Love is a key, somebody changed the lock.

di Annagiulia_Dazzi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 3: *** My best friend. ***
Capitolo 4: *** I can live without him! ***
Capitolo 5: *** The beginning of the story. ***
Capitolo 6: *** I'm a disaster. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo.







DRIIIIIN! DRIIIIIN! DRIIIIIIN!
"Risponde la segreteria telefonica di Anne Wright. Lasciate un messaggio dopo il bep."
"Beeeeep!"
"Ciao Anne, sono Julie. Come va? E' da un secolo che non ci vediamo! Che ne dici di mangiare qualcosa insieme domani? Io stacco dal lavoro alle 12.00, se vuoi ci incontriamo da starbucks. Fammi sapere, ciaoo!"
"Ah Julie, la mia migliore amica, è veramente troppo tempo che non la vedo.. Ma tra l'università, il lavoretto part-time e la bambina.. Mi rimane poco tempo per me stessa!"
Mi presento, sono Anne, una ragazza di 20 anni, mora, occhi verdi, alta, magra e pelle olivastra. Vivo a Londra, in una bell'appartamentino, con mia figlia e.. basta.
Sono una ragazza come tante, ma con un bel caratterino! Stronza, diffidente e dotata di grande senso dell'umorismo ma anche dolce e generosa con chi se lo merita.
Un ragazza tranquilla, serena e molto forte.
Una ragazza che ha avuto un passato da dimenticare e tutto un futuro davanti da affrontare, sola.
Una ragazza che ha fatto un grande errore ma che, se potesse scegliere, probabilmente, rifarebbe.






My space:
Ehilàà ragazze! Questa è la mia prima fan fiction, quindi non sono molto esperta, ma ho messo tutta me stessa in questa storia.. Spero vi piaccia!
Anyway, se la leggete lasciatemi una recensioncina, anche piccola. Mi farete felice come un minipony (?) :D
No, seriamente se volete scrivermi qualcosa io sono contentissima di sentire la vostra opinione.
Detto questo vi lascio, aggiornerò presto, promesso! :)

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Capitolo 3
*** My best friend. ***


Chapter 2.







Decisi di accettare l'invito di Julie per pranzo, così l'indomani lasciai mia figlia con una baby-sitter facendole le solite mille raccomandazioni che può fare una mamma preoccupata:
"Mi raccomando Jessie, fai la brava, non far dannare Mary e sii ubbidiente!"
"Si, mamma. Non preccuparti, sarò un angioletto.. a patto che tu mi compri un lecca lecca!"
Ma guarda 'sta bambina che ricattatrice! Un bel diavoletto furbo, altro che angelo dei miei stivali! Comunque mi piace viziarla un po', l'ho sempre fatto, probabilmente per via dell'assenza di suo padre, che rende tutto più pesante e difficile.
"Va bene, ma solo per questa volta!" Ma sapevamo benissimo tutte e due che non sarebbe stata ne la prima ne l'ultima volta.
Così uscii, di buon umore, cosa che non mi succedeva da tanto tempo, per andare all'incontro con Juliet. Ad un certo punto la vidi, all'entrata di starbucks. Quanto mi era mancata! Lei e le sue piccole fissazioni, come quella di mettersi sempre le stesse converse, ormai sbiadite dal tempo.
Senza pensarci due volte, mi misi a correre e mi fiondai tra le sue braccia. Lei all'inizio, non capendo chi ero, si irrigidii, ma appena mi riconobbe ricambiò l'abbraccio. Avevo proprio bisogno di sentire l'affetto di qualcuno che non mi avrebbe mai abbandonato qualunque cosa fosse successa, la mia migliore amica.
Appena ci staccammo cominciò a farmi domande, stile mitragliatrice: "Ti sono mancata? Come stai? E Jessie? Come va l'università? Tua mamma si è fatta risentire? Hai comprato quell'appartamento che avevi visto?" Naturalmente stando attenta a non toccare l'argomento 'Lui', per fortuna. Non avevo ne voglia ne forza di parlarne, anche se ormai era passato tanto tempo.
Infine senza darmi neanche il tempo di rispondere a tutte le sue domande entrò nel locale dicendo: "ma mi risponderai con calma dopo, adesso ho una fame da lupi e con un bel piatto fumante davanti si ragiona meglio!"
Ah, quanto mi era mancata!








My space:
Scusate se questo capitolo è schifoso e molto corto ma è solo di passaggio, il prossimo sarà lunghissimo e mi ci impegnerò tanto. Promesso.
Detto questo, spero di poter aggiornare presto. Leggete e recensite, mi raccomando! Sono curiosa di sentire la vostra opinione! :)
Un bacio,
Anna.

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Capitolo 4
*** I can live without him! ***


Chapter 3.







E fu da lì che la nostra vecchia amicizia rinacque, più bella e più forte di prima. Già perchè si dice che i migliori amici sono e saranno sempre i migliori, qualunque cosa accada, e con lei, è andata proprio così.
Ridevamo e scherzavamo proprio come una volta.. Mancavano solo loro, i nostri 5 migliori amici, quelli con cui avevamo fatto tantissime cazzate e che, una volta, erano sempre lì per noi.
"Insomma, Anne -mi stava chiedendo Julie, proprio in quel momento- mi rispondi o no?"
"Cosa, Julie? Scusa stavo pensando e non ho capito quello che hai detto."
"A cosa pensavi?"
"Al passato, come sempre. Non ho mai smesso di pensarci e non faccio a meno di chiedermi: e se non li avessimo mai conosciuti? E se io e lui non ci fossimo mai messi insieme? E se quella notte non ci fosse mai stata?"
"Pensi sempre a lui, vero? Non puoi vivere senza i suoi baci, le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi 'ti amo' sussurrati sotto le lenzuola, le passeggiate mano nella mano, le cene a lume di candela, i suoi occhi profondi e sinceri, il suo sorriso che illuminava ogni cosa.."
Triste a dirsi, ma la mia migliore amica aveva colto nel segno, forse perchè stava passando la stessa cosa anche lei ma mi aveva tolto le parole di bocca, anche se non avrei mai ammesso che non potevo vivere senza di lui.
"Penso a lui ogni singolo momento della mia inutile vita, inutile da quando lui non c'è più. Ma io devo dimostrare a me stessa e anche per mia figlia che sono forte e posso vivere benissimo da sola, devo per forza continuare la mia vita in un modo o nell'altro e la miglior cosa da fare è voltare pagina e andare avanti.
Io posso vivere senza di lui.
Non sarà lui a rovinarmi tutto quello che ho costruito con tanta fatica, da quando non c'è più.
"Ti capisco, sai. Anche io sto passando la stessa cosa, anche se io non ho una bambina. Ma dobbiamo stare unite, adesso più che mai, dobbiamo farci forza per andare avanti e non illudersi che le cose torneranno come prima, perchè non succederà. Questa è la triste verità, dura da accettare, ma la verità. Quindi promettimi una cosa.."
"Cosa?"
"Che qualunque cosa accada, in ogni momento, staremo sempre insieme. Nel bene e nel male, non ci lasceremo più."
"Certo, per niente al mondo permetterò che accada un'altra volta! Ora che ti ho ritrovato non ti lascerò più andare via."
"A proposito, non pensi sia l'ora di raccontare tutto a tua figlia? Anche lei ha diritto di sapere questa storia, in fondo è anche la sua storia."
"Hai ragione, ma ogni volta mi manca il coraggio di parlarne, ho paura di scoppiare a piangere davanti a lei. Ma adesso sono più forte e ho te al mio fianco, è ora di superare le proprie paure. Appena troverò il momento adatto le parlerò, in fondo è una bambina molto matura per la sua età e mi capirà di certo."
"Comunque lui non si è più fatto sentire da quando è partito? Tu non gli hai più telefonato? Non ha saputo che eri rimasta incinta?"
"Ho provato mille volte a telefonargli ma dava sempre la segreteria telefonica. No, non lo sa che mi ha fatto rimanere incinta, non sa che abbiamo una bellissima bambina di tre anni che porta il suo cognome e probabilmente è meglio così."
"Perchè dici questo?" Mi chiede sorpresa. Probabilmente ha notato che sono cambiata molto negli ultimi tre anni.
"Perchè lui è famosissimo, ha milioni di fan in tutto il mondo, non vorrebbe certo una donna fissa al suo fianco e per di più una bambina! Non ha saputo tenere una relazione a distanza, figurarsi una famiglia.. Tanto lo so, non sarebbe pronto e se gli dicessi che abbiamo una figlia, allora sì, che non lo rivedrei mai più.. perchè si allontanerebbe più di quanto non sia già lontano adesso." Questo era quello che pensavo ed ero più che sicura di quello che stavo dicendo.
"Va bene, adesso basta parlare di loro, mi rende solo più triste e non ho più voglia di deprimermi! Che ne dici di andare a fare un po' di shopping proprio come ai vecchi tempi?"
"Dico che ci sto! Mi servirà per distrarmi un po' e non pensare a nulla."
"Perfetto, baby!"
Così cominciammo a provare vestiti su vestiti e nonostante mi divertissi davvero tanto con la mia migliore amica non riuscivo a non pensare al discorso fatto con lei, prima.
Dovevo dare delle spiegazioni a mia figlia.
Forse avrebbe fatto bene anche a me immergermi un'ultima volta nel passato, chissà..







My space: Hey Guysss! Allora come va? Vi piace la mia storia? Spero di si.
Grazie a tutti quelli che la stanno leggendo e se mi lasciate una recensioncina ve ne sarei grata!
Piccola curiosità: l'altra sera c'era la partita Italia-Irlanda e ha vinto l'Italia, voi chi tifavate?
Va bene, basta così, aggiornerò presto!
Un bacio xx
Anna :)

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Capitolo 5
*** The beginning of the story. ***


Chapter 4.







Una volta tornate a casa, con la promessa di rivederci ogni giorno, vado subito da Jessie.
Questa cosa prima si iniziava, prima si finiva.
Mi fiondo in camera sua dove sta giocando con la baby-sitter e non posso evitare di notare la forte somiglianza con il padre: capelli castani scuri, occhi chiari e profondi e un sorriso bellissimo, decorato da due splendide fossette che la rendono buffa e stupenda, le stesse fossette dell’amore della mia vita, che adesso non è qui con me a vedere come cresce sua figlia e non so se mai riuscirò a rivedere ancora.
Quando, finalmente, mi risveglio da quello stato di trance in cui ero caduta, ringrazio la baby.-sitter e la congedo. A quel punto siamo solo io e Jessie. E’ l’ora della verità.
Sono pronta a dirle tutto, prendo un bel respiro e..
“Mamma -mi interrompe Jessie- possiamo andare in soffitta a vedere tutte le tue cose vecchie che hai messo lassù?”
Sospiro. “Certo, Jessie. Andiamo!” Non riesco a negarle niente.
La storia è solo rimandata e da una parte ne sono anche felice. Vigliacca, sei solo una vigliacca, penso tra me e me.
Così saliamo le scale che portano a quella piccola soffitta, piena di ricordi che vorrei dimenticare e ricordi che, invece, non potrò scordare mai.
“Va bene, piccola, io ti lascio qui che devo andare a preparare la cena. Per qualunque cosa, chiamami.“
Non sono preoccupata che scopra qualcosa su suo padre, visto che tutte le cose che riguardano lui le tengo nella casa dove abitavamo insieme. Infatti, dopo la sua partenza, volevo cambiare aria e ho comprato questo appartamento nel centro di Londra.
Così mi metto a frugare nel frigo in cerca di qualcosa di commestibile, ma non riesco proprio a trovare nulla, nada, niet, rien, tabula rasa.
Sospiro. -Ho fatto più sospiri oggi che in tutta la mia vita- penso tra me e me.
Non mi resta che una cosa da fare,, ordinare delle pizze. Ho deciso, chiamerò anche Julie e le chiederò se vuole unirsi a noi per cena.
“Julie, sono Anne, vuoi venire a mangiare una pizza qui stasera?”
“Oh Anne, certo! Grazie mille! Vengo tra un quarto d’ora baby!”
Perfetto, non mi resta che chiamare la pizzeria.
Così ordino tre margherite per le 20.00 e mi sdraio sul divano, sono stanchissima e tutto quello che voglio è dormire. Ma Jessie interrompe subito il mio dormiveglia:
"Mamma mamma!"
"Che c'è tesoro?"
"Ho trovato il tuo diario di qualche tempo fa e dentro c'era questa foto.
Lui è papà, vero? Voglio sapere tutto, non nasconderti più dietro ad un ricordo e parlami della vostra storia!"
Maledizione. Questa bambina è sveglissima! A questo punto mi rimane una sola cosa da fare: immergermi un'ultima volta nel passato.
Prendo un bel respiro e comincio a parlare:
"amore, credo che io ti debba delle spiegazioni. Comincerò da dove tutto ha avuto inizio.."
In quel momento, però, suonano alla porta, così dico a Jessie di aspettare lì e vado ad aprire.
Davanti alla porta c’era Julie.
“Julie, sto per raccontare tutto a mia figlia, secondo te faccio bene?”
“Certo che fai bene, anzi direi che fai benissimo! Vuoi che me ne vada o che resti?”
“No no resta, per favore. Mi dirai se dimenticherò qualcosa nel racconto, in fondo c’entri anche tu in questa storia.“ Dissi del tutto sincera.
La sua presenza mi aiutava e sapevo che mi avrebbe sostenuta.
Quindi andammo tutte e due da Jessie, ci sedemmo sul divano di fronte a lei e io mi schiarì la voce.
“Bene, cominciamo questa storia?”
“Certo, mamma. Ho bisogno di sapere.”







My space:
Ciorno ragazzuoli! Come va?
Lo so, sono imperdonabile perchè ho postato questo capitolo in ritardo e oltretutto fa anche schifo.. Ma mi rifarò con il prossimo, non vi preoccupate! Ho già in mente delle idee bellissime!
Bene, qui vi saluto perchè sennò vi annoio! Alla prossima, bei ragazzuoli!
P.s: una recensioncina non mi fa schifo, lo sapete :)
Baci xx
Anna

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Capitolo 6
*** I'm a disaster. ***


Tutto cominciò in una piovosa mattina di marzo di 3 anni fa, all'apparenza un giorno come gli altri, ma che in realtà nascondeva qualcosa di speciale, solo che io non lo sapevo ancora.
Camminavo svelta per la strada e, come tutte le mattine, mi dirigevo verso il mio 'adorato' liceo, in ritardo come al solito. Stavo bevendo il mio buonissimo milk-shake alla fragola e ne ero talmente presa che, improvvisamente, andai a sbattere contro qualcuno e gli rovesciai tutto il frullato sulla maglietta bianca splendente.
"Oddio scusami, scusami tanto!" esclamai subito impacciata e cercai di aiutarlo a togliere la macchia prendendo freneticamente un fazzoletto dalla mia borsa e tamponando la sua maglietta, senza nemmeno rendermi conto che per me era un perfetto estraneo e, in quel modo, potevo risultare decisamente matta.. ma ormai i miei movimenti erano dettati dal panico. Volevo solo sprofondare.
-Oddio che idiota che sei Anne, idiota, idiota, idiota! Non ne fai mai una giusta!- pensavo tra me e me. Ma mentre ero assorta in questi pensieri non molto carini verso me stessa, lo sconosciuto parlò e disse: "Non preoccuparti sono cose che succedono, sono io che non stavo attento a dove andavo.. E non m'interessa la mia maglietta, l'importante è che tu non ti sia fatta male! A proposito, stai bene?"
In quel momento alzai gli occhi che finora avevo tenuto fissi sulla maglietta bianca di quel ragazzo, ormai irrimediabilmente sporca dal mio frullato. Non l'avessi mai fatto.
Quello che vidi avrebbe perseguitato i miei sogni di lì in avanti e non mi avrebbe più lasciato pace. Quel ragazzo avrebbe cambiato la mia vita. Sarebbe stato la mia vita. E lo è ancora, dopo 3 anni.
Così, ignara di tutto, alzai lo sguardo e incrociai gli occhi dello sconosciuto.. erano gli occhi più belli che io avessi mai visto, mi persi in quell' affascinante color cioccolata -"e io adoro la cioccolata"- mi ritrovai a sussurrare.
Il ragazzo allora disse "cosa? Non ho capito, scusami" risvegliandomi dallo stato di trance in cui ero finita e vidi che era abbastanza imbarazzato perchè lo stavo fissando imbambolata da un po', ormai.
Allora appena mi accorsi della figuretta appena fatta mi affrettai a dire "n-n-no no, niente, scusa, stavo pensando.." evitando di incrociare di nuovo il suo sguardo perchè sapevo che mi sarei incantata di nuovo.
Poi lui mi disse con un sorriso dolcissimo, che fece perdere un battito al mio povero cuore, che ormai batteva all'impazzata: "va bene, allora io sono Liam, tu come ti chiami?"
e io risposi, balbettando un po': "A-Anne".
"Allora Anne ti va di fare una passeggiata, vorrei conoscerti meglio, mi sembri molto simpatica"
Io avrei accettato più che volentieri, ma, purtroppo, dovevo andare a scuola, o sarebbe stata la volta buona che il preside me l'avrebbe fatta pagare per tutte le volte che arrivavo in ritardo o non ci andavo direttamente. Così dispiaciuta al massimo dovetti dire "mi dispiace, Liam, ma devo andare a scuola.. O il preside mi ucciderà direttamente. Dopo per fare una passeggiata con me dovrai venire al cimitero e non è decisamente il posto più adatto. Scusami tanto."
Sospirò, visibilmente deluso "Non ti preoccupare, lo capisco. Allora spero tanto di rivederti presto, Anne"
Aveva pronunciato il mio nome. E l'aveva pronunciato benissimo, con quella voce così melodiosa e allo stesso tempo virile -pensavo tra me e me- Anne, non fare la sciocca, lui è un ragazzo qualsiasi e tu sei anche fidanzata ricordatelo! Datti un po' di contegno!
Lui si schiarì la voce "Anne? Ci sei? Terra chiama Anne" Ecco l'avevo fatto un'altra volta.. Non ci siamo proprio, no no. Sono un disastro. Ma non posso uscire con lui in tutti i casi, io ho un ragazzo, Jake, ed è perfetto.
"Ma mai perfetto quanto Liam" -disse una vocina dentro di me- "Oh sta' zitta!" sbuffai a voce alta.
"Cosa?" disse Liam, perplesso.
Allora mi accorsi di averlo urlato, e mi affrettai a dire: "Scusami Liam, vorrei davvero uscire con te, è che devo proprio andare. Mi dispiace tanto" e scappai via di corsa.
Non so perchè sono scappata, forse per vergogna o forse per paura che lui mi chiedesse il numero e io, anche se avrei tanto voluto darglielo, non avrei potuto, essendo fidanzata. Non so. So solo che mi prese il panico e scappai via, mentre lui gridò da dietro: "ci rivedremo, Anne, ne sono sicuro"
E così accadde.





1 mese dopo.

Ero con Julie a fare un po' di shopping, il nostro modo di rilassarci, quando vidi dentro una vetrina una collana bellissima, erano un sole e una luna che combaciavano alla perfezione e pensai di regalarla a Jake, il mio fidanzato da due anni ormai. Anche se non potei negare a me stessa che appena vista la collana due occhi color cioccolato mi si materializzarono davanti, ma non ci badai, dovevo smetterla con questa fissazione. Ormai avevo preso a sognarlo troppo spesso, a sognare quei bellissimi occhi color cioccolata, il suo dolce sorriso.. Oh, ma che stai dicendo! Basta fantasticherie, lui sicuramente si è già dimenticato di te e poi tu hai Jake e lui è un ragazzo come pochi, dovrei sentirmi una ragazza fortunatissima.

Le classiche ultime parole famose.

Infatti mentre ero intenta a guardare la collana e ero assorta in queste stupidaggini, mi scontrai con due ragazzi che si tenevano per mano e si stavano baciando teneramente. -Allora è un vizio- pensai.
Mi scusai frettolosamente e, molto imbarazzata, stavo per continuare la mia strada senza nemmeno alzare gli occhi per la vergogna, quando sentii il profumo del ragazzo, che mi era stranamente familiare.
Così alzai lo sguardo e quello che vidi non fu esattamente quello che mi aspettavo. "JAKE!" -urlai a quel ragazzo, il MIO ragazzo o forse a questo punto dovrei dire il mio EX ragazzo, che aveva una faccia tra l'atterrito e lo stupito e si vedeva benissimo che non sapeva cosa fare.
Io, approffitando del suo silenzio, continuai: "Cosa stai facendo?"
Lo so, era una domanda stupida, perchè quello che stava facendo era abbastanza chiaro a tutti, ma non sapevo cosa dire, sentivo le lacrime che premevano per uscire dai miei occhi, ma non gli avrei dato questa soddisfazione.
"Bel modo di festeggiare i due anni che stiamo insieme!" -gli urlai contro- "Da quant'è che va avanti? Anzi, no, non lo voglio sapere, non m'interessa. Sai una cosa, Jake? Io mi ero fidata di te, dopo aver avuto una grossa delusione, ti avevo affidato il mio cuore e tu, tu te ne sei fregato, mi hai detto bugie, mi hai tradito!
Sai, prima che arrivassi tu pensavo che gli uomini fossero tutti uguali, stronzi e stupidi.. Beh, adesso ne ho la conferma! Grazie di tutto, e addio!"
Lui non fece in tempo a balbettare un idiota e insulso "A-A-Anne.." che io ero fuggita via, lontano da lui, lontano da tutti.
La mia migliore amica mi urlava dietro "Anne, fermati ti prego!"
Ma io non avevo nessunissima intenzione di fermarmi.
Come ho potuto fidarmi di lui così ciecamente e stupidamente?
Sono un disastro.























Ehiii, ciao a tutte! C:
Scusate se ci ho messo così tanto a mettere questo capitolo, ma ho avuto un sacco di cose da fare e tanti impegni che mi hanno impedito di rientrare.
Comunque adesso sono qui e ho pubblicato un nuovo capitolo, spero vi piaccia :3
Se vi va lasciatemi una recensioncina, anche piccolina!
Grazie mille a tutti comunque,
un bacio,
Annagiulia

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