Imbecille?!
Imbecille?!
29/06/2004
Accidenti
Harry, ero convinta che fossi un po' più sveglio...
Sorrido
amaramente, osservandoti arrossire.
Il
tuo sguardo è diverso, qualcosa si acceso nei tuoi occhi.
Stupore.
La
scena è quasi ridicola, come puoi essere così stupito?
Mi
sembra quasi di sentire il tuo cervello macchinare scuse assurde
per
quello che hai appena sentito.
Sento
qualcosa montare su dallo stomaco, rabbia forse.
Continui
a tacere, probabilmente stai pensando che sono
ancora
scossa dalla lite con Ron.
Ho
forse fatto tutte le scelte sbagliate Harry?
Non
lo so.
E'
così grave aver desiderato la felicità di entrambi?
Tua,
con Ginny.
Sua,
con me.
Forse
si, torno a guardarti e noto una differenza.
Determinazione,
finalmente parli.
«Io
volevo solo che foste felice, tu, Ron e Ginny».
Ehi
un momento.
Non
eri sempre stato una schiappa nella Legilimanzia?!
«Ma
non posso più andare avanti» ti alzi e ti allontani dal tavolo.
Per
un po' regna il silenzio, tu ti copri gli occhi, stai soffrendo?
«E'
incinta, capisci?!»
La
tua espressione mi spaventa, il tuo sguardo è folle.
«Lei
è incinta e io mi sono accorto di non amarla...
No,
no ho sbagliato verbo...»
Torni
verso di me, dai un pugno al tavolo.
«Per
merlino, se me ne fossi accorto solo ora almeno...
No,
non me ne sono accorto ora, l'ho semplicemente
ammesso
con me stesso»
Guardo
la calma tornare nei tuoi occhi, insieme a qualcosa che
sembra
rassegnazione.
«La
verità è che lo so da un pezzo» lo dici in un soffio, mentre ti
lasci
cadere
sull'unica poltrona di casa tua.
Mi
guardi, i tuoi occhi penetrano il mio corpo e mi dicono quello che la
tua
voce non riesce a dire: mi ricambi, il cuore si lancia al galoppo per
stare
dietro alla mia testa.
Ma
continuo a tacere, la verità è che sono più vigliacca di quello
che credo.
«Ci
sposiamo» gelo.
«Il
mese prossimo» lo dici con sofferenza e vedo che è lo specchio
della mia.
Cerco
di congratularmi, ma qualcosa nei miei occhi mi tradisce.
«Perché,
dimmi perché non me lo hai detto prima... ?»
Farfuglio
parole sconnesse: ci ho provato, Ron, Ginny, la guerra...
Paura,
l'ultima è poco più di un sussurro.
«Avevi
paura?! Di me?!»
Una
lacrima mi solca la guancia, il tuo dito la raccoglie:
non
mi ero accorta che ti fossi alzato.
«No,
niente lacrime. Sei la persona più forte che conosco e...
Beh,
come minimo mi spettavo un cazzotto!»
Ti
guardo stupita.
Ridi:
«Si insomma, è vero che ci hai provato...
Non
pensare che in questi anni io non abbia avuto il sospetto che...
Era
per quello che a volte tentavo, aggiungerei inutilmente, di
allontanarti.»
«Insomma
sono stato il solito imbecille!» ammetti.
Imbecille?!
Tu?!
Ehi,
stai parlando con la fidanzata di Ronald Weasley!!
Stai
per aprire bocca, ma ti zittisco con un dito.
Siamo
incredibilmente vicini...
Posso
quasi contare le pagliuzze dorate in mezzo al verde dei tuoi occhi...
Dlin
dlon.
Non
dovrei essere già qui.
Mi
alzo e mi asciugo gli occhi.
Tu
sei ancora immobile e mi osservi dal basso.
Con
un cenno ti indico la porta, non sei neanche a metà strada quando mi
smaterializzo.
Con
un secondo pop riappaio
dietro un giglio della via.
Mi
faccio avanti verso le scale, tre figure rosse di capelli mi danno le
spalle
dal ballatoio.
Apri
la porta.
Il
primo ad entrare è il signor Weasley.
«Harry
caro, ancora non capisco perché non l'abbiamo fatta alla Tana».
«Ci
tenevo a farla qui, signora Weasley» dici abbracciandola.
«Oh,
ma insomma quando ti deciderai a chiamarmi Molly?!» le sorridi
benevolo.
Il
tuo sguardo si sposta su di me mentre Ginny prende il posto di sua
madre
tra le tue braccia.
Lei
si accorge che sei distratto.
«Ah,
Hermione» mi sorride venendomi incontro.
«Sei
in anticipo, vorrà dire che aiuterai me e mia madre con la cena.
E
Ron? Sai quando arriva?»
La
stringo a me e le sussurro che è dalla mattina precedente che non lo
vedo.
«Oh,
non di nuovo?!» dice lei.
Alzo
gli occhi e ti ritrovo ancora a fissarmi.
Le
tue labbra si muovono senza emettere alcun suono...
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**
Ringrazio
okamint
per il disegno.
P.s.
La scena è ambientata prima della festa
di
fidanzamento di Harry e Ginny.
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