nothing's real but love.

di lovemeorleaveme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm just his best friend. just? why just? ***
Capitolo 2: *** the teory of 'opposites attract'. ***
Capitolo 3: *** I want it, only if you want it. ***
Capitolo 4: *** lose your head? don't you think you're exaggerating? ***
Capitolo 5: *** I'm a stupid, don't you think? ***
Capitolo 6: *** no, please! it's really the most beautiful smile I've ever seen! ***
Capitolo 7: *** he isn't perfect, he's just the right one. ***
Capitolo 8: *** where can I buy the courage? ***
Capitolo 9: *** can I have an hug? ***



Capitolo 1
*** I'm just his best friend. just? why just? ***


                                                 

                                                              Nothing’s real but love.

 
 

                                                                                                                    



 

I'm just his best friends.
Just? Why just?



Aprii gli occhi lentamente. Era mattina, un’altra volta. La sveglia continuava a tartassarmi la testa. La spensi, e velocemente scesi al piano di sotto a fare colazione. Mia madre era già occupata a mangiare. 
<> la salutai dolcemente. Strano, io normalmente non ero di buon umore la mattina. Insomma, chi sarebbe di buon umore quando si deve svegliare presto? Bè, in ogni caso, quel giorno ero felice.
<<Tesoro, tu sei l’unica persona al mondo che quando si sveglia la mattina è così dolce!>> disse allegramente sorridendomi. Afferrai i miei cereali e le sorrisi, sedendomi a mangiare.
<<Oh, lo so. Che ne dici di un bacino? Me lo merito per essere così dolce?>> dissi, facendo poi gli occhioni da cucciolo. Così si avvicinò e mi diede il ‘Bacio del buongiorno’. Già, lo avevamo inventano noi, per così dire, io e il mio migliore amico, Niall. Non ci bastava il ‘bacio della buonanotte’ volevamo anche quello del buongiorno. 



Tornai in camera mia, e dopo una bella doccia, mi andai a vestire. Era il solito, i miei jeans e le mie magliette, a volte con dei giacchettini in lanina o, in primavera ed estete, in cotone. La cosa inconfondibile, però, erano le mie scarpe. Portavo solo scarpe da ginnastica, soprattutto le Vans e Converse, ma non mi importava delle marche, se mi piacevano dovevano essere mie, punto.
Non ero proprio quella che si definiva una ragazza vera e propria. Non perché fossi un ragazzo, intendiamoci, avevo il mio apparato riproduttore femminile e in fatto di gusti, bè, si, ero etero, ma piuttosto perché a volte mi comportavo come un ragazzo. Insomma, non ero proprio una tipica ragazza tutta trucco e frufrù(?), ma questo non faceva di me una poco ragazza femminile.


Sistemai i lunghi capelli lisci tirandoli indietro con un cerchietto. Quel biondo così chiaro metteva in risalto i miei occhi. I miei occhi poi, li odiavo. Li avrei voluti color cioccolato, o neri, neri come la notte. E invece no, mi erano toccati verdi-azzurri-grigi che non si capiva neanche bene che colore fossero. Mia madre diceva che dipendeva dal mio stato d’animo. Forse era vero, fatto sta che li avrei desiderati diversi. 

Non mi truccai, come al solito. Odio stare davanti allo specchio, così ci passo davanti il minor tempo possibile.
Ero italiana, ma ormai di italiano mi rimaneva solo il nome, Giorgia. Presi lo zaino con i libri e uscii di casa salutando a gran voce mia madre.

Due villette più giù c’era già Niall ad aspettarmi. 
<<Ehi, biondo!>> dissi raggiante, quando fui abbastanza vicina. Alzò la testa dal cellulare e mi guardò sorridendo. 
<<Ehi, sei in ritardo, di nuovo!>> disse facendomi un gran sorriso. Diciamo che faccio tardi molto spesso, ecco.
<<Si, scusa. Oggi ho davvero passato troppo tempo in bagno!>> dissi ironicamente, lanciandogli poi un'occhiata complice. 
<<Tu? In bagno? Scommetto a specchiarti!>> disse, ridendo sotto i baffi.
<<Si, lo sai che non esco senza essermi truccata!>> dissi, continuando a scherzare. Le nostre risate risuonavano vivaci nel viale ancora deserto per via dell'orario. 

Sembrava diverso, quella mattina. Come se splendesse. Ripensai a questo, come se normalmente non splendesse! Faceva invidia persino al Sole, persino alle stelle più luminose. 
Ci incamminammo in silenzio. 
<<Questo è un mese speciale.>> disse mentre camminavamo, continuando a tenere il suo sguardo dritto verso la strada.
<<Certo! C’è il mio compleanno!>> risposi felice. Mi piaceva il mio compleanno, non per i regali e nemmeno per le feste in grande stile, che non erano proprio il mio genere, ma perché di solito io e Niall facevamo sempre qualcosa di sensazionale. Ogni anno il suo regalo era una sorpresa, ed era sempre davvero magnifica.
<<Si, ma anche per un’altra cosa..>> disse, poi, guardandomi. Sembrava stesse dicendomi qualcosa con lo sguardo, come a spingermi a capire, ma io non avevo la più pallida idea di dove volesse arrivare.
<<Altra cosa?>> chiesi confusa. Non c’erano partite di calcio importanti o cose del genere. Niente eventi spettacolari a cui non saremmo potuti mancare. Lo guardai ancora incapace di capire le sue intenzioni. 
<<Dio, non può essere che te lo dimentichi sempre!>> affermò quasi spazientito, con un mezzo sorriso sghembo sul viso e accennando un leggero sbuffo. Feci spazio nella mente. Ma niente, non riuscivo a trovare niente. 
<<Fai sul serio? Davvero, non riesci a capire?>> tornò a guardarmi stupito. Mi sentivo in colpa. E se avessi dimenticato qualcosa di importante? Non era da me, io gli eventi importanti li ricordavo tutti!
<<Mi dispiace, Niall. Ma, davvero, non sto fingendo!>> dissi esasperata. Il mio cervello già arrugginito, la mattina, poi, non voleva dare segni d'aiuto.
<<E’ incredibile, sei l’unica ragazze dell’intera scuola a cui non interessa.>> disse con un sorriso compiaciuto.
Aspetta, scuola? 
A volte mi chiedo davvero perché sia così ottuso. 
<<Niall, stai parlando del ‘Ballo di Primavera’ non è vero?>> chiesi un po delusa. La verità? Adoravo quel ballo, tutti quei vestiti così belli, le luci e i fiori, ma io non ero parte di quel mondo. Non mi avrebbe invitato nessuno, così lo odiavo-amavo a prescindere, pur non essendoci mai stata. 
No, tu odi quel ballo e basta!
Ma cosa vai blaterando? Lei lo adora!
Ehi, cervello? Che fai, litighi con te stesso?
<<Si, di quello. Perché non ti piace?>> chiese facendo una smorfia. La domanda sarebbe dovuta essere ‘Perché a te, caro ragazzo, interessa così tanto?’ ma mi trattenni dall'essere così sarcastica. 
<<Non sono così sdolcinata.>> mentii spudoratamente.
Non sei così sdolcinata? Cosa vai blaterando, cara?
No, non le interessa andarci, perché insisti tanto?
Ehi, ma volete stare zitti!
Bene, adesso parlavo anche con me stessa!
<<Oh, questo non è vero. Sappiamo entrambi quanto lo sei.>> disse dandomi una leggera gomitata e regalandomi un sorriso meraviglioso. Ok, effettivamente avevo sparato una GRANDE cavolata. 
<<Ok, la verità è che so che non mi inviterà nessuno, così non fantastico su questo in modo che quando non accadrà io non ci rimarrò male.>> dissi retorica, come se fosse la cosa più normale del mondo. 
<<Tu sei matta.>> disse, accennando una risata. 
<<No, davvero, è una tecnica che funziona sempre. E, tu, con chi ci vorresti andare?>> chiesi con un pizzico di fastidio sulla punta della lingua, nel pronunciare quelle parole. Mi dava fastidio pensare che sarebbe stato con un’altra ragazza. Con qualsiasi altra ragazza. Era normale, come comportamento? Insomma, io sono solo la sua migliore amicasolo, perché avevo pensato ‘solo’, poi? 
<<Bè, vorrei invitare una ragazza, ma non so se ne avrò il coraggio.>> disse abbassando la testa e portandosi la mano sui capelli disordinati.
Pugno allo stomaco. Sentii solo un forte, clamoroso pugno allo stomaco. Si parlava di coraggio, si parlava di qualcosa di serio. Pensai a quante possibilità avessi che quella ragazza fossi io. Dio, perché l’avevo fatto? 
<<Ah, quindi ti piace una ragazza. E, sentiamo, chi sarebbe?>> Il mio tono era incerto, impaurito, forse troppo, davvero troppo. Speravo solo non lo avesse notato.
<<Mi dispiace, ma questo proprio non posso dirtelo e comunque si, lei mi piace davvero tanto.>> disse alzando lo sguardo. Lui guardava il cielo. Io guardavo lui. Forse a forza di guardarlo quel cielo, gli aveva rubato il colore e se lo era impresso negli occhi. Pensando ai suoi occhi mi vennero i brividi. Probabilmente se ne accorse. 
<<Ehi, hai freddo?>> chiese premuroso, tornando a guardarmi. 
<<N-no, grazie.>> dissi, abbassando veloce lo sguardo. Avevo balbettato. Io? Che balbettavo? C’era davvero qualcosa che non andava
.  













                                                                                     ciao, ciao :3
                                               allora, questo è diciamo il prologo della mia prima ff.
                                                                               spero vi piaccia!
                                                     che dire, spero recensiate, se vi sia piaciuto.
                                                                   Insomma, non costa nulla, no?
                                                          al prossimo capitolo, lovemeorleaveme.

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Capitolo 2
*** the teory of 'opposites attract'. ***




                                  Nothing's real but love.







the teory of 'opposites attract'.



Arrivammo dopo circa due minuti. C’erano già gran parte di quelli che dovevano essere i miei compagni di scuola davanti a quell'enorme edificio grigio, colore che gli dava l'aria di essere ancora più noioso.
Arrivò, improvvisamente, Amber, correndo. Aveva i capelli insolitamente disordinati e sembrava essere alquanto preoccupata. Sapevo la motivazione, aveva scordato il suo cellulare a casa mia, la sera precedente. Dove aveva la testa quella ragazza?
Nonostante questo, le volevo davvero troppo bene per rimproverarla. Infondo, è una delle mie tre migliori amiche.
 <<Gi, ti prego, dimmi che hai tu il mio cellulare!>> disse la rossa, con un' espressione disperata sul viso. Perdeva sempre qualcosa. Le sorrisi.
<<Si, Amber, l’hai lasciato a casa mia, ma, ti prego, la prossima volta, cerca di ricordartelo!>> dissi cercando di sembrare il più seccata possibile. Cercai nella borsa e glielo porsi.
<<Tu lo sai che sei tutta la mia vita, vero?>> disse cordialmente, facendomi un sorriso ruffiano.
<<Si, lo so, rimbambita!>> dissi ridendo. Sorrise quasi eccitata, nemmeno fosse una bambina e io le stessi dando il suo regalo di Natale.
<<Ehi, gente!>> ululò Louis, con quel suo tono di voce sempre squillante che mi fece saltare.
<<Oddio, Lou, mi hai fatto spaventare!>> dissi mettendomi una mano sul cuore. Spuntarono velocemente anche Liam e Harry.
<<Buongiorno!>> salutò cordialmente Laim, come gli era solito fare, donandoci uno dei suoi sorrisi più dolci, mentre Harry alzava la mano in segno di saluto. Arrivarono anche Becka e Grace.
<<Ehi, come state ragazzi?>> chiese Grace, sorridendoci appena fu abbastanza vicina.
<<Bene, ma.. dov’è Zayn?>> disse dubbioso, iol riccio. Ci guardammo. Non era ancora arrivato.
<<Sarà ancora davanti lo specchio!>> dissi alludendo al suo amore per la sua immagine riflessa nello specchio. Scoppiammo tutti in una sonora risata.
<<Ehi, Gi tu e Zayn siete così simili! Perché non vi mettete insieme?>> scherzò Niall evidentemente sarcastico e ridemmo di nuovo tutti quanti.
<<Non sottovalutare queste cose, Horan, ricorda che gli opposti si attraggono!>> dissi, facenfogli poi l'occhiolino. Ridemmo di nuovo. Niall non rise, non credo, però, che sia per il fatto che lo avessi zittito a quel modo. Aveva un sorriso quasi imbarazzato sulla faccia. Strano.
Oh, non farti venire paranoie adesso!
Si, ma bisogna ammetere che è strano.
Forse solo un po..

Fui distratta dalla voce di Harry.
<<Eccolo.>> annunciò il riccio. Zayn arrivò in tutto il suo splendore, che, come al solito, era davvero tanto. <<Ehi, perché ridevate?>> chiese il moro dal ciuffo chilometrico curioso, dopo essersi avvicinato.
<<Parlavamo del tuo specchio, amico, non credi sia stanco? Dovresti dargli una pausa!>> disse Liam, dandogli una pacca amichevole sulla spalla. Ridemmo e poi anche il moro si unì a noi.
<<Si, e Giorgia è innamorata di te!>> disse quella che doveva essere la mia migliore amica, Grace, quando le risate di tutti si erano calmate. La guardai storto, poi scoppiammo a ridere. Zayn era alquanto.. confuso.
<<Ehi, amico, non farti strane idee!>> sbottò Louis vedendo la faccia sconvolta del moro.
<<Mi avete fatto prendere un colpo!>> disse Zayn, portandosi la mano sul cuore prima che il suo viso tornasse rilassato.
<<Mi dispiace, Zayn. Tra noi non può funzionare!>> recitai drammaticamente avvicinandomi a lui. <<Ma perché, mia amata?>> recitò anche lui per poi prendermi le mani in versione ottocentesca, un po alla Romeo e Giulietta, ma senza balcone o roba del genere.
<<Odio il tuo più fedele amico, messere specchio!>> ammisi solenne, lui mi lasciò le mani con disprezzo. Nel frattempo si sentiva il sottofondo di risate frenetiche.
<<Addio!>> disse solenne.
<<Ciao, Zayn.>> dissi, rovinando il finale.
<<Hai rovinato il finale. Perché l’hai fatto? Andiamo, siamo degli attori nati!>> si pavoneggiò.
<<Lo sai, io i finali non li voglio!>> dissi sorridendogli. Io e le mie teorie sui finali eravamo conosciuti in tutto il mondo.

Suonò la campanella e ci dirigemmo verso le classi. Ero in classe con Becka e Harry. Gli altri erano sparsi in varie classi.
Non seguii un gran che delle lezioni quel giorno, sembrava che il mio pensiero volasse a qualcos’altro, o meglio a qualcun'altro. Io proprio non ce la facevo a non pensare a quella ragazza, quella che Niall avrebbe invitato al ballo. In tutto questo tempo, io non mi ero accorta che gli piaceva una ragazza? Insomma, passavamo la maggior parte del tempo insieme, era praticamente impossibile! E poi, perché non voleva dirmi chi era?

Suonò la campanella, afferrai lo zaino senza pensarci e uscii di classe. Quasi corsi, come se volevo lasciare quei pensieri lì, dentro quell’aula polverosa.
Aspettai il resto della ‘banda’ appoggiata al muretto lì vicino. Mi fissavo i piedi. Ora il soggetto dei miei pensiero, però, ero io. Perché mi ero sentita morire quando Niall mi aveva detto che avrebbe invitato una ragazza al ballo? Perché ero rabbrividita a guardarlo? E, adesso, a pensarci, il mio cuore stava accelerando un po il battito.
Perché ti piace, sciocchina!
Pff, non le piace il suo migliore amico!
Oh, andiamo! Il cuore che accele, le parole balbettate, sono segni di una cosa sola.
Malattia rara contratta in Cambogia?
Amore.

Forse avevo la febbre.

Mi spinsi la mano dritta sul petto. Il cuore sembrò rallentare. Li vidi uscire, così si avvicinarono a me.
<<Ehi, Gi, perché sei corsa fuori?>> disse Becka, scrutandomi il viso ancora immerso nei miei pensieri.
<<Ehm, mi mancava un po l’aria, sai come sono fatta, non mi piace stare in mezzo a tanta gente. Mi sento male, lo sai.>> dissi cercando di inventare una scusa più che convincente sul momento.
<<E adesso stai bene?>> mi chiese Niall, avvicinandosi preoccupato. Il mio cuore riprese a battere un po più velocemente.
Cavolo, cuore, che ti prende?
<<S-si non ti preoccupare!>> dissi, per poi  distogliere lo sguardo dai sui magnetici occhi che mi scrutavano preoccupato. Notai che Grace mi guardava, sembrava preoccupata.
<<Ehi, Giò, posso parlarti?>> mi chiese la mia migliore amica, scrutandomi ancora, così accennai un si con la testa. Aveva capito qualcosa? E se mi avesse chiesto qualcosa di cui io non conoscevo la risposta? Perché, davvero, io, in quel momento, di risposte non ne avevo! Però c’è da dire che è la mia migliore amica e conosce tutto di me, proprio tutto. Come potrebbe non accorgersi che io.. bè, che sono strana? Dio, fa solo che voglia chiedermi se voglio andare a dormire da lei sta sera!
Lo sa anche la tua migliore amica, ragazza! Non credi sia ora di ammetterlo anche a te stessa?
Oh, ma non dire fesserie!
Ah, sei proprio cocciuta!


Ci allontanammo un po dal gruppo.
<<Tu sei proprio sicura che stai bene? Ma sicura, sicura?>> mi chiese la castana, visibilmente preoccupata.
<<Ehm, si.>> dissi cercando di essere il più convncente possibile.
<<Non scherzare, Gi, tu hai, oddio ho quasi paura a dirlo.. hai balbettato!>> disse guardandosi intorno per accertarsi che nessuno ci stesse ascoltando. Mi misi una mano davanti alla bocca.
<<Non scherzare tu, Grace, io non balbetto mai..>> dissi in grandi difficoltà, facendo finta di non essere preoccupata o imbarazzata e accennai una risatina nervosa.
<<Ok, sappiamo che balbetti solo quando una persona ti piace davvero, davvero tanto ed infatti questo è successo, quante volte? Mezza? Forse meno. Ma stavolta hai balbettato, ti ho sentito. Ma.. chi?>> chiese con uno sguardo indagatore e con un forte entusiasmo. Sapevo che quello che diceva probabilmente era vero, ma se si parlava di chi pensavo che fosse, non poteva essere categoricamente vero.
<<Grace, non scherzare. Andiamo.>> dissi, per poi prenderle la mano e trascinarla dagli altri prima che potesse dire qualsiasi altra cosa.
<<Allora, ragazze, stavamo parlando e.. voi ci andate al ‘Ballo di Primavera’?>> disse, gesticolando con le braccia.
<<Dio, Harry. Non me lo nominare!>> risposi irritata.
<<Io non lo so..>> disse abbassando lo aguardo. Harry continuava a guardarmi stranito.
<<Cos’hai contro il ballo?>> chiese Liam, rivolgendosi a me.
<<Ma che avete tutti con questo dannato ballo? Sapete che vi dico, io me ne vado a casa!>> urlai, arrabbiata. Mi incamminai a passo veloce. Che caspita mi prendeva?
Ehi, ragazza, sta calma!
Calma? CALMA?
A questo balla manca poco più di una settimana e già non lo sopporta più!
E' solo uno stupido ballo!
A cui non sarà invitata dal suo migliore amico!
Forse volevi dire 'dal ragazzo di cui è innamorata'.


Entrai in casa sbattendo la porta. Non volevo parlare proprio con nessuno e sembrava che questo, mia madre, l’avesse capito. Meglio così. Mi buttai sul letto. Pregavo i pensieri di lasciarmi stare. Mi addormentai.

Mi svegliò il cellulare che vibrava di fianco a me. Erano le dieci di sera, possibile? Era Niall, esitai a rispondere.
<<Pronto?>> dissi incerta.
<<Ehi, Gi, cavolo, è tutto il pomeriggio che ti chiamo! Sono venuto anche a bussare a casa tua, ma non mi ha risposto nessuno, dove sei finita?>> chiese preoccupato.
<<Mi sono appena svegliata..>> dissi, sbadigliando.
<<Vuoi dire che in tutto questo tempo, tu stavi dormendo?>> chiese in un tono che non riuscii ad identificare.
<<Si..>> risposi incerta, sperando che non si fosse arrabbiato. Scoppiò a ridere.
<<Sei proprio una dormigliona!>> disse, prendendomi in giro.
<<Non è vero, avevo solo bisogno di pensare!>> ribattei seccata.
<<Ah, e.. pensi a qualcuno in particolare?>> sembrava preoccupato, di nuovo.
<<A chi dovrei pensare, scusa?>> chiesi divertita.
<<Non lo so, forse a Zayn o a chissà quale altro ragazzo perfetto!>> rispose in tono irritato.
<<A Zayn?>> chiesi sorpresa.
<<Si, Zayn, non fare finta che non ti piaccia!>> Scoppiai a ridere. Stavo piangendo dal ridere e non riuscivo più a fermarmi.
<<Adesso perché ridi in questo modo?>> chiese divertito dalla mia risata frenetica.
<<Zayn? Stai scherzando? Sai meglio di me che non è proprio il mio genere!>> dissi,  continuando a ridere.
<<Ah, si? E sentiamo, mi rispiegheresti cortesemente le teoria del ‘gli opposti si attraggono’?>> ribbattè beffardo.
<<Io stavo scherzando e tu sei matto.>> ribattei trattenendo le risate.
<<Perché sei scappata così oggi?>> disse e la sua voce diventò improvvisamente seria. Cosa avrei dovuto dirgli? La verità? Quale verità? Che mi stava mandando le rotelle fuori programma? No, non l’avrei fatto. Io.. avrei mentito al mio migliore amico?
Digli la verità, digli che lui ti piace da morire!
Cosa? Non dire sciocchezze, tu!
E' solo la verità!
No che non lo è!
Dovrai ammetterlo prima o poi..


<<Io non lo so, davvero. Mi dispiace..>> dissi abbassando il tono della voce. Era le verità, no? Io non lo sapevo e basta. Niente conclusioni affrettate o quant'altro.
Visto? Ha fatto la cosa giusta! 
No, avrebbe dovuto dire la verità!
Ed è quello che ha fatto!
No, non l'ha fatto!
Avanti smettetela chiunque voi siate!


<<Mi hai fatto andare a casa da solo. Dovrai farti perdonare, lo sai?>> chiese. Sospirai, non sembrava arrabbiato.
<<Lo so, lo so!>> scherzai.
<<Si dice che giri un folle per questa via stanotte, prova ad affacciarti e vedere se magari è nei dintorni.>> Mi alzai dal letto e andai alla finestra. La aprii leggermente. Sorrisi alla vista. Niall, in mezzo a quella stradina deserta, che guardava verso di me.
<<Credo di averlo trovato, è proprio di fronte a casa mia.>> sussurrai.
<<Credo che dovresti andarlo a salutare.>> sussurrò ancora. Scesi veloce le scale ed aprii la porta. Infilai il cellulare in tasca. Vedendomi uscire mise anche lui il suo in tasca. Gli andai in contro.
<<Che stai facendo?>> gli chiesi sorridendo.
<<Non lo so, mi mancavi.>> sorrise. Rabbrividii, eccome se rabbrividii. In quel momento sarei potuta essere scambiata facilmente con un’oca.
<<Sei strano, Niall.>> dissi seria.
<<Sei strana anche tu.>> disse ance lui serio, il suo sgardo mi raggelò. Lo aveva notato, allora. Chi è che non l’avrebbe notato? Andiamo, rabbrividivo, sentivo pugni allo stomaco e balbettavo. Me ne ero accorta persino io.
<<E’ tardi, va a casa, avrai sonno..>> mi avvicinai e gli accarezzai il viso. Perché lo feci? Non lo so. Il cuore tornò ad accelerare, di nuovo. Stupido cuore. Mi fissava, dritta negli occhi. I brividi ancora ce li avevo, e se non fosse stato per il buio magari si sarebbe accorto anche del leggero rossore che mi era spuntato sulle guance..










                                                                                ciao, ciao :3
                                             bè, ancora è abbastanza palloso, lo devo ammettere
                                                               ma prometto che migliorerà
                                                         fatemi sapere che ne pensate, eh. c:
                                                      grazie per aver letto, lovemeorleaveme.

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Capitolo 3
*** I want it, only if you want it. ***


   


                                                   
 Nothing's real but love.











I want it, only if you want it.



Eravamo ancora lì, uno davanti all'altro, in piena notte. Ed il mio cuore, oh, il mio cuore, non voleva proprio rallentare la corsa.
<<Non mi va di andare a dormire, però.>> disse per poi sorridermi dolcemente.
Ragazzo, così la uccidi!
Bè, questa volta ti do ragione!

La mia parte del cervello romantica e dolce era d'accordo con la parte del mio cervello scorbutica e testarda? Bene, ora mi si mettevano contro entrambe!
<<Dovresti, domani c’è scuola.>> Perché il mio tono era diventato improvvisamente dolce?
<<Sembri mia madre.>> disse, per poi ridere. Una risata ala quale mi aggiunsi subito dopo.
<<No, la situazione è diversa. So solo che se non vai a dormire presto domani mattina non ce la farai ad alzarti e mi farai arrivare tardi a scuola.>> dissi con tono compiaciuto.
<<Non è vero!>> diisse ridendo.
<<Oh, si che è vero!>> ribattei scherzosamente.
<<Ok, allora proviamo.>> disse con tono di sfida. 
<<A fare cosa?>> chiesi confusa.
<<A stare svegli fino a tardi e poi vediamo chi è che domani mattina non riesce ad alzarsi!>> disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ma cosa aveva nella testa quel ragazzo? 
Dio, accetta! 
Ma sei per caso impazzita?
Potrebbe essere la cosa più bella e stupida che tu potresti mai fare!
Oh, andiamo! Non farti abbindolare da certe frasi fatte!
Giorgia: ‘Non hai di meglio da fare?’ chiesi ridendo. 
<<Cosa avrei di meglio da fare?>> disse, sorridendomi. Mi sciolsi, anche senza il Sole, senza nemmeno una luce, io mi sciolsi alla vista di quel sorriso. 
<<Non so, prepararti il discorso per la ragazza che inviterai al ballo, scegliere il vestito…>> dissi, gesticolando con le mani, come per portare il conto delle cose che stavo elencando. 
<<Il discorso è già pronto e il vestito anche, mi manca solo la ragazza.>> disse e poi il suo viso scivolò in basso.
<<Chiunque sia ti dirà di si, ne sono sicura. Andiamo, qualsiasi ragazza ti direbbe di si!>> dissi con tono irritato, forse era per il fatto che quella ragazza, quella che gli avrebbe detto felicemente si, non ero io, e non lo sarei mai potuta essere.
<<Non ne sono tanto sicuro, lei mi vede solo come un amico. E poi, lei non è ‘qualsiasi ragazza’, lei, oh, lei è davvero speciale.>> disse un po sognante.
Vederlo così, con lo sguardo sognante mi rendeva tremendamente felice, ma anche tremendamente triste.
Non so perché ma il mio cervello continuava a ripetere ‘sarebbe fantastico se la ragazza di cui parla, quella speciale, fossi tu. Ma non lo sarai mai, tu fai parte delle ‘qualsiasi ragazza’, devi accettarlo.’
Il mio cervello parlava, tutt’ad un tratto. Il mio cuore batteva velocemente, tutt’ad un tratto. Mi venivano i brividi, tutt’ad un tratto. Diventavo rossa, tutt’ad un tratto. Balbettavo, tutt’ad un tratto. E tutto questo, solo a vederlo stare vicino a me. Solo a pensare a lui. Solo al sentir pronunciare il suo nome. Che diavolo mi stava succedendo? 
Ah, è l'amore, cara! E' l'amore!
Amore? Bevi troppe bevande alcoliche che non ti faqnno di certo bene!
No, è solo l'amore..
<<Sei capace di far innamorare chiunque, se vuoi. E magari stai facendo innamorare di te qualche ragazza, in questo momento, e nemmeno te ne stai accorgendo, e forse nemmeno lei. O forse, è da quando la conosci che la stai facendo innamorare di te, e lei non lo sa..>> dissi con qualcosa agli occhi che credo dovessero essere lacrime.
Niall non rispose. C’era un silenzio davvero imbarazzante, stavo per scoppiare a piangere. Non so bene il perché, ma sentivo gli occhi bruciare e colmarsi di lacrime. La vista divenne meno chiara. 
<<Scusa, io devo andare.>> farfugliai velocemente, non so nemmeno se mi sentì.
Scappai prima di dargli il tempo di dirmi qualsiasi cosa. Corsi dentro casa e mi sbattei la porta alle spalle. Mi accasciai lì davanti con la schiena sulla porta e portai le ginocchia fino al petto. Piangevo. Io, proprio io, la ragazza che non piangevamai per colpa dei ragazzi o per stupide faccende amorose. Che non si era mai fatta incastrare da sensazioni ed emozioni stupide.
<<Giorgia..>> sentii la voce di Niall tra il preoccupato e il dispiaciuto.
<<Va via Niall, ti prego. Parleremo domani..>> Cosa gli avrei detto? Non sapevo nemmeno io cosa mi succedeva!
<<Allora, buonanotte Gi..>> sentii una pugnalata al cuore.
<<Perché..?>> chiesi tra un singhiozzo e l’altro. Lo sentii riavvicinarsi alla porta.
<<Perché cosa?>> sembrava confuso.
<<Perché mi hai detto ‘buonanotte Gi’ e non ‘buonanotte, migliore amica’ come ti è solito fare?>> chiesi tirando su con il naso.
<<Vuoi davvero essere la mia migliore amica?>> disse con il fiato spezzato, sembrava.. triste. Sentii tirare su col naso. Stava.. piangendo
<<Io lo voglio solo se lo vuoi tu..>> non sentii risposta, non la sentii più.




Corsi in camera mia, mi affacciai alla finestra. Potevo vedere casa sua. La luce nella sua camera era accesa. Si affacciò alla finestra, mi nascosi. Non volevo vedesse che guardavo proprio verso di lui. Ma poi, che mi stava succedendo?
Cos'era tutto quello che provavo? Adesso, poi, sentivo un’altra cosa. Avevo un gran buco allo stomaco, ma stranamente non era fame. Sentivo come se una parte di me, un pezzo del mio cuore, se ne fosse andato. Ma dov’era? Stavo impazzendo, ne ero sicura.

Rimasi lì, con la faccia rivolta al cielo. Mi addormentai proprio così, sul divanetto attaccato alla mia finestra, sdraiata, a contare le stelle.
Che poi le stelle quella sera nemmeno c’erano. Però io le vedevo, ne vedevo tantissime. E anche se non volevo, ogni mio ragionamento razionale, ogni pensiero intelligente, si andava sempre a collegare inevitabilmente a lui.






          



                                                                                   ciao, ciao :3
                                                                            allora, che ne dite?
                                                   ricordte che io spero sempre che recensiate! **
                                                                    bè, spero che vi sia piaciuto.
                                                           grazie per aver letto, lovemeorleaveme.

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Capitolo 4
*** lose your head? don't you think you're exaggerating? ***












                                                      Nothing's real but love.









lose your head? don't you think you're exaggerating?



Mi svegliai in perfetto orario, forse anche un po prima del solito.
Andai a fare la doccia. Per la prima volta nella mia vita, sostai ben dieci minuti davanti lo specchio, semplicemente a guardarmi.
Ero così banale. Non ero bella, non lo ero affatto.


Mi andai a vestire e quando ripensai al fatto che mi ero specchiata, per un tempo superiore al minuto oltretutto, scoppiai a ridere. Ero stata davvero così stupida? Continuavo a ridere senza smettere. Mi stava facendo male la pancia a forza di ridere.
Che sciocchezza.
E' normale, quando si è innamorati ci si vede sempre in modo peggiore di quello che si è in realtà.
Ma cosa vai farfugliando?

Anche di prima mattina no!

Scesi che ero già pronta. Salutai la mia famiglia sbandata e dopo aver mangiato velocemente qualcosa, uscii.
Mi diressi verso casa di Niall. Non era fuori ad aspettarmi, così bussai. Aprì sua madre che, appena mi vide, urlò a suo figlio di scendere. Quando mi vide si bloccò un attimo, sembrava essere sorpreso di vedermi. 
Cosa pretendi? Ieri gli hai sbattuto la porta in faccia scoppiando in lacrime e, non so, che altro ti devo ricordare?
Lasciala stare, l'amore fa impazzire tutti!

Gli sorrisi, lo fece anche lui, senza esitazione, e ci incamminammo verso scuola. Sapevo che avremmo dovuto parlare, ne ero sicura. Ma avevo come.. paura. E io avevo sempre avuto paura di avere paura di certe situazioni. Si, è una cosa un po bizzarra, ma è così.

A vederlo i sintomi tornarono, tutti quanti. Ma sintomi di che cosa?
Oh, ma come te lo devo dire? E' l'amore!
Bè, forse..
<<Che avevi ieri sera?>> chiese interrompendo l’imbarazzante silenzio che si era creato. 
<<Io.. Mi dispiace.>> risposi, abbassando la testa, senza saper cosa dire. 
<<Non devi scusarti di niente. Io ti ho chiesto che cosa avevi ieri sera.>> disse duramente, con tono freddo, questo mi fece male. 
<<Non lo so. Sono strana. Pensa che stamattina sono stata dieci minuti davanti allo specchio, quando me ne sono resa coto sono stata mezz’ora a ridere. Non lo so ma, credo sia tutta colpa di quel dannato ballo!>> dissi cercando di smorzare la tensione che si era creata tra noi. Lui rise e questo mi tranquillizzò. 
<<Ah, e.. A proposito del ballo, io, si, bè, io..>> sembrava essere sotto pressione, continuava a balbettare frasette incomprensibili senza, però, dire nulla di concreto. 
<<Uh, siamo arrivati!>> ci fermammo davanti all’entrata, dove, finora, c’erano solo Harry e Liam. Mi avvicinai a loro e li salutai, incurante di quello che avrebbe voluto dirmi Niall. La verità è che avevo paura, di qualsiasi cosa avrebbe voluto dirmi. 
Probabilmente ti voleva dire che ha invitato quella ragazza.
Si, e quando? Stanotte?

<<Come ti senti oggi?>> mi chiese Laim, cordialmente. Harry rise.
<<Molto bene. Harry, hai deciso chi portare al ballo?>> chiesi sarcasticamente. 
<<In verità, volevo invitare Grace, ma, non so se, c’è..>> disse Harry che poi si grattò la testa riccioluta, imbarazzato. 
<<Oh, oh, oh! Il signor Styles ha paura!>> dissi sarcastica. 
<<Oh, ma senti chi parla!>> ribatté ancora il riccio, seccamente. 
<<Io non ho paura! Solamente, ho la consapevolezza che nessuno mi inviterà!>> dissi convinta. 

Mi sentii richiamare con un dito sulla spalla. Vidi la faccia di Harry che stava per scoppiare a ridere e Liam un po preoccupato. Mi girai lentamente. C’era Jake Mullingar, uno dei ragazzi più fighi della scuola. O almeno così veniva considerato da tutte le ragazze della scuola, dal 98% di loro precisamente, io e Becka, infatti, eravamo il 2% a cui non appariva figo. Probabilmente aveva sbagliato persona o era lì per farmi fare qualche mia solita figura di merda. 
Si grattò la testa, facendo alzare abbastanza la sua polo da far vedere le sue mutande Dolce e Gabbana. Ok, forse era leggermente figo. 
 
<<Ehi, Giorgia, senti, mi stavo chiedendo se volevi venire al ballo con me!>> mi chiese Jake, con disinvoltura.
Ero stupita da due cose. Numero uno, lui sapeva il mio nome? Numero due, mi aveva invitato al ballo? Sbarrai gli occhi. No, davvero, non potevo crederci. Non aveva trovato niente di meglio? 
<<Stai scherzando?>> gli chiesi io, stupita e piuttosto incredula.  Sentii Harry avvicinarsi e mettermi il braccio intorno alla spalla. Non fece in tempo a farlo rispondere che si intromise nella conversazione. 
<<Ma certo che vuole! Non è così, Gi?>> disse il riccio, con un sorrisetto che avrei voluto togliergli da quella faccia da deficiente a forza di schiaffi. Bastardo, ecco cos'era. Esitai.
Ehi, Horan può permettersi di andare al ballo con chi vuole e tu no? Forza, accetta!
Non sa se ha invitato qualcuno, magari voleva invitare lei!
Si, certo e io sono Megan Fox!
<<Ehm, si, credo.>> dissi leggermente scossa da tutta la situazione. 
<<Oh, perfetto! Ti passo a prendere sabato alle 20.00! A sabato prossimo! Ah, e.. posso avere il tuo numero?>> chiese sfoggiando il suo famoso sorriso stendi-ragazze. Glielo diedi senza fare una piega. Se ne andò salutandomi con un altro sorrisone e un grazie.  
Nel frattempo il resto della banda era arrivata e io rincorsi Harry per tutto il perimetro del giardino della scuola. 
<<HARRY! CHE DIAVOLO TI VIENE IN MENTE? COSA TI DICE CHE IO VOLESSI ANDARE AL BALLO CON LUI?>>  gli chiesi, anche se forse è più corretto dire urlai, sull'orlo di una crisi di nervi.
<<Andiamo, Gi. Ti divertirai!>> disse ridendo.
<<Non ti è passata per quella tua testolina riccia che magari io ci sarei voluta andare con un’altra persona?>> mi misi velocemente la mano sopra la bocca, cercando di nascondere più a me stessa che a lui quello che avevo appena detto. 
<<Non pensavo ti piacesse qualcuno. Ma ora la cosa passa in secondo piano perché devo scoprire chi è questo ragazzo. Ok, adesso dimmi, chi è?>> disse con un tono infantile e facendomi una facceta da bambino. Si mise seduto sul muretto e io mi andai a mettere vicino a lui. Sospirai pesantemente. 
<<Nessuno, Harry.>> dissi con lo sguardo verso l’erba del giardino scolastico e con una voce terribilmente stanca.
<<Certo, nessuno  è davvero un ragazzo attraente.>> Rise alla sua stessa tristissima battuta.
<<Non scherzare, non è divertente. E’ che mi sento così.. strana!>> farfugliai gesticolando leggermente con le mani. 
<<E’ strano vederti in questo modo, in tutto questo tempo in cui siamo stati amici non ti avevo mai visto perdere la testa per qualcuno.>> Sorrideva mentre mi guardava. Io non lo facevo, credo addirittura di essere diventata rossa in viso.
<<Oh, ti prego Harry. Perdere la testa? Non ti sembra di esagerare?>> chiesi sorridendo appena, ma anche con una certa preoccupazione.
<<Se non te ne sei accorta, sei davvero fuori!>> disse e poi mi diede uno schiaffetto per riportarmi alla realtà. Per tutto quel tempo lo avevo fissato e sorridevo e Harry se ne era accorto, ma non credo avesse capito che stessi fissando Niall, il mio migliore amico, e, in realtà, neanche io me ne ero accorta. 
<<Non è vero!>> protestai e il mio sguardo tornò immancabilmente su Niall. Stava scherzando con Zayn e Louis, non so cosa si stessero dicendo ma lui sorrideva, così lo facevo anche io. 
<<Chi stai guardando?>> disse all'improvviso, così tornai alla realtà, ancora una volta. E cercai di non fargli capire niente. 
<<Nessuno..>> il mio tono non era affatto convincente.
<<Dai, chi stai guardando?>> cercò di farsi spazio con lo sguardo, ma davanti a noi c’erano solo quei tre che scherzavano. 
<<Te l’ho detto, nessuno!>> cercai di distrarlo. 
<<Qui davanti ci sono solo Zayn, Louis e Niall!>> ribatté quasi deluso. Arrossii e lui se ne accorse e sembrò che gli si accendesse una lampadina. 
<<Ah, è così? Allora vediamo! La cerchia si è ristretta velocemente! Siamo passati da ‘tutta la scuola’  a ‘tre dei miei migliori amici’! Molto bene, direi!’>> Non dissi nulla. Insomma, che avrei dovuto dire? 
Digli che non è così e smettila di arrossire!
Oh, è così tenera! Parlarne con qualcuno ti aiuterà, vedrai!
Oh, sta zitta!
<<Cominciamo, Louis?>> mi guardò incerto.
<<Harry, stai scherzando?>> dissi seriamente.
<<Ok, lo sapevo, ma dovevo esserne convinto. Allora, Zayn!>> disse convinto. Risi.
<<Zayn? No, davvero!>> ribattei visibilemnte divertita.
<<Effettivamente no, ma.. Questo vuol dire che rimane solo Niall!>> avvampai.
<<Andiamo, Harold! E’ il mio migliore amico!>> dissi con il tono di voce stranamnete acuto. Erano rare le occasioni in cui lo chiamavo Harold. Queste occasioni si presentavano solamente quando ero nervosa e gli tenevo nascosto qualcosa. Il fatto, però, è che era del tutto non intensionale, io no mi accorgevo di chiamarlo a quel modo e questo mi faceva sempre scoprire. 
<<Già, finché non ti sei innamorata di lui!>> rispose mandandomi un’occhiata d’intesa. Sbarrai gli occhi.

Sentii il suono della campanella, così raggiunsi Becka. Harry mi fulminò con lo sguardo, ma feci finta di niente.
Ero nel pieno delle lezioni, mi annoiavo a morte. Così inviai un messaggio alle ragazze, anche a Becka, anche se era in classe con me. 
‘Dobbiamo parlare, seriamente. Gi’
‘Ne ero sicura! Sapevo che c’era qualcosa che non andava! A dopo! Grace’ 
‘Siamo nella stessa classe e mi invii messaggi? Comunque va bene! Bec’ 
‘Ok, piccola! A dopo e non farmi preoccupare! Ambeeeeeer’ 



Attesi l’ultima ora perseguitata da Harry che continuava a mandarmi frecciate e mi ripeteva ‘Lo scoprirò’ e da Niall, che sembrava proprio non voler abbandonare i miei pensieri.  
Quando suonò la campanella, cominciò a salirmi l’ansia. Avrei dovuto dire due cose alle ragazze. Numero uno, andavo al ballo con Jake Mullingar. Numero due, mi succedevano delle strane cose quando ero assieme o quando pensavo a Niall. 
Io e Becka uscimmo velocemente dalla classe, seminando Harry, ancora intento a farmi cedere.


Ci fermammo tutte al parco, senza nemmeno avvisare i ragazzi.
<<Avanti, parla!>> mi riscosse Becka, spostando una ciocca di capelli mori estremamente ricci dietro l'orecchio. Mi misi seduta su un’altalena e lo stesso fece Grace. Becka era appoggiata ad un albero e Amber faceva avanti e indietro.
<<Ok. Devo dirvi due cose.>> dissi in preda al panico.
<<Due cose? Il mio cuore non reggerà!>> disse mettendosi le mani sui capelli rossi e tirandoseli su in una coda di cavallo. Quella ragazza era più ansiosa di me! 
<<Avanti, Amber, non fare la drammatica! Tu, invece, dicci!>> disse Grace, in preda alla curiosità. 
<<Ok, ok. Numero uno, Jake Mullingar mi ha invitato al ballo, e Harry mi ha praticamente costretto ad accettare.>> dissi quasi annoiata. 
<<COSA? MULLINGAR?  Dio, ti prego, uccidimi! Lui è così, così..>> disse passando da uno stato di profonda crisi isterica ud uno simile ad una trans.
<<Stupido? Cretino? Deficiente?>> cercò, la mora, di indovinare imitando l’espressione inebetita di Amber, questo mi fece ridere, ma mi trattenni. 
<<Stavo per dire bello, attraente, sexy!>> rispose la rossa scorbutica, con tono scocciato. 
<<Stavi per dire male, ragazza!>> rispose la riccia, ammiccando. 
<<Ragazze state perdendo la concentrazione!>> le ammonì Grace. Le loro attenzioni si rivolsero di nuovo verso di me. 
<<Il punto è che io non ci voglio andare con lui, non perché non è abbastanza carino, ma perché credo mi piaccia un altro.>> dissi con la voce tremante. Avevo buttato fuori tutta la verità, quasi tutta la verità. 
<<Chi?>> chiese stupita Grace. Il suo sorriso illuminava tutto intorno. Era sempre felice quando mi piaceva qualcuno perché voleva a tutti i costi che io perdessi la mia, bè avete capito. Si, ero vergine e non me ne vergognavo, anche se Grace si interessava alla mia verginità più di quanto non lo facesse la mia ginecologa. 
<<Bè, ragazze è questo il punto, io ho paura del fatto che lui possa piacermi, perché.. è mio amico!>> dissi con la conferma che stavo per cacciarmi in un grandissimo guaio. 
<<Quindi fa parte del quintetto!>> disse soddisfatta, Becka. Si, lei li chiamava così, il quintetto.  
<<Ehm, si..>> dissi cercando di autoconvincermi che non fosse vero. 
<<Giorgia, chi è? Sto per sentirmi male!>> disse sempre più curiosa. Avrei dovuto dire qualcosa, a quel punto, ma non ce la feci e abbassai lo sguardo.











 
                              ciao ciao :3                           
allora, coza ne penzate vagazze?(?)
a me fa leggermente schifo, ma va bè. c':
spero che recensiate e boh, fate quello che vi pare,
insomma. :3
grazie per avre letto, lovemeorleaveme.

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Capitolo 5
*** I'm a stupid, don't you think? ***






Nothing's real but love.















 I'm a stupid, don't you think? 


<<E’ Harry, so che è Harry!>> sbraitò Grace, vedendo che non avevo intenzione di dire niente. Abbassò lo sguardo. Le piaceva, lo sapevo, anche se non me lo aveva mai detto. La conoscevo più di quanto non conoscessi me stessa. 
<<Mi dispiace, Grace. Non è Harry.>> dissi con tono calmo. Le tornò il sorriso.
<<E’ Zayn, non è vero? E’ sempre Zayn!>> disse convinta la rossa, come se pensasse che non ci fosse altra risposta corretta.
<<No, Amber, non è nemmeno Zayn..>> dissi facendole perdere la sua convinzione.
<<Louis? Perché lui è, come dite sempre, così spiritoso?>> disse Becka irritata. Faceva finta le stesse antipatico, ma in realtà le piaceva, oh si, se le piaceva, ma ammetterlo non sarebbe stato da lei.
<<Ehm, non direi!>> dissi quasi ridendo immaginandomi una eventuale relazione con Lou. No, davvero, io e lui non saremmo mai potuti stare insieme!
<<Liam?>> chiese stupita, Grace. 
<<No, ragazze!>> dissi esasperata, quasi spazientendomi. Il nervosismo mi stava mangiando il fegato e sentivo che tra poco sarei scoppiata.
<<Ehi, sono finiti!>> disse Becka, con un tono tra il sarcastico e lo scocciato. Ok, mi stavo innervosendo.
<<Già, Giorgia! Sbrigati, sai che non riesco ad aspettare!>> disse Amber, con la voce spezzata dalla curiosità che si faceva via, via maggiore. Strinsi le mani sulle catene dell’altalena, per cercare di rimanere calma. 
<<Dai, mi sto innervosendo.>> continuò ad incitarmi  Grace, spazientita. Sarei scoppiata da un momento all'altro. 
<<E’ NIALL! OK? MI PIACE NIALL!>> avevo urlato con quanto fiato avevo in gola. Mi ero alzata dall’altalena, avevo sospirato pesantemente e poi mi ci era riaccasciata. Più che ammetterlo a loro, lo avevo finalmente ammesso a me stessa.
Le avevo zittite.
Finalmente, cara. Era ora che tu lo ammettessi! E non è la più bella sensazione del mondo?
Dio, no! E' come aver ammesso di essere in trappola! L'amore è una trappola!
Già, la trappola migliore del mondo.


<<N-Niall?>> chiese Geace, incredula delle sue stesse parole.
<<Giorgia, è il tuo migliore amico.>> disse freddamente la mora.
<<Lo so. Sono una stupida, non trovate?>> mi portai le mani al viso ormai rigato di qualche lacrima, sentivo che da un momento all’altro mi sarei abbandonata ad un pianto isterico.
Amber si avvicinò a me e si mise in ginocchio, mi alzò il viso con due dite, per farsi guardare negli occhi.
<<No, non lo sei. Non possiamo controllare certe cose e, a volte, ci sorprendo solo più di altre.>> disse Amebr, con tono pacato. Le sue parole era dolci, questo mi rassicurò.
<<Ehi, piccola. Va bene..>> disse dolcemente Gece, avvicinandosi a me, ma non la feci finire.
<<No, non va bene! E’ il mio migliore amico! Perché proprio lui? Farà ancora più male, perché quando mi parla di altre ragazze mi sento morire dentro e so, lo so per certo, che lui non mi vedrà mai come qualcosa di più di una semplice amica!>> sbottai ancora una volta, facendo uscire altre lacrime dai miei occhi che quel giorno, un po per il tempo uggioso e un po per il mio stato d’animo, si erano colorati di verde.
<<Questo non puoi saperlo. Tu sei speciale Gi, questo lo sanno tutti. Al massimo sarà lui a perdersi una meraviglia come te.>> disse Becka, ancora con tono rigido, ma più sensibile rispetto alla sua precedente affermazione, che era sembrava più un rimprovero.
<<No, Bec, sarò io a perdermi lui.>> dissi tornando a fissare le mie scarpe. 
C’era silenzio, quel pomeriggio, e i bambini non erano ancora arrivati al parco per portare un po di allegria.


<<Bè, fatto sta che sto facendo di tutto per farmelo uscire dalla testa, ma non è facile. Ora mi concentrerò sul ballo e cercherò di divertirmi.>> dissi non del tutto convinta delle mie affermazioni. A quanto pare l’argomento ballo rallegrò la situazione. 
<<Sei così fortunata! Andrai al ballo con Jake Mullingar! Quello è di sicuro il ragazzo più bello che io abbia mai visto!>> disse Amber per poi sospirare e poggiandosi la testa su una mano. 
<<Fortunata? SFORTUNATA, semmai! Quello è un emerito imbecille!>> disse invece la mora, con la solita finezza che caratterizzava Rebecka Smiterson
<<Perché imbecille?>> chiese stizzita, Amber.
<<Perché imbelle!>> dissi, ovvia. Scoppiammo a ridere per la cavolata che avevo appena detto.
Perché ridevamo, poi? Forse perché avevamo solo bisogno di ridere, proprio come tutte le ragazze della nostra età. E visto che i ragazzi non ci facevano che piangere e disperare, non ci restava che ridere tra ragazze, che ridere tra amiche. (...)
 
 
Quel pomeriggio tornai a casa da sola, dopo la chiacchierata con le ragazze. Ero stanca, ma dissi ugualmente a mia madre che sarei andata al ballo con Jake. Lei era tutta eccitata, visto che conosceva anche la signora Mullingar ed erano molto amiche. Io e le ragazze saremmo andate a comprare il vestito quel giovedì, ed essendo appena martedì, avevo abbastanza tempo per schiarirmi le idee. 
Ero sdraiata sul letto a pensare, ancora una volta, a quel dannato biondino. I miei pensieri furono interrotti da un messaggio.
E’ Niall! Come ho fatto a non accorgermene prima? Andiamo, so che è lui! Quindi non provare a negare! Harry’
Adesso ci si metteva pure lui a scovare i segreti.
‘Adesso sarai felice! :D Sai qual è la cosa più brutta? Non venendo al ballo non l’avrei visto con un’altra, mentre adesso sono praticamente costretta.. Gi’ risposi. 
Forse troppo malinconica? Che poi quel genere di messaggi depressi non era nemmeno il mio genere. Io sono quella che scherza sempre, su tutto. Quella che di fondo, in qualsiasi circostanza, non pensa. Quella che si diverte, sempre e comunque. 
‘Mi ha detto che non vuole più venire, perché crede sia abbastanza stupido. Harry’
C’era puzza di bruciato e non veniva dalla mia cucina e né da quella dei vicini.
Mandai un messaggio a Niall, volevo sapere perché non veniva più al ballo, volevo la verità, però. Così piantai Harry con un messaggio sbrigativo e contattai il biondino.
‘Ehi, ho saputo che non vai più al ballo. Perché? Ah, e io non sono Harry, non mi incanti con finte scuse! Gi’ rispose subito.
‘La ragazza che volevo invitare è già stata invitata, quindi che senso avrebbe andare? Niall’ mi sentii uno schifo per essermi sentita quasi sollevata e felice per quell'affermazione. 
‘Staresti con me. Gi’
‘Saresti troppo occupata con il tuo Jake. Niall’
‘Credo sia seriamente troppo stupido per riuscire ad avere una conversazione. E poi è stato Harry ad accettare, io gli avrei detto di no. Gi’ 
‘Bè forse è davvero troppo stupido! Niall’ 
‘Credo sia possibile, sai?! Quindi? Gi
‘Quindi cosa? Niall’
‘Quindi, ci verresti al ballo con me? Gi' invio. Cavolo, che avevo scritto? NO, NO, NO! ANNULLA, ANNULLA! Troppo tardi! Messaggio inviato. Sono una emerita deficiente. 
‘Daresti buca a Jake Sonosicuramentepiùfigodite Mullingar per me? Niall' Ok, il mio cuore non poteva reggere tanto. Scoppiai a ridere. 
‘Jake Sonosicuramentepiùfigodite Mullingar? Dove le tiri fuori? Comunque, si, certamente. Gi’
‘Sarò onorato di essere il cavaliere della ragazza più bella della scuola! Niall’  
Per non so quale motivo pensai che non fosse stato lui a scrivere. Insomma, lui? Che dice a me di essere la ragazza più bella della scuola? Onorato? No, davvero era troppo per essere messo tutto in una sola serata. Il mio cuore stava per scoppiare. 
‘Bè, allora buonanotte, mio cavaliere. Gi’ Sembrava che quella sera avessi mangiato chili di zucchero, ero insopportabilmente dolce. 
‘Dormi bene, mia principessa. Niall’ mi buttai sul letto con un GIGANTESCO sospiro, un sorriso da ebete e gli occhi sognanti. Che strano effetto mi faceva quel ragazzo. Il mio cuore non la smetteva di battere fortissimo, sembrava volesse sfondare la mia debole cassa toracica. Poteva un solo ragazzo creare tutto quel trambusto?












 
ciao, ciao :3
quindi, che ne dite?
spero che vi piaccia e che recensiate.
come al solito, insomma.
allora, che dire?
le cose si cominciano a fare serie(?), eh.
bè, grazie per aver letto, lovemeorleaveme.

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Capitolo 6
*** no, please! it's really the most beautiful smile I've ever seen! ***





Nothing's real but love.
















no, please! it's really the most beautiful smile I've ever seen!


Stupido cuore, non la smetteva più di battere. Dio, che cretina che ero stata. Come avevo potuto fare una cosa tanto stupida?
Hai solo invitato il tuo migliore amico al ballo!
Già, e non è una cosa normale!
Ma dovevi farlo, tu non puoi fare a meno di lui!
Oh, sta zitta!
Bene, adesso parlavo anche con me stessa.
L’amore ti porta a fare cose stupide. Che poi quello che provavo io non si poteva chiamare amore. Un paio di farfalle nello stomaco, due parole balbettate, un po di rossore sulle guance, il cuore che sembra correre una maratona e perché no, anche un improvviso accenno di diabete si possono chiamare amore? No, non credo proprio.



Era tardi, effettivamente troppo. Il giorno dopo ci sarebbe stata scuola, ma io non riuscivo proprio ad addormentarmi. Pensiero fisso. Il mio pensiero fisso si chiamava Niall James Horan. Ed era il mio migliore amico.  
E Dio, tu vai al ballo con lui!
Frena l’entusiasmo parte del cervello romantica, lui è il mio migliore amico!
Ah, sta zitta!
Sta zitta tu!
Sempre meglio, ora litigavo anche con me stessa!




Mi girava un po la testa, nemmeno avessi bevuto, la sera prima. Mi trascinai al piano di sotto a fare colazione, mia madre era lì tutta eccitata per non so cosa.
<<Oh, tesoro! Allora, cosa pensi di mettere al ballo? Insomma, Jake è un ragazzo bellissimo e molto elegante e..>> mia madre continuava a parlare a vanvera ed io non ascoltavo più le sue parole da ormai dieci minuti.
<<Ehm, mamma, io al ballo non ci vado più con Jake.>> Ero tranquilla, si, ma mi sarebbe dispiaciuto se ci fosse rimasta male.
<<Cosa? Perché?>> sembrava essere disperata. Ecco, ci mancava solo lei che si arrabbiava per queste cose futili!
<<Ehm, non è lui il ragazzo con cui ci voglio andare..>> dissi un po spaventata dalla reazione che avrebbe potuto avere.
<<Oh, e sentiamo! Chi è questo ragazzo?>> sembrava quasi arrabbiata.
<<Niall, mamma!>> sgranò gli occhi, già. Non riuscivo a capire perché nessuno poteva crederci.
<<Oh, davvero? Non sai quanto speravo che tu e Niall vi sareste fidanzati, un giorno!>> sembrava mi avesse perdonata. Mi allarmai un po per l’espressione ‘vi sareste fidanzati, un giorno’, ehm, forse aveva frainteso.
<<Fidanzare? Non ti sembra di correre?>> chiesi allarmata e, soprattutto, imbarazzata.
<<Quindi ci vai con lui?>> chiese con un tono in cui percepii un pizzico di malizia.
<<Si, ma tanto lo so che lui mi vede solo come un’amica..>> abbassai lo sguardo. Bene, avevo appena ammesso davanti a mia madre che mi piaceva il mio migliore amico.
Ben fatto, Giorgia!
<<Oh, tesoro. Sai, una mamma, certe cose, se le sente! E so che sembra esattamente la frase giusta detta al momento giusto, soprattutto in questo momento, ma, io non credo questo. Anzi, è da quando siete cresciuti, diciamo, che penso che lui non ti guardi più come un’amica. Comunque lo sai come sono fatti, gli uomini.>> Si spostò in cucina. <<Aspettano e aspettano e poi..>> si riaffacciò con la testa. <<Perdono l’occasione!>> disse con fare teatrale.
<<E’ che io non voglio che perda l’occasione!>> dissi quasi lagnandomi.
<<Allora  fai in modo che non la perda!>> concluse fiera di se stessa. Mi fece l’occhiolino e salì al piano di sopra. A volte mia madre mi era davvero d’aiuto, ma a volte non faceva altro che incasinarmi le idee. Cosa aveva voluto dire con ‘ALLORA FAI IN MODO CHE NON LA PERDA’?!


Mi ritrascinai in camera e mi andai a preparare.
Uscii di casa puntuale, come al solito. Mi diressi verso casa di Niall sicura, solo che dopo aver raggiunto la porta, proprio prima di suonare, mi venne una stretta allo stomaco. Mi cominciai ad agitare. Respirai a fondo e presi coraggio. Suonai. Aprì la porta sua madre. Mi abbracciò. Rimasi al quanto pietrificata da quell’abbraccio.
<<Grazie, Giorgia!>> disse con tono mieloso, mentre mi accarezzava la guancia.
<<Ehm, di cosa?>> chiesi confusa.
<<Rendi Niall sempre così felice, non è da tutti! Non l’ho mai visto così felice! Grazie, cara, grazie davvero!>> disse con entusiasmo e con un’evidente luce negli occhi. Mi abbracciò di nuovo.
Niall spuntò da dietro la porta e vedendo la madre abbracciarmi fece una strana smorfia.
<<Mamma, che stai facendo?>> le chiese Niall, con un sopracciglio alzato, con tono indagatore. La madre si staccò premurosa dall’abbraccio.
<<Oh, niente tesoro. Ora va, o farete tardi.>> disse con tono sempre dolce e premuroso. Il suo sorriso era davvero stupendo, illuminava quella mattinata. Era bello come quello di Niall, solo che lui, oltra al giorno, riusciva ad illuminare anche la notte. Niall uscì di casa ancora perplesso.
<<Spero che mia madre non ti abbia detto niente di imbarazzante.>> disse grattandosi la testa, forse un po nervoso.
zzOh, no. Non preoccuparti, assolutamente niente di imbarazzante.>> Sorrisi ripensando a come sua madre avesse detto il tutto. Di come aveva detto che io rendevo Niall sempre così felice. Il mio sorriso si allargò ancora.
<<Perché sorridi in quel modo?>> disse con una strana espressione sul viso. Mi fece ritornare improvvisamente alla realtà.
<<Scusa, smetto subito.>> dissi scuotendo la testa, per tornare definitivamente con i piedi per terra.
<<No, ti prego! E’ davvero il più bel sorriso che io abbia mai visto!>> disse regalandomene uno dei suoi. Altro che i miei di sorrisi! Sciolta, mi ero completamente sciolta. Ma non era colpa del sole. Arrossii tremendamente. Se ne accorse, forse arrossì anche lui. Non lo so. Non riuscivo a guardarlo in faccia. Arrivammo a scuola in silenzio, forse troppo. Davvero troppo imbarazzante. Davvero, davvero troppo imbarazzante.
C’erano già tutti davanti scuola, eppure non era tardi.
<<Ehi, buongiorno!>> dissi allegramente, felice di interrompere quel silenzio che si era creato durante il tragitto, assieme a Niall.
<<Giorgia, hai caldo per caso?>> chiese Liam, guardandomi bene.
<<Ehm, no. Perché?>> chiesi, poi, curiosa di sapere la motivazione per quella strana domanda.
<<Sei tutta rossa sulle guance!>> mi fece notare sempre lui, regalandoci, poi, uno dei suoi migliori sorrisi. Niall mi guardò, qualcuno si mise a ridere io diventai ancora più rossa. Odiavo diventare rossa.
<<E-ehm, non sono rossa!>> dissi con la voce tremante, vergognandomi come non mi era mia successo.
<<No, effettivamente non sei rossa! Davvero!>> disse Grece con tono sarcastico. Questa è la mia migliore amica? Davvero, così non mi aiuta!
<<Grace, non fai ridere nessuno!>> ribattei seccata.
<<A cosa è dovuto tutto questo rossore?>> chiese a questo punto Zayn, con un sorrisetto beffardo sul volto.
<<Eh? Basta, vi prego!>> dissi mettendomi le mani sul viso, per coprirlo.
<<Si, ragazzi, smettetela.>> Intervenne Niall, con la sua solita voce angelica.
<<Oh, ecco che arriva il suo cavaliere a salvarla.>> disse Louis, scoppiando a ridere insieme agli altri.
Io sorrisi, semplicemente. Lui era il mio cavaliere. Glielo avevo detto perfino io, la sera prima. Lui mi guardò, sorrideva pure lui. Ci guardavano tutti in modo strano.
<<Ci siamo persi qualcosa?>> disse guardando ripetutamente prima me e poi Niall.
<<Assolutamente niente.>> disse continuando a sorridere, lo facevo anche io.
Mi venne in mente Mullingar, non so per quale motivo. Gli avrei dovuto dire che non sarei più andata al ballo con lui.
<<Oh, Harry, sai dov’è Mullingar?>> chiesi pronta a risolvere  quella faccenda il prima possibile. Il sorriso sul volto di Niall si spense.
<<Bè, si. L’ho visto prima. Che c’è, dovete mettervi d’accordo con il colore del vestito e dei fiori?>> disse, facendo una faccia indescrivibile, davvero. Niall ci guardava ancora, chissà che pensava poi.
<<No, semplicemente gli devo dire che non voglio più andare al ballo con lui.>> finii con un sorriso e lo sguardo sorpreso di tutti si puntò su di me, persino quello di Niall.














  ciao, ciao :3
cosa ne pensaaaate?
mi fare sentire una foreveralone patentata.
cioè, se leggete, perché non recensite?
daaaaaaaaaaai, che vi costa?
anche se non lo potete vedere, vi sto facendo gli occhi dolci.
e i miei occhi dolce sono irresistibili.
bè, grazie per aver letto, lovemeorleaveme.

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Capitolo 7
*** he isn't perfect, he's just the right one. ***






Nothing's real but love.











he isn't perfect, he's just the right one.


Gli occhi stupiti di tutti erano ancora puntati su di me, forse si aspettavano che dicessi qualcosa.
<<Darai buca a cervello-di-gallina?>> disse Becka, con un'espressione visibilmente sorpresa.
<<Si, che c’è di così strano?>> chiesi confusa da tutto quello stupore generale.
<<Cervello-di-gallina? Bè, a quanto pare è ritenuto comunque il ragazzo più bello della scuola da tutte voi ragazze!>> disse Louis con tono di disappunto.
<<Non è vero, non da tutte!>> rispose la mora, infastidita.
<<E quindi, secondo te, chi avrebbe questo titolo, sentiamo?!>> disse il ragazzo, con tono di sfida. Naturalmente, Becka non si fece intimidire.
<<Non posso dirti il nome, ma posso dirti che ha gli occhi azzurri, i capelli castani, ed è straordinariamente fantastico. La cosa che odio più di lui? Che è talmente perfetto che non si accorgerà mai di me!>> urlò la mora arrabbiata, poi se ne andò.
Lei stava parlando proprio di lui. Amber le andò dietro, non occorreva più nessuno.
Anche Louis se ne andò stufo, ma a lui lo seguì Liam, che sembrava essere preoccupato.
<<E quindi con chi ci vai al ballo?>> chese il riccio, ritornando al nocciolo della questione. Grace mi guardò insistente di sapere.
<<Con il ragazzo più dolce, più simpatico, più stupido e più bello del mondo.>> dissi mentre le guance si coloravano un po di rosso e mentre gli angoli della bocca si tiravano su involntari, allargandosi poi in un sorriso spontaneo. Niall arrossì.
Harry mi guardò compiaciuto, credo avesse capito tutto, proprio tutto e forse anche Grace.
<<Bè, allora vai a dare buca a Mullingar!>> mi incitò il riccio con tono compiaciuto. Me lo indicò e io mi diressi nervosa verso di lui. Non avevo mai ‘scaricato’ qualcuno in vita mia.
Dio, ragazza, respira! Non stai mica per cantare davanti alla Regina!
Su, cara, calmati! Ricordati che è solo Jake Sonosicuramentepiùfigodite Mullingar!

<<Ehm, ciao Mull.. Ehm, Jake!>> dissi, sorridendogli poi nervosamente.
<<Ehi, ciao.>> disse cordialmente, per poi sorridermi. Chissà in quante sarebbero volute essere al mio posto, poi.
Sicuramente Amber.
Oh, si. Sicuramente.

<<Senti io ti volevo dire che non verrò al ballo con te, sabato.>> dissi cercando di mantenere il tono della voce stabile. Sbarrò gli occhi. 
Che c'è, ha calpestato il tuo enorme ego, ragazzo?
Non essere così cattiva.
Se lo merita, presuntuoso!

<<Cosa? Hai trovato qualcuno migliore? Pff, non credo ci sia!>> disse presuntuosamente, aggiustandosi un ciuffo ribelleLo guardai stupita. Come poteva un ragazzo essere così sicuro di se?
Bè, forse se lo merita davvero.
Te l'avevo detto, sorella!

<<Si, ho trovato uno migliore di te.>> dissi compiaciuta. La sue espressione era alquanto sbalordita e qualcuno si era pure fermato ad ascoltare.
<<Perché?>> chiese quasi disperato. Sembrava essere dispiaciuto, così mi addolcii.
<<Il fatto è che non sarebbe giusto. Io non voglio venire al ballo con te, ma non perché credo che tu non sia abbastanza o non sia alla mia altezza. Il punto è che io desidero andarci con un altro ragazzo con tutto il mio cuore. Ora, bè, ne ho l’occasione e, davvero, mi dispiace, ma non posso andarci con te. Non sarebbe giusto, per nessuno dei due. Io.. Io ho un dovere verso il mio cuore.>> dissi cercando di essere il più comprensiva possibile. Abbassai un po lo sguardo, infondo mi dispiaceva.
<<Spero che tu ti diverta al ballo e che sarai felice. Sappi che ci tenevo tanto a venire con te, ma non fa niente. Se sei felice tu, lo sarò anche io.>> disse con tono triste. Voleva farmi sentire in colpa per tutta la vita, non è vero?
Non fare l'attore, adesso!
Oh, ma povero! Sembra così dispiaciuto!
Sta recitando!
Oh, non essere così maligna!

<<Andiamo non fare il melodrammatico, fino a due giorni fa non sapevi neanche il mio nome e adesso mi dici queste cose? Non scherzare con i sentimenti, sono cose serie.>> dissi con tono severo, non mi piacciono le persone che giocano con i sentimenti.
<<Ok, mettiamo una pietra sopra a tutta questa storia. E’ stato comunque un piacere essere il tuo cavaliere per il ballo per almeno un giorno.>> disse facendomi un sorriso.
<<E’ stato bello, si. Ehm, ciao.>> lo salutai velocemente e raggiunsi Grace che era lì ad aspettarmi e aveva visto tutta la scena.

<<Come sono andata?>> le chiesi titubante.
<<Li hai stesi tutti, bambola!>> mi disse la castana fiera, facendomi l'occhiolino.
<<Mi sento un po in colpa..>> dissi storcendo un po il naso. C’era qualcuno che ancora mi guardava, nemmeno avessi ucciso il papa in diretta nazionale.
Ehi, volete una foto?! O magari un autografo?!
Non fare la scorbutica!

<<Non hai fatto niente di male, ma, piuttosto.. Tu non mi devi raccontare niente?>> disse maliziosamente. La sua espressione mi fece capire che non si sarebbe arresa ad un semplice no o niente di che. Anche perché ce ne erano di cose da raccontare! Così respirai a fondo e le dissi tutto quello che sapevo, per filo e per segno.


Suonò la campanella e così scappammo in classe.
Durante le lezioni Harry mi colpì in pieno con un biglietto.
‘Così andari al ballo con Horan, molto bene! Hazza’ gliene scrissi un altro e glielo passai senza farmi vedere.
‘Si e ancora non ci posso credere! Tu con chi ci vai? Gi’ me ne arrivò un altro.
‘Volevo invitare Grace, ma non so se lei accetterebbe.. Hazza’ Styles insicuro? Nah, davvero, era impossibile.
‘Allora te lo dico io, lei accetterebbe. Gi’
‘Questo è un modo stupido per dirmi che le piaccio? Hazza’
‘No, questo è un modo figo per dirti che se le chiedessi di andare al ballo lei accetterebbe. Gi’ 
Sei perfida, davvero.
Cosa avrebbe dovuto fare? Dirgli 'ehi, Styles! Grace è cotta di te! Va da lei e invitala!'?



Quando la campanella suonò uscii sollevata da quella che chiamavano classe. Con me c’era Becka. Le chiesi come stava, visto che dopo quello che era successo la mattina non avevo più avuto l’occasioni di parlarle.

<<Ehi, Bec, come va?>> le chiesi amichevolmente, appoggiando una mano sulla sua spalla.
<<Va male Gi.. Io lo odio, con tutto il mio cuore. Il punto è che dovrebbe ridarmelo quel dannato cuore, visto che me lo ha rubato.>> disse sconsolata. Non l’avevo mai vista così. Sembrava essere davvero triste di quello che aveva appena detto. Non sapevo cosa dire, così tirai fuori il lato saggio e filosofo che si nascondeva nel profondo dentro di me. Molto nel profondo.
<<A volte il destino, o magari le coincidenze, ci fanno innamorare delle persone perfette per noi. Il fatto è che, anche se sono perfette, non vuol dire che alla fine staremo con loro per sempre. Diciamo che non siamo alla ricerca della persona perfetta, ma di quella giusta. Perché l’amore più grande non è quello per la perfezione, è quello per i difetti. Quindi credo che Louis non è perfetto come hai detto questa mattina, è semplicemente quello giusto.>> dissi dolcemente, poi le sorrisi. Mi guardò sorpresa, sembrava che le mie parole la avessero aiutata, questo mi rendeva orgogliosa di me stessa, in un certo senso.
<<Già, ma non sempre la persona giusta equivale a quella che resterà per sempre.>> rispose spostando lo sguardo davanti a se.
<<Oh, si invece. In ogni caso, lui resterà, per sempre. Dentro al tuo cuore. E se è davvero amore, una parte del tuo cuore sarà sempre sua.>> dissi portandomi una mano sul cuore. Una parte del mio cuore sarà sempre sua.
<<Mi piace quando dici queste cose, sembri quasi una persona seria o normale!>> sorrise vivacemente, per poi regalarmi un sorriso radioso.
<<Mi piace quando sei dolce e non fai la dura, che poi nemmeno ti si addice come personalità.>> dissi dandole un buffetto sul naso.
<<Cerco solo di non farmi scoprire..>> disse abbassando lo sguardo e torturandosi una ciocca di capelli castani.
<<A volte farsi scoprire è la scelta giusta!>> dissi per poi sorriderle. Quel consiglio, poi, lo avrei dovuto seguire io.
Ma per ora era meglio di no. Insomma, io non avrei mai volto rovinare un'amicizia importante come quella mia e di Niall. C'era qualcosa di speciale tra noi, non so bene cosa fosse, ma non credo fosse neccessario dargli un nome. Ma qualunque cosa fosse, ci legava molto saldamente.
Ma a volte anche le catene più dure si possono spezzare come un filo di lana.


Uscirono tutti, uno di seguito all’altro e quando lo vidi, in tutto il suo splendore, mi scappò un sorriso.  Come potevo essere un tale pesce lesso ancora me lo dovevo spiegare. A quanto pare Harry stava chiedendo a Grace di andare al ballo insieme a lei. Amber parlottava con Liam di Mullingar, lei credeva seriamente che quello fosse un ragazzo da sogno! 
Becka stava parlando con Zayn e Niall. Quindi ne mancava solo uno all’appello!
Mi voltai per cercare Lou nel cortile della scuola. Lo trovai appoggiato ad un muretto, avvolto dai pensieri. Così mi avvicinai a lui.
<<Ehi, Lou, come stanno gli abitanti di Pensierolandia?>> dissi con un tono agrodolce.
<<Oh, tutti bene. Ti salutano.>> mi rispose, accennando un sorriso.
<<Oh, li ho visti stamattina l’ultima volta, spero non sia successo qualcosa di brutto. E a te, stamattina, che è successo, Lou?>> chiesi, sperando di riuscire ad aiutarlo a sfogarsi, come minimo.
<<A volte vorrei solo sapere perché si comporta così con me, vorrei solo che lei capisse quanto vale per me, vorrei significare per lei quello che lei significa per me..>> disse portandosi una mano tra i capelli.
<<Siete degli idioti, davvero.>> risposi seccamente continuando a scuotere la testa in segno di disapprovazione.
<<Perché?>> chiese leggermente stupito dalla mia sfacciataggine.
<<Andiamo, Lou, è vero lei con il suo comportamento non ti aiuta a capire se prova qualcosa, ma tu, l’hai mai guardata negli occhi e le hai chiesto cosa provava per te?>> dissi cercando di fargli capire ciò che era nascosto tra le parole.
<<Io.. no.>> disse abbassando il viso.
<<Bè, dovresti! Ti basterebbe guardarla negli occhi per capire che significhi davvero tanto per lei, che significhi per lei quello che lei significa per te. A volte non capisco come riusciate ad essere solo amici, senza fare niente.>> dissi scuotendo la testa.
<<Tu non puoi proprio parlare del restare solo amici, non è vero?>> disse, facendomi un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
<<Se avessi saputo che mi avrebbe fatto avere tutti questi problemi, avrei preferito non incontrare Niall. Nessuno prima d’ora era riuscito a farmi sentire così. Ho paura Lou, io.. io non voglio innamorarmi di lui.>> dissi con la voce spezzata.
<<Già, ma cosa saresti senza di lui? Insomma, voi siete Giorgia e Niall e Niall e Giorgia da troppo tempo ormai, siete come i pezzi di un puzzle, vi completate e non potete fare a meno l'una dell'altro.>> disse dolcemente.
Da quando Louis è un poeta?
Da quando è innamorato.
L'amore è una catastrofe!
Oh, lo so.

<<Cosa sarei senza di lui? Un bel mucchio di niente, Lou. Lui è davvero troppo importante per me, senza di lui la mia vita non avrebbe senso, la mia intera esistenza non ne avrebbe! Lui.. è il mio migliore amico.>> dissi, per poi abbassare lo sguardo.

Quell’appellativo sembrava non bastarmi più.













ciao, ciao :3
come state? io tutto bene, grazie per l'interessamento. (?)
ok, finito il momento trasgry(?), che en pensate?
fatemelo sapere con un recenzione, grazie.
vi dico solo che mi aspetto che lo facciate.
ok, bene, spero vi sia piaciuto e boh,
grazie di aver letto, lovemeorleaveme.

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Capitolo 8
*** where can I buy the courage? ***







Nothing's real but love.












where can I buy the courage?


Fissavo ancora le mie scarpe, quando sentii la voce di Louis farmi tornare alla realtà.
<<Il tuo migliore amico?>> chiese Louis, con tono incerto, io tornai a guardare quelle due splendidi iridi blu, che però, non erano niente al confronto con quelle di Niall, almeno per me.
<<Si, lui continuerà ad esserlo, sempre. Solo, a volte vorrei proprio che non lo fosse, forse sarebbe tutto più facile.>> dissi sconsolata, con un’espressione turbata in viso. Lui sembrò essere confuso dalla mia affermazione.
<<Tutto cosa?>> chiese continuando a non capire.
<<Bè, non so. Magari riuscire a dirgli tutto quello che sento senza aver paura di perdere un’amicizia speciale come la sua. Io.. non voglio lasciarmelo scappare.>> dissi abbassando un po lo sguardo e sentendo un po di rossore invadere le guance.
<<Lui non se ne andrà, mai.>> disse sottolineando particolarmente l’ultima parola. Riuscì a rallegrarmi con una semplice frase e poi, quando mi regalò anche un bellissimo sorriso spontaneo alla Tomlinson, fece svanire ogni dubbio e, per un momento, mi sentii davvero bene.
L’amicizia serve davvero a qualcosa.


Ritornammo dal resto del gruppo che nel frattempo non si era nemmeno accorto della nostra assenza.
<<Andiamo?>> mi disse dolcemente Niall, rivolgendomi un magnifico sorriso, che mi fece mancare il fiato e far ricominciare ad agitare il mio cuore.
<<Si, andiamo.>> dissi felicemente, aggiungendomi al suo sorridere.
<<Non combinate casini!>> disse maliziosamente Zayn e risero tutti rumorosamente, mentre io arrossii violentemente.
<<Ehi, Gi! Ti chiamo dopo! Ricordati che oggi dobbiamo uscire per andare a comprare i vistiti!>> disse, con tono eccitato, Amber.
<<Si, certo che me lo ricordo!>> dissi mentendo, visto che me ne ero dimenticata. Un ciao generale si perse nell’aria alle nostre spalle.

Camminavamo uno di fianco all’altro, era davvero una bella sensazione. Qualsiasi cosa coinvolgesse lui mi faceva provare una gran bella sensazione.

Dio, stai diventando penosa.
E’ innamorata.
Innamorata? L’amore è ben diverso, lei non si sta innamorando!
E questo come lo chiami?
Cottarella..

<<Shopping sfrenato?>> chiese scherzosamente Niall, interrompendo il breve silenzio che si era creato, per poi scoppiare in una risata contagiosa.
<<Si, ci sarà da divertirsi!>> dissi ironicamente, per poi aggiungermi alla sua risata.
<<Sono proprio curioso di sapere cosa indosserai.>> disse poi, sorridendomi.
<<Oh, non ti aspettare niente da me! Sarei capace di venire con le mie fidate Converse!’>> lo avvertii scherzosamente per poi sfoggiare un sorriso compiaciuto.
<<Non lo faresti!>> disse scuotendo la testa in segno di disappunto, mentre ridacchiava.
<<Perché non le farei?>> chiesi alzando un sopracciglio.
<<Perché so che non lo faresti e perché te lo sto chiedendo esplicitamente!>> disse scherzosamente per poi aprirsi in un magnifico sorriso. Ok, mi aveva convinto.
Sei diventata un pappamolle, ragazza!
Si sta innamorando!
Dannazione, sta zitta!



Eravamo davanti casa sua, così ci salutammo con un semplicissimo ciao da fedeli buoni amici
Tutto qui? ‘ciao’? Loro non dovevano essere innamorati?
La timidezza tende a far nascondere i propri sentimenti.
Ehi, e tu chi sei? Cupido? O uno stupido poeta?


Quando stava per rientrare in casa si fermò e si girò, io ero già qualche metro da lui ed ero davanti la porta di casa mia. Sentii gridare.
<<Ti vengo a prendere alle 20.00!>> disse ad alta voce per farsi sentire. Mi girai sentendo la sua voce, ma non riuscendo a capire cosa avesse detto.
<<Cosa?>> chiesi confusa, invitandolo a ripetere.
<<Sabato! Ti vengo a prendere alle 20.00!>> ripeté con tono più alto, portandosi una mano nei capelli.
<<Ok!>> dissi arrossendo per poi sorridere, ed entrai in casa.
Mangiai qualcosa e mi diressi in camera pensierosa. Cosa avrei dovuto indossare?



Ero immersa nei miei pensieri, distesa sul letto, quando squillò il cellulare, spaventandomi e facendomi fare un piccolo saltino. Era Amber.
<<Ambeer!>> dissi allegramente.
<<Bellezza! Sei pronta per oggi pomeriggio? Io sono eccitatissima!>> disse sprizzando eccitazione anche dai pori del telefono.
<<Si, anche se non sono eccitata quanto te! Ci vai con qualcuno al ballo?>> chiesi curiosa, visto che non avevo avuto aggiornamenti, di recente.
<<Bè, non ancora, ma sto cercando di farmi invitare da Jake!>> disse soddisfatta delle sue parole.
<<Mullingar?>> chiesi delusa.
<<Si! Dio com’è bello!>> disse con voce sognante.
Ragazza, tu non hai idea di cosa sia bello!
<<Ehm, certo, certo! A che ora e dove ci vediamo oggi?>> chiesi, cercando di cambiare discorso e di non essere indiscreta.
<<Ci vediamo alle 16.00 davanti allo Starbucks e poi andiamo insieme al centro!>> disse con tono sicuro. Più che un’informazione sembrava un ordine.
<<Vengono anche Becka e Grace, vero?>> chiesi speranzosa, non ce l’avrei fatta da sola con lei!
<<Certo, vengono anche loro! Ci vediamo dopo, quindi?>> chiese per conferma.
<<Si, a dopo bellezza!>> dissi allegramente.
<<A dopo!>> si congedò, poi attaccai.

Erano le 15.00. Mi andai a fare una doccia. Ripensai un po a tutto, mentre lo scorrere dell’acqua sul mio corpo sembrava aiutarmi a portare via i brutti pensieri. Tanti dubbi percorrevano la mia mente, sembravano essere infiniti.
Ma proprio del mio migliore amico mi dovevo innam-
Sta davvero per pensare di essermi innamorata di Niall?


Mi preparai. I miei jeans, la mia maglietta con scritto ‘ALL YOU NEED IS LOVE’ in rosa, il mio giacchetto di cotone dello stesso colore, le mie Vans nere. Era tutto apposto, ero io. I miei lunghi capelli biondi scendevano oggi più lisci che mai, con il mio solito ciuffo a sinistra come mi piaceva tanto portare. Infondo, non ero cambiata. Ma c’era qualcosa, in me, che sembrava non funzionare bene. Forse ero guasta.


Era ora di uscire. Una strana sensazione mi percosse lo stomaco, come se avessi paura ad affrontare quel pomeriggio. Forse perché questo avrebbe definitivamente accertato che sarei andata al ballo con Niall. Che effetto mi faceva quel ragazzo, solo a pensare a lui il mio cuore già accelerava.
Sono tutti sintomi dell’amore.
No, sono sintomi di una malattia grave!


Uscii di casa ed arrivai puntuale davanti Starbucks. Strano, io ero quasi sempre in ritardo! Naturalmente, Amber era già lì.
<<Ehi, Amby!>> dissi salutandola, per poi sorriderle.
<<Oh, almeno tu! Quanto ci mettono ad arrivare quelle due?>>disse estremamente agitata la rossa.
<<Sta calma, Amber! Staranno arrivando!>> dissi trattenendo le risata alla vista della sua espressione buffa.
<<Si scusa, è che sono un po agitata..>> disse sistemandosi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio. Scoppiai a ridere, divertita dalla situazione. Forse era la sua espressione o forse lo stupido fatto che era realmente così agitata, non lo so, fatto sta che mi stava facendo male la pancia. Smisi quando l’espressione di Amber sembrava irritarsi. Così, arrivò anche Grace.
<<Ehi, ragazze!>> ci salutò dolcemente, Grace.
<> dissi per poi stamparle un bacio sulla guancia.
<<Ciaaao, Grace!>> disse sorridendole, visibilmente più calma. Arrivò anche Becka.
<<Ehi, eccomi.>> disse la mora, non proprio entusiasta.
<<Ok, ora che siamo tutte, possiamo andare.>> disse Amber, più eccitata che mai.
Il pomeriggio non lo sto nemmeno a descrivere tutto. Come volete che possa svolgersi un pomeriggio pieno di shopping tra amiche? Divertente si, ma anche stressante. Alla fine fui soddisfatta della mia scelta, il vestito che avevo scelto mi piaceva davvero tanto ed era proprio il mio genere.

Ora avrei solo dovuto comprare il coraggio che mi mancava per affrontare il sabato. Ma dove si compra il coraggio?













ciao, ciao :3
eccoci qui, per un'altra avvincente puntata di nothing's real but love.
la fanfiction meno cagata in tutta la storia de EFP.
*un applauso forte*
a parte gli scherzi, come vi sembra?
io spero sempre con molta speranza che il capitolo vi sia piaciuto.
bè, grazie per chi legge ancora questa storia, lovemeorleaveme.

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Capitolo 9
*** can I have an hug? ***




Nothing's real but love.













can I have an hug?


Il suono tartassante della sveglia mi stava sfondando i timpani, così decisi di alzarmi e di scendere a fare colazione. Trascinai con me il mio cuscino come mi era solito fare e mi rannicchiai su una sedia mangiando i miei cereali.
Mancava un dannato giorno.

Ehi, non agitarti. E’ solo Horan.
Solo Horan? Solo Horan?! Sei impazzita per caso?
Pff, sta zitta!


Anche di prima mattina?
A casa ero sola, così accesi la radio e mi preparai, mentre canticchiavo.
Uscii di casa che ero completamente di buon umore, sarà anche perché era venerdì e il giorno dopo sarebbe stato un giorno veramente importante. Avevo però una strana sensazione allo stomaco, non so bene cosa volesse significare, fatto sta che era lì e non sembrava voler andarsene.
Mentre camminavo vidi Niall davanti casa sua ad aspettarmi. Era chino sul cellulare. La prima cosa che pensai fu chiedermi con chi stesse messaggiando.
Che poi che stesse messaggiando con qualcuno lo avevo deciso io, visto che poteva stare facendo qualsiasi altra cosa.

Magari parla con una gran bella ragazza! E magari pure più simpatica di te!

Dio, se c’era una cosa di cui avevo veramente paura era non essere abbastanza. Essere ad un gradino al di sotto delle aspettative. Non significare per l’altro ciò che lui significa per te. E questo Niall lo sapeva bene.
Ma era diverso. Lui mi aveva sempre dimostrato quanto mi volesse bene, e anche io.
Ma adesso era diverso. Tutto era cambiato, perché ora io non gli volevo più semplicemente bene. Credo ci fosse qualcos’altro.


C’era una frase fatta che dicevano sempre nelle soap opera o nei bar, che mi capitava di sentire spesso per caso. Una persona guardava negli occhi l’altra e diceva, con l’espressione seria: ‘Le cose cambiano. La gente cambia.’ Calcavano la parola gente così che potevamo afferrare che stavano parlando proprio di quello, e facevano seguire una pausa dopo averlo detto, così si poteva capire a fondo quanto fossero seri.
Io pensavo che le cose cambiavano, era ovvio. Ma in base alla mia esperienza, pensavo che spesso le cose cambiavano perché la gente non cambiava. O semplicemente le cose non erano mai cambiate davvero.
Scacciai via tutti quei pensieri che mi affollavano la mente e cercai di far assomigliare quella strana smorfia che avevo sul viso ad un sorriso.
<<Ehi, buongiorno!>> dissi dolcemente, quasi sussurrando.
<<Buongiorno. Qualcosa non va?>> chiese preoccupato. Aveva il viso ancora assonnato che gli concedeva un’aria come vulnerabile. A vederlo così mi venne da sorridere e, quando anche lui lo fece, non potei fare a meno di scordarmi di tutti i problemi.
Ora di problema ne avevo solo uno: avevo paura che potesse sentire quanto il mio cuore tamburellasse veloce.
<<Oh, no. Niente. Adesso, poi, mi sento meglio.>> dissi vagamente imbarazzata. Avevo un forte bisogno di un abbraccio. Avevo un forte bisogno di un suo abbraccio.
Allora cosa aspetti a chiederglielo?
Si, e poi sai che razza di figura che ci fai?
E’ un abbraccio. E gli abbracci sono la cosa più bella del mondo.


Già, gli abbracci sono davvero la cosa più bella del mondo. Più dei baci. Più delle carezze. Più delle parole. Molto più delle parole. Perché nessuno sa quante parole sono racchiuse dentro ad un abbraccio. Nessuno sa quanto un abbraccio sia rassicurante, più di un semplice bacio. Perché nessuna carezza potrà mai trasmetterti tanto calore quanto un abbraccio. Perché nessun cuore è mai così agitato, tranne durante un abbraccio.
Ma che dico, il mio cuore non era mai così agitato, tranne durante un suo abbraccio.
Come vorrei potergli dire tutte queste cose.

<<Niall?>> balbettai incerta, mentre eravamo diretti silenziosamente verso la scuola.
<<Si?>> chiese tranquillo portando il suo sguardo verso di me.
<<Posso avere un abbraccio?>> dissi con la voce leggermente tremante, ma mai come il cuore. Gli occhi si erano leggermente lucidati e cercavano in quelli del biondo una risposta. Lui, dall’altra parte, era rimasto un po sorpreso dall’insolita domanda. Perché in realtà gli abbracci si danno, non si chiedono. Si danno e basta. Perché se vuoi abbracciare qualcuno tu lo fai, punto. Se, per esempio, sei per strada e vuoi abbracciare un passante, non puoi fermarti e chiedergli cordialmente ‘scusi, posso avere un abbraccio da lei?’ perché è chiaro che la risposta sarà un secco no e una reputazione da psicopatico. Al contrario, se l’abbraccio ti sorprende, magari ti riscalda anche di più ed è pure ben accetto, anche quello di uno sconosciuto psicopatico incontrato per strada.
Niall sorrise appena, scuotendo un po la testa. Mi afferrò prontamente il braccio, spingendomi poi verso di se e sussurrando un impercettibile: <<Dio, vieni qui!>>. Mi stringeva come non aveva mai fatto nessuno in tutta la mia vita. E per la prima volta mi sentii davvero protetta.
Scoppiai a piangere, come non facevo da tempo, ormai. Tutte quelle emozioni, tutte quelle scelte da compiere, tutte quelle responsabilità erano cominciate a diventare insostenibili. Ed io ero solo un bel mucchio di niente che non possedeva una buona quantità di nessuno. Ma per un secondo, uno solo, stretta tra quelle due braccia, io lo sentii mio. Ed io mi sentii di sua proprietà come in un altro giorno non avrei mai permesso a nessuno di essere definita.
Perché io non ero di nessuno, o almeno così credevo.



<<Ehi, piccola. Va tutto bene, non piangere.>> mi sussurrò delicatamente come fa un padre con sua figlia, per poi baciarmi delicatamente la testa.
Mi staccai a malincuore da quell’abbraccio per guardarlo fisso negli occhi. Dovevo sapere, io ne avevo il diritto.
<<Niall, ti posso fare una domanda?>> chiesi tirando su col naso, con la voce ancora leggermente tremante.
<<Ehm, certo.>> disse scrutando ancora il mio viso solcato da qualche lacrima, per poi fissare quell’oceano nei miei occhi ancora bagnati.
<<Chi volevi invitare, al ballo?>> dissi cercando di essere il più delicata possibile. Non staccai il contatto con i suoi occhi. Quando udì la mia domanda esitò un attimo, per poi fare un lungo sospiro.
<<Preferirei dirtelo un’altra volta, se non ti dispiace.>> disse cercando di sembrare il più naturale possibile, ma non ci riuscì. Perché io lo vedevo, che c’era qualcosa che non andava.
<<Oh, ok.>> dissi un po delusa, sforzandomi poi di abbozzare un sorriso.

                                   


Niall


                                                                                                                                
<<Chi volevi invitare, al ballo?>> chiese con una delicatezza quasi inaspettata, ma mai inaspettata come la domanda. Sembrava così fragile, in quel momento. Odiavo vederla così, odiavo vederla piangere.
Cosa le avrei dovuto dire?
<<
Te, Gi. Perché non c’è altra persona al mondo che io ami come amo te e perché amo ogni singola parte di te. Perché sono un coglione a non avertelo detto prima, perché io ti amo e non posso fare altro che amarti. Perché sei la parte migliore di me e sembra che amarti incondizionatamente sia la cosa che riesco a fare meglio!>>

Già, sarebbero state davvero delle belle parole. Una gran bella dichiarazione, se solo fossero state pronunciate. Rimasero in gola, mentre in superficie saliva solo qualcosa come: <<Preferirei dirtelo un’altra volta, se non ti dispiace.>>
Il suo sguardo purtroppo mi fece intendere che le dispiaceva, eccome.

<<Oh, ok.>> disse visibilmente delusa, cercando poi di sorridere.
Che poi era bellissima ance così, con gli occhi gonfi e rossi per le lacrime appena versate, il naso anch'esso rosso e un sorriso forzato sul viso. Lei era sempre bellissima. Dopo aver pianto aveva sempre gli occhi color ghiaccio, che erano davvero belli, non fraintendetemi, ma se per vederli c’era bisogno che lei piangesse, preferivo non vederli affatto.

Dio, Gi, come faccio a dirti che ti amo senza perderti per sempre?





Narratore esterno.


Sarebbe stato da dirgli ‘fallo e basta, coglione’ e a lei qualcosa tipo ‘smettila di fingere, lo ami e non puoi fare a meno di lui’. Ma non c’era nessuno lì pronto a dirgli quelle cose, a nessuno dei due. E questo significava aspettare, aspettare ancora. Ma quanto altro avrebbero dovuto aspettare qui due per potersi amare? A volte non serve nemmeno il coraggio, per certe cose. A volte serve solo la forza, la forza d’amare. E di forza in loro due ce n’era, eccome. Bastava solo, che venisse fuori.












ciao, ciao :3
allora, cosa ve ne pare?
devo essere sincera? A me questo capitolo piace.
Insomma, mi ci sono impegnata tanto e tutto ciò che ho scitto
sugli abbracci le penso davvero, quindi questo capitolo è anche molto personale.
Comunque, a voi piace? Fatemelo sapere, ci conto!
Bè, grazie ancora a chi legge.
Grazie a chi recensisce.
E grazie anche a chi ha messo la stroia tra le seguitericordatepreferite.
bè, grazie ancora, lovemeorleaveme.

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