La vendetta del Mostro di _SamanthadettaSam_ (/viewuser.php?uid=184578)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Arrivo a Wawanaqua ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Sangue, paura e amore ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: C'è amore nell'aria? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Una notte amara ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Il diario di Emmy ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Perchè non vuoi credermi? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Sei tu il colpevole? ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Un messaggio e una notte movimentata ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: La soluzione è vicina ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Verità rivelate e una serata speciale ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: Arrivo a Wawanaqua ***
La vendetta del Mostro
Era una calda mattina di Giugno, il sole era alto
nel cielo, facendo si che la temperatura si aggirasse intorno ai 27 gradi.
L'unico sollievo era dato dalla leggera brezza marina che gentilmente mi
accarezzava i capelli.
Io ero lì, in piedi sul molo ad aspettare la
nave che mi avrebbe portato a destinazione.
A quel tempo ero una giovane
reporter, anzi la più giovane reporter del One Journal, grande testata di New
York; avevo sudato per guadagnarmi quel posto e scappare dal mio piccolo paesino
del sud Italia per riuscire a realizzare il mio grande sogno: diventare una
grande giornalista di fama mondiale.
Arrivata nella grande mela
per iniziare il mio nuovo lavoro, le cose non andarono per il meglio: ero
costretta a scrivere noiosi su fatti inutili che accadevano in città (tipo il
gatto di un’anziana Signora che riusciva a contare fino a 10, o un idraulico che
era riuscito a sfondare nel mondo dello spettacolo) e, quindi, potete immaginare
il mio stupore quando il capo redattore mi incaricò di scrivere un articolo
sulla grande festa che il conduttore di A Tutto Reality, Chris McLean, avrebbe
organizzato da li a poco sull’isola Wawanaqua assieme a tutti i concorrenti del
suo strampalato show.
A quella notizia abbracciai il mio capo, presi il mio
fidato taccuino, la mia inseparabile macchina fotografica, feci le valigie e mi
diressi verso il molo. Rimasi lì ad aspettare per ore senza muovermi di un
centimetro fino a quando non intravidi la nave guidata da Chef, il
cuoco e inseparabile assistente di Chris. Salii a bordo e mi misi ad osservare
l’oceano sottostante che si increspava a ogni oscillazione della barca.
Avevo
sempre seguito A Tutto Reality fin dai suoi esordi e per me era un onore poter
occuparmi della festa di McLean.
La mia testa, in quel momento, viaggiava con
la fantasia: poter arrivare a Wawanaqua, incontrare i concorrenti e il
presentatore che aveva ideato il reality più pazzo della tv per me era un sogno
che si realizzava.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce tonante di
Chef:
- Isola Wawanaqua a dritta! Tra poco sbarcheremo:
Muoversi marmaglia! Non ho intenzione di aspettarti qui per ore! -.
“La solita gentilezza di Chef” pensai alzando gli occhi
al cielo, presi le mie valigie e mi avviai al ponte di prua dove, appena la nave
si fermò, due assistenti usciti fuori dal nulla disposero la scaletta. Scesi con
grande eccitazione i pochi metri che separavano me dal suolo e, quando misi
piede sulla terraferma, il mio cuore cominciò a battere all’impazzata: non
potevo crederci! Ero finalmente arrivata!
Sul molo mi stava aspettando Chris
che, con un grande sorriso, si avvicino a me, mi strinse la mano e
disse:
- Benvenuta sulla mia umile isola! Tu devi essere la
reporter dell’One Journal, sei la prima ad arrivare, ritieniti quindi fortunata:
avrai a disposizione la roulotte della stampa. Non ti ci abituare però, quando
arriveranno gli altri giornalisti, dovrai dividerla con loro! - Ghignò il
conduttore; come sempre aveva risparmiato al massimo sul vitto e alloggio degli
ospiti ma questo non mi preoccupava affatto in quanto sapevo cosa mi sarebbe
capitato. Ero veramente troppo contenta e niente e nessuno mi avrebbe fatto
mettere il broncio.
Nonostante tutto ero ancora incosciente del pericolo che
incombeva su quell’isola e sui suoi ospiti e che sarebbe diventato col tempo, il
caso più difficile da risolvere che io abbia mai visto in tutta la mia vita da
reporter.
Chris mi accompagnò fino al mio “incantevole” alloggio: più che
roulotte era un ammasso di latta deforme fatto per ospitare solo una persona.
Non osavo immaginare come sarebbe stato con 10 persone al suo interno!
Questo
però non mi rovinò la giornata: entrai, disfai le valigie, mi cambiai e andai
verso la mensa dove, presumibilmente, gli ex-concorrenti stavano pranzando ed
infatti eccoli là: tutti i partecipanti cercavano di ingurgitare il disgustoso
pranzo cucinato da Chef.
Quando entrai, il silenzio piombò nella sala. Il
gruppo prese a fissarmi incuriosito finché Chris non attirò nuovamente
l’attenzione su di se: - Buongiorno campeggiatori, spero abbiate dormito bene.
Date il benvenuto a Olga, l’inviata dell’One Journal, trattatemela bene il suo
giornale mi farà diventare ancora più famoso! – .
Dopo la presentazione di
Chris molti di loro m’invitarono a sedersi: mi divertii moltissimo a parlare con
Leshawna, a cercare di battere Sam, inutilmente, a una sfida tra video-gamer e a
guardare stupefatta come B riuscì, con solo delle posate, a creare una fionda
meccanica.
Tutto sembrava perfetto ma, a un certo punto, Dawn mi
prese le mani e con sguardo preoccupato disse: - Finalmente sei arrivata! Ora
sono molto più tranquilla dato che è arrivata la ragazza che fermerà la sete di
sangue del Mostro! –.
Io la fissai allibita, senza sapere cosa ribattere. Ero
conscia del fatto che Dawn fosse famosa per le sue premonizioni, la capacità di
leggere le aure e mi ero preparata a discorsi del genere, ma sentirsi chiamare
“la ragazza che fermerà la sete di sangue del mostro” mi fece rimanere a bocca
aperta.
- Che cosa stai dicendo Viso Pallido! Sei impazzita? Non
esiste nessun mostro qui. – borbottò Scott che sembrava stupito quanto
me.
- Vi dico che esiste veramente e solo lei può fermarlo
prima che ci uccida tutti quanti! – affermò la ragazza attirando
l’attenzione.
Non riuscivo proprio a capire il perché Raggio di Luna avesse
pronunciato quelle parole, ma come diceva sempre mia madre “Se hai davanti un
matto non contraddirlo mai!”
- Non ti preoccupare Dawn ora sono qua e fermerò il
mostro prima che soddisfi la sua sete omicida. – le dissi cercando di calmarla,
Dawn, per nulla convinta, si finse rassicurata e tornò a giocherellare con il
cibo.
Io ero tanto sconvolta che uscii per respirare un po’ d’aria fresca.
Mentre mi stavo dirigendo verso la mia roulotte, ebbi l’impressione di essere
seguita e mi girai leggermente per vedere chi fosse con la coda dell’occhio:
riuscii solo a vedere un’ombra che si ergeva su quattro zampe, con occhi rossi e
che, dalla boscaglia, si stava pericolosamente avvicinando a me. In preda al
terrore corsi come un fulmine verso il mio alloggio e mi chiusi la porta alle
spalle con un tonfo.
Pensavo di essere al sicuro ma mi sbagliavo: le pareti
gialle erano piene di frasi scritte con…
IL SANGUE!!!!
A quella macabra vista urlai a pieni polmoni e corsi
fuori senza neanche guardare davanti a me fino a che non mi scontrai contro
qualcosa o qualcuno.
- Ehi stai bene? – mi disse una voce maschile; con
l’accecante luce del sole, non riuscivo a vedere il volto del ragazzo ma quando
mi alzai capi subito a chi apparteneva quella voce: era Noah!!!
- Perché stavi urlando così? Non avrai visto un
fantasma… – mormorò Noah sorridendomi.
- Non proprio è che… aspetta, forse è meglio che ti
faccia vedere… – mormorai ancora scossa, afferrandolo per un braccio e
portandolo verso la roulotte.
Appena il ragazzo vide cosa era successo,
rimase di stucco: continuava a guardarsi intorno senza dire una parola e senza
trovare una spiegazione logica.
- Allora chi pensi possa essere stato? – gli chiesi per
rompere il silenzio opprimente che si era formato da qualche minuto.
- Lo so io chi è stato: il Mostro sta cercando di farti
paura! – esclamò Dawn comparendo dal nulla dietro di me e facendomi sobbalzare
dallo spavento: ma da dove era arrivata?!
- Oh andiamo Dawn! Non lo vedi che è già spaventata
senza che tu le metta in testa questa ridicola storia! Non esiste nessun mostro!
– la riproverò Noah cercando di calmarmi.
- Tu non riesci a capire! Se non stai attento a quello
che dici, potrai essere una delle sue vittime. Io ti ho avvertito… -
concluse Dawn fuggendo verso il bosco lasciando Noah a bocca aperta e me
con la determinazione di fare luce su quell’intricata faccenda.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2: Sangue, paura e amore ***
La vendetta del Mostro: Sangue, paura e amore
PAGHERAI PER QUELLO CHE MI HAI FATTO
TI TOGLIERÒ TUTTO E TI UCCIDERÒ
IL TUO SANGUE MI BERRÓ
CON LA TUA MORTE
IL MOSTRO SAZIERÓ
Quelle scritte si ergevano spaventose sopra le nostre teste. Io e Noah
rimanemmo in silenzio per qualche minuto guardando allibiti lo spaventoso
spettacolo che avevamo davanti.
Nella mia mente sorgevano innumerevoli domande:
Che cosa volevano dire?
Chi era stato a scriverle?
E soprattutto...
Chi era questo fantomatico Mostro?
Appena mi ripresi dallo spavento, presi la mia macchina fotografica e cominciai
a scattare foto alle pareti.
- Cosa diavolo stai facendo? - mi disse Noah sconvolto.
- secondo te cosa sto facendo? - gli risposi senza fermarmi
- sì ma... perché? - mormorò
- perché voglio scoprire chi è stato e poi sono sicura che il colpevole non si
fermerà a questo - risposi con fermezza.
Dopo seguirono pochi minuti di silenzio in cui presi appunti sulla faccenda, mi
girai verso Noah e gli dissi:
- Stanotte non ho intenzione di dormire qua puoi andare a
chiedere alle ragazze se hanno una cuccetta libera per me? –
Noah non ebbe il tempo di rispondere che una voce alle sue
spalle lo fece trasalire.
- Certo che abbiamo una cuccetta libera, doveva essere di
Ezekiel ma la puoi prendere tu –
Era di nuovo Dawn: quella ragazza mi faceva accapponare la
pelle quando si presentava all'improvviso.
- Dawn!!! Avvisami almeno quando arrivi mi hai spaventato! - la riproverò Noah
sedendosi su una sedia lì vicina
- Calmati Noah! Comunque non so se Ezekiel mi darà volentieri la sua cuccetta -
sospirai rivolgendomi a Dawn.
- Oh non ti preoccupare! Ezekiel purtroppo è...-
- Morto! - continuo Noah per lei
- COSA!!! EZEKIEL È MORTO! E quando è successo? - domandai con aria sconvolta e
incuriosita assieme
-Circa sei mesi fa. Vieni Olga, ti faccio vedere dove è sepolto. - terminò Dawn invitandomi a
seguirla.
Raggio di Luna ci portò sulla scogliera, dove riposava il povero Ezekiel: c'era
un piccolo rialzamento del terreno che stava a indicare il corpo del ragazzo, davanti
a una piccola lapide con inciso il suo nome.
Vedendo quella tomba, il mio cuore si riempì di tristezza: non
aveva neanche un fiore. Presi una margherita lì vicino e la adagiai sulla
lapide.
- Tutti dovremmo avere almeno un fiore sulla propria tomba – mormorai guardandola
con tristezza.
- Com’è morto? È stato per caso Chris? – Chiesi sperando che
uno dei due mi rispondesse.
- No, è caduto da qui mentre sfuggiva agli agenti federali
che stavano decontaminando l’isola – Rispose Noah fissando la lapide.
Non riuscivo a crederci: appena arrivata sull’isola qualcuno mi
scrive su le pareti della mia roulotte col sangue e dopo ho scoperto che uno degli
ex-concorrenti era morto! Quel mistero si stava facendo sempre più complicato.
******
Quella notte non riuscii a dormire: il mio sonno era
popolato dallo stesso, inquietante incubo;
Incubo:
“Sto correndo lungo un
immenso corridoio di pietra viva, alle pareti le scritte di sangue che ho visto
stamattina, mi avvicino ad una porta e presa dalla curiosità, la apro: davanti
a me una montagna di corpi senza vita ammassati l’uno su l’altro, affianco ad essi
un ombra minacciosa che mi insegue con il coltello sguainato. CORRO, CORRO,
CORRO ma inciampo e l’ombra mi si avventa addosso e sento un urlo
raccapricciante”
Fine incubo.
Mi svegliai di soprassalto: l’urlo non era solo nel mio
incubo, infatti, tutte le ragazze della casetta erano sveglie.
- Avete sentito anche voi? – Chiesi scendendo dal letto
- Si mozzarellina e non mi piace per niente quello che ho
sentito andiamo a vedere – mi rispose Leshawna precedendomi alla porta
Quando uscimmo, ci ritrovammo davanti ad un macabro spettacolo:
Bob, uno degli assistenti di McLean, era riverso a terra
senza vita, con il ventre tagliato in due da cui si vedevano i suoi organi
interni, circondato da una pozza di sangue.
- Oh mio Dio! È… Sha-morto? – quell’affermazione stava a
significare che anche i ragazzi erano arrivati e sembravano più inorriditi di
noi.
- Certo che è morto, Sha-cretino – lo schermì Jo.
Anche se quella vista mi faceva ribrezzo, mi avvicinai per controllare
la scena del delitto e qualcosa attirò la mia attenzione: nella
mano della
vittima ancora serrata a pugno, si nascondeva un piccolo pezzo di
stoffa, che
mi sembrò stranamente familiare.Lo osservai a lungo fino a
quando qualcuno non mi scansò di
lato, scaraventandomi a terra: era Chef che stava facendo passare
Chris.- Olga stai bene? Ti ha fatto male? – Noah era corso a
soccorrermi.
“Che strano!” pensai: avevo sempre visto Noah nel reality
non preoccuparsi
tanto di quello che gli succedeva intorno, era sempre stato freddo,
distaccato,
cinico, è questo un po’ mi attraeva; ora lo vedevo molto
dolce e premuroso nei
miei confronti e, per un istante, la mia pazza mente pensò che
lui provasse
qualcosa per me, ma era impossibile!
Lui era il cinico Noah e poi… c’erano molte ragazze più
carine di me.Lasciai andare i miei pensieri e cominciai a guardarmi
attorno: i ragazzi avevano un’aria stupita e confusa sullo strano comportamento
di Noah e le ragazze mi sorridevano; avevano già capito tutto. Mi alzai aiutata
da Noah, e la voce di Chris rovino quel “bel” momento.
- Povero Bob! Bene, una busta paga in meno da riempire! –
sghignazzò il conduttore
- COSA? Uno dei tuoi assistenti è stato ucciso e tu pensi
che dovrai sborsare meno soldi! – Urlò Heather inviperita
- Rilassati tesoro, puoi chiamare la polizia, il telefono è
nella mensa – Concluse il conduttore allontanandosi.
Ci dirigemmo tutti in mensa per chiamare le autorità ma
invano: qualcuno aveva tagliato il filo del telefono. Allora ci dirigemmo nelle
nostre casette per recuperare i cellulari: ma… ERANO SPARITI!
- Nooo. Dov’è il mio telefono come farò adesso a mandare
messaggi! – Dakota era la più disperata ma Sam, per calmarla, le prestò una sua
console per tenere le mani occupate.
- Andiamo sulla nave di Chef, ha una radio da lì possiamo metterci
in contatto con qualcuno – Proposi.
Corremmo a perdifiato fino al molo ma quello che riuscimmo a
vedere della barca era il ponte di prua che lentamente si stava inabissando.
ERAVAMO ISOLATI! L’assassino aveva già iniziato il suo piano
di vendetta.
- è la vendetta del Mostro! Moriremo tutti! – Urlò Dawn con
il viso rigato di lacrime.
Non mi piaceva vedere qualcuno piangere e mi avvicinai per
consolarla ma qualcuno mi precedette: Scott si era avvicinato a lei e la teneva
stretta a sé, la ragazza cominciò a piangere più forte e lui le accarezzo
dolcemente i capelli.
Tutti quanti rimanemmo allibiti e Scott lanciò un’occhiataccia
ai ragazzi che ormai stavano incominciando a prenderlo in giro.
- Ora che facciamo? Cioè, non dovremmo avvisare Chris? –
Chiese Beth preoccupata.
- Facciamo così: torniamo a dormire e domani parlerò io con
Chris – le risposi.
- Per me va bene ti accompagno io domani – disse Noah
sorprendendo tutti e facendomi leggermente arrossire.
Quel ragazzo era una vera rivelazione: mi piaceva.
Quella notte nessuno riuscì a dormire: avevano tutti paura
che il Mostro sarebbe tornato a placare la sua sete di sangue.
Angolo dell'autrice:
Ehilà!!! questo è il mio primo angolo dell'autrice SONO COSì EMOZIONATA!!!
*silenzio tombale* siete di grande incoraggiamento -_-
Comunque scusate se ho aggiornato così tardi, ma avevo un mare di compiti da fare
VI è PIACIUTO IL CAPITOLO?
recensite in tanti!!!! xD
NON VI è PIACIUTO?
non siate stroppo crudeli, è la mia prima ff T_T
Al prossimo capitolo ciauuu
*se ne va su una liana*
Ogghylapazza97
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Capitolo 3 *** Capitolo 3: C'è amore nell'aria? ***
La vendetta del Mostro - C'è amore nell'aria?
La mattina arrivò troppo presto per me: da poco ero riuscita
a prendere sonno e un raggio di sole si era infiltrato dalla finestra dentro la
casetta svegliandomi all’istante, ormai era impossibile riaddormentarsi,
così mi alzai e andai a farmi una doccia prima che le ragazze si svegliassero,
dato che stavano ancora dormendo tutte.
Dopo la veloce (oltre che fredda -_-) doccia rientrai nella
casetta e lì trovai un benvenuto degno di un criminale.
- Ora devi raccontarci tutto Olga, e non vogliamo menzogne! –
disse Courtney facendomi sedere su un letto lì vicino, in modo che tutte le
ragazze potessero vedermi.
- Raccontarvi di che cosa, ragazze? – chiesi sempre più
preoccupata.
- Dai non fare la finta tonta! Vogliamo sapere tutto su te e
Noah! – mi rispose Brigette.
“Lo sapevo” pensai mentre cercavo una scusa plausibile per
cavarmene da quell’impiccio, presi un bel respiro e, soffocando il fuoco che
voleva colorare le mie guance di rosso, cominciai a parlare:
- Io e Noah?! Di cosa state parlando?! Io e lui siamo solo
amici niente di più. – sembrava che avessero abboccato, ma ecco che un'altra
vocina faceva capolino nell’interrogatorio di massa.
- Oh chi vuoi prendere in giro! Guarda che ti abbiamo visto
ieri sera, tu e lui non la smettevate di scambiarvi sguardi languidi, non
negarlo! – questa volta era stata Dakota a parlare e fece cadere la mia ultima
scusa come un castello in aria: era vero! La scorsa notte avevo ricambiato
qualche suo sguardo ma non era colpa mia! Se c’era una persona cui fare quelle
domande era Noah, non io!
Finalmente una persona venne a salvarmi da quelle “arpie
succhia-pettegolezzi” (senza offesa):
- Ragazze, su smettetela! Non vedete che oggi non è la
giornata ideale per farle queste domande. Andiamo Olga, hai bisogno di prendere
un boccata d’aria fresca! – Dawn mi era corsa in aiuto, e mi stava trascinando
fuori lanciando occhiate velenifere alle altre.
- Grazie Dawn, mi hai salvato da un esaurimento nervoso. –
la ringraziai appena uscite dalla casetta.
- Non dirlo nemmeno! Tu avresti fatto lo stesso per me, se
fossi entrata prima io nella casetta – rispose la bionda sedendosi su un tronco
d’albero lì vicino, con aria sconsolata.
- Che intendi dire Dawn? – le chiesi.
- Forse l’avrai già capito, ma tra me e Scott non c’è più
l’odio di prima: ci siamo chiariti qualche settimana fa e abbiamo cominciato a
uscire insieme, all’inizio io non volevo perché non mi fidavo ancora di lui, ma
ora sento che posso fidarmi però non l’ho detto a nessuno delle nostre uscite e,
dopo ieri sera, avevo paura che mi avessero tartassato di domande, come hanno
fatto con te, già stamattina Chris mi ha canzonato chiamandomi “Scottina”. Uh
quanto lo odio quell’uomo! – Mi confessò lasciandomi senza parole: non credevo
che Scott fosse così “umano”. All’improvviso un lampo colpì la mia mente: Che
sbadata! Mi ero dimenticata di parlare con Chris!
- Non preoccuparti di quello che faranno le altre quando lo
sapranno, l’importante è che tu sia felice con lui – le dissi facendole
spuntare un timido sorriso, prima di andarmene verso la casetta dei ragazzi per
chiamare Noah. Arrivata alla porta, bussai timidamente e Duncan mi aprì, mi
squadrò un attimo e, alla fine, urlò con il suo solito tatto da elefante: -
Noah! Vieni qui: c’è la tua ragazza che aspetta – “il solito!” pensai mentre la
mia rabbia ribolliva come non mai.
- Non sono la sua fidanzata, siamo solo amici! – gli dissi,
stringendo i pugni.
- Si certo Zuccherino! Solo amici. – rispose Duncan
facendomi imbestialire.
Gli avrei dato un bel pugno in faccia se Noah non fosse
corso a calmarmi – Ciao Olga! Dormito bene? – mormorò cercando di bloccare la
mia voglia omicida su Duncan.
- Bè, ragazzi io vi lascio soli! Ah Noah, cerca di non
allagarti troppo ok? – amicò Il punk chiudendoci la porta alle spalle.
- Che cosa intendeva con “non allagarti troppo”? – chiesi a
Noah ingenuamente.
- È sempre il solito! Lascia stare quello che ha detto,
dobbiamo andare a parlare con Chris, vero? – e detto questo mi prese la mano e
mi porto davanti alla sua roulotte, bussammo e Chef ci aprì e ci portò dal
conduttore.
- Oh ma chi abbiamo qui! Un'altra giovane coppietta! Noah
bel lavoro, è proprio graziosa. – Ghignò cercando di farci imbestialire: io ero
stufa marcia di quella storia, ma Noah mi strinse di nascosto la mano per farmi
coraggio, quel ragazzo si che sapeva come trattarmi.
- Lascia stare Chris! Siamo venuti qui per parlarti di
quello che è successo ieri sera… - cominciai a dire, ma il conduttore mi fermò:
- Si non ti preoccupare ho già pensato a tutto: per prima
cosa, tutti i giornalisti presenti dovranno andarsene, non voglio
che la mia isola sia popolata da ficcanaso – disse guardandomi di traverso.
- Non puoi sbatterla fuori dall’isola Chris! – urlò Noah che
era diventato rosso dall’ira.
- Noah ha ragione! Non puoi buttarmi fuori e poi io ho già
abbastanza materiale da farti mandare in rovina, quindi ti servo più a Wawanaqua, che nel mio ufficio a New York –
risposi.
- Ah si? E in cosa mi saresti utile secondo te? – mi chiese
Il conduttore mentre il tritacarne si stava avvicinando pericolosamente a noi.
- Ti faccio una proposta: cercherò di scoprire l’identità
dell’assasino senza raccontare niente alla stampa e senza alcun compenso in
denaro, prendere o lasciare, a te la scelta. – sapevo di aver fatto centro:
Chris non rinunciava a un “dipendente gratuito” per nulla al mondo!
- Mi hai convinto ragazza! Tu sarai incaricata di risolvere
questo mistero. Vuoi che qualcuno ti aiuti in questo incarico? – chiese
guardando Noah e sogghignando.
- Si, Noah mi farà d’assistente e non pensare male: siamo
solo amici – e detto questo, uscimmo da lì con il conduttore alle spalle che
rideva come un matto.
Io e Noah ci avviammo per
il bosco senza dire una parola, quel silenzio mi stava uccidendo, così
decisi di parlare:
- Grazie ancora per il tuo appoggio prima, non saprei come
avrei fatto senza di te! –
- Non preoccuparti! E poi io non lascerei mai una bella
ragazza come te in balia di quel mostro senza cuore. – disse stringendomi la
mano; ormai ero arrossita del tutto e vedevo lui sorridere a quella visione:
Aveva già capito quello che provavo per lui?
Oppure stava solo facendo scena?
All’improvviso Noah mi cinse la vita con il braccio e si avvicinò
lentamente a me.
Sentì il mio cuore battere all’impazzata e il viso bruciare.
Eravamo a soli pochi centimetri l’uno dall’altro quando qualcosa attirò la mia
attenzione:
- Ehi! Guarda là! – mormorai.
Dietro un piccolo cespuglio si intravedevano delle impronte
si sangue che si inoltravano nella boscaglia.
- O mio dio! Devono essere le impronte dell’assassino. Seguiamole!
– disse Noah, correndo verso il bosco senza lasciarmi la mano.
Seguimmo quelle impronte fino alla scogliera: le impronte si
fermavano alla tomba di Ezekiel!
- Non è possibile che l’assassino sia sparito nel nulla, dev’essere
andato da qualche parte no? – dissi cercando invano altre tracce di sangue.
- Olga è inutile cercare, le impronte finiscono qui aspetta,
hai sentito qualcosa? – mormorò Il ragazzo.
Sentì distintamente delle voci che si stavano avvicinando: chi
poteva essere?
Forse…
- Vieni nascondiamoci! – sussurrò il ragazzo portandomi dietro
un cespuglio.
Il rumore si stava facendo sempre più vicino e la mia paura aumentava
ad ogni singolo secondo.
Angolo dell'autrice:
Allora
vi è piaciuto questo capitolo? Lo so che è un pò
corto e senza nessun avvenimento eclatante ma è per far crescere
la suspense
*il pubblico comincia a prendere torce e forconi*
Aspettate se non vi è piaciuto non dovete fare così NOOO LASCIATEMI STARE!!
Recensite in tanti, intanto io scercherò di sopravvivere ciauu
*scappa inseguita dalla folla inferocita*
Ogghylapazza97
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Capitolo 4 *** Capitolo 4: Una notte amara ***
La vendetta del Mostro: Una notte amara
Il
rumore tra i cespugli si stava facendo sempre più incessante, il mio cuore
batteva talmente forte che avevo paura che il suo battito senza sosta ci
avrebbe fatto scoprire. Finalmente l'attesa finì: un’ombra nera, facendo
capolino dalla boscaglia, si aggirava esaminando la zona circostante e prendendo
appunti; era una figura alta e snella, con un lungo mantello nero che le
copriva tutto il corpo, l'unica cosa che notai di quell’essere, era una catenina
che le penzolava dal collo.
Ad un
certo punto, sentimmo altri rumori e la figura incappucciata scappò velocemente
per non farsi vedere, noi rimassimo nascosti per vedere a chi appartenesse quel
rumore.
-
Coraggio, Capitan Piscina! Non riesci a raggiungere una donna! - Si sentì prima
che Jo uscisse dal bosco correndo, inseguita da un Brick visibilmente
affannato.
Calamity,
appena vide le impronte, si fermò di botto con occhi sbarrati; la Recluta la raggiunse e, abbracciandola,
le disse:
- Ti
ho preso Jo! Finalmente ho vinto! -
-
Tieni le mani a posto, Bricco di latte! Guarda qua! - esclamò la bionda che,
visibilmente arrossita, si divincolò dall'abbraccio del militare, indicando la
scia di sangue. I due rimasero impietriti dalla paura, fissando per qualche minuto
quello spettacolo.
- Chi
arriva ultimo al campo è un uovo marcio!!! - urlò la ragazza ricominciando a
correre, inseguita dalla recluta.
Uscimmo
dal cespuglio con la stessa domanda nella mente:
Chi
era quella figura misteriosa?
Noah
mi guardava cercando una risposta e stringendomi la mano ancora più forte:
-
Secondo te quella figura incappucciata potrebbe essere il Mostro? –
- Non
penso che sia l’assassino, hai visto che prendeva appunti, sembrava che stesse
investigando sul mistero. – gli risposi, liberando la mia mano dalla presa del ragazzo e immergendomi nei miei pensieri:
Quel caso
si stava facendo sempre più complicato e pensavo che non sarei mai riuscita a
risolverlo: le scritte, le impronte che terminavano improvvisamente e, ora, una
figura misteriosa entrava in scena confondendomi ancora di più.
-
Olga? Mi senti? Ehi? – Noah mi fece tornare alla realtà.
- Che
c’è?! Stavo pensando! – dissi stizzita.
- Oh
scusa tanto! Ma chef tra poco serve la colazione e, adesso, preferisco la sua
sbobba che tutto questo sangue, vieni con me? – si giustificò lui porgendomi la sua
mano:
ma
doveva tenermi sempre la mano!
Non
capivo perché il Cinico Noah, che mi aveva fatto impazzire per la sua
“antipatia”, ora faceva la parte del maritino premuroso! Non so perché, ma non
sopportavo questo cambiamento improvviso.
- Tu
vai, non ho voglia di rischiare l’intossicazione, ci vediamo dopo. – E, detto questo,
mi diressi verso la roulotte. Volevo rimanere chiusa lì dentro per schiarirmi
le idee, e cercare una pista da seguire tra le tante. Rimasi lì chiusa a
studiare un piano d’investigazione, non accorgendomi che avevo saltato la
colazione, il pranzo e la cena.
***
Era
quasi mezzanotte, la luna era spendente e le stelle incorniciavano la sua
incantevole figura.
Mi
alzai dalla sedia e decisi di uscire, l’aria fresca mi avrebbe fatto bene.
M’inoltrai
nel bosco senza pensare minimamente al pericolo del Mostro che si aggirava
liberamente, camminai per qualche metro e dopo decisi di seguire ancora le
impronte di sangue quando…
Un
urlo squarciò la notte!
Seguì
il rumore fino a una piccola radura, al suo interno, una donna mezza sgozzata,
con la mano premuta sul collo per fermare la fuoriuscita di sangue, invocava
aiuto con le poche forze che aveva. Notai che le penzolava una catenina
d’argento dal collo: era lei la figura misteriosa!
- Oh
mio dio! Chi ti ha fatto questo? – dissi avvicinandomi a lei e aiutandola a
fermare il sangue che scorreva a fiumi.
- è
tornato… e non si fermerà a… me… continuerà!!! – disse, sprecando le sue
ultimissime forze per avvertirmi.
- A
chi vuole arrivare? Chi è il suo vero bersaglio? – le domandai, notando che
sarebbe morta da un momento all’altro.
-
Vuole… uccidere… C... C…CHRIS! – La ragazza esalò l’ultimo respiro, confidandomi
l’obiettivo dell’assassino: Voleva uccidere Chris.
Rimasi
lì, immobile, guardando il corpo ormai senza vita della ragazza.
- Che
ci fai qui? – mi girai: Noah era appena entrato nella radura e mi guardava
visibilmente sconvolto.
-
Noah sei tu! Mi hai quasi spaventato! – gli dissi sorridendogli, ma lui rimase serio.
-
Allora sei tu… -
- Io
sono cosa Noah? – chiesi, poi mi guardai le mani: erano sporche di sangue!
In
quel momento capi tutto!
-
Noah, lasciami spiegare: io sono arrivata qui da poco, non è come sembra. – mi giustificai,
ma questo non bastò a convincerlo.
- Ho
capito finalmente chi sei! Sei un’assassina!!! – Quelle parole mi forarono il
petto arrivando a infilzarmi il cuore: non potevo credere che Noah mi ritenesse
un omicida!
- No
Noah! Ti stai sbagliando, te lo detto: sono arrivata qui da poco e ho aiutato
quella povera ragazza cercando di fermare il sangue, per questo ho le mani
sporche! – cercai di spiegare.
- NON
RACCONTARMI FROTTOLE!!! Sei stata tu ad uccidere Bob e ora questa povera donna. AMMETTILO!!! - Il suo tono di
voce era diventato più alto e cominciava a farmi paura.
- Te
lo giuro, non sono io l’assassino, fidati di me! –
-
Fino a qualche ora fa, mi fidavo di te, ora… - abbassò lo sguardo e scappò via
nel bosco con passi pesanti.
Rimasi
immobile senza riuscire a fermare la tristezza che stava dilagando dentro di
me, ad un certo punto sentì un tuono in lontananza, e cominciò a scendere una
leggera pioggia. Iniziai a correre verso il campo e, appena mi chiusi la
porta alle spalle, non potei più fermare le lacrime e le lasciai scorrere.
Ero
spaventata per la furia del Mostro
Ero arrabbiata
perché Noah mi credeva un’assassina.
Ed
ero triste perché sapevo che, quella sera, avevo perso un amico o forse,
qualcosa di più…
Le
mie frustrazioni furono interrotte da un piccolo pacco appoggiato al tavolo; lo
aprì e trovai un piccolo Block notes e un biglietto.
“So
che questo ti aiuterà a fermare la pazzia del Mostro.
Carl,
l’assistente di Chris”
Che
voleva dire?
L'angolo dell'autrice:
Allora? Viè piaciuto questo capitolo? spero di si! xD
Ho un avviso da farvi:
tra poco partirò per una gita e, quindi, non riuscirò a
aggiornare la storia in tempo ma, appena tornerò a casa, vi
giuro che avrete il capitolo nuovo
Al prossimo capitolo!!!
Ogghylapazza97
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Capitolo 5 *** Capitolo 5: Il diario di Emmy ***
La vendetta del Mostro5 - Il diario di Emmy
“So che questo ti
aiuterà a fermare la pazzia del Mostro.
Carl, l’assistente di
Chris”
Che voleva dire?
Era la domanda che mi
chiedevo da più di un ora, rigirandomi nel letto, cercando di addormentarmi.
* Coraggio Olga! Basta
pensare a queste cose, devi dormire! * cercavo di dirmi per cadere tra le
braccia di Morfeo, ma inutilmente.
Mi sedetti sul letto,
presi il Block Notes e iniziai a leggere la prima pagina:
“ Diario di Emmy.
Ancora non riesco a
credere di essere riuscita a trovare un lavoro decente!
Certo, lavorerò per
quel uomo senza scrupoli di Chris McLean, ma è pur sempre un lavoro ben
retribuito, e a me servono questi pochi spiccioli!
Oltre all’euforia del
nuovo impiego, devi dirti anche un'altra cosa:
credo che qualcuno
stia tramando qualcosa contro Chris, controllando la sua posta stamattina ho trovato
una busta interessante e, presa dalla mia maledettissima curiosità, l’ho aperta
e sai cosa c’era scritto?
Minacce di morte verso
McLean!
Ma chi può volere la
sua morte?
Ho fatto delle
ricerche e ho scoperto che ha un sacco di nemici, anche troppi per i miei
gusti.
Con tutti questi
sospettati è impossibile seguire una pista precisa, quindi per adesso sarà
meglio lasciar stare, anche perché quel conduttore da strapazzo mi fa lavorare
come una schiava.
A domani”
Girai la pagina:
“Prima settimana come
assistente di McLean e mi sento distrutta: quel l’uomo non ha cuore!
Comunque oggi siamo
arrivati a Wawanaqua, per preparare la festa esclusiva di Chris con tutti gli
ex-concorrenti del reality, quindi il lavoro è triplicato.
Da poco ho scoperto
che su quest’isola c’è la tomba di Ezekiel, non riesco a credere che quel
povero ragazzo sia morto: non si meritava di avere una fine così brutta, vuoi
sapere come è morto; annegato, nelle fredde acque di questo posto e solo, si perché
nessuno gli voleva stare vicino dopo la trasformazione della terza stagione,
davvero la morte peggiore che abbia mai visto.
Per quanto riguarda il
mistero delle minacce di morte, ho delle novità:
Le lettere continuano
ad arrivare ogni giorno senza sosta e sempre con le stesse, identiche parole:
PAGHERAI PER QUELLO CHE MI HAI FATTO
TI TOGLIERÒ TUTTO E TI UCCIDERÒ
IL TUO SANGUE MI BERRÓ
CON LA TUA MORTE IL MOSTRO SAZIERÓ
Non riesco a togliermele dalla testa, ed è frustante!
Domani arriverà il cast del reality e la stampa, e spero che
questa faccenda siano solo uno scherzo”
Lessi avidamente anche le altre pagine, finché:
“Ho paura. Da quanto è iniziata questa storia, ora ho
davvero paura.
Stamattina sono andata a controllare le impronte di sangue
sulla scogliera, e purtroppo so chi sarà la prossima vittima del Mostro: IO. Per
questo ho paura, ma so perché lo sta facendo: per far rimanere Chris da solo e
poi ucciderlo, perché è lui il suo vero bersaglio.
Non so se stanotte sopravvivrò, ma ho incaricato Carl di
consegnare questo block notes all’unica persona che può fermare questo
abominio: Tu, Olga, so che stai leggendo queste righe, e so anche che quando le
leggerai io non ci sarò più; NON ABBATTERTI! Ti starò vicino e confida nel tuo
formidabile intuito, come dice sempre Dawn, TU SEI L’UNICA CHE LO FERMERA’!
Ti do un utile consiglio:
Tieniti stretta Noah, ti ricordi che era uno degli
assistenti di Chris?
Ti sarà molto d’aiuto.
ADDIO
Emmy”
Chiusi il Block Notes e corsi fuori dalla roulotte con un
unico pensiero nella mente:
Dovevo parlare con Noah, perché era in serio pericolo!
Angolo dell'autrice:
SONO TORNATAAAAAA!!!!!
ed ecco qua il capitolo che vi avevo promesso, vi ho incuriosito abbastanza da aspettare il prossimo capitolo?
spero di si ^^
Scusate se il capitolo è un po' corto ma non ho molta inventiva in questo periodo D:
comunque come sempre se vi piace recensite, se non vi piace recensite
lo stesso ma senza esagerare con gli insulti mi raccomando xD
CIAUUUUUU
Ogghylapazza97
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Capitolo 6 *** Capitolo 6: Perchè non vuoi credermi? ***
La vendetta del Mostro - 6 Perchè non mi credi?
Corsi più velocemente possibile verso la casetta dei
ragazzi, sperando di convincere Noah a parlare con me.
Arrivata a destinazione, sbirciai dalla finestra per vedere
se c’era qualche scocciatore sveglio;
tutti i ragazzi dormivano tranquillamente:
Sam era abbracciato alla sua fedele console,
Cody si ciucciava il pollice come un bambino,
Mike lottava nel sonno con le sue personalità multiple,
Duncan aveva ancora le cuffie nelle orecchie con cui
ascoltava della musica punk rock,
Brick russava rumorosamente e aveva una piccola lucina da notte
accesa di fianco al letto,
DJ stringeva a sé un piccolo peluche e
Lightning parlava nel sonno, urlando: – Sha-bam –
- Touch
down –
Posai gli occhi sulla cuccetta di Noah, ma lui non c’era!
Un brivido di paura mi camminò sulla schiena:
E se il Mostro l’avesse trovato prima di me…
- Che ci fai qui, stai cercando la tua prossima vittima? –
Quella voce mi fece improvvisamente innervosire: era Scott.
- Ho sentito la tua conversazione di prima con Noah. Non ti
credevo capace di uccidere. – Ghignò il rosso, giocherellando con il suo fedele
dente di squalo.
- Non sono io l’assassino! – sibilai a denti stretti,
cercando di frenare la mia voglia incontrollabile di lanciargli qualcosa
addosso.
- Oh! Calmati, non voglio essere io il prossimo a passare a
miglior vita. – Ancora quel ghigno,
dio solo sapeva quanta voglia di mandarlo a quel paese
cominciava ad insinuarsi in me.
- Scott, torna a dormire! L’hai già fatta innervosire
abbastanza. – Noah era arrivato giusto in tempo:
ancora qualche secondo, e sarei uscita fuori di me dall’ira!
- Ok come vuoi, vuol dire che continuerai tu a torturarla. –
Concluse la iena, entrando a testa alta nella casetta.
Io e Noah eravamo soli e tra di noi piombò un silenzio
insopportabile, rotto solo dal russare continuo di Brick.
- Volevi vedermi, giusto? Scommetto che vuoi convincermi a
credere alla tua innocenza. – Disse Noah guardando un punto vuoto davanti a sé.
- Francamente, non me ne frega niente se mi credi innocente
o colpevole. – Gli risposi con indifferenza, ma mentivo.
- Sono qui per darti qualcosa che forse ti chiarirà le idee.
– conclusi, porgendogli il diario di Emmy.
Sapevo che lui, purtroppo, credeva che io fossi il Mostro e
che non l’avrei convinto del contrario tanto facilmente;
Ma quel diario era la mia unica speranza di fargli aprire
gli occhi.
Noah lo prese e cominciò a leggerlo velocemente.
In quei pochi minuti di silenzio, speravo con tutto il cuore
che capisse il rischio che correva.
- Allora il tuo vero bersaglio è Chris, perché lo vuoi
uccidere? –
A quelle parole non ci vidi più dalla rabbia.
- CHE COSA? CHE CAZZO TI VIENE IN MENTE! QUANTE VOLTE TE LO
DEVO DIRE CHE NON SONO IO L’ASSASSINO. PRECHE’ NON VUOI CREDERMI, PRECHE’? –
urlai,
ormai in preda ad una furia ceca.
Il ragazzo mi guardava sbalordito: era sorpreso quanto me
del mio improvviso colpo di testa.
- Comunque… - dissi cercando di riprendere la calma – Da
quello che ho letto io, sembra che l’assassino uccida tutti gli assistenti di McLean e
quindi, sei in serio pericolo. –
- E perché dovrei essere in pericolo di vita? – disse con un
filo di sarcasmo nella voce.
- Perché tu sei stato un suo assistente, ricordi? Credo che
adesso tu abbia capito il rischio che corri. – conclusi, sperando di avergli
fatto cambiare opinione su di me.
- Ho solo una domanda da farti: Perché mai dovresti
uccidermi? Non ti sarebbe più semplice freddare quel conduttore da strapazzo,
anche stasera stessa? Credevo fossi più int… - Non fece in tempo a finire la
frase, per colpa di un mio schiaffo asestatogli sulla guancia.
Non potevo crederci: quel ragazzo era così cocciuto!
- NON SONO IO L’ASSASSINO – biascicai prima di andarmene
nella mia roulotte; lasciando Noah incredulo,mentre si massaggiava la guancia destra, ormai diventata rossa.
***
Il mattino seguente, di buon ora, uscii dalla roulotte e
andai ad esaminare le impronte di sangue:
* Emmy deve aver scoperto qualcosa di eclatante studiandole,
ed io devo assolutamente saperlo * pensavo mentre mi dirigevo alla tomba di
Ezekiel, luogo dove sparivano magicamente le tracce.
Dopo qualche minuto passato a camminare nel bosco, vidi Dawn
che correva verso di me, il viso rigato da lacrime e un espressione
terrorizzata sul volto.
- Dawn, stai piangendo! Che cosa ti è successo? – chiesi
preoccupata per lei.
- Ero … nel bosco… quando… ho visto… una… una… una… -
balbettò tra i singhiozzi che si facevano sempre più frequenti.
- Cosa Dawn? Che cosa hai visto? – chiesi sempre più
spaventata da quello che sarebbe uscito dalle sue labbra viola.
- una… una… testa!!! – Non riuscivo a crederci: il Mostro
aveva colpito ancora!
Ero paralizzata dalla paura: chi era la povera vittima che
era caduta tra le grinfie dell’assassino?
Ad un certo punto, un altro pensiero terrificante mi passò
per la mente: e se quella testa apparteneva a… Noah!
Non sarei riuscita a sopportare quella vista.
Mi ridestai dai miei pensieri e, guardando Raggio di luna
negli occhi: - Dawn, ora calmati per favore! Ce la fai a portarmi nel luogo
dove l’hai vista? – Chiesi, cercando il più possibile di non trapelare
preoccupazione e paura dalla voce.
La bionda annuì lievemente, prese la mia mano, e cominciammo
a inoltrarci nella boscaglia.
Dopo un po’, arrivammo davanti ad un grande cespuglio di
more.
- Oh mio Dio! Ma è… ORRIBILE! – urlai prima di vomitare dietro un
piccolo cespuglio di erbacce lì vicino.
Lo spettacolo che avevo davanti era uno di quelli degni di
un buon film dell’orrore.
Angolo dell'autrice:
Eccomi
qua!!! Scusate per il mostruoso ritardo nell'aggiornare ma, purtroppo,
sono stata colpita dalla sindrome cronica del "BLOCCO DELLO SCRITTORE"
-_-
Comunque ora che sono tornata, ho una notizia da darvi:
Nella mia pazza testolina sta aleggiando, ormai da qualche giorno, una succulenta storia! :3
Vi prometto che presto la pubblicherò, volete sapere di chi parla?
Per adesso, vi dico solo che ci saranno i concorrenti di a tutto reality! :)
Vi ho in curiositi eh?
Se avete domande recensite, mi raccomando. xD
Un bacione^^
Ogghylapazza97
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Capitolo 7 *** Capitolo 7: Sei tu il colpevole? ***
La vendetta del Mostro - 7 Sei tu il colpevole?
- Oh mio Dio! Ma è… ORRIBILE! – urlai prima di vomitare
dietro un piccolo cespuglio di erbacce lì vicino.
Lo spettacolo a cui stavo assistendo era degno di un buon film dell’orrore:
Davanti a noi, legata ad un albero grazie ad un gancio
conficcato nel cranio, penzolava una testa dall’espressione alquanto
terrificante;
Aveva una smorfia di atroce dolore dipinta sul volto, e due
grandi occhi verdi spalancati dal terrore; cose che avrebbero fatto accapponare
la pelle persino a Duncan.
Il sangue colava da quella testa interrottamente, dipingendo
di rosso le more del cespuglio sottostante.
Dopo aver fermato l’ondata di vomito, mi girai verso Dawn:
era completamente sconvolta da quella visione, e lo si
poteva notare dagli occhi sgranati, e dai suoi tentativi di fermare i frequenti
conati di vomito che la percuotevano.
Mi sedetti su un tronco d’albero, cercando di calmarmi, ma
qualcosa mi provocò un taglio alla mano: era un dente di squalo insanguinato.
Ma non un dente qualsiasi.
Era quello portafortuna di Scott!!!
Allora…
Era lui l’assassino!
Cominciai a pensare a quell’ipotesi:
Scott era senz’altro l’unico ex-concorrente a possedere un
oggetto simile, ed era anche quello che poteva risentire più odio nei confronti
di Chris, dato che era stato proprio lui a lanciarlo dalla catapulta con lo
squalo mutante Zanna, riducendolo ad una prigionia nel robot.
Presi lo strano oggetto e cominciai ad osservarlo bene.
Qualcosa, però, interruppe i miei pensieri:
- No! Non può essere
vero, non… LUI! – Dawn stava guardando il dente sconvolta, ricominciando a piangere.
- Dawn devi essere forte! Sono sicura che Scott non centra
niente con questa storia, coraggio! – Le dissi cercando di calmarla, ma ero
certa del contrario.
Presi Dawn per mano e, insieme, andammo in direzione della
mensa dove, in quel momento, Chef stava servendo la colazione.
Arrivata a destinazione, attirai l’attenzione di tutti: ero
sicura di essere arrivata alla conclusione di quel caso.
- Ho un annuncio da fare: Stamattina il Mostro ha colpito
ancora, io e Dawn abbiamo trovato la testa della sua ultima vittima nel bosco.
– A quella affermazione, seguirono una serie di mormorii e l’immancabile
svenimento di DJ.
- Se questo vi ha sconvolto, non avete ancora sentito
niente: l’assassino è proprio uno di noi. –
Altri bisbigli ed occhiatacce tra i presenti.
Mi avvicinai al tavolo dei ragazzi e, con un abile movimento
di polso, lanciai il dente di squalo insanguinato nella ciotola di cereali del
suo proprietario: Scott.
Gli occhi di tutti, in un nanosecondo, cominciarono a
fissare il rosso.
- Ammettilo Scott! Sei tu l’assassino! –
- COSA?... IO NON… DAWN, DIGLIELO CHE NON SONO IO! – Riuscì
a dire la Iena, guardando speranzoso Raggio di luna, che cominciò a piangere ancora più forte.
- Dì la verità Scott, sei stato tu ad uccidere Bob, Emmy e
l’uomo nel bosco, non è vero? –
Dissi, cercando di farlo confessare ma senza successo.
- SEI SICURA DI NON ESSERTI FUMATA NIENTE, DI RECENTE?
QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE:
NON-SONO-IO-L’ASSASSINO!!! –
Continuammo per molto tempo così: urlandoci contro, senza il
minimo cedimento da parte di entrambi, finché…
- SMETTETELA!!! – Questa volta, era stata Dawn ad urlare.
Sia io che Scott ubbidimmo a Raggio di luna, sorpresi dal
suo strano comportamento.
La bionda si avvicinò al ragazzo, poggiò la piccola mano
sulla sua spalla, chiuse gli occhi e assunse un aria concentrata.
Dopo due minuti di silenzio, Dawn riaprì gli occhi, si
voltò verso di me con un grande sorriso che stonava con i suoi occhi rossi per
il pianto:
- Olga, Scott non è l’assassino. Fidati, lo leggo dalla sua aura e
loro non mentono mai. – Disse prima di stringere il ragazzo in un dolce
abbraccio.
Scott rimase sorpreso da quella piccola dimostrazione d'affetto, ma poi ricambiò con piacere.
Quella vista mi intenerì moltissimo, ma solo per qualche
istante.
Cominciai a pensare:
Se non era Scott, allora chi poteva essere il colpevole?
Mi sedetti su una sedia lì vicino, appoggiando la testa tra le
mani, facendo sì che i miei lunghi, ricci capelli castani nascondessero il mio
volto.
Ero ritornata al punto di partenza:
L’unica cosa che avevo a mia disposizione per la risoluzione
di quel caso, erano le impronte fantasma di sangue e il diario di Emmy che,
ovviamente, non mi portavano da nessuna parte e questo mi rendeva frustrata e
furiosa allo stesso tempo.
Quella mattina, ero talmente assorta nei miei pensieri che
non toccai cibo, mi limitai a giocarci pigramente con la forchetta, prima di
ritornarmene alla roulotte sconsolata.
Quando aprì la porta, lanciai un urlo raccapricciante.
Avevo davanti a me, forse, la cosa più spaventosa e orribile
che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Angolo dell'autrice:
Ehilà, eccomi di nuovo con un capitolo corto e pieno di suspense:
mi piace tenere i miei lettori sulle spine xD (TUTTI: a noi no! u.u)
Se vi è piaciuto o meno questo capitolo 7:
RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!!! xD
Non perdetevi il prossimo, mi raccomando C=
Un bacione ^^
Ogghylapazza97
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Capitolo 8 *** Capitolo 8: Un messaggio e una notte movimentata ***
La vendetta del Mostro - Un messaggio e una notte movimentata
Quando aprì la porta, lanciai un urlo raccapricciante:
Davanti a me, il corpo dell’ultima vittima del Mostro
penzolava dal soffitto della mia roulotte grazie a delle catene, intorno varie
ossa e un messaggio scritto con il sangue:
LA PROSSIMA SARAI TU!!!
Appena lessi la frase, mi pietrificai dalla paura:
Il Mostro voleva uccidermi!
In quel momento cominciai a tremare come una foglia, la mia
fronte s’impregnò di sudore freddo, il mio respiro si fece affannato, le gambe
cominciarono a tremare e il mio cuore batteva talmente forte, che si poteva
sentire chiaramente anche a un chilometro di distanza.
Rimasi lì a fissare il vuoto, mentre i campeggiatori,
allarmati dal mio urlo, erano tutti dietro di me, che guardavano senza parole
quel cadavere e quel messaggio.
- Forza rammolliti spostatevi! Fate passare. – Quel così
“gentile” linguaggio, precedette l’arrivo di Chris che, con l’aiuto di Chef,
presero il corpo senza testa e, in un inquietante silenzio, se ne andarono
verso il bosco.
Tutte le ragazze mi circondarono, cercando di farmi
tranquillizzare, solo una di loro non si era unita al gruppo: Dawn si stava
avvicinando a Noah, con un’espressione in volto tutt’altro che serena.
- Adesso credi ancora che sia lei l’assassino? – Le parole
di Raggio di Luna fecero voltare tutti nella direzione del ragazzo.
- COSA?!? Credevi che Olga fosse il Mostro! Ma che ti è
venuto in mente? – Urlò esasperata Courtney.
- Non si fa così, Gamberetto. Chiedile subito scusa,
Leshawna non ha voglia di aspettare. – Questa volta era stata Black Mama
ha parlare.
Intanto Noah guardava tutti con aria preoccupata, poi fece
qualche passo avanti e prese un bel respiro profondo per cercare le parole
giuste:
- Mi dispiace tanto di aver creduto che tu fossi l’assassina.
Va bene o devo anche inginocchiarmi? –
Disse guardando storto Leshawna, che intanto rideva
soddisfatta.
- Bhe, finalmente hai aperto gli occhi, complimenti. –
Dakota rispose al posto mio, poiché io guardavo ancora terrificata un punto
vuoto davanti a me, come se stessi fissando chi voleva farmi passare a miglior
vita.
- Adesso basta! Lo spettacolo è finito, tornate alle vostre
casette e lasciatela sola. Avanti marche! –
Urlò Jo, soffiando nel suo amato fischietto per far
disperdere la folla di curiosi che si era accerchiata intorno a me.
In quel preciso momento le mie gambe cedettero al peso del
mio corpo e mi sedetti pesantemente a terra, sempre guardando un punto ignoto
davanti a me:
Sapevo troppo, e il Mostro ne era a conoscenza.
Non dovevo intromettermi in quella faccenda e, per questo,
Lui voleva farmi tacere.
Ero come Emmy, per la mia maledetta curiosità, sarei morta
in chissà quale efferato modo.
Le ragazze mi dissero che sarebbe andato tutto bene e che,
per quella sera, sarei stata con loro nella casetta, ma io non le ascoltavo;
Ero troppo concentrata a calmare il battito irrefrenabile
del mio cuore impaurito.
***
Verso sera mi calamai e decisi di fare una doccia, per
scaricare le tensioni che avevano popolato quel giorno.
Uscì dalla doccia molto più leggera, ma avevo ancora paura
di quello che mi sarebbe dovuto capitare:
Mi sentivo come un condannato a morte, che lentamente si
dirigeva al patibolo.
Mi misi velocemente il mio pigiama, aprì la porta dei bagni
in comune, decisa a dirigermi alla casetta delle ragazze, ma qualcosa mi bloccò
la strada o, per meglio dire, qualcuno:
Un’ombra nera, leggermente ingobbita, ricoperta da un lurido
mantello nero e con gli occhi rossi iniettati di sangue, era davanti a me, in
mano aveva un antico orologio da taschino.
Cominciò a ondeggiare lo strano oggetto davanti ai miei
occhi, ed io mi sentì lentamente perdere il controllo del mio corpo, le uniche
cose che riuscivo ancora a controllare erano i miei pensieri.
E poi, buio.
Non vidi più niente per un tempo, per me, interminabile
prima di riacquisire la vista e vedere che il mio corpo si stava dirigendo
verso la boscaglia.
Cercai con tutte le mie forze di cambiare direzione, ma
invano: ero incapace di riprendere il controllo. Dopo un paio di minuti, mi
accorsi che le mie gambe si stavano dirigendo pericolosamente verso la collina
dove giaceva Ezekiel, nel punto in cui quel povero ragazzo si era gettato,
andando incontro a morte certa.
*Ecco, è così che morirò!* pensai in quel momento mentre il
mio piede sinistro si allungava dalla sporgenza, il mio corpo si spingeva verso
gli scogli acuminati lì sotto e cominciavo a cadere, finché:
Qualcuno mi prese la mano, salvandomi dal mio tragico
destino.
In quel momento riuscì a riprendere il controllo di me
stessa, mi girai e vidi chi era il mio salvatore:
Jo mi stringeva la mano e sopra di lei, Brick le teneva
saldamente i fianchi, cercando d’ issarci sulla terraferma.
Appena sentì l’erba morbida sotto i miei piedi, sul mio viso
si formò un grande sorriso;
poi i suoni si fecero ovattati,
le gambe divennero improvvisamente deboli
e il buio si impadronì ancora una volta di me.
Angolo dell'Autrice:
Eccomi qua, finalmente!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo,
se qualcuno non avesse ancora capito dove si trova la tomba di Ezekiel ecco la soluzione:
si trova proprio dove in A Tutto Reality: l'Isola! i concorrenti si sono tuffati nella prima puntata.
Spero di aver chiarito ogni vostro dubbio xD
Che dire d'altro: RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!
Un bacione ^^
Ogghylapazza97
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Capitolo 9 *** Capitolo 9: La soluzione è vicina ***
La vendetta del Mostro - La soluzione è vicina
Ero circondata dall’oscurità, intorno a me sentivo mormorii
incomprensibili e le solite frasi lasciate a metà, ormai da più di un ora:
“Sei quasi arrivata alla soluzione, non fermarti!”
“segui le impronte…”
“ferma il mostro…”
Dopo un tempo infinito passato ad ascoltare quelle parole,
finalmente, aprii pigramente gli occhi:
Ero distesa su una barella, in una tenda che doveva essere
adibita ad infermeria.
Ero ancora frastornata e i suoni erano ovattati, ma
nonostante ciò cercai di sedermi, accanto a me, su una sedia, c’era Noah.
Dormiva tranquillamente, sembrava un angioletto!
Scrollai velocemente quei pensieri, mi avvicinai a lui
lentamente, cercando di svegliarlo:
- Ehilà dormiglione! Bel modo di aspettare il mio risveglio.
– Mormorai.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto.
- E tu bel modo di svegliarmi, mi hai fatto prendere un
colpo! – Borbottò, cercando di non cadere dalla sedia per lo spavento.
- Oh non preoccuparti. La prossima volta urlerò. – Dissi,
incrociando le braccia al petto.
In quel momento arrivarono altre tre visite, quasi inaspettate:
Dawn, Jo e Brick.
- Olga, ho percepito che stavi per svegliarti e siamo corsi
subito, come stai? – Mi chiese Raggio di luna, distogliendomi dallo sguardo
velenifero che stavo lanciando a Noah.
- Molto bene, anche se sono ancora un po’ frastornata ma, se
Jo e Brick non mi avessero salvato, a quest’ora, sarei a dormire con i pesci. –
Risposi, per poi rivolgermi ai miei due salvatori:
- A proposito, che ci facevate voi due nel bosco a
quell’ora? Se la memoria non mi inganna, Brick, tu hai paura del buio. –
La mia domanda provocò l’insolito rossore delle guancie di
Brick, e la strana espressione di Jo: a metà tra imbarazzata e preoccupata.
Per fortuna, Dawn rispose al posto dei due ragazzi, facendo
sparire ogni mio dubbio:
- Dalle loro aure leggo che erano nel bosco per un incontro
segreto, non è così ragazzi? –
- Ehm… Jo forse dovremmo dirlo, dopotutto, credo che l’abbiano
già capito. – Disse il soldato, ancora rosso in viso.
- E va bene, io e Brick stiamo insieme, contenti adesso? –
Concluse Jo, trascinando La recluta fuori, infuriata.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto finché, finalmente
dopo giorni, ebbi un lampo di genio:
Quelle impronte erano la chiave per risolvere il mistero.
- Ragazzi ho la chiave per risolvere questo caso, forza
seguitemi! – Dissi, alzandomi di scatto dal letto, seguita a ruota da Noah e
Dawn.
Ci inoltrammo nel bosco e, seguendo le impronte di sangue,
arrivammo alla scogliera.
Nella mia mente si stava facendo largo un enorme domanda:
Se le impronte erano la chiave per risolvere il mistero, voleva
dire che portavano da qualche parte, ma dove?
- Olga vieni a vedere! – La voce di Dawn mi riportò alla
realtà:
La ragazza stava indicando, proprio sulla tomba di Ezekiel,
un gancio d’oro che spuntava dal terreno.
Con l’aiuto di Noah, togliemmo un po’ di terra, al di sotto
di essa, trovammo una botola!
Che ci faceva una botola sulla tomba di Ezekiel?
L’aprimmo e scendemmo la scala a chiocciola che si trovava
lì sotto.
Ci ritrovammo in un grande rifugio illuminato da un infinità
di candele.
In un angolo, varie foto di Chris strappate o bruciate e, in
un baule aperto, tutti i nostri cellulari e il mio portatile!
Quella doveva essere la tana del Mostro e, in quel preciso
istante, tutte le mie domande ebbero risposta.
Corsi su per la scala a chiocciola, sempre seguita da Noah e
Dawn, dopo essere ritornata sulla scogliera, mi rivolsi a loro due:
- Ragazzi, so chi è il Mostro! Dawn tu raduna tutti nella
mensa e tu, Noah, ritorna là giù e prendi tutti i cellulari e il mio pc, io
vado a vestirmi. Ci vediamo in mensa! – E, detto questo, corsi via, lasciando Raggio
di luna e Gamberetto stupefatti dal mio strano comportamento.
Angolo dell'autrice:
Eccomi con il nuovo capitolo!!!
Volete sapere la vera identità del Mostro???
Non perdetevi il prossimo capitolo xD
E non dimenticatevi di recensire
Un bacione ^^
Ogghylapazza97
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Capitolo 10 *** Capitolo 10: Verità rivelate e una serata speciale ***
La vendetta del Mostro-Capitolo 10 Verità rivelate e una serata speciale
Entrai velocemente nella roulotte, ignorando il messaggio di
sangue ancora presente sul pavimento, presi dalla valigia una maglietta e un
paio di pantaloni, mi vestii in fretta, presi il pezzo di tessuto trovato
accanto a Bob, il diario di Emmy e corsi verso la mensa:
ero stranamente felice, tutti i pezzi di quell’intricato
puzzle erano in ordine, toccava solo a me unirli e svelare, finalmente, chi si
nascondeva dietro quegli omicidi.
Arrivata a destinazione, vidi tutti i campeggiatori che
parlavano tra di loro, con loro c’erano anche Chris e Chef. Mi feci coraggio,
presi un bel respiro e cominciai:
- Ho una buona notizia da darvi: so chi è il Mostro! –
A questa mia affermazione, vari mormorii nacquero tra i presenti.
- è stato molto difficile arrivare alla soluzione,
l’assassino è stato molto bravo, a cominciare da inscenare la sua morte; Sì
avete capito bene, la sua morte: l’artefice di questa pazzia è…
…
Ezekiel! –
- EZEKIEL!!! È impossibile! L’ho visto io con i miei occhi
cadere da quella maledetta scogliera. –
Urlò Chef, visibilmente scioccato dalle mie parole.
- E invece sì, è lui. Dal diario di Emmy le prime lettere di
minacce verso Chris risalgono a circa sei mesi fa, e il nostro caro Fiocco di
neve è “passato a miglior vita” proprio sei mesi fa, coincidenza?
Non credo proprio!
Fingendosi morto, Ezekiel si è tolto tutti i sospetti su di
lui, così ha agito senza preoccupazioni, aggirandosi sull’isola si notte e, di
giorno, rifugiandosi nel suo nascondiglio segreto, da cui ci entrava tramite
una botola posta sopra la sua tomba, nascosta dalla terra.
Un altro elemento che mi ha portato a questa conclusione è
questo pezzo di stoffa, trovato tra le mani di Bob, quando l’abbiamo ritrovato
senza vita. Chef, potresti cortesemente andare sulla scogliera, entrare nel
nascondiglio di Ezekiel e andarlo a prendere, credo sia lì dentro a quest’ora.
–
Il Tritacarne, sbuffando sonoramente, uscì dalla mensa.
Dopo qualche minuto, Chef ritornò con Ezekiel, tenendolo per
il cappuccio della felpa.
Mi avvicinai cautamente a lui, poiché agitava le mani
artigliate a destra e a manca, e appoggiai la stoffa strappata su un buco della
felpa: combaciava perfettamente.
- Ecco è lui l’assassino! –
Le facce dei campeggiatori dicevano tutto: erano increduli e
inorriditi di quello che aveva fatto Fiocco di neve.
- Ma perché l’ha fatto? – Chiese Katie, strappando le parole
di bocca a molti ex-concorrenti.
- L’ha fatto perché era accecato da una vendetta spudorata
verso l’unica persona che lui credeva fosse l’artefice di tutte le sue
disgrazie: Chris. Ha ucciso tutti i suoi assistenti per farlo rimanere senza
protezioni intorno, così freddarlo sarebbe stato molto più semplice. –
Il conduttore, per tutta risposta, applaudì, come se non
aveva capito quello che poco prima avevo detto:
- Bene Olga, molto bene! Hai scoperto chi è il Mostro giusto
in tempo per la festa in mio onore. Non sarebbe stata la stessa cosa senza di
me. – E detto questo, il narcisista conduttore se ne andò:
La festa!
Me ne ero completamente dimenticata!
Dopo la colazione, senza fermarmi a parlare con nessuno,
corsi alla roulotte, nella speranza di trovare un vestito adeguato alla festa
di quella sera.
***
Quella sera, uscì dalla roulotte pronta per la festa:
Avevo i capelli legati in uno chignon, che lasciava due
ciocche di capelli ad incorniciarmi il volto;
indossavo un vestito corto fino a metà coscia rosso, leggings
neri e le mie immancabili converse rosse.
Presi la mia macchina fotografica, e m’incamminai verso la spiaggia,
luogo dove si svolgeva la festa.
I ragazzi erano già là, alcuni come Owen, si erano fiondati
al buffet altri, come Geoff, si erano precipitati sulla pista da ballo altri
ancora, come Mike, aspettavano impazienti l’arrivo delle loro ragazze.
Quando arrivarono tutti, si diede inizio alla festa:
La musica era fantastica e cominciai a ballare quasi subito,facendo foto della festa,
poi arrivò il momento del lento;
Tutte le coppie si lanciarono sulla pista, ed io decisi di
andare a mangiare qualcosa.
- Olga non vai a ballare? – La voce di Dawn mi distolse
dall’intenzione di agguantare un bel muffin alle more.
- No, farei la figura della scema se ci andassi da sola. –
- Non sarai sola a lungo, questa è la tua serata. – E detto
questo, la bionda corse a convincere Scott a ballare con lei.
All’improvviso sentì un ticchettio sulla mia spalla, che mi
fece girare subito: davanti a me c’era Noah, che cercava di nascondere il suo
nervosismo con un’espressione indifferente, fallendo miseramente.
- Olga, vuoi venire a ballare con me? – Non me lo feci
ripetere due volte, lo presi e lo trascinai sulla pista da ballo.
Mentre giravamo a passo di danza, notai che il ragazzo era
assorto nei suoi pensieri.
A cosa stava pensando?
Dopo la fine di quella canzone romantica, mi avviai per
prendere un po’ d’aranciata, ma Noah mi blocco la mano:
- Vieni con me. – E detto questo, mi trascinò nel bosco,
fino ad arrivare a una piccola radura non molto lontana dalla festa.
Il moro aveva ancora quella strana espressione di prima sul
viso e, presa dalla curiosità, gli chiesi:
- Che hai stasera da avere quella brutta faccia? –
- Devo chiederti una cosa importante. – Rispose il ragazzo,
sedendosi su un tronco lì vicino.
Io mi sedetti accanto a lui, “leggermente” incuriosita da
quello che aveva detto prima.
- Quella volta nel bosco, quando stavo per baciarti… tu…
avresti ricambiato? – Chiese Noah, guardandomi con i suoi occhi scuri come i
miei.
Cominciai a pensare:
L’avrei ricambiato, o avrei rovinato tutto con la mia
timidezza?
*Cerca di non pensarci e segui il tuo cuore: sei da sola nel
bosco con il ragazzo dei tuoi sogni, cosa vuoi di più dalla vita?*.
Quella vocina nella mia mente aveva ragione: non dovevo
pensarci su tanto, dovevo seguire il mio cuore.
Mi avvicinai di più a lui, sussurandogli all’orecchio
qualcosa che lo colse completamente di sorpresa:
- Se devo dirti la verità, non mi sarei lasciata scappare
quell’occasione per nulla al mondo. – E detto ciò, mi avvicinai ancora di più a
lui e, buttandogli le braccia al collo, azzerai definitivamente la distanza tra
di noi.
In quel preciso istante senti un calore impossessarsi del
mio corpo; era una cosa che non avevo mai provato prima, ma incredibilmente
piacevole.
Sentì le sue braccia circondarmi i fianchi, stringendomi di
più a lui e io cominciai a solleticarli le labbra con la lingua.
Lo sentì socchiudere la bocca e congiungere la sua lingua
con la mia quasi immediatamente:
Era tutto perfetto.
Niente e nessuno avrebbe rovinato quel momento…
o forse no.
- Bene, bene, bene! Scott vieni a vedere chi abbiamo qui: i
due piccioncini! –
Da un cespuglio, sbucarono fuori le uniche due persone che
non avrei voluto vedere per nulla al mondo:
Duncan e Scott!
Ci staccammo immediatamente alla vista dei due ragazzi; sia
io che lui eravamo rossi come pomodori.
- Complimenti Noah, vedo che ti stai dando molto da fare,
eh? – ammiccò il Punk.
- Grazie Duncan, ora voi due potreste gentilmente andarvene?
– Chiese Noah, visibilmente irritato da quella brusca interruzione.
- E perché? Voi continuate come se non ci fossimo, noi
faremo i bravi e silenziosi spettatori. –
Disse la Iena,
sedendosi a terra a gambe incrociate, Duncan fece lo stesso.
- VOI DUE NON POTETE ANDARE A TORTURARE QUALCUN ALTRO,
INVECE CHE NOI! – Urlai, ormai in preda alla rabbia.
- No, principessina! Noi non ci muoveremo di qui per nulla
al mondo! – Rispose il Metallaro.
- Ben detto fratello! Non ci muoveremo di un solo cent… -
- DUNCAN! –
- SCOTT! –
Dallo stesso cespuglio da dove erano comparsi i ragazzi, sbucarono
Gwen e Dawn, molto arrabbiate con i rispettivi fidanzati.
- Duncan! Mi vergogno di te! Non hai niente di meglio da
fare? Ora vieni subito via da qui! – Disse la Gotica, prima di portare via Duncan per l’orecchio
destro.
Dawn guardava male Scott, che non accennava a muoversi, Raggio
di luna chiuse gli occhi e assunse un’aria concentrata. Dopo poco, comparve
dalla foresta un orso, chiamato telepaticamente dalla bionda, che incominciò a
rincorrere il rosso, visibilmente impaurito da quel grosso animale.
Dopo qualche secondo passato nel silenzio più imbarazzante,
non riuscì a trattenere una fragorosa risata.
- Cos’hai da ridere in questo modo, me lo vuoi spiegare? –
Chiese Noah, sorpreso.
- Bhè… devi ammettere che è stato abbastanza divertente,
anche se imbarazzante. – Risposi, asciugandomi le lacrime provocate dal troppo
ridere.
Il ragazzo non rispose, si limitò a sorridermi e a
circondare di nuovo i miei fianchi con le sue braccia.
Io, per tutta risposta, mi rituffai di nuovo nelle sue
labbra.
In quel momento capii quello che Dawn mi aveva detto poco
prima, alla festa:
“- Non sarai sola a lungo, questa è la tua serata. –“
Aveva proprio ragione, quella era la mia serata
Angolo dell'autrice:
Ed ecco finalmente l'ultimo, imperdibile capitolo! xD
Ditemi la verità: quanti di voi avevano pensato che l'assassino fosse Ezekiel?
Vari momenti macabri di questa storia mi sono venuti in mente grazie ad un bellissimo videogioco horror: Amnesia
Ecco qui alcune immagini a riguardo:
Ed infine, i ringraziamenti!
RINGRAZIO:
Marty_Angel
Aly99
christhebest
Esplosivo
Duncney96
_Smeralda_
Shine_Princess
Dragonessa Blu
Lucidinchiostro
per aver recensito!
AsiaNoah4Ever
Shine_Princess
Td 4ever
per averla messa tra le preferite!
boreal lele
Duncney96
Gchan
Lestrange_88
_Smeralda_
per averla messa tra le seguite!
Ringrazio anche tutti coloro che si sono appassionati al mia giallo in silenzio
Un
ringraziamento speciale va a Marty_Angel che mi ha sostenuto con le sue
correzioni ortografiche, senza di lei non avrei avuto il coraggio di
registrarmi a questo sito ^.^
GRAZIE A TUTTI
un bacione^^
Ogghylapazza97
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