An Untold Story

di Pamel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


IMissYouKompozerMi raggomitolai su me  stessa, mentre le lacrime scendevano copiosamente sulle mie guance.

Intorno a me c’erano soltanto foglie secche che si strusciavano sull’erba di quel parco in cui ero sdraiata.

Mi odiavo, mi facevo schifo da sola soffrivo e non riuscivo a dimenticare…patetica.

Il mio cuore era stato distrutto, qualcuno lo aveva preso, qualcuno ci aveva giocato e me l’aveva restituito tutto ammaccato.

Lui si era dimenticato di me, Lui ormai era una star facente parte della band più famosa del momento, gli One Direction, per Lui ero stata solamente un

passatempo nell’attesa di diventare famoso, un divertimento nella noiosa Holmes Chapel.

Avevamo passato dei momenti indimenticabili insieme, eravamo cresciuti insieme, eravamo stati migliori amici per quindici anni, finchè non ci rendemmo

conto di provare qualcosa in più di semplice affetto. Mi ricordo il nostro primo bacio, e la mia prima volta con lui, seguita da tante altre. Era stato il primo

e l’unico per me… lo amavo, ma ormai il mio Harry era sparito, l’Harry che mi sussurrava parole dolci all’orecchio, quello che mi baciava e mi stringeva

a se dopo aver fatto l’amore era scomparso, sostituito da Harry Styles, il famoso playboy che era stato con Caroline Flack e Emma Ostilly.

Loro erano sicure di loro stesse, belle ed altezzose, tutto il contrario di me. Io ero solamente...Jules, Jules la ragazza che soffriva perché il suo unico amore si era dimenticato di lei per andare a fare la superstar, Jules la patetica sfigata.

Ma la verità era che mi mancava, mi mancava così tanto da piegarmi in due per la sofferenza che mi provocava la sua assenza. Mi rialzai stanca e con la testa dolorante, i miei genitori mi avrebbero ammazzata, avevo detto che sarei rientrata per le cinque, ma ero sicura che fossero passate già da un pezzo.

Corsi a perdifiato per tutta Holmes Chapel finchè non arrivai al vialetto di casa mia.

Come previsto mia madre mi aprì la porta infuriata, mi urlò dietro parole non propriamente carine, ma sapevo che in realtà reagiva così perché si era molto preoccupata
 
-Jules! Cosa devo fare con te? Hai idea di quanto mi sia preoccupata?- disse poi mia madre
 
-Si si mamma lo so lo so… è solo che ero con… eh… Alicia a fare una ricerca ecco, per il compito di Scienze, mi sono dimenticata di dirtelo,scusa-  borbottai la mia perfetta bugia guardando mia madre e cercando di essere il più convincente possibile, le diedi un bacio e mi eclissai in camera senza darle il tempo di ribattere.

Era meglio che mia madre non sapesse che soffrivo come un cane per Harry, lei pensava che l’avessi dimenticato, del resto la mia maschera di felicità era

molto realistica, dopo due anni che ci lavoravo. Solo Alicia sapeva la verità, la mia perfetta migliore amica che mi capiva in tutto.

Se non fosse stato per lei, a quest’ora credo che mi sarei disintegrata del tutto.

Io e Alicia avevamo entrambe diciassette anni, ma eravamo diverse come il giorno e la notte.

Io ero magra, fin troppo, riuscivo a malapena a riempire una seconda; i miei capelli erano di un banalissimo biondo spento che odiavo ed arrivavano sotto

il seno, e gli occhi azzurro cielo.

Alicia invece era la classica bellissima ragazza tutte curve, terza abbondante, occhi verdi e una cascata di boccoli che le scivolavano sulla schiena.

Il suo carattere era sempre allegro ed esuberante, come il mio una volta, ma la Jules che ero sempre stata si era distrutta poco a poco, da due anni a questa parte.
  
- Julesss muovi il culo che la cena è pronta- urlò mia sorella spalancando la porta della mia camera e distraendomi dai miei pensieri
 
   -Non ho fame, lasciami stare Sarah-
 
   -Tu alzati da quel letto e vieni a mangiare subito, o vuoi diventare ancora più schifosamente magra di quanto tu già non sia?-
 
-Sarah non sono affari tuoi, vattene via esci dalla mia stanza ORA- dissi in un tono che non ammetteva repliche
 
- Sei proprio una stupida Jules, lui ti ha dimenticata, ormai è famosissimo ed ha un sacco di ragazze che gli cadono ai piedi, tu invece sei solo una

semplicissima sfigata che da due anni soffre e invece di farsi aiutare fa credere a tutti di stare bene. Ti sei rinchiusa nella tua bolla e tutti si sono allontanati

da te, mamma e papà non ti capiscono più, e noi due…Jules ti ricordi come eravamo una volta? Le inseparabili sorelle Stevens, ci aiutavamo, ci

raccontavamo com’era andata la giornata sotto le coperte insieme…ma tu hai rovinato tutto! Ho provato a capirti, a starti vicina, ma tu non hai voluto il

mio aiuto, mi hai respinta! I tuoi amici se ne sono andati tutti, solo Alicia ti è vicina. Ma ricordati che prima o poi anche lei si stuferà del tuo

atteggiamento! Eri allegra, simpatica piena di vita, ora sembri morta. Eri bellissima Jules, ora invece sei talmente magra che se ti abbraccio ho paura di

romperti… non sei più tu! Poi da quando dici le bugie ai nostri genitori? Lo so benissimo che non eri da Alicia! L’ho chiamata io stessa quando non

tornavi, e mi ha detto che non di vedeva da stamattina! Eravamo tutti preoccupati per te e tu cosa facevi Jules? Eri a deprimerti per quel deficiente che non

ti merita neanche, ti ha abbandonato qua, da sola a Holmes Chapel, ha infranto tutte le promesse che ti aveva fatto…è uno stronzo! Ormai sono passati

due anni, ritorna tu! Mi manchi Jules ti prego riprenditi-
 
Sentii l’abbraccio di mia sorella ed io immersi il viso pieno di lacrime nei suoi capelli rossi e profumati.
 
-Sarah scusami io ti voglio bene, mi dispiace per tutto, mi dispiace per averti trascurata, per averti persa- singhiozzai rendendomi finalmente conto di quanto male le avessi fatto
 
-E’ tutto ok, ma mi sei mancata, mi è mancato il nostro rapporto- sussurrò e mi accorsi che stava piangendo anche lei   
 
-Dai però vieni a mangiare qualcosa ok? Mi sto preoccupando davvero per te, negli ultimi due anni avrai perso dieci chili- aggiunse aggrottando la fronte
 
-Sarah sono in condizioni pietose, ho appena finito di piangere e scommetto che sembro un panda, mamma e papà si insospettirebbero e ci starebbero male- dissi
 
-Avrei un’idea! Organizziamo una specie di pigiama party in onore del ritorno della vecchia Jules! Vado a chiamare Alicia! Daii ci divertiamo, ordiniamo una pizza e balliamo come sceme sul letto! Ti pregooo Jules!-
 
- Oh va bene va bene, vai a chiamare Leesh- aggiunsi poco convinta
 
- Grazie sorellona ti voglio tanto bene- mi schioccò un bacio sulla guancia e corse fuori dalla mia stanza
 
Sentivo in lontananza il rumore dei suoi tacchetti che picchiettavano sulle scale mentre cantava un motivetto allegramente.

La mia incredibile Sarah, solo ora mi rendevo conto di quanto mi fosse mancata.

Essendo la sorella maggiore, sarebbe spettato a me prendermi cura di lei, invece succedeva il contrario.

In lei rivedevo me due anni prima, quando il mio cuore non era ancora stato spezzato. Era un vulcano di energia, di idee creative ed era circondata da amici.

Improvvisamente mia sorella fece ritorno nella mia camera, ansimante per le due rampe di scale fatte di corsa
 
-Julees! Leesh ha detto che arriva subito! Ma io e lei ci siamo già messe d’accordo cara sorella! Vedrai cosa diventerai! Sarai uno schianto, ogni ragazzo

cadrà ai tuoi piedi! E’ ora di svegliarsi, è da due anni che sei triste e sola, va beh il dolore e tutto ma ora devi voltare pagina- disse con una ghigna

malefica torturandosi una ciocca rossa
 
- Povera me- sospirai
 
Conoscevo mia sorella, e lei e la mia migliore amica riuscivano sempre a mettermi nei guai, ma ancora non sapevo che da quel giorno la mia vita sarebbe

cambiata per sempre.
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao a tutti =) questo era solo il primo capitolo, gli altri saranno molto più lunghi! Continuerò la storia solo se almeno una persona la recensirà, mi sembra piuttosto inutile continuarla se non la legge nessuno.  Spero vi sia piaciuto, anche se sono consapevole di non essere una scrittrice provetta!
 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


LavacanzaKompo
-Juleeeees sveglia sveglia svegliaaaa!!!-
 
Mi svegliai di soprassalto, mentre Sarah e Leesh mi strattonavano per svegliarmi
 
-Certo che la delicatezza non è nel vostro dna eh!- dissi assonnata
 
Sarah mise un adorabile broncio –Io sono delicatissima cara la mia sorella, solo che se tu non ti svegli neanche se ti tiro un vaso in testa non è colpa mia-
 
-Oh Sarah- risi
 
Ricordai la serata precedente, quando io e le altre avevamo ballato sul mio povero letto Sexy Naughty Bitchy me, ricordai che Sarah era sgattaiolata in cucina a prendere un po' di birre e ricordai il fantastico karaoke e il balletto sexy... mi ero ridotta proprio male, mezza ubriaca con mia sorella e la mia migliore amica che facevano lo spogliarello con Chatroulette aperta.

Non ero solita a comportarmi così ma del resto mi ero solo ubriacata, non ero andata a letto con nessuno e non uscivo da due anni... non avevo fatto nulla di male, per una sera mi ero divertita e mi ero scordata dei miei problemi.


Fortunatamente la mia casa era molto grande, e la camera dei miei genitori era lontana dalla mia.

 
-Ehm Jules arriveremo tardi a scuola se non ti alzi- disse dolcemente Alicia notando il mio sguardo perso
 
-Sisi Leesh adesso mi sveglio, sono solo un po' in trans per ieri, tranquilla.
 
Alicia annuì e andò in bagno a prepararsi, mentre io sceglievo i vestiti da mettermi
 
-Ah Jules, stasera si esce! Andiamo in discoteca; io, te, Leesh e Nicole- urlò mia sorella mentre ribaltava il MIO armadio per qualche motivo a me sconosciuto
 
-Te lo scordi, non ho voglia!- grugii contrariata
 
-Piantala Jules! Piantala di smorzarmi il divertimento! Ah e finita la scuola andiamo a fare un po' di shopping, zia Lottie si veste meglio di te-  strillò mia sorella in preda al panico
 
Leesh in quel momento uscì dal bagno e la conversazione finì.     

Ci vestimmo in fretta, eravamo in ritardo pazzesco per colpa mia e senza nemmeno fare colazione, salutammo i miei genitori e ci avviammo verso la scuola.


Io e Alicia ci dirigemmo verso la classe di Inglese mentre Sarah aveva un altro corso dato che era più piccola di noi.


Dopo ben due anni che vivevo nel mio mondo personale di tristezza e solitudine, mi guardai un po' intorno e mi accorsi che, a parte alcune facce nuove, non era cambiato praticamente nulla.

Sempre le solite pareti giallo sporco, gli insegnanti che, con lo sguardo indifferente attraversavano il corridoio, il gruppo degli emarginati sociali, quello della squadra di rugby, delle ragazze carine ma insignificanti ed infine delle oche bionde e perfette della Holmes Chapel Comprehensive School.


Vidi Gretchen Stoner e la sua bionda chioma ossigenata.


Era una specie di ape regina della scuola, bellissima e molto troia.


Pochi anni fa se la spassava con Harry, erano amici di letto; questo prima che lui si rendesse conto di 'amarmi'.


Le labbra color caramella di Gretchen erano piegate in un viscido sorriso maligno mentre notai che i suoi occhi color ghiaccio puntavano verso di me.                    


Improvvisamente mi resi conto che si stava avvicinando a me mentre Alicia storceva il naso disgustata;

non sapevo di preciso cosa volesse fare Gretchen finchè, visibilmente divertita si avvicinò così tanto da mettermi le sue mani fresche di manicure sulle mie spalle.

I suoi occhi mi trafiggevano e i suoi lunghi capelli tinti mi sfioravano le braccia

 
-Baby you light up my world like nobody else the way that you flip your hair gets me overwhelmed but when you smile at the ground it ain't hard to tell- Gretchen aveva cantato queste parole con la sua voce suadente e da dietro sentivo le risate di tutti.

Gli occhi mi bruciavano, avevo riconosciuto l'assolo di Harry in What makes you beautiful, sebbene non ascoltassi mai le loro canzoni, faceva troppo male.


Alicia mi stringeva la mano e mi accarezzava la schiena mentre sentivo le risate aumentare continuamente, tutti ad Holmes Chapel sapevano che ero la patetica ex di Harry Styles.

 
-Sei una stronza Gretchen, e lo stesso si può dire di tutti voi, bastardi che ridete.
Voi non sapete nulla, niente di niente vi piace giudicare e ridere delle persone perchè la vostra vita è così noiosa e vuota che non avete di meglio da fare- sputò Leesh abbracciandomi

 
-Oh Alicia, rispondi tu per la nostra cara Jules?
 Forse perchè lei è talmente distrutta dal dolore da non riuscire a parlare?

Sciocca Jules, ti concedo che ci sapeva fare a letto ma addirittura disperarsi in questo modo... non la dai da due anni hahahaha-
 
Gretchen rise e insieme a lei tutto il sostanzioso gruppo di persone che si era formato intorno e che assistevano alla scena divertendosi.

Li odiavo, odiavo tutte quelle persone che mi facevano soffrire, odiavo Holmes Chapel ma in quel momento la rabbia prese il sopravvento sull'odio e mi liberai di tutto quello che per due anni mi ero tenuta dentro

 
-Siete una massa di poveri imbecilli! Gretchen tu per prima!
Hai organizzato questa pagliacciata per farmi stare male?
Ti concedo solamente che ci sei riuscita ma se sto male è perchè ho un cuore e so cosa vuol dire amare!
Al contrario di tutti voi e soprattutto di te, che scopi col primo che passa e tradisci quel troglodita del tuo popolarissimo fidanzato.
Non c'è nulla dietro tutto questo, nulla! Harry mi avrà anche dimenticata ma quando siamo stati insieme era amore, eravamo innamorati e c'era qualcosa di sincero e soprattutto di vero.
Preferisco così, credimi.
Preferisco aver amato e poi aver sofferto piuttosto che, come te, non aver mai amato.
Ora scusatemi ma le lezioni di Inglese sono più stimolanti di tutti voi messi insieme, arrivederci-
 
Tutti tacevano sorpresi, forse perchè era da tempo che Jules Stevens non pronunciava parola e sentirne così tante in una sola volta aveva causato sgomento.

Alicia mi guardava con gli occhi sgranati e un bellissimo sorriso sulle labbra mentre l'oca che avevo davanti non dava cenni di vita.


Insieme a Leesh andai via da quel corridoio e presi una decisione che avrei dovuto prendere da tempo.


Me ne sarei andata da quel posto, mi serviva una vacanza insieme a mia sorella e alla mia migliore amica.


Dovevo solo convincere i miei genitori e quelli di Leesh, praticamente una passeggiata.


Non era facile ma sapevo che con la mia buona volontà avrei convinto tutti e che i miei due uragani non vedevano l'ora di assecondare la mia pazza richiesta.

 
 
Angolo Autrice:
Ciao ragazze =) ecco il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto. Se vi è piaciuto, oppure vi ha fatto schifo vi prego di dirmelo perchè per me è  molto importante sapere cosa ne pensano le mie lettrici. Grazie mille  Pamel.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo3 ***


Capter3-Ragazze mi è venuta in mente una cosa, dopo la scenata con Gretchen- dissi interrompendo il
monologo di mia sorella sulle bellissime Louboutin che aveva visto

-Cioè?- chiesero Alicia e Sarah in coro guardandomi

-Volevo fare una specie di viaggio, una vacanza ecco- esordii abbassando lo sguardo
osservando le pieghe della gonna della divisa.

-UN VIAGGIO? Ma sei matta? Oh ma certe cose te le sogni di notte?
Jules abbiamo la scuola, mancano ancora tre mesi alla fine- sbottò Leesh guardandomi come se fossi una pazza

-Ma è un’ottima idea! Nicole di sicuro può!
Ai suoi non importa molto di quello che fa dato che sono occupati a gestire la loro azienda…andremo noi quattro!                                                                 
 I nostri genitori li convinco io, dopotutto si tratta di un paio di settimane no? Su Leesh! Non fare la guastafeste, ci divertiremo!- gridò visibilmente eccitata Sarah

-Scusa ma chi è Nicole?- chiesi incuriosita

-E’ la mia migliore amica da un anno a questa parte.. ah già dimenticavo che tu ti sei svegliata dallo stato catatonico solo da poche ore.
Comunque sorellina io ci sto!- mia sorella emise una serie di urletti saltellando su una gamba sola

-Santo cielo ragazze, ma dove vorreste andare?- chiese Alicia alzando un sopracciglio perplessa

-Mm non lo so, potremmo andare in Scozia, mi piacerebbe andare a vedere il famoso lago di Lochness ed i famosi castelli infestati.. oppure in Irlanda, sapete mi hanno detto che…-

-Ma ti sei rincoglionita del tutto? Vuoi fare una vacanza per andare a visitare castelli decrepiti e per guardare un lago melmoso alla ricerca di uno stupido mostro inesistente?-  esclamò mia sorella guardandomi come se avesse davanti un incrocio tra un extra-terrestre e una bimba scema che non capisce nulla.

-Sarah!- sbottai indispettita dalla sua insolenza

-Beh non ha tutti i torti- sussurrò Alicia piegando un angolo della bocca nel vano tentativo di assumere un sorriso

-Oh insomma dove dovremmo andare? In America? Pensate che i nostri genitori ci lasceranno andare in un altro continente?E’ già tanto se ci lasciano cambiare regione- dissi esasperata

-A Londra, mi sembra chiaro!- sogghignò Sarah passandosi una mano fra i boccoli rossi

-Londra! Mi sembra un’ottima idea!- Leesh sembrava finalmente entusiasta all’idea del viaggio, forse perché anche lei come mia sorella desiderava andare a Londra.

- Non è un po’ grande? Se ci perdiamo? – chiesi io non molto favorevole all’idea

-Ma sorella, sei rimasta all’età della pietra? Ci sono i cellulari, le cartine, le cabine telefoniche, si possono chiedere informazioni ai passanti, le indicazioni stradali… - mia sorella mi fissò con un sorrisino dipinto sulle labbra che significava molto “ Ho vinto io, arrenditi”.

-Okok va bene va bene! Vada per Londra- dissi sconfitta

-Perfetto! Ora dobbiamo solamente organizzare il viaggio, decidere i giorni, preparare le valigie e partire per Londra-

Sarah numerò le cose da fare contandole sulle dita.

-Si, manca solo un piccolo, piccolissimo dettaglio- sbuffò Leesh

-Cioè?- domandò mia sorella accigliata

-Convincere i nostri genitori: I miei, i vostri e quelli di “Nicole”- proseguì Alicia

-Oh ma quello non lo considero un problema- ghignò Sarah

-Cos’ hai in mente?- chiesi io mentre Leesh inarcava un sopracciglio  mangiandosi un’unghia

-Vedrete vedrete! Entro due settimane saremo a Londra!

Detto questo scomparve dalla nostra vista andando ad abbracciare altre tre o quattro ragazze che la stavano aspettando. 

Quando era così misteriosa di solito tramava qualcosa, e quel qualcosa si concludeva sempre in un pasticcio enorme che avrei dovuto risolvere io.

Mia sorella non era da sottovalutare, era davvero capace di architettare piani assurdi.

-Beh non so cosa Uragano Number One abbia in mente, ma se riusciamo a convincere i nostri genitori sarò ben felice di accompagnarti a Londra Jules!-

Alicia mi abbracciò e in quel momento mi resi conto che, nonostante Sarah mi volesse molto bene, l’unica che mi era rimasta accanto in quei due anni d’inferno era lei

-Leesh ti voglio tanto bene- sussurai con il viso immerso nei suoi capelli profumati

-Anche io Jules, anche io.
Sono così felice che tu ti sia ripresa- sospirò Leesh dandomi un bacio sulla guancia



*****


-Mamma ti prego!Daaaiiiiiiii ti prego ti prego ti prego!!! Dai dai dai dai dai! Solo due settimane daiiii solo due settimane! Poi Londra è sempre in Inghilterra! Dai mamma-  piagnucolò Sarah

-Sarah! Siete così giovani, Jules ha diciassette anni ma tu ne hai solo quindici! Come puoi pretendere che ti lasci da sola in una città sconosciuta se non sei accompagnata nemmeno da un maggiorenne?- esclamò mia madre dispiaciuta ed irremovibile.

Sarah è sempre stata la sua cocchina, cioè non fraintendetemi non faceva differenze fra noi, ci amava entrambe allo stesso modo;
solo che il carattere esuberante di Sarah colpiva mia madre, tanto da sembrare succube di quella ragazzina estremamente pazza.

-Mamma dai! Jules e Alicia compiono l’anno prossimo i diciotto anni, sono mature e responsabili, tu lo sai!- sbuffò irritata  mia sorella.

Io osservavo la scena in silenzio, sapevo che, in certe situazioni, Sarah era decisamente più brava di me.

-Beh questo è vero. Tua sorella Jules si comporta sempre bene, è una ragazza responsabile ma…-

-Ma cosa mamma? Jules è una suora praticamente!
Non esce mai, parla solo con me e Leesh  e non sta con un ragazzo da due anni perché pensa ancora a quel bastardo di Harry! Fin quando starà qua ad Holmes Chapel tutto le ricorderà lui; vuoi essere la causa della rovina di tua figlia?
Non vorresti che per almeno due settimane fosse felice e libera da brutti pensieri?- gridò Sarah arrabbiata perché, per una volta, nostra madre le aveva detto di no

Sarah aveva davvero esagerato, aveva svelato a mia madre che non avevo ancora superato l’abbandono di Harry.

In quel momento la maschera che avevo indossato per due anni con mia madre crollò miseramente per colpa di una parola di troppo da parte di mia sorella.

-Jules!Ancora Harold? Io credevo…-

-Sempre… - la interruppi abbassando lo sguardo.

Quando ebbi il coraggio di rialzarlo, vidi mia madre con gli occhi lucidi

-Se è così, vai pure Jules, divertiti. Sono una madre orribile, non mi sono accorda di niente oddio io Jules mi dispiace…non ti sono stata vicina io…- singhiozzò mia madre

-Mamma è tutto ok- le dissi sorridendo per rassicurarla.

Presi mia sorella per un braccio e la trascinai in camera.

Chiusi la porta a chiave e mi voltai verso Sarah che mi osservava con un sorrisetto angelico dipinto sul volto

-Dovevi proprio dirglielo?- ringhiai guardandola trucemente

-Dai Jules! Non sai che per ottenere qualcosa bisogna utilizzare il giochetto dei sensi di colpa?
Ora scusami ma devo organizzare un viaggio e chiamare subito Nicole- detto questo uscì dalla mia stanza lasciandomi sola e confusa.

Sarebbe stata una buona idea andare a Londra? Non ne ero sicura, sapevo solamente che ero stufa di deprimermi ad Holmes Chapel.

Tornata da Londra, sarei stata una nuova Jules, ma prima dovevo staccarmi definitivamente dal passato.

Consapevole del male che mi sarei fatta, aprii l’ultima anta del mio armadio, dentro la quale, ben nascosta da vestiti vecchi e sformati, giaceva una scatola blu.

Con la mano tremante la presi e con decisione aprii.

C’era un bigliettino rosso, scolorito dal tempo sul quale c’era scritto “ Sei la più bella cosa che la vita potesse donarmi, ti amo tuo Harold”

Quel bigliettino me lo scrisse dopo un anno che stavamo insieme, ed insieme ad esso mi regalò  un bellissimo braccialetto d’oro bianco con un cuore di cristallo, ricordai la felicità di quel momento e il lungo bacio che lo seguì.

Trovai anche il  braccialetto, e me lo strinsi al cuore insieme al biglietto.

Continuai a rovistare nella scatola e vi trovai anche la foto del ballo di fine anno.

Lui era bellissimo e sorridente, disinvolto nei suoi jeans neri e la sua giacca nera.
I ricci gli sfioravano ribelli la fronte e quei bellissimi occhi verdi che tanto amai gli illuminavano il viso.
La sua mano era delicatamente appoggiata al mio fianco, io ero rannicchiata a lui, così piccola ma così felice.
L’abito lilla mi fasciava il fisico, una volta florido.
I capelli biondi erano acconciati in soffici boccoli che scendevano liberi fino alla vita, capelli che ormai mi arrivavano appena sotto le spalle.
La cosa più bella in me quella sera era però il sorriso dipinto sul mio volto, un sorriso che ormai era scomparso per sempre, non lo avrei mai più avuto, perché era dedicato solamente a lui.

Trovai altre foto di noi due e la rosa ormai secca che mi aveva regalato al nostro primo appuntamento.

In quel momento ebbi la certezza che non mi sarei mai e poi mai dimenticata di lui, perché era stato qualcosa di più del primo amore, come avevo amato lui non avrei amato più nessuno.
La ferita che pensavo si fosse leggermente rimarginata, tornò pulsante e viva a squarciarmi il petto mentre archiviavo in fretta quei ricordi e li rimettevo nell’armadio.

Imposi alle lacrime di non scendermi sul viso, improvvisamente mi vennero in mente Leesh e Sarah, i miei due angeli custodi che mi volevano un bene dell’anima.

Dovevo essere forte per loro.
Pensai a Londra, a quante avventure avremmo vissuto, insieme.
Sperai con tutto il cuore che sia Alicia sia quella Nicole potessero, sapevo che mia sorella teneva molto alla presenza della sua amica.
Mi addormentai eccitata all’idea di una nuova avventura che, dopo tanto tempo, avrebbe dato una scossa alla mia vita.


Angolo Autrice:
Ciao ragazze! Questo capitolo è solo un capitoletto di passaggio, fra poco inizierà la vera e propria “avventura” di Sarah Leesh e Jules.
Vi ringrazio infinitamente, ringrazio chi recensisce e chi mette la mia storia fra seguite/ricordate/preferite.
Ribadisco  che mi farebbe piacere che, se leggete questa storia, esprimiate un vostro commento in una recensione.
Per me è estremamente importante l’opinione di chi legge anche perché se non piace a nessuno evito di continuarla.
Un bacio a tutte Pamel.



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Capitolo 4
*** Capitolo4 ***


L'ideaSarahKompo-Jules, vieni qui- Sarah mi chiamò e mi alzai pigramente dal divano raggiungendo l’uscio della porta. Vidi che una ragazza stava parlando con mia sorella

-Ciao, tu devi essere Jules! Complimenti, sei bellissima- mi disse stritolandomi in un abbraccio. Che ragazza espansiva, mi piace, pensai stupita dalla sua spontaneità e imbarazzata dal complimento.

-Oh grazie mille! Non credo proprio comunque. Tu invece sei…?- chiesi guardandola meglio.

Notai che era circa un milione di volte più bella di me. I capelli erano rossi, ma a differenza di quelli color carota di Sarah, i suoi tendevano al mogano ed erano indubbiamente tinti. Aveva le labbra carnose e dei tratti meravigliosi.
La cosa che più mi colpì in lei furono gli occhi, erano quasi dello stesso colore dei capelli, color vinaccia ma erano sicuramente naturali.
Il suo stile era assolutamente inusuale, esageratamente eccentrico ma mi lasciò senza fiato: aveva degli shorts giallo uovo, una canotta a righe bianca e fucsia, una maglia a mezze maniche rossa sopra di essa e una cintura di vernice blu in vita, abbinata alle scarpe dello stesso colore.
Le braccia erano ricoperte da vari braccialetti fluorescenti con ciondoli di tutti i tipi.

-Nicole,sono Nicole ma chiamami Niky- la sua voce squillante mi distrasse dai miei pensieri

-Già, sorellina lei è la mia migliore amica e VERRA’ CON NOI A LONDRA, non è fantastico?- aggiunse Sarah con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto

-Fantastico, Niky sarà un piacere conoscerci meglio a Londra, sono contenta che ci accompagnerai in questo viaggio che, spero proprio, si rivelerà emozionante e avventuroso-  dissi stranamente felice che quella ragazza tanto eccentrica venisse con noi

-Oh anche per me sarà bellissimo! Un viaggio nella favolosa Londra insieme alla mia migliore amica e a sua sorella, cosa c’è di più bello?- mi rispose Nicole eccitatissima all’idea.

Ora capivo perché lei e mia sorella andavano così d’accordo, erano praticamente uguali.

Scossi la testa sconsolata e sperai con tutto il cuore che Leesh venisse con noi.
Badare a quelle due da sola non sarebbe stato affatto facile.
Proprio in quel momento mi squillò il telefono e risposi vedendo il nome Alicia sul display

-Pronto?- risposi

-Jules, sono Leesh! Posso venire subito? Devo dirti una cosa- mi disse emozionata

-Ehm, certo ti aspetto!-

-Ok a dopo-

-Chi era?- Sarah alzò un sopracciglio insospettita

-Alicia, deve dirmi una cosa- risposi  a mia sorella sospirando

-Jules, noi adesso ci informiamo per l’alloggio e il viaggio su internet, vuoi venire su con noi o…?- chiese Sarah intuendo già la risposta

-Vi do carta bianca, mi fido di voi- dissi.
Non mi fidavo molto di loro, ma finchè decidevano  per l’albergo e il viaggio non avevo di che preoccuparmi, mi andava bene tutto, l’importante era che non alloggiassimo in una specie di bordello con lo strip club al piano inferiore.
Avrebbero dovuto prenotare i nostri genitori, ed ero più che convinta che prima volessero informarsi bene su dove le loro figlie andassero.

Dopo circa un quarto d’ora suonò il campanello e pensai subito a Leesh, scesi ed aprii la porta.
Mi ritrovai davanti la mia migliore amica più felice che mai, il sorriso le arrivava da un orecchio all’altro

-Jules posso! I miei genitori mi lasciano andare a Londra- gridò abbracciandomi

-Leesh! E’ fantastico, non so che avrei fatto senza di te- urlai di rimando

-Siamo in quattro: io,te, Sarah e la sua migliore amica Nicole, ci divertiremo tantissimo! Adesso stanno dando un’occhiata per l’albergo e il viaggio, le raggiungiamo?- proposi stringendo ancora di più la mia migliore amica.

Ci staccammo poco dopo dall’abbraccio, andai in cucina e preparai quattro limonate con il ghiaccio, tagliai quattro fette di torta di mele e, insieme ad Alicia, bussammo alla porta della camera di mia sorella

-Si può?- chiesi

-Entra pure!- mi rispose mia sorella

-Oh tua sorella è gentilissima, grazie Jules- disse Nicole accettando la limonata e la fetta di torta che le offrii

-Di nulla- le sorrisi

-Ciao, io sono Nicole ma puoi chiamarmi Niky, tu invece sei…?- Nicole si rivolse ad Alicia con un sorrisone e le tese la mano

-Io sono Alicia, ma tutti mi chiamano Leesh, saremo compagne di viaggio suppongo- disse Alicia stringendole la mano

Mangiammo la torta e bevemmo la limonata scherzando e ridendo finchè Sarah ci comunicò che lei e Nicole avevano già deciso l’albergo e i giorni.
Se i nostri genitori ce l’avessero permesso, saremmo state ventun giorni a Londra, al The Hyde Park Hotel, un bellissimo albergo a quattro stelle e il viaggio l’avremmo fatto in treno.
Quella sera, la madre di Nicole e i genitori di Alicia furono ospiti in casa nostra e concordarono bene le spese e i giorni, infine prenotarono l’hotel.
Fra una settimana esatta sarei partita per Londra, insieme a Alicia, Sarah e Nicole.
Scoprii di adorare quella ragazza, che con il suo stile pazzo e la pungente ironia riusciva sempre a tirarmi su il morale.
In quella settimana il centro delle nostre conversazioni fu solo Londra, programmavamo già i posti dove andare, cosa visitare e dove fare shopping; la grande capitale attendeva solo noi e mi stupivo della grande facilità con cui ero riuscita ad ottenere quel viaggio, quando fino ad una settimana prima era solo una fantasticheria impossibile.
Sembrava quasi che il destino mi volesse a Londra.
  

*****

Alicia Pov


1 settimana dopo


Ero esausta, ma infondo tutte quelle ore di treno distruggevano chiunque. Finalmente il grande giorno era arrivato ed eravamo quasi già arrivate a destinazione; Londra.
Quando Jules me l’aveva proposto ero rimasta stupita, la consideravo un’idea impossibile ma incredibilmente ci ritrovavamo tutte e quattro su quel treno.
Osservai Jules, i capelli biondi le incorniciavano il viso, quel viso delicato e dolce.
Sembrava un angelo e mi chiesi come Harry avesse potuto far male a una ragazza così.

-Fra dieci minuti siamo arrivate- ci informò Nicole entrando nello scompartimento.

-Fantastico, ragazze io vado in bagno, non ce la faccio più- disse Jules visibilmente schifata all’idea di andare nel bagno del treno

Appena Jules uscì, Sarah iniziò a frugare nella sua borsa

-Sarah muoviti, altrimenti non facciamo in tempo- sbottò Nicole impaziente

-Cosa?- chiesi. Mi ignorarono

Sarah tirò fuori dalla borsa un termos e versò del tè in un bicchiere aggiungendo due pasticchette

-Ma cosa fai?- urlai inorridita pensando al peggio

-Leesh è per il bene di mia sorella, sono due sonniferi. Due sonniferi non fanno male ma siccome lei non li prende mai dormirà parecchio, noi avremo il tempo di fare certe cose e tu ci aiuterai Alicia. Sai che adoro mia sorella, non le farei mai del male, ti prego fidati di me-

-Io non capisco- sussurrai stranita

-Fidati di me, ti prego Leesh- gli occhi di Sarah erano due pozze di sincerità e mi fidai di lei.
Sapevo che lei voleva un bene dell’anima a Jules e non le avrebbe mai fatto nulla di male.

-Che mi sono persa ragazze?- fummo interrotte da Jules che aprì lo sportello dello scompartimento

-Nulla, ci stavamo annoiando-  disse Niky facendo schioccare la lingua

-Vuoi un po’ di tè?- chiese  Sarah offrendo a sua sorella il bicchiere con dentro tè e sonniferi ormai sciolti.

-Oh ti ringrazio- Jules prese il bicchiere ed ingurgitò un sorso di tè

-Ha un sapore strano- osservò Jules controllando il contenuto del bicchiere

-A me non sembra, l’abbiamo bevuto anche noi quando eri in bagno-  mentì Sarah fingendosi stranita

-Ragazze, a voi sembrava che avesse un sapore strano?- ci chiese Sarah

Nicole ed io scuotemmo la testa e mi sentii terribilmente in colpa.
Odiavo mentire in generale, e soprattutto odiavo mentire alla mia migliore amica che intanto, ignara di tutto, finiva il suo tè

Arrivammo come previsto dopo pochi minuti, e un po’ disorientate ci guardammo intorno,
non sapevamo dove dirigerci e ci posizionammo sul ciglio della strada.

Non avevo mai lasciato Holmes Chapel e sebbene avessi diciassette anni, era strano essere lì senza genitori, con due quindicenni e una coetanea che ben presto sarebbe caduta in un sonno profondo.

Dopo circa due minuti passò un taxi, Nicole lo fermò

-Garway Road, all’ Hyde Park Hotel, grazie- dissi al taxista mentre prendevamo posto sul mezzo

Il viaggio dalla stazione all’hotel lo passammo in silenzio, forse perché l’agitazione si era un po’ calmata o forse perché dopo le ore passate insieme sul treno non avevamo più nulla da dirci.
Mi voltai verso Jules e vidi che stava già dormendo, erano le nove di mattina e lei dormiva beata rannicchiata sul sedile.

-Non si sveglierà fino a stasera, o stanotte- sospirò Sarah osservandomi

-Perché?- sussurrai.

Volevo delle risposte, perché somministrare dei sonniferi alla propria sorella? Non c’era una spiegazione logica, non c’era. Ero confusa, terribilmente preoccupata, e sempre più pentita. Dovevo dire a Jules che dentro il tè c’erano i sonniferi e non permetterle di berlo, invece avevo assecondato Sarah

-Perché il sonnifero è una sostanza che fa addormentare le persone- mi rispose Sarah

-Sai benissimo che non intendevo quello, perché le hai somministrato un sonnifero? Cosa intendi fare? Non credo che Jules potrebbe fermarti se tu volessi fare qualche pazzia, neanche se fosse cosciente - affermai guardandola negli occhi

-Leesh, appena arriveremo in albergo e porteremo Jules in camera capirai tutto- mi rispose attorcigliandosi una ciocca di capelli rossi intorno alle dita

Mi arresi ed appoggiai la schiena sul sedile mentre ossevavo dal finestrino le vie di Londra passarmi davanti.

Dopo poco arrivammo, diedi cinquanta sterline al taxista e scendemmo dall’auto.

Nicole che era la più forte di noi, prese in braccio Jules e potei finalmente ammirare l’hotel. Era davvero bello, quelle due avevano scelto bene. C’era una bellissima fontana e moltissimi giardinetti curati in stile English

Entrammo nella hall, cariche di valigie. La gente ci guardava male per via della ragazza addormentata in braccio ad un’eccentrica ragazzina con i capelli rosso-violacei.
Presi in mano la situazione, non potevo lasciare il controllo a due ragazzine.

Ordinai a Nicole e a Sarah di darmi le loro carte d’identità, mentre frugavo nella borsa di Jules per trovare la sua.
Mi diressi alla reception con le quattro carte in mano e le mostrai alla gelida concierge.
Con il suo volto arcigno aprì un album per vedere la camera che ci era stata assegnata, una family room al secondo piano, precisamente camera 213.
Mi porse una tessera e mi salutò freddamente.

-Allora hai fatto?- mi chiese Nicole  un po’ affaticata dal peso di Jules che dormiva accoccolata sulla sua spalla

-Sisi, camera 213, secondo piano- detto questo porsi alle due ragazze le loro carte d’identità mentre rimisi quella di Jules nella sua borsa

Chiamai il fattorino che ci portò le valigie mentre io , Niky e Sarah prendemmo l’ascensore.
Arrivammo al secondo piano, passai la tessera in quella specie di serratura e la porta si aprì.
Quella camera era meravigliosa, sui toni del grigio.
Era dotata di due letti matrimoniali e due armadi grandissimi.
C’era inoltre un mini salotto con cucina e un bagno enorme.
Nicole distese Jules sul letto e le sussurrò un “dormi bene angelo”

-Bene ora mi dovete delle spiegazioni, tutte e due- dissi incrociando le braccia al petto

-Si, scendiamo e ti spieghiamo tutto- mi rispose Sarah

-Andiamo via? Come facciamo con Jules? Se si sveglia?- era un’idea assurda ed ero sempre più confusa

-Non si sveglierà! Se dovesse farlo, le lascio un bigliettino in cui le dico che era così stanca che si è addormentata subito e che torneremo a breve. Poi se ha bisogno ha il cellulare, ci chiama-
obiettò Sarah mentre tirava fuori un biglietto e una penna dalla sua borsa.

Scrisse in fretta due righe che posizionò sul letto e finalmente scendemmo.

Uscite dall’hotel, Sarah lasciò la parola a Nicole

-Adesso cara Alicia, cerchiamo gli One Direction- disse tranquillamente come se fosse la cosa più naturale del mondo.

La fissai per circa cinque minuti sgranando gli occhi poi scoppiai a ridere

-Bello scherzo, divertente ora ditemi il perché avete dato i sonniferi a Jules- balbettai con la voce rotta dal ridere

Incrociai con lo sguardo i loro occhi e mi resi conto che erano serissime. Immediatamente smisi di ridere e gridai

-VOI SIETE COMPLETAMENTE USCITE DI TESTA!NON CI SONO SPIEGAZIONI!
COME FACCIAMO A TROVARLI PUNTO PRIMO, PUNTO SECONDO A CHE SCOPO TROVARLI?
A CHE SCOPO?-

-Leesh Leesh Leesh… tu mi conosci, dobbiamo vendicarci di Harry! Ha illuso mia sorella, l’ha abbandonata da sola, con il cuore a pezzi per fare la popstar da tre soldi. Questa è una cosa cattiva Alicia- mi disse Sarah con diplomazia

-Già, di sicuro non si ricorda di noi giusto? La migliore amica e la sorella della sua ragazza, ragazza con cui è stato per più di un anno e che conosce da quando è nato. Poi Sarah ti conoscono tutti ad Holmes Chapel!- ringhiai fulminandola con lo sguardo

-Noi faremo in modo che Harry non ci veda-  mi rispose Niky con un sorrisetto furbo

-Ok mettiamo che questo non sia un problema, come facciamo a trovarli- chiesi cercando di farle ragionare

-Oh ma noi sappiamo esattamente dove abita Alicia- ghignò Sarah strofinandosi le mani

-Come fate a saperlo? E’ una star, c’è la privacy!- domandai imbestialita dalla loro testardaggine e soprattutto dalla loro idea totalmente insensata

-Alicia! Ti facevo più intelligente. Lo sai benissimo che io e Gemma Styles  siamo sempre andate molto molto d’accordo-

No…non ci credevo.
La situazione stava cominciando a prendere una brutta piega.
La loro idea non mi sembrava più insensata, non stavano scherzando, erano serie e sapevo che ormai qualsiasi tentativo di fermarle era vano.

-Alicia ma davvero… secondo te , se il mio obiettivo fosse stato solamente un viaggio, mi sarei spinta solo qua a Londra?
Avrei insistito per andare a New York, oppure Los Angeles, Parigi, Roma ma non di certo Londra- Sarah sorrideva sempre di più ed in quel momento seppi che ero una loro complice.
L’idea di vendicare Jules non mi sembrava male, Styles infondo era stato un gran bastardo.
L’orologio segnava le 10.02 di mattina…che l’operazione abbia inizio pensai ghignando.


Jules: http://tinypic.com/view.php?pic=2pzh4jc&s=6
Alicia: http://tinypic.com/view.php?pic=30xifs5&s=6
Sarah: http://tinypic.com/view.php?pic=10wmr7m&s=6
Nicole: http://tinypic.com/view.php?pic=2uqncxl&s=6


Angolo Autrice:
 
Ciao a tutti =D! Questo  capitolo è particolarmente lungo lo so, spero di non avervi annoiato! Ringrazio tantissimo chi ha messo la mia storia tra preferite/seguite/ricordate e chi recensisce <3 ragazze vi adoro, e adoro ricevere recensioni, positive o negative che siano, mi rendono felici ed in questo periodo di felicità ne ho proprio bisogno xD. Grazie ancora Pamel









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Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


baldracchekompoAlicia Pov

Era un’ora che camminavamo dirette verso quella che doveva essere la casa dove vivevano gli One Direction.
Proposi l’idea di prendere un taxi , ma Nicole mi rispose che i soldi che avevamo li avremmo dovuti spendere in un altro modo.
Erano le undici passate, era dal giorno prima che non mangiavo e non avevo la minima idea di dove stessimo andando;
stavo girando con due quindicenni in una città sconosciuta alla ricerca della casa di una band per vendicarci di un cantante che aveva illuso la mia amica Jules che dormiva in una camera d’albergo da sola semi rimbambita dai sonniferi.

-Ecco ci siamo - gridò Sarah eccitata mentre controllava sulla cartina la fantomatica via

-Sei sicura? Ho fame, ho sonno e sono stanca. Se non sei sicura andiamocene in albergo per piacere- brontolai.

L’entusiasmo iniziale delle 10.02 era stato sostituito dalla pigrizia, mentre le ragazzine in parte a me erano più cariche che mai

-Leesh! Pensa cos’ha fatto COSO alla tua migliore amica- mi incitò Nicole

-Già migliore amica che se sapesse cosa stiamo facendo, ci staccherebbe le unghie e i capelli uno ad uno- borbottai con voce sommessa

-Shhh voi due! Sono impegnata a trovare la via- Sarah ci fulminò con lo sguardo e tornò alla sua cartina.

Sbuffai un bel po’ di volte mentre Nicole canticchiava una canzone di Rihanna

-Ora sono sicurissima, è di qua- Sarah ci indicò una via che portava probabilmente ad uno dei quartieri più esclusivi e più riservati di Londra.

Più ci inoltravamo nella strada, più le case diventavano lussuose ed appartate. Ammirai i bellissimi giardini con le fontanelle e le aiuole piene dei fiori più belli.

-E’ questa è questa- sbraitarono Nicole e Sarah in preda all’eccitazione.

Indicarono una villa bellissima, con un giardino immenso e una bellissima piscina. La casa era color crema, c’erano dei colonnati e un ampio portico.

In quel momento mi eccitai anche io, finalmente avevamo trovato quella maledetta casa.
Ci avvicinammo al campanello sul quale c’erano i cognomi Horan, Malik, Payne, Styles e Tomlinson.
Non mi stupii che nessuna fan non fosse mai riuscita a trovare l’indirizzo, era praticamente impossibile scovare quella via.
Solo con le giuste indicazioni una persona ci poteva riuscire, indicazioni che Gemma aveva dato a Sarah.

-E adesso?- chiesi alzando un sopracciglio.

Sapevamo dove abitavano ma come facevamo a parlarci? Di sicuro non potevamo suonare il campanello.
In più c’era il problema Styles, lui non doveva vederci.

All’improvviso mi resi conto che sicuramente quelle due avevano un piano, avevano organizzato tutto alla perfezione e mi chiesi per la prima volta se non potessero essere pericolose.
Due quindicenni non potevano spingersi a tanto.

-Adesso cosa Leesh? Non penserai mica che suoniamo al campanello per poi scappare vero?- mi chiese Nicole stranita

-No Niky, non sono scema, ma cosa intendete fare? Sapete cosa sto rischiando io per voi?
Dovete almeno dirmi cosa volete fare, se no torno in albergo e dico tutto a Jules, anche se sono consapevole che non mi rivolgerebbe mai più la parola- sbottai arrabbiata.

-Calmati Leesh! Ora ti spieghiamo tutto- mi disse tranquillamente Sarah infischiandosene della mia rabbia

-Aspettiamo che qualcuno esca, poi lo seguiamo. Quando qualunque tizio di questa band tranne Styles arriverà a destinazione, lo sedurremo con il nostro fascino femminile, mi sembra chiaro- proseguì Sarah

Erano del tutto impazzite, completamente. Volevano sedurre uno di quei tizi per arrivare a Styles… e io che le assecondavo pure, non facevo nulla per impedirgli di farlo.

Mi appoggiai al muretto di una casa e mi accasciai in terra.
Ero solo una secchiona della Holmes Chapel Comprehensive School, in quel momento desiderai essere a scuola,non lì sotto il sole.

-Esce qualcuno, esce qualcuno- sussurrò Nicole agitatissima dopo mezzora.

Dal garage di quell’immensa casa, uscì una macchina nera, una di quelle costosissime.
Io mi voltai, se in quell’auto ci fosse stato Harry Styles di sicuro mi avrebbe riconosciuto, e volevo evitare momenti imbarazzanti.

-Sono Niall e Zayn- bisbigliò Nicole

-Come facciamo a seguirli secondo te? Sai com’è sono in macchina- dissi sarcastica

-Sai com’è a Londra c’è sempre traffico a quest’ora- mi rispose Sarah con una linguaccia

-Basta correre!!- gridò Niky

Nel giro di due minuti, ci ritrovammo a inseguire l’auto nera come perfette imbecilli, fortunatamente come previsto da Sarah c’era traffico. Non perdevamo di vista l’auto che, tra l’altro aveva i finestrini oscurati

-Come fai a sapere che sono Nick e Zeke se ci sono i finestrini oscurati?- urlai a Nicole con il fiatone

-Niall e Zayn- mi corresse, -Comunque lo so perché ho riconosciuto il biondo dei capelli di Niall che si nota anche con i vetri oscurati, e la cresta di Zayn-

Corremmo a perdifiato per circa venti minuti, il mio orologio segnava le 12.16.
L’auto si fermò e noi con lei. Da questa uscirono due ragazzi, sulla ventina.
Erano camuffati alla perfezione, si notavano solo i capelli biondi di uno dei due e la pelle leggermente ambrata dell’altro.
Si diressero verso un ristorante, Nando’s, a giudicare dall’insegna.

-Ho fame, ora possiamo mangiare e poi che ne so attaccare bottone- proposi

-Leesh! Vuoi attaccare bottone conciata come una barbona?- Sarah mi guardò sbalordita e Nicole scosse la testa. Effettivamente io avevo una tuta e loro indossavano dei semplicissimi jeans e magliette sformate

-Adesso mentre quei due la si ingozzano, noi andiamo a comprarci qualcosa di molto carino e sexy nel negozio qui di fronte, ma dobbiamo sbrigarci- aggiunse Sarah

Non ebbi il tempo di replicare che quelle due mi trascinarono in un negozio di vestiti, che a giudicare dalla vetrina sembravano molto osè, posizionato di fronte a Nando’s.

Dopo circa un quarto d’ora e cinquecentosettanta sterline uscimmo dal negozio che sembravamo delle altre persone; io avevo degli shorts di jeans esageratamente corti e una maglia larga viola che mi lasciava il ventre piatto scoperto, ai piedi avevo degli stivali corti tacco 12 cm.
Ero la più sobria delle tre; Sarah aveva un paio di shorts neri abbinati ad una camicia rossa con i lembi allacciati sotto il seno e ai piedi portava delle dècolletè nere tacco 12 cm.
Nicole era quella che aveva rischiato di più, indossava un top leopardato trasparente, una minigonna di pelle nera e delle scarpe leopardate come il top tacco 15 cm.
Guardai quasi disgustata Nicole che aveva pure un ragazzo che la aspettava ad Holmes Chapel.
Sembravamo tre prostitute, mi vergognavo da morire ma loro si dirigevano impettite verso Nando’s.
Notammo con sollievo che l’auto nera era ancora parcheggiata al suo posto e insieme entrammo a Nando’s.

Tutte le persone presenti al ristorante si girarono a guardarci, camerieri compresi.          
L’imbarazzo mi tinse le guance di rosso mentre constatai che anche  Niall e Zayn ci stavano osservando e, a giudicare dalla loro espressione, quello che videro gli piacque molto.
Ancheggiando andammo a sederci molto vicine al tavolo dei due componenti degli One Direction e ordinammo del cibo, stavamo morendo di fame.
Ad un certo punto, Sarah si alzò dal suo posto con un bicchiere di coca in mano e passò proprio davanti al tavolo di Niall e Zayn.

Con un gesto calcolato, finse di perdere l’equilibrio, improvvisando una storta mentre il contenuto del bicchiere finiva sui pantaloni di Niall.
Non limitandosi a questo, cadde proprio addosso a quest’ultimo sbattendogli il decoltè in faccia.

In quel momento, il mio imbarazzo per lei sconfinava i limiti dell’immaginazione umana, mi alzai di scatto e mi avvicinai al loro tavolo, mentre Nicole mi seguiva cercando di trattenere le risate.

-Scusala, a volte è un po’ imbranata- dissi al biondo mentre aiutavo Sarah a rialzarsi

-Figurati bellezza, a Niall non può che aver fatto piacere- mi rispose Zayn facendomi l’occhiolino.

-Non ascoltarlo, non sono il tipo che approfitta di una caduta di una ragazza per guardarle le parti intime- ribattè Niall sorridendomi dolcemente

Ha un sorriso fantastico, pensai. Io e Niall continuammo a fissarci per un paio di minuti finchè Sarah non ci interruppe

-Scusami tanto per esserti caduta addosso ehm…Niall giusto?- disse mordendosi il labbro

-Siete fan?- ci chiese Zayn sorridendoci

-Mmm non esattamente, ma sappiamo chi siete- si intromise Nicole

-Bellezze sedetevi qui con noi, così ci conosciamo un po’ meglio- ci disse Zayn mentre guardava Nicole

-Già come vi chiamate? Noi siamo Niall e Zayn – il biondo indicò prima se stesso e poi il suo amico –Ma credo che lo sappiate già- aggiunse

-Lei è Alicia- disse Sarah indicandomi –Io sono Sarah e lei è Nicole-

-Siete di Londra?- chiese Zayn

-No, siamo di Birmingham- rispose Nicole sbattendo le ciglia.
Si Birmingham… se Birmingham è sinonimo di Cheshire allora va bene pensai con disappunto

-Alicia… Alicia?-

-Si Niall?- mi girai sorridendogli

-Quanti anni hai? Tu e le altre intendo- mi chiese un po’ imbarazzato

-Diciannove - rispose Sarah.

Quella situazione mi piaceva sempre di meno; età falsa e provenienza falsa. In più ero sempre più preoccupata per Jules che, sperai con tutto il cuore, dormisse ancora

-Alicia, Sarah e Nicole mmm.. allora che ne dite se adesso vado a pagare i nostri conti e dopo venite a casa nostra, così conoscete anche Harry, Liam e Louis?- propose Zayn mentre il suo sguardo vagava dalle trasparenze di Nicole al seno di Sarah.
In quel momento il panico si impossessò di me, non potevamo assolutamente incontrare Styles, e non potevamo farlo conciate in quella maniera.
Harry era stato un mio caro amico e non ci tenevo proprio a fare la figura della prostituta con lui.

-Mmm ma non si va in casa degli sconosciuti, perché invece non ci fate vedere un po’ Londra- cinguettò Nicole toccandosi i capelli e accavallando le gambe

-Per me va bene- gli rispose il biondo–Aspettateci qui, andiamo a pagare- aggiunse Niall

-Vengo con voi, dobbiamo pagare anche noi- dissi io

-A delle ragazze tanto belle, il pranzo lo offriamo noi- Zayn ci rispose con la sua voce suadente ed andò a pagare
Quando si furono allontanati mi rivolsi alle due ragazze davanti a me

-E’ incredibile che ci siate riuscite- sussurrai piena di stupore per la situazione che stavamo vivendo

-Ovvio, pensavi che ci saremmo buttate in questa avventura, se non fossi stata sicurissima della sua perfetta riuscita?- disse Sarah con un sorrisino compiaciuto

-Ah comunque Alicia, piaci a Niall! Zayn è indeciso fra me e Sarah e sta prendendo in considerazione l’idea di provarci con entrambe, ma tu Leesh sei di Niall, non ti ha tolto nemmeno un secondo gli occhi di dosso- Nicole strascicò bene le parole ed io arrossii

-Non credo proprio cioè voi… io no- balbettai imbarazzata

In quel momento tornarono Zayn e Niall, ci alzammo e ci invitarono a salire sulla loro lussuosa auto.

Visitammo tutti i luoghi possibili ed immaginabili di Londra, Madame Tussauds, Harrods, Tower of London, Buckingham Palace, London Eye e molti altri.
Quello che avevano detto Sarah e Nicole era vero.
Niall aveva una preferenza per me, ed io per lui: era dolcissimo con me e ci eravamo abbracciati.
In quel momento eravamo in auto, sentivo il suo sguardo che mi percorreva i tratti del volto, i capelli e il fisico.
Non doveva piacermi, lui era solo un mezzo per vendicarci di Styles che aveva fatto soffrire la mia Jules.
Il pensiero di lei non mi aveva abbandonato nemmeno un minuto e la preoccupazione mi attorcigliava lo stomaco.
Sarah e Nicole avevano fatto le cose in grande, e mi chiesi quanto ci avessero impiegato per programmare tutto alla perfezione.

-A cosa pensi Alicia?- mi sussurrò Niall all’orecchio avvicinandosi

-Penso che è stata una bellissima giornata - risposi

Lui mi accarezzò con la punta delle dita il mio viso, chiusi gli occhi.
Mentre Zayn si era occupato di  fare il dongiovanni sia con Sarah che con Nicole tutto il pomeriggio io e Niall avevamo legato in modo incredibile.

-Heyyy  voi due, sono le sette e mezza di sera, ci fermiamo a mangiare qualcosa?- chiese Nicole

-Già Niky ha ragione, andiamo a mangiare cinese?- propose Zayn

-Nicole, non possiamo! Sai bene che se Jules si sveglia e non ci trova in albergo si preoccupa- dissi cercando di farla ragionare

-Alicia ha ragione, Niky, se Jules si sveglia e non ci vede si preoccuperà all’inverosimile- Sarah mi diede ragione e chiese a Zayn se ci poteva portare in albergo

-Sicuro, in che albergo state?- domandò il moro

-Hyde Park Hotel, Garway Road- risposi

Dopo circa dieci minuti arrivammo all’hotel, salutammo e ringraziammo i ragazzi e ci scambiammo i numeri di cellulare, ci avevano chiesto se potevamo rivederci.
Appena entrata nell’hotel, scattai a una velocità assurda alla camera 213 e ci entrai.
Jules dormiva ancora, era un angelo: i capelli biondi erano sparsi sul cuscino, il viso era riposato, privo di quell’ombra di dolore che lo oscurava ormai da due anni.

-Visto? Te l’avevo detto che dormiva ancora- sussurrò Sarah

In quel momento la abbracciai, abbracciai la sorella della mia migliore amica e la ringraziai per la bellissima e stranissima giornata.
Poco dopo anche Nicole si unì all’abbraccio e restammo così per cinque minuti abbondanti.

-Sarà meglio toglierci questi vestiti- dissi

Sarah annuì e nascose i vestiti nella sua valigia. A turno andammo a farci un bel bagno, ne avevamo proprio bisogno.
Mi misi un paio di jeans comodi e una maglietta delle mezze maniche.

-Alicia?-  in quel momento mi sentii chiamare da Jules

****

Jules Pov

Aprii gli occhi e la prima cosa che avvertii fu un grande senso di spossatezza.
La testa mi girava e mi sentivo incredibilmente debole.
Mi guardai intorno, e capii che non ero nella mia camera; allora mi venne in mente il viaggio a Londra, il treno, il tè con un sapore strano… poi i miei ricordi si fecero sfocati, ricordai solo di essermi sentita molto assonnata

-Alicia?- chiamai la mia migliore amica

-Jules, ben svegliata- Leesh mi sorrise e mi accarezzò i capelli

-Che ore sono?- chiesi

-Le nove di sera- mi rispose dolcemente

-Ho dormito per dodici ore?- domandai stupita. Di solito non dormivo molto, una media di sette ore ma per notte, non mi era mai capitato di dormire così tanto durante il giorno

-Si, ma non ti preoccupare, sarà stata la stanchezza per il viaggio e l’agitazione- mi rassicurò Alicia

-Ben svegliata Jules- mi dissero Nicole e Sarah

Mi provai ad alzare in piedi e, a parte un po’ spossatezza, stavo bene. Sarah e Nicole si stesero sul letto, sembravano molto stanche

-Non siete sempre state qui, vero?- chiesi preoccupata che si fossero annoiate

-No, tranquilla, abbiamo fatto un giretto per Londra- mi rispose Sarah

-Ho…fame- dissi portando una mano al mio stomaco

-Ormai per cenare è tardi, vuoi che telefoni per il servizio in camera e ti faccio portare qualcosa?- mi domandò premurosa Nicole

In quel momento sentii che qualcuno bussava alla porta

-Forse è perché abbiamo saltato sia pranzo che cena e vogliono assicurarsi che stiamo bene- ipotizzò Alicia

-Vado io, voi state qua che siete stanche- dissi

Annuirono e mi alzai, mi accorsi che quell’appartamento era davvero bellissimo, attraversai il salottino e giunsi alla porta

La aprii e mi ritrovai di fronte due volti ragazzi dai volti molto familiari.
Uno era biondo, probabilmente tinto, aveva gli occhi azzurri e la carnagione chiara.
L’altro era un po’ più alto del primo, aveva gli occhi magnetici color marrone scuro, una cresta di capelli scuri e la pelle ambrata

-Ehmm questa è la camera di Alicia, Sarah e Nicole?- mi chiese il ragazzo biondo

-Si perché? Le conoscete?- risposi sospettosa

-Si più o a meno, oggi Alicia ha dimenticato il cellulare, quindi siamo venuti a riportarglielo- il moro mi porse il cellulare di Leesh, io ero sempre più stranita.

-Avete un volto…familiare. Chi siete?- domandai osservandoli meglio

Il ragazzo moro rise

-Io sono Zayn Malik e lui è Niall Horan, facciamo parte di una band molto famosa, gli One Direction, forse è per quello che i nostri volti ti sono familiari-

I miei occhi si assottigliarono all’inverosimile, sentii montare la rabbia nel petto… mia sorella, c’entrava mia sorella.
Cosa aveva combinato? Aveva incontrato anche Harry? Come aveva fatto ad incontrarli? Una marea di domande si librarono nel mio cervello

-Ehy Jules, perché non torni più?- sentii la voce di mia sorella accompagnata dai suoi passi.

A quanto pare doveva essere arrivata, perché i passi si assestarono e la sua voce anche.
Mi girai  lentamente verso di lei ed ero più che sicura che, se gli sguardi potessero uccidere, in quel momento sarebbe morta all’istante.


Angolo Autrice:

Ragazze mi sento sola =( è un periodo orribile, ho perso tutti gli amici, sono sola sola. Infatti continuo a scrivere capitoli sempre più frequentemente, non ho nulla da fare. Please, lasciatemi una recensione, ho visto che molte persone hanno messo questa storia fra seguite/ricordate/preferite.. ho bisogno di sentirvi, ormai scrivere è il mio unico sfogo. Grazie della comprensione e scusatemi se vi ho annoiato, un bacio Pamel.














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Capitolo 6
*** Capitolo6 ***


ZaynJulesKompoJules Pov


-Jules, io posso spiegarti- balbettò Sarah mentre i suoi occhi color cioccolato si riempivano di lacrime

-Tu…- sussurrai. Una parola in più e sarei scoppiata, e non mi sembrò proprio il caso davanti a quegli sconosciuti

-Ragazze, abbiamo interrotto qualcosa? Ci dispiace, noi andiamo subito tranquille, non vogliamo essere di troppo- disse Niall preoccupato.

Lo ignorai. Sentii intanto i passi di Nicole e Alicia che, evidentemente avevano sentito le voci

-Ma cosa diamine sta succ…oh cazzo- Nicole si lasciò sfuggire questa frase non propriamente fine appena vide Niall e Zayn.

Al suo fianco c’era Alicia, che fissai intensamente. Mi sentivo tradita dalle persone a cui avevo dato più fiducia. 

-Jules, mi dispiace, non voglio discolparmi di nulla ma lasciaci spiegare- Leesh singhiozzò e le lacrime le rigarono il viso

-Ehy piccola, che succede?-  Niall raggiunse la mia migliore amica e la abbracciò, mentre le dava dei piccoli baci sulle guance

-Niall io, io sono orribile- gracchiò Alicia stringendosi fra le braccia del biondo.

Zayn era confuso, non sapeva che cosa stesse accadendo, io ero arrabbiata oltre ogni limite, Sarah e Nicole se ne stavano in silenzio e Alicia si faceva coccolare da Niall

-Oh fantastico, cos’è una specie di film? Basta smettetela con questa pagliacciata.
Due anni di merda passati a soffrire per cosa? Perché questi due qua vengano alla camera del nostro hotel per un fottutissimo cellulare? Perché sono qui? Cosa avete fatto?- sbraitai.

Ero completamente uscita di testa e mi resi conto solo in un secondo momento che avevo detto frasi prive di senso

-Ma…ha qualche problema?- sussurrò Zayn guardando Nicole e Sarah aspettandosi uno sguardo d’intesa, ma loro avevano il volto abbassato.
Mi girai nella direzione di quel presuntuoso con la cresta e ricominciai a gridare

-Tu non sai un cazzo, tu non sai cosa vuol dire soffrire per amore, sei come quell’oca di Gretchen, voi due insieme sareste perfetti, una coppia di idioti che pensano solo a scopare-
Agitai le braccia in aria, per dare più enfasi a ciò che dicevo.
Zayn mi fissava sbigottito, sembrava seriamente preoccupato per la mia salute mentale

-Jules ora basta, stai esagerando- Sarah si avvicinò a me e provò ad abbracciarmi per calmarmi, mi allontanai

-No, voi mi avete ingannato, io vi odio, vi odio peggio di quanto odi lui per avermi abbandonato, lui l’ha fatto per una ragione, voi invece avete fatto tutto ciò per egoismo, solo per divertirvi con la povera sfigata e patetica Jules, vi odio- sputai queste parole guardando disgustata tutte le cinque persone presenti in quella stanza.

Nessuno osava proferire parola, le mie “amiche” e mia sorella stavano malissimo, i due ragazzi non capivano.

Corsi via, uscii dalla stanza e mi precipitai per le scale quando sentii qualcuno afferrarmi per il polso, mi voltai e andai a sbattere il viso contro il petto di un ragazzo.
Sentii le sue braccia avvolgermi e un profumo dolce e muschiato mi invase le narici.
Erano da due anni esatti che non abbracciavo un ragazzo, l’ultimo era stato Harry, ricordavo ancora il suo profumo e le sue mani sui miei fianchi.
Improvvisamente mi resi conto di stare abbracciando uno sconosciuto, alzai la faccia e vidi Zayn Malik che mi sorrideva.

-Splendore stai meglio ora?- mi chiese cullandomi dolcemente fra le sue braccia

-Sisi scusami io…non volevo- singhiozzai rendendomi conto che il suo commento di prima era stato fin troppo gentile, di fronte ad una ragazza che inveisce in quel modo solo perchè lui e Niall volevano restituire il cellulare alla mia amica

-Shh non devi scusarti, sono io che ho sbagliato. Mi sono permesso di fare un commento pungente, quando di te non so niente- sussurrò queste parole a due centimetri dal mio viso

In quel momento avevo bisogno di un abbraccio, così mi strinsi ancora di più a quel ragazzo.

-Ehy, così mi manca il respiro- sghignazzò Zayn

-Scusa- mi staccai all’istante

-Non ho detto di smettere- mi rispose riabbracciandomi

-Allora, adesso rientriamo in camera e parliamo un po’ ok?- mi accarezzò il viso

-Non ho voglia di vedere quelle traditrici- borbottai

-Tranquilla, Alicia, Nicole e Sarah intanto staranno con Niall- mi rassicurò Zayn

Accompagnata da Zayn, ritornai alla 213 e, ignorando le ragazze che mi fissavano imploranti, mi diressi verso la camera mentre loro restavano impalate nel salottino.

Mi sedetti sul letto e ricominciai a piangere

-Ehy ehy ehy, non fare così Jules, giusto?- mi chiese Zayn cullandomi fra le sue braccia

-Si, mi chiamo Jules…- risposi appoggiando la testa sulla sua clavicola



Quella situazione mi sembrava surreale, raramente concedevo abbracci alle persone, tantomeno agli sconosciuti ma in quel momento ero fragilissima, bastava un niente per rompermi

-Jules, bellissimo nome… allora Jules, mi spieghi perché hai avuto quella reazione appena ci hai visti? Abbiamo qualcosa che non va o…-

-No Zayn, sono io il problema. Il fatto è che un ragazzo mi ha fatta soffrire tantissimo, diceva di amarmi invece mi ha abbandonato capisci? Ormai è da due anni che non ci sentiamo, è come se non ci fosse mai stato nulla fra di noi, ma a lui ho dato il mio primo bacio, con lui la mia prima volta e…sono una stupida e adesso ho paura che la mia migliore amica e Sarah, mia sorella, rivivano una situazione simile alla mia.
La mia reazione è stata esagerata comunque, ti chiedo scusa- raccontai a Zayn un misto fra la verità e una bugia, non me la sentivo proprio di dire che quel ragazzo era Harry Styles, già ero abbastanza patetica così

-Jules, non ti sto giudicando, non è successo nulla.
Solo, vai dalle tue amiche, stanno piangendo tutte da quando hai detto che le odiavi, in fin dei conti non hanno fatto nulla di male- Zayn cercò di tranquillizzarmi

Lui non sapeva tutta la verità, se l’avesse saputa, non avrebbe definito “niente di male” ciò che mi avevano fatto

-Ma… gli altri componenti della band non si preoccuperanno? Cioè saranno le undici passate e non avevate detto che uscivate, giusto?- domandai

-Noo non credo proprio, Louis e Liam staranno giocando alla Play e Harry… beh Harry se la starà spassando con una puttanella come sempre-

Quelle parole mi trafissero il petto come migliaia di aghi, il mio Harry… dov’era finito quel ragazzo così dolce? Quello che mi regalava le rose, mi mandava un sacco di bigliettini e mi diceva che ero la cosa più bella che gli fosse mai capitata?
Lui una volta non era un puttaniere, odiava le sgualdrinelle senza valore.
L’unica con cui era stato era Gretchen, che lasciò dopo due settimane per mettersi con me.

-Tutto bene?- mi chiese Zayn notando la mia espressione

-Si..si- mentii

-Ok-

Iniziò ad accarezzarmi i capelli e, con un tuffo al cuore, mi ricordai che Harry mi accarezzava continuamente i capelli

-Zayn, spero che tu non sia come Harry, cioè che tu non tratti così le ragazze- sospirai

-No, come Harry ce ne sono ben pochi. Io credo che il cinquanta per cento delle ragazze belle di Londra fra i sedici e venticinque anni abbia fatto sesso con lui- rise Zayn

-A-ad-addirittura- avevo la voce rotta dal pianto, mai avevo sofferto così tanto
-Si, pensa che dice che non è mai stato innamorato, e mai lo sarà…che carciofo- aggiunse Zayn tentando di farmi ridere

Nel sentire quelle parole il mio cuore si sgretolò del tutto.
 Il dolore che provai in quel momento non era minimamente paragonabile a quello che provai quando mi lasciò due anni prima.
Sapere che contavo per lui quanto quelle puttanelle mi mozzò il respiro, sapere che non ero mai stata nulla per lui, che le cose che mi diceva erano tutte bugie…

Non me ne importò più nulla di niente, e feci un gesto del tutto inaspettato, un gesto che non era da me; buttai le braccia al collo di Zayn e lo baciai d’impulso.
Mi aspettavo che mi respingesse, invece appoggiò le mani sui miei fianchi e continuò a baciarmi.
Il bacio era passionale, caldo, ricco di morsi e le nostre lingue danzavano vorticosamente.
Si sdraiò sul letto e mi misi a cavalcioni su di lui, le mie mani tastavano i suoi addominali e le sue andarono a posizionarsi sul mio fondoschiena.
All’improvviso le posizioni si ribaltarono, e lui si ergeva sopra di me.
Si avvicinò al mio collo, dove lasciò una serie di baci bollenti e umidi, la sua bocca si avvicinò sempre di più al mio seno ed emisi dei gemiti

-Jules ti prego, se mi lasci spiegare io ….- la voce di Alicia giunse alle mie orecchie troppo tardi, immediatamente io e Zayn ci staccammo ma, sul ciglio della porta, ci fissavano otto occhi sbalorditi

-Ehm abbiamo interrotto qualcosa?- chiese Niall divertito

-No,no- dissi imbarazzatissima

Nicole rideva come una pazza, Alicia mi guardava come se avesse visto un fantasma e Sarah mimò un “vai così sorella”

-Zayn, ora dobbiamo andare, domani abbiamo un meeting e un paio di interviste, le ragazze le rivedremo presto- ghignò Niall

-Aspetta un secondo- disse al biondo

Poi mi porse il suo cellulare, salvai il mio numero sulla sua rubrica e lo salutai con un bacio a stampo

Appena se ne andarono, feci un bel discorsetto alle mie tre coinquiline

-Voi tre, dovrei ammazzarvi. Scommetto che c’era qualche porcheria nel mio tè non mi ero sbagliata, aveva un sapore strano.
Me l’avete dato così io dormivo e stavo buona ma poi come…come avete fatto a trovarli e far pure amicizia con due di loro, senza coinvolgere anche Harry e gli altri due?-

Mi raccontarono per filo e per segno tutto ciò che avevano combinato, mentre io le ascoltavo ammutolita.

-Voi siete fuori di testa- commentai alla fine
-Si si ok! Ora spiegaci perché ti stavi quasi scopando Malik- sghignazzò mia sorella guardandomi con i suoi occhioni che sprizzavano di curiosità

-Mi sono arrabbiata, Zayn mi ha detto che Harry se la spassa con una puttanella al giorno e mi ha anche detto che Styles afferma di non essere mai stato innamorato- risposi ignorando le fitte di dolore che mi squarciavano il petto

-Stronzo Styles-  disse Nicole. Le altre annuirono, concordando ciò che aveva appena detto Niky

-Mi è venuta un’idea, ragazze! Jules, devi fidanzarti con Malik! E' bello, famoso, simpatico...ti faremo diventare ancora più bella di quanto tu già non sia ehehehehe poi Zayn ti presenterà a Styles, vediamo se non conti davvero nulla per lui- Sarah ci espose la sua idea malata e le altre sembravano tutte darle man forte

-No, ora BASTA! Chiudiamo tutti i rapporti con loro, facciamo come se non fosse successo nulla e ci godiamo Londra, senza One Direction- dissi categorica

-Oh ma piantala! Vuoi fare la figura dell’insulsa? Fagliela pagare a quel pezzo di stronzo!- sbottò Alicia incrociando le braccia al petto

Effettivamente, se per lui non ero mai stata nulla, non vedevo il perché non dovessi fidanzarmi con il suo amico che tra l’altro baciava da dio.

-Ok mi avete convinto, facciamolo- sospirai.

In realtà ero poco convinta, ma non avevo nulla da perdere.

Sarah, Alicia e Nicole si addormentarono nel giro di un quarto d’ora, mentre io che avevo dormito per dodici ore, non avevo affatto sonno.

Mi feci un lunghissimo bagno, poi indossai una camicia da notte lunga e uscii sul balcone.
L’aria frizzante mi fece venire i brividi di freddo, mentre il vento mi scompigliava i capelli;
mi aggrappai con forza alla ringhiera, le lacrime solcavano il mio viso smunto, la sofferenza si rifletteva anche sul mio aspetto fisico.
Non so per quanto stetti in quella posizione, so solo che quando mi ridestai l’orologio segnava l’una e tre quarti.

Ritornai in camera e mi vestii in fretta, scelsi un paio di pantaloni neri con una maglietta grigia della Hollister.
Assicurandomi che le ragazze dormissero, uscii di soppiatto dalla stanza; scesi le scale in silenzio e, arrivata alla Hall, spinsi con forza la porta mentre il concierge che svolgeva il turno di notte mi riservò una strana occhiata.
Girovagai per Londra fino alle sei e mezzo del mattino, non seppi di preciso quanti bar, pub o discoteche avevo visitato, né perché l’avevo fatto.

Incontrai gente di tutti i tipi, gente felice, ubriaca, drogata, divertita… non incontrai nessuno con il mio stesso stato d’animo e quella passeggiata  in compagnia della mia solitudine mi fece finalmente capire che provarci con Zayn sarebbe stata la cosa giusta, avrei tradito il mio cuore assente ma forse qualcosa di buono in fondo ci sarebbe stato.

Tornai all’albergo che erano ormai le sette del mattino, la strada la trovai in automatico, avevo un ottimo senso dell’orientamento.
Quando aprii la porta della camera, Leesh era già sveglia ma non mi fece domande.
Ci abbracciammo in automatico, valeva più di mille parole.

-Ragazze, ragazze!- sbraitò Sarah cogliendomi di sorpresa

-Da quando sei così mattiniera?- chiesi

-Da quando mi è appena arrivato un messaggio da Niall! Chiede se andiamo tutte e quattro a fare colazione a Starbucks, Leicester Square alle nove e mezza, ci sarà anche Zayn- rispose Sarah guardandomi
 
-E’ arrivato anche a me- disse Alicia controllando il cellulare

-Andiamo vero?- mi chiese Sarah

-Certo- risposi sorridendo

Andammo a svegliare Nicole, ci lavammo e poi decidemmo cosa mettere

-Io direi che va bene tutto, ma non come l’altra volta, sembravamo prostitute- disse Leesh storcendo il naso

-Oh andiamo, eravamo cooosì sexy- ribattè Nicole indignata

Alla fine optammo tutte per un abbigliamento né troppo sobrio né troppo volgare

Uscimmo dall’albergo alle nove in punto e prendemmo al volo un taxi

-Mi raccomando, sii sexy, ma non sfrontata. Seduci quel ragazzo, fagliela desiderare- mi consigliò Nicole, che sicuramente aveva più esperienza di me che avevo avuto un ragazzo solo

-Santo cielo Niky, datti una regolata-  Alicia si intromise e guardò male Nicole

-Voi due, smettetela. La nostra Jules oggi è particolarmente bella e Zayn è già cotto di lei- sospirò Sarah alzando gli occhi al cielo

-Però ricordati che devi essere un po’ provocante- aggiunse mia sorella mentre Nicole le dava ragione

-Sii te stessa Jules- mi consigliò invece Alicia

-Oh smettetela, sembra che debba incontrare l’uomo della mia vita- sbottai ridendo

-Ecco, siamo arrivate. Nove e trentacinque, perfetto- Sarah controllò l’orologio soddisfatta

-Veramente siamo in ritardo- puntualizzò Alicia

-Le donne devono farsi aspettare- disse Nicole
Mi chiesi perché mi ero lasciata trascinare in una situazione simile anche se, ammettevo che avevo voglia di rivedere Zayn

Stavamo per scendere dal taxi ma l’urlo improvviso di Sarah ci fermò

-Oh NO!-

-Sarah cosa c’è?- chiesi preoccupatissima notando che anche Nicole e Alicia avevano assunto la stessa espressione inorridita

L’indice di Nicole mi indicò un punto preciso dentro lo Starbucks,girai di colpo la testa;
vidi cinque ragazzi che ridevano e vidi lui.
Capelli ricci, occhi verdi e sorriso straordinario: era Harry Styles.
In quel momento sentii il sangue ghiacciarsi nelle vene e il panico si impossessò di me.


Angolo Autrice:

Ciao a tutte, ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia! Vi ringrazio per le 7 recensioni che mi avete lasciato, siete state tutte molto gentili e carine, vi adoro <3... un bacio Pamel










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Capitolo 7
*** Capitolo7 ***


NicoleNikyNicole Pov


Girai di scatto la testa appena sentii l’urlo di Sarah, ma era troppo tardi; ero già scesa dal taxi e Niall mi guardava sorridendomi, invitandomi con la mano ad entrare a Starbucks.
Fortunatamente avevano visto solo me, girai la testa indietro e vidi che Alicia stava tentando di calmare una Jules sotto shock mentre Sarah non sapeva cosa fare.
Erano accucciate dentro il taxi e, per non far si che gli One Direction pensassero che parlassi con le altre, afferrai dalla mia borsa il cellulare e feci finta di parlare al telefono.

-Hanno visto solo me- sussurrai

-Tu ormai devi entrare, Niky. Dirai che noi non siamo potute venire per…bho inventati una scusa e noi andiamo via- Sarah prese come al solito il controllo della situazione

-Io? Cosa mi invento?-  chiesi confusa

-Tu devi andare, poi ricordati che rispetto a due anni fa sei cambiata moltissimo ed Harry ti avrà visto si o no due volte di sfuggita per strada, tu sei l’unica che può farlo-  Sarah mi incitò ad entrare e, titubante mi incamminai verso Starbucks.

Incrociai gli occhi dei ragazzi, visibilmente sorpresi di vedere solo me; entrai e mi diressi verso gli One Direction che mi salutarono con un gesto della mano.

-Ciao Nicole, ma dove sono le altre?-  mi chiese Zayn

-Ehm… ieri quando siete andati via, abbiamo ordinato dei uhm... gamberi ecco e beh io non li ho mangiati ma le altre si ed erano avariati, quindi mentre stavamo per partire si sono sentite male e siccome avevamo già detto che venivamo, sono venuta solo io- mi inventai una delle peggiori balle della storia, ma non avevo avuto il tempo per inventarmene una migliore.
Tuttavia sembrarono crederci, forse perché non sospettavano proprio che quelle ragazze non volessero vederli

-Bhe, sarà per un’altra volta. Dopotutto state qua ancora venti giorni no?- domandò Niall sorridendomi

Annuii

-Comunque io sono Louis, piacere- un ragazzo dagli occhi azzurri e l’aria simpatica mi porse la mano

-Nicole, piacere-

-Io sono Liam-

-Nicole, piacere- risposi

Mi girai verso l’ultimo ragazzo, il mio compaesano e sperai con tutto il cuore che non mi riconoscesse

-Harry- disse semplicemente

-Nicole- mi presentai e sentii il suo sguardo percorrermi. Mi stava scrutando

Ci accomodammo, arrivò la cameriera e ordinammo la colazione.
Mentre gli altri chiacchieravano fra loro, io me ne stavo in silenzio; mi sentivo in imbarazzo, avevo paura di lasciarmi sfuggire qualcosa che avrebbe fatto capire ad Harry che ero di Holmes Chapel

-Ma la tua amica, come mai ha fatto una scenata del genere? Abbiamo fatto qualcosa di male?- domandò Niall

In quel momento mi sarebbe piaciuto tappargli la bocca, il discorso iniziava a cadere inevitabilmente su un argomento che avrei preferito non trattare in presenza di Styles

-Ehm no no. Lei è fatta così, cioè lei era un po’ nervosa e…- oddio adesso che cosa mi invento? Pensai in preda al panico

-Tranquillo, Niall. A me ha spiegato tutto- si intromise Zayn  salvandomi dall’imbarazzante situazione che si era creata

Davvero Jules aveva detto tutto a Zayn? No improbabile, se no non avrebbe organizzato una colazione anche con Harry, ma che balla si era inventata Jules? Cercai nella mia testa delle possibili soluzioni ma non mi veniva nulla

-A me sembra che più che spiegare, facevate qualcos’altro- sghignazzò Niall

-Zayn, dopo dai a me del puttaniere?- chiese Harry

-Nooo tu non lo sei per niente- rispose Louis facendo ridere tutti

-Già ieri poi… eri con due bionde Harry, non una ma due! Si sentivano i “rumori” anche in giardino- aggiunse Liam scuotendo la testa

Styles mi dava il voltastomaco, era un bastardo; mi vergognai perfino di provenire dal suo stesso paese
In quel momento il mio autocontrollo scivolò via del tutto, la parte provocatrice che era in me prese il sopravvento; l’avrei punzecchiato, volevo vedere se nominava Jules se gli chiedevo di Holmes Chapel.
Dovevo trovare un diversivo per andare sull’argomento e mi venne un’idea

-Ma…non vi mancano mai i vostri paesi d’origine? Cioè Birmingham a me manca già, e sono solo due giorni che sono qua a Londra- chiesi accavallando le gambe e torturandomi una ciocca di capelli

-A volte si, ma ci troviamo bene anche qua a Londra, cioè qua c’è molto di più- mi rispose Liam

-Si ma magari anche familiari, amici….ipotetiche fidanzate- scherzai.

Avevo esagerato, me lo sentivo. Dovevo cucirmi la bocca o la verità sarebbe venuta fuori e allora ci sarebbero stati una serie di guai non indifferenti

-I familiari li sentiamo regolarmente, molti amici ci hanno voltato le spalle e per quanto riguarda le ragazze beh…nessuno di noi era fidanzato- mi rispose Zayn

-Ma davvero? Nemmeno tu Harry? Anzi tu di sicuro no, sembri più il puttaniere che usa le ragazze e poi le getta via- azzardai facendo un sorrisino malefico in cui misi tutto il mio disgusto

I ragazzi ridevano, tranne Harry che mi inchiodava con i suoi occhi verdi

-Ma Harry, mi avevi detto che avevi una ragazza ad Holmes Chapel, un’amica con cui facevi sesso, come si chiamava? Grace, Gracie..- domandò Louis

- Gretchen- lo corresse Harry

Non ci credevo, aveva parlato di quella brutta troia della Stoner e non di Jules. Non ce la facevo a stare zitta

-Uhuhuh chissà che altissimo quoziente intellettivo avrà questa Gretchen- ghignai mordendomi le labbra compiaciuta

-Ma sei sempre così acida?- sibilò il riccio fulminandomi con lo sguardo

-No, solo con le teste di cazzo- ribattei divertita

-Tu, brutta stupida ritira quello che hai detto- ringhiò Harry

-Neanche morta- assottigliai gli occhi e ficcai le unghie nel tavolino

-Suuu su buoni bambini- scherzò Liam cercando di alleggerire la tensione che si era creata
 
Lo assecondai, non avevo voglia di litigi con Styles. Afferrai il telefono dalla borsa e iniziai a messaggiare con Sarah

Harry SonoUnCazzoneStronzo Styles ha parlato al suo amico imbecille di Gretchen SonoUnaTroiaCheLaDaATuttaHolmesChapel Stoner.
A quanto pare la bionda con capelli tanto tinti che puzzano di ossigeno, faccia ricoperta da cerone arancione ed intelligente tanto da farsi bocciare a cinque corsi nonché ragazza più troia della Holmes Chapel Comprehensive School, anzi di tutto il Cheshire aveva fatto breccia nel cuore di Styles, ma il suo orgoglio di sciupafemmine gli impediva di stare con una che lo tradiva da mattino a sera, deve essere lui l’unico spezzacuori playboy -.-”

Stavo per premere invio quando qualcuno mi sfilò il cellulare dalla mano

-Che scrivi bella?- mi chiese Louis

-Ridammelo- urlai saltando in piedi per strappargli il cellulare dalle mani

Troppo tardi, aveva già letto tutto il messaggio, la sua espressione mutò da divertita a stupita; probabilmente si chiedeva come facessi a sapere così tante cose

-Come fai a?- mi domandò sbigottito confermando la mia ipotesi

-Conoscenti- mentii –ora mi ridai il telefono?- proseguii assumendo la mia solita indecifrabile espressione di quando ero esageratamente incazzata

-Si, ma adesso noi andiamo fuori e ci facciamo quattro chiacchiere- disse Louis

Mi prese per il braccio, mentre cercavo di divincolarmi dalla sua presa sotto gli sguardi disorientati di Niall, Liam, Zayn e…Styles
Uscimmo da Starbucks e continuò a camminare trascinandomi per il polso

-Mi vuoi dire dove cavolo vuoi portarmi? E cosa vuoi dirmi?- sbottai

Si fermò di colpo in un vicolo e mi guardò con un’espressione che esprimeva solamente serietà, lo conoscevo da pochissimo ma era la prima volta che gli vedevo quell’espressione dipinta sul volto

-Quel messaggio… tu conosci questa Gretchen giusto? Tu sei di Holmes Chapel- disse risoluto

Mi fissò dritta negli occhi e mi sentii attraversare da quell’azzurro, non ce la facevo a mentirgli e un non so cosa mi spingeva a fidarmi di lui

-Si e…si- sussurrai abbassando il capo, incapace di reggere il suo sguardo perforatore

-Ma cosa? Tu andavi alla stessa scuola di Harry?- mi chiese sgranando gli occhi

-Si, ma non lo conoscevo, le altre ragazze che non sono venute, Sarah Jules e Alicia, loro lo conoscevano benissimo. Appena l’hanno visto a Starbucks non lo volevano incontrare, è una storia lunga… quindi siccome avevate visto solo me, io sono venuta e mi sono inventata che sono state male- risposi

-Perché? E’ questo che non capisco! Ma aspetta un secondo…hai detto Jules?-
 Fu’ colto come da un’illuminazione

-Si Jules, Jules Stevens. Lei ed Harry sono stati insieme per un anno credo, lui diceva di amarla e poi l’ha abbandonata. Sono stati due anni orribili per lei, è dimagrita moltissimo, sua sorella Sarah, mia migliore amica, era preoccupatissima per lei. Da poco si era un po’ ripresa e siamo venute a Londra per farla pagare a Styles, almeno questo era l’obiettivo mio e di Sarah, poi abbiamo coinvolto anche la nostra amica Alicia- raccontai

Presi il respiro e proseguii, non tralasciando assolutamente nulla, da quando li avevamo seguiti a Nando’s, alla scenata all’albergo fino all’espressione di Jules quando aveva rivisto Harry

-E’ incredibile- commentò Louis alla fine

-Lo so, ti prego non dire nulla. Spariremo dalla vostra vita, non ci vedrete più- supplicai facendogli gli occhi dolci

-Non dovrete sparire, che tu ci creda o no Niall è davvero preso da Alicia, anche se per lei è tutta una farsa-

-No no cosa dici? Alicia ha una cotta per Niall- mi lasciai sfuggire quel piccolissimo ed imbarazzante particolare che fece sorridere Louis

-Harry è innamorato di Jules- decretò

-Ma cosa dici? Ti ha parlato di Gretchen e non di Jules- obiettai confusa

-Lui la ama Nicole. Più volte l’ho sentito sussurrare il suo nome nel sonno, è capitato che alcune “amiche” di Harry uscissero in lacrime dalla sua stanza, ancora semi-nude perché lui aveva urlato il nome “Jules” mentre facevano sesso e poi…-

-Cosa?- chiesi curiosissima

-Emma Ostilly gli aveva detto ti amo…davanti a noi e lui si è messo ad urlare come un pazzo e lei è scappata via in lacrime, poi è stato cinque ore in camera, non apriva e non rispondeva a nessuno.  Ho sfondato la porta e ho visto che piangeva, quando gli ho chiesto cosa avesse mi ha risposto che solo la sua Jules poteva dirgli ti amo-

-Oh santo cielo- sussurrai

-Ho provato a chiedergli chi fosse Jules, ma non mi ha mai risposto; quando cerco di estorcergli informazioni su questa ragazza lui si incupisce, sembra quasi che soffra, ma ora so chi è.
Jules è l’unica che abbia mai fatto innamorare Harry, ma non capisco come mai lui abbia deciso di troncare tutti i rapporti con lei- mormorò Louis

-Io..non so cosa dire, è surreale. Secondo me Jules starebbe bene insieme a Zayn, cioè quando si sono baciati sembravano coinvolti- spiegai

Ero totalmente stordita dalle parole del ragazzo di fronte a me; così il bastardo non aveva dimenticato Jules

Louis scosse la testa e alla fine mi rispose

-Non saprei ma mi è venuta un’idea. Jules, Zayn, Alicia e Niall devono uscire stasera ed entrare in rapporti più intimi; li convincerò ad invitarvi al party in maschera che organizza Jessie J tutti gli anni…Harry e Jules si incontreranno, ma non si riconosceranno-

-E’ un’idea un po’ fuori di testa- dissi

-Ah perché dare un sonnifero ad una ragazza per cercare la casa di una band per correre dietro alla loro auto non lo è?- ghignò Louis

La conversazione si concluse con una bella risata e ci incamminammo verso Starbucks, dove probabilmente i ragazzi si chiedevano che fine avessimo fatto

-Uhh Louis sveltina nel vicolo? Povera Eleanor, amico mi hai deluso- disse Harry assumendo un’espressione da deficiente

-Styles, ti conviene stare zitto- ringhiai

-Uhh rapporto non appagante? Se vuoi ci sono io- rise il bastardo iniziando a fissarmi dappertutto

-No grazie, piuttosto crepo- intimai

-Sisi nessuna riesce a resistermi bimba- si vantò Styles

-Se va bene, ragazzi io devo andare ora, è stato un piacere- dissi

Diedi un bacio sulla guancia a tutti i ragazzi, tranne che a Harry al quale feci un dito medio.

Non presi nemmeno il taxi, corsi a perdifiato per tutta Londra e grazie a qualche informazione chiesta ai passanti riuscii a ritornare all’Hyde Park Hotel

Salii le scale ed inziai a bussare alla porta della 213 finché Sarah non venne ad aprirmi.



Jules Pov


Nicole ritornò verso le undici, sembrava parecchio arrabbiata ma nessuno chiese nulla, avevo il terrore che Harry l’avesse riconosciuta.

-Ti…ti ha riconosciuta?-  chiese Alicia

-No, no…- Nicole era strana, come devastata ma si capiva che non voleva parlarne

In quel momento mi arrivò un messaggio; lessi il nome Zayn sul display

“Ehy piccola stai meglio? Se si, ti andrebbe di uscire stasera?”

Quel messaggio mi risollevò l’umore e, con un sorriso dipinto sul volto gli risposi

“Certo Zayn, comunque si sto meglio”

Poco dopo ricevetti la risposta

“Perfetto, ti passo a prendere io alle 8.00 un bacio piccola”

Dopo quel messaggio mi sciolsi come neve al sole, mi sentivo speciale per qualcuno dopo tanto tempo mi sentivo desiderata

-Ooh Niall mi ha chiesto di uscire, stasera viene a prendermi alle sette mezza!- urlò Alicia
-Anche io esco con Zayn, stasera- gridai iniziando a saltellare con la mia migliore amica per tutta la stanza

-Ah l’amore- commentò Sarah alzando gli occhi al cielo

L’unica che non sembrava entusiasta era Nicole, che non diceva nulla

-Niky tutto bene?- chiese Sarah

-Devo parlarti- disse semplicemente Nicole

Sparirono per quasi tutto il pomeriggio mentre io e Alicia discutevamo su cosa indossare, come comportarci e ipotizzavamo dove ci avrebbero portate.
Il pomeriggio volò ed arrivarono le sette e mezza; Alicia era splendida, i capelli erano sciolti sulle spalle e lisci per l’occasione, indossava delle scarpe col tacco nere, una minigonna nera e un top viola
Io avevo scelto di arricciare i capelli biondi, avevo dei sandali neri col tacco molto alto e un vestito rosa pallido, con una fascetta nera in vita.
Il risultato mi piacque e alle otto in punto mi precipitai all’uscita dell’hotel, dove Zayn mi aspettava appoggiato alla portiera della sua auto nera sul ciglio della strada

-Hey splendore- mi salutò

-Ciao- sussurrai

Si avvicinò sempre di più e mi baciò. Le sue labbra calde e morbide si muovevano sulle mie e la sua lingua esperta si attorcigliava alla mia , le mie mani si allacciarono al suo collo e le sue scesero sulla mia schiena, stringendomi a se.

-Wow- sospirai quando il bacio finì

mi sorrise e, aprendomi la portiera, mi invitò a salire sulla macchina.

Mi portò in un ristorante appartato, era tutto incredibilmente intimo e romantico; discutemmo tutta sera, sulla nostra vita, i nostri hobby, ciò che non ci piaceva… sembrava capirmi e mi faceva sentire speciale, mi riempiva di complimenti.
Usciti dal ristorante, mi portò a fare una passeggiata per Londra; sembravamo una coppietta, passeggiavamo mano nella mano scambiandoci baci di tanto in tanto

-Jules, sei straordinaria, non ho mai conosciuto una ragazza come te. Sei bellissima e sei intelligente, sai come affrontare la vita- mi disse ad un certo punto

-Grazie, anche tu sei un ragazzo davvero speciale- imbarazzata bisbigliai quelle parole –Ma dove mi stai portando?- chiesi notando che ci eravamo allontanati dalle vie principali di Londra

-Primrose Hill- mi rispose semplicemente

Arrivammo su quella bellissima collina dove si poteva ammirare tutta Londra, in quel momento, mentre lui continuava a baciarmi il collo, riflettei sulla mia vita.
Avevo perso il mio unico vero amore, di questo ne ero consapevole, ma forse il destino voleva darmi una specie di contentino; 
se non potevo avere Harry, potevo provare a donare il mio amore a qualcuno che lo volesse

-A cosa pensi?-

-Penso che è tutto fantastico-

Lo baciai appassionatamente, mentre ci stendemmo a terra, era così dolce;
mi accarezzava le braccia, il viso, il collo, le gambe

Mi riportò in albergo che erano le una e mezza, stavo per scendere dall’auto quando mi fermò

-Ehy piccola, sabato sera c’è una festa in maschera, organizzata da Jessie J…vieni?- mi chiese

Pensai automaticamente ad Harry, ma se era in maschera probabilmente non mi avrebbe riconosciuto, bastava stargli lontano, in più lui sarebbe stato con le sue “distrazioni”

-Ok-

Rientrai esausta in camera, non dormivo dal pomeriggio precedente, da quando mi avevano dato il sonnifero.
Alicia era già rientrata, e felicissima mi disse che Niall l’aveva baciata; l’aveva portata a fare una gita in battello sul Tamigi.
Le sorrisi contentissima per lei, mentre le altre discutevano sulla festa alla quale erano state invitate anche loro.
Mi buttai sul letto e mi addormentai, completamente vestita.


 
Angolo Autrice

Ragazze spero che il capitolo vi piaccia =D non ammazzatemi che Harry e Jules si incontreranno, voglio però che lo facciano in un contesto speciale xD da Starbucks così non mi sembrava il massimo...un bacio a tutte e grazie, grazie, grazie per le 9 recensioni, siete fantastiche <3













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Capitolo 8
*** Capitolo8 ***


Capitolo8kompoJules Pov
 
Erano passati tre giorni dall’appuntamento con Zayn, non ci eravamo più visti perché era sempre occupato, ma ci sentivamo regolarmente, lo stesso Niall con Alicia.
In quei tre giorni ne approfittai per fare la turista a Londra, visitando nei particolari i musei e le attrazioni che quella bellissima città offriva.
Mi stavo strappando le doppie punte, annoiata dopo una mattinata stancante ed ero acciambellata sul comodo letto della nostra camera d’albergo
 
-Ragazze ma sapete che giorno è oggi?- chiese Sarah eccitata interrompendo la calma che si era creata
 
-Ehmm in verità no- risposi
 
-La festa in maschera! E’ stasera- strillò Leesh agitata
 
Immediatamente mi svegliai dal mio stato d’intorpidimento e controllai il cellulare, dove Zayn mi aveva mandato un messaggio con scritto che veniva a prenderci con Niall verso le dieci e mezza
 
-Da cosa ci travestiamo?- domandai
 
-C’è solo una soluzione, SHOPPING!- dichiarò Nicole come se fosse la cosa più ovvia del mondo
 
-Vada per lo shopping- sbuffai
 
-Sono già le una del pomeriggio e dobbiamo trovare cinque costumi! Oddio dobbiamo sbrigarci, SBRI-GAR-CI!!- scandì mia sorella
 
Un brivido mi percorse il petto, l’idea di vedere Harry quella stessa sera mi metteva addosso un senso di inquietudine, ma sapevo che non potevo non andare;
Zayn ci sarebbe rimasto molto male e odiavo deludere le persone, soprattutto lui, dopo quello che c’era stato fra noi tre sere prima.
Il pensiero mi fece arrossire e presi un cuscino, lo strinsi al petto e tormentai i bordi ripensando ai suoi baci, iniziavo seriamente a provare qualcosa per lui.
 
Quel pomeriggio fu uno dei peggiori di tutta la mia vita; mia sorella ci trascinò in tutte le vie di negozi di Londra, non tralasciandone nemmeno una.
Ci fece provare una serie di vestiti imbarazzanti e succinti e mi obbligò a comprarne uno di questi, dicendomi che andavamo a una festa con molte persone famose e dovevamo essere sexy e provocanti, mi chiesi se il mio vestito sarebbe piaciuto a Zayn, che era stato l’oggetto dei miei pensieri per tutto il pomeriggio.
Zayn era importante per me, si era sovrapposto a Harry e aveva dato un po’ di sollievo al mio cuore distrutto, gli ero grata per questo.
Forse quella sera avrei fatto l’amore con lui e il solo pensiero mi fece diventare bordeaux.
Decisi che era troppo presto, da quando avevo perso la verginità ero stata solo con Harry e non potevo finire nel letto di uno che conoscevo da così poco.
 
Ritornammo in albergo che erano le sette, ma fortunatamente avevamo trovato i travestimenti , anche se a mio parere erano troppo da donnaccia di strada e mi sembravano molto volgari.
Li avevamo pagati poco, ma erano carini, non potevamo permetterci cose troppo costose, i nostri fondi stavano già finendo.
Io mi vestivo da diavolessa, con delle corna di plastica e un tubino rosso di pelle accompagnato da guanti neri, boa nero e stivali lunghi fino alle ginocchia neri;
Alicia si travestiva da angelo, con un vestito bianco cortissimo senza spallini e semi-trasparente, accompagnato da dècolletè argento e da delle ali piumate;
Sarah si vestiva da coniglietta, top grigio attraversato da una striscia di pelo sintetico, culotte di pelle e delle orecchie pelose in testa;
 Nicole invece era una pantera, con pantaloni neri lunghi lucidi e strettissimi accompagnati da una fascia blu di pelo che le copriva solamente il seno; il tutto era completato da delle orecchie da pantera e da delle scarpe blu.
 
-Oddio che vergogna- disse Alicia guardandosi allo specchio
 
-Ma vaaa siamo super sexy- Sarah si rimirò sistemandosi la sua culotte
 
Per l’occasione colorai i miei capelli di nero e rosso, grazie ad uno speciale spray che avevo comprato; Leesh invece optò per una parrucca riccia e bionda con striscioline argentate
 
Mancavano solo le maschere; la mia era nera e rossa e mi copriva gran parte del viso e quella di Alicia era bianca e argento, simile alla mia per la forma; invece quelle di Nicole e Sarah coprivano solamente una parte del volto.
Non ci dedicammo molto al trucco, dato che c’erano le maschere
 
-Ragazze, pronte per i brillantini?- esultò Sarah
 
Scossi la testa sconsolata, mentre una nuvola di brillantini mi ricopriva dalla testa ai piedi, il mio stesso trattamento venne riservato a tutte.
Controllai l’orologio e mi accorsi con orrore che mancavano cinque minuti esatti alle dieci e mezza.
Scesi agitatissima le scale, mentre le altre mi tenevano per mano nel tentativo di calmarmi.
Vidi la macchina nera di Zayn, mentre quest’ultimo insieme a Niall scendevano per salutarci, erano vestiti da vampiro e da Superman. Niall baciò una Leesh fuori di se dalla gioia mentre Zayn si avvicinò a me, e non esitai a baciarmelo, mentre sorridevo sulle sue labbra felice.
 
-Sei bellissima - mi soffiò Zayn all’orecchio
 
-Grazie, anche tu- balbettai imbarazzata
 
-Sarah e Nicole volete fare stragi di cuori stasera?- scherzò Niall
 
-Hahaha no direi di no- rispose maliziosa Nicole
 
-L’importante è che la nostra Leesh non faccia troppe conquiste vero?- domandò Sarah divertita
 
-Se qualcuno prova a toccarla se la vede con me- Niall digrignò i denti, gelosissimo della sua Alicia e pensai che fossero davvero una bellissima coppia.
 
Il tragitto durò circa venti minuti, nei quali l’agitazione mi divorava, mentre Nicole e Sarah mi stringevano la mano.
Arrivammo alla villa di Jessie J e una marea di paparazzi iniziarono a fotografarci, non mi interessava più di tanto, dato che avevo il viso coperto dalla maschera.
Entrammo dopo che i ragazzi diedero dei pass ai buttafuori e mi resi conto che quella casa era semplicemente stupenda, arredata con stile con lampadari di cristallo e divanetti in pelle.
Mi guardai intorno ammirata, e vidi che Zayn stava salutando qualcuno;
mi girai in quella direzione e vidi Liam e Louis, insieme ad altre due ragazze.
 
-Ehy ragazzi- salutò Niall
 
-Niall, Zayn, chi sono le vostre amiche? Tu sei Nicole, ti ho riconosciuto dal colore dei capelli- Louis scompigliò i capelli mogano di Nicole, mentre lei strizzava gli occhi e rideva
 
Io, Alicia e Sarah ci presentammo a Louis e Liam, ed alle loro ragazze Eleanor e Danielle.

Notai che Louis mi fissava incuriosito
 
-Così tu sei Jules- mi disse guardandomi negli occhi
 
-Si, si- sussurrai intimidita
 
Girai il viso, per sottrarmi al suo sguardo e con un tuffo al cuore, lo vidi.
Era lui, il mio amore, il mio Harry, all’istante tutto ciò che credevo di provare per Zayn svanì e l’amore per Harry mi esplose nel cuore, facendomi girare la testa.
Come avevo potuto credere di dimenticarlo? Come avevo potuto solo lontanamente pensarci? Era tutta la mia vita, cosa potevo fare senza di lui? Cos’era Jules senza Harry?
Era cambiato, diventato più uomo ed era ancora più bello di quanto me lo ricordassi.
Notai che era impegnato con una rossa e una bionda che gli si strusciavano contro.
Palpava le due ragazze contemporaneamente, mentre una di queste si abbassava a leccargli il collo.
Dovetti appoggiarmi a Zayn per non cadere a terra, piegata in due dal dolore;
quella sofferenza era reale, mi pungeva la pelle, il cuore.
Vidi Sarah che mi sorrideva, un sorriso che esprimeva compassione, pena…
 
-Bellissima, cos’hai stai bene?- mi chiese Zayn ansioso
 
-Benissimo - mentii
 
Alicia in quel momento pianse, vidi gli occhi lucidi, la maschera impediva alle lacrime di rigarle il viso.
Era una ragazza sensibile, piangeva nel vedere il mio dolore;
la mia personalità non aveva segreti per lei, percepiva subito quando stavo male
 
-Ho sete- enunciai
 
Mentre stavo per andare a prendere da bere, Zayn mi precedette dicendomi che sarebbe andato a prenderci dei drink e di aspettarlo lì.
Incurante del fatto che probabilmente il mio accompagnatore ci sarebbe rimasto molto male, sgattaiolai via, dicendo alle altre che sarei andata alla ricerca di un bagno.
Salii ai piani superiori, ed evitando le stanze da cui provenivano rumori sospetti, mi intrufolai in una camera ed aprii la finestra;
mi affacciai sull’ampia terrazza, mentre il vento misto alla pioggia leggera mi sferzava la pelle e permisi alle lacrime di pungermi gli occhi mentre ripensavo ad Harry con le due ragazze e a quanto fosse cambiato.
Persa nei miei pensieri, non mi accorsi che qualcuno mi aveva raggiunto sulla terrazza

-Diavoletta misteriosa che ci fai qui? Non te la spassi con Malik?- una voce che avrei riconosciuto fra diecimila interruppe i miei pensieri e dalle mie orecchie giunse dritta al cuore, aumentando all’inverosimile i suoi battiti.
Era bassa, profonda ma incredibilmente bella e armoniosa.
Le farfalle invasero il mio stomaco mentre le gambe iniziarono a tremare e le guance arrossarsi
 
-Infatti, ora ritorno da Zayn, ero venuta qui solo per prendere una boccata d’aria- dissi cercando di mantenere un tono di voce regolare non lasciando trapelare le mie reali emozioni.
 
Sentii la sua presa sul mio braccio, il suo tocco mi fece sussultare e mi costrinse a voltarmi;
era da due anni esatti che non lo vedevo da vicino, il suo viso era maturato, ma gli occhi erano sempre gli stessi: verdi, profondi ed ipnotici, tanto belli da spezzarmi il cuore.
Si avvicinò pericolosamente a me ed in quel momento credetti di svenire
 
-Sei sicura di voler tornare da Zayn- mi sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra
 
-S-si- balbettai col cuore a mille

-Mm ok, così sei amica della stronzetta Nicole, della rossa e di quella con Niall?- mi chiese cercando di fare conversazione

-Si, ma Nicole non è una stronzetta, solo se viene provocata - risposi secca –Niall e Alicia sembrano davvero presi- aggiunsi lisciandomi i capelli

-Già, Niall è un tipo sentimentale- mi fece un sorriso malizioso

-Perché, tu no?- domandai incerta, conoscendo già la risposta

-Bimba, lo sai cosa si dice su Harry Styles?- si avvicinò ma mi sottrassi al suo tocco

-Si, si, si- sussurrai ferita
-sei un puttaniere, che è andato con quella trentaduenne Caroline Flack, Emma Ostilly la modella dal “fisico perfetto”, Emily Atack quell’idiota sciacquetta con quei due air bag al posto delle tette e poi…-

Mi interruppe tappandomi la bocca con un bacio a fior di labbra, lo respinsi spingendolo

-Lasciami stare, ti odio- sputai

-Gattina, che ti ho fatto?- mi chiese divertito ma stupito

-MI FAI SCHIFO, SCHIFO SCHIFO SCHIFO, LASCIAMI ANDARE!- urlai dimenandomi mentre cercava di stringermi a se

-Pazzesco, nessuna mi ha mai respinto così, tutte impazziscono- sbuffò

-Io non sono tutte- sibilai

-Tutte cedono a me, se tu provassi non riusciresti più a farne a meno-
 
Capii a cosa alludeva, sapevo perfettamente che i suoi baci, le sue carezze, lui stesso erano come una droga, almeno per me.
Se qualche ragazza aveva la fortuna di averlo per una notte, lo avrebbe desiderato per sempre, io ero stata solamente un’eccezione, l’avevo avuto per un anno, il più bello della mia vita ed ora ero incatenata a lui per sempre.
Notando il mio silenzio, si avvicinò sempre di più a me.
Sentii il suo respiro caldo sul mio collo, sostituito dalle sue morbide labbra che lasciavano scie infuocate dal mio collo fino alla clavicola.
Sospirai in ecstasi mentre ogni mio piccolo tentativo di respingerlo crollava miseramente

-Ti voglio diavoletta, sei la più bella di tutte stasera. Ti desidero- la sua voce divenne roca mentre si avvicinò al lobo del mio orecchio e me lo morse.

Non mi aveva mai morso in quell’anno in cui ci davamo continuamente baci, era sempre dolcissimo e delicato nei movimenti; ma dovetti ammettere che i suoi denti sulla mia pelle mi eccitavano da morire
 
-L-lasciami- gracchiai con gli occhi pieni di lacrime, lacrime di sconfitta, di odio verso me stessa che ancora una volta mi ero lasciata ammaliare dai suoi occhi, dalla sua voce, dai suoi baci.
 
Il mio cuore non avrebbe mai sopportato un altro abbandono da parte sua, non volevo assolutamente essere una delle sue puttanelle, lo ero già stata e non mi andava di esserlo ancora
 
-Perché piangi?- mi chiese spaesato accarezzandomi il profilo della mascella; mi sentivo bruciare, laddove le sue dita percorrevano la mia pelle.
 
Non risposi, e lui si avvicinò ancora di più alle mie labbra, non riuscii a respingerlo, la mia mente si opponeva ma il cuore voleva quel bacio.
Annullai la distanza fra di noi appoggiando le mie labbra alle sue.
In quell’istante mi sentii completa, come se il pezzo di me che avevo perso quando se ne era andato si fosse finalmente ricongiunto al mio corpo.
Il sapore delle sue labbra era sempre lo stesso, un sapore che non avrei mai potuto dimenticare, era singolare, apparteneva solo a lui.
Infilai le mie dita fra i suoi capelli mentre lui appoggiava le mani sul mio fondoschiena, mi strinsi a lui ed inspirai quel suo profumo che così tanto mi era mancato.
I nostri cuori battevano insieme e percorrevo la sua schiena con le mie dita, mentre lui mi stringeva dolcemente i fianchi.
Quel bacio fu il più bello della mia vita, era dolce ma passionale allo stesso momento, la sua lingua si attorcigliava alla mia e le sue labbra esperte e calde si muovevano sulle mie;
eravamo così stretti l’un l’altro che i nostri corpi si incastravano fra loro come dei pezzi di un puzzle.
Mi sembrò di riuscire a toccare il cielo con un dito, mi chiesi se era possibile che qualcuno potesse sentirsi così solo per un bacio, il dolore che per anni avevo provato si era spento del tutto.
In quel momento mi illusi che eravamo ancora ad Holmes Chapel, che non era cambiato nulla, lui non era famoso ed eravamo ancora fidanzati, felici ed innamorati.
Ci staccammo per riprendere fiato e iniziai a picchiare i pugni sul suo petto, urlando parole insensate

-Ehy ehy ehy bimba- mormorò stringendomi a se e prendendo le mie mani fra le sue

Come poteva non riconoscermi? I miei occhi, le mie labbra, la mia voce, non erano nemmeno ricordi per lui, erano svaniti dalla sua mente, sostituiti dal sesso che ormai era la priorità nella sua vita.
Ero diversa dalla Jules che aveva conosciuto lui; ero più magra, avevo i capelli neri per via dello spray e più corti , la voce era maturata, la maschera mi copriva il viso ma ero io…improvvisamente capii.
Era un po’ brillo, forse l’alcol era complice dell’amnesia verso quella che era stata la sua migliore amica di una vita e ragazza di un anno

-Tu, tu non capisci- mormorai fra le sue braccia

-E’ vero, non capisco molte cose, tranne una. Voglio te piccola-

La sua voce mi seduceva ma allo stesso tempo mi uccideva, era un dolcissimo veleno che riportava nella mia mente ricordi di un amore mai dimenticato.
Iniziò di nuovo a baciarmi e ormai non mi preoccupavo nemmeno più di resistergli, mi godevo quei momenti, in fin dei conti sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei visto

-Diavoletta, hai voglia di divertirti stasera?- mi sussurrò all’orecchio con voce roca

-Ad una condizione-

-Quale?- chiese lui ormai troppo eccitato per tentare di sottrarsi alla mia richiesta

-La maschera, non voglio mostrarti il mio viso, la terrò indosso- risposi

-Piccola, non è il tuo viso che voglio, sarà ancora più eccitante- ghignò divertito

Ero disgustata da lui, dalla sua arroganza e dalla sua perversione, io ero innamorata del ricordo di Harold, sicuramente non di questo Harry, ma allora perché stavo per finire fra le sue lenzuola?
Nello stesso tempo ero disgustata anche da me stessa e dalla mia mancanza di pudore, come potevo concedermi al pervertito che il mio Harold era diventato?

-Come faccio con Zayn?-

Il ricordo di quel ragazzo scatenò in me ondate di sensi di colpa, ero ingiusta nei suoi confronti, ero proprio una stronza

-Usciamo dal retro, anche per evitare i paparazzi- mi disse trascinandomi per il polso

Entrai in uno stato confusionale, e annebbiai la mia mente; cercai di pensare che non dovevo avere paura di Harry, io e lui avevamo fatto l’amore tante volte, anche se questa volta si sarebbe trattato solamente di sesso, in più non sapeva chi ero io.
Uscimmo di soppiatto dalla casa di Jessie e, dopo aver attraversato il retro del giardino al buio, salimmo su quella che probabilmente era la sua macchina.
Non seppi di preciso dove mi portò, durante il tragitto mi accarezzava e io mi abbandonavo sul sedile a quelle sensazioni che solo lui sapeva darmi.

-Siamo arrivati piccola- mormorò al mio orecchio

Scesi e vidi un albergo di lusso estremo, e mentre lui mi teneva la mano entrammo;
la hall era ampia e decorata riccamente con mobili antichi e dipinti, in altre circostanze ne sarei rimasta affascinata.
Sentii Harry discutere col concierge e dopo che ebbe consegnato a quest’ultimo un bel mazzo di banconote, mi prese per la vita e mi trascinò in ascensore.
Lo baciai di mia iniziativa, quelle labbra che in quei due anni avevo tanto agognato erano finalmente appoggiate sulle mie, e nulla aveva più senso.
Mi sollevò e allacciai le gambe intorno alla sua vita, mentre continuava a baciarmi, in quel momento avrei voluto dirgli che lo amavo, ma ero consapevole che probabilmente non gli avrebbe fatto molto piacere, era solo sesso per lui.
Arrivammo alla suite e mi sdraiò sul letto, mentre mi toglieva il vestito, le mutandine e il reggiseno e io gli sbottonavo la camicia.
La pancetta che l’aveva sempre caratterizzato era scomparsa, sostituita dal fisico scolpito.
Si liberò dei pantaloni e dei boxer e dopo si avventò su di me, mentre io sospiravo dal piacere.
Constatai con una stretta al cuore che era molto più esperto rispetto a due anni prima e dopo poco lo sentii in me.
Eravamo uniti ancora una volta, carne ed anima, e mi resi conto di amarlo, nonostante ciò che era diventato io lo amavo anche per quello che era ora, non amavo solo il suo ricordo.

-Sei fantastica, Jules- sospirò

Il mio nome? Aveva detto il mio nome? Mi aveva riconosciuta? Mi chiesi agghiacciata

Le sue spinte si velocizzarono, facendomi dimenticare quel particolare e raggiungemmo l’apice del piacere; dopodiché esausto si addormentò su quel letto, mentre io lasciai che le lacrime mi rigassero il viso ancora coperto dalla maschera.
Era stato bellissimo, mi ero ricongiunta ad Harry ma percepivo che da parte sua non c’era amore, sentii il suo lieve russare e mi ricordai che lui, dopo aver fatto l’amore, mi stringeva forte e mi sussurrava parole dolci.
Aveva pronunciato il nome Jules, forse in un lampo di lucidità si era accorto che ero io, oppure una delle sue puttanelle preferite si chiamava come me.
Le ipotesi affollarono la mia mente, e dimenticandomi completamente sia di essere lì con lui, sia che probabilmente Zayn, Sarah, Nicole e Alicia si stessero chiedendo dove diamine fossi finita, mi addormentai.


Un fascio di luce invase la stanza rendendola luminosa e mi rigirai nel letto, allungando la mano sulla persona che avevo in parte convinta che fosse Leesh e convinta di essere alla 213 dell’Hyde Park Hotel.
Riconobbi un profumo conosciuto, e notai che ero completamente nuda immersa nelle lenzuola di seta color crema.
I miei capelli biondi, erano di un nero scolorito e vidi che avevo lasciato del colore rosso e nero sul cuscino.

All’improvviso, il ricordo della serata precedente attraversò la mia mente come un fulmine a ciel sereno; Zayn, la terrazza, Harry e l’amore con Harry…anzi sesso, corressi mentalmente.
Mi girai e lo vidi immerso nel sonno, i ricci ribelli gli ricadevano sulla fronte e il petto si alzava ed abbassava dolcemente, il corpo nudo era coperto dalle lenzuola e il bellissimo volto era appoggiato sul cuscino.
Un angelo, pensai.
Controllai l’orologio e mi resi conto che erano le sette del mattino e che probabilmente Harry si sarebbe svegliato molto più tardi.
Mi rinfilai la biancheria e i vestiti del giorno prima, mi sarei lavata al mio albergo.
Guardai Harry un’ultima volta, e lentamente appoggiai le mie labbra sulle sue, donandogli un dolcissimo bacio a stampo

-Ti amo amore mio, non ho mai smesso- gli sussurrai mentre le lacrime rigavano le mie guance

Mi girai e mi tolsi la maschera, lasciandola sul letto; successivamente aprii la porta ed uscii da quella maledetta camera.
Scesi le scale in fretta, sotto lo sguardo d’indignazione del concierge, sia per il mio aspetto sia per i miei modi sgraziati.
Uscii da quell’albergo mentre le lacrime scendevano ancora copiosamente sulle mie guance e, non avendo soldi in tasca per il taxi né il cellulare, dovetti correre fino all’Hyde Park Hotel.
Tolsi le scomode scarpe col tacco e corsi come una disperata a piedi scalzi per Londra, la gente mi guardava male, mi indicavano a dito, ma li ignorai.
Grazie all’aiuto di qualche cartello stradale, riuscii ad arrivare all’hotel mezzora dopo, mi rimisi le scarpe ed entrai, salii le scale e bussai alla camera 213.
Dopo due minuti mi venne ad aprire un’Alicia furibonda

-TU, MA TI RENDI CONTO DI QUANTO MI HAI FATTO SPAVENTARE?- mi rimproverò strillando

-Sisi, scusa è che- sussurrai

-Lasciala Leesh! Dopotutto siamo io e la Niky le piccoline che non devono sgarrare, si sarà divertita con qualcuno vero sorella?- Sarah venne in mio aiuto e mi fece l’occhiolino

-Povero Zayn! Ieri ti cercava disperatamente, ma con chi sei stata?- chiese Nicole curiosissima

-Con nessuno - mentii

Mi guardarono e, incapace di reggere i loro sguardi accusatori, mi diressi in bagno per concedermi una doccia rilassante.




Angolo Autrice:

Questo capitolo mi convince poco e niente, ma dovevo pur scrivere qualcosa??Booh fatemi sapere voi cosa ne pensate! Grazie mille a chi ha messo la mia ff tra le Preferite/Seguite/Ricordate, e a chi ha recensito <3 siete super e mi risollevate sempre il morale. Un bacio a tutte Pamel.



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Capitolo 9
*** Capitolo9 ***


HarryPovKompoHarry Pov



Ero impegnato con due ragazze molto carine, le feste di Jessie J erano una figata per quello, si trovavano delle gnocche paurose e parecchio facili.
Le toccavo e loro rispondevano, completamente in balia di me; pensai che quella sera me le sarei fatte tutte e due, in fin dei conti io ero Harry Styles, il puttaniere.
Ad un certo punto guardai in direzione dei ragazzi e vidi che erano compagnia di quelle che dovevano essere le ragazze che avevano conosciuto.
Riconobbi la stronzetta maleducata con i capelli mogano, poi una rossa naturale carina, una bella ragazza formosa con una parrucca bionda in compagnia di Niall e poi, stretta fra le braccia di Zayn, vidi lei.
Era bellissima, e desiderai scoprire chi si celasse dietro la maschera che le copriva il volto; portava un vestitino provocante che risaltava le sue forme e le gambe magre erano nascoste da degli stivali col tacco.
Aveva un’espressione triste, anche se non si capiva molto per via della maschera, vidi Zayn allontanarsi da lei e dirigersi verso il bancone dei drink; dopo poco quella ragazza sconosciuta se ne andò.
Mi scrollai di dosso le due puttanelle che iniziarono a lagnarsi e la seguii per le scale, vidi la porta di una camera che si chiudeva e la riaprii.
Sulla terrazza c’era quella ragazza, era così piccola e magra;
i capelli neri le sfioravano le spalle candide e sentivo dei gemiti provenire dalla sua bocca.

Mi domandai se stesse piangendo e alla fine le parlai.

-Diavoletta misteriosa che ci fai qui? Non te la spassi con Malik?-

Nel sentire la mia voce il suo corpo fu scosso da un lieve sussulto ma non si voltò

-Infatti, ora ritorno da Zayn, ero venuta qui solo per prendere una boccata d’aria-

La sua voce era dolce e tremante ma strana; come se stesse cercando di modificarla.
Era straordinariamente familiare ma non riuscivo a collegarla a nessuno.
Mi avvicinai a lei e le presi il braccio, il contatto con la sua pelle mi causò un brivido che mi attraversò il corpo.
Si voltò e i nostri volti si avvicinarono, era ancora più bella vista da vicino. Non era una figa tutte curve, era bella.
I suoi occhi erano cerulei si incatenarono ai miei e il mio cuore perse un battito

-Sei sicura di voler tornare da Zayn- le sussurrai a fior di labbra

Ero geloso, non volevo che Zayn potesse avere quella ragazza, lei doveva essere mia, la desideravo e la volevo;
non mi capitava una cosa simile da quando ero fidanzato con Jules.

Quando ripensavo a lei il mio cuore si stringeva, la mia piccola Julsy, la mia bellissima ed intelligente Jules; la dolcezza e la purezza che la caratterizzavano erano un dolce ricordo conservato gelosamente nel mio cuore, la amavo da impazzire, era l’unica ragazza che avessi mai amato ma avevo chiuso con lei, me l’ero fatta scappare via.
L’avevo abbandonata perché era così fragile, una gemma preziosissima ma friabile, sapevo che una relazione a distanza l’avrebbe distrutta piano piano, e che sarei potuto cadere in tentazione, lontano da lei.
Ho preferito sparire dalla sua vita, anche se Dio solo sa quante volte avessi pianto ripensando ai suoi capelli biondi e soffici, ai suoi occhi azzurri, alla sua pelle delicata che scorreva sotto le mie dita, alle sue labbra rosse e piene che riempivo di baci.
Mi riscossi dai miei pensieri e mi rivolsi alla ragazza davanti a me, che aveva detto che voleva ritornare da Zayn

-Mm ok, così sei amica della stronzetta Nicole, della rossa e di quella con Niall?- chiesi

Volevo parlare un po’ con lei, per impedirle di tornare da Zayn

-Si, ma Nicole non è una stronzetta, solo se viene provocata- ribatté secca

-Niall e Alicia sembrano davvero presi- aggiunse

-Già, Niall è un tipo sentimentale- sorrisi, di solito le ragazze impazzivano per il mio sorriso

-Perché, tu no?- la sua voce si incrinò fino a diventare bassissima

Mi avvicinai malizioso a lei, era troppo divertente, una preda perfetta

-Bimba, lo sai cosa si dice su Harry Styles?-  chiesi divertito

-Si, si, si- mormorò

-sei un puttaniere, che è andato con quella trentaduenne Caroline Flack, Emma Ostilly la modella dal “fisico perfetto”, Emily Atack quell’idiota sciacquetta con quei due air bag al posto delle tette e poi…-

La baciai, non avevo voglia di sentire la lista delle mie ex ragazze, era del tutto irrilevante; ora volevo lei

-Lasciami stare, ti odio- mi fulminò e si stacco immediatamente da me

-Gattina, che ti ho fatto?- chiesi mascherando lo stupore

-MI FAI SCHIFO, SCHIFO SCHIFO SCHIFO, LASCIAMI ANDARE!- urlò con le lacrime agli occhi

-Pazzesco, nessuna mi ha mai respinto così, tutte impazziscono- sbuffai contrariato

-Io non sono tutte- il tono in cui lo disse mi fece dedurre che forse non era facile come le altre ragazze presenti alla festa, e che stavo solo perdendo tempo, non gradiva le mie avances

-Tutte cedono a me, se tu provassi non riusciresti più a farne a meno- mi pavoneggiai nella speranza che cambiasse idea.
La casa era piena di ragazze, che di certo avrebbero ceduto senza problemi, ma facevo schifo a quella che mi interessava particolarmente; ero testardo e ormai volevo lei.

Mi avvicinai a lei, che non proferì parola. Mi chinai sul suo collo e vi posai le labbra, baciando la sua pelle delicata e inspirando il suo profumo alla vaniglia.
Sospirò e la strinsi forte a me

-Ti voglio diavoletta, sei la più bella di tutte stasera. Ti desidero- le sussurrai con un tono basso e
sexy all’orecchio. Le morsi il lobo e gemette

-L-lasciami- mi disse minacciosa.
 
I suoi occhi, con mia grande sorpresa si erano riempiti di lacrime e mi domandai perché piangesse, di solito le ragazze piangevano quando le cacciavo via dal mio letto dopo aver fatto sesso

-Perché piangi?- le chiesi accarezzandole il viso
 
Non rispose e mi avvicinai ancora di più a lei, finché mi baciò.
Nel momento esatto in cui le sue labbra toccarono le mie, non capii più nulla; ero assuefatto da lei, le misi le mani sul fondoschiena, e notai con piacere che si strinse ancora di più a me, mentre mi percorreva la schiena con le sue mani leggere.
Posizionai le mie mani sui suoi fianchi, che strinsi dolcemente mentre il bacio diventava sempre più intimo e passionale.
Mi baciava con una totale disperazione e passione che mi fecero rabbrividire.
La mia lingua cercava il tocco febbrile della sua, mentre le assaporavo le labbra;
un senso di deja-vu mi invase la mente, quel bacio era perfetto ma ciò che mi stupì furono le sensazioni che suscitò in me; mi aveva provocato più emozioni di tutte le scopate che avevo fatto da quando ero diventato famoso.
Ci staccammo per riprendere fiato e iniziò a picchiarmi, urlando che ero un bastardo e che l’avrei abbandonata di nuovo

-Ehy ehy ehy bimba- la strinsi a me, domandandomi il perché del suo strano atteggiamento e le presi le mani.

Ero parecchio ubriaco e non riuscivo a collegare nulla, solamente che la ragazza era davvero molto strana e che mi avrebbe fatto impazzire

-Tu, tu non capisci- disse sconfitta

-E’ vero, non capisco molte cose, tranne una. Voglio te piccola- le mormorai assecondandola.

La vidi rassegnata mentre si abbandonava a me, e alle emozioni che probabilmente le scatenavo.
La baciai più volte, beandomi di lei ma accorgendomi che quei baci sapevano di disperazione; doveva esserle successo qualcosa.
L’avrei consolata quella notte, avevo una voglia pazza di lei ma era qualcosa di più profondo, non volevo solo sesso, volevo qualcosa in più, ci avrei messo più sentimento se avesse accettato, era una ragazza dolce.

-Diavoletta, hai voglia di divertirti stasera?- le sussurrai

-Ad una condizione- i suoi occhi erano impauriti, come se avesse il terrore di rivelare un segreto che custodiva

-Quale?- chiesi

-La maschera, non voglio mostrarti il mio viso, la terrò indosso- mi rispose.

Ero stupito da quella richiesta, avrei desiderato molto vedere chi si celava dietro la maschera che indossava, ma non potevo lasciarmela scappare solo per questa motivazione

-Piccola, non è il tuo viso che voglio, sarà ancora più eccitante- mentii con strafottenza

Era combattuta, sembrava una bambina che stava per mangiare di nascosto un sacco di caramelle; aveva paura che la mamma la scoprisse, ma non riusciva a non mangiarle

-Come faccio con Zayn?- mormorò tremante e preoccupata

Non mi preoccupai affatto di Zayn, di sicuro non era la prima volta che ci fregavamo a vicenda le ragazze.

-Usciamo dal retro, anche per evitare i paparazzi- la tranquillizzai

Mi feci spazio fra la folla, tenendo quella strana ragazza di cui non sapevo nemmeno il nome per il polso.
Uscimmo dalla casa e avanzai a tentoni per il giardino al buio, cercando di ricordarmi dove avevo parcheggiato la mia macchina.
La trovai e mi misi al volante, mi concentrai sulla strada per arrivare a quel lussuoso hotel dove di solito portavo le ragazze; accarezzavo la meravigliosa ragazza in parte a me e svoltai l’angolo, dove la familiare facciata dell’hotel mi si parò davanti.

-Siamo arrivati piccola- sussurrai

Scendemmo e mi diressi alla reception, dove chiesi al concierge il costo della suite imperiale.
Gli lasciai un migliaio di sterline e trascinai quella meraviglia in ascensore.
Mi baciò con passione e risposi al bacio iniziando a toccare il suo corpo armonioso, la sollevai e allacciò le gambe intorno alla mia vita.
Era diverso dalle altre volte, c’era più sentimento, più complicità.
Arrivai alla suite che non resistevo più, la sdraiai sul letto e le tolsi frenetico il vestito e la biancheria, mentre lei armeggiava con la mia camicia.
Mi liberai anche dei boxer e finalmente la feci mia; in quell’istante, il leggero senso di deja-vu che avevo provato prima si concretizzò e mi venne in mente chi mi ricordava; Jules, mi ricordava Jules.
Mi illusi che fosse lei e cercai di darle il maggior piacere possibile

-Sei fantastica, Jules-

Mi lasciai sfuggire questa frase, vidi i suoi occhi accendersi di paura e, prima di poter
pensare a ciò che avevo detto, l’orgasmo ci travolse.
Mi accasciai sul letto esausto e mi addormentai di sasso, con la certezza che la mattina del
giorno seguente l’avrei fatta di nuovo mia.


__________________________________________________________________________________



Mi svegliai rigirandomi fra le lenzuola e cercai subito al mio fianco la ragazza della sera prima, avevo voglia di lei, nonostante il mal di testa post-sbronza.
Girai la testa di scatto e tastai le lenzuola fredde, era già andata via.
Scossi la testa frustrato, ieri sera mi era piaciuto più del solito e quella ragazza era sparita.
Mi alzai traballante dal letto, mi lavai e mi misi gli stessi vestiti del giorno prima, avevo i vestiti da cowboy della serata in maschera, ma tutto sommato potevano andare, mi sarei cambiato il prima possibile.
Mentre stavo per lasciare la suite, mi accorsi che sul letto c’era una maschera bianca e rossa, la presi fra le mani e la rigirai, dopo la appoggiai di nuovo sul letto.
Avrei trovato quella ragazza, la notte che avevamo trascorso non era stata una semplice scopata, almeno non per me.
Uscii in fretta dall’hotel e salii in macchina, diretto alla villa della band.
Ognuno viveva in un proprio appartamento, ma avevamo anche una villa in comune, dove a volte ci riunivamo.
Mi imbucai nella stretta via, dove una serie di ville di lusso si succedevano ai margini della strada.
Arrivai alla casa marmorea e scesi in fretta dall’auto; suonai il campanello e Niall venne ad aprirmi

-Ti sei divertito ieri?- mi chiese assonnato

-Si, tantissimo, tu?-

-Alicia è fantastica, mi sto innamorando di lei- ammise Niall

-Bene, a proposito di queste quattro ragazze, volevo dirti che Nicole mi ha colpito parecchio, ieri abbiamo parlato e… beh si insomma, mi potresti dire dove alloggiano? Vorrei farle una sorpresa, vieni con me?- domandai.

Avevo mentito, ma non potevo dire per il momento che non era Nicole la ragazza con cui avevo fatto sesso,  era meglio così, anche se credevo che Zayn non si sarebbe arrabbiato più di tanto, era meglio aspettare a dirglielo.

-Alicia la vedo a pranzo, quindi passo dopo a prenderla, non voglio sembrare troppo appiccisoso… ma Nicole?- dubbioso arricciò il naso, ricordandosi probabilmente delle incomprensioni e del litigiofra me e la stronzetta

-Si, lei è fantastica in realtà- mentii nascondendo il disgusto che provavo per lei

-Ok, ti credo… camera 213, Hyde Park Hotel-

-Grazie Niall, a dopo-

Andai in camera velocemente e mi cambiai, infilandomi una maglietta di Abercrombie e dei jeans.
Chiusi la porta di casa e andai verso l’auto; a tutta velocità guidai fra le strade trafficate di Londra e dopo un paio di tentativi indovinai la strada per l’hotel.
Sbattei la portiera con forza e corsi fino alla hall, precipitandomi per le scale e controllando i numeri sulle porte

-196, 199, 205…..- borbottai sottovoce

Dopo un’altra rampa di scale trovai la camera e bussai con forza, dopo aspettai per due minuti.
La porta si aprì e mi trovai davanti l’orrida faccia di Nicole, con i suoi capelli mogano tutti ingarbugliati

-Che ci fai qua Styles? Chi cerchi?- ringhiò storcendo il naso

-Cerco una persona- risposi

-Chi?- mi chiese sospettosa

-Quella che ieri era vestita da diavoletta, con i capelli neri- spiegai cercando di descriverla

I suoi occhi si sgranarono e si portò le mani alla bocca, sussurrando parole incomprensibili e scordandosi della mia presenza

-Ebbene?- sbottai

-Si si Styles, sta calmo- si schiarì la voce e proseguì –Perché cerchi quella ragazza?-

-Perché ieri sera abbiamo fatto sesso, e siccome non mi ha voluto nemmeno mostrare la sua faccia, volevo solamente conoscerla un po’-  dissi

-Voi…cosa?-
 
Se prima aveva gli occhi sgranati, ora le uscivano decisamente dalle orbite

-Su, stronzetta, non dirmi che sei una verginella? Non scandalizzarti tanto- ghignai divertito

-Sei proprio un deficiente sai? Non capisci un cazzo- scrollò la testa e aggiunse –Comunque chi cerchi non è qua, è giù in sala da pranzo a fare colazione, torna dopo-

-Perfetto, la aspetto- dissi accomodandomi su una poltroncina

-Non credo sia una buona idea- mormorò passandosi una mano sulla fronte

-Io invece si- replicai

-Perfetto, scusami torno subito-

Uscì di corsa dalla camera che richiuse e mi acciambellai meglio sulla poltrona.
Ad un certo punto sentii una suoneria e vidi il cellulare di Nicole appoggiato ad un tavolino.
Ero sicuro che fosse il suo, gliel’avevo visto a Starbucks pochi giorni prima.
Lo presi, sul display c’era il nome “Lesley”, schiacciai il tasto verde e capii che era una telefonata a tre perché sullo schermo figurava anche il nome “Allie”

"Ragazze ci siete?Qui è Lesley" disse una voce squillante

“Si Lesley, ci sono”
rispose un’altra voce

“Perfetto Allie! Niky tu ci sei?” domandò la voce squillante di prima che doveva appartenere a Lesley

Improvvisai un attacco di tosse, per comunicare la mia presenza senza parlare

“Ok c’è” rise divertita Allie

“Niky quand’è che tornate qui?” mi chiese Lesley

Continuai a tossire e a schiarirmi la voce

“Che tosse che hai” commentò Allie

“Già, l’aria di Londra non ti fa bene” aggiunse Lesley

“Torna quiiiii” urlarono in coro le due ragazze

“Infatti, vabbè che abitiamo in un paesotto ma in fondo è sempre, bho ci sono affezionata” Allie continuò a blaterare qualcosa sulle praterie verdi del paese

“Ma non erano di Birmingham? Non è proprio un paesotto” mi chiesi curioso

“A parte le teste di cazzo è un bel paese” disse Lesley

“Già! Sai, ti dobbiamo raccontare tante di quelle cose! Savannah e Miles si sono lasciati! Ma ti rendi conto?!?” gridò eccitata Allie

Mi rendevo solamente conto che le amiche di Nicole erano idiote quanto lei

“E la colpa è di Gretchen che si è scopata Miles! Quella ragazza è proprio una troia! Santo cielo,
dovresti essere qua, ne parla tutta Holmes Chapel!!!!-

A quelle parole mi ghiacciai…Holmes Chapel, erano di Holmes Chapel! Ma io non le conoscevo,o non conoscevo Nicole…ma le altre…non le avevo mai viste, ma questo significava che la sera prima avevo fatto sesso con una di Holmes Chapel

“Ah comunque quello stronzo di Parks si chiede dove siete finite, ieri ha girato tutti i corsi chefrequentate”

Parks…Parks! Il preside, me lo ricordavo, chiusi la conversazione e appoggiai il cellulare esattamente dove l’avevo preso.
Mi alzai e, livido di rabbia e aprii con forza la porta; stavo per precipitarmi nella sala da pranzo dell’hotel quando all’improvviso scorsi la chioma di Nicole; in parte a lei c’era la rossa che avevovisto la serata precedente e stavano discutendo animatamente

-Bene bene bene, ecco le mie compaesane- mi intromisi nella loro discussione e si girarono all’istante; appena vidi chi il viso della rossa sgranai sia la bocca sia gli occhi

-Sarah?- domandai incerto

-Ciao Harry, è un piacere rivederti- mi rispose

Sarah. La sorella di Jules, non poteva essere lì, non…

-Compaesane?Come fai a saperlo Styles?- sibilò Nicole

-Se vuoi tenere un segreto, non ti consiglio di lasciare il cellulare in bella vista sul tavolino, con me
da solo fra l’altro- ghignai e alzai gli occhi al cielo

-Brutto coglione, io ti faccio fuori chiaro?Hai spiato nel mio cellulare, sei un cretino, deficiente, stupidoodioso bastardo- gridò Nicole puntandomi il dito contro il petto

-Niky, sta calma- le intimò Sarah

A quel punto, invece di rispondere alla stronzetta, mi venne in mente che probabilmente se c’era Sarah c’era anche…Jules

-Sarah, ieri sera quella vestita da diavoletta…era Jules vero?- chiesi

La voce mi tremava, se era davvero lei questo spiegava le emozioni che avevo provato, ma era così cambiata; quella di ieri non era la mia Jules, lei era bionda, era molto più dolce e...

-Secondo te? Certo che sei proprio coglione a non riconoscerla! Si vede lontano un miglio che è lei-mi schernì Nicole

-Adesso piantala, hai rotto il cazzo- ringhiai stringendo i pugni

-BASTA! Comunque si, era lei Harry, era Jules- mi disse Sarah

-Lei è qui?- chiesi

-Si- mi risposero Sarah e Nicole

Corsi per il corridoio e, facendo lo slalom fra gente che imprecava al mio passaggio, mi fiondai in sala da pranzo, aprii la porta con decisione e la prima persona che vidi, in mezzo ad un centinaio di tavoli e persone, fu lei.
Sorrideva, e quel sorriso fu' un balsamo per il mio cuore, gli occhi azzurri le illuminavano il viso e i capelli biondi le ricadevano morbidi sulle spalle; era la
mia Jules, quella che tanto avevo amato.
Mi resi conto che non sarebbero bastati un migliaio di anni per dimenticarla, era l'unica che amavo e per sempre avrei amato; ad un certo punto i suoi occhi azzurro cielo si incatenarono ai miei mentre sul suo dolce viso compariva un espressione impaurita.



Angolo Autrice:

Ciaoo!!! Allora prima di tutto ho voluto mettere un pezzetto del capitolo precedente come Harry Pov, perchè mi sembrava giusto così... ringrazio infinitamente chi ha recensito e chi ha messo la storia fra le seguite/ricordate/preferite, GRAZIE! Un bacio a tutte <3



















 



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Capitolo 10
*** Capitolo10 ***


HarryDichiaraJulesJules Pov


-Allora Jules proprio non ci vuoi dire cosa hai combinato stanotte?- starnazzò Sarah saltellando per tutta la camera

-Sarah, fatti i cazzi tuoi- risposi di pessimo umore

Mia sorella si incupì ma non mi rispose e mi domandai se non si fosse offesa.
Non le rispondevo mai male e non essendo abituata poteva prendersela

- Ragazze, andiamo a fare colazione? Sto morendo di fame- propose Alicia spezzando il silenzio

Annuii rendendomi conto solo in quel momento di quanto fossi affamata

-Io sto qua, non ho fame e poi aspetto una telefonata da parte di Allie e Lesley- disse Nicole controllando freneticamente il cellulare

Scesi in sala da pranzo accompagnata da Sarah e Alicia ed in silenzio iniziai a riflettere su ciò che avevo fatto.
I sensi di colpa si infrangevano come onde sugli scogli nel mio cervello, provocandomi una serie di sensazioni sgradevoli e facendomi attorcigliare lo stomaco e le budelle.
Avevo tradito Zayn, stavo da schifo; Zayn, quel ragazzo che mi aveva portato a Primrose Hill, quello che mi aveva consolata quando mi ero sentita tradita dalle mie amiche... lui per me aveva fatto così tanto, e invece di mostrare un po' di gratitudine l'avevo tradito con Harry, che non si meritava nulla.
Mi accorsi dello sguardo preoccupato e incuriosito di Leesh e mi ridestai dai miei pensieri, esibendo uno dei miei più falsi sorrisi.
Ci accomodammo al tavolo della moderna sala da pranzo e posai le mani sulla tovaglia salmone, tamburellando le unghie laccate nel tentativo di distrarmi dal silenzio e dalle occhiate di Sarah e di Alicia.
Dopo poco arrivò il cameriere, un tipo carino sui venticinque anni. Ordinai bacon, toast, uova strappazzate e succo d'arancia, la tipica colazione inglese.
Vidi mia sorella concentrarsi sul cameriere e, dopo che se ne fu andato fischiò e si passò la lingua sulle labbra

-Carino- mormorò seguendolo con lo sguardo

-Cosa Sarah?- domandò distratta Alicia

-Il cameriere- rispose nascondendo un bigliettino col numero sotto una mancia da cinque sterline

-Sarah!- protestai -Avrà minimo dieci anni in più di te, togli immediatamente quel numero, devo ricordarti che hai solo quindici anni?-

-Oh, piantala! Tu sparisci un'intera notte, lasciando il tuo ragazzo come un babbeo e andando a spassartela con Styles e io non posso guardare il cameriere?- sbottò riavvivandosi la chioma rossa

Avvampai all'istante e, mentre stavo per ribattere, vidi Nicole ansimante e preoccupata correre verso il nostro tavolo

-Sarah, vieni è urgente- disse non tentando nemmeno di mascherare l'agitazione

Vidi mia sorella allibita e spaesata alzarsi e raggiungerla e uscirono dalla sala da pranzo a passo spedito

-Beh, e adesso che hanno quelle due?- chiese Alicia sospettosa

Scrollai le spalle, in quel momento i casini di mia sorella erano l'ultimo dei miei pensieri.
Distrattamente presi in mano la banconota da cinque sterline, ma velocemente la rimisi sul tavolo vedendo che arrivava il cameriere con la nostra colazione

-Prego signorine- educatamente ci servì la colazione e poi i suoi occhi caddero sulla banconota, dalla quale ora spuntava visibilmente il numero.
Il suo stato d'animo passò dallo stupore allo scetticismo e, dopo averci augurato una buona colazione, si dileguò

-Che figuraccia, adesso penserà che siamo state o io o te- rise Alicia

La sua risata mi contagiò, finchè non mi girai e incontrai due meravigliosi occhi verdi che mi scrutavano squarciandomi dentro.
Impaurita, mi diressi verso l'ascensore al lato opposto della sala, ma sentii una presa forte sul mio braccio.
Mi girai ferita, umiliata e arrabbiata e mi trovai il suo viso a cinque centimetri di distanza

-Jules...-

Rimasi a fissarlo immobile mentre sentivo le gambe tremare

-sei tu- disse con quella sua voce stupenda e profonda, guardandomi meravigliato

-Già..- risposi fredda cercando di sostenere il suo sguardo

-Ho bisogno di parlarti.. Dio devo dirti così tante cose, ancora non riesco a credere che... usciamo da qui-

Il suo tono era dolce e vellutato, identico a quello che usava quando stavamo insieme due anni prima, come se non fosse successo nulla.

Annuii e lo seguii uscendo dalla sala, cercando di mantenere un'espressione indifferente, mentre il mio cuore batteva impazzito e nella mia mente di affacciavano duemila domande...aveva scoperto chi ero...cosa ci faceva qui?
La sua mano teneva ancora il mio polso, e fissavo quei ricci ondeggiare ad ogni passo.
Mi condusse in un corridoio deserto e, vedendo che sembrava troppo occupato ad osservarmi per parlare, iniziai ad urlare

-Che cosa vuoi da me Styles? Ieri è stato tutto un errore, uno schifoso fottutissimo errore, mi maledisco per essere stata così debole. Io ti disprezzo.
Tu mi hai usata solamente, tu sei scomparso, SCOMPARSO.
Dopo tutte quelle promesse, quegli anni di amicizia e quell'anno stupendo...tu dicevi di amarmi ma dov'eri tu quando io stavo male?
Dove cazzo eri Harry? Quando tutta la Holmes Chapel Comprehensive School mi sfotteva? Dov'eri quando Gretchen mi ha cantato un pezzo della tua stupida canzone per umiliarmi? Quando non mangiavo, non dormivo e continuavo a piangere? Eri con le tue puttane, ecco dov'eri-

Strinsi i pugni e lo guardai, nei suoi occhi smeraldini vidi dei lampi di sofferenza...non guardarmi così, pensai affranta

-Io ti amo Jules, ti amo come due anni fa, io sono stato stupido, mi dispiace, ma non è stato un errore ieri sera... tu non hai idea di come sto ora, sapendo che sei stata con Zayn.
Non merito il tuo perdono, lo so- sussurrò con la voce rotta dai singhiozzi

-Credi davvero di poter risolvere tutto con un mi dispiace? Ti rendi conto di come sono stata? Non hai nemmeno avuto il coraggio di mollarmi, sei sparito nel nulla e per quanto riguarda Zayn, beh ti sta bene, viste le innumerevoli ragazze che hai avuto tu-

-Io ti ho sempre pensata...quando stavo con le altre, pensavo a te...con gli occhi vedevo loro, ma con il cuore vedevo te, cercavo somiglianze di te in tutte le ragazze che ho frequentato, loro sono niente per me, niente...tu invece sei tutto.
Sei sempre stata debole, credevo che una relazione a distanza di avrebbe distrutta...quando mi sono reso conto del mio errore ormai era troppo tardi per rimediare, speravo che tu fossi felice anche se il solo pensiero di te con un altro mi spezzava il cuore.
Sai quante volte mi sono maledetto per quello che ho fatto? Sai quante volte Louis ha dovuto consolarmi per come stavo? Non è stato facile nemmeno per me. Io voglio solo te, non capisci che farei qualsiasi cosa per te? Chiedimi di rinunciare alla carriera, lo farei se solo tu me lo chiedessi, io per te darei la vita. Tu sei la mia vita- mi disse

Il suo volto esprimeva solo sincerità e pentimento, ma non l'avrei perdonato, non potevo

-Ah così mi ami?Strano modo di dimostrarlo- singhiozzai

-Io ti amo Julsy. Non dico che non è colpa mia, sono perfettamente consapevole delle mie colpe ma dammi una seconda possibilità, mi farò perdonare-

Rimasi in silenzio a fissarlo, sentendomi tutto d'un tratto impotente

-O forse non mi ami più...- aggiunse -Se è così, cambia tutto...dimmi che non mi ami e sparirò per sempre-

Il solo pensiero sembrava provocargli una sofferenza atroce e, abbassando lo sguardo per la vergogna, sospirai prendendomi la testa fra le mani

-Sai benissimo che non è così- mormorai

Le sue dita accarezzarono il mio viso e iniziò ad asciugarmi le lacrime con dei dolcissimi baci; appoggiò le sue labbra sulle mie e il mio corpo fu scosso da sensazioni che solo lui era in grado di regalarmi.
Le sue labbra scesero sul mio collo, baciandolo gentilmente fino ad arrivare alla clavicola

-Harry, ci vedono- sospirai

-Non stiamo facendo nulla di male- rispose soffiando il suo fiato caldo sulla mia pelle

-Harry!-

-Ok, ok è solo che, mi sei mancata-

-Io ho bisogno di un paio di giorni per riflettere, capisci? Sono molto confusa e...insomma dopo due anni non puoi pretendere che sia tutto come prima- dissi

-Tranquilla amore, ti capisco perfettamente. Ti aspetterò per quanto tempo vorrai-

Sussultai...mi aveva chiamata amore

-Quandò sarò pronta te lo farò sapere, ti chiamerò-

-Ok. Ecco il numero-

Tirò fuori dalla tasca un biglietto e me lo porse, poi mi attirò a se e mi sfiorò lievemente le labbra

-A presto spero, ti amo-

Vidi la sua figura allontanarsi, e con un groppo in gola corsi velocemente in camera dove Sarah e Alicia mi attendevano

-Allora?- mi chiese Sarah appena spalancai la porta

-Mi ha detto che mi ama... gli ho risposto che devo pensarci, poi si vedrà- risposi

-Oh lo sapevo che tornavate insieme, ma attenta sorellina, non perdonarlo facilmente- esclamò Sarah

Alicia non disse nulla, mi venne vicino e mi abbracciò forte, affondai il viso nei suoi capelli profumati e per poco non mi rimisi a piangere

-Leesh, che faccio con Zayn?Non voglio ferirlo-

-Oh Jules, se fossi in te non mi preoccuperei per lui. Credimi non ne vale affatto la pena-

La durezza nelle parole della mia migliore amica mi inquietò

-Ieri è andato via con una bionda, una certa Perrie Edwards- proseguì Sarah -Una pessima bionda, con una ricrescita oscena-

All'improvviso mi sentii sollevata ed arrabbiata allo stesso tempo;
sollevata perchè anche lui mi aveva tradito, quindi in fin dei conti non ero importante per lui e arrabbiata perchè si era permesso di criticare Harry quando lui era anche peggio.
Confusa andai alla toilette, avevo bisogno di un bagno caldo e rilassante per schiarirmi le idee.
Quando entrai vidi però una scena raccapricciante e terribile: Nicole, l'allegra e simpaticissima Niky adorata e apprezzata da tutti era in ginocchio sul pavimento, con i gomiti appoggiati al water e la testa fra le mani.
Era avvolta solamente da un asciugamano, stava piangendo, l'eyeliner le colava dagli occhi e le labbra solitamente sorridenti erano piegate da una smorfia

-Niky, che cazzo è successo?- balbettai inorridita e spaventata

-La serratura è andara a fanculo, avevo chiuso a chiave- sospirò

Lentamente richiusi la porta dietro di me, mentre sentivo Alicia e Sarah discutere animatamente sulla Louis Vuitton migliore in circolazione

-Nicole, che è successo? Problemi con Matt?- azzardai avvicinandomi

-Con Matt è finita da un pezzo-

- Mi dispiace-  dissi cercando di prenderle una mano ma si ritrasse come se avesse appena preso una scossa

-Non dirlo, non sai nemmeno per cosa- rise amara e il suo volto assunse un'espressione che non avevo mai visto

-Mi dispiace vederti così e basta, potrebbe essere pure un motivo futilissimo, ma se stai così vuol dire che ti fa male- ribadii

-Fammi un piacere, non dire nulla a Sarah di come mi hai vista adesso, sarebbe inutile e dannoso-

-O-ok, ma posso stare qui con te?- chiesi

Nicole annuì e mi sedetti sul pavimento in parte a lei.
Non capivo davvero più nulla, mi sentivo frastornata, il mio cuore invocava il perdono per Harry, la mia mente razionale mi diceva di aspettare e vedere se il suo amore era davvero autentico.
Per una buona volta diedi ascolto alla mente e decisi che per quella giornata non avrei più pensato a ciò che mi stava accadendo, avrei iniziato a valutare bene la situazione il giorno seguente; avevo bisogno di passare del tempo con Harry, solo così avrei capito se mi amava davvero.
Mi girai verso Nicole e vidi che stava ancora piangendo, la preoccupazione per la mia nuova amica crebbe sempre di più

-Nicole?-

-Usciamo? Si staranno chiedendo cosa stiamo combinando qua dentro- domandò con voce incrinata

Si alzò, si lavò il viso accuratamente e si spazzolò i capelli color mogano; io la fissavo e mi chiedevo chi mai potesse aver fatto del male ad una ragazza così bella e preziosa




Nicole Pov


Nascosta all'inizio del corridoio insieme a Sarah vidi Harry che si dichiarava a Jules; i suoi occhi esprimevano solamente amore e ammirazione e per poco non credetti di star male per tutta quella dolcezza.
Un dolore acuto mi lacerò il petto e mi fece quasi inginocchiare

-Sarah io vado a farmi una doccia- dissi portandomi una mano al petto

-Ok, ti raggiungo fra due minuti- rispose intenta a spiare Jules e Harry

Iniziai a piangere appena sorpassai il corridoio, e abbassando gli occhi salii in fretta in camera.
Sbattei la porta dietro di me e mi diressi in bagno, dove chiusi la porta a chiave; l'immagine di Harry e Jules continuava a torturarmi mentre il mio respiro affannoso e irregolare si trasformava in gemiti soffocati.
Mi strappai i vestiti di dosso e mi gettai sotto il getto d'acqua gelida, le lacrime si mischiarono alle gocce d'acqua che mi scendevano sul corpo.
Volevo purificarmi, volevo togliermi di dosso quella cotta malsana sicuramente non ricambiata per cui avevo lasciato Matt, il mio ex-ragazzo, con un misero messaggio.
Non avevo mai amato Matt, ma mi piaceva, stavamo bene insieme...era perfetto per me, simpatico, casual e romantico al punto giusto.
Io invidiavo segretamente Jules, lei stava per riavere il suo amore; Harry la amava, era chiaro come il sole e lei ricambiava a pieno i suoi sentimenti.
Dopo due anni si erano ritrovati, sicuramente lei l'avrebbe perdonato e avrebbero finito per fare coppia fissa... perchè non potevo avere anche io un lieto fine come il suo? La sua sofferenza era stata enorme, ma alla fine avrebbe avuto il ragazzo che amava al suo fianco.
Anche Alicia aveva trovato Niall, e anche se si conoscevano da poco si stavano innamorando, lei poteva dire di amarlo, potevano stare insieme; lui era single e provava per lei molto interesse.
Io invece ero condannata all'infelicità per uno stupido colpo di fulmine, non avrei mai potuto vivere la mia favola, per un tipo come me non c'era lieto fine...tutti mi consideravano forte, la ragazza eccentrica e pazza ma non sapevano che ero fragilissima, non sapevano che bastava un nulla per ferirmi.
Nessuno in realtà sapeva com'era la mia vera personalità, Sarah era l'unica che la conosceva in parte, ma non arrivava fino in fondo a comprendere l'essenza della mia anima, essenza che ormai era impregnata di Lui.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi con un asciugamano, le mie gambe cedettero e rimasi in ginocchio sul pavimento

-Perchè a me?- sussurrai angosciata

I suoi occhi mi avevano stregata e il suo sorriso conquistata, lui aveva portato via tutta la mia razionalità... ma ero solo una povera illusa, sapevo perfettamente che non avrei mai potuto baciarlo, non avrei mai potuto sussurrargli "ti amo" sotto le stelle, non avrei mai potuto bearmi delle sue parole sussurrate delicatamente al mio orecchio.
Questo perchè il suo cuore apparteneva già ad un'altra ragazza; una bellissima ragazza, dolce, fottutamente perfetta e deliziosa. Semplicemente adorabile.
Io invece cos'ero? Una bambinetta in confronto a lui, immatura e infantile.
Lei era raffinata, io non lo ero per niente, lei era una donna, io una ragazzina di quindici anni, lei aveva il suo amore, io non avevo nulla.
Il party di Jessie era stato una tortura; dovetti sopportare di vederli baciarsi e scambiarsi tenere effusioni sotto i miei occhi e dovetti anche fingere di divertirmi.
Mi presi la testa fra le mani e mi appoggiai all'asse del water, desiderando ardentemente essere un'altra persona, con una vita felice, una persona amata e apprezzata da tutti.
Ad un tratto sentii la porta aprirsi e alzai piano la testa.
Con la vista appannata dal pianto riconobbi la chioma biondo grano di Jules fare capolino dalla porta, e la vidi scrutarmi stupita

-Niky, che cazzo è successo?- balbettò

-La serratura è andara a fanculo, avevo chiuso a chiave- sospirai cercando di ricompormi

-Nicole, che è successo? Problemi con Matt?- mi chiese avvicinandosi cautamente

-Con Matt è finita da un pezzo-  risposi secca

- Mi dispiace- 

Avvicinò la sua mano ma mi ritrassi, come bruciata dal suo tocco

-Non dirlo, non sai nemmeno per cosa- risi facendo una smorfia

-Mi dispiace vederti così e basta, potrebbe essere pure un motivo futilissimo, ma se stai così vuol dire che ti fa male-

-Fammi un piacere, non dire nulla a Sarah di come mi hai vista adesso, sarebbe inutile e dannoso- pregai sperando che mi desse retta.
Sarah non sapeva nulla ed era meglio così, odiavo far preoccupare la mia migliore amica

-O-ok, ma posso stare qui con te?- domandò tremante

Annuii e si sedette accanto a me. Ignorandola ricominciai a piangere ripensando al dolore che stavo provando e che probabilmente mi avrebbe afflitto ancora a lungo

-Nicole?-
 
La voce di Jules mi rimbombò nelle orecchie e la sentii estranea

-Usciamo? Si staranno chiedendo cosa stiamo combinando qua dentro- dissi alzandomi e rivestendomi

Mi pettinai i capelli e, cercando di assumere un aspetto presentabile, uscii dal bagno con Jules.
Alicia e Sarah stavano litigando per qualche sciocco motivo a me sconosciuto.
Cercando di farmi ignorare, scivolai lentamente fuori dalla porta, mimando un "Ci vediamo dopo" a una preoccupatissima Jules.
Uscii da quel maledetto albergo, che avevo iniziato seriamente ad odiare; quella vacanza si era rivelata una tortura, ma in fin dei conti ero contenta per la biondina ed Harry...sembravano così innamorati.
Io, per esempio, non avrei mai potuto fare colpo su qualcuno.
Io non ero il tipo di ragazza che abitava le fantasie dei ragazzi, io ero quella simpatica, ma non la più bella della festa, non la reginetta.
Invidiai Gretchen, lei aveva fascino, carattere, era intrigante;
lei l'avrebbe saputo conquistare, lui non l'avrebbe considerata una ragazzina se si fosse fatta avanti, come invece avrebbe considerato me.
Mi rigirai nervosamente una ciocca di capelli fra le dita e ne osservai attentamente il colore.
Non era mogano normale, era mogano rosso intenso, color rubino... chi porterebbe mai i capelli di quel colore? Mi sentii un clown del circo, una stregaccia e per poco non mi strappai la ciocca.
Ero ridicola in confronto a Sarah, che aveva dei bellissimi capelli rosso rame naturali.
Mi trascinai per le grigie vie di Londra, delusa e depressa, mentre la mia anima stava morendo, tutto ciò che io ero si stava lentamente distruggendo.
Trovai finalmente ciò che cercavo; un parrucchiere.
Entrai aprendo la porta di vetro e mi ritrovai davanti ad uno centro bellissimo; le pareti color ciclamino erano decorate con mensole di cristallo sulle quali vi erano appoggiati prodotti di ogni genere e colore, le poltroncine riservate alle clienti erano rosa shocking e le parrucchiere vestite di nero erano impegnate a tagliare, tingere e lavare i capelli delle numerose clienti

-Salve, posso esserle utile?- mi chiese una ragazza giovane avvicinandosi.

-Quanto costa taglio, piega e colorazione... considerando che dovete togliermi il rosso?-

-Mmmm cento sterline o forse qualcosa in più, dipende dalla resistenza del colore che ha adesso - rispose assumendo un aria pensierosa

-Ok- annuii distrattamente

-Allora, signorina la posso far accomodare o preferisce pensarci un attimo?- proseguì la parrucchiera sorridendomi

-Mi dica pure dove posso accomodarmi-

Passai il resto della mattinata a farmi acconciare i capelli e quando la parrucchiera finì quasi non mi riconobbi allo specchio.
I miei vivaci, lunghissimi e liscissimi capelli rosso rubino si erano trasformati in soffici boccoli castano chiaro con molti riflessi biondo dorati.
I capelli che una volta scendevano libertini fino ai fianchi ora sorpassavano di poco le spalle e il ciuffo strafottente che portavo da sempre era mutato in una sofisticata frangia laterale.

-Sei soddisfatta?- mi chiese Cindy, la parrucchiera

-Si molto, grazie- risposi riproducendo un falso sorriso -Quanto ti devo?-

-Facciamo centoventi sterline, considerando la fatica che ho fatto per toglierti quel maledetto rosso- disse sorridendo

Pagai Cindy e, dopo averla ringraziata, mi incamminai ottimista, ignorando il mio stomaco che brontolava reclamando il pranzo.
La mia mente era occupata ad elaborare un modo per cambiare il mio stile e per trovarne uno nuovo più sofisticato ed adulto.
Volevo cambiarmi, cambiare tutto ciò che ero stata; forse per ribellione o per il dolore della mia cotta non ricambiata, o forse per la consapevolezza che quella che definivo "cotta" non era solamente una banale infatuazione.
Mi comprai dei vestiti che la vecchia Nicole avrebbe odiato: vestiti raffinati e sensuali, niente in confronto agli straccetti volgarissimi, colorati e provocanti che ero abituata ad indossare.
Finii tutti i soldi che i miei genitori mi avevano dato per la vacanza e in più tutti i miei risparmi, ma ero incredibilmente soddisfatta.
Dato che mi trovavo ad Harrods, mi intrufolai in uno dei bagni pubblici che, constatai,era deserto.
Mi sciaquai il viso togliendo lo spesso strato di eyeliner ed ombretto nero sugli occhi. Lavai via anche il rossetto fucsia e il fard rosa sulle guance.
Tirai fuori i nuovi cosmetici appena comprati ed applicai un po' di ombretto perlaceo sulle palpebre.
Stesi sulle labbra un rossetto nude e sulle guance un velo di terra.
Mi tolsi la mia gonna a balze rosa fragola, la maglia larga verde acqua e le zeppe giallo fluorescente ed indossai ciò che avevo appena comprato.
Tra i vari vestiti nelle numerosissime borsine di carta optai per una gonna nera a tubino corta e a vita alta con un top bianco senza spallini che formava un tuttuno con la gonna.
Accompagnai il tutto con un cappotto bianco lungo fino a metà coscia e stivaletti neri in camoscio.
Il risultato era ottimo e mi chiesi se le mie amiche mi avrebbero riconosciuto.
Uscii dal bagno e controllai l'ora: le quattro e tre quarti...ero stata via un po' troppo.
Iniziai a camminare a passo spedito per arrivare il più presto possibile all'albergo e, quando ormai mi mancavano solamente pochi isolati, mi imbattei in Lui.
Ovviamente era in compagnia della sua bellissima e perfettissima ragazza e si stavano baciando teneramente.
Nonostante fossero un po' camuffati per evitare le fans e i paparazzi li riconobbi subito.
Cacciai un grido disperato, ricordandomi subito dopo di essere in un luogo pubblico.
Immediatamente i loro occhi guizzarono sulla mia figura, ma io mi affrettai a girarmi per nullificare la possibilità seppur minima dopo il mio cambiamento che mi riconoscessero.
Raggiunsi in fretta l'hotel e salii velocemente le scale, preparandomi alle scenate a cui probabilmente mi avrebbero sottoposto le mie amiche.



CIAO BELLEEEEEEEEE!!!

SCUSATE, SCUSATEMI SONO IMPERDONABILE! Un ritardo assurdo!
Per un po' mi è mancata l'ispirazione e poi sono partita per L.A.!!
Sono appena tornata, è stato fantastico! Spero che il capitolo vi piaccia! Baci a tutte e grazieeee per le 9 recensioni (ce la fate a lasciarmene 10??) VI PREEEEEEEEEGo, VI SUPPLICOOOOO okok la finisco

Ciao Ciao






















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