Il diario Proibito

di Kikka_chan99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - In un prato di Iris ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2-Caldo e freddo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il diario Proibito
 
Prologo
 
Acqua .C'è  acqua dappertutto . 
 Non vedo altro che nero , blu , il lieve risplendere del sole in lontananza . Dove sono ?
Sento che mi manca il fiato ho bisogno di inspirare . Mi brucia la gola , i polmoni , sento che se non riesco ad uscire , soffocherò .
Ma uscire da dove ? 
Ho gli occhi sbarrati , intrisi di una sostanza che mi spinge a chiuderli . Provo a muovere le braccia , ma sono dure come bastoni , gelate  e intorpidite . 
Mi guardo le gambe , anche loro sono immobili e grazie ad  uno spicchio di luce mi rendo conto che stanno diventando dello stesso colore dell'acqua .
" Devo respirare , devo respirare ! " il panico inizia a crescere vorace , come una stretta .
Vedo un'ombra sopra di me : agita le mani , forse vuole aiutarmi . 
Mi sforzo al massimo , allungo le braccia verso di lui , con un ultimo disperato gesto : chiunque lui sia è la mia ultima speranza .
Affonda le braccia nell'acqua , inizia  a cercare le mie mani , il mio viso , il mio corpo . 
Sto lentamente tornando in superficie , ora riesco a vederlo meglio : ha un vestito scuro , nonostante sia primavera inoltrata .
Finalmente sento il suo tocco sulla fronte . 
Ma me ne rendo conto troppo tardi . Non sta cercando di aiutarmi .
Sta cercando di uccidermi . 
Mi afferra il collo , la fronte , cerca di trattenermi , di spingermi ancora più in basso . Le sue mani sono enormi , la sua, è una presa d'acciaio , di quelle che non si arrendono facilmente .
Provo a graffiarlo, ma in acqua i miei movimenti sono terribilmente goffi e lenti , senza contare che il mio corpo non risponde ai comandi che li impongo .
Alla fine mi arrendo . Smetto di combattere . 
Non ho mai pensato alla morte, prima d'ora . Non ho mai pensato a come si sarebbe spenta la mia vita , a come lentamente , dolorosamente si sarebbe spezzata per sempre .
Non avevo mai calcolato , creduto o temuto , che la morte sarebbe arrivata così presto , così inaspettata , senza preavviso . 
E muoio così , annegando tra il blu e il nero , tra il freddo e il gelo .
Sento che il peso che avevo sul petto sta lentamente scomparendo , il cuore inizia a farsi più leggero . 
Vedo i miei capelli scuri volteggiare tra le acque , anche loro sembrano leggerissimi . 
Forse è proprio vero , che quando sei sul punto di morire , rivedi tutta la tua vita in un attimo , dai ricordi più dolci a quelli che hanno segnato la tua esistenza .
Mi chiamo Hannah Larsen , ho diciassette anni , i capelli neri come la notte e gli occhi verdi come il mare .
Ho molti amici nella piccola scuola che frequento , e sono una delle migliori della classe . 
Voglio diventare un chirurgo di guerra , anche io voglio salvare la gente , anche io voglio che il mio nome sia ricordato nel tempo . 
Vivo sola con mia madre , l'unico membro della mia famiglia che non mi ha mai abbandonato , che ha sempre creduto in me . 
Sin da bambina sono sempre stata un po' diversa , fuori dal normale . 
Ma che cos'è la normalità ?
Ero in grado di fare cose che gli altri bambini non conoscevano , ma che , nella loro ignoranza , temevano .
Mi hanno sempre fatto sentire diversa , forse è per questo che ho smesso da molto tempo di considerarmi " umana " .
Ho sempre visto delle cose , cose che gli altri non vedevano , non percepivano , ne credevano possibili .
Io posso vedere il passato , il futuro , se una persona mente o se è sincera .
Vedo il peccato negli occhi delle persone da quando avevo otto anni , e da sempre la considero una maledizione , una punizione divina . 
Posso andare oltre alle parole , posso andare oltre ai semplici sguardi , posso sentire e vedere in maniera diversa .
Ma nessuno mi credeva . Ma in fondo , chi può credere ad una bambina ?
Iniziarono ad isolarmi , a guardarmi con sospetto o con tremenda compassione .
Mi dissero che ero pazza , e a furia di sentirlo , probabilmente cominciai a pensarlo anche io . 
Per questo decisi che non avrei mai più detto a nessuno di ciò che ero in grado di fare . Nessuno avrebbe mai dovuto scoprirlo , sarebbe stato il mio più intimo segreto . 
Ma le mie visione si fecero sempre più forti , più reali e sempre più dolorose .
Sapevo che non sarei riuscita a tenermi tutto dentro ancora per molto , ma sapevo anche che non avrei mai potuto parlarne con qualcuno , o sarei stata di nuovo sola . 
Per questo cominciai a scrivere un diario . Bé , in realtà non era un vero e proprio diario giornaliero , ma semplici appunti  su ciò che vedevo .
Parlai di amici , di persone che non conoscevo , di chi incontravo per  caso , e di chi guardavo in continuazione , dall'ombra , senza che nessuno potesse sospettarlo . 
Nessuno sapeva dell'esistenza di quel diario , nessuno oltre me . 
Mi chiamo Hannah Larsen , e all'età di diciassette anni , sono morta .




Note dell'autrice : 
Grazie a tutti per aver letto questo breve prologo , spero che vi sia piaciuto . So di non essere una grande scrittrice , anzi sono poco più di una ragazzina,
ma era da un sacco di tempo che volevo provare a scrivere qualcosa .
Spero che mi facciate sapere cosa ve ne pare e spero anche che riuscirete ad aiutarmi a migliorare .
Un abbraccio ed  un'inchino , Kikka .

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - In un prato di Iris ***


 
Capitolo I
 
Quella mattina , si sentiva una brezza leggera nell'aria , e il cielo era di un vivido azzurro . 
La ragazza era stesa per terra , tutto intorno c'erano solo fiori . Erano bianchi e blu , ed emanavo un profumo molto forte , che riempiva le narici.
Aprì gli occhi lentamente , lasciando entrare la luce del sole , lasciando che la penetrasse sin dentro l'anima .
Riusciva a malapena a distinguere i colori , ci mise diversi minuti a capire che era stesa sul suolo , dove l'erba fresca formava una specie di tappeto . 
Si tirò su a fatica , ogni parte del suo corpo gridava di dolore , e probabilmente lo avrebbe fatto anche lei , se avesse avuto la voce per farlo. Dove mi trovo ? Migliaia di domande le frullavano per la mente , sempre più confusa e spaventata .
Appena provò a mettersi in piedi , una terribile sensazione di nausea , mischiata ad un lancinante mal di testa , la fecero crollare inerte .
Inspirò lentamente e ci riprovò , ma anche questa volta , il suo corpo sembrava ribellarsi a lei . 
Cadde ancora , gemendo di dolore . Solo in quel momento di breve lucidità , si guardò intorno e notò la distesa di fiori . 
Erano bellissimi : azzurri e bianchi , assomigliavano al cielo . Ne sfiorò uno , e sentì quanto era morbido e delicato .
" fiore " , le suggeriva il cervello . Si mise seduta , almeno questo riusciva già a farlo , senza smettere di ammirare quella meraviglia .
Si sentiva incredibilmente attratta da quel elegante intrico di petali , e non poté fare a meno di curvare lievemente le labbra .
" Sorriso " .
< Si chiama iris > disse una voce alle sue spalle . Era fresca e allegra , ma per poco non la fece sobbalzare .
Un uomo , anzi un ragazzo , era appena comparso alle sue spalle , e appena lo vide in volto sussultò .
Aveva i capelli biondo cenere , in contrasto con gli occhi scuri , molto grandi . La sua mascella era leggermente pronunciata , ma i suoi lineamenti erano dolci , come quelli di un bambino . Anche le sue spalle erano molto larghe , le braccia muscolose . 
Lei lo guardò leggermente intontita , era evidente che non aveva capito di cosa le stesse parlando .
Dopo essersene accorto , il ragazzo si avvicinò fino a chinarsi sopra di lei , tentando di spiegare : < Il fiore , si chiama iris > . Lo sguardo della ragazza cadde nuovamente sull'erba .
< Va tutto bene ? Hai l'aria molto pallida > lo sguardo del ragazzo sembrava un po' meno vispo di prima .
" Preoccupazione " , dedusse lei . 
Aprì la bocca , come per parlare , ma dalla sua bocca uscì solo quello che assomigliava ad un latrato .
Si portò una mano sulle labbra , mentre sentiva le guance avvampare .
< Non parli la mia lingua ? > chiese ancora il ragazzo , con una nota di insistenza nella voce .
< Lingua ? > ripeté lei . Questa volta la voce che fino a pochi secondi prima l'aveva aiutata , taceva confusa .
< Mi capisci ? Capisci quello che dico ? > provò a sfiorarle la nuca , ma lei si ritrasse con uno scatto .
< Okay , va tutto bene , scusami . > sospirò appena , e si sedette vicino a lei , abbastanza vicino da farle correre un brivido per la schiena .
< Posso fare qualcosa per aiutarti ? Riesci a parlare ? > .
" Parla , ti vuole solo aiutare " . Ancora quella voce nella testa . 
< Dove . . . dove sono ? > finalmente riuscì a dire qualcosa , anche se il suo tono era basso e gutturale .
Il ragazzo sorrise : < Finalmente se3nto la tua voce ! Sei nel prato di un parco pubblico , come ci sei finita qui ? >
" Parco pubblico ? " . Scosse la testa , non ne aveva la più minima idea . 
< Posso sapere come ti chiami ? > il ragazzo non riuscì a trattenere la sua curiosità , ma ancora una volta , non ricevette alcuna risposta .
< Non sai qual'é il tuo nome ? >
< Nome ? > perché tutte le volte che le serviva , quella vocina nella testa non si decideva a parlare ? 
< Non te lo ricordi ? > il ragazzo ora aveva un'aria quasi compassionevole.
Lei scosse la testa con aria sconsolata .
< Aspettami qui , vado a cercare aiuto >
< No ! >la ragazza emise un vero e proprio grido , lasciando di stucco il suo soccorritore .
Gli afferrò una mano e se la portò al petto , tentando di scandire bene le parole : < Per favore , non lasciarmi qui da sola . > La voce aveva iniziato a tremare leggermente , una strana sensazione allo stomaco , la stava facendo impallidire .
" Paura " .
Il ragazzo , che era leggermente arrossito , si affrettò a dire che sarebbe ritornato subito , ma lei sembrava non volesse sentire ragione .
Alla fine si era arreso , e aveva lasciato che la mano fredda della ragazza , stringesse la sua .
< Mi chiamo Jonathan . Ma puoi chiamarmi Jace > il suo tono aveva ripreso ad essere dolce come il miele .
< Jace > ripeté lei , come per imprimerselo bene nella mente . 
< Riesci a camminare ? Se non vuoi che me ne vada , dovremo muoverci entrambi > le porse una mano per aiutarla , ma lei sembrò ignorarla .
Fece appena on tempo a mettersi in piedi , ma le ginocchia cedettero per l'ennesima volta .
Si aspettava il suolo duro e leggermente umido , ma riuscì solo a sentire una sensazione di calore .
Jace le aveva appena cinto la vita , circondandola con le sue braccia calde, poco prima che finisse a terra .
< Non devi avere paura di me , voglio solo aiutarti > il suo alito le sfiorò il viso , i loro occhi si incrociarono brevemente .
L'aiutò a mettersi dritta e , dopo aver chiesto il suo permesso , l'avvolse stretta a sé , aiutandola a camminare come un essere umano . 
La nausea era tornata , ma si sforzò di resistere all'impulso di vomitare , continuando a avanzare , anche se in modo lievemente scoordinato . 
Sentiva il battito del ragazzo , martellante e furioso , separato dal suo cuore solo da un lieve strato di stoffa . 
Percorsero diverse strade , passando per vetrine e negozi . Ad un tratto lei si fermò alla vista di un negozio . Bé in realtà non erano i vestiti messi in vetrina ad interessarle , ma piuttosto l'immagine che si vedeva riflessa . 
La sua immagine . 
Era pallida e ossuta , più di quanto si aspettasse . 
Ma la cosa che più la attirava era il suo viso : i lineamenti affilati , il colorito molto chiaro . 
I suoi capelli erano di un nero corvino . Gli occhi verdi e brillanti .  
 
 
                    
 
Angolo autrice : salve a tutti! Spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto ,almeno un pochino .
Spero che mi farete sapere presto , e grazie ancora per aver letto il capitolo fino al fondo .
Tantissimi saluti , Kikka .

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Capitolo 3
*** Capitolo 2-Caldo e freddo ***


                                                                                               Capitolo II- Caldo e freddo
" Paura " .
E' una spiacevole sensazione . Il cuore batte forte , sembra voler uscire dal petto , la testa si fa improvvisamente più leggera .
Lo stomaco è stretto in una morsa , una morsa che sale sino alla gola , mozzando il fiato . La fronte s'imperla di sudore , i brividi ti corrono sulla schiena , la vista si offusca .
" Calore " .
Le mani calde di Jace l'avvolgevano completamente , stringendo il suo esile corpo . La sua costituzione scheletrica faceva quasi paura , era come se non mangiasse da una settimana . Il forte gorgoglio che proveniva dal suo stomaco era fastidioso , probabilmente non mangiava veramente da diverso tempo .
< Ascoltami un attimo > la voce del ragazzo le riecheggiò nelle orecchie .
< Potremmo andare in questura più tardi , ti va ? Magari qualcuno ha denunciato la tua scomparsa . . . proprio non ricordi niente su di te o sul tuo passato , vero ? > La ragazza sospirò , ed annui tristemente . 
Non sapeva neppure il suo nome , non sapeva dove viveva , non sapeva niente di sé . Come non sapeva niente del ragazzo che le stava cingendo la vita , conducendola in un luogo a lei sconosciuto . 
Dopo aver camminato per diversi minuti , la ragazza crollò a terra , inspirando ed espirando violentemente , la nausea si era fatta terribilmente forte ,le sembrasse che le stesse per esplodere la testa .
< Ehi , va tutto bene ? > Jace era chino su di lei , le accarezzava la schiena, nel tentativo di calmarla .
< Come . . .  > iniziò lei < Come può andare bene ? ! Non mi ricordo nemmeno chi sono , e detto francamente mi sento uno schifo > La piccola vocina che aveva nella testa in quel momento stava urlando e gridando di dolore . 
Jace non sembrò ne arrabbiarsi , né scomporsi , dalle grida furiose della ragazza . Si abbassò ancora di più , fino a sfiorarla con la propria fronte , e la prese per mano . La sollevò lentamente , fino a rimetterla in piedi per l'ennesima volta .
La ragazza era molto più bassa di lui , gli arrivava alla spalla , fisicamente era molto più piccola . 
< Siamo quasi arrivati , tenta di resistere . > le sorrise di nuovo . Per un attimo , si chiese chi era quel ragazzo con una infinita pazienza , quel ragazzo che diceva di chiamarsi Jace .
" E' un bel nome " .
Camminarono ancora , a ritmi sempre più lenti , sino ad arrivare ad una casa , isolata da tutte le altre , circondata da un semplice cortile di pietra .
Attirava subito l'attenzione , perché all'esterno era dipinta con un eccentrico rosa . 
< Vivi in una casa . . . così rosa ? > la domanda le era venuta spontanea .
< Già , all'esterno é dipinta tutta in rosa caraibico . > La ragazza rise , perché le sembrava assurdo che Jace vivesse in un posto simile .
< Mia sorella adorava il rosa > 
< Ah ecco , iniziavo a preoccuparmi > disse ancora tra le risate .
< Ma lei non abita più qui , ormai da molto tempo . > aggiunse con tono amaro , prima di aprire il cancello che portava all'interno dell'abitazione .
La ragazza trattenne il fiato per un attimo , alla vista dell'interno : aveva un 'aria terribilmente familiare .
Le tende azzurre , i tappeti rossi , il profumo del cibo appena cotto . 
Un vecchio vaso azzurro , era posato in bilico su un tavolino instabile , sembrava che dovesse cadere da un momento all'altro . 
" Iris " 
Quei fiori erano iris . Uno blu , uno lilla ed un terzo bianco come la neve . 
" Neve " 
La ragazza si chiese , chi era quella voce nella testa che la stava guidando , che le aveva detto sino ad ora che cosa fare .
Come faceva a ricordarsi tutte quelle parole , e niente di se stessa ? . 
Sfiorò lentamente il fiore , percorrendo la sua superficie liscia e delicata , umida e fresca . 
In quel momento era in un mondo tutto suo , la sua mente era concentrata interamente su quell'esserino così fragile , così splendido e . . . freddo .
Le assomigliava molto .
< Sono stupendi , vero ? > la voce del ragazzo la fece sobbalzare . La sua mano compì un movimento brusco e involontario , facendo rovesciare il vaso a terra . Emise un gridolino di stupore , e velocemente si calò a terra , anche se ormai il danno era fatto . 
< M-mi dispiace , non l'ho fatto apposta > afferrò a mani nude un coccio del vaso , ma la ritrasse di scattò : aveva sentito un fortissimo dolore alla mano , imbevuta improvvisamente in una strana sostanza .
" Rosso "
" Caldo "
" Sangue " . Jace strabuzzò gli occhi alla vista di quella sostanza di colore rosso cremisi , che sgorgava lentamente , facendosi posto sul pavimento .
Si accovacciò affiancò alla ragazza , sfiorandole l'arto ferito .
< Ti fa male ? > lei scosse la testa , confusa . < Ti sei tagliata con il vetro del vaso . Il vetro lacera la carne , devi stare attenta . > Si girò e fece dietrofront , in cerca di una garza pulita .
La ragazza sembrava estasiata : non sentiva dolore , anzi , il calore del sangue che le scendeva dalla mano , le piaceva terribilmente .
Riprese il pezzo di vetro , iniziò a rigirarselo tra le mani , prima lentamente , poi sempre più in fretta , percorrendo la parte esterna dei polsi , fino a salire sulle braccia .
Rideva . stava ridendo . Le mani grondanti di sangue , un espressione felice sul volto . Una ciocca di capelli le oscurò la vista per un attimo , ma bastò a tagliarsi in modo ancora più profondo .
Iniziò a ridere ancora più forte , macchiandosi anche il viso , nel tentativo di scansare i capelli sottili .
Jace la vide e per poco non gridò per lo stupore . Per il terrore . Si fiondò su di lei , lanciando lontano i pezzi di vetro afferrandole le mani , fino a portarle sul suo petto .
< Sei impazzita ? > Guardò velocemente gli innumerevoli tagli che si era volontariamente inflitta , sconvolto e allo stesso tempo spaventato .
< Non lo fare mai più ! Possibile che tu non riesca a capire quando può far male un oggetto affilato come un coltello ? ! >
La ragazza smise per un secondo di ridere , e rispose di tono , come se niente fosse : < Questa sostanza . . . il sangue . E' così caldo ! Assomiglia molto alla tua pelle , Jace . Il caldo mi piace . Se sfioro il mio corpo . . . sento solo freddo . E' come se fossi " vuota , come se dentro di me ci fosse solo il " nulla ". Tu invece sei caldo . Mi piace > 
Jace a stento credeva alle parole di quella che , ai suoi occhi , sembrava appena una bambina , così sola e spaventata . 
Pensò a lungo alle parole da pronunciare , ma alla fine riuscì solo a sussurarle : < Adesso servirà ben più di una garza . . . Forse è il caso di portarti all'ospedale , o al pronto soccorso. > Posò lo sguardo su uno dei tagli , particolarmente profondo , il sangue sgorgava a fiotti .
Ad un tratto un ricordo o un'immagine confusa , balenò nella mente della ragazza, freddo come un getto d'acqua  : " Ospedale , manicomio . Uomini vestiti con camici bianchi , donne che si portavano appresso sempre tre o quattro siringhe . Odore di medicinali , follia densa come l'aria . E dolore . Tanto dolore . "
< No! > scattò , in preda al terrore . < No , no ,no , no , no ! > . 
Si accasciò su se stessa , in preda alla paura .
" Ma lei sapeva cos'era la paura ? " .
< Mi faranno del male ! Loro . . .  loro hanno le siringhe , mi rinchiuderanno in quelle stanza . . . fredde come il ghiaccio , con le pareti imbottite . Non ci voglio tornare ! Non voglio > 
Iniziò a singhiozzare , in preda agli spasmi , portandosi il viso tra le mani .
Anche Jace le prese il viso tra le mani , fino a portarlo al contatto con il suo petto . 
< Va tutto bene . Non ti porterò in quel brutto posto , okay ? > La ragazza annui , ancora in preda ai singhiozzi .
< Ma tu devi permetterti di aiutarti . Quindi d'ora in poi non voglio più vedere una goccia di sangue in giro per casa , d'accordo ? > Anche stavolta la ragazza annui . Almeno si era calmata un poco , il suo respiro si era fatto più regolare .
< E poi se hai così tanto bisogno di calore potrei darti una coperta , o una felpa . . . si insomma , basta che non ti metti a girare per casa con una mannaia , pronta a colpirti come una masochista . . .  >
" O potrei abbracciarti io " il pensiero durò appena un attimo , ma basto a farlo arrossire .
Come se li avesse letto la mente , lentamente la ragazza si strinse più forte a lui , ignorando il dolore dal braccio . Adesso tutto ciò di cui aveva bisogno era proprio li . Caldo e delicato , pronto ad accoglierla .
 
 
 
 
Note dell'autrice : 
E anche il II capitolo , è andato ! Grazie a tutti per aver letto fino in fondo il capitolo, e scusate se ci ho smesso tanto tempo a pubblicarlo ( ho scoperto di essere una pippa col computer! ) .
Spero che recensirete ! Baci baci
                                                   Kikka :3
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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