I cambiamenti non sono sempre negativi, per tutti.

di gaiamo95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova vita ***
Capitolo 2: *** A scuola ***



Capitolo 1
*** Nuova vita ***


NUOVA VITA!
 
 
Non è possibile, sono già le 7!
 
Perché sono perennemente in ritardo?!
La risposta è fin troppo semplice: devo smetterla di guardare i telefilm fino a tarda notte.
 
Comunque piacere, sono Elisa, ho 16 anni e frequento il liceo linguistico. 
 
Ho un fratello più grande di un anno, Luca e ho dei genitori fantastici, che non mi hanno mai fatto mancare nulla. 
 
Sono di Milano, ma da un mesetto mi sono trasferita a Barcellona, insieme alla mia famiglia.
 
Voglio bene ai miei genitori, davvero molto, ma sono comunque arrabbiatissima con loro. 
 
Non volevo andarmene da Milano, lasciare i miei amici è stato molto difficile, ma i miei mi hanno promesso che a fine ottobre torneremo a Milano per qualche giorno.
 
Fortunatamente non ho un ragazzo, non sarei riuscita a sopportare la distanza, e non credo nei rapporti a distanza.
 
Diciamo che non credo nell’amore in generale, non sono mai riuscita a provare tutte quelle emozioni e sensazioni che vengono descritte nei romanzetti rosa. 
 
Non sono mai stata fidanzata seriamente, non ho mai detto ‘ti amo’, mentre la maggior parte delle mie amiche si, e questa cosa mi fa sentire un po quella diversa. 
 
Oggi incomincia la scuola e sono agitatissima, compagni nuovi, professori nuovi, scuola nuova, e pensate che nella scuola dove mi hanno iscritto i miei genitori, bisogna anche indossare l’uniforme.
 
Da una parte è una cosa positiva, ti alzi alla mattina e non hai il problema di scegliere i vestiti però secondo è anche attraverso i vestiti che esprimi il tuo essere, e di sicuro attraverso le uniformi è impossibile. 
 
Almeno l’uniforme è carina: camicia bianca, gonna blu , e golf blu.
 
 Scesi per la colazione e trovai mio fratello già pronto che si stava mangiando una brioche con la nutella. 
 
-Eli, ma non sei ancora pronta? Guarda che se non ti muovi, a scuola ci vai da sola – mi disse Luca, per niente preoccupato per la giornata che ci aspettava.
 
Luca è davvero un bel ragazzo, occhi verdi, capelli neri, alto e un fisico da giocatore di calcio.
 
Il calcio è la sua più grande passione; la prima partita che vide fu a 5 anni, e da lì si innamorò di questo sport. 
 
La sua squadra del cuore è il Milan, anche la mia, ma io non sono una fan sfegatata come lui.
 
-Lo so, sono in ritardo. Ma in 10 minuti sarò pronta, lo prometto.- dissi io, con poca convinzione.
 
Mi preparai in 10 minuti esatti, strano ma vero.
 
La fermata dell’autobus che ci portava a scuola era proprio dall’altra parte della strada.
 
L’autobus passò subito e in men che non si dica arrivammo a scuola.
 
Io e Luca ci guardammo l’un l’altro sorpresi.
 
Davanti a noi c’era  una struttura gigantesca, dotata di biblioteca, piscina, campo da calcio, basket, e vari laboratori. Era una scuola privata, del tutto diversa da quella a cui eravamo abituati noi a Milano.
 
Il giardino era immenso, e in mezzo ad esso era posizionata una bellissima fontana.
 
Entrammo all’interno della scuola, e andammo in segreteria, dove ci aspettava una signora sulla quarantina che ci accompagnò nelle nostre nuove classi.
 
Accompagnò per primo mio fratello, che con fare tranquillo e del tutto disinvolto entrò in classe.
 
La mia nuova classe era nell’atrio opposto, al secondo piano. Mi fece entrare in classe, dove 25 occhi mi fissavano...

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Capitolo 2
*** A scuola ***


A Scuola


La professoressa che era in classe era giovane, avrà avuto circa 30 anni, mi accolse con un sorriso enorme.
-Lei è Elisa, la vostra nuova compagna di classe. E’ italiana quindi cercate, e cercheremo anche noi prof di parlare lentamente, in modo che capisca senza problemi- disse la prof  rivolgendosi alla classe; poi si girò verso di me e mi invitò ad accomodarmi vicino a una ragazza, all’ultimo banco.
La mia nuova compagna di banco sembrava simpatica : corporatura media, capelli lunghi castano chiaro e boccolosi, occhi color cioccolato e un sorrisone stampato sulla faccia.
-Ciao, io sono Camila, ma chiamami pure Cami.Se hai bisogno di qualcosa, di qualunque cosa, chiedi a me.- disse subito la ragazza affianco a me.
- Piacere, Elisa. Grazie mille, sei davvero gentile –dissi io con fare eccessivamente timido.
-Ti va se dopo ti mostro la scuola? Sai è davvero immensa, frequento questa scuola da tre anni e riesco ancora a perdermi.- disse non smettendo di sorridermi. Voleva assolutamente mettermi a mio agio, e ci stava riuscendo.
Annuì, felice della sua proposta, perché avevo proprio bisogno di una guida alla scoperta di quell’edificio maestoso.


Fortunatamente le lezioni mattutine terminarono in fretta, ci fu solo una pausa di dieci minuti verso le 11. In quei dieci minuti  fui “assalita” dalle domande delle mie nuove compagne di classe. Erano tutte abbastanza simpatiche e socievoli, per fortuna.
I ragazzi invece erano usciti tutti dalla classe, per passare l’intervallo chissà dove..
Alle 13.30 Camila mi portò verso la mensa, e lì vidi mio fratello. Sembrava molto a suo agio,e si era già fatto dei nuovi amici, dato che scherzava e rideva con tre ragazzi, seduti al primo tavolo, sulla sinistra.
Mi avvicinai al suo tavolo, con Camila al seguito.
-Hola Luca. Tutto bene?-dissi scrutando di sottecchi i suoi amici. Erano carini, molto carini, come d’altronde quasi tutti gli spagnoli.
- Elii, si tutto benissimo.Tu? Alle 15.30 ti aspetto fuori da scuola, accanto alla fontana.- mi disse mio fratello con entusiasmo.
- Si tutto ok. Allora a dopo Luca.-

Ci mettemmo in fila per prendere il cibo.
Camila era rimasta affianco a me, senza aprire bocca. Aveva un espressione strana disegnata sul volto quando a un certo punto mi chiese – Quel ragazzo che hai salutato prima, è il tuo fidanzato?-
La guardai bene, era arrossita. –No, quello è mio fratello, ed è single.Tutto tuo!-
- Ma era solo per chiedere. Cosa vai a pensare? Si è molto carino, e sembra anche simpatico però..però no, non me ne importa nulla dei ragazzi, come a loro non importa nulla di me.
Non potrei mai interessargli..
-Cami, non dire queste cose, sei una bella ragazza, e anche se praticamente non ti conosco, mi sembri una tipa ok-
Mi sorrise grata e dopo aver mangiato, mi portò a vedere tutta la scuola.
Alle 15.30 mi trovai fuori con mio fratello e tornammo a casa in pullman.
Arrivati a casa, mia madre e mio padre ci comunicarono che quella sera mangiavamo in un ristorante lì vicino.
Ci chiesero come fosse andata andata a scuola, e prima  io, poi Luca , gli raccontammo tutta la nostra giornata.

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