Breve prologo-Il mio passato

di Genny_Zukinawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritiro-Il duro passato delle ragazze (pt. 1) ***
Capitolo 2: *** IL RITIRO-Il duro passato delle ragazze_ Pt. 2 Triste ma felice ***
Capitolo 3: *** 3-Il ritiro-Si riomincia-Nuova tecina ***



Capitolo 1
*** Il ritiro-Il duro passato delle ragazze (pt. 1) ***


Udendo l'uscio della porta sbattere rumorosamente Genny si svegliò di colpo, era un vero miracolo che nessuno delle altre ragazze si fosse svegliata,scese al piano di sotto a capire chi fosse stato alle 2.00 del mattino,aprì la porta principale del dormitorio e vide Jessika incamminarsi nel bel mezzo del campo di calcio, che stava raggiungendo probabilmente Alexandra in panchina. "Forse Alex ha avuto un'altro incubo..." Si chiese la ragazza mentre correva sul campetto di erba sintetica per raggiungere le compagne. Genny si sedette sulla panchina,vicino alle due compari che erano già sveglie nel cuore della notte,ruppe il silenzio con un: "ehm...come va?". Alexandra attaccò subito e con fievole voce disse:"Immagino che io non sia la sola ad ad avere un passato che la tortura, non è così". Il volto di Genny si scurì e un profondo silenzio avvolse le tre alunne della Mitsuashi. :"Io...Io.. Io vivevo in una famiglia felice e..e credevo che nessuno avrebbe mai rovinato la nostra unità... ma poi.."rispose Genny singhiozzando,poi il suo volto si riempì si lacrime.Alexandra disse con fermezza:" E poi..?" Jessika la rimproverò:" Non puoi chiederglielo!" Alexandra continuò:"Dimmi che è successo Genny!" L'eco di quel discorso rimbombò più volte nella testa di Genny, quello rendeva tutto più doloroso. :"Promettetemi che non mi fermerete,sarà meno doloroso per me..." Le altre due annuirono con decisione e Genny iniziò a raccontare:" Quel giorno, avevo sei anni,arrivò finalmente il mio caro nonnino dalla Korea e tutti eravamo felici. Ero fuori in giardino con mio padre e il nonno che mi stavano insegnando a parare i palloni di calcio e da lì ho iniziato ad amare quello stesso sport...".Si fermò cercando di asciugare le proprie lacrime imbarazzata. "E poi?" Disse Jessika guardando le lacrime che cadevano a terra. "E poi... mia madre disse con voce impostata a mio padre che dovevano andare a fare la spesa... dopo due ore io e il nonno eravamo alquanto preoccupati e... qualcuno suonò il campanello.... era un carabiniere che disse che un grosso scaffale del supermercato era caduto addosso ai signori Zukinawa e che è stato impossibile salvarli...Io...." Genny scoppiò a piangere in silenzio e poi lei continuò comunque :"Le lacrime del nonno scendevano sulla mia spalla e io da quel giorno ho odiato il calcio perchè quando stavamo giocando a calcio è stato l'ultimo momento che ho passato con mio papà eppure lo amo perchè è stato uno degli unici ricordi che mi rimangono di lui. Ed è anche il perchè ogni volta che vedo una palla da calcio mi viene una insufficienza respiratoria...che sembra un attacco di cuore... è tutta malattia psicologica..." Subito dopo smise di piangere. :"Non giocherò mai più a calcio."Disse con fermezza la ragazza. Jessika e Alexandra urlarono: "E invece sì che giocherai! La porta non si autopara da sola!" Genny disse convinta: Sono sicura che troverete un modo,Jessi- ka diventerà così brava come difensore che non vi servirà più una portiera :P". Alexandra disse contenta:"Va bene, oramai sei dentro.Domani facciamo gli allenamenti e tu Genny prova a creare una tua nuova tecnica perchè tu sai solo quelle di tuo nonno" Genny rispose sconvolta:"Io mi ero promessa di non giocare più, infatti è da quel fatidico giorno che non gioco... saranno sì e no.. ehm...dieci anni?". Jessika colse il fatto e disse pronta:"E per una volta non manterrai una promessa, e che sarà mai?! E poi immagino che tu non ti sia ancora dimenticata come si fa? Non è vero?Poi sò che creerai una tecnica stupenda,sei così creativa!". Genny uscì dal discorso cercò di capire perchè era lì su quella panchina a notte fonda:" Alexandra,perchè sei uscita dal dormitorio?".Disse Genny guardando nel vuoto. "Sono ancora le stesse domande...che hanno perso una risposta, io ho perso la risposta,anzi non le ho mai avute...". "Anche io me le faccio e alcune volte penso che non sia stato un incidente quello dello scaffale...E tu Jessika?Scommetto che hai avuto un passato migliore del mio..?". TO BE CONTINUED...

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Capitolo 2
*** IL RITIRO-Il duro passato delle ragazze_ Pt. 2 Triste ma felice ***


(Scusate la parte un po' monotona ma dovevo continuare per forza così, questa storia è una collaborazione quindi io pubblicherò solo alcune parti, prima di ogni storia cercherò di riassumere le cose scritte dalle mie colleghe) Il silenzio avvolse le ragazze. Lo sguardo nel vuoto di Jessika era senza espressioni, eppure nei suoi occhi blu oceano si vedeva una goccia di tristezza. : -Io facevo parte di una famiglia normalissima, quando i miei deciso di divorziare.. - Sbattè le sue folte ciglia, una, due volte. : -Mia madre non mi capiva, mio fratello mi piacchiava e io volevo scappare, avevo solo bisogno di mio padre, ma in fondo lui era dall'altra parte del mondo..- : - Volevo solo la mia felicità, quindi sono scappata di casa, scommetto che ora loro siano felici senza di me..-disse con voce spezzata la Kiyuki. : -Non puoi dire questo! Tu sai benissimo che non è così!- Commentò amaramente la Zukinawa. Jessika poi alzò la testa al cielo notturno, sorrise e si girò verso le sue amiche : -Beh, se non fossi scappata non vi avrei conosciute, non trovate?-disse poi sorridendo. Le altre annuirono. : -A dirla così la tua storia sembra la più triste.. - confessò Genny. : -Beh io non ho rimorsi per quello che ho fatto, anzi ne sono felice.. e poi non puoi solo pensare che una storia sia triste- Aggiunse radiosa Jessika. : -Non che la mia storia sia un "Per sempre felici e contenti", ricordatevi che io sto vivendo gli incubi che avete sofferto, in questo momento. Ma a me non fa venire assolutamente tristezza,ho fatto male a farmi seguire da voi.Non volevo ascoltare le vostre storielle, devo andare a giocare con il mio coltellino, PARDON!- Disse acidamente Alexandra. Gli di quella ragazza si erano tinti di sangue appena fresco. : - Alexandra non sembra troppo contenta-Commentò annoiata Genny. La portiera si girò stranita da un rumore sospetto- mistero svelato era Jessika che ronfava felice-

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Capitolo 3
*** 3-Il ritiro-Si riomincia-Nuova tecina ***


Genny si rigirò nel letto, digrignò i denti e lasciò che le lacrime offuscassero i suoi pensieri, mentre i suoi incubi le riaffioravano nella di nuovo nella mente, quasi sem- pre fra le nuvole. Il ricordo dei suoi genitori, il ricordo dei loro volti, quasi sempre sorridenti, il ricordo della voce singhiozzante e affranta di sua madre che diceva al padre che non c'era denaro sufficiente per pagare anche quella bolleta, che non era a causa di loro figlia. Genny si sentiva in colpa, a causa sua i suoi genitori erano in crisi, si chiedeva sempre: "Perchè sono morti i miei genitori e non me, ragazzina inutile. . . ? '' Lei si asciugò le lacrime stroppicciando gli occhi in maniera pietosa poi si alzò subito sperando di essere la prima sveglia, così nessuna delle ragazze avrebbe visto i residui del suo pianto disperato. Si mise addosso la divisa delle Fallen Vampires e uscì dall'edificio chiamato da tutti semplicemente "Dormitorio Femminile ". C'erano già' le altre ragazze e subito Alexandra si fiondò velocemente sulla ragazza problematica. :" Vai subito in porta che voglio provare la mia nuova tecnica! Hop hop! Veloce, sono troppo impaziente!" Senza farselo ridire un' altra volta Genny corse verso la porta si mise in posizione, Alexandra fece volare il pallone in aria poi lo calciò con forza sprigionando un' aura glaciale che travolse tutto il campo, la palla ghiacciata andò verso la porta con una velocita' impressionante. La portiera guardò fisso la palla ma prima che quella varcasse la porta il respirò di Genny si affievolì in un istante, i suoi occhi non si mossero, il freddo era ormai entrato nel sangue caldo della ragazza che era appena stata colpita dall' insufficienza respiratoria . La ragazza che era ormai rimasta senza un pensiero di sopravvivere,cadde sull' erba e in quel preciso momento la palla entrò in porta. Le ragazze corsero verso Genny, che era quasi inerte per terra. Fortunatamente la squadra riuscì a farla riprendere, poi la lasciarono sul riposare. La ragazza si svegliò scombussolata sul letto di Karen, era tardo pomeriggio e gli allenamenti ormai erano già finiti, ma la ragazza non si diede per vinta e andò sul campo di calcio per riscoprire le sue doti che aveva sempre nascosto nel dolore di essere un problema. Accese il macchinario spara-palloni e si mise in porta determinata a vincere e per nessun motivo avrebbe detto :"Non ce la posso fare". Il macchinario sparò la prima palla e Genny la parò con la mano destra, ne parò una decina,forse di più e a quel punto la ragazza si sentiva distrutta. Davanti a sè vide i suoi genitori che dicevano :E' tutta colpa tua se siamo morti, perchè non sei morta tu, noi due avremmo avuto una vita migliore, lo pensa anche il nonno. Perchè esisti?" E dopo le sue amiche: " Hai rotto, sei sempre depressa, giochi da schifo e ci crei un mucchio di problemi svenendo sul campo, smettila di far scena! Non fai altro che copiare le mosse di tuo nonno che poi non sono neanche un gran chè, razza di copiona che non sei altro, smettila di atteggiarti come una portiera non ci riuscirai mai, noi abbiamo avuto pena per te ma ora basta. Lei non ce la faceva più, sembrava tutto così vero. Una palla si fiondò sulla porta e Genny con le lacrime agli occhi si disse: " Basta essere un problema, basta far credere di essere debole, basta mettere in cattiva luce le tecniche del nonno a causa del mio scarso talento, è ora di farsi avanti per un volta..." La ragazza urlò: "Basta!!!" Una folata fortissima di vento avvolse il campo e due scudi fatti di vento freddo si materializzarono dietro di lei e bloccarono la palla. Genny stava parando la palla con un pugno, l'energia di quel momento si era trasferito nel suo pugno stretto. Alla fine la palla cadde a terra non superando la linea della porta. Karen era lì, sugli spalti , aveva visto tutto, era preoccupata per la salute dell' amica ma era anche fiera perchè non si era tirata indietro. Genny rimase lì ad allenarsi finchè non arrivò Karen in pigiama che la fermò e rimproverandola ma rimanendo leggera, poi disse: "Non pensare che tu sia l'unica a sapere della tua nuova tecnica, se le altre non lo verranno a sapere continueranno a dire che sei una copiona, non ti preoccupare lo faccio per te, le toglierò la parola come non ho mai fatto prima e poi. . . Non è vero che pensiamo quello cose di te . . ". "Okay.." Rispose Genny incerta ma allo stesso modo fiduciosa. Poi insieme andarono a dormire . Il giorno dopo, in spogliatoio Karen urlò a tutte:" Genny ha inventato una nuova tecnia, rimangiate tutto quello che avete detto razza di arpie!" Alexandra con aria di sfida indicò Genny e le mise il dito a 3 cm dalla faccia dicendo con aria di sfida :" Parami un tiro allora, voglio vedere! " Jessika commentò sottovoce: Io tifo per tutte e due! E per ultima Karen che commentò anche lei : Io tifo per Genny, per la prima volta ha tirato fuori la grinta di un leone che è senza fiato ma che con la voglia di sopravvivere riesce a bloccare la gazzella e poi so già che Alexandra è brava " Le due si misero sul campo, Alexandra alzò la palla in aria, saltò e calcio la palla ancora in aria creando un' aura ghiacciata la palla era velocissima ma Genny con la nuova tecnica " Barriera Impenetrabile" e il pallone tornò con forza da Alexandra. Alexandra stupita disse: "Ora sì che abbiamo la difesa migliore del mondo, ti voglio confrontare con Darren! Così lo smerdi xD" Karen aggiunse:"Io ho sempre creduto in tutte e due! Quindi Alexandra la prossima volta voglio vedere le tue mosse!" E Jessika: Genny io ho inventato una tecnica di difesa strabiliante! Ti farà davvero comodo e poi grazie ala tua difesa di ferro sarà anche più facile per me. . . Ragazze continuamo gli allenamenti?. . . Genny crollò sulla panchina :" Scusate ma per questa volta passo! ".

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