Gakuen Hetalia

di Elecchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo alla nuova scuola ***
Capitolo 2: *** Una nuova amica ***
Capitolo 3: *** Il ballo ***
Capitolo 4: *** Incertezze, ma c'è l'amicizia. ***
Capitolo 5: *** Tutti amici per pochi giorni, poi il litigio. ***
Capitolo 6: *** La botta. ***
Capitolo 7: *** Il compleanno di Eleonora. ***
Capitolo 8: *** Il compleanno di Ivan. ***
Capitolo 9: *** Solitudine, ma il risveglio. ***



Capitolo 1
*** L'arrivo alla nuova scuola ***


Eleonora Vargas era una giovane di 17 anni, sorella di Feliciano e di Lovino Vargas e rappresentava il Centro Italia. Aveva un ricciolo nella stessa posizione di Feliciano ma aveva il colore dei capelli di Lovino. Gli occhi erano quasi neri, diversamente dai fratelli. Era molto diretta e schietta, ma in certe occasioni si presentava molto timida. Adorava i fratelli e faceva di tutto per proteggerli.
Per 17 anni visse in una casetta a Roma ma le arrivò una lettera di Feliciano, che senza il suo permesso l'aveva iscritta alla WW Academy.Si arrabbiò per ciò che aveva fatto il fratello però decise di andarci. 
Osservò l'enorme cancello dinanzi a lei e con le valigie che la facevano cadere ininterrottamente aprì la porta della scuola. Si trovò davanti tantissimi studenti (tutti Stati) che parlottavano, ignorandola. Non sapeva ancora in che classe era e quindi decise di controllare in bacheca. Era nella classe Europa, composta da tantissimi studenti. Alcuni di essi li conosceva e altri no e guardò i nomi dei suoi compagni:
L'intera Italia (quindi lei e i fratelli), Germania, Austria, Svizzera, Liechtenstein,Prussia, Ungheria, Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Turchia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Russia, Bielorussia, Ucraina, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania.  Mancavano molti Paesi, che magari non si erano iscritti. Vicino ai nomi della classe Europa c'era la piantina della scuola che indicava la posizione dell'aula. Corse disperata, perché mancavano pochi minuti all'inizio della sua prima lezione. Arrivò stanca e affaticata e tirò un sospiro di sollievo. C'erano pochissimi compagni. Austria componeva musica per pianoforte, Ungheria gli pettinava i capelli, Inghilterra leggeva un libro e Svezia stava in silenzio con accanto un Finlandia spaventato. I suoi fratelli arrivarono poco dopo, tranquilli e felici. 
-Ciao sorellina, più veloce di noi eh?
-Siete sempre i ritardatari. Non sto vicino a voi, altrimenti non seguo la lezione. Almeno STUDIO, rispetto a voi.
-Lo so sorellina, sei sempre stata bravissima a scuola...- Continuò Feliciano.- Fin troppo...
-Uffa, Ele. Lo sappiamo che sei brava, non vantarti.-sbottò Lovino.
-Io non sono vanitosa. Stai zitto, Lovi.
La discussione terminò lì. Si sedette al primo banco, da sola. Nessuno si sarebbe seduto lì. Però dopo pochi minuti arrivo un ragazzo sorridente e col viso paffuto rincorso da una giovane simile a lui ma con un fiocco in testa. Si sedette accanto alla giovane Vargas e la fanciulla col fiocco si sedette nel suo grembo.
-Ora basta, Natalia. Siediti in un altro posto. Fai come Ucraina...
-No fratellone, ti voglio stare vicino. Chissà cosa ti farà questa ragazzina.- Indicò Eleonora.
-Ma io non faccio nulla!- la Vargas si intromise nel discorso.
-Scusa, è che mia sorella mi vuole sempre accanto...- disse il ragazzo con la sciarpa.
-Certo, altrimenti questa ti ruba!
-Ancora? Ti ho detto che non ti faccio niente!- Questa volta la voce della Vargas divenne più alta.
Il ragazzo con la sciarpa lanciò con tutta la sua forza la sorella, che cadde verso il muro. Un po' acciaccata, cercò un posto all'ultimo banco e si sedette vicino ad Ucraina.
-Mi scuso ancora, fa sempre così. Mi sta attaccata come una cozza per tutto il giorno. Non ce la faccio più. E' da 17 anni che fa così.- Il ragazzo era sinceramente dispiaciuto.
-Non fa nulla, non preoccuparti. Comunque io sono Eleonora Vargas, rappresento il Centro Italia. E tu chi saresti?
-Sono Ivan Braginski, rappresento la Russia.
La ragazza era emozionata: parlava con la nazione più grande del mondo! Però non sembrava tanto da temere: era con un viso paffuto e da bambino, un grosso naso adunco ma il giovane aveva dei meravigliosi occhi viola.
Quando arrivò il professore, smise di parlare e subito si girò verso la cattedra. Da quel momento l'italiana cambiò: non risparmiava nessuno. Quando il professore chiese qualcosa per vedere se tutti avevano studiato, era l'unica che alzava la mano, oltre ad Inghilterra, considerato il ''secchione'' della classe. Facevano una vera e propria gara e si guardavano in cagnesco. Quando finì la lezione il prof era molto soddisfatto. Fece andare via i compagni di Italia e di Inghilterra e li trattenne.
-Sono molto contento di voi due. Credo che siate l'anima della classe. Mi piacete molto.
Eleonora e Inghilterra lo guardarono con orgoglio e insieme dissero:
-Facciamo del nostro meglio, professore!
Uscirono entrambi dalla classe.
-Ciao. Sono Arthur Kirkland e rappresento l'Inghilterra. Tu chi saresti?
-Eleonora Vargas, rappresento il Centro Italia.
-Sei stata veramente molto brava. Me ne compiaccio.
-Anche tu sei stato bravo.
Nonostante i complimenti, si guardavano torvo e con aria di sfida. Poi presero la strada per i dormitori. Solo Inghilterra, veramente.
Infatti l'italiana non sapeva dove essi fossero. Voleva chiedere per telefono ai fratelli, ma non si poteva utlizzare nella scuola. Era visibilmente stanca e a terra. Avrebbe voluto cambiarsi e dormire. Sbadigliò. Fuori era notte tarda, visto che la prima lezione era di pomeriggio. Continuò a vagare per la scuola, alla ricerca di qualche studente. Probabilmente Ivan era già a letto. Notò Arthur seduto in sala professori. Allora non doveva andare in dormitorio.
-C-ciao Arthur. Mi sono persa. N-non trovo il dormitorio... Che strada devo prendere?
La ragazza era così stanca che quasi traballava. Era in piedi ormai da 3 ore, visto che vagava ininterrottamente per l'accademia. Arthur si mosse verso di lei. 
-Si vede che sei stanca. Hai praticamente le palpebre chiuse. Dai che ti accompagno.
Era preoccupato. Aveva gli occhi verde smeraldo fissi su di lei. Le prese la mano e iniziò a parlare come una guida.
-Allora. I dormitori sono divisi in classe Europa, Asia, Africa, America e Oceania. Guarda, sali qui e troverai le due porte. La sinistra per le ragazze e la destra per i ragazzi. La tua stanza se non sbaglio è la numero 5. Tanto c'è scritto il tuo nome. Hai capito?
-S-sì. Grazie Arthur.
-Di nulla, ma figurati.
 L'italiana traballò verso la sua stanza e si chiuse dentro. Si buttò sul letto e si cambiò col suo pigiama. La stanza era veramente molto carina. Violetta con disegni floreali. Il letto era a castello. Quindi c'era un'altra ragazza con lei. Era talmente stanca che non aveva letto nella porta il secondo nome. Chiuse gli occhi e si addormentò.

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Capitolo 2
*** Una nuova amica ***


La sveglia suonò le 7. Un po' assonnata, Eleonora la spense e si alzò dal letto, scendendo dalla scaletta. Vide che nel secondo letto dormiva una bella ragazza coi capelli dorati. Aveva un fiocco viola nei capelli spettinati ed era molto carina. Nella mano teneva una lettera. ''Per Liechtenstein''. ''E' vero, questa ragazzina è in classe con me. Liechtenstein, sorellina di Vash, cioè Svizzera. Quel tipo violento col fucile.''pensò la Vargas. Si preparò, prese i libri e mentre li metteva nella cartella, notò la giovane Liechtenstein che sbadigliava.
-Oh no! Sono già quasi le otto! Devo prendere la roba... dobbiamo scendere in mensa...
-Calmati, non preoccuparti. Ce la faremo.
-Chi sei tu?
Eleonora si presentò, un po' felice di aver fatto una nuova amicizia, oltre a Russia.
-Sono Lili Zwingli. Sorella di Vash. E' un piacere conoscerti!
L'italiana la aiutò a preparare la borsa e scesero insieme verso la mensa, che era praticamente vuota. ''Tutti dei ritardatari!'' pensò Italia. Andò nel banco dove era seduto Russia con Ucraina e Bielorussia e Estonia,Lettonia,Lituania.
-Ele, n-non dirmi che sei amica di Ivan?
-Sì, perché?
-M-mi fa paura...
-Non ti fa niente! E' buono ed è come un bambino.
Si sedettero e Ivan ed Eleonora iniziarono a chiacchierare. Lili guardava la scena sconcertata. Come faceva a parlare con lui? Allora cercò di attaccare discorso con i tre Stati Baltici, ma erano tremanti e a volte non rispondevano. Bielorussia la guardava torva. solo Ucraina, che aveva un seno molto grande e che faceva rumore, era una grande chiacchierona e fecero amicizia. Intanto al banco di Russia si sedette un altro ragazzo. Eleonora fermò la discussione con Russia e lo guardò. Non l'aveva mai visto prima, di sicuro era uno di un'altra classe. Aveva gli occhi azzurri, i capelli biondi e indossava degli occhiali quasi trasparenti. Era sorridente e aveva uno sguardo ebete, molto simile a quello di suo fratello Feliciano. Aveva un ciuffo nella parte destra, molto ribelle. Si sedette accanto a lei e con fare orgoglioso incominciò a parlare:
-Sono America! In realtà mi chiamo Alfred Jones e sono l'eroe!
Eleonora rimase sbigottita: ma che diceva? Lo guardò ancora e aveva gli occhi sbarrati.
-Senti, bellimbusto, tu non sei un fico secco. Ognuno ha dei difetti, non è perfetto. Non puoi essere come Superman!
-Io salvo il mondo! Ho salvato Russia dagli alieni?
Russia lo guardò come Eleonora.
-Cosa? Kolkolkolkolkolkol~
-Aaaagh! Ivan, smettila! SMETTILA!
Alfred si coprì gli occhi e le orecchie. E quello sarebbe un eroe? Poi interruppe il silenzio creatosi dopo la cantilena di Ivan:
-Tu ragazzina chi saresti?
-Eleonora Vargas, sorella di Feliciano e di Lovino. Rappresento il Centro Italia.
-Esso non è importante come gli Stati Uniti! Loro sono il mondo!
-Stai zitto che esisti da soli 500 anni. Io sono molto più grande di te.
Il giovane occhialuto non rispose. Dopo un po' arrivò un ragazzo simile a lui, con in braccio un orso polare.
-C-ciao... So-Sono Canada...- disse con voce velata.
Solo Eleonora lo vide; tutti gli altri lo ignoravano.
-Ah, io sono Eleonora, Centro Italia. Piacere!
-Ah, finalmente qualcuno mi ha considerato!
 Si sedette accanto ad America e non parlò finché non suonò la campanella che dette inizio alle lezioni.
-Ciao Eleonora! Sono contento di averti conosciuto... Filo in classe.
-Sì, ciao Canada!
-Ma chi stai salutando?-chiese America.
La ragazza non rispose, prese la cartella e insieme a Liechtenstein corse in classe, seguita anche da Russia, Ucraina e Bielorussia. 
Dopo la lezione, in cui il professore aveva sbagliato un'espressione e lo aiutò la ragazza italiana, con un Inghilterra geloso, la Vargas, insieme ai suoi fratellini adorati, andò in cortile. 
-Vee~ Allora Ele ti vorrei presentare un mio grandissimo amico, vee~
-NO! Non le vorrai mostrare quel crucco mangia-patate?-si intromise Lovino.
Feliciano non rispose e portò la sorella vicino a un albero, dove erano seduti quattro ragazzi. Il primo era un biondino con gli occhi azzurro ghiaccio, che la guardò gelido e si girò.
-Vee~ Ludwiig! Doitsuu! Allora ti presento mia sorella Eleonora!
-Piacere.- rispose gelido Germania.
La ragazza si sentì un po' a disagio. Che non l'avesse trovata simpatica? Poi conobbe il Bad Trio, composto dai rimanenti tre ragazzi che stavano all'ombra. Il primo era Prussia o Gilbert, fratello di Ludwig. Era coi capelli bianchi, gli occhi color sangue e un sorriso beffardo gli dipingeva la faccia chiara di carnagione. Era molto vanitoso e scocciatore, tanto che si faceva chiamare Magnifico Me. Non riusciva a parlare della sua scomparsa, dicendo che non era mai avvenuta. Il secondo era Francia o Francis. Biondo con gli occhi azzurri, adorava le donne e il romanticismo, fin troppo. Regalò all'italiana, in modo galante, una rosa. Visto che la ragazza odia i modi galanti, prese la rosa e tolse tutti i petali, facendo rimanere Francis di stucco. Il terzo e ultimo componente della banda era Spagna, occhi verdi e pelle abbronzata, che non la ridusse a colonia grazie a Lovino. Ad Eleonora quelli non stavano simpatici. Se ne andò gentilmente, dicendo che doveva studiare geografia. Corse verso la scuola e si accorse di aver fatto una grande stupidata: era sabato; come poteva studiare per la domenica? Comunque si diresse verso la sua camera, prese dei libri e andò nel salone, dove si possono fare i compiti assieme, trovando solo Inghilterra intento a scrivere, Austria che parlava con Ungheria e due ragazzini asiatici, molto probabilmente Cina e Giappone, non ancora conosciuti, visto che non erano in classe con lei. Si sedette accanto a inghilterra, che sobbalzò per lo spavento, vedendosi all'improvviso accanto una ragazza.
-Ciao Arthur, ti ho spaventato?
-Un po', lascia stare... Comunque cosa ci fai qui?
-Volevo studiare un po' e scrivere il tema che ha richiesto il professor Hart.
Non le rispose e continuò a scrivere. In realtà non lo faceva, perché continuava ad osservare l'italiana. Era veramente carina, con quei suoi occhi neri brillanti, i capelli scuri radunati in una coda un po' disordinata... ma cosa stava pensando? La ragazza manco badò ai suoi sguardi e in 20 minuti scrisse il tema, alla velocità della luce. Arthur rimase un po' stupito. Manco lui era così veloce!
-Dai che te lo leggo e ti correggo qualche errore...
-Grazie mille, Arthur!
Le prese di mano il foglio e iniziò a leggerlo. Era perfetto, oltre a quello che chiedeva il professore aggiungeva ciò che pensava lei. Era ordinatissima e la sua calligrafia era leggibile. Rimase di sottecchi vedendo quel tema meraviglioso e glielo restituì.
-E' bellissimo, Ele...
-Grazie! Grazie, sono contenta ti sia piaciuto!
All'improvviso entrò nel salone una ragazzina abbronzata coi capelli legati con due code che ricadevano sulle spalle. Aveva gli occhi nocciola, molto belli. Con il suo passo energico si sedette in mezzo tra Eleonora e Arthur, spaventandoli.
-Chi saresti tu?
-Eleonora Vargas, Centro Italia.
-Ah sorella di quei stupidi di Feliciano e Lovino!
-Zitta... Non provare ad offendere i miei fratelli...-Eleonora si stava arrabbiando. Non voleva che qualcuno tirasse in ballo i suoi fratelli.
-Vabbè. Io sono Seychelles, piacere!- Le tese la mano e l'italiana non gliela diede. Un po' delusa, la giovane abbronzata la tirò verso di sè.
-E sono anche colonia e fidanzata di Arthur Kirkland!
-Cosa stai dicendo?- Arthur era rosso come un pomodoro. Non era per niente vero! Non è che era gelosa che Eleonora era sua amica?
-Sono contenta.-in realtà non lo era. Si alzò dal proprio posto, prese i libri e il tema e li congedò.- Vi lascio da soli. Ciao.
-NO! Aspetta Ele, non è come pensi...
Arthur cercò di rincorrerla, ma venne fermato da Seychelles. Era furioso: come si era permessa Sesel di fare ciò?
Intanto la Vargas andò nella sua stanza e senza vedere Lili che dormiva sul letto, si accasciò sul suolo e incominciò a piangere. Ma perché piangeva? Cosa le importava di Arthur e della sua fidanzata? Comunque iniziò anche a singhiozzare.
-Ele? Cosa è successo?- Lili si svegliò a causa dei singhiozzi della sua nuova amica e andò a consolarla. L'italiana, tra i singhiozzi, raccontò ciò che era successo.
-... Non dirmi che sei interessata ad Arthur?
-S-sì! Sigh... non riesco a sopportarlo a scuola, ma lo adoro troppo!
Lili le battè una mano sulla spalla, le asciugò le lacrime e la fece addormentare.
Di pomeriggio, doveva iniziare la seconda sessione di lezioni. Eleonora, talmente triste, non riuscì ad andarci e inoltre aveva un po' di febbre. Dopo le lezioni, si presentò alla sua camera anche Russia, un po' preoccupato per l'amica.
-Cosa è successo Ele?
-Niente, niente Ivan...
-Dai, a me puoi dirlo...
-No, ti prego...-e se l'avesse tradita e l'avrebbe raccontato a tutta la scuola?
-Dai, dillo, sono il tuo migliore amico...
Dopo questa affermazione, che la consolò un po' raccontò l'accaduto come a Lili. Dopo averci pensato su, Russia rispose.
-Sai, oggi il professore ha detto che tra qualche giorno ci sarà una festa, come inizio del nuovo anno. Ha dato a tutti il foglio sulla festa, l'ho portato anche per te.- Glielo diede.-Potresti invitare Arthur.
-S-sì, lo farò. Grazie Ivan. 
-Di nulla.
Quando uscì dalla stanza, per prendersi una boccata d'aria e incontrò Cina e Giappone.
-Allora Nihon, potresti venire con me! Sono stato come un fratello per te aru, per tantissimi secoli aru...
-No Cina, per favore. Ho chiesto a Taiwan, che ha acconsentito entusiasta.
Cina rimase deluso. Erano molto amici lui e Giappone e vedersi rifiutato, se ne andò un po' triste. Gli si avvicinò la Vargas.
-Ciao Cina, cosa è successo?
-Nihon non ha voluto andare con me alla festa, aru...
-Dai, non preoccuparti, troverai qualche amico con cui andare! guarda, credo che Corea del Sud voglia andare con te!
-Oh no, aru! Quello mi perseguita, aru! Pensa che sia una femmina, aru!
''Be' certo, se ti tagliassi i capelli sembreresti più un maschio...''
-Dai, guarda sta venendo verso di te!
-Ele, prega per me, aru!
La ragazza scoppiò a ridere. Corea gli si avvicinò e gli disse un complimento per la bellezza. Cina, disgustato, accettò riluttante la sua richiesta di andare alla festa insieme. 
Eleonora notò Canada che saltellava perché Ucraina voleva andare al ballo con lui. Finalmente era stato considerato, poverino! La giovane vide Inghilterra nel prato, in cortile. Si decise di chiedergli di andare al ballo con lei.


Angolino della scrittrice: oggi sono presa da talmente tanta ispirazione che probabilmente scriverò il terzo capitolo questa sera (?) Quindi continuate a recensire questi due capitoli e spero vi piacciano!
Alfred: Certo se ci sono io, che sono l'eroe, faranno successo!
Io: Alfred -.-
Arthur: Ma autrice, quella Eleonora sei tu?
Io: Sì, perché?
Arthur: Ho letto il secondo capitolo O///O
Io: ahahah. Be' vedi, nessuno riesce a resisterti U//U
Ivan: Hai fatto piangere la mia Ele nel capitolo, Arthur. Kolkolkolkol~
Arthur: Non ho fatto nulla D: E' stata Seychelles!
*Ivan corre verso Seychelles con un tubo di rubinetto*
Dopo questa piccola pagliacciata, chiudo. Ringrazio tutti quelli che recensiscono. Ciao, alla prossima :D

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Capitolo 3
*** Il ballo ***


La giovane italiana corse subito verso Arthur, intento a leggere 'I Promessi Sposi'. 
-Anf, anf... Arthur!
-Ciao Eleonora!
-Ehm... Vorresti venire alla festa con me?- le gote della ragazza divennero rosso fuoco.
Il giovane assunse un'aria dispiaciuta:-No, purtroppo mi ha invitato quella odiosa di Seychelles. L'avrei chiesto a te altrimenti.
-N-non potresti rifiutarlo?- Era l'unica speranza della Vargas.
-Sai che il preside della scuola è il padre di Sesel? Se rifiuto, quello mi espelle dalla scuola.
-Mmm... Non fa nulla.- Anche se aveva detto così la ragazza stava già piangendo.- Allora- disse con voce tremolante, come una che piange-alla prossima.
Corse veloce verso la scuola, tristissima per il rifiuto. Arthur sospirò.
-Mi dispiace molto Ele.
Talmente aveva gli occhi gonfi e appannati dal pianto, la Vargas sbatteva ovunque, chiedendo scusa e dicendo permesso. Poi, trovatasi in un corridoio solitario, si accasciò sul muro e iniziò a singhiozzare. ''Sempre a me deve succedere? Perché sempre a me?'' Di lì passava il suo migliore amico Ivan, che quando la vide in quello stato le corse incontro.
-Cosa è successo Ele? Non dirmi che...
-...ha rifiutato! Si, sigh...
La giovane, anche se con la voce rotta dal pianto, raccontò filo per segno l'accaduto e Ivan era molto triste.
-Sai, visto che oltre a Bielorussia non c'è nessuno che mi vuole chiedere di andare alla festa, che ne dici di andarci insieme?
-Ivan...- la ragazza alzò gli occhi.-Certo. Tu mi vuoi veramente bene.
Sorrise e lo abbracciò di scatto. Ivan ricambiò l'abbraccio e la strinse forte a sè. 
''Sapesse veramente i miei sentimenti. Sono più dell'amicizia...'' Sospirò senza che se ne accorgesse l'amica e la rassicurò con parole dolci. Lei, rincuorata, corse verso la sua camera. Nello stesso momento, dalla classe Europa uscirono Prussia, Francia e Spagna, sudati e rincorsi dal professore di storia. 
-Beilschmidt! Bonnefoy! Carriedo! Venite subito qui! Siete stati voi a mettere il petofono sulla mia sedia!
I tre mentre correvano ridevano e si dispersero nei corridoi della scuola.
Il professore, stanco morto per la corsa, li avvisò:
-La prossima lezione avrete una bella punizione, vedrete...
Ivan rise per la faccia paonazza del professore: l'avevano proprio fatto arrabbiare! Quel momento di felicità comunque venne fermato in tempo dalla sorellina di Russia.
-Nii-san! Sei quii. Vieni, sposami, sposami, sposami FRATELLONEE!
-Noo...
-Comunque, accetti il mio invito?
-Mi dispiace Natalia ma ho chiesto di andare al ballo con Eleonora e vado con lei. Tu invita Toris, sarà contento.
-Be' è uno stupido tremolante... Comunque al ballo vi tengo d'occhio.
-Sì, Natalia. Ora v-vattene...
Il giovane tirò un sospiro di sollievo e andò nel suo dormitorio.


I giorni precedenti al ballo erano molto impegnativi: gli studenti aiutavano i professori a preparare le pietanze, a mettere i festoni nel grande atrio della scuola, dove ci sarebbe stato il ballo. Le ragazze inoltre preparavano i vestiti per la festa e spettegolavano. Eleonora e Liechtenstein non si univano alla combriccola e parlavano del più e del meno, tranne il giorno del ballo, il 5 settembre.
-Ele, secondo te è bellino questo vestito?
-Sì carino...
Lili sarebbe dovuta andare col fratello Vash, che parente non era, visto che l'aveva salvata quando l'ha trovata morta di fame. Vash aveva giustificato il suo invito come ''non devo lasciare mia sorella sola''. Lili indossò un bellissimo vestito di seta blu lungo fino alle ginocchia, con un fiocchetto che cingeva i fianchi. Inoltre aveva i capelli legati in una crocchietta, con un nastro blu che al suo estremo aveva attaccato un nontiscordardimé. 
-Ele, dai vestiti tu adesso...
-Sarò bruttissima. Vedrai che mostro.
-Stai zitta e vestiti!
Quando uscì dal bagno l'italiana era uno spettacolo: aveva un vestito bianco panna lungo sino ai piedi, con delle scarpe di cristallo. Aveva i guanti abbinati al vestito, che non era per niente scollato e manco frivolo. Aveva al collo un ciondolo con una chiave di violino (per la felicità di Austria ndAutrice) e i capelli erano impreziositi da un diadema, che copriva leggermente il ciuffo riconoscibile in tutti e tre i Vargas.
-Sei bellissima!
-Stai zitta. Dai usciamo, so che i miei due fratelli ci stanno aspettando.
-Loro con chi devono andare?
-Feliciano con Ludwig, Lovino con Antonio.
Le due scesero le scale del dormitorio e si trovarono davanti i fratelli italiani con i loro amici.
-Sei bellissima sorellina veeeh~
-Ele, stai attenta ai maschi. Sono cattivi...
-Lovino! Quanto sei pedante! Mica sto andando in discoteca.
Lovino era sempre stato preoccupato per la sorella sin da piccolini, quando la controllava meglio di una guardia del corpo. Dal corridoio del dormitorio Europa già affollato di gente chiacchierona, arrivò anche Russia con le sue due sorelle, con i rispettivi accompagnatori.
Russia aveva uno smoking bianco e aveva indosso la solita sciarpa. Ma come fa a metterla a settembre pure con lo smoking? Mistero. Era sorridente e abbracciò subito la sua migliore amica, facendo impaurire tutti i suoi compagni. Ucraina aveva un vestito molto semplice, colore verde acqua, lungo fino alle ginocchia, a bretelle e con delle balze all'orlo. I capelli erano legati in una semplice coda di cavallo, con un nastro dello stesso colore del vestito. Era felice e teneva a braccetto un timido Canada, che imbarazzato si risistemava fisso gli occhiali. Bielorussia era torva e aveva come accompagnatore Lituania, felice di stare con lei. Aveva un vestito molto lungo, fino ai piedi, blu notte e aveva un velo sopra che copriva spalle e braccia. I capelli erano legati con dei nastri neri ed erano delle trecce molto lunghe, color platino.
-Dai andiamo!
L'intera combriccola entrò nell'atrio, già pieno di ragazzi. Eleonora scorse Cina depresso con Sud Corea, Taiwan rossa come un pomodoro mano nella mano con Giappone e notò con rammarico Inghilterra un po' triste a braccetto con l'odiosa Seychelles. Arthur la vide e le sussurrò 'Sei bellissima' prima di girarsi a causa di Seychelles che aveva preso dei dolcetti dal bancone. L'italiana guardò un po' triste la scena e andò a sedersi insieme agli amici.
-Cosa c'è?- Ivan la notò: era strana.
-Ho visto Arthur con Sesel. Era veramente triste.
-E ci credo, mica voleva andare con lei.
La giovane non rispose, andò al bancone accompagnata dai fratelli e prese un po' da mangiare. Sentì delle voci che dicevano che ci sarebbe stato un DJ e anche un pianista. Capì subito che il pianista era Austria accompagnato da Ungheria, ma non riuscì a sapere l'identità del DJ. Lo seppe solo dopo, quando sentì una voce familiare risuonare nell'atrio.
-Yeah! Sono America, il vostro DJ! Oh yeah! Con cosa iniziamo?
Molti ragazzi chiesero musica rap e lui la mise.
-Divertitevi, yo!
Eleonora scoppiò a ridere. Se quello era un DJ professionista, lei era una cinese che mangiava riso. Visto che odiava la musica moderna, rimase seduta e guardò i ragazzi ballare a ritmo di musica. Dopo vari brani in cui tutti gli studenti si scatenarono, si sentì un'altra voce urlare.
-Sono Austria e suonerò vari valzer. Si preparino le coppie a danzare.
Russia si alzò dal posto e disse:
-Signorina, le posso chiedere di fare un ballo insieme a lei?
Annuì e ballò con Russia. Si vedeva che era un ballerino provetto. Era così buono con lei, gli era sempre stato accanto, magari per tutta la vita... Ma che pensava? Dopo un po' la musica finì e l'italiana, un po' stanca, si sedette vicino a Lovino e a Feliciano. 
-Ti è piaciuto il ballo?
Russia si era divertito molto.
-Oh sì Ivan, sei veramente bravo! Però ora sono stanca e vado a dorm...
Non finì la frase che si sentirono degli scoppi nella stanza. Entrarono Prussia, Francia e Spagna che disperdettero ovunque delle bombette. Le ragazze urlarono come delle ossesse e cercarono di allontanarsi dai giochini lanciati dal Bad Trio mentre i ragazzi ridevano divertiti. Arthur allora si avvicinò e urlò:
-Ora vi sospendono! Ve lo siete meritato! In qualità di vice-vice preside della WW Academy (disse questo con una nota di orgoglio) vi accompagnerò dal preside.
-Mon cherie! Lasciami spiegar...
-No, STUPID FROG!
-Ma il Magnifico Me non può andare dal preside...-si intromise Gilbert.
-Eh invece sì. Per di qua.
Spagna rideva come un ebete, come se non sapesse la punizione. Dopo che se ne furono andati, tutti scoppiarono in una risata fragorosa. Quei tre erano veramente divertenti! Senza di loro la scuola non avrebbe avuto senso! 
Eleonora, quatta quatta, uscì dopo aver strappato Lili da Vash per andare in camera sua. Russia la seguì e poi le cinse il polso.
-Ele, sono veramente contento che tu ti sia divertita con me, sai nessuno ha mai voluto ascoltarmi...- divenne rosso per la vergogna. -Sono fortunato ad avere un'amica come te.
-Ma figurati!
Le baciò la guancia, facendola arrossire. Liechtenstein rimase a bocca aperta per lo stupore.
-Be' ciao Ele!
Il giovane corse via e Lili iniziò già a parlarle.
-Ma hai così tanti ammiratori? Inghilterra, Russia...
-Stai zitta Lili!
La Vargas, rossa come un pomodoro, corse in camera accompagnata dall'amica.





Angolino della scrittrice:
Come vi ho promesso ho messo il terzo capitolo di sera. Spero vi sia piaciuto... Recensite recensite!
Ivan: Perché mi hai fatto fare una cosa del genere? Mi hai fatto andare in OOC! *///*
Autrice: Eh be' quando Ivan si invaghisce...
Ivan: O///O Kolkolkolkolkol~
Toris: Ci-ciao... Ahia.
Autrice: Cos'hai?
Toris: Natalia durante la festa mi ha pestato i piedi tutto il tempo. Per giunta mi ha anche pizzicato!
Natalia: -.- *prende un'ascia*
Toris: Preferisco i pizzicotti! Aiutoooo!

ciao, alla prossima :3

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Capitolo 4
*** Incertezze, ma c'è l'amicizia. ***


Il giorno dopo Lili ed Eleonora andarono in classe. Solite scene: il Bad Trio disturbava il professore e ci scherzava su, lei e Inghilterra facevano a gara per chi rispondeva meglio e più velocemente, sotto lo sguardo stupito degli altri compagni. Dopo la lezione della mattina i giovani, stanchi morti a causa dell'ora di educazione fisica, si trasferirono in mensa. Centro Italia e l'amica intravidero Inghilterra con Seychelles. Quest' ultima gli si avvicinava pericolosamente e gli dava un bacio a stampo. Lui era pure felice.Eleonora si sedette un po' dubbiosa: non è che lui in realtà non la voleva e preferiva Seychelles a lei? Se le voleva veramente bene avrebbe rischiato anche la sospensione da parte del padre di Seychelles pur di andare al ballo con lei. Invece non ha neanche discusso con Sesel, disse subito di no. La giovane allora decise di ignorarlo, totalmente. Sapeva che i primi giorni sarebbero stati brutti, ma preferiva il Bad Trio a lui in quel momento. Poi aveva due amici cari: Russia e Liechtenstein. Loro l'avrebbero rincuorata e l'avrebbero aiutata a superare l'assenza dell'inglese. Dopo la mensa, i tre rimasero lì, perché l'italiana voleva dire ai suoi due amici la scelta.
-Ma, Ele, servirà?
-sì Russia, te ne rendi conto di cosa ha fatto? Non tiene veramente a me.
Il giovane non rispose e annuì con la testa. Anche Liechtenstein fece lo stesso. Secondo loro era la cosa più giusta da fare. Perché doveva soffrire per uno che voleva un'altra, cioé quella smorfiosa di Sesel, che chiedeva aiuto al padre se c'erano problemi? Durante l'ora pomeridiana, Eleonora continuò la sua ''gara'' con Inghilterra per rispondere (insomma, lei studiava tutti i pomeriggi e tutte le sere e rinunciava a molti eventi! Non come i suoi compagni scansafatiche) senza però incrociare il suo sguardo. quando se ne andò, Arthur provò a parlarle ma si allontanò con i suoi amici. Questa situazione durò fino all'inizio di novembre, quando l'inglese alla fine della lezione della mattina, riuscì a fermarla in tempo.
-Eleonora, perché non mi parli più? Se è per il ballo...
-Lascia stare Kirkland, cose mie.
Lo chiamò per cognome. Egli rimase a bocca aperta: non era mai stata così fredda con lui. La giovane non dette altre spiegazioni e si rifugiò nel suo dormitorio, dove fece i suoi compiti. Non se la sentiva di scendere a farli in salone, dove ci poteva anche essere lui. Poco dopo le lezioni pomeridiane, Lili e Ivan riuscirono a portarla nel salone per continuare i compiti di matematica, solo lì c'era silenzio. Infatti nel dormitorio si sentivano le urla del Bad Trio che commettevano qualche scherzetto nel loro dormitorio e non si poteva studiare. Purtroppo oltre a loro c'era Arthur con Sesel che gli torturava i capelli. L'inglese guardò l'italiana triste, ma ella non ricambiò il suo sguardo. Si sedettero lontani dalla coppietta e iniziarono a studiare. Lili sussurrò:
-Ele, sei sicura che riuscirai a sopportare questo allontanamento?
-Va tutto bene, Lili, va tutto bene.- Invece non era per niente vero.
Si intromise Ivan:- Noi saremo sempre quelli che ti aiuteremo. Ci sacrificheremo per te, per noi vali molto... Non ti abbandoneremo mai Ele. Saremo sempre vicini.
Eleonora si commosse sentendo le parole del russo e abbracciò i suoi due amici più cari. Arthur non sentiva ciò che si dicevano, ma capiva che quei due valevano molto per la Vargas, più dei suoi fratelli, che a volte manco l'ascoltavano e certe volte si preoccupavano sin troppo, senza lasciarle un po' di libertà.
Quasi soffocati dall' abbraccio potente della loro amica, i due giovani parlarono:
-Ele, sai non avevo mai amici prima di te. Estonia, Lettonia, Lituania tremano alla mia vista, Ucraina si vuole allontanare da me e Bielorussia mi sta attaccata come una cozza. 
La Vargas sorrise.
-Ora hai un'amica.
Poi parlò Lili:
-Ele, prima di te ero sola. C'era solo mio fratello, che a volte è troppo ossessivo. Non mi vuole mai lasciare, non vuole che abbia amici. Ma ora che conosce te, Vash mi lascia frequentarti perché dice che sei simpatica e che sei una brava ragazza.
I tre si sciolsero dall'abbraccio e continuarono i compiti.
Arthur quasi pianse: lui era solo dopo l'indipendenza di America. Avrebbe voluto solo degli amici. Allora decise che sarebbe diventato amico della Vargas, solo amico. che c'era di male?
Vide Italia che stava per entrare nei dormitori. La chiamò e lei si voltò, gelida.
-Cosa vuoi Kirkland?
-Per favore chiamami Arthur. Senti, non in quel senso, ma che ne dici di frequentarci? Potremmo diventare amici, dai.
La giovane sorrise. Arthur era veramente solo, aveva bisogno di amici.
-Per me va bene, Arthur.
Gli strinse la mano e andò in dormitorio.
Il giovane era felice: finalmente non era più solo.








Angolo della scrittrice:
>< Questo capitolo è un'immonda schifezza ç___ç Che scarsa autostima che ho!
Arthur: finalmente ho degli amici!Yuppiii *saltella*
Ivan: Visto che sono amico di Ele, sei anche mio amico.
Arthur: Aaaaaaagh!
*Il giovane scappa, impaurito dall'aura minacciosa di Ivan, che impugna al più presto un piccone e lo insegue*
Ivan: l'ho ucciso ^J^
Lili ed Ele: Aaaagh! Ivaaan!
Ivan: Non voleva diventare mio amico u.u
Ciao, alla prossima <3

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Capitolo 5
*** Tutti amici per pochi giorni, poi il litigio. ***


Arthur cambiò da quando divenne amico con Eleonora, Ivan e Lili. Infatti era meno scontroso, meno prepotente, meno eccentrico e oramai non ''sfidava'' più la sua amica durante le lezioni. Era come rinvigorito grazie a queste nuove amicizie e non si trovava mai solo. Infatti mangiava in mensa con loro, chiacchierava con qualcuno, facevano i compiti insieme, e facevano anche alcune riunioni nei dormitori. Era felicissimo, manco da piccolo aveva questa relazione coi suoi compagni, eppure aveva dei fratelli, come Sealand, Irlanda e Scozia, ma non ci parlava mai. Un giorno, mentre faceva i compiti con i suoi amici, chiese all'italiana:
-Sei contenta che hai un nuovo amico?
-Oh be' certo Arthur.
L'inglese fece uno di quei sorrisi che la Vargas adorava, tanto che arrossì un po'. Russia da dietro ribolliva, era geloso. Lili capiva le emozioni del russo e cercava di calmarlo invano. Mentre i due continuavano a parlare e l'italiana capiva che continuava a provare qualcosa per Arthur, Ivan si alzò bruscamente dalla sedia, rivolgendosi all'inglese.
-Non provare a toccare la mia Eleonora o ti farò scomparire dalla faccia della Terra.- disse a denti stretti.
-Dai Ivan, non sta succedendo niente...- l'italiana era preoccupata: quando il russo si arrabbiava, diventava una belva. Cercò di trattenerlo tirandogli la sciarpa, quasi strozzandolo. Il giovane biondo russo tolse delicatamente le mani dell'italiana dalla sua sciarpa e si avvicinò al viso di Arthur.
-Ti avviso, non toccarla...
-Io non le faccio niente...-l'inglese sudava. Aveva molta paura del russo, poteva essere vendicativo e crudele, anche se con la voce e con la faccia paffuta di un bambino e apparentemente dolce e gentile.
-Non negare! Si vede che vuoi fare amicizia con lei per creare una relazione, ammettilo!
Sia l'inglese che l'italiana arrossirono di colpo. Lili osservava sconvolta alla scena: il russo per certi tratti assomigliava a suo fratello Vash, molto possessivo.
-Io...- il biondo Arthur non riusciva quasi a parlare. Aprì la bocca ma non uscì nessun suono.
Nel salone dove facevano i compiti non erano soli: Prussia, Francia e Spagna, che prima chiacchieravano per organizzare nuovi scherzi, si girarono ad osservare la scena, Cina e Giappone erano stupiti e a bocca aperta, anche il panda di Yao osservava incuriosito il litigio. Austria  continuava a comporre, nonostante Ungheria lo richiamasse. Anche Alfred c'era e aveva paura di intervenire, ma gli faceva pena Arthur così malmesso, visto che era sempre stato forte e potente. Russia non badò alla gente che guardava e urlò:
- VATTENE DA QUI! NON FARTI PIU' RIVEDERE! NON TI CONOSCIAMO! RIMANI SENZA AMICI ARTHUR E RIMARRAI COSI' PER SEMPRE!
La voce del russo l'avrebbe sentita tutta la scuola. Eleonora, imbarazzata, scosse Ivan sussurrandogli:
-Ivan, che stai dicendo? Non mi ha fatto niente! Non sarai... geloso di quello che faccio?!
-Io voglio solo il tuo bene, non voglio che si immischino altri nel nostro duo, volevo dire trio...
Lili lo guardò male. L'italiana continuò a guardarlo, sconsolata e iniziò a piangere, accasciandosi a terra. Tutti quelli che guardavano nel salone provarono ad avvicinarsi ma Ivan e Lili li mandarono via.
-No dai, aru, ha bisogno di aiuto, aru!
-Senza il magnifico me questa non può resistere!
-Mon cherie, stai bene?
-Mi amor!
-ANDATEVENE! Non sono affari vostri!
Lili urlò a squarciagola.Ivan annuì con la testa, con l'aura oscura dietro, che fece scappare tutti i presenti. L'abbracciarono e la consolarono, portandola in dormitorio. Era visibilmente scossa e si promise di non parlare né con Arthur (che non l'aveva difesa), né con Ivan. Solo con Lili. Il russo era troppo geloso, la voleva solo per sè. Non è un comportamento da amico.
Nei giorni seguenti, molti studenti andarono a visitarla, perché quando pianse ebbe un malore e quindi rimase coricata per un paio di giorni.
-Il Magnifico Me non ti lascerà mai sola!
-Grazie P-Prussia...
-Io sono l'eroe e come posso abbandonarti?
L'italiana, anche se debole, abbracciò America sussurrandogli un grazie all'orecchio. Cina l'abbracciò e Giappone le strinse le mani, mentre i fratelli l'abbracciarono vigorosamente, rompendole quasi le ossa. Si sentì un bussare. Lili aprì la porta e si trovò davanti Ivan, triste, che piangeva. In mano aveva qualche dolcetto a forma di girasole, fatti da lui, con una letterina celestina. Si avvicinò al letto della Vargas e tremante, le diede i dolcetti.
-S-sai Ivan, ancora non ti perdono...
-Ma io ti ho voluto sempre proteggere, Ele...
Le diede un'improvviso bacio a stampo. Rimase interdetta e tutti i ragazzi nella stanza erano a bocca aperta. Lo ricambiò e lo abbracciò. Staccati dal bacio, lui, rosso come un pomodoro, le diede in mano i dolcetti e la letterina, che diceva:
'Cara Ele,
sai ho voluto fare dei dolcetti a forma di girasole, il mio fiore preferito e anche il tuo. Credo siano commestibili, questa volta ho messo lo zucchero, non il sale! Tralasciando questo, sai che ti considero la mia migliore amica. Mi hai aiutato contro Natalia, mi hai suggerito duranti i compiti in classe... Ho capito che per me sei molto importante, non ti vorrei lasciare mai.
Ti voglio bene,
Ivan.
P.S. Assaggia i dolcetti dopo che tutti se ne sono andati, altrimenti li vogliono anche loro~'
La lesse e lo riabbracciò. Era ancora rossa in viso e sentiva un gran caldo, sentiva le farfalle nello stomaco... Si stava dimenticando di Arthur? Comunque Ivan l'aveva sempre sostenuta, anche a scuola, mentre l'inglese mai... Inoltre quest'ultimo aveva alle calcagna Seychelles, Ivan era sempre stato solo, aveva bisogno di una compagna. Gli tenne la mano fino a quando se ne andarono tutti, anche lui. Lili iniziò già a parlare:
-Secondo me è meglio Ivan! Lui sì che ti ama, ti adora! Arthur a me non piace molto sai...
La giovane annuì vigorosamente e iniziò a mangiare i dolcetti. Erano buonissimi, si vedeva che erano fatti con tanto amore, solo per lei. Però notò che erano un po' salati. Li osservò: c'era la macchia di una lacrima. Il giovane era talmente sovrapprensiero e triste per l'abbandono dell'amata che facendoli piangeva. Sorrise e continuò a mangiarli, sentendo un grande calore nello stomaco.




Scusate per il misero capitolo ><''
Spero vi piaccia anche questo e recensite in tanti!
Ivan: O////O Oddio peggio del bacio nella guancia!
Autrice: Eh sì U.u E bisognava metterlo. Che caaaaarino, il russo si è invaghito di qualcuno (!)
Ivan: *///* Ma la smetti? *la insegue col rubinetto e le fracassa la testa*
Giustizia fatta.
Il prossimo capitolo verrà scritto tra pochi minuti, lo devo assemblare per bene. Ciao a tutti ;3

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Capitolo 6
*** La botta. ***


Le voci della relazione tra Ivan e Eleonora piano piano si diffusero per tutta la scuola e lo venne a sapere anche Arthur che geloso, decise di incontrare Eleonora (Ivan era troppo pericoloso) per parlare di ciò. Dopo la lezione, infatti, le afferrò il polso.

-Cosa vuoi Arthur...?

-Parlare un po'.

-Di cosa?

Sapeva benissimo l'argomento, ma non sapeva che dire, quindi chiese su cos'era la domanda.

-Sei veramente fidanzata con Ivan?

La giovane arrossì di colpo, il colore della divisa rossa coincideva con quello della faccia. Sospirò e rispose di sì. In quel momento l'inglese iniziò ad urlare.

-Perché non me l'hai detto?! PERCHE'? Eravamo amici, prima quasi fidanzati... Perché non me l'hai detto?

La ragazza sudava e tremava e non riusciva a rispondere. Cercava di scappare ma Arthur continuava a stringerle il polso, sino a farle male.

-Finché non mi rispondi non ti lascio!

-I-io...

La ragazza si divincolò dalla sua presa forte: il suo polso era viola e le faceva malissimo. Cors in una direzione non nota, voleva solo stare lontana da lui.

-TORNA QUI!

-NO!

Continuò a correre, quando sbatté con qualcosa di morbido. Chi era?

-Ele, che ci fai qui?

La voce da bambino la riconobbe subito: era Russia. Non riuscì ad alzare gli occhi: avrebbe capito che stava piangendo.

-Che succede Ele? Hai il polso viola...

La Vargas di istinto lo toccò, per nasconderlo, ma glielo afferrò delicatamente il russo, che dopo averlo osservato attentamente parlò:

-Chi te l'ha fatto?- ruggì.

La giovane non voleva rispondere, lui avrebbe sicuramente picchiato Arthur. Ma dopo varie domande da parte del russo, il giovane capì chi era stato e stava già correndo verso la sua direzione.

-No Ivan, lascialo stare... Non picchiarlo! Se proprio devi discutere, non passate alle mani!

Il biondo non rispose e andò verso Arthur. Prima parlavano e Eleonora era felice: niente botte. Ma poi le voci si alzarono e iniziarono a picchiarsi, a darsi pugni. Esterrefatta, l'italiana corse verso di loro e li divise.

-SMETTETELA DI LITIGARE!

I due si fermarono, ma Ivan continuò a parlare:

-Kirkland, la tocchi e sei morto.

L'inglese non rispose e abbassò la testa, come sconfitto. Poi il russo prese la ragazza e andarono in un corridoio silenzioso per parlare di ciò che era successo.

-Ha incominciato ad offendere tutta la mia famiglia, Natalia, Yekaterina e anche Estonia, Lettonia e Lituania. Disse che non ti meritavo, che non ero fatto per te e cose del genere.

-Non dovevi picchiarlo però.

-Ha iniziato lui.

Il russo aveva un livido in un braccio e gli faceva male lo stomaco. La giovane lo sorresse e lo portò sino al dormitorio del giovane, dove la salutò baciandola e abbracciandola e dolorante entrò nella sua camera. Era già fine novembre e in tutta la scuola si parlava del ballo di Natale. Lei non ci voleva per niente andare: si sarebbe annoiata e magari ci sarebbe stata un'altra discussione tra Ivan e Arthur per chi doveva andare con lei alla festa. Quindi non dette il consenso, per la tristezza dei due ragazzi. Arthur dovette chiedere a Seychelles e Ivan, esasperato, a sua sorella Natalia, che era felice come una Pasqua ma lui per niente! Lili doveva andare col fratello e quindi lei sarebbe dovuta rimanere sola in quei giorni. La festa sarebbe durata 4 giorni: le sere del 23, 24, 25, 26. Inoltre non poteva permettersi di andare perché doveva preparare il regalo per il russo (il 30 dicembre era il suo compleanno). Purtroppo anche il suo compleanno era il 30 dicembre e visto che era insieme ad Arthur la più brava della scuola tutti i professori decisero di fare una mega festa per il suo compleanno dalle 5 del pomeriggio fino alle 10 di notte. Poi ci sarebbe stato un pigiama party per festeggiare il compleanno del russo, che invitò solo i suoi amici più intimi oltre alle sorelle: Lili e Eleonora, Estonia, Lettonia e Lituania.

Nei giorni precedenti al ballo nella scuola c'era aria di festa: nel cortile innevato c'era piantato un enorme albero di natale, da addobbare il 23 (almeno lì la ragazza decise di farlo), tutti parlavano del ballo di natale e ai muri delle classi erano appesi palline di natale, rami di agrifoglio e di vischio. Il 23 dicembre, di mattina, i professori chiamarono gli alunni. Avrebbero tirato a sorte 3 nomi e quei 3 dovevano addobbare un preciso settore dell'abete. I primi 3 sorteggiati erano Prussia, Germania e Francia, che addobbavano (anzi, facevano finta di addobbare, tranne Ludwig) la parte bassa dell'albero, vicino al tronco.

-Ora usciranno i 3 ragazzi che dovranno decorare la parte leggermente più alta di quella in cui stanno lavorando loro tre.-indicò Prussia, il fratello e Francia.-Questi tre ragazzi sono... Eleonora Vargas...

La giovane, sentendosi interpellata, prese una scaletta, un pacco pieno di palline, di nastri e di neve finta e iniziò già a lavorare.

-...Ivan Braginski...-

Il giovane, contentissimo, si mise accanto alla fidanzata e iniziò anche lui a decorare l'abete.

-...e infine Arthur Kirkland!

L'italiana e il russo si irrigidirono sentendo quel nome ma continuarono a lavorare.

Il biondo si mise tra l'italiana e il russo e iniziò a parlare con la giovane:

-Allora, Ele, tutto bene?

La ragazza lo guardò torvo e continuò a mettere le palline, lucide e rosse, sull'abete. Il russo gli diede una gomitata e l'inglese quasi cadde verso l'italiana, che perse l'equilibrio e cadde sulla neve.

-Ahia...

-Tutto bene Ele?

Arthur si avvicinò alla ragazza per cercare di soccorrerla: perdeva sangue dalla testa. Sentendo quel rumore anche Prussia, Francia e Germania si girarono e appena videro l'accaduto andarono verso l'italiana.

-Non pro-va-re a toccarla.

Il russo si avvicinò all'italiana, oramai priva di sensi, la prese in braccio e la portò in infermeria, seguito da Inghilterra preoccupato e da Gilbert, Francis e Ludwig. L'infermiera quando la vide era basita. Si fece spiegare dall'inglese l'accaduto e li allontanò, chiamando anche i professori, che accorsero preoccupati.

 

 

Angolino della deficiente scrittrice:

Sono riuscita a fare due capitoli in un giorno! *//////////*

Spero vi sia piaciuto e molto probabilmente ne farò uno anche di sera! Sono colta da tanta ispirazione che molte volte non si è fatta vedere e.e

Ringrazio per le recensioni ricevute e spero vi piaccia anche questo nuovo capitolo! C:

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Capitolo 7
*** Il compleanno di Eleonora. ***


La ragazza si riprese pochi giorni dopo, esattamente il 26, quando la festa era finita. Il Natale l'aveva passato in infermeria, con i suoi due amici, che decisero di concedersi meno ore di divertimento. Ormai nell'atrio, dopo la magnifica festa, gli insegnanti, aiutati anche da alcuni alunni pulivano i rimasugli delle serate e preparavano già per il compleanno della ragazza più brava della scuola, Eleonora Vargas. Lei avrebbe preferito una normale festicciola in dormitorio, ma la scuola, esistente da 1000 anni, non poteva annullare la tradizione. Anche se alla festa non ci era andata, comunque aiutò i professori e sistemò anche le prime decorazioni per il suo compleanno. Tutte le sue amiche facevano il conto alla rovescia, la aiutarono a cucire un vestito (studiavano sartoria) però non le mostrarono il risultato finale, per farle una sorpresa il giorno del compleanno. Il 30 dicembre, si svegliò di buon'ora: doveva prepararsi per andare a scuola. Si vestì e notò che nel letto Lili non c'era. Si affacciò nel corridoio e non c'era un'anima viva. Era ancora vacanza? Nella scuola Gakuen si doveva fare lezione anche a fine dicembre tranne il 24, 25 e 26. Tornò indietro e cercò di chiamare Russia ma non rispose nessuno. Scese di nuovo e sconsolata entrò nella classe, buia e silenziosa. Si guardò in giro e si sedette al suo posto quando...
-SORPRESA!
Le luci si accesero e comparvero tutti i compagni della ragazza, con la professoressa.
-Buon compleanno Ele-aru! Che kawaii la tua pettinatura aru!
-Cina, questa è quella che ho sempre... E cosa ci fai qui? Non sei classe Asia ?!
Il giovane sorrise e disse che cercava sempre di andare nelle altre classi.
-Auguri dal Magnifico Me! Questi sono gli auguri più preziosi perché fatti da Gilbert e Gilbird!
-Sempre modesto Gil...
-Auguri sorellina vee~-Feliciano abbracciò la sorella di scatto, facendola quasi accappottare.
-Buon compleanno donna.-Lovino la chiamava sempre così quando era arrabbiato.
La ragazza sbuffò ma l'abbracciò lo stesso.-
-Mon cherie, bon anniversaire!
-A-auguri signorina...- Estonia, Lettonia e Lituania tremavano.
-Dai, siate più tranquilli!- Li abbracciò facendoli sussultare.
Germania le strinse la mano facendole i migliori auguri, Spagna le compose una serenata e venne la volta dei suoi grandi amici.
Lili corse verso di lei piangendo di gioia:
-Buon compleanno amica mia! 
-Grazie Lili...- L'abbracciò calorosamente e si staccarono solo dopo che l'italiana sentì la voce di Russia.
-Auguri Ele.
-Anche a te Ivan! Compiamo entrambi 18 anni!
Tutti si erano dimenticati di Ivan, che li squadrò con aura oscura. Tutti, sudati e tremolanti, lo abbracciarono e gli sorrisero nervosamente. Bielorussia lo baciò e lo abbracciò e Ucraina gli regalò un girasole. Entrambe fecero gli auguri alla Vargas, anche se Natalia era stata quasi costretta dal fratello. La professoressa si avvicinò a Eleonora:
-Visto che è il tuo compleanno e sei una delle più brave della scuola, oggi non farai lezione d'accordo?
Lei annuì e fece per uscire dalla porta, quando notò che qualcuno non c'era in classe... Arthur!
-Professoressa, sa dov'è Kirkland?
-Non è venuto oggi, magari è ancora nella sua camera.
La ragazza non rispose e corse subito verso la sua camera, già aperta. Lo trovò coricato, con gli occhi rossi e gonfi, come se avesse appena pianto.
-C-ciao, buon compleanno Ele.
-Grazie. Ma perché non sei venuto in classe?
Il giovane tirò su il naso e rispose sottovoce:
-Non volevo stare con Ivan accanto. Mi sento a disagio.
I loro sguardi si incrociarono. La ragazza era molto dispiaciuta per l'umore dell'inglese. 
-Non devi aver paura di Ivan... Non ti farà nulla. Ignoralo se ti provoca. Ci parlerò io se ti fa qualcosa ok?
Il ragazzo, recuperata la speranza, annuì felice e si diresse in classe.
L'italiana rimase in camera tutto il giorno, escluso il tempo alla mensa e al salone per fare compiti. Infatti stava progettando la pettinatura alla festa e visto che odiava il trucco, decise di non metterlo. Alle 4 del pomeriggio entrò nella stanza Lili.
-Ele, tra un po' inizia la festa. Inizia a metterti il vestito, ti pettino io.
La Vargas fece un suono indistinto con la bocca e iniziò a mettersi il vestito, che le calzava a pennello. Era color lilla, con degli sbuffi laterali, un grande fiocco le cingeva la vita ed era lungo fino alle ginocchia. Si mise i suoi orecchini preferiti e Lili iniziò a pettinarla. La bionda aveva le trecce e indosso un bellissimo vestito blu notte brillantinato. Le preparò l'acconciatura e scesero insieme verso il corridoio che arrivava all'atrio. Altri ragazzi le fecero gli auguri, provenienti anche dalle altre classi, come America o Giappone. Seychelles, avvinghiata ad Arthur, si limitò a guardarla, a fare una smorfia sprezzante e a continuare la passeggiata.
-Ele, inanzittutto cerchiamo Russia. Comunque i regali per te sono già in atrio.
-Non ne dovevate fare perché vi voglio tutt...
Non finì la frase che videro il russo abbracciarle.
-Siete bellissime.
-Grazie Ivan.
Aveva indosso la solita sciarpa, dei jeans e una giacca con il cravattino. 
-Sto fuggendo da Natalia, vuole accompagnarmi alla tua festa, ma le ho detto che devo stare con la mia migliore amica.-e sussurrò- e fidanzata... non dirglielo che non lo sa!
La ragazza annuì sorridendogli e andarono a braccetto insieme a Lili in atrio. Non c'era quasi nessuno, infatti di solito i suoi compagni erano molto ritardatari. L'italiana vide i suoi due fratelli, che le sorrisero e continuarono a parlare. Prussia chiacchierava col fratello, che sospirava e America rideva con Canada, per una volta considerato. Cercò di nascondersi in modo da non farsi vedere: doveva fare la sua apparizione solo quando c'erano tutti gli invitati. Russia e Liechtenstein la coprirono quando si sedette, in modo che non la vedesse nessuno. Piano piano l'atrio iniziò a riempirsi di persone: dalla fessura presente tra i corpi dei suoi due amici Eleonora vide Arthur triste abbracciato da Seychelles e Austria contentissimo, avvinghiato a Ungheria. Sorrise loro e tutti ricambiarono tranne Seychelles, che la guardò con disprezzo. Si chiedeva perché la odiava così tanto. A malapena si parlavano... Non erano manco in classe insieme!
L'italiana, accortasi che c'erano tutti gli studenti, uscì dal nascondiglio preparato dai suoi amici, facendosi vedere da Alfred, che corse verso il microfono urlando:
-E' arrivata finalmente la nostra festeggiata! Era ora che si mostrasse!
Sentendo quelle parole la giovane voleva ribattere che era lì dall'anno della pietra, ma si trattenne. Tutti applaudirono e la portarono verso un grande tavolo, dove erano posti tantissimi regali incartati. Erano circa delle decine. Si meravigliò di vederne così tanti. E delicatamente li aprì; a ogni regalo c'erano applaudi e urla di gioia. I fratelli le regalarono dei vestiti, Lili dei trucchi, Ivan una collanina d'oro e un cerchietto d'argento, Bielorussia dei pugnali, Ucraina dei fiori di campo, America una scatola di hamburger caldi, Germania un set per diventare militari, Gilbert un pulcino di peluche, Francia una camicia da notte, Arthur una maglietta con un cupcake, Spagna una chitarra classica, Svizzera un moschetto, Polonia un pony bianco e rosa di peluche, i tre Paesi Baltici bracciali con la bandiera dei loro stati, Cina un Hello-Kitty di pezza, Giappone dei manga, Grecia un gatto di peluche, Turchia una maschera per il carnevale, Seychelles un paio di scarpe, Canada un orsacchiotto simile al suo. Era felicissima! Regali fatti dal profondo del cuore: tutti le volevano bene (tranne Seychelles, probabilmente costretta da Arthur a farle un regalo).
Commossa, li abbracciò uno ad uno, ringraziandoli mille volte. Poi passò una bella serata: balli, urla, giochi divertenti, chiacchiere e infine notò che erano le 10 di notte. Tra un quarto d'ora ci sarebbe stato il compleanno di Ivan, fatto nella sua camera. Non vedeva l'ora di andarci. Uscì quatta quatta dall'atrio, ormai quasi vuoto insieme ai suoi due amici.




Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo (fa schifo vero?)
Ringrazio tutti per le recensioni: come avrete capito nel prossimo capitolo tratterò del compleanno del russo.
Continuate a recensire.

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Capitolo 8
*** Il compleanno di Ivan. ***


I tre si divisero: Russia andò a prepararsi in camera sua e le due ragazze andarono a vestirsi per il secondo compleanno nella loro stanza. 
-Se non sbaglio dovrebbe essere un pigiama party...
-Sì Lili. Mettiamoci questi pigiami. Ma devono venire per riunirsi anche gli altri invitati?
-Sì, li ho avvisati. Dovrebbero essere qui a momenti. Che regalo gli hai fatto?
-Sorpresa!- l'italiana prese un grande pacco che aveva lasciato sul tavolo, aspettò Lili che si cambiava e prendeva il suo regalino e si sedettero sul letto per aspettare gli altri, che arrivarono pochi minuti dopo. Entrarono Ucraina, Bielorussia felicissima, Estonia, Lettonia e Lituania estremamente nervosi. 
-Bene, ora possiamo andare!
A passo svelto, i ragazzi entrarono nella camera di Ivan, che li abbracciò all'istante.
-Buon compleanno!
-Grazie grazie!
Era commosso. Si sedettero in cerchio sul pavimento e iniziarono a dargli i regali. Bielorussia gli regalò un disegno con loro due sposati e con dei figli (Russia sorrise nervosamente e osservava disgustato il regalo), mentre Ucraina glielo aveva già fatto il regalo (i girasoli di mattina), Estonia, Lettonia, Lituania gli diedero un giubbotto in pelle, con una sciarpa. Le sue due amiche più care gli fecero i regali migliori: Lili gli regalò un ciondolo con il simbolo comunista mentre Eleonora una torta in cui c'erano loro tre vicini. Le abbracciò quasi spezzando loro le ossa e andò velocemente in cucina.
-Arrivo subito!
Quando tornò aveva due pacchi di patatine, un pacchetto di cioccolatini e caramelle.
-Servitevi!
I tre Paesi Baltici a disagio non mangiarono nulla, mentre Bielorussia e Ucraina si ingozzavano.
-Grazie mille ragazze, i migliori regali. Mi ha fatto paura quello di Bielorussia...
Strinse le mani alle due ragazze, che fecero una smorfia di dolore. Non le notò. Poi il giovane sottovoce disse all'italiana:
-Ti amo.
La ragazza arrossì come un pomodoro e rimase ferma come un baccalà. Cosa doveva dire? Un sacco di risposte gli venivano in mente ma non sapeva cosa dire.
-Anch'io.-Sorrise.
Bielorussia si voltò e vide i due che si abbracciavano, sotto lo sguardo felice di Lili.
''Cosa stanno facendo? Ivan è solo mio!''
La rabbia della bielorussa iniziò a crescere dentro di lei e divenne nera dal furore. Si alzò bruscamente e urlò:
-Stupida! Ivan, il mio fratellone è solo MIO!
-Nat, calmati...-Ivan sudava già e tremava, stringendo la mano dell'italiana ancora di più.
-Siete fidanzati- sottolineò la parola con disgusto-e non me l'avete detto!
-Se t-te lo dicevo l'avresti già uccisa...
Natalia non rispose. Era fuori di sé. Avanzò con passi decisi verso la ragazza, l'afferrò e la lanciò al muro, per poi riprenderla per il colletto.
-LASCIALA!
Anche il russo si stava arrabbiando. Lili, Yekaterina e i tre Paesi Baltici seguivano la scena con terrore. Natalia manco l'ascoltò e continuò a lanciarla al muro. L'italiana perdeva sangue ed era ormai debole, non riusciva ad urlare e a difendersi. Russia cercò di fermare la sorella, che ora brandiva un pugnale nella mano, pronta a fare fuori Eleonora.
-Dì le tue ultime parole-sibilò.
-I-io...- Ormai l'aria le mancava. Natalia dette il colpo alla Vargas, in pancia. La giovane cadde priva di sensi. Il sangue iniziava a sgorgare dalla ferita. Ivan riuscì ad avvicinarsi: ormai la sorella era soddisfatta, non voleva più ferirla. Quest'ultima si allontanò con un ghigno sulle labbra. 
-CHIAMATE AIUTO PRESTO!-Ivan era disperato. Cercò di trovare un rimedio in quel momento, prese la coperta e la mise sopra la ferita. Prese la testa della giovane e le sussurrò:
-Non lasciarmi ti prego... Che compleanno, un bel regalo che bello.- Stava piangendo. L'abbracciò e l'accarezzò. Dopo qualche minuto arrivò Inghilterra.
-Ma che...?
-Bie-Bielorussia l'ha ferita.
Era in pessime condizioni: venne portata in infermeria d'urgenza, seguita da tutti i suoi amici. Anche altri studenti ancora svegli accorsero per vedere cosa succedeva. Dopo qualche ora, in cui l'infermiera le mise la flebo e la fece coricare nel letto, con indosso una fascia sulla ferita e sulla testa a causa dei colpi sul muro, arrivò il dottore, molto preoccupato e nervoso. Le si avvicinò e si fece spiegare ciò che era successo. Mandò via i ragazzi che passarono le notti in bianco, soprattutto Lili e Ivan.
La mattina dopo tutti gli studenti andarono in infermeria per sapere dell'italiana. Il dottore parlò:
-Quando l'avete portata qui era in fin di vita. Abbiamo fatto tutto il possibile ma...
-Ma...?- Urlarono i giovani. Era morta?
-E' in coma.
Tutti rimasero in silenzio, alcuni piansero, tra cui i fratelli Vargas, Inghilterra, Russia e Liechtenstein, che si avvicinarono al letto di Eleonora, sussurrandole parole di incoraggiamento e altro. L'infermiera, seccata, li mandò tutti via. Il russo e Lili sussurrarono:
-Ti sveglierai Ele...






angolo della scrittrice:
Ebbene sì! Ora è in coma! Nel prossimo capitolo quindi non farà apparizioni...
Un po' drammatico eh (?)
Ivan: ç_____ç
Io:Eheheh, adoro vedere Russia piangere!
Vash: e' colpa tua che Lili piange vero (?)
Io: Oddio o.o
Ivan: Cosa hai detto? l'hai fatta tu la storia?
*Vash insegue con un fucile la giovane mentre Ivan afferra il suo fedele rubinetto*
Alla prossima! Continuate a recensire (!) C:

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Capitolo 9
*** Solitudine, ma il risveglio. ***


Passavano i giorni. La Vargas non dava né segni di peggioramento né di miglioramento. Russia, Liechtenstein e Inghilterra andavano a visitarla ogni giorno, parlando con lei, accarezzandola, come se lei potesse rispondere. Però forse li stava ascoltando. Questo era ciò che pensavano i tre ragazzi. Non poteva parlare, ma li ascoltava. Chissà cosa pensava nella sua testa... Non lo poteva dire però.
Oramai era un mese che la ragazza era in coma. I tre studenti non demordevano, continuavano ad andarci, sperando si svegliasse. Ogni giorno pensavano fosse quello giusto, ma di notte capivano che non era manco quello. Passato il solito giorno, Lili e Ivan si sedettero in una panchina a parlare.
-Io pensavo che questo fosse il giorno giusto...
Lili annuì.
-Anch'io. Ma non lo è... vedremo domani.
-Dici sempre così. Secondo me non si sveglierà mai!
Iniziò a piangere e a singhiozzare. Per confortarlo, Lili lo abbracciò.
-Lo sceglierà lei il giorno in cui svegliarsi. Lo sceglierà lei.
Ormai in tutta la scuola regnava un silenzio di tomba; gli studenti erano ancora scossi dalla notizia della loro compagna, i professori non riuscivano a fare lezione perché iniziavano a parlare dell'accaduto. Bielorussia era stata espulsa dalla scuola. Era il minimo da fare: aveva ridotto in fin di vita una studente senza un valido motivo. Dopo la solita giornata di scuola di inizio febbraio, come al solito, Ivan, Lili e Arthur andarono in infermeria. Eleonora era sempre in quello stato, però pareva che dormisse: gote rosse, sorriso sulle labbra. Ivan le strinse le mani. Erano molto calde. Lili e Arthur appoggiarono la testa sconsolati sul suo petto caldo, dove si poteva sentire benissimo il suo cuore pulsare.
-Eleonora... Svegliati...-Lili era in lacrime.-Non ci puoi lasciare soli... 
Gli altri due si limitarono ad annuire. E in quel momento, tutti e tre videro gli occhi dell'italiana aprirsi, lentamente. Rimasero in silenzio per un po'. Poi urlarono:
-ELE E' SVEGLIA!
Chiamarono il dottore, urlando di gioia, che quando la vide sveglia si impressionò.
-C'era una minima possibilità che si svegliasse...
Eleonora sorrise, anche se ora pallida e debole. Si sedette e abbracciò tutti e tre gli amici. Poi, un po' stanca, si ricoricò e iniziò a dormire beatamente. Il dottore sorrise e chiamò l'infermiera per dare la nuova notizia.



Dopo l'accaduto molti studenti andarono in infermeria e decisero di organizzare, con il consenso dei professori, una festa per il ritorno della studentessa, quando non era più convalescente. Una bella mattina di metà febbraio, Eleonora venne svegliata da Lili: si dovevano preparare per l'ennesima festa. L'italiana non era molto entusiasta e si vestì di malavoglia. Lili invece saltellava: non vedeva l'ora di andare! Costretta dall'amica, la Vargas corse verso l'atrio, dove tutti gli studenti la salutarono. America urlò al microfono:
-Eleonora canterà...
-IO NON CANTO!-L'italiana guardò male lo statunitense. Che vergogna!
-...Winter!
Russia saltellò di gioia: la sua canzoncina! L'aveva fatta da piccolino, cantata insieme alle sorelle. Era l'inno della scuola, insieme a MaruKaite Chikyuu e lui ne era fiero. 
Imbarazzata, la Vargas andò verso il palco e iniziò a cantare. Era bravissima: aveva una voce dolce, da bambina e angelica quando cantava, molto simile in quel caso a quella di Russia, che gongolava in platea. Tutti applaudirono, lei fece un breve inchino e andò a sedersi tra Ivan e Lili, che si congratularono con l'amica e iniziarono a chiacchierare, senza minimamente considerare, come facevano inoltre tutti gli altri studenti, il povero Canada che voleva presentare. Matthew sospirò.
-Non mi considera mai nessuno...
Stette per andarsene quando Prussia, Francia e Spagna lo travolsero, facendogli cadere e rompere gli occhiali.
-Ciao, sono il vostro awesome! Kesesesese!
Tutti urlavano e applaudivano.
-Bonjour a toutes mes cheries!
Tutte le ragazze gongolavano e sospiravano.
-Hola a todos!
Tutti urlavano come per Prussia. Diciamo che loro erano i ''fighi della scuola'', stavano simpatici a tutti tranne che a Eleonora, a Ivan e a Lili. Molti ragazzi chiamavano il trio da ''sfigati'', ma non riuscivano a urlarlo perché Ivan li picchiava subito dopo.

La festa finì. Stanca e confusa, Ele tornò in camera mentre Lili e Ivan andarono in mensa, a parlare della festa appunto. Tutti i ragazzi erano gasati e urlavano, quindi la povera italiana, che voleva disperatamente dormire, non poté esaudire il suo desiderio.




Angolo della deficiente scrittrice:
Nuovo schifo non è vero? ç___ç *scarsa autostima ON* Dai pochi commenti che ci sono, capisco che fa veramente pena, ma ho dentro di me un po' di orgoglio e la continuerò lo stesso! *sorriso alla statunitense*
Bene, vi lascio, questo schifo di autrice (????) non ha altro da dirvi!
Il prossimo capitolo lo farò esattamente domani, di sera! Recensite recensite! Alla prossima (?)

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