Please, don't leave me

di _only me_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando tutto iniziò ***
Capitolo 2: *** sola senza te ***
Capitolo 3: *** se cado mi rialzo ***
Capitolo 4: *** NOI DUE PER SEMPRE ***
Capitolo 5: *** Finalmente, con te, respiro ***
Capitolo 6: *** il buio ***
Capitolo 7: *** mi dispiace! ***
Capitolo 8: *** è così che doveva andare ***



Capitolo 1
*** Quando tutto iniziò ***


“Mi ami?

Silenzio

“Allora mi vuoi rispondere?! Ti ho chiesto se mi ami o stavi solo giocando?”

Gli presi il viso tra le mani

“Abbi almeno il coraggio di guardarmi negli occhi”

Le lacrime rigavano il mio viso ma continuavo a fissarlo negli occhi aspettando una sua risposta. Alzò finalmente lo sguardo e mi guardò dritto negli occhi; quante volte mi ero immersa in quelle iridi nocciola, perdendomi in quello sguardo innamorato, o almeno credevo lo fosse.

“Mi dispiace”

Se ne andò. Due parole che segnano la fine di una storia; due parole che spezzano un cuore, il MIO.
 
UN ANNO PRIMA

“Dai Lily alzati o farai tardi a scuola”

La voce  di mio padre mi arrivò chiara e squillante e mi diede un certo fastidio. Mi rigirai dal letto incapace ad alzarmi.

“Lily muoviti non sto scherzando è tardi”

Mio padre iniziò a scuotermi vigorosamente per farmi svegliare

“Va bene, okay, sono sveglia contento?!”

Mi girai a guardarlo sbuffando, lui alzò le spalle e uscii dalla camera.

“Io vado. Non torno per cena, ci deve essere qualcosa nel frigo, ti voglio bene”

Era forte la tentazione di aspettare che fosse uscito e rimettermi a letto. Era il primo giorno del mio ultimo anno di liceo e non mi andava a fatto di iniziarlo. Un  insistente ronzio mi riportò alla realtà, fissai lo schermo del cellulare per vedere chi fosse, anche se potevo immaginarlo.

“Lil tra dieci minuti sono da te. Muoviti”

Tutta questa fretta che aveva la gente stamattina non la capivo.
Mi alzai velocemente dal letto e inizia a prepararmi senza nessuna voglia; presi un vestito dall’armadio, mi aggiustai un po’ i capelli, l’indispensabile. Scesi di corsa le scale, afferrai una mela al volo dal tavolo della cucina e l’addentai; uscii di casa giusto in tempo per vedere arrivare la macchina, o meglio il rottame della mia "metà".

“Ciao rossa, non cambi mai eh?!”

“poche chiacchere e sbrigati, non voglio fare tardi per colpa tua”

Gli feci la linguaccia e lui mi guardò sbuffando. Matt era il mio migliore amico dai tempi dell’asilo, in realtà fu anche il mio primo fidanzato, quando avevamo circa cinque anni. Eravamo inseparabili, ne avevamo passate tante, la morte di sua madre, la separazione dei miei, delusioni d’amore, sempre insieme, sempre amici; litigavamo spesso, ma poi facevamo pace con una quantità industriale di gelato e una nottata di film. Da qualche tempo Matt frequentava una ragazza, Cassie, non sopportava quando stavo  troppo vicino a lui, io qualche volta la stuzziavo di proprosito e lei subito si lamentava con Matt che fingeva di rimproverarmi, ma io non gli davo troppo retta.

“quando ti deciderai a cambiare macchina?”

“quando ti deciderai a non rompere e ringraziarmi del passaggio?”

Odiavo quando faceva così, gli diedi un pugno sulla spalla

“ahi! Sei matta mi hai fatto male”

“femminuccia”

“brontolona”

Scoppiammo tutti e due a ridere come due bambini, mentre nel frattempo eravamo arrivati nel parcheggio della scuola.

“che c’è di così divertente?”

La voce stridula di Cassie mi fece venire un brivido lungo la schiena, era davvero irritante.

“niente Cassie io e Matt stavamo ricordando quella volta che l’abbiamo fatto nella vasca a casa mia e mio padre ci ha beccati!”

Lei mi guardò indispettita e poi si aggrappò al braccio di Matt fissandolo come un cucciolo abbandonato.

“dai Lil piantala. Vieni Cassie andiamo”

“mamma mia non si può neanche scherzare! Non vi preoccupate per me vado da sola!”

Continuai a parlare anche se ormai se ne erano già andati. Mi appoggia per un momento alla macchina di Matt, decisi di aspettare ancora qualche istante prima di andare in classe.

“ehi bellezza, è dura vedere il tuo amore andarsene con un'altra eh?! Sai che se vuoi io sono disposto a consolarti”

Josh, l’atleta, il capitano della squadra di football della scuola, lo strafottente belloccio dell’ultimo anno, mi aveva raggiunto e mi si era avvicinato

“non provarci nemmeno Josh, sai che con me perdi solo tempo”

“andiamo Lily rilassati ogni tanto”

“ma io mi rilasso, solo non con te”

Lo lasciai lì a parlottare e andai in classe, salutai qualche faccia conosciuta e mi misi ad ascoltare la presentazione del programma della professoressa di letteratura. Fortunatamente il primo giorno avevamo solo due ore. Sentii il telefono vibrare, era un messaggio di Matt 

“prendi l’autobus, ci vediamo a casa tua”

Piuttosto criptico ma non gli diedi troppa importanza. Alla fine della lezione uscii dall’aula e mi diressi alla fermata del pullman; ero ormai arrivata quando mi sentii afferrare un braccio con violenza.

“tu brutta ruba ragazzi che non sei altro, sei contenta adesso eh? Matt mi ha lasciata per colpa tua, perché facevi la gelosa e non lo lasciavi stare. Adesso è tutto tuo divertitevi pure.”

Cassie me lo aveva praticamente urlato in faccia davanti a quasi tutta la scuola, non avevo nemmeno avuto il tempo di ribattere che se n’era già andata via in lacrime insieme alle sue amichette

“ lo spettacolo è finito, potete andare!”

Urlai io di rimando alla persone che continuavano a fissarmi. Non mi piaceva essere al centro dell’attenzione, ma soprattutto non ammettevo di essere insultata ingiustamente davanti a tutti. Matt avrebbe dovuto darmi delle spiegazione. Non mi aveva detto che aveva intenzione di lasciarla, e lui mi diceva sempre tutto. Corsi per prendere l’autobus che stava arrivando, andai a sedermi nell’ultima fila e notai che passando alcuni mi fissavano e bisbigliavano al vicino. Che pettegola la gente. Mi misi le cuffiette e alzai la musica a tutto volume, presi il telefono e mandai un messaggio a Matt “si può sapere che hai combinato?”

Aspettai qualche minuto ma nessuna risposta. Arrivata alla mia fermata scesi e mi diressi verso casa, trovai Matt davanti alla porta

“allora, dove eri finito? La tua ragazza mi ha fatto una piazzata pazzesca davanti a tutti a scuola dicendomi che per colpa mia vi siete lasciati”

“mi dispiace, le ho detto che era una mia decisione e che non è colpa tua”

“ma perché l’hai lasciata? E perché non me l ‘hai detto?”

“perché l’ho deciso sul momento okay?! Non devo per forza dirti sempre tutto!”

“Matt rilassati sto solo chiedendo”

“bhè adesso non mi va di parlarne”

E se ne andò

“Matt aspetta dove vai? Matt?”

Ormai era salito in macchina e aveva girato l’angolo. Mi aveva lasciato così, senza spiegazione; sembrava arrabbiato, ma non sapevo perché.

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Capitolo 2
*** sola senza te ***


ecco un nuovo capitolo :) spero vi piaccia :) una piccola recensioncina o un commentino sono moooolto graditi :) scusate gli eventuali errori...  ciau

“IDIOTA!”


Lancia il telefono sul letto come una furia, avevo provato a chiamare Matt centinaia di volte, al cellulare, a casa, ma niente. Decisi allora di andare da lui, volevo sapere il perché di questo suo comportamento, e soprattutto non capivo perché mi stesse evitando, non era da lui. Girai l’angolo ed ero già arrivata, non abitavamo molto distanti; bussai vigorosamente alla porta e dopo qualche istante sua madre mi aprii

oh ciao Lily, se stai cercando Matt non è in casa”

“sai per caso dove è andato? Non riesco a rintracciarlo in nessun modo e ho bisogno di parlargli”

“non lo so, è uscito un’oretta fa senza dire una parola. Mi devo preoccupare?”

“no no figurati, sarà andato da qualche parte e avrà il telefono spento. Se lo trovo ti chiamo”

“grazie Lil”

Sapevo esattamente dove cercarlo, quando non voleva parlare con nessuno si rifugiava nel suo posto segreto, nel nostro posto segreto. Poco distante da dove abitavamo c’era una villetta abbandonata con un bel giardino, su uno degli alberi i vecchi proprietari avevano costruito una piccola casetta, probabilmente per i loro figli. La casa era in vendita da qualche anno ormai ma nessuno sembrava interessato, e così quella casetta sull’albero era diventata il nostro posto.
Scavalcai il cancello, percorsi parte del giardino e arrivai all’albero, avevamo scritto le nostre iniziali qualche anno fa, erano un po’ rovinate ma ancora ben distinguibili. Salii la scaletta e arrivai in cima.

“sapevo che ti avrei trovato qui”

Era seduto per terra contro una parete con la testa appoggiata al muro, quando sentì la mia voce non si voltò nemmeno

“e io sapevo che mi avresti trovato”

“mi vuoi dire che ti è successo oggi? Cosa significa questa fuga? Se volevi organizzare una caccia al tesoro bastava dirlo”

“avevo bisogno di riflettere”

“a proposito di?”

“NOI”

“in che senso?”

Improvvisamente si girò verso di me e si fece serio in volto

“cosa siamo noi Lil?”

“che domande fai Matt?! Siamo amici, ci conosciamo da una vita, condividiamo sempre tutto! Non capisco dove vuoi arrivare!”

“oggi Cassie mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere, ha detto che non potrò mai stare con nessuna finchè ho te!”

“e tu stai ad ascoltare quell’oca senza cervello?!”

“e invece ha ragione”

“ma che dici Matt! Vuoi dire che è colpa mia se la tua storia con quella è finita”

“no voglio dire che non riesco ad avere una relazione seria con nessuna ragazza perché in realtà io voglio te!”

Questa frase mi colpì come uno schiaffo, non avevo mai pensato a noi come una coppia, sempre e solo come amici, quasi fratelli, per me era impensabile essere qualcosa di più.

“Matt no!”

“perché? Perché no? Non hai mai pensato a noi due in quel modo!”

“no!”

Glielo urlai in faccia quasi, non volevo sentirlo parlare così e allo stesso tempo avevo paura di quello che sarebbe successo di lì a breve

“bene! Allora presumo che faremo meglio a stare lontani per un po’”

“Matt ti prego!”

“vattene Lily!”

“no! Ti prego parliamo, non possiamo restare così?! Non possiamo restare noi?!”

Mi ero avvicinata a lui, e lo tenevo per le spalle, dovevo cercare di farlo ragionare, la situazione mi stava sfuggendo di mano

“se non te ne vuoi andare tu me ne vado io!”

Mi scansò e scese le scale. Rimasi un attimo bloccata, poi una vocina nella mia mente mi spinse a seguirlo.

“MATT TI PREGO ASPETTA!”

Lo raggiunsi e lo afferrai per un braccio per farlo girare verso di me

“Matt!”

Lo guardai negli occhi implorante, riuscivo a leggere la sofferenza nei suoi come penso lui riuscisse a leggere la mia

“Lil io ti amo! Ti ho amato dal primo momento ma non l’avevo capito fino ad oggi! Cassie mi ha aperto gli occhi, io sono innamorato di te! E tu? tu cosa provi per me?”

Il suo sguardo era un misto di speranza e rassegnazione; sapeva cosa avrei risposto, per questo evitai di fargli ancora più male dicendolo ad alta voce.

“come pensavo!”

E se ne andò di nuovo. Stavolta non lo rincorsi, rimasi lì immobile rivivendo tutto quello che era successo negli ultimi istanti, era accaduto tutto così velocemente e non avevo avuto il tempo di riflettere. Matt mi ama; Matt, il mio miglior amico è innamorato di me, ma io non lo ero di lui, e questo non volevo immaginare cosa comportasse. Tornai nella casetta sull’albero e mi rannicchiai in un angolo; non avevo voglia di tornare a casa, non avevo voglia di fare niente; mi sentii stanca, pesante e poco dopo mi addormentai.

Fui svegliata da una forte luce, mi guardai intorno e notai che era l'alba, avevo dormito tutta la notte lì. Corsi subito a casa o mio padre avrebbe dato in escandescenza se non mi avesse trovato. Entrai dalla finestra sul retro fortunatamente aperta, salii silenziosamente le scale e mi fiondai in camera, chiusi la porta e ripresi fiato. Improvvisamente tutto quello che era successo ieri mi piombò addosso come un macigno, mi lascia cadere a terra e scoppiai a piangere. Non so per quanto rimasi a singhiozzare, sentii mio padre avvicinarsi e cercai di smettere

“tesoro tutto bene? Sei sveglia?”

“si papà, faccio una doccia e scendo”

Mi buttai sotto la doccia e mi rilassai sotto il getto dell’acqua calda pensando a cosa fare, senza riuscire però a concentrarmi. Mi preparai e uscii di casa, scioccamente aspettai l’arrivo di Matt, ma ben presto mi resi conto che non sarebbe arrivato. Non sapevo se parlargli subito o aspettare qualche giorno per far calmare un po’ le cose.

Arrivata a scuola lo cercai con lo sguardo senza trovarlo. Lo vidi accanto al suo armadietto che parlava con una ragazza, non la conoscevo, ma a giudicare dai  loro atteggiamenti Matt sembrava conoscerla bene. Provai ad intercettare il suo sguardo e quando ci riuscii, vidi come il suo sguardo fosse cambiato, non era più il MIO Matt, adesso mi guardava con indifferenza. Abbandonò il mio sguardo, circondò con un braccio la vita della ragazza e si incamminarono insieme verso l’aula.
L’avevo perso; l'avevo perso e la colpa era solo mia.

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Capitolo 3
*** se cado mi rialzo ***


Ciao a tutti eccomi con un nuovo capitolo :) un po' cortino ma spero vi piaccia lo stesso :)
Bacio V.


Era passata una settimana da quando io e Matt avevamo litigato, e tra noi non c’era stata nemmeno una parola; non che io non ci avessi provato : telefonate, messaggi, e-mail, lettere, mai nessuna risposta. A scuola cercava di evitarmi, non appena mi vedeva scappava dalla parte opposta. L’avevo visto sempre più spesso con una ragazza, non so se fosse una semplice amica o qualcosa di più.
Non sapevo davvero che fare, mi mancava il mio amico, mi mancava tutto di lui, ma non riuscivo a capire perché si comportasse così, perché invece di parlare e affrontare i problemi fuggiva. All’uscita da scuola, mentre stavo andando a prendere l’autobus, mi si avvicinò “l’amica” di Matt

“Ciao, sei Lily vero?!”

Feci solo un cenno con la testa; come se non sapesse davvero chi fossi

“Io sono Ashley, la ragazza di Matt. Volevo solo dirti che Matt vorrebbe essere lasciato in pace, ha altro a cui pensare adesso”

Brutta oca che non sei altro! Questo era stato il mio pensiero, ma ovviamente non lo dissi. Stavo cercando di assimilare quello che mi aveva detto; ero arrabbiata perché aveva mandato QUELLA a dirmi di lasciarlo e in pace e non aveva avuto il coraggio di dirmelo in faccia, ero delusa dal suo comportamento, ma ancora di più ero ferita, perché mi aveva sostituita in così poco tempo, e quando QUELLA aveva detto “la ragazza di Matt” il mio cuore aveva saltato un battito, non so perché, ma quando mi aveva detto di Cassie, o delle sue altre conquiste non mi aveva fatto lo stesso effetto.

“Bene! Dì pure a Matt di stare tranquillo, non gli darò più fastidio!”

Non aspettai nemmeno una sua riposta e me ne andai. Non mi accorsi nemmeno di aver superato la fermata del pullman e di aver iniziato ad incamminarmi verso casa a piedi. Non riuscivo a pensare, facevo addirittura fatica a respirare talmente ero arrabbiata, ero arrabbiata con me stessa perché non avevo risposto a tono a quella smorfiosa, ero arrabbiata con lei perché era venuta a dirmi quelle cose, ed ero arrabbiata con Matt perché era stato lui a pensarle.
Ero quasi a metà strada quando iniziò a piovere. E in quel momento ne approfittai per piangere, le lacrime mi rigavano il volto, mi la pioggia, mia complice, mi aiutava a mascherare il mio dolore.

Non volevo andare a casa, nonostante il tempo decisi di recarmi alla casetta sull’albero, dal giorno della lite non ci ero più stata. Una volta arrivata davanti all’albero, il mio cuore mancò un altro battito, le nostre iniziali non c’erano più, erano state cancellate, lui le aveva cancellate.
Mi accasciai per terra, pensai che era davvero tutto finito, tutto rovinato per sempre, ero da sola, per la prima volta mi sentii davvero SOLA.
Chiusi per un attimo gli occhi, volevo smettere di pensare solo per un po’, volevo fingere che tutto fosse come prima, tutto normale.
Tornai a casa quando ormai era quasi sera, mio padre era fuori per lavoro così non avrei dovuto dare false spiegazioni del perché ero completamente fradicie e perché avevo gli occhi rossi.

Aprii il cancelletto, presi le chiavi dalla borsa, ma rimasi immobile nel momento in cui vidi Matt sulla porta. Non sapevo che fare, non riuscivo a capire perché fosse venuto a casa mia dopo che la sua ragazza mi aveva detto chiaro e tondo di stare lontano. Avevo una gran voglia di corrergli incontro e urlargli tutta la mia rabbia ma non lo feci. Mi limitai ad andare verso la porta di casa, non lo guardai nemmeno negli occhi, lui si scansò e mi si mise a fianco. Rimasi con la chiave a mezz’aria, indecisa se aprire la porta e chiudergliela in faccia o aspettare che dicesse qualcosa; la sua voce mi mancava incredibilmente, così rimasi lì, immobile, aspettando. Ma lui non disse niente, rimase anche lui fermi accanto a me.

“mi sembrava di aver capito che non mi vuoi tra i piedi”

Non riuscivo ancora a guardarlo in faccia, avevo lo sguardo fisso per terra, ancora in attesa. Mi girai di scatto verso di lui dal momento che non sentivo nessuna risposta

“Che diavolo vuoi eh?! Si può sapere cosa vuoi da me?! Cosa vuoi che faccia? Vuoi che ti stia lontana?! Allora tu vedi di fare altrettanto!”

Solo in quel momento notai la scatola che aveva ai suoi piedi

“Sono solo venuto a portarti questo! Erano a casa mia, è tutta roba tua!”

Fece un cenno allo scatolone e se ne andò. Era venuto solo a portare la mie cose, non voleva avere più niente di me. Gli corsi incontro e lo raggiunsi

“Ti prego Matt! Non farlo! Non lasciarmi sola!”

“Non possiamo più tornare quelli di prima Lily, è troppo tardi!”

“Non è vero Matt! Se lo vogliamo veramente possiamo ancora essere noi!”

“Ma io non voglio tornare ad essere noi. Ho scoperto che senza di te sto meglio, e non torno indietro”

Era come se mi avessero tirato un pugno in piena pancia, non riuscivo a respirare, mi appoggiai al cancello, cercai di riprendere il controllo, ma non ci riuscivo. Entrai di corsa verso casa lasciando le mie cose dove Matt le aveva lasciate, andai a passo spedito in camera, mi lascia cadere sul letto, mi coprii la faccia con il cuscino e iniziai ad urlare; urlai tutto il mio dolore, tutta la mia rabbia, mentre la mia voce veniva spezzata da singhiozzi sempre più forti. Non respiravo, non volevo respirare, sicuramente avrebbe fatto meno male. Urlai finché rimasi senza voce. Tolsi il cuscino dalla faccia e presi un profondo respiro. Mi accucciai sul letto, ero zuppa di pioggia ma non mi importava. Mi addormentai quasi subito.

Mi svegliai che era notte fonda. Il sonno mi aveva caricata, sentivo la rabbia scorrere nelle vene, ero furiosa; scesi le scale e uscii di casa, presi lo scatolone con le mie cose e lo gettai nell’immondizia; tornai in camera mia e inizia a raccogliere tutto ciò che mi ricordava Matt, foto, regali, CD, vestiti; misi tutto in un grosso sacco e buttai anche quello, non sarei di certo andata a restituirglieli. Matt voleva chiudere, così avrei fatto anche io.
 

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Capitolo 4
*** NOI DUE PER SEMPRE ***


Eccomi di nuovo con un altro capitolo ! 
Bacio V.

Mi stavo fissando allo specchio da più di dieci minuti, riflettevo sulla mia immagine; avevo deciso che dopo quello che era successo con Matt ci voleva un cambiamento, e ovviamente la prima cosa a cui avevo pensato erano i capelli. Avevo optato per un taglio netto, mi sembrava appropriato visto la situazione, e avevo scelto di abbandonare il mio rosso scuro e provare l’ebrezza di un bel nero corvino; il risultato non mi dispiaceva affatto. Passai poi al viso; il contrasto tra il nero del trucco e il verde degli occhi, il rosso scarlatto delle labbra che spiccava sulla carnagione chiara; non ero mai stata una patita del trucco, non fino ad adesso almeno. Ma quello che più di tutto era cambiato era il mio sguardo, ferito, rabbioso.

Ero appena arrivata a scuola; ero piuttosto tranquilla, non avevo paura di incontrarlo, né ci speravo.  Presi dall’armadietto i libri e andai in classe. Non mi ricordavo che lui avesse lezione con me, almeno fin quando non lo vidi in aula

“Prego signorina se si vuole accomodare, la lezione sarebbe già iniziata! C’è ancora un posto in fondo si sbrighi!”

E’ vero non avevo paura di incontrarlo, ma questo non voleva dire che mi andava bene sedergli accanto. Sentire di nuovo il suo profumo, averlo di nuovo così vicino par un attimo mi fece vacillare, ma cercai di ritornare subito in me. Le cose erano cambiate, io ero cambiata, ero forte e potevo farcela. Resistetti all’impulso di guardarlo, di avvicinarmi a lui e mi sentii forte, sicura. Alla fine della lezione scattò dalla sedia e uscì come una furia dall’aula; la cosa non doveva toccarmi, ma ovviamente non era così.
Uscii dall’aula anche io, non ero dell’umore di seguire subito un’altra lezione, così andai in cortile e mi accesi una sigaretta per rilassarmi un po’

“Non sapevo fumassi!”

“Non sai molte cose su di  me Josh!”

“Posso imparare se mi dai l’occasione! Sai ti dona molto il nuovo look! Fa molto cattiva ragazza, e io adoro le cattive ragazze!”

Mentre parlava si era avvicinato sempre di più a me; fino a poco tempo fa l’avrei mandato via insultandolo, ma adesso decisi di stare al gioco. Mi avvicinai ancora di più a lui

“Non sai quanto posso essere cattiva!”

“Mi piacerebbe scoprirlo”

“Forse, se farai il bravo!”

Gli diedi un bacio vicino alla bocca e me ne andai. Avevo appena trovato un ottimo diversivo.

Da quel giorno avevo iniziato a frequentare Josh, e con frequentare intendo che facevamo sesso, avevamo una grande intesa sotto le lenzuola, e in tutti gli altri posti dove l’avevamo fatto, ma avevamo solo quello in comune; agli occhi degli altri però eravamo una “coppia” a tutti gli effetti.

Spesso mi capitava di incrociare lo sguardo di disgusto di Matt, quando camminavamo mano nella mano a scuola, o quando ci baciavamo nei corridoi; in quei momenti provavo una strana sensazione di compiacimento e dolore. Lui sembrava felice con Ashley, stavano ormai insieme da diversi mesi, era la storia più lunga che avesse mai avuto, forse era davvero meglio se stava lontano da me.

Un giorno dato che non avevo voglia di stare a lezione trascinai Josh nel bagno dei ragazzi; iniziai a baciarlo con foga e lui fece lo stesso, gli tolsi la maglietta e iniziai a baciargli il petto, lui mi sollevò e mi appoggiò al ripiano del lavandino, allargai le gambe per farlo venire più vicino e iniziò a baciarmi il collo per poi ritornare sulle mie labbra; ero talmente presa che non sentii subito che qualcuno era entrato nel bagno

“Se dovete fare certe cose prendetevi una stanza, vorrei evitare di rovinarmi la giornata!”

Le parole di Matt erano uscite dalla sua bocca come veleno, lame taglienti capaci di ferirti

“Hai qualche problema amico?!”

“Si, evita di chiamarmi amico e portati via la tua sgualdrinella!”

“Ehi piano con le parole amico!”

“Ho detto di non chiamarmi amico”

Mentre parlavano si erano avvicinati sempre di più e dopo l’ultima frase Matt aveva tirato un pugno a Josh; arretrai istintivamente e lanciai un piccolo grido; Josh si riprese subito e restituì il colpo. Iniziarono a picchiarsi; per un attimo restai immobile, poi decisi di separarli; ci riuscii con molta fatica

“Ehi calmatevi, smettetela! Basta!”

Mi era venuto istintivo girarmi verso Matt per vedere se stava bene, si stava toccando il labbro sanguinante, mi avvicinai ma lui si scansò, mi lanciò uno sguardo di disprezzo e se ne andò. Restai a fissare per qualche istante il punto in cui c’era lui fino a poco tempo prima, mi voltai verso Josh

“E’ finita!”

Non sentii la sua risposta perché me ne andai. Tutta la forza che pensavo di aver trovato nell’ultimo periodo era svanita, ero di nuovo a terra, rotta.
Non riuscivo a togliermi dalla mente lo sguardo di Matt, così carico di odio, di disprezzo, mi era entrato dentro, aveva rotto la corazza che mi ero creata. 

Arrivata a casa salii in camera aprii un cassetto, buttai all’aria tutto quello che c’era dentro, trovai una foto; non avevo buttato via tutto, avevo conservato una foto in cui c’eravamo io e Matt da piccoli, sorridenti, felici; guardai sul retro, c’era una scritta un po’ sbiadita NOI DUE PER SEMPRE. In quel momento mi resi conto di quanto mi mancasse, in tutto questo tempo l’avevo sempre saputo ma cercavo di non pensarci; mi mancava tutto di lui, mi mancava come l’aria, avevo finto che non fosse così ma non potevo più continuare, non potevo più andare avanti così, senza di lui. Ma guardando quella foto e quella scritta capii un’altra cosa, probabilmente l’avevo sempre saputo, ma ero stata così stupida da non accorgermene davvero fino a quel momento. Amavo Matt, lo amavo da sempre, e avevo dovuto perderlo per accorgermene, e adesso forse era troppo tardi, lui mi odiava, mi disprezzava.
Riguardai la foto e decisi che avrei combattuto e lo avrei riportato nella mia vita per tornare ad essere felici come eravamo allora. 

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Capitolo 5
*** Finalmente, con te, respiro ***


Eccomi :) Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti/seguite !
spero che questo cap vi piaccia :)
Bacio V.

Passavo le mie giornate a pensare ad un piano d’azione; passavo il mio tempo a trovare il modo per riportarlo nella mia vita, esattamente dove doveva stare. Ero sempre pensierosa, distratta, imbronciata, e mio padre se n’era accorto; più volte mi chiedeva se andasse tutto bene, se avessi dei problemi, io rispondevo sempre con un poco convincente“Tranquillo papà, sto bene!”
Sapevo che non mi credeva, ma non sapevo cosa fare, ero stufa di fingere, di nascondermi. Speravo che presto le cose sarebbero cambiate.

Adesso a scuola ero di nuovo sola, avevo allontanato anche Josh; non aveva nemmeno provato a parlarmi da quando lo avevo “lasciato”, si limitava a cambiare strada appena mi vedeva; non che mi importasse poi molto, non era niente lui per me né lo era mai stato.

Pioveva a dirotto ed era quasi sera, mio padre doveva restare al lavoro fino a tardi, e io come sempre ero da sola, ormai mi ero abituata. Presi tra le mani la foto, si era rovinata, nell’ultimo periodo la tenevo sempre tra le mani, la giravo e la rigiravo, la portavo sempre con me; mi dava la forza, mi aiutava ad andare avanti. Era ormai da qualche ora che stavo seduta sul letto con lo sguardo fisso sulla fotografia; sentivo in lontananza il ticchettio della pioggia, arrivava alle mie orecchie come ovattato. Mi girai verso la finestra e guardai fuori. Il buio.
Mi alzai di scatto e uscii di casa, iniziai a correre, veloce, fino a rimanere senza fiato, fino a sentire una fitta all’addome, ma non mi fermai. Arrivai davanti alla casa di Matt, cercai di riprendermi un attimo e poi urlai

“Matt? Matt sono io! Matt!”

Non vedevo nessuna luce, sembrava non esserci nessuno in casa. Decisi di aspettare ancora, avrei aspettato finchè non fosse arrivato, sarei rimasta tutta la notte sotto la pioggia se necessario, non potevo più stare senza di lui, non volevo più stare senza di lui.

Matt?!”

Finalmente una luce si accese, sperai con tutto il mio cuore che fosse lui, e quando vidi il suo viso spuntare dalla finestra mi sentii come rinata

“Che diavolo ci fai qui?”

“Ti amo Matt! Ti amo e sono stata una stupida! Io ti ho sempre amato, dal primo momento, ma come un’idiota me ne sono accorta solo adesso. Ti amo e sto male perché siamo lontani, perché da troppo tempo non siamo più noi! Ma io ti amo e non è troppo tardi, non posso pensare che lo sia. Ti amo Matt e ho bisogno di te, ho bisogno di noi!”

Rimasi lì aspettando che facesse qualcosa, qualsiasi cosa. Era rimasto impassibile e io aspettavo, non me ne sarei andata. Vidi qualcosa muoversi alle sue spalle, Ashley lo affiancò, gli sussurrò qualcosa all’orecchio, Matt chiuse la finestra e la seguì.

Caddi in ginocchio per terra, il cuore in frantumi, le lacrime che si mischiavano con la pioggia. Non era servito a nulla; ci avevo provato, ma forse era davvero troppo tardi. Non so per quanto rimasi lì, in ginocchio davanti a casa sua, sotto la pioggia, cercando di trovare la forza per andare via. Era davvero finita, avevo perso ogni speranza.
Mi alzai a fatica tremate e un po’ barcollante tornai a casa. Mi sentivo vuota, svuotata di ogni cosa; riuscivo solamente a provare un grande dolore che si diffondeva per tutto il corpo come un veleno.

Cercai di lavare via parte della mia sofferenza sotto il getto dell’acqua calda, cercai di cancellare i ricordi che affioravano non appena chiudevo gli occhi. Mi rannicchia sul letto, rimasi per qualche istante immobile, poi mi ricordai della foto, l’unico legame che mi era rimasto con lui, mi misi a cercarla per tutta la stanza, tra i vestiti sporchi, per le scale, ovunque, ma senza trovarla. Avevo perso anche quella, non mi rimaneva più nulla.

Sentii bussare alla porta, pensai fosse mio padre, mi asciugai velocemente le lacrime e andai ad aprire. Non era mio padre

“Anche io ti amo, e ti ho amato ogni singolo giorno! E non posso fare altro che amarti sempre di più!”

Gli saltai letteralmente addosso e lo guardai negli occhi, quanto mi era mancato quello sguardo, dolce, pieno d’amore. Lo baciai e finalmente mi sembrò di respirare di nuovo. Ci separammo dopo un tempo che mi sembrò infinito.

“Non so come ho fatto a resistere tutto questo tempo senza di te!”

Lo baciai di nuovo, ancora e ancora, non ne avrei mai avuto abbastanza. Poi lui si scostò

“Aspetta!”

Frugò nelle tasche ed estrasse qualcosa

“Penso che questa sia tua!”

Era la nostra foto, quella che pensavo di avere perso. Lo trascinai in camera, avevo bisogno di lui. Iniziammo a spogliarci freneticamente continuando a baciarci; accarezzai ogni centimetro della sua pelle, lasciai una scia di caldi baci sul suo petto, sulla sua schiena, volevo sentirlo mio, volevo averlo, volevo imprimere nella mia mente ogni parte di lui. Avevo sofferto troppo la sua mancanza, ma adesso non lo avrei lasciato più. Capii di essere  finalmente completa solamente quando lo sentii muoversi dentro di me, eravamo un tutt’uno, eravamo di nuovo noi.

Finalmente quella notte dormii serena, sapevo che lui era lì, accanto a me, solo questo contava. Mi risvegliai e vidi che mi stava fissando. Mi posò un leggero bacio sulle labbra

“Buongiorno amore! Dormito bene?”

“Benissimo amore!”

Era tutto così perfetto, avrei voluto che quel momento durasse per sempre; mi immersi completamente nei suoi occhi

Ti amo”

“Ti amo anche io”

“Promettimi che non staremo più lontani!”

“Mi incollerò a te se necessario! Non ti lascerò mai più Lily!”
 

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Capitolo 6
*** il buio ***


Ciauuu! Scusate per il ritardo e per il capitolo corto corto ma non potevo aggiungere altro ;)
Una recensioncina please?!?! :)
Bacione V.


“Dai ancora due minuti ti prego!”


“Muoviti o per colpa tua faremo tardi come al solito!”

Odiavo alzarmi presto al mattino, e ancor di più odiavo essere svegliata da qualcuno. Misi la testa sotto il cuscino come una bambina capricciosa, non sarebbe stato facile buttarmi giù dal letto.

Non sentivo più la voce di Matt pensai che avesse rinunciato a svegliarmi e tolsi la testa da sotto il cuscino; mi guardai intorno e non lo vidi. Cercai di tornare a dormire. Era ormai un mese che io e Matt stavamo insieme e non mi ero mai sentita così felice, tutto andava per il meglio, non potevo chiedere di più.
Mi ero appena riaddormentata quando rabbrividii e scattai in piedi al contatto con l’acqua gelida: quell’imbecille del mio ragazzo mi aveva buttato una secchiata d’acqua addosso per farmi svegliare

“Ma sei scemo o cosa?!”

“Amore mio l’ho fatto per non farti fare tardi!”

“Bastava un bacio! Sarebbe stato un risveglio migliore! Sappi che sono ufficialmente arrabbiata!”

Misi il muso e andai ad asciugarmi, sapevo che non sarebbe durata molto la mia arrabbiatura e lo sapeva anche lui.
Mi arrivò da dietro e mi abbracciò

“So che non sei arrabbiata!”

“Ah si?! E come fai a saperlo genio?!”

“Perché mi ami!”

Mi guardò dritto negli occhi, riuscivo a leggere tutto il suo amore in quelle iridi nocciola. Mi baciò, e come ogni volta che lo faceva il mio stomaco fece una capriola e io mi sciolsi completamente.

Arrivammo a scuola come sempre, puntuali, mano nella mano, stavamo parlottando tranquillamente; sentii una strana sensazione e mi guardai attorno, due occhi infuocati ci stavano fissando, mi stavano fissando. Ashley era in piedi accanto all’entrata, mi guardava con odio, certamente se uno sguardo potesse uccidere io sarei già morta e sepolta.
Matt non sembrava essersene accorto e io non glielo feci notare.
Matt mi aveva raccontato che Ashley non aveva reagito molto bene alla rottura, era andata su tutte le furie, sembrava impazzita, per non parlare di quando aveva scoperto che l’aveva lasciata per stare con me, odio puro.

La mattinata passò tranquilla, alla pausa uscii dall’aula per raggiungere Matt in giardino come al solito. Avevo appena girato l’angolo quando una voce mi raggiunse

“Ciao stronzetta dove credi di andare?!”

Ashley mi stava aspettando. Mi girai con calma, non avevo intenzione di assecondarla

“Ciao Ashley!”

“E’ inutile che fai la gentile, tanto resti sempre una vipera!”

“Senti mi dispiace per quello che è successo, ma è giusto che le cose andassero così!”

“Non sarebbero andate così se tu te ne stavi al tuo posto, se tu non ti immischiavi nella mia relazione. Io amo Matt”!

“Bhè peccato perché è evidente che lui invece ama me!”

Il suo sguardo si fece ancora più cattivo se possibile. Mi si avvicinò

“Non sai in che guai ti sei cacciata troietta! Stai attenta!”

Era completamente pazza, la guardai andarsene e scrollai la testa. Ero indecisa se dire o no a Matt quello che era successo, ma poi pensai che non fosse il caso. Inutile allarmarlo per niente.
Rimasi però turbata dall’accaduto e Matt se ne accorse, non riuscivo a fingere con lui e così gli raccontai l’accaduto. Sembrava arrabbiato, mi disse un secco “torno subito” e se ne andò.
Non chiesi dove fosse andato, pensai fosse andato a parlare con Ashley per chiarire le cose una volta per tutte.

Passarono i giorni e di Ashley non vidi neanche l’ombra, nemmeno a scuola. Non me ne preoccupai più di tanto, anzi mi sentii quasi sollevata dalla sua assenza.

Avevo passato la serata da Matt, aveva insistito per farmi rimanere da lui, ma mio padre sarebbe arrivato di lì a poco e volevo arrivare prima di lui. Uscii da casa sua, come sempre mi guardava dalla finestra, mi girai verso di lui per mandargli un bacio; non mi accorsi che stava arrivando una macchina, non mi accorsi dello sguardo carico d’odio della persona alla guida, sentii solo un dolore lancinante in tutto il corpo e un grido, un grido di dolore, era la voce di Matt. E poi tutto divenne buio.

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Capitolo 7
*** mi dispiace! ***


 
Riuscivo a sentire un leggero brusio in lontananza, sembravano delle voci, ma non riuscivo a distinguerle. Cercavo di aprire gli occhi ma le mie palpebre sembravano infinitamente pesanti. Non riuscivo a muovermi, ero troppo stanca. Non ricordavo cosa fosse successo, e nemmeno dove mi trovassi, l’ultima cosa che avevo impressa nella mente era il volto di Matt, il suo sorriso mentre mi salutava e poi più niente.
Provai a sforzarmi per ricordare cosa fosse successo dopo, delle immagini mi ritornavano nella mente come dei flash, un bacio, una casa, una macchina, il buio.

“Nessun miglioramento?”

“No, niente!”

“Vai a casa Matt! Sono due giorni che sei qui, hai bisogno di riposare!”

“Preferirei restare!”

“Se dovesse svegliarsi te lo farò subito sapere! Ora vai!”

Ero riuscita a distinguere la voce sofferente di mio padre, ma subito mi aveva colpito la voce di Matt, era qui, vicino a me, e io non potevo fare nulla per fargli sapere che anche io ero qui, che era cosciente, che lo sentivo. Mi sembrava di sentire le lacrime scorrere sul mio viso, un senso di impotenza enorme mi aveva assalito, ero arrabbiata perché non riuscivo a far sapere agli altri che io c’ero.

“Lily tesoro, sono papà mi senti?”

Nella mia mente volevo urlare ma dalla mia bocca non uscì nulla. Sentii la mano di mio padre poggiarsi sulla mia, tentai con tutta la mia forza di muovere anche solo un dito, e ci riuscii.

“Lily? Lily se mi senti fallo ancora!”

Impiegai di nuovo tutta la mia forza e stavolta riuscii a muovere l’intera mano. Con un po’ di fatica riuscii ad aprire gli occhi, ero tornata. Mio padre mi abbracciò con tutte le sue forze, e io cercai di ricambiare come potevo, ero ancora debole ma la gioia nei suoi occhi mi fece sentire un po’ meglio.

“Matt?!”

“Matt sta arrivando tesoro! Ora riposati tra poco sarà qui!”

Sollevata dall’idea di rivederlo mi riaddormentai.
 
PUNTO DI VISTA DI MATT

Camminavo su e giù per la mia stanza incapace di restare fermo, continuavo a rivivere quei momenti; la macchina, lei, l’incidente, la folle corsa in ospedale. I medici avevano detto che era fuori pericolo, ma lei continuava a non svegliarsi e io non riuscivo a stare fermo. Cercavo di concentrarmi sulla macchina, la polizia mi aveva fatto molte domande sull’incidente ma io non avevo saputo rispondere a molte cose, l’immagine di Lily stesa a terra in una pozza di sangue aveva assorbito completamente la mia attenzione.
D’un tratto un’immagine mi colpì, un riflesso biondo, avevo notato un riflesso biondo all’interno della macchina poco prima che investisse Lily, mi vennero in mente le sue parole, lo scontro che aveva avuto con Ashley. L’idea mi sembrò folle all’inizio, ma con il passare del tempo divenne quasi plausibile. Corsi come una furia fuori di casa, volevo sapere, dovevo sapere che Lily non si trovava in quel letto di ospedale a causa mia. Arrivai davanti casa di Ashley, completamente senza fiato, bussai con tutta la forza che avevo. Poco dopo spuntò una chioma bionda

“Oh ciao Matt! Sapevo che prima o poi saresti tornato amore!”

“Dimmi che non sei stata tu!”

“A fare cosa?”

Ho bisogno di sapere che non sei stata tu!”

Sembrò capire a cosa mi stessi riferendo e un ghigno le si dipinse in volto

“Matt, io ottengo sempre quello che voglio! In un modo o nell’altro! Io voglio te e non mi fermerò finchè non ti avrò solo per me!”

Il suo sguardo, le sue parole mi preoccuparono, rimasi per un attimo perplesso, incapace di credere che davvero sarebbe arrivata a tanto

Non dici sul serio?! Non puoi dire sul serio!”

“Vedrai Matt! Io ti consiglio di ascoltarmi e di stare lontano dalla tua amichetta. Ritorna quando avrai intenzioni migliori. So che lo farai! Oppure… ”

Era davvero stata lei ad investire Lily, era pazza al tal punto da volerla uccidere. Non potevo crederci. Avrei dovuto allontanarmi da Lily altrimenti le avrebbe fatto ancora del male e io non potevo permetterlo.
Pensai di andare alla polizia ma non avevo nessuna prova a suo carico. Ripensai all’incidente, pensai che avevo davvero rischiato di perdere l’amore della mia vita per colpa di un mio errore. Avevo promesso che non l’avrei mai più lasciata, ma il pensiero che Ashley potesse farle ancora del male mi fece vacillare. Forse lontano da me sarebbe stata più sicura, dovevo pensare a lei, e non al dolore che mi lacerava dento al pensiero di lasciarla.

PUNTO DI VISTA DI LILY

Erano passati ormai diversi giorni da quando finalmente ero uscita dall’ospedale, ero felice di essere tornata a casa, ma sentivo Matt distante e questo mi fece un po’ preoccupare.
Una sera decisi di affrontare il discorso.

Matt mi sembri un po’ strano in questi giorno! Tutto bene?”

Girava per la stanza senza guardarmi negli occhi, sembrava intenzionato a non rispondere

“Ehi Matt ci sei?”

“Ehm si scusa! Ero distratto! In effetti c’è una cosa che devo dirti! Solo che non riuscivo a trovare il momento giusto!”

Avevo paura, il suo sguardo non era il solito, sembrava nervoso, turbato, temevo di sentire cosa avesse da dirmi.

“E’ finita Lily!”

“C-cosa? Matt che stai dicendo?”

“Sto dicendo che tra noi è finita!”

“Non ci credo! Matt che dici?! Non può essere finita così! E perché poi!?”

Mi dava le spalle, a testa bassa. Non sapevo cosa dire, cosa fare, non volevo muovermi. Trovai solo il coraggio per sussurrare

Mi ami?”

Silenzio

Allora mi vuoi rispondere?! Ti ho chiesto se mi ami o stavi solo giocando?”

Gli presi il viso tra le mani

Abbi almeno il coraggio di guardarmi negli occhi

Le lacrime rigavano il mio viso ma continuavo a fissarlo negli occhi aspettando una sua risposta. Alzò finalmente lo sguardo e mi guardò dritto negli occhi; quante volte mi ero immersa in quelle iridi nocciola, perdendomi in quello sguardo innamorato, o almeno credevo lo fosse.

Mi dispiace

Se ne andò. Due parole che segnano la fine di una storia; due parole che spezzano un cuore, il MIO.




Scusate scusate scusate per il ritardo!! ho cambiato un po' le cose in questo capitolo perchè non sapevo bene come raccontare la storia così ho messo i punti di vista sia di Matt che di Lily.
Spero vi piaccia e magari spero anche in una piccola, minuscola recensioncina!!! :)
Un Bacio V.

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Capitolo 8
*** è così che doveva andare ***


Non so per quanto tempo restai lì, immobile, a fissare il punto in cui Matt poco prima era sparito. Le parole “Mi dispiace” continuavano a rimbombarmi nelle orecchie senza che riuscissi a trovare un senso. Ero sopravvissuta ad un brutto incidente, ma non sapevo se sarei sopravvissuta a questo.
Perché Matt si era comportato così? Perché aveva deciso di lasciarmi? Queste domande mi tormentavano. Aveva detto che non mi avrebbe più lasciata e invece lo aveva fatto, di nuovo.
Sentii il cellulare vibrare, guardai lo schermo “TE L’AVEVO DETTO! A.”
Inizialmente non riuscii a capire il senso di quelle parole, ma ad un tratto tutto fu chiaro : ASHLEY
Ripensai all’incidente, per un istante avevo guardato negli occhi il conducente della macchina, ma non ero riuscita a mettere a fuoco il suo viso fino a questo momento. Era stata Ashley ad investirmi, era davvero così pazza da volermi uccidere per poter stare con Matt?! Decisi di andare subito da lei per affrontarla, per chiederle una spiegazione.

Arrivata davanti casa sua suonai con insistenza il campanello.
Fu lei ad aprirmi mezza nuda, con una faccia da schiaffi e un sorrisetto compiaciuto che mi fecero ribollire il sangue nelle vene

“Oh ciao Lily! Come stai? Ho Saputo dell’incidente, mi dispiace tanto!”

“Ma piantala! So che sei stata tu! Perché non lo ammetti!”

“Io? Non ho fatto proprio niente! So che fai così perché Matt ti ha lasciata ed è tornato da me ma non puoi arrabbiarti per questo! Non è colpa mia!”

“Ma che dici? Matt con te? Non è possibile!”

Entrai come una furia in casa sua scansandola malamente, tentò invano di fermarmi. Salii in camera alla ricerca di Matt, sapevo che non era vero quello che quella stronzetta mi aveva detto, Matt non mi avrebbe mai lasciata per stare con lei, ma avevo bisogno di vederlo con i miei occhi.

Aprii la porta di camera sua, il letto era sfatto ma Matt non c’era.

“E’ appena andato via!”

“Non ti credo”

“Chiedilo a lui!”

Non me lo feci ripetere due volte, se davvero Matt mi aveva lasciata per quella sgualdrina avrebbe dovuto dirmelo in faccia.

Mi presentai davanti casa sua. Non sembrava affatto sorpreso di vedermi

“Dimmi la verità ti prego! Dimmi che non hai preferito lei a me! A noi! Ti prego dimmelo!”

“MI dispiace Lily!

“Mi dispiace, mi dispiace! Solo questo sai dire? Avevi detto di amarmi, avevi detto che non mi avesti più lasciata! Erano solo parole vuote per te?”

“Non so cosa dirti Lily”

“Vai al diavolo Matt! Tu e quell’oca vi meritate proprio! Mi fai schifo! Io… io… “

Non avevo la forza di continuare. La verità faceva troppo male. Lo lasciai lì sulla porta e me ne andai, sconfitta, a pezzi.
 
PUNTO DI VISTA DI MATT

“Ti prego, non posso andare avanti così, non voglio andare avanti così! Io ho bisogno di lei, lei mi odia!”

“Mi dispiace amore, ma se non vuoi che le succeda qualcosa di brutto ti conviene starle alla larga! E poi adesso noi stiamo insieme no?!”

“Noi non stiamo insieme Ashley! Io non starò mai insieme a te! Stai distruggendo la mia vita, hai distrutto l’amore della mia vita!”

“Tu starai con me! Oppure la prossima volta non ci sarà più l’amore della tua vita! Sono stata chiara?”

Ashley era davvero pazza, ma proprio perché era pazza sapevo che non potevo rischiare di mettere in pericolo Lily, per questo ho dovuto allontanarla. Ma non potevo starle lontano, non potevo farla soffrire in questo modo, e soprattutto non potevo tollerare la vicinanza di Ashley. Dovevo parlare con Lily, dovevo trovare una soluzione!

PUNTO DI VISTA DI LILY

Stupida, stupida, stupida! Perché mi sono dovuta innamorare così tanto di lui? Perché non riesco a smettere di amarlo nonostante tutto? Mi misi ad urlare, dalla rabbia, dalla disperazione, ero di nuovo a terra, ma stavolta più ferita di prima.

Sentii bussare alla porta. Non avevo nessuna voglia di andare ad aprire, non volevo vedere nessuno.

Dopo qualche istante sentii nuovamente bussare con più insistenza, esasperata andai ad aprire

“So che non vuoi sentirtelo dire ma MI DISPIACE! Mi dispiace perché ti amo, anche se so che amarti vuol dire metterti in pericolo, ma è più forte di me, non posso non amarti non posso starti lontano, non voglio!”

Matt mi raccontò tutto, di come aveva scoperto che era stata Ashley ad investirmi, di come lei lo avesse ricattato per allontanarlo definitivamente da me.

“E’ davvero pazza Lil, non scherza!”

“Non mi interessa Matt! Per me non ha senso vivere se non sono con te!”

“Se dovesse succederti ancora qualcosa di brutto non lo sopporterei!”

“Allora scappiamo!”

“Cosa?!”

“Andiamo via da qui, solo noi due, insieme! Saremmo dovuti partire comunque tra un paio di mesi per andare al college! Andiamo via adesso!”

“Con te, ovunque amore mio!”

Preparammo in fretta le nostre cose, lasciai un biglietto a mio padre cercando di spiegargli la mia partenza improvvisa senza però scendere nei dettagli. Poche ore dopo eravamo sull’aereo, Matt mi prese la mano, mi guardò serio

“Con te, sempre e per sempre!”

Lo baciai, cercando di trasmettergli tutto il mio amore. Alla fine tutto si era risolto, io e lui di nuovo insieme, come era giusto che fosse.



Eccomi finalmente giunta alla fine! All'inizio non ero molto convinta di questa storia ma devo dire che non è venuta poi così male! Che dite??
Grazie a chi ha seguito la storia e a chi ha recensito!
Alla prossima :)
Un bacio 
V.

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