Fino all'ultimo respiro di UgaRuga (/viewuser.php?uid=99444)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Cap. 1 ***
Gg 2
Avvistato:
Chuck che si aggira nel suo Armani tra le vie di Manhattan, che stia facendo
acquisti per la nuova fiamma misteriosa che certe mie fidate amiche hanno
assicurato di aver intravisto intrufolarsi in vari camerini tre Bulgari e
Valentino?
Fatemi
sapere voi!
XoXo
Gossip Girl
Sosopira con un misto di stanchezza e sufficienza
infilando il cellulare in tasca. Finisce la sigaretta e torna ad esaminare con
sufficienza quella o questa vetrina. Risale nell’attico e passa la mano sul
viso. Stanco, chi dice che a far miliardi non ci si affatica?
Si sdraia sul divano perfettamente pulito e
chiude gli occhi con un a fitta lancinante alla testa.
Il cellulare vibbra pochi secondi. Sospira e
allunga la mano per guardare chi diavolo lo disturba a quell’ora. Lei, si muove
con un leggero sorriso sulle labbra. Accende le luci e versa un po’ di
vino toscano. Porta un sorso alla bocca
e l’aspetta.
Quando arriva brindano, poi si lasciano scivolare
sul pavimento, poi sul divano pulito e
forse un’altro paio di volte dopo. Prima fanno una breve cena a base di fragole
e panna.
Lui sospira e si ricopre con la vestaglia di
seta, prima di uscire sul terrazzo grande e perfetto. Tutta l’isola è lì ai suoi piedi e lui
sorride soffisfatto.
Giocherella con il ricciolo bruno e si sorride compiaciuta
allo specchio. Con sforzo sovraumano cerca di non sciuparsi il trucco. Chiude
gli occhi per reprimere le lacrime. Si passa il rossetto sulle labbra, scuote
il capo e cerca di ravvivare la chioma indisciplinata e con ampissime doppiepunte.
Dannato Jacob, chauffeur francese e super occupato da qualche contessa o
duchessa del Nord d’Europa.
Riprende il mano telefonino e scorre per
rileggere l’ultimo sms.
Nuove
news sull’ex-erede Buss. Fonti sicure l’hanno avvistato meno di cinque minuti fa
con una bellissima e rossissima ragazza, un bel pesce all’almo per l’inccallito
dongiovanni, ahiahi Blair ma infondo sai meglio di tutti quanto Chuck sia poco
propenso alla fedeltà..
Odioso, dannato e stra maledetto Cuck. Sbuffa e
una calda lacrima calda le scivola sulla guancia. Quanto vorrà giocare con lei?
Sempre perennemente così. Ma ora basta. Stinge i denti ingoia a fatica tutta
quella disperazione. Esce dal bagno, scende giù dalle scale, appena riesce ad
intravedere Dorota e le bisbiglia un saluto. Persino quelle poche sillabe sono
a stento sopportabili per evitare la più disastrosa crisi di pianto dopo
all’ultimo deplorevole profumo di Chanel.
Si ritrova seduta su una panchina di Central
Park. Le foglie stanto lentamente scricchiolando al passo lento e dolce
dell’autunno. Guarda il paesaggio e ripensa a lui, ma non dovrebbe. Insomma,
santo cielo, quanto può essere autolesionista una donna per un ragazzo dannato?
Chiude gli occhi, sospira e immagina l’isola
deserta in cui Crusoe era precipitato. Quanto poteva costare una nave scadente
che la potesse far approdare alla fine del mondo, o a Las Vegas, che poi molto
diverso non era.
Si trova, due ore dopo o chissà quando, a
sorseggiare l’ennesimo martini che poi si è trasformato in qualche altro
alcolico, superalcolico. Forse vino? Ancheggia, tentenna fino alla porta. La
raggiunge un tizio, deve pagare il conto.
-No! Qui è lei che si sbaglia. No, io pago
sempre. Ora è Chuck, Chuck Bass, che deve pagare chiedete a lui!-
Il cameriere annaspa un po’, anche perchè un
texano, aspirante modello/attore, che approda nell’upper east side e scopre che
qui tutti vogliono solo camerieri con il suo curriculum. Certo non può vantare
di sapere chi sia o meno questo Chuck. Però in aiuto gli viene incontro il
trillare del telefono della ragazza sul tavolo del bancone. Allungando l’occhio
legge lo stesso nome. La ragazza si punta sui gomiti e guarda la chiamata con
il dito curato e snello.
-Oh sì! Eccolo, eccolo è lui.. Ah.-
Il ragazzo fa per rispondere ma lei lo frena con
fermezza.
-No! Non lo voglio sentire.. Oh ma se tu, anonimo garzone, vuoi.. Ehi hai vinto
alla lotteria! Chiamata gratis per te..-
Detto questo sprofonda con la testa sul bancone.
Il barista si volta quardando torvo il cameriere e la donna bizzarra che
vaneggia accanto a lui.
Il texano allora esasperato risponde con
riluttanza.
-Qui Tommy.-
-No, no.. Dovresti dire qualcos’altro..-
-Eh? No, senti io non vi capisco. Qui la
Signorina straparla e si rifiuta di pagare il conto. Dice che dev’essere lei a
pensarci.-
Nel telefono per qualche attimo si sente un
silenzio prolungato puoi un sospiro.
-Dove?-
Chuck entra con la solita aria con cui domina,
controlla e affascina la stanza. Individuato il corpo addormentato che ciondola
il capo e afferra con fermezza un mezzo bicchiere di Jack e Menta o qualcosa
che gli assomiglia.
Con un sorriso divertito posa alcune banconote
sul bancone. E trascina dolcemente via il corpo malconcio di Blair.
Sulla limousine lei si accoccola in parte
addormentata al suo fianco. Nell’ebrezza si muove vagamente, si accorge di una
mano soffice che le accarezza la guancia. Oh al diavolo sarà la mano di qualche
angelo. Finalmente ha bevuto tanto da essere passata a qualcosa di meglio. Si
risveglia di colpo.
-Lo devo uccidere!-
Lo ha urlato, in un cubicolo con un buon profumo.
Sgranando gli occhi e colpita alla testa da un dolore tremendo riesce,
frastornata, a mantenersi seduta. È accasciata
su una limousine. Poi lo vede, al suo fianco, gli sorride. La rabbia l’invade,
quanto lo detesta, o lo ama o chissà
cosa ma vuole solo picchiarlo e se qualcuno l’aiuta dal cielo magari lo castra
pure.
Gli si avventa addosso e lo inizia a picchiare
con forza. Chuck, preso alla sprovvista, cerca di frenarla. Le prenderle i
polsi ed evitare che gli capitassero lanci vicino a zone troppo pericolosamente
delicate.
-Blair, che ti prende?-
-Tu sei sempre uguale!- Pugno allo stomaco.
-Sono i vantaggi ad avere un viso tanto bello..-
-Oh ma fammi il piacere, perchè? Perchè devi
sempre fare così?- Pugno al polpaccio.
-Cosa?-
Pugno allo stomaco, ora lui lascia la presa e si
copre il petto, così lei, per quanto ancora ubriaca, riesce a sferrare il pugno
decisivo. Goal! E se le sue preghiere saranno asaudite tanto meglio.
Piegato in più di due parti Chuck non fiata,
rantola più che altro. Lei incrocia le braccia e sente la testa molle che sta
per cadere.
-Sai, ho finito con te. Ora farò la carità,
adotterò un bambino. O ma cosa me ne frega dei disagiati. Sposerò di Caprio-
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Capitolo 2 *** Cap. 2 ***
Gg 2
Quando scende dalla limousine le gira ancora la
testa. Cerca di camminare verso il
marcapiede ma lui l’afferra e gli chiede cosa le prende.
Lei allora lo caccia e trattiene le lacrime.
-No, no. Basta, passano gli anni ma alla fine mi
ritrovo sempre più dilaniata. Avevi promesso. Ma la colpa è mia che ancora ti
credo.-
Chuck la guarda con la faccia corruciata.
Prima era arrabbiata ora però si sente proprio
male. Non è solo Chuck ma anche una vera e propria nausea che si impossessa del
suo stomaco.
-Blair crdeimi: non capisco a cosa tu ti
riferisca.-
-No senti, basta. Sto male, e sono veramente,
veramente allo stremo con te.-
Detto questo Blair lo allontana, lo scaccia e
inspira a fondo. Piove, le goccioline le sfiorano il viso e l’aria fredda l’ha
risvegliata improvvisamente. Si mette a camminare ma lui la segue. La cerca di
fermare e poi lei lo sente. Sente la disperazione, la rabbia i rimpianti che
affiorano da ogni parte di sé e si arrampicano in gola e sulle sue labbra
tremule. sei anni passati assieme, a modo loro.
-Chuck Bass ho passato gli ultimi anni a cercare
di non amarti, mi sono sforzata. Ma alla fine di tutto credo di no: non posso
non amarti. Credimi sarebbe meglio per entrambi. Tu potresti prenderti la
cerrosi epatica e io dirigere l’azienda, sposarmi con un conte magari.. Con i
principi ho brutti ricordi.-
Si sorridono, la pioggia li sta inzuppando ma non
se ne curano minimamente.
-Ma il punto è che non è così. Sono stanca di
cacciarti via e sono stanca che quando non sono io che cerco di allontanarmi lo
fai tu.. Ti amo e so che provi le stesse cose per me.- Sulle guance scivolano
grandi cocce. Sente il sapore salato sulle labbra. Gli tiene dolcemente la mano
e lui non la scansa.
-Ogni volta che ci allontaniamo succede qualcosa.
Non me ne frega nulla della rossa di oggi, sono tutte in generale. Sappiamo
entrambi che volendo io potrei prendermi un partito perfetto, e tu altrettanto.
Non lo facciamo però, non andiamo mai fino in fondo perchè io non posso seriamente
pensare a qualcuno che non sia tu per restare con me il resto della vita. A
questo punto però mi sto chiedendo cosa credi tu. Qualche anno fa l’hai fatto
tu. Ora tocca a me: pensaci, sei disposto ad un rapporto sano, monogamo e più
da uomo e donna che da ragazzini? Se sì passa dopodomani sera a casa mia. Ti
aspetto per cena, se hai un contrattempo chiama. Sappi, però, che se non ti
farai vivo domani non ti vorrò più e non perchè cercherò di non amarti, sarebbe
impossibile. Semplicemente mi impegnerò per l’azienda e per cercare di
affezionarmi a qualcuno che mi voglia. Credimi, non sai quanto io mi auguri di
vederti domani.-
Detto questo la ragazza gli lascia la mano. Lo
bacia dolcemente sulla guancia e chiude gli occhi,assapora quell’attimo, quel
profumo e il suo tocco. Una fitta al petto l’attanaglia.
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Capitolo 3 *** Cap. 3 ***
Gg 3
Mentre ritorna a casa senza accorgersene continua
a fissare ogni piccolo luogno in cui è stata con lui, che hanno vissuto
assieme. La limousine si ferma sotto il portone di casa e lei scende. Le lacrime
non sembrano riuscire a fermarsi. Non è la prima volta che si sorprende a
chiedersi quante lacrime dovrà versare per Chuck prima che finiscano anche
loro, che si esauriscono per fuori produzione.
Nemmeno si accorge di Dorota che le parla, la
guarda ma non riesce a sentire nulla. Poi li vede, seduti sul bel divano bianco
con il viso spaesato Dan e pensieroso Nate.
-Voi che, che ci fate qui?-
Entrambi la guardano corruciati.
-Te l’ha appena detto Dorota.-
La ragazza si guarda attorno confusa. Dorota le sorride
con un po’ di preoccupazione.
-Ah, sì, certo.. Comunque non è la serata
migliore per avere ospiti. Cosa succede?-
Nate fissa Blair, sbatte le mani e si alza in
piedi, anche Dan si riscuote
-È complicato..- rispondono in coro Nate e Dan
Blair non sta prestando attenzione, è
sconcentrata.
-Allora propongo di aspettare cinque minuti, mi
cambio d’abito e sono da voi. Va bene?-
I ragazzi annuscono e lei si avvia verso le
scale.
Mentre Blair è assente Nate si scusa ma deve
assolutamente andare al bagno, Dan gli sorride.
-Non ci sono problemi, io aspetto sul divano
d’antico romano!-
Quando sente il rumore dell’ascendosre si ritrae
immediatamente. Mentre si avvicina a guardare di chi si tratti. Lo vede, a
pochi passi da lui: Chuck Bass.
Il sorriso ammiccante del ragazzo si trasforma in
una smorfia seria.
-Tu qua?-
-Esatto..-
Chuck non si muove, né fiata. Estrae dalla tasca
un asstuccio piccolo di Cartie e lo allunga a Dan.
-Non m’interessa di te. Dille solo che questo le
appartiene.-
Riluttante Dan afferra l’anello e annuisce, Chuck
si avvia a riprendere l’ascensore.
Dan non osa muoversi o fare qualsiasi altra cosa.
Quando sente un rumore infila l’anello
in tasca e torna a sedersi come nulla
fosse. Nate gli sorride e attendono l’arrivo di Blair. Vestita comodamente lei
si siede vicino a Nate e si stofina gli occhi stanca.
Nate si fa forza di spiegare tutto in maniera
semplice.
-L’altro giorno mi ha chiamato Serena, disperata.
Ha detto che la stavano incastrando che qualcuno voleva incolparla. Eh, e poi
ha aggiunto che lei non è matta. Sappiamo tutti che Serena ne ha fatte molte ma
credo abbia veramente bisogno di noi-
Dan interviene con faccia pensierosa.
-Sappiamo tutti di aver fatto molti sbagli ma
questo credo sia più importante.. Insomma lei per noi lo farebbe.-
Blair si alza in piedi ed incrocia le braccia con
serietà.
-Fosse al nostro posto pubblicherebbe le nostre
pagine di diario su Gossip Girl. Serena mi ha profondamente deluso e in questo
momento lei è solo un peso in più. Siete stati onesti a venire qui ma no, non
aspettate il mio aiuto.-
Qualche minuto dopo la ragazza si siede al fondo
del letto, la testa le fa male e si sente in procinto di tornare a piangere.
Dalla porta si sentono rumori e poi qualcuno che bussa. Sarà Dorota che si
preoccupa di come mai è così abbattuta.
-Avanti-
Non si tratta della domestica ma di Dan. Si passa
una mano tra i capelli e guarda con un pizzico d’imbarazzo la ragazza. Allora
Blair ritorna in piedi e si copre di più dentro la vestaglia.
-C,come mai sei ancora qui?-
-E così hai scelto lui..-
Blair sospira e poi accenna ad un lieve sorriso.
Gli si avvicina e posa la mano sul suo braccio.
-Già, ma non il mese scorso. L’avevo già scelto
al matrimonio di Lily e Bart, mi ero solo limitata a fuggire con alcune
eccezzioni, e lui pure.-
Dan sospira e poi le si avvicina.
-Eh allora, che ne dici dell’ultimo bacio?
Magari, non so, magari e un bel modo per dirsi addio.-
Mentre il corpo di lui si avvicina quello di lei
cerca di distaccarsene con una leggera pressione sulle braccia. Dan si frena e
allora lei fa segno di no con il capo.
-No, e non credo nemmeno tu lo voglia..-
-Cosa intendi dire?-
Blair ammicca e fa spallucce.
-Pensaci: sono veramente io quella che vuoi?
Forse è solo più facile dire che hai un amore tormentato che decidere di
ammettere che non smetti di pensare a qualcun'altro.. Una ragazza bionda, che
sai perfettamente corrisponde il tuo amore..-
Dan non le risponde, si fa serio in volto e
trangugia il groppo in gola.
-Tra me e lei non c’è più nulla..-
-Tra te e Serena- puntualizza Blair. Il ragazzo
arrosisce e chiude gli occhi, ricorda il bel viso solare, i capelli dorati e la
pelle tonica.
-Sì. Scusa se ti ho disturbato..-
Dan la guarda con serietà e poi sospira, viene
frenato sulla porta de Blair.
-Sei molto importante per me e ti voglio bene, ma
lui è l’amore di una vita. Che mi voglia o meno è così e non posso farci
niente.-
-Anche io ti voglio bene. Penserò a quello a cui
mi hai detto.. Buona notte.-
Scocca un bacio sulla guancia all’amica e si
avvia al corridoio dell’appartamento.
Blair si dirige in bagno e poi ritorna sul letto,
non riesce però a dormire. Dannata afa di Manatthan.
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Capitolo 4 *** Cap. 4 ***
Gg 4
Compila alcuni moduli e poi li passa alla
segretaria, risistema la cravatta e torna a guardare New York sotto di lui. Con
Dan si devono vedere per pranzo tra meno di mezzora e lui non ha nessuna
novità, quello che avrebbe dovuto scoprire che fine aveva fatto Serena era
stato un inetto.
In aggiunta Lei non gli rispondeva e Nate sapeva
perfettamente che avrebbe dovuto prendere l’auto e chiedere scusa ma qualcosa
lo frenava, non l’orgoglio ma la vergogna di aver rovinato tutto.
Improvvisamente si ricordò che quel pomeriggio
doveva passare a casa per delle cartelle e poi voleva salutare Chuck. Chuck!
Lui sapeva certamente come trovare la sorellastra.
Quando Dan gli aveva detto della telefonata ssi
era sentito in colpa a non coinvolgere anche lui ma non gli sembrava il caso.
Ora però pensava alla mano che doveva dare a Serena e magari con una gran
quantità di fortuna sarebbe anche riuscito a far riaffiorare l’amicizia tra Dan
e Chuck. O forse sarebe riuscito ad evitare che si uccidessero.
Chiamata la segretaria l’avvisa che deve uscire.
Che sposti pure gli appuntamenti quando meglio preferisce. In auto telefona a
Chuck e lo avvisa che sta arrivando e si auguara sia tranquillo che ha una
proposta difficile da fargli.
Prima di entrare nell’attico avvisa Dan degli
sviluppi, l’amico non sembra per nulla convinto ma mugugna l’assenso.
Con Chuck impiega più di tre quarti d’ora
passando al setaccio ogni possibile motivo che potesse incentivare l’amico.
Persuaso dice a Nate che avrebbe chaiamato lui un tizio, ma avrebbero dovuto
aspettare qualche ora.
Ritornando in uffico Nate avvisa anche Dan:
aperitivo al Bic, puntuale.
Sente il caldo che le attanaglia il corpo. I capelli le si
attaccano al collo e la coda non riesce a risolvere il problema. Si abbassa il
cappello di paglia sul capo e saluta il portiere.
All’interno dell’androne l’invade il fresco
tepore dell’aria condizionata. Prima non era mai stata nella city alla fine di
agosto. Inciampando nel vuoto si sbuccia le ginocchia. Si rialza con difficoltà
e arranca verso l’ascensore.
Dorota corre nel salone con il viso bianco, il
mento tremulo e le mani che sventolano in aria. Ripensa a lei da piccola, alle
sue risate per casa a quanto le fosse affezionata.
-A,aiuto..-
A pochi passi di distanza il corpo inerte e
disteso sul marmo di Carrara tirato a lucido si ritorva supina la
ricercatissima Serena.
Blair accorre con il fiato in gola. Sente le
lacrime salate che scorrono velocemente, cerca di guardarla in faccia e poi si
ritrova a dire a Dorota di chiamare immediatamente il dottor Williams.
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Capitolo 5 *** Cap. 5 ***
Gg 5
Mentre sta raccimolando le carte
nell’appartamento suona il blackberry vicino al banco di mogano del bar. Riprende
il fascicolo ma questo gli sfugge di mano e cade tutto a terra. Indeciso sul
rispondere o raccimolare un documento fondamentale per il lavoro sopraggiunge
Chuck. Guarda lo schermo mentre l’amico si agita a riprendere le pagine
spalmate sul pavimento.
-Perchè Blair ti sta chiamando?-
Nate si rialza in piedi con un il viso corruciato
e si passa una mano tra i capelli, una vecchia abitudine. Poi gesticola e
incentiva Chuck a rispondere.
-Aspettiamo che abbia smesso per chiederle che
vuole? Rispondi, Chuck!-
Con un leggero tremore il ragazzo esita ancora ma
poi risponde.
-Che vuoi?-
Dall’altro capo nessuno risponde per qualche
secondo poi la ragazza mugugna, ingoia il groppo in gola e si schiarisce la
voce.
-È, è qui.. Chuck ti, ti prego vieni.-
Riattacca. Il ragazzo si sente invaso da una
folata di calore, si volta verso Nate che continua a radunare i fogli.
-Blair è sconvolta, ci vuole da lei-
Arrivati Dorota gli fa segno di aspettare e
accompagna un uomo barbuto verso l’ascensore. Si volta poi con faccia seria e
parla con la voce ancora tremula.
-Il dottore ha detto che sembra normale ma
dovrebbe farsi vedere, ma lei.. Lei non vuole. Dice che andrebbe a finire male,
che come sempre si è cacciata in problemi più grandi di lei..-
Detto questo i tre si mettono a rincorrere il
tempo su per la rampa delle scale e verso la camera di Blair.
Sopraggiunti si arrestano tutti sulla soglia.
Serena è distesa sul letto per una piccola parte
coperta ma Blair tende la mano per
cercare di distendere un po’ di più il lenzuolo ma l’amica al tocco della seta
reagisce scansandola. La donna sdraiata ha il viso perlaceo, le ginocchia
sbucciate e afferra in certi momenti arranca con le unghie il coprimaterasso.
Quella ragazza che fa sogni agitati assomiglia quanto meno alla Serena pazza e
gioiosa del liceo.
Solo sotto lo scricchiloare del pavimento Blair
si accorge di loro.
Nate fa i primi passi nella stanza, la ragazza
bruna sulla poltrona allunga la mano verso la figura imponente di Chuck il
quale, di rimando, gli si accosta immediatamente. Solo qualche secondo dopo, un
aggrappato all’altro, si rendono conto che la vicinanza forse era indelicato
nei confronti Dan. Il ragazzo solitario però era seduto su un lato del letto a
stringere la mano a Serena e ad accarezzarle la fronte e non si era minimamente
curato dei due a lato.
Nate si siede vicino al corpo e le accarezza la
gamba. Sospira e poi guarda corruciato Blair.
-Cos’ha?-
-Febbre ma il dottore ha detto che non è nemmeno
tanto alta. Dev’essere la tensione, dice. Non l’ho mai vista così.-
Chuck le prende il capo e lo porta al petto
cullandola lievemente, le accarezza la guancia e le sussurra in maniere quasi
impercettibile.
-Ssh, stai tranquilla, andrà tutto bene-
Verso la sera i ragazzi sono radunati attorno al
tavolo da pranzo, nessuno tocca cibo. Chuck ha ricevuto i documenti
dall’informatore e ora ognuno passa al microscopio ogni foglio ottenuto. Il
primo a posarli e Buss, non tova nulla di rilevante e vuole vedere come stanno
le ragazze al primo piano.
Rientra nella stanza con passo felpato. Dorota
doveva aver aperto le finestra della stanza, la tenda svolazza liberamente.
Blair si risolleva dal braccio della poltrona su cui si era appoggiata. Il
ragazzo le ha portato la cena sul vassoio ma manteneva uno sguardo criptico che
Blair conosceva e solitamente identificava come risentimento, però non avrebbe
visto alcun motivo per risentirsi di qualcosa.
Mastica qualche boccone con riluttanza. È stanca
e Serena continua a fare sogni agitati.
-Pensavo avessi chiuso con lei.-
-Anche io. Mah non so.. Lei è così..-
Mentre la bruna si china verso l’amica ad
accarezzarla e porta i capelli dietro all’orecchio.
-No lo sei tu.-
Blair ritorna a fissare Chuck che ora si è seduta
dall’alto lato del letto e guarda un po’ lei un po’ la sua sorellastra.
-Che intendi?-
-Tu sei così fredda fuori ma per chi ami dai
tutto. Questo è fantastico, nonostante le nostre liti e piani. Alla fine rimani
sempre la donna superba di sei anni fa!-
Rossa in viso distoglie lo sguardo e poi si volta
nuovamente verso l’uomo. Lui le sorride lievemente, nella stanza entra anche
Nate, Chuck si scuote e riprende un’espressione seria e concentrata. B allora
torna a guardare l’amica, solo così si accorge degl’occhi aperti e tentennanti
per la stanza.
-Serena! Oh grazie al cielo..-
Dopo essersi lasciata scivolare nella vasca e
aver mangiato un po’ di frutta fresca, portatale da Dorota, Serena scende le
scale e si sente tutti gli occhi addosso. Nel salone si accomoda su un lato del
divano e tira indietro i capelli che la infastidivano. Qualcuno le porge un
bicchiere d’acqua e lei sorseggia con lo sguardo puntato verso terra.
Il primo a fiatare e Chuck, vicino alla finestra
aperta e con un’espressione particolarmente seria.
-Allora? Cos’hai combinato questa volta?-
Blair fulmina con lo sguardo il ragazzo e si
siede accanto a Serena.
-Complimenti per il tatto.-
Chuck fa spallucce.
-Non è un corso di buone maniere.-
Serena scuote il capo senza distogliere lo
sguardo.
-No, no ha ragione. È l’ennesimo casino che
combino. Questa volta non c’entro io.. Non in maniera diretta. Ho fatto tanti
errori, ho ripreso l’abitudine alla droga. Ma ho smesso! Avesvo smesso già una
settimana dopo..-
Chuck e Blair si scambiano uno sguardo tra il
dubbioso e il preoccupato. Nate passa una mano sul viso. L’unico che non si
muove è Dan. Continua a fissare la ragazza bionda e bella che l’aveva sempre
attratto. Sente una morsa allo stomaco che lo soffoca ogni volta che la vede
così traballante e fragile, in balia degl’eventi.
-Comunque il fatto è che ora qualcuno continua a
minacciarmi. Vogliono denunciarmi per ricettazione alla polizia se non pago
entro la fine del mese. Eh, e non so cosa fare.-
Si passa una mano sul viso e poi si scosta i
capelli dal viso e alza gli occhi al cielo. In pochi secondi le si riempiono di
lacrime e sospira.
-Non intendi pagare, immagino?- la domanda la
porge Nate mentre nessuno si muove.
-No, ci ho pensato ma in primo luogo non è vero
nulla, poi anche se pagassi chi mi dice sarebbe solo per questa volta.. In
aggiunta non ho più un centesimo di mio. Tutto quello che ho guadagnato sta
andando sfumando e mia madre mi ha detto che per dimostrarle di essere
cresciuta non devo creare altri problemi e con una storia così lei si
ricorderebbe la morte di..-
Blair sfiora il polso di S e inspira a fondo.
-Hai pensato a chi potrebbe essere il
ricatattore?-
-Oh sì, ogni giorno.. Ma non saprei poi chi.
Sappiamo tutti che abbiamo nemici ben disposti a rovinarci e io più di voi.-
Non avevano trovato nulla nemmeno con
l’informatore e ora non avevano migliorato molto la situazione. La bella bionda
si era poi affaticata molto e Dorota non aveva sentito ragioni, la signorina
sarebbe subito andata a letto, le aveva preparato la sua vecchia stanza.
Si era congedata con l’aria mesta e funerea, Dan
prima di ritirarsi le aveva stretto il polso e sorriso lievemente pronunciato.
-Risolveremo anche questo..-
Blair non raggiunge subito l’amica, passa una
mano affusolata sulla spalla di Chuck e quello si ferma. Nate blocca
l’ascensore per aspettarlo ma con un segno del polso Chuck gli dice di andare.
-Sai, vale ancora l’ultimatum ma grazie per
prima. Intendo la colazione, i gesti..-
Lui non muta il suo sguardo gelido.
-Tutto qui?-
La bella bruna si guarda attorno confusa e
sorride al ragazzo di una vita.
-Dovrei dire altro?-
Con il capo volto all’alto lui sogghigna con fare
crudele.
-No. No l’ha già fatto lui per te. Sai però ora
posso dire di essere veramente cresciuto. Tu, invece? Ti basta meno di una sera
per cercare qualcun’altro? Non è questa la Blair che voglio io. Addio-
La ragazza non sa cosa controbattere, rimane con
la bocca asciutta e lo sguardo perso nella sagoma di lui che scompare
nell’ascensore.
Cosa gli è preso? Si tocca lo stomaco, una fitta
lancinante di dolore. Non aveva mai detto “Addio”, non con tanta crudeltà nel
tono.
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Capitolo 6 *** Cap. 6 ***
Gg 6
La mattina seguente Dorota si sveglia di buon
ora. Scende dal letto, infila le pantofole e si dirige verso il bagno. La
colazione la prepara abbondante, si siede sull’angolo del tavolo di legno scuro
e mangia con rapidità. Non ha ancora salutato né suo marito né la sua bimba.
Sciaqua le stovaglie ma lascia tutto sul tavolo per la colazione del compagno.
Sente scricchilare sul pavimento si volta con il solito affabile sorriso e
raccoglie da terra la bella biondina che ora veste un’abito a fiori lilla. La
fa sedere a tavola e bacia il compagno, deve correre a lavoro. La signorina
Blair ha avuto una giornata difficile e doveva prepararle una buona colazione.
Saluta la famiglola e si avvia verso la fermata del pullman con la divisa nella
borsa larga, saluta una ragazza di colore che abita a pochi passi da lei e le
tiene sempre un posto sul pullman e si avvia verso la casa di B.
Entrata con peonie rosa tra le mani le mette nel
vaso sostituendole alle rose gialle del giorno prima. Si avvia con tranquillità
verso la cucina e posa i fiori sul marmo del bancone. Un rumore la fa
sussultare e si volta. La signorina B e l’amica S sono sedute sul tavolo con un
bicchiere di succo al pompelmo e un piatto con qualche briciola sul fondo.
-Oh signorine.. Buongiorno, credevo di dovervi
portare la colazione a letto.-
Serena le sorride con gentilezza e fa spallucce.
-Avevamo fame, ma grazie.-
-Ora andiamo via, puoi chiamare mia madre e dirle
che sono tanto impegnata. Per questo non l’ho richiamata..-
Blair e Serena si alzano e salgono verso la
camera da letto della padrona di casa.
Con il problema dell’amica le due si sono fatte
forza e scusate ma Blair deve finire di raccontarle lo strano comportameto
della sera prima da parte di Chuck. Entrambe dopo un paio di discorsi sono
convenute nell’immaginare che o il ragazzo si era trovato l’ennesima scusa per
non impegnarsi seriamente oppure era passato quando lei non era nei pressi
dell’ascensore e qualcuno l’aveva cacciato o lo stesso Chuck aveva imboccato la
via del ritorno. L’unico modo era chiedere a Nate o Dan. Dan era da qualche
parte per il nuovo libro tra New York e Boston e sarebbe tornato solo nel
pomeriggio. Allora sarebbero passate da Nate.
Ravvivate dall’idea di non pensare continuamente
ai problemi di Serena le due ragazze si mettono ad afferrare un vestito azzurro
di Chanel e uno rosso più lungo e con una cintura alta di Louis Vitton.
Scivolano nel taxi e si ritrovano sotto l’ufficio
di Nate in meno di dieci minuti, non si fanno annunciare e l’amico non ne pare
infastidito. Alza solo la mano per farle fermare e termina la conversazione.
-..Ora devo andare ma sappi che io sono sempre
qui, lascio il cell acceso quindi quando senti il messaggio richiamami pure.
Ciao..-
Finita la conversazione Nate incrocia le mani
dietro al capo e sorride divertito.
-Che raccontate ragazze?-
-Avevamo un paio di domande da farti..-
Nate si fa subito serio e si avvicina alla
scrivania.
-Se si tratta del discorso di ieri ho smosso un
po’ le acque ma dobbiamo ancora trovare qualcosa di concreto..-
Serena s’incupisce e fa segno di no con il capo,
si tratta di Blair, non centra nulla il discorso della sera precedente. B
specifica che non c’è nulla di serio, giusto un paio d’informazioni. Contento
di poter avere una scusa per uscire per un po’ dall’uffico frena subito il
discorso.
Vanno al bar molto chic vicino al palazzo. E
ordiano un paio di Martini e un NY Tropical.
-Sapete il lavoro non è male, ma il più delle
volte lavoro due o tre ore al giorno quando non è stagione di piena, così devo
trovare dei modi per svagarmi..-
-Felici di darti un pretesto per non lavorare!-
dice ridendo la bella bionda e alza il bicchiere in aria, gli altri due
rispondono al brindisi.
-Sì ma ora veniamo a noi..- Blair richiama
l’attenzione su di se e scosta i capelli dalla spalla.
-Come stai Nate?-
Nate pare confuso.
-B,bene..-
-L’ammiraglio?-
-Anche lui, se la cava sai.-
-Bene, e tua madre?-
-Sì, ora fa molto yoga e..-
-Oh sì, dear mamma di Nate. Senti ultimamente hai
molti amici?-
Nate avvicina il capo al tavolo e la guarda con
occhi dubbiosi.
-Quanti Martini hai bevuto prima di venire qui?-
-Non ci vedo nulla di male ha informarmi sulla
vita di un mio ex e caro amico.-
-Stai dicendo che siete venute fin da me per
sapere dello yoga di mia madre..-
-No! Di tua madre, lo yoga lo hai aggiunto te..-
-Oh B smettila e digli il vero motivo per cui
siamo qui!- Serena sembra seria ma il suo viso esprime tutto il suo
divertimento.
-Sì , scusate.. Sono incinta, sai dov’è Chuck che
dovrei dirglielo? O meglio l’ho già detto, l’altra sera.. Ma lui non mi ha
risposto. Magari è passato da me e poi se n’è andato subito. Ti ricordi se ti
ha detto nulla l’altra sera quando io sono salita a cambiarvi in salotto
eravate seduti tu e Dan?-
Nate aveva gli occhi spalancati e la bocca
aperta.
-S,sei incinta?-
In contemporanea S e B rispondono.
-No!-
-Sì! Ma Harcibald non è questo il punto, pour
l’amour de dieu! La parte importante è quella riferita a Chuck che passa o meno
da me l’altra sera.-
-Sei incinta?-
La bruna inclina il capo e guarda con fare
impaziente.
-Eri più ricettivo un tempo.-
-Non raccontare bugie per una cosa così. Non è
incinta, l’altro giorno è passato Chuck?-
-Cosa?-
Blair sbuffa e finisce il drink.
-Non sono incinta, era una..-
-Scusa, era una scusa per sapere se quel
depravato perverso del tuo amico fosse passato a salutare la mia contorta e
suscettibile migliore amica.-
Nate sta un po’ in silenzio e poi si lascia
andare sulla sedia del locale.
-Voi siete completamente pazze.. E l’altro giorno
non so dirvi.. Io ero andato cinque minuti alla toilette. Dovreste chiedere a
Dan.-
Concludendo il discorso viene investito
dall’ondata di profumo di Blair, che sentite quelle parole si è subito alzata
in piedi per andare via.
-Ma quanto sei lento, Nate. Serena forza
muoviamoci voglio trovare l’altro e affrontare quel pazzo di Chuck prima di
sera. Ora devo passare in ufficio ma troverò il vero motivo.-
Serena e Nate escono dal locale tranquillamente.
Serena inspira a fondo e si guarda la sua bella città avvolta dal calore
estivo. Che caldo disarmante, solitamente era in Europa in quel periodo. Scosta
i capelli e li raccoglie in una coda malferma.
Dan appare dall’angolo della strada e si blocca
per qualche secondo. Saluta tentennante i due amici e vi si avvicina.
-Ma tu che ci fai qui?-
-Oh la presentazione è rimandata a quando sarà
meno caldo.- Rivolto a Nate poggia una mano sulla spalla. -Volevo passare a
farti un saluto.. Tu invece, come ti senti?-
Serena fa spallucce e gli sorride dolcemente.
-Vado avanti, ora cerco di dare una mano a quella
pazza di Blair..-
-Cosa ha fatto?-
Nate ridacchia nulla di tanto strano da quello
che fa solitamente Blair, solo allora si rende conto di essere a due passi dal
tavolo in cui sedevano una loro ex compagna di corso con una versione molto più
sexy di Tizia, la storica galoppina di B e Serena. Sorride e lei ricambia
tornando subito a chiacchierare.
-Beh questa volta credo sia giustificabile..-
S e Dan lo guardano dubbiosi.
Con la faccia del topo braccato Nate sospira.
-Mi ha detto Chuck che lei gli ha dato un
unltimatum.. Entro sta sera, non credo starà tranquilla fino ad allora.-
Serena e Dan annuiscono e solo allora Nate si
sente in imbarazzo.
-Oh ma che scemo, Dan scusa.. Mi stavo
dimenticando..-
Dan sorride e fa segno di no con il capo.
-Non ti devi preoccupare.. Sapevo che in realtà
era da sempre così. Sinceramente penso di aver usato quella relazione per
evitarne un’altra.. Un grave errore a cui devo rimediare..- l’ultima frase l’ha
detta senza scostare il capo da Serena e la ragazza, di rimando, le sorride
dolcemente.
Blair traffica in ufficio fino al pomeriggio
inoltrato. Le staggiste urlacchiano e si muovono con passettini piccoli che
scricchiolano sul pavimento. Lei si concentra per riuscire a finire i bozzetti
e sistemarli prima di inviarli a Brianne a Parigi. La collezione sta per
iniziare e soprattutto deve far vedere al team le idee per l’inverno.
Verso l’ora di cena manda tutti a casa e corre
verso il marcapiede. Cerca un taxi e spinge via una troppo speranzosa donna sui
cinquant’anni che aveva provato a rubarle il posto.
Arrivata in casa corre al salone. Nessuno.
Sul tavolo con i fiori freschi c’è un biglietto
bianco.
“Dorota
è andata a casa, ti ha lasciato la cena al caldo. Io ora esco con Dan (deja
veux!!) tu cambiati e aspettalo. Sono sicura verrà da te.
XoXo
S.”
B annuisce tra sè e poi asciuga una lacrima. Se
lo augura tanto, non è nemmeno riuscita a capire effettivamente cosa gli sia
preso la sera precedente.
Si sciaqua velocemente, si cambia e prepara tutto
il tavolo. Lascia tutte le portate sul fuoco, pronte ad essere scaldate.
Arriverà?
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Capitolo 7 *** Cap. 7 ***
Gg 7
Serena siede su una poltroncina azzurra in un
piccolo locale in cui era stata un paio di volte sempre con Dan. Ordina una
diet cola e sorride al bel ragazzo.
Lui ispira a fondo e poi le prende la mano con
dolcezza. S trema al suo tocco.
-So che abbiamo tanto da aggiustare. Ma, ma mi
pare giusto tu sappia che ti credo e voglio starti vicino. Tu però devi
lasciarmelo permettere, vuol dire niente sutterfugi o segreti.. Oh altro..-
S non fiata fa segno di, gli si avvicina ma in
quel momento suona il cellulare, ad entrambi, un nuovo messaggio..
“Attenzione,
giovani rampolli dell’Upper East Side! Florence#55 mi ha appena gentilmente informato
che è tornata a casa la famosissima Serena.. E tutti ci chiediamo cosa
succederà ora.. Vorrà D, N o un nuovo aitante ragazzo? Il ritorno di S avrà
scatenato vecchi rancori? Ditemi voi..
XoXo
Gossip Girl”
Blair sta sorseggiando un po’ di limonata quando
le squilla il blackberry, si alza immediatamente e mentre accorre al telefono
continua a pregare di leggere sul display il nome di Chuck. Numero sconosciuto.
Serena ha appena posato il suo cellulare quando
questo incomincia a squillare con prepotenza.
-Spero Eric non abbia avvisato mia madre del
messaggio di Gossip Girl..-
Dan le sorride e poi la guarda mente la ragazza legge
la scritta dello schermo con dubbio. Non si sarà fatto vivo Chuck? O avranno
fatto uno dei loro casini?
-Blair! Dimmi.. Cosa? All’ospedale?-
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Capitolo 8 *** Cap. 8 ***
Gg 8
Nate scuote ancora più fermamente il capo.
-Santo cielo Chuck sono sincero: sto bene! Non ti
preoccupare, amico!-
Chuck gli sorride e po si guarda attorno
infastidito, le stanze degli ospedali un tempo gli ricordavano il padre, ora
rappresentavano solo l’inganno più autentico.
Nella stanza sopraggiungono Serena e Dan, con
fiato corto e gote rosse, risultato di una corsa da un lato all’altro della
città.
-Hei! Sei qui, ma che ti è successo?-
S scuote il capo e sente le lacrime scapparle via
dagli occhi.
-È tutta colpa mia, si stanno vendicando su di
voi..-
Dan prende tra le braccia la ragazza e la fa
sedere, le accarezza la nuca guardandosi attorno. Nessuno osa fiatare.
Serena sorride tranquillizata e si siede vicino
all’amico. Si volta verso il fratellastro e indica la porta.
-Siete arrivati assieme tu e Blair?-
-No.-
Chuck si fa scuro in volto e si appoggia alla
finestra. Con i tacchi che scontrano sul pavimento rientra B, il volto solcato
dalla paura e dalla confusione.
-Oh, siete arrivati! Ora ci spiaeghi cos’è
successo? Possibilmente menzionando il perchè dei poliziotti nel corridoio..-
Tutti rimangono a bocca aperta. Nate si siede con
la schiena contro il cuscino bianco.
-La polizia?-
-Che cosa?-
Sospirando Nate fa segno di tacere.
-Circa
tre ore fa ho sentito un vecchio amico di mio padre, Capo della Polizia a
Boston, mi ha dato informazioni dettagliate su un recente problema di nuova
droga in città e presunti infiltrati nella polizia. Poi mi sono ricordato di
Alex McFellon, il compagno del liceo che aveva una ditta di non so che con il
padre e lavorava a Boston. Gli ho chiesto se sapeva qualcosa ma ha detto di no
però mi ha detto di aver rivisto qualche giorno fa una nostra ex compagna di
scuola: Isabel. Lì ho capito, ho chiesto all’informatore tutto su di lei ed è
venuto fuori che ha un fratello nella polizia di Boston, il quale è fidanzato..
Con Giorgina!
Ho
informato di tutto il Capo della Polizia e lui ha fatto ciò che doveva. Solo che
in tutto questo trambusto l’ho fatto al Bic, il locale. Lì doveva esserci
Isabel da qualche parte che mi ha sentito e colpito. Fortunamente dovrebbero
essere tutti già in cella ora-
Blair lo guarda con gli occhi spalancati. Ha risolto
tutto in metà pomeriggio? In effetti Giorgina era la più scontata.
Fa capolino un dottore con viso dubbioso.
-Siete parenti?-
Nessuno fiata e lui incrocia le braccia con un
sorriso magnanimo.
-Allora siete pregati di tornare domani, ora il
Signor Harcibald deve riposarsi..-
Usciti dall’ospedale, accertatisi del carcere per
tutti i complottisti, i ragazzi si congedano velocemente e Blair rincorre Bass.
-Aspetta!-
Chuck si volta con fare infastidito.
-Mi pare di aver aspettato anche troppo. Cosa
vuoi Blair?-
B lo ignora e indica la sua limousine.
-Potremmo condividerla..-
-Non vedo perchè, andiamo in due direzioni ben
diverse, mi pare.-
Blair non fiata, lo guarda allontanarsi e non
riesce nemmeno a picchiarlo. Perchè deve fare così? Dan gli si avvicina con
Serena a pochi passi.
-Vieni a casa con noi?-
Blair fa spallucce poi inclina il capo.
-L’altra sera è passato Chuck a casa mia? Quando
sono salita a cambiarmi?-
Dan abbassa la testa, doveva dirglielo prima.
-Sì, in effetti sì.. E non solo.. Aveva una
scatola, insomma l’anello-
Blair sentito quello per poco non sviene. S lo
guarda contrariata.
-Perchè non l’hai detto prima?-
-Mi vergognavo.. Era una reazione da liceale..-
B poi si rende conto di tutto il problema e bacia
entrambi sulla guancia. Cosa importa di quel che era successo! Deve solo
rincorrere per l’ennesima volta Chuck.
La bionda si volta da un lato poi lo guarda con un
misto di tristezza e rabbia.
-L’ami ancora?-
Dan non fiata, scuote il capo e la fissa
profondamente.
-No, amo disperatamente solo te.. Da sei anni..-
Lei non sorride, il ragazzo prende l’iniziativa e
la stringe a se. La bacia dolcemente e finalmente si ritrova in quel tepore
fantastico che solo lei riusciva a restituirgli.
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Capitolo 9 *** Epilogo ***
Epilogo
Qualche tempo dopo..
- E tu Charles Bartholomew Bass vuoi prendere
come tua legittima sposo la qui presente Blair Cornelia Paige Waldorf per amarla,
onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà
finché morte non vi separi?-
-Sì, lo voglio!-
-Per il potere conferitomi vi dichiaro marito e
moglie! Puoi baciare la sposa!-
Chuck bacia con fervore Blair e poi lei si gira,
radiosa a salutare con la mano S.
“Signori
e Signore abbiamo finalmente visto tutto: un ricco sciupafemmine redento e una
brava ragazza corrotta che sanciscono, e lasciatemi dire finalmente, il loro
amore. Congratulazioni a C e B ma soprattutto datevi da fare che tutti sanno
che siete rimasti indietro rispetto ad altri. Lo sanno bene Serena e il bel
tenebroso che tra poco compreranno la prima candelina per il piccolo Sam Humphrey
e fonti certe mi hanno confermato il fidanzameto tra la piccola J e l’intrepido
Nate.. Sembra proprio che dopo anni di bagordi siate tutti ritornati con la
testa sulle spalle, peggio per me!
XoXo
Gossip Girl”
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