we will drive to the stars

di perfectbjeber
(/viewuser.php?uid=195414)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** only a dream. ***
Capitolo 2: *** What asshole. ***
Capitolo 3: *** Out orbit. ***
Capitolo 4: *** Così come è iniziata doveva finire. ***
Capitolo 5: *** Non credo sia una buona idea. ***



Capitolo 1
*** only a dream. ***


Image and video hosting by TinyPic

Only a dream.

When I see your face
There's not a thing that I would change
Cause your'e amazing
Just the way you are.

Le note della canzone risuonavano in tutta la casa,
afferrai il telecomando della televisione e utilizzandolo come microfono,
feci finta di essere ad un concerto e cominciai a cantare a squarciagola.
Ero sola in casa e l’unica cosa che mi avrebbe tenuto compagnia era ascoltare un disco di Bruno Mars,adoravo quel cantante ed aveva una voce magnifica.

 

And when you smile
The whole world stops and stares for a while
'Cause girl you're amazing
Just the way you are.


La noia mi assaliva man mano che il tempo passava e chi,se non meglio dei miei due fantastici migliori amici,poteva ravvivarmi la serata?
Così afferrai la cornetta del telefono,li chiamai e decidemmo di passare la serata assieme,guardando film horror e mangiando pop-corn.
Anche se,detto tra noi,sapevo bene che Abbey odiava guardare i film horror,la terrorizzavano e a maggior ragione se in presenza di un ragazzo.
Non amava passare sotto gli occhi dell'altro sesso come la ‘marmocchia paurosa’,né tanto meno in presenza degli amici di suo fratello,che ogni giorno a mensa amavano stuzzicarci in tutti i modi.

- non nascondo che il riccio ci abbia provato sia con me che con Abbey e a suo fratello ha dato più che fastidio.-

Così chiesi a Niall di comprare i pop-corn -non riusciva a vedere un film senza i suoi adorati pop-corn - mentre io affittai un paio di film.
Persi un po’ di tempo in bagno a prepararmi,indossai un paio di jeans attillati e una canotta bianca con un paio di converse. Poi cominciai a mettere in ordine la casa,anche perché i miei genitori sarebbero tornati tra non meno di tre giorni e per mia madre trovare qualcosa fuori posto voleva dire ‘guerra aperta’.
Ma senza accorgermene il tempo passò in fretta e il campanello squillò.
Mi precipitai per le scale ed andai ad aprire,non vedevo l’ora di riabbracciare i miei due migliori amici,Niall ed Abbey,perché da un paio di giorni mi sentivo troppo ‘forever alone’.

Ma la scena che mi aspettavo fu diversa,aperta la porta mi ritrovai due meravigliosi occhioni color cioccolato che mi fissavano.
Il mio corpo si irrigidì e le mani cominciarono a tremare.
Era lì,capelli color caramello,labbra rosee e quel sorriso a trentadue denti che faceva invidia alle stelle. Il battito del mio cuore accelerò e un brivido mi percorse la schiena,deglutii con forza ma non riuscii a spiaccicare una cazzo di sillaba.
Quella stronza di Abbey lo aveva fatto apposta,aveva deciso di volermi vedere morta proprio quella sera,prima di aver vissuto ‘i migliori anni della nostraaa vitaa’ (?) okay no.

- Ciao Hope – mi salutò Liam con un caloroso abbraccio. Giuro di aver creduto che sarei svenuta tra le sue braccia,se fossi rimasta così per altri cinque secondi.

Poi fu il turno dell’irlandese,biondo,occhi azzurri come il mare,con uno di quei sorrisi a quarantadue denti stampato sul viso,che ormai mi riteneva la sua piccola.

Ed infine,non per importanza, Abbey che mi saltò addosso appena varcò quella soglia,lanciandosi con tutto il peso che aveva tra le mie braccia. Bellissima anche se non la pensava allo stesso modo,lei si vedeva grassa e non faceva che ripeterselo,guardandosi allo specchio.
Era convinta che non avrebbe mai trovato un fidanzato,l’anima gemella,anche perché secondo lei i ragazzi sono tutti ‘morti di figa’.
Lei non credeva alle solite frasi del tipo ‘ci sarà sempre una ragazza più bella,basta trovare il ragazzo a cui non importa delle altre’,tutte cazzate.
Lei era alta,non molto magra,dai corti capelli mori,di carnagione olivastra,labbra carnose:

insomma una ragazza che ogni ragazzo avrebbe voluto al suo fianco.

Indossava un paio di shorts e una canotta scollata,ma che non facesse intravedere troppo il decoltè.
- Esimia testa di bambù,come cavolo ti è venuto in mente di invitare quella sottospecie di dio vagante a casa mia senza prima avvisarmi?- dissi tutto d’un fiato cercando di non farmi sentire dal ragazzo in questione,senza nemmeno pensare alle cazzate che stessi sparando,ma vabeh.
- Mah guarda che se vuoi lo riporto nella sua cuccia e lo lascio lì con una ciotola di croccantini e un po’ d’acqua. – rispose lei senza neanche dar peso ai sentimenti delle persone.

Poi mi girai e vidi che i due cetrioli avevano preso le postazioni migliori,entrambi spaparanzati su un divano,così lei cominciò a correre sedendosi vicino all’irlandese e lasciandomi il posto accanto al fratello,senza neanche chiedermi cosa ne pensassi.
Il film cominciò e come al solito lei incrociò le gambe sul divano e portò le mani davanti agli occhi,in modo tale da non vedere nulla e cominciò a farfugliare frasi come –sei una bastarda Hope,me la pagherai- mentre Niall le si avvicinò per abbracciarla.
Io,invece, non facevo altro che ridere,fino alle lacrime e urlavo cose del tipo –ma cogliona che non sei altro,non aprire quella fottuta porta o quella sottospecie di maniaco sessuale ti ucciderà.- accompagnata dalle risate di quei criceti senza cervello.
La serata passò tranquilla e senza accorgercene ci addormentammo.
 
Quel mattino fui la prima a svegliarmi a causa di quei pochi raggi di sole che filtravano dalle finestre,
mi ritrovai sul divano,tra le braccia del moro,senza sapere come ci sia finita.
La luce metteva in evidenza il profilo del suo viso e del suo corpo perfettamente scolpito da un artista,i suoi capelli erano molto più chiari,quasi di un biondo paglia,le sue labbra perfette.
E la situazione era piacevole così chiusi di nuovo gli occhi,accompagnata dalla melodia provocata dai battiti del suo cuore.

Quando qualcuno mi prese per le spalle e cominciò a strattonarmi di qua e di la urlando –dai cazzo Hope svegliati,ho fame!-
Aprii di nuovo gli occhi,ma questa volta la scena fu diversa. Quel rompicoglioni dell’irlandese che apriva mobili e armadietti alla ricerca di qualcosa da ingurgitare al più presto,Abbey che girava per casa con una piastra in mano,alla ricerca di una presa dove attaccare la spina e ..

dov’era finito Liam?

Probabilmente si era accorto di me e si era spostato,magari era fidanzato e stare con me gli dava molto fastidio.
Probabilmente mi riteneva soltanto una piccola mocciosa che puzza di latte,una piccola cozza che non riusciva a togliersi di dosso.
E sicuramente per lui non ero altro che ‘l’amichetta fastidiosa di sua sorella’.

Così mi alzai e misi a sedere sul divano,mentre mi strofinavo gli occhi,quando lo vidi ancora seduto sul divano,ai miei piedi che dormiva beatamente.
Dava l’idea di un panda coccoloso. (?) L’avrei riempito di baci,anche se avrei preferito dargli uno schiaffo sonoro per farlo svegliare oppure lanciargli un bicchiere di acqua gelata in faccia.
Rendetevi conto che riesco a passare da un argomento all’altro nel bel mezzo di una conversazione,quindi dovrete abituarvi.
Torniamo a noi.
Probabilmente era stato soltanto un sogno,un fantastico sogno dal quale non avrei voluto svegliarmi.
Ma ero diventata assillante,se andavo avanti di questo passo mi avrebbe davvero ritenuta una mocciosa,dovevo cominciare a farmi desiderare.
 
Ecco che comincia il piano ‘fare in modo che quel cetriolo si innamori di me’.


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** What asshole. ***


Image and video hosting by TinyPic

                                                                                                What asshole

Cominciai a piastrarmi i capelli attenta a non bruciarli,mentre Niall continuava a girare per casa in cerca di qualcosa di commestibile da ingurgitare.
-Niall apri quel cazzo di armadio e prendi quei cazzo di pancake e non rompere più il cazzo.- gli gridai quando entrò in camera per cercare del cibo anche sotto il letto. Detto questo alzò lo sguardo verso di me ed incontrai quei suoi occhi azzurri come il cielo pieni di tristezza,poi uscì dalla stanza scoraggiato. Ero sempre così acida con lui e scatenavo il mio nervosismo contro lui,che dopotutto non c'entrava nulla. Subito sentii il rimorso di ciò che gli avevo detto,anzi urlato. Lui non lo meritava,mi voleva tanto bene e con me non si sarebbe mai comportato così,poi sorridendo presi la rincorsa e mi aggrappai sulla sua schiena per poi lasciargli un bacio a stampo sulla guancia. Che ricambiò per poi lanciarsi in un abbraccio da orso. Lo adoravo.
Scendendo le scale,notai che Liam dormiva ancora e,senza pensarci due volte,gli lanciai un bicchiere d’acqua ghiacciata sul viso. –Svegliati dormiglione,il signor Jefferson di certo non ti aspetterà e ci metterà meno di cinque secondi a licenziarti.-                         
Non riuscivo a capire come quella grande testa di carciofo di mio fratello,riuscisse ad avere ancora un lavoro,ritardato com’era.                                                                                                                                                             
Si svegliò di sobbalzo cominciando ad imprecare ed urlarmi qualche parolaccia,anche se non era nel suo genere. E dopo essersi preparato,prese le chiavi della macchina e uscì,chiudendosi dietro la porta senza salutare nessuno e lasciando Hope demoralizzata.
Pronti,vestiti e pettinati,ci incamminammo al bar per la gioia di grandi,piccini e quel maiale di Niall.                               
Quattro cornetti alla nutella (due soltanto per Niall),due cappuccini e un caffè espresso per il mio nervosismo. Niall ingurgitò tutto in circa trenta minuti e accompagnò il tutto da un leggiadro ed elegante 'rutto' nel suo stile. Scoppiammo a ridere tutti e tre,poi la cameriera ci portò il contro. L'irlandese insistette per offrirci la colazione,ma ognuno pagò per sè,anche perchè non poteva rimetterci sempre lui.
Mentre uscivamo dal locale,decidemmo di andare a fare un giro al centro commerciale per comprare gli abiti per il ballo di fine anno. Dopo aver girato e rigirato quell'immensa distesa di abiti e accessori,avvistammo un paio di vestiti perfetti per quell'occasione e nel nostro genere. Io ne comprai uno con una sola spallina,corto e di colore panna; Hope,invece,bianco perlato ,corto fin sopra il ginocchio. Niall infine un smoking color grigio perla e una cravatta nera,era fantastico.
Pagammo gli abiti con la carta di credito dei nostri genitori,e ci affrettammo ad uscire dal negozio che ormai ci provocava un gran mal di testa. Riuscimmo a prendere una boccata d'aria fresca,quando il blackberry cominciò a squillare, ‘Liam’.             
Quel ritardato probabilmente aveva dimenticato di indossare le mutande e voleva che gliele portassi,per i miei gusti poteva continuare a sperare. Così,afferrai il cellulare dalla borsa e risposi con una nota di nervosismo nella voce.
Mi disse che quella sera,lui e i suoi amici,avrebbero fatto un falò sulla spiaggia e arrostito marshmallow e noi eravamo tutti invitati.                                                                                                                                                            
–Non so fratellone,ci saranno dei fighi assurdi?.-  chiesi indecisa,con l'intento di farlo incazzare. Era geloso di me e non voleva che frequentassi altri ragazzi oltre a lui e Horan.                                                                                                           
–Abbeeeey!-  mi rispose irritato,alzando il tono di voce.                                                                 
–Okay fratellone,calma,stavo solo scherzando.- chiusi la chiamata e diedi la notizia a Niall e Hope,alla quale le si illuminarono gli occhi al solo pensiero che avrebbe rivisto mio fratello.

Comprate le pochette e gli accessori da abbinare al vestito,tornammo alle nostre dimore tutti soddisfatti.                        
Niall tornò a casa sua,così da potersi preparare, mentre Hope restò a casa mia e cominciammo a vestirci e truccarci assieme.                                                                                                                                                                             
Lei indossò un paio di jeans attillati con una canotta elegante color rosa pesca,un paio di ballerine ed una borsa dello stesso colore, infine un paio di ray-ban. Io invece optai per un vestitino corto con un motivo a fiori rosa e sfondo bianco,con un paio di stivaletti color cuoio,abbinati alla cintura che allacciai in vita ed una giacca di jeans. Un velo di trucco e senza accorgercene arrivò Niall a prenderci con la sua volvo metallizzata,dalla serie ‘sono meglio di Edward Cullen,YO.’                                                                                                     
Dopo averci squadrate dalla testa ai piedi,restando a bocca aperta e con un po’ di saliva agli angoli della bocca,ci salutò con uno dei suoi abbracci da 'panda coccoloso',mi divertivo a chiamarlo così anche perchè arrossiva sempre,e salimmo sull’auto.                                                                                                                                                          
La spiaggia non distava molto e riuscimmo a trovare facilmente la nostra comitiva che ci aspettava seduta intorno ad una sottospecie di falò.                                                              
Ma lo spettacolo non fu piacevole,almeno non per Hope che sperava tanto in un complimento da parte di Liam o di un suo piccolo sguardo.

Lo trovammo abbracciato ad una ragazza mentre passeggiavano avanti e dietro sulla sabbia,la mora non riuscì a resistere dallo scoppiare in lacrime e si voltò per andarsene mimando con le labbra un ’il solito stronzo’.                                                                                                                                                                                   
Così le dissi di aspettare accanto a Niall e tutta incazzata mi diressi da lui.                                                                                 

–Sei un grandissimo bastardo. E tu vedi di sparire dalla circolazione e scollarti da mio fratello,che non è ora di mangiare spaghetti e ‘cozze’. Okay non era una delle mie metafore migliori ma la rossa,intimidita e irritata allo stesso momento,arrossì e andò a sedersi accanto ad un ragazzo alto e dai capelli color biondo cenere,che gli sfoggiò un sorriso a trentanove denti.                                                                                                         
–Hei calma sorellina,non stavamo facendo niente di che,non è la mia ragazza. Dovevo presentarla a Louis. Non sapevo fossi gelosa di me.. – mi disse con un sorrisetto malizioso e mi indicò il ragazzo accanto alla cozza . –dove sono Hope e l’irlandese?-. continuò.                                                                                                                    
–Aspetta qui e vado a chiamarli.- così feci cenno ad Hope di avvicinarsi,rassicurandola e dicendole che fosse tutto okay.
Dopo averle raccontato tutto,si rasserenò e le asciugai le lacrime che ormai le ricoprivano il viso,fortunatamente avevo optato per un trucco impermeabile,non si sa mai. Poi andammo a salutare mio fratello che ci presentò i suoi amici figoni.                                            
Liam alla sola vista della mora,restò a bocca aperta ed ebbe la stessa reazione del biondo,poi la salutò con un ‘ciao Hope,sei fantastica’. Inutile dire che subito le si illuminarono gli occhi ed io le feci l’occhiolino.                                                                     
Poi ci presentò gli altri: Harry,che già conoscevo,il cascamorto dai capelli ricci scuri del mio istituto,che a mensa ci provava con me e la mora. Ci salutò baciandoci la mano e non appena mi vide,i suoi occhi color verde smeraldo precipitarono nella mia scollatura,sotto lo sguardo infuriato di Liam.                                                                                                
Gli avrei mollato volentieri un ceffone,ma cercai di non arrabbiarmi,almeno per quella serata. -Hey riccio,allontanati o ti castro.- lo minacciai acida per poi ricevere un suo sguardo malizioso. Sbuffai.
Poi ci presentò Louis,solo all’ora notai i suoi occhi sul verde/azzurro,e quasi ci sprofondai dentro. Anche lui  dipendente del signor Jefferson e migliore amico di mio fratello. Poi mi presentò la rossa,si chiamava Ashley,era poco più bassa del ragazzo,magrolina,ed indossava uno stupendo completo con una maglia panna con scollo a barca,una gonna grigia che scendeva a balze e una cintura di cuoio. Molto carina e alquanto simpatica.
Infine mi presentò un ragazzo moro dall’aria misteriosa. Era rimasto in un angolo,senza parlare con nessuno,con lo sguardo fisso nel vuoto,a prima vista mi sembrò  uno che amava stare per conto proprio e non amava la compagnia.                                                                                                                                                            
Mi avvicinai un po’ timorosa di non essere apprezzata,avevo paura di cominciare a parlare,magari avrei disturbato i suoi pensieri,per lui sicuramente sarei stata ‘la sorellina del suo migliore amico’.                                   
Quando alzò il capo per guardarmi, restai  per circa dieci minuti a fissarlo.                                                              
Credevo di essermi persa nei suoi profondi occhi color cioccolato,era bellissimo,un dio. Era alto e portava la cresta alta,perfetta. Si morse il labbro e mi tese la mano con un sorrisetto malizioso e alquanto bastardo,per poi stringerla e salutarmi con un ‘ciao,io sono  Zayn’. Cominciai a balbettare,non riuscii a spiccicare nemmeno una misera sillaba,credevo di collassare davanti a lui,che figura di merda. –C-ciao,io sono Abbey.- risposi per poi andarmi a sedere accanto al biondo che mi porse un marshmallow abbrustolito.                                                                                                                                                                            
Quello strano ragazzo aveva catturato la mia attenzione e in privato domandai a Liam qualcosa sul suo conto.
Mi rispose che non era il caso di frequentarmi con lui,amava far soffrire le ragazze,ci passava una notte e poi le mollava come se fossero stracci,e che si era fatto metà Regno Unito.
Insomma il solito cazzone che si crede figo.
Avevo esperienza con ragazzi così,ed era proprio per soggetti come lui che avevo chiuso con l’altro sesso.                                                                                                                                                                                    
No Abbey,non puo’ interessarti,non lo conosci neanche e smettila di fissarlo.                                                                                                                                                            
Non era possibile,io,la ragazza che aveva chiuso con i ragazzi.                                                                                                          
La ragazza che riteneva tutte le persone dell’altro sesso,delle grandissimi bastardi senza cuore.                                                
La ragazza che non era mai stata innamorata seriamente e non amava le storie fisse.                                                                
Colei che non credeva nell’amore a prima vista,credeva di poter cambiare idea in una sola serata,soltanto per aver guardato negli occhi un perfetto sconosciuto.                                                                                                           
Continuai a guardarlo durante tutta la serata,spesso incrociando il suo sguardo,spesso avendo l’impressione di essere osservata,con l’impressione di aver perso la testa per un perfetto sconosciuto.                                                                                                                                                                     

Più tardi la festa cominciò ad annoiarmi,ormai il quadretto era il solito:                                                                        
Styles limonava con una perfetta sconosciuta ormai ubriachi fradici;
Louis ed Ashley continuavano a fare le solite cose che fanno le coppiette sdolcinate;
Liam che cercava di insegnare a suonare qualche accordo con la chitarra ad Hope (sorrisi);
Niall continuava a flirtare con un marshmallow abbrustolito
e infine quel ragazzo strano..Mayn,Shayn,Milk,..quello insomma,continuava a messaggiare con il suo Iphone senza dar conto a nessuno.                                                                                                                                                                                        

Quel genere di serate mi annoiava,avevo bisogno di alcool,così afferrai un bicchiere di birra e mi misi a sedere in riva al mare,mi tolsi le scarpe che mi provocavano un dolore lancinante al tallone e cominciai a buttar giù un sorso dopo l’altro,poi poggiai il bicchiere accanto a me e continuai a pensare.                                                                                                            
Dovevo scordare quel ragazzo,ma purtroppo non sarei riuscita a dimenticarlo facilmente,probabilmente la sua stronzaggine mi aveva colpito,ma non potevo perderci tempo,non poteva ferirmi,non lo avrei sopportato di nuovo.                                                                                                                                                                                     
Cercai di riprendere il bicchiere,ma mi scivolò dalle mani,versando tutto il contenuto sulla sabbia.                                                    
–Dannazione..- sibilai tra i denti,non mi andava di alzarmi e prenderne un’altra,ma ne avevo voglia.                                                          
Quando qualcuno mi porse una bottiglia di vetro davanti agli occhi e senza guardare di chi fosse,l’afferrai e scolai il contenuto.                                                                                                                                                                 
- Hei ragazzina vacci piano.-  mi disse una voce alquanto bassa e..sexy. Prontamente la collegai a quel ragazzo,e l’unica cosa che riuscii a sibilare fu un ‘coglione’,quando sentii una risatina,la sua.                                
Poi si sedette accanto a me e mi sentii osservata. – Non ti ho mica invitato a sederti.- gli dissi con tono acido,senza degnarlo neanche di uno sguardo e fissando le onde del mare che si infrangevano sulla battigia.                                          
– Non ho bisogno del tuo permesso e poi,ammettilo,desideravi lo facessi,tutte pagherebbero per starmi accanto.- mi rispose sicuro di sé,con il solito sorrisetto da coglione.
- Beh di certo non io,e non accomunarmi a quelle putt… ‘donne di facili costumi’,che ti porti a letto.-  sibilai di nuovo innervosita.                Come al solito sfoggiò il suo sorrisetto malizioso,peccato che eravamo seduti altrimenti un calcio in culo non glielo avrebbe tolto nessuno.                                                                                                                                                              
Ma ad un tratto la nostra dolce conversazione fu interrotta da un grido di Styles,che in boxer si era lanciato in acqua,urlando – Hey ragazzi,che ne dite di fare un bagno?.- pazzo,fu la prima cosa che mi venne in mente.
Poi il pakistano,così lo chiamavano nel gruppo e poi non ricordavo il suo nome,mi fece cenno con il capo di aggregarci al riccio, - Che ne dici,ci uniamo a loro?.- mi sussurrò con la sua classica voce sexy.                                
- Sei pazzo? E’ tardi,siamo tutti ubriachi e l’acqua è gelida.- sbuffò,per poi tornare a guardarmi,alzando un folto sopracciglio.
- O vieni,o ti ci porto  con la forza.- mi minacciò.
- Hei calmo terrorista,chi ti dà tutta questa confidenza? E poi mi rovinerei il vestito.- e riecco il sorrisetto malizioso.
- Per me puoi anche togliertelo.- mi sussurrò avvicinando le labbra al mio collo e squadrandomi dalla testa ai piedi.                                         
- Sei pazzo.- gli risposi allontanandomi lentamente e continuando a guardarlo negli occhi.
Può darsi.- tornò a sussurrarmi e un brivido mi percorse la schiena,quando il suo caldo respiro sfiorò la mia pelle. - Andiamo,non farti pregare.- mi voltai verso gli altri e vidi che erano già tutti in acqua,comprese Hope ed Ashley.
Poi si alzò lentamente e mi porse una mano per aiutarmi ad alzare,feci un salto e mi ritrovai a dieci centimetri dal suo viso. – Coso ti ho già detto  che non mi va di fare il bagno di mezzanotte.- gli sussurrai sulle labbra e cominciai ad allontanarmi. Alzò di nuovo un sopracciglio e scoppiai a ridere guardando la sua smorfia di sfida,era ridicolo,così cominciai a correre. La sabbia rendeva tutto più difficile,lui continuava a seguirmi ridendo fragorosamente,ma inciampai come al solito e crollai a terra con lui sopra di me.                           
Mi ritrovai i suoi occhi color cioccolato che mi fissavano,e la distanza tra i nostri visi che lentamente diminuiva. Arrossii all’improvviso,non mi piaceva quella situazione e voltai lo sguardo verso destra alzandomi,mentre lui mi accarezzava una guancia.                                                                                                                                                                                   
–E’ tardi,devo rientrare.- gli dissi prima di salutarlo con la mano e avviarmi verso gli altri,che intanto si stavano asciugando.  Ma mentre camminavo qualcuno mi afferrò per il polso e mi girò verso sé,era ancora lui,non volevo si illudesse di qualcosa. Poi mi baciò una guancia e mi salutò con un –Buonanotte,Abbey.- 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Out orbit. ***


Image and video hosting by TinyPic

Out orbit.
 

Quella notte non riuscii a chiudere occhio e continuai a rigirarmi nel letto,ripensando alla sera precedente.                       
Lui,i suoi fantastici occhioni color del cioccolato,i suoi capelli color caramello,le sue labbra.                                        
Ormai era il suo volto a dominare i miei pensieri e a quanto pare non aveva intenzione di lasciarmi dormire.                  

Ricordo ancora il giorno in cui lo vidi per la prima volta a casa di Abbey,dovevo andare in bagno,ma mi ero persa e finii nella sua camera. Era piena di pupazzetti di Toy Story e poster di Leona Lewis,e lui era lì,steso sul suo letto ad ascoltare musica. Aveva soltanto quindici anni,mentre io ne avevo appena compiuti tredici. Restai a fissarlo per circa un quarto d’ora. Cantava un pezzo di Michael Bublè credo ed era piuttosto bravo. Aveva davvero una bella voce, ma chiunque mi conosce, sa che sono una professionista nelle figuracce e all’improvviso mi ritrovai i suoi occhi che mi fissavano in modo strano. Quei fantastici occhi che da allora non ho più dimenticato. In quel momento non riuscivo a spiccicare una singola parola e rimasi impantanata davanti alla porta per dieci minuti. Così presi coraggio e gli chiesi dove si trovasse il bagno. Lui, con un piccolo sorriso sghembo, mi rispose che era in fondo al corridoio. Io mi gira–Ok, scusa.. i, abbassai la testa e spiccicai un piccolo grazie. Sentivo solo una piccola voce nella mia testa che mi ripeteva
“Stupida, stupida, stupida..” .
Continuai a camminare a testa bassa verso la fine del corridoio,quando una voce maschile alle mie spalle mi fece sussultare.
“Tu sei la nuova amica di Abbey?” Mi girai molto lentamente e gli risposi di sì,lui si alzò dal letto, si avvicinò a me e mi porse la mano.
“Io sono Liam, il fratello di Abbey.”
In quel momento sentivo il mio cuore battere a mille,gli strinsi la mano e con l’ultimo filo di voce che mi era rimasto gli dissi “Piacere, io sono Hope.”

E’ stato il momento più bello della mia vita, perché per la prima volta ho provato quelle famose farfalle nello stomaco di cui mi parlavano. E da quell’istante, ogni volta che lo incontravo, bastava un piccolo suo sguardo, o un semplice “Ciao Hope!” per farle ritornare nel mio stomaco e rendere tutto ciò che ci circondasse il “nulla più assoluto”. Di solito le prime cotte svaniscono presto, ma la mia non è una semplice cotta. E’ come se non avessi occhi che per lui. Davvero credo che un tipo come lui possa notare una come me? Lui è simpatico, carino, intelligente, gentile, divertente.. mentre io sono molto timida e già questo dice tanto; non sono spigliata e vivace come Abbey e lei si che è un tipo interessante. Sa sempre quello che vuole, combatte per averlo e su certe cose è molto sicura di se. Io so soltanto chiudermi nel mio mondo e uscire ogni tanto solo per capire cosa sta succedendo intorno a me. Non sono quel genere di ragazza popolare, carismatica e super carina, però è anche vero che a volte sono felice di essere così: “unica nel mio genere”.
E forse è questo che posso offrire a un ragazzo: il fatto che,se trova un tipo come me,sta certo che non lo troverà altrove. Questa è l’unica cosa che è riuscita a non farmi arrendere con Liam. Non so, è come se ci fosse qualcosa di diverso da una semplice amicizia tra di noi, e non lo dico solo perché ho una cotta per lui da quando avevo tredici anni. C’è un qualcosa fuori dal normale,come se tutto il resto non contasse se siamo insieme, ma probabilmente sarà uno dei mie film mentali. Dovrei scriverci una fan fiction e forse avrei successo come Stephany Meyer.

Quella notte non riuscii a prender sonno e continuavo a sorridere come un’ebete. Ormai era l’alba e così decisi di alzarmi, era inutile rimanere nel letto visto che non avrei preso sonno facilmente. Lasciai un biglietto a mia madre in cui le dissi che uscivo per prendere un po’ d’aria.
Camminavo senza nemmeno vedere dove andassi, la mia testa era fuori orbita e questo non mi faceva affatto bene,visto che sono una delle ragazze più imbranate che esistano al mondo. All’improvviso ad un incrocio mi scontrai contro qualcuno che veniva dall’altra parte e come una pera cotta finii con il culo a terra.
– Perché non vedi dove vai?- dissi io cercando di rialzarmi.
Ad un certo punto alzai lo sguardo e vidi due bellissimi occhi color smeraldo porgermi la mano per aiutarmi. Quegli occhi erano inconfondibili ed è difficile dimenticarli dopo averli visti per la prima volta.
- Potevi anche guardare anziché fissare il marciapiede.. dai alzati.- mi rispose con tono acido.
- Harry?- esclamai. Faceva tanto “Kiss me, kiss me Licia!”. Che ci faceva a quell’ora in giro per la città?. Ma probabilmente,poteva pensare tranquillamente la stessa cosa di me.
- Hope!?- esclamò con tono sarcastico - dai ti aiuto!- . Ed io afferrai la sua mano.
- Che cosa ci fai in giro a quest’ora? – mi chiese.
- Potrei farti la stessa domanda! -
- Bhè.. devo andare a scuola perché ho dimenticato una cosa nell’armadietto!-
- Oh.. io non riuscivo a dormire!.. -
- Come mai? Ti sei ritirata tardi ieri?..- mi chiese muovendo le sopracciglia sopra e sotto.
– Non credo che siano affari tuoi.. e comunque no. Semplicemente non riuscivo a prendere sonno, tutto qui!- cercai di giustificarmi.                                                                                                                                                                             
-ehm.. Ti va di accompagnarmi? – mi chiese.                                                                                                                                                
– Si, come no! E magari dopo ci ritroviamo nel ripostiglio della scuola a pomiciare! –                                                                                       
- Ma perché pensate tutti che sia un bastardo? – domandò alzando gli occhi al cielo.                                                                  
– Forse perché lo sei! – dissi io.                                                                                                                                                             
– Bhè forse.. ma non con le persone che mi interessano! – disse con tono deciso guardandomi negli occhi. Ebbi una strana sensazione.                                                                                                                                                                      
- Ok, e scusa, non pensavo che fossi così permaloso!- esclamai.                                                                                                   
- Non sono permaloso! E’ solo che non voglio che pensi che mi piaccia ogni ragazza che vedo..-                                                 
Che c’entro io adesso?.                                                                                                                                                                    
– Ma a te piace ogni ragazza che vedi! -. Harry in quel momento mi guardò in modo strano. – Ok, la smetto!-                                                      
-Allora mi accompagni si o no?-                                                                                                                                                     
Bhè non mi poteva succedere niente di male, quindi..                                                                                                            
– Va bene ti accompagno, ma andiamo solo a scuola. Affare fatto? -                                                                                             
- Hope, ma dove cavolo ti potrei portare a quest’ora del mattino?- disse sarcastico,per poi sfoggiare un sorriso fiero di sé,accompagnato da due enormi fossette sulle guance. Avrei voluto dargli un bacio.               
Okay la smetto.                                                                                                                                                                               
Lo guardai stufata del fatto che avesse ragione. Come faccio a sapere cosa gli frulla per la testa?                                         
Così ci incamminammo verso la scuola.                                                                                                                        
Inizialmente ci fu uno strano silenzio, ma dopo Harry cominciò a parlarmi del ballo di fine anno.                                                                                                                                                   
– Tu ci vai al ballo, Hope?-                                                                                                                                                           
- Sì, anche perché ho già comprato il vestito quindi..-
                                                                                                                     
-..e hai già un accompagnatore?-                                                                                                                                                    
Chissà dove voleva andare a parare.                                                                                                                                               
– In realtà no, ma solo perché sto aspettando che una persona me lo chieda..-  In quel momento mi sentivo un po’ imbarazzata.                                                                                                                                                                                  
–Chi?- mi chiese. Non sapevo cosa rispondergli.                                                                                                                    
– Un ragazzo.-                                                                                                                                                                                              
- Questo lo avevo capito!  Di certo non è il barbone che vive sotto il ponte.- accennò un sorriso .                       
 Non avevo mai parlato con Harry per un lasso di tempo così lungo. Di solito passavo subito alla parte in cui lo prendevo in giro e me ne andavo infastidita.                                                                                                                                                                   
– Non te lo direi nemmeno se fossi un folletto tutto  verde che vive sotto un arcobaleno e possiede una pentola d’oro. –
esclamai.                                                                                                                                                      
 – Dai.. lo conosco?-  rimasi a bocca chiusa.
– Vuoi fare la difficile? Lo scoprirò stanne certa.-                                       
Che cavolo aveva  in mente.                                                                                                                                                                    
– Perché t’importa tanto? Tu, piuttosto, con chi andrai al ballo?-                                                                                                      
- Non saprei. Ci sono tante ragazze che mi hanno chiesto di andare al ballo con loro..-                                                        
In quel momento alzai gli occhi al cielo.                                                                                                                                  
- ..ma c’è solo una ragazza che  mi interessa davvero.- disse, facendosi incredibilmente serio.                                         
- Impossibile! Notizia straordinaria: Harry il don Giovanni si è innamorato! -                                                                                      
Stranamente rimase impassibile. Di solito non si lascia prendere in giro così facilmente.                                                    
–C’è davvero una ragazza che t’interessa?- gli chiesi sgranando gli occhi.                                                                          
Sì, ma a lei probabilmente non interesso e sicuramente non accetterebbe di venire al ballo con me. -                                
- E perché?-
gli chiesi.                                                                                                                                                                        
 – Perché lei mi crede un bastardo. -                                                                                                                                              
Quell’esclamazione stranamente mi aveva colpito, e non perché il numero di ragazze che pensa che Harry sia un bastardo è maggiore degli anni di mia nonna, e mia nonna è mooooolto vecchia!!                                                                             
– Bhè, forse dovresti far capire a questa ragazza che tieni a lei e che dopotutto, non sei così bastardo come crede,se le prometti che lei sarà l’unica per te. – gli consigliai. In quel momento mi sentivo tanto Oprha.                  
– Tu credi? -                                                                                                                                                                                       
- Certo! -                                                                                                                                                                                                      
- Ma lei è già l’unica  per me! -                                                                                                                                                          
- Bhè, tu fai si che lei lo capisca. –
mi sorrise. Era strano  parlare di sentimenti con Harry Styles. Probabilmente sarà stato con metà delle ragazze della mia scuola, e con l’altra metà avrà sicuramente flirtato. In quel momento vedevo un Harry diverso e mi piaceva. Non in quel senso.. come amico, naturalmente! Il mio cuore già era occupato.                                                                                                
Arrivammo a scuola. Harry raggiunse il suo armadietto e prese un felpa. L’aveva dimenticata lì. All’improvviso notai una foto  all’interno del suo armadietto. C’era lui da piccolo, credo, con una bambina. Si abbracciavano. Probabilmente si volevano tanto bene. Stranamente  quella foto mi sembrava tanto familiare. Quando Harry si accorse che la stavo guardando chiuse di colpo l’armadietto.                                                           
– Eri tu da piccolo in quella foto?- gli chiesi.                                                                                                                                
– Ehm.. no! E’ mio cugino piccolo. Si, è mio cugino. – sembrava alquanto agitato.                                                                    
– Avete gli stessi occhi. -                                                                                                                                                                        
 - Già, ci assomigliamo molto!-                                                                                                                                                              
- E chi è quella bambina?-                                                                                                                                                                        
 - E’..ehm.. è .. una sua.. compagna di classe! Sì, è una sua compagna di classe!-
era troppo agitato per i miei gusti.                                                                                                                                                                                                                                                                                                        – Harry va tutto bene? -                                                                                                                                                                    
- Sì, certamente, va tutto a meraviglia.-
e cominciammo ad incamminarci verso l’uscita della scuola.                             
Harry mi sembrava davvero un po’ turbato e credo che avesse a che fare con quella foto.                                                     
Parlammo per tutto il tragitto verso casa mia, visto che insistette per accompagnarmi.                                                            
– Grazie per avermi accompagnato. Probabilmente mia madre ora si sarà svegliata e non voglio che sia in pensiero. -  dissi prendendo le chiavi di casa dalla tasca della felpa.                                                                                         
– Bhè, grazie a te per avermi fatto compagnia! –. Gli sorrisi.                                                                                                                 
 - Bhè, ci vediamo! – Harry accennò un saluto con la mano e mi sorrise.                                                                                  
 Stavo per entrare in casa quando all’improvvisò mi chiamò..                                                                                                  
non ero tanto sicura della mia risposta, ma in fondo voleva il mio aiuto.                                                                                                                                                                                                   
- Grande!-
- ..Hope, aspetta! Avrei bisogno del tuo aiuto per una cosa..-
- Dimmi! -
- Ti va di accompagnarmi a comprare uno smoking per il ballo? -
- Certo!-

- Ci vediamo all’incrocio alle cinque, ok?-  accennai un si con la testa ed entrai in casa.                                        
In casa non si era svegliato ancora nessuno, così presi il bigliettino che avevo lasciato sul tavolo per mia madre e lo buttai.
Meno preoccupazioni, meglio è!                                                                                                                       
Salii in camera  e mi buttai a peso morto sul letto. Pensavo alla mattinata appena trascorsa. Poteva essere possibile che un alieno avesse rapito Harry e gli avesse dato dei sentimenti? Che strano..(sbadiglio).. in quel momento non mi accorsi nemmeno di essermi appisolata .
Quando riaprii gli occhi la luce del sole mi stava accecando. Guardai l’orologio: erano le quattro mezza del pomeriggio. Avevo dormito per tutto il tempo e stavo per fare tardi all’uscita con Harry. Mi feci una doccia super veloce, lasciai i capelli ricci,mi vestii e scesi le scale. In cucina c’era mia madre che lavava i piatti.                                                      
– Finalmente ti sei svegliata dormigliona!-                                                                                                                                         
- Già!- dissi io cercando le chiavi di casa.                                                                                                                                     
– Ho trovato questo biglietto nella spazzatura. Me ne parli tu o cosa..-                                                                                     
Ma da quando mia madre ha cominciato a rovistare nella spazzatura?                                                                              
- Ecco, stamattina non riuscivo a dormire, così sono uscita per prendere un po’ d’aria..- non avevo intenzione di parlarle di Harry altrimenti mi avrebbe fatto il quarto grado.                                                                      
– E perché non mi hai svegliata?-                                                                                                                                                         
- Ma dai mamma, stavi dormendo così bene, e poi sono uscita per qualche minuto! Ora però devo scappare, ho un impegno.. ciao!-  le lasciai un bacio sulla guancia e corsi verso la porta per l’incredibile ritardo che avevo.                                                                                                                                              
– Dove credi di andare signorina?- oh oh.. forse aveva visto Harry sotto casa e non me lo aveva detto.. –Non hai fame? Non hai mangiato niente.. ti ho lasciato qualche frittella!-  cazzo che spavento..sospirai.                           
- Non preoccuparti, prendo qualcosa lungo il cammino! Ciao..- e uscii subito di casa.                                                                  
Più che camminare, stavo facendo una maratona. Ero incredibilmente in ritardo e non volevo che Harry pensasse che gli avessi dato buca, non sono quel genere di persona.                                                                                     
Lo trovai all’incrocio, come detto..                                                                                                                                              
– Harry, mi dispiace per il terribile ritardo, è che..-  mi interruppe.                                                                                                          
– Non preoccuparti, io sono appena arrivato!- “brutto figlio di trota”!                                                                                                    
-  Potevi dirmelo che arrivavi anche tu in ritardo! Così mi sarei presa un cappuccino al bar vista la fame che ho. Mi sono svegliata ora!- mi toccai lo stomaco.                                                                                                                             
– Bhè, se vuoi dopo possiamo passare da mio zio. Fa delle ciambelle deliziose nel suo locale!-                                                    Mmh..”ciambelle”!                                                                                                                                                                                    
- OK!-  gli feci il gesto con le mani.
Quando arrivammo nella  boutique, Harry mi chiese di scegliere insieme a lui alcuni modelli da provare.         
Gliene feci notare uno nero davvero splendido che mi aveva colpito sin dall’inizio.                                                            
Dopodiché mi fece sedere su una poltrona e andò a provarli tutti. Ne aveva scelti sette. Non pensavo che ci tenesse così tanto. Aspettai venti minuti prima che uscisse dal camerino. Ogni volta che usciva con un nuovo modello faceva le mosse di una modella in passerella ed era uno spettacolo raccapricciante e esilarante allo stesso tempo. Dopo due ore e mezza indossò lo smoking che avevo scelto io. Gli donava incredibilmente (Bhè, non mi vanto, ma ho un certo gusto in fatto di moda..).                                                                 
– Non dirmi che sto bene, perché lo hai detto agli ultimi sei smoking che ho indossato..-  mi disse ironico.                
– No, non te lo dirò..-                                                                                                                                                                           
- Mi potresti aiutare con il papillon? -                                                                                                                                       
 - Vieni qui..-                                            
                                                                                                                                                   
Si avvicinò a me ed io cominciai a sistemargli il papillon. All’improvviso mi accorsi che i suoi occhi smeraldo mi fissavano e involontariamente ci sprofondai completamente,arrossendo. I nostri visi ormai erano a cinque centimetri di distanza e lui di certo non indietreggiava. Provai ad allontanarmi, ma il suo braccio mi cingeva già la vita. Si avvicinava sempre di più.. quattro, tre, due centimetri.. All’improvviso sentii qualcuno chiamarmi. Mi voltai di botto finché non incontrai lo sguardo stupito di Liam. Mi allontanai subito da Harry che sciolse subito l’abbraccio e abbassò lo sguardo.                                                                                                                                
– Hope?!- esclamò Liam.                                                                                                                                                          
– Ecco, Harry, ora il papillon è perfetto.. ehm.. Liam.. ciao.. che cosa ci fai qui? – dissi decisamente agitata.
Non volevo che Liam pensasse che io e Harry ci frequentassimo. In quel momento mi mancava il respiro.
Che cosa avrebbe pensato di me?.                                                                                                                                                   
 – Sto cercando uno smoking per il ballo.. tu cosa ci fai qui?-                                                                                         
- Ehm.. ecco..-
in quel momento mi interruppe Harry.                                                                                                                
–..le ho chiesto io di venire con me, per aiutarmi.. sai il ballo si avvicina!-                                                                 
- Oh.. ci andrete insieme, voi due?-
chiese Liam.                                                                                                                    
– No, no non andremo insieme.. e tu, invece? Hai già un’accompagnatrice?- speravo tanto in una sua negazione. 
Mi guardò fisso negli occhi..                                                                                                                                                                                  
– In realtà me lo ha chiesto una ragazza.. Danielle, del corso di filosofia..e mi sembrava brutto dirle di no..-                                                                      
- ..già..ti sembrava brutto.. Harry lo smoking è perfetto, ti calza a pennello; ora però devo andare.. ci vediamo a scuola.- e uscii dalla boutique senza nemmeno guardare Liam in faccia.                                                  
– Hope, aspetta! – disse Harry.

Ero furiosa e demoralizzata allo stesso tempo, sia per aver saputo che Liam sarebbe andato al ballo con un’altra, sia perché mi aveva vista con Harry. Come ho potuto credere che Harry potesse essere diverso. Che potesse essere mio amico.                                                                                                                                    
All’improvviso  sentii qualcuno chiamarmi da dietro e quella voce la conoscevo troppo bene.                                           
– Hope, aspetta! Perché sei scappata così?-                                                                                                                                  
- Liam, non credo che ti possa interessare..- .
Mi aveva raggiunta, ma non lo guardai nemmeno in faccia.                    
– Perché lo credi? Per favore fermati..- mi prese un braccio e mi girò verso di lui.                                                                 
– Che cosa c’è?- dissi io ancora arrabbiata.                                                                                                                              
– Mi dici perché sei scappata? Ho detto qualcosa che non va?-                                                                                              
  -.. qualcosa che non va.. ok, vuoi sapere perché sono andata via?-                                                                                                 
- Si, grazie! -.
Dovevo farmi forza e dirgli la verità.                                                                                                                                                                                               
- Bhè.. in realtà..-. All’improvviso arrivò Harry..                                                                                                                                   
– Hope, hai dimenticato la borsa nel negozio! -                                                                                                                         
- Grazie..-                                                                                                                                                                                                 
- Come mai te ne sei andata?-                                                                                                                                              
- Avrei un certo impegno; inoltre, si è fatto tardi e dovrei tornare a casa. -                                                                                       
- Vuoi che ti accompagni?-
mi chiese Harry.                                                                                                                                           
– Non ti preoccupare, a questo ci penso io!- disse Liam, prendendomi la mano e intrecciando le nostre dita.                                                                                             
Non lo aveva mai fatto prima. I miei battiti cardiaci aumentarono a dismisura. Mi sentivo il cuore in gola.                              
– .. va bene.. allora ci vediamo a scuola! Ciao. – e se ne andò. Da un certo punto di vista mi dispiaceva aver lasciato andare Harry in quella maniera.                                                                                                                                           
Ora c’eravamo solo io e Liam. Mi lasciò la mano.                                                                                                                        
– Non ho bisogno di una guardia del corpo! Posso tornare a casa da sola tranquillamente. -                                                                
- Mi dici cosa ti succede oggi? –
mi chiese guardandomi negli occhi.                                                                                         
– Niente..- abbassai lo sguardo e cominciai a camminare.                                                                                                                    
– Hope ti conosco.. è successo qualcosa? Lo capisco dalla tua faccia.. non puoi nascondermi niente. -                                               
Mi sentivo davvero stremata e imbarazzata per quella situazione.                                                                                                                                  
 – Ecco..( respiro profondo ).. in realtà ti avrei voluto invitare io al ballo!-. Non so dove trovai la forza di dirglielo. Non mi rispondeva. Che figuraccia..                                                                                                                                             
-.. perché non me lo hai detto subito?-                                                                                                                                           
- .. non lo so.. avevo paura che mi dicessi di no..-
non riuscivo a guardarlo in faccia.                                                            
– Perché mai ti avrei dovuto dire di no!? Se vogliamo dirla tutta.. bhè.. anche io volevo chiederti di venire al ballo con me, ma Danielle me lo ha chiesto e mi sembrava scortese dirle di no..- era diventato tutto rosso.                
– Davvero? – non pensavo che Liam mi avrebbe mai chiesto di andare al ballo con lui. Però lo speravo..                          
– Sì, ma spero che mi concederai un ballo. – in quel momento diventai un lampo di fuoco . Il cuore continuava a battermi forte.                                                                                                                                                                   
–Certo..- accennai un piccolo sorriso. Lui invece mi guardò come non aveva mai fatto.                                                                        
– Eccoci, siamo arrivati. Bhè, ci vediamo a scuola, ok?-                                                                                                                  
 - Ok.. salutami Abbey!-   mi girai per aprire la porta di casa.                                                                                                                                                                 
- Ehm.. Hope!? –  mi chiamò, e quando mi girai mi diede un dolce bacio sulla guancia. In quel momento mi immobilizzai. Diventai di pietra. Sentii le guance prendere fuoco e un brivido percorrermi la schiena.                                                                                                                                                          
Fece un accenno con la testa per salutarmi e se ne andò. Rimasi davanti alla porta di casa per un quarto d’ora. Liam non mi aveva mai baciata.
OH – MIO – DIO!! 
In quel momento mi sentivo la ragazza più felice del mondo.. sprizzavo felicità e cuoricini da tutti i pori. Mia madre, quando mi vide, pensò seriamente di chiamare un manicomio,ma sbruffando,la ignorai del tutto. Andai in camera e mi buttai sul letto. Probabilmente non avrei dormito nemmeno quella notte. Fissavo il soffitto come se fosse un cielo pieno di stelle. Mi sentivo fuori orbita..                                                                                                                                     
Mi alzai per prendere il cellulare e raccontare tutto quello che era successo ad Abbey. Si trovava vicino allo specchio sul cassettone. Quando alzai lo sguardo rimasi attonita davanti a ciò che vidi. Ai bordi dello specchio c’erano delle foto di alcuni momenti della mia vita.. ce ne erano alcune con Abbey, Niall e Liam.. altre con i miei compagni di classe e ce ne era una che mi colpì particolarmente.. tra le foto trovai la stessa che aveva Harry nel suo armadietto.. in quel momento mi ricordai che io e lui avevamo frequentato insieme le elementari, ed eravamo migliori amici. Poi però le nostre stradesi divisero:  lui ha incominciato ad usare le ragazze soltanto come scopo per divertirsi,’una botta e via’; io ho conosciuto Abbey e Niall e così non ci siamo più sentiti.                                                                                                                                                                     
Eravamo noi due in quella foto e lui l’aveva conservata per tutto questo tempo. Era davvero dolce da parte sua. Ma in quel momento  avevo cose più importanti a cui pensare. Con chi sarei andata al ballo?Dovevo trovare un accompagnatore subito e già avevo qualche idea.                       
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Così come è iniziata doveva finire. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 4. Così come è iniziata doveva finire.


Ormai la settimana prima del ballo era arrivata e il preside aveva deciso di affidare a me il compito di gestire il comitato studentesco,incaricato di allestire la palestra. Secondo lui ero una delle alunne modello,molto creativa e piena di iniziative,quindi spettava a me gestire tutto. E sperai che tutto andasse liscio come l’olio.                                                                                                                                                           
Arrivata a scuola mi recai direttamente in palestra per affidare i diversi compiti ad ogni componente del comitato. Niall mi pregò fino allo sfinimento di potersi occupare del cibo e siccome di cibo se ne intendeva,accettai e lo misi in coppia con Liam; Harry aiutava Hope con gli striscioni,anche se quei due non me la contavano giusta,troppi sorrisi e sguardi sdolcinati ; Louis e Christine si occupavano dell’impianto di illuminazione;Josh e Nicholas si occupavano di preparare i volantini e i poster da appendere nella bacheca degli avvenimenti scolastici; mentre io dovevo occuparmi dell’impianto stereo.                                                   
Date le direttive,tutti uscirono dalla palestra per andare a comprare l’occorrente,mentre Louis e la sua compagna andarono dal preside per recuperare un paio di scatoloni con le luci.                                                            
Intanto andai a prendere il mio zainetto che avevo poggiato sulla sedia,per prendere i cd che avevo portato. Il preside mi aveva avvisato che,quel giorno,si sarebbe aggiunto un nuovo membro al comitato,e che si sarebbe occupato lui della musica,ma quello era il mio campo e nessuno poteva rubarmi il posto. Così afferrai l’ultimo disco di Bieber,nonché il mio preferito, e misi ‘All around the world’ a palla,così che rimbombasse in tutta la palestra.                                                                                                                                                                         Cominciai a ballare e a muovermi come se fossi in discoteca,siccome nessuno poteva né vedermi,né sentirmi e iniziai a cantare gesticolando con il microfono. Girai i dischi un paio di volte proprio come dei veri DJ,poi la canzone terminò. Dal fondo dell’aula partì un applauso e un paio di fischi,così mi voltai imbarazzata. Era sull’uscio della porta,che continuava a fissarmi con un sorriso malizioso. Gli lanciai un’occhiataccia e cominciò ad avvicinarsi a passo lento,come se stesse sfilando su una passerella. ‘coglione’ pensai.
‘’mm..cosa abbiamo qui? Hai intenzione di ballare sul cubo il giorno del ballo?’’ domandò malizioso.
‘’ti piacerebbe..’’ mi voltai dal lato opposto,per evitare di perdermi nei suoi occhi color cioccolato e fare le mie solite figure di niente. ‘’aspetta ma che ci fai qui?ti prego dimmi che non sei tu il ragazzo che mi ha mandato il preside..’’ risposi sperando in un no.  ‘’Sì zuccherino,sono io. E dovrò occuparmi della musica,quindi togli quel bambino che ti faccio sentire io un po’ di vera musica.’’
Ed eccolo che mi stava sul cazzo,nessuno poteva insultare il mio idolo e chiamarlo in quel modo.
‘’bene,se prima avevo qualche intenzione di collaborare con te,ora puoi anche scordartelo. E non permetterti mai più di insultare il mio idolo,coglione.’’ Dopo di che,afferrai la mia sacca,ci infilai dentro i miei dischi e uscii svelta dalla porta. Nessuno poteva permettersi di insultare la persona per me più importante al mondo,l’unica grazie alla quale avevo continuato a lottare,grazie alla quale non avevo mai smesso di sognare.
Uscita fuori dal portone della scuola,la campanella che annunciava la fine delle lezioni squillò. Pioveva a dirotto e non avevo un ombrello,così cominciai a camminare sotto la pioggia nonostante fossi bagnata fradicia. Amavo la pioggia,anche perché quando ero triste e avevo bisogno di piangere e sfogarmi,lei mi faceva compagnia,in modo tale che non piangessi da sola. La strada era deserta,nessuno era tanto folle da uscire con la pioggia,eppure io preferivo la pioggia al sole. Ero alquanto strana,ma forse era quello che mi rendeva speciale. Continuavo a camminare ripensando al comportamento del pakistano,quando un clacson mi riportò alla realtà.
‘’Hey,sali su,sei tutta bagnata. Ti riaccompagno a casa.’’
‘’vai a farti fottere,malik.’’ Risposi per l’ennesima volta con il mio tono acido,che forse usavo troppo spesso. Continuai a camminare,anche se il buonsenso continuava a ripetermi di fermarmi e salire su quell’auto,non volevo ascoltarlo. Ma all’improvviso qualcuno mi afferrò il braccio,e alzando gli occhi al cielo mi voltai senza neanche guardarlo in faccia,alzò una mano e mi prese il mento,obbligandomi a guardarlo negli occhi. Era di fronte a me,il ciuffo bagnato che gli scendeva sul volto gocciolante,i suoi occhi color cioccolato che tendevano all’oro,quando si morse le sue labbra rosee ormai inzuppate.
‘’Senti Abbey,scusa non volevo offenderti. Mi dai un’altra possibilità?’’ non riuscivo a resistere al suo sorriso,e dire che aveva sacrificato i suoi capelli e i suoi abiti diventando bagnato fradicio,soltanto per accompagnarmi a casa. Così rassegnata annuii,ricambiata da un suo sorriso a trentadue denti. Salii in macchina e partimmo. Quel ragazzo aveva una strana influenza su di me,mi ero ripromessa di non innamorarmi più. Spesso preferivo essere scontrosa con tutti,per nascondere la persona fragile che era dentro di me. Il mio passato non era dei migliori,all’età di quindici anni trovai un ragazzo e me ne innamorai perdutamente. Lui era dolce e gentile,si chiamava M-m-mason.
- Non riuscivo neanche a pronunciare il suo nome senza che cominciassi a balbettare o che un brivido mi percorresse la schiena. -
Aveva un anno in più di me,ma era il ragazzo migliore che avessi mai conosciuto. Amava riempirmi di regali e rendermi felice a qualunque costo,se fosse stato possibile mi avrebbe regalato anche la luna. Per me era la cosa più importante,senza di lui non so cosa avrei fatto. Era solare con tutti e per questo aveva molti amici,amava l’x-box 360,la pizza e la musica. Fu proprio grazie a quest’ultima che lo conobbi,eravamo ad un concerto del nostro idolo,una delle tante cose che avevamo in comune .
Ero seduta in platea e accanto a me notai una chioma bionda intenta a chiacchierare con un altro ragazzo seduto al suo fianco,quando si accorse che ero rimasta a fissarlo. Così si voltò verso di me del tutto e mi porse la mano,presentandosi. Il suo sorriso fu così bello,tanto da contagiare il mio e ricambiai la stretta di mano,presentandomi. Dopo il concerto,mi invitò ad uscire e fu così che ci innamorammo l’una dell’altro.                                   
Ricordo ancora il nostro primo bacio,eravamo in gelateria e con la scusa di voler assaggiare il mio frappè,posò le sue morbide labbra sulle mie. Trascorremmo assieme ben due anni,eravamo la coppia più felice del mondo,tutti i nostri amici ci invidiavano ed io credevo che quel ragazzo fosse capitato nella mia vita di proposito,per rendermi felice dopo tante delusioni. Fin quando,il 12 settembre 2011,il destino decise di dividerci,portandomelo via per sempre.
Eravamo in auto,tornavamo da una giornata in spiaggia,era il suo compleanno. Accendemmo la radio e in quel momento stavano trasmettendo la nostra canzone preferita,’Next 2 you’ di Chris Brown ft. Justin Bieber.
– Al solo pensiero,una lacrima mi rigò il viso,aveva soltanto diciassette anni,cazzo. Zayn preoccupato fermò di colpo l’auto voltandosi verso di me e chiedendomi se andasse tutto bene,annuii ma era evidente che non era così.-                                                        
Il fato,così come aveva deciso di farci incontrare grazie a Justin,grazie a lui aveva deciso di dividerci.                                                                                           
‘Così come è iniziata,doveva finire.’ Sussurrai sotto voce in modo che Zayn non potesse sentirmi.
Certo però non odiavo Justin,odiavo il fatto che lui non ci fosse più mentre io ero ancora in vita.                                                                  
Quel giorno Mason si voltò verso di me per dedicarmi la canzone,cominciammo a cantare insieme,i suoi occhi blu erano fissi sui miei,la sua calda voce che permeava l’aria. Quando un fuoristrada ci tagliò la via,l’auto sbandò,andando a finire contro un albero.
– Scoppiai in lacrime,ma mi girai verso il finestrino così che il moro non potesse vedermi. Odiavo apparire fragile agli occhi della gente e per questo ero sempre fredda e non piangevo mai,forse solo per Bieber. Ed ecco perché prima,quando Zayn aveva insultato Justin,mi ero arrabbiata. Grazie a lui non avevo dimenticato Mason,e dal giorno della sua scomparsa avevo continuato ad ascoltarlo,quando qualcuno al mio posto avrebbe smesso di essere sua fan. Justin mi aveva fatto incontrare il motivo per il quale ogni mattino continuavo ad alzarmi con il sorriso stampato sul viso. -                                                   
Quando mi risvegliai ero sdraiata in un letto d’ospedale,i medici mi dissero che era un miracolo se ero ancora viva,ma non mi importava essere viva se la mia ragione di vita non c’era più. Avrei preferito morire. Da quel giorno in poi mi ripromisi di non innamorarmi più di un altrò ragazzo che non fosse Mason,per paura di perdere un'altra persona importante. Per questo ero fredda soprattutto con Zayn e anche se non volevo ammetterlo,lui mi piaceva.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Non credo sia una buona idea. ***


Image and video hosting by TinyPic

Capitolo 5. Non credo sia una buona idea.

Hope.

Il ballo di fine anno si avvicinava e c’erano ancora tante cose da fare:gli striscioni,il buffet,la musica,le luci.Io e Harry dovevamo occuparci delle decorazioni e così,dopo esserci riuniti in palestra,decidemmo di fare un giro per negozi..tanto per dare un’occhiata.                                                                                                         
–Dovremmo pensare a un tema centrale per il ballo?– dissi a Harry mentre ci incamminavamo verso il centro commerciale.                                                                                                                                                                            
–Già..che ne dici di‘La notte dei super eroi’?– disse Harry.In quel momento mi caddero le braccia.                              
Forse non aveva ben chiarito il concetto di‘ballo di fine anno’.                                                                                                                                               –Spero che tu stia scherzando?– lo guardai fissa negli occhi pensando“Poveretto,i troppi ricci gli danno alla testa!”                                              –Dai,potrebbe essere divertente..tutti scelgono il costume del proprio super eroe preferito e per la musica,potremmo mettere qualche sigla dei cartoni..e poi potremmo riempire la palestra di stemmi e..– lo interruppi prima che potesse dire qualche altra fesseria.                                             –Harry,non per qualcosa, ma non credo che il tuo ideale di ballo possa funzionare..il ballo di fine anno deve essere un’esperienza che rimane impressa per tutta la vita:vestiti eleganti,scarpette con il tacco,punch,bella musica..– in quel momento avevo la testa da un’altra parte.                                                                         
In tutta la mia vita non avevo mai partecipato ad un ballo studentesco e volevo che la prima volta fosse perfetta.–..sai, una cosa come“l’ultimo valzer”..– in quel momento avevo seriamente paura di andare a finire contro un palo!                                                                                           
–E’una buona idea,ma solo se sei una femminuccia..qui non siamo in High School Musical,Cenerentola!– in quel momento ritornai nel mondo reale.                                                                                                                                              
-E con questo cosa vorresti dire?– mi girai verso di lui, fermandolo per un braccio.                                                   
–Quello che voglio dire è che,forse,dovremmo trovare un tema che si avvicini sia ai ragazzi che alle ragazze.Tu non credi?– alzai gli occhi al cielo.In quel momento mi si accese una lampadina!Din din!                                                                 
–Forse ho trovato il tema perfetto!– e con un sorriso a trentadue denti continuai a camminare.Harry mi raggiunse,incuriosito.                                                                                                                                                                
–E allora,di cosa si tratta?– in quel momento mi sentivo così soddisfatta..avevo avuto un’idea fantastica,e sicuramente sarebbe piaciuta anche a Harry.                                                                                                                             
–HOLLYWOOD!– non riuscivo a capire dall’espressione di Harry cosa ne pensasse.                                                                               
–Un ballo su tema“Hollywood”..mmm..mi piace.Riflettori,tappeto rosso..una serata da star!– in quel momento mi s’illuminò il viso.                                                                                                                                                                                               
–Lo so,sono una grande..– dissi dandomi delle arie abbastanza teatrali– .. però credo che dovremmo parlarne con Abbey,prima di fare acquisti..–                                                                                                                                                         
–Già,lo penso anch’io,ma sono sicuro che le piacerà..–                                                                                                           
–Caro Styles,certo che le piacerà!– gli dissi facendo spallucce.                                                                                            
–Certamente, ma la mia idea gli sarebbe piaciuta di più!– disse, facendo l’offeso.                                                                                                              –Sì,come no..sogna e spera!– gli diedi uno spintone e cominciai a correre verso la scuola, visto che avevamo lasciato Abbey lì..                                                                                                                                                                             
–Ah,la metti così!Non ti basterà correre,riuscirò a prenderti!– disse Harry alzando la voce per farsi sentire.
 
–Wow,corri..d-davvero..v-veloce!– accennò Harry con l’ultimo filo di voce che gli era rimasto.                                             
–Mai..( respiro profondo )..sottovalutarmi!–                                                                                                                                                                 
Entrammo in palestra,ma di Abbey non c’era nemmeno l’ombra.Cercai di chiamarla al cellulare,ma probabilmente aveva la vibrazione, perché non mi rispose.                                                                                                                  
–Dove credi che sia finita?– dissi cercando di chiamarla di nuovo.                                                                                
– Non lo so.. avrà avuto qualche impegno.. in fondo è la presidentessa del comitato studentesco!Avrà una miriade di impegni!-                                                                                                                                                                                   
–Probabilmente hai ragione!Le lascio un messaggio dicendole che deve chiamarmi al più presto..–  dopo,silenzio assoluto.. imbarazzaaante!                                                                                                                                              
–Ora che si fa?– mi chiese Harry.                                                                                                                                             
–Non lo so,se Abbey non ci approva il progetto non possiamo comprare niente..–                                                         
–Allora..– disse Harry guardandosi intorno.                                                                                                                      
–Allora..– dissi io abbassando lo sguardo e mettendomi le mani nelle tasche del jeans– ..a proposito,alla fine quale smoking hai preso?– chiesi a Harry per spezzare il silenzio che si era creato in palestra.                                                            
–Ho comprato quello che mi avevi consigliato tu..sai quello con il papillon!-                                                                   
–Ti sta davvero bene..– dissi andandomi a sedere sulla tribuna.                                                                                        –Ehm..Hope..–                                                                                                                                                                                
–Sì?– Harry si sedette accanto a me.Era strano e un po’nervoso.                                                                                                    
–Ecco..ehm..volevo chiederti una cosa..– stava guardando un punto fisso sul muro,poi abbassò lo sguardo e si girò verso di me.I suoi occhi verdi sembravano più luminosi del solito.                                                 –Cosa?–                                                                                                                                                                                             
–Mi chiedevo..se ti..bhe..mi chiedevo se ti andasse di venire al ballo con me?– non me lo sarei mai aspettato.                        
Harry Styles mi ha chiesto di andare al ballo con lui?                                                                                               
–Ma non dovevi invitare quella ragazza che ti piaceva tanto?– mi sembrava così strana quella situazione.                                    
–Ah..ecco..diciamo che,mi ha dato buca.– accennò un sorriso sghembo. –..allora,ti va di venire al ballo con me?– abbassai lo sguardo.Sembrava ansioso della mia risposta.                                                                                  
–Bhe..sì,mi andrebbe di venire al ballo con te!– mi girai verso di lui.Il suo sguardo sembrò illuminarsi.                                                  
–Allora è deciso..ma tu non stavi aspettando l’invito da qualcun altro?–                                                                          
–Diciamo che..mi ha dato buca..e poi,non vuoi che venga al ballo con te?Sei stato tu ad invitarmi.–                                      
–Certamente,era solo per curiosità..– divenne rosso come un peperone.Ma non capivo il perché?                                    –Hope?–                                                                                                                                                                                                 
–Sì?– che cosa voleva desso? Che ci accompagnasse mia madre?                                                                                            
–..devo confessarti una cosa?– divenne ancora più rosso. Continuava a tenere lo sguardo basso.                                         
–Non sarai mica un pluriomicida?Perché se è così te lo scordi che io venga al ballo con te..– dissi in tono ironico.Riuscii a intravedere un sorriso sulla sua faccia.                                                                                                
– No,e comunque se lo fossi,tu saresti già morta..– sorrisi anch’io –..in realtà..io non so ballare i lenti.Ecco,l’ho detto!–
Harry Styles,il don Giovanni della scuola,non sa ballare i lenti?
Giornata di scoop!                                                                                          
–Neanche io sono una bravissima ballerina che si esibisce alla scala di Milano..ma cerco di ricordare qualche passo che mi insegnò mio nonno quando ero piccola..dai,ti faccio vedere.– mi alzai e gli tesi una mano.                                                                                                                                                                                          
–Non credo che sia una buona idea!-                                                                                                                                                 ­
–Harry Edward Styles,vuoi o non vuoi che venga al ballo con te?– gli dissi con tono deciso.                                         
–Ora minacci anche?–                                                                                                                                                                     
–Dai,non ti mangio mica!– sbuffò un po’,ma riuscii a convincerlo. Mi prese la mano e lo portai al centro della palestra.          
Abbey aveva lasciato lì il suo stereo,così lo accesi e dopo aver cambiato qualche stazione trovai la canzone giusta.Una radio trasmetteva “Roots before branches” dei  Room for two.Adoravo quella canzone.                                                                                                                                                                     
Come aveva detto Harry,qui non siamo ad High School Musical,dove la musica appare da non so dove.                                                                                                                                                                      
Mi avvicinai ad Harry,sembrava alquanto nervoso.                                                                                                                                  
–Prima di tutto,devi mettermi una mano sul fianco..credo che almeno questo ti esca bene.– stranamente non rispose  –..non cercare di far cadere la mano più giù,altrimenti te la faccio cadere io!– mi guardò contrariato –Ora prendimi la mano e lascia che la musica ti guidi,ok?– e così cominciammo a muoverci lentamente.Gli feci vedere qualche passo.Inizialmente,teneva lo sguardo basso,per accertarsi di non pestarmi un piede.Dopo un po’ ci fermammo.                                                                                                                                                                             
–Hai capito,più o meno,come muoverti?– rialzò lo sguardo.                                                                                                   
–Più o meno..– accennò un sorriso.                                                                                                                                             
-Ora però,devi cercare di non abbassare lo sguardo,devi guardarmi negli occhi,va bene? –                                                                   
–Non sarà difficile,hai degli occhi stupendi..–                                                                                                                             
–Grazie per il complimento poco sentito,e ora smettila di fare il cascamorto e cerca di muoverti.–                                      
–Ora non accetti nemmeno i complimenti?E comunque non stavo scherzando..hai davvero degli occhi bellissimi..– alzai lo sguardo verso di lui e gli sorrisi,mi sentivo un po’in imbarazzo.                                                                                                                                    
Cominciammo a muoverci di nuovo,e i suoi occhi non si staccavano dai miei.La canzone stava per finire,e lui si muoveva piuttosto bene.Alla fine mi fece fare un giro,e quando mi voltai mi ritrovai a pochi centimetri dal suo volto.Riuscivo a sentire il battito del suo cuore,e probabilmente lui riusciva a sentire il mio,visto che aveva accelerato a dismisura.L’ultimo filo di voce uscì dalla mia bocca.                                                                
–L’allievo supera la maestra.– continuava a starmi così vicino. C’era il silenzio assoluto.Harry mi lasciò la mano e la portò al mio viso,scostando una ciocca di capelli. Non riuscivo ad allontanarmi da lui. Quella scena la conoscevo troppo bene. I battiti aumentarono man mano che lui si avvicinava,eravamo a un centimetro di distanza..stava per sfiorare le mie labbra con le sue. Ma all’improvviso sentii dei passi,e mi staccai all’istante da Harry che abbassò subito lo sguardo.                                                                                    
Niall stava venendo verso di noi,dietro di lui c’era Liam che si voltò verso di me,guardandomi intensamente. I nostri sguardi si incontrarono,ma non riuscivo a capire l’espressione che aveva in volto,era simile a quella che aveva quando ci eravamo incontrati alla boutique.                                                                                                                         
–Salve ragazzi,che ci fate qui?– ci chiese Niall con un sorriso stampato in faccia.                                                            
–Stavamo aspettando Abbey,avevamo qualche idea per il tema del ballo..– dissi,schiarendomi la voce.                                  
–E a cosa vi serviva la musica?– Niall,i fatti tuoi no,eh?                                                                                                  
–Stavo dando lezioni di ballo a Harry..– mi girai verso il diretto interessato.                                                                   
–Quindi ci andrete insieme al ballo?– Niall,emerita testa di acacia,non vuoi saperne di farti i fattacci tuoi?                       
–..sì,ci andremo insieme.– disse Harry.                                                                                                                                      
–Mi avevi detto il contrario,fino a due giorni fa?– s’intromise Liam,alquanto serio,riferendosi a me.                                                     
–Bhe..Harry me lo ha chiesto oggi.Mi sembrava brutto dirgli di no.. lo guardai con aria di sfida,anche se mi pentii della risposta quando notai lo sguardo perso di Harry. Ma non volevo colpire lui,era soltanto per mandare una frecciatina a Liam.                                     
La situazione divenne alquanto imbarazzante e l’aria si fece più pesante. Liam continuava a fissarmi..mi sentivo in soggezione e quando Harry lo capì,si avvicinò a me e mi prese una mano. Mi girai verso di lui e mi scontrai con i suoi bellissimi occhi verdi..mi infondevano fiducia,quando sentii la porta della palestra che si chiudeva alle nostre spalle,mi voltai subito notando mancava una persona all’appello.                                     
Liam se n’era andato.                                                            
In quel momento non sapevo cosa pensare..                                                                                                                          
Perché se ne era andato così? Perché era diventando così freddo nei miei confronti? Era stato il mio atteggiamento? Era arrabbiato con me?        
In quel momento sentivo solo le budella contorcersi nel mio stomaco, ma almeno avevo un amico al mio fianco.

Abbey.

Mason,
si dice che gli angeli vengono se tu li preghi
e quando arrivano ti guardano, ti sorridono e se ne vanno
per lasciarti il ricordo di un sogno lungo una notte, ma che vale una vita
bisogna viverlo in fondo perchè lui non torna più.
E tu sei il mio angelo,mandatomi per rendermi la persona più felice del mondo,
ma soltanto per un po' di tempo.
Perchè sai,è proprio vero. Tutte le cose belle,prima o poi finiscono.


 
 L’auto si fermò interrompendo i miei pensieri,guardai fuori dal finestrino e notai che aveva smesso di piovere.
Eravamo nel vialetto di fronte casa mia,lo guardai con gli occhi ancora lucidi e percepii nel suo sguardo assente un velo di tristezza. Così,non badai a ciò che mi aveva raccomandato Liam,o a ciò che si diceva in giro sul suo conto e lo invitai in casa.
- Ti va di entrare?.- domandai sottovoce,quando i suoi occhi si posarono su di me e annuì. Perché si stava comportando così? Sperai soltanto che non stesse così per colpa mia.
Giunta davanti all’entrata di casa,agitai le mani nella borsa alla ricerca delle chiavi,ma non trovai nulla. Entrai nel panico,così misi sottosopra quella stupida sacca,ma senza alcun risultato. Avevo perso le chiavi e questo non avrebbe portato nulla di buono,Liam mi avrebbe uccisa.
-Oh diamine!- esclamai,schiaffeggiando la fronte con una mano. Cominciai a sudare freddo,probabilmente le aveva prese mio fratello,ma io dove avrei dormito?
-Cosa succede?- mi domandò il moro,inarcando le sopracciglia e increspando le labbra. –Zayn,le chiavi. Non trovo più le chiavi.- forse le hai lasciate in auto.- cercammo anche lì,ma niente,non c’erano. –Se vuoi puoi restare a casa mia,non ci sono problemi.-
No,no. Non potevo dormire con lui,cosa avrebbe pensato Liam?
Cosa avrebbero pensato gli altri,Hope,Niall.Probabilmente sarebbe andata a finire come temevo.
Ma infondo era questo che mi importava,il parere degli altri? O ciò che sentiva il mio cuore?
Oh andiamo ragazza,smettila di pensare e dai ascolto al tuo cuore.
Hai ragione..o forse.
-Ehm..ti ringrazio..ma non credo sia una buona idea.- sbuffò per poi tirare la testa indietro con una smorfia di disgusto.
-Possibile che tutte mi riteniate un maniaco psicopatico,cazzo? Quella volta che cerco di essere dolce e comprensivo,devo essere trattato come un pervertito. Sai che ti dico? Dormi sullo zerbino,io me ne vado.- disse con tono acido,per poi girarsi e scendere i gradini con il suo fare affascinante. Dopotutto era vero,non lo conoscevo bene,lo giudicavo secondo ciò che mi dicevano gli altri sul suo conto. Un po’ come gli altri si comportavano nei miei confronti. Pensai che anche Zayn fosse un ragazzo con dei sentimenti dentro,ma si creava uno scudo di arroganza per non sembrare infantile agli occhi dei suoi amici e delle ragazze.
-Aspetta..- sussurrai con l’ultimo filo di voce che mi era rimasto. Si voltò verso di me,con un pizzico di soddisfazione negli occhi e quel sorrisetto compiaciuto sulle labbra.
-Non cantare vittoria,Malik. E’ soltanto per questa notte.- sorrise di gusto e mi prese a braccetto per portarmi alla macchina.
 
Ormai il sole stava tramontando.
Casa sua era in periferia,parcheggiò l’auto e prendendomi per mano,intrecciò le sue dita con le mie e mi portò in casa. Quando la nostra pelle si mise in contatto,sentii il calore invadermi le guance,arrossii e abbassai lo sguardo. Per mia sfortuna,se ne accorse e,sorridendomi ancora una volta,mi carezzò il viso. Per un secondo i nostri sguardi si incrociarono e mi persi nei suoi occhi,che erano passati dal cioccolato al nocciola.
Casa sua non era né una villa,né uno scantinato,una casa normale. Ma mi piaceva nella sua semplicità.
Il colore bianco risaltava con il verde dell’erba. Sul retro,una distesa di alberi,mentre nel giardino dinanzi alla casa c’era un salice piangente,con un’altalena in legno che oscillava avanti e in dietro.
Varcata la soglia,un odore di cannella e liquirizia mi invase le narici,mi guardai intorno e rimasi a bocca aperta. Non so perché,ma quella casa aveva un non so cosa di speciale,che mi attirava,era perfetta,anche se semplice.
-Vivi solo?.- domandai,non riuscendo a controllare i miei pensieri. Perché cavolo glielo avevo chiesto? E se non ne voleva parlare con me? E se i suoi non c’erano più?
-Sì,sono andato via di casa perché il mio rapporto con i miei,non era dei migliori.- rispose semplicemente.
Mi portò in camera sua,le pareti erano scure,il letto matrimoniale con un copri piumino bianco e nero. Mi prestò una sua felpa che mi arrivava fino al ginocchio e andò in cucina,dandomi un po’ di tempo per farmi cambiare.
Guardai fuori dalla finestra e mi accorsi che aveva ricominciato a piovere,cominciai a pensare,a pensare al suo sguardo,al suo sorriso,a come la mia vita era cambiata da quando avevo conosciuto le persone speciali che ora avevo attorno. Posai una mia mano sul vetro della finestra,quando una più grande si posò sulla mia. Al contatto con la sua pelle mi venne la pelle d’oca e le famose farfalle allo stomaco. Eravamo soli e questo mi metteva un po’ a disagio,ma forse quella sarebbe stata un’occasione per conoscerci meglio.
Con l’altra mano mi cinse il bacino,posando il suo mento nell’incavo del mio collo. Non mi opposi.
-Perché prima stavi piangendo?.- mi sussurrò,ma non mi andava di dirgli la verità,non era il momento.
-Ricordavo.- risposi semplicemente,mentre osservavo il nostro riflesso nei vetri della finestra. Formavamo un bel quadretto,sorrisi.
-Beh,smettila di pensare e vieni a mangiare qualcosa.- il suo respiro sul mio collo mi provocò i brividi,poi mi diede un lieve baciò sul collo e prendendomi per mano,scendemmo in cucina.
Non so neanche perché non mi opposi,forse..forse non mi dava fastidio,ma neanche lo conoscevo,non potevo amarlo.
 
-Wow,e così sai anche cucinare? Bravo Malik.- lo provocai,bevendo un sorso di acqua.
-Beh,modestamente sono bravo in molte cose.- rispose sorridendo incrociando le mani dietro la testa.
Finito di mangiare,tornammo in camera. Entrai nel letto e mi coprì con le coperte. Lui avrebbe dormito sul divano,anche se un po’ mi dispiaceva.
-Buonanotte Abbey.- mi sorrise per poi baciarmi la fronte.
-Buonanott..- non riuscii a finire la frase che mi bloccò. –Abbey tu hai la febbre.- -No,sto bene.- probabilmente era stata la bellissima passeggiata sotto la pioggia,ma non volevo allarmarlo né vedere l’ombra di un medico.
Uscì dalla camera e tornò poco dopo con una tazza di thè fumante,la buttai giù in pochi minuti e poggiai la testa che mi scoppiava sul cuscino.
-Ho avvisato Liam,ma dormirò con te stasera,se hai bisogno di qualcosa io sarò accanto a te.- mi sussurrò con la sua calda voce.
Poi si mise sotto le coperte,mi accorsi solo all’ora che indossava una canotta intima e i boxer.
-Malik sei sexy.- sclerai,probabilmente per colpa della febbre,cosa diavolo stavo dicendo?
Sorrise di nuovo,avvicinandosi accanto a me e stringendomi al suo petto. –La febbre ti fa un brutto effetto,Abbey.- poi non ascoltai cosa disse dopo,perché mi lasciai andare tra le braccia di Morfeo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1117449