VERITA' NEGATE

di Black cat
(/viewuser.php?uid=5452)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capiolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J

I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.

Verità negate

-1° CAPITOLO-

 

-Ce la farà dottore?-

-E’ presto per dirlo. Tutto ciò che potevamo fare l’abbiamo fatto, ora non resta che attendere. Se il signor Weasley supererà la notte, potrà considerarsi fuori pericolo, se cosi non fosse…beh!…- Il Medimago abbassò gli occhi, non riuscendo più a sostenere lo sguardo penetrante del giovane ragazzo di fronte lui. Prese un profondo respiro e si accomiatò.

Harry rimase impalato per qualche secondo guardando il dottore uscire dalla stanza, senza muovere un muscolo. Il rumore della porta che si chiudeva, lo riportò alla realtà.

Si voltò guardando il suo amico fraterno steso su quel letto d’ospedale, privo di sensi.

La luce asettica dei neon rendeva il suo viso più pallido del normale facendo risaltare in modo innaturale il color rosso fiamma dei capelli, che ricadevano disordinatamente ai lati del viso.

Prese una sedia e si accomodò al lato del letto, protendendosi in avanti e prendendosi la testa fra le mani. Sentiva ancora rimbombare nella sua mente le urla e lo stridore degli incantesimi dello scontro di quella sera. Nulla di anormale, era stato uno scontro come tanti fra Auror e Mangiamorte,. Da quando il Dark Lord aveva fatto ritorno,  gli scontri si susseguivano con una cadenza ormai allarmante, erano, come si suol dire, di routine. Questa volta però la battaglia era stata particolarmente cruenta e entrambe le fazioni avevano subito pesanti perdite. Chi era rimasto incolume, o  ferito solamente in maniera leggera, si era fatto carico di portare d’urgenza i colleghi più malridotti in ospedale. Era stato così che Harry si era smaterializzato con Ron fra le braccia nel centro di prima assistenza del San Mungo.

Nonostante non fosse la prima volta che Harry metteva piede in quell’ospedale, le pareti bianche e l’odore delle pozioni disinfettanti che impregnava quelle mura, riuscivano sempre a incutergli un certa malessere. Quante volte era stato lui ad essere sdraiato in un letto con i suoi amici e colleghi Auror a vegliarlo. Decisamente, si stupì a valutare, preferiva di gran lunga essere il degente piuttosto che dover passare ore in attesa senza sapere nulla. Non era mai stata una persona molto paziente e l’attesa era una di quelle cose che lo mandava su tutte le furie. Starsene lì senza poter far nulla per il suo amico lo stava facendo impazzire. Si augurò vivamente che Hermione arrivasse presto a dargli il cambio, in modo da poter scendere a prendersi un caffè; almeno così avrebbe ingannato un po’ il tempo.

L’adrenalina, che ancora scorreva nelle sue vene, cominciò lentamente ad abbandonarlo, lasciando il posto alla stanchezza. Si appoggiò con gli avambracci al bordo del letto, adagiandovi sopra la testa e chiudendo gli occhi.

Fu svegliato dopo poco dalla pressione gentile di una mano sulla sua spalla.

-Harry!…..Harry sveglia. Sono qui per darti il cambio.-

-Mmm…chi? Chi sei?… Ah….sei tu Hermione! Mi devo essere appisolato un attimo-.

Ancora con la mente obnubilata dal sonno, il ragazzo si alzò dalla sedia, regalando un sorriso lievemente imbarazzato all’amica appena arrivata.

-Come sta?-, chiese Hermione non cercando minimamente di nascondere l’apprensione che trapelava incontrollata dal suo tono di voce

-Il dottore dice che se supererà la notte sarà fuori pericolo, ma non ha detto di più-, replicò Harry con tono rassegnato.

-Vai a casa, ora?- continuò la ragazza

-No, preferisco rimanere qui con te, tanto a casa non c’è nessuno che mi aspetta.

Penso che andrò a prendermi un caffè, ne ho un gran bisogno. Vuoi che te ne porti uno?-

Hermione sorrise declinando l’offerta dell’amico e sporgendosi ad esaminare l’aspetto generale di Ron, che sembrava dormire placidamente.

Potter uscì dalla stanza avviandosi speditamente verso le macchinette magiche del caffè al piano inferiore. Aspettò il suo turno, poiché sembrava che l’intero ospedale si fosse dato appuntamento nel punto di ristoro, ma non appena riuscì ad avere una tazza fumante di quella nera bevanda fra le mani, si sentì subito rincuorato. “Incredibile come a volte, le cose più semplici siano quelle che ti danno maggior conforto”, pensò fra sé.

Rimase un attimo indeciso sul da farsi: se uscire a fumarsi una sigaretta oppure fare immediatamente ritorno nella stanza di Ron, ma il freddo pungente che proveniva dall’esterno lo fece desistere. Si incamminò lentamente al piano superiore, continuando a rigirarsi la tazza fra le mani, godendosi quel piacevole calore.

Arrivò al terzo piano, quello del suo amico, cercando di far meno rumore possibile per non disturbare gli altri degenti dell’ospedale. Nonostante le sue precauzioni però, quelle vecchie mura amplificavano esponenzialmente qualunque suono e i suoi passi rimbombavano per il lungo corridoio. Era quasi arrivato a destinazione quando la sua attenzione fu attirata dalla porta aperta della stanza accanto a quella di Ron. Non poté resistere alla tentazione di sbirciare all’intero e non appena i suoi occhi si abituarono all’oscurità riuscì chiaramente a vedere il profilo del giovane sdraiato sul letto, illuminato dai raggi lunari.

Per una frazione di secondo gli mancò il respiro, non si era reso conto, nel caos dello scontro, che anche Malfoy fossr rimasto ferito ed fosse stato portato in ospedale.

C’era un ragazzo con lui, seduto vicino al suo letto, di spalle ed Harry preferì nascondersi dietro allo stipite della porta per poter ascoltare le sue parole, senza essere visto.

-So che ce la farai Draco, te la sei sempre cavata. Hai sentito cos’ ha detto il dottore? Dipende tutto da te ora, dalla tua voglia di vivere e continuare a lottare….-

Le parole del giovane, però, si interruppero, soffocate da un singhiozzo disperato.

Harry provò pena per quel ragazzo, fino a quel momento non si era mai soffermato a pensare che, anche fra i temibili e spietati Mangiamorte, potessero esistere sentimenti come l’amicizia, l’amore ed il dolore. Che stupido che era stato! Presuntuoso da parte sua, pensare che solo gli Auror avessero l’esclusiva dei “buoni sentimenti”, no?

In quel momento si sentì così partecipe del dolore del giovane Mangiamorte, che quasi non si accorse che un gruppo di uomini, tra cui Lucius e Narcissa Malfoy, avevano appena imboccato il corridoio. Non sarebbe stato di certo consigliabile per lui, farsi cogliere in flagrante a spiare nella stanza del suo più acerrimo nemico.

Si scostò dal suo nascondiglio, infilandosi velocemente nella stanza di Ron, chiudendosi la porta alle spalle.

Hermione si voltò a guardarlo, sorpresa dalla sua irruenza.

-Tutto bene Harry? Sembra quasi che tu abbia visto un Dissennatore..-

-Eh?…Ehm..si-, balbettò Potter, cercando poi di darsi un contegno, -Lo sai chi c’è nella stanza accanto a questa?-

-Draco Malfoy-, replicò la ragazza con noncuranza, -Sei stato proprio tu a colpirlo durante lo scontro, ed è stato ricoverato qua d’urgenza. Non dirmi che non lo sapevi?-

-No…non l’avevo riconosciuto, aveva il cappuccio e la maschera, non potevo sapere che era lui-,  mormorò Harry, più a sé stesso, che non rivolto alla sua amica.

-Che c’è? Non ti sentirai mica in colpa, spero? Tu hai fatto semplicemente il tuo dovere, se non l’avessi colpito, lui avrebbe colpito te. Purtroppo è così che vanno le cose in battaglia.-

-No! Ma che dici!-, si affrettò a rispondere, quasi a voler scacciare l’evidenza dei sentimenti contrastanti che sentiva crescere in sé.

Si sedette su di una poltroncina accanto alla finestra, lasciando vagare il suo sguardo sul piccolo parco che circondava l’ospedale. Il sole era ormai tramontato e le luci arancioni dei lampioni, rendevano l’atmosfera abbastanza spettrale, nonostante  la confusione che regnava davanti all’ingresso del pronto soccorso.  Era un continuo andirivieni di medimaghi, che accorrevano ogni qual volta un “pop”, rivelava l’apparizione di un nuovo paziente  e quel giorno a causa dello scontro Auror/Mangiamorte di pazienti ce n’erano fin troppi.

Quella scena di quotidianità ospedaliera, però, veniva osservata da Harry con totale disinteresse, la sua mente era impegnata in tutt’altri pensieri. La scoperta di essere stato lui a colpire Malfoy e di averlo costretto in quel letto d’ospedale l’aveva destabilizzato.

Ciò che aveva azzerato ogni sua certezza era stato quel “NO!” che il suo cervello gli aveva urlato, nel preciso istante in cui Hermione gli aveva fatto notare la sua colpevolezza.

“Da quando, un Auror esperto come lui, si preoccupava di aver ferito o ucciso un Mangiamorte!?”

Ben presto Harry si arrese all’ evidenza dei fatti. Ciò che lo tormentava non era il fatto di aver colpito un Mangiamorte generico, ma di aver colpito IL Mangiamorte Draco Malfoy, suo nemico dai tempi della scuola e suo persecutore numero uno.

Almeno in questa occasione, aveva il dovere di essere sincero con sé stesso, visto che per anni non lo era stato, cercando con tutte le sue forze di far tacere la vocina insistente della sua coscienza che gli faceva notare che, in fondo, lui non odiava Malfoy, come voleva far credere a tutti. Oh, ce l’aveva veramente messa tutta per cercare di autoconvincersi del contrario, un vero e proprio training autogeno che l’aveva portato persino a mettersi insieme alla sorella del suo migliore amico.  Con quale risultato? Nient’altro che complicarsi ulteriormente l’esistenza, passando mesi a cercare una scusa plausibile per poterla scaricare senza farle troppo male.

“Quand’era cominciato quel suo particolare interesse per Malfoy?” Harry non avrebbe saputo rispondere a questa domanda: era stato un processo lento ed inesorabile, un “veleno” che lentamente era entrato in circolo nel suo sangue, senza che lui  se ne potesse accorgere, se non quando ormai era troppo tardi. 

E ora? Cosa avrebbe fatto se Malfoy fosse morto? La distruggeva non sapere con esattezza quali fossero le sue reali condizioni. Dalla frase del ragazzo seduto accanto al letto di Draco, Harry aveva intuito che la situazione fosse grave, ma fino a che punto?

Di fronte a questa prospettiva ad Harry mancò il fiato, costringendolo a fare un profondo respiro in cerca dell’aria che gli era mancata all’improvviso.

Hermione si voltò verso di lui, richiamato da quel sospiro di sconforto.

-Tutto bene Harry?-

L’ex Grifondoro sentì l’impellente bisogno di alzarsi e di prendere una boccata d’aria fresca.

Non ce la faceva più a stare seduto a rimuginare sugli errori commessi, senza poter far nulla per porvi rimedio. Era insofferente e il suo malessere doveva essere piuttosto lampante, visto che Hermione se n’era accorta senza nemmeno guardarlo.

Si scusò con l’amica  e uscì dalla stanza. Non era decisamente il momento di assillarla con i suoi problemi esistenziali, sapendola così preoccupata per le condizioni di Ron.

Non appena fu nel corridoio, Harry notò che la porta della stanza di Malfoy era chiusa, ora. Si avvicinò, per cercare di udire la presenza di qualcuno all’interno, ma tutto era silente. “Possibile che i genitori di Draco se ne fossero già andati?”, si domandò stupito.

Si risolse a fare una cosa parecchio rischiosa, ma che in quel momento gli parve l’unica possibile: aprire lievemente la porta, per poter controllare all’interno.

La luce era spenta e l’assenza di voci, fece ben sperare Harry che Draco fosse stato lasciato da solo. Aprì la porta ancora di qualche centimetro per sincerarsi che nemmeno il misterioso ragazzo che vegliava Malfoy, fosse presente, prima di entrare e chiudersi la porta alle spalle.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capiolo 2 ***


I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J

I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.

Verità negate

-2° CAPITOLO-

 

Harry rimase immobile, per qualche istante, appoggiandosi alla porta della stanza di Draco.

“Che cosa stava facendo, per Merlino! In che razza di situazione si era appena cacciato?! Cosa avrebbe potuto fare o dire, se qualcuno fosse ritornato a far visita a Malfoy e l’avesse trovato lì? Beh! Ormai il danno era fatto, tanto valeva portare a termine i suoi propositi….

Peccato che lui non avesse la più pallida idea di quali fossero i suoi propositi! “

Aveva seguito l’impulso irrefrenabile che l’aveva condotto in quella stanza, perché aveva sentito il bisogno impellente di vedere il suo nemico di sempre, di stargli accanto… Solo ora si rendeva conto della stupidaggine che aveva commesso.

Prese un profondo respiro d’incoraggiamento e si avvicinò al letto di Draco.

Lasciò che il suo sguardo indugiasse su quel viso, reso ancor più etereo dai raggi lunari che si riflettevano sui suoi tratti, così dolci e aristocratici, quasi femminei.

Il suo corpo era immobile, imprigionato nel sonno profondo del coma… “E la colpa di tutto ciò era sua!”, non poté fare a meno di pensare   

Cominciò a parlargli, come a cercare inutili giustificazioni per le sue azioni.

Il suono della sua voce gli sembrò estraneo, come appartenente ad un’altra persona,  “all’altro Harry”, che l’aveva costretto a recarsi in quella stanza.

-Immagino che non potrai sentire ciò che ho da dirti, ma forse è meglio così…, diversamente non avrei nemmeno avuto il coraggio di varcare quella soglia.

Diciamo che è più uno sfogo personale con me stesso, che non vera voglia di rivelarti i miei sentimenti e averti qui, così vicino, ma così lontano, mi rende le cose molto più semplici.

Che vigliacco che sono, vero?! Dov’è finito ora l’eroe del mondo magico? Probabilmente è rimasto prigioniero dei tuoi occhi di ghiaccio, quel lontano giorno di nove anni fa, in cui li posasti per la prima volta su di me, nel negozio di Madama McClan. Sono già passati nove anni? Però! Sembra ieri che mi tendesti la tua mano per fare amicizia con me ed io la rifiutai, sottoscrivendo, così, la nostra eterna rivalità!

Siamo stati proprio bravi a far credere a tutti di odiarci a vicenda,vero? O forse farei meglio a parlare al singolare. IO, sono stato molto bravo, perché immagino, che la tua non fosse finzione, ma mera realtà. TU mi hai odiato per anni e probabilmente continui tutt’ora ad odiarmi, avendo peraltro un motivo in più per farlo, considerate le tue attuali condizioni.

Io? Beh! Io ho imparato a guardare oltre a quella maschera di freddezza ed imperturbabilità che hai sempre portato. All’inizio, non è stato così, all’inizio ti ho odiato e non sai quanto, ma si sa, crescendo si matura e si impara a guardare oltre all’apparenza.

Ti vedevo come un ragazzo, estremamente solo ed insicuro, alla continua ricerca di conferme da parte dei tuo scagnozzi, Tyger e Goyle e soprattutto di tuo padre.

Già! Tuo padre! Che “cara” persona! Pensando di avere un padre come lui, quasi ringrazio di essere orfano. E’ lui la causa di tutti i tuoi problemi, Draco! E’ a causa sua se sei stato costretto a portare la maschera che lui ha costruito per te, è colpa sua se ti sei sempre sentito inadeguato e in continua competizione con me. La tua frustrazione per non riuscire ad ottenere da lui amore ed orgoglio, la riversavi sugli altri, facendo il gradasso e cercando di farti rispettare con le minacce. E’ la cosa più triste al mondo non riuscire ad avere da un padre ciò che dovrebbe essere naturale e spontaneo. Posso solo immaginare quanto tu debba aver sofferto…

Ci sono stati dei momenti, però, in cui mi sono dato dello stupido da solo, momenti in cui ho  seriamente considerato di essere un’inguaribile ottimista nel voler vedere del buono in te.

D’altronde tu ce la mettevi tutta per smantellare questa mia teoria. Non perdevi occasione per mettermi nei guai e per insultare i miei amici…., stavo quasi per ricredermi quando….

Quando ti ho trovato in lacrime nel bagno di Mirtilla Malcontenta… Per tutti i folletti!! Ricordo come se fosse ieri quella sera. Eri così umano ed indifeso che avrei voluto abbracciarti, stringerti e chiederti cosa potevo fare per poterti aiutare. Che ironia! Non noti come la storia generalmente tende a ripetersi? Ci troviamo in una situazione così simile ora, con te colpito gravemente da un mio incantesimo ed io divorato dai sensi di colpa, proprio come allora…. Non ti ho mai chiesto scusa per quel maledetto “Sectusempra” che ti ho lanciato, senza avere la benché minima idea delle sue conseguenze. Ne è passato di tempo, ma non è mai troppo tardi per fare le proprie scuse, no?

In ogni modo, perché mi hai attaccato in quell’occasione? Vergogna? Rabbia? O semplicemente odio?….. Chissà forse tutte e tre le cose insieme.

Mi chiedo cosa sarebbe successo se tu ti fossi confidato con me, che svolta avrebbero preso le nostre vite. Si sarebbe potuta evitare quella terribile notte in cima alla Torre di Astronomia in cui, tu, Draco, hai rinunciato a portare a termine gli ordini di Voldemort, costringendo Piton ad uccidere Silente al posto tuo. Silente sarebbe ancora vivo e ti avrebbe aiutato, dandoti protezione, per sfuggire al destino che tuo padre aveva tracciato per te. Soprattutto, non saresti dovuto scappare da Hogwarts, avremmo finito entrambi gli studi, ritrovandoci ora alleati e non rivali.

Ma che sto dicendo? Devo essere completamente impazzito! Tu un Auror? E’ quasi più facile che mio zio Vernon cominci ad amare la magia e tutto il nostro mondo…..

E’ decisamente un sollievo che tu non possa udire le mie farneticazioni. Nemmeno io so perché ti sto dicendo tutto questo. Dal momento, però, che ho iniziato a scaricarmi la coscienza, voglio arrivare fino al nocciolo della questione.

Si perché il fulcro d questo eterno discorso che ti sto facendo, non e solo dirti che ho smesso di odiarti, sarebbe troppo semplice…. Il mio primario problema è che dalla sera del “bagno”, io ho, come dire, cominciato a provare una forte simpatia nei tuo confronti.

Ok, va bene, sarò onesto fino in fondo! Tu mi piaci Draco Lucius Malfoy, mi piace ormai tutto di te, a partire dai tuoi innegabili pregi, quali il tuo viso con stampato quel ghigno sfrontato, i tuoi occhi così penetranti e quel tuo corpo,…beh! Lasciamelo dire statuario. Finendo con i tuoi difetti, che nonostante tutto ho imparato ad amare. E dire che ne hai fin troppi di difetti: sei arrogante, presuntuoso, viziato, snob, in un certo qual modo codardo, infido e…e potrei continuare, ma tanto è inutile, perché ormai sono giunto ad un punto di non ritorno con te. Al punto in cui i tuoi lati negativi, ai miei occhi,sono diventati quasi dei punti di forza del tuo carattere.

Patetico, vero? Sembro una ragazzina innamorata alle prime armi che decide di confessare al suo grande amore i suoi sentimenti… Pensa se mi sentissero Ron o Hermione, cosa direbbero! Loro non sanno nulla di ciò che provo per te e mi guardo bene dal dirglielo, non mi capirebbero, sono troppo prevenuti nei tuoi confronti. Conoscendo Hermione, la prima cosa che mi farebbe notare è –Per tutti i folletti Harry! Sei innamorato di Malfoy? Di Malfoy ti rendi conto? Inoltre, chi ti dice che Draco sia gay?- 

Il lato pratico della mia migliore amica riuscirebbe a far capolino persino in una situazione così intricata come questa. Però non avrebbe tutti i torti. Chi mi dice, infatti, che tu abbia tendenze omosessuali? Non avevo mai pensato a questo “dettaglio”? Ero talmente preso ad analizzare i miei di sentimenti, che non mi sono mai soffermato prima d’ora a domandarmi una cosa di così vitale importanza. Ma tanto a che servirebbe? Anche se tu fossi gay, sarei l’ultima persona sulla faccia della terra a cui rivolgeresti le tue attenzioni.

Il mio è decisamente un sentimento a senso unico ed è inutile illudersi del contrario.

E’ stupido ed infantile da parte mia sperare che un giorno tu possa considerarmi qualcosa di differente da “San Potter” o dallo “Sfregiato” che per anni ti sei divertito a perseguitare.-

Harry sentì all’improvviso dei passi che si avvicinavano velocemente alla stanza di Malfoy.

Preso alla sprovvista, cominciò freneticamente a guardarsi intorno in cerca di un possibile nascondiglio. Non poteva uscire dalla porta, era troppo tardi ormai, l’avrebbero visto. Inoltre, da buon Auror, sapeva che al San Mungo vi erano degli incantesimi protettivi che impedivano la smaterializzazione. Che poteva fare?

Con suo grande sollievo, vide che accanto ad una delle pareti vi era un separè mobile, di quelli che comunemente venivano usati dai medimaghi e dalle infermiere durante le medicazioni.  Si alzò e rapidamente si nascose dietro di esso, rimanendo poi in attesa.

Dopo pochi secondi un ragazzo spalancò la porta avvicinandosi, poi, al letto di Draco. Finalmente Harry riuscì a riconoscerlo.

 

 

N. D. A.

La mia nuova ff vi piace, allora? Ne sono veramente felice. Spero che anche questo capitolo non vi abbia deluso

Per il momento vi lascio con un quesito o meglio un sondaggio. Si accettano scommesse su chi sia il misterioso ragazzo.

Non è particolarmente difficile, ma adoro mantenere vivo l'interesse dei miei lettori.

Per il momento vi lascio ringraziandovi di cuore per i vostri commenti-

Un grazie veramente speciale a:

 

Lelorinel

 

ShortMaggot

 

Illyria93 (Ehi! Ben trovata!!!)

 

Misterss Lay  (Che bello ci sei anche tu, o mia fedele commentatrice!)

 

Bacioni a tutti voi

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Verità negate

 

 

Verità negate

-3° CAPITOLO-

 

Harry trattenne il respiro, assicurandosi di essere completamente celato dal paravento, dietro  cui aveva trovato rifugio.

Vide il misterioso ragazzo protendersi verso il viso di Draco, venendo così illuminato dal fascio di luce lunare. Finalmente l’ex Grifondoro ebbe modo di riconoscerlo.

Quante  volte  l’aveva visto camminare per i corridoi in compagnia di Malfoy a scuola. Soprattutto, quante volte l’aveva profondamente invidiato, per il rapporto di complicità che sembrava avere con l’oggetto dei suoi desideri. Se non andava errato, Lumacorno glielo aveva presentato con il nome di Blaise Zabini  durante il suo sesto anno ad Hogwarts.

Il moro Serpeverde, infatti, era stato ritenuto degno, dal nuovo professore di Pozioni, di far parte della sua elite di adepti.  Pensare che invece, Malfoy era stato completamente ignorato da quello stupido e borioso individuo, la diceva lunga sui suoi parametri di selezione….

I pensieri di Harry subirono un subitaneo blocco, quando vide Blaise, accostarsi ulteriormente al viso di Malfoy per depositare un dolcissimo bacio a fior di labbra, su quelle carnose ed invitanti del biondino.

Potter dovette violentarsi psicologicamente per non costringersi ad uscire dal suo nascondiglio, prendere per il bavero il Serpeverde e stenderlo con uno dei suoi cazzotti. Nonostante fosse ormai da nove anni che Harry viveva all’interno della comunità magica, ancora non riusciva ad impedire alla sua infanzia babbana di riemergere. Quando era particolarmente arrabbiato, infatti, come primo istinto usava ancora le mani per ferire il prossimo, anziché adoperare uno schiantesimo o un altro incantesimo d’attacco. Si sorprese a sorridere ancora della scazzottata che lui, Ron e altri Grifondoro avevano scatenato al termine di una partita di Quiddich con i Serpeverde. Era accaduto durante il loro quinto anno a scuola, e quella strega della Umbridge aveva colto la palla al balzo per eliminare dal Torneo delle Case, quella  di Godric, come punizione.

Zabini, nel frattempo era tornato a sedersi accanto al letto di Draco e aveva cominciato a parlargli sottovoce.

-Maledetto Potter! E’ tutta colpa sua se ora ti ritrovi in questo letto…! Per Merlino, Draco, torna in te, riprenditi, salvati….salvami…. -, le parole gli morirono in gola, soffocate da un sospiro disperato, per poi ritrovare la forza di continuare.

-Se tu dovessi morire…Che cosa farò? Non riesco ad immaginare la mia vita senza di te, senza i tuoi baci, i tuoi abbracci. Dovrei rinunciare alla nostra amicizia, al nostro amore alle nostre notti insieme…Non potrei più vedere il tuo dolcissimo sorriso, che sa essere anche così sexy e accattivante, nei momenti giusti. Non vedrò più i tuoi magnifici occhi, così freddi ma anche estremamente passionali…

Ricordi? Avevamo deciso di partire per una breve vacanza insieme, dopo questa notte, eri entusiasta a questa prospettiva. Era il tuo sogno, il nostro sogno….Ti prego non lasciarlo marcire in un cassetto. Torna da me, trova la forza di reagire, te ne prego. Ascolta le mie parole, se puoi, afferrane il filo e lasciati condurre fuori dal buio labirinto in cui ora ti trovi. Davanti all’uscita troverai me, con in mano il bandolo della matassa, pronto a prenderti, ad amarti, a stringerti e a custodirti gelosamente come il più prezioso dei diamanti splendenti….Ti amo Draco, non mi lasciare, non riuscirei a sopravvivere ad un simile dolore, ne uscirei distrutto annientato,,,,-

Harry era rimasto immobile, paralizzato da quelle parole così intense, così disperate….così adatte a descrivere anche i suoi sentimenti per Draco. “Che cosa ci faceva lì?”. Si sentì tremendamente fuori posto, colpevole di aver assistito a qualcosa di così intimo e personale, qualcosa che solo le orecchie di Draco avevano il diritto di sentire.

“Dunque Blaise e Draco erano amanti? Che stupido che era stato a sperare che Malfoy fosse libero e che, magari in parte, ricambiasse i sentimenti, che lui, Harry provava… In fondo per Draco lui non era altro che un nemico, una persona fastidiosa, con cui per anni si era scontrato. Draco non vedeva altro in lui. Era inutile tentare di convincersi del contrario, o girarci intorno per trovare uno spiraglio in quella impenetrabile muraglia che era la dura realtà dei fatti. Certo, aveva scoperto che anche a Malfoy piacevano gli uomini, ma questo ora non aveva più importanza: lui amava Blaise ed era meravigliosamente ricambiato.”

Un infermiera entrò all’improvviso nella stanza per la consueta “ronda” notturna e Blaise fu costretto ad abbandonare il capezzale di Draco. Le luci furono accese ed Harry si rese conto che, se l’infermiera si fosse girata, verso di lui avrebbe potuto vedere la sua ombra attraverso il paravento. Trattenne il fiato, maledicendosi per non aver portato con sé il suo inseparabile Mantello dell’invisibilità. D’altronde non era stato un gesto premeditato, il suo, si era lasciato trasportare da un subitaneo ed irrefrenabile istinto, non avendo così avuto il tempo di approntare razionalmente un piano più sicuro.

Fortunatamente per lui, la donna era talmente concentrata nel suo lavoro, che non si voltò nemmeno di sfuggita nella sua direzione. Si limitò a controllare, su un macchinario,  che le funzioni vitali di Draco fossero stabili, sostituì la flebo, ormai terminata e con altrettanta solerzia, con sui era entrata, se ne andò, spegnendo nuovamente le luci.

Era giunto il momento per Harry di abbandonare la stanza di Malfoy. Doveva muoversi ed andarsene in fretta, prima che Blaise tornasse. Uscì da dietro al paravento, precipitandosi verso la porta; la socchiuse lievemente, per riuscire a controllare che il corridoio fosse libero. Non c’era nessuno, evidentemente Zabini ne aveva approfittato per scendere al piano di sotto. Sgattaiolò fuori dalla stanza e con passo spedito raggiunse quella del suo amico Ron. Entrò, Hermione era sempre seduta sulla sedia, che occupava prima che lui se ne andasse. Si era addormentata, appoggiata al letto del suo ragazzo. 

Harry si sedette nuovamente sulla poltroncina accanto alla finestra e rimase a contemplare i suoi amici d’infanzia. Un po’ li invidiava: per loro era stato tutto così semplice…. E‘ vero ci avevano impiegato quasi sei anni per dichiararsi, ma ora si erano ritrovati, si amavano e non dovevano vergognarsi dei sentimenti che provavano l’uno per l’altra. Il loro amore poteva essere vissuto alla luce del sole, senza temere di essere giudicati o derisi.

Un sorriso amaro, incurvò le labbra del giovane Potter. Si diede mentalmente dello stupido. “Come poteva paragonare l’amore che legava Ron ed Hermione, con il suo univoco amore per Draco? Era una situazione completamente diversa: i loro era un amore corrisposto da entrambi ed erano una coppia perfetta, approvata felicemente da entrambe le famiglie. Lui, invece, amava Draco e non era nemmeno ricambiato, in più anche se per miracolo, lo fosse stato, sarebbero stati costretti a vivere il loro amore in maniera clandestina. Troppe persone li avrebbero condannati, trovando grottesco il tipo di rapporto che li legava: lui il Bambino Sopravvissuto, Draco golden boy di un antica dinastia di Mangiamorte. Era contro natura, loro erano come l’acqua e il fuoco, il bianco e il nero, il giorno e la notte il bene e il male erano gli opposti per eccellenza. La loro antitetica natura li univa, ma non li avrebbe mai fatti incontrare, come due binari paralleli destinati in eterno non incrociarsi mai.”

Con questa consapevolezza, Harry lasciò che il sonno lo prendesse, era stanco, esausto, prosciugato di ogni energia.

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Scusate per l' immane ritardo, ma tra una ricerca dell'ispirazione e gli impegni quotidiani, la stesura di questo nuovo capitolo mi ha preso più tempo del previsto, Spero comunque che ne sia valsa la pena di aspettare. Beh! Devo dire che molti di voi sono riusciti ad indovinare l'identità del misterioso ragazzo al capezzale di Draco, bravi!!! Diciamo che chi mi conosce (e magari ha letto Horcruxes), aveva il compito facilitato, ma in sé non era poi così difficile arrivare a capire  che potesse trattarsi di Blaise, no?

Il mio speciale ringraziamento per i vostri commentucci va a:

 

Mici_chan

Summer84

Mistress Lay

Dark Poison

Illyria93

 

Quasi tutte vecchie conoscenze, devo dire, il che mi riempie di immensa gioia, perchè significa che questa nuova ff vi sta appassionando. Avevo paura, dopo "Horcruxes", di non riuscire più ad appassionare "il mio popolo" e invece.....eccovi qui!!! Ci tengo comunque a dirvi, fin da ora, che non so sinceramente di quanti capitoli sarà composta questa storia, come sapete vado ad ispirazione, quindi per quanto ne so potrebbe concludersi in pochi capitoli, come diventare "eterna" come "Horcruxes"..... "Lo scopriremo solo vivendo", diceva qualcuno.....

Un bacione a tutte voi mie lettrici e commentatrici e a presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J

I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.

Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a chi lo desiderasse di "skipparli".

 

 

Verità negate

-4° CAPITOLO-

 

Un alba fredda e ventosa illuminò con i suoi timidi raggi le chiare mura del San Mungo. E trovò Blaise ancora al capezzale di Malfoy. Il ragazzo si era addormentato, sfinito dal pianto, dalle forti emozioni e dall’angoscia che attanagliava il suo animo.

Dal corridoio il rumore dei passi, lo stridore delle lettighe e le voci dei Medimaghi provenivano ben distinte, indicando che il lavoro dei medici non era cessato con l’arrivo dell’oscurità. Tutto sembrava svolgersi nella più completa routine, quando un acuto cicaleccio del macchinario a cui Draco era collegato ruppe il silenzio irreale della stanza, svegliando Zabini.

Il ragazzo sollevò la testa dal letto, guardandosi intorno con aria smarrita, giusto in tempo per poter captare un fugace movimento delle palpebre di Malfoy.

Blaise credette di stare ancora sognando, ma non appena riuscì a mettere a fuoco meglio ciò che stava accadendo davanti a sé, capì che anche il battito cardiaco del suo compagno aveva accelerato notevolmente, sottolineato dal “bip” sincopato del macchinario.

Si alzò di scatto, come folgorato da quella scoperta, continuando a fissare Draco con occhio indagatore, in cerca di altri segnali. Un lieve movimento della mano di Malfoy lo convinse a precipitarsi fuori della stanza per cercare un’infermiera.

Le palpebre di Draco sbatterono ripetutamente colpite da un fastidioso raggio del sole,  il ragazzo tentò di sollevare una mano per poter schermare i suoi occhi, ma invano, non riusciva a muoversi.  D’istinto girò la testa in direzione della porta riuscendo così a dare le spalle alla finestra.

“Dov’era? Cos’ era successo? Possibile che non ci fosse nessuno lì con lui?”

Provò a chiamare qualcuno, ma dalla sua bocca non uscì altro che un rantolo e dei rumori senza senso. Il Serpeverde sentiva la gola secca e la lingua impastata a causa della lunga inoperosità; deglutì un paio di volte, ma anche quell’operazione risultò alquanto complicata.

La porta si aprì di scatto e una donna, seguita da Zabini entrò nella stanza.

-Si, perché vede……….Draco!-

Blaise  si bloccò all’istante con ancora la maniglia della porta in mano lasciando che la spiegazione dell’accaduto, che stava rivolgendo all’infermiera, gli morisse in gola.

Le iridi fredde di Malfoy erano posate su di lui ma la loro espressione era così diversa dall’ultima volta che le aveva viste. Non erano più gelide ed imperturbabili come sempre: erano dilatate, lievemente opache e la loro muta richiesta non poté che intenerire Zabini.

Draco sembrava un bambino smarrito, confuso e sorpreso nel contempo da quella violenta irruzione nella stanza.

-Draco ti sei svegliato!-, trovò la forza di esclamare avvicinandosi velocemente al letto.

 -Signor Zabini, capisco il suo entusiasmo, ma le devo chiedere di uscire dalla stanza.

Il Signor Malfoy è alquanto debole e, al momento, ogni minima emozione potrebbe essere fatale. Vada a prendersi un caffè, a farsi un giro, la chiamerò io non appena avrò finito di controllare le condizioni del suo amico-

Le parole dell’infermiera gli giunsero lontane, preso com’era dall’euforia del momento.

-Eh?- chiese distrattamente alla donna.

-Signor Zabini, vuole gentilmente uscire da questa stanza?- rincarò l’infermiera visibilmente contrariata per essere stata costretta a ripetersi.

-Si….si certo-, replicò rassegnato avviandosi nuovamente verso il corridoio.

Il suo cuore era in tumulto, avrebbe voluto saltare, ridere, correre, per sfogare l’immensa felicità del suo animo. Rimase per un istante appoggiato alla porta e con gli occhi rivolti al soffitto, mormorò un impercettibile –Grazie!-.

Abbassò poi lo sguardo, cercando di darsi un contegno e notò qualcuno che, in piedi nel corridoio, lo stava fissando incuriosito.

-Potter!- esclamò pronunciando quel nome con un tale disprezzo da far voltare verso di lui tutte le persone presenti.

Notandolo, Blaise si scostò dalla porta avvicinandosi all’ex Grifondoro per evitare di dare ulteriore spettacolo.

-Ebbene? Dalla tua espressione di prima posso dedurre che Malfoy si sia risvegliato-constatò atono Harry, rimanendo impassibile e continuando a guardare Zabini con aria di sfida.

-E anche se fosse, a te che te ne importa?…..Ah! Già dimenticavo che per te sarà una grande delusione, non essere riuscito ad ammazzarlo, vero?-

-E per te un grande sollievo, immagino….- lo rimbeccò Potter alzando un sopracciglio con fare allusivo.

Zabini rimase un attimo in silenzio, cercando di capire a cosa si riferisse poi, con voce sprezzante, replicò –Certo! Perché non dovrebbe?-

-Infatti…Se Malfoy fosse morto da chi ti saresti lasciato scopare, eh?-

Blaise  non trovò la forza di rispondere per le rime a quell’accusa così esplicita.

“Come cazzo faceva a sapere che tipo di rapporto avevano lui e Draco? Non che fosse un segreto nella cerchia dei Mangiamorte, ma non gli andava che Potter sapesse i fatti suoi e quelli di Draco”

-Pensa ai fatti tuoi Potter, se ci tieni alla tua insulsa vita!- lo minacciò alzando i tacchi e andandosene.

Harry rimase immobile, osservando compiaciuto Zabini darsela a gambe e un sorriso sornione comparì sul suo volto.

“Quindi è vero! Draco si è risvegliato”, valutò fra sé.

Un piacevole calore si diffuse per tutto il suo corpo, si sentiva felice, sollevato.

Il suo pensiero volò oltre la porta da cui Zabini era uscito. Draco era vivo e, nonostante quella barriera lignea, immaginò lo sguardo glaciale di Malfoy su di sé. 

Arrossì improvvisamente a quel pensiero, forse aveva ancora una speranza di poter vedere ricambiati i suoi sentimenti per il bel Serpeverde.  L’idea di aver quasi perso per sempre questa opportunità, gli fece capire che era il caso di darsi una mossa, di passare in un qualche modo all’azione: la vita era troppo breve e caduca per perdere tempo in sterili esitazioni. 

Animato da questi lieti pensieri, Harry decise di aspettare ancora un po’ prima di scendere a prendersi un caffè, non voleva per nulla al mondo incontrare nuovamente Zabini sulla sua strada. Ritornò pertanto nella stanza di Ron, in cui Hermione, ormai ben sveglia, lo stava aspettando.

-Ah, sei tu Harry?- lo accolse la ragazza con aria delusa, vedendolo entrare.

-Non essere troppo felice di vedermi, eh!-, replicò gioviale Harry, cercando di sollevare il morale dell’amica, che era ancora sotto le scarpe per le condizioni di Ron.

-Non si è ancora svegliato, Harry….Non so più cosa pensare….Se solo qualche Medimago si degnasse di venire a visitarlo, magari potrebbe dirci qualcosa di più-.

Potter sospirò, sentendosi molto stupido in quel momento. Era talmente felice che Malfoy si fosse ripreso che quasi si era dimenticato che il suo più caro amico era ancora privo di coscienza. “Possibile che il pensiero di Draco prevaricasse in quel modo gli affetti che da sempre lo legavano ai suoi amici!?”, si trovò a considerare.

-Vuoi che vada a cercare un Medimago o un’infermiera?-propose poi all’amica, cercando di rendersi utile.

-Se vuoi-fu la laconica risposta che ebbe di rimando.

-Dovrò andare a cercare qualcuno al piano di sotto, perché l’ infermiera di turno su questo piano è nella stanza di Malfoy, pare che si sia risvegliato….-

-Cooosa!?- sbottò Hermione con sdegno, -E’ proprio vero che l’erba cattiva non muore mai! ….E il mio Ron, invece, è ancora qui che lotta tra la vita e la morte!- terminò prendendosi il viso fra le mani, sfogando la sua rabbia e la sua frustrazione in un pianto disperato.

Harry si sentì colpevole per i sentimenti contrastanti che lui, invece, provava per la notizia appena data all’amica. Si avvicinò alla ragazza abbracciandola e cercando di consolarla.

-Dai Herm non crollare così, tu sei sempre stata la più forte tra noi, la più determinata…. Vedrai Ron si riprenderà, ne sono sicuro, me lo sento… Vado a cercare qualcuno che venga a visitarlo e ti porto anche un bel caffè caldo. Ti farà bene…ok?-

Hermione annuì, cercando di asciugarsi le lacrime nella manica del suo maglioncino.

Harry le sorrise rassicurante, porgendole un fazzoletto e uscendo dalla stanza.

Avviandosi verso il punto ristoro al piano di sotto, il ragazzo ripensò con tenerezza alla sua amica. Mai come ora poteva capire come si sentisse, d’altronde lui era appena riuscito a dar pace al suo animo agitato dalla preoccupazione per la sorte di Malfoy, mentre Hermione era ancora “in ballo”. Si augurò mentalmente che Ron si riprendesse, non riusciva nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto dire ad Hermione, per cercare di darle la forza necessaria per andare avanti, se lui fosse venuto a mancare. Ad essere sinceri anche a lui sarebbe mancata terribilmente la figura di Ron nella sua vita, lo considerava più un fratello che non un amico. Avevano condiviso tantissimi momenti importanti da quando si erano conosciuti che avevano accresciuto e coeso il legame fra loro. Nonostante ciò, Harry  era consapevole del fatto che mai avrebbe potuto rivelare al suo amico i suoi sentimenti per Malfoy. Conosceva i limiti di Ron e sapeva quanto i suoi pregiudizi, peraltro giustificati, spesso gli impedissero di ragionare: l’affetto che Ron provava per lui non era sufficiente per fargli guardare oltre all’odio che da sempre provava per Malfoy.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Ciao a tutti! Spero mi perdoniate per il consueto ritardo di pubblicazione. Ultimamente gli innumerevoli impegni della mia incasinatissima vita si stanno accavallando uno sopra l'altro, non lasciandomi un attimo di tregua. Mi auguro di tutto cuore che questo capitolo vi piaccia, anche se effettivamente non è che succeda gran ché a parte il ritorno al mondo dei vivi del nostro amato Dracuzzo.Nel prossimo, vi anticipo già che scopriremo come sta effettivamente Malfoy e se "per caso" ricorderà qualcosa dei monologhi notturni dei suoi due spasimanti.......

Per il momento mi sembra doveroso ringraziare chi, come Illyria93, DarkPoison, MistressLay e Storygirl (Ehi! Benvenuta nel club!!) è stato così gentile da lasciare un segno del suo passaggio, commentando la ff. E' inutile che vi dica che i commenti sono veramente il pane quotidiano mio e di tutti gli scrittori di ff. Non essendo opere a scopo di lucro, diciamo che le recensioni lasciate aiutano un autore ad "andare avanti" ed io sinceramente non so proprio come ringraziare i miei gentilissimi commentatori (non molti ma buoni!) che continuano a sostenermi.

Baci a tutti e a presto!!!! 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J

I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.

Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a chi lo desiderasse di "skipparli".

 

 

Verità negate

-5° CAPITOLO-

 

Malfoy si era appena svegliato dal sonno in cui era caduto a causa dello scontro con gli Auror. Si sentiva ancora parecchio intontito e ci mise un po’ a rendersi conto che un’infermiera era china su di lui, intenta a controllare il suo stato di salute generale.

-Signor Malfoy provi ad alzare piano il braccio destro- lo incoraggiò gentilmente la donna.

La sua voce alle orecchie di Draco giungeva ovattata, come se si fosse trovata in un'altra stanza.

-Coraggio provi ad alzare il braccio-.

Finalmente, la richiesta dell’infermiera venne lentamente elaborata del cervello annebbiato del ragazzo.  Draco si concentrò con tutto l’impegno di cui era capace in quel momento, per eseguire quanto gli era stato chiesto di fare. Vide il suo braccio alzarsi debolmente come se una forza misteriosa l’avesse fatto muovere, come se non appartenesse al suo corpo.

-Molto bene, davvero molto bene- osservò compiaciuta l’infermiera. –Ora provi anche con il braccio sinistro-.

Questa volta non fu necessario che la donna ripetesse la sua richiesta perché Malfoy fece subito quanto richiesto.

-Così, bravo. Ora proviamo a muovere anche le gambe: provi ad alzare la gamba destra piegando il ginocchio-.

Draco ascoltò con sempre minor difficoltà la voce dell’infermiera, preparandosi ad sollevare l’arto inferiore. Il suo cervello diede l’impulso al suo corpo di agire in tal senso, ma stranamente non accadde nulla. Un po’ perplesso, tentò nuovamente di convincere la sua gamba a muoversi, ma inutilmente.

-Signor Malfoy, riesce a sollevare la gamba?- lo spronò nuovamente la donna.

La testa di Draco fece cenno di diniego e dalla sua bocca uscì un confuso –Gnon gne la ascio-.

L’infermiera rimase un attimo pensierosa ad osservarlo, poi lo rassicurò – Non si preoccupi può capitare dopo un periodo di coma prolungato come il suo. Sarebbe stato senz’altro ottimistico sperare nel contrario- terminò con il tono rassicurante.

Malfoy chiuse gli occhi tornando ad appoggiare la testa sul cuscino. Quell’ultimo tentativo l’aveva prosciugato delle poche forze che aveva.

La donna uscì velocemente dalla stanza, tornando subito dopo in compagnia di un giovane Medimago. I due confabularono tra loro sottovoce, poi l’infermiera si rivolse nuovamente al giovane paziente.

-Signor Malfoy ora le faremo un’ incantesimo di check up per riuscire a controllare che tutto all’interno del suo corpo sia in perfette condizioni. Sentirà un piacevole calore, resti completamente immobile e si rilassi-.

Il medico si posizionò accanto al letto sollevando la sua bacchetta sopra a Malfoy,  muovendola avanti ed indietro per tutta la lunghezza del letto. Pronunciò un’arcana formula medica e a mezz’aria si formò un velo di luce rossa che “scannarizzò” l’intera figura del biondo Serpeverde.

 Il processo durò circa un minuto, dopo di ché il Medimago abbassò la bacchetta e pronunciò –Exito!-.  Una serie di “lastre”, simili a quelli dei babbani e alcuni referti comparirono immediatamente nella sua mano.  L’infermiera si avvicinò per consultare gli esiti insieme al Medimago. Essendo lastre magiche, i due dottori furono in grado di vedere non solo le ossa di Malfoy, ma poterono controllare anche i suoi organi interni e i valori ematici.

La donna indicò con l’indice un punto sopra ad una delle immagini senza dire nulla, ma lanciando un’occhiata preoccupata di intesa al Medimago. Quest’ultimo annuì chiudendo gli occhi per un secondo, per far capire alla sua collega che aveva capito a cosa si stesse riferendo.

-Bene Signor Malfoy!- esclamò l’infermiera – Se la sente di mangiare qualcosina?-.

Draco aprì gli occhi in direzione della donna e fece debolmente segno di si con il capo.

Finalmente Blaise fu nuovamente riammesso al capezzale del suo ragazzo. Prima di entrare nella stanza, però, prese da parte l’infermiera chiedendole notizie sulle condizioni di Malfoy.

La donna rispose a quella domanda in maniera evasiva, informando Zabini che le condizioni generali del Serpeverde erano buone, ma che dovevano ancora valutare in maniera approfondita gli esami appena eseguiti.

Il ragazzo era ancora talmente euforico per il risveglio di Draco che non vi badò più di tanto, dando per scontato che si trattasse di normale routine medica.

Blaise entrò nella stanza e rimase piacevolmente stupido notando che gli occhi di Draco, fissi su lui, avevano nuovamente riacquistato quella luce e quell’intensità che da sempre li caratterizzavano. Si avvicinò al biondino e gli sorrise raggiante di felicità, non potendo fare a meno di chinarsi e depositargli un dolce bacio sulle labbra.

-Draco, ti sei ripreso, non sai che paura mi hai fatto prendere-.

-Mi discpiasce- replicò Malfoy arrossendo vistosamente e vergognandosi un pochino per le sue difficoltà nel parlare.

Blaise colse al volo quel lieve imbarazzo del ragazzo. Ormai lo conosceva talmente bene da saper decifrare ogni sua minima sfumatura, sapendo perfettamente che odiava mostrare le sue debolezze al prossimo. Decise pertanto di cambiare discorso, in modo da distrarre l’attenzione di Malfoy dalle sue condizioni fisiche.

-Sai chi c’è nella stanza accanto alla tua?-.

Lo sguardo di Draco mando un guizzo di interesse per la domanda appena rivoltagli dal suo amico.

-Quel babbanofilo di Weasley! Devo dire che l’ hai conciato proprio male, da quello che ho sentito dire, non si è ancora svegliato-.

Sul viso di Malfoy comparì un ghigno soddisfatto.

-Dovresti vederli!- continuò Zabini, -Potter piantona giorno e notte la sua camera e la Granger è al suo capezzale da ieri sera. Proprio due minuti fa l’ ho vista uscire dalla stanza di Weasley con gli occhi gonfi di pianto. Poverina quanto mi dispiace!-, terminò lasciando trapelare tutta l’ironia contenuta nelle sue parole.

L’espressione del biondo Serpeverde cambiò all’improvviso facendosi seria e pensierosa. Fece cenno a Blaise di avvicinarsi e in un sussurro riuscì a dirgli –Ti ringrascio per le tue parole. Anche sce ero incosciente, ho scentito quello che mi hai detto scta notte-.

Zabini spalancò gli occhi per la sorpresa: mai si sarebbe aspettato che il cervello di Draco fosse in grado, nello stato in cui era, di elaborare e percepire ciò che gli aveva detto.

Non poté fare ameno di arrossire, guardandolo a sua volta con aria imbarazzata.

Malfoy si schiarì un po’ la voce, sollevandosi lievemente con le braccia per mettersi a sedere sul letto in una posizione un po’ più comoda.

-Ma che fai!? Aspetta che ti aiuto- esclamò Blaise notando le difficoltà che aveva nel muoversi. Afferrò Draco per i fianchi aiutandolo ad appoggiarsi alla testata del letto.

Il suo viso era così vicino a quello del biondino che non seppe resistere alla tentazione di baciarlo nuovamente, questa volta però con maggiore intensità.

Malfoy rispose a quel bacio di buon grado lasciando che la sua lingua esplorasse la bocca di Zabini. Guardò poi con intensità il suo compagno e  riacquistato un minimo di self -control mormorò –Quindi anche ‘otter è qui?-.

Blaise si ritrasse un po’ infastidito –Non è molto carino da parte tua baciarmi e poi chiedermi se anche Potter è qui, non pensi? Non riesco proprio a capire che razza di associazione di idee faccia il tuo cervello!-, valutò risentito.

Draco non rispose, immerso com’era nei suoi pensieri,

“Allora non ho sognato. Potter è stato veramente qui in camera mia la notte scorsa!”, pensò fra sé lasciando che un espressione sorniona illuminasse il suo viso. -Interessciante…-, si lasciò poi sfuggire.

-Interessante che?!-, replicò Zabini con aria smarrita.

-Nulla,….Pensieri-, fu l’enigmatica risposta che il biondino gli diede.

 

                                                             ----------------------------------------------------------------------------------------------

 

Ok! Ormai è inutile che io vi chieda scusa per l'immane ritardo di postaggio  visto che ormai è una mera consuetudine. fate conto che l'abbia fatto.

Passiamo a cose decisamente più importanti: Voi, o mie care commentatrici. Dunque devo dire che tutte fate il tifo per Draco e che quasi nessuna di voi vedrebbe di buon grado una vera relazione tra Draco e Blaise. Che dire? Completamente d'accordo. Solo dovrete avere un pò di pazienza, temo. Già come avrete potuto notare in questo capitolo, Draco si ricorda perfettamente ciò che Potter gli ha detto durante la notte. Questo gli da un vero e proprio vantaggio, non c'è che dire. Per quanto riguarda l'ipotesi "Threesome" ventilata da Zafirya, potrei anche prenderla decisamente in considerazione. Ebbene si tesoro, forse è la volta buona che ti faccio contenta. Sicuramente, nel caso decidessi, non sarebbe una storia che potrebbe durare per tutta la ff, ma solo una parentesi, come dire. Però sempre meglio che niente, no?

Ringrazio di cuore  Mistress Lay (adoro l'erba cattiva!!!! ;-P Soprattutto se si tratta di te

                                   Zafirya (sai quanto adori i tuoi chilometrici commenti. NOn ho bai abbastanza tempo, però, per risponderti come

                                                            vorrei!! Grrrr!)

                                   Illyria93 (sei una vera certezza. Qualunque ff io scriva ti ritrovo sempre fra i miei commentatori. GRAZIE!)

                                  DarkPoison (trovare anche una tua semplice frase tra i commenti è sempre una gioia per me, giuro!!!)  

                                   Storygirl (Wow! Una new entry fra i miei commentatori. Io adoro avere nuovi "adepti", è sempre una riprova che le mie nuove ff piacciono   

                                                   sul serio! per la dichiarazione, però, temo dovrai attendere ancora un pochino...Conto sulla tua pazienza. Un bacione) 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J

I personaggi di questa FF sono interamente di proprietà di quella santa donna di J.K. Rowling, della Warner Bros, della Salani, Della Bloomsbury (si scrive così???) e di vari altri editori.In questa storia, inoltre non sono presenti situazioni a sfondo pedopornografico o che possano in qualche modo offendere la pubblica sensibilità.

Più avanti vi saranno dei capitoli NC17, ma saranno debitamente segnalati, in modo, da dare la possibilità a chi lo desiderasse di "skipparli".

 

 

Verità negate

-6° CAPITOLO-

 

Blaise non ebbe modo di approfondire il discorso con Draco poiché i due furono nuovamente interrotti dall’arrivo di un’altra infermiera.

-Signor Malfoy le ho portato da mangiare. E’ incredibile pensare che lei abbia già appetito, è decisamente un buon segno!-, disse la donna con tono materno e gioviale.

Malfoy abbozzò un sorriso in direzione della nuova venuta. Dentro di sé si sentiva riconoscente nei suoi confronti per aver interrotto la sua conversazione con Zabini.

Il tono del discorso, infatti, aveva preso una piega che al biondino non piaceva per nulla, odiava dover dare spiegazioni, ma soprattutto odiava che il suo ragazzo gli facesse il terzo grado.

Rivolse poi la sua attenzione verso il suo compagno Serpeverde e dissimulando magistralmente quelli che erano in realtà i suoi pensieri, gli dedicò un sguardo apprensivo e premuroso.

-Blaise perché non vai un po’ a casa a riposarti? Sarai distrutto dopo essere rimasto in piedi tutta la notte a vegliarmi. Sono un po’ ammaccato è vero, ma mi sento decisamente meglio. Senti? Riesco anche a parlare normalmente ora-.

L’indecisione di Zabini era ben visibile sulla sua faccia. Dal un lato si rendeva conto di essere veramente a pezzi, ora che Draco si era ripreso,l’apprensione che l’aveva tenuto sveglio fino ad allora era scemata e la stanchezza aveva prepotentemente bussato alla porta del suo fisico esausto. D’altro canto avrebbe voluto immediatamente chiarire con il suo ragazzo, scoprendo cosa in realtà gli stava frullando nel cervello; perché era chiaro che gli stesse volutamente nascondendo qualcosa.

Nonostante la tentazione d’interrogare Malfoy fosse forte, Blaise convenne con sé stesso che non fosse saggio insistere davanti alla reticenza più che palese del biondino. Si risolse pertanto a salutare Draco e ad avviarsi rassegnato verso casa, riproponendosi di tornare in ospedale subito dopo aver fatto un buon sonno ristoratore.

Draco tirò un respiro di sollievo, vedendolo uscire dalla stanza. Gli voleva bene, certo, ma sentiva il bisogno di un po’ di sacrosanto relax e di potersi dedicare ai suoi pensieri.

Le rivelazioni che Potter gli aveva fatto la notte precedente, l’avevano messo decisamente di buon umore. Non si sarebbe sicuramente lasciato sfuggire l’opportunità di usare l’arma che lo “Sfregiato” gli aveva inconsapevolmente dato in mano, doveva solo riuscire a sfruttare al meglio la situazione.

Nel frattempo, Zabini era appena giunto davanti all’ingresso dell’ospedale, quando due funzionari del Ministero lo prelevarono di peso per condurlo ad Azkaban, con l’accusa di essere un comprovato Mangiamorte.

La scena non passò inosservata agli occhi di Hermione, che era scesa a prendere una boccata d’aria per cercare di riacquistare anche solo in minima parte la sua lucidità.

A causa di ciò che era accaduto a Ron, non aveva avuto ancora modo di riflettere sul fatto che Zabini e Malfoy sarebbero stati sicuramente incarcerati, dopo il ricovero di Draco al San Mungo. Si erano scoperti troppo, erano stati imprudenti a far ricoverare il delfino di casa Malfoy in un ospedale pubblico dopo lo scontro con gli Auror. Era chiaro che tutta la comunità magica fosse al corrente di quella battaglia e le ferite del biondo Serpeverde erano decisamente troppo sospette.

Come rincuorata dal quel pensiero, Hermione, tornò di gran passo verso la stanza del suo amore, dove Harry la stava aspettando, non vedeva l’ora di dargli quella bellissima notizia.

-Harry! Harry! Non ti puoi imma……Ron!…- .

Le parole morirono in gola alla ragazza, che era entrata come un fulmine nella stanza, vedendo il suo ragazzo cosciente.

-Ehm, si è appena svegliato, stavo giusto per venirti a chiamare, ma mi hai preceduto-.

Le giustificazioni di Harry caddero completamente inascoltate da parte di Hermione che si era precipitata ad abbracciare Ron, in lacrime per la felicità.

-Oh Ron! Non sai che paura mi hai fatto prendere, temevo non ti saresti più svegliato, che non saresti più tornato da me!-.

Harry rimase immobile lievemente imbarazzato dal comportamento della sua amica.

Si grattò la nuca con aria perplessa e tentò invano di fermare Hermione, prima che un eccesso d’entusiasmo da parte sua desse il colpo di grazia al suo amico, ancora così debole.

-Herm…one…-, tentò di dire Weasley per cercare di far ragionare la sua ragazza,

-Mi…..ai..’ozzando…..-.

-Eh?…..Ah, scusa-, si riscosse la Grifondoro,  arrossendo vistosamente e vergognandosi della sua incontrollabile euforia. 

-Scusa Ron…Come ti senti?…Harry per favore vai a chiamare qualcuno, devono assolutamente visitarlo-.

-Ok, vado, ma mi raccomando, non lo strapazzare troppo…-, le rispose il moretto con un sorriso, facendole l’occhiolino.

Appena fu nel corridoio, Harry non poté fare a meno di notare che la porta della stanza di Malfoy era chiusa e che due uomini, elegantemente vestiti, stavano pressoché litigando davanti ad essa con la caporeparto di quell’ala dell’ospedale.

Con nonchalance finse di fermarsi per allacciarsi una scarpa, nel tentativo di captare le parole così concitate che i tre si stavano scambiando.

-Non se ne parla! Si è appena ripreso, non lascerò che lo portiate via, è ancora troppo debole!-, furono le parole della Medimaga.

-Capisco ed apprezzo la sua professionalità, ribatté tranquillamente l’uomo più basso,

-Lei è consapevole, però, di chi sia il suo paziente? Non possiamo permetterci che ci sfugga da sotto al naso….- .

-So perfettamente di chi stiamo parlando e non ho difficoltà a comprendere le vostre ragioni,  state pur certi che mi assicurerò personalmente che il Signor Malfoy non si allontani da questo ospedale, ma non potete assolutamente portarlo via ora!-.

-Bene, Adam, penso che ci possa essere una soluzione al problema-, disse l’uomo più alto rivolto al suo collega.  -Non penso che la Signora avrà nulla in contrario se mettiamo due Auror di guardia a piantonare la stanza del Signor, Malfoy-, sentenziò quest’ultimo guardando di sottecchi la caporeparto.

La donna rimase in silenzio per qualche istante, valutando le parole del funzionario del Ministero. Non aveva mai amato intromissioni da parte dei pubblici ufficiali nel suo reparto e in generale nell’ospedale, ma si convinse ben presto che quello poteva essere un accettabile compromesso.

-E sia-, si arrese inevitabilmente.

-Bene, sapevo di poter contare sulla sua collaborazione, Quanto prima le invierò due uomini di fiducia-.

Detto questo i due uomini fecero un impercettibile inchino rivolto alla Medimaga e se ne andarono.

Harry era rimasto completamente immobile a fissare la scena, noncurante del fatto che ora la donna lo stava squadrando parecchio infastidita.

-Posso esserle utile?-, gli chiese con tono tutt’altro che cortese.

-Eh?….A….si…..Vede ero venuto a cercare un infermiera, il mio amico,….il Signor Ronald Weasley si è ripreso dal coma….-.

-Che aspettava a dirmelo, mi scusi?! Vado immediatamente a chiamarle un’infermiera che venga a visitarlo-, terminò andandosene con passo da bersagliere.

“Avrebbero arrestato Malfoy!….”. Harry si stupì con sé stesso dei sentimenti che si trovò a provare davanti a questa eventualità. “Avrei dovuto immaginarmelo, ma…..NON POSSONO!”.

“Eccome se possono, Harry. E’ un Mangiamorte, uno dei migliori seguaci di Voldemort. 

Ha quasi ucciso il tuo migliore amico! Che ti aspettavi? Che gli stendessero il tappeto rosso e gli chiamassero una carrozza per andarsene?”……..”Merda!”.

Potter non sapeva che fare. Mai avrebbe voluto vedere Draco dietro alle sbarre di una buia prigione di Azkaban, ma la sua razionalità gli diceva che quello era l’unico destino possibile che attendeva il suo rivale di sempre.

Stava mestamente ritornando al capezzale di Ron, quando intravide l’altera figura di Lucius Malfoy avvicinarsi a grandi falcate verso la stanza di suo figlio.

Un barlume si speranza illuminò il cuore del giovane Grifondoro. “Se Lucius Malfoy era riuscito ad andarsene da Azkaban, grazie alle sue influenti conoscenze, forse anche per Draco si poteva evitare quella triste condanna…”.

Allarmato, Harry si rese immediatamente conto di ciò che aveva appena pensato.

“Da quando la vista del padre di Draco gli ispirava pensieri positivi? Aveva sempre profondamente odiato quell’uomo e ora pensava a lui come ad un ancora di salvezza! Doveva assolutamente riprendersi! Da quando i suoi sentimenti per il bel biondino gli erano così clamorosamente sfuggiti di mano?”.

Con questi pensieri era rientrato, quasi senza accorgersene nella stanza di Ron ed ora Hermione ed il suo amico lo stavano fissando con aria interrogativa

-Allora Harry? Sei riuscito ad avvisare qualche infermiera?-, l’interpellò preoccupata la ragazza.

-Si….si stanno arrivando-, replicò come un automa.

-Ti senti bene? Sembri un po’ strano-

-Si, certo….Cosa stavi cercando di dirmi prima?-.

Harry si riscosse dal suo torpore, ricordandosi della frase che Hermione gli aveva quasi urlato, prima di rendersi conto del risveglio di Ron.

-Ah, si! Stavo quasi dimenticando di dirtelo. Sai che cosa è successo mentre ero in cortile, prima? Due funzionari del Ministero hanno arrestato senza tanti complimenti il compare di Malfoy, Blaise Zabini. Non passerà molto, ora, prima che anche il “caro” Malfoy faccia la stessa fine. Finalmente un po’ di giustizia!-, terminò compiaciuta la ragazza.

-Splendido-, mentì senza entusiasmo, Potter, prima di accasciarsi sulla sua solita poltroncina.

Hermione e Ron rimasero completamente basiti da quella reazione così poco consona al loro compagno Grifondoro. -Ma come? Non sei contento?-.

Harry si era immerso nuovamente nei suoi pensieri.

-Mmh? Certo che sono contento. Perdonatemi, ma sono solo un po’ stanco, sono ventiquattro ore che non chiudo occhio-, si limitò a rispondere-.

“Beh! Un lato positivo in tutta questa stramaledetta faccenda c’è…”, valutò fra sé il bel grifone, “Almeno mi sono liberato dell’ingombrante presenza di Blaise Zabini. Certo, però, che sarà completamente inutile, se anche Draco verrà spedito da Azkaban”.

Le speranze di Harry tornarono lentamente a riporsi nell’odiata figura di Lucius Malfoy.

“Coraggio, gran figlio di puttana! Dimostra al mondo magico, una volta di più, quanto sia potente ed influente l’antica casata dei Malfoy! Evita la galera a tuo figlio e compi una buona azione per una volta in vita tua”, si trovò mentalmente ad incitare il padre di Draco.

                                                                                                     --------------------------------------------------

 

N.D.A.

Ciao a tutti miei cari e fedelissimi lettori!! Vi ringrazio davvero di cuore per la fedeltà dimostrata a questa ff, nonostante sia un mese ormai che non viene aggiornata.

Ho avuto un vero e propri blocco, lo ammetto, non in generale, ma proprio su come far continuare la storia. Ho dovuto prendermi un pò di tempo per ragionarci su ed ora, vi consolerà saperlo, ho le idee molto più chiare.  Spero continuerete a seguire questa ff, che d'ora in poi, solenne promessa verrà aggiornata un pò più spesso, e a lasciarmi i vostri impagabili commentini.

Come avete appena letto Blaise è stato catturato, Malfoy ancora non lo sa, lo imparerà sicuramente nel prossimo capitolo e non credo che la notizia gli farà molto piacere. Da buon Serpeverde qual'è sicuramente gli verrà in mente un buon escamotage per farlo scarcerare. Anche Draco, però, rischia di finire ad Azkaban.... Ce la farà il caro Lucius ad intercedere per suo figlio? Mah, chissà! Ai posteri l'ardua sentenza...

Per Zafyria Scusami ancora per averti fatto penare il seguito della ff (spero non accadrà più!!!;-P) Le tue osservazioni sono tutte molto giuste e sono proprio il nocciolo di tutta la questione. Draco già sa ciò che Harry prova per lui e saprà sicuramente far fruttare questo vantaggio. Ora però le cose si sono un attimo complicate.....I nostri Serpeverde preferiti rischiano seriamente la galera.....Aspetto con ansia tue supposizioni in merito. Un baciottone e a presto

Per Storygirl: Innanzitutto GRAZIE! Hai veramente dimostrato un attaccamento sincero ed incondizionato per questa mia ff, sono veramente commossa! Ti confesso che il pensiero che stavi attendendo con così tanta ansia il seguito, mi ha dato una spinta in più per cercare di continuare la ff, ancora grazie di cuore. Mi sembra di aver capito che sei una fan di Blaise....Mi odierai per la fine che gli ho fatto fare in questo capitolo. Non disperare, le cose miglioreranno! Non l'ho fatto per puro sadismo di rinchiuderlo ad Azkaban, credimi, mi serviva per l'evolversi della storia. Se continuerai a seguire con la tua incrollabile fedeltà questa ff lo scoprirai molto presto!!! Un bacione molto sentito e a presto!!!

Per DarkPoison: Ciao Dark!E' sempre bello ritrovarti fra i miei commentatori. Dunque, ti faccio subito i complimenti per la tua perspicacia. In effetti avevo una mezza idea di rendere Draco temporaneamente invalido, ma ho cambiato idea. Come penso saprai, non ho capitoli pronti e scrivo le storie capitolo per capitolo, avendo solo in parte un'idea su come far proseguire la storia. Proprio a causa di ciò mi capita (come in questo caso) di far passare un secolo tra un aggiornamento e l'altro e soprattutto di cambiare idea su alcuni dettagli della storia. Se avessi reso Draco invalido penso che metà dei miei fan mi avrebbe lapidato ed inoltre ho scoperto che non mi sarebbe servito granché per il proseguo della storia. Quindi non temere Draco starà bene! Per quanto riguarda Ron, hai visto? Si è ripreso. Non l'ho fatto perché mi stava particolarmente simpatico, ma semplicemente perché se fosse morto, Harry non avrebbe potuto far a meno di odiare troppo Malfoy per poterci combinare qualcosa in seguito, tutto qui. Tornando a Draco...Beh! Era chiaro che gli avrei fatto ricordare le parole di Harry, dov'è il bello se no!!!?? Troverà certo il modo più appropriato ad una serpe come lui per sfruttare al meglio la situazione.... Un bacione one e a presto, attendo con ansia un tuo commento.

Per Mistress Lay: Ehi Miss! Ci sei anche tu!! Che bello!Non preoccuparti per il ritardo del tuo commento, sono una forte sostenitrice del detto "Meglio tardi che mai". Devi averlo notato visto la tempistica con cui ho aggiornato questa ff ;-P! Bene, ora parliamo dei nostri due piccioncini preferiti. Che dire? Che Draco ed Harry siano destinati l'uno all'altro è un dato assodato, tutto sta nel complicargli le cose! Per il momento ci siamo tolti dai piedi Blaise, ma non credo che Draco sarà molto felice di saperlo ad Azkaban e farà il diavolo a quattro per riaverlo indietro. Ed Harry in tutto questo dove lo mettiamo, ti chiederai? Diciamo che avrà un ruolo fondamentale in tutta la faccenda e non si lascerà sicuramente mettere da parte. Dopotutto il caro Potter sa essere anche molto testardo quando vuole!! Chi vivrà vedrà!! Un mondo di bacioni e a presto, tessoro!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=111612