My New Life

di readingsmydrug
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Si ricomincia da capo ***
Capitolo 2: *** Nuovi incontri ***
Capitolo 3: *** Quei capelli.. ***
Capitolo 4: *** Ricordi di un'amicizia passata.. ***
Capitolo 5: *** Thinking about tomorrow. ***
Capitolo 6: *** Nuove 'Amicizie' ***
Capitolo 7: *** Un'altalena nella neve. ***
Capitolo 8: *** Caffè bollente. ***
Capitolo 9: *** Luci stroboscopiche. (parte 1) ***
Capitolo 10: *** Luci stroboscopiche. (parte 2) ***
Capitolo 11: *** Il risveglio. ***
Capitolo 12: *** Un bacio scampato. ***
Capitolo 13: *** Una danza proibita. ***
Capitolo 14: *** Il mio migliore amico. ***
Capitolo 15: *** Preparando l'albero. ***
Capitolo 16: *** Hey Zayn, credo di essermi innamorata.. ***
Capitolo 17: *** Amore non corrisposto. ***
Capitolo 18: *** Il suo ossigeno? ***
Capitolo 19: *** Baciami, cretino. ***
Capitolo 20: *** Tempo di baci. ***
Capitolo 21: *** Lui che cosa?! ***
Capitolo 22: *** Sleeping with my love. ***
Capitolo 23: *** My New Life. ***



Capitolo 1
*** Si ricomincia da capo ***


 Finalmente scesi da quel fottuto aereo. Non ne potevo più. Nemmeno volevo andarci a Londra io. Sarei rimasta benissimo in Italia. Con l'inglese me la cavavo e anche abbastanza bene, ma essere costretta a parlarlo ogni giorno è davvero stressante. Solo pensarci mi venne il mal di stomaco. Per fortuna arrivai durante le vacanze di Natale, così la mattina dopo non sarei dovuta andare subito a scuola.

Mi fermai davanti al nastro trasportatore aspettando il mio bagaglio.. Eccolo lì. Lo afferrai e mi incamminai verso la strada. Nemmeno mi era venuto a prendere mio "padre". Perchè tra virgolette? Perchè non se lo merita quel nome. Fuggì quando avevo appena tre anni e non si fece più vivo. Non ho mai potuto conoscerlo bene.. Ma il fatto che aveva lasciato me e la mamma sole e se ne era andato me lo faceva odiare già.

Chiamai un taxi e senza scervellarmi per creare una frase di senso compiuto mi limitai a pronunciare il nome della via.
Autista: Come mai vai in una via così lussuosa?


Distolsi lo sguardo dal finestrino e pensai a quello che aveva chiesto l'autista.. Poi risposi..
Io: Che intende con lussuosa?
Autista: Beh.. E' piena di ville..

Io: Ah.. Io.. Non sono di qui, vengo dall'Italia..
Autista: Sicura di avermi dato l'indirizzo giusto?
Io: Si. C'è scritto qui.. 
Mio padre mi aveva mandato un e-mail con scritto via e tutto e io furbamente me lo ero stampato. Ricontrollai la scritta e il numero civico.. Nessun errore. Lo avevo detto giusto. Ma volli ripeterlo di nuovo per esserne sicura. Lessi il biglietto.
Autista: Okay.. La tua casa è questa qui davanti.
Io: Herm.. Grazie..
Pagai l'autista che sgommo' subito via. Rimasi ferma a fissare il cancello nero lucido che mi si parava davanti. Ero a bocca aperta.
Dietro le sbarre riuscii a vedere un giardino con l'erba verde acceso e tagliata perfettamente uguale. Tutto intorno delle siepi rettangolari cirocondavano la casa. 
Suonai al citofono, ma non rispose nessuno, suonai ancora e riuscii a scorgere la porta della casa che si apriva.
Ne uscì un uomo che aveva una quarantina d'anni: mio padre. 
Mi corse incontro urlando il mio nome e sorridendo.
Aprì il cancello e mi abbracciò. Rimasi immobile. Non mi mossi di mezzo millimetro.
Papà: Ben venuta Ronnie! 
Lo esclamò con un sorriso a 102 denti e poi cercò di togliermi la valigia di mano. Strinsi di più il pugno che la reggeva e finalmente mi decisi a parlare..
Io: La so portare benissimo da sola.
Papà: Un po' scontrosi?
Non risposi e mi incamminai verso quella che sarebbe stata la mia nuova casa. Lui mi raggiunse di corsa e mi aprì la porta.
Papà: Prego, entra. Ti mostro camera tua.
La casa era lussuosissima, una villetta in piena regola a due piani. Voltai lo sguardo a sinistra e notai un muro alto più o meno un metro che divideva l'entrata dal salotto. I mobili erano tutti laccati di nero, il divano e la poltrona erano in pelle color panna con quelche cuscino peloso nero e leopardato sempre con tonalità di nero e bianco. I muri erano bianchissimi e c'era qualche pianta si un verde acceso e brillante. Mi girai verso destra e notai una porta. Appoggiai la valigia al pavimento.
Papà: Te la porto in camera tua.. Di sopra..
Non lo calcolai minimamente a aprii la porta sulla quale mi era caduto l'occhio mentre sentivo i suoi passi salire le scale. 
Entrai in cucina. I mobili erano per lo più marrone scurissimo, quasi nero, con qualche tonalità di giallo, arancione e bianco panna.
Entrai in salotto e passai una mano sul divano in pelle, era completamente ghiacciato, notai un televisora piatto esattamente davanti ad esso e di lato alla TV una stufa nera che si erano dimenticati di alimentare con la legna posta lì vicino: era spenta.
Detro al divano c'era un'entrata ad arco senza porta, ci entrai e trovai un piccolo studio con lo spazio appena per una scrivania, una sedia e una cassettiera, la scrivania era piena di folgi e scartoffie varie, accanto c'era un computer a schermo piatto, mouse e tastiera erano sepolti chissà dove tra tutto quel disordine. Sotto la scrivania un cestino dell'immondizia straripava di cartacce appallottolate.

Decisi di salire al secondo piano e vidi mio padre uscire dalla stanza più infondo al corridoio verso destra.
Papà: Questa è la tua stanza. La porta che c'è davanti è di.. Quando hai finito di sistemarti vieni in salotto d'accordo?
Mi avvicinai alla porta di camera mia e la aprii.
Papà: Senti, so che ce l'hai con me, ma portesti darmi almeno una possibilità di stare con mia figlia no?
Io: Una possibilità ce l'hai avuta. E sei fuggito come un coniglio dopo soli tre anni..
Papà: Me ne pento ogni giorno di più..
Non volevo mettermi a discutere con lui. Entrai in camera e chiusi la porta.
Okay. Era stupenda. Le pareti erano bianche e sarebbero rimaste tali. Chiamatemi pazza, ma io non ho idoli, si alcuni cantanti li ascolto, ma non tanto da tappezzare la stanza della loro faccia.
Aprii l'armadio e iniziai a sistemare i giubbotti sulle stampelle, poi iniziai a riporre jeans e felpe nella mensola un un po' più in alto e in quella ancora più in alto sciarpe, guanti e cappellini di lana. 
Magliette e biancheria li sistemai negli ultimi due cassetti del mobile che stava accanto al mio letto. 
Poi misi la foto di me e mia madre sedute sulle scale del nostro portico mentre ci abbracciamo prima che si ammalasse di cancro.. Mi scese una lacrima e poggiai la cornice sul petto, la strinsi forte..
Io: Mi manchi mamma..
La misi delicatamente sul comodino accanto ad una lampadina.
Notai una porta bianca accanto all'armadio, andai ad aprirla, avevo anche un bagno privato.. Meglio. Così non lo avrei dovuto dividere con mio padre.
La parete che dava sul lato destro del letto aveva un enorme porta-finestra. La aprii e mi resi conto che aveva cominciato a nevicare, guardai la casa difronte a me.. Chissà a chi apparteneva..
Rabbrividii per il freddo e richiusi la porta finestra tirando le tende. Mi sedetti sul letto guardandomi intorno.. Si sentiva ancora l'odore della vernice ai muri.. Dovevano aver appena ridipinto la stanza..
Mio padre mi aveva chiesto di scendere in salotto quando avevo finito di sistemare tutto.. E effettivamente io AVEVO finito. Ma non avevo voglia di parlare con lui.. D'altro canto sembrava una cosa importante.. Decisi di andare da lui.

Scesi lentamente le scale e lo vidi mentre riaccendeva la stufa infilandoci un po' di legna, si sedette sul divano e voltò lo sguardo, dopo avermi notato mi sorrise. Andai a sedermi accanto a lui.. In silenzio..
Papà: Devo spiegarti un po' di cose.. Per favore ascoltami bene.
Lo guardai negli occhi e annuii per farlo continuare a parlare.
Papà: Non ho lasciato te e tua madre per paura, io ho una malattia grave e molto rara, me ne sono andato per non crearvi problemi..
Io: Come avresti potuto cerarci problemi?
Papà: Tua madre avrebbe avuto più lavoro da fare e in più le medicine che devo prendere costano molto. Ho fatto quello che ho fatto per amore. Non per paura.. 
Parlava come se la mamma fosse ancora qui.. Mi luccicarono gli occhi pensando a lei..
Papà: Io e la mamma ne abbiamo parlato per molto tempo.. Anche prima che tu nascessi.. Lei non voleva che io me ne andassi, ma io ho insistito per il suo bene. Abbiamo chiesto il divorzio e lei ha tenuto te, io Louis..
Io: Louis?
Papà: Tuo fratello maggiore..
Io. Come?
Papà: Louis, lui ha 20 anni. Nel divorzio si è trasferito con me a Londra e vive nella stanza difronte alla tua..
Io: STAI MENTENDO!
Papà: No.. Lui..
Io: VOGLIO TORNARE A CASA!
Mi infilai le scarpe e mi arrotolai la sciarpa al collo, misi il giubotto e aprii la porta.
Papà: Aspetta Ronnie! Dove vai?
Io: A fare un giro..
Chiusi la porta e iniziai a camminare per il giardino innevato fino ad arrivare al cancello.. Stava ancora nevicando, estrassi il cappello di lana che avevo in tasca ancora dal viaggio in aereo e me lo misi in tetsa, aprii il grosso cancello e lo richiusi dietro di me facendolo cigolare.
Continuai a camminare, verso dove non so.. Non mi importava.
Guardavo i miei piadi pressare la neve a terra e poi staccarsi dal suolo lasciando l'impronta nella neva fresca.
BUM. 
Andai a sbattere contro qualcuno che andava molto di fretta. Caddi all'indietro e appoggiai un gomito all'idietro per non sbattere la testa.
Io: EHI! STAI ATTENDO A DOVE VAI!
Alzai lo sguardo di poco e mi trovai sotto il naso una mano coperta da un guanto nero.
?: Ti sei fatta male?





Ecco.. Questo era il primo capitolo.. Spero vi sia piaciuto :) Se ricevo qualche recensione faccio il secondo ;) 
The Storm_




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Capitolo 2
*** Nuovi incontri ***


Snobbai completamente la mano di chi mi aveva urtato e mi alzai sola, mi scrollai la neve di dosso e mi sistemai il berretto.
?: Mi dispiace.. Ero in ritardo.. Sai oggi doveva arrivare un ospite a casa mia e..
Io: Okay, non serve che mi racconti la storia della tua vita. Non mi sono fatta male, adesso puoi continuare a correre facendo strike con chi ti capita a tiro.
?: Mi.. Mi dispiace..
Io: L'ho capito che ti dispiace. Non serve che lo ripeti in continuazione!
?: Sei sicura di stare bene?
Io: Ho detto di si!
Finalmente mi decisi ad alzare lo sguardo verso chi mi aveva travolta.. Aveva un berrettino in lana buffissimo, sotto di esso riuscivo ad intravedere qualche ciuffo di capelli bruni, aveva degli occhi davvero belli, tra l'azzurro e il verde, non riuscii a capirlo perchè gli diedi un'occhiata veloce.. Avrà avuto una ventina di anni..
Lui ripercorse la strada che avevano tracciato le mie impronte con lo sguardo e poi mi fissò dubbioso..
Infilai le mani in tasca e alzai le spalle per il freddo.
Io: Che c'è?
?: Vieni per caso da quel cancello grande e nero?
Io: Si. E non ho intenzione di tornarci. Perchè lo chiedi?
?: Sei Ronnie?
Io: Ma che cazz..
Come faceva a sapere il mio nome? Lo guardai sconvolta..
?: Allora?
Io: Si.. Sono Ronnie e..
Non mi lasciò finire la frase che mi abbraccio fortissimo facendomi sollevare di qualche centimetro da terra.. Non riuscivo quasi a respirare. Cercai di liberarmi dall'abbraccio e mi allontanai di qualche passo.
Io: Ma che ti prende? Sei impazzito? Cosa vuoi da me?
Lou: Sono Louis!
Io non risposi.. Me ne ero andata proprio per non incontrarlo e ci stavo parlando in quell'istante. Fui colpita dal suo enorme sorriso, splendente e rincuorante..
Io: Ah..
Lou: Non sai come sono felice di vederti! Mi sei mancata tantissimo!
Io: I..Io.. Vorrei poter dire lo stesso..
Ero molto imbarazzata.. Lui si ricordava di me, ma io non avevo nessuna memoria di lui.. Infondo come avrei potuto?
Era come se non mi sentisse, si comportava come un bambino che aveva appena ricevuto il suo lecca lecca..
Lou: Eri così piccola quando sono partito per Londra.. Da quel giorno in poi ho sempre cercato di immaginare come saresti diventata grande.. E te la sei cavata abbastanza bene.. Ovvio, sei mia sorella no?
Io: Spiritoso.
Lou: Lo so.
Io mi massaggiai il gomito che avevo battuto cadendo.
Lou: Ma allora ti SEI fatta male.
Io: Si.. Ma non è nulla.. Sto bene..
Lou: Dai vieni dentro..
Mi prese per mano ma io lo scrollai via.
Io: No. Non ci torno lì.
Lou: Okay. Andiamo a prenderci una cioccolata allora?
Io: Ma.. Mi hai ascoltato? Ho detto che non voglio entrare mai più in quella casa.. MAI PIU'!
Lou: Si. Ti ho sentito. Allora per la cioccolata?
Io: Ma.. Ma.. O..Okay..
Mi rassegnai, era testardo quasi quanto me.. Era mio fratello dopo tutto.. La cosa non mi andava tanto a genio.. Ho sempre vissuto da figlia unica e adesso mi ritrovavo ad avere un fratello maggiore..
Decisi di dargli una possibilità.. Sembrava simpatico.. Iniziammo a camminare parlando un po' della nostra vita prima di incontrarci.. Anche se parlava quasi sempre e solo lui.. Io stavo zitta e mi limitavo ad ascoltare.. Non perchè non volessi parlare, ma perchè non me ne lasciava il tempo! Parlava, parlava, parlava.. Ad un certo punto si fermò.
Lou: Che c'è?
Io: Come?
Lou: Mi stai guardando dall'alto al basso con non poca attenzione.. Sono tanto bello?
Io: No. Stavo cercando un interruttore o una spina di corrente per capire se ti si può spegnere in qualche modo..
Lou: HAHAHA okay, scusa.. Parla un po' tu adesso. Ti piace la musica?
Io: Amo la musica.
Lou: Cantante preferito?
Io: Non ne ho uno..
Lou: Mmmmh.. Strano..
Io: No. Ascolto cantanti diversi e mi piacciono tutti allo stesso modo. Non ho un cantante preferito. Ascolto tutti i tipi di musica. Tranne il metal duro. Non lo sopporto.
Lou: E ti piace cantare?
Io: Da piccola cantavo sempre con la mamma.. Il pomeriggio in estate ci sedevamo sul bordo della piscina e cantavamo insieme mentre lei suonava la chitarra.. Poi quando le mie mani sono diventate abbastanza grandi mi ha insegnato come suonarla.
Lou: E la suoni ancora?
Io: No.. Non ho chitarre con me.. Usavo quella di mia.. Herm.. Nostra zia...
Lou: Peccato.. Noi non abbiamo chitarre a casa..
Io: So suonare anche il piano.
Lou: Davvero? Ho sempre voluto imparare a suonarlo! Ce ne ho uino in camera mia.. Ma penso che lo darò a te, io riesco malapena ad aprirlo .-.
Io risi.
Lou: HAI RISO!
Lo esclamò indicando la mia bocca, io gli abbassai il dito facendogli appoggiare la mano sul tavolo.
Io: Si. Quindi?
Lou: Ecco che ricominci a fare la scontrosa.. Come pensi di fare amicizia se continui a comportarti così?
Io: Veramente non sono venuta qui con l'obbiettivo di fare amicizia.
Lou: Vuoi vivere triste e sola per il resto della tua vita?
Io: No. Ma al momento sto bene così.
Lou: Mmh.. Tu sei strana.
Io: La smetti di ripeterlo?
Lou. Scusa. Ma è così.
Io: Io ho finito la cioccolata. Penso che andrò..
Lou: Andrai dove?
Io: Non lo so.
Lou: Al parco?
Io: C'è un parco?
Lou: Si.. E' bellissimo e quando nevica è stupendo veder.. Oh.. Se n'è andata..
Si, me ne ero andata. La storia del parco mi aveva incuriosita, decisi di cercarlo da sola..
Lou: RONNIE!
Come non detto.. Dopo pochi secondi era di nuovo al mio fianco che camminava col fiatone cercando di stare al mio passo.
Lou: Hey, rallenta!
Io mi fermai.
Lou: Grazie..
Si fermò un attimo a prendere fiato.
Io: Hai intenzione di seguirmi dappertutto?
Lou: Ovvio. Sei la mia sorellina.. Ti ho lasciato da sola a tre anni ed ho litigato per quasi due anni interi con mio padre per questo. Avevo paura di averti persa per sempre.. Giurai a me stesso che sarei tornato a prenderti.. Invece sei tornata tu e non ho intenzione di lasciarti ancora. 
Io: Beh, mi dispiace.. Ma io non ci torno in quella casa.
Lui mi prese per mano.
Lou: Vieni, il parco è da questa parte!
Ma perchè si ostinava a fare finta di non sentire?
Lo tirai per un braccio.
Io: Ma la vuoi piantare?
Lou: Di fare cosa?
Io: Di fare finta di non sentire!
Lou: Scusa.. Ma fa troppo male sentire che non vuoi restare.. 
Io: I..Io..
Mi strinse al suo petto e improvvisamente mi sentii in colpa.. Lo abbracciai anche io.. Quando ci staccammo notai una lacrima sul suo viso..
Io: Ma che fai piangi?
Lou: N..No.. Mi sudano gli occhi.. A te non succede?
Io: Si.. Ma le chiamo lacrime..
Gli asciugai gli occhi con i pollici e lui mi baciò la fronte.
Lou: Ti voglio bene okay? Se sei arrabbiata con papà almeno resta per me.. Non sopravviverei un altro giorno senza di te..
Io: Okay, ma basta cose sdolcinate :')
Lou: Ti voglio un mondo di bene, sei il mio ossigeno, l'energia che fa battere il mio cuore io..
Io: Okay, okay signor William Shakespeare, adesso mi può cortesemente mostrare il parco?
Lou: Ma certo milady! E comunque William e il mio secondo nome.
Io: Ma smettila!
Lou: Giuro!
Io risi.
Lou: Allora andiamo?
Mi porse il braccio come un cavalliere e io lo afferrai sorridendo. Cominciammo a camminare quando sentii uno strano rumore provenire da un cespuglio..
Io: Aspetta Louis..
Lou: Che succede?
Io: Lo senti?
Lou: Il battito del mio cuore?
Io: MA CHE CAZZ... Se non la smetti ti pesto!
Lou: HAHAHAHAHA okay, okay.. Cos'ha sentito il tuo orecchio da pipistrello?
Io: E dopo sono io quella strana.. Guarda il cespuglio..
Le foglie si mossero e sentii di nuovo quel rumore.. Che sembrava un mugolio sommesso.. Mi avvicinai per spostare un ramo.
Lou: Aspetta! Potrebbe essere uno scoiattolo con la rabbia!
Io: Uno scoiiattolo? Con la rabbia? Davvero?
Lou: No.. Okay.. Sposta quel ramo..
Spostai le foglie e.. 
Io: Lou! Guardalo!
Lou: E' bellissimo!
Era un golden retriever con la pelliccia tutta bagnata, avrà avuto già qualche anno ed aveva un espressione triste.. Lo leggevo dai suoi occhi..
Io: Lou.. Dobbiamo fare qualcosa..
Lou: Oh uomo di latta, anche tu hai un cuore :')
Io: Sei un idiota :') Come facciamo?
Lui si tolse il cappotto.
Io: Ma che stai facendo? 
Lou: Avvolgilo nel mio giubbotto.
Io: Ma così morirai di freddo! 
Lou: Okay, fatto. Adesso portiamolo a casa.
Io: Ma.. Mi stai ascoltando?
Lou: Lo prendi tu in braccio o io?
Io: Okay ci rinuncio..
Lou: D'accordo io.
Mi battei il palmo della mano sulla fronte e poi mi rialzai da terra.
Cominciammo a camminare per tornare a casa..
Lou: Come lo chiamiamo?
Io: Marley?
Lou: E' perfetto. 
Io: Benvenuto in famiglia Marley :)



Ecco qui. Innanzitutto ringrazio chi ha letto e recensito il primo capitolo e ringrazio anche chi ha letto il secondo :) Spero vi sia piaciuto.
The Storm_

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Capitolo 3
*** Quei capelli.. ***


Tornammo a casa e quando arrivammo davanti al portone esitai un attimo..
Louis: E' tutto okay?
Io: Si.. Tutto okay..
Louis: Ho le chiavi nella tasca della giacca.. Riesci a prenderle?
Io: Ci hai avvolto il cane -.-
Louis: Ah.. Herm.. Allora bussa uu
Io: Herm.. Io..
La porta si aprì di scatto senza che io avessi mosso un muscolo.. Guardai in basso per non dover incrociare lo sguardo di mio padre.. Mi sentivo un verme..
Papà: Vi siete incontrati! Che bello vedervi assieme!
Ci abbracciò forte, poi notò il cane..
Papà: E lui?
Era come se avesse dimenticato la nostra discussioe di qualche ora prima, era così contento ed euforico.. Alzai lo sguardo e lo vidi con gli occhi lucidi per l'emozione..
Louis: Dove lo teniamo?
Papà: Non lo so.. Lasciamo decidere a lui.. Si ambenterà e troverà il posto che più preferisce dove dormire.
Louis: E se stesse in camera di Ronnie?
Io: In camera mia?
Louis: Se non ti da fastidio..
Io: Per me va benissimo!
Louis: Vado a comprare la cuccia uu
Io: Bravo uu
Lui se ne andò salterellando facendo accomodare il cagnolino in uno scatolone vuoto foderato da due ascigamani, la sua cuccia provvisoria.
Io guardai mio padre senza nemmeno entrare in casa, lui mi sorrise.
Io: M..Mi dispiace per prima io..
Non mi lasciò finire, mi abbracciò forte.
Papà: E' tutto a posto. Davvero.
Mi sorrise e io feci lo stesso, decisi comunque di andare a fare un giro da sola e dopo averlo saltato mi incamminai nella direzione opposta a quella di prima.
Misi gli auricolari alle orecchie e mi incamminai ascoltando Love Story di Taylor Swift nella testa, infilai le mani in tasca e mi strinsi nelle spalle per riscaldarmi un po'.
Notai un vecchio parcogiochi abbandonato tutto ricoperto di neve, ci entrai spostando il canecelletto in legno cigolante..
Spostai la neve da una delle vecchie altalene e mi ci sedetti sopra.
Partì If It Was A Movie, sempre di Taylor.. Sorrisi, mi è sempre piaciuta quella canzone.. Iniziai a dondolarmi piano sull'altalena che cigolava ogni colta che andavo all'indietro con il peso. Alzai lo sguardo e mi accorsi che aveva ripreso a nevicare.
Fissai il cancello ricoperto dai fiocchi bianchi che si stavano appoggiando sopra a quelli che c'erano già.. Notai un ragazzo camminare lentamente per il marciapiede fino a sparire dietro all'angolo.
Il mondo si fermò per un istante.. Quei capelli.. 
Scesi di scatto dall'altalena e mi fiondai ad affacciarmi al caneccletto di legno del parco giochi, mi sporsi un po' per fissare quel ragazzo sparire del tutto..
Quiei ricci..
Non poteva essere.. Tornai a sedermi sull'altalena e spensi la musica, riponendo le cuffiette nella tasca.
Presi il cellulare e iniziai a sfogliare la mia rubrica fino ad arrivare al suo nome..
Andai sulla cartella delle mie vecchie foto..
La magior parte erano sue.. Anzi meglio dire nostre..
Sorrisi e una lacrima silenziosa mi scivolò piano sulla guancia fino a cadere sparendo fra la neve fresca..
Io: Mi manchi..



Grazie se siete arrivate a leggere anche il terzo capitolo e se magari mi lasciate anche una piccola recensione mi fareste felicissime :)) 
Baci, The Storm_

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Capitolo 4
*** Ricordi di un'amicizia passata.. ***


Rimisi il cellulare in tasca e mi alzai dall'altlena.
Nascosi le mani dentro le maniche del giubbotto e a passo lento, con il timore di incrociare quel ragazzo uscii dal parco giochi.
Continuai a camminare a vuoto per circa un'ora, poi decisi di tornare a casa.
Lì trovai Louis, che con una bellissima cuccia di stoffa bianca in mano cercava disperatamente di aprire la porta. Mi avvicinai a lui ridendo e gli sfilai le chiavi di mano per poi spingere la porta davanti a me ed entrare.
Da lì presi io la cuccia e chiamando Marley con un fischio andai a posizionarla accanto al mio letto, come la tosli dall'involucro di cartone lui ci si fiondò dentro, fece qualche giro su se stesso e poi si acciambellò cominciando a dormire. Gli accarezzai piano la pancia morbida e pelosa sorridendo, poi mi alzai e andai di sotto.
Io: Louis dov'è papà?
Louis: Mmmh.. Dev'erssere uscito. A quest'ora è sempre fuori.. Ah, si! Tra un po' dovrebbe venire un mio amico qui da noi.. Abita nella casa accanto alla nostra.. Quella che si vede dalla tua porta finestra.
Io annuii e andai di sopra a togliermi i vestiti di fuori. Mi misi una maglietta bianca, pantaloni e felpa neri, poi infilai un paio di pantofole di spugna e andai a prendere il portatile che avevo lascito nella valigia, lo misi sulla mia scrivania, mi sedetti e iniziai a navigare in internet..
Passò una mezz'ora fino a che non sentii delle voci.. 
Mi alzai e aprii lentamente la porta della mia stanza, mi affacciai al lungo corridoio ma non vidi nessuno.. Però riuscivo a distinguere due voci maschili.. Probabilmente era arrivato l'amico di Lou.
Camminai silenziosamente per il corridoio fino ad arrivare alle scale, scesi piano e vidi Louis che chiudeva la porta d'ingresso. Quando mi notò mi sorrise e mi fece un cenno con la testa verso il salotto.
Guardai il divano e vidi che c'era un ragazzo seduto, scesi ancora un po'.. Ancora quei capelli.. Il mio cuore cominciò a battere più forte, mi appoggiai al corrimano per restare in equilibrio e stringendolo forte continuai a scendere lentamente le scale. Quando scesi abbastanza per fare in modo che lui mi notasse mi fermai e lui girò piano la testa fino a che i nostri occhi non si incrociarono.
Smisi istintivamente di respirare, rimasi immobile a fissarlo, lui fece lo stesso. Il sorriso che prima decorava il suo volto si spense completamente non appena mi vide.
Sbattei più volte le palpebre credendolo solo un miraggio, lui sbigottito si alzò lentamente dal divano e io continuai a scendere le scale fino a che non ci ritrovammo uno davanti all'altro, pochi metri ci dividevano.
Gli occhi mi si colmarono di lacrime.. Non riuscivo ancora a crederci. Non poteva essere. Mi sentii la ragazza più felice della terra in quell'istante. Il mio cuore era andato a puttane da quanto batteva forte, avevo paura mi uscisse dal petto.
Ragazzo: R..Ronnie?
Come pronunciò il mio nome mi sbloccai, come una parola magica o una password vocale io ripresi a respirare e lasciando cadere libere le lacrime che stavo cercando di trattenere da quando lo avevo visto seduto su quel divano gli corsi incontro urlando il suo nome.
Io: HARRY!!
Lui aprì le braccia e mi strinse forte a sè, sentii la mia spalla inumidirsi dalle sue lacrime, passai le mani nei suoi capelli fra i singhiozzi..
Louis era rimasto immobile a guardarci senza dire niente, non una parola, forse per la prima volta nella sua vita..
Lui si staccò piano e mi asciugò le guancie, inutilmente però, perchè subito furono bagnate da altre lacrime che cadevano ormai a secchi sulla mia faccia.
Io: Ma.. Ma com'è possibile?
Le sue lacrime scesero lungo l'apertura della sua bocca, su cui era stampato un sorriso enorme.
Harry: Non lo so!
Rise tra le lacrime mentre io mi fiondai ridendo dalla gioia sul suo petto.
Louis: Mi.. Sono perso qualcosa?
Mi asciugai le lacrime e mi sedetti sul divano in pelle accanto ad Harry mentre Louis si accomodava su una poltrona.
Io: Io e Harry.. Siamo sempre stati migliore amici.. Eravamo inseparabili fin dalla prima elementare.
Harry: Stavamo sempre insieme, facevamo la lotta, guardavamo film, disegnavamo, facevamo qualsiasi cosa.
Io: Spesso ci scambiavano per una coppia..
Ridemmo entrambi.
Harry: Un giorno però, quando avevo circa tredici o quattordici anni, i miei genitori si sono dovuti trasferire a Londra per lavoro e io e Ronnie non ci siamo più visti nè sentiti..
Louis: Perchè non me ne hai mai parlato?
Harry: Faceva male.. L'unico modo per non soffrire era dimenticare..
Io: Già.. Ci ho provato sai? Ma solo al pensiero di canecellare i nostri ricordi mi si spezzava il cuore..
Lui mi abracciò forte e io ricambiai l'abbraccio.
Louis: Ooooh, che teneri che siete assieme :') Davvero, dovreste fidanzarvi.
Harry ed io: EH?!
Lou scoppiò a ridere mentre io ed Harry ci guardavamo in modo storto.
Io: Gli voglio un mondo di bene, ma fidanzarmi con lui sarebbe troppo.. Troppo..
Harry: Troppo strano! D:
Io: Ecco.
Lou: Okay, okay! Comunque io scherzavo uu Domani ti faccio conoscere anche gli altri.. Chissà che non incontri qualche lontano cugino!
Gli tirai un cuscino.
Io: Ma smettila!
Lui e Harry risero, poi cominciai a ridere anche io, la loro risata era contagiosa.
Louis mi ritirò il cuscino colpendomi i piena faccia. Quello fu il via libera per una sfrenata lotta all'ultimo sangue.
Iniziammo a rincorrerci per tutta la casa lanciandoci dietro cuscini e piume, che erano fuoriuscite dalle fodere. Harry ne lanciò uno a Lou che per schivarlo si abbassò, facendolo finire in faccia a me. Lui ovviamente non centrava niente, ma decisi di prendermela comunque con lui.
Iniziai a rincorrerlo per tutto il salotto fino a che non si fermò di colpo.
Harry: Okay mi arrendo!
Fu un gesto tanto rapido e inaspettato che ci andai a sbattere contro. Finimmo entrambi stesi a terra sul pavimento, io sopra di lui, le sue mani sui miei fianchi. Dopo un attimo di silenzio imbarazzante scoppiammo a ridere come due imbecilli e ci alzammo da terra. Gli battei piano un cuscino sul petto.
Io: Mi sei mancato Hazza.
Harry: Mi sei mancata anhe tu.
Mi abbracciò forte e io chiusi gli occhi. Ancora non riuscivo a credere che lui era lì con me.. E ci sarebbe stato ancora per molto tempo.



Grazie mille per aver seguito anche il quarto capitolo, davvero apprezzo molto che stiate seguendo la storia :))
Un gradissimo abbraccio virtuale a tutte voi che state leggendo,
The Storm_

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Capitolo 5
*** Thinking about tomorrow. ***


Passammo delle ore a parlare del più e del meno sgranocchiando patatine e sparando cavolate a raffica fino a che non venne l'ora di salutarci.
Harry si alzò in piedi strofinandosi una mano sul petto, si piegò un po' all'indietro per sgranchire la schiena che scricchiolò leggermente.
Harry: Sarà meglio che io torni a casa..
Mi alzai di scatto anche io e gli afferrai la mano convinta.
Io: Ti accompagno.
Lo guardai decisa, lui mi sorrise dolcemente e dopo aver accettato la mia proposta andò ad infilarsi il giubbotto. Lo seguii a ruota e afferrai le chiavi di casa in un pugno che tintinnarono fino a che non entrarono a contatto con la fodera interna della mia tasca. Allora tutto taque per un secondo. Prima di uscire salutammo Louis che ci sorrise facendo un cenno con la mano, poi finalmente chiudemmo la porta dietro di noi.
Un'aria fresca e umida mi avvolse, mi strinsi nelle spalle aspirai a fondo, sentii l'interno del naso pungere ma era una sensazione piacevole. Espirai l'aria calda che avevo nel corpo creando una piccola nuvoletta bianca con il naso. Infilai le mani in tasca e iniziai a camminare accanto ad Harry. 
Parlavamo tranquillamente e senza sparare cretinate come pochi minuti prima, più che altro discutevamo sulla nostra vita nel periodo in cui eravamo distanti.
Ci fu un attimo di silenzio. Eravamo entrambi con le mani in tasca e con le spalle a stretto contatto con il mento guardavamo verso il basso.. Sentivo che Harry voleva chiedermi o dirmi qualcosa che aveva paura di fare..
Lo guardai con la coda dell'occhio e vidi che stava girando lentamente la testa verso di me. Feci lo stesso e poi pronunciò quel nome.
Harry: Zack?
Mi fermai di colpo e lo guardai fisso negli occhi verdi.
Abbassai lo sguardo e mi ritrovai nel mio letto. Mi buttai all'indietro sprofondando nel piumino. Fissavo il telefonino in attesa di un suo messaggio con le lacrime agli occhi. Avevamo appena avuto una discussione davanti alla porta di casa mia ed ero corsa in camera piangendo. Non mi ricordavo nemmeno il motivo della litigata, sapevo solo che ero distrutta e che la nostra relazione sarebbe finita da un momento all'altro. Finalmente arrivò quel messaggio, ebbi paura ad aprirlo ma lo feci comunque e come avevo predetto lessi quelle parole di vetro tagliente:"E' finita." Mi morsi il labbro e gettando il cellulare sotto la scrivania iniziai a piangere a dirotto ignorando il fatto che avevo appena sfasciato il mio telefonino nuovo.
Quel messaggio passava nella mia testa come un film che continuava a proiettare solo quell'istante di vita all'infinito.. Sentii la flebile voce di Harry che impaurito dalla mia reazione cercava di richiamarmi sulla terra..
Harry: R..Ronnie?
Gli occhi diventarono pesanti e iniziarono a pizzicare, strizzai le palpebre e una lacrima silenziosa cadde sulla mia guancia.
Me la asiugai con la manica e ripresi a camminare con passo più veloce.
Io: E' stato un errore. Un errore stronzo e bastardo.
Mi fermai stringendo il fondo delle maniche del giubbotto nei pugni, mi morsi il labbro per non scoppiare in singhiozzi, aspettai che Harry mi avesse raggiunta per girarmi verso di lui e dopo essermi fiondata fra le sue braccia piangergli sulla spalla. 
Cercò di consolarmi e dopo una manciata di secondi tornai in me. Mi asciugai le lacrime e tirando su con il naso sussurrai uno "scusa" che suscitò un sorriso dolce e compassionevole da parte sua.
Harry: Vieni, casa mia è dietro quell'angolo.
Continuammo a camminare fino a che non arrivammo davanti al suo portone di casa.
Harry: Sai tornare in dietro o devo accompaganrtici io?
Risi e spinsi piano la sua spalla destra con un pugno. Rise anche lui e dopo avermi baciato il naso mi augurò una buona notte. Sorrisi.
Io: Notte..
Mi fermai a fissare il portone che si chiudeva facendo sparire Harry dalla mi vista poi feci dietro front e iniziai a camminare ripercorrendo i miei passi. Questa volta stetti più attenta al paesaggio che mi circondava e sebbene fosse buio qualche forma la distinguevo bene, anche se la luce flebile dei lampioni mi limitava la vista. Notai un piccolo incavo in un muro, un ragazzo con la giacca della tuta blu se ne stava lì appoggiato con un piede su e uno giù mentre si scolava una bottiglietta di birra. Quando mi accorsi che mi aveva notata accellerai il passo, ma lui si staccò dal muro e mi seguì fino a raggiungermi. Mi salutò e sentendo l'odore di alcool che aveva il suo alito intuii che non era la prima bottiglia che beveva. Mi limitai ad uno "sparisci" la sua risposta fu una risata, poi mi prese per un braccio e mi tirò verso di se attaccandomi al muro, per qualche secondo mi persi nei suoi occhi.. Scuri e profondi.. Penetranti con un non so cosa di misterioso.. Poi però dovetti spostare lo sguardo altrove per non sentire l'odore di alcool che emanava. 
Mi scrollai da lui e cercai di andarmene, cercò di fermarmi e il risultato fu una macchia di birra sul mio giubbotto.
Io: MA BRAVO! COMPLIMENTI!
Lo spintonai all'inidetro e lui rise finendo la bottiglia di birra, gettandola a terra e facendola frantumare in mille pezzi, poi si sedette su degli scalini e si prese la testa fra le mani.
Approfittai di quel momento e scappai di corsa a casa.
Entrai sbattendo al porta. Louis non era più in salotto, probabilmente era andato a domrire perchè le luci del piano di sotto erano completamente spente.
Mi sfilai giubbotto e scarpe, salii piano le scale e gettai il cappotto macchiato nella cesta dei panni sporchi, mi lavai i denti e la faccia, poi camminai piano fino alla mia camera, mi misi il pigiama e spostai un po' Marley che dormiva tranquillamente sul fondo del mio letto. Mi misi sotto le coperte e infilai i piedi sotto la pancia del mio cane che si stiracchiò per poi tornare a dormire scaldandomi la punta delle dita che si erano congelate con il freddo che c'era fuori.
Prima di addormentarmi mi arrviò un messaggio da parte di Harry: "Domani ci vediamo al parco. Ti vengo a prendere all'una. Ti faccio conoscere degli amici. Non penserai di fare il tuo primo giorno di scuola senza conoscere nessuno vero?"
Leggendo la prima parte del messaggio sorrisi. Era sempre così che ci davamo appuntamento da più giovani. Non chiedevamo, decidavamo e basta. La seconda parte mi preoccupava e mi dava anche un po' fastidio. Non volevo conoscere gente nuova. Almeno non adesso. Poi gli amici me li so fare da sola. Non ho bisogno di un aiuto.. Volevo bene ad Harry, ma per il 95% delle probabilità non sarei uscita con lui. Comunque ero troppo stanca per riflettere. Mi girai dall'altra parte e mi addormentai pensando agli "amici" che Harry voleva farmi conoscere..




Beh.. Se avete letto questo capitolo vuol dire che la mia FF non vi fa proprio cagare.. Vi sarei grata se mi lasciaste anche una piccola recensione.. Grazie mille :))
The Storm_

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Capitolo 6
*** Nuove 'Amicizie' ***


Aprii lentamente gli occhi e me li strofinai con le mani, sbadigliai piano e bevetti un sorso d'acqua dal bicchiere che avevo messo accanto al mio comodino cercando di mandar via qulla orribile sensazione di bocca impastata, mi sedetti sul materasso e sorrisi alla foto incorniciata di mia madre, infilai le pantofole di spugna, indossai la vestaglia e la legai alla vita. Scesi lentamente le scale e raggiunsi la cucina. 
Aprii la porta e un forte odore di bacon e uova mi avvolse.
Louis si stava sedendo a tavola quindi ipotizzai che fosse sceso qualche secondo prima di me. Mio padre stava trafficando con una padella dal manico scuro in mano. All'inizio non si accorsero di me ma quando chiusi la porta quest'ultima fece rumore e i due si girarono quasi simultaneamente facendo comparire sulle loro facce un sorriso, dopo avermi augurato il buon giorno mi invitarono a sedere. Mi misi di fronte a Lou che aspettava la colazione come un bambino affamato aspetta la sua merendina al cioccolato, aveva la salviettina incastrata nel collo della maglia e forchetta e coltello stretti nei pugni. La situazione era abbastanza comica e quando si leccò le labbra annusando il profumo che c'era nella cucina scoppiaia a ridere, lui mi guardò serio, come se non avesse afferrato il motivo della mia risata. Smisi di ridere e lo guardai a mia volta. Seguirono una manciata di secondi di silenzio con in sottofondo il rumore delle padelle.
Continuammo a fissarci.. Subito dopo sul volto di entrambi comparve una smorfia, come per cercare di non ridere. Esattamente un secondo dopo la smorfia sparì e fù seguita da una sonora risata che coprì il rumore delle uova che friggevano.
Rise anche mio padre che fino ad adesso se ne era rimasto in disparte. Poi si girò e con la padella in mano ci mise la colazione in piatto, si sedette anche lui e iniziammo a mangiare. 
Non ero abituata a colazioni del genere ma ne ero soddisfatta. 
Papà: Ti piace?
Sorrisi a bocca chiusa con l'ultimo boccone della mia colazione sotto la lingua, sorrise anche lui mentre mi versavo un po' di succo alla mela verde nel bicchiere di plastica giallo che aveva davanti a me. Lo bevi tutto d'un sorso, era il mio succo preferito.
Inspirai soddisfatta e appoggiai le mani al tavolo. Alzai gli occhi all'orologio che era appeso al muro. Erano le otto Ci alzammo tutti da tavola e mentre papà metteva a posto i piatti io tornai in camera per cambiarmi. 
Misi una cannottiera bianca e una tuta verde acceso. Scesi le scale e incrociai Louis. Anche lui si era cambiato e adesso aveva un paio di pantaloni sul rosso e una maglia a righe. Ipotizzai gli piacessero molto le righe dato che fino ad ora non lo avevo mai visto senza una maglietta con quel motivo. Mi sorrise e mi invitò a sedermi accanto a lui sul divano. Guardammo un po' di televisione, programmi demenziali ma era giusto per passare il tempo.
Dopo un'ora tornai in camera mia, mi misi le cuffiette alle orecchie e mi connessi ad internet. Addio mondo reale, benvenuto a quello virtuale.
Dopo un po' di tempo che mi sembrò equivalere a tre minuti sentii la mano di Louis che mi toglieva delicatamente un auricolare e mi sussurrava che era pronto il pranzo. Lo guardai sbigottita. Lui mi sorrise, allora fissai l'ora in basso a destra del mio portatile. Era mezzogiorno e un quarto.
Mi sconnessi da internet e scesi le scale mentre lui mi informava che il pomeriggio sarebbe uscito con la sua ragazza. Annuii incuriosita chiedendo il nome della fortunata. Lui sorrise ancora.
Louis: Eleanor.
Sorrisi anche io. Eleanor. Non la conoscevo ma amavo quel nome. Decisi che era una tipa simpatica e dolce. 
Dopo pranzo salii a prepararmi. Ma non avevo davvero idea di cosa mettermi. Beh, era Dicembre inoltrato, optai per jeans e felpa. Mi sistemai la faccia con una linea di matita, un po' di mascara e pochissimo fondotinta. Scesi le scale e indossai un cappotto sull'azzurro chiaro, le mie converse e un berretto con la punta che cade all'indietro. Feci per uscire quando Louis mi gettò in faccia la mia sciarpa. Era sottile bianca e di lana con due pom pom soffici sul fondo. Sbuffai e la avvolsi larga attorno al collo. Afferrai la borsa ed uscii.
Harry era appoggiato al cancello di casa con un giubbotto nero e un paio di jeans. Quando mi vide mi sorrise. Affrettai il passo per raggiungerlo e aprii la porta di ferro che cigolò sinistramente. La richiusi dietro di me forse con troppa forza.
Dopo poco stavamo già camminando fianco a fianco. 
Io: Harry?
Lui mi guardò aspettando che continuassi con il mio discorso.
Io: Mi dispiace per ieri..
Harry: Che intendi?
Io: Quando mi hai chiesto di... Insomma.. Non lo so perchè ho reagito così..
Harry: Ti va di parlarne?
Annuii timidamente. Lui mi afferrò la mano. Non mi ero nemmeno accorta che eravamo già entrati nel parco.
Harry: Siamo arrivati. Loro arriveranno tra un po'. Sono venuto da te prima per poter parlare un po'.. E in effetti speravo che mi spiegassi che è successo..
Io: Ti riferisci a Zack?
Lui annuì e io cercai di far sparire i miei sentimenti dalla testa per poter parlare in modo lucido.
Io: Stavamo insieme da circa un anno.. Io lo amavo ma era da un po' che lo sentivo distante e non ero più sicura ricambiasse i miei sentimenti. Un giorno ho deciso di parlarne con lui. Mi ha dato della bambina e ha detto che non mi fidavo di lui, si è arrabbiato e se ne è andato. Io l'ho seguito per un po'.. Non so cosa mi fosse passato per la testa ma volevo vedere dove sarebbe andato. Mi nascosi dietro un'automobile e lo vidi bussare alla porta di una casa che non conoscevo. Aprì una ragazza bionda cotonata con una quarta di reggiseno minimo. Aveva una camicietta scollatissima ed era imbottita di trucco.. Insomma la solito troietta di turno. Come lei lo vide gli saltò addosso e lo baciò appassionatamente. Mi sono sentita un'idiota e sono corsa a casa. Il giorno dopo è venuto a trovarmi davanti a casa, gli ho tirato uno schiaffo e abbiamo cominciato a litigare.. Lui era arrabbiato perchè lo avevo seguito. Volevo rompere con lui ma allo stesso tempo non volevo perchè speravo in un qualche modo di aver sognato tutto, speravo che lui mi amasse ancora.. Ma non era così. Gli chiesi di smettere di urlare e corsi in camera mia. Lì mi mandò un messaggio con scritto che non voleva più stare con me. Mi crollò il mondo addosso.

Harry mi mise un braccio attorno al collo e io sentii i miei jeans inumidirsi, strinsi le mie ginocchia con le unghie e mi morsi il labbro abbassando lo sguardo cercando di smettere di piangere. Lui portò la mia testa sul suo petto ma io mi ascugai le lacrime. Basta piangere. Mi imposi di cancellare quel momento dalla testa.
Harry: Hey, guarda! Stanno arrivando gli altri!
Io: Bene. Sarà meglio che io torni a casa.
Harry: Ma che stai dicendo?
Io: Harry, senti sei molto gentile, ma il mio obbiettivo adesso non è incontrare gente nuova.
Voltai la testa verso i ragazzi che stavano venendo verso di noi. Due ragazze e due ragazzi. Sembravano dei modelli usciti da chissàquale rivista di moda. Mi alzai dalla panchina, Harry fece lo stesso e mi afferrò il polso per non farmi andare via. Mi guardò con uno sguardò supplicante, sbuffai e lui sorrise contento.
I quattro 'modelli' arrivarono davanti a noi in pochi secondi. Li squadrai uno a uno da testa a piedi. Le due ragazze mi sapevano tanto da troie schizzinose che si erano fatte tutti i ragazzi della scuola, o almeno la parte che 'conta', erano una bionda e una castana, entrambe con borse e vestiti firmati, i due ragazzi sembravano i tipici capitani della squadra di basket o chissàddio quale altro sport. Le due oche mi fissarono con la puzza sotto il naso e senza calcolarmi minimamente andarono a salutare Harry abbracciandolo. 'Troie.' non volevo fare altro che urlarlo. Il ragazzo più a sinistra aveva i capelli sul castano chiaro, leggermente mossi e corti, gli occhi marroni, aveva un viso abbastanza semplice e lo sguardo sembrava innocente. Mi chiesi cosa cavolo ci faceva con delle ragazze del genere, spostai lo sguardo sul ragazzo che stava a destra. Abbigliamento sportivo. Carnagione olivastra e capelli neri raccolti in una cresta ribelle. Aveva un orecchino nero e tondo su entrambi i lobi delle orecchie, mi sorrise. Il tempo si fermò. I suoi occhi. Scuri e penetranti, con qualcosa di misterioso.. Un flashback mi fece ritornare alla sera prima, al ragazzo ubriaco in tuta. Era lui!
Il cuore iniziò a battere più forte e quando lui notò che ero agitata si ricordò del mio viso. Abbassò lo sguardo sentendosi in imbarazzo. Il ragazzo di sinistra mi porse la mano sorridendo.
Ragazzo: Liam.
Strinsi la mano, leggermente distratta e sfozando un sorriso.
Le due ragazze mi guardarono dall'alto in basso.
Harry: Loro sono Ashley e Britnay. 
Preferivo Oca1 e Oca2 ma vabbè.. Mi guardarono male.
Ashley: Non ci importa il tuo nome. Tanto dubito che parleremo mai, quindi..
Le due ragazze risero. Io mi aggiunsi alla risata e quando taquero sorrisi loro.
Io: Mi chiamo Ronnie.
Britnay: Abbiamo detto che non ci importa come ti chiami.
Io: Vi sembra la faccia di una ragazza a cui importa qualcosa?
Indicai la mia faccia e loro mi guardarono irritate.
Guardai Harry come per dire 'mi dispiace', raccolsi la borsa e me ne andai sorridendo alle due oche.
Pochi metri più avanti mi accorsi di essere inseguita da qualcuno. Feci finta di niente e continuai afrettando il passo. Da dietro una voce mi chiamava:'HEY! FERMATI!'
Una mano mi afferrò la spalla e mi girò di scatto. Mi ritrovai davanti il ragazzo con la pelle olivastra. Presi paura.
Ragazzo: Sei la ragazza di ieri sera?
Annuii.
Ragazzo: Mi dispiace.. Ero ubriaco io.. Ero appena stato lasciato dalla ragazza e..
Io: Senti. Non mi interessa.. Voglio solo tornare a casa.
Ragazzo: Sei iscritta alla mia scuola?
Io: Si.
Ragazzo: Quanti anni hai?
Io: Ma che vuoi?
Ragazzo: Scusarmi per l'altra sera.
Io: Scuse accettate. Addio.
Gli voltai le spalle e continuai a camminare.
Ragazzo: ZAYN!
Mi fermai.
Ragazzo: Mi chiamo Zayn..
Mi voltai piano e sospirai. Era davvero ostinato! Misi le mani sui fianchi aspettando un qualche suo segno di vita.
Zayn: Sei la sorella di Louis?
Annuii scocciata.
Zayn: Andiamo in classe assieme.. Magari un giorno potremmo...
Io: Senti, grazie per la proposta. Ci sentiamo un altro giorno eh?
Gli diedi una pacca sulla spalla e mi girai per l'ennesima volta.
Zayn: La prendo come una promessa.
Io: Fa come ti pare!
Me ne andai. Conoscevo i ragazzi come lui, super montati convinti di possedere tutto e tutti. Poi non ero in cerca di una storia. Tornai a casa e un po' mi dispiaceva lasciare Harry insieme a quella gente.. Per un secondo mi chiesi se davvero era interessato a frequentare quel tipo di persone. Bah.. 
Mi infilai le cuffiette, misi la prima canzone che mi comparve sotto gli occhi: Robot di Miley Cyrus. 
Misi le mani in tasca. Non vedevo l'ora di tornare a casa. Guardavo i miei piedi toccare l'asfalto e poi staccarsi da esso per poi riappogiarsi sopra qualche decina di centimentri più in là. 
SBAM. 
Caddi sui gomiti. Guardai davanti a me. Vidi un palo in ferro.
Mi massaggiai la fronte e poi mi guardai attorno sperando con tutta me stessa che nessuno mi avesse vista.
Sentii la voce di qualcuno che mi correva in contro preoccupato.
Merda.
Ragazzo: Stai bene? Ti sei fatta male?
Io: Tu??



Beh... Che dire.. Spero che vi piaccia.. Nel prossimo capitolo l'aria darà molto Natalizia e devo ammettere che vista la stagione che c'è adesso è un po' complicato descrivere le sensazioni che provoca il freddo.. Recensite? Anche se non vi è piaciuta.. Percfavore.. Ci tengo anche alle critiche :)
The Storm_



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Capitolo 7
*** Un'altalena nella neve. ***


Harry: Si beh.. Anche io sono contento di vederti! ti sei fatta male?
Mi porse una mano per aiutarmi, non mi mossi da terra, ero imbarazzatissima.
Io: Scusa.. E che.. Cosa ci fai qui?
Harry: Beh.. Sei la mia migliore amica e non mi andava di lasciarti da sola.
Mi sorrise dolcemente.. Mi brillarono gli occhi a sentire quelle parole, mi alzai senza afferrare la sua mano e mi appoggiai al palo massaggiandomi la fronte.
Io: Ma ti piace davvero girare con quella gente?
Harry: Beh.. Con Liam e Zayn si.. Non so perchè si siano portati dietro quelle due..
Io: Quindi non le avevi invitate?
Harry: Assolutamente no! E.. A proposito di Zayn.. Sbaglio o vi conoscevate già?
Io: In un certo senso..
Si sedette sul muretto fissandomi curioso.
Io: Sono tanto bella?
Harry: Che?
Io: Non so, non la smetti di fissarmi..
Harry: Vecchia come battuta.. Allora? Mi dici che succede tra te e Zayn?
Io: Ma niente! Ieri sera quando stavo tornando a casa l'ho visto appoggiato ad un muro con una bottiglia di birra in mano e quando gli sono passata davanti mi ha bloccata al muro.
Harry: Mmmh.. Beh un suo amico aveva dato una festa e poi era stato appena scaricato dalla sua ragazza.. Si sarà lasciato andare un po' troppo.. Ma fidati è un ragazzo per bene! Tu non ti sei mai ubriacata prima?
Io: Beh, si.. Ma.. Cioè.. Non tanto da bloccare al muro un perfetto sconosciuto.
Lui sorrise divertito poi mi prese per mano.
Harry: Pop corn e film?
Io: BINGO!
Ridemmo assieme mentre percorrevamo il marciapiede bagnato verso casa sua. Non c'era più molta neve in giro.. Aveva smesso di nevicare da ieri sera e quella poca che c'era se n'era andata un po' grazie al vento e un po' grazie al fatto che le nuvole erano sparite lasciando spazio ai raggi di sole.
Scherzammo tutto il tragitto fino ad arrivare a casa sua. Mi tolsi giubbotto, sciarpa, berretto e scarpe, poi andai a sedermi sul divano, dove mi aveva indicato lui.
Entrò in una stanza che decisi fosse la cucina, pochi minuti dopo sentii il rumore dei pop corn che scoppiettavano nel microonde.
Incrociai le gambe stringendo un cuscino peloso. Mi voltai verso la porta della cucina e vidi Harry che ne usciva con una ciotola di pop corn salati, mi leccai le labbra all'odore. Nell'altra mano aveva il cellulare e supposi stesse parlando con un amico. 
Harry: Mmmh.. Adesso sono a casa con una ragazza.. No, non la conosci.... NO, non è la mia fidanzata!
Arrossii a quelle parole.. Abbassai lo sguardo, poi lui si sedette accanto a me dandomi in mano il contenitore in plastica mentre lui continuava a parlare con il suo amico.
Harry: Mmmh.. Non credo ci siano problemi.. Okay, a dopo..
Chiuse il telefonino.
Lo fissai in modo interrogativo.
Harry: Era un mio amico.. Niall.
Io: Un altro Armadio/CapitanoDellaSquadraDiChissàqualeSport o..
Harry: haha no, solo Niall.
Mi sorrise e poi preseguì.
Harry: Ti dispiace se viene anche lui?
Io: Credo di no..
Dopo avermi sorriso per l'ennesima volta si alzò dal divano lasciandomi divorare i pop corn e si abbassò per aprire il mobile che stava sotto la TV. Dopo di che si spostò facendomi segno di scegliere il film. Erano davvero tantissimi e non sapevo che decidere. Camminai a gattoni fino al mobiletto e scelsi 'The Day After Tomorrow', poi me ne tornai a mangiare mentre Harry inseriva il DVD.
TOC TOC
Harry: Dev'essere Niall.. Sono impegnato vai ad aprire tu?
Sbuffai e appoggiai ancora la ciotola per alzarmi e andare ad aprire la porta. Mi ero abituata al caldo dell'interno e come aprii la porta una folata di aria fredda mi avvolse facendomi rabbrividire. Mi strinsi nelle braccia fissando il ragazzo che mi trovavo davanti. Era biondo con degli occhi che di più azzurri non ne avevo mai visti, mi sorrise e notai che portava l'apparecchio. Ma quest'ultimo non gli toglieva niente di quella perfezione che aveva stampata in volto. Gli sorrisi anche io e dopo essermi spostata per farlo entrare richiusi la porta strofinandomi le braccia per il freddo. 
Poi mi porse la mano: Mi chiamo Niall.
Io: Sono Ronnie.
Niall spostò lo sguardo più infondo, dietro di me, mi voltai e notai Harry, dopo essersi salutati, Niall si tolse il giubbotto e ci seguì in salotto. Mi sedetti al centro del divano e lo feci apposta. Non perchè volessi stare seduta accanto a Niall come subito pensò Harry, ma perchè volevo restare in possesso della ciotola di pop corn, e stando dov'ero avercela era assicurato. I ragazzi si sedettero e in tre secondi io e Niall finimmo di mangiare lasciando ad Harry quei pochi pop corn che era riuscito a prendere in un pugno prima che ci impossessassimo del contenitore. 
Passarono circa due ore. 
Io: Ho fame.
Harry: Ma hai appena finito di mangiare i pop corn!
Io: HEY! Niall ne ha mangiati metà.
Harry: Era una porzione per tre.
Io: Si e qual'è il punto?
Mentre noi 'discutevamo' Niall non la continuava a ridere e in effetti la scena era abbastanza comica.
Harry: Beh, non ce ne sono più. Non sono una macchina sforna pop corn alla cazzo.
Io: Peccato.... Beh, qualcosa avrai in dispensa.
Niall: Ma non avevi appena fatto la spesa? Avevi comprato le.... !!!!
Si illuminò come una lampadina, avrei davvero voluto riprenderlo. Si alzò di scatto e corse verso la cucina urlando: PATATINEEEEEEEEEEEEEEEEE
Io: patatine?
Harry: NO! Hai sentito male!
Si alzò per bloccarmi la strada, ma io lo spinsi sul divano fiondandomi dietro Niall, Harry dietro di me. Quando entrai in cucina Niall era seduto per terra e mangiava le patatine 35 alla volta.
Harry: Ho un tavolo.
Niall lo guardò male e poi si andò a sedere su una sedia continuando ad abbuffarsi.
Harry: Fantastico. Addio patatine.
Io: Tornando a casa ti ricompro il pacchetto.
Gli stampai un bacio sulla guancia e poi mi fiondai su di Niall rubandogli il pacchetto dalle mani. Lui non lo lasciò e mi ritrovai seduta su di lui. Iniziammo a litigarci il pacchetto che rischiava di strapparsi da un secondo all'altro.
Harry: FERMI! Devo andare a prendere la videocamera!
E sparì dalla porta ridendo. Ovviamente sapevo che stava fingendo. Probabilmente doveva solo andare in bagno.
Niall non voleva mollare il colpo, allora urlai: FEEEEEEEERMO.
Si zittì di colpo.
Io: Lo soffri il solletico?
La sua faccia assunse un espressione seriamente preoccupata.
Niall: .....P..Perchè?
Io: Ah-ah!
Basta. Era finito. Lasciai il pacchetto sul tavolo e sempre stando seduta su di lui mi voltai e iniziai a fargli il solletico, lui scoppiò in una risata contaggiosissima e finii con il ridere anche io.
Quando Harry tornò in cucina ci trovò distesi a terra che rotolavamo facendoci il solletico.
Harry: Ma che cazzo state facendo?
Ci bloccammo subito. Lui era sopra di me e avevamo le gambe tutte ingrovigliate.
Lo guardai in faccia, lui era rosso come un peperone, io scoppiai a ridere e cercai di alzarmi, scoppiò a ridere anche lui. Ci alzammo ma quando tornammo sul tavolo le patatine non c'erano più.
Io: Harry?
Lui scoppiò a ridere con le mani dietro la schiena. Gli corsi incontro e lui si girò curvandosi verso avanti e nascondendo le patatine sotto la maglietta. Io mi aggrappai a lui, si alzò e mi ritrovai sulla sua schiena attaccata come un cucciolo di koala sta attaccato alla madre. Lui uscì dalla cucina e io gli misi le mani sugli occhi sperando di fermarlo. Non funzionò. Lanciò le patatine a terra, lasciando che Niall si avventasse sopra ad esse e mi afferrò le gambe. Mi strinsi al suo collo mentre lui correva come un folle.
Io: HARRY FERMATI!
Harry: Hai paura?
Io: NO! VOGLIO SOLO LE PATATINE!
Lui correva sempre più veloce per tutto il salotto.
Harry: Ammetti che hai paura e ti lascio!
Io: MAI!
Lui fece per salire le scale.
Io: NO! OKAY! OKAY! HO PAURA! LASCIAMI ORA!
Lui rise e mi buttò sul divano come fossi un sacco di patate, rimbalzai sul materasso e finii sul tappeto.
Io: Mille grazie Harry.
Harry: Era ironico?
Io: Tu che dici?
Rise di nuovo e mi tirò su afferrandomi per il polso.
Io: Ti rincorrerei se non avessi così fame.
Tornai in cucina e sospirai. Le patatine erano sparite.
Harry: Le hai mangiate tutte?!
Io: No Harry, sono evaporate. 
Harry: E allora perchè ha le briciole su tutta la.. Di nuovo ironico vero?
Io: No Harry. No.
Niall rise e poi si alzò raggiungendoci.
Niall: Andiamo a fare un giro?
Io: Solo se non rischiamo di incontrare "I Quattro Superfighi Di Turno".
Guardai Harry che si trattenne dal non ridere mentre Niall cercava di capire a chi alludevo.
Harry: E che ne so io. Mica ho nascosto un gps nei loro vestiti!
Io: Ma che spiritosone.
Gli arruffai i ricci e poi andammo a vestirci. Uscimmo di casa e notai che stava nevicando di nuovo, sorrisi guardando verso l'alto e cercando di raccogliere alcuni fiocchi con i palmi delle mani rivolti verso l'alto, la strada era di nuovo bianca.
Harry: E ora? Dove andiamo?
Io: C'è un parco giochi o una cosa del genere?
Harry: Intendi un parco come quello di prima?
Io: No. Intendo un parco giochi, con altalene e tutto.
Niall rise piano mentre Harry mi guardava confuso.
Io: Che c'è? Non ti piacciono i parco giochi?
Harry: Ricordami quanti anni hai..
Io: Diciassette.
Harry: E vai ancora in altalena?
Io: Si. Qualcosa in contrario? Eddai sono divertenti. Cioè vabbè ovvio che non vado più sullo scivolo o mi arrampico sulle casette di lego però.. Mi piacciono e basta, mi ricordano la mia infanzia.
Niall: Ce n'è uno abbandonato pochi metri da qui.. Le altalene vanno ancora, il resto cade a pezzi, per questo non ci va mai nessuno.
Harry: E come fai a sapere che le altalene vanno?
Niall: Io.... Ecco....
Harry: Sei andato in altalena?
Io: Io la trovo una cosa tenera da parte di un ragazzo. 
Niall arrossì di nuovo, intuii che era un ragazzo abbastanza timido e riservato, ma era anche simpatico e in più amava mangiare. Si, mi andava a genio. Gli sorrisi, poi presi per mano entrambi e camminai più veloce trascinandoli verso non so dove. Ad un tratto Niall si fermò: Adesso gira a destra.
Mi fermai anche io e lasciai le loro mani, poi mi voltai. Il parco quasi non si vedeva, era tutto bianco. Mi avvicinai al cancelletto in legno che cigolò, entrai e andai a sedermi su una delle due altalene dopo aver spostato la neve da essa. Afferrai la catena in ferro, ma subito ritirai le mani, era congelata e furbamente non avevo portato i guanti. Niall si tolse i suoi e me li offrì.
Io: Oh... Ma non ce n'è bisogno.
Niall: Tienili, tranquilla.
Mi sorrise, feci lo stesso infilandomi quei guanti caldi di lana color grigio scuro. Mi stavano leggermente grandi, ma scaldavano in un modo fantastico. Riafferrai la catena, questa volta con più sicurezza e iniziai a spiengermi mentra Niall si sedeva nell'altalena accanto dondolandosi con i piedi ben ancorati a terra e le mani in tasca.
Avevo acquistato un po' di velocità e il vento mi spostava i capelli dal viso quando andavo avanti, mentre quando tornavo indietro mi si infilavano in bocca. 
Li stavo appunto togliendo dalla lingua quando sentii due mani sui fianchi, quelle di Harry. mi voltai e mi sorrise. Capii che aveva intenzione di spingermi. Smisi di muovere le gambe e restai ferma con gli occhi chiusi e la testa all'indietro, immaginando di volare. Mi tornò alla mente che lo facevo spesso con mamma in Italia..

Riaprii gli occhi e guardai il sole caldo d'estate picchiare su tutto il parcogiochi.. Mia madre mi stava spingendo e ridevamo entrambe. Guardai le mie piccole manine stringere la corda bianca dell'altalena del nostro giardino. 
Io: Mamma fermami, voglio andare da Max.
Chiesi, lei afferrò le corde e mi fece rallentare, poi io scesi e inciampandomi caddi a terra spaventando Max, il mio gatto, che corse sotto il tavolo da picnik fissandomi terrorrizzato.
Mia madre rise.. Quanto amavo la sua risata.

Sentii una lacrima scendere silenziosa sulla guancia e chiesi ad Harry di fermarsi. Lui smise di spingermi e io strisciai le converse nella neve per fermare l'altalena. Mi asciugai la lacrima e rimasi seduta a fissare la neve. 
Niall: Tutto bene?
Io: Si.. Solo che.. Mi è tornata in mente una cosa...
Harry: Tua madre?
Annuii asciugandomi un'altra lacrima. 
Harry: Fammi sedere. 
Io: Ma ci sono seduta io! Aspetta il tuo turno!
Imitai la voce di una bambina. Lui rise.
Harry: E qual'è il punto? Avanti alzati.
Sbuffai e mi alzai. Lui si sedette e poi mi fece sedere sulle sue gambe.
Io: Oh..
Lui rise, io arrossii. Lo so che state pensando. No. Non mi stavo innamorando di lui. Solo che non ci vedevamo da molto e quel gesto è stato tanto inaspettato quanto dolce.  Mi strinsi al suo collo mentre lui si dondolava piano. Il cellulare di Niall suonò..
Niall: Pronto? Mmh.. D'accordo arrivo. Ciao.. -chiuse la chiamata- ragazzi devo andare.. Ci si vede.
Lo salutammo, ma senza muoverci dalla posizione in cui eravamo. Rimasi avvinghiata al suo collo riscaldandomi con il calore del suo corpo. Stavo così bene.. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento.
?: Oh, una coppia di fidanzatini.. Che teneri! *tono ironico* Harry, ma si può sapere che ci fai con una come quella?
Come non detto.



Allooora... Vi piace? Cavolo davvero non sapevo cosa scrivere! Chiedo scusa a chi ho detto che il capitolo lo scrivevo ieri, c'è stato un piccolo contrattempo ^^" Siate gentili, recensitemi il capitolo anche se fa schifo. Accetto le critiche. Grazie per seguire comunque la storia e ancora scusa per il ritardo :)
The Storm_

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Capitolo 8
*** Caffè bollente. ***


La voce proveniva dall'entrata del parco. Alzai lo sguardo scocciata prevedendo chi mi sarei trovata di fronte. 
Harry: Ashley?
Sono sempre stata brava a prevedere le cose.
Ashley: Te ne sei andato così e non ci hai nemmeno salutato.
Dietro di lei c'era Oca2 che mi guardava per l'ennesima volta con la puzza sotto il naso. Ovviamente ai lati delle due c'erano Zayn e l'altro ragazzo.. Liam?
Il moro mi guardava e non mi guardava, osservava il paesaggio con quello sguardo misterioso che, anche se non era mia inetnzione mi attraeva.
Quando i nostri occhi si incrociarono tornai a fissare le due ochette che mi guardavano con aria di sfida. 
Non avevo nessuna intenzione di mettermi a litigare o altro. Mi alzai da Harry sentendo la mancanza del suo calore su di me e quindi rabbrividendo. Mi avvicinai al cancello per andarmene ma il ricciolino mi fermò il polso.
Harry: Dove vai?
Io: Non lo so. Non mi importa. Comunque via di qua.
Britney: Che c'è? Ti sei offesa?
Io: Fai un favore all'umanita cuciti quel becco.
Lei arricciò il naso mentre Ashley sussultò spalancando la bocca, manco avessi bestemmiato. Alzai gli occhi al cielo e sistemata la borsa sulla spalla feci cigolare il cancello per uscire dal parco. Nel mentre urtai Zayn che mi afferrò un braccio cercando di non farmi cadere. Scrollai la sua mano con uno scossone e mi incamminai verso casa mia.
Harry: Eddai aspetta! Ronnie!
Mi fermai. Non mi girai però. Mi fermai e basta.
Sentii una mano appoggiarsi piano sulla mia spalla.
Io: Senti Harry mi dispiace ma io...... Zayn?
Zayn: Ti ricordi il mio nome..
Allungò un angolo della bocca verso l'alto.
Io: Non sentirti troppo importante.
Lui allungò anche l'altro angolo e fece mostra dei suoi denti perfetti. Un brivido percorse la mia schina, ma questa volta non era per il freddo.
Zayn: Non lo sto facendo. Senti.. Ti va se andiamo a prendere un caffè?
Ripensai alle parole di Harry. No, non volevo sembrare un'asociale agli occhi di tutti. Sbuffai. Ero sempre dell'idea che fosse uno sbruffone convinto di poter avere il mondo ai suoi piedi solo con uno sguardo ammiccante, ma decisi di dargli un'opportunità.
Voltai lo sguardo verso il mio migliore amico e vidi che lui e Liam avevano snobbato le due oche e se ne stavano andando verso una pizzeria, risi.
Zayn: Allora sai anche ridere!
Mi morsi il labbro inferiore arrossendo. Lui non ci fece molto caso e mi prese il polso.
Zayn: Andiamo, conosco un bar che fa dei caffè fantastici.
Io: Aspetta! Io veramente non ho ancora risposto alla tua domanda..
Il moro si fermò a fissarmi aspettando una risposrta definitiva. 
Io: Aaah, al diavolo. Dove hai detto che è questo posto?
Rise.
Zayn: Per di qua.

Allungò una mano sul cestino in bambù che conteneva le varie bustine di zucchero e dopo averne versata una nel supo caffeè allo zucchero di canna tornò a posare lo sguardo su di me mescolando lentamente il liquido scuro nella sua tazza facendo tintinnare il cucchiaino contro la tazzina in vetro.
Zayn: Quindi sei qui da poco..
Io: Mi sono trasferita con mio padre e mio fratello..
Zayn: Louis?
Io: Lo conosci?
Zayn: Siamo amici.
Io: Ah..
Davvero Louis? Sei amico di questo qui?
Zayn: Abitavi in Italia prima vero? Come mai sei venuta qui?
Io: Mia.. Madre.. Abitavo con lei ma... E' morta ed io sono dovuta.. Venire qui..
Bevvi un sorso di caffè per soffocare la tristezza e non piangere, ma mi scottai la lingua.
Gettai la tazzina sul piattino schizzando un po' di caffè al centro del tavolo. Mi tappai la bocca mordendomi la lingua.
Io: CAZZO!
Non c'era molta gente nel locale, ma quei quattro gatti si voltarono comunque verso di me. Zayn scoppiò a ridere spingendo la brico con il latte freddo verso di me.
Zayn: Forse ti conviene aggiungere un po' di latte.
Presi un fazzoletto e asciugai il tavolo, che figuara di merda che mi ero fatta.

Finimmo di bere e uscimmo dal bar, aveva ripreso a nevicare. Faceva più freddo di prima, incrociai le braccia e mi strinsi nelle spalle. I ficchi di neve erano grandi e cadevano veloci sull'asfalto alzando lo strato di neve che c'era sul marciapiede. Si appoggiavano anche sui miei capelli facendo sembrare che ci avessi infilato delle piccole perle bianche. Al solo sfiorarli si squagliavano. 
Il mio naso cominciò ad arrossarsi assieme alle mie guance. Dalla bocca usciva l'aria calda che facva condensa con quella esterna creando piccole nuvole di fumo. 
Io: E' meglio che io torni a casa..
Zayn: Senti Ronnie.. E se io volessi contattarti..?
Io: Mi stai chiedendo il numero di telefono?
Zayn: Se fosse così me lo daresti?
Sorrisi, gli strinsi la mano e gli lasciai un bigliettino giallo nella mano, poi mi girai e tornai a casa di fretta.

Papà stava guardando la televisione con Louis, mi sorrisero entrambi.
Louis: Ecco la mia sorellina! Faceva tanto freddo? Com'è andata?
Io: Mmmmh.. E' andata.
Sorrisi e gli stampai un bacio sulla guancia, salii le scale di corsa e mi fiondai in camera. Mi buttai sul letto rimbalzando sul materasso.
Fissai il soffitto bianco sospirando, poi mi infilai nelle orecchie le cuffiette del mio amato I-Pod e chiusi gli occhi.
Avrei dato oro per vedere la faccia di Zayn quando, una volta aperto il bigliettino non avesse trovato il mio numero ma un affettuoso "Scordatelo ;)"
Risi e premetti il tasto "play" della mia playlist entrando nel mio mondo.


Grazie mille a chi continua a seguire la mia fan fiction :D Ci ho messo un po' a scrivere il capitolo.. Ultimamente sono un po' imegnata ma spero vi piaccia ugialmente.. Me la lasciate una recensione? Anche negativa, accetto le critiche :))
The Storm_

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Capitolo 9
*** Luci stroboscopiche. (parte 1) ***


Interruppi la musica dal mio I-Pod. Quella della mia suoneria si era sovrapposta alla canzone nelle mie cuffiette. 
Gattonai sul materasso fino a raggiungere il mio telefono per poi premere il tasto verde e rispondere.
Harry: Questa sera andiamo ad una festa in disco. Non si discute. Passo a prenderti alle otto e mezza, fatti bella. Tacchi e vestito... E questa volta starai con ME. Il vestito mettilo pure corto, non fa più tanto freddo... La temperatura è scesa parecchio... Non c'è nemmeno più la neve.. E anche quest'anno Natale senza neve.. Forte.
Io: ....Ciao anche a te! 
Sentii la sua risata dall'altra parte del telefono e sorrisi nell'udirla.
Effettivamente era la seconda volta che me ne andavo lasciando Harry da solo per evitare certa gente..
Harry: Scusa. E' che vorrei passare un po' di tempo con la mia migliore amica...
Sorrisi di nuovo, poi sospirai e risposi.
Io: Otto e mezza. Vedi di essere puntuale.
Lo notai dal tono della sua voce, era felice. Risi piano. Ci salutammo e riattaccai la chiamata.
Marley balzo sul mio letto e si appoggiò sulle mie gambe, gli accarezzai piano la testa. In quel mentre sentii Lou bussare alla porta.
Louis: Ronnie, posso entrare?
Io: Si.
Louis: Mi chiedevo se restavi per pranzo..
Io: E dove andavo se no?
Louis: Non so, magari mangiavi con Harry.. Oppure con Z..
Mi bloccai. Che ne sapeva lui di Zayn?
Io: Si?
Louis: Niente.. V-vado a dirlo a papà, scendi tra un quarto d'ora.
Tornai alla mia musica gettandomi sul letto e chiusi gli occhi.

Scesi le scale a passo svelto per poi entrare in cucina dopo di Lou. Notai che era già tutto pronto, papà stava versando la pasta nel piatto.
Papà: Eccovi! *sorrise* Ronnie, dato che tu hai vissuto fin ora in Italia ho pensato di provare a cucinare pasta con il pomodoro... Spero ti piaccia..
Mi sedetti al mio posto sorridendo per il pensiero.. Com'era premuroso.. 
Durante il pranzo parlai della chiamata con Harry a Lou e papà. Poi mi venne in mente che non avevo niente da mettere.
Papà si pulì con una salvietta la bocca sporca di sugo e finendo di inghiottire il boccone mi propose di andarlo a comprare pomeriggio accompagnata da Marley e Louis.
Papà: Ho giusto comprato un collare e un guinzaglio per il tu cagnolino.
Sorrise di nuovo. Poi si alzò, prese i piatti dalla tavola e li mise nel lavello.
Io: Ma non ho un soldo..
Papà: Te li do io i soldi.
Mi alzai anche io e andai ad abbracciarlo fanculizzando il mio orgoglio naturale, sussurrai un grazie e poi lo aiutai a finire di sparecchiare.
Mezz'ora dopo io e Louis eravamo pronti per uscire.

-sette e mezza-

Accesi l'asciuga capelli facendo sparire la musica sotto il rumore di quel fastidioso se pur vitale oggetto facendo volare le mie ciocche si capelli ancora pesanti perchè bagnate.
Mezz'ora per asciugarsi i capelli. Ma vi sembra normale?
Corsi ad indossare i collant e il vestito. Mi piaceva tantissimo. Era blu chiaro, quasi azzurro, arrivava a metà coscia, era stretto sui fianchi, a sinistra aveva una spallina, mentre a destra aveva una manica che cadeva a mo' di telo sostenuta anche lei da una spallina uguale a quella sinistra, solo trasparente. Tornai in bagno. Trucco time. Matita dello stesso colore del vestito al posto dell'eyeliner che avevo sempre odiato e un filo sottilissimo di matita nera nella lima interna dell'occhio, mascara, fondotinta, un po' di lucidalabbra.
Infilai un paio di scarpe con il tacco nere e presi la borsetta, ci infiai telefono, fazzoletti, portafoglio e chiavi di casa. Pronta.
Scesi le scale tenendomi per il corrimano, cercando di non ammazzarmi date le scarpe. Louis era di sotto che mi aspettava con impazienza.
Louis: Ti sta anche meglio di quando lo hai provato in negozio.
Io: Taci.
Okay, lo ammetto. Mi sentivo molto in imbarazzo avevo il cuore a mille. Non avevo mai sopportato i complimenti sull'aspetto, non sapevo mai come comportarmi o cosa rispondere.. Poi mi preoccupavo per la reazione di Harry..
Mi infilai un giubottino di pelle, nero, ovviamente.
Stampai un bacio sulla guancia a Lou e diedi un buffetto sulla testa a Marley, salutai con la mano papà e uscii di casa.
Harry mi aspettava davanti al cancello di casa appoggiato alla sua auto. Come mi vide così tolse le mani dalle tasche e si staccò dalla vettura continuando a fissarmi imbambolato.
Aprii il cancello e gli stampai un bacio sulla guancia.
Harry: wow.
Io: Sono sempre io eh!
Harry: Lo so.. Solo che sei.. wow.
Risi dandogli un buffetto sulla spalla. 

Negli ultimi anni che avevo passato in Italia andavo spesso in discoteca con i miei amici, mi divertivo e spesso bevevo, non pensate male. Non mi sono mai ubriacata al puto da vomitare e robe simili. Bevevo e basta. Entrai nel locale con il braccio di Harry attorno alla vita.
Provai a indovinare quante persone ci avrebbero potuto scambiare per una coppietta.
Andai a mettere via la giacca ed entrai nella sala, Harry dietro di me. La canzone che era in riproduzione entrò nelle mie orecchie. Chiusi gli occhi per un istante. La musica continuava a pulsare nella mia testa, trascinai Harry ridendo in mezzo alla gente e iniziammo a ballare. Il suo sorriso era nella mia testa, non se ne andava e per nulla al mondo avrei voluto scomparisse da lì.



Innanzitutto grazie mille per aver letto questo capitolo, davvero, voi che seguite la storia, anche se non avete un account EFP e non potete recensire vi adoro. Sia chiaro :'3 Comunque.. Forse vi siete chieste cosa centra il nome del capitolo (Luci stroboscopiche.) con il testo che avete appena letto.. Beh... La risposta è semplice: non centra praticamente niente. Ma forse avete notato anche che tra parentesi c'è scritto (parte 1). Ho deciso di dividere il capitolo in due parti. Altrimenti veniva troppo lungo e la parte nella discoteca sarebbe venuta descritta poco e... Vabbè avete capito lol Comunque la seconda parte la pubblico anche questa oggi uu
Okay. Basta blaterare.. Recensite? :3
The Storm_

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Capitolo 10
*** Luci stroboscopiche. (parte 2) ***


Ballavo. Ballavo senza curarmi di nulla. Guardavo Harry. Ridevamo e continuavamo a ballare. Intorno a noi tantissima gente che si scatenava a pochi millimetri dal mio e dal suo corpo. Eravamo appiaccicati, eppure continuavamo tutti a ballare anche se il massimo che potevamo fare era saltare, non c'era spazio per fare grandi passi ed acrobazie.
Le luci stroboscopiche facevano un effetto bellissimo su tutta quella gente, era il mio gioco di luci preferito, sembrava che il mondo andasse a scatti e mi rendeva possibile credere che il tempo, anche solo per un secondo si potesse fermare..
Mi votai un attimo, e per un attimo, ma soltanto un attimo, mi parve di riconoscere un volto tra tutta quella massa di gente. Un volto dagli occhi magnetici che mi fece fermare per un secondo..
Tornai a girarmi verso Harry, ma invece del ricciolino mi trovai davanti una ragazza bionda con un vestitino rosso acceso. Ballava muovendo fianchi e testa. 
Fantastico. Non la avrei ritrovato mai più. Non in mezzo a tutta quella gente.
Non volevo stare senza di lui. Avevo promesso che non me ne sarei andata.. Okay, tecnicamente se ne era andato lui ma.. Decisi di spintonare un po' di gente per vedere se lo trovavo, nel mentre continuavo a ballare.
Dopo un po' mi arresi... Dopo un po' MOLTO. Mi feci spazio fra le persone e andai a sedermi davanti al bar. 
Presi da bere, probabilmente qualcosa di alcolico, non ricordo. Speravo che anche ad Harry fosse venuta l'idea di andare a prendere qualcosa da bere.
Non so quanti drink avessi preso, fatto stà che mi ritrovai con un grande mal di testa.
?: Hey, sei da sola?
Mi girai. Un ragazzo con i capelli marroni e una camicia bianca un po' sbottonata mi fissava con il gomito appoggiato al bancone. Mi passai una mano fra i capelli aggrottando la fronte.
Io. Non rompere.
?: Siamo scontrosi?
Si avvicinò a me. Un po' troppo in effetti. Mise una mano sul mio fianco. Se non avessi avuto mal di testa probabilmente lo avrei fatto diventare femmina.
Io: Ma ti levi?
Scrollai a sua mano di dosso e mi spostai di un posto.
?: Mi piace il tuo vestito. 
Si avvicinò ancora strattonandomi verso di lui e facendomi finire a pochi millimetri dalla sua faccia. Sollevò le sopracciglia con fare malizioso. Cercai di andarmene ma mi teneva forte. 
Gli pestai il piede con il tacco e lui mi lasciò per un momento, feci per andamene ma mi afferrò il polso.
Io: Ahi! Mi fai male!
?: Ti faccio male eh?
Mi tirò ancora verso di lui e provai ad andarmene. Un ragazzo da dietro di lui gli prese la spalla chiedendogli di lasciarmi stare.. Harry? Non capivo. Avevo la vista sfocata.
Il ragazzo con i capelli marroni mi lasciò il polso, strizzai gli occhi per il mal di testa, poi mi massaggiai il polso. Guardai per terra e vidi quel ragazzo sul pavimento con il naso sangunante.
Quello che invece mi aveva "salvata" scavalcò il corpo di quell'altro che gattonando tornò nella massa di gente che continuava a saltare e ballare.
No. Non era Harry, non aveva i capelli ricci.. Fatto stà che arrivato davanti a me le gambe cedettero e gli caddi sul petto. Lui mi strinse delicatamente cercando di farmi stare in piedi da sola.
??: Hai bevuto un po' eh, Ronnie?
Mi conosceva? Annuii aggrottando la fronte. Improvvisamente mi avvolse un senso di nausea terribile.
Io: Portami fuori ti prego.
Non sapevo chi fosse, ma avevo bisogno di aria.
Uscii dal locale e lui si appoggiò al muro, mi appoggiai su di lui aspirando a fondo.
??: Ti senti bene?
Scossi piano la testa, poi guardai il volto del ragazzo sotto la luce artificiale del lampione lì vicino.. Smisi di respirare. Mi staccai di scatto dal ragazzo barcollando un po' prima di ritrovare l'equilibrio.
Io: Zayn??
Zayn: Mi hai riconosciuto allora..
Sorrise con solo l'angolo destro della bocca, poi tornò a sorreggermi per evitare che cadessi in ginocchio. Misi le mani sulle sue spalle e appoggiai la testa sul suo petto.
Non gli avrei mai dato tanta confidenza se solo non fossi stata così male. Mi strise di nuovo piano a se. 
Stavano salendo i nervi. Io stavo male e lui ne aproffittava per abbraciarmi.
Io: Hai.. Visto Harry?
Lui sebrò deluso.
Zayn: Sei venuta con lui?
Io: L'ho perso di vista mentre ballavo..
Zayn: Haha può capitare in posti del genere,
Io: Parli come se non ci fossi mai stata.
Mi staccai da lui.
Zayn: Vuoi che ti riporti a casa?
Io: Che ore sono?
Zayn: Quasi l'una.
Io: Adesso mi riprendo.. 
Zayn: Hai bisogno di qualcosa?
Io: Io... Harry..
Lo dissi con un filo di voce prima di sedermi per terra con le spalle al muro.
Zayn: Sicura di non voler tornare a casa.
Annuii per poi appoggiare la testa sulle ginocchia. Lui mi mise la sua giacca sulle spalle. Volevo ringraziarlo.. Ma un po' per l'orgoglio, un po' per la nausea, taqui.
Chiusi gli occhi e forse mi addormentai per un po'.. Quando li riaprii senti la voce di una ragazza che con la mano sulla spalla mi chiedeva come stavo. Non risposi, mi limitai a guardarla negli occhi. Due occhi bellissimi, i capelli marroni, un po' più bassi delle spalle. Mi sorrise cercando di essere il più amichevole possibile. Decisi di risponderle.
Io: Sto meglio.. Grazie..
Mi aiutò ad alzarmi. Parlammo per un po'. Si chiamava Scarlett. Non ricordo di cosa parlammo, però mi parve molto simpatica. Vidi Zayn tornare fuori.
Zayn: non ho trovato Harry.. Ti ho portato un bicchiere d'acqua..
Io: Grazie...
Ero abbastanza demoralizzata.. Harry era sparito e io stavo troppo male per mettermi a cercarlo.
Scarlett: Adesso c'è qualcuno che ti conosce con te.. Torno dentro. Ci si vede!
Sorrise e feci lo stesso salutandola e ringraziandola.
Zayn: Ronnie, stai male devi tornare a casa!
Mi alzai da terra, guardandolo arrabbiata.
Io: Devo trovare Harry!
Mi piegai in due reggendomi sulle ginocchia. 
Zayn: Non ti reggi in piedi!
Io: Tu non capisci.. Io devo..
Mi luccicarono gli occhi. Non potevo lasciare Harry lì dentro.. 
Zayn:Ti prendo la giacca..
Mentre Zayn mi ritirava il giubotto provai più volte a chiamare Harry al cellulare.. Non rispondeva.. Maledizione.
Il moro tornò fuori, gli restituii la giacca e misi la mia, poi mi scortò fino alla sua auto, mi aprì la portiera e mi aiutò a sedermi.
Mise in moto l'auto. Dopo un quarto d'ora eravamo davanti a casa mia.
Io: Aspetta Zayn.
Zayn: Che succede?
Io: Non voglio entrare a casa in questo stato..
Lui appoggiò una mano sopra la mia.. Il mio cuore iniziò a battere più forte.. Perchè?
Zayn: Ti va se... Vieni a casa mia fino a che non stai meglio? Non c'è nessuno fino a domani mattina..
Annuii corrugando la fronte. Ma che stavo facendo? D'altronde non avevo molta scelta.

Si sedette sul divano accanto a me.
Zayn: Vuoi stenderti?
"Vuoi venire a casa mia? "Vuoi stenderti?" la prossima domanda sarebbe stata "vuoi scopare?". Scossi la testa. 
Zayn: Senti, sto solo cercando di aiutarti.. Stai male no? Non vuoi appoggiarti nemmeno al cuscino?
Okay.. Forse aveva ragione ma non mi fidavo troppo. Comunque ero distrutta, mal di testa, neausea e stanchezza mi assillavano da morire. Non volevo addormentarmi lì, ma appoggiare la testa e chiudere gli occhi per qualche minuto.. male non mi avrebbe fatto.
Scivolai in avanti con il bacino sul divano in pelle per poi appoggiare la testa sul petto di Zayn, proprio dove comincia la spalla, chiusi gli occhi. Pace. Tranquillità. Stavo benissimo.
Decisi di fingere di dormire per vedere le intenzioni del moro una volta mi fossi addormentata. Rimasi sorpresa nel sentire il peso del suo braccio appoggiarsi attorno alle mie spalle.
Emisi uno strano verso che fu più per reazione istintiva che per altro, era più simile ad un mugolio. Lui se ne accorse e il peso del suo braccio attorno al mio collo si fece più leggero.
Sentii le dita della sua mano che con delicatezza mi spostavano i capelli dietro l'orecchio. Anche lui scivolò un po' in avanti con il bacino e mi trovai costretta a trovare un'altra posizione in cui mettermi per appoggiare la testa che questa volta misi esattamente sull'osso della spalla che era sorprendentemente comodo.
Sentii la sua testa appoggiarsi piano alla mia, potevo sentire il suo respiro.. Il cuore iniziò a battere più forte. Quest'ultimo si fermò del tutto quando il tatto delle sue labbra morbide si fece vivo tra i miei capelli. 
Poi, dolcemente, portò la sua bocca al mio orecchio e piano, piano mi sussurrò le parole che mi fecero uscire dal petto quel cuore che ormai non aveva fatto altro che essere fermato e fatto ripartie alla velocità della luce ogni tre secondi in quel poco tempo passato in compagnia di quel ragazzo dai capelli perfetti e dallo sguardo magnetico e misterioso.. "Sogni d'oro"


Eccooovi la seconda parte... Che ne pensate? :3 Mi sono divertita un mondo a descrivere certi momenti in questo capitolo e spero sia stato bello leggerli quanto scriverli.. perciò che ne direste di farmelo sapere con una piccola innocente recensione? :33 Grazie mille per chi ha letto anche questo capitolo. Davvero, è una cazzata, ma è importante per me :'3
The Storm_

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Capitolo 11
*** Il risveglio. ***


Riaprii gli occhi sbattendo più e più volte le palpebre. Mi leccai le labbra. Avevo la bocca tutta impastata dal sonno. 
Mossi la lingua sul palato e fra i denti cercando di far ripartire la salivazione. Avevo una sete tremenda. Il mal di testa tutto sommato era sparito. 
Solo allora notai che mi trovavo ancora sul petto del moro, lui dormiva beato e non si preoccupava minimamente del fatto che mi ero svegliata. Meglio così.
Mi alzai e lui cercò nel sonno una posizione comoda abbastanza per tornare a dormire. Quanto tempo avevo dormito?
Mi incamminai verso la mia borsetta, presi il cellulare per vedere l'ora.. Tre chiamate perse da parte di Lou.. Ed Harry? Perchè non mi aveva chiamata? Si era arrabbiato con me?
Strinsi il telefon in pugno. Dimenticai momentaneamente che volevo fare.. Ah, già. L'ora..
MEZZOGIORNO?!?!
Non mi resi conto di averlo urlato, mi tappai la bocca di colpo e mi feci anche male.
Zayn corrugò la fronte e mugugnando qualcosa aprì lentamente gli occhi stropicciandoli con i pugni. 
Zayn: Sei sveglia..
Io: Io non volevo addormentarmi!
Lui mugugnò ancora. Sembrava in coma.. Beh, di certo non lo avevo svegliato nei migliori dei modi..
Zayn: Ma.. Siamo soli?
Io: Non lo so. Non mi importa. Devo andare.
Zayn: Aspetta!
D'istinto ritrovò le forze e balzando di scatto in piedi mi afferrò un polso.
Io: Zayn! Devo tornare a casa! Louis.. Harry...
Zayn: Okay, senti, calmati. Louis mi ha invitato a casa sua dopo pranzo. Ripigliati un po' e poi ci andiamo insieme.. Okay?
Sbuffai. Non volevo restare ancora con lui. Di certo si era già montato la testa. 
Andai sulla rubrica del mio telefono.
Zayn: Che fai?
Io: Cazzi miei.
Il moro alzò le sopracciglia e andò al piano di sopra strisciando i piedi.
Harry: Pronto?
Io: HARRY! Cazzo, scusami! Ti prego scusa! Non volevo andarmene ieri! Scusa, scusa, scusa!
Silenzio.... Una risata.
Io: E adesso perchè ridi?
Harry: Non te lo dico o mi pesti.
Io: Ma diche stai parlando?
Harry: Diciamo che ieri.. Mi sono.. Perso di proposito. Ecco.
Io: Come?
Harry: Ho visto Zayn tra la gente e allora l'ho raggiunto. Sapevo che saresti andata al bar non trovandomi così gli ho detto di andare da te.
Io: E perchè l'avresti fatto? 
Harry: Perchè non fa altro che parlare di te.
CHE?! Improvvisamente l'aria nei miei polmoni smise di arrivare.
Harry: Piace anche a te vero?
Io: LUI. NON. MI. PIACE. CHIARO? Non mi piac..
Mi bloccai. Zayn era tornato dal piano di sopra e mi stava osservando come se avesse capito stessi parlando di lui. 
Harry: Puoi negarlo fino alla morte. Ho visto come lo guardi.
Arrossii, sapevo che Zayn non poteva sentirlo, ma lo temevo comunque.
Io: Ma che vai dicendo? Non è vero! 
Lui rise. Aaaaaaaah. Non sopporto quando la gente insinua che mi piace un ragazzo. Non lo sopporto. Zayn. Non. Mi. Piace.
Punto e a capo.
Comunque avevo questa paura terribile avesse sentito tutto.. E non so neanche perchè.. Si avvicinò a me passandosi la mano dietro la nuca. Si era cambiato: ora indossava una maglia a maniche corte grigia abbastanza attillata e un paio di pantaloni della tuta, ai piedi un paio di pantofole di spugna. 
Zayn: Vuoi che ti prepari da mangiare?
Io: Io non... non ho fame.
Che grossa balla. Morivo di fame.
Zayn: Vuoi un succo di..
Io: No. 
Lo dissi in modo forse troppo scocciato. Lo feci tacere e me ne vergognai un po'. La rottura con Zack mi aveva cambiato la vita. Mi sentii in colpa..
Io: Grazie.. Non ho fame adesso..
Zayn: Vuoi cambiarti? Puoi prendere una tuta 'x' di mia sorella.. Prima porta a destra. Secondo piano.
Non dissi nulla, decisi comunque di accettare l'invito. Non ne potevo più di quel vestito.

Scesi dalle scale con una tuta viola scuro. Era molto comoda, sicuramente più comoda di vestito e tacchi. Scesi le scale e trovai Zayn con in mano un bicchiere di succo di frutta. Me lo porse.
Zayn: Tieni.
Io: Ti avevo detto che non volevo niente..
Lui non mosse il braccio e continuando a porgermi il bicchiere mi guardò come per invitarmi ad afferrarlo. Sospirai.
Io: Grazie.
Afferrai il bicchiere e buttai giù tutto in pochi sorsi.
Zayn: Ti va di guardare un po' di televisione prima di pranzo?
Io: Mi piacerebbe tornare a casa per pranzo..
Zayn: Okay.
Okay? Non mi aspettavo una reazione così secca da parte sua.. 
Zayn mi porse una borsa dove mettere vestito e scarpe con il tacco. Poi mi disse che potevo mettere le scarpe di sua sorella per tornare a casa e che nel pomeriggio sarebbe venuto a riprenderle. In pratica mi sbattè fuori di casa. Quando aprì la porta lo fermai.
Io: Aspetta.
Zayn: Che succede? Non volevi tornare a casa?
Io: Si ma.. Mi stai praticamente sbattendo fuori dalla porta.
Zayn: Non è questo che vuoi?
Io: No!
Zayn: Ma non sei tu quella sempre scontrosa con tutti?
Io: Come? I..Io..
Zayn: Stai cercando di dire che vorresti restare? Perchè sarebbe bello.. Poter.. Pranzare insieme.. *si avvicinò con aria vaga* E poi.. Tornare a casa tua a piedi magari..
Si avvicinò ancora un po' a me sorridendo malizioso. Arrossii e poi indietreggiai di qualche passo.
Io: ma che ti salta in mente? Devo andare. Ciao.
Lui rise e mi salutò con un 'ciao' divertito. Ma che aveva poi tanto da ridere? E' soltanto un'idiota montato con una nube di lacca per capelli al posto del cervello.
Me ne andai a passo svelto. Che idiota. Come mi era saltato in testa di entrare in casa sua?
Arrivai davanti al cancello di casa e in quell'istante mi balzò in testa un pensiero. 
MERDA.
Il cellulare.. La borsa.. Tutto sul divano di casa di Zayn. Aaaaaah. Maledizione a me e alla mia stupidità. Ciò significava che avrei dovuto rivederlo.. Rivedere i suoi occhi.. Il suo sorriso ammiccante.
Tum-tum tum-tum. Cuore cazzo, taci. Questa volta ascolterò il cervello. Non soffrirò mai più per averti ascoltato.



So che non è niente di speciale ma.. Ecco il capitolo 11 :DD Wow. Sono già arrivata all'11 C: Beh? Che ve ne pare? Recensite?
PS: Quasi dimenticavo, grazie per aver seguito. Soono ripetitiva lo so.. Ma è importante per me C: Ancora grazie C;
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Capitolo 12
*** Un bacio scampato. ***


Aaaaaaaaah. Accidenti al mio orgoglio. Non ci volevo tornare lì.
Provai a scavalcare il cancello: Mission impossible.
Frugai nella tasca dei pantaloni il cellulare. Mi bloccai fissando il vuoto con un espressione che sembrava dire 'sono un'idiota'.
Sbuffai e a pugni e denti stretti tornai indietro. 
Ogni passo che facevo mi mordevo sempre più velocemente il labbro inferiore, se avessi continuato così me lo sarei strappato.
Finalmente arrivai davanti alla casa del moro impertinente. Mi fermai e inspirai a fondo. Strinsi la borsa che conteneva tacchi e vestito fra le mani e a passi svelti arrivai davanti al portico. Come salii il primo gradino la porta di casa si aprì e ne uscì Zayn con la mia borsetta in mano.
Presi paura e quasi caddi all'indietro.
Zayn: Proprio non riusciamo a stare lontani eh?
Lui rise. Io arrossii. Mi sentivo tremendamente in imbarazzo. Smise di ridere e mi porse sorridendo la borsetta nera. 
Zayn: Andiamo?
Io: C..Come?
Zayn: Non devi tornare a casa?
Io: So arrivarci da sola.
Zayn: Non hai capito. Non voglio accompagnarti. Louis ha anticipato l'incontro. Ci ha invitato per pranzo. Vostro padre è uscito prima e..
Io: Ci? 
Zayn: Vengono anche Liam, Harry e Niall.
Poi mi mise una mano sulla parte bassa della schiena per invitarmi ad andare avanti. Non mi mossi fissandolo fino a che non capì che doveva levare immediatamente quella mano se non voleva arrivare a casa mia con una faccia simile a un panda, quindi la tolse con uno scatto passandosela poi dietro la nuca.
Zayn: Scusa.. Non l'ho fatto a posta.
Alzai gli occhi al cielo e cominciai a camminare, a passo più svelto del suo per arrivare prima e non far sembrare che ci conoscevamo.
Zayn: Aspetta!
Mi fermai.
Io: Che vuoi? Non avevi detto che non volevi accompagnarmi?
Zayn: Io.. Ho cambiato idea.
Io: Ma.. Non puoi!
Zayn: Ah no? E chi sarà a impedirmelo?
Sorrise con un angolo solo della bocca e mi raggiunse. Io continuai a camminare cercando di ignorarlo con il terrore di essere arrossita soltanto di poco. Lui corricchiava per starmi sempre a fianco. Mi fermai di nuovo.
Io: Non molli eh?
Zayn: Naaah.. Non sono il tipo.
Sbuffai. Poi ricominciai a camminare. Questa volta lentamente però. Mi parve di scorgere un sorriso sul suo viso, voltai lo sguardo verso il pavimento. Eravamo abbastanza vicini e ogni volta che le nostre mani rischiavano di sfiorarsi il mio cuore faceva una capriola. Poi successe. Solo che invece di ignorare il fatto, il moro la strinse. Lì arrossii. E tanto anche. Non mi fermai però.. Rallentai soltanto il passo fissando la sua mano calda che stringeva la mia. Non riuscivo a smettere di fissarla.
Io: B..Beh? Che fai? N..Non mi lasci?
Alzai lo sguardo verso la sua faccia, aspettando una risposta. Si limitò a sorridere.
Zayn: Perchè dovrei farlo?
Io: S..Siamoarrivati!
Lo dissi tutto d'un fiato poi voltai lo sguardo cercando di non fargli notare che ero arrossita e lasciai alla svelta la sua mano per prendere le chiavi di casa dalla borsetta. *aiutatemi* Quanto dovevo sembrare impacciata in quel momento..
Aprii il cancello che cigolò non appena lo sfiorai. Entrammo nel cortile, poi mi voltai per richiuderlo. Niente da fare. Si era incastrato.
Provai a spingerlo, sempre più forte. Non ne voleva sapere. Improvvisamente vidi le braccia di Zayn che si allungvaono sulle mie, le sue mani si appoggiarono alla sbarra di metallo nero e sentii il suo petto a contatto con la mia schiena. Sbarrai gli occhi, poi mi ripresi e continuai a spingere con l'aiuto del moro, finalmente il cancello si chiuse, ma successe con troppa velocità e forza. Andammo a finire entrambi spiaccicati contro il di esso.
Entrambi: AHIA!
Riafferrai in due pugni le sbarre del cancello e mi girai aspettandomi, come era ovvio succedesse, che Zayn facesse lo stesso.. Ma non lo fece. Il risultato fu il mio naso a pochi millimetri dal suo mento.
Lui fece scorrere le mani senza staccarle dalle de sbarre della ringhiera fino a sopra le mie spalle. Mi bloccava e non potevo muovermi, ma non aveva il sorrisetto malizioso stampato in faccia che spesso usava in mia presenza.. Anzi, mi parve abbastanza serio. Le guance dalla carnagione olivastra si dipinsero di un leggero rosso che notai subito. 
Lui abbassò la testa così che al posto del mento, ora il mio naso sfiorava il suo. 
Tum-tum tum-tum.
Le braccia del ragazzo cominciarono a piegarsi sempre di più riducendo la distanza che c'era fra i nostri visi.
TUM-TUM TUM-TUM.
Ora il suo naso aveva schivato il mio verso destra e si stava avvicinando alla parte più interna dello zigomo, mentre io riuscivo a sentire l'aria calda del suo respiro accarezzare la mia bocca. Si morse lentamente il labbro inferiore..
TUMTUMTUMTUMTUMTUMTUM
Il mio cuore stava andando a puttane, cominciavo ad agitarmi sempre di più. Solitamente a quest'ora il ragazzo davanti a me sarebbe già rimasto sterile sul colpo, ma con Zayn.. Non riuscivo a muovermi. Ero come paralizzata. Volevo quel bacio e nello stesso momeno non lo volevo. Il mio cervello stava impazzendo cercando di convincermi in tutti modi ad abbassarmi o a tirargli una testata in fronte nella peggiore delle ipotesi; mentre invece, il mio cuore, stava facendo una gara olimpionica di salti mortali sul trampolino. Facevano entrambi troppo 'rumore' per così dire e non riuscivo a sentire nè l'uno nè l'altro.
*Zayn, se non mi vuoi vedere collassare davanti a te o comunque tra qualche minuto in un lettino di ospedale ricoverata per coma è meglio se ti stacchi... ORA!*
?: HERM...
Tirai un sospiro di sollievo nello stesso istante in cui mi voltai per scampare quel bacio.
Io. HARRY! *tono felice* Harry?.... HARRY! *tono incazzato*
Lui rise e poi mi fece cenno con la testa di farlo entrare. Aprii il cancello lasciandolo passare, dopo averlo richiuso lo afferrai per un polso e lo stritolai per bene, lo portai lontanto da Zayn.
Harry: Sei arrabbiata?
Io: Noooo. Tu dici? Insomma che avrà mai fatto di male il piccolo Harry? Ah già. Mi ha solo... lasciatadasolainunadiscotecadoveuntiziopervertitohacercatodibaciarmiedovehoincontratoquelmontatodeltuoamicoZaynche..
Harry: RESPIRA!
Io: ..Mi ha portata a casa sua per poi tentare pochi secondi fa di baciarmi! ....................LA SMETTI DI RIDERE?
Harry: Scusa, ma non ce la faccio! Fai schiattare quado ti incazzi!
Io: Si, vuoi vedere quanto riderai quando ti ritroverai un palo che ti entra dal culo e ti esce dalla bocca?
Harry: Okay, okay.. La smetto.. Andiamo però! Ammettilo che non ti sarebbe dispiaciuto testare le sue labbra morbide.. Vero?
Io: No.
Harry: Ah no? Perchè ti stai leccando le labbra allora?
Io: Lo faccio sempre!
Zayn: Herm herm..
Harry: Penso che ora possiamo entrare. Che dici Ronnie?
Lo guardai male. Poi guardai Zayn. Mi aspettavo uno sguardo ammiccante o un sorriso malizioso. Invece mi guardò arrossendo e accennando un sorriso un po' più goffo del solito.. Ma sempre irresistibile  c..carino. Si. Carino..
Entrammo in casa.



Eccomi qua C: Capitolo 12.. Wow.. Diciamo che ultimamente questi capitoli mi piacciono parecchio.. Chissà perchè hahaha Cooomunque... Che ne pensate? C: Me la lasciate una recensione piccina piccina? :3
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Capitolo 13
*** Una danza proibita. ***


Richiusi la porta dietro di me, poi mi recai in salotto seguita da Harry e Zayn. Seduti sul divano a guardare la televisione c'erano Liam e Louis. Quando Lou ci vide spense la televisione per venirci a salutare. Sorrisi a Liam che mi fece un cenno con la mano.
Louis: Manca Niall... Alloooora.. Chi aiuta me e Ronnie preparare la tavola??
Lo disse come se si aspettasse davvero una risposta positiva. E poi chi gli aveva detto che lo avrei fatto?
Io: Aspetta un attimo.. Ronnie che?
Zayn: Io.
Io: Visto? Ti aiuta Zayn.
Incorciai le braccia soddisfatta della mia frase. Mi stavo quasi convincendo che quella frase mi avrebbe davvero tolto dal dover apparecchiare la tavola. Lou mi guardò indicando la porta.
Louis: Ronnie? In cucina. Ora!
Sbuffai strisciando i piedi verso la cucina, Zayn dietro di me. Mi misi in ginocchio per aprire la porticina in basso sotto il lavello e prendere la tovaglia. Zayn non la smetteva di guardarmi con la punta dell'occhio. Davvero non capiva che me ne ero accorta?
DIN DON.
Mollai tutto a terra e corsi fuori dalla cucina con la scusa che volevo aprire la porta.
Io: VADO IOOOOOOOOOOO!
Feci una corsa facendo una curva per evitare Harry a mo' di moto della Formula 1 e per fermarmi rovinai tutte le pantofole pur di non finire addosso al portone di casa. Poi mi misi retta in piedi, sistemai capelli e felpa e afferrai la maniglia. 
Mi trovai davanti un ragazzo biondo dagli occhi azzurri, i più belli che abbia mai visto. Niall. Non me lo ricordavo così carino..
Niall: Ciao Ronnie!
Poi sorrise, feci lo stesso mentre ci scambiavamo un bacio sulla guancia, arrossii.
Io: Ciao Niall.. Harry: Da quando sei così simpatica con la gente che conosci da poco?
Io: Da quando mi aiuta ad evitare di apparecchiare la..
Lou: TAVOLAAAAAAA.
Io: Forse intendevi: "A  tavola".
Lou: Si, boh.. Quello.
Sorrisi per la sua formidabile intelligenza e andai a sedermi a tavola.
Io: Come l'ho apparecchiata bene!
Feci la finta commossa mentre Louis mi guardava sempre più male.
Louis: L'HAI??
Tutti risero. Compreso Louis.. Zayn si fermò prima.. Mi parve si fosse fermato solo per osservarmi meglio mentre ridevo. Quando me ne accorsi smisi anche io di ridere e dopo un sonoro 'buon appetito' afferrai la forchetta per cominciare a mangiare.

Finito di mangiare andammo di nuovo tutti in salotto.
Liam: E adesso?
Harry: Gioco della bottiglia, mi sembra ovvio uu
Io: Harry.. Non vorrei chiedertelo ma.. Ti sei accorto che l'unica ragazza qui sono io.. Vero?
Harry: Si e dov'è il punto?
Io: Iiiiio vado di sopra.
Alzai gli occhi al cielo e salii le scale gettandomi sul letto in camera mia.
Il mio amato I-Pod.. Due cuffiette.. Tasto play.. Addio mondo.
Chiusi gli occhi abbandonandomi alle note di Lego House.. Mi addormentai.

Lou: Ronnie! Ronnieee!!
Mugugnai socchiudendo gli occhi.
Io: Cosa?
Lou: Stai dormendo da ore! Gli altri sono già andati via..
Io: Che?
Guardai l'I-Pod: batteria scarica. Fantastico.
Lou: Comunque Zayn ha detto che puoi passare da lui per tornargli la tuta di sua sorella quando ti pare.
Io: Oh.. Senti Lou mi fai un favore?
Lou: Gliela riporti tu!
Io: Oh ma andiamo!
Lou: Mi spieghi che ti ha fatto di male?
Io: E' un montato!
Lou: Non è che non vuoi vederlo perchè hai paura di.. Innamorarti?
Fece una faccia che mi ricordava molto un pesce sbattendo le ciglia nel modo più gay che potessa fare.
Scoppiai a ridere. Poi ricordai quello che aveva detto.
Io: No. Non è quello il motivo.
Lou: Allora cambiati e vai a casa sua.
Casa sua.. Risentii le sue labbra sui miei capelli mentre  il 'sogni d'oro' che mi aveva sussurrato prima di addormentarsi abbracciato a me mi rimbombava leggero nella testa come un'eco infinito..
Notai che Louis era uscito dalla stanza. Sbuffai stringendo la coperta in un pugno come appiglio pe rpotermi alzare. Dopo essermi cambiata piegai con delicatezza la tuta della sorella e la misi in una borsa.
Scesi le scale di corsa. Ero super nervosa.. Soprattutto dopo la faccenda di quel quasi-bacio. Misi le scale lanciando un occhiata a Louis che se la rideva sotto i baffi. Gesticolai con le mani per fargli capire che me questa me la legavo al dito e uscii con la borsa di carta stretta in un pugno.
Ad ogni passo che facevo aumentava la tensione e la fatica a muovere le articolazioni del mio corpo. Quando arrivai davanti a casa sua mi fermai a fissare la porta.. Andiamo esci.. Non voglio suonare il campanello.. Non voglio.. Mi morsi il labbro per l'ennesima volta e con le gambe che quasi tremavano arrivai sul portico di casa sua.. Allungai la mano per suonare e in quel momento la porta si aprì.
Stavo per tirare un sospiro di sollievo quando notai che non era Zayn quello che aveva aperto la porta.. Bensì sua sorella che mi sorrise dopo avrmi guardata in faccia tre secondi.
Doniya: Ciao.. Sei qui per Zayn?
Io: C..Come? Io.. No.. Ecco.. Sono venuta solo per..
Donyia: Io devo andare.. Lui è in bagno.. Credo si stia facendo la doccia.. Puoi aspettarlo in salotto.. Il divano e lì.
Mi indicò il soggiorno e poi il divano. Già. Come se non sapessi dov'è il divano.
Lei mi salutò ancora e io andai a sedermi. Appoggiai la borsa sul divano e mi fermai a guardare il televisore spento..
Il solo pensiero che Zayn era nella mia stessa casa completamente nudo mi fece venire i brividi sulla schiena.. Arrossii. Ma che stavo facendo? Mi alzai. 
La borsa l'avevo portata. Non c'era ragione che io mi trattenessi ancora lì.... Se non per vederlo.... No. Mi diressi verso la porta d'sucita quando sentii il rumore di una porta che si apriva. Mi congelai.
Zayn: Ronnie?
Io: Herm.. I-Io sono venuta per..ommerda.
Mi girai verso di lui e mi paralizzai. Si stava asciugando i capelli bagnato con un asciugamano bianco. Era completamente nudo se non per un altro piccolo asciugamano che gli copriva "l'organo maschile di cui non farò il nome". Sulla sua pelle umida erano rimaste delle goccioline d'accqua che gli accarezzavano braccia petto e gambe delineandone i muscoli e i lineamenti mascolini. Non riuscivo a smettere di fissare quell'asciugamano come se mi aspettassi che da un momento all'altro dovesse cadere.
Lui smise di asciugarsi i capelli e arrossì di colpo. Io, che ero già rossa di principio, assunsi un colore più vicino al viola. Una gocciolina cadde sulla sua spalla e scivolò lentamente sul suo petto.. Arrivò alla pancia per poi assorbirsi velocemente nell'asciugamano. Poi accadde. 
SWAM. 
Fu velocissimo che quasi non me ne accorsi subito. Quel bell'asciugamano che regalava un po' di intimita al moro si trovava ora sui suoi piedi. Entrambi sbarrammo gli occhi e mentre lui provava a coprirsi con le mani io mi girai velocissima strizzando gli occhi.
Io: Ma ti sembra il modo di uscire da una doccia??
Zayn: Oh beh, scusa! Ma non ho pensato "hey! Chissà se Ronnie si è intrufolata in casa mia senza dirmi niente!"
Io: Non mi sono intrufolata!
Riaprii gli occhi e me lo ritrovai a fianco. L'asciugamano retto da una mano.
Zayn: E allora che hai fatto?
Presi spavento nel trovarmelo di nuovo così vicino. Emanava ancora il calore della doccia. Si avvicinò sempre di più facendomi appoggiare con le spalle al muro.
Io: Tua sorella mi ha fatto entrare.. Io..Io.. Volevo riportarti la tuta..
Zayn: Non vedo nessuna tuta nella tua mano.
Detto questo mi afferrò le mani. E' bravo il ragazzo nel cercare scuse per toccarmi. 
Io: E' sul divano.. Te la mostro se vuoi!
Cercai di spostarmi e andare sul divano.. Ero davvero così patetica nello cercare una scusa del genere? Come mi ero ridotta.. Lui lasciò le mie mani e appoggiò delicatamente le sue alle mie spalle invitandomi a restare con le spalle contro il muro. Iniziai a sentire caldo. Nello stesso modo che aveva usato davanti al cancello si avvicinò a me. Istintivamente portai le mie mani sui suoi fianchi. In quell'istante ricordai che era praticamente nudo. Arrossii e feci per toglierle, ma lui mi sorrise e dimenticai quello che volevo fare, con il sorriso sempre stampato in faccia si avvicinò alle mie labbra sempre di più..
SWAM.
Successe di nuovo. l'asciugamano cadde ancora. Questa volta per colpa mia. Avevo mosso troppo le mani. Sbarrai gli occhi. Probabilmente se lui non avesse fatto quello che ha fatto sarei corsa via da quella casa.. Invece no.. Perchè prima che io postessi muovere un solo muscolo le sue labbra morbide si erano appoggiate alle mie. Le sue mani passarono nella parte bassa della mia schiena e mi strinsero a lui staccandomi leggermente dal muro.. A quel punto non sapevo se pensare al fatto che ci stavamo baciando o al fatto che era nudo. Optai per il bacio.
Chiusi gli occhi e inclinai la testa e provai una sensazione che non avevo mai provato.. Nè con Zack nè con nessun altro. Il mio cuore continuava a battere all'impazzata, mentre io mi ero finalmente convinta ad accettare che ero persa di quel ragazzo.
Misi le mie mani sulla sua schiena ed ebbi un brivido. Le goccioline che ancora bagnavano la sua pelle avevano bagnato le mie dite che grazie a loro scorrevano più veloci sul corpo di lui.
Zayn inclinò un po' di più la testa e in quell'stante non desideravo altro che sentire il sapore della sua bocca.. E così fu. Ma presi io l'iniziativa. Aprii la bocca e di conseguenza lo fece anche lui. Così le nostre lingue che si stavano cercando da molto poterono finalmente incontrarsi e unirsi in una danza che il mio cervello ancora definiva proibita.
Mandai a fanculo tutto e lo strinsi più forte a me, il baciò diventò sempre più appassionato mentre le mie mani continuavano a muoversi sulla sua schiena sempre con più foga.
Poi i miei piedi sfiorarono l'asciugamano che stava per terra e mi ricordai che Zayn era nudo. Sbarrai di nuovo gli occhi, così mi staccai dalle sue labbra. Lui mi sorrise e io rimasi a fissarlo.. A fissare i suoi occhi. Lui mi baciò l'angolo della bocca.
Zayn: Vuoi andartene vero?
Annuii anche se non era del tutto vero.. Questa volta il mio cervello aveva preso controllo delle mie azioni anche solo per un attimo. Lui sembrò rattristarsi. Si chinò a raccogliere l'asciugamano e se lo legò di nuovo in vita, poi, prima che io escissi da casa sua, mi prese la mano.
Zayn: Grazie..
Io: Intendi per.. La tuta?
Zayn: ANCHE per la tuta.
Mi sorrise imbarazzato, allorsa mi sentii in colpa ad andarmene, ma non potevo cambiare idea così.. Anche se forse lui un po' lo sperava. Gli stampai un bacio sulle labbra.. Avrei voluto fermarmi di più ma il mio cervello di nuovo mi fece staccare.. Gli sorrisi rossa in volto ed uscii definitivamente da quella casa. Unavolta chiusa la porta non mi mossi di lì. Andai a sedermi sul primo gradino di quel portico. Sospirai con le mani incrociate e appoggiate alle mie ginocchia. Le sue labbra erano in un certo senso ancora sulle mie.. O almeno così mi sentivo io.. Me le sfiorai con un dito.. Era da un po' che non provavo quella sensazione.. E mi piaceva.. Tanto..
Decisi di tornre a casa e come mi alzai vidi Niall e un'altra ragazza che passeggiavano proprio nel marciapiede di fronte la casa di Zayn. Mi salutarono con un gesto della mano.
Cazzo. Mi avevano visto... Davanti alla casa di Zayn! Tornai per l'ennesima volta con un colore di carnagione simile al colore di un pomodoro maturo. Mi alzai e andai loro incontro dato che si erano fermati per aspettarmi.
Scarlett: Ciao Ronnie!
Niall: Vi conoscete?
Io: C..Ci conosciamo?
Scarlett: Non ti ricordi di me vero? Forse perchè eri ubriaca marcia..
Rise.. Io invece mi ricordai del suo volto.. 
Io: Ci siamo incontrate fuori dalla discoteca vero?...
Scarlett: Si, allora ti ricordi di me!
Io: Vagamente..
Niall: Ti unisci a noi per un giro?
Io: Veramente preferirei tornare a casa..
Niall: Come ti pare.. Ci vediamo in giro allora?
Sorrisi. Non mi andava di essere scontrosa, ma davvero non era il momento per mettersi a parlare con altra gente. Avevo ancora il cervello in folle per quel bacio...
Io: Certo!
Scarlett: Comunque che ci facevi davanti a casa di Zayn?
Io: Eh? I..Io? Dovevo riportargli una tuta che mi aveva prestato..
Niall: Scusa ma.. ZAYN ha prestato una tuta a TE?
Io: No.. Beh si.. Ma non era sua.. Cioè.. Di sua sorella..
Lui annuii facendo segno che aveva capito. Scarlett mi sorrise come per dirmi "so che c'è qualcosa sotto". La ignorai arrossendo e continuai per la mia strada per tornare a casa mentre Niall e Scarlett continuavano a camminare nel verso opposto al mio.. E nonostante quell'incontro e quelle parole non avevo smesso un secondo di pensare a quell'asciugamano caduto, a quel bacio e a quella danza proibita in cui si erano cimentate le nostre lingue.. Mi morsi il abbro inferiore.. Ma questa volta non era nervosismo.. Era amore..


Alloooooora.. Ecco il capitolo 13.. Wow 13 C: Mi viene in mente Taylor Swift uu Comunque.. Che ne pensate? Recensite? C:
PS: (Per una persona che mi ha tanto rotto i coglioni sul capitolo 13) Contenta? Ho insertito anche Scarlett. Ringraziami uu
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Capitolo 14
*** Il mio migliore amico. ***


Zayn: Ronnie? Ci sei?
Scossi la testa e presi quasi spavento quando mi accorsi di trovarmi davanti al portico di Zayn.. Lui era davanti a me e mi sventolava una mano davanti agli occhi..
Io: Ma che cazz..
Feci qualche passo indietro cercando di capire cosa stava succedendo. Lasciai cadere la borsa con la tuta.
....LA BORSA CON LA TUTA?!
Gurdai la busta di carta rovesciata a terra da cui si intravedeva una manica della felpa. Mi tremarono le mani e improvvisamente sentii caldo.
Zayn: Ti senti bene?
Davvero mi ero immaginata tutto?
Zayn era vestito, ma capii che era appena uscito dalla doccia dall'asciugamano che portava attorno al collo.. Sua sorella mi aveva detto che il moro era in casa sotto la doccia e la mia mente era partita a razzo. Mi sentii una stupida e improvvisamente diventai rossa. Ero in imbarazzo come se lui potesse sapere cos'avevo immaginato..
Zayn: Sei ferma in piedi davanti alla mia porta da cinque minuti credo.. Eri venuta per la tuta?
Scossi la testa cercando di scacciare i pensieri che in quel momento mi inondavano la testa a 'mo di uragano e annuii imbarazzata. Poi mi chinai per raccogliere la borsa e la porsi a Zayn che assieme alla borsa afferrò anche la mia mano, trascinandomi dentro casa.
Zayn: Sei strana.
Io: Come?
Zayn: Beh.. Sai.. Prima fai tutta la scontrosa e poi ti comporti.. -mi squadrò dall'alto in basso- ..così. Quasi non parli..
Non sapevo cosa rispondere.. Anche perchè davvero non riuscivo a capire come diavolo mi ero imbambolata lì davanti.
Zayn: Ti porto un po' di tè. Ti va? Siediti sul divano intanto.. Limone o pesca?
Io: Mh.. Eh? Pesc.. Limon.. Herm.. Come ti pare..
Mentre Zayn era via non facevo altro che fissare la porta del bagno.. Non me ne staccavo un attimo e chissà perchè quando il moro uscì dalla cucina con i bicchieri in mano ci rimasi male, aspettandomi che invece uscisse dal bagno. 
Mi diedi un pizzicotto alla mano. Dovevo togliermi quel pensiero dalla testa. Zayn mi porse il bicchiere di tè e io lo presi sorridendo. Lui sembrò sorpreso, quasi spaventato.
Io: Cosa?.. Cosa c'è?
Zayn: Hai.. Hai sorriso..
Mi balenò in testa come un film mandato avanti veloce il modo in cui avevo sempre trattato Zayn..
Io: B..Beh.. Io..
Zayn: Posso chiederti perchè davanti alla porta di casa mia non ti muovevi? Eri coscente vero?
Io: Beh.. Più o meno.. In pratica prima di afferrare la maniglia della porta la mia mente ha preso il sopravvento ed ho immaginato di entrare in casa tua, consegnare la borsa e... Ecco.. T.. Tornare a casa.. Per questo quando sono ritornata in me ho preso spavento..
Lui rise, poi bevve un sorso dal suo bicchiere e riprese la conversazione interessato.
Zayn: C'ero anche io nel sogno?
Io: NON. era. un. sogno. E.. E poi.. Ovvio che c'eri. E' casa tua no?
Cavolo. Stavo arrancando. 
Zayn: E cosa ti ho detto?
Io: N..Niente di speciale ecco.. Tu hai..
Iniziai ad avere caldo, poi notai che lui aveva fatto scivolare un braccio sullo schienale del divano e si stava avvicinando a me.. In poco tempo eravamo a distanza di pochi millimetri, chiuse gli occhi.. Come se avessi preso una scossa o il divano fosse diventato d'un tratto bollente mi alzai di scatto gettando tra le braccia di Zayn la borsa che era il motivo della mia visita. Mi massaggiai la spalla sinistra con la mano destra e lo salutai fredda, cercando di non far capire che dentro stavo impazzendo. 
Aprii la porta ed uscii.
Niall e Scarlett questa volta non c'erano.. Tornai a casa a passo svelto, quasi correndo, con il timore di ritrovarmi ancora davanti a casa di Zayn. 
Una volta entrata in camera mia mi fiondai sotto la doccia e non so dire quante volte mi sciacquai la faccia. Rimasi sotto quel getto tiepido per almeno mezz'ora senza fare assolutamente nulla. Finalmente girai la monopola che regolava l'acqua e uscii dal bagno con un asciugamano che mi avvolgeva il corpo e un altro che mi avvolgeva i capelli.
Doppo essermi vestita tornai in bagno cercando l'asciugacapelli, tre secondi prima che il rumore del phon mi rubasse la capacità di poterlo sentire mi squillò il telefono: Harry.
Io: Hey! 
Harry: Mi apri alla porta? Sono ore che buss.. Ciao!
Mi ero precipitata subito al piano di sotto e prima che Harry potesse finire la frase ero già lì.
Harry: Sei appena uscita dalla doccia?
Prese tra le dita una ciocca gocciolante della mia frangia. Annuii, poi lo afferrai per il polso, chiusi la porta con un calcio e lo trascinai per le scale fino in camera mia. Chiusi anche quella porta con il piede e mi sedetti sul letto.
Io: Devo. Raccontarti. Una cosa.
Il riccio tirò un sospiro di sollievo.
Harry: Cazzo! Avvisa quando fai così, mi hai spaventato!
Io: Scusa, ma come ho fatto a spaventarti?
Harry: Beh.. Mi hai trascinato in camera tua tutta di fretta e ti sei fiondata sul letto.. I.. Io.. 
Mi alzai a pugni stretti guardandolo male. 
Io: TU?
Harry: I.. Io.. C.. Cosavoleviraccontarmi?
Mi prese per mano e mi fece sedere sul letto accanto a lui. Presi coraggio e gli raccontai tutto quasi senza respirare non tralasciando neanche un dettaglio. Finito il racconto sbuffai buttandomi all'indietro sul letto.
Io: Ma che mi succede?
Harry mi imitò, stendendosi sul materasso accanto a me e iniziando a giocare con i miei capelli.
Harry: This is love, girl.
Lo guardai male poi sbuffai nuovamente.
Io: Ma non poteva andarci Lou da quello lì?
Harry: Per evitarti fantasie erotiche su Zayn?
Io: Non ho fatto fantasie er..
Mi bloccai, lui scoppiò a ridere e gli colpii il petto con il palmo della mano.
Harry: Allora vuoi la guerra?
Io: Cosa intendi far... Oh no..
Harry: Oh si!
Feci per scappare, sapendo ciò che mi stava aspettando. Lui si mise a quattro zampe su di me, bloccandomi le spalle contro il materasso.
Io: No... No Harry, no! Ti prego!
Harry: MUHAHAHAHAHAHAHAHA è la tua fine!
Alzò di poco la mia maglietta, scoprendo la pancia e cominciò crudelmente a farmi il solletico standosene tranquillamente seduto sulle mie gambe. Non potevo muovermi, potevo solo contorcere il busto cercando di fermare le sue mani con le mie supplicando pietà con le lacrime dal ridere agli occhi. Lui non si fermava, gli misi una mano sulla faccia cercando di distrarlo. Niente da fare.
L'unico modo per non morire senza fiato era: buttarsi giù dal letto. E così feci. Caddi sopra ad Harry, subito gli bloccai le mani al pavimento e lo guardai con il fiatone..
Harry: Aspetta.. Non mi sembra corretto! Non voglio che tu stia sopr..
Lou: Herm... I.. Io.. Vi lascio.. Scegliere la posizione che più preferite senza disturbarvi.. C..Ciao..
Rotolai via da Harry rossa come un pomodoro, provai a chiamare Lou, ma niente: era già uscito. Sospirai, poi guardai Harry che scoppiò a ridere.
Il riccio si tirò su e poi mi fece un cenno con la testa, per dirmi di aggiustare la mia maglietta.. In effetti era quasi del tutto alzata. La abbassai imbarazzata. Poi mi misi in piedi asciugandomi le lacrime.
Harry: Ecco.
Lo guardai con sguardo interrogativo. Lui tornò a distendersi sul letto con le mani dietro la nuca.
Io: Ecco?
Harry: Sono questi i momenti che cercavo.. Quelli che mi riportano in Italia.. Con te.
Sorrisi e mi gettai sul materasso accanto a lui facendolo rimbalzare e poi rotolare di nuovo sul pavimento.
Harry: Hey!
Risi.
Harry: E adesso che hai da ridere?
Io: Sei buffo.
Lui si mise a posto i capelli e si appoggiò con il mento sul materasso. Io mi avvicinai a lui e gli morsi piano il naso.
Harry: Lo facevi sempre da piccola..
Io: Per questo l'ho fatto.
Sorrisi, poi lui mi baciò l'orecchio.
Io: ..Questo non lo facevi da piccolo....
Harry: Lo faccio adesso.. E dato che mi piace lo rifaccio..
Si avvicinò ancora e mi baciò l'orecchio per poi morderne delicatamente il lobo. Dei brividi mi percorsero tutta la spina dorsale. Lui mi sorrise dolcemente, io distolsi lo sguardo e mi girai a pancia sopra, fissando il soffitto, lui si ridistese accanto a me tornando a gocare con i miei capelli.
Harry: Non voglio perderti ancora. Abbiamo un legame fantastico che ci unisce e non ti lascerò andare via. 
Io: Nemmeno io.. Non voglio vederti allontanarti ancora da me...
Lui si girò su un fianco e mi strinse da dietro baciandomi i capelli.
Harry: Ti voglio bene.. Lo sai vero?
Io: Si.. Ma mi piace quando lo dici.
Lui mi strinse più forte.
Harry: Ti voglio bene.
Io: Ti voglio bene anche io.


Scusate il ritardo, ma davvero non avevo ispirazione.. Questo capitolo non è lunghissimo.. Anzi.. So che iceverò delle lamentele per questo, mi dispiace.. Davvero.. Il prossimo sarà più bello, promesso C: Beh.. Me la lasciate comunque una recensione vero? Nel capitolo prima me ne aspettavo un poche di più di quelle che ho ricevuto ma pazienza.. Grazie per aver seguito la storia e un grande "Ti voglio bene" alla Harry Styles a tutti quelli che hanno recensito la mia FF :]
The Storm_

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Capitolo 15
*** Preparando l'albero. ***


Mi sedetti sul materasso cercando con i piedi le ciabatte di spugna sotto il mio letto. Una volta infilate mi alzai, Harry spostò la testa in avati osservando i miei movimenti.
Io: Vado a vedere cosa voleva Louis..
Lui rise piano e si mise seduto aspettando che uscissi per poi tornare con qualche informazione probabilmente inutile.
Chiusi la porta alle mie spalle e scesi in salotto a cercare mio fratello maggiore. Mi bloccai guardando mio padre inginocchiato ai piedi di un pino posizionato nell'angolo di soggiorno a destra della televisione. Aggrottai la fronte, una mano mi afferrò la spalla: quella di Lou.
Louis: Credi che solo in Italia si prepari l'albero?
L'albero di Natale! Con tutta quella confusione mi ero dimenticata il periodo in cui ci trovavamo..
Papà: Perchè non chiedi ad Harry se ci aiuta a decorarlo?
Io: Che idea grandiosa!
Corsi le scale e mi precipitai da Harry. 
Io: Decori l'albero di Natale con nooooooi? Ti preeeeeeego!
Harry: Ma seve che me lo chiedi? Ovvio!
Ridemmo e dopo un abbraccio veloce scendemmo di corsa le scale. Lou aveva messo musica natalizia e in tutto il salotto si respirava l'aria del Natale.
Iniziammo ad aprire gli scatoloni, tirando fuori palline colorate, luci, nastri, statuette del presepio e tantissime altre cose e decorazioni.
Trovai degli adesivi per finestre avvolti nella carta stagnola che raffiguravano dei fiocchi di neve. Iniziai a saltellare come una bambina che ha appena ricevuto il regalo di compleanno che voleva.
Trascinai Harry in cucina e mi arrampicai sul mobile che si trovava sotto la finestra invitando il riccio a fare lo stesso, poi gli consegnai un po' di adesivi e iniziammo ad attaccarli..
Harry: Hey, guarda là!
Io: Mh? Oh..
Spostai lo sguardo dagli adesivi alla strada che si vedeva fuori da casa mia.. C'era Scarlett.. Ma che ci faceva lì tutta sola..
Harry: Ma.. Ma sta piangendo?
Piangendo? Guardai meglio.. Era seduta su una panchina e con le braccia incrociate che cercavano di scaldarla per il freddo singhiozzava, lo notai dal movimento delle spalle. Appoggiai gli adesivi sul tavolo chiedendo ad Harry di aspettarmi lì. Uscii dalla cucina, andai a recuperare una coperta, afferrai il cappotto e uscii di casa in ciabatte. 
Raggiunsi la ragazza e le appoggiai la coperta sulle spalle. Lei si spaventò, girando la testa di scatto verso di me. Le sorrisi.
Io: Ciao.. Che ci fai qui?
Scarlett: Ho litigato con la mia migliore amica.. Ora gira con una tipa che è una.. una.. GALLINA.
Mi strinsi nelle spalle per il freddo.
Io: Mi dispiace, davvero! Mmh.. Senti che ne dici di entrare? Stiamo facendo l'albero, ci dai una mano?
Scarlett: Abiti da Louis?
Io: E' mio fratello.. Dentro c'è anche Harry.. Lo conosci?
Scarlett: Mmh.. Si, è uno degli amici di Lou, no?
Io: E' anche il mio migliore amico ma.. Dettagli.
Feci un gesto con la mano per ironizzare la frase, lei sorrise stringendosi nella coperta poi mi seguì fino alla porta d'entrata.
Lou ed Harry la accolsero sorridenti, lo stesso fece mio padre. Le offrii una cioccolata calda e mentre la beveva io ed Harry tornammo ad attaccare gli adesivi per le finestre del piano terra.
Io: Ti piace vero?
Harry: Mh?
Io: Ho visto come la guardi.
Harry: Beh.. E'.. Una ragazza carina.
Io: Conosco quello sguardo. Racconta.
Harry: Cosa?
Io: Quello che mi stai tenendo nascosto.
Harry: Ho una cotta per lei dalla prima media.. Poi una volta in terza ci siamo quasi baciati.. Ma ora.. Non siamo più nemmeno amici..
Io: Oh! Styles è innamorato!
Lo guardai facendo la finta commossa.
Harry: Ma finiscila.
Tornammo da Scarlett ridendo, aveva appena finito la cioccolata.
Lou: Abbiamo messo le luci.. Venite ad appendere le palline?
Esultammo tutti e corremmo in salotto come dei bambini.
Io: Io quella color pesca! Io quella color pesca!
Harry: No! Mia!
Mi sedetti sul divano accanto a mio padre a fissare gli altri che appendevano le palline fingendo il broncio. Harry si avvicinò al mio orecchio.
Harry: Metti tu la stella sull'albero?
Mi illuminai. Mi diverivo a fingermi una bambina. Con Harry poi mi veniva naturale..
Continuammo ad appendere le palline e le altre cose all'albero di Natale..
Lou: Papà stai bene?
Papà: Certo..
Sforzò un sorriso.. Ma.. Era come se gli mancasse il respiro.. Lou andò in cuicina e gli portò un bicchiere d'acqua. Feci una smorfia dubbiosa.. Si, papà mi aveva accennato ad una malattia ma.. No. Era solo stanco. Non avrei perso un altro genitore. No. Non sarebbe successo. Non lo avrei permesso.
Harry: Manca solo la stella!
Io: Io! Io! Io! Io!
Iniziai a saltellare suscitando una risata a mio padre, il che mi fece stare bene.
Mi aggrappai alla scheina di Harry aggrovigliando le gambe attorno al suo corpo e allungando le mani per posizionare la stella..
Io: Cado.. Cado.. Cado.. LOUIIIIISSSS!!
Louis mi fermò appena in tempo prima che mi sbilanciassi all'indietro e mi spaccassi la testa. Ora mi teneva la vita mentre Scarlett controllava che l'albero non cadesse.
Io: Eccomi.. Ci sono quaaaasi.. Eeeeee FATTO!
Feci un sorriso enorme e scesi dalla schiena di Harry e abbracciai e guardai il capolavoro che avevamo fatto. Risi. Era bellissimo.
Io: Come ti pare Lou? ..... Lou?
Mi voltai verso mio fratello.. Lui corse verso papà e mi sentii mancare. Il bicchiere d'acqua che gli aveva portato Lou era rovesciato e il contenuto era tutto rovesciato a terra, il capo di papà era rivolto verso il basso, gli occhi chiusi.
Louis raccolse il bicchiere chiamandolo nel tentativo di farlo svegliare.
Urlai "papà" prolungando quella "a" fino a che la voce non mi si strozzò. Avevo paura. Tremavo. Louis chiamò un ambulanza, io mi gettai sulle gincchi di mio padre piangendo e stringendogli le mani.
Io: Louis! Cos'ha papà? Che gli succede?
Lou: Lui.. Sta male.. Ma da quando sei arrivata tu non ha più voluto prendere le medicine.. Non voleva che tu ti preocupassi per lui.. 
Io: Beh e ora come crede che io stia?
Singhiozzai stringendo di più la sua mano fredda. Sentii le sirene dell'ambulanza. Degli uomini in divisa mi allontanarono da mio padre, lo legarono su una barella.
Uomo dell'ambulanza: Può venire uno solo.. Direi il maggiore.
Lou: Harry, puoi restare con Ronnie? Domani mattina raggiungetemi in ospedale..
Io: No! Io vengo con voi!
Feci per correre verso Louis che mi guardava con degli occhi su cui potevi leggere "E' tutto ok", ma Harry mi afferrò alla vita e non mi fece andare. La porta di casa si chiuse e l'ambulanza ripartì in direzione dell'ospedale.
Mi girai piangendo sul petto di Harry, lui mi strinse, la mano di Scarlett sulla mia schiena cercava di confortarmi almeno un po'.
Io: Harry, ti prego.. Dimmi che non resterò da sola! Ti prego!
Harry: No Ronnie, no. Tu non resterai da sola. Mai. 
Io: Non voglio perdere papà.
Harry: E infatti non lo perderai. Lui ci sarà sempre per te. Hai capito? 
Io: Ma.. Lui è ancora vivo.. Vero?
Harry: ...certo che lo è.
Scarlett: Io.. Forse è meglio che vada..
Mi asciugai le lacrime. Dovevo averla messa a disagio.
Io: Non ti a di restare qui sta notte?
Scarlett: Vorrei, davvero.. Ma avrei dovuto avvisare prima i miei.. Scusate.. Ora è davvero meglio che vada.. Buona notte Ronnie, buona notte Harry, sogni d'oro.
Sorrise. Io feci lo stesso ricambiando la buona notte.
Harry: Buona notte Scarlett.
Io: Ti piace proprio eh!
Harry: Oh, andiamo! Mi piaceva! Ora vorrei solo essere suo amico.. Come alle medie.
Abbracciai Harry. Trovavo sempre confort tra le sue braccia.
Io: Dormi con me oggi.. Vero?
Arrossii nel dirlo. Ma era quello che volevo. Avevo bisogno di lui.
Harry: Certo. Anzi forse è meglio se andiamo a dormire adesso. Che ne dici?
Io: Vuoi anche tu un bicchiere di latte?
Lui annuì.
Harry: Vado un attimo in bagno..
Io andai in cucina, tirai fuori due bicchieri e il latte. Poi misi i bicchieri nel microonde e bevvi il mio latte aspettando Harry.
Quando arrivò, io avevo già finito di bere.
Io: Hai i baffi.
Harry: Anche tu.
Scoppiammo a ridere pulendoci la bocca con la lingua. 
Io: Sono stanca..
Sbadigliai dirigendomi verso il bagno.
Harry: Dici che se prendo un pugiama dall'armadio di Lou si arrabbia?
Io: Fai pure..

Uscita dal bagno mi sedetti sul letto fissando la porta finestra quando sentii il rumore dei passi di Harry che entravano nella stanza. Sentii il meterasso muoversi.
Le sue gambe si avvinghiarono alla mia pancia e le sue mani ai miei fianchi.
Harry: Andiamo a dormire?
Annuii stanca, lui mi baciò l'orecchio e poi alzò le coperte. Mi accoccolai nell'incavo del suo collo mentre lui mi stringeva a se. Il calore del suo corpo, il rumore del suo respiro e il movimento del suo petto che si alzava e abbassava che assomigliava ad una specie di culla mi concigliarono il sonno.
Mi addormentai con il sorriso. Harry mi aveva detto che mio padre stava bene e anche Louis me lo aveva detto. In più stavo dormendo con il mio migliore amico e mi sentivo protetta tra le sue braccia..
Dopo poco mi addormentai del tutto senza più poter pensare volontariamente. Il buio più assoluto ci avvolse ed entrai nel mondo dei sogni con il respiro di Harry come sottofondo..


Allora? Che ne dite? Beh.. Si, forse è un po' drammatico, ma è più lungo del capitolo precedente.. O no? :] Recensite? :]]
The Storm_

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Capitolo 16
*** Hey Zayn, credo di essermi innamorata.. ***


Mi risvegliai con la bocca impastata dal sonno, mi stropicciai gli occhi e quando li aprii mi ristrovai davanti il bellissimo sorriso di Styles. Non potevo chiedere di meglio che svegliarmi con la voce da orso che si ritrivava il mio migliore amico che mi augurava un buongiorno. Gli stampai un bacio sul naso, ma poi, come una scossa, mi ricordai della sera prima. Subito iniziai a preoccuparmi e scattai in piedi guardando Harry che, senza il bisogno che io dicessi niente aveva capito tutto. 
Ci vestimmo in fretta per raggiungere mio padre all'ospedale.
Più la strada si accorciava più diventavo testa, non la smettevo di muovere la gamba e il piede destro. Il riccio notò il mio nervosismo e spostò la mano dalle marcie alla mia gamba sinistra passandola su e giù un paio di volte.
Harry: Andrà tutto bene.
Gli sforzai un sorriso ma in realtà ero seriamente preoccupata. Spostai lo sguardo verso l'esterno, le file di macchine parcheggiate sfrecciavano velocissime ai miei occhi, privandomi la capacità di notarne i dettagli e facendo in modo che sembrassero un' unica striscia colorata, prima bianca, poi blu, poi verde scuro, poi di nuovo bianca..
Alzai gli occhi al cielo: era coperto da nuvole grigie, prometteva brutto tempo..
Sbuffai nervosamente picchiettando le dita sul ginocchio. 
Harry spense il motore dell'auto: eravamo arrivati. Avrei voluto correre velocissima verso la stanza di mio padre, ma mi tratenni e con il cuore che batteva a mille seguii Harry che a passo svelto raggiungeva l'ingresso dell'edificio.
La dottoressa all'entrata ci diede un biglietto con scritto il numero di stanza e il piano. Optammo per l'ascensore.
Din.
Mentre salivamo fissavo le porte aspettando con ansia che si aprissero. Harry mi prese delicatamente la mano e ne massaggiò il dorso con il pollice, poi mi fece un sorriso dolce, cercando di rincuorarmi, il che funzionò.. ma solo per pochi minuti.
Quando finalmente le porte decisero di aprisi non mi servì nemmeno mettermi a cercare il numero di stanza perchè vidi una maglia a righe uscire da una delle porte del corridoio. Lo riconobbi subito e gli corsi incontro abbracciandolo.
Io: Come sta?
Mi morsi le labbra per non piangere e strinsi in un pugno la maglietta di Louis.
Lou: Adesso sta meglio.. Puoi parlarci se vuoi.. E' lì dentro.
Prima di entrare nella stanza sorrisi ad Harry che stava salutando Lou. Le parole di mio fratello mi avevano calmato, ma non lo avevano fatto del tutto.. Lui aveva infatti detto che mio padre stava MEGLIO, non che stava BENE. Quando entrai la scena che vidi non mi piacque per niente. 
Mio padre era disteso su un lettino, con la flebo al braccio. Quando mi vide il suo sguardo si illuminò. Gli corsi incontro inginocchiandomi davanti al suo viso, gli strinsi una mano e mi feci scappare una lacrima.
Io: Perchè non hai preso le medicine?
Papà: Non volevo ti preoccup..
Io: SEI UN IDIOTA!
Scoppiai a piangere stringendo la sua mano sempre più forte.
Papà: Mi dispiace.. Non era mia intenzione farti soffrire..
Io: Beh, lo hai fatto! Di nuovo.
La mia tristezza, come d'altra parte succedeva spesso, si trasformò in rabbia.
Papà: Ronnie, non credevo di stare tanto male.. Io..
Quando vide che le parole che mi stava dicendo erano come aria fritta per me sorpirò e tacque, spostando lo sguardo verso l'alto.
Papà: Dovranno trasferirmi, Ronnie..
Io: I..Intendi in un altro ospedale?
Papà: Intendo in un altra città.
Io: Cosa? Ma.. Ma siamo a Londra! Insomma.. Andiamo! Perchè mai dovrebbero trasferirti?
Papà: Non lo so.. Quello che so è che tra una settimana non sarò più con voi..
Io: Ma.. Quando tornerai?
Papà: Non lo so.. Probabilmente mi lasceranno tornare solo quando sarò guarito..
Io: E quanto tempo ci vorrà?
Papà: Non lo..
Io: Mesi? Anni? Giorni? Ti prego! Dammi un'idea!
Papà: Ronnie! Non lo so! Fidati.. Te lo direi se lo sapessi.. Ma.. Non lo so.. Davvero..
Io: Aspetta un attimo! Ma.. Fra una settimana sarà Natale!
Lui sospirò triste.
Io: No. Non lo permetterò. Non voglio passare il Natale senza di te.. Non voglio!
In quell'istante entrò la dottoressa. Io mi alzai in piedi e mi voltai verso di lei.
Io: La.. Prego.. La prego.. Non potete trasferire mio padre la Vigilia di Natale! Non potete! Vi prego..
Strinsi i pugni tanto forte quasi da farmi male.
Dt.ssa: Mi dispiace tesoro.. Ma noi..
Io: Provi a capirmi! La prego.. Lo lasci passare almeno la mezzanotte con la sua famiglia..
Dt.ssa: Cara, devi capire.. Prima tuo padre verrà trasferito meglio sarà per tutti.
Io: Ma..
Mi scese una lacrima.. E poi un'altra ancora. Le asciugai.. Ma fu tutto inutile perchè subito furono sostituite da delle altre.
Dt.ssa: Mh.. Parlerò con gli altri dottori. Ma penso che non saranno di manica larga con i tempi..

Passai qualche minuto a parlare con mio padre in quella stanza che aveva il classico odore da ospedale. Poi finalmente la dottoressa ricomparve da dietro la porta.
Dt.ssa: Avete un'ora dopo la mezzanotte.. Verremo a prendere tuo padre con l'ambulanza.. Ti va bene come compromesso?
Sbuffai. Speravo in qualche ora in più.. Magari sarebbero venuti a prenderlo la mattina dopo.. Invece mi sarei dovuta accontentare..
Entrarono anche Louis ed Harry, andai ad abbracciarli. La dottoressa ci lasciò soli e tornammo a sederci accanto a papà.
Papà: Hey, tu. Ricciolino.
Harry alzò lo sguardo come un cane che sente il fischio del suo padrone.
Papà: Trattami bene Ronnie. Hai capito?
Louis rise, Harry arrossì.
Io: Papà! Harry.. E' solo il mio migliore amico..
Harry: "solo"?
Io: Beh.. Inetendevo..
Papà: Lo so benissimo. Ma il fatto che sia il tuo migliore amico non significa che non debba trattarti con rispetto.
Arrossi ancora di più. Lo avrei ucciso se fossimo stati in un'altra situazione.
Harry: Beh, su questo può stare tranquillo. Non le farei mai del male.
Quasi mi commossi. Quant'era tenero il mio Harry.. Sorrisi.
Dtt.ssa: Scusate l'interruzione.. Ora dovreste uscire..
No.. Non volevo andarmene.. Non volevo lascare lì mio padre per poi poterlo rivedere soltanto qualche ora per Natale.. Lo abbracciai forte e uscii dalla stanza seguita dagli altri due.
Louis: Coraggio. Torniamo a casa..

Zayn: Ronnie!
Come uscii dall'auto di Harry vidi un ragazzo moro corrermi incontro: Zayn.
Io: Zayn?
Harry e Louis tornarono dentro parlando su qualcosa che centrava con Niall e Liam.
Zayn: Ho.. Visto l'ambulanza fermarsi davanti a casa vostra ieri sera.. State tutti bene?
Io: N..Beh.. Mio.. Padre.. Lui è..
Zayn: Che c'è? Sta bene?
Io: La smetti? Credi che sia facile parlarne? Con te poi!
Zayn: S..Scua io non.. Non volevo.. Davvero.. Solo che mi sono preoccupato..
Io: E perchè dovresti?
Zayn: Perchè Louis non è soltano tuo fratello! E' anche un mio amico!
Io: Smettila di urlarmi contro!
Zayn: E se non lo faccio?
Io: SEI UN BAMBINO!
Zayn: BEH TU SEI.. una.. Ma.. Ma che fai? Piangi..?
Mi buttai fra le sue braccia con le lacrime agli occhi. Non ce la facevo. Non riuscivo ad arrabbiarmi con nessuno.. Con lui poi.. Mi stinse a se.
Io: No. Non sto piangendo. Mi sudano gli occhi.
Zayn: Scema..
Lo strinsi un po' più forte e tra le sue braccia mi sentii protetta.
Io: Ti sto bagnando tutta la maglietta..
Zayn: Non importa. Sfogati.
Io: Papà si è sentito male.. Dev'essere trasferito..
Zayn: Cazzo... E quando lo fanno partire?
Io: Tra una settimana.. Lo fanno tornare a casa soltanto per Natale.. Io.. Io..
Zayn: Shh.. Non serve che ti sforzi.. Non devi parlarne se non vuoi..
Grazie. Era quello che volevo dirgli. Grazie. Perchè prima aveva sopportato i miei insulti e poi i miei piagnistei. La verità era che mi sentivo una lagna. Odiavo piangere. Per di più in presenza di altra gente, ma davvero non riuscivo a farci niente. Tirai su con il naso e mi staccai da lui, Zayn mi asciugò le lacrime con i pollici e mi sorrise. Il cuore cominciò a battere, improvvisamente mi sentii meglio..
Zayn: Ti va se andiamo a fare un giro? Magari al parco.. Così respiri un po' di aria fresca.
Annuii asciugandomi le ultime lacrime dagli occhi. Poi feci una leggera risata.
Zayn: Che c'è?
Io: Devo sembrare un mostro con il trucco colato..
Zayn: Naaah, sei più simile ad un pagliaccio.
Io: No! I pagliacci no!
Zayn: Perchè no? Cos'hai contro i pagliacci?
Io: Mi fanno una paura terribile!
Strizzai gli occhi. Lui mi cinse i fianchi con le mani.
Zayn: Io li trovo particolarmente belli.. E dolci.
Io: Ma sei sicuro di sapere cos'è un pagliaccio?
Lui rise. Si, avevo rovinato il suo tentativo di flirt. Ma per lo meno stavo cominciando a mettere da parte la tristezza.. Camminammo per un po' fino a che non mi stancai e senza preavviso mi sedetti sulla prima panchina che trovai. Lui si bloccò un attimo a guardarmi.
Io: Beh? Cosa guardi?
Zayn: Mh.. Sei già stanca?
Io: Hai intenzione di camminare per tutto il parco?
Zayn: Quindi vuoi che mi sieda con te..
Io: Cosa? Io.. No.. Cioè..
Lui rise ancora e io voltai lo sguardo da un'altra parte mentre Zayn mi raggiungeva sulla panchina. Si mise vicino a me, troppo vicino, avevamo i fianchi attaccati.
Io: Non serve che ti metti così attaccato, eh!
Zayn: Scusi, ora mi allontano.
Fece per spostarsi di un po' ma gli afferrai il braccio.
Io: NO! ...........Cioè..
Ma perchè arrossivo sempre con lui? Abbassai lo sguardo, lui non si mosse e spostò il braccio che gli avevo afferrato dietro la mia schiena cingendomi un fianco. Il cuore mi batteva fortissimo, amavo stare così a contatto con lui.. Mi faceva stare bene.. Appoggiai la testa sulla sua spalla. Il suo giubotto senza maniche era comodissimo, avrei potuto benissimo addormentarmici. Lui mi strinze più forte ed io chiusi gli occhi.
Zayn: Mi piace l'atmosfera che si è creata.
Portai un braccio sulla sua spalla e mi strinsi a lui. Sorrisi, ma non so se se ne accorse o meno..
Io: Anche a me.
Passammo qualche minuto senza parlare, rimanendo abbracciati e facendo invidia a chi passava per quel sentiero sentendoci un po' a disagio ogni volta che qualcuno ci guardava.. Poi cominciai a sentire freddo..
Il moro si staccò da me e mi sentii vuota, il calore del suo corpo svanì ed ebbi ancora più freddo, poi guardai il paesaggio attorno a noi.. Nevicava..
Zayn si tolse il guibotto senza maniche.
Io: Hai tanto caldo?
Zayn: Si.
Io: Ma sta nevicand.. Oh..
Non si preoccupò di quello che stavo dicendo.. E nemmeno della neve che gli cadeva addosso. Mi fece indossare il suo giubbotto e mi strinse. Io però non sono una stupida. Mi accorsi che sentiva freddo, così mi sedetti sulle sue gambe e mi accoccolai sul suo petto, stringendolo a me.
Zayn: Ti prego non staccarti da quest'abbraccio..
Io: C..Cos..
Zayn: Ti prego..
Lo strinsi più forte a me. Lui mi baciò i capelli. 
TUM-TUM TUM-TUM.
Me lo sentivo: il cuore mi stava per uscire dal petto. Ma non mi importava, stavo bene così. 
TUM-TUM TUM-TUM
Hey Zayn, credo di essermi innamorata..


Alloooora? Lo so che ci siete.. Coraggio! Ho ricevuto solo uina recensione nei due capitoli prima.. Che fine avete fatto? Mi mancate cwc Coraggio recensite almeno questo cwc (scusate per gli eventuali errori ma è tardi e non ho nessuna voglia di rileggere quello che ho scritto haha)
The Storm_


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Capitolo 17
*** Amore non corrisposto. ***


Riaprii gli occhi e un'idea mi balenò in testa.
Io: Hey, senti, Zayn..
Zayn: Mh?
Io: ..Conosci una ragazza che si chiama Scarlett?
Zayn: Scarlett? Certo. E' la cugina di Niall.
Io: Davvero?
Zayn: Si.. Non lo sapevi?
Io: N..No.. La conosci bene quindi?
Zayn: Si. Perchè? Non sarai mica gelosa di lei?
Io: COSA? No! Per niente! Cioè.. Perchè dovrei essere gelosa?
Lui rise lasciandomi dall'abbraccio, così tornai a sedermi accanto a lui, stringendomi nel suo giubbotto.
Io: Beh.. Sai per caso se gli piace qualcuno?
Zayn: P..Perchè ti interessa?
Io: Oh, ma insomma! Sempre a pensar male tu? E' per un mio amico..
Zayn: Oh beh.. Allora mi dispiace per il tuo amico perchè Scarlett è fidanzata.
Io: Come??
Zayn: Si.. Beh.. Con Liam.. Hai presente?
Io: L..Liam? Ma.. Ma.. 
Zayn: Che c'è?
Io: Niente..
Sopsirai. Cavolo. Quanto mi dispiaceva per Harry.. Ma la cosa migliore ora era dirglielo.. 
Zayn: Sai? Penso che te la ritroverai in classe dopo le vacanze.
Io: Ma chi? Scarlett?
Zayn: No. Mia nonna.
Io: Oh.. Bene. Sono felice.
Sorrisi, poi mi alzai.
Zayn: Ma come? E ora dove vai?
Io: A casa.. Comincia a fare freddo.. E poi dovrei portare fuori Marley.. Sono un po' di giorni che lo trascuro.. Poverino..
Lui annuì e si alzò. Io gli restituii il giubotto e ci incamminammo verso casa.

Zayn: Arrivati.
Feci un mezzo sorriso.. Ero al quanto imbarazzata perchè non sapevo come salutarlo.. Lui si avvicinò piano, puntando alle mie labbra. Presa dal panico spostai la testa e gli baciai la guancia. Poi gli feci un cenno con la mano ed entrai in casa. Trovai Harry e Louis che guardavano la televisione assieme a Niall.
Li salutai, poi feci un cenno ad Harry che capì e mi raggiunse.
Io: Senti Harry.. Ti devo parlare..
Harry: Tutto bene con Zayn?
Io: Come? Io.. S.. Cioè.. Non è di questo che ti devo parlare!
Lui rise e io gli battei una mano sul petto.
Harry: Okay, okay e allora di cosa?
Io: E' una cosa a proposito di.. SCARLETT!
Proprio quando dissi il suo nome lei uscì dalla cucina con un pacchetto di patatine in mano, girò lo sguardo verso di me e mi sorrise.
Scarlett: Ciao Ronnie!
Io: C..Ciao! Che ci fai qui?
Scarlett: Louis ed Harry ci hanno invitato per un film.. Ti dispiace?
Io: N..No, no.
Lei tornò in salotto lanciando il pacchetto di patatine a Niall.
Harry: Ma si può sapere cosa ti prende?
Io: B..Beh.. Ho parlato con Zayn e..
Harry: Ma allora SI che centra Zayn!
Io: No! Cioè.. Mi lasci finire?
Harry: Okay, okay. Parla.
Io: Beh.. Ti va di portare a fare un giro Marley? Così ne parliamo con calma..
Lui sospirò, poi annuì andando a prepararsi. Io salii le scale, entrai in camera e mi vestii un po' più pesante. Poi andai a cercare Marley. Lo chiamai cin un fischio e lo vidi uscire dalla camera di Louis abbaiando e scodinzolando. Mi fece sbilanciare all'indietro, mi sedetti a terra e iniziai a coccolarlo mentre lui mi lavava la faccia con la lingua. Da sotto sentii Harry chiamrmi.
Io: Coraggio, Marley. Ti va di fare due passi?
Lui iniziò a saltellare e abbaiare, girando intorno a me e facendomi quasi inciampare.
Scendemmo le scale e gli misi il guinzaglio. Poi notai che anche Scarlett si era vestita.
Harry: Scarlett ha insistito per venire con noi..
Scarlett: Sempre se non sono d'intralcio..
Harry: Ma no, figurati!
Lui le mise una mano sulla parte bassa della schiena per invitarla ad uscire dalla porta. Maledizione. E ora come glelo avrei detto?
Iniziammo a camminare, lasciando le impronte nella neve che ormai si era appoggiata praticamente su ogni angolo della città. Rimasi indietro, con il guinzaglio di Marley in mano, mentre Harry e Scarlett ridevano e scherzavano. Vederlo così bene mi faceva sia felicità che tristezza perchè immaginavola sua reazione alla notizia che gli dovevo dare.. E poi.. Ero gelosa. Si, ero gelosa del mio migliore amico. Perchè lui era mio e avevo paura che se avesse avuto una ragazza poi non mi avrebbe dato più molta importanza..
Ad un tratto Harry si fermò.
Harry: Ah, si, Ronnie.. Cosa dovevi dirmi?
Io: C..Come? Niente.. Non.. Non dovevo dirti niente.
Harry: Ma.. Mi avevi detto che..
Io: Nulla! Non avevo detto nulla.. Ora, coraggio. Andiamo avant.. Hey, ma dov'è finita Scarlett?
In quei pochi secondi di distrazione tra me ed Harry, Scarlett era svanita.
Harry: N.. Non lo so..
Io: Ma.. Siamo arrivati al parco..
Harry: Entriamo? Magari c'è anche lei..
Mi guardai in giro.. Decisi di non dire nulla ad Harry anche se eravamo soli.. Volevo evitargli figuracce nel caso lei fosse sbucata all'improvviso..
Lasciai libero Marley, che subito iniziò a saltare nella neve ed a rincorrere gli scoiattoli. 
Mi voltai verso Harry appena in tempo per guardare una palla di neve che lo colpiva in piena faccia. Subito mi piegai in due scoppiando a ridere, Scarlett era fantastica: uscì da dietro un albero unendosi alla mia risata mentre il riccio si toglieva la neve dai vestiti.
Harry: Okay. Te la sei cercata.
Raccolse una palla di neve e iniziò ad inseguirla.
Scarlett: RONNIEEE! AIUTO!!
Correre ridendo ti fa stancare il doppio, ma non riuscivo a farne a meno, colpii la spalla di Styles che "cambiò rotta" e iniziò a rincorrere me. Lanciò la sua palla di neve che però mi prese un fianco e soltanto di striscio. Gli mostrai la lingua lanciandogli una palla di neve sulle parti basse per poi rotolandomi nella neve dal ridere, lui si piegò in ginocchio e Scarlett gli salì sulle spalle riempiendogli il cappuccio di neve.
Harry: Noooo! Bastarda!
Tirai una palla di neve a Scarlett, lei la tirò a me colpendomi i capelli, poi Harry si girò e bloccò Scarlett nella neve fresca.. Il che successe spontaneamente, non era una delle sue "mosse da conquista", me ne accorsi subito.
Le loro risate cominciarono a spegnersi sostituendosi a delle espressioni imbarazzate. Rimasero immobli: lui a quattro zampe sopra di lei. Si fissavano facendo uscire l'aria condensata dalle loro bocche. Non credo Harry volesse provare a baciarla, ma non potevo rischiare che si facesse una figura di merda. Raccolsi una palla di neve e copii Harry sul fianco. Lui distolse lo sguardo da Scarlett che si sfilò da sotto di lui e ridendo guardò Harry rotolare nella neve. Marley saltò addosso al riccio e iniziò a leccargli tutta la faccia.
Io e Scarlett ci avvicinammo dandoci il cinque.
Io: Dovremmo uscire più spesso noi due.
Scarlett: Concordo.
Poi scoppiammo di nuovo a ridere guardando Harry arrancare per togliersi di dosso Marley.
Harry: Ronnieee.
Fischiai richiamando Marley da me e gli rimisi il guinzaglio.
Io: Che ne dite di una cioccolata calda prima di tornare a casa?
La proposta fu accettata volentieri e così ci incamminammo verso un bar. 
Una volta entrati legai Marley alla mia sedia e mi tolsi il giubbotto.
Scarllett: Vado al bagno.. Torno subito.
Harry aspettò che Scarlett si allontanasse per poi farmi la domanda che mi stavo aspettando da un po'.
Harry: Mi spieghi perchè mi hai tirato una palla di neve prima?
Io: Beh, perchè? Cosa pensavi di fare con Scarlett?
Harry: B..Beh.. Io..
Io: Harry, l'ho capito che Scarlett ti piace, ti prego non negarlo. Il punto è che lei è fidanzata. Era questo che cercavo di dirti..
Harry: Cosa??
Io: Mi dispiace..
Harry: Ma.. Come? Con chi?
Io: Con Liam..
Harry: E come lo sai?
Io: Zayn.
Harry: ZAYN? Tu hai detto a Zayn che Lei mi piace?
Io: Ti sembro così stupida? Gli ho chiesto solo se la conosce e.. Insomma, non ho fatto il tuo nome!
Lui sbuffò mentre prendeva in mano la cioccolata che la barista gli aveva appena portato.
Io: Mi.. Disipiace..
Harry: E' tutto okay. 
Io: Sicuro?
Harry: Si. Resteremo amici.. Come sempre d'atro canto.
Io: Ma.. Non sei triste?
Harry: No. A me basta starle vicino. Dovremmo uscire insieme più spesso però. Mi diverto con voi.
Sorrisi.
Io: Mi fa piacere che l'hai presa bene.
Sorrise anche lui, poi ci voltammo verso Scarlett che uscita dal bagno venne a sedersi facendo una carezza a Marley.
Scarlett: Eccomi. Che si dice?
Io: Mmh.. Niente di che.. 
Scarlett: Fico.
Io: Scarlett, hai presente Zayn?
Scarlett: Hey, a proposito di Zayn. E' il tuo ragazzo?
Io: C..Cosa? No! No.. Lui non è il mio ragazzo..
Harry: Ma ti piace!
Io: Eh? No! I..Io..
Scarlett: Oh, andiamo! Non rido se me lo dici.
Io: Non mi piace! 
Harry: E' inutile. Non lo ammetterà mai.
Scarlett: Okay, okay. -rise- Comunque si, ho presente Zayn. Cosa mi volevi dire?
Io: Ha detto che dopo le vacanze saremo in classe insieme.
Scarlett: Fuck yeah!
Harry: Oh no.
Io: Cosa c'è?
Harry mise una mano sulla faccia, togliendo lo sguardo dalla porta. Pochi secondi dopo capii il perchè.
Due oche sui tacchi stavano entrando nel locale. Sbuffai. Loro ci notarono subito.
Oca1: Harry, ma insomma! Ancora con questa qui? E lei chi è? 
Scarlett: Sono Scar..
Oca1: Lascia perdere cara. Non ti sforzare. Non mi interessa.
Io: Nessuno ti ha insegnato che non si interrompono le persone?
Oca2: Ma tu cosa vuoi?
Io: Veramente non sono io quella che è venuta a rompere i coglioni.
Harry: Ronnie, dai! Basta..
Oca1: Uuuh, che paroloni. Andiamo via Harry.
Ashley afferrò il braccio di Harry e Marley iniziò a ringhiare. La situazione che si era creata suscitò l'attenzione del barista che iniziò a guardarci male.
Io: Lascialo.
Oca1: Altrimenti?
Harry: Ashley, mollami il braccio!
Lui si scrollò la sua mano di dosso e tornò a bere la cioccolata.
Oca2: Andiamo Harry, ti si rovinerà la reputazione a girare con gente del genere!
Scarlett: Oh, perchè con voi invece la sua reputazione migliorerà vero?
Oca1-2: Ovvio.
Bevvi un sorso di cioccolata.
Oca1: Quanto zucchero hai messo in quella cioccolata?
Io: E a te che te ne frega?
Oca2: Quella roba ti finirà sui fianchi.
Io: Te lo ripeto: e a te che te ne frega?
Marley iniziò ad abbaiare e a spingere la mia sedia per mordere quelle due..
Io: Marley, seduto!
Oca1: Tieni lontano quel cagnaccio da me!
Io: E' naturale per lui abbaiare agli uccelli!
Harry rise. Marley tirò un po' troppo la sedia nel tentativo di azzannare Brittany, io mi sbilanciai e rovescai la cioccolata sul vestito di Oca2.
Oca2: IIIIIIICH. GUARDA. COSA. HAI. FATTO! Brutta.. brutta.. BEFANA!
Scarlett e Harry scoppiarono a ridere.
Io: HOHOHO. Befana? Tutto qui?
Oca1: G..Gallina!
Alzai gli occhi al cielo. Presi in mano il guinzaglio di Marley.
Oca1: C..Cosa vuoi fare?
Io: Mi basta dirgli di attaccarvi per rovinarvi quei bellissimi vestitini.
Loro squittirono attaccandosi al muro.
Barista: Mi scusi, signorina. Vi devo chiedere di lasciare questo locale.
Io: Non si preoccupi, me ne stavo andando.
Mi alzai e me ne andai assieme a Scarlett ed Harry. Aveva smesso di nevicare fuori. Le due oche dietro di noi ci fecero la linguaccia.
Barista: Anche voi due, di grazia. Dovete uscire da qui.
Oca1: Questo.. Questo è un affronto!
Barista: Non mi contringa a usare la forza.
Uscirono con il broncio, io mi accucciai e mi avvicinai all'orecchio di Marley.
Io: Ti va se le facciamo spaventare?
Lui iniziò ad abbaiare, loro fecero un salto e il tacco di Ashley si incastrò in un tombino, rompendosi.
Risi di gusto mentre lei cercava di mettersi a posto.
Oca1: Da oggi sei entrata a far parte della mia lista nera. Sappilo, Ronnie!
Io: Me ne farò una ragione.
Le feci l'occhiolino e mi voltai dall'altra parte, seguita da Harry e Scarlett.
Scarlett: Come facevi a girare con quelle due?
Harry: Non chiedermelo..
?: Scarlett!
Una voce maschile chiamò il nome di Scarlett da dietro ed ebbi un brutto presentimento.. Mi voltai ad occhi quasi socchiusi.. Cazzo.



Okay, sinceramente non so più cosa scrivere nello spazio dell'autore, ringrazio chi sta seguendo la mia storia di cuore e vi supplico in ginocchio di lasciarmi una recensione, piccola piccola.. Perchè ultimamente ne ho ricevute poche.. Ancora grazie per chi continua a seguire la storia :]
The Storm_

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Capitolo 18
*** Il suo ossigeno? ***


Harry: L..Liam?
Scarlett: Liam!
Il ragazzo le corse incontro stringendola forte. Guardai Harry, non sembrava ci stesse male, ma sicuramente non era felice.
Io: ..Hey.
Liam: Oh, ciao Ronnie, hey Harry!
Lui fece un cenno con la testa per salutarlo e mise le mani in tasca.
Liam spostò una ciocca di capelli dal viso di Scarlett e le baciò la fronte.
Scarlett: Che ci fai qui?
Liam: Andavo da Zayn.. Ma mi ha chiamato dicendo che ci vedevamo al parco e stavo andando lì, poi ti ho vista..
Sorrise dandole un buffetto sulla guancia, si scambiarono un bacio a stampo e lui se ne andò in direzione del parco.
Io: Scarlett.. Tutto okay con Liam?
Scarlett: Si.. Ma.. Non lo so, è come se.. Ultimamente ho come l'impressione che ci stiamo allontanando, come se stessimo insieme per hobby e ci scambiassimo baci per abitudine..
Seguì un momento di imbarazzante silenzio, poi Scarlett parlò salvandomi dal dovermi inventare una risposta.
Scarlett: Ma.. Cambiando argomento.. Quando Liam ha fatto il nome di Zayn ti si sono illuminati gli occhi o sbaglio?
Harry ridacchiò, gli diedi un colpo con il gomito e poi cercai una risposta per Scarlett.
Io: Mmh.. Sarà stato un caso..
Scarlett: Oh, ma andiamo! Si vede che lui è cotto di te.
Io: B..Beh, io non lo sono.
Harry: Ah no? Davvero?
Io: Davvero. E poi al momento non sono in cerca di una relazione..
Scarlett: Che?
Io: Hai sentito bene, Scarlett.
Scarlett: Chiamami Scar.
Io: O..kay, Scar.
Lei sorrise.
Harry: Aspetta un attimo. Quindi se Zayn ti chiedesse di essere la sua ragazza rifiuteresti senza esitare?
Io: Si.
Lo dissi decisa.. Mi stavo affezionando troppo a quel ragazzo e lo conoscevo da troppo poco.
Harry: Secondo me hai paura.
Io: E di cosa?
Harry: Di..
Scar: Innamorarti.
Io: Mi sembra normale. Ogni volta che sei troppo felice succede qualcosa che ti butta giù e ti strappa il sorriso.
Scar: E hai intenzione di scappare da questi sentimenti solo per paura di inciampare?
Io: I..Io..
Harry: Non capisco di cos'hai paura, e poi sai che io ci sarò sempre per aiutarti a rimetterti in piedi.
Scar: Hey! Non mi escludere così!
Lui rise, io sorrisi massaggiandomi una spalla.
Io: Ragazzi, davvero.. Siete gentili. Ma ho detto che non sono in cerca di una relazione seria. 
Spostai lo sguardo verso il parco e mi passò in testa la scena di me e Zayn abbracciati alla panchina. Mi morsi un labbro. Cazzo. Esci dalla mia testa!
Notai Zayn e Niall che uscivano dal parco.. Ma Liam?
Scarlett aveva un'espressione preoccupata..
Scar: Hey.. Li.. Li raggiungiamo?
Io: Ma..
Harry: Si.
Mi prese per il polso e mi trascinò dall'altra parte della strada e poi all'entrata del parco. Zayn mi sorrise, io fredda, voltai lo sguardo verso Niall che mi fece un cenno con la testa per salutarmi, ricambiai, poi guardai per terra. Harry era praticamente appiccicato a me e non aveva intenzione di mollarmi il polso.
Scar: ..Hey ragazzi.. Dov'è Liam?
Niall: Non lo sappiamo.. Non si è presentato nel posto del nostro incontro..
Scar: Che significa non si è presentato? E dov'è?
Zayn: Vorrei saperlo anche io.
Mentre loro formulavano varie ipotesi sull'accaduto io mi allontanai un po' da loro appoggiandomi al muretto del parco e con le mani in tasca mi misi a fissare il pavimento. Sentivo quello che gli altri dicevano ma non me ne interessavo più di tanto, non fraintendetemi, adoravo Scar.. Solo che in quel momento non ero in vena..
Dopo uin po' notai che la voce di Zayn non si faceva più sentire, quando alzai lo sguardo per controllare me lo trovai a pochi centimetri di distanza, seduto accanto a me. Mi fissava.
Io: Che vuoi?
Zayn: Sei tornata in modalità congelamento rapido dei sentimenti?
Io: Ma smettila.
Zayn: Senti volevo parlarti a proposito di prima..
Io: Si.. Anche io.
Zayn: Ci allontaniamo un po'?
Annuii, gli altri non se ne sarebbero accorti. Infondo sarebbero bastati pochi minuti per chiarire tutto.
Mi prese per il polso e mi portò qualche metro più distante da dov'eravamo prima, io mi appoggiai alla corteccia di un albero. Lui mise le mani in tasca.
Zayn: Senti Ronnie io.. Io non so tu, però quando.. Ogni volta che ti..
Io: Aspetta Zayn. Un secondo solo.. Prima ceìhe tu continui.. Posso parlare prima io?
Mi prese la mano e sorrise.
Zayn: Certo.
Cavolo. Perchè rendeva tutto così complicato?
Io: Senti.. Forse.. Forse è meglio se non ci vediamo più.
Zayn: Come?
Io: Si, insomma. Tu continui a frequentare mio fratello come amico e fai finta che io non esista.
Zayn: Mi prendi in giro.
Io: Senti, mi dispiace. Ma questa cosa sta correndo troppo ed è meglio fermarla adesso. Non sono scesa da quel fottuto aereo per cercare una nuova storia dopo essere uscita da quella pù importante della mia vita. Ho sofferto per mesi per colpa di un ragazzo e ora non sono pronta a lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare. Zayn fammi sparire dalla tua testa. 
Zayn: Stai scherzando. Vero?
Fece una mezza risata sperando in una risposta afferativa, anche se sapeva che non gli sarebbe arrivata. Mi lasciò la mano e mi guardò serio negli occhi.
Zayn: E per quanto tempo pensavi di potermi evitare?
Io: Evitare? I..Io.. Non stavo pensando ad un tempo limite.
Zayn: Tipo 1 minuto?
Io: C..Come?
Zayn: Hai mai provato a trattenere il fiato e a privarti dell'ossigeno per più tempo possibile?
Io: Ma.. Ma cosa centra?
Zayn: Io non riesco a superare un minuto.
Io: Ma che.. Zayn, sono seria. Non cambiare argomento..
Lui continuava a parlare come se io non stessi dicendo nulla.
Zayn: Ora, io sono consapevole che senza di me l'ossigeno resterebbe ancora tale, ma io senza ossigeno non vivo. Non posso..
Io: Nessuno vive senza ossigeno, Zayn. Però..
Zayn: Però, anche se a lui non cambia niente che io esista o meno a me serve che lui resti con me. Per sempre.. Ma forse è meglio che al posto del "lui" io usi un "lei".
Mi bloccai. Non sapevo cosa rispondere.
Io: Z..Zayn.. Io..
Sospirai e provai ad andarmene, lui mi fermò prendendomi per le spalle e mi strinse fortissimo, come non mi aveva mai stretto prima. Quasi non respiravo.
Io: L..Lasciami.. Zayn.. Lasciami!
Zayn: Ho bisogno di te Ronnie!
Io: Mi conosci da troppo poco per poter dire certe cose!
Lui mi lasciò dall'abbraccio.
Zayn: Okay.. Vai..
Improvvisamente un senso di colpa mi prese il petto. Strinsi i pugni e tornai a casa passando per un cespuglio non facendomi notare da Harry e Scarlett. 
Sulla strada di casa mi arrivò un messaggio da Louis: "Esco con Eleanor oggi, se faccio tardi non mi aspettare :P"
Idiota. Sorrisi e alzai lo sguardo. Mh. Ero già arrivata davanti casa.. Aprii il cancello e mi avviai verso il portone cercando nella borsa le chiavi di casa.. Cazzo. 
Scossi più e più volte la borsa aspettando un suono simile ad un tintinnio.. Niente.
Sbuffai sedendomi sulle scale. No. Non volevo rischiare che qualcuno mi beccasse lì seduta. Mi alzai e provai a fare il giro della casa, le finestre del primo piano erano tutte chiuse, ma dato che io sono un genio avevo lasciato la porta finestra della mia camera aperta. Dal poggiolo sentii Marley abbaiare.
Io: Hey, cucciolone.. Dici che riesco ad arrampicarmi?
Senii il rumore delle sue unghie graffiare sulla ringhiera del balcone.
Io: Si, si, arrivo. Aspetta ancora un po'.. 
Lui abbaiò e poi lo vidi attraverso le sbarre mentre si metteva a cuccia.
Salii sul davanzale della finestra della cucina, provai ad aggrapparemi al poggiolo, ma non ci riuscii. 
Io: MERDA!
Non potevo salire più in alto, l'unica possibilità era saltare.
Io: Okay.. Calma.. Uno.... Due...... Due...... Due...........
Marley abbaiò.
Io: Okay, okay! Calmati però.. Uno..... Due............ TRE!
Strizzai gli occhi, sentii una voce urlare il mio nome, quando riaprii gli occhi ero a terra, distesa sull'erba mescolata alla neve.
Zayn mi corse incontro.
Io: Che diavolo ci fai qui tu?
Lui mi mise una mano dietro la schiena e mi fece alzare un po' da terra.
Zayn: Te l'ho detto che non so stare senza ossigeno per più di un minuto.
Io: Smettila con la storia dell'ossigeno. E comunque sono caduta per colpa tua. 
Zayn: Cosa? Era comunque troppo alto.. Non ce l'avresti fatta..
Io: Se non mi avessi chiamata ce l'avrei fatta.
Zayn: Ma.. -sospirò- mi dispiace Ronnie.. Ma mi spieghi cosa diavolo stavo tentando di fare?
Io: Ho.. Ho scordato le chiavi di casa DENTRO casa.. E provavo ad entrare dal balcone di casa mia..
Zayn: Coraggio, alzati, ci provo io.
Mi porse una mano cercando di farmi alzare. Quando appoggiai il piede destro a terra gli caddi tra le braccia.
Io: AHI! MERDA!
Zayn: Che succede?
Io: Credo di essermi slogata la caviglia..
Zayn: Mmh.. Ti porto a casa mia.
Io: Cosa?
Zayn: Non puoi tentare ancora di scavalcare!
Io: Ma..
Zayn: Coraggio.. Ce la fai a camminare con un piede solo?
Io: Dopo un po' mi stanco.. Non è che abiti qui dietro l'angolo..
Zayn: Non puoi aspettare Lou? 
Io: Non credo che tornarà fino a domani mattina..
Zayn: Eleanor?
Annuii, lui sorrise.
Zayn: Allora c'è solo un modo per portarti a casa mia.
Io: Eh? ....no.
Zayn: Andiamo Ronnie!
Sospirai e accettai controvoglia, lui si piegò in avanti e io mi misi sulla sua schiena, lui mi afferrò per le cosce e io mi aggrappai al suo collo.
Io: Zayn, mettimi giù..Peso!
Zayn: No. Per niente.
Uscimmo dal cancello e ci incamminammo, o meglio.. SI incamminò verso casa sua. Ad un tratto però una vocetta stridula fece il nome di Zayn. Una figura tutta vestita di rosa correva a 'mo di tirannosaurus rex verso me e il moro.
?: Zaaaaayyyyyn! Zaaaaaaynucciooooo!
Sbarrai gli occhi. Che razza di rettile con la voce da gallina era quella? Quando si avvicinò abbsatanza da notare anche me mi guardò malissimo.
?: Herm.. Scusa, ma lei chi è?
Zayn: Ronnie..
?: E' la tua ragazza?
Zayn: No. Si è storta la caviglia e la sto portando a casa mia per fasciargliela..
?: Vengo anche io, così quando si sente meglio se ne va e staimo soli..
Io: Scusa ma tu sei..?
?: Ludmilla.
Io: Che.. Nome.. Insolito..
Ludmilla: Sicuramente più bello del tuo.
Zayn: Senti Ludmilla, ora non è il momento.. Ci si vede eh?
Ludmilla: Ti chiamo!
Zayn: Si..
Io: Ma.. 
Zayn: Lei è.. Ci siamo conosciuti ad una festa..
Io: Conosciuti come?
Zayn: A..Avevo bevuto un po' troppo e..
Io: Questo quando?
Zayn: D..Due giorno fa..maiononero..
Risi.
Zayn: Che c'è?
Scesi da lui.
Io: E io che per un attimo avevo pensato di sbagliarmi sul tuo conto. 
Zayn: Ma Ronnie!
Io: Il tuo ossigeno eh? Ma vaffanculo.
Tornai a casa zoppicando e mi sedetti sulle scale sbuffando. Un'idiota. Sono stata soltanto che un'idiota.



Mi scuso per gli errori, ma è tardi e non riesco a correggere, se me ne accorgo li sistemerò in seguito.. Comunque so che non è granchè questo capitolo.. Spero comunque di ricevere una vostra recensione.. Grazie mille se state seguendo la storia, vi adoro, davvero :] 
The Storm_

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Capitolo 19
*** Baciami, cretino. ***


Non potevo tentare ancora di raggiungere il balcone o avrei rischiato di farmi seriamente male. Mi massaggiai la caviglia alzando i jeans per vedere com'era messa.. Stava cominciando a gonfiarsi, cazzo.
Alzai lo sguardo davanti a me, iniziai a fissare il cancello laccato di nero e come ogni volta che mi annoiavo a morte  mi misi a fare la cosa più stupida e inutile che mi frullava in testa: contare e sbarre del cancello. Mi crederete pazza.. E magari lo sono, ma quando mi annoio mi piace lanciarmi queste piccole "sfide" per ammazzare il tempo, come camminare per strada senzza toccare le crepe.
Io: Bene. Cominciamo: Uno, due, tre,quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, Liam, dieci, unidici.. LIAM?
Mi ripresi un attimo e spostai lo sguardo oltre le sbarre del cancello.
Lui mi notò, probabilmente perchè mi aveva sentita.. Mi sorrise e poi aprì il cancello raggiungendomi e sedendosi accanto a me sugli scalini freddi.
Liam: Hey Ronnie, che ci fai qui tutta sola?
Io: Prima ti faccio io una domanda.
Liam: Dimm..
Io: Non sei andato davvero da Zayn e Niall. Dov'eri? Scarlett si è preoccupata.
Liam: Oh.. Mi dispiace non volevo metterla in pensiero.. Però.. 
Io: Le hai mentito, Liam.
Liam: Ma ho una buona scusa! Ecco.. Io..
Io: Si?
Liam: Sono.. Sono andato a prenderle un regalo.
Io: Beh, vediamolo.
Liam: Ma l'ho già impacchettato..
Io: Voglio vedere il pacchetto.
Liam: In verità non è venuto molto bene, pensavo di rifarlo una volta arrivato a casa..
Io: Okay Liam. Basta. 
Liam: Okay, okay.. Semplicemente non avevo voglia di vederli, tutto qui.
Io: Ma perchè? 
Liam: Non ero molto in vena..
Io: Ma sembravi stare bene quando ti abbiamo incrociato per strada..
Liam: Ecco.. Io..
Io: Senti, Scarlett è preoccupata, ma secondo me è anche confusa. Dovresti chiarire i tuoi sentimenti. Lei ti piace o no?
Liam: Si!
Io: Liam.
Lui sospirò, spostando lo sguardo lontano dai miei occhi.
Liam: Senti.. Io le voglio bene, non fraintendermi.. Ma.. Non così bene..
Io: Perchè ti ci sei messo insieme allora?
Liam: Prova a pensare ad uno dei ragazzi più popolari della scuola. Ora pensa a quel ragazzo single.
SBAM. 
Lui si massaggiò la guancia rossa, poi guardò il pavimento sorridendo.
Liam: Me la sono meritato..
Io: Come puoi farlo? Come puoi stare con una ragazza soltanto per.. Per sembrare figo! 
Liam: Io..
Io: Scarlett non è un oggetto! Io.. Io.. Mi fai schifo.
Liam: Lo so..
Io: E non osare dire che... Lo.. Lo sai? Cos'è che sai?
Liam: Che faccio schifo.. Mi sento ogni giorno più in colpa.. Solo che non so come uscirne, ho paura di far stare male Scar..
Io: Mh..
Liam: Mh?
Io: Non sei così meschino come pensavo..
Lui sorrise.
Io: Se vuoi posso parlarle io..
Liam: No.. Voglio parlarle io.. A proposito.. Cosa ci facevi seduta qui?
Io: Herm.. Mi sono chiuse fuori..
Lui rise, poi si alzò e si mise apposto i jeans.
Liam: Hai già guardato se hai finestre aperte?
Io: Si.. La porta finestra di camera mia è aperta.. Ma nel cercare di raggiungerla mi sono slogata la caviglia.. Quindi..
Liam: Dai, fai provare me. Poi troviamo qualcosa per quella gamba..
Annuii e saltellando su un piede raggiunsi la facciata laterale della casa appoggiandomi al muro e fissando Liam che si arrampicava. Sentii Marley abbaiare. Liam era molto agile, si muoveva come se avesse già scavalcato il mio balcone. Si aggrappoò con le mani alla ringhiera, essendo più alto di me ci sarebbe riuscito di certo. Una volta scavalcata la ringhiera del balocne sentii Marley ringhiare.
Liam: Herm.. R..Ronnie?
Io: Marley! Cuccia!
Sentii il cane uggiolare e poi andare a cuccia. Il rumore delle tende di camra mia che venivano spostate mi sollevò il morale. Saltellai di nuovo davanti al portone di casa, aiutandomi con una mano appoggiata al muro.
Dopo poco il portone di aprì e sbucò Liam che subito si affrettò a prendermi in braccio a 'mo di sposa e ad appoggiarmi sul divano. Mi tolsi piano le scarpe e poi la calza della caviglia che mi faceva male. Indicai il bagno a Liam mentre mi alzavo i jeans fino al ginocchio. 
Tornò da me pochi minuti dopo con crema e bende in mano. Spremette un po' di crema sulla caviglia e sussultai, era ghiacciata. Poi me la spalmò delicatamente.
Io: Liam.. Posso fare io.. Non serve che..
Liam: Tranquilla, ti aiuto volentieri..
Io: Ma..
Liam: Ho detto che faccio io Ronnie, non mi dà fastidio. Davvero..
Sospirai e mi distesi del tutto sul divano mentre sentivo le sue mani sfiorare la pelle della mia gamba mentre me la fasciava con le bende. Odiavo restare con le mani in mano. Non lo sopportavo.
Una volta finita la medicazione mi misi seduta e provai ad alzarmi ma lui mi fermò.
Io: Andiamo Liam lasciami allmeno andare a prendere da bere!
Liam: L'unica cosa che ti lascio fare è scegliere un film da guardare.
Io: Oh, certo. Auoinvitati tranquillamente.
Liam: Non avevo intenzione di restare.. Pensavi che sarei rimasto?
Io: N..Non lo so..
DIN-DON
Liam mi porse il bicchiere d'acqua e poi andò ad aprire la porta. Uffa. Mi sentivo così inutile! E poi la gamba non era rotta.. Vero?
Liam: Comunque penso che dovresti far vedere la tua gamba ad un dottore.. Zayn!
Zayn: L..Liam.. Che ci fa a casa di Ronnie? Ti.. Ti ha invitato Lou?
Liam: Veramente Lou non c'è..
Zayn: E Ronnie?
Liam: Divano.
Quando vidi il moro entrare in casa mia, automaticamente i miei occhi finirono con fissare i suoi.
Zayn: Stai bene?
Io: Si, sto bene. Non ho bisogno di mille attenzioni.
Zayn guardò la gamba medicata.
Zayn: Già.. A quanto pare ne hai avute a sufficienza..
Io: Possibile che tu debba essere sempre così bambino?
Zayn. Bambino?
TOC TOC.
Io: E ora chi.. Harry? Scar!
Scarlett e il riccio fecero capolino dalla porta di casa mia, Liam fissò Scarlett e le sussurrò qualcosa che la portò a seguirlo fuori di lì.. 
Harry: C'è anche Niall fuor.. 
Prima che finisse di parlare Niall era già entrato in casa salutando con un cenno.
Harry: Niall andiamo di sopra?
Il biondino annuii e se ne andarono lasciando me e Zayn da soli..
Io: Perchè non ti siedi..?
Lui si sedette sospirando.
Zayn: Sei strana Ronnie.
Io: Come?
Zayn: E' questo che mi piace di te.. Sei diversa da tutte le ragazze che io abbia mai conosciuto prima.. Tu.. Non lo so.. Hai qualcosa di speciale.. 
Marley abbaiò scendendo le scale per poi saltarmi sulle gambe. Gli feci qualche buffetto sulla testa e poi gli chiesi di andarsene via, non era il caso di fargli le coccole in quel momento. Lui mi capì al volo e si dileguò andando alla ricerca di Harry e Niall.
Zayn: Io.. Davvero, non so come spiegartelo.. Ed è difficile per me parlarti di queste cose.. Sai, di solito io non.. Non faccio molti discorsi di questo tipo con le ragazze..
Io: Zayn cazzo.. Io non..
Lui mi prese la mano e la strinse forte.
Zayn: Io non ce la faccio. Anche vederti parlare con Harry mi fa andare fuori di testa.
Io: Lui è il mio migliore amico! Non ci sarà mai niente tra noi oltre l'amicizia!
Zayn: Lo so! Ma è più forte di me e..
Io: E poi perchè sei geloso? Non sei il mio ragazzo..
Zayn: Appunto per questo sono geloso il doppio del normale. Io.. Ho paura di perderti Ronnie..
Io: Perdermi? Ma..
Zayn: Si.. Lo so.. Tu non mi appartieni.. Però io.. Cazzo quan'è difficile..
Io: Zayn?
Zayn: No Ronnie. Ascoltami.. Io..
Io: Zayn!
Zayn: Ronnie, io..
Io: ZAYN MALIK! Taci tre secondi e lasciami parlare!
Silenzio..
Io: Sei un idiota. Hai capito? Un idiota!
Ero furiosa con lui. Lo detesatavo. Mi aveva fatto innamorare e lo odiavo per questo.
Zayn: C..Come..?
Io: Taci!
Mi scese una lacrime e dopo essermi morsa il labbro per il nervosismo afferrai il collo della sua maglia con un pugno e lo trascinai a pochi centimetri dal mio volto, poi misi le mani sulle sue spalle.
Io: Baciami, cretino.
Chiusi gli occhi.. Finalmente avevo scoperto il vero significato della parola "paradiso"..



Hey bellezze.. Che ve ne pare? :] Spero vi piaccia e.. Boh, non so più cosa scrivere in questi spazi per l'autore.. Ancora grazie a chi segue la mia storia e.. Boh.. Peace, love & chocholate. <-- you're on diet! *sigh*
The Storm_
PS: Il capitolo non è molto lungo.. Spero mi perdonerete ^^"

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Capitolo 20
*** Tempo di baci. ***


La sua bocca combaciava alla perfezione con la mia, come se fossero state fatte apposta per essere unite. Le sue labbra morbide che toccavano le mie.. Una sensazione indescrivibile mi avvolgeva. Congiunsi le mie mani dietro al suo collo, avvicinandomi con il corpo ancora un po' più vicino al suo.
Le sue mani scivolarono verso il basso fino a raggiungere i fianchi e poi le cosce. Si girò verso di me mettendo entrambe le gambe sul divano, feci lo stesso. Di seguito, sempre tenendo le mie cosce mi fece allargare le gambe in modo che io mi avvinghiassi con esse al suo busto, poi mi mise le mani sulla parte bassa della schiena inclinando un po' di più la testa di lato.
Gli passai una mano fra i capelli avvicinandomi ancora a lui e stringendolo un po' più forte a me, poi inclinai anche io la testa.
Lui aprì la bocca e mi sembrò che il cuore all'interno del mio petto avesse iniziato a fare ginnastica ritmica.
Dopo poco la sua lingua si univa alla mia, il suo sapore nella mia bocca e il mio nella sua. 
Quel bacio diventava più veloce e passionale ogni secondo che passava, entrambi avevamo fame dell'altro e non riuscivamo a sfamarci. Lui si mise in ginocchio facendomi sciogliere le gambe da dietro la sua schiena, mi spinse delicatamente all'indietro senza staccarsi per nessuna ragione da quel bacio e finimmo distesi l'uno sopra l'altra, le mie mani correvano sulla sua schiena alzandogli di tanto in tanto la maglietta.
Ad un tratto sentii la sua mano fredda sfiorare la pelle della mia pancia e dei miei fianchi e poi salire con decisione fino ad arrivare al mio petto, strinse con delicatezza la presa e io mi staccai dal bacio.
Gli presi piano il polso spostando la mano.
Lui mi rimise apposto la maglietta parlandomi sulle labbra.
Zayn: Scusa.. Non volevo correre.
Io: Non mentire. Lo volevi quanto lo volevo io.
I suoi occhi si aprirono un po' più del normale, fissò le mie labbra arrossendo quasi come se avesse dubitato per un istante che quelle parole fossero uscite davvero dalla mia bocca.
Io: Però..
Zayn: E' troppo presto.. Già..
Si tirò su aiutandomi a sedere accanto a lui, poi mi mise una mano sulla gamba passandola su e giù con delicatezza.
Zayn: Non capisco.. Dove trovi tutto questo autocontrollo?
Io: ..Eh?
Zayn: Cioè.. Insomma io.. Non credo che se io fossi stato al tuo posto mi sarei fermato..
Io: C..Cioè.. Se io non ti avessi fermato tu.. Tu cos'avresti fatto? 
Zayn: Che? I..Io? Non.. Non lo so...
Arrossì e poi spostò sguardo e mano da me, voltandosi dall'altro lato del divano. Sapevo cos'avrebbe fatto. Volevo soltanto vedere se era così sfacciato da dirmelo in faccia.. No. Non lo era. Sorrisi.
Camminai in ginocchio sul divano fino ad arrivare a lui, gli misi le mani sulle spalle e gli baciai piano il collo.
Io: Sei bellissimo quando arrossisci.
MERDA. Lo avevo detto ad alta voce! Perchè lo avevo detto ad alta voce? Cazzo. Cominciai ad avere caldo. Lui sbarrò gli occhi, girandosi verso di me. I nostri nasi si toccavano.
Mi stampò delicatamente un bacio sulle labbra per poi staccarsi ed accarezzarmi il viso.
Harry: Hey, ragazzi pensavo che..
Ci girammo di scatto trovando il ricciolino davanti alla porta.
Harry: Pe..Pensavo che io.. Io potrei togliere il disturbo.
Io: Ma che.. Harry! Vieni qui!
Harry: Si.. Sicura..?
Io: Si. E anche Scarlett dietro di te.
I due entrarono in salotto imbarazzati. Ancora dietro, Liam e Niall li raggiunsero scherzando e ridendo. Ci sedemmo tutti sul divano a parte Harry e Scarlett che rimasero sul pavimento perchè mancavano posti.
Decidemmo di guardare un film. Scelse Zayn e la scelta fu ovvia: un horror. 
Io: Dio, Zayn, perchè proprio un horror?
Zayn: Non ti piacciono?
Io: Come? Si.. No.. Io..
Zayn: Oh, andiamo! E' quasi sera! Cosa possiamo guardare se non un horror?
Io: Mmmh.. QUALSIASI ALTRA COSA.
Scarlett: Non sarà che hai paura?
Io: Chi? I..Io?
Niall: No. Mia nonna in bikini.
Io: Wow.
Liam: Eddai, c'è Zayn con te!
Il moro gli tirò una gomitata mentre con l'altro braccio mi cingeva i fianchi. Harry rise e gli tirai un leggero calcio. Arrossii. Mi stringeva a se come se fossi la sua ragazza e a questo punto mandai a fanculo tutto il mio orgoglio e la mia razionalità, ero persa di Zayn e non ce la facevo più a fingere il contrario.. 
Appoggiai la testa sulla sua spalla stringendo in un pugno la parte bassa della sua maglietta quando il film iniziò.
Come succede sempre la sera, la luce di fuori diminuiva ogni istante di più e ci ritrovammo a metà fillm completamente circondati dal buio ed illuminati soltanto dalla lugubre luce della televisione e delle luci dell'albero di Natale.
Io: Cazzo, qualcuno apra una luce!
Zayn: Neanche per idea!
Sussultai per l'ennesima volta a causa del film e finii praticamente in braccio a Zayn che mi accarezzò delicatamente i capelli e mi baciò la fronte tranquillizzandomi all'istante.
Voltai la testa verso Niall.
Io: Hey Niall, dove hai trovato quelle patatine?
Niall: Le ho trovate.
Io: Si, ma dove?
Niall: In cucina.
Io: Ma.. Ma.. Quando ti sei alzato?
Niall: Scusa, eri troppo presa.. Non so se dal film o da Zayn. Così ho deciso di arrangiarmi.
Sospirai voltando uno sguardo dall'altra parte del divano. Liam stava fissando Scarlett, così decisi di guardarla anche io, magari avrei scoperto il perchè lui era più interessato a lei che al film. Lo capii subito.
Anche Scarlett era terrorizzata dagli horror quasi quanto me e se ne stava aggrappata ad Harry a 'mo di koala mentre lui la stringeva con un braccio.
Per un istante pensai che lei non lo stesse abbracciando per la paura.
Scar alzò lo sguardo verso il riccio che la guardò a sua volta e le sorrise. Erano vicini. Molto vicini. Diedi un colpo a Zayn indicandogli con la testa di guardare anche lui la scena che si stava svolgendo ai nostri piedi.
Harry le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si avvicinò alle sue labbra. Era come se noi quattro sul divano non esistessimo per loro.
Un urlo da parte della protagonista del film fece sussultare sia me che Scarlett. Io, se non fosse stato per Zayn, sarei caduta addosso a quei due. Scar fece una fine diversa, probabilmente più piacevole della mia. Il sussulto la fece alzare in ginocchio, ma data la posizione in cui quei due si trovavano il risultato fu inevitabile.



Mi odierete per come ho finito il capitolo, ma sono stanca e poi ho descritto molto.. Lo so, è cortissimo, ma non so più cosa inventarmi.. Vi giuro che il prossimo sarà più lungo. Promesso. Croce sul cuore (?) Grazie ancora a chi segue la storia e solita pappardella. Se mi recensite vi amerò per sempre C:
The Storm_


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Capitolo 21
*** Lui che cosa?! ***


Istintivamente guardai Liam che sbarrò gli occhi, poi si voltò verso di me e sorrise. Che ci trovava di tanto divertente?
Scarlett si fermò un attimo cercando di capire cosa stesse succedendo, poi staccò di colpo le sue labbra da quelle di Styles e guardò in basso cercando di farsi piccola, sperando di potersi sciogliere e passare fra le fessure delle piastrelle del pavimento fino a sparire dalla nostra vista.
Harry si massaggiò piano la nuca arrossendo, poi guardò perterra mordendosi il labbro inferiore, come se volesse far restare le tracce di scarlett sulla sua bocca.
Dissi che dovevo andare in bagno, mentii. Salii le scale facendo cenno a Liam di seguirmi. Lui però non si affrettò a trovare una scusa. Si alzò senza dir niente a nessuno e mi seguì lentamente.
Sospirai salendo le scale e fermandomi a metà corridoio. Mi appoggiai al muro.
Io: Che avevi tanto da sorridere in salotto?
Liam: Scarlett. Si vede che è stracotta di Harry.
Io: Quindi..?
Liam: Quindi non ci starà male quando..
Io: Hai intenzione di lasciarla?
Liam: Non voglio continuare a fingere di amarla.
Io: Mi sembra giusto.. Però vedi comunque di essere delicato.
Liam: Ovvio.
Sorrisi, fece per scendere di nuovo con me, lo bloccai.
Io: Scendo prima io, tu spetta un po' prima di scendere.
Liam: Hai paura che Zayn si ingelosisca?
Fece un sorrisetto malizioso e io gli colpii il petto arrossendo.
Io: Non dirlo mai più.
Liam: Sei tutta rossa!
Rise. Strinsi i pugni. Maledetto. 
Scesi le scale a denti stretti. Mi bloccai incrociando Scarlett a metà strada.
Scar: Liam è ancora su?
Io: S..Si...
Mi sorrise e poi riprese a fare le scale fino a raggiungere il corridoio scuro. La tentazione di restare ad ascoltare era forte, ma decisi di tornare di sotto.
Niall: Hey Ronnie, io devo andare.. 
Io: Ma.. Ma come il film..
Zayn: Finito. E ti sei persa la parte più bella.
Io: Dannazione. Che peccato.
Sbattei un pugno sul palmo dell'altra facendogli spuntare un sorrisetto, poi con un gesto il moro mi fece cenno di tornare a sedermi accanto a lui.
Salutai Niall con un abbraccio veloce e poi tornai da Harry e Zayn.
Harry: Dov'è andata Scarlett?
Io: Ti preoccupi?
Harry: Cosa? No.. Solo che..
Io: Hey, che ne dite se vi fermate qui sta notte?
Zayn: I..Intendi Harry e Scar.. Vero?
Harry: No zuccone, si riferiva anche a te!
Abbassai lo sguardo arrossendo. Certe volte lo avrei ucciso quell'idiota.
Zayn: I...Io credo che si possa fare..
In quel momento Scarlett scese dalle scale. All'inizio l'avrei creduta felice se poi non avessi guardato dritto nei suoi occhi. Non era tristezza, ma nemmeno felicità.
Mi alzai dal divano evitando di arrossire ancora grazie a quel cretino che mi ritrovavo per migliore amico e seguii Scarlett in cucina.
Io: Qualcosa non va?
Scar: Liam.. Mi ha lasciata..
Io: Ma.. Sei triste?
Si appoggiò con il sedere sulla tavola mettendo all'indietro le mani. Sembrava più rilassata.
Scar: Non sono brava a recitare.
Io: Senti, diciamo che la vostra non è mai stata una storia.. O meglio.. Magari all'inizio lo era ma adesso..
Scar: Adesso è tutto finito. Anzi, lo era già da un po'. Dovevamo soltanto chiarire le cose.
Annuii. Ero contenta che non l'avesse presa male.
Io: Mh.. Non abbiamo nemmeno cenato..
Scar: Oridiniamo una pizza?
Io: Ma si perchè no? Non ho voglia di mettermi a cucinare.
Mi avviai verso il telefono a muro che tenevamo in cucina. Un po' antiquato ma abbastanza pratico. Afferrai la cornetta e prima di digitare il numero mi ricordai di proporre a Scar di rimanere per la notte.
Io: Ah, senti Scar!
Scar: Mh?
Io: Ti andrebbe di restare a dormire qui?
Scar: Io e te?
Io: V..Veramente anche Zayn e.. Ecco.. Harry.
Scar: Ah.. Beh, sai.. Io dovrei chiedere ai miei e dubito che loro..
Io: La colpa è di Harry? Lo sbatto fuori a calci se vuoi.
Lei sorrise. Sapevo che non mi avrebbe permesso di farlo, tanto non lo avrei fatto compunque. Sfilò il suo cellulare dalla tasca dei jeans e si mise a ticchettare sui tasti.
Io: A chi scrivi?
Scar: Avviso i miei che sta notte non torno.
Sorrisi anche io e finalmente mi decisi a chiamare la per la pizza.

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Io: Buona, buona, buonaaa.
Scar: Squisita.
Zayn: Ma.. Ma.. Avete già finito?
Io: Si perchè? 
Diedi uno sguardo alla pizza di Harry e a quella di Zayn. Ne avevano mangiata appena metà.
Io: Posso darvi una mano se vi va.
Annuii convinta.
Zayn mi appoggiò un trancio di pizza sulle labbra. Arrossii. Non era necessario che mi imboccasse. Aprii piano la bocca. Dovevo sembrare ultra impacciata in quel momento, strinsi fra i denti il morbido trancio di pizza e ne staccai la punta per poi allontanarmi con il busto dal centro del tavolo e masticare spostando lo sguardo altrove. Harry stava alla mia destra. Zayn di fronte a me. Il riccio mi diede un'occhiata emmettendo di sfuggita una piccola risata che gli costò un livido sulla gamba sinistra.
Io: Beh.. Non ho più fame.. Scarlett mi aiuti a spostare il divano?
Scar: I..Il divano?
Io: Beh, si. Dormiamo in salotto tutti assieme no? 
Zayn: Nel sacco a pelo?
Io: Si.. Ma se preferisci il tappeto fai come ti pare.
Ridemmo divertite mentre ci affrettavamo ad uscire dalla cucina e a raggiungere il divano.
Ci mettemmo in ginocchio pronte a spingere il divano indietro di qualche metro rispetto alla sua posizione iniziale.
Scar: Sei cotta di lui.
Io: Come scusa?
Mi voltai verso di lei che sorrise compiaciuta mentre lasciava il divano per un attimo.
Scar: Andiamo ammettilo. Lui non serve più discuterne. Sei il suo ossigeno ma tu..
Io: Ma che avete tutti con questo ossigeno? Piuttosto che fantasticare non potresti aiutarmi con il divano? Sai pesucchia..
Lei sospirò tornando con le mani sul divano.
Io: Pronta? Uno.. Due.. Tre..
Ci mettemmo tutte le forze possibili, il risultato non fu grandioso. Lo avevamo spostato di massimo 50 centimetri.
Sbuffai alzandomi in piedi.
Scar: Dove vai?
Io: Stai pronta a spingere.
Mi posizionai dietro il divano, dalla parte opposta a Scarlett. Al mio "VIA" lei si mise a spingere e io a tirare. Dopo poco avevamo spinto il divano contro il muro, bastava soltanto togliere il tavolino in vetro dal centro del tappeto e prendere i sacchi a pelo.
Scar: Hey, ho un'idea! E se invece dei sacchi a pelo usassimo due coperte? 
Io: Così poi puoi abbracciare Harry senza problemi?
Scar: Pensa al tuo Malik.
Io: Ma sentila.
Scar: Allora facciamo che io sposto il tavolo e tu prendi coperte e cuscini?
Sospirai rassegnata dirigendomi verso le scale. Le salii a peso morto, non avevo nessuna voglia di mettermi a tirare fuori coperte e cuscini. Quando finii le scale una mano mi prese da dietro. Qualcuno mi spinse lungo al corridoio, poi contro il muro, le spalle bloccate dalle sue mani.
Quando i miei occhi si abituarono alla poca luce che veniva dal piano di sotto scoprii che chi mi aveva sbattuta al muro: era Zayn.
Io: Ma che.. Che ti salta in testa? Sei matto? Mi hai fatto prendere un infarto, imbecill..
Non feci in tempo a finire la frase che le sue labbra fecero pressione contro le mie. Lo allontanai.
Io: Ma che diavolo.. Che ti prende Malik?
Zayn: Io.. 
Sospirò massaggiandosi la nuca e poi appoggiandosi al muro opposto a quello dov'ero appoggiata io. Da sotto la voce di Harry mi chiamò dicendo che c'era qualcuno alla porta che mi cercava..
Feci per andarmene ma Zayn mi prese per un polso.
Zayn: Ho bisogno di sapere una cosa..
Io: Che? No.. Un attimo.. Devo scendere..
Lui strinse più forte la presa.
Zayn: No. Adesso.. Ti prego.
Vidi Harry salire le scale con un' aria preoccupata in viso..
Harry: Ronnie.. Io.. Zack..
Smisi di respirare. Perchè aveva detto quel nome? Perchè? Perchè?? Mi sentivo mancare. Non poteva essere lui. No. Non poteva. Non doveva. Finalmente se ne era andato dalla mia testa e ora.. COSA CAZZO CI FACEVA QUI?
Cominciai a negare. Imporre a me stessa che avevo capito male, Harry non aveva pronunciato quel nome e se invece lo aveva davvero pronunciato non era il ragazzo a cui stavo pensando. Scrollai via dal mio polso la mano di Zayn con uno strattone, poi scesi le scale di corsa e aprii la porta di scatto impaziente di vedere chi mi cercava a quell'ora e soprattutto perchè.
Mi mancò di nuovo il respiro. Mi sentivo male, mi appoggiai a uno stipite della porta. Non riuscivo a parlare, non riuscivo a respirare, non riuscivo a pensare. L'unica cosa che potevo fare era guardarlo. Fissarlo e aspettare che dicesse qualcosa.
Si avvicinò di un passo a me e capii l'effetto che faceva la kryptonite a superman. Le ginocchia mi si piegarono.
Non ce la facevo. Non volevo. Non potevo. Lui era davanti a me. Da mesi scappavo soltanto dal suo ricordo e ora era davanti a me. Cercai di tornare in me e mi accorsi che i suoi vestiti erano diversi.. Più costosi, tutti di marca, firmati.. Mi sorrise. Quel sorriso.. Ogni volta mi faceva perdere la testa.
Si spostò i capelli biondi con una mano, mi persi per un attimo nei suoi occhi color nebbia.
Mi sfiorò una mano e un brivido mi percorse la schiena.
Zack: Hey Ronnie..
Io: Hey Ronnie. HEY RONNIE. TU.. TU MI.. Mi.. Mi hai lasciata senza un briciolo di cuore. Nemmeno in faccia me l'hai detto. Mi hai mandato uno stupido messaggio al cellulare. Mi hai tradito. Mi hai chiamata bambina e ora ti rifai vivo a Londra dopo che mi sono trasferita e ho cambiato pagina e l'unica cosa che sai dire è HEY RONNIE?
Le lacrime scendevano senza conrollo sul mio viso. Feci per chiudergli la porta in faccia ma lui mi tirò fuori casa richiudendo la porta dietro di me, mi strinse forte al suo petto e sentii qualche goccia bagnare i miei capelli. Stava piangendo?
Mi allontanai da lui asciugandomi le guancie e vidi il suo volto rigato da lacrime salate, sforzò un sorriso asciugandosi una guancia che però venne subito bagnata da un'altra lacrime e poi un'altra ancora.
Io: Ma.. P..Piangi?
Zack: Non ho parole per quello che ti ho fatto. All'inizio credevo di stare bene senza di te. Ma la verità è che senza di te non sono nessuno. Io.. Un mese dopo che sei uscita dalla mia vita la mia nuova ragazza mi ha trascinato in posti che mi hanno indotto a fumare, bere, e poi drogarmi. Un giorno l'ho vista mentre mi tradiva con un altro.. Così sono tornato a casa ed ho preso in mano il cellulare tornando all'ultimo messaggio che ti avevo mandato..
Io: Non l'hai cancellato..
Zack: Mi sono sentito un idiota. Ho tirato un pugno al muro con il risultato di una benda alla mano e un litro di lacrime spanto a terra. Mi sei mancata tantissimo e quando ho saputo di tua madre volevo venire da te.. Volevo stare con te prima che tu te ne andassi, ma mi vergognavo troppo. Mi sentivo un verme.. Poi quando ho sentito che partivi per Londra io..
Io: Sono stata tutto il tempo a fissare l'entrata dell'aeroporto aspettando il tuo arrivo.. Mi sentivo un'idiota. Sapevo che non saresti venuto.
Zack: Volevo farlo.. Ma quando mi sono deciso ad uscire di casa ho visto il tuo aereo sfrecciarmi sopra la testa. Così mi sono deciso. Ho aspettato di compiere i 18 anni e mi sono comprato una casa qui a Londra.
Io: Cioè.. Tu sei venuto qui soltanto per.. Me?
Di colpo capii la reazione di Zayn. Aveva paura che Zack potesse competere con lui.. 
Zack: Io ti amo, Ronnie.
Sbarrai gli occhi.. Lui.. Lui che cosa?!



Alloooora? Che ve ne pare? Beh, avevo promesso il capitolo più lungo, ma se contiamo le descrizioni il capitolo è davvero più lungo.. lol Comunque ancora grazie per aver letto la mia storia e non abbiate paura a scrivere una recensione, non mordo (?) No, davvero! Dove siete finiti? Vi siete dispersi tra i ricci di Hazza? :/
The Storm_

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Capitolo 22
*** Sleeping with my love. ***


Mi fermai a guardarlo. Era serio. Nessun sorriso strafottente in faccia. Quella frase.. Mi rimbombava in testa dandomi quasi fastidio. Mi allontanai di quacche passo da lui.
Zack: Ti prego, perdonami..
Mi sfiorò una mano e sospirai.
Io: Ti perdono..
Lui Mi accarezzò una guancia.
Io: Ti perdono. Ma non.. Non sono sicura di voler ricominciare tutto..
Lui annuì.
Zack: Ti capisco.. Però.. Possiamo essere amici v..vero?
Amici? Da quando lui voleva essere amico di una ragazza? Lo guardai confusa. E poi cos'era quel look così alla moda?
Io: C..Certo.. Ma.. P..Posso farti una domanda?
Zack: Dimmi.
Sorrise.
Io: I tuoi.. Vestiti, sono..
Zack: Oh.. I.. I miei vestiti? Me li.. Hanno regalati.. Si.. 
Okay. Stava mentendo.
Io: Hai detto che vuoi essere mio amico?
Zack: Si.
Io: Allora cominciamo con l'essere sinceri l'uno con l'altra.
Lui si voltò verso una siepe e sembrò preoccuparsi, guardai anche io. Mi voltai in tempo per vedere un uomo con la macchina fotografica nascondersi dietro i rami dell'arbusto. Ma che diavolo stava succedendo?
Zack: Ronnie, scusa sevo andare.
Mi baciò velocemente la guancia e fece per andarsene, istintivamente gli strisi la mano impedendogli di correere via. Arrossii e quando lui si voltò verso di me lo lasciai infilando le mani in tasca.
Io: Zack, che sta succedendo?
Zack: Ronnie, ti prego, ti spiegherò tutto con calma.. Ma non ora.. Devo scappare.. Ciao..
Aveva un'espressione dispiaciuta. Lo salutai con un lieve cenno della mano e tornai in casa. Scarlett, Harry e Zayn mi aspettavano all'ingresso. Li fissai aspettando che dicessero qualcosa, probabilmente loro si aspettavano lo stesso da me così optai per il silenzio e tornai a salire le scale per andare a prendere le coperte e i cuscini. Zayn mi seguiva in silenzio. Aspettò che entrassi in camera da letto per chiudere la porta e parlare.
Zayn: Ronnie.. Tu e Zack..
Io: Cosa? Io e Zack cosa?
Zayn: Lui.. E' il tuo ragazzo?
Non risposi, mi piegai in ginocchio per aprire il cassetto delle coperte, la porta di aprì di scatto.
Scar: Ronnie! N..Non dirmi che quello era.. Era Zack? Zack Anderson?
Io: L..Lo conosci per caso?
Scar: Vuoi scherzare? Certo che lo conosco! Sono una delle sue prima fan!
Io: F..Fan?
Scar: Ma.. Ma come? Non lo sai? Lui.. E' famoso.. Lo hanno scoperto da poco sul web e ora è un cantante..
Io: Mi stai prendendo in giro?
Di colpo mi balenò il suo abbigliamento in testa. Capii tutto. Quindi quell'uomo con la macchina fotografica.. Un paparazzo? Perchè non me l'aveva detto? Ero furiosa. Scarlett invece era euforica. Sospirai. Non volevo pensarci. Avevo detto a Zack che saremmo stati amici, ma se non ci fossimo più incontrati non avrei dovuto fingere di provare simpatia per lui. Non sopporto i bugiardi. L'avrei evitato. Almeno per un paio di giorni non volevo pensarci.
Zayn: Ronnie, che vi siete detti tu e Zack?
Zack.. Come faccio a togliermelo dalla testa se tutti ne parlano?? Risposi freddamente alla domanda di Zayn aprendo il secondo cassetto dal basso.
Io: Fatti nostri.
Presi le coperte e tornai di sotto, le sistemai sul pavimento e poi mi sedetti sul divano stringendomi nelle ginocchia. La confusione che avevo in testa era enorme.
Sentii qualcuno scendere le scale. Il moro si avvicinò piano a me e si sedette sul divano prendendomi la mano.
Zayn: Non voglio obbligarti a fare o dire niente.. Ma ti prego. Ho bisogno di sapere una cosa..
Lo guardai negli occhi aspettando che continuasse.
Zayn: Provi qualcosa per me come io provo qualcosa per te?
Io: D..Dipende.. Cosa provi per me?
Zayn: Non si può descrivere a parole..
Si girò verso di me, mi misi in ginocchio appoggiandogli timidamente le mani sul petto che lentamente scivolarono sulle sue spalle.
Zayn: Però.. -mi mise una mano sulla guancia masaggiandomela con il pollice- ..Però posso mostrartelo.
Inclinò di poco la testa avvicinandosi piano alle mie labbra. Il mio cuore riprese a battere forte. Incrociai le mani dietro al suo collo avvicinandomi anche io a lui fino a che le nostre labbra non si unirono. Da lì inclinammo ancora un po' la testa e aprimmo la bocca.
La sua lingua si muoveva con la mia, finalmente potevo sentire ancora il suo sapore. Le sue mani passarono dietro la mia schiena, lo strinsi forte a me, mentre il bacio cominciava a velocizzarsi..
Lui cominciò a stendersi all'indietro, io sopra di lui. Ci staccammo lentamente, lui mi sorrise potrando un braccio dietro la nuca per poter appoggiare meglio la testa. Mi morsi piano il labbro sperando che non lo notasse.
Io: Se.. Se è così allora credo di provare lo stesso.
Le nostre bocche, come una calamita, si riunirono di scatto per poi riprendere quel bacio lasciato a meta, ma questa volta con più foga. Fummo però interrotti da una finta tosse provocata da Styles a metà della rampa di scale.
Ci alzammo imbarazzati massaggiandoci io il braccio lui la nuca. Abbassai lo sguardo mentre Harry e Scarlett scendevano lentamente fino a raggiungere le coperte.
Harry: D..Dormiamo?
Io: Dormiamo.
Io e Zayn scivolammo dal divano al pavimento e sebbene fosse pieno inverno stavo sudando. Provai a sistemarmi tra Harry e Scar, ma il moro mi afferrò per i fianchi e mi strinse al suo corpo. Mi girai verso di lui e notai che si era tolto la maglia.
Trattenni un attimo il fiato, poi lo guardai negli occhi rispondendo sovrappensiero alla buonanotte di Styles e Scar. Il moro mi baciò la fronte sorridendomi dolcemente.
Zayn: Buona notte picco.. Ronnie.
Si corresse quasi subito ma io capii quello che stava per dirmi. Piccola. Il cuore fece un balzo e m uscì dal petto. Il rossore sul mio volto aumento almeno il triplo ma con una carezza sulla guancia mi fece calmare di poco. Risposi alla buona notte e mi accoccolati sotto il suo mento stringendomi al suo corpo e chiudendo gli occhi realizzai che potevo morire in quell'istante perchè avevo raggiunto la piena felicità. Feci un sospiro prima di farmi abbracciare dalla stanchezza e cadere nel sonno più profondo tra le braccia del ragazzo di cui, ormai era chiaro, ero innamorata.


Ma salve! Fine del capitolo :] Che ne dite? Me la fate una piccola recensionuccia? (?) No, okay.. Anche se non la fate grazie per aver letto ^^ #peace
The Storm_

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Capitolo 23
*** My New Life. ***


Non so se di solito lo fate.. Ma prima di iniziare vorrei chiedervi se finito di leggere il capitolo potreste leggere anche lo spazio autrice.. Grazie :]


Riaprii gli occhi sbattendo ripetutamente le palpebre per mettere a fuoco la vista. Zayn stava ancora dormendo, sentii rumori dalla cucina, probabilmente Scarlett ed Harry si erano alzati e.. Mi spuntò un sorrisetto malizioso. Si erano alzati e..?? Dovevo scoprirlo. Mi alzai a fatica, cercando di spostare il mio braccio dal petto del moro senza svegliarlo. Mi avviai in punte di piedi fino alla porta della cucina che era socchiusa. Perfetto. Avvicinai un occhio alla fessura che mi permetteva di vedere all'interno della cucina. La scena che vidi mi lasciò prima sorpresa e poi felice. Molto felice.
Scarlett era appoggiata al frigo con la schiena, Harry la teneva bloccata con le mani premute sulle spalle di lei. Scar diventava ogni secondo più rossa, Harry fece il suo famoso "sorriso di conquista" e lei, probabilmente senza rendersene conto, si morse il labbro inferiore, questo fece piacere al ricciolino che finalmente ebbe la conferma che poteva avvicinarsi a lei senza la paura di ritrovarsi il segno di una manta sulla faccia. Le sue braccia scivolarono lentamente sui fianchi di Scar che sembrava in una specie di trans, secondo me capiva a fatica quello che stava succedendo. 
Le loro bocche erano a pochi millimetri, le guance di Harry cominciarono a prendere colore e le sue dita strindero i fianchi di Scarlett, come se stesse cercando il coraggio per.. per fare una domanda importante! Mi morsi le labbra sperando con tutto il cuore che succedesse quello che pensavo sarebbe dovuto succedere. 
Harry si avvicinò ancora un po' alla bocca di Scar e quando le loro labbra si sfiorarono lui pronunciò le parole che aspettavo: "vuoi essere mia?"
Dio. Non poteva chiederglielo meglio. Erano stupendi insieme, perfetti. Scarlett sbarrò gli occhi finendo di diventare rossa, se si fosse imbarazzata un po' di più sarebbe esplosa. Dopo aver capito cosa stesse succedendo lo prese per il colletto della maglia tirandolo verso di lei con uno scatto, le loro labbra erano nuovamente unite, il ricciolino dopo la reazione sorpresa chiuse gli occhi stringendo forte Scarlett che si aggrappò al suo collo mettendosi in punta di piedi per colpa della differenza di statura. Sussurrai un "si" e poi sorrisi. Poi, ovviamente, Styles non si trattenne più e da bravo pervertito iniziò ad alzare lentamente la maglierra di Scar che non si mosse di un millimetro mentre il loro bacio diventava più passionale ogni secondo che passava.
Poi, quando Harry raggiunse con la mano il suo scopo, lei si stacco delicatamente dalle sue labbra, lui invece spostò la mano, forse per lasciarla parlare senza farla impappinare troppo con le parole.
Scar: Si.
Harry: ..Si?
Scar: ..Rispondevo alla domanda..
Trattenni una risata. Anche Harry si era perso e non aveva realizzato cosa stava succedendo. Dopo l'ultima risposta di Scarlett i due si riattaccarono e continuarono il bacio mentre la mano di Harry tornava sotto la maglietta della sua ragazza.
Sorrisi di nuovo mordendomi le labbra. Due mani mi presero piano i fianchi. Sussultai. Sbattei piano la schiena contro il muro.
Io: Zayn, cazzo, mi hai spaventata!
Zayn: Non lo sai che è maleducazione origliare?
Io: Pff. Avresti fatto lo stesso.
Zayn: Dettagli... Ora. Ti va di seguirmi fuori?
Annuii mentre lui mi prendeva la mano portandomi a sedere sulle scale del portico. Non stava nevicando, ma il paesaggio era tutto bianco. Mi voltai verso il moro aspettando che paarlasse, ma non disse niente. Appoggiò una mano sulla mia guancia e si avvicinò a me per darmi un bacio a stampo, si allontanò, ma io non volevo si staccasse, così le mie labbra raggiunsero le sue finchè le nostre lingue non si incontrarono ancora, lui afferrò entrambe le mie mani e io le strinsi forte mentre mi sussurrava un "ti amo" con le labbra ancora attaccate alle mie. Zayn.. Lui.. Lui mi ama.. Mi si illumiarono gli occhi. Gli saltai sul collo quasi strozzandolo. Lo strinsi forte e lui fece lo stesso. 
Io: Ti amo anche io Malik.
Zayn: Stai tremando..
Io: Non so se è colpa tua o del freddo..
Mi stampò un bacio sui capelli e poi si alzò porgendomi la mano.
Zayn: Coraggio, torniamo dentro.
------------------------------------------------------ Pomeriggio ---------------------------------------------------------------
Zayn e Scarlett erano tornati a casa da un pezzo. Io ed Harry eravamo su un'altro pianeta. Ovviamente lo avevo lasciato raccontare tutta la sua storia senza che tralasci un solo dettaglio per poi rispondergli con un sincero "lo so". Gli feci un sorriso a trentadue mentre mi chiedeva balbettando spiegazioni. Fu esilarante.
Verso le cinque uscii anche io. Dovevo parlare con Zack, ma non sapevo dove trovarlo, così decisi di prendere un caffè prima di mettermi a cercarlo. Il culo di quel pomeriggio mi sorprese. Non lo notai subito, ma quando fei per uscire vidi un ragazzo biondo seduto in un angolo buio del bar che mi fissava come se stesse aspettando che lo notassi. 
Avrei voluto sorridergli ma era come se i muscoli della mia faccia si fossero bloccati in quella posizione. Fredda come una roccia mi avviai verso il suo tavolo e chiesi se potevo sedermi. Lui annuii fingendo di essere impegnato a leggere un giornale vecchio di tre giorni.
Io: Possiamo parlare?
Zack: Sai tutto vero?
Non mi guardava nemmeno in faccia. Ma pensai dipendesse anche dal fatto che non voleva essere riconosciuto.
Io: Si. Perchè non me lo hai detto?
Il mio tono cambiò, era più alterato. Qualcuno diede uno sguardo al nostro tavolo e Zack lo notò.
Zack: Facciamo due passi?
Una volta fuori dal locale camminammo per ore senza dire niente di importante, ogni volta che parlavo della sua fama lui cambiava discorso. Basta. Mi stancai. Lo afferrai per il polso e lo spinsi con non troppa forza verso il muro. 
Io: Ora basta. Perchè non volevi dirmi che.. Che ora sei famoso?
Zack: Pensavo che mi avresti giudicato come un montato.. Non volevo farti pensare male di me..
Io: Cosa? Non mi importa un fico secco che tu sia famoso o meno. Tu.. Io già pensavo male di te PRIMA che diventassi famoso.
Zack: Lo so ma..
Io: Non importa. Abbiamo chiarito questa faccenda.
Zack: E allora che c'è?
Io: Cosa vuoi da me?
Zack: C..Come?
Io: Voglio sapere cosa vuoi da me. Di solito non chiedi ad una ragazza di essere tua amica.
Zack: Il punto è che.. Tu mi piaci Ronnie.. Io.. Mi sono pentito di averti lasciata e..
Io: Ti sei pentito solo quando sei rimasto solo. Solo perchè non avevi nessuno con cui stare. Il tuo viaggio è stato inutile. Torna al tuo tour ed esci una volta per tutte dalla mia vita.
Zack: Ma Ronnie!
Io: Zack, ti prego. Hai già rovinato una volta la mia vita. Ora vattene.
Zack: Sei cambiata..
Io: Tutto grazie a te. E ti consiglio di farlo anche tu.
Zack: Cosa?
Io: Cambiare. Tutto. Cambia carattere e anche aria. Non voglio più vederti.
Non disse più niente, di limitò a guardarmi negli occhi per la prima volta in quel pomeriggio, il suo sguardo mi rimase impresso nella testa per un po'. Era uno sguardo triste. Ero stata dura con lui, ma se non l'avessi fatto non ne sarei uscita mai più. Lo guardai sparire dietro una casa color arancio spento e sbiadito, poi mi girai e tornai a casa.
Quando tornai Harry mi aspettava davanti al cancello.
Io: E' successo qualcosa?
Harry: No, volevo aspettarti. Ora vai dentro, Lou è tornato ed ha una buona notizia da darti.
Io: U..Una buona notizia?
Lui sorrise dandomi un bacio sulla guancia, lo guardai mentre tornava a casa. Poi ricordai quello che mi aveva detto e mi catapultai in salotto in cerca di mio fratello. Era sul divano e stava coccolando Marley.
Io: Louis!
Lui si alzò di scatto e venne ad abbracciarmi.
Lou: Ho una notizia fantastica Ronnie!
Io: E che aspetti a dirmela?
Ero eccitatissima.
Lou: Si tratta di papà! Mi ha chiamato l'ospedale e ha buone notizie! Non verrà trasferito, sono riusciti a curare almeno in parte la sua malattia, se prenderà una medicina che gli anno prescritto entro un anno sarà sano come un pesce e potrà tornare alla sua vita di prima.
Io: Oddio, ma è fantastico! ..A..Aspetta.. E quando tornerà a casa?
Lou: Due settimane massimo.
Gli saltai in braccio stringendolo con tutte le mie forze. Lui mi fece girare in aria e poi mi appoggiò a terra tornando a stringermi forte. Andava tutto nel verso giusto. Zack era uscito dalla mia vita per sempre. Mi ero fatta dei nuovi amici. Harry si era fidanzato e poi.. Poi avevo incontrato Zayn.
Probabilmente il mio cuore non ne poteva più di tutti questi sbalzi. Non potevo smettere di sorridere, iniziarono a farmi male i muscoli delle guance ma che potevp farci? Ero al settimo cielo.
Tra qualche settimana mio padre sarebbe tornato a casa, io avrei iniziato la scuola e mi sarei rifatta una vita. Certo, la mamma mi mancava e molto.. Ma decisi di andare avanti, decisi di essere forte, decisi di farlo per lei. So che se potesse vedermi ora sarebbe fiera di me, di come io riesca ad affrontare la vita nonostante la sua morte e io sono sicura al 100% anche se non so bene come, che tutto quello che mi è successo è anche un po' merito suo se non del tutto, perchè mi è sempre stata affianco, non la vedevo ma la sentivo, lei c'era, c'è adesso e ci sarà per sempre.
Guardai in alto, verso il cielo, anche se sopra di me c'era del cemento era come se potessi vedere il suo volto. Sorrisi. "Ti voglio bene".



Bene, forse si è capito, forse no. Il capitolo non è nemmeno fra i più lunghi.. Ma questo è l'ultimo della Fan Fiction My New Life. Che posso dire? Guardo le visite e le recensioni e vi amo tantissimo per aver seguito la storia. So che riceverò minimo una recensione in cui c'è scritto che non volevano vedere chiusa questa storia. Ma quando si chiude una porta si apre un portone giusto? Hahahaha beh, volevo farvi sapere che ho iniziato a scrivere una nuova Fan Fiction con la mia migliore amica e spero vi piaccia come vi è piaciuta questa, o magari di più, dato che sinceramente non so quanto vi sia piaciuta questa.. Eccovi il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1134969 (è pubblicata sul profilo della mia amica). Che altro dire? Spero in tante recensioni almeno in questo ultimo capitolo. Ci ho messo molto, l'ho fatto solo per voi :]] Ora vi saluto, un grande abbraccio-virtuale a tutti #peace
The Storm_

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