Yellow di corysvoice (/viewuser.php?uid=123866)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 l'incontro ***
Capitolo 3: *** Every Teardrop Is Waterfall ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. Green Eyes ***
Capitolo 5: *** We are young ***
Capitolo 6: *** I love you ***
Capitolo 7: *** Life ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Yellow
Venerdì 8 Giugno 2001
Grida.
Tante, erano troppe. Felicità. Grossi sorrisi. Acqua,
bottiglie e gavettoni. Io invece, ero dietro una maschera, non ero
contenta che la scuola fosse finita, non l'avrei più potuto
vedere. Lui era l'unico motivo per il quale la mattina mi svegliavo ed
andavo verso quell'inferno.
Volevo
piangere, il mio cuore batte troppo forte, dentro di me c'è
un gigantesco disagio. Due anni sono volati così
velocemente, non ho mai avuto il coraggio di parlargli.
In
mente avevo solo lui: Vincent e di sottofondo c'era la canzone
"Yellow". I Coldplay erano stati la colonna sonora dei miei sentimenti
verso di lui.
Mi
veniva da piangere, avrei voluto gridare, ma non potevo, avevo un
blocco insopportabile.
C'erano
mille persone che mi gridavano qualcosa e mi facevano segni, ma io non
le ascoltavo. In mente avevo solo il suo sorriso, i suoi occhi verdi.
Nessuno
poteva capirmi in quel momento. Neppure la mia migliore amica, che
pensava solo che il suo amore verso Jacob fosse importante, lei non mi
aveva mai ascoltato nei miei dolori, ma comunque le volevo bene.
Non
poteva capire neppure quel gavettone che mi era appena esploso sul
busto.
Spazio
autrice.
Spero
che questo prologo vi sia piaciuto. Tutto ciò non indroduce
al dopo e alla storia, ma fa caprire i sentimenti di Elise verso
Vincent ed il suo dolore perchè lui non ci sarà
più. Dal prossimo capitolo inizierà la storia
completa. Spero di ricevere qualche recensioni con critiche, consigli
ecc...
Un
bacio QuinnBelleMargaret.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 l'incontro ***
Capitolo 1- Yellow
Camminavo
luogo il parco. Avevo un passo svelto. Si potevano sentire i miei
tacchi fare un fastidioso rumore anche in Cina. Non avevo tempo per
fermarmi. Non avevo più aria da quando avevo fatto i miei
primi due film.
"Jackson,
sono lì fra due minuti. Aspettatemi."
"Ti
dobbiamo aspettare per forza Elise, sei tu la protagonista."
"Dammi
solo dieci minuti. Ho avuto una mattina un po' movimentata..."
"Va
bene. Ma se non sarai qui entro dieci, massimo venti minuti diamo la
parte a qualcun altro."
"Ok.
Ciao"
Attaccai.
Era troppo difficile mantenere uno stile di vita così
movimentato. Continuai a camminare. Misi il cellulare dentro la borsa e
mi sistemai gli occhiali da sole. Avevo un passo da "Diva". Mi piaceva
sentirmi così. La gente quando mi vedeva era felice e mi
chiedeva autografi, era tutto ciò che desideravo.
Allungai
il passo fino a inciampare sopra un ragazzo. Aveva il cappuccio, come
se non si volesse far riconoscere, sulle orecchie c'erano posate delle
cuffie. Quando mi vide restò sconvolto. Mi cedette la mano e
mi alzai. Arrossi molto delicatamente e sorrisi.
"Scusa,
non volevo è solo che..."
Dissi
al ragazzo prima che mi fermasse. Aveva un aria familiare, soprattutto
quegli occhi verdi. Era alto e magrolino.
"Ma
ci conosciamo?"
Sorrisi.
Non avevo la minima idea di chi fosse, forse lui mi avrà
visto in un film. Mi toccai il capo molto timidamente e risposi:
"Non
so, forse mi avrai visto in uno dei miei film"
Il
ragazzo fece spallucce. Mise le mani nelle tasche della felpa, sembrava
non essere ancora convinto. Mi guardò per un instante e
disse:
"Se
lo dici te..." Se ne andò lentamente e continuò
con una riflessione "secondo me l'ho vista da qualche altra parte"
Mi
sedetti su una panchina. Aprii la mano. Mi accorsi che avevo preso a
quel ragazzo una collanina. La posai sulla panca e me ne andai in
fretta. Quello lì mi ricordava qualcuno, ma non sapevo chi.
Avrei voluto vederlo in viso, magari avrei scoperto chi era. Entrai
negli studios e lasciai perdere quello che mi era appena successo.
Spazio
Autrice
Salve
a tutti. Grazie a tutte le persone che mi hanno messo tra i seguiti e
preferiti. Questo capitolo come vedete è un introduzione al
seguito. Spero vi sia piaciuta un bacio QuinnBelleMargaret.
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Capitolo 3 *** Every Teardrop Is Waterfall ***
Yellow-Capitolo 2
I
turn the music up, I got my records on
I
shut the world outside until the lights come on
Maybe
the streets alight, maybe the trees are gone
I
feel my heart start beating to my favourite song
Every
Teardrop is a waterfall- Coldplay
Ore
23.30
C'erano mille luci. La musica mi dava alla testa. Odiavo tutti quei
rumori. Gli LMFAO mi stavano distruggendo con quelle canzoni date dal
Dj. Avevo un drink in mano, non sapevo che fosse, era qualcosa di
strano. Avevo un aspetto orribile e divertito allo stesso tempo.
Indossavo
un vestitino corto, con brillantini rossi che erano in tinta con le mie
meche. Ero in quella discoteca con il mio migliore amico, Nicolas,
l'avevo convinto a venire per farlo un po' divertire e distrarre dopo
la rottura con la sua ex.
Lui
era seduto all'angolo, da solo. Era in lacrime e cercava di chiamare la
sua amata Haley. Io non cercai di fermarlo, perché essendo
ubriaca fradicia avrei fatto di peggio.
Mi
avvicinai al suo tavolo. Presi la borsetta e gli sussurrai all'orecchio
in modo sexy.
"Vado
un attimo al bagno..." Lo baciai sulla guancia e lui, schifato si tolse
il segno di rossetto rosso.
Girovagai
per qualche minuto. La testa mi girava, mi veniva da vomitare.
Camminavo dispersa nella discoteca, sembravo una bambina ingenua. Non
sapevo più che fare, fino a quando vidi un ragazzo
incappucciato, era quello della caduta. Mi avvicinai a lui con molta
calma e gli chiesi:
"Sai
dov'è quel maledetto bagno?"
Fece
cenno di sì e indicò verso sinistra. Io continuai
per di lì e lo trovai. Entrai dentro, era vuoto,
fortunatamente, non volevo farmi vedere da nessuno, andai verso lo
specchio a forma di cerchio. Poggiai le mani sul lavandino bianco e
guardai il mio riflesso, sapevo di delusione, ero una persona orrenda,
avevo tutto ciò che volevo e dovevo per forza ubriacarmi?
Non volevo una brutta reputazione.
Misi
una mano sui capelli di color marrone scuro, erano così
appiccicosi. In quel bagno c'era un tremendo odore di vomito, era
sporchissimo, c'erano assorbenti, chiazze di rigurgito e preservativi
ovunque.
Mi
avvicinai a quel maledettissimo cesso e mi inginocchiai ad esso. Misi
le mani pallide sul pavimento. Sentii una forte botta allo stomaco che
si dilungò fino alla gola e dalla mia bocca uscii un liquido
verde. Avevo appena vomitato, mi facevo schifo da sola. Non riuscivo
più a fermarmi.
Puzzavo
di vergogna. La testa m'iniziò a girare ancora di
più. Poggiai la testa sul pavimento a quadratini bianco e
neri e persi la coscienza.
____________________________________________________________________________________________________________________
Mi risvegliai. Ero stesa su un divano di colore bordò. Mi
girava la testa, non sapevo cosa fosse successo. Addosso avevo la
biancheria intima ed una camicia azzurra. C'era qualcosa di strano, non
riconoscevo quella casa e mi ricordavo solo di essere
svenuta. Mi sedetti meglio e vidi un ragazzo arrivare verso di me.
Era
alto e magrolino, di carnagione chiara, i suoi capelli marroni, gli
occhi verdi lucenti, aveva un po' di baffetti, i lineamenti erano molto
ben dettagliati e forti.
Non
sapevo chi fosse ma mi ricordava qualcuno, una persona che ho anche
forse amato in passato.
Mi
porse una tazza di tè. Sorrisi e bevvi un sorso. Il Ragazzo
si sedette accanto a me ed io gli chiesi:
"Ma
sei stato tu a mettermi la camicia?"
Sorrise.
Aveva i denti bianchi, era bellissimo (tranne per il naso). Io lo
guardai con sguardo ebete.
"Sì"
Feci
una faccia arrabbiata e gli diedi un pugno sulla spalla. Lui rise e
cercò di bloccarmi.
"Tu,
tu sei un pervertito, io chiamo la polizia!"
Rise
nuovamente. Cosa potevo avere di strano io?!
"Ma
non abbiamo fatto niente e poi tu eri ubriaca, io ti ho solo tolto il
vestitino per metterlo a lavare, puzzavi di vomito."
Mi
fermai, infondo era stato gentile, mi aveva tolto da quella vergogna.
Mi arrotolai le maniche e continuai
"E
Nicolas? Dov'è?"
Fece
una faccia strana. Forse non sapeva di chi stavo parlando, allora
lasciai perdere. Allungai la mia mano. Strinsi la sua. In mente mi
venne un piccolo ricordo: "Un ragazzo, una scuola e me che lo ammiravo
da lontano." Mi vennero i brividi.
"Piacere,
io sono Elise Black"
Mi
strinse la mano ancora di più e continuò.
"Io
sono Vincent Hale."
Mi
prese un colpo al cuore. Lui era il ragazzo di cui ero innamorata alle
medie. Il cuore mi batteva a mille. Le pupille si dilatarono. Sorrisi e
gli dissi:
"Posso
fare una cosa?"
Vincent
mi fece cenno di sì. Di scatto, era un impulso, qualcosa che
volevo fare da dieci anni. Gli presi con delicatezza il viso e lo
baciai con tutta la passione che avevo nel corpo. Mi vennero in mente
tutti i ricordi del passato, tutte le mie sofferenze, la mia
felicità nel vederlo. Mi ricordai come mi batteva
forte il cuore al solo suo pensiero.
Il
ragazzo mi ricambiò quella lunga effusione. Sentivo che le
nostre bocche si erano congiunte, le nostre lingue giocavano ad
incontrarsi l'una con l'altra. C'eravamo solo noi ed il mio imbarazzo.
Quando
mi distaccai a lui, vidi il suo volto color peperone e soddisfatto. Mi
alzai di corsa per andare via. Vincent mi fermò di scatto.
"Sai,
non so se tu possa andare via con solo una camicia addosso. Anche se mi
hai baciato devo restituirti i tuoi vestiti puliti."
Mi
sedetti sul divano e sbuffai.
"Sono
una stupida. Sono veramente una stupida, perché non mi sono
saputa trattenere?!"
Mi
sorrise e si sedette accanto a me. Mi accarezzò la testa e
mi rispose:
"Tu
non sei stupida, sei perfetta e ti devo anche ringraziare,
perché ora mi ricordo dove ti avevo incontrato" Il mio cuore
si bloccò "Alle medie, stavi nella mia stessa
scuola. Venivi divisa nella mia classe, ecco perché hai un
volto conosciuto."
Poggiai
la testa sulla sua spalla e gli chiesi.
"Posso
dormire qui stasera? Non voglio tornare da sola a casa. Non voglio
più rivedere il mio mondo"
Fece
cenno di si e mi mise una coperta addosso. Mi addormentai.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3. Green Eyes ***
Yellow- Capitolo 3
Mi
svegliai, un altra volta. Ero leggermente poggiata sulla spalla di
Vincent. Stava leggendo un libro, era estremamente sexy. Mi sarebbe
venuto di baciarlo, ma dovevo pensare che ero già impegnata
con un altro.
Finsi
di essere ancora addormentata per poter sentire il suo profumo sulla
mia pelle. Dopo quel bacio mi era tornato in mente. Non lo pensavo da
otto fottutissimi anni, dopo che aveva lasciato le medie,per altri
due anni sono stata innamorata di lui.
"Sei
sveglia?"
Mi
chiese con la sua voce incantante. Feci cenno di sì. chiuse
il libro e lo posò sul tavolino. Alzai la testa e mi
sistemai sul divano. Vincent si avvicinò al contenitore di
alcolici e aprì uno cofanetto. Era pieno di bottiglie:
"Dalla Vodka alla Birra". Il mio sguardo era dritto verso al suo fondo
schiena, era così bello, ma non dovevo fissarlo
così intensamente, era da pervertiti!. Sì
girò verso di me e si accorse che i miei occhi erano fissi
sul suo sedere, fece una risatina. Collaborai a rendermi più
imbarazzante ricambiando il sorrisetto. Diventati rossa. Mi grattai la
testa per una durata infinita e gli chiesi:
"Per
quanto ho dormito"
Si
poggiò sul comodino, era maledettamente sexy e rispose:
"Ti
dico solo che ora sono le dieci del mattino" Prese due bicchierini in
vetro, verso della Vodka in ognuno e mi chiese con aria invitante "Vuoi
favorire? Un po' di Vodka per tirarti su serve. Guarda che faccia che
hai!"
Lo
guardai con odio. Feci un sorriso finto. Mi alzai e andai al suo
orecchio cercando di essere maledettamente sexy.
"Ti
sembro una che ha l'aria di voler ancora un po' di alcool?"
Bevve
tutto d'un sorso la Vodka e mi rispose sistemandomi la camicia.
"Beh
almeno se avessi bevuto un po' mi avresti potuto spiegare quel bacio..."
Mi
allontanai da lui. Era così spacciato da fare faccia tosta e
rimarginare il ricordo di quel bacio.
"Era
solo per togliermi lo sfizio. Lo volevo fare da dieci anni!"
Sorrise.
Sembrava soddisfatto e così pieno di sè. Mi
guardò per qualche istante. Mi prese la mano. I suoi occhi
erano così belli e verdi, però le sue pupille
erano talmente dilatate.
"Quindi
mi hai appena confermato che mi amavi..."
Feci
uno sguardo furbo, mi strinsi a lui di più. (Non sapevo il
perché, ma lui mi attraeva, ma io ero impegnata non potevo!)
"Amare?
Diciamo che eri un bel ragazzo, io non ho mai sofferto per te, non
pensavo ventiquattro ore su ventiquattro a te..."
Sorrise.
Aveva dei denti talmente bianchi un visto così bello che
pure il sole si sarebbe sciolto per quanto era superiore. Mi
guardò per qualche istante.
I
nostri occhi stavano facendo a guerra. Le nostre bocche erano
vicinissime, avvicino la sua a me e mi baciò. Fu' veloce, ma
bellissimo, era un sogno che si realizzava.
"Era
solo per togliermi lo sfizio..."
Disse
lui con voce furba. Gli lanciai un pugno sulla spalla. Mi prese di
dietro e mi ritrovai sulle sue spalle, sembrava che stesse portando un
sacco di patate. Mi trasportò fino alla sua camera. Mi
buttò con delicatezza sul letto e mi disse:
"Ecco
il suo trasporto verso il cambio. Ci rivediamo tra altri dieci anni,
chissà, la prossima volta che mi vedrai faremo l'amore...Sai
com'è solo per toglierti lo sfizio."
Mi
diede i vestiti. Lo guardai e lo corressi:
"Non
l'amore, ma sesso... Ci siamo intesti?"
Sorrise
e se ne andò. Mi sedetti. Non mi sarei mai aspettata di
ricontrarlo e che lui avesse questa reazione. Mi alzai dal letto con le
coperte rosse e mi vestii. Mi sistemai il trucco. Quando uscii dalla
camera Vincent mi cedette un cappotto lungo, me lo mise e mi disse
all'orecchio "Non posso farti uscire così. Sei pur sempre
Elise Black"
Sorrisi.
Lo baciai sulla guancia ed uscii. Entrai in ascensore. Il mio volto era
completamente felice, non c'erano macchie di tristezza. Presi il
cellulare dalla mia borsetta e mandai un messaggio a Michelle Carly
Jackson:
"Cosa
ti ricorda la lettera V? Beh a me sono riaffiorati ricordi bellissimi."
Mi
guardai allo specchio. Ero così felice che non potevo essere
arrabbiata con me stessa per aver tradito il mio ragazzo. Non sapevo il
perché ma per Carlo non provavo queste cose, il cuore non mi
batteva così forte.
Rincontrare
Vincent è stata la cosa più bella che mi sia
successa in dieci anni.
Spazio
autrice
Buona
sera a tutti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, la storia sta
iniziando a prendere una piega. Nei prossimi capitoli tutto
diventerà più complicato. Chissà se
Elise scoprirà presto i segreti nascosti di Vincent?
L'ascensore si fermò. Uscii da quell'edificio e mi recai
verso casa mia.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1104498&i=1
Questa è la storia di una mia amica, ci terrei che voi la leggeste. Grazie QuinnBelleMargaret
|
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Capitolo 5 *** We are young ***
Yellow-Capitolo 4
Una
settimana, quatto giorni,tre ore, venti minuti e cento secondi
dall'incontro con Vicent. Non l'ho più visto dal bacio.
C'eravamo detti addio in qualche modo, infondo io avevo una vita ed
anche lui.
Ero
a casa di Michelle e del suo ragazzo, Matthew che era amico di Jackon,
il mio fidanzato. I due stavano giocando a calcio nel giardino ed io
stavo distesa sul divano.
D'un
tratto il mio cellulare emise un bip bip. Lo presi di scatto. Era un
numero sconosciuto. Rabbrividì. Poteva essere chiunque.
Lessi tra me e me.
"Ehi
Elise... sono Vincent, volevo solo dirti che hai dimenticato a casa mia
qualcosa. Se ti va passa. Intanto sai dove abito."
Risi.
I miei occhi s'illuminarono. Michelle mi guardò per
un'istante e sbuffò. Si alzò e mi prese il
cellulare. Le ringhiai contro come un cane. Vidi che stava leggendo.
"Mi
avevi promesso che non l'avresti più cerato e sentito dopo
quel messaggio. Mi deludi!"
La
guardai come un cane indifeso. Andai vicino a lei e m'inginocchiai. I
suoi occhi erano pieni di delusione, le sue braccia erano incrociate,
la sua espressione era molto brutta, non mi piaceva quella situazione.
"Ma
io non l'ho più visto e nemmeno contattato. Quella cosa
l'avrò dimenticata quando mi ha trovata svenuta! Ti giuro
Michelle che io non sto tradendo Jackson. Ti giuro che non
andrò a riprendere quel che ho dimenticato, neanche se fosse
qualcosa d'importante!."
Mi
porse il cellulare. Lo ripresi. Mi aiutò ad alzarmi con
ferocia. Si legò i capelli rossi e controllò se
Matthew e Jackson fossero abbastanza lontani. Mi prese per un braccio e
mi portò in cucina.
"No,
anzi vai a prendere ciò che ti sei dimenticata. Verremo con
te."
La
guardai con aria incerta. Aveva quello sguardo da sfida, non ci credeva
che io non avevo intenzione di vederlo più, certo, lui mi
attrae, ma non lo amo, io sono innamorata di Jackson.
"Verremo?"
Fece
cenno di sì.
"Verremo
con te, Charlotte, Camille ed io, siamo le tue migliori amiche e voglio
vedere se non provi più niente per lui!"
La
presi per mano. Andai da Jackson. Lo baciai con tutto l'amore che
possedevo dentro il corpo e uscii dal cancelletto assieme a Michelle.
Presi il cellulare e chiamai Camille e Charlotte.
"Contenta
ora? Stanno arrivando e ti farò vedere che a me non piace
più!"
Sorrise
e fece quella faccia saccente insopportabile. Dopo dieci minuti
arrivarono Charlotte e Camille. Erano un po' stranite dalla mia
chiamata. Le feci entrare in macchina e stetti zitta per tutto il
percorso. C'era solo il silenzio che ci circondava. Arrivammo davanti
ad un palazzo.
"Posso
sapere che stiamo facendo?"
Chiese
Charlotte con la sua voce ingenua.
"Oh
niente, sto cercando di dimostrare a Michelle che non mento."
Charlotte
e Camille mi guardarono stranite e stettero zitte. Citofonai. Vincent
mi aprì senza chiedere niente. Salimmo fino al quinto piano.
Guardai le mie amiche. Mi fermai alla porta, non volevo suonare.
Guardai Michelle e dissi:
"Posso
entrare da sola? Non ci metterò tanto..."
Michelle
si aggiustò la giacca. Charlotte e Camille si guardarono
ancora incerte, non capivano cosa stesse succedendo.
"Eh
no mia cara, non mi voglio perdere questa scena! Voglio vedere se
menti."
La
fulminai con lo sguardo. Lei rise. Suonai. Mi aprì con un
sorriso scolpito sul volto.
"Ciao
E..." Abbassò lo sguardo e vide le altre tre ragazze che mi
facevano compagnia, sembrava sorpreso "lise...Come stai? Vieni che ti
do il giacchetto."
Lo
guardai stranita, io non avevo nessun giacchetto quel giorno. Entrai
assieme alle mie amiche. Loro si sedettero molto tranquillamente.
Vincent mi fece cenno di entrare nella sua stanza. Michelle si stava
alzando per entrare. Io le feci cenno di non venire. La odiavo quando
faceva così.
Chiusi
la porta della camera da letto. Mi sedetti sul letto. Vincent mi
guardò per un istante.
"Ma
io non ho dimenticato niente qui... Perché mi hai chiamato"
ansimai un momento. Lui rise. Era così bello, almeno per me.
"Aspetta come fai ad avere il mio numero?" Si avvicinò a me
di scatto. Mi sentivo in imbarazzo. Mi prese la mano "Sei per caso uno
stalker?"
Il
suo sguardo era così attraente. Aveva sempre le pupille
così dilatate. Si avvicinò a me ancora di
più. Io cercai di distaccarmi. Mi baciò di
scatto.Sentivo il suo corpo avvicinarsi a me. La sua bocca sapeva di
alcool.
"Ecco
quello che ti eri dimenticata"
Mi
staccai a lui. Portai dietro al mio volto una ciocca di capelli
marroni. Lui mi guardò come un cane bastonato. Mi alzai da
letto.
"Senti
io ora sono fidanzata. Io amo Jackson" cercai di alzare la voce per
farmi sentire da Michelle, che sicuramente stava origliando. "Mi
dispiace deluderti, ma non provo più niente per te, se mi
avessi baciata otto anni fa, magari avrei accettato, ma la vita va
avanti."
Vincent
si avvicinò a me. Prese una busta e me la porse. Sembrava
triste dal mio rifiuto. Si avvicinò al mio orecchio e mi
disse sottovoce:
"Lo
so, io non potrei mai renderti felice..."
Mi
sentii in colpa per averlo rifiutato. Sembrava molto triste. Mi aprii
la porta e mi lasciò passare. Le mie amiche si alzarono.
Michelle era già alla porta.
Quando
stavo per uscire gli disse:
"Grazie
per il giacchetto." ansimai un secondo. Lo baciai sulla guancia.
Diventammo rossi. Aprii la porta e gli dissi "addio". Andai via e non
l'avrei mai più rivisto. Michelle sarà contenta
di tutto ciò.
"Mmm...
Non ci hai messo un po' troppo?"
La
guardai con odio, mi aveva veramente stufato. La presi per un braccio.
Camille e Charlotte erano già pronte a dividerci.
"LO
VUOI CAPIRE CHE NON LO AMO? L'HO LASCIATO PER SEMPRE! NON LO VEDRO' MAI
PIU'! PERCHE' LO ODI COSI' TANTO?!"
Mi
scese una lacrima. Non la sopportavo più. Perché
doveva fare la saccente? Era insopportabile, le volevo bene come se lo
vuole ad una sorella, ma quando si comportava così esplodevo.
"Non
mi è mai piaciuto lui, mi è sempre puzzato di
bruciato e poi non voglio che Jackson soffra, è anche mio
amico! Sono stata io a farvi fidanzare e so quanto ha subito per
averti!"
Si
sedette sulle scale. Mi misi accanto a lei e poggiai la testa sulla sua
spalla. Abbracciai il suo braccio.
"Jackson
non soffrirà mai più, so che è il tuo
migliore amico, e non ti preoccupare, io lo amo." la baciai sulla
guancia "ti voglio bene."
Charlotte
e Camille sembrarono sollevate. Ansimai un secondo e continuai
"Però ammettilo, un po' è migliorato d'aspetto..."
Rise.
"Beh,
sì, è migliorato, ma è pur sempre
brutto!"
Mi
alzai. Abbracciai Michelle, Camille e Charlotte. Loro ricambiarono.
"Vi
voglio bene."
Ridemmo
insieme. D'un tratto passò una macchina. Aveva la musica a
mille e c'era We are young. Mi guardai assieme alle mie amiche ed
iniziai:
"Tonight
we are young..."
Ci
prendemmo per mano e continuammo insieme a cantare a squarcia gola
"So
let's set the world on fire,We can burn brighter than the sun!! [...]"
Sembravamo
delle pazze in piena notte. Aprii la macchina e mi recai verso casa
assieme alle mie amiche.
Gli
amici sono la medicina più potente contro tutto,
Ti
accettano per come sei,
Non
ti giudicano,
Soffrono
con te,
Ridono
con te,
Fanno
i pazzi con te.
Gli
amici sono qualcosa di speciale. Un sentimento più forte
dell'amore.
|
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Capitolo 6 *** I love you ***
YELLOW
Capitolo 4-I love you!
"-10 giorni Elise, ci siamo quasi!
by
NYADA"
questo
messaggio mi dava forza ogni giorno, con un conto alla rovescia
all'uscita del mio terzo film, dove Michelle aveva fatto la colonna
sonora con la sua fantastica voce, anche se all'inizio era insicura,
lei lo è sempre stata.
Avevo
addosso il mio pigiama con i gufetti di color rosa e le ciabatte
identiche. I miei capelli erano rilegati con una treccia alla francese.
Ero pronta per dormire. Mi buttai sul letto matrimoniale. Mi misi le
coperte e mi addormentai.
D'un
tratto sentii qualcuno urlare il mio nome dalla finestra. Inizialmente
non ci feci caso, ma continuava. Mi tolsi le coperte, misi le ciabatte
ed andai alla finestra. C'era un ragazzo lì sotto, non
riuscivo a capire chi era. Egli alzò la testa verso di me.
Era Vincent ed era completamente ubriaco.
"Elise!
Io ti amo, ti prego, dammi una possibilità" diceva
barcollante e con una bottiglia di birra in mano "Non riesco a vivere
senza di te. Ti giuro che mi ammazzo."
Presi
una vestaia bianca. Scesi di corsa le scale. Aprii il portone della mia
casa ed uscii. Andai verso di lui. Misi il suo braccio sulla mia spalla.
"Ti
prego, dimmi che mi ricambi"
Sorrisi.
Non avevo mai sopportato essere al centro dell'attenzione e lui lo
stava facendo. Mi stava mettendo in imbarazzo. Abbassai gli occhi.
Aprii il portone e gli risposi:
"Vincent,
io ti ho amato, il mio cuore batteva a mille per te un tempo, ma tu non
ne hai approfittato. Se veramente mi ami così tanto,
lasciami vivere la mia vita."
Salii
fino alla mia stanza. Lo poggiai sul letto. Lui restò
lì a guardarmi. Poggiai la vestaia sul divano e preparai una
camomilla.
"Elise"
Mi girai verso Vincent, sembrava deluso di se stesso. Aveva gli occhi
lucidi. Mi venne qualcosa al cuore, come un senso di colpa. "mi
dispiace di aver bevuto e di dire cose insensate, alle quali tu non
crederai, ma" si alzò lentamente e barcollando e mi
baciò sulla testa e mi prese per mano "il fatto che ti ho
detto io ti amo è vero, è quello che provo.
Credici"
Feci
una risatina timida. C'era una vocina nella testa che mi diceva: "Anche
io Vincent", ma il cervello lavorava bene. Alzai lo sguardo verso di
lui e rimasi incantata. Aveva dei fantastici occhi.
"Sai,
te ed io non potremo mai stare insieme. Io sto con Jackson e..." gli
diedi la tazza di tè e lo fece sedere sul letto. "lo amo,
devo ammettere che tra di noi c'è qualcosa di strano ma..."
mi inginocchiai verso di lui "non è amore, mi dispiace."
Si
alzò infuriato. e ruppe dei vetri. Io mi scansai
velocemente. Avevo paura, il cuore mi batteva a mille ed il viso era
diventato bianco.
"Lo
sapevo! Non sono abbastanza degno di te! Non ho abbastanza soldi ed una
villa come quel figlio di papà di Jackson"
Lo
guardai inquietata. Le lacrime salate gli scendevano lente sul viso e
cadevano sul suo collo. Mi sentii ferita, nessuno poteva offendere i
miei cari. Corsi verso di lui piena di rabbia. Piangevo, ero distrutta.
"Tu
non sai quanto ho sofferto per te, a vole mi chiudevo in camera mia a
piangere per colpa tua, tu non mi hai mai notata, perché
dovrei farlo adesso io con te. Il mio cuore non batte per te. Non
è che quando apri la bocca e dici una cosa si
avverrà. Prova a crescere!"
Mi
prese per il polso. Mi stringeva forte. Si sentivano soltanto i nostri
respiri. Mi faceva paura adesso.
"Allora
lo stai facendo per ripicca?"
Mi
liberai da quella presa. Il polso era rosso. Mi voltai velocemente e
ritornai verso di lui con furia. Lo guardai per un attimo e gli diedi
uno schiaffo.
Sospirai
ed indicai la porta:
"VAI
VIA DA CASA MIA E NON TI PRESENTARE MAI PIU'!"
Vincent
uscì dalla mia casa e lo vidi andare disperato. Non mi
sentivo per niente in colpa. Avevo solo paura di lui.
presi
il cellulare e chiamai a Michelle. Mi rispose. Ero in lacrime.
"Lo
so Elise, è 1.00 e mancano nove giorni" disse con tono
assonnato e scocciato.
"No,
non ti ho chiamato per quello" risposi in lacrime. Sentii dall'altra
parte la mia amica preoccupata.
"L'hai
rivisto?"
"E'
venuto sotto casa mia ubriaco e mi urlava che mi ama. Io gli ho detto
che non lo ricambio e..." giravo per la stanza e sentivo la mia amica
che era abbastanza disattenta, avevo sempre paura che lei non mi
ascoltasse.
"E..."
disse Michelle
"E
mi ha afferrato per il polso e detto che lo stavo facendo per ripicca.
Sembrava infuriato, te lo giuro... Mi metteva paura"
"E
tu cosa hai fatto?"
"Gli
ho dato uno schiaffo e cacciato da casa mia."
"Lo
dovresti denunciare alla polizia."
"Michelle,
mi sembra un po' esagerato..."
"Non
mi dire che lo ami ancora?"
"Ora
devo andare. Un bacio NYADA, ci sentiamo domani, ho bisogno di dormire."
Mi
buttai sul letto e cercai di addormentarmi.
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Capitolo 7 *** Life ***
Yellow
Capitolo
6- Life
"Jackson! Non è stata colpa mia, io glielo ho spiegato, ti
prego ascoltami!"
Lo
pregai, gli presi la mano. Sembrava molto infastidito, i suoi occhi
spargevano delusione dappertutto. Il mio cuore era spezzato.
"Almeno
potevi dirmelo, avevi detto che dovevamo essere sinceri tra di noi. Io
ormai non mi fido, ho visto il video dove quello dice che ti ama."
Mi
scese una lacrima. Mi buttai a terra cercandolo di pregare. Lui mi
accarezzò il viso.
"Ma
io ho cercato di spiegarglielo, io non lo amo! Io ho solo te in mente,
ti giuro che non ho mai avuto intenzione di tradirti!"
Si
alzò in piedi. Prese la giacca, andò verso la
porta e mi disse con tristezza:
"Mi
dispiace"
Uscii
dalla porta. Il mio cuore era a pezzi, neanche una super colla
l'avrebbe potuto riparare. Ormai non l'avrei più potuto
rivedere. Di fronte ai riflettori
dovevo essere felice, ma dentro avevo un vuoto nell'anima.
Presi
il cellulare e mandai un messaggio a Nicolas e Michelle, loro c'erano
sempre quando ne avevo bisogno. Erano i miei angeli custodi.
Arrivarono
a casa mia in dieci minuti. Appena li vidi li abbracciai. Ero in
lacrime. Li feci sedere nel salotto, mi sedetti sullo sgabello davanti
al pianoforte.
Mi
guardavano in attesa di qualcosa. I loro occhi erano attenti su di me.
"Mi
ha lasciato"
Toccai
un tasto del pianoforte con tristezza. Loro mi guardarono ancora
più attentamente. Micelle venne accanto a me e mi
accarezzò la spalla.
"Mi
dispiace..."
Nicolas
prese un fazzoletto e me lo porse e si sedette su una sedia accanto a
me. Michelle sistemò i capelli. Io guardavo solo quel
pianoforte, era il
mio sogno da bambina, poter un giorno suonare come Novecento.
"Per
colpa di Vincent" misi la mano sul piano. fece un suono ancora
più triste. "Due giorni fa è venuto sotto casa
mia gridando che mi ama e Jackson
l'ha scoperto."
Michelle
s'inginocchio di fronte a me. Nicolas mi guardava abbastanza deluso.
"Elise,
però devi pensare che nell'oceano ci sono tanti bei pesci..."
Mi
disse Nicolas alzandosi e spinse un tasto acuto. Ricambiai con uno buio.
"Ma
perché lui mi deve sempre rovinare la vita? Quando cerco di
dimenticarlo spunta nuovamente fuori!"
Michelle
mi abbracciò. Odiavo gli abbracci e le diedi una pacca sulla
spalla. Mi sistemai il vestito viola e la mia amica mi disse:
"Forse
non riesci a toglierlo dalla tua vita perché lo ami ancora,
Elise, ti ho visto quel giorno quando gli hai detto che non lo amavi e
lo hai lasciato" si
mise indietro una ciocca rossa "sembrava che tu stessi recitando una
parte, non eri te, mi dispiace di averti obbligata a farlo. Questa
volta quella che
deve essere più sicura non sono io, devi andare da lui e
dirgli tutto."
Mi
alzai in piedi. Presi la giacca, stavo per uscire dalla porta, ma la
chiusi. Ci ripensai. Mi girai verso i miei amici. Poggiai la giacca,
posai gli occhiali da
sole e andai vicino a Nicolas e Michelle.
"No,
non posso."
Mi
guardarono in modo strano. Io li abbracciai a tutte e due e continuai
"Non voglio andare da lui, devo dimenticarmelo, soprattutto dopo la sua
sfuriata, lui non è il tipo adatto a me."
Michelle
mi fece sedere sulla poltrona. I miei amici si misero davanti a me.
"Elise,
lui ti piace?"
Mi
chiesero. Li guardai per un istante. Non sapevo che rispondere.
Accavallai le gambe. Mi sistemai e poggiai la mano sul ginocchio.
"Sì,
cioè mi piaceva." mi alzai in piedi e continuai "mi sono
appena lasciata con Jackson! Voi mi state facendo il lavaggio del
cervello devo essere triste."
Michelle
andò accanto a me. Nicolas prese la sua roba e si
recò davanti la porta.
"Va
bene, fai come vuoi tu"
Il
mio migliore amico aprì la porta e mi disse medesime parole:
"Elise,
quando non lo avrai più capirai quanto lo amavi"
Michelle
fece cenno a Nicolas di uscire.
"Come
alle medie, che pensavi che fosse il ragazzo perfetto, Elise, tu sei
l'unica che ha visto il dentro in lui e non il fuori, anche se ha
capito tardi che tu sei importante per Vincent dagli una
possibilità..." si mise gli occhiali da sole "lo so che
detto da me è strano visto che non è che mi stia
tanto simpatico e poi, diciamocelo non è neppure tanto
bello, ma l'importante è la tua felicità."
Se
ne andò. I miei amici mi lasciarono da sola tra i miei
pensieri. Mi ero appena lascita da poco con Jackson, perchè
devo pensare a Vincent nuovamente? Cercherò di dimenticarlo.
Mi
misi al piano ed iniziai a suonare. Era l'unica cosa che poteva far
sentire libera. I miei tasti emettevano la canzone Yellow e tutto
ciò mi confondeva. Le mie mani non riuscivano a fermarsi.
Spazio
autrice...
Salve
a tutti e buona Domenica. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e
soprattutto spero di ricevere presto le vostre recensioni, non vi costa
nulla no? Grazie MaddyQuinnLydiaColdplay.
Ed
ecco qui Michelle:
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