Timidi
raggi di sole fanno capolino nella moderna stanza,avvolgendo con il
loro calore
e la loro luminosità le tende di pregiato lino egiziano.
Tra
il baccano degli ingorghi autostradali e il vociare confuso di qualche
vicino
,dal fondo del corridoio si sente il rumore delle chiavi che girano
nella toppa
della porta di casa.
La
porta si apre lentamente,quasi cigolando e Ben fa il suo ingresso
sovraccarico
di buste della spesa contenenti scorte che in una trincea di 200
soldati
sarebbero bastate almeno 2 mesi.
La
casa è vuota come già si aspettava.
Si
reca in cucina,si appresta a riporre sugli scaffali i cibi in scatola e
i
preconfezionati e i salumi nel frigo.
Vede
un bigliettino abbandonato sul tavolo e riconosce la calligrafia
disordinata..
“Oggi
sarà una giornata molto dura,ho vari impegni. Non
tornerò per cena.Goten”
Scuote
la testa in segno di disapprovazione,per quanto amici,lui quel
ragazzo,le sue
strampalate idee e il suo essere vago non li capirà mai.
Qualche
tempo prima e qualche isolato più in là ,in un
polveroso ufficio Goten è
immerso fino all’osso del collo in noiose pratiche.
Deve
accertarsi che sia tutto in regola per quel prestito e non
può permettersi
anche un minimo margine di errore.
Un
attempata segretaria in tailleur arranca sorreggendo documenti e
scartoffie
varie.
Con
un tonfo poggia le pesanti pratiche sulla scrivania in legno,intima un
sorriso
di circostanza al ragazzo che intanto la guarda incuriosito.
“per
me?”
“Oh,si”fa
un ampio sorriso con il suo rossetto rosso scintillante sulla bocca.
“Grazie,non
dovevi disturbarti “risponde frettoloso prima di tornare
chino sul lavoro.
Lo
guarda attraverso il suo eye-liner accigliata
e delusa per non aver ricevuto neanche una piccola attenzione.
Si
allontana,con la sua camminata strana sui tacchi a spillo,cercando di
ignorare
quel ragazzo così come lui aveva fatto.
L’aria
è satura di tabacco bruciato,terribilmente
irrespirabile,insopportabile.
Spegne
l’ultima sigaretta tra le tante altre nel posacenere di
ceramica,-fumare
ammortizza lo stress-diceva tempo prima per giustificarsi agli occhi
della
madre e adesso sa che dietro le banali scuse c’è
qualcosa di più grande e più
letale,un vizio che distrugge i tessuti e gli organi.
È
quasi l’ora di pranzo,ha appuntamento con Trunks per prendere
un aperitivo al
cafè li vicino.
Se
ripensa alla sua infanzia,ai pomeriggi passati tra i libri e il
calciotto,alla
scuola,agli amici,agli amori, quasi gli viene da impazzire.
Vedere
Trunks è come fare un tuffo in un passato doloroso che
ritorna a fare visita
dopo immemorabile tempo.
Da
due anni circa i loro incontri sono saltuari.
Trunks
è il presidente della capsule corporation a tutti gli
effetti dopo il recente
ritiro della madre ed è facile immaginare gli impegni che
una persona che
riveste il suo ruolo abbia.
Nonostante
tutto, l’affetto e la stima che li uniscono sono grandi e il
loro rapporto è
saldo come un tempo.
Si
lascia andare sulla sedia preso da una improvvisa stanchezza,lancia uno
sguardo
al rolex che porta al polso ,le 13,si alza,indossa agilmente il
giubotto scuro
di jeans,gli occhiali,saluta la bella segretaria e si dirige verso il
centro a
passi felpati.
Le
vie sono pressoché deserte,i
negozi si accingono ad abbassare le serrande mentre i locali sono
pronti ad
accogliere i lavoratori stanchi e affamati.
Svolta
l’angolo di via Heler superando un bel palazzo di stampo
coloniale dalle
tonalità pastello e dopo una breve discesa si trova presso
l’entrata
dell’elegante bar.
Intravede
dalla vetrata la
simpatica
cuffietta di un cameriere che si muove agilmente tra i tavoli con i
vassoi di
fritti e apertivi e tra le teste di uomini e donne di età
miste,quella glicine
dell’amico d’infanzia.
Goten
fa la sua entrata in quel luogo di sfarzi e di lussi dove i lampadari
sono di
cristallo Swarovski e le rifiniture di presunto oro.
Si
tratta di uno degli edifici più antichi e preziosi della
città.
Cammina
attento a dove mette i piedi,cercando di dare l’impressione
di essere di casa
in quel luogo sontuoso dove i clienti sono letterati,scienziati,star
della tv e
medici di fama mondiale.
I
due ragazzi si trovano faccia a faccia,si sorridono a vicenda e si
abbracciano
abbandonandosi a piccole pacche di amicizia sulle spalle.
Trunks
è molto elegante nel suo gessato e da l’idea di un
uomo importante quale
è,Goten invece con i suoi semplici jeans e la polo lacoste
dimostra meno anni
di quanti effettivamente ne ha.
“Allora?che
mi racconti?”esordisce Trunks sorridente.
“io?niente,veramente
eravamo rimasti che dovevi raccontarmi qualcosa tu..”il Son
sofferma il suo
sguardo sul aggeggio che sbuca dal borsello dell’amico.
“Beh..”
“Ehi!”-lo
interrompe “e quello?”indica il curioso aggeggio
elettronico
“ehm..nulla,il
mio nuovo gioiello.Il capsule 0803,un modello fantastico,tutto
applicazioni
utili al quotidiano,internet incluso gratuito,gps e quanto di
più ci possa
essere di utile per un uomo in carriera.”Parla osteggiando
sicurezza,meglio di
un rivenditore di telefoni,con la conoscenza,l’esperienza ,
l’emozione e
l’orgoglio di chi ha avuto un idea,progettato,visto costruire
e immettere in
mercato una sua creazione.
“Mitico!”
“Ah!dimenticavo!”aggiunge
sottovoce”nel mio modello vi è qualcosa di
assolutamente speciale e
personale,un radar cerca sfere!”
Goten
muta improvvisamente umore e assume un tono malinconico“Non
credo servirà..”
“e
chi lo sa!magari un giorno ci ritroveremo a fare un viaggio nello
spazio
nuovamente alla ricerca delle sfere del drago!”
TRunks
sembra entusiasta ma per Goten rievocare vecchi ricordi è
sempre doloroso.
Adesso
regna la pace ma qualche anno prima vi era stato il disordine,il
mancato
viaggio nello spazio e soprattutto l’ultimo addio al padre
tutt’ora
disperso.(n.d.r. per i fatti che sto citando rivedere dbg GT ^^)
“Già…”ma
basta poco per scacciare i brutti pensieri “passami un
po’ quell’arnese da
quattro soldi..”ed ecco di nuovo il Goten gioviale e
infantile.
“Sese,arnese
da quattro soldi..tieni! e ammira selvaggio dei boschi”il
presidente scherza,lo
prende in giro,il Son invece fa lo stizzito,gioca,recita .
“Comunque
ti dovevo parlare della seratina romantica…”
Goten
annuisce distratto dallo schermo lcd touch screen del mini computer
tuttofare.
“…Vedi
di ascoltarmi però!Ricordi di quella ragazza di cui ti avevo
parlato?quella che
è venuta a casa mia in occasione della festa dei
vent’anni di bra?la figlia
della migliore amica di mia madre!”
Alza
il capo improvvisamente,come se tornasse in vita dopo attimi di coma,lo
guarda
e immediatamente accantona l’argomento trattato..
“e
Bra??come sta?cresce?è felice?hai sue notizie?”
Trunks
lo guarda accigliato e preoccupato,incapace di rispondere come ogni
volta che
si entrava nell’argomento-sorella minore ex del migliore
amico di infanzia-
“perché
non la chiami e non le chiedi di persona sue notizie?non è
più una bambina…”
Goten
è spiazzato.
“i..i..i..io?chiamare
bra?non so neanche se ho ancora il numero..e poi non mi va,ti chiedevo
tanto
per sapere,come farebbe chiunque,non importa davvero..”
“d’accordo..allora
continuo..ti stavo dicendo…...”
Ma
per Goten le parole di Trunks non sono altro che brusii incomprensibili
.
Ha
in mente soltanto l’immagine di quella ragazzina ribelle e
orgogliosa,le sue
ciocche blu e le mani piccole e delicate intrecciate nelle sue grandi e
forti,i
sorrisi complici,il viso corrucciato,le piccole avventure vissute
insieme,i
viaggi,le fughe lontano da tutto e da tutti,il reggiseno di leggero
pizzo ,
l’inebriante profumo e poi..il foulard..lo stesso che adesso
si trova
raccattato in un angolo,nella piccola bustina del negozio,un recente
acquisto.
Lo
stesso foulard che in serata porterà alla madre per il suo
compleanno.
“Goten???torna
sul pianeta terra!”
Si
ridesta dai suoi pensieri e vede Trunks agitarsi come una salamandra
sulla
sedia attirando sguardi
stizziti.
“ehi!che
c’è??”
Lo
fissa con uno sguardo innocente mentre trunks si ricompone e si
aggiusta la
giacca.
“mi
spieghi che ti succede???”ma in cuor suo già lo
sa,lo sospetta da tanto.
“Niente..mi
ero incantato..”
“per
10 minuti buoni?”alza un sopracciglio
“non
mi sono reso conto..vabbè cosa dicevi di quella
ragazza..?maddy mi sembra..”
“Dopo
mesi di corteggiamento galante mi sono fatto avanti e le ho chiesto se
voleva
fare un giro oppure mangiare qualcosa e cosa incredibile..mi ha detto
si!!”
“Fantastico!e
l’hai portata all’etoile?al primo appuntamento?Non
perdi occasione per fingerti
un galantuomo”lo sfotte
“Veramente
prima abbiamo fatto una passeggiata in centro e poi l’ho
portata al ristorante
di sorpresa.”
“Immagino
quanto tu l’abbia fatta felice.portare una donna al primo
appuntamento in un
ristorante da veri gourmet per giunta di sorpresa..mmh.. 10 punti
almeno.. “
“Peccato
che non abbia gradito poi così tanto la sorpresa..”
“Perché?non
mi dire che gli si è rotto un tacco mentre stava entrando ed
ha rotolato sul
tappeto rosso dall’entrata fino al vostro
tavolo”dice sarcastico
“Molto
divertente..veramente era troppo informale e non è voluta
entrare finché non
l’ho riportata a casa a cambiarsi”
“addirittura?però..bisogna
apprezzare i suoi tentativi di apparire degna di stare accanto a un
uomo del
tuo calibro.20 punti!per lei ovviamente..”
“E
per me?che ho dovuto ascoltare le sue lamentele,riportarla a casa e poi
di
nuovo al ristorante?”
“Che
vuoi scusa?è il dovere di un vero uomo.”
“Almeno
lei tenta di apparire alla mia altezza e tu
invece?scavezzacollo?-ride-ti siedi
qui,al miglior cafè della città con uno degli
uomini più importanti al mondo e
non ti sforzi neanche di vestirti come si deve”
“vestirmi
come un pinguino impomatato?Guarda che qui sei tu quello che deve
essere alla
mia altezza.”
“Mi
abbasserò..”
Goten
sta per ribattere ma un anziano signore si avvicina al tavolo e chiede
le
ordinazioni.
Due
semplici caffè macchiati e paste secche con mandorle.
L’uomo
si allontana lasciando i due amici ai loro battibecchi sarcastici.
“Cosa
volevi dire con la battuta infelice di prima?”
“io?niente..non
la ricordo quasi più.vabbè alla fine siamo
tornati e abbiamo cenato
tranquillamente. è stata una bella serata in fin dei
conti..”
“E
poi..?”
“e
poi..cosa?”
“non
c’è stato un poi?”
“è
una ragazza per bene e poi lo sai che non è nel mio stile al
primo appuntamento
pretendere qualcosa”
“Trunks..Trunks..Trunks..non
imparerai mai a essere uomo”
Punta
il suo sguardo felino su una graziosa e giovane cameriera.
“Adesso
osserva e impara..”-assume un tono di voce duro e
iracondo-“Scusi?scusi?”
La
ragazza accorre immediatamente.
“Ma
come siete abituati qua dentro?per 2 caffè e dei biscotti
della nonna ci
mettete 1 ora e mezzo?vada,si sbrighi a portare
l’ordinazione”
Trunks
è sconvolto”Got..ma che dici..”
Si
rivolge alla signorina.
“Guardi
lo scusi,sono mortificato..io per lu..i..”
Goten
lo blocca.
“Lo
scusi un corno!ci deve portare l’ordinazione in
tempo”
La
ragazza squittisce qualcosa e poi scappa a razzo.
“ma
cosa ti è preso???”Trunks è davvero
irritato per il comportamento dell’amico.
“guarda
e impara”
“imparo
cosa?a trattare male le persone?anzi guarda,me ne vado.abbiamo
già fatto una
figura orribile”
Goten
con un braccio lo spinge sulla sedia.
“aspetta..”
Davanti
al tavolo si piazza il cameriere anziano con l’ordinazione.
Distribuisce
il tutto e guarda iracondo il ragazzo.
“mi
scusi signore,mi è stato riferito di un suo comportamento
spiacevole verso una
ragazza che lavora qui,che,detto tra noi è mia figlia e
nonostante sia un
professionista e non sia abituato ad offendere i clienti pretendo che
anche
questi non mi offendano perciò..”
Goten
appoggia il caffè sul tavolino di marmo.
“mhh..si,immagino
a cosa si riferisca buon uomo.Avevo già intenzione di
scusarmi con la
signorina.
Sono
stato un po’ brusco,vorrei rimediare..”
Individua
la gazzella muoversi tra i tavoli.
“Eccola!mi
possiate scusare”
In
un attimo le è vicino.
Sembra
infastidita.
“senta
signorina,vorrei chiederle scusa per il mio comportamento se volesse
seguirmi
in un luogo più appartato..”
“Seguirla?”
“si..per
porgerle le mie scuse”
“d’accordo..”non
sembra fidarsi
Lo
segue.
“Guardi
non volevo offenderla,ero soltanto irritato per una questione molto
importante
di lavoro.Sa..a volte le azioni quotate scendono
salgono…”
Si
scusa,la guarda,le sorride,le mente,la conquista.
Intanto
Trunks sorseggia tranquillo il suo caffè e aspetta.
Goten
arriva trionfante.
Gli
passa sotto il naso un pezzo di carta e lo sbatte con vigore sul
tavolino.
“ecco!cosa
fa un vero uomo!conquista e seduce”
Trunks
guarda il foglio incredulo.aveva sottovalutato le arti seduttive
dell’amico.
“ti
ha dato il numero??”
“esatto”
“
e pensare che l’hai trattata con i piedi..”
“comincia
a farlo anche tu”gli fa l’occhiolino.
“naaah,non
è nel mio stile”
“perché
hai anche uno stile?”
“Si,e
qui sei tu lo stronzo con le donne”
Quella
frase lo fa raggelare.
Poi
involontariamente sorride.con una punta di amarezza.
pensa
tra sé.
“fossi
davvero uno stronzo con le donne..e invece sono quello che gli soffre
dietro”
Goten
è sempre stato un ragazzo pieno di vita,un po’
cascamorto,dalla battuta facile
e pieno di iniziative ma da qualche tempo qualcosa era cambiato in lui.
Gli
amici si accorgono sempre se qualcosa non va..
“Goten..ma
ti senti bene?no perché ti vedo abbastanza strano,comincio a
preoccuparmi a
dirla tutta.“
“Ma
che dici amico!non vedi che sono il Goten di sempre?adesso
avrò anche qualcuno
con cui uscire”
Da
una pacca a Trunks e quasi fugge mentre abbandona quel tovagliolo
li,sul marmo
,freddo come i suoi ricordi,la sua mente,il suo cuore..
Ho
notato che la storia è stata letta e seguita ma mancano le
recensioni..qual è
il problema?:( non la continuo se non recensite mi sembra che non
piaccia… Se
non recensite anche per un piccolo parere mi smebra inutile continuarla.
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