Perché lo fai?Perché vuoi andartene?

di Amanda Castagna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 : Nuova vita. ***
Capitolo 2: *** Fallimento totale? ***
Capitolo 3: *** Un incontro un po' particolare ***
Capitolo 4: *** Verità nascoste ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 : Nuova vita. ***


-Mamma, finiscila. Sono grande e vaccinata, non ho bisogno di essere controllata tutto il tempo!- -Sarai anche “grande e vaccinata” come dici tu, ma stai facendo il passo più lungo della gamba. LONDRA, Amanda! Non è un paesino, non puoi prendere e trasferirti senza dire nulla a nessuno!- La voce di mia mamma risuonava nel telefono…era preoccupata, lo capivo benissimo. Ma cosa potevo farci? Avete presente quando senti di fare una cosa, e anche se sai che potresti pentirtene per tutta la vita non cambi idea e la fai lo stesso?Quando il tuo cuore ti ordina qualcosa e sai di non poter andargli contro?Ecco, il mio cuore mi aveva ORDINATO di partire. Di girare pagina, di conoscere gente nuova in un nuovo paese: LONDRA. -Mamma, starò bene..non ti preoccupare!-sussurravo al telefono. -Perché lo fai?Perché vuoi andartene? Andiamo, puoi risolvere tutto qua a casa, con i tuoi genitori. Con me, con le tue amiche, con papà, con Ludovico!- Ludovico.Quel nome mi perforò il cuore: principalmente era da lui che mi volevo allontanare. Da quel ragazzo a cui avevo dato tutta me stessa, quel ragazzo che mi aveva portato tre metri sopra al cielo..e poi mi aveva risbattuto sul cemento duro. Non volevo, volevo abbandonare tutto. Volevo lasciare quelle amiche che mi avevano abbandonato, quel padre che non mi è stato mai vicino e quella stupida città. Volevo andarmene, una volta per tutte. -Mamma, mi dispiace. Non cambio idea, sono già all’aereoporto che aspetto l’imbarco. Credimi, non è a causa tua, ti voglio bene e te ne vorrò sempre…ho solo bisogno di staccare. Sai quante cose sono successe in quest’ultimo periodo, sai quanto sono stata male. Voglio vivere la mia vita, voglio divertirmi e non pensare al domani. Spero che tu mi possa perdonare per tutto questo…ciao.- Senza sentire la sua risposta spensi il telefono. Da quel momento la mia vita cambiava. Anzi, ne iniziavo una nuova. In quell’aereoporto, in quella poltroncina dove mi ero seduta, dentro me. Si pregano i gentili passeggeri di avvicinarsi all’imbarco per Londra. La voce della signorina degli imbarchi entrò nella mia testa. Era arrivato il momento, ed io ero prontissima. Mi alzai, presi la mia valigia e mi avvicinai al banco : era strano, ma non mi ero accorta di quanta gente ci fosse in fila. Durante la chiamata un sacco di persone si erano aggiunte in quella sala d’aspetto, forse pronte anche loro a cambiar vita. -Biglietto e carta d’identità, prego!- La signorina si rivolse a me con un sorriso fintissimo. -Tenga! -le sorrisi, giusto per farla contenta. Se dovevo cominciare una nuova vita dovevo pur essere un pochino gentile,no? Mi incamminai per il corridoio che collegava gli imbarchi agli aerei. Il mio cuore batteva a mille. Piano piano salii le scalette e mi ritrovai sull’aereo. Diedi il mio biglietto all’hostes, presi posto nella fila assegnata e misi le cuffie. Dopo un po’ le hostes fecero vedere dove erano le uscite di sicurezza: le solite cose che loro fanno senza voglia e i passeggeri non le cagano di uno sguardo.Io invece le osservai con finto interesse…ora che ci penso, ero veramente gentile quel giorno. L’aereo cominciò a muoversi nella pista e decollò. Nello stesso momento in cui ci sollevavamo nel cielo, le mie cuffie cantavano : “E’un peccato per quelle promesse , oneste ma grosse , ci si sceglie per farselo un po’ in compagnia questo viaggio in cui non si ripassa dal via!”. Sorrisi. Liga c’aveva proprio azzeccato.

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Capitolo 2
*** Fallimento totale? ***


<< Signorina, mi dispiace disturbarla, ma stiamo per atterrare. >> Una di quelle hostes troppo truccate e con acconciature elaborate mi si avvicinò per avvertirmi. Avevo dormito per tutta la durata del viaggio. Presi il cellulare dalla tasca preoccupata dalle chiamate senza risposta,ma lo riposai in tasca : << Nuova vita,Amy, ti ricordi? >> dissi tra me e me e feci un bel respiro profondo guardando dal finestrino dell'aereo. Atterrammo all'aereoporto di Londra. Assonnata presi la mia valigia e , svolte tutte le pratiche e uscita all'aria aperta, accesi il telefono. Non volevo farlo, perchè così avrei riattivato i collegamenti indesiderati, ma dovevo chiamare Alexander : era da lui che avrei dormito durante il mio «soggiorno a lungo termine». << Alex...sono Amy.> risposi timidamente al telefono. << AMY! Finalmente, pensavo di averti persa nel cielo. Dieci minuti e arrivo, ho appena rimorchiato un Francese al bar e devo ottenere il suo numero di telefono! >> << Tranquillo, ti aspetto qua! A dopo. >> sorrisi e attaccai. Alexander era uno dei miei migliori amici. Un londinese alto, biondo, bellissimo e totalmente gay. Ci conoscemmo due anni fa attraverso amici di amici e da allora siamo diventati come culo e camicia. Quando ha saputo che volevo cambiare vita si è subito offerto per ospitarmi. «Diventeremo come quelle di Sex and the City, ma in versione Londinese!» aveva detto. Mi lasciai trascinare dai pensieri, quando il telefono cominciò a squillare. << Pronto? >> << Torna immediatamente qua. >> mio padre... merda. << Papà, non mi convinci. Ho preso una decisione e non torno indietro. >> << Invece tu torni e anche subito. Facile scappare ,eh? I codardi scappano. I coraggiosi affrontano le situazioni difficili della vita. >> mi si gelò il sangue nelle vene. << C-cosa vorresti dire? >> << Dico che tocca a te scegliere da che parte vuoi stare, che persona essere. Vuoi essere una codarda o una coraggiosa? >> << Voglio solo essere felice,papà. E lì non ero felice... >> le lacrime cominciarono a scendere. << Tutte stronzate. Tu te ne sei andata perchè avevi paura. Paura di non riuscire a combinare nulla qua. Ma sai, i falliti rimangono falliti anche quando cambiano città. Cosa andrai a fare adesso? Lavorerai in un bar?L'università? Cosa farai ?Come ti guadagnerai da vivere? >> <> ormai le lacrime si erano trasformate in pianto a dirotto. <> Mi sedetti a terra, sconsolata e disperata : cosa avevo fatto di male? Perchè la mia vita era un disastro totale? Le lacrime continuavano a scendere, ed io non avevo la forza per fermarle. Forse mi aveva messa davanti alla realtà, forse era davvero un'idea sbagliata cercare fortuna in un altro paese... << Bimba! Eccomi qua, bello come non mai e con il numero del Francese. Sai come si chiama? Pier. Proprio francese,eh! Tu invec... tesoro, perchè stai piangendo? >> Alexander mi si avvicinò preoccupato, ma io non volevo rovinargli il momento e così mi alzai, mi asciugai le lacrime con la manica della felpa e tentai di fargli un sorriso : << Alex! Tranquillo non ho nulla. Sempre il solito rimorchiatore,eh! Ora punti ai francesi...hai allargato i tuoi orizzonti! >> lo abbracciai forte : era tutto quello di cui avevo bisogno. << Per chi mi hai preso,Amy?! Intanto stasera sei invitata ad una festa. >> << Una festa? Non sono a Londra neanche da due ore e sono già invitata ad una festa? >> << Sì, è il compleanno del Francesino e mi ha invitato. Così ho pensato che potessi venire con me...magari ci sono dei ragazzi carini,disponibili... >> << Alex, sembri mia nonna che cerca di trovarmi un ragazzo tra le amiche in Chiesa. Davvero, stasera non ho voglia. Tu vai, io rimango un po' a casa se non ti dispiace >> non ero dell'umore per una festa. Volevo mangiare, farmi una doccia e andare a dormire. << Tesoro, certo. Vieni dammi la valigia che la mettiamo in macchina e andiamo a casa. >> Ci avvicinammo alla sua macchina, lui posò la valigia dietro ed io mi sistemai nel posto davanti. Appena chiusa la portiera si girò verso di me : << Amy, non è che ti scoccia se stasera vado alla festa?Magari possiamo rimanere a casa con la nutella a vedere «Via col vento»... >> << Alex, divertiti e vai a quella festa. So badare a me stessa >> gli strinsi la mano affettuosamente e cominciai a guardare fuori dal finestrino. Ero affascinata da quella città. Londra era così...bella. Feci un sorriso amaro pensando alla discussione con mio padre : chissà se sarei stata anche a Londra una fallita come mi aveva definito lui. Ero affascinata da quella città. Londra era così...bella. Feci un sorriso amaro pensando alla discussione con mio padre : chissà se sarei stata anche a Londra una fallita come mi aveva definito lui.

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Capitolo 3
*** Un incontro un po' particolare ***


* Ridge, fui costretta ad abbandonare la mia famiglia! Non odiarmi ... * La televisione emanava un insieme di parole che riempivano le stanze vuote della casa. Maglietta extra large, Nutella e tv spazzatura : serata perfetta. Guardai l'orologio : Le una di notte. Mi immaginavo Alex che ballava con il Francese rimorchiato oggi. Mi venne da ridere, lui era sempre stato più bravo di me con i ragazzi. L'unico ragazzo SERIO che avevo avuto nella mia vita era...Ludovico. No, non volevo pensarci così bloccai i pensieri e mi concentrai sulla tv. Pubblicità. Mi alzai per prendere una Coca-Cola , ma dalla finestra sentii un baccano assurdo. << Teessoro..aha..guarda chi ti ho portato? Pieer! AHAHAH >> Alex urlava dalla strada di fronte. Avevo capito che era ubriaco, ma non potevo immaginare quanto finché non tirai la testa fuori dalla finestra : aveva un paio di occhiali da sole rosa poggiati sulla testa, una collanina di caramelle e Pier, il francese, in braccio. Corsi subito fuori e li portai entrambi in casa. Li appoggiai sul divano e mi rivolsi ad Alex: <> ero infuriata. << Tesoro, non ti arrabbiare... la festa e..era un moortorio.. così abbiiamo volutoo aniimarlaa un poo' ! AHAAHAH >> era inutile parlarci, era ubriaco fradicio. Aspettai che si addormentassero sul divano, poi andai in camera a prendere cuscini e coperte : non sarei riuscita a trasportarli in camera da letto. Appena sistemai il divano decentemente, il cellulare di Pier squillò. Non sapevo se rispondere o no, ma optai per rispondere : magari lo stavano cercando. << Pier dove cazzo sei? Ti stiamo cercando da tre ore! >> la voce di un ragazzo mi invase le orecchie. << Ehm..non sono Pier, sono un'amica di uno che era alla festa. Sono qui a casa... stanno dormendo e sono ubriachi.. >> non mi piaceva parlare con gli estranei, soprattutto quando urlavano. <> il ragazzo abbassò il tono di voce << Senti, possiamo venirlo a prendere? >> << Certo, ti do l'indirizzo >> appena date le informazioni, chiusi la chiamata e aspettai che arrivassero. Dopo cira dieci minuti il campanello suonò e io andai ad aprire la porta : davanti a me si presentarono cinque ragazzi . << Ciao..sono quello con cui hai parlato al telefono.. >> uno di loro si avvicinò per stringermi la mano : era alto, con i capelli scuri e gli occhi di un incredibile marrone. Rimasi a bocca aperta...era di una straordinaria bellezza. <> il ragazzo sorrise indicando gli altri. << Piacere..Amanda >> strinsi la mano a tutti e cinque e li guidai in salotto. << Bhè...sono in queste condizioni... >> indicai Alex e Pier con un piccolo sorriso sulle labbra. << Oh..Pier, svegliati,dai! Andiamo sù! >> uno dei ragazzi cominciò a scuotere Pier per farlo svegliare,ma senza risultati. << Perfetto. E adesso cosa facciamo? Siamo rimasti fuori casa e solo lui sa dove sono le chiavi di casa >> disse il ricciolino tra i cinque. << Se volete potete rimanere qua fino a che non si svegliano. Non è casa mia, ma non credo che Alex abbia qualcosa in contrario.. mangiate qualcosa, che ne so. >> proposi io. << Mangiare?Ovvio, grazie dell'offerta! >> disse il biondino. Tutti risero, ed io corsi in cucina a preparare qualcosa. Aprii il frigo e presi gli ingredienti cominciai a preparare qualcosa. << Possiamo guardare la televisione? >> urlarono dal salotto. << Sì certo ! >> risposi con un sorriso : mi sembravano simpatici. << Hai bisogno di una mano ? >> il ragazzo della telefonata entrò in cucina. << Eh ? Oh..ehm, non serve che ti disturbi! >> balbettai un po' imbarazzata. << Disturbo? Nah, mi fa piacere darti una mano. Mi devo far perdonare dopo la telefonata.. >> accennò lui con un sorriso avvicinandosi ai fornelli. << Ahahah, no tranquillo, capisco la situazione. Sto preparando la pasta alla carbonara, la conosci? >> << Ehm..se chiedi a Niall di sicuro, io non me ne intendo molto >> disse. << È un piatto italiano? >> << Sì, me la faceva sempre mia mamma prima di..ehm..trasferirmi qua >> dissi con un filo di voce. << Sei italiana? Da quanto tempo sei qua a Londra? >> << Da stamattina... non da molto >> sorrisi girando il sugo per la pasta. << Wow! Hai già fatto un giro per Londra ? È una città bellissima! >> mi sorrise. Aveva un sorriso veramente bellissimo. Uno di quelli che tolgono il fiato. << No, non ancora. Domani dovrei andare a fare un giro con Alex..se si riprende ovvio >> ridemmo entrambi. Era carino, ma non volevo darmi delle speranze inutili : io ero una banalissima ragazza. << È pronto? HO FAME ! >> urlò il biondo. <> urlai e mi voltai verso Zayn << Mi aiuti? >> gli porsi dei piatti e insieme apparecchiammo la tavola. << Allora? Zayn ci ha detto che sei italiana. Com'è l'Italia? >> mi chiese il ragazzo che si chiamava Liam, mentre mangiavamo. << Bhè..è bellissima.Piena di storia, di cultura... non so, è magica! >> sorrisi pensando al mio paese. << E perchè te ne sei andata? >> Mi domandò il ragazzo di nome Louis. << Bhè..per le persone che c'erano...ma non voglio annoiarvi con le mie storie >> gli occhi si stavano riempiendo di lacrime. Non volevo, così tirai sù con il naso e sorrisi togliendo i piatti >> << Mhm..dove sono? >> il francese balbettò qualcosa e si alzò. << OH FINALMENTE! Dobbiamo tornare a casa, prima che tu risvenga un'altra volta >> disse il ricciolino di nome Harry. << Oh, dì a Alex che voglio rivederlo. Ha perso la sim del telefono prima, tieni questo foglietto e daglielo! >> mi disse Pier porgendomi un foglietto: c'era il suo numero. Accompagnai i ragazzi alla porta : uscirono tutti tranne Zayn. << Bhè..se hai bisogno di un giro per Londra, io ci sono ! >> mi disse timidamente << Oh, grazie. Se dovesse succedere qualcosa al mio accompagnatore,tu sei il prossimo nella lista di guida turistica >> gli sorrisi. << Ovvio, ci conto! Tieni, è il mio numero. Magari..chiamai,ecco >> disse sorridendo timidamente e uscendo . Chiusi la porta, mi girai verso il divano e vidi Alex dormire angelicamente. Sorrisi. Per una volta, la televisione spazzatura era scesa al secondo posto nella classifica delle migliori serate.

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Capitolo 4
*** Verità nascoste ***


Mi svegliai con un odore buonissimo nelle narici. Caffè : ottimo! Mi alzai dal letto e arrivai in cucina : Alex, con un grembiulino a firoi, mi aveva preparato la colazione. Caffè, fette biscottate con la marmellata e un sacco di altre bontà...che pensiero carino! << A cosa dobbiamo tanta dolcezza? >> Domandai io sedendomi al tavolo. << Bhè..ieri mi sono comportato da idiota. Volevo farmi perdonare >> Alex sorrise timidamente portandomi il caffè. << Tesoro, non lo devi dire neanche per scherzo. Perdonare di cosa? È stata una bella serata..alla fine >> << BELLA SERATA? Qui una certa Amanda si è dimenticata di dirmi qualcosa. Raccontami adesso. >> disse lui sedendosi davanti a me. << Bhè...cinque ragazzi sono venuti a prendere il tuo amico e...uno mi è sembrato carino >> dissi indifferente versando lo zucchero nel caffè. << CINQUE RAGAZZI? E NON SAI NEANCHE CHI ERANO?! Pier è il cugino di Harry Styles... loro sono gli One Direction, tesoro. Mai sentiti? >> Mi disse sbalordito. << Oh, sì in Italia sono parecchio famosi,ma non li ho mai sentiti... >> era vero. Molto famosi, ma non avevo mai cercato nessuna loro canzone. << Tesoro, tu sei veramente incredibile! >> si alzò di scatto prendendo il computer e cercando una canzone su youtube. << Ascoltateli, non sono male! >> mi disse premendo il tasto play. La canzone si intitolava "What makes you beautiful " . Dopo pochi secondi mi ritrovai a sorridere e a battere le mani : non erano male. Canzone orecchiabile e carina. << E quale sarebbe quello che ti ha rubato il cuore? >> mi disse Alex sbattendo le ciglia. << Rubato il cuore? Naah. Mi ha solo dato il suo numero di telefono per un giro turistico di Londra. È lui >> indicai Zayn nello schermo << Mi sembra si chiami Zayn. >> sapevo benissimo il suo nome, ma non volevo sembrare una fissata. << WOW! Hai fatto colpo, Amy! Non è solito dare il suo numero a tutte le ragazze,ricorda. Perchè oggi non fai un giro con lui? Magari lo chiami.>> mi disse Alex sorridendo. << NON SE NE PARLA. Io non chiamo nessuno >> << Ok, allora lo farò io!>> balzò dalla sedia e corse a prendere il numero nella mia camera. << No,Alex ti prego! >> urlai alzandomi e correndo verso Alex : ma ormai era troppo tardi...stava già chiamando. << Ciao Zayn, sono Alex! >> rispose lui facendomi una linguaccia. << Ehy Alex! >> Sentii la voce di Zayn dal telefono. Dove mi ero cacciata?! Cercai di prendere il cellulare dalla mano di Alex,ma fu inutile. << Oggi dovevo accompagnare Amanda a fare un giro per Londra,ma non posso...non è che potresti accompagnarla tu? >> << Amanda?io?Ovvio!Cioè..sì, certo. >> disse lui urlando e poi calmandosi. << Ok, allora le dico di prepararsi che tra un'ora vi vedete qua sotto, ok? >> << Certo..ah,salutala da parte mia. Ti saluta Pier, ci chiede sempre di te! >> I due cominciarono a parlare, fino a che Alex non attaccò. << Bimba, preparati! Il tuo principe dai capelli scuri sta arrivando! >> mi urlò Alex. << Alex, vaffanculo, detto dal cuore!>> gli urlai da camera mia : come mi dovevo vestire? Insomma, lui era un cantante di un gruppo famoso...ed io ero io.Dovevo fare un po' di bella figura! Dopo tante prove optai per una cosa molto semplice : un paio di pantaloncini e una maglietta. Un filo di matita ed ero pronta. Il campanello suonò, andai ad aprire e rimasi sbalordita : lui, in tutto il suo splendore. Aveva un paio di pantaloni bianchi, delle Adidas blu e bianche e il giacchetto blu. Era..meraviglioso. << Bhè,ciao. >> mi disse sorridendo. << Ciao Zayn degli One Direction! >> gli dissi io un po' offesa : poteva dirmelo! << Oh...l'hai scoperto? Pensavo di non essere molto famoso...>> fece un sorriso beffardo. << Ah, Zayn Malik non sapeva di essere famoso! Ma con me non attacca, io ti tratterò normalmente! >> gli dissi dandogli un colpetto sulla spalla. << Andiamo?O ti aspettavi che ti chiedessi un autografo? >> gli sorrisi chiudendo la porta. << Certo! Però io mi devo..ehm, camuffare ecco. >> disse mettendosi un paio di occhiali da sole. << Ahh, le fan accanite eh? >> gli dissi. << Bhè, mi stupisco di come tu non mi sia saltata addosso quando mi hai visto! >> scherzò lui. << Certo Malik, certo. Forza, fammi fare questo giretto! >> Girammo per quasi tutta Londra! Verso pomeriggio ci fermammo in un bar a bere qualcosa. Davanti ai tavolini c'erano degli artisti di strada che suonavano "Summer Paradise" dei Simple Plan. << Malik! Andiamo a ballare, ti prego! >> gli dissi con un sorriso da un orecchio all'altro. << Ballare?Davanti a tutti?Ma sei matta? >> disse sbalordito lui. << Oh andiamo! La super star ha paura? >> dissi sfidandolo. << Oh, no! Forza andiamo! >> Ridendo mi prese per un braccio e mi portò in mezzo alla piazza. Ballammo come dei matti, tutta la gente si fermò a guardarci. Mi stavo divertendo come non so cosa, lui era bravissimo a ballare! Appena finita la canzone ci applaudirono tutti e qualche ragazza riconobbe Zayn. Lui si fermò a fare autografi e foto e poi ripartimmo per il nostro giro turistico. << Perchè te ne sei andata dall'Italia? >> mi domandò lui mentre camminavamo. << Bhè..diciamo che certe persone mi hanno delusa... >> dissi io guardando da un'altra parte. << Oh... e chi?Il tuo ragazzo? >> << Non proprio...una persona parecchio importante che consideravo il mio ragazzo >> le lacrime stavano per scendere...non volevo rovinare un'ottima giornata per colpa del passato. << Ah...mi dispiace. So che certa gente può ferire delle volte >> << Andiamo, tu sei Zayn Malik! Chiunque vuole essere amico tuo! Nessuno ti può ferire! >> gli dissi io sbalordita. << Bhè, appunto. La gente vuole conoscere Zayn degli One Direction...non Zayn nato a Bradford >> mi guardò. I suoi occhi erano veramente bellissimi. << Continuo a pensare che una vita come la tua sarebbe molto più semplice. Voglio dire, nella mia vita se ne sono andati tutti. Vorrei qualcuno che potesse restare, capisci?Qualcuno con cui fare follie...tipo oggi >> gli sorrisi. << Bhè, possiamo rimediare a questo tuo desiderio! >> mi prese per un braccio e cominciammo a correre. Arrivammo in un parco giochi : al centro era posizionata una fontana gigante. Senza fiato mi diressi lì vicino e la osservai : sul fondo c'erano un sacco di monetine. << Bene, prendi questo >> disse lui infilando una mano in tasca. << Ma voi inglesi copiate eh! A Roma se butti le monetine in una fontana ed esprimi un desiderio, questo si avvera! >> dissi io osservando Zayn che si contorceva per trovare una monetina. << Ahh, donna ti fidi o no di Malik? >> disse lui prendendomi una mano. << Bene, allora qui io ti faccio una promessa. Visto che nelle nostre vite se ne sono andate un sacco di persone, ti prometto che io sarò una di quelle che non se ne andrà..solo se lo prometti anche tu. >> disse lui un po' imbarazzato guardandomi negli occhi. << Zayn... lo prometto. >> la prendevo sul ridere all'inizio, ma lui era molto serio. Ci girammo e tirammo la monetina : il "Plop" dell'acqua mi fece capire che il lanciò andò a buon fine. Ci sorridemmo e ci incamminammo per tornare a casa. Davanti alla porta di casa di Alex le nostre strade si dividevano. << Bhè,grazie! Quanto ti devo? >> dissi io cercando dei soldi nelle tasche. << Neanche per sogno! È stato veramente un piacere farti da guida turistica! >> mi disse sorridendo. La situazione stava per evolversi in qualcosa : lui si stava avvicinando. Aveva messo le mani tra i miei capelli, mi aveva accarezzato la guancia e aveva chiuso gli occhi. Anche io feci lo stesso, ma a due centimentri di distanza il mio telefono squillò. << Ehm..pronto? >> risposi io mentro mi allontanavo da Zayn. << STRONZA! Perchè non mi hai detto che te ne andavi? Io sono tornata e non ti ho più trovata! >> Era Sabrina, una delle poche vere amiche che avevo. << Scusa..avevo bisogno di una pausa >> Nel frattempo salutai Zayn con un abbraccio : il suo profumo mi entrò nelle narici..aveva un odore buonissimo. Entrai in casa, sempre con il telefono all'orecchio. << Niente pausa. A me non ci pensi?Credevo di ritrovarti e invece...tua madre mi ha detto che sei partita per Londra >> << Lo so, Sabri. Ti volevo avvertire, ma tranquilla ritornerò a farti una visita!>> non sapevo quando, ma sarei veramente tornata. << Non serve. Sto venendo da te. Alex ha detto che mi ospita, così non ci sono problemi >> << Tu cosa?Non devi,veramente! >> non volevo che si scomodasse per me. << Niente ma, sono all'aereoporto. Io non ti lascio sola! Bye Bye amore >> mi disse chiudendo la chiamata. Ed eccomi là. Con un bacio rimasto sulle mie labbra, e un'amica in viaggio per me. Mi meritavo davvero tutto questo?

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