Emerald Coast: un'estate straordinaria.

di ThreeRavensBlondie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***







Era  un bellissimo giorno di luglio e una calda brezza estiva soffiava nei cieli di Station Square.
Sonic, il porcospino blu più veloce del mondo, stava facendo la sua quotidiana corsetta di 460 km/h lungo la bianca spiaggia vicino alla città.
I bambini felici lo vedevano sfrecciare lungo la battigia e si chiedevano perché non avesse voglia di fare 
un bel bagno rinfrescante.
Ovviamente, non erano  a conoscenza della grande paura del riccio: l'acqua.
Correva a velocità così supersonica che non si accorse dell'indistinta macchia gialla che stava
ingrandendosi proprio davanti ai suoi occhi.
BUM!
In un nanosecondo si ritrovò a faccia a terra sopra il povero Tails, che cercava di rialzarsi, malconcio.
"Oh, Sonic, mi volevi uccidere per caso ?!"
"No, Tails, scusami, mi spiace tanto!" disse il riccio, aiutandolo a rialzarsi.
"Tranquillo, solo qualche graffio. Comunque, che cosa stai facendo?" chiese la volpe, scuotendo le due code.
"Che domande, la mia solita corsetta! E tu?" fece Sonic.
"Oooooh." Risposte in tono sognante l’amico “Stavo pensando!”
“Pensando? Oookay..” il riccio blu si stava un tantino preoccupando “E, se posso sapere, a che cosa?”
“Bé, non senti quanto caldo che fa? Fa davvero molto caldo, si sta benissimo, però.”
“..Ma scusa, cosa c’entra, Tails? Sei sicuro di sentirti bene, o la caduta ti ha stordito?” disse Sonic poggiando una mano sulla fronte dell’amico.
“Sonic, sto bene! DIAMINE!” disse la volpe all’improvviso serio “Stavo pensando, non potremmo venire qui in vacanza?”
“In vacanza?” ripeté il riccio blu, perplesso.
“Ma sì! Non stiamo mai tutti insieme, qualche volta potremmo passare del tempo tra amici, no? E poi, ti ricordo che qui vicino c’è la mia casa del mare nella quale facevo i miei lavoretti estivi al Tornado X..” spiegò Tails.
“Ma sì! Ora ricordo! Venivo sempre a farti una visitina laggiù qualche anno fa, dico bene?
Comunque, non la trovo una cattiva idea. Un po’ di svago tra amici ci farà bene.”disse Sonic, ottimista.  “Solo tu, io, Knuckles…”
“..Amy. Non dimenticarti!” continuò Tails puntandogli il dito contro.
“Dobbiamo proprio invitare anche lei?..” fece il riccio, scocciato.
“SI. Assolutamente sì! E poi, Sonic, non la vedi da tanto tempo!” obiettò Tails.
“Bene, e sicuramente sarà ancor più appiccicosa.” Piagnucolò Sonic.
“Oh, non fare tutte queste storie. Va bé, adesso vado ad avvertirli; anzi: io avverto Rouge, Espio, Charmy e Cream. Tu avverti Amy,” Sonic fece un lungo sospiro “Knuckles, Espio, Vector e Shadow.”
“Shadow?! Che cosa?? Dobbiamo portarci dietro quel noioso là?!” esclamò Sonic, indignato.
“Quel coso noioso là è il tuo gemello. Non possiamo lasciarlo sempre solo! Accidenti, Sonic, ho sette anni meno di te e devo pensare io a queste cose?!” disse la volpe scuotendo la testa.
Sonic si lasciò sfuggire una risata. Poi concluse:
“Bene, vado a compiere  il mio lavoro. Ci vediamo, amico!”
Poi sfrecciò di nuovo verso l’orizzonte, facendo schizzare la cristallina acqua del mare verso l’alto.
Tails guardò la sua scia blu svanire lontana ed esclamò:
“Aaah, quante avventure ci aspetteranno, quest’estate.”

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***







Sonic arrivò a casa con un leggerissimo fiatone nonostante la pazzesca corsa.
Si stese beato sul divano e bevve un sorso d’acqua.
Poi, si mise a fissare il soffitto. Pensò a come sarebbe stata strana e diversa dalle altre, quell’estate, alle nuove avventure che avrebbe vissuto. Dopotutto, non aveva esperienza in fatto di convivenza con altre persone per tre mesi.
“DIAMINE! E’ VERO!” disse all’improvviso, alzandosi “Mi ero dimenticato che dovevo chiamare gli altri!”
Prese la cornetta del telefono e digitò il primo numero.
“Pronto? Parla Knuckles. Chi è?”
“Pronto Knuckles, sono Sonic. Senti, io e Tails ci stavamo chiedendo se volevi venire a passare l’estate a Casa della Quercia, la casa al mare di Tails, insieme agli altri amici..”
Sonic si aspettava un netto NO, visto quanto Knuckles era fissato con il suo Master Emerald, e con il fatto che doveva proteggerlo, doveva fare il guardiano e tutta quella roba noiosa lì.
Ma, stranamente, il NO che si aspettava non venne. Sentì più che altro una lunga e sonora risata.
“Ehm.. Knuckles? Va tutto bene? Perché ridi?” chiese Sonic, allarmato, come se l’echidna potesse sferrargli un pugno sul naso attraverso il telefono da un momento all’altro.
“Ahaha! Sonic! Ma che diavolo ti passa per quella testa? Ti sembro io il tipo che lascia il Master Emerald per fare una scampagnata in felicità con gli amici?!” esclamò, ancora ridendo, Knuckles.
Ecco fatto. Proprio come si aspettava. L’echidna solitario aveva voglia di starsene solo come un cane anche quell’estate.
“Oh, andiamo, amico! Hai rotto con quel Master Emerald! Devi venire, ci divertiremo! Ti prego! E poi forse.. viene anche Rouge!” disse il riccio.
“Co-cosa osi insinuare con questo?!” chiese l’echidna irritato.
“Insinuo che se non vieni, vengo lì io e ti strozzo! E poi rubo anche il Master Emerald!” ribatté Sonic.
Knuckles imprecò e poi gli riattaccò il telefono in faccia e Sonic non fece in tempo a dire “Stavo scherzando!”
Oh, accidenti. L’aveva fatto innervosire. Bene, passiamo al prossimo.
E compose il numero di Amy.
“Pronto, sono Amy.”
“Ciao Amy, sono.. sono Sonic.” Fece il riccio.
“Sonic?! Perché mi hai telefonato?” chiese lei.
“Per chiederti se quest’estate volevi venire a passarla con me, Tails e altri in Casa della Quercia, sai è ..”
“Si, sì. Lo so cos’è Casa della Quercia.” Lo interruppe Amy.
“Wow, ma oggi siete tutti così nervosi!” si lamentò Sonic.
“Perché dici così? Io non sono  nervosa!” esclamò la riccia.
“No, perché ho chiesto a Knuckles se veniva e lui ha detto di no! Poi gli ho fatto una battuta e lui mi ha riattaccato !” disse Sonic.
“Oh, bé, mi spiace. Comunque sì, sarei felice di venire! Dovrebbe essere davvero una bella esperienza!” fece Amy.
“Okay, allora ci vediamo. Ciao!” salutò lui.
“Ciao, Sonic.” Concluse lei. Poi riattaccò.
Amy l’aveva convinta.
Dopo circa venti minuti era riuscito a convincere anche Vector ed Espio.
Mancava Shadow.
Si fece forza e compose il numero.
“Pronto Shadow, sono Sonic.”
“Sonic?” ripeté Shadow.
“Si, sono io. Senti, senza troppi giri di parole, vorresti venire a passare l’estate con noi in Casa della Quercia?” fece il riccio blu.
Shadow non rispose, e il gemello pensò che fosse caduta la linea, quindi disse il suo nome più e più volte, fino a che non rispose:
“Ma io? Sei sicuro che tu stia dicendo a me?” disse Shadow.
“Sì! E a chi, altrimenti.. Quindi? Vieni?” chiese Sonic.
“Io.. ecco. Bé, va bene! Sì vengo! A presto, buonanotte! Cioè.. addio, ciao!” e chiuse la linea.
La sua voce era emozionata.
Sonic lo notò, forse era contento che qualcuno lo avesse cercato, una volta tanto? Chi lo sa.
Il telefono suonò.
“Hey Sonic! Allora? Io li ho convinti tutti, e tu?” fece Tails.
“Io tutti tranne Knuckles! E’ assurdo , ci sono riuscito con Shadow e non con Knuckles.
Comunque sia, quando ci ritroviamo laggiù?” chiese Sonic.
“Oh, io direi che domani va più che bene.” Concluse la volpe.
L’avventura stava per cominciare.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***







Era arrivato il gran giorno. Era estate finalmente.
Sonic finì di preparare la sua valigia inserendo un paio di scarpe di ricambio e una scatola strapiena di chilidog.
Chiuse a chiave la porta di casa e partì in tutta fretta verso Casa della Quercia.
Mentre sfrecciava verso la città noto un soggetto rosso con lo sguardo smarrito vicino al Twinkle Park.
“Knuckles!”
L’echidna si volto verso Sonic esclamando:
“Santo Smeraldo! Era l’ora!”
“Ma che ci fai qui?” gli chiese, perplesso.
“Oh.. ecco, io. Bé, io.. OPS!” e si lasciò cadere un grosso bagaglio dalle mani. Si chinò, rosso in volto, e lo raccolse.
“Perché hai una valigia? Ooooh! Non dirmi che hai cambiato idea!” disse Sonic, strafelice.
“Io.. ecco, SI! Ho cambiato idea, va bene? O dalle tue parti non è concesso?” si giustificò Knuckles, le guance ormai porpora.
“Oh, ma che bello! Cosa ti ha fatto cambiare idea?” chiese tutto curioso, il riccio.
“OH! Frena quella lingua, una buona volta! E’ tardi, andiamo. Ti spiego dopo” ribatté l’echidna, e poi con un amichevole ghigno aggiunse “Se ne ho voglia.”

Sonic sorrise e ricominciarono a correre verso la loro destinazione.
 
“Ecco, finalmente siamo arrivati” fece Knuckles, buttando con una rozzissima finezza a terra la sua valigia.
“Però.. devo dire che non la ricordavo così grande, questa casa.” Commentò  Sonic.
Ebbene sì. Era una casa graziosa a tre piani, abbastanza grande. Fuori era tinta di giallo, aveva un grosso giardino con  un piccolo campetto per giocare a calcio.
“Immagina le partite a calcio che faremo là” disse Knuckles “ti spaccherò ammodo il culo, Sonic! Vincerò sempre io!”
“Ma che linguaggio, Knuckles! Il sole ti fa male al cervello, cretino!” ribatté Sonic.
Si guardarono per un istante e poi scoppiarono in una fragorosa risata, fino a che Knuckles non indicò una finestra.
“Hey, Sonic, c’è già qualcuno dentro, guarda!”
Infatti, dalla finestra a destra si vedeva benissimo un Tails indaffarato a servire dei biscotti a Espio e un Vector che dondolava ascoltando la musica.
Nella finestra al centro, c’era Shadow, con le braccia incrociate, che sembrava annoiarsi durante i discorsi di Rouge.
Poi nella finestra a sinistra c’erano Charmy e Cream che svolazzavano e il Chao Cheese che faceva le capriole all’indietro.
Poi c’era Amy, che guardava tutti gli altri.
Non appena la vide, a Sonic scappò un sorrisetto. Poi entrarono e poggiarono le valige sul divano.
Amy scese le scale e si ritrovò faccia a faccia con Sonic. Rimase sbigottita all’inizio, ma poi entrambi sorrisero e corsero ad abbracciarsi.
Sonic pensò a ciò che aveva appena fatto e si staccò immediatamente, la guardò. Era davvero cresciuta; ora arrivava alla sua altezza e i suoi capelli erano leggermente allungati.
Amy lo guardò intensamente, poi distaccò lo sguardo e si concentrò su Knuckles:
“Ciao, Knuckles! Allora ti ho convinto vedo!” disse lei, e lo abbracciò.
Knuckles si irrigidì, non era suo solito abbracciare le persone.
“Ehm, sì” balbettò “Sonic, è stata lei a convincermi, mi ha chiamato dopo che lo hai fatto tu e dopo troppi giri di parole ho cambiato idea.”
“Ah, bene.” Commentò Sonic.
Qualcosa nel suo stomaco, però, stava prendendo vita.
Qualcosa che non aveva mai provato, una strana sensazione.
Intanto, gli altri scesero giù e corsero a salutare i due arrivati.
“Shadow! Hey, Shadow!”esclamò Sonic.
“Che c’è, Sonic?” chiese l’altro.
“Come butta?” chiese il gemello blu.
“Bah, niente male. Devo dire che è stata un’ottima idea portare qui Rouge.” Ma quando si rese conto di ciò che aveva detto, arrossì.
“Hohooo! Non mi dire che ti piace!” esclamò Sonic.
“Io.. io non l’ho detto!” ribatté il gemello nero.
“Oh, andiamo, a me puoi dirlo! Puoi dirmi tutto delle tue uscite amorose!!” urlò così forte l’ultima frase che tutti ammutolirono e li guardarono.
Shadow divenne rosso- viola in faccia e disse:
“Accidenti, Sonic!”
Poi prese un bicchiere e incominciò a bere aranciata.
Sonic si avviò sul divano dove era seduta Rouge.
“Ciao Rouge!” salutò il riccio.
“Oh, ciao, Sonic.” Rispose la pipistrella.
“Che ti prende?” chiese Sonic, vedendola un po’ giù.
“Niente! E solo che.. quel diavolo di Knuckles sta sempre attorno a Amy!” disse lei, aggiustandosi la maglia scollata.
“TI PIACE KNUCKLES ?” esclamò, ancor più forte, il riccio.
“Oh, ragazzino! Ma sei venuto qui solo per combinare guai?!” sventagliò le ali viola e se ne andò pavoneggiandosi.
Ripensò a ciò che aveva detto ‘Knuckles sta sempre attorno a Amy’.
Ancora una volta, il suo stomaco ruggì.
Che diamine gli succedeva?
Decise di andare fuori per schiarire le idee. Il cielo cominciava a tramontare e a tingersi di rosso.
Prese un pallone e fece due tiri in porta.
Pensò a tante cose: alla sua solita corsa del giorno seguente, alla cena di quella sera, a Vector che non aveva ancora smesso di dondolarsi e ascoltare musica, e poi, pensò inspiegabilmente a Amy.
Amy.
Come mai pensava a lei? Certo, era cresciuta molto, e non era più la solita ragazzina appiccicosa che piangeva se lui non si faceva far abbracciare.
No, era diventata più matura, più temprata.
Poi, gli ritornò alla mente di nuovo ‘Knuckles sta sempre attorno a Amy’.
Che cosa voleva dire Rouge, con quella frase? Lei era sicuramente gelosa di Knuckles e, in compenso, Shadow lo era della stessa Rouge.
E Sonic? Perché Sonic stava pensando a questo?
I suoi pensieri furono interrotti da una vocina:
“Hey, capitano, che fai?”
Amy lo stava raggiungendo.
“Oh, stavo.. stavo facendo due tiri in porta.” Rispose lui, impacciato.
“Fammi provare” disse lei.
Lui le fece spazio e la lasciò tirare. Fece un goal stupendo.
“Brava!” disse lui.
“Ahah già, ho avuto modo di allenarmi.” Esclamò Amy.
Sonic la guardò, e lo stomaco fece le fusa.
Amy si chiese perché lui la stesse guardando così, e gli sorrise, poi si voltò.
Qualcuno li stava raggiungendo.
“Oh, eccoti, Knuckles!” fece Amy.
“Si, eccomi qua. Sonic, ti posso parlare un secondo?” chiese l’echidna.
“Sì, certo!” rispose lui, incerto.
Amy ritornò dentro.
Sonic voleva dire a Knuckles cosa provava ogni volta che c’era Amy, chiedergli perché stesse succedendo, ma purtroppo fu l’echidna a parlare per primo.
“Sonic, io ed Amy stiamo insieme.”
“Che cosa?” 

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***







"Che cosa?"
"Hai sentito. Sto con Amy, Sonic." Ripeté Knuckles.
Quello fu un duro colpo per il riccio. Si sentì il mondo crollargli addosso, sentì le braccia cascargli, un mattone gli comprimeva lo stomaco.
Com'era possibile?
Knuckles con Amy? No, non potevano essersi messi insieme, a Knuckles non piaceva Amy!
E perché proprio adesso?!
"Knuckles, io.. non so cosa dire." disse Sonic.
"Volevo dirtelo, sai, da amico a amico. Tanto sono certo che a te non darà fastidio, no? A te Amy non è mai piaciuta.." commentò l'echidna.
Come non detto! Quelli non erano discorsi che Knuckles avrebbe fatto, mai e poi mai.
"Hai.. hai fatto bene a dirmelo, sì.." balbettò il riccio.
Sentiva di doverlo annientare. Doveva uccidere quell'echidna! Come si era permesso, lui.
Aveva sempre avuto una ragazza che dipendeva dalle sue labbra, che lo amava anche quando lui la disprezzava. Poi è arrivato uno dei suoi amici e gliel'ha portata via.
Senza una parola, Sonic si voltò ed entrò in casa.
Che diamine stava succedendo? Che fine aveva fatto l'atmosfera tranquilla iniziale?
Senza neanche una parola, Sonic prese il suo bagaglio, si infilò nel letto e si tirò le coperte fin sotto la gola.
Chiuse gli occhi, cercando di allontanarsi da tutto quello che stava succedendo.
Fece un sogno stranissimo.
Si trovava nel giardino, precisamente nel campetto da calcio.
Stava litigando con Knuckles: l’echidna continuava a dire “Sei un idiota, Sonic!
Un completo idiota! Per fino Cream è più intelligente di te! Cream! Ti rendi conto?! Non saresti sveglio neanche con un Chao che ti sta sempre attaccato al culo!”
E poi arrivava Amy urlando:
“Knuckino ha ragione! Lui è perfetto: così macho, forte, e autonomo! Tu invece hai bisogno sempre che qualcuno venga dietro e faccia le cose per te! Non dureresti due giorni da solo con quegli stecchi che tu chiami gambe! Fai schifo!”
E poi Shadow parlava con una voce non sua, una voce molto profonda e metallica:
“E’ troppo tardi..” continuava a ripetere.
Poi, il buio. Tutto si dissolse.
Sonic si svegliò, stordito e sudato. Non capì cosa significava quel sogno. Quel ‘è troppo tardi’ gli rimase come un eco nella testa per molto, molto tempo.
 
L'indomani raccontò il tutto a Tails:
"Coooosa?! Knuckles ed Amy stanno insieme? Ma è impossibile, impossibile! E poi, Sonic, diciamocelo, non è che sei un tantino geloso?"
"Che? Geloso io? Puah! Ma fammi il favore! Piuttosto, secondo te il sogno cosa potrebbe significare?" chiese Sonic, le guance rosate.
"Non ne ho la più pallida idea. E va bé, forza, tutti al mare!" prese un telone da spiaggia e si avviò voltando le spalle a Sonic e sorridendo. Inutile discutere, il riccio era in preda a un attacco di gelosia.
 
“AAAAH! Finalmente posso nuotare in santa pace” ruggì Vector, togliendosi le cuffiette e tuffandosi, provocando una sorta di mini-tsunami che bagnò il povero Espio.
“Charmy, mi aiuti a scavare una buca con Cheese?” chiese gentilmente Cream sbattendo le ciglia con fare mieloso.
“Oh, SUBITO!” rispose immediatamente lui e si mise all’opera, facendo vedere alla coniglietta quanto fosse forte. Lei si limitò a ridacchiare e guardarlo.
“Oh, che carini.” Commentò Rouge, guardando i piccoli “Perfino i marmocchi ottengono quello che vogliono!” urlò l’ultima frase apposta per farsi sentire da un Knuckles che stava arrivando con Amy.
La cosa non sfuggì a Sonic, e neanche a Shadow.
‘Stupido, idiota di un echidna.’ Pensò Shadow, che se ne stava appollaiato su una piccola sedia sotto l’ombrellone in un cupo e solitario silenzio. Non faceva altro, però che fissare il bikini di Rouge con interesse, senza mai distaccare gli occhi.
Sonic non riuscì a non notare Amy, alla sinistra di Knuckles: indossava un bikini blu che gli metteva in risalto le forme non più da bambina. I capelli erano sempre sciolti, ma il cerchietto che portava era abbinato al costume. Il cervello del riccio andò in tilt, non riusciva a connettere niente, se non quanto Amy fosse carina.
Come aveva fatto a non accorgersene dopo tutto questo tempo?
Tutti quegli anni che lei gli era corsa dietro, e lui che la trattava alla stregua di una scocciatrice. E ora? Aveva scelto Knuckles. E Knuckles aveva scelto lei.
‘E’ troppo tardi..’ gli risuonò ancora nella testa.
Poi i suoi pensieri tornarono alla realtà quando Tails fece un tuffo e l’acqua gli arrivò dritta dritta in faccia. Rouge lo guardò e rise.
“Che ridi, tu?” gli chiese lui, con una vena di isterismo.
“Ahah! Oh, niente. Niente.” Rispose Rouge, e ritornò a leggere la rivista che teneva in mano ‘Sexy Hunters’.
Knuckles si alzò dal lettino nella quale stava prendendo il sole, si tolse gli occhiali da sole che gli davano un non so che da divo, e disse:
“Io vado al bar!”
Sentendo quella frase, Rouge si alzò immediatamente e urlò:
“Anche io!”
Amy, quindi, si aggrappò al braccio dell’echidna dicendo:
“Ti seguo anche io.”
E di conseguenza, Sonic si alzò e disse:
“Ma perché no, anche io verrò! Shadow, vieni anche tu?”
Shadow rispose con un chiaro e netto ‘non mi rompere’, ma poi, quando vide che Rouge si stava avviando, si alzò e disse:
“Non mi rompere, vado al bar solo per andare in bagno.”
E così, gira e rigira, tutti quanti si avviarono al bar.
Il riccio prese e si sedette al tavolo vicino al televisore acceso, dove c’erano anche Vector, Shadow e Rouge.
Cream e Charmy stavano cercando di vincere un giocattolo al distributore, ma non riuscendoci, continuavano a chiedere monetine al povero Tails.
Knuckles e Amy guardarono verso il tavolo dove Sonic era seduto e  si sedettero in un tavolino dal lato opposto. Sonic guardava sempre da quella parte con la coda dell’occhio e, a quanto pare, anche la pipistrella.
Arrivò il cameriere a prendere gli ordini:
“Cosa volete ordinare?”
E con grande sorpresa, tutti lo guardarono e urlarono:
“BIG!”
Big The Cat, il grosso gatto viola, vestiva con la divisa da cameriere e aveva in mano un blocchetto in cuoio mentre su una spalla teneva l’inseparabile Froggy.
“Oh, salve ragazzi! Che ci fate, tutti al mare?”
“Siamo qui in vacanza, tu, piuttosto, che ci fai qui? Da quando fai il cameriere?” disse Vector.
“Ecco, la verità è che la mia canna da pesca e le mie attrezzature si sono rotte, dopo che inciampando ci sono caduto sopra.” Rabbrividì e disse “Non dimenticherò mai lo scricchiolio della canna rotta. Comunque, sono qui per guadagnare soldi e ricomprare tutto.” Raccontò il gatto.
“Ah! Bé, se qualche volta ne hai voglia, passa pure a trovarci. In Casa della Quercia!” ribatté Vector.
“Oh, ne sarei molto felice! E adesso, cosa volete ordinare?” chiese Big, tirando fuori una penna -prendi -appunti.
Sonic guardò di nuovo verso il tavolo di Amy, e vide che lei e Knuckles lo guardavano. Dopodiché lei sussurrò qualcosa all’orecchio dell’echidna e, tenendosi per mano, incominciarono a baciarsi.
Al riccio sembrò che il tempo si stava fermando, fermando a quell’orribile momento. Una scarica di rabbia lo travolse e lo fece alzare in piedi. Anche qualcun altro nel suo tavolo si alzò in piedi,non per la rabbia, ma per scappare. Sonic si voltò e vide Rouge fuggire attraverso la porta. Shadow la fissava, sembrava stesse decidendo se seguirla o rimanere lì. Quindi Sonic fece quello che gli suggerì l’istinto, uscì fuori e andò a cercarla.
La trovò lì fuori, seduta su una panchina, in lacrime.
“Rouge.. ma che cosa..?”
“Vattene, Sonic.”
Ma lui non l’ascoltò e si sedette vicino a lei. Gli stava antipatica, doveva ammetterlo; ma in quel momento l’antipatia non la sentiva, provava invece una forte comprensione nei suoi confronti.
“Perché piangi?”chiese il riccio.
“E tu perché sei geloso di Amy?” ribatté lei, pronta.
Non se lo aspettava. Lei aveva capito tutto.
“Sono stata una cretina, ho aspettato tutto questo tempo che avevo a disposizione per dirgli che mi piaceva. Non l’ho fatto. Ho sempre pensato a cercare di rubargli il Master Emerald e gli Smeraldi, e ora ho perso l’unico tesoro che realmente volevo.” Spiegò lei, singhiozzando ancora più forte.
Quanto la capiva. Aveva fatto il suo stesso identico errore.
“E’ troppo tardi..” disse Sonic. Le tre parole del sogno gli uscirono di bocca senza accorgersene e le stesse tre continuarono a ronzargli nella testa.
Rouge lo guardò e disse:
“Cosa farai ora? Amy.. che cosa provi per lei?”
“Quello che lei provava per me” concluse il riccio.
Knuckles e Amy uscirono dal bar e li videro: Sonic aveva le mani strette a pugno e il volto contorto dalla gelosia, Rouge il volto rigato dalle lacrime.
Poi, si avviarono verso Casa della Quercia mano nella mano.
Shadow si avvicinò a Rouge e sussurrò: “Andiamo a casa?”
Lei annui e lo prese a braccetto.
Uno stanco, ma raggiante Tails disse a Sonic: “Bella giornata, vero?”
“No. A dirla tutta, mi sembra che dell’estate non si veda neanche l’ombra” rispose con tono freddo il riccio, prendendo il suo asciugamano e tornando verso la Casa lontano da tutti.

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***







Dopo quel giorno, Sonic sentiva che Rouge non era così antipatica; dopotutto, stavano passando lo stesso momento.
La colazione del giorno dopo arrivò come un fulmine e Sonic si pentì amaramente di essere andato in vacanza lì. Ogni giorno, era costretto a ignorare sia Knuckles che Amy e tutte le volte che uno dei due gli si sedeva accanto, lui si alzava e se ne andava, visto che l’altro sarebbe arrivato a momenti.
Un giorno si ritrovò a passeggiare nel frutteto vicino al campetto da calcio con Rouge e, non capendo bene il perché, anche con Cheese.
“Sai, io voglio cercare di non far vedere a Knuckles che sono gelosa, ma vorrei che sapesse cosa provo per lui; voglio mostrarmi superiore, come ho sempre fatto! Quasi quasi, andrei anche a sgraffignargli qualcosa lassù dove fa il guardiano..” disse lei con fare malizioso.
“Oh, no. Questo sarebbe un colpo basso! Allora si che non ti rivolgerebbe mai più la parola! Sai quanto è permaloso..” obiettò il riccio.
“Mmmh. Comunque sia, non riesco ancora a credere che stiano insieme, quei due. Voglio dire, lei si lamentava sempre di quanto fosse antipatico e lui di quanto fosse appiccicosa. Com’è possibile?! Sono incompatibili, ti dico, INCOMPATIBILI!” urlò l’ultima parola sbattendo il tacco per terra.
Sonic la guardò con un sorriso obliquo e disse:
“Lo credo anche io, ma a volte vediamo solo quello che vogliamo vedere.. Può essere che quei due si piacciano sul serio, e poi, li abbiamo visti baciarsi, no?”
“Sì, ma..” cercò di dire la pipistrella.
“Ora devo andare. Con permesso..” e corse via  sventagliando le foglie degli alberi.
Aveva bisogno di fare una delle sue corse migliori, di non pensare, almeno una volta a Amy e a quello stupido di Knuckles.
Sfortunatamente mentre attraversava il campetto incontrò proprio Amy, con un vassoio di chilidog. Quella visione ‘Amy+chilidog’ era mozzafiato.
“Hey, Sonic!” disse lei con un gran sorriso.
“Ciao, Amy.” Fece lui, sentendo un lieve calore salirgli alle guancie.
“Ho preparato dei chilidog con Tails.. Ne vuoi uno?” chiese, porgendogli il vassoio.
Lui la guardò negli occhi, senza mai guardare il vassoio. Lei rimase una attimo stupita e disse:
“Ti puoi fidare, non sono avvelenati!”
Lui fece una piccola risata di cuore e ne prese uno. Il suo stomaco fece di nuovo le fusa, avrebbe voluto che quel momento non finisse mai. Il silenzio più totale era piombato su di loro, come l’imbarazzo.
Rompendo il ghiaccio, lei attaccò dicendo: “Come mai ieri Rouge piangeva?”
All’inizio Sonic pensò ‘Non posso dirglielo! Inventati una bugia.’ Ma poi si ricordò cosa aveva detto prima la pipistrella ‘vorrei che sapesse cosa provo per lui’, quindi fece un grosso sospiro e disse:
“Perché ha visto te e Knuckles che vi baciavate”
Con sua grande sorpresa, Amy sorrise, poi cambiò subito espressione e  fece una faccia curiosa:
“E perché mai dovrebbe piangere se io e lui ci baciamo? Per caso le piace il mio ragazzo?”
‘Il mio ragazzo’, quella definizione l’aveva  fatto imbestialire.
“Sì. Le piace Knuckles, è innamorata di Knuckles. Si è resa conto della grande cazzata che ha fatto non dicendogli cosa provava quando ancora poteva farlo. Ma adesso, evidentemente, E’ TROPPO TARDI!” calcò molto sulle ultime tre parole, come se stesse esprimendo in realtà quello che lui provava per Amy.
“Va tutto bene, Sonic?” chiese Amy, tranquilla. Il riccio vide che l’echidna stava venendo nella loro direzione.
“Sì, sì, va tutto alla grande, ALLA GRANDE!” passò accanto alla riccia e ricominciò a correre verso l’orizzonte.
Com’era possibile che non capisse? Eppure c’era passata anche lei! Sapeva cosa voleva dire non essere ricambiati. Adesso, sicuramente era là con quel cavernicolo a scambiarsi effusioni sotto gli occhi di tutti.
DAH! CHE FASTIDIO!
Per di più, tra pochi giorni sarebbe arrivato il compleanno del riccio, e quale regalo migliore di due piccioncini che gli faranno insieme un bel dono? Proviamo ad indovinare cosa potrebbe essere, umh.. Forse un ring? O un cappio per impiccarsi? O peggio ancora, un invito alle loro nozze?!
“Sonic, ora che Eggman è in galera ti preoccupi così tanto di queste bambinate? Non ci pensare, stai diventando paranoico” si disse. Fece dietro-front e torno verso la Casa a tutta velocità sotto il sole che ormai stava per tramontare.
Dopo la caotica cena, un misterioso Tails disse con le mani attorno alla bocca per fare una sorta di megafono: “TUTTI IN GIARDINO! C’E’ UNA SORPRESA, STASERA! Non mi importa se non hai voglia, Shadow, vieni anche tu!”
E detto questo tutti andarono verso la meta prefissata, compreso il riccio nero che camminava strascicando i piedi a terra.
Fuori, sotto il cielo stellato, era stato sistemato un bellissimo gazebo con un tavolino sul quale erano posati vassoi ripieni di dolci, chilidog e bibite.
Più in là, un enorme stereo era stato adagiato sull’erba e un sovraeccitato Vector ballava ora a ritmo di Hip Hop.
Espio prese un microfono (che oltretutto, non si capì neanche da dove fosse uscito) e disse:
“Forza, forza, basta magiare! E’ ora di ballare, scemi!”
Prese un CD e mise una musica da villaggio turistico, una di quelle in spagnolo.
Sonic vide Rouge trascinare Shadow sulla pista, mentre lui diceva:
“No, dai. Non ho voglia!”
“Non mi importa!” rispose lei, e incominciò a farlo ballare, anche se stava impedito come un palo della luce.
Sonic rise, poi vide che Knuckles stava guardando Shadow e che Amy stava venendo verso di lui.
‘Santo Eggman!’ pensò Sonic ‘Cosa faccio adesso?!’
Penso di allontanarsi, ma ormai Amy era arrivata e fece:
“Hey, Sonic! Che fai, non balli?”
Lui esitò un attimo prima di rispondere, poi  disse:
“No, non ballo. Non ho una compagna; comunque, perché non balli con Knuckles?”
“Oh, lui? No, abbiamo litigato, sai?” si giustificò lei.
Lo stomaco del riccio suonò ‘L’inno alla gioia’ e fece mille capriole.
“Ooh, e quando?” chiese lui, falsamente dispiaciuto.
“Oggi, quando sei corso via. E’ venuto tutto incazzato, e abbiamo litigato.” Continuò lei.
Sembrava abbastanza tranquilla.
“Ma.. vi siete lasciati? Non voglio essere impiccione, chiariamo solo che..tu sei, cioè, lui è mio amico..” balbettò, ansioso di saperne di più.
“Oh, bé, io direi proprio di sì, SONIC.” Calcò bene sul nome del riccio per ragioni ignote “sai, a volte i maschi sono così ignoranti..”
Era felicissimo! Finalmente era arrivata, l’estate! Si erano lasciati, FINALMENTE.
Lei, con aria seccata, si girò e fece per andarsene, ma Sonic la tenne per un braccio e disse:
“Aspetta!”
Improvvisamente Espio parlò di nuovo al microfono:
“Bene,bene,bene, pivelli. Ora rallentiamo un po’, d’accordo? Formate le coppie!”
E, detto questo, inserì la canzone ‘When you say nothing at all’ .
Sonic sentì Vector lamentarsi : “Un lento?! Io voglio ballare il rap!”
Poi, vide Charmy e Cream che si univano in ballo e il Chao Cheese che svolazzava loro intorno;
poi c’era Knuckles, che chiese con sua grande sorpresa a una paonazza Rouge di ballare.
“Ma stavo già ballando con Shadow..” la sentì dire il riccio.
“No, tranquilla, tanto ballare non mi piace.” Disse Shadow, lasciando Rouge a Knuckles e andandosi a sedere vicino a Vector.
Sonic provò un po’ di pena per Shadow, ma dopotutto, a lui piaceva stare solo quanto al suo gemello piaceva correre.
Poi, finalmente, guardò verso Amy: la stava ancora tenendo per il braccio.
Fece scivolare la mano fino a tenere quella di lei e disse:
“Balliamo?”
Lei lo guardò sorpresa e poi disse:
“Va.. va bene!”
Lui le mise le mani sui fianchi e lei incrociò le sue dietro la schiena. Incominciarono a volteggiare e Sonic si sentì così leggero che gli parve di volare.
Dopo pochi minuti, o forse diversi giorni, smisero di ballare e si guardarono fissi negli occhi. Erano così vicini, sempre di più..
Quando all’improvviso lo stereo fece un fischio acutissimo e si spense perché un qualcosa enorme e dello stesso colore del cielo notturno attraversò velocissimo lo spazio sopra la Casa e coprì la luce della luna. Il tutto durò pochi secondi. E scomparendo via, a Sonic parve di sentire di nuovo quella voce profonda che diceva
‘E’ troppo tardi..’
Tutti i presenti si guardarono in faccia, misti tra lo spavento e la sorpresa.
Il primo a parlare fu proprio Knuckles:
“Che diavolo è successo?!”
“Già! E perché lo stereo ha fatto quel rumore??” chiese Shadow.
La piccola Cream era in lacrime per lo spavento e Tails era andato a consolarla.
“Non sono riuscita a vedere che cos’era!” disse Amy con le mani sulla bocca.
“Neanche io, ma qualcosa non mi convince” concluse Sonic.
Una vecchia ferita si stava riaprendo?

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei ***







La mattina seguente, Sonic decise di lasciar perdere almeno per un attimo la misteriosa faccenda accaduta la sera prima e di recuperare i rapporti con Knuckles.
In cucina, c’era  uno strano silenzio e ognuno guardava nella propria tazza.  L’unico flebile rumore sembrava provenire dalle cuffiette di Vector.
Erano tutti così imbarazzati, che nessuno osò dire nulla, fino a che Espio disse:
“Per il potere dei grandi ninja! Guardate fuori, c’è un sole che spacca! Andiamo al mare, forza.”
Ma Shadow, come sempre controvoglia, controbatté:
“Ma io veramente vorrei andare sul tetto..”
“Si, così poi ti butti di sotto!” urlò Vector.
“Vector!” Lo riprese Cream “Non si parla, né tantomeno si urla con la bocca piena!”
“Hey piccolina, vedi di non rompermi troppo, altrimenti ti mangio!” ribatté il coccodrillo.
“Non lo dire neanche per scherzo, coccodrillo!” la difese Charmy.
“Piccoletto, stai calmo! Sai che non lo farei mai!” disse Vector facendo l’occhiolino all’ape, che si tranquillizzò.
“Comunque sia, ho detto ANDIAMO AL MARE!” ripeté Espio, esasperato.
 
 
“Oh, eccoci qua. Meglio mettersi la protezione oggi, o da giallo diventerò rosso ustionato, come Knuckles!” esclamò Tails.
“Hey! Bada a come parli, volpe! Io non sono ustionato!” disse l’echidna, sorridendo.
Vedendolo abbastanza di buonumore, Sonic decise che era il momento di attaccare.
“Knuckles, senti, potremmo parlare?”
“Veramente vorrei prendere il sole.. ma se insisti” Knuckles si alzò e seguì Sonic verso il bar.
 
Si sederono di nuovo al tavolo vicino alla televisione, e stavolta Big arrivò di fretta e furia dicendo : “Cosa volete da bere? Scusate la fretta, c’è parecchia gente in fila..”
“Oh,sì, io vorrei una Cocacola” disse Sonic, allegro.
“Una Cocacola?! Puah! Dammi una birretta, vai.” Ordinò l’echidna.
Una volta arrivato l’ordine, entrambi diedero un sorso e poi si guardarono.
Il primo a parlare fu Knuckles:
“Bé? Che vuoi?”
“Volevo.. insomma, ho saputo che tu ed Amy vi siete lasciati..” balbettò il riccio.
Con sua sorpresa, l’echidna non si arrabbiò a quelle parole, ma rise. Rise così forte che molte persone si girarono a guardarlo. Sonic, imbarazzato, prese la sua birra e disse:
“Ehm, mi sa che faresti bene a non berla, amico.”
“Smettila, scemo, non sono ubriaco!” si riprese Knuckles asciugandosi le lacrime che gli erano uscite a forza di ridere.
“E allora perché diamine ridi?!” chiese Sonic alzando un sopracciglio.
“Dimmelo tu, perché rido.” Continuò quello. Il riccio era sempre più confuso:
“Senti, dimmi un po’, sei sicuro di star bene?”
“Oh, io sì. Sto benissimo. Tu, piuttosto, come stai?” chiese Knuckles, ad un tratto curioso.
Sonic pensava che lo stesse prendendo in giro o che quella mattina avesse fatto colazione con la grappa.
“Io, sto bene. No, cioè, in realtà non molto.. a dire il vero.” Confessò Sonic.
“Mh, e posso sapere da quando non stai bene? Dimmi la verità.” Disse l’echidna.
“Ehm, da quando.. da quando Eggman è andato in galera!” mentì tutto d’un fiato.
“BUGIARDO!” ruggì Knuckles battendo il pugno sul tavolo, facendo sussultare le bibite che vi erano posate e l’amico e facendo di nuovo voltare molte persone.
“La smetti di fare casino?” disse Sonic impaziente.
“Sì, ma tu smettila di mentire! Tu non stai bene per Amy, eh?” chiese Knuckles.
“Come.. come fai..?” sussurrò Sonic.
“Andiamo, amico! Tutti hanno capito che ti piace! TUTTI! Anche i muri, sai?” esclamò l’echidna.
“Ma allora, perché non sei arrabbiato?? Insomma, era la tua ragazza, fino a ieri..” obiettò il riccio blu.
L’echidna riprese di nuovo a ridere. Sonic allora si stancò e si alzò in piedi per andarsene; l’altro però lo trattenne e disse: “Siediti, scemo! Sul serio, non pensavo fossi così deficiente!”
“Ma grazie, Knuckles, come sei gentile!” mormorò Sonic, guardandolo storto.
“Prego, Sonic!” disse il rosso, trangugiando altra birra.
“Mi spieghi che ci trovi di così tanto buffo?” fece il riccio con le braccia incrociate.
“Cosa ci trovo di buffo? TU! Tu sei buffo Sonic!” esclamò l’altro.
“Perché, scusa?” chiese Sonic.
“Perché sei talmente testone da non aver capito che io ed Amy siamo riusciti nel nostro intento!” spiegò.
“E quale sarebbe questo intento?” ricominciò Sonic.
“Fare ingelosire te e Rouge!” rispose Knuckles tutto soddisfatto.
“CHE COSA?!” stavolta fu Sonic ad urlare così che tutti si voltarono per l’ennesima volta.
“Vedi?! Siete stati così cretini da non notarlo! Va bene, ti spiego, basta che stai zitto al tuo posto e non mi rompi. Allora, poco dopo che mi chiamasti chiedendomi se volevo venire a Casa della Quercia, Amy mi ha telefonato…
 
K:“Pronto, chi è?”
A:“Pronto Knuckles, sono Amy..”
K:“E che vuoi?”
A:“Gentile come sempre, vedo.”
K:“Certamente, donna. Dimmi che diamine vuoi.”
A:“Sonic mi ha chiamata e mi ha detto che non vieni in vacanza, perché?”
K:“Non sono affari tuoi.”
A:“Oh, andiamo, quando la smetterai di essere sempre scontroso?!”
K:“MAI.”
A:“Bene, se è questo che vuoi, rimarrai solo e senza amici, caro.”
K:“No, aspetta, non riattaccare. E va bene, non vengo perché Sonic mi ha fatto arrabbiare.”

A:“E perché?”
K:“Che te ne frega!”
A:“DIMMELO!”
K:“Che rompiscatole! Mi ha detto che ci sarebbe stata anche Rouge.”
A:“Bé, ma a te piace Rouge.. No?”
K:“Chi si fa gli affari suoi campa cent’anni, diceva nonna Beppa.”
A:“KNUCKLES!”
K:“Si! Si! Mi piace! Contenta?! E Sonic ovviamente ha fatto allusione al fatto che lei mi piace, solo che visto che lei non mi considera, la cosa mi fa leggermente incazzare, OK?!?”
A: “Hey, aspetta! Mi è venuta in mente un’ idea! E fidati, se ce la faremo, finirà bene per tutti e due!”
K:“Che aspetti? Un invito? Racconta!”
 
“Capito adesso, intelligentone?” fece Knuckles.
“Sì.. ma ancora non capisco, voi vi siete baciati! Io vi ho visto!” ricominciò Sonic.
“Seee! Certo, come no! Avevamo notato che nessuno dei due continuava a farsi avanti, così siamo andati sul sodo. E il bacio che hai visto era sulla guancia. Solo che, grazie alla mia fluente e bellissima chioma di capelli, sembrava ci stessimo baciando seriamente. Amico, sul serio credevi che ti avrei fregato Amy? Certo, dopo questa pantomima siamo diventati buoni amici, ma oltre quello, niente.” Spiegò Knuckles con aria superiore.
“Sono senza parole..” disse Sonic. Sul serio non sapeva cosa dire: Amy l’aveva davvero stupito stavolta, e tutto l’odio che provava per Knuckles sparì all’improvviso. Adesso, addirittura, era così felice che se non avesse avuto il tavolino davanti, l’avrebbe baciato anche lui.
“Allora” riprese l’echidna “inizia con l’andare da Amy e dirgli che sai tutto, bello.”
“Sì.. sì hai ragione!” concluse Sonic raggiante “Ma ovviamente, dopo aver fatto la mia corsetta”
“Te la puoi concedere come regalo, visto che a mezzanotte sarà il tuo compleanno!” finì l’altro uscendo dal bar.
Aveva ragione! A mezzanotte sarebbe venuto il nuovo giorno e il riccio avrebbe compiuto 16 anni. Felice come non mai, Sonic uscì dal bar e incominciò a correre a tutta velocità, senza notare qualcuno che dall’alto lo osservava con un sorriso obliquo.
 
 
“Tre.. Due.. Uno.. AUGURI SONIC!”
Tutti erano esplosi di allegria e correvano ad abbracciarlo.
“Wow, sedici anni! Sembrava ieri di vederti nella carrozzina!” gridò un Vector leggermente commosso.
“Ma sei un vecchione! WOW!” gridò Charmy.
“Se io sono un vecchio, allora Vector dovrebbe già essere sepolto, dico bene?” ribatté Sonic.
Il Chao Cheese andò davanti al riccio e disse emozionato:
“Chao chao chao chao!!”
E Sonic, fingendo di aver capito ciò che aveva detto, replicò dicendo:
“NO! Ma davvero?”
Fortunatamente, il Chao annuì e svolazzò via contento.
Ricominciarono a ballare  e fu servito di nuovo un rinfresco, nel quale i chilidog, ovviamente, non mancavano.
Vector diede il meglio di sé nella Break Dance insieme a Knuckles, dopodiché venne istallato il karaoke e a Sonic toccò per forza cantare con uno stonatissimo Charmy.
Passarono le ore ma nessuno di loro si sentiva stanco, anzi!
Tails arrivò con un gigantesco cappello a forma di torta in testa urlando:
“E’ l’ora dei regali!”
Così, tutti si fiondarono  verso Sonic con il loro pacco regalo.
Li scartò tutti:
Espio gli aveva regalato un orologio.
Cream un bracciale.
Charmy un anello (chissà perché, abbinato al bracciale di Cream)
Rouge una giacca nera.
Vector un paio di cuffie come le sue.
Tails un paio di scarpe modificate da lui per andare più veloce.
Knuckles una collana con l’iniziale “S”.
 
Sonic fu felicissimo, erano stati tutti così carini. Shadow non gli aveva fatto un regalo, e neanche Amy.
‘Pazienza’ pensò Sonic. Non si può avere tutto dalla vita.
Non fece neanche in tempo a pensarlo che Amy timidamente gli arrivò alle spalle e gli disse: “Mi segui un secondo?”
Sonic si guardò intorno cercando un po’di sostegno dagli amici, e quando vide che Tails e Knuckles gli sorridevano e gli facevano cenno di andare, lui si avviò.
Continuavano a camminare, non sapeva dove l’avrebbe portato. Poi si fermarono, erano arrivati al frutteto.
Un minuto di silenzio , poi lei incominciò a parlare:
“Auguri, Sonic.”
“Grazie..” sussurrò lui.
“Ti ho fatto un regalo, anche se, devo ammetterlo, non sapevo cosa regalarti.” Ammise lei.
“Non era necessario farmi un regalo.” Disse Sonic.
“Oh sì, invece.” Disse lei, avvicinandosi molto al riccio “Ora chiudi gli occhi e non sbirciare, così lo prendo e te lo mostro.”
Lui obbedì dopo qualche secondo e l’ultima cosa che vide era il cielo ancora buio e Amy che si allontanava.
Passò all’incirca un minuto, e Sonic incominciava a sentire la tensione e lo stomaco fare capriole, ma non osò aprire gli occhi.
Poi udì dei passi e qualcuno che si avvicinava nuovamente, vicino , sempre più vicino.
Sentì le labbra di Amy contro le sue unendosi in un bacio dolce e passionale.
Poi, controvoglia, si staccarono, e quando lei parlò lui aveva ancora gli occhi chiusi.
“Spero di aver azzeccato nel comprare il regalo, ma se non ti piace, può restare tra noi, se vuoi.”
Lui sorrise, poi dopo qualche secondo aprì gli occhi: Amy era sparita, e, quello che rese ancora più spettacolare e magico quel momento era che con lei era sparito il cielo notturno, lasciando posto ai raggi di luce dell’alba che gli illuminavano il volto attraverso le foglie degli alberi.
 
Ritornò confuso e felice verso Casa. Decise che non sarebbe andato a dormire nel suo letto, bensì sul tetto, per godersi l’aurora.
Si sdraiò sulle tegole e si mise le mani incrociate dietro la testa quando una voce venne dall’altra parte del tetto:
“Auguri.”
“Grazie.” Rispose Sonic.
L’individuo dall’altro lato del tetto gli lanciò un pacchetto regalo.
Sonic lo scartò: un paio di magnifici occhiali da sole sportivi.
Il riccio li osservò e se li mise, dopodiché disse:
“Sono bellissimi, Shadow.”
Il riccio nero dall’altra parte del tetto arcuò la bocca in un leggero sorriso.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***







Il giorno dopo al povero riccio blu parve di trovarsi in un' intervista televisiva in diretta mondiale.
“Alloooora” attaccò subito Tails, sedendosi accanto a Sonic e prendendo un croissant ripieno di cioccolato “Serata piccante ieri sera, eeeh?”
“Tails!” lo rimproverò Sonic, arrossendo.
“Dai, dimmi che è successo, voglio sapere ogni particolare.”ripeté la volpe.
“Sì, e dillo anche a me, già che ci sei” si intromise Knuckles con tono strafottente “ovviamente, se le cose sono sconcie, la volpe dovrà tapparsi le orecchie!”
“Ragazzii! Non è successo niente di troppo perverso.. ci..” incominciò il riccio.
“CI ..??” ripeterono Tails e Knuckles.
“Siamo..” continuò Sonic.
“SIAMO..??” dissero i due.
“Solo..” disse il riccio.
“SOLO?!” gridarono i due, impazienti.
“..Baciati.” sussurrò infine, ancora più rosso di prima.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!” 
Tails dalla felicità prese ad urlare e a baciare tutti i presenti sulla guancia; Vector venne preso così di sorpresa che sputò tutto il cappuccino a terra.
Knuckles lo guardava saltellare esterrefatto e divertito, dopodiché si allungò  verso Sonic e gli mormorò: “Ben fatto, amico.”
Sonic gli sorrise  e poi lui continuò: “Certo, riccio, però ammettilo. Se non ci fossi stato io, non avresti combinato proprio nulla.”
“Mh, credo tu abbia ragione. Grazie Knuckles.” disse Sonic.
Come risposta, Knuckles spalancò gli occhi e alzò la testa come per dire ‘Vorrei anche vedere’; poi si alzò e si avviò verso il giardino.
Era davvero un amico, l’echidna. Certo, aveva e avrà sempre i suoi rozzi modi di fare e di rispondere, ma davvero in fondo, lui ci teneva alle amicizie che aveva costruito.
Sonic si alzò con la pancia piena e si avviò verso la porta proprio mentre stava entrando Amy, così si ritrovarono uno davanti all’altra.
Espio lanciò un fischio d’approvazione, e tutti ridacchiarono. Amy arrossì lievemente, mentre Sonic a dir poco non diventò viola.
Le grugnì qualcosa del tipo: “Aspettami fuori” e si avviò di sopra a prepararsi.
Quel giorno sarebbero nuovamente andati al mare e, chissà perché, il riccio aveva l’impressione che sarebbe accaduto qualcos’altro di bello.
Uscì dalla casa con Tails, indossando i magnifici occhiali da sole che gli aveva regalato Shadow. Guardò avanti e vide Amy che lo aspettava.
“Vi lascio soli.. EHEHEHEHEHEH” disse la volpe, ridacchiando così forte da sembrare psicopatico.
“Buongiorno, Sonic.” Esclamò Amy, timidamente.
“Hey, Amy.” Disse lui, cercando di farsi bello il più possibile.
Gli porse la mano e lei la prese, intrecciando le dita con le sue. Sonic era imbarazzatissimo, non ci sapeva fare con queste cose! Nel frattempo un violaceo Knuckles si fece strada trattenendosi dal ridere a più non posso.
‘Che grandissima testa di..’ il pensiero di Sonic venne interrotto da un titubante Espio che gli passò accanto gridando :
“Ma come siamo impacciaaaati!”
Sonic arrossì per l’ennesima volta e cercò di sciogliersi, ma era una cosa praticamente impossibile: da quanto era nervoso aveva crampi ovunque.
Arrivarono al mare e dopo aver preso un po’ di sole, la riccia volle rompere definitivamente il ghiaccio:
“Vado a fare il bagno.. Vieni?”
Sonic immediatamente scosse la testa dicendo:
“Sei pazza?! Sai che non so nuotare!”
Lei sorrise e concluse: “Bene, vuol dire che ti insegnerò io!”
Non riuscì a dire ‘aspetta, Amy’ che lei lo aveva già afferrato per un braccio e trascinato verso l’acqua. Poi, poco delicatamente, lo prese e ce lo getto dentro.
Oddio. Era in acqua! Che diavolo gli era preso a quella? Ora affogherà, da un momento all’altro. Il riccio teneva gli occhi serrati e urlava fortissimo.
“HEY AMICO! DICO, MA LA VUOI PIANTARE?!”
Sonic aprì gli occhi, era aggrappato a Knuckles come un koala.
“Non mi lasciare, Knuckles!” implorò il riccio, in tono tragico.
Knuckles gli diede uno strattone e se lo scrollò di dosso, poi fece un balzo e ricominciò a nuotare in stile delfino.
‘Ecco, bene, ora morirò. Questione di secondi e l’acqua riempirà i miei polmoni’ pensò Sonic. Ma poi, stupito, si guardò intorno e vide che stava galleggiando.
“Bravo, adesso muovi i piedi!” disse Amy, che era lì accanto a lui.
Sonic obbedì e cominciò a muoversi nell’acqua prendendo velocità. AVEVA IMPARATO!
“Ho imparato a nuotare! Ce l’ho fatta, grazie!” e con uno scatto si tuffò addosso a Amy.
Non appena riemersero si guardarono a lungo. L’acqua le metteva in risalto gli occhi e gli illuminava il volto. Possibile che davvero non si fosse mai reso conto della sua bellezza? Era stato troppo occupato a scappare per notarlo..
Fece la cosa che il cuore che batteva all’impazzata gli suggerì: le mise una mano dietro la testa e una sul fianco, l’avvicinò a sé e la baciò molto più famelicamente di quanto avesse fatto lei la sera prima. Amy rispose con altrettanta enfasi: erano fatti l’uno per l’altra, e adesso finalmente Sonic l’aveva capito. La tenne stretta a sé, quasi non volesse lasciarla scappare. La ragazza gli teneva le mani incrociate intorno al collo.
Fu allora che un irritante Espio arrivò e fece un fischio, facendoli staccare e sobbalzare.
“ESPIO!!” lo rimproverò Vector facendo una bolla con il chewing gum.
“Ne è valsa la pena!” gridò Espio, uscendo dall’acqua.
“Già.. comunque, cercate di non prolungarvi troppo, voi due, o dovremmo mandare Cream e Charmy a dormire per bollino rosso!!” replicò il coccodrillo in direzione di Sonic ed Amy.
I due diretti interessati si misero a ridere e poi si avviarono fuori dall’acqua.
“Hey! Hey, Sonic! Guarda..” mormorò eccitata la riccia a Sonic.
“Cos..?  Ooooh!” sussurrò Sonic guardando il punto indicatogli da Amy: Knuckles e Rouge erano seduti in riva al mare e si tenevano per mano.
‘Allora Rouge si è dichiarata’ pensò Sonic.
“Che carini! Sono felice per loro” dichiarò Amy, sedendosi sul lettino a prendere il sole.
Anche Sonic si sdraiò e accadde all’improvviso qualcosa di molto strano ed inspiegabile:
volava nel cielo. Proprio così, si trovava nel cielo sopra Station Square e ad un tratto dal buio comparve Amy: stava volando, come un angelo.
Sonic volle raggiungerla, sentiva che c’era qualcosa che non andava; ma per quanto lei corresse velocemente, lui altrettanto velocemente si allontanava in modo involontario.
Qualcosa di scuro e informe ed enorme lo avvolse; era difficile distinguere che cosa fosse, visto che era scuro come il cielo. Gli parve di vedere però un bagliore rosso e anche che Amy era accompagnata da qualcuno al suo fianco, dopodiché, lanciò un raggio laser contro Amy, facendo letteralmente esplodere sia lei, sia l’individuo al suo fianco.
“NOOOOO! AMY!” ruggì Sonic. Non poteva essere vero, Amy non poteva davvero essere..
Il solo pensiero lo colpì come uno schiaffo. Ma, in effetti, qualcosa lo colpì sul serio come uno schiaffo. Il riccio aprì gli occhi: era steso sulla sabbia e gli occhi gli lacrimavano.
Knuckles lo stava schiaffeggiando dicendo:
“Sonic! Sonic, svegliati!”
I pochi presenti lo guardavano impauriti.
“Cosa.. Cosa è successo?” chiese lui alzandosi a sedere, stordito.
“Ti sei sdraiato sull’asciugamano” incominciò Amy: le tremavano le mani.
“Poi il sole si è oscurato..” mormorò uno spaventato Tails.
“Il sole che cosa??”  disse il riccio sbalordito.
“Si è oscurato! E’ successo esattamente come con la luna!” esclamò Vector .
“E poi sei svenuto!!” gridò Tails, asciugandosi la fronte.
“Svenuto? Ma come, io mi ricordavo di essere sveglio!” balbettò Sonic incertò.
“No, Sonic, eri svenuto e hai iniziato a contorcerti tutto ! Sembrava tu avessi un attacco epilettico!” spiegò Espio. Poi il riccio notò che stava sorreggendo Shadow: forse era svenuto anche lui?
“Ho fatto una specie di sogno.. Ero nel..” cominciò Sonic, ma qualcuno lo interruppe.
“Eri nel cielo di Station Square e non riuscivi a raggiungere Amy e uno che la affiancava..” raccontò Shadow.
Sonic sgranò gli occhi:
“Come diamine fai tu a saperlo?”chiese.
“Perché quando sono svenuto ho fatto il tuo stesso sogno: l’individuo accanto ad Amy ero io.” Dichiarò Shadow. C’era una nota di panico nella sua voce.
Nessuno capì un bel niente di quella storia e il riccio blu udì di nuovo come un allarme antincendio le fatidiche tre parole:
‘E’ troppo tardi..’
 
La prospettiva cambiò: quelle tre parole non riguardavano affatto lo sbaglio che sia Sonic che Rouge avevano fatto con Amy e Knuckles; nascondevano, infatti, qualcosa di molto più oscuro..

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***







Passarono all’incirca due settimane da quando il sole e la luna si erano oscurati e ancora nessuno aveva capito bene che cosa causasse quel buio improvviso.
Restò il fatto che, ovviamente, tutti si erano resi conto che non era niente di buono, tantomeno amichevole.
Gli avvenimenti accaduti non furono molti, ma quei pochi ebbero una certa rilevanza:
un mercoledì, mentre Amy e Sonic passeggiavano sulla spiaggia, videro due sagome lontane camminare strette tra loro. Curiosi come non mai, la coppia si avvicinò all’altra per vedere di chi si trattava. Scoprirono che erano Knuckles e Rouge che stavano condividendo dolci momenti. Subito dopo, Rouge riuscì a strappare un bacio all’echidna, che divenne color magenta fino alla punta dei capelli.
‘Che strana coppia, loro’ pensò Sonic ‘una cacciatrice di tesori che vuole rubare il Master Esmerald ora fidanzata con colui che vuole proteggere la pietra gigante dalle mani dei ladri e malfattori’
Valli a capire, tu!
Comunque, il rapporto tra Amy e Sonic non poteva andare meglio: ogni giorno Sonic trovava sempre il tempo di portarla a fare due passi, e a fine giornata, strappava anche qualche minuto di corsetta quotidiana. Dopotutto doveva tenersi in forma, ora più che mai.
Un giorno, mentre il riccio, Tails e Knuckles guardavano la televisione del bar vicino alla spiaggia, la volpe attaccò discorso:
“Allora, Sonic, come va con Amy?”
“Molto bene, direi! Abbiamo in programma una scampagnata fuori stasera..” raccontò Sonic.
“Ohh, immagino tu e lei farete faville!” commentò la volpe, tutta felice.
“Tails!” esclamò Knuckles dandogli una gomitata amichevole.
“Sto scherzando. E tu, Knuckuccio? Come va con Miss Maglietta Bagnata?” chiese tutto curioso Tails.
“Va bene, ma se mi richiami Knuckuccio anche un’altra volta, giuro che sarà l’ultima cosa che dirai in tutta la tua fottuta vita!” gridò l’echidna diventando più rosso di quanto non lo era già.
Gli altri due si guardarono negli occhi, e subito dopo, tutti e tre scoppiarono in una grossa risata.
“Però, guardate qua, il Team Sonic è di nuovo insieme!” esclamò Tails.
“Già, il piccoletto ha ragione!” confermò Knuckles con un sorriso.
“Non ci definivamo così da quando abbiamo sconfitto l’Egg Emperor e quell’altro idiota, ve lo ricordate?” disse Sonic.
“E chi se lo scorda più!” fece l’echidna, alzando un pugno in segno di vittoria.
Proprio in quel momento al telegiornale trasmesso la voce disse:
“E’ stato notato da tutti nella città di Station Square l’enorme massa oscura che ha rabbuiato per ben due volte il sole e la luna. Gli astronomi non ritengono che si tratti di un’eclisse, visto che ogni volta che accade, gli apparecchi come sterei e casse emettono un acuto fischio, cosa che accade quando si è nelle vicinanze di una fonte magnetica. Il fenomeno per adesso si è verificato sempre a est della città, verso l’Emerald Coast. Gli abitanti che abitano nella parte ovest della città affermano di aver visto due raggi color indaco partire da un punto nel cielo , uno la prima volta  e uno la seconda volta. Vi terremo informati per eventuali informazioni..”
“Io vorrei tanto sapere che diamine è quell’affare.” Commentò Sonic.
“Non può essere opera di Eggman, è in prigione! Anche se quel farabutto, trova sempre il modo di filarsela..” disse Tails, preoccupato.
“Se lo prendo, giuro che lo ammazzo con le mie mani!” ruggì Knuckles battendo il pugno sul tavolo. Come tutte le volte, tutti i presenti si voltarono a guardare Knuckles.
“Si può sapere che cavolo avete da guardare, sempre?!” gridò l’echidna.
“Magari se tu facessi meno casino..” mormorò il riccio.
“Io faccio quello che mi pare, e se non sta bene loro se ne vanno!” urlò nuovamente, ottenendo la stessa invariata situazione di prima.
“Dah! Basta, me ne vado io.” Concluse infine, alzandosi e uscendo dal bar.
 
Quel pomeriggio Tails preparò una merenda con i fiocchi a base di chilidog, succo di frutta e torta. In pochi minuti, tutti furono sazi, perfino il piccolo Chao Cheese, che da quanto aveva mangiato, non riusciva a spiccare il volo.
“Hey, Sonic, hai preparato la borsa con le cose da portare stasera?” gli chiese Amy con un sorriso raggiante.
“Certo che sì. Ho preparato tutto!” rispose Sonic, emozionato. Era davvero eccitato per quella sera, non vedeva l’ora di fare una scampagnata con lei! Chissà quante belle cose sarebbero accadute tra poche ore..
La sua fantasia fu interrotta da Vector che, scolatosi una bottiglia piena di gazzosa, incominciò a proporre dei giochi per passare il tempo.
“Che ne dite di ruba bandiera ?” chiese.
“No, ma sei pazzo? E se poi cado e mi sporco i pantaloni di erba?” protestò Rouge.
“Allora giochiamo a Monopoli..” propose.
“Ma che palle! Preferisco guardare tutta la serie di Beautiful.” Ribatté Knuckles.
“E allora giochiamo a NASCONDINO!!” urlò, esausto.
“Ma quale nascondino! Abbiamo forse cinque anni?!” disse Charmy, indignato.
“Ma tu ne hai sei di anni!!” replicò Vector stufo.
“Facciamo un gioco a caso, andiamo! Come siete polemici! Obbligo o  verità vi va bene?” suggerì Espio.
Si levò un coro di “SI!” e tutti si disposero a cerchio.
Iniziò Rouge:
“Vector, obbligo o verità?”
“Verità” rispose l’altro.
“Perché non ti togli le cuffiette mentre dormi?!” la domanda le venne fuori così velocemente che molti si chiesero se se la fosse già preparata da tempo.
“Ehm.. devo proprio? Beh. Ok. Perché ho.. ho paura del buio e la musica mi aiuta a distrarmi fino a che non mi addormento.” Rispose, imbarazzato, il coccodrillo.
Quasi tutti ridacchiarono .
“Tocca a me” disse Vector “Knuckles, obbligo o verità?”
“Obbligo” rispose, facendosi forza.
“Bene. Uhm.. Ci sono. Prendi la torta che nessuno ha mangiato e tiratela in faccia!”
“Oh, per la miseria ladra.” Imprecò l’echidna.
Si alzò  di malavoglia e si avviò verso il tavolo. Poi fece un sospiro profondo come per imporsi di stare calmo.
Prese la torta di panna, la alzò e per buona misura se la tirò sulla faccia.
Un boato di risate si sollevo dai presenti, mentre Knuckles-faccia-di-panna contava fino a 10 a ripetizione dicendosi nella mente di non uccidere nessuno.
Il prossimo fu il turno proprio dell’echidna che , una volta ripulitosi, avrebbe dovuto fare la domanda a Shadow. Il riccio nero, appunto, non aveva mai staccato gli occhi da Rouge , e la cosa, non era sfuggita all’occhio allenato e impannato di Knuckles.
“Shadow, obbligo o verità?”
“Verità..” rispose Shadow, come sempre svogliato.
“Ti piace Rouge?” chiese Knuckles in tono da detective.
La domanda colse tutti di sorpresa, infatti si levò un coro di “ohoh!”. Ma nessuno era più stupito di Shadow, forse solo la stessa Rouge.
“Io.. veramente, ecco..” balbettò Shadow, in evidente difficoltà.
“Oh, andiamo, Knuckles!” protestò Amy, alzandosi in piedi.
“Ha fissato la mia donna per tutta la serata, ho il diritto di saperlo!” ribatté l’echidna.
L’atmosfera tranquilla si stava piano piano tramutando in tensione.
“Knuckles.. non c’è bisogno che lui..” incominciò Rouge.
“Sta zitta!!” gridò Knuckles.
“HEY! Non azzardarti a parlarle così!” urlò Shadow, scattando in piedi.
“Perché, altrimenti che fai? Mi urli addosso? Tu non sei il suo ragazzo!” lo schernì Knuckles.
Aveva esagerato, e se ne accorse anche lui. Infatti, il povero riccio nero si voltò e corse via verso la spiaggia.
“Hai esagerato, amico.” Mormorò Espio.
“Io, lo so, davvero. Non so cosa mi sia preso.. Perdonami Rouge.” disse Knuckles, il volto sconvolto.
“Tranquillo, è tutto ok. Ma non è a me che dovresti chiedere scusa..” esclamò la pipistrella.
“E’ vero. Vado a chiedergli scusa e torno!” fece l’echidna. Ma Sonic lo trattenne per un braccio:
“Io lo conosco, non ti conviene chiedergli scusa adesso. Fagliela passare, poi vedi che non gli importerà più!” dichiarò .
“D’accordo.. Certo, però, hai visto? Non appena vedo che qualcuno le fa il filo cerco di catturare tutto: nome, cognome, dati..” cominciò Knuckles.
Dati..’
Perché questa parola ricordò qualcosa a Sonic?
“Non serve a niente, ormai ho preso i tuoi dati!’
Il raggio indaco, si era già presentato come liquido indaco. Stavolta, servivano anche i dati di qualcun altro.
‘ogni volta che accade, gli apparecchi come sterei e casse emettono un acuto fischio, cosa che accade quando si è nelle vicinanze di una fonte magnetica’
Una fonte magnetica..
un raggio la prima volta  e uno la seconda volta’
Quindi due raggi, uno ciascuno.
Sonic e il suo gemello avevano fatto lo stesso sogno. 'E' troppo tardi..' ora gli venne in mente chi disse quella frase.
D’un tratto, tutta la pista fu chiara davanti al riccio blu. Tutti quegli avvenimenti strani, l’oscuramento della luna e del sole, erano provocati a causa di qualcuno. Qualcuno che passava appositamente sull’Emerald Coast fino ad arrivare a Casa della Quercia, per poi lanciare i due raggi.
“SHADOW.” Disse Sonic in preda al panico. Si precipitò a tutta velocità verso la spiaggia, dove il suo gemello era diretto.
Lo vide in lontananza e poi arrivò.
Volava nel cielo, lo stesso colore del cielo notturno.
Fece scendere un tubo sulla quale era appesa una gabbia, e la stava puntando verso Shadow.
“SHADOW! NOOOO!” gridò Sonic.
Il riccio nero sentì l’urlo del gemello, quindi guardò verso l’alto e vide: stava per essere catturato.
Sonic arrivò in tempo per spingere via Shadow da sotto la mira della gabbia.
Il riccio blu venne poi risucchiato e rinchiuso nella gabbia.
“SONIC! SONIIC!” strillò Shadow, rincorrendolo.
Ma ormai era troppo lontano, sparito. In preda alla paura, tornò indietro, verso Casa della Quercia, dove tutti avevano sentito di nuovo i fischi degli apparecchi elettronici.
“Hey, Shadow, che è successo? Che cos’hai?” chiese Vector.
“Sonic è stato rapito da Metal Sonic!”
“CHE COSA?!” Gridò Amy.

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Capitolo 9
*** Capitolo Nove ***








   (Attenzione: questo capitolo fa alcuni riferimenti all’avventura del gioco ‘Sonic Heroes’)
 
 
 
“CHE COSA?!”
“Sonic è stato portato via da Metal Sonic!” ripeté Shadow in tono non meno grave.
“Metal Sonic?!” gridò Tails “Ma come? Lo avevamo sconfitto l’ultima volta qualche anno fa.. quando si era trasformato in Metal Overlord e aveva incastrato Eggman!”
“Quel mostro ha cercato di rinchiudermi in una gabbia per portarmi via, poi è arrivato Sonic e si è fatto prendere al posto mio! In quella gabbia però c’era posto per più di una persona.. Metal Sonic aveva intenzione di prendere anche Sonic, dopo aver preso me.” spiegò Shadow.
Amy si portò le mani alla bocca:
“Oh mio Dio! Ma cosa mai avrà voluto da voi due?!”
“Più che altro, come aveva fatto Sonic a capire che Metal Sonic stava per prendermi..” chiese Shadow, confuso.
Ognuno sembrava pensare a cosa poter fare per andare a recuperare il povero riccio quando ad un tratto qualcuno sbatté un pugno sul tavolo:
“MA CERTO! SI!” ruggì Knuckles “Sonic ha capito tutto quando io ho pronunciato la parola dati. Tails, tu eri con me nel Team Sonic, vero? Ricordi che quando abbiamo sconfitto l’Egg Albatross vicino al Gran Canyon subito dopo ci siamo resi conto che era una replica? Ricordi che è successo? Si è liquefatto in un liquido indaco..”
“.. dal quale subito dopo che siamo andati via è fuoriuscito Metal Sonic ed ha prelevato i dati di Sonic! Hai ragione! Stavolta però ha usato i raggi indaco” confermò Tails.
“Sì, e ricordi cosa ha detto il telegiornale? Ce ne sono stati due, uno di giorno e uno di notte. Uno per ciascuno stavolta! Questa volta ha voluto copiare i dati sia di Sonic che di Shadow.  L’oscuramento era causato dal suo passaggio..” continuò l’echidna.
“E’ vero!” esclamò Shadow “Solo che visto che era dello stesso colore del cielo, nessuno ha potuto vedere di che cosa si trattasse!”
“E riguardo al sogno, è evidente che tu e Sonic, essendo gemelli avete avuto una sorta di telepatia magnetica, visto che in quel momento eravate stati entrambi privati di dati.” Spiegò Tails, con aria da scienziato folle.
“Ecco quindi perché gli apparecchi elettronici emettevano quel fischio.. Metal Sonic stava usando la forza magnetica per attirare a sé i vostri dati..” comprese Amy, infine.
Tutti si guardarono preoccupati.
“Secondo voi.. dove l’avrà portato adesso?” chiese Cream con voce flebile.
“Non so, ma ho l’impressione che il sogno non sia stato solo una comunicazione telepatica.. per me era una visione e ci trovavamo sopra i cieli di Station Square” rispose Shadow.
“Bé, allora è li che dovremmo andare, no?” disse Knuckles.
“Che cosa?” fece Rouge “Vuoi davvero andare a caccia di Metal Sonic?”
“Preferisci che Sonic muoia, allora? Scusa, bellezza, ma questo non lo permetterò.” protestò l’echidna.
“Ma chissà quali trappole avrà riservato per noi!” gridò Espio, tutto tremante.
“Sentite, ragazzi, Sonic si è forse arreso quando il Team Dark ha cercato di annientarlo nella foresta delle rane?” chiese Knuckles.
Shadow e Rouge si guardarono, pieni di rimorso.
“Si è forse arreso quando Amy lo ha gettato nel vuoto nel Power Plant?” Amy si grattò la testa, imbarazzata
“O quando sembrava tutto finito e Metal Sonic si è trasformato in Metal Madness? No. Lui non si è mai arreso, lui ci ha fatto capire che significa essere una squadra per quanto noi possiamo essere diversi.  Lui non ci ha mai abbandonati, e stavolta noi non abbandoneremo lui. Siete pronti a rimettere insieme i Sonic Heroes? CHI E’ CON ME?!”
Mise il pugno spinato in alto e osservò gli altri.
“Io ci sto.” Disse Amy.
“Io pure.” Confermò Shadow.
“Oh, Knuckles.. Anche io!” esclamò Rouge con le lacrime agli occhi.
“Che diamine, mi hanno portato via Cosmo, non permetterò che se ne vada anche il mio migliore amico!” disse Tails, commosso.
Un coro di ‘ci sto’ si innalzò e Knuckles venne immediatamente nominato capogruppo.
“Allora, dove si va?” chiese Vector, impaziente.
“Oh, io credo.. che una certa cacciatrice di tesori mi debba aiutare a portare via gli Smeraldi da Mystic Ruins.. ” disse l’echidna, voltandosi verso Rouge.
“Bene, voi due andate a prendere gli Smeraldi del Chaos, noi intanto prepariamo l’attrezzatura.” Confermò Amy.
“Inizia lo spettacolo!” esclamò Shadow, pieno di sé.
 
 
Da qualche parte, nel cielo..
“Avanti, brutto idiota, fatti vedere. Non ho paura di te!” gridò Sonic, ancora imprigionato nella gabbia.
“Dovresti averne.”disse una voce metallica nell’oscurità.
“Ah, sì? E perché mai? I miei amici stanno venendo qui e tu non hai niente per fermarli.” Ribatté il riccio.
“Sai come si dice.. combatti il fuoco con il fuoco. Vieni pure, mostrati al prigioniero.” Rise con scherno Metal Sonic.
Una figura si avvicinò accanto al robot e Sonic la riconobbe:
“No..” disse incredulo “Non tu!”
“Mi dicesti che se volevo la rivincita mi avresti aspettato.. bé, nel frattempo ho convinto qualcun altro ad unirsi alla causa. Ora c’è solo bisogno che il tuo amichetto Shadow venga qui, e tutto sarà compiuto.” Concluse Metal Sonic, con voce agghiacciante.
 
 
“Pronto Shadow?”
“Sì, sono pronto, Amy.” Rispose l’altro.
Si erano tutti attrezzati per andare a combattere. Amy aveva preso anche due ring, e il loro utilizzo era ovvio.
“Amy, viene anche Big a combattere!” annunciò Cream.
Infatti, il grosso gatto viola stava arrivando attrezzato e dicendo:
“A che ora si parte?”
Knuckles e Rouge erano tornati da Mystic Ruins e avevano un sacco in spalla che conteneva i sette smeraldi. La pipistrella era così tentata dal rubarli, ma per il bene di tutti, infilò le mani in tasca.
“Bene, siamo pronti?” ruggì Knuckles.
“SI!” gridarono tutti.
“Bene. Adesso dobbiamo fare i turni per chi porterà chi. Io direi che coloro che riescono a volare dovrebbero portare due persone ciascuno, come abbiamo fatto l’ultima volta.
Quindi.. allora:
Cream, tu porterai Amy e Shadow.
Rouge, tu porterai Big e Espio.
Charmy, tu porterai Vector, è già abbastanza pesante per te.
Tails, tu porterai me e gli Smeraldi.
TUTTO CHIARO?!” esclamò infine, reggendosi ai piedi di Tails, che agitò le code per spiccare il volo.
E dopo molti urli d’assenso, partirono. La sfortuna fu che non appena incominciarono a volare, un tuono diede l’allarme pioggia, e subito dopo infatti, miliardi e miliardi di gocce d’acqua iniziarono a piombare giù dal cielo.
Planarono sopra la città e superarono il fitto strato di nuvole. Sembrava di trovarsi di nuovo sull’Egg Fleet, un orribile deja vu.
Ancora qualche metro di volo e poi la videro: imponente come nessun’altra, la nave da battaglia volante dello stesso colore del cielo stava planando al di sopra dei cumulonembi carichi di pioggia.
‘Allora non era Metal Sonic che oscurava il sole e la luna.. era lui all’interno della sua gigante nave!’ pensò Shadow, spiazzato da tale grandiosità.
“Allora, atterriamo, ok? Al mio TRE!” gridò Knuckles.
“UNO..” si sentirono alcuni gemiti di paura.
“DUE..” tutti si ressero ancora di più ai piedi dei compagni.
“TRE!!”
Si lasciarono cadere sull’enorme nave blu. Era molto levigata e scivolosa, infatti per poco Tails non rischiò di cadere di sotto, ma fortunatamente un potente Vector lo afferrò per una delle due code e lo riportò su.
“Da dove entriamo?” chiese Espio.
“Qui, c’è una botola!” esclamò Rouge.
Entrarono scendendo le scalette.
“Shh, adesso fate silenzio, non sappiamo cosa ci abbia riservato quel pazzo.” Sussurrò Espio.
“OK!!” gridò Charmy.
“Charmy! Ma che fai? Stai calmo!” disse Vector, tappandogli la bocca con una mano.
Si trovavano in una stanza buia e rettangolare e  sembravano esserci quattro porte.
“Ohh” disse Cream guardandosi intorno “forse dovrebbe esserci una chiave qui intorno” iniziò a saltellare sul posto e a canticchiare.
Knuckles la prese per le spalle e le disse:
“Senti, piccola, non siamo nel paese delle meraviglie, d’accordo?!”
Ma Amy prese Cream e si rivolse all’echidna:
“Hey, non trattarla male! Troveremo la soluzione, basta che restiamo calmi.”
Infatti, la soluzione arrivò molto in fretta. Quattro luci blu si accesero, illuminando gli intrusi e un allarme scattò all’impazzata, illuminando le pareti di rosso.
“Dannazione, siamo in trappola!” gridò Knuckles, stringendo la mano di Rouge e infilando più a fondo nella borsa gli smeraldi.
“Proprio così.” Disse Metal Sonic, venendo fuori dall’ombra.
Dalle due porte laterali uscirono due schiere di robot, una rossa e una dorata, mentre dalla porta dietro ne uscì una schiera blu.
“Non credo oserete fare mosse troppo azzardate, dopotutto non ve ne andrete molto presto.” Mormorò maleficamente il robot.
“Bastardo! Dove hai messo Sonic?!” gridò Amy, i pugni serrati.
“Il tuo ragazzo è proprio qui.” Rispose quello , e con uno schiocco di dita la gabbia che conteneva il riccio blu venne fuori dall’ombra.
“OH MIO DIO!” strillò Tails. Sonic presentava diversi tagli e lividi. Era evidente, era stato picchiato, e da qualcuno molto forte, data la gravità delle ferite. Tuttavia aprì gli occhi in tempo per dire:
“Amy..”
“Oh, Sonic!” rispose lei, le lacrime le salirono agli occhi.
“Il tuo caro Sonic sarà di là ad aspettarti con me, nel caso tu volessi venire a giocare. Nel frattempo, un’ altra bella ripassata non gli farebbe male.” Insistette Metal Sonic, portando Sonic nella stanza della porta di fronte a loro: l’unica che non era ancora stata aperta.
“Verrò a salvarti SONIC!” urlò Amy, affinché il riccio potesse sentirla.
Shadow, in preda all’agitazione e alla rabbia, si rivolse a Knuckles:
“Devo andare nella stanza qua davanti.” Disse.
“Sì, anche io.” Confermò Amy.
“Amy, tu faresti bene a restare..” cercò di convincerla Shadow.
“Shadow, no. Devo salvare Sonic e per come mi sento ora nessuno stramaledettissimo robot oserebbe sfiorarmi! E poi nel sogno c’ero anche io, dico bene?”  fece lei, sicura.
“Bé.. d’accordo!” affermò il riccio nero.
“Va bene.. va bene ma.. prendete questi, vi serviranno sicuramente.” Esclamò Knuckles, porgendo loro la borsa con gli Smeraldi.
“Andiamo. Buona fortuna, ragazzi!” rispose Amy, prendendo per mano Shadow e cercando di evitare i robot, pronti ad attaccare.
Metal Sonic non si accorse di loro e disse:
“Avanti, Sonic Heroes, vediamo come ve la caverete contro il vostro amichetto..”
E con un altro schiocco di dita fece uscire dalla porta di fronte l’avversario che aveva prima mostrato a Sonic, quello che gli aveva fatto del male, quello che Metal Sonic aveva convinto a passare dalla sua parte.
Sguardi orripilanti e increduli si levarono alla sua vista e Rouge si fece avanti gridando contro il nuovo avversario:

“OMEGA?!”

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Capitolo 10
*** Capitolo Dieci ***








 “OMEGA?!”
 
“Proprio così” annuì Metal Sonic, malignamente “voglio proprio vedere come ve la caverete contro il vostro amico”.
E con una lunga risata, si allontanò entrando nella porta davanti.
Omega era sempre il solito, identico a come era pochi anni prima. L’ultima volta che Rouge l’aveva visto, teneva in braccio Metal Sonic sconfitto dai Sonic Heroes, lui compreso.
Stava immobile davanti a loro, fissandoli. Un silenzio di tomba calò su tutta la stanza.
Rouge fece un altro passo avanti, ancora scioccata:
“Omega.. ma com’è possibile?”
A quel punto, il robot parve riattivarsi:
“Emergenza: inquadrati i servitori di Eggman. Distruggere.”
“I SERVITORI DI EGGMAN?! TU, BRUTTO..” attaccò Knuckles.
“Fermo, fermo!” disse Vector prendendolo per un braccio “Non ci riconosce, vedi? Crede che lavoriamo per Eggman. Metal Sonic gli ha modificato la memoria.”
“Omega! Non vogliamo combattere contro di te. Avanti, dicci dov’è Sonic.” Esclamò Tails.
Ma il robot alzò le possenti braccia puntandole contro di loro.
“Ho combattuto il riccio, adesso è debole. Nessuno impedirà al padrone di raggiungere il suo obbiettivo, distruggerlo.” Spiegò Omega.
Le cavità dei cannoni che aveva ora al posto delle braccia robotiche si illuminarono.
Knuckles strinse forte la mano di Rouge e le disse: “Allontanati”
“FUOCO!” gridò il robot.
Una forte esplosione e tutti si lanciarono in una direzione diversa. I robot divisi in schiere erano ancora immobili.
L’esplosione colpì il pavimento ma passò vicinissima al fianco di Rouge. L’echidna fu pervaso dall’ira, corse verso il robot e gli diede un pugno con tutta la forza che aveva in corpo.
Omega cadde a terra, fermo, ma come si poteva già immaginare, non era stato messo K.O.
Knuckles fece in tempo a riunire tutti i compagni in un cerchio e disse:
“Bene, ci siamo. E’ ora di combattere. Faremo dei gruppi per ogni fazione di robot:
Cream e Charmy, battetevi contro i robot gialli. Sono quelli più piccoli.
Espio e Tails, voi contro quelli blu.
Vector e Big, voi sbarazzatevi di quelli rossi, sono quelli più grandi, e direi anche forti.
Io me la vedrò con quello là” concluse indicando Omega che si stava rialzando.
“Non dimentichi qualcuno?” intervenne una voce alle sue spalle.
“Giusto, Rouge. Tu corri al riparo laggiù..” incominciò quello.
“Te lo puoi scordare, io combatto con te!” decise lei, mettendosi al suo fianco e sistemandosi la maglia.
“Ma è troppo..” disse lui.
“..pericoloso? Ho affrontato di peggiò, bello. E poi, Omega era nel mio team, conosco i suoi punti deboli” spiegò lei,  facendogli l’occhiolino.
“E così sia!” ruggì Knuckles dopo un attimo di esitazione.
“DISTRUGGIAMO TUTTI!” gridò Omega. La sua voce risuonò nella stanza come un rullo di tamburi e i robot colorati si apprestarono ad obbedire a Omega.
 
 
Intanto Shadow ed Amy stavano percorrendo il corridoio della porta di fronte che sembrava non finire più. Sulle pareti c’erano quadri che raffiguravano le trasformazioni di Metal Sonic ed erano abbastanza inquietanti. Il corridoio terminò davanti a una sala circolare, con diverse porte numerate disposte a cerchio.
Ad un tratto i due sentono un rumore, come una porta che si chiudeva.
“Cosa è stato?” disse Amy, il cuore a mille.
“Credo che stia venendo qui!” sussurrò Shadow.
Infatti, si sentì ben presto un rumore di passi sul suolo di metallo.
“Siamo spacciati! Oh Sonic, dove sei?!” implorò Amy.
‘Ma certo!’ pensò Shadow. La ragazza gli fece tornare in mente qualcosa di molto importante: lui e Sonic erano gemelli, il che significa che come avevano fatto lo stesso sogno, potevano anche comunicare telepaticamente.
Shadow strinse gli occhi, cercando di contattarlo.
“Sh-Shadow?.. Ma cosa?” balbettò Amy, non capendo il comportamento del compagno.
Ma lui le mise una mano sulla bocca per farla tacere e la trascinò con sé.
‘Sonic.. Sonic, dove sei! Ci sono delle porte con dei numeri sopra..’ pensò Shadow.
Si disse che stava facendo una scemata, che il suo gemello non avrebbe mai risposto e che debole com’era, non ce l’avrebbe neanche fatta a sentirlo.
E invece fu questione di secondi. Una flebile voce arrivò al cervello del riccio nero: fu una sensazione stranissima.
‘Porta numero sette.. Non metterti..’ disse la voce di Sonic.
Ma non ascoltò il resto della frase, essendo il tono della sua voce troppo impercettibile. Poi Shadow la vide, era alla sua destra, con sopra inciso il numero ‘7’. Il rumore dei passi si fece più forte. Prese per mano Amy , che stava osservando le altre porte, ed entrò.
La stanza sette era enorme, la più grande stanza che avessero mai visto, sia in altezza, che in larghezza e lunghezza. Era di color viola e ad Amy ricordò tanto una casa stregata.
C’erano due grandi contenitori simili a provette da laboratorio che contenevano due liquidi diversi: uno blu elettrico, e uno nero come la pece.
Poi videro che un vetro piuttosto spesso li separava dall’altra metà della stanza.
Una porta davanti aveva inciso un messaggio con una freccia che indicava un paio di bizzarri occhiali sorretti da un’ asta di metallo.
Se questa porta vorrai attraversare
Questo enigma dovrai prima fare:
indossa gli occhiali che trovi qui al lato
e ti condurranno verso il tuo fato.
Neanche un solo indizio ti potrò dare
Quindi apri le orecchie e stai ad ascoltare:
tutti lo possono aprire, ma nessuno lo può chiudere.
Che cos’è?
Ricorda di indossare gli occhiali prima di dare la tua risposta.’
 
“Diamine. Io non sono bravo con gli indovinelli!” si lamentò Shadow.
Si voltò verso Amy e con grande sorpresa, vide che sorrideva:
“Cos’hai da ridere?!” le chiese.
“Ma sì! Questo indovinello me lo fece già fare Cream quando si schiuse l’uovo del suo Chao Cheese! E’ ovvio!” rispose lei. Indossò gli occhiali e disse “La risposta è ‘l’uovo’.”
Stranamente, non accadde nulla. La porta rimase chiusa.
“Perché non va?” disse Shadow, preoccupato.
“Non ne ho idea!” rispose lei “Forse devi provare a farlo tu”
Fece, porgendogli gli occhiali.
“Umm.” Mormorò lui. Inforcò gli occhiali ed esclamò “L’uovo.”
Stavolta, però, ci fu un rumore di assenso e la serratura della porta scattò. Si era finalmente aperta.
Arrivarono dall’altra parte.  Poi lo videro.
“SONIC!” gridò Amy, correndogli incontro. Un tonfo.
“AMY!!” urlò una voce dietro di lei.
Si voltò, Shadow era stato intrappolato dentro una gabbia, identica a quella di Sonic.
La ragazza si trovava a metà strada tra i due gemelli e non aveva la più pallida idea di cosa fare: voleva andare a salvare Sonic, ma allo stesso tempo liberare Shadow.
“Mhmhmhmhmh..”si udì un’agghiacciante risata.
Metal Sonic venne fuori dall’ombra. Amy fece un passo indietro: quel robot l’aveva sempre terrorizzata.
“Vedo che ti trovi in un bel problema, ragazza” fece.
“Amy, vai a liberare..” cominciò Shadow.
“FAI SILENZIO!” sibilò il robot, girandosi verso il riccio nero “A proposito, grazie per aver indossato gli occhiali” continuò, ghignando.
Poi, una voce flebile venne fuori dall’angolo opposto:
“T-ti avevo detto di non f-farlo, Shadow! Ti a-avevo detto di non m-metterti gli o-occhiali!” disse Sonic con quanta più forza aveva.
“Sonic, non sono riuscito a sentirti, il contatto era debole! E comunque, perché non avrei dovuto farlo?!” esclamò Shadow, poggiando le mani sulle sbarre della gabbia. Ora il suo obbiettivo era uno: distrarre Metal Sonic, così il tempo sarebbe trascorso e gli altri sarebbero arrivati da un momento all’altro.
“Erano un congegno che avevo già fatto indossare a Sonic: servono a catturare ogni piccolo frammento di DNA” spiegò Metal Sonic “Ecco perché aspettavo che tu venissi, avevo bisogno del tuo DNA”
“Ma allora l’indovinello è stata solo una trovata, non è così? Serviva a distrarre colui al quale andava catturato il DNA. Ecco perché con me non funzionava. Volevi catturare quello di Shadow!” gridò Amy.
“E’ per questo che hai ribadito più e più volte di indossare gli occhiali prima di rispondere..” mormorò il riccio nero.
In risposta Metal Sonic ghignò soddisfatto. Era incredibile: quel robot aveva preso un’autonomia considerevole da Eggman. Adesso era anche capace di fare cose molto più orribili di quante non ne avesse mai fatte il suo creatore.
“E adesso siamo qui, perché la nostra Amy Rose deve compiere una scelta” cambiò discorso, il robot.
“Co-cosa?” fece lei, spaventata, allontanandosi ancora di più.
“Sì.. Non vedi? Da una parte c’è Sonic, il tuo ragazzo, da una parte Shadow, che ti sta così antipatico..” spiegò Metal Sonic.
“Non è vero! Shadow, tu non mi stai antipatico!” protestò Amy.
“SILENZIO! Quello che dovrai fare è ovvio. Dovrai scegliere chi dei due liberare. Uno, verrà con te, libero. L’altro, bé.. verrà ucciso nientemeno che da me” disse, con la sua maligna voce metallica.
“CHE COSA?! NO!” gridò la ragazza.
Il robot scoppiò in un’orrenda risata e poi concluse:
“Hai cinque minuti per pensarci!”
Uno dei due sarebbe morto, quella notte, in quella stanza. (?)
 
 
“Bravo, Charmy, ce l’abbiamo fatta!” urlò di gioia la piccola Cream, abbracciando l’apetta.
“Sì! Andiamo ad aiutare gli altri!” fece l’altro in risposta, le guance arrossite.
Anche Espio e Tails avevano quasi finito: era rimasto, infatti, un solo robot blu.
I robot rossi, però, davano a Vector e Big del filo da torcere. Per questo tutti coloro che avevano finito si erano uniti alla distruzione con questi ultimi.
Knuckles e Rouge stavano facendo del loro meglio per battere Omega, ma quest’ultimo li uguagliava sia in velocità e in potenza, che in abilità.
Erano ridotti piuttosto male: Rouge aveva un profondo taglio sulla guancia diversi lividi sul corpo. Knuckles, invece, aveva una ferita sanguinante sul petto e alcune bruciature ed ematomi sulle braccia.
“Non mi arrendo, perdente!” gridò Knuckles, alzando un pugno.
Omega scattò verso di lui, che si spostò, lasciandolo così sbattere sul muro.
Anche Omega non era messo proprio bene: presentava molte ammaccature e diversi bulloni e viti erano saltati via.
E la botta sul muro fu il colpo di grazia. Infatti, il robot, non si rialzò dopo l’impatto.
“Che succede? Si è disattivato?” chiese Rouge, esausta.
“Sì.. direi di sì.” Fece Knuckles dando a Omega dei piccoli calci per vedere le reazioni.
“Allora che ne dite di aiutarci qui?!” aggiunse Vector in lontananza, alle prese con un robusto robot rosso. I due si unirono al combattimento.
 
 
‘Shadow..’
Il riccio nero, che teneva la testa appoggiata sulle ginocchia, sussultò. Il suo gemello, dall’altra parte della stanza, aveva cercato di contattarlo.
‘L’ho sentito parlare con Omega. Non ucciderà nessuno! Vuole solo liberare uno dei due per poi scappare!’ spiegò Sonic, con il pensiero.
‘Fai sul serio, Sonic?’ fece l’altro.
‘Sì! Dì ad Amy di scegliere te!’ continuò il riccio blu.
‘Ma Sonic..’ protestò Shadow.
‘Fai come ti dico, una volta tanto! Sono o no il tuo gemello?! Avanti!’ ordinò.
E così fece.
“Amy..” sussurrò Shadow verso la riccia che sembrava nel panico più totale.
Lei si avvicinò di poco.
“Non ucciderà nessuno.. Sonic ha detto che devi scegliere me” spiegò.
“Lo dici solo perché non vuoi finire ucciso! Non è così?!” disse lei, con aria disgustata.
“NO! NO, AMY! Devi credermi! Per favore, so che non siamo mai stati molto uniti ma in questo momento.. devi fidarti  di me!” esclamò lui, guardandola il più profondamente possibile.
“Io.. io non..” Balbettò lei. Poi infilò una mano in tasca e si ricordò.. I ring.
“ALLORA, HAI SCELTO?” chiese Metal Sonic, facendoli sobbalzare tutti e tre.
“Sì” fece Amy, decisa.
“Ebbene?” fece il robot. I suoi occhi rossi luccicarono.
“Scelgo Sonic” concluse.
“NO, AMY!” gridarono all’unisono i due gemelli, sconfitti.
“E così sia” Metal Sonic prese una chiave, si avviò verso la gabbia di Sonic e la aprì. Fu a quel punto che la ragazza si voltò verso Shadow e gli lanciò uno dei ring che aveva portato.  Poi prese la rincorsa e si gettò addosso a Metal Sonic, immobilizzandolo al suolo. Sonic uscì fuori dalla gabbia mentre il riccio nero, potenziato dal ring, assunse la forma di una sfera e disintegrò letteralmente la gabbia nella quale era rinchiuso.
Poi Amy, venne spinta via dal robot che si liberò dalla sua presa e strillò la sua frase preferita:
“L’avete voluto voi”
Alzò un braccio verso l’alto e un fulmine spaccò in due il soffitto, la parete di vetro e i contenitori in quella stanza.
Un miscuglio di pezzi di metallo e liquidi neri e blu si mischiarono intorno a lui, tanto che dopo pochi secondi non fu più possibile distinguerlo. Ci fu un gran caos fino a che non ci videro chiaro: Metal Sonic stava subendo una trasformazione, una delle più terrificanti che avessero mai visto.
I suoi occhi raddoppiarono, una doppia fila di denti aguzzi venne fuori dall’enorme bocca che adesso sputava una grande quantità di fuoco blu. Una lunga coda spinosa, due ali robotiche larghe quanto la lunghezza di un aereo di prima classe, le grosse e pericolose zampe con unghie che lanciava creando esplosioni al pari di bombe a mano.
Grande il doppio del Metal Overlord, il mostrò acciuffò Sonic e lo intrappolò in uno spazio ingabbiato all’interno dello ‘sterno’ .
Poi si librò in volo fuori dalla nave di battaglia ed urlò in tutta la sua potenza:
“Inchinatevi di fronte a METAL OBSCURIA (nome inventato da me)!”

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici ***






Era finita. Era davvero finita.
Metal Sonic aveva la vittoria in pugno: Sonic era stato preso come ostaggio di nuovo e adesso era mutato in uno dei mostri più orribili della storia.
Il Metal Obscuria in questo momento vagava sopra i cieli di Station Square in attesa di distruggere chiunque gli intralciasse il cammino.
In una stanza all’interno della nave da battaglia che il robot aveva costruito, un echidna rosso, una pipistrella e i loro compagni avevano appena finito di combattere i robot rossi che stavano loro alle calcagna.
La porta davanti si stava aprendo, e quando la notarono vi fu un fortissimo tremito e una voce penetrante gridò:
“Inchinatevi di fronte al METAL OBSCURIA!”
Tutti i presenti si bloccarono.
“Ma cosa è stato?!” chiese Knuckles, tamponandosi la ferita sul petto.
“Non lo so!” gridò la piccola Cream, che tremava come una foglia.
“Veniva da là! Andiamo!” disse Tails, sistemandosi la borsa a tracolla e incominciando a correre verso la porta di fronte, ormai aperta del tutto.
Tutti gli corsero dietro lasciando la stanza nella quale avevano combattuto senza degnarla più di uno sguardo..
Percorsero il lungo corridoio.
“Ma non finisce più?!” fece Rouge, aggrappandosi al braccio di Knuckles.
“Direi che ci avrà messo come minimo un anno per studiare una vendetta così orribile, quel pazzoide col sedere ammaccato” disse l’echidna osservando i macabri quadri appesi.
Giunti alla stanza circolare con le porte, si chiesero in quale sarebbero dovuti entrare.
“Dannazione! Potrebbero essere dovunque!” imprecò Vector.
“Aspetta, aspetta!”  esclamò Rouge, facendo cenno con la mano di tacere “cos’è quest’odore?”
“Quale odore?” chiese Espio, perplesso.
“Il profumo!” continuò Rouge, decisa.
“Il cosa?!”  ruggì l’echidna, incredulo “Sei sicura di star bene?”
“Sto benissimo, baby! Questo profumo l’ho prestato a Amy per andare alla scampagnata con Sonic: è buonissimo, lo riconoscerei dovunque per la scia che lascia. Si chiama ‘Poison sensual’ ed è costato..” spiegò la pipistrella, divagando.
“Sì, va bene. ROUGE, DICCI DOVE PROSEGUE LA SCIA!” sbottò Tails.
“Umh.. aspetta. Sì! Dunque dovrebbe andare per di là” concluse indicando la porta con inciso in rosso il numero ‘7’.
Entrarono e la porta si richiuse con un cigolio che fece accapponare la pelle a tutti.
“Che diavolo è successo qui dentro?! E’ esplosa la bomba atomica?” esclamò Knuckles guardandosi attorno.
L’enorme stanza viola era messa completamente a soqquadro: vetri infranti erano sparsi ovunque nel pavimento bagnato. Tutti i macchinari elettrici erano andati in corto circuito, e difatti lanciavano scosse e lampetti  color platino.
Il tetto era completamente sparito, crollato.
Più lontano notarono una figura rosa in piedi e una nera inginocchiata.
“AMY!” gridò Knuckles.
“SHADOW!” urlò Rouge.
E si precipitarono verso di loro a tutta velocità.
Shadow stava in ginocchio e fissava il pavimento con sguardo perso. Amy si tenne una mano sugli occhi.
“Ragazzi..? Cosa è successo?” chiese Tails, timidamente, avvicinandosi a Shadow.
“E’ UN DISASTRO!” esplose Shadow “UN DISASTRO! NON CI VOLEVA PROPRIO! ABBIAMO PERSO! PERSO, CHIARO!?” dalla rabbia saltò in piedi.
Tails, spaventato, si allontanò dal riccio nero e poi si voltò verso Amy.
“Si è trasformato..” disse semplicemente lei. La sua voce tremava.
“Ma.. dov’è Sonic?” chiese Knuckles all’improvviso.
Shadow ed Amy si guardarono per un istante, e poi lei rispose:
“L’ha preso” ed esplose in un pianto liberatorio, abbracciando Shadow che, tuttavia, non la spinse via né oppose resistenza.
Era parecchio sconvolto , anche lui.
L’echidna e la pipistrella si guardarono, spaventati.
“Ci sta aspettando. Lui vuole combattere” sussurrò Shadow, posando una mano sulla spalla di Amy.
La riccia reagì a quel contatto improvviso: si staccò da Shadow e guardò verso l’alto, scrutando il cielo buio.
Poi sfiorò la borsa che teneva con una mano e si ricordò: gli Smeraldi erano ancora lì.
“SONO UNA STUPIDA!” esclamò, ricacciando dentro le lacrime e sorridendo.
Quella frase colse tutti di sorpresa, tanto che ognuno di loro si guardò negli occhi alzando le sopracciglia.
“Amy.. co-?” cominciò Rouge.
“Gli Smeraldi! Sono ancora qui!” gridò Amy, indicando la borsa che Knuckles le aveva dato.
“Hai ragione!” ribatté l’echidna “Potremmo usufruire della Ring Transformation..”
“C’è solo un problema, gente.. Sonic è stato portato via! Nessuno di noi è capace di usare la Ring Transformation!” intervenne Big con le braccia incrociate.
“E’ vero, Sonic non è qui” proseguì Amy “ma guarda caso, abbiamo il suo gemello” e batté sulla spalla di Shadow, il quale volto si illuminò all’improvviso.
Carico come non mai, borbottò qualcosa come ‘prendi Smeraldi’ e si posizionò di fronte a tutti loro.
“Aspettate un momento! Non abbiamo deciso chi deve andare. E poi sappiate che la Ring Transformation potrà essere usata solo una volta, quindi se accade qualcosa nessuno di noi potrà venire in tuo aiuto!” replicò Vector.
“Io credo che dovremmo andare io e Shadow” fece Amy “nel sogno c’eravamo noi due, Sonic e Metal Sonic e  alla fine un esplosione. Dobbiamo scoprire noi cosa succederà”
“Credo che abbia ragione, dobbiamo and-“ mentre parlava, Shadow si bloccò e fissò un punto dietro le teste dei compagni.
“Shadow..?”  fece la pipistrella, passandogli una mano davanti agli occhi.
Poi si voltarono tutti ed assunsero un’espressione di puro terrore, tutti tranne Amy e Shadow, che esclamarono all’unisono:
“OMEGA!!”
Fecero entrambi per corrergli incontro, ma Amy venne trattenuta da Knuckles, ancora immobile, ma non riuscì ad acciuffare Shadow, che si era precipitato dal robot.
“Omega, quanto tempo che non ci vediamo” disse il riccio con un accenno di sorriso: tra loro anche nel Team Dark c’era sempre stata una certa rivalità, ma alla fine erano riusciti a stringere un’amicizia.
Gli porse la mano, che Omega non strinse. Ma in compenso alzò un possente braccio e disse piattamente:
“Obbiettivo inquadrato: servitore di Eggman. DISTRUGGERE”
“Che cos--?!” fece Shadow.
“SHADOW, SCAPPA!” gridò Knuckles, mollando Amy e gettandosi di corsa sul riccio nero, facendolo cadere di lato.
Omega sparò. Fortunatamente, non prese nessuno e Shadow disse:
“Ma che cos’ha?! Ha perso la ragione??”
“Metal Sonic gli ha modificato la memoria, ora è il triplo più forte di prima ed è convinto che noi siamo i nemici. ORA ANDATE! Non rimane molto tempo!” spiegò Knuckles, preparandosi a combattere.
Shadow si avviò. Presero gli Smeraldi e diede la mano ad Amy. Subito dopo le pietre preziose incominciarono a roteare  sopra di loro e Shadow venne avvolto da un’aura dorata che lo fece diventare da nero a giallo in pochissimi istanti con gli aculei rivolti verso l’alto. Amy venne travolta dalla luce e attorno a lei si formò una bolla trasparente con riflessi dorati. Incominciarono a fluttuare e guardarono i combattenti.
“Knuckles” lo chiamò Shadow “So che ce la puoi fare”
Knuckles in risposta gli alzò un pugno e disse: “Fagli vedere la potenza, riccio!”
Rouge fece un occhiolino amichevole ad Amy, che ricambiò con un pollice insù. Poteva essere la fine della loro antipatia?
Volarono in alto, sempre più in alto. Avanzarono nel cielo fino a che lo videro: Sonic era ancora intrappolato tra le sbarre all’interno dello sterno del Metal Obscuria, che emise un agghiacciante ruggito.
“Dio mio. Andiamo!” gridò Shadow avvicinandosi a distanza di sicurezza.
“Ti sei deciso a venire, Shadow, mio perdente gemello!” tuonò Metal Obscuria, ruggendo un’altra volta.
“Non sono il tuo FOTTUTO GEMELLO!” strillò il riccio.
“Soniiic!” urlò Amy.
“AMY!!” fece Sonic dall’interno della gabbia.
Il mostro sputò del fuoco blu sulla ragazza, che lo scansò.
“Siete inutili ora che ho preso il vostro DNA! Stavolta vincerò io, mettetevelo in testa. Nessuno riuscirà a fermarmi! Neanche il mio stesso creatore”  esclamò Metal Sonic.
“Basta con le chiacchere!” fece Amy lanciando il suo Martello Piko Piko su un braccio del mostro, che lanciò un urlo terrificante.
Si voltò di scatto e diede un colpo alla riccia con la coda spinosa, che le fece fare un volo di parecchi metri.
“AMY!” esclamarono Shadow e Sonic all’unisono.
“Sto bene! Sono qui!” era tornata: aveva un lungo taglio sulla gamba e il vestito strappato.
“Distruggerò Sonic e tutti i suoi sostenitori! Regnerò su tutto l’universo!” ribatté ancora il robot, lanciando una bomba su i due. Ma venne scaraventato via solo Shadow, che si procurò solo qualche lesione grazie alla Ring Transformation.
A tutta velocità, si buttò addosso al robot e procurò un foro sul fianco destro. L’urlo fu dieci volte più orribile del precedente.
“Per tutti i ring, lascia andare SONIC!” strillò Amy, il martello stretto in mano.
Poi si bloccò:
“Per tutti i.. RING! GIUSTO! CAVOLO, GIUSTO!” fece, con un grande sorriso.
Shadow si voltò:
“Cosa fai? Non ti fermare!!” le gridò.
Lei cacciò una mano in tasca e tirò fuori il ring rimasto. Volò fino ad arrivare al mostro e si arrampicò su una gamba.  Metal Obscuria cercò di rimuoverla sbattendo le sue braccia lunghe quanto un aereo, ma essendo troppo piccola, non riuscì ad acciuffarla.
Arrivò allo sterno dov’era situata la gabbia di Sonic. Saltò e gli lanciò il ring urlando:
“PRENDILO!”
Il riccio blu, con la sua straordinaria abilità, lo catturò immediatamente e lo strinse a sé. Tutte le ferite causate da Omega che aveva addosso si rimarginarono e i lividi sparirono. Sonic assunse la forma di una sfera e disintegrò la gabbia nel quale era chiuso.
“AAAAAAAAAH!” un urlo lacerante venne da sopra. Alzò lo sguardo e vide che Metal Obscuria aveva preso Amy e la teneva stretta in una delle sue enormi mani, stritolandola.
Lui si precipitò verso la mano del mostro e, roteando, la staccò dal gigantesco braccio.
Il mostro emise un orribile ruggito e sputò una marea di fuoco blu ovunque, tanto che ognuno di loro ricevette la sua parte di bruciatura.
“Stai bene, Amy?” chiese Sonic.
“Mi ha rotto un braccio, ma potrebbe andare peggio! STA TRANQUILLO!” urlò lei in risposta.
“Sonic, finiscilo! E’ tutto tuo!” continuò Shadow.
“Con immenso piacere” concluse Sonic.
Il riccio blu prese la rincorsa e scattò verso l’addome del mostro, dove si trovava il centro di controllo, e per buona misura lo trapassò da parte a parte.
Immediatamente, tutto il robot andò in corto circuito ed urlò di nuovo, ma non cadde, né si spense: era ancora vivo.
“OH NO!” gridarono Amy e Shadow all’unisono.
Sonic si voltò. La Ring Transformation stava finendo e se il robot non fosse stato sconfitto entro cinque minuti, sarebbero caduti nel vuoto.
Tutti e quattro adesso erano di nuovo vicino alla nave di battaglia, tanto che dalla stanza che avevano lasciato si poteva godere tutto lo spettacolo.
 
In quella stanza, intanto, Omega aveva dato il benservito a Knuckles e Rouge e tutta la loro banda. Ognuno di loro era stato messo a terra.
Knuckles ora aveva una caviglia slogata.
Rouge si era rotta il naso.
Tails si era dislocato una spalla, Vector aveva la mandibola fratturata e Cream una gamba rotta.  Charmy ed Espio erano tutti feriti  e bruciacchiati e il povero Big si riprese a malapena dopo essere addirittura svenuto da una decina di minuti.
Guardarono verso l’alto e videro Metal Obscuria, Sonic, Amy e Shadow che erano in estrema difficoltà. Poi Omega si fece avanti e gridò: “Nemici del padrone: DISTRUGGERE”
E volò nel cielo anche lui,con l’obbiettivo di uccidere i tre eroi.
“OH NO, KNUCKLES!” gridò Rouge con le lacrime agli occhi “E ADESSO CHE COSA FACCIAMO?!”
Knuckles si limitò a guardarla con sguardo rassegnato e preoccupato. Si fissarono per qualche secondo e lei si stupì   che lui non avesse una risposta.
Ma poi lui le prese la mano e continò a guardarla con lo stesso sguardo. Lei capì. Era finita per loro, era davvero finita. Lei prese di conseguenza la mano di Tails, che afferrò quella di Vector, che strinse quella di Cream, che tenne stretta quella di Charmy che afferrò la mano di Big, che prese quella di Espio il quale prese l’altra mano di Knuckles.
Erano uniti, e sarebbero rimasti così, fino alla fine.
Dopodiché guardarono verso l’alto e aspettarono la fine.
 
 
Sonic prese una mano di Amy e intrecciò le dita con le sue. Dall’altro lato anche Shadow prese la mano della riccia.
“Ti amo” pronunciò Sonic, guardandola. Era bellissima. Quello fu il momento in cui rimpianse più di tutti di aver passato così poco tempo con lei. Le lacrime rigarono le guance del riccio.
“Ti amo anche io, Sonic, ti ho sempre amato e sempre lo farò. Fino alla fine.” E detto questo lo baciò.
Quando si staccarono si resero conto che Omega era salito alla loro altezza e il Metal Obscuria stava contemplando maligno la loro fine.
Omega alzò la mano e strinse la presa intorno al collo di Shadow, a cui iniziò a mancare il respiro. Amy e Sonic cercarono di staccarlo, ma era troppo resistente.
“FALLO FUORI!” ruggì Metal Obscuria.
“O- Omega..” sussurrò flebile il riccio nero, guardando fisso negli occhi verdi il robot “Saremo p-per sempre il Team D- Dark..”
Un attimo di esitazione, al robot tornò in mente tutta l'avventura che avevano vissuto insieme e la presa intorno al collo si allentò, e Shadow riuscì di nuovo a respirare. Amy e Sonic lo sorressero mentre , piano piano, l’effetto degli Smeraldi svaniva e tornavano nella nave di battaglia , scendendo sempre di più. Ma erano sempre abbastanza vicini per guardare Omega che si voltava contro Metal Obscuria e gridava a gran voce:

“Obbiettivo principale, non dimenticare: DISTRUGGERE- TUTTI- I- ROBOT- DI- EGGMAN!”
e come un razzo partì verso quello che poco tempo prima l’aveva raggirato, spingendolo a credere una cosa non vera, facendogli dimenticare qual era il suo vero team.
 
Una gigantesca esplosione ed entrambi i robot non c’erano più, giunsero alla  fine.
Era finita. Era davvero finita. 

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Capitolo 12
*** Epilogo ***









“Non ci posso credere” riuscì a pronunciare Shadow, una volta riatterrato sulla nave di battaglia.
La battaglia era finita e i Sonic Heroes avevano vinto. Purtroppo, questo aveva significato la perdita di un membro.
Il robot E-123 Omega, si era rivoltato contro il proprio padrone e aveva compiuto la sua opera di bene per redimersi: il sacrificio.
Gli Smeraldi del Chaos erano sparsi a terra. Ognuno dei presenti era senza parole. Espio e Vector si stavano rialzando da terra. Charmy e Cream stavano sorridendo, ma era ovvio che i loro sorrisi erano più di conforto che di felicità. Rouge era in lacrime e abbracciava stretto Knuckles, ancora sconvolto. Sonic ed Amy erano accucciati a terra e si tenevano per mano.  Tails si alzò e con passo incerto si mise in mezzo a tutti loro.
“E’ successo questo, la notte che morì Cosmo.” Disse.
Tutti alzarono gli occhi per guardarlo.
“Vedete quella stella lassù?” ed indicò una luminosissima stella nel cielo scuro “Quella apparve subito dopo che io schiacciai quel pulsante e lei morì. Quella stella è proprio lei, è Cosmo” spiegò, la voce tremò.
Sonic si alzò in piedi:
“Tails, non voglio sembrare scettico, o insensibile ma.. com’è possibile che sia lei? Potrebbe benissimo essere un pianeta..”
“NO!” gridò Tails, stringendo i pugni “Quella è Cosmo! Lo so che è lei! E anche Omega sarà presto lassù! Perché quelli che amiamo non ci lasceranno mai! MAI!”
Poi si inginocchiò e delle lacrime amare solcarono i suoi occhi.
Sonic corse da lui, e lo abbracciò. Poi si alzò anche Amy e corse ad abbracciarli, e così via. Una reazione a catena fece sì che tutti si stessero abbracciando, uniti in un solo team, amici per la vita.
 
La nave atterrò sull’altra sponda dell’Emerald Coast e lentamente stava sorgendo l’alba.
Un vortice di giornalisti accaniti si scaraventò su Sonic e i suoi amici.
“Abbiamo assistito ad un’esplosione pazzesca, qual è stata la causa?”
“Adesso che Eggman è in prigione, chi era il perfido malfattore?”
“Cos’è successo all’interno di questa nave volante che avete riportato giù?!”
Ma loro decisero di non rispondere a nessuna delle domande. Per una volta preferirono rimanere in silenzio, in onore del loro amico scomparso.
Incominciarono a correre verso Casa della Quercia, il posto in cui tutto era cominciato.
Era rimasta esattamente così come l’avevano lasciata.
‘E dire’ pensò Sonic ‘che adesso sarei dovuto tornare dalla scampagnata con Amy felice e contento, con tutti che ridevano e facevano festa, e invece..’
“SONIC!!” gridò Amy all’improvviso, interrompendo i suoi pensieri.
Lui si voltò di scatto, credendo che il pericolo fosse tornato, ma in realtà vide solo che tutti loro si stavano radunando per osservare il punto che Amy gli stava indicando:
una scia luminosa stava salendo lentamente nel cielo e  fino a formare un punto fisso e molto luminoso, vicino all’altra stella. Vicino a Cosmo..
A tutti finalmente comparve il sorriso, e si ruppe un piccolo coro di “Ooooh!”
Shadow si avvicinò all’acqua del mare e poi con gli occhi fissi sulla nuova stella disse:
“Bentornato, amico”
 
 
 
 
Circa un mese dopo..
 
Emerald Coast era rimasta esattamente la stessa da quando l’avevano lasciata. L’estate era terminata e piano piano ognuno dei coinquilini stava varcando la soglia con il proprio bagaglio, trascinandolo pesantemente sull’erba.
Knuckles raggiunse Sonic che si stava allacciando una scarpa:
“Allora, siamo giunti al termine, eh?”
“Già.. purtroppo” rispose il riccio, alzandosi in piedi e incamminandosi.
“Ma quale purtroppo! Finalmente rivedrò il mio Master Emerald!” disse l’echidna, battendo le mani.
“Dai, amico, non vorrai dirmi che non ti sei divertito!? Hai pure raggiunto il tuo obbiettivo di fare colpo su Rouge!” esclamò Sonic, incredulo.
“Infatti non lo dico, Sonic. Mi sono divertito, lo ammetto. Non è stata affatto una brutta esperienza, anzi, sarebbe da rifare” confessò Knuckles, aiutando Rouge con il suo bagaglio.
“Magari l’estate prossima.. no? Sperando che nessun altro Metal Rompiscatole venga a rovinare le nostre vacanze” fece Amy, arrivando da dietro e prendendo Sonic a braccetto.
Gli altri risero.
“Hey, cosa farete adesso?” chiese Tails con un mazzo di chiavi nella mano destra.
“Oh, io tornerò a Mystic Ruins, e..” disse l’echidna.
“..e io andrò con lui” concluse Rouge, con un occhiolino.
“COOOSA?!” esclamò Tails, incredulo “Knuckles, ma non hai paura che ti rubi gli Smeraldi? Lei è una strega del furto!”
La coppia rise.
“Lo prendo come un complimento, baby” rispose la pipistrella, ridendo “ma ho promesso che non avrei rubato niente di niente. Ma avrò comunque il tempo di compiere le mie missioni!”
“Mmh. E voi due?” chiese la volpe, voltandosi verso Sonic ed Amy.
“Noi due prendiamo in affitto una casa e andiamo ad abitare insieme” disse il riccio tutto d’un soffio, avvampando.
“Vedo che ti piace farmi parlare” commentò Amy, sarcastica.
Tails, Knuckles e Rouge ridacchiarono.
“Ma che bello! Era proprio l’ora! Sono anni che cerchiamo di farvi mettere insieme” sbottò Tails, inserendo le chiavi nella fessura del cancello.
“Finalmente i nostri sforzi sono stati ripagati” mormorò Knuckles.
“Hey, tesoro, faremo meglio ad avviarci, o si farà buio e io non ho voglia di volare quando sono stanca” fece Rouge  al suo ragazzo.
“Va bene, va bene!! Ragazzi, noi andiamo, è stato davvero bello passare l’estate con voi.” Ribatté l’echidna.
Poi si avviarono anche Espio, Vector, Charmy e Cream.
“Ciao Sonic, spero che ci rivedremo presto!” salutò Tails, abbracciando Sonic “E Amy, abbi cura di lui, eh”
“Ci puoi scommettere” rispose lei scompigliando i capelli al ragazzo.
“Ciao Tails, verrò a farti visita prima che te ne accorga!” esclamò il riccio, salutando la volpe che se ne stava andando in volo.
“Ah, bene. Che ne dici, andiamo anche noi?” disse Amy, scrutando il cielo.
“Ai suoi ordini!” disse Sonic sull’attenti.
Mentre stavano attraversando la spiaggia, Sonic notò un riccio nero seduto da solo sul portico del bar che avevano tanto frequentato.
“Io mi avvio, raggiungimi dopo, ok?” fece Amy, stampandogli un bacio sulla bocca. Sembrava gli avesse letto nel pensiero. Infatti, ciò che voleva fare era proprio parlare con il suo gemello.
Si avvicinò.
“Yo, Shadow” lo salutò.
Shadow alzò gli occhi e poi li riabbassò.
“E’ tutto apposto?” chiese il riccio blu, sedendosi.
“Mh” rispose il riccio nero.
Era un sì o un no?
“Senti, ormai non serve essere tristi per quello che è successo..” incominciò Sonic.
“Ma io non sono triste per quello che è successo, Sonic. Io sono triste perché è finito! Chiaro?” sbottò Shadow, incrociando le braccia e sbuffando.
“Oh..” fece il gemello blu. Adesso tutto era più chiaro.
Sonic si alzò, prese il suo bagaglio e fece per andarsene, ma l’altro parlò:
“Mai nessuno mi aveva chiesto di passare un po’ di tempo con lui, figuriamoci l’intera estate! E ora è tutto finito.. ti sembrerà strano che sia io a dirlo, ma questo è stato il periodo più bello di tutta la mia vita” spiegò, il petto si alzava e abbassava velocemente.
Il riccio blu era incredulo. Shadow che diceva quelle parole? Shadow che provava dei sentimenti?
Sorrise e, riavvicinandosi, gli posò una mano sulla spalla:
“Sai come si dice: ‘non piangere perché è finito, sorridi perché c’è stato’. Con noi, fratello, non ti sentirai mai solo.”
Shadow alzò lo sguardo e fissò il suo gemello.
Poi la bocca si arcuò in un piccolo sorriso e concluse:
“Grazie”
“E per che cosa?” chiese l’altro.
“Per l’estate straordinaria ” disse Shadow. Poi sfrecciò via, lasciandosi dietro una scia arancione.
Sonic sospirò e si avviò verso la sua ragazza, lasciando Emerald Coast in balia del tramonto dal quale Omega li stava guardando.

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