Solo grazie a Te

di mangakagirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Solo grazie a te

Chapter 1

-Te lo ripeto per la settima volta mamma: io-non-vengo!- esclamò esasperato Shinichi Kudo uscendo dalla biblioteca seguito da sua madre Yukiko. Yusaku sorrise sotto i baffi e tornò, comodo comodo sulla sua poltrona, a sfogliare il giornale.
-Ma Shin-chan, andremo a Los Angeles! 2 anni fa ti eri innamorato follemente di quella città, perchè non vuoi venire?!- domandò per l’ottava volta Yukiko appoggiando le mani sulle spalle del figlio e guardandolo con aria abbattuta.
Era ormai sera e a villa Kudo, da più di un’ora, madre e figlio discutevano animatamente sull’imminente viaggio per Los Angeles mentre Yusaku, seduto sulla sua poltrona preferita, osservava di sottecchi la scena profondamente divertito senza proferire parola.
-Nooo- ripetè annoiato e irritato Shinichi –Mamma andiamo, è un’ora che te lo ripeto: sabato ho la partita di calcio! Non posso mancare!- aggiunse sottraendosi alla presa della madre e piazzandosi davanti al padre –diglielo anche tu!- disse supplichevole mentre l’interpellato rideva dietro il giornale.
-Yusaku-chan, convincilo a venire!- disse la moglie appoggiandosi supplichevole alla spalla del figlio con entrambe le mani – Potremmo partire sabato sera se proprio non vuoi perdere la partita. Che ne pensi Shin-chan?-
Yusaku guardò in direzione del figlio e attese la risposta con molto interesse mentre Shinichi sbuffava in direzione dell’assilante mamma.
-No, non posso partire nemmeno sabato sera-
-Ma SHIN-CHAN! Perch…-
-Lascialo spiegare Yukiko, avrà le sue buone ragioni per rifiutare un viaggio in America, non credi?- la interruppe il marito all’occhiata esasperata del figlio piegando il giornale; lei annuì sconsolata e andò a sedersi sul bracciolo della sua poltrona. Shinichi guardò quel quadretto in cui sua madre, seduta in equilibrio precario, lo osservava incuriosita e speranzosa, e suo padre  sembrava comunicargli con lo sguardo “ è fatta così, trova una buona scusa e, forse, riesci a convincerla a farti rimanere qui”.
Espirò con fare arrendevole e cominciò a parlare fissando il giornale piegato sulle gambe del padre:
-Non posso partire sabato sera perché domenica ho un impegno…-
-Che genere di impegno?- domandò Yukiko speranzosa di sentire le parole “Ho un appuntamento con Ran”.
-Ecco…- Shinichi arrossì appena e continuò -c’è l’incontro di Ran con l’ex campione nazionale e…- ma il gridolino della madre lo interruppe e un paio di braccia andarono ad appendersi al suo collo.
-Shinichi non vuole andare in America per Ran! Preferisce assistere al suo incontro! Non è meraviglioso Yusaku-chan!?- Yukiko si voltò radiosa verso il marito mentre il figlio cercava, invano, di sottrarsi alla sua presa -Certo, mi aspettavo che dicesse di avere un appuntamento con Ran, però è pur sempre un inizio!- aggiunse stritolando il figlio che si lamentò:
-Mamma mi strozzi!-
-Scusa tesorino!- esclamò lei strillandogli in un orecchio e lasciandolo andare -ma sono così contenta per te! E Ran sarà al settimo cielo!-
Shinichi si massaggiò il collo e l’orecchio da cui era momentaneamente sordo e guardò male il padre che sghignazzava sulla poltrona assistendo alla scena.
-Piantala di ridere tu!- fece il liceale infastidito e rosso come un pomodoro mentre sua madre aveva già afferrato il cordless per avvisare Eri, la madre di Ran, di quanto il fidanzamento dei loro figli fosse imminente. Shinichi fece appena in tempo a strapparle il telefono di mano e a ordinarle, anche grazie all’aiuto di suo padre, a cui aveva laciato un’occhiata mooolto minacciosa, di non disturbare nessuno per una cosa del genere.
Ovviamente Yukiko aveva espresso tutta la sua disapprovazione, ma alla fine aveva ceduto ai due uomini di casa, del resto si sa che una madre e una moglie fanno tutto pur di rendere felice la famiglia.

*  *  *

GIOVEDì

-Ciao Kudo, grande partita!-
-Ci vediamo domani Kudo!-
-Ciao!-rispose Shinichi ai compagni che uscivano dallo spogliatoio maschile. Lui si stava ancora vestendo perché, per colpa del suo allenatore che aveva voluto trattenerlo per informarlo che le sorti della partita di sabato erano in mano sua, si era fatto la doccia per ultimo ed ora era rimasto solo in spogliatoio. Infilato anche il golfino della tuta sopra la maglia a maniche corte, uscì dallo spogliatoio e non potè fare a meno di notare le luci della palestra ancora accese.
“Credo che Ran si stia ancora allenando” pensò avvicinandosi alla porta “aspetterò che esca tanto l’orario è questo”  lanciò una rapida occhiata all’ora sullo schermo del cellulare. Appoggiò il borsone blu scuro sui gradini davanti alla palestra e fece per bussare alla porta ma la voce dell’allenatore di Ran lo bloccò:
-Sarò sincero e schietto Ran: se continui a combattere in questo modo non hai alcuna possibilità di vincere contro il campione nazionale di due anni fa. Oggi eri distratta e non sei riuscita a colpirmi più di tre volte in un’ora e mezza di allenamento! Se non ti impegnerai questi due giorni prima del torneo come si deve sappi che non ce la farai. Non prenderlo come un rimprovero ma come uno stimolo per fare di meglio. Sei la campionessa nazionale cavolo! Dimostra di essertelo meritata questo titolo! Ora va’… e domani ti voglio agile e scattante, chiaro?-
La porta si aprì e una figura depressa uscì con un borsone a tracolla. Shinichi osservò Ran e si sentì in colpa per aver ascoltato quella discussione tra lei e il sensei. La ragazza sobbalzò notandolo ed esclamò contrariata:
-Shinichi insomma! Vuoi farmi morire di paura!?-
-Scusa- rispose piano Shinichi scrutandola in volto per capire se avrebbe ceduto alle lacrime. Lei sbuffò, poi gli si avvicinò pacata e disse sospirando:
-No, scusa tu. È che sono un po’ stressata ultimamente, a proposito…- aggiunse guardandolo stanca –…sei qui da abbastanza tempo per aver ascoltato la ramanzina dell’allenatore…?-
Shinichi arrossì e non seppe bene cosa rispondere. “Mentire per compiacerla o dirle la verità?!” pensò impanicato.
-Emm, a dire la verità…- disse passandosi una mano tra i capelli nervoso, ma la ragazza sospirò rassegnata e disse:
-Hai sentito tutto-
-Già- rispose il ragazzo senza la minima intenzione di rimproverarla o di difendersi. La guardò mentre si slegava i capelli legati a coda e notò con sorpresa che lei non sembrava per niente arrabbiata con lui ma semplicemente un po’ dispiaciuta.
-Torniamo a casa insieme?- gli propose lei riponendo l’elastico nel borsone e incamminandosi verso il cancello dell’uscita mentre il ragazzo annuiva rimettendosi il borsone blu scuro a tracolla.
Camminarono in silenzio per pochi secondi, poi Ran cominciò a parlare con tono atono:
-Negli ultimi giorni, proprio come dice il sensei, non mi sto impegnando come si deve…non perché non voglia, sia chiaro! Ma non ci riesco…- sospirò passandosi una mano tra i capelli – ho paura che non riuscirò a batterlo Shinichi…- Il ragazzo la guardò con sguardo indecifrabile e disse:
-Mi prometti che darai il meglio di te questi ultimi due giorni prima dell’incontro?- Ran rimase allibita e annuì sospirando ancora mentre lui le poggiava la mano sulla spalla.
-Siamo arrivati- le disse indicando le scale che portavano all’ufficio dell’agenzia investigativa. Lei annuì e gli lanciò un breve ma triste sorriso.
-Il sensei vuole mettermi sotto questi ultimi giorni, mi spiace quindi se non potremo vederci molto… di nuovo- aggiunse sconfortata: a volte aveva paura che Shinichi sarebbe sparito di nuovo non appena lo avesse perso di vista.
-Non ti preoccupare- rispose lui scuotendo la testa -Anche io sono molto indaffarato per la partita di sabato…quindi non ti sentire in colpa- la ragazza annuì e lo salutò con un gesto della mano salendo le scale.
-Ciao- fece lui di rimando incamminandosi verso casa.

*  *  *

VENERDì

-Hey Kudo! Ma dov’è Ran?!- bisbigliò stizzita Sonoko vedendo l’insegnante/iena di inglese entrare in classe.
-In piedi. Inchino. Seduti- disse chiaramente Takahashi, la rappresentante di classe. ai compagni in modo che salutassero la professoressa.
-Che vuoi che ne sappia Sonoko!?- rispose lui infastidito dal suo tono irritante sedendosi. La ragazza gli diede un colpo dietro la testa e aggiunse:
-Cavolo sei inutile! Come marito vali 0! Ma non siete venuti insieme come facevate prima che sparissi nel nulla?!-
Shinichi trattenne a stento l’impulso di prenderla per i capelli e sbatterla fuori dalla classe e sussurrò, in modo che la prof. non li sentisse, col tono più seccato che aveva:
-N-o! Te l’ho già detto 3 volte, ora puoi smetterla di rompermi le scatole?!-
La ragazza gli fece una smorfia e si voltò di scatto appena la prof. disse:
-Facciamo l’appello. Aisaka?-
Una ragazza alzò la mano e la prof andò avanti con i nomi.
“Ma dov’è?! Eppure non mi ha detto che stava male, semplicemente che era in ritardo e quindi di avviarmi da solo…” pensò il liceale tamburellando nervosamente la penna sul banco.
-Miyamoto?-
“Uff! Poi ci si mette anche Sonoko a rompere!”
-Mouri?- fece la prof. alzando gli occhi sugli studenti non ricevendo risposta. Shinichi la guardò sperando che dicesse dov’era la ragazza, ma lei riabbassò lo sguardo sul registro e disse sprezzante:
-Ah, si.. ora ricordo. Mi avevano detto che oggi non partecipava alle lezioni. Sappiate che un comportamento del genere non sarà più tollerato, qualsiasi sia la ragione: avvisatela pure. Ora torniamo a noi. Nakamura?-
“Come sarebbe a dire non partecipava alle lezioni?!” pensò Shinichi guardando sbigottito la prof. “E dove diavolo è allora?!”
Fece girare lo sguardo per la stanza e alzò semplicemente la mano quando la Iena chiamò il suo nome, poi la risposta alla sua domanda gli saettò improvvisamente nella mente e guardò sconfortato l’orologio per contare le ore che mancavano per verificare il suo sospetto: 8.43.
“Uff! Fino alle 15.00 ho lezione oggi, dannazione!” pensò sprofondando sconsolato nella sedia e appoggiando la testa tra le braccia incrociate mentre la lezione di inglese cominciava. 



Mangakagirl's Corner:
Minna konnichiwaaaaaaaaaa!
Ma ciau! ciau ciau ciau!
ne tutti: è tornata la pazza -.-" si salvi ki puòòòòòòò!
Ahahahaha -.- divertente -.-"
Sono tornata! ho ftt in fretta eh?????????
sn brava eh??????
ne tutti: MA LA PIANTI!?
me: ok, scusate ^_^"
ciaoooo!
eccomi con la mia nuova Fict!
a dire la verità ce l'ho sul pc da....
emmm.....
UFFA! MANNAGGIA A ME QND NN SCRIVO LE DATE! "°><°"
cos'era.... Dicemebre o gennaio qnd l'ho scritta qst... cmq è la mia prima o una delle prime fcit ke ho scritto...
(quindi perdonate lo stile tremolante)
All’inizio era partita come un capitolo di una raccolta di momenti di R&S (sì, proprio “Come farei senza te!” xD),
poi mi sono accorta che era troppo lunga e formava una storia a sé così  lo è diventata…
Doveva essere addirittura una storia ambientata prima della trasformazione del nostro adorato,
mi permetto di aggiungere anche SUPER KAWAII xD,
Shinichi ma poi, scrivendo, mi sono resa conto che poteva benissimo
essere un’ipotetica fine del nostro manga preferito.
nd tutti: insomma, nn hai le idee chiare nemmo tu -.-
me: ^-^"
ke ve ne pare????
Premetto x chi mi conosce e ha letto I Never Forgot You ke qst nn è malinconica cm l'altra:
assolutamente NO!
anzi, è comica! ^_^
bè... ora vado....
se lasciaste una piccola recensioncina con scritto cosa ne pensate mi fareste la ragazza + felice della Terra!
arigatò gozaimasu!
Mangakagirl!

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Chapter 2

-Finalmente!!- esclamò esausto Shinichi dopo due ore di giapponese al suono della campanella. Si alzò e fece disordinatamente la cartella per la fretta ma, poiché non si chiudeva, fu costretto a tirare tutto fuori e rifarla in modo decente perdendo 3 minuti buoni. Uscì di corsa dall’aula ormai vuota e si avviò verso la palestra di karate.
Si fermò davanti alla porta e, come immaginava, sentì i colpi e gli spostamenti veloci di due karateka intenti a combattere. Il tonfo sordo del corpo che cadde a terra e quella voce familiare lo sorpresero non poco:
-Ran! Non ti stai concentrando! È da sta mattina che ci alleniamo! Vuoi darti una svegliata o no?!-
Il ragazzo sospirò e si sedè esattamente dove aveva appoggiato il borsone il pomeriggio prima.
-Facciamo una pausa- continuò con tono stanco l’uomo dalla palestra -Bevi molta acqua, esci ad ossigenare il cervello e mangia qualcosa visto che hai voluto saltare il pranzo… Dopo ti voglio agile e scattante, intesi?-
Pochi secondi dopo, una ragazza con i capelli raccolti a coda, un asciugamano in mano e il bento, il cestino del pranzo, nell’altra uscì con aria sconfitta e chiuse la porta scorrevole. Notò il ragazzo e gli sorrise distrutta in segno di saluto.
-Ciao- disse Shinichi indicandole con la mano di sedersi accanto a lui. Lei si sedè, appoggiò il bento tra loro e si asciugò il collo con l’asciugamano.
-Come procede?- chiese Shinichi sottovoce come per non infastidirla.
-Uno schifo- rispose lei con tono arrendevole -Hai sentito sicuramente il sensei, no?-
Lui annuì e sospirò ancora; dopo mezzo minuto di silenzio chiese:
-Non mangi? Ho sentito che non hai pranzato…-
-A dir la verità non ho molta fame…- rispose lei posando l’asciugamano e guardandolo sconfortata.
-Ran che ti prende? Cosa c’è esattamente che non va? Non hai…- ma lei lo interruppe sospirando.
-Non volevo addossarti anche i miei problemi Shinichi, ma adesso ho davvero bisogno di parlarne con qualcuno…-
Il ragazzo annuì e le fece cenno col capo di continuare.
-Sono stressata in questo periodo, molto stressata e lo sono per questo stupido incontro. Il fatto è che ho paura di non farcela, e se non dovessi farcela che figura farei? Insomma… sono la campionessa nazionale di karate del Giappone! Tutti si aspettano che per questo io vinca, ma se non andasse così?- Ran riprese fiato -La mia paura più grande è quella di deludere le persone che contano su di me, i miei genitori per esempio: ai miei incontri spesso viene anche mia madre, ma quando perdo fa ricadere la colpa su mio padre accusandolo di stressarmi troppo e cominciano a litigare. Poi c’è il mio sensei, che tiene moltissimo a me, i nostri amici e poi…-  si bloccò e arrossì lievemente guardandolo negli occhi -…ci sei tu-
Il ragazzo arrossì appena, come lei, ma tornò presto normale per risponderle deciso.
-Sospettavo fossi così per una cosa del genere, ma Ran…- posò una mano sulla sua -non puoi pensarla così, non devi sentirti in colpa se i tuoi litigano e non devi preoccuparti di quello che la gente si aspetta da te. È solo un incontro di karate e nessuno ti giudicherà dal risultato finale, nemmeno i tuoi o il sensei - la ragazza gli strinse la mano mentre fissava il cancello senza vederlo veramente -io ho fiducia in te Ran. E ricordati una cosa: sia che tu perda e sia che tu vinca domenica, io sarò sempre fiero di te- aggiunse con tono dolce ma deciso.
Ran si voltò e perse lo sguardo nei suoi occhi blu oceano.
Sorrise e sussurrò il “grazie” per non rovinare l’atmosfera. Poco dopo Shinchi le chiese più rilassato e informale:
-Posso magiare io il tuo pranzo visto che non lo vuoi?-
Lei annuì e glielo passò. Il ragazzo lo aprì, e prese le bacchette dal coperchio:
-Sai, oggi a pranzo non ho fatto in tempo a finire il mio perché quelli della squadra mi sono venuti a chiamare per la formazione di domani. Allora Itadakimasu!- esclamò assaggiando il riso. Qualche secondo dopo aggiunse un po’ disgustato:
-Ran, credo che il riso sia scotto…-
-Come è scotto?!- disse lei guardandolo agitata -non è possibile! L’ho controllato più volte durante la cottura e non mi sembrava scotto…-
-Assaggia tu e dimmi che ne pensi allora- disse lui ficcandole le bacchette con il riso in bocca mentre lei sorpresa non fece in tempo a sottrarsi. Masticò qualche secondo ed esclamò:
-Hai le papille gustative andate Shinichi?! Non è scotto…-
-Ne sei sicura? A me sembra di sì… riassaggia- fece lui porgendole un'altra porzione di riso. Ran lo assaggiò di nuovo e riconfermò la sua teoria mentre lui passò alle verdure che aveva di contorno.
-Qui hai messo troppo sale!- esclamò allontanando le bacchette dalla bocca.
-Ma che dici?! Le ho salate solo una volt…- ma il ragazzo le ficcò in bocca, di nuovo, le bacchette e la verdura e la costrinse ad assaggiarle senza avvisarla.
-Non sono salate…!- rispose lei mentre lui le porgeva un’altra porzione di riso. Pochi minuti dopo Ran, con enorme sorpresa, notò che il bento era vuoto. Battè un paio di volte le palpebre e guardò perplessa Shinichi:
-L’hai fatto apposta!- esclamò quando lui scoppiò a ridere -Hai inventato la storia del riso scotto e del sale per farmeli assaggiare e alla fine mi hai fatto mangiare tutto senza farmene accorgere! Sei…sei…-
Shinichi continuò a ridere annuendo e la istigò:
-Dai, dillo cosa sono!-
-Sei un infame, un impostore…- finì lei dandogli dei piccoli pugni sulle spalle e facendosi contagiare dalle risate.
-Sono solo un astuto detective, mia cara!- disse lui bloccandole le braccia e continuando a ridere. Rimasero così per qualche minuto, poi Ran smise e disse dolcemente guardandolo negli occhi blu come l’oceano:
-Grazie Shinichi-
-Figurati Ran- sussurrò lui osservandole prima gli occhi, azzurro-lilla, poi le labbra carnose. Sentì crescere il forte desiderio di sfiorarle con le sue, ma la voce dell’allenatore proveniente dall’interno della palestra li fece sobbalzare e separare in modo brusco:
-Ran torniamo ad allenarci-
La ragazza si alzò e disse al liceale: -Devo andare adesso… ci sentiamo stasera- poi sparì dietro la porta scorrevole.

*  *  *

DRRR. DRRR. DRRR. DRRR.

-Pronto- rispose Ran serena al cellulare.
-Ciao!- esclamò Shinichi in modo molto esuberante.
-Sei di buon umore?- chiese lei sorridendo.
-Sì, devo dire di sì. Allora come è andato l’allenamento alla fine?-
-Bè, diciamo bene… Ho fatto ancora 2 ore dopo che sei andato via: la prima  ero agile e scattante e sono riuscita a combattere decentemente, poi l’ora dopo però ero troppo stanca, come se avessi consumato le ultime forze per l’ora prima, e ho fatto di nuovo schifo….-
-Visto che quando ci sono io le cose vanno meglio?!- esclamò Shinichi con finto tono vanitoso. Ran scoppiò a ridere e disse:
-Ah se non ci fossi tu detective!- “Sarei perduta senza te Shinichi. Sono andata bene la prima ora proprio perché tu mi hai incoraggiata e sostenuta e poi…” pensò Ran aspettando la prossima domanda del ragazzo “…ho provato una strana sensazione quando mi hai bloccato le braccia e fissata negli occhi… avevo come l’impressione che mi stessi per…per…per baciare…?”
-Ahaha! No, adesso a parte gli scherzi, sono contento che sei migliorata-
-Il sensei ha detto che se domenica combatterò come ho fatto la prima ora ho molte possibilità di batterlo…-
-Davvero?! Ma è fantastico! Allora devi mettercela assolutamente tutta Ran! Io sarò lì a sostenerti ovviamente-
-A proposito…- fece Ran -ho chiesto al sensei il permesso di interrompere gli allenamenti durante la partita di domani e lui ha accettato, così verrò a vederti! Contento?-
-OVVIO!- esclamò Shinichi ancora più euforico -Allora ci vediamo domani, mi raccomando: puntuale!-
-Sì, certo!- disse Ran con tono rassicurante -Ora ti lascio così vai a dormire. Devi essere in forma domani!-
-Hai ragione e tu sarai esausta… allora a domani. Buonanotte Ran- terminò Shinichi dolcemente.
-Buonanotte Shinichi-

*  *  *

-Kudo! Kudo! Kudo!-
ripeteva il lontano gridolino stridulo di 3 ragazze del primo anno dietro la rete che circondava il campo da calcio. Al coretto si univano una serie di “Guarda che fisico!” e “Mi ha guardata!” e “Kudo ti amo alla follia!” provenienti dagli spalti e un enorme striscione sorretto da due ragazze che citava “KUDO SEI IL NUMERO UNO, TI AMO MA NON LO DIRE A NESSUNO”.
Tutto ciò rendeva Shinichi Kudo ancora più modesto e montato di quanto non lo fosse già mentre faceva il giro del campo di calcio di corsa per riscaldarsi.
-Cavolo Kudo! Hai visto quanto è carina quella che tiene lo striscione, a sinistra guarda!-  gli indicò Kobayashi, un compagno di squadra, ammiccando nella direzione della ragazza, che arrossì non appena Shinichi la guardò interrogativo e distratto.
-Piantala Koba!- disse Shinichi infastidito tornando a guardarlo.
-Scusa, quasi dimenticavo che tu hai già Mouri!- gli rispose l’altro sghignazzando. Il detective lo fulminò e riprese a correre dicendo:
-Io e Ran non stiamo insieme-
- “Non ancora” intendi! Aspetta ancora un po’ e vedrai! Sappiamo tutti che vuoi dichiararti da quando sei tornato-
Gli spalti attorno al palco si erano riempiti a velocità esemplare e Shinichi cominciava ad avere una strana sensazione allo stomaco non trovando colei che cercava. Il fischio dell’arbitro lo scosse e il suo annuncio gli arrivò come una secchiata ghiacciata:
-8 minuti e si comincia. Fate l’ultimo giro di riscaldamento-
“Solo un giro?! Non posso cominciare senza prima averla vista! Dannazione, ma dove sei?! Non faremo in tempo!”
Cominciò a correre lungo il bordo del campo e guardò speranzoso verso gli spalti, ma di lei nessuna traccia.
“Le avevo anche raccomandato di essere puntuale!” pensò mentre un gruppetto di ragazze innalzava uno striscione con sopra scritto “FORZA FURINKAZAN!”, la squadra avversaria.
Aveva quasi terminato il giro e sospirò sconsolato non vedendola, ma una voce lo fece voltare e sentì tornare il buon umore.
-SHINICHI!- urlò Ran correndo contro la rete che circondava il capo da calcio arpionandola con entrambe le mani: aveva il fiatone e le guance arrossate, indossava la divisa di karate ma sembrava anche lei di ottimo umore.
-Finalmente! Ti avevo detto puntuale o sbaglio?!- sbottò Shinichi con finto tono irato.
-Scusa! Il sensei non mi lasciava più andare!- si giustificò Ran.
-Bè, l’importante è che sei arrivata. Temevo non sarei riuscito a parlarti!- disse Shinichi arrivando davanti a lei e parlandole attraverso la rete.
-Scusa ancora. Non vol…- ma la voce dell’arbitro la interruppe e Shinichi si voltò per ascoltarlo meglio tra il casino generale:
-3 minuti!-
-Ok… farò in fretta- disse Ran quando il ragazzo si voltò di nuovo verso di lei -Buona fortuna Shinichi. Mi raccomando dai il meglio di te!-
-Grazie, comunque lo faccio sempre- rispose modesto il ragazzo sorridendo furbetto.
-Siamo modesti, eh?- chiese Ran scoppiando a ridere.
-2 minuti!-
-Ok, ora vado Ran. A dopo, ok?-
-Sì, vai detective- disse Ran sorridendo radiosa ma, mentre il ragazzo fece qualche passo verso il centro del campo, lo chiamò ancora -Shinichi!-
Il liceale tornò da lei con aria interrogativa e la ragazza disse seria:
-Sia che tu vinca, sia che tu perda Shinichi, io sarò sempre fiera di te. Non dimenticarlo-
Lui annuì sorridendo e si avviò verso i compagni mentre gli avversari entravano velocemente in campo.



Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwaaaaa!
oooo oooooh! *^*
ma cm sono contenta delle recensioni ke ho ricevuto!
siete stati carinissimi ragazzi e ragazze!
arigatò gozaimasu!
nn pensavo vi sarebbe piaciuta così tanto qst fict!
ke tra l'altro, ripeto, è una delle prime ke ho scritto....
allora allora... ke ve ne pare di qst chappy????
Il modo in cui shin fa mangiare Ran? xD
la kiamata serale??? *^*
qll frase "sia ke tu perda, sia ke tu vinca io sarò smpr fiero di te..." ????
kawaiii??!??!
e adesso? la partita!!!!!!!!!!!!!!!!
mi disp ma nn ho scritto di cm shin gioca a calcio.... -.-"
IO NN SO MANCO DA KE LINEA SI TIRA IL PALLONE X FARE GOAL!
-.-
*///*
xò scritto degli striscioni! e dell'amico di Kudo!!
kobayashi haI perfettamente ragione! u.u
vabbè, vi lascio ora....
Grz a:
just a little wizard, lucyloveanimemanga, SherryHolmes, ChibiNekoChan, Aoko_90, shinichi e ran amore, AliHolmes
x aver recensito
grz a:
Aoko_90 x averla aggiunta alle seguIte e Mimiana, SherryHolmes e shinichi e ran amore x averla aggiunta alle preferite
arigatò v.v
al prox chappy!
mangakagirl!

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Chapter 3

Ran uscì dalla palestra mentre il sole stava tramontando e guardò istintivamente i gradini dove i giorni prima il ragazzo stava seduto ad aspettarla: vuoti.
Doveva immaginarselo, del resto a quell’ora era sicuramente con la squadra a festeggiare la vittoria di una partita finita 4-1 per il Teitan, dove lui aveva segnato ben 3 goal di seguito. Sistemò meglio il borsone a tracolla e si avviò verso l’uscita del cancello della scuola. Per strada, stranamente, non c’era nessuno e cominciava a sentire uno strano sentimento impossessarsi della sua mente.
Era forse solitudine?
Ma non doveva sentirsi sola, lui infatti non c’era solo perché era giusto che festeggiasse la vittoria con i compagni e non perché l’aveva volontariamente abbandonata il giorno prima dell’incontro. Non era più successo che la lasciasse tornare a casa da scuola da sola nemmeno una volta da quando era tornato un mese prima.
Allora perché si sentiva così in quel momento?
Sospirò ed inspirò a pieni polmoni cercando di pensare ad altro, ma proprio non ci riusciva, così cominciò a canticchiare sottovoce per distrarsi.

DRRR. DRRR. DRRR. DRRR.

Ran sobbalzò e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare leggendo sullo schermo un kanji: SHINICHI.
Ma allora non si era dimenticato di lei!
Schiacciò il verde e disse: -Pronto, Shinichi?-
-Hey Ran!- rispose il ragazzo tappandosi con una mano un orecchio e reggendo il cellulare con l’altra mentre i compagni di squadra urlavano a squarciagola e intonavano l’inno della squadra del Teitan -Ciao, allora come è andato l’ultimo allenamento? Mi spiace di non esserti potuto venire a prendere, ma qui hanno deciso di festeggiare e…-
-Non preoccuparti! Complimenti comunque! Sono contentissima che abbiate vinto, ma dopo la partita non sono riuscita a parlarti perché il sensei è venuto a prendermi per ricominciare gli allenamenti. Comunque sono andati bene…-
-L’avevo immaginato- quasi urlò il ragazzo per sovrastare la voce dei compagni, quando un di loro urlò:
-HEY KUDO, è MOURI? CHIEDILE SE ERA GELOSA PER QUELLO STRISCIONE “KUDO SEI IL NUMERO UNO, TI AMO MA NON LO DIRE A NESSUNO” AHAHAHAHAH!”-
Ran arrossì e sentì il ragazzo rispondergli malamente:
-Fatti un pacchetto di fatti tuoi Noto! E non interrompermi che sto parlando al telefono! Scusali Ran- si rivolse poi a lei -è che sono una banda di cretini!-
Un’altra voce dal gruppo urlò:
-Probabilmente l’ha scritto proprio Mouri! L’ha fatto per dichiararsi a Kudo senza attirare l’attenzione! Ahahahah-
-Adesso li ammazzo!- digrignò tra i denti Shinichi arrossendo e ringraziando il cielo che Ran non potesse vederlo. La ragazza arrossì a sua volta e disse imbarazzata per drammatizzare:
-Ma dai, lasciali perdere! Sono solo gelosi che nessuno li scrive per loro certi striscioni…-
-Sì hai ragione, cambiando discorso…- disse Shinichi allontanandosi dal rumoroso gruppo -…volevo dirti che stasera abbiamo organizzato una cena per festeggiare, ma credo che tu non voglia venire, vero?-
-No, grazie, è meglio che vada a letto presto- rispose Ran svoltando un vicolo.
-Lo immaginavo… comunque a che ora passo domani a prenderti?-
-Come sarebbe?!- chiese Ran stupefatta -Tornerai stanco e tardi dalla cena, quindi non potrai alzarti per ven…- ma il ragazzo la interruppe.
-Tu dimmi a che ora e non preoccuparti. Facciamo per le nove?-
Ran stette un po’ zitta e domandò dispiaciuta: -Ma sei sicuro?-
-Uff… quanto la fai difficile! Non preoccuparti per me! L’incontro è alle 11.00,  ma devi vederti con l’allenatore alle 9.30, giusto? Quindi passo a prenderti alle 9.00 domani mattina- finì Shinichi come se avesse pianificato il tutto un’intera notte sveglio.
-Emm…ok, - fece Ran rimasta senza nulla da obbiettare: lui aveva già organizzato tutto! -Allora a domani-
-Sì a domani- una voce che lo chiamava lo fece distrarre un attimo -Arrivo! Arrivo! Ora devo andare…- disse alla ragazza.
-Ok, grazie di tutto e divertiti!- gli aufurò la karateka sorridendo.
-Figurati, ah Ran!- aggiunse mentre la ragazza stava per staccare il telefono dall’orecchio.
-Che c’è?-
-Se avessi bisogno di qualcuno con cui parlare, sappi che puoi chiamarmi a qualsiasi ora. Qualsiasi, chiaro?- sottolineò con enfasi.
-Ok grazie. A domani- disse giunta davanti alla porta di casa infilando la chiave nella serratura.
-Ciao. Hey ragaz…- fu l’ultima cose che sentì prima di riattaccare e mettere piede dentro casa. Si tolse le scarpe e avanzò verso il soggiorno quando una figura femminile la fece sobbalzare facendole cadere il borsone per terra.
-SORPRESA TESORO!- urlò Eri Kisaki, sua madre, abbracciandola mentre lei sbraitava per come l’aveva spaventata -Oh, andiamo! Volevo farti uno scherzetto!-
-Che ci fai qui mamma!?- domandò un po’ scontrosa involontariamente.
-Sono qui perché voglio sostenerti prima del grande incontro di domani! Dormirò persino qui stanotte!-
Ran sbarrò gli occhi e vide comparire il padre sulla soglia della porta del corridoio dall’aria infastidita e contrariata per via della moglie.
-Non l’ho invitata io! Si è prensentata qui mezz’ora fa con un borsone e quello striscione- le disse annoiato indicando uno striscione steso per terra con la scritta “CONGRATULAZIONI PER LA VITTORIA RAN!”.
La ragazza rabbrividì leggendolo e quel terribile senso di responsabilità, paura di deludere e panico, che Shinichi era stato abile a far sparire, tornò ad ingombrare la sua testa e il suo stomaco.
-Ma mamma, io non ho ancora vinto- disse con voce incerta senza riuscire a staccare gli occhi da quel maledetto coso.
-Oh, Ran, ma è scontato che tu, che sei la campionessa nazionale del Giappone dell’anno scorso, vincerai domani! Quindi mi sono portata avanti con il lavoro!- esclamò Eri al settimo cielo osservando il suo capolavoro, dopo aver fulminato il marito acida -Sono già le otto!- aggiunse guardando l’orologio -andiamo a mangiare!-
Poco dopo Eri parlava tormentando la povera Ran, mentre Kogoro guardava la tv con aria irritata per via della sua presenza. Ran, semplicemente sentendo il profumo della carne in agrodolce ordinata da Eri, che per fortuna non aveva cucinato essendo una pessima cuoca, fu assalita da un’incontenibile nausea e non toccò cibo.
-Così ho vinto la causa e bla, bla, bla…- erano le parole che la karateka recepiva osservando quel povero piatto di maiale in agrodolce; all’improvviso si alzò sotto gli occhi stupiti di Eri, che aveva cominciato a discutere con Kogoro sull’inutilità di guardare i concerti di Yoko Okino, l’idol venerata dal detective, e mise il suo piatto sul bancone della cucina.
-Io non ho fame. Vado a letto- disse con voce atona cercando di nascondere il panico che la possedeva.
-Ma tesoro, domani hai l’incontro! Devi mangiare qualcosa…-
-Farò colazione domani mattina, ora ho troppo sonno- aggiunse uscendo dalla sala da pranzo e percorrendo il corridoio poco illuminato che portava alla sua stanza. Appena vi entrò si chiuse a chiave, si svestì, si infilò il pigiama turchese di cotone e si buttò sul letto esausta.
“Devo riuscire a dormire! È solo un incontro come dice Shinichi! Solo un incontro… Solo un incontro… Solo un incontro…”

*  *  *

La ragazza cadde a terra e il suo avversario, Daisuke Takeuchi, alzò le braccia verso il pubblicò esultando dalla gioia. Dal microfono risuonò:
-Vince Takeuchi Daisuke! Mouri Ran è stata battuta-
Una serie di “Oooohhhh” e “Ma non era la campionessa nazionale?” e “Cavolo, credevo davvero che ce l’avrebbe fatta. Che delusione!” si alzarono attorno a lei mentre si tirava su e cercava con lo sguardo i suoi genitori.
Eccoli lì, stavano arrivando; sua madre teneva ancora in mano lo striscione e la strinse forte per confortarla, stessa cosa fece il detective Kogoro. Appena però si staccarono Eri si rivolse a lui dicendo:
-Te l’avevo detto che non dovevi stressarla troppo questi giorni. Se ha perso è colpa tua!-
I due si misero a litigare e le parole di Ran per riappacificarli furono inutili, poi l’allenatore la avvicinò a sé afferrandole un polso e le disse serio:
-Mi hai profondamente deluso Ran, da te non me lo aspettavo…-
-Sensei io…- cercò di dire, ma i suoi compagni di classe coprirono la sua voce-
-Già Mouri, credevamo tutti in te. Come hai fatto a perdere se sei la campionessa nazionale?-
-Non te lo meriti proprio il titolo-
La ragazza sentì il cuore accellerare, il fiato mancare nei polmoni e cercò colui che l’aveva sempre sostenuta quei giorni, ma non sembrava da nessuna parte.
-Se cerchi Kudo se n’è andato- le disse un compagno di classe.
-Come se n’è andato?!- esclamò lei in preda al panico.
-Ha detto che non voleva parlare con una ragazza che non riesce nemmeno a battere quello lì pur essendo la campionessa nazionale-
Ran si sentì sprofondare: non poteva essere, doveva trattarsi di un errore! Shinichi l’aveva sempre sostenuta fino a quel momento, e ora se ne andava dicendo quella frase così perfida?
Si diresse verso l’uscita, ma lo vide sopra gli spalti e così gli corse incontro urlando il suo nome. Il liceale non si voltò e lo chiamò ancora.
-Shinichi! Avanti guardami, Shinichi! SHINICHI!!!!!-
-SHINICHI!!!!!- rimbombò in tutta la stanza e Ran si svegliò di soprassalto rizzando a sedere sul letto totalmente coperta di sudore e col respiro affannato. Si guardò attorno confusa e afferrò il cellulare dalla scrivania per vedere l’ora: 2.54.
Era mattina, e quello era soltanto stato un incubo.
Si sistemò meglio a sedere sul letto col cellulare in mano e cercò di calmarsi respirando profondamente.
Nulla, non ci riusciva proprio.
Si distese sulle coperte e tentò di stare qualche minuto con gli occhi chiusi ma era talmente agitata, e le immagini del sogno era talmente nitide nella sua mente, che fu costretta a riaprirli e a sedersi con la schiena appoggiata al cuscino, poggiato a sua volta contro la spalliera del letto per evitare di avere un infarto: il cuore le batteva all’impazzata. Tornò a guardare l’ora sul cellulare: 3.02.
Cavolo! Ma il tempo non passava più?!
Aveva terribilmente bisogno di consolazione e conforto ma non voleva assolutamente parlare con i suoi, anche perché la causa dell’incubo, in qualche modo, era proprio colpa loro.
“Forse dovrei chiamare Shinichi…” pensò fissando i numeri nella rubrica “mi ha detto di chiamarlo a qualsiasi ora in caso di bisogno in fondo…”
Smise di premere la freccia in basso appena si illuminò il nome suo kanji sul display.
“Però a quast’ora starà dormendo… magari è anche tornato tardi dalla serata” Sbuffò non sapendo cosa fare e, dopo quasi 10 minuti di ripensamenti, schiacciò il tasto verde e portò il telefonino all’orecchio col cuore in gola. “Mi manderà a stendere, lo so!”

*  *  *

DRRR. DRRR. DRRR. DRRR. DRRR. DRRR.

Shinichi aprì di malavoglia gli occhi poiché gli vibrava il cuscino e afferrò il cellulare, che si trovava su di esso per una sua dimenticanza, leggendo sul display un nome: Ran.
Sospirò e strizzò gli occhi infastiditi da quell’improvvisa luce, poi schiacciò il verde e disse con voce impastata dal sonno:
-Pronto?-
-Shinichi, mi spiace davvero! Non volevo svegliarti ma… ecco mi sento tremendamente in colpa ora! Se vuoi mandarmi a stendere fallo pure, hai tutte la ragioni del mondo!-
-Ran…- disse cercando di interromperla, ma non riuscendoci ripetè a voce più alta -Raaaan, mi ascolti?-
-Sì certo, scusa!- disse lei arrossendo imbarazzatissima.
-Sta’ tranquilla, non importa se mi hai svegliato… te l’ho detto io di chiamarmi a qualunque ora, no? Che succede?-
Ran sospirò e sentì lo stomaco fare una doppia capriola per l’agitazione.
-Ecco… ho avuto un terribile incubo, perché i miei genitori hanno preparato uno striscione con scritto “CONGRATULAZIONI PER LA VITTORIA RAN!” e mi sono tornati il senso di responsabilità, la paura di deludere e il panico, che tu Shinichi era stato abile a far sparire, ad ingombrarmi la testa e lo stomaco. È stato…  sembrava verissimo…!- spiegò senza prendere fiato mentre Shinichi sorrideva passandosi una mano tra i capelli.
-Ran- la interruppe ancora -Coraggio, racconta che è successo… Piano!- precisò quando lei stava per ripartire a razzo.
Gli raccontò della cena e dell’arrivo inaspettato di sua madre, poi del sogno mentre il ragazzo si metteva a sedere sul letto giocherellando con il laccio del pantalone del pigiama.
-Sono un’idiota lo so! Ti ho disturbato per questa cavolata ma…-  esclamò lei alla fine sospirando.
-Non è una cavolata Ran! È giusto che tu ti sfoghi con qualcuno! Ma devi strare tranquilla piccola…- il ragazzo arrossì per essersi lasciato scappare quell’appellativo -…voglio dire- si affrettò ad aggiungere in fretta  -non devi preoccuparti perché era solo un sogno. I tuoi non farebbero mai una cosa del genere in tua presenza e nessuno ti direbbe quelle cose. E io poi…- Ran trattenne il fiato agitata -…non ti pianterei mai in asso in un momento del genere! Sta’ tranquilla. Sai che su di me potrai sempre, in qualunque momento, contare e che ti sosterrò e sarò sempre fiero di te qualunque sia l’esito dell’incontro- terminò dolcemente.
La karateka sospirò sentendosi subito più leggera e quasi le sembrò che un terzo di quelle forti emozioni, panico, tensione eccetera, fossero sparite.
Ma quanto quel ragazzo riusciva a farla sentire bene?
Sorrise e mormorò:
-Grazie mille, Shinichi. Non so davvero cosa avrei fatto senza te a quest’ora…-
-Nemmeno io so come avrei fatto senza Te, Ran- le disse senza rendersi conto del vero senso di quellle parole -Credo che non avrei mai conosciuto la persona più importante della mia vita…-
Si ammutolì di colpo e arrossì fino al midollo col cuore che palpitava alle stelle, mentre a Ran accadeva la medesima cosa. Ci fu un breve silenzio, quando lui le disse:
-Bè ora… sarà meglio che tu cerchi di dormire…-
-Sì, certo…- gli disse lei sentendosi un po’ strana -allora… a domani mattina? -
-Certo! Alle 9.00 – disse subito lui facendo finta di niente per quello che le aveva appena detto -Buonanotte!-
- ‘Notte- disse Ran chiudendo il telefono e sprofondando nelle coperte. Aveva un sacco di pensieri che le vorticavano nella mente e credeva che nulla potesse farla addormentare.
Ringraziò il cielo che Shinichi fosse finalmente tornato: era cambiato, era più dolce e premuroso nei suoi confronti e, inoltre, sembrava conoscerla meglio, quasi come se non l’avesse mai abbandonata.
Cadde presto nelle braccia di Morfeo e passò il resto della notte dormendo profondamente con il dolce pensiero del ragazzo che la cullava.



Mangakagirl's Corner:
Ohayoooooooooo!
cm vanno qst vacanze????? ^.^
allora allora...
qst chappy nn è un po' troppo mieloso? xD
shinichi mi sembra così... Kawaiiiiii *^*
voi ke ne pensate????
mi scs con ki voleva la partita ma... emmmm..... *///*
ribadisco:
nn so un accidenti di calcio!
ve la siete bevuta qll dell'incontro di Ran? avevate cpt ke era un sogno oppure no????
mah.... io credo ke tt mi stiate guardando così -.-
nd tutti: ti sembra ke ci siamo cascati???? -.-"
me: ^.^" speravo di sì....
cmq... a sì! la telefonata a qll' ora di notte???
carina??? dolce??? mielosa???? noiosa????
fatemi sapere x favore!!!!! ><
AAAAAAAAAA UN' ALTRA COSA!
ecco svelato xkè Ran è stressata! Eri se la poteva risparmiare la cosa dello striscione, vero????
voi ke ne pensate?????
arigatò a chi ha recensito lo scorso capitolo:
LucyloveAnimemanga, Just a little wizard, shinichi e ran amore, Aoko_90 e Aliholmes 
arigatò a chi ha aggiunto la storia tra le seguite:
ChibiRoby, Kaity e Videl98
e a ki l'ha aggiunta alle preferite:
SaraKudo
ARIGATò GOZAIMASU A TUTTI!
un grosso bacio!
mangakagirl!

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Chapter 4

Ran spalancò gli occhi alle 7.55 di quella fatidica domenica mattina già con il batticuore. Si fece una doccia veloce e ricontrollò il borsone di karate 4 volte per essere sicura di avere tutto, poi lo posizionò davanti alla porta di casa e filò in cucina con l’intento di fare colazione. Ovviamente non mangiò nulla e riuscì a malapena a bere una tazza di tè verde sentendo il russare di suo padre rimbombare in tutta la casa. Era seduta a tavola e ticchettava nervosamente le dita della mano destra scrutando l’orologio del telefono: 8.23.
“Dannazione manca più di mezz’ora all’arrivo di Shinichi!”

Tick. Tick. Tick.

Dopo qualche minuto smise di fare quel rumore assordante  andò a ricontrollare per la quinta volta il borsone di karate e scrutò ancora il display del cellulare: 8.32.
Ma quanto passava lentamente il tempo!?
Prese in seria considerazione l’opportunità di svegliare i suoi genitori e sfogare la tensione con loro, poi pensò che sarebbe stata una pessima idea svegliare suo padre presto e farlo parlare con l’ex moglie, quindi si fece un’alta coda in cima alla testa e scrutò ancora l’ora: 8.38.
-Uff…- sbuffò lasciandosi cadere sul divano tormentandosi le dita mentre sentiva una stretta all’altezza dello stomaco.
All’improvviso bussare alla porta scattò in piedi, corse verso l’entrata e quasi volò per terra per via del borsone. Imprecò aprendo la porta senza nemmeno guardare dallo spioncino e quasi urlò alla vista di Shinichi, che la guardò interrogativo.
Lei gli saltò al collo, ma si ritrasse subito rossa come un pomodoro, afferrò la borsa e, nel giro di tre secondi, si chiuse la porta alle spalle rimanendo fuori di casa sotto gli occhi stupefatti del ragazzo.
-Stai bene?!- le chiese con tono sconvolto.
-Grazie grazie grazie! Stavo impazzendo! Fortuna che sei arrivato in anticipo. A proposito, che ci fai qui?!- chiese lei parlando a raffica e gesticolando animatamente con le braccia.
-Credevo ti avrebbe fatto piacere vederci un po’ prima per parlare, così…-
Ran  gli sorrise grata e tornando al suo tono normale disse :
-Hai ragione, avevo davvero bisogno di qualcuno con cui parlare…-
Arrivarono davanti alla palestra verso le 9.00 ma si trattennero insieme per altri venti minuti, finchè non arrivò l’allenatore e la ragazza cominciò il suo riscaldamento.

*  *  *

Un sacco di gente schiamazzava e si sedeva comodamente sugli spalti della palestra aspettando l’inizio dell’incontro. Ran inspirò profondamente ma il suo cuore batteva così forte da rimbombarle nelle orecchie; la ragazza si posò la mano destra su di esso e scrutò ancora per qualche secondo la folla dalla fessura della porta. Una voce maschile la fece sobbalzare vistosamente e per poco non urlò:
-Ciao, sei Ran Mouri, giusto? Finalmente ho l’onore di conoscerti! Piacere sono Daisuke Takeuchi, quello che devi massacrare di botte…!- disse scherzosamente sorridendole cordiale e porgendole la mano un ragazzo della corporatura di Shinichi. Ran la strinse incerta e cercò di abbozzare un mezzo sorriso.
“STUPIDA! Così penserà che hai paura!” si maledì mentalmente.
-Piacere- disse cercando di avere un tono di voce fermo, o quanto meno normale, ma quella parola non esisteva più nel suo vocabolario da qualche giorno a quella parte…
-Sai, ti ammiro tanto e sono davvero contento di potermi battere con la campionessa di quest’anno…! So che sei bravissima-
-Ah, grazie- quasi balbettò cercando di controllarsi -è un onore anche per me battermi con l’ex campione-
Il ragazzo sorrise ancora e sentendo “10 minuti all’inizio” si agitò un po’.
-Sarà meglio che vada- affermò passandosi una mano dietro la testa  sorridendo ancora, un po’ a disagio -…o il mio coach mi ammazzerà se ritardo proprio oggi! A tra pochissimo allora Mouri- si diresse da qualche parte sparendo dalla vista di Ran.
-10 minuti…!- ripetè Ran sentendo ancora la tensione salire alle stelle.
-Ran!- la chiamò Shinichi raggiungendola e accorgendosi subito dello strano umore della ragazza -Qualcosa non va?- domandò preoccupato.
La ragazza scosse la testa e sentì pizzicare gli occhi e bruciare la gola.
-Non ce la posso fare- disse con la voce incrinata dal pianto.
-Si che puoi!- ribattè deciso il ragazzo posandole le mani sulle spalle -non pensare all’esito finale, Ran! Alla fine, in qualunque modo vada, saremo tutti fieri di te!-
Una lacrima solcò il viso della ragazza, che non lo fissava nonostante i loro visi fossero a pochi centimetri di distanza.
Lui sospirò e la strinse forte a sé accarezzandole il capo e poggiandole la testa sotto il suo mento.
-Promettimi che non te ne andrai come nel sogno se perderò- sussurrò lei singhiozzando.
-Sarò la prima persona che ti verrà in contro non appena finirà l’incontro…- le rispose lui dandole un minuscolo bacio sulla fronte.
-Ran, è ora!- urlò l’allenatore dirigendosi verso il “ ring ”.
Ran slegò a malincuore l’abbraccio e si asciugò in fretta le lacrime, poi guardò Shinichi.
-Buona fortuna- le disse serio e lei annuì allontanandosi e raggiungendo l’avversario.

* * *

Ran si guardò attorno sconvolta e recepì le urla degli spalti come un lontano rimbombo nella sua testa. Era successo tutto così in fretta che non capiva più nulla di ciò che la circondava.
Lo cercò con lo sguardò e finalmente lo trovò: il ragazzo dai capelli corvini, gli occhi blu e profondi come l’oceano le stava correndo in contro. Appena la raggiunse, la strinse forte a sé cominciando ad accarezzarle i capelli. Ran gli era grata: in quel momento aveva bisogno di protezione e di affetto, così scoppiò a piangere, liberandosi di tutta la tensione, mettendo la testa nell’incavo della sua spalla.
Solo in quel momento lui riuscì a capire a fondo quanto fosse fragile quella ragazza che cercava in tutti i modi di apparire forte per non ferire o deludere gli altri, e questo gli fece capire anche quanto fosse importantante starle accanto.
La strinse ancora più forte e le sussurrò sentendo il petto di lei singhiozzare forsennatamente contro il suo:
-Ran sei stata bravissima…-
Ran desiderò rimanere in quella posizione, sentire le sue carezze e le sue parole per sempre, ma l’urlo della madre infranse quella bolla di sapone, fatta di sentimenti e gratitudine nei confronti del ragazzo che li circondava delicatamente.
-RAN HAI VINTO, HAI VINTO!-  Eri le salltellò davanti sventolando lo striscione come una pazza e lei si limitò ad alzare lo sguardo senza mollare Shinichi.
Kogoro arrivò radioso come un raggio di sole e le si fermò davanti un po’ deluso vedendola avvinghiata a quel moccioso detective, come lui lo definiva da sempre.
-Hai intenzione di stare appiccicata a lui tutto il tempo e lavarlo da capo a piedi, o vuoi dare anche a noi l’onore di abbracciarti?!- chiese con una punta di disappunto. 
La ragazza sentì premere il desiderio di ripondere “Sì. Voglio stare con lui che mi ha sempre sostenuta e non irritata come voi tutto il tempo” ma si trattenne e , nonostante volesse veramente rimanere ancora abbracciata al ragazzo, si staccò da quelle braccia protettive e strinse i genitori. Dopo di che anche l’allenatore la stritolò sprizzando gioia da tutti i pori e l’avversario si andò a congratulare con lei.
-Vieni, è ora della premiazione!-esclamò il sensei afferrandola per un polso e trascinandola su un piccolo podio.
Durante la premiazione Shinichi non  staccò mai gli occhi dai suoi e lei gli sorrise dolcemente. Ricevè una piccola coppa dorata e risuonò un grande applauso per tutta la palestra mentre tutti urlavano il suo nome…


Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
allora, ke ve ne pare???
Shin nn è (ora uso un termine ke nn uso MAI xD) puccioso?! *^*
aahahahaahhahaha! xD
allora ke ne pensate della povera Ran ke è nervosissima all'inizio?
poi dopo ke se ne va l'ex campione compare Magicamente Shinichi e lei piange T.T
teneraaaaaaaaaa! *^*
e adesso, dopo il momento RanxShin ke c'è stato ora ke ha vinto, ke accadrà????
forte Kogoro vero? radioso cm un raggio di sole xD
ma da dv le tiro fuori ste cavolate assurde?! xD
vabbè...
fatemi sapere Voi cosa ne pensate!
grz a:
SaraKudo, Just a little wizard, LucyloveAnimemanga, Alihomes x aver recensito lo scorso chappy
Arigatò v.v
al prox e ahinoi ultimo capitolo!
se volete fare ipotesi su cosa succederà sarei contentissima di leggerle!
bacioooooooooo
mangakagirl!
 

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Chapter 5

Ran si fermò davanti al laghetto artificiale del Beika Park, che era tinto di rosso per via del tramonto. Il ragazzo le si fermò accanto e, mentre lei aveva lo sguardo perso su quella distesa d’acqua, la osservò beandosi della sua perfezione e della sua bellezza. Sospirò appena e appoggiò i gomiti alla staccionata di legno che circondava il lago, senza levarle nemmeno per un secondo lo sguardo dal viso.
-Shinichi- cominciò lei all’improvviso facendolo sobbalzare impeccertibilmente: da tempo la sua voce era più inebriante e dolce, da tempo sentiva il bisogno di averla sempre ben impressa nella mente.
-Volevo dirti grazie-
Shinichi rimase spaesato alcuni secondi, poi fece spallucce.
-Figurati-
-Dico sul serio!- disse lei alzando il tono di voce puntando decisa gli occhi nei suoi -senza di te non sarei mai riuscita a vincere. Mai. Voglio che tu lo tenga bene a mente… Se ho vinto è stato Solo grazie a te-
Sostenne lo sguardo senza arrossire o balbettare e affogò, ancora una volta, in quegli occhi blu oceano.
Shinichi si perse a sua volta nei suoi azzurro-lilla e sentì una strana sensazione: quella che aspettava da tempo, troppo tempo e che aveva dovuto reprimere per via di uno stupido farmaco, il maledetto APTX4869…
Ran fece per aggiungere qualcosa ma ciò che sentì le fece perdere più di un battito e rimanere senza fiato.
-Ti amo- disse lui dopo anni di impedimenti e sventure, dopo mesi di prigionia in un corpo che non gli apparteneva, dopo mesi che la sentiva piangere ininterrottamente ogni notte in camera sua per la sua assenza, dopo mesi che fingeva di vivere una vita che non gli apparteneva, dopo mesi di bugie e sofferenza da parte di entrambi, dopo mesi di lacrime versate l’uno sul viso dell’altra.
La ragazza sentì la salivazione a zero.
“Non può essere…” pensò deglutendo inutilmente qualcosa che non esisteva.
-Ripetilo- disse con voce atona senza staccare gli occhi dai suoi.
-Ti amo Ran. Ti amo da sempre perché sei la persona più importante della mia vita. Ti amavo quando ero… quando sono partito. Ti amavo quando ti venivo a prendere dagli allenamenti di karate. Ti amavo quando andavamo a scuola insieme. Ti amavo quando litigavamo per sciocchezze. Ti amavo quando mi chiamavi al telefono e mi insultavi perché non ti stavo accanto. Ti amavo quando mi avevi accanto anche se non lo sapevi… Ti amo da sempre Ran- disse senza distogliere lo sguardo dal suo o arrossire come un deficiente.
Esitò solo a pronunciare la parola partito perché Shinichi, da quando era tornato tale, aveva deciso di non rivelare ancora a Ran di essere stato Conan Edogawa per quasi un anno e mezzo e di averle fatto credere di essere partito per indagini e “roba varia” come lui la definiva.
-Da quando sono tornato ho sempre voluto dirtelo, ogni giorno, ma non c’era mai l’occasione giusta…
Venerdì, durante la pausa, stavo per dirti tutto ma non volevo distrarti dall’incontro e non l’ho fatto. Ma ora era il momento di farlo- terminò serio con un lieve senso di colpa per non averle ancora rivelato tutta la verità e un senso di leggerezza per essersi finalmente dichiarato alla ragazza che amava da sempre.
Ran aveva le lacrime agli occhi, non poteva credere a quelle parole che sognava da sempre e che ormai non sperava più di sentire.
-Io provo…- cominciò incerta su cosa dire -i miei sentim…- ma si bloccò scuotendo il capo perchè nessuna parola esprimeva ciò che davvero voleva dire se non:
-Anch’io ti amo, Shinichi. Da sempre-
L’ultima cosa che vide furono quegli occhi blu socchiusi avvicinarsi piano al suo viso. Chiuse anche lei i suoi e sentì un tiepido calore sulle labbra non appena quelle del ragazzo la sfiorarono delicatamente. Sembrava quasi che avesse paura di ferirla rendendo quel bacio più intimo, come se lei potesse allontanarlo e pentirsi di aver pronunciato quella parole ad un misero bugiardo.
La ragazza sorrise e trasformò quel bacio in uno un po’ più caloroso e passionale, ma non troppo poiché, proprio come lui, non voleva correre e rischiare di ottenere un suo rifiuto: dopotutto era stata piagnucolona e rompiscatole con lui tutto per il tempo che non c’era stato.
Fu sempre lei a staccarsi per prima dalle sue labbra e lo guardò ancora non saziandosi mai di quel blu profondo dei suoi occhi che la scrutavano ammirati.
Poggiò la testa sul suo petto muscoloso e sentì il suo battito accellerato che batteva all’unisono col proprio. Il ragazzo la strinse forte a sè poggiando la testa sul suo capo e cominciando ad accarezzarle i capelli profumati mentre lei sorrideva al settimo cielo invasa da una sensazione di benessere mai provata prima.
Poco dopo le sue parole dolci le rimbombarono nella testa e la travolsero come uno tsunami:
-C’è voluto un sacco di tempo, ma ne è valsa la pena non credi?-
Lei annuì stringendosi ancora più a lui, inebriandosi del suo profumo, e rimasero così a lungo, mentre il sole tramontava lentamente e colorava i loro visi di arancione e rosso cremisi.
Quello era solo l’inizio della loro storia e il ragazzo prese finalmente l’ardua decisione:
“Ti dirò tutto Ran… perché ti amo e non voglio barriere che separino i nostri cuori… perché noi siamo destinati a stare insieme dalla nascita… perché i nostri mignoli sono legati dal filo rosso del destino…e questo lo sarà per sempre.”
-Ran, è arrivata l’ora della verità, quella che aspetti da sempre…- 



Mangakagirl's Corner:
Minna konnichiwaaaaaaaaaaaaaaa!
T.T
snifff.... cm sn mielosa a volte...!
buahahahahah!
già l'ultimo capitolo!!!!!!!!!!!!!!! T.T
snifff sniffff....
ok, mi calmo...
allora shojo e shonen (ragazze e ragazzi)
cm vi pare qst capitolo?
è cm ve lo aspettavate?
è poco mieloso?
lo è troppo?
è deludente?
è soddisfacente?
insomma, ditemi ogni cosa ke vi passa x la testolina!!!!!!!!!! ><
Shin-chan mio adorato! *^*
è stato tenerooooooooso secondo me! <3
cmq... ora nn spetta a me giudicare ma a Voi !
arigatò di cuore <3 a tutti coloro ke hanno seguito qst fict e l'hanno recensita!
ARIGATò GOZAIMASU v.v
siete tutti fantastici: TUTTI! *^*
sn commossa!
grz a:  
LucyloveAnimemanga, Just a little wizard, SaraKudo, AliHolme, Sherry adler, Kaity, shinichi e ran amore ChibiNekoChan
x avermi sostenuta e recensito ogni capitolo!
quest'ultimo è dedicato a tutti voi shinen e shojo!!!!!!! <3 *^*
con la speranza ke mi seguiate ancora,
vi saluto con un enorme Sayonara (solito arrivederci nn addio!!!!!!) xkè tornerò molto presto con una long-fict
molto carina secodno me! ;)
cmq tranquilli, continuerò cm sempre a recensire le vostre Opere ;D

un baciooooooooooooooooo
e cm dice smpr la mia amica SaraKudo

Peace, Love e RanxShin 4 ever! :D
vostra mangakagirl!!!!!!!!


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