Il principe azzurro non è sempre gay.

di sunshine25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo Cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 12: *** ATTENZIONE ***
Capitolo 13: *** Capitolo undici ***
Capitolo 14: *** Capitolo dodici. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Jane è una ragazza nata in Italia con origini Americane poiché entrambi i genitori sono di Los Angeles. Jane ha vissuto 14 anni della sua vita in Italia insieme ai nonni e al papà, mentre la mamma e suo fratello maggiore, Nick, a Los Angeles. Il padre e la madre hanno divorziato quando è nata Lei, avevano iniziato a litigare poiché, a causa della sua nascita, si erano molto distaccati. Lei e la mamma non vanno affatto d’accordo, mentre col padre ha sempre avuto un ottimo rapporto, purtroppo però il padre è venuto a mancare, ed adesso Jane a 14 anni è costretta a fare le valigie ed andare a L.A. La sua vita cambierà completamente, dovrà lottare per arrivare a realizzare i suoi sogni, ma non sempre le cose saranno così brutte.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Quella mattina Jane si era alzata contro voglia, teneva il muso ormai da giorni, non aveva nessuna voglia di partire, tanto meno se doveva andare dalla madre. Forse l’unico vero motivo per cui ha accettato di trasferirsi è stato per rivedere suo fratello Nick e per cambiare aria, la sua casa le ricordava troppo il padre e questo la faceva stare solo male. Prese le valigie e dopo aver salutato i suoi nonni si diresse all’aeroporto. Dopo una mezz’ora era pronta davanti al gate col suo biglietto in mano ad osservare l’aereo che l’avrebbe condotta ad una nuova vita.


*dodici ore dopo*

-Eccomi qui- disse Jane a se stessa mentre scendeva dall’aereo che l’aveva portata a Los Angeles, un’altra cosa che odiava di quella città? Che era troppo caotica e rumorosa, Jane preferiva la tranquillità e silenzio avendo abitato in un piccola cittadella in campagna. Sarebbe stato molto difficile abituarsi, ma aveva superato di peggio e Jane Smith non era una ragazza che si arrendeva facilmente. Ad aspettarla fuori c’era suo fratello Nick, un fratello molto geloso e protettivo anche se abitavano a km di distanza, lo era diventato soprattutto dopo l’ultima storiella che aveva avuto Jane (ma questa è un’altra storia). -Niiiiiiiiick- Jane saltò praticamente addosso al fratello che prontamente l’afferrò -Hey piccolina mia- la strinse di più a se coccolandola -Finalmente insieme- Jane fece una smorfia e lo guardò -Sai che ti adoro ma non mi piace e non mi piacerà stare qua Nick- Nick sorrise divertito per la faccia della sorella -Forza andiamo scema- Jane sbuffò -Mamma è a casa?- Nick rise di cuore -Aveva deciso di trasferirsi sapendo del tuo arrivo, ma poi ha cambiato idea- rise -Certo che è a casa zucchina- Jane lo fulminò con lo sguardo, incrociò le braccia al petto ed incollò i piedi al pavimento -Credo che quelle sedie siano comode per dormirci- Indicò delle sedie poco lontane da loro e Nick quasi non si rotolò a terra dalle risate guardandola, poi la prese di peso e la portò in macchina. Jane iniziò a dimenarsi ma Nick non se ne curò più di tanto e la posò sul sedile del passeggero della sua Range Rover. Venti minuti dopo erano davanti ad una villona stile Los Angeles e per un attimo sul volto di Jane comparse un sorriso ed iniziò a pensare che alla fin fine non era così male abitare lì, ma questa idea non ebbe il tempo di sfiorarle la mente che la madre si presentò davanti alla porta di casa, rivolgendole un sorriso glaciale.

Spazio Autrice:
So che è corto come capitolo, ma è solo di passaggio e per vedere se la storia vi piace. I prossimi saranno più lunghi ed interessanti. Grazie per averla letta, magari una recensione mi farebbe piacere. Scusate se ci sono errori di ortografia.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Jane ricambiò lo sguardo in modo altrettanto glaciale, scese dalla macchina, prese la sua valigia e si diresse verso la porta della casa. -Jane..- Nick la chiamò preoccupato per quello che poteva succedere tra lei e la madre. Jane senza girarsi si posizionò davanti alla madre -Posso entrare? O mi vieti anche questo?- la madre la guardò -Voglio che tu sappia solo una cosa, questa non è e non sarà mai casa tua..- A Jane si spezzò il cuore, è vero aveva costruito una corazza intorno a se, ma quelle parole pronunciate da sua madre le fecero comunque male. -Non ho mai preteso che lo fosse.. Mamma..-prese le sue valigie ed entrò in quella casa che non poteva definire sua. Subito dopo entrò anche Nick, che condusse la sorella nella sua camera. -Mamma non sa quello che dice, lo sai come è fatta..-si sedette sul letto, mentre Jane posava le sue valigie nell'armadio. -Mamma ha ragione, questa non è casa mia...- Nick la guardò dolcemente -Adesso questa è anche casa tua.. - Jane gli sorrise amorevolmente e lo abbracciò forte. -Grazie Nick, davvero..- Nick sorrise e se la coccolò tra le braccia, si sdraiarono su quel lettone ad una piazza e mezza ed iniziarono a parlare di quello che era successo in 14 anni che non erano potuti stare insieme. -Quindi alla fine l'ho lasciato, definitivamente, anche se continua a cercarmi ed ho un pó di paura..- Nick la guardò, stringendo i pugni -Quel bastardo deve solo provare a chiamarti un'altra volta...- Jane lo guardò e gli passò un braccio intorno alla vita e gli diede un bacio dolcissimo sulla guancia -Adesso ci sei Tu, fratellone..-Nick la guardò e gli baciò i capelli, cercando di calmarsi.

*3 ore dopo*

Nick e Jane si erano addormentati abbracciati, mentre Karolyn, la mamma, era andata a lavoro. Faceva il medico, per questo molto spesso aveva turni notturni, proprio come quel giorno. Nick si stiracchiò e sbadigliando aprì gl'occhi, i suoi occhi erano un qualcosa di stupendo, marroni cioccolato che facevano impazzire chiunque gli guardava, capelli riccioluti che facevano venire voglia di infilarci la mano e di giocarci ed un sorriso che faceva invidia al sole. Alto e un pò muscoloso. Insomma un fico assurdo, che faceva impazzire le ragazze. Però c'era una cosa da sapere di Nick, non era il solito stronzo puttaniere, aveva avuto solo storie abbastanza importanti e mai si sarebbe permesso di giocare con le ragazze. Guardò Jane dolcemente e si alzò per andare a preparare qualcosa da mettere sotto i denti. Dopo venti minuti Nick aveva preparato una cena con i fiocchi, salì le scale ed andò a svegliare la sorella che dopo aver ricevuto una cuscinata in piena faccia, si era decisa ad alzarsi. La serata passò velocemente e dopo un bel film romantico, strappa lacrime, che Jane tanto amava si coricarono nelle loro stanze.

*la mattina seguente*

Per Jane alzarsi era sempre stato molto difficile, si poteva dire che il suo grande amore fosse il letto e il divano, dove faceva le migliori dormite, ma come tutte le mattina ecco il suono assordante della sveglia. Jane senza pensarci due volte la prese e la buttò non si sà in che parte della stanza e mise la testa sotto al cuscino. Dopo circa venti minuti riuscì ad alzarsi con le poche forze che aveva in corpo e si andò a lavare e vestire per una nuova giornata a L.A. Jane non era affatto preoccupata del primo giorno di scuola, era sempre stata una ragazza studiosa con ottimi voti, ma non per questo la prendevano in giro poiché nessuno poteva metterle i piedi in testa. Prese la sua tracolla e dopo aver rubato un muffin al fratello, prese le sue adorate cuffiette e si incamminò a scuola con le mani in tasca.
Arrivata davanti a scuola, entrò e si incamminò dal preside per farsi spiegare un pò come funzionavano le cose la dentro.
Jane chiuse l'armadietto e si girò a guardare il corridoio della sua nuova scuola, completamente vuoto, la campanella suonò ed esso si iniziò ad affollare. Come in tutte le scuole americane che si rispettino, ecco il famoso arrivo della squadra di basket. Jane fece una smorfia. Il capitano le rivolse uno sguardo che lei ricambiò in modo bruto, lo vide oltrepassarla ed andare verso un ragazzo davvero carino che, a quanto poteva vedere, non andava pienamente d’accordo con il capitano. -Allora cos'è questa storia che hai messo in giro che ti sei fatto la mia ragazza nei bagni della scuola?-a parlare era stato Nath, il capitano della squadra, non che migliore amico del fratello di Jane. Sam, si girò a guardare Nath, terrorizzato. -Non ho messo Io in giro quella voce..-disse con voce tremolante. -Sono tutti bravi a dire così... com'è che ti chiami Sam?- lo prese per il colletto e iniziò a trascinarlo verso il bagno, Jane che era rimasta a guardare la scena, non sopportando la violenza, si intromise. Corse verso i due ragazzi e si posizionò davanti a Nath. -Lascialo immediatamente... Ti ha detto che non è stato Lui!-Nath la guardò stupito e per poco non gli scoppiò a ridere in faccia -E tu chi saresti? Senti ragazzina, non ti ho mai visto qui in torno, ecco la prima regola da rispettare: Mai e dico Mai mettersi contro di me o contraddirmi, chiaro? -la guardò furioso. -Perchè tu chi saresti? Ne mettiamo in chiaro un'altra di regola: Tu non mi dici cosa devo o non devo fare, quindi adesso mollalo che non ti ha fatto niente!- lo guardò con altrettanta rabbia. -Ma chi sei? La paladina della giustizia? Spostati che non ho tempo da perdere con te- la guardò. - Oh Oh sentitelo e tu chi sei sto cazzo? Io non mi tolgo e tu lasci quel ragazzo!- lo guardai. -Ringrazia che sei una ragazza, se no ti avrei già picchiato..-la spostò, Jane ringhiò. -Non ho nessun problema ad essere picchiata da Te, poi però te la vedi con mio fratello...- gli sorrise beffarda. -E sentiamo chi sarebbe tuo fratello, un secchione con gli occhiali che ancora porta il pannolone? -si girò a guardarla. -Nick.. Il tuo migliore amico- incrociò le braccia al petto, mentre Nath spalancava la bocca incredulo. -Ma ne sei sicura, perché tuo fratello non è rompi palle come Te- sorrise glaciale. -Mi basta essere meno rompi palle di te, anche se non è un'ambizione molto alta visto che sei un rompi palle di prima categoria. -Jane sorrise beffarda e Nath si avvicinò al suo viso. -Sicura piccola? Io credo che tu stia solo cercando di attirare attenzione... -Jane rise di cuore. -Attenzioni? Da Te? Mai... coglione!- Nath sorrise e si avvicinò ancora di più al viso della ragazza e la guardò dritto negl'occhi. -Mmmmmm dici di no eh? -Jane ricambiò lo sguardo senza esitazioni, pur trovando gli occhi del ragazzo, di un verde stupendo. -Dico Dico, accettalo capitano non tutte ti trovano attraente e non tutte cadranno ai tuoi piedi..- Nath la guardò con sguardo di sfida. -Sei già caduta nella mia trappola piccola..-lasciò andare Sam e si diresse in classe, non dando tempo a Jane di rispondere. La ragazza si fiondò su Sam. - Hey tutto bene?-Sam la guardò dolcemente. - Si grazie mille.. Sei stata fenomenale nessuno aveva mai trattato così Nath- Jane guardò in direzione della classe del ragazzo, con sguardo di sfida. - Finchè ci sarò Io, non avrà vita facile.. - .

 

Spazio Autrice: Sono riuscita a scrivere il capitolo più in fretta possibile, spero che anche questo sia di vostro gradimento. Ho cercato di farlo più lungo. Un bacio a tutte Sunshine25 .. P.s. Mi farebbe piacere leggere una vostra recensione..

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


La Campanella suonò e Jane entrò in classe sorridendo. Poco dopo scoprì che Sam era il suo vicino di banco, cosa che non le dispiaceva affatto, quel ragazzo era la copia esatta di Leonardo di Caprio e Jane andava matta per Lui. -Hey a quanto pare eravamo destinati ad incontrarci- disse Jane guardando Sam sedersi accanto a Lei. -E la cosa non mi dispiace affatto...-rise di cuore e Jane si incantò appena sentì quella risata, era un qualcosa di magnifico. -Neanche a me, non mi dispiace affatto.. - Sam sorrise dolcemente e la guardò,poi iniziò la lezione. Quando la campanella suonò segnando l'inizio della ricreazione Jane si alzò. -Mi vado a prendere un muffin a dopo.. - uscì dalla classe e si scontrò con Nath. -Non riesci proprio a stare senza di me, eh piccola? - Nath sorrise guardandola. -Sta zitto coglione! Sei tu che mi sei venuto addosso.. - Nath rise di cuore. - Dicono tutti così... Ma se vuoi durante la pausa pranzo ti coccolo bene in bagno- Jane lo guardò schifato. -Mi fai schifo, Nath... - Nath la guardò negl'occhi. -E Io dovrei credere alle tue parole? - gli prese la mano. Jane si scansò e andò verso il bar. Nath si girò a guardarla, quella ragazza sarebbe caduta nella sua trappola, poi l'avrebbe fatta soffrire come tutte le altra. Anche Jane si girò a guardarlo, Lei era convinta che non sarebbe caduta nella sua trappola e mai si sarebbe fatta mettere i piedi in testa. Entrambi stavano sbagliando.
L'ultima campanella di quella giornata suonò e Jane si affrettò a prendere le sue cose. -Allora oggi vieni a casa mia per quella ricerca- Jane guardò Nath. -Certo.. - Il ragazzo sorrise. -Però non prima delle 17, perché ho da fare- Jane prese la sua macchinetta fotografica, essa era un ricordo del padre, gliel'aveva regalata al suo 13 compleanno, Jane non se ne era più separata. La fotografia era la sua vita, le piaceva andare in giro e fotografare anche una cavolata. Andavi nei parchi e fotografava un bambino sporco di gelato, un barbone che dormiva su una panchina, una coppia di anziani mano nella mano. Le piaceva cogliere questi momenti e poi andare a casa e riguardarli. Quel pomeriggio sarebbe dovuta andare a lavoro, in un bar, per pagarsi un corso di fotografia. Entrò in casa senza far rumore, trovando il fratello a giocare alla play station, gli diedi un bacio dolce sulla guancia ed andò su a prepararsi. -Nick, Io esco! - Nick la guardò interrogativo. -Dove vai? - Jane lo guardò, non poteva dire dove stava andando o glielo avrebbe proibito. -A fare una passeggiata prima che arrivi Sam..- sorrise e si diresse verso lo starbucks per iniziare il suo lavoro. 1 ora dopo aveva iniziato a capire come funzionava la dentro. Si girò per prendere il foglietto delle ordinazioni e si incamminò verso il tavolo numero 5. -Salve cosa desidera?- Jane non fece in tempo ad alzare lo sguardo verso il cliente che Nath parlò. -Guarda chi si rivede.. Però sai staresti meglio con una tutina da coniglietto a servire..- Nath si morse il labbro pensandola vestita così e Jane si dovette trattenere da tirarli uno ceffone e lo guardò -Non ho tempo da perdere con tipi come Te, dimmi cosa vorresti e facciamola finita..- Nath sorrise furbo. -Voglio che tu venga a letto con me..- Jane lo guardò spalancando gl'occhi. -Non verrò a letto con te, Nath..- detto questo prese ed andò via, lasciando il capitano al tavolo che pensava alle parole dette da Jane.

*3 ore dopo*

Jane era appena uscita dalla doccia, si era avvolta in un asciugamano caldo e si stava asciugando i capelli, quando il campanello della porta suonò. -Arrivooooo- urlò Jane da sopra, si mise l'intimo, prese una maglietta lunga del fratello e si legò i capelli, scese ed aprì la porta, trovandosi davanti un bellissimo Sam. -Oddio scusami, mi ero proprio dimenticata che Dovevi venire, sono impresentabile..- Jane si guardò dalla testa ai piedi, e fece una smorfia. Sam la guardò dolcemente e l'abbracciò -Invece, sei bellissima, anche così..- Jane arrossì appena sentì quelle parole e sorrise involontariamente. -Ehm... Hai fame? Mamma è partita e mio fratello Nick è da Nath, ma possiamo ordinare una pizza e poi metterci a studiare, in camera mia..- Sam sorrise dolcemente. -Si, sono andato agl'allenamenti quindi ho un pò di fame..- Jane sorrise, prese il telefono ed ordinò una pizza da dividere in due. -Fatto adesso bisogna solo aspettare...- Jane sorrise e si sedette sul divano, aprendo i libri invece Sam iniziò a guardare delle foto sul camino della casa. -Com'è tu non sei presente nelle foto?- Jane lo guardò, fingendo un sorriso. -Mio padre e mia madre si sono separati, io non vivevo qui.. Almeno non fino a qualche giorno fa..- Sam la guardò incuriosito. - E tuo papà, è rimasto a casa sua?- Jane lo guardò e non riuscendo più a trattenersi scoppiò a piangere e negò con la testa alla risposta di Sam. Sam si sentì subito in colpa e corse verso Jane, abbracciandola e cullandola per farla tranquillizzare. -Scusa Jane, io...io non avrei dovuto chiedere...- Jane fece no con la testa e si asciugò le lacrime appena sentì il campanello della porta suonare, si alzò e si soffiò il naso -Scusami tu..- andò ad aprire la porta, prese il cartone di pizza e pagò, ringraziandolo chiuse la porta. -Che buon odorino.. Deve essere proprio buona questa pizza..- Jane sorrise, amava il fatto che Sam cambiasse subito discorso, quando capiva che era meglio cambiarlo. -Di sicuro non è più buona di quelle che fanno in Italia..- Sam strabuzzò gl'occhi . -Sei stata in Italia?- Jane sorrise. -Ci ho vissuto per 14 anni e ci tornerei, ma adesso la mia famiglia è qui..- Jane sorrise e prese un pezzo di pizza. -Ci potrai tornare per le vacanze, facciamo così, prometto che ti ci accompagnerò- Jane lo guardò meravigliata poi lo abbracciò, Sam prontamente ricambiò l'abbraccio dolcemente.

*2 ore dopo*

Jane e Sam avevano appena finito la ricerca per la scuola. La ragazza guardò stanca il ragazzo. -Ti va di rimanere un'altro po'? Oppure devi andare?- Sam sorrise dolcemente. -Se vuoi posso rimanere un'altro po'..- Jane sorrise ed annuì poi si misi sdraiata sul letto, facendo un po' di posto anche al ragazzo. Sam si sdraiò accanto a Lei e le passò un braccio sopra la testa. -Raccontami un pò di Te...- disse Jane sempre sorridendo. Sam era un ragazzo di sedici anni che veniva dal Brasile, ma che per il lavoro del padre si era dovuto trasferire a Los Angeles. Era un ragazzo studioso ed aveva sempre avuto ottimi voti, una volta per sbaglio si era ritrovato chiuso in bagno con l'ex di Nath, per questo non andavano molto d'accordo. Sam era un ragazzo biondo, con due occhi azzurri bellissimi, denti perfetti e bianchi, insomma un ottimo principe azzurro. Inizò a raccontarla delle storie divertenti che gli erano capitate in quegl'anni. Jane si ritrovò a dover chiedere di smettere per il troppo mal di pancia procurato dalle risate. Dopo circa 20 minuti riuscì a ricomporsi e guardò dolcemente Sam. -Sei davvero un ragazzo tutto da scoprire..- Jane arrossì immediatamente dopo essersi resa conto delle parole appena dette, non fece in tempo a scusarsi che si ritrovò le labbra di Sam sulle sue. Senza rendersene conto ricambiò quel bacio inaspettato.

Spazio Autrice: Questo capitolo è stato davvero sudato, poichè non avevo assolutamente idee. Come abbiamo visto le cose per Jane si stanno complicando, in modo positivo o negativo? Sarà Lui il suo principe? ... Lo scoprirete continuando a Leggere, A presto!!
P.s. Volevo ringraziare chi ha letto la mia storia e anche la mia migliore Amica Che pubblica i miei capitoli ♥
P.s.s. Mi piacerebbe leggere qualche vostra recensione.
Un bacio Sunshine25. 

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Capitolo 5
*** Capitolo Quattro. ***


Sam si staccò dolcemente dalle labbra della ragazza e la guardò negl’occhi sorridendo, le accarezzò teneramente i capelli. Jane riaprì gl’occhi e lo guardo confusa ed interrogativa.

-Perché?- si ritrovava a fare domande stupide quando le succedevano certe cose, infondo era una ragazza romantica e quando un ragazzo la baciava all’improvviso, il suo muro crollava e lei si scioglieva completamente.


-Perché in quel momento volevo baciarti, perché dal primo giorno che ti ho vista ho pensato che tu fossi speciale..- Sam sorrise molto dolcemente, poi guardò l’ora sul orologio e saltò subito in piedi.

-I miei mi ammazzano, è tardissimo.. Scusa Jane ma devo scappare, ti vengo a prendere domani mattina okay?- Si avvicinò al viso della ragazza e gli sfiorò le labbra delicatamente, poi dopo averla risalutata Jane fece strada verso la porta e Sam andò via, lasciando la ragazza piena di dubbi.

Jane si ritrovò sdraiata sul divano con una coperta addosso, una ciotola di popcorn e Pretty Woman in Tv. Lei adorava quel film, era nella lista dei suoi film romantici preferiti. Era una favola ed a Jane piaceva molto immaginare una storia d’amore così, con un lieto fine ed un banale “per sempre”. Era una ragazza che fin da piccola non amava le storie come “bianca neve” o “cenerentola” a Jane piaceva “Aladdin” oppure “Mulan”, insomma non le solite storie fatte con lo stampino, ma quelle con un pizzico di magia in più e un po’ di fantasia. Le storie impossibili con tappeti volanti e draghi come amici. Avendo i genitori separati lei ha sempre sperato in un matrimonio pieno di amore, fiducia e sincerità. Trovare il suo principe azzurro con cui passare il resto della sua vita, avere tanti bambini ed amare tutti dal primo all’ultimo. Jane si era sempre ripromessa che mai sarebbe stata come sua madre, mai sarebbe arrivata ad odiare suo figlio e mai avrebbe preso esempio da Lei. Con mille pensieri che le passavano per la mente, si addormentò sul divano appena il film finì, stanca di una giornata piena di emozioni diverse.

Quando Nick tornò a casa, dopo una serata con gli amici, trovò Jane addormentata sul divano, la guardò dolcemente e la prese a mo di principessa e la portò nella sua stanza, le rimboccò le coperte, le stampò un dolce bacio sulla fronte ed andò a dormire anche Lui.

La mattina seguente, quando Jane sentì suonare la sveglia, si alzò immediatamente. Strano per una come Lei che non vedeva l’ora della sera solo per tornare a dormire, forse quella mattina Jane aveva un motivo in particolare per essere così arzilla. Si lavò, si andò a vestire, jeans stretti che le avvolgevano le gambe minute, un maglioncino beige corto ed una collana lunga sopra e le sue amate converse bianche. Un tocco di rimmel, che risaltavano i suoi grandi occhi color caramello e i capelli mori, lunghi e lisci, che le ricadevano sulle spalle. Prese il suo cellulare, la tracolla con i libri e scese sotto, dove trovò suo fratello intento a fare colazione.

-Buongiorno Fratellone..- sorrise e gli stampò un tenero bacio sulla guancia.

-Buongiorno Piccola Mia..- Nick ricambiò il sorriso dolcemente.

Poco dopo Jane sentì il campanello della porta suonare, si precipitò davanti ad essa e l’aprì, con un sorrisone a trentadue denti, il sorriso scomparse quando identificò la persona davanti a Lei.

-Guarda chi si vede, allora è vero che sei la sorella di Nick..- Disse Nath, mentre si faceva avanti per entrare.

-Perché non ci credevi?- disse Jane in modo freddo, guardando il ragazzo davanti a Lei.

-Avevo i miei dubbi.. piccolina..- Nath sorrise e le rivolse uno sguardo malizioso, Jane alzò lo sguardo al cielo, maledicendo il giorno in cui l’aveva incontrato.

Nick fece irruzione nel salone, dove i due ragazzi si erano accomodati.

-Hey ciao Bro .. Allora andiamo?- sorrise all’amico che prontamente si alzò per salutarlo.

-Certo, andiamo..- frequentavano due scuole diverse ma Nick, avendo la macchina, da bravo migliore amico accompagnava Nath a scuola.

-Vuoi venire con noi sorellina?- disse il riccioluto mentre prendeva le chiavi della macchina e si avviava verso la porta.

-In realtà stavo aspettando qualcuno..- Non fece in tempo a finire la frase che il campanello suonò, la ragazza si precipitò alla porta, sicura che avrebbe trovato Sam appena essa fosse stata aperta. L’aprì mostrando un Sam più bello che mai.

-Buongiorno..- disse Jane un po’ impacciata andando ad abbracciare il ragazzo che prontamente ricambiò, stringendola a se. “Buongiorno piccola..” le sussurrò all’orecchio. Jane arrossì come un pomodoro e dopo i vari saluti e gli sguardi bruti che Nick e Nath rivolsero a Sam, saltarono in macchina ed andarono verso scuola.

La mattinata passò velocemente ed era arrivata l’ora di pranzo, Jane stava sistemando i libri nell’armadietto quando sentì due mani posarsi sui suoi fianchi, sorrise involontariamente, si girò e si ritrovò Sam davanti.

-Vieni con me?- sorrise dolcemente.

-Dove vorresti andare?- lo guardò interrogativa.

-Se ti fidi, mi segui, anche se non sai dove ti porto..- Sam la guardò, sperando che la seguisse. Jane ci pensò un po’ su, poi annuì decisa. Il ragazzo la portò in un parco non lontano dalla scuola, si sedettero su una panchina vicino al laghetto e la guardò.

-Ho bisogno di dirti delle cose..- Jane si girò a guardarlo preoccupata, ma Sam le sorrise e si calmò un pochino.

-Dimmi tutto ..- disse con tono deciso. Mentre scrutava il ragazzo vicino a Lei.


 
Spazio Autrice: Questo capitolo non mi piace per niente, ma è solo un capitolo di passaggio per il prossimo. Spero comunque sia di vostro gradimento. Mi farebbe piacere leggere alcune vostre recensioni. Un bacio, Sunshine25. <3
 

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Capitolo 6
*** Capitolo Cinque. ***


Jane continuava a guardare Sam, che si torturava le mani davanti a Lei. Jane lo fermò, quella situazione stava diventando davvero pesante.

–Allora cos’è che devi dirmi Sam?..-  si mise seduta a gambe incrociate sul prato, davanti a Lui.

–Per il bacio, di ieri sera, io ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione … che ...- Jane lo guardò, iniziando a preoccuparsi.

 –Che è stato tutto uno sbaglio, io non avrei dovuto .. tu sei splendida, ma non riesco a vederti come un qualcosa di più, mi dispiace Jane, davvero …- Lei lo guardò, non riuscendoci a credere, in fondo lo avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe potuto accadere niente, però, essendo una romanticona ci aveva creduto. Si alzò e prese la sua borsa, guardando Sam.

 –Non fa niente, davvero, amici come prima..- si guardò intorno.

–Adesso devo andare... Ci si vede domani a scuola..- gli rivolse un sorriso che non aveva nulla di sincero, ma Lei era sempre stata brava a nascondere la verità.

Prese le sue cuffiette e se le infilò all’orecchio, non aveva nessuna intenzione di tornare a scuola per le ultime tre ore, quindi decise di iniziare a camminare senza una meta precisa, con la sua macchinetta fotografica. Solo Lei.. Lei e la sua fedele amica, piena di ricordi. Jane girò tutto il parco giochi, si soffermò a fotografare due piccioncini su un’altalena poco distante da dove si trovava Lei, andò a prendersi un gelato e senza neanche volerlo si ritrovò sulla spiaggia, iniziò a camminare lungo gli scogli, fino ad arrivare ad una strada sterrata, percorse anche quella e si ritrovò in mezzo al verde ed un laghetto naturale in mezzo al nulla. Iniziò a fotografare quel posto meraviglioso, si trovava bene lì, senza nessuno intorno, senza pensieri. Si sedette vicino al laghetto, si tolse le scarpe ed immerse i piedi in quell’acqua limpida. Si ritrovò a guardare la sua immagina riflettere nell’acqua, iniziò a pensare a quante cose erano cambiate durante quegl’anni.
Ora era a Los Angeles, viveva con suo madre e suo fratello e frequentava un nuovo liceo, aveva fatto nuove amicizie (belle o brutte che siano) ed aveva appena imparato, che non si doveva fidare dei ragazzi che stavano lì, che non doveva abbattere il suo muro solo per un semplice bacio e che dopo esso non si sarebbe dovuta fare film mentali. Però Jane era forte e neanche quell’accaduto l’aveva buttata giù, adesso aveva capito e si era rialzata più forte di prima. Il cellulare iniziò a squillare, facendo risvegliare la ragazza dai suoi pensieri.

-Pronto?- non era un numero salvato in rubrica, quindi non sapeva chi fosse dall’altra parte del telefono.

-Hey sorellina sono Nick, il mio cellulare è scarico, ti sto chiamano con quello di Nath..- Jane sorrise sentendo la voce del fratello.

-Okay, dimmi tutto, fratellone..- disse teneramente.

-Visto che adesso possiamo passare del tempo insieme, mi chiedevo se volevi venire con me ed i miei amici a mangiare una pizza..- La ragazza ci pensò un po’ su, poi decise di accettare la proposta, tanto non c’era nulla da perdere.

-Okay Nick, dove ci vediamo?- Il fratello sorrise dolcemente.

-A Toluka Lake, tra 1 ora, okay?- Jane acconsentì e dopo i vari saluti, chiuse la chiamata, dimenticandosi di salvare il numero di Nath in rubrica, il cellulare purtroppo non salvava le chiamate, era nuovo ed ancora doveva capire come funzionava. Sorridendo percorse all’indietro la strada fatta all’andata e si ritrovò sulla spiaggia che di sera aveva tutta un’altra atmosfera.
Non aveva tempo di andare a casa a cambiarsi e non aveva nessuna voglia di incontrare sua madre, così decise di andare direttamente all’appuntamento con Nick. Arrivò un po’ in anticipo, quindi si sedette su una panchina poco distante dal ristorante e si guardò intorno aspettando i ragazzi.

-Hey.. – una voce dietro di Lei la fece spaventare e si voltò immediatamente. Quando riconobbe Nick, fece un sospiro di sollievo.

-Mi hai fatto prendere un colpo Nick!!- sbottò Jane alzandosi in piedi, dandogli una pacca tra collo e testa in modo giocoso. Il ragazzo rise di cuore e le scompigliò i capelli, prendendola sotto braccetto.

-Ti conviene correre coglione, mi hai spettinata tutta..- Jane lo guardò in modo bruto. Una cosa che amava Jane? I suoi capelli, forse l’unica cosa che gli piaceva di se stessa. Una cosa che odiava? Quando le toccavano i capelli.

-Sei peggio di una ragazza..- Nick rise.

-Sono una ragazza finocchio!!!- La ragazza iniziò a rincorrere il fratello per tutto il parchetto lì accanto, vennero poi fermati da Nath che implorava i due di smetterla, visto che aveva una gran fame.

Si accomodarono al tavolo, Jane era seduta tra Nick e Zack un amico del fratello. Nath davanti a Lei e Bred accanto a Nath. I ragazzi erano davvero molto simpatici non smettevano di farla ridere. Non si divertiva così da quando il papà era venuto a mancare.

A fine serata Jane e Nick tornarono a casa, trovando la madre stesa sul divano. Che dormiva. Jane pensò che quando dormiva, sembrava una persona normale. Lei le voleva bene in fondo ed avrebbe voluto un rapporto civile con Lei. Ma questo ormai non era possibile. Certe volte è tardi per recuperare un rapporto perso o forse che neanche è iniziato. La ragazza salutò il fratello, dandogli la buona notte, lasciandogli un bacino dolce sulla guancia, Nick sorrise, rimboccò le coperte alla madre e dopo che Jane fu salita, chiuse la tv e la luce e si andò a lavare i denti, per poi mettersi a letto.

Jane era stesa sul letto, stava spegnendo il PC, dopo essere andata a controllare il suo profilo facebook, quando sentì il suo cellulare vibrare. Lo prese.

“ 1 nuovo messaggio” . Numero sconosciuto.

Jane guardò la lucetta del messaggio lampeggiare, poi lo aprì.

-Buona notte piccola.- un semplicissimo messaggio, da un numero anonimo che fece sorridere Jane.


 
Spazio Autrice: Le cose iniziano a prendere una piega. Spero che questo capitolo vi piaccia. Per Sam e Jane le cose non finiscono qui, ma diciamo che Jane avrà i piedi di piombo e starà più attenta. E poi deve ancora trovare il principe azzurro. E scoprire il misterioso ragazzo del messaggio. Mi piacerebbe leggera una vostra recensione. Un bacio. Sunshine25 <3
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo Sei. ***


Dopo il messaggio Jane non riuscì a prendere sonno per un bel po’, continuava a pensare a chi potesse essere. Escludeva Sam, poiché aveva il suo numero salvato in rubrica.

Verso le due di notte, si addormentò, iniziando a pensare che fosse tutto uno scherzo che le avevano fatto.

La mattina seguente, Jane si alzò ancora mezza addormentata, andò a lavarsi, poi impiegò almeno 20 minuti davanti all’armadio, per scegliere cosa indossare. Alla fine optò per una canottiera a righe blu e bianca, scollata dietro e un jeans stretto scuro e le sue amate ballerine arancioni.

Poi scese e dopo aver salutato Nick, andò in salone dove incontrò la madre.

Jane non era stata sempre così sicura di se, anzi non lo era neanche adesso, ma per lo meno non lo dava a vedere. All’età di 12 anni aveva avuto problemi alimentari, poiché a scuola la prendevano in giro per essere un po’ sovra peso e la madre quando il papà inviava delle loro foto, non perdeva l’occasione di rinfacciarle quanto stesse male con i vestiti che indossava, a causa sempre del suo peso.
Quindi Jane, aveva iniziato a procurarsi il vomito e da lì era dimagrita tantissimo, il padre aveva iniziato a preoccuparsi e dopo averla portata da un medico, che prescrisse a Jane una dieta adatta ad una ragazzina, la ragazza smise di farsi del male.

Jane guardò la madre, che ricambiò lo sguardo in un modo disinteressato.

-Io vado a scuola mamma..- lo disse velocemente, avvicinandosi alla porta. La madre neanche rispose, non gli interessava di quello che faceva la figlia, ne ora ne mai.

La ragazza non ricevendo risposta, uscì di corsa da quella casa, le mancava l’affetto del padre, ma non lo poteva dare a vedere, Nick ci sarebbe stato male se avesse saputo che Lei non si trovava bene lì.

Arrivò a scuola dopo cinque minuti e visto che il cancello ancora non aperto, si mise a ripetere storia, seduta sotto un albero per stare all’ombra.
Il telefono di Jane vibrò nella tasca dei pantaloni.                                                                                                  
Lo prese.

“1 nuovo messaggio . Sempre numero sconosciuto.

“Sei davvero bella, anche mentre studi.” Jane sorrise e posò il cellulare a terra e si guardò intorno. Ma ormai davanti a scuola c’erano troppe persone e troppe persone stavano usando il cellulare. Lo riprese in mano.

“Chi sei?” inviò.

La risposta non tardò ad arrivare.
“Chi vorresti che fosse?”. Jane sorrise a quella risposta così enigmatica.

“Non ne ho idea, qui non conosco nessuno, a parte gli amici di mio fratello” inviò.

La campanello però suonò in quell’istante, quindi Jane riposò il cellulare in tasca e si avviò in classe, andando a prendere i libri nell’armadietto.

Si girò a guardare Nath, passare mano nella mano con una biondina tutto pepe. Doveva essere la capo cheerleader. Rise dentro di se, come poteva un capitano non avere come fidanzata una cheerleader?.
Ma in quel momento a Jane interessava poco e niente. O almeno così credeva.
Poiché qualcosa dentro di se si mosse alla vista di quel ragazzo e qualcosa di più forte alla vista delle mani del ragazzo e della ragazza intrecciate.

Senza pensarci due volte Jane prese i libri e si diresse in classe. L’unico banco libero era vicino a Sam. Jane non si fece scrupoli e si sedette lì, anche perché non aveva molta scelta.

-Senti, Jane.. a me dispiace davvero, sei l’unica persona che mi ha rivolto la parola qui dentro dopo quello che è successo con Nath … Io vorrei davvero esserti amico..- la guardò speranzoso.

-Sono tua amica Sam, davvero.. Sei un bravo ragazzo, pessimo a dire le cose come stanno, ma mi piacerebbe molo esserti amica..- Sam le rivolse un sorriso a 64 denti, incredulo delle parole della ragazza.

-Grazie..- Jane lo guardò dolcemente, poi prese il quaderno ed una penna ed iniziò a prendere appunti sulla lezione del giorno.

Il cellulare vibrò ancora nella sua tasca, Jane moriva di curiosità, ma in quel momento non poteva leggere il messaggino. Appena sarebbe suonata la campanella l’avrebbe visto.
 



PVD SCONOSCIUTO.
Quella ragazza mi piace davvero. Insomma non è come le altre, sembra diversa e mi piacerebbe conoscerla meglio. Se mi parlasse faccia a faccia invece che via messaggio sarebbe molto meglio. Ma in questo momento mi accontento così. Anche perchè ho paura di rivelarle chi sono. Ho paura di uno suo rifiuto, appena sa chi sono.

  



Spazio Autrice: QUESTO. CAPITOLO. FA. UFFICIALMENTE. SCHIFO. Ma purtroppo non posso farci nulla, oggi non avevo proprio idee, scusate. Spero mi perdoniate, farò meglio nel prossimo. Per adesso abbiamo visto il punto di vista dello “sconosciuto”. Alla prossima. Un bacio Sunshine25.
P.S. Mi piacerebbe leggere delle vostre recensioni.. Se non chiedo troppo <3
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***


Appena la campanella suonò Jane si precipitò fuori dall’aula e tirò fuori il suo cellulare dalla tasca dietro dei jeans.

-Stare tra i banchi di scuola è una noia mortale … vorrei che tu fossi qui con me- Jane sorrise leggendo quel messaggio e si affrettò a rispondere.

-Chi sei?- aspettò all’incirca dieci minuti ma nessuno rispose, quindi riposando il cellulare nella tasca si diresse al suo armadietto per posare i libri. Prese la sua tracolla i soldi per il pranzo ed andò al chiosco nel giardino della scuola. Si prese un pezzo di pizza bianca e una bottiglietta d’acqua e si mise a ripetere seduta ad un tavolo la lezione dell’ora dopo.

Dopo tre lunghissime, interminabile ore, la campanella suonò e tutti si affrettarono ad uscire, Jane però doveva parlare con un professore, quindi iniziò a girare per la scuola nell’intento di trovarlo, ma niente da fare, entrò nell’ultima classe e trovò Nath intento a leggere un pezzo di carta, non con un espressione felice.

-Hey..- azzardò Jane. Nath si girò di colpo e la guardò.

-Che ci fai tu qui?.- Jane lo guardò intensamente, poi si decise a rispondere.

-Stavo cercando il professore di filosofia, ma credo sia andato via.. Tu invece?- Nath la guardò e li passò il suo test di chimica dove sopra ad esso dominava una bella “D”. Jane ripassò il foglio a Nath.

-Mi dispiace di quel voto..- Nath fece spallucce e si incamminò verso la porta, girò la maniglia, ma la porta non si aprì. Ritentò una seconda volta ma non si aprì. Si girò allarmato verso Jane che lo guardava interrogativa.

-Ehm.. non vorrei allarmarti, ma la porta non si apre..- Jane quasi non urlò.

-Che cosa? Spero tu stia scherzando! Io devo uscire di qui..!!!!- Nath la guardò e scoppiò a ridere.

-Come se ti dispiacesse stare qui con me e poi cos’hai di così importante da fare che non puoi stare due ore qui?- Jane strabuzzò gl’occhi.

-Due ore? Qui? Per giunta con uno come te? Mai!- prese il cellulare e chiamò Nick … NESSUN SEGNALE.  

-Non c’è segnale! Ma che cazzo di aula è questa?-
Nath si avvicinò a Lei cautamente.

-Hey ti prego calmati, tra due ore vengono a fare i corsi pomeridiani, ci tireranno fuori di qui, per adesso invece dobbiamo solo aspettare..- Jane fece due respiri profondi e si accomodò su una sedia.

-Ti trovi bene qui a scuola?- parlò Nath, rompendo quel silenzio che si era creato.

-Mi sto cercando di ambientare … ma non capisco cosa ti interessa a te- Nath la guardò e sospirò alzando gl’occhi al cielo.

-Senti forze abbiamo iniziato col piede sbagliato e tu potrai continuare ad odiarmi, ma in questo momento stiamo soli in questa stanza e vorrei evitare di litigare..- Jane alzò lo sguardo verso di Lui.

-Okay tregua per due ore..- Jane gli porse la mano che Nath afferrò.

-Allora hai incontrato qualcuno che ti sta a genio?- Jane si sedette accanto a Lui che si era seduto sulla cattedra.

-Sam .. è un buon’amico- Nath la guardò ed annuì.


-Nessun'altro?-  Jane annuì, noncredeva fosse il caso di parlare del "ragazzo misterioso" a Nath, sarebbe stata una scusa per prenderla solo in giro. Nath si ritrovò ad annuire, inizò a raccontare una barzelletta, per farla ridere e per farla calmare visto che stava andando completamente in crisi da quando aveva saputo che dovevano stare chiusi lì, per due ore.

Le due ore passarono in fretta, molo in fretta per i gusti di Jane, aveva iniziato a divertirsi con Nath, in fin dei conti quando stava da solo, senza i suoi amici e la sua fidanzata intorno era piuttosto simpatico e dolce … si dolce.

Corse svelta a casa, prese il cambio per il lavoro e corse verso il bar.

Iniziò a lavorare, però il cellulare squillò nella sua tasca, lo prese senza farsi vedere dal capo e lesse il messaggino che gli era arrivato.

-Oggi che cosa hai fatto, principessa?- sorrise leggendo. Poi rispose.

-Sono stata chiusa con un amico di mio fratello, in un aula per due ore..- rispose e preparò il cappuccino per il tavolo 4. Il telefono vibrò per una seconda volta.

Lo prese.

- è stato tanto terribile?- Jane guardò il messaggio, ma non rispose, non sapeva cosa rispondere sinceramente. Andò a porta il cappuccino al tavolo 4.

-Hey, a quanto pare oggi siamo destinati ad incontrarci- Nath sorrise dolcemente. Jane lo guardò e gli rivolse un sorriso naturale. Poi poggiò il conto sul tavolo e tornò al bancone.

Guardò il messaggio del "ragazzo misterioso" e voltò lo sguardo verso Nath, si era divertita quel pomeriggio? Non lo sapeva neanche Lei, no, non lo sapeva. Decise di non rispondere mentre dall’altra parte del bar un ragazzo misterioso stava attendendo la sua risposta.


 
Spazio Autrice: Mi dispiace per non aver aggiornato ieri, ma ero troppo euforica dopo aver saputo che sono stata promossa al 5 ginnasio. Allora in questo capitolo si capiscono un po’ di cose e Jane sta avendo dei dubbi su Nath. Ma la storia è solo al principio, eheh. Comunque mi piacerebbe leggere qualche recensione se il capitolo vi è piaciuto o qualche consiglio per migliorare. Baci Sunshine25 <3 .
 

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Capitolo 9
*** Capitolo Otto ***


Nath pagò il conto del suo cappuccino alla cassa e varcò la soglia del bar, fuori c’erano i suoi compagni di squadra che lo aspettavano per andare agl’allenamenti. Jane posò lo sguardo un’ultima volta sul ragazzo per poi tornare al suo lavoro. Aveva il turno lungo, quindi avrebbe chiuso il locale.
Verso le otto il bar si svuotò e Jane poté finalmente andarsene, durante il tragitto verso casa il suo cellulare suonò ancora, lo prese e lesse il messaggio tutto di un fiato.

-Che ne dici di incontrarci? Non ne posso più di sentirti solamente via messaggio, ho bisogno di vederti e di parlarti faccia a faccia …- Jane strabuzzò gl’occhi, incontrarlo? E se non fosse stata alla sua altezza? E se fosse tutto uno stupido scherzo? E se arrivata lì, sarebbe rimasta delusa? Ci pensò su.
Non avrebbe mai potuto avere una risposta a quelle domande se non fosse andata. Fece un lungo respiro e rispose.

-Okay.. Quando? Dove?- Jane tenne il cellulare in mano per tutto il tragitto ma non ricevette risposta, si stava quasi pentendo di aver risposto che sarebbe andata, si stava facendo mille seghe mentali, ma ecco vibrare il cellulare nella sua mano, si affrettò a vedere cosa avesse scritto.

-Dopo domani, dopo scuola, al laghetto vicino al bosco..- Jane non sapeva dove fosse quel posto, insomma viveva là solo da un paio di settimane ma si sarebbe fatta dire dove stava.

-Okay, dopo domani dopo scuola al laghetto.. ci sarò.- Jane posò il cellulare sul comodino visto che era arrivata a casa, precisamente in camera sua, si andò a lavare i denti e a mettersi sotto le coperte a studiare col pigiama, poiché non aveva granché fame quindi non sarebbe scesa a cenare.


PVD RAGAZZO MISTERIOSO

Aveva accettato, aveva accettato il mio incontro, non c’era niente di meglio, Lei era tutto quello che avevo sempre desiderato, non sembra una ragazza come le solite con cui esco, lei è diversa, diversa in senso buono. Non ho più voluto amare dopo che è successo quello che è successo, da allora mi sono sempre divertito con le ragazze, non ho mai pensato ai loro sentimenti, ho sempre pensato ai miei che avevano ferito poi però ho visto Lei e non so tutto quello in cui non credevo più da tempo è svanito. Non posso dire di esserne innamorato, è troppo presto, ma mi piace e voglio provarci, anche se so che sarà difficile. Anche perché tecnicamente sono fidanzato.

-Hey Bro allora come è andata oggi a casa di Vanessa?- Vanessa era la mia “ragazza” insomma più che la mia ragazza in se e per se era colei con cui mi facevo vedere in giro. Ho una buonissima reputazione a scuola, tutti mi rispettano, tutti sanno chi sono e Lei è una che vuole stare al centro dell’attenzione.
All’inizio avevo qualcosa in contrario, perché se avevo una ragazza non potevo divertirmi, ma Lei aveva detto che non aveva nulla in contrario in quello che facevo e dopo esserci andato a letto, non me la sono fatta scappare.
Ma ora le cose stanno iniziando a cambiare.
Non mi piace (più) quello che faccio, voglio mettere la testa apposto ed ho trovato la ragazza che potrebbe riuscire a farmi cambiare idea, in tutto quello che ho creduto fino ad adesso.

-Bah come al solito, i suoi erano fuori per lavoro e noi ci siamo divertiti, sai come è fatta, con Lei non puoi fare altro, insomma ha il cervello di una gallina, non puoi avere una sana conversazione con lei, però può soddisfarti in altri sensi e devo dire che soddisfa bene..- sorrido vedendo il mio amico leccarsi le labbra.

-Credo che un giorno farò visita nel suo lettino rosa..- risi di gusto, non mi dava fastidio se parlavano di Lei in questo modo, insomma io stavo con Lei per lo stesso motivo, almeno fino ad oggi.

-Però in testa ho un’altra ragazza Bro, sai quella nuova? La sorella di Nick? Jane mi pare si chiami, quella si che è una bella ragazza, okay non mi farei vedere mai in giro con Lei, ma credo che abbia le cure nel punto giusto e non mi dispiacerebbe fare qualcosa di vietato ai minori con Lei …- a parlare era stato il mio amico deficiente, Josh, okay non mi dava fastidio se parlava in quel modo di Vanessa, ma Jane non me la doveva toccare.
Non avrebbe meritato di soffrire, la sua vita era già parecchio complicata e poi tra poco sarebbe stata di mia proprietà anche se c’erano dei problemi, a cui avrei pensato più tardi.

-Non credo sia una ragazza che la dà al primo che passa, non credo ci dovresti provare Bro, dammi retta, stagli alla larga..- sputai le ultime tre parole come veleno, cercando comunque di mantenere la calma per non far notare l’interesse che ho nei confronti di Jane. Il mio cellulare vibrò, era Lei.

“Non vedo l’ora di vederti e scoprire chi sei … Jane.” Era la prima volta che firmava uno dei suoi messaggi, uno dei messaggi più belli che avevo mai ricevuto da Lei. Avevo soltanto paura di deludere le sue aspettative, non so quanto potrebbe essere contenta di incontrare me al laghetto lunedì dopo scuola.

-Chi è Bro?- Mi chiese Josh.

 -No, nessuno di importante..- non ero ancora pronto di dire ai miei amici che forse, per la prima volta dopo tanto tempo, una ragazza aveva fatto capolinea nel mio cuore, anche perché ancora non sapevo se Lei ricambiava.

-Una delle tue tante, ragazze?- sorrise.. Avrei voluto rispondergli “non una delle tante, non una ragazza, ma la mia ragazza, la mia futura ragazza” ma sapevo che non potevo.

-Era mia madre che mi diceva che Lei e Papà non tornano a cena questa sera, quindi ho casa vuota..- Josh sorrise, pensando di sapere le mie intenzione che però erano completamente diverse.

-Quindi che farai?- cercai di non scoppiare a ridere, vedendolo già pronto con il cellulare in mano per chiamare non si sa quanta gente per un festino.

-Niente feste Josh, domani ho il recupero di chimica e devo studiare..- Okay in parte era vero, domani avrei avuto il compito di chimica ma tecnicamente domani è Lunedì ed io stasera mi devo preparare per l’appuntamento che ci sarà domani con Jane.
Devo decidere cosa mettermi, devo decidere le parole da dire, anche se so che quando arriverò là, non mi ricorderò più nulla. Ma soprattutto devo prepararmi psicologicamente a quello che potrebbe o non potrebbe succedere.

-Okay amico, non preoccuparti …- Josh abbassò la testa amareggiato ed Io li diedi qualche pacca sulla spalla per tirarlo un po’ su, ridendo. Passammo il pomeriggio a giocare al XBox 360.
Quando lo battei per la ventesima volta, Josh si arrese ed andò via, lasciandomi lì con una testa piena di pensieri che sapevo sarebbero venuti a galla prima o poi.

Mi misi sdraiato sul letto e presi un foglio, iniziai a fare una lista di tutte le cose che avrei portato, delle cose che mi sarei messo, e feci una bozza delle parole che avrei detto. Poi arrivò il momento, la lista dei problemi che avrei avuto in futuro, che avremo avuto in futuro.

Problema numero 1. Avrei dovuto lasciare Vanessa, cosa che non sarebbe stata facile visto che tipo di ragazza era. Se Lei voleva una cosa, l’avrebbe ottenuta a tutti i costi. E Lei mi voleva. (modestia a parte).

Problema numero 2. Sapevo che avrei dovuto aspettare per fare qualcosa con Lei, cosa che sarebbe stato difficile per uno come me. (ma ci sarei riuscito, perché tenevo davvero a Lei).

Problema numero 3. Se avessimo deciso di stare insieme, saremo dovuti uscire insieme, allo scoperto, mano nella mano e questo comporta altri due problemi i miei amici mi avrebbero preso in giro e Vanesse avrebbe reso a Jane la vita impossibile.
L’unica conclusione era tenere la cosa segreta se mai avesse accettato di stare insieme a me, cosa che speravo con tutto il cuore.


 
Mentre il ragazzo si scervellava per far andare tutto bene al loro appuntamento, Jane stava andando nel pallone e si stava facendo molte domande, ad ogni risposta che si dava diventava sempre più agitata.
Forse però non era tanto sbagliato essere così agitata, forse davvero qualcosa sarebbe andato male per Loro. O forse No, ma questo l’avrebbe solamente saputo il giorno seguente.



 
Spazio Autrice: Okay ieri sera ho visto un film e mi è venuta l’ispirazione, nel prossimo capitolo scopriremo chi è il ragazzo misterioso e scopriremo cosa succederò con Jane. Spero che questo capitolo vi piaccia, e spero di leggere alcune delle vostre recensioni. Volevo ringraziare le persone che hanno recensito le scorse volte, sono stata davvero felice di leggere il vostro parere e volevo ringraziare chi ha messo la storia nelle “seguite” o nelle “ricordate” o nelle “preferite”.                                            
Un bacio Sunshine25 <3 .
 

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Capitolo 10
*** Capitolo Nove ***


PVD JANE

Stavo andando nel completo pallone, insomma erano le sette meno un quarto del mattino ed Io ero sveglia da più o meno 3 ore, perché non riuscivo a prendere sonno. Stavo davanti all’armadio per decidere cosa mettermi.
Okay, non avevo mai fatto così per un appuntamento, ma questo appuntamento era diverso, insomma chi farebbe mai una cosa del genere? Mandare messaggi anonimi, dolci, solo per conoscere una ragazza?. Beh, non ho idea di chi sia questo ragazzo, ma merita attenzioni, nessuno mi aveva mai fatto sentire tanto importante.

Era esattamente passato un’ora ed Io aveva appena deciso cosa indossare. Una maglietta a righe bianche e blu, dentro una gonna a vita alta blu corta fino a metà coscia e delle ballerine dello stesso colore con un disegno sulle punte oro, mi andai a lavare e poi scesi per fare colazione, in cucina trovai quel figo di mio fratello, chiunque sarebbe stata la sua ragazza, sarebbe stata fortunata.

-Dove vai così?- a parlare era stato mio fratello rompi palle. (lo so ho detto che era un figo, ma quando fa il geloso, diventa rompi palle xD)

-A scuola, dove vuoi che vada?- risposi a tono, prendendo una mela dal tavolo.

-Vestita in quel modo? Scordatelo, non ti faccio uscire così..- lo guardai strabuzzando gl’occhi.

-E perché mai? Non mi sta bene?- Nick per poco non scoppiava, lo potevo vedere benissimo, ma mi piaceva dargli fastidio.

-Ti sta fin troppo bene e la gonna è troppo corta! Non esci così!- scoppiai a ridere.

-Beh mi dispiace, ma andrò vestita così!- gli scoccai un bacio sulla guancia ed uscii di casa, accessi il cellulare che avevo spento durante la notte e lo posai in tasca, poi presi le mie adorate cuffiette: l’unica cosa che mi faceva sentire bene dopo la fotografia, era la musica.

Arrivai a scuola e il mio cellulare vibrò.

“Sei bellissima non vedo l’ora di oggi pomeriggio, un bacio.” Sorrisi leggendo il messaggio, ma decisi di non rispondere.
 

PVD RAGAZZO MISTERIOSO

Oddio! Quando Jane è arrivata davanti a scuola sono rimasto completamente senza parole, cioè, wow, da dove le tira fuori quelle bellissime e lunghe gambe, ha sempre e solo portato jeans e non avevo mai notato quanto fossero belle.
Oggi è meravigliosa, cioè lo è sempre stata ma oggi davvero è una cosa indescrivibile. Bellissima, meravigliosa, stupenda. Insomma potrei usare tutti gli aggettivi positivi del mondo ma non sarebbero abbastanza per descrivere Jane. Credo di essere davvero cotto.  
Ma dopo averla vista mi sta venendo l’agitazione. Più di quanto già non l’avessi. Mi stavano venendo i complessi mentali, insomma MAI sono stato insicuro, ma vedendo tanta bellezza, tanta dolcezza, tanta intelligenza, mi stanno venendo dei dubbi. Se non le piacessi?

Ma ormai non mi posso tirare indietro, no, non posso. A questo punto non posso fare altro che sperare che vada tutto bene.

Le ore passarono velocemente, mi sono sempre chiesto perché quando vuoi che il tempo passi non passa mai, quando vuoi il contrario invece ti sembra che esso voli. Suonò l’ultima campanella del giorno, ed Io mi affrettai ad uscire dall’aula per correre verso il laghetto. Dovevo arrivare prima di Jane.
 
PVD JANE

Stavo al mio armadietto. Le mie mani sudavano, stavo completamente andando in tilt, ma ormai il gioco è fatto. Non posso rimandare. Presi gl’ultimi libri che mi sarebbero serviti per fare i compiti per il giorno dopo e mi incamminai verso la fermata del bus che mi avrebbe portata al laghetto.

Il mio cellulare vibrò. Mi preparai al peggio. Magari voleva annullare la cosa, magari rimandarla di non si sa quanto tempo, oppure voleva dirmi che era tutto uno scherzo e che non ci sarebbe stato niente e mai c’era stato.

Lo presi in mano e cliccai per leggere il messaggio.

“Non sto più nella pelle, non vedo l’ora che arrivi. –N”. Oh Mio Dio, che dolce che era stato a mandare quel messaggio. Ero ormai scesa dal bus e mi stavo dirigendo all’appuntamento. In quel momento mi resi conto che si era firmato “-N” quindi iniziai a pensare a tutti i nomi possibili maschili con la N.

  • Nick
  • Noa
  • Norman
Arrivai al laghetto ed il ragazzo era di spalle, feci un colpo di tosse e si girò, rimasi a bocca aperta, non poteva essere.

-Nath?- non ci potevo credere, Nath era il ragazzo dolce, simpatico e gentile? Il ragazzo che il primo giorno di scuola mi aveva chiamato “ragazzina” era il ragazzo misterioso? Il capitano della squadra di basket, il ragazzo con più ragazze dell’intero pianeta era innamorato di me? E si era preso il disturbo di fare tutto questo per me? Ero sorpresa … piacevolmente sorpresa.

-Dispiaciuta di vedermi?- sorrise.

Dio che sorriso che aveva, non l’avevo mai notato, cioè era stato sempre davanti ai miei occhi e non avevo notato i suoi denti bianchissimi e perfetti e le fossette ai lati della bocca quando sorrideva.
Quegl’occhi così profondi, verde scuro intenso. Okay che mi stava succedendo? Perché sto iniziando a fare questi pensieri su di Lui? Non lo odiavo? Però mi ha fatto piacere sapere che era Lui … Dio, ora che gli rispondo, gli dico che mi ha fatto piacere sapere che era Lui?

FINE PRIMA PARTE.


Spazio Autrice: Okay, non avevo molte idee, ma non potevo arrivare subito all’incontro dovevo far capire l’emozioni che provavano, nel prossimo capitolo vedremo cosa succederà. Spero comunque che sia di vostro gradimento questa prima parte. Spero di leggere alcune delle vostre recensioni. Ringrazio chi segue la mia storia, un bacio Sunshine25. <3
 

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Capitolo 11
*** Capitolo Dieci ***


PVD NATH

Quanto era bella, era semplicemente meraviglioso, quel sorriso che ti mozzava il fiato ed ora era finalmente davanti a me.

-Dispiaciuta di vedermi?- gli feci questa domanda, apparentemente stupida, ma avevo bisogno di sentirmi dire che era contenta di vedermi e se non fosse stato così sarei sparito. Non rispose subito e il mio cuore perse battiti in quegl’istanti.

-Affatto, sono sorpresa, non pensavo fossi capace di tanto..- oh mio dio, aveva detto che era sorpresa, okay se sto sognando vi prego svegliatemi, sembro un ragazzino con un nuovo giocattolo, diciamo che dentro ho i fuochi d’artificio, fuori cerco di contenermi, anche se è difficile.

-Non sai molte cose su di me..- ragazza impazzirai quando saprai come sono fatto. Cioè il vero me, quello che sono stato in questi anni non ero Io. Era la rabbia e il dispiacere che avevo dentro a farmi fare determinate cose e a farmi comportare in malo modo.

-So più di quanto pensi capitano..- capitano? Okay non mi sarebbe piaciuto come nomignolo, ma pronunciato da Lei ha tutto un altro suono.

-E vediamo cosa sai?..- mi avvicinai lentamente a Lei, fino ad averla a pochissimi centimetri da me e credetemi stavo sudando freddo per contenermi, l’avrei presa e baciata, facendola mia, sentendo il suo sapore sulle mie labbra.

-Non te lo dico, voglio che sia tu a raccontarmi come sei mano a mano.. ovviamente se vorrai rivedermi..- oh piccola ti vorrò rivedere eccome, non sai cosa mi provochi soltanto parlando, sto facendo il ragazzino innamorato, forse però lo sono, cioè mi piace, è una ragazza vera senza peli sulla lingua, se gli piace una cosa la dice se non gli piace la lascia stare.
E Lei è ancora qui dopo aver scoperto che ero Io.

-Sono arrivato fin qui, non mi fermerò.. e sarò felice di farti capire come sono realmente..- sorrisi, credo di aver appena fatto uno dei miei migliori sorrisi di sempre, un sorriso sincero e pieno di gioia.

Lei mi sorrise a sua volta, quel sorriso avrebbe potuto fare invidia al sole, era un qualcosa di splendido, per la prima volta dopo tanto tempo ho visto un sorriso vero, un sorriso che dietro non nasconde nessun doppio fine.

È felice di stare qui con me ed Io sono felice di vederla felice.


-Allora capitano, cosa si fa?- sorrisi e le presi la mano, come era calda, la strinsi e la portai verso il laghetto, si guardava intorno come una bambina che vede una cosa completamente nuova, lasciai la sua mano, per far finta di cadere nel laghetto, lei si girò di scatto, com’era tenera.

-Nath?!?!?!- si avvicinò alle piante ed Io la presi per la vita e la buttai nel laghetto insieme a me, okay mossa sbagliato Nath, con i vestiti bagnati era davvero sexy ed io dovetti concentrarmi per non saltarle addosso. Iniziò a schizzarmi.

-Oh non dovevi farlo Smith..- inizia a schizzarla anch’io più forte, ad un certo punto non la vidi più, iniziai a girarmi per cercarla, mi sentii afferrare le ginocchia e trascinare sotto l’acqua. Mentre Lei risaliva ridendo, mentre tentava di affogarmi.

Risalii su, facendo il finto arrabbiato e la presi di peso, iniziò a scalciare ed ad urlare di lasciarla mentre rideva. Intorno a me non c’era altro rumore che la sua risata, mi riscaldava il cuore, non era una di quelle risate pesanti che sembrano quasi forzate, era una risata semplice che ti contagiava e che non ti avrebbe stufato.
Iniziai a ridere anche Io.

-Mettimi giù Nath!! Lasciami!!- continuava a scalciare e a ridere. Sorrisi.

-Vuoi che ti metto giù? Ti accontento subito..- la sollevai un altro po’ poi la lasciai completamente andare, facendole fare un tuffo in acqua pazzesco, risalì dall’acqua con i capelli davanti al viso. Risi alla scena.

Iniziammo a giocare così, schizzandoci ridendo dopo un oretta decidemmo di uscire dall’acqua.

-Adesso mi spighi come torno a casa? Non pensavo mi buttassi in acqua..- sorrise ed io insieme a Lei.

-Non l’avevo previsto neanche Io, in quel momento mi è sembrata una bella idea..- la guardai dolcemente, mentre cercava di strizzarsi la maglietta che le si era attaccata al petto per colpa dell’acqua.

-Se mi ammalo è tutta colpa tua Ruth..- odiavo il mio cognome ed odiavo chi mi chiamava per cognome, insomma nessuno l’aveva mai fatto sapendo che mi sarei incazzato, ma Lei l’aveva pronunciato in un modo dolce che non mi diede particolarmente fastidio.

-Odio essere chiamato per cognome, Smith..- sorrise e mi guardò con sguardo di sfida.

-Okay, non lo farò più Ruth …- okay era una battaglia persa in partenza con Lei ed ecco un’altra cosa che mi piaceva di Lei, fin dal primo giorno che ci siamo visti ha saputo tenermi testa e non si è fatta calpestare come si sarebbe fatte calpestare altre, era diversa in modo bello.

-Okay ci rinuncio, so che non l’avrei vinta con te..- sorrisi.

Lei rise e fece no con la testa, per poi sedersi su un tronco d’albero lì vicino.

-No, non l’avresti vinta..- la guardai e mi sedetti non poco distante da Lei, sedendomi anche Io su quel tronco.

-Perché sei venuta qui? Insomma hai vissuto per 14 anni in Italia ed ora ti ritrovi qui a L.A. a dover ricominciare tutto da capo. Cosa te lo ha fatto fare?- la guardai, Nick mi aveva detto qualche cosa sul suo carattere, sul fatto che non aveva avuto una vita facile, ma non mi aveva mai raccontato i particolari della sua storia ed Io volevo saperla.

Abbassò la testa, forse avevo toccato un tasto di cui non voleva parlare, mi pentii subito di averlo chiesto e tentai di trovare un modo per rimediare. Feci per aprire bocca ma Lei mi precedette.

- Per ricominciare da zero, per dimenticare, anche se l’idea di venire qui ad abitare non mi piaceva e non mi piace tuttora..- la guardai non capendo, se non li piaceva perché era venuta? Cosa doveva ricominciare? Cosa doveva dimenticare?.

-Potevi restare a casa tua e ricominciare tutto lì. Dove ti piace stare..- lei mi guardò poi riabbassò la testa, strappando un filo d’erba per terra per poi iniziare a giocarci.

-C’erano troppi ricordi in quella casa, come saprai i miei si sono separati, mamma e Nick sono venuti ad abitare qui, mentre io e papà siamo rimasti dai nonni, mamma non mi sopporta essendo stata la causa della loro separazione per questo non volevo venire qui e restare dai miei nonni, per un periodo ci sono riuscita ma.. ma troppe cose mi ricordavano papà in quella casa, mi ha lasciata troppo presto ed Io ormai non facevo altro che piangere, dovevo ricominciare per questo alla fine ho deciso di partire..- sono rimasto senza parole, non sapevo il padre fosse morto, insomma Nick non parlava mai di suo padre, se avessi saputo non avrei tirato in ballo il discorso, l’andai ad abbracciare forte e lei singhiozzando si aggrappò alla mia maglietta, iniziai ad accarezzarle i capelli.

Si calmò dopo circa dieci minuti e le diedi un fazzoletto per soffiarsi il naso ed asciugarci quegl’occhioni così belli che erano diventati rossi e gonfi a causa del pianto.
Mi si stringeva il cuore a vederla così, non lo potevo sopportare così iniziai a fare battutine stupide per farla ridere.

-Lo sai cosa fa un pomodoro la mattina?- non ero bravo con le barzellette ma stavo provando a fare del mio meglio. Li scosse la testa guardandomi.

-Salsa- lei mi guardò un attimo poi scoppiò a ridere, quella splendida risata che mi piaceva.

-E sai cosa fa un’insalata mentre dorme?- lei scosse ancora la testa.

-Russa- scoppiò ancora a ridere e io iniziai a ridere con Lei.

-E la patata?- lei mi guardò come per dire di continuare.

-Pure- rise più forte e scosse la testa.

-Non te la cavi con le barzellette eh?- risi e scossi la testa, no non me la cavavo.

-Però a quanto vedo ti sono piaciute- sorrise.

- È vero- mi guardò dolcemente per poi prendere una coccinella in mano e sorridendo soffiò esprimendo un desiderio.

-Sei molto più bella quando sorridi, non smettere di farlo..- arrossì completamente e si coprì il viso con le mani imbarazzata, sorrisi vedendola così impacciata ed aspettai che il suo colorito se ne andasse anche se pensavo che era veramente tenero.

Mi guardò ed Io mi persi in quei bellissimi occhi.

-E tu invece? Com’è stai facendo tutto questo per me? So che tipo di reputazioni hai e ancora mi chiedo cosa ci fai qui.. perché ti comporti così con le ragazze? Ah e giusto per precisare non verrò a letto con te se questo è il tuo intento..- sorrisi guardandola.

-Non ho fatto questo solo per portarti a letto..- sorrise dolcemente ed aprì ancora la bocca, quelle labbra, sembravano così morbide che mi fermai ad osservarle.

-E allora perché ti comporti così con le ragazze?- la guardai, lei mi aveva raccontato la sua storia, non so perché ma sentivo che mi potevo fidare così iniziai a raccontare anche la mia storia.

-Quando avevo 15-16 anni ero fidanzato con la ragazza della mia vita, li andavo dietro dall’asilo e finalmente era mia, solo che ancora non volevo fare quel grande passo, mentre Lei sembrava così sicura … Non mi ha mai forzato comunque e siamo stati insieme per una anno e mezzo al nostro secondo “anniversario” sono andato a casa sua per fargli una sorpresa, sono entrato nella sua camera e per farla breve stava facendo sesso con il mio ex migliore amico … Da lì mi è crollato il mondo addosso non l’ho più voluta vedere ed ho iniziato ad usare le ragazze come Lei aveva usato e ferito me.. – Jane mi stava guardando con la bocca aperta e in un attimo mi sentii abbracciare forte, ricambiai stringendola a me.

-Non tutte sono come Lei Nath – sorrisi dolcemente.

-L’ho capito solo pochi giorni fa..- la strinsi ancora di più, volevo aggiungere “quando ho visto te” ma poi sembravo troppo sdolcinato e banale.

Ci staccammo lentamente da quell’abbraccio e la guardai negl’occhi, non potevo più resistere, le passai una mano tra i capelli portandoli dietro l’orecchio, avvicinai il suo viso al mio, aspettai un attimo guardandola negl’occhi, non si tirò indietro, quindi annullai le distanze che c’erano tra noi, le sue labbra erano morbidissime e sembravano combaciare perfettamente con le mie, era un bacio tenero e dolce, lentamente le schiusi le labbra ed inizia a giocare con la sua lingua.

Dopo un tempo che mi sembrò interminabile e bellissimo ci staccammo l’uno dall’altro rimanendo comunque vicinissimi, aprii gl’occhi mentre Lei li tenne chiusi, li aprì poco dopo e mi guardò.

-Dopo questo cosa succede?- sorrise sulle mie labbra, sorrisi anch’io ma..

Cosa succederà? Non lo sapevo neanche Io, decisi di non risponderle in quel momento e di far ricombaciare le nostre labbra.


 
Spazio Autrice: Allora spero davvero che questo capitolo vi piaccia, finalmente è arrivato il momento, ma non sappiamo cosa succederà in seguito. Questo capitolo è leggermente più lungo degl’altri poiché non credo che potrò aggiornare questo week end. Mi dispiace tanto ma sono davvero piena di impegni. Non l’ho riletto quindi scusatemi se ci sono errori di ortografia. Spero di leggere alcune vostre recensioni.
Un bacio Sunshine25 <3
 

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Capitolo 12
*** ATTENZIONE ***


CHIEDO ENORMEMENTE PERDONO PER QUANTO TEMPO è PASSATO MA SONO SUCCESSE TANTE COSE IN QUESTO PERIODO CHE NON HO AVUTO TEMPO PER IL CAPITOLO, COMUNQUE IO HO L'11 CAPITOLO QUASI FINITO, VOLEVO SAPERE SE VOLETE CHE CONTINUI LA STORIA, SE VI PIACE O SE NON VI PIACE E DOVREI SMETTERE.
UN BACIO SUNSHINE25.



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Capitolo 13
*** Capitolo undici ***


   PVD JANE

Le sue labbra erano così soffici, adesso capivo perché tutte le ragazze gli andavano dietro, era un qualcosa di unico, ti faceva andare in tilt, non ti faceva ricordare niente, solo Tu e Lui in quel momento nessun altro intorno, nessun rumore, il nulla.

Mi staccai dolcemente da quelle labbra che ti rapivano completamente, lo guardai negl’occhi e Lui fece lo stesso con me.
Wow che occhi verdi, di uno scuro intenso, ti ci potevi perdere per ore senza accorgertene.

La sua storia mi aveva colpito molto, insomma la sua prima vera ragazza e il suo migliore amico scoperti insieme a letto il giorno del loro secondo anniversario di fidanzamento.

Doveva essere stato davvero un duro colpo, soprattutto non credo sia stato facile mandarlo giù.

Non si era fidato di nessuna ragazza da allora, le aveva usate come avevano usato Lui e poi ero arrivata Io.

Davvero ero stata capace di cambiarlo, dopo una semplice discussione? Potevo essere sicura che non stava prendendo in giro anche me? Ero alla sua altezza? Non lo sapevo, non potevo dare una risposta a queste domande che mi stavano torturando, ma non avrei potuto darne una certa se non avessi provato, se non mi fossi fidata.

Cosa sarebbe successo? Non lo so, l’avevo domandato, non mi aveva risposta, forse neanche Lui lo sapeva, forse tutta questa cosa era troppo grande per Lui, avrei aspettato che me ne parlasse Lui.  

-Allora cosa si fa adesso?- sorrisi dolcemente, lui mi prese la mano, guardai un attimo le nostre dita intrecciate, poi lo guardai e gli stampai un bacio sulla guancia.
 
PVD NATH.

Quanto era bella, forse neanche se ne rendeva conto, non era una bellezza eccessiva, non si truccava, se lo faceva era appena accennato, non si vestiva in modo “provocante” ed era questo che mi piaceva di Lei, il fatto che era acqua e sapone, il fatto che era semplice e che non le importasse solo dell’aspetto.

Lei era una delle più brave della classe e il fatto che sapevo, che avrei potuto avere una sana conversazione con Lei, senza di parlare di trucchi, ballo, vestito, oppure sentire “oddio mi si è spezzata un unghia” mi faceva sentire bene.

Mi girai a guardarla, senza farmi notare, si guardava intorno, esplorando cosa ci fosse intorno a Lei, la vidi bloccarsi all’improvviso e sorridere.

-Ci andiamo?- indicò una cosa, che per vedere dovetti sforzarmi. Macchine a scontro. Ho già detto che mi piace questa ragazza?

-Ovvio- sorrisi dolcemente guardandola.

Tenendomi la mano iniziò a correre verso le macchine, trascinandomi dietro di Lei, iniziammo a rincorrerci e davvero il tempo volò, ero nervoso all’inizio, pensavo di non piacergli, invece eccola lì che ride perché li sono andato contro con la macchina, scendemmo e prendendogli la mano ci dirigemmo verso casa sua.

Arrivammo.

Si girò verso di me e mi sorrise, dio mio aiutatemi, se sorride ancora la prendo e la faccio mia adesso.

-Ci vediamo domani a scuola?- sorride. Ecco adesso arriva il difficile.

-Io.. Ecco.. Io penso che dovremmo continuarci a vedere di nascosto, si ecco io a scuola, ho una buona reputazione e diciamo che tu …- non riuscivo a guardarla negl’occhi.

-Io non sono abbastanza per te, non sono alla tua altezza e non merito di farmi vedere con te, okay allora, ti ringrazio per questo pomeriggio … ciao- si voltò, gli afferrai la mano.

-Aspetta non è questo, tu mi piace davvero … Vorrei solo tenere la nostra relazione segreta .. E non parlarne con NESSUNO- accentuai sulla parola “nessuno”.

-Lo sai? Hai ragione siamo di due mondi completamente diversi, non avrei mai dovuto accettare di uscire con... Te, dimentichiamoci tutto, tu continuerai la tua bellissima vita ed Io prometto che nessuno saprà mai di questa uscita- aveva gli occhi lucidi e vederla così mi uccideva.

 -Loro rovinerebbero tutto- la guardai.

-Non hanno bisogno di rovinare nulla, perché hai già rovinato tutto tu!- detto questo, si liberò della mia presa ed entrò in casa sbattendo la porta.

Cosa cazzo avevo combinato?

PVD JANE

Come cavolo avevo potuto pensare che fosse tutto reale? Che davvero era innamorato di me, che gli interessavo, ILLUSA, ecco cos’ero.

*il giorno dopo*

PVD NATH

Zaino sulla spalla destra, mano nella mano con la capo cheerleader, i miei amici intorno.

Tutto ho, tranne l’unica cosa che davvero vorrei. Lei.

Entrammo a scuola. Eccola lì che parla con delle ragazze mentre prende i libri dall’armadietto, si gira. Mi guarda. Guarda le mie mani intrecciate con Danielle.  Perfetto, fottuto.

Si volta con uno sguardo … triste, arrabbiato, deluso. Amo dopo tanto tempo una persona e la faccio soffrire, sono proprio un emerito stronzo. Come dicono tutti.

PVD JANE

Ieri mi bacia, mi dice che sono speciale, che vuole costruire qualcosa con me.

Poi mi dice che vuole fare tutto in segreto, e che rovinerei la sua reputazione perché è quello che intendeva.

Oggi lo vedo arrivare mano nella mano con una ragazza e i suoi amici attorno che gli fanno i complimenti.

SE SI VOLEVA FAR ODIARE, C’è RIUSCITO IN PIENO.

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Capitolo 14
*** Capitolo dodici. ***


ATTENZIONE
ho voluto fare lo spazio autrice all'inizio del capitolo invece che alla fine
per scusarmi per l'enorme ritardo, ma non ho avuto internet
per vari motivi complicati. Volevo solo dirvi che questo capitolo è davvero corto, ma che è solo un'introduzione al prossimo

Spero vi piaccia, un bacio Sunshine25. <3 P.S Buona lettura u.u
P.S.S mi scuso in anticipo per gli errori

 



Jane andò in casse ed iniziò a pensare a quanto successo con Nath.
Si dava della stupida perchè avrebbe dovuto inutire, capire che quello stuido appuntamento (se tale si poteva definire) per Lui non aveva significato nulla, Lei era solo una delle tante e ci era cascata in pieno nella sua trappola.

Ma a differenza delle altre Lei non si sarebbe messa a piangere, non si sarebbe disperata per un ragazzo.

Si era ripromessa di non farlo più.

Lei diceva sempre "Sorridi! Perchè è la peggior vendetta per chi ti vuole male".

- Signorina Smith! Mi ripeta immediatamente quello che ho appena spiegato.- la voce della professoressa rieccheggiò nella classe.

Mi guardai intorno in cerca d'aiuto ma credo che il 99% della classe non stava seguendo e che quell'1% che lo faceva non era disposto ad aiutarti.

- Vedo che ha perso la parola signorina, vediamo se avrà il coraggio di parlare davanti al preside di quello che è appena successo!-. mi guardò furiosa.

Inutile dire che mi odiava.

STRONZA! BASTARDA!

Mi ritrovai seduta in una di quelle sedioline grigie, fuori dalla porta della presidenza.
Sentii dei passi avvicinarsi e ...
Perfetto direi, l'ultima persona sulla terra che avrei voluto vedere.
Che ho fatto di male per meritarmi questo? .

Nath mi guardò e sorridendo si sedette vicino a me.

- Hey - mi disse sorridendomi.
Ma ci fa, o ci è? Spero stia SCHERZANDO.

- Ciao - gli sorrisi fredda.

- Senti mi volevo scusare...- Non gli feci finire la frase che risposi.

- Non c'è bisogno che ti scusi, è tutto okay, noi non stiamo insieme e tu puoi uscire con quante ragazze vuoi. E riguardo a ieri non ti preoccupare, dovevo aspettarmelo e comunque... non era tanto importante neanche per me-.

Sapevo benissimo di aver appena detto una colossale bugia e se Nath mi avesse guardato negl'occhi magari lo avrebbe anche capito, non ero brava a mentire, anche se lo facevo spesso.
Già mentivo spesso su come stavo, su cosa avevo o su cosa mi passasse per la testa... (Ma questa è un'altra storia).

Spervo vivamente che Lui nonostante tutto non se ne fosse accorto.

- Signorina Smith..- una voce maschile interruppe la nostra conversazione.
Finalmente qualcuno mi ha ascoltato! Non sono mai stata così felice di vedere il preside!

Presi il mio zaino ed entrai nell'ufficio senza salutarlo.


due settimane dopo


PVD NATH

Perfetto direi adesso neanche ci salutiamo più! So di essere stato uno stronzo, me ne sono pentito,  ho deciso di chiedere una seconda oppurtunità!
Quello che sto andando a fare!

Mi dirigo verso il suo armadietto e sorpresa delle sorprese sta abbracciando, o per meglio dire è avvinghiata, a quel Sam. Credo siano migliori amici.

Odio vederli 24 ore su 24 sempre appiccicati come cozze.

Mi avvicino a loro e guardo Jane, è sempre più bella.
- Devo parlarti - la guardai seria. Lei ricambiò il mio sguardo in modo glaciale.

- Dimmi - disse fredda.

- Voglio un'altra possibilità, ti prego, non sono quello che pensi - la guardai speranzoso in attesa di una sua risposta.






 






 


 

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