore amico per convincerlo di non desiderare
le attenzioni di Sakura-chan. Ci teneva all’amicizia di
Sasuke.
“E’ vero, io la amo, ma non mi permetterei mai di
prendere il tuo
posto nel suo
cuore. Dannazione, Sas’ke, devi credermi!”
Ma quella spietata gelosia nei confronti del rapporto tra Sakura e
Naruto annebbiava la vista del moro, convincendolo che Naruto si stesse
approfittando della perdita di memoria della ragazza per realizzare il
suo sogno di conquistarla. Nel suo cuore, qualcosa gli diceva che
Naruto non sarebbe mai arrivato a tanto... Ma il litigio avuto con
Sakura prima dell’incidente, la sua perdita di memoria e il
desiderio che tornasse da lui come aveva sempre fatto, lo stava
confondendo e infastidendo a tal punto da ritenere Naruto colpevole di
quella assurda situazione.
Nel momento in cui il pugno di Sasuke si infranse nuovamente contro la
mascella del biondo, un urlo disumano si levò in mezzo alla
folla che si era stabilita intorno ai due contendenti. Una Sakura
sconvolta e furiosa si fece largo tra gli studenti ammassati nei pressi
del cancello e raggiunse l’Uchiha e l’Uzumaki,
impegnati in uno scontro all’ultimo sangue.
Naruto era ferito, Sasuke completamente illeso.
“Naruto!” urlò gettandosi sul corpo del
ragazzo “Come ti senti?” gli chiese con sguardo
afflitto, sollevandogli la testa.
“S-Sakura-chan” sussurrò lui, accennando
un sorriso. “Fagliela vedere tu a Sasuke-kun”
La ragazza gli accarezzò il viso, per rassicurarlo. Poi
rivolse un’occhiataccia all’Uchiha.
“Mi hai profondamente delusa, Sas’ke.”
proruppe con sguardo serio “Avresti dovuto parlare con me,
invece che prendertela con Naruto. La colpa di questa situazione
è solo mia. E dovresti ringraziare il cielo di avere un
amico come lui! Avrebbe potuto avermi in qualsiasi momento e invece non
l’ha fatto, perché ti considera il suo migliore
amico. Ma tu sei sempre stato troppo orgoglioso e... stupido per
rendertene conto.” concluse attirando l’attenzione
di tutta la scuola su di sé.
***
“Sakura-chaaaan!” si lamentò
Naruto, sofferente “Mi fai male, ‘ttebayo!”
In tutta risposta, Sakura gli tirò un pugno dritto sul naso
– limitando la sua forza ovviamente, per non aggravare il
dolore provocato dallo scontro con Sasuke – e
continuò a disinfettare le ferite sul volto di Naruto.
I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, continuavano a
sfiorarsi e a rivolgersi occhiate furtive o mezzi sorrisi. Naruto
pensò che fare a botte con Sasuke non era stata poi una
brutta idea, dato che ora si trovava in casa Haruno bloccato tra le
amorevoli cure della sua Sakura.
“Tu... pensi davvero quelle cose che hai detto a
Sasuke?” esordì Naruto, seguendo i movimenti della
ragazza intenta a mettergli un cerotto sulla guancia.
Sakura sorrise appena e i suoi occhi si illuminarono.
“Certo. Sasuke è stato un vero incosciente
a...”
“No” la interruppe Naruto “Lui ti ama,
proprio come io amo te, e farebbe di tutto per riaverti. Ed io non sono
nessuno per impedire che questo avvenga”
Lo sguardo di Naruto era vacuo, triste. A Sakura si sciolse il cuore
nel vederlo così dispiaciuto e smarrito. Ma ricordava bene i
flash-back avuti nei giorni precedenti e, di sicuro, Sasuke non
l’aveva mai amata come invece l’amava il biondo.
“E se io non fossi d’accordo?” si oppose
Sakura, poi gli prese il viso tra le mani e sorrise dolcemente
“Naruto, non riesci proprio a capirlo che nel mio cuore ci
sei solo tu?”
Naruto, visibilmente imbarazzato, inarcò le sopracciglia e
spostò lo sguardo altrove.
Quella era proprio una dichiarazione. La dichiarazione che Naruto
aspettava da tempo ma che non avrebbe mai voluto ricevere in quella
situazione. Insomma, fino a poco tempo prima Sakura era follemente
innamorata di Sasuke! Era ovvio che l’Uchiha, ora, si
comportasse in quel modo alla vista della sua “ex
ragazza” innamorata di un altro! Naruto si sarebbe comportato
nella stessa identica maniera.
Sakura si chinò per baciarlo, ma Naruto a malincuore la
dovette bloccare.
La ragazza gli rivolse un’occhiata interrogativa e
l’Uzumaki si limitò a risponderle con un
“Non complichiamo le cose, Sakura-chan...”
Sakura andò su tutte le furie e si allontanò
immediatamente, le braccia conserte e lo sguardo accigliato.
“Non me ne importa niente di ciò che pensa Sasuke!
Questa è la mia vita e decido io come viverla!”
affermò puntando gli occhi smeraldini negli zaffiri lucenti
del biondo. “Anzi, sai che ti dico? Recupererò la
memoria e proverò che Sasuke non è mai stato
seriamente innamorato di me!”
Note dell'autrice:
Sono davvero contenta che questa storia venga
seguita da molti, ma mi
farebbe ancora più piacere se lasciaste una recensione.
Per me è molto importante ^.^ Ringrazio chi ha recensito gli
scorsi capitoli e spero che questo vi sia piaciuto. Cosa
farà la nostra Sakura-chan? Lo scoprirete nella prossima
puntata XD
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Capitolo 4 *** Ricordare ***
Ricominciare
Dal
capitolo precedente:
“Non me ne
importa niente di ciò che pensa Sasuke! Questa è
la mia vita e decido io come viverla!” affermò
puntando gli occhi smeraldini negli zaffiri lucenti del biondo.
“Anzi, sai che ti dico? Recupererò la memoria e
proverò che Sasuke non è mai stato seriamente
innamorato di me!”
4. Ricordare
Sakura frugava in ogni angolo o cassetto della sua stanza alla ricerca
di un qualsiasi indizio che le riportasse alla memoria i tempi passati
e fungesse da prova che lei e Sasuke Uchiha non erano mai stati
realmente innamorati. Ma sfortunatamente non trovò nulla,
nulla che potesse farle ricordare il minimo indispensabile della sua
vecchia vita o che potesse soddisfare le sue aspettative.
Decise di uscire di casa e di fare una passeggiata, tanto per
schiarirsi le idee.
Cominciò a chiedersi se tutti quegli sforzi servissero
davvero a qualcosa.
Sakura si era apertamente dichiarata a Naruto e lui l’aveva
rifiutata senza troppi fronzoli, spiegando di non voler mettere in
pericolo la sua amicizia con Sasuke. Ormai sapeva che Naruto era
innamorato di lei, e questo non poteva renderla più
felice... Ma era strano il fatto che preferisse restarle amico, pur di
non rovinare l’amicizia con l’arrogante e freddo
Uchiha. Si era sempre dimostrato scontroso nei confronti del biondo,
eppure quest’ultimo continuava a considerarlo come il suo
migliore amico. Forse perché era l’unico che
riusciva a capirlo, forse perché erano simili: entrambi
rimasti orfani da piccoli, entrambi costretti a vivere da soli e
cavarsela senza l’aiuto di nessuno.
Era su questo che Sakura continuava a rimuginare quando
arrivò di fronte al negozio di fiori degli Yamanaka. Non
appena vi entrò, fu subito catturata dal dolce profumo dei
fiori che la circondavano e dalla voce squillante della ragazza che vi
lavorava.
“Fronte-spaziosa!” la accolse la bionda andandole
incontro, in perfetta tenuta da fioraio “Sei venuta a
comprare dei fiori per Naruto?”
Sakura arrossì lievemente.
“Io... io ero solo di passaggio” rispose spostando
lo sguardo sulle gardenie bianche.
Attimi di silenzio. Solo il lieve ticchettio provocato dalle lancette
dell’orologio appeso al muro.
“Amore puro” sussurrò impercettibilmente
Ino.
Sakura distolse lo sguardo dai fiori e fissò
l’amica con aria perplessa.
“Le gardenie bianche sono il simbolo dell’amore
puro” spiegò la bionda, con aria di chi la sa
lunga.
Gli occhi di Sakura si illuminarono, mentre sul suo volto si faceva
largo un sorriso che Ino non vedeva ormai da tanto tempo.
Nel momento in cui
Sakura alzò lo sguardo dal libro, si accorse che un bambino
dalla folta capigliatura bionda e dagli occhi azzurri come il mare le
stava correndo incontro e si stava sbracciando per attirare la sua
attenzione
“Sakura-chan,
questo è per te” disse Naruto, porgendole un fiore
bianco.
“Che fiore
è?” chiese lei, incuriosita.
“E’
una gardenia. La gardenia bianca è il simbolo
dell’amore puro. Me l’ha detto Ino”
La bambina rivolse a
Naruto un sorriso dolce, mentre con lo sguardo seguiva i lineamenti
delicati del fiore e ne faceva tesoro.
“Tu mi piaci,
Sakura-chan”
La bambina
sgranò gli occhi, incredula, e arrossì lievemente.
Lo stesso Naruto si
stupì di quanto fosse stato schietto a dichiararsi.
“Mi dispiace,
Naruto. Io sono innamorata di Sasuke-kun”
Naruto, rimasto con il
fiato sospeso per tutto il tempo, abbassò lo sguardo e
unì le mani dietro la schiena. La stessa Sakura si
stupì di quanto fosse stata diretta a respingerlo.
“Possiamo
sempre restare amici” aggiunse, cercando di rincuorarlo.
“Certo,
amici” ripetè lui, sorridendo.
“Sakura, ci sei?!”
Al suono della voce di Ino, tutte le immagini del flash-back sparirono
all’istante e Sakura ritornò con i piedi per
terra. Sorrise e abbracciò l’amica.
“Grazie Ino-pig” e poi uscì velocemente
dal negozio, sotto lo sguardo attonito della bionda.
***
“E tu, Hinata? Ancora innamorata persa di
Naruto?” chiese Temari, con aria maliziosa.
Le guance della giovane Hyuuga si colorarono di un rosso acceso.
“N-no... N-Naruto è solo un amico...”
Sakura ridusse gli occhi a due fessure e arricciò le labbra.
Organizzare un pigiama-party a casa di TenTen si era rivelata
un’idea davvero interessante.
“A Hinata piace Naruto?!” bisbigliò
Sakura all’orecchio di Ino.
“A Hinata piaceva
Naruto” spiegò la bionda “Solo una cotta
passeggera, niente di che... Anzi, credo che ora provi qualcosa
per...”
“SONO ARRIVATE LE PIZZE!” urlò TenTen
dalla stanza accanto.
Le quattro ragazze iniziarono a mangiare, ma Sakura continuava a
pensare a ciò che aveva saputo riguardo Naruto e Hinata. E
se quei due si piacessero davvero? E se quella di voler mantenere
l’amicizia con Sasuke fosse solo una scusa per non ferire i
suoi sentimenti? Hinata era una bella ragazza, sia dentro che fuori.
Perché Naruto avrebbe dovuto rifiutarla? Nonostante il
biondo le avesse detto apertamente che l’aveva sempre amata e
nonostante Ino le avesse spiegato che Hinata non provava più
niente per Naruto, Sakura continuava ad essere preoccupata.
Era, in un certo senso, gelosa.
Dopo le pizze, le ragazze passarono ai dolci. Sakura scelse un dolcetto
al cioccolato fondente dall’aspetto parecchio invitante e
cominciò svogliatamente a mangiarlo, mentre il retrogusto
amaro contribuì a far riaffiorare vecchi ricordi nella mente
della ragazza.
“Sasuke-kun,
ho preparato questi per te. Spero che ti piacciano”
Il bambino
fissò prima la scatola di dolcetti e poi le guance rosse di
Sakura, che continuava a sorridergli e a scrutarlo attentamente.
“Perché?”
chiese semplicemente.
“Perché...
perché tu sei importante per me... e volevo solamente farti
un regalo” rispose lei, torturandosi le ciocche rosa confetto.
Sasuke mise le mani in
tasca e si voltò, andando via e lasciandosi alle spalle una
triste e delusa Sakura. La bambina si sedette sulla panchina e
aprì la scatola, mentre i suoi occhi si inumidivano e il suo
cuore si spezzava.
“Se vuoi posso
mangiarli io!”
Sakura alzò
lo sguardo, incontrando immediatamente gli occhi azzurri di Naruto e il
suo sorriso tenero e amichevole. Si asciugò le lacrime e gli
porse l’intera scatola.
Naruto, tutto allegro,
cominciò a mangiare i dolcetti preparati da Sakura mentre il
cuore della bambina cominciava a guarire.
“Grazie,
Naruto”
Sakura sorrise. Quel flash-back le aveva riportato il buon umore.
***
Sakura mise da parte il libro che stava leggendo, si slegò i
capelli e guardò fuori dalla finestra, notando con sommo
dispiacere che la pioggia non cessava di allagare le strade della
città. La pioggia le faceva uno strano effetto e non ne
conosceva il motivo.
Negli ultimi tempi, i flash-back erano diventati sempre più
frequenti e Sakura aveva capito che non era necessario mettersi a
cercare per la propria stanza ciò che le avrebbe riportato
la memoria. Era sicura che prima o poi avrebbe ricordato tutto, da sola
e per caso.
Una cosa era certa: Naruto le era sempre stato vicino, mentre lei non
aveva avuto occhi che per Sasuke-kun. Quell’incidente le
aveva cambiato radicalmente la vita e anche i sentimenti.
Chissà se Naruto aveva pensato a lei in quei giorni... Non
si erano più parlati dalla volta in cui Naruto e Sasuke si
erano pestati davanti al cancello della scuola.
Sakura sentiva una specie di vuoto dentro di sé, come se le
mancasse qualcosa e quel qualcosa fosse collegato a un certo ragazzo
dai capelli color del grano e dagli occhi color del mare.
Aprì la finestra e si sporse leggermente in avanti tanto
quanto le bastasse per sentire il vento tra i capelli e la pioggia
bagnarle il viso. Nello stesso momento, il fiocco con il quale aveva
legato i capelli le scivolò dalle mani e venne trasportato
fuori dal vento, per poi accasciarsi sul suolo bagnato del giardino.
“No!” urlò Sakura fissando il fiocco per
terra. Ci teneva molto, era un regalo di sua madre.
Uscì dalla stanza, scese le scale rischiando di cadere e
finalmente raggiunse il giardino.
Il fiocco era zuppo di fango.
Sakura restò a fissarlo per qualche secondo, delusa. Poi,
istintivamente, spostò lo sguardo verso il cielo e
sentì le gocce di pioggia picchiettarle le guance. Era una
bella sensazione... E quel cielo le sembrava tremendamente familiare...
Una ragazza dagli
insoliti capelli rosa correva per le strade della città,
fregandosene degli sguardi incuriositi della gente e della pioggia che
stava inzuppando tutti i suoi vestiti.
Correva senza mai
fermarsi, correva con una destinazione fissa nella mente.
E ripensava a Sasuke
Uchiha, del quale credeva di essere innamorata fino a poco tempo prima.
E ripensava alla sua
storia con lui, una storia impossibile e instabile.
E ripensava al loro
amore, che non era mai stato un amore puro, non era mai stato
l’amore delle gardenie bianche.
E si chiedeva
perché non si fosse accorta prima di Naruto Uzumaki.
E si chiedeva
perché le era rimasto sempre vicino, in qualunque
situazione, nonostante lei lo trattasse sempre come un bambino.
E si chiedeva come
sarebbe stato se avesse scelto lui e non Sasuke.
Correva. Correva
rischiando di scivolare sull’asfalto bagnato o di prendersi
l’influenza.
Correva per andare da
lui, Naruto, il ragazzo che le aveva fatto comprendere il significato
delle gardenie bianche.
E lo vide, vide la sua
figura in lontananza che la salutava e le veniva incontro.
Ma lei non voleva
attendere un secondo di più. Cominciò a correre
verso il ragazzo, senza curarsi del traffico stradale e del temporale
che imperterrito sferzava contro la città.
Era quasi arrivata. Solo
pochi passi e gli avrebbe detto la verità.
Solo pochi metri e non
avrebbe più sofferto.
Ma poi il destino le si
rivolse contro.
Sakura riaprì gli occhi e si guardò intorno.
Pioveva ancora. Chissà quanto tempo era passato da quando
era scesa in giardino.
“Naruto...” sussurrò mentre calde
lacrime rigavano le sua guance.
“Naruto!” ripetè più forte,
serrando i pugni lungo i fianchi e guardando aldilà del
cancello.
In un attimo si ritrovò in strada, a correre sotto
l’acquazzone come quella volta prima dell’incidente.
E la destinazione era sempre la stessa, e il motivo era sempre lo
stesso.
Ma questa volta si guardò intorno prima di attraversare la
strada che l’avrebbe portata verso casa Uzumaki.
Lasciò che le prime automobili sfrecciassero a gran
velocità sull’asfalto bagnato e infine
attraversò velocemente la strada, giungendo esattamente
davanti al giardino di Naruto.
Il cancello era aperto. Per
lei.
Svelta raggiunse la porta e suonò.
Il cuore le batteva a mille. Le braccia fremevano per poterlo
riabbracciare.
Infine la porta si aprì, mentre Naruto si materializzava
davanti ai suoi occhi, bello e allegro come il sole. I suoi occhi non
erano mai stati così azzurri, pensò la ragazza
sorridendo.
“Sakura-ch...”
Non fece in tempo a parlare, che Sakura lo aveva baciato
all’istante. Così, senza preavviso.
E Naruto non si era tirato indietro. Non questa volta,
perché aveva capito che qualcosa era cambiato in lei. La
strinse forte a sé e desiderò che quel momento
durasse in eterno.
Sakura piangeva. Lacrime di gioia. Lacrime di nostalgia.
“Naruto” sussurrò all’orecchio
del biondo “Ricordo tutto”
Il ragazzo ebbe l’impressione che il suo cuore avesse perso
un battito.
Si staccò lentamente da lei e puntò i propri
occhi nei suoi. Brillavano.
“Tutto?”
ripetè con un largo sorriso dipinto sul volto.
“Beh, non proprio tutto.”
ammise lei, arrossendo “Ricordo ciò che
è successo prima dell’incidente. Avevo lasciato
Sasuke per te! E stavo venendo a casa tua per dirti tutto!”
Lo sguardo della ragazza era dolce e sincero. I suoi occhi continuavano
a scrutare quelli di Naruto per cercare una risposta. Ma il ragazzo
sembrava essere in un altro mondo: era rimasto con il fiato sospeso per
tutto il tempo, ma alla fine era riuscito a realizzare il significato
delle parole di Sakura e i cambiamenti che avrebbe portato nel loro
rapporto.
“Naruto?” lo richiamò lei, perplessa da
quell’atteggiamento quasi indifferente.
Per il ragazzo fu come risvegliarsi da un sogno. Sgranò gli
occhi, incredulo, e ripetè mentalmente ciò che
gli aveva detto Sakura.
Senza pensarci due volte, la attirò a sé e la
baciò. Questa volta toccava a lui dimostrargli quanto
l’amava. E non si sarebbe più tirato indietro per
paura di rovinare l’amicizia con Sasuke, perché i
sentimenti di Sakura non erano più gli stessi già
dal periodo prima dell’incidente.
“N-Naruto...” sussurrò lei, arrossendo
vistosamente al termine del bacio.
“Io ti amo, Sakura-chan. E non ti lascerò mai, per
nessun motivo al mondo”
Sakura abbassò lo sguardo, imbarazzata. Il temporale
continuava a sferzare imperterrito sulla città e Sakura,
sulla soglia della porta di casa Uzumaki, si stava inzuppando da capo a
piedi.
“Dai, entra, altrimenti ti prenderai
l’influenza!” propose Naruto sorridendo
“Anzi, rimani a dormire da me ‘sta notte!”
Le guance di Sakura si tinsero di un colore rosso acceso.
“Non sei obbligata a riman...”
“Ok, resto” rispose infine la ragazza, scacciando
dalla mente pensieri poco casti.
I due entrarono in casa e si fecero largo in mezzo alla confusione
delle varie stanze, segno che Naruto non era particolarmente attento e
ordinato. D’altronde, viveva da solo...
“Aspetta qui, vado a prenderti qualcosa da metterti. Non puoi
restare bagnata per tutta la notte” disse sparendo tra i
corridoi.
Sakura si sedette sul divano e immaginò come sarebbe andata
quella notte. Subito le tornarono in mente i pensieri di poco prima...
No, Naruto non era quel
tipo di ragazzo. Le aveva chiesto di restare a dormire da lui solo
perché l’amava. L’amore delle gardenie
bianche, quello puro.
“Ecco tieni. Dovrebbe tenerti calda”
Naruto era tornato con una maglia piuttosto larga e lunga di colore
rosso.
“E’ il tuo colore preferito” disse
sorridente.
Sakura prese tra le mani l’indumento e sussurrò un
lieve “Grazie”
Rimasero in silenzio per qualche secondo, l’uno
più imbarazzato dell’altro.
“Naruto, potresti uscire dalla stanza? Sai, dovrei
cambiarmi...” proruppe lei, rossa in volto.
“Oh certo certo” rispose il biondo
“Scusami”
Non appena Naruto andò via, Sakura cominciò a
spogliarsi per indossare la maglia. Le arrivava sopra il ginocchio, ma
tutto sommato non era male. Era comoda e calda. Poi chiamò
sua madre dicendo che quella notte dormiva da Ino.
Naruto aspettava vicino alla porta della stanza. Avrebbe potuto spiare
Sakura – rendendo fiero lo zio Jiraya – ma non se
la sentiva proprio di perdere la fiducia della ragazza nel caso in cui
lo avesse scoperto. E poi lo avrebbe subito menato, quindi decise di
starsene lì buono buono ad aspettarla.
“Naruto, puoi entrare” annunciò Sakura.
Il biondo sgranò gli occhi alla vista della ragazza vestita
in quel modo. La maglia nascondeva le forme non troppo prosperose, ma
metteva in mostra le gambe nivee e snelle.
Si sarebbe fiondato lì a baciarla, ma non voleva essere
troppo irruento.
“Che facciamo?” chiese lei, sentendosi in imbarazzo
nel notare lo sguardo attento di Naruto che scrutava il suo corpo.
“Film e ramen?” propose lui, ridendo.
I due si sistemarono sul divano e cominciarono a mangiare del ramen in
scatola, mentre guardavano un film d’azione ma anche
romantico. Per tutta la durata della proiezione, non si erano parlati:
troppo vicini, troppo imbarazzati, troppo innamorati. Continuavano a
scambiarsi occhiate furtive e mezzi sorrisi, ad osservarsi senza che
l’altro se ne accorgesse, a chiedersi chi dei due avrebbe
fatto il primo passo.
Nel frattempo, il film era finito.
“A-andiamo a dormire?” fu Naruto a rompere il
ghiaccio.
“S-si” rispose lei, tremante.
“Allora io dormo qui, tu puoi usare il mio letto...”
Sakura ci rifletté qualche secondo, valutando pro e contro.
“No, Naruto. Dormiamo insieme
nel tuo letto” disse convinta, arrossendo “Non mi
va che tu dorma qui... il divano è scomodo per dormire.. eh
eh!”
Naruto accettò volentieri la proposta e così i
due andarono in camera da letto.
Sakura occupava i tre quarti del materasso mentre il resto era per
Naruto, il quale non voleva risultare ingombrante. Sarebbe stato
piuttosto scomodo dormire così, ma avrebbe fatto di tutto
per la sua Sakura-chan.
Mezz’ora dopo, nessuno dei due si era addormentato. Ovviamente.
“Hai freddo?” chiese Naruto.
“Un po’...” rispose lei, sfregandosi le
mani l’una con l’altra.
Naruto, lentamente, passò un braccio intorno alla vita di
Sakura e la strinse forte a sé in un caldo abbraccio. La
ragazza, dapprima rigida e imbarazzata, si rilassò non
appena si sentì avvolta dal piacevole calore emanato dal
corpo di Naruto e percepì il fiato di lui sulla pelle
scoperta del proprio collo. Era una sensazione stupenda, mai provata
prima. E si chiese come mai non lo avesse ancora menato, dal momento
che non erano mai stati così vicini. Ma forse conosceva
già la risposta.
“Va meglio ora?”
“Si, grazie”
Cercarono di addormentarsi, ma anche questa volta la tensione li teneva
svegli.
“Sakura-chan, sei sveglia?”
La ragazza si voltò e incontrò quegli occhi
azzurri che le mozzavano il fiato.
“Si” rispose in maniera impercettibile.
“Ora... ora tu sei la mia ragazza? Cioè... posso
considerarti così?” chiese lui, imbarazzato.
Sakura arrossì, ringraziando il cielo che fossero al buio e
che Naruto non si sarebbe accorto di niente. Aveva il cuore a mille e
il corpo pervaso dai brividi.
“Beh... se ti va...”
Naruto rise. “Certo che mi va! E’ da un vita che ti
aspetto, Sakura-chan”
La ragazza sorrise e accarezzò il viso del biondo, per poi
baciarlo dolcemente.
“Lo prendo per un sì” concluse lui,
baciandola a sua volta.
Dopo aver acceso l’abat-jour, continuarono a baciarsi,
finché il contatto si fece sempre più
approfondito e passionale. Naruto continuava a tenerla stretta a
sé, mentre lei gli accarezzava il viso e i capelli
donandogli sicurezza. Poi il biondo ribaltò le posizioni,
spingendo Sakura sotto di sé e baciandola con maggior foga.
La ragazza gli gettò le braccia al collo e lo
attirò maggiormente a sé, poi insinuò
timidamente una mano sotto la maglietta di lui per accarezzarne i
pettorali scolpiti da anni di duri allenamenti.
Compreso che le sue intenzioni erano anche quelle di Sakura, Naruto si
staccò lievemente da lei e si sfilò velocemente
la maglietta, gettandola per terra. Poi tornò sulla ragazza
e le diede un ultimo bacio a fior di labbra, prima di scendere a
baciarle il collo e la parte della spalla lasciata scoperta dalla
maglia. La pelle di Sakura bruciava a contatto con le labbra calde e...esperte? di Naruto.
In effetti ci sapeva fare, sembrava che per lui non fosse la prima
volta. Il pensiero che fosse stato così vicino ad altre
ragazze fece indispettire lievemente Sakura che subito lo
abbracciò forte e lo baciò con un ardore e una
passione che Naruto non si sarebbe mai aspettato.
“Tu sei solo mio, capito Naruto?”
Spinto dalla reazione della ragazza, il biondo sorrise e le tolse la
maglia, rimanendo semplicemente ammaliato dalla bellezza di quel corpo
apparentemente fragile, ma dalle forme armoniose e attraenti appena
nascoste da un completino di intimo bianco. L’imbarazzo
iniziale era sparito, ora erano entrambi sicuri di ciò che
stavano facendo.
Naruto scese a baciarle l’incavo del seno, mentre con una
mano le sfiorava dolcemente una gamba e con l’altra la teneva
stretta a sé per i fianchi. Sakura gli accarezzava le guance
infuocate e i capelli spettinati, finché decise di voler
prendere le redini del gioco e cominciò a lasciargli una
bollente scia di baci lungo il collo e gli addominali. Le fitte al
basso ventre si facevano sempre più frequenti e Naruto aveva
paura che Sakura non volesse andare così di fretta, dal
momento che fissava perplessa il gonfiore al cavallo dei suoi pantaloni.
“S-scusa” sussurrò staccandosi
lentamente da lei.
“Non scusarti, baka. E’ normale!” rispose
lei, baciandolo di getto.
Il biondo, rincuorato, ricambiò con piacere il bacio.
“Naruto” lo richiamò lei, dopo qualche
minuto.
“Mh?” rispose lui, senza smettere di baciarla.
“Io e Sasuke abbiamo mai... ehm...”
“NO!” esclamò lui staccandosi di botto
da lei.
Sakura lo fissò con aria interrogativa.
“Come fai a saperlo?”
“Me l’ha detto lui”
Attimi di silenzio.
“Perché me l’hai chiesto?”
aggiunse Naruto, perplesso.
“Perché voglio che la mia prima volta sia con
te”
Naruto sorrise, felice. Quanto aveva aspettato quel momento... Quasi
non riusciva a credere che la ragazza dei suoi sogni era innamorata di
lui.
“E tu, Naruto?”
“No, mai. E’ la prima volta anche per me”
disse lui, mettendo fine a tutti i dubbi di Sakura.
Continuarono a baciarsi e ad accarezzarsi, finché si
ritrovarono entrambi nudi ed eccitati in quel letto che sapeva di amore
e di proibito.
“Posso?” chiese lui, titubante, fissandola negli
occhi.
In tutta risposta, il biondo ottenne un poderoso pugno sulla testa.
“Certo che puoi, baka! Altrimenti che ci starei a fare
qui?!”
La sua Sakura non sarebbe cambiata mai, come del resto nemmeno lui.
La baciò un’ultima volta, scostandole la frangetta
dalla fronte e accarezzandole il viso.
“Fa’ piano, Naruto” sussurrò
la ragazza, sorridendo lievemente.
“Certo, devi solo fidarti di me”
“Mi fido”
Quella notte Naruto la fece sua, rendendola donna a tutti gli
effetti, in un vortice di emozioni incontrollabili mai provate prima.
Sakura si lasciò sfuggire un gemito non appena
sentì qualcosa rompersi dentro di lei insieme al dolore che
ne conseguì.
“Io non volevo... Scusa” disse Naruto con un filo
di voce, fermandosi.
“Adesso passa, continua” lo incitò lei,
cercando di sorridere.
Naruto ci riprovò, questa volta più
delicatamente. E in effetti Sakura sentì che il dolore stava
lasciando il posto ad una sensazione di piacere e di totale
appagamento. Si muovevano allo stesso ritmo, nel silenzio di quella
sera interrotto solo dal battito accelerato dei loro cuori e dai
sospiri smorzati dai baci e dalle carezze.
“Ti amo, Sakura-chan” disse lui quando tutto fu
finito, poggiando la testa sul petto caldo di lei.
Ma la ragazza non rispose, intenta a fissare con aria stralunata un
punto indefinito davanti ai suoi occhi. Naruto alzò di poco
la testa.
“Qualcosa non va?” chiese, preoccupato. E si
stupì quando vide che Sakura stava piangendo sommessamente,
gli occhi lucidi persi nel vuoto e il labbro tremante.
“Sakura-chan?!” la richiamò Naruto,
mettendole una mano sul viso.
Sakura si voltò a guardarlo, accennando un sorriso.
“Ricordo... tutto”
Naruto inarcò le sopracciglia.
“Tutto cosa?”
“Tutto tutto”
rispose lei, con gli occhi che brillavano di gioia “Tutta la
mia vita!” aggiunse, mentre le passavano davanti agli occhi
tantissimi frammenti della sua vita risalenti a prima
dell’incidente.
“Grazie, Naruto. E’ solo merito tuo”
Il biondo la strinse forte a sé e la baciò.
“Ti amo” disse lei, mentre le lacrime sgorgavano
inesorabili dagli occhi smeraldini.
“Anche io, Sakura-chan.”
E si addormentarono così, l’uno stretto
all’altro, tra lacrime e sorrisi, in una notte di primavera
che aveva segnato la loro esistenza.
***
“Ma perché ci guardano tutti,
Sakura-chan?!” sbottò Naruto, sbuffando.
I due camminavano abbracciati per i corridoi della scuola, un
po’ imbarazzati ma felici.
Tutti gli sguardi degli studenti erano rivolti verso di loro, Sakura
Haruno e Naruto Uzumaki: da sempre compagni di classe e
d’avventura, amici per la pelle, inseparabili. Nessuno
riusciva a credere che ora stessero insieme.
“Quello non è Sasuke?” chiese Sakura
indicando un ragazzo moro in fondo al corridoio.
“SAS’KEEEE!” urlò il biondo
correndo verso di lui.
Sakura lo raggiunse e, furiosa, gli mollò un pugno in testa.
“Non c’era bisogno di urlare in quel modo,
Naruto!”
“Ma Sakura-chaaaan! Credevo che, una volta fidanzati, non mi
avresti più picchiato!”
Sasuke fissava incredulo la scena, con un’espressione mezza
scettica e mezza divertita.
“Sasuke!” lo chiamò Sakura,
trascinandosi dietro Naruto “Volevo dirti che ho recuperato
la memoria e che ora sto con Naruto. Mi disp...”
“No.” la interruppe il moro, calmo “Avrei
dovuto capirlo subito che c’era qualcosa tra di voi. Scusami
Naruto, se in tutti questi anni ti ho sempre messo i bastoni tra le
ruote.” disse rivolgendosi all’Uzumaki “E
scusami anche tu, Sakura, per non esserti stato vicino e per non averti
mai amato davvero. Avevi ragione tu, io non sono mai stato davvero
innamorato di te. Naruto saprà renderti felice”
concluse fissando la ragazza in modo serio.
Naruto e Sakura si guardarono l’un l’altro e si
sorrisero.
“Non devi scusarti, Sas’ke. Va bene
così. Amici come prima?” chiese il biondo,
sorridente.
L’Uchiha annuì, imbarazzato.
“E poi chissà... la persona giusta per te potrebbe
essere proprio dietro l’angolo...” disse Sakura in
maniera maliziosa “CIAO HINATA!” esclamò
subito dopo, sbracciandosi per attirare l’attenzione della
timida e impacciata Hyuuga.
Sasuke si voltò a guardarla, Hinata lo salutò
timidamente e lui arrossì.
Eh già, Sasuke Uchiha era arrossito di fronte ad una
ragazza. Hinata Hyuuga, per giunta!
“E tu non azzardare a lasciarmi, capito?” disse
Sakura con tono solenne.
“Si, Sakura-chan, ti mollerò solo quando sarai
diventata vecchia e decrepita”
Sakura serrò i pugni lungo i fianchi e rivolse
un’occhiata omicida al ragazzo.
“COMINCIA A CORRERE!”
Chi avrebbe mai detto che quei due pazzi che si rincorrevano per i
corridoi della scuola fossero fidanzati e avrebbero vissuto
un’intera vita insieme?
Perché questa
non è la fine della storia, è solo
l’inizio.
Note dell'autrice:
Non badate all'ultima frase del capitolo, è solo
per dare effetto e non significa che ci sarà un continuo.
Comunque, finita XD ringrazio chi mi ha seguita in questi quattro
capitoli e soprattutto chi mi ha lasciato la propria recensione. Grazie
di cuore <3
Ed ora, un po' di pubblicità! Se non avete niente da fare,
passereste a dare un'occhiata a queste mie due opere? Sono sempre
su Naruto e Sakura, magari lasciatemi una recensione ^.^ Ci tengo molto
E il
film divenne realtà one-shot un po' lunghina, AU che mescola cinema e amore
Life
in three slices tre drabble comiche e fluffose in un solo capitolo
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