Perle nere e mandarini...

di sweet_shaylee
(/viewuser.php?uid=94418)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II Capitolo ***
Capitolo 3: *** III Capitolo ***
Capitolo 4: *** IV Capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


E rieccomi quiiii XD

Breve e stupida fan fiction di pochi capitoli senza grandi pretese...anzi senza pretese...

i signori però sono pregati di non lanciarmi pomodori (pietààà...per favore pietààà XD)

 

 

 

-Acciùùùùùùù- starnutì Nami, avvolta in una calda coperta mentre sorseggiava del caffè fumante con lo scopo di riscaldarsi e di mantenersi sveglia, dato che una lunga notte la attendeva. Sarebbe toccato a lei fare il turno di notte per colpa di quel buzzurro insensibile.

-Credo mi stia venendo la febbre ed è tutta colpa di quello stupido... acciù... spadaccino... acciùù... buzzurro… acciù.. e delle sue stupide.... acciù... ...stupidissime spade!!!- bisbigliò Nami ripensando a quello che era successo quel pomeriggio

 

INIZIO FLASHBACK

-Namiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!- quell'urlò riecheggiò per tutta la nave.

Zoro, lo spadaccino, urlava inviperito il nome della navigatrice.

Lei dal canto suo se ne stava nascosta, in un angolino della nave, sperando che lui non la trovasse. Non era da lei nascondersi da Zoro e di certo non si era mai fatta scrupoli a battibeccare con lui ma questa volta sapeva bene di averla combinata grossa: aveva rovinato le spade di Zoro.

 

Stava tranquillamente disegnando una cartina nella camera dei ragazzi, in quanto Franky e Usopp erano impegnati a ridipingere la sua cabina, quando Zoro, sbraitando che quella era la sua stanza, dopo aver appoggiato a terra le sue katane, si era addormentato. Nami inizialmente aveva opposto resistenza ma poi, dato che lo spadaccino avrebbe semplicemente dormito (….al massimo russato), era arrivata alla conclusione che non le avrebbe dato fastidio.

Ad un tratto però accadde il peggio. Mentre Nami girava intorno alla scrivania per trovare quella maledetta gomma che perdeva di vista continuamente, con la gamba aveva urtato un secchio di vernice che si era rovesciato sulle katane di Zoro e le aveva rovinate.

Subito Nami aveva cercato di pulirle ma le aveva rovinate ancora di più e allora in preda al panico si era allontanata dalla stanza e nascosta, sapendo bene che mai e poi mai Zoro le avrebbe perdonato il misfatto.

 

Dopo mezz'ora di perlustrazione della nave, Zoro l'aveva trovata e trascinata sul ponte.

-Adesso trovi il modo di pulirle o giuro che ti ammazzo!-

-Ma su dai Zoro, non fare così per qualche macchiolina!- aveva cercato di giustificarsi lei, facendo irritare ancora di più lo spadaccino.

-Qualche macchiolina? Qualche macchiolina? La fodera è tutta piena di vernice e anche l' impugnatura!-

-Ma su dai non ti facevo così formale. Porti sempre gli stessi vestiti, non pensavo ti preoccupassi dell'aspetto delle tue katane-

aggiunse lei, non riuscendo ad astenersi dalle sue battute e peggiorando sempre più la situazione.

Per fortuna era intervenuto Chopper che, ingigantito, era riuscito a bloccare lo spadaccino che si stava proprio per lanciare contro la navigatrice.

Poi, resasi conto di aver combinato un bel guaio, aveva chiesto venia allo spadaccino

-Scusa Zoro, perdonami!-

-Non voglio le tue scuse, voglio che ripulisci le mie katane-

-razza di stupido pensi che già non ci abbia provato?!? non sono riuscita a togliere la macchia!-

-forse non ti è chiaro il concetto: io ti do in pasto ai pesciiiii!!!-

-Hey tu come osi minacciare la dolce Nami. Non l'ha fatto apposta e poi chi se ne frega delle tue stupide katane, così impari a non lasciare le tu cose in giro- aggiunse Sanji

-Non ti immischiare, razza di sopracciglio arricciato! Io ero nella nostra camera a dormire, camera che lei ha invaso e le mie katane erano accanto al letto, come sempre. É solo colpa di questa mocciosa-

-Bè a parte chiederti scusa, non posso fare altro! Non sono in grado di pulire le spade, mi spiace. Appena scendiamo a terra puoi portarle a pulire, non penso ti costerà molto-

-Ah e quindi dovrei anche pagarmele io? Allora vuoi proprio essere fatta a fette!-

-Basta litigare bambini!- intervenne Robin che uscì dal salotto con un largo sorriso -tutto risolto già! Sono riuscita a togliere le macchie dalle katane-

-Eh?- la guardò interrogativo Zoro che vide le sue preziose armi nelle mani della bella archeologa.

-e come hai fatto Robin?- chiese Nami

-Rimedio della nonna...-

-Grandioso! Vedi buzzurro, tutto risolto!-

-Di certo non grazie a te stregaccia!!!! questa dovrai pagarmela!-

-Ma che diciii??? adesso è tutto risolto e ti ho persino chiesto scusa-

-le mie katane sono troppo preziose e tu le hai rovinate, dovrai risarcirmi!- affermò convinto Zoro. Dato che lei era una vera e propria strozzina, lo spadaccino voleva ripagarla con la stessa moneta e sfruttare questa occasione.

Alla fine dopo urla su urla, alla fine lei era riuscita a contrattare e si era offerta di fare il turno di guardia notturno di Zoro pur di non pagare nemmeno un Berry.

FINE FLASHBACK

 

Aveva chiuso gli occhi per qualche minuto e si era quasi addormentata, quando un lampo squarciò il cielo e la fece saltare in aria. La pioggia scendeva impetuosa ormai da ore e non sembrava proprio volere smettere. Si affacciò ed era buio pesto.

La tempesta imperversava ed era difficile mantenere la giusta rotta, forse era stato un bene che il turno lo avesse fatto lei altrimenti con Zoro chissà in quale posto sperduto li avrebbe condotti.

Nami si guardò intorno nella stanza e vide che aveva dimenticato il foglio per poter completare la cartina.

-Fantastico Nami! Sei proprio rimbambita in questi giorni! Adesso per lavorare dovrai andare fino in camera e inzupparti! Maledizione!!!- inveì contro sé stessa.

Scese dalla vedetta ed arrivò sul ponte, iniziando a correre per prendere meno pioggia possibile ma non tutto andò come sperava, anzi accadde il peggio. Una cima si staccò e le cadde addosso facendola rotolare per tutto il ponte e facendola scivolare in acqua.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II Capitolo ***


Vi sarà difficile crederlo ma fra esami, mare, parenti e roba varia, avevo completamente scordato l'esistenza di questa fan fiction.

Mi dispiace, sono un caso irrecuperabile.

Vabbè non che sia la fan fiction del secolo, però credo meritiate di sapere come cosa sia successo alla povera Nami.

Spero di aggiornare presto.... e scusatemi!!!!! :)

 

 

II capitolo

 

Quando la rossa riprese conoscenza, si ritrovò in un letto morbido e caldo, ma che di certo non era il suo. La stanza in cui si trovava era bellissima e lussuosissima, degna di una regina. Le lenzuola in cui era avvolta erano di seta pregiata, così come era rivestito di seta il divano che si trovava in quella stanza. Anche le tende erano di seta e ornavano 5 maestose finestre, e da una di esse Nami poteva scorgere un bellissimo giardino fiorito.

Nella stanza era presente anche uno specchio enorme, grande quasi quanto l'intera parete, e che sembrava molto antico e prezioso. Alle pareti vi erano appesi dei bellissimi quadri, alcuni ritraevano i volti di alcune fanciulle graziosissime ed eleganti, altri rappresentavano dei paesaggi mozzafiato. La stanza inoltre era piena di oggettini preziosi appoggiati ai vari mobili.

Dopo qualche minuto speso a perdersi in quella favolosa stanza, quasi in uno stato di shock per la bellezza e il lusso di cui era circondata, la rossa si diede un pizzicotto sul braccio per verificare se fosse vigile o se stesse semplicemente sognando, ma, a parte procurarsi una macchia rossa sul braccio, che si aggiunse al terribile mal di testa che la attanagliava da quando si era svegliata, non concluse nulla.

-Ma dove diavolo mi trovo?!?- esclamò Nami, più che spaventata, infastidita dall'essersi cacciata nuovamente nei guai.

Esatto, non era per nulla spaventata. Dopo aver passato otto anni a convivere con Arlong, due anni lontana dai suoi compagni, in mezzo a degli sconosciuti, e aver superato l'ira di Zoro, non aveva più paura di nulla (o quasi). Non era la prima volta che si cacciava nei guai, anzi sembrava ormai che i guai fossero suoi compagni di vita e sapeva bene che, in un modo o nell'altro, sarebbe riuscita a cavarsela anche questa volta.

Cercò di raccogliere le idee che le frullavano per la testa e capì che l'unica cosa da fare in quel momento era uscire da quella stanza e ritornare dai suoi amici. Era una ladra e non vi era niente di più facile per lei. Il vero problema però era capire dove si trovava, infatti ricordava solo di essere caduta in acqua e poi il nulla.

Stava per scendere dal letto per dirigersi verso una delle finestre, infatti quella di scappare dal giardino era la soluzione migliore, naturalmente dopo aver agguantato qualche bell'oggettino da quella stanza per guadagnare qualche Berry, ma appena mise un piede giù dal letto, la porta si aprì.

Nami si mise sull'attenti, pronta ad affrontare la qualunque persona, animale, essere o cosa, cercasse di fermarla e si portò una mano al fianco, alla ricerca del suo fedele bastone. Non lo trovò, ma non per questo si scoraggiò infatti pensò che era l'occasione adatta per mettere in pratica tutto ciò che Rufy le aveva insegnato del combattimento corpo a corpo.

Il suo spirito da guerriera però si placò subito quando vide entrare dalla porta un ragazzo stupendo, con i capelli color dell'oro e degli occhi magnetici. Erano di un violetto chiaro, molto belli e intensi. Il petto era nudo e ben scolpito e dalla vita in giù sporgeva una meravigliosa coda blu. Era un tritone.

-Ben svegliata!- le disse lui, mostrando uno splendido sorriso

Lei lo guardò attentamente negli occhi e rimase preda di quello sguardo magnetico, che non aveva nulla da invidiare al tenebroso Mihawk.

-Dove sono?- chiese lei a bassa voce, timidamente, affascinata dalle movenze di quel ragazzo.

-In fondo al mare!- rispose lui, come se stesse dicendo la cosa più normale del mondo.

-Oh mamma, sono morta!- affermò lei, battendosi una mano sulla testa e facendosi cadere sul letto.

Lui rise.

-No, non lo sei- poi le rispose sempre sorridendo e cercando di tranquillizzarla.

-Allora devo aver battuto forte la testa e questo è un sogno!- rispose lei, rialzandosi e dandosi nuovamente un pizzicotto, convinta della sua azione, ma constatando che era vigile.

Lui le si avvicinò ancora di più, ondeggiando grazie a una bolla d'aria che gli circondava la vita, proprio come Nami aveva visto sull'isola degli uomini pesce, poco tempo prima.

-Oh scusami, sono proprio sbandato, non mi sono nemmeno presentato.-

Le prese allora la mano, e gliela baciò delicatamente.

-Mi presento, mi chiamo Shuji-

Lei lo guardò stupita -Nami-

Dopo essersi allontanata dal tritone e aver silenziosamente gironzolato un po' per la stanza, e aver toccato con mano tutto quel lusso, lei gli chiese

-Siamo davvero in fondo al mare?-

-Esattamente!-

-E allora perché da questa finestra si scorge un enorme giardino? Dove mi trovo?-

-Sei a casa mia-

-Ma cosa è successo? Io ricordo solo di essere scivolata in acqua e poi mi sono risvegliata qui- disse Nami, mostrandosi abbastanza infastidita e poco convinta di quello che le dicesse quel ragazzo.

-Seguimi...- la invitò lui dolcemente, ma lei era decisa a non muoversi da lì. Voleva semplicemente ritornare dai suoi amici e poi incolpare Zoro di tutto quello che le era successo, addebitandogli un bel po' di Berry.

-Voglio ritornare dai miei amici-

-Voglio solo farti vedere il castello, poi potrai ritornare dai tuoi amici-

-Questo è un castello?-

-Certamente-

-Interessante- pensò Nami mentre i suoi occhi si erano già trasformati in stelline luccicanti pensando all'oro che si sarebbe fatta regalare o che avrebbe rubato.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III Capitolo ***


Per ben due ore, lui le mostrò un'intera ala del castello, stanza per stanza, e poi la condusse nel giardino che lei aveva visto dalla finestra.

Era un luogo veramente incantevole: un'erba verdissima ricopriva a mo' di tappeto tutto il territorio che era costellato di piante rigogliose, di fiori coloratissimi e di alberi maestosi, probabilmente centenari. Il tutto era reso ancora più suggestivo dall'idea che quel magnifico posto si trovasse in fondo al mare.

Nami però non riusciva a capacitarsi di come tutto quello fosse possibile e dunque non si trattenne dal tartassare il povero Shuji con centinaia di domande.

 

-Io e i miei compagni siamo stati sull'isola degli uomini pesce un paio di mesi fa, come mai voi vivete qui, e non insieme agli altri vostri simili?-

-La mia famiglia si è insediata qui secoli e secoli fa, allontanandosi da quell'isola.-

- e come mai si sono allontanati?-

- I miei antenati erano giovani e volevano sposarsi ma le loro famiglie si opponevano a causa di una faida familiare che durava da ben 100 anni, quindi i due decisero di fuggire insieme, anche se non avevano un posto in cui andare, e così nuotarono a lungo, fino a quando trovarono questo castello e vi si insediarono. Piano piano, diffusasi la voce, tutte le coppiette che si amavano ma il cui amore era ostacolato, vennero a vivere qui e così si è formata la nostra comunità- -Ma cosa ci fa un castello intatto sul fondo dell'oceano?-

-Bè a questa domanda non posso risponderti con chiarezza! Posso solo dirti che probabilmente questo castello si trovava su un'isola che in parte è stata trascinata sul fondo dell'oceano.-

Nami ci riflette un po' su e ripenso all'isola di Skypea e a quello che era successo, quindi come un'isola era finita in cielo, non era difficile che un'altra finisse in fondo all'oceano, anzi forse era meno sconvolgente.

-Ma perché vivete in una bolla d'aria? Cioè voi siete degli uomini-pesce, dunque l'acqua è il vostro elemento naturale...-

-Domanda arguta!- le disse lui, sorridendole -Solo questa parte del castello, compreso il giardino, si trova dentro la bolla, tutto il resto è circondato dall'oceano. Inizialmente il castello era circondato interamente dall'acqua ma poi un giorno arrivò qui una coppia un po' particolare, formata da una sirena e da un essere umano. Inizialmente lui non fu ben accettato, anche perché fin dalla notte dei tempi non è corso buon sangue fra gli esseri umani e gli uomini pesce, ma ben presto si fece ben volere da tutti e dato che per lui era impossibile vivere costantemente in acqua, il castello fu ricoperto da una bolla. Da allora tantissime coppie formate da uomini pesce ed esseri umani si sono insediate qui e sono stati proprio i tuoi simili a coltivare questo giardino che ti piace così tanto e che si trova qui da ben 5 secoli. Un giorno, però, un uomo ordì un tradimento e portò dei cacciatori di taglie fin qui per catturare sirene e uomini pesce per poi poterli vendere. Per fortuna il piano fallì, ma gli esseri umani furono per sempre banditi dal castello, ed è per questo che la bolla è stata ridotta e ricopre solo una parte del castello ed il giardino-

-Capisco....- affermò Nami, abbassando lo sguardo e ricordando tutto quello che era successo alla povera Kayme che stava per essere venduta ai Draghi Celesti.

Dopo qualche minuto di silenzio, ripensando ad un quadro raffigurante un tritone che Nami aveva visto mentre Shuji le mostrava il castello e che assomigliava incredibilmente a lui, affermò

-Dunque tu fai parte della famiglia fondatrice!-

-Esatto, mia madre è la regina di questo piccolo regno-

-Dunque...dunque tu sei un principe!-

-Al vostro servizio milady-

-Quindi, tutto questo è tuo...-

-Se vorrai restare con me, potrebbe essere anche tuo...-

Nami lo guardò stranita

-Scusa non ti seguo...-

-Non avevo mai avuto l'occasione, nè la curiosità di vedere da vicino un essere umano, ma oggi, mentre nuotavo vicino alla superficie e mi sono sporto fuori, ho sentito le tue urla e quelle di un altro uomo. Poi ti ho vista. Mai avevo visto una creature così bella in vita mia e poi solitamente gli esseri umani che solcano i mari sono uomini. Poi ho deciso di seguire un po' la nave nella speranza di rivederti e poi le mie preghiere sono state esaudite, tu sei caduta in mare! Mi piacerebbe molto se tu restassi qui con me, saresti una regina.-

-Eh? Ma io nemmeno ti conosco e poi tu non sai nulla di me, come puoi volermi accanto?-

-bè... come dite voi esseri umani? Mi pare che in questi casi parliate di colpo di...colpo di fulbine?-

Nami lo guardò e rise

-Forse vorresti dire colpo di fulmine!-

-Ecco, esatto! Colpo di fulmine!- disse lui, mostrando un certo imbarazzo e poi aggiunse -amore a prima vista!-

Nella mente di Nami si materializzò subito il viso di Sanji. Di sicuro lui non avrebbe mai rifiutato di vivere in un castello dove vivessero delle sirene, quello sarebbe stato il suo sogno, anche se in men che non si dica sarebbe morto dissanguato, quindi forse non era il caso di svelargli mai e poi mai l'esistenza di quel posto. Poi si rivolse a Shuji

-Ma gli esseri umani sono banditi dal regno!-aggiunse Nami

-dovrei lottare contro mia madre, ma per te farei questo ed altro e poi lei ha il cuore tenero, sono sicura che le piaceresti subito. Qui saresti una regina e potresti avere tutto quello che desideri e poi qui non esiste né guerra né dolore, solo pace e serenità e poi guarda questo giardino, non sarebbe un motivo più che valido per restare?-

Nami lo guardo e vide il suo immenso sorriso (...quello sì che era un motivo per restare!). Poi si guardò intorno. Lui aveva proprio ragione. Non c'era niente intorno a lei se non una fitta vegetazione e un panorama stupendo e sopratutto tanta tranquillità, insomma tutto quello che lei aveva sempre desiderato: vivere nel lusso e nella pace. Ma era anche vero che lei aveva un sogno da realizzare e poi, cosa ancora più importante, c'erano i suoi amici ad aspettarla fuori dall'acqua e forse già erano preoccupati per lei e la stavano cercando! Chissà se qualcuno aveva già notato la sua assenza e magari si stava disperando. Doveva tornare sulla nave!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** IV Capitolo ***


Shuji raccolse una splendida rosa rossa e gliela porse, dicendole:

-Potrei riempirti di oro, perle e ricchezze varie. Questo giardino sarebbe tuo, ed anche questo piccolo regno. Saresti la regina ed io sarei il tuo re.-

-Questa proposta mi lusinga... ma io, su quella nave, ho i miei amici che mi aspettano...-

- Cosa c'è che non va nella mia proposta?? Forse non ti piaccio? Non credi che possa offrirti abbastanza?-

-No no, non mi fraintendere. Tu sei molto carino e gentile, e devo dire che la tua proposta è molto allettante ma io non posso accettare, ho degli amici che mi aspettano e che non potrebbero essere sostituiti da nessun tesoro... ho un sogno da realizzare... e poi qui non ci sono i miei amati mandarini-

-Mandarini?-

-Non conosci i mandarini?-

-No, cosa sono?-

-I mandarini sono un tipo di frutta! Mia madre ne aveva una piantagione quando ero piccola ed è il mio frutto preferito. É buonissimo, ed è un vero peccato che qui non ce ne siano.-

Lei fece qualche passò e si andò a sedere in un altalena, seguita poco dopo da lui

-Raccontami almeno qualcosa dei tuoi compagni, mi sembra di capire che siano dei tipi veramente speciali- disse Shuji con il suo solito immenso sorriso

-Bè, ci sarebbero libri da scrivere sulla mia ciurma! Diciamo che siamo una cricca ben assortita. Mmm vediamo un po'... da chi posso partire?- disse Nami ad alta voce, toccandosi il mento con le mani

-Ci sono belle ragazze come te sulla tua nave?- la aiutò lui

-Sì! C'è Robin! Lei è un'archeologa ed è l'unica che mi capisce, che mi supporta e che non ha bisogno che le dica cosa deve fare. É l'unica su quella nave di matti che non mi fa andare in escandescenze e credo che rimarrebbe affascinata da questo mondo sottomarino così magnifico. Poi c'è Sanji. Lui è il cuoco della nave ed è un vero cascamorto. Se ci fosse finito lui a visitare questo posto, a quest'ora starebbe spargendo cuori a destra e a manca, e starebbe rincorrendo tutte le sirene, proprio come ha fatto sull'isola degli uomini esce, dove ci ha quasi lasciato le penne. Poi c'è il tenerissimo Chopper, una renna dal naso blu che ha mangiato un frutto del mare e adesso ha la facoltà di parlare ed è oltretutto un abilissimo dottore a cui devo la vita. Poi c'è Usopp, il cecchino della ciurma. É un gran fifone però, al momento giusto, sa tirar fuori un gran coraggio e poi devo ammettere che dopo i due anni di allenamento ha messo su un bel po' di muscoli ed è migliorato notevolmente. Poi c'è Franky, un robot carpentiere che si nutre di cola e va in giro in mutande. É un tipo strano, molto strano, ma simpatico. In quanto a stranezza però a battere tutti è Brook! Lui è uno scheletro che ha mangiato un frutto del diavolo e per questo è ancora in vita, ed è il musicista della ciurma che riesce a mettere tutti di buon umore con le sue melodie. Poi c'è Zoro, lo zuccone-rozzo-spadaccino della ciurma. Si perde anche sulla nave perché non ha il minimo senso dell'orientamento ma è un abilissimo spadaccino, unico punto a suo vantaggio. É colpa sua in fondo se sono finita in mare quindi domani mi sentirà!!!!- urlò inviperita Nami, fino a quando si rese conto che Shuji aveva iniziato a guardarla male, anche se poi si era messo a ridere

-e poi ultimo, ma non per questo meno importante, vi è Rufy, il capitano. Un ragazzo dal corpo di gomma e dal cuore d'oro, con lo scopo di diventare il re dei pirati. È un tipo in gamba!-

-Mi pare di aver capito che fai parte di una ciurma ben assortita e parecchio strana. Dunque avete uno spadaccino, un dottore, un musicista, un cecchino, un archeologo, un carpentiere, un cuoco.... e tu invece che ruolo hai?-

-Io sono la navigatrice della nave e sono anche un'abile cartografa!- disse Nami orgogliosa

-E il tuo sogno è quello di disegnare la mappa del mondo...-

-e tu come fai a saperlo?-

-Te lo si legge negli occhi che sei una ragazza ambiziosa...-

Nami gli sorrise e poi lui si sedette accanto a lei.

La fissò e poi la baciò, ma lei dopo pochi secondi si staccò

-non è solo il tuo sogno che ti impedisce di restare con me, vero?-

Nami arrossì

-Qualcuno occupa un posto speciale nel tuo cuore-

-ehm?? nooo... ma che dici...???- disse lei agitando le mani, cercando di negare quello che ormai era palese, fino a quando dovette cedere allo sguardo sicuro di lui e abbassò gli occhi

-meglio che vada. Se qualcuno si sveglia e non mi trova, sulla nave scenderà il panico-

-Aspettami. Torno subito-

Lei lo vide allontanarsi in direzione del castello e poi ritornare dopo una decina di minuti.

-questo è per te!-

Shuji dischiuse il pugno e vi era una bellissima collana formata da delle preziosissime perle nere. A Nami si illuminarono gli occhi: oltre ad essere stupende, dovevano valere anche un mucchio di soldi.

-Ma è stupenda!- esclamò Nami

-è per te-

Nami lo guardò

-No...no... queste perle sono troppo preziose, non posso accettarle-

Stranamente Nami lo disse, ma lui, non ascoltandola le si avvicinò e gliela mise al collo

-Grazie...sono bellissime...-

-Mai quanto te...-

-Ma...ma io non ho nulla da regalarti...- cercò di scusarsi lei

-Mi basta vederti felice...- esclamò lui

Lei gli diede un dolce bacio sulla guancia e poi gli chiese di accompagnarla dai suoi compagni.

Shuji le diede una bolla per respirare e la scortò fino alla nave

-... grazie per avermi salvato la vita e per avermi mostrato il fantastico mondo che esiste in fondo al mare. Sono sicura che presto troverai una sirena, o chissà un'umana che ti ami per la persona speciale che sei-

lui le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia

-ed io spero che tu presto riuscirai a realizzare il tuo sogno, e poi, abbandonato quello stupido, tornerai da me...-

lui la aiutò a salire sulla nave e stava per allontanarsi quando lei richiamò la sua attenzione

- aspetta un attimo...-

Nami si allontanò dal parapetto, per poi ritornare dopo pochi secondi. Gli lanciò un enorme sacco che lui afferrò al volo

-Non hanno lo stesso valore delle perle, ma sono un grande tesoro per me...sono i miei mandarini...ci sono anche dei semi... piantali in giardino così ti ricorderai per sempre di me e quando ti verrò a trovare potrò mangiarne a volontà-

-Contaci Nami....grazie e a presto....-

 

FINE

 

Tatatataaaaaaaa! E la fan fiction è conclusa! Lo so lo so cosa state pensando “Ma che razza di finale è?” “ma che schifo di fan fiction” “ che delusione!” ecc...ecc... ma a mia difesa posso solo dire che vi avevo avvisato che non sarebbe stata la fan fiction del secolo …................ed ecco che arriva la pioggia di pomodoriiiiii......... COMUNQUE: ringrazio tutti coloro che hanno avuto la bontà di seguire questa fan fiction e tutti coloro che hanno recensito! Grazie grazie grazie :) a presto....spero con una storia decisamente migliore!!!! Baciiiiii

P.S per tutti coloro che avessero voglia di leggere qualcosa di mio di più decente, li invito a cercare le mie fan fiction precedenti “Vi dichiaro marito e moglie” e “Una luna silenziosa”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1118410