Non tutto è come sembra...

di Misuzu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. Verità rivelate ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. Da Barbabianca?! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. Satch ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nell’immenso mare esistevano, ed esistono tutt’ora, diverse isole, alcune note per la loro peculiarità, altre un po’ meno. Ma fra tutte, una sembrava essere entrata nella leggenda; tutti ne parlavano, ma nessuno sapeva come avrebbero potuto arrivarci. Era l’isola detta “Le cinque Grandi Terre”,un nome strano, ma che la diceva lunga sulle differenze che era possibile trovarvi: anche se era un solo arcipelago al quale faceva capo l’isola maggiore, all’interno di essa vi erano principalmente cinque tipologie di ambienti diversi, ogni tipologia avente un governo a sé stante e che si suddivideva in piccoli villaggi ; ogni terra, generalmente, vedeva sorgere principalmente uno degli innumerevoli villaggi. Il più grande era quello che sorreggeva l’economia tramite dei corpi scelti di combattenti che proteggevano il villaggio o che svolgevano anche delle piccole commissioni. Questi mercenari erano noti come ninja e non avevano nulla da invidiare ai pirati che erano diventati forti e famosi grazie a dei frutti del mare in quanto, da soli, avrebbero anche potuto sconfiggerli. Il vantaggio era dovuto solo ad una differenza sostanziale: mentre i pirati si basavano sulla forza derivatagli dal frutto del mare, i ninja si basavano sul chakra, una forza data dall’equilibrio fra la forza fisica e la forza psichica.
Fra tutti i ninja, oltre al capo di ogni villaggio esisteva un piccolo gruppo, dieci in tutto, il quale immenso potere era dovuto ad un mostro che gli era stato rinchiuso dentro: questi erano i Jinchuuriki. Oltre ai nove “originali”, era stato ricreato il decimo Jinchuuriki, quello dal quale tutto aveva avuto inizio, il Juubi, e che era stato rinchiuso in un ragazzo, del quale, all’inizio, nessuno ne conosceva l’identità.
Tutto ciò che abbiamo appena detto era stato ingigantito dalla leggenda che veniva narrata da nave a nave.
Ora, proprio quando anche la Marina iniziava a credere che quella fosse solo una leggenda, improvvisamente un essere mascherato aveva rivelato loro la verità,promettendo anche che avrebbe aiutato a sterminare la pirateria e chiedendo solo la loro collaborazione della Marina nel caso di una guerra, che avrebbe generato cercando di impossessarsi di tutti i demoni.
E ciò non avrebbe fatto altro che interrompere una pace, già precaria, che era stata conquistata con fiumi di sangue. Seguendo il teorema “Il nemico del tuo nemico è tuo amico”, le Cinque Terre stipularono un alleanza e, da subito, il paese militarmente più preparato, Konoha della Terra del Fuoco, decise di inviare il suo migliore mercenario, cercando di combattere il proprio nemico e cercando un alleanza con il nemico della Marina, i pirati. Ma, prima di tutto, dovevano stipulare un patto con i pirati più importanti, ovvero Shanks il Rosso e Barba Bianca, due dei quattro imperatori.
Quel giorno, nell’ufficio dell’Hokage, una donna alta, bionda, con gli occhi marroni e dal seno prorompente convocò una ragazza di statura nella media, dai capelli rossi, occhi azzurri, con un tatuaggio sulla spalla sinistra
Mi dica, Hokage” disse con voce calma la ragazza
Da oggi vorrei affidarti una missione nelle altre isole...” iniziò Tsunade in modo solenne
Una missione nella Terra dell’Acqua non sarà difficile, immagino” rispose calma la ragazza, pensando che fosse una normale missione di ricognizione.
 “No, non hai capito. Questa volta dovrai uscire dalla nostra terra... dovrai andare nella terra dei pirati. Devi sapere che è probabile che il nostro nemico si stia alleando con la Marina... se non sappiamo come fronteggiarla sarebbe impossibile per noi, anche con la nostra forza, sconfiggerli. Allearsi con più ciurme possibili di pirati è la nostra unica speranza.”
 “Ma, Hokage, ci sono un’infinità di ciurme e non credo che molte vogliano allearsi con noi... insomma i piccoli gruppi di pirati, o meglio dire banditi, dei quali la marina non conosce nemmeno l’esistenza non si alleerebbero mai con un Paese del quale nessuno sa la locazione, o peggio ancora non esiste. Dovremmo rivelare loro dove ci troviamo e lasciarci raggiungere, ma così...” iniziò a supporre la giovane ninja
Misaki, calmati adesso! Non dovrai viaggiare in lungo e in largo senza meta, queste sono le due persone alle quali dovrai rivolgerti” disse Tsunade mostrandole le foto e tutte le informazioni che avevano su un uomo dalla folta chioma rossa e uno con dei grandi baffi a mezzaluna bianchi “E non potrai tornare a casa prima che la missione sia compiuta. Per favore, sei l’unica alla quale posso affidare questa missione da sola. Lo sai, è di rango S e nessuno, nel nostro arcipelago, riuscirebbe a svolgerla senza l’aiuto dei compagni. Inoltre, sono sicura che riusciresti a convincere due tipi come loro.” Disse l’Hokage lasciandola di sasso... il primo motivo era buono, il secondo non tanto.
E va bene... ma quando dovrei partire?”  disse Misaki, sapendo che anche solo provare a controbattere era inutile; perché quella non era una richiesta, ma un ordine.
Prepara la borsa e parti immediatamente, non sappiamo quanto tempo abbiamo. Dovrai andare subito su quest’isola” rispose l’Hokage mostrandole una cartina, per poi continuare “E’ quella più vicina ed è più probabile che qui incontri uno dei due che ti ho mostrato. Ah, prendi questo! Con la tua dote riuscirai ad arrivare lì in un lampo” finì di dire, fiera di se stessa in quanto era riuscita a domare una delle persone più cocciute che conosceva. La povera Misaki uscì dall’ufficio della donna, preparò la sua roba e partì, ritrovandosi all’esterno di quel mondo che l’aveva sempre protetta, pronta a dover affrontare quel terribile mondo nel quale nessuno sperava mai di arrivare. 



Angolo dell'autrice: Salve a tutti! Sono nuova nel campo di One Piece, a dir la verità è un anime/manga che mi è sempre piaciuto, ma che purtroppo ho abbandonato per molto, molto tempo. A dir la verità sei mesi fa mi sono riavvicinata a Naruto... e ora che ho visto la terribile fine di Ace ho pensato che fosse il momento di scriverla!
Allora, premetto che nei titoli sono Incapace (con la "i" maiuscola) e nelle premesse idem, dico che questa storia si svolgerà completamente nell'ambito di one piece.
Purtroppo ho dovuto fare questa introduzione così misera, perchè non sapevo come iniziare >_< perdonatemi!
Per chi non fosse pratico di termini di Naruto iniziamo subito!
1) Jinchuuriki: sono i contenitori dei demoni; esistono nove demoni, con le code che vanno da uno a nove e si dice che tutti abbiano avuto origine da Juubi, il demone a dieci code. 
2) La donna bionda è Tsunade, il 5° Hokage del villaggio della Foglia.
3) Il tatuaggio è quello degli ANBU, ovvero
4) Il mio OC lo immagino così (a grandi linee) .
Il mio obiettivo è quello di fare una storia divertente che possa essere di vostro gradimento e spero di riuscire a cambiare qualcosa della storia originale. Spero che abbiate la pazienza di leggerla ^-^
PS. Per il titolo, potete anche mandarmi un mp... sono sempre accetti consigli.
Non abbiate paura anche di criticare, perchè sbagliando si impara. Se potessi anche usare un linguaggio più adatto, sarei lieta che me lo indicaste!



Grazie per aver letto questo capitolo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Misaki si ritrovò improvvisamente sull’isola.
A dir la verità si trovò sulla spiaggia dell’isola e poté vedere, in lontananza, una nave immensa; sull’albero maestro vi era una bandiera che simboleggiava un teschio con la bocca aperta e con una fascia rossa che attraversava l’occhio sinistro; sullo sfondo nero, due spade incrociate.
La ragazza, inizialmente, rimase sorpresa di quello che vide: non avrebbe mai, nemmeno sperato, di riuscire a vedere la nave di una delle due persone che stava cercando.  Al contempo vide che questa era quasi vuota, a parte qualche uomo che faceva la guardia; presuppose, quindi, che la ciurma e il suo capitano dovevano essere obbligatoriamente sbarcati.
Misaki sbuffò, conscia di quello che doveva fare e, imboccata una strada, si avviò. Nel tragitto, migliaia di pensieri iniziarono ad affollarle la testa: come avrebbe potuto parlare al capitano Shanks di quello che avevano intenzione di fare? Cosa avrebbe fatto se non fosse riuscita a incontrarlo e la nave fosse salpata senza tornare in quell’isola?
Volendo, avrebbe potuto seguirli, ma si sa che le navi erano fatte per stare in mare anche mesi e lei non sarebbe mai riuscita a portare i viveri necessari per tutto quel tempo.
Cavolo! Avrei dovuto rifiutare questa missione a qualsiasi costo! E com’e che dovrei riuscire a convincere dei pirati tanto potenti? Sono una schiappa con le parole, parlo sempre a vanvera e non faccio altro che mettermi nei guai appena apro bocca... e poi, chissà che tipi duri saranno quei due! Scommetto che mi ammazzeranno appena dico qualcosa. Ho capito! Posso considerarmi morta. Ah! Mi sarebbe piaciuto vivere un altro po’!”  si biasimò la povera malcapitata.
Ma quando arrivò nel piccolo villaggio, tutto sembrò passarle dalla mente. La gioia e la spensieratezza che quel luogo trasmetteva non avevano pari; nella sua terra ogni luogo sembrava impregnato di sangue e anche la pace che era stata raggiunta non aveva la stessa serenità che vedeva dinanzi a sé, in quanto continuamente velata dalla paura che fosse solo un illusione e che la guerra sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro.
Sorrise prima di accorgersi di avere una gran sete e di aver portato appena una borraccia d’acqua. Decise quindi di andare a prendere da bere un bel succo di mela in una locanda abbastanza grande e apparentemente vuota. Il fresco di quel luogo la fece riprendere dal caldo torrido che vi era al di fuori, ma le fece anche ricordare la sua missione.
Allora, il primo passo da fare e trovare quei pirati, ma... dove li trovo?” si chiese prima che la risposta le arrivasse sotto il naso. Infatti, non ebbe nemmeno finito di pensare che la quasi intera ciurma, compreso Shanks, entrò nella stessa locanda. Mentre tutta la ciurma si sistemò ai tavoli, il comandante andò al bancone e chiese che venisse servita birra a volontà
Va bene, questo non è il momento più opportuno per parlargli... cavolo! Potrebbe essere l’unica occasione e io la sto sprecando come se nulla fosse! Dai, devo far aprire la bocca e fargli dire cose sensate!” si disse la ragazza di Konoha. Ma non avrebbe mai trovato il coraggio di attaccare bottone con qualcuno che non conosceva.
All’improvviso, un uomo alto, abbastanza muscoloso, con dei capelli lunghi fino alle spalle e neri, ed occhi del medesimo colore entrò nella locanda, seguito dalla sua banda (composta da circa una ventina di uomini), e pretendendo della birra. L’oste, avendola appena finita, si scusò con l’uomo e, oltre ogni sua aspettativa, Shanks gli offrì la bottiglia che aveva in mano; il malvivente, però, la ruppe, sporcando il pavimento. Furente per quella che gli sembrava essere un insulto da parte del pirata, prese in mano la sua spada e stava per colpire l’oste quando si fermò all’improvviso, o meglio, fu fermato. Misaki aveva afferrato, senza muoversi da dove era seduta, la spada
Non dovresti alterarti tanto solo perché non ha più della birra” gli disse in un modo talmente tanto gelido che avrebbe spaventato chiunque; l’uomo, però, non si fece intimorire
Bene ragazzina... se hai tanta voglia di morire inizio prima da te” disse dirigendo un colpo verso la ragazza. Ma quando pensava di averla colpita, non la vide più dov’era seduta.
La tua spada ha una fattura abbastanza buona, ma è fin troppo dura e dubito che nelle tue mani possa resistere integra” disse Misaki stanno in piedi sulla spada, sotto lo sguardo allibito di tutti i presenti e dello stesso bandito. Poi piegò le gambe abbastanza da poter essere alla stessa altezza dell’uomo e, guardandolo negli occhi, gli disse “Se devi fare solamente danno, tanto vale che esca dalla locanda” e, dopo aver detto questo, lo catapultò letteralmente fuori colpendogli semplicemente la fronte con l’indice.
Voi che siete con lui, riuscite ad andarvene con le vostre gambe o avete bisogno di una mano?” chiese poi ai compagni dell’uomo che, appena ripresisi dallo shock di aver visto il loro fortissimo capitano essere scaraventato fuori con un solo dito, se la filarono a gambe levate.
Quanto le devo?” chiese Misaki all’oste, che, per ringraziarla, non le fece pagare nulla; subito dopo la ragazza lasciò la locanda e, poco dopo essere arrivata fuori, si accorse di quanto era stata stupida. L’unica occasione che aveva per parlare con quell’uomo (anche se non era delle migliori) se l’era fatta sfuggire per via del suo senso di giustizia.
Nel frattempo, alla locanda, Shanks capì che quella ragazza non era come tutte le altre e disse ai suoi compagni che aveva dimenticato di prendere i soldi per pagare il conto. Ma tutti sapevano che non era mai stato un asso nell’inventare scuse, dato che la cifra l’aveva presa un suo sottoposto.
Misaki era arrivata alla piccola foresta che precedeva la spiaggia, quando lo stesso bandito di prima, con un cerotto sulla fronte, le si antepose davanti
Adesso me la pagherai!” disse con tutti i suoi uomini armati alle spalle
Scusa ma... tu chi sei?” chiese Misaki non riconoscendolo
Mi hai appena colpito e domandi chi io sia?! Giuro che ti ammazzo se ti prendo!” rispose il bandito mentre alcuni dei suoi uomini cercavano di tenerlo fermo, onde evitare una nuova sconfitta
Ah... sei quel bandito! Se vuoi sfidarmi, per me va bene, ma se vuoi tornare integro a casa dovresti evitarlo” gli suggerì in maniera molto calma la ragazza. Il bandito, ovviamente, non le diede ascolto e ordinò a tutti i suoi uomini di attaccarla. Shanks, che era appena arrivato, vide solo una montagna di uomini che vestivano in un modo simile e uno che si differenziava, riconoscendo gli uomini di qualche minuto prima.
Poi vide la ragazza, con la sacca in mano, ignorare quella massa informe e andare verso la spiaggia
Hey aspetta!” le disse Shanks correndole incontro. Quando Misaki si girò fu sorpresa di vederlo “Hai una ciurma? Oppure una meta?” le chiese vedendola scuotere la testa “Bene... allora vuoi unirti alla mia ciurma?” chiese con un ampio sorriso, in un modo così innocente da sembrare un bambino. La ragazza, involontariamente colpita dalla sua personalità, opposta a quella che aspettava, accettò, sperando di avere un’occasione per parlargli. Occasione che non avrebbe mai voluto arrivasse.



Angolo dell'autrice: Salve a tutti. Ho deciso di pubblicare il secondo capitolo di questa fan fiction che ho iniziato a scrivere ieri! Ringrazio infinitamente chiunque abbia letto il capitolo e chiunque abbia inserito la storia fra le seguite/preferite/ricordate! E' un immenso piacere, per me, vedere che qualcuno la legge!
Dato che domani è probabile che il mio cervello sia in palla (escono i quadri con i voti *-* spero bene! T_T) (<-- lo so che non importa a nessuno, ma volevo scriverlo) ho deciso di fare oggi questo capitolo, che risulta essere il primo (non ha titolo per via della mancanza di fantasia dell'autrice. nb).
Spero che sia uscito abbastanza bene, ma sopratutto che si stia delineando il personaggio fondamentale. Vorrei che non fosse la classica ragazza che pensa a non sporcarsi il vestito, ma una specie di maschio mancato.
Devo dire che la parte che ritengo sia uscita meglio sia il finale,  "
Sperando di avere un’occasione per parlargli. Occasione che non avrebbe mai voluto arrivasse"; ha un significato particolare in quanto Misaki pensa, prima dell'incontro, che dei pirati tanto potenti siano solo una massa di uomini senza scrupoli pronti a tutto pur di avere il potere. Ma quando vede com'è realmente Shanks, si ricrede e non vorrebbe mai che un uomo tanto gentile possa combattere per un qualcosa che nemmeno gli appartiene.
Ma di questi sentimenti ne riparliamo nei prossimi capitoli.
Per ora vi ringrazio e spero che questa storia possa essere di gradimento a chi la legge.
Le recensioni, di qualsiasi parere, sono ben accette!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. Verità rivelate ***


Ragazzi! Vi devo dare una bellissima notizia!” disse Shanks praticamente portando sottobraccio Misaki, la quale aveva pregato che desse la notizia nel modo più calmo possibile. In fondo non sapeva nemmeno per quanto tempo ci sarebbe dovuta stare su quella nave! “Da oggi abbiamo un nuovo membro! Si chiama Misaki!” disse presentando a tutti la ragazza, la quale si trovò alquanto imbarazzata.
Ok, questo era decisamente contro lo stile silenzioso degli AMBU. “Ma l’Hokage non mi poteva dare qualche altra indicazione, senza farmi trovare in questi guai? Giuro che se la prendo, non smetterà di sentirmi per un bel po’! E’ proprio una testa vuota!” disse mentre, nello stesso momento, a chilometri di distanza, Tsunade starnutì. Tutti iniziarono a fare festa e, quando salirono sulla nave, erano quasi completamente ubriachi. Di feste Misaki ne aveva viste tante, ma quella che durò fino alla sera l’aveva letteralmente lasciata di stucco; e tutto solo per un membro che si era aggiunto. Fu proprio il capitano, che era il meno brillo di tutti, a mostrare alla ragazza la sua stanza.



Hai davvero poca roba... sicura di aver preso tutto quello che ti serviva?” chiese il capitano notando la sola sacca che la ragazza aveva
Sì” rispose lei in modo calmo
Ma sei sicura di essere una ragazza?” chiese Shanks, sapendo che le ragazze erano solite portarsi armadi interi appresso quando si muovevano
Certo” rispose lei un po’ seccata dall’affermazione. Possibile che tutti mettevano in dubbio il fatto che fosse una ragazza? “Saresti dovuta nascere maschio” o “Sei una ragazza? Devi stare mentendo!” erano frasi che si sentiva ripetere in continuazione da chiunque la conosceva, specialmente per via dei suoi modi non proprio femminili. Ad un certo punto la nave ebbe un sobbalzo e il capitano, che non si reggeva in piedi per via del troppo alcol, cadde su Misaki, la quale, anche lei presa di sorpresa, non poté che impedire che il capitano si facesse male prendendo lei il colpo alla schiena da parte del comodino, che le causò solo un graffio.
Sta bene capitano?” chiese Misaki ritrovandoselo addosso
Hai ragione tu... sei davvero una ragazza.” Rispose il capitano, mentre tastava una zona poca opportuna; Misaki avrebbe voluto fargliela pagare, ma quando vide che si era addormentato come un bambino, lo lasciò stare. Lo posò sul letto della sua stanza, poi lasciò la sua sacca ai piedi del letto, prendendo per un attimo il copri fronte con il simbolo di Konoha inciso, e pensando a tutti i suoi amici che erano così lontani da lei, poi lo lasciò e uscì sul ponte. A quell’ora non vi era nessuno e poté godersi il cielo stellato.



Ad un certo punto iniziò a sentire dei rumori di passi e voltandosi vide un uomo alto, muscoloso, con una maglia nera a maniche lunghe e dei pantaloni verdi. 
Come ti trovi qui?” chiese l’uomo, che qualche ora prima si era presentato come Benn Beckman e che ora sembrava quello che reggesse meglio l’alcol.
E’ esattamente il contrario del luogo nel quale sono vissuta, però penso che mi piacerà... la ciurma di questa nave mi sembra davvero divertente” rispose sorridendo
E che ne pensi del nostro capitano?” chiese Benn
Ecco... direi che è una persona davvero ingenua. Però... direi anche che è speciale. Non so spiegarmi... so solo che persone come lui possono cambiare radicalmente il modo di pensare degli altri” rispose lei come se stesse parlando di un suo eroe, cosa che non era possibile conoscendolo solo da quel pomeriggio. A sentire quelle parole Benn sorrise “Forse siete più simili di quel che immaginate” disse osservando il volto incuriosito della ragazza, la quale non ne aveva capito il senso.
Giusto... non ci hai detto quanti anni hai e il tuo cognome” chiese Benn cercando di attaccare bottone
Ho diciassette anni e il mio cognome è Uzumaki” rispose Misaki, lasciando di stucco l’uomo. Già una volta aveva incontrato una Uzumaki e, ora che ci pensava, si assomigliavano e parecchio pure “Che c’è? Ho detto qualcosa di strano?” chiese la ragazza vedendo la faccia stupita dell’uomo
Nulla... è solo che non è la prima volta che sento quel cognome... magari mi sto sbagliando” rispose lui.
Ah! Scusa se te lo chiedo... ma come mai al capitano manca un braccio? Mi sembra quasi impossibile immaginare una persona che gli volesse tanto male da ferirlo in quel modo” chiese ingenuamente Misaki
Ha perso il braccio dieci anni fa per salvare un bambino” rispose Benn, vedendo gli occhi della ragazza brillare di ammirazione per quel capitano che aveva visto crescere da quando era un semplice mozzo sulla nave di Gold Roger.
Va a letto ora, però” disse Benn poco dopo, vedendola ancora incantata da quella notizia
Non posso... il capitano si è addormentato nella mia stanza. E poi... non ho sonno” disse come avrebbe fatto una bambina
Il capitano si è addormentato? Cavolo...” pensò per poi arrendersi “E va bene... ti andrebbe di fare il turno di notte con me?” disse per vedere una Misaki totalmente entusiasta. Durante la notte Benn le spiegò un sacco di cose che riguardavano il mare e la nave; e non solo! Spesso le raccontava di quando Shanks era più piccolo e di tutto quello che combinava sotto la bandiera di Gold Roger.



Ad un certo punto, verso le cinque del mattino, Misaki, semplicemente osservando il cielo, disse che entro cinque minuti si sarebbe scatenata una pioggia fitta con dei forti venti. L’uomo inizialmente non credette alle parole della ragazza, ma quando non molto dopo iniziò a scendere acqua come se il mare si fosse capovolto, rimase basito. Chiese alla ragazza come avesse fatto e lei gli spiegò che aveva notato la variazione di venti e la forma delle nuvole.
E quando hai imparato a leggere il cielo in una maniera così veloce?” chiese Benn
Spesso le missione che mi venivano affidate erano di inseguimento, quindi era necessario riuscire a prevedere il tempo per evitare di perdere le tracce” disse, accorgendosi solo dopo di aver detto qualcosa che l’avrebbe seriamente potuta compromettere.
Benn sorrise a sentire quelle parole “Ma che razza di terra è la tua?” chiese incuriosito il pirata
Molto, molto strana. Te lo assicuro” rispose lei sperando che non dovesse dare ulteriori spiegazioni.
Per sua immensa fortuna, poco dopo, nella stanza in cui erano seduti entrò il capitano, con il suo classico sorriso raggiante
Buon giorno! Eh? Che ci fate voi due qui?” chiese vedendoli seduti, attendendo che la pioggia cessasse
Faccio il mio turno di notte, dato che avete bevuto finché non vi siete addormentati come sassi” rispose Benn,vedendo Shanks guardarlo come se fosse una cosa ovvia “La pioggia si sta calmando. Vado a controllare una cosa” disse uscendo, lasciando così quei due soli.
Quindi per oggi ti ho rubato la camera... scusa!” disse Shanks massaggiandosi la testa in modo imbarazzato
Non si preoccupi! E poi è stato divertente! Benn mi ha insegnato un sacco di cose” rispose entusiasta Misaki, come una bambina
Ora che ci penso... tempo fa, più di vent’anni fa, ho conosciuto una ragazza che ti somigliava tantissimo, si chiamava Aiko Uzumaki. La conosci per caso?” chiese Shanks in modo ingenuo.
A quelle parole la ragazza sembrò perdere la spensieratezza del suo sguardo, sostituita da una certa malinconia.  “Sì... è mia madre” rispose, tornando tranquilla e sorridendo mentre gli dava la notizia
Eh? Davvero? E come sta? Spero bene... anche se con il suo caratterino deve starlo, per forza”
Mi dispiace, ma mia madre è morta più di diciassette anni fa... non l’ho nemmeno conosciuta” rispose lei calma, guardando Shanks recepire la notizia come se fosse qualcosa di impossibile “La notte della Volpe. Qualcuno liberò la volpe dal primo Jinchuuriki e lei, essendo il secondo, cercò di sigillarla al suo interno. Questo è quello che so” rispose Misaki. Cogliendo l’occasione, prese tutto il suo coraggio e, scattando in piedi, iniziò “Capitano, c’è una cosa che le devo dirle. Io... io sono il Jinchuuriki...”.
Ma qui fu fermata dallo stesso capitano che le poggiò un dito sulla bocca “Non c’è bisogno che me lo dica, so tutto” rispose lui sorridendo
Ora può anche mandarmi via, allora.”
Mh? E perché dovrei?”
Io le ho mentito; anzi, non ho mai detto la verità e non è giusto che rimanga qui con gli altri...”
“Sai... quando Aiko venne qui mi confidò diverse volte che i Jinchuuriki sono persone destinate a trovarsi davanti una solitudine che potrebbe condurre alla pazzia; e che lei era preoccupata per te,anche se non ti aspettava nemmeno, perché avresti dovuto soffrire anche se lei ti fosse stata accanto. Tu, invece, nonostante tutto quello che hai passato, sorridi sempre. E so anche che dalla tua terra solo quelli più abili vengono mandati in giro per il mondo e che, se sei qui, è per affrontare una missione che ha una percentuale maggiore del 90% che tu non possa tornare a casa... non c’è nulla di male desiderare di essere trattata normalmente, se questa dovesse essere la tua ultima missione.”
Le rispose lui scompigliandole i capelli
Grazie!” rispose lei, abbracciandolo. Era la prima volta, in tutta la sua vita, che riusciva ad incontrare qualcuno che l’avesse accettata subito.
Non ho detto nulla di che! Non c’è bisogno di fare così!” disse il rosso, terribilmente imbarazzato.




Ma, ad un urlo di dolore, la ragazza si staccò. Seguita da Shanks, corse subito sul ponte dove vide Benn infilzato da una spada. Mentre Benn cadeva dolorante al suolo, mantenendo la ferita sul lato con la mano, una figura abbastanza alta e coperta da un’impermeabile nero a nuvole rosse guardava dritta sulla ragazza.
Benn!” urlò il capitano correndo verso il compagno, ma prima che avesse potuto immaginare il ragazzo era alle sue spalle, pronto a colpirlo. Misaki lo fermò appena in tempo... la lama, ancora insanguinata, era a un millimetro dal petto del capitano.
Per favore,capitano. Vada da Benn e, con della stoffa, inizi a tamponare la ferita. Bisogna fermare l’emorragia. Qui me ne occupo io” disse lei senza voltarsi verso Shanks, il quale non prendeva ordini da nessuno, ma per salvare un amico avrebbe fatto quello ed altro.
Che piacevole sorpresa! La mia cara cuginetta... hai riflessi acuti come sempre, a quanto vedo” disse Itachi in tono di scherno
E tu sei prevedibile come sempre! Che ci fai qui?! Non hai qualche familiare da ammazzare?” chiese lei tagliente come al suo solito; pensare che dieci anni prima amava quel cugino che non aveva mai mostrato di disprezzarla, che la coccolava e la consolava quando gli altri la chiamavano mostro, senza che lei ne sapesse il motivo. Colui che l’aveva sempre protetta, era sparito dalla sua vita cancellando lo stesso clan che l’aveva rifiutata, che l’aveva lasciata vivere nella solitudine. Non era giusto, non lo sarebbe mai stato.
Sei rimasta tu e il mio caro fratellino, ma non è per ucciderti che sono venuto qui. Quello lì è il capitano della nave, vero? Allora digli che la guerra non tarderà a iniziare e che, se vuole salvarsi, dovrà scegliere in fretta con chi allearsi... ma tu gli saprai spiegare meglio la situazione, se non morirà prima”. A quelle parole puntò il braccio libero contro i due e da esso uscì un serpente. La creatura iniziò a strisciare in maniera viscida e veloce verso i due, pronta ad attaccare un impotente capitano. Misaki, veloce, riuscì a mozzare la testa al serpente, non prima di essere morsa, però.
Quando guardò in direzione di Itachi, egli era sparito. Senza perdersi in cose inutili, corse da Benn, la cui ferita non faceva altro che sanguinare, sotto gli occhi impauriti di un capitano che non voleva perdere un compagno. “Lasci fare a me” disse Misaki cercando di farlo calmare, ma in modo vano.
Mise una mano a poca distanza dalla ferita e fece uscire una strana luce verde. Benn si morse il labbro per il dolore e lei, sapendolo, gli strinse la mano. In qualche secondo, il dolore e la ferita scomparvero.
Grazie” disse Benn alzandosi
Grazie, grazie, grazie!” continuò a ripetere Shanks, appioppandosi alla povera Misaki e felice per il suo amico, forse pure troppo.
Benn, scusa la domanda... ma potrei chiederti un immenso favore?” chiese la ragazza
Dimmi tutto” rispose lui
Me lo staccheresti di dosso? Non mi viene in mente nulla se non con oggetti contundenti o taglienti” disse lei, indicando con il braccio che riusciva a muovere di più la figura di un capitano che sembrava non avere la ben che minima intenzione di staccarsi, manco con le cannonate. E Benn, non se lo fece ripetere duo volte. Prese il suo amato fucile e lo diede in testa al suo amato capitano.
Ma che cosa fai?!” chiese Shanks riprendendosi e sbraitando per il dolore
Ti eri incantato” rispose Benn, prima di ricevere migliaia di parole da parte del capitano che diceva ci fossero mille modi migliori di quello che aveva usato. Vedendo la scena Misaki scoppiò a ridere, felicità che durò ben poco in quanto dovette ben presto spiegare molte cose.
Misaki iniziò con molta calma, dicendo che quello che avevano visto era Itachi, un ninja criminale del massimo rango e che, dieci anni prima, aveva ucciso tutto il suo clan; disse poi che erano cugini in quanto i loro padri erano fratelli; per quanto riguarda il cognome di Misaki, che è Uzumaki e non Uchiha, lo spiegò molto semplicemente dicendo che, dato che già prima che nascesse era stato deciso che diventasse un Jinchuuriki e, dato che il padre era morto la notte della volpe, il clan Uchiha la disconobbe. Poi parlò della guerra.




Guerra?!” chiese Shanks stupito
Sì... si alleeranno con la marina, ma il vero problema non sono le loro alleanze, ma loro. Sono una decina di ninja, di altissimo grado e disertori. Persino lei, che è uno dei quattro imperatori non si è accorto del movimento di Itachi, e le assicuro che andava piano. La mia missione originale era quella di chiedere a lei e a Barba Bianca un alleanza con le Cinque Grandi Terre per affrontarli...” rispose Misaki
Capisco... immaginavo che il motivo per cui fossi venuta non fosse una visita di cortesia... comunque... accettiamo la proposta!” rispose Shanks
“Cosa?!” chiesero in coro Benn e Misaki
In fondo allearsi con la marina non avrebbe senso” rispose ai loro sguardi interrogativi
Sì, ma non capisco cosa guadagno questo capo dell’organizzazione” si chiese Benn
Una mano militare quando dovrà catturare tutti i dieci demoni, avendo così un potere che nessuno sarebbe in grado di fermare. E’ un progetto mostruoso, e con il potere ricavato sarebbe in grado di sottomettere la marina e diventare padrone incontrastato del mondo. È qualcosa di assurdo, lo so, ma è anche la verità” rispose la ragazza
In effetti non abbiamo alternative... anche se allearsi anche con Barba Bianca sarebbe qualcosa che va contro il nostro codice d’onore...” rispose Benn
Molti la pensano con la tua stessa mentalità anche nel mio paese. Però è l’unica alternativa alla resa” rispose Misaki
Aspetta... il tuo braccio” disse Shanks notando che il morso del serpente stava ancora sanguinando; cosa anomala, specialmente per una ragazza da quelle grandi doti curative
Non si preoccupi. Sono immune alla maggior parte de veleni esistenti e il mio corpo riesce a creare gli antidoti da solo. “ spiegò Misaki, sorridendo “Però, non voglio farla vedere a nessuno. Andrò a fasciarmela” disse alzandosi e andando nella sua stanza.




Che facciamo ora?” chiese Benn vedendo gli occhi di Shanks persi nella direzione dov’era andata la ragazza “Non è Aiko. So che le vuoi ancora bene e che lei ci assomigli e parecchio, ma sono due persone diverse!” disse il vice capitano, intuendo i pensieri del suo superiore
Lo so... e infatti Misaki e Aiko hanno caratteri totalmente diversi sotto molti punti di vista. Non riuscirei mai a confonderla con lei, tranquillo” rispose il rosso.
Vent’anni di differenza non sono pochi” gli ricordò Benn, ma Shanks si era già avviato.
Il mare iniziava a minacciare tempesta.



Angolo dell'autrice: Salve! Inizio, innanzi tutto, con il ringraziare mignolina94 per la sua recensione ^-^
Inoltre ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia fra le preferite/seguite/ricordate. Per me è un'immenso piacere sapere che piace a qualcuno!
Questo capitolo è leggermente confusionato (nb me: leggermente solo eh? nb io taci! >_<)
Allora iniziamo con la storia di Misaki (che approfondirò meglio più in avanti): sua madre era Aiko Uzumaki e suo padre Kan Uchiha. Dato che, come si intuisce, Aiko sapeva che la figlia sarebbe dovuta diventare un Jinchuuriki, il clan accettò il loro matrimonio (che era per giunta combinato) solo per avere maggiore potere. Tuttavia, quando la Volpe a nove code si liberò e Kan e Aiko morirono, nessuno voleva prendersi cura della bambina e, nel modo più semplice per disfarsene, dissero che non apparteneva al loro clan, ma a quello Uzumaki. In effetti, molte delle sue caratteristiche fisiche (quali, ad esempio, i capelli rossi) sono tipiche del clan Uzumaki.
Per quanto riguarda il fatto che Misaki è un Jinchuuriki... ben presto scoprirete qual'è il demone che custodisce, e non solo.
Adesso passiamo ad una notizia un pò più curiosa (non è l'aggettivo giusto, ma non me ne vengono in mente altri), quale il fatto che Shanks e Benn conoscessero Aiko, la madre di Misaki. Ebbene sì! E' un dettaglio che nemmeno Misaki stessa conosce, tuttavia avrete certamente intuito che Shanks ha una cotta per Aiko. Benn lo rimprovera in quanto teme che il suo capitan possa prendere una bidonata enorme scambiando Misaki per Aiko, cosa che lui stesso dice che non farà. Ma sarà vero?

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. Da Barbabianca?! ***


Quella mattinata Misaki la passò a sgobbare. Nel vero senso della parola: anche se era una ragazza, le veniva affidato un lavoro che sarebbe stato difficile da compiere persino per un ragazzo da una forza bruta, ma che, oltre ogni prospettiva dei suoi nuovi compagni di viaggio, riuscì a fare in una maniera velocissima. Dato che nessuno, però, era riuscita a vederla all’opera, un certo Mugiwara che era sulla nave, decise di dimostrare che quello che diceva di aver fatto era falso: ance lui era stato una matricola e quei lavori li aveva compiuti in una settimana e non in una mattinata. No, non avrebbe mai accettato di essere più debole di una ragazza.
Arrivata l’ora di pranzo sfidò apertamente Misaki in una gara a braccio di ferro, dicendo che avrebbe messo in palio il suo orgoglio. La ragazza, ingenuamente accettò, prima di ritrovarsi accerchiata dall’intera ciurma che era curiosa di assistere a quell’incontro; ovviamente, tutti davano Misaki per vinta.
La gara iniziò e sin da subito Mugiwara sembrò essere in vantaggio “Scusa... ma devo cercare di far sbattere la tua mano dall’altro lato da dove stai spingendo, vero?” chiese la ragazza “Ovviamente, ragazzina, ma a quanto pare non ne hai la forza” disse l’uomo pregustando la vittoria. Peccato per lui, che appena finito di pronunciare quella frase si ritrovò messo K.O. dalla ragazza.
COOOOOOSA?!” urlarono in coro tutti quelli che stavano assistendo, stupiti dal clamoroso capovolgimento della situazione nell’arco di un secondo.
Mi hai ingannato! Facciamone un'altra e questa volta userò tutta la mia forza!” disse Mugiwara; forse avrebbe fatto meglio ad evitare di dire quelle parole, dato che non riuscì a fare muovere il braccio della ragazza nemmeno di un millimetro, se non nel momento in cui lo mise nuovamente K.O.
Non è possibile” “Non ci credo!” “Ma siamo sicuri che sia una ragazza?” “Avrà mangiato qualche frutto del mare” “Voglio provarci anche io!” disse infine un altro membro della ciurma.
Uno dopo l’altro, i membri della ciurma iniziarono ad essere sconfitti al gioco dove avrebbero potuto mostrare la loro superiorità al gentil sesso. “Cavoli è fortissima!” “Il capitano deve averci visto lungo facendola entrare a far parte della nostra ciurma” iniziarono a dire gli sconfitti. “Quando anche voi dovrete scalare un burrone senza appigli alto duecento metri, in un giorno di pioggia e con solo una mano, allora è probabile che sarete in grado di battermi” pensò la ragazza, ricordando i terribili momenti del suo addestramento. “Va bene, io vado un po’ fuori. Se qualcuno mi dovesse cercare sono sul ponte” disse lei dopo che nessun volle più sfidarla. Odiava i posti chiusi, perché le ricordavano sempre la sua solitudine, nascosta in  una stanza per evitare di essere trafitta dagli sguardi di disprezzo di coloro che la consideravano un mostro.
Quando si sedette sulle scale, le parve improvvisamente che le forze andassero via. Guardò la mano, la stessa morsa dal serpente, e la vide ancora sanguinare nonostante non l’avesse usata per nulla; sbuffò, in fondo complimentandosi con l’ingegno di colui che aveva creato un veleno alla quale lei non ne era ancora immune; ma ebbe la volontà per riprendere quelle forze che se ne erano andate, pronta ad un’altra sfida a braccio di ferro.
 “Hai sbaragliato metà della ciurma in qualche minuto... Sai mi hanno raccontato tutto. Non sapevo fossi davvero fortissima anche a braccio di ferro!” si complimentò Shanks, sorridendo come sempre.
Mi avevano sfidato e ho accettato, tutto qui. A proposito... lei che ci fa qui? Non dovrebbe stare con gli altri a mangiare?” chiese Misaki notando il totale deserto sul ponte
Sono venuto a vedere se stai bene... quel serpente doveva avere un veleno letale se doveva uccidermi, e dato che l’hai preso tu...”
“Sto bene, e non c’è bisogno che lei si preoccupi per me. E poi, sono una Uzumaki e non è facile mettermi al tappeto tanto in fretta!”
rispose Misaki sorridendo.
Sei tale e quale a tua madre! Mi disse le stesse parole, una volta... sembra ieri che l’ho incontrata, invece sono passati più di vent’anni!” rispose Shanks  “Cosa? Davvero?! E cosa accadde?” chiese Misaki incuriosita, sentendo parlare per la prima volta di una persona che non aveva mai avuto il piacere di conoscere “A dir la verità era in una situazione molto simile... tua madre fu inviata dal villaggio per controllare che gli equilibri fra marina e pirati fossero stabili, specialmente dato che il re dei pirati era morto da poco. Ero appena diventato capitano e, durante uno scontro, fui troppo impulsivo. Lei mi salvò, ma alla fine rimase ferita al braccio e quando le chiesi come stava, mi rispose esattamente come hai fatto tu. Inoltre, le assomigli tantissimo come aspetto fisico... l’unica differenza sono gli occhi: lei li aveva azzurri, tu verdi. Ora che ci penso... vuoi andare da Barbabianca per parlargli, giusto? Io dovrei consegnarli una lettera... vorresti andarci tu?” chiese mostrando la lettera già imbustata e pronta per essere consegnata
Volentieri!” rispose la ragazza entusiasta; Shanks l’accompagnò prima nella sua stanza (che era anche il suo studio) e le mostrò la posizione nella quale era situata la nave di Barbabianca, le disse come doveva comportarsi e di scappare nel caso si fosse trovata in difficoltà, senza importarsi del suo nome su quella nave.  La ragazza gli disse di non preoccuparsi “Ah! E se qualcuno volesse la rivincita, gli dica di aspettare il mio ritorno! Voglio riuscire a batterli ancora!” disse sorridendo per poi uscire a tutta velocità; decise innanzi tutto di cambiarsi, indossando i classici abiti degli Ambu, ovvero quelli che indossava il giorno prima. Era più che altro un vizio: in ogni missione ufficiale lei si presentava con quell’abbigliamento. Inoltre indossò anche il copri fronte del suo villaggio: lo aveva odiato con tutto il suo cuore perché lì aveva vissuto i momenti più terribili e tristi della sua vita, perché quella era stata la sua prigione per anni, ma ora non poteva fare altro che sentire la mancanza di quel luogo nel quale i suoi genitori erano cresciuti e che loro stessi avevano protetto a costo della vita. Dopo essersi cambiata e, sicura che in giro non ci fosse nessuno, si recò sul ponte e scese dalla nave. Iniziò a correre il più velocemente possibile verso la nave di uno dei quattro imperatori. Erano molte le voci che giravano su di lui, quali quella che fosse un spietato verso i nemici, ma al contempo, un abile alleato verso chi si dimostrava degno della sua stima. In pratica, era una lama a doppio taglio. Giunta molto lontano, Misaki si fermò nel bel mezzo dell’oceano.





Cavolo, cavolo, cavolo! Ora come faccio? Non posso crederci di essere partita così!L’ho rifatto! Sono una zucca vuota!” si disse, ricordando l’immensa fortuna che aveva avuto con Shanks; una fortuna che capita solo una volta ogni mille anni. Questa volta, probabilmente, non sarebbe stata la stessa cosa.
Ma, poco dopo,si lasciò alle spalle quegli strani pensieri che la tormentavano: era inutile pensare a migliaia di probabili soluzioni per altrettanti problemi, quando ancora non esistevano.
Riprese quindi il viaggio e dopo un intero giorno e un intera notte, quando il sole segnava ormai mezzogiorno del giorno successivo, iniziò a stagliarsi all’orizzonte un’immensa nave. Arrivata praticamente sotto di essa le parve di essere una formica confrontata con un gigante.





Prese tutto il coraggio che aveva e vi salì sopra; a dir la verità non sapeva cosa fare e fece la prima cosa che le venne d’istinto. Ma, probabilmente, il suo istinto aveva sbagliato, e di gran lunga, perché si ritrovò contro centinaia di spade e tutti gli uomini della ciurma presenti sulla nave.
Chi sei?!” disse un uomo possente e alto, l’unico apparentemente disarmato, facendosi largo nel mare di spade e trovandosi di fronte la ragazza.
Ecco... mi chiamo Misaki. Il capitano Shanks mi ha inviato qui in quanto vuole che consegni una lettera al signor Barbabianca” rispose la ragazza, cercando di sembrare più calma possibile, anche se la situazione suggeriva totalmente il contrario.
Cosa?! Shanks il rosso?” “L’acerrimo nemico di babbo?” “Come ha osato lui inviare un messaggero quando siamo sul piede di guerra?” “Non abbiamo altra scelta! Eliminiamola!” . Dato che tutti quelli che avevano sguainato la spada erano d’accordo con l’ultima affermazione, si fiondarono immediatamente sulla ragazza.
Ah! Quanto baccano per un nonnulla!” disse un ragazzo biondo con un tatuaggio sul petto scoperto per via della camicia sbottonata. Egli si trovava in piedi vicino ad un uomo che gigantesco era dire poco; l’uomo era attaccato a varie flebo, aveva una barba bianca a forma di mezza luna e osservava la scena quasi divertito, molto probabilmente perché si era accorto di qualcosa che i suoi sottoposti non erano stati in grado di cogliere.
Ti do assolutamente ragione... tanto baccano per niente! E pensare che sono venuta anche disarmata per non creare scompigli... uffa! Il mondo dei pirati rimarrà un enigma per me!” disse una voce estranea praticamente al fianco del ragazzo biondo, che si voltò quasi spaventandosi.
Che ci fai qui? Fino ad un momento fa eri lì e ora...” chiese lui stupito. Insomma la ragazza era riuscita a fuggire da un branco di pirati inferociti sotto gli occhi di tutti ma senza che nessuno se ne accorgesse.
Ve l’ho detto! Sono venuta qui per consegnare una lettera al signor Barbabianca da parte del capitano Shanks. E, possibilmente, vorrei farlo senza ritrovarmi infilzata peggio di uno spiedino o ridotta ad un colabrodo... sai quelle lame non mi sembrano molto amiche, specialmente nei miei confronti” rispose la povera Misaki, che osservava ancora gli stessi pirati di prima cercare di infilzare qualcosa che era del tutto inesistente. Se la cosa da una parte la divertisse, dall’altra la preoccupava e non poco, dato che appena se ne fossero accorti sarebbero stati cavoli amari per la ragazza.
A sentire quelle parole  Barbabianca iniziò a ridere, attirando l’attenzione della sua ciurma che, a sua volta, vide la ragazza. Tutti si guardarono basiti, finalmente accorgendosi del fatto che il loro nemico era scomparso dal punto che stavano infilzando, e pronti ad una nuova carica. Ma fu proprio Barbabianca, contro ogni previsione e cogliendo tutti di sorpresa, a fermarli “Fermi. Lasciate che questa ragazza mi parli... non mi sembra che abbia cattive intenzioni anche se la manda Shanks” disse lui. Se avesse potuto Misaki gli avrebbe fatto una statua, pur di ringraziarlo, dato che l’aveva salvata da una situazione disperata.








Angolo dell'autrice: Salve a tutti! Ringrazio le persone che hanno letto questa mia fan fiction e che leggono anche questo capitolo...
Non ho avuto recensioni se non al primo... TT_TT Qualcuno sarebbe così gentile da recensire?
Cavolate a parte, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Allora devo ricordare che i ninja sanno camminare sull'acqua, quindi Ayame non ha bisogno di una barca.
E per ora non è ancora stato detto nulla sulla protagonista o su quello che fece la madre anni prima, quindi spero che la curiosità sia un buon motivo per continuare a leggere questa storia!
La parte che mi è piaciuta di più è senza dubbio quella finale... è divertente vedere la storia con un velo di ironia anche in situazioni disperate (immaginace centinaia di uomini pronti a rendertvi uno scolapasta in un momento... sarebbe leggermente doloroso)
Grazie a chiunque abbia la pazienza di leggere.
Per chiunque voglia recensire, a me vanno bene sia critiche che commenti, quindi non mi offendo, anzi mi farebbe piacere!
A presto!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. Satch ***


Che strano, papà ci ha fermati.” “Si vede che non vuole vedere del sangue sulla sua nave” “Sì infatti... in fondo, se fa parte della ciurma di Shanks il rosso deve essere per forza una nostra nemica!” erano queste le frasi che iniziavano a circolare fra i pirati di una delle più famose ciurme del Grande Blu. E la ragazza, a sua volta, si era ritrovata basita dall’episodio. Era stato un grandissimo colpo di fortuna.
Sei venuta qui per darmi una lettera, o sbaglio” disse ad un certo punto Barbabianca, vedendo la ragazza annuire e poi porgergli la lettera. Il possente uomo la prese in mano per poi strapparla davanti a tutti senza nemmeno aprirla. Il che non fece minimamente cambiare espressione alla ragazza, cosa che lo stupì non poco ma che non diede a vedere, per poi spiegare “Sono sicuro che Shanks voglia parlarmi della questione di Teach e di Ace, quindi non c’è bisogno che io l’apra. Puoi dire al tuo capitano che se vuole parlarmi può venire a farlo di persona” disse, continuando a non vedere la ben che minima reazione. Sulla nave, però, molti si erano rasserenati pensando che quel gesto fosse stato fatto solo per far perdere la faccia all’altro imperatore e a tutti coloro che ne componevano la ciurma.
Teach? Chi sarebbe e qual è la questione in ballo?” chiese più incuriosita che per il resto, lasciando di stucco tutti i presenti. Volevano farle perdere la faccia, ma era bravissima a farlo da sola. Persino Barbabianca inarcò il sopracciglio, probabilmente chiedendosi se la ragazza ci era o ci faceva “A quanto pare non ti ha detto nulla” rispose l’immenso uomo.
Devi sapere che su questa nave è valida una sola regola, ovvero quello di non uccidere un compagno. A dir la verità, ogni buon pirata dovrebbe rispettarla. Tuttavia, Teach, un ex membro di questa ciurma, ha avuto il coraggio di tentare di ammazzare un suo compagno e poi se l’è svignata” rispose lo stesso ragazzo con la camicia sbottonata che aveva accidentalmente spaventato poco prima.
Tentare di ammazzare? Quindi è vivo. Ma aspetta... Ace chi sarebbe?”
“Ace è colui che tenta di inseguire Teach, per fargliela pagare. Era un suo uomo essendo il capitano della seconda flotta”
rispose sempre lo stesso ragazzo.
Tuttavia continuo a non capire che faccenda debba esserci in mezzo. Se è vivo può anche diventare acqua passata” disse la ragazza prima di scatenare un putiferio. Tutti i pirati, nessuno escluso, erano contrari a quello che aveva detto e se non fosse stato per l’ordine che Barbabianca aveva impartito di lasciarla stare, probabilmente a quest’ora non sarebbe stata viva. Ad un certo punto il putiferio fu interrotto dall’arrivo di una donna bassa e mingherlina, vestita come un’infermiera e dai capelli legati. Inoltre, con sé, aveva ancora la cartella clinica, con i fogli non ben saldati. “Le condizioni di Satch... sono improvvisamente peggiorate.” Disse fra un respiro e l’altro, cercando di riprendere fiato sotto gli occhi basiti di tutti.  Solo due la seguirono, gli altri erano ancora troppo turbati dalla notizia; persino il grande imperatore sembrava preoccupato da quello che aveva detto la giovane donna.




Nella furia di scappare a destra e a manca, dalla cartella clinica cadde un foglio, apparentemente innocuo. Misaki decise di andarlo a prendere, per riconsegnarlo poi all’infermiera, ma la sua curiosità era troppa e lesse quello che era scritto sopra. Erano le analisi del sangue del suddetto Satch, con tutti i valori sballati. “Non è possibile!” si disse la ragazza ricontrollando un sacco di volte quei valori. Non voleva credere a quello che stava leggendo, tuttavia c’era ben poco da stupirsi. Senza dare spiegazioni a nessuno, corse dentro la nave e seguì le tracce delle scarpe lasciate dai pirati che l’avevano preceduta nel cammino, correndo a più non posso per giungere con il fiato corto davanti ad una stanza. La porta era come le altre, con l’unica differenza che era aperta e mostrava i due giovani di prima, un piccolo corpo di infermiere ed un uomo sulla barella, ansimante per il dolore.
In un modo molto prepotente, se vogliamo dirlo, Misaki entrò nella stanza.
Vattene fuori mocciosetta” disse un uomo possente, ovvero il capitano della terza flotta, tentando di mandare via la ragazza
Uno, mocciosetta lo vai a dire a tua sorella. Per seconda cosa sono un medico e so come neutralizzare il veleno, quindi lasciatemi fare”
“Scordatelo, tu sei della ciurma di Shanks!”
le urlò contro il biondo con la capigliatura ad ananas
Vuoi davvero lasciare morire il tuo amico per una discriminazione che c’è fra le ciurme? Lasciami fare, in fondo la situazione può solo peggiorare” ed era vero: anche le infermiere si erano trovate impotenti davanti a quei valori e non avevano potuto fare altro che constatare l’ancora breve durata della sua vita. Sapendo di avere torto, i due la lasciarono fare. La ragazza ordinò alle infermiere di fare tre bacinelle con gli ingredienti che diceva. Quando essere furono pronte, prese il liquido verdognolo di una bacinella tenendolo con una mano e lo ficcò letteralmente all’interno del busto dell’uomo, all’altezza del cuore e dei polmoni. Questi fece dapprima una smorfia di dolore, poi si rasserenò. Pochi secondi dopo la stessa sostanza fu estratta da un altro punto, esattamente come vi era entrata, e pareva come macchiato da chiazze scure. Dopo aver riposto il liquido nella bacinella, fece la stessa cosa con le altre due che erano state precedentemente preparate, applicandole in altri due punti diversi del busto, per, infine, prendere una piccola boccetta dalla sacca che aveva con se e iniettarla nel braccio del pirata malridotto. E, anche se quest’ultimo gesto fu malvisto dai suoi compagni, dovettero ricredersi quando sentirono dire alle infermiere. “I valori sono tornati nella norma!”.
 “Siamo state fortunate! Lei è davvero un medico bravissimo!”
dissero alcune, complimentandosi con la ragazza.
Bando alle ciance, cambiate le fasciature e fra un’ora dovete rifare le analisi; la maggior parte del veleno è stata estratta e quella rimanente dovrebbe essere eliminata dall’antidoto nella prossima mezzora. Se vedete dei valori sballati dovete avvisarmi immediatamente, intese?” chiese la ragazza come se fosse il caporeparto e, alle infermiere, non dispiacque affatto dato che risposero con un energico “Sì”.



Ragazze, venite ad aiutarmi a cambiare le flebo a Barbabianca” disse una nuova infermiera entrando nella stanza; le tre presenti si guardarono interrogative, non sapendo quale ordine eseguire prima; capendo il loro dilemma, Misaki rispose “E va bene, cambierò io le bende. Basta che me ne diate di pulite”. A quelle parole, con gli occhi che brillavano dall’ammirazione, le infermiere uscirono dalla sala.



Voltandosi verso i due spettatori, che erano rimasti lì tutto il tempo, disse “Potete riferire al vostro capitano che questo ragazzo, Satch se non ho capito male, è fuori pericolo. Gli organi interni non hanno subito alcun danno, quindi si riprenderà in fretta; e se i miei calcoli sono esatti, fra un paio d’ore dovrebbe riprendere conoscenza. Una cortesia... uno di voi due potrebbe aiutarmi a cambiargli le bende?”.
A quell’ultima frase i due si guardarono perplessi, poi il ragazzo biondo rimase mentre l’altro andò ad avvisare il suo capitano.
Scusa il disturbo, ma non ci sarei riuscita senza rischiare di fargli male” si giustificò la ragazza, mentre iniziava a togliere quelle vecchie
Non preoccuparti... piuttosto come hai fatto a prendere il liquido con una mano? E come sei riuscita a capire il veleno leggendo solo le analisi?” le chiese, piuttosto incuriosito
Per il liquido, quella è una tecnica del mio villaggio che ho imparato dalla mia insegnante. Per il veleno... c’è solo una persona che riesce a crearlo e ciò ho già combattuto più di una volta. Ho portato degli antidoti in quanto temevo che prima o poi qualcuno ne sarebbe rimasto avvelenato” rispose lei, con fare calmo mentre iniziava a mettere le nuove bende e faceva alzare leggermente il busto di Satch al comandante della prima flotta.
Piuttosto tu... come ti chiami?”
“Perché vorresti saperlo?”

Perché chiamarti “Hey tu” risulterebbe alquanto comune in una folla. Ah! Scusa per la maleducazione... io mi chiamo Misaki”  rispose lei finendo di cambiare le bende e presentandosi per prima: in fondo era buona norma rivelare il proprio nome per primi quando lo si chiedeva agli altri.
E io Marco” rispose questo sconfitto dalla troppa ingenuità che la ragazza aveva mostrato.
Scusa la domanda, ma perché lo chiamate tutti papà?” chiese incuriosita Misaki, ricordando le frasi che solo pochi minuti prima, quando i pirati si lamentavano o discutevano fra di loro riguardo la decisione di Barbabianca.
Perché lui ci considera tutti suoi figli; fuori siamo solo dei criminali, ma qui siamo una famiglia” Rispose Marco, sorridendo al pensiero.
Una famiglia, eh...?” ripeté Misaki a bassa voce, pensando alla sua di famiglia. Poco dopo rientrarono le infermiere, che non poterono far altro che scusarsi e ringraziare la ragazza per quello che aveva fatto, dicendole che sarebbe potuta andare a riposare e di non preoccuparsi, in quanto avrebbero fatto tutto quello che aveva detto.
Quando i due uscirono, Marco le chiese “Perché lo hai aiutato... insomma, apparteniamo a due ciurme diverse; inoltre...”
“Il fatto che apparteniamo a due ciurme diverse non vuol dire nulla. E anche se lo sono da qualche giorno, sono un pirata quindi è un mio dovere, come medico, aiutare tutti i pirati indistintamente, o sbaglio?”
gli rispose Misaki, lasciandolo senza parole.



Nel frattempo, sul ponte della nave, il capitano della terza flotta aveva parlato con Barbabianca davanti a tutti, dicendo quello che la ragazza aveva fatto e che Satch era salvo. Alla prima parte del discorso, a tutti uscirono gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa, nella seconda parte tutti iniziarono a fare baldoria per la felicità. Persino il grande imperatore sorrise sollevato.Tuttavia, c’era qualcosa che non tornava nei conti di Jozu: perché un membro di Shanks il rosso doveva aiutare uno di Barbabianca se non per chiedere qualcosa in cambio?



Quindi, adesso, vuoi parlare con nostro padre...” disse Marco perplesso da quello che la ragazza gli aveva detto
Sì... e ho una brutta sensazione a riguardo... penso proprio che quella sia stata una dichiarazione di guerra.” Gli disse senza spiegare altro.
Quando uscì, tutte le urla e i suoni scomparvero all’improvviso; e, nello stesso modo, tutti gli occhi furono puntati su di lei: non c’era un solo pirata, comandante e non, che non la guardava.
Ora iniziavano i veri problemi.



Angolo dell'autrice: Salve a tutti e scusate per il ritardo della pubblicazione di questo capitolo! Ho tentato di farlo comico, ma forse è stato meglio farlo un pò più serio.
Innanzi tutto, ringrazio leonedifuoco per aver recensito il precedente capitolo e ringrazio tutte le altre persone che mi hanno fatto l'immenso piacere di leggerlo, anche se non hanno recensito. Spero solo che vi sia piaciuto! ^_^
Allora! Iniziamo con le spiegazioni: Satch mi sta simpatico, non so il perchè, però! Per questo non voglio che muoia in questa ff >-<
La tecnica che ha usato per l'estrazione del veleno la usa Sakura nell'episodio 11 di Naruto Shippuden. Qui vi riporto due scene abbastanza significative e che non sapevo come descrivere:


Poi vi informo che se non il prossimo, al massimo fra due capitoli apparirà Ace (TT_TT La sua morte mi ha tremendamente shokkata, ma in fondo credo che sia stata fra le più onorevoli che possano esistere in tutto il mondo, e non solo manga) seguito anche da altri personaggi di Naruto, che avranno però un ruolo molto effimero (o almeno per ora). Sto già immaginando cosa accadrà fra qualche capitolo... XDD (<-- Scene davvero comiche... chissà se riesco a farle con qualche programmino XD. Ci proverò!).
Chiunque è libero di recensire, a me fa un grandissimo piacere! Accetto tutto, anche critiche, quindi recensite senza problemi! ^-*
Spero di riuscire a finire presto il prossimo capitolo (lo sto già scrivendo, quindi lo spero) e spero che questo possa essere in qualche modo di vostro gradimento!
A presto! 

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