LACRIME VIRTUALI

di Kagome008
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SFIDA ***
Capitolo 2: *** STRATEGIA ***



Capitolo 1
*** SFIDA ***


Buongiorno a tutti. Premetto che è un sacco che non scrivo fan fiction e che ne devo ancora terminare alcune, ma questo, lasciatemelo proprio dire, per me nn è affatto un bel periodo. Presa così, dagli esami a scuola e da questa vita che a quanto pare non ha la minima intenzione di sistemarsi nonostante tutti i miei tentativi, torno al mio primo amore…ovvero scrivere! Scrivo di getto, sulla base di una fanfic a cui stavo pensando da molto! Perdonate allora se il mio stile risulterà un po’ arrugginito… chissà questo non sia un nuovo inizio ^_^

LACRIME VIRTUALI
CAPITOLO 1
SFIDA

Il ticchettio dell’orologio risuonava nella piccola stanza buia, spandendosi come un rumore continuo e regolare per nulla fastidioso, anzi, quasi di compagnia. Voltandosi di lato, una figura indefinita, distesa a pancia in giù su di un comodo letto, osservò con sguardo stanco le lancette correre nel piccolo quadrante della sua sveglia, mettendoci un paio di secondi a focalizzare l’ora esatta.
Stanca si distese a pancia in su, coprendosi il viso con le mani. Quanto aveva pianto?
Minuti…ore… giorni… non lo contava nemmeno più il tempo, perché per lei tutto era diventato immobile: i suoi gesti, le sue azioni, anche i suoi pensieri sembravano uscire da una scatola preconfezionata di tristezza e dolore, e con il cuore ormai, periodicamente, sullo stomaco, pesante come un macigno, tutto le era diventato d’incanto inutile. Non riusciva a trovare uno scopo o un qualsiasi qualcosa da fare che la potesse far sentire meglio. Si era talmente abituata a quella sensazione di solitudine, da non poter concepire altro ormai.
Nel buio della stanza, coperta come avrebbe voluto coprirsi lei agli occhi della gente, solo la luce verde, a tratti ad intermittenza, del computer sulla sua scrivania, le dava la sicurezza di non essere sola.
Prendendo un grande respiro si alzò dal letto.
Lunghi capelli corvini le incorniciavano un volto dalle fattezze delicate e al tempo stesso decise. Gli occhi, dal tratto forte e di buon spirito, erano rossi per le troppe lacrime versate, ma ugualmente gentili e dolci.
Sedutasi sulla sua scrivania Kagome accese il computer, accedendo automaticamente alla chat che di solito usava frequentare. Il suo nick, che era solita usare, era Shikon… ah, nome strano e quasi senza senso, il primo che le era venuto in mente e al quale si era ormai affezionata.

.:Ice Lord:.
Ciao piccola, come va?

Eccolo lì, Ice l’aveva appena contattata. Era uno dei suoi amici di rete… forse il migliore che avesse mai avuto. Con lui si sentiva libera di parlare di qualsiasi cosa, forse perché era più grande e l’ascoltava senza dare giudizi, forse perché non aveva paura di aprirgli il suo cuore, credendosi sicura dietro quello schermo e quella tastiera, forse perché era un vero amico, tutto qui.

Shikon:
potrebbe andare meglio!

Kagome sorrise nel scrivere quella frase. A lei le cose potevano solo andare peggio!

.:Ice Lord:.
Cos’è successo?

Shikon:
Non mi va molto di parlarne

.:Ice Lord:.
Sicura non posso fare nulla per te? Sai che non mi piace vederti triste.

Shikon:
Grazie Ice, ma no, davvero… domani ricomincia la scuola, non so nemmeno perché ho acceso il pc!

.:Ice Lord:.
Per parlare con me, mi sembra ovvio XD

Kagome sorrise. “ Sbruffone il ragazzo” pensò.

Shikon:
XD chi lo sa, può darsi. Ora scusami davvero… buona notte

.:Ice Lord:.
Buona notte piccola… mi raccomando, stay up!

Kagome sorrise, poi spense il computer. Lo sguardo fisso che non voleva lasciare lo schermo ormai nero. Portandosi le mani al volto le lacrime cominciarono ad uscire di nuovo… quella sarebbe stata una lunga notte.
***
Il sole era ormai sorto da parecchi ore e la città, ancora accoccolata nel tepore della notte, si stava lentamente svegliando. Macchine lungo le strade, i negozi che aprivano le saracinesche per una nuova giornata di lavoro, le mamme che portavano a scuola i bambini… tutto ricominciava di nuovo, come ogni giorno, come sempre.
Kagome si fermò d’innanzi al cancello della scuola, chiudendo gli occhi e prendendo grandi respiri. Come tutto ricominciava anche la sua finzione avrebbe ricominciato.
“Va tutto bene… a te non serve nessuno!” pensò decisa. Aveva un ruolo da interpretare e ora più che mai era certa di voler essere come tutti la credevano: ribelle, senza regole, senza leggi…senza cuore. La ragazza si era spesso chiesta cosa l’avesse portata ad assumere un comportamento simile, datosi che, soprattutto ultimamente, aveva imparato di non essere affatto indifferente al dolore e per nulla invulnerabile. Forse era per la sua indole… non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e con un carattere così forte come il suo era diventato subito una ragazza simbolo, una ragazza da ammirare e… una ragazza da temere. Una cosa trascina l’altra e senza accorgersene si era ritrovata capo di una piccola banda che in lei vedeva un modello. Kagome sorrise cinicamente. “ Bel modello!” pensò irrisoria, poi entrò nella sua prigione di cristallo, dove signora viveva in un mondo che non le apparteneva.

-< Che sonnoooooooooooooooooooooooooooooooooooo! > sbadigliò un ragazzo col codino, dondolandosi sulla sedia.
-< Guarda che così cadi! > sentenziò un altro ragazzo, seduto al suo fianco. Aveva lunghi capelli d’ebano e occhi ametista, profondi pozzi di un anima indomabile e taciturna. Le grandi spalle entravano a pennello nella camicia della divisa scolastica, lasciata sbottonata sul colletto, dove una cravatta annodata male e alla meno peggio ricadeva goffa.
-< Inuyasha, perché dobbiamo stare qui ad annoiarci? La campanella è appena suonata e questa tortura ricomincia.. perché sei voluto entrare in anticipo? > chiese il ragazzo che si dondolava sulla sedia.
-< Non voglio venir bocciato anche quest anno! > rispose il ragazzo dai profondi occhi.
-< E credi che ti boccino per il ritardo al primo giorno? > chiese il suo amico.
-< Miroku… 1. Scuola nuova, abitudini nuove 2. Dagli errori si impara 3…. Guarda che cadi… > rispose Inuyasha.
-< Non dire scemenze, sono famoso per il mio equ…li…briiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… >

SBAM! BOOOM! STRAK!

-< Te lo avevo detto che cadevi! > sorrise Inuyasha.
In quello stesso istante suonò la campanella e gli alunni incominciarono ad entrare in classe. Tutti i ragazzi guardavano stranamente Inuyasha e Miroku, non avendoli mai visti prima. Erano infatti nuovi di quella scuola e nessuno li conosceva. Anche la professoressa fece il suo ingresso in aula, ricordando a tutti, con il suo tono di voce imperiosa, che l’anno nuovo era appena iniziato e che le vacanze erano finite, come il tempo di divertirsi.
Inuyasha sbadigliò annoiato, mentre Miroku si disperava per i bei tempi estivi passati a guardare le ragazze in costume.
D’un tratto la porta si aprì di scatto, producendo un rumore sordo contro la parete. L’insegnante guardò con sguardo maligno fuori della porta.
-< Signorina Tajia, Signorina Higurashi, grazie di averci riservato anche quest anno la vostra gentile e ben educata entrata in scena… > balbettò la professoressa.
Una ragazza slanciata, dai lunghi capelli castani raccolti in un alta coda, dagli occhi fini e castani, truccata pesantemente ma allo stesso tempo con cura e delicatezza, fece il suo ingresso in aula, avvicinandosi lentamente all’insegnante.
-< è un piacere prof! > sorrise cinicamente la ragazza.
-< Sango! > l’apostrofò l’amica che la succedeva -< Non importunare l’insegnante! >
Era una ragazza dai lunghi capelli d’ebano, lo sguardo deciso e dalla figura sottile e delicata. Ben proporzionata e dalle labbra piene, la divisa le cadeva a pennello, nonostante non la portasse alla maniera consona: la gonna era più corta del dovuto, la camicia aperta sul collo, invece dei calzettoni portava calze a rete e alle mani braccialetti variopinti.
-< Kagome… eddai… > piagnucolò Sango.
-< Sediamoci e basta! > disse Kagome, dirigendosi verso il banco in cui sedevano Inuyasha e Miroku -< … e voi… > disse guardandoli male -< … questi sono i nostri posti… >
Inuyasha alzò lievemente un soppraciglio.
-< Cercatene un altro bella! > disse, senza troppa gentilezza.
-< Perché non te ne cerchi un altro tu! > rispose a modo Kagome.
Tutti trattenevano il fiato… Kagome Higurashi non era certo famosa per la sua pazienza e autocontrollo e quel povero novellino stava giocando con il fuoco. Anche l’insegnante rimaneva in silenzio… mai intromettersi in una lite tra studenti.
-< Senti….io voglio quel posto e ti conviene cedermelo… e anche alla svelta! > disse Kagome, poggiando le mani sul tavolo e sporgendosi verso il ragazzo. Inuyasha si alzò in piedi, fronteggiando lo sguardo di Kagome.
-< E se non volessi… >
-< Tu me lo cederai! >
-< No! >
-< Allora contendiamocelo! > propose Kagome.
-< Ci sto! >
-< Alla ricreazione, dietro il cortile… > disse Kagome, cercandosi un nuovo banco -< … e sarà meglio che tu ti faccia vivo! >
Inuyasha sorrise cinicamente.
-< Inu…yasha… ti ricordo…che….ci siamo trasferiti per… > balbettò Miroku.
-< Lo so, lo so…ma una sfida è una sfida! > rispose Inuyasha, entusiasta.

Continua capitolo 2…

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Capitolo 2
*** STRATEGIA ***


Grazie a: topolina, Inu_Kagghy,athenachan, kaggi11,jessichan91, alla mia sorellina mew,kirara91 e quello scemotto di miro XD XP

CAPITOLO 2
STRATEGIA

Il vento soffiava dispettoso tra i palladi raggi di sole che a forza sbucavano da un manto di nubi nere, cariche di pioggia, che fastidiose non si scostavano dal cielo, anzi, lo avevano scelto come loro dimora.
Una ragazza dai lunghi capelli corvini era appoggiata svogliatamente alla parete grigia del retro della scuola. Il terreno arido e pieno di sassolini le offriva un buon diversivo per ingannare il tempo: con la gamba a ciondoloni prendeva a calci i piccoli ciottoli di ghiaia che capitavano, sfortunati, sotto il suo piede.
Sbuffando sonoramente si scostò una ciocca di neri capelli che le ricadevano sul volto, voltandosi poi verso l’amica che guardava di tanto in tanto l’orologio.
-< Che ore sono? > chiese Kagome, avvicinandosi a Sango.
-< Le dieci e cinquantacinque! > rispose la ragazza dall’alta coda castana.
-< Adesso dovrebbero arrivare! > puntualizzò Kagome, incrociando le braccia al petto -< E se non arrivano sono due veri cacasotto! >
-< 1. Mi sembra tu abbia sfidato solo il ragazzo con i capelli lunghi 2. Kagome…come si può fare una rissa per uno stupido banco? > chiese Sango, ormai rassegnata.
-< Non è per il banco di per sé, è questione di rispetto! > rispose Kagome -< Non hai notato l’atteggiamento? Quello deve capire che qui ci sono delle regole e, visto che è appena arrivato e già fa il galletto, è meglio che capisca subito chi comanda qui! >
-< Io non discuto le tue azioni, però… dal primo giorno, subito… > disse Sango.
-< Sango…il rispetto è l’unica cosa che mi rimane… > disse Kagome, osservando l’amica -< …lascia il mio orgoglio libero di agire per il momento…oh…eccoli! >
Dal fondo del cortile si stavano avvicinando i due ragazzi prima citati: uno, quello con il codino, camminava saltellando, con un sorriso allegro sul volto, mentre l’altro, dallo sguardo deciso e puntato su Kagome, camminava silenzioso con le mani in tasca.
-< Incominciavo a pensare avessi troppa paura di misurarti con una ragazza! > lo stuzzicò subito Kagome, quando i due si furono fermati davanti a lei e a Sango.
-< Tzè! > rispose in una smorfia Inuyasha, arricciando appena un soppraciglio -< Di certo tu sei l’ultima persona a questo mondo che può farmi paura! >
-< Si vede che non mi conosci affatto!> disse Kagome, avvicinandosi al ragazzo.
-< Si vede che tu mi sottovaluti! > rispose Inuyasha, senza indietreggiare.
Sango e Miroku si guardarono perplessi: entrambi avevano la sensazione che due caratteri esattamente identici sia per testa dura che per orgoglio stessero per venire in conflitto. Tra Inuyasha e Kagome volavano sguardi intensi…nessuno abbassava gli occhi o distoglieva lo sguardo dall’altro come se questo avesse potuto significare darla vinta all’altro.
-< Voglio quel posto! > disse Kagome, puntando lo sguardo su Inuyasha, standogli praticamente vicinissima volto a volto.
-< Te lo scordi! > rispose Inuyasha -< E non avvicinarti troppo… mi sembra ogni scusa ti sia buona x avvicinarti a me! >
Kagome rimase sbalordita da quella frase. –“ Cafone! ” pensò.
-< Qualcuno qui si sopravaluta o sbaglio! > disse ironica, senza scostarsi -< Cedimi quel posto! >
-< No! > rispose il ragazzo, fissandola negli occhi.
-< Sei appena arrivato e già pretendi di dare ordini? > disse Kagome -< Qui c’è già qualcuno che comanda, e quel qualcuno sono io! > rispose Kagome.
-< E questo dovrebbe farmi paura? > disse Inuyasha.
-< Hey ragazzi! > disse Miroku -< Non vorrei disturbarvi ma qui il tempo mette male! > Dal cielo incominciavano a cadere le prime e silenziose gocce di pioggia.
-< E se non vi sbrigate a finirla ci perdiamo anche la prossima ora! > puntualizzò Sango. -< Che me ne frega!! > risposero in coro Inuyasha e Kagome, guardandosi poi perplessi per la reciproca risposta appena data.
-< Entriamo in palestra! > disse Kagome -< Se non mi vuoi cedere quel posto con le buone me lo prenderò con le cattive! >
-< Sai che paura! > commentò Inuyasha, mentre tutti e quattro entravano nella grande palestra dell’istituto.

-< Allora, sentiamo, come dovresti convincermi a cederti quel posto? > chiese Inuyasha, incrociando le braccia al petto.
-< Di solito queste cose le risolvo a modo mio con una bella rissa… > disse Kagome, avvicinandosi al ragazzo -< … ma non vorrei rovinarti il bel visino… > disse, sfiorandogli la guancia con la mano -< …quindi, vediamo… che genere di sfida ti andrebbe bene? > concluse la ragazza, sedendosi a gambe incorciate su una pila di materassi.
Inuyasha sorrise. “Che tipa!” pensò, più divertito che altro.
-< Più che altro io sono un gentiluomo e le ragazze non si sfiorano nemmeno con un fiore! > disse Inuyasha
-< Questa gliel’ho insegnata io! > disse Miroku, facendo spalluccie a Sango e facendola così ridere. -< Comunque signorina…qualsiasi cosa mi va bene! > concluse Inuyasha.
-< Non è un problema di sfiorare o meno… > disse Kagome -< …potrei sbatterti a terra senza che tu te ne accorga! >
-< Oh, si, certo! > rise Inuyasha.
Kagome puntò il dito oltre le spalle di Inuyasha -< Lo vedi quello…è una pedana per i combattimenti di judo… >
Inuyasha sorrise -< Allora fai sul serio? >
-< Il primo che cade ha perso! > rispose Kagome -< E non sbirciarmi sotto la gonna! > disse, togliendosi le scarpe e dirigendosi verso la pedana.
-< Cosa vuoi che me ne interessi di guardarti le mutande! > rispose Inuyasha, sbruffone, raggiungendo la ragazza sulla pedana e togliendosi la camicia -< Miroku fa da arbitro se ti va bene! >
Kagome annuì.
I due ragazzi si disposero ai lati opposti della pedana: Kagome si era chiusa del tutto la camicetta e aveva tolto anche le calze per non scivolare, mentre Inuyasha si era tolto la camicia, rimanendo a petto nudo ( °_____________________° mi astengo dai commenti XD)
-< Allora, non si può colpire l’avversario con pugni e calci al viso e allo stomaco, valgono invece sgambetti e cose simili per far cadere l’avversario! > disse Miroku -< L’incontro finisce quando uno dei due cade…il primo che si ritrova con il visino per terra perde, al vincitore va il banco tanto discusso e, oggi mi sento buono, anche un mio bacio…Inuyasha quindi spicciati a perdere! > concluse Miroku, prima che una scarpa in faccia dell’amico lo tramortisse.
-< Va bene. Va bene…potete cominciare! > disse il ragazzo con il codino, sulla cui faccia svettava l’impronta rossa di una scarpa.
Inuyasha e Kagome si guardarono, poi la ragazza si avvicinò lentamente al suo avversario. -< Ti batterò in meno di un secondo! > disse, scivolando veloce di lato al ragazzo. Inuyasha non si fece sorprendere e, sebbene fosse rimasto impressionato dalla velocità di Kagome, le scivolò velocissimo alle spalle, bloccandole le braccia in una presa stretta. Kagome imprecò, cercando di voltarsi, ma i suoi movimenti erano bloccati a causa della stretta del ragazzo.
-< In meno di un secondo vero? > sorrise Inuyasha. -< Non cantare vittoria! > rispose Kagome, pestando con forza un piede ad Inuyasha, che, sopreso dal dolore, lasciò la presa sulla ragazza. -< Sleale la ragazza! > disse Inuyasha.
-< Vale! > rispose Kagome, aggiustandosi i capelli scompigliati.
Inuyasha le si riavvicinò, tentando di bloccarla di nuovo, ma questa volta Kagome fu più veloce e lo schivò sulla destra, poi, decisa a passare al contrattacco, provò a fargli una sgambetto, ma le gambe del ragazzo sembravano incollate al pavimento tanto che Inuyasha non barcollò nemmeno.
-< Devi impegnarti di più! > sorrise Inuyasha.
Kagome chiuse le labbra in segno di disappunto e gli si avvicinò da dietro, tentando di bloccarlo come aveva fatto prima lui con lei.
-< La tua presa non è abbastanza forte! > disse Inuyasha, liberandosi dalla presa di Kagome e, portandola diffronte a sé, appiccicata al suo petto, bloccandola entro le sue braccia.
-< Mi sa tanto che finirai a terra! > sorrise Inuyasha.
-< Taci! > rispose Kagome, guardandolo fissa negli occhi.
-< Finirai per terra invece! > la stuzzicò Inuyasha.
-< Taci! > imperò ancora la ragazza.
-< Ma quanto sei….. > la frase di Inuyasha venne interrotta dalle labbra di Kagome.
La ragazza, praticamente vicinissima con il viso a quello del ragazzo, aveva unito con forza le sue labbra a quelle di Inuyasha, prendendolo alla sprovvista. Inuyasha lasciò subito la presa, stupito da quel gesto.
Kagome ne approfittò, liberandosi dalla sua stretta e spingendolo con un colpo veloce alle spalle lo fece barcollare. Approfittando di questo gli fece uno sgambetto, facendolo cadere rovinosamente a terra.
-< Come dicevi? > disse Kagome, guardandolo dall’alto -< Tu a terra, io in piedi! Il banco è mio! > disse la ragazza in un sorriso, facendo per andarsene.
Inuyasha sembrava quasi non averla sentita…era ancora disteso a terra, incapace di capire che era successo.

Continua capitolo 3…

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