Un nuovo padrino per Harry

di Ely_Dan_Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuga da Privet Drive ***
Capitolo 2: *** Il ritrovo ***
Capitolo 3: *** Una nuova casa ***



Capitolo 1
*** Fuga da Privet Drive ***


Quella sera Privet Drive sembrava essere immersa nel silenzio più totale. Harry era seduto in giardino e non ce la faceva più. Questa era la seconda estate che doveva sopportare suo cugino e i suoi zii sapendo che un'intero mondo magico lo attendeva. Seconda estate da mago, pensò. Le altre erano uguali se non peggio, tranne che lui non sapeva di avere poteri magici. Ormai sapeva girare il castello di Hogwarts discretamente, contando che il secondo anno era stato per lui molto faticoso: basti pensare che per poco non finiva sotto le zanne di un basilisco il cui veleno è mortale. I professori erano tutti molto bravi e buoni, a parte il Capocasa dei Serpeverde, nonchè professore di Pozioni, Piton: aveva sempre qualcosa da dire a Harry, sull'abbigliamento, sul modo di tagliuzzare gli ingredienti, sui suoi amici e prendeva buona ogni occasione per togliere punti ai Grifondoro. Patetico, si disse Harry pensando al suo professore. E tutto perchè lui e suo padre non erano in buoni rapporti. Se forse c'era un rapporto. 
"Mostriciattolo! Vieni qui immediatamente!" disse Zio Vernon sulla soglia della porta di casa. 
Harry si alzò lentamente e arrivò alla porta. I suoi non lo picchiavano più, ma avrebbe giurato sulle mutande di Merlino che se lo zio avesse tentato di insultare qualcuno dei maghi che conosceva (anche se fosse il caso, Piton) sarebbe scappato.
In fondo, passare l'estate dalla Signora Figg o  da qualcun altro babbano era sempre meglio che stare da loro.
"Cosa c'è?" disse seccato il ragazzo.
"Perchè hai rotto il computer di Duddy?" chiese infuriato, visibilmente rosso come un pomodoro.
"Non sono stato io! Non mi viene dato neanche il permesso di entrare nella sua stanza, figuriamoci se gli rompo  il computer!" disse Harry scaldandosi, sulla difensiva.
"Il vostro sangue non è mai stato come persone normali, voi siete la peggior specie che abbia mai visto. A partire da te ragazzo! Non tollero che animali anormali come te debbano passarla liscia, quindi, ho deciso di perquisire la tua camera e di bruciare ogni cosa da mago trovi lì dentro, in più" aggiunse con un ghigno "resterai senza mangiare per due settimane" finì lo zio.
Stai calmo Harry, non complicare le cose. Sono già complicate senza il tuo zampino. pensò il ragazzo cercando di mantenere la calma che si stava facendo vincere visivamente dalla rabbia.
 "Se fai una cosa del genere me ne vado" disse Harry serio e arrabbiato.
"Se fai una cosa del genere me ne vado" imitò lo zio "Non abbiamo paura di te, vattene pure, ma io preferirei stare qui due settimane senza mangiare piuttosto che passare due mesi e mezzo senza niente" disse lo zio, quasi in tono di ricatto.
Improvvisamente, dal piano superiore si sentì un boato. 
Harry corse di sopra, mentre lo zio cominciò a ridere. Una risata amara, non una risata gioiosa. Suo cugino aveva un accendino in mano e una scatola di fiammiferi. Al suo fianco invece, una tanica di benzina.
"NOOOOOOOOOOOOOO!!" urlò Harry, impressionato. La sua camera era in fiamme e con lei, tutte le sue cose. I suoi libri, gli abiti, i ricordi degli amici, tutto. Anche l'unica foto che aveva dei suoi genitori. Tutto in fiamme.
Per fortuna la bacchetta che teneva sempre con sè era salva nella sua tasca; Edvige invece passava l'estate da Ronald, il suo migliore amico, e qualche volta lo veniva a trovare per fargli compagnia. 
Ma ora sentiva il petto ardere come non sarebbe mai successo.
"COME HAI POTUTO FARLO? STUPIDO, BASTARDO!! ORA IO ME NE VADO E NON VOGLIO RIVEDERVI MAI PIU'!! ANDATE ALL'INFERNO!!" disse Harry ormai tra le lacrime, le urla che lo stremavano.
Il sorriso di Vernon non svanì. L'esplosione aveva attirato zia Petunia che stava cucinando l'arrosto in cucina.
Harry corse giù, uscì da Privet Drive in fretta e furia e corse fino a che il suo occhi non videro la fine del Surrey. Era ormai lontano dagli zii. Almeno loro non lo avrebbero più cercato. 
Si sedette sotto una quercia di un parco deserto, attendendo che almeno qualcuno dei suo amici si accorgesse di lui.
*****
Severus Piton era ancora concentrato nella sottile arte del preparare pozioni e quella sera si stava godendo il suo meritato riposo. Niente più studenti, niente più notti in bianco passate a scuola. Ma Severus non sempre faceva ipotesi corrette.
"BEEEP, BEEEP!" L'allarme si accese. 
Dannazione a Potter! disse Severus scocciato. Possibile che non riesca a stare in una casa per tre mesi! Giuro che se si trova fuori dal limite dell'allarme e non ha una giustificazione plausibile il suo didietro non toccherà sedie fino alla fine delle vacanze! pensò Severus fra sè e sè.
Prese il mantello nero e mandò un patronus a Silente per avvertirlo che quella sera non poteva restare al castello.
Un piccolo POP, e Severus si ritrovò catapultato al limite di Privet Drive.
Dove sarà quel marmocchio? si disse.
 
 
 
SPAZIO AUTRICI 
Ciao! Il primo capitolo è stato un pò corto, ma gli altri saranno più lunghi. Speriamo in molte vostre recensioni, positive o negative che siano, giusto per darci una dritta sulla storia!
Abbiamo sistemato due-tre punti che avevano domandato nelle recensioni, speriamo bastino.
A presto!

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Capitolo 2
*** Il ritrovo ***


Erano passate delle ore da quando Harry se ne stava seduto sotto quell'albero, rivivendo nella sua mente il ricordo del fuoco che aveva devastato tutti i suoi effetti personali, anche quelli più preziosi, come la foto di sua madre e di suo padre. Pensare a quel fatto in particolare gli fece risalire la collera che poco prima lo aveva assalito, cominciarono a scendergli delle lacrime piene di frustrazione, rabbia e tristezza: ora non aveva più niente... 
Come lo avrebbe spiegato agli altri che  magari era stata solo magia accidentale? Non poteva raccontare la verità, non voleva che gli altri sapessero e sopratutto non voleva che gli altri provassero pena per lui.
Schiacciato dal peso di quei pensieri, appoggiò la testa sulle ginocchia e cominciò a dare sfogo alla sua frustrazione.
 
 
Severus stava ancora cercando il ragazzo per Privet Drive erano ormai delle ore e cominciava a ripetersi "Dannato Potter! Sempre a cacciarsi nei guai!" Ormai il cielo si stava oscurando e le prime gocce batterono sul parco, non poteva andare peggio! Prese la bacchetta e si fece un incantesimo imperturbabile per non bagnarsi; arrivato all'ultimo parco di Privet Drive fu costretto ad uscire dai confini e mentre lo faceva la sua mente aveva solo un pensiero in testa "Quel dannato Potter! Ora mi sentirà!", lo stesso di pochi istanti prima.

Arrivò in un piccolo boschetto e iniziò le sue ricerche nella speranza di trovarlo, dopo un po' che girava senza tregua, sentì un singulto soffocato e capì che più avanti c'era proprio chi stava cercando, il motivo di tutto quello scompiglio; quando fu abbastanza vicino da poterlo vedere gli si presentò l'immagine di un Potter tutto bagnato, seduto sotto ad un'albero con la testa in mezzo alle ginocchia. La sua schiena aveva degli scatti regolari segno che il ragazzo stava piangendo, e il professore si disse tra sè e sè "Dannazione io non sono bravo a consolare i mocciosi!" : si avvicinò all'albero dove stava la piccola creatura, ma Harry non gli diede nemmeno il tempo di parlare che disse: "Vattene via!"
 
 
Severus rimase sorpreso dal tono freddo del ragazzo e così rispose con un tono glaciale:"Tu non ti rivolgerai così a me, Potter!"
Harry stupito alzò di scatto la testa, come non si aspettasse quella visita.
"Lei cosa ci fa qui? Se ne può anche andare via farebbe un piacere ad entrambi..."
Il ragazzo usò un tono freddo e distaccato: non voleva l'aiuto di nessuno, tanto meno quello di Piton.
Udire quella frase per Severus era come avere davanti un James Potter arrogante e presuntuoso.
"Devo ripeterti che tu non ti rivolgerai più a me così, Potter?"
Harry gli rivolse uno sguardo di sfida:"Non siamo ad Hogwarts... non può punirmi!" 
Severus al limite della pazienza lo prese con la forza per la felpa e lo alzò, come amava fare con gli studenti più testardi.
"Adesso tu tornerai con me a casa tua e non ti muoverai più!"
Harry si divincolò dalla presa del professore e si mise ad urlare..Forse era un modo per sopraffarre la paura.
"NO! IO LA' NON CI TORNO! SE LO SCORDI!" 
Severus oltraggiato dal tono del ragazzo stava per sgridarlo, ma lo vide accasciarsi su sè stesso in posizione fetale e premersi una mano sopra la pancia e con un'espressione sofferente girarsi dall'altro lato e vomitare violentemente. 
"Potter.."
"La-la prego..n-non m-mi ripo-porti là"
Quelle furono le ultime parole di Harry udite dal professore che si era avvicinato, prima di cadere nell'oblio.

Per la prima volta nella sua vita, Severus sentì una cosa battere nel suo petto: quella cosa che non sapeva se avrebbe mai sentito battere dopo la morte della sua amata.

 
 
 
SPAZIO AUTRICI
Ciao ragazzi! Questo capitolo lo ha scritto Sara (Potteriana96), ci alterniamo nello scrivere..un capitolo a testa!
Abbiamo deciso che anche se i capitoli sono corti, li lasciamo così, perchè aggiorniamo praticamente ogni due giorni! 
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, dove vediamo Piton rimanere con il suo solito carattere ostile verso Harry..vedremo come si svolgerà questa storia!
 
Grazie a tutti coloro che leggono e seguono. Un grazie ancora più grande va a tutti coloro che recensiscono e che ci aiutano a migliorare!
 
A presto e recensite!

PS: abbiamo modificato con i vostri consigli nelle recensioni, se volete rileggere e dirci come va ora sarebbe molto gradito!

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Capitolo 3
*** Una nuova casa ***


Severus si disse che una giornata peggio non ci sarebbe mai stata.
Aveva due alternative: riportare il moccioso dagli zii, scelta più rapida e indolore, ma che comportava conseguenze terrificanti da parte di Silente se fosse venuto a conoscenza del vero stato di Harry; oppure poteva portarselo a Hogwarts, lasciarlo in infermeria un paio di giorni e poi riportarlo dai Babbani.
“Hmpf!” pensò “Albus non permetterà mai di riportare Harry dai babbani dopo aver visto le sue condizioni..a chi lo affiderebbe? Ci scommetto la testa di Merlino che penserebbe a me..la sua testa è una macchina sempre in funzione! Prevede le mie mosse!” aggiunse mentalmente.
Ma..a Hogwarts?! Si sarebbe rovinato l’esistenza con le sue stesse mani per l’amor del cielo!
No..a Harry serviva un posto protetto, senza troppi insegnanti e senza troppe persone che lo interrogassero sugli eventi, o al ragazzo sarebbe involontariamente sfuggito qualche dettaglio rilevante del loro inprevisto incontro estivo.
Perché dovevano capitare tutte a lui? Lui, un povero professore di Pozioni che passa la vita fra mocciosi insolenti e testardi, alle prese con una crisi adolescenziale non di un qualunque ragazzo..ma di Potter in persona!
“Il maniero sarà il posto più adatto a questo qui” pensò “Lo porterò lì!” aggiunse.
 
Prese il ragazzo in braccio, dal momento che era svenuto e che non era proprio in splendida forma.
“Non pensate che io sia sentimentale! Lo faccio solo perché il moccioso ha vomitato e non riesce a camminare! Non sono il tipo di persona che cede a queste scene!” si continuava a ripetere come se tutti lo stessero guardando.
 
Insieme si smaterializzarono al Maniero dei Piton, dove Harry fu prontamente steso sul divano del salotto. Un lungo tavolo era al centro della stanza, un lampadario molto grande scendeva dal soffitto e un bel camino era appena stato acceso dal professore che si stava sedendo sulla sedia con un bicchiere di Burrobirra in mano.
Quella giornata era stata per lui veramente terribile.
Mandò un patronus ad Albus per avvertirlo di Harry e di dove era stato portato.
Sicuramente il moccioso non poteva stare in casa da solo, o presto avrebbe dovuto spegnere incendi: così aggiunse al messaggio per Silente “Resto io con lui finchè non si ristabilisce,  non vorrei che bevesse qualche pozione velenosa, sono adolescenti ingenui!”.
 
Poche ore dopo, il ragazzo si svegliò.
Era pallido e i suoi occhi verdi trasmettevano tutta la sua tristezza e tutto quello che aveva passato.
“Forse mi sono sbagliato, il ragazzo non è poi così felice” si disse Piton.
“Buongiorno professore” disse Harry stremato dagli eventi passati.
“Magari un buonasera sarebbe un po’ più adeguato..comunque..come ti senti?” disse Severus con una voce un po’ più calda di quella usata a Privet Drive.
“Ehm..bene” rispose
Severus sospirò.
“Che cosa ti aspetti? Che ti guardi e ti salti addosso dicendoti tutto quello che tu gli hai rinfacciato per tutta la vita?! Devi dargli tempo!” pensò Severus amaramente.
“Ora devi riposare, parleremo delle tue condizioni al tuo risveglio, quando sarò sicuro che mi ascolterai con la massima concentrazione. ‘Notte” disse Severus dirigendosi alle scale per andare nella sua stanza.
 
“’Notte!” disse Harry riappoggiando la testa sul cuscino e chiedendosi quale fosse il motivo di tanta gentilezza da parte del suo odiato professore di Pozioni.
 
Severus dopo essersi cambiato per la notte, cominciò a leggere un libro di Pozioni Avanzate con scarso successo.
 
“Diamine, Potter mi ha veramente rovinato la giornata!”
Chissà, magari se ne sbarazzerà presto e quella diventerà solo una brutta avventura.
Certo, il moccioso era messo maluccio..almeno un paio di settimane avrebbe dovuto stare al Maniero!
 
“Ok, adesso una bella dormita dovrebbe farmi bene, domattina mi occuperò del ragazzo e daremo spazio alle spiegazioni, sempre se ce ne saranno..” pensò e spense la luce, abbandonandosi ad un sonno profondo.

SPAZIO AUTRICI
Spero questo capitolo vi sia piaciuto, è stato scritto da me, quindi per le critiche rivolgetemi a me! 
Ringrazio i lettori silenziosi e chi recensisce (anche negativamente) perchè ci aiutano a migliorare! Il capitolo era molto corto, incentrato di più sui pensieri di Severus.
Al prossimo aggiornamento!

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