Un sentimento ostacolato

di ele superstar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gelosia nascosta ***
Capitolo 2: *** Messaggi interessanti ***
Capitolo 3: *** Dalla rabbia all'ira ***
Capitolo 4: *** Incontro notturno ***
Capitolo 5: *** L'aggressione ***
Capitolo 6: *** Nella pizzeria ***
Capitolo 7: *** Una giornata insieme ***
Capitolo 8: *** La vendetta è un piatto che si serve freddo ***
Capitolo 9: *** Una sfida che può rivelare molte cose ***
Capitolo 10: *** amore ricambiato ***



Capitolo 1
*** Gelosia nascosta ***


CAPITOLO 1-
Finalmente quel maledetto reality era finito: tutti erano ritornati alle proprie case e tutti stavano bene, compreso quell’idiota di Ezekiel.

Persino la storia fra Duncan e la perfettina si è rimessa a posto mentre la darchettona si è nuovamente fidanzata con Trent, certo, dopo aver messo le cose in chiaro con Courtney ovviamente!

Per quanto riguarda la coppia TxL ,o Tyler x Lindsay, finalmente la babbea si è ricordata CHI ERA TYLER, cosa che mi sorprende molto. Davvero, quella ragazza ha dei problemi!

La coppietta disgustosamente rivoltante Bridgette x Geoff, anche in qualunque parte del mondo si trovino, di sicuro stanno limonando e continueranno a farlo per sempre -.- ci scommetterei la mia anima!

Per quanto riguarda me, non ho ancora trovato un compagno e meno male! Solo che dopo la fine di quello stupido reality, Alejandro era guarito perfettamente salvo delle cicatrici sulla schiena e sul viso e quindi, visto che i suoi non volevano averlo in casa loro e che il reality era stata una buona scusa per i genitori di non vederlo per molto tempo, Chris ha deciso che avrebbe alloggiato in una casa degli ex concorrenti e chissà quale sfortunata casa avrebbe avuto “l’onore” di essere scelta da quel sadico conduttore…? Ovvio, la mia! Mi sono maledetta da sola quando ho saputo l’orribile notizia e ho mandato al diavolo Chris per telefono, solo che “l’angioletto” mi ha risposto che se non l’avessi fatto stare da me, non mi avrebbe mai rimborsata.

Ma non mi sono lasciata convincere. Chiunque conosca bene Chris, sa che mai e poi mai avrebbe rimborsato un concorrente.

In aggiunta mi ha detto che se ci sarebbe stata un’altra stagione, mi avrebbe rasato di nuovo i miei bellissimi capelli!

Grrrr! A questo punto dovetti accettare anche contro la mia volontà.

Non solo mi ci voleva un avvertimento da parte di Chris, ma ora, anche avere l’orribile Alejandro nella mia casa! L’unico posto dove avrei ancora potuto starmene da sola. Che rabbia!

Tutte le giornate ora sono maledettamente insopportabili da quando lui si è strasferito da me:

-Non ci posso credere! L’hai portata nel tuo stesso letto!-

-Tranquilla Mi amor, non avremo figli se è questo che ti interessava-

Mi provoca. Lo sta facendo di nuovo! La sua vendetta per averlo "accidentalmente" buttato giù da uno stupido vulcano, dopotutto lui avrebbe fatto la stessa cosa. Ne sono certa!

-Uh, Alejandruccio? Questa qui è tua moglie?-

Quella stupida ficcanaso si intromette nella nostra conversazione ma decido di rispondere io.

-Per TUA informazione, “questa qui” ha un nome che è decisamente migliore del tuo ed ora fuori. Mi hai sentito ragazzina? FUORI DA CASA MIA FUORIIII!-

Ho il sangue negli occhi e le invio uno sguardo così gelido, da sembrare di voler farla diventare un ghiacciolo per poi lasciarla sciogliere al sole. Anche se ovviamente non sarebbe tanto male!

Lei si affretta a recuperare tutti i suoi vestiti ormai stropicciati dopo una notte di “fuoco” e scappa impaurita coperta dal lenzuolo che si è legata come se fosse un vestito. Oh sì, scappa che è meglio!

-Ci si vede in giro, Tesoro. Ah e… sei stata fantastica questa notte- lui le fa l’occhiolino e lei sembra sciogliersi dalle sue parole. Ora sono letteralmente IN-FU-RIA-TA!!!!!!!

-Vattene VIA!!!! Fuori e non tornare mai più altrimenti sai cosa ti aspetta!!!-

La butto fuori dalla camera da letto di Alejandro e chiudo la porta, sento i passi di lei che corrono molto veloci giù per le scale per sentire infine il soddisfacente rumore della porta di casa che sbatte. Ora Alejandro se la vedrà con me!

-Come hai potuto! Sei un rognosissimo *bip*-

-E perché mai, preciosa? Solo perché ho passato una nottata da urlo con una ragazza molto sexy, al posto di farlo con te?-

Lui ride soddisfatto mentre recupera i suoi vestiti sparsi in giro.

-Non provare nemmeno a ripeterlo Al! Quello che si sbaglia sei proprio tu!-

-Non. Mi. Chiamare. Al!-

Sembra impazzito, una furia inarrestabile. Oramai da quando ho scoperto che odia essere chiamato Al, uso a mio vantaggio questo nomignolo.

-e poi…- continua lui – io credo proprio che tu sia dispiaciuta di non averti portato a letto con me. Ma se vuoi, possiamo rimediare-

-Stai lontano da me, o saprai cosa provoca!-

Ride scuotendo la testa in segno di aver ragione lui

-Certo certo, ma prima o poi, ti renderai conto di essere follemente innamorata di me. Comunque, prima o poi sarai mia. Ti basterà pazientare, dopotutto domare un cavallo selvaggio come te è molto più difficile che domare un leone-

-Io non sarò mai tua, te lo puoi togliere dalla testa! E non ti amo!-

Tento di andarmene, le mie orecchie hanno sentito fin troppo ma lui mi prende per un braccio.

-Ti desidero-

-Vai al diavolo-

Mi libero dalla sua presa con uno scossone e me ne vado sentendo Alejandro ridere soddisfatto.

Non è ancora finita. E di sicuro non hai vinto tu. Questo è solo l’inizio! E' la mia battaglia e la vincerò io, che ti piaccia oppure no!

Passò un giorno da quel litigio. Spero solamente che questa mattina non lo veda con un’altra ragazza nel letto altrimenti lo caccio!

Per prima cosa, decido di controllare Facebook. Chissà che cos’hanno fatto i miei ex compagni di sventura, non che me ne importi più di tanto ovviamente!

Accendo il computer e digito su google. Entro finalmente su Facebook vedendo nuove notifiche. Controllo e vedo solamente i soliti insulti e avvertimenti di LeShawna, Gwen, Eva e Beth sul mio profilo. Ma la cosa che voglio assolutamente controllare è che cos’ha fatto quello spagnolo da strapazzo. Sulle opzioni di ricerca digito il suo nome e lui appare. Mi blocco per qualche secondo, non so perché. Ma mi blocco.

Finalmente riesco a cliccare sul suo profilo, guardo sulla sua bacheca e vedo un suo commento postato alle 11.00 di ieri sera. Lo leggo e vedo scritto:

“Un’altra notte da urlo passata con l’ennesima ragazza. Resta comunque da vedere se riuscirò a far cedere ai miei piedi la ragazza che voglio veramente… è una battaglia persa direste voi, cari amici miei, ma sappiate che Alejandro Burromuerto non si è mai arreso e non lo farà ora!”

Sento la rabbia impossessarsi di me chiedendomi, o meglio… ordinandomi di scoprire chi è questa ragazza. Non è per piacere personale ovviamente! E’ per poterle dire che deve stare lontana da Alej- dalla mia casa! Decido di guardare i commenti.

Uno è di Carlos Burromuerto, sì, deduco che sia suo fratello. Quello che diceva essere un calciatore professionista. “L’uragano Alejandro non si fermerà mai, nemmeno contro un Alejandro al femminile.”

Così questa ragazza gli somiglia… mmh.. è già qualcosa.

Poi vedo un commento invece di Josè, l’altro suo fratello. Quello che ha inventato il soprannome di Al. Lo devo stimare quel ragazzo!

“Non ci riuscirai mai, sei troppo debole Al. Quella ragazza non ti merita, dovrebbe stare con me”

Anche troppo modesto per i miei gusti.

Decido di chiudere e di non vedere gli altri commenti. Direi che questi due mi siano bastati! Ora vedrà cosa significa mettersi contro Heather! Vedrà!

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Capitolo 2
*** Messaggi interessanti ***


x EFP 2

CAPITOLO 2:

 

Per oggi Courtney ha programmato una passeggiata al parco ed ha invitato me e Bridgette. Ma le si è fuso il cervello per caso!? Ma cosa le passa in quella sua stupida testolina per invitarmi!?

Io, la sua peggior nemica dopo Gwen, io, la più cattiva e spietata del reality, io, che non ho un cuore?

Mi chiedo il perché… sono davvero curiosa. Ma in fondo il messaggio che mi ha inviato sul mio cellulare è molto chiaro:

“Ciao Heather, sono Courtney. Senti, ti va di venire ad una passeggiata nel parco insieme a me e a Bridgette? Se vuoi puoi anche non rispondere, puoi semplicemente venire oggi alle 15.00. Mettiti dei vestiti decenti, farà un caldo da morire! E se non verrai contatterò i miei avvocati!!!

Courtney”

Di sicuro era ovvio che l’avesse mandato Courtney, ma mi chiedo perché mi abbia invitata.

Glielo chiederò. Ah! Ma brava la perfettina! Mi invia il messaggio un’ora prima delle 15.00.

Molto gentile! Sospiro.

-Sarà meglio affrettarsi e prepararsi prima di subirmi i suoi avvocati!-

-Gli avvocati di chi? Stai parlando di Courtney?-

Ma chi…? Alejandro! Stupido idiota, se ne sta lì sulla scala a fissarmi con aria interrogatoria e anche un po’ sospettosa.

-Che hai da fissare? Non sono affaracci tuoi, chiaro?-

-Scontrosa come sempre, eh Heather?- Non voglio rispondere. Brutto stupido. Sopporterà il mio silenzio ora!

-Il tuo silenzio mi fa ribrezzo! Ma d’altronde…lo preferisco -

Si avvicina a me, io indietreggio velocemente ma purtroppo vengo bloccata dalla parete dietro di me. Stupido muro! Gli architetti potevano progettare i muri anche un po’ più distanti, no?

Ah, non ha senso incolpare gli architetti adesso!

-Ed ora…- Mi si avvicina ancora di più. Temo mi voglia baciare. Ma quando le nostre labbra sono distanti solo pochi centimetri, si ferma di colpo.

-Ma guarda, il “grande” Alejandro che non ha coraggio di baciarmi. Forse, per paura di un calcio sotto?-

Alejandro mi guarda divertito. Ed io rimango quasi incantata da quei suoi stupendi occhi verdi smeraldo che mi piacciono tanto… mi viene quasi la voglia di buttarmi nelle sue braccia e… NO! SONO FORSE IMPAZZITA!? Ma che succede alla Heather potente e forte che conosco!?

Assorta nei miei pensieri, non mi accorgo che mi si avvicina all’orecchio e mi sussurra:

-Dovresti stare più attenta quando un ragazzo ti si avvicina, devi mantenere alta la guardia prima che chiunque ti possa sottrarre il cellulare-

-C-cosa?-

Il mio cellulare! Controllo in tasca ma è sparito! Subito dopo vedo Alejandro allontanarsi velocemente e girarmi le spalle guardando qualcosa nella sua mano.

Il mio cellulare non si tocca!!!!

-Così, Courtney ti ha invitata ad una passeggiata con Bridgette, eh? Interessante…-

Non mi importa ciò che ha detto, fatto sta che non l’ho neppure ascoltato.

Ora voglio solo saltargli addosso. Ma non nel modo in cui pensano tutti! E’ per riprendermi il cellulare.

E così faccio. Mi avvicino silenziosamente e un attimo prima di girarsi salto sopra alla sua schiena e cerco di riprendermi il telefonino.

-AAAAH! Molla immediatamente quel cellulare!-

-Lo vuoi? Vai a prenderlo allora!-

Lui lo lancia indietro. Così si spaccherà!

-NO!-

Mi butto all’indietro e cado sul divano. Lui mi raggiunge e si mette sopra di me

-Spostati!-

-Per essere una stratega, hai la pelle comunque molto soffice e vellutata-

Mi accarezza le gambe. Temo di impazzire se qualcuno non interviene, ma nessuno vive in questa casa tranne me e… Alejandro! No, devo dimenarmi! Chiamare aiuto, urlare, buttarlo giù dal divano, qualunque cosa per togliermelo di dosso! Ma invece seguo i suoi movimenti involontariamente.

Il mio corpo non riesce a fermarsi di strusciarsi contro al suo e di provare un calore piacevole.

Anche la mia bocca tenta di dimenarsi al mio volere, tentando di baciare la bocca di Alejandro.

Persino le mie braccia fanno ciò che vogliono. Stringono il corpo muscoloso di Alejandro cercando di toglierli la maglietta.

Quando sento il campanello e l’incantesimo finisce.

Riesco finalmente a buttarlo giù dal divano e a dimenarmi. Mi fiondo alla porta ed apro.

-Ehi!..... Uh… ho interrotto qualcosa?-

Lei nota che ho i vestiti stropicciati, la cintura mezza slacciata e i capelli spettinati.

Tento di tenere la porta non troppo aperta in modo da non farle notare Alejandro steso per terra e il divano in disordine. Chissà cosa potrebbe pensare!

-Cavolo! Sembra che ti sia appena alzata dal letto! Che ti è successo?-

-Nulla. Piuttosto…- Cerco di cambiare discorso. – Non dovevo venire direttamente io al parco?-

-Sì, ma ho preferito venirti a prendere. Sai, per evitare di contattare gli avvocati-

I suoi occhi diventano due fessure dicendo l’ultima parola. Wow, direi che è SUPER arrabbiata.

-Ora preparati- continua lei. –E’ tardi-

-Lo sapevo, grazie!- Le chiudo la porta in faccia e mi giro. Non vedo più Alejandro, ma è meglio così. Maledetto corpo! Mi hai tradita! E anche maledetta bocca! E maledette braccia! Bah… Ora è meglio vestirmi con dei pantaloni più leggeri di questi.

(POV COURTNEY)

 

Mmh, che strano comportamento che aveva Heather. Ed era tutta in disordine! Lei odia essere disordinata.

-Allora? Perché Heather non è qui?- Mi chiede Bridgette

-Non è ancora pronta la vipera. Secondo me era occupata con Alejandro – Rido di gusto.

Ora mi è tutto chiaro. Sapevo che Alejandro si era trasferito da Heather perché Chris aveva mandato a tutti un e-mail. Se solo lo dovessero scoprire quei due… rido di nuovo. Mi diverto troppo fantasticando su di loro.

-Cosa? Alejandro? Che c’entra?-

-Proprio non ci arrivi eh? E’ probabile che Alejandro e Heather… beh, hai capito no?-

-Ma dai!? Wow, deve raccontarci i particolari!-

-Oh! E’ arrivata finalmente-

(POV HEATHER)

 

Mi avvicino camminando mentre quelle due oche mi guardano sospettose.

-Sono arrivata. Ed ora esigo delle spiegazioni-

-Beh, anche noi Heather vogliamo delle spiegazioni- Loro due mi guardano con un sorrisetto insolente e inarcando un sopracciglio. Oh no, non ditemi che hanno fantasticato su me e Alejandro!

Oh, ma per favore!

- Io non vi devo nessuna spiegazione!-

-Allora che ci facevi con…-

Prima che Courtney potesse finire la sua domanda, mi arriva un messaggio.

-Oh no, Alejandro-

-Alejandro!? Ohooo! Vogliamo leggerlo, su avanti!- Mi dice Bridgette. Non  sapevo che potesse essere così insistente!

-Ma l’ho detto ad alta voce??-

-Oh sì, e anche con estrema felicità!- Mi dice Courtney

-Io non ho sorriso-

-No, ma i tuoi occhi dicevano tutto- Mi fa notare Bridgette.

Intanto che quelle due mi parlavano, io leggevo mentalmente il messaggio che mi aveva mandato Alejandro. Chissà quale altra idiozia mi aveva inviato.

“Chica, sei stata fantastica. Ci mancava davvero poco che tu potessi lasciarti abbandonare alla passione. E’ un vero peccato. Sei splendida Mi amor e ho apprezzato il fatto che tu non ti sia opposta e anzi, hai ricambiato. Non vedo l’ora di accarezzare di nuovo le tue gambe.

Alejandro”

Bleah! Rivoltante! In tutta risposta gli mando un messaggio con scritto…

“Invece di fare il disgustoso, dimmi chi è la ragazza che hai descritto sulla tua bacheca di Facebook. E subito!

Heather”

Purtroppo ho capito di chi stia parlando, ma cerco di non crederci. E’ un idiota se prova solamente a pensare di appartenergli e di ottenermi come si vincono i trofei! Ora vediamo cosa risponderà quello stolto. Intanto Courtney e Bridgette si sono accorte che stavo rispondendo e come due cani affamati che hanno appena visto una bistecca succosa, mi implorano di farle vedere il messaggio. COL CAVOLO!

 

 

 

 

---------------.----------------.-------------.--------------.-----------.-------------.---------------.-

Aem.. ciao Hehehe

Ebbene sì, questa è la mia primissima storia che posto qui. Ci ho messo davvero molto impegno a scriverla. Ho preso in considerazione i vostri suggerimenti e li ho messi a posto nella storia. Spero che ora vada bene. Ad esempio ho fatto in modo che dopo un pò Heather capisse che Alejandro stava parlando di lei e ho reso il testo un pò più grande. Grazie mille dei suggerimenti!

Se qualcosa non va, non esitate a riferirmelo. Certo, non in modo offensivo grazie J

Baci!

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Capitolo 3
*** Dalla rabbia all'ira ***


x EFP

CAPITOLO 3:

 

Intanto che cerco di tenere a bada queste due rompiscatole, mi sorge un dubbio. Ormai è passato un quarto d’ora da quando ho risposto ad Alejandro. Spero che non stia facendo baldoria nella sua camera da letto. Di nuovo.

Non che mi interessi!

-Dai, Heather! Siamo le tue amiche-

-Cosa cosa cosa? E chi vi dice che voi siate le mie amiche?-

Pronuncio queste ultime due parole con ancora più rabbia di quanta non ne avessi già da prima. Io, avere delle amiche? Stiamo scherzando vero!?

-Voi non siete mie amiche!-

-Ma da ora lo saremo, Heather. E ti aiuteremo con il tuo bell’uomo-

Dice Bridgette. Mpf, e te pareva! E’ ancora innamorata di lui. Mi chiedo cosa potrebbe fare Geoff se lo venisse a sapere… lo terrò a mente per una mia futura vendetta. Dopotutto, nella vita non si sa mai!

Prima di poter rispondere l’ennesimo insulto da parte mia, vibra il mio cellulare. Finalmente mi ha risposto quella carogna!

-Ora ce lo devi far leggere, subito!-

Courtney come sempre mi fa la predica. L’unica cosa che vorrei fare in questo momento è vedere il suo bel faccino spiaccicato contro una vetrina!

Purtroppo non ho altra scelta per farle tacere una volta per tutte. Così faccio vedere il messaggio di Alejandro a tutte e due.

-Ecco, rompiscatole! E spero che dopo aver letto ad alta voce il messaggio, la smetterete di importunarmi e sparirete dalla mia vita!-

Comincio a leggere.

“Non sapevo fossi così ingenua per essere una stratega, Mi amor…”

-Aaah che dolce!- Bridgette mi interrompe. Le mando un’occhiataccia gelida in tutta risposta per farla stare zitta e lei si zittisce immediatamente.

“… Ma te lo farò sapere comunque, se ti interessa così tanto. La ragazza che ho citato su Facebook, è l’unica e indiscussa graziosissima dama dal nome ‘Heather’.

E se magari dopo aver letto questo messaggio vieni a farmi visita nella mia stanza, saprò benissimo come darti il benvenuto.

Alejandro”

Lo sapevo. Non stavo sbagliando! Bah, che stupido idiota di un guastafeste! Figurarsi poi se “ti vengo a fare visita” nella tua stanza. Non sono così ingenua!

-Ohohooo! Qualcuno ha un appuntamento nella trappola di un cacciatore eh? Hehehe-  Molto probabilmente sono arrossita.

Courtney mi fa così arrabbiare! Molto di più di quanto mi faccia incavolare la stupidità e testardaggine di Lindsay!

-Ripetilo e sei morta!-

-Ma dai Heather, lui ti vuole! E’ ovvio dai messaggi che ti invia, dal suo comportamento e dai suoi modi di fare con te! Non respingerlo.-

-Ah, Bridgette Bridgette Bridgette, proprio non capisci eh? Lui non mi vuole, VUOLE SOLO VIOLENTARMI PER POI BUTTARMI NELL’IMMONDIZIA INSIEME ALLE ALTRE RAGAZZE DEL SUO PASSATO E RENDERMI RIDICOLA DAVANTI A TUTTI PER ESSERE CADUTA AI SUOI PIEDI!!!!!!!-

Mi sono di nuovo incavolata. Ci vuole così poco per farmi infuriare! Soprattutto con intorno delle seccatrici come loro due!

Decido di andarmene e di non aggiungere altro, altrimenti potrei DAVVERO andare giù col pesante questa volta. Le sento urlare di fermarmi e che mi sto sbagliando sul fatto che voglia solo portarmi a letto e, dopo che sarà tutto finito, scartarmi come è probabilmente successo a tutte le sue altre ex ragazze della sua vita.

-Heather fermati! Cerca di riflettere, è l’unico ragazzo che ti somigli e che ti ama davvero! Come puoi pensare che stia tentando di averti come qualsiasi altra ragazza!? Questo lo afferma il tuo orgoglio, ma il tuo cuore? Che cosa dice il tuo cuore?-

Abbasso lo sguardo, forse Courtney ha ragione… forse… Ma no! Che vado a pensare! Ho ragione io, non una perfettina fidanzata con un delinquente!

Alzo lo sguardo, loro sono alle mie spalle. Io giro appena la testa e affermo con espressione gelida e seria:

-Io non ho un cuore-

Come risposta di entrambe, segue un silenzio che durò per qualche minuto, anche se secondo me, sono sembrate delle ore… Decido di rompere il silenzio con i miei passi che si allontanano velocemente fino ad arrivare a casa mia. Fuori dalla porta vedo Alejandro. Salgo gli scalini di casa per raggiungerlo e magari per dargli uno schiaffone in segno del mio “apprezzamento” del messaggio che mi ha mandato!

Ma al terzo ed ultimo scalino vedo anche una ragazza accanto a lui. Come ho fatto a non accorgermi della sua presenza!? E la scena che ne va a seguire è un bacio…

Lo sapevo che voleva solo prendermi in giro! Quel messaggio che mi ha mandato era solo una scusa per tenermi a bada intanto che faceva il cascamorto in dolce compagnia!

Ora basta. Sono stufa di essere presa in giro da quello stupido traditore!

-Ma bravi!- Urlo io infuriata

La ragazza si spaventa e si mette dietro ad Alejandro. Certo che le sue fidanzate che si fa, sono tutte fifone! Evidentemente non sa tenere a bada quelle più prepotenti!

-Heather! Ma che sorpresa!... che… ci fai qui così presto?-

Spaventato Alejandro, eh? BEH, FAI BENE! FAI PROPRIO BENE!

-Non sono affari tuoi e piuttosto, volevo congratularmi con te per aver superato il tuo numero massimo di ragazze che ti sei fatto per poi gettarle via come immondizia! Davvero molto bravo! E tu, ingenua ragazzina, anche tu sei stata molto brava a portartelo a letto! Se ci fosse qui tua madre, probabilmente ne sarebbe immensamente orgogliosa!-

-io… devo andarmene.- Dice la ragazzina insolente

Dopo che se n’è andata, Alejandro inizia a parlarmi

-Heather! Ma che ti è preso!?-

-Sono stufa, Alejandro. Sono stufa di tutte le ragazze che ti porti a letto, per poi mostrarsi delle pappe molli, sono stufa dei tuoi atteggiamenti da casanova, sono stufa delle tue relazioni, MA SOPRATTUTTO SONO STUFA DI TE!-

Questa volta me ne vado per sempre! Non cercarmi Alejandro, la pagherai se solo proverai a cercarmi. Và, continua a divertirti con le tue befane. Ma non cercarmi più!

Lui scende dalle scale, io invece comincio a correre verso… non so dove, ma di sicuro qualunque posto è migliore della casa che condivido con Alejandro!

Comincio a fuggire, ma lui riesce a starmi dietro inseguendomi. Decido di infilarmi in un vicoletto leggermente assolato, ma è stata una pessima idea! Questo vicolo, è un vicolo cieco. Mi giro. Vedo Alejandro appoggiato al muretto con aria di sfida.

-Lasciami in pace!-

Ma lui mi si avvicina lo stesso. Con cautela e con sguardo serio, ma anche arrabbiato.

Mi prende per la vita e mi fa indietreggiare fino a che la mia testa e il mio corpo non incontrano il muro.

-No! Piantala! Non ti darò quello che vuoi! Te lo puoi anche scordare, io non sarò né un tuo trofeo da appendere insieme agli altri, né una pedina che puoi manipolare a tuo vantaggio per poter vincere il gioco, né tantomeno la tua donna!-

Lui mi stringe ancora più forte, facendomi quasi soffocare

-Ah! Mi fai male!-

-Questo, è il dolore che ti tormenterà per tutta la vita. Questo, è il mio gesto per dirti che sei diversa dalle altre. Questo, è il mio modo per dimostrarti che mi appartieni-

Riesco a liberarmi dalle sue braccia e dai suoi occhi così penetranti e affranti.

Ma rispondo:

-Io non ti appartengo e non ti apparterrò mai signor Burromuerto. Tu non sei altro che un illuso che fa tanto il “bellissimo” facendosi tutte le ragazze del pianeta ma attento, c’è una ragazza sola che non potrai mai avere e quella sono io…-

Lui mi interrompe bruscamente.

-E’ proprio per questo che ti desidero più di tutte le altre-

Cerca di riprendermi stretta fra le sue braccia ma gli sfuggo ancora una volta

-Ah no! Questo è solo un tuo modo per farmela pagare da quando ti ho buttato giù da quello stupido vulcano!-

-E’ vero, sì, è vero. E’ tutto vero! E’ per semplice e pura vendetta che ti sto facendo tutto questo. Ma, se potesse essere per uno scopo più alto e più bello?-

-No, tu non avrai mai me e nemmeno il mio cuore! Ormai lui non ha mai battuto più per nessuno da un pezzo. E tu non sei un degno avversario per una come me. Se lo fossi non avresti rinunciato al tuo bel gruzzolo di soldini verdi fruscianti per baciarmi. Ti sei lasciato intimidire da una stratega. Eppure l’avevi detto tu stesso: mai abbassare la guardia. Ma tu l’hai abbassata invece ed ora ecco il risultato. Sei un illuso!-

Il suo sguardo da sexy… no! Da casanova volevo dire… passa ad un’espressione di odio puro e alzando il braccio mi da un potente schiaffo facendomi cadere a terra e coprendomi la guancia colpita e ormai rossa con la mano.

-Alejandro…-

-Sei solo una bambina orgogliosa… se tu aprissi gli occhi, ti accorgeresti di quanto tu sia incredibilmente stupida. Ed è per questo che rimarrai sola. Sola, Heather. SOLA!-

Io scappo veloce come una furia, l’ultima cosa che vedo è il suo corpo e la sua rabbia sfogata su di me mentre l’ultima cosa che penso, è quell’ultima parola che mi rimbomba per la testa. Sola…

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Capitolo 4
*** Incontro notturno ***


x EFP 4

CAPITOLO 4:

 

Ormai è notte fonda e piove a dirotto. Avrei preferito sicuramente scappare per poi rifugiarmi fuori casa, ma non ho proprio voglia di bagnarmi adesso.

I tuoni illuminano continuamente la stanza ed io sono stesa sul letto esausta.

Ovviamente io e Alejandro non abbiamo ancora chiarito la questione nel vicoletto e dopo esserci ancora un po’ insultati per bene, entrambi siamo andati nelle nostre camere infuriati come pochi.

Sto pensando di andarmene da casa mia.

Insomma, prima mi fa capire che gli interesso e poi cosa fa? Eh!? MI DA UN VIOLENTO SCHIAFFONE! BRUTTO IMBECILLE!

Magari, per fargli avere ancora di più il rimorso di quello che mi ha fatto, gli scriverò una lettera d’addio e gli dimostrerò tutto il mio odio e disprezzo nei suoi confronti.

Mi metto seduta sulla sedia della mia scrivania e comincio a pensare a cosa potrei scrivergli per farlo sentire in colpa, ma allo stesso tempo, farlo anche arrabbiare…

Passarono diversi minuti e nonostante mi spremessi con tutte le mie forze le meningi, dalla mia stupida ed ingenua testolina non esce niente di speciale.

Il mio sguardo si ferma su una foto lì vicino sulla scrivania. Ah sì, me la ricordo bene. Era della mia vecchia scuola. Un ragazzo che ho sempre sfruttato di nome Derek ci ha provato con me, fino a che un giorno decise di dimostrarmi i sentimenti che provava e supplicandomi di diventare il suo ragazzo addirittura mettendosi in ginocchio davanti a tutti. Una stupida ed irritante pettegola della classe di fronte aveva scattato questa foto per vendetta a causa delle mie idee diaboliche pensate e architettate esclusivamente per lei!

Ma certo! Ora so cosa scrivere. Mi è stata davvero utile questa orribile foto, ma non so perché l’ho tenuta… fatto sta che giuro di stracciarla e buttarla nel cestino!

……………. Finalmente ho finito di scrivere questa dannata lettera.

-Non resta altro da fare che metterla sul suo cuscino per poi preparare le valigie e fuggire una volta per tutte. Spero che poi vivrò in una casa solo ed esclusivamente mia! E che nessun maniaco da strapazzo venga ad abitarci!-

Con in mano la lettera e la mia valigia, esco dalla porta facendo attenzione a non farla scricchiolare troppo, la camera di Alejandro dopotutto è solo a pochi passi di fronte alla mia!

Mi avvicino piano alla sua camera e afferro il pomello della porta con cautela intanto che il rumore dei tuoni si fa ascoltare e l’improvviso bagliore dei lampi illumina il corridoio. Sembra quasi un film dell’orrore: una bellissima stratega sta per entrare nella stanza più letale dell’orribile mostro. Appoggio la valigia fuori dalla stanza.

Entro e chiudo la porta lentamente, intanto mi avvicino facendo attenzione soprattutto a non far scricchiolare il pavimento ad ogni passo che faccio. Lo vedo disteso senza maglietta sul suo letto che dorme beatamente.

-Mi duole lasciarti. Mpf, ovviamente sto scherzando!..... Sei comunque molto sexy quando dormi…-

!!!!!!! Mi tappo la bocca. Ma che caspita ho detto!? Ah, sono impazzita completamente. Andiamo, dai questa maledetta lettera e finiamola!

Senza pensarci due volte, avvicino il braccio al cuscino per appoggiarci la lettera… sento però che Alejandro si sta muovendo e così mi allontano velocemente.

-No cavolo! Non ti azzardare a svegliarti sai!- Sussurro prepotentemente.

Mi prende per un braccio. Troppo tardi.

-Ma guarda chi c’è qui…la mia stratega preferita…-

Dice riferendosi a me. Si alza in fretta dal letto fermandomi e ci guardiamo, ma dopo alcuni secondi giro la testa tentando di guardare da un’altra parte.

Lui afferra il mio mento con il pollice e l’indice e mi invoglia a guardare quei suoi occhi verdi smeraldo ancora per una volta, ma non cedo al suo volere.

-Hai un mento così straordinariamente delicato… è dolce e perfetto-

Allontano immediatamente la sua mano dal mio mento. Non mi incanta con questi suoi trucchetti da Don Giovanni!

-Riponi le tue sudice mani là dove devono stare, Alejandro!-

-Ma che prepotenza per una ragazza che ha detto che ero sexy anche quando dormivo!-

-Cosa!? Io non l’ho mai detto in tutta la mia vita!-Mento. Ma dopotutto che cavolo dovevo dirgli!? Non certo: “Sì, quello che ho detto è vero. Sei maledettamente sexy quando dormi!”

-Disse quella che arrossisce sempre per un complimento…-

-Ma che dici!? E lasciami diamine!-

-No, non ti permetterò di scappare- Dice indicando la valigia caduta a terra e ben visibile vicino alla porta.

-E a te che importa? E’ solo una strategia-

Lui ridacchia sfoggiando un mezzo sorrisetto, con lo sguardo diabolico e scuotendo la testa a destra e a sinistra.

Inizia a stringermi all’improvviso e mi ritrovo appiccicata al suo petto “rammollito”.

-Vieni qui- Mi chiama con voce suadente e maliziosa intanto che mi abbassa le spalline della canotta lasciando le mie spalle scoperte.

Si mette dietro di me e mi bacia il collo stringendomi con le sue braccia in modo da non farmi scappare. Tento parecchie volte di liberarmi dalla sua presa ma è tutto inutile, mi tiene troppo forte.

-Lasciami…!-

-sì, Heather, ti lascerò la libertà di abbandonarti alla lussuria-

La sua voce è un rimbombo continuo dentro al mio pensiero. Una vocina approfitta della confusione nella mia testa e mi sussurra di fare come dice, mentre la mia testa in sé non sa che fare.

-Ah no!- dico allontanandolo finalmente –prima, mi mandi dei messaggi molto “calienti”, come diresti tu. Poi, uno schiaffo… e nella notte, cerchi di sedurmi!? Mi dispiace ma non ci sto!- Concludo trionfante.

Lui non mi risponde, al contrario, sta zitto. Lascia che sia il suo corpo a parlare e così facendo accarezza dolcemente le curve del mio corpo.

Tento comunque di scappare, ma Alejandro mi attira verso di sé con l’inganno.

Si mette davanti a me e mi fa indietreggiare facendomi fermare a due millimetri dall’asta del letto a baldacchino.

-Dormi, mi amor…-

-CHI TI DICE CHE IO VOGLIA…- Alejandro in quel momento schiocca le dita facendomi addormentare all’improvviso. Ma chi sono io!? Owen!?

..............

 

 

 

 
Sento qualcosa di molto freddo e bagnato che mi fanno fastidiosamente aprire gli occhi e spaesata non riesco a capire dove mi trovo. Alla fine realizzo di essere ancora nella sua camera, la faccia bagnata con alcune gocce che cadono sul pavimento e… LE MIE BRACCIA E GAMBE LEGATE ALLE DUE ESTREMITA DELL’ASTA DEL LETTO!?

ALEJANDROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!
-BRUTTO IDIOTA CHE COSA HAI FATTO!? Dove sei… DOVE SEIIII!!!!!-

Ho la furia negli occhi e tento di tirare calci in aria ma non ci riesco. Se le gambe me le avesse lasciate libere probabilmente, dopo avergli dato un calcio là dove non batte il sole, SI SAREBBE TROVATO DELLE TRACCIE DI SANGUE NELLE URINE!

-Ci siamo svegliati finalmente! Eh? La secchiata d’acqua allora è servita a qualcosa…-

-Che cosa mi hai fatto!?-

-Ancora nulla, ma ho intenzione di prendermi con la forza qualcosa che le tue labbra sanno che mi appartiene- Mi sorride diabolicamente

-…. Un bacio…- Continua lui sussurrando

Imbecille! Non avrai MAI un bacio da me! ...Mmh… ma forse questo è il solo ed unico modo per togliermelo dalle scatole. So che mi schiaffeggerò da sola dopo averlo permesso… ma non c’è altro modo per scappare

E allora metto in atto un’altra delle mie terribili vendette. Vedrai, non ti piacerà!

-Dovrete tentare, signor Burromuerto-

Dico fingendo una nota di malizia nella mia voce.

Lui sorride e finalmente mi bacia. No! Ma che finalmente?? Intendevo dire purtroppo. Sì, purtroppo!
Resta incollato a me per un bel po’ senza nemmeno aver intenzione di riprendere fiato, io intanto assecondo il suo desiderio e, approfittando della sua distrazione, tento di slegare il nodo con le dita della mano. Non è così tanto difficile. Ci sono quasi. Manca poco prima di slegare l’ultimo pezzo di corda e lui non smette di godersi il bacio. Bleah! Sì! Le mani sono libere! Sapevo che la mia geniale mente non mi avrebbe abbandonata. Ora che ho fatto, mi prendo la libertà di mordergli il labbro prepotentemente.

-Aaah! Tú eres el diablo!- (Spero sia giusto! Nda) Lui indietreggia portandosi le dita al labbro morso.

Mi slego velocemente anche le gambe e scappo nella mia stanza chiudendola a chiave.

Ora ho il fiatone e scivolo dall’alto verso il basso della porta finendo seduta sul pavimento.

-E’.. soltanto… strategia- Dico toccandomi le labbra con la mano.

(POV ALEJANDRO)

 

-Diablo! Ahhh…- Mi tocco ancora il labbro ferito. Me la pagherai!

Il mio occhio cade sulla lettera caduta per terra. Deve essere di Heather.

Strappo velocemente la carta spinto da una rabbia irrefrenabile.

La leggo.

“Caro Alejandro, ho voluto scriverti una lettera per poterti dire che sei l’essere più odioso e rivoltante che io abbia mai conosciuto! Ma non è questa la vera ragione per cui ti ho scritto. La vera ragione infatti è che ho deciso di andarmene via da questa casa. Ora mi auguro che tu sia finalmente felice senza di me e con le tue ochette che starnazzano in giro nude per la casa. Te l’ho detto. Il mio cuore non ha mai battuto per nessuno e mai per nessuno batterà.

Dimenticami.

Heather.”

-Oh, Mi amor, dopo la notte che abbiamo passato, non potrò mai dimenticarmi delle tue labbra. Mai-

 

 

 

 

 

Weeeiii! :D So di stare facendo questi capitoli forse un po’ troppo lunghi e se vi dispiace questa cosa, posso sempre renderli più corti in modo da non annoiarvi troppo! ^_^” Sta a voi la scelta.

Spero vi sia comunque piaciuto questo capitolo.

A presto!

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Capitolo 5
*** L'aggressione ***


x EFP 5

CAPITOLO 5:

Sono rimasta seduta sul pavimento per qualche ora. La mia testa è di nuovo affollata terribilmente da pensieri che riguardano quello che ho fatto ad Alejandro.

Invadono ogni altro mio pensiero eliminandolo del tutto e queste vocine sono quasi sempre presenti ogni volta che mi ribello a lui.

Una mi dice che sono stata una scema a mordergli il labbro e che non è ciò che volevo realmente.

Ma per favore! Se c’è una cosa che non è vera, è proprio questa!

Un’altra mi dice che ho fatto bene: una piccola ma saporita vendetta per lo schiaffone che mi ha dato.

Questa vocina sì che ragiona! Sono completamente d’accordo con lei!

L’ultima invece, sembra non essere né dalla parte della prima, né dalla parte della seconda. Sembra essere neutra. Infatti mi sussurra: “Da una parte hai assecondato il volere del tuo orgoglio, ma dall’altra tu VOLEVI disperatamente quel bacio. Volevi averlo ed ora lui ha riempito il vuoto. Era questo che ti mancava: il tuo cuore infatti, prima pieno di ragnatele e oscurità, ha ripreso a battere veloce come una volta.

Ed è questo ciò che conta.”

A quest’ultima non so che cosa dire.

Sono d’accordo sul fatto che l’ho morso per assecondare il volere del mio orgoglio, ma non ammetterò mai che il bacio mi è piaciuto disperatamente! Proprio perché non è affatto vero!

Il mio cuore non ha nemmeno battuto e MAI batterà, questo è quanto.

TUM TUM. TUM TUM.

-Non è possibile! No no, sarà solo un attimo di… di… non so di cosa! Ma non batte certo per lui! Questo mai!-

Ah… ma da quanto tempo sarò sveglia?

Controllo l’ora e sono… LE SETTE DI MATTINA!? Perfetto! Ci mancava solo questa… quell’idiota non mi ha fatto dormire! Facciamo così: mi addormento per qualche oretta e poi finalmente scapperò di casa.

Mmh, indosso ancora il mio pigiama estivo per fortuna. Prima di tutto chiudo a chiave la porta. Mi alzo, raggiungo il letto e senza dar sfogo ad uno solo dei miei altri pensieri, mi abbandono al sonno e mi addormento.

………………………………..

Mmh… Che ore sono adesso?

Le nove di mattina… Bene. Ho dormito esattamente due ore, ora è il momento di fuggire.

Scendo avendo ancora un leggero senso di stanchezza, ma d’altronde non mi sorprende. Quel testardo di uno spagnolo mi ha “trattenuta” tutta la notte tra le sue braccia!

Uh? Ma dov’è la mia valigia? Oh no! Me ne sono completamente dimenticata! E’ vicino alla porta di Alejandro. Non mi sono ricordata di prenderla.

Argh, spero solo di non dover rivivere due volte quel fantastic… bruttissimo momento con lui!

Esco dalla mia stanza e cammino verso la porta socchiusa di Alejandro.

Mi abbasso per prendere la valigia ma poi rialzandomi il mio sguardo non riesce a non guardare dentro la sua camera. Vedo la metà di lui visto che per l’altra metà si vede solo la porta. Sta dormendo di nuovo e questa volta con un sorriso soddisfatto. Sembra quasi… un angelo quando dorme… e non il diavolo com’è solito essere durante il giorno.

Scuoto leggermente il capo per tornare alla realtà. No. Non devo farmi stupide illusioni. Lui NON è un angelo, ma un diavolo. E basta.

Ma lui si sveglia di nuovo.

-Heather!-

Io mi spavento, prendendo con me la valigia e scappo fuori da casa mia, ma girandomi vedo che Alejandro mi insegue.

Corro per un po’ di metri volgendo quasi sempre lo sguardo dietro di me quando finalmente riesco a seminarlo. Finisco in mezzo alla folla riunita nella città e nella confusione qualcuno mi versa addosso il drink che aveva in mano.

-State più attento! Che gente…!- Dico.

-Mi scusi signorin… Heather?- Dice quell’uomo. Ma come fa a conoscermi? Magari mi ha vista in televisione… Lo guardo. No… Mi viene come un attacco di cuore in quel momento. Non è possibile! Non lui! Chiunque, persino Alejandro, ma MAI lui.

-Ora… devo andare- dico in tutta fretta cercando di scappare in tempo ma purtroppo quello che volevo io, per lui non andava bene.

Mi prese stretta per un braccio e mi tappò la bocca con la sua mano schifosa.

Tra le mie urla e grida soffocate, mi trascinò lontano da tutta quella folla.

-Lasciami! Noi due non stiamo più insieme e io non ti ho mai amato!- Dico liberandomi dalla sua presa.

Temevo che quell’idiota mi avrebbe portata via... Con lui ho passato i peggiori momenti della mia vita.

-LASCIAMI, LASCIAMI! AIUTO!-

-Sta zitta!- lui soffoca i miei urli baciandomi. Alejandro, dove sei?

Perché non ci sei adesso qui con me?

Perché quando non ti voglio ci sei sempre, mentre nel momento del bisogno non ci sei mai?

Ho BISOGNO di te… Ma solo ora ovviamente!

E’ lui! Lo vedo! Sta gironzolando per vedere dove sono in mezzo alla strada. Meno male…

-ALEJANDRO AIUTO! SONO QUI!- Urlo e attiro la sua attenzione.

-HEATHER! LASCIALA SUBITO SE NON VUOI SFIDARE L’URAGANO ALEJANDRO!- Urla all’uomo.

Lui corre verso di me con l’ira negli occhi ed io sorrido sollevata. Ovviamente non perché sia arrivato, ma perché così gli potrà dare una bella lezioncina in mio onore! Purtroppo i miei attimi di felicità durano ben poco. O per colpa del fato, o per colpa di qualcuno.

Preso dalla rabbia, l’uomo che mi ha aggredita mi da uno schiaffo in faccia facendomi cadere a terra dal dolore.

-E’ il tuo uomo eh? Mi hai tradito brutta oca!- Io sono spaventata come non lo sono mai stata nella mia vita e non riesco né a farlo ragionare, né a muovere un solo muscolo. Tutto questo è successo perché mi sono fidanzata con lui! Ma che avevo per la testa quando ho detto di sì?

Lui in quello stesso preciso momento alza il braccio e con lo sguardo omicida, sta per farmi del male.

-NOOOOOOOOOOO!- Alejandro si butta sopra di lui facendolo cadere a terra.

Lui… mi ha salvata! Nessun uomo l’ha mai fatto per me…

Cominciano a picchiarsi a morte: Alejandro si mette sopra di lui sferrando potenti pugni a quel viscido. Devo fare qualcosa ma non posso competere con quell’uomo crudele! Mmh… se è per questo nemmeno ricordo come si chiama…

Da quella dura lotta quello uscito peggio è stato Alejandro. Dalla faccia si potevano notare bene dei graffi sanguinanti e dei lividi talmente rossi da confondersi quasi con la sua maglietta. Ma nonostante questo, sta per dargli il colpo di grazia.

Non ce la farà mai!

-Alejandro no!- Intervengo appena in tempo.

Lui sembra fermarsi e dando un ultimo potente spintone all’uomo, si alza barcollando un po’ e mi raggiunge lentamente... ad ogni singolo passo che faceva, Alejandro perdeva l’equilibrio e cadeva.

Io lo aiuto tenendolo per un braccio in modo da non farlo cadere.

Giro accidentalmente lo sguardo per vedere l’altro uomo ma vedo che si rialza faticosamente e gli tira un ultimo, decisivo pugno.

Io mi metto in mezzo appena in tempo e prendo il pugno al posto di Alejandro cadendo a terra sanguinante e svenuta.

-HEATHER!.... CI VEDIAMO ALL’INFERNO, IDIOTA!- Alejandro gli tira un pugno molto più forte degli altri facendo cadere a terra l’uomo. E’ svenuto.

 

(POV ALEJANDRO)

Dopo avergli tirato l’ultimo pugno, cado a terra distrutto. Sto perdendo molto sangue da ogni parte della faccia: dalla fronte fino al mento ma di questo non mi importa. Mi importa di Heather adesso.

-Ah… è… finita finalmente… H-Heather stai bene?-

Fatico molto a parlare visto che anche la mandibola è stata messa in mezzo alla lotta. La mia Heather non mi risponde. Sta perdendo molto sangue dalla guancia a causa del pugno di quel grandissimo figlio di... Non importa. E’ svenuta ormai.

-AIUTO! C’E’ QUALCUNO? AIUTATECI!- Tento di richiamare l’attenzione di qualcuno ma purtroppo sono fuggiti tutti vedendo la scena.

Brutti codardi!!

Mi faccio coraggio e tento di alzarmi anche se fatico molto. Raggiungo il corpo del mio raggio di sole… è solo un modo di dire, chiaro!?

Comunque, io la raggiungo e la prendo in braccio. Vedo il suo collo che casca all’indietro e le braccia deboli… Cammino per un po’ prima di arrivare finalmente a casa. Appena l’appoggio sul letto, lei prende un grosso respiro e si sveglia.

-Che è successo!? Ah!- Mi chiede portandosi direttamente la mano verso la guancia. Le fa male ancora.

-Lascia che ti guarisca- Le dico prendendo uno straccio bagnato e tamponando la sua guancia.

-Ah! Fai piano!- Mi grida appena lo straccio viene in contatto con la sua pelle.

-Chi era quello che ti ha aggredita, Heather?-

-Ecco…- Sembra non volermi rispondere e si alza girandomi le spalle. Lo so che è stato uno shock per lei ma deve dirmi chi è!

-Heather… ti prego! Devo sapere. Non fare l’orgogliosa anche in questi momenti-

E’ così testarda in fondo, ma anche dannatamente bella in ogni circostanza… questo lo devo ammettere.

-Va bene allora. All’età di quattordici anni, io e lui ci incontrammo fuori da una pizzeria.

Ci innamorammo profondamente e per alcune settimane dopo quel giorno, eravamo già fidanzati ed eravamo soprattutto molto felici insieme. In quegli anni io non ero mai stata così orgogliosa come lo sono tutt’ora e infatti è stato lui la causa del mio cambiamento.

Un giorno una mia ex amica mi venne a riferire che lui, visto che ogni notte andava fuori senza dirmi dove, si faceva quattro donne alle mie spalle e mi disse anche che quella stessa notte sarebbe toccato a me.

Io scappai immediatamente prima che potesse ritornare a casa… ma invece ritornò più presto del previsto, completamente ubriaco.

Lui non mi permise mai di scappare da quel giorno fino a quelli seguenti e mi proibì di uscire di casa. Se mi avrebbe visto uscire, anche solo divertirmi o parlare con un uomo, mi avrebbe picchiata.

Io però tentai parecchie volte di scappare ma lui ogni volta mi scoprì.

Da quel momento mi picchiò tutte le notti e tutte le notti piangevo disperata… era un inferno… fino a quando non decisi di non aprire più il mio cuore a nessun uomo sulla faccia della terra e di diventare spietata proprio come lui aveva fatto con me.

Riuscii a scappare solo quando, un giorno, stufa di lui non gli diedi un calcio nelle parti basse. E da lì… cambiò la mia vita- Concluse.

-Heather, io so di averti dato questa impressione di me…- Mi alzo e le accarezzo il viso – ma sappi che era il mio orgoglio che parlava. Non io… Non io…-

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Capitolo 6
*** Nella pizzeria ***


x EFP 6

CAPITOLO 6:

 

Non avevo mai visto Alejandro in questo stato. Si era ridotto così per salvarmi e per rimediare allo sbaglio che ho fatto molti anni or sono.

E sinceramente, anche io non mi ero mai vista così da quel momento.

Erano anni ormai che non mi mostravo così debole e non orgogliosa com’è successo oggi.

Ma non posso nemmeno sciogliere ciò che ho fatto in quegli anni. Essere orgogliosa e non permettere mai ad un uomo di mettersi con me, se non per strategia… ma non devono MAI entrare in gioco i sentimenti.

Mi dispiace ma devo mostrarmi forte anche adesso perché c’è un piccolo ma importante dettaglio che non gli ho ancora detto: ho fatto una promessa e la promessa era che non mi sarei mai più invaghita di un uomo e non posso scioglierla adesso.

Lui mi sta ancora accarezzando il viso con tocco davvero delicato, ma mi faccio forza e ritorno la Heather di sempre.

-E mollami le mani di dosso! E’ finito il momento della tenerezza, mio caro- Schiaffeggio la mano di Alejandro e mi allontano.

-Mi era mancata la vecchia Heather, anche se per mezz’ora…- Ammette lui.

-Beh, goditi questi bei momenti perché da questo momento in poi non sarò più una stupida sentimentale che racconta il proprio passato ad uno spagnolo palestrato da strapazzo! Chiuso il discorso- Senza poter permettere ad Alejandro di spiccicare una parola, corro in cucina.

Se gli dicessi la verità sul fatto della promessa, probabilmente mi prenderebbe per scema.

Vedo che lui mi raggiunge con stampato in faccia uno stupidissimo e odiato sorrisetto.

-E va bene, Heather. Ti avevo proposto, anche se non direttamente, di poter cambiare per te e soprattutto per ciò che hai passato ma vedo che sei rimasta ancora la solita Heather orgogliosa e prepotente…- Lui si avvicina per dire l’ultima parola mentre io indietreggio con la schiena attaccata alla lavastoviglie. -… che amo-

Chiudo gli occhi per qualche secondo e rivolgo lo sguardo verso il basso.

-Ma io non ti amo…- Lui ride e si prende gioco di me con lo sguardo, si avvicina e mi sussurra chiaramente:
-Mia piccola Heather, io so benissimo che non è così- Dopo aver detto quella frase, lui si allontana a una distanza meno “affiatata” e imbarazzante. Ad una distanza fra amici insomma! E ovviamente noi non lo siamo!

-Ma visto che preferisci che noi due rimaniamo gli stessi egoisti di sempre- Continua lui –Resterò il solito odioso Alejandro che ami- Detto questo se ne va.

L’unico mio pensiero per adesso è che sono molto stanca ma devo mangiare.

Non faccio nemmeno molto caso a quello che ha detto Alejandro.

-Andrò in pizzeria, non ho la benché minima voglia di mettermi a cucinare!-

Prendo la giacca appesa al manichino ed esco sbattendo la porta come mi è solito fare.

Mi accorgo che c’è un atmosfera diversa ma non capisco che cosa sia. Magari è la gente che non diffonde un chiacchiericcio troppo fastidioso come nelle altre giornate oppure… ehi, ma qui in giro non c’è quasi nessuno.

Che strano. Per adesso però non mi importa molto.

Arrivo finalmente alla pizzeria più buona della città e mi metto seduta ad un tavolo libero mentre aspetto che un dannato cameriere si accorga di me.

Comincio a leggere il menu di oggi. Leggo nella pagina “le nostre pizze” e c’è una vasta scelta e sembrano persino molto invitanti anche se non le ho nemmeno viste o mangiate. Wow, c’è da leccarsi i baffi!

Abbasso la lista, sono pronta a ordinare.

-Ciao, Chica- Mi giro di scatto, Alejandro!?

-Che ci fai qui?- Gli chiedo senza molto disprezzo nei suoi confronti, dopotutto mi ha salvata dal mio ex.

-Sembri contenta di vedermi- Mi dice in tutta risposta.

-No, ci sono due motivi per cui io non ti rispondo così fredda: uno. Perché  siamo in un ambiente pubblico e non voglio fare una brutta figura. Due. Perché riconosco quello che hai fatto per me in città, ma non ti ci abituare!-

-Interessante, se continuo così magari riesco a ottenere la tua fiducia ma, ovviamente, non c’è fretta- Mi risponde lui.

-VAI AL DIAVOLO!- Urlo. Un’atmosfera imbarazzante si cela in tutta la pizzeria mentre il cameriere rompe il silenzio della gente richiamando la mia attenzione.

-Volete ordinare, signori?-

Sto per rispondere quando Alejandro mi interrompe. Maleducato!

-Parlo io adesso. Sì, io ordino una pizza alle quattro stagioni e una birra media mentre lei prende una speck e zola con una coca cola-

-Bene. Mi potreste passare i menu, per favore?-

-Certo.-

Il camerieri prende in mano i menu e si allontana con le nostre ordinazioni.

-Non era quello che volevo io!- Dico rompendo il silenzio.

-Lo so ma non potevo permettere che urlassi un’altra volta, mia cara- Mi risponde lui. Uff… è diventato lo stesso odioso Alejandro di sempre!

-Allora…- Continua lui –che ne dici se dopo aver finito di mangiare, ci facessimo un giretto?-

-Un… giretto?- Domando io.

-Sì! Un giretto! Sai, quando due persone vanno in giro per la città magari anche divertendosi un po’…- Idiota, so cos’è un giretto! Non sono stupida!

-Mi prendi in giro, Al?- Dico io piuttosto adirata.

-Non chiamarmi Al!- Sbraita lui.

-Signori, ecco le vostre pizze. Volete un caffè?-

-Sì-

-No-

Diciamo insieme due risposte diverse mentre il cameriere si annota l’ordinazione di Alejandro mentre si allontana dal nostro tavolo.

Secondo me adesso sta pensando: “sono strani quei clienti”.

-Vedo che ci intendiamo perfettamente- Dice Alejandro prima di scoppiare a ridere.

-Non mi seccare-

-Non hai ancora risposto alla domanda- Mi fa ricordare lui.

-Oh sì, il giretto-

-Allora, dopo ci andiamo?- Insiste lui.

-E che cosa ci guadagno io?- Dico mostrando un sorrisetto piuttosto cattivo.

-Facciamo così: se vieni fuori insieme a me io farò il bravo appena saremo tornati a casa mentre se non accetti non ti permetterò nemmeno di andare in bagno senza di me!- Conclude finalmente Alejandro.

-Beh, già lo fai!-

-Ma in bagno ti faccio andare da sola, no?- Dice mentre comincia di nuovo a ridere.

-Non per molto secondo me!- Sbuffo. –E va bene, Alejandro. Andremo… insieme al… giretto- Dico con disgusto.

-Vittoria! Sapevo che ti avrebbe fatto piacere- Mi dice malizioso.

-Toglitelo dalla testa! Piuttosto, dobbiamo ancora mangiare!- Dico mentre taglio e mangio la pizza velocemente. Ho una fame da lupi!

-Wow, la bella Heather ha molta fame a quanto vedo! Sembri un maiale- Si mette a ridere come un idiota e io mi accorgo che… effettivamente ha ragione. Ho dei pezzi di pomodoro sulla faccia che cascano sul piatto e sembro che mangio come un vagabondo! Subito mi correggo e mi pulisco la faccia con il tovagliolo.

-Molto spiritoso Alejandro!- Dico con tono acido.

-Sì e poi sarei io quello spiritoso- Si mette di nuovo a ridere. –Parla quella con dei pezzi di pomodoro in faccia-

-Mi scusi, il suo caffè- Alejandro appena vede il cameriere smette immediatamente di ridere. Anche se qualche risata gli scappa lo stesso.

-Sì, grazie. Eccole 20 euro e si tenga il resto. Siamo di fretta- Dice mentre finisce di bere per poi alzarsi e prendendomi per mano.

-Buona giornata allora-

Usciamo dalla pizzeria sempre per mano per poi staccarla da quella di Alejandro.

-Mi era sembrato che ti facesse piacere tenermi per mano-

-Sbagliato ancora una volta… era per…-

-Sì, sì lo so. Era per non fare una brutta impressione- Dice completando la mia frase.

-Non mi interrompere, Al!-

-Ti ho detto di non chiamarmi Al!- Urla lui.

-Non ti pare che ci sia un’altra atmosfera in giro?- Dico cambiando discorso.

-Ora che mi ci fai pensare, no- Dice lui prendendomi in giro.

-Sii serio diamine! La gente oggi non è in giro per le strade ed è molto strano secondo me. Non è mai successo-

-Beh se ti interessa tanto entra e chiedi se sanno qualcosa- Dice Alejandro.

-Hai ragione-

-Ancora?- Dice lui.

-PIANTALA!- Dico entrando ancora nella pizzeria e dirigendomi al bancone per chiedere se sanno qualcosa di quello che sta succedendo.

-Heather? Non chiederai mica vero? Io scherzavo!- Urla Alejandro da fuori ma faccio finta di niente.

-Mi scusi, sa perché in giro c’è un clima diverso…? In fatto di rumore intendo!-

-Sì, oggi è arrivato un circo in città e sembra aver attirato l’attenzione di tutti! E’ proprio dietro l’angolo. Basta girare a destr…- Io la interrompo.

-Sì non mi interessa, grazie comunque. Buona giornata- Dico girandole le spalle e dirigendomi verso l’uscita.

-Buona… aem… giornata allora- Dice la ragazza del bancone.

Esco dalla porta e vedo Alejandro appoggiato al muro e senza guardarmi mi domanda:

-Allora? Hai scoperto qualcosa della tua stupida teoria?-

-Spiritoso. Sì, ho trovato la risposta che cercavo comunque- Rispondo con aria di superiorità.

-Cosa!?- Si gira verso di me e mi guarda –vuoi dire che c’è una ragione vera e propria!?-

-Certo che c’è! Di che ti stupisci?- Dico io soddisfatta

-C’è un circo comunque e a quanto pare deve aver attirato l’attenzione della maggior parte della città- Dico senza aspettare la risposta di Alejandro.

-Magari possiamo dare un’occhiata- Dice lui.

-… Non mi interessa uno stupido circo! Piuttosto, affrettiamoci per fare un “giretto” e cerca di stare zitto!-

-Certamente, Chica. Ma sappi che non c’è guerra senza combattere!-

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!

Eccovi il sesto capitolo J

Vi piace? Nel prossimo farò la giornata che passeranno loro due.

Oh, lo so che faccio anche dei titoli schifosi però non ho molte idee L

Spero comunque che vi piaccia.

Alla prossima!

Ele.

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Capitolo 7
*** Una giornata insieme ***


x EFP 7

CAPITOLO 7: 

 

Adesso Alejandro mi sta letteralmente trascinando a vedere quello stupido circo dove fanno esibizioni davvero rivoltanti per me.

No, non sono proprio in vena oggi.

-Dai Heather! Corri o faremo tardi!- Mi urla Alejandro piuttosto distante da me.

-Ma vacci da solo, non ho tempo da perdere io!-

Ovviamente quel casanova non mi lascerebbe mai da sola senza di lui.

E questo è un particolare piuttosto irritante della sua personalità!

Nonostante io non voglia andarci, lui mi prende per un braccio e mi porta verso il tendone di quel dannato circo.

Non ci posso credere! Oggi è proprio il mio giorno fortunato, ovviamente se non consideriamo anche il “giretto” che dovrò fare assieme ad Alejandro.

Il circo per nostra sorpresa, è chiuso.

-Dannazione, siamo arrivati tardi! Se tu non ti fossi fermata a- Io lo interrompo bruscamente e intervengo.

-Colpa mia dici? COLPA MIA!? Sei tu che mi hai intrattenuta più del dovuto alla pizzeria. Se non mi avessi seguita, magari ora saresti al tuo bel circo a goderti lo spettacolo anche senza di me!-

Alejandro però non si scompone. Rimane calmo e lucido. Anche troppo.

Poi, ricomincia a parlare.

-Mia cara, non avrei comunque potuto andarci perché non avrei saputo del circo appena arrivato in città- Dice lui.

-Argh, andiamo prima che tu mi faccia venire una crisi isterica!-

-Ai suoi ordini, mi amor-

-Non chiamarmi così!- Dico seccata.

Noi due torniamo indietro visto che il circo era stato chiuso appena siamo arrivati.

La gente che era uscita da lì si stava dirigendo ad un altro posto invece di ritornare al clima noioso e rumoroso di sempre.

Spero che non ci sia un altro circo! Uno è già troppo.

Io volevo evitare di seguirli ma Alejandro, preso dalla curiosità, non fece altro che tirarmi come un cagnolino al guinzaglio per vedere quale altra attrazione era arrivata.

C’era solo un muretto a separarci da quel qualcosa. Oltrepassato, vedemmo finalmente che c’era… UN LUNA PARK!?

Non è possibile…

-Ma questo è un incubo- Dico annoiata.

-Oh, vedrai che ti divertirai in mia compagnia-

-Evviva, non vedo proprio l’ora- Dico sarcasticamente.

E per nostra sfortuna, il Luna Park era stato aperto da poco e c’era già parecchia gente pronta a “sbizzarrirsi”, ma non certamente la sottoscritta.

Non con Alejandro.

Ma visto che appena conclusa questa terribile giornata, lui mi avrebbe lasciata in pace, dovevo resistere ancora un po’.

Come prima attrazione, scegliemmo il salone degli specchi.

Appena pagato il giostraio, ovvero il proprietario dell’attrazione, entrammo separati sperando di trovare poi l’uscita e intanto, ci insultavamo a distanza.

-Sei un bambinetto! Scegliere il salone degli specchi è davvero troppo!- Urlo per prima mentre cercavo di non sbattere contro la mia stessa immagine.

-Ah sì? Beh, tu che cosa avresti scelto allora? La giostra dei bambini piccoli col cavalluccio per caso?- Il suo tono e le sue parole mi facevano davvero irritare!

Ora che potevo vederlo davanti a me, gli diedi in tutta risposta un pugno in faccia ma finii per colpire lo specchio e farmi male alla mano. Era solamente uno dei suoi tanti stupidi riflessi che, mi illudevo, probabilmente erano lì per farmi ricordare che era sempre a destra, a sinistra, dietro o davanti a me.

Sento una leggera ma stupida risata da parte di Alejandro.

-Ti sei fatta la bua?-

-Vai al diavolo Alejandro, ovunque tu sia!- Si riuscivano a capire solamente le parole di quel casanova là dentro, per il resto vedevo la mia immagine proiettata sugli specchi davanti a me. Non vedevo nemmeno più l’immagine di Alejandro… e non sentivo più neanche la sua voce.

-Brutto idiota, sei uscito lasciandomi qua da sola! Ma troverò l’uscita, sappilo!-

-Non serve…- Sento qualcosa che mi cinge la vita dietro di me. – Sei già arrivata-

Mi giro di scatto.

-Come hai potuto lasciarmi là da sola!?-

-Piano, Heather! Non ti ho risposto per una volta ma volevo vedere se riuscivi a trovare l’uscita dal tuo egoismo- Dice ridendo.

-L’egoismo non è un labirinto di specchi in cui ci puoi andare a sbattere!-

Che idiota che è. E poi, come si permette di dire che sono egoista!? Io sono quel che sono, punto.

-Beh, dipende dai punti di vista- Risponde lui effettivamente sereno.

-Dove vorresti arrivare?- Gli chiedo mandandogli uno sguardo agghiacciante.

Ma lui si mette a ridere. –Andiamo che è meglio- Dice porgendomi la mano ma io la respingo e scendo per conto mio seguita da Alejandro.

-So anche scendere da sola, grazie!-

Da lì il pomeriggio l’abbiamo passato su giostre e attrazioni diverse. Sulle montagne russe…

-Coraggio, tesoro. Abbracciami altrimenti potresti cadere-

-Non ci penso nemmeno per tutto l’oro del mondo!-

-Ma per un milione di dollari?-

-La smetti di torturarmi su quella storia del vulcano!?-

Zip zip.

-Solo se mi abbraccerai- Su di lui si era creato un sorriso malizioso e convinto. Cos’ha architettato questa volta?

La giostra parte e tutto procede bene. Poi, davanti a noi appare la prima lunga discesa. Mi accorgo che la cintura si è rotta e poi guardo Alejandro con lo sguardo omicida prima di vederlo fischiettare con aria innocente.

-ALEJANDRO!-

-Attenta che si parte, tesoro oh e… tieniti ben aggrappata alla sbarra… sempre se ci riesci- Ride prima di tenersi molto forte. Poi, la discesa si avvicina.

-AAAAH!- Mi tengo con tutte le mie forze alla sbarra lì vicino anche se sono senza cintura di sicurezza a causa di quell’idiota di Alejandro.

La discesa era arrivata ma sembrava non finire mai. Le mie mani sudavano da morire e stavano per staccarsi e quindi sperando che questo mi avrebbe salvata, mi aggrappai al collo di Alejandro senza strozzarlo e notando un senso di soddisfazione nei suoi occhi. Ora è ufficiale: a casa mi schiaffeggerò senza ritegno!

Appena scesi dalle montagne russe…

-Piaciuta la corsetta tra le mie braccia?- Lo schiaffeggio.

-Stai zitto o ne ricevi altri, molto simili a questo!-

Poi passammo alla bocca della verità:

-Mmh, vediamo a che livello di cattiveria sei arrivata- Dice ridendo.

-Piantala, mi stai seccando, asino!-

-Ho capito, devo iniziare prima io- Così facendo, infila la mano nella bocca di quell’inutile e stupida statua e vede uscire un fogliettino con tutti i risultati.

-Di sicuro sono tutti risultati fasulli- Dico sicura.

-Tu aspetta i risultati e poi potrai dire la tua-

Lui legge il fogliettino poi mi dice a voce i risultati

-Salute: 9  Amore: 9  Vita: 7  Fortuna: 8  e sesso beh, ovviamente 10!-

-Sei disgustoso! Ha solo provato a indovinare quella pietra da strapazzo!-

-Tu dici? Allora proviamo a vedere cosa dice della tua- Dice per poi infilare a forza la mia mano nella bocca gelata di quell’attrazione assolutamente inutile.

-Ehi! Chi ti ha dato il mio permesso!?-

-Mmh… è molto interessante.  Salute: 10  Amore: 6  Vita: 9  Fortuna: 9  e sesso: 1-

Lui sembra volermi dire un paio di cose con lo sguardo portando la metà delle sue labbra all’insù.

-Che hai da guardare!? Sulla fortuna poi direi proprio che non ci siamo. Io ho sfortuna non fortuna! Soprattutto adesso…-

-Secondo me hai proprio una fortuna a invidiare, perché sei qui con me ovviamente.

Per quanto riguarda l’ultimo risultato… da uno possiamo farlo diventare ad un dieci se vuoi…- Gli do un altro ceffone ma questa volta molto ma molto più forte.

-Provaci e sei morto! Ora lasciami in pace!-

-A… A… A… ricordati del patto Heather- Mi ricorda lui.

-Argh! Al diavolo quel patto del cavolo!- Dico mentre aspetto che Alejandro si riprenda dallo schiaffo.

-Hai finito?- Dico impaziente.

-Se intendi che ho finito di riprendermi dallo schiaffone che ho ricevuto è un sì ma se intendi che ho finito di corteggiarti… allora è un no- Finisce lui.

-Bene! Non ci poteva essere notizia migliore di questa evidentemente! Muoviti, che cosa ci manca ancora da fare?- Dico cercando di far finire questa maledettissima giornata.

-Per ora propongo una pausa… se non ti dispiace- Dice lui.

Io vado diretta al chiosco lì vicino senza degnarlo di uno sguardo o di una risposta e ordino subito un drink.

-Prendo anch’io un drink allora- Interviene Alejandro appoggiato al bancone di fianco a me mentre mi guarda.

-Mi scusi ma ci è rimasto solo un drink da poterle dare- Dice il proprietario del chiosco.

-Allora io non- Prima di rispondere Alejandro mi interrompe.

-Va bene. Lo divideremo… insieme- Dice guardandomi sorridendo prima di continuare –Almeno due cannucce ce le avete?-

-Certamente signori, ecco le vostre cannucce- Dice il proprietario.

Alejandro prende posto ad un tavolo lì vicino con il drink in mano e con la mano che tocca più volte la sedia vuota, mi invoglia a sedersi a bere con lui.

NO! MAI E POI MAI! Ho sopportato il salone degli specchi, la bocca della verità, le montagne russe e il resto ma MAI mi permetterò di sedermi e di bere insieme a lui come una perfetta coppia!

Solo a penarci mi viene il voltastomaco!

-Andiamo, Heather il drink sarà l’ultima cosa della giornata- Dice Alejandro.

-No, Alejandro. Ho sopportato tutto ciò che abbiamo fatto sulle giostre ma questo è veramente troppo-

-Andiamo, solo questo e poi ti lascerò stare. Coraggio, che ti costa?-

Mi costa molto, tu non ti preoccupare!

-Ah… E va bene, bambinetto viziato! Ma la pagherai, promesso- Dico sedendomi di fronte a lui e afferrando quella stupida cannuccia con la bocca.

Lui fa lo stesso ma avvicinandosi a me ancora di più mentre io ignoro il suo sguardo “invitante”.

Con la mano mi prende il viso e lo avvicina al suo togliendo la cannuccia dalla mia bocca e… No! Ma che faccio!? Sono forse impazzita? No, non mi indurrai in un altro tuo incantesimo Alejandro.

Così appena finito di bere il drink mi alzo di scatto e vado al bancone a pagare e me ne vado anche se sono seguita da Alejandro.

Io cerco comunque di evitarlo e di affrettare il passo fino a trovarmi involontariamente a correre.

Ma per fortuna la mia casa è lì di fronte. Corro ancora un po’ ed entro in casa chiudendomi a chiave nella mia camera.

Sento la porta di casa sbattere violentemente e ascolto i passi di Alejandro dirigersi verso la mia stanza… per poi stupirmi per il fatto che si fermano e poi tornano indietro verso la sua camera per poi chiudere la porta.

Mi butto sul letto con il fiato stravolto e… il cuore che batte a mille.

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Capitolo 8
*** La vendetta è un piatto che si serve freddo ***


x EFP 8

CAPITOLO 8:

 

Questa volta a parlare per primo e per la maggior parte della durata della storia sarà Alejandro.

Beh, l’avvertenza era solamente questa ;)

Buona lettura!

 

 

E’ appena conclusa una bellissima ma poco duratura giornata in compagnia della ragazza più cattiva che si potesse mai immaginare!

Forse ho esagerato con la faccenda del drink, ma ho esagerato a tal punto da farla scappare e chiudere nella sua stessa camera?

Bah, non mi interessa adesso. So solo che ora sono disteso sul mio letto a baldacchino adirato perché magari lei avrebbe potuto anche solo rispondere a tutti i miei corteggiamenti!

Ma il motivo della mia rabbia è un altro anche se preferisco non continuare a ricordarlo.

Come ha potuto, o meglio, come si è permessa di lasciarmi lì da solo senza degnarmi di uno sguardo!? Magari questo è uno scarso motivo per cui essere arrabbiato però lo sono lo stesso.

Argh, avevo promesso a me stesso di non ricordarmelo! Mi duole la guancia… e solo per colpa di quella grandissima…!

Ok, Heather. Da questo momento basta corteggiamenti. Ti colpirò dove fa più male e ti farò provare quel sentimento che fa morire dentro: la gelosia.

E tutto questo invece, si chiama vendetta, che risponde a tutte le cattiverie che mi hai fatto.

E saprò esattamente come fare. Per prima cosa apro leggermente la porta della mia camera da letto così potrà avere anche la visuale di quello che starò per fare!

Prendo in mano il mio cellulare e digito il numero di telefono di una ragazza qualsiasi, non mi importa chi, tanto chiunque potrà andare bene.

Anche filtrare con una racchia potrebbe far scoppiare di gelosia Heather.

E questo è esattamente ciò che mi serve.

-Pronto?- Dice l’altra ragazza.

-Hola chica, sono Alejandro. Vieni adesso a casa mia. Mi è arrivata improvvisamente voglia di prenderti fra le mie braccia- Dico con poca convinzione.

-Hahaha, ok arrivo subito Alejandruccio- Dice riattaccando. Bleah, forse ho scoperto un altro soprannome che odio oltre ad “Al”.

Din don.

Ah però! E’ già arrivata? Chissà chi caspita ho chiamato. Beh, è il momento di scoprirlo.

Mi fiondo ad aprire la porta prima che lo faccia Heather, intanto intravedo la porta della sua stanza che si apre di poco e lei che spia la “bella” situazione.

-Carmen! Vieni, entra- Dico invogliandola ad entrare mentre le bacio la mano intanto che guardo Heather soddisfatto dalla sua espressione di gelosia, ma soprattutto, dal suo sguardo agghiacciante.

Carmen è una donna molto bella, lo devo ammettere. Con i lineamenti perfetti, un corpo assolutamente da invidiare, un viso che farebbe invaghire chiunque, gli occhi azzurri che brillano alla luce del sole, i capelli lisci e setosi di un colore biondo, ma c’è una cosa che purtroppo ha come tutte le altre ragazze del mio passato: cade direttamente ai miei piedi solo udendo la mia voce.

-Pulcino, tua moglie non è in casa vero?- P-Pulcino!? Moglie!? Ma quando mai io…

 

Flashback-

-Pulcino, la ragazza che è sempre a casa tua non c’è ora vero?- Dice la ragazza leggermente sbronza come me dopo una nostra solita notte tra le coperte della mia stanza.

-Quella è mia moglie, tesoro. No, non c’è adesso-

Fine flashback-

 

Mi do uno schiaffo mentalmente da quanto sono stato stupido quella notte, ma nonostante questo, vedo Heather rossa come un pomodoro sulla soglia della porta che mi fissa con un po’ di imbarazzo. Forse perché Carmen ha detto che era mia moglie.

-No lei non c’è. Ma… che ne dici di andare nella nostra camera da letto?- Dico con un finto sorriso malizioso e sottolineando quel “nostra” in modo da far ingelosire ancora di più la cara Heather.

E direi che ci sto riuscendo alla grande.

-Oh, tu hai sempre saputo come fare per corteggiarmi- Dice lei con un sorrisetto malizioso degno di una professionista. Ma non provo così tanta convinzione nel volerla corteggiare, non è la stessa cosa se la donna è Heather.

E’ totalmente diverso e di un sapore molto più invitante con Heather.

Non che io mi sia innamorato ovviamente!

A distogliermi dai miei pensieri questa volta è una frase quasi sussurrata di Heather.

Mi stupisce questa cosa, lo devo ammettere.

-Culona portaerei!- Wow, da lei mi sarei aspettato di tutto! Ma non certamente questo.

Prima di farla sedere sul letto, mando a Heather un bacio da lontano per poi farle l’occhiolino accorgendomi di uno sguardo gelido in tutta risposta e lasciando la porta un po’ aperta.

Mi siedo sul letto e comincio a corteggiarla.

-Sei la ragazza più sexy dell’universo. Mi hai letteralmente stregato col tuo fascino- Dico cominciando a giocare con i suoi capelli biondi arricciandoli uno ad uno sul dito indice.

-E tu sei il più dannatamente sexy di tutti i super fusti mai incontrati!-

Modestamente non posso fare a meno di sorriderle per la sua… sincerità.

-Ma tu ami tua moglie alla follia, altrimenti perché l’avresti sposata?- Dice lei continuando.

Intanto noto che Heather sta origliando osservando con una certa gelosia la scena e un certo rossore cala sulle sue gote delicate, ma ovviamente cercando di nascondere entrambe le sensazioni, ovvero la gelosia e l’imbarazzo.

Le si legge negli occhi che vorrebbe disperatamente essere al posto di Carmen.

Essere corteggiata come faccio con lei, renderla mia in una sola notte, guardarla con lo stesso interesse che faccio finta di provare per le altre ragazze.

-Alejandro?- Carmen mi fa ritornare alla realtà anche con un leggero schiocco delle dita davanti alla mia faccia.

-Perdonami, stavo pensando a quanto tu fossi incantevole- Dico mentendole e  baciandole nuovamente la mano.

-Oh dai smettila, Alejandro. Così mi farai arrossire- Dice circondata da una risatina.

Noto la rabbia sul viso di Heather, ora la sto facendo diventare gelosa al massimo. Ora vedi cosa si prova, vero? La senti quella sensazione così forte da voler tentare di ucciderti dall’interno, eh?

Ma ora ci vuole un tocco finale per inquadrare bene la situazione. Un bacio.

-Mi permetti di darti… un bacio?- Le chiedo da perfetto gentiluomo, ma soprattutto per far capire cosa sta succedendo alla stessa ragazza che origlia fuori dalla mia stanza.

Lei non risponde e chiude gli occhi, segno evidente che era un sì.

Mi avvicino lentamente e sto per baciarla davanti agli occhi della mi chica, facendola bruciare di rabbia incontrollata.

Ma quando ormai a distanziarci sono pochi millimetri, noto che Heather entra velocemente e tira per i capelli Carmen, facendola urlare.

-AAAAAH! ALEJANDRO AIUTAMI!!!!-

-Ora sai cosa si prova, oca da quattro soldi? Eh? Eh!?- Dice Heather con degna sfacciataggine.

Su di me si cela un sorrisetto compiaciuto. Ho raggiunto il mio scopo.

-AAAAAH!- Carmen si libera dalla presa di Heather e girandosi verso di me vede che sono piuttosto tranquillo.

-Ora basta. Alejandro, tra noi due è finita! Cancella il mio numero e non cercarmi più!- Dice Carmen piuttosto arrabbiata e offesa, prima di prendere le sue cose e andarsene sbattendo la porta di casa.

La osservo scappare dalla finestra in lacrime, ma non provo nessun rimorso.

-Bene. Ora che se n’è andata…- Prendo dolcemente le candide braccia di Heather e la faccio sedere su di me –dimmi che scoppiavi dalla gelosia- Dico con un pizzico di malizia.

-Lasciami! Non puoi fare come ti pare e piace in questa casa, appartiene a me! Perciò l’ho fatta andare via!- Dice tentando di alzarsi ma io la tiro nuovamente sulle mie ginocchia in modo da farla sedere di nuovo.

Comincio a tirarla contro il mio petto e le parlo nell’orecchio.

-Sappiamo entrambi che non è così, mi amor-

Sento che un brivido le percorre il corpo.

-Ah sì?- Dice liberandosi dalla mia presa e spingendomi facendomi cadere sdraiato a terra. –Ma tu non ti sei nemmeno accorto che sei l’essere più rivoltante dell’intero universo e sei talmente stupido che non sai nemmeno la vera ragione di ciò che ho fatto a quella sottospecie di donnaccia appena uscita da un intervento chirurgico!- Dice lei urlandomi contro.

Io non la ascolto gran che e in risposta a qualsiasi cosa abbia detto, la faccio cadere sopra di me.

-Ora siamo faccia a faccia e sarà più facile per me ascoltarti per bene. Ma anche toccarti-

-Toglimi le mani di dosso!-

-Ma se io non sto ancora facendo niente! La tua immaginazione ti gioca brutti scherzi, eh?- Dico ridendo e gestendo il corpo al posto suo. Le prendo entrambe le braccia e le posiziono sopra al mio petto per poi percorrere il perimetro della sua schiena con le dita.

La cosa che mi sorprende è che non si sia mossa da quella posizione.

E poi… involontariamente ci avviciniamo senza distogliere lo sguardo dagli occhi dell’altro.

Ormai pochi millimetri si distanziano dalle nostre faccie.

Ma Heather fa il primo movimento e…

 

 

 

 

Ehiii! *le lanciano i pomodori* ahi! Ehi! No fermi!
*sputa salsa di pomodoro*

-LA TUA STORIA FA PENA!-

Nuuuu vi prego D:  Risparmiatemi!

-Allora continua! Tanto fa già pena di suo!-

Hehehe, ma devo continuare nel prossimo capitolo, non capite?

*le lanciano pomodori*

Aaaaah D:

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Capitolo 9
*** Una sfida che può rivelare molte cose ***


x EFP

CAPITOLO 9:

 

 

-Toglimi le mani di dosso!-

-Ma se io non sto ancora facendo niente! La tua immaginazione ti gioca brutti scherzi, eh?- Dico ridendo e gestendo il corpo al posto suo. Le prendo entrambe le braccia e le posiziono sopra al mio petto per poi percorrere il perimetro della sua schiena con le dita.

La cosa che mi sorprende è che non si sia mossa da quella posizione.

E poi… involontariamente ci avviciniamo senza distogliere lo sguardo dagli occhi dell’altro.

Ormai pochi millimetri si distanziano dalle nostre facce.

Ma Heather fa il primo movimento e…

SCIAFF!

Un altro bello schiaffone sulla guancia.

-Che tu non ti permetta mai più di tentare di baciarmi!- Dice lei alzandosi frettolosamente.

-Oh, non preoccuparti. Quando vorrò baciarti ancora, te ne accorgerai- Dico alzandomi anch’io e sfoggiando uno dei miei migliori sorrisetti maliziosi.

-Sei un illuso!- Prima che io potessi spiccicare una singola parola, qualcuno bussa alla porta di casa piuttosto impaziente.

-Chi è!?- Urla Heather adirata.

-Se mi apri magari lo scoprirai tu stessa!- Risponde questo qualcuno.

Anche se a parer mio, ha una voce vagamente familiare.

Heather senza rispondere e con passo pesante, va ad aprire a questo rompiscatole di…

CHRIS!?

-Che diavolo ci fai qui!?- Urla Heather contro quel sadico conduttore.

-Ma che domande, sono qui per portarti alla festa! Quella che hai accettato qualche giorno fa!- Dice lui. Oh oh… mi sa che sono nei guai… anzi, nei pasticci!

-Di quale razza di festa stai parlando? Io non ho mai accettato di- Heather si interrompe bruscamente e da un’espressione da non capiente, assume la forma di un’espressione aggressiva. Credo che abbia scoperto cosa ho fatto… Bene, Alejandro, preparati a sprofondare nell’abisso più profondo della sua bellezz- rabbia!

Della sua rabbia!

-Alejandro… Alejandruccio mio…?- Heather pronuncia il mio nome non con dolcezza, bensì con tono da “ora ti ammazzo”

-Sì, mi amor?- Dico nervoso.

-CHE DIAVOLO HAI FATTO!? COME TI SEI PERMESSO!?-

-E’ anche casa mia, o sbaglio?- Mi difendo io.

-Sbagli eccome! Questa è casa mia, non tua! Solo mia e tu mi sei solo di intralcio!-

La detesto quando fa così.

-Super vendicatrice e innamorato pazzo? Avete finito di scambiarvi sguardi amorosi? Dobbiamo andare, l’autista non si paga da solo perciò vi consiglio di portarvi dietro una mancetta- Dice Chris interrompendo quegli attimi così imbarazzanti di sguardi… aem… non amorosi! No, non lo erano proprio. Erano sguardi di odio puro, altro che!

-Non sono innamorato di questa qui!-

-Beh, di sicuro io sono una super vendicatrice invece!- Dice lei.

Senza dire altro, saliamo sulla macchina dell’autista e ci dirigiamo chissà dove per questa festa da strapazzo. Ma ho accettato di andarci insieme alla mia chica anche per un motivo ben specifico…

Per tutto il viaggio nessuno ha parlato o solo fiatato. Nemmeno quando respiravamo si sentiva nulla. Abbiamo passato tutto il tempo a guardare fuori dal finestrino. Io a sinistra e lei a destra. Non ci siamo mai incrociati con lo sguardo, nemmeno una volta. Comincio a pensare che se la sia presa... 

Appena arrivati, nessuno osava scendere dalla macchina.

Fu l’autista a interrompere quel silenzio, ormai diventato inquietante.

-Potete anche scendere, vi dirò quanto dovrete pagare quando vi riporterò a casa vostra. Buon divertimento-

Io esco immediatamente dall’auto e vado verso la porta di Heather.

Come un galantuomo, gliela apro invitandola ad uscire e porgendole una mano per aiutarla.

-Prego, signorina- Dico io scherzando.

-So scendere anche da sola e non facendomi aiutare da un finto galantuomo!- Dice acidamente scendendo dall’auto senza degnarmi di uno sguardo e dirigendosi, quasi correndo, verso la festa di Chris.

Spalanca violentemente la porta e tutti gli invitati, ovvero tutti gli ex concorrenti, la fissano zittendosi all’istante.

Ma l’atmosfera peggiora appena raggiungo Heather su per le scale.

Tutti cambiano espressione diventando maliziosi. Bah, idioti.

-Che avete da guardare?- Sbotta Heather.

-Ma guarda chi c’è, Heather! Come va la vostra storia d’amore?- Da dietro la “folla” sbuca Duncan facendosi spazio tra i concorrenti.

-Vai all’inferno- Dico io.

-Ehi amico, calmati. Dopotutto se non volete baciarvi in pubblico, bastava dirlo- Dice per poi scoppiare in una fragorosa risata da pezzente ubriaco.

Io? Baciare quella? L’ho già fatto ma decisamente non sono ansioso di rifarlo!... Nel senso che io non voglio che lei mi dia un calcio nei gioielli!

-Aehm aehm. Squadra di sfortunati, un po’ di attenzione!- Urla Chris da sopra un tavolo. Bah, quello è proprio fuori di testa.

-Allora, per rendere le cose un po’ più “piccanti” in questo mortorio, ho deciso di fare una mini-sfida in memoria dei vecchi tempi! Che ne dite?-

Da tutti i presenti si udirono urla di ogni genere: Da Duncan che gridava…

-Ma ci hai preso per i fondelli, amico?-

A Lindsay che diceva una delle solite frasi intelligenti:

-LUCIDALABBRA GRATIS!? OH, GRAZIE CHRIS!-

Patetico… Ma devo ammetterlo, un po’, MA SOLO UN PO’, mi incuriosiva tutto questo. Quale sfida ha in mente? E perché poi? Ah, certo, per far aumentare gli ascolti… ma… non siamo più in un reality. Chi potrebbe ascoltarci?

(*tossisce* NdA)

-Piantatela branco di scocciatori, non ho certo chiesto il vostro permesso!-

Grida Chris.

-Sì che l’hai fatto!- Dice convinta Gwen.

-No invece!- Si difende Chris.

-Sì, babbeo!- Si intromette Courtney.

-Ma quando mai?-

-Quando ci hai chiesto: “Che ne dite?”- Risponde Gwen.

-Era sott’inteso che io NON chiedessi il vostro permesso! E ora mettetevi tutti in un angolo! Adesso!- Urla Chris spazientito.

Sopportare tutti noi per lui non deve essere così facile, ma di sicuro è più difficile per noi tutti sopportare un solo sadico conduttore!

Tutti si misero in un angolo, alcune volte bisbigliando a qualcuno accanto: “Che fregatura”, “ma si può!?”, “quando si mangia? Tu lo sai?”

Io invece seguivo con lo sguardo le gambe perfette, sexy, da model- No! Insomma, fissavo Heather. Dovevo tenerla sotto controllo.

-Allora, la sfida di oggi consiste nel dire LA VERITA’! Voi tutti, a turno, vi dovrete sedere su questa sedia apparentemente innocua a coppie. E le coppie le sceglierò io. La coppia che dirà il maggior numero di risposte vere, li farà vincere. Ci sono domande?-

Courtney alza la mano di tutta fretta.

-Sì, io. Che cosa intendi con “sedia apparentemente innocua?”-

-Bene, vedo che non ci sono domande- Risponde Chris facendo quasi venire una crisi isterica a Courtney.

-La prima coppia è… Duncan e Courtney! Mi raccomando, cercate di dire la verità… anzi… non fatelo- Conclude Chris con una sua solita sadica risata, anche se questa volta mi fa sorgere un dubbio…

La domanda che Chris fece a Courtney appena quest'ultima si sedette su quella sedia fu del tipo: “Odi ancora Gwen dopo la storia che ha avuto con Duncan?”

Non feci in tempo a sentire la risposta, anche se mi pare che abbia detto di no e poi abbia preso una violenta scossa…ahia. Stavo guardando Heather… ovviamente perché dovevo tenerla sott’occhio, non per altro! E lei guardava me… certe volte lanciandomi stilettate seguite da una mia risposta che fu un sorriso ammaliante.

Cercai più e più volte di attirare la sua attenzione verso di me ma lei non ne voleva sapere di guardarmi ancora una volta… con quei suoi occhi meravigliosi e di un grigio da far perdere la cognizione del tempo e dello spazio… AH! SVEGLIA!

Ad un certo punto, sposto lo sguardo altrove mentre lei, credendo ovviamente che non la stessi guardando, punta lo sguardo su di me ed io me ne accorgo ritornando con lo sguardo fisso verso Heather.

Ad un certo punto la vidi mischiarsi tra i concorrenti camminando fra di essi, l’avevo persa di vista…

Sento un qualcosa che si poggia sul mio braccio e poi la voce che mi fece riconoscere la persona in questione anche senza guardarla.

-Questa è strategia, Burromuerto? Perché se non è così ti rispedisco fino al vulcano delle Hawaii con un altro calcio nei gioielli!-

Ma com’era dolce... no, dolce non è la parola giusta, soprattutto per una come Heather. Ecco ci sono: impertinente! Non c’è cosa, oltre ad essere chiamato con il mio diminutivo, che mi dia più rabbia di ricordare quel tragico “incidente”, che poi, “incidente” non era proprio.

-Ma certamente, Chica. Nient’altro che questo- Risposi cercando di mantenermi calmo e lucido.

Detto questo lei si allontanò con un sorriso soddisfatto stampato sul volto, come se avesse appena vinto una battaglia, e bisbigliando sotto voce con Sierra. Che diavolo le avrà detto? Ah sì, forse Sierra le aveva detto che io facevo il romantico con lei perché ero innamorato mentre lei smentiva tutto e le diceva che lo facevo per strategia. Ci ho azzeccato, vero?

-Heather e Alejandro! Tocca a voi!-

-Uuuh! la coppia più sexy e allo stesso tempo più crudele del reality ci dirà cosa provano l'uno verso l'altro! Poi lo scriverò nel mio blog personale! Tutti i fan della Aleheather si strapperanno i capelli dalla gioia!- Urla Sierra, Heather le invia uno sguardo gelido e lei risponde con un sonoro e imbarazzato: “ops”

Da lì, toccò finalmente a noi.


____________________________________________________________________________
Ciao, ragazzi. Aem, tanto per cominciare vi vorrei chiedere scusa per il fatto che io non abbia più continuato... e perciò vi ho regalato il tanto atteso super capitolo della nostra coppia, la AxH!
TUTTI: Perchè hai continuato!?!?!? Noooo!
Ehi! Se non volete leggerla allora non leggetela!.... oh cacchio... ma che ho detto??
Ok, spero proprio che vi sia piaciuta!


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Capitolo 10
*** amore ricambiato ***


CAPITOLO 10-
 
Heather salì e si sedette, un po’ barcollando. Aveva evidentemente bevuto. Ma non me ne ero nemmeno accorto, nonostante il fatto che l’avevo fissata molte volte. Io cercavo di rimanere calmo all’esterno, ma dentro di me ero abbastanza nervoso, considerato il fatto che Chris poteva chiederle qualsiasi cosa e lei avrebbe dovuto rispondergli fedelmente, se non voleva prendere qualche scossa.
E poi, si sa, Chris aspetta solo questo. Maldito.
Le avrebbe fatto senz’altro domande imbarazzanti su noi due. Piccante!
 
-Allora- Disse lui tenendo in mano uno stupido foglio di carta con su scritto le domande da porre a lei.
 
– visto che il pubblico ha chiesto insistentemente di proporre domande per voi due, ho deciso… di accettare.-  Un sorrisetto malefico si stava già creando sul suo viso.
Uno sbuffo da parte di Heather e i miei occhi puntati nuovamente su di lei.
 
-La prima domanda è: Hai mai desiderato baciare Alejandro?-
 
Lei divenne immediatamente rossa come un pomodoro, gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Io che ghignavo malignamente.
 
-Per favore, ci mancherebbe solo che io amassi quel damerino- Rispose fiera, prima di ricevere una forte scossa. Avevo sbarrato gli occhi ed un –oooh- uscì dalla bocca di tutti i presenti.
 
-Heather, non ti ho chiesto di dirmi se lo amavi o no. Ma grazie a questa tua imbarazzante risposta, sappiamo finalmente cosa provi realmente per Alejandro e gli ascolti saranno aumentati sicuramente!-
 
Lei era ancora scossa dalla sua risposta. Cavolo, aveva fatto davvero una bella figura!
E così, so finalmente cosa prova realmente per me. Esultai dentro di me con un sorrisetto che mi si era formato in faccia e le braccia conserte.
 
-Mia cara- Le avevo detto sensualmente avvicinandomi a lei maliziosamente, ma prima di lasciarmi dire anche solo un’altra parola, mi aveva zittito mettendomi un dito davanti alle labbra, che poi presi tra le mie mani e lo baciai.
 
Lei non si mosse, era pietrificata e completamente rossa.
 
Chris decise di farla scendere, oramai con quella frase aveva risposto praticamente a TUTTE le domande sul foglietto!
 
Duncan, finita quella tortura, decise di agire da perfetto delinquente e così immerse quella faccia da schiaffi di Chris dentro ad un punch lì vicino e rise di gusto.
Dopo essermi gustato quella scena, decisi di portare la mia chica dentro ad uno sgabuzzino per rimanere soli. Accesi la luce.
 
-Che stai facendo!?- Mi aveva urlato.
 
-Sssh, mi amor, oramai sappiamo entrambi che mi ami, quindi… perché non lasciarsi andare?- Le avevo detto cingendole i fianchi con un braccio e con l’altra accarezzandole la schiena.
 
Non sapeva cosa dire, oramai non poteva più far finta di non amarmi.
Lei rispose solo con una frase poco decisa.
 
-Non chiamarmi mi amor-
 
Risi e così feci io il primo passo.
E la baciai. Fu un bacio spinto da una passione tale da non poterci più fermare. Lei mi stava incollata, la sua gamba che mi cingeva la vita, le sue mani che vagavano libere tra i miei capelli, scompigliandoli del tutto e baciandomi con più furia di me.
 
La presi in braccio e decisi di portarla in una stanza da letto, non mi importava di chi fosse. Poteva essere di Chris, ma non ce ne saremmo andati di sicuro. Oramai per noi staccarci era impossibile. Ci misi un po’ per trovarla, precisamente mezz’ora. Non vedevo nemmeno dove stessi andando. I miei occhi volevano rimanere chiusi per gustarmi a fondo quel bacio. E qualche volta ci fermavamo, la mettevo giù e ci baciavamo attaccati al muro e quant’altro. Trovai la stanza.
 
La sdraiai su quel soffice letto matrimoniale al centro della stanza e la sovrastai.
Ci ribaciammo. Lei mi stava togliendo con poca delicatezza la maglia strappandomela letteralmente. Sentii i bottoni volare via da quest’ultima e cadere a terra, ma non ci feci molto caso.
 
Mi strinse e decise di scambiare i ruoli, sovrastandomi. Provai a baciarla nuovamente, ma lei si allontanò con la testa, senza staccare comunque il suo corpo dal mio petto.
Sorrise provocatoria, assottigliando di poco i suoi occhi.
Comparì sul mio volto un sorrisetto malizioso.
 
In una frazione di secondo le tolsi la maglia e quella notte ci sovrastò la passione più sfrenata, sotto le lenzuola.
 
……..
 
La mattina dopo mi svegliai per prima, infastidita dalla luce del sole.
Sdraiata in parte su un corpo maschile. Mi accorsi dopo alcuni minuti di ciò che era successo, ricordavo ogni cosa.
Quel bicchierino di troppo che avevo bevuto mi aveva indotta a dichiarare i miei sentimenti per lui davanti a tutti e a lasciarmi completamente andare.
Ero sdraiata su Alejandro, ero stata sua. Ma che ho combinato!? Ma oramai non potevo più tornare indietro e rimediare. Mi misi seduta sul letto, avevo un gran mal di testa. Stranamente la televisione di fronte si accese da sola, apparse Chris, che, con quel suo solito sorrisetto, parlò. Non riuscii a seguire del tutto le sue parole. Ero ancora molto assonnata. Poi, ad un certo punto, apparsero delle immagini.
Immagini di me e Alejandro!
Con gli occhi sbarrati avevo visto la scena dello sgabuzzino, dove ci stavamo baciando furiosamente, la scena dove mi aveva presa in braccio cercando una stanza per noi due, la scena dove io gli avevo sussurrato una frase all’orecchio per poi ritrovarci a baciarci nuovamente incollati ad un muro e poi… sul pavimento… oh dio, no!! Poi apparvero altre scene di altre coppiette del reality.
 
-AMMAZZO CHRIS!!- Avevo urlato. Aveva filmato TUTTO. Aveva messo telecamere D’APPERTUTTO. Tranne qui, evidentemente.
 
Il mio orgoglio era andato a quel paese…
 
Mi girai, vidi Alejandro che mi guardava malizioso. Come poteva accettare il fatto che ora quelle scene erano andate per la tv nazionale!?
 
-Oh, andiamo, mi amor, prima o poi doveva succedere, no? E poi, che importa se gli altri ci hanno visti? L’importante è vivere la nostra storia. Insieme-
 
Roteai gli occhi.
 
Lui mi baciò di nuovo. Ci abbandonammo facilmente di nuovo all’amore.
Era vero, però. Perché per lui adesso provavo solo amore.
E mi piaceva.

 
FINE------
 
Ehiiii, finalmente ho finito questa storia!!! Sinceramente spero che vi sia piaciuta e che io non abbia fatto errori. Ho scritto in modo piuttosto fluido e mi sono divertita.
Il blocco dello scrittore, dopo tutti questi anni, è sparito e ne sono contenta!
Spero di non averli resi troppo OOC, ma credo di no, anche perché mi sono “basata” più o meno sulla finale di A tutto reality: all stars, quindi non credo proprio di averli resi così tanto OOC… Vero? L
Bene, ora potete anche uccidermi per non  averla continuata dopo tanto tempo… hahahah
No, scherzavo, non ammazzatemiiiiii!
*scappa*
Alla prossima storiaaaaaaa!
Ele.

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