I Guerrieri non provano amore

di austino il meloncino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una strana presenza ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2... ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3... ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Settembre, 19:10

Un ragazzo, sdraiato nella polvere dell arena, respirava affannosamente. Non era facile lottare contro il più forte aspirante Guerriero. Un ragazzo coi capelli neri gli porse la mano.

<< Non sarai già stanco vero?>> gli chiese.

<< Non te lo dico, Jake...>> venne interrotto da un uomo poco più grande di loro.

<< Ragazzi, andate a cambiarvi per oggi vi siete allenati abbastanza- fece un espressione sconvolta- mia moglie mi aspetta...>> I ragazzi scoppiarono a ridere ma, non andarono subito negli spogliatoi. Fecero un giro per l'arena come se non l'avessero mai vista, quando il ragazzo con i capelli neri parlò:

<< Vado a fare un giro >>

l'altro ragazzo pensò fosse il caso di fermarlo ma, conoscendolo andò a cambiarsi senza dire una parola.

Jake prese la via più lunga, nonostante l'arena fosse collegata alla villa, dove vivevano, decise di non passare per casa non avrebbe resistito e la stupida figlia illegittima del Capitano non l'avrebbe passata liscia se non l'avesse fatto uscire.

Il sole non era ancora calato, sebbene fossero le sette di sera passate, le giornate d'estate si sentivano ancora. Il ragazzo camminò a lungo senza incontrare nessuno, un bene pensò, fino alla casa del fornaio dove la figlia stava seduta alla veranda a ricamare però riuscì ad accorgersi di lui.

<< Salve Jake, come state oggi?>> Chiese dolcemente.

<< Non sono affari vostri>> rispose il ragazzo bruscamente, tornando a camminare.

Ormai era nelle vicinanze di un canale e quindi anche della villa quando notò un forte bagliore.
 



 Ecco una nuova storia buttata giù di tutto pugno un po' di tempo fa... Spero vi piaccia magari recensite così posso capire se vi piace.

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Capitolo 2
*** Una strana presenza ***


Settembre, 16:15

Seduta al suo banco non prestava attenzione alla spiegazione del professore. Stava pensando al libro che venti minuti più tardi avrebbe ricevuto dalla signora Frenkie. "Parla di una ragazza straordinaria, ti piacerà" così le aveva detto ed Emily non riusciva a smettere di pensarci.

<< Nel 1878 Edison inventò la prima lampadina, inventando così la luce elttrica... Signorina Stone.... Signorina Stone... Amelia Stone!>> gridò il professore.

<< Si? Mi dica.>> disse riemergendo dai suoi pensieri.

<< Potrebbe ripetere quello che ho appena detto?>> Emily fece una faccia confusa poi parlò.

<< Be', ha detto il mio nome ma, non intendeva di sicuro questo, il resto non l'ho sentito. Mi dispiace, signor Riley.>> La classe scoppiò a ridere, la ragazza non sembrava per niente imbarazzata. << Cosa è successo nel 1878?>> Il professore formulò la domanda agli alunni cercando di far sembrare Emily stupida agli occhi degli altri ma, fu lei l'unica a rispondere.

<< Thomas Alva Edison inventò la prima lampadina... e la corrente elettrica>> aggiunse un secondo prima che suonò la campanella, lasciando il signor Riley a bocca aperta. Stava andando verso la porta le mancavano pochi passi ma, qualcuno la bloccò: era il bullo della scuola.

<< Dove stai andando Stone?>> chiese ad Emily << Sai, a scuola ci vieni poco e così pensavo che potevamo divertirci un po' con te>> Emily fece un espressione divertita, poi guardando il ragazzo in faccia rispose: << Emh... Si. Sarebbe bello peccato che la tua mammina stia venendo a prenderti Zack...>> Indicò una signora che stava entrando dalla porta e Zack, sconvolto, se ne andò con la signora. I suoi amici guardarono Emily con ammirazione.

<< Tu... sei forte!>> Esclamò uno.

<< Vuoi venire a prendere un gelato con noi?>> le chiese un altro.

<< No... scusate ma devo proprio andare>> Uscì di corsa da scuola, un uomo in giacca e cravatta l'aspettava vicino all'uscita ma lei lo ignorò e si mise a correre. Corse più veloce che potè, sentiva che la stavano seguendo il suo udito era perfetto, si infilò in un vicolo dove prese il cellulare e notò l'ora erano le 17:00!

"Maledizione... Devo seminarli..." pensò passando per la stradina, un forte odore di acqua salmastra la penetrò, sapeva di essere quasi arrivata le bastava girare l'angolo. La porta era aperta, Emily si precipitò dentro era in ritardo, ora la signora Frenkie non le avrebbe dato il libro, così pensava mentre saliva le scale ma la stanza era ancora vuota solo la direttrice era seduta alla sua scrivania. La ragazza, stanca per la corsa posò la borsa per terra e andò alla finestra dalla quale si riusciva a vedere il canale che, a Emily piaceva tanto. La direttrice si alzò, prese un libro che teneva nella libreria e lo porse alla ragazza ancora girata.

<< Mary Tempesta, Alain Surget.>> sussurò << dev'essere stupendo...>> Delle voci di ragazze entrarono dalla porta insieme alle loro proprietarie, Emily si affrettò a mettere via il libro.

<< Pronte per la lezione di canto?>> chiese la direttrice. Un " si " generale si alzò nella stanza.

Jake oltrepassò il cancello della Villa non era molto felice di essere tornato a casa ma, qualcosa aveva attirato la sua attenzione: aveva visto una luce molto forte provenire dalla Villa. Qualcosa, c'era qualcosa nel giardino. Una ragazza. Era sdraiata, sembrava stesse dormendo, Jake la raccolse e con la grazia di un elefante la portò in casa.

<< Davvero carina, non trovi?>> chiese il Capitano a Jake.

<< Mmmh... Non saprei, ma piuttosto perchè era nel nostro giardino?>>

<< Potrete chiederlo a lei quando si sveglierà.>> Rispose il ragazzo di prima.

<< Max!- esclamò Jake- non dovresti piombarci così alle spalle>>

Il Capitano fece un cenno a Max e uscirono dalla stanza lasciando l'asprirante Guerriero con la ragazza svenuta.

Dei cigolii provenivano dal letto, un respiro affannoso e un lieve sussurro.

<< Dove... Cosa mi è successo?>> Jake sussultò a sentire quella voce così sottile e bella.

<< Non lo so, Vi ho trovata svenuta nel nostro giardino>>

<< Dove sono... e tu chi sei?>> Continuò lei.

<< Sono Jake, siete alla Villa dei Guerrieri, noi siamo il clan delle Stelle ma, piuttosto chi siete Voi!>> Emily si sedette sul letto e volse lo sguardo verso la finestra, qualcosa in quel posto le era familiare.

<< Voi chi? Qui ci siamo solo noi... Comunque io mi chiamo Emily. Che giorno è oggi?>>

<< 12 settembre 1878>>

La ragazza si alzò di scatto, si avvicinò alla finestra e, con sua enorme sorpresa, ci vide il canale proprio come alla Villa del Canto! "No non è possibile... 1878... il canale... eppure io..."

La ragazza si sedette per terra pensierosa, guardò la stanza e poi notò un fagotto nero in un angolo: la sua borsa! La raggiunse prese un libro e iniziò a sfogliarlo.

" Storia... non mi è mai piaciuta..." Trovò la parte sui Guerrieri.

<< Guerrieri... Gruppo di combattenti guidati da un capitano e comandato a sua volta da un Capomastro che giuda i diversi clan... Non dice niente su di te... No, un momento qui parla di un certo Jake Frenkie e di una Emily Stone! Incredibile...>>

<< Io sono in quel libro..? Chi siete una strega?>>

<< No! Io vengo dal futuro!>> esclamò la ragazza lasciando Jake a bocca aperta.

<< Non prendetemi in giro!>> esclamò a sua volta il ragazzo.

<< Non mento... Jake giusto?>> il raggazzo annuì mentre entrava il Capitano.

<< Bene vi siete svegliata, signorina?>>

<< Emily, solo Emily>>

<< Benissimo, la cena è pronta indossate pure questo vestito... Mi sembra un poco più appropriato>> Emily guardò l'abito mentre il Capitano usciva dalla stanza Jake la guardò e andò a chiamare qualcuno.

 


 Ecco che rompo di nuovo! Allora vi piace la storia? Spero di sì ;) Per il momento non è niente di eccezionale...
Be' non ho molto da dire quindi grazie se la leggete e grazie se recensite...

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Capitolo 3
*** Capitolo 2... ***


Capitolo 2...

Una ragazza, di più o meno l'età di Emily, entrò nella stanza.

<< Il signor Frenkie ha detto che avete bisogno per l'abito.>>

<< Oh grazie mille...>>

<< Clarisse...>> la raggazza l'aiutò a vestirsi ed infine l'accompagnò in sala da pranzo, Emily faceva fatica a camminare con quell'abito e le scarpe che le avevano dato erano scomodo per questo le aveva sostituite con le sue Converse rosse. Si sedette dove indicatole, proprio di fronte a Jake.

<< Buona sera e buon appetito>> disse il Capitano << Oh, che stupida dimenticanza! Signorina Emily io sono il Capitano, ma potete chiamarmi pure Josh>> in quel momento la porta si aprì ed entrò una ragazza che si diresse subito dov'era seduta Emily.

<< E questa chi è? Perchè è seduta al mio posto?>> chiese

<< Figlia, lei è Emily e poi voi dovete mangiare di là, nell'altro salone, come detto da vostra madre>> disse il Capitano.

<< Avete ragione, non è bello che una signora stia con degli assassini>> detto questo uscì dalla stanza.

<< Scusatela...>> mormorò Josh

<< Assassini... La prossima volta che lo dice giuro che divento veramente un assassino>> disse Jake

<< Jake! Abbiamo un'ospite!>> esclamò un ragazzo seduto affianco ad Emily << Scusate i sono Max>>

Emily che stava per sputare l'acqua si trattenne e strinse la mano al ragazzo

<< Potete anche darmi del tu...>> disse la ragazza convinta.

<< Oh, allora voi dovete fare altrettanto! Ma da dove venite?>> il Capitano era incuriosito.

<< Dal futuro>> disse Jake, questa volta Max sputò, veramente, l'acqua.

<< Cosa? Dimmi che non è vero... Emily?>>

<< A dir la verità, sì è la cosa più vera che io possa dire>>

<< Come ci sei arrivata qui?>>

<< Non lo so>> finirono di mangiare ed Emily si avventurò per la Villa, entrò in una stanza che non aveva mai visto nella Villa del Canto. C'erano diversi strumenti musicali, lei si diresse verso il pianoforte ed iniziò a suonare qualcosa, dei passi leggerissimi risuonarono alle sue spalle, si voltò.

<< Mi hai sentito?>> era Jake

<< Sì>>

<< Strano, di solito nessuno mi sente quando cammino>>

<< Io sì>> disse Emily secca, odiava essere interrotta mentre suonava.

<< Scusa, cosa suonavi?>> chiese veramente incuriosito.

<< Nulla di che una canzone di qualche anno fa... O che ci sarà tra qualche anno?>> Jake rise, Emily era veramente confusa.

<< Scusami vorrei andare a dormire... La mia stanza? E' quella di prima?>> Jake annuì e la lasciò andare con una strana sensazione.

Il mattino seguente Emily si alzò di buon' ora e facendo un giro per la villa capitò nell'arena dove Jake e Max si stavano allenando, li raggiunse, indossava di nuovo i suoi Jeans.

<< Buongiorno>> disse schivando un calcio di Jake

<< E' pericoloso non dovresti stare qui>> disse Max

<< Può fare quello che vuole>> disse Jake

<< Allora posso allenarmi con voi?>>

<< Non mi sembra adeguato!>> esclamò Jake ma Emily gli tirò un calcio e lui barcollò

<< Allora è questo che vuoi?>> disse tirandole un pugno, lottarono tutti e tre fino a quando Josh venne a chiamarli e si stupì di vedere Jake con un occhio nero.

<< Chi è stato, Max?>> chiese subito.

<< No. Emily>> disse Max, il Capitano la guardò poi le sorrise.

<< Vorresti diventare un Guerriero?>> Emily annuì convinta, tutti nell'arena erano sorpresi.

<< Che c'è?>> chiese.

<< Nulla è solo che è strano... Insomma sei una signorina.>> Max era molto gentile.

<< Sì, lo credo!>> Josh iniziò a mostrare le mosse principali ad Emily poi la portò nell'armeria.

<< Che armi ti piacciono?>> le chiese

<< Be'... Il pugnale direi>>

<< Semplice, ma efficace!>> Josh sembrava felice della sua nuova allieva. << Però c'è un problema, tu da adesso sei mia allievavero, ma il Capomastro non deve saperlo>>

<< Come mai?>>

<< La figlia era una Guerriera ed è stata uccisa in battaglia, non vuole che le ragazze diventino quello che lei era, dice che è irrispettoso nei suoi confronti>>

<< Allora io non glielo dirò>> disse convinta, Clarisse entrò in armeria e annunciò una visita.

<< Signor Capitano, il Capomastro è venuto a trovarvi...>> ecco spiegato il motivo di quella insulita lontanaza che usava nel parlare.

<< Fatelo accomodare pure in salotto ed aiutate Emily a cambiarsi>> disse dolcemente e si avviò dal capomastro.

Emily non riusciva a capire era tutto cambiato, l'aria tranquilla e amichevole che c'era alla Villa con l'arrivo del capomastro cambiò bruscamente come se fosse tempo di guerra. Clarisse le strinse il corsetto ( o busto) ed Emily emisi un verso di dolore.

<< Scusa, non sei abituata>> e lo allargò un pochino. Le mise anche le altre vesti e poi il corpetto. Emily raggiunse la sala da pranzo e, dopo essersi presentata al Capomastro, si accomodò al suo posto.

<< Signorina, molto lieto... Voi siete?>>

<< Emily è una mia lontana parente, nevvero?>> disse il Capitano.

<< Avete ragione>> acconsentì Emily.

<< Buon appetito>> finì Josh quando Clarisse portò il primo vassoio. Dopo la cena il Capomastro e Josh si accomodarono nel salottino privato del Capitano.

<< Non mi piace. Il Capomastro nasconde qualcosa... Max andiamo!>> disse Jake, Emily era incuriosita da quel comportamento e quindi li seguì. Entrarono nella piccolo stanza a fianco del salottino e Jake con uno strano strumento riuscì a far ascoltare a tutti la conversazione.

<< Sono lieto che quella ragazza sia solo una vostra parente, non vorrei fosse un'allieva>>

<< Figuratevi! Un'allieva, no non credo nemmeno sia capace di uccidere un insetto>>

<< E l'occhio nero del signor Frenkie? E' stato forse il signor Jones?>> chiese incuriosito il Capomastro

<< Sì, il signor Jones è molto migliorato...>> mentii

<< Comunque ora basta parlare di sciocchezze. Sono qui per chiedere la vostra alleanza Josh. Voi siete uno dei più grandi Guerrieri di tutti i tempi e la guerra, si sa, è vicina. Il clan del Sole non ci metterà poco ad arrivare e saremo spacciati.>>

<< Mi dispiace Capomastro, ma non posso accettare la vostra proposta, poco tempo fa un uomo del clan della Luna, del vostro clan, ha attaccato Jake e per questo io mi tiro fuori, avete infranto il codice.>>

<< Avete ragione, perdonate quell'uomo e se non volete accettare la mia proposta resteremo lo stesso amici e i vostri allievi potranno lo stesso prendere la Carta insieme agli altri.>> disse alzandosi

<< Vi ringrazio e scusate.>>

La porta del salottino si aprì e i ragazzi si fecero trovare all'entrata pronti a salutare, s'inchinarono poi Emily parlò.

<< Cos'è la Carta?>>
<< E' l'attestato che dimostra se un allievo è in grado di diventare Guerriero>> rispose Max

<< Ah... E il clan del Sole? E quello della Luna?>>

<< Il clan del Sole viene dalla regione del Nord, sono nostri nemici, ma anche alleati a volte mentre il clan della Luna è pericoloso è quello del Capomastro e dobbiamo stare molto attenti... Poco tempo fa ho quasi ucciso un membro.>> disse Jake fiero. Emily lo guardò poi trattenendo una sbadiglio si ritirò nella sua stanza. Le piaceva stare lì, ma voleva tornare a casa nel futuro, mai come in quel momento aveva rimpianto gli uomini di suo padre che la seguivano ovunque tra mille pensieri e qualche lacrima malinconica si addormentò.

Jake stava rannicchiato su un gradino dell'arena, il sole non era ancora sorto, ma già erano pronti per l'allenamento. Max era andato a svegliare Emily. Dall'arrivo di quella ragazza tutto era cambiato, però Jake sapeva che Emily voleva tornare a casa, nel futuro, l'aveva sentita piangere la sera precedente. La ragazza entrò affiancata da Max con indosso degli strani pantaloni e le solite scarpe, raggiunse Jake sulle tribune.

<< Che fai qui?>> chiese al ragazzo.

<< Pensavo e aspettavo... Tu?>>

<< Ho intenzione di finire il mio libro...>>

<< E l'allenamento?>>

<< Il Capitano ha detto che prima doveva dirci qualcosa e di osservare te e Max>> il ragazzo rimase seduto accanto a Emily anche quando il Capitano fece il suo ingresso nell'arena.

<< Oh bene siete già tutti qui, Max siediti con loro.- raggiunse i ragazzi e si sedette- Emily dove hai imparato a combattere?>> Emily rimase sorpresa poi iniziò a raccontare.

<< Studio arti marziali da quando avevo sei anni. Mio nonno era un Sensei e avrebbe voluto che mio padre lo diventasse però lui ora è un imprenditore e quando sono nata ha deciso che io avrei seguito le orme del nonno... Nemmeno i miei fratelli hanno voluto fare karate.>>

<< Bene, allora adesso Jake e Max ti faranno vedere il loro addestramento e poi inizierai anche tu va bene?>> Emily annuì. I ragazzi scesero nel campo e come ogni giorno iniziarono la loro 'danza'.
 


Ecco la mia pazza storia e il suo secondo capitolo! Ricapitolando: Emily è una ragazza del nostro secolo e per qualche strano motivo si ritrova nel passato dove conosce Jake, ragazzo abbastanza scorbutico, Max, molto dolce e simpatico, e Josh il Capitano. Inizia ad allenarsi come Guerriera. E be' è tutto per ora.
Continuate a seguirmi e dite pure cosa ne pensate.
Nana

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3... ***


Capitolo 3...

Emily era incantata, quando Josh la chiamò non tardò un secondo e si unì anche lei a ' danzare'.

<< Tutto bene? Sei stanca?>> chiese Max

<< No, per niente sto benissimo!>>

<< Meglio così perchè l'allenamento non è finito>> disse Jake freddo, non gli piaceva il modo in cui Max parlava ad Emily, era troppo gentile. Scosse la testa come se così facendo tutti i pensieri su Emily uscissero dalla sua mente. Si recò negli spogliatoi.

Emily era andata a recuperare il suo libro che aveva abbandonato sugli spalti. Jake, uscito dagli spogliatoi, camminava a passo svelto verso l'uscita dell'arena. Emily curiosa lo seguì.

<< Dove vai?>> chiese, Jake non si era accorto di lei

<< Non ti riguarda>>

<< Sì, ma sono curiosa>>

<< Non bisogna mai essere curiosi per vivere una vita lunga>>

<< Tanto non la vivrei comunque...>> Jake si fece rigido con quelle parole si voltò e prese le mani di Emily.

<< Che stai dicendo?>>

<< Nulla nulla>>

<< No, hai detto che non vivresti lo stesso una vita lunga. Perchè?>>

<< Questi sono affari che non ti riguardano>> disse lei liberandosi dalla presa di Jake.

Il ragazzo riprese a camminare, Emily si sentiva oppressa da un peso enorme aveva detto troppo.

Una ragazza seduta a ricamare alzò lo sguardo e sorrise a Jake.

<< Buongiorno! Come state oggi?>> chiese gentilmente.

<< Non sono affari vostri!>> rispose secco Jake. La ragazza abbassò lo sguardo, si era offesa.

<< Che maleducato! Non vedi che si è offesa?>>

<< Che si faccia gli affari suoi>>

<< Voleva essere gentile!>>

<< Scusate signorina- disse Emily avvicinandosi a lei- è davvero molto scorbutico. Comunque io sono Amelia e se c'è qualcosa chiamatemi pure e gliela farò pagare>> la ragazza sorrise.

<< Sono Vanessa, grazie>> Emily si allontanò e tornò da Jake.

<< Amelia?>>

<< Dillo a qualcuno e ti spezzo il braccio>> sorrise benevola.

<< Come mai Amelia?>>

<< Qualcuno vuole proprio restare con un braccio rotto?>> Jake ed Emily andavano veramente d'accordo. Jake scoppiò a ridere.

<< Va bene mi arrendo!>> disse

<< Bravo! Ma dove stiamo andando?>> chiese Emily curiosa.

<< Josh ha detto di cercare un mago>>

<< Un mago? Ancora? Non ne posso più di maghi>> disse non curante, Jake si fermò.

<< Hai già visto un mago per caso?>>

<< Sì, la nonna della mia migliore amica pratica la magia>>

<< E non può essere stata lei a mandarti qui?>>

<< Potrebbe... In effetti potrebbe veramente. Mi serve il cellulare.>>

<< Il che?>>

<< Oh lasciamo stare e cerchiamo questo mago>>

Entrarono in una casetta non molto spaziosa, Jake urlò il nome di qualcuno, un ragazzino esile e impacciato entrò nella stanza, guardò Emily e poi rivolse lo sguardo verso Jake.

<< Ditemi>> ignorando completamente la ragazza.

<< Sarebbe possibile mandare una persona nel futuro?>> il presunto mago fece un espressione buffa poi continuò

<< Solo che questa persona o è legata alla magia per qualche motivo o viene dal futuro>> Jake sorrise.

<< Bene, venite alla Villa con noi>> disse il ragazzino sparì nella stanza da cui era uscito e tornò poco dopo con un fagotto, fece uscire i due aspiranti Guerrieri e si avviò con loro alla villa.

<< Lieto di rivedervi Jake e voi siete?>>

<< Emily>> risposa concisa e convinta. Emily guardò quel ragazzo e notò una lieve somiglianza con Jake poi tolse quel pensiero dalla mente scuotendo ripetutamente il capo.

Arrivati alla villa Josh li accolse a braccia aperte.

<< Mark che piacere riavervi qui! E' sempre un piacere avre un familiare di un allievo come ospite>>

<< Mi dispiace rovinarvi il piacere ma sono qui in via ufficiale>>

<< Ah, siete qui per Emily>> Mark si voltò verso la ragazza che nel frattempo aveva afferrato il braccio di Jake.

<< Quindi voi venite dal futuro!>> esclamò in modo prepotente. Emily lasciò la presa sul braccio di Jake, il quale le afferrò velocemente la mano.

<< Voi venite dal futuro lo dici a tua sorella ok? Io sono Emily Stone e sono una ragazza normalissima!>> esclamò, si voltarono tutti a guardarla.

<< Stone è un cognome nobile>> disse Jake stringendole ancora la mano.

<< E mia sorella è morta>> aggiunse Mark con un velo di tristezza sia nella voce sia negli occhi.

<< Mi dispiace. Solo che è un modo di dire. Scusami>> Mark le sorrise.

<< Da che secolo venite?>> chiese, nessuno glielo aveva ancora chiesto.

<< Primo datemi pure del tu, secondo sono del ventunesimo secolo>> il ragazzo sorrise ancora.

<< Bene allora anche tu sei pregata di darmi del tu poi vieni più o meno dal 2000?>>

<< Esatto! 2011 per esattezza>>

<< Forte!>> esclamò Jake.

<< Jake...>> tossicchiò Mark, lui lo guardò poi notando che ancora stringeva la mano di Emily la lasciò all'istante facendo fare un balzo al suo cuore.

<< Be' venite non possiamo parlare qui all'ingresso>> il Capitano li condusse nella sala da pranzo dove Clarisse stava servando la colazione.

Si accomodarono, ognuno al posto assegnatogli. Emily affamata per via dell'allenamento finì tutto in pochi minuti, tutti la guardavano e lei come suo solito l'ignorava.

Una ragazza fece irruzione nella stanza, la stessa della sera precedenti.

<< Padre! Mamma non vuole comprarmi un abito nuovo!>> esclamò gettandosi nelle braccia del Capitano, Emily la guardò poi spostò lo sguardo sul piatto di Max che, ancora, era pieno.

<< E io che devo farci?>> chiese Josh

<< Dirle di comprarmelo!>>

<< Vattelo a comprare da sola e non scassare>> esclamò infine Emily.

<< Come? Potete ripetere?>>

<< Emh sì. Ho detto di muovere quel cu... Di andare da sola a comprarti quel ca...rinissimo abito>> risero tutti guardando l'espressione sconvolta di quella ragazzina.

<< Cristine, ora andate di là>> ordinò Josh. Non appena la ragazza fu uscita scoppiò in una risata rumorosa.

<< Josh perdonami, ma non sopporto comportamenti di quel genere.>>

<< Tranquilla Emily, hai fatto davvero bene>>

<< Già, concordo avrei voluto farlo io>> mugugnò Jake dalla sua sedia. Finita la cena Emily si recò nella sala musica e si sedette al pianoforte, iniziò a suonare e canticchiare le parole.

<< Sei davvero brava>> disse qualcuno alle sue spalla, riconobbe subito la voce. Jake. Si voltò, lei le si sedette accanto.

<< Cos'è?>> domandò curioso.

<< This Is Me... >>

<< Non la conosco>> Emily scoppiò a ridere per la sua risposta.

<< Ovvio!>> risero entrambi.

Mark li osservava dalla porta, rimasta aperta per colpa di Jake, non capiva.

<< Bravo fratello,veramente, bravo>> mormorò nell'assuloto silenzio.


 


Allora, ecco il capitolo 3. Un po' diverso dagli altri e forse un po' il più importante per il momento perchè inizia a capirsi qualcosa :D  Veramente felice per chi mi segue e grazie a Giulpa che recensisce!
Oggi il commento è in verde, yessss! Esame orale be' fatto... Finalemte vacanze e quindi più tempo per scrivere!!
Ci vediamo al prossimo capitolo, 
Nana








 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4... ***


Capitolo 4...

<< Prima... Cioè quando eri nel futuro o a casa tua insomma, cosa facevi?>> chiese Jake.

<< Niente di che... Aspetta... Qualcuno ci sta spiando>>

<< Come lo sai?>>

<< Sento il suo respiro... Mark!>> chiamò la ragazza, il mago fuori dalla porta sobbalzò.

<< Sì?>>

<< Finito di spiarci?>>

<< Ma io non vi stavo spiando>>

<< E io sono la regina Elisabetta II>>

<< Come?>>

<< Niente... Ma prima hai detto qualcosa Mark, cos'era?>>

<< Niente d'importante>> disse guardando Jake, che lo squadrò malamente, Emily se ne accorse ma fece finta di nulla.

<< Bene, vado a dormire. 'Notte>> disse alzandosi e lasciando i due da soli, i suoi passi riecheggiarono silenziosi nella sala, era ormai giunta nel corridoio quando la voce di Jake la richiamò.

<< Emily, domattina allenamenti>> la ragazza annuì e tornò nella sua stanza, prese la borsa che era ancora per terra, ne prese il cellulare lo guardò insistentemente ma l'unica scritta era 'solo chiamate d'emergenza'

<< Fanculo! Niente telefono nel 1878! Perchè mi hanno mandata qui!? Quando vedo Cathy giuro che la uccido>> si lasciò cadere sul letto presa da una rabbia improvvisa, rabbia che mai aveva provato, si malediceva per quello.

 

<< E' impossibile! Sei qui da una settimana e ancora non hai scoperto nulla! Mark, io devo tornare a casa, devo... Devo...>> si rassegnò sedendosi.

<< Mi dispiace! Ho provato tutte le magie che conosco, ma nessuna sembra essere giusta>> tra lei e Mark c'era un litigio che durava da giorni.

<< Riprova! Cercane altre, insomma ci saranno dei libri con gli inantesimi no? Tipo Abra-Cadabra o anche Bididibodidibu... O che so Inimini o MaliaMagia! Ti prego Mark>> implorò infine.

<< Cosa?>>

<< Frasi dei film...>>

<< Cosa?>>

<< Muoviti!>> ordinò una voce alle loro spalle.

<< Jake>> mormorò Emily << Stai cercando di sbarazzarti di me?>>

Risero tutti e tre, Mark riprese a leggere su un altro libro, sfogliava le pagine velocemente come se sapesse che il contenuto non gli era utile, si soffermò su una pagina più tempo rispetto alle altre, poi voltò bruscamente la pagina.

<< Ci siamo! Questa potrebbe funzionare... è una pozione però. Emily mi dovrai aiutare.>>
<< Tutto quello che serve!>>

<< Mi serve: sabbia, timo, aghi di pino, saliva di cane, peli di mucca, qualche ingrediente magico, un qualcosa del tuo secolo e qualcosa della persona che ti ha mandato qui... Hai quello che ti ho chiesto?>>

Emily si alzò, corse nella sua stanza e prese la borsa, tornò nella stanza.

<< Allora qualcosa del futuro... il mio cellulare! Poi qualcosa di un parente del mago va bene lo stesso? - Mark annuì- Ho il bracciale di sua nipote. Il resto possiamo procurarcelo facilmente.>> Mark le sorrise.

<< Cos'è un cellulare?>> chiese Jake

<< Niente d'importante per te... Per me si, ma credo che papà me ne comprerà un altro>>

<< Va be' bella spiegazione>>

<< Scusa...>>

<< Ragazzi andate a cambiarvi che arrivano ospiti!>> esclamò la voce di Josh interrompendo Emily, scattarono tutti e tre sull'attenti.

<< Chi viene?>> chiese Jake scocciato.

<< Allievi stranieri... Su cambiatevi!>> ordinò alla fine.

Emily prese un abito rosso dal corsetto blu e con l'aiuto di Clarisse lo indossò, anche se non le piaceva doversi agghindare in quel modo, immancabili le sue Converse.

Josh li richiamò nell'atrio per accogliere gli ospiti.

Un ragazzo sorridente, dall'abbronzatura ramata e lo sguardo divertito, guardò Emily per diversi minuti poi lei lo punzecchiò.

<< Che avete? Mai visto una signora?>> tutti spostarono lo sguardo su di lei.

<< Sì, ma di solito sono molto più educate>> disse con un forte accento straniero.

<< Oh e vi stupisce che un' orfana parli in questo modo? Se è così siete pregato di volgere lo sguardo altrove>> il ragazzo sorrise malizioso, il Capitano decise di sorvolare quell'argomento in due settimane aveva imparato a conoscere il carattere di Emily, insomma non era una delle ragazze più docili della terra.

<< Orfana?>> mormorò Max al suo fianco.

<< Sì... Che avrei dovuto dire? Aspirante Guerriera?>> il ragazzo scosse la testa e seguì il Capitano nel giro della Villa per i nuovi arrivati.

 

<< Quanto si fermeranno?>> sbuffò la ragazza, buttandosi su di una delle comode poltrone del salotto.

<< All'incirca un mese>> disse Josh

<< Un mese? Non so se riuscirò a sopportare quel tizio... Ma aspetta! Significa che per un mese non potrò più allenarmi?>>

<< No certo che no! Tu sarai una mia allieva a tutti gli effetti, lo annuncierò al Capomastro al più presto. Sei formidabile, ma credo che per farti entrare dovrai superare prove molto complicate>>

<< Non importa! Emily è una ragazza forte!>> la difese Jake, Emily gli sorrise grata.

<< Bene! Ma se quelli avranno qualcosa da ridire gli spaccherò il cu...>>

<< Va bene Emily. Abbiamo capito>> disse Max, leggermente scosso per il suo modo di esprimersi. Emily si ritirò nella sua stanza prese un librò e si recò sugli spalti più alti dell'arena, il ragazzo che prima l'aveva addocchiata la vide e le si avvicinò.

<< Che leggete?>> chiese con il suo accento straniero.

<< Un libro?>> rispose Emily con un misto di stizza e di sarcasmo nella voce.

<< Si certo. Ma come s'intitola?>>

<< Non lo so, ne ho preso uno a caso.>>

<< Ah, siete davvero orfana?>> continuò.

<< Good heavens! Ma volete lasciarmi in pace? Nemmeno mi conosci!>> esclamò la ragazza fuori di sè.

<< Parli l'italiano?>>

<< Certo! Perchè?>>

<< Io sono Italiano!>> esclamò a sua volta il ragazzo. Jake dall'arena aveva notato quel ragazzo vicino ad Emily e la chiamò. Lei appena sentì il suo nome si alzò e raggiunse Jake, il quale le porse qualcosa di luccicante. Un pugnale d'allenamento. Emily sorrise e lo afferrò, il Capitano fece il suo ingresso.

<< Bene ragazzi tutti in fila.>> i ragazzi si riunirono e si disposero in linea retta davanti a Josh. << Perfetto. Loro sono i miei allievi: Max, Jake ed Emily.>> li presentò uno ad uno, al momento della ragazza si alzò un mormorio generale.

<< Cosa c'è Italiano, sei stupito?>> chiese lei.

<< Si, le ragazze dovrebbero fare le faccende di casa non i Guerrieri>>

<< Oh ma sta' zitto>> disse Jake scocciato da quel ragazzo.

<< Vedi? Deve pure difenderti!>>

<< Ma vaffanculo!>> urlò la ragazza saltandogli addosso accecata dalla rabbia. 


 


Eh si Emily è una ragazza molto fine!
Coooomunque che ve ne pare? Insomma l'Italiano bastardo ci voleva no? E Jake?
Sembra essere sia protettivo sia geloso nei confronti di Amelia...
E per chi non se lo ricordasse Amelia è il vero nome di Emily.
Quando l'Italiano chiede ad Emily se parla italiano è perche l'affermazione che io ho scritto in inglese lì sarebbe in Italiano dato che la storia è ambientata in America...
Va be' mio papà chiama.
Bye bye,

Nana.

Ps. Figo il verde!!! Ah e Grazie Giulpa per le recensioni...

      

 

  

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