Le oscure avventure di Tyler Ames di daphne 92 (/viewuser.php?uid=57150)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Le confraternite ***
Capitolo 3: *** Indesfigati ***
Capitolo 4: *** Occhi ***
Capitolo 5: *** Che il gioco abbia inizio! ***
Capitolo 6: *** Controllo ***
Capitolo 7: *** Ereditari ***
Capitolo 8: *** Le verità dell'acqua ***
Capitolo 9: *** Il sangue dell acqua ***
Capitolo 10: *** Fuoco e acqua ***
Capitolo 11: *** A family home ***
Capitolo 12: *** Charlotte ***
Capitolo 13: *** Fate ***
Capitolo 1 *** L'inizio di tutto ***
Era
una tranquilla giornata di sole in California, a Cabo in una lussuosa
villetta situata al numero 6 di Parvon Street un ragazzo dai capelli
nero corvino, gli occhi scuri come il cielo di una notte senza stelle e
la pelle decisamente troppo bianca per essere considerato un normale
ragazzo del luogo, stava ascoltando la musica ad un volume talmente
alto che si potevano percepire benissimo le note dei Sum 41 anche senza
cuffie.
Il ragazzo si chiama Tyler Ames, all'età di tre anni
è stato adottato dai suoi attuali genitori, Priscilla e
Patrick Ames, una ricca coppia di dottori che non riusciva ad avere
figli propri, Patrick e Priscilla hanno amato sin da subito Tyler come
se fosso il loro figlio naturale, erano una famiglia felice, fino ai
sedici anni di Tyler.
Da quel momento in poi le cose sono cambiate per la felice e perfetta
famiglia Ames, attorno a Tyler accadevano strane cose, gli oggetti
esplodevano, la luce saltava, si creavano strani sbalzi di temperatura,
anche Tyler era cambiato molto, dal ragazzo solare e pieno di amici che
era stato fino a poco tempo fa si era chiuso in sè stesso,
era diventato silenzioso e taciturno, raramente usciva dalla propria
camera.
-Tyler caro puoi scendere un secondo- disse dolcemente Priscilla
bussando alla porta di Tyler senza ottenere nessuna risposta.
-Tyler?- disse Priscilla alzando la voce e bussando alla porta con
più veemenza.
-Che c'è?- disse scocciato Tyler aprendo la porta e
mettendosi le grandi cuffie rosse intorno al collo.
-Io e tuo padre ti vorremmo parlare urgentemente al piano di sotto-
disse Priscilla sorridendo incerta al figlio e osservandolo con
disappunto, il suo bambino si era trasformato in un ragazzo arrabbiato
con il mondo che indossa solo magliette nere di stupide band
sconosciute.
-Non ne ho voglia- disse Tyler incorciando le braccia.
-Vieni qui, adesso- urlò Patrick dal piano di sotto.
-Arrivo- sbuffò Tyler e un vaso in camera sua esplose
facendo sussultare Priscilla.
-Tanto lo odiavo- disse Tyler sbattendo la porta di camera sua e
scendendo al piano di sotto.
-Tyler siediti- disse Patrick, un uomo dal fisico asciutto i capelli
biondo cenere e gli occhi verdi, sempre sorridente e disponibile, era
talmente bravo a mentire che neanche Tyler riusciva a riconoscere i
sorrisi finti di Patrick da quelli veri.
-Ti abbiamo chiamato qui perchè vogliamo parlarti di una
cosa- disse Patrick sedendosi accanto alla moglie sul divano, mentre
Tyler si sedette scomposto sulla poltrona di pelle nera di fronte a
loro.
-Cosa?- chiese Tyler notando che suo padre aveva in mano un pezzo di
carta nero e lo stava stringendo nervosamente.
-Oggi nel nostro ambulatorio hanno portato questo depliant e stavamo
pensando che forse è ciò che può fare
al caso tuo- disse Patrick porgendo a Tyler il pezzo di carta.
-Cos'è? Il volantino di un concerto punk?- disse Tyler
ironico prima di leggere di cosa si trattava.
-Collegio Helmest? Volete mandarmi via?- disse arrabbiato Tyler e per
un momento la tv perse il segnale.
-è per il tuo bene, abbiamo parlato con loro, dicono che
possono aiutarti- disse Priscilla balbetando.
-Oh quindi non è un collegio, è una specie di
ospedale psichiatrico, mi friggeranno il cervello?- disse Tyler
serrando i pugni.
-No, è un posto per persone come te Tyler e tu ci andrai-
disse Patrick deciso.
-Si signore- disse arrabbiato Tyler.
-Prepara le tue cose, parti domani- disse Patrick adesso più
tranquillo.
-Se vuoi ti do una mano tesoro- disse Priscilla sorridendo.
-Non voglio portare nulla se non i vestiti, non mi servirà
altro- disse semplicemente Tyler.
La mattina dopo era pronti a partire, la lussuosa berlina nera di
famiglia era carica di valige.
-Si parte- disse Patrick sorridendo come se stessero partendo per una
gita di famiglia e non per un viaggio di quattordici ore dal quale
Tyler non sarebbe ritornato.
-Yuppiè- disse Tyler sarcastico osservando con nostalgia la
villa color ocra in cui era cresciuto e la piscina a forma di chitarra
che rifletteva i raggi del sole.
-Presto, a presto- sussurrò una voce di donna.
-Cosa?- disse Tyler togliendosi le cuffie.
-Noi non abbiamo detto nulla tesoro- disse Priscilla scambiandosi
sguardi preoccupati con Patrick.
Dopo quattordici estenuanti ore di viaggio, durante le quali avevano
fatto una sola fermata e i suoi genitori lo avevano costretto a cantare
odiose canzoni country Tyler Patrick e Priscilla arrivarono all'Helmest
College, scuola superiore e collegio per studenti speciali o come un
simpaticone aveva scritto sulle targa di benvenuto "Scuola degli
schizzati".
-Andiamo abbiamo un appuntamento con il preside George Grimm, non
possiamo far tardi- disse Patrick parcheggiando in una zona isolata, la
loro a quanto pare era l'unica aula del campus.
Tyler iniziò a guardarsi intorno e a prendere
familiarità con quella che sarebbe diventata la sua nuova
casa/prigione, il campus era composto da un totale di sei edifici, uno
era particolarmente imponente e suo padre gli spiegò che era
quello in cui si trovavano le aule la mensa l'auditorium e gli uffici
le personale, gli altri cinque edifici erano destinati ai dormitori
degli studenti.
Dopo aver percorso un'infinità di corridoi giunsero di
fronte ad una porta nera imponente e maestosa sulla quale spiccava una
targa d'argento con scritto "George Grimm, preside".
-Piccolo noi..- disse Priscilla torcendo tra le mani un fazzoletto
bianco.
-Noi non possiamo partecipare al colloquio, il preside ha insistito per
vederti privatamente, sistemeremo le cose nella tua nuova camera- disse
Patrick dando una pacca sulla spalla al figlio.
-E poi ve ne andrete, perfetto- disse Tyler in tono asciutto.
-Mi mancherai- disse Priscilla in lacrime abbracciando il figlio che
per un secondo si fece coccolare dalla madre per poi staccarsi da lei.
-Rendici orgogliosi- disse Patrick per poi mettere un braccio intorno
alle spalle di Priscilla ed andarsene con lei, in quel momento la porta
si spalancò di fronte a Tyler, e un ufficio dall'aria gotica
e oscura si presentò di fronte agli occhi del ragazzo.
-Entri pure signor Ames- disse il preside George, un uomo sulla
trentina con un paio di occhiali rotondi, occhi grigi, capelli scuri ed
un accenno di barba.
-Lei è..?- chiese Tyler sorpreso.
-Io sono George Grimm, il suo nuovo preside, si accomodi- disse George
indicando una poltrona scura che si trovava di fronte alla sua
scrivania.
-Non so veramente perchè mi hanno portato qui- disse Tyler
serio sedendosi sulla poltrona.
-L'hanno portata qui perchè sono spaventati da lei, sono
spaventati da quel che può fare Tyler- disse George Grimm
togliendosi gli occhiali.
-Io non posso fare nulla- disse Tyler agitandosi sotto lo sguardo
inquisitore del preside.
-Quindi tu non sai far esplodere gli oggetti?- disse il preside facendo
esplodere un vaso che si trovava infondo alla stanza.
-O usare la telecinesi?- disse George chiamando a sè un
fiore che era caduto da vaso e aveva perso i petali, immediatamente il
fiore tornò alla sua originaria bellezza.
-Le prime due cose le so fare ma non ho il pollice verde- disse Tyler
ancora sotto choc.
-Non lo ha o magari non lo ha ancora, è un potere tipico dei
membri della confraternita della terra- disse il signor Grimm ghignando
e i suoi occhi per pochi secondi diventarono verdi.
-Confraternita della terra?- disse confuso Tyler.
-I quattro edifici più piccoli che ha visto sono destinati a
quattro diverse confraternite, quella del fuoco, quella dell'acqua,
quella della terra e quella del vento, solo il 10% dei nostri studenti
riesce ad entrare in una di essa, parecchi studenti si diplomano da noi
come Indefiniti, solo il meglio del meglio per le confraternite,
l'appartenenza o la non appartenenza a una di esse dipende dal tuo DNA-
spiegò il preside a Tyler.
-Indefiniti? Chi sono?- chiese curioso Tyler.
-Coloro che non hanno una confraternita, si alzi adesso, la porto a
fare un giro e gli spiego meglio come funzionano le cose qui da noi-
disse Grimm facendo cenno a Tyler di seguirlo.
Spero che il primo
capitolo vi sia piaciuto, sono un'imbucata in questa sezione visto che
sono una Potterhead che ha scritto sempre e solo nel fandom di HP,
volevo però provare qualcosa di nuovo, spero di non aver
fatto un disastro, è una specie di esperimento per me!
Fatemi sapere se vi piace =)
Daphne 92, Dark Princess
Baci e...Recensite
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Capitolo 2 *** Le confraternite ***
-Vedi
i quattro edifici che ne circondano uno più grande? Quello
più grande è la tua nuova casa, la tua camera si
trova lì, viene chiamato la casa dei bianchi, è
dove gli Indefiniti dormono- disse il preside indicando a Tyler un
enorme edificio di marmo bianco con grandi finestre che si sviluppava
su quattro piani.
-Questa invece è la casa del vento, qui ci abitano quindici
studenti, anche se i membri effettivi della confraternita sono
solamente sette, la confraternita del vento è attualmente
priva di equilibrio, infatti secondo la loro tradizione ci dovrebbero
essere otto membri per ogni era, una confraternita senza equilibrio
è una confraternita debole, e adesso loro lo sono.- disse
Grimm dopo aver indicato a Tyler l'edificio che aveva esattamente la
forma della rosa dei venti.
-Quella laggiù è la casa della terra, dodici
membri effettivi, tutti grandissimi atleti, la confraternita della
terra è quella con più membri ed è
anche la meno riservata per quanto riguarda le loro questioni, e da ex
membro posso dirti che la migliore- disse Grimm sorridendo mentre si
trovavano sul vialetto della casa della terra, il vialetto era pieno di
piante e giunchi e la casa stessa era ricoperta di edera.
-Lei è così imparziale- disse sarcastico Tyler
alzando gli occhi al cielo.
-Adesso stai dietro di me, e per nessun motivo devi allontanarti- disse
serio il preside a Tyler.
-Perchè? Sennò mi punisce?- disse provocatorio
Tyler.
-Io no, ma loro si- disse Grimm indicando una casa costruita
interamente con del marmo nero.
-Che posto è questo?- disse Tyler affascinato.
-La casa del fuoco, la peggior confraternita del campus abita tra
quelle mura- disse con disprezzo il preside.
-Se li odia così tanto perchè non li caccia?-
chiese Tyler senza staccare gli occhi dalla finesta nella quale era
apparsa una ragazza della carnagione pallida e i capelli corvini.
-Sono troppo potenti- disse senza dare ulteriori spiegazioni Grimm.
-Quanti sono?- chiese Tyler interessato.
-Sei, tre ragazzi e tre ragazze,tre di loro discendono direttamente
dalle prime famiglie di Salem, hanno fondato questo posto, gli altri
tre si sono guadagnati l'accesso grazie ai loro poteri, nessun altro
mette piede in quel posto, neanche io- disse Grimm.
-Paura di sei ragazzi?- disse ridendo Tyler.
-Dovresti temerli anche tu- disse Grimm serio.
-Lo vedremo- disse Tyler in tono di sfida, non al preside ma alla
ragazza dall'espressione seria affacciata alla finestra.
-Non sfidarli, mai! Il sangue di troppe persone bagna le pareti di
quella casa- disse Grimm strattonando via Tyler.
-Ospitate una setta di serial killer, figo!- disse Tyler fingendosi
impressionato.
-Quella è la casa dell'acqua, con cinque membri sono la
confraternita meno numerosa, ognuna di loro controlla un oceano, sono
le ragazze più intelligenti e dotate del campus e hanno
anche...- disse Grimm interrompendosi quando si accorse che Tyler stava
fissando qualcosa.
-Ti prego voglio essere un membro di questa confraternita- disse Tyler
fissando le cinque bellissime ragazze che si stavano abbronzando in
giardino.
-..un aspetto molto gradevole- concluse Grimm tappando gli occhi a
Tyler tra le risate delle ragazze.
-Bene il giro è finito, buon proseguimento di giornata
signorine- disse Grimm facendo un leggero inchino e portando via Tyler.
-Come si diventa membri?- chiese immediatamente Tyler.
-Oh basta che lo chiedi gentilmente- disse sarcastico il preside.
-Lei è il preside mi deve dare tutte le informazioni- disse
deciso Tyler.
-Non si diventa membri, si viene scelti per esserlo, bisogna dimostrare
di avere i poteri giusti, poteri legati a uno degli elementi, i membri
della casa del fuoco rappresentano la distruzione, possono appiccare
incendi, lanciare sfere infuocate, controllare i fulmini, far esplodere
le cose e una lunga serie di altri poteri che preferirei non
comunicarti, molti dei loro poteri non li conosco neanche io, quelli
della casa dell'acqua invece controllano gli oceani, creano tsunami,
possono lanciare sfere d'aqua e affogare le persone, solitamente
però usano i loro poteri per il bene- disse serio Grimm.
-Le altre due case invece? Hanno meno poteri giusto?- disse furbo Tyler.
-Giusto, i membri della casa della terra possono provocare terremoti,
controllare la crescita della natura, e hanno doti fisiche superiori a
quelle comuni, invecchiano anche più lentamente, i membri
della casa del vento invece possono creare uragani, levitare e spostare
gli oggetti con la mente- disse Grimm più rilassato.
-Poteri da sfigati- disse Tyler ridendo.
-Hai mai usato alcuni di questi poteri?- chiese Grimm mettendo le mani
sulle spalle di Tyler.
-No, mai- mentì Tyler.
-Bene, entreresti in una cosa decisamente più grande di te,
ti auguro di restare un Indefinito- disse sollevato Grimm.
-Come si riconosce un membro di una confraternita?- chiese Tyler.
-I loro occhi, occhi rossi casa del fuoco, occhi turchesi casa
dell'acqua, occhi verdi casa della terra, occhi grigi casa del vento,
ma non riconoscerà mai un membro di una
confraternità se lui non si vuol far riconoscere- disse
Grimm mostrando per un attimo a Tyler gli occhi verdi tipici della casa
della terra.
-Andiamo è il momento per te di conoscere la tua nuova casa-
disse Grimm e Tyler si accorse che erano di fronte alla casa dei
bianchi.
-Stanza 66 è la tua- disse Grimm lasciando Tyler di fronte
ad una porta che aveva inciso il numero 66.
-Ciao io sono il tuo coinquilino, vivremo insieme questi tre anni,
sempre insieme- disse un ragazzo riccio biondo che portava
l'apparecchio.
-Fantastico, il letto sopra è il mio- disse autoritario
Tyler lanciando il suo zaino sul letto superiore del letto a castello.
-Nessun problema amico, io sono Zane Chandlers è un vero
piacere conoscerti- disse Zane tendendo la mano a Tyler.
-Non starmi tra i piedi e io e te saremo grandi amici- disse Tyler
senza stringere la mano di Zane.
Capitolo di
presentazione del campus, presto conoscerete anche i membri effettivi
delle confraternite! Per adesso qual'è la vostra preferita?
Alla prossima
Baci!
Daphne 92 Dark Princess
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Capitolo 3 *** Indesfigati ***
-Svegliati
e risplendi- disse Zane scuotendo Tyler.
-Sono sveglio, solo cinque minuti Priscilla- mugugnò Tyler
nascondendo il volto nel cuscino.
-Non sono la tua bella Priscilla- disse Zane ridendo, lui era
già vestito, indossava un paio di vecchi jeans e una camicia
a quadretti, il gel gli scompigliava i capelli biondi.
-Priscilla è mia madre cretino- disse Tyler accennando un
sorriso e scuotendo la testa, prima di saltare giù dal letto
superiore.
-Sbrigati tra dieci minuti iniziano le lezioni- disse Zane agitato
guardando l'orologio.
-Calma, se arriviamo tardi cosa potrà mai succederci- disse
Tyler tranquillo per poi infilarsi in bagno.
-Non vuoi arrivare tardi al tuo primo giorno di lezioni- disse Zane
camminando avanti e indietro.
-Non è anche il tuo primo giorno?- chiese Tyler da sotto la
doccia.
-è il mio terzo anno- disse Zane sedendosi avvilito.
-E non dovresti già essere fuori di qui? Cos'è
sei stato bocciato?- disse Tyler ridendo mentre si asciugava.
-Gli Indefiniti si diplomano in sei anni, i membri delle confraternite
in due, un gran bello schifo se lo chiedi a me, noi c'impegnamo il
triplo di loro, frequentiamo sempre le lezioni, studiamo la teoria, a
loro basta arrivare in classe e sventolare la mano per avere il massimo
dei voti- disse Zane con rabbia.
-Oh povero bambino- disse Tyler prendendolo in giro mentre si legava le
scarpe.
-Vieni con i capelli bagnati?- chiese Zane, fuori c'erano si e no
cinque gradi.
-Si asciugheranno in fretta- disse Tyler scrollando le spalle per poi
uscire dalla stanza.
-Qual'è la nostra prima lezione?- chiese Tyler mentre
attraversavano i lunghi corridoi bianchi.
-Autocontrollo- disse Zane dopo aver tirato fuori un foglietto dalla
tasca.
-E cosa facciamo ad autocontrollo esattamente? Yoga?- disse Tyler
ridendo.
-Più o meno, la magia è controllata dalle
emozioni, controlla le tue emozioni e controllerai la tua magia- disse
saggiamente Zane che poi si bloccò di fronte alla porta
dell'aula.
-Che c'è? Non entriamo?- disse Tyler che aveva sbattuto
contro Zane.
-C'è Victoria- disse Zane tremando mentre osservava una
ragazza dalla carnagione cadaverica gli occhi color cioccolato e i
lunghi capelli neri.
-Quindi?- disse Tyler annoiato superando Zane.
-Confraternita del fuoco, niente di buono, loro non vengono mai a
questi tipi di lezioni, se lei è qui c'è un
motivo- disse Zane preoccupato.
-Si, ho bisogno di autocontrollo, tendo a perdere la pazienza,
soprattutto con le persone che amano spettegolare su di me- disse
Victoria sorridendo angelica.
-Io..io..- balbettò Zane in imbarazzo.
-Io..io..non fartela sotto pivello- disse Victoria ridendo dopo aver
imitato Zane.
-Tu sei quello nuovo? Benvenuto all'inferno, io sono il tuo diavolo-
disse Victoria facendo l'occhiolino a Tyler.
-Se sapevo che il diavolo era così avrei peccato molto di
più per venire qui prima- disse Tyler ghignando.
-Non te la sei fatta sotto e mi hai tenuto testa, complimenti sei il
meno sfigato tra gli Indesfigati, per questo vista l'assenza dei miei
confratelli sarai il mio partner- disse Victoria decisa.
-Possibilità di rifiutare?- disse Tyler provocandola.
-Nessuna- disse Victoria flashandogli per un secondo i suoi occhi rossi.
-Sei così pieno di rabbia, quasi quanto me, potevi essere un
confratello- disse Victoria sfiorando la guancia di Tyler mentre il
resto della classe tratteneva il fiato, aspettandosi di veder cadere
Tyler a terra da un momento all'altro.
-Voi siete al completo e io non interessato alla vostra piccola setta-
disse Tyler mentendo anche a sè stesso.
-Non mi dire che non la senti- disse Victoria avvicinandosi a lui e
sussurrandogli all'orecchio.
-Cosa?- sospirò Tyler.
-Quella vocina nella tua testa, che ti dice "uccidili tutti", io la
sento, la tua rabbia esploderà prima o poi, e quel giorno il
sangue bagnerà le strade- disse Victoria all'orecchio di
Tyler prima di andarsene.
-Aspetta ma la lezione?- chiese confuso Tyler.
-Questa era la lezione che ti dovevo impartire- disse Victoria uscendo
dalla stanza proprio quando una professoressa sovrappeso sulla
sessantina entrò nell'aula.
-Che ti ha detto?- chiese Zane avvicinandosi a Tyler.
-Di non stargli tra i piedi- mentì Tyler.
-è stata la lezione più brutta di sempre, come
può aiutarmi a controllare la magia ripetere Ohmm per un'ora
e mezza?- disse Tyler quando la lezione finì e lui e Zane si
diressero al campo dove avevano l'ora di ginnastica.
-è molto rilassante- disse Zane divertito.
-A me ha fatto venire mal di testa- disse Tyler massaggiandosi le
tempie.
-Oggi niente lezione- disse Zane bloccandosi ai confini del campo da
football.
-Perchè?- chiese Tyler, in quel collegio non riusciva a
capirci nulla.
-Si allena la confraternita della terra, lo vedi quello
laggiù?- disse Zane indicando un ragazzo dai capelli corti
castani e dal fisico muscoloso.
-Si, chi è?- chiese Tyler curioso.
-John Dolz, capo della confraternita della terra, quando
uscirà di qui andrà a giocare in una della
squadra più importanti d'America di football, lo stesso
faranno gli altri membri, è sempre così, i
migliori atleti della storia sono ex membri della confraternita della
terra- disse Zane.
-Mai accusati per doping?- disse Tyler osservando la squadra che si
allenava con una forza e una velocità superiori a quella
umana.
-Sempre ma nessuno ha mai scoperto nulla, la magia non risulta nella
analisi, andiamocene- disse Zane quando uno degli atleti si
avvicinò a loro.
-Sennò che ci fa?- disse Tyler restando fermo dov'era.
-Sennò ti faccio pentire di essere nato Indesfigato- disse
Owen un altro membro della confraternita della terra.
-Tremo di paura- disse Tyler ridendo.
-Porta via il tuo amico, o ci rimette qualche osso- Owen minaccioso a
Zane.
-Tu ci rimetterai molto di più- disse Tyler mentre Zane lo
portava via.
-Sei pazzo? Metterti contro un confratello, vuoi misteriosamente morire
soffocato dal tuo stesso cuscino?- disse Zane preoccupato.
-Non mi faranno niente- disse Tyler ridendo.
-Direi che è meglio che la tua giornata finisce qui, a
letto- disse Zane trascinando via Tyler.
-Ma non sono neanche le sei- disse Tyler annoiato.
-C'è l'esercitazione notturna, alle tre suona la sveglia
generale- disse Zane.
-Quante meravigliose attività in questo campus- disse
sarcastico Tyler.
-Non ne hai idea- disse Zane quando furono in camera.
-Buonanotte- disse Tyler andando a letto vestito.
-Che succede? è la sveglia?- urlò Tyler quando
nel bel mezzo della notte un rumore assordante lo svegliò.
-No, è l'allarme, è morto qualcuno- disse Zane
preoccupato.
-E non potevano farcelo sapere più tardi?- disse Tyler
arrabbiato.
In questo gruppo inserisco
piccole anticipazioni sulla storia ----> FB
Spero che il capitolo
vi sia piaciuto =)
Baci alla prossima!
Daphne 92
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Capitolo 4 *** Occhi ***
Occhi
-Vieni?
è una convocazione generale- disse Zane vestendosi.
-Mi piace essere ribelle, vai tu mio scudiero e riferiscimi tutto-
disse Tyler sarcastico.
-Finirai nei guai prima o poi, guai grossi amico- disse Zane scuotendo
la testa per poi uscire.
-Mi piacciono i guai- disse Tyler sorridendo e sdraiandosi di nuovo con
le braccia sotto la testa.
-Ah- urlò Tyler quando sentì una fitta al cuore
che diventava sempre più dolorosa.
-Sto male, aiuto- urlò Tyler contorcendosi nel letto e
tenendosi
una mano sul cuore che stava battendo ad un ritmo frenetico.
-Aiuto- sussurrò Tyler prima di perdere i sensi.
-Ahh la mia povera testa- disse Tyler svegliandosi e mettendosi una
mano sulla fronte ricoperta di sudore.
-Zane?- disse cercando di capire al buoi se il suo compagno di stanza
fosse tornato, ma non ottenne risposta.
-Meglio fare una doccia, puzzo come uno della confraternita della
terra- disse Tyler saltando giù dal letto tra le proteste
dei
suoi muscoli che erano indolenziti come se avesse corso una maratona.
Entrò in bagno e accese la luce, gli bruciarono subito gli
occhi, gli sembrava che fossero incandescenti.
-Ma che cavolo di luce è? Per gl'interrogatori?- disse Tyler
chiudendo gli occhi per poi riaprirli lentamente e andare allo specchio
per vedere se aveva danni permanenti dall'esperienza di poco fa.
-Ma cosa cazz...no no no, tornate normali, ORA- disse Tyler osservando
i suoi occhi allo specchio.
-Ty! Non puoi immaginare cosa è successo- disse Zane ad alta
voce entrando in camera.
-Neanche tu- mormorò Tyler fissando i suoi occhi alla
specchio.
-è morto uno della casa del fuoco! Un discendente! Non
succede
mai! è tipo l'avvenimento del secolo, sei qui dentro Tyler?-
disse Zane cercando di aprire la porta.
-Non aprire la porta- disse Tyler arrabbiato e vari oggetti nel piccolo
e angusto bagno esplosero ferendolo.
-Normali, ora- sussurrò Tyler in tono di supplica ma i suoi
occhi non diedero cenni di cambiamento.
-Ok, calma calma- disse Tyler facendo respiri profondi.
-Che fai li dentro? Ti prego dimmi che stai facendo yoga e non quello
che penso io- disse Zane al di là della porta.
-Occhi normali- disse deciso Tyler e i suoi occhi tornarono neri.
-Per fortuna- sospirò sollevato Tyler prima di uscire dal
bagno.
-Come ti stavo dicendo prima di sorprenderti al bagno a fare solo tu
sai cosa, è morto Rick Coole, era il membro più
debole
della confraternita del fuoco, sai cosa vuol dire questo?- disse Zane
scuro in volto.
-Che si uccidono anche tra loro?- disse Tyler fingendosi disinteressato.
-No, che presto arriverà un confratello più
terribile di
Rick, i confratelli del fuoco non si uccidono tra di loro, i membri
più deboli del loro gruppo si addormentano senza
risvegliarsi
quando un confratello più forte si "attiva", la
confraternita
del fuoco non perde mai l'equilibrio- disse Zane preoccupato.
-Magari stavolta l'hanno perso- disse ridendo Tyler.
-Magari sei tu- disse Zane scoppiando a ridere.
-Già magari- sussurrò Tyler.
-è l'ora dell'esercitazione, è il momento di
andare- disse Zane all'improvviso.
-Come? Non l'annullano che ne so, per lutto?- disse Tyler speranzoso,
gli facevano male tutti i muscoli, tutto ciò che voleva fare
era
andare a letto e dormire per giorni.
-Per un omicidio tra confraternite? Ne accadono almeno una decina
all'anno- disse Zane ridendo.
-Che bel collegio pacifico- disse Tyler cambiandosi la maglia.
-Andiamo, a questa esercitazione non puoi far tardi, ci saranno tutti-
disse Zane mettendogli fretta.
-In cosa consiste?- chiese Tyler interessato.
-Dieci di noi entrano nella foresta con un confratello, l'obiettivo
è che noi non ci facciamo troppo male, quelli che riescono
ad
uscire dalla foresta indenni e con un tempo decente ottengono i voti
più alti- disse Zane tranquillamente.
-Non li conoscete i test a crocette da queste parti vero?- disse Tyler
tirando su il cappuccio della sua felpa.
-Avevi ragione ci sono proprio tutti- disse Tyler guardandosi intorno,
la zone era illuminata da candele che fluttuavano in aria, un grande
gruppo di ragazzi vestiti con felpe bianche e jeans era ammassato al
centro, di fronte a loro si trovavano le confraternite, le ragazze
della casa dell'acqua indossavano dei mini vestitini azzurri che
lascivano scoperte le loro gambe chilometriche, i ragazzi della casa
della terra avevano grandi tutte verde militare e pantaloni delle
stesso colore, con sua grande sorpresa Tyler scoprì che in
confraternita c'erano anche un paio di ragazze gemelle dai capelli a
caschetto castani, loro indossavano un paio di short sempre verde
militare.
La confraternita del vento indossava lunghi mantelli grigi e t-shirt
bianche con jeans scoloriti, Tyler scoprì che vi erano
più ragazze che ragazzi, infine vi erano i membri della
confraternita del fuoco, indossavano tutte di pelle nere aderenti dai
contorni color crimisi, erano fisicamente molto inferiori ai membri
della confraternita della terra ma incutevano molto più
timore e
rispetto.
-Victoria è sexy- disse Tyler osservando la ragazza, la tuta
metteva in mostra tutte le forme perfette di Victoria.
-E può ucciderti con un solo sguardo- disse Zane ridendo.
-Ames, Chandlers, Abdigal...- disse il preside Grimm iniziando a
chiamare i primi nomi.
-Andiamo è il nostro turno- disse Zane dando una pacca sulla
spalla a Tyler.
-Ciao! Io sono Olivia Abdigal, siamo compagni di avventura- disse una
ragazza con i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri.
-Io sono Zane Chandlers e lui è Tyler Ames, piacere di
conoscerti- disse Zane sorridendo alla ragazza.
-Lui non parla?- chiese Olivia a Zane indicando Tyler.
-Solo quando ne ho voglia- disse Tyler ignorandola.
-Con chi ci hanno accoppiato si sa?- chiese Zane alla ragazza.
-Owen, della confraternita della terra, sarà dura- disse la
ragazza preoccupata osservando la montagna di muscoli che era Owen.
-Siamo spacciati- disse Zane passandosi le mani sul volto.
-Ci si diverte- disse Tyler soddisfatto.
-A quanto pare c'è un cambio dell'ultimo minuto, Victoria
della
casa del fuoco sostituirà Owen- disse Zane confuso.
-Ora siamo spacciati- disse Olivia e nessuno si accorse dell'occhiolino
che Victoria aveva fatto a Tyler.
-Nella foresta, ORA- urlò il prof di educazione fisica al
gruppo di Tyler.
-Aspetta non dobbiamo dividerci, le statistiche dicono che se restiamo
insieme abbiamo più possibilità di uscire- disse
uno dei
ragazzi del gruppo mentre Tyler si allontanava.
-Sono uno che lavora da solo- disse Tyler andando nella direzione
opposta di quella scelta del gruppo.
-Victoria, so che mi stai seguendo- urlò Tyler quando fu
abbastanza lontano del gruppo.
-Tyler- disse Victoria comparendo di fronte a Tyler tramite una fiamma.
-Perchè mi stai seguendo?- disse Tyler frustrato.
-è il momento per te di mostrare i tuoi veri colori Tyler-
disse
Victoria passando una mano di fronte agli occhi di Tyler.
-Non sono uno di voi- disse Tyler soddisfatto, era riuscito a
controllarsi e a non far cambiare colore ai suoi occhi.
-Si che lo sei- disse un ragazzo dagli occhi rossi e i capelli biondi
apparendo nella radura.
-Mason ne avevamo parlato, me ne sarei occupata io- disse Victoria
arrabbiata con gli occhi adesso rossi.
-Io faccio prima di te- disse Mason lanciando una sfera infuocata
contro Tyler che la bloccò senza sforzo.
-Tu sei uno di noi, sei il sesto della congrega- disse Mason ghignando.
-Congrega?- disse confuso Tyler.
-Abbiamo molti segreti Tyler, alcuni talmente oscuri da non poter
essere raccontati- disse Victoria seria.
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Capitolo 5 *** Che il gioco abbia inizio! ***
che il gioco abbia inizio
-Ancora non ci
credo che sei
uscito per primo, come hai fatto? Non hai neanche un graffio- disse
Zane sorpreso, lui era uscito dalla foresta ricoperto di ustioni.
-Scorciatoia- disse Tyler sovrappensiero, in realtà Victoria
lo aveva fatto viaggiare tramite il fuoco.
-Sai dicono che questo test sia una specie di prova che le
confraternite fanno per capire se c'è qualcuno che fa al
caso
loro, di solito infatti quelli della casa del fuoco non partecipano,
magari staranno tenendo d'occhio qualcuno- disse Zane che quando
iniziava a parlare non smetteva più.
-Magari- disse semplicemente Tyler.
-Sai il primo anno volevo così tanto entrare in una
confraternita, ho dato tutto me stesso nel mio primo test- disse Zane.
-E..?- disse Tyler disinteressato.
-Ho fatto schifo- disse Zane dispiaciuto.
-Non me lo sarei mai immaginato- disse Tyler sarcastico.
-Andiamo amico un pò di solidarietà- disse Zane
offeso.
-Fidati tu dovresti essere solidale con me- disse Tyler massaggiandosi
le tempie.
-Viene da noi, è il momento, l'iniziazione
è vicina- disse Victoria nella testa di Tyler.
-No- disse Tyler ad alta voce.
-No cosa?- chiese Zane interrompendo uno dei suoi soliti monologhi.
-Niente niente- disse Tyler e Zane senza ascoltarlo riniziò
a parlare.
-Vieni ora- urlò Victoria nella testa di Tyler.
-Ho detto di no- urlò Tyler nella sua testa mettendo a
tacere Victoria.
-Fratello del male, fratello del fuoco, la congrega reclama le tua
presenza, fratello del male, fratello del fuoco, tra le fiamme brucia
da noi vieni ora- dissero un coro di voci nella testa di Tyler, che
iniziò a prendere fuoco fino a scomparire, di fronte agli
occhi
di uno sconvolto Zane.
-Ti piace essere trasportato?- disse Mason ghignando quando
Tyler
si materializzò al centro del cerchio che i cinque membri
della
casa del fuoco avevano formato.
-Solo quando sei tu a farlo bambolina- disse Tyler sarcastico per poi
guardarsi intorno, l'ambiente era umido e freddo, le pareti erano di
pietra scura così come le colonne, gl'unici oggetti nella
stanza
erano delle candele nere che fluttuavano e i cuscini sui quali erano
seduti i membri della confraternita.
-Benvenuto nella confraternita del fuoco, io sono Derek Shaperman-
disse Derek tendendo la mano a Tyler che la strinse e cadde inginocchio
ai piedi di Tyler, la mano gli bruciava tantissimo e Derek non
accennava a lasciarla andare.
-Sei dei nostri adesso, per sempre- disse Derek lasciando andare la
mano di Tyler che osservandola si accorse che aveva una bruciatura a
forma di stella con sei punte.
-Cos'è questa cosa?- chiese Tyler provando a piegare la mano
che ancora gli faceva un gran male.
-Il simbolo della congrega, tramite questa noi sentiremo se sei in
pericolo ed è anche un canale tramite il quale ci passeremo
il
potere- spiegò Derek mostrandogli la stessa identica
cicatrice
sulla sua mano destra.
-Bene sono entrato in una gang nella quale abbiamo tutti lo stesso
tatuaggio- disse Derek sarcastico.
-Quello che stiamo per dirti non lo puoi dire a nessuno- disse
seria Victoria.
-Ma dai? E io che volevo fare un pò di volantini
promozionali!- disse Tyler sarcastico.
-La cosa più importante, noi adesso siamo la tua famiglia,
la congrega viene al primo posto- disse serio Derek.
-Mi spiegate questa cosa della congrega?- disse Tyler frustrato.
-è un gruppo di maghi con poteri simili che unito
è
più potente, ci sono sei congreghe in tutto il paese e altre
sei
congreghe in ogni continente, noi siamo la più potente- gli
spiegò Derek che sembrava essere il capo.
-Sei..sei..sei..il numero del diavolo- disse Tyler sovrappensiero.
-Il numero 666 non è il numero del diavolo, ma il numero
più potente nella magia nera- disse Victoria alzando gli
occhi
al cielo.
-Novellino- sussurrò un ragazza dai capelli castano chiari e
gli occhi scuri.
-Tu sei?- chiese Tyler con aria di sufficienza.
-Melanie Sparks- disse la ragazza sorridendo furba.
-Chiudi la tua boccuccia prima che te la chiudo io- disse Tyler
minaccioso.
-Non voglio altro, sono qui- disse Melanie provocandolo.
-Come vedi Tyler, qui siamo tutti come te- disse Derek ridendo.
-Seconda cosa, il ragazzo che era nella congrega prima di te non
è stato ucciso nè da noi nè da altri
nemici,
è morto perchè tu potessi far parte di questa
congrega..-
disse Melanie.
-In che senso?- chiese Tyler.
-Se mi lasci parlare te lo dico genio, i nostri antenati hanno fatto un
incantesimo, se un membro potenzialmente più potente arriva
vicino alla congrega il membro più debole della congrega
muore
per lasciargli il posto, niente di così terribile, si
addormenta
la sera e non si sveglia più- disse Melania con aria di
sufficienza.
-Chi è adesso il membro più debole?- chiese Tyler
allarmato.
-Io- disse timidamente una ragazza dai capelli biondi e gli occhi
dorati.
-Terzo, la storia della confraternita del fuoco è una
copertura,
possiamo usare qualsiasi potere elementale, ci hanno associato al fuoco
perchè è il nostro elemento preferito e ha
salvato le
nostre antenate dall'essere bruciate sul rogo- disse Victoria
sorridendo mentre giocava con una sfera d'acqua.
-Questo è uno dei nostri segreti meglio custoditi, non
utilizzare poteri differenti a quello del fuoco a meno che il tuo
avversario sia destinato a morire e mentre lo fai siete soli.- disse
Derek in tono di comando.
-Si signor comandante- disse Tyler facendo un finto saluto militare.
-Quarto, le ragazze della casa dell'acqua sono nostre nemiche,
qualsiasi cosa accada non fidarti di loro, tutto ciò che
vogliono è ucciderti, anche quelli della casa della terra
sono
nostri nemici ma con loro puoi giocare al gatto con il topo- disse
Mason ghignando.
-Quinto, siamo vampiri, il gene del vampirismo si attiva quando
diventiamo membri della congrega, siamo riusciti a diminuire gli
svantaggi di essere vampiri, non dobbiamo bere sangue se non vogliamo
basta una bistecca al sangue ogni tanto, possiamo uscire al sole ma non
nelle giornate in cui il sole è più forte,
ovviamente non
possiamo morire bruciati..- disse Rachel sorridendo con i canini in
fuori.
-Come possiamo morire?- chiese Tyler preoccupata.
-Paletto al cuore, decapitazione e sangue di licantropo in dosi
veramente massicce, per il resto sia immortali, anche se nessuno di noi
è vissuto veramente a lungo per esserne sicuri..- disse
Rachel
giocando con i capelli.
-Che bello, questo mi rincuora- disse sarcastico Tyler, ancora
sconvolto da tutte le informazioni che aveva ricevuto.
-è tutto per adesso- disse Derek mentre gli altri si
alzavano.
-Per adesso?- chiese Tyler arrabbiato.
-Ci sono cose che ancora non sei pronto a sapere, tutto a suo tempo
Tyler- disse serio Derek.
-Sentitevi liberi di comunicarmi quando volete altre notizie
sconvolgenti- disse sarcastico come al solito Tyler.
-Devi venire a vivere qui lo sai vero?- disse Derek a Tyler mentre gli
altri uscivano.
-Non potremmo tenere questa cosa nascosta per un pò?- chiese
Tyler speranzoso.
-Si, fino a domani mattina- disse Derek ridendo.
-Come funzionano le cose qui?- chiese Tyler a Derek quando rimasero
soli.
-Riguardo a cosa?- chiese Derek confuso.
-Le ragazze, sveglia bello!- disse Tyler ridendo.
-Rachel, la bionda con gli occhi dorati è la mia ragazza,
Victoria e Melanie, sono troppo complicate per Mason, lui preferisce
ragazze più..- disse Derek cercando il termine giusto.
-Facili?- disse Tyler ghignando.
-Volevo dire docili, ma tu hai trovato l'aggettivo migliore- disse
Derek.
-Quindi se io..- disse Tyler prima di venir interrotto da Derek.
-Non sarà un problema, basta che non fai casini, voglio una
congrega unita.- disse serio Derek.
-Saremo molto uniti- disse Tyler leccandosi le labbra per poi salire al
piano di sopra tra le risate di Derek.
-Voglio andare nella mia stanza- disse Tyler a Victoria che stava di
guardia alla porta.
-Non puoi- disse Victoria incrociando le braccia e appoggiandosi alla
porta.
-Ne sei sicura? Perchè io sono abbastanza sicuro che tra
pochi
minuti uscirò dalla porta alle tue spalle- disse Tyler
all'orecchio di Victoria facendogli venire i brividi.
-Come fai ad esserne sicuro?- chiese Victoria immobile.
-Per quello che sto per fare- disse Tyler e con un gesto della mano
scagliò via Victoria.
-Stronzo!- urlò Victoria che era atterrata su uno dei divano.
-è un complimento per me- disse Tyler chiudendosi la porta
alle spalle.
-Potrai anche aver vinto la tua battaglia, ma domani mattina quando ti
alzerai sarai sempre uno di noi, sarà così per il
resto
della tua vita, accontentati di vincere le tue battaglie
perchè
io la mia guerra l'ho già vinta- disse Victoria nella testa
di
Tyler.
-Sei tornato! Che ti hanno fatto? Ti hanno torturato? Come sei
scappato?- disse Zane quando vide rientrare Tyler.
-Va bene come risposta?- disse Tyler sollevando la mano e mostrando la
cicatrice a Zane.
-Sei tu..non puoi più restare qui- disse deciso Zane
indietreggiando.
-Non resterà qui- disse Melanie materializzandosi dal fuoco.
-Tu e lei..?- disse Zane scioccato.
-Non sono questioni che riguardano un Indesfigato- disse sprezzante
Melanie prendendo la mano di Tyler per poi teletrasportare entrambi
alla casa del fuoco.
-Niente famiglia niente amore e niente amici, te lo avevo detto, noi
saremo tutto ciò che avrai, la congrega sarà la
tua
famiglia- disse Victoria sorridendo soddisfatta a Tyler e sfiorandogli
leggermente la guancia.
-Avrò te?- disse Tyler malizioso.
-In tutti i modi che mi vorrai- disse Victoria altrettanto maliziosa.
-Allora non mi sembra una vita così schifosa- disse Tyler
ghignando.
-..se riuscirai a prendermi- disse Victoria baciando il collo di Tyler.
-Che il gioco abbia inizio- disse Tyler ridendo.
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Capitolo 6 *** Controllo ***
finire
-Hai
scelto loro per
questo?- disse Zane arrabbiato quando vide Tyler arrivare con un
braccio intorno alle spalle di Victoria e l'altro intorno alle spalle
di Melanie.
-Scelto?- disse confuso Tyler.
-Devi dire di si ad una confraternita dopo che ti hanno offerto un
posto e loro non possono obbligarti ad accettare- disse Zane alzandogli
gli occhi al cielo, Tyler sapeva essere così stupidi ogni
tanto.
-Vicky?- disse Tyler a Victoria aspettando spiegazioni.
-Hai stretto la mano a Derek, hai detto si- disse Victoria sorridendo
innocente.
-Siete malefici- disse Tyler ridacchiando.
-Così dicono- disse Melanie mordicchiando il collo di Tyler.
-Perchè loro Tyler?- insistette Zane frustrato, non riusciva
a
capire la scelta dell'amico, lo aveva sempre creduto una persona
diversa, migliore.
-Perchè mi hanno reso parte di un qualcosa di grande,
perchè sono come me, pieni di rabbia e di rancore verso
tutto e
tutti, anche se non me ne sono reso conto quando ho stretto la mano di
Derek ho liberato me stesso, mi sono tolto i limiti che i miei genitori
mi avevano imposto, adesso sono chi devo essere- disse Tyler con gli
occhi rossi.
-Tu sei uno dei maghi oscuri più potenti di sempre, sei un
talento naturale- disse Melanie all'orecchio di Tyler.
-Ti stanno facendo il lavaggio del cervello Tyler, io ti
salverò da tutto questo- disse serio Zane.
-Chi tu? Un Indesfigato vuole sfidare noi?- disse Victoria ridendo con
gusto.
-Non c'è niente da salvare in me, io merito tutto questo,
è ciò che sono- disse Tyler serio.
-E adesso fuori dalla nostra strada- disse Melanie facendo volare via
Zane.
-Andiamo- disse Tyler afferrando il polso di Melanie che voleva
continuare a far del male a Zane.
-Perchè? Si merita di essere punito- disse Melanie
capricciosa.
-Vuoi essere tu quella che verrà punita?- disse Tyler
stringendo il polso di Melanie.
-Solo se a farlo sarai tu- disse Melanie provocante per poi liberarsi
dalla presa di Tyler e andarsene.
-Derek aveva ragione, venire a scuola non è stata una buona
idea, torno alla casa Vic- disse Tyler andandose osservando prima per
un secondo Zane che era a terra dolorante.
-Ci vediamo dopo Ty- disse Victoria facendogli l'occhiolino.
-Quello che Melanie ti ha fatto non è neanche la
metà di
quel che posso farti io, stai lontano da Tyler o..- disse Victoria
minacciosa.
-Mi ucciderai?- disse Zane spaventato.
-Ci sono cose molto peggiori della morte- disse semplicemente Victoria,
poi si sistemò il vestito e se ne andò.
-Già di ritorno?- disse Mason a Tyler quando lo vide entrare
in
casa con la faccia scura e pensierosa, i canini in fuori e gli occhi
rossi.
-Avevate ragione, non sono ancora non controllo- disse Tyler facendo
respiri profondi.
-Te lo abbiamo sempre detto Ty, dovresti ascoltarci, almeno per quanto
riguarda la magia- disse serio Mason.
-Lo so, lo farò- disse a fatica Tyler, aveva caldo e gli
mancava i respiro, tutti i suoi sensi erano amplificati.
-Devi distrarti adesso, e visto che sono magnanimo ti
aiuterò e
soddisferò una mia curiosità..Victoria o
Melanie?- chiese
Mason che era appoggiato ad una colonna in salotto ed osservava Tyler
combattere con il suo potere.
-Non si tratta di scegliere tra Victoria e Melanie, si tratta di
scegliere tra il percorso più facile e quello più
difficile- disse Tyler passandosi una mano tra i capelli per
asciugarli, fuori pioveva a dirotto, era la giornata ideale per loro,
Mason aveva ragione, parlare lo aiutava.
-Tu quale scegli di solito?- chiese Mason.
-Quelli impossibili- disse Tyler ghignando con gli occhi tornati al
loro normale nero.
-Meglio adesso?- chiese Mason ghignando.
-Un pò- disse Tyler scrollando le spalle.
-La prima volta che ho perso il controllo così non sono
tornato normale per quattro ore, sei stato bravo, veramente- disse
Mason serio.
-Grazie, ma come mai sei così disponibile con me? Non mi
conosci neanche- disse Tyler scettico, è stato sempre
difficile per lui fidarsi della persone, non si fidava neanche dei suoi
genitori adottivi.
-Sei un membro della congrega adesso, sei molto più di un
fratello, siamo una famiglia qui, e la famiglia viene sempre al primo
posto- disse Mason serio mettendo una mano sulla spalla di Tyler.
-Mmm ok- disse Tyler incerto.
-Imparerai- disse Mason prima di scomparire tra le fiamme.
-Ma non mi abituerò mai a vederli sparire così-
disse Tyler accennando un sorriso per poi salire al piano di sopra,
nella camera che gli era stata assegnata.
La camera si trovava tra quella di Victoria e quella di Melanie,
sicuramente opera di Derek pensà Tyler.
Ty era abituato a tutto al lusso, era figli di due importanti dottori,
ma dovette ammettere di essere impressionato dalla sua nuova camera,
c'è un grande letto in ferro del tutto nero, il materasso
era soffice ma non troppo, sembrava adattarsi ai suoi desideri, le
lenzuola ereano crimisi, il pavimento era di legno scuro e le pareti
erano di marmo nero, le finestre era coperte da eleganti tende rosse, e
un caminetto sempre magicamente acceso riscaldava la stanza, due
poltrone in pelle scura e un tappeto persiano completavano
l'arredamento, sembrava di stare nel medioevo, solo la tv al plasma
attaccata al muro di fronte al letto stonava con il resto
dell'arredamento.
Erano passate cinque ore e Tyler era finalmente calmo, o meglio
abbastanza calmo da rendersi conto che si era comportato veramente male
con Zane e che gli doveva almeno una spiegazione.
-Dove vai?- disse Victoria che era in salotto con i capelli bagnati,
evidentemente era rientrata da poco.
-Voglio andare a parlare con Zane- disse deciso Tyler.
-No- disse Victoria bloccandolo.
-è mio amico, mi è stato vicino anche se io l'ho
sempre respinto- disse Tyler cercando di spostare Victoria.
-La congrega al di sopra di tutto- disse Victoria guardandolo con gli
occhi rossi, lo stesso fece Tyler ricambiando lo sguardo della mora.
-Io neanche volevo tutto questo- disse frustrato Tyler sfidandola con
gli occhi altrettanto rossi.
-Non devi volerlo, è nel tuo sangue, nel tuo cervello e nel
tuo cuore, questo è tutto ciò che sei, sei il
Male, sei uno di noi e non puoi essere nient'altro che questo, non hai
mai avuto scelte- disse Victoria mettendogli una mano sul cuore e
graffiandolo con le unghie.
-Io sono molto di più- disse Tyler prendendo Victoria per i
capelli e inclinandogli la testa con la forza.
-Non toccarmi mai più così- disse
Victoria liberandosi e dando uno schiaffo a Tyler.
-Perchè? Ti è piaciuto, noi siamo il Male, siamo
la violenza l'hai detto tu, ti è piaciuto- disse Tyler
ghignando malvagio.
-Non voglio che sia così- disse sicura Victoria.
-L'hai detto tu che noi non possiamo provare amore, non avremo mai la
favoletta che raccontano ai bambini prima di andare a dormire, noi
avremo l'incubo- disse Tyler mordendo il collo di Victoria tanto da
farla sanguinare.
-Non voglio questo- disse Victoria divincolandosi.
-Cosa vuoi?- chiese Tyler confuso.
-Normalità, io voglio questo- disse Victoria baciando a
stampo Tyler.
-Perchè?- chiese Tyler leccandosi le labbra.
-Non ho mai avuto una cosa buona nella mia vita, ne ho bisogno- disse
Victoria mostrando per la prima volta il suo lato fragile.
-Perchè vuoi me?- chiese Tyler confuso.
-L'ho capito subito quando ti ho visto il primo giorno nel nostro
vialetto, ho subito capito che tu eri ciò che aspettavo, che
sei come me, una persona che non crede in niente e nessuno ma che ha un
disperato bisogno di farlo- disse Victoria dolcemente.
-Come lo hai capito?- chiese Tyler sottovoce.
-Ti ho guardato negli occhi, ho visto che eri perso ed incompleto, sei
arrabbiato con il mondo Ty proprio come lo sono io, ma in
realtà sappiamo entrambi che siamo infuriati con noi stessi
per ciò che siamo- disse Victoria guardando negli occhi
Tyler.
-Tu leggi la mia anima, sai cose di me che neanche io so comprendere,
come fai?- chiese incantato Tyler.
-La tua anima è lo specchio della mia anima, da quando sei
arrivato qui è tutto chiaro Tyler- disse Victoria sorridendo.
-Così che si fa adesso?- chiese Tyler spingendo Victoria
verso la colonna e facendo aderire i loro corpi.
-Io e te insieme troveremo la strada giusta, guideremo questa congrega,
possiamo fare tutto ciò che vogliamo, insieme siamo
inarrestabili, saremo sempre io e te con tutto il mondo contro- disse
Victoria intrecciando le gambe intorno alla vita di Tyler.
-E adesso? Adesso che facciamo?- disse Tyler con voce roca all'orecchio
di Victoria mentre lei muoveva il bacino verso di lui.
-Adesso facciamo tutto quello che hai voglia di fare- disse Victoria
provocante all'orecchio di Tyler.
-Tutto- disse Tyler stringendola a sè e spostandola dalla
colonna al pianoforte che si trovava al lato della stanza.
-Allora? Sempre convinta?- disse Tyler con aria di sfida.
-Non mi tiro mai indietro- disse Victoria attirandolo a sè e
iniziando a sbottonargli la camicia.
-Sei meravigliosa- disse Tyler giocando con l'orlo della biancheria
intima di lei dopo avergli tirato su il vestito.
-Non prendermi in giro- sospirò Victoria.
-Non lo sto facendo- disse Tyler baciandola e attirandola a
sè.
-E allora smetti di giocare- disse Victoria sbottonandogli i pantaloni.
-Appunto smettete di giocare in salotto bambini- disse Derek che era
appena rientrato con Rachel, che era al suo fianco e si copriva gli
occhi con una mano.
-Ti odio Derek- disse Victoria frustrata.
-Io di più- disse Tyler nascondendo il volto nei capelli di
Victoria, per fortuna i suoi jeans avevano resistito agli attacchi
della mora.
-Buonanotte ragazzi- disse Derek ridendo mentre saliva le scale con
Rachel.
-è stato così imbarazzante, io non credevo che
fossero già a quel punto, insomma è di Victoria
che stiamo parlando- bisbigliò Rachel entrando nella camera
che lei e Derek dividevano.
-Appunto, sappiamo bene entrambi che quando Vic vuole qualcosa lo
ottiene e niente può farmarla- disse Derek tranquillamente.
-Hai ragione- disse sospirando Rachel sdraiandosi a letto dove poco
dopo Derek la raggiunse.
-C'è qualcosa che ti preoccupa Rachel- disse Derek che
conosceva la ragazza meglio di sè stesso.
-Sono la prossima, se arriva qualcun altro io morirò- disse
Rachel che era abbracciata a Derek.
-Non permetterò che tu muoia- disse sicuro di quel che
diceva Derek.
-Non puoi impedirlo, è la legge della congrega- disse Rachel
con gli occhi lucidi.
-Ucciderò chiunque sia un candidato e tu sarai al sicuro-
disse tranquillamente Derek.
-Sono molte vite Derek, io non voglio che tu..- disse Rachel che si
faceva sempre molti scrupoli.
-L'unica vita di cui m'importa è la tua Rachel- disse serio
Derek che vegliò sulla bionda finchè non lei non
si addormentò.
-è una promessa, nessuno ti porterà via da me-
sussurrò Derek per poi cedere alla stanchezza e
addormentarsi.
-Piuttosto imbarazzante eh ieri?- disse Tyler a Victoria la mattina
seguente mentre facevano colazione.
-Possiamo non parlarne? Eravamo entrambi molto presi e fuori controllo,
non eravamo veramente in noi- disse Victoria evitando lo sguardo di
Tyler.
-A te è piaciuto molto, so bene che ti è
piaciuto- disse Tyler ghignando furbo.
-A te è piaciuto più che a me, era piuttosto
evidente- disse Victoria addentando una fragola e mordendola lentamente.
-Tu mi hai implorato di fare qualcosa- disse Tyler leccando via il
succo dalle labbra di Victoria.
-Io non imploro nessuno- disse Victoria mordendo il labbro di Tyler.
-Allora il mio nome è Nessuno- disse Tyler furbo.
-Accompagnami a scuola, si è fatto tardi- disse Victoria
decisa a non ammettere la sua sconfitta.
-Ok- disse Tyler alzandosi.
-Pronta- disse Victoria prendendo la sua borsa e allungando la mano
verso Tyler.
-Mano nella mano? Vuoi così tanta normalità?-
disse Tyler sorridendo divertito.
-Io voglio tutto- disse Victoria intrecciando le sue dita con quella di
Tyler e mano nella mano uscirono dalla casa.
-Pronta a fare le presentazioni?- disse Tyler quando vide le ragazze
della casa dell'acqua avvicinarsi a lui e Victoria.
-Come?- chiese Victoria poi si voltò e le vide.
-Non vuoi presentarmi le tue amiche?- disse sarcastico Tyler.
-Preferirei far rotolare le loro teste e spargere il loro sangue, ma
poi dovrei pulire il vialetto di casa- disse Victoria arricciando il
naso.
-Non sia mai- disse Tyler fingendosi disgustato.
Spero che il capitolo
vi sia piaciuto, io sono veramente soddisfatta di come è
uscito questo capitolo ;) l'entrata di Derek ha evitato la scena a
rating rosso xD
Baci alla prossima e...recensite =)
Daphne 92
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Capitolo 7 *** Ereditari ***
ereditari
-Signore-
disse Tyler
restando aggrappato alla mano di Victoria, in modo da poterla fermare
in caso volesse veramente attaccarle.
-Tyler Ames, finalmente conosciamo il nuovo pupazzo della confraternita
del fuoco, un vero spreco..- disse una ragazza alta bionda con gli
occhi azzurri e i capelli a caschetto.
-Tu sai il mio nome ma io non so il tuo, questo è un vero
peccato- disse Tyler ghignando mentre Victoria gli stritolava la mano.
-Alissa Morrison- disse sorridendo Alissa.
-E voi siete?- disse Tyler guardando le altre quattro.
-Brianna- disse una moretta dagli occhi glaciali un pò
più bassa di Alissa e più formosa.
-Brooke- disse una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri,
accennando un sorriso.
-Destiny- disse la ragazza più bassa di tutte, dai capelli
talmente biondi da sembrare bianchi e gli occhi quasi grigi,
sicuramente veniva dal nord.
-Lila- disse una ragazza più giovane della altre, aveva i
capelli castani legati in una coda alta e a differenza delle altra i
suoi occhi erano color miele.
-Bene adesso che ci conosci cosa vuoi fare?- disse Alissa sorridendo ma
con uno sguardo minaccioso.
-Consigliarvi di andare via di qui prima che la faccia la mia ragazza e
non così gentilmente- disse Tyler sorridendo per mantenere
le
apparenze.
-Hai sbagliato a scegliere Tyler, avevi un altra scelta e non l'hai
sfruttata, sei sprecato lì Tyler, sarà un peccato
doverti
uccidere- disse Alissa sorridendo.
-Porta via le tue bambole e finiscila di fare minacce a vuoto, se io
non ti volessi qui tu non potresti neanche passare le barriere della
confraternita senza bruciare i tuoi bellissimi capelli, quindi muovi il
tuo sederino perfetto da questo vialetto o le conseguenze non ti
piaceranno- disse Victoria con gli occhi rossi.
-Sarà sempre il tuo tallone d'Achille questo Vic, ci
vogliono
pazienza e autocontrollo per essere una strega potente, cose che tu non
hai- disse Alissa sorridendo vittoriosa prima di andarsene con le altre.
-Perchè le odiamo così tanto e perchè
loro odiano
noi?- chiese Tyler a Victoria quando le ragazze della casa dell'acqua
se ne andarono.
-Non adesso- disse Victoria decisa.
-Si adesso- disse Tyler nervoso prendendo il polso di Victoria.
-Posso dirti la versione più semplice, Mason era innamorato
di
una di loro, hanno tentato di ucciderlo, ci siamo vendicati- disse
Victoria senza guardare Tyler.
-Per adesso mi farò bastare questa mezza verità,
cosa
intendeva quando ha detto che avevo anche un altra scelta?- chiese
Tyler sollevando il mento di Victoria con due dita.
-Non eravamo sicuri che tu fossi dei nostri quando sei arrivato- disse
Victoria chiudendo la questione.
-Spiegati meglio- disse Tyler desideroso di sapere.
-Non so se è arrivato il momento che tu lo sappia, Derek ha
detto..- disse Victoria incerta.
-Se è qualcosa che mi riguarda io lo voglio sapere, non
avevate
di diritto di nascondermi la verità- disse Tyler arrabbiato.
-Derek non voleva..- disse Victoria cercando di spiegare a Tyler come
stavano le cose.
-è il momento di scegliere Vic, chi metti al primo posto,
gli
ordini di Derek o me?- disse Tyler osservando intensamente Victoria.
-Hai presente il ragazzo che era nella congrega prima di te?- chiese
Victoria incerta.
-Un certo Rick, Zane me ne ha parlato- disse Tyler annuendo e
intimandogli di andare avanti.
-Era originario di Salem, la sua famiglia era una delle famiglie
fondatrici, proprio come la mia- disse Victoria pensierosa.
-Questo cosa ha a che fare con me?- chiese Tyler confuso.
-Tutto, le leggi della nostra congrega dicono che dei sei membri almeno
tre devono essere "Ereditari", devono essere nati da dinastie magiche,
non è possibile che nella nostre congrega gli unici
Ereditari
siamo io e Derek quindi...- disse Victoria lasciando trarre le
conclusioni a Tyler.
-Sono per forza un Ereditario, i miei genitori erano come me-
disse Tyler sotto choc.
-Sicuramente- disse Victoria accarezzando il volto di Tyler.
-Ho bisogno di schiarirmi le idee- disse Tyler prendendo la mano di
Victoria e iniziando a camminare.
Che fai?- chiese Victoria mentre lei e Tyler camminavano mano
nella mano per le vie del campus.
-Chiamo i miei genitori- disse Tyler nervoso.
-I tuoi genitori adottivi- disse Victoria correggendolo.
-Si, ho bisogno di sapere di più sui miei genitori naturali,
se
quello che mi hai detto è vero c'è qualcosa di
molto
più grande di un semplice abbandono- disse Tyler mentre
ascoltava il telefono squillare a vuoto.
-Trovarli, sapere, credi che ti darà la pace che vuoi?-
chiese Victoria poggiando la testa sulla spalla di Tyler.
-Mi aiuterà a chiudere con il passato- disse Tyler chiudendo
il
cellulare, i suoi genitori evidentemente non erano in casa.
-O forse aprirà una voragine ancora più grande-
disse Victoria sottovoce.
-Che dicevi?- chiese Tyler baciandoli leggermente il collo.
-Niente- disse Victoria sorridendo.
-Voglio parlare con Derek, sono sicuro che sa molto di più
di quel che mi hai detto tu- disse Tyler deciso.
-Tutti sappiamo di più Tyler, il problema è che
non
possiamo dirtelo adesso, non sei pronto- disse Mason che si era
materializzato alle loro spalle.
-Io sono pronto- disse Tyler spingendo Mason.
-Finchè non saprai controllare la tua rabbia e trasformarla
in
potere non sarai pronto- disse Mason serio rimanendo immobile.
-Cosa vuoi?- chiese Victoria tranquilla a Mason.
-Derek vi vuole a casa, adesso- disse Mason smaterializzandosi.
-Andiamo- disse Victoria prendendo la mano di Tyler e smaterializzando
entrambi.
-Non dovevi aprire bocca Victoria- disse furioso Derek.
-Era suo diritto sapere, dovevi dirglielo subito- disse Victoria
fredda, al contrario degli altri non si lasciava spaventare da Derek.
-Ehi sono qui, vi ricordate di me? Quello che non sa niente della sua
vita!- disse Tyler arrabbiato.
-Diglielo Derek- disse Rachel prendendo la mano di Derek.
-Dirmi cosa?- disse Tyler nervoso, con gli occhi ormai completamente
rossi.
-Dei tuoi genitori- disse Derek calmo.
-Mi hai mentito, tu sapevi chi sono, sai chi sono i miei genitori!-
disse Tyler spingendo Derek mentre le cose esplodevano intorno a loro.
-Sbagliato Derek, io so chi erano i tuoi genitori- disse Derek calmo
come sempre.
-Erano? Sono morti? Sono arrivato tardi?- disse Tyler perdendo
all'improvviso tutta la forza.
-Si sono morti entrambi Tyler- disse Derek sinceramente dispiaciuto.
-Io non avrò mai delle risposte, come? Come sono morti?-
chiese Tyler sotto choc.
-Tyler rimandiamo questa discussione- disse Victoria stringendosi a
Tyler cercando di portarlo al piano di sopra.
-Come sono morti?- chiese Tyler alzando la voce.
-Tuo padre ha ucciso tua madre, la confraternita di tua madre ha ucciso
tuo padre- disse Victoria sottovoce con gli occhi lucidi.
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Capitolo 8 *** Le verità dell'acqua ***
Victoria
con qualche sforzo riuscì a convincere Tyler a salire di
sopra con lei, lo guidò fino alla sua stanza e prendendogli
la mano lo trascinò dolcemente in camera con lei, Tyler
sembrava un robot e si lasciò guidare da Victoria senza
opporre resistenza.
La camera di Victoria era molto diversa da come se l'aspettava, il
letto era dorato con un elegante piumone blu, c'era un grande specchio
accanto all'armadio di fronte al letto, nell'altra parete vi era una
scrivania piena di libri e una lampada dorata, sul comodino accanto al
letto vi era un libro di magia nera aperto e una sveglia viola tutta
pelosa e glitterata che strappò un debole sorriso a Tyler.
-Vieni- disse Victoria trascinandolo fino al letto e facendolo sedere.
-Vic non è proprio il momento- disse Tyler stanco passandosi
le mani sul volto.
-Non voglio fare quello che pensi tu, voglio farti rilassare e calmare,
è stata una lunga giornata per te- disse Victoria
slacciandogli la cravatta della divisa scolastica e facendolo sdraiare.
-Stai un pò qui con me?- chiese debolmente Tyler e Victoria
si sdraiò al suo fianco accarezzandogli i capelli.
-Secondo te perchè l'ha fatto?- chiese debolmente Tyler con
gli occhi chiusi.
-La congrega al di sopra di tutto- disse sottovoce Victoria.
-è un motivo sufficiente per uccidere la madre di tuo
figlio?- sussurrò Tyler.
-Mi piacerebbe dirti di si, ma no non lo è- disse Victoria
abbracciando Tyler che lasciò andare le lacrime che da
troppo tempo tratteneva per poi addormentarsi tra le braccia di
Victoria.
-Come stai?- chiese Victoria quando Tyler si svegliò.
-Meglio, ho capito una cosa- disse Tyler baciando la fronte di Victoria.
-Cosa?- chiese Victoria dolcemente.
-Non devo piangere per colpa di qualcuno che non ho mai conosciuto, non
vale la pena piangere per chi non mi ha voluto- disse Tyler cercando di
sorridere ma fallendo miseramente.
-Erano i tuoi genitori Ty, è normale che stai male per loro-
disse Victoria accarezzando il volto di Tyler.
-Non mi hanno mai voluto, non ho ricordi di loro, perchè
dovrei piangere per due persone simili? Ho finito di piangere con loro,
ho chiuso con loro e con il passato- disse Tyler deciso.
-C'è stato qualcuno prima di me?- chiese Tyler mentre lui e
Victoria si baciavano sul letto.
-Dove?- chiese Victoria sospirando mentre Tyler gli baciava il collo.
-Nel tuo letto e nel tuo cuore- disse Tyler continuando a baciarla.
-No, ti stavo aspettando- sospirò Victoria inarcando la
schiena verso Tyler.
-Come sapevi che sarei arrivato?- chiese Tyler sbottonando la camicetta
di Victoria e dandogli caldi baci sulla pancia.
-Sapevo che c'era qualcuno perfetto per me, non mi sarei accontentata
di niente di meno, sapevo che eri tu quando ti ho visto il tuo primo
giorno qui- disse Victoria con le mani tra i capelli di Tyler.
-Eri la ragazza alla finestra?- disse Tyler sorpreso sollevando la
testa per incontrare lo sguardo di Victoria.
-Ti stavo aspettando- disse Victoria sorridendo e baciando Tyler con
passione.
-Fermati, non voglio fare le cose troppo velocemente- disse
Tyler bloccando Victoria che gli stava sbottonando i jeans.
-Perchè? Io sono pronta- chiese Victoria confusa.
-Perchè voglio poterti dire che ti amo la prima volta che lo
facciamo, voglio che la tua prima volta non sia del semplice sesso, non
è quello che ti meriti Vic- disse Tyler baciando il naso di
Victoria e uscendo dalla stanza, lasciando Victoria delusa sul letto.
-Tyler nella tana del leone, cosa ci fai qui? Lo sai vero che
potremmo ucciderti facilmente adesso- disse Allison sorridendo quando
aprendo la porta si trovò di fronte Tyler.
-Tu sai la verità, voglio sapere cosa significa quello che
mi hai detto Allison- disse Tyler serio con gli occhi rossi.
-Così il grande cattivo vuol sapere la verità?-
disse Allison chiudendosi la porta alle spalle dopo aver fatto entrare
Tyler.
-Dimmela- disse Tyler spingendola contro la porta con forza e
avvicinandosi minaccioso a lei.
-Se lo chiedi gentilmente- disse Allison prendendolo in giro e
accarezzandogli il braccio.
-Per favore dimmi la verità- disse Tyler mettendogli una
mano intorno alla gola e iniziando a stringere.
-Sei un ereditario, sia da parte di tua madre che da parte di tuo
padre, due confraternite opposte, un amore costruito e finito in
tragedia, acqua e fuoco non dovrebbero mai mischiarsi, i risultati sono
esplosivi- disse Allison divertita.
-Cosa sono io? Un esperimento riuscito male?- disse Tyler
nervoso.
-No, Ty tu sei molto di più, tu sei l'ago della bilancia,
porterai la vittoria ad uno o l'altro schieramento, devi solo
scegliere- disse Allison con le mani sul pettorali di Tyler.
-Io ho scelto- disse sicuro Tyler, la confraternita del fuoco era la
sua scelta.
-La vera scelta la dovrai fare in futuro, non è scegliere il
fuoco la scelta di cui parlavo- disse Allison mettendosi sulle punte e
stampando un bacio a Tyler.
-Che stai facendo?- disse Tyler indietreggiando.
-Ti aiuto- disse Allison maliziosa.
-Tuo padre fece la scelta giusta- disse Allison con le labbra a pochi
centimetri da quelle di Tyler.
-Poi uccise mia madre e morì, non mi sembra proprio la
scelta giusta- disse Tyler ridendo amaramente.
-Ma tu sei nato, era ciò che volevano tutti, era quello che
voleva tua madre- disse Allison mettendo le mani tra i capelli di Tyler.
-Era una di voi non è vero?- disse Tyler realizzando come
stavano le cose.
-Era la nostra regina- disse Allison annuendo.
-Regina di cosa?- chiese Tyler.
-Di ciò che siamo, di ciò che sei anche tu- disse
Allison sorridendo furba.
-Cosa sarei?- chiese Tyler annoiato dal modo di parlare criptico che
tutti sembravano adottare in quel collegio.
-Una fata- disse Allison mettendo in mostra per pochi secondi le sue
ali viola.
-Perfetto, adesso sono una fata- disse Tyler sarcastico.
-Puoi evitare di offendere il nostro popolo?- disse Allison sbuffando.
-Io sono un vampiro, le fate me la bevo a colazione- disse Tyler
facendo crescere i canini.
-Ti ho detto più verità io in cinque
minuti di quante te ne diranno i tuoi amati fratelli in cinque anni, la
scelta che devi fare adesso è tra le mie verità e
le loro bugie, tra conoscenza e il non sapere, cosa scegli?- disse
Allison accarezzando i pettorali di Tyler.
-Ti basta come risposta?- disse Tyler baciandola con passione.
-Hai detto che tra acqua e fuoco non ci può essere nulla,
allora cosa ci faccio io qui?- chiese Tyler che era sdraiato sul letto
della bionda con Allison a cavalcioni sopra di lui, le cose tra i due
si era evolute velocemente.
-Ho detto che acqua e fuoco non possono amarsi, ma nessuno sa
divertirsi come un vampiro e una fata- disse Allison togliendosi la
canottiera.
-Quindi questo è solo sesso?- disse Tyler con le mani sul
sedere di Allison.
-No dolcezza, questo è sesso fantastico- disse Allison
baciandolo.
-Vuoi sapere invece cos'è questo per me? Niente,
perchè io adesso me ne vado- disse ghignando Tyler
spingendola via.
-Come?- disse oltraggiata Allison coprendosi.
-Hai giocato male le tue carte, non mi piace ottenere tutto subito
bambolina, belle tette comunque- disse Tyler ridendo e uscendo dalla
stanza.
-Ti ho visto con lei- disse Victoria quando sentì
la presenza di Tyler alle sue spalle.
-Non ho fatto nulla- disse tranquillo Tyler.
-Come posso crederti?- disse Victoria senza voltarsi.
-Tu leggi la mia anima, cosa ti dice?- disse Tyler accennando un
sorriso.
-Di fidarmi, ma perchè non hai ceduto a lei?- chiese
Victoria che ancora non si fidava.
-Stavo per farlo, poi ho chiuso gli occhi e ho visto te, e ho capito-
disse Tyler avvicinandosi a Victoria.
-Capito cosa?- chiese Victoria sospirando mentre Tyler gli accarezzava
i fianchi.
-Che non desidero nessun altra, io voglio te- disse Tyler baciando il
collo di Vic.
-Prendimi- disse Victoria lasciandosi andare e appoggiandosi a Tyler.
-Al momento giusto- disse Tyler accennando un sorriso e baciando
Victoria.
-Credo che lui si meriti la verità- disse Rachel
che era incollo a Derek sul divano in salotto.
-Non è pronto per la verità, è ancora
troppo instabile- disse Derek accarezzando i capelli di Rachel.
-Mi hai sempre detto che noi siamo una famiglia, non ci sono segreti
nelle vere famiglia Derek, dovresti dirgli la verità- disse
Rachel sorridendo.
-Sei troppo buona per questo mondo piccola, troppo ingenua- disse Derek
baciandogli la fronte.
-Dov'è Vic?- chiese Tyler la mattina dopo scendendo a
colazione.
-è un giorno particolare oggi per lei, è chiusa
in camera sua- disse Rachel dopo aver bevuto un sorso di thè.
-Perchè?- chiese Tyler preoccupato.
-Come ti abbiamo detto i membri della confraternita del fuoco non
sopravvivono molto- disse Derek criptico.
-è l'anniversario della morte dei suoi, il quinto
anniversario- disse Mason serio.
-Vado da lei- disse Tyler salendo al piano di sopra.
-Piccola aprimi- disse Tyler bussando alla porta di Victoria.
-Non voglio che tu mi veda così- disse singhiozzando
Victoria.
-Voglio esserci per te- disse Tyler aprendo la porta con la magia.
-Inizio a non ricordarmeli più Ty, non ricordo i loro volti-
disse Victoria scoppiando a piangere tra le braccia di Tyler.
-Sfogati piccola- disse Tyler baciandogli i capelli.
-L'ultima cosa che gli ho detto è stata che li odiavo
perchè non mi avevano comprato il vestito che volevo, sono
usciti a prendermelo e non sono più tornati- disse Victoria
singhiozzando disperata.
-Dovevo essere in quell'auto, dovevo essere morta- disse
Victoria continuando a piangere.
-No, se le cose sono andate così c'è un motivo
Vic, devi fare ancora molto, grandi cose ti aspettano in futuro, e poi
non avrebbe avuto senso arrivare qui e non trovare te- disse Tyler
baciandola.
-Tyler per favore- disse Victoria con gli occhi chiusi.
-Non oggi piccola, non oggi- disse Tyler abbracciandola
finchè non si addormentò, per poi dargli un bacio
sulla fronte e uscire dalla stanza.
-Qual'era la tua fatina?- chiese divertito Tyler a Mason che osservava
le ragazze della casa dell'acqua.
-Non era la mia fatina, era la mia Electi- disse Mason osservando la
ragazza che gli aveva rubato il cuore.
-In lingua moderna?- chiese Tyler annoiato.
-Ogni vampiro ha una fata alla quale non può resistere, si
dice che sia qualcosa nel sangue, un qualcosa che fa emergere il
vampiro, un'attrazione irresistibile, quando la guardi non puoi far a
meno di desiderarla- disse Mason osservando le ragazze.
-Lila- disse Tyler osservandole come faceva Mason.
-Hai indovinato- disse Mason sorpreso.
-Sono un genio- disse Tyler accennando un sorriso e distogliendo lo
sguardo.
-Che fai?- chiese Mason confuso quando vide Tyler avvicinarsi alle
ragazze della casa dell'acqua.
-Non capisco il motivo per il quale dovrei temere delle sexy ragazze in
bikini- disse Tyler continuando ad avvicinarsi alla casa dell'acqua
mentre Mason rimase immobile nel vialetto della casa del Fuoco.
-Smettila- disse Derek bloccando Tyler che si voleva avvicinare ancor
di più.
-Perchè?- disse Tyler confuso.
-Questa è la loro magia, i miti sulle sirene derivano da
loro! Ti attirano e poi ti uccidono- disse Derek trascinando lontano
dalla casa dell'acqua Tyler.
Scusate per l'enorme
ritardo! Spero di farmi perdonare con questo capitolo ricco di
rivelazioni! Fatemi sapere se vi piace! Aggiornerò presto,
prima della fine della settimana ;)
Baci
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Capitolo 9 *** Il sangue dell acqua ***
Nessuno poteva dire cosa fare a Tyler Ames,
soprattutto nessuno poteva dirgli cosa non fare, per questo e solo per
questo, si ripetè mentalmente, aveva deciso di
materializzarsi in camera di Lila quella sera, non perchè
fosse irrimedialmente attratto dalla bellezza semplice e letale della
sua Electi.
Non lo aveva neanche spaventato il racconto dell'orrore che i suoi
confratelli gli avevano ripetuto in coro, di come Mason fosse stato
attratto da lei e dopo un giro di giostra fosse finito pugnalato ad un
polmone, che se non fosse stato per la poca esperienza di Lila, per
quei pochi centimetri più a sinistra Mason sarebbe morto.
A nulla erano valse le urla e le minacce di Mason quando aveva deciso
di uscire di casa ed attraversare la strada, per intrufolarsi nella
camera di Lila.
-Che ci fai in camera mia?- urlò Lila quando vide Tyler
seduto sul suo letto.
-Credevo che tu fossi la più calma di tutte, la
più innocente, ma ho saputo che invece sei quella che devo
temere- disse Tyler accerchiando Lila come si fa con una preda.
-Mason si ricorda ancora del mio paletto nel suo polmone? Credevo che
avesse lasciato il passato nel passato- disse Lila sorridendo angelica.
-Deve aver fatto male- disse Tyler ghignando.
-Vuoi provare?- disse Lila sorridendo innocente.
-No, sono qui solo per presentarmi come si deve, Tyler Ames piacere di
conoscerti mia Electi- disse Tyler baciando la mano di Lila che
trattenne il fiato, era lei l Electi, ma per qualche strano motivo quel
vampiro riusciva ad influenzarla.
-Cadrai ai miei piedi con un paletto nel cuore, adesso ho perfezionato
la mira- disse Lila compiaciuta dalle attenzioni che stava ricevendo da
lui.
-Non credo che ciò accadrà mai, al contrario di
Mason sono bravo a trattenere il mio desiderio, non lascio che esso mi
controlli, non sarò mai la tua marionetta, sono qui solo per
dirti che ho scoperto il tuo gioco e non mi fai paura, io so
ciò che voglio e non sei tu- disse Tyler soddisfatto.
-Un Dragov che sa trattenere il desiderio? Non si è mai
sentito, voi siete esplosivi, fuori controllo, vere e proprie bombe ad
orologerie magiche- disse Lila ridendo.
-Qui sembrate sapere tutti molte più cose su di me di quante
ne sappia io- sbuffò Tyler.
-Alla casa dell'acqua troverai sempre la verità- disse
semplicemente Lila.
-E la morte- mormorò Tyler prima di svanire nel fuoco.
Quando Tyler comparve nel salotto della confraternita del fuoco
trovò Victoria ad attenderlo, le gambe accavallate e
l'espressione accigliata non promettevano bene, tant è che
quando la mora si alzò e fece un passo verso di lui, lui ne
fece uno indietro.
-Sai dove sono stato vero?- disse Tyler quando vide Victoria con
un'espressione decisa sul volto.
-Si- disse semplicemente Victoria.
-Sei arrabbiata con me?- sospirò Tyler credendo di conoscere
già la risposta.
-No- disse tranquilla Victoria.
-No??- ripetè sorpreso Tyler.
-Combatterò per te, ora e sempre, non sarà la tua
Electi o Alissa a farmi allontanare da te, io ottengo sempre
ciò che voglio- disse Victoria sicura di sè.
-Andiamo a dormire, è stata una lunga giornata e domani
voglio andare a lezione- disse Tyler prendendo la mano di Victoria e
andando di sopra insieme a lei, grato che la ragazza non volesse
litigare, la vicinanza di Lila lo aveva reso mentalmente esausto.
Per Tyler era stata una notte senza riposo, aveva sentito la voce di
Lila chiamarlo nella mente per tutta la notte, aveva ragione Mason, era
come una sirena che cantava solo per lui e voleva farlo impazzire.
Quando arrivò nell aula d incantesimi percepì
immediatamente la sua presenza, lei era lì, bellissima, in
prima fila, con un corpetto blu e degli shorts di jeans che gli
urlavano di strapparli.
-Buongiorno! Che bella notatta riposante, non lo è stata
anche per te?- disse Lila sorridendo angelica.
-Non mi spezzerai con qualche trucchetto mentale.- sibilò
Tyler avvicinandosi a lei.
-Continui a dirmi di no ma in realtà tutto quello che vuoi
fare è dire si- disse Lila sensuale a Tyler.
-Non ti dirò mai si, non sono così stupido- disse
Tyler ghignando con le labbra sulla guancia di Lila.
-Non l'avrei mai detto- disse Lila ridendo.
-Vai all'inferno- disse Tyler sorridendo malvagio.
-Tu sei il mio inferno, brucia con me- disse Lila all'orecchio di Tyler.
-Devo uscire di qui, ma la pagherai- disse Tyler con la vista
annebbiata e le mani tremanti, sapeva che i suoi occhi erano rossi
dall'espressioni terrorizzate degli indesfigati.
Tyler ancora in preda alla rabbia e ai poteri si diresse velocemente
verso la casa dell acqua, a quell ora in casa vi erano solo le
apprendiste, ragazzine appena adolescenti che dovevano imparare "l arte
delle electi".
-Principe- mormorò impaurita una ragazzina riconoscendolo,
avrà avuto poco più di dieci anni.
-Tu sei una delle loro apprendiste giusto? Controlli un mare- disse
Tyler sorridendo malvagio alla ragazzina che tremava di fronte a lui.
-Si, io..io.. cosa vuole da me?- balbettò tremando la
ragazza.
-Voglio mandare un messaggio, tranquilla- disse Tyler spostando una
ciocca di capelli del volto della ragazza terrorizzata.
-Io gli dirò tutto ciò che vuole, mi lasci
tornare dalle mie sorelle dell'acqua la prego- disse la ragazza
singhiozzando.
-Oh no piccola, tu sei il mio messaggio- disse Tyler ghignando malefico
con gli occhi rossi.
-Io?- disse la ragazza terrorizzata, capendo ciò che stava
per succedere.
-Si, tu- disse Tyler per poi dargli fuoco.
-Che i giochi abbiano inizio- disse Tyler ridendo e osservando i resti
della ragazza.
-Tyler- disse in un soffio Zane che l'aveva seguito per vedere come
stava.
-Non dovresti essere qui Zane- disse Tyler respirando profondamente per
riprendere il controllo.
-Hai ucciso per loro- disse disgustato Zane guardando i resti
carbonizzati della bambina, stava per vomitare.
-Non ho ucciso per loro, ho ucciso per me, non sono la marionetta di
nessuno io, nè tua nè di Derek nè di
Alissa e neanche di Victoria, nessuno mi controlla- disse Tyler
compiaciuto.
-Questa follia tra le confraternite deve finire, devo dirlo al preside-
disse Zane terrorizzato.
-Oh Zane, pensi ancora che si riduca tutto alle confraternite?
C'è il controllo del mondo in ballo e tu se vuoi vivere non
dirai nulla al preside, non mi hai mai visto qui, o sei il prossimo-
disse Tyler giocando con una sfera di fuoco, osservando Zane scappare
via per poi dirigersi nella casa del fuoco.
Non passò molto dal suono dell allarme di morte, ovviamente
nessuno della loro confraternita si presentò alla riunione
che il preside faceva dopo ogni "fatalità".
Qualche minuto più tardi Alissa si presentò come
una furia alla loro porta, esattamente la reazione che voleva scatenare.
-Hai ucciso una delle mie ragazze come hai osato?- disse Alissa furiosa
a Tyler.
-Ci sono altri cinque membri della confraternita del fuoco, cosa ti fa
credere che sia stato io?- disse Tyler ridendo.
-è uno stile diverso dal loro, meno freddo e distaccato-
disse Alissa certa di quel che diceva.
-Ok, sono colpevole- disse Tyler sollevando le mani e ridendo.
-Perchè lo hai fatto? Lei era così giovane e
innocente!- disse Alissa arrabbiata.
-Per dimostrarti che non sono un giocattolino con il quale tu e le tue
ragazze potete giocare, sono un cane rabbioso e so attaccare se lo
voglio, so anche dove colpire, era la tua pupilla vero?- disse Tyler
divertito.
-Era mia cugina- disse Allison cercando di non piangere.
-Ancora meglio- disse Tyler ridendo per poi sbattergli la porta in
faccia.
-Cosa voleva?- disse Victoria scendendo al piano di sotto e sedendosi
sulle ginocchia di Tyler che si era messo sul divano di pelle nera.
-Sgridarmi suppongo- disse Tyler pensieroso.
-Cos'è che ti rende così pensieroso?- chiese
Victoria sedendosi in braccio a Ty.
-Ho ucciso- disse Tyler sovrappensiero.
-Così mi è stato detto, rimorsi?- disse Victoria
accennando un sorriso e mettendo un braccio intorno alle spalle di
Tyler.
-Il contrario attualmente, mi è piaciuto tutto,
l'adrenalina, il terrore nei suoi occhi, sentire il potere uscire da
me, mi è piaciuto- disse Tyler ghignando.
-Il mio bambino è un killer nato, è eccitante-
disse Victoria mordicchiando il collo di Tyler.
-Lo diceva anche il mio psicologo babbano che ero fortemente disturbato
da un infanzia non standard- disse Tyler divertito.
-Sei semplicemente un Dragov, è nella tua natura- disse
Victoria lasciandosi coccolare da Tyler.
-Hai fatto tutto questo per dimostrare che non cederai a Lila?- disse
Victoria soddisfatta.
-Sai vero che anche se succede qualcosa con Lila non sarebbe un vero
tradimento- disse Tyler giocando con i capelli di Victoria.
-Come?- disse Victoria alzandosi di scatto.
-Vic ci conosciamo da un paio di settimane, quello che c'è
tra noi è speciale lo ammetto, ma non stiamo veramente
insieme dai- disse Tyler tranquillo.
-è così che la vedi?- disse Victoria furiosa.
-Si- disse Tyler calmo.
-Bene- urlò Victoria prima di andarsene in camera sua.
-Un giorno e mezzo, ho resistito a sufficienza- disse Tyler tra
sè e sè, uscendo di casa e materializzandosi
nella stanza di Lila.
-Che ci fai qui Tyler?- chiese Lila quando se lo trovò in
camera.
-Le brave persone resistono alle tentazioni, oggi credo di aver
dimostrato che io non sono una brava persona- disse Tyler baciando Lila
con una passione travolgente.
-Dimmi chiaramente cosa vuoi- disse Lila fingendosi annoiata.
-Tu, nuda, sotto di me, che sospiri il mio nome- disse Tyler
spingendola a terra e mettendosi sopra di lei.
-Non accadrà mai- disse Lila ridendo divertita, facendo
aderire i loro corpi, sentendo quanto lui la desiderasse.
-Sei sicura?- soffiò Tyler all'orecchio di Lila, anche se
sembrava più un lamento.
-Si- disse Lila chiudendo gli occhi, non poteva mostrargli quando anche
lei lo desiderasse.
-Allora perchè non ti sei smaterializzata nell'acqua?- disse
Tyler ghignando vittorioso.
-Perchè devo ammettere che mi piace non essere trattata come
una bambola di porcellana per una volta- disse tranquilla Lila.
-Io non lo farò mai, perchè tu sei niente per me-
disse Tyler divertito.
-Sono la tua Electi- disse furba Lila.
-Che equivale ad essere il mio sex toy- disse Tyler baciandola.
-E se fossi tu il mio sex toy?- disse Lila facendo svanire i loro
vestiti, invertendo le loro posizioni.
-Posso essere qualsiasi cosa tu voglia in questo momento- disse Tyler
con il fiato spezzato, osservando Lila che si muoveva su di lui, era
uno spettacolo da togliere il fiato.
-è questo che volevi? Come te lo immaginavi?- disse Lila
muovendosi lentamente su Tyler.
-No, questo è molto meglio è come se..- disse
Tyler senza fiato, era un esperienza fuori dal corpo, tutto era
dolorosamente perfetto e allo stesso tempo non era abbastanza.
-Il mio sangue ti chiamasse?- disse Lila tra un sospiro e l'altro,
anche per lei si era rivelata un esperienza del tutto diversa da quella
avuta con Mason, gli bruciava il sangue nelle vene, come se non fosse
più il suo.
-Siii- riuscì a malapena a dire Tyler, aveva i canini
allungati.
-Vuoi bere il mio sangue Ty..ler?- sospirò Lila con gli
occhi chiusi inclinando la testa.
-Si- disse Tyler mordendo il collo di Lila mugolando soddisfatto.
-Non so come potrò vivere un altro giorno senza rifarlo-
disse Tyler rivestendosi, all'improvviso gli si annebbiò la
vista e la stanza iniziò a girare.
-Lil..- disse Tyler cadendo a terra, quando Lila vide che stava male
corse a chiamare Alissa, nello stesso momento Victoria sentendo tramite
il marchio che li univa che Tyler stava male si materilizzò
insieme agli altri nella casa dell acqua.
-L'avete fatto bere- disse Victoria arrabbiata mentre accarezzava i
capelli di un Tyler tremante e febbricitante.
-Così non lo controllerete neanche voi- disse Alissa
soddisfatta.
-Sta male, è questo che volevate per il vostro principe?
Ucciderlo?- disse Victoria furiosa mentre Tyler tossiva e si lamentava
con la testa sulle sue ginocchia.
-C'è una linea di successione al trono, lui è
solo un impiccio- disse Alissa ridendo, non credeva che la sua vittoria
sarebbe arrivata così presto.
-Lila è questo che volevi per lui? Ti hanno detto che
sarebbe successo questo?- disse Victoria guardando con rabbia prima
Lila e poi Alissa.
-Zitta Lila- disse Alissa decisa quando Lila stava per parlare.
-Cosa c'entra Lila?- disse Mason teso, aveva avvertito Tyler di non
avvicinarsi a lei, era sua, solo sua, ma non credeva che lui l avrebbe
fatto veramente, era convinto che l' Electi di Tyler fosse Alissa.
-è l'Electi di Tyler, non te l'hanno detto i tuoi
amichetti?- disse Alissa ridendo divertita.
-Andiamocene di qui- disse Derek prendendo il controllo,
smaterializzando tutti i suoi confratelli nella loro casa.
-Prega di morire o ti uccido io- disse Mason furioso mentre veniva
trascinato fuori da camera di Tyler da Derek e Melanie.
-Non respiro- disse Tyler contorcendosi sul letto.
-Shh va tutto bene, tutto bene- disse Victoria in lacrime poggiandogli
un asciugamano bagnato in fronte.
-Lila- sussurrò Tyler senza fiato tremando.
-Sono Victoria- disse Victoria piangendo.
-Li..la- disse Tyler agitandosi in preda alle convulsioni.
-Sono qui- disse Lila materializzandosi dall'acqua.
-Non ti basta ciò che hai fatto?- disse Victoria furiosa con
gli occhi rossi.
-Sai cosa rischio venendo qui?- disse Lila con gli occhi completamente
blu, Victoria notò che aveva anche le labbra viola.
-Cosa ti è successo?- chiese Victoria sorpresa.
-Alissa- disse semplicemente Lila.
-Lila- ripetè Tyler.
-Lasciaci soli- disse Lila a Victoria.
-Così lo ucciderai- disse Victoria decisa a non andarsene.
-Sta morendo comunque non te ne rendi conto?- disse Lila fredda.
-Sono fuori dalla porta, ci metto meno di tre secondi ad ucciderti-
disse Victoria indietreggiando, mentre Lila si sdraiò
accanto a Tyler.
-Io non lo sapevo, non sapevo che il mio sangue ti avrebbe ucciso-
disse Lila piangendo poggiando la testa sul petto di Tyler.
-Me lo sono meritato, merito di morire Lila, sono un pericolo per tutti
quanti, un esperimento finito male, questa è fine che mi
merito- disse Tyler a fatica.
-Nessuno si merita questo- disse Lila ascoltando il cuore del ragazzo
rallentare.
-Io si, è giusto che finisca così, ha una certa
giustizia poetica, mio padre ha ucciso la sua Electi, tu uccidi me,
è giusto così- disse Tyler chiudendo gli occhi.
-Non voglio che tu muoia- disse Lila piangendo.
-Hai detto di volermi uccidere- disse Tyler accennando un sorriso.
-Non lo avrei mai fatto- disse Lila baciando Tyler dolcemente.
-Perchè?- chiese Tyler confuso senza la forza di aprire gli
occhi.
-Mi hai fatto capire che il mio cuore non appartiene all'oceano, ha
capito che è mio e posso donarlo a chi voglio, tu l'hai
fatto battere come mai prima- disse Lila piangendo sommessamente per
poi dare un altro bacio sulla fronte a Tyler e andarsene.
-Eri la mia scelta Ty- disse Lila piangendo.
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Capitolo 10 *** Fuoco e acqua ***
-Ty- disse Victoria entrando nella stanza dopo
aver sentito la presenza di Lila scomparire.
-Non voglio che tu mi veda così- disse Tyler tossendo.
-Non voglio che tu resti solo adesso- disse Victoria sdraiandosi
accanto a lui.
-Non ti ha mai meritato Vic, sei così paziente con me, non
ti meritavi tutte le sofferenze, non te le meriti- disse Tyler deciso a
tenere gli occhi aperti per guardare Victoria.
-Ho fatto del male a molte persone, sorridendo mentre lo facevo, quindi
mi merito di perdere la persona più importante per me- disse
Victoria trattenendo le lacrime, non voleva piangere, era decisa a non
farlo.
-Vic, io non sono per te, non lo sono mai stato, siamo così
arrabbiati insieme- disse Tyler a fatica, gli mancava l' ossigeno.
-Ma io ti ho aspettato così tanto, non posso perderti- disse
Victoria accarezzandogli i capelli.
-Trova qualcuno che ti dia la pace Vicky- disse Tyler stanco, chiudendo
gli occhi.
-Non ti lascerò mai- disse Victoria cullandolo mentre il
respiro del moro rallentava.
Lila intanto si era materializzata alla casa dell acqua, dopo aver
parlato con il consiglio di Atlantide ed aver ottenuto il permesso di
consultare il libro del mare per salvare Tyler, si diresse nei
sotterranei della casa, dove sapeva che Alissa lo custodiva.
-Non ti permetterò di farlo, non devi salvarlo, non
sacrificherai nessuna di noi per questo- disse Alissa furiosa quando
scendendo nei sotterranei trovò Lila con il libro dei Mari,
il loro libro di incantesimi, aperto di fronte a lei.
-è l'erede al trono delle fate di Atlantide, solo
perchè tu vuoi prendere il suo posto non ti
permetterò di ucciderlo, ho smesso di essere ingenua
Allison, ho smesso di farmi punire da te, mi hai fatto affogare
già troppe volte, non ci riuscirai di nuovo- disse Lila
furiosa, gli occhi gli brillavano di un azzurro intenso, emanando un
potere che non sapeva neanche lei di avere.
-Questa volta ti uccido- disse Allison furiosa avanzando verso di lei.
-Il consiglio sa benissimo cosa voglio fare, hanno approvato, hanno
deciso loro chi morirà- disse Lila ghignando, la magia ha
sempre un prezzo, salvare una vita ne richiedeva un altra.
-Io?- disse Allison indietreggiando spaventata.
-No, non te sciocchina, sei una pedina troppo importante nelle mani del
consiglio, vieni qui piccolina, vieni Destiny- disse Lila facendo segno
a Destiny, che aveva seguito la sorella al piano di sotto, di
avvicinarsi.
-Saluta la tua sorellina- disse Lila avvicinandosi a Destiny.
-Non mia sorella, me, ma non mia sorella- disse Allison piangendo,
supplicando Lila.
-è una scelta che Destiny ha accettato, ha capito di dover
rimediare ai tuoi errori, non è vero Destiny?- disse Lila
sorridendo.
-è un onore per me salvare il re- disse Destiny sorridendo,
pronta a sacrificarsi.
-Come ogni creatura del mare lei rinascerà- disse Lila
sorridendo osservando Destiny, per poi pugnalarla con un pugnale
sacrificale di cristallo, arma tipica del mare.
-Rinascerà ma non ritornerà mai da me- disse
Allison piangendo abbracciata al corpo della sorella.
-Mai dire mai- disse Lila poggiando una mano sulla sua pancia piatta.
-Tu..- disse Allison stupita non riuscendo a finire la frase.
-La sua sola presenza ha salvato suo padre, quando ho supplicato il
consiglio di salvare Tyler mi hanno ascoltato perchè hanno
sentito la sua presenza- disse Lila sorridendo dolcemente.
-Ti sei condannata da sola- sibilò Alissa.
-Non importa- disse Lila serenamente.
Victoria era ancora sdraiata accanto a Tyler quando sentì
che il respiro del ragazzo si stava regolarizzando e il suo cuore aveva
ripreso a battere normalmente.
-Tyler svegliati- disse felice Victoria punzecchiandolo.
-Ancora cinque minuti Priscilla- disse Tyler con gli occhi chiusi.
-Sei vivo, sei vivo- disse Victoria felice.
-Fa come se io fossi morto- disse Tyler rifiutando l'idea di svegliarsi.
-Ma tu sei vivo vivo vivo- disse Victoria saltellandogli intorno.
-Sono vivo, sono vivo- disse Tyler realizzando che era guarito.
-Si si lo sei- disse Victoria prendendo il volto di Tyler tra le mani e
baciandolo.
-Lila!- disse Tyler realizando chi lo aveva salvato, per poi
smaterializzarsi da lei.
-Tyler- disse Lila visibilmente sollevata quando lo vide in camera sua.
-Sei stata tu a salvarmi non è vero? Tu mi hai salvato dalla
morte- disse Tyler a Lila.
-Si- disse Lila sorridendo mentre Tyler nervoso si guardava intorno.
-Perchè? Volevi che io fossi in debito con te?- chiese Tyler
confuso.
-No, volevo che mia figlia avesse la possibilità di
conoscere suo padre- disse Lila mettendosi le mani sulla pancia.
-Ma come? Come puoi saperlo così in fretta? Non è
mia Lila, non mentirmi- disse Tyler nervoso con gli occhi rossi.
-Chiudi gli occhi, concentrati, senti le presenze in questa stanza e le
loro energie e poi dimmi che non è tua- disse Lila
accarezzando dolcemente la sua pancia piatta.
-è così..magica- disse Tyler con voce tremante e
gli occhi chiusi, sentiva una presenza calda, accogliente, fuoco ed
acqua, era sua.
-è acqua e fuoco, vita e morte- disse Lila sorridendo
materna.
-è mia- disse Tyler sorridendo.
-Non lo dire a nessuno, nascondi la gravidanza con la magia e dopo aver
partorito vattene di qui- disse serio Tyler, realizzando quanto sua
figlia sarebbe stata in pericolo per colpa sua.
-Non posso, non voglio- disse Lila scuotendo la testa.
-Vuoi che nostra figlia sopravviva?- disse Tyler mettendo le mani sui
fianchi di Lila.
-Ovvio, darei la mia vita per lei- disse Lila sentendosi offesa.
-Allora non far conoscere la sua esistenza a nessuno, la confraternita
del fuoco farebbe di tutto per ucciderla- disse preoccupato Tyler.
-So che non ti piacerà come idea e la odio anche io, ma
potremmo darla in adozione, sarebbe la scelta più sicura-
disse Lila preoccupata.
-E farle credere che i suoi genitori l'hanno buttata via come se niente
fosse? No, fuori questione, voglio che abbia almeno te, voglio che
cresca con te- disse Tyler deciso, sapeva cosa significava non
conoscere i propri veri genitori, non voleva questo per sua figlia.
-Tu ci sarai per lei?- chiese Lila dolcemente.
-Ogni volta che potrò, non voglio che si senta abbandonata-
disse Tyler sorridendo, era arrivato per lui il momento di crescere, le
sue priorità si erano rivoluzionate in una manciata di
minuti.
-Perchè ci tieni così tanto a lei? Io credevo che
non te ne sarebbe importato nulla- disse Lila con le mani sulla sua
pancia ancora piatta.
-è l'unica famiglia che mi resta, l'unica che
avrà il mio stesso sangue- disse Tyler mettendo le mani
sopra a quelle di Lila.
-Avrà anche il mio sangue- disse Lila seria, non voleva
essere tagliata fuori dalla vita di sua figlia.
-è prima di tutto tua figlia, sarà sempre nostra
figlia- disse Tyler sorridendo.
-Non posso restare qui, questa casa può essere pericolosa
come quella del fuoco- disse Lila preoccupata, Alissa non esitava ad
usare la violenza per tenerle in riga.
-Lo so, vi troverò una casa, chiederò agli Ames-
disse Tyler deciso a provvedere alla sua famiglia.
-Per i soldi? Ty tua madre era la regina di Atlantide! Pensi che non
abbia avuto soldi, gioielli, ville..? Per non parlare dei Dragov, la
tua famiglia paterna ha investimenti nell industria delle armi, nella
tecnologia, nella medicina...Tyler non sei solo l'erede di un re e di
una regina del mondo sovrannaturale, sei anche schifosamente ricco-
disse Lila raccontando a Tyler cose che ancora nessuno aveva avuto il
coraggio di dirgli.
-Credo di potervi dare una casa allora...intanto iniziamo da questo-
disse Tyler evocando un gioiello.
-Che cos'è?- chiese Lila quando Tyler le mostrò
ciò che aveva in mano.
-è un amuleto di protezione e un regalo per la madre di mia
figlia- disse Tyler sorridendo furbo.
-Come funziona? Dove l hai trovato?- chiese Lila spostando i capelli
dal collo in modo che Tyler potesse allacciargliela.
-Ogni volta che sei nei guai, la collana lo avverte e il mio anello
brucia, ti protegge da acqua e fuoco, ho visto le tue labbra viola, ti
ha affogato vero?- chiese Tyler baciando il collo di Lila.
-è il modo in cui Allison ci tiene in riga- disse Lila
appoggiando la testa al petto di Tyler.
-Mio padre voleva darlo a mia madre, Derek ha detto che li hanno
trovati nella casa, mi piace pensare che lui volesse proteggerla- disse
Tyler pensieroso.
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Capitolo 11 *** A family home ***
Tyler aveva appena lasciato Lila a riposare, ma
prima di uscire dalla casa dell acqua doveva fare un altra piccola
tappa, avrebbe fatto di tutto per proteggere sua figlia e
sorprendentemente anche Lila.
-Tyler, hai finalmente capito che sono io quella destinata a stare al
tuo fianco?- disse Alissa quando lo vide entrare nella sua stanza.
-So cosa hai fatto, saprò se farai qualcosa, ti consiglio
vivamente di non sfiorare più Lila o ne pagherai le
conseguenze- disse Tyler con gli occhi rossi lanciando sguardi
assassini ad Alissa.
-Non ho più niente per cui vivere, tutto ciò che
voglio fare è distruggere la sua vita e la tua- disse Alissa
osservandolo con gli occhi blu e lo sguardo spento.
-Tu non lo farai o le conseguenze saranno infernali per te- disse Tyler
poggiando una mano sul collo di Alissa bruciandola.
-Tu non parlerai a nessuno della gravidanza di Lila, o giuro che ti
farò pentire di essere nata, non sfiorerai Lila o i tuoi
genitori saranno i prossimi a morire- disse Tyler continuando a
bruciare il collo di Alissa.
-Te lo giuro- riuscì a dire Alissa con le lacrime agli
occhi, il pensiero di rimanere orfana la terrorizzava più
della morte.
-Bene- disse Tyler uscendo dalla confraternita dell'acqua dirigendosi
verso la casa di fronte, quella del fuoco.
-Divertito con Lila?- disse Victoria sarcastica quando vide Tyler
rientrare.
-Si trasferisce, non la voglio qui- disse Tyler semplicemente,
stupendosi di quanto riusciva a mentire bene.
-E perchè non la vuoi qui?- disse Victoria sorridendo
compiaciuta.
-Non ho bisogno della mia Electi quando ci sei tu al mio fianco- disse
Tyler passando una mano tra i capelli di Victoria per poi baciargli il
collo.
-Se una notte con lei ti ha fatto ragionare posso perdonarti Tyler-
disse Victoria soddisfatta.
-Tu sai dove Derek tiene i vecchi documenti di mio padre?- disse Tyler
cambiando discorso.
-Molti sono stati confiscati dalla congrega suprema, credo che gli
altri siano ancora nella casa dei Dragov sul lago Ontario- disse
Victoria confusa, Tyler non aveva mai voluto sapere nulla dei Dragov e
delle loro proprietà.
-Conosci l'esatta ubicazione di quella casa?- chiese Tyler interessato.
-Ovvio, la congrega suprema ce la lascia usare per le vacanze estive,
andiamo a vivere lì, Rachel e Mason sono gli unici che hanno
ancora i genitori- disse Victoria, non capiva il perchè
Tyler volesse parlare di case proprio adesso.
-Grazie Vicky, mi sei stata estremamente utile- disse Tyler dandogli un
bacio veloce per poi smaterializzarsi.
-Andiamo- disse Tyler materializzandosi in camera di Lila.
-Dove?- disse la ragazza confusa, aveva la nausea ed era sempre mezza
addormentata.
-Vi ho trovato una casa, dei Dragov- disse Tyler ghignando.
-Ma..manca ancora molto- disse Lila mettendosi le mani istintivamente
sulla pancia.
-Non è sicuro, non voglio mettervi a rischio, la casa del
fuoco sta organizzando una vendetta, io non voglio che tu ti trovi nel
mezzo della battaglia, dovete andare- disse Tyler deciso facendo alzare
Lila dal letto.
-Ma mi avevi promesso che ci saresti stato, che saresti stato con me
alla nascita della bambina, non posso fare tutto questo da sola Tyler,
non ci riesco- disse Lila tirandosi indietro i capelli con le mani e
cercando di non piangere.
-Lil, lo faremo insieme ma adesso devo restare qui, è questo
il mio posto- disse Tyler mettendo una mano sulla guancia di Lila.
-è anche il mio posto- disse Lila frustrata.
-Ma non il suo, e lei è la cosa più importante-
disse Tyler poggiando delicatamente la mano sulla pancia di Lila.
-Per lei- disse Lila sospirando e singhiozzando, stare sola la
terrorizzava, gli ricordava la sua infanzia.
-Per lei- ripetè calmo Tyler baciando la fronte di Lila per
poi smaterializzarsi con lei.
-Tyler la casa è magnifica- disse Lila guardandosi intorno,
era un enorme baita in legno, in riva al lago, regnava una pace
assoluta fuori.
La casa aveva un arredamento caldo, divani comodi, camino enorme, una
cucina spaziosa, c erano tappeti ovunque e tende ad ogni finestra che
garantivano la privacy, sembrava la casa adatta ad una famiglia magica.
-è la prima volta, che vengo qui- disse Tyler sorpreso,
guardandosi intorno, era così diversa dal gusto industriale
e freddo della sua madre adottiva Priscilla, era una casa da vivere e
non d ammirare.
-Ty- disse Lila commossa, osservando una foto appesa alla parete.
-Mamma, papà?- disse Tyler sfiorando la foto nella quale vi
erano due ragazzi giovani, sui 25 anni, la ragazza dai capelli biondo
cenere e gli occhi blu come l'oceano sorrideva spensierata, indossava
un ampio vestito bianco che lasciava intravedere un accenno di pancia;
l uomo era più serio ma i suoi occhi neri come quelli di
Tyler lasciavano trapelare l'amore che provava per la donna, sembrava
in tutto e per tutto la versione più grande di Tyler.
-Questa doveva essere casa tua Tyler, quando sono spariti per mesi nel
bel mezzo della guerra si trovavano qui- disse Lila sopresa,
sfiorandosi la pancia, la storia sembrava volersi ripetere.
-La casa è piena di protezioni magiche, sarete al sicuro, io
devo andare- disse Tyler allontanandosi da Lila, quella foto gli aveva
provocato sentimenti troppo forti, che non riusciva a sopportare adesso.
-Tyler- disse Lila cercando di fermarlo, ma il ragazzo si
smaterializzò nel fuoco.
-Tyler mi dirai dove sei stato?- disse Victoria con le braccia
incrociate, quando lo vide tornare.
-No- disse freddamente Tyler.
-C'è qualcosa che non mi stai dicendo- disse Victoria
osservando attentamente Tyler.
-Ci sarà sempre qualcosa che non ti dirò- disse
Tyler sincero con Victoria.
-Riguarda noi?- chiese Victoria preoccupata.
-Non riguarda noi in quanto coppia- disse Tyler sorridendo e poggiando
la fronte contro quella di Victoria.
-Allora credo di non volerlo sapere- disse Victoria sorridendo
spensierata.
Erano passate settimane da quando Tyler aveva accompagnato Lila alla
casa al lago, per quanto lei gli chiedesse ogni giorno di raggiungerla
lui non ci riusciva, quella casa e Lila gli provocavano emozioni troppo
forti, lo rendevano debole e lui non poteva permetterselo.
Quel giorno però era diverso, non aveva sentito Lila per il
loro consueto aggiornamento mattutino e l anello collegato alla collana
di lei stava bruciando al suo mignolo da quando si era svegliato.
-Devo andare- disse Tyler agitato giocherellando con l'anello che aveva
al mignolo e che stava bruciando sempre di più.
-Dove? Per quanto?- chiese Victoria preoccupata e confusa.
-Per un pò, mesi probabilmente- disse Tyler agitato.
-Mesi? Dove? E cosa ne sarà di noi?- disse Victoria
preoccupata piangendo.
-Vic, guardami, ci sarà un tempo per noi ok? Ci
sarà un momento in cui io potrò amarti come
meriti, ma quel momento non è adesso, c'è chi ha
più bisogno di me- disse Tyler dando un bacio di addio a
Victoria.
-Ma io ti amo- disse Victoria tra le lacrime mentre lo osservava
scomparire tra le fiamme.
-Che succede?- chiese Tyler materializzandosi nella casa in cui Lila si
era trasferita da settimane.
-Non lo so, si sta muovendo, sembra che stia male, ho paura di perderla
Tyler- disse Lila che era sdraiata sul divano con le mani sulla pancia,
che adesso era bella rotonda.
-Non la perderai andrà tutto bene- disse Tyler con tono
rassicurante anche se lui stesso era tutt'altro che calmo.
-Ho paura Tyler- disse Lila iniziando a piangere e gemere dal dolore.
-Andrà tutto bene, io sono qui- disse Tyler inginocchiandosi
accanto a Lila e accarezzandogli dolcemente i capelli.
-Non voglio perderla, è tutto ciò che ho- disse
Lila senza fiato, il panico gl'impediva di respirare.
-Per favore piccola, per favore bambina mia non lasciarmi anche tu-
disse Tyler poggiando le mani sulla pancia di Lila, cercando di
trasmettergli la sua energia, per fargli sentire la sua presenza.
-Si è fermata, è calma adesso- disse Lila
piangendo dal sollievo.
-Come è possibile?- chiese Tyler sbalordito togliendo la
mano tremante dalla pancia, aveva sentito una connessione con sua
figlia, era come se lei lo chiamasse.
-Credo che Lottie volesse il suo papà- disse Lila chiudendo
gli occhi sfinita.
-Lottie?- disse Tyler sorpreso, provando il suono del nome.
-Charlotte, visto che devo farla nascere io almeno fammi scegliere il
nome- disse Lila stanca con gli occhi chiusi.
-M sembra giusto- disse Tyler sorridendo.
-Resterai?- chiese Lila sbadigliando.
-Sarò qui quando ti sveglierai- disse Tyler baciandogli la
fronte per poi prenderla in braccio e portarla a letto.
-Sei rimasto- disse sottovoce Lila appena si svegliò e
notò che Tyler era al suo fianco.
-Te l avevo promesso, e poi non potevo lasciare le mie ragazze- disse
Tyler sorridendo furbo.
-Sono la tua ragazza?- disse Lila sorridendo e mordendosi il labbro
inferiore.
-Non la mia preferita però- disse Tyler divertito.
-Sono così sollevata che tu sia qui- disse Lila poggiando la
testa sul petto di Tyler.
-Perchè?- chiese Tyler accarezzando i capelli di Lila.
-Tutto è migliore quando ci sei tu- disse Lila dando un
bacio sotto il mento a Tyler.
-Soprattutto mangerai qualcosa di decente, cibo precotto Lila?- disse
Tyler rimproverandola, aveva visto in cucina che porcherie si mangiava
la ragazza.
-Non so cucinare, non ho mai avuto una cucina- disse Lila vergognandosi.
-Sei fortunata ad avere me allora- disse Tyler guidando Lila verso la
cucina.
-Da dove viene tutto questo?- disse Lila sorpresa, quando vide la
cucina piena di cibo.
-Ho fatto un paio di telefonate mentre dormivi- disse Tyler furbo,
iniziando a sbucciare le patate.
-Chi ti ha insegnato a cucinare?- disse Lila mentre l osservava
ammirata.
-La mia tata, non ridere- disse Tyler imbronciato quando Lila
scoppiò a ridere.
-Mia madre, la mia madre adottiva, era sempre a lavoro, io ero un
bambino iperattivo, la mia tata era disperata e cercava sempre nuove
cose da farmi fare per intrattenermi.- disse Tyler sorridendo
nostalgico, sua madre licenziò Teresa il giorno del suo
decimo compleanno.
-Sai il perchè dell'esistenza delle Electi?- chiese Lila
mentre osservava Tyler cucinare.
-Per farmi impazzire?- disse Tyler scrollando le spalle.
-Secondo la leggenda l'Electi e colui che l'ha scelta sono
perfettamente compatibili, a livello di magia intendo, non
c'è mix più perfetto di quello di un'electi e chi
la sceglie- disse Lila rubando un pezzo di carota a Tyler.
-Sapevo già che nostra figlia sarebbe stata perfetta- disse
Tyler dando uno schiaffetto a Lila che tentava di rubargli un altro
pezzo di carota.
-Resterai? Ho bisogno di saperlo- disse Lila mentre cenavano mangiando
la deliziosa bistecca cucinata da Tyler.
-Vuoi che io resti?- chiese Tyler bevendo un sorso di vino che aveva
nel bicchiere.
-Più di ogni altra cosa, sento di non poterla proteggere
come dovrei, averti qui mi farebbe sentire al sicuro- disse Lila
imitando Tyler e bevendo un sorso della sua acqua.
-Allora il mio posto è qui con voi- disse Tyler imboccando a
Lila un pezzo di carne.
-E Victoria? Che ne pensa?- chiese Lila curiosa gustando la carne.
-Adesso ciò che conta siete tu e Lottie- disse Tyler serio.
-Mi piace- disse Lila sorridendo soddisfatta.
-Cosa?- chiese Tyler confuso.
-Il tuo lato paterno, ti rende umano, quasi gradevole- disse Lila per
poi scoppiare a ridere.
-Ho bisogno che tu mi prometta una cosa- disse Lila seria quando ebbero
finito di cenare.
-Cosa?- chiese Tyler mentre lavava i piatti.
-Se qualcosa andasse male durante il parto, se ti chiedessero di fare
una scelta, scegli sempre lei, non pensare a me, io sono niente in
confronto a lei ok? Scegli lei- disse Lila seria guardando Tyler negli
occhi.
-Mi stai chiedendo molto- disse Tyler distogliendo lo sguardo.
-Ti sto chiedendo di scegliere tua figlia al posto mio, so che di me
non t'importa quindi non sarà difficile per te- disse Lila
cercando di sorridere.
-Spero di non dover mai fare una scelta simile- disse Tyler senza
guardare Lila, non poteva guardarla negli occhi, avrebbe visto la paura
nei suoi.
-Spero che tu non debba farla, ma so che se si presentasse l'occasione
farai la scelta giusta, solo promettimi che non permetterai ad Alissa e
a Victoria di avvicinarsi a lei, è la mia bambina- disse
Lila con le mani sulla pancia vistosamente arrotondata.
-Io..te lo prometto- disse Tyler annuendo, gli doveva almeno quello.
I mesi seguenti passarono veloci, Tyler e Lila ormai avevano sviluppato
la loro routine, Tyler cucinava tutti i pasti e puliva casa, guardavano
insieme qualche serie tv, adesso erano impegnati in una maratona
particolarmente impegnativa del trono di spade, Lila lo stava anche
aiutando ad allenare i poteri ereditati dalla madre, quelli dell acqua,
Tyler non lo avrebbe mai ammesso ma questa era la vita in famiglia che
aveva sempre desiderato, guardando Lila con la sua pancia ormai enorme
canticchiare a Lottie una ninna nanna del mare gli riempiva il cuore di
gioia e pace.
-Ho una confessione da fare- disse Lila mentre era sdraiata a letto con
Tyler.
-Anche io- disse Tyler mentre gli accarezzava dolcemente i capelli.
-Prima tu allora- disse Lila prendendo la mano di Tyler.
-Credo che mi sto innamorando della madre di mia figlia- disse Tyler
baciando dolcemente Lila finchè non sentì le
lacrime di Lila bagnarli il volto.
-Che succede?- chiese Tyler preoccupato.
-Sapevo fin dall'inizio che la mia gravidanza non sarebbe finita bene,
per questo ti ho parlato di scegliere lei, la bambina è
troppo potente, non può sopravvivere da sola al parto, ha
bisogno di energie e prenderà le mie..- disse Lila
singhiozzando.
-Lil..- disse Tyler immobile, l incubo ricorrente che faceva ormai da
mesi si stava avverando.
-No, lasciami finire, voglio che tu la lasci fare, va bene
così Tyler, va bene così, devi lasciarmi
andare..- sussurrò Lila tra le lacrime.
-Quando arriverà la fine penserò alle nostre
risate, alle nostre liti stupide, alla nostre giornate passate in
giardino ad osservare le nuvole, alle tue cene squisite, alla tue
fossette quando sorridi, ai tuoi occhi che quando diventano blu sono
stupendi, penserò a tutte queste cose, penserò a
te e a Lottie, a quanto sarete belli insieme, m'immaginerò
Lottie camminare e parlare, e saprò che sto morendo per
qualcosa di giusto, saprò che la mia vita ha avuto un
significato, non temere quel momento Ty, io non lo temo, so che
sarò in pace- disse Lila sorridendo e asciugando le lacrime
di Tyler che scorrevano silenziose sul volto del ragazzo.
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Capitolo 12 *** Charlotte ***
Dopo la confessione di Lila Tyler ebbe quello che
poteva essere paragonabile ad un attacco di panico magico, gli oggetti
nella stanza iniziarono ad esplodere, i suoi occhi passavano
velocemente da rossi a blu, gli mancava il respiro, doveva velocemente
uscire da quella casa, così lasciando una preoccupata Lila
nella loro camera da letto si smaterializzò in cerca di
risposte, dall unica persona che poteva dargliele, Alissa.
Alissa era la ragazza che ad Atlantide avevano scelto per lui,
sicuramente se le cose fossero andate secondo i suoi piani avrebbe
avuto un modo per salvarsi dalla gravidanza mortale.
-C'è un modo in cui la posso salvare?- chiese Tyler dopo
essersi materializzato d Alissa.
-No, è destinata a morire- disse Alissa ridendo soddisfatta.
-Ripeto, c'è un modo in cui la posso salvare?- disse Tyler
afferrando con una mano di capelli di Alissa e facendo apparire
nell'altra una sfera infuocata.
-No- balbettò Alissa osservando la sfera che Tyler stava
avvicinando al suo volto.
-C'è un modo in cui posso salvarla- disse Tyler avvicinando
la sfera al volto di Alissa, era talmente vicina che la ragazza poteva
sentire la sua pelle bruciare.
-La tua energia, devi dargli il tuo sangue, la tua energia-
strillò Alissa spaventata, rimanendo però in
mobile, la sfera era così vicino che poteva sentire le
fiamme accarezzargli il volto.
-Visto? Bastava parlare in fretta- disse Tyler sorridendo e lasciando
andare Alissa che cadde a terra singhiozzando.
-Lei non si merita il potere che gli darai, ti porterà alla
rovina- disse Alissa osservando Tyler svanire tra le fiamme.
Quando Tyler tornò a casa trovò Lila ad
aspettarlo sulla sedia a dondolo, si era appisolata, i raggi della luna
le illuminavano il volto e la pancia, sembrava che una luce blu l
avvolgesse, era una visione divina, la sua dea.
-Ty- disse Lila aprendendo per un attimo gli occhi, sollevata che fosse
tornato.
-Ti stavo solo ammirando un pò- disse Tyler sorridendo
mentre si avvicinava a lei.
-Sto morendo, perchè tu hai quel sorriso felice?- chiese
Lila chiudendo gli occhi.
-Perchè io ti salverò, ti salverò
sempre- disse Tyler sorridendo, accarezzando i capelli di Lila che
tanto amava.
-Ne abbiamo già parlato Ty, voglio che tu salvi Lottie-
disse Lila con tono duro.
-Se non ci fosse da fare una scelta? Se tu potessi sopravvivere?- disse
Tyler dolcemente sistemandogli una ciocca di capelli dietro all
orecchio.
-I miei sogni sarebbero realtà- disse Lila sorridendo beata,
lasciandosi andare al tocco rassicurante del moro.
-Allora ho io la nostra soluzione, bevi- disse Tyler mordendosi il
polso con i canini da vampiro.
-Come?- disse Lila confusa, osservando il volto di Tyler che non
mostrava esitazione.
-Il mio sangue ti darà le energie sufficienti per il parto,
è sicuro, le energie andranno a Lottie, non ti
avvelenerò promesso- disse serio Tyler.
-Sul serio? Vuoi questo?- disse Lila sorpresa dal gesto di Tyler.
-Più di ogni altra cosa, voglio che mia figlia abbia una
madre- disse Tyler annuendo mentre Lila incerta iniziò a
bere il sangue di Tyler.
-Come ti senti?- chiese Tyler allontanando il polso dalle labbra di
Lila.
-Bene, potente, finalmente in salute- disse Lila che aveva ripreso
colore e i suoi occhi era di nuovo di uno splendente blu.
-è un piacere esserla stato di aiuto signorina- disse Tyler
ridendo, osservando la ferita sul polso richiudersi, non si sarebbe mai
abituato alla guarigione vampira.
-Credo che la bambina voglia nascere- disse Lila allarmata con le mani
sulla pancia.
-Si tra un mese- disse tranquillamente Tyler.
-No adesso, la bambina vuole nascere adesso- disse Lila attirando a
sè Tyler per la maglietta.
-Che faccio? Che faccio?- disse Tyler nel panico.
-Ospedale adesso Ty, o giuro che ti faccio fuori- disse Lila furiosa,
dal dolore che aveva per le contrazioni non riusciva neanche a stare in
piedi.
-Ok, respira, respira- disse Tyler ricordandosi ciò che
aveva visto in Grey's Anatomy.
-Prova tu a respirare quando una cosa delle dimensioni di un cocomero
vuole uscire dalla tua pancia cretino- urlò Lila fuori di
sè.
Il parto di Lila non fu facile, dopo 23 ore di doloroso travaglio i
dottori optarono per un cesareo di urgenza, Tyler fu cacciato dalla
stanza e adesso camminava avanti e indietro in corridoio, in piena
crisi di panico come ogni padre che si rispetti.
-è pronto a conoscere sua figlia?- disse un infermiera
affacciandosi alla porta della stanza privata in cui Lila aveva
partorito.
Quando Tyler vide per la prima volta sua figlia gli si
bloccò il respiro, era perfetta, non c era altro modo per
descriverla, la pelle rosea, un nasino francese come quello di Lila,
gli occhi di un particolare viola, le labbra perfette, una manciata di
capelli biondo cenere, come quelli della donna che aveva visto nelle
foto della baita, sua figlia aveva i capelli di sua nonna.
-Le sostenga la testa- disse l infermiera, aiutandolo a prendere in
braccio la bimba.
-Ciao piccola, ciao- disse Tyler emozionato prendendo in braccio la
figlia per la prima volta, si sentiva così goffo.
-Ehi- disse Lila sottovoce riprendendo i sensi.
-Hai fatto un lavoro magnifico, veramente magnifico- disse Tyler
osservando Lottie che lo guardava con i suoi occhi viola e quel sorriso
che lo aveva già incantato, il sorriso di Lila.
-Posso tenere in braccio la mia bambina?- sussurrò Lila tra
le lacrime, non aveva mai visto Tyler così estasiato e in
pace, non c'era rabbia adesso in lui, soltanto amore per quella
creaturina che stringeva tra le braccia.
-Credo che tu te lo sia guadagnato questo diritto- disse Tyler mettendo
la bimba in braccio a Lila.
-Ciao Lottie, sono la tua mamma- disse Lila commossa quando Lottie gli
mise una mano sul volto.
-La sua guarigione procede sorprendentemente bene signorina, possiamo
mandarla a casa domani- disse l infermiera, per poi andarsene con
discrezione.
-Come facciamo con la scuola? Dobbiamo finirla e dobbiamo stare attenti
o la gente s'insospettirà- disse Tyler il giorno dopo quando
lui Lottie e Lila rientrarono a casa.
-Il mio permesso finisce la prossima settimana, il preside non mi ha
concesso di più quando gli ho spiegato la situazione- disse
Lila preoccupata cullando Lottie che stava cercando di addormentarsi.
-Sa di Lottie?- disse Tyler sorpreso e nervoso.
-Sa di Lottie, non chi è il padre di Lottie- disse
tranquillamente Lila.
-Bene- disse Tyler tirando un sospiro di sollievo.
-è un membro dalla casa della terra, o meglio lo era, ci
deve obbedienza tranquillo- disse Lila cullando Lottie dolcemente, la
bimba si era già calmata, era un vero angioletto.
-Ok, resta il problema di come facciamo- disse Tyler passandosi una
mano tra i capelli.
-Faremo a giorni alterni, tu farai finta di tornare alla casa del fuoco
e la notte verrai qui da noi, un giorno andrò io a scuola e
l'altro tu- disse Lila pensierosa, cercando di trovare una situazione
che potesse andar bene a tutti.
-Si può fare- disse Tyler soddisfatto dell'idea di Lila.
-Che ne sarà di noi due? Di quello che c'è tra
noi ora che Victoria torna in gioco e io non sono più
incinta di tua figlia?- chiese Lila preoccupata mettendo Lottie nella
culla rosa che Tyler gli aveva comprato e aveva riempito di pupazzi.
-Tu e Lottie adesso siete ciò che conta, Vic viene dopo,
è molto che non penso a lei, non so neanche se mi ha
aspettato- disse Tyler scrollando le spalle.
Intanto alla casa del fuoco Mason e Victoria si stavano baciando sul
divano, la loro storia era iniziata per gioco, una sera che erano
entrambi troppo ubriachi, avevano poi iniziato a legare grazie a
ciò che avevano in comune, entrambi erano stati abbandonati
dalle persone che amavano, Tyler e Lila.
-Cosa dirò a Tyler quando tornerà?- disse
Victoria sospirando.
-Che hai pianto per lui cinque mesi, poi hai iniziato a sentirti
patetica e hai capito che non ne valeva più la pena, ed hai
deciso di diventare la mia ragazza- disse Mason concludendo la frase
con un bacio.
-Troppo nel tuo stile Mas- disse Victoria ridendo.
-Pare che non avrai molto tempo per decidere- disse Mason, entrambi
avevano chiaramente percepito la presenza di Tyler nel vialetto di
casa, Mason per provocarlo si mise a baciare il collo di Victoria nell
esatto momento in cui il moro entrò in casa.
-Guarda chi è tornato a casa, il figliol prodigo- disse
Mason ghignando e dando una pacca sulla spalla a Tyler mentre l'altra
mano era sul sedere di Victoria.
-Vic Mas è un piacere rivedervi, adesso vado a riposarmi-
disse Tyler, Lottie non li aveva fatti dormire per tutta la notte.
-Dai Ty resta qui con noi, abbiamo così tante cose da
raccontarci- disse Mason giocherellando con i capelli di Victoria.
-Cose che sono sicuro potranno aspettare domani, buonanotte ragazzi,
non datevi troppo da fare, i muri non sono così spessi come
sembrano- disse Tyler ghignando e salendo al piano di sopra, sapeva che
la sua freddezza li aveva lasciati sconvolti, ed era proprio su questo
che puntava.
-Non gl'importa- sussurrò Victoria sotto choc.
-Perchè non sei arrabbiato per la mia storia con Victoria?-
chiese confuso Mason raggiungendo Tyler al piano di sopra.
-Come ben presto capirai Mas, io vinco sempre, e anche stavolta senza
che tu lo sappia ho vinto- disse Tyler ghignando per poi sbattere la
porta in faccia a Mason e tornare da Lila e Lottie, non riusciva a
stare senza sua figlia.
-Guarda Lottie, papà è a casa- disse Lila
sottovoce quando Tyler nel bel mezzo della notte si
materializzò nella nursery di Lottie.
-Ehi, che ci fanno le mie bamboline sveglie?- chiese Tyler baciando la
fronte di Lottie e poi le labbra di Lila.
-Qualcuno qui non voleva dormire senza il suo papà- disse
Lila sorridendo e passando Lottie a Tyler.
-La mia principessina si sentiva sola? La stellina di papà-
disse Tyler cullandola dolcemente.
-Tutto ok alla confraternita?- chiese Lila passando una mano tra i
capelli di Tyler.
-Si, ti farà piacere sapere che Victoria sta con Mason-
disse Tyler con nonchalance.
-Mi dispiace Ty- disse sincera Lila.
-è ok, non ci sono rimasto male, ho voi e non desidero
altro- disse tranquillamente Tyler.
-Io sono anche la sua Electi, potrei convincerlo a..- disse Lila
cercando di aiutare Tyler.
-No, quello mi farebbe veramente arrabbiare, lui e Victoria sono ok-
disse Tyler sorridendo quando si accorse che Lottie dormiva.
-Andiamo a letto, prima che il piccolo diavolo si svegli per la
poppata- disse Lila prendendo la mano di Tyler e trascinandolo verso la
camera.
Charlotte si svegliò più volte di quelle che
potevano contare durante la notte, quando Lila aprì gli
occhi notò che Tyler non c era e la luce della nursery era
accesa, in punta di piedi si diresse verso la camera della figlia,
trovò il moretto che cullava la figlia e gli canticchiava
canzoni punk.
-Vuoi sapere un segreto Lottie? Credo di essermi innamorato di tua
madre- disse Tyler mentre cullava Lottie, che si era finalmente
addormentata.
-Vuoi sapere un segreto Lottie? Credo di amare tuo padre- disse Lila
che era appoggiata alla porta d'ingresso della nursery e sorrideva
felice.
La mattina dopo era il turno di Lila di andare a scuola ma non voleva
lasciare Lottie, si sentiva una cattiva madre a lasciarla
così, pochi giorni dopo la sua nascita.
-Per la milionesima volta, staremo bene da soli per qualche ora, va ad
apprendere- disse Tyler divertito.
-Sei sicuro? Che per te vada bene restare qui, so che vuoi chiarire con
i tuoi confratelli.- disse Lila, facendo riferimento a Mas e Vic.
-Sto bene- disse Tyler tranquillo, mentre preparava la colazione a Lila.
-Ti conosco almeno un pò e so che sei arrabbiato con Mason
perchè si è preso qualcosa che ritenevi tuo-
disse Lila sorridendo comprensiva mentre osservava Tyler preparare il
biberon a Lottie e la colazione a lei.
-Potrei essere un pò arrabbiato per questo si- disse Tyler
controllando la temperatura del latte con il mignolo.
-Beh quando ti arrabbi per Victoria, pensa che l'Electi di Mason ti ha
donato il suo cuore, una figlia, e tutta se stessa- disse Lila
all'orecchio di Tyler dandogli delicati baci sul collo.
-Sei mia?- disse Tyler piacevolmente sorpreso.
-Tu sei la mia scelta, te l'ho già detto Ty- disse Lila
passando le braccia intorno al corpo di Tyler e poggiando la testa
sulla schiena del ragazzo.
-Adesso vai o farai tardi a storia, io e la mia principessa vogliamo un
pò di privacy- disse Tyler correndo con la
velocità vampira al piano di sopra quando Lottie
iniziò a piangere.
Effettivamente quando Lila arrivò al college la lezione di
storia era già iniziata, ma arrivare in ritardo non era un
problema per i membri delle confraternite, infatti raggiunse il suo
posto senza che il professore gli dicesse nulla.
-Lila?!- disse stupito Mason quando vide Lila entrare a lezione di
storia.
-Mason- disse fredda Lila sedendo in prima fila lontano da lui.
-Sei viva? Sei tornata?- disse Mason incantato.
-Beh sono qui, e sono reale, adesso che hai le tue risposte
perchè non te ne vai?- disse Lila sprezzante.
-Ma Lila! Tu sei la mia Electi! Sono morto dentro quando te ne sei
andata!- disse Mason prendendo la mano di Lila.
-Non è quello che ho sentito dire, e ora lontano da me prima
che ti pugnali un'altra volta!- disse Lila glaciale.
-Ti prego Lila, parla con me, dove sei stata?- disse Mason
avvicinandosi a lei.
-Non posso stare qui un minuto di più.- disse Lila
esasperata, smaterializzandosi in un vortice d acqua.
-Ti ho detto che stavamo bene- disse Tyler quando sentì Lila
arrivare a casa, era sdraiato sul divano a guardare Netflix, con Lottie
che dormiva sul suo petto.
-Non è per te- disse Lila nervosa lasciando cadere la borsa.
-Che succede Lils?- chiese Tyler alzandosi preoccupato, con sua figlia
in braccio.
-Mason, mi ha solo dato fastidio, esasperato direi- disse Lila
prendendo sua figlia, quando vide gli occhi di Tyler diventare rossi,
per poi vederlo sparire in un turbine di fuoco.
-Papà è arrabbiato, si che lo è- disse
Lila dando un bacio in fronte a sua figlia che era sempre mezza
addormentata.
Tyler si materializzò furioso nel vialetto della casa del
fuoco dopo aver parlato con Lila, intercettò Mason e con un
gesto della mano lo scagliò contro l'albero fermandogli per
qualche secondo il respiro.
-Cos'è una reazione ritardata per la mia relazione con
Vicky?- disse Mason ridendo mentre il sangue gli usciva dalle labbra.
-Tu non tocchi ciò che è mio, la prossima volta
che lo fai perdi le mani- disse Tyler con gli occhi rossi.
-Non sei il mio capo- disse Mason tossendo sangue.
-Sono stato chiaro?- disse Tyler mettendogli un piede sul petto con
forza.
-Cristallino- riuscì a tossire Mason, osservando poi Tyler
scuro in volto, sparire come era arrivato.
Tyler corse dentro alla baita dove si trovava la sua famiglia, c era
qualcosa che non andava, preoccupato corse al piano di sopra, nella
nursery di Lottie.
-Lila che succede? Il mio anello bruciava, è successo
qualcosa?- chiese Tyler preoccupato quando vide la ferita sulla tempia
di Lila.
-Hanno..hann..preso Lottie- disse Lila debolmente piangendo.
-Chi? Lila chi ha preso Lottie?- chiese Tyler preoccupato.
-Io non lo so! Erano membri della casa del vento, so solo questo- disse
Lila piangendo disperata.
-La riporteremo a casa- disse Tyler cercando di tranquillizzare Lila.
-Lottie..- sussurrò Lila prima di perdere i sensi.
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Capitolo 13 *** Fate ***
-Dobbiamo trovarla- disse Lila alzandosi
goffamente dopo aver ripreso i sensi, dirigendosi con passo instabile
verso la porta di casa.
-No, io devo trovarla, tu stai qui- disse Tyler mettendosi di fronte a
Lila.
-è mia figlia, è stata colpa mia se l'hanno
presa, io devo trovarla- disse Lila cercando di spingere via Tyler.
-Tu sei debole, Lottie sta assorbendo le tue energie tramite il latte,
mi se svenuta tra le braccia Lila, cosa pensi di fare là
fuori?- disse Tyler immobilizzando Lila.
-Ma è mia figlia- disse Lila singhiozzando tra le braccia di
Tyler.
-è nostra figlia e ti prometto che tornerà da noi
sana e salva- disse Tyler mettendo due dita sotto il mento di Lila per
far incrociare i loro sguardi e poi dargli un bacio a fior di labbra.
-Ok.- disse Lila, ma Tyler seppe subito che non si era affatto arresa,
nonostante ciò si smaterializzò in un turbine di
fuoco di fronte a lei.
-Ho bisogno del vostro aiuto- disse Tyler materializzandosi nel salotto
della casa del fuoco, dove si trovavano tutti i membri della congrega.
-Per cosa?- chiese Derek che aveva in braccio Rachel.
-Hanno rapito nostra figlia- disse Lila materializzandosi alle sue
spalle.
-Tu non ascolti mai vero?- sibilò Tyler arrabbiato ma anche
divertito, Lila era come una cascata, non poteva essere dominata.
-Mai- disse Lila e poi si scatenò il caos.
-Come vostra figlia?- disse Mason sotto choc fissando Lila, cercando di
capire come avesse potuto partorire una bambina ed essere sempre
così bella.
-Hai fatto una figlia con quell'essere?- disse Victoria furiosa.
-Come si chiama?- chiese Rachel sorridendo dolcemente, era la
più tranquilla e buona della congrega, cercando di mettere
sempre tutti a loro agio.
-Quando è stata rapita?- chiese Derek calmo come sempre, la
mente razionale della situazione.
-Lila, amore della mia vita, non ti hanno insegnato a dare questo
genere di notizie con un pò di tatto? Credo che tu abbia
reso Mas più stupido di quello che già era!-
disse Tyler ridendo, mentre osservava Mason osservare Lila come un
pesce fuor d acqua.
-Mi piace essere diretta, comunque Mason credevo che tu fossi a
conoscenza di come nascono i bambini! E Victoria, tesoro, io
sarò anche un essere dotato di ali e brillantini, ma almeno
non faccio la santarellina per poi andare con il primo che mi capita!-
disse Lila con un sorriso provocatorio.
-Per rispondere alle vostre ultime domande, la bambina si chiama
Charlotte, noi la chiamiamo Lottie, è stata rapita da dei
membri della casa del vento mentre io ero a scuola e Lila era con lei-
disse Tyler stringendo la mano di Lila che era al suo fianco.
-Io avrei saputo proteggere mia figlia- disse Victoria provocando Lila.
-Prova a proteggere qualcuno dopo un parto di dodici ore in cui la
maggior parte delle tue energie se ne sono andate e dopo un
allattamento che richiede lo stesso numero di energie, non saresti
capace di proteggere neanche te stessa- disse Tyler flashando gli occhi
rossi a Victoria, mettendo in chiaro che insultare Lila era fuori
questione.
-Quello che mi chiedo è perchè i membri della
casa del vento, che sono sottomessi al vostro volere, in particolare al
tuo Derek, hanno rapito mia figlia, toglimi questa curiosità
Derek- disse Lila minacciosa con gli occhi blu.
-Qualcuno al di sopra di me può tranquillamente aver dato
l'ordine- disse Derek calmo.
-C'è qualcuno al di sopra di te? Di noi?- disse confuso
Tyler.
-Forse è arrivato il momento di spiegare tutto a Tyler-
disse seria Lila.
-Non puoi restare qui, politica della confraternita- disse Melanie a
Lila.
-Lo so, ho rispetto per le tradizioni, me ne stavo andando, parlategli
anche della casa del vento, dopo vieni a casa e ti parlerò
della casa dell'acqua e di quella della terra- disse Lila cercando di
sorridere nonostante la situazione orribile.
-Stai attenta- disse Tyler per poi attirarla a sè per un
breve bacio ed osservarla sparire in un vortice d acqua.
-Bello show- disse Mason sarcastico.
-Io non faccio show, è la realtà, la mia
realtà- disse Tyler che adesso senza Lila nelle vicinanze
poteva perdere la pazienza.
-Così noi dovremmo credere che hai veramente una figlia con
Campasgualdrina?- disse Victoria incrociando le braccia.
-Scegli bene le parole da usare Victoria- disse minaccioso Tyler, non
avrebbe permesso altri insulti alla madre di sua figlia.
-Basta così, andiamo nella cripta, sarà
più sicuro parlare laggiù- sibilò
Derek, zittendo tutti.
-Adesso voglio sapere tutto, sono stufo di sembrare scemo, voglio la
verità- disse Tyler deciso dopo essersi sistemato nella
cripta con gli altri.
-Ti abbiamo detto come funzionano le congreghe, ogni continente ha un
capo che fa parte di una congrega suprema, la congrega suprema
è l'unica più potente della nostra, è
formata da vampiri secolari, che non hanno rispetto nè per
la vita nè per la morte, al di sopra di tutto e tutti, il
capo di quella congrega è chiamato il principe degl'inferi-
disse Derek.
-Chi è adesso il principe degl'inferi?- chiese Tyler teso,
sicuramente quell'uomo sapeva dove era Lottie.
-Non lo sappiamo, l'ultimo principe conosciuto era..- disse Melanie non
sapendo come comunicare la notizia.
-Era tuo padre, l'ultimo principe degl'inferi conosciuto era Alexander
Dragov- disse Victoria con riverenza.
-Bene paparino era potente, questo non gli ha impedito di lasciarmi
davanti ad uno stupido ospedale nella notte più fredda
dell'anno- disse Tyler con rancore.
-Alexander è stato per noi una grande guida e un grande
capo, ha portato la congrega ad un potere ed un prestigio mai raggiunti
in precedenza- disse Derek con ossequio.
-Ma è stato uno schifo di padre, quindi passiamo oltre,
parlatemi della casa del vento, come si uccidono?- chiese Tyler in tono
pratico.
-I membri della casa del vento sono fate dell'aria- disse Melanie, come
se ciò spiegasse tutto.
-Fate dell'aria? Che significa? Credevo che le uniche fate fossero
quelle della casa dell'acqua- disse Tyler confuso.
-Non solo la tua Lila ha le ali- disse Victoria sprezzante.
-Le fate dell'aria sono molto meno potenti di quelle dell'acqua,
è per questo che si odiano e sono nostre alleate, loro
possono controllare i venti, niente a che vedere con il poter creare
tsunami!- disse Mason sorridendo inebetito pensando a Lila.
-Perchè dovrebbero voler rapire mia figlia?- chiese Tyler
nervoso.
-Lila è una delle più potenti fate dell'acqua, tu
sei l'erede al trono di Atlantide, tuo padre si è rifiutato
di sposare una di loro, puoi scegliere il motivo che più ti
aggrada, tutti sarebbero piuttosto validi no?- disse Derek con tono
asciutto.
-Vado a casa- disse Tyler, confuso da tutte le informazione che aveva
appena ricevuto.
-Quando Lila ti dirà quello che deve dirti non farti
condizionare, pensa con la tua testa- disse serio Derek.
-Non è Lila a condizionarmi, non lo ha mai fatto- disse
secco Tyler prima di smaterializzarsi.
-Ehi- disse Tyler materializzandosi accanto a Lila nella nursery di
Lottie.
-Ciao, ero qui per..volevo credere che fosse un incubo, tornare a casa
e trovarla nella sua culla con il suo ciuccio- disse Lila lasciando
andare qualche lacrima.
-Presto sarà presto qui con noi, ma adesso ho bisogno che tu
mi parli della casa della terra e della casa dell'acqua- disse
dolcemente Tyler.
-Ok, la casa dell'acqua è una copertura, non è
vero che ognuna di noi controlla un oceano, l'acqua è acqua
Ty, ogni fluido risponde ai nostri comandi, noi non siamo una
confraternita, siamo un popolo, possiamo vivere sott'acqua e in
superficie, non ci cambia molto anche se il mare sarà sempre
casa nostra, siamo più potenti nel mare. Le migliori fate
vengono allenate da bambine e vengono mandate nelle scuole o nelle
città in cui la congrega è presente per ucciderne
i membri, noi siamo le cacciatrici, le migliori vengono scelte per fare
da guardia alla regina..o al re, il migliore o la migliore viene scelta
come sposa o sposo del re o della regina, si diventa re o regina per
discendenza, tu sei l'ultimo componente, o meglio Lottie è
l'ultima componente della casata reale regnante- disse Lila felice di
poter finalmente dire tutto a Ty.
-C'è di più, tuo padre non ha ucciso tua madre,
il consiglio reale ha ucciso tua madre come punizione per essersi
innamorata di tuo padre, succede questo alle fate che s'innamorano dei
vampiri, vengono giustiziate- disse Lila fissando il pavimento.
-Mi avete lasciato credere che mio padre avesse ucciso la mamma- disse
Tyler ferito, il suo odio per suo padre derivava in parte da questo.
-Non potevo dirtelo o..- disse Lila con gli occhi ludici.
-O Alissa ti avrebbe affogata, doveva allontanarmi dalla casa del
fuoco. Ucciderò chiunque poserà un dito su di te,
ci siamo capiti? Nessuno ti toccherà, mai- disse Tyler
serio, guardando negli occhi la ragazza, era una promessa che aveva
intenzione di mantenere.
-Come farai?- chiese Lila timorosa.
-è l'ora di scoprire le carte, non sono così
indifeso come volevo sembrare- disse Tyler baciando Lila.
-Spiegami- disse Lila agitata, non capire le cose la rendeva nervosa.
-Quando ho scoperto i miei poteri ho iniziato a sentire delle voci
nella mia testa, qualcuno che sussurrava, un uomo e una donna, mi hanno
insegnato come controllarli, come svilupparli, credo che quelle voci
appartenessero ai miei genitori, sono sparite quando sono arrivato al
collegio- disse Tyler serio, sperando che Lila non lo prendesse per
pazzo.
-Mostrami cosa sai fare ragazzo prodigio- disse Lila entusiasta.
-Ti mostro la cosa più figa- disse Tyler sorridendo
soddisfatto.
-Si- disse Lila sedendosi entusiasta come una bambina che assisteva ad
uno show di magia.
-Ignis- disse Tyler facendo apparire una sfera di fuoco.
-Non sono così impressionabile- disse Lila un pò
delusa.
-Fulgur- disse Tyler e delle scariche di energia elettrica circondarono
la sfera di fuoco.
-Ok, questo è impressionante, come fai a controllare
l'energia elettrica?- disse Lila stupefatta.
-Shh bambina, ancora non ho finito- disse Tyler ghignando.
-Aqua- disse Tyler e una patina d'acqua circondo la sfera elettrica e
di fuoco.
-Mi avevi detto che non sapevi controllare l'acqua- disse sbalordita
Lila.
-Posso controllare qualsiasi cosa- disse Tyler ghignando orgoglioso.
-Perchè il latino?- chiese Lila studiando la sfera
affascinata.
-La voce di uomo sostiene che la magia può essere
controllata meglio tramite la parola- disse Tyler scrollando le spalle.
-Ty, tuo padre era noto per controllare i suoi poteri tramite il
latino- disse Lila dolcemente.
-Non posso pensare a loro adesso, devo concentrarmi su Lottie. Ho
bisogno che tu mi dica dov'è la base della casa dell'aria-
disse Tyler a Lila, deciso a salvare la figlia il prima possibile.
-In Francia a Nizza, perchè me lo chiedi?- disse Lila
confusa.
-Andiamo lì- disse Tyler prendendo la mano di Lila e
smaterializzando entrambi.
-Oh si certo, andiamo lì- sbraitò Lila che non si
era accorta che erano già nella base delle fate dell'aria.
Ogni cosa che li circondava o era bianca o trasparente, sembrava tutto
così etereo, regnava un silenzio assoluto, i soffitti erano
altissimi e al posto di un normale soffitto vi era una vetrata enorme
che mostrava il cielo azzurro.
-Nessuno parla qui?- sussurrò Tyler scioccato, il silenzio
era assordante ed opprimente, il sibilio del vento come urla.
-Le fate dell'aria comunicano tramite i venti- spiegò Lila
sottovoce guardandosi intorno allarmata, Tyler entrando così
aveva fatto una pazzia e aveva sicuramente allertato tutte le fate dell
aria.
-E i vampiri come comunicano allora?- chiese Tyler curioso mentre
percorrevano un lungo corridoio con pavimenti in marmo e colonne
bianche.
-Non comunicano, uccidono- disse Lila alzando gli occhi al cielo.
-Lo prendo come un complimento- disse Tyler ghignando.
Arrivarono in una sala dalla forma esagonale, al centro della quale
fluttuava un trono di cristallo, vi era seduto un uomo con una tunica
bianca.
-Lo vedi quel trono di cristallo lassù? è dove
siete il capo del consiglio- bisbigliò Lila.
-Come cavolo ci arriviamo noi lassù?- chiese Tyler confuso.
-Potevi almeno avvertirmi prima di venire qui che come fata fai schifo-
disse Lila fulminandolo con lo sguardo.
-Non credo di esserlo, di avere le ali intendo, non le ho mai viste-
disse Tyler confuso.
-Certo che lo sei, sei un principe del mare, è ovvio che tu
lo sia! Solo non le hai mai usate- disse Lila esasperata
-Non potevo esattamente esercitarmi a svolazzare- disse Tyler alzando
gli occhi al cielo.
-è il momento di usarle- disse Lila annoiata.
-Non so neanche come tirarle fuori, i maschi hanno le ali?- disse
confuso Tyler.
-Tutte le fate hanno le ali, sia maschi che femmine- disse Lila con la
sua aria da maestrina.
-Puoi non chiamarmi fata?- sbuffò Tyler.
-Come vuoi essere chiamato? Fato? Fatino?- disse Lila ridendo quando
vide l'espressioni disgustate di Tyler.
-Ok pensa intensamente all'acqua adesso- disse Lila seria, era il
momento di trasformarsi.
-Perchè?- chiese Tyler confuso.
-Perchè è l'unico modo per far uscire le tue ali-
disse Lila alzando gli occhi al cielo per l ennesima volta.
-Ok- disse Tyler chiudendo gli occhi e quando gli riaprì
Lila notò che erano di un blu intenso.
-Bravo ci sei quasi, continua così- disse Lila
accarezzandogli i capelli.
-Fa male- disse Tyler a denti stretti.
-La prima volta fa un pò male, ma sei bravissimo Ty- disse
Lila incoraggiandolo.
-Allora come sono?- chiese Tyler voltandosi, sentiva di avere le ali ma
non riusciva a vederle, sembrava un cane che si rincorreva la coda.
Le ali di Tyler erano di un nero intenso, non erano compatte, ne
glitterate, erano nere e sembravano mutare in continuazione, i contorni
non erano definiti, iniziavano da poco sotto le spalle fino al
fondoschiena, si muovevano lente e sinuose.
-Sono..Ty sono spettacolari- disse Lila senza fiato, non aveva mai
visto un paio di ali simili, erano così adatte a Tyler, un
misto tra la sua natura infernale e quella del mare.
-Fammi vedere le tue adesso- disse Tyler entusiasta.
-Le mie cosa Tyler?- disse Lila maliziosa.
-Le tue ali- disse Tyler sbuffando.
-Che delusione, e io che speravo che tu volessi vedere altro- disse
Lila ridendo ed facendo uscire le sue ali.
-Allora che ne pensi?- chiese Lila facendo una piroetta.
Le ali di Lila era di un blu scuro, quasi trasparenti e glitterate,
sembravano emanare della polvere argentata ogni volta che sbattevano,
erano di poco più corte di quelle di Tyler e avevano una
forma più morbida e delicata.
-Riflettono la tua personalità Lila, sono meravigliose-
disse Tyler baciando Lila.
-Bene, adesso siamo pronti per volare lassù- disse Lila
sorridendo.
-Qualunque cosa accada non ti spaventare per me ok? Io starò
bene!- disse Tyler serio a Lila, aveva un piano che sapeva non sarebbe
piaciuto alla ragazza.
-Se hanno Lottie prendila e scappa ci siamo capiti?- disse Tyler serio
prendendo il polso di Lila.
-Non ti lascio qui- disse Lila scuotendo la testa.
-Prendi Lottie e scappa- disse Tyler autoritario per poi iniziare a
volare verso il trono di cristallo che era sospeso in aria a pochi
metri dal soffitto.
-Ciao nipote- disse l'uomo seduto sul trono di cristallo, aveva i
gapelli grigi, un accenno di barba bianca e un sorriso sinistro.
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