Endless Love

di Myzar195
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei mesi ***
Capitolo 2: *** Tentazione ***
Capitolo 3: *** Minaccia nello spazio ***
Capitolo 4: *** Promettimi... ***
Capitolo 5: *** Tensione e rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Aure ***
Capitolo 7: *** Lo scontro ha inizio ***
Capitolo 8: *** Dolore ***



Capitolo 1
*** Sei mesi ***


Sei mesi. Solo sei mesi. Ero appoggiata al lavandino. Mattina presto, fissavo incredula il bastoncino bianco al suo interno. E perché mai possedevo tale oggetto? Semplice, perché la mia neo suocera aveva pensato bene di riempirne l’armadietto dei medicinali.
per adempiere al suo malefico scopo. Certo.
sentii mio marito cominciare a stiracchiarsi e voltarsi tra le lenzuola. Il respiro accelerava e posava le mani sotto alla testa. lo faceva sempre. Talvolta assumeva anche un’espressione angelica prima di aprire gli occhi e darmi il buongiorno, voltandosi verso di me e posandomi un leggero bacio sul collo.
era questione di minuti e si sarebbe accorto della mia assenza.
avrebbe tastato con la mano accanto a lui come se potessi confondermi tra le lenzuola e infine avrebbe alzato la testa controllando la porta del bagno.
“hei piccola che ci fai gia alzata?”
chiese anticipando i miei pensieri, ma la mia attenzione era ancora incentrata su quell’oggetto…
“Bra?”
chise non sentendo arrivare una risposta.
cosa potevo fare? il mio corpo non riusciva a reagire…avevo appena compiuto vent’anni…mi stavo godendo la mia vita da sposata ogni secondo di ogni giorno.
facevo sesso. E tanto aggiungerei. Ero appagata dal mio Goten e mi sentivo amata. Questo non poteva che rovinare tutto in un sol momento.
sentii le sue mani calde appoggiarsi ai miei fianchi e le sue labbra posarsi delicatamente dietro al mio orecchio.
“hei…perché non rispondevi?”
chiese lui facendo scorrere le sue mani sulla mia pancia, sotto alla canottiera grigia che usavo per dormire.
quel contatto mi fece scattare. fui come percorsa da una scossa calda.
“non…non mi sento bene..”
dissi cercando di frenare la mia prima reazione di assecondare i sui gesti. Era così difficile resistere a un invito così allettante…
“e cosa ti senti?”
chiese diventando subito serio, fissò il riflesso del mio viso nello specchio e si soffermò sul mio colorito.
“ho la nausea”
spiegai semplicemente, nausea mattutina. Fantastico.
“nausea?”
ripetè lui enfatizzando la parola. Poi si grattò la testa cercando di capire il motivo di questo malessere. Aveva un’aria stranamente innocente, quando in realtà era terribilmente colpevole.
“piccola, magari non hai digerito bene”
disse, raggiungendo la più ovvia delle conclusioni, ma io sapevo che non era per quello…perché il piccolo bastoncino bianco parlava chiaro. Quel segnetto rosa era una risposta sufficiente a spiegare tutti i miei sintomi.
“non credo”
dissi accompagnandolo con una risata isterica. Mi posai una mano sulla fronte e mi voltai verso di lui abbracciandolo.
rimase interdetto nel vedere la mia reazione così imprevedibile.
ricambiò l’abbraccio posando il suo mento sulla mia spalla e riuscendo a vedere oltre di me.
Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque..Sei.
il suo respiro si arrestò a metà, s’irrigidì e si protese in avanti afferrando il test… Sette. Otto…
“Bra…?!?”
chiese ad un certo punto assumendo un tono di voce tra lo stridulo e lo strozzato
la mia risata venne attutita dalla pelle del suo collo. Sentii infine delle lacrime scendermi lungo le guance e bagnare anche lui.
si scostò immediatamente da me e mi guardò negli occhi. Era più serio che mai. Sbalordito. Negli occhi il terrore.
sorridevo, ma dentro di me c’erano millemila emozioni contrastanti.
“sei felice?”
gli chiesi interrompendo il silenzio, lui mi riabbracciò senza dire niente, ora fissava quel bastoncino bianco come se potesse parlare, se potesse rispondere alle sue domande silenziose.
non giungeva nessuna risposta da lui, incominciavo a preoccuparmi.
“si”
disse infine, il mio cuore ricevette una scossa.
“davvero?”
chiesi asciugandomi le lacrime con il dorso della mano, lo sentii sorridere…non sapevo come ci riuscivo, ma percepivo le sue emozioni come se fossero le mie. Penso che sia una dote che hanno tutte le anime gemelle.
“come potrei non esserlo? Avremo un bambino”
tentennò, e avvicinando il suo viso al mio mi diede un bacio, appassionato, di quelli che crescevano di secondo in secondo e che di solito finivano con i vestiti sparsi sul pavimento.
quella volta non fu diversa, le mie mani si intrecciarono ai suoi capelli e lui mi sollevò da terra appoggiandomi al bancone del lavandino. Le mie gambe si avvinghiarono alla sua vita.
gli sfilai la t-shirt bianca che usava per dormire e rimase a torso nudo, sentivo i suoi muscoli a contatto con me, il bacio si interrupe un attimo, il tempo di sfilarmi la canottiera e le nostre labbra si ricongiunsero subito, mi spostò sul letto e sentii il suo peso schiacciare delicatamente il mio corpo seminudo, ma non era un fastidio. anzi.
sentivamo entrambi crescere delle emozioni strane, eravamo felici.
Sentivamo di amarci più di prima, ciò che provavamo l’una per l’altro era triplicato; le dimensioni dei nostri cuori erano raddoppiate come se l’affetto e l’amore per quell’essere che stava crescendo e che ci spaventava a morte colmasse quello spazio vuoto.
in quel momento magico niente e nessuno poteva impedirci di amare.

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Capitolo 2
*** Tentazione ***


due settimane dopo, casa Brief.
“Non ridere, non devi ridere” pensai tra me, mentre vedevo papà e Goku litigare per l’ultima porzione di sushi. Era un impresa, quella scena era veramente buffissima.
“Hei, Goten. Pensi che si prenderanno a pugni?”
chiesi a mio marito senza farmi sentire, lui mi rivolse uno sguardo curioso, non aveva notato la scena impegnato in una conversazione con suo fratello Gohan e Trunks.
“in che senso scusa?”
chiese avvicinandosi al mio orecchio e posandomi un bacio sulla guancia
“niente, niente”
feci una pausa e mi resi conto di avvertire un po di nausea. Lui si scostò da me quanto bastava per vedere la mia espressione.
“che c’è non stai bene?”
chiese aggrottando le sopracciglia e correndo con la mano sulla mia pancia, questo gesto così semplice e premuroso nascosto dalla tovaglia mi fece sorridere.
“solo un po di nausea…stiamo bene”
sussurrai ancora più piano, poggiai la testa sulla sua spalla e raggiunsi la sua mano stingendola tra le mie.
“ecm…ecm…”
Trunks si schiarì la gola riportandoci a terra, la maggior parte della gente presente al nostro tavolo ci stava squadrando.
“ragazzi finirete per farci venire il diabete”
disse ridendo Gohan, ma la mano di Videl si scagliò sulla sua testa.
“senti un po, dovresti lasciarli stare! Sono innamorati!”
disse facendoci l’occhiolino, poi mamma si intromise
“beh Gohan ti devo ricordare come eri tu quando ti eri appena sposato? Sembravi vivessi costantemente tra le nuvole!”
una risata si sollevò tra i presenti facendo arrossire Gohan e Videl.
la giornata si concluse velocemente, tra chiacchiere e racconti dei presenti, nessuno  toccò l’argomento figli però.
anche perché non eravamo intenzionati a dire niente, il bambino era ancora un segreto solo nostro.
prima di andarcene raggiunsi mio padre, che come al solito era appoggiato al muro nell’angolo più buio della casa, mi accostai a lui e rimanemmo in silenzio per un po.
“non devi andare via?”
chiese interrompendo il silenzio, sorrisi.
“in realtà ero venuta a salutare te”
“Tsk. Potevi risparmiarti il viaggio”
disse cercando di mantenere del distacco, ma ormai comprendevo bene il suo linguaggio e riuscivo a leggere le sue emozioni come se me le esternasse.
mi aggrappai al suo braccio e inspirai il suo profumo.
“mi manchi sai?”
dissi strofinando la guancia sulla sua spalla. Lo sentivo irrigidirsi per la tensione, avrebbe voluto dirmi “staccati mocciosa!” , ma doveva ammettere che gli mancavo anche io.
mi scostai da lui e mi riappoggiai alla parete, ripensai a ogni bel momento passato con lui, a ogni sguardo burbero, a ogni allenamento, a ogni sorriso che mi aveva rivolto…. Ed erano veramente pochi! Si potevano contare sulle dita di una mano!
ma non mi importava. mi ricordai inoltre di quando la sera veniva a controllare che dormissi socchiudendo appena la porta. Quei bei momenti che non avrei più potuto condividere con lui, ma che mi lasciavo alle spalle per poter crescere.
mi chiesi come avrebbe reagito alla notizia che ero incinta. Magari ne sarebbe stato felice, non me lo avrebbe dimostrato, però sarei stata felice di veder crescere mio figlio col nonno. A imparare tutto ciò che avevo imparato io da lui…mi scoprii a fissarlo e distolsi lo sguardo immediatamente.
“Che c’è?”
chiese improvvisamente, sorrisi e scossi la testa.
“niente, non pensavo a niente…”
non lo sapeva nessuno a parte Goten, eppure lui…lui doveva saperlo…sentivo il bisogno di dirglielo.
“papà…”
un grugnito in risposta. Perché avevo così paura? Infondo era una bella notizia..
“Bra? Dobbiamo andare…Oh ciao Vegeta!”
disse Goten entrando nella stanza.
“Certo, arrivo. Ciao papà”
gli accarezzai la spalla e raggiunsi mio marito a passi lunghi. Salutammo mia madre e insieme spiccammo il volo verso casa.
ero sovrappensiero, lo aveva capito.
“hei piccola che c’è?”
chiese, probabilmente era un bel po che mi fissava
“stavo per dirlo a papà…volevo che lo sapesse…ma ho paura che reagisca male…”
Goten si fermò e inclinò la testa per fissarmi.
“glielo diremo la prossima volta, non preoccuparti ne sarà felicissimo, è tuo padre ti vuole bene”
annuii e mi avvicinai a lui per poterlo abbracciare, lui mi posò un bacio suo capelli e mi accarezzò la schiena.
“hai ragione, è una bella notizia”
“giusto”
poi si chinò a guardare le mie mani.
“vedrai che questo piccolino sarà molto amato dai nonni. Come potrebbe non esserlo?”
sorrisi, il mio Goten…quanto lo amavo… sapeva sempre tirarmi su di morale.
“hai ragione, non ha senso essere preoccupati”
gli strizzai l’occhio e ricominciai a volare verso casa mano nella mano. Tra qualche giorno avremmo annunciato la bella notizia.

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Capitolo 3
*** Minaccia nello spazio ***


In questi anni di pace i nostri eroi si sono continuati ad allenare, instancabili come sempre hanno migliorato la loro potenza e sviluppato nuove tecniche.
Questo è il comportamento di un guerriero, migliorare giorno per giorno. Ma i loro sforzi potrebbero non essere sufficienti.
Infatti vicino alla loro galassia due navicelle velocissime viaggiano per lo spazio seminando terrore in ogni pianeta che incontrano sterminando la povera gente che li abita.
Al loro interno ci sono due spietatissimi guerrieri; entrambi provenienti da un pianeta molto lontano, sono in cerca del combattente più forte delle galassie, colui che riuscirà a tenergli testa; questa volta si sono avvicinati pericolosamente alla terra e nel giro di qualche mese atterreranno.
I poteri e l’intelligenza sviluppatissima di questi alieni li porta a subire una metamorfosi ogni volta che raggiungono un pianeta, assumendo l’aspetto degli abitanti, potendo così passare inosservati.
I loro nomi sono Calica e Cajun e la loro potenza è a dir poco spaventosa.


“Allora fratello, qual è la nostra prossima tappa?”
chiese Calica uccidendo un povero alieno. Cajun sogghignò e scrollò il pelo blu cobalto appesantito dall’umidità di quel pianeta.
“Questa volta mi sento fortunato. Il prossimo pianeta è la Terra”
la donna sbuffò e aggrottò la fronte.
“spero che i prossimi alieni abbiano un aspetto più carino, mi sono stufata di avere questo aspetto ridicolo. Voglio poter tornare a camminare su due gambe”
Si lamentò Calica sedendosi sulla pila di cadaveri che aveva accumulato, mentre le lunghe code si posarono sul suolo sabbioso e rosso.
“Pace sorella. Dobbiamo avere pazienza, la metamorfosi è lunga e il pianeta è lontano parecchi mesi di viaggio.”
Calica annuì con la grossa testa crestata e sbattè più volte gli enormi occhi neri simili a perle lucenti.
Un rumore li sorprese alle spalle. Un piccolo alieno strisciava cercando di mettersi in salvo.
Emetteva un lamento straziato, Cajun scambiò uno sguardo d’intesa con la sorella.
“divertiti”
disse Calica facendo cenno al fratello di finire quell’essere inferiore.
Cajun si fiondò addosso a lui con un ringhio e straziò il piccolo alieno che urlò per la disperazione.
Una risata maligna si alzò nel cielo rosa pallido di quel pianeta ormai deserto.
Sarebbe stato per sempre in silenzio, perché  la sua ultima voce era morta insieme a lui.

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Capitolo 4
*** Promettimi... ***


Alcuni mesi dopo.

Un boato incredibile mi fece scattare. aprii gli occhi e senza pensarci due volte coprii il ventre con le mani. Il mio sguardo corse immediatamente a lui, la nostra espressione contratta era identica, come i nostri pensieri.
Non solo i nostri, ma quelli di noi tutti, i nostri padri, i nostri fratelli percepivano la nostra stessa sensazione, ovvero guai in arrivo.
Chiusi gli occhi e mi concentrai, sentivo chiaramente due forze, non sembravano pericolose però…quasi…Umane….
“Goten le senti?”
Chiese cercando una spiegazione plausibile,
“aure umane…non sembrano potenti, eppure…”
eppure sprigionavano una certa…malignità.
“dovremmo andare a controllare”
dissi portando le mani davanti a me e indicando la porta di casa.
“Io vado a controllare. Tu non puoi rischiare di farti del male”
rimasi interdetta. Che diavolo di risposta era? Ero in grado di fare tutto, non ero malata, ero solo incinta!
“dove vai tu vengo anche io. Starei peggio se non sapessi dove sei”
conclusi la frase incrociando le braccia al petto. Rimase a fissare la mia espressione truce e sorrise.
“le senti queste aure no? Non sono potenti. Faccio un salto a controllare e ritorno.”
“per chi mi hai preso? Sono la figlia del principe dei saiyan non dimenticarlo!”
adesso era lui che guarda me a bocca spalancata.
Approfittai della sua distrazione e mi precipitai fuori dalla porta.
“SEI LENTO!”
Gridai e con uno scatto mi raggiunse, volai più veloce in modo che non potesse tentare di fermarmi. Sapevo che mi avrebbe impedito di combattere a tutti i costi, ma no mi avrebbe impedito di assistere a un buon combattimento.
“promettimi che non combatterai”
disse serio superandomi e mettendosi davanti a me. Mi fermai di colpo e lo fissai.
“e tu promettimi che non ti farai del male”
la risposta non lo soddisfaceva, continuava a fissarmi serio. Fissai il mio sguardo nei suoi occhi neri, non vedevo segni di cedimento.
“non combatterò” lo abbracciai. E non smisi di fissarlo, a dividerci c’era solo il pancione  a contatto con i suoi addominali.
riprendemmo a volare e ci dirigemmo verso le due aure.


interruppi i miei allenamenti, sentivo chiaro come il sole quelle due aure.
un ringhio mi uscì dai denti e mi precipitai fuori dalla Gravity Room.
“Trunks!”
Gridai e vidi mio figlio uscire dallo studio in volo e atterrare accanto a me.
“papà. Queste aure non mi piacciono.”
disse Trunks fissandomi coi miei occhi.
“Tsk. Non sono potenti. Ma per scrupolo voglio andare a controllare”
spiccai il volo, ma Bulma mi fermò a mezzo metro da terra.
“Vegeta! Dove stai andando!?”
Gridò lei accorrendo sotto di me, agitava le braccia per farmi segno di scendere.
“Cosa è successo? Ho sentito un boato!”
riatterrai e la fissai truce, possibile che non ci arrivasse da se? Che donna.
“due alieni sono atterrai sulla terra e voglio controllare. Sento Kakaroth e quel branco di perdenti che sono gia in viaggio. Non posso non andare!”
Bulma mise le mani sui fianchi e mi squadrò.
“Beh non pensare di andare senza di me! Sono anni che non succede nulla, voglio venire a vedere!”
con due passi mi raggiunse e mi saltò in spalla senza che io potessi prevederlo.
“ma dico sei impazzita!? Scendimi di dosso!”
Trunks si intromise cercando di mettere fine al nostro battibecco
“haha dai papà lasciala venire”
un ringhio mi scaturì dal petto e mi alzai in volo senza aspettare il complice della donna che amavo.
partii a razzo con Bulma ben salda sulla schiena.
“sai ho voglia di vederti combattere, sei molto sexy con la tuta strappata”
mi confessò all’orecchio senza farsi sentire da nostro figlio
mi sentii avvampare mentre lei mi posava un bacio sul collo.
“donna smettila! O ti lascio cadere!”
la minacciai, ma riuscii solo a farla ridere. Quanto mi piaceva quel suono…


Le navicelle atterrarono incastrandosi nel terreno di quello strano pianeta celeste.
ormai la metamorfosi era avvenuta, i nostri aspetti “terrestri” erano assolutamente normali e innocui …perfetto.
lo portellone si aprì con un getto di vapore. La luce brillante di quel pianeta mi colpì il viso togliendomi visibilità.
il cervello mi suggerì di sbattere le palpebre. Che strano. In tutti i pianeti che avevo visitato non avevo mai avuto un simile organo.
otto cuori, dieci braccia. Denti e zanne capaci di squartare velocemente il nemico, colpi energetici capaci di far esplodere un pianeta col pensiero.
scoprii che quella luce emanava pure calore, e allungai un arto per poterla toccare.
“carino”
disse Calica interrompendo i miei pensieri.
si era gia adattata nel nuovo corpo e camminava dritta su due arti inferiori, gambe mi suggerì il cervello, il suo aspetto era notevolmente migliorato.
portava lunghi capelli corvini intrecciati e il suo profilo in qualche modo familiare in ogni corpo ospite si distingueva.
il suo corpo, allungato era coperto dalla nostra solita uniforme, capace anch’essa si mutare insieme a noi.
“decisamente meglio di tanti altri pianeti inospitali”
dissi mentre anche io mi issavo sulle gambe e percorrevo i miei primi passi da terrestre.
“i muscoli rispondono molto bene alle terminazioni nervose. È un ottimo corpo”
aggiunse Calica sferrando una raffica di pugni e esplodendo con un colpo energetico che provocò un lunghissimo canale.
“hahahahaha! I miei poteri sono spaventosi!”
ghignò incrementando la potenza.
“Cajun! Sento delle aure potentissime! Finalmente siamo riusciti a trovare i guerrieri più forti delle galassie! Non abbiamo mai affrontato nessuno con questa potenza! Nemmeno i freddi erano così potenti!”
si entusiasmò ancora.
“credo anche io cara Calica che questa sia la volta buona”
mi alzai in volo accanto a lei e risvegliai i miei poteri assopiti ormai da mesi interi.
chiusi gli occhi e li cercai all’interno di me…finalmente li trovai e come un esplosione spazzai via ogni essere vivente o cosa nell’arco di 5 kilometri.
ritrovai i miei poteri che mi diedero un momento di frenesia.
“non vedo l’ora di cominciare sorella mia”

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Capitolo 5
*** Tensione e rivelazioni ***


L’onda energetica che ci travolse ci spinse a metri di distanza, quelle aure umane che sentivamo mutarono e divennero assolutamente spaventose.
Il respiro mi morì in gola, e rimasi con lo sguardo vitreo. Non avevo mai avvertito niente di così potente, così distruttivo e maligno.
Una fitta allo stomaco mi fece riprendere a respirare, avevo paura. Paura per la mia incolumità , per quella di mio marito e del mio bambino.
“Goten non combattere”
Dissi interrompendo il silenzio che ci circondava. Pure lui era teso, di certo non si aspettava un’affermazione del genere.
“Ma chi diavolo sono? Non ho mai sentito aure così potenti! Ci servirà tutto l’aiuto possibile..”
Fui presa da un momento di panico, mi sentii gelare la schiena. E barcollai nell’aria come se non riuscissi a controllare la mia forza.
Il respiro accelerò e sentii il bisogno di atterrare, non potevo credere che volesse combattere, che fine aveva fatto il suo buon senso? La nostra forza non era abbastanza per tenere testa a quegl’ esseri.
“Dico sei impazzito? Non vorrai farti uccidere!”
Sbottai cercando di controllare le lacrime che scorrevano senza una motivazione valida.
“Bra, stai tranquilla. Ci sono papà, Vegeta, Trunks, Gohan, Crilin, Junior, C18, Ub…”
Continuò a elencare i nomi dei nostri amici e parenti, ma non potevo permettere che facesse una cosa del genere. Poteva darmi dell’egoista ma non potevo rischiare di perdere l’uomo che amavo.
“Non mi interessa!”
Ringhiai tra i denti, poi mi avvicinai a lui e afferrai il colletto della sua maglia con entrambe le mani.
“Non mi lascerai sola a crescere nostro figlio!”
Stavo impazzendo! Gridavo tra le lacrime, cercando di risultare più convincente, ma riuscivo solo a essere patetica.
Lo sguardo di Goten si addolcì, e afferrò con le sue mani i miei polsi tremanti.
“non sarò solo, effettuerò la fusione con Trunks e nessuno potrà tenerci testa..”
Interruppe la frase e alzò lo sguardo verso l’alto, poi cominciò ad agitare un braccio. Non capivo questo comportamento assurdo. Alzai lo sguardo e vidi arrivare in volo Papà, Trunks, Mamma e tutti gli altri.
“e poi”
Aggiunse mentre continuava a salutare
“non potrei mai lasciarti sola, non potrei sopportarlo”
Tutti atterrarono, la scena che si trovarono davanti li lascò per un attimo interdetti, perché ci fissavano? Poi mi ricordai dei pugni che stringevo sul suo colletto e della mia espressione,  mollai la presa e con la manica del maglione mi asciugai le lacrime.
“ciao ragazzi, allora che ne dite? Siamo in pericolo?”
Chiesi senza voltarmi, sapevo gia la risposta.
“Vediamo cosa vogliono questi individui prima di trarre delle conclusioni”
Disse Goku cercando di allentare la tensione generale, poi a grandi passi si avvicinò al figlio e con una pacca sulla spalla lo salutò.
“Hei figliuolo è un sacco che non ti vedo”
Disse e rivolse uno sguardo amichevole anche a me.
“Non dire scemenze Kakaroth! Di certo gli alieni non sono venuti per giocare a carte!”
Sbottò mio padre raggiungendoci e afferrando Goku per la maglia.
“Non sperare di riuscire a debellarli così facilmente! Non so se hai sentito le loro aure ma sono molto più forti di Majin Bu!”
Goku non perse la calma e sorrise mesto a mio padre.
“Possiamo farcela Vegeta. Noi tutti insieme siamo abbastanza forti da poterli eliminare”
“Vegeta, Goku ha ragione. Chiediamo prima il motivo del loro arrivo”
Esordì Crilin avvicinandosi ai due guerrieri.
“Tsk! Di certo non sarà il tuo aiuto a fare la differenza!”
Sbottò mio padre lasciando andare Goku, si allontanò da noi e andando a posizionarsi accanto a mia madre.
“Hei senti un po Saiyan! Pensavo fossi diventato più simpatico in questi anni ma pare che non sia così!”
Si lamentò Crilin raggiungendo C18.
“In ogni caso non sono imbattibili, non ho paura di scontrarmi con loro”
Disse papà, poi scambiò uno sguardo d’intesa con Goku che gli sorrise di rimando. Rimasi interdetta, continuavo a fissare i loro volti e cercavo una spiegazione logica.
Possibile che non temessero per loro? Perché non vedevano la gravità della situazione? Passai in rassegna tutti i volti dei presenti, sembrava di vedere la stessa maschera sui loro tratti differenti, tutti con la stessa voglia di combattere.
Pure il viso di mia madre era rilassato, tra mio fratello e mio padre sprizzava orgoglio da tutti i pori e appoggiava le mani sulle spalle di entrambi.
Alzai lo sguardo verso Goten, che aveva smesso di guardare suo padre e fissava me. Sul suo volto oltre a sicurezza e voglia di combattere c’era della preoccupazione.
“tu non dovresti essere qui in ogni caso”
Stava scherzando? Dove andava lui andavo anche io!
“ne abbiamo gia parlato….non ti lascio qui da solo”
Dissi cercando di chiudere la conversazione, ma mio padre si intromise
“Hei ragazzo! Bra è capace di difendersi da sola, non corre alcun rischio”
Goten s’impuntò e si scostò da me per guardare meglio in faccia mio padre.
“So benissimo che è in grado di difendersi, ma in questo momento non può permettersi di farsi del male”
Cosa stava facendo? Non voleva forse….
“Goten non mi sembra il caso!”
Lui mi fissò e sorrise
“è giusto che lo sappiano. Non c’è solo la sua vita in gioco ma anche quella di nostro figlio”
Disse calmo, con lo sguardo tranquillo e fiero. Volevo ammazzarlo.
Il brusio dei presenti divenne silenzio e potevo immaginarmi le loro facce, e potevo benissimo immaginare la mia…..senza pensarci due volte gli sferrai un pugno sul naso che lo fece piegare in avanti.
“sorpresa”
Dissi acida e mi voltai verso il pubblico rendendo così visibile la pancia che tentavo di nascondere.
Papà e Goku erano rimasti di sasso con gli occhi spalancati.
“haha hahaha, che bella notizia”
Disse Goku cercando di riprendersi dallo schok, ma per mio padre non fu così facile aprire bocca, stava ancora elaborando le parole di mio marito.
“Congratulazione tesoro! Sarò nonna!”
Disse mia madre avvicinandosi a me e posandomi le mani sulle spalle
“tu si che mi dai soddisfazioni, non come tuo fratello che non si è ancora trovato una fidanzata”
Trunks che mi sorrideva cadde a terra per lo stupore.
“ma mamma!”
Si lamentò, e si avvicinò a me per abbracciarmi.
“che bello sorellina, Goten? Congratulazioni, un consiglio per la prossima volta, non far arrabbiare mia sorella”
Disse sogghignando, il brusio ora era un vociare di congratulazioni a cui non badai. Papà era  ancora immobile con lo sguardo vitreo,  ma di scatto si riprese.
“KAKAROOOTH! SEI STATO TU A PRODURRE QUELL’ENERGUMERO! QUEL DISGRAZIATO! L’HO SEMPRE DETTO IO CHE SEI UN ESSERE INUTILE!”
Le sue parole ci fece scoppiare tutti a ridere, povero il mio papà, non sapeva con chi prendersela.
Ormai la frittata era fatta, quindi scansai mia madre e mio fratello e mi avvicinai a lui che tremava dalla rabbia; afferrai la sua mano stretta a pugno che si riaprì all’istante per la sorpresa, mi fissava mentre sorridevo, poi spostò lo sguardo sulla mia mano che avvicinava la sua verso il mio ventre arrotondato, con un gesto leggero lo posai proprio al di sopra, ovviamente non rilassava i tendini, quando il bambino lo colse alla sprovvista, scalciò proprio nel punto in cui il tepore della mano del nonno veniva a contatto con la mia pancia. Non so se lo fece per il mio gesto tanto incredibile o per merito di quel bambino che ancora non era nato, ma la sua si rilassò e si adattò alla forma del ventre.
Fissai i suoi occhi neri come la notte prendere a luccicare per l’emozione. Ma non lo diede a vedere ritraendosi subito dopo, ma non mi importava. Sapevo che questo bambino avrebbe avuto un ulteriore guida oltre a suo padre e questo mi bastava.
“va bene ragazzi, se siete così sicuri di voi andiamo da questi tizi e chiediamogli cosa ci sono venuti a fare sul nostro pianeta”
Esordii e tornai accanto a mio marito che si teneva ancora il naso, mi aggrappai al suo fianco e lo abbracciai.
“Andiamo!”
Gridarono all’unisono i miei amici e compagni.
  

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Capitolo 6
*** Aure ***


Le aure aliene provenivano dal centro di un esplosione, un cratere polveroso che aveva spazzato via qualsiasi cosa, ripensai all’onda d’energia che travolse me e Goten e mi spiegai l’accaduto.
Ci fermammo tutti in volo, l’estensione di quella voragine polverosa che aveva fatto terra bruciata nel raggio di kilometri ci lasciò di sasso.
Non avevamo mai visto niente del genere.
Riprendemmo a volare, con più cautela ci avvicinammo; proprio al centro della buca due figure perfettamente umane erano immobili a guardare il cielo.
Erano una donna e un uomo, di carnagione chiarissima, alti muscolosi e slanciati, entrambi portavano una battle suit grigio aderente e le loro spalle erano coperte da lunghi capelli corvini.
Le loro espressioni non mutarono nel vederci atterrare davanti ai loro occhi, e continuarono a fissare il cielo.
Comportamento decisamente insolito, sembrava stessero aspettando chissà quale evento.
il silenzio regnava sovrano in entrambe le schiere, dalla nostra lo stupore e la tensione, dalla loro solo attesa.
Il vento soffiava tra di noi quasi a delimitare una linea immaginaria che ci divideva.
“Calila? Credi che siano loro?”
Disse l’uomo senza abbassare lo sguardo e continuando a fissare il cielo.
Sentii mio padre che digrignava i denti, in effetti anche io mi sentivo presa in giro e strinsi i pugni.
La pazienza non era una dote della mia famiglia..
“Te l’avevo detto di non sperarci troppo. La forza combattiva di questi Terrestri non è nemmeno un millesimo della nostra”
Disse la donna spostando noncurante un ciuffo di capelli dal viso. Era troppo. Chi credevano di essere? Sentivo la rabbia montare dall’interno, sentii le nocche scricchiolare per la forza con cui stringevo il pugno.
Volevano vedere la forza? Bene, avrebbero assaggiato…
“Bra, calmati”
Disse perentorio Goku e mi appoggiò una mano sulla spalla, me la scrollai violentemente di dosso e incrociai le braccia al petto.
La sua mano fu sostituita da quella di Goten, che non respinsi.
“devi stare tranquilla, non sappiamo quali siano le loro intenzioni”
Continuò il saiyan e fece due passi verso gli alieni.
“salve. Io sono Goku e loro sono la mia famiglia e i miei amici. Il pianeta su cui siet…”
“la Terra lo sappiamo. Noi siamo Calica e Cajun. Arriviamo dal pianeta Zodrack e stiamo cercando il combattente più forte dell’universo”
Disse la donna abbassando finalmente lo sguardo, squadrò uno per uno tutti i nostri volti soffermandosi su quello di mio padre e su quello di Goku.
“che strana gente popola questo pianeta. Dei saiyan e pure dei namecciani. Entrambe razze che abbiamo gia sterminato”
Sogghignò, mi sentii raggelare, avevano ucciso dei saiyan? Come diavolo avevano fatto? Non avevo mai visto nessuno più potente di un super saiyan!
Mio padre scalpitava sul posto, si sentiva ferito nell’orgoglio, ma stava al suo posto reprimendo quella voglia incontrollabile di staccargli la testa e lanciarla in orbita.
“non lasciatevi ingannare dalle nostre aure, siamo in grado di incrementare la nostra potenza a nostro piacimento, non ci lasceremo sterminare come avete fatto con i nostri simili”
Anche l’uomo abbassò lo sguardo e inclinò la testa sempre mantenendo uno sguardo neutro, non sembrava convinto di quello che stavamo dicendo.
“dimostratecelo”
Non ce lo lasciammo ripetere due volte, tutti i presenti incrementarono la loro potenza trasformandosi in super saiyan , papà, Trunks, Goten, Goku e Gohan scoppiarono in una luce dorata che ci illuminò, le loro iridi erano diventate turchesi e i loro capelli ondeggiavano come fiamme dorate. Non volevano far vedere tutta la loro potenza, li sentivo mentre si trattenevano. Sapevo di cosa era capace Goku, il terzo livello non era un segreto per lui, e Gohan si stava decisamente controllando. La sua energia ribolliva dentro di lui come magma incandescente.
“notevole, sicuramente meglio dei freddi o di quei saiyan incontrati nel pianeta Coral. Loro di certo non sapevano trasformarsi”
“Direi che è anche ora di cominciare. Sono stufo di sentirmi ridicolizzare!”
Sbottò mio padre, pure Goku si piegò in avanti e si preparò alla battaglia.
“non dovremmo prima eliminare gli anelli deboli? Quello basso laggiù non è nemmeno calcolabile e quella donna? Non mi ero nemmeno accorto della sua presenza”
Io papà  e Trunks c’irrigidimmo appena sentimmo nominare la mamma, mentre lei esplose e cominciò a saltellare sul posto
“HEI SENTI UN PO! SARò ANCHE UNA SEMPLICE TERRESTRE MA MIO MARITO è IL PRINCIPE DEI SAIYAN! TI FARà A FETTINE VEDRAI!”
Sembrava un toro inferocito.
“si vedrà”
Si limitò a rispondere l’uomo con tono annoiato. Mi parai di fronte a mia madre e mi piegai in avanti. Non potevo combattere, ma potevo almeno proteggerla da eventuali colpi.
Crilin rimase serio anche dopo l’offesa ricevuta, sapeva benissimo che la sua potenza non era nemmeno calcolabile se messa in paragone con quella dei suoi amici.
“non preoccupatevi per noi. Faremo da spettatori”
Disse, C18 si voltò verso di lui e con uno sguardo dolce annuì. Non voleva mettere a rischio la vita di suo marito.
“Bra, Bulma. Allontanatevi da questo posto e cercate un riparo. Potrebbero volare pezzi di montagna”
Aggiunse mio padre e indicò dietro di se senza voltarsi, sperava davvero di cacciarci così facilmente?
“non sperarci. Ci sposteremo quanto basta ma rimarremo qui ad assistere”
Disse mia madre e afferrandomi il braccio cercò di trascinarmi più lontano dal gruppo.  Ma non potevo andarmene, non prima che avessi augurato buona fortuna a Goten.
Mi divincolai e corsi verso mio marito, lo abbracciai e gli presi il viso tra le mani.
“non farti male”
sussurrai prima di posargli un bacio leggero sulle labbra, poi mi allontanai senza voltarmi
“Buona fortuna!”
e raggiunsi mia madre. Eravamo davvero arrivati al momento della battaglia, l’aria era piena di elettricità, e dei nuvoloni si stavano formando sopra di noi.
La battaglia stava per cominciare.





_______
Angolo autrice: 
Un ringraziamento a tutti coloro che mi seguono e mi incitano a continuare a scrivere, spero che questo capitolo vi piaccia!
La tensione è palpabile e i nostri eroi stanno per scontrarsi contro avversari mai affrontati. un abbraccio a tutti x)
LadyBoaSSJ

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Capitolo 7
*** Lo scontro ha inizio ***


Presi mia madre a spalle e mi allontanai appoggiandola delicatamente vicino a uno spuntone roccioso, davanti a noi un precipizio che si apriva in una vallata, mi scostai subito da lei per raggiungere il confine che ci divideva, il vento soffiava più forte su quell’altura e il mio cuore sembrava riuscisse a smorzare il silenzio che regnava in quel kenyon sabbioso.
Crilin ci raggiunse e si sedette sull’orlo appoggiando i gomiti sulle gambe e tenendosi il viso con le mani.
“comincia lo spettacolo”
disse, anche mia madre si avvicinò e posandosi una mano sul fiancò osservò i nostri amici prepararsi.
“non vedo l’ora che Vegeta sistemi quegli alieni! Come osano?”
non badai alle parole di mia madre, mi soffermai piuttosto sullo sguardo gelido che l’aliena rivolse verso di noi nello stesso istante.
Spalancai gli occhi e la vidi alzare un angolo della bocca creando un ghigno impercettibile; mi voltai verso mia madre che blaterava e le posai una mano sulla spalla…
“ci sente”
sussurrai, ero sbalordita!
“ chi ci sente, tesoro?”
chiese intuendo la mia preoccupazione. Ero terrorizzata non preoccupata.
“lei. L’aliena!”
cadde in silenzio anche li. Mi concentrai sulle loro conversazioni, allungai l’orecchio per capire di cosa parlassero nella nostra schiera, ma era pressochè impossibile. La distanza e il vento che soffiava mi impediva di sentire persino i miei pensieri.
l’attesa era snervante.  Mi sentivo annullata.
“mamma io mi avvicino un po. Voglio almeno sentire cosa dicono.”
decisi e scesi in volo verso uno spuntone più basso, il maglione leggero sventolava e mi scopriva la pancia nella discesa, atterrai e mi sistemai, emisi un sospiro, dovevo stare tranquilla. Se Goten si fosse accorto del mio avvicinamento si sarebbe di certo distratto e avrebbe potuto farsi del male…
il pensiero mi fece rabbrividire. Ero sufficientemente vicina da capire le loro conversazioni, ma abbastanza lontana da potermi scansare nel caso di un attacco.
mi misi il cuore in pace e mi misi ad ascoltare i suoni e le aure. Prestando attenzione a ogni movimento.
“direi che puoi cominciare tu Calica. Non ho nemmeno voglia di sporcarmi le mani con questi terrestri. Non ne vale la pena”
disse l’alieno voltandosi di scatto e andandosi a sedere su un masso non troppo distante.
sentii mio padre e Goten digrignare i denti,  questa era una provocazione bella e buona!
“nessun problema fratello. Non ci metterò molto!”
disse la donna e con un movimento leggero fece svolazzare la lunga chioma nera che si posò sulla battle suit.
Goku scambiò uno sguardo d’intesa coi figli e  i compagni di avventura, stavano decidendo chi avrebbe combattuto, sentii il cuore sussultare quando l’aura di mio fratello e di Goten aumentarono spropositatamente e si trasformarono in super saiyan.
anche mio padre aumentò l’aura e lo vidi trasformarsi in super saiyan, era sempre più forte e superava di gran lunga quella di Goten e Trunks, doveva aver raggiunto il secondo livello, perché tendeva i muscoli così tanto che dovette emettere un grosso respiro di sollievo per allentare la tensione.
poi fu la volta di Gohan che anche senza trasformarsi emanò un’energia a dir poco mostruosa, mi chiedevo come sarebbe aumentata se si fosse trasformato….
C18 e Junior non provarono nemmeno a entrare in competizione, fecero solamente un passo indietro.
“voi saiyan siete diventati fortissimi. Non avrei alcuna speranza contro di voi figuriamoci contro uno solo di loro”
disse la bionda e scambiò uno sguardo complice col marito che annuì.
infine Goku incrementò la sua aura, era paurosamente potente, sentivo il suolo tremare e la terra spezzarsi sotto a quell’incredibile potenza, raggiunse un livello incredibile trasformandosi in super saiyan di terzo livello.
la maestosità di quella trasformazione mi lasciò a bocca aperta, i suoi capelli si erano allungati notevolmente e scintillavano di una luce dorata. La sua potenza era allucinante!
“Kakaroth non credere di battermi così facilmente! So farlo anche io!”
Sbraitò mio padre che con un ringhio incrementò ancora la sua potenza. La terra vibrò di nuovo e il terreno si spaccò sotto ai suoi piedi, gli occhi mi brillavano nel vedere quell’uomo che era mio padre trasformato nel terzo livello.
Anche i suoi capelli si erano allungati e la sua aura incrementata mostruosamente.
“UUUUUURCA! Ma Vegeta perché me lo hai tenuto nascosto?! Ora si che saremo invincibili!”
Urlò Goku, ma questo non era di certo il momento di perdersi in queste conversazioni, Calica stava fremendo sul posto e muoveva il piede insistentemente.
“SCIMMIONI DEI MIEI STIVALI DECIDETEVI O VI SPAZZO VIA TUTTI IN UNA VOLTA SOLA!”
Goku e mio padre si scambiarono uno sguardo d’intesa e senza doverselo ripetere scattarono in avanti per colpire l’aliena.
“ottima tattica…”
sussurrai e rimasi immobile a guardare cin quale maestria combattevano. In perfetta sincronia riuscivano a colpire l’aliena senza troppo sforzo, però anche lei non era da meno, il suo pugno piccolo e candido colpiva ripetutamente  il loro corpo mozzando spesso il fiato.
poi una gomitata dritta sulla nuca da parte di mio padre la scaraventò al terreno e con un colpo energetico la colpì di nuovo creando un esplosione di energia.
“sono migliorato Kakaroth, non trovi?”
ansimò mio padre distendendo le braccia sui fianchi, il suo sguardo fiero mi  riempiva d’orgoglio e non riuscivo a pensare altro che era il mio eroe.
“Devo ammetterlo Vegeta mi hai stupito!”
“Tsk!”
poi tornarono a fissare il cratere sotto di loro, l’aliena si stava rialzando e si teneva una spalla.
“non male scimmioni, ora tocca a me!”
alzò il braccio sano e creò una sfera luminosa che sparò contro di loro, era velocissima e molto potente, Goku s’irrigidì e con un’onda energetica la deviò verso una montagna, il boato fu talmente forte che sentii le orecchie fischiare.
“maledizione..”
sussurrai ancora a me stessa, la donna riprese il volo e tornò all’altezza dei sue saiyan, inclinò la testa di lato e caricò un altro colpo con la mano, papà e Goku le spingevano via, creando centinaia di esplosioni intorno a loro.
sempre più velocemente scagliava colpi energetici, non potevano andare avanti così!
“Kakaroth!”
disse mio padre cercando di avvicinarsi alla donna, allora Goku con un colpo energetico la fece spostare e fu colpita da mio padre con una ginocchiata nello stomaco.
“BIG BANG ATTACK!”
il colpo più potente di mio padre si scagliò su di lei che sbattè a terra.
“BRAVO PAPà!”
gridammo io e Trunks nello stesso momento, mossa sbagliata.
“Bra vattene!”
urlò Goten venendo verso di me facendomi scudo col suo corpo.
“allontanati o ti porto via di peso!”
“non me ne vado. Non corro pericoli qui!”
ma la nostra lite s’interruppe quando vedemmo uscire dalle macerie la donna quasi illesa.
“ma come ha fatto!?”
dissi con voce tremante, l’uomo sospeso al di sopra di tutti fissava la scena e rideva sotto i baffi. Come se sapesse che questo era uno spreco di tempo. Che saremmo morti tutti ugualmente.
“MI SONO STUFATA! VEDIAMO SE COMINCIO A ELIMINARE QUALCUNO DI VOI CAMBIA UN PO LA MUSICA!”
La donna puntò la mano aperta verso la montagna e poi ruotò velocemente verso di noi.
dalla sua mano si accese un lampo di luce bianca che sparò un proiettile velocissimo verso di noi.
Goten si trasformò in super saiyan e rispose al colpo con un onda energetica non sufficientemente potente.
“VATTENE!”
Urlò lui, ma non riuscii a collegare il resto del corpo al cervello. Ero accecata dalla luce, dalla paura e dal dolore che provavo.
Vedendo che non mi spostavo mi prese tra le braccia e velocemente volò via portandomi lontano dalla montagna appena prima che fosse ridotta in un mucchio di sabbia.
Lo sentivo digrignare i denti, ma non capivo. Non riuscivo a capire, vedevo rosso.
“G-Goten”
ansimai appena posò i piedi a terra, lui abbassò lo sguardo arrabbiato su di me e cambiò immediatamente espressione.
“No…”
sussurrò
“Goten”
ripetei mentre mi si riempivano gli occhi di lacrime e sentivo le gambe bagnarsi del mio sangue che colava senza alcun preavviso logico.
“non è vero..”
ripetei senza smettere di piangere, ma ora non ero solo io ad avere il viso rigato dalle lacrime.






spazio autrice:
so che è tanto che non aggiungo un capitolo (chiedo umilmente scusa!!) però ci tengo a farvi sapere che sono onorata di leggere messaggi di ragazze che mi chiedono quando il prossimo capitolo sarà pubblicato e che non stanno nella pelle. la verità è che in questo periodo faccio un po fatica a scrivere...la situazione che sto creando è un po complessa e devo riuscire a rendere tutto. capitemi xD scusate lo sfogo e so benissimo che non è una scusante!
commentate in tanti e prometto che presto pubblicherò i prossimi capitoli ;) un bacione
LadyBoaSSJ (P.S. visto il nuovo avatar?? **)

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Capitolo 8
*** Dolore ***


Il suo sguardo gelido divenne vitreo e il mio si riempiva di lacrime, tenevo le mani conserte sul ventre e senza smettere di piangere le avvicinai lentamente a quel bambino che non averi mai visto, lo accarezzai attraverso la mia pelle, mentre le lacrime bagnavano il maglione.
“…ti ha colpita lei?”
chiese Goten appoggiando la fronte contro alla mia testa e versando lacrime amare, lo sentivo tremare.
“no”
sussurrai tra i singhiozzi. Nessuno mi aveva colpito. Non era possibile. Non era logico.
“BRA!”
Chiamò Trunks avvicinandosi e rimanendo interdetto nel vedere la scena. Prima fissò i nostri volti, poi me e infine vide i miei abiti zuppi di sangue. Di lui.
“oddio”
fu la sua unica esclamazione. Era rimasto senza fiato anche lui.
“beh, almeno uno l’ho ucciso senza ombra di dubbio!”
Vegeta e Goku si guardarono intorno e controllarono tutti i presenti, mio padre per primo guardò mia madre e infine spostò lo sguardo su noi tre.
gli occhi si sbarrarono nel vedere la scena. no capiva cosa fosse successo, ma gli bastava vedere il sangue che impregnava i miei vestiti e Goten in lacrime.
“COS’HAI FATTO!”
si lanciò addosso all’aliena con una violenza tale da schiacciarla al suolo. La riempiva di colpi micidiali e sembra una furia inarrestabile, vidi il suo sguardo pieno d’odio accendersi ulteriormente quando creò un enorme sfera di energia che scagliò addosso all’aliena.
“VEGETA! SEI IMPAZZITO!?”
urlò Goku mentre correva ad aiutare l’amico e lo fermava da un attacco che avrebbe potuto polverizzare l’intera zona, l’esplosione che provocò l’altro colpo uccise l’aliena lasciandola sanguinante al suolo.
“perché l’hai fatto?!”
papà lo scansò con una gomitata
“lasciami Kakaroth! LI VOGLIO ELIMINARE ENTRAMBI!”
Goku rimase basito a quell’affermazione e anche lui fissò lo sguardo su di noi. Poi collegò le due cose.
“maledetti…”
ringhiò, anche lui aveva preso una strana luce negli occhi.
Dopo questo primo momento di lucidità sentii nuovamente una fitta tremenda all’addome e mi feci scappare un grido tra le lacrime.
Goten mi appoggiò a terra e inginocchiandosi accanto a me mi prese la testa tra le mani e la appoggiò al suo petto.
“cosa devo fare…cosa devo fare….”
mugugnava tra i denti, mentre io non capivo più niente.
cominciarono a volare colpi energetici da tutte le parti intorno a noi, ma la mia attenzione gravitava altrove.
“devo portarti via”
mi disse Goten, mentre mi alzava da terra con una delicatezza impressionante.
“PAPà! PORTO VIA BRA!”
Urlò alzandosi in volo, ma un altro colpo energetico ci fece il pelo e dovette scansarsi violentemente.
squittii un lamento che non sfuggì a Goten e strinse la presa sulle mie spalle.
“ti porto da Bulma. Io devo farla pagare a quei mostri!”
mi ci volle un po per collegare il corpo alla mente, ma quando ci riuscii gli mollai uno schiaffo.
“non provarci nemmeno!”
ringhiai tra le lacrime, non poteva farmi questo!
“non posso perdere anche te! Non voglio!”
“Bra è necessario…”
“Goten la fusione! Papà e Goku non ce la fanno! Quell’alieno è inarrestabile!”
urlò Trunks da sotto di noi.
ma fu irremovibile, mi portò in volo fino da mia madre che mi strinse le braccia al collo senza dire una parola.
“Lo vendicherò Bra. Te lo prometto.”
Poi si rivolse a mia madre e la guardò negli occhi cercando di essere il più serio possibile.
“tienila d’occhio. Non deve stare male”
senza battere ciglio volò via e mi lasciò li con mia madre.
lo seguii con lo sguardo mentre raggiungeva il campo di battaglia e con maestria eseguiva la fusione.
Apparve Gotenks e si buttò nella mischia con una violenza incredibile.
I suoi colpi volavano dritti verso il bersaglio senza mancarlo una volta, anche mio padre e Goku si impegnavano senza esclusione di colpi, ma quell’alieno era più forte della donna e pure lui sembrava spinto dalla perdita della sorella per potenziare i suoi poteri.
“mamma”
sussurrai senza togliere lo sguardo dal combattimento
“dimmi piccola”
sussurrò lei accarezzandomi i capelli.
“l’ho perso mamma”
le dissi ricacciando le lacrime amare che volevano scendere impertinenti sul viso
“non voglio perdere anche Goten. Non posso permetterlo”
quell’amore che ci colmava e che aveva raddoppiato la dimensione del mio cuore… dei nostri cuori, aveva lasciato un buco dove il silenzio e la mancanza di emozioni riempiva me e Goten di un dolore e una tristezza smisurati.
Mia madre si sedette accanto a me e cingendomi le spalle mi fece appoggiare la testa sul suo grembo, mi ritrovai rannicchiata su un fianco a terra.
In mezzo alla guerra e la sofferenza che ci circondava si mise a canticchiare una ninnananna e a cullarmi dolcemente.
rievocò pensieri e ricordi il ritmo lento della ninnananna, quasi come se li avessi gia sentiti. Era triste e durante la mia infanzia non l’avevo mai sentita, eppure quel lamento soave che proveniva dalle labbra di mia madre non era una novità.
Chiusi gli occhi e provai a distaccarmi dal dolore che mi circondava, volevo solo che Goten, Trunks ,Papà e tutti gli altri non si facessero del male.
volevo poter prendere tutti e metterli sotto un mantello invisibile dove nessuno avrebbe potuto strapparmeli via.
Non volevo perdere altri membri della mia famiglia.




angolo autrice
ho pubblicato il prima possibile il capitolo per le richieste che arrivavano, trovo che sia toccante e molto triste, come vedete
Vegeta ha gia fatto metà dll'opera, ma manca ancora Cajun da eliminare e nonostante Bra non sia molto presente in questo momento, vedrete meglio nel prossimo capitolo di cosa parlo.
infattio parlerò sotto il punto di vista dell'alieno
Cajun (piccolo spoiler)
spero che questo vi sia piaciuto (un po cortino lo so ç__ç) recensite in tanti che i vostri pareri sono un invito a continuare a scrivere e il vostro sostegno mi fa venire mille idee (giuro >.<)
un bacione, ci si sente al prossimo capitolo!
LadyBoaSSJ

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