I love the original hybrid di ubibi (/viewuser.php?uid=29030)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
“Cosa
stai facendo?”
Finalmente
è arrivato. Probabilmente sarà già al
telefono con Stefan. Dalla faccia si
direbbe di sì. Aspetterò che finisca la chiamata.
“Ucciderò
te e tutti quelli che tu abbia mai conosciuto!”
Ora ne
sono certa, sta parlando proprio con Stefan. Quell’ingenuo
gli ha fregato le
bare della sua famiglia. È ora di schierarsi e so
già quale parte scegliere, la
vincente! Gli vado incontro, ma mi tengo a distanza di sicurezza.
“Ciao Klaus.”
Si gira verso di me e mi guarda. “E tu chi
saresti?” Si avvicina con
incredibile velocità a me, è talmente vicino che
faccio un passo indietro per
riguadagnare il mio territorio. “Mi chiamo Annabeth. Ed
è un po’ che seguo le
tue vicende.” Mi mette una mano al collo e mi solleva da
terra. Mi manca il
respiro, ma devo resistere. “Perciò sai anche che
potrei ucciderti in un istante?
Dimmi chi sei e cosa vuoi.” Le parole mi escono a stento
dalla bocca “S… sono
un licantropo. E v… voglio essere assoldata.”
Lascia di colpo la presa alla
gola e cado a terra. Cerco di recuperare il fiato perso, ma ci riesco a
fatica.
“Interessante. Strano che tu dica così, ho seguito
le tracce di tutti i lupi
mannari esistenti e li ho trasformati. È meglio che tu abbia
una buona
spiegazione.” La gola mi brucia ancora e vorrei poter avere
un altro momento
per rispondere, ma so che mi ucciderà se non mi sbrigo.
“Sono la figlia
illegittima dell’ex sindaco Richard Lockwood. Non era
possibile trovarmi, io
stessa ho scoperto di essere sua figlia solo un anno e mezzo
fa.” Mi rialzo in
piedi “E quando sono venuta qui a cercarlo ho scoperto cosa
sono.” Si avvicina
ancora a me. Ma non posso indietreggiare, ho un camion dietro di me.
È così vicino
che riesco a sentire il suo calore corporeo. Non posso fare a meno di
guardarlo
negli occhi, anche se mi ero ripromessa di non farlo. Sento la mia
volontà
venir meno quando mi dice “Dimmi la verità sul
perché sei qui e su chi ti
manda.” Ho l’impressione di parlare anche se non ho
ordinato io alla mia bocca
di farlo “Sono qui, perché voglio diventare un
ibrido e sono qui di mia
spontanea volontà.” Fa un passo indietro e
interrompe il nostro collegamento.
Mi sento strana, ma so esattamente cos’è successo.
“Perché vuoi diventare un
ibrido?” Ora finalmente si fida di me, perciò non
posso sprecare questa
opportunità “Mi stai davvero chiedendo
perché voglio diventare più forte?! E
poi mi sembra che tu al momento sia un po’ a corto di ibridi,
perché fare lo
schizzinoso?” Ops, forse ho esagerato. La sua mano torna sul
mio collo “E tu
come lo sai?” Torna a mancarmi il respiro “Ero alla
festa ieri sera. Te l’ho
detto che è un po’ che ti seguo.” Mi
guarda e dice “Prova a farmi qualche
strano scherzo e sei morta, ok?” Faccio segno con la testa
che ho capito e mi
toglie la mano dal collo. Per la seconda volta cerco di riprendere il
respiro
il più in fretta possibile. Sono appena entrata in scena e
già ho rischiato la
vita per ben due volte. “Ti sei già
trasformata?” Non riesco ancora a parlare,
così faccio solo segno di no con la testa. “Allora
dobbiamo risolvere il
problema. Non so che reazione potresti avere senza esserti trasformata
almeno
una volta e come hai detto tu: sono a corto di ibridi. Non posso
permettermi di
lasciarti morire.” Incrocia le braccia al petto e capisco
dove vuole arrivare:
devo uccidere qualcuno. Sicuramente vuole iniziare la sua vendetta,
perciò
probabilmente qualcuno che ha a che fare con i Salvatore. Spero non
Elena,
morirei ancor prima di sfiorarla. Ha sempre quel vampiro alle calcagna.
Cerco
di capire chi sarà la mia vittima “Chi?”
Mi guarda negli occhi, forse per
scovare un po’ di titubanza, ma non ne troverà. Fa
un sorrisetto sghembo e
risponde “Bonnie Bennet.”
Che
ne dite??? Naturalmente gli
altri capitoli saranno più lunghi, non disperate! Vorrei
tanto sapere che ne
pensate, vi prego!
Al
prossimo capitolo!
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Capitolo
1
Prima mossa:
farmi vedere. In tutto il tempo che ho
passato a Mystic Falls sono stata attenta a non farmi vedere da
nessuno, ma ora
devo uscire allo scoperto. Magari al Grill sarò abbastanza
esposta. Mentre mi
muovo inizio a capire perché ha scelto Bonnie. È
una strega molto potente ed è
l’unica in grado di risolvere qualsiasi situazione da queste
parti. Ha
riportato in vita praticamente mezza città! Mi siedo al
bancone e prendo da
bere, aspettando che si faccia vivo qualcuno che mi possa essere utile.
Mi
guardo intorno, ma non c’è molta gente, solo
qualche ragazzo che gioca a
biliardo o a freccette e una coppietta ad un tavolo. Ma a quanto pare
è la mia
serata fortunata! Tyler sta entrando proprio ora e non ha una bella
faccia.
Viene a sedersi al bancone, a due posti di distanza da me. Mi avvicino
e dico
al barista “Una birra per il ragazzo, per favore.”
Poi lo guardo e sorrido.
Mi guarda
stranito dalla mia presenza, non so bene
cos’abbia. Sono riuscita a vedere solo Caroline che veniva
portata via da Matt
ieri sera, ma nessuno ne ha parlato quindi scoprirò tutto
ora. Continuo a
sorridergli e gli dico “Sembri davvero aver bisogno di una
birra. Comunque io
sono Annabeth.” Prende in mano la birra che gli è
stata appena portata e la
porge verso di me, poi ne fa un lungo sorso. “Grazie, avevi
ragione. Mi
serviva. Sono Tyler.” Ma eccolo tornare subito sulla
difensiva “Sei nuova in
città? Non ti ho mai visto da queste parti.” E
adesso? Inventa, inventa,
inventa!
“È
una lunga storia.” Si appoggia al bancone e mi guarda
ancora più sospetto. “E tu perché sei
qui?” Mi guarda sorpreso, senza capire
cosa intenda.
“Ci
vivo qui. Sono di Mystic Falls.”
“No.
Intendevo, perché sei qui, a questo bancone, con
l’aria di chi gli è appena morto il
gatto?” Sorride e fa un altro sorso dalla
sua bottiglia. “È colpa di una ragazza, vero?
È sempre loro la colpa. Com’è
vero che è sempre il maggiordomo a compiere gli
omicidi.” La birra gli va di
traverso e inizia a tossire e ridere insieme.
“Era
proprio pessima questa! È così che agganci i
ragazzi?” Perfetto. Fare la ragazzina inesperta funziona
sempre in questi casi.
Abbasso lo sguardo e faccio finta di vergognarmi. “Comunque
sì. È colpa di una
ragazza. La
MIA
ragazza. Non mi accetta per quello che sono.” Cioè
un assoldato, ovvio. “Ok, io
ho fatto la mia parte, ora tu. Come mai sei qui?” Magari
basterà dirgli la
verità, o almeno una parte.
“Ho
scoperto da poco di essere stata adottata e che il
mio vero padre è di qui. Sono venuta a cercarlo.”
Sembra esserci cascato.
“Beh,
non sarà difficile trovarlo. Qui ci conosciamo un
po’ tutti. Chi è? Magari posso
aiutarti.” A questo punto mi metto in gioco.
Magari arriverò prima a Bonnie. Devo solo mostrarmi sorpresa
quando lui mi dirà
che è anche suo padre, che è morto e tutto il
resto.
“Il
suo nome è Richard Lockwood. Per caso lo conosci? Mi
saresti davvero d’aiuto.” La birra gli scivola
dalle mani e finisce in terra.
Si schianta e il poco liquido rimasto si sparge ovunque.
“Lui
è… lui ERA mio padre. È
morto.” Faccio finta di
essere sorpresa e di non sapere come comportarmi. Muovo continuamente
le mani e
prendo grandi sospiri guardandomi attorno spaesata. Una volta ho
seguito un
corso di recitazione ed ero piuttosto brava.
Intanto
arriva un cameriere per pulire per terra e per
togliere i vetri. Tyler sembra sentirsi a disagio a stare lì
con tutti che ci
guardano, così pago, gli chiedo scusa e faccio finta di
andarmene. So
perfettamente che lui si sentirà in colpa e
cercherà di conoscermi. È un bravo
ragazzo, lui. Come da programma sento afferrarmi il braccio
“Scusa, non dovevo
reagire così bruscamente. Vieni da me. Magari ne parliamo
con calma.” Il pesce
ha abboccato perfettamente all’amo! Ora è tempo di
consolidare la presa.
Vado alla
mia macchina e seguo la sua per le strade che
ormai conosco a memoria. Arrivati a casa sua mi mostro sorpresa
“Wow! Che casa
enorme! È una figata!” Si tocca il collo
imbarazzato dal complimento, ma devo
davvero sembrare una ragazzina ingenua per entrare il prima possibile
nel giro.
“Grazie!
Scusa se qui intorno è un po’ sporco, ma ieri
sera c’è stata una festa e non sono ancora venuti
a pulire. Comunque vieni.” Si
vede che sono abituati ai vampiri, perché non mi invita ad
entrare, ma io posso
farlo tranquillamente. Perciò, continuando a fingere di
vedere tutto per la
prima volta, entro. Una volta dentro, vedo Tyler più
tranquillo, almeno ha
tolto l’ipotesi vampiro dalla sua mente. Mi accompagna in
salotto e mi fa
sedere su un divano. “Allora, quando sei arrivata?”
Ed ecco che inizia a fare
domande per saperne di più. Naturalmente devo mentire per
non farmi scoprire.
“Sono
qui da un paio di giorni. Il tempo di sistemarmi in
un albergo appena fuori città.” Ad ogni risposta
che do sembra sempre più
tranquillo, come se ogni domanda sia un trabocchetto.
“E
da dove vieni? Spero non sia stato un viaggio lungo!”
Ormai so che sono soliti fare ricerche, perciò
dovrò dire la verità.
“Ecco,
ora penserai che sia una strana. Vengo da Salem,
ma tranquillo! Le streghe non esistono e se te lo dico io che sono di
lì puoi
starne certo!” Se come no e ora passa un asino che vola fuori
dalla finestra!
Vedo lo stesso pensiero attraversare anche lui, ma non può
svelarmi niente,
perciò accenna una risata e poi torna all’attacco.
“E
come hai scoperto di essere stata adottata?” Sto per
inventarmi chissà quale storia quando dice “Scusa.
Non dovevo chiedertelo. Ci
conosciamo appena!” Gli sorrido per tranquillizzarlo
“Tranquillo! So che
significa. Anch’io muoio dalla voglia di farti mille domande
su tuo padre, cioè
su NOSTRO padre. Ma quindi noi siamo fratellastri?” Mi prendo
la testa tra le
mani, come a segnare che sono sovrastata da tutte queste
novità. “Sta
succedendo tutto così in fretta!”
All’improvviso suona il campanello. Proprio
ora che iniziavo a frugare nella sua vita! “Scusami un
attimo, vado a vedere
chi è.” Va verso l’entrata e torna in
salotto con Caroline. Mi alzo e le
sorrido pronta a presentarmi, ma lei mi guarda male e si gira verso
Tyler in
cerca di spiegazioni. “Lei è Annabeth.
È una storia lunga.” Le continuo a sorridere
e le stendo la mano, ma lei la stringe malamente.
Per
rimediare, Tyler offre da bere ad entrambe, dicendo
che stavamo affrontando una conversazione difficile e che un
po’ di alcool
avrebbe risolto il problema. Insomma, un modo gentile per chiedermi se
ne può
parlare con lei. Allora inizio a riassumere la mia storia a Caroline
che mi
guarda sempre più imbarazzata per la gaffe di prima. Tyler
mi guarda
riconoscente. La biondina pensa comunque di doverci lasciare soli, ma
non sono
pronta per continuare l’interrogatorio di Tyler,
perciò mi alzo e saluto. “No,
dai. Fermati un altro po’. È ancora
giorno!” So cosa stanno cercando di fare.
Stanotte c’è la luna piena. Da quando ho scoperto
la natura del mio vero padre,
cerco di stare il più attenta possibile a queste cose.
Decido di fermarmi, così
tolgo ogni dubbio sulla mia natura innocente. Restiamo per tutta la
sera noi
tre a chiacchierare, ma riesco a notare la tensione tra i due.
Chissà cosa mi
sono persa!
Ordiniamo
delle pizze. Chiedo se dobbiamo aspettare sua
madre, ma a quanto pare è da alcuni amici e
tornerà tardi. Poi Tyler mi parla
di suo padre e scopro che è proprio come l’ho
potuto osservare nei suoi ultimi
giorni. Omette la parte violenta, magari pensa che ne debba avere una
buona
impressione! Così mi dice solo le cose belle: che era il
sindaco della città,
un membro stimato della comunità e che fa parte delle
famiglie fondatrici.
Proprio quando sto per chiedergli di più su
quest’ultimo dettaglio, mi arriva
un messaggio di Klaus “Dove sei? Torna qua.” Molto
coinciso, ma chiaro. “Ehi è
mia madre, vuole che la chiami. È molto apprensiva e non era
d’accordo con
questo viaggio. Vado, si preoccupa se non mi sente.” I due si
alzano per
salutarmi “Grazie mille, Tyler! Dopo questa chiacchierata mi
sembra di iniziare
a conoscerlo un po’. Spero ti vada di rivederci qualche volta
prima che
riparta.” Sia lui che la vampira mi sorridono compassionevoli
della mia
situazione.
“Certo!
Per qualunque cosa puoi chiamarmi.” Così ci
scambiamo i numeri di telefono e anche Caroline mi lascia il suo. Poi
li
saluto, ringrazio per un ultima volta ed esco.
Una volta
fuori mi decido a capire cosa sia successo tra
i due. Klaus aspetterà un attimo! Mi inoltro
nell’aiuola per poter arrivare
alla finestra del salone, ma inciampo in qualcosa. Sto per cadere, ma
riprendo
l’equilibrio all’ultimo momento. Faccio luce con il
telefono per vedere cosa ho
urtato. Questo sì che piacerà a Klaus!!
Eccomi di
nuovo qua con il primo capitolo! Che ne
pensate? Cosa può aver trovato la nostra cara Annabeth?? Dai
non è difficile!
Grazie a
tutti quelli che hanno letto il prologo, l’hanno
recensito e l’hanno messo tra seguite/preferite! Era da tanto
che non scrivevo,
perciò conta molto il vostro supporto!
Cercherò
di aggiornare presto! Baci!
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Capitolo
2
“Dove
sei stata?!” Si gira verso di me furioso. Non posso
sopportare oltre il fatto
che lui abbia la coda di paglia. Io so che gli sarò fedele e
ormai deve
iniziare a crederci anche lui. “Scusa se non ti ho avvertito.
Sono andata al
Grill e ho incontrato Tyler, poi sono stata a casa sua ed è
venuta anche
Caroline. Ero con loro quando mi hai mandato quel messaggio.”
Si avvicina
velocemente a me e mi sbatte contro le porte del camion
“Pensi davvero di
potermi imbrogliare così? Forse non è abbastanza
che mi stai dietro, come dici
tu.” La botta mi fa mancare per un attimo il respiro, ma
ormai ho capito che mi
ci dovrò abituare, finché non si
fiderà di me. “Ti stai già mettendo
d’accordo
con loro per farmi fuori? O quando sei venuta da me, avevate
già organizzato
tutto? Tanto l’unica arma che può uccidermi
è diventata cenere ieri notte,
perciò dì ai tuoi amichetti che è
tempo di arrendersi.” Ed è qui che sbaglia.
Si fa indietro per lasciarmi un po’ di spazio.
“Ieri
mi
hai soggiogata per capire il motivo per cui ero venuta da te,
perciò sai di
poterti fidare. Ma ti capisco, ultimamente non hai avuto molti compagni
fedeli.
Perciò,” dico prendendo una cosa dalla mia borsa
“ecco un altro motivo per
doverti fidare di me.” Mi guarda incerto se crederci o no. In
mano ho il
paletto di quercia bianca che doveva essere diventato cenere.
“Allora, che
dici? Per una volta, puoi iniziare a fidarti di me?” Continua
a fissare le mie
mani, incerto sul da farsi. “Penso che, come tutte le cose
che vi riguardano,
anche questo si rigeneri.”
“Dammelo.”
Prende il paletto e si allontana un po’ per osservarlo
meglio. Neanche un
grazie? Beh il mio sarcasmo non può tacere!
“Beh
prego, Klaus. Non ho bisogno dei tuoi ringraziamenti. Vuoi farmi un
regalo?
Addirittura? Ma no! Non ce n’è bisogno.
D’altronde sono qui per…”
Interrompe
il mio monologo solo girandosi e guardandomi. Inconsciamente inizio
davvero ad
aver paura di lui! “Grazie. Hai dove dormire?” Per
caso è un modo per scusarsi?
Beh mi accontento. “Sì, sto in un albergo fuori
città. Ed è meglio che ci vada
tutte le notti, perché anche Tyler e Caroline sanno che sto
lì. Mi sono
sembrati un po’ incerti all’inizio, ma penso di
averli convinti.” Sembra
pensare a qualcosa poi dice “Andiamo da me. Mi devi
raccontare cosa è successo,
poi te ne torni in albergo. Non devono sospettare di niente.”
Lo seguo
con la macchina fino a casa. Non avevo mai pensato ne avesse una, ma ha
una
logica. D’altronde anche lui deve avere un posto dove stare e
tenere le sue
cose e probabilmente è anche un modo per fidarsi di me.
Fin’ora nessuno sapeva
che avesse una casa qua. È un po’ fuori
città, non ci sono molte altre case e
soprattutto non è la reggia che mi aspettavo. È
una casetta molto spartana,
piccola, carina e poco appariscente. Nessuno penserebbe ad un ibrido
millenario
guardando questa casa. Fuori dalla porta mi ferma. “Ho
soggiogato la donna che
ci abita, così non possono entrare i vampiri nel caso
scoprissero dove mi
trovo. Perciò fai finta di niente, pensa che sia suo
nipote.” Entriamo in casa
e lui chiama la signora “Ehi nonna! Sono a casa. Ho portato
un’amica.” Dopo un
attimo arriva vecchietta, la prima cosa che si sente è il
rumore del bastone e
poi vedo affiorare lei dalle scale. L’espressione di Klaus
cambia del tutto.
Ora sembra un ragazzo normale che sorride alla sua nonnina e la
sorreggere per
evitare che cada. Ha uno sguardo dolce e caldo, non avevo mai visto
questo
sguardo neanche nelle rare volte in cui era solo con Rebekah.
“Nonna, lei è
Annabeth. È un’amica.” La signora mi
guarda bene, poi dice “Ciao Annabeth.
Posso offrirti qualcosa? Ho fatto dei biscotti oggi. Il nostro Klaus
non è
molto ospitale.” Lo guarda con aria di rimprovero e lui cerca
di avere la
faccia più innocente del mondo. Per un attimo penso che non
stia fingendo, ma mi
sembra impossibile.
“È
un
piacere conoscerla. Grazie, ma sto bene così.” Mi
fa un ultimo sorriso, poi se
ne va in salotto dove accende la tv. Il viso dell’ibrido
torna ad essere quello
di sempre e il cambio improvviso di espressione mi fa venire i brividi.
“Vieni,
andiamo di sopra.” Senza dire altro, mi accompagna fino alla
sua stanza. Sembra
quello di un ragazzo come un altro. Forse anche lui, come Rebekah,
sente il
bisogno di avere una vita normale. La camera è piccola, ma
c’è tutto
l’essenziale. La finestra è proprio dal lato
opposto dell’entrata e lì vicino
c’è il letto. Un piccolo armadio sulla destra e la
scrivania sulla sinistra.
Sopra alla scrivania c’è una libreria e ci sono
molti libri antichi, forse
anche dei grimori. Lui si siede sopra la scrivania, lasciando a me la
sedia.
“Allora, raccontami com’è andata e cosa
è successo.” Sembra un ordine più che
una semplice richiesta, ma la mia lingua ha già azzardato
abbastanza per ora.
“Ero
al
Grill, quando è arrivato Tyler. Ho cercato di parlarci e
alla fine gli ho detto
che mio padre è Richard Lockwood. È rimasto
scandalizzato e per non restare a
parlarne davanti a tutti siamo andati a casa sua. Probabilmente
sospettava
qualcosa, perché non mi ha invitato ad entrare. Poi
è arrivata Caroline, abbiamo
parlato ancora. Hanno cercato di farmi rimanere fino a dopo il
tramonto, è per
questo che non sono tornata prima, per vedere se ero un mannaro, visto
che c’è
luna piena. Alla fine entrambi mi hanno lasciato i loro numeri e ci
siamo detti
che ci saremmo rivisti.” Sembra pensieroso. Mi
avrà ascoltato almeno?? Non ho
voglia di ripetere tutto.
“E
il
pugnale? Dov’era? Se l’hai rubato da casa sua,
sarai la prima sospettata.” Ma
mi crede proprio stupida?
“Il
pugnale era dietro il cespuglio in giardino. Una volta uscita mi volevo
nascondere lì, per sapere di che parlavano, ma come ho
trovato il pugnale sono
venuta subito da te.” L’ombra di un sorriso arriva
alle sue labbra. Wow! Sto
facendo passi da gigante!
“Ok.
Ora
torna in hotel. Domani non ci vedremo, perché ho alcune
faccende da sbrigare.
Mi farò sentire io.” Si alza e aspetta che io
faccia lo stesso, ma rimango lì
seduta. “Allora? Non torni in albergo?” Mi giro a
guardarlo. Sono stufa che lui
non si fidi di me. Può anche dirmelo che va a cercare le
bare dei suoi parenti!
“Cosa
devi fare domani?” Mi guarda abbastanza scocciato, ma non
posso farne a meno.
Io do fiducia solo a chi ne da a me.
“Sono
io
a fare domande qui. Tu non sei autorizzata.” Meglio non farlo
arrabbiare di
nuovo. Decido di arrendermi per stavolta, così mi alzo e mi
faccio accompagnare
fino al salone. “Arrivederci signora. Io vado a
casa.” La nonnina si gira verso
di me e con il suo sorriso amichevole, mi dice “Ciao cara.
Spero di rivederti
presto.” Poi continua a guardare la tv. Il biondino mi ha
già aperto la porta.
Alla faccia dell’ospitalità! Sto per uscire quando
mi prende rudemente un
braccio “Domani vado a cercare Rebekah. Non risponde alle mie
chiamate.”
Abbassa lo sguardo e vedo un’ombra di umanità
passare sul suo volto. Poi mi
guarda e torna il tiranno di sempre.
“Penso
sia dai Salvatore. È lì dall’arrivo di
Michael. Non so cosa le sia successo, ma
è lì dentro.” Mi guarda in modo strano.
“Come
lo
sai?” Anche se prova a fidarsi, continua ad essere sospettoso.
“Ormai
è
un anno e mezzo che sono qui e so tutto quello che succede in
città. Fidati.
Lei è lì dentro da qualche parte.” Non
riesce a mostrare oltre le sue
debolezze, così mi dice “Beh grazie per
l’informazione. Ora è meglio che vai.
Mi farò vivo io.” Non ho neanche il tempo di
salutare che mi ritrovo una porta
chiusa in faccia. Beh, con il tempo migliorerà!
Alloooora,
vedete come sono
stata brava?? Ho pubblicato subito! Perciò per ricompensa mi
lasciate tanti bei
commenti??? Vi prego!
Comunque
la nostra cara
Annabeth inizia a scalfire la corazza di Klaus! Chissà che
succederà… per la
morte della streghetta non dovrete attendere molto comunque,
soprattutto non mi
aspettavo tutti questi consensi per la sua dipartita! Come mai la
odiate
tutti??
Ora
che vi ho lasciato un po’
di quesiti a cui rispondere nelle vostre recensioni vi lascio!
Al
prossimo capitolo miei
cari!
P.S.
Per
Giuppy94 ho un quesito in
più: quando mi mandi la letteraaaaa?!?!?!?!?
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
3
“Ci
vediamo domani ad Atlanta. Ti prego di venire da solo. Poi ti
spiegherò tutto.”
Ecco
fatto! Speriamo che stavolta Klaus mi sia riconoscente!
***
Mi
arriva un messaggio da Klaus “Vieni da me. Devi conoscere una
persona.” Il
piano è riuscito alla perfezione, a quanto pare.
Prendo
la macchina e arrivo da lui in dieci minuti. Li trovo entrambi sul
portico,
Rebekah ha ancora il vestito del ballo e non sembra molto contenta. Si
fa
subito avanti “Tu devi essere Annabeth, giusto?”
Non ha l’aria amichevole,
forse pensa anche lei che sia una spia di qualche genere. Beh io mi
sono rotta
di chi non si fida!
“Ciao!
Rebekah, giusto?” Poi salgo gli scalini del portico
“La casa era libera, vero?”
Il fratello si fa subito sospettoso “E tu come lo
sai?” È ora di prendermi i
miei meriti. “Sono stata io a far allontanare Damon. Ha
passato la giornata ad
Atlanta aspettando qualcuno che non è mai arrivato. Ho
pensato avessi bisogno
di una mano per non dare nell’occhio.”
L’ibrido si arrabbia. Ma perché? Pensavo
gli avrebbe fatto piacere! “Io non ho bisogno
d’aiuto! Potrei ucciderli tutti
se volessi!” Oh, ho colpito il suo ego.
Vedo la
biondina alzare gli occhi al cielo, poi mette una mano sulla spalla del
fratello per cercare di calmarlo “Nik, voleva solo
aiutarti.” Poi si rivolge a
me “Visto che lui non te lo dirà mai, lo
farò io. Grazie, Beth! Posso chiamarti
Beth, sì?” E io che pensavo di esserle antipatica!
“Puoi
chiamarmi come vuoi.” Klaus fa un respiro profondo, poi
FINALMENTE dice “Grazie
Annabeth. A volte perdo le staffe. A che punto stai? Tra 23 giorni
c’è la
prossima luna piena. Ti conviene muoverti.” Proprio non
riesce a fare una frase
intera da persona gentile? Sempre a dare ordini!
“È
tutto
sotto controllo. Domani incontrerò il resto di loro: Bonnie,
Elena e Damon.
Tyler mi ha detto che vogliono conoscermi e rendersi utili se
possibile. Forse
è meglio che prenda della verbena, almeno Damon non
potrà soggiogarmi.”
Sicuramente ne hanno un po’ “Entriamo, ce
n’è un po’ in cantina.”
Dopo
averla presa, Rebekah chiede “Non è che mi
potresti prestare dei vestiti? Non
posso rimanere con questo.” Ecco perché tutta
quella gentilezza, prima. Meglio
accontentarla, almeno avrò qualcuno dalla mia parte.
“Certo.
Vieni da me. Puoi prendere ciò che vuoi.” Mi
sorride in modo molto amichevole e
ci avviamo verso l’uscita accompagnate dal fratello della mia
nuova amica.
“Nik, pensi davvero di voler venire?”
L’ibrido ci guarda stranito da questa
strana complicità tra donne.
“Perché?
Non posso?” Per una volta sembra davvero umano, come con la
signora che lo
“ospita”, ma stavolta so che non finge.
Mi esce
spontaneo un ghigno sul volto quando sento Rebekah rispondergli
“Certo che puoi
venire. Passerai un’ora interminabile a guardarmi scegliere e
provare tutti i
suoi vestiti. Anzi è meglio se vieni, almeno avrò
anche la tua opinione su come
mi sta ogni singola maglia e ogni singolo pantalone.” Non ho
questo enorme
guardaroba, ma non voglio rovinare il momento, perciò per
una volta faccio
tacere la mia boccaccia.
“Penso
che resterò qua. Divertitevi ragazze!”
Praticamente ci caccia fuori di casa e
richiude la porta alle nostre spalle. Basta un’occhiata
d’intesa ed entrambe
scoppiamo a ridere. “Vi ho sentito! Basta
sghignazzare!” Sembrano degli ordini,
ma entrambe li ignoriamo e saliamo sulla mia macchina.
Una
volta arrivate nella mia stanza, Rebekah si tuffa subito nel mio
armadio per
cercare qualcosa di decente. Durante il tragitto l’ho
avvertita della scarsità
del mio guardaroba, ma ha detto che le serve solo qualcosa con cui
andare
domani a fare shopping, perciò non avrà grandi
pretese.
Mentre
si prova una maglia con la scritta “I love my
city”, si gira improvvisamente
verso di me “Allora, cosa combini con mio fratello? Qual
è il tuo piano?” Penso
di non aver ben capito la domanda, ma cerco di rispondere ugualmente.
“Lo
aiuterò a fare ciò che vuole e in cambio lui mi
trasformerà in ibrido. Prima o
poi si stancherà di me e del mio caratteraccio e io me ne
andrò in giro per il
mondo.”
Mentre
si toglie la maglia per provarne un’altra mi chiede
“Questa è la versione
ufficiale. Ora dimmi la verità. Ti piace? Non vedo altro
motivo per cui tu
voglia unirti a lui.” Beh in effetti non avevo mai pensato a
Klaus sotto questo
aspetto. Devo dire che non è niente male, ma non posso
neanche pensare di stare
con uno che non si fida di me. “Perché penso che
tu piaccia a lui. Chiunque
altro sarebbe già morto o comunque non gli avrebbe mai
lasciato così tanta
libertà d’azione. Ti ha addirittura fatto vedere
dove abita, neanch’io lo
sapevo fino ad oggi!” Sento la faccia andarmi in fiamme, dopo
tutte queste
supposizioni inizio a pensare che magari potrebbe esserci qualcosa.
“Non
lo
so. Non ci ho mai pensato.” Continua per un po’ a
provarsi le mie cose senza
dire niente, a volte chiedendo il mio parere altre no.
Alla
fine si siede sul letto accanto a me e mi dice “Ok. Ho
finito. Ora parlami un po’
di te. Qual è la tua storia?” Ma tutti a farmi la
stessa domanda? Sembra
davvero che abbia questa grande storia da raccontare? E se ci fosse e
non
volessi dirla a nessuno?
“Sono
nata e cresciuta a Salem, ho avuto una vita assolutamente normale, ma
poi ho
scoperto che il mio vero padre era di qui. Richard Lockwood.
Così sono venuta
qua per conoscerlo, ma non ho fatto in tempo, perché
è morto. Nel frattempo, ho
scoperto tutta la vita soprannaturale che c’è qui
e sono rimasta a vedere come
vanno le cose.” Mi sorride, ma il suo sorriso scompare subito
dal volto e
inizia a guardarmi in modo minaccioso.
“Credi
davvero di poter fregare me? Visto che sai quello che succede in giro,
saprai
anche del mio ottimo intuito e so che stai mentendo.” Torna a
sorridere e
continua “Ma chi non ha qualche scheletro
nell’armadio alla fine? Basta che tu
non voglia fregare me o mio fratello, sennò ti farai molto,
ma molto male,
cara.” Questa ragazza mi mette i brividi! Si alza, prende le
sue cose e sta per
aprire la porta quando dice “Ehi ricordati cosa ti ho detto
riguardo mio
fratello. Sono
sicura che abbia un
debole per te. Ci vediamo in giro!” Accompagna il suo saluto
con un gesto della
mano. Faccio appena in tempo a ricambiare il saluto che la porta
davanti a me è
già chiusa e io sono di nuovo sola.
Sì,
lo so! Non è un granché
come capitolo. È corto e non succede praticamente niente.
Che
dite? Voi vi fidate dell’intuito
di Rebekah che è convinta che Annabeth le nasconda
qualcosa?? Boh,
magari lo scoprirete più avanti! (io so
tutto! Pappappero! xD)
Mi
raccomando lasciatemi
tante recensioni o stanotte arriverà il fantasma formaggino
che vi mangia! (Avrei
voluto dire un vampiro che vi succhierà il sangue, ma penso
che ad alcune piacerebbe
avere Damon in camera!!)
Baci
e al prossimo capitolo!
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Capitolo
4
Pov
damon
“Ci
vediamo domani ad Atlanta. Ti prego di venire da solo. Poi ti
spiegherò tutto.”
Stefan.
È
sicuramente lui. Vado lo impaletto e torno. Ha rovinato tutto con
Klaus! Avevo
l’occasione per ucciderlo e invece ora sarà lui a
uccidere me. Ne sono sicuro.
Dannato
Stefan!
Domani
mattina partirò all’alba, almeno non
dovrò dare spiegazioni a Elena. Non posso
dirle che mio fratello mi ha contattato e vuole vedermi. Ricomincerebbe
a sperare
in un suo ritorno e tornerebbe a stare male. Lei non merita questo
trattamento.
***
Sono le
sei del mattino e sono già in macchina, in viaggio per
Atlanta. O non ci
impiegherò molto, ma voglio proprio sapere cos’ha
da dirmi.
Il
messaggio è stato vago, ma so perfettamente dove andare. Il
bar dove sono stato
con Elena, è l’unico posto che ho in comune con
Stefan, è lì che andavamo
sempre.
Appena
entro, la mente viene sommersa dai ricordi di quella giornata con
Elena. Quanto
ci siamo divertiti! Almeno finché non hanno provato ad
uccidermi, ma è lì che
ho visto per la prima volta quanto Elena tenga veramente a me.
Basta
pensare a lei. Lei è di Stefan e purtroppo sarà
sempre sua. Come lo è stata
Katherine. Ma cos’ha lui più di me?
Vado al
bancone e prendo un bicchiere di whisky, mentre aspetto che sia mio
fratello.
E se non
fosse lui? Se fosse una trappola di qualcuno? Cazzo! Ho pensato subito
a lui,
mi è sembrata la cosa più ovvia, non ho pensato
ai tanti nemici che ho, primo
di tutti Klaus. Mi guardo intorno, ma tutti sembrano farsi gli affari
propri.
Passano
le ore e ancora nessuna traccia, né di Stefan, né
di altri. Forse ho sbagliato
posto, magari sta aspettando da qualche altra parte. Poteva essere un
po’ più
specifico, però! Sto per alzarmi e andarmene, quando vedo
una ragazza mora
ballare con alcune amiche in un angolo. Conosco la canzone.
http://www.youtube.com/watch?v=sxJ7swfNkYw
Si muove
in modo molto sensuale e vengo attratto da lei e dai suoi movimenti
sinuosi. Sembra
quasi che la mente non risponda più al resto del corpo, mi
alzo e le vado
incontro. Non capisco cosa mi stia succedendo. Forse è
semplicemente il momento
di staccare la spina per un po’. Basta pensare a Stefan,
basta pensare a Elena,
basta pensare a Klaus. Ho voglia solo di tornare ad essere come prima
di tutto
questo, senza preoccuparmi di nessuno, se non di me stesso.
La
raggiungo,
ma lei non si accorge di me. È troppo presa dalla musica per
accorgersi di me. Ma
le sue amiche mi vedono e subito smettono di muoversi e mi fanno largo,
come a
darmi il consenso per poterla avvicinare.
Quasi
non mi riconosco, negli ultimi mesi sono stato impeccabile, forse ne ho
davvero
bisogno. Basta pensare anche a questo. Ora sono in gioco e devo giocare.
Mi
avvicino di più a lei, ha le mani in aria e le braccia si
muovono a tempo di
musica. Come se fossero una calamita, le prendo con le mie. Lei si
spaventa e
si gira verso di me. Mi guarda un po’ spaventata, ma la
musica è più forte e il
suo corpo non ha ancora finito di sfogarsi. Riprende a ballare,
così mi
avvicino ancora di più a lei. Ormai siamo così
vicini che i nostri corpi si
sfiorano e ad ogni contatto mi sento sempre più attratto.
Inizio a
ballare con lei. Le prendo le mani e le alzo al cielo per poi segnare
il
contorno delle sue braccia e lasciarle una striscia infuocata al tocco
delle
mie dita. Le mie mani proseguono fino al suo bacino e una volta
raggiunto, lo
porto ancora più vicino al mio. Le sue mani finiscono
intorno al mio collo e
inizia ad ancheggiare sfiorandomi sempre più spesso la zona
sensibile. Inizia a
farsi sentire anche la sete. Per non rischiare di morderla
lì, davanti a tutti,
mi allontano un po’ da lei e le faccio fare un giro su se
stessa. Non riesco a
non ammirare il suo corpo perfetto.
Non riesco
a fare a meno di starle vicino, così la riprendo per i
fianchi e sembra che a
lei non dispiaccia.
Cavolo,
non so neanche il suo nome, ma in questo momento riesco a pensare solo
a quanto
è bella e a godermi il momento.
Continuiamo
a ballare fino alla fine della canzone. Poi è come se mi
risvegliassi. Ma che
sto facendo?! Le faccio un inchino e sto per andarmene, quando mi
attira a sé e
mi da un bacio sulla guancia. “Grazie straniero.”
Ha un accento strano. Forse non
è americana. Mi lascia la mano e torna dalle sue amiche che
ridono contente per
lei.
Sto per
andarmene da locale per non avere scocciature, ma non saprei dove altro
andare
per cercare Stefan. Se è lui verrà qui,
d’altronde non mi ha dato neanche un
orario. Così torno al bar e ordino ancora da bere. Ripenso
subito a quello che
ho appena fatto. Se Elena mi avesse visto si sarebbe sicuramente
ingelosita.
Elena. Ma perché continuo a pensare a lei?
Il filo
del mio discorso viene interrotto da qualcuno che mi batte sulla
spalla. “Posso
sapere almeno come ti chiami?” è lei, la ragazza
di prima. Ora ne sono sicuro. Non
è di qui, forse è italiana o qualcosa del genere.
Beh avrà un aneddoto da
raccontare quando tornerà a casa.
“Damon.” Le sorrido con quello sguardo che ha
sempre fatto cadere le donne ai miei piedi. E lei fa lo stesso. La vedo
praticamente sciogliersi davanti a me. Mi tende la mano e dice
“Maria.” La stringo
e continuo a sorriderle. Sento le sue amiche da lontano parlare nella
loro
lingua. So un po’ d’italiano, ma non abbastanza da
capire cosa dicano. “Mary è
stato un piacere ballare con te.” È una turista in
vacanza con le amiche. Un po’
inesperta o saprebbe che non bisogna parlare con gli sconosciuti.
Vedo la
sua faccia rattristarsi un po’ quando capisce che non sono
interessato. Mi saluta
con la mano e torna dalle amiche. Alza loro le spalle e fa capire che
è andata
male. Mi sento un po’ in colpa, così dico al
cameriere di portare da bere a
tutte e 4. Sono solo io a bere alle 3 di pomeriggio? Boh, intanto la
buona
volontà ce l’ho messa.
Le
guardo, mentre le arriva da bere. Le sue amiche scoppiano in risatine
maliziose, lei mi guarda e alza il suo bicchiere per brindare. Alzo
anche io il
mio, poi entrambi torniamo ai nostri affari.
Chissà
dove sarà finito Stefan. Se almeno mi avesse lasciato un
numero. No, lui è
quello che manda i messaggi con le schede prepagate. E se gli fosse
successo
qualcosa? Rimarrò ancora per 3 ore poi prendo la macchina e
torno a Mystic
Falls. Se mi voleva parlare poteva ricordarsi prima. Già mi
toccherà spiegare a
Elena dove sono stato e odio mentirle. E poi non stiamo insieme e mi
toccano
tutti gli svantaggi come se fossimo una coppia. Sempre a farle sapere
dove sono
stato, cosa ho fatto e tutto il resto. Beh stavolta non sarà
così, anche perché
sennò darebbe in escandescenza!
Il tempo
passa lentamente, ma alla fine arrivano le 6. Mi sono rotto di stare
qui ad
aspettare che si presenti qualcuno. Farò un giro veloce per
la città, poi torno
a casa.
Non
c’era
nessuno neanche in giro, così ora sto a 180 km/h su una
strada normale per
tornare di corsa a casa. Elena mi ha mandato un messaggio dicendo che
sarebbe
passata da me fra un’ora. Se non sarò a casa mi
toccherà darle delle
spiegazioni.
Arrivo e
ho appena il tempo di versarmi da bere che sento suonare il campanello.
Vado ad
aprire ed è lei. Perfetto, la mia giornata
rimarrà segreta, per sempre.
Ooook,
che ne dite di questo
capitolo?? Non c’entra niente con la storia, ma era un modo
per spiegare
meglio, perché Damon si sia allontanato così
facilmente da casa. Tranquille,
dal prossimo capitolo si tornerà alla nostra storia.
Ho
pensato solo che Damon si
stia trattenendo troppo ultimamente e che gli servisse un po’
di svago! Per caso
tra di voi c’è qualcuna che si chiama Maria?? Ah
già, tranne me. Oh che caso
che la ragazza con cui balli Damon si chiami proprio come me! xD
E
niente, anche se è solo un
capitolo di passaggio voglio sapere che ne pensate, perciò
recensite o stavolta
viene davvero il fantasma formaggino!!!
Baaaaaaci!
P.S. il capitolo è dedicato alla cara Charly_18!!!
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Capitolo
5
Sono
già
passate due settimane da quando mi sono alleata con Klaus e Rebekah e
sono
riuscita ad inserirmi perfettamente tra gli amici di Bonnie. Persino
Damon mi
adora! Ora è arrivato il momento. Nessuno
sospetterà di me. La streghetta ha
trovato subito in me una perfetta confidente e amica. Doveva pur
parlare con
qualcuno della storia finita male con Jeremy e visto che Elena
è fuori
discussione e Caroline è troppo impegnata a rimettere
insieme i pezzi con
Tyler, chi meglio di me? Oggi devo andare da lei, sarà
semplice. Sono riuscita
a procurarmi del curaro. Un veleno molto potente che viene estratto
dalle
piante, soprattutto dalla cicuta. Bastano 100 mg per una morte
assicurata e non
ha segni visibili, perché blocca semplicemente il sistema
respiratorio.
Non
potevo rischiare di fallire con un misero incidente per le scale. Mi
è rimasta
poco più di una settimana prima della luna piena.
Arrivo
da Bonnie alle 4 in punto, come deciso. “Ciao Bonnie! Come
va?” Lei mi saluta e
mi fa entrare. Non sospetta neanche di quello che le sta per accadere.
“Beh
sono stata a scuola, come pensi che possa essere andata? Beata te che
hai già
finito!” In realtà non l’ho finita, ma
lei questo non può saperlo.
“Beh
i
privilegi di avere 22 anni. Niente scuola! Ma quando tornerò
a casa dovrò
iniziare a cercarmi un lavoro.”
Chiacchieriamo
un altro po’ del più e del meno davanti alla tv,
ma la mia agitazione diventa
tangibile “Ehi tutto ok? Mi sembri un po’ strana
oggi. Successo qualcosa?” A
quanto pare devo darmi un contegno o scoprirà che nascondo
qualcosa!
“No,
niente. Ho solo un po’ freddo. Che ne dici di una cioccolata
calda?” Perfetta
per metterci del veleno, aggiungerei.
“Sìì,
ho
proprio bisogno di cioccolato! Andiamo a prepararlo.”
Mentre
prepariamo la cioccolata, continuiamo a parlare, ora si passa ai
ragazzi! “Sai,
Jeremy era così dolce con me e lo è stato fino
all’ultimo. Forse, e dico forse,
dovrei perdonarlo, che ne pensi?” Penso che tra un
po’ non avrai più di questi
problemi! Un po’ mi dispiace, è comunque una vita
che si spezza, ma serve ad
uno scopo, perciò devo farlo!
“Forse
hai
ragione. Non vi ho mai visti insieme, ma penso che stareste molto bene!
E poi,
hai detto che questa presunta rivale ha cambiato città, no?
Allora sarebbe
perfetto. Con il tempo la dimenticherà!” Ha
cambiato città? Se come no. Cerca
di darla a bere a me!
Una
volta pronte le nostre tazze mi offro per portarle di là,
mentre lei mette su
un film. Prendo la polverina dalla tasca dei pantaloni e la mescolo
nella tazza
della moretta. Il tizio che me l’ha venduta ha detto che
è inodore e insapore.
Spero sia vero, perché se si rende conto della
verità è la fine per me!
Torno in
salotto e sto attenta a darle la tazza giusta, non voglio di certo
morire! Fa
partire il dvd e poi da il primo sorso alla cioccolata. Sembra non
accorgersi
di niente, perciò mi rilasso un po’. Il film si
chiama Mansfield Park, non l’ho
mai visto, ma fortunatamente ho letto il libro, in questo momento non
riuscirei
proprio a stare attenta alla trama. (NdU guardate
un po’ nella filmografia di Joseph Morgan… xD) Ogni volta
che vedo Bonnie prendere un sorso
dalla tazza rimango col fiato sospeso ad aspettare che succeda
qualcosa.
Finalmente
a metà film, la vedo appoggiare la tazza sul tavolino
davanti a noi ed iniziare
a toccarsi il petto. Mi prende un braccio in cerca di aiuto
“Beth, non… non riesco
a respirare.” Fingo di essere presa dal panico e chiamare
un’ambulanza, ma in
realtà sono un po’ eccitata. La sua morte
sarà la mia rinascita.
Quando
vedo che sta davvero per morire chiamo l’ambulanza.
Non
arriveranno mai in tempo, ma almeno devo far credere di averci provato.
Intanto
corro in cucina a lavare le tazze e tutto il necessario per la
cioccolata.
Damon riuscirebbe subito a sentire qualcosa di strano, se ci provasse.
Finisco
di lavare le cose appena in tempo, perché subito dopo inizio
a sentire la
sirena dell’ambulanza che si avvicina. Torno in salone dove,
ormai esanime,
giace la strega. Le metto due dita sul collo per accertarmi che sia
morta e non
sembra esserci battito cardiaco.
Un
dolore improvviso mi pervade il petto, mi manca il respiro per quanto
è forte e
mi costringo a non urlare. Il dolore si espande in tutto il corpo,
soprattutto
in testa, e mi fa finire in ginocchio. Poi di colpo smette e tutto
torna
normale. Mi guardo in uno specchio di fianco a me e vedo il mio viso
rosso e
gli occhi di uno strano colore giallo.
Le
sirene sono sempre più vicine. Cerco di riprendermi e come
li sbatto, gli occhi
tornano normali. Mi rialzo cercando di riprendere fiato e ricompormi un
po’.
Poi apro la porta ed esco. Mi sbraccio per far capire la direzione
giusta.
Tanto ormai è troppo tardi. Due infermieri escono di corsa
dall’ambulanza ed
entrano. Trovano subito il corpo. Uno dei due controlla il polso e urla
all’altro di prendere immediatamente un defibrillatore.
Guardo tutto
dall’ingresso, con volto spaventato. L’altro torna
subito con un aggeggio in
mano che penso sia quello che gli ha chiesto il collega. Fanno dei
tentativi,
ma dopo un po’ si arrendono e mi guardano tristi.
Ho
ucciso una persona. Come questa nuova verità mi assale, mi
vengono le lacrime
agli occhi e inizio a piangere. Gli infermieri pensano sia per la mia
amica e
uno di loro viene da me a consolarmi, mentre l’altro avvisa
l’ospedale di aver
fallito. Pensano che anch’io sia una vittima della
situazione, non che sia la
carnefice. Si sbagliano, si sbagliano di grosso.
Chiamo
subito Tyler che mi dice che fra poco sarà lì.
Prima di lui arriva Caroline
insieme a Damon ed Elena. Devo avere l’aria davvero
distrutta, perché corrono
tutti a consolare me. Damon sembra il più distaccato e
inizia ad osservare la
stanza per capire cosa è successo. Ho fatto bene a lavare le
tazze e a togliere
ogni segno della mia colpevolezza. Dopo aver dato un’occhiata
viene da noialtre
in cucina. Mi prende per le spalle, mi guarda fisso negli occhi e con
sguardo
dispiaciuto mi chiede “Cos’è successo
esattamente?” Racconto tutto ciò che ho
visto.
“Stavamo
vedendo un film e ad un tratto lei ha iniziato a dire che non riusciva
a
respirare. All’inizio ho pensato che non stesse accadendo
niente di grave, ma
poi ho chiamato l’ambulanza. Ma quando è arrivata
era troppo tardi.” Scoppio a
piangere un’altra volta. Ho stroncato la vita di una persona!
Damon mi
abbraccia e appoggia il suo mento sul mio capo.
Mi sento
un mostro. Sono tutti qui a pensare a me che l’ho vista
morire, invece di
pensare loro stessi alla morte della loro amica.
Intanto
arriva Tyler insieme ai genitori di Bonnie. La madre appena entra e
vede il
corpo della figlia coperto da un telo, ha un malore e il padre
è costretto a
farsi forza per sostenere la moglie.* Tyler viene subito da noi e dopo
aver
abbracciato Caroline, abbraccia anche me.
Più
passa il tempo, più mi sento uno schifo. Poi il tempo inizia
a scorrere veloce
e vedo persone andare e venire da casa. Capisco solo che non le
sarà fatta
un’autopsia, perché sembra aver avuto un arresto
cardiaco, molto strano alla
sua età, ma comunque una morte apparentemente naturale.
Questo mi fa tirare un
sospiro di sollievo. Se avessero scoperto il veleno,
l’avrebbero ricondotto
subito a me.
Ad un
tratto guardo fuori ed è notte. Non so che ore siano,
così guardo l’orologio e
vedo che è molto tardi. Sarei dovuta essere già
da Klaus. Cerco di alzarmi
dalla sedia dove ho passato il pomeriggio, ma ho un giramento di testa
che mi
costringe a stare seduta. Damon se ne accorge e dice a Tyler di
riaccompagnarmi
a casa. Stiamo tutti ai suoi ordini, è l’unico che
non è sconvolto dalla
situazione. Ha visto tanta gente morire e non teneva più di
tanto a Bonnie.
Tyler obbedisce e mi porta alla sua macchina. Decidiamo che la mia la
verrò a
riprendere domani. Oggi non riesco a guidare.
Non so
quanto tempo dopo arriviamo all’hotel. “Vuoi che
resti con te? È stata una
giornata pesante.” Devo vedere Klaus, non posso farlo restare.
“No
grazie. È stata dura anche per te e poi Caroline ha bisogno
di te in questo
momento. Torna da loro. Io me la caverò.” Mi
abbraccia ancora una volta e poi
scendo dalla macchina. Lo saluto ed entro in albergo. Mentre vado in
camera
penso che dovrei chiamare Klaus, perché non ho la macchina e
non posso andare
da lui, dovrà venire lui da me. Non sapeva che avrei agito
oggi, sicuramente
sarà arrabbiatissimo perché sono scomparsa per
tutto il pomeriggio. Decido di
occuparmi di lui più tardi. Ora ho bisogno solo di una bella
doccia calda. Ma
appena apro la porta della stanza vedo la luce già accesa e
poi una furia mi
viene incontro “Dove sei stata? Eri praticamente
irraggiungibile!” Poi mi
guarda in volto e capisce. La sua rabbia si placa
all’istante. In queste
settimane è diventato sempre meno sospettoso e sempre
più umano nei miei
confronti. Forse Rebekah aveva ragione a dire che aveva un debole per
me. O
forse aveva solo bisogno di qualche amico di cui fidarsi.
“L’hai fatto, vero?”
Riesco solo a fare sì con la testa. Sento ancora quel nodo
in gola che non
passa. Chiudo la porta dietro di me per cercare di distrarmi, ma mi
porta alla
conseguenza opposta, perché subito torno a piangere come
prima. Klaus
inizialmente sembra incerto sul da farsi, poi si avvicina e mi
abbraccia. A
questo punto lascio uscire tutte le lacrime che ho in corpo e
più i singhiozzi
si fanno forti, più il mio amico mi stringe a sé.
Inizia ad accarezzarmi la
testa con una mano per farmi calmare e io lo abbraccio con tutte le mie
forze.
Mi aggrappo alla sua maglia fin quasi a strapparla.
“Passerà Annie. Il senso di
colpa passerà.” Annie, mi ha davvero chiamata
“Annie”?! Finora aveva usato
sempre e solo il mio nome per intero, in questo momento dovrebbe essere
l’ultima cosa a cui pensare, ma mi sembra una cosa importante
da notare.
Rimaniamo
così per un tempo che mi sembra infinito, anche una volta
finite le lacrime.
Avevo davvero bisogno di sfogarmi con qualcuno in questo momento. Dopo
un po’
alzo lo sguardo per poterlo guardare in volto e riesco a sussurrare
“Grazie.”
Mi fa un sorriso carico di dolcezza, non ne avevo mai visto uno
così da parte
sua, soprattutto non rivolto a me! I nostri sguardi sembrano incatenati
e senza
accorgercene ci stiamo avvicinando molto lentamente. Le nostre labbra
stanno
per sfiorarsi quando il suono di un cellulare ci riporta alla
realtà. Ci
allontaniamo molto velocemente, lui più di me. Il telefono
è il suo. È Rebekah.
“Dimmi… Sì, l’ho saputo, sono
da lei… A tra poco.” Riattacca e inizia a
fissarmi. Ho il viso in fiamme e l’imbarazzo mi assale.
Stavamo per baciarci!
Lui fa finta di niente e dice “Era Bekah. Devo tornare a
casa. Ci sentiamo in
questi giorni.” E scompare ancor prima che lo possa salutare.
*Visto
che non sono mai stati
nominati i genitori di Bonnie nella serie tv, non so ancora se sono
separati
come nei libri. Ho preferito mostrarli insieme. Fatemi sapere se magari
mi sono
persa qualcosa.
Allooooora,
che ne pensate
del capitolo? Finalmente è morta la streghetta e a quanto
pare eravate tutti
contenti di questo. Non c’è proprio nessuna fan di
Bonnie?? Fatevi avanti, dai!
E
del finale che mi dite? Quante
di voi vogliono uccidere Rebekah, ora?? Ahahah
Visto
che oggi è il
compleanno di Lauren Cohan, Rose per intenderci, questo capitolo
è dedicato a
lei. Naturalmente per il prossimo dovrete aspettare una settimana,
perché sarà
per il compleanno di Ian anche se il regalo gliel’ho
già fatto nel capitolo
scorso! xD
Vedremo
forse cambio idea,
pubblico prima e il regalo lo faccio a voi!
Comunque
commentate mi
raccomando!
A
presto!
Baci
da parte di Klaus e
Annabeth! (Visto che fra di loro niente, almeno baciano voi! xD)
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Capitolo
6
Sto
tornando ora all’hotel dal funerale di Bonnie. È
stata una cerimonia
tranquilla, anche se c’è stata una marea di gente.
Tutti i suoi compagni di
scuola, i suoi amici. Più passa il tempo e più mi
rendo conto di quello che ho
fatto, ma ormai non posso tornare indietro. Anzi, fra pochi giorni ci
sarà la
luna piena e dovrò essere pronta. So che soprattutto la
prima trasformazione è
molto dolorosa, ma non ho paura, perché poi avrò
quello per cui sto lottando.
Potrò diventare un ibrido. Sto ancora pensando a questo
magico giorno quando
apro la porta della mia stanza e mi trovo davanti Rebekah.
“Ehi Beth! Allora,
come va? Il mio fratellone mi ha detto di passare a dare
un’occhiata. Sembrava
preoccupato.” Al sentir nominare Klaus sento un brivido
giù per la schiena. Non
l’ho più visto dopo quella sera.
“Meglio,
grazie.” Chiudo la porta della camera dietro di me e mi vado
a sedere sul letto
vicino a lei.
“Bene!
Senti, per caso è successo qualcosa tra te e Nik? Prima
coglieva ogni occasione
per vederti, invece ora sembra evitarti.” Chiede tutto con
molta nonchalance,
ma in fondo sa già la risposta. Questo non significa che
debba dirle la verità!
“No,
niente. In effetti mi chiedevo anch’io perché non
si facesse vedere.” Ma lei è
quella con l’intuito! La vedo sgranare gli occhi e poi
girarsi verso di me.
“Vi
siete baciati, vero?? Lo so che è così! Magari
siete andati anche oltre, eh?? Che
sporcaccioni che siete!” Eccola lei, sempre ad esagerare! Non
c’è stato neanche
un bacio!!
“Veramente
ti sbagli! Non ci siamo neanche baciati.” Beh, è
la verità, no? Magari è meglio
non dire che non è successo solo perché LEI ci ha
interrotti.
“Bah,
faccio finta di crederti. Allora puoi andare tranquillamente da lui e
iniziare
a mettervi d’accordo per la notte più importante
della tua vita.” Cavolo! Non
avevo pensato al fatto che avrei avuto bisogno d’aiuto per
trovare anche solo
il posto dove trasformarmi e soprattutto per rimanerci! Ma non potrebbe
aiutarmi lei? Perché proprio Klaus?!
“Non
pensavo di doverlo contattare. Stavo già cercando un posto
dove andare. Avevo
pensato nella tomba dei Lockwood, dove andava anche Tyler. Che ne
dici?” Mi
guarda sospettosa.
“Dico
che mi nascondi qualcosa. E in qualunque caso avrai comunque bisogno di
qualcuno, il cancello che c’è lì
è praticamente andato.” Sto per chiederle se
può aiutarmi lei, ma subito ribatte “E…
no! Io non sono disposta a farlo. Ho
assistito a tante trasformazioni nel corso dei secoli, ma mi danno
sempre i
brividi. Tutti quegli urli e il resto. Mi dispiace, ma ti rimane solo
una
persona a cui affidarti.” A me questa sembra tanto una scusa,
ma non sono nelle
condizioni di contraddirla, perciò le devo dimostrare di
aver detto la verità.
“Ok,
domani andrò da Klaus e ne parleremo. Contenta?”
Sembra abbastanza soddisfatta.
Il suo scopo era di farci rivedere ed è riuscita nel suo
intento.
“Sì,
sono contenta ora. Adesso vado a fare un po’ di shopping e a
fare uno spuntino.
Ci vediamo domani!” E ancor prima che la possa salutare sento
la porta sbattere
e mi ritrovo da sola. La devono smettere di fare così!!
Decido
di farmi una doccia e leggere qualcosa per sgombrare un po’
la mente, anche
perché stasera sarò a casa di Damon insieme agli
altri. Hanno detto di avere
qualcosa da dirmi. Non penso che sappiano che ho ucciso Bonnie,
perciò non ho
la minima idea di quello che succederà.
Il
momento della verità arriva presto. Sento il clacson di
Tyler suonare, perciò
esco e salgo sulla sua macchina. Stasera mi accompagna lui,
perché non sa che
io so dove si trova casa Salvatore. In un quarto d’ora siamo
lì. Anche ora sono
costretta a mostrarmi sorpresa dalla casa enorme che ho davanti e una
volta
entrata faccio tanti complimenti anche al proprietario. Lui ringrazia e
ci fa
accomodare in salotto. Gli altri sono già tutti qua. Persino
Jeremy e Alaric.
Le altre volte non ci sono mai stati, infatti mi sono stati presentati
solo stamattina
al funerale. Saluto tutti e mi siedo sul divano, vicino a Elena. La
vedo
sovrappensiero così le stringo la mano per farle forza. Si
gira verso di me e
tenta di fare un sorriso, ma un lacrima la tradisce. Damon viene da noi
subito
dopo e si mette seduto all’altro lato di Elena. Prende un
sospiro profondo,
come se avesse bisogno di respirare, e poi dice “Annabeth,
noi abbiamo una cosa
importante da dirti. Ti prego solo di credere a quello che ti sto per
dire e
non spaventarti, ok?” Annuisco. Non è possibile
che vogliano rivelarmi tutto.
Che senso avrebbe?? Tyler prende la parola. “Ecco,
c’è una cosa di nostro padre
che non ti ho detto. Non mi è sembrato importante, ma ho
sbagliato.” No, non è
possibile che stia per rivelarmi la sua vera natura!! Ma
perché proprio ora? Mi
sforzo il più possibile di mostrarmi rilassata, ma con
scarsi risultati. Tyler,
però, non se ne accorge e continua dicendo “Ecco.
Ti potrà sembrare strano, ma
lui era un lupo mannaro.” Scoppio in una risata isterica, ma
a tutti sembra che
io stia ridendo per la battuta.
Damon
interviene dicendo “Ti ho chiesto di crederci, per favore. Lo
so che è
difficile.” Tutti mi guardano in attesa di un mio qualunque
segno di credere a
ciò che dicono.
“Ok,
facciamo finta che vi creda. E allora?” Voglio proprio vedere
dove vogliono
arrivare a questo punto.
Alaric
interviene “Allora, ecco, la maledizione viene tramandata dai
genitori ai
figli. Infatti anche Tyler è un lupo mannaro e ora potresti
diventarlo anche
tu.” E loro come lo sanno?? Quindi ora mi uccidono? Sono nei
guai! Devo capire
cosa sanno e cosa no. Guardo Tyler come in cerca di conferma e lui
annuisce.
“Facendo
sempre finta che vi creda, cosa non vera, perché reputo
assurda una cosa del
genere, cosa significa che ora potrei diventarlo? Cosa sarebbe
successo?”
Tutti
abbassano gli occhi, poi Damon, il più coraggioso, dice
“La morte di Bonnie. Ecco,
la maledizione si scatena se uccidi qualcuno. Sappiamo che non
l’hai fatto, ma
se c’entri anche solo minimamente con la sua morte,
avverrà la trasformazione.”
Per un attimo tiro un sospiro di sollievo, ma poi inizio a capire cosa
sta per
succedere. “Ecco, la trasformazione è dolorosa e
avresti bisogno di un posto
dove stare. Ti ho detto, non sappiamo se avverrà, ma
dobbiamo essere pronti,
nel caso succedesse.” E ora come faccio? Non posso farmi
aiutare, vedrebbero
che mi trasformo e dopo che Klaus mi farà diventare ibrido,
non mi trasformerò
più. Capirebbero che c’è qualcosa
sotto. L’unico modo è fargli credere che
torno a casa. Intanto provo.
“E
quando dovrebbe avvenire questa cosa? Perché io domani torno
a casa e non posso
tornare prima di una settimana.” Si
guardano tra di loro.
Poi
Damon dice “Dovrebbe succedere con la luna piena che
sarà fra 5 giorni. Dovrai
tornare prima. Non puoi rischiare di farti trovare
impreparata.” E ora che
m’invento?? Ok, devo andarci pesante.
“Davvero
non posso. Mia madre sta molto male e mi ha detto che domani
andrà
all’ospedale. Non c’è un altro modo per
vedere se mi trasformerò?” Caroline e
Tyler si guardano.
La
bionda dice “Veramente non dovrebbe succederti niente,
sennò te ne saresti già
accorta.”
Alaric
la guarda contrariato “In che senso?”
Tyler
gli risponde “Quando ho ucciso, mi è successa una
cosa strana. Ho avuto un
forte dolore al petto e poi Caroline ha visto i miei occhi cambiare
colore e
diventare gialli. Ad Annabeth non è successo,
perciò non dovrebbe correre
questo pericolo.”
Damon
sembra irritato, forse non sapeva questi dettagli. “E
perché non l’avete detto
prima? Avremmo evitato di dirle tutto.” Appunto!
Il mio
fratellastro si volta verso di lui con aria minacciosa
“Doveva sapere. È suo
diritto. Deve sapere a cosa va in contro e quali saranno le conseguenze
delle
sue azioni.”
Il
vampiro sembra non aver voglia di litigare proprio davanti a me, anche
perché
rivelerebbe la sua natura e a quanto pare non è in programma.
Perciò
ribatte semplicemente “Ehi stai tranquillo. Dicevo solo che
potevamo evitare di
farla spaventare per niente.” In effetti una persona normale
sarebbe rimasta
sconvolta da questa novità e cerco di sembrarlo davvero.
Elena
prende la mano a Damon che subito si calma e si prende un bicchiere di
bourbon.
Che succede? Elena sta cercando di diventare la nuova Katherine? Ora se
la fa
con entrambi i Salvatore?
Come se
mi avesse letto nel pensiero, la moretta toglie subito la mano da
quella del
suo amico e torna tutto come prima.
“Perciò
posso partire tranquilla?” chiedo esitante.
Damon
sbuffa e dice “A quanto pare sì. Ma se dovessi
iniziare a sentirti strana,
cerca un posto dove rinchiuderti e chiama subito, ok?”
Sì, come no! Annuisco
facendo finta di essere spaventata da questa eventualità.
A quanto
pare non c’è nient’altro da dire,
così Tyler si alza e dice “Annabeth, andiamo?
Mia madre mi ha detto di tornare presto, perché abbiamo
degli ospiti.” Grazie
Carol! Non ce la facevo più a rimanere lì.
Mi alzo
e dico “Beh ragazzi. Ci rivediamo quando torno.”
Tutti si alzano e mi salutano,
poi esco fuori con Tyler.
Appena
arrivati alla macchina gli chiedo “Ma è vera
questa storia? Ce ne sono altri
come noi?” deve sembrare che io non sappia nulla.
“Purtroppo
è tutto vero e ci sono altri come noi in tutto il
mondo.” Vorrei chiedergli
anche della sua prima vittima, ma forse sarebbe esagerato,
perciò sto zitta
finché non arriviamo in hotel.
“Ciao
Tyler. Spero che ci rivedremo presto.” Lo abbraccio e poi
scendo dalla sua
auto.
Mentre
rientro in camera, penso a dove nascondere la mia macchina e a cosa
fare in
questi giorni che restano. Sicuramente non posso andarmene in giro per
la
città.
Una
volta arrivata sul letto, penso a ciò che mi aspetta domani.
È il momento di
capire cosa c’è che non va nella testolina di
Klaus!
Sì,
lo so. Il capitolo non è
proprio dei migliori, ma mi serviva un appoggio per il successivo. Non
mi va di
far succedere troppe cose velocemente.
Coooomunque,
come promesso da
ora e per le prossime 24 ore è il compleanno di Ian,
perciò ho pubblicato. Non siete
contenti?? (Vabbè almeno fate finta!)
Probabilmente
in giornata
pubblicherò anche una one-shot su Damon e se riesco a
finirlo, anche il
prossimo capitolo di questa cara storiella.
Perciò
l’unica cosa che posso
dirvi è: Stay tuned!!!
Baci
a tutti!
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Capitolo
7
Perché
non trovo il coraggio di scendere da questa cavolo di macchina e andare
a
suonare quel fottuto campanello? Mannaggia a Rebekah e a quando mi ha
convinto
a parlare con suo fratello! Prendo un respiro profondo e cercando di
non
pensare a ciò che faccio, scendo dalla macchina, la chiudo e
arrivo fino alla
porta. Non faccio in tempo neanche a suonare il campanello che Klaus mi
apre la
porta.
“Ciao.
Rebekah mi ha detto che saresti passata.” Mammamia che
freddo, ragazzi! C’è
praticamente il gelo tra noi due. Quasi tre settimane di sforzi per
farlo
sciogliere un po’ sono andate tutte al diavolo per un
quasi-bacio?? Beh io sono
superiore e mi comporterò come sempre.
“Ciao.
Sì, ecco, dovremmo parlare della mia trasformazione. La luna
piena è fra quattro
giorni.” Si fa da parte e mi fa entrare. Dietro di lui
c’è la signora Martin,
quella che lo “ospita”, che mi saluta sorridente
come sempre. “Quanto tempo,
cara. Come mai non sei più venuta? Se vuoi, oggi ho fatto i
biscotti! Sono
ancora caldi.” Ma sempre i biscotti fa?
“Signora,
che piacere rivederla. Purtroppo sono stata impegnata. Mi piacerebbe
assaggiare
un biscotto, grazie!” Così senza neanche
considerare la volontà dell’ibrido,
vado in cucina con la nonnina. È piena di biscotti.
Letteralmente piena. In
ogni angolo c’è un vassoio o una ciotola con
qualche tipo di biscotto. Con le
gocce di cioccolato, ricoperte di cioccolato bianco, con la marmellata,
decorate, a forma di cuore, a forma di stella. Ogni tipo di biscotto
del mondo
è qui. La signora mi porge una teglia, dove ci sono dei
biscotti alla pasta di
mandorle. Ne prendo uno e la ringrazio.
“Prendine
ancora se ne vuoi.” Mi porge speranzosa la teglia, ma sono
costretta a
rifiutare. Nell’altra stanza mi aspetta un originario,
così torniamo di là,
dove Klaus è appoggiato al muro con le braccia conserte che
aspetta. Che carino
che è quando fa l’offeso! Ma che dico?? Devo
fargliela pagare, non fare degli
apprezzamenti!
Mi fa
cenno di salire di sopra con la testa, così ringrazio ancora
la signora Martin
e lo raggiungo in camera sua.
“Come
mai fa tutti quei biscotti?” chiedo, mentre finisco quello
che mi ha offerto.
“A
volte
succede. Quando soggioghi qualcuno e ti stabilisci in casa sua,
può succedere
che acquisisca delle manie. Fa almeno una teglia diversa al
giorno.” Aspetta
che io mi sieda sul letto e poi lui si mette sulla sedia della
scrivania. Vuole
tenere le distanze.
“Beh
è
buona questa mania!” cerco di fare una battuta per farlo
sciogliere un po’ e ci
riesco. Klaus fa un piccolo accenno di sorriso. Mi sembra di essere
tornata
agli inizi, quando teneva sempre la guardia alta.
“Già.
Tornando a noi, per la notte della trasformazione avevo pensato ad uno
scantinato qui vicino. La casa è abbandonata e lo scantinato
è vuoto. La porta
è abbastanza resistente, così anche se provassi a
sfuggirmi, avrò il tempo di
riprenderti. Non dovrai assolutamente uscire da lì o non so
proprio che danni
potresti fare!” Perfetto. Annuisco e lui continua
“Ho chiesto a Rebekah se
voleva sostituirmi, di solito le piacciono le trasformazioni dei lupi,
ma ha
detto di no. Perciò verrò io con te.”
Sembra essere un po’ scocciato da questa
cosa e anch’io lo sono. Chi era quella a cui danno i brividi
le
trasformazioni?? Quando la rivedo la faccio fuori! Mentre penso ai modi
in cui
si uccide una vampira originaria, vedo Klaus imbarazzarsi per qualcosa.
“Metti
dei vestiti vecchi per la trasformazione, perché andranno
tutti in pezzi, a
meno che tu non li tolga prima. E comunque devi portarti un cambio per
quando
torni umana. Anche per questo avrei voluto che ci fosse stata Rebekah
al mio
posto, saresti stata meno in imbarazzo.” Oh cazzo!! E chi
aveva pensato a
questo dettaglio?? Sicuramente sua sorella, ma di certo non io! Dentro
di me
sto impazzendo, ma cerco di mostrarmi tranquilla agli occhi di Klaus. E
comunque, io mi sentirei in imbarazzo? Lui sta praticamente
sprofondando nella
sedia!! Ahahah finalmente un po’ di umanità!
“Tranquillo,
per me non c’è problema.”
Chissà quante ragazze nude ha visto in tutti questi
secoli e io mi sto a preoccupare?
Ora che
questo problema si è insinuato nella mia testa, non riesco
più a stare lì
davanti a lui. Così mi alzo e dico “Ora devo
andare. Devo cercare un posto dove
nascondere la macchina per una settimana e un luogo dove stare. Ho
detto a tutti
che partivo oggi.”
Si alza
anche lui e mi risponde “La macchina la puoi mettere qui, nel
garage. È pieno
di roba vecchia, ma c’è posto per
un’auto. E poi c’è una stanza in
più in fondo
al corridoio, se vuoi.” Cerca di mantenersi freddo e sembra
riuscire nel suo
intento. Beh non devo pensare male, mi aveva già offerto di
dormire qui, se non
sapevo dove andare. Accetto e lui mi mostra subito
dov’è la mia nuova camera.
Poi torna in camera sua. Modo carino per scaricarmi, ma sapere comunque
dove
sono. Porto dentro la mia roba, poi rimango in camera a leggere un
libro.
E i
giorni passano così. Tra libri, biscotti e chiacchierate con
Rebekah che ho
deciso di non uccidere per il momento. Klaus rimane sempre nella sua
stanza,
esce solo per far finta di mangiare qualcosa, poi torna al piano di
sopra.
Solo il
giorno della trasformazione esce dalla sua stanza e viene in cucina,
dove sto
aiutando la signora Martin a fare delle meringhe con le gocce di
cioccolato.
“Che buon profumino! Nonna posso sottrarti per un attimo la
tua aiutante?”
Sembra di buon umore, ma poi mi ricordo che quando parla con la
vecchietta è
sempre di buon umore. Infatti appena lo raggiungo in corridoio, torna
serio
come sempre. “Sei pronta per stasera? Andremo verso le
quattro di oggi
pomeriggio, così abbiamo tempo di sistemare le ultime
cose.”
Annuisco
e chiedo l’unica cosa che mi frulla nella testa da un
po’ “Va bene. Senti,
volevo chiederti, so che Tyler si incatenava. Dovrò farlo
anch’io?”
“Sì.
La
furia di un lupo trasformato può essere troppo anche per me.
Potrei essere
costretto a farti del male per farti stare buona, invece con le catene
sei più
gestibile.” Spiegazione accettabile. Annuisco ancora e poi
cerco di tornare dai
miei biscotti, ma Klaus mi prende rudemente un braccio “Stai
tranquilla. Andrà
tutto bene.” Che bel modo di calmarmi. Beh almeno ci ha
provato! Mi lascia il
braccio e torno in cucina. Prendo un biscotto alla cannella per
smorzare
l’agitazione.
Le
quattro del pomeriggio arrivano presto e mi faccio trovare pronta
davanti alla
porta con indosso dei vestiti vecchi e altri dentro un sacchetto. Klaus
arriva
subito dopo con un sacchetto di biscotti ricoperti di cioccolato
fondente e me
li porge. “Mettili insieme ai vestiti per domani mattina.
Staremo lì per un
po’, se torni a casa ancora sconvolta dalla trasformazione la
signora Martin
potrebbe fare domande.” Faccio come mi dice.
Stiamo
per uscire, quando Rebekah scende velocemente le scale e mi abbraccia
“Ci
vediamo domani, lupetto.” Mi fa un sorriso malizioso a cui
rispondo con
un’occhiataccia. L’ibrido mi richiama
all’ordine, così lo seguo e saluto la
vampira con la mano.
Andiamo
a piedi fino alla casa. Da fuori si vede che è disabitata,
perché non è curata
come le altre case dei paraggi. È anche un po’
isolata, così non ci sono vicini
che possano sentire rumori strani.
Scendiamo
nello scantinato e Klaus mi fa posare le mie cose prima della porta
“Almeno non
ti saranno a portata di mano stanotte e non le distruggerai.”
Usciamo
e andiamo a prendere le catene per legarmi. A quanto pare, nei giorni
passati,
il biondino è venuto qui a mettere i ganci e ora
c’è solo da attaccarci le
catene. Inizio ad essere nervosa, ma cerco di non darlo a vedere. Non
voglio
compassione da lui.
C’è
una
piccola finestra in alto, dove vediamo che il sole sta calando.
Così iniziamo a
legarmi. Poi Klaus chiude a chiave la porta e rimaniamo lì
ad aspettare.
Non
diciamo niente, stiamo zitti e aspettiamo che succeda qualcosa. Forse
lui sa
già cosa aspettarsi, ma io non sono mai riuscita a vedere
come avviene la
trasformazione. Ho sentito solo le urla e poi Caroline che scappava dal
nascondiglio di Tyler. Anche le altre volte ho provato a vedere, ma
niente. I
miei genitori poi, non me l’hanno mai permesso. Erano
entrambi lupi e nessuno
dei due ha mai voluto dirmi neanche dove si nascondevano.
Il
silenzio inizia a farsi pesante, sto per dire qualcosa, ma una fitta
improvvisa
mi toglie il respiro.
“Sta
iniziando.” Klaus si avvicina un po’ e mi porge una
bottiglia, dicendomi “Avrei
voluto evitare, ma non so fino a che punto riuscirò a
trattenerti. Bevi questo.
Cerca di berne il più possibile.”
Mi passa
una bottiglia di plastica con dentro un liquido giallastro.
Già dall’odore non
sembra niente di buono, poi capisco. Strozzalupo. So già che
sarà come bere
dell’acido, ma mi faccio forza e la butto giù
tutto d’uno fiato.
La
metà
mi va di traverso e inizio a tossire. Sento il corpo andare in fiamme
come la
bevanda entra in circolo. Come riacquisto sensibilità alle
corde vocali, mi
sento emettere un urlo disumano.
Klaus
torna al suo posto, in un angolo. Lo guardo per cercare di non pensare
al
dolore causato dallo strozzalupo, ma mi accorgo subito che quello non
era
niente. Improvvisamente, iniziano crampi tremendi in tutti il corpo. Mi
accascio completamente a terra e cerco di liberarmi da tutto questo
dolore,
urlando. Ma più urlo, più il dolore aumenta. Non
so come fare a far cessare
tutto questo, ma poi mi rendo conto che non posso farlo finire. Allora
inizio a
pensare al mio scopo, lo sto facendo per diventare ibrido! DEVO
riuscirci!
Sento le
ossa muoversi dolorosamente nel corpo. Poi il mio braccio destro sembra
rompersi da solo e tornare alla posizione giusta. Non faccio altro che
urlare e
pregare che tutto finisca presto. La stessa cosa succede con il braccio
sinistro. Ho crampi dappertutto e mi sembra d’impazzire dal
dolore.
Poi il
vuoto.
Ecco
a voi l’inizio della
trasformazione!!!
Che
ne pensate???
Naturalmente continuerà nel prossimo capitolo.
Non
voglio farvi perdere la
parte migliore quando lei torna umana ed è nuda. Se non
volete quella parte, perché
la reputate inutile o noiosa, basta che me lo diciate nelle vostre
recensioni e
non la metto. (Se come no… così le altre mi
linciano!)
Coooomunque,
avete notato il
mega-gigantesco indizio che vi ho dato sul passato di Annabeth??
All’inizio non
mi ero accorta di averlo messo, poi ho pensato che ci stava bene.
Almeno
iniziate a capirci qualcosa.
Ora
vi lascio. Cerco di
scrivere il seguito, così lo posto presto.
Baci
a tutti!
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Capitolo
8
Pov
klaus
È
tutto
pronto. C’è solo da aspettare l’inizio
della trasformazione. Poco prima le darò
lo strozzalupo che ho preparato. È inutile farla soffrire
prima del tempo. Ha
già una notte lunga davanti a lei.
Sembra
agitata. Con una mano tortura di continuo i suoi bei capelli lisci.
Prende una
ciocca e la fa girare in modo frenetico. I suoi occhi verdi vagano in
cerca di
un luogo su cui posarsi. Ogni tanto incrociano i miei, a quel punto
arrossisce
un po’ e il suo sguardo cambia direzione.
Devo
ammettere che è proprio una bella ragazza, forse troppo
giovane e troppo
innocente. Beh questo ultimo punto forse lo dovrò rivedere,
sennò non saremmo
qui ad aspettare la sua trasformazione. Chissà
perché tutta questa voglia di
diventare come me. Posso capire l’immortalità, la
forza e tutto il resto, ma
nessuno è mai venuto così, di sua spontanea
volontà. Chissà cos’ha davvero in
mente. Sono sicuro che ci sarà da divertirsi!
Intanto
ho visto che è pronta a tutto. Non è vero che non
potevo farla diventare un
ibrido se ancora non si era trasformata, avrebbe potuto benissimo
uccidere dopo
essere diventata vampiro per diventare un ibrido, come ho fatto io, ma
volevo
vedere fino a che punto sarebbe arrivata. Sono davvero compiaciuto, ha
ucciso
la streghetta senza la minima protesta. Quella sera. È la
prima volta che mi
succede una cosa simile, dopo l’amicizia con Stefan. E guarda
com’è finita.
Solo che lei sembra volermi davvero aiutare e anche Bekah si fida.
I miei
pensieri vengono interrotti da un balbettio di Annabeth “Sta
iniziando.”
Prendo
la bottiglia con lo strozzalupo e mi avvicino a lei “Avrei
voluto evitare, ma
non so fino a che punto riuscirò a trattenerti. Bevi questo.
Cerca di berne il
più possibile.” So che riuscirei comunque a
tenerla a bada, ma non voglio farle
del male inutilmente.
Prende
la bottiglia e fa un sospiro profondo. Con una mano si tortura la
manica della
maglia, mentre con l’altra tiene la bottiglia e prova a bere
il più possibile.
Inizia subito a tossire, ma è riuscita a mandare
giù quasi tutto. La vedo
contrarsi dal dolore e poco dopo iniziare ad urlare. Deve farle davvero
male.
Non posso fare niente per placarle il dolore. Dobbiamo solo aspettare
che tutto
abbia fine.
Torno al
mio posto e mi costringo a guardare ciò che sta succedendo.
Avrei voglia solo
di voltare le spalle e scappare per una volta tanto. La vedo alzare lo
sguardo
verso di me e fissarmi intensamente negli occhi. Per un attimo sembra
fermarsi
tutto per entrambi, poi lei è richiamata alla
realtà dal dolore. Vedo il suo
viso contorcersi e poi la vedo accasciarsi a terra. Ha tremendi spasmi
in tutto
il corpo e le sue urla sono fortissime. Urla sempre più
forte, all’aumentare
del dolore, lei trova una nota ancora più alta da fare.
Improvvisamente
smette di urlare e inizia a respirare in modo affannoso.
Il tempo
sembra non passare mai. Mi giro un attimo per vedere la posizione della
luna.
Ha appena raggiunto la sua massima altezza. Siamo già a
metà nottata. Un rumore
strano mi riporta a guardare il suo magnifico corpo. Sembra che un
braccio le
si sia rotto e poi sembra tornare nella posizione originaria. Appena
torna al
suo posto, una smorfia di dolore misto a determinazione inonda il suo
bel viso.
È davvero coraggiosa.
Anche
l’altro braccio subisce lo stesso trattamento del primo, ma
stavolta le scappa
un urlo di dolore.
Cerca di
rialzarsi e riesce a mettersi a gattoni, ma dei crampi improvvisi la
fanno
finire nuovamente a terra. Ad un tratto la sua testa si alza e vedo i
suoi
occhi, non più del bel verde di prima, ma gialli, come
quelli di un lupo. Da
questo momento in poi non sarà più cosciente
delle sue azioni, probabilmente
non sentirà più neanche il dolore.
I suoi
vestiti iniziano a strapparsi per l’ingrossarsi del suo
corpo. Mi guarda in
cagnesco e caccia i denti, ma non mi attacca. Forse in qualche modo,
sente che
sono superiore a lei. Inarca la schiena in modo disumano e finisce di
rompere
la sua vecchia maglia. Così posso vedere il suo torace
già cambiato dalla
maledizione. La vedo trasformarsi lentamente davanti a me e come sempre
è uno
spettacolo raccapricciante e affascinante allo stesso tempo.
Le sue
gambe che si accorciano, la sua schiena che si piega in modo disumano
per
cambiare l’ossatura in quella dell’animale, il viso
allungarsi e diventare un
muso, e tutto mentre una folta pelliccia le ricopre il corpo. Il pelo
è di un
bel marrone scuro, come i suoi capelli. È diventata un lupo.
Ora
cerca di liberarsi dalle catene con una furia maestosa. Vedo il primo
gancio
che sta per cedere. Li ho messi io personalmente e non sarebbe dovuto
essere
così facile scardinarli. Decido di intervenire. Mi avvicino
molto velocemente e
la blocco a terra. Le metto un ginocchio sopra lo stomaco e con una
mano le
tengo il collo. Sembra calmarsi per un attimo, ma poi ricomincia peggio
di
prima. Cerca addirittura di mordermi per liberarsi e al terzo tentativo
ci
riesce. Fa più male di quanto pensassi, non ero mai stato
morso da un lupo, li
ho sempre uccisi prima che accadesse. Non mi succederà
niente, visto che il mio
sangue è la cura stessa, ma nell’istante in cui
sento il dolore e mi distraggo,
con un colpo si libera dalla mia presa e torna a tirare le catene in
cerca di
una via di fuga.
Mi
allontano e in un attimo controllo ancora che ogni via di fuga
possibile sia
inutilizzabile, poi torno a bloccarla. Provo la stessa posizione di
prima, ma
stavolta le tengo giù il muso con entrambe le mani. Annie
continua imperterrita
a cercare di liberarsi, mordendo l’aria e dimenandosi tutta,
ma stavolta non mi
coglie impreparato e riesco a tenerla a bada per un bel po’.
Quando sembra essersi
calmata, lascio la presa e mi allontano un po’. Sembra
rimanere tranquilla,
perciò torno a sedermi esattamente dove stavo prima.
Solo ora
mi accorgo che il suo morso è ancora qui e non è
ancora guarito. Strano, una
qualunque ferita ormai si sarebbe rimarginata. Forse il morso di un
lupo ha
qualche effetto anche su di me. Decido di uscire da qui ed andare al
piano
superiore, almeno con un po’ di luce potrò vedere
meglio di che si tratta.
Chiudo
la porta dietro di me e aspetto per vedere se riparte la furia della
lupa al
suo interno. Sembra tutto tranquillo, così salgo. Una volta
arrivati alla luce,
quello che vedo è una normale ferita. Ancora non si
rimargina, ma ricordo bene
come diventa un morso di licantropo su un vampiro e il mio non
è così. Forse essendo
qualcosa di sovrannaturale, impiega più tempo a guarire, ma
per ora sembra
tutto sotto controllo.
Dopo un
po’ decido di tornare in cantina e una volta entrato, chiudo
nuovamente la
porta dietro di me. Annabeth sembra dormire, così ne
approfitto per riposare un
po’ anch’io.
Sento
dei lamenti, così mi costringo ad aprire un attimo gli
occhi. Annie sta
tornando umana. Una volta completata la transazione, rimane a terra,
dormiente.
Vado a
prendere le sue cose dal corridoio, poi mi avvicino a lei e la guardo.
Ha un
bel fisico con muscoli ben definiti e delle curve perfette. I suoi
lunghi
capelli lunghi ora ricadono sul suo seno ed è tutta
raggomitolata. Vista così
non sembra proprio una bambina, ma una donna. Una bella donna.
Istintivamente
la mia mano destra corre ad accarezzarle il corpo. Le mie dita toccano
la sua
pelle candida e morbida, percorrendo le sue forme. Annie si accomoda su
se
stessa, sembra infastidita e questo mi riporta alla realtà.
Ma che sto
facendo?? Tolgo subito la mia mano dal suo splendido corpo. La guardo
per
un’ultima volta, poi le metto sopra una coperta che avevo
portato. Le metto
vicino anche i biscotti nel caso si svegliasse prima del mio ritorno.
Ha
passato proprio una nottataccia! Le accarezzo il viso e le lascio un
bacio
sulla fronte, poi esco per andare a prepararle un po’ di
caffè.
Devo
tornare a casa, perché qui è tutto abbandonato.
Appena arrivo Rebekah mi viene
incontro. “Allora, Nick? Com’è
andata?” Ha uno strano sorrisino malizioso che
mi fa capire che pensa a qualcosa che sicuramente non voglio sapere!
“Bene.
Si è appena ritrasformata. Ti va di portarle la colazione?
Ho bisogno di una
doccia e di medicarmi questo.” Le faccio vedere il braccio e
subito cambia
espressione. Capisce subito di cosa si tratta. Il morso non
è ancora guarito e
inizio a preoccuparmi anch’io.
“Ma
cos’è successo?” Sembra agitata, ma
cerco di tranquillizzarla.
“La
stavo trattenendo, perché stava scardinando le catene e mi
ha morso. Non mi fa
eccessivamente male, ma ancora non guarisce. Nel pomeriggio
partirò e andrò da
Ophelia, la strega di Cleveland, in Mississipi. Magari mi
saprà dire qualcosa.”
Senza
dover aggiungere altro, lei va in cucina a mettere su l’acqua
per il caffè e io
vado di sopra a farmi la doccia.
A
contatto con l’acqua calda, la ferita mi fa male. Ci mancava
solo questa!
Quando esco vado a prendere delle garze dall’armadietto. Per
fortuna la signora
Martin ha sempre tutto il necessario in casa. Ne trovo alcune e mi ci
fascio il
braccio. Non ricordavo più cosa significasse avere delle
ferite, fa proprio
schifo!
Ta-daaaaaaaa!!!!
Che ne
dite??? Voglio le vostre opinioni sulla trasformazione, belle o brutte
che
siano!
Soprattutto,
cosa vi
aspettavate dalla parte finale, che tutte tanto volevate?? Ho esaudito
i vostri
desideri?
Insomma
voglio i vostri
giudizi più spietati!!
Ora
passiamo all’aspetto di
Annabeth. Ci ho dovuto pensare davvero tanto e finalmente ho deciso.
Sto ancora
cercando un’immagine adeguata, ma per chi di voi avesse letto
“Le guerre del
mondo emerso”, Annabeth la vedo esattamente come Dubhe, la
protagonista. Intanto
vi metto l’immagine della copertina che la rappresenta, in
seguito cercherò un’attrice
che le somigli. http://i41.tinypic.com/15mjjf9.jpg
Al
prossimo capitolo!
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Capitolo
9
La luce
del sole entra dalla piccola finestra in alto e mi colpisce proprio
sugli
occhi. Ho tutto il corpo indolenzito e mi sento davvero strana, diversa
direi.
Al
ricordo della sera precedente e di tutto quel dolore mi vengono i
brividi, ma
non penso che siano solo per il ricordo. Qua dentro si gela e io sono
nuda! Non
proprio nuda, qualcuno, forse Klaus, mi ha coperta.
Perciò
mi ha vista nuda! Ma è ancora qui? Mi metto seduta cercando
di rimanere coperta
e mi guardo intorno. Non c’è nessuno. Mi ha messo
i vestiti e i biscotti vicino
e se n’è andato. Tipico. Mi lascia qua senza
sapere se posso tornare a casa o
devo aspettarlo e se faccio la cosa sbagliata si arrabbia.
Presa da
questi pensieri intanto mi vesto e inizio a sgranocchiare i biscotti
che mi ero
portata dietro.
Li ho
quasi finiti quando sento un rumore al piano di sopra. Probabilmente
è Klaus,
ma cerco comunque di sentire ogni minimo rumore. Sta venendo dritto
qua, perciò
mi rilasso un po’. Nessun altro sa dove mi trovo.
La porta
si apre, ma di certo non è Klaus. Rebekah è sulla
porta con un thermos di
caffè.
“Grazie
per il caffè! Tuo fratello se l’è
svignata, eh?” A questo punto spero sia stata
lei a mettermi sopra la coperta.
Lei
accenna un sorriso e dice “È dovuto tornare a casa
a risolvere una cosa e ha
mandato me.” Sembra preoccupata, ma non le chiedo niente.
Magari è Stefan che
si è fatto risentire. Quando tornerò a casa ne
saprò di più.
Si
avvicina, si mette seduta vicino a me e mi porge il thermos.
“Allora, com’è
andata?”
“Ricordo
solo tanto dolore e poi il vuoto completo. Non so cosa sia successo, ma
penso
di aver dato a Klaus un po’ di filo da torcere. Alcune catene
sono quasi
rotte.” Dico indicando i punti in cui avevano quasi ceduto.
“Già.
Senti, torniamo a casa? Così ti fai una bella
doccia?” Non sembra dell’umore
adatto a delle repliche, perciò prendo le mie cose e
continuando a bere il
caffè, usciamo da lì e torniamo a casa.
Vado
subito in camera, cosicché la signora Martin non mi veda
tutta sporca, prendo
dei vestiti puliti e vado a farmi la doccia.
Quando
esco sento Klaus e Rebekah litigare. Non vorrei origliare, ma la
tentazione di
sapere cosa succede è troppo forte.
“Non
puoi venire con me e basta. Non costringermi a conficcarti un paletto
nel cuore
fino al mio ritorno!” Ok, forse sarebbe meglio non ascoltare,
sto tornando
verso la mia camera quando sento Rebekah dire “Ma sei ferito!
Non ti potresti
neanche difendere bene in caso di qualche attacco. Io vengo e non si
discute.
Ho già le mie cose pronte.”
Ferito?
Come ferito? Non si rimarginano le ferite agli ibridi? I toni si
scaldano
sempre di più e decido che è davvero il momento
che torno in camera. Mi chiudo
dentro, ma anche così riesco a sentire ciò che
dicono. “Senti, non sappiamo
cosa possa succederti con il morso di un lupo, perciò io
vengo con te!” Il
morso di un lupo? È colpa mia.
Mi alzo
e li raggiungo nell’altra stanza. Appena apro la porta scende
un silenzio di
tomba. Klaus mi guarda poi abbassa il volto. Lo sguardo di Rebekah
finisce
istintivamente sulla ferita dell’ibrido. Non posso fare a
meno di guardare
quella fasciatura. È grande, prende quasi tutto
l’avambraccio destro. Un
terribile senso di colpa m’invade.
Parlo
quasi senza accorgermene “Vado in camera a prepararmi. Tra
un’ora si parte.”
Senza dare neanche il tempo agli altri di controbattere, esco e vado a
preparare un borsone con lo stretto necessario per passare del tempo
fuori.
Prendo anche altre garze e medicinali anche se non so se serviranno.
Mentre
faccio incetta di acqua ossigenata dall’armadietto, arriva
Klaus “Annabeth, io
non voglio che voi veniate. Me la cavo da solo.”
Il mio
cervello che fino a quel momento non aveva pensato ad altro se non ai
preparativi, mi fa girare verso di lui con sguardo truce “Noi
veniamo con te. È
colpa mia e farò tutto il possibile per risolvere la
situazione.”
Sbatte
un pugno contro il muro e dice “Ho detto che non voglio che
veniate! Ragazzina
non giocare con il fuoco, fai quello che ti dico.” Le sue
parole mi colpiscono.
Ormai eravamo arrivati ad una situazione di complicità,
almeno così credevo. Ma
io non sono da meno e ora mi sento più forte che mai.
“Non
puoi sempre comandare, sai? Noi verremo con te.”
Prima
ancora che me ne possa accorgere, mi ritrovo scaraventata a terra.
Sento un
forte dolore alla mano e mi accorgo di essermi tagliata.
Arriva
Rebekah in bagno e appena mi vede a terra, viene a soccorrermi
“Si può sapere
che sta succedendo?? Nik, devi calmarti.” Klaus cerca di dare
un altro pugno
contro il muro per scaricare la sua rabbia, ma ci prova con il braccio
ferito
che subito gli da una fitta di dolore.
Il
dolore sembra calmarlo un po’ e riportarlo alla
realtà, in più arriva la
signora Martin “Che succede ragazzi?
Cos’è tutto questo trambusto?”
L’ibrido si
comporta come la persona più calma del mondo.
“Niente nonna. Annabeth è
scivolata e la stavamo soccorrendo.”
Cerco di
nascondere la mano ferita per non far preoccupare la vecchietta e le
sorrido
“Già, sono un po’ maldestra.”
La
nonnina si guarda intorno “Come mai questa borsa? Hai
intenzione di andartene
così presto? Il piccolo Klaus ha fatto qualcosa che non
va?” Guarda il biondino
con faccia da rimprovero, ma io le rispondo “No, veramente ci
stavamo
organizzando per partire. Faremo un viaggetto tutti e tre insieme, vero
Klaus?”
Davanti alla signora non può continuare la sua scenata di
prima, ma il suo
sguardo vale più di ogni urlo. “Già,
nonna. Partiremo oggi pomeriggio. Scusa
per non averti avvertito.” La nonnina se ne va senza dire
niente, soddisfatta
della spiegazione.
Rimaniamo
ancora un attimo a guardarci, poi mi alzo in piedi. Ho lasciato una
piccola
macchia di sangue per terra e anche dalla mia mano si sente
quell’odore forte.
Vedo il volto di Rebekah cambiare, ad un tratto tutte le vene vicino
agli occhi
vengono in rilievo. Klaus sembra resistere meglio e trattiene la bionda
appena
in tempo, prima che mi sbrani. “Vai di là e
medicati. Veloce.” La sua voce è
piatta, inespressiva. Prima ancora che lasci la stanza, Bekah
è tornata
normale. Forse è solo troppo tempo che non si nutre. In
effetti non li ho mai
visti uscire da questa casa negli ultimi giorni.
Faccio
come mi dice l’ibrido, ma appena finita la medicazione, vado
in camera sua.
“Klaus, possiamo parlare?”
Si gira
verso di me, arrabbiato “Non c’è niente
da dire.”
Non ci
posso credere. Neanche il giorno in cui ci siamo conosciuti era
così scontroso
“Klaus, io voglio venire con te e non riuscirai ad
impedirmelo per niente al
mondo, ok?”
Stanco
di questo battibecco, sospira e dice “Perfetto. Venite pure,
ma io non starò lì
a farvi da balia.” Oh, finalmente! Ci voleva tanto?
Per
ringraziarlo mi avvicino a lui e prima ancora che possa capire cosa sto
facendo, gli do un bacio sulla guancia, poi esco.
Torno in
camera a finire di preparare le mie cose e come deciso,
un’ora dopo ci
ritroviamo tutti all’ingresso, pronti ad andare.
Klaus ha
insistito per fare il primo turno alla guida, poi toccherà a
Rebekah e infine a
me. Cercheremo di arrivare a destinazione in meno tempo possibile,
facendo
soste solo se strettamente necessario.
In
macchina non parla nessuno e l’aria è carica di
elettricità. Sia io sia Bekah,
ci siamo portate dei libri da leggere, perciò non facciamo
il minimo sforzo per
dar vita ad una conversazione.
Circa 5
ore dopo, facciamo una sosta in autogrill per mettere benzina e
perché io sono
umana e ho i miei bisogni fisiologici. Mi sgranchisco le gambe, vado al
bagno e
compro delle cose da mangiare. Quando torno alla macchina gli altri due
non ci
sono. Li vedo tornare poco dopo dal bagno. Klaus ha una macchiolina di
sangue
vicino alle labbra e capisco che avevo ragione prima, era da tanto che
non si
nutrivano. Rebekah sale al posto del guidatore. Discutiamo un attimo su
quale
sia il miglior percorso da fare e poi ripartiamo. A quanto pare
dovrebbero
mancare 9 ore abbondanti ancora. Siamo solo vicino Kingsport, ancora in
Virginia. Dobbiamo ancora attraversare Kentucky e Tennesse, poi
finalmente in
Mississipi, se non sbaglio. La geografia non è il mio forte.
(NdU Grazie Google
Maps!! xD)
Riprendo
la lettura, ma vengo interrotta da Klaus “Che
leggi?”
È
la
prima frase che rivolge a me o Rebekah dall’inizio del
viaggio che non riguardi
qualche particolare tecnico, perciò rispondo contenta
“Anna Karenina.”
A quanto
pare l’ibrido vuole cercare di scusarsi “Ah,
bello.”
A questo
punto chiudo il libro e capisco che è ora di fare
conversazione “Mica tanto. La
protagonista muore.”
“Ma
è
bello tutto quello che è spinta a fare per amore. Abbandona
il marito e il
figlio per un uomo. Viene ripudiata dalla società, ma alla
fine l’amore la fa
impazzire e si uccide. Quando uscì, suscitò molto
scalpore. Tutta la Russia ne parlava, anche
se
sinceramente non vedo come sia possibile fare tutto questo per uno
sconosciuto.”
Già,
dimenticavo che lui ha visto l’uscita di tutti i libri che
ora chiamiamo
classici. Dopo questo piccolo intervento torna il silenzio, ma non ho
più
voglia di leggere, perciò mi metto a riflettere
sull’ultima frase dell’ibrido.
Possibile che non ci sia mai stato nessuno nella sua vita che abbia
amato?
Mentre penso a questo guardo fuori dal finestrino anche se ormai
è notte e
lentamente mi addormento.
Mi
risveglio davanti ad un altro autogrill. Il cartello dice che siamo a
Pegram.
Guardo velocemente la cartina e secondo un calcolo approssimato mancano
5 ore.
Vado velocemente al bagno, visto che ora faremo tutta una tirata fino a
destinazione e toccherà a me guidare. Torno veloce in
macchina, visto che
stavolta gli altri due non sono scesi. Rebekah ora si è
messa dietro per poter
riposare un po’, così salgo al posto di guida e
chiedo a Klaus se il percorso
che ho in mente è giusto. Mi da delle piccole rettifiche e
partiamo.
Klaus
cerca di attaccare discorso ancora una volta chiedendomi se ho mai
fatto dei
viaggi e cose simili, ma non ho voglia di parlare, perché
sono ancora un po’
arrabbiata dalla scenata di stamattina, perciò rispondo a
monosillabi. Ma
capisce il motivo e ad un certo punto mi dice “Ehy, scusa per
stamattina. Ero
un po’ nervoso.” Vorrei tanto poter essere
tranquilla e serena, ma in queste
settimane in cui sono stata con loro, mi sono affezionata molto ai due
fratelli
e pensavo che ormai si fosse instaurato un bel rapporto.
Vorrei
potergli dire tutto questo, ma non ci riesco. Non sono mai stata brava
in
queste cose, perciò resto zitta e continuo a guidare.
Dopo un
po’ mi sento prendere la mano che sta sul cambio, mi giro per
un attimo verso
di lui e lo vedo serio che mi guarda. Senza dire una parola, continua a
tenermi
la mano. Non so che fare se non ricambiare la stretta. Do
un’occhiata allo
specchietto retrovisore e vedo Rebekah con gli occhi chiusi, ma con un
sorrisetto malizioso che mi fa capire che non sta dormendo.
Non so come
comportarmi, per fortuna sto mantenendo una velocità
abbastanza costante e non
devo cambiare la marcia, sennò non saprei proprio come fare.
Non ho mai avuto
un ragazzo e soprattutto uno strano quanto lui. Stamattina ha rischiato
di
uccidermi e ora è qui che cerca di fare pace e mi prende la
mano.
Restiamo
così, con questo silenzio imbarazzante per tutte le 4 ore
mancanti. Una volta
vicino Ruleville, gli chiedo di controllare la cartina,
perché dovrebbe mancare
poco. Così toglie la mano dalla mia e devo trattenere un
sospiro di sollievo,
perché avevo proprio bisogno di muoverla.
Una
volta arrivati a Cleveland,(NdU D’ora in poi tutti i luoghi
sono reali e li ho
visto con Google Maps, grazie all’omino arancione. Se vi va,
potete andare a
vederli) ci troviamo sul S. Davis Avenue e lì cerchiamo un
posto per la notte.
Sorpassiamo una pizzeria e mi accorgo solo ora di non aver mangiato
quasi
niente per tutto il giorno. Ora però dobbiamo trovare un
posto dove fermarci a
dormire, al mangiare penserò dopo.
Continuo
su questa strada e finalmente trovo un motel. Ha un cartello rosso con
scritto
“Econo Lodge”. Parcheggio ed entriamo subito a
vedere per le stanze.
“Mi
dispiace, non ci sono camere disponibili per stanotte.” Ci
guardiamo, poi Klaus
si avvicina al receptionist. “Lei ora ci darà una
camera, anche se prenotata e
quando arriveranno i veri ospiti dirà che avete sbagliato e
per loro non c’è
niente.” Mi accorgo solo ora che sta usando la compulsione.
Il ragazzo dietro
il banco lo guarda e poi con tono meccanico dice “Ho una
stanza libera, se
volete.” Prendiamo la chiave e andiamo in camera.
C’è solo un letto
matrimoniale, ma ci accontentiamo. È solo un punto
d’appoggio per stanotte, poi
domani vedremo. Il tempo che portiamo su le cose, poi mi ricordo di
aver visto
un Pizza Hut nelle vicinanze, così prendo un po’
di soldi ed esco.
Torno
poco dopo a pancia piena e trovo Bekah nella doccia e Klaus in
asciugamano che
sta cercando di fare una fasciatura nuova. Mi avvicino a lui e lo aiuto
a fare
una cosa fatta bene. Una volta finito mi ringrazia, a quanto pare anche
lui sa
un po’ di buone maniere quando vuole!
Solo ora
mi accorgo di quanto siamo vicini e di quanto lui sia mezzo nudo. Mi
alzo
velocemente e preparo i vestiti, per entrare in doccia. Mi serve
proprio una
doccia fredda!! La vampira sembra rimanere in bagno per ore e noi due
stiamo
qui a guardarci. O meglio, io guardo imbarazzata per tutta la stanza,
mentre
Klaus mi fissa spavaldo.
Mi
distraggo un attimo e mi ritrovo ad ammirare le linee dei suoi
fantastici
addominali. Proprio in quel momento esce la biondina dal bagno che mi
risveglia
dai miei sogni ad occhi aperti.
Quando
torno di là, trovo Klaus e Rebekah alle prese con i posti
nel letto a cercare
di decidere come entrarci tutti e tre.
“Nik,
a
me piace stare sul bordo, lo sai! Ora vedetevela voi due per chi deve
stare
spiaccicato in mezzo.” E senza darci neanche il tempo di
controbattere si tuffa
ad occupare la parte sinistra del matrimoniale. Ci guardiamo, poi
l’ibrido dice
“Se vuoi sto io in mezzo. Bekah sa essere molto violenta
quando dorme.”
Senza
farmelo ripetere due volte, corro ad occupare il lato destro del letto.
Sospira
in modo rumoroso e dice “Non c’è
più rispetto per gli anziani.” Poi cerca di
infilarsi tra noi due. Solo ora mi rendo conto che saremo davvero MOLTO
vicini
a dormire.
Cerco di
occupare meno spazio possibile e di rimanere sul bordo, ma Bekah sembra
avere
altri piani per noi, infatti cerca di farci avvicinare il
più possibile,
occupando gran parte del letto. Prima o poi la uccido quella donna!
Mio
malgrado mi ritrovo praticamente attaccata al biondino e mi accorgo
solo ora
che lui ha deciso di dormire senza maglietta.
Sarà
una
notte lunghissima!
Eccomi
di nuovo qua!!!! Non
mi uccidete per come ho fatto finire il capitolo, vero?? *corre a
nascondersi*
Oltre
a questo devo farmi
perdonare per un errore nella storia. Sono andata a vedere Sherlock
Holmes e lì
uno muore a causa dello stesso veleno che ha ucciso Bonnie. Ecco ho
scoperto
che lascia della schiuma sulla bocca, perciò non
è vero che non lascia tracce
come vi avevo detto. Ho scoperto che in realtà non esiste un
veleno che non
lascia tracce, ma d’altronde questo è un racconto
fantastico, no?? (ok, mi sto
arrampicando sugli specchi! xD)
Perciò
per scusarmi, ho
trovato un’attrice che rispecchia perfettamente Annabeth.
Eccola qua. http://www.imdb.com/name/nm0651441/
Che
ne pensate??
Oltre
a questo, chi di voi è andato
a vedere i luoghi su Google Maps?? Fino a che saranno a Cleveland,
continuerò a
usare questo metodo, perciò vi potrete divertire a guardare
le strade che
percorrono e tutto il resto.
E
anche per stavolta è tutto!
Baci
Ubibi
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Capitolo
10
Della
luce entra dalla finestra e mi colpisce proprio sugli occhi,
svegliandomi. Non
riesco ancora ad aprirli, tanta era la stanchezza, ma so con certezza
che il
mio sedere sta uscendo dal letto. Come il mio sedere?! Mi costringo ad
aprire
gli occhi il più rapidamente possibile e la prima cosa che
vedo è il viso
angelico di Klaus. Sembra stia ancora dormendo. Il problema
è che siamo vicini,
troppo vicini! Ma come si fa ad alzarsi da un letto senza svegliare un
ibrido e
un vampiro millenari??
Inizio a
scivolare all’indietro sempre di più, cercando di
non fare il minimo rumore, ma
ad un certo punto BAM. Cado a terra rovinosamente mettendo
sull’attenti i miei
compagni di letto. Entrambi appena avvertito il rumore si sono alzati a
velocità sovrannaturale alla ricerca del pericolo. Poi si
sono accorti di me a
terra e sono scoppiati entrambi a ridere. Uff il mio piano è
fallito
miseramente! “Tranquilli, ragazzi. Sto bene, non mi sono
fatta niente. Non
servono tutte queste attenzioni.” Sprizzo
permalosità da tutti i pori, perciò
entrambi iniziano a sghignazzare sotto i baffi. Prendo dei vestiti
dalla borsa
e vado in bagno.
Uno
cerca di uscire da una situazione imbarazzante e fa ancora peggio. Ora
che sono
in bagno, sento ancora la risata cristallina di Rebekah. Ma che ride?
È colpa
sua! Se lei non si fosse presa tutto il letto, non avrei dovuto fare
tutte
quelle manovre.
Quando
esco dal bagno, loro sono già pronti per uscire. Mi guardano
entrambi con aria
ironica “Allora, vogliamo andare?” Klaus torna
serio. Forse inizia a pensare al
motivo per cui siamo qui.
“L’ultima
volta che ho avuto notizie da questa strega è stato quando
si è trasferita qui
nel 1950. L’indirizzo è 290 South Pearman Avenue.
La cartina è in macchina,
quindi intanto usciamo da qua. Mentre Annabeth va a fare colazione, noi
esaminiamo la cartina e vediamo dov’è.”
Ciò significa che farò una colazione
molto veloce, aggiungo mentalmente al posto di Klaus.
Così
facciamo come deciso e mentre io mi abbuffo, loro trovano la via e
vediamo che
è abbastanza facile da raggiungere. Basta andare dritto fino
a Sunflower Road,
girare a destra e continuare fino a Pearman Avenue.
Facciamo
così come abbiamo visto e al numero 290 corrisponde una
casetta bianca, sul
lato destro della strada. È molto carina, anche se
più piccola delle altre case
lì intorno. Ha un doppio arco sul portico e sotto ad ogni
arcata c’è una porta,
forse la casa è divisa in due piccoli appartamenti.
Parcheggiamo davanti ad un
furgoncino rosso e andiamo verso l’ingresso. Ora quale
sarà dei due? Guardo gli
altri e anche loro stanno pensando alla stessa cosa, perciò
decidiamo di
provarne una e se non è, sarà sicuramente
l’altra.
Ancora
prima di provare a bussare, una ragazza spalanca una delle due porte e
da come
guarda Klaus, penso proprio che sia la persona giusta.
È
giovane, avrà la mia età, ma i suoi occhi
sembrano averne viste tante. http://tinypic.com/view.php?pic=2r6mb0i&s=5
Ha
lunghi capelli rosso fuoco e occhi verdi come i miei. Klaus
l’ha sempre
chiamata la “strega di Cleveland” o cose simili,
perciò non so come si chiami
realmente, fino a che lui stesso non la saluta “Ciao Erika.
Quanto tempo.”
Lei
sembra non avere paura di noi. Strano! Di solito, tutti hanno paura di
Klaus.
“Klaus, quanto tempo! Sapevo saresti arrivato presto. Ho
avuto una brutta
sensazione.” Entriamo in casa, poi Klaus presenta me e sua
sorella “Sono
persone fidate. Sai che non ti metterei mai in pericolo. Lei
è mia sorella,
Rebekah, e lei è una mia alleata e presto sarà
una della mia specie.” Erika ci
squadra da capo a piedi “Bene. Io sono Erika. Vado a
prendervi del thè e non
potete rifiutare. Intanto accomodatevi.”
Mentre
lei è nell’altra stanza, noi ci sediamo sul
divano, poi Klaus ci spiega qualcosa
sulla nostra ospite. “L’ho conosciuta nel 1691.
Bekah, tu eri sulle tracce di
Elija in quel periodo, perciò ci eravamo divisi. Lei stava
scappando di casa,
per non sposarsi con il ragazzo che aveva scelto la sua famiglia. Ho
provato a
bere da lei, ma è riuscita a ribellarsi con la magia. Era
già allora una
ragazza straordinaria. Così, l’ho tenuta sotto la
mia ala e alla fine le ho
lasciato il grimorio di nostra madre, perché mi ricordavo di
un incantesimo che
fermava lo scorrere del tempo sulle persone. Praticamente è
rimasta giovane
come quando l’ho conosciuta.” Al sentir parlare
della madre, Rebekah diventa
subito scura in volto. Dimenticavo che ha scoperto che è
stato proprio Klaus ad
ucciderla. Chissà come si sente. “In cambio del
grimorio, e quindi
dell’incantesimo, lei mi ha giurato fedeltà.
Perciò, da quel giorno, fa
ricerche su qualunque cosa mi riguardi e se mi serve qualcosa lei mi
aiuta. Nel
tempo ha sviluppato tanto di quel potere che penso sia impossibile
trovare
qualcuno più forte di lei.”
Proprio
in quel momento, lei torna con le tazze fumanti di thè
“Hai proprio ragione,
Klaus. Ho sviluppato davvero tanto potere, tanto da poterti uccidere,
lo sai?”
Cala il silenzio e tutti ci prepariamo ad un qualche attacco,
finché Erika non
posa il vassoio sul tavolo e continua “Il patto era chiaro.
Io sarei stata a
tua disposizione per sempre o l’incantesimo si sarebbe
interrotto, ma tu non
dovevi far venire nessuno a conoscenza della mia esistenza. In caso
contrario,
io potevo voltarti le spalle e l’incantesimo sarebbe rimasto
intatto.” Ok, ora
capisco perché non ci voleva portare.
L’ibrido
guarda me e la sorella con sguardo pieno di rimprovero ed entrambe
abbassiamo
gli occhi. “Lo so, ma è una situazione un
po’ particolare. Avevo bisogno di
qualcuno che mi proteggesse in un certo senso. Spero che continuerai ad
aiutarmi, amica mia.” Se dice di no, siamo fritti.
“Klaus,
tu mi hai donato l’immortalità, in un modo o
nell’altro dovrò pur ricambiare. E
poi, l’ultima volta che sei venuto, non ti ho voluto
incontrare, perché eri
insieme a quel vampiro, che non aveva sentimenti amichevoli nei tuoi
confronti.
Riesco a sentire che, invece, le ragazze qui presenti ti adorano. Dimmi
cos’è
successo.”
L’espressione
di Klaus rimane indifferente e inizia a raccontare ciò che
è successo. Poi
toglie la benda dal braccio e fa vedere il morso. Non è
ancora guarito, ma
sembra si stia cicatrizzando.
Erika
mette le mani sopra la ferita, sfiorandola appena e chiude gli occhi.
Siamo
tutti in attesa di sapere la diagnosi.
Poi lei
apre gli occhi e con estrema calma si mette seduta sulla poltrona
davanti a
noi. “Avevo previsto una situazione simile nel mio diario
delle ipotesi del
1835. Ed ero arrivata proprio alla conclusione che vedo. Tu, Klaus, sei
metà
vampiro e metà licantropo, ora che hai completato la
trasformazione. Ecco, in
questa situazione succede che la tua parte vampira non riesce a guarire
la
ferita, perché un qualunque vampiro sarebbe morto, ma la tua
parte da
licantropo evita proprio che questo accada. Purtroppo la parte mannara,
però,
non riesce a guarire la ferita, perché la parte vampira
glielo impedisce. È un
po’ complicato, ma il succo è che questa,
sarà come una normale ferita e
guarirà come se fossi un comune mortale.”
Ciò
significa che impiegherà davvero tanto tempo e
può infettarsi e qualsiasi altra
cosa da umani. Mi viene naturale esprimere la mia idea “Una
ferita può
impiegare anche un mese per rigenerarsi del tutto in un umano e nel
frattempo
potrebbe infettarsi, giusto?” Rebekah sembra più
spaventata del dovuto, non ha
a che fare con cose da umani da un sacco di tempo.
Ma Erika
tranquillizza tutti “Non si infetta, perché
rimangono le difese da ibrido.
L’unica scocciatura è il tempo che
impiegherà a rimarginarsi. Se vuoi posso
vedere di fare qualcosa.” Guardiamo tutti l’ibrido
che acconsente. Così io e
Bekah ci alziamo dal divano per far spazio a Erika e restiamo in piedi
a
guardare. La strega si sfrega le mani, poi le posiziona come prima,
sulla
ferita. Inizia a recitare una cantilena “Helbrede
såret som infiserer min
kjærlighet. Leges
raskt, slik
at
han kan gå gratis
å så panikk blant
folk og
drepe henne
så nådeløs.
Helbrede oss slik at vi kan gå tilbake til å elske i den mest strålende,
som han liker.”
Ripete
queste parole incomprensibili per due o tre
volte, poi succede qualcosa. Dalla ferita inizia a sgorgare sangue a
non
finire. Sento Rebekah urlare nel panico e cercare di avvicinarsi alla
strega
che continua a ripetere la litania, per farla spostare da
lì, ma un campo
magnetico invisibile la catapulta dall’altra parte della
stanza. Vado a
soccorrerla, perché capisco che per Klaus non posso fare
niente. Sembra stia
bene e si rialza come niente. Ci guardiamo entrambe spaventate, senza
sapere
cosa fare. Poi Rebekah torna all’attacco sulla strega e viene
catapultata di
nuovo a terra. Stavolta non vado ad aiutarla, perché
l’ibrido sembra aver perso
conoscenza e mi viene un’idea per fermare tutto. Invece di
attaccare la strega,
cercherò di portare via il braccio di Klaus da quelle
manacce, ma appena lo
tocco ricevo la scossa e in un attimo tutto finisce.
La rossa
smette di ripetere la cantilena, dalla ferita non esce più
sangue, anzi sembra
si stia rimarginando in fretta. Stranamente non riesco più a
tenermi in piedi e
cado a terra. Provo a rialzarmi, ma il mio corpo sembra non rispondermi
più.
Sono caduta con la testa rivolta verso Rebekah e vedo che anche lei
è nel mio
stesso stato. Ma che succede?? Vedo la figura di Klaus avvicinarsi alla
sorella
“Bekah, che hai? Che ti succede?” poi si gira prima
verso me, poi verso Erika
“Cosa è successo a loro? Perché sono
finite a terra?”
La
strega è fuori dal mio campo visivo, ma la sento dire
“Tranquillo, caro.
Resteranno così per qualche giorno, poi si riprenderanno.
Ognuna ha assorbito
la parte che poteva smaltire della ferita. Tua sorella la parte vampira
e la
tua amica la parte mannara. Ora il loro corpo è bloccato,
per dargli il tempo
di eliminare il tutto senza creare problemi. Tra due o tre giorni
torneranno
come prima.”
L’ibrido
stringe arrabbiato la mano della sorella
“Com’è potuto accadere?”
Erika
gli risponde più tranquilla che mai “Era
l’unico modo per farti guarire del
tutto. Durante l’incantesimo loro hanno toccato uno di noi
due e facendolo
hanno assorbito ciò che potevano.”
Klaus si
alza e scompare dal mio campo visivo, ma poco dopo lo sento urlare
“Non ti
avevo detto di combinare questo casino, avresti dovuto
avvertirmi!” Sento
qualcuno accasciarsi a terra e presuppongo sia Klaus. Poi vedo una
figura
snella stagliarsi tra me e Bekah “Ti avevo avvertito del mio
potere, caro
Klaus. Non giocare col fuoco!” La rossa se ne va in cucina e
da lì urla “Sai, è
meglio che te ne vada. Ti ricordo che d’ora in poi posso fare
ciò che voglio.
Hai rotto il patto.” Vedo una figura muoversi a
velocità sovrannaturale e subito
dopo il corpo di Rebekah non c’è più.
Non faccio in tempo a realizzare questo
pensiero, che mi vedo portata via anch’io fino alla macchina.
Klaus sale
davanti e andiamo via.
Torniamo
al motel, Klaus ci porta in camera e ci sdraia sul letto.
L’unica cosa che
riesco a fare, è sbattere le palpebre, perciò le
chiudo per un attimo, ma
l’ibrido subito si spaventa, perché mi crede
morta, così le riapro. Capisce che
possiamo sentirlo e vederlo, così gira la testa di entrambe
verso di lui e poi
si mette sulla poltrona vicino al letto. Sta andando nel panico
più completo e
nessuna delle due può fare niente per consolarlo.
Vorrei
urlare e dimenarmi a più non posso in questo momento, la
situazione si sta già
facendo pesante e la strega ha detto che durerà per due o
tre giorni. Non ci
posso credere!
Ad un
certo punto Klaus si alza dalla poltrona e inizia a camminare per la
stanza. Va
avanti per ore, fino a che il mio stomaco non inizia a brontolare. A
quanto
pare la fame non si è bloccata insieme al mio corpo. Klaus
se ne accorge e si
avvicina a me “Hai fame?? Se sì, sbatti due volte
le palpebre.” Faccio come
richiesto, poi scompare dal mio campo visivo e lo sento fare la stessa
domanda
alla sorella. Anche lei deve aver detto di sì,
perché dopo poco l’ibrido dice
“Io vado a trovarvi qualcosa da mangiare. Voi, beh, restate
lì.” Come se
avessimo scelta!
Buon
Natale, miei cari
lettori!
Ok,
non vi ho fatto proprio
il regalo che tutti aspettavate, vero? Ma a caval donato, non si guarda
in
bocca. Perciò accontentatevi! xD
Che
ne pensate di questa
nuova situazione?? La strega cattiva ha fatto un po’ di
casini, eh?? Ehhhh la
gente con le manie di grandezza non manca nel telefilm,
perciò ho deciso di
creare anch’io qualcuno così.
Spero
che il capitolo vi
piaccia comunque!
Ancora
buon Natale a tutti
quelli hanno la mia storia nelle preferite/seguite/ricordate e
soprattutto a
chi recensisce!! Probabilmente senza di voi, non aggiornerei
così spesso, lo
faccio solo per poi divertirmi a leggere i vostri commenti!
Baci
Maria
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Capitolo
11
Klaus
torna poco dopo con una sacca di sangue per Rebekah e del cibo per me,
ma si
rende presto conto che sarà più difficile del
previsto farmi masticare ed
ingoiare, visto che non posso muovermi. Perciò, dopo aver
nutrito la sorella,
esce di nuovo e va a comprare dello yogurt. Per fortuna che qui vicino
c’è
Walmart!
Torna
poco dopo e subito si prepara per darmi da mangiare. È una
scena davvero penosa
quella che sto vivendo. Klaus viene vicino al letto con dei tovaglioli
e una
scatola di yogurt, poi inizia a farmi scendere lo yogurt dentro la
bocca. Ora
possiamo solo sperare che non mi vada di traverso, sennò
sono morta. “Quando
non ne vuoi più basta che chiudi gli occhi, ok?”
Mi sembro uno di quei malati
in stato vegetale, che non può muoversi o comunicare con il
mondo. Ora capisco
davvero la sofferenza di certe persone!
Dopo
essere riuscita a mandare giù due yogurt senza soffocare,
posso ritenermi
soddisfatta, perciò chiudo gli occhi prima che il biondino
apra il terzo
barattolino. “Ok, basta allora.” Riapro gli occhi e
lo vedo allontanarsi per
mettere da parte il resto della scatola. Per fortuna
c’è un minibar e c’è
abbastanza spazio per metterli tutti. Dopodiché Klaus torna
al suo posto sulla
poltrona. Lo vedo proprio perso.
Il tempo
passa lentamente e mi accorgo che anche il resto dei miei bisogni
fisiologici
non si è fermato, ma come faccio a farmi portare al bagno??
Da lui, poi??
Questo è l’unico pensiero che mi affolla la mente,
almeno fino a quando vedo
fuori diventare buio. A quel punto non ce la faccio più,
rischio davvero di
farmela addosso!
Con
grande imbarazzo, inizio a sbattere velocemente le ciglia, fino ad
attirare
l’attenzione dell’ibrido. “Che
c’è? Se hai fame sbatti due volte le palpebre,
sennò resta ad occhi aperti e cercherò qualche
altra domanda.” Rimango con gli
occhi aperti. “Ok, non hai fame. Che può essere?
Cerca di guardare da qualche
parte per darmi un indizio.” Guardo la porta del bagno, Klaus
cerca di capire
cosa sto indicando, e quando lo capisce, la sua espressione diventa
impagabile.
Se solo potessi muovermi, riderei a crepapelle! “Devi andare
in bagno?” Ormai
ho capito che per il sì bisogna sbattere le ciglia due
volte, perciò lo faccio
senza ripensamenti. Non ce la faccio davvero più a
trattenerla!
Dopo un
breve momento di silenzio, dice “Aspetta un attimo. Adesso
torno.” Torna poco
dopo insieme ad una ragazza, evidentemente soggiogata. Mi solleva dal
letto, mi
porta in bagno, poi le ordina ciò che deve fare. Una volta
finito, torna dentro
e mi riporta sul letto. Ora sì, che sto bene! Da quanto ho
capito, la ragazza
farà da sacca di sangue per Bekah e da mia
“badante” in questi giorni. Si è
trovata proprio nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Così
Klaus si lava le mani di questa storia, esce e ci lascia sole con lei.
Non lo
vediamo tornare neanche di notte. Chissà
dov’è andato.
Torna
due giorni dopo, forse con la speranza di vederci in piedi e in
movimento, ma
stranamente siamo ancora confinate nel letto. Prende la ragazza, le fa
dimenticare tutto e la manda via. “Ora rimango io con voi.
Tanto dovrebbe
mancare poco alla fine di questo strazio.”
Certo,
per lui è uno strazio! Noi invece ci stiamo divertendo a
fare le belle
statuine! Se solo potessi muovermi…
Anche se
ci ha ritrovato come ci ha lasciato, sembra più sereno.
Forse ha capito che non
può farci niente.
“Allora,
avete fame?” entrambe rimaniamo con gli occhi aperti. La
ragazza ci ha
imboccato poco prima che lui arrivasse. “Perfetto. Allora vi
leggo il giornale
di ieri. Tanto se le notizie non le sapete, sono sempre
nuove.” Così, inizia a
leggere le pagine del giornale. Parte dalla politica, poi
l’economia e infine
la cronaca. “Allora, care ragazze. A quanto pare
c’è un animale che sta facendo
una strage proprio qui vicino. Non sono io, perciò
c’è un altro vampiro in
città. Ho provato a cercarlo in questi giorni e ho scoperto
che si tratta di
Stefan. Dovete sbrigarvi a riprendervi, lo sapete, vero?”
Stefan? Oh cavolo!
“Come saprete, non posso ucciderlo, almeno finché
non avrò indietro le mie
bare. Perciò ho bisogno che voi vi sappiate difendere.
Dovete sforzarvi a
muovervi, avete capito?” Certo, come se lo facessi apposta a
restare immobile.
Ma è stupido?
Continua
il suo monologo, dicendo “Capisco che non riuscite,
perciò inizialmente
cercherò di stimolarvi in qualche modo, tipo facendovi il
solletico. Forse, pur
di ribellarvi, inizierete a muovervi. Se non funziona,
proverò a ferirvi. Prima
o poi otterrò qualche risultato.” In poche parole
ci vuole torturare, finché
non ci muoviamo?! Deve solo pregare che non riprenda mai a muovermi o
lo faccio
correre!
“Inizierò
da te, Bekah. In un eventuale scontro, mi serviresti di
più.” Gira
delicatamente la mia testa verso la sorellina, poi si avvicina a lei e
inizia a
farle il solletico sulla pancia. Lei chiude gli occhi, ma non fa nessun
altro
movimento. Continua così per
un’infinità di tempo, prima sulla pancia, poi
sotto ai piedi. Infine prende addirittura una piuma da un cuscino e
inizia a
farle solletico sotto le ascelle.
Ok,
cambio idea. Non è assolutamente più sereno,
è semplicemente impazzito! Ma che
cavolo di idee gli vengono?! Lo sguardo di Rebekah è a dir
poco furioso. Penso
che se funzionasse, poi Klaus avrebbe seri problemi a rimanere in vita.
Dopo
quasi due ore di torture, smette stremato. La bionda chiude gli occhi e
si gode
questo momento di pace. “Ok, cambiamo strategia. Farti del
male non servirebbe.
Ti rigeneri troppo in fretta e non ho verbena a portata di mano,
perciò ecco
che faremo. Ormai dovreste iniziare a sentire un po’ di fame,
perciò ti appenderò
una sacca di sangue proprio sopra alla testa, farò un
piccolo buco sul fondo in
modo che esca solo una goccia per volta, e vediamo che
succede.”
La vuole
spingere a muoversi con la sete di sangue? Forse per loro è
più forte di
qualsiasi istinto, perciò potrebbe funzionare.
Sistema
tutto il necessario e poi con uno spillo fa un buco sul fondo della
sacca. Le
gocce le finiscono precise sulle labbra e non tutte finiscono dentro la
bocca.
“Bekah, vedi di reagire a questo o quando sorgerà
il sole, proverò con quello.”
A sentire quella frase, mi accorgo che è buio fuori. Il
tempo è passato così
velocemente che non ci avevo fatto caso. Ciò significa che
la vampira ha solo
poche ore per riuscire a muoversi o l’ibrido la
farà abbrustolire al sole. (NdU
mi pare che anche gli Originali abbiano questa restrizione, vero?)
Lo
sguardo di Rebekah diventa spaventato, perché sa che lei non
ci può fare niente
se non riesce a muoversi e il dolore che le si prospetta davanti
è davvero
tanto. Inizio a sperare che le tecniche dell’ibrido abbiano
un fondamento o ci
toccherà soffrire davvero, davvero tanto.
“Allora,
mentre lei combatte l’immobilità, ti do da
mangiare, ok cara? Con te non
funzionerebbe mai una cosa simile. Sei ancora troppo simile ad un
umana, ti
indeboliresti troppo.” Almeno non morirò di fame,
bell’inizio! Mi viene vicino
con un barattolo “Basta yogurt, contenta? Ho frullato un
po’ di carne e
verdure. Il sapore non è dei migliori, ma tanto il suo scopo
è solo quello di
andarti di traverso, così inizierai a tossire, e
perciò a muoverti. Ti piace il
mio piano?” Oddio, sto per morire. Appena penso questo, sento
un ringhio alle
mie spalle e poi vedo Klaus sorridere “Bene. Bekah mi
ringrazierai dopo. Ora ho
da fare.” Ci è riuscito!
L’unica
speranza è che riesca anche con me. Provo a muovere le mani
per essere sicura
che non sia solo perché l’incantesimo è
finito, ma non riesco a combinare
niente. Rebekah si è liberata solo grazie alla fame.
Entra
nel mio campo visivo solo per uscirne subito dopo, per attaccare suo
fratello.
“Cosa avevi intenzione di fare se questo esperimento non
riusciva? Ti ho già
perdonato per aver ucciso nostra madre, non darmi altri motivi per
venirti
contro!” Questi sono quei momenti in cui vorresti essere in
un altro posto,
invece sei lì ad ascoltare ciò che non dovresti.
Klaus fa
finta di niente, ma il suo tono freddo nasconde a malapena
ciò che prova “Vai a
nutrirti ora. Di questo ne parleremo in un altro momento.”
Bekah fa
come richiesto ed esce. L’ibrido torna da me, ma il barattolo
è andato in
frantumi perciò è costretto a frullare altra
carne e altre verdure. Tutto
avviene nel più assoluto silenzio e prima che me ne possa
accorgere, è di nuovo
accanto a me con un cucchiaio e un nuovo contenitore colmo di quella
specie di
omogeneizzato.
“Ecco
che arriva l’aeroplanino che ti farà tornare a
muovere.” E così dicendo, inizia
a far girare per aria il cucchiaio colmo, per mimare il volo di un vero
aeroplano. Prima ancora che me ne accorga la pappetta è
nella mia bocca e un
po’ è riuscita ad arrivare a destinazione, mentre
l’altra parte mi è andata di
traverso.
Il mio
corpo non risponde, non si difende, da ciò che sta
accadendo. Inizio a sentire
l’aria mancare. Klaus mi fa mandare giù un altro
boccone, perché non capisce
che già il primo è andato di traverso. Il secondo
ha peggiorato la situazione.
Sto per
morire. Lo so. Il mio corpo non riuscirà mai a muoversi per
tossire e
contrastare l’incantesimo. L’ibrido si accorge
finalmente che qualcosa non va,
ma invece di aiutarmi in qualche modo, appoggia la schiena sulla sedia
e
incrocia le braccia. “Ce l’ha fatta Bekah, puoi
farcela anche tu, amica mia.
Forza, reagisci!” Faccio sempre più fatica a
prendere fiato, perché il cibo
impedisce il passaggio e l’ultima cosa che vedo è
Klaus che mi guarda finalmente
spaventato dalla mia morte.
***
Sento
delle mani sul mio petto che spingono in modo regolare. Le sento in
modo sempre
più vivido. Non sono morta!
Torno
alla realtà con un colpo di tosse talmente forte da
procurarmi un conato, che
mi fa finalmente uscire dalla gola tutto ciò che non
dovrebbe esserci.
Finalmente nessuno mi spinge più il torace, ma mi sento
abbracciare in modo
sovrannaturale. “Ho pensato di averti persa!
Scusa.” Klaus. Avrei voglia solo
di tirargli un bel pugno su quel bel faccino che si ritrova! Per poco
non mi
ammazza.
Non
faccio in tempo a pensarlo che lo vedo a terra con il labbro
sanguinante e un
tremendo dolore alla mano. Oddio, mi sono mossa! Cerco di portare una
mano
davanti agli occhi per capire se l’ho fatto davvero e ancora
prima della mano,
tutto il resto del mio corpo si muove. Sento ogni minimo muscolo
rispondere ai
miei desideri.
Il
biondino è di nuovo in piedi, con un sorriso malizioso in
viso. “Non mi
ringrazi? Se non ci fossi stato io, saresti ancora immobile su quel
letto, mia
cara!”
La mia
bocca si apre ancor prima di pensare a ciò che devo dire
“Veramente se non
c’eri tu, neanche ci finivo su questo letto per tre giorni.
Ma lasciamo
perdere. Ho bisogno di andare al bagno. Spostati.” Mi lascia
libero il
passaggio e vado in bagno. Mi guardo allo specchio e mi vedo tutta
sporca di
vomito. Che schifo! Mi sfilo la maglietta e la lavo senza pensare che
lì dentro
non ne ho altre. Mi do una sciacquata veloce al viso e in particolare
alla
bocca, poi esco dal bagno.
Vedo
Klaus intento a pulire ciò che ho rimesso poco prima e mi
avvicino, dicendogli
“Dai, lascia stare. Ci penso io.” Ci ritroviamo
faccia a faccia, molto vicini.
L’ibrido da un’occhiata veloce al mio corpo. Ops,
sono in reggiseno! Sento un
fuoco divamparmi dalle guance.
Non
potevo ricordarmi di mettere un’altra maglietta o di coprirmi
in qualche modo??
Dannazione!
Sto per
allontanarmi per andare a mettermi qualcosa addosso, quando sento delle
labbra
sulle mie. Istintivamente chiudo gli occhi e ricambio il bacio. Il mio
primo
bacio!
Mi sento
stringere dalle sue braccia e poco dopo sento la sua lingua premere per
entrare
nella mia bocca. La dischiudo leggermente e le nostre lingue ingaggiano
una
danza particolare, tutta loro. Le mie braccia, fin’ora inerti
lungo il corpo,
corrono alla sua nuca per avvicinarlo ancora di più a me ed
evitare che si
allontani.
Dopo un
tempo interminabile, le nostre labbra si dividono. Ci guardiamo negli
occhi per
un tempo infinito. Quegli occhi che poco prima avrei fatto diventare
neri dai
lividi, ora mi guardavano in modo del tutto nuovo. Vogliosi di qualcosa
di
nuovo.
Ci
capiamo senza neanche parlare e torniamo a baciarci. Le sue mani
corrono
esperte ai miei glutei e mi sollevano. Le mie gambe si aggrappano
istintivamente alla sua vita per non cadere e a velocità
straordinaria finiamo
sul letto dove poco prima avevo rischiato di morire.
I baci
si fanno sempre più bollenti insieme alle sue mani che
iniziano a farmi provare
sensazioni che non conoscevo e non ritenevo possibili.
In poco
tempo la sua maglia finisce a terra e mi ritrovo ad ammirare ancora una
volta i
suoi fantastici pettorali. Le mie mani corrono subito ad accarezzarli e
poi
scendono sempre più giù, fino all’orlo
dei pantaloni. Il bottone salta
facilmente, mentre il biondino mi lascia una scia di baci sul collo.
Non so
come farli scivolare via, ma ci pensa lui. Prima toglie i suoi, poi i
miei
pantaloni vanno a fargli compagnia da qualche parte, in giro per la
stanza.
Lo
stringo a me come non ho mai fatto con nessun altro prima di lui. Ho
bisogno di
sentirlo vicino. Tutto sta succedendo in fretta, troppo in fretta!
Quasi
percependo la mia paura, all’improvviso Klaus si ferma e mi
guarda.
In quel
momento capisco che questa è l’unica cosa che
voglia davvero con tutta me
stessa. Riprendo a baciarlo con più foga di prima e in un
attimo mi fa inarcare
la schiena e toglie tutto il mio intimo.
Ora
rimangono solo i suoi boxer ad ostacolarci. Le mie mani stanno per
arrivarci,
quando entrambi ci fermiamo di botto.
“Che
cosa imbarazzante! Avrei dovuto scegliere un altro momento per venire a
trovarvi, eh?”
Vi
prego non uccidetemi! Non
voglio morire così giovane!
Ma
non potevo permettere che
succedesse tutto così in fretta per la povera Annie, no? Ha
appena ricevuto il
primo bacio e già si ritrova ad andare oltre?? E poi la sua
prima volta in una
camera di motel con la puzza di vomito, nel letto in cui è
stata immobile per
giorni?? Si merita qualcosa di meglio!
Per
il resto, che ne pensate
del capitolo?? Spero che vi sia piaciuto, perché il prossimo
lo avrete fra un
anno! (le solite frasi fatte da ultimo dell’anno! xD)
A
proposito, buon anno a
tutte voi che leggete in silenzio o che recensite! Non potete neanche
immaginare quanto mi facciano piacere le vostre recensioni!
Ci
sentiamo nel 2012 care
lettrici!
Baci
Mary
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Capitolo
12
“Che
cosa imbarazzante! Avrei dovuto scegliere un altro momento per venire a
trovarvi, eh?” Erika. Cerco di coprirmi al meglio, mentre la
strega si va
avanti. Klaus si alza velocemente e si para davanti a me. “A
quanto pare, hanno
ripreso bene le loro funzioni motorie. Beh, ero solo venuta a dirvi che
Stefan
è sulle vostre tracce e non voglio grane nella mia
città. È ora che ve ne
andiate.”
Continuo
a coprirmi con il lenzuolo, mentre cerco il reggiseno. Una volta
trovato, mi
avvicino all’ibrido.
La
strega sorride all’istante “Te l’avevo
detto che le ragazze ti adoravano, ma
non avrei mai immaginato così tanto!” Scoppia in
una risata fragorosa che mi
mette i brividi.
Il
biondino mi prende la mano “Appena mia sorella torna,
partiamo, ok? Ora vattene.”
Sembra avere paura anche lui, ha visto cosa riesce a fare la strega.
“Hai
paura, eh? Beh non ti farò niente a meno che non sia
costretta. Alla fine mi
hai donato la vita eterna e un immenso potere. È grazie a
te, se oggi sono così
potente. Ora me ne vado, ma se non sloggiate entro domani mattina, ve
ne farò
pentire.” Ci da le spalle e va verso la porta, poi gira il
volto verso di noi.
“Come ho già detto, non voglio guai nella mia
città!” Queste sono le sue ultime
parole. Appena uscita dalla porta scompare e torniamo ad essere soli.
L’ibrido
mi guarda da capo a piedi, sono ancora in biancheria. La sua mano
è ancora
nella mia. È da tanto che aspettavo questo momento, dalla
sera in cui ho ucciso
Bonnie.
Anche il
mio sguardo vaga sul suo corpo magnifico e in un attimo tornano tutte
le voglie
evaporate poco prima. Lascia la mia mano e con le sue, mi prende per le
spalle
e mi attira a sé. Sollevo la testa dal suo petto e lo guardo
ancora un attimo
negli occhi prima di baciarlo.
“Ragazzi
sono torn… Ops scusate!” Rebekah. Ma tutti stasera
devono venire a rompere? La
vampira fa un sorrisino sghembo e dice “Se volete, vado a
farmi un giro.”
Klaus si
stacca bruscamente da me e dice “No. Dobbiamo partire subito.
È venuta Erika e
ha detto che dobbiamo andarcene prima di domani. Prepara le tue
cose.”
Io e
Klaus ci rivestiamo velocemente, beh, lui un po’
più velocemente di me, poi
iniziamo a raccogliere le nostre cose.
Una
volta preparato tutto, io e Bekah portiamo in macchina le borse, mentre
Klaus va
a soggiogare quello della reception per farlo dimenticare di noi.
Dopodiché
partiamo. La bionda si propone per fare il primo turno in macchina,
così la
lasciamo fare.
Mi metto
sul sedile posteriore e con estrema sorpresa vedo Klaus venire dietro
insieme a
me. Mi guarda e dice “Se vuoi vado davanti.” Ok,
sembra più imbranato di me
sull’argomento ragazze. Ma un ibrido millenario ha di questi
problemi?? E che
ha fatto per tutto questo tempo?
“No,
rimani qui.” Ci sorridiamo a vicenda, poi lui chiude la
portiera e mi mette un braccio
sulle spalle. Mi fa accoccolare sul suo petto, così che
possa dormire, ma
proprio in quel momento Rebekah sale in macchina, al posto di guida.
“Mi
raccomando, non fate niente di sconcio voi due. Sono una ragazza
impressionabile, io.”
“Zitta,
sorellina! Pensa a guidare.” Dal tono di voce, capisco che
Klaus sta
sorridendo. Mi sistemo meglio contro di lui e per la prima volta dopo
tanto
tempo mi sento al sicuro.
Mi
addormento poco dopo, con la mano di Klaus che mi accarezza la testa.
***
“Bekah,
ne possiamo parlare?” Mi sveglio, perché sento i
due fratelli parlare, ma
faccio finta di niente, così possono continuare indisturbati.
“Di
cosa
vuoi parlare?” il tono della vampira è molto
freddo.
“Di
quello che mi hai detto prima, a proposito di nostra madre. Voglio
chiarire una
volta per tutte questa storia.” Ok, è una di
quelle conversazioni che non
dovrei sentire, ma come faccio ora? È arrivato il momento
per loro di parlarne
e non voglio interromperli.
“Non
c’è
niente da dire, Nik. L’hai uccisa e mi hai mentito,
mettendomi contro nostro
padre. Cos’altro c’è da dire?”
Sento il corpo dell’ibrido irrigidirsi sotto di
me. Queste parole devono averlo ferito.
“Hai
sentito solo una parte della storia, Bekah. È vero,
l’ho uccisa, ma è stata lei
a chiedermelo. Si era pentita di aver fatto diventare dei mostri i
propri figli
e, dopo avermi rivelato di non essere figlio di mio padre, mi ha detto
che
uccidendola avrei avuto più potere degli altri e che avrei
dovuto tenerli sotto
controllo.” Lo sento fare un sospiro profondo. Deve costargli
davvero tanto
ricordare quel momento. “Naturalmente ho rifiutato,
perché le volevo bene, ma
lei ha insistito e alla fine ho fatto come mi chiedeva. Diceva che non
poteva
vivere con il rimorso di averci trasformati in bestie abominevoli e mi
ha
chiesto di tenervi sotto controllo e lontano dalle grinfie di nostro
padre,
perché lui si era esaltato con tutta quella
storia.”
Dopo un
attimo di silenzio sento Rebekah rispondere “Se tutto questo
è vero, perché non
l’hai detto subito? Perché hai dovuto addossare la
colpa a nostro padre?”
“Era
un
modo per proteggervi da lui e poi come mi avreste trattato se vi avessi
detto
di aver ucciso nostra madre??” I due iniziano ad alzare la
voce, segno che
l’atmosfera si sta scaldando. Forse è ora che
faccia finta di svegliarmi.
Rebekah ha bisogno di riflettere su ciò che gli ha detto
Klaus.
“Non
lo
so che avrei fatto, ma almeno avrei saputo la
verità.” Sento la macchina
sterzare violentemente e poi fermarsi. Ok, troppo tardi per far finta
di
svegliarsi!
La
portiera davanti si apre e poi si chiude violentemente. Fingo di
svegliarmi di
soprassalto, così libero il biondino dal mio peso e
può andare a parlare con la
sorella.
Appena
mi sollevo da lui, esce lasciando la portiera aperta e andando a
cercare la sorella
che è andata in mezzo al bosco. Rimango lì,
perché penso di aver già sentito
abbastanza. Chiudo la portiera, perché l’aria
è veramente troppo fredda,
persino per me, e aspetto con calma.
Dopo un
po’, sento dei rumori assordanti e delle urla venire dal
bosco, così scendo
dalla macchina e cerco di capire da dove vengono. È Klaus ad
urlare. Inizio ad
inoltrarmi nel bosco e non ci metto molto a trovarlo. Il rumore che
avevo
sentito era un albero, ora a terra. È proprio affianco a
Klaus.
“Che
succede?” All’improvviso smette di prendere a calci
il tronco dell’albero che
nel frattempo si è spaccato in due e urla
“Vattene! Fai come lei, va via!”
Faccio
un passo in avanti per avvicinarmi a lui “Ma io non voglio
andarmene.”
Lui si
avvicina a velocità sovrumana, mi prende per il collo, come
ha già fatto tante
altre volte, e mi dice “Torna a casa e lasciami in
pace.” Poi mi lascia cadere
e si gira.
Che
diavolo gli è successo? Dieci minuti fa mi teneva
abbracciata e ora mi tratta
come se fossi un’estranea. Capisco che non è il
momento di stare a discutere
con lui, perciò mi alzo e torno alla macchina.
Non
m’interessa come tornerà a casa LUI, io prendo la
macchina. Che si arrangiasse!
Controllo
il percorso sulla cartina e mi accorgo che eravamo già a
metà strada. La
appoggio sul sedile accanto ancora aperta e parto.
Non
può
andare avanti così! Prima mi bacia, mi abbraccia, stavamo
anche per andare
oltre e poi questo. Sento ancora le sue dita premere sulla mia gola.
Senza
neanche accorgermene inizio a piangere, ma mi costringo ad arrestare
subito il
flusso di lacrime, prima di fare un incidente.
Tutte le
sei ore di viaggio rimaste le passo così, pensando a quanto
è stronzo e
cercando di ricacciare indietro le lacrime. Tanto anche se piangessi
non
servirebbe a niente. Ho quasi voglia di fare un incidente e di
rimanerci secca,
così poi lui avrebbe i sensi di colpa per il resto
dell’eternità, ma poi penso
che ho una missione da portare a termine e non posso permettermi di non
farlo.
Non sono neanche a metà strada, devo ancora diventare
ibrido. Questo è l’unico
pensiero che mi spinge a proseguire verso casa e a non cambiare
direzione verso
qualunque altro posto sulla faccia della terra.
Arrivo a
Mystic Falls con un’ora di anticipo. Presa dai pensieri devo
aver premuto un
po’ troppo l’acceleratore. Sto per scendere e
andare dentro, quando mi accorgo
che non so che scusa inventare con la signora Martin. Sicuramente si
chiederà
dove sono i due fratelli e perché sia tornata solo io. La
puzza che emano mi fa
decidere a scendere e ad inventare qualcosa sul momento. Ho bisogno di
una
doccia calda e non si discute!
Prendo
le mie cose dalla borsa ed entro. “Signora Martin, sono io,
Annabeth.”
La
signora esce dalla cucina con una teglia di biscotti alla marmellata
“Oh cara!
Siete tornati! Vuoi un biscotto? L’ho appena sfornati. Sono
ancora caldi.”
Dopo
aver mangiato per tre giorni solo yogurt e strani omogeneizzati
apprezzo
volentieri dei biscotti, perciò ne prendo uno e ringrazio.
“Sono solo io,
signora. Gli altri due hanno deciso di andare ad Atlanta, ma a me non
andava e
ho preso un autobus per tornare a casa.” Ormai sto diventando
brava a mentire.
“Ehhh
che giramondo i miei nipoti. Non si stancano mai di viaggiare. Va bene,
cara.
Vai pure a riposarti, hai l’aria stanca.”
Doccia
arrivo! Prendo un altro biscotto e solo ora mi accorgo di avere una
fame da
lupi. (NdU scusate il gioco di parole! xD) Non mangio qualcosa di
solido da
giorni e nelle ultime 12 ore non ho mangiato proprio niente. Decido
intanto di
farmi una doccia e finalmente sotto il getto d’acqua calda
sento i muscoli
rilassarsi. Penso un’ultima volta a Klaus, ma stavolta non
c’è l’istinto di
sopravvivenza ad evitare alle lacrime di appannarmi la vista,
perciò inizio a
piangere. Appoggio la testa alla parete della doccia, mentre
l’acqua continua a
bagnarmi i capelli e la schiena. Le lacrime scendono ormai senza
limiti, finché
non arriva un forte mal di testa.
Mi
guardo le mani e vedo i polpastrelli diventati rugosi.
Chissà quanto tempo è
che sono qui sotto. Decido di uscire dalla doccia, così mi
sciacquo il viso
sotto il getto d’acqua e lavo via il sapone rimasto sul corpo.
Faccio
appena in tempo a vestirmi che il mio stomaco inizia a brontolare. Mi
asciugo i
capelli velocemente e scendo a mangiare altri biscotti. La signora
Martin è già
andata a letto, perciò mi metto comoda su uno sgabello della
cucina e ne
assaggio uno per ogni tipo. Finalmente sazia, torno in camera e mi
metto a
dormire. Cerco di non pensare a Klaus, perché ho ancora mal
di testa per il
pianto di poco prima. Perciò inizio a pensare che sia ora
che faccia finta di
tornare in città o gli altri inizieranno ad insospettirsi.
Meglio così, almeno
torno in albergo e se Klaus torna non sono qui. Mi addormento pensando
che la
prima cosa da fare il giorno dopo è riprendere tutta la mia
roba e controllare
la mia macchina. Quando non la uso per un po’, poi fa fatica
a ripartire.
***
Mi
sveglio con un mal di testa peggiore di quello di ieri sera.
È sempre così
quando piango. Cerco di girarmi dall’altra parte per non
avere il sole in
faccia, ma mi trovo impossibilitata a farlo.
“Buongiorno.”
Klaus
Mi alzo
di scatto e mi metto seduta “Che vuoi?”
Sembra
rimanerci male, ma non m’interessa. È lui che mi
ha quasi strangolata ieri
sera, dovrei essere io l’offesa! “Perché
non posso stare qui senza motivo?”
E
neanche si degna di scusarsi? Cos’ha un vuoto di memoria, per
caso?? “No, che
non puoi. Non dopo ieri sera.”
Il suo
viso si rabbuia. Si alza dal letto e dice “Non puoi
capire.” Poi si gira e se
ne va.
Rimango
lì a fissare la porta ancora aperta. Ma mi ha preso per una
scema? Sono io ora
a non capire? Non me ne frega più niente di diventare un
ibrido. In qualche
modo farò anche senza, non è indispensabile. Ora
preparo le mie cose e me ne
vado. Non posso andare avanti così.
Appena
finito di raccattare i miei pochi vestiti, vado a metterli in macchina
e la
controllo. Sarebbe davvero una sfiga se non partisse. Poi torno dentro
e
salendo gli scalini tre a tre vado in camera dell’ibrido.
Apro la porta e mi
preparo per dirgliene quattro prima di andarmene, ma ciò che
mi trovo davanti
non è quello che immaginavo. Tutti i mobili sono a terra,
rotti e tutte le sue
cose sono sparse in giro per la stanza. Il biondino è seduto
in un angolo,
ancora con il fiatone. “Ma cos’è
successo?”
Alza la
testa e vedo delle lacrime rigargli le guance “Vattene! Hai
già fatto i
bagagli, no?! Allora vattene!”
Stavolta
non me ne andrò così facilmente. Finora aveva
pianto solo quella volta davanti
al padre, deve esserci qualche problema serio. “Io non me ne
vado.” Si alza e
viene verso di me con fare minaccioso. Questa volta mi sbatte contro il
muro e
la botta mi fa mancare per un attimo il respiro. “Ti ho detto
che non me ne
vado.”
Da un
pugno alla parete, ma non al massimo della sua forza, non fa neanche
una
piccola crepa. “Perché non te ne vai, eh? Sono un
mostro, no? Perché non fai
come Rebekah e non te ne vai?!”
Ah ecco
il problema. La vampira se n’è andata e lui
è rimasto solo. Bastava dirlo, no?
“Io non me ne vado. L’unico modo che hai per
liberarti di me è uccidermi!”
Stavo
per continuare a parlare e fare uno di quei discorsoni sul senso della
vita, ma
Klaus mi coglie di sorpresa e mi bacia. È un bacio diverso
da quello di ieri,
sembra più feroce e rabbioso. Ma non rispondo al bacio. Non
può fare sempre
come vuole lui. Mi tiro indietro e lui riapre gli occhi spaesato.
“Pensavo ti
piacesse.”
Ora ho
davvero voglia di tirargli un ceffone! “Non puoi risolvere
sempre così le
situazioni, sai?”
Mi
guarda con un sorriso sarcastico e dice “Ma vuoi essere la
mia ragazza o la mia
psicanalista?”
Eccoci
qua alla fine di un
altro capitolo! Che ne pensate?? Durerà questa coppia??
Già iniziano i litigi!!
Secondo
voi, cosa risponderà
Annabeth alla domanda di Klaus?? Sarà questo il suo grande
segreto?? Lei è una
psicanalista in incognito?? xD
Scusate
le mie battute
infelici, ma ho deciso di stare sveglia fino alle 2 per vedere la nuova
puntata
in diretta con l’America e sto già iniziando a
dare i numeri! Sapete, ho letto
tanti di quegli spoiler che non posso aspettare un minuto di
più!!! A
proposito, qualcuna di voi resterà sveglia come me??
Oh
quasi dimenticavo! Ho
notato, care signorine, che sono già due capitoli che
arrivate alle 10
recensioni e se continuate così, con questo capitolo
arriverò a 100 recensioni
nella storia. Non potete neanche immaginare quanto adori tutte voi per
questo!
Ora
basta con i momenti
melensi! Mi raccomando, continuate a recensire!
Baci
a tutte
Mary
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Capitolo
13
“Ma
vuoi
essere la mia ragazza o la mia psicanalista?” La sua ragazza?
Non ci avevo mai
pensato in questi termini. Cioè, sì, ci eravamo
baciati, ma non pensavo che,
insomma, la
SUA
ragazza! Rimango lì, con la mia faccia da pesce lesso, a
guardarlo. Lui abbassa
lo sguardo. Forse non si era neanche reso conto di ciò che
diceva.
Beh
stavolta sarò io a reagire prima “E se ti dicessi
che voglio essere la tua
ragazza? Cambierebbe qualcosa o mi tratteresti ancora così?
Perché in tal
caso…”
Prima
ancora di finire la frase, mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Ci sta
provando
ancora, ma stavolta lo lascerò fare. Non è come
prima. Stavolta è un bacio
dolce. Si stacca lentamente da me e dice “Ok, scusa. Non
dovevo comportarmi
così. Ora basta però, ti prego.”
Wow,
sono la prima donna al mondo che è riuscita a mettere i
piedi in testa
all’ibrido originario! Mi sento importante! “Ok,
basta così. Per ora.”
Mi
allontano un po’ da lui per riprendere il controllo, poi dico
“È ora che faccia
finta di tornare in città o Damon e gli altri inizieranno ad
avere dei dubbi.”
Torna
serio anche lui “Hai ragione, anche perché presto
dovrai scomparire di nuovo
per la trasformazione in ibrido.” A questo punto non
è meglio farla subito?
Trasformo il mio pensiero in parole, ma Klaus dice “Non posso
al momento. Ho
finito il sangue di Elena e potrebbe volerci un po’ per
prenderne altro.” Spero
solo che ci riesca prima della prossima luna piena!
Cerco di
non pensarci e cambio discorso “Come sistemerai tutto questo
casino?” Chiedo guardandomi
intorno. Non c’è un solo mobile rimasto intatto.
“Soggiogherò
qualcuno. Nel frattempo starò nella tua stanza. Tanto tu te
ne vai, no?”
Con la
mano gli do un pizzicotto sulla guancia “Che dolce che sei
quando metti il
broncio. Facciamo così, potrai venire a trovarmi quando
vuoi.” Entrambi
scoppiamo in una risata fragorosa. È proprio bello quando
ride.
“Senti
io vado, ok? Ti faccio sapere come va.” Lo afferro per il
colletto della maglia
e lo avvicino a me fino a baciarlo. Subito ricambia, poi mi lascia
andare.
Esco di
casa e prendo la macchina. Decido di tornare subito in hotel per
prendere una
camera e una volta posati i bagagli, chiamo Tyler. “Ciao
Tyler, sono Annabeth.”
Risponde
entusiasta al telefono “Ehy ciao! Quando torni in
città? Va tutto bene da te?”
Cerco di
rispondere nel modo più naturale possibile
“Sì, mia madre sta meglio e ti avevo
chiamato per dirti che sono appena arrivata. Hai da fare? Ti va se ci
vediamo
al Grill?” Spero solo che non noti qualche differenza in me,
ora che mi sono
trasformata.
“Guarda
stavo andando proprio lì. Mi dovevo vedere con Caroline.
Vieni, le farà piacere
rivederti!”
Perfetto!
Prenderò un po’ di verbena per sicurezza. Nel caso
volessero farmi qualche
domanda. “Va bene. Ci vediamo lì. A tra
poco!”
Mi
preparo e mi accorgo che ancora una volta ho dimenticato di mangiare.
Inizia a
succedere troppo spesso. Pazienza, mangerò qualcosa al Grill.
Appena
arrivo, vedo Caroline seduta ad un tavolo, ma davanti a lei non
c’è Tyler, ma
Damon. Magari si sono incontrati qui, ma la cosa mi puzza. Vado
comunque da
loro, mi avranno sicuramente sentita entrare. “Ciao ragazzi!
Che bello
rivedervi! Tyler non è arrivato?”
Caroline
si alza e mi abbraccia “Ancora no. Ha detto che doveva
fermarsi un attimo a
scuola. Allora, tua madre?”
La
vampira si rimette seduta e dopo aver sorriso a Damon in segno di
saluto, dico
“Non si è ancora ripresa del tutto, ma sta meglio.
È a casa ora.”
Il
vampiro si alza dalla sedia e dice “Ok, basta con le
frottole. Vediamo un po’
qual è la verità.” Sento come se
qualcosa mi fosse entrato in testa, per
fortuna che ho un ramoscello di verbena nella tasca dei pantaloni e ora
lo sto
stringendo. “Dove sei stata in questa settimana?”
Mi
ricordo di aver visto delle persone soggiogate, avevano una voce
piatta. Dovrò
imitarle al meglio o è la fine per me “Sono stata
in ospedale con mia madre.”
Guarda
un attimo Caroline che cerca di ribattere per farlo smettere, ma lui
alza una
mano per farla stare zitta e torna a concentrarsi su di me
“Chi sei? Cosa ci
fai qui?”
Ancora
una volta devo tentare di avere una voce monocorde “Sono
Annabeth Ransom. E
sono qui per conoscere meglio mio fratello Tyler.”
Damon si
gira verso l’amica “Ok, avevi ragione. Per
stavolta.” Poi torna a fissarmi
intensamente negli occhi “Dimentica questa
conversazione.”
Torna a
sedere come niente fosse e mi sbrigo anch’io a tornare
normale “Allora,
dicevamo?” Siedo nel posto libero e continuo
“Ragazzi ho una fame. Sono partita
stanotte in modo da essere qui in mattinata, ma non ho mangiato
praticamente
nulla.” Sorrido ad entrambi che ricambiano divertiti. La
biondina sembra a
disagio per quello che è successo, Damon invece, ormai
è abituato a nascondere
i suoi sentimenti. Io ho ancora i brividi, ma li nascondo al meglio.
Appena
arriva Matt lo saluto, poi gli chiedo se mi porta un’omelette
e un po’ d’acqua.
Anche lui sembra a disagio. A quanto pare erano tutti
d’accordo, anche Tyler.
Damon si
alza e dice “Beh ragazze, mi dispiace lasciarvi, ma mi
aspetta Elena. Sarà
contenta di sapere che sei tornata.” Entrambe lo salutiamo
poi torniamo a
parlare. A quanto pare dalla morte di Bonnie, Elena non si è
ancora ripresa.
“Che
ne
dici se organizziamo una festa o qualcosa di simile? Servirà
a tutti per
svagarsi un po’ per una sera.”
Gli
occhi di Caroline si illuminano
“Sììì. È proprio
l’idea giusta.” Ha abboccato
subito. D’altronde lei ama organizzare feste e a Klaus serve
un diversivo per
prendere il sangue di Elena.
“Magari
una festa a tema, che ne dici? Ah, ho un’idea. Visto che
l’altra volta
parlavate di tutte quelle storie di lupi mannari, che ne dici se come
tema
mettiamo il mondo sovrannaturale? Potranno vestirsi tutti da vampiri,
lupi
mannari, streghe e tutto il resto.”
La coca
cola che stava bevendo le va di traverso, ma si riprende subito
“No, sarebbe
troppo simile ad Halloween. Dobbiamo trovare qualcosa di
originale.” Così ci
mettiamo a discutere ogni eventuale tema, finché non arriva
Tyler.
Mi
abbraccia, poi si mette seduto al posto di Damon. Vedo che fa un cenno
a
Caroline che gli risponde facendo “no” con la
testa. Vedo l’ibrido rilassarsi.
Ora ho la conferma che anche lui era coinvolto. Bene! Dovrò
stare attenta ad
ogni minima mossa.
La
biondina inizia a raccontare entusiasta della mia idea di fare una
festa “Però
dobbiamo trovare un posto adatto. Non possiamo farla a casa tua o a
casa di
Damon. Ne abbiamo già fatte altre lì. Questa deve
essere una festa da
ricordare!” Oh, stanne certa che lo sarà! Passiamo
il resto della mattinata e
una piccola parte del pomeriggio a parlare di come sarà
fantastica la nostra
festa. La parte organizzatrice di Care è partita per la
tangente e nessuno la
può fermare.
Tyler se
ne va dopo pranzo con una scusa, sicuramente non la sopporta
più. In certi
momenti, la vampira diventa maniacale. Sto per mollarla
anch’io quando la vedo
irrigidirsi di botto. Ha lo sguardo fisso dietro di me e smette persino
di
parlare, così mi giro a vedere chi è arrivato.
Klaus. Lo ammiro per un attimo,
poi torno a guardare la mia amica “Ehy, che succede? Chi
è quel tipo?”
Lei
cerca di distogliere lo sguardo e di sorridermi, con scarso successo,
direi.
“No, niente. Non è nessuno.”
Voglio
proprio sapere cosa mi dirà sul suo conto. Le prendo la mano
e le dico “Guarda
che con me puoi parlare, ok? Allora, chi è? Un tuo
ex?”
Le offro
questa via di fuga, mi fa un po’ pena a dir la
verità. È rimasta pietrificata.
Lei si risveglia e ne approfitta “Sì,
è… è proprio così. Lui
è un mio ex. È
stato uno stronzo.”
Le
stringo la mano “Mi dispiace. Deve essere una cosa recente,
se ancora ti fa
così male.”
Mi
lascia la mano e prende la sua bibita, ne prende un sorso, poi mi
risponde
“Già, molto recente. Ma non dirlo a Tyler, ok?
Potrebbe essere geloso.”
La
nostra conversazione è interrotta dal bip del mio cellulare
che indica che ho
un messaggio. Lo prendo immaginando già chi possa essere.
Pensavi
davvero di liberarti di
me così facilmente? Sono un ragazzo geloso, io. Volevo
vedere con chi eri. ;-)
Mi scuso
con Care e rispondo subito: Ahahah per
poco non le fai venire un infarto. Per fortuna che il suo cuore
è già fermo!
Dopo
aver letto il messaggio, lo vedo girarsi verso di noi e sorridere.
Caroline
sembra davvero sull’orlo di una crisi di nervi.
“Senti, che ne dici se ce ne
andiamo? Sai, mi mette a disagio averlo qui.”
Cerco di
nascondere il sorriso che mi sta affiorando alle labbra, mi alzo e
metto i
soldi del conto sul tavolo “Certo. Come vuoi. Facciamoci una
camminata.”
Lei si
dirige subito verso l’uscita e io rimango dietro di lei. Sono
sicura che
l’ibrido ci stia ancora guardando, perciò prima di
uscire, lo saluto con la
mano.
La biondina
sembra ancora agitata “Senti, dovrei passare un attimo da
Tyler, ti dispiace?”
Nel frattempo la vedo scrivere messaggi a raffica. Perfetto, ora tutta
la città
sa che è tornato Klaus.
“Guarda
dovevo comunque andare. Mi sono ricordata che ho dimenticato di
chiamare mia
madre e ora sarà in ansia, perché non ha mie
notizie. Ci sentiamo per la festa,
ok?”
Mi
sorride dispiaciuta “Ok. Ti farò sapere se mi
viene qualche idea per il tema. A
presto.” La vedo andare via, poi mi giro e vado a riprendere
la macchina. Una
volta arrivata lì, trovo una sorpresa. “Che ci fai
qui?”
Il
biondino mi sorride “Ti sei dimenticata di chiudere la
macchina. Ti succede
spesso?”
Metto in
moto e parto “Chi vuoi che me la rubi? Il più
cattivo della città è il mio
ragazzo. Comunque qualcuno potrebbe vederci. Non è meglio se
scendi?”
Lui mi
mette una mano sulla coscia e iniziando ad accarezzarla, dice
“E lasciati
andare ogni tanto. È grave che te lo dica io, sai? Mi dicono
tutti che sono
troppo serio, ma tu mi superi!” Continua a massaggiarmi la
coscia e lentamente
si sposta verso l’interno, lasciando sulla pelle una linea
infuocata e facendo
aumentare il mio battito cardiaco. Cerco di far finta di niente, ma con
scarsi
risultati. Continuo comunque a guidare, non posso davvero permettermi
che
qualcuno mi veda con lui, finché con un sospiro di sollievo
non vedo che siamo
arrivati in hotel. A quel punto la situazione peggiora. Klaus inizia a
baciarmi
il collo e a lasciarci piccoli morsi. Parcheggio velocemente, poi mi
giro verso
di lui. Non posso sopportare oltre questa tortura! Lo bacio con tutta
la foga
possibile. Finché non mi sussurra sulle labbra
“Finalmente!”
L’attimo
dopo mi ritrovo in camera, sopra al letto. Continua a baciarmi, mentre
le sue
mani corrono esperte sul mio corpo.
Non ce
la faccio ad andare oltre, così mi scanso. “Scusa.
Io non…”
Lui
continua a baciarmi e a passare le mani sui miei fianchi
“Dai, stai tranquilla.”
Cerco di
togliermelo di dosso, non me la sento davvero. Prendo le sue mani e le
allontano dal mio corpo “Ti prego, no.”
Sembra
scocciato, ma fa finta di capire. Mi mette una mano sulla pancia piatta
“Tranquilla. Abbiamo l’eternità davanti
a noi.” Poi sospira e si mette affianco
a me sul letto.
Devo
dirglielo che sono vergine, magari ci andrebbe un po’
più cauto. Ormai l’ha
sicuramente capito, però è meglio mettere in
chiaro le cose. Mi giro verso di
lui e prendo tutto il coraggio possibile “Klaus, ecco
io… non l’ho mai fatto.”
Si alza su un gomito con sguardo divertito. Cerco di non farci caso e
continuo
“Veramente prima di te, non avevo neanche mai avuto un
ragazzo, perciò…”
Vengo
interrotta dalla sua risata. Ma come? Io mi apro con lui e che fa?
Ride? Sto
per offendermi quando lo sento dire “Sei davvero buffa,
quando sei in
difficoltà. Tranquilla. Te l’ho detto, abbiamo
tutta l’eternità per
recuperare.” Detto questo mi lascia un bacio a stampo sulla
bocca e se ne va.
Nonostante
tutto, non ha ancora perso il vizio di andarsene senza salutare! Beh,
almeno è
stato comprensivo, è già un passo avanti per lui.
Chissà se lo sarà anche
quando gli dirò la verità su di me?
Devo
dirgli tutto, prima che lo scopra da solo. Non voglio perderlo per una
stupida
vendetta personale. Ci tengo davvero a lui.
Basta!
Domani glielo dico. Gli dirò tutto, sperando che poi mi
voglia ancora aiutare.
Pensavate
davvero che gliel’avrei
fatto fare così facilmente?? Sì, sono sadica!
Buahahah
Beh,
consolatevi, almeno se
avrà il coraggio, finalmente nel prossimo capitolo saprete
il segreto di Beth. Già
sapete che si tratta di una vendetta. Ma nei confronti di chi? Che
dite, voi?
Avanti, vediamo se qualcuno di voi indovina o ci va vicino.
Mentre
state già programmando
i mille modi per uccidermi per averli interrotti ancora, vi volevo far
sapere
che la storia ha raggiunto, e superato, le 100 recensioni!!
Grazie
tante, ragazzuole! *me
emozionata*
Poi,
tanto per crogiolarmi un
altro po’ nei ringraziamenti, vorrei ringraziare anche chi
segue senza
recensire e ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate! Era da
tanto
che non controllavo quanti eravate e sono contenta che siate aumentati!
Per
ringraziarvi tutti vi
lascio un regalino.
http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=h-PTfif7kJM
Guardatevi
questo video preso
da YouTube, sono certa che vi piacerà! Mi raccomando, non
fate le sporcaccione
(come me! xD) e non fermatevi al minuto 1.34!!! (So già che
lo farete tutte!)
Poi,
vorrei ricordare a tutte
le sfigate, come me, che domani ricomincia la scuola! Uff sto a pezzi
ragazze!
Non mi va per niente di tornarci! Comunque, per chi sta già
gongolando, perché
non è tra queste sfortunate, vi anticipo che gli
aggiornamenti saranno un po’
più lenti di questo ultimo periodo, proprio causa scuola. Mi
dispiace ragazze,
se solo trovassi la mia doppelganger la lascerei volentieri andare a
scuola al
posto mio e io continuerei a scrivere tutto il giorno. Purtroppo ancora
non l’ho
trovata. Se qualcuno di voi la trovasse, mi farebbe un gran favore!
(Problema:
non sapete come sono fatta, ma sono dettagli!)
Penso
che anche per stavolta
possa bastare con i deliri!
Continuate
a recensire e
ditemi se c’è qualcosa che non va, secondo voi.
Baci
Perugina a tutte!
Mary
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Capitolo
14
Mi
sveglio e so che oggi sarà una giornata molto dura. Ho
deciso che andrò da
Klaus e gli dirò la verità sul mio conto. Deve
sapere che non sono proprio chi
pensa lui. Sicuramente già sospetta che gli nasconda
qualcosa, ma spero che
tutto questo non sia troppo. Mi alzo e mi vesto, cercando di ripassare
il
discorso che mi ripeto da ieri. Devo essere veloce a raccontare tutto,
prima di
cambiare idea. Penso di fare colazione prima, ma ho lo stomaco chiuso,
perciò
vado subito da lui.
Sono sul
portico di casa sua prima ancora di accorgermene, ma ora non trovo la
forza di
bussare. Per uno strano scherzo del destino, lui arriva lo stesso ad
aprire “Ah
sei tu.” Mi da un bacio molto dolce, poi continua
“Che bella sorpresa!” Mi
prende per i fianchi e mi porta più vicina a sé,
ma nota che sono rigida e
nervosa, perciò mi chiede
“C’è qualcosa che non va?”
Mi
faccio coraggio ed entro. Mi chiudo la porta dietro le spalle
“Andiamo in
camera tua, devo dirti una cosa.” Dalla mia voce, intuisce
che devo dirgli qualcosa
di serio. Si irrigidisce anche lui, ma fa come gli ho chiesto e mi
porta in
camera sua. Stranamente è già come nuova.
Chissà quanta gente ha soggiogato per
averla subito e senza fare domande.
Inizia
ad innervosirsi anche lui “Annie, che
c’è? Cos’è
successo?”
Prendo
un ultimo respiro profondo, poi gli dico “Devi sapere che ti
ho mentito su di
me”
L’ibrido
mi guarda stranito “In che senso?”
Devo
dirglielo prima che mi venga a mancare il coraggio “Non sai
tutto di me e molte
cose che sai non sono vere. Ecco, io… Non è vero
che sono la figlia di
Lockwood. È vero che vengo da Salem e hai potuto vedere che
sono veramente un
licantropo, ma in realtà io sono qui in cerca di
vendetta.” Si mette subito
sulla difensiva pronto a ricevere un qualunque attacco da parte mia. Ha
capito
male, devo sbrigarmi a spiegare prima che mi attacchi. “Non
parlo di te. Tu non
c’entri niente.” Provo ad accarezzarlo, ma si
ritrae. Devo arrivare fino in
fondo o non capirà mai di cosa sto parlando. Al ricordo di
ciò che è successo, mi
vengono le lacrime agli occhi. “La mia famiglia è
stata uccisa davanti ai miei
occhi, quando avevo solo 10 anni.” Il nodo alla gola si
stringe di più, come se
tutto fosse iniziato solo pochi giorni fa. Mi costringo a continuare
“Io ero
nascosta e non mi ha ucciso. Mi sono ritrovata sola e ho subito
iniziato a
prendermi cura di me stessa. Ho fatto dei piccoli furti per
sopravvivere e ho
iniziato ad allenarmi insieme ad un amico per diventare più
forte. Ho vissuto
con lui e la sua famiglia, perché non sapevo dove
vivere.” Il ricordo di Alex
mi da forza. È grazie a lui se sono qui. È lui
che mi ha aiutato a pagare
questo viaggio assurdo. “A diciassette anni, ho iniziato a
cercare chi aveva
ucciso i miei e, dopo 3 anni di ricerche, ho trovato dei collegamenti
qui.
Perciò ho iniziato a controllare cosa succedeva da queste
parti e poi ho
incontrato te. All’inizio volevo solo che mi trasformassi,
per essere
abbastanza forte da uccidere l’omicida della mia famiglia,
poi ti ho conosciuto
meglio e, beh, eccoci qua.”
Lo vedo
rilassarsi un po’ “Perché me
l’hai tenuto nascosto?”
Spero
solo che continui a fidarsi “All’inizio non mi
fidavo di te e non volevo
rendermi vulnerabile, ma ora non voglio più nasconderti
niente.”
Ora
sembra del tutto tranquillo, forse si fida veramente “Chi
è stato?”
Non
c’è
bisogno di mettere soggetti. So esattamente di chi sta parlando. Il
nodo alla
gola si annulla con il salire della rabbia, al ricordo di chi mi ha
fatto
questo “Katherine Pierce o Katerina Petrova. Come
preferisci.”
Cerco di
capire cosa deriverà da tutto questo, ma lui mi anticipa. Si
avvicina, mi
abbraccia e mi dice “Ora ci sono io e ti assicuro che la
pagherà!”
Ricambio
l’abbraccio e finalmente mi sento più leggera. Ora
sa tutto ciò che c’è da
sapere su di me e se vuole sapere altro, basta che me lo chieda. Non ho
più
niente da nascondere. Riesco a sussurrare solo un fievole
“Grazie.”
Si
allontana un attimo da me “Senti, all’inizio non
volevo far capire agli altri
che eri dalla mia parte, perché pensavo fosse una cosa di
famiglia da
affrontare prima con Tyler, con calma, ma ora è diverso. Che
ne dici di uscire
allo scoperto? Tanto non serve più.”
Sono un
po’ incerta, ma è lui lo stratega qui!
“Certo. Anche perché penso che
sospettino qualcosa. Ieri Damon ha provato a soggiogarmi e oggi mi
aspettano a
casa Salvatore.”
Il suo
viso si oscura un attimo e torna ad essere l’ibrido
originario, calcolatore.
“Allora dovremo farlo presto, così non rischi
troppo. Appena arrivi fammi
sapere quanti sono, se è il caso, agiremo oggi
stesso.”
Gli do
un ultimo bacio, poi dico “Ok, capo. Allora vado. Mi staranno
già aspettando.”
L’appuntamento
è a casa Salvatore, perché alla fine avevamo
optato per fare la festa lì.
Peccato che non si faccia più. Convincere Damon non sarebbe
neanche stato un
problema, bastava dire che è un modo per far distrarre Elena
dalla morte
dell’amica. La povera Gilbert sembra l’unica che
sia rimasta veramente colpita
dalla morte di Bonnie, gli altri sembrano andati avanti, ma lei ancora
no. Ehh
se sapesse la verità!
Arrivo
davanti
casa di Damon in poco tempo e vedo che fuori c’è
già la macchina di Caroline.
Sto per bussare quando vedo la porta socchiusa e sento che stanno
discutendo.
Damon
dice “Cosa vuoi? Sai benissimo che non sei più il
benvenuto qui.”
Ma con
chi sta parlando? “Beh questa casa è tua quanto
mia, mi pare.” Stefan! È
tornato! Klaus sarà contento di saperlo. Ma non posso
rischiare di farmi
sentire, perciò aspetto ancora un attimo.
Elena
ribatte “Veramente questa casa ora è mia. E io
sono d’accordo con Damon. Vattene!”
Sento il
fratello minore ridere “Beh ero tornato solo per avvertirvi
della minaccia di
Klaus, ma a quanto pare non volete sapere nulla. Perfetto, me ne
vado.” Sento
dei passi avvicinarsi alla porta. Non posso farmi scoprire
così! Decido di
bussare.
Prima
ancora che la mia mano ricada lungo il corpo, Stefan apre la porta.
“Buongiorno, ragazzina. Sei nuova della compagnia?”
Caroline
si avvicina subito per salvare la situazione “Annabeth,
entra! Lui è il
fratello di Damon, Stefan.” Prima che possa salutarlo, mi
sento spingere verso
il salotto, poi la bionda continua “C’è
una piccola lite familiare in corso.
Aspetteremo un attimo qui.” Beh in teoria, io non dovrei
sentire a questa
distanza, ma i sensi di un licantropo possono, perciò
continuo ad origliare.
Come sta facendo anche la vampira, a guardare la sua faccia!
“Sapete,
ho fatto un piccolo scherzetto a Klaus e lui ha detto di volersi
vendicare su
di voi. All’inizio non l’avevo preso sul serio, poi
ho saputo della morte di
Bonnie e sono venuto a dirvi che potrebbe continuare ad
uccidere.”
Mando un
messaggio a Klaus, ma mentre aspetto la risposta, sento qualcosa che mi
fa
gelare il sangue “C’era solo Annabeth con Bonnie e
non è stata lei. Si sarebbe
dovuta trasformare per via della maledizione, ma non è
successo. Ho già
controllato.”
Stefan
risponde al fratello con aria sarcastica “Hai controllato,
eh? Non ti è venuto
in mente che se Klaus vuole davvero far arrivare qualcuno a voi, lo
imbottirebbe di verbena? Ti facevo più intelligente,
fratellino.” La vampira mi
guarda sbigottita, ma cerco di mantenere la mia espressione neutra,
come se non
sapessi di cosa parlano.
Sento
una botta fracassare una parete. I fratelli si prendono a botte, ora?
Caroline
mi sorride nervosa, poi si alza “Vedo un attimo cosa succede.
Torno subito.”
Con passo veloce sta per entrare nell’altra stanza, ma si
ferma sulla porta.
“Salve,
amici miei. Oh, Stefan! Non avrei mai immaginato di trovare anche te
qui!” Klaus
è arrivato.
Mi alzo
e mi avvicino a Caroline “Ehy ma che ci fa il tuo ex,
qui?” mi godo per un
attimo la sua espressione confusa, poi mi risponde
“Beh… lui è amico di Stefan.
In un certo senso.” Non riesce a dirmi altro.
Gli
altri sono tutti immobili, gli occhi fissi su Klaus. Damon si mette
davanti ad
Elena per proteggerla. Poi l’ibrido continua “Non
mi è piaciuto ciò che avete
fatto a mia sorella. Chiusa in uno scantinato, poverina. Ma a quanto
pare non
vi siete neanche accorti che l’ho ripresa, vero?”
Damon, Elena e Caroline si
guardano presi alla sprovvista.
Io sto
trattenendo
una risata, ma voglio approfittare di questo momento per divertirmi,
perciò mi
avvicino ancora alla vampira “Ma di che parla? Avete chiuso
sua sorella nello
scantinato?!” il biondino accenna un sorriso, deve aver
sentito ciò che ho
detto. Si avvicina improvvisamente a me, mi prende per un braccio, poi
torna
alla sua posizione di prima, vicino alla porta.
Elena,
la più coraggiosa, o forse la più stupida, dice
“Lei lasciala stare. Non
c’entra niente.”
Non
riesco ad evitare che un sorriso mi arrivi alla bocca. Ormai
è inutile fingere,
nello stesso momento io e Klaus ci guardiamo, poi l’ibrido mi
bacia. “Come
potete vedere, avete torto. Lei c’entra, eccome!”
Le facce dei presenti
diventano di pietra, tranne quella di Stefan. Era l’unico che
si aspettava una
cosa simile o forse ci aveva già visti insieme a Cleveland.
Prima
che chiunque altro possa dire qualcosa, azzardo “Allora Care,
vuoi ancora
organizzare quella festa? Sarà divertente!” Solo
ora mi rendo conto che siamo
in minoranza, ma Klaus sembra sicuro di sé, forse ha qualche
asso nella manica.
La
bionda ribatte “Beth, ti prego! Ti ha manipolata. Non
è vero ciò che ti dice,
qualunque cosa sia. Ti prego, credimi.” Pensano che mi abbia
soggiogata??
Illusi!
“Care,
veramente ho conosciuto lui, prima di tutti voi. Anzi, ho conosciuto
voi, solo
perché è stato lui a chiedermelo. Senza
soggiogarmi. Già, so tutto ecco perché
giro con questo in tasca.” Tiro fuori un rametto di verbena.
La bionda
s’infuria, perché capisce che li ho fregati e si
avvicina a velocità
sovrannaturale per attaccarmi, ma l’ibrido è
più veloce e mi si parà davanti
“Io non azzarderei tanto, fossi in te!”
Stefan
sembra notare all’improvviso la mia stessa cosa
“Amico mio, forse siete voi che
non dovreste azzardare tanto. Tu e un misero lupo, contro tre
vampiri.” Ehy,
misero a chi?? Ma non è tempo di ribattere, ha ragione lui.
O almeno
penso così, finché non sento Klaus ridere
“Pensi davvero che sarei venuto qui
senza un aiuto?” e ancor prima di dire qualunque altra cosa,
mi sento trasportata
fuori dalla porta. Mi giro e vedo almeno cinque ibridi intorno a noi.
Ma non
erano morti tutti, la sera dell’Homecoming?? Il mio ragazzo
da una spiegazione
a tutti “Sorpresa! La sera della festa non siete riusciti a
farli fuori tutti.
Anzi, questi non sono neanche la metà di quelli rimasti. Li
avevo tenuti
nascosti per un colpo di scena, come questo. Tranquilli, gli altri li
conoscerete presto!”
Questa
non me l’aspettavo, ma è proprio una bella
sorpresa. Finalmente degli alleati! Damon
inizia ad innervosirsi “Avanti Klaus. Perché sei
qui? Cosa vuoi stavolta?”
L’ibrido
mi stringe di più a sé “Prima cosa,
rivoglio le mie bare o continuerò ad
uccidervi. Vi siete resi conto che la morte di Bonnie non è
stata casuale,
vero?” mi accarezza la testa, come a far segno che
è merito mio, come è
d’altronde. Vedo il viso di Elena diventare una maschera di
sofferenza. Se uno
sguardo potesse uccidere, sarei appena morta. Poi il biondino continua
“Seconda
cosa, farò finta di niente con il piccolo scherzetto che
avete fatto a Rebekah,
se Elena mi da un po’ del suo sangue. Sai, cara, ho finito la
scorta.”
È
Damon
stesso a ribattere “E se Elena non fosse
d’accordo?”
So
già
la risposta “Lo prenderò con la forza, fino a
dissanguarla. Per ora ne chiedo
solo una piccola dose, ma non mi obbligate ad arrivare a certi
livelli.”
Il viso
del mio ragazzo è minaccioso e per un attimo ho
anch’io i brividi. Stefan è il
primo ad avere il coraggio di ribattere “Per la seconda
richiesta sarà Elena a
decidere, ma per la prima non c’è niente da fare.
Non avrai indietro le tue
bare.”
Klaus mi
lascia fuori dalla porta e un attimo dopo lo vedo sbattere il vampiro
al muro
“Ti posso uccidere da un momento all’altro, lo
sai?”
Ma il
piccolo dei Salvatore, sorride strafottente “Uccidimi, dai.
Ma poi chi ti dirà
dove la tua famiglia?”
L’ibrido
è costretto a lasciar andare il suo ex-amico
“Vedremo.” Poi stacca un pezzo di
legno dalla ringhiera delle scale e lo infilza. Da questa distanza
sembra
infilato all’altezza del cuore, ma evidentemente non
è così. Stefan urla di
dolore e si accascia. Klaus dice, minaccioso “Ci sono cose
peggiori della
morte, amico mio.”
Si gira
verso la porta e con passo lento e deciso viene verso me e gli altri
ibridi, mi
mette un braccio sopra la spalla e senza neanche girarsi, dice
“Hai tempo fino
a domani sera, Elena. Se non ti farai sentire, verrò io e
non sarò magnanimo
questa volta.” Detto questo comincia ad accompagnarmi verso
la mia macchina.
Una volta lì, mi fa cenno di salire. Faccio come mi dice,
poi lo sento dire agli
altri ibridi “Per ora potete andare, ma domani sera dovrete
venire tutti qui,
d’accordo?”
Sento il
gruppetto annuire e senza aggiungere altro Klaus sale con me in
macchina. Mi
ricordavo di come si comportasse con gli altri, soprattutto se nemici,
ma oggi
mi ha messo lo stesso i brividi sentirlo parlare così. Cerco
di non pensarci e
guido fino a casa sua. Per tutto il percorso siamo stati in silenzio e
Klaus
deve essersi accorto che qualcosa non va “A questo punto non
puoi più tirarti
indietro, lo sai?”
Annuisco
e cerco di sorridere “Sì. È tutto
apposto. Non mi tirerei mai indietro.” Ed è
la verità. Qualunque cosa accada non mi tirerò
indietro!
Mi
prende la mano e dice “Bene, perché non potrei
sopportare qualcun altro che se
ne va.” Sigilla queste parole con un bacio e riesco a sentire
quanto sia triste
per Rebekah. Sta per scendere dalla macchina quando si ricorda una cosa
“Annie,
da adesso l’albergo non è più sicuro.
Devi tornare a stare da me.” Un sorriso
enorme si dipinge sul mio volto. Anche se per poco, ma mi è
mancato non averlo
tutto il giorno accanto, ormai ci ero abituata. Un sorriso si allarga
anche sul
suo viso “Qualcuno sembra contento della cosa!”
Per
scacciare ogni traccia di malizia, dico “Mi mancavano i
biscotti della signora
Martin!”
Il suo
sorriso rimane invariato “Sì, certo. Ti sono
mancati solo quelli? Bene. Le tue
cose sono già qui. Ho chiesto ai miei ibridi di portarle,
appena ho deciso di
venire dai Salvatore. Allora io vado a rinchiudermi in camera. Tu vai
pure a
mangiare i tuoi adorati biscotti!” Dice questo scendendo
dalla macchina.
Appena
richiude lo sportello, vado a parcheggiare e appena entro in casa non
lo trovo
già più. Vado a salutare la signora Martin e la
avverto che tornerò a stare da
lei. “Sono contenta che torni qui, mia cara. I miei biscotti
sembrano non
piacere a mio nipote, almeno c’è qualcuno che li
mangia.”
Le
sorrido “Già. Penso che ne
approfitterò, allora.” Dicendo questo prendo un
biscotto poi vado al piano di sopra nella mia camera.
Mi
aspettavo di trovarci Klaus, ma a quanto pare ha davvero fatto come
diceva.
Esco dalla mia camera e vado nella sua. È sul letto a
guardare il soffitto. Si
gira verso di me con aria sarcastica e dice “Ah ecco! Prima
hai preso un bel
biscottone e ora vieni da me!”
Mi metto
a ridere, chiudo la porta alle mie spalle e lo raggiungo
“Cos’è, ne vuoi un
morso?”
Si gira
verso di me e mi guarda intensamente “Un morso lo vorrei,
sì. Ma non del
biscotto!”
Inizia
davvero a piacermi,
finire i capitoli con frasi a effetto! Si nota??
Cooomunque,
che ne pensate
del grande segreto di Annabeth? È stato
all’altezza delle vostre aspettative o
volevate qualcosa di diverso?? Fatemi sapere. Non sono più
in tempo per
cambiare la storia ovviamente, ma vorrei sapere le vostre preferenze.
Riguardo
al ritorno di
Stefan? Qualche perplessità??
Cercherò
di rimanere il più
fedele possibile agli avvenimenti del telefilm (in poche parole,
sì, Damon ed
Elena si baceranno anche qui! xD), così da far sentire meno
la differenza.
Naturalmente
non seguirò la
parte che riguarda Caroline. La nostra Annabeth potrebbe essere un
tantino
gelosa! Però, se ci pensate, nella storia avevo fatto dire a
Caroline che Klaus
è un suo ex. Ho previsto il futuro!! O almeno
spero… mi piacerebbe molto
vederli insieme!!
Ora
vi lascio alle vostre
recensioni! Baci Baci
Mary
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
Capitolo
15
“Un
morso lo vorrei, sì. Ma non del biscotto!” Il mio
corpo inizia già ad
irrigidirsi, quando lui continua “Peccato che ti dia la
verbena! Senti, tu
continua a mangiare i biscotti, cara, io ho bisogno di sangue. Domani
probabilmente ci sarà uno scontro, i Salvatore non
lasceranno mai che Elena mi
dia il suo sangue.” Detto questo si alza. Il mio corpo si
rilassa per il
pericolo scampato, quando lui si gira all’improvviso
“Ah! Quanto tempo è che
non fai un pasto decente? Vai sotto e preparati qualcosa. Domani dovrai
essere
in forze anche tu per difenderti da eventuali attacchi. Non
potrò difenderti
all’infinito.”
L’ultimo
pezzo della frase lo dice mentre scende le scale. Non mi da neanche il
tempo di
rispondergli. In effetti, ora che ci penso è un
po’ che non mangio un pasto
come si deve. Anche ieri, al Grill, ho mangiato solo schifezze. Mi
decido a
finire il biscotto, poi mi alzo e scendo in cucina per vedere cosa
trovo. Così
passo il resto della mattinata tra i fornelli per prepararmi un
pranzetto coi
fiocchi.
Mentre
mangio la mia bistecca al sangue con insalata e patate al forno, Klaus
torna a
casa “Mmm che odorino! Ma hai preparato solo per te?! Quando
ti ho detto di
preparare qualcosa, intendevo per entrambi!”
Beh non
l’avevo capito e anche fosse non l’avrei fatto, ma
questo non posso dirglielo.
“Ma tu sei uscito dicendo che andavi a nutrirti.
Perciò ho preparato solo per
me.”
Si mette
seduto davanti a me, prende una patata dal mio piatto e dice
“Fa niente. Ti
farai perdonare.”
La mette
in bocca nel modo più sexy che abbia mai visto. Forse per
provocarmi, ma faccio
finta che non ci sia riuscito. Proprio in quel momento mi arriva un
messaggio.
Gli unici ad avere questo numero sono Klaus, Rebekah, Tyler e i suoi
amici.
Considerando che Klaus è qua, chiunque sia porta solo guai!
Apro il
messaggio e mi accorgo che è di Elena: Vi
darò il mio sangue se lasciate stare gli altri. Stasera da
me.
Elena e
i suoi accordi. Da quando mi sono messa ad osservarla, tende di fare
sempre
degli accordi con i suoi nemici. Mai che combatta per salvarsi la
pelle!
Stupida martire!
Faccio
leggere il messaggio a Klaus che sorride “Lo sapevo che
avrebbe accettato. Però
dobbiamo stare attenti, potrebbe essere una trappola. Vado ad avvertire
gli
altri. Tieniti pronta, appena torno andiamo da lei.”
Così
se
ne va un’altra volta e mi lascia qui da sola a finire il
pranzo. Per arrivare a
stasera c’è tanto tempo e non so cosa fare. Cerco
di mangiare lentamente per
far passare più tempo, ma la carne fredda non è
il massimo, quindi mi ritrovo a
mangiarla di corsa.
Una
volta finito, lavo tutto con molta flemma, poi torno in camera mia. Mi
stendo
sul letto e inizio a guardare il soffitto. Che faccio fino a stasera?
Ho finito
di leggere il libro e non ne ho altri a portata di mano, non
c’è niente in tv e
non ho un collegamento ad internet.
Mi alzo
e vado a farmi una doccia, tanto per passare un po’ di tempo.
Sotto il getto
dell’acqua, inizio a pensare cosa comporterà
questa serata. Finalmente Klaus
avrà il sangue per trasformarmi. Se tutto va bene
ovviamente, e con i Salvatore
non va MAI tutto bene! Riescono sempre ad inventarsi qualcosa. Questo
mi
innervosisce e mi spaventa un po’. Esco dalla doccia e, dopo
essermi vestita,
torno in camera. Lascio i capelli bagnati, perché non ho
proprio voglia di
asciugarli, anche se questo prenderebbe altri 5 minuti.
Scendo
in cucina e trovo la signora Martin a fare una delle sue teglie di
biscotti,
l’aiuto e passo il pomeriggio con lei tra i fornelli.
Prepariamo tanti di quei
biscotti da sfamare un reggimento. La signora è davvero
felice che ci sia
qualcuno che l’aiuta, così, presa
dall’entusiasmo, inizia a cacciare ogni tipo
di ricetta. In casa sembra avere anche gli ingredienti più
strani. Forse Klaus
gli procura tutto il necessario per la sua piccola fissazione.
Klaus.
Chissà cosa sta facendo con gli altri. Forse stanno
preparando qualche
strategia nel caso Elena ci avesse teso una trappola. La
curiosità e l’ansia
per la serata mi uccidono.
Mentre
parlo con la signora Martin e assaggiamo i biscotti appena sfornati,
entra
Klaus. Il suo volto è serio e capisco che è ora
di andare. Saluto velocemente
la vecchietta e, senza che lui mi dica niente, sono già
sulla porta.
Non mi
rivolge una sola parola, ma una volta arrivati in macchina gli chiedo
se c’è qualcosa
che devo sapere. Se c’è un piano
d’emergenza è meglio che lo sappia, insomma!
“L’unica cosa che ho comandato ai miei ibridi in
caso di difficoltà è mettere
la tua salvezza davanti a qualsiasi cosa.” Il viso mi va in
fiamme. Non sono
abituata a questo genere di attenzioni. Prima di partire con la
macchina, si
gira verso di me, mi accarezza una guancia e dice “Sei la
più fragile tra noi
e, se ti dovessi perdere, non me lo perdonerei mai.”
Poi
torna a guardare davanti a sé e partiamo verso casa Gilbert.
Arrivati lì
davanti, riesco a contare nelle vicinanze almeno una decina di ibridi
nascosti.
Scendiamo dalla macchina e suoniamo il campanello. Klaus non
è stato ancora
invitato ad entrare, perciò dobbiamo fare le cose a piccoli
passi.
Elena
viene ad aprire. Il suo volto è contratto dal nervosismo. Sa
benissimo che
Damon si arrabbierà parecchio per questo. Stefan forse no,
da quanto ho visto
non le interessa più molto di lei. Non ci invita ad entrare,
è furba, esce lei
di casa. Si siede sul portico e dice “Allora,
cominciamo?”
Klaus le
sorride “Hai fatto la scelta giusta.” Dalla giacca
tira fuori una siringa. In
effetti basterà poco sangue e Klaus mantiene sempre i patti.
Aveva detto che se
Elena si fosse offerta spontaneamente, le avrebbe preso solo poco
sangue.
L’ibrido si toglie la giacca e usa una manica come laccio
emostatico, poi
inizia a prelevare il sangue.
Sta
andando tutto fin troppo bene. Non è possibile che Damon
abbia lasciato davvero
Elena da sola, sapendo del pericolo imminente. Non faccio in tempo a
finire il
pensiero che mi sento sollevare da qualcuno e vedo la figura di Klaus
allontanarsi da me. Riesco a vedere una mano del mio rapitore e vedo
l’anello
di lapislazzuli. Damon. Klaus ha fatto cadere di colpo la siringa
provocando un
piccolo urlo di dolore ad Elena. Il vampiro mi tiene troppo stretta per
riuscire a liberarmi. Gli altri ibridi vengono allo scoperto, ma non
sanno come
attaccare prima che lui mi rompa il collo. Intanto il moretto dice
“Allora
Klaus, tu ti allontani da Elena e lasci lì la siringa e io
lascio andare la tua
ragazza, sennò la faccio fuori.”
Elena
dal portico dice “Damon, no. Gli ho detto io di venire.
Lasciali andare con la
siringa.”
Ormai
sta diventando una conversazione tra loro due e questo sta facendo
distrarre Damon,
che allenta un po’ la presa su di me. Devo riuscire ad
allontanarmi quel poco
che basta per permettere agli ibridi di attaccare. Li guardo ancora un
attimo e
vedo che hanno tutti i muscoli tesi e pronti per muoversi. Spero solo
che ci
riescano abbastanza in fretta! Intanto il vampiro continua a discutere
con la
doppelganger “Vuoi fare la sacca di sangue a vita??
Perché è questo che accadrà
se acconsenti. Oggi è per Beth, domani potrebbe essere per
qualcun altro. Non
lo capisci?”
Appena
finisce di dire parlare, accumulo tutto le mie forze e mi spingo in
avanti
iniziando a correre. Sento subito del movimento dietro di me, ma non mi
volto.
Poi mi sento portare lontano e l’attimo dopo mi ritrovo sul
portico abbracciata
a Klaus. Mi bacia la fronte, poi dice “Mossa sbagliata, mio
caro Damon. Sei
fortunato ad avere una ragazza come lei che ti difenda.” Mi
giro e vedo il
vampiro tenuto a freno da alcuni ragazzi, mentre altri fanno da
barriera tra
lui e noi, nel caso remoto riuscisse a liberarsi. Klaus raccoglie la
siringa e
controlla che sia ancora intatta. Toglie la giacca dal braccio di Elena
e poi
dice “Le ho promesso che se mi avrebbe dato il suo sangue,
non avrei fatto male
a te e agli altri. E io mantengo le mie promesse. Hai molte persone che
tengono
a te, mio caro. Prima Stefan, ora Elena. Sei fortunato, sai?”
Mi prende per
mano ed andiamo verso la macchina. Appena ripartiamo, vedo gli ibridi
allontanarsi da Damon e scomparire nel nulla. Il moretto barcolla per
un
secondo, poi corre da Elena e la abbraccia. Almeno finché
riesco a vederli
dallo specchietto retrovisore, poi svoltiamo in un’altra
strada e li lasciamo
alla loro privacy.
Nessuno
dei due riesce a spiccicare parola finché non arriviamo a
casa. Stasera ho
visto il viso di Klaus spaventato, per la prima volta, dopo il nostro
incontro
con la strega. Ho davvero rischiato di morire!
Una
volta entrati, sto già per andarmene verso la mia camera, ma
Klaus mi prende la
mano “Dormi con me, stanotte?”
Una
vampata di calore m’invade lo stomaco. Non sarebbe la prima
volta che dormo con
lui, ma l’altra volta c’era anche Rebekah e non
stavamo insieme. Ma allo stesso
tempo non ho voglia di stare sola stanotte. Perciò dico
“Vado a mettere il
pigiama” per fargli capire che acconsentivo.
Una
volta passata per la mia camera vado da lui. Non lo trovo in camera, ma
non mi
preoccupo e mi metto nel suo letto. C’è il suo
profumo sopra al cuscino ed è
proprio buono!
Klaus
arriva poco dopo e mi raggiunge nel letto. Il mio imbarazzo sale,
mentre lui
sembra molto rilassato. Mi stringe a sé e poi mi dice, serio
“Ora abbiamo tutto
ciò di cui ho bisogno per trasformarti. Sei sicura di voler
arrivare fino in
fondo?” Sono già pronta per rispondere di
sì, ma m’interrompe “Non rispondermi
ora. Magari dopo stasera ti sembrerà l’unica
soluzione possibile, ma tu puoi
ancora scegliere cosa fare. Dormici su, poi fammi sapere. Abbiamo tutto
il
tempo.”
Alzo lo
sguardo verso di lui. Non pensavo fosse capace di tanta comprensione e
dolcezza, sinceramente. Ne sono contenta. Lo bacio, poi, prima ancora
di
staccarmi dalle sue labbra, gli do la buonanotte.
Ma non
riesco a dormire. Sento il suo corpo rilassarsi del tutto, segno che si
è
addormentato, ma io ho la mente troppo occupata per pensare al sonno.
Devo
scegliere cosa fare. Arrivata a questo punto non ha senso tirarsi
indietro, ma
forse ci sono delle cose che dovrei fare prima di
“morire”. E continuo a
pensare a come sarà tutto diverso dopo. Chissà
cosa cambierà e cosa proverò.
Klaus mi dovrà uccidere per finire la trasformazione,
vorrò ancora stare con
lui dopo una cosa del genere?? So che lo devo fare, ma non si sa mai
come può
reagire una testa, soprattutto se bacata come la mia!
Tutto
questo non mi fa addormentare, finché non penso che Klaus ha
ragione. Ho tempo
per decidere, non serve farlo ora.
Gli do
un piccolo bacio sul torace, appena percettibile, ma mi accorgo che lui
non sta
dormendo, perché mi dice “Non hai sonno, piccola
Annie?”
Mi
stringo più forte a lui “Sono stanca, ma ho molti
pensieri per la testa.”
Ad un
tratto mi ritrovo sotto di lui “Vediamo se riesco a risolvere
il problema.”
Inizia a
baciarmi, prima dolcemente, poi i suoi baci diventano sempre
più bollenti. Poi
la sua bocca inizia a scendere fino ad arrivare al collo, dove continua
a
lasciare delle strisce infuocate. Le mie mani finiscono istintivamente
tra i
suoi capelli e la mia schiena si inarca, mentre arrivano i primi
brividi.
L’ibrido ne approfitta, per avvicinarmi ancora di
più a sé. Sento
improvvisamente i nostri corpi aderire perfettamente l’uno
all’altro. Poi tutto
finisce. Klaus è ancora sopra di me, ma ora mi fissa,
immobile. “Meglio
fermarsi se non vuoi andare oltre.” Sta per tornare al mio
fianco, per
rimettersi a dormire, quando capisco. È una cosa che devo
fare prima della
trasformazione. È una cosa che devo fare ora.
Così,
con un movimento talmente improvviso da prendere in contropiede anche
l’ibrido,
capovolgo la situazione e mi metto a cavalcioni su di lui. Inizio a
baciarlo
con foga sempre maggiore. Anch’io scendo sul suo collo, come
ha fatto con me
prima, e gli lascio un succhiotto. Il tempo di farlo ed è
già scomparso, ma il
brivido di piacere che ha causato nel biondino è rimasto,
perché subito dopo mi
toglie la maglietta. Non ho addosso il reggiseno, perché
sono abituata a
dormire senza, perciò il mio seno esce fuori dalla
maglietta, con grande
soddisfazione del mio uomo. Respingo l’impulso di coprirmi e
rimaniamo a
guardarci per un attimo. Poi mi abbasso verso il suo ventre e mentre
con le
mani gli tolgo la maglietta, lascio una lunga fila di baci a partire
dall’orlo
dei pantaloni, fino allo sterno. Il suo sguardo stupito, mi fa capire
che è
compiaciuto dalla mia innata abilita di farlo eccitare. Non sono
un’esperta, ma
anch’io ho avuto le mie fantasie!
Ribalta
ancora una volta le posizioni e torna a condurre il nostro piccolo
giochino
erotico. Mi bacia in un modo del tutto nuovo e magnifico, mentre con la
punta
delle dita si diverte a farmi venire i brividi lungo i fianchi. Un
mucchio di
nuove sensazioni arrivano dentro me e ho l’impressione di
stare per impazzire.
Poi la sua bocca torna sul mio collo, dove si alterna tra baci e
piccoli morsi,
mentre le sue mani arrivano ai miei seni e li accarezzano
delicatamente. Nel
frattempo cerco di togliermi i pantaloni e ci riesco, accompagnandoli
poco dopo
con quelli di Klaus. Il contatto sempre più diretto tra i
nostri corpi, ci
eccita entrambi in modo crescente. Dal collo, passa lentamente ai seni,
e poi
sempre più giù, fino ad arrivare
all’orlo delle mie mutandine. Con una lentezza
esasperante le tira giù, fino a togliermele. Poi rimane
lì, in fondo al letto,
a guardarmi in modo del tutto nuovo. Le mie gote diventano rosse per
l’imbarazzo, nessuno mi aveva mai vista nuda, e sicuramente
non con quello
sguardo. Il biondino si toglie da solo i boxer e poi torna a baciarmi.
Stavolta
con dolcezza. Lo abbraccio per sentirlo più vicino, mentre
lui mi accarezza il
volto, poi le nostre bocche si dividono e ci guardiamo per un attimo
negli
occhi. In un attimo i nostri corpi diventano una cosa sola e per un
attimo
sento uno strano dolore nel basso ventre. Lentamente il dolore
scompare,
sostituito dal piacere. Le nostre bocche ancora si baciano, mentre i
nostri
corpi intraprendono una danza dal ritmo sempre più
sincopato. Dei sospiri di
intenso piacere interrompono i nostri baci. Il ritmo del nostro amore
appena
sbocciato aumenta sempre di più, fino a farci arrivare al
culmine. Una scarica
di adrenalina mista a piacere mi invade e mi immobilizza per un attimo.
Sento il
peso del corpo di Klaus completamente su di me e per un attimo
rimaniamo così,
mentre io cerco di far tornare il cuore ad un ritmo normale. Poi si
stende
accanto a me e mi bacia sulla fronte. Mi giro verso di lui e gli
sorrido “Nik,
voglio che mi trasformi.”
Mi
abbraccia e mi dice “Va bene, piccola Annie. Va
bene.”
Dovete
ammetterlo! Stavolta
sono stata proprio brava, vero?? Per una volta sono soddisfatta di un
capitolo
e lo pubblico con piacere! Allora, il mio ego sta esagerando o ci ha
visto
giusto?? Sapete, non è che abbia esperienza in certi campi,
perciò ho dato
davvero il meglio di me per inventare.
Invece
voi non state facendo
le brave! Come mai stanno scendendo le recensioni? La storia inizia ad
annoiarvi?? Basta che me lo dite e cerco un modo per farla tornare
interessante
o per farla finire prima. Soprattutto mi mancano le mega-recensioni di
Alvigi!!
Dove sei finita, mia cara??
Finito
il momento di
disperazione.
Avete
visto Damon ed Elena come
abbracciano appassionatamente?? Ehh questi due nascondono qualcosa!! xD
Aspetto
vostre notizie! Ci sentiamo
al prossimo capitolo!
Baci
e Abbracci!
Mary
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
Capitolo
16
Mi
sveglio ancora tra le sue braccia e cerco di non muovermi per non
svegliarlo,
ma appena alzo lo sguardo, vedo Nik con gli occhi già aperti
che mi sorride.
“Buongiorno, piccola Annie.”
È
così
che mi ha chiamata anche ieri sera, dopo la nostra prima volta. Sorrido
al
ricordo. Lo stringo ancora di più a me e rispondo
“Buongiorno Nik.”
Rimaniamo
per un po’ così, sdraiati, a coccolarci e a
goderci un po’ di pace temporanea,
finché il mio stomaco non inizia a brontolare. Da quando ho
incontrato l’ibrido
la mia alimentazione è passata in secondo piano e mi capita
spesso di saltare
dei pasti. Poco male, tanto tra poco tempo non avrò
più bisogno di mangiare.
A
proposito, è ora di iniziare a parlarne seriamente,
perché la prossima luna
piena si avvicina sempre di più e non voglio rischiare di
passare un’altra
notte tra dolori lancinanti. “Nik, quando mi
trasformerai?”
Il suo
volto diventa serio, poi dice “Intanto vestiamoci,
perché tu hai ancora bisogno
di mangiare. Poi ne parliamo.”
Solo ora
mi accorgo che siamo entrambi nudi, come eravamo rimasti la sera prima.
Ma
perché non vuole parlarne? Ha cambiato idea per qualche
motivo?
Mi alzo
e inizio a raccogliere i vestiti sparsi per la stanza, poi mi accorgo
di essere
osservata. L’ibrido mi sta guardando in modo molto malizioso.
Lascio cadere a
terra tutti i vestiti e mi metto le mani sui fianchi. “Hai
intenzione di
alzarti o vuoi rimanere lì a fissarmi tutto il
giorno?”
In
risposta, il biondino si alza e prima che me ne possa accorgere
è già vestito.
“Ma guarda che io sono già vestito. Come mai sei
ancora nuda?? Vuoi fare il bis
di ieri sera?”
L’idea
mi alletta, ma al momento abbiamo altre questioni da risolvere. Ma
stuzzicarlo
un po’ non guasta mai. Mi avvicino nel modo più
sensuale possibile a lui e dico
“Perché me lo negheresti?”
Vedo per
un attimo i suoi occhi scintillare di passione, ma subito si riprende
“Prima
fai colazione o non avrai abbastanza forze neanche per fare
sesso!” detto
questo esce dalla stanza.
Le mie
tattiche di persuasione sono assolutamente da migliorare! Mi vesto
più veloce
che posso e mentre scendo le scale sento un odorino di uova e bacon che
mi fa
risvegliare ancora di più lo stomaco. Ma come ha fatto in
cinque minuti a
prepararmi la colazione?? Lui è super veloce, ma i fornelli
no! Entro in cucina
e lo vedo intento ad impiattare la mia colazione. “Per caso
voi esseri
sovrannaturali avete tutti una predisposizione per preparare da
mangiare? Ho
visto usare la cucina di casa Gilbert più volte da Stefan e
Damon che non dai
suoi inquilini.”
Mentre
si mette seduto, mi risponde “Ahah non penso proprio!
Dovresti vedere Rebekah!
Ai fornelli è un disastro.” Per un attimo si
rattrista al ricordo della sorella
scappata, ma torna subito sereno.
Mi metto
seduta di fianco a lui e inizio a mangiare. Poi caccio subito il
discorso che
mi preme tanto “Allora, la trasformazione?”
Mi mette
una mano sulla coscia e dice “Annie, sei sicura di volerlo
davvero? Io ho avuto
tutto senza volerlo e sinceramente a volte avrei voluto essere umano.
Sai,
avere un lavoro, una famiglia, dei figli, invecchiare e poi morire dopo
una
lunga vita di 60 anni. Beh ai miei tempi già arrivare a
quell’età era un
miracolo, ora le cose sono un po’ cambiate! Comunque, sei
sicura di non volere
anche tu una vita così? Se è per la vendetta
contro Katherine, ti aiuterò io e
la potrai uccidere anche da umana. Secondo me, devi pensarci un
po’ di più.”
Prendo
tempo, masticando il boccone il più a lungo possibile. Non
ho mai pensato ad
una vita normale, fantasticando sul mio futuro. E poi ormai non avrebbe
senso.
Con la maledizione attiva non avrei comunque una vita normale. La
decisione
ormai è presa. Butto giù il boccone e rispondo
“Ho voluto questo per tutta la
vita. Non desidero altro.”
L’ibrido
mi guarda serio “Se è così che la pensi
va bene. Questo allora è il tuo ultimo
pasto. Meglio togliersi il pensiero. Vieni in camera quando hai
finito.”
La sua
voce fredda se ne va con lui. Forse non è completamente
d’accordo con la mia
scelta, ma l’accetta. DEVE accettarla.
In un
attimo lo stomaco mi si chiude al pensiero di quello che sta per
accadere, ma
voglio godermi per l’ultima volta la sensazione di avere la
pancia piena,
perciò finisco la colazione.
Come
richiesto, una volta finito, metto tutto nel lavello, poi vado al piano
superiore. Klaus è lì che mi aspetta. Si rigira
la fiala con il sangue di Elena
tra le mani. Come entro, mi guarda, poi dice “Vieni. Siediti
qui con me.”
Continuo a fare come mi dice e lo raggiungo sul bordo del letto.
“Allora, sai
come si fa, vero? Berrai da me, poi dovrò ucciderti e quando
ti risveglierai
dovrai bere il sangue di Elena. Purtroppo, Annie, anche questa
trasformazione
non è completamente indolore, ma sarà
l’ultima, ok?” Cerca di consolarmi, ma so
già come avviene. Ho visto quando ha trasformato Tyler e ho
visto anche la fine
che hanno fatto i poverini prima di lui. Annuisco per fargli capire di
essere
pronta. In realtà penso di non esserlo del tutto, non
pensavo di doverlo fare
così presto e così all’improvviso, ma
faccio finta di niente.
Nik mi
accarezza per un attimo la testa, poi i suoi occhi diventano rossi e i
canini
si allungano. Si morde un polso e poi me lo avvicina. Lo prendo e
inizio a bere
prima che la ferita si richiuda. Un sapore ferroso m’invade
la bocca, non è dei
migliori, ma probabilmente è l’ultima volta che lo
penso, visto che tra poco
diventerà il mio unico nutrimento.
Mi
lascia bere per un po’, poi mi stacca da lui e aspetta che la
ferita si
rimargini. Mi pulisce un rivolo di sangue che mi è sceso sul
labbro con un
dito, poi se lo porta alle labbra. “Sei pronta?
Cercherò di essere il più
rapido possibile.” Annuisco ancora, incapace di parlare. Le
sue mani mi
accarezzano il viso, poi un dolore lancinante al collo. Dura solo mezzo
secondo, dopodiché il buio.
Mi
sveglio con un piccolo sospiro di spavento. Il collo è
perfettamente al suo
posto. Mi sento già diversa, ma so che manca una parte
fondamentale, perché
tutto sia finito. Mi giro alla ricerca del biondino e lo trovo in piedi
sullo
stipite della porta, con una fialetta tra le mani. Si avvicina
velocemente a me
e mi sussurra all’orecchio “Benvenuta nel tuo nuovo
mondo, piccola Annie.”
Stappa questo piccolo recipiente e dall’interno arriva un
odore inebriante,
nuovo. Me lo porge e lo bevo fino all’ultima goccia, ma il
risultato non è quello
che speravo. Un improvviso mal di testa mi assale, simile a quello
subito dopo
la morte di Bonnie. Sento qualcosa cambiare all’interno della
mia bocca e
accidentalmente mi mordo la lingua con i miei nuovi canini appuntiti.
Il dolore
alla lingua passa subito, mentre il dolore alla testa ci mette un
po’ di più.
Nik è ancora qui, perciò cerco di non urlare e
aspettare che passi e presto
finisce. Il mio creatore mi guarda e sorride soddisfatto,
così capisco che
tutto è andato come si deve.
Sono un
ibrido ora.
Sento il
mio viso tornare normale, poi sorrido, felice che tutto sia andato come
si
deve. Mi avvicino a Nik, lo bacio e poi gli sussurro
“Grazie.” A fior di
labbra.
Lui
sembra assaporare per un attimo quel momento speciale, poi si alza dal
letto e
mi trascina con sé. “Ci sono molte cose da sapere
ora, perciò che ne dici se
andiamo a farci una passeggiata, mentre ti spiego?”
Annuisco,
contenta di sapere tutto ciò che riguarda la mia nuova vita.
Lui mi prende per
mano e usciamo. Mi porta nel bosco vicino casa e lì inizia a
dirmi
dell’asservimento. “È una cosa che
arriva con la trasformazione, succede a
tutti. Per questo, da oggi, cercherò di pensare bene a
ciò che ti dico e che ti
chiedo, perché non voglio che tu faccia qualcosa contro la
tua volontà. Volevo
che sapessi di questo inconveniente.” La cosa non mi
preoccupa molto, mi fido
del mio creatore. “C’è un altro
svantaggio della trasformazione: la sete. Già
adesso stai iniziando a sentirti affamata, vero? Beh non è
una cosa che puoi
combattere mangiando. Ogni volta che ti troverai un essere umano
vicino, il tuo
istinto ti dirà che è una preda da dissanguare.
Non ho niente in contrario, ma
dobbiamo restare qui ancora un po’ senza destare sospetti,
perciò ti aiuterò a
controllarti. Con il tempo migliora e avrai bisogno sempre di meno
nutrimento.”
Avevo già messo in conto anche questo. Una volta ho visto il
“regalino” che
Rebekah ha fatto a Tyler. Annuisco per far segno che sto ancora
ascoltando.
“Bene. Passiamo ai lati positivi.” Detto questo
sorride e inizia a correre a
velocità sovrannaturale. Mi accorgo di riuscire quasi a
seguirne i movimenti e
capisco di avere anch’io la stessa velocità.
Inizio ad inseguirlo, finché non
mi paro davanti a lui. So perfettamente che in una sfida sarebbe molto
più
veloce di me, ma per questa dimostrazione mi ha lasciata vincere.
So
già
tutte queste cose. So di essere più veloce e più
forte, perciò esprimo il mio
pensiero. “Finita la lezione? Ti ricordo che anche se sono
una novellina, ho
già visto altri ibridi e so le loro
qualità.”
Il suo
sguardo si fa serio, ma prima che me ne possa accorgere mi sta
attaccando.
Mentre lo fa, mi dice “E sai anche quanto sei estremamente
fragile?” Mi ritrovo
atterrata con lui sopra, prima ancora che finisca la frase.
“Sai che in un
secondo un vampiro potrebbe toglierti il cuore dal petto e farti fuori?
O che
basterebbe un po’ di strozzalupo per metterti k.o. per poi
tagliarti la testa?
Anche se ora sei più forte non sei invincibile, ricordalo.
Sono già morti
troppi ibridi, perché hanno peccato di manie di
grandezza.”
La
soluzione più ovvia mi salta alla mente “Allora
allenami. Insegnami a sentire
il silenzio e ha piegare il tempo per andare più veloce di
esso.”
Riesco
già a distinguere nuovi suoni, come lo sgranocchiare dello
scoiattolo sull’albero
sopra di noi, ma sono sicura che se qualcuno m’insegnasse
riuscirei a fare di
meglio. L’ibrido mi guarda compiaciuto.
“È proprio quello che farò. Ho
già
iniziato con gli altri ibridi e tu ti unirai a loro. Ti avverto, non ci
saranno
favoritismi. Dovrai eseguire gli ordini come tutti gli altri.”
Con la
mia nuova velocità e forza, mi tolgo da sotto il suo peso e
mi alzo in piedi.
Mi metto in posizione da soldato e alzo una mano ad indicare il saluto
militare
“Ai suoi ordini, signore!”
Lui si
alza e senza degnarmi di uno sguardo, inizia ad incamminarsi verso
casa, poi
con aria sarcastica dice “Soldato, ha intenzione di rimanere
lì tutto il
giorno?” Lo raggiungo e insieme torniamo verso casa.
“Come ti comporterai con
Tyler?”
In
effetti avevo già pensato a questo problema e avevo trovato
una soluzione
accettabile. “Penso che continuerò a fargli
credere di essere sua sorella.
Sicuramente lo spingerà più dalla nostra parte.
Naturalmente se sei d’accordo.”
Non
può
che essere soddisfatto della mia mente calcolatrice
“Veramente è ciò che ti
volevo proporre. Anzi, che ne dici di andare a trovarlo oggi? Senza di
me, per
ora. Lo troverai più incline a parlare. Ma stai attenta, ok?
Non sappiamo se
sia già d’accordo con gli altri per un eventuale
attacco.”
Sono
contenta di rivedere Tyler. Anche se è stato solo una pedina
del mio piano, mi
è simpatico e mi piacerebbe rimanere in buoni rapporti con
lui, perciò accetto
i consigli di Nik e mi preparo per andare da lui. Prima di uscire di
casa,
l’ibrido inizia a farmi mille raccomandazioni. “Fai
attenzione agli umani.
Cerca di avvicinarti il meno possibile a loro e di non averne tanti
intorno
allo stesso momento o potresti perdere il controllo. Perciò
se Tyler non è a
casa, non andare a cercarlo al Grill, per esempio, perché
potrebbe essere
troppo da sopportare.” Alzo gli occhi al cielo,
già stufa, ma lui alza per un
attimo il tono di voce per farsi ascoltare “Poi, se ti sembra
di avvertire
qualcosa di strano o vedi comparire i Salvatore o chiunque altro sappia
di te,
scappa. Non fare l’eroina, non ne sei ancora in
grado.”
Sbuffo e
lo canzono “Sì, papà. E non
accetterò caramelle dagli sconosciuti.”
Lui mi
prende per i fianchi e mi guarda serio “Non sto scherzando,
Annie. Ora è tutto
nuovo per te e ti sembra di essere invincibile, ma non è
così. Da domani
inizierai ad allenarti con gli altri e ti accorgerai presto di quanta
strada tu
debba ancora fare.”
Lo bacio
e poi lo rassicuro “Lo so, Nik. Ho visto morire molti ibridi,
sai? E non ho
nessuna voglia di fare la loro stessa fine. Starò attenta,
promesso.” Lo bacio
un’altra volta, poi prendo la macchina e vado da Tyler. Forse
farei prima a
piedi, ma incontrerei tante persone con sangue che scorre nelle vene e
non è il
caso. Almeno non per ora!
Eccomi
qua!! Scusate per l’enorme
ritardo, ma, come avevo scritto a chi aveva recensito il capitolo
precedente, la
mia connessione internet era morta e oggi, senza che nessuno facesse
niente, è
resuscitata! Cori di festa hanno investito casa mia e mentre di
là stappano lo
champagne per il ritorno di internet in questa umile dimora, io sono
qui ad
aggiornare.
Finalmente
la nostra Annie è
diventata un’ibrida! (altro champagne anche per lei!) Che ne
pensate di come ho
affrontato la trasformazione?? Troppo corta? Forse sì, ma
anche riguardando la
trasformazione di Tyler non sono riuscita ad aggiungere altro.
Ora,
grazie al suggerimento
della cara newslim che recensisce sempre la storia, vorrei proporvi un
sondaggio. Che ne dite se la nostra Annie rimanesse incinta? (di Klaus
ovviamente!!) Pensate possa essere possibile?
All’inizio
ero un po’
scettica, perché mi ricordava troppo twilight, ma con il
tempo l’idea mi
alletta sempre di più, ma resto indecisa. Perciò
da questo momento “dichiaro
aperto il televoto”!
Mi
raccomando, votate e
recensite numerosi!
Baci
Mary
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
Capitolo
17
Arrivo
da Tyler e sento subito l’odore di un mio simile, segno che
è in casa. Tutto mi
sembra diverso da prima, migliore, grazie ad i miei sensi acuiti. Mi
sembra
impossibile riuscire a fiutarlo da questa distanza, finché
non mi accorgo che
in realtà è fuori, sul portico. Non sento altri
odori e il mio udito non riesce
a sentire altro se non i passi di Tyler.
Ormai
convinta di essere sola con lui, vado verso il portico,
finché lui non mi vede
arrivare. Fa un passo indietro spaventato, segno che gli è
stato raccontato di
me e Klaus. Spero solo che si siano fermati lì o non mi
crederà mai se continuo
a dirgli di essere sua sorella.
Arrivata
agli scalini mi fermo e lo saluto “Ehy Tyler! Come
va?” Per tutta risposta fa
un altro passo indietro e le sue mani si stringono a pugno. Ma non apre
bocca.
Tento di avere la voce più convincente possibile
“Sì, è vero. Ho conosciuto
Klaus e mi ha attirata a sé. Stiamo insieme, a dire il vero.
Ma sono sempre tua
sorella, no?”
Resta
sulla difensiva, ma si rilassa un po’ “E chi mi
assicura che sei DAVVERO mia
sorella? Per quanto ne so, potresti essere anche solo una semplice
asservita.”
Beh, a
dir la verità ora lo sono! E glielo faccio presente,
cercando di continuare a
convincerlo “Ecco, è proprio questo che ti sono
venuta a dire. Klaus ha saputo
che sono tua sorella e ha voluto trasformarmi, perciò ora
sono come te.
ENTRAMBI siamo asserviti a lui, ma lui ci ha dato
l’immortalità, perciò va
bene, no?”
Il suo
corpo torna rigido come all’inizio, mi scruta e capisce che
dico la verità.
Sono diventata davvero un ibrido. “Io… Noi ci
conosciamo da poco e sinceramente
non mi fido di te. Che tu sia mia sorella o no.”
A quanto
pare sarà più difficile del previsto convincerlo,
perciò mi fingo ferita dalle
sue parole e gli rispondo “Perché non ti fidi?
Pensi davvero che sarei venuta
da te, rischiando di trovare i Salvatore o gli altri che mi vogliono
morta al
momento, se non m’importava di te? Io volevo solo farti avere
la bella notizia
che ora siamo uguali e avremo tutta l’eternità per
conoscerci e recuperare il
tempo perduto.” Mi fermo, pensando di aver esagerato un
po’, ma il mio
discorsetto ha avuto proprio l’effetto desiderato. Vedo la
confusione farsi
strada negli occhi di Tyler. Per ora può bastare,
tornerò un’altra volta a
finire il lavoro. Abbasso lo sguardo e cerco di renderlo più
triste possibile
“Beh speravo di aver trovato un fratello, ma mi sbagliavo.
Credi quello che ti
pare.”
Detto
questo, torno alla macchina e me ne vado. Dallo specchietto
retrovisore, posso
vedere l’ibrido ancora fermo al suo posto e un sorriso
soddisfatto si fa strada
sul mio viso. Intanto gli ho messo la pulce nell’orecchio,
presto crederà
davvero di avermi fatto un torto enorme.
Inizio
quasi a spaventarmi per le mie abilità subdole e
manipolatrici, ma sono sicura
che Klaus ne sarà soddisfatto.
Torno a
casa e lo trovo indaffarato a spostare le mie cose nella sua stanza.
“Nik, cosa
stai facendo?”
Lui mi
sorride beffardo e risponde “Pensi davvero che dormirai
più sola soletta in
quella stanza? Non credo proprio! Perciò risparmiamo spazio
e lì sorgerà una
stanza per gli ospiti, o meglio per le bare, quando le avrò
recuperate.”
L’idea
mi piace, ma almeno poteva chiedere prima “E se io non
volessi passare tutte le
notti con te?” Nel momento stesso in cui dico questa frase,
mi rendo conto
della sua assurdità, ma per un attimo lo prendo in
contropiede.
Il suo
sorriso diventa malizioso, lascia cadere alcuni dei miei vestiti che
aveva tra
le braccia e si avvicina a me. mi prende per i fianchi e mi sussurra
all’orecchio “Dovrai per forza, tesoro. E sono
sicuro che ti piacerà.” Un
brivido mi corre lungo la schiena e se non fosse che ora sono morta,
sono
sicura che il cuore avrebbe aumentato febbrilmente i suoi battiti.
Ora
tutto è amplificato, anche il desiderio e il solo sentirlo
così vicino a me, mi
fa venire strani pensieri in testa.
Veniamo
interrotti dalla signora Martin che sale le scale. Sta per entrare in
camera
sua, quando si gira verso di noi e dice “Annabeth, cara, ho
appena sfornato una
teglia di biscotti. Sono al limone. Vai ad assaggiarne uno.”
Poi
continua per la sua strada come niente fosse. In modo malizioso, mi
avvicino
all’orecchio di Klaus e gli dico “Beh ora che non
troverò più piacere nei
biscotti dovrò trovarlo in altre cose. Che ne dici di
aiutarmi a cercare?”
Con un
suono gutturale, mi solleva da terra e in un attimo siamo sul suo
letto. La
porta della camera chiusa. Ci ritroviamo nudi ancor prima di
accorgercene e mi
sembra che il biondino sia più rilassato
dell’altra volta. Ha dei movimenti
meno controllati e più impulsivi. Forse ora non ha
più paura di farmi male,
come quando ero viva. Come ho già detto, in questo nuovo
mondo è tutto
amplificato e ora scopro che anche il piacere è aumentato.
Ci sono nuove
sensazioni che m’invadono, mentre lui si muove dentro di me.
Arrivati
all’apice del piacere, scopro che la volta scorsa non avevo
capito niente di
ciò che significasse “arrivare
all’apice”.
L’ibrido
si stende sopra di me, ma ora che ho scoperto
com’è essere ibridi, ne voglio di
più. Perciò ribalto le posizioni e ricomincio da
capo. Mi sembra di impazzire,
non pensavo fosse possibile provare così tante cose insieme
e in modo così
intenso. In un breve attimo di pausa, Klaus fa un sorrisetto malizioso
“Allora,
vuoi rimanere in camera tua? Se vuoi riportiamo le cose di
là.” Non gli do il
tempo neanche di finire la frase, perché subito gli tappo la
bocca con un
bacio.
Questa
seconda volta è più calma e riesco a godermela
più a fondo della prima, in cui
tutto era nuovo. Entrambi siamo quasi al limite, quando Klaus con un
sospiro
veloce dice “Annie, mordimi.”
Senza
neanche capire cosa sto per fare, acconsento e mi avvicino al suo
collo. Sento
i canini allungarsi e lo mordo. un fiotto di sangue si riversa nella
mia bocca
e ha un sapore idilliaco. Il piacere del sangue mischiato a quello del
sesso,
creano nuovi orizzonti di lussuria e capisco, ancora una volta, che ho
tanto da
scoprire di questo nuovo stile di vita. Sento Klaus ansimare sotto di
me e
capisco che anche lui sta godendo i benefici del morso. Poco prima di
venire,
mi stacco da lui e vedo la ferita rimarginarsi immediatamente.
Una
volta concluso, mi accascio su di lui e rimaniamo abbracciati per un
po’. Sento
ancora il suo sapore ferroso in bocca e mi chiedo come sarà
il sapore del
sangue umano. Sicuramente non potrà mai essere
così buono!
Guardo
un attimo fuori dalla finestra e mi accorgo che il sole sta
tramontando. Mi
alzo sui gomiti all’improvviso e lo guardo sbalordita
“Nik! Abbiamo passato il
pomeriggio a fare sesso!”
Lui scoppia
in una risata fragorosa, poi mi prende il viso e mi bacia
“Cos’è un pomeriggio
di fronte all’infinito? Abbiamo tutta
l’eternità per continuare a farlo se
vuoi.”
Mi
è
sembrata tanto una proposta per continuare, ma al momento ho uno strano
senso d’irrequietudine
che mi disturba. Mi sembra di avere fame, ma so che non è
possibile. Poi
capisco. È sete. Provare quel nettare dal collo di Klaus mi
ha fatto venire
voglia di averne ancora. “Nik, ho sete.”
Anche
lui si alza sui gomiti “Sapevo che presto sarebbe arrivato
questo momento. Vestiti.
Dobbiamo uscire.”
In un
lampo siamo entrambi pronti e usciamo di casa. “Dove
andiamo?”
Stavo
già andando verso la macchina, ma lui mi ferma
“No, andiamo a piedi. Ti faccio
vedere dove sono gli altri ibridi, per stasera ti devi accontentare
delle
sacche di sangue. Domani andremo fuori città con gli
altri.”
A
velocità sovrannaturale ci spostiamo verso il centro, per
poi girare in un’altra
via secondaria. Anche questa casa è fuori città,
ma è più grande e sembra
disabitata ad un occhio poco allenato. Mi porta dentro e capisco che
non ci
vive nessun umano o mi sarebbe impossibile entrare.
La casa
si apre su un salotto dove al momento non c’è
nessuno, ma in un attimo si
riempie di persone in allerta. Tutti si calmano quando vedono entrare
noi.
Klaus dice ad alta voce “Ragazzi, abbiamo un nuovo ibrido da
festeggiare
stasera! Prendetele una sacca!”
Tutti
intorno a noi esplodono in un boato di esulti e subito dopo mi ritrovo
con una
sacca di sangue in mano. La avvicino alla bocca per aprirla con i
denti, ma
Klaus mi ferma appena in tempo. “Aspetta un attimo.”
Mi
guardo intorno e tutti stanno prendendo una sacca. Un ragazzo alto ne
porta un
anche al biondino che lo ringrazia e alza la sacca, come per fare un
brindisi “Ad
Annie!”
Tutti
ripetono in coro, poi si portano la sacca alla bocca, ne strappano la
parte
superiore e iniziano a bere. E così faccio
anch’io. Sembra una specie di rito
di iniziazione, ma non sto tanto a pensarci, perché appena
riesco ad aprire la
sacca, il profumo del suo contenuto fa scomparire qualsiasi mio
pensiero. Non riesco
a fare altro se non attaccarmi al piccolo forellino e succhiare il
sangue fino
all’ultima goccia.
Una
volta finita la sacca, mi lecco le labbra soddisfatta e mi accorgo che
tutti mi
stanno guardando, compreso Klaus. Sorrido e tutti si stringono intorno
a me per
farmi le congratulazioni per essere entrata nel gruppo.
Non
pensavo ci fosse un rituale, anzi pensavo che tutti loro fossero stati
forzati
a trasformarsi in ibridi. Forse hanno cambiato idea, come è
successo a Tyler,
che ora si sente libero dalla maledizione o forse sono solo sotto
l’effetto collaterale
dell’asservimento.
Mano a
mano che mi davano una pacca sulla spalla per darmi il benvenuto, se ne
andavano e sembravano tornare a ciò che stavano facendo
prima. Alla fine
rimaniamo solo io, Klaus e l’ibrido che prima gli ha dato la
sacca. “Allora
Seth, domani all’alba dovrete essere tutti pronti qui fuori.
Così, riusciamo a
finire presto e poi andiamo a caccia, ok? Noi andiamo. Tu dillo agli
altri.”
Il ragazzo
annuisce e mentre noi usciamo dalla porta, riesco a sentirlo mentre
urla agli
altri che domani bisogna alzarsi presto.
Una
volta casa, mi fiondo nel letto di Klaus, senza dargli neanche il tempo
di
pensare di fare il bis del pomeriggio. Come farò a
svegliarmi all’alba?? Lui mi
raggiunge con tutta calma, capisce la mi preoccupazione e dice
“Lo sai che agli
ibridi bastano poche ore di sonno per essere svegli e pimpanti per
tutta la
giornata?”
In fondo
immaginavo fosse così, ma non voglio rischiare. Domani ho la
prima “lezione” e
non voglio essere d’impiccio agli altri.
“Sì, ok. Buonanotte Nik!”
La sua
voce si fa improvvisamente seria “Prima devo dirti una
cosa.”
Mi giro
verso di lui, più attenta che mai
“Dimmi.”
C’è
un
attimo di silenzio, poi riprende “Ecco, tu sei stata sincera
con me, ma io non
ti ho detto una cosa.” Fa un attimo di pausa, ma non voglio
interromperlo,
perciò aspetto con pazienza “Mia madre non
è morta. È in una delle bare. È chiusa
dentro da un incantesimo.” Mi serve un minuto per realizzare
ciò che mi ha
detto “Già e dobbiamo sbrigarci a riprendercele,
perché sono convinto che se
riescono a trovare qualcuno che la faccia uscire, mi
ucciderà. Per questo ti ho
chiesto di uccidere Bonnie, lei era una strega potente e con un
po’ d’aiuto
sarebbe riuscita sicuramente nell’intento.”
Fortunatamente
non ho più bisogno di respirare o al momento sarei rimasta
senza fiato. Gli accarezzo
una guancia e dico “Tranquillo, Nik. Presto ci riprenderemo
le bare. Te lo
prometto.”
Lo bacio
per continuare a rassicurarlo, poi mi accoccolo tra le sue braccia. Ora
so come
recuperare le bare, ma forse Klaus si arrabbierà, e
parecchio anche!
Ladies
and Gentleman ecco a
voi il nuovo capitolo! Lo so, sono un po’ in ritardo, ma
durante la settimana
sono stata super-impegnata e per fortuna venerdì
è arrivata la neve! Sennò probabilmente
non sarei riuscita a pubblicare neanche oggi. Invece così,
mi ritrovo bloccata
dentro casa e sono riuscita a mettere quattro parole insieme.
Naturalmente ora
mi metto sotto per portarmi avanti un po’ di lavoro,
così anche se ricomincio
con la mia vita movimentata non vi lascio a secco.
Per
concludere vi invito a
visitare la pagina di Charly_18 e mia su fb. Eccovi il link: http://www.facebook.com/pages/KEEP-CALM-and-love-Joseph-Morgan/312931192082255
È
ancora agli inizi, ma ci
stiamo lavorando, ok?? Ah, naturalmente è su Joseph
Morgan…
Mi
raccomando con le
recensioni! Anche se non vi rispondo subito, sappiate che le leggo e
saltello
contenta ogni volta che ne trovo una nuova.
Baci
a tutte!
Mary
P.S.
dimenticavo! STOP al
televoto! Vince con schiacciante maggioranza “Annie
incinta”! Perciò sarà
presto su questi schermi! (Più vado avanti più la
storia mi si complica! Che
bello! xD)
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 ***
Capitolo
18
Sento un
leggero movimento del letto, ma non ci faccio caso, finché
BAAAM. “Ma che…” Non
riesco neanche a finire la frase, perché capisco subito
cos’è successo. Klaus
mi ha buttata giù dal letto. Guardo fuori ed è
ancora notte. “Cosa ti salta per
la testa?!”
Lui
rimette il materasso al suo posto, mentre mi dice “Tra poco
dobbiamo vederci
con gli altri, ricordi? Non vorrai fare tardi il tuo primo giorno!
Forza, vai a
farti la doccia, io sono già pronto.”
Si
rimette steso sul letto, con le gambe incrociate e le braccia dietro la
testa.
Stranamente non mi sento stanca, anche se ho dormito pochissimo. Il
tempo di
aprire l’acqua e già la richiudo. La
super-velocità ha dei vantaggi! Così in
due minuti sono di nuovo sul letto. “E ora? Non è
presto per andare?”
L’ibrido
si gira verso di me. “Sì, in effetti. Ma abbiamo
un’altra cosa da fare prima.”
Detto
questo mi sale sopra e inizia a baciarmi, ma lo fermo “E tu
mi avresti buttata
giù dal letto solo per fare sesso??”
Mi
guarda serio, poi dice “Ma serve per fare riscaldamento. Non
vorrei che ti
stirassi un muscolo!” Detto questo inizia a baciarmi il collo
e poi sempre più
giù.
Probabilmente
diventeremo due ninfomani, o forse già lo siamo.
***
Al
sorgere del sole, siamo già sul portico ad aspettare gli
altri che arrivano
subito dopo. Ci uniamo a loro che ci salutano cordiali, poi arriva Seth
che ci
avverte che siamo tutti. Deve essere una specie di galoppino, visto che
si fa
avanti sempre lui. Klaus acquisisce un’espressione seria, poi
si stacca da noi e
richiama l’attenzione di tutti su di sé.
“Ragazzi, oggi prenderemo in
considerazione la lotta. È possibile che ci sia uno scontro
a breve e non
dovremo farci cogliere impreparati.” Per fortuna, speravo in
qualcosa di simile
e ho messo una tuta! “Mettetevi a coppie.” Tutti
trovano un compagno, mi sto
guardando intorno in cerca di qualcuno, quando arriva Seth.
“Perfetto. Ora
cercate uno spazio vostro, così da non dare fastidio alle
altre coppie.”
Mentre
ci spostiamo, il ragazzo mi sussurra “Tranquilla, non ci
andrò pesante.” Sta
parlando con me?? Cerco di trattenere una risata e gli sorrido
amichevolmente.
L’originario
attira di nuovo la nostra attenzione. “Partiamo con qualcosa
di semplice. Uno
dei due, prenda l’altro da dietro sul collo.
L’altro deve tentare di
liberarsi.”
Seth mi
guarda e dice “Prendimi. Ti faccio vedere come si fa. Per noi
non è la prima
lezione di questo tipo.” Cerco di non fare caso alle arie che
si sta dando,
fingendosi gentile, e faccio come mi dice. Voglio davvero essere
trattata come
tutti gli altri. Tutti stanno già provando e alcuni sono
già a terra. Gli
stringo forte il collo con il braccio. Prima che me ne possa accorgere,
sento
un dolore improvviso al braccio e mi ritrovo catapultata a terra con
più forza
del previsto. Il contraccolpo mi fa rimbalzare e il tonfo fa girare
tutti verso
di noi. Improvvisamente cala un silenzio tombale, Klaus però
non fa una piega,
anche se la sua mascella s’irrigidisce visibilmente. Ha
deciso che mi tratterà
come tutti gli altri e così sta facendo.
“Allora?
Perché vi siete fermati?” Ognuno torna a
concentrarsi sul proprio compagno e ad
invertirsi i ruoli.
Seth mi
guarda dall’alto “Scusa! Non sono abituato a
provare con delle ragazzine!” Mi
allunga una mano per farmi rialzare, ma faccio finta di niente e mi
tiro su da
sola.
Con aria
innocente dico “Tranquillo. Posso provare io?”
Annuisce,
convinto del mio fallimento. Mi mette il braccio intorno alla gola e lo
stringe
fino a farmi male. Con la coda dell’occhio vedo Klaus che ci
guarda e gli altri
che fanno lo stesso di sottecchi. Un ghigno mi si dipinge in faccia.
Gli sferro
una gomitata fortissima nello stomaco e lo sento ritrarsi con un
mugugno
soffocato. Poi con entrambe le mani, prendo il braccio intorno al mio
collo e
lo giro, fino a portarlo al punto di rottura. Lo sento urlare, ma
continuo. Me
lo ritrovo di schiena, perciò gli do un bel calcio nel
sedere che lo manda
faccia a terra. Sento mormorii ovunque intorno a noi e sorrido
soddisfatta.
Anche Klaus nasconde un sorriso soddisfatto sotto i baffi e allo stesso
tempo è
sorpreso dalle mie tecniche. Non gliel’avevo detto che per
tutti questi anni mi
ero allenata con il mio amico Alex? Sicuramente gli ho parlato di lui,
ma forse
avevo tralasciato questo dettaglio. Porgo una mano al ragazzo a terra e
dico ad
alta voce “Scusa. Non so ancora regolare bene la forza. La
prossima volta
cercherò di non andarci così pesante.”
Tutti
sono ancora lì a guardarci, perciò è
costretto ad accettare la mia mano e ad
alzarsi velocemente. Un sorriso falsissimo si allarga sul suo volto
“Tranquilla. Non mi hai fatto niente.”
Tutti
hanno finito la loro prova, così il nostro creatore dice
“Brian, Lisa. Cambiate
partner con Tj e Courtney. Così siete troppo
sbilanciati.” Spero proprio che
non cambi me e “faccia di bronzo”! Ho proprio
voglia di farlo finire con il
sedere per terra almeno altre ottanta volte questa mattina.
Andiamo
avanti con altre mosse, finché Klaus non dice “Ora
farete dei piccoli
combattimenti. Il primo che cade a terra tre volte perde. Forza, fatemi
vedere
di cosa siete capaci.”
Non
aspettavo altro! Per tutto il tempo abbiamo dato il meglio di noi, ma
era
previsto che l’altro cedesse. È tempo di far
vedere che non cado mai. Ci
mettiamo uno di fronte all’altro. Il suo ghigno è
più ampio del mio. Pensa
davvero di potermi battere?? Illuso! Entrambi in posizione di attacco,
ma so
già che cercherà di cogliermi di sorpresa,
perciò appena vedo i suoi muscoli
tendersi, passo in posizione di difesa, pronta ad evitare qualsiasi
colpo.
Infatti, nello stesso istante in cui cambio posizione, Seth tenta con
un calcio
allo stomaco di mandarmi a terra. Con un colpo di reni, mi sposto
indietro, poi
prendo la sua gamba, ancora in aria e la alzo fino a farlo sbilanciare
e
cadere.
1 a 0
per me.
Ma non
faccio in tempo a godermi quell’attimo di vittoria, che
avverto un movimento
sotto di me. Sta puntando alle ginocchia per piegarle e farmi cadere.
Salto, ma
non abbastanza in alto da evitare la sua gamba, che mi colpisce lo
stinco
provocandomi un dolore lancinante. Riprendo subito il controllo e
riesco a
rimanere in piedi. Lui si rialza e mi attacca un’altra volta.
Stavolta cerca di
darmi un pugno in faccia, riesco ad evitarlo e a dargli un calcio sul
fianco
che lo fa vacillare. Convinta di avere il controllo, mi avvicino e sto
per
dargli una gomitata sulla nuca, quando si gira all’improvviso
e con uno
spintone mi fa finire a terra.
1 pari.
In un
attimo ricordo gli ammonimenti di Alex “Mai sottovalutare il
tuo avversario”.
Mi
rialzo velocemente. Sicuro di sé prova ad attaccarmi ancora
una volta, ma si
avvicina troppo e riesco a dargli un calcio all’inguine. Si
piega per il dolore
e prima che possa riprendersi ne approfitto per prenderlo dalle spalle
e dargli
una ginocchiata in pieno petto e subito un’altra sul viso. Lo
lascio andare e
lo vedo finire a terra come un sacco di patate.
2 a 1
per me.
Presa
dalla foga della lotta, non aspetto neanche che si rialzi da solo. Lo
prendo
per un braccio e lo tiro su. Si pulisce il naso sporco di sangue e con
tutta la
rabbia che ha in corpo prova a venirmi addosso prendendomi per la vita.
Mi
scanso e riesco ad evitare l’attacco. Poi gli prendo il
braccio più vicino a me
e glielo torco dietro la schiena. La forza d’inerzia del suo
attacco lo porta a
farsi molto male, ma sto attenta a non fargli rompere il braccio. Alla
fine
dovrebbe essere solo un’esercitazione, no? Gli vado addosso
con tutto il mio
peso e riesco a farlo finire faccia a terra, mettendomi a cavalcioni su
di lui.
3 a 1
per me. Ho vinto!
Tutto
intorno sento degli applausi e dei fischi. Solo ora mi accorgo che
tutti ci
stavano guardando. Probabilmente anche gli altri non aspettavano altro
che
questo momento. Cerco subito il volto di Klaus fra quello degli altri e
quando
i nostri sguardi s’incrociano, mi fa l’occhiolino.
Sorrido trionfante.
Poi mi
accorgo di essere ancora sopra Seth, perciò mi scanso e mi
rialzo. Tutti gli
altri si avvicinano a me, per congratularsi. Poi Klaus chiede il
silenzio “Ok,
ragazzi. Solo loro hanno fatto il combattimento, ma per oggi va bene
così. Se
li avete osservati bene, avrete sicuramente imparato delle nuove
tecniche. Ora
andate a farvi la doccia e a cambiarvi. Tra mezzora vi voglio tutti
qui!” In un
attimo lo spazio si svuota.
Rimaniamo
solo io, Klaus e Seth. Porgo la mano a quest’ultimo che si
trova ancora a
terra. Lui vede lo sguardo severo del mio ragazzo e la accetta, poi
senza dire
una parola torna anche lui verso casa.
Sto per
parlare, quando Klaus mi fa segno di stare zitta e mi fa capire che
Seth può
ancora sentirci a quella distanza.
Iniziamo
a camminare verso casa. “Non sapevo sapessi
combattere.”
Beh, ora
lo sa! Sorrido e dico “Mi pareva di avertelo detto che mi ero
allenata con un
amico. Pensavi che sarei venuta qui a combattere una vampira centenaria
senza
neanche saper dare un pugno??”
Mi prende
la mano “Sapevo che ti eri allenata, ma pensavo avessi una
preparazione
superficiale. Non avrei mai immaginato fossi così
brava.”
Gli
stringo la mano e dico con tono sarcastico “Beh, ora sai che
non devi farmi
arrabbiare. Sennò botte anche per te!”
Lui mi
prende per la vita e mi solleva fino ad appoggiarmi in spalla
“Ah sì? Stanno
così le cose, eh?”
Non
riesco a far altro che ridere fino alla porta di casa, dove mi fa
tornare con i
piedi per terra. In un attimo facciamo la doccia, ci vestiamo e
torniamo a casa
degli ibridi.
Alcuni
sono già in giardino, altri si stanno ancora preparando. Una
volta che tutti
sono arrivati, Klaus dice “Prima di andare, spero che tutti
vi ricordiate le
regole. Solo una vittima a coppia, meglio se si tratta di qualche
senzatetto.
Non fatevi vedere da nessuno e se succede usate la compulsione per
farli
dimenticare. Molti di voi ancora non la sanno gestire,
perciò in caso non ci
riusciate chiamate la coppia più vicina e fatevi aiutare.
Ora andiamo.”
Tutti
iniziano ad avvicinarsi ad un compagno, anch’io sto per
andare verso di loro
quando Klaus mi attira a sé “Stavolta stai con me.
Questa è la tua prima volta
e voglio esserci.” Gli sorrido e annuisco. Vedo Seth rimanere
da solo e cercare
di avvicinarsi a noi, ma l’ibrido affianco a me gli dice
“Seth, vai con Eleonor
ed Adrian. Hanno meno esperienza e magari gli servirà
aiuto.” Vedo i due
ragazzi un po’ scocciati. A quanto pare Seth non sta
simpatico a nessuno!
Senza
dare il tempo a nessuno di ribattere, ci avviamo a velocità
sovrannaturale
verso una città vicina. Una volta arrivati, ci sparpagliamo.
Io e Klaus
troviamo subito un uomo da seguire. Sicuramente è un barbone
e proprio ora si
sta spostando verso una via secondaria. Anche questa però
è piena di persone,
perciò continuiamo a seguirlo con calma. Nel frattempo,
chiedo a Klaus “Come mai Seth ce l’ha
così tanto con
me?”
Lui ride
sotto i baffi “Prima che arrivassi tu, era abituato ad essere
lui al mio
fianco. Sai, assomiglia molto ad uno dei miei fratelli e mi
è stato subito
simpatico. Forse ora è geloso di te.”
Sorrido
sarcastica e dico “Beh dovrà abituarsi
all’idea che ci sia io, a meno che tu
non preferisca lui, ovviamente!”
Klaus
continua a seguire il barbone con gli occhi, ma sorride e dice
“Ti avvertirò
quando cambierò i miei gusti.” Poi ad un tratto si
irrigidisce. Guardo verso il
barbone e lo vedo cambiare strada, verso un vicoletto dietro ad un
ristorante
cinese. Penso proprio che sia arrivato il momento.
Ci
affrettiamo a raggiungere il vicolo e vediamo l’uomo sedersi
dietro ad un sacco
della spazzatura. Klaus si avvicina e gli mette una mano sulla bocca
per non
farlo urlare, poi lo sposta ancora più verso
l’oscurità.
L’ibrido
da il primo morso e ad un tratto l’odore di sangue che mi
arriva alle narici mi
fa venire sete e istintivamente lo mordo anch’io
dall’altra parte del collo. Un
fiotto di sangue caldo m’invade la bocca e non riesco a fare
altro se non
ingoiare e succhiare altra vita dal malcapitato. Ad un tratto sento il
peso del
suo corpo tutto su di me, apro gli occhi e vedo che Klaus ha smesso di
bere. Io
non ce la faccio a smettere, è troppo buono ciò
che sto bevendo.
Sento
perfettamente la vita scorrere via dal suo corpo e lentamente
afflosciarsi
sotto di me. Lo trattengo finché posso, poi mi accascio
sopra di lui per
continuare a bere quel fantastico nettare. Prosciugo il corpo fino
all’ultima
goccia di sangue, poi lo lascio andare.
Resto
per un attimo in ginocchio accanto a lui, sopraffatta dal momento.
L’ibrido si
avvicina a me e mi mette una mano sulla spalla. “È
ora di andare, Annie.
Dobbiamo nascondere il corpo.”
Con gran
fatica mi rialzo e mi volto verso Klaus. Vorrei esprimere in qualche
modo
quanto mi senta meglio ora, ma non trovo le parole adatte. Lui mi
accarezza una
guancia, fino ad arrivare al labbro dov’era rimasta una
goccia di quel
fantastico liquido rosso. La prende e se la porta alle labbra. Mi
vengono in
mente centinaia di domande da fargli, ma non è il momento.
Ora dobbiamo pensare
al corpo.
Mi
affaccio sulla strada principale, ma c’è tanta,
troppa gente per poter passare
con un cadavere in spalla, quindi decidiamo di nasconderlo dietro i
sacchi
della spazzatura del locale. Emanano già un cattivo odore e
nessuno attribuirà
l’ulteriore puzza ad un cadavere. Prima però,
Klaus incide tutto il collo della
vittima con un coltello o si vedrebbero i segni dei morsi.
Una
volta finito, torniamo nella piazza dove ci siamo divisi dagli altri.
Molti
sono già lì ad aspettare, pieni di nuova forza
come noi.
Ancora
una volta, Seth ci avverte quando siamo tutti e torniamo verso casa.
Davanti al
cortile degli ibridi ci fermiamo, salutiamo tutti e Klaus da
disposizioni per
il giorno dopo, poi andiamo a casa nostra.
L’ibrido
evita attentamente di passare per qualunque strada dove ci possa essere
qualcuno e quando arriviamo a casa capisco il perché. Riesco
a sentire il
sangue della signora Martin fin dal portico. Klaus mi prende per le
spalle e mi
fa girare verso di lui. “Non devi mordere la signora Martin,
ok? È un ordine.”
In un
certo senso mi sento più tranquilla, perché so
che ora l’asservimento
proteggerà la vecchietta, ma il suo odore è
ancora forte e anche la mia sete.
“Rimango un attimo qui fuori, ok?”
Il suo
sguardo è un po’ preoccupato, ma annuisce ed
entra. Sarà così da oggi in poi?
Un continuo travaglio aspettando il momento in cui ucciderò
qualcuno per
nutrirmi? Bene, prospettiva interessante!
Devo
cercare di concentrarmi su altre cose, così decido di fare
ciò che mi ero
ripromessa. Prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni e inizio a
scrivere: Tua madre non è morta.
È in una delle bare
che ha Stefan. Ci serve il tuo aiuto.
Invio il
messaggio a Rebekah, sperando che arrivi a destinazione.
Ta-daaah!
Ecco il mistero che
tutti volevate sapere e che costerà la pelle alla piccola
Annie! No, non che
sta diventando una ninfomane, ma che ha mandato un messaggino a Rebekah
dicendo
cose che non dovrebbe dire!!
Come
la prenderà il nostro
Klaus?
Beh
se non si sbriga a farle
un regalo sarà Annie a prenderla male, visto tutti i regali
che l’ibrido sta
facendo a Caroline nella serie, mentre la nostra neo-ibrida viene
trattata… beh
in modo molto diverso!
Spero
che questo capitolo vi
sia piaciuto e che vi vada di recensire un po’ e far contenta
una povera anima
pia, per una volta!
Baci
a tutti!
Mary
|
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 ***
Capitolo
19
Sono
passati alcuni giorni e di Bekah ancora nessuna traccia. Gli
allenamenti
scorrono tranquilli o almeno fino a ieri è stato
così.
Stamattina
mi sono svegliata con l’impressione che qualcosa stia per
andare storto, mi
sento strana. Forse è solo la sete. Come tutte le mattine
andiamo dagli ibridi
e Klaus dice “Oggi affronteremo un nuovo tema. Spesso i
nemici vi attaccano
alle spalle e vi ritrovate morti prima di poter fare qualsiasi cosa.
Perciò,”
caccia delle bende che avevamo preparato il giorno prima
“eccovi delle bende.
Prendetene una e mettetela.”
Ognuno
fa come richiesto. Ci disponiamo in due file e ci mettiamo il pezzo di
stoffa
sugli occhi, poi Klaus continua “Ora io passerò in
mezzo a voi e dovrete
cercare di toccarmi, quando vi passo vicino. Sembra facile, ma spesso
non lo è,
credetemi.” Cerco di concentrarmi al massimo e di lasciare
aperta la mente a
qualunque suono che non sia quello della natura. Sento un movimento
veloce alla
mia sinistra, ma non è Klaus. È qualcuno che
pensava ci fosse. I minuti
scorrono lenti e ancora non riesco a sentire altro, se non i movimenti
di
braccia di chi pensa di averlo trovato. Ad un tratto inizio a sentire
un rumore
leggerissimo di passi alla mia destra. Sembra ancora lontano,
perciò aspetto e
mi metto in ascolto ancora più attentamente. Sento i passi
avvicinarsi in modo
lento e stranamente nessuno si muove per cercare di toccare
l’ibrido. È
possibile che nessuno l’abbia sentito tranne me? Ora
è a pochi passi da me,
perciò allungo il braccio verso destra, ma stranamente non
riesco a toccare
niente. Sto già per riabbassarlo sconfortata
dall’errore, quando mi sento
prendere la mano e qualcuno posarci un bacio sopra. Allora non mi ero
sbagliata! Lascia ricadere la mia mano e continua a camminare. Sento il
rumore
di passi allontanarsi sempre di più fino a scomparire.
Cerco di
rimanere concentrata, ma un capogiro mi fa oscillare.
Ok,
questo non è normale per un ibrido. Forse è stata
solo un’impressione. Gli
ibridi non hanno capogiri o qualunque altra cosa che annunci una
malattia,
perché non possono essere malati. Mi ricompongo e continuo a
restare
concentrata sull’esercizio con tutte le mie forze,
finché non sento le gambe
venir meno al loro dovere. Cerco di chiedere aiuto, ma non faccio in
tempo e mi
ritrovo per terra.
***
Apro gli
occhi e la prima cosa che vedo in modo distinto è il volto
di Klaus spaventato,
sopra di me. Poi metto a fuoco tante altre facce. Ma
cos’è successo? Sento
Klaus dire “Annie, stai bene?” Cerco di annuire, ma
non riesco a farlo. Mi sento
ancora intontita. Cerco di alzarmi, tutta questa gente intorno mi sta
dando
fastidio.
L’ibrido,
come se mi avesse letto nel pensiero, urla “Allontanatevi,
cazzo!” tutti si
fanno indietro immediatamente e un raggio di sole mi raggiunge. Klaus
torna a concentrarsi
su di me. Mi accarezza una guancia.
“Nik,
sto bene ora. Non so cosa sia stato.” Cerco di alzarmi. Non
riesco a sopportare
ancora il suo viso preoccupato che mi guarda così.
“Ferma,
ti porto a casa.” Mi solleva da terra dolcemente e mi fa
accoccolare tra le sue
braccia. Poi dice agli altri “Per oggi, abbiamo finito. Mi
farò sentire io.”
Prima ancora che me ne possa accorgere siamo vicino al portico, ma
qualcosa lo
ferma. Giro la testa verso l’entrata e vedo una ragazza dai
capelli biondi.
Cavolo! Proprio oggi doveva arrivare Rebekah?!
Anche
lei appena mi vede capisce che qualcosa non va e si avvicina.
“Cos’è
successo??”
L’ibrido
si riscuote subito dalla sua trance momentanea e risponde
“Non lo so. Stavamo
facendo un allenamento con gli altri ed è… tipo
svenuta.”
Si
guardano stralunati. Anche loro hanno avuto il mio stesso pensiero. Un
ibrido
non può svenire. Mi portano in casa e per la prima volta,
l’odore del sangue
della signora Martin non mi attira per niente. Non ci presto molta
attenzione,
forse è solo un residuo dello svenimento. Arriviamo in
camera di Nik che mi
adagia sul letto e poi si siede di fianco a me. “Come va? Ti
fa male qualcosa o
senti qualcosa di strano?”
Anche
Bekah si avvicina, così li rassicuro “Tutto ok,
adesso.” Cerco di alzarmi dal
letto “Potremmo anche tornare all’allenamento.
Davvero, sto bene.”
Entrambi
si avvicinano per fermarmi, poi la bionda si fa indietro imbarazzata.
Klaus se
ne accorge e finalmente si concentra su di lei “Come mai sei
tornata?”
La vampira
mi guarda in cerca di risposte e le faccio capire che lui non sa del
mio
messaggio “Beh credo sia arrivato il momento di riunire la
famiglia e stavolta
farò qualunque cosa perché succeda. Anche se
dovrò mettermi contro di te!”
L’ibrido
abbassa gli occhi. Forse è il caso che usi tutta
l’influenza possibile che ho
guadagnato al momento con il mio stato precario. Non ho interesse a
rivedere la
sua famiglia unita, ma so quanto gli è mancata Rebekah in
questo periodo e non
voglio che se ne vada di nuovo. “Nik, forse è
arrivato il momento.”
Per un
attimo mi guarda intensamente negli occhi, poi li abbassa, ma non
proferisce
parola.
Quando
il silenzio inizia a farsi pesante si alza dal letto e dice
“Vado a procurarti
un po’ di sangue.”, poi scompare dietro alla porta.
Decido
di non dire dell’impressione che ho avuto prima con la
signora Martin,
servirebbe solo a farli spaventare di più e al momento non
voglio proprio
allarmare nessuno. Rimango in camera da sola con Rebekah
“Allora? A me puoi
dirlo se sai cosa può aver causato questo svenimento.
Qualche idea?” Non ho
proprio la minima idea di cosa mi sia successo e glielo faccio
presente. Lei
risponde dicendo “Bene, il mio dovere da brava cognatina
l’ho fatto. Ora, come
fai a sapere di nostra madre? Te l’ha detto Klaus?”
Mi
sembrava strano non aver ancora toccato il tasto dolente “Me
l’ha confessato
Klaus, sì. Ha detto che è ancora viva in una
delle bare, ma non so come sia
possibile, forse qualche incantesimo. Lui non sa che te l’ho
detto, perciò ti
prego di far finta di niente.”
Non
facciamo in tempo a finire il discorso, perché Klaus torna
con una sacca di
sangue. Solo vederla, mi fa venire la nausea. Ma che cavolo mi succede?
“Klaus,
tranquillo. Non ne ho bisogno. Sto bene.”
I due
fratelli si guardano ancora più preoccupati ed è
la biondina ad esprimere la
sua perplessità “È la prima volta che
sento qualcuno rifiutare del sangue.
Soprattutto se ancora giovane come te. Sei sicura di stare
bene?”
Mi
costringo ad accettare la sacca per non farli preoccupare
ulteriormente. Sono
sicura che qualunque cosa sia accaduta, non succederà
più. “È che non voglio
sprecarlo ora che ho poca sete. So che non dobbiamo esagerare nel
rubarlo o le
cliniche se ne accorgono.”
Rebekah
non sembra convinta della mia scusa, ma Klaus sembra esserci cascato in
pieno.
Forse è talmente tanta la voglia di vedermi in forma che
crederebbe a tutto!
“Non è una sacca a cambiarci la vita. Bevi,
forza.”
A
malincuore apro la sacca con i denti e mi costringo a bere. Il liquido
rossastro mi invade la bocca, ma sento che c’è
qualcosa di sbagliato. Mi sforzo
a finirla tutta, poi la porgo a Klaus, come fanno i bambini con i
genitori dopo
aver preso una medicina.
Il resto
della giornata passa tra momenti imbarazzanti con Rebekah e momenti di
apprensione per me, anche se ora mi sento del tutto bene,
finché non si inizia
a pensare seriamente ad un modo per riprenderci le bare. A quanto pare,
Klaus
ha accettato l’idea di riunire la famiglia, sperando che i
suoi familiari non
lo uccidano per averli intrappolati lì dentro per secoli.
“Basterà
prendere in ostaggio Elena e i fratelli Salvatore faranno di tutto per
salvarla, anche ridarci le bare.”
Klaus ha
ragione, ma sono sicura che al momento i Salvatore non si staccano un
attimo da
Elena “E come pensi di raggiungerla? Dovrai sicuramente
sacrificare qualche
ibrido.”
Interviene
Rebekah “Allora potremmo prendere uno dei suoi amici o suo
fratello. Penso che
Matt sia perfetto per la parte. La minacciamo di ucciderlo se lei non
si
consegna a noi e poi minacciamo i Salvatore se non ci danno le
bare.”
Un
doppio ricatto? Siamo ridotti davvero così male? Ma noi non
eravamo i più forti
una volta? Non voglio ferire l’orgoglio di nessuno,
perciò me ne sto zitta, per
una volta. “Sì, penso che possa andare bene e
potremmo attuarlo già da oggi o
domani. Non serve a niente aspettare.”
Mentre
loro due si mettono a discutere i dettagli, tipo dove nascondere Matt
senza far
scoprire questa casa, sento una stanchezza improvvisa avvolgermi e
lentamente
mi addormento.
Al mio
risveglio, Klaus è affianco a me che gioca con i miei
capelli e mi osserva.
“Ben svegliata. Come ti senti, ora?”
Alzo gli
occhi al cielo, poi gli prendo il viso tra le mani e dico
“Sto bene, ok? Non so
cosa ho avuto prima, ma ora sto assolutamente bene.”
Il suo
viso si scurisce ancora di più “È
questo che mi preoccupa, non sappiamo cosa
sia successo. Non è normale per un ibrido, sentirsi male e
svenire, lo sai,
vero?”
Come
vorrei trovare un modo per non farlo preoccupare, poi mi viene in mente
il
metodo più vecchio del mondo per distogliere le persone da
ciò che stanno
pensando.
Mi
avvicino di più a lui e inizio a baciarlo in modo sensuale,
facendo scorrere le
mie mani sotto la sua maglietta. Lui risponde al bacio e mi lascia
avvicinare
ancora di più, poi viene sopra di me. Inizia a baciarmi il
collo e a scendere
verso il petto, poi all’improvviso si ferma e mi dice
“Mi dispiace, ma niente
sesso, finché non capiamo cos’hai e da cosa
è stato causato!”
Le mie
braccia ricadono sul letto “Stai scherzando, vero?”
Klaus mi
guarda serio e mi fa capire che non è così. Si
sposta da sopra a me e mi fa
rimanere di sasso. Poi inizia un lungo discorso che mi fa capire che
è già da
un po’ che ragionava sulle cause del mio malore.
“Forse ti è stato fatto un
incantesimo o qualcosa di simile. È impossibile che stia
andando storta la
trasformazione, perché prima di te ce ne sono stati tanti e
sono tutti sani
come pesci. Però, l’unica strega vivente che
può avercela con te per qualche
motivo è Erika, per quanto ne so. Hai mai conosciuto
un’altra strega con cui
hai avuto problemi?”
Erika.
Al solo pensiero mi vengono i brividi. “No. Conosco solo lei
e non ho fretta di
conoscerne altre.”
Il suo
viso si fa pensieroso “Allora penso proprio che dovremmo
parlarle. Ora devo
andare. Rebekah ha appuntamento stasera con Matt e quando lo
porterà fuori dal
Grill, lo porteremo via insieme. Tu rimani qua e ti riposi!”
Esce
senza darmi neanche il tempo di rispondergli che volevo andare con
loro. Prima
o poi farò togliere a tutti questo vizio di famiglia!
Non
mi uccidete! Lo so che
questo capitolo è penoso, ma questa settimana è
stata devastante e questo è il
risultato! Prometto che mi farò perdonare!!
Beh
come avrete capito,
stanno arrivando i primi sintomi della dolce attesa! (mi raccomando,
non ditelo
a Klaus e gli altri o mi rovinate la storia! xD)
Aspetto
con ansia le vostre
recensioni/insulti per questo capitolo orrendo!
Baciiiiii
Mary
|
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Capitolo 21 *** Capitolo 20 ***
Capitolo
20
“Allora,
va meglio?”
Perché
Klaus non capisce che ora mi sento bene?? Tranne per la nausea alla
presenza
del sangue, ma cerco di non pensarci. Alzo gli occhi al cielo
“Quante volte
devo dirti che sto bene? Posso alzarmi dal letto, oggi? Ti
prego!”
Da ieri
mattina, quando siamo tornati a casa, non mi ha mai fatto alzare da
questo
dannato letto, se non per andare in bagno.
“Va
bene, vieni. Tra poco dovrebbe arrivare Elena per liberare
Matt.”
Con
immensa gioia, mi alzo dal letto in tutta fretta, vado a farmi una
doccia
veloce e poi vado dritta verso la porta d’ingresso. Klaus
rimane lì a guardarmi
con aria strana “Forza, andiamo! Non ce la faccio
più a stare dentro casa!”
Scopro
che Matt è stato portato nel luogo della mia trasformazione.
Quando arriviamo
Elena è già in giardino. “Klaus, Beth.
Ho mantenuto la promessa, ora lasciate
libero Matt.”
Nik
assume la sua aria da cattivone “Prima vieni
dentro.” Con un gesto della mano
la invita ad entrare in casa anche se non ce n’è
bisogno.
Sulla
porta compare Rebekah “Ciao, cara. Sarà bello
passare del tempo insieme,
abbiamo molto di cui parlare.” Fossi in Elena, ora scapperei
a gambe levate. La
faccia di Bekah non è assolutamente delle più
amichevoli.
Probabilmente
anche la doppelganger sta pensando la stessa cosa, perché
l’unica cosa che
riesce a dire è un soffocato “Rebekah”.
Forse, però, il suo pensiero successivo
è Matt, perciò entra lo stesso in casa.
“Ora, lasciate andare Matt.”
Vedo
Seth, salire dal sotterraneo insieme a Matt. Nel momento in cui i due
amici si
vedono, Matt cerca di ribellarsi, ma non serve a niente.
L’ibrido è troppo
forte per lui. Lo fa continuare a camminare fino all’uscita,
poi la nostra
concentrazione torna su Elena. “E ora cosa volete fare, eh?
Vi serve altro
sangue?”
Rebekah
sembra avere molta rabbia nei confronti di Elena. Solo ora mi torna in
mente
che è stata lei ad impalettarla. “Intanto siediti,
saputella. E ora chiamiamo
il tuo caro Stefan, o forse devo chiamare Damon? Dimmi, al momento chi
preferisci?”
Elena
incrocia le braccia e non parla, così Klaus interviene
“Calme, ragazze.
Chiamerò Stefan. È lui il ragazzo che ci
serve.”
La
moretta sembra risvegliarsi dal suo silenzio e dice “A Stefan
non importa più
di me, perciò non riuscirete a concludere niente. Ed
è solo grazie a te,
Klaus!” Bekah le da uno schiaffo talmente forte da farla
cadere dalla sedia, ma
non fa in tempo a gongolare che il fratello la riprende.
“Bekah! Non puoi
uccidermi l’ostaggio prima di averlo usato, ok?”
Poi
Klaus alza un dito per farla tacere e dall’altra parte del
telefono sento una
voce dire “Che c’è, Klaus? Sei pronto
per fare un accordo con me?”
“Veramente
sei TU a dover fare un accordo con me per avere indietro la tua bella
Elena.”
Il
vampiro sembra confuso “Di cosa stai parlando?”
L’ibrido
cerca di essere più chiaro “Elena è qui
con me, al momento. Sai, Rebekah voleva
rivederla e discutere un po’ di cose che avevano lasciato in
sospeso.”
Un
sorrisino vittorioso si dipinge prima del dovuto sul volto di Klaus
“Ma a me
non interessa più niente di Elena. Avete chiamato il
fratello sbagliato.”
Si
sentono dei rumori aldilà della cornetta, poi sento la voce
di Damon “Che
succede, Klaus? Dov’è Elena?”
Il
sorriso di Nik si apre ancora di più “Damon!
Tranquillo, la tua Elena è in
buone mani. È qui con noi. Non vorrei mai farle del male, ma
a quanto pare tuo
fratello mi costringerà a farlo.”
La voce
dall’altra parte del telefono è più
fredda che mai “Cosa vuoi in cambio?”
“Le
mie
bare, ovvio. Hai tempo fino a oggi pomeriggio alle quattro,
dopodiché mia
sorella ricambierà il favore ad Elena.”
Riattacca
senza neanche aspettare una risposta, sicuro che abbiano capito cosa
c’è in
ballo. Nik mi mette un braccio sopra le spalle e dice “Elena,
non ti dispiacerà
se ti lascio un attimo con mia sorella. So che siete state amiche,
prima che tu
la pugnalassi alle spalle. Io ed Annie andiamo a bere qualcosa, a meno
che tu
non voglia offrire.”
A bere?
Ancora? È da ieri che mi fa ingozzare di sangue. Non ne
posso più, ma so di non
poterlo dire o potrei destare sospetti, perciò continuo a
camminare a fianco di
Klaus verso la cantina. A quanto pare è qui che tiene le
scorte di sangue.
Prende una sacca per me ed una per lui. “Bevi, forza. Magari
non bevevi
abbastanza sangue e non hai retto lo sforzo.”
Ecco
un’altra delle sue teorie infondate! Per farlo tacere, inizio
a bere la mia
sacca, mentre lui fa lo stesso con la sua.
Uff,
più
bevo, più sento che c’è qualcosa di
sbagliato, ma mi sbrigo e riesco a finirla
anche questa volta. Sentiamo Rebekah urlare improperi vari dal piano di
sopra,
perciò torniamo dalle altre. “Bekah, basta.
Abbiamo capito che ce l’hai con
lei, ma ti ho già spiegato che una volta che avrò
avuto ciò che voglio, potrai
fare di lei, ciò che vuoi. Non prima!”
La
vampira mette su il broncio e se ne va in un angolo della stanza. Noi
prendiamo
delle sedie e ci mettiamo seduti tra Elena e Rebekah.
Stiamo
qui, seduti, ad aspettare che succeda qualcosa, quando
all’improvviso sento che
mi sta succedendo qualcosa di strano. Sento una specie di rigurgito
salirmi
alla gola e mi ritrovo a lasciar uscire tutto il sangue appena bevuto.
La
prontezza di riflessi dei fratelli, li fa avvicinare a me, mentre
continuano
gli strani conati.
Elena
cerca di cogliere questo momento di distrazione per scappare, ma
Rebekah è più
veloce “Vai da qualche parte?”
Detto
questo la scaraventa per terra. Nik sembra non vedere tutta questa
scena che si
svolge alle sue spalle. È preoccupato solo per me. Il suo
viso esprime tutta
l’apprensione possibile e mi guarda come se fossi in fin di
vita.
Cerco di
rassicurarlo con un sorriso, ma non serve a niente. Stavolta pensa
davvero che
stia per morire e inizio a pensarlo anch’io, ma non voglio
darlo a vedere.
“Nik, tranquillo. È passato. Forse ne ho bevuto
troppo in questi giorni.”
Inizia a
massaggiarmi la schiena, visto che sto ancora chinata in avanti.
“Annie, non
esiste un ‘troppo’ per il sangue. Esiste un
‘troppo poco’, ma ‘troppo’
no.”
(NdU: Scusate se ho usato TROPPO la parola
“troppo”… xD)
Mi
accarezza una guancia e dice “Ora ti riaccompagno a casa,
dopo ne parliamo e ti
prometto che troveremo una soluzione, ok? Qui potrebbe diventare
pericoloso per
te.”
Ancora a
casa?? Uff. Però non ho voglia di discutere,
perciò sto per alzarmi quando Seth
entra in casa. “Klaus, Damon sta per arrivare.”
L’ibrido
non fa in tempo a finire la frase, quando il vampiro entra in casa.
Rebekah
prende Elena e la porta lontano da lui e Klaus si para davanti a me.
Seth
guarda me e la pozza di sangue sotto di me un po’ confuso,
poi torna a guardare
Damon. “So dove sono le bare.”
Klaus
cerca di calcolare bene le probabilità, poi dice
“Bene, verrò con te, ma Elena
rimane qui con mia sorella, per sicurezza. Se qualcosa va storto puoi
anche
dirle addio. Annie, tu fai quello che ti ho detto.”
È
un
modo per dirmi di tornare a casa, ma ora non posso lasciarlo da solo.
“Nik, io
voglio venire con te. Ti può sempre servire una mano,
no?”
Mi
guarda serio e il suo tono non ammette repliche “Tu farai
ciò che ti ho detto.
Ci sarà Seth con me.”
Lo
sguardo di Seth brilla soddisfatto. Poi i due ibridi e il vampiro
escono di
casa. Guardo Rebekah e lei stessa capisce “Non farai
ciò che ti ha detto, vero?
Beh farò finta di niente.”
Mi
affretto ad uscire per non perdere le loro tracce, ma più
vado avanti, più mi
accorgo che Klaus si è circondato di ibridi, senza dirlo a
Damon. Anche loro lo
stanno seguendo, perciò mi limito ad andargli dietro.
Arriviamo ad una vecchia
casa diroccata e mi ricordo di essere già stata qui, una
volta. Questa casa è
infestata da streghe. Probabilmente non sarà facile neanche
entrarci. Gli
ibridi si appostano fuori, ma io proseguo verso l’ingresso.
Cerco di fare come
mi è stato insegnato e di avere il passo più
leggero possibile, così da non
essere udito. Mi fermo quando inizio a sentire la voce di Damon
“Ecco le bare.
La mia parte l’ho fatta, ora libera Elena.”
“Hai
ragione, io mantengo sempre la parola.” Sento il suono dei
tasti di un
telefono, poi Klaus continua “Bekah, puoi liberare
Elena.” Poi riattacca.
Vedo gli
ibridi iniziare ad entrare, così mi affretto ad uscire per
non farmi vedere da
Klaus. Sembra andato tutto bene. Esco e fuori c’è
già un camion ad attendere. E
tutta questa organizzazione da dove viene fuori??
Mi
nascondo al limitare del bosco e aspetto finché non vedo le
quattro bare uscire
dalla porta e salire sul camion. Damon corre via, mentre non riesco a
vedere
Klaus. “Perché non fai mai ciò che ti
dico?”
Ops. A
quanto pare sono stata scoperta. Mi giro e dico “Beh potevi
essere in pericolo
e non sapevo che ti eri portato i rinforzi.”
Si
accuccia vicino a me e dice “Quante volte ti devo spiegare
che nulla mi può
uccidere? Anche se venivo da solo, potevo cavarmela benissimo in caso
di
attacco.”
Mi alzo
in piedi “Ok, ok. Ma io mi preoccupo lo stesso per te. Ora
torniamo a casa.”
Una
volta arrivati, io, Klaus e Rebekah scarichiamo le bare e le portiamo
nella mia
vecchia stanza. La vampira s’impunta per aprirle subito
“Bekah, devo ricordarti
come sono finiti lì dentro Kol e Finn? Facciamo le cose con
calma.”
La
bionda si avvicina minacciosamente a Nik “Io voglio avere
indietro la mia
famiglia!”
L’ibrido
ribatte “Finché Annie non starà meglio,
non libereremo proprio nessuno. Non
voglio vederla morire per mano loro!”
Detto
questo mi prende per mano e mi porta fuori dalla stanza, fino alla
nostra
camera. “Nik, so che non sono affari miei, ma cerca di capire
tua sorella.
Vuole solo rivedere i suoi cari.”
Il suo
volto stanco mi fa capire che è meglio se non insisto
“Annie, non voglio
parlarne. Ora riposa. Più tardi chiameremo Erika. Lei aveva
fatto degli studi,
magari sa cos’hai.”
La sua
logica non quadra molto. Ha paura che la sua famiglia mi faccia del
male, ma
vuole dire ad Erika che ho un problema, lei che ha già
provato a farci del
male. Ma tutto ciò lo tengo per me e annuisco. Mi sento
continuamente stanca
dal giorno dello svenimento.
***
Vengo
svegliata dalle urla di Klaus. Il corpo s’irrigidisce subito
pronto
all’attacco. Mi alzo e vado subito nella stanza affianco da
dove sembrano
provenire i lamenti. Mi ritrovo davanti delle persone sconosciute che
stanno
attaccando l’ibrido, poi vedo le bare aperte e capisco che
Rebekah non ha
mantenuto la promessa. Ha liberato i suoi fratelli. Il primo che
riconosco è
Elijah, perché l’avevo già visto qui a
Mystic Falls. So perfettamente che sono
tutti più forti di me, perciò non attacco. Tutti
si girano improvvisamente
verso di me, poi quello con i capelli corti dice “E tu chi
saresti?”
Istintivamente
faccio un passo indietro e vado a sbattere contro qualcosa, o meglio,
qualcuno.
Rebekah da dietro risponde “Lei è Annabeth, la
nuova fiamma di Klaus.”
L’altro
di cui non conosco il nome si avvicina a me, mi osserva e poi dice
“Anche lei
una creatura sovrannaturale. Quindi fratellino, alla fine sei riuscito
a
CREARTI degli amici, visto che non riuscivi ad averne nella maniera
normale.”
Klaus
non risponde alla provocazione del fratello e solo ora mi accorgo che
ha uno
strano pugnale conficcato nella mano. Con grande fatica riesce a
toglierlo, poi
si para davanti a me, scansando il fratello dai capelli lunghi.
“Lei è stata
mia, prima che la trasformassi, Finn.”
Sono
sua?? Ehy! Io sono mia e basta! Ma ora non è il momento di
farlo notare. Bekah
si mette al mio fianco e dice “Beh ragazzi. Dovreste
ringraziarla. Se non era
per lei, non sareste mai stati liberati. Ed ora tocca a nostra madre
che è
nell’altra bara.”
Klaus
rimane sorpreso “E tu come fai a saperlo?” Io
abbasso lo sguardo, mentre i tre
fratelli si dirigono verso la bara rimasta, cercando di aprirla.
L’ibrido mi
guarda e capisce che sono colpevole. Non ho neanche il coraggio di
alzare gli
occhi e vedere il suo sguardo accusatore. “Annie, devi dirmi
qualcosa?”
Mi
faccio coraggio e dico “Mi dispiace, Nik. Era
l’unico modo per far tornare
Rebekah ad aiutarti con le bare.”
La
bionda va verso il resto del gruppo che ancora non riesce ad aprire la
bara,
perciò rimaniamo soli. Klaus mi guarda per
un’ultima volta, poi dice “Forse è
meglio che tu vada via.”
*si
nasconde dietro un
cespuglio* p… posso uscire o mi ammazzate? Per stavolta il
commento lo faccio
da nascosta, sennò mi fareste fuori.
Adesso,
tranne il finale, che
ne pensate?? Non è meglio dello scorso capitolo??
Comunque
ho notato una cosa.
Le persone che mettono la storia tra seguite/preferite/ricordate
aumentano di
continuo (e per questo vi ringrazio!!), ma le recensioni stanno
scendendo.
Perché c’è questo effetto inversamente
proporzionale?? Vi prego, io so che ci
siete. Venite fuori, io non vi mangio mica! Le recensioni sono molto
importanti
per qualunque FanWriter, perché fa capire se la storia
è apprezzata o meno o se
c’è qualcosa da cambiare.
Ripongo
in voi le mie
speranze!
Baci!
Mary
|
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Capitolo 22 *** Capitolo 21 ***
Capitolo
21
“Alex,
grazie per essere venuto.”
Il
ragazzo mi abbraccia dolce “Ma scherzi? Non avrei mai potuto
lasciarti da sola
e poi ero davvero in pensiero per te.”
Dopo
essere stata cacciata da casa di Klaus, sono tornata in albergo, ma ho
continuato a sentirmi male, perciò ho chiamato
l’unica persona al mondo di cui
mi fidassi. Alex.
Prendo
le sue valigie dalla macchina e lo aiuto a portarle in camera mia. Una
volta
sistemate le sue cose, lo porto a mangiare al Grill. “Io ora
non ne ho più
bisogno, ma tu sì.” Alex è un umano, ma
grazie alla mia amicizia non è mai
stato all’oscuro del mondo che lo circondava,
perciò sa tutto sugli esseri
sovrannaturali come me.
Una
volta arrivati, noto con sollievo che non c’è
nessuno di mia conoscenza, né dei
buoni né dei cattivi. Ci sediamo ad un tavolo e lui ordina
da mangiare.
Lo
guardo e non mi sembra cambiato di una virgola da quando me ne sono
andata. Ha
sempre gli stessi capelli biondi che tiene indietro con un
po’ di gel e quegli
occhi blu profondi che mi sono sempre piaciuti e che gli hanno fatto
conquistare tante ragazze.
“Scusa
se ti ho fatto venire così, senza preavviso di nessun tipo e
scusa se non mi
sono fatta sentire in tutto questo tempo.”
Mi
sorride tranquillo “Ma scherzi? Ti ho sempre detto che se ti
serviva una mano
sarei arrivato in un istante e così ho fatto. E ora
raccontami cosa mi sono
perso.” Alex è sempre stato come un fratello
maggiore per me e anche ora, dopo
tanto tempo senza vederlo, tutto è ancora come prima. Inizio
a raccontargli di
come ho conosciuto Klaus e di ciò che è successo
qui dal mio arrivo.
Sto per
raccontargli di come Nik mi ha cacciata di casa, quando proprio lui fa
il suo
ingresso insieme ad Elijah e all’altro fratello dai capelli
corti. Subito
dietro di loro c’è anche Rebekah.
Mi
abbasso sulla sedia, cercando di non farmi notare, ma Alex dice
“Annie, ma
perché ti nascondi?”
E tutto
il mio piano di passare inosservati va in fumo. Klaus, incuriosito,
viene
subito verso di noi, mentre gli altri iniziano a girare per il locale e
a consegnare
delle strane lettere. “Ciao Annabeth. Chi è il tuo
amico?”
Senza
aspettare che li presentassi, Alex allunga la mano e dice “Tu
devi essere
Klaus, giusto? Io sono Alex, un amico di Annie.”
Da
lontano, noto Rebekah molto attenta a ciò che sta succedendo
qui. Inizio a
pensare che non sia stata una buona idea far venire Alex,
l’ho messo in
pericolo.
Klaus
gli stringe la mano e gli sorride, ricordandosi che gli avevo parlato
di lui.
“Benvenuto a Mystic Falls. Io e i miei fratelli diamo una
festa domani sera. Se
ti va, ti lascio l’invito. Porta chi vuoi.” Gli
lascia una delle strane lettere
che stanno distribuendo anche i suoi fratelli e se ne va senza degnarmi
di uno
sguardo. Rebekah mi guarda dispiaciuta, ma appena i nostri occhi
s’incontrano,
faccio cambiare direzione ai miei. È colpa sua se mi ritrovo
in questa
situazione.
Proprio
mentre stavano per uscire, entra Caroline. Klaus la raggiunge con un
sorriso,
di quelli che dedicava solo a me, e le chiede di andare al ballo come
sua
accompagnatrice. La sento dire “Dov’è il
trucco, Klaus? Ci farai tutti fuori
alla festa? E comunque se m’inviti ho già un
accompagnatore, Tyler.”
“Mi
dispiace, ma Tyler sarà del servizio catering, come gli
altri ibridi. A
proposito, uno di loro sta consegnando proprio ora il tuo vestito a
casa tua.”
Care
sembra sempre più sconsolata “Ma Beth? Non
dovrebbe esserci lei al tuo fianco?”
La voce
di Klaus cambia e diventa fredda “Non sto più con
lei, è finita.”
Alla
fine Caroline si vede costretta ad accettare e una volta andati via
tutti,
strappo di mano l’invito ad Alex “Sarebbe meglio
per te non andare, è troppo
rischioso.”
Il
biondino si riprende l’invito e dice “Ma io voglio
andarci. Klaus mi sembra un
tipo apposto nonostante tutto e sarebbe scortese non andare.”
Allora
non c’è altro modo “Sarò la
tua accompagnatrice. Ti servirà qualcuno che ti
difenda.”
Cercando
di simulare nonchalance mi chiede “Quindi non vieni per
controllare cosa fa
Klaus con la biondina?”
Che
domande! Certo che sì! “No, vengo solo per la tua
incolumità e ora sbrigati a
finire di mangiare, perché entrambi abbiamo bisogno di un
vestito. È un ballo
elegante.” Con un sorrisino sghembo fa ciò che
dico e poi mi accompagna in giro
per negozi a cercare l’abito per la sera dopo.
Una
volta tornati in albergo siamo stremati, ma almeno ho un vestito
favoloso per
la serata. Klaus non potrà fare a meno di guardarmi.
Per la
prima volta da quando sono svenuta, ho sete e tanta poi!
“Alex, tu intanto
mettiti a letto, io… ecco… devo
nutrirmi.” Non so come la prenderà e non mi sento
molto a mio agio pensando che possa dargli fastidio questo nuovo lato
di me.
“Vuoi
il
mio? Così non devi uscire.”
Se fossi
ancora umana ora il mio viso sarebbe diventato rosso dalla vergogna
“NO! Io…
cioè non perché… è che non
riesco ancora a controllarmi e non voglio farti
male.”
Si
avvicina a me e mi stringe le spalle, costringendomi a guardarlo negli
occhi
“Annie, non devi sentirti in soggezione con me. Puoi
trasformarti quante volte
vorrai, ma resterai sempre la mia piccola Annie, ok? Ora vai e fai
ciò che
devi.” Mi lascia un leggero bacio sulla fronte che mi fa
rilassare.
D’istinto
lo abbraccio e lo ringrazio della sua comprensione “Sei
sempre il migliore.”
Esco
dall’albergo, ma, una volta fuori, trovo Seth ad aspettarmi.
“Che ci fai qui?
Ti ha mandato Klaus?”
Si
avvicina e noto che ha un contenitore in mano “No, non sa che
sono qui. Sono
venuto a portarti un po’ di sangue, ho pensato che ti potesse
servire.”
Come mai
tutta questa gentilezza? Dov’è il trucco?
“Beh grazie.”
Il suo
volto si trasforma in una maschera ironica “Non pensare che
lo faccia per te.
Lo faccio solo perché voglio che torni con Klaus. In questi
giorni è diventato
insopportabile.”
Mi
rilasso un po’ e accetto il sangue “Grazie lo
stesso. Anche per la sincerità.”
Dopo
avermi lasciato il contenitore se ne va dicendo “Penso che ci
vedremo domani
sera. Ciao.”
Prima di
rientrare, nascondo tutto nel portabagagli della macchina, tanto fa
freddo e
non si rovina niente, poi ne bevo una sacca. Finalmente riscopro la
sensazione
di benessere che mi dava all’inizio questo nettare delizioso.
Una
volta finita, mi sento molto meglio e rientro in camera. Trovo Alex
già nel
letto, perciò mi sbrigo a cambiarmi e lo raggiungo.
Siamo
abituati a dormire insieme, perché quando ero piccola,
subito dopo la morte dei
miei, avevo spesso gli incubi e andavo sempre da lui per farmi
consolare. Poi
negli anni abbiamo sempre continuato per abitudine. Mi stringo a lui e
dico “Mi
sei mancato per tutto questo tempo.”
Mi bacia
sulla fronte come prima e mi risponde “Anche tu,
piccola.” Così, ci
addormentiamo l’una nelle braccia dell’altro come
facevamo una volta.
La
giornata successiva è stata frenetica. Ho passato
praticamente l’intera
mattinata e parte del pomeriggio a cercare tutte le precauzioni
possibili per
Alex. Mi sono intrufolata in casa di Klaus, a quanto pare
c’era solo la signora
Martin che non ha fatto caso a me, e ho preso un po’ di
verbena. Poi sono
andata da Elena e l’ho supplicata di darmi dello strozzalupo.
Dopodiché stando
attenta a non bagnarmici, l’ho messo dentro la boccetta di un
vecchio profumo.
Con una parte di verbena ho fatto una tisana che gli farò
bere prima di uscire
e un’altra parte è finita nelle tasche del suo
completo. Naturalmente passerò
tutto il tempo con lui, perciò tutte queste precauzioni non
dovrebbero servire,
ma così sto più tranquilla. Ora non mi rimane che
prepararmi. Indosso il
vestito, poi raccolgo i capelli in uno chignon disordinato e mi trucco
un po’. Mi
giro verso Alex che mi guarda ammirato e dice “Sei
bellissima.”
Ho scelto
un vestito blu con una gonna ampia. Una parte del vestito è
lucida e copre il
seno, poi scende giù sulle gambe, mentre una parte opaca
copre tutta la parte
posteriore e arriva fino ai fianchi. Mi faccio aiutare da Alex a
chiudere bene
i lacci sulla schiena in modo che il vestito sia ancora più
aderente ed
evidenzi il seno. Per non lasciare nudo il collo, prendo una vecchia
collana di
perle bianche e le faccio fare tre giri prima di allacciarla.
http://i41.tinypic.com/24ffl93.jpg
Siamo
quasi pronti per andare “Alex, ti ho preparato questa
boccetta. Dentro c’è
dello strozzalupo. Mettilo in una tasca e in caso di
necessità usalo.” Sistema
subito la bottiglietta nella tasca dei pantaloni dove da meno
nell’occhio, poi
gli faccio bere la tisana. Prendo uno scialle dello stesso colore del
vestito,
poi controllo che Alex sia perfetto. Gli sistemo il papillon e usciamo.
http://i42.tinypic.com/2lu5fyh.jpg
Arriviamo
in un attimo a casa degli ibridi, dove stanno dando la festa. Ci sono
già tante
macchine fuori, segno che molti degli invitati sono già qui.
Sulla porta
facciamo entrambi un bel respiro ed entriamo. Dentro è tutto
favoloso. Hanno
decorato tutto fin nei minimi dettagli. Come pensavo, la casa
è già piena di
persone e riesco ad individuare il fratello con i capelli lunghi
parlare con
una ragazza. Continuo a guardarmi intorno e vedo Elena in un fantastico
abito
oro e nero, insieme a Damon. Si tengono la mano e il vampiro
è molto teso. In
effetti, per loro questa è la tana del nemico. Proprio
mentre iniziavo a
rilassarmi, dalla porta da cui mi sono appena allontanata, entra
Caroline.
Klaus si materializza e le va incontro. Lei ha l’aria un
po’ scocciata, ma le
maniere gentili di Klaus la fanno desistere. Riesco a sentire lui dirle
“Alla
fine hai messo l’abito che ti ho regalato. Ti sta molto bene
il blu.”
Appena
si allontanano, mi giro scocciata verso il mio accompagnatore che
capisce
subito a cosa sto pensando “Il blu sta molto meglio a te,
piccola, e anche
Klaus se n’è accorto visto che ti stava fissando,
mentre guardavi dall’altra
parte.”
Sento il
mio viso illuminarsi “Grazie.”
Andiamo
verso il bar a prendere un drink e quando torniamo verso
l’ingresso, troviamo
tutti i fratelli su una scalinata. Elijah inizia a parlare
“Grazie per esservi
uniti a noi, questa sera. Molti di voi ancora non ci conoscono bene,
perché
siamo arrivati da poco in città, ma ci piacerebbe
approfittare di questa serata
per rimediare. Ci piacerebbe dare inizio alla festa con un ballo,
perciò
cercate un partner e unitevi a noi nella sala accanto.”
Il
fratello dai capelli lunghi e Rebekah iniziano a scendere dalla
scalinata, ma
non faccio in tempo a vedere cosa fanno gli altri, perché
Alex mi si para
davanti e con un inchino, mi dice “Mi concedereste questo
ballo, signorina?”
Gli
prendo la mano che mi sta porgendo e dico sorridente
“Certamente, mio cavaliere.”
Per
caso, lo sguardo mi finisce sulla scalinata e vedo Klaus,
l’unico rimasto lì,
guardarci furioso. È lui che mi ha cacciata fuori di casa e
ora si arrabbia
pure? Cerco di fare finta di niente e porto il mio sguardo di nuovo sul
mio
cavaliere.
Stiamo per
entrare nella sala da ballo, quando vedo entrare una ragazza dai
capelli rossi,
Erika. Che ci fa qui?? Klaus aveva detto che voleva contattarla per
farle
capire cosa mi stava succedendo, ma ora pensavo avesse lasciato
perdere. Ha
indosso un vestito nero molto elaborato.
http://i43.tinypic.com/2wf8zdw.jpg
Vedo il
fratello dai capelli corti avvicinarsi a lei e baciarle la mano. Lei
sembra
emozionarsi “Kol! Quanto tempo è
passato!” I due si abbracciano, ma non riesco
a vedere altro, perché vengo sospinta verso la sala. Le
danze stanno per
aprirsi.
Ci
mettiamo in posizione, tutte le coppie devono stare in fila. Inizia la
musica e
iniziamo a muoverci come gli altri. Io ormai sono abituata a vedere
questi
balli, qui a Mystic Falls, ma Alex no. Per uno strano motivo,
però, riesce a
seguire perfettamente questa strana danza di un secolo fa e ad andare a
tempo
con tutti gli altri. Ci voltiamo verso l’altra fila di coppie
e davanti a noi
troviamo il fratello con i capelli lunghi, solo che ora se li
è tagliati,
insieme ad una ragazza che non conosco. Mi rivolge uno sguardo
penetrante, ma
poi è costretto ad avanzare verso di noi, fino a scambiarci
di posto, come
fanno tutte le coppie. Facciamo un passo in avanti, poi mi ritrovo a
fare un
giro su me stessa e a ballare una sorta di valzer con Alex. Lui mi
sorride “Mi
ricorda il ballo della scuola, sai? Dove tutti fingevamo di essere di
altre
epoche.”
Già,
il
ballo della scuola. Alex è di tre anni più grande
di me, perciò quando io ho
fatto il mio primo anno, lui era già al senior year (NdA
l’ultimo anno, per chi
non lo sapesse). Ha visto che nessuno mi invitava al ballo e
l’ha fatto lui. Tutte
le ragazze mi guardavano invidiose, perché lui era il
più bello della scuola e
avrebbero voluto essere al mio posto. È stata la serata
più bella della mia
vita, prima di conoscere Klaus ovviamente.
Klaus.
Mi giro verso di lui e lo vedo parlare amabilmente con Caroline, mentre
ballano. Non devo pensare a lui, devo cercare di godermi la serata e
basta. È arrivato
il momento di cambiare partner, sorrido per un’ultima volta
ad Alex, poi ci
separiamo. Finisco tra le braccia del fratello con i capelli corti.
Iniziamo a
ballare, mentre lui mi rivolge un sorriso strafottente.
“Ehy
Annabeth, giusto? Non abbiamo avuto modo di presentarci
l’altro giorno. Io sono
Kol.” Solo ora mi ricordo che lui è venuto qui con
Erika. Cerco di vedere con
chi è finito Alex, ma mi tranquillizzo quando lo trovo con
Rebekah. Almeno di
lei, mi fido ancora.
Torno a
concentrare l’attenzione sul mio partner e cerco di essere
gentile, anche se la
sua faccia mi ispira solo tanti schiaffi! “Piacere di
conoscerti, Kol.”
Insiste
con il suo sorrisino arrogante “Il piacere è tutto
mio. Sai, a dir la verità
stavo pensando una cosa. Ora sei single, giusto? Ti sei portata
quell’umano
solo per accompagnatore, no? Che ne diresti se ci conoscessimo
meglio?”
Cerco di
trattenermi dal dargli un pugno in pieno viso e rispondo “Ma
tu sei qui con
Erika, giusto? Non vorrei rischiare la vita. E comunque quell’umano
non è solo il mio accompagnatore.”
Per
fortuna è già ora di cambiare partner, ma prima
di lasciarmi andare, mi dice “La
prenderò come una sfida. A presto, dolcezza.”
Ci
mancava solo il fratello narcisista! Ma visto che i guai non arrivano
mai da
soli, ecco che mi capita un altro dei fratelli, Elijah.
Il suo
sorriso però è diverso, non è
strafottente, ma è gentile. “Annabeth,
giusto?”
Tutti le
stesse domande fanno in questa famiglia? “Sì,
giusto.”
“Come
stai? Ho saputo da Rebekah che hai avuto dei problemi in questi
giorni.”
Decisamente
meglio di Kol! “Bene, grazie. Almeno ora riesco a
nutrirmi.”
“Nel
caso avessi bisogno, sappi che puoi chiamare sia me che Rebekah, ok? E
stai
tranquilla per Klaus. Lo conosco, gli passerà
presto.”
Stavolta
un sorriso spontaneo mi copre il viso “Grazie.” Mi
sorride per un’ultima volta,
poi arriva la fine del ballo. Applaudiamo insieme agli altri, poi
entrambi
andiamo a cercare i nostri accompagnatori.
M’imbatto
in Damon che mi trascina fuori “Cosa avete in mente con
questa serata, eh?”
Cerco di
mostrarmi forte anche se in questo periodo mi sento completamente
l’opposto “Io
non ne so niente. Sono stata invitata, come sei stato invitato tu. Ora
lasciami
stare, ok?”
Cerco di
allontanarmi, ma mi prende per un braccio “Risposta
sbagliata. Dimmi la verità
o Stefan ucciderà il tuo amichetto. Guarda, sono proprio
lì a parlare
amabilmente.”
Mi
indica un punto vicino al bar e vedo che Alex sta parlando con
l’altro
Salvatore. Ma ha una mano nella tasca dove ci sono la verbena e la
boccetta con
lo strozzalupo. Ha capito che Stefan non è umano.
“Ti
ripeto che non so niente di cosa stia succedendo. Non sto
più con Klaus, ok?”
Appena
nomino il suo nome il biondino compare accanto a noi
“Già, è vero. Lei non sta
più con me. E poi, non so se ti sei accorto di quanti ibridi
ci sono nella
casa. Non voglio che la mia festa sia rovinata da qualcuno,
specialmente non da
voi. Sai, un omicidio potrebbe rovinarla e i miei ibridi vi farebbero
fuori in
un attimo.” Damon cerca di controbattere, ma Klaus lo ferma
“Perciò, attenti a
ciò che combinate in casa mia.”
Damon si
allontana e con mio sollievo, vedo Stefan allontanarsi da Alex subito
dopo.
Rivolgo un sorriso a Klaus per avermi aiutata
“Grazie.”
Lui
però
mi risponde freddo “Non l’ho fatto per te, ma per
la festa. Non voglio che
venga rovinata. Vedi di non combinare altri guai.”
Sta per
andarsene, ma lo riprendo per un braccio “Nik, possiamo
parlarne, per favore?”
Si gira
verso di me arrabbiato “Di cosa vuoi parlare, eh? Di come hai
tradito la mia
fiducia? O di come mi hai condannato a morte? Già,
perché tu mi hai condannato
a morte. La prima cosa che farà mia madre, una volta uscita
da quella bara, è
uccidermi! E sai quando accadrà questo? Stasera, esattamente
dopo la festa!”
Nik sta
per morire? E per colpa mia? Non riesco a pensare o dire niente di
sensato e
lui se ne va infuriato. Alex viene verso di me e mi rivolge uno sguardo
complice “Allora? Volevo venire da te, ma ho visto che
c’era lui. Che ti ha
detto?” Tutto ciò che riesco a fare è
appoggiarmi a lui e iniziare a piangere.
Non posso pensare che per colpa mia, Klaus stia per morire!
Sento le
persone che iniziano ad affluire intorno a noi, perciò alzo
il volto verso Alex
e gli dico “Portami fuori, per favore.”
Una
volta arrivati in giardino, troviamo delle panchine messe apposta per
l’occasione
e ci sediamo. Gli racconto cos’è successo tra i
singhiozzi e i sensi di colpa,
poi mi lascio coccolare un po’. All’improvviso,
sento un giramento di testa,
farmi perdere la cognizione del tempo. Mi rialzo debolmente dal petto
del mio
amico “Alex, aiuto.” Riesco appena a sussurrare
queste due parole, quando un
altro giramento di testa, mi oscura la vista.
Il
biondino sembra andare nel panico, poi mi dice “Vado a
cercare qualcuno.” Detto
questo si alza prima che me ne possa accorgere e scompare verso le luci
della
casa. Spero solo che faccia in fretta!
Sì,
lo so! Sto diventando un
po’ sadica con questi finali a sorpresa! Ma che ne pensate
del capitolo?? Il
mio spirito Klaroline non ha potuto fare a meno di scriverlo
così. Che ne dite
del tipo che ho scelto per fare Alex? Forse molte di voi lo conoscono
già, si
chiama Alexander Skargard e interpreta Eric in True Blood!
Ora
vi lascio ai vostri
commenti, visto che dovrò cercare di iniziare subito un
altro capitolo, perché
sabato prossimo parto per una settimana e non voglio lasciarvi
così!
Baci!
Mary
|
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Capitolo 23 *** Capitolo 22 ***
Capitolo
22
Mi
risveglio su un letto, ma non riesco a mettere subito a fuoco chi ho
vicino. Non
mi sono neanche accorta di essere svenuta, per quanto è
successo tutto
velocemente. I rumori mi giungono ovattati, ma sento delle voci,
perciò c’è
qualcuno con me. Sbatto varie volte gli occhi sperando in un
miglioramento
della vista e così è. Non conosco questo posto,
forse è una delle stanze degli
ibridi. Mi giro e accanto a me trovo Alex che mi guarda spaventato.
Solo ora mi
ricordo ciò che è successo. Spero abbia chiamato
le persone giuste per farsi aiutare!
Cerco di
sollevarmi a sedere, ma un nuovo capogiro mi ferma dove sono
“Annie, rimani
giù. Ragazzi, si è svegliata.”
Lentamente
nel mio campo visivo entra Kol e cerco di trattenere lo spavento. Non
mi è
stato molto simpatico prima, spero solo che non ci faccia del male.
Ogni mia
speranza va in frantumi quando arriva Erika. Se il mio cuore battesse
ancora,
adesso avrebbe saltato un battito o due. Cerco di guardarmi intorno in
cerca
degli altri fratelli. Almeno in cerca di Rebekah, ma non riesco a
vedere nessun
altro.
“Ehy
dolcezza, ben svegliata. Da quanto ho capito non devo fare
presentazioni, sai
già chi è lei, giusto?” dice Kol,
indicando la strega.
Aspetto
che la mia voce non tremi più, poi dico
“Sì, ci conosciamo già. Dove mi avete
portato?”
Il
sorriso strafottente del vampiro torna sul suo viso “Solo al
piano di sopra,
non preoccuparti. La mia sorellina sta arrivando, è andata a
prenderti del
sangue. Mi ha detto che se vi faccio qualcosa, mi farà
conoscere la vera morte,
perciò…”
Non
riesco ancora a sentirmi sollevata, finché non vedo arrivare
la bionda dalla
porta. Finalmente riesco a tirare un sospiro di sollievo e a quanto
pare anche
Alex. “Beth, dobbiamo sapere cos’è
successo. Ormai non ci sono dubbi che ti è
stato fatto qualche incantesimo o qualcosa del genere.”
Guarda storto Erika,
poi continua “Lei ci ha assicurato di non aver fatto niente e
che ci aiuterà a
scoprire la verità. Però dovrai aspettare un
po’, ok?” Mi allunga una sacca di
sangue, poi continua a parlare. Non l’ho mai sentita fare
discorsi così lunghi!
“Prima abbiamo deciso di liberare nostra madre,
così poi ci saranno due streghe
a pensare a te. Ora andiamo, gente. Abbiamo una bara da aprire e Beth
ha
bisogno di un attimo di calma.”
Erika e
Rebekah si avviano verso la porta, mentre Kol rimane un attimo qui
vicino “Magari
la prossima volta sverrai tra le mie braccia, cara. Non vedo
l’ora!”
Avrei
voglia di dargli un bel pugno, ma mi rendo conto che non è
il caso, visto che
ha il coltello dalla parte del manico. Rimaniamo ancora solo io ed
Alex. Lui
inizia ad accarezzarmi la testa “Mi hai fatto prendere un
colpo prima. Non
sapevo chi chiamare, perché non conoscevo i tuoi amici e i
tuoi nemici. Ho
incontrato lui e mi ricordavo che ci avevi ballato prima e pensavo
fosse dalla
tua parte. Ma poi ti ho visto così in ansia prima e ho
pensato di aver
sbagliato.” Anche lui, come Rebekah prima, dice tutto
d’un fiato. A quanto pare
si sono preoccupati entrambi per me. Cosa che non ha fatto Klaus,
sennò sarebbe
qui a vedere come sto.
Prendo
la mano ad Alex e gli dico “Tranquillo, ok? È
andata bene così.”
Dopo un
po’ torna Rebekah da noi. “Mia madre è
stata liberata. Tra un po’ arriverà da
te.” Sta per andarsene quando la chiamo per avvicinarla.
“Scusa,
Bekah. Me la sono presa con te che non c’entravi niente.
Spero che almeno tu
potrai perdonarmi.”
Si china
verso di me e mi abbraccia “Sei la cosa più vicina
ad una sorella che ho. Come
potrei non perdonarti?!”
Si
rialza e finalmente stava arrivando un clima rilassato, quando vedo
entrare
altre persone. Mi sento un invalida a stare qua sopra, senza potermi
muovere,
perciò mi alzo sui gomiti e noto che non ho più
giramenti. Entrano tutti.
Elijah, Kol, Erika, il fratello di cui non so ancora il nome, una donna
dai
capelli lunghi e gli abiti strani che presuppongo sia la madre ed
infine Klaus.
Quando lo vedo, sento le farfalle nello stomaco, come se fossi una
ragazzina
alle prime armi. Non pensavo sarebbe mai venuto.
La madre
viene da me e si presenta “Io sono Esther. Io ed Erika
cercheremo di trovare
una soluzione per te, ok? Anche se sono un po’ arrugginita,
dopo secoli in
quella bara.” Il suo tono di voce s’inasprisce alla
fine. Poi si gira e dice “Finn,
caro, procurami delle candele. Ne basteranno due. Siamo già
due streghe
potenti.” Il fratello di cui non sapevo il nome annuisce e
torna dopo poco con
le due candele richieste.
Le due
streghe fanno spostare Alex che raggiunge gli altri ai piedi del letto
e si
sistemano una di fronte all’altra con il mio corpo in mezzo.
Posizionano le
candele vicino alla mia testa e le accendono con la magia. Tutti
tacciono.
Guardo per un’ultima volta il gruppetto in fondo al letto.
Klaus è dietro a
tutti, quasi senza interesse per ciò che sta accadendo. Solo
guardandolo m’invadono
i sensi di colpa per aver spifferato tutto a Rebekah.
Cerco di
concentrarmi su ciò che stanno facendo le due donne. Ora si
prendono per mano e
iniziano un strana cantilena. Come chiudono gli occhi, sento una
ventata di
potere invadermi e scavarmi fin nelle viscere. Non è
doloroso, ma è una
sensazione strana. Come se qualcuno fosse dentro di me e riuscisse ad
osservare
il mondo con i miei occhi. Le vedo aprire gli occhi insieme e
l’attimo dopo, mi
sento di nuovo sola nel mio corpo. Le candele si spengono
all’improvviso, ma
loro rimangono così a guardarsi, finché Erika non
lascia le mani dell’altra e
dice “Non è possibile! Ho studiato per secoli le
probabilità che succedesse una
cosa simile ed erano bassissime.” Inizia ad indietreggiare e
a guardare me, o
meglio la mia pancia. Inizio ad agitarmi, ma entrambe mi mettono
soggezione e
non voglio chiedere niente per paura della risposta. Esther mi prende
una mano,
mi sorride e dice “Sei incinta.”
Due parole.
Quelle due parole mi fanno crollare il mondo addosso.
Com’è possibile che sia
incinta?? Sono un ibrido.
Il mio
sguardo finisce su Klaus e insieme al mio, anche quello di tutti gli
altri. I
suoi occhi invece, sono fissi nel vuoto. All’improvviso si
rianima, si guarda
intorno, poi esce. Bekah e Alex si avvicinano a me ancora frastornati.
Il primo
a rompere il silenzio che si è creato è Kol
“Per una volta, non sono io il
fratello che combina casini. Vieni Erika. Andiamo a provare anche noi
ad avere
un figlio.”
La rossa
lo segue senza capire, ma sulla porta si blocca e si gira verso di me
“Tu vedi
di rimanere nei paraggi. In questi giorni ti
studierò.”
Esther
esce insieme a loro e poi Finn. Quel ragazzo mi da i brividi!
Rimaniamo
solo noi quattro. Elijah si avvicina e dice “Beh,
congratulazioni.” Per poi
uscire anche lui come tutti gli altri. Bene, ora sono finiti i
convenevoli e l’unica
cosa che voglio è parlare con Nik. Sento che è
l’unico che può capire cosa sto
passando. Non che mi dispiaccia avere un figlio, ma era
un’opzione che pensavo
aver eliminato con la trasformazione. Provo ad alzarmi e stavolta ce la
faccio
senza capogiri, ma Bekah interviene “Devi restare qui, Beth. Potresti sentirti male
un’altra volta.”
“Devo
parlare con Nik.” Detto questo esco dalla stanza e inizio a
scendere le scale
per tornare di sotto, dove ormai sono rimasti pochi invitati. Solo ora
mi
accorgo che il vestito si sgualcito parecchio e i miei capelli sono
inguardabili. Sciolgo lo chignon, lasciandoli ricadere morbidi sulle
spalle. Mi
dirigo verso il bar, sperando di trovarlo lì e ho ragione.
Quello che non avevo
previsto è la presenza di Caroline accanto a lui. Non posso
sopportare oltre
questa sceneggiata. Mi dirigo furiosa verso di loro. Sto portando suo
figlio in
grembo. Anche se non gli importa più di me, dovrebbe
importargliene di lui. Con
tutta la forza che ho lo faccio girare verso di me, prima che si
accorga della
mia presenza. La vampira capisce che non è aria e dice
“Io vado, Nik. Grazie
per la serata.” Avrei voglia di schiaffeggiarla, ma mi
trattengo.
La vedo
andare via, poi mi lancio come una furia sull’ibrido
esternando i miei pensieri
“Non te ne frega niente di me? Ok! Lo capisco e mi sta bene,
ma ora devi
interessarti a questa… cosa!” dico indicandomi la
pancia “Non l’ho fatto da
sola e devi prenderti anche tu le tue responsabilità. Non
stare qui a parlare
con altre ragazze.” Detto questo mi giro e me ne vado, senza
dargli il tempo di
rispondermi. Vedo Alex scendere le scale e gli urlo “Torniamo
in hotel. Sono
stanca.” Mi segue senza parlare fino alla macchina, entro, ma
non metto in
moto. Rimango lì, come paralizzata. Forse spero che Klaus si
accorga che ho
ragione e venga a parlarmi, ma quando capisco che non
succederà, metto in moto
e guido fino all’albergo. Salgo su senza parlare e, ancora in
silenzio,
entrambi ci cambiamo e ci mettiamo a letto. Non ho voglia di sentirmi
sola
proprio ora, perciò mi stringo forte ad Alex che mi accoglie
tra le sue
braccia. Ci addormentiamo così, senza aver bisogno di
parlare.
***
Un rumore
fortissimo ci sveglia entrambi durante la notte. In un attimo sono in
piedi,
pronta a difendermi da qualunque minaccia. Ma vedo proprio
l’unica cosa che non
sono pronta a combattere. Klaus. È sulla porta e mi guarda
come non ha mai
fatto prima. L’odio è palesemente espresso sul suo
viso e non ne capisco il
motivo. Poi il suo sguardo si dirige verso Alex e capisco cosa sta
pensando. Noi
stavamo dormendo insieme.
“Ero
venuto per perdonarti e per parlare di come gestire la nuova
situazione, ma a
quanto pare c’è la possibilità che non
sia io il padre, vero? Beh certo. Tanto
ormai hai avuto da me ciò che volevi, no?” Si
avvicina a me e mi scaraventa
contro il muro. Non faccio in tempo a reagire che subito mi sovrasta.
“Ma devi
sapere che posso toglierti in un attimo tutto ciò che ti ho
dato, tesoro. E
probabilmente è ciò che
farò!” Non riesco a capire niente di
ciò che sta
accadendo, finché non sento Alex dire “Non
è come sembra. Non stavamo facendo
niente. Eravamo abituati a dormire insieme, prima che lei andasse via.
Non
farle del male.”
Klaus si
gira verso di lui e dice “Zitto tu! Con te faccio i conti
dopo!”
Torna a
guardare me con sguardo minaccioso, poi mi solleva da terra tirandomi i
capelli. Un dolore lancinante mi pervade il corpo e cerco di alzarmi da
sola
per non farmi ancora più male. Una volta in piedi, mi lascia
andare. Bene, sta
per finire tutto. “Fai di me ciò che vuoi, ma non
toccare lui. Lascialo andare.”
Stanno
per finire tutte le sofferenze e tutti i problemi. Mi sento quasi
sollevata. “Beh
il massimo che posso offrirgli è un po’ di
vantaggio se vuole scappare. Almeno
poi mi diverto di più a cercarlo.”
Spero
che riesca a salvarsi “Corri Alex! Scappa!”
Inizialmente sembra incerto, poi fa
come gli dico e se ne va.
Klaus
ride soddisfatto “Bene. Non ha dovuto pensarci molto prima di
abbandonarti. Ora
a noi due.” Mi prende di peso e mi fa finire sul letto.
“Sai, mi piacevi
davvero tanto. Sei riuscita a fregarmi per bene. Ma ora te ne
farò pentire
amaramente.” Lo vedo tirar fuori una boccetta con un liquido
strano. Appena la
apre capisco di cosa si tratta e spero solo che tutto questo finisca
presto! Strozzalupo.
Prende una penna da sopra il comodino e la intinge lentamente, mentre
ammira il
panico farsi strada sul mio volto. Sarà una cosa lenta a
quanto pare!
Tira
fuori questa nuova arma e lascia cadere una goccia del liquido sopra la
mia
mano. Faccio un urlo disumano. Sembra quasi di avere
dell’acido sulla mano e ci
mette più tempo delle ferite normali a guarire. Una volta
rimarginata, Klaus
abbassa la penna fino a sfiorarmi il braccio e a lasciare una striscia
infuocata. Cerco di rimanere immobile, perché so che farebbe
più male se mi
muovessi, ma sto letteralmente impazzendo dal dolore. Inizio a pensare
a tutto
ciò che dovevo fare prima di morire. Prima di tutto
c’era Katherine. Ora non
potrò più farla fuori. Poi mi viene in mente
un’altra cosa da fare. Una nuova
consapevolezza m’invade e so di dover dire quelle due parole
prima di morire. Sicuramente
non è il momento, ma è anche l’ultima
opportunità che ho, perciò ne devo
approfittare. Non faccio in tempo a finire il pensiero che
un’altra striscia di
strozzalupo, viene lasciata anche sull’altro braccio. Devo
dirlo. Devo dirgli
per una volta ciò che penso veramente. Non posso morire
senza averlo fatto.
“Beh
tesoro. In memoria dei vecchi tempi, mi fermo qui e la faccio finita
subito,
così poi mi dedico alla ricerca del tuo amico. Spero che sia
bravo a
nascondersi.”
È
la mia
ultima possibilità. Lo vedo posare la penna e lo strozzalupo
sul comodino, poi
alzare il braccio all’altezza del mio cuore. Sta per
strapparmelo via, ma prima
devo dirglielo.
Prendo
tutta l’aria che ho in corpo “Ti amo,
Nik.” Ecco, l’ho detto.
Beh
care ragazze! Ho
aggiornato a tempo di record stavolta, eh? Ho scritto questo capitolo
in fretta
e furia, perciò se ci sono errori, scusatemi.
Sì,
lo so. A voi non
interessa se ci sono errori, vero? Avreste solo voluto quella frasetta
in più
che vi diceva come andava a finire, ma dovrete attendere,
perché sono sadica!
Buahahah
Mi
dispiace solo non aver
avuto tempo di rispondere alle vostre recensioni, ma mi farò
perdonare nel
prossimo capitolo. Comunque per rispondere a chi mi chiedeva dove
andavo, beh
domani passerò la giornata a Roma, poi sabato parto per
Monaco. Tornerò sabato
prossimo, perciò non mi chiedete di recensire presto,
perché tanto non accadrà.
Lì sarò senza computer, perciò al
massimo invierò qualche tweet, se a qualcuno
interessa sono su twitter, sì. Mi trovate sotto: m_ubibi.
Ora
vi abbandono, perché devo
finire a preparare la valigia!
Ci
sentiamo al mio ritorno,
ragazzuole!
Baci
Mary
|
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Capitolo 24 *** Capitolo 23 ***
Capitolo
23
“Ti
amo”
Appena
dico queste due parole, Klaus si blocca per un secondo che
però gli risulta
fatale. Vedo entrare Elijah, Finn e Rebekah che lo prendono e lo
incollano al
muro. Subito dopo, entra Alex. Sapevo che non mi avrebbe abbandonata!
Si avvicina
a me e mi abbraccia.
Klaus
ancora non reagisce. Ha lo sguardo perso nel vuoto e i suoi fratelli
sembrano
accorgersene. Tentano lentamente di mollare la presa, ma appena questo
succede,
l’ibrido si libera, ma invece di tornare ad attaccarmi, se ne
va.
Finn
dice “Controllo che se ne sia andato davvero.”, poi
esce. Elijah si avvicina a
me “Sento odore di strozzalupo. Te l’ha buttato
addosso? Hai ancora qualche
ferita?”
Mi metto
seduta sul bordo del letto e rispondo “Sono guarite tutte.
Grazie.”
Anche la
bionda si avvicina, ma non preoccupata per me, ma per il fratello
“Cosa aveva
Nik? Perché è rimasto così
immobile?”
Se il
mio viso potesse arrossire, questo sarebbe stato il momento adatto
“Perché gli
ho detto una cosa che l’ha fatto rimanere di
stucco.”
Si fa
più insistente “Cosa?”
Non mi
va proprio di risponderle, perciò cerco di cambiare discorso
“Alex, potresti
prendermi una sacca di sangue. Sono nascoste nel bagagliaio della
macchina.”
Lui
annuisce e sta per uscire, quando Elijah dice “Vado con lui.
Non si sa mai.
Finn sembra tardare.”
Questa
non ci voleva. Ora Rebekah mi metterà alle strette! Entrambi
escono e lo
sguardo della vampira diventa sadico. “Allora?
Cos’è successo?”
Non ho
più vie di scampo “Uff, ma non esiste
più la privacy?”
Il suo
ghigno diventa ancora più malefico “Ah allora
è qualcosa di grosso! Forza
dimmelo.” Entrambe sentiamo dei passi salire le scale, segno
che gli altri
stanno tornando. “O me lo dici ora che siamo sole o ti
costringerò davanti a
tutti. A te la scelta.”
Meglio
ora, almeno lo sapranno meno persone. “Gli ho detto che lo
amo, ok? Pensavo di
stare per morire e dovevo dirgli ciò che provavo.”
Anche
Rebekah rimane immobile e si zittisce. Al ritorno di Elijah ed Alex
finge che
vada tutto bene, ma sembra turbata per qualche motivo. Che famiglia
strana!
Certo, era una cosa importante da dire, ma non così tanto da
far ammutolire
tutti. Succede che ci si innamori quando si sta insieme a qualcuno.
Elijah
inizia a parlarle, mentre io bevo il mio sangue. Alex sembra uno
sperduto in
mezzo a tutti noi e ancora una volta mi maledico per averlo trascinato
in tutto
questo casino. Cerca di essere forte, ma non riesce a guardarmi mentre
bevo, ne
sembra davvero scosso.
Dopo
poco torna Finn. “Klaus se n’è andato.
Ha solo detto che prima ti aiuterà in
ciò che devi fare, poi scomparirà. Sai di cosa
parlava?”
Katherine!
“No, non ne ho idea. Forse la gravidanza.”
Meno
persone sanno, meno possibilità ci sono che vada tutto
storto. Guardo Alex e
gli faccio segno di tacere.
Elijah
prende la parola “A quanto pare, non ti ucciderà,
almeno per il momento, perciò
noi torniamo a casa. Per qualunque cosa, chiamaci pure, ok?”
Faccio
di sì con la testa, incapace di parlare. I tre fratelli mi
salutano ed escono.
Appena si chiudono la porta alle spalle, Alex apre bocca per parlare,
ma lo
fermo. Gli faccio segno che possono ancora sentirci e mi metto in
ascolto per
capire quando saranno abbastanza lontani.
Appena
non sento più rumori, dico “So già cosa
vuoi dirmi. Meno gente sa del mio
piano, meglio è.” Ora arriva la parte
più dura, prendo un bel respiro e
continuo “Ed è per questo che ho deciso che devi
tornare a casa. Non è sicuro
per te, qui.”
Sembra
sconvolto da ciò che ho appena detto “Stai
scherzando?! Io non ti lascio sola
in questo covo di strane e pazze creature! So come
difendermi.”
Non
voglio litigare con lui, ma devo per il suo bene “Pensi
davvero di saperti
difendere?? Beh questo è il primo errore. Nessuno
è così capace ed esperto da
sapersi difendere. Tantomeno tu che sei solo un umano. Non costringermi
a
soggiogarti per farti andare via.”
Con uno
sguardo fiero dice “Beh ho bevuto la verbena e non puoi
soggiogarmi. Io rimarrò
finché lo riterrò necessario.”
Sembra
un bambino che fa i capricci. Perché non capisce che lo
faccio per lui?!
“L’effetto della verbena non è eterno e
non ne hai altra da prendere. Entro
domani sera sarai soggiogabile. E ti assicuro che ti farò
tornare a casa in un
modo o nell’altro. Ora torniamo a dormire. Domani dovrai
affrontare un lungo
viaggio.”
Viene
sul letto con me, ma si tiene lontano. “Troverò un
modo per non partire.”
***
Ho
passato la giornata a perseguitare Alex, così da non
permettergli di prendere
la verbena. Ormai dovrebbe essere sotto il mio completo controllo. Dopo
cena,
mi avvicino a lui “Hai vinto allora. Dovrò
tornarmene a casa.”
È
arrabbiato, ma so che sto facendo la cosa giusta per il suo bene.
“Mi dispiace,
Alex.” Lo guardo dritto negli occhi e faccio partire questo
strano meccanismo
“Tu tornerai a casa e dirai a tutti che io sto bene. Non
ricorderai della mia
gravidanza e qualunque cosa brutta sia successa durante il tuo
soggiorno.”
Il suo
sguardo vacuo mi fa capire che sta funzionando. Ad un tratto,
interrompo la
compulsione e vedo Alex tutto contento che inizia a fare le valigie,
scusandosi
di non poter rimanere più a lungo. Mi viene da piangere, ma
DEVE andare così o
un giorno di questi potrebbe morire a causa di una lotta che non lo
riguarda.
Non ce la faccio più a guardarlo in faccia,
perciò esco per schiarirmi un po’
le idee. Sto per inoltrarmi nel bosco, quando sento una presenza nelle
vicinanze. Faccio finta di niente, per cercare di individuare meglio
dove si
trovi, ma non serve a molto, perché subito dopo Rebekah
spunta fuori da dietro
un albero. Faccio un sospiro di sollievo “Ehy Bekah! Mi avevi
spaventata.”
Sembra
ancora scossa dall’altra sera “Posso farti una
domanda?”
Mi
avvicino a lei “Certo, dimmi.”
In
questo momento assomiglia tanto ad una bambina che vuole sapere cose
imbarazzanti “Come ci si sente ad amare qualcuno?
Perché… beh in tutti questi
secoli, sono stata con tanti ragazzi, ma…” le
muoiono le parole in gola e
finalmente capisco il perché del suo turbamento. Non riesce
a capire ciò che
provo.
Mi
avvicino ancora a lei e le faccio segno di metterci sedute. Non so come
farò a
spiegarle un sentimento così forte, ma voglio provarci.
“È difficile spiegarlo.
Succede quando stai per un po’ con una persona e senti che la
sua vita è più
importante della tua. Che lo difenderesti a tutti i costi. Senti sempre
le
farfalle allo stomaco quando lo vedi e pensi sempre a lui quando non
c’è.
Vorresti togliergli di dosso tutta la tristezza e la preoccupazione che
lo
affliggono e desideri essere la sua principale fonte di
felicità. Forse è anche
più di tutto questo, perché quando ami una
persona, hai completa fiducia in lui
e sai che lui ci sarà sempre, come tu ci sarai sempre per
lui.” Una lacrima
scende lungo il mio viso. Questo è tutto ciò che
provo per Klaus, ma le cose
sono andate in rovina e ora non sarà più la
stessa cosa. Altre lacrime tentano
di scendere, ma riesco a trattenerle.
Anche
Rebekah ha gli occhi lucidi e mi asciuga la lacrima solitaria
“Grazie Beth.”
All’improvviso si alza “Io…
ecco… devo andare.”
Forse
è
stato troppo per lei come per me. Aspetto che sia abbastanza lontana,
poi
scoppio in lacrime. Quelle lacrime che ho trattenuto fino ad ora, colme
di
rabbia, tristezza e rassegnazione. Non posso credere che sia tutto
finito per
un semplice malinteso. Voglio solo sbrigarmi a far fuori Katherine,
così potrò
andarmene con l’anima in pace.
Inizio a
sentire delle voci avvicinarsi, perciò mi metto in allerta e
mi nascondo
sull’albero più vicino. Dopo pochi istanti, inizio
a seguire il filo del
discorso “Figliolo, non posso più portare a
termine il nostro piano. Niklaus
sta per avere un bambino, è riuscito a creare tramite un
atto d’amore. Forse
non è l’abominio che pensavamo e forse non lo
siete neanche voialtri.”
Poi
sento una voce maschile “Madre, io non posso più
sopportare la mia condizione.
Klaus probabilmente avrà un animo diverso dal nostro, ma
quanto poi? Ci ha
rinchiusi tutti dentro delle bare per secoli, noi che siamo la sua
famiglia, e
ieri sera ha tentato di uccidere in modo atroce la donna dalla quale
aspetta un
figlio. Tutti noi meritiamo la morte e tu ce lo devi, madre.”
Finalmente
passano sotto di me e li vedo: Esther e Finn. Ma che diavolo stanno
dicendo??
“Figliolo,
ci devo pensare. Per me non è così semplice
pensare di uccidervi tutti. Dammi
un po’ di tempo, vediamo se Klaus torna sui suoi passi e poi
deciderò. Nel
frattempo non fare niente di avventato, te ne prego.”
Vogliono
uccidere tutti! Ma… Klaus è in pericolo! Cerco di
trattenere il respiro e di
non fare il minimo rumore, finché non sento più
le loro voci. Dopodiché scendo
dall’albero e inizio a correre verso casa sua, anche se non
mi vuole più con
lui, dovrà ascoltarmi.
Arrivo
in poco tempo sul portico, ma ora sono indecisa su cosa fare. Klaus e
gli altri
non mi crederanno mai se dico che la loro stessa madre e loro fratello
vogliono
ucciderli. Anch’io non ci avrei mai creduto, se me
l’avessero detto!
Devo
provarci lo stesso.
Sto per
bussare alla porta quando Klaus mi viene ad aprire. Il suo sguardo mi
ferisce
più di ogni altra cosa, ma devo avvertirlo del pericolo per
il suo bene. “Che
ci fai qui?”
Prendo
un respiro profondo per non andare nel panico e dico tutto
d’un fiato “Ho
sentito Esther e Finn parlare. So che non mi crederai, ma devo provarci
lo
stesso. Stanno tramando per uccidervi tutti, Finn sta spingendo vostra
madre a
farlo, ma lei mi è sembrata ancora un po’
titubante, perché tu stai per avere
un figlio e pensa che tu non sia un abominio come presupponeva.
E…” La voce mi
muore in gola. Non sembra affatto sorpreso. “Sembra che tu
sappia già tutto.
Beh allora vado. Scusa se ti ho disturbato.”
Sto per
girarmi per andarmene, quando mi sento afferrare il braccio. Mi gira
nuovamente
verso di lui e mi avvicina a sé. Ci ritroviamo a pochi
centimetri di distanza e
riesco a sentire il suo profumo. Ahh quanto mi è mancato! Me
ne riempio i
polmoni cercando di farne scorta, visto che sono convinta che non lo
sentirò
più per molto. Poi lo guardo negli occhi, quei pozzi verdi
che per tanto tempo
mi hanno dato calore e forza. Non riesco ad immaginare una vita senza
questi
piccoli dettagli.
Mentre
sono immersa in questi pensieri, sento l’altra mano
accarezzarmi la guancia. Chiudo
gli occhi per godermi il momento il più possibile. Non
riesco a capire a che
gioco stia giocando, ma vorrei non finisse più. Mi sento
prendere per la nuca e
sto per riaprire gli occhi per reagire all’attacco, quando
sento due morbide labbra
sulle mie, le SUE labbra.
In un
attimo sembra tutto tornato come prima. Le sue mani corrono sui miei
fianchi e
mi stringono forte, le mie sono in un attimo intorno al suo collo.
Quanto
mi è mancato tutto questo. Poi ci stacchiamo e per un attimo
ho paura di vedere
ancora quegli occhi freddi, invece quando apro gli occhi, mi trovo
davanti uno
sguardo colmo d’amore. Torno ad abbracciarlo e immergo il
volto nell’incavo del
suo collo. Spero di non dover più stare senza di lui.
Poi mi
torna in mente il pericolo che sta per arrivare, alzo il volto pronta a
ricominciare a parlarne, ma Klaus mi precede e mi mette un dito sulle
labbra “Non
ora. Ci penseremo più tardi.”
Allooooora
sono tornata!! (e
in grande stile aggiungerei! ù.ù) Prima di tutto
vorrei scusarmi per il ritardo
enorme con il capitolo, ma appena tornata da Monaco, mi hanno sommerso
di
compiti e interrogazioni, poi il computer mi è andato in
palla e ancora adesso
va più lento di una lumaca!
Poi
vorrei dedicare questo
capitolo alla mia cara Giuppy94. Mi manchi amica mia! =( Come ho detto,
ho dei
problemi con il computer. Appena risolti ci facciamo una bella maratona
di
chiacchiere su Skype!!!
Che
ve ne pare del capitolo??
È valsa la pena aspettare o adesso mi tirate i pomodori
marci?!?! Voglio sapere
i vostri commenti!
A
presto! (lo prometto!!)
Mary
|
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 ***
Capitolo
24
I giorni
passano tranquilli, ora che io e Klaus ci siamo riappacificati,
sembrano tutti
soddisfatti, tranne Finn. A quanto pare, la mamma-strega non ha voluto
portare
avanti il suo piano, dopo aver scoperto che Nik sta cercando di
prendersi le
sue responsabilità con il bambino e che noi siamo tornati
insieme. Poi c’è
anche da dire che Kol e la sua amata Erika sono partiti,
perciò si respira
proprio un’aria più rilassata.
È
con
questo clima che avrei voluto Alex accanto a me, ma ora se
n’è andato e forse è
meglio così. “Tesoro, ancora a pensare ad
Alex?”
Naturalmente
con Klaus ho chiarito tutto, ma non gli va giù che pensi
continuamente a lui,
giustamente. “No. Pensavo che mi manca tuo fratello Kol. Sai,
stavamo facendo
amicizia!”
Il mio
tono sarcastico fa ridere tutti, tranne Finn, ovviamente. Al momento
siamo
tutti a casa degli ibridi, per tenere al sicuro la signora Martin.
Il lato
negativo è che non c’è privacy. Tutti
possono sentire ogni minimo spostamento
d’aria! Per fortuna che ora che sono incinta non possiamo
combinare molto sotto
le coperte o sarei già impazzita.
Oggi
è
una giornata importante. Andremo dai Salvatore per parlare di
un’eventuale
tregua. Al momento nessuno di noi ha interesse ad ucciderli,
soprattutto perché
tutti si preoccupano per me. Beh, naturalmente non diremo loro che io e
Klaus
stiamo per partire per andare a cercare Katherine o che io sono
incinta,
renderebbe inutile la tregua, perché scoprirebbero un nuovo
punto debole. È la
mia ultima occasione, dopo aver avuto il bambino non voglio nemici che
potrebbero fargli del male e lo stesso vale per Klaus.
“Allora,
andiamo?”
Tutta la
famiglia si alza dal tavolo. Per sicurezza, ci portiamo dietro un paio
di
paletti, poi usciamo. Klaus mi prende la mano e iniziamo a correre
insieme agli
altri, verso casa Salvatore.
Una
volta arrivati, gli ibridi si nascondono fuori, mentre noi ci
avviciniamo alla
porta. Non facciamo neanche in tempo a bussare che i due ragazzi ci
aprono la
porta. Dietro di loro c’è Elena. Proprio lei cerca
di rompere il ghiaccio.
“Salve a tutti. Spero di non dovermi pentire di quello che
sto per fare.”
Prende un respiro profondo. “Prego, entrate.”
Damon si
fa più vicino a lei, per difenderla. Ancora non ha capito
che se vorremmo
fargli del male, avremmo centinaia di modi a disposizione e lui non
riuscirebbe
a torcerci un capello? Perché si ostina ad andare avanti
così?
Stefan
si toglie dall’entrata per farci passare e lentamente
entriamo tutti.
Ci fanno
accomodare in salotto e scopriamo che ci sono anche Caroline, Tyler e
Alaric.
Elena va a sedersi vicino ai suoi amici, mentre Damon ci prepara
qualcosa da
bere e Stefan rimane in piedi vicino al caminetto. Appena Damon torna
con i
nostri drink, si siede accanto ad Elena e dice “Avanti.
Diteci subito dove sta
il trucco. Non ci credo proprio per niente che abbiate rinunciato alle
vostre
vendette. Perciò, saltiamo i convenevoli e diteci subito
dov’è l’inganno.”
Prende
un bicchiere dal vassoio e ne beve un sorso, come per far notare che ha
finito
di parlare e sta aspettando.
È
Klaus
a rispondergli “Non è uno scherzo o un trucco. Ora
che siamo tutti insieme, non
vogliamo semplicemente più portare avanti dei conflitti
inutili. Naturalmente a
patto che voi non ci diate più fastidio, ovvio.”
Stefan
sembra il più recalcitrante all’idea. Gli altri
agognano una pausa da tempo. “E
chi ci assicura che voi manteniate l’accordo?”
Sempre
Klaus, prima lo fissa negli occhi, poi guardando gli altri dice
“Io mantengo
sempre la parola data, fino ad ora siete stati voi quelli riluttanti ad
un po’
di lealtà.”
Beh non
ha tutti i torti! Basta pensare a quello che ha fatto Elena. Una vera e
propria
pugnalata alle spalle di Bekah!
Il
vampiro sembra ancora poco convinto “E voi cosa ci
guadagnate?”
Stavolta
è Rebekah a rispondere “Non ci sporchiamo i
vestiti con il vostro sangue e ci
risparmiamo un po’ di fatica. Ancora state qui a cercare di
decidere? Fossi in
voi avrei già accettato da un pezzo.”
Finalmente
interviene Tyler “Io accetto. Sono stufo di trovarmi
continuamente in mezzo a
due fuochi.”
Esclamo
soddisfatta “Ohh, almeno qualcuno che ragiona!”
Caroline
mi guarda storto. Ce l’avrà ancora con me per
l’altra sera? Beh non
m’interessa! Poi anche lei dice “Sono
d’accordo con Tyler, accetto. Abbiamo
tutti bisogno di una pausa da sotterfugi, morti e problemi.”
Alaric
si sfrega le mani per infondersi coraggio e accetta come gli altri due.
Sono
rimasti solo i Salvatore ed Elena che ora si guardano tra loro e
cercano di
capire qual è la cosa giusta da fare. Poi Elena parla a nome
di tutti e tre “Anche
noi siamo d’accordo.”
Stefan
aggiunge “Ma niente scherzi o troveremo il modo per farvi
fuori.”
Klaus si
alza. È ora di andare, prima che per colpa di qualche
bisticcio rompiamo subito
il patto. “Allora siamo d’accordo. Noi non vi
stiamo più tra i piedi e voi
nemmeno. Ora vi lasciamo ai vostri festeggiamenti.”
Mi
prende per mano e iniziamo ad avviarci verso l’uscita, tutti
gli altri ci
seguono a ruota.
Usciamo
tutti, ma mentre stiamo per tornare verso casa, Finn ci ferma
“Io ho delle cose
da fare. Voi andate, vi raggiungo più tardi.”
Secondo
me, ci nasconde qualcosa e guardando l’espressione di Nik,
capisco che è la
stessa cosa anche per lui, ma entrambi facciamo finta di niente. Lo
salutiamo e
torniamo verso casa. Abbiamo Esther alle calcagna e non possiamo farci
vedere
dubbiosi. Non deve scoprire che ho sentito la loro conversazione.
Finn
aspetta che la sua famiglia sia lontana, poi torna indietro e bussa
nuovamente
a casa Salvatore. Fa segno a Damon di stare zitto e seguirlo nel bosco,
lontano
da orecchie indiscrete.
***
Arrivati
a casa, sento una delle mie, anzi SUE, strane fitte allo stomaco.
Sicuramente,
la mia non sarà una gravidanza facile! Non è
normale che a neanche due mesi dal
concepimento, riesca già a sentire la presenza del piccolo
dentro di me. Chissà
che mostriciattolo ne verrà fuori!
Appena
tutti si allontanano, fermo Esther e le chiedo se riesce a farmi sapere
di più
sulla piccola creatura.
Lei mi
sorride “Posso provare se vuoi, ma non posso assicurarti
niente. Vieni con me.”
Con un po’ di riluttanza la seguo fino alla sua stanza e
lì mi fa stendere sul
suo letto. Non mi fido completamente di lei, ma visto che ha interrotto
il suo
piano malefico, perché io aspetto un bimbo, non penso che mi
farà del male.
“Ora scopriti la pancia.” Faccio come dice e noto
che s’inizia ad intravedere
la pancetta. Avevo il ventre completamente piatto, perciò il
minimo cambiamento
si nota. Mia suocera mi mette le mani sulla pancia e inizia a
cantilenare
qualcosa in una strana lingua. Lentamente inizio a sentire come se ci
fosse
un’altra presenza insieme al bambino, ma la sensazione
scompare quasi subito.
La strega si porta le mani alla testa “Scusa, ma non ci
riesco.” Poi torna a
sorridermi “Ci riproveremo al ritorno di Erika e Kol. Magari
in due riusciamo meglio.
Sembra quasi che mi respinga.”
Il
pensiero di Erika che viene a contatto con il piccolo mi da i brividi,
ma cerco
di dissimulare e sorrido più che posso “Va bene.
Allora aspetteremo.”
La
ringrazio ed esco dalla sua stanza. Una volta richiusa la porta, faccio
un
sospiro di sollievo. Devo ancora abituarmi all’idea di avere
una suocera.
Sto
tornando in camera mia, quando vedo Seth venirmi incontro. Spero che
non stia
portando altri problemi, perché per oggi ne ho
già abbastanza e devo ancora
arrivare alle 11 di mattina!
“Annabeth,
come va? Sono contento di riaverti qui con noi!” Dice con un
sorriso che va da
un orecchio all’altro.
Sento
puzza di lecchino o forse c’è qualche tranello, ma
faccio finta di niente
“Tutto bene, grazie.” Cerco di liberarmi da lui con
un sorriso, ma mi trattiene
per un braccio. Ehy, ma chi ti ha dato tutta questa confidenza?!
“Annabeth,
sono DAVVERO contento di averti qui e voglio dimostrartelo.”
Mi fissa per un
attimo con aria di sfida, poi dice “Avete già
trovato Katherine? Potrei
cercarla per te.”
Gli
faccio segno di tacere e lo porto fuori. Come fa a sapere queste cose??
Avevamo
deciso di non dire niente agli ibridi nel caso qualcuno non sia tanto
fedele
come pensiamo e ora lui se ne esce con questa storia?
Il mio
sguardo gli fa capire che mi deve una spiegazione che non tarda ad
arrivare
“Sì, è vero. Ho origliato le vostre
conversazioni, ma non ho detto niente a
nessuno e a voi serve una mano. Che ne dici?”
Cerco
ancora una volta di andarmene per non farlo fuori seduta stante e gli
dico
“Grazie, ma non ci serve il tuo aiuto. E la prossima volta
che ti scopro ad
origliare ti farò fuori con le mie stesse mani.”
Non
sembra spaventato dalla mia minaccia, ma non sa quanto sta sbagliando.
So di
essere capace di farlo. Senza dargli il tempo di ribattere torno in
casa e
corro verso la mia stanza. Non voglio altre scocciature. Mi chiudo la
porta
alle spalle, poi mi ci appoggio.
“Che
succede, tesoro? Troppo stress da reggere?”
Per un
attimo penso sia Klaus, d’altronde stiamo nella stessa
camera, poi mi accorgo
di chi è realmente la voce e spalanco gli occhi di colpo.
Questa mattinata non
ha fine!!
“Kol,
già di ritorno?”
Si alza
dal MIO letto e si avvicina dicendo “Sì, sapevo
che ti sarei mancato, così sono
tornato prima.”
Bene
un’altra scocciatura in giro per casa, anzi due.
“Erika dov’è? Parlavo proprio
di lei con Esther poco fa.”
Si
avvicina ancora di più e mi accarezza il volto
“Sei gelosa, per caso? Comunque
lei è tornata a casa per prendere dei libri che le
servivano, tornerà tra qualche
giorno. Nel frattempo potremo spassarcela quanto vuoi, cara.”
L’unico
divertimento che accetterei è incatenarti da qualche parte e
farti fuori
lentamente! Ma non posso dirlo. In un modo o nell’altro lui
è un alleato contro
Finn, perciò meglio tenerselo a caro. “Mi
dispiace, ma sono incinta di tuo
fratello. Quando questa storia sarà finita, ci
penserò.” Detto questo, cerco di
aprire la porta per uscire, ma per farlo mi devo avvicinare ancora di
più a lui
e per un attimo i nostri corpi si sfiorano. Un brivido di disgusto mi
scende
per la schiena, ma almeno ora ho una via libera dietro di me.
“Ora devo andare.
Ho un po’ di faccende da sbrigare e un Mikaelson da cercare.
Hai per caso visto
Nik?”
Mi
guarda un po’ stranito dalla mia fuga, ma si riprende subito
con una
battutaccia delle sue “Un Mikaelson vale l’altro,
no? Perché non prendi me?
Sono sicura che ti saresti divertita molto di più a rimanere
incinta.”
Dopo
aver sentito l’ultima frase squallida, me ne vado senza
neanche guardarlo.
Giro
tutta casa, nella speranza di non incappare in qualche altro
piantagrane. Alla
fine trovo Klaus nel suo studio. È l’unico lusso
che si è voluto concedere. Una
stanza tutta per lui, dove va a dipingere. Appena entro,
l’odore pungente dei
colori mi arriva alle narici, ma vado comunque a sedermi su una sedia
lì
vicino. “So che non ti piace essere disturbato quando sei
qui, ma non sapevo
dove altro andare. La casa è piena di disturbatori. Me ne
sto qua zitta in un
angolo, tu continua pure.”
Si gira
verso di me e mi sorride “Già, ho sentito sia Seth
che mio fratello. Non farci
caso. Quando nascerà il mostriciattolo, ce ne andremo da
qualche parte, da
soli.” Si avvicina a me, mi bacia poi continua
“Puoi stare qui quanto vuoi. Non
mi dai fastidio.”
Torna al
suo dipinto e io resto qui ad ammirarlo. Il suo viso è
concentrato ed immerso
in ciò che vuole rappresentare. Il suo corpo è in
completa tensione e il suo
fisico è visibile dalla sua maglietta aderente.
Mi sento
quasi una ragazzina che guarda il cantante della sua boy-band
preferita, con
gli ormoni a mille.
Ci
beiamo di questo attimo di pace, finché il biondino non si
ferma. Lo vedo
allontanarsi un attimo dal quadro, fissarlo un attimo, poi si gira
verso di me
e dice “Per oggi basta, o finisce che lo rovino.”
Usciamo
insieme dalla stanza e ci dirigiamo all’esterno, dove
possiamo parlare senza
che nessuno ci ascolti. “Cosa ne pensi di tuo fratello Finn?
Cos’avrà in mente?”
Mi
prende per mano, mentre entriamo nel bosco “Non ne ho idea,
ma cercherò di
scoprirlo il prima possibile.”
Continuiamo
a camminare mano nella mano, finché non vediamo il sole
superare il suo picco
massimo e iniziare a scendere.
Ma la
prima persona che vediamo arrivati a casa, non è certo la
migliore. Kol. “Ehy
ragazzi, vi stiamo cercando da ore. Dove eravate finiti?” Un
sorrisetto
malizioso gli illumina il volto.
L’ibrido
risponde per me “Non sono affari tuoi, fratellino.”
Il
vampiro risponde ironico “Anch’io ti voglio bene,
caro! Comunque vi cercavo per
dirvi che Erika sarà di ritorno tra due giorni e appena
torna vuole fare subito
un esperimento. Le servono un po’ di cose, ho lasciato la
lista sul vostro
letto.”
Non
voglio neanche pensare a cosa può avere in mente quella
stregaccia, perciò
cerco di buttarla sul ridere “Già mi tradisci?
Prima parlavi tanto di
spassarcela e ora pensi ad un’altra?”
Senza
neanche considerare la presenza di Klaus accanto a me, si avvicina fin
quasi a
sfiorarmi le labbra con le sue e mi dice “Tranquilla, ce
n’è per tutte.”
Prima
che suo fratello possa prenderlo a botte, si allontana a distanza di
sicurezza,
mi fa l’occhiolino e se ne va con la sua aria spavalda.
Un
giorno o l’altro ti ficco un paletto di quercia bianca nel
cuore, Kol, fosse l’ultima
cosa che faccio!
Finalmente
ce l’ho fatta a
pubblicare il capitolo! Non potete capire… è
stato un parto trovare il tempo di
scrivere! Ma passiamo ad altro…
Che
pensate che stia
architettando il simpaticone di Finn?? Ehh non sarà facile
scoprirlo!
Mi
dispiace dirvi che prima
del 19 maggio non riuscirò sicuramente ad aggiornare. GIURO
che prima o poi mi
farò perdonare di tutti questi ritardi!!
Baci
Mary
|
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Capitolo 26 *** Capitolo 25 ***
Capitolo
25
Si
sente che Erika è tornata. A quanto pare lei e Kol hanno
deciso
di recuperare tutto il tempo perso sotto le coperte, proprio in casa,
alla
portata d’orecchio di tutti. È per questo che
siamo rimasti solo io, Klaus,
Esther e pochi altri, mentre gli altri hanno deciso stranamente di
uscire a
fare una passeggiata. Per fortuna Nik mi ha promesso che appena nato il
piccolino andremo a vivere da qualche parte da soli, senza rotture. Non
riuscirei a resistere in questa gabbia di matti!
Persino
Seth è voluto scappare via con la scusa di andare a
cercare uno degli ingredienti che servono ad Erika per me. E
così si aggiunge
un altro motivo per cui odiarlo! Sarei potuta andare io e riuscire a
non
sentire porcherie per almeno un’oretta. E invece no, sono
confinata dentro
queste quattro mura, perché appena Seth torna con
l’ultimo ingrediente si
comincia e finalmente saprò che mostriciattolo sta crescendo
nella mia pancia.
E
proprio mentre penso che se non si sbriga avrò una crisi di
nervi, eccolo varcare la porta con una bustina in mano. Me la porge
senza
proferire parola e se ne va. Simpaticone come sempre, eh? Con la mia
velocità
sovrumana vado da Esther e le do l’ultimo ingrediente. Anche
lei sembra
sollevata che tra poco finiranno rumori molesti al piano superiore.
Penso che
non sia il massimo sentire tuo figlio mentre fa sesso, vero?
Poi
mi dirigo subito verso la camera dei due ninfomani e busso con
tutta la forza che ho, attenta a non spaccare niente. Non vorrei mai
che si
rompesse la porta e fossi costretta a vedere cose che assolutamente non
voglio
vedere! “Erika, abbiamo tutti gli ingredienti. Aspettiamo
solo te!”
Segue
un attimo di silenzio e poi un po’ di trambusto. A quanto
pare la streghetta sta lasciando il povero vampiro proprio sul
più bello! Te lo
meriti, Kol! Dopo poco esce dalla stanza e andiamo insieme verso la
camera di
Esther dove ci sono la strega e Nik ad aspettarci. Sembrano entrambi
più
rilassati, ora che non devono più sentire strani rumori!
“Allora
Annabeth, stenditi qua come l’altro giorno. Ho già
spiegato ad Erika ciò che è successo,
perciò speriamo di non incappare nello
stesso problema della scorsa volta.”
Faccio
come mi dice la mia futura suocera e come l’altra volta
scopro la pancia. Erika nel frattempo sta preparando uno strano
miscuglio e lo
sta pestando con una strana pietra nera. Poi ne prende un po’
per volta e lo
posiziona sul mio addome creando delle figure.
Poi
appoggia le sue mani sopra le figure e inizia a dire una
strana litania. Anche Esther si unisce a lei e mette le proprie mani
sopra a
quelle della strega. Inizialmente non sento niente, poi improvvisamente
mi
sento mancare il respiro. Nik si avvicina preoccupato, ma la madre gli
fa segno
di stare indietro. Sento una strana forza combattere per entrare dentro
di me e
alla fine riuscire nel suo intento. La sento scorrere nelle vene e
rilasciare
ondate di calore insopportabili, fino ad arrivare alla pancia. Lo
sguardo delle
due diventa opaco e improvvisamente smettono di parlare. Rimangono
così per un
po’, poi Esther mi prende la mano e mi sembra di trovarmi in
un posto
completamente diverso. Mi trovo vicino a lei. Sì,
è una lei, la piccolina che
sta crescendo. Cerco di tendere la mano per far arrivare anche Nik e
poco dopo
sento che la afferra. Spero che anche lui riesca a vedere
ciò che vedo io. Per
un attimo la connessione sembra disturbata e poi finisce tutto. Appena
tornata
nel mondo reale, vedo solo gli occhi lucidi dell’ibrido.
L’ha vista.
Poi
mi accorgo che le due streghe sono a terra svenute, perciò
cerco di riprendermi alla svelta dall’emozione e mi alzo dal
letto. Anche Klaus
si accorge di ciò che è successo e mentre io
cerco di soccorrerle, lui esce
fuori dalla porta per chiamare aiuto. Rientra insieme a Kol e altri due
ibridi
che sollevano le due streghe e le mettono sul letto. Un rivolo di
sangue esce
dal naso di entrambe, segno che l’incantesimo è
stato davvero faticoso. Magari
la prossima volta opteremo per una normale ecografia come fa il resto
del
mondo.
Per
quanto sia preoccupata per loro, non riesco a non pensare a
Lei. Non l’ho vista. È stata più come
una sensazione, ma sicuramente qualcosa
d’indescrivibile. Anche Nik sembra non riuscire a pensare ad
altro.
Poi
mi ricordo che devo pulirmi la pancia dallo strano intruglio,
ma come guardo giù, vedo l’addome completamente
pulito. Un altro effetto
dell’incantesimo.
Torno
a concentrarmi sulle streghe e vedo che si stanno
riprendendo. Entrambe si guardano un attimo intorno spaesate, poi si
scambiano
uno sguardo e capiscono di avercela fatta. Si girano verso di me per
chiedere
conferma e faccio cenno di sì con la testa.
Esco
dalla stanza, non riesco più a stare qua. Ho bisogno di
sfogare in qualche modo tutta questa eccitazione. Decido di andare a
fare una
passeggiata e dopo un attimo, vedo Nik che mi raggiunge e mi prende la
mano.
Entrambi
non sappiamo cosa dire, così cerco di alleggerire la
situazione “Allora, una femmina eh?”
Lui
sorride entusiasta “Già! E questa cosa mi ha fatto
venire un’idea
per il tuo compleanno.”
Il
mio cosa?? Cavoli, con tutto quello che è successo non ho
neanche fatto caso allo scorrere del calendario! “Ma che
giorno è oggi??”
La
sua risata cristallina invade la radura “Per fortuna che ci
sono io! Comunque è il 26 ottobre, mia cara. Ti ricordi che
fra due giorni è il
tuo compleanno, sì?”
Tra
soli due giorni?? Wow! “Certo che so
quand’è il mio
compleanno! È che con tutto ciò che sta
succedendo, ho perso la cognizione del
tempo.”
E
anche questi due giorni passano veloci e mi ritrovo alla mattina
del mio compleanno. Ieri sera mi hanno fatto aspettare la mezzanotte e
poi
abbiamo brindato tutti insieme con una sacca di sangue, tranne Erika ed
Esther
che si sono prese una bottiglia di champagne solo per loro.
Stamattina
invece non faccio in tempo ad aprire gli occhi che
subito sento il profumo della colazione. Mi giro sul letto e trovo il
mio
ibrido preferito in piedi con un vassoio pieno di biscotti, sicuramente
della
signora Martin, e una tazza di caffè, forte come piaceva a
me prima della
trasformazione.
Sappiamo
entrambi che adesso non ho più bisogno di mangiare tutta
questa roba, ma sicuramente è più romantico di
portarmi un bicchiere di sangue!
Accetto
e inizio a gustare i biscotti. È un peccato che non abbia
più bisogno di mangiare per vivere, perché
insieme agli altri sensi si è
sviluppato anche il gusto e riesco a sentire sapori che prima mi
sfuggivano.
Dopo
la colazione, scendiamo insieme al piano di sotto e mentre
tutti mi fanno gli auguri per la seconda volta, ricevo un sms da Kol: Vieni in camera mia. Ho un regalo da farti
Xoxo.
Chissà
cosa si è inventato! Ma mi sento di buon umore oggi,
perciò
dico a Klaus che tornerò tra poco e vado a vedere cosa mi
aspetta.
Prima
di entrare busso, anche se probabilmente ha sentito che
stavo arrivando. “Aspetta un attimo, Beth… ok, ora
puoi entrare.”
Apro
la porta e tutto ciò che vedo è Kol sdraiato sul
letto, nudo,
con dei petali di rosa a coprire le sue parti intime.
Rimango
a bocca aperta e lui subito me lo fa notare “Sì,
lo so! Faccio
questo effetto alle ragazze.” Fa per alzarsi, ma gli urlo di
restare giù. Non
voglio vedere cose che bloccherebbero la crescita alla mia bambina
prima ancora
che nasca. “Ahah Tranquilla. Non sono nudo, ho i boxer sotto
i petali.”
Detto
questo si alza, prende un foglio dal comodino e si avvicina
a me, spargendo petali per tutta la stanza. “Visto che al
momento sei, come
dire” indica la mia pancia e prosegue
“impossibilitata, questo è un buono per
passare una notte da sogno con me. Quando la mostriciattola
sarà uscita dalla
pancia, potrai spenderlo quando vorrai. Non ha una data di scadenza e
anche se
lo perdi è un regalo molto esclusivo perciò mi
ricorderò che te l’ho regalato.”
Sono
completamente senza parole e tutto ciò che riesco a fare
è
ridere, perciò scoppio in una fragorosa risata, che indica
il mio buon umore. In
una giornata normale, l’avrei già impalato insieme
al suo buono, ma oggi no.
Appena
inizio a ridere tutti accorrono per vedere cosa sta
succedendo e anche loro scoppiano a ridere, tranne Klaus ed Erika che
non
sembrano molto contenti!
La
visione di Kol in mutande deriso da tutta casa mi riempie di
gioia, perciò gli do un bacio sulla guancia, ringrazio per
il regalo e lo
lasciamo solo con Erika. A guardare l’espressione impaurita
del vampiro, penso
che si sia già pentito di questa offerta e forse per un
po’ la smetterà con
questi giochetti.
Sto
per tornare sotto con gli altri, quando Nik mi prende per mano
e mi porta in camera nostra. “Beh il mio regalo non
è al livello di quello di
mio fratello, anche perché puoi avermi quando vuoi e lo sai.
Perciò…” Lascia in
sospeso la frase e mi porge un pacchetto regalo. Dalla forma capisco
già che si
tratta di un libro e inizio subito a scartarlo per vedere di cosa si
tratta. “È
solo una sciocchezza, però spero che ti piaccia.”
Appena
lo vedo penso che non ci sia regalo migliore al mondo e
libro più azzeccato.
Il
nome per la mia
bambina
È
uno di quei libri con tutti i nomi del mondo, dai più comuni
ai
più assurdi. La copertina è rosa e richiama molto
il mondo del prenatal. Forse
è un po’ presto per scegliere un nome o qualsiasi
altra cosa, però è davvero
bello stare qui a fantasticare su cosa succederà una volta
venuta al mondo.
Inizio
a sfogliare le pagine e trovo alcuni nomi bellissimi.
Lascio
il libro sul letto e mi avvicino a Klaus. “È il
miglior
regalo che abbia mai ricevuto. Grazie.” Detto questo mi
avvicino ancora di più
a lui, lo abbraccio e poi lo bacio.
Il
resto della giornata trascorre placido, finché arriva la
sera e
mentre vado a fare una passeggiata per prendere un po’
d’aria, incontro Finn. Mi
fa cenno di seguirlo fin dentro il bosco e non ho altra scelta.
Una
volta arrivati abbastanza lontani da non farci sentire, mi
dice “Sono l’unico a non averti fatto ancora un
regalo, perciò eccolo qua. Ho saputo
che Kathrine sta venendo in città. Dovrebbe essere qui in
pochi giorni.”
Perché
mi sembra tutto un tranello? “Come fai a saperlo?”
“Ho
le mie fonti.” La sua risposta enigmatica mi ispira tutto
meno
che fiducia, ma se fosse vero è comunque
un’occasione per me. “Per ora non so
altro. Appena avrò notizie ti farò
sapere.”
Detto
questo va via senza lasciarmi il tempo di dire altro. Questo
ragazzo è davvero inquietante!
Lo so, no davvero
lo so! È un’eternità e mezzo che non
aggiorno e il capitolo non è neanche dei
migliori, ma oltre ai tre milioni d’impegni ho avuto anche
mancanza d’ispirazione,
perciò ero davvero in crisi. Stavolta e SOLO per stavolta
non vi chiedo
recensioni, perché so di non meritarle dopo questo ritardo
spropositato (anche
se sono comunque bene accette e mi fareste tanto felice! xD). Buona fortuna a chi domani inizia la maturità!
Vi assicuro che
il prossimo capitolo arriverà presto!
Baci
Mary
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