I'm not like you're

di DeAnna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


    1

Peter Burke apprezzava la colazione.

Una volta l'aveva definita “quel pazzo rituale che faccio ogni mattina, quando mi siedo con la mia bella moglie ed una deliziosa tazza di cereali, senza alcun pensiero su Neal Caffrey!”


Se non che, fin troppo spesso, Neal si materializzava a casa sua ad interrompere quei preziosi momenti, proprio come quella mattina.


"Sputa il rospo, Neal. Cosa vuoi?" chiese al suo consulente che, entrando in cucina sfoggiava uno dei suoi sorrisi irresistibili.


Vuoi? - ripeté lui, ridacchiando – cosa ti fa pensare che voglia qualcosa?”

"Stai interrompendolo la mia colazione, Neal! Non prendermi in giro! Che succede?"



"Niente! - insistette Neal – uhm … In realtà mi chiedevo se fosse possibile avere un giorno libero …”


"Perché?"

"Ho pensato che ti piacerebbe fare quello che vuoi per il fine settimana … che so … lavorare qualche caso a cui mi è vietato l'accesso, trascorrere del tempo con tua assolutamente splendida – disse, strizzando l'occhio ad Elizabeth, che sorrise, divertita, scuotendo la testa – e soprattutto sapere che io non interromperò la tua colazione … almeno fino a Lunedì”
Peter socchiuse gli occhi “Stai girando intorno a qualcosa … e non mi piace!”


Neal alzò le mani, in segno di resa, poi disse “Sei tu che pensi sempre che ci sia qualcosa sotto! Elizabeth da quanto tempo non uscite insieme a fare qualcosa di divertente?”


"Ehi! Ora non cercare di coinvolgere mia moglie! E non fare quegli
occhi da cucciolo! - Peter fece schioccare le dita in faccia Neal - ho già un cane! Ok, prendiamoci il fine settimana libero … Potresti occuparti di quei documenti che hai portato a casa … quando? Ah, si! Due settimane fa!”".

"Peter che senso ha una giornata libera se devo trascorrerla a lavorare a casa anziché in ufficio?”


"Non è un mio problema – rispose Peter, prima di bere un sorso di succo d'arancia – puoi fare quello che vuoi questo fine settimana purché tu non piombi qui, ok?"

Neal sorrise e dichiarò:“Perfetto!”

"E
non fare niente d'illegale! - lo avvertì Peter, gesticolando con il cucchiaio dei cereali – non m'importa come la prenderà Mozzie!”

"Hai la mia parola" promise Neal , mettendo , teatralmente, una mano sul cuore.


Peter scosse la testa, mentre il ragazzo se ne andava fischiettando e con le mani in tasca.


Perché mi sento così stupido? È come se gli avessi appena dato il permesso di fare qualcosa di assolutamente folle ...”


Elizabeth gli posò una mano sul braccio. “Tesoro, tu e Neal avete lavorato sodo ultimamente … Devo ammettere che l'idea di un fine settimana tutto per noi non m dispiace affatto ...” ammise, sorridendo.


Ok, prenderò un giorno di ferie!” le rispose e lo sguardo che vide sul volto di sua moglie, mentre lui chiamava Diana per comunicarle la cosa, gli fece dimenticare immediatamente Caffrey!




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Neal aspettò di essere abbastanza lontano da casa Burke per abbandonare la maschera di allegria sul proprio viso.


Aveva chiesto – e ottenuto – il fine settimana libero, ma non era affatto sicuro di voler andare fino in fondo alla storia.


Non poteva – ad essere sinceri non voleva – parlare con nessuno di quella faccenda, ma aveva bisogno di un posto per riflettere e schiarirsi le idee.


Entrò in un bar, ordinò un the, senza provarci con la cameriera, e lasciò che i suoi pensieri corressero liberamente.




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Aveva lavorato fino a tardi la notte scorsa. Peter aveva deciso di voler assolutamente venire a capo di una caso e se Peter tirava tardi in ufficio significava che Neal era bloccato con lui.


Quando era tornato a casa era dolorante, stanco, seccato e i suoi occhi rossi e cerchiati non chiedevano altro che chiudersi per una settimana intera!

Avrebbe voluto stendersi sul letto e dormire per giorni, ma June gli era andata incontro agitata, quasi sconvolta, e lui non poteva certo ignorarla. Così aveva accettato il bicchiere di Chardonnay che lei gli aveva offerto, si era seduto sul divano e aveva ascoltato la sua storia.



"Oggi è venuto un uomo. Ti cercava – cominciò la donna - All'inizio pensavo fosse uno dei tuoi amici di un tempo … Gli ho suggerito di andare a cercare Mozzie, ma non aveva idea di chi fosse ...”



Neal si strinse nelle spalle “Non ho mantenuto i contatti con … i vecchi amici … Mozz e Alex sono gli unici che sanno che vivo qui, da te” disse, sincero.


June annuì “Lo so … E c'è qualcosa in quell'uomo che non mi piace. Tu e Byron non siete mai stati dei santi, ma nessuno di voi ha l'aria così truce … - sospirò, prima di continuare -

Gli ho detto che probabilmente aveva sbagliato casa, ma lui ha insistito che era assolutamente certo che fosse la casa giusta. Ha detto che tu sai chi è e mi ha chiesto di consegnarti questa”


La donna gli tese una busta color panna.


All'inizio pensavo fosse un trucco e non volevo dartela, ma …”


Cosa ti ha fatto cambiare idea?” le domandò Neal, prima di prendere la busta.


I suoi occhi” dichiarò lei, quasi tristemente.


I suoi occhi?” chiese Neal, confuso.


Neal: erano i tuoi occhi!”



Non era necessario aggiungere nient'altro; entrambi sapevano cosa significassero quelle parole.


Nella stanza regnò il silenzio per qualche minuto, poi June insistette “credo che dovresti aprire quella busta”

Neal dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per farlo.


All'interno c'era solo un biglietto, scritto da una grafia che non avrebbe mai potuto scordare, con un indirizzo, una data ed un numero di telefono.



Che devo fare?” chiese Neal alla donna che ormai era più di un'amica, era parte – con i Burke e Mozzie - della strana e meravigliosa famiglia di cui faceva parte.

“Sinceramente io penso che dovresti dargli la possibilità di spiegarsi; di dare la sua versione” dichiarò lei, posando la mano su quella del ragazzo.

"E se non volessi ascoltarlo?”


June prese entrambe le mani di Neal fra le sue , per costringerlo a guardarla negli occhi , quindi dichiarò “Allora assicurati che abbia ciò che merita”




Neal non era riuscito a chiudere occhio quella notte.


Mille pensieri si agitavano nella sua mente, peggiorando il suo mal di testa.


Suo padre era un uomo ancora ricercato- il vecchio non era mai stato catturato e processato per i suoi crimini – ma Neal non riusciva a decidere cosa avrebbe voluto e dovuto fare.


Si passò una mano fra i capelli e gemette. Lo odiava. C'erano davvero pochissime cose di cui Neal era sicuro e suo padre era una di queste. L'odio che provava per lui non era mai diminuito nel corso degli anni.


Si voltò verso la sveglia. Segnava esattamente le 4 e 37.


Non riusciva a dormire.


Non aveva senso stare a rigirarsi nel letto.


Si alzò, indossò dei vestiti puliti ed uscì.


Non lontano da casa di June c'era un telefono pubblico.



Neal Caffrey aveva preso al sua decisione.



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Capitolo 2
*** 2 ***


2



Una voce rispose al secondo squillo.


"Hai fatto la scelta giusta, ragazzo".

Neal strinse i denti, un sapore amaro in bocca "Piantala! - ribatté seccato – Cosa ci fai qui? Cosa vuoi?”

"Hei! É questo il modo di parlare con tuo padre?"

"Non saprei, sai: non ho avuto modo di fare molta pratica”


"Ok. Probabilmente me lo merito. Ora però possiamo parlare come due adulti? Sono venuto a New York per vedere te”

"Sei un criminale ricercato – precisò Neal – O pensi che non lo sappia? Potrei chiamare i federali e tu non riusciresti a lasciare la città"

"Tu non lo farai – dichiarò suo padre, all'altro capo del telefono - non senza aver sentito ciò che ho da dirti”


Neal rise, amaramente. Esitò prima di rispondere e ripensò al consiglio di June.

Ok, possiamo parlare, ma lo faremo a modo mio. Hai sconvolto la mia padrona di casa e questo non deve succedere mai più”

Suo padre si mise a ridere. “Figliolo quella donna si farebbe sparare per te. Sei fortunato”


"Lo so - disse Neal,semplicemente – e ora, se vuoi parlare con me, faremo così …"




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Venti minuti dopo, quando Neal tornò a casa, trovò June in piedi ad spettarlo.


Cos'hai deciso di fare?”

Neal sospirò

Ho chiesto a Peter di avere il weeckend libero – disse, stringendosi nelle spalle - e ho fissato l'incontro per domani … in un posto che è al limite del mio raggio d'azione, ma … Onestamente non so se sono pronto per vederlo …”


June gli prese la mano.

Il suo sguardo materno ed orgoglioso faceva nascere qualcosa nel petto di Neal.


Ti aiuterò io – dichiarò la donna, in tono pratico – in tutti i modi possibili!”

“Si, ma … non posso lasciartelo fare!” rispose lui


Sciocchezze! Non è certo la prima volta: l'ho già fatto con Byron! - rispose June, poi domandò, incuriosita – Peter non ti ha chiesto perché volevi il fine settimana libero?”

Neal aggrottò la fronte “Che c'entra questo?”

“Ma … Immagino mi sentirei più tranquilla sapendo che lui ti copre le spalle, sai … per ogni evenienza … Io non sono più quella di una volta!”


Tu sei la donna più in gamba che conosco! - dichiarò Neal con sincera ammirazione, quindi aggiunse – Non voglio che lui sia coinvolto in questa cosa. È una faccenda personale”

Lei sospirò “Come vuoi, ma dovresti tener conto del fatto che Peter è tuo amico e ti aiuterebbe”


"Lo so. È proprio perché siamo amici che non voglio che sia coinvolto. Fidati di me, è meglio così"

June non sembrava convinta, ma non discusse le sue scelte.


Va bene – disse, battendo le mani, una volta, fra loro - Abbiamo un giorno intero per per preparare un piano perfetto! Byron aveva un abito particolare per gli incontri clandestini. Lo chiamava “L'abito per impressionare le persone”. Voglio dartelo. Spero non pensi che io sia una sciocca superficiale, ma mi sembra che, si … ti sentirai più a tuo agio con indosso l'abito adatto”


Neal le sorrise, con riconoscenza, mentre lei lasciava la stanza.


Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma dentro di lui c'era ancora il ragazzino che voleva impressionare suo padre.




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Peter ed Elizabeth erano solo a metà della prima colazione domenicale quando il cellulare di Peter cominciò a squillare.


Vide che era Diana a chiamarlo e pensò che non l'avrebbe mai fatto se non avesse avuto un ottimo motivo.


Devo rispondere, tesoro” si scusò con sua moglie.

"Caffrey è fuori del suo raggio." dichiarò Diana, senza preamboli.

Il cucchiaio di Peter batté rumorosamente sulla sua ciotola

Di quanto?”


"Pochissimo e solo da pochi minuti. Sembra fermo appena oltre il suo raggio d'azione”



Peter aggrottò le sopracciglia pensieroso “Ricordi la prima volta che abbiamo preso Neal?”


"Sì. Perché?"

"Come abbiamo fatto a prendere il ragazzo?"

"... Abbiamo seguito Neal nel suo nascondiglio!”


"Esatto!” assentì Peter, mentre pensava
'É come se Neal volesse attirare la nostra attenzione, la mia attenzione su qualcosa...?

"Che facciamo capo?” incalzò Diana.


Organizza la squadra e date un'occhiata, ovviamente senza che Neal se ne accorga. Io arriverò lì appena possibile. Mandami le coordinate” rispose il federale.



Elizabeth gli rivolse uno sguardo interrogativo.


Che succede?” gli chiese, poi, smettendo di imburrare il pane tostato.


Neal è fuori dal suo raggio - disse Peter, posando la mano su quella della moglie – devo andare”


É naturale che devi andare – rispose lei, quindi aggiunse, con decisione – Riportalo a casa”




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Neal arrivò al magazzino in cui aveva appuntamento con suo padre con un'ora di anticipo.


Vibrante di energia nervosa, cominciò a camminare sue giù per la lunga sala vuota.

Aveva calcolato il suo raggio d'azione e sapeva che si concludeva nel mezzo del pavimento di cemento grezzo.

Cercò di concentrarsi, ripetendo mentalmente tutto ciò che aveva in mente di dire a suo padre.

Erano anni che si ripeteva le stesse cose, era come sentire un disco rotto, soltanto che non c'era musica, ma odio, rabbia e disprezzo.





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Capitolo 3
*** 3 ***


3




"Non ero sicuro che saresti venuto”

Neal alzò gli occhi al suono di quella voce, una voce familiare che non sarebbe riuscito a dimenticare nemmeno fra mille anni, e vide un uomo emergere dall'angolo più buio del grande magazzino.


Ho pensato la stessa cosa di te” ammise, fissando l'uomo che non vedeva da quando era solo un bambino.

Era meno alto di quanto lo ricordasse, ma sempre un uomo affascinante, corporatura media, capelli scuri (con qualche striatura grigia) e gli stessi occhi che Neal vedeva riflessi ogni giorno nello specchio.


Neal ...” disse l'uomo, facendo dei passi verso di lui …


Sta fermo! Ho accettato di vederti, ma non sono sicuro di volere che ti avvicini a me!” esclamò Neal, facendo un passo indietro ed alzando le mani, dritte, davanti a sé.

"Figliolo, che succede? Pensavo che avremmo potuto parlare tranquillamente … In fondo ora siamo rimasti solo noi due e … - ribatté l'altro – e so benissimo di non essere il solo qui, ad aver commesso degli errori … ad essere fuori dai binari della legge!”

La sua voce era dura, quasi sarcastica.


Io non sono andato in giro ad uccidere la gente! - sibilò Neal, sulla difensiva – Tu sei passato dai bersagli mobili alle persone!”

"Pensi di essere nella posizione di giudicare gli altri? So cos'hai fatto!”


Anch'io so cos'hai fatto!”


Hai parlato con lei?”


Neal annuì prima di rispondere. Mentire sarebbe stato inutile.

Lavorava con te. Ti conosceva meglio di chiunque altro, meglio della mamma … É stata l'unica che mi abbia detto la verità”


Lascia fuori tua madre da questa storia! Le sono sempre stato fedele; l'amavo!”


Oh, certo! - esclamò, ironicamente, Neal – l'amavi così tanto che non ti sei fatto scrupoli a piantarla in asso, senza nemmeno una spiegazione, con un figlio da crescere!”

Non avevo scelta! Sai bene che l'alternativa era finire in prigione! Avresti preferito venirmi a trovare una volta alla settimana e guardarmi dall'altra parte parte del vetro mentre sfoggiavo la mia fiammante tuta arancione?”


"Avresti potuto, almeno, dirmi la verità”

“A cosa sarebbe servito? Tua madre ti ha regalato qualcuno in cui credere, qualcuno migliore di me ...”

Improvvisamente Neal sentì qualcosa che si spezzava, nel petto.


Non hai idea di cosa sia stato scoprire che eri un criminale quando avevo lavorato così tanto per essere alla tua altezza! All'altezza dell'eroe che era morto sul lavoro! Io volevo essere come te! Oh, bhè … effettivamente ci sono riuscito, alla fine. Tale padre tale figlio! È cosi che si dice, no?! Un delinquente ed un truffatore! Sicuramente mia madre sarà fiera di noi!” esclamò, con disprezzo.


Immagino non vedessi l'ora di sbattermelo in faccia, vero? Da quanto tempo aspettavi questo momento? - La voce dell'uomo più anziano suonava, nonostante tutto, calma – Non è così che avevo immaginato il nostro incontro. Volevo solo parlare con te. Cercare di spiegarmi, di farti capire …”


Neal socchiuse gli occhi, e vide la sua stessa espressione sul volto


Non preoccuparti di me! Stai fuori dalla mia vita! Io non ti voglio qui! - fece un passo avanti ed ebbe la soddisfazione di vedere suo padre trasalire – Non so quale sia il vero motivo che ti ha spinto a cercarmi, dopo anni di silenzio e, francamente, non m'importa. O pensavi davvero che bastasse dire 'mi dispiace' per rimettere le cose a posto?”

Neal continuò a camminare, lentamente. La mano di suo padre scivolò lentamente sotto la giacca.

Neal … Io non sono qui per fare ammenda. Volevo solo farti capire che io non sono il mostro che tu credi, ma evidentemente sei ancora nella fase di lotta padre/figlio ...” disse, scuotendo la testa.



Neal scrollò le spalle e dichiarò “
Io non sono tuo figlio e tu non sei mio padre


Fece appena in tempo a pronunciare quelle parole che la porta del magazzino si spalancò rumorosamente e l'FBI entrò nella stanza.

Peter ...” disse Neal, a mò di saluto.


Mi chiedevo che ci facessi fuori dal tuo raggio! Ti rendi conto che potrei arrestarti per questo?” rispose l'altro, senza alcun convenevole.



"Ma non hai intenzione di farlo, vero ?"

"No – brontolò Peter , poi rendendosi conto della presenza di un altra persona, chiese - Lui chi è?”


Neal esitò, solo una frazione di secondo “Lui è Robert Scott - mentì, usando l'unico alias di suo padre che riusciva a ricordare – abbiamo,
avevamo … uhm … una conoscenza comune ...”


Peter si voltò “Signor Scott, vorrei farle qualche domanda se permette”


Sono in arresto?” chiese, per tutta risposta.


No – ammise il federale – se non ha fatto nulla per cui io possa arrestarla, ma il mio consulente stava violando le condizioni della sua libertà vigilata, quindi suppongo che voi due abbiate in sospeso qualcosa di importante”


Questo deve chiederlo a Neal”




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