Love is on its way.♥

di alexlovejonas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione e prologo. ***
Capitolo 2: *** The start of the dream. ***
Capitolo 3: *** This is destiny. ***
Capitolo 4: *** A moment of panic. ***
Capitolo 5: *** Just different. ***



Capitolo 1
*** Presentazione e prologo. ***


Presentazione.
 
Rose,  Nelly e Alex sono tre migliori amiche italiane più unite che mai!
 
Rose è una ragazza snella con i capelli abbastanza lunghi e castani e gli occhi color cioccolato fondente. 
Ha compiuto i suoi 18 anni l’8 giugno 2011. E’ una ragazza che ha subito molti cambiamenti di carattere; 
un anno fa era insicura e molto timida, mentre ora è sicura e decisa.  Adora uscire fare lunghe passeggiate e 
conoscere gente nuova che la faccia sentire a suo agio in ogni momento. Con i ragazzi non è molto disinvolta, 
ma nemmeno impacciata; è solo in cerca del suo vero amore. Veste in modo molto semplice, non adora le 
cose appariscenti, ma è sempre vestita alla moda e questo le permette di essere pronta in qualsiasi occasione. 
Attualmente lavora part-time in un call center, ma il suo sogno è quello di aprire una grande scuola di equitazione
,ama cavalcare e prendersi cura del suo cavallo di nome ‘Winston’.
 
Nelly è una ragazza alta e magra con i capelli lunghi, lisci e castani e gli occhi verdi. Ha compiuto i suoi 18 anni
il 31 marzo 2011. E’ una ragazza molto timida e a volte molto chiusa in se stessa, soprattutto con gli estranei, ma 
quando si tratta di divertirsi è la prima a farlo!  Adora giocare, mangiare e stare in compagnia. Non è molto 
brava ad interagire con i ragazzi, perché molte volte ha il timore di bloccarsi e fare brutte figure.  Il suo 
abbigliamento è molto vasto, ama vestire alla moda, elegante e anche sportiva e adora tantissimo i colori pastello.
Attualmente lavora come baby sitter per pagare l’università, anche se il suo sogno è quello di diventare 
una pediatra e di salvare tante piccole vite.Adora anche gli animali ma ha giusto il tempo di curare il suo gattino ‘Elvis’.
 
Poi c’è Alex una ragazza alta dai capelli abbastanza corti, castani e mossi e dagli occhi nocciola a forma di 
mandorla. Ha compiuto i suoi 18 anni il 20 luglio 2011 ed è la più piccola delle tre. E’ una ragazza molto 
disinvolta in ogni cosa che fa, ama ridere, scherzare, stare al centro dell’attenzione e conoscere gente nuova. Una 
delle cose in cui è più brava è mangiare, riesce a finirsi una fetta di torta in meno di 15 secondi, 
però, nonostante questo, non ingrassa ed ogni tanto cerca di mantenere la sua linea. A volte riesce a catturare l’
attenzione di qualche ragazzo, ma li respinge sempre perché vuole cercare la persona giusta della quale innamorarsi. 
Veste con colori molto forti e vivaci, li adora! Ad ogni occasione è pronta a dare e a ricevere consigli su qualunque 
cosa dalle sue migliori amiche. Il suo sogno è quello di diventare una star della musica, cantare è la cosa che 
riesce a farle esprimere le sue emozioni quando non ci riesce con le parole! Attualmente lavora in un pub come cameriera e 
porta sempre con se la sua piccola cagnolina ‘Daysi’.
 
Prologo.
 
Questa storia è ambientata a New York, dove tre ragazze andranno a vivere. 
Per loro era il ‘sogno che si stata realizzando, era il posto desiderato da tutta la vita, 
era quella possibilità di dare una svolta a quella che era la solita routine; 
però, chi ha detto che è l’unico sogno che si realizzerà?

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Capitolo 2
*** The start of the dream. ***


1 Agosto, Italia ,Napoli.
 
Erano le 6:00, qualche nuvola ma un bel sole, una mattinata perfetta per intraprendere un lungo viaggio.
-Alex, hai chiamato le tue amiche?
-No mamma, sto mettendo le ultime cose in valigia.
-Vieni un attimo qui devo dirti una cosa-Mia madre con un espressione quasi da funerale mi fece sedere sul suo letto matrimoniale,
mi guardò dritto negli occhi e mi prese le mani.
-Alex, figlia mia, voglio dirti  una cosa, io ti voglio tanto bene, sei la mia unica figlia e ci tengo molto, moltissimo a te e tu lo sai, non voglio che
questo viaggio ti faccia scordare di me, non voglio che questo viaggio ti cambi le idee, non voglio che questo viaggio ti faccia perdere l’amore
che una figlia ha per una madre, ma non una madre qualsiasi, una madre vedova e sola che non ha altro che una figlia che ama.-detto questo
mia madre scoppiò in lacrime tanto da non riuscire più a parlare.
-Mamma ti prego non fare così, anche io ti voglio bene e ti amo più di ogni altra cosa al mondo, però devi capire una cosa, io devo fare le mie esperienze,
devo vivere la mia vita, ma tutto questo non farà cambiare l’amore mio nei tuoi confronti, tu sei la mia mamma.
Detto questo, le asciugai le lacrime, lasciai le sue gelide mani e tornai nella mia camera.
Tornai a finire di preparare la mia valigia, non sapevamo quanto tempo rimanere a New York, sapevamo soltanto che doveva essere, meraviglioso, perfetto!
Non sono una persona molto ordinata, ma in quest’occasione stavo cercando di esserlo. Avevo messo tutto in valigia mancavano solo le mie converse
e la mia amata T-shirt con scritto ‘I love NY’. Dopo qualche minuto squilla il mio cellulare, era Rose.
-Alex…
-Ohi Rose, a che stai?
-Ho appena finito di riempire la mia valigia con abiti, accessori e roba di ogni genere!
-Ah ok… immagino ci avrai messo tutta la tua stanza!
-Già, hai proprio ragione, io devo essere preparata per ogni occasione e tu lo sai!
-Io ti conosco troppo bene! Dai attacchiamo, ci vediamo dinanzi all’aeroporto!
-D’accordo a tra poco.
Nelly non dava ancora nessun segno di vita, pensavo avesse finito i soldi sul cellulare, quindi provai a chiamarla. Non rispondeva nessuno…
provai una seconda volta e al penultimo squillo rispose.
-Nelly! Ma cosa c’è?
-Chi è..?
-Come chi è? Sono io Alex..hai presente la tua migliore amica?!
-Ah si Alex cosa c’è?
-Come cosa c’è? Oggi è il grande giorno! E’ il giorno del nostro viaggio!
-…
-Nelly, ci sei? Pronto Nelly..PRONTO!!
-Alex devi perdonarmi è che la mia sveglia non ha suonato!
-Ti prego dimmi che non è vero!...Ma almeno hai preparato la valigia?
-ehm…no.- Sussurrò a bassissima voce Nelly.
-Come? Scusami ma non ti sento!- Avevo capito cosa stesse dicendo ma volevo che lei me lo dicesse a voce alta.
-…no, non l’ho preparata.
-Ecco, lo sapevo, vabbè ora arrivo a casa tua.
Io ero infuriata, quasi non ci vedevo, tanto che stavo per fare un incidente sull’autostrada per aver tagliato la strada ad un signore anziano.
Mentre stavo in macchina chiamai Rose.
-Ohi Alex stai arrivando? C’è anche Nelly con te?
-Vedi Rose, Nelly 5 minuti fa era ancora a letto.
-Ahaha bello scherzo dai, seriamente dove siete?
-Rose seriamente! Ora so andando a casa sua per aiutarla a vestirsi e a preparare la valigia.
-Ma, ma l’aereo parte tra un’ora!
-Eh, lo so! Ma devo andare ad aiutarla tu aspettaci lì tra mezz’ora massimo tre quarti d’ora arriviamo.
-Ok, vi aspetto qui, a dopo.
Appena arrivata a casa di Nelly, parcheggiai davanti un’altra auto senza nemmeno chiedere se dovesse uscire, correndo mi precipitai
all’ingresso e bussai all’impazzata; fortunatamente la madre non c’era, era andata al lavoro, perché doveva fare il turno di mattina.
-Nelly aprii!- Bussai in continuazione senza darle nemmeno il tempo di arrivare alla porta per aprirmi.
Aprì la porta e la ritrovai con i capelli arruffati che non faceva nemmeno vedere il viso, il suo amato pigiama a pallini tutto sgualcito a causa
della lunga dormita e a piedi nudi come è suo solito camminare per casa.
-Ah Alex sei arrivata!
-Si, ringrazia il cielo che sono ancora viva.
-Perché? Cosa è successo?!- Il suo viso diventò pallido e le sue mani diventarono gelide.
-Per la fretta e anche per la rabbia stavo per fare un incidente.
-Ti prego Alex scusami! Non ha suonato la sveglia!
-Ora non pensiamo alle scuse prepariamo la tua valigia.
Aprii di botta l’armadio prendendo tutto quello che mi capitava tra le mani, non importava cosa stessi prendendo,
ma il tempo scadeva e noi dovevamo muoverci.

Dopo circa un quarto d’ora finimmo di preparare la valigia, Nelly prese ‘Elvis’ il suo piccolo gattino e corremmo verso l’auto, salimmo e partimmo. Erano le 7:47,
l’aereo doveva partire in meno di un quarto d’ora, cercai di accelerare il più possibile, ma l’auto di mia madre non era nuovissima ed ogni tanto sbandava
per l’eccessiva velocità. Arrivammo per le 8:02, corremmo con le valige verso Rose che ci stava aspettando; aveva un sorriso a trentadue denti perché sapeva
che ce l’avremmo fatta ad arrivare in orario. Tutte e tre iniziammo a correre verso la hostess, che vedendoci arrivare ci aspettò qualche secondo, le porgemmo
i biglietti, strappò la parte superflua e salimmo su un aereo della compagnia ‘American Airlines’ nella classe turistica quella più economica. I nostri posti erano
507-508-509,io mi sedetti accanto alla finestrella a cerchio, Nelly al mio fianco e Rose si fronte a noi. Nonostante tutto non ero arrabbiata con Nelly perché quello
che era successo a lei, poteva succedere a chiunque. Il viaggio durava 8h40m quindi ne avevamo di tempo per parlare.

Dopo circa una decina di minuti di silenzio
Rose iniziò a parlare.
-Allora non siete emozionate, manca poco al nostro attesissimo sogno.-Rose era emozionatissima tanto da non riuscire a far coincidere bene le parole.
-Io ho la pelle d’oca!-disse Nelly con un sorrisone.
Entrambe mi guardavano aspettando che dicessi qualcosa, ma io non aprivo bocca, pur essendo con le mie migliori amiche non sapevo cosa dire, ero troppo eccitata all’idea di andare veramente alla ‘Grande Mela’ il sogno che da una vita attendevo la sua realizzazione, e in quel momento ero proprio lì ero pronta per il mio sogno, mi stava aspettando. Videro che non aprivo bocca e guardavano altrove.
-Alex c’è qualcosa che non va?-mi chiese Rose.
-No, Rose sono molto stanca!-le risposi, in verità lo ero seriamente.
-Alex ce l’hai ancora con me?-mi chiese Nelly con un area dispiaciuta.
-No, Nelly non preoccuparti, non ce l’ho con te, anche se hai cercato di mandare a monte il nostro sogno!
-Già, la prima cosa che faremo a NYC sarà comprarti una nuova sveglia!-disse Rose, e tutte e tre scoppiammo a ridere.
All’improvviso ci addormentammo, perché eravamo davvero stanchissime, dopo quasi un’ora un hostess ci svegliò chiedendoci se desiderassimo qualcosa,
Rose non volle nulla, Nelly prese un gelato, ed io un pacchetto di wafer con un succo di frutta alla pesca.
-Ma come fate a mangiare ad ogni orario del giorno?
-Dai Rose sono solo le 10:42 ci serve energia!-risposi io.
-Ahaha! Giusto Alex, a noi serve energia eh!-disse Nelly scherzando.
Tra una chiacchiera ed un’altra passò il tempo, mancavano solamente due ore all’arrivo ed noi tre eravamo più felici che mai!

Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaao :'3
Salve a tutti, spero che questa mia FF vi piaccia, anche perchè è la
prima che faccio! çwç
Bacioni, Alex.

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Capitolo 3
*** This is destiny. ***


Erano passate ben sette ore, con Rose e Nelly il tempo passava così in fretta tanto da non accorgercene!
Loro per me erano le persone più importanti che avessi mai avuto e avverare il mio sogno con loro era qualcosa di incredibile, ed ancora non riuscivo a crederci!
Le hostess erano molto simpatiche, parlavano molto più con noi che con quelle della 1° classe, dicevano che erano antipatici e super ricchi,
nemmeno a loro andavano giù queste persone. Le facemmo sedere accanto a noi, una alta e bionda, occhi verdi di nome Sam, e l’altra alta e bruna,
occhi celesti di nome Ellie. Ci offrirono da mangiare senza nemmeno pagare e a dir la verità mi ci stavo quasi affezionando!
Così passò un’altra mezz’ora, dalla finestrella a cerchio iniziavo a vedere da lontano quegli enormi grattacieli, poi per strada vidi tanti pallini gialli,
pensai subito ai taxi, subito dopo vidi Time Square con tutte le luci accese, era come un paradiso terrestre, era il nostro destino! Rose e Nelly, guardavano
con me dalla finestrella, avevano gli occhi lucidi quasi piangevano, non aprivano bocca per la troppa emozione. Questo stupendo momento fini con le parole
di Sam che ci disse di scendere, eravamo arrivate; prendemmo le nostre borse, le valige e scendemmo. Appena toccammo con i piedi l’asfalto di
New York iniziammo a piangere e non la smettemmo più. Rose chiamò un taxi, arrivò dopo 5-10 minuti. Ci porto a nel cuore di di Midtown West NYC / Manhattan,
1 o 2 isolati più avanti c’era Time Square e Rockefeller Center, mentre era una decina di minuti a piedi per Central Park.
Finalmente arrivammo, ci precipitammo alla porta dell’appartamento, mentre io e Rose ammiravamo quel maestoso quartiere, Nelly cercava
le chiavi della casa nella borsa; tutte e tre mettemmo le mani sulla chiave e la girammo insieme, aprimmo la porta e…
Rose corse in cucina, in camera da letto e in bagno; Nelly e io ci stravaccammo sul divano, era davvero molto comodo.
-Ma allora, belle svegliatevi siamo a New York e tutto quello che sapete fare è stravaccarvi sul divano?!-disse Rose.
-Dai Roose! Accendiamo un attimo la tv e dopo usciamo subito.-le rispose Nelly.
-No Nelly dai alziamoci dobbiamo vivere il nostro sogno come si deve!-le dissi io.
Ci alzammo, andammo in camera da letto e iniziammo ad aprire le valige per cambiarci e uscire subito. La prima cosa che presi era
un vestitino a righi blu, Rose prese una gonnellina rosa a fiori e un top bianco mentre Nelly un pantaloncino di jeans con una camicina a quadrettini.
Uscimmo di corsa prendemmo un taxi e arrivammo a Time Square. Io non riuscivo a realizzare di essere seriamente lì! Ci guardavamo intorno
con tutte le luci che illuminavano i nostri visi. Mentre camminavamo ci fermammo davanti una vetrina dov’erano esposti tre abiti uno più bello dell’altro; ce
n’era uno lilla, corto con degli strass in vita e dietro scollato fino al sedere, un altro verde, corto con una scollatura che arrivava fino all’ombelico e con alla fine
delle fantasie in giallo e blu, infine l’ultimo, una abito lungo rosso con uno spacco che prendeva tutta la gamba e con una scollatura a v. Rimanemmo incantate
da quegli abiti stupendi, però erano costosissimi e quindi non dovevamo pensarci troppo. Dopo ci fermammo in un pub, il nostro tavolo era al centro della sala,
e visto che era molto piccola eravamo tutti attaccati.
Dietro di noi c’era un tavolo con tre ragazzi, uno dei quali infastidiva continuamente Nelly mentre mangiava, tanto da farle cadere la coca cola di mano.
-Senti bello, finiscila di muoverti con questa sedia ok?-disse con un area di sfida Rose.
-Scusami tanto, di certo non volevo farlo.-il ragazzo si stava girando per scusarsi con Nelly e Rose.
Rose lo guardò negli occhi e non capì più nulla, era rimasta abbagliata dalla bellezza di quel ragazzo.
-Ohi Rose, ti sta chiedendo scusa.- le dissi per farla svegliare.
-Oh certo…scuse accettate.-rispose con un’area gelida, riuscendo almeno per quel poco a mascherare i suoi sentimenti.
-Comunque, piacere, io sono Joseph però tutti mi chiamano Joe.
-Io sono Alex.
-Piacere Nelly.
Diedi una gomitata a Rose per farla parlare.
-..Rose-rispose in modo acido.
Ci risedemmo al tavolo, finimmo di mangiare e andammo via.
 
-Rose dai dillo, ti sei innamorata di quel tipo, come si chiama?! Ah Joe!- dissi io.
-Non è vero.-rispose di scatto Rose.
-Allora perché quando l’hai visto sei rimasta a bocca aperta?-le chiese Nelly.
-…-Rose non rispose, sapeva di mentire.
-D’accordo, ve lo confesso, era stupendo, aveva gli occhi color nocciola e gli brillavano, le labbra a cuoricino, dei capelli perfetti e un fisico magnifico!
-Ok, Alex, l’abbiamo persa!-mi disse Nelly.
Nelly e Rose si addormentarono subito, mentre io non riuscivo a dormire.
Erano le 4:00 e non riuscivo ancora chiudere occhio, all’improvviso sentii una melodia provenire dalla casa affianco alla nostra, era una villetta molto più
grande e maestosa del nostro piccolo appartamento. Uscii fuori la porta e mi incamminai fino all’entrata della villetta. Senza nemmeno saperlo, la mia
cagnolina Daisy mi seguì, sperando che non abbaiasse entrammo nella villetta. Trovai un ragazzo, alto, moro dai capelli ricci che stava suonando
la chitarra. Era davvero stupendo il modo in cui la suonava, riusciva a farm capire il significato della melodia anche senza testo, lui era speciale.
Si voltò all’improvviso, io cercai di nascondermi sperando ci riuscirci.
-Guarda che ti ho vista!-disse lui.
-Oh, scusami tanto, non dovevo entrare qui, spero solo che tu ora non chiamerai la polizia!-ero davvero agitatissima.
-No, ma che dici! Io non sono quel tipo di ragazzo!-disse con un mezzo sorriso.
-E che non riuscivo a dormire… e sentendo la tua musica mi sono incuriosita.
-Ah capisco, nemmeno io sono riuscito a farlo.
-Bhè io ora vado, tolgo il disturbo.-mi incamminai verso l’uscita.
Lui mi seguì e prima che aprissi la porta mi prese il braccio, subito mi voltai e lo guardai dritto negli occhi; aveva degli occhi verdi stupendi,
sembrava che tutta la natura si fosse rifugiata lì.
-Non ti ho ancora detto come mi chiamo! Piacere Kevin.
-Alex, piacere mio!
-Vuoi restare un altro po’ qui con me?-mi disse con un sorrisone a trentadue denti.
-No, grazie infinite, ora devo tornare a casa mia, o le mie amiche mi daranno per dispersa!-e dopo una piccola risata tornai a casa pù contenta che mai,
avevo capito cosa aveva provato Rose nel momento in cui vide Joe, io lo avevo provato con lui, Kevin. Mi rimisi a letto e felicemente mi addormentai.
 
-Nelly vai a svegliare Alex che tra poco dobbiamo uscire.
-Ok vado. Tu ne frattempo mi prepari le uova strapazzate col bacon?
-D’accordo.-
Nelly venne nella stanza da letto a gattoni per non farsi sentire e al’improvviso mi saltò addosso, mi svegliai  vidi Nelly che faceva le smorfie per farmi ridere,
vide che ero ancora stordita dal sonno e iniziò a farmi il solletico, io lo soffrivo da morire. Cademmo a terra, anche Nelly soffriva il solletico allora iniziai a farlo anche a lei!
Andammo in cucina, ci sedemmo a tavola e iniziammo a chiacchierare delle solite cose, quando all’improvviso bussano alla porta, Nelly corse ad aprire
e vide un ragazzo dai capelli ricci, occhi color cioccolato e labbra a cuoricino.
-Buon giorno, sono il vostro vicino di casa, mi è arrivato questo pacco a nome di Nelly Jonson, sei tu?
-…ehm si sono io.- Nelly aveva avuto la nostra stessa reazione, ma era troppo timida per articolare un discorso e far coincidere bene le parole.
-Bene! Piacere io sono Nicholas, ma chiamami Nick!
-D’accordo..Nick.
-Allora ci vediamo, ciao!-e Nick andò via.
Nelly rimase alla porta mentre o vedeva andar via, non gli staccava gli occhi di dosso.
-OOH NELLY! CHI E’?- dissi io.
Lei tornò al tavolo con gli occhi che le brillavano tanto da non vederci quasi più.
-Allora? Si può sapere chi era?- le chiese Rose.
-No, nessuno, un tizio.-rispose Nelly
-Vabbè, allora, andiamo a prepararci.- dissi io.
Ci vestimmo e uscimmo, era una mattinata splendida c’era un sole che spaccava le pietre.
Facemmo una passeggiata e arrivammo a Central Park, un posto magnifico per stare all’aria aperta e fare un bel pik-nik tutte e tre insieme.  
Ci sedemmo su una panchina tutta verde, Rose portò con se il libro e iniziò a leggerlo, Nelly invece porto un cestino con roba da mangiare
dentro e iniziammo a metter sotto bocca qualcosa.
Dun tratto un bicchiere di sprite finisce sul libro di Rose, lei si volta e…
-Ma allora, è modo questo di fare?-lei era nera dalla rabbia.
-Dai è capitato, comunque scusami.
-Ah ma sei tu?...
-Aspetta io ti ho già vista…
-Sono Rose, quella che ti ha urlato in faccia al pub ieri sera..
-Aaah ora mi ricordo, bel vestitino! Ci vediamo Rose.
Era di una sfacciataggine unica quel ragazzo, ma a quanto pare il suo modo di fare a Rose non dava per nulla fastidio.


Grazie a tutti quelli che hanno letto questi due capitoli!
sono molto contenta che a molti di voi è piaciuto!
Bacioni, Alex.

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Capitolo 4
*** A moment of panic. ***


Era di una sfacciataggine unica quel ragazzo, ma a quanto pare il suo modo di fare a Rose non dava per nulla fastidio(…)
 
-Madonna quanto lo odio.-disse Rose in modo molto aspro.
-Hahahahah si come no Rose, l’altra volta dicesti che era stupendo.-ribadì Nelly.
-ma infatti è stupendo, ma è il suo carattere che non lo è.
-Rose, dai lo conosci solo da un giorno!-dissi io.
-si..infatti.
Io e Nelly stendemmo a terra il plaid e iniziammo a mettere ad ognuna i rispettivi bicchieri, piatti e posate,
mentre Rose continuava a leggere il suo libro.
C’era davvero tantissima gente, c’era un sole che spaccava le pietre, faceva un caldo asfissiante.
A pochi metri da noi c’era un piccolo laghetto, era davvero carinissimo, pieno di pesciolini rossi, e bianchi; mi incamminai verso di esso e mi affacciai,
adoravo il mondo marino. Accanto a me c’era un bambino, era davvero stupendo, aveva i capelli neri e gli occhi neri. Guardava sempre, ogni angolo del laghetto,
quando all’improvviso andò via. Io mi voltai, e lo trovai sotto un albero con un foglio e una matita; gli andai vicino per vedere cosa stesse disegnando.
Aveva riprodotto il laghetto, identico su un piccolo foglio di carta, rimasi a bocca aperta, era bravissimo a disegnare.
-Come ti chiami?-gli chiesi io.
-Ciao, io sono Frankie, tu?-rispose gioiosamente, si vedeva che era molto socevole.
-Io sono Alex.
-Che bel nome che hai!-disse lui.
-Oh grazie, il tuo è ancora più bello.-gli dissi io, era davvero tenerissimo.
-Cosa disegni?
-Quel laghetto, ma è venuto un po’ male.-rispose Frankie.
-Ma non è vero, è stupendo! Io non riesco nemmeno a fare una piccola parte di quello che hai fatto tu!
Continuò il disegno, e quando lo finì lasciò una dedica, “per Alex, la ragazza con un nome stupendo, da Frankie”, me lo diede e scappò via.
Ritornai da Nelly e Rose e le trovai già sedute sul plaid aspettando il mio ritorno.
-Ma dov’eri finita?-disse Rose sbalordita.
-No, ho fatto amicizia con un bambino.-dissi io.
-Vabbè dai siediti e mentre mangiamo ci racconti.-disse Nelly.
Le raccontai tutto e dopo aver mangiato ci incamminammo per New York City. Era davvero magnifico camminare per quelle strade, passammo per la quinta
strada la famosa ‘ Fifth Avenue’ una delle strade più famose al mondo, era magnifica piena di negozi di Chanel ,Tiffany,  Gucci, Louis Vuitton, Fendi e tantissimi altri!
Ci soffermammo quasi su tutte le vetrine, erano magnifici quegli abiti ma costavano troppo per i nostri budget.  Poco più avanti c’era un enorme grattacielo il
‘Trump Tower’ era enorme, a dir poco magnifico! Ancora un po’ più avanti c’era l’App Store che si presenta come una struttura futuristica, con la forma di un
enorme cubo trasparente con al centro il simbolo dell’Apple e con scale in vetro. Scesi al piano inferiore è possibile provare gli ultimi prodotti della Apple,
senza obbligo di acquistarli. Proprio lì Nelly si incuriosì, entrammo in questa fantastica struttura, scendemmo al piano inferiore e iniziammo a provare tutti i fantastici
capolavori dell’Apple. Dopo qualche minuto, ci venne accanto il commesso del piano nel quale eravamo.
-Salve, vi serve aiuto?- disse con un piccolo sorriso e con una voce invitante e allegra.
-No, grazie stavamo provan…-Nelly trovò qualcosa di familiare in quel ragazzo. Ecco era il postino, ma come mai lavorava anche come commesso?!
-Hei, ciao, tu sei la signorina Jonson, vero?-disse il ragazzo in modo molto carino.
-Si, e tu sei Nick vero?-disse Nelly in maniera un po’ impacciata.
-Come hai fatto a saperlo?!-disse il ragazzo incuriosito.
-Hai il cartellino appeso alla maglia…Nick Jonas!
-Ah è vero a volte me ne dimentico!-disse il ragazzo, anch’egli in maniera molto timida.
-Nicholass, vieeeeeni!-disse in modo aspro e sgarbato il proprietario della struttura.
-Il lavoro mi chiama, ci vediamo…Nelly! J- e il ragazzo andò via.
Io e Rose eravamo incuriosite, come mai Nelly conosceva quel ragazzo? Come si sono conosciuti? Quando si sono conosciuti?
E soprattutto come si sono conosciuti?
La guardammo con un’area spietata nel voler sapere tutto, per filo e per segno; lei continuava a giocare con l’IPad e non ne voleva sapere nulla.
La trascinammo fuori dall’App Store, di fronte c’era un bar, prendemmo l’unico tavolino rimasto e la obbligammo a farci sapere tutto.
-Allora?-disse Rose, come se stesse per fare un interrogatorio ad un criminale.
-Vogliamo sapere tutto!-dissi io.
-Come l’hai conosciuto?-le chiese Rose.
-L’altra mattina quando aprii alla porta era il postino, ovvero quel ragazzo che mi ha portato un pacco.
-Da quanto tempo lo conosci?-Le chiesi io.
-Dall’altro giorno…!
-Come ha detto di chiamarsi?-le chiesi nuovamente.
-Nick Jonas, ragazze però questo non è un discorso tra amiche è quarto grado!-rispose Nelly in modo seccato.
-Va bene, ci stiamo zitte.-disse Rose.
-Dai cosa aspettiamo finiamo la nostra passeggiata! J-dissi io.
Ci incamminammo per Manhattan , Broadway, Wall Street , Brooklyn; eh si stavamo vivendo il nostro sogno in pieno, era davvero eccezionale!
 
Tornammo a casa, come al solito Nelly doveva aprire la porta perché lei le aveva sempre nella borsa.
-Ragazze, mi sa di aver lasciato le chiavi dentro…
-Cosa stai dicendo Nelly?!-Rose le rispose quasi sconvolta.
-Ho lasciato le chiavi dentro l’appartamento quando siamo uscite.
-Ti prego…Nelly, dimmi che è uno scherzo!-dissi io con un sorrisino quasi forzato
-…
-Ok ragazze e ora?!? Che facciamo?-disse Rose agitata.
-Eh mi sa che stanotte dormiremmo fuori; ormai è tardi per chiamare i la proprietaria e chiedere se ha una chiave di riserva.-dissi io.
Eravamo spacciate, per i soliti errori di Nelly, ma come sempre non riuscivamo ad essere arrabbiate con lei, perché ci volevamo troppo bene e in
queste situazioni faceva sempre la sua ‘faccia da cucciolo sperduto’ ed era praticamente impossibile arrabbiarsi con lei.
Aprimmo il plaid del pic-nic lo stendemmo a terra davanti l’ingresso, e dopo poco ci addormentammo.
 
-Splaaaash…
Un secchio d’acqua gelida ci arrivò addosso, io, Rose e Nelly ci svegliammo di colpo, per poco non ci venne un infarto.
-hahahahhahahaha.-qualcuno rise a crepapelle.
-Joseph, sei tu vero?!? Ancora con questi giochi immaturi?!-Rose si alzò infuriata.
-Dai, ho visto che vi eravate addormentate fuori e ho pensato di gettarvi un po’ d’acqua per rinfrescarvi!-rispose Joe in modo scherzoso, come fosse un gioco.
-Sei un ragazzo quasi adulto ma ti comporti come un bambino, quand’è che diventerai finalmente uomo eh?- rispose Rose rimproverandolo come se fosse un bambino.
-Ma…era solo un gioco, scusate.-disse Joe quasi angosciato di quello che aveva fatto.
-Comunque…come mai passi per di qui?-gli chiese Rose.
-Io abito qui in questa villetta non l’avevate capito?
Io rimasi meravigliata da quello che aveva detto, quando andai a ‘visitare’ la villetta c’era solo quel ragazzo, Kevin, ma lui non c’era …non saranno mica fratelli?!?
-Joe hai dei fratelli o delle sorelle?-gli chiesi io.
-Ho tre fratelli, perché?-rispose Joe incuriosito della mia domanda.
-No nulla così, ma come si chiamano i tuoi fratelli?-gli chiesi nuovamente.
-Il più grande si chiama Kevin, poi ci sono io, poi Nick e poi Frankie.-rispose Joe con un area serena.
Mmmmh, Frankie mi è familiare come nome, non sarà mica quel bambino che mi lasciò il disegno?
La mia mente era piena di domande, alle quali non riuscivo a dare nemmeno una risposta.
-Ma come mai avete dormito fuori?!-ci chiese Joe.
-ehm…Nelly si è dimenticata le chiavi dentro l’appartamento e siamo rimaste fuori.
-Mia madre è la proprietaria degli appartamenti in questa strada, vado a chiederle le chiavi!
Quel ragazzo, pur essendo immaturo ,giocherellone e fastidioso, aveva anche un cuore d’oro, corse subito dalla madre a chiedergli le chiavi,
senza nemmeno farci dire ‘a’.
Dalla villa uscì una donna magnifica, dai capelli lunghi e neri e gli occhi castani, un fisico perfetto e per avere un figlio così avrebbe dovuto avere
una dolcezza infinita.
-Buon giorno ragazze! Ecco a voi le chiavi dell’appartamento. J-lo disse con un sorriso a 76478324678 denti!
-Comunque piacere io sono Denise la mamma di Joe e degli altri ragazzi!
-Piacere nostro!-rispose Rose.
-io sono Alex!
-piacere io sono Nelly.
-e poi ci sono io, Rose.
-Che belle ragazze che siete, aspettate vi faccio conoscere gli altri miei figli, Joe va a chiamarli.
Aprimmo la porta dell’appartamento e la facemmo accomodare in salone mentre aspettavamo Joe.
Io ero ansiosa, avevo paura… Kevin era diventato il mio pensiero principale.
 
 
 
Saaaaalve begli orsacchiotti belli.
mi scuso con tutti voi per non aver aggiornato subito scusate
ma ero a corto di idee >. comunque l’importante è che l’abbia fatto u.u
spero ne rimarrete soddisfatti, bacioni.
alex.

 

 
 
 

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Capitolo 5
*** Just different. ***


-Allora Nelly cosa mi racconti, ti trovi bene qui?- chiese Denise.
-Si si, è molto bella New York, è il nostro sogno, e questo appartamento è molto comodo!-rispose Nelly,
mentre io e Rose ci stavamo asciugando.
-Senti Rose io devo dirti una cosa.-le dissi io un po’ ansiosa
-Cosa c’è Alex?-rispose Rose preoccupata
-L’altra notte io non riuscii a dormire, sentivo una melodia provenire dalla villetta accanto, mi incuriosii e andai a vedere chi fosse, era un
ragazzo con i capelli ricci e gli occhi verdi, era stupendo, e penso che lui e Joe siano fratelli.
-Wow…non me ne avevi mai parlato…-rispose Rose sorpresa.
-Scusami se non ve ne ho parlato prima!-le dissi io
-No, dai non preoccuparti, ma ancora non ho capito per cosa sei preoccupata!
-ehmm…tra poco verrà joe con gli altri fratelli e penso ci sia anche Kevin e credimi non so cosa dirgli…-le dissi io ancora più ansiosa e agitata di prima.
-Non preoccuparti, vedrai che tutto andrà al meglio, ci siamo noi qui con te J-disse Rose con un grande sorriso.
Tornammo in salone e ci sedemmo sul divano aspettando che Joe e i fratelli arrivassero.
-Hei eccovi, vi siete asciugate?-ci chiese Denise.
-Si si ora siamo asciutte.-risposi io.
-Driin..-il campanello suonò.
-Vado ad aprire- disse Rose facendomi l’occhiolino.
Camminò verso l’ingresso, aprì la porta e si ritrovo quattro ragazzi davanti a sé.
-Rose questi sono i miei fratelli, lui è Kevin il più grande, poi ci sono io, poi Nick e infine Frankie.-disse Joe presentandoli.
Rose rimase meravigliata, perché aveva scoperto che anche Nicholas era fratello sia di Joe che di Kevin.
-Ciao Rose, ti ricordi di me?-le chiese Nick
-Si, wow non avevo mai pensato che voi foste fratelli.-rispose Rose meravigliata.
-Allora che ne dici ci fai entrare?-le chiese nuovamente Nick
-Si certo, scusatemi.-Rose li fece entrare.
Appena Nelly vide Nicholas insieme a Joe e agli altri rimase, sia sbalordita che imbarazzata, non sapeva cosa dire, Nick la guardava
con un sorriso sicuro e sereno, voleva assicurarle di stare calma e non agitarsi, già aveva capito tutto.
Io ero a dir poco immobilizzata, sapevo che Kevin era fratello di Joe ma non sapevo che lo era anche Nick ed oltre a lui lo era anche Frankie.
-Ragazzi, non vi presentate?-chiese Denise.
-Mamma noi già ci conosciamo…-disse Joe.
-Ah, bene allora io vado, ci vediamo a casa più tardi, a domani ragazze.-scappò via Denise e ci lasciò soli.
Noi eravamo un po’ imbarazzate non sapevamo che dire, che fare, e loro sembravano così tranquilli,sereni che quasi ci impressionarono.
-Dai sedetevi, mica volete rimanere in piedi?-gli chiesi io.
-Alex hai dei pennarelli?-mi chiese Frankie.
-Si sono in camera mia lungo questo corridoio la seconda porta a destra.-gli dissi io.
I ragazzi si sedettero sul divano di fronte al nostro, e ci continuavamo a guardare senza dire una misera parola.
-ehmm allora come va?-ci chiese Kevin.
-bene, a voi?-risposi io.
-bene, bene.
Continuavo a pensare come riuscire a creare un discorso ma in quel momento la mia testa era vuota, avevo quasi perso la memoria.
-Alex ti va di uscire qui fuori a prendere un po’ d’aria?-mi chiese Kevin.
-Certo..andiamo!-risposi io
Uscimmo fuori e lasciammo Rose, Nelly, Joe e Nick nel salotto.
 
-Allora, meravigliata?-mi chiese Kevin.
-Si abbastanza-gli risposi io.
-eh lo so siamo una famiglia numerosa!
-Già, l’ho notato, quella che avrei voluto avere io.
-Figlia unica?-mi chiese
-si e anche madre vedova…ma non voglio parlare di questo.
-Scusami, non lo sapevo, scusami ancora!
-No, non preoccuparti!
-Vieni sediamoci qui.-gli dissi io.
Continuammo a parlare, ci raccontammo le nostre storie, ma avevo il presentimento che Kevin mi stesse nascondendo qualcosa di
molto importante della sua vita.
 
-Ragazzi, che ne dite di andare al mare? ho una voglia matta di farmi un bagno!-ci chiese Nick entusiasta
-Ok io ci sto!-gli risposi io.
-Va bene, anche io sono d’accordo.-disse Kevin.
Io, Nelly e Rose rientrammo per preparare la borsa da mare, mentre Nick, Kevin e Joe ci aspettavano fuori.
-Nick, cosa c’è? Prima ti ho visto un po’ confuso!-gli chiese Kevin.
-ehmm…vabbè dai ve lo dico, lo sapete che non so tenermi tutto dentro…Nelly quella ragazza con gli occhi verdi…bhè già ci conoscevamo,
o meglio ci siamo incontrati due volte..eh..mi piace!-disse Nick.
-Oh, oh, oh Nick ha perso la testa!-disse Joe ridendo.
-Dai Joe finiscila non è il momento di scherzare questo!-affermò Nick.
-Kevin, e tu? C’è qualcosa tra te e Alex?-chiese Joe
-Bhè…per ora ancora no, siamo conoscenti Joe non è che succede tutto in due giorni eh! Però…anche a me piace..-rispose Kevin
-E tu? Con Rose ehheheh, non fare il finto tonto!-gli disse Kevin
-Ehi, ehi, a me Rose non piace, che sia chiaro.-rispose acidamente Joe.
-Vabbè… noi non pensiamo sia così-disse Nick.
 
-Eccoci, siamo pronte!-disse Nelly.
-Alla buon ora, ragazze dobbiamo solo andare al mare non a fare un viaggio dall’altra parte del mondo!-disse Joe.
-Ha, ha, ha…non sei divertente Joe!-disse Rose
-Frankie vieni che andiamo a casa.-disse Kevin
Andammo dinanzi alla loro villa e trovammo tre auto nuove di zecca, erano strabilianti e sicuramente molto costose.
-Dai ragazze andiamo, Nelly nell’auto di Nick, Rose nell’auto di Joe, e tu Alex vieni con me!-disse Kevin.
Salimmo, eravamo emozionatissime, non ci aspettavamo di trovare quelle auto magnifiche.
 
-Nick, dai parlami un po’ di te-disse Nelly.
-ehm…non sono molto bravo con le presentazioni..-disse Nick.
Sembrava così distaccato, non riusciva ad aprir bocca, Nelly lo stesso. Volevano dirsi tante di quelle cose e non riuscirono nemmeno ad articolare una frase.
 
-Allora cosa mi racconti?-chiese joe a Rose.
-mah nulla di che, sono rimasta abbagliata da quest’auto!-disse Rose con gli occhi che le brillavano.
-eh già, anche a me piace molto, ce le hanno regalate per i nostri 18 anni!
-wow, per i miei 18 anni invece hanno regalato un cellulare…
-vabbè, non conta il regalo ma il pensiero-disse Joe
-hahah non sapevo del tuo lato filosofico, per ora ho visto solo il tuo lato immaturo..-disse Rose
-ha, molto divertente!-disse Joe in modo seccato.
Erano due poli opposti che però si attraevano, Rose aveva bisogno di una persona dolce che la faceva divertire e Joe aveva bisogno di una persona più matura.
 
-Sorpresa?-mi chiese Kevin.
-Abbastanza!-risposi io.
-eh lo sapevo, su quest’auto ho fatto salire molte ragazze che hanno fatto la tua stessa faccia appena videro quest’auto.-disse Kevin quasi vantandosi
-ah, quindi vorresti dire che sono come tutte le altre?..-gli chiesi io.
-no, non volevo dire questo, scusami, io non sono così. Di solito tendo a mostrare la mia parte peggiore!-disse Kevin dispiaciuto.
-Sei un bugiardo, fin ora non hai mostrato la tua parte peggiore, anzi come persona sei molto interessante!
-Wow mai nessuno me lo aveva detto! Grazie-disse Kevin.
Tra Alex e Kevin c’era qualcosa di particolare, ma non si capiva ancora cos’era.
 
Arrivati al mare Joe, Nick e Kevin non ci diedero nemmeno il tempo di levarci i vestiti di dosso che subito ci presero in braccio e ci
buttarono come sacchi di patate nell’acqua, eravamo furiose, ma comunque ridevamo, mai e poi mai avremmo sognato di incontrare dei
ragazzi come loro, erano semplicemente diversi da quello che è un ragazzo normale.
 
 

so di essere stata troppo lenta nell’aggiornare çwç
scusatemi, ma è l’ispirazione che in alcuni momenti manca èé
comunque, spero che questo capitolo vi piaccia! :3
baciooni.
Alex.
 

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