It's all that I can think about

di _GiiuLs_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The dream Crumbles ***
Capitolo 3: *** Fuck you hens! ***
Capitolo 4: *** The long-awaited evening ***
Capitolo 5: *** Who sent that package? ***
Capitolo 6: *** Derangement ***
Capitolo 7: *** Unexpectedly unexpected ***
Capitolo 8: *** Hold me the game ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao a tutteee :D questa è la mia prima FF e ho deciso di pubblicarla dopo circa 1 mese in cui ho pensato “ma la pubblico o no?” :D spero che vi piaccia e mi raccomando lasciatemi qualche recensione così so cosa ne pensate :D vi lascio alla storia..un bacioo :*



 

PROLOGO

 
Non  è mai stata una ragazza molto aperta, ha preferito starsene quasi sempre per conto suo, forse perché la gente con cui si ritrovava a trascorrere il tempo era molto diversa da lei, o forse non la pensavano proprio allo stesso modo. Non che fosse un asociale eh, per carità, ma l'unica con cui ha sempre avuto più feeling è sicuramente la sua best. Micaela, è questo il suo nome.
Era bello passare interi pomeriggi in sua compagnia, ridere, scherzare, parlare del più e del meno, raccontarsi le giornate e parlare del ragazzo di cui erano interessate.
Avrebbe sempre voluto averla accanto in ogni momento della sua vita perché era importante averla vicino e poter condividere la sua quotidianità con lei, il loro rapporto era come tra due sorelle, anche se in realtà lei aveva già una sorella ma erano come cane e gatto, avevano un rapporto del tutto differente rispetto al suo e quello di Mic. In compenso però aveva un fratello più piccolo che si divertiva a coccolare e a sbaciucchiare come un peluche, anche perché avevano nove anni di differenza quindi lo viziava in continuazione. Lo adorava troppo anche se a volte era un rompi palle di prima categoria e testardissimo, non lo smuovevi con poco, ma lei sapeva come prenderlo quasi sempre.
Fin dalle medie lei e Mic avevano fatto dei grandi progetti per il loro futuro: andare a vivere a Torino, frequentare l’università insieme e viaggiare in continuazione, ovviamente insieme a Francesca, un’altra loro amica in comune ma non così pazza come le due.
Purtroppo però terminato il liceo tutto si era capovolto, tutti i progetti futuri con la sua migliore erano svaniti e questo perché in tutti quegli anni erano cambiate,tanto. Non che fossero in cattivi rapporti, anzi, si sentivano sempre, in ogni momento della giornata, in ogni luogo, uscivano sempre e passavano il tempo anche con altre persone, ma c’era qualcosa di diverso rispetto ai periodi precedenti.
L’estate dopo la maturità era stata spettacolare, non si erano mai divertite così tanto, ma nonostante ciò quello che era accaduto le aveva segnate, anzi l’aveva segnata molto dentro, ma questo ormai faceva parte dell’estate e come quando una bambina racchiude tutti i suoi giocattoli in un enorme baule con un lucchetto essendo consapevole di non doverli più usare, anche lei aveva completamente custodito la sua estate in un grande baule immaginario e chiusa lì, lasciando fuori solo i ricordi felici trascorsi in compagnia di persone per lei importanti.
E anche se quell’enorme baule era stato chiuso per bene, era passato troppo poco tempo per impedire ai ricordi di non sbucare continuamente nella sua testa e il suo comportamento nei confronti di tutti era cambiato, non era più solare e allegra come una volta, ma fredda, indifferente e distaccata, tanto che spesso rinunciava alle uscite serali con i suoi amici perché aveva voglia di stare sola, di stare lontana dal contatto con qualsiasi altro essere e ciò iniziava davvero a preoccuparla, perché anche se si trascinava nell’oblio era in grado di valutare le situazioni in cui si trovava e riusciva a tirarsi schiaffi mentali del tipo “sei una gran cogliona, riprenditi!”, oppure “dovresti vergognarti”, o ancora “muovi quel tuo culo e raggiungi gli altri prima che diventi un’asociale di prima categoria”.
Decise che avrebbe avuto bisogno di staccare definitivamente la spina da quel luogo, almeno per un po’, i suoi amici avevano tentato di convincerla a restare, persino Mic e tutti gli altri suoi amici si disperarono per farla restare, ma lei era testarda e quando prendeva una decisione non si tirava di certo indietro e poi restare lì l’avrebbe solo lasciata nel dolore e nell’angoscia; rivedere alcune persone, alcuni luoghi, era troppo tutto ciò e non poteva di certo sopportarlo. Così una bella mattina di fine Settembre, precisamente il sedici di quel mese prese il primo aereo per Londra e da quel momento in poi tutto fu diverso.

* * *

 
Passarono due mesi dal suo arrivo a Londra e bisogna dire che si trovò davvero bene al contrario delle sue aspettative, era riuscita a trovarsi un lavoro e condivideva un appartamento con una ragazza ed un ragazzo, Crystal e Kaleb due persone davvero magnifiche, in poco tempo erano riusciti a farle ritrovare quell’armonia che non faceva più parte di le da un bel po’ di tempo.
Crystal era la tipica ragazza-angelo, i  capelli biondo cenere, gli occhi di un blu intenso, il viso perfetto coi lineamenti simili a quelli di una bambola di porcellana, il fisico perfetto, insomma chi non desidererebbe una ragazza del genere? Inoltre era dolce e gentile con tutti anche se era una ragazza schietta quando voleva, se doveva dirti qualcosa non lo pensava due volte e diceva subito come la pensava, e in quei tre mesi si erano scoperte e subito erano diventate inseparabili nonostante Crystal avesse due anni in più di lei. Kaleb nemmeno scherzava, anche se era l’esatto opposto di Crystal, occhioni verdi, moro, la pelle olivastra e un fisico che definirlo da urlo sarebbe poco; ma nonostante l’aspetto non si poteva di certo dire che fosse un ragazzo calmo, era il tipico pazzo, combina guai, odioso, vanitoso e arrogante, Giulia (ebbene si ecco il nome della ragazza) odiava il suo modo di fare, il suo modo di porsi alla gente e soprattutto odiava il comportamento che assumeva con le ragazze. Nonostante i suoi ventitré anni non sembrava avere come solito dire “la testa apposto”, ciò che adorava fare era divertirsi, ovviamente col mondo femminile e senza badare alle conseguenze quali cuori infranti.
Si poteva ben dire che vivesse in una casa in cui era la più piccola e in un certo senso le piaceva sentirsi spesso coccolata, anche perché non aveva mai avuto fratelli o sorelle più grandi, nemmeno cugini, in quanto lei era la più grande di tutti nella sua famiglia e non era poi così bello, avrebbe tanto voluto avere un fratello maggiore, anche con lo stesso carattere di Kaleb, sarebbe riuscita a sopportarlo ne era sicura.
Direi che non c’è molto da dire sulla presunta: anche se comunque le ferite non erano del tutto rimarginate era finalmente riuscita a ritornare felice come prima diciamo, grazie a Crystal e Kaleb, ma anche a cinque meravigliosi ragazzi che già da prima di arrivare a Londra conosceva, anche se non di persona. I cinque ragazzi erano dei cantanti che nel giro di un anno avevano spopolato in tutta Europa, i One Direction, ebbene si, con le loro canzoni erano riusciti a farla andare avanti per tutta l’estate, erano stati un pilastro fondamentale per lei, erano diventati il suo punto di riferimento e anche se non li conosceva li adorava un sacco, soprattutto Louis. Louis Tomlinson era il prototipo di ragazzo spiritoso, affascinante, pazzoide, esaurito, e chi più ne ha più ne metta. Quando era triste spesso andava su youtube a vedere i funny moments della band durante il periodo in cui erano concorrenti di X-Factor  e Louis era sempre quello che riusciva a farle tornare il sorriso sulle labbra. Non lo sapevano loro ma erano diventati veramente importanti e desiderava veramente di andare presto ad uno dei loro concerti e magari poterci parlare anche qualche secondo.
Non si sa se qualcuno aveva sentito i suoi desideri, si sa solo che quel giorno si sentì la ragazza più felice della terra. Stava bellamente passeggiando per una delle strade meno trafficate di Londra, quando passando vicino ad un parco notò uno di quei schermi giganti per la pubblicità; lì per lì non riflettè molto ma appena notò cosa c’era scritto iniziò a correre verso casa come una forsennata. Poteva avere una possibilità su chissà quante di riuscire a vincere quel maledetto pass ma era così convinta di riuscirci che si ero già mentalmente catapultata lì, nel luogo in cui loro avrebbero tenuto un’intervista e avrebbero firmato milioni di album e fatto foto con migliaia di fan. Compilò il modulo e lo inviò sperando di avere una minima possibilità. I giorni passarono e quasi ad un mese di distanza, quando le speranze le erano arrivate ormai sotto i piedi…
“Evvaiiii!” esultò iniziando a saltellare per tutto il salotto e a urlare come una pazza, erano giorni che aspettava e finalmente quello che più aveva desiderato era lì tra le sue mani, aveva vinto il pass per andare a vederli “e sono io, e sono io, e sono io!” continuava a ballare e a cantare come quel pazzo di un italiano che si divertiva a imitare i truzzi in disco.
“oh cristo santo!sei stata posseduta per caso?” – ed ecco che Kaleb fece la sua comparsa in salotto con addosso solo un paio di boxer e l’espressione più che assonnata guardandola stranito. Lei continuava a danzare, cantare e saltare per tutta la casa come se lui non ci fosse e poco dopo comparve anche Crystal “ma che succede stamattina? Vi ha morso una tarantola per caso?” le chiese anche lei con la voce impastata dal sonno.
“l’ho vinto Cry l’ho vinto! Finalmente..è meraviglioso..non credevo che sarei mai riuscita ad essere una di quelle ragazze!” strillai correndo ad abbracciarla e lei le sorrise subito capendo a cosa si stava riferendo “sono contenta per te, e poi ogni tanto qualche botta di culo ci vuole no?” ed ecco la sua finezza che andava a farsi un bel viaggetto ai caraibi.
“ancora con questi tipi? Ma non la smetterai mai?” il guastafeste si era magicamente svegliato e stava già iniziando a rompere come sempre “possibile che tu devi essere sempre così noioso? Poi quando si tratta di te non ti si può dire niente” sbottò la diretta interessata sbuffando infastidita e incrociando le braccia sotto il petto.
Kaleb rise e si avvicino abbracciandola per poi lasciarle un bacio sulla guancia e sussurrarle all’orecchio “lo sai che adoro quando ti arrabbi”, lei sciolse l’abbraccio spingendolo lontano “stronzo lo sai che sono importanti per me” rispose ridendo per poi ritornare seria
“non capisco cos’abbiano di così speciale” disse il moro con fare superiore; sbuffò alzando gli occhi al cielo “un giorno forse capirai” disse tutto d’un fiato “poi un giorno di questi magari mi racconterai di questa situazione, adesso ritorno a dormire dato che una pazza isterica ha deciso di intonare un coro di chissà quale sinfonia falsificata di Beethoven” iniziò a salire le scale per andare nella sua camera e la ragazza gli tirò un cuscino “spiritoso” disse facendogli poi una linguaccia alla quale lui rispose con un ghigno.
“certo che voi due siete sempre i soliti” Cry era ritornata in salotto dato che poco prima si era spostata in cucina, probabilmente per prepararsi la colazione; lei al contrario del signorino frequentava l’università, la facoltà di psicologia, e quella mattina aveva lezione glielo aveva detto il giorno precedente.
“non vedi come rompe? Ha sempre da ridire qualcosa su quello che faccio, devo pur difendermi in qualche modo” di certo non avevo intenzione di farsi mettere i piedi in testa da quel non-sapeva-cosa-sbarra-Kaleb, non riusciva nemmeno a definirlo, nessun aggettivo lo rispecchiava in pieno.
“lo sai com’è fatto, gli piace sempre rompere le palle è una cosa inevitabile non puoi evitarla, è come se avesse qualche pulce nell’orecchio pronta a dirgli quando intervenire e rovinare dei bei momenti” rispose ironicamente Crystal, “Cry ti ho sentito!” sentirono una voce provenire dal piano superiore “ecco appunto!” continuò la bionda e l’altra non potè far altro che ridere di conseguenza.


 
Vi avverto i primi capitoli sono un pò pallosi ma servono per porre le basi della storia....ma dal 6 comincia il più bello della storia... recensiiitee! ;) 

 



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Capitolo 2
*** The dream Crumbles ***


Ciao a tutteeee :D!!! eccomi con un nuovo capitoloo, ho deciso di dare un pò di colore stavolta eheh :D innanzitutto volevo ringraziare le 2 ragazze che hanno lasciato la recensione nel capitolo precedente :D anche se una si riferiva alla sezione in cui era inserita la FF, che io ovviamente, essendo polla, avevo sbagliato 8D!! in più 57 visualizzazioni... *balla la conga* *o* sono strafelice anche perchè è la prima fanfiction che scrivo quindi mi sento taaaanto potente XD spero che il capitolo vi piaccia e ho pensato di mettere anche le immagini dei luoghi in cui si svolge la vicenda, tanto x rendere la storia più divertente, anche perchè a me piacerebbe immaginare il luogo :D okkei la smetto altrimenti mi dilungo troppo lool!! vi lascio al capitolo :* un bacio! :D cià!





CAPITOLO I 
The dream crumbles

 

Quello sarebbe stato il giorno più felice della sua vita, ne era sicura; a parte il fatto che era il 16 novembre, precisamente il giorno del suo diciottesimo compleanno, ebbene si! Voi vi chiederete com’è che avesse ancora diciassette anni, semplice, i suoi avevano deciso di mandarla a scuola un anno prima rispetto agli altri bambini, il perché se l’era chiesto molto spesso ma non era mai riuscita a dare una risposta e in realtà non le interessava più di tanto.Quella mattina il suo risveglio non fu dei migliori, non perché non avesse dormito, semplicemente perché quei due pazzi dei suoi coinquilini erano balzati dal nulla nella sua stanza vestiti da clown con un bustone pieno di palloncini, che ovviamente avevano sparso sul letto e tutto intorno nella stanza, e le trombette nelle mani fischiettando come degli uccelli, ma più che uccelli quelli erano due vuvuzela di quelle usate negli stadi per farsi sentire il più possibile anche a chilometri di distanza.

“Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri alla nostra piccola, tanti auguri a te!” iniziarono a canticchiare suonando ancora quelle dannate trombe “sveglia, sveglia dormigliona oggi è un giorno speciale ricordi?” disse Crystal avvicinandosi alla ragazza che era rimasta ancora rannicchiata sotto le coperte; come sentì pronunciare quelle parole sbucò subito con la testa dalle lenzuola. Non fece in tempo nemmeno a focalizzare la figura che aveva davanti che si ritrovò ricoperta di panna.
“grande compagno!” rise Crystal dando il cinque a Kaleb che iniziò a ridere a sua volta
“ma-ma…” Giulia non riusciva a connettere ancora e i due non facevano che ridere sempre di più, sbuffando allora si tolse completamente le coperte di dosso e si ripulì il viso pieno di panna
“buongiorno dolcetto!” la salutò Kaleb con un sorriso a trecentocinquanta denti e la sua solita faccia da schiaffi “buongiorno bella addormentata, mi chiedevo quando ti saresti alzata!”, Crystal come al solito iniziava a fare battute già di prima mattina, ma visto che era un giorno speciale Giù non aveva voglia di mettere il broncio così non fece altro che mostrare un sorriso sincero, perché in fondo era contenta che i due si fossero ricordati del suo compleanno.
“buongiorno esseri esauriti, avete finito di prendervi gioco di me?” disse ridendo seguita dagli altri due “ma come esauriti? Noi che pensavamo che ti avrebbe fatto piacere essere svegliata in modo insolito!” rispose Kaleb sorridendo “e comunque tanti auguri” si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia “già bellezza, tanti auguri” si avventò sopra Crystal stritolandola in un abbraccio
“se allenti un po’ la presa forse riesco a respirare” disse la ragazza
“oh ma quante storie per un abbraccio tanto affettuoso” rispose di rimando la bionda
“sarà anche tanto affettuoso ma mi sa che non è inclusa la respirazione nel pacchetto abbraccia-l’amica-per-il-suo-compleanno” soffiò sul collo della bionda “si infatti non me l’affogare che voglio stritolarla un po’ anch’io” Kaleb che fino a quel momento si era gustato la comica scenetta intervenne nel discorso delle due. Crystal allentò la presa e si staccò dalla mora e il moro prese subito il suo posto senza darle nemmeno il tempo di compiere un atto respiratorio “ho deciso…come regalo voglio una bombola d’ossigeno!” delle parole uscirono dal petto del ragazzo il quale staccandosi di colpo intraprese una fragorosa risata che subito dopo trascinò le due ragazze.
“se è questo ciò che vuoi vedrò di fartelo avere al più presto!” rispose Kaleb tra una risata e l’altra
“perché prendi sempre alla lettera tutto quello che dico?” e anche Giù rise “beh sai..dato che sei non poco sclerotica per evitare di essere preso a ceffoni faccio sempre ciò che dici…esperienze personali!” la mora di colpo smise di ridere assumendo una poker face per poi riprendere “ma dai!” e diede una pacca sulla spalla del coinquilino. Tutto sommato era cominciata bene la giornata e lei sperava davvero che continuasse ad essere così, e forse sarebbe andata veramente in quel modo, forse!
Dopo aver finalmente fatto una doccia completa, sia per rimuovere la panna ricevuta precedentemente in faccia, sia per svegliarsi un pò di più la ragazza si vestì indossando un paio di jeans stretti, i suoi preferiti, una maglioncino non troppo ingombrante azzurro e delle scarpe da passeggio Fornarina, giusto per stare più comoda. Dopo di che passò la piastra ai suoi capelli, un filo di trucco sul viso e uscì dal bagno pronta per dirigersi nel posto in cui avrebbe finalmente incontrato i suoi cinque idoli.
“allora dolcetto sei pronta?” chiese Kaleb “prontissima ovvio” rispose la ragazza con un sorriso enorme stampato in faccia, non vedeva l’ora di arrivare al
The Barfly Club , lì dove si sarebbero esibiti i ragazzi e Kaleb si era offerto di accompagnarla, anche se non aveva mai visto di buon occhio quei tipi, troppo sotto i riflettori per i suoi gusti; secondo Kaleb quella band era nata non tanto per la bravura dei ragazzi, quanto per il loro aspetto fisico, era proprio quest’ultimo che attirava le ragazzine portandole ad urlare come delle cornacchie durante i loro concerti o al solo vederli sbattere le palpebre o aprire bocca . Aveva sempre detto a Giulia il suo parere e lei aveva sempre risposto che non le interessava più di tanto, anche perché per lei erano bravi, ma non tanto per quello quanto per il semplice motivo che erano gli unici che le erano stati “vicini” in un particolare periodo della sua vita ed era ovvio che poiché Kaleb non ne era a conoscenza non poteva di certo capire. Certo non le erano stati vicini fisicamente, con abbracci, dialoghi e varie cose, ma l’ascoltare le loro canzoni, seguire le loro twitcam su Twitter e vedere e rivedere centinaia di volte i loro pazzi video l’avevano fatta sorridere e lei voleva far sentire il suo supporto a quei ragazzi, voleva ringraziarli, voleva contribuire al loro successo, cosa poteva impedirglielo? Niente, quindi perché avrebbe dovuto pensarla come Kaleb? Forse lui non aveva mai avuto un idolo e quando un giorno si sarebbe accorto di qualcuno di tanto importante per lui come quei ragazzi per Giulia allora forse avrebbe capito qualcosa e le avrebbe dato ragione.
Dopo aver salutato Crystal e averle dato l’in bocca al lupo per l’esame di quella mattina i due uscirono di casa e salirono in macchina per avviarsi verso il locale che sarebbe stato aperto quella mattina proprio per quell’evento.
Giulia sentiva l’agitazione crescere dentro di sé, come quando una ragazza sta per incontrare il proprio fidanzato e il cuore le batte così forte tanto da non riuscire quasi a farla respirare; continuava a ripersi che appena sarebbe stata faccia a faccia con loro gli avrebbe detto grazie, ed era certa che loro non avrebbero mai capito, quello che le importava era che il suo desiderio si realizzasse senza tener conto degli altri, senza tener conto di tutti quelli che continuavano a giudicarla per la musica che ascoltava, non le importava minimamente.
 
Dopo circa un’ora erano lì, di fronte al The Barfly Club dove c’era una fila piena di gente munita di pass, così come lei.
“finalmente il grande giorno è arrivato” le disse Kaleb accarezzandole una guancia e sorridendole, lei sorrise di rimando per poi rispondere con un semplice “già”
“allora divertiti dolcetto e buon compleanno!” rispose il ragazzo prima di depositarle un bacio sulla guancia
“lo farò”, aprì lo sportello e scese respirando l’aria fresca di quel mattino, quel mattino speciale.
Si avvicinò alle altre ragazze e iniziò a fare la fila, notando che tre in particolare la fissavano in malo modo; “ma che hanno da guardare queste?” pensò.
“sono nella tua stessa situazione” sobbalzò nel sentire quelle parole e si voltò trovando una bellissima ragazza rossa con degli occhioni verdi da far paura 
“scusami stavo guardando quelle ragazze” rispose Giulia voltandosi. La ragazza sorrise “ciao io sono
Ivonne” le porse una mano e la mora ricambiò la stretta “molto piacere…io sono Giulia, a cosa ti riferivi prima?” chiese alla rossa non capendo ciò che prima le aveva detto “oh.. mi riferivo a quelle ragazze che continuano a guardare da questa parte, lo stavano facendo anche con me prima e non hanno intenzione di smettere a quanto pare” disse la ragazza guardando della direzione del gruppetto, notando che quest’ultime iniziavano ad andare verso la loro direzione “chissà cosa vogliono ora…in ogni caso tra poco è il mio turno quindi non ho intenzione di stare a sentirle” e si voltò facendo qualche passo in avanti verso l’entrata del locale.
 
 
Harry aveva una strana sensazione quel giorno e non riusciva a spiegarsi il perché, eppure non era la prima volta che si esibivano dal vivo di fronte alle fans e non era la prima volta che doveva firmare centinaia di autografi e ascoltare tutte le proposte più assurde da parte di quelle ragazze, ma nonostante ciò non riusciva a capire cosa gli prendesse in quel momento.
“ehi riccio a che pensi?” ed ecco comparire Zayn con il suo ciuffo alla Elvis e il suo sguardo indagatore, voleva sempre sapere ciò che frullava nella testa dei ragazzi e questo a Harry non stava bene, se aveva voglia di dire qualcosa a qualcuno sarebbe andato lui a riferirgli quello che sentiva.
“niente di che solo un po’ di ansia” rispose il riccio “ansia? E per cosa? Lo abbiamo fatto un sacco di volte per cosa dovresti essere ansioso scusa? Io ormai ch’ho fatto l’abitudine, credo che non proverò più ansia per il resto dei miei giorni” ed ecco la sua modestia comparire, gli era sembrato strano che ancora non avesse elogiato se stesso a discapito di qualcuno
“non iniziare Malik, non è per l’incontro” disse Harry leggermente irritato, il moro stava per rispondere ma il riccio lo interruppe di nuovo “e no! Non so per cosa sia quindi per favore gradirei restare un po’ solo per capire cosa mi sta succedendo oggi” finì con un sorrisetto finto stampato in volto.
Zayn non rispose, si limitò ad annuire e a lasciare il ragazzo ai suoi pensieri dirigendosi nella stanza accanto dove si trovavano gli altri tre ragazzi.
Non riusciva a capire cosa avesse Harry quel giorno, sembrava nervoso, cosa alquanto strana dato che di solito era molto sicuro di se, forse aveva bevuto troppo caffè quella mattina e ciò gli faceva salire i nervi, o forse, cosa molto probabile, si era alzato con la luna di traverso, ma comunque non è che Zayn fosse tanto interessato all’umore del ragazzo, d’altronde poteva capitare a chiunque una giornata NO.
Appena entrò nella stanza notò Niall, Liam e Louis stravaccati sui divanetti in uno stato di trans e ciò lo fece ridere “che state facendo? Tra poco dobbiamo esibirci e voi state qui distesi su questi divani come delle mummie imbalsamate?alzatevi su” prese uno dei cuscini da sotto la testa di Niall “ehi!” disse il biondo portandosi a sedere, e lo tirò in faccia a Louis che in tutta risposta si alzò “okay prima di tutto io non sono una mummia imbalsamata, non so se hai notato ma mi sono mosso, sto parlando e sto per venire a strozzarti!” disse puntando il dito contro di lui e con un sorrisetto sul volto iniziando a camminare nella direzione di Zayn “uh sto tremando dalla paura” assunse una finta faccia impaurita il moro “dovresti aver paura veramente invece!” disse Louis guardandolo con oggi stretti per poi buttarsi sopra di lui iniziando a fargli il solletico, cosa che Zayn soffriva più al mondo e che non sopportava affatto.
“no…lasciami….lo sai che odio il solletico!” urlò il ragazzo sotto di lui contorcendosi come un lupo mannaro durante la sua trasformazione (che paragone! °-°).
“ragazzi smettetela dovete uscire tra meno di un minuto, ricomponetevi!” apparve sulla soglia Simon il loro manager “proprio adesso che mi stavo divertendo a torturare quest’ippopotamo sotto di me?!” Louis si rialzò sbuffando e sistemandosi i capelli “ippopotamo a chi?” chiese Zayn rivolgendogli uno sguardo assassino “a te ovvio!” rispose Louis con un sorrisetto divertito sorpassando il moro per uscire dalla stanza e dirigersi nel locale.
“e voi che avete da ridere?” chiese il moro a Niall e Liam che erano rimasti a ridere gustandosi la scena, “oh niente stavamo ammirando l’ippopotamo scappato dallo zoo l’altro giorno” disse Liam uscendo dalla stanza seguito da Niall che continuava a ridere.
Zayn rimase un tantino rimbambito a fissare la soglia della porta per poi abbassare scuotendo la testa e dirigersi dagli altri, erano proprio esauriti i suoi amici pensò.
Harry dal canto suo ancora non si spiegava quella strana ansia che aveva addosso e cercò di non pensarci quando Simon andò a chiamare anche lui “tra poco più di dieci secondi ti voglio di là dagli altri… non uno in più” era sempre stato fiscale, in fondo che poteva succedere? Erano le fans che dovevano aspettare i One Direction non il contrario “arrivo subito!” rispose prima di alzarsi e sbuffare seguendolo. Doveva cancellare quella strana sensazione di dosso e non appena le tende si aprirono per farli uscire allo scoperto sembrò essersi placata. Sembrò!
 
 
Giulia continuò ad osservare le tre ragazze avvicinarsi, dopo Ivonne sarebbe stato il suo turno “come sei fortunata eh!” disse una di loro con un sorrisetto sul volto, era poco più alta di lei slanciata e snella, i capelli biondo cenere e due occhi grigi vitrei “già” disse la mora cercando di ignorarle.
“sai anche la nostra amica aveva partecipato al concorso ma quegli stupidi non le hanno dato il pass!” disse la bionda di quelle tre, aveva uno sguardo da gallinella che la stava iniziando ad irritare “beh allora sarà per la prossima volta, la fortuna gira per tutti” la mora avanzò di qualche passo avanti aspettando il suo turno e continuando ad ignorare quelle tre
“sarà, ma questa cosa non è affatto giusta, Chanel si meritava la vittoria senza dubbio” anche l’altra delle tre iniziò a parlare, Giulia non fece che sbuffare alzando gli occhi al cielo, non riusciva a capire cosa volevano quelle tre da lei, in fondo c’erano altre ragazze perché avevano scelto di torturare proprio lei con le loro lagne? non le importava minimamente di quella Chanel anche perché non era sua amica, non l’aveva mai vista in vita sua e sperava che se ne andasse non stressandola più. Chanel poi, più che il nome di una ragazza era una marca e i genitori lo avevano scelto bene dati i vestiti firmati che indossava e il comportamento da smorfiosa che aveva assunto mentre le sue amiche la difendevano come se avesse ragione, Giulia non poteva dire se avessero ragione o no anche perché non aveva scelto lei a chi dare quella possibilità e dato che non le era mai capitata un occasione del genere non capiva perché non potesse godersela in pace senza nessuno che le rompesse, come quelle tre.
“mi spiace non ho scelto io a chi dare i pass, quindi è inutile che venite a dirle a me queste cose, lamentatevi con chi ha fatto il concorso” mentre parlo alzò un sopracciglio come a dare più ovvietà alla sua frase.
“forse ha ragione ragazze” rispose Chanel voltandosi verso le sue amiche “in fondo non è di certo colpa sua” si voltò verso la mora “scusaci, buona fortuna e buon incontro allora!” disse prima di fare un sorriso che di sincero non aveva proprio nulla, dopo di che prese a braccetto le sue amiche e tutte e tre andarono via.
ma che strane tipe!” pensò Giulia guardandole andare via per poi voltarsi verso il buttafuori che vi era all’entrata “buongiorno signorina, il suo pass?”
“solo un momento!” disse la ragazza iniziando a frugare nella sua borsa, che strano ricordava di averlo in mano, ma non riusciva a trovarlo.
Continuò a cercarlo rovistando nella borsa che in quel momento le sembrò enorme anche se in realtà non lo era, ma del pass nessuna traccia.
“signorina ci sono altre persone che stanno aspettando, si dia una mossa!” le disse il buttafuori ormai spazientito “non riesco a trovare il mio pass” continuò la mora voltandosi verso l’uomo
“mi dispiace ma non posso farla entrare senza il pass è la regola!” le rispose e la ragazza si sposto facendo passare le altre che avevano aspettato fino a quel momento.
Cominciò a pensare a dove avesse potuto mettere quel maledetto pass, ma l’unica cosa che ricordava era di averlo in mano, eppure le sue mani erano vuote e nella sua borsa non c’era, non poteva essere sparito così. Iniziò a ripercorrere la fila al contrario setacciando attentamente il marciapiede e la strada, ma niente, d’altronde sperava davvero di ritrovarlo? Era ovvio che chiunque lo avesse visto non l’avrebbe lasciato lì a terra. Mise le mani tra i capelli, ma che fine aveva fatto? Il suo sogno stava per realizzarsi ed erano bastati pochi secondi a farlo svanire. Iniziò ad agitarsi e non faceva altro che andare avanti e indietro per tutta la fila cercando disperatamente quel maledetto pass, possibile che l’aveva perso? Eppure era estremamente importante quell’incontro per lei.
Dopo un quarto d’ora la mora perse le speranze e non poté far altro che sedersi su una delle panchine che si trovavano a qualche metro di distanza dal locale. Continuava a sbuffare ripetendosi quanto fosse sfigata e chiamò Kaleb per chiedergli se il pass le fosse caduto nella macchina “no te lo ripeto ho controllato già, non c’è nessun pass, lo avevi in mano quando sei scesa dall’auto!” disse il moro per la quarta volta, Giulia sbuffò “e va bene scusa forse l’ho perso per strada, ci vediamo dopo” e riattaccò prima della sua risposta.
Non potè però fare a meno di sentire delle risate decisamente da cornacchia provenire dalla fila del locale, infatti si voltò e notò le tre ragazze di prima ridere come delle stupide per chissà cosa poi, non erano affrante per la loro amica?. Appena ritornò a guardare di fronte a sé una strana sensazione la colpì e infatti rivoltò lo sguardo nella direzione delle tre. “com’è che stavano facendo la fila? Non aveva detto di non avere il pass quell’oca?”, e fu quando rivolse lo sguardo sulle mani della bionda che capì tutto: aveva il suo pass, ne era certa, di sicuro era stata lei a sfilarglielo dalle mani, eppure non se n’era accorta, com’era possibile?  La rabbia iniziò a risalirle dentro e si alzò iniziando a camminare a passo sempre più svelto nella loro direzione, ma un secondo prima di avvicinarsi Chanel posò lo sguardo verso di lei e con un sorrisetto dispettoso superò il buttafuori entrando nel locale.
“stronza!” esclamò la mora interrompendo la sua corsa appoggiando le mani sulle ginocchia e piegandosi per riprendere fiato. Si guardò intorno ma le altre due erano come svanite nel nulla. “maledette!” urlò, per poi passare entrambe le mani sul viso.
Un moto di dolore la trafisse quando sentì il presentatore annunciare l’entrata di quei cinque ragazzi e lei che era rimasta lì vicino immobile non era riuscita a fermare quella stronza, come aveva fatto a non accorgersi di nulla? Era troppo impegnata a sbuffare ad ogni stupidaggine che usciva fuori dalle bocche di quelle tre oche. “stupida, stupida, stupida” continuava a ripetersi mentalmente. Quella giornata non era poi destinata ad essere così tanto bella, pensò voltandosi e iniziando a camminare, mentre delle lacrime le rigavano il viso.
“non è giusto” la vocina interiore non faceva che accrescere la sua rabbia e il suo dolore contemporaneamente, era vero, non era giusto, ma si sa che il destino è scritto e forse per lei non era ancora giunto il momento di dire grazie a quei ragazzi, forse il destino non voleva che li incontrasse, o forse non voleva che lei fosse felice. Com’è stronzo il fato alle volte!




 


 

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Capitolo 3
*** Fuck you hens! ***


 

Salveee a tutteeeee :D mi scuso per il tremendo ritardo..*sicopreilvolto* avrei dovuto postare Mercoledì ma non avevo finito il capitolo xk per questi due mesi lavorerò quindi scrivo quando ho degli spazi di tempo libero! questo capitolo è leggermente più lungo dell'altro e ci sono molte più foto... mi diverto 1 sacco a inserirle XD vi dirò c'è l'immagine di un qualcosa (non vi dico cosa muahahahha) dei One Direction, ora non so se è realmente quella l'immagine, ma cercando su internet mi è venuta fuori sempre quella lì quindi l'ho postata, anche xk è figa u.u bene!!! mi sa ke ho finito! a no... ringrazio tantissimo pizza girl , La Bionda Pazza e LoveBieber__ che hanno recensito l'altro capitolo  e ringrazio anche OnlySunshine e mystic_alina per aver recensito il prologo... 5 recensioni *O* io vi amooo....okay adesso ho rotto e ne sono consapevole....vi lascio al capitolo ;) un baciooo :*



CAPITOLO 2
Fuck you hens!
 
 

Camminava ormai da tre ore con le lacrime agli occhi. Che brutta giornata, non riusciva a tornare a casa, non aveva voglia di tornare a casa, perché di sicuro ci sarebbero stati i suoi coinquilini a tartassarla di domande su quello che avrebbe dovuto fare quella mattina e quando avrebbero saputo come in realtà erano andati i fatti avrebbero di sicuro provato dispiacere nei suoi confronti. O almeno Crystal, ne era certa, forse Kaleb avrebbe continuato a rinfacciarle la sua pollagine, se così si poteva definire, a vita. Conosceva Kaleb, sapeva che si sarebbe divertito tanto a stressarla per dirle che solo una babbea si sarebbe fatta portare via un pass senza neanche accorgersene. Ebbene si ne era consapevole, era una babbea, era una polla, ma dagli errori si impara no? C’è sempre la prima volta, lei che era sicura che mai nessuno le avrebbe impedito di incontrare quei cinque ragazzi era stata così fessacchiotta da farsi rubare il pass. Se lo sarebbe rinfacciato da sola non ci sarebbe stato bisogno di Kaleb ne era sicura.
Vagava così, senza una meta, per le stradine di Londra. Faceva vai e vieni su quella stessa strada per infliggersi ancora più dolore e vergognarsi di se stessa. Sapeva che poteva essere definita autolesionista ma che ci poteva fare? Se non provava dolore sulla sua pelle non avrebbe imparato mai e questo pian piano le sarebbe stato d’aiuto, l’ avrebbe fatta crescere, sarebbe diventata una persona matura, persona che avrebbe dovuto già essere, precisamente, da quella mattina.
Continuò così a sbuffare e ad andare avanti e indietro vicino al Barfly Club. Guardava costantemente la porta, come sa da un momento all’altro potessero sbucare fuori, magari Zayn col suo
vas happenin? o magari Louis con una delle sue buffe parrucche da pagliaccio per presentare una nuova puntata di spin the Harrycon la sua amata banana al posto del microfono e i suoi occhiali da presentatore in 3D. Oppure sarebbe potuto uscire Niall intento a gustarsi qualche merendina come suo solito. Sbuffò continuando a piangere e iniziò a calciare le pietre da terra. Si sentiva una stupida, perché continuava a piangere? Non era poi la fine del mondo, la volta successiva sarebbe stata più attenta e sperava vivamente che ci sarebbe stata un’altra volta, sperava davvero che la volta successiva sarebbe stata molto meglio di quella.
 
I ragazzi continuavano a firmare autografi e a fare foto con quelle pazze delle loro fan. Addirittura una di loro aveva chiesto di farsi autografare il reggiseno, o un’altra ancora sulla scollatura della maglietta, proprio vicino al cuore, o almeno così aveva detto lei.
Erano quasi alla fine ed Harry non vedeva l’ora di tornarsene a casa per farsi una bella doccia e rilassarsi un po’. Non che avesse fatto poi chissà cosa ma tutti quegli autografi gli facevano girare la testa, non era abituato a scrivere tanto, nemmeno a scuola aveva mai scritto così tanto in vita sua. E al ricordo dei vecchi tempi un sorriso apparve in faccia al riccio.
“come mai sorridi?” una rossa si avvicinò al tavolo per farsi fare l’autografo, “niente di che, pensavo” rispose Harry con un sorriso rivolgendosi alla ragazza, “com’è che ti chiami?” chiese per poter scrivere “Ivonne” rispose la ragazza continuando a guardarlo.
“sei così bello quando sorridi” gli occhi della ragazza brillarono automaticamente dopo aver pronunciato quelle parole, il moro alzò gli occhi, i quali si scontrarono con gli occhioni verdi della ragazza “proprio come i miei!” pensò infatti prima di rispondere “grazie” “oh, chissà quante volte te lo avranno detto, ma stavolta è diverso perché te l’ho detto io,ovviamente! E io dico quello che penso, non lo dico tanto per fare colpo su di te, se c’è qualcosa di te che non mi piace te lo dico senza peli sulla lingua. E si, non mi piace quando tagli troppo corti i tuoi capelli ne quando sono troppo lunghi, corti perché sembri un carcerato a dir la verità e non sembri te e lunghi perché ti nascondono il viso! Perché dovresti nascondere queste belle guanciotte?” e la ragazza afferrò le guance del riccio modellandole a mo di marshmallow. Louis che si era gustato tutta la scena non fece altro che ridere della faccia buffa assunta da Harry, il quale, al contrario delle sue aspettative peraltro, lo guardò ridendo di rimando. Era proprio pazza quella ragazza, decisamente.
“okay okay adesso basta però!” Harry allontanò le mani della ragazza dalle sue guancie prima di rivolgerle la parola nuovamente “sei molto felice a quanto pare”
“scherzi? Io non sono qua sono nel mondo dei sogni...cioè ma ci credi che ho di fronte a me Harry Styles che mi ha firmato un autografo e per di più sono riuscita a toccarlo in faccia? Non me le laverò più queste mani!” la rossa  guardò
sognante le sue mani. Harry la osservava con le braccia incrociate sotto al petto col sorriso sul volto, si era decisamente esaurita quella ragazza, ma si stava divertendo ed era da tanto che non si divertiva a causa di una ragazza, almeno non in quel modo.
“Ascoltami Ivonne mi lasceresti il tuo numero?” si avvicinò sussurrandole quelle parole all’orecchio, la ragazza sbiancò e sgranò gli occhi “Harry Edward Styles!” esclamò poi puntandogli il dito conto “si?” disse il riccio “non ti stai prendendo gioco di me vero? Perché se è così quelle guanciotte te le faccio gonfiare a suon di sberle!” assottigliò gli occhi per far trasparire ancora più serietà nelle sue parole, ma non durò molto infatti scoppiò subito a ridere “okay io il numero te lo lascio ma promettimi che mi chiamerai almeno una volta!” il suo fare autoritario stava colpendo sempre di più Harry “se te l’ho chiesto vuol dire che ho intenzione di farlo non credi?” “beh…forse hai ragione” e si aprì in un meraviglioso sorriso “allora aspetto la tua chiamata” prese il suo cd firmato e si incamminò verso l’uscita. Il ragazzo continuò a fissarla fin quando non vide sparire l’ombra della sua chioma. L’avrebbe chiamata presto.
Forse la strana sensazione avuta quella mattina era stata voluta dal fato, aveva voluto fargli incontrare quella ragazza e se davvero era stato quest’ultimo Harry gli sarebbe stato molto grato, quella ragazza lo aveva stregato.
“e così il nostro ricciolo ha fatto conquiste oggi!” Louis si avvicinò posando un braccio sulla spalla del ragazzo, stavano uscendo dal retro del locale per avviarsi verso la loro auto parcheggiata lì quella mattina.
“io faccio sempre conquiste ricordalo Lou” rispose il riccio con fare ovvio “ma come siamo modesti…guarda che io sono geloso…”  assunse un tono
affranto voltandosi di fronte al ragazzo e appoggiando le braccia sulle sue spalle “..non puoi permetterti di mandare a puttane il nostro amore!” Harry rise “ma certo che no, come potrei lasciarti amore mio?” detto ciò prese il viso di Louis tra le mani e gli stampò un bacio sulla guancia.
“siete un caso disperato voi due” disse Liam ridendo, “eh quando l’amore è un colpo di fulmine sai com’è!” Louis abbracciò Harry prima di salire in macchina.
“oddio aspettate…aspettate!” Niall urlò quasi strozzandosi, scendendo dall’auto e iniziando a correre all’interno del locale “cos’è successo?” chiesero gli altri quattro in coro “ho dimenticato il panino!” e sparì dietro la porta; i ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere scuotendo la testa “è sempre il solito!” commentò Harry.
 
Quando entrò nel locale Niall iniziò a cercare il suo stramaledetto panino, come aveva fatto a dimenticarlo? Cosa alquanto strana da parte sua. Mentre cercava di ricordare il posto in cui lo aveva posto passò vicino la porta principale e la sua attenzione fu attirata da una figura. Lì per lì non riuscì a capire di chi si trattasse ma si avvicinò lentamente e capì che quella era una ragazza. Guardava sconsolata verso la sua direzione, anche se non riusciva a vederlo in quanto le luci erano spente, stava piangendo “come mai stava piangendo?” si chiese il biondo, notando che adesso stava calciando furiosamente qualcosa a terra e si passava continuamente la mano tra i capelli camminando avanti e indietro e…“parla da sola?” Niall sgranò gli occhi e continuò a fissarla, doveva esserle successo qualcosa. Gli dispiaceva vederla in quello stato così sospirò e si avviò verso l’entrata, aprì la porta e la ragazza si fermò di scatto voltandosi poi verso il biondo. Niall non seppe definire l’espressione che quella assunse ma l’unica cosa che capì era che non se l’aspettava. La mora lo guardò con la mascella che le arrivava quasi fin sotto i piedi, le lacrime bloccate, il trucco tutto sbavato e le guance rosse.
“Ciao!” disse il biondo rivolgendole un sorriso “c-c-ciao Niall!” rispose di rimando la ragazza sorridendo timidamente e abbassando lo sguardo “ho visto che stavi piangendo e ho pensato “magari le è successo qualcosa”..posso aiutarti??” chiese il biondo continuando a sorriderle.
La ragazza alzò lo sguardo e fissò quegli occhi azzurri come il mare, poi sospirò e si decise a parlare “veramente…ecco…” sospirò nuovamente e continuò “ecco…io avevo vinto il pass per la giornata di oggi ma me l’hanno rubato e ci sono rimasta molto male… volevo farmi un bel regalo di compleanno e invece…” abbassò di nuovo lo sguardo “è il tuo compleanno?” gli occhi di Niall si accesero di
entusiasmo “si” sorrise la ragazza guardandolo in faccia “io adoro i compleanni…quanti anni?…se posso chiedere ovvio!” chiese il biondo con fare interessato “diciotto… scommetto che ti piacciono perché c’è tanta roba da mangiare” scoppiarono entrambi a ridere “beh non solo per quello, a me piacciono le feste in generale!” “oh si, si mangia bene a tutte!” risero di nuovo.
“E così fai diciotto anni!” ripeté il ragazzo “già” Giulia era ormai affranta, eppure era felice di aver incontrato Niall, forse le cose non sarebbero andate poi così male quel giorno “scusami posso chiederti una cosa?” domandò timidamente
“tutto quello che vuoi!” le rispose facendo l’occhiolino
“posso abbracciarti?” e lo guardò quasi implorante.
Niall restò sorpreso da quella richiesta “oh, ma certo…c’è bisogno di chiederlo? Sono un ragazzo come tutti gli altri!” si avvicinò e lei allacciò le braccia al collo del ragazzo “non è vero tu sei Niall Horan!” soffiò la ragazza nell’incavo del suo collo “e con questo?” chiese poi, “e con questo niente…oddio sto abbracciando Niall, proprio Niall dei One Direction porca puzzola!” il ragazzo rise per poi staccarsi dalla mora.
“ho avuto un’idea!” e si aprì in uno dei suoi meravigliosi sorrisi “che idea?” chiese confusa “innanzitutto, come ti chiami?”
“Giulia” e sorrise
“bene Giulia…” prese un fazzoletto e le ripulì il trucco sbavato dalle lacrime di prima
“niente più lacrimoni… adesso tu verrai con me!” prese la sua mano e la trascinò con se verso il parcheggio.
“ma c-c-cosa?” la ragazza restò esterrefatta dalla reazione del cantante “non ti preoccupare!” le disse voltandosi e sorridendole, non potè che sorridere anche lei.
Arrivarono sul retro del locale, nel parcheggio in cui era ferma la loro auto “oh mio dio, q-quella è la vostra macchina?” chiese appena arrivarono vicini a quella “certo”.
“Era ora Horan ma che fine avevi fa…” Zayn si affacciò dall’auto e si bloccò non appena vide la mora, la quale gli sorrise imbarazzata.
“che succede Malik?” chiese qualcuno dall’interno e appena si abbassò il finestrino la ragazza notò che si trattava di Harry “oh!” infatti esclamò
“ragazzi lei è Giulia, l’ho appena incontrata e questa sera ci sarà una festa” concluse
entusiasta Niall.
 
Dopo le varie presentazioni i ragazzi invitarono Giulia ad accomodarsi nella loro auto, con la quale sarebbero andati nella loro casa. Louis era alla guida, Harry era al suo fianco mentre Liam, Zayn, lei e Niall erano seduti sui sedili posteriori.
“allora Giulia, raccontaci un po’ di te… è ovvio che non sei di qua dato il nome..o sbaglio?” iniziò Louis “no infatti non sbagli, sono italiana ma ho sempre voluto venire a vivere a Londra e così
eccomi qua!”.
I ragazzi risero dell’espressione buffa assunta dalla ragazza poi riprese Harry “sei italiana? Wow e come mai ti sei trasferita a Londra? Oltre al fatto di voler vivere qui ci dev’essere un motivo che ti ha spinto a farlo no?” guardò dietro dallo specchietto retrovisore. La ragazza abbassò lo sguardo e divenne subito seria “certo, ovvio che c’è, dovevo….perfezionare il mio inglese” alzò lo sguardo facendo un sorriso forzato e sperando che non le facessero altre domande su quell’evento. Di colpo un telefono squillò, era quello della ragazza, che ringraziò mentalmente chiunque avesse effettuato quella chiamata “è la mia best…scusate!” aprì la chiamata “pronto Mic!”
“amore mio bello!” urlò quelle parole così tanto che Giulia dovette allontanare il cellulare dal suo orecchio, Zayn rise della sua espressione buffa “…finalmente anche tu maggiorenne!! Come ti senti? I tuoi compagni di casa si sono ricordati del tuo birthday? Ti hanno fatto qualche scherzo? Sei andata a vedere quei cantanti? Ti hanno fatto l’autografo? Come sono dal vivo? Sono più belli in foto? Sono davvero così alti come dicono? Allora? Allora?” i ragazzi restarono
scioccati non solo per la lingua ma più che altro per le domande pronunciate a raffica “Mic prendi fiato!” Giulia rise “oh….ho tante cose da chiederti!” disse la bionda dall’altro capo del telefono “ho visto… comunque adesso che ti dirò questa cosa non ci crederai…” disse la mora pronta a raccontarle la sua esperienza “cosa cosa cosa? Ti sei svegliata rasata?..” “c-cosa? Rasata? NO!” “…sei caduta dal letto questa mattina, hai sbattuto allo spigolo del comodino e ora hai un bernoccolo spaventoso in testa tanto da far invidia al K2..” continuò l’amica “ma c….” “anzi no, no, aspetta ci sono… hai ballato il bunga bunga con due ippopotami e adesso non sai come ma ti ritrovi nella loro palude..” “santo cielo no, no, no, smettila di parlare una buona volta!” Giulia alzò il tono di voce mentre i ragazzi non ci stavano capendo niente “però quanto parla questa ragazza…quasi quasi mi supera!” disse Louis ridendo subito dopo.
“Non quasi, ti supera Louis stanne certo!” rispose la mora staccandosi un po’ dalla cornetta del telefono “aspetta…che hai detto? Louis? Ma io mi ricordo questo nome!” “ecco appunto sono nell’auto dei One Direction, sono seduta su Niall e tutti stanno ascoltando la nostra conversazione scioccati nonostante non stiano capendo una ceppa minchiosa!” dopo di che seguì il silenzio “Mic? Ehi Mic ci sei?” dall’altro lato nessuno fiatava e la mora continuò “Mic? Ma che ti sei mozzata la lingua?” non finì di parlare che sentì un urlo che avrebbe spaccato i timpani anche ad un sordo e dovette per forza allontanare il telefono dall’orecchio se il suo povero timpano non voleva essere perforato “coosa?? Non ci posso credere…ma dici veramente?” Giulia rise “no sai mi diverto tanto a prenderti in giro che oggi ho voluto esagerare!” assunse un tono sarcastico che l’amica non comprese “e smettila un po’ di scherzare allora….ti diverti così tanto a prenderti gioco di me?” non aveva capito che in realtà non scherzava.
“ragazzi non ci crede” loro scoppiarono a ridere “okay allora metti il vivavoce” disse Louis e la ragazza fece ciò che gli era stato detto “bene…ragazzi al mio tre…uno…due…tre”
 
“Baby you light up my world like nobody else 
The way that you flip your hair gets me overwhelmed 
But when you smile at the ground it ain't hard to tell 
You don't know oh oh 
You don't know you're beautiful oh oh 
That's what makes you beautiful”

 
Cantarono un pezzo di What makes you beautiful e Giulia pensò che erano davvero meravigliosi, infatti li fissò affascinata ad uno ad uno e Niall sorrise della sua espressione.
“OH MIO DIO! Ma allora è veroo!” e riprese ad urlare
“si è vero ma calma non agitarti tanto… non ti sono mai piaciuti veramente!”
“beh a me no ma te mi hai stressato l’anima porca zozza adesso se permetti voglio esaurirti un po’ anch’io…e comunque manda un grosso bacio da parte mia a quel pezzo di gnocco di Malik…e ovviamente salutami anche gli altri” la ragazza rise “certo…. Zayn ha detto che ti manda un grosso bacio perché sei un gran gnocco..e saluta anche voi altri” Zayn rise
“non è divertente…da quando Zayn è più gnocco di me?” Harry si voltò a guardare dietro
“sono gusti Harry” disse Giulia
“scusa amore mio ma se non hai notato io sono ancora qui dall’altro capo del telefono che in teoria sarebbe l’altra parte del mondo… beh quasi… e comunque sto ascoltando i vostri discorsetti anche se non ci sto capendo niente perché sai che io e l’inglese non siamo mai andati d’accordo…per cui vorrei solamente sapere com’è che ti trovi in quella fottuta macchina e che state facendo…un’orgia per caso? E non mi hai invitato?” Giulia alzò gli occhi al cielo, non la smetteva mai di parlare la sua amica e decise che per farla tacere le avrebbe raccontato tutto senza fermarsi così l’avrebbe finalmente lasciata stare
“dunque per farla breve: sono andata a quel locale di cui ti avevo detto con il pass ma tre galline me l’hanno rubato, non so come peraltro e si sono una polla lo so, ma ormai quel che è fatto è fatto, dunque dicevo… sono stata lì fuori tutto il giorno quando verso le 13 e 30 è uscito Niall che mi aveva vista piangere, mi ha chiesto cosa era successo, gli ho raccontato tutto, ha scoperto che oggi è il mio compleanno e ha detto che lo festeggerò con loro ed ora eccomi qui…sto andando a casa di questi cinque..contenta?” parlò senza smettere ne senza farsi interrompere nonostante Mic avesse provato più volte a intrufolarsi nel discorso “mmmh si…soddisfacente..allora vi lascio alla vostra festa e mi raccomando carina e coccolosa ciccia!” e riattaccò senza darle il tempo di rispondere perché sapeva che altrimenti quella conversazione non sarebbe finita nemmeno il giorno successivo.
“finalmente!” sospirò la mora “ancora devi dirmi da quando Malik è diventato più sexy di me” riprese Harry incrociando le braccia al petto e sbuffando
“Harry non prenderla sul personale ma forse è così che ne sai te?” rispose Zayn al riccio, il quale si voltò e lo fulminò con gli occhi
“Harry ti ripeto sono gusti, magari per lei è più sexy Zayn mentre per altre ragazze sei più sexy tu” disse con fare ovvio
“mmmh….e per te chi è il più sexy?” si voltò guardandola alzando un sopracciglio “p-per me?” balbettò quasi in imbarazzo “certo…hai detto per altre ragazze e per te?” continuò a chiedere il riccio “beh….per me siete tutti sexy” Harry aprì la bocca per parlare ma continuò “cioè siete tutti diversi però siete sexy nella vostra diversità…non saprei scegliere a dire il vero e non prendertela se te lo dico Harry, ma secondo me non dovresti sentirti superiore a loro altri, alla fin fine sei sempre un comune ragazzo, certo con qualche migliaio di spasimanti in più di uno qualunque, ma stai pur certo che nel mondo potrebbe esserci anche qualcuno più sexy di te!”
Appena la ragazza finì partì un “ooooh” generale dagli altri “Harry hai trovato pane per i tuoi denti….” queste parole dette da Louis resero ancora più felice la ragazza e infatti sorrise “Sul serio….tu mi piaci!” e la indicò dallo specchietto retrovisore
“è vero…. Cioè la stimo anch’io…noi due andremo mooolto d’accordo” continuò Niall sorridendole.
Harry non rispose, si limitò a fissare davanti a se con un’espressione seria stampata in volto “spero non te la sia presa” sussurrò la ragazza vicino al suo orecchio, il riccio ruotò gli occhi nella sua direzione serio, ma poco dopo sorrise scuotendo la testa “tranquilla…credo proprio che hai ragione”.
Era strano pensò Harry, era sempre stato sicuro delle sue convinzioni ed ora le parole di quella ragazza avevano fatto crollare tutte quelle certezze, come quando un castello fatto con le carte cade a pezzi dopo aver ricevuto un soffio di vento. Era come se in qualche modo avesse iniziato a ragionare, o meglio, a riflettere su quelle parole.
 
Poco dopo arrivarono nell’
abitazione
; la ragazza restò affascinata dalla grandezza di quel palazzo(?) con tanto di bocca spalancata, non riusciva nemmeno a camminare in quanto intenta a fissare quella meraviglia.
“cioè fatemi capire….questa è la vostra casa?” parlò continuandola a fissare “certo….non ti piace?” chiese Niall ridendo dell’espressione ancora scioccata della ragazza
“non mi piace? Stai scherzando? È stupenda… anche se secondo me è troppo elegante per voi!” rise quando tutti e cinque si voltarono a guardarla in modo strano(?).
“che c’è? è quello che penso, dai video su internet si nota che non siete molto calmi date le vostre pazzie” Louis ridacchiò sotto i baffi “e proprio te sei l’artefice della maggior parte dei vostri squilibri comportamentali…oh cazzo l’ho detto davvero? Mi sento tanto una psicologa a parlare così!” stava iniziando a farsi complessi forse? Probabilmente si ma quello non era poi il momento più adatto.
“se lo dici te….” rise Louis
“allora che fai? Vuoi entrare o no?” chiese Liam
“oh si certo!” sorrise e corse verso i ragazzi che erano più avanti di lei. 



 


 

 

 

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Capitolo 4
*** The long-awaited evening ***


Allora allora allora, lo so avrei dovuto postare ieri ma non ho fatto in tempo e così eccomi qui...dai questa volta non ho fatto così tanto ritardo :D, innanzitutto voglio ringraziare La Bionda Pazza e OnlySunshine che come al solito hanno recensito il capitolo precedente :D grazie ragazze, è bello sentirsi supportati \'O'/. Come al solito nelle parole sottolineate e con colore diverso ci sono delle immagini che mostrano i ragazzi o i luoghi, perchè mi piace di più... lol....vi lascio al capitoloo.... buona lettura :D ;*



CAPITOLO 3
The long-awaited evening
 

Quando entrò dentro la casa la ragazza non potè far altro che continuare ad essere affascinata da tutto quel lusso e quell’eleganza, era come dire, semplicemente stupenda e ancora non riusciva a capire com’è che quei ragazzi vivessero lì.
“io ve lo chiedo ancora una volta ragazzi, ma siete sicuri che questa sia casa vostra?” chiese continuando a camminare per il corridoio che portava alle altre stanze
“Lou mi sa che ancora non ci crede!” Zayn si rivolse al moro, il quale si voltò e poggiò un braccio sulle spalle della ragazza che arrossì violentemente e continuarono a camminare
“devi sapere che questa è solo la parte anteriore della casa…noi ovviamente dimoriamo in quella posteriore e sai perché? Perché sono completamente diverse…quest’ala è estremamente raffinata perché ci sono numerosi visitatori, è un palazzo molto antico e ovviamente non possiamo stare qui poiché non è in vendita, si organizzano solo ricevimenti e serate importanti con i maggiori esponenti del parlamento inglese!” spiegò Louis rivolgendole un sorriso “quindi in poche parole te mi stai dicendo che siamo entrati qui solo per scena?” domandò la mora alzando un sopracciglio
“beh si…ma non è che noi viviamo in una discarica, il lato posteriore ha una serie di appartamenti più moderni diciamo..è tutto un altro stile e ovviamente noi abbiamo affittato quello più grande di tutti” continuò Louis “ecco vedi? Adesso passeremo per il
giardino e raggiungeremo la nostra casa” e si avviarono verso quell’immensa distesa di verde e piante di tutti i generi.
“wow..ma è stupendo…io mi farei una casa proprio qui nel centro di questo giardino” rise e continuò nella direzione precedente.
Arrivarono nell’
appartamento non molto tempo dopo, entrarono e si stravaccarono nel salotto.
“oh…sono così stanco!” brontolò Harry del quale si vedevano solo i suoi ricci dato che aveva incastonato la sua testa tra i posti a sedere e il bracciolo
“stanco? Sei andato a zappare questa mattina per caso?” chiese retorica la ragazza e gli altri risero mentre il riccio alzò la testa voltandola nella sua direzione “no….ma mi sono alzato presto e io odio alzarmi presto” commentò ritornando nella posizione precedente
“non ci fare caso…per lui alzarsi alle otto è un dramma” spiegò Niall “ma adesso dobbiamo concentrarci sulla festa!” si aprì in un meraviglioso sorriso e battè con una mano accanto a lui facendo segno alla ragazza di sedersi.
“ma che festa è? non ho capito…” chiese Louis sistemandosi meglio sulla poltrona “il suo compleanno”indicò Niall accanto a lui la mora, la quale arrossì
“è il tuo compleanno e non ci dici niente? Chiesero tutti e quattro all’unisono balzando in piedi come se fossero stati colpiti da una scossa sul sedere e si fiondarono ad abbracciarla
“beh non è così importante” sorrise in imbarazzo stretta ancora dall’abbraccio di Louis che più che un uomo sembrava un koala in quel momento
“scherzi? È il tuo diciottesimo compleanno e dici che non è importante?” esclamò Niall al suo fianco
“anche diciotto? Allora doppio abbraccio!” Louis ritornò su di lei stritolandola quasi
“Lou? Me la lasceresti cinque secondi giusto per darle gli auguri? Sembri un bambino piccolo quando non vuole che gli rubino qualche giocattolo” Harry si era alzato e dopo che Louis si stacco dalla ragazza si avvicinò avvinghiandosi quasi “auguri!” urlò quasi rompendole un timpano e dandole un bacio sulla guancia. La delicatezza non è il loro forte! Pensò Giulia.
“okay okay basta ora, mi farete soffocare oggi con tutti questi abbracci!” replicò infatti poco dopo
“yuhuu abbiamo una festa da organizzare ricordate?” Niall mosse le mani come a richiamare qualcuno dallo shock
“tranquillo…ci penso io!” Louis sprizzava
felicità da tutti i pori
“come ci pensi te? Dobbiamo preparare tutto, chiamare gli invitati, fare la spesa…” il biondo iniziò a fare una lista ma venne interrotto da Lou “non ti preoccupare mi occuperò io di tutto,
fi-da-te-vi-di-me.... potete invitare chi volete, soprattutto tu” indicò la ragazza “ma…” prese a parlare ma la interruppe “niente ma….dopo te e Niall andrete a fare shopping..vero Niall?” guardò il biondo affilando gli occhi
“ai suoi ordini… prima però pranziamo…cosa c’è da mangiare?” tutti scoppiarono a ridere
“mmmh… mi sa che non c’è niente dovremo farci un panino” disse Liam sconsolato
“e invece no!” la ragazza si alzò e assunse un sorriso malizioso “state facendo un sacco per me oggi… ebbene cucinerò io pervoi” sorrise ai cinque e si avviò verso la cucina, o almeno sperava si trovasse in quella direzione
“ehm la cucina è dall’altra parte” ecco appunto, rise e si diresse nell’altro corridoio.
 
Pranzarono tranquillamente senza fretta, i ragazzi si complimentarono con la mora per l’ottimo pranzo e Niall si offrì di lavare i piatti, anche se la ragazza insisteva nel volerlo fare sola. Alla fine pulirono insieme.
“devo dire che cucini davvero bene… non ho mai mangiato degli spaghetti così buoni in vita mia” Giulia rise “erano sono degli spaghetti” asciugò l’ultimo piatto per poi riporlo nella mensola
“degli spaghetti? Ma quelli erano GLI spaghetti mia cara…..penso che chiederò di cucinarmi qualche volta anzi già che ci sono dammi il tuo numero così non mi dimentico!” prese il cellulare dalla tasca attendendo che gli dettasse quelle cifre…dopo di che
“bene…ti ho salvata come Spaghetta così sarà facile ricordarmi!” la ragazza spalancò gli occhi gettando la testa all’indietro e iniziando a ridere “ma come Spaghetta?? Altri nomi no eh?” fissò il ragazzo continuando a ridere “ma dai Spaghetta è così
tenero
” assunse anche lui un espressione dolce “e va bene…ma solo perché sei te!” il biondo di rimando l’abbracciò.
Qualcuno alle loro spalle si schiarì la voce e i ragazzi voltandosi notarono che si trattava di Louis “ehm…scusate…non vorrei interrompere le vostre effusioni amorose ma Giù il tuo telefono di là sta squillando…pare sia una certa Esaurita, così c’era scritto sullo schermo” indicò il salotto
“oh… si è Crystal la mia coinquilina..mi ero dimenticata di chiamarla…scusate vado a rispondere” si diresse nell’altra stanza, prese il telefono e aprì la chiamata “ehi Cry scusami mi sono dimenticata di chiamarti prima” si scusò con la bionda “brava brava…dimenticati sempre di me eh!” la ragazza dall’altro lato del telefono fece la finta offesa mettendosi a ridere subito dopo “dove sei finita? Ho detto a Kaleb di passare a prenderti che probabilmente avevi finito e non ti ha trovata, stavamo per rivolgerci ad un’agenzia di ritrovo gente perduta” i suoi coinquilini si erano preoccupati per lei, che invece se la stava “spassando” con i suoi idoli bene pensò la mora.
“Cry sono a casa dei One Direction!” esclamò di colpo Giulia e ci fu un attimo di silenzio che fu rotto da Crystal “c-cosa? Stai scherzando vero?” chiese retorica “Kal è a casa dei One Direction ecco perché non c’era lì” si rivolse all’altro ragazzo che si strozzò quasi mentre stava bevendo dell’acqua “come ci è finita lì? Passamela un po’!” la mora rise a sentire quei due “ehi dolcetto…dimmi un po’ che stai combinando a casa di quei cinque? Non è che state facendo dei giochetti strani? Vorrei essere avvertito perché sei sotto la mia responsabilità…sei ancora troppo piccola per prendere parte a questi eventi!” sembrava che Kaleb fosse serio, ma ovviamente la ragazza sapeva che lo diceva per scherzo, d’altronde lo faceva sempre e sapeva per certo che sarebbe stata di quel genere la reazione che avrebbe avuto una volta saputo dove si trovava e con chi soprattutto.
“prima di tutto non sono sotto la tua responsabilità perché nel caso in cui non te ne sia accorto da oggi sono maggiorenne… e poi non è che io sia mai stata sotto la tua responsabilità! Secondo non sto facendo nessun giochetto e anche se fosse non lo direi di certo a te…” si divertiva sempre un sacco a scherzare Kaleb “…e terzo questa sera te e Cry siete invitati alla mia festa di compleanno organizzata dai ragazzi qui, nella loro casa! più tardi ti manderò un sms con l’indirizzo preciso!” terminò aspettando la sua risposta.
“cooosa?” sentì Cry dalla cornetta “passamela, passamela subito!” la bionda iniziò a saltellare cercando di prendere il telefono dalle mani di Kaleb ma lui continuava come se niente fosse a parlare, era molto più alto di lei quindi non aveva problemi “dolcetto questa sera ci vengo ma solo perché è il tuo compleanno e devo tenerti d’occhio…quei cinque non mi ispirano fiducia..quindi a stasera…ti passo Cry perché cerca invano di scalare il monte bianco ma purtroppo il suo intento non andrà a buon fine se il monte bianco non decide di scendere da lei!” disse ridacchiando e la mora rise nuovamente
“e muoviti e dammi sto telefono!” la ragazza prese il suo telefono e si allontanò dal ragazzo che continuava a ridere
“allora? Cos’è questa storia che fai la festa a casa di questi?” domandò curiosa
“primo non sono QUESTI ma hanno un nome e poi..beh….mi hanno rubato il pass… sono rimasta lì fuori tutto il tempo come una disperata, poi dopo è uscito Niall mi ha vista e mi ha portato dai ragazzi…quando hanno scoperto che era il mio compleanno hanno voluto a tutti i costi organizzarmi una festa e ora non so che cos’hanno in mente, mi hanno detto solo di invitare chi volevo e di andare a fare shopping con Niall! Penso che dopo passerò da casa per sistemarmi!” la mora raccontò di nuovo la sua esperienza e Crystal non potè che restare sbalordita dal gesto di quei ragazzi, forse non erano poi così male come diceva invece Kaleb.
“okay tesoro allora ci vediamo dopo…mi raccomando ti aspetto a casa perché voglio che tu stasera sia uno schianto..ci vediamo dopo! Un bacio!” riattaccò non facendola rispondere nemmeno.
“ma oggi sono tutti in vena di sbattermi la cornetta del telefono in faccia!” sbuffò sedendosi sul divano accanto ad Harry “beh… non hai segni di puntini o cose varie quindi non c’è niente di cui preoccuparsi, le cornette non lasciano segni!” disse Louis col suo solito sarcasmo, il quale era da poco seduto sulla poltrona.
Tutti scoppiarono a ridere “vogliamo provare con te?” chiese Zayn con un sorriso malizioso “ehm…veramente ho la pelle molto delicata, basta solo un tocco per farla irritare, quindi se non vuoi che spenda tutti i miei risparmi in creme anti-lividi ti conviene stare fermo” Lou sembrò essere molto convincente con la sua spiegazione ma Zayn continuò lo stesso
“beh..magari potresti mettere la crema anti-lividi prima no? Così non ci sono problemi” prese la cornetta del telefono di casa e iniziò ad avvicinarsi al moro, il quale subito scattò come una molla in piedi e iniziò a fare strane mosse da 
superman (?) delle quali tutti risero.
 
Passarono un bel po’ di tempo a scherzare, dopo di che Louis iniziò a effettuare varie chiamate per organizzare la festa, disse, mentre Niall accompagnò Giulia a fare shopping.
Le fece provare vari vestiti e alla fine optò per un
abito rosso con il fiocco in vita, scarpe e borsa nere e accessori rossi; dopo di che si fece accompagnare a casa dove Crystal l’aspettava euforica.
Aveva già distribuito un miliardo di cose sul letto: collane, bracciali, orecchini, cinture, cerchietti, fermagli, mollette, vestiti e chi più ne ha più ne metta. Giulia pensò che fosse esaurita infatti mise circa un quarto d’ora prima di riprendersi dallo shock procurato alla vista di quella stanza, che più che una stanza da letto era diventata un deposito accessori e abiti.
“cos’è? non ti piace?” chiese la bionda preoccupata dalla sua espressione
“no, no, anzi… tu sei pazza, cioè hai tirato fuori mezzo armadio su questo letto!” la mora continuò a gesticolare come se fosse stata punta da qualcosa
“oh…non ti preoccupare..oggi devi essere uno schianto, quindi forza, muoversi fammi vedere cos’hai comprato con…”
“Niall” continuò l’altra
“ecco si, Niall!” Cry ridacchiò, prese ciò che era contenuto nella busta e iniziò a scrutarlo con attenzione; quando prese il vestito e alzò l’involucro che lo copriva Giulia non seppe definire la sua espressione, un misto tra il sorpreso, lo shockato e l’incredulo e dopo qualche minuto di attenta osservazione decise finalmente di parlare “oddio, ma questo vestito è stupendo… lo avrai pagato una cifra!” esclamò quasi urlando
“veramente non ho pagato niente, quando sono uscita dal camerino la commessa ha detto che erano già stati acquistati da lui e non mi ha fatto vedere nemmeno lo scontrino, ha detto che voleva che lo considerassi come un regalo da parte sua per il mio compleanno e anche se gli ho detto che già la festa era troppo ha continuato a insistere sul fatto di essere entusiasta e che lui e i ragazzi si sarebbero arrabbiati se non avessi accettato…cos’altro avrei dovuto fare secondo te?” rivolse la sua faccia perplessa verso la bionda
“ma che carino…. Devo assolutamente conoscerlo!” confessò Cry ridacchiando
“certo… questa sera li conoscerai tutti e cinque stanne sicura… ma ricorda solo una cosa: Louis è mio!” assottigliò gli occhi verso l’amica, la quale rise e scosse la testa “tranquilla… è tutto tuo…!”
Passarono la fine del pomeriggio a chiacchierare sugli abiti e sulla serata, ogni tanto compariva Kaleb e si intrufolava nei loro discorsi, soprattutto nella scelta degli abiti. Aveva abolito ogni tipo di abito che avesse uno scollo leggermente più accentuato, come se lui fosse il genitore di quelle due ragazze e dovesse proteggerle da chissà quale maniaco. Crystal cercò in tutti i modi di impuntarsi sulla scelta del suo look e nonostante sapesse del permesso negato da parte di Kaleb decise che avrebbe indossato comunque
quello che aveva deciso.
 
I ragazzi avevano terminato di sistemare la casa già da un’oretta e avevano invitato molti dei loro amici.
Harry dal canto suo decise di chiamare la ragazza conosciuta quella mattina: Ivonnè, la quale accettò volentieri l’invito e il moro, per dimostrarsi ancora più galante le chiese l’indirizzo cosicché avrebbe potuto passare a prenderla. Nonostante però lei si dimostrò un po’ titubante alla fine cedette e diede l’indirizzo al giovane. Si sentiva strano Harry, improvvisamente colto da uno spiraglio di felicità che da molto tempo lo aveva schivato.
Ivonnè invece era ancora incredula, non riusciva ancora a credere che Harry Styles le aveva promesso di chiamarla e per di più lo aveva fatto il giorno stesso invitandola ad una festa di compleanno. Pensò che la ragazza per cui i ragazzi avevano organizzato la festa fosse molto fortunata e che vorrebbe anche lei trovarsi al suo posto, ma ripensandoci un po’, capì che anche molte altre ragazze avrebbero desiderato tanto la sua di fortuna, d’altronde non capita tutti i giorni di ricevere un invito da parte del proprio idolo no?
Niall era entusiasta della scelta del vestito della ragazza conosciuta quella mattina, ed era entusiasta anche della sua azione, si sentiva come un salvatore (?). In qualche modo gli fece piacere far realizzare il sogno di quella ragazza, quella loro fan che da tempo desiderava incontrarli. Decise che doveva farla divertire e che quella sera dovesse essere speciale per lei, così, mentre addentava uno dei tramezzini sistemati accuratamente dai ragazzi nei vassoi, iniziò a pensare ai possibili scherzetti che avrebbe potuto farle, fino a quando un urlo non interruppe le sue riflessioni “Niall James Horan!”.
Il biondo si voltò lentamente
colto sul fatto con le guancie piene e l’espressione spaventata, “fnofn è fcofme fsembfra”  tentò di salvarsi spiegando la sua versione dei fatti ancora col cibo in bocca.
“a no? E allora cos’è? una degustazione generale anti-avvelenamento?” chiese Louis con le braccia incrociate e l’espressione arrabbiata; il biondo annuì per poi aggiungere “psi…epsattfamentfe” ancora intento a finire il suo tramezzino. Non mollava di certo lui. Il moro iniziò ad avvicinarsi pian piano con fare minaccioso e il biondo indietreggiò pian piano fino a scontrarsi con il tavolo.
Tentò di salvare la sua situazione “stavo pensando a uno scherzo che potremmo fare a Giulia questa sera!” esclamò coprendosi il viso con le mani mentre Louis era già vicinissimo a lui.
“mmmh…che genere di scherzo?” chiese il moro e Niall tolse le mani dal viso e sorrise in modo scherzoso, ma per poco, infatti Louis gli prese le labbra con le mani stringendole e tirandole verso di se “sei bravo a cambiare argomento biondino eh? Vedi di non ripulire tutti i vassoi sennò te lo faccio io un bello scherzetto…. E comunque…di che si tratta?” domandò tenendo ancora ancorate le mani alla bocca dell’altro “mm-mmh.. psfopfse pse psmi pflapfsi pfla pfboffa pfte pflo pfico” parlò e Louis lasciò andare le sue labbra “ahi…mi hai fatto male!” disse massaggiandosi la bocca “se non vuoi che lo faccia di nuovo dimmi sto benedetto scherzo!” lo puntò il moro affilando lo sguardo
“oh si hai ragione! Dunque….” Mise un braccio sulla spalla dell’altro ragazzo e si avviarono in una delle camere iniziando a preparare lo scherzo.
Liam e Zayn terminarono di appendere gli striscioni e ciascuno di loro si ritirò nella propria camera per fare una doccia rilassante, ma non appena erano intenti a prendere i propri vestiti Louis comparve nella stanza di Zayn e Niall in quella di Liam spalancando la porta di colpo e urlando contemporaneamente “fermo.... molla quei vestiti!”.
 
 
Erano quasi le 21:30, orario stabilito per l’inizio della festa e Giulia e Crystal erano pronte, stavano attendendo Kaleb sull’uscio della porta, che come al solito era in ritardo. Era una routine, quando dovevano uscire tutti e tre insieme quello che terminava più tardi di tutti di prepararsi era sempre Kaleb, gli piaceva essere atteso forse? O era semplicemente un modo per attirare l’attenzione su di se? Sta di fatto che ogni maledetta volta se la prendeva con comodo, per questo le ultime volte le ragazze lo avevano avvisato di un orario differente da quello in cui in realtà dovevano essere pronti e si erano trovati anche puntuali. Ma questa volta era diverso, non avevano nemmeno pensato al ritardo del moro perché intente a prepararsi in modo perfetto per la serata.
Dopo aver atteso Kaleb per un quarto d’ora abbondante ed essersi sorbite le lamentele sul vestito di Crystal che lui aveva abolito salirono tutti e tre in macchina diretti verso casa One Direction.
Arrivati di fronte all’enorme palazzo Kaleb e Crystal restarono sorpresi dall’immensità di quel posto e dalla bellezza “hai capito i One Direction! E così è qui che abitano?!” chiese Crystal “beh non proprio qui…nella parte posteriore ci sono degli appartamenti e nel più grande abitano loro!”
Si diressero verso la casa dei ragazzi, ma non appena scesero dall’auto si fermarono di colpo “sicuro che sia qui? Non sembra una festa di compleanno!” chiese Kaleb notando l’abbigliamento dei presenti “già….sembra più una festa di carnevale in realtà!” continuò Crystal
“no sono sicura è qui…venite!” fece segno di seguirla e si avviarono all’interno.
Non varcarono la soglia della casa la ragazza resto un attimo intontita dalla scena che le si presentò. Quello che vide prima di tutti fu Niall che era travestito da pizza? Perplessa iniziò a voltare lo sguardo verso tutti i presenti e notò che tutti indossavano dei costumi, come se fosse una festa in maschera (?). Crystal e Kaleb erano ancora più sorpresi di lei e si guardavano intorno sentendosi fuori luogo.
D’un tratto si avvicinò Niall alla mora “ehi Giulia cosa ci fai vestita così?” le chiese con fare sarcastico “beh…mi ci  hai portato tu a prendere questi vestiti…. Forse ho sbagliato festa?” domandò un po’ in imbarazzo la ragazza, non riusciva a crederci. Si stavano forse prendendo gioco di lei? Eppure le erano sembrati così gentili quella mattina.
Notò quattro figure travestite avvicinarsi verso di lei e capì subito che si trattava degli altri quattro del gruppo. Louis era travestito da carota e i suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni colorati di verde, Zayn da morto, o qualcosa del genere, perché aveva tutto il viso bianco e delle ferite disegnate sul resto del volto, Liam sembrava super mario con quei baffi e quel cappellino verde in testa, anzi non sembrava, lo era. Harry invece sembrava joker in persona, anche i capelli contribuivano al costume e al suo fianco c’era una ragazza, una rossa che indossava un top rosso a pois bianchi e una gonna nera con un merletto bianco sotto, un fermaglio con due orecchie tonde sopra ed un fiocchetto rosso al centro. Di sicuro era travestita da Minnie ma non la colpì tanto il suo vestito quanto la persona in se per se, ricordava di averla vista da qualche parte ma non ricordava dove e soprattutto non riusciva a ricordare chi fosse quella ragazza.
“Giulia…ma che ci fai qui?” quest’ultima le chiese avvicinandosi e lì capì che quella di fronte a lei era Ivonnè, la ragazza che aveva conosciuto quella mattina mentre si trovava in fila con il pass.
“Ivonnè… ma che piacere vederti… com’è che sei qui? Conosci qualcuno di loro?” chiese la mora, la rossa stava per rispondere ma qualcuno la interruppe “oh veramente l’ho invitata io!” rispose Harry al suo posto “stamattina quando mi ha chiesto l’autografo mi è sembrata così simpatica, così le ho chiesto il numero e ho deciso di invitarla!” continuò poi.
“ragazzi basta discutere, adesso voi tre andrete a cambiarvi!” Niall si intrufolò nella conversazione indicando Giulia, Crystal e Kaleb, i quali si guardarono spaventati (?).
“forza su…. I vestiti sono di là…è tutto già pronto!” continuò Louis
“cos’è questa storia ragazzi?” chiese sorridendo Giulia
“questa sarà la festa di compleanno più figa della storia!” le sussurrò Niall spingendola poi in una delle stanze vicine.


beneeee...e così i nostri ragazzi hanno organizzato la festa a Giulia, che ovviamente per scherzo di Niall + che una festa di compleanno sembra una festa in maschera...ma non è ancora finita! da cosa si travestirà Giulia?? cos'altro hanno in mente i ragazzi?? e poi ancora che succederà tra Harry e Ivonnè? al prossimo capitolooo...ciaoooo :D







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@xGiuLs_

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Capitolo 5
*** Who sent that package? ***


 Saaaaaalveee.....*schiva dei pomodori marci*, *si nasconde sotto al tavolo*okay so che sono strata proprio stronza D: ma avevo perso l'ispirazione e stavo pensando di abbandonarla, ma poi ho pensato che sarei stata davvero una codarda u.u e dato che io adoro le sfide soprattutto con me stessa ho deciso che qualcosa doveva uscire fuori ed ora eccomi qua con un nuovo capitolo..non l'ho riletto tante volte come ho fatto con gli altri quindi perdonatemi se ci sono degli errori, coomunque...ancora non succederà niente di sconvolgente, ma alla fine del capitolo inizieranno a movimentarsi 1 pò le cose...io odio la parte iniziale di ogni storia soprattutto xk gli avvenimenti non sono subito descritti. ma il bello di scrivere è che puoi decidere quando e se farli avvenire, adoro la suspence *O*. spero che vi piaccia e scusatemi ancora una volta per il ritardo. come sempre ringrazio pizza girl La Bionda Pazza per le loro recensioni e vi lascio al capitolo..un bacioo :* PS. CONTINUO AD ALMENO 2 RECENSIONI! Voglio sapere cosa ne pensate! C: bye!
 
CAPITOLO 4

who sent that package?
 


Qualche minuto dopo la ragazza uscì dalla stanza con un costume da biancaneve e i capelli raccolti in una coda alta.
Tutti si voltarono a guardarla e lei di rimando arrossì, non si sentiva tanto a suo agio con quel vestito, ma era la sua festa e decise che quella sera qualunque cosa avesse fatto sarebbe stata imbarazzante, anche perché lei era al centro dell’attenzione e anche se avesse tentato di nascondersi non sarebbe passata di certo inosservata.
Notò che i ragazzi e Kaleb soprattutto la fissavano affascinati (?) e questo fece in modo che la ragazza si sentisse ancora più sicura di se stessa, infatti alzò la testa poggiando le mani sui fianchi e si diresse verso il centro della stanza trascinando con se Crystal. La bionda al contrario della mora indossava un abito
verdino e delle ali da fata, sembrava impersonare la fatina di Peter Pan: Trilli.
Si mossero verso il centro della stanza cercando di individuare qualche conoscente. Cry avvistò alcuni suoi compagni di università che conosceva anche Giu, mentre quest’ultima incontrò qualche suo collega di lavoro e vari conoscenti invitati da lei stessa. Da quando si era trasferita a Londra non era andata all’università, si era limitata solo a trovare lavoro presso un negozio di abbigliamento per donna situato nella Oxford Street 118-132, lì aveva conosciuto numerose ragazze che l’avevano aiutata ad inserirsi, perché nonostante potesse sembrare una cosa facile non lo era affatto, soprattutto con il suo inglese scorreggiuto (?).
Così aveva deciso di invitarle e loro accettarono volentieri.
Iniziarono a ballare muovendosi a tempo e ben presto molti invitati seguirono il loro esempio trascinandosi tutti al centro.
Era strano vedere tutta quella gente travestita con costumi di tutti i tipi muoversi all’interno della stanza, eppure Giulia era felice di quella situazione. All’inizio, appena entrata si era sentita a disagio, anche perché non conosceva proprio tutti, ma in quel momento la situazione sembrava essere migliorata, era riuscita a trovare il suo equilibrio, era riuscita finalmente a non pensare alla sua timidezza ma piuttosto all’istinto. E l’istinto le diceva di scatenarsi, buttarsi nella mischia e divertirsi, almeno per quella sera, perché quando le sarebbe ricapitata un’esperienza del genere? Con i suoi idoli e i suoi amici, tranne Mic e tutti gli altri che erano rimasti in Italia. Ma giurò a se stessa che avrebbe festeggiato un'altra volta insieme a loro e con questi pensieri si diresse verso il tavolo delle bibite.
Mentre riempiva il suo bicchiere sentì qualcuno avvicinarsi e si voltò a guardare, notò che era Kaleb
“ehi!” le sorrise
“ehi….allora ti piace la festa?” chiese di rimando la ragazza mentre aspettava che il barman riempisse il suo bicchiere
“mmmh…si, direi che ha iniziato a movimentarsi un po’!” rispose bevendo il contenuto del bicchiere che aveva in mano
“cos’è?” la ragazza si sporse per cercare di sbirciare all’interno
“Mojito!” disse il moro ridendo della mossa della ragazza
“che ti ridi?” gli diede uno scappellotto in testa facendo la finta arrabbiata “piuttosto fammi assaggiare!” e non gli diede il tempo di obbiettare che rubò il bicchiere dalle mani del ragazzo e sorseggiò
“quel vestito ti fa proprio sexy!” la ragazza quasi si strozzò bevendo e notò il sorrisetto malizioso che si era dipinto sul volto dell’individuo di fronte a lei
“mmmh si lo so….dovrei mettere più spesso dei vestiti così!” scherzò imitando delle pose da modella e risero insieme. Di colpo il moro assunse un’espressione più seria “dico davvero!” disse quello e anche lei smise di ridere fissando i suoi occhi azzurri, che la scrutavano dalla testa ai piedi fino a soffermarsi nelle sue pozze verdi, stava forse cercando di capire cosa provava in quel momento la ragazza?
Continuarono a fissarsi ancora per qualche istante fino a quando una voce li fece riscuotere
“signorina il suo cocktail!”, il ragazzo le porse il bicchiere sorridendole
“oh si grazie!” la mora lo prese e si voltò di nuovo verso “comunq….” Kaleb, e notò che era già sparito. Aggrottò le sopracciglia chiedendosi cosa avesse quel ragazzo quella sera, prima le diceva che era sexy, poi la fissava in continuazione e adesso spariva, non riusciva di certo a capirlo.
“Madame, potrei gentilmente avere questo ballo?” Louis comparve dalla folla inchinandosi  porgendole la mano, parlando con un accento francese (?)
“oh, ma certo Monsieur!” gli porse la mano ridendo e lui alzò la testa sorridendole e tirandola verso la pista.
La serata passò così tra balli, divertimento e cocktail, Kaleb non si era più avvicinato a parlarle, il che era strano, dato che a tutte le feste si divertiva a romperle continuamente. Erano quasi le quattro di mattina quando tutti gli invitati andarono via e restarono solo i ragazzi, la festeggiata con i suoi coinquilini e Ivonnè. Erano stravaccati sul divano a canticchiare un po’ brilli (?).
Louis era seduto accanto a Giulia e dall’altra parte c’era Niall, mentre nel divano accanto c’erano Kaleb Crystal e Liam e in quello di fronte al loro erano seduti Zayn Harry e Ivonnè.
Lou continuava ormai da un bel pezzo a giocare con la ciocca di capelli della ragazza stretta dal braccio che le aveva passato attorno al collo e intanto canticchiava qualcosa di incomprensibile alle orecchie degli altri.
“ho trovato!” si alzò di scatto il moro alzando le braccia in aria e urlando, tutti gli altri si voltarono improvvisamente scioccati nel vederlo così “adesso si va in piscina!” prese la mora per mano e iniziò a trascinarla nella parte posteriore della casa, dove c’era appunto la piscina.
“Ma-ma Louis non ho i bikini e poi fa freddo!” esclamò la ragazza quasi urlando
“ma quali bikini? La faremo nudi ovviamente” rispose il moro col suo sorriso da stupido (?) 

“cosa?....ma lo sai che siamo a Novembre? Fa già un freddo boia fuori!” urlò la ragazza rabbrividendo al solo pensiero della temperatura ghiacciata fuori dall’edificio
“ma è una piscina coperta ovviamente, con il riscaldamento” le sorrise e Giulia sorrise allo stesso modo “secondo te ti farei fare il bagno fuori con questo freddo? Certo faccio lo stupido ma conosco la differenza tra caldo e freddo” e risero insieme, poi la mora continuò “si ma sempre che non ho il costume!”
“resterai in intimo..a meno che per la serata speciale non hai deciso di mettere qualcosa di invisibile pieno di pizzi e robe varie” la guardò con un sorrisetto malizioso e  la ragazza arrossì dandogli una pacca sulla schiena “stupido!” urlò ridendo successivamente insieme a Louis. Il ragazzo l’abbracciò dandole un bacio sulla guancia “oh andiamo chi  se ne frega, puoi anche fare il bagno vestita!” arrivarono nella stanza in cui vi era la piscina seguiti anche dagli altri che si tuffarono prendendo la rincorsa e senza togliersi niente di dosso. Così fecero anche Louis e Giulia e si ritrovarono tutti insieme a divertirsi con l’acqua, facendo tuffi dal trampolino, inseguendosi nuotando e anche lanciandosi i vestiti. Brindarono con lo spumante e con alcolici vari.
Si ritrovarono il mattino seguente a dormire tutti sui divani del salotto non sapendo nemmeno il modo in cui fossero arrivati lì. Giulia si accorse di avere addosso una maglietta non sua, ma non riuscendo a ricordare di chi fosse, poi si guardò intorno e notò che i ragazzi erano quasi tutti in boxer, mentre Ivonnè e Crystal avevano addosso i loro vestiti. Probabilmente si erano tuffate senza toglierli e si erano addormentate con quelli addosso. Continuò ad osservare e notò che Louis era accanto a lei col braccio che le circondava la vita e dormiva beatamente sorridendo, chissà cosa stava sognando, forse quando si sarebbe svegliato glielo avrebbe chiesto.
Si accorse però che Niall mancava all’appello dei presenti, infatti poco dopo comparve iniziando a saltellare
 e ad urlare “svegliaaaaaa…..sono le due del pomeriggio e io ho bisogno assolutamente di nutrirmi e non posso farlo da solo, voi sapete che adoro farlo in compagnia così posso fregare qualcosa anche dai vostri piatti..susu svegliaaa!”.
La ragazza rise e iniziò a saltellare e urlare anche lei, finchè non ricevette un cuscino in faccia da Kaleb “smettila di urlare nanerottola!” urlò il moro tornando a stendere la testa sul divano.
“vuoi la guerra? Bene, che guerra sia!” mormorò la ragazza, prese il cuscino e saltò sopra al ragazzo iniziando a riempirlo di cuscinate. Pian piano tutti gli altri si svegliarono udendo le risate di Niall e la voce di Kaleb che ripeteva alla mora di smetterla che tanto gliel’avrebbe fatta pagare.
“Buongiornooo bimbi!” ecco Louis che col suo sorriso splendente salutava tutti.
Giulia si voltò e Kaleb riuscì a togliersela di dosso e a mettersi a cavalcioni su di lei
“ora si che mi divertirò…ti ho detto che te l’avrei fatta pagare!” iniziò a farle il solletico
“no…ti….prego……s-sai….che…..odio…il…solle..ti..co!” disse la ragazza tra una risata e l’altra, ma quello non voleva saperne di smettere, così Louis decise di avvicinarsi, lo prese per i capelli e lo allontanò dalla ragazza.
“sarai pure più alto di me ma so come far smettere un maschio di rompere le palle, in caso non avessi sentito ti ripeto che ha detto di smetterla…non hai capito?” parlò trascinandolo per il salotto ancora per i capelli attirando l’attenzione dei ragazzi che risero.
Quando finalmente lo lasciò si avvicinò alla ragazza porgendole la mano “le porgo gentilmente le mie scuse da parte di quel tuo amico esaurito madame!” la ragazza prese la mano e si alzò dal divano sistemandosi i capelli che si trovavano in condizioni a dir poco pietose.
“forse non avere compreso la gravità della situazione…il mio stomaco mi sta implorando, perché volete farlo soffrire così tanto?” tutti risero ed Harry prese la parola “oh Niall ma smettila un po’, se il tuo stomaco è un pozzo mica è colpa nostra? Calmati un po’!” con fare ovvio si avvicinò ad Ivonnè per salutarla, la rossa automaticamente rise e fu contenta di quel gesto.
“come volete, ma poi non lamentatevi se trovate la dispensa vuota…io vi ho avvisato e ora vado a prepararmi qualcosa!” si voltò dirigendosi verso la cucina senza aggiungere nient’altro, che fosse offeso (?). Strano a dirsi, anche perché Niall scherzava sempre su quegli argomenti, non gli aveva mai dato peso più di tanto.
Oramai i presenti nel salotto erano svegli e decisero anche loro di dirigersi nella cucina per mettere giù un boccone, ma Louis ebbe un’idea migliore “perché non andiamo a pranzo in qualche ristorante? non ho proprio voglia di cucinare!” fece il finto stanco e Zayn lo assecondò “si ottima idea, andiamo da Nando!”.
“qualcuno ha detto Nando?” Niall era comparso da dietro la porta
 e tutti scoppiarono a ridere per la sua faccia.
 
Kaleb non riusciva ancora a capire il perché del suo comportamento, durante il pranzo aveva osservato attentamente Giulia e quello stupido del suo cantante preferito. Lui le era seduto accanto e lei non faceva altro che ridere ad ogni sua battuta, mentre a lui che si trovava proprio di fronte a quella scenetta, la cosa non faceva ridere per niente. Sbuffò e si passò una mano nei capelli ma cosa ti succede Kaleb? In fondo è solo una ragazza, per quale motivo continui tanto a fissarti?, quella vocetta continuava a tartassarlo continuamente, mentre il suo istinto gli diceva tutt’altro.
Da quando era tornato dal pranzo si era steso su quel letto e continuava a rimuginare su quello che era successo la sera precedente e quello stesso giorno, e questa cosa lo innervosiva parecchio. Sentì dei passi e poi un ticchettio sulla porta, seguito dalla comparsa di Crystal sull’uscio di essa.
“ehi!” disse lei sorridendo “disturbo?” continuò poi. Il moro alzò leggermente la testa, quel tanto che bastava per focalizzare la figura della ragazza che era rimasta in quel punto senza muoversi, poi scosse la testa “no tranquilla entra pure” le rispose con un sorriso appena accennato.
Si sedette accanto a lui “cos’è successo? È tutto oggi che sei silenzioso e non è da te!” lo guardò interrogativa. Kaleb sbuffò e scosse la testa “non c’è niente…”, Crystal alzò un sopracciglio “non c’è niente? Oh andiamo…non è da te! Che fine a fatto il ragazzo divertente, presuntuoso, rompi palle, bastardo e antipatico che c’è in te?” si stese al suo fianco allacciando le braccia al suo torace e guardandolo dal basso con la faccia da cucciolo bastonato.
Lui rise e le scompigliò i capelli “antipatico eh!” assottigliò gli occhi e iniziò a farle il solletico “chi è l’antipatico?” chiese continuando nel suo intento
“okay okay no sei antipatico, però smettila ti…prego..così muoio!” rispose la bionda tra una risata e l’altra e si fermò facendole prendere il respiro
“beh…forse un po’ antipatico lo sei a volte, ma giusto un pò”, fece segno con la mano, prima di scattare in piedi e allontanarsi dalla sua presa.
Bastarono pochi secondi e Kaleb l’aveva già presa per i fianchi mentre tentava di divincolarsi dalla sua stretta. “dai…lo sai che ti voglio bene, dico solo la verità!” si voltò a guardarlo sorridendogli e scoccandogli un bacio sulla guancia. Sorpreso dalla reazione della ragazza non poté far altro che ridere e abbracciarla posando il mento sulla sua testa.
“sai…ho sempre desiderato avere una sorellina più piccola, ma i miei non hanno mai voluto accontentarmi!” parlò sui capelli della bionda “beh…hai sempre detto che io e Giù siamo le tue sorelline, che ci terrai sempre d’occhio, che sei responsabile di quello che facciamo, che se qualcuno ci tratta male sarai sempre pronto a prenderlo a calci in culo, e che se noi ci comportiamo male e perdiamo la retta via ci prendi a calci in culo..” rise a quelle sue parole “….adesso ne hai due sorelline no? Non sei contento?” lo sentì irrigidirsi. “ho detto qualcosa che non va?” chiese guardandolo
“c-cosa?...oh no…” rise “…no stavo pensando…comunque si adesso ne ho due e sono felicissimo di rendervi la vita impossibile” alzò le sopracciglia con fare altezzoso. Crystal gli diede un pizzicotto sul braccio “ahi!” si allontanò da quella massaggiandosi il braccio “sei uno scorpione altro che sorellina coccolosa!” la guardò in modo torvo e scoppiarono a ridere entrambi.
 
Louis uscì in quel momento dalla doccia rilassante che si era concesso, adorava stare ore e ore sotto il getto dell’acqua bollente, soprattutto in inverno, tutto quel vapore ad avvolgerlo, come un abbraccio umido. Sentì il piccolo squillo del suo cellulare, segno che aveva appena ricevuto un messaggio, e non appena terminò di asciugarsi e vestirsi si fiondò nella sua camera a vedere di chi fosse.
Non poté non sorridere alla vista del mittente e aprì subito la bustina lampeggiante “Grazie di tutto, davvero! sul serio non so come ringraziarvi, siete stati stupendi e molto divertenti con le maschere, stavo per avere un colpo appena sono entrata :) ma poi fortunatamente vi ho visti coi vostri costumi e non ho potuto fare a meno di sorridere… grazie ancora davvero, siete delle persone magnifiche e ti giuro che è stata la serata più bella che avessi mai passato, è come se uno dei miei sogni fosse diventato realtà, anzi in un certo senso è così! Grazie, grazie, grazie e ancora grazie Louis, mi avete reso la ragazza più felice di questo mondo e spero non vi dimentichiate di me… :) un bacio… -G.”.
Ma quanto era tenera quella ragazza? Louis sembrava il tipo giocherellone, scherzoso, superficiale, come se fosse un bambinone di vent’anni, ma in realtà era il più romantico di tutti i ragazzi del gruppo. Sapeva scherzare al momento giusto ma sapeva anche farsi serio nel momento in cui si aveva bisogno veramente di comprensione e di serietà. Quante volte si era sentito dire dai ragazzi, soprattutto da Harry e Zayn, che era un pappamolle, che si scioglieva ad ogni minimo atteggiamento dolce di una ragazza. Lui se n’era sempre fregato, non aveva mai avuto problemi a sentire quello che gli dicevano, anche perché lui era così e nessuno avrebbe potuto cambiarlo, nemmeno un insulto del genere. Sapeva benissimo di essere un “pappamolle” come dicevano loro, o meglio un ragazzo con dei sentimenti, ma sapeva anche che dimostrava di esserlo solo con le persone a cui realmente teneva. Questo voleva significare che lui teneva a Giulia? Ancora non ne aveva la certezza, ma quella ragazza lo attirava e in un modo o nell’altro lui sentiva di dover provare tenerezza nei suoi confronti, il tempo lo avrebbe aiutato.
Rispose velocemente al messaggio “Chi si dimentica di te? È stata la situazione più assurda in cui potessi trovarmi e comunque anche se non ti fossi trovata in quella situazione e ci saremmo incontrati lo stesso non mi sarei mai dimenticato di te, come si fa a dimenticarsi di una pazza come te? :) ad ogni modo ci incontreremo, altrimenti perché mi sarei preso la briga di memorizzare il tuo numero? ;) un bacio :* -L.
Cliccò il tasto di chiamata e subito gli apparve la conferma dell’invio del messaggio.
 
Harry era sdraiato nella sua stanza con il cellulare all’orecchio intento a parlare con Ivonnè. Durante la festa erano rimasti tutto il tempo insieme, avevano ballato, chiacchierato, bevuto, insomma sembravano una coppietta felice. Insolito da parte del riccio, visto che alle feste precedenti si era sempre distinto cambiando ragazza ogni quarto d’ora, e questo i ragazzi lo avevano notato, saltò subito all’occhio la questione e Zayn aveva continuato da quella sera a rompergli le palle in tutti i momenti possibili facendolo mandare in bestia. Insomma, lui era Harry Styles, come poteva ricevere quegli “insulti”? lui era sempre stato il donnaiolo più conosciuto della sua scuola, aveva sempre fatto strage di cuori, aveva la nomina di stronzo, bastardo, egoista e sfruttatore nel sangue e il fatto che i ragazzi continuassero a prenderlo in giro solo perché continuava a mandare messaggi e parlare al telefono con Ivonnè lo faceva innervosire parecchio.
Cosa c’era di male a voler sentire più spesso una persona? Non doveva per forza andare a finire come pensavano i ragazzi. Con lei si sentiva bene, a suo agio, poteva essere se stesso senza nascondere le sue ansie e le sue paure, senza dover dar conto delle sue scelte, perché lei lo aveva accettato così com’era e  non si faceva problemi a dirgli se qualcosa non la riteneva giusta, non aveva peli sulla lingua e in un certo senso era quello che più l’attirava di lei.
“sei sempre il solito Styles!” la voce di Ivonnè proveniente dalla cornetta del telefono del riccio “ma che ti frega? Lo sai che scherzano… non prendertela!” provava a convincerlo a smetterla di pensare così tanto a quello che i ragazzi gli dicevano, ma lui non ne voleva sapere “ma che ne puoi sapere? Sono Harry Styles, non posso di certo passare per un pappamolle come Louis, ho una reputazione Ivo lo sai?” sbuffò pesantemente passandosi una mano tra i capelli.
“uno la reputazione te la costruisci da solo e due stiamo parlando dei ragazzi…non è mica una rivista che ti sta dicendo queste cose, secondo te a chi andrebbero a dirlo quegli idioti?” la rossa iniziò ad alterarsi “non c’entra le cose prima o poi si scoprono e non riusciremo a nascondere molto la cosa!” ribatté lui “ma nascondere cosa? Siamo solo amici Harry, ci conosciamo da appena tre giorni e già fai storie se ti beccano a parlare con me o quant’altro? Siamo messi bene!” la ragazza non riusciva a capire, erano dei semplici amici, perché pensava così tanto a quello che gli altri avrebbero potuto dire di lui su quella situazione? Se si diceva la verità non c’era d’aver paura, ma evidentemente Harry era troppo preso dalle sue convinzioni per capirlo.
“non capisci Iv…!” provò a rispondere ma lei non gli diede il tempo di farlo “no Styles sei tu che non capisci che devi fregartene di quello che ti dicono…sei troppo ossessionato da questo e non cogli bene quello che ti circonda…così non vivi bene lo vuoi capire? Fottitene..detto proprio terra terra!io te l’ho detto…e ora scusami ma non posso sopportare ancora per molto queste tue lagne, quindi vedi di farti una piccola analisi psicologica per vedere cos’è che ti rende così insicuro..io ti saluto..ciao!” e attaccò.
Il riccio restò leggermente sorpreso da quella reazione, anche se avrebbe potuto immaginare come sarebbe andata a finire dato il comportamento della ragazza. Era una tipa tosta e sicuramente non avrebbe fatto passare liscia la cosa, lo avrebbe tartassato ne era certo. Sbuffò per poi gettarsi di nuovo sul letto nascondendo la testa sotto i cuscini.

 
Il campanello suonò e nessuno sembrava intenzionato ad aprire, così Giulia si avviò verso l’ingresso e aprendo la porta notò che il postino le porgeva un pacchetto “è lei la signorina Giulia Evans?” le chiese quest’ultimo gentilmente “oh bene questo è un pacchetto per lei, deve mettere una firma qui” le indicò l’angolo in basso a destra in cui mettere la firma. Fatto ciò salutò il postino e si avviò nella sua camera chi le aveva mandato quel pacchetto? E cosa c’era al suo interno?
Aprì la confezione e strabuzzò gli occhi….



  
chi ha mandato quel pacchetto? e cosa c'è all'interno? scopritelo nel prossimo capitolo :D byee!! ;)


 

Se volete potete seguirmi su twitter :D bacii @xGiuLs_

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Capitolo 6
*** Derangement ***


Ma buon salve a tutte belle signorine :D, (http://www.google.it/url?source=imglanding&ct=img&q=http://image.blogfree.net/8/1/8/6/9/5/1344598573.gif&sa=X&ei=o4euULbAOKWq4AT-lIAI&ved=0CAoQ8wc4Hg&usg=AFQjCNGzs005LKP1HQr5xGdZFwgBncJUMg) okay forse non è tanto un bel saluto per voi D: ...... lo so è da tantissimo che non posto, ma ho i miei motivi e una mia amica che segue la storia lo sa...vero Claudia?? hanno appena messo Live while we're young a striscia la notizia :o ! okay bando alle ciance (si scrive così?...boh), coomunque! diciamo che questo è un capitolo molto importante anche se ce ne saranno altri mooolto più sconvolgenti di questo ma per ora non dirò nulla! Per farmi perdonare ho deciso di farlo più lungo degli altri (ho messo 45 min per rileggerlo e correggerlo ma ciò non vuol dire che non ci siano errori lol, si sa la vista gioca brutti scherzi) spero che vi piaccia e vi prego recensiteeeee...ho necessità di sapere cosa pensate della FF, altrimenti sono costretta a toglierla!! fino ad adesso è stata un pò pallosa lo so, ma tutto quello che è successo era necessario per il seguito della storia, ed è anche un pò colpa mia che sono lenta, anzi lentissima a pubblicare! sorry! okay adesso stoppo la mia logorrèa e vi lascio al capitolo! un baciooo :* 

 


CAPITOLO 5

Derangement

 
Prese il pacchetto e se lo rigirò nelle mani cercando di capire chi potesse averglielo spedito. Notò dalle numerose etichette presenti fuori dalla confezione che proveniva dall'Italia. Al solo pensiero dei brividi la percossero e si chiese chi avesse potuto mandargli, e soprattutto cosa, dall'Italia. Potevano essere stati i suoi amici, i suoi parenti, ma non vedeva il perché se ogni anno e più volte andava a trovarli, avrebbero potuto tranquillamente dargli quello che le avevano mandato quando si sarebbe recata lì a fargli visita. Si sedette sulla poltrona rigirandosi ancora tra le mani quella maledetta scatolina quadrata. Poi finalmente si decise e iniziò a scartarla. Aprendola notò che era la confezione di un gioiello anche se non si capiva di cosa si trattasse. aprì la confezione nella quale era stato riposto un bigliettino
Te la sei fatta sotto eh?? Lol no, seriamente! Non potevo aspettare che tu scendessi, dovevo fartela avere per forza. Ricordi quando alle medie dicevamo sempre che l’avremmo fatta? E che prima c’abbiamo sempre provato con un anello per vedere come andava a finire? E che puntualmente ogni volta io lo rompevo o lo perdevo? –rise ricordando le numerose volte in cui la sua amica, in estremo imbarazzo le ripeteva di aver perso o rotto l’anello che avevano acquistato insieme come segno della loro amicizia, e lei puntualmente non faceva altro che ridere perché la cosa era alquanto buffa. Mic perdeva sempre tutto mentre lei riusciva a conservare le cose per tanto tempo e infatti  in quel momento non poté che volgere lo sguardo verso l’anello che portava ancora al pollice come una reliquia sacra, guai a toccarlo, non l’avrebbe mai tolto, a costo si sarebbe fatta staccare il dito. Con questi pensieri ritornò a leggere il biglietto – bene! Questa volta ho preso l’iniziativa e non so come farò, ma impiegherò tutte le mie forze per non perderla e l’ho scelta resistente apposta, magari la incollerò anche con l’attack se sarà necessario! Spero che almeno arrivi puntuale, ho precisato all’impiegata alla posta di fare tutto il possibile e lei mi ha detto che non poteva fare niente ma che sicuramente sarebbe arrivato il 16 Novembre… in ogni caso quel giorno chiamerò per controllare e non ti dirò niente finchè non l’avrai ricevuto! Lol… adesso ho perso la fantasia e non so più che scrivere, quindi non farò altro che augurarti ancora un felicissimo compleanno e sperare che ci rivedremo presto! Ti voglio bene amica mia  -Mic ♥”
Un momento prima aveva pensato chissà cosa, si era fatta tutti quegli stupidi filmini mentali, inutili per altro, restando del tutto allibita del gesto della sua migliore amica. In quel momento una fitta al cuore la colpì, facendo nascere in lei un terribile senso di colpa per averla “lasciata” lì. Certo non era sola, c’erano comunque altri suoi amici a farle compagnia ma la cosa era molto diversa e Giulia sperava davvero di non averla ferita. Mic aveva sempre detto di stare dalla sua parte e di comprenderla, di fare quello che secondo lei era giusto fare che lei l’avrebbe sempre sostenuta e mai abbandonata e soprattutto che l’avrebbe aspettata.
Prese immediatamente il telefono, compose il numero della sua amica e attese una sua risposta che arrivò poco dopo “immagino di sapere il perché di questa chiamata ma non importa…lo sai che ore sono almeno? Stavo dormendo, hai interrotto il mio sonnellino pomeridiano e sai cosa succede quando qualcuno interrompe il mio sonnellino pomeridiano? Di solito riceve qualche scarpa in testa, ma dato che tu non sei qui col corpo ma solo con le orecchie non posso far altro che strillare al telefono affichè tu capisca quanto sia stato tragico per me ricevere questa chiamata in questo momento..” ed ecco che Mic stava dando sfogo a tutta la sua logorrèa (non logorroicità come pensavo,  che non esiste, ho cercato sul dizionario *sisentefaiga* lol). La mora non potè che ridere di quel suo solito atteggiamento, sapeva bene che Mic era così facilmente irritabile, era abituata alla sua persona, d'altronde si conoscevano da una vita.
“….e non ridere sono seria, potrei continuare a strillare fino alla fine dei tuoi giorni che a causa mia potrebbero rivelarsi molto inferiori rispetto a quelli che ti saresti aspettata…” non voleva saperne di smettere così la mora la interruppe urlando:
“e basta!!... ho capito che il tuo sonnellino è stato interrotto però non puoi pronunciare così tante parole tutte insieme…potrebbe venirti un blocco lo sai? Potrebbero attorcigliarsi  le corde vocali e non riusciresti più a parlare a vita!! Pensa quanto sarebbe brutto non potermi più strillare al telefono!” commentò sarcasticamente ridendo ancora
“non mi incanti cara… se fosse davvero come dici tu  a quest’ora i cantanti rap avrebbero tutti le corde vocali inguaiate e sarebbero caduti in basso alle classifiche…. E poi così di solito si allenano altro che inguaiano”.
La mora era completamente piegata in due dalle risate mentre la bionda dall’altra parte del telefono non faceva che infuriarsi ancora di più.
“insomma questa telefonata da innocua che doveva essere è diventata una terribile discussione sulle corde vocali inguaiate!”
“tutta colpa tua e del tuo vizio di interrompere i sonnellini degli altri!”
“ma che potevo sapere che te alle cinque e mezza del pomeriggio stai ancora facendo il tuo sonnellino come i vecchietti di ottant’anni!” riprese a ridere ma si fermò non appena notò che l’altra stava ricominciando a parlare a macchinetta “..dai basta ti ho chiamato per ringraziarti del regalo…è arrivato circa mezz’ora fa e veramente stavo per avere un infarto!”
Mic sembrava essersi calmata “oh! Credevo che quella della posta mi avesse presa in giro… anche se c’è stato un giorno di ritardo!”
“vabbè come sei precisa..cosa centrano le poste italiane poi? Ma vabbè…quello che volevo dirti principalmente è di non perdere anche la collana
 come con gli anelli!” iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli
“tranquilla baby! Sono matura adesso..non sono più la bimbetta di un tempo!” era veramente convinta delle sue parole
“certo perché da due anni fa ad adesso cosa cambia?”
“cambia molto: intanto ho diciotto anni, cosa che due anni fa non avevo e poi sono maturata mentalmente!”
“certo certo!” la mora rise e scosse la testa.
Continuarono a chiacchierare ancora per un po’ fino a quando Mic non disse di avere un appuntamento e che quindi avrebbe dovuto prepararsi.
 
 
Passarono quattro settimane da quel giorno e i ragazzi  continuavano  a lavorare continuamente nella sala prove e spesso Giulia si recava da loro portandogli merende e quant’altro, gradite notevolmente, soprattutto da Niall che rubava la merenda ad almeno due degli altri ragazzi per placare la sua insaziabile fame, o almeno parte di essa. Se il pozzo senza fondo si sarebbe confrontato con il biondo sicuramente si sarebbe spaventato e avrebbe perso la sua autostima, perché c’è da dirlo, Niall era un vero e proprio buco nero, di quelli che risucchiano qualsiasi cosa capiti nel raggio di pochi kilometri di distanza. Lui è la mora erano diventati ottimi amici, anche con Liam ed Harry nonostante inizialmente il riccio mostrasse un non gradimento verso di lei. Al contrario le cose cambiarono con Zayn, il quale era costantemente fissato con tutto ciò che potesse specchiare. Ma questo cosa centra direte voi? Ebbene centra eccome, perché la sua vanità era in costante aumento e non se ne curava minimamente di nasconderla. Questo ovviamente non era apprezzato da Giulia, perché riteneva che la fama gli stesse dando alla testa e non poco e che questo lo avrebbe portato a nulla di buono, se non direttamente a sfigurare la sua immagine. Si scambiavano frecciatine costantemente e molte volte gli altri erano costretti a dividerli per terminare i loro battibecchi, dato che ognuno voleva porre l’ultima parola, ma quello avrebbe segnato l’inizio di un interminabile lite e ovviamente non era il caso stare a guardare senza far niente, qualcuno avrebbe potuto restarci secco.
Louis aveva uno strano comportamento, da un po’ di tempo era diventato più dolce, non che prima non lo fosse, ma sembrava aver aumentato il concentrato di dolcezza nella sua persona. Se la ragazza era triste lui era lì vicino a confortarla qualunque cosa si trattasse, se aveva bisogno di aiuto per qualsiasi cosa lui c’era, se doveva fare shopping l’accompagnava ovunque, anche in capo al mondo e se lei azzardava a dire qualcosa di negativo su se stessa lui era lì a farle la ramanzina sull’autostima ecc…. Ormai quel ragazzo era onnipresente nella sua vita e lei non poteva che esserne felice. Era strano ancora ripensare al rapporto che aveva instaurato con quei ragazzi. Erano pur sempre i suoi idoli e nonostante fosse passato esattamente un mese da quando li aveva conosciuti ancora non riusciva a credere di essere così fortunata. Infine con Liam era come avere costantemente a che fare con un padre, sempre così protettivo e costantemente dolce e allegro. Era capitato molte volte di essere fotografata dai paparazzi e criticata dalle fan per la sua amicizia con i ragazzi, anche se a volte veniva definita una groupie e la cosa non aveva fatto altro che innervosirla, tanto che molte volte avrebbe voluto essere più distaccata dai ragazzi. Ma loro non ne volevano sapere, si erano affezionati a lei in un modo o nell’altro e questo non poteva che essere positivo per la ragazza, l’avevano sempre difesa dalle numerose critiche e pian piano non badavano più di tanto alle notizie false che circondavano sui vari social network, perché si sa che per apparire qualsiasi cosa va bene anche a costo della propria dignità.
In quel momento la ragazza fece il suo ingresso nello studio reggendo quello che come al solito aveva portato ai ragazzi
“ragazzi è arrivata la vostra salvezza!” alzò le buste che aveva in mano.
Improvvisamente qualcuno le si fiondò addosso, ma non riuscì subito a capire bene chi fosse data la sua rapidità. Quando poi sentì la sua voce capì esattamente di chi si trattava.
“è da tutta la mattina che ti aspetto…cos’hai portato di buono?” Niall iniziò a frugare nelle buste dopo aver sciolto l’abbraccio prendendo tutto quello che riusciva con le mani
“ma non è giusto però…si è fregato di nuovo la mia merenda!” sbuffò Harry raggiungendoli e seguito anche dagli altri
“tranquillo Curly ho pensato anche a te!” la mora allungò un pacco di Haribo verso il riccio il quale si rianimò subito appena le vide. Erano le sue caramelle preferite, guai a toccargliele, piuttosto si sarebbe rasato e avrebbe usato i suoi capelli come merce di scambio. 
“Ma quanto ti adoro?” chiese dopo aver abboccato una caramella e stampò un bacio sulla guancia della ragazza.
“e a noi niente?” Chiese Liam facendo il muso e incrociando le braccia al petto, sembrava un bimbo di quattro anni in quel momento
“come niente…prego” porse loro un’altra busta con delle merendine.
“ciao cucciola!” Louis si avvicinò stampandole un bacio
“ciao Lou!” sorrise timidamente, poi lui continuò “come stai?va tutto bene?” chiese un po’ preoccupato
“mai stata meglio, direi che è da un po’ che va tutto molto più che bene!” sorrisero entrambi incrociandosi negli occhi.
Il pomeriggio passò così fra merendine, risate e le prove dei ragazzi.
Alla fine, dopo qualche ora, quasi tutti andarono a casa, tranne Giulia, Harry e Niall. La ragazza infatti aveva chiesto loro di fare qualche passo poichè doveva parlargli di una cosa.
"allora cosa c'è di tanto importante?" chiese il biondo una volta usciti dallo studio,
"beh, lunedì è il compleanno di Louis, ve ne siete dimenticati?" rispose la ragazza e infatti entrambi assunsero un espressione che le fece capire di aver centrato in pieno i loro pensieri, infatti pochi secondi dopo... "oh cazzo hai ragione! Come ho fatto a dimenticarmene?" Harry assunse un espressione affranta. "oh porca merenda hai ragione, anche a me è completamente sfuggito, menomale che ce l'hai ricordato Giu." in quel momento la ragazza scoppiò a ridere "menomale si altrimenti avreste fatto di sicuro una figura di cacca per non dire altro!" continuò a ridere.
"comunque bando alle ciance io avevo pensato di fargli una sorpresa, ma ho bisogno del vostro aiuto...ci state?" chiese spostando lo sguardo da uno all'altro per cercare una risposta, infatti subito i due ragazzi annuirono contemporaneamente. "Bene e cosa hai intenzione di fare?" Chiese Niall interessato.
"Ancora non lo so" rispose la mora sinceramente "...ma voglio fare qualcosa di speciale..." Continuó poi.
"Potremmo fare una normale festa tra amici approfittando del fatto che a mezzanotte sarà Natale e magari potremmo far venire qui a Londra le sue sorelle...sai lui é molto legato a loro e nonostante non siano cosí lontane é da un bel pezzo che non le vede!" Harry aveva davvero fatto una buona proposta ma forse mancava qualcosa.
"E se organizzassimo una festa in cui si facciano giochi con l'alcool?" Esclamó entusiasta Giu
"Che tipo di giochi??" Chiesero entrambi i ragazzi in coro
"Oh vedrete!" La sua aria maliziosa non fece altro che aumentare la curiosità dei ragazzi ma non riveló la sua idea, fece solo in modo che pensassero a tutta l'organizzazione della serata.
 
La tanto attesa serata non tardó molto ad arrivare. Strano come quando si hanno un sacco di cose da preparare il tempo sembri non bastare mai, anche se Niall ed Harry erano stati molto d'aiuto in quella settimana.
Louis sembrava aver abboccato al fatto della cena tra amici o piú che altro al dopo cena. Era convinto davvero che i suoi amici gli avessero organizzato un party con delle spogliarelliste brasiliane in piena regola. Era molto facile prendersi gioco di lui, o almeno lo sembrava, voleva fare sempre il bambino che si sorprende per ogni cosa, a cui tutto sembra fantastico. Chissà perchè si comportava in quel modo buffo, eppure era il più grande di tutti gli altri quattro ragazzi della band, o almeno giuridicamente, non che mentalmente non lo fosse ma non lo dava molto a vedere. Era un mese ormai che Giulia si ripeteva quelle domande e voleva al più presto delle risposte che forse proprio quella sera sarebbero arrivate, o forse no.
Quella mattina erano le sei e la ragazza aveva deciso di fare una sorpresa al suo amico, perció aveva deciso di alzarsi presto e andare a prendere la colazione che successivamente avrebbe portato a Louis, insieme a un mazzo di fiori. Certo l'idea dei fiori sarebbe potuta sembrare un pó strana, ma d'altronde Giulia non lo era?
Dopo numerosi giri per i vari negozi finalmente si trovava di fronte alla porta di casa del suo amico. Si era fatta dare una copia delle chiavi da Harry cosicché sarebbe potuta entrare a fare la sua sorpresa, sperando ovviamente che il ragazzo non fosse già sveglio, cosa difficile sapendo le abitudini di Louis. Non era certo il tipo che si alzava presto la mattina, la pop star aveva delle abitudini molto differenti e nonostante gli impegni il sonno non glielo avrebbe tolto nessuno. Una volta i ragazzi le avevano raccontato che durante il loro primo tour era stato capace di addormentarsi seduto sul cassettone della batteria. Inizialmente non crebbe molto a ció ma poi capí che in realtà avevano ragione e le prove alle quali avevano assistito in quei giorni ne erano state la conferma: un giorno era stato capace di addormentarsi sul microfono della sala di registrazione.
Ma ritornando alla realtà...inserí le chiavi nella fessura e dopo aver fatto scattare la serratura si avvió all'interno attenta a non far rumore. I ragazzi erano stati chiari, avrebbe potuto fare qualsiasi sorpresa a patto che loro avrebbero potuto continuare a dormire tranquillamente. Veramente amorevoli, non c’era che dire.  Salí le scale e percorse il corridoio giungendo finalmente alla stanza dell'interessato. Entró richiudendo la porta subito dopo, si sedette su di un lato del letto osservando il volto del ragazzo che dormiva bellamente. Non poté fare a meno di sorridere nel notare l'espressione da bambino dipinta sul volto. Passò una mano tra i suoi capelli e posò un leggero bacio sulla guancia destra che lo fece muovere.
"Che ore sono??No Harry ancora cinque minuti!" Borbottó ancora ad occhi chiusi, Giulia rise e il ragazzo aprí l'occhio destro per spiare chi fosse.
"Buongiorno bel giovincello!" Scompiglió ancora una volta i suoi capelli e si alzó per prendere quello che aveva acquistato precedentemente.
"Cosa ci fai qui?é prestissimo" Il moro si mise a sedere fissando i movimenti della ragazza la quale dopo poco ritornó a sedersi sul letto insieme a lui.
"Beh, ho pensato di fare una sorpresa ad un ragazzo il giorno del suo compleanno ovviamente!...auguriiiiiii!" Si lanció al collo di Louis subito dopo aver pronunciato quelle parole scoccando infine un sonoro bacio sulla guancia.
Al che il ragazzo tacque e la cosa sembrò alquanto strana, in effetti avrebbe dovuto dire qualcosa quindi le alternative sarebbero potute essere due: o era rimasto scioccato dalla cosa o non aveva ancora connesso il suo cervello. Ció che pronunció poco dopo non se lo sarebbe mai e poi mai aspettato. "Ma che problema hai?!" Lo sguardo sconvolto di Louis seguito dal tonfo rumore del suo corpo che ricadde sul letto portandosi il cuscino in faccia. Giulia rimase scioccata da quella reazione, non avrebbe mai immaginato un comportamento del genere, non da parte di Louis. Infatti poco dopo - lei ancora a bocca spalancata - il moro si rialzò e la stritoló in uno dei suoi abbracci che spesso le riservava.
"Bella patatona mia, ma cosa ti é saltato in mente?? Non avrei mai immaginato che saresti venuta a farmi visita questa mattina, sono molto contento davvero!" Si staccó e le sorrise guardandola finalmente.
"Beh allora lo vuoi o no questo cornetto caldo? Altrimenti si fredda! Ti ho preso anche del cappuccino, delle brioches, un succo, dei biscotti e i fiori" pose tutto nelle mani del ragazzo
"Ma c'é tanta roba da sfamare un esercito, come faccio secondo te a mangiare tutte queste cose? è impossibile!prendine un po’ anche te!" Rise addentando il suó cornetto e porgendo alcune di quelle cose alla ragazza.
Passarono cosí l'inizio della giornata: dopo aver fatto colazione Louis aveva invitato la ragazza ad accomodarsi accanto a lui sotto le calde coperte, inizialmente Giulia fu un pó titubante, ma non ci volle molto che il faccino di Louis la convinse; si addormentarono poco dopo fino a quando i ragazzi entrarono nella stanza canticchiando un tanti auguri stonato appositamente.
La giornata passó allegramente e presto giunse la sera. I ragazzi si erano dileguati insieme al festeggiato di modo che Giulia e Ivonné avrebbero potuto organizzare la serata al meglio. Avevano chiamato anche altre amiche piú strette dei ragazzi, come Danielle ed Eleanor, amiche sin dall'infanzia. Insieme a loro quella sera si sarebbero aggiunte altre persone anche se non troppe.
 
Le luci della loro abitazione erano del tutto spente e a passo svelto i ragazzi stavano rientrando dopo aver trascorso tutto il pomeriggio fuori insieme al festeggiato. Non ne potevano più di quel freddo, ma non potevano fare altrimenti. Era stato Harry a inviare il messaggio alle ragazze per farle sapere del loro arrivo cosicché avrebbero avuto il tempo di nascondersi per bene e attendere che il festeggiato varcasse la soglia per primo. E cosí fu. Liam diede le chiavi al moro incitandolo ad aprire. Louis le prese le infiló nella toppa facendo scattare la serratura. Percorse il corridoio che portava nel soggiorno e quando accese la luce miliardi di coriandoli, stelle filanti e palloncino lo travolsero lasciandolo a bocca aperta. Seguì subito un applauso e la canzone tipica dei compleanni. Giulia gli si gettó addosso subito stritolandolo quasi, scoccó un rumoroso bacio sulla sua guancia e sussurró al suo orecchio un buon compleanno a voce bassa come se fosse un qualcosa che solo loro due avrebbero potuto ascoltare.
"Grazie tesoro!" Fu ció che uscí dalle labbra di Louis dopo essersi liberato dal suo abbraccio e guardandola negli occhi. Tutti gli altri gli furono addosso poco dopo come se stessero per soffocarlo e la mora non potè che ridere della buffa scena che le si era appena presentata davanti. Si avvió poi nell'altra stanza.
"Ed ora...che la festa abbia inizio!" Urló facendo partire il mixer, sistemato apposta per poter mettere musica. Era stato Zayn a proporlo e lei aveva accettato l'idea come buona.
Iniziarono a scatenarsi ballando varie canzoni abbastanza movimentate. Louis si complimentò con le ragazze per l'ottima organizzazione della festa. Da un lato della stanza c'era un tavolo sul quale erano state disposte tutte le bottiglie di alcolici ma anche bibite normali, vari bicchieri di tutte le misure. Dal lato opposto invece c'era un tavolo abbastanza grande sul quale vi era il cibo: pizze, crocchette, tramezzini e tante altre cose buone. Al centro invece una marea di cuscini sui quali avrebbero potuto sedersi, ma questi occupavano solo una parte del centro perché nell'altra si stavano scatenando al massimo. Si trovarono ben presto tutti belli stravaccati in cerchio tra i cuscini a giocare al gioco della bottiglia, ma come aveva promesso Giulia non sarebbe stato il solito gioco della bottiglia. Era come se gli alcolici avessero iniziato a volare e si fossero spostati dal tavolo a terra. Adesso giacevano al centro tra i ragazzi pronte ad essere bevuti. Ma ancora non sapevano il perché di tutto quello. Giulia li aveva fatti sedere e aveva condotto tutto al centro. "Allora vuoi dirci o no in che consiste questo gioco rinnovato?" Chiese Harry spazientito. Era da una settimana che era in fermento, non vedeva l'ora di sapere che tipo di giochi avrebbero fatto dato che la mora non aveva rivelato nulla.
"Un attimo ho quasi finito!" Posizionò gli ultimi bicchieri e si sedette insieme agli altri.
"Benissimo! Direi che possiamo iniziare!" Annunciò felice a tutti "era pure ora!" Borbottò Harry con fare scocciato.
"Allora il gioco consiste essenzialmente in questo: innanzitutto si fa ruotare normalmente la bottiglia. Quindi é come se fosse il normale gioco della bottiglia, ma il bello sta dopo che la bottiglia compie il giro..." Rivolse uno sguardo malizioso a tutti e continuó. "...non si dará un bacio come si fa solitamente, ma si potrà scegliere tra un obbligo o una verità!! Ad ogni obbligo o verità si dovrà bere una di queste bevande!" Soddisfatta della sua spiegazione e della reazione degli altri, che sembravano aver preso bene quel nuovo gioco, prese una bottiglia di coca colla vuota, la quale sarebbe stata LA bottiglia per quella sera. "Chi vuole cominciare?" .
 
"Beh...questa è una cosa che non ho mai detto a nessuno... Una volta, quando avevo quattro o cinque anni, ero in cucina e mia madre mi aveva chiesto di prendere qualcosa dal ripostiglio. Dato che mio padre aveva e ha ancora l'abitudine di lasciare i suoi pacchetti di sigarette ovunque, uno giaceva beato e tranquillo sul ripiano della cucina, cosí da ingenua bambina mi sono avvicinata e ho prelevato una sigaretta dal pacchetto. Guardandomi intorno e dopo aver assicurato che non ci fosse nessuno, ho provato ad aspirare senza accenderla e proprio in quel momento mia madre stava per entrare nella cucina, ho fatto in tempo in tempo a toglierla dalla bocca e posarla sul tavolo che mia madre ha spalancato la porta della cucina trovandomi lí e chiedendomi cosa stessi facendo, ma ovviamente ho mentito!". Il gioco continuava da un bel pó e Ivonné aveva scelto di dire la veritá riguardo a qualcosa, ovviamente chi aveva girato la bottiglia era stato Liam, che gli aveva semplicemente chiesto quale fosse stata la cosa più imbarazzante per lei fatta da piccola. Ovviamente dovette bere il bicchiere di alcool perché le regole del gioco così prevedevano. Non era il primo giro quindi non erano del tutto lucidi. Avrebbero sicuramente sparato o fatto cazzate a ruota e il giorno dopo non avrebbero ricordato nulla se non il fatto di aver bevuto dovuto al mal di testa.
Zayn giró nuovamente la bottiglia, la quale fermó la sua rotazione proprio di fronte a Louis. Quest'ultimo contento della scelta della bottiglia si alzó di scatto portando le braccia in alto “sono pronto a qualsiasi obbligo!! Avanti spara!” . Gli altri scoppiarono a ridere osservando il ragazzo e Zayn alzò un sopracciglio pensando che probabilmente Louis non era pronto a quello che aveva in mente per lui.
“Dai un bacio ad Harry!” se ne uscì il moro, “oh..ma che problema c’è?” Louis si avvicinò al riccio, prese il suo viso tra le mani e lo baciò quasi stritolando la sua guancia.
“Ma io non intendevo sulla guancia….hai detto di essere pronto a qualsiasi obbligo no? bene… dai un bacio ad Harry sulle labbra!Sono sicuro che non ne avresti il coraggio!” continuò Zayn divertito, tutti gli altri in silenzio fissavano la scena e di sottofondo ancora si sentiva la musica, messa all’inizio della serata.  Il moro deglutì visibilmente, ma non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da Zayn, il suo orgoglio prevaleva su tutto. Si avvicinò al riccio, riprese nuovamente il suo volto e fece aderire le sue labbra su quelle del ragazzo di fronte che restò talmente shockato da non muovere nemmeno un muscolo o chiudere un occhio. Non solo Harry reagì in quel modo, anche tutti gli altri, non si sarebbero mai aspettati una cosa del genere. Zayn che non lo credeva possibile poi scattò una foto con il suo cellulare.
“allora? Cos’è che avevi detto Zayn?” stavolta fu il turno di Louis di divertirsi delle reazioni del moro
“wow…hai dimostrato di avere le cosiddette Tomlinson!bravo sono fiero di te!” Zayn battè le mani e poi continuò “…adesso però bevi quel bicchierino e fai girare questa bottiglia!”
 
La serata continuò ancora per molto tempo, era quasi l’alba quando avevano deciso di smettere di giocare, perché molti volevano vendicarsi di ciò che avevano subito con gli obblighi o le domande di qualcuno e tutti alla fine erano ubriachi , non riuscivano nemmeno a capire dove si trovassero.
Ad un certo punto se ne uscì Zayn barcollante e proveniente dalla cucina “ho appena pubblicato le foto della festa su Twitter ragazzi… le fan stanno impazzendo, ma come sono carine!” un sorriso ebete stampato in faccia, poi si diresse verso il divano, si distese su di esso e si addormentò di colpo. Gli altri, che nemmeno avevano fatto caso alle sue parole decisero che sarebbe stato meglio restare lì, perché nelle condizioni in cui erano avrebbero potuto non tornare sani a casa. Niall, Louis, Harry e Liam si diressero in due stanze della casa, mentre gli altri si sistemarono in quelle degli ospiti pronti a riposare.
Il risveglio del giorno successivo non fu dei migliori, la prima cosa che avvertirono quasi sicuramente tutti fu un atroce mal di testa, ma una persona in particolare rischiò un infarto per colpa di qualcuno.
Louis si precipitò dalle scale scendendo al piano inferiore, arrivò vicino al divano prendendo Zayn per le spalle e scuotendolo fortemente urlando “Ma che cazzo hai fatto?? Ma sei coglione??”. Il moro preso alla sprovvista e svegliato di colpo nel sonno aprì gli occhi di scatto guardando Louis impaurito e balbettando “c..ch..che cos’è successo?” domandò poi.
“a non lo so…spiegamelo tu adesso! Giuro che ti ammazzo!” Louis portò lo schermo del suo Iphone sotto gli occhi del moro il quale non potè non riconoscere la foto scattata la sera prima, ma quello che lo colpì maggiormente fu il titolo di quell’articolo Louis Tomlinson ed Harry Styles, finalmente la coppia si rivela?









voglio quella bananona che ha Harry *°* ( e non pensate male lol)
Ma che musica maestrooo!  
La faccia di Zayn dice tutto ahahahahahha

Adoro questo balletto :D


eeee sorpresaaaa... ahahahah




                                                                     OPPA GANGNAM STYLE! lol




siete arrivate fin qui? benissimoo! ora a noi....cosa succederà secondo voi? Louis ammazzerà Zayn per le foto? Harry ammazzerà Louis per il bacio? non faranno proprio niente? mettete nelle seguite la storia e lo scoprirete nel prossimo capitolo ;) 


SPOILER: "Amore non devi fare niente, di cosa ti preoccupi se stai con me?" prese il suo viso e lo baciò delicatamente.....

chi pronuncerà questa frase??? :D 

P.S. Ho Take Me Home ed è bellissimooo *O* non so voi ma alcune canzoni me gustano tanto! bene....



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Capitolo 7
*** Unexpectedly unexpected ***


Ed eccomi qui con un nuovo, pazzo capitolo se così si può dire!(Avete visto il video di Kiss You? *°* aww...son troppo cariniii!) Stavolta non mi dilungherò molto, anche perchè è tardi e sto morendo di sonno, infatti ho postato perchè l'avevo promesso ad una persona! Si hai capito bene proprio te e.e lol! e niente spero che vi piaccia e mi raccomando fatemelo sapere :) un bacio :* 





CAPITOLO 6

Unexpectedly unexpected



 

 

La settimana che seguí non fu delle migliori, anzi, fu la più intensa rispetto a tutte quelle vissute precendentemente dai ragazzi. Dopo aver scoperto la foto e quell'articolo Louis era in procinto di ammazzare del tutto Zayn, nonostante quest'ultimo cercasse di farlo ragionare, ma Louis non avesse sentito obiezioni. Si era precipitato sul moro e continuava a scuoterlo violentemente ripetendogli che di lì a poco lo avrebbe fatto fuori. Fortunatamente peró gli altri ragazzi sentendo le urla si precipitarono nel salotto bloccando le braccia di Louis e allontanandolo dal moro. L'avevano fatto sedere sulla poltrona e fatto ragionare dopo aver bloccato il suo secondo tentativo di lanciarsi su Zayn non appena questi gli avevano lasciato le braccia. Louis non era un tipo violento, ma nel caso in cui si presentavano motivi validi per accenderlo di rabbia allora lo sarebbe diventato, come in quel caso. Anche Harry era stizzito dalla cosa, ma preferiva risolvere le questioni a parole, per cui si era limitato ad urlare contro Zayn. Il moro ovviamente era sconvolto da tutta quella situazione, non riusciva a capire come avesse potuto fare una cosa del genere, ma probabilmente tutto era dovuto all'alcool bevuto la sera prima. Se fosse stato lucido di sicuro non avrebbe pubblicato quelle foto anche se era chiaro che si stesse giocando alla bottiglia, così com'era chiaro che ai giornalisti una foto del genere avrebbe sempre fatto piacere. A loro bastava un piccolo errore catturato nell'obiettivo di una macchinetta fotografica. Di sicuro loro ci avrebbero guadagnato qualcosa sempre,    mentre chi era il protagonista di quella foto avrebbe potuto anche finire per sempre la sua carriera, arrivare al fondo e poi precipitare sempre più in basso dalle parole della gente nei suoi riguardi. Non era intenzione di Zayn combinare quel gran casino, ma ormai era chiaramente inutile piangere sul latte versato. Giulia dal canto suo si sentiva tremendamente in colpa. Era stata lei a decidere della festa. Era stata lei a scegliere i giochi con l'alcool. Era stata lei a non saperne valutare le possibili conseguenze e solo ora che era scoppiato il putiferio se ne rendeva veramente conto. Nei giorni a venire la vita di tutti i ragazzi era stata scombussolata, non solo quella dei cinque cantanti, ma anche di tutti quelli che come loro erano comparsi nelle foto. Erano stati invitati a numerose interviste e a tutte quante avevano smentito quello che era stato scritto in quel maledetto articolo, ovvero che fossero una coppia pronta a rivelarsi. Avevano spiegato chiaramente che quelle erano le solite cazzate che si fanno da adolescenti, ma i giornalisti non erano per niente credenti a ció, continuavano ad aggiungere bugie su quelle già inventate. Quel giorno, precisamente il trentuno Dicembre, l'ennesima chiamata da una rivista musicale fece del tutto sclerare Louis.
 "Ma possibile che ancora non l'hanno capito che tra me ed Harry non c'é niente? Cosa devo fare per far si che mi credano? Non possono rompermi continuamente porca carota!" Disse sbuffando alla mora che aveva di fronte. "Louis ascolta, sei uno dei cantanti più in voga del momento, é normale che le riviste e i giornalisti cerchino sempre dei contatti con voi ragazzi per qualsiasi cosa anche la piú stupida...so che puó essere stressante, però devi farci l'abitudine e non farti trasportare da queste cose, finiresti solamente per rovinare la tua vita!" Giulia poggió una mano sulla sua spalla.
"Ma io non dico che non devono fare niente, almeno cercare di togliere queste stupide informazioni che circolano da più di una settimana, e giá sono stufo, non mi era mai capitata una situazione del genere!" Continuó poi lui difendendo la propria posizione
"E proprio perché non ti é mai successo prima d'ora che ti senti così, c'è sempre la prima volta a tutto e bisogna affrontarla al meglio, non devi pensare a cosa dicono gli altri!"
"L'unica cosa a cui penso é alla faccia di quella testa di pene col ciuffo che si trova nell'altra stanza e alla quale strapperei volentieri le palle!" Pronunciò alzandosi e camminando a passo svelto in direzione della porta. "No Lou aspetta!"  Fortunatamente la mora riuscí a raggiungerlo prima che l'aprisse bloccando il suo braccio destro "...non ha senso picchiare Zayn, é vero ha sbagliato ma non cambierà niente anche se lo riempirai di botte, ormai l'errore é stato fatto puó capitare a tutti di sbagliare! Tu non sbagli mai Louis?" Finí con quella domanda alla quale non ricevette subito una risposta, perché il ragazzo abbassó il capo rivolgendo la sua attenzione alle proprie scarpe. Rialzó poco dopo lo sguardo, puntando i suoi occhi lucidi in quelli della ragazza. Tiró su col naso e una piccola lacrima, che se non fosse stato per la vicinanza della ragazza non avrebbe notato nessuno,  solcó il suo volto.
"Avevo un amico quando andavo al liceo! Era gay!....." Sospiró prima di continuare, Giulia intanto posó una mano sulla guancia del moro rimuovendo col pollice la lacrima di prima, "...eravamo molto legati e io ero l'unico a differenza di molti ad accettarlo per com'era! A volte anche io ricevevo delle critiche e degli insulti perché ero suo amico ma a me non importava, era mio amico e lo avrei difeso ad ogni costo, anche se ció mi avrebbe portato in gravi situazioni. un giorno peró eravamo stati in giro per negozi e dato che la mia casa era sulla strada del ritorno io sono rientrato a casa e lui sarebbe dovuto tornare da solo...poco dopo ricevetti una chiamata... " Si fermò, fece un altro sospiro e poi riprese "...era da parte dell'ospedale....Jack era stato trovato per strada sanguinante, lo avevano picchiato!!" Posò il suo sguardo mortificato sulla ragazza poi fissò un punto indefinito in fondo alla stanza e continuò "...e io non ero lì a difenderlo!! Ci avevano seguito per tutto il tempo aspettando il momento in cui sarebbe rimasto solo! Ti rendi conto?? Devi essere proprio malato per fare certe cose... Le persone stanno male, si preoccupano cosí tanto dei problemi degli altri ma non si pongono domande su loro stessi e non capisco il perché!! Vai contro il modo di pensare o di vivere di una persona?! Okay diglielo o tienitelo per te come preferisci, ma non picchiarla o prenderla per il culo!!è questo che odio della gente, e ora trovarmi in una situazione del genere per qualcosa che non é nemmeno vera mi da sui nervi!" Terminó portando le mani sul viso poggiandosi sulle ginocchia. La ragazza, che fino a quel momento era stata in silenzio ad ascoltarlo, si avvicinó e lo avvolse in un abbraccio. Non era la tipa che si dava agli scambi affettuosi, non era la tipa da attribuire nomignoli troppo affettuosi nemmeno ai suoi amici più stretti, solitamente. In quel momento però sentiva una spinta dal profondo del suo cuore che le diceva di farlo e che Louis ne sarebbe stato grato. Forse anche il fatto che si trattasse proprio di lui giovava sui suoi comportamenti, magari chissà un giorno avrebbe anche cambiato queste scoccianti abitudini, come le definiva lei. Non adorava essere cosí, per niente, a suo parere la faceva sembrare un asociale e da un pó di tempo a questa parte stava cercando di reprimere quel suo lato estremamente odioso. In quel momento il moro allargò le braccia precedentemente poggiate sui gomiti e le portò dietro alla schiena della ragazza stringendola ancora di più e iniziando a singhiozzare. Non aveva mai visto Louis in quello stato da quando lo aveva conosciuto. Le sembrava un cucciolo indifeso e non sapeva cos'altro avrebbe potuto dirgli per calmarlo, evidentemente lui faceva molto peso al giudizio della gente in particolari casi come quello. Ma non doveva lasciarsi sconfiggere dalle sue debolezze, doveva fregarsene e Giulia decise che lo avrebbe aiutato in qualsiasi modo. "Louis, ascoltami bene e guardami negli occhi!!.." Gli ordinó prendendo il capo con entrambe le mani e alzandolo verso il suo viso in modo tale da poter guardare solo nella sua direzione "....sei un ragazzo forte ma allo stesso tempo debole, sei spiritoso, simpatico, ma più di tutto sensibile, almeno da quello che ho potuto vedere da quando ti ho conosciuto fino ad ora! é proprio quest'ultima delle tue qualità che in questo momento ti ha portato ad affrontare la situazione con paura e preoccupazione! Quello che voglio dirti è di non farti prendere troppo dalle tue paure e non farti schiacciare da esse!" La fissò ancora per un istante prima di abbassare il suo sguardo "lo so che ora penserai che non sono nella posizione di dirti queste cose perché anche io mi lascio prendere dalle emozioni, ma sono cosciente che questo discorso vale anche per me! Chissà perchè siamo sempre più bravi a dare consigli agli altri anzicché a noi stessi!" Il ragazzo alzò leggermente un angolo della bocca poi alzó il viso guardandola "hai ragione, hai completamente ragione! Si alzó e si diresse verso la porta "dove stai andando?" Chiese la mora e lui si voltò "a fare il culo a quei coglioni di giornalisti ovviamente!" Il suo sorriso beffardo faceva trasparire le sue intenzioni. Era ritornato il vecchio Louis di sempre, il solito giocherellone e scherzoso. Chissà cosa aveva in mente, di sicuro nulla di buono per chiunque gli avesse posto domande indesiderate. Era come se quella conversazione gli avesse dato tutta la grinta persa fino a quel momento.
 
"Buonasera a tutti su Radio London, siamo qui in diretta quest'oggi insieme ad uno dei ragazzi piú famosi del momento: Louis Tomlinson!...Allora Louis, ultimamente circolano voci sulla presunta storia tra te ed Harry, come hai scoperto questo tuo sentimento nei confronti del tuo amico?vogliamo sapere tutti i dettagli piú scabrosi!" Fu la prima domanda che quella giornalista bionda aveva posto al moro con fare malizioso. "E lei come ha iniziato a provare dei sentimenti per l'amica di sua figlia?" Rispose Louis a tono alzando un sopracciglio. La donna spalancò gli occhi e boccheggió in cerca d'aria "C...co...cos'hai detto scusa?" Riuscì a chiedere poi "oh andiamo Christine... L'ho letto quell'articolo sul Sunset in cui diceva che é sclerata perché sua figlia e la sua migliore amica passavano troppo tempo insieme, mi dica che non era per gelosia! Chiunque sarebbe geloso del proprio partner se questo trascorresse del tempo con qualcun altro é normale!" Louis aveva sganciato la bomba e ne era consapevole, ma forse quello era l'unico modo per farsi rispettare, forse in quel modo avrebbero capito che non era piacevole essere considerati qualcuno che in realtà non si è. "Queste sono cose che hai pensato te Louis!"Tentó di salvarsi la giornalista ma Louis si sapeva già fosse un osso duro "io?Lo avranno pensato un miliardo di persone cara!pensa che anche mia nonna mi ha chiesto se lei fosse una dell'altra sponda!" E si sa che quando un duro inizia a giocare non smette facilmente "dell'altra sponda?" Chiese ancora la giornalista in imbarazzo "certo, è cosí che si dice al giorno d'oggi non lo sa? Dovrebbe aggiornarsi, non é da noi essere cosí indietro con i tempi, così rovina la nostra reputazione!" Lo sguardo di minaccia rivolto verso la donna non faceva altro che aumentare il suo imbarazzo, d'altronde era proprio quello che aveva intenzione di fare il ragazzo, farla sentire proprio come si era sentito lui in quei giorni. "La..nostra reputazione dici?"
"Sai Christine odio quando una persona fa finta di non capire! Andiamo ammetti la sua sessualità, lei é come me, non deve aver paura del giudizio della gente!" Continuò "ma cosa dici Louis? E poi non chiamarmi per nome, sono molto piú grande di te!"  Alzó le braccia con fare ovvio, come se tutti potessero vederlo anche se in realtà era una normale intervista alla radio, ma avrebbe voluto tanto che tutti avessero visto il volto della donna di fronte a lui, e chissà come non era scoppiato a ridere, la cosa lo stava divertendo parecchio. "Stai ammettendo la tua omosessualità Louis?" Ed ecco la domanda che stava aspettando, il sopracciglio alzato della giornalista dimostrava la sua voglia di vendetta, ma questo non era un problema per il giovane cantante, ne aveva visti tanti in cerca di vendetta e anche in condizioni peggiori di quella giornalista "in realtà sto cercando di farle ammettere la sua Christine, io non ho problemi, e poi ormai tutto il mondo sa già questa cosa riguardo me!" Tutto ció che disse il moro lasció senza parole la giornalista "okay, credo che quest'intervista sia giunta al termine....salutiamo Louis....ciao furbacchione!" Rispose la donna con uno strano risolino "ciao Lesbia!" Il moro ricambió con un sorriso beffardo e lo sguardo biricchino per poi alzarsi e mettersi la giacca. "Dove stai andando?? Dopo tutto quello che hai detto credi di passarla liscia? Cosa ti salta in mente Louis?" la giornalista gli si avvicinó pericolosamente puntando un dito nella sua direzione "cosa mi salta in mente?? Voi coglioni e stupidi mi avete messo in mezzo a questa storia e vi trascinerò a fondo tutti ad uno ad uno insieme a me, quindi vi conviene cominciare a ritirare quello che avete detto o vi ritroverete con la merda fino al collo....Lesbia!!" Spiegò tutto con una calma che fece sentire dei brividi lungo la schiena alla donna di fronte, la quale si irrigidì di colpo e non riuscí più a controbattere. Il ragazzo ancora con il sorriso sghembo con il quale aveva pronunciato quelle parole uscì dallo studio e si avvió verso il parcheggio dove lo attendevano gli altri ragazzi nella loro auto. Appena uscí fu vicino all'auto aprí lo sportello e si sedette sul sedile posteriore.
"Sei stato un grande Lou...cioè sei il mio mito!" una Giulia tanto eccitata quanto sconvolta per l'accaduto lo accolse subito con un abbraccio. Il moro si allontanó leggermente "Tesoro é tutto merito tuo, senza il discorso che mi hai fatto prima non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere!" Sorrise grato "oh andiamo! é sempre stato il tuo forte far restare di sasso le persone, chissà la faccia di quella Christine...avrei voluto tanto vederla!" "già avresti dovuto vederla...non so se definirla la faccia della strega quando scopre l'esistenza di Biancaneve o la faccia di un uomo nel momento in cui scopre che il suo pisello non si alza alla vista di una gnocca!" Scoppiarono a ridere entrambi "amico fossi stato in lei un bel destro in faccia non te lo avrebbe tolto nessuno!" Zayn, che si trovava sul sedile anteriore si voltò "ma zitto... Tu al suo posto avresti sclerato come una femminuccia e avresti passato tutto il tempo a sistemarti quel cono di gelato che ti ritrovi in testa!" Il moro assunse un espressione scettica, poi incrociò le braccia sbuffando e si giró avanti.
“Adesso basta ragazzi!” intervenne Harry con sguardo serio, tanto che tutti tacquero. Piombò il silenzio per qualche secondo e poi cominciò a ridere da solo, come un deficiente. “okay, basta fare i seri cazzo! È il trentuno dicembre e sapete cosa vuol dire?? Questa sera si fa fiestaaa!” iniziò iniziò a muovere il bacino e le braccia come se stesse andando a ritmo di musica
. Tutti risero nel vedere l’espressione buffa che aveva assunto.
 
Nella settimana successiva la situazione non cambiò di molto, anzi sembrava non fosse cambiata per nulla, nonostante il comportamento di Louis nell’intervista. Le voci su lui e Harry continuavano a circolare indiscrete e con esse anche quelle sulla giornalista pronunciate dal ragazzo in diretta radio, con la differenza che quest’ultime vennero viste come un capriccio di un ragazzino. Al che la cosa iniziò ad essere insostenibile ancor peggio di prima, ma Louis sembrava iniziare ad abituarsi a quella situazione nonostante non gli andasse a genio. La settimana prima avevano passato un bellissimo fine anno in un locale insieme a tutti i loro amici e ne avevano combinate così tante che il padrone del locale li aveva minacciati tante volte di cacciarli a pedate. Ovviamente le sue parole non fecero ne caldo ne freddo ai ragazzi, ma ricevettero comunque occhiate omicide. D’altronde si sa che se non si va contro il sistema non ci si diverte e il motto dei ragazzi era fuck the system.
Precisamente quel sabato sarebbe stato il compleanno di Zayn e i ragazzi non avevano bene in mente cosa fare, anche perché lui aveva deciso di dare una festa, quindi non avrebbero dovuto preoccuparsi di organizzare nulla.
Quella sera la festa era già ad un buon punto e tutti si trovavano nel grande salone della casa dei cinque ragazzi a ballare al centro della pista che avevano allestito proprio per quell’occasione. Niall aveva passato tutta la serata con Ivonnè e ancora in quel momento stavano ballando vicinissimi con i loro bicchieri in mano contenenti chissà quale bevanda. Giulia invece ballava con Nina, una ragazza conosciuta a lavoro che era ormai diventata una cliente abituale, insieme a Louis ed Harry, e infine con Liam e Katia, la cugina di quest’ultimo mentre Zayn, poco più lontano aveva adocchiato una ragazza dall’inizio della serata e non sembrava voler demordere. Dopo tutto chi avrebbe detto di no al festeggiato quella sera?. All’angolo della sala il dj che con una mano teneva la cuffia mentre con l’altra cambiava canzoni sul mixer. Partì Feel the love  di Cristian Marchi e anche gli altri invitati che si trovavano fuori dalla pista iniziarono a ballare muovendosi a ritmo.
“sono contento che tu sia venuta stasera!” soffiò Niall vicino all’orecchio della rossa che aveva di fronte urlando per sovrastare la musica alta che rombava tutt’intorno. La ragazza sorrise a quell’affermazione “pensavi che non sarei venuta??Dopo il compleanno di Louis siamo usciti altre volte!” urlò anch’essa all’orecchio del biondo.
“già, ma siamo sempre usciti insieme agli altri, pensavo che se ti avessi invitato solo io non saresti venuta!”
“e perché mai??!” domandò stranita alzando un sopracciglio “perché l’ultima volta che l’ho fatto sembrava avessi trovato una scusa per scaricarmi!” abbassò lo sguardo imbarazzato. La ragazza rise leggermente “mi dispiace che tu abbia pensato questo ma non potevo, avevo già promesso un uscita con le mie amiche!”. Il ragazzo alzò i suoi occhi azzurri guardandola sorpreso, ma non disse nulla. Ivonnè stava cercando di capire da dove venisse fuori tutto quell’interesse nei suoi confronti, pensava fosse solo una delle tante con le quali i ragazzi uscivano solo perché non sapevano a chi rivolgersi, nonostante si sapeva avessero tanti amici, molti dei quali fuori Londra. “Perché ci tenevi tanto?”
Il biondo posò i suoi occhi azzurri su di lei “perché avrei voluto fare questo!” disse prima di prenderle il volto facendo unire le loro labbra.
Dopo quella sera i due decisero di frequentarsi ufficialmente e gli altri non poterono che esserne entusiasti, d’altronde erano davvero carini insieme.
 
 Quella giornalista li stava mettendo alle strette con tutte quelle domande. Era da circa due ore che stavano registrando quella maledettissima ed ennesima intervista e ancora non la smetteva di attaccare Louis per il semplice fatto che continuava a difendere la propria reputazione e quella di Harry. L’aria era tesissima in quella stanza, tanto che Giulia, che era rimasta tutto il tempo in un angolino ad osservarli, decise di uscire da quello studio a prendere una boccata d’aria, ma non tenne conto del numero incredibile di fan accanite pronte ad attenderli fuori dal cancello. Immediatamente sentì un senso d’oppressione, ma decise di non pensarci. Erano tutte scatenate e urlavano continuamente i nomi dei ragazzi, soprattutto quelli di Louis ed Harry e lei sapeva bene il perché. Non bastavano i giornalisti, anche le fan sembrava avessero preso in simpatia l’immaginaria relazione tra i due. Avevano creato numerosi forum, pagine face book interamente dedicate alla coppia Larry. Inventavano di tutto pur di farsi notare dai propri idoli e sembrava non ascoltassero quello che invano ripetevano nelle interviste i diretti interessati e anche gli altri del gruppo. Lei non aveva fatto altro che cercare di calmare le acque ogni volta che Louis o gli altri venivano a conoscenza di nuove “news” e non poteva ancora sopportare quella situazione. Sembrava di non aver concluso niente né con i ragazzi che erano costantemente tesi, né con i giornalisti che se ne fregavano altamente delle parole. Notò che al di là del cancello c’erano degli altri giornalisti piazzati lì appositamente. Si era fermata appena uscita dallo studio restando abbastanza lontana dal cancello sul quale erano bellamente spalmate tutte quelle ragazze, ma la testa le girava vorticosamente e tutte quelle urla “Louis non preoccuparti noi ti ameremo lo stesso”, “Harry cucciolo-sexy non è una cattiva scelta quella del tuo migliore amico, perché non dimostrate apertamente la vostra relazione?”, “Larry, Larry, Larry, Larry, Larry, Larry,….Larry,….Larry!”. Improvvisamente la ragazza iniziò a correre verso il cancello, l’espressione arrabbiata e il volto leggermente arrossato. Giunta vicino ad esso si fermò di scatto e cominciò ad urlare “Avete rotto il cazzo con tutte queste storie, con tutte queste falsità!” si interruppe. Un boato precedette il silenzio, poi riprese “non capite che in questo modo fate del male alle persone?? È incredibile come tutto possa essere partito da una fottutissima foto, di un fottutissimo gioco, postata su un fottutissimo sito in cui ovviamente nessuno si fa i fottutissimi cazzi suoi!!” un leggero affanno seguì gli sforzi di quelle parole. Era rimasta immobile fino a quel momento ma spostò una mano sui capelli portandoli dietro e cominciando a muoversi leggermente con le gambe. Sbuffò prima di riprendere a parlare mentre cominciavano a sentirsi delle voci di sottofondo “smettetela di mettere in giro queste menzogne!! Smettetela di farvi seghe mentali su qualsiasi cazzata posta sul web!” fu interrotta da una ragazza “ma cosa ne sai te??ma fatti i cazzi tuoi” e poi un’altra “cos’hai contro i gay?” e un’altra ancora “omofobaa!”. Il boato riprese a si sollevarono delle urla di protesta contro la mora che restò allibita ma continuò lo stesso ad urlare. Nello studio l’intervista fu interrotta dalle urla provenienti dall’esterno e i ragazzi si erano affacciati dal primo piano sul quale si trovavano e avevano seguito tutta la scena, ma Harry non resistette a lungo “devo scendere giù!” esclamò subito dirigendosi nell’atrio esterno nel quale c’era la mora ancora urlante.
Corse vicino alla ragazza posandole una mano sulla spalla destra. Quella si voltò “harry!sto cercando di fargli capire che…” sbottò cercando di giustificarsi ma il riccio non le diede il tempo di terminare “Amore non devi fare niente, di cosa ti preoccupi se stai con me?" prese il suo viso e la baciò delicatamente sulle labbra mentre le urla intorno andavano scemando.



Harry :"famo felici le Larry shippers,slinguacciamoci"
Zayn :" i soliti dolciosi"
Niall:" dolci? Chi cazzo ha i dolci?"

ahahahahah




Louis: "Donne è arrivato Louiss il gigolòò!"
Niall: "Bitch please meglio Niall Horan!"









SPOILER: "Non può fare questo, nemmeno per finta... e tu sai benissimo perchè!" ...

 



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Capitolo 8
*** Hold me the game ***


Benissimo, forse vi starete chiedendo che fine avessi fatto e la verità è che non ho avuto tanto tempo per scrivere o fare altre cose, non avevo nemmeno l'ispirazione per continuare la storia, stavo per cancellarla ma poi ho pensato che non fosse giusto, così eccomi qui con un nuovo capitolo! E' un pò più corto degli altri ma who cares?, l'importante è ciò che succede! Una delle cause del mio enorme ritardo nell'aggiornare è anche la lunghezza dei capitoli, per questo ho deciso di farli un pò più corti rispetto a prima così potrò aggiornare quanto prima, o almeno spero! E nulla non voglio annoiarvi ancora, quindi godetevi la lettura di questo capitolo e magari lasciate qualche recensione per sapere il vostro giudizio a riguardo :) Bacio xx




CAPITOLO 7


Hold me the game
 
 
Per un momento le urla svanirono, ma fu solo un momento perché subito dopo ripresero più forti di prima. Scatti di macchine fotografiche e urla disperate di fan deluse da quella visione o felici. I due ragazzi al centro dell'attenzione non sembrava si accorgessero di nulla. Il bacio non duró a lungo, ma nonostante fu il primo a iniziare Harry si staccò sussurrando alcune parole che lei mise un pó a comprendere. "Reggimi gioco!". La ragazza rimase stordita e del tutto confusa da ciò che le disse ma soprattutto da quel bacio cosí improvviso e inaspettato. Fece come le aveva suggerito il riccio e si lasció guidare da quest'ultimo che la prese per mano intrecciando le loro dita e la condusse all'interno dell'edificio senza proferire più parola.
Come varcarono la soglia dell'edificio la ragazza non riuscí a trattenersi "perché?" chiese soltanto e voltó la testa verso il riccio "perché hai detto che stiamo insieme di fronte a tutta quella gente quando non è vero?" continuó poi. "Perché in questo modo non penseranno che io e Louis stiamo insieme o siamo innamorati! Hai visto queste settimane no?? La stampa non ci da tregua, continua a tormentarci e nonostante non facciamo altro che ripetere la verità quegli stupidi giornalisti non smettono di starci alle calcagna inventandosi storie sempre più assurde e io non ce la faccio!", si passó una mano fra i capelli con fare nervoso "ti prometto che sarà solo finché la smetteranno di mettere in giro queste voci! Per favore, ti supplico!" Si inginocchiò unendo le braccia a mo di preghiera con sguardo supplichevole e il labbro sporgente. Giulia, che fino a quel momento non aveva detto nulla lo guardó seria, ma poi ripensò a tutto quello che quei ragazzi avevano fatto per lei. Avevano realizzato il suo sogno anzi molto di piú dato che ora era come se si conoscessero da anni. Prese la sua decisione e sorrise ad Harry che ancora giaceva in quella posizione alquanto buffa. "Dai stupido,alzati! Non c'é bisogno che mi preghi in ginocchio cosí, sai che farei qualsiasi cosa per voi! D'altronde siete stati così gentili con me, in qualche modo devo pur ringraziarvi no?!" Sorrise porgendogli la mano. Si alzò e diede un leggero bacio sulle labbra alla mora mormorando un flebile "grazie". "Ma..." Restó interdetta "beh se dobbiamo fingere dobbiamo farlo bene no?? Direi di cominciare subito!" Le fece l'occhiolino e ottenne come risposta un colpetto sulla nuca, poi scoppiarono a ridere insieme e si diressero dagli altri. Appena li videro Louis gli corse contro "ma cosa ti è saltato in mente??" sembrava sconvolto. "Louis é l'unico modo che abbiamo per uscire da quest'assurda situazione! Non eri tu quello che diceva che non ce la faceva più??" Harry aveva ragione ed era strano il fatto che Louis avesse agito in quel modo. "Si è vero, ma non in questo modo, cioè.... O andiamo, sul serio? Te con lei?" Puntó il dito nella direzione della ragazza la quale aveva un'espressione allibita e scioccata, qual era il problema?cos'aveva che non andava?Aveva forse la lebbra? pensó lei toccandosi istintivamente il viso. No, aveva la pelle perfetta, o quasi. E allora cos'aveva che non andava? "Perchè mi indichi con disprezzo? Cos'ho che non va Louis? é solo una finzione! Per salvare il tuo culo oltretutto!" Giró i tacchi facendo per andarsene mentre il castano dagli occhi color oceano si maledì mentalmente. Le bloccò il polso facendola voltare nella sua direzione. "Giù aspetta, io.....oh accidenti, io non volevo dire quello che ho detto!cioé mi sono espresso male e hai capito tutto il contrario! Scusa forse Harry ha ragione!" Le rivolse uno sguardo dispiaciuto. "Forse? Ha ragione Lou! E ormai il gioco è fatto! Ritirare questa storia non farebbe altro che peggiorare la situazione ancor di più adesso!" Il ragazzo mollò la presa sul suo braccio e abbassò il capo. Aveva ragione lei, e anche il suo amico. "Louis hanno ragione, é meglio così e poi cos'hai da perdere? Tu ed Harry non state veramente insieme!" Intervenne Niall che fino a quel momento aveva osservato la scena in silenzio insieme a Liam e a Zayn. "E va bene, si avete ragione, facciamo in questo modo!" Louis fece un sorriso forzato, poi si diresse fuori dallo studio.
 
Passarono circa due settimane da quel giorno e le cose sembravano andare per il verso giusto. Harry e Giulia continuavano la loro sceneggiata, la stampa sembrava essere del tutto sparita, anche se bisognava comunque aspettarsi qualsiasi cosa dai giornalisti. Per rendere la cosa piú credibile Harry aveva presentato la ragazza alla sua famiglia, ma senza riferire nulla del piano. Era meglio non spifferarlo molto in giro, solo loro cinque dovevano saperlo e i loro amici più stretti ovviamente. Avrebbero prima fatto parlare la stampa della loro finta relazione e poi, quando qualche altro "scoop" avrebbe spostato l'attenzione su altri personaggi, avrebbero fatto finire quella storia con la scusa del lavoro del cantante che lo portava a stare molto tempo lontano dalla ragazza. Avevano pensato a tutto, avevano calcolato tutto e vivevano serenamente la cosa. Almeno fino a quel momento.
Il tour sarebbe iniziato quella stessa settimana e i ragazzi ne erano entusiasti, non vedevano l'ora di cominciare. La prima tappa sarebbe stata Londra e successivamente ce ne sarebbero state molte altre in Inghilterra e in tutta Europa, Italia compresa. Ed era proprio quest’ultima che preoccupava Giulia, dato che le avevano chiesto di seguirli durante il tour insieme a tre altre ragazze loro amiche. Non avrebbero di certo avuto molto tempo libero ma volevano avere qualcuno con loro per non annoiarsi nelle pause fra un concerto e l’altro.
“brutta stronza e ci molli così??” urlò esasperata Crystal dopo aver ricevuto la notizia “si infatti…e poi chi ti controllerà a te quando i ragazzi non ci saranno? E chi mi assicura che queste tre sconosciute non siano delle cattive ragazze? Nemmeno le hai mai viste ne conosciute come fai a saperlo??” chiese un troppo apprensivo Kaleb accompagnato da movimenti affermativi della testa della bionda. Giulia alzò gli occhi al cielo sbuffando “ragazzi prima di tutto devo andarci per forza con loro, altrimenti la mia finta storia con Harry non sarebbe credibile, capite?” anche i suoi due coinquilini, ovviamente, erano a conoscenza del piano pensato da Harry “E poi mi hanno assicurato che sono loro amiche e io mi fido di loro, non sono le ragazze il problema! E tu Kaleb quando la smetterai di fare il papà geloso??” terminò sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
“il pa…il papà geloso?? Ma sentila…io lo dico per te, lo sai che ti voglio bene e ci tengo!sei la mia piccola e non può assolutamente accaderti nulla altrimenti non me lo perdonerei mai” trillò Kaleb iniziando al alterarsi “oh, tesoro lo so..” la mora lo abbracciò di slancio dandogli un bacio sulla guancia “ma devi capire anche che sono grande abbastanza per badare a me stessa da sola, e ti ringrazio tantissimo per essere così protettivo nei miei confronti…. ti voglio bene, tanto… e lo sai” sciolse l’abbraccio allontanandosi e guardando i due ragazzi “vi voglio bene a tutti e due okay?? E sono felice che voi vi preoccupiate per me, ma dovete tranquillizzarvi, e poi non starò via molto per adesso!” concluse sorridendo.
“per adesso!” ribatté Kaleb guardandola storto e ricevendo un leggero colpetto dietro la nuca “ehi!”.
 
 
“non ci posso credere!” urlò un Louis più che esasperato dopo essersi gettato pesantemente sul divano del salotto “non mi danno tregua, ma cosa vogliono da me?” continuò massaggiandosi le tempie e rigirandosi continuamente tra le mani  l’articolo che lo riguardava e che lo aveva fatto sclerare in quel modo.
Liam, Zayn e Niall erano usciti, mentre Harry era rimasto a casa insieme a Louis e sentendolo urlare in quel modo si era precipitato rischiando di scivolare anche sulla soglia delle scale.
“cos’è successo di nuovo? Perché stai urlando in questo modo?, ho rischiato di ammazzarmi!” urlò col fiatone una volta sedutosi accanto al moro.
“cos’è successo di nuovo? C’è che mi sono rotto di queste continue accuse nei miei confronti, guarda!” gli indicò l’articolo dal quale stava leggendo precedentemente.
Harry Styles e la sua nuova fiamma sono più che felici a quanto pare! Eccoli ripresi durante un romantico pomeriggio ad Hyde park…” seguivano delle foto che li ritraevano durante una delle loro uscite-copertura della settimana precedente. Era una delle poche giornate libere che avevano fra un’intervista e l’altra e avevano deciso di uscire quel pomeriggio per non destare sospetti e infatti era quello che avevano ottenuto.
“e qual è il problema?? Non era quello che dovevamo ottenere?? Adesso pensano che Giulia sia la mia ragazza perché te la prendi tanto??” chiese all’amico alzando un sopracciglio.
“perché me la prendo tanto?? Hai letto tutto l’articolo almeno?? Leggilo e poi fammi sapere!” ribattè Louis incrociando le braccia al petto e attendendo la risposta dell’amico.
Harry riprese il giornale e continuò a leggere “..sembrano una coppia davvero affiatata, ma purtroppo non tutti i componenti del gruppo sembrano aver preso di buon occhio la situazione. Ebbene si, Louis Tomlinson, il ragazzo con le bretelle e la maglietta a righe sembra non essere molto convinto di questa storia…”  si bloccò notando delle foto che ritraevano alcune smorfie fatte da Louis in direzione di Harry “… lo dimostrano le occhiate lanciate dal ragazzo al suo compagno di squadra, se così lo si può definire. Evidentemente Louis serba una certa gelosia nei confronti del suo ricciolino preferito e non accetta il suo fidanzamento con la mora in questione di cui non sappiamo ancora il nome ma che scopriremo presto!”
abbassò il giornale e sbuffò portando la testa indietro “visto?? Te l’avevo detto di leggere tutto!” urlò un Louis più che esasperato “credimi non so più cosa fare, ho una voglia matta di spaccare la faccia a tutti quei… rincoglioniti e…” Harry lo bloccò prima che potesse finire “lasciali stare Lou, loro si divertono a inventare storie del genere, è il loro lavoro, ignorali, anche io non li sopporto più ma cerco di non farci caso, vedrai che dopo un po’ si stancheranno!” terminò con una pacca sulla spalla dell’amico e si alzò successivamente dirigendosi verso la porta d’ingresso, ma prima di uscire si voltò verso il salotto “ah,… piuttosto, pensa che sabato comincerà il tour , ci divertiremo amico!” concluse prendendo la giacca e uscendo di casa.
 
 
 
Erano le otto e Crystal e Kaleb erano usciti con degli amici comuni, ma Giulia non aveva voluto andarci, era particolarmente stanca quel giorno, aveva fatto orario continuato in negozio e aveva voglia di passare una serata tranquilla. I suoi coinquilini avevano cercato di convincerla ad uscire ma non c’erano riusciti così avevano deciso di lasciarle un po’ di calma. Indossava semplicemente una canotta e dei pantaloncini, era praticamente in tenuta da casa anche perché non aspettava nessuno e stava scegliendo un film da mettere per passare il tempo, ma nessuno la ispirava tanto.
Mentre vagava con lo sguardo sulle varie mensole contenenti i dvd un rumore l’avvisò che qualcuno era davanti alla porta aspettando di essere accolto in casa e dato che non era passato molto tempo da quando Crystal e Kaleb erano usciti pensava fosse uno di loro ad aver dimenticato qualcosa. Si diresse sbuffando verso la porta “lo sapevo che vi sareste dimenticati qualcos….”, appena aprì la porta si bloccò notando che non c’era né un moro né una bionda con gli occhi azzurri, ma al contrario un riccio con gli occhi verdi e un paio di fossette a incorniciare le sue labbra distese in un sorrisetto malizioso.
“buonasera bella donzella!” le lasciò un bacio sulla guancia facendosi strada all’interno della casa. “Ha-Harry?? Ma cosa ci fai qui??” chiese ancora sbalordita dalla presenza del castano in casa sua. Lui sorrise di nuovo e si voltò nella direzione della ragazza “volevo vedere cosa stavi facendo, oggi non ci siamo sentiti per niente ed è da stamattina che ci sto pensando, e poi devo dirti una cosa riguardo Louis!”. La mora aggrottò le sopracciglia e si diresse nel salotto invitandolo a sedersi sul divano “si è vero non ci siamo sentiti oggi, è stata una giornata stressante, non ho avuto un attimo di tregua, alcune clienti sono proprio esasperanti e pignole..” poggiò la testa sulla spalliera del divano e sbuffò per poi continuare “….ma questi sono dettagli, non voglio annoiarti raccontandoti la mia giornata barbosa, cosa dicevi di Lou??” sorrise in direzione del riccio, lui ricambiò “non mi annoi per niente, anzi sei buffa quando racconti le tue avventure giornaliere..” le diede un  buffetto sulla guancia poi rise leggermente e notò il rossore che subito dipinse le guance della mora “…comunque dicevo, Lou ha letto un articolo in cui scrivono che lui è geloso del fatto che io stia con te e ci sono alcune foto in cui fa delle facce strane che per altro non sono riferite a quello che pensano i paparazzi ma alle scemate che è solito dire lui!”. Giulia rise “ma non gli danno tregua povero ragazzo, chissà come avrà sclerato!” borbottò al ricordo della prima volta in cui Louis era stato etichettato come gay e alla storia in riferimento a quell’argomento di cui lui le aveva parlato quando era andata a consolarlo.
“Comunque gli passerà presto, gli ho detto di non pensarci e di concentrarsi piuttosto sul tour che comincerà sabato!” sorrise raggiante a quell’affermazione e la mora con lui “hai ragione, Crystal e Kaleb mi hanno fatto la ramanzina quando gliel’ho detto, ho pensato che sarebbero arrivati a legarmi al letto pur di non farmi venire con voi, non pensavo reagissero così!” terminò shockata. Harry strabuzzò gli occhi “davvero?? ma, cioè perché?” chiese confuso “tranquillo fanno sempre così è di routine ormai! Il fatto è che io sono la più piccola e loro essendo più grandi di me, anche se di uno e due anni, sono iperprotettivi, mi trattano come una sorellina più piccola. Certo ne sono felice, perché comunque non ho avuto fratelli più grandi, sono sempre stata io la più grande di tutti in famiglia e quindi mi fa piacere da un lato, ma a volte esagerano, come stavolta! Sono leggermente irritanti, ma gli voglio un bene dell’anima ad entrambi e anche loro a me, quindi so che lo fanno perché provano affetto per me!” un sorriso si fece largo sul viso della ragazza e incrociò il suo sguardo con quello di Harry. Entrambi si persero per qualche secondo, lui nello sguardo scuro e profondo di lei e lei nello sguardo chiaro e cristallino di lui, una scarica elettrica lungo la spina dorsale. Fu Harry il primo a distogliere lo sguardo “ehm…allora, cosa stavi facendo di bello??” lei si riprese dallo stato di trance in cui era caduta “di bello nulla, ma mi hai vista??” si tirò su girando sul posto per mostrare il modo in cui era vestita “sembro una di quelle casalinghe disperate appena lasciate dal marito in preda ad una crisi depressiva post-rottura!” alzò un sopracciglio e fece una faccia buffa che causò la risata di Harry.
“sarai pure una casalinga disperata in preda ad una crisi post-rottura, ma sexy!” il ragazzo l’aveva squadrata già dall’ingresso, aveva osservato attentamente la linea delle sue curve fasciate da una canotta e dei semplici pantaloncini e apprezzava parecchio la visuale, la riteneva bellissima anche con quei due semplici indumenti addosso. La stava ancora fissando quando notò che la mora era in piedi di fronte a lui con le braccia conserte in attesa che il riccio le staccasse gli occhi di dosso. Distolse subito lo sguardo “…beh, allora non c’era nulla che tu avessi intenzione di fare? Saresti stata tutta la sera seduta sul divano a fissare le pareti??” chiese cambiando argomento.
“A dire il vero pensavo di guardare un film, ma ancora non ho deciso quale, non ce n’è uno che mi ispira particolarmente!” indicò la schiera di dvd sulle mensole. “sono quasi tutti di Crystal e Kaleb e non amo particolarmente quei generi” assunse un’espressione schifata, l’ultima volta che aveva visto un film di quel genere non aveva chiuso occhio per una settimana intera.
“sono horror!” constatò Harry che nel frattempo si era avvicinato alle mensole osservando la schiera di dvd che contenevano.
“è per questo che non mi ispirano, non è il mio genere, io sono più una tipa da film…”
“romantici, sentimentali,…” si intromise il riccio proseguendo la frase al posto della ragazza
“no, cioè anche quelli, ma amo molto i film d’azione, i fantasy, d’avventura, insomma tutti fuorché horror!”
“allora ho quello che fa al caso tuo!” sorrise malizioso mostrando la copertina del dvd appena trovato. 
 

 



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