Spero che ci sarà qualcuno che leggerà questa storia. Era molto tempo che non pubblicavo qualcosa. Ho voluto fare un piccolo esperimento mettendo la bozza del racconto come introduzione quindi ci sarà una certa differenza con quello che avete letto.
Se vi va lasciate una recensione ...magari potrà essere di stimolo per rimettermi a scrivere.
Debito di vita
Ho sempre cercato di dare un senso alla mia esistenza.
Non era finita,
il cuore
avrebbe dovuto cedere
ancora tante volte
prima di arrendersi
definitivamente
...non era ancora
finita
Mi sono sempre sentita in debito con la vita.
La mia vita...
Prima non voluta dai miei genitori, ma capitata, e poi considerata sbagliata dai più per il mio orientamento sessuale.
Ho sempre lottato per trovare il mio posto.
Ma c'era sempre quel timore che non avrei mai pagato il mio debito...
Ho sofferto per ostinazione.
Vedevo sempre e solo la solitudine come unica compagna.
Per quanto accettassi il mio essere, non volevo a nessun costo legarmi a nessuna, tenevo alla larga l'amore con tutte le mie forze.
Avevo paura...
Un inaspettato niete
che era racchiuso
nel soffio
di un addio...
Un inaspettato niente
che non fa male...
Un inaspettato niente
che segna una partenza
che non è altro
che un ritorno.
Non riuscivo a vivere.
Niente aveva senso...
Mi innamorai della persona sbagliata.
Lottai contro il mio orgoglio per non annegare nel rancore.
Penai per anni anche se sembrava avessi ritrovato ...anzi, trovato il vero amore.
Amai con il tormento della paura.
Commisi tanti errori paralizzata dal terrore di soffrire nuovamente.
Amai intensamente ...nascondendo però il sentimento.
Alla fine persi l'amore.
Qell'amore che sarebbe stato la scossa dolorosa della mia vita, il cambiamento che era necessario per liberarmi.
Sola con me stessa
...e vedo
quel foglio bianco
scivolare giù,
in fondo al mare
...c'è scritto
"non ho fatto
nulla di male,
ho solo accettato
chi sono
e ho tentato
di vivere
la mia vita
con onestà"
...vedo
l'inchiostro sbiadire
"ho ascoltato
il cuore,
sentito la mente,
seguito l'istinto
e affrontato
il dolore"
...vedo
il foglio bianco
portato via
dalla corrente
"ora mi dispiace
ma il coraggio
è finito,
la paura
ha vinto,
il sorriso
si è spento"
resto sola
con me stessa
e questo mare muto.
Nel momento in cui persi la donna che amavo tutto il dolore fu visibile a mia madre.
Quel dolore che le rivelò di aver messo al mondo il suo errore.
Mostrai il mio dolore a mia madre.
La supplicai di abbracciarmi per salvarmi da tutta quella sofferenza che mi soffocava ...ma potè solo pronunciare parole di pietra.
Persi anche mia madre.
Parliamo domani,
quando il tempo
si sarà preso cura
delle mie ferite.
Parliamo domani,
quando avrò fatto
tanta strada
che mi porterà
lontana da te.
Parliamo domani
...e non importa
se ci sentiremo
come due estranei,
è la regola
del gioco dell'indifferenza.
Rimasi sola e con il peso del mio debito di vita.
Da quel giorno vissi giorno per giorno.
Un passo dopo l'altro per allontanarmi dal dolore di mia madre.
Con fatica riuscii a realizzare piccoli progetti per dimostrare che non ero altro che una persona con i suoi limiti e le sue paure.
Ricominciai a nutrire la passione per la geologia e l'ambiente.
Mi buttai a capofitto nell'impegno della Croce Rossa.
Impegnavo tutte le ore per non pensare.
Ma...
Il mio debito di vita non mi lasciava mai.
Mi impegnavo a non mostrare il male che cresceva dentro di me.
Non aveva senso la mia esistenza.
Avevo perso famiglia e amore...
Ero tormentata e mi allontanai.
Andai via dalla mia città e dai miei affetti.
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