VERITA' NEGATE di Black cat (/viewuser.php?uid=5452)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capiolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J
I
personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani,
Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In
questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo
pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la
pubblica sensibilità.
Verità
negate
-1°
CAPITOLO-
-Ce
la farà dottore?-
-E’
presto per dirlo. Tutto ciò che potevamo fare l’abbiamo fatto,
ora non resta che attendere. Se il signor Weasley supererà la
notte, potrà considerarsi fuori pericolo, se cosi non
fosse…beh!…- Il Medimago abbassò gli occhi, non riuscendo più
a sostenere lo sguardo penetrante del giovane ragazzo di fronte
lui. Prese un profondo respiro e si accomiatò.
Harry
rimase impalato per qualche secondo guardando il dottore uscire
dalla stanza, senza muovere un muscolo. Il rumore della porta che
si chiudeva, lo riportò alla realtà.
Si
voltò guardando il suo amico fraterno steso su quel letto
d’ospedale, privo di sensi.
La
luce asettica dei neon rendeva il suo viso più pallido del normale
facendo risaltare in modo innaturale il color rosso fiamma dei
capelli, che ricadevano disordinatamente ai lati del viso.
Prese
una sedia e si accomodò al lato del letto, protendendosi in avanti
e prendendosi la testa fra le mani. Sentiva ancora rimbombare nella
sua mente le urla e lo stridore degli incantesimi dello scontro di
quella sera. Nulla di anormale, era stato uno scontro come tanti
fra Auror e Mangiamorte,. Da quando il Dark Lord aveva fatto
ritorno, gli scontri
si susseguivano con una cadenza ormai allarmante, erano, come si
suol dire, di routine. Questa volta però la battaglia era stata
particolarmente cruenta e entrambe le fazioni avevano subito
pesanti perdite. Chi era rimasto incolume, o ferito solamente in maniera leggera, si era
fatto carico di portare d’urgenza i colleghi più malridotti in
ospedale. Era stato così che Harry si era smaterializzato con Ron
fra le braccia nel centro di prima assistenza del San Mungo.
Nonostante
non fosse la prima volta che Harry metteva piede in
quell’ospedale, le pareti bianche e l’odore delle pozioni
disinfettanti che impregnava quelle mura, riuscivano sempre a
incutergli un certa malessere. Quante volte era stato lui ad essere
sdraiato in un letto con i suoi amici e colleghi Auror a vegliarlo.
Decisamente, si stupì a valutare, preferiva di gran lunga essere
il degente piuttosto che dover passare ore in attesa senza sapere
nulla. Non era mai stata una persona molto paziente e l’attesa
era una di quelle cose che lo mandava su tutte le furie. Starsene lì
senza poter far nulla per il suo amico lo stava facendo impazzire.
Si augurò vivamente che Hermione arrivasse presto a dargli il
cambio, in modo da poter scendere a prendersi un caffè; almeno così
avrebbe ingannato un po’ il tempo.
L’adrenalina,
che ancora scorreva nelle sue vene, cominciò lentamente ad
abbandonarlo, lasciando il posto alla stanchezza. Si appoggiò con
gli avambracci al bordo del letto, adagiandovi sopra la testa e
chiudendo gli occhi.
Fu
svegliato dopo poco dalla pressione gentile di una mano sulla sua
spalla.
-Harry!…..Harry
sveglia. Sono
qui per darti il cambio.-
-Mmm…chi?
Chi sei?… Ah….sei tu Hermione! Mi devo essere appisolato un
attimo-.
Ancora
con la mente obnubilata dal sonno, il ragazzo si alzò dalla sedia,
regalando un sorriso lievemente imbarazzato all’amica appena
arrivata.
-Come
sta?-, chiese
Hermione non cercando minimamente di nascondere l’apprensione che
trapelava incontrollata dal suo tono di voce
-Il
dottore dice che se supererà la notte sarà fuori pericolo, ma non
ha detto di più-, replicò
Harry con tono rassegnato.
-Vai
a casa, ora?- continuò la ragazza
-No,
preferisco rimanere qui con te, tanto a casa non c’è nessuno che
mi aspetta.
Penso
che andrò a prendermi un caffè, ne ho un gran bisogno. Vuoi che
te ne porti uno?-
Hermione
sorrise declinando l’offerta dell’amico e sporgendosi ad
esaminare l’aspetto generale di Ron, che sembrava dormire
placidamente.
Potter
uscì dalla stanza avviandosi speditamente verso le macchinette
magiche del caffè al piano inferiore. Aspettò il suo turno, poiché
sembrava che l’intero ospedale si fosse dato appuntamento nel
punto di ristoro, ma non appena riuscì ad avere una tazza fumante
di quella nera bevanda fra le mani, si sentì subito rincuorato.
“Incredibile come a volte, le cose più semplici siano quelle che
ti danno maggior conforto”, pensò fra sé.
Rimase
un attimo indeciso sul da farsi: se uscire a fumarsi una sigaretta
oppure fare immediatamente ritorno nella stanza di Ron, ma il
freddo pungente che proveniva dall’esterno lo fece desistere. Si
incamminò lentamente al piano superiore, continuando a rigirarsi
la tazza fra le mani, godendosi quel piacevole calore.
Arrivò
al terzo piano, quello del suo amico, cercando di far meno rumore
possibile per non disturbare gli altri degenti dell’ospedale.
Nonostante le sue precauzioni però, quelle vecchie mura
amplificavano esponenzialmente qualunque suono e i suoi passi
rimbombavano per il lungo corridoio. Era quasi arrivato a
destinazione quando la sua attenzione fu attirata dalla porta
aperta della stanza accanto a quella di Ron. Non poté resistere
alla tentazione di sbirciare all’intero e non appena i suoi occhi
si abituarono all’oscurità riuscì chiaramente a vedere il
profilo del giovane sdraiato sul letto, illuminato dai raggi
lunari.
Per
una frazione di secondo gli mancò il respiro, non si era reso
conto, nel caos dello scontro, che anche Malfoy fossr rimasto ferito
ed fosse stato portato in ospedale.
C’era
un ragazzo con lui, seduto vicino al suo letto, di spalle ed Harry
preferì nascondersi dietro allo stipite della porta per poter
ascoltare le sue parole, senza essere visto.
-So
che ce la farai Draco, te la sei sempre cavata. Hai sentito cos’
ha detto il dottore? Dipende tutto da te ora, dalla tua voglia di
vivere e continuare a lottare….-
Le
parole del giovane, però, si interruppero, soffocate da un
singhiozzo disperato.
Harry
provò pena per quel ragazzo, fino a quel momento non si era mai
soffermato a pensare che, anche fra i temibili e spietati
Mangiamorte, potessero esistere sentimenti come l’amicizia,
l’amore ed il dolore. Che stupido che era stato! Presuntuoso da
parte sua, pensare che solo gli Auror avessero l’esclusiva dei
“buoni sentimenti”, no?
In
quel momento si sentì così partecipe del dolore del giovane
Mangiamorte, che quasi non si accorse che un gruppo di uomini, tra
cui Lucius e Narcissa Malfoy, avevano appena imboccato il
corridoio. Non sarebbe stato di certo consigliabile per lui, farsi
cogliere in flagrante a spiare nella stanza del suo più acerrimo
nemico.
Si
scostò dal suo nascondiglio, infilandosi velocemente nella stanza
di Ron, chiudendosi la porta alle spalle.
Hermione
si voltò a guardarlo, sorpresa dalla sua irruenza.
-Tutto
bene Harry? Sembra quasi che tu abbia visto un Dissennatore..-
-Eh?…Ehm..si-,
balbettò Potter, cercando
poi di darsi un contegno, -Lo sai chi c’è nella stanza
accanto a questa?-
-Draco
Malfoy-, replicò la ragazza con noncuranza, -Sei stato
proprio tu a colpirlo durante lo scontro, ed è stato ricoverato
qua d’urgenza. Non dirmi che non lo sapevi?-
-No…non
l’avevo riconosciuto, aveva il cappuccio e la maschera, non
potevo sapere che era lui-,
mormorò Harry, più a sé stesso, che non rivolto alla sua
amica.
-Che
c’è? Non ti sentirai mica in colpa, spero? Tu hai fatto
semplicemente il tuo dovere, se non l’avessi colpito, lui avrebbe
colpito te. Purtroppo è così che vanno le cose in battaglia.-
-No!
Ma che dici!-,
si affrettò a rispondere, quasi a voler scacciare l’evidenza dei
sentimenti contrastanti che sentiva crescere in sé.
Si
sedette su di una poltroncina accanto alla finestra, lasciando
vagare il suo sguardo sul piccolo parco che circondava
l’ospedale. Il sole era ormai tramontato e le luci arancioni dei
lampioni, rendevano l’atmosfera abbastanza spettrale, nonostante
la confusione che regnava davanti all’ingresso del pronto
soccorso. Era un
continuo andirivieni di medimaghi, che accorrevano ogni qual volta
un “pop”, rivelava l’apparizione di un nuovo paziente
e quel giorno a causa dello scontro Auror/Mangiamorte di
pazienti ce n’erano fin troppi.
Quella
scena di quotidianità ospedaliera, però, veniva osservata da
Harry con totale disinteresse, la sua mente era impegnata in
tutt’altri pensieri. La scoperta di essere stato lui a colpire
Malfoy e di averlo costretto in quel letto d’ospedale l’aveva
destabilizzato.
Ciò
che aveva azzerato ogni sua certezza era stato quel “NO!” che
il suo cervello gli aveva urlato, nel preciso istante in cui
Hermione gli aveva fatto notare la sua colpevolezza.
“Da
quando, un Auror esperto come lui, si preoccupava di aver ferito o
ucciso un Mangiamorte!?”
Ben
presto Harry si arrese all’ evidenza dei fatti. Ciò che lo
tormentava non era il fatto di aver colpito un Mangiamorte
generico, ma di aver colpito IL Mangiamorte Draco Malfoy, suo
nemico dai tempi della scuola e suo persecutore numero uno.
Almeno
in questa occasione, aveva il dovere di essere sincero con sé
stesso, visto che per anni non lo era stato, cercando con tutte le
sue forze di far tacere la vocina insistente della sua coscienza
che gli faceva notare che, in fondo, lui non odiava Malfoy, come
voleva far credere a tutti. Oh, ce l’aveva veramente messa tutta
per cercare di autoconvincersi del contrario, un vero e proprio
training autogeno che l’aveva portato persino a mettersi insieme
alla sorella del suo migliore amico. Con quale risultato? Nient’altro che
complicarsi ulteriormente l’esistenza, passando mesi a cercare
una scusa plausibile per poterla scaricare senza farle troppo male.
“Quand’era
cominciato quel suo particolare interesse per Malfoy?” Harry non
avrebbe saputo rispondere a questa domanda: era stato un processo
lento ed inesorabile, un “veleno” che lentamente era entrato in
circolo nel suo sangue, senza che lui
se ne potesse accorgere, se non quando ormai era troppo
tardi.
E
ora? Cosa avrebbe fatto se Malfoy fosse morto? La distruggeva non
sapere con esattezza quali fossero le sue reali condizioni. Dalla
frase del ragazzo seduto accanto al letto di Draco, Harry aveva
intuito che la situazione fosse grave, ma fino a che punto?
Di
fronte a questa prospettiva ad Harry mancò il fiato,
costringendolo a fare un profondo respiro in cerca dell’aria che
gli era mancata all’improvviso.
Hermione
si voltò verso di lui, richiamato da quel sospiro di sconforto.
-Tutto
bene Harry?-
L’ex
Grifondoro sentì l’impellente bisogno di alzarsi e di prendere
una boccata d’aria fresca.
Non
ce la faceva più a stare seduto a rimuginare sugli errori
commessi, senza poter far nulla per porvi rimedio. Era insofferente
e il suo malessere doveva essere piuttosto lampante, visto che
Hermione se n’era accorta senza nemmeno guardarlo.
Si
scusò con l’amica e
uscì dalla stanza. Non era decisamente il momento di assillarla
con i suoi problemi esistenziali, sapendola così preoccupata per
le condizioni di Ron.
Non
appena fu nel corridoio, Harry notò che la porta della stanza di
Malfoy era chiusa, ora. Si avvicinò, per cercare di udire la
presenza di qualcuno all’interno, ma tutto era silente.
“Possibile che i genitori di Draco se ne fossero già andati?”,
si domandò stupito.
Si
risolse a fare una cosa parecchio rischiosa, ma che in quel momento
gli parve l’unica possibile: aprire lievemente la porta, per
poter controllare all’interno.
La
luce era spenta e l’assenza di voci, fece ben sperare Harry che
Draco fosse stato lasciato da solo. Aprì la porta ancora di
qualche centimetro per sincerarsi che nemmeno il misterioso ragazzo
che vegliava Malfoy, fosse presente, prima di entrare e chiudersi
la porta alle spalle.
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Capitolo 2 *** Capiolo 2 ***
I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J
I
personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani,
Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In
questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo
pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la
pubblica sensibilità.
Verità
negate
-2°
CAPITOLO-
Harry
rimase immobile, per qualche istante, appoggiandosi alla porta
della stanza di Draco.
“Che
cosa stava facendo, per Merlino! In che razza di situazione si era
appena cacciato?! Cosa avrebbe potuto fare o dire, se qualcuno
fosse ritornato a far visita a Malfoy e l’avesse trovato lì?
Beh! Ormai il danno era fatto, tanto valeva portare a termine i
suoi propositi….
Peccato
che lui non avesse la più pallida idea di quali fossero i suoi
propositi! “
Aveva
seguito l’impulso irrefrenabile che l’aveva condotto in quella
stanza, perché aveva sentito il bisogno impellente di vedere il
suo nemico di sempre, di stargli accanto… Solo ora si rendeva
conto della stupidaggine che aveva commesso.
Prese
un profondo respiro d’incoraggiamento e si avvicinò al letto di
Draco.
Lasciò
che il suo sguardo indugiasse su quel viso, reso ancor più etereo
dai raggi lunari che si riflettevano sui suoi tratti, così dolci e
aristocratici, quasi femminei.
Il
suo corpo era immobile, imprigionato nel sonno profondo del coma…
“E la colpa di tutto ciò era sua!”, non poté fare a meno di
pensare
Cominciò
a parlargli, come a cercare inutili giustificazioni per le sue
azioni.
Il
suono della sua voce gli sembrò estraneo, come appartenente ad
un’altra persona,
“all’altro Harry”, che l’aveva costretto a recarsi
in quella stanza.
-Immagino
che non potrai sentire ciò che ho da dirti, ma forse è meglio così…,
diversamente non avrei nemmeno avuto il coraggio di varcare quella
soglia.
Diciamo
che è più uno sfogo personale con me stesso, che non vera voglia
di rivelarti i miei sentimenti e averti qui, così vicino, ma così
lontano, mi rende le cose molto più semplici.
Che
vigliacco che sono, vero?! Dov’è finito ora l’eroe del mondo
magico? Probabilmente è rimasto prigioniero dei tuoi occhi di
ghiaccio, quel lontano giorno di nove anni fa, in cui li posasti
per la prima volta su di me, nel negozio di Madama McClan. Sono già
passati nove anni? Però! Sembra ieri che mi tendesti la tua mano
per fare amicizia con me ed io la rifiutai, sottoscrivendo, così,
la nostra eterna rivalità!
Siamo
stati proprio bravi a far credere a tutti di odiarci a
vicenda,vero? O forse farei meglio a parlare al singolare. IO, sono
stato molto bravo, perché immagino, che la tua non fosse finzione,
ma mera realtà. TU mi hai odiato per anni e probabilmente continui
tutt’ora ad odiarmi, avendo peraltro un motivo in più per farlo,
considerate le tue attuali condizioni.
Io?
Beh! Io ho imparato a guardare oltre a quella maschera di freddezza
ed imperturbabilità che hai sempre portato. All’inizio, non è
stato così, all’inizio ti ho odiato e non sai quanto, ma si sa,
crescendo si matura e si impara a guardare oltre all’apparenza.
Ti
vedevo come un ragazzo, estremamente solo ed insicuro, alla
continua ricerca di conferme da parte dei tuo scagnozzi, Tyger e
Goyle e soprattutto di tuo padre.
Già!
Tuo padre! Che “cara” persona! Pensando di avere un padre come
lui, quasi ringrazio di essere orfano. E’ lui la causa di tutti i
tuoi problemi, Draco! E’ a causa sua se sei stato costretto a
portare la maschera che lui ha costruito per te, è colpa sua se ti
sei sempre sentito inadeguato e in continua competizione con me. La
tua frustrazione per non riuscire ad ottenere da lui amore ed
orgoglio, la riversavi sugli altri, facendo il gradasso e cercando
di farti rispettare con le minacce. E’ la cosa più triste al
mondo non riuscire ad avere da un padre ciò che dovrebbe essere
naturale e spontaneo. Posso solo immaginare quanto tu debba aver
sofferto…
Ci
sono stati dei momenti, però, in cui mi sono dato dello stupido da
solo, momenti in cui ho
seriamente considerato di essere un’inguaribile ottimista
nel voler vedere del buono in te.
D’altronde
tu ce la mettevi tutta per smantellare questa mia teoria. Non
perdevi occasione per mettermi nei guai e per insultare i miei
amici…., stavo quasi per ricredermi quando….
Quando
ti ho trovato in lacrime nel bagno di Mirtilla Malcontenta… Per
tutti i folletti!! Ricordo come se fosse ieri quella sera. Eri così
umano ed indifeso che avrei voluto abbracciarti, stringerti e
chiederti cosa potevo fare per poterti aiutare. Che ironia! Non
noti come la storia generalmente tende a ripetersi? Ci troviamo in
una situazione così simile ora, con te colpito gravemente da un
mio incantesimo ed io divorato dai sensi di colpa, proprio come
allora…. Non ti ho mai chiesto scusa per quel maledetto
“Sectusempra” che ti ho lanciato, senza avere la benché minima
idea delle sue conseguenze. Ne è passato di tempo, ma non è mai
troppo tardi per fare le proprie scuse, no?
In
ogni modo, perché mi hai attaccato in quell’occasione? Vergogna?
Rabbia? O semplicemente odio?….. Chissà forse tutte e tre le
cose insieme.
Mi
chiedo cosa sarebbe successo se tu ti fossi confidato con me, che
svolta avrebbero preso le nostre vite. Si sarebbe potuta evitare
quella terribile notte in cima alla Torre di Astronomia in cui, tu,
Draco, hai rinunciato a portare a termine gli ordini di Voldemort,
costringendo Piton ad uccidere Silente al posto tuo. Silente
sarebbe ancora vivo e ti avrebbe aiutato, dandoti protezione, per
sfuggire al destino che tuo padre aveva tracciato per te.
Soprattutto, non saresti dovuto scappare da Hogwarts, avremmo
finito entrambi gli studi, ritrovandoci ora alleati e non rivali.
Ma
che sto dicendo? Devo essere completamente impazzito! Tu
un Auror? E’
quasi più facile che mio zio Vernon cominci ad amare la magia e
tutto il nostro mondo…..
E’
decisamente un sollievo che tu non possa udire le mie
farneticazioni. Nemmeno io so perché ti sto dicendo tutto questo.
Dal momento, però, che ho iniziato a scaricarmi la coscienza,
voglio arrivare fino al nocciolo della questione.
Si
perché il fulcro d questo eterno discorso che ti sto facendo, non
e solo dirti che ho smesso di odiarti, sarebbe troppo semplice….
Il mio primario problema è che dalla sera del “bagno”, io ho,
come dire, cominciato a provare una forte simpatia nei tuo
confronti.
Ok,
va bene, sarò onesto fino in fondo! Tu mi piaci Draco Lucius
Malfoy, mi piace ormai tutto di te, a partire dai tuoi innegabili
pregi, quali il tuo viso con stampato quel ghigno sfrontato, i tuoi
occhi così penetranti e quel tuo corpo,…beh! Lasciamelo dire
statuario. Finendo con i tuoi difetti, che nonostante tutto ho
imparato ad amare. E dire che ne hai fin troppi di difetti: sei
arrogante, presuntuoso, viziato, snob, in un certo qual modo
codardo, infido e…e potrei continuare, ma tanto è inutile, perché
ormai sono giunto ad un punto di non ritorno con te. Al punto in
cui i tuoi lati negativi, ai miei occhi,sono diventati quasi dei
punti di forza del tuo carattere.
Patetico,
vero? Sembro una ragazzina innamorata alle prime armi che decide di
confessare al suo grande amore i suoi sentimenti… Pensa se mi
sentissero Ron o Hermione, cosa direbbero! Loro non sanno nulla di
ciò che provo per te e mi guardo bene dal dirglielo, non mi
capirebbero, sono troppo prevenuti nei tuoi confronti. Conoscendo
Hermione, la prima cosa che mi farebbe notare è –Per tutti i
folletti Harry! Sei innamorato di Malfoy? Di Malfoy ti rendi conto?
Inoltre, chi ti dice che Draco sia gay?-
Il
lato pratico della mia migliore amica riuscirebbe a far capolino
persino in una situazione così intricata come questa. Però non
avrebbe tutti i torti. Chi mi dice, infatti, che tu abbia tendenze
omosessuali? Non avevo mai pensato a questo “dettaglio”? Ero
talmente preso ad analizzare i miei di sentimenti, che non mi sono
mai soffermato prima d’ora a domandarmi una cosa di così vitale
importanza. Ma tanto a che servirebbe? Anche se tu fossi gay, sarei
l’ultima persona sulla faccia della terra a cui rivolgeresti le
tue attenzioni.
Il
mio è decisamente un sentimento a senso unico ed è inutile
illudersi del contrario.
E’
stupido ed infantile da parte mia sperare che un giorno tu possa
considerarmi qualcosa di differente da “San Potter” o dallo
“Sfregiato” che per anni ti sei divertito a perseguitare.-
Harry
sentì all’improvviso dei passi che si avvicinavano velocemente
alla stanza di Malfoy.
Preso
alla sprovvista, cominciò freneticamente a guardarsi intorno in
cerca di un possibile nascondiglio. Non poteva uscire dalla porta,
era troppo tardi ormai, l’avrebbero visto. Inoltre, da buon Auror,
sapeva che al San Mungo vi erano degli incantesimi protettivi che
impedivano la smaterializzazione. Che poteva fare?
Con
suo grande sollievo, vide che accanto ad una delle pareti vi era un
separè mobile, di quelli che comunemente venivano usati dai
medimaghi e dalle infermiere durante le medicazioni.
Si alzò e rapidamente si nascose dietro di esso, rimanendo
poi in attesa.
Dopo
pochi secondi un ragazzo spalancò la porta avvicinandosi, poi, al
letto di Draco. Finalmente Harry riuscì a riconoscerlo.
N.
D. A.
La
mia nuova ff vi piace, allora? Ne sono veramente felice. Spero che
anche questo capitolo non vi abbia deluso
Per
il momento vi lascio con un quesito o meglio un sondaggio. Si
accettano scommesse su chi sia il misterioso ragazzo.
Non
è particolarmente difficile, ma adoro mantenere vivo l'interesse
dei miei lettori.
Per
il momento vi lascio ringraziandovi di cuore per i vostri commenti-
Un
grazie veramente speciale a:
Lelorinel
ShortMaggot
Illyria93
(Ehi! Ben trovata!!!)
Misterss
Lay (Che bello ci sei anche tu, o mia fedele commentatrice!)
Bacioni
a tutti voi
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Verità negate
Verità
negate
-3°
CAPITOLO-
Harry
trattenne il respiro, assicurandosi di essere completamente celato
dal paravento, dietro
cui aveva trovato rifugio.
Vide
il misterioso ragazzo protendersi verso il viso di Draco, venendo
così illuminato dal fascio di luce lunare. Finalmente l’ex
Grifondoro ebbe modo di riconoscerlo.
Quante
volte
l’aveva visto camminare per i corridoi in compagnia di
Malfoy a scuola. Soprattutto, quante volte l’aveva profondamente
invidiato, per il rapporto di complicità che sembrava avere con
l’oggetto dei suoi desideri. Se non andava errato, Lumacorno
glielo aveva presentato con il nome di Blaise Zabini
durante il suo sesto anno ad Hogwarts.
Il
moro Serpeverde, infatti, era stato ritenuto degno, dal nuovo
professore di Pozioni, di far parte della sua elite di adepti.
Pensare che invece, Malfoy era stato completamente ignorato
da quello stupido e borioso individuo, la diceva lunga sui suoi
parametri di selezione….
I
pensieri di Harry subirono un subitaneo blocco, quando vide Blaise,
accostarsi ulteriormente al viso di Malfoy per depositare un
dolcissimo bacio a fior di labbra, su quelle carnose ed invitanti
del biondino.
Potter
dovette violentarsi psicologicamente per non costringersi ad uscire
dal suo nascondiglio, prendere per il bavero il Serpeverde e
stenderlo con uno dei suoi cazzotti. Nonostante fosse ormai da nove
anni che Harry viveva all’interno della comunità magica, ancora
non riusciva ad impedire alla sua infanzia babbana di riemergere.
Quando era particolarmente arrabbiato, infatti, come primo istinto
usava ancora le mani per ferire il prossimo, anziché adoperare uno
schiantesimo o un altro incantesimo d’attacco. Si sorprese a
sorridere ancora della scazzottata che lui, Ron e altri Grifondoro
avevano scatenato al termine di una partita di Quiddich con i
Serpeverde. Era accaduto durante il loro quinto anno a scuola, e
quella strega della Umbridge aveva colto la palla al balzo per
eliminare dal Torneo delle Case, quella
di Godric, come punizione.
Zabini,
nel frattempo era tornato a sedersi accanto al letto di Draco e
aveva cominciato a parlargli sottovoce.
-Maledetto
Potter! E’ tutta colpa sua se ora ti ritrovi in questo letto…!
Per Merlino, Draco, torna in te, riprenditi, salvati….salvami….
-, le parole gli morirono in gola, soffocate da un sospiro
disperato, per poi ritrovare la forza di continuare.
-Se
tu dovessi morire…Che cosa farò? Non riesco ad immaginare la mia
vita senza di te, senza i tuoi baci, i tuoi abbracci. Dovrei
rinunciare alla nostra amicizia, al nostro amore alle nostre notti
insieme…Non potrei più vedere il tuo dolcissimo sorriso, che sa
essere anche così sexy e accattivante, nei momenti giusti. Non
vedrò più i tuoi magnifici occhi, così freddi ma anche
estremamente passionali…
Ricordi?
Avevamo deciso di partire per una breve vacanza insieme, dopo
questa notte, eri entusiasta a questa prospettiva. Era il tuo
sogno, il nostro sogno….Ti prego non lasciarlo marcire in un
cassetto. Torna da me, trova la forza di reagire, te ne prego.
Ascolta le mie parole, se puoi, afferrane il filo e lasciati
condurre fuori dal buio labirinto in cui ora ti trovi. Davanti
all’uscita troverai me, con in mano il bandolo della matassa,
pronto a prenderti, ad amarti, a stringerti e a custodirti
gelosamente come il più prezioso dei diamanti splendenti….Ti amo
Draco, non mi lasciare, non riuscirei a sopravvivere ad un simile
dolore, ne uscirei distrutto annientato,,,,-
Harry
era rimasto immobile, paralizzato da quelle parole così intense,
così disperate….così adatte a descrivere anche i suoi
sentimenti per Draco. “Che cosa ci faceva lì?”. Si sentì
tremendamente fuori posto, colpevole di aver assistito a qualcosa
di così intimo e personale, qualcosa che solo le orecchie di Draco
avevano il diritto di sentire.
“Dunque
Blaise e Draco erano amanti? Che stupido che era stato a sperare
che Malfoy fosse libero e che, magari in parte, ricambiasse i
sentimenti, che lui, Harry provava… In fondo per Draco lui non
era altro che un nemico, una persona fastidiosa, con cui per anni
si era scontrato. Draco non vedeva altro in lui. Era inutile
tentare di convincersi del contrario, o girarci intorno per trovare
uno spiraglio in quella impenetrabile muraglia che era la dura
realtà dei fatti. Certo, aveva scoperto che anche a Malfoy
piacevano gli uomini, ma questo ora non aveva più importanza: lui
amava Blaise ed era meravigliosamente ricambiato.”
Un
infermiera entrò all’improvviso nella stanza per la consueta
“ronda” notturna e Blaise fu costretto ad abbandonare il
capezzale di Draco. Le luci furono accese ed Harry si rese conto
che, se l’infermiera si fosse girata, verso di lui avrebbe potuto
vedere la sua ombra attraverso il paravento. Trattenne il fiato,
maledicendosi per non aver portato con sé il suo inseparabile
Mantello dell’invisibilità. D’altronde non era stato un gesto
premeditato, il suo, si era lasciato trasportare da un subitaneo ed
irrefrenabile istinto, non avendo così avuto il tempo di
approntare razionalmente un piano più sicuro.
Fortunatamente
per lui, la donna era talmente concentrata nel suo lavoro, che non
si voltò nemmeno di sfuggita nella sua direzione. Si limitò a
controllare, su un macchinario,
che le funzioni vitali di Draco fossero stabili, sostituì
la flebo, ormai terminata e con altrettanta solerzia, con sui era
entrata, se ne andò, spegnendo nuovamente le luci.
Era
giunto il momento per Harry di abbandonare la stanza di Malfoy.
Doveva muoversi ed andarsene in fretta, prima che Blaise tornasse.
Uscì da dietro al paravento, precipitandosi verso la porta; la
socchiuse lievemente, per riuscire a controllare che il corridoio
fosse libero. Non c’era nessuno, evidentemente Zabini ne aveva
approfittato per scendere al piano di sotto. Sgattaiolò fuori
dalla stanza e con passo spedito raggiunse quella del suo amico Ron.
Entrò, Hermione era sempre seduta sulla sedia, che occupava prima
che lui se ne andasse. Si era addormentata, appoggiata al letto del
suo ragazzo.
Harry
si sedette nuovamente sulla poltroncina accanto alla finestra e
rimase a contemplare i suoi amici d’infanzia. Un po’ li
invidiava: per loro era stato tutto così semplice…. E‘ vero ci
avevano impiegato quasi sei anni per dichiararsi, ma ora si erano
ritrovati, si amavano e non dovevano vergognarsi dei sentimenti che
provavano l’uno per l’altra. Il loro amore poteva essere
vissuto alla luce del sole, senza temere di essere giudicati o
derisi.
Un
sorriso amaro, incurvò le labbra del giovane Potter. Si diede
mentalmente dello stupido. “Come poteva paragonare l’amore che
legava Ron ed Hermione, con il suo univoco amore per Draco? Era una
situazione completamente diversa: i loro era un amore corrisposto
da entrambi ed erano una coppia perfetta, approvata felicemente da
entrambe le famiglie. Lui, invece, amava Draco e non era nemmeno
ricambiato, in più anche se per miracolo, lo fosse stato,
sarebbero stati costretti a vivere il loro amore in maniera
clandestina. Troppe persone li avrebbero condannati, trovando
grottesco il tipo di rapporto che li legava: lui il Bambino
Sopravvissuto, Draco golden boy di un antica dinastia di
Mangiamorte. Era contro natura, loro erano come l’acqua e il
fuoco, il bianco e il nero, il giorno e la notte il bene e il male
erano gli opposti per eccellenza. La loro antitetica natura li
univa, ma non li avrebbe mai fatti incontrare, come due binari
paralleli destinati in eterno non incrociarsi mai.”
Con
questa consapevolezza, Harry lasciò che il sonno lo prendesse, era
stanco, esausto, prosciugato di ogni energia.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Scusate
per l' immane ritardo, ma tra una ricerca dell'ispirazione e gli
impegni quotidiani, la stesura di questo nuovo capitolo mi ha preso
più tempo del previsto, Spero comunque che ne sia valsa la pena di
aspettare. Beh! Devo dire che molti di voi sono riusciti ad
indovinare l'identità del misterioso ragazzo al capezzale di Draco,
bravi!!! Diciamo che chi mi conosce (e magari ha letto Horcruxes),
aveva il compito facilitato, ma in sé non era poi così difficile
arrivare a capire che potesse trattarsi di Blaise, no?
Il
mio speciale ringraziamento per i vostri commentucci va a:
Mici_chan
Summer84
Mistress
Lay
Dark
Poison
Illyria93
Quasi
tutte vecchie conoscenze, devo dire, il che mi riempie di immensa
gioia, perchè significa che questa nuova ff vi sta appassionando.
Avevo paura, dopo "Horcruxes", di non riuscire più ad
appassionare "il mio popolo" e invece.....eccovi qui!!!
Ci tengo comunque a dirvi, fin da ora, che non so sinceramente di
quanti capitoli sarà composta questa storia, come sapete vado ad
ispirazione, quindi per quanto ne so potrebbe concludersi in pochi
capitoli, come diventare "eterna" come "Horcruxes".....
"Lo scopriremo solo vivendo", diceva qualcuno.....
Un
bacione a tutte voi mie lettrici e commentatrici e a presto.
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J
I personaggi di questa FF sono
interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling,
della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???)
e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti
situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo
offendere la pubblica sensibilità.
Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma
saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a
chi lo desiderasse di "skipparli".
Verità
negate
-4°
CAPITOLO-
Un
alba fredda e ventosa illuminò con i suoi timidi raggi le chiare
mura del San Mungo. E trovò Blaise ancora al capezzale di Malfoy.
Il ragazzo si era addormentato, sfinito dal pianto, dalle forti
emozioni e dall’angoscia che attanagliava il suo animo.
Dal
corridoio il rumore dei passi, lo stridore delle lettighe e le voci
dei Medimaghi provenivano ben distinte, indicando che il lavoro dei
medici non era cessato con l’arrivo dell’oscurità. Tutto
sembrava svolgersi nella più completa routine, quando un acuto
cicaleccio del macchinario a cui Draco era collegato ruppe il
silenzio irreale della stanza, svegliando Zabini.
Il
ragazzo sollevò la testa dal letto, guardandosi intorno con aria
smarrita, giusto in tempo per poter captare un fugace movimento
delle palpebre di Malfoy.
Blaise
credette di stare ancora sognando, ma non appena riuscì a mettere
a fuoco meglio ciò che stava accadendo davanti a sé, capì che
anche il battito cardiaco del suo compagno aveva accelerato
notevolmente, sottolineato dal “bip” sincopato del macchinario.
Si
alzò di scatto, come folgorato da quella scoperta, continuando a
fissare Draco con occhio indagatore, in cerca di altri segnali. Un
lieve movimento della mano di Malfoy lo convinse a precipitarsi
fuori della stanza per cercare un’infermiera.
Le
palpebre di Draco sbatterono ripetutamente colpite da un fastidioso
raggio del sole, il
ragazzo tentò di sollevare una mano per poter schermare i suoi
occhi, ma invano, non riusciva a muoversi.
D’istinto girò la testa in direzione della porta
riuscendo così a dare le spalle alla finestra.
“Dov’era?
Cos’ era successo? Possibile che non ci fosse nessuno lì con
lui?”
Provò
a chiamare qualcuno, ma dalla sua bocca non uscì altro che un
rantolo e dei rumori senza senso. Il
Serpeverde sentiva la gola secca e la lingua impastata a causa
della lunga inoperosità; deglutì un paio di volte, ma anche
quell’operazione risultò alquanto complicata.
La
porta si aprì di scatto e una donna, seguita da Zabini entrò
nella stanza.
-Si,
perché vede……….Draco!-
Blaise
si bloccò all’istante con ancora la maniglia della porta
in mano lasciando che la spiegazione dell’accaduto, che stava
rivolgendo all’infermiera, gli morisse in gola.
Le
iridi fredde di Malfoy erano posate su di lui ma la loro
espressione era così diversa dall’ultima volta che le aveva
viste. Non erano più gelide ed imperturbabili come sempre: erano
dilatate, lievemente opache e la loro muta richiesta non poté che
intenerire Zabini.
Draco
sembrava un bambino smarrito, confuso e sorpreso nel contempo da
quella violenta irruzione nella stanza.
-Draco
ti sei svegliato!-, trovò la forza di esclamare avvicinandosi
velocemente al letto.
-Signor
Zabini, capisco il suo entusiasmo, ma le devo chiedere di uscire
dalla stanza.
Il
Signor Malfoy è alquanto debole e,
al momento, ogni minima emozione potrebbe essere fatale. Vada a
prendersi un caffè, a farsi un giro, la chiamerò io non appena
avrò finito di controllare le condizioni del suo amico-
Le
parole dell’infermiera gli giunsero lontane, preso com’era
dall’euforia del momento.
-Eh?-
chiese distrattamente alla donna.
-Signor
Zabini, vuole gentilmente uscire da questa stanza?- rincarò
l’infermiera visibilmente contrariata per essere stata costretta
a ripetersi.
-Si….si
certo-, replicò rassegnato avviandosi nuovamente verso il
corridoio.
Il
suo cuore era in tumulto, avrebbe voluto saltare, ridere,
correre, per sfogare l’immensa felicità del suo animo. Rimase
per un istante appoggiato alla porta e con gli occhi rivolti al
soffitto, mormorò un impercettibile –Grazie!-.
Abbassò
poi lo sguardo, cercando di darsi un contegno e notò qualcuno che,
in piedi nel corridoio, lo stava fissando incuriosito.
-Potter!-
esclamò pronunciando quel nome con un tale disprezzo da far
voltare verso di lui tutte le persone presenti.
Notandolo,
Blaise si scostò dalla
porta avvicinandosi all’ex Grifondoro per evitare di dare
ulteriore spettacolo.
-Ebbene?
Dalla tua espressione di prima posso dedurre che Malfoy si sia
risvegliato-constatò atono Harry, rimanendo impassibile e
continuando a guardare Zabini con aria di sfida.
-E
anche se fosse, a te che te ne importa?…..Ah! Già dimenticavo
che per te sarà una grande delusione, non essere riuscito ad
ammazzarlo, vero?-
-E
per te un grande sollievo, immagino….- lo rimbeccò Potter
alzando un sopracciglio con fare allusivo.
Zabini
rimase un attimo in silenzio, cercando di capire a cosa si
riferisse poi,
con voce sprezzante,
replicò –Certo! Perché non dovrebbe?-
-Infatti…Se
Malfoy fosse morto da chi ti saresti lasciato scopare, eh?-
Blaise
non trovò la forza di rispondere per le rime a
quell’accusa così esplicita.
“Come
cazzo faceva a sapere che tipo di rapporto avevano lui e Draco? Non
che fosse un segreto nella cerchia dei Mangiamorte, ma non gli
andava che Potter sapesse i fatti suoi e quelli di Draco”
-Pensa
ai fatti tuoi Potter, se ci tieni alla tua insulsa vita!- lo
minacciò alzando i tacchi e andandosene.
Harry
rimase immobile, osservando compiaciuto Zabini darsela a gambe e un
sorriso sornione comparì sul suo volto.
“Quindi
è vero! Draco si è risvegliato”, valutò fra sé.
Un
piacevole calore si diffuse per tutto il suo corpo, si sentiva
felice, sollevato.
Il
suo pensiero volò oltre la porta da cui Zabini era uscito. Draco
era vivo e,
nonostante quella barriera lignea, immaginò lo sguardo glaciale di
Malfoy su di sé.
Arrossì
improvvisamente a quel pensiero, forse aveva ancora una speranza di
poter vedere ricambiati i suoi sentimenti per il bel Serpeverde.
L’idea di aver quasi perso per sempre questa opportunità,
gli fece capire che era il caso di darsi una mossa, di passare in
un qualche modo all’azione: la vita era troppo breve e caduca per
perdere tempo in sterili esitazioni.
Animato
da questi lieti pensieri, Harry decise di aspettare ancora un po’
prima di scendere a prendersi un caffè, non voleva per nulla al
mondo incontrare nuovamente Zabini sulla sua strada. Ritornò
pertanto nella stanza di Ron, in cui Hermione, ormai ben sveglia,
lo stava aspettando.
-Ah,
sei tu Harry?- lo accolse la ragazza con aria delusa, vedendolo
entrare.
-Non
essere troppo felice di vedermi, eh!-, replicò gioviale Harry,
cercando di sollevare il morale dell’amica, che era ancora sotto
le scarpe per le condizioni di Ron.
-Non
si è ancora svegliato, Harry….Non so più cosa pensare….Se
solo qualche Medimago si degnasse di venire a visitarlo, magari
potrebbe dirci qualcosa di più-.
Potter
sospirò, sentendosi molto stupido in quel momento. Era talmente
felice che Malfoy si fosse ripreso che quasi si era dimenticato che
il suo più caro amico era ancora privo di coscienza. “Possibile
che il pensiero di Draco prevaricasse in quel modo gli affetti che
da sempre lo legavano ai suoi amici!?”, si trovò a considerare.
-Vuoi
che vada a cercare un Medimago o un’infermiera?-propose poi
all’amica, cercando di rendersi utile.
-Se
vuoi-fu la laconica risposta che ebbe di rimando.
-Dovrò
andare a cercare qualcuno al piano di sotto, perché l’
infermiera di turno su questo piano è nella stanza di Malfoy, pare
che si sia risvegliato….-
-Cooosa!?-
sbottò Hermione con sdegno, -E’ proprio vero che l’erba
cattiva non muore mai! ….E il mio Ron, invece, è ancora qui che
lotta tra la vita e la morte!- terminò prendendosi il viso fra le
mani, sfogando la sua rabbia e la sua frustrazione in un pianto
disperato.
Harry
si sentì colpevole per i sentimenti contrastanti che lui, invece,
provava per la notizia appena data all’amica. Si avvicinò alla
ragazza abbracciandola e cercando di consolarla.
-Dai
Herm non crollare così, tu sei sempre stata la più forte tra noi,
la più determinata…. Vedrai Ron si riprenderà, ne sono sicuro,
me lo sento… Vado a cercare qualcuno che venga a visitarlo e ti
porto anche un bel caffè caldo. Ti farà bene…ok?-
Hermione
annuì, cercando di asciugarsi le lacrime nella manica del suo
maglioncino.
Harry
le sorrise rassicurante, porgendole un fazzoletto e uscendo dalla
stanza.
Avviandosi
verso il punto ristoro al piano di sotto, il ragazzo ripensò con
tenerezza alla sua amica. Mai come ora poteva capire come si
sentisse, d’altronde lui era appena riuscito a dar pace al suo
animo agitato dalla preoccupazione per la sorte di Malfoy, mentre
Hermione era ancora “in ballo”. Si augurò mentalmente che Ron
si riprendesse, non riusciva nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto
dire ad Hermione, per cercare di darle la forza necessaria per
andare avanti, se lui fosse venuto a mancare. Ad essere sinceri
anche a lui sarebbe mancata terribilmente la figura di Ron nella
sua vita, lo considerava più un fratello che non un amico. Avevano
condiviso tantissimi momenti importanti da quando si erano
conosciuti che avevano accresciuto e coeso il legame fra loro.
Nonostante ciò, Harry era consapevole del fatto che mai avrebbe potuto
rivelare al suo amico i suoi sentimenti per Malfoy. Conosceva i
limiti di Ron e sapeva quanto i suoi pregiudizi, peraltro
giustificati, spesso gli impedissero di ragionare: l’affetto che
Ron provava per lui non era sufficiente per fargli guardare oltre
all’odio che da sempre provava per Malfoy.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao
a tutti! Spero mi perdoniate per il consueto ritardo di
pubblicazione. Ultimamente gli innumerevoli impegni della mia
incasinatissima vita si stanno accavallando uno sopra l'altro, non
lasciandomi un attimo di tregua. Mi auguro di tutto cuore che
questo capitolo vi piaccia, anche se effettivamente non è che
succeda gran ché a parte il ritorno al mondo dei vivi del nostro
amato Dracuzzo.Nel prossimo, vi anticipo già che scopriremo come
sta effettivamente Malfoy e se "per caso" ricorderà
qualcosa dei monologhi notturni dei suoi due spasimanti.......
Per
il momento mi sembra doveroso ringraziare chi, come Illyria93,
DarkPoison, MistressLay e Storygirl (Ehi!
Benvenuta nel club!!) è stato così gentile da lasciare un segno
del suo passaggio, commentando la ff. E' inutile che vi dica che i
commenti sono veramente il pane quotidiano mio e di tutti gli
scrittori di ff.
Non essendo opere a scopo di lucro, diciamo che le recensioni
lasciate aiutano un autore ad "andare avanti" ed io
sinceramente non so proprio come ringraziare i miei gentilissimi
commentatori (non molti ma buoni!) che continuano a sostenermi.
Baci
a tutti e a presto!!!!
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J
I personaggi di questa FF sono
interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling,
della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???)
e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti
situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo
offendere la pubblica sensibilità.
Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma
saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a
chi lo desiderasse di "skipparli".
Verità
negate
-5°
CAPITOLO-
Malfoy
si era appena svegliato dal sonno in cui era caduto a causa dello
scontro con gli Auror. Si sentiva ancora parecchio intontito e ci
mise un po’ a rendersi conto che un’infermiera era china su di
lui, intenta a controllare il suo stato di salute generale.
-Signor
Malfoy provi ad alzare piano il braccio destro- lo incoraggiò
gentilmente la donna.
La
sua voce alle orecchie di Draco giungeva ovattata, come se si fosse
trovata in un'altra stanza.
-Coraggio
provi ad alzare il braccio-.
Finalmente,
la richiesta dell’infermiera venne lentamente elaborata del
cervello annebbiato del ragazzo.
Draco si concentrò con tutto l’impegno di cui era capace in
quel momento, per eseguire quanto gli era stato chiesto di fare.
Vide il suo braccio alzarsi debolmente come se una forza misteriosa
l’avesse fatto muovere, come se non appartenesse al suo corpo.
-Molto
bene, davvero molto bene- osservò compiaciuta l’infermiera.
–Ora provi anche con il braccio sinistro-.
Questa
volta non fu necessario che la donna ripetesse la sua richiesta
perché Malfoy fece subito quanto richiesto.
-Così,
bravo. Ora proviamo a muovere anche le gambe: provi ad alzare la
gamba destra piegando il ginocchio-.
Draco
ascoltò con sempre minor difficoltà la voce dell’infermiera,
preparandosi ad sollevare l’arto inferiore. Il suo cervello diede
l’impulso al suo corpo di agire in tal senso, ma stranamente non
accadde nulla. Un po’ perplesso, tentò nuovamente di convincere
la sua gamba a muoversi, ma inutilmente.
-Signor
Malfoy, riesce a sollevare la gamba?- lo spronò nuovamente la
donna.
La
testa di Draco fece cenno di diniego e dalla sua bocca uscì un
confuso –Gnon gne la ascio-.
L’infermiera
rimase un attimo pensierosa ad osservarlo, poi lo rassicurò –
Non si preoccupi può capitare dopo un periodo di coma prolungato
come il suo. Sarebbe stato senz’altro ottimistico sperare nel
contrario- terminò con il tono rassicurante.
Malfoy
chiuse gli occhi tornando ad appoggiare la testa sul cuscino.
Quell’ultimo tentativo l’aveva prosciugato delle poche forze
che aveva.
La
donna uscì velocemente dalla stanza, tornando subito dopo in
compagnia di un giovane Medimago. I due confabularono tra loro
sottovoce, poi l’infermiera si rivolse nuovamente al giovane
paziente.
-Signor
Malfoy ora le faremo un’ incantesimo di check up per riuscire a
controllare che tutto all’interno del suo corpo sia in perfette
condizioni. Sentirà un piacevole calore, resti completamente
immobile e si rilassi-.
Il
medico si posizionò accanto al letto sollevando la sua bacchetta
sopra a Malfoy, muovendola
avanti ed indietro per tutta la lunghezza del letto. Pronunciò
un’arcana formula medica e a mezz’aria si formò un velo di
luce rossa che “scannarizzò” l’intera figura del biondo
Serpeverde.
Il
processo durò circa un minuto, dopo di ché il Medimago abbassò
la bacchetta e pronunciò –Exito!-.
Una serie di “lastre”, simili a quelli dei babbani e
alcuni referti comparirono immediatamente nella sua mano.
L’infermiera si avvicinò per consultare gli esiti insieme
al Medimago. Essendo lastre magiche, i due dottori furono in grado
di vedere non solo le ossa di Malfoy, ma poterono controllare anche
i suoi organi interni e i valori ematici.
La
donna indicò con l’indice un punto sopra ad una delle immagini
senza dire nulla, ma lanciando un’occhiata preoccupata di intesa
al Medimago. Quest’ultimo annuì chiudendo gli occhi per un
secondo, per far capire alla sua collega che aveva capito a cosa si
stesse riferendo.
-Bene
Signor Malfoy!- esclamò l’infermiera – Se la sente di mangiare
qualcosina?-.
Draco
aprì gli occhi in direzione della donna e fece debolmente segno di
si con il capo.
Finalmente
Blaise fu nuovamente riammesso al capezzale del suo ragazzo. Prima
di entrare nella stanza, però, prese da parte l’infermiera
chiedendole notizie sulle condizioni di Malfoy.
La
donna rispose a quella domanda in maniera evasiva, informando
Zabini che le condizioni generali del Serpeverde erano buone, ma
che dovevano ancora valutare in maniera approfondita gli esami
appena eseguiti.
Il
ragazzo era ancora talmente euforico per il risveglio di Draco che
non vi badò più di tanto, dando per scontato che si trattasse di
normale routine medica.
Blaise
entrò nella stanza e rimase piacevolmente stupido notando che gli
occhi di Draco, fissi su lui, avevano nuovamente riacquistato
quella luce e quell’intensità che da sempre li caratterizzavano.
Si avvicinò al biondino e gli sorrise raggiante di felicità, non
potendo fare a meno di chinarsi e depositargli un dolce bacio sulle
labbra.
-Draco,
ti sei ripreso, non sai che paura mi hai fatto prendere-.
-Mi
discpiasce- replicò Malfoy arrossendo vistosamente e vergognandosi
un pochino per le sue difficoltà nel parlare.
Blaise
colse al volo quel lieve imbarazzo del ragazzo. Ormai lo conosceva
talmente bene da saper decifrare ogni sua minima sfumatura, sapendo
perfettamente che odiava mostrare le sue debolezze al prossimo.
Decise pertanto di cambiare discorso, in modo da distrarre
l’attenzione di Malfoy dalle sue condizioni fisiche.
-Sai
chi c’è nella stanza accanto alla tua?-.
Lo
sguardo di Draco mando un guizzo di interesse per la domanda appena
rivoltagli dal suo amico.
-Quel
babbanofilo di Weasley! Devo dire che l’ hai conciato proprio
male, da quello che ho sentito dire, non si è ancora svegliato-.
Sul
viso di Malfoy comparì un ghigno soddisfatto.
-Dovresti
vederli!- continuò Zabini, -Potter piantona giorno e notte la sua
camera e la Granger è al suo capezzale da ieri sera. Proprio due
minuti fa l’ ho vista uscire dalla stanza di Weasley con gli
occhi gonfi di pianto. Poverina quanto mi dispiace!-, terminò
lasciando trapelare tutta l’ironia contenuta nelle sue parole.
L’espressione
del biondo Serpeverde cambiò all’improvviso facendosi seria e
pensierosa. Fece cenno a Blaise di avvicinarsi e in un sussurro
riuscì a dirgli –Ti ringrascio per le tue parole. Anche sce ero
incosciente, ho scentito quello che mi hai detto scta notte-.
Zabini
spalancò gli occhi per la sorpresa: mai si sarebbe aspettato che
il cervello di Draco fosse in grado, nello stato in cui era, di
elaborare e percepire ciò che gli aveva detto.
Non
poté fare ameno di arrossire, guardandolo a sua volta con aria
imbarazzata.
Malfoy
si schiarì un po’ la voce, sollevandosi lievemente con le
braccia per mettersi a sedere sul letto in una posizione un po’
più comoda.
-Ma
che fai!? Aspetta che ti aiuto- esclamò Blaise notando le
difficoltà che aveva nel muoversi. Afferrò Draco per i fianchi
aiutandolo ad appoggiarsi alla testata del letto.
Il
suo viso era così vicino a quello del biondino che non seppe
resistere alla tentazione di baciarlo nuovamente, questa volta però
con maggiore intensità.
Malfoy
rispose a quel bacio di buon grado lasciando che la sua lingua
esplorasse la bocca di Zabini. Guardò poi con intensità il suo
compagno e riacquistato
un minimo di self -control mormorò –Quindi anche ‘otter è
qui?-.
Blaise
si ritrasse un po’ infastidito –Non è molto carino da parte
tua baciarmi e poi chiedermi se anche Potter è qui, non pensi? Non
riesco proprio a capire che razza di associazione di idee faccia il
tuo cervello!-, valutò risentito.
Draco
non rispose, immerso com’era nei suoi pensieri,
“Allora
non ho sognato. Potter è stato veramente qui in camera mia la
notte scorsa!”, pensò fra sé lasciando che un espressione
sorniona illuminasse il suo viso. -Interessciante…-, si lasciò
poi sfuggire.
-Interessante
che?!-, replicò Zabini con aria smarrita.
-Nulla,….Pensieri-,
fu l’enigmatica risposta che il biondino gli diede.
----------------------------------------------------------------------------------------------
Ok!
Ormai è inutile che io vi chieda scusa per l'immane ritardo di
postaggio visto che ormai è una mera consuetudine. fate
conto che l'abbia fatto.
Passiamo
a cose decisamente più importanti: Voi, o mie care commentatrici.
Dunque devo dire che tutte fate il tifo per Draco e che quasi
nessuna di voi vedrebbe di buon grado una vera relazione tra Draco
e Blaise. Che dire? Completamente d'accordo. Solo dovrete avere un
pò di pazienza, temo. Già come avrete potuto notare in questo
capitolo, Draco si ricorda perfettamente ciò che Potter gli ha
detto durante la notte. Questo gli da un vero e proprio vantaggio,
non c'è che dire. Per quanto riguarda l'ipotesi "Threesome"
ventilata da Zafirya, potrei anche prenderla decisamente in
considerazione. Ebbene si tesoro, forse è la volta buona che ti
faccio contenta. Sicuramente, nel caso decidessi, non sarebbe una
storia che potrebbe durare per tutta la ff, ma solo una parentesi,
come dire. Però sempre meglio che niente, no?
Ringrazio
di cuore Mistress Lay (adoro l'erba cattiva!!!! ;-P
Soprattutto se si tratta di te
Zafirya (sai quanto adori i tuoi chilometrici commenti. NOn ho bai
abbastanza tempo, però, per risponderti come
vorrei!! Grrrr!)
Illyria93 (sei una vera certezza. Qualunque ff io scriva ti ritrovo
sempre fra i miei commentatori. GRAZIE!)
DarkPoison (trovare anche una tua semplice frase tra i commenti è
sempre una gioia per me, giuro!!!)
Storygirl (Wow! Una new entry fra i miei commentatori. Io adoro
avere nuovi "adepti", è sempre una riprova che le mie
nuove ff piacciono
sul serio! per la dichiarazione, però, temo dovrai attendere
ancora un pochino...Conto sulla tua pazienza. Un bacione)
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di
quella santa donna di J
I personaggi di questa FF sono
interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling,
della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???)
e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti
situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo
offendere la pubblica sensibilità.
Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma
saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a
chi lo desiderasse di "skipparli".
Verità
negate
-6°
CAPITOLO-
Blaise
non ebbe modo di approfondire il discorso con Draco poiché i due
furono nuovamente interrotti dall’arrivo di un’altra
infermiera.
-Signor
Malfoy le ho portato da mangiare. E’ incredibile pensare che lei
abbia già appetito, è decisamente un buon segno!-, disse la donna
con tono materno e gioviale.
Malfoy
abbozzò un sorriso in direzione della nuova venuta. Dentro di sé
si sentiva riconoscente nei suoi confronti per aver interrotto la
sua conversazione con Zabini.
Il
tono del discorso, infatti, aveva preso una piega che al biondino
non piaceva per nulla, odiava dover dare spiegazioni, ma
soprattutto odiava che il suo ragazzo gli facesse il terzo grado.
Rivolse
poi la sua attenzione verso il suo compagno Serpeverde e
dissimulando magistralmente quelli che erano in realtà i suoi
pensieri, gli dedicò un sguardo apprensivo e premuroso.
-Blaise
perché non vai un po’ a casa a riposarti? Sarai distrutto dopo
essere rimasto in piedi tutta la notte a vegliarmi. Sono un po’
ammaccato è vero, ma mi sento decisamente meglio. Senti? Riesco
anche a parlare normalmente ora-.
L’indecisione
di Zabini era ben visibile sulla sua faccia. Dal un lato si rendeva
conto di essere veramente a pezzi, ora che Draco si era
ripreso,l’apprensione che l’aveva tenuto sveglio fino ad allora
era scemata e la stanchezza aveva prepotentemente bussato alla
porta del suo fisico esausto. D’altro canto avrebbe voluto
immediatamente chiarire con il suo ragazzo, scoprendo cosa in realtà
gli stava frullando nel cervello; perché era chiaro che gli stesse
volutamente nascondendo qualcosa.
Nonostante
la tentazione d’interrogare Malfoy fosse forte, Blaise convenne
con sé stesso che non fosse saggio insistere davanti alla
reticenza più che palese del biondino. Si risolse pertanto a
salutare Draco e ad avviarsi rassegnato verso casa, riproponendosi
di tornare in ospedale subito dopo aver fatto un buon sonno
ristoratore.
Draco
tirò un respiro di sollievo, vedendolo uscire dalla stanza. Gli
voleva bene, certo, ma sentiva il bisogno di un po’ di sacrosanto
relax e di potersi dedicare ai suoi pensieri.
Le
rivelazioni che Potter gli aveva fatto la notte precedente,
l’avevano messo decisamente di buon umore. Non si sarebbe
sicuramente lasciato sfuggire l’opportunità di usare l’arma
che lo “Sfregiato” gli aveva inconsapevolmente dato in mano,
doveva solo riuscire a sfruttare al meglio la situazione.
Nel
frattempo, Zabini era appena giunto davanti all’ingresso
dell’ospedale, quando due funzionari del Ministero lo prelevarono
di peso per condurlo ad Azkaban, con l’accusa di essere un
comprovato Mangiamorte.
La
scena non passò inosservata agli occhi di Hermione, che era scesa
a prendere una boccata d’aria per cercare di riacquistare anche
solo in minima parte la sua lucidità.
A
causa di ciò che era accaduto a Ron, non aveva avuto ancora modo
di riflettere sul fatto che Zabini e Malfoy sarebbero stati
sicuramente incarcerati, dopo il ricovero di Draco al San Mungo. Si
erano scoperti troppo, erano stati imprudenti a far ricoverare il
delfino di casa Malfoy in un ospedale pubblico dopo lo scontro con
gli Auror. Era chiaro che tutta la comunità magica fosse al
corrente di quella battaglia e le ferite del biondo Serpeverde
erano decisamente troppo sospette.
Come
rincuorata dal quel pensiero, Hermione, tornò di gran passo verso
la stanza del suo amore, dove Harry la stava aspettando, non vedeva
l’ora di dargli quella bellissima notizia.
-Harry!
Harry! Non ti puoi imma……Ron!…- .
Le
parole morirono in gola alla ragazza, che era entrata come un
fulmine nella stanza, vedendo il suo ragazzo cosciente.
-Ehm,
si è appena svegliato, stavo giusto per venirti a chiamare, ma mi
hai preceduto-.
Le
giustificazioni di Harry caddero completamente inascoltate da parte
di Hermione che si era precipitata ad abbracciare Ron, in lacrime
per la felicità.
-Oh
Ron! Non sai che paura mi hai fatto prendere, temevo non ti saresti
più svegliato, che non saresti più tornato da me!-.
Harry
rimase immobile lievemente imbarazzato dal comportamento della sua
amica.
Si
grattò la nuca con aria perplessa e tentò invano di fermare
Hermione, prima che un eccesso d’entusiasmo da parte sua desse il
colpo di grazia al suo amico, ancora così debole.
-Herm…one…-,
tentò di dire Weasley per cercare di far ragionare la sua ragazza,
-Mi…..ai..’ozzando…..-.
-Eh?…..Ah,
scusa-, si riscosse la Grifondoro,
arrossendo vistosamente e vergognandosi della sua
incontrollabile euforia.
-Scusa
Ron…Come ti senti?…Harry per favore vai a chiamare qualcuno,
devono assolutamente visitarlo-.
-Ok,
vado, ma mi raccomando, non lo strapazzare troppo…-, le rispose
il moretto con un sorriso, facendole l’occhiolino.
Appena
fu nel corridoio, Harry non poté fare a meno di notare che la
porta della stanza di Malfoy era chiusa e che due uomini,
elegantemente vestiti, stavano pressoché litigando davanti ad essa
con la caporeparto di quell’ala dell’ospedale.
Con
nonchalance finse di fermarsi per allacciarsi una scarpa, nel
tentativo di captare le parole così concitate che i tre si stavano
scambiando.
-Non
se ne parla! Si è appena ripreso, non lascerò che lo portiate
via, è ancora troppo debole!-, furono le parole della Medimaga.
-Capisco
ed apprezzo la sua professionalità, ribatté tranquillamente
l’uomo più basso,
-Lei
è consapevole, però, di chi sia il suo paziente? Non possiamo
permetterci che ci sfugga da sotto al naso….- .
-So
perfettamente di chi stiamo parlando e non ho difficoltà a
comprendere le vostre ragioni,
state pur certi che mi assicurerò personalmente che il
Signor Malfoy non si allontani da questo ospedale, ma non potete
assolutamente portarlo via ora!-.
-Bene,
Adam, penso che ci possa essere una soluzione al problema-, disse
l’uomo più alto rivolto al suo collega.
-Non penso che la Signora avrà nulla in contrario se
mettiamo due Auror di guardia a piantonare la stanza del Signor,
Malfoy-, sentenziò quest’ultimo guardando di sottecchi la
caporeparto.
La
donna rimase in silenzio per qualche istante, valutando le parole
del funzionario del Ministero. Non aveva mai amato intromissioni da
parte dei pubblici ufficiali nel suo reparto e in generale
nell’ospedale, ma si convinse ben presto che quello poteva essere
un accettabile compromesso.
-E
sia-, si arrese inevitabilmente.
-Bene,
sapevo di poter contare sulla sua collaborazione, Quanto prima le
invierò due uomini di fiducia-.
Detto
questo i due uomini fecero un impercettibile inchino rivolto alla
Medimaga e se ne andarono.
Harry
era rimasto completamente immobile a fissare la scena, noncurante
del fatto che ora la donna lo stava squadrando parecchio
infastidita.
-Posso
esserle utile?-, gli chiese con tono tutt’altro che cortese.
-Eh?….A….si…..Vede
ero venuto a cercare un infermiera, il mio amico,….il Signor
Ronald Weasley si è ripreso dal coma….-.
-Che
aspettava a dirmelo, mi scusi?! Vado immediatamente a chiamarle
un’infermiera che venga a visitarlo-, terminò andandosene con
passo da bersagliere.
“Avrebbero
arrestato Malfoy!….”. Harry si stupì con sé stesso dei
sentimenti che si trovò a provare davanti a questa eventualità.
“Avrei dovuto immaginarmelo, ma…..NON POSSONO!”.
“Eccome
se possono, Harry. E’ un Mangiamorte, uno dei migliori seguaci di
Voldemort.
Ha
quasi ucciso il tuo migliore amico! Che ti aspettavi? Che gli
stendessero il tappeto rosso e gli chiamassero una carrozza per
andarsene?”……..”Merda!”.
Potter
non sapeva che fare. Mai avrebbe voluto vedere Draco dietro alle
sbarre di una buia prigione di Azkaban, ma la sua razionalità gli
diceva che quello era l’unico destino possibile che attendeva il
suo rivale di sempre.
Stava
mestamente ritornando al capezzale di Ron, quando intravide
l’altera figura di Lucius Malfoy avvicinarsi a grandi falcate
verso la stanza di suo figlio.
Un
barlume si speranza illuminò il cuore del giovane Grifondoro.
“Se Lucius Malfoy era riuscito ad andarsene da Azkaban, grazie
alle sue influenti conoscenze, forse anche per Draco si poteva
evitare quella triste condanna…”.
Allarmato,
Harry si rese immediatamente conto di ciò che aveva appena
pensato.
“Da
quando la vista del padre di Draco gli ispirava pensieri positivi?
Aveva sempre profondamente odiato quell’uomo e ora pensava a lui
come ad un ancora di salvezza! Doveva assolutamente riprendersi! Da
quando i suoi sentimenti per il bel biondino gli erano così
clamorosamente sfuggiti di mano?”.
Con
questi pensieri era rientrato, quasi senza accorgersene nella
stanza di Ron ed ora Hermione ed il suo amico lo stavano fissando
con aria interrogativa
-Allora
Harry? Sei riuscito ad avvisare qualche infermiera?-, l’interpellò
preoccupata la ragazza.
-Si….si
stanno arrivando-, replicò come un automa.
-Ti
senti bene? Sembri un po’ strano-
-Si,
certo….Cosa stavi cercando di dirmi prima?-.
Harry
si riscosse dal suo torpore, ricordandosi della frase che Hermione
gli aveva quasi urlato, prima di rendersi conto del risveglio di
Ron.
-Ah,
si! Stavo quasi dimenticando di dirtelo. Sai che cosa è successo
mentre ero in cortile, prima? Due funzionari del Ministero hanno
arrestato senza tanti complimenti il compare di Malfoy, Blaise
Zabini. Non passerà molto, ora, prima che anche il “caro”
Malfoy faccia la stessa fine. Finalmente un po’ di giustizia!-,
terminò compiaciuta la ragazza.
-Splendido-,
mentì senza entusiasmo, Potter, prima di accasciarsi sulla sua
solita poltroncina.
Hermione
e Ron rimasero completamente basiti da quella reazione così poco
consona al loro compagno Grifondoro. -Ma come? Non sei contento?-.
Harry
si era immerso nuovamente nei suoi pensieri.
-Mmh?
Certo che sono contento. Perdonatemi, ma sono solo un po’ stanco,
sono ventiquattro ore che non chiudo occhio-, si limitò a
rispondere-.
“Beh!
Un lato positivo in tutta questa stramaledetta faccenda c’è…”,
valutò fra sé il bel grifone, “Almeno mi sono liberato
dell’ingombrante presenza di Blaise Zabini. Certo, però, che sarà
completamente inutile, se anche Draco verrà spedito da Azkaban”.
Le
speranze di Harry tornarono lentamente a riporsi nell’odiata
figura di Lucius Malfoy.
“Coraggio,
gran figlio di puttana! Dimostra al mondo magico, una volta di più,
quanto sia potente ed influente l’antica casata dei Malfoy! Evita
la galera a tuo figlio e compi una buona azione per una volta in
vita tua”, si trovò mentalmente ad incitare il padre di Draco.
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N.D.A.
Ciao
a tutti miei cari e fedelissimi lettori!! Vi ringrazio davvero di
cuore per la fedeltà dimostrata a questa ff, nonostante sia un
mese ormai che non viene aggiornata.
Ho
avuto un vero e propri blocco, lo ammetto, non in generale, ma
proprio su come far continuare la storia. Ho dovuto prendermi un
pò di tempo per ragionarci su ed ora, vi consolerà saperlo, ho le
idee molto più chiare. Spero continuerete a seguire questa
ff, che d'ora in poi, solenne promessa verrà aggiornata un pò
più spesso, e a lasciarmi i vostri impagabili commentini.
Come
avete appena letto Blaise è stato catturato, Malfoy ancora non lo
sa, lo imparerà sicuramente nel prossimo capitolo e non credo che
la notizia gli farà molto piacere. Da buon Serpeverde qual'è
sicuramente gli verrà in mente un buon escamotage per farlo
scarcerare. Anche Draco, però, rischia di finire ad Azkaban.... Ce
la farà il caro Lucius ad intercedere per suo figlio? Mah,
chissà! Ai posteri l'ardua sentenza...
Per
Zafyria
Scusami ancora per averti fatto penare il seguito della ff (spero
non accadrà più!!!;-P) Le tue osservazioni sono tutte molto
giuste e sono proprio il nocciolo di tutta la questione. Draco già
sa ciò che Harry prova per lui e saprà sicuramente far fruttare
questo vantaggio. Ora però le cose si sono un attimo
complicate.....I nostri Serpeverde preferiti rischiano seriamente
la galera.....Aspetto con ansia tue supposizioni in merito. Un
baciottone e a presto
Per
Storygirl: Innanzitutto GRAZIE! Hai veramente dimostrato un attaccamento
sincero ed incondizionato per questa mia ff, sono veramente
commossa! Ti confesso che il pensiero che stavi attendendo con
così tanta ansia il seguito, mi ha dato una spinta in più per
cercare di continuare la ff, ancora grazie di cuore. Mi sembra di
aver capito che sei una fan di Blaise....Mi odierai per la fine che
gli ho fatto fare in questo capitolo. Non disperare, le cose
miglioreranno! Non l'ho fatto per puro sadismo di rinchiuderlo ad
Azkaban, credimi, mi serviva per l'evolversi della storia. Se
continuerai a seguire con la tua incrollabile fedeltà questa ff lo
scoprirai molto presto!!! Un bacione molto sentito e a presto!!!
Per
DarkPoison: Ciao
Dark!E' sempre bello ritrovarti fra i miei commentatori. Dunque, ti
faccio subito i complimenti per la tua perspicacia. In effetti
avevo una mezza idea di rendere Draco temporaneamente invalido, ma
ho cambiato idea. Come penso saprai, non ho capitoli pronti e
scrivo le storie capitolo per capitolo, avendo solo in parte
un'idea su come far proseguire la storia. Proprio a causa di ciò
mi capita (come in questo caso) di far passare un secolo tra un
aggiornamento e l'altro e soprattutto di cambiare idea su alcuni
dettagli della storia. Se avessi reso Draco invalido penso che
metà dei miei fan mi avrebbe lapidato ed inoltre ho scoperto che
non mi sarebbe servito granché per il proseguo della storia.
Quindi non temere Draco starà bene! Per quanto riguarda Ron, hai
visto? Si è ripreso. Non l'ho fatto perché mi stava
particolarmente simpatico, ma semplicemente perché se fosse morto,
Harry non avrebbe potuto far a meno di odiare troppo Malfoy per
poterci combinare qualcosa in seguito, tutto qui. Tornando a Draco...Beh!
Era chiaro che gli avrei fatto ricordare le parole di Harry, dov'è
il bello se no!!!?? Troverà certo il modo più appropriato ad una
serpe come lui per sfruttare al meglio la situazione.... Un bacione
one e a presto, attendo con ansia un tuo commento.
Per
Mistress Lay:
Ehi Miss! Ci sei anche tu!! Che bello!Non preoccuparti per il
ritardo del tuo commento, sono una forte sostenitrice del detto
"Meglio tardi che mai". Devi averlo notato visto la
tempistica con cui ho aggiornato questa ff ;-P! Bene, ora parliamo
dei nostri due piccioncini preferiti. Che dire? Che Draco ed Harry
siano destinati l'uno all'altro è un dato assodato, tutto sta nel
complicargli le cose! Per il momento ci siamo tolti dai piedi
Blaise, ma non credo che Draco sarà molto felice di saperlo ad
Azkaban e farà il diavolo a quattro per riaverlo indietro. Ed
Harry in tutto questo dove lo mettiamo, ti chiederai? Diciamo che
avrà un ruolo fondamentale in tutta la faccenda e non si lascerà
sicuramente mettere da parte. Dopotutto il caro Potter sa essere
anche molto testardo quando vuole!! Chi vivrà vedrà!! Un mondo di
bacioni e a presto, tessoro!!!
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