Riconosco il tuo odore come fosse quello del cioccolato. di vieniesorprendimi (/viewuser.php?uid=192558)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** [first] ***
Capitolo 2: *** [second] ***
Capitolo 1 *** [first] ***
RICONOSCO IL TUO ODORE COME FOSSE QUELLO DEL CIOCCOLATO.
Sarà giusto farlo? Oppure è semplicemente la cazzata del giorno? Diamine.
E' l'ultimo giorno di scuola, e siamo al campo di calcio del paese. I ragazzi giocano a calcio e noi, stiamo sulle tribune a fare il tifo. Io non ci capisco niente di calcio.
Rimesse, rigori, calcio d'angolo.. Sono una frana.
Mi guardo intorno nervosa. Perchè lo sto facendo? Okay, è l'ultimo giorno di scuola, non lo vedrò per altri.. tre mesi e non gli ho mai parlato.
Voglio solo un bacio. Uno solo.
Erica si avvicina sorridendomi appena e guardandosi intorno. Si ferma davanti a me.
- Allora bella, è tutto pronto.
Annuisco cercando di far finta di niente. Lei lo nota subito. Migliore amica, ecco.
- Vai lì dentro e fai quello che devi fare.
Sbuffo guardandola.
- Sembra che stia andando a scopare con qualcuno o a uccidere qualcuno!
Lei ride e mi guarda sorridendo.
- Tre mesi Veronica.. In fondo non chiedi molto no?
Annuisco sospirando. Mi abbraccia teneramente e poi si allontana spingendomi verso quella porta.
Mi incammino lentamente e apro leggermente la porta, cercando di non far rumore. Che idiozia, diamine.
- Chi è?
Sussulto sentendo la sua voce. Scuoto la testa. Non posso farlo, non posso. E' una cosa stupida e da bambini, ma..
Sospiro ed entro chiudendomi la porta alle spalle.
- C'è qualcuno?
Vedo la sua mano vagare per la stanza cercando un appoggio o comunque, qualcuno.
- Stai fermo prima che ti fai male.
Si ferma subito guardando davanti. Io abbasso d'istinto la testa, per non farmi vedere. Ha una benda, idiota!
Alzo di nuovo lo sguardo e noto che guarda fisso davanti a lui.
- Chi sei?
- Una persona.
- Una ragazza.
Annuisco. Poco dopo mi ricordo che non può vedermi.
- Mh..
- Cos'hai intenzione di fare esattamente? Cioè, tipo castrarmi o roba del genere?
Rido a quelle stupidaggini. E' idiota anche lui, come me.
- Non era quella l'intenzione fortunatamente.
- Oh bene, adesso mi sento meglio.
Sorrido e mi avvicino di qualche passo. E' così bello. Lo è sempre d'altronde. Sul bus, sulle scale, sulla metro. Ovunque.
- Quindi che vuoi fare?
Distolgo lo sguardo dal suo viso.
- Sai cosa fate spesso voi ragazzi? Baciare le ragazze che vi piacciono senza chiedere il pemesso. Quindi.. Perchè non posso farlo anche io?
Lui annuisce.
- E poi che farai?
Alzo le spalle.
- Me ne andrò e tu potrai fare quello che vorrai, semplice.
- E non saprò mai chi sei?
Scuoto la testa.
- Oggi è l'ultimo giorno di scuola. Tre mesi di vacanza poi, cosa vorresti fare?
- Non so..
Mi avvicino ulteriormente, sfioro le sue labbra con le mie e poi lo bacio. L'unica cosa che mi sarei aspettata da parte sua, è la sua freddezza.
Invece ricambia il bacio quasi con.. passione? Schiudo leggermente le labbra e le nostre lingue iniziano a rincorresti sfiorandosi dolcemente.
Le sue labbra sono perfette, con quel sapore di menta fresca che mi sveglia più che mai.
La sua lingua è impavida, cerca la mia senza ritegno e con passione, quasi ne avesse bisogno per vivere.
La sua mano si posa su un mio fianco, stringendomi a sé. La mia mano va dietro al suo collo, accarezzandogli i piccoli ciuffi di capelli scuri.
Vorrei poterlo baciare per altre ore, senza pensare che lui non sa nemmeno chi sono e che io ci starò male dopo.
Mi stacco leggermente, ancora incredula di quello che è appena successo.
Lo guardo, anche se lui non può vedermi.
- Wow..
Lo dice con la voce spezzata. Perchè?
Fa per slacciarsi la benda, ma lo fermo in tempo. Porto la sua mano lungo il suo fianco e sospiro.
- Non farlo per favore.
- Ma voglio sapere chi sei.
Il mio cuore sussulta e non riesce a battere decentemente.
- Non vuoi invece. Mi hai visto per mesi e non hai mai posato gli occhi su di me. Questa cosa.. Non è giusta.
Lo bacio leggermente sulle labbra. Assaporando per l'ultima volta il suo sapore e poi esco dalla stanza chiudendo la porta.
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Capitolo 2 *** [second] ***
RICONOSCO IL TUO ODRE COME FOSSE QUELLO DEL CIOCCOLATO.
- Idiota, sono un'idiota! Idiota, stupida, cretina!
- E smettila!
Guardo Erica che a sua volta mi guarda con uno sgurardo tra lo scocciato e il preoccupato.
- L'hai baciato, punto.
Sospiro e guardo il campo da calcio, dove i ragazzi stanno giocando.
- L'ho baciato e adesso mi piace più di prima. Lui mi ha detto che vuole sapere chi sono e io sono andata via come una scema.
- Volevi dirgli il tuo nome?
- No!
La guardo. Okay, forse volevo. Perchè poi mi immaginavo che lui mi avrebbe cercata e mi avrebbe confessato che quel bacio gli era piaciuto proprio.
E viva la fantasia. Ne ho troppa. Qualcuno ne vuole un po'?
Lei scuote la testa e si guarda intorno. Mi tira una gomitata e io la guardo male. Il suo sguardo però fa intendere diverse cose.
Sta guardando oltre me, verso le scale e io guardo proprio lì prima di spalancare gli occhi. Diamine.
Federico è con dei suoi amici e continua a guardare sugli spalti cercando chi sa chi. Forse me, o meglio quella che l'ha baciato in una stanza.
Deglutisco e guardo Erica.
- Calma, non sa chi sei no?
Io annuisco e guardo il campo, ma il mio cuore comunque batte forte.
Li vedo sedersi sugli spalti, a qualche metro da noi e in qualche fila sotto di noi. Lo guardo leggermente cercando di capire cosa pensa.
Ma ovviamente non posso. Sembra che stia cercando qualcuno, e lo vuole proprio perchè continua a guardare le ragazze guardandole bene.
Sembra quasi un pervertito.
Sospiro e mi giro verso Erica che sta guardando la partita.
- Lo so che dopo mi vorrai uccidere, però devo parlare con qualcuno.
Lei si gira verso di me e mi sorride.
- Dai spara.
- Lo vedi? E' così bello e sta cercando quella ragazza che lo ha baciato in una stanza mentre lui era con una benda.
Lei annuisce.
- Ecco, forse dovrei dirglielo. Che ero io intendo.. Sicuramente poi non vorrà più saperne niente di me, però non so..
Lei guarda Federico sotto e annuisce pensando. Poi si gira verso di me e mi sorride. Però quel sorriso non promette nulla di buono.
- Allora, com'è stato baciarlo?
Strabuzzo gli occhi quando lei parla, perchè sta parlando ad alta voce. Enfatizzando la parola 'baciarlo'.
- Erica..
- Non ti ha vista vero?
Sbuffo e gli tappo la bocca con la mano, ma lei la lecca e io la tolgo subito fulminandola con lo sguardo.
Guardo Federico e noto che sta guardando i suoi amici curioso, e loro si girano a vedere chi sia che parla così. Io strabuzzo gli occhi e prendo Erica per la mano.
Mi alzo e la trascino giù per i piccoli gradini, cercando di non guardarmi indietro per non vedere Federico.
- Erica questa volta ti uccido.
Lo sussurrò appena e vedo con la coda dell'occhio Federico alzarsi e guardare proprio verso di me. Riesco a leggere il labbiale delle sue labbra.
- E' lei.
Mollo la mano di Erica e scendo da sola le scale. Lei è rimasta ferma e quando mi giro per dirgli di venire con me, Federico spunta dalle sue spalle e mi guarda.
Io deglutisco e continuo a scendere, mi nascondo in un piccolo angolo, tra due edifici. Appoggio la schiena al muro e sospiro.
Il mio cuore è a mille. Basta, fatelo smettere. Federico non c'è.
- Sei tu.
Alzo di scatto lo sguardo e rimango ferma quando incrocio gli occhi di Federico che è davanti a me. Mi guarda in modo strano, poi sorride. Io deglutisco.
- Non pensavo potessi essere tu, Veronica..
- Come fai a sapere il mio nome?
Lui ride e si avvicina fino ad arrivare a qualche passo da me.
- Hai sbagliato quando hai detto che non ho mai posato gli occhi su di te.
Scuote la testa.
- Diavolo, se ti ho vista. Ogni giorno, in bus e poi sulla metro. E ogni volta pensavo che tu mi avessi scoperto a guardarti.
- Tu.. mi guardavi?
Lui annuisce.
- E un po' lo sapevo che eri tu. Quell'odore, quel sapore sulle labbra. Dovevi essere tu.
- Che sapore?
- Le tue labbra. Sanno di fragola, e il tuo odore.. Riconosco il tuo odore come fosse quello del cioccolato. Singolo e preciso.
Si avvicina e mi bacia leggermente su una guancia. Poi mi guarda negli occhi.
- Adesso potrei benissimo farlo anche io, baciarti come hai fatto tu.. perchè è così che facciamo noi ragazzi giusto?
Sorrido trattenendomi dal ridere. Sta usando tutto contro di me.
- Quanto ho sperato che fossi tu.
Lo dice guardandomi negli occhi e poi si avvicina e mi bacia.
Le sue labbra sono dolci, delicate e sanno di menta. Rispondo al bacio con dolcezza e poi ancora, schiudo le labbra lasciando che le nostre lingue si incontrino.
E' la seconda volta che ci baciamo, ma sembra ancora la prima. Un primo bacio non ancora finito.
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