G & J

di musika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The first night at the theater ***
Capitolo 2: *** Much more than just a trip ***
Capitolo 3: *** Very fast to get dressed ***
Capitolo 4: *** The ring ***
Capitolo 5: *** Broken heart ***
Capitolo 6: *** Joy tears ***
Capitolo 7: *** The first work ***
Capitolo 8: *** La Prima- versione italiana ***
Capitolo 9: *** Children ***
Capitolo 10: *** Bambini- versione italiana ***
Capitolo 11: *** Love ***



Capitolo 1
*** The first night at the theater ***


   I.THE FIRST NIGHT AT THE THEATER
Le stelle brillavano nella notte del 19 novembre 2011, il cielo era limpido e si rifletteva nel fiumiciattolo che scorreva fino al grande edificio incombente sul giardino immerso nella città, c’era solo quel vetro che la separava dal mondo e la ricongiungeva ad un altro mondo. Era lì da poche ore e non lo aveva ancora visto, così aveva deciso di vedere se prima o poi sarebbe uscito. Dopo aver girato per il teatro senza una meta e senza sapere dove andasse, era arrivata in una sala illuminata dalle luci esterne con solo un pianoforte e qualche poltroncina su cui sedersi; si sedette davanti allo strumento e mise le mani sui tasti, iniziò a suonare quello che sentiva, fino a perdersi nella musica. Era passato un po’ e lei era sempre immersa nella sua musica, tanto da non accorgersi che la persona che aspettava da quando era arrivata si stava avvicinando a lei e la stava ammirando come la prima volta.                                                                                         Lui, dopo aver finito la sua solita giornata in ufficio, aveva sentito che l’orchestra aveva fatto la prima prova con il maestro e si era ripromesso di andare a cercarla appena possibile: aveva aspettato troppo tempo per vederla. Dopo il calare della notte era riuscito ad uscire da quello studio e aveva deciso di andare a cercarla per il teatro: lei aveva sempre amato girare per i teatri nelle ore della notte, quando sono bui e deserti, talvolta lui si sarebbe unito a lei e avrebbero goduto della reciproca compagnia. Finalmente aveva sentito della musica ed era entrato nella sala: era tutto immerso nell’oscurità, il luccichio del pianoforte rispecchiava quello dell’esterno e bellissime note delle corde percosse risuonavano in tutta la stanza, ma lui era attratto dalla donna seduta al pianoforte che produceva quella magia: i pantaloni le scivolavano lungo le gambe che erano elegantemente rivolte verso i pedali dorati, il busto era dritto e indossava una camicetta chiara, le braccia e le mani erano appoggiate al pianoforte con raffinatezza, la testa era rivolta in avanti e gli occhi erano chiusi, come se dovesse assaporare l’emozione di quel momento. Dopo qualche minuto lei vide un’ombra che non poteva dimenticare, aprì gli occhi e gli rivolse uno sguardo, così i suoi dubbi diventarono certezza perché si rese conto di trovarsi proprio di fronte a Luca, tanto che le si illuminarono gli occhi e non poté fare a meno di sorridere. Luca, vista la sua reazione, le si avvicinò e le disse:
“I didn’t remember you are so beautiful”
Lei arrossì e rispose:
“And you do always too compliments”
Sorrisero entrambi e lui le chiese:
“How long are you here?”
“I arrived here this morning”
“So you’ve never visited Cagliari!”
“Never” rispose lei facendo un cenno con la testa.
“And we have to remedy this immediately!” le disse lui con un sorriso.
Continuarono a conversare tranquillamente per tutta la serata e quando lui la riaccompagnò in albergo le disse:
“See you Tomorrow at 10 a.m. for our Cagliari’s trip”
Dopo essersi salutati lei entrò nella sua stanza e chiusa la porta pensò alla giornata trascorsa con il sorriso sulle labbra. 

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Capitolo 2
*** Much more than just a trip ***


                                                    II.  MUCH MORE THAN JUST A TRIP
Dopo una notte quasi insonne dominata dal pensiero dell’incontro del giorno successivo, tanti pensieri affollarono la sua mente e fra le sue aspettative immaginava una giornata piena di sorprese. D’altro canto, lui, aveva dei programmi precisi che sperava di realizzare al più presto. L’incontro fu alquanto imbarazzante da entrambe le parti, ma per fortuna questo disagio fu presto superato e l’atmosfera diventò subito amichevole, se non di più …
Fecero un giro nella parte storica della città con delle tappe ben precise:
Il castello, il museo archeologico, la cattedrale, via Roma e il Poetto.
Dopo la passeggiata in castello, decisero di visitare il museo archeologico e durante il giro si soffermarono nel guardare alcune statue raffiguranti delle dee di tanti secoli fa. A lui venne spontaneo confrontare la bellezza classica di quelle statue con quella della donna che aveva di fronte a sé e guardandola con un sorriso le disse:
“It’s the pure truth, you are much more beautiful than those!”
Lei arrossì per l’ennesima volta e lo ringraziò con un bacio sulla guancia, lui le prese la mano in risposta e intuì che i suoi progetti si stavano realizzando. Lei si sentiva così al sicuro e protetta che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa con lui e nel corso della giornata capì che erano fatti l’uno per l’altro.
Passarono le ore più belle della loro vita, tra risate e sguardi, sempre più soddisfatti di aver preso la decisione di uscire insieme.
Come ultima tappa, decisero di andare al Poetto per godersi il tramonto: i colori che si intravedevano nell’ultima parte dell’orizzonte erano semplicemente stupendi e rimasero estasiati di fronte a questo bellissimo spettacolo.
A questo punto, i colori, l’ambiente, l’ora e l’atmosfera, gli fecero capire la profondità dei suoi sentimenti verso quella donna.
Dopo aver passeggiato un po’, decisero di sedersi e di trascorrere del tempo a contemplare la bellezza del tramonto, parlando della giornata trascorsa. Intanto i pochi raggi di sole stavano illuminando il volto di lei, che ai suoi occhi sembrava sempre più bello e interessante, allora decise che era arrivato il momento.
Si girò verso di lei e timidamente la chiamò, lei si girò e gli sorrise, così lui si sentì incoraggiato e la baciò.
Il bacio era dolce e sincero, per poi diventare caldo e appassionato, c’erano solo loro e quella bellissima giornata.
“Natalie, I love you” disse Luca, guardandola negli occhi con amore.
“I love you, too” disse Natalie, prima di baciarsi ancora una volta.
Dopo aver interrotto il bacio per mancanza d’aria, non smisero di guardarsi con amore e desiderio, per poi continuare a guardare il sole ormai quasi tramontato e a scambiarsi parole d’amore. Quando si fece buio, Luca le prese la mano e le disse:
“I think we should go, Darling”
Si alzarono insieme e lei rispose:
“I  think it, too”
Si avviarono verso la macchina e, dopo aver dato un ultimo sguardo alla spiaggia ormai buia e al luccichio del mare che rifletteva le stelle, salirono in macchina. Mentre stavano tornando in città, Natalie richiamò la sua attenzione e gli disse:
“It’s been the most beautiful day of my life, thank you”
Lui le rivolse un sorriso e le disse : “All for you!”
Un volta arrivati in albergo, si fermarono davanti alla porta della stanza di Julia e lei la aprì, poi si rivolse verso Luca e lo ringraziò ancora una volta e lui le diede il “bacio della buonanotte”, ma in realtà non era proprio così: era pieno di passione e di desiderio, tanto da farle volere di più, in quel posto e in quel momento.
Riuscì a liberarsi dalle sue labbra, la cui mancanza anche solo per un secondo l’avrebbe fatta andare fuori di testa, e gli sussurrò:
“Luca, I want you to make love with me”
Lui continuò a baciarla e, non potendo rifiutare la sua richiesta, la portò dentro chiudendosi la porta alle spalle.
Pochi minuti dopo erano sdraiati sul letto e lui stava continuando a baciare ogni centimetro del suo corpo, ormai senza vestiti; aveva completamente perso il contatto con la realtà, quando la sensazione della sua pelle morbida sotto le labbra lo riportò alla realtà giusto per dirle qualche parola d’amore e continuare con quello che aveva appena cominciato.
A lei appariva come un sogno, il più bel sogno che avesse mai fatto e per di più era reale! L’unica cosa che sentiva in quel momento era che lei lo voleva, lo voleva più di ogni altra cosa che avesse mai sperato e quell’uomo continuava a portarla in estasi ogni momento di più.
Molto tempo dopo, Natalie aprì gli occhi e vide di essere tra le braccia del suo uomo, che la guardava con amore; appena lui vide che era sveglia le disse accarezzandole dolcemente la spalla:
“ Honey, how do you feel?”
“ Happy. Completely happy” rispose lei con un sorriso.
“Are you sure?” le chiese lui.
“ Absolutely sure”
“How can you be so sure?”
“ It’s simple. I only feel this way when I am with you” Natalie sorrise mentre lui si chinava a baciarla.
“I love you” Le disse lui dopo averla baciata con amore.
“I love you, too” Rispose lei prima che si addormentassero entrambi pienamente felici.

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Capitolo 3
*** Very fast to get dressed ***


    III. VERY FAST TO GET DRESSED
Il giorno dopo si svegliarono nella stessa posizione della notte precedente, lui era sdraiato sulla schiena e teneva un braccio attorno a lei, che aveva una mano appoggiata sul suo petto e l’altra sulla sua spalla. Avevano dormito tranquillamente per tutto il tempo che gli era stato concesso, sognando un futuro insieme e pensando a come sarebbe stato, fino a quando Natalie aprì gli occhi e si accorse che Luca era sveglio, allora si sporse in avanti per guardarlo e gli disse con a bacio:
“Good morning, Darling”
“Good morning! How did you sleep?” rispose lui rispondendo al bacio
“Wonderfully with you… What time is it?” chiese lei guardandosi intorno
Lui si girò per vedere l’orologio e le disse: “Half past nine…” non riuscì a finire la frase che lei si sedette di scatto sul letto e disse:
“What! Half past nine? I have to try with the orchestra at ten o’ clock! I’ve less than thirty minutes…”
Lui la guardò divertito pensando a quanto fosse fantastica anche con i capelli scompigliati mentre correva per la stanza cercando di prepararsi nel minor tempo possibile. Quando lei entrò in bagno lui cercò di farla calmare e le disse:
“Natalie, calm down! A director is NEVER late, everyone else is simply early! And this is about both of us!”
Appena un secondo dopo Natalie uscì dal bagno completamente vestita e ovviamente perfetta, facendo rimanere Luca sbalordito.
“I know it, but it’s better if we are not late…” disse lei tranquillamente sorridendo. Lui, che si era appena vestito, le andò incontro e le disse:
“You’re very fast to get dressed!”
“Oh, tosh! Only when SOMEONE makes me stay up all night and spend the most beautiful and exciting 24 hours of my life, after that I have only twenty minu…!”non le lasciò finire la frase mettendole le mani sulla vita e tirandola vicino a sé per baciarla.
Dopo essersi finiti di preparare, uscirono dall’hotel, che fortunatamente era vicino al  teatro, alle nove e cinquanta in punto e arrivarono a teatro cinque minuti prima della prova con l’orchestra. Una volta vicino all’ingresso, ma in un posto nascosto, si baciarono per l’ennesima volta in nemmeno un’ora e lui le chiese:
“How long are you going to massacre this poor musicians?” … adorava farla ridere e quella era la sua intenzione, ma lei gli si avvicinò con uno sguardo severo e gli batté un colpetto sulla spalla dicendogli:
“Be careful, because I might massacre YOU this evening!”, ma non riuscì a trattenere le risate e si avvicinò per salutarlo con un altro bacio, dopo cui Luca le disse:
“So, see you here at six o’ clock this afternoon”
“Perfect, I can think of a way to massacre you!” lo prese in giro ancora una volta per farsi baciare di nuovo.
“You are a bad woman!” le disse mentre si stava allontanando
“I know it” rispose lei allegramente prima di scomparire nella porta d’ingresso.

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Capitolo 4
*** The ring ***


   IV.  THE RING
Alle diciotto di quel pomeriggio si trovarono nel punto prestabilito. Luca era arrivato cinque minuti prima, così aveva aspettato che lei arrivasse. Alle diciotto in punto Natalie uscì dalla porta in cui era scomparsa otto ore prima, si avvicinò a lui e cominciarono a camminare.
“How were they?” chiese Luca guardandola in faccia
“The orchestra is very good, I haven’t met the choir yet” disse Natalie
“I see… you have to meet the children’s choir, too”
“Yes... but let’s stop speaking about work now… where are we going to?” chiese Natalie incuriosita
“Well, I thought of a walk, since you’ve been all day at the theater”
“Good idea, I really need a little walk”
“Fine… let’s go then” le disse prendendole la mano e continuando a camminare verso il parco della musica.
Camminarono per circa un’ora, parlando del più e del meno e si sedettero su una panchina per riposarsi un po’.
Stavano conversando tranquillamente, quando lo sguardo di Natalie ricadde sulla mano che Luca teneva poggiata sul ginocchio, vi passò le dita tanto leggermente da sembrare il tocco di una piuma, poi si soffermò su un anello d’oro, lo guardò attentamente, cercando di capire cosa significasse e purtroppo lo capì pochi secondi dopo. Sentì che gli occhi le si riempivano di lacrime e non voleva credere a quello che aveva appena scoperto: con lui era veramente felice e l’ultima cosa che voleva era smettere di vederlo, ma questo era troppo per continuare, era una cosa troppo grande da nascondere.
Luca si accorse che c’era qualcosa che non andava e le chiese:
“Honey, what’s the matter?”
“Don’t call me Honey!” rispose Natalie che visto che stava per scoppiare a piangere si alzò a si allontanò da lui, ma Luca le afferrò il braccio cercando di trattenerla.
“Leave me alone!” disse Natalie con le lacrime che ormai le scendevano sulle guance.
“But Natalie, just tell me what’s wrong!”   
“All is wrong! I don't want to speak with you again!” urlò mentre si liberava dalla sua presa e se ne andava lasciandolo lì senza nessuna spiegazione.
 Andò in fretta e furia in albergo, dove si chiuse in camera cercando di calmarsi, ma quando si sedette sul bordo del letto un’altra ondata di pianto la sovrastò, pensando alla bellissima notte che aveva passato fra le braccia dell’uomo che era la causa della sua disperazione. Non sapeva cosa pensare, cosa fare, l’unica cosa che voleva era risvegliarsi con lui accanto pronto a dirle che era tutto un sogno e che nulla del genere sarebbe mai successo. Chiuse gli occhi pensando a qualcosa di bello, ma l’unica cosa che sentiva era il suo cuore che si spezzava un po’ di più a ogni lacrima che scendeva. Si sentiva così stupida ad esserci cascata, a non essersene resa conto prima, ormai i sentimenti che provava per lui era troppo profondi per essere cancellati e le stavano lasciando un profondo vuoto dentro, delle ferite che non avrebbe potuto cancellare. Le sembrava impossibile essere così legata a un uomo con cui era stata insieme per soli due giorni, ma capì che il tutto era iniziato quel giorno nel 2005, la prima volta che si erano incontrati. Anche la cosa più breve può segnare un’intera vita, come in musica: anche la nota più breve, se messa al punto giusto, può cambiare l’intera composizione. Il pensare alla musica le fece ricordare che doveva stare lì ancora per un mese, lavorando tutti giorni nello stesso posto in cui lavorava lui, dovendolo vedere spesso senza scoppiare in lacrime. Era stato tutto così breve, era durato tutto meno di due giorni, i due giorni più belli della sua vita sconvolti improvvisamente da quell’anello: un semplice e piccolo anello le aveva rovinato il futuro, tutti i sogni che aveva fatto sul passare una vita con lui e che erano svaniti in poche ore. Decise di scrivere qualcosa in modo da sfogarsi, prese carta e penna e si sedette davanti alla scrivania per cominciare a riflettere su ciò che avrebbe scritto:
Tears flowing down on my face
 remind me the rain
 a rain of stars in the sky
 and in the mirror of the water
The music in my head
reminds me the wind
  The sea’s wind in that evening
  When those three words you told me started all
I’ve loved you since that magic day
When I felt that was the right thing to do
 Stava ancora scrivendo ed era ancora immersa nei suoi pensieri, quando le squillò il cellulare, si alzò e riuscì a raggiungere la borsa e prendere il cellulare, ma vide che chi la stava chiamando era Luca e non voleva parlarci, in quel momento non era pronta e non sapeva se mai sarebbe stata in grado di rivolgergli la parola ancora una volta; gettò il cellulare sul comodino affianco al letto e decise che avrebbe provato a dormire: forse l’indomani mattina la tristezza sarebbe un po’ svanita e sarebbe riuscita ad andare avanti senza pensarci più di tanto. Si infilò a letto, ma appena poggiò la testa sul cuscino sentì il suo profumo che le avvolgeva i sensi facendole tornare le lacrime: sarebbe stata una lunga notte.
Nel mentre Luca era tornato a casa, interrogandosi su cosa avesse fatto per farla scappare così all’improvviso senza nemmeno dare spiegazioni. Provò a chiamarla per parlare di quello che era successo, ma non rispondeva. Quando selezionò il suo nome nella rubrica vide la foto che le aveva fatto il giorno prima, mentre erano insieme a guardare il tramonto e lei era così bella: i capelli corti sembravano ancora  più biondi con la luce del sole che vi si rifletteva ed erano un po’ arruffati dal vento, la carnagione chiara ricoperta di piccole lentiggini color caramello sembrava di seta e lo sguardo era così profondo e pieno di amore da fargli venire la voglia di correre da lei e mostrarle i sentimenti che provava nei suoi confronti. Decise che siccome era tardi sarebbe andato a trovarla l’indomani e avrebbe scoperto il motivo per cui era fuggita quel pomeriggio.                                                                                                                                                                                                                                             
                                                                                                                                                                                                                                                      
                                                                                                                                                                                                                              
 Stava ancora scrivendo ed era ancora immersa nei suoi pensieri, quando le squillò il cellulare, si alzò e riuscì a raggiungere la borsa e prendere il cellulare, ma vide che chi la stava chiamando era Luca e non voleva parlarci, in quel momento non era pronta e non sapeva se mai sarebbe stata in grado di rivolgergli la parola ancora una volta; gettò il cellulare sul comodino affianco al letto e decise che avrebbe provato a dormire: forse l’indomani mattina la tristezza sarebbe un po’ svanita e sarebbe riuscita ad andare avanti senza pensarci più di tanto. Si infilò a letto, ma appena poggiò la testa sul cuscino sentì il suo profumo che le avvolgeva i sensi facendole tornare le lacrime: sarebbe stata una lunga notte.
Nel mentre Luca era tornato a casa, interrogandosi su cosa avesse fatto per farla scappare così all’improvviso senza nemmeno dare spiegazioni. Provò a chiamarla per parlare di quello che era successo, ma non rispondeva. Quando selezionò il suo nome nella rubrica vide la foto che le aveva fatto il giorno prima, mentre erano insieme a guardare il tramonto e lei era così bella: i capelli corti sembravano ancora  più biondi con la luce del sole che vi si rifletteva ed erano un po’ arruffati dal vento, la carnagione chiara ricoperta di piccole lentiggini color caramello sembrava di seta e lo sguardo era così profondo e pieno di amore da fargli venire la voglia di correre da lei e mostrarle i sentimenti che provava nei suoi confronti. Decise che siccome era tardi sarebbe andato a trovarla l’indomani e avrebbe scoperto il motivo per cui era fuggita quel pomeriggio.

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Capitolo 5
*** Broken heart ***


 V. BROKEN HEART
L’indomani mattina Natalie si alzò presto, dopo una notte insonne piena di pensieri e di lacrime, si sentiva debole e triste, non aveva voglia di fare niente, ma doveva andare a teatro e fare le prove per tutto il giorno. Per fortuna aveva ancora un bel po’ di tempo prima di dover uscire e decise di fare un bagno per rilassarsi. Le sembrava di stare un po’ meglio stamattina, ma poco dopo la mente le si affollò di pensieri e l’elemento che ricorreva era sempre Luca; provò con tutte le sue forze a lasciar perdere, ma il suo cuore agiva indipendentemente dalla sua mente e le diceva che non poteva dimenticarlo e che doveva chiarire. Pensò che come al solito avrebbe agito ragionevolmente e per lei in quel momento la cosa più ragionevole da fare era evitarlo fino a eliminarlo completamente. Il tempo scorreva velocemente e doveva prepararsi perché mancavano solo tre quarti d’ora alla prova, dopo essersi preparata uscì così sarebbe potuta andare con calma. Uscì dall’Hotel e cominciò a camminare in direzione del teatro, era una bellissima giornata: il cielo era azzurro e senza nemmeno una nuvola, i rumori del traffico erano di meno rispetto agli altri giorni e lasciavano spazio al suono dell’infrangersi del piccolo ruscello sulla riva del suo corso, si sentivano le grida di un gruppo di bambini che presi uno per mano seguivano la maestra nel percorso che li conduceva a un edificio e tutto era così bello e armonioso; tutto tranne lei che si sentì subito a disagio in quell’ambiente pieno di allegria, mentre il suo animo era triste, cupo e ancora profondamente arrabbiato e ferito. Le ore delle prove passavano in fretta e Natalie si meravigliò di non aver ancora visto Luca, ma pensò che era meglio così. Nell’ora di pausa che era stata data per pranzare, Natalie decise di andare in camerino per rilassarsi e magari recuperare un po’ del sonno che aveva perso quella notte. Quando entrò nel camerino rimase sorpresa da ciò che vedeva: nel tavolo c’era un mazzo di rose di vari colori con un bigliettino che diceva:
To the most beautiful woman in the world
You steal my heart every day again
I love you more than the words I can say
You are my star, the light of my eyes without which I can’t live.
Please, darling, tell me what’s wrong
What I said to make you run away.
Le vennero le lacrime agli occhi nel vedere il gesto e le parole romantiche, ma quando arrivò alle ultime righe del biglietto si arrabbiò ancora di più: stava sempre fingendo di non sapere niente e di non aver fatto nulla di sbagliato? Eccome se ne aveva fatti di errori, innanzitutto le aveva tenuto nascosto uno dei segreti più grandi che poteva nascondere e, così facendo, le aveva spezzato il cuore e aveva distrutto tutta la sua fiducia in lui. Non sapeva se fosse arrabbiata o semplicemente ferita, ma la sua mente le disse ancora una volta che doveva essere arrabbiata per quello che le aveva fatto, così non lo perdonò.
Una volta finite le prove, Natalie se ne andò più in fretta possibile, onde evitare di vedere Luca. Arrivata in albergo appoggiò la borsa sulla scrivania, dove notò il foglio in cui aveva scritto la sera precedente. Si sedette sulla sedia e rilesse le poche righe che aveva scritto e subito i suoi reali sentimenti per lui riemersero insieme alle lacrime di pentimento per non essere corsa da lui a sistemare tutto, non poteva lasciarselo scappare solo per una questione di orgoglio. In questo momento di debolezza avrebbe voluto le sue forti braccia a consolarla …
I loved you from that magic day
When I felt that was the right thing to do
For once in my life I listened my heart and not my head
The only time I did it I was wrong
You hurted me
My heart is crying
Crying bitter tears
I can’t continue living in this way
I want you back
But I can’t forgive you
I can’t forget.

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Capitolo 6
*** Joy tears ***


JOY TEARS
“Toooreeeaadooor” l’ultima nota del coro risuonava per la stanza, finalmente aveva finito la prova con i cantanti, ma quella sera doveva provare con l’orchestra e non ce la faceva più.                                                           Lo voleva più di ogni altra cosa, ma non voleva pensarci, aveva fin troppi pensieri con la prima della Carmen che si avvicinava sempre di più. Uscì dalla sala e si avviò verso l’uscita, prese l’ascensore, ma si accorse troppo tardi che Luca era lì dentro. Non volendogli far notare le sue debolezze entrò convinta in ascensore senza guardarlo o rivolgergli la parola.
“Natalie” la chiamò Luca.      
“Do you still have anything to tell me? It seems you’ve already said enough!” rispose scontrosamente con lo sguardo rivolto di fronte a se. Le stava per rispondere, ma le porte si aprirono ed entrambi fecero finta di niente. Quando le porte si richiusero lui le disse sbalordito:
“I’ve already said enough?! What do you mean with this? I’ve not…” non riuscì a finire la frase perché arrivarono al terzo piano, dove c’era l’ufficio di Luca, le porte dell’ascensore si aprirono e c’era della gente fuori, così fecero finta di niente ancora una volta e lui la trascinò nel suo studio.
“Really, I’ve not said anything at all!” disse Luca dopo aver chiuso la porta.
“Ah! Anything at all!” rispose Natalie facendosi credere arrabbiata in modo da nascondere I suoi veri sentimenti.
“Yes, absolutely anything! Just tell me what I’ve done!”
“What you’ve done? Oh, don’t tell me you don’t know nothing!”
“But I DON’T KNOW NOTHING! Tell me what’s the problem!”
“The problem is that I can’t stay without you…” Natalie non ce la faceva più a litigare.
“I don’t see it as a problem…” rispose Luca, vedendo che il muro che si era costruita intorno stava crollando.
“I know, but…” non riuscì a finire la frase perché scoppiò in lacrime, ma per fortuna Luca era lì a consolarla. La abbracciò e lei posò la testa sulla sua spalla; continuava a piangere per sfogarsi e rilasciare tutte le preoccupazioni che aveva avuto in quel periodo. Lui era lì con lei e le leggere carezze che le stava facendo sulla schiena le davano molto conforto. Dopo essersi calmata Natalie alzò la testa per guardarlo negli occhi.
“But it was all perfect and I was so happy, then that ring made me feel it was all a lie… why didn’t you tell me?” disse con la voce ancora tremolante e gli occhi da cui minacciavano di cadere altre lacrime.               Luca aveva capito e si sentiva in colpa per averla fatta soffrire, allora decise di dirle la verità
“Darling, I have that ring because I WAS married…” la rassicurò asciugandole una lacrima con il pollice.
“… I didn’t tell it to you because she died, and I love you more than I’ve ever before.”
“What? I’m so sorry…” disse Natalie abbassando la testa.
“Honey, look at me…  it’s my fault and you don’t have to be sorry” le disse dolcemente sollevandole il mento.
“I love you…” gli rispose prima che lui la baciò con tutto il suo amore. Adesso le lacrime scendevano liberamente sul suo volto.
“Are you still crying?” le chiese baciando il punto in cui era appena caduta una lacrima.
“These are joy tears” rispose lei con un grande sorriso.
Si baciarono ancora e ancora, come se dovessero recuperare il tempo perso. Adesso erano di nuovo insieme e sembrava che questa separazione li avesse uniti ancora di più. Erano entrambi più felici che mai.

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Capitolo 7
*** The first work ***


THE FIRST WORK
“Luca!” esclamò prima che catturasse le sue labbra in un bacio.
“Good evening, Maestro!” le disse pochi secondi dopo. “How are you?”
“As fine as always, but a little excited” rispose lei con un sorriso.
“I’m sure it’ll be the most beautiful performance ever made!”
“And as usual you exaggerate!” disse Natalie affondando ancora di più nel suo abbraccio.
Furono interrotti dalla voce dell’altoparlante: “Signori,secondo segnale”
“Oh my God, already!” disse Natalie, andandosi e guardare allo specchio per sistemarsi i capelli.
“Yes, just ten minutes left!” rispose lui stringendole la mano in modo rassicurante. “Are you ready?”
“Yes I am!” rispose lei convinta. Si stava ancora specchiando, quando Luca la stupì mettendole una collanina intorno al collo, e dandole un bacio sulla guancia le disse: “Good luck!”
“Oh, Darling, this is beautiful and you are so sweet! I love you!” rispose lei, che con le lacrime agli occhi lo baciò con amore.
“You are so sweet to make me cry!” disse Natalie.
“And I love you so much!” rispose Luca dandole un altro bacio.
Furono interrotti ancora una volta da quella voce che diceva: “Signori, terzo segale”.
“Now we really have to go!” disse Natalie prendendo le chiavi del camerino e uscendo insieme a Luca.
“Are you coming with me?” gli chiese lei.
“Of course, I’ll be sat just behind to you.” Rispose scendendo le scale con lei per mano.
“Perfect” rispose lei con un sorriso.
Arrivati davanti all’entrata del corridoio che conduce al golfo mistico, Luca la fermò per darle un bacio veloce. “A good luck kiss!” si giustificò subito dopo. Lei sorrise e disse: “Let’s go now”. Aprirono la porta e, una volta percorso il corridoio semicircolare, finalmente arrivarono davanti alla porta in cui doveva entrare Natalie e vi si fermarono davanti.
“Another good luck kiss?” chiese Natalie evidentemente tesa. Luca si avvicinò e le diede un bacio veloce, ma profondo. “Good luck, I love you” le disse dopo.
“I love you, too” rispose Natalie prima di fare un respiro profondo ed aprire la porta che aveva davanti.
Luca andò a sedersi in platea e pochi secondi dopo, la sua Natalie entrò e venne accolta con un grande applauso. Quando lei arrivò al centro, si girò verso il pubblico per fare l’inchino e si scambiarono uno sguardo veloce, in quel momento lui le fece l’occhiolino e lei sorrise calorosamente, prima di girarsi verso l’orchestra e dare inizio all’opera.

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Capitolo 8
*** La Prima- versione italiana ***


Ciao a tutti!!! Seguendo il consiglio di una lettrice, ho deciso di iniziare a pubblicare i capitoli con i dialoghi in inglese e gli stessi con i dialoghi in italiano... quindi questo corrisponde al capitolo 7, ma la versione italiana. Grazie per la vostra pazienza!!!

 LA PRIMA
“Luca!” esclamò prima che catturasse le sue labbra in un bacio.
“Buonasera , Maestro!” le disse pochi secondi dopo. “Come stai?”
“Bene come sempre, ” rispose lei con un sorriso.
“Sono sicuro che sarà il più bello spettacolo mai fatto!”
“E tu esageri sempre!” disse Natalie affondando ancora di più nel suo abbraccio.
Furono interrotti dalla voce dell’altoparlante: “Signori,secondo segnale”
“Oddio, già!” disse Natalie, andandosi e guardare allo specchio per sistemarsi i capelli.
“Si, mancano solo dieci minuti!” rispose lui stringendole la mano in modo rassicurante. “Sei pronta?”
“Si!” rispose lei convinta. Si stava ancora specchiando, quando Luca la stupì mettendole una collanina intorno al collo, e dandole un bacio sulla guancia le disse: “Buona fortuna!”
“Oh, Tesoro, è bellissima e ti amo!” rispose lei, che con le lacrime agli occhi lo baciò con amore.
“Sei così dolce da farmi piangere!” disse Natalie.
“Ti amo tanto!” rispose Luca dandole un altro bacio.
Furono interrotti ancora una volta da quella voce che diceva: “Signori, terzo segnale”.
“Adesso dobbiamo veramente andare!” disse Natalie prendendo le chiavi del camerino e uscendo insieme a Luca.
“Vieni con me?” gli chiese lei.
“Certo, sarò seduto proprio dietro di te.” Rispose scendendo le scale con lei per mano.
“Perfetto” rispose lei con un sorriso.
Arrivati davanti all’entrata del corridoio che conduce al golfo mistico, Luca la fermò per darle un bacio veloce. “Un bacio di buona fortuna” si giustificò subito dopo. Lei sorrise e disse: “Andiamo adesso”. Aprirono la porta e, una volta percorso il corridoio semicircolare, finalmente arrivarono davanti alla porta in cui doveva entrare Natalie e vi si fermarono davanti.
“Un altro bacio di buona fortuna?” chiese Natalie evidentemente tesa. Luca si avvicinò e le diede un bacio veloce, ma profondo. “Buona fortuna, ti amo” le disse dopo.
“Anche io…” rispose Natalie prima di fare un respiro profondo ed aprire la porta che aveva davanti.
Luca andò a sedersi in platea e pochi secondi dopo, la sua Natalie entrò e venne accolta con un grande  applauso. Quando lei arrivò al centro, si girò verso il pubblico per fare l’inchino e si scambiarono uno sguardo veloce, in quel momento lui le fece l’occhiolino e lei sorrise calorosamente, prima di girarsi verso l’orchestra e dare inizio all’opera.

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Capitolo 9
*** Children ***


                                                                       CHILDREN
Gli applausi inondavano il teatro, il pubblico stava iniziando a scambiarsi i commenti sullo spettacolo e dopo l’inchino finale dei protagonisti il sipario si chiuse. Una volta che furono accese le luci, Luca uscì dalla grande porta di legno e si diresse verso il corridoio dei camerini con un mazzo di fiori in mano; dopo aver attraversato il lungo percorso che lo separava dalla sua meta e aver fatto i complimenti agli attori e ai cantanti che incontrava, arrivò davanti all’ultima porta, la aprì ed entrò.
“Congratulations, Maestro!” le disse dandole i fiori.
“Oh, It’s you! You scared me!” urlò Natalie girandosi di scatto.
“It wasn’t my intention, love” rispose lui dandole un dolce e veloce bacio sulle labbra.
“Who told you to stop?” sussurrò Natalie, tenendo il viso a pochi centimetri dal suo.
“This was a kiss” disse soddisfatta dopo essere stata baciata con passione.
“Well, there’s someone who says I always exaggerate!” la prese in giro mentre andavano a sedersi sul divano.
“You do!” esclamò lei appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Perhaps, but I was right!” ribattè lui.
“Right about what?” chiese cercando di ricordare cosa avesse detto prima dello spettacolo.
“It was the most beautiful performance ever made!” rispose subito dopo sorridendole.
“Well, they were good…” disse lei pensierosa.
“Yes, they were, but you was the best” continuò lui.
“Oh, tosh. Seriously, the singers and the orchestra are absolutely wonderful, and the children too. Did you like them?” gli chiese.
“The children? Yes they were cute and they have wonderful voices” rispose lui.
“True, and they’re so sweet! When we were trying they were sit in their chair without say a word and they sang their parts perfectly, always at the right time. They are very good, I rarely found a children choir like that!” disse sorridendo. Nel vedere il suo bellissimo sorriso sorrise anche Luca e le chiese:
“Do you like children?”
“Of course I do! When I was a little girl I loved playing with dolls and I said I would had babies. But now…”
“Now what?” le chiese girandosi verso di lei per guardarla negli occhi.
“Now I have another kind of life, I travel from a place to an another for concerts or operas, and this is my choice. But I don’t think a women with a job like mine could be a good mother. I don’t think I could be it. Anyway, never say never… don’t you think?” concluse.
“In my point of view, just because you have a job that makes you travel, it doesn’t mean you can’t have a family and children, I’m not saying it would be easy, but neither impossible. After that, I think you are intelligent, sensitive, sweet, beautiful, bossy, you have the duty sense and you absolutely know what the word love means. Who says you wouldn’t be a good mother? For me you would” affermò guardando nella profondità dei suoi occhi verde acqua.
“Do you really think so? I mean, do you really think I am what you said?” gli chiese lei con le lacrime agli occhi, sopraffatta dalle bellissime parole che aveva detto su di lei.
“I absolutely mean each word I said. Natalie, I see how you smile when you speak about children, and how you behave with them and how you become sweet when you speak with them. I still remember that time in Genova, when that children came the day before the concert to visit the theater and have a word with you; that day you were happy, shining, to be honest I’ve been impressed by you, you listened every single child and gave them a precise and simple answer. It’s not a lie when I say you would be a good mother” le disse sinceramente.
“Oh, thank you. No one has never said me something like that until now. This are the sweetest words someone’s ever told to me. I love you.” Gli disse prima di baciarlo dolcemente.

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Capitolo 10
*** Bambini- versione italiana ***


Scusate se ci ho messo un po' con le traduzioni, ma non avevo il computer e non ho potuto scrivere... comunque ecco il nuovo capitolo!!!                                                           

                                                                           BAMBINI
Gli applausi inondavano il teatro, il pubblico stava iniziando a scambiarsi i commenti sullo spettacolo e dopo l’inchino finale dei protagonisti il sipario si chiuse. Una volta che furono accese le luci, Luca uscì dalla grande porta di legno e si diresse verso il corridoio dei camerini con un mazzo di fiori in mano; dopo aver attraversato il lungo percorso che lo separava dalla sua meta e aver fatto i complimenti agli attori e ai cantanti che incontrava, arrivò davanti all’ultima porta, la aprì ed entrò.
“Congratulazioni, Maestro!” le disse dandole i fiori.
“Oh, sei tu! Mi hai spaventato!” urlò Natalie girandosi di scatto.
“Non era mia intenzione, amore” rispose lui dandole un dolce e veloce bacio sulle labbra.
“Chi ti ha detto di smettere?” sussurrò Natalie, tenendo il viso a pochi centimetri dal suo.
“Questo era un bacio” disse soddisfatta dopo essere stata baciata con passione.
“Be’, c’è qualcuno che dice che esagero sempre!” la prese in giro mentre andavano a sedersi sul divano.
“Tu lo fai!” esclamò lei appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Forse, ma avevo ragione!” ribattè lui.
“Ragione su cosa?” chiese cercando di ricordare cosa avesse detto prima dello spettacolo.
“E’ stato il più bello spettacolo mai fatto!” rispose subito dopo sorridendole.
“Sono stati bravi…” disse lei pensierosa.
“Si, ma tu eri la migliore” continuò lui.
“Oh,taci. Seriamente, I cantanti e l’orchestra sono assolutamente meravigliosi, e anche I bambini. Ti sono piaciuti?” gli chiese.
“I bambini? Si loro erano carini e hanno voci meravigliose” rispose lui.
“Vero, e sono così dolci! Durante le prove stavano seduti nelle loro sedie senza dire una parola e cantavano le loro parti perfettamente, sempre al momento giusto. Sono molto bravi, raramente trovo cori di voci bianche del genere!” disse sorridendo. Nel vedere il suo bellissimo sorriso sorrise anche Luca e le chiese:
“Ti piacciono I bambini?”
“Certo che mi piacciono! Da bambina amavo giocare con le bambole e dicevo che avrei avuto bambini. Ma adesso…”
“Adesso cosa?” le chiese girandosi verso di lei per guardarla negli occhi.
“Adesso ho un altro tipo di vita, viaggio da un posto all’altro per concerti e opere, e questa è la mia scelta. Ma non penso che una donna con un lavoro come il mio potrebbe essere una buona madre. Io non penso che potrei. Comunque, mai dire mai… non credi?” concluse.
“Nel mio punto di vista, solo perché hai un lavoro che ti fa viaggiare, non vuol dire che non puoi avere una famiglia e dei bambini, non sto dicendo che sarebbe facile, ma nemmeno impossibile. Dopodiché, penso che tu sia una donna intelligente, sensibile, dolce, bella, autoritaria, che ha il senso del dovere e sa assolutamente il significato della parola amore. Chi dice che non saresti una buona madre? Per me lo saresti ” affermò guardando nella profondità dei suoi occhi verde acqua.
“Lo pensi veramente? Voglio dire, credi veramente che sia quello che hai detto?” gli chiese lei con le lacrime agli occhi, sopraffatta dalle bellissime parole che aveva detto su di lei.
“Io penso tutto quello che ho detto. Natalie, io vedo come sorridi quando parli di bambini, come ti comporti con loro e come il tuo tono di voce si addolcisce quando parli con loro. Ricordo ancora quella volta a Genova, quando quei bambini sono venuti il giorno prima del concerto per visitare il teatro e per conoscerti; quel giorno tu eri felice, radiosa, per essere onesti sono stato impressionato da te, hai ascoltato ogni singolo b ambino e dato loro una precisa e semplice risposta. Non è una bugia quando dico che saresti una buona madre ” le disse sinceramente.
“Oh, nessuno mi ha mai detto qualcosa del genere fino ad ora. Sono le parole più belle che qualcuno abbia mai detto su di me… Ti amo” Gli disse prima di baciarlo dolcemente.

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Capitolo 11
*** Love ***


Ciao a tutti!!! Scusate se non aggiorno da molto, ma la mia musica mi ha portata un po' in giro... comunque ecco il nuovo capitolo!!!   

 LOVE
Lo scoppiettio del fuoco nel camino riscaldava l’ambiente, freddo fuori, ma caldo tra loro due. Negli ultimi giorni avevano passato parecchio tempo in quella stanza, che piaceva molto a entrambi e che consideravano il loro luogo segreto, in cui potevano essere solamente loro due, Luca, Natalie e nessun altro.  Era già mercoledì, l’ultima sera che avrebbero potuto passare serenamente una fra le braccia dell’altro, perché dall’indomani sarebbero dovuti andare a teatro tutte le sere e purtroppo ciò voleva dire che soprattutto Natalie sarebbe stata molto stanca e non avrebbero avuto molto tempo da passare insieme. Per questo motivo volevano godersi ogni singolo secondo del tempo che passavano insieme, a nessuno di loro importava qualsiasi genere di orario e sarebbero potuti restare lì anche per tutta la notte, se lo avessero voluto. Quella era stata una bellissima giornata, non perché avessero fatto un gran che, anzi, erano stati tutto il giorno a casa senza fare praticamente niente, ma erano stati insieme ed era questo che aveva reso tanto speciale una giornata che per altri potrebbe sembrare inutile e noiosa. Quella mattina, Natalie aveva convinto Luca a farle sentire come suonava il pianoforte ed era rimasta entusiasta perché non credeva suonasse così bene e tutto ciò l’aveva fatta solo pensare a quanto si potesse ritenere fortunata ad avere un uomo al suo fianco con cui condividere molte passioni e soprattutto emozioni. In seguito aveva suonato anche lei e avevano passato la giornata a parlare e ascoltare musica fino alla sera, quando avevano deciso si rilassarsi davanti al fuoco. Adesso Luca era seduto sul divano arancione con lo sguardo rivolto verso il fuoco e le braccia avvolte attorno a Natalie, che aveva la schiena poggiata a lui e la testa nell’incavo della sua spalla, anche lei con lo sguardo rivolto nella stessa direzione e in assoluto silenzio, come se dovessero ascoltare e assaporare ogni secondo che passava, ogni battito del cuore dell’altro. Luca distolse per un attimo lo sguardo dalla fiamma che saliva e scendeva nell’infinità di altre fiamme che facevano lo stesso, e incrociò gli occhi di Natalie che erano ancora fissi sul fuoco, ma quando si accorse di essere osservata si rivolsero verso di lui per esprimere il suo amore, che non poteva essere espresso in altro modo, si sorrisero a vicenda e ritornarono a ciò che stavano facendo precedentemente. Pensò ancora una volta all’amore che provava per lei, a come anche nei momenti più brutti lei poteva fargli tornare il buon umore, come ogni suo sorriso poteva guarire anche la più profonda delle ferite e a quanto fosse stato stupido a non accorgersi dei suoi sentimenti molto prima, voleva passare ogni secondo della sua vita con lei, dalla prima volta che si sono visti, quando lei gli ha segretamente rubato il cuore; voleva svegliarsi ogni giorno e addormentarsi ogni notte con lei fra le braccia; voleva che fosse la prima persona che avrebbe visto la mattina e l’ultima la sera; voleva poterla baciare in ogni momento; poterla stringere a se per consolarla e gioire insieme a lei nei momenti più belli; voleva condividere ogni gioia e ogni dolore con lei; voleva essere in grado di darle tutto l’amore che si meritava; voleva averla con se per l’eternità. Anche Natalie sentiva di essere la persona più felice del mondo con lui accanto, rifletté su come la sua presenza la rendeva allegra e spensierata, come il suo tocco irradiava calore in tutto il suo corpo, come il suo minimo sguardo la faceva sorridere e come ogni suo bacio le faceva dimenticare i più grandi dolori e preoccupazioni.
“Natalie, I love you” le sussurrò improvvisamente.
“And I love you” rispose girandosi verso di lui in attesa di un bacio che le diede subito dopo e che venne successo da tanti altri, non essendo nessuno dei due in grado di fermare quelle sensazioni meravigliose.
“Oh my love” disse in seguito accarezzandole il viso.
“It sounds so good” sospirò con voce quasi sognante “I love when you call me like this”.
“And I love calling you like this, love, I tell you I love because I feel that, I’ve never felt in this way before meeting you and I want to show you my love every day of my life, I want to give you all the love that you deserve”
“ You already do it, more than you know” lo rassicurò sorridente prima di baciarlo ancora.
“Darling?”
“Yes”
“Stay here”
“What?” chiese temendo di non capire.
“Stay here with me, I know it could seem crazy but I need you next to me, I want to spend the rest of my life with you, loving you”
“No, it isn’t crazy, it would be wonderful, waking up with you and falling asleep with you” disse facendogli credere che avrebbe detto di si, ma poi il suo sorriso assunse un’espressione triste che lo fece dubitare.
“But?” chiese ansioso.
“But I don’t know… I love you in a way you can’t even imagine, but our life are so unlike and I don’t know if I’d be ready, I have to go to Cardiff in February, to Freiburg in June and I don’t even know where I’ll be later. I love you darling, but in this particular moment of my life I really don’t know what to do…” disse con una lacrima che le scendeva lungo la guancia, preoccupata di ferirlo o addirittura di perderlo.
“Honey, I understand you perfectly. I know your life isn’t easy and I don’t give you more concerns than you already have. I love you and I want you to know that whatever choice you’ll make I’ll be with you, I could never stop loving you, whatever will happen. I just ask you to think about it” le disse abbracciandola e dandole conforto.
“I will. Thank you, for all” disse prima di riappoggiarsi su di lui lasciandosi cullare dalle sue forti braccia.
Circa un’ora dopo Natalie era ancora fra le sue braccia e Luca si accorse che si era addormentata, allora prese in braccio e la portò a letto. Quando la poggiò sulle lenzuola morbide lei aprì per un secondo gli occhi e vide che c’era lui, allora gli sorrise e gli sussurrò “I love you” prima di riaddormentarsi.
Luca si sdraiò accanto a lui e le mise un bacio sulla fronte dicendo:
“I love you too” prima di guardarla un’ultima volta e addormentarsi anche lui.

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