Bets

di sheradiateslove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** Chapter Three. ***
Capitolo 4: *** Chapter Four. ***
Capitolo 5: *** Chapter Five. ***
Capitolo 6: *** Chapter Six. ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven. ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight. ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine. ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten. ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve. ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen. ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen. ***
Capitolo 15: *** Chapter Fifteen. ***
Capitolo 16: *** Chapter Sixteen. ***
Capitolo 17: *** Chapter Seventeen. ***
Capitolo 18: *** Chapter Eighteen. ***
Capitolo 19: *** Chapter Nineteen. ***
Capitolo 20: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** Chapter One. ***


BETS

 

Chapter One.


Cassie's pov.

“Hills!” E pensare che mi ero svegliata di buon umore oggi... “Cazzo vuoi, Malik?” “Non ti stanchi mai di essere così gentile?” Lui e le sue “battute” sarcastiche. Dietro le sue spalle vedo spuntare gli altri due coglioni della sua specie di “banda”: Styles e Tomlinson. “E tu non ti stanchi mai di venire a rompermi il cazzo?” “No, mai. E' sempre così divertente provocarti.” “Giuro che uno di questi giorni ti spacco il culo.” Malik e gli altri due idioti con un criceto in prognosi riservata al posto del cervello scoppiano a ridere, cosa cazzo ridono? Lo sanno che non mi farei troppi problemi a fargli sputare sangue. Sanno benissimo che sono stata espulsa dalla mia scuola precedente perché facevo troppe risse. Sì, io. Una ragazza. “Cosa vuoi che mi faccia una ragazza? E poi tu, tu al massimo puoi farmi il solletico, tesoro.” “Non chiamarmi così, brutto stronzo.” Lo spingo con molta poca delicatezza contro gli armadietti che all'impatto con il corpo del moro provocano un forte rumore che rimbomba per il corridoio della scuola. Inizio a dare i numeri quando mi chiama in quel modo, è una cosa che non sopporto. Mi urta il sistema nervoso.
“Sei così aggressiva...scommetto che a letto io e te faremmo scintille.” “Chiudi quella fogna, Tomlinson!” Scatto alla sua provocazione e subito dalle bocche di Styles, Malik e Tomlinson proviene un 'uuuh' di scherno. Che vadano tutti a farsi fottere, gli spacco la faccia a quei tre. 
“Cassie!” Sento una voce provenirmi da dietro le spalle, così mi giro e vedo che Alex, la mia migliore amica, mi sta venendo in contro quasi correndo. Alex. Lei è la persona più importante della mia vita. Quando mi trasferii in questa scuola non conoscevo nessuno e quasi tutti mi evitavano perché sapevano il motivo del mio trasferimento. Ma come ho detto, quasi tutti mi evitavano. Alex no. Lei non aveva paura di me e mi venne vicino. Iniziammo a parlare e finimmo per diventare inseparabili. Lei ha molto più autocontrollo di me e usa un linguaggio decisamente meno volgare del mio che farebbe invidia a quello di un camionista. E lei mi calma. Nel senso, ci vogliono poche provocazioni per farmi dare di matto e quando mi viene l'istinto omicida lei se ne accorge e mi dice che la violenza non è mai la soluzione e bla bla bla. E' come una camomilla, in effetti, strano da dire, ma è vero. Io e lei viviamo da qualche mese in piccolo ma accogliente appartamento non molto distante dalla scuola e per permettercelo lavoriamo in un locale, io faccio la cameriera mentre lei, accompagnata da una chitarra, canta. Tornando alla nostra abitazione. In quel palazzo ci abitano anche due ragazzi simpaticissimi di nome Liam e Niall, sono davvero dolci e siamo andati subito d'accordo. Loro però non vengono nella nostra stessa scuola, tuttavia passiamo molto tempo assieme. Ah, dimenticavo. Siamo entrambe italiane. Lei venne qui a sei anni, io quando ne avevo dieci.
“Alex! Come ti è andato il compito di inglese?” “Spero bene. Adesso abbiamo scienze, giusto?” “Giusto.” “Walker, non ci saluti?” Parla il riccio, che fino adesso se n'era stato zitto. “Ciao, Harry.” Alex pronuncia il suo nome con un disprezzo incredibile, manco avesse appena bestemmiato. 
“Vedi, Hills? La tua amichetta è molto più educata di te.” La campanella suona annunciando l'inizio dell'ultima ora di lezione, per oggi. “Senti, è suonata la campanella, tu e gli altri due cazzoni andate a rompere i coglioni a qualcun altro.” Chiudo il mio armadietto e io e Alex ci dirigiamo verso la classe di scienze. 

Zayn's pov.

La Hills e la Walker si allontano chiacchierando dandoci le spalle. Hanno un culo niente male, e al dire il vero anche il resto è...al posto giusto, diciamo. Sarebbero due perfette candidate per finire nel mio letto, se solo non avessero quel carattere di merda. Sopratutto la Hills.
“Hey Zayn.” “Cazzo c'è, Harry?” “Scommetto che io mi faccio la Walker prima che tu ti riesca a fare la Hills.” Non mi tiro mai indietro con le scommesse. “Cosa scommettiamo?” Il pensiero di farmi la Hills mi fa spuntare un sorriso molto malizioso in viso. Esteticamente parlando, quella ragazza non mi dispiace per niente. “Chi vince sceglie il premio, totale libertà.” “Perfetto, ci sto. Cominciamo da domani.” “Secondo me non ve le farete mai.” Sbuffa Louis. “Benissimo, allora se non vince nessuno ti daremo £100, a testa.” Gli rispondo quasi ringhiandogli contro. “Ma Zayn...” “Niente obiezioni, Harry!”
Io e Louis ci avviamo verso quella cazzo di aula di fisica mentre Harry se ne va a letteratura. Se non sbaglio il corso di fisica lo frequenta anche quella ragazza bionda su cui avevo puntato gli occhi al corso di storia. Fantastico. Così ho il tempo di lavorarmela per poi portarmela a casa per una bella scopata.

 

Alex’s pov.

 

Compito in classe. Che rottura di palle. La campanella suona, se non faccio in tempo a consegnare qui finisce che non raggiungo in tempo Cassie agli armadietti e uno del “trio dei cazzoni” come li chiama lei, finisce all’ospedale.. O magari tutti e tre assieme. Mi sbrigo con l’ultimo esercizio che è un vero o falso, chi se ne frega se le azzecco o meno, tanto il resto delle domande erano facili e le sapevo tutte. Mi alzo di scatto buttando penne e matite nel pennaiolo e consegno i fogli alla professoressa che li mette a posto in ordine alfabetico, la classe è ancora mezza piena, il che mi fa pensare che forse avrei dovuto rileggere le mie risposte prima di consegnare, ma le conseguenze dell’ira di Cassie mi preoccupano di più di uno stupido compito in classe.
Mi affretto ad arrivare agli armadietti e mi trovo davanti quello che immaginavo stesse succedendo: Cassie circondata da Styles, Tomlinson e Malik.
“Cassie!” Richiamo la sua attenzione notando i suoi pugni stretti, segno che qualcuno ne sarebbe uscito con un naso sanguinante o un labbro spaccato. “Alex! Com’è andato il compito di inglese?” “Spero bene. Adesso abbiamo scienze, giusto?” “Giusto.” Sbuffo. Sapevo di avere scienze ma una parte di me sperava che Cassie dicesse che mi sbagliavo. Esatto. Odio scienze con tutte le mie forze. Così come odio storia. E geografia. Ma quelli sono dettagli. Mi volto dando la schiena a quei tre stronzi lì accanto a me, ma ecco che il riccio deve farsi notare “Walker, non ci saluti?” No. Non vi saluto. Mi state in culo. Non risponderò male come farebbe Cassie, ritengo di avere un po’ più di autocontrollo di lei, ma sono comunque irritata alla domanda di Styles e si nota, il che gli fa comparire un sorrisetto sul viso che vorrei strappargli con delle pinze, hanno scassato quei tre, mi trattengo limitandomi a salutarlo come mi ha chiesto “Ciao, Harry.” Credo di aver pronunciato il suo nome con più disprezzo di quanto era mia intenzione fare, ma chi se ne frega? “Vedi, Hills? La tua amichetta è più educata di te.” ..amichetta?? Basta. Voglio andarmene. La campanella suona in quell’istante. Dio, grazie! “Senti, è suonata la campanella, tu e gli altri due cazzoni andate a rompere i coglioni a qualcun altro.” La solita finezza di Cassie, sorrido divertita per la sua risposta al riccio e, una volta chiuso l’armadietto ci dirigiamo verso l’aula di scienze.
Solo al pensarci mi viene il vomito. Scienze. E se mi fingessi malata? Potrei tornare a casa e mangiare quintali di gelato distesa sul letto. Già, potrei. Peccato che sono in dieta. Cassie dice che mi faccio troppi complessi mentali, ma io ne ho bisogno per non sentirmi a disagio tra la gente. E poi devo prendere provvedimenti per l’estate. Non mi va di prendere una terza di reggiseno e uno slip di tre taglie più grande.
Entriamo in classe, mi metto nell’ultimo banco. No, non ho intenzione di ascoltare la lezione. Non sono dell’umore. In verità non sono mai dell’umore durante le ore di scienze. Forse è per questo che vado male... Anzi.. .E’ per questo. Ma non è un problema, ho la sufficienze e mi basta questo.
Il professore entra in classe e inizia a fare l’appello. Lui e i suoi maglioni di lana. Li porta in qualsiasi stagione dell’anno. Non mi sorprenderebbe se ne mettesse uno anche l’ultimo giorno di scuola. E’ sempre sudato, ha sempre caldo, e si asciuga ogni tre secondi con un fazzoletto la fronte, ha tutti o almeno la maggior parte dei denti marci e ingialliti. Ora non venitemi a chiedere com’è che non riesco a stare attenta alle lezioni. Preferisco baciare uno del trio dei cazzoni che guardarlo in faccia.. Anzi.. Forse no.. Diciamo che non vorrei mai trovarmi a scegliere tra di loro. Ecco.
Apro libro e quaderno sul banco solo per dargli un po’ di soddisfazione, ma poi inizio subito a fare schizzi e disegnini sul mio blocchetto con le penne colorate di Clare, la ragazza che siede di fronte a me. Ho fatto un gattino arancio che con una pistola viola e teschi bianchi spara a tre rane, la prima rana ha i capelli castani ricci, in stile afro, la seconda ha la cresta corvina mentre la terza i capelli castani e lisci sulla fronte con le punte rivolte verso sinistra. Okay, il gatto sono io e le tre rane sono i tre cazzoni, prevedibile come cosa, ma molto carina, soprattutto perché i proiettili colpiscono i genitali di ognuno delle tre rane, o forse dovrei dire rospi. Il disegno emana un forte odore di ciliegia grazie alle penne colorate, quando Cassie lo vede mi batte la mano sotto il banco e scoppiamo in una risata silenziosa piegando le teste sul banco per non farci vedere dal professore che seppure sudato e puzzolente ha una vista da falco.
La lezione finisce prima di quanto mi aspettassi. Non ho finito il mio ultimo schizzo e devo rendere le penne colorate a Clare, sbuffo e metto a posto il blocco uscendo dall’aula di scienze assieme a Cassie. Finalmente possiamo tornare a casa. Andiamo agli armadietti per mettere via i libri ed usciamo dall’edificio. Alleluja, aria fresca. Non ne potevo più, se fossi rimasta qualche secondi di più in quel posto sarei soffocata. Sistemo la borsa sulla spalla destra e mi incammino con Cassie verso casa.


 

Saaaaalve a tutti.
Ho deciso di eliminare l'altra ff perché mi è venuto un blocco assurdo e non riesco più a continuarla.
Chiedo umilmente scusa a quelli che la seguivano.
Anyway, questa ff la scriviamo in due, sì, proprio così. uu
Io e la mia migliore amica, che su EFP si chiama 'The Storm_', abbiamo deciso di buttare giù questa cosa.
Spero sinceramente che questa storia vi piaccia, io sono molto determinata a finirla. uu
Detto questo non so così altro scrivere...
Ah sì, se vi serve qualcosa il mio nickname su twitter è @stylesiphone,
quello della mia migliore amica invece è @its_catnip.
Ora evaporo, sciaaaao.
-Ila

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Capitolo 2
*** Chapter Two. ***


BETS



Chapter Two.


Cassie's pov.

Chiedo alla prof di storia di lasciarmi uscire per andare in bagno e, come al solito, invece di andare al cesso vado al distributore di bibite. Ho una gran sete e l'acqua del bagno fa a dir poco cagare.
Infilo le monete per far uscire la mia solita bottiglia d'acqua gasata, ma la bibita non cade. 
“Ma porca puttana, scendi, stupida bottiglia del cazzo.” Inizio ad imprecare contro il distributore.
“Sempre fine, eh?” Ma porca troia, perché devo sempre ritrovarmelo davanti? Perché? Lui la segue mai una cazzo di lezione? “Da quando ti preoccupi del mio linguaggio, Malik?” Dico senza nemmeno girarmi verso di lui per poi tirare un colpo al distributore in modo da far scendere quello che mi spetta. Ho tirato il pugno troppo forte e per far alleviare il dolore alla mano inizio a sventolarla in aria. Beh, almeno la mia acqua è scesa.
“Ti sei fatta male, Hills?” Un ghigno divertito compare sul volto di Zayn. Quanto può essere odioso?
“Mi spieghi cosa cazzo vuoi da me?” Gli chiedo aprendo la mia bottiglia e bevendo qualche sorso del liquido all'interno. “Come se non lo sapessi.” Ma che cazzo! “Se lo sapessi non te lo chiederei, idiota.” Il moro mi si avvicina e per riflesso inizio a indietreggiare finendo a sbattere contro il distributore. Ormai i nostri corpi si sfiorano. “Voglio portarti a letto, Hills.” Mi dice con la voce più suadente e seducente che io gli abbia mai sentito usare. Ammetto che per un istante, ma uno soltanto, rimango incantata dai suo occhi scuri e profondi. Poi, per rispondere a quello che il moro mi aveva detto, gli rovescio il restante della mia bottiglietta d'acqua in testa, facendo afflosciare il suo bellissimo ciuffo cui lui tiene tanto e gli sorrido in modo trionfante
“Scommetto che nessuna ragazza ti ha mai detto di no. Ma ricorda, Malik, c'è sempre una prima volta per tutto.” Lo scanso e inizio a camminare in direzione della classe di storia e dopo un po' lo sento urlare. “Sei una fottuta stronza, Hills!” La mia risposta? Una sguaiata risata. Mi sento tremendamente potete in questo momento.
Torno nell'aula e non rispondo alla prof che sbraita per tutto il tempo che sono stata, come lei crede, in bagno. 
Devo raccontare quello che mi è appena accaduto ad Alex, ma lei non frequenta questo corso a quest'ora e nella prossima ora io ho teatro e lei musica, cazzo. Dovrò aspettare la pausa pranzo. Sì, oggi è uno dei due fottutissimi giorni nei quali la scuola finisce alle quattro di pomeriggio. Che coglioni. Come se sei ore di scuola non fossero sufficienti. Fanculo.

Alex's pov.

La campanella suona e ho musica. Bene, almeno questa materia non mi fa dormire. So suonare il pianoforte da quando avevo dieci anni, anche se quello che suoniamo in classe non è quello che suono a casa, ma mi so adeguare. L’unico problema di quest’ora (in questa scuola non può esserci un’ora sola piacevole, per un motivo o per l’altro c’è sempre qualcosa che le rende tutte sgradevoli) è che c’è anche Styles che, stranamente, si siede accanto a me.
La professoressa fa l’appello e il riccio senza cagarla neanche di striscio inizia a parlarmi “Hey, Walker!” “Che vuoi?” “Oh, ora non si dice più nemmeno ‘ciao’?” l’ora è appena iniziata e io ho già le palle piene “CIAO.” “Sai? Da quando frequenti la Hills sei più scorbutica” “No, sei tu che sei diventato il doppio più stronzo” sistemo i fogli degli spartiti, ma lui con la mano li ferma sul banco “Mi spieghi che cazzo vuoi?” Lui sorride “Uuuh, parole pesanti!” lo guardo male, lui sembra ancora più divertito di prima “Esci con me.” Come? Lo guardo confusa. “E’ un si? Passo a prenderti alle otto.” “Non ho risposto. Tra l’altro non sai nemmeno dove abito.” “Dimmelo.” “Dimentica.” Gli sfilo i fogli da sotto la mano e torno a sistemarli “Intendevo come amici.” “No.” “E come.. PIU’ che amici?” Sorride malizioso. Basta. Ha rotto. Mi alzo di scatto in piedi sbattendo mani e fogli sul banco. “NO! SAI COSA SIGNIFICA NO?” L’intera classe si gira verso di me. Oh merda. Tutte le ragazze della classe mi guardano alienate, manco avessi bestemmiato, minchia! Ho solo rifiutato un invito ad uscire, insomma! L’insegnante mi guarda aspettando che io torni a sedermi. “Complimenti Walker, ti sei fatta notare” sorride ancora. Non ne posso più dei suoi sorrisetti. “Mi chiedi di uscire e nemmeno mi chiami per nome?” “WALKER, STYLES! Allontanatevi dall’aula!” Fantastico. Mi ha fatto cacciare dall’unica materia per la quale ho un briciolo di interesse. Mi alzo ed esco, il riccio dietro di me. Mi appoggio al muro accanto all’aula, lui accanto a me. “Sei la reincarnazione di un avvoltoio?” non risponde, dopo un po’ si gira verso di me “Ti voglio, Walker.” “Sparisci.” Ed ecco a voi l’ennesimo sorrisetto strafottente! Mi dà un buffetto sulla guancia, lo spingo lontano da me, con meno forza di quanta ne avrebbe di certo usata Cassie e lui si allontana in direzione del distributore automatico. A proposito di Cassie! Questa la deve proprio sentire, aspetterò la pausa pranzo. 

Cassie's pov.

“Ciao Amber, ci vediamo domani” Saluto la mia compagna di banco e mi dirigo in mensa per parlare con Alex e forse anche mangiare. Sì, perché a volte preferisco digiunare piuttosto che mangiare quella sbobba di merda che ci propinano.
La scelta al self service è fra: insalata, una roba arancione non identificata e del pollo. Prendo il pollo sperando sia mangiabile e vado al tavolo dove già mi sta aspettando una Alex affamata.
“Com'è il pollo?” Le chiedo notando il contenuto del suo piatto uguale al mio. “Sembra plastica, ma è commestibile.” Il fatto che sia commestibile è già tanto. “Tu non sai cosa mi è successo oggi.” Diciamo in coro. Ma che cazz...? “Avanti, racconta prima tu.” La incito. “Styles mi ha chiesto di uscire.” Sputo il pollo che avevo in bocca nel piatto. “Styles ha fatto cosa? Gli hai detto di no, vero?” “Ma ti pare che gli dicevo di sì?! A te che è successo, invece?” “Malik mi ha letteralmente detto che mi vuole portare a letto.” Sbuffo. “E tu cosa gli hai risposto?” “Gli ho versato dell'acqua in testa.” Rispondo cominciando a ridere e contagiando anche Alex.
Parliamo un po' della stranezza di questa cosa. Cioè, cazzo, da quando quei due mostrano anche il minimo interesse per noi se non per provocarci e schernirci?
“Cassie, allarme cazzoni a ore tre!” E' sempre divertente sentire Alex dire qualche parolaccia. Mi giro e vedo Malik e Styles venire al nostro tavolo e sedersi accanto a noi. 


Harry’s pov.

Cazzo, mi piace quando fa la difficile. Però, se continuo a comportarmi così non concluderò niente. Dovrò fingermi dolce, se convinco Walker che mi sono ‘convertito dalla parte dei buoni’ e non giro più con Zayn e Louis allora potrei avvicinarmi di più a lei. Fanculo Malik, vincerò io.
Mi appoggio al muro accanto al distributore automatico guardandola da lontano. Okay, è stronza, però cazzo, non mi dispiacerebbe farci una scopata! Sorrido e lei lo nota, sospira guardando verso l’alto. Lo so che ti piace avere la mia attenzione, non negarlo Walker. Sarai mia prima che tu te ne accorga. 
Appoggiato a questo muro non posso fare molto per conquistarla, così mi giro verso la macchinetta e vedo che c’è una lattina di Sprite in bilico, qualche idiota avrà rinunciato a tirare pugni contro il vetro cercando di farla scendere dopo che il distributore gli ha rubato i soldi. Bene. Tiro un calcio ad un lato e la lattina cade, la raccolgo e la metto in borsa. La conservo per dopo, ora c’è la pausa pranzo e non mi servirebbe a molto. 
Ecco la campanella. Zayn e Louis avevano scienze, devo sbrigarmi se voglio evitarli, non voglio farmi beccare da loro. Mi affretto lungo il corridoio ma due mani mi afferrano le spalle. “Hey, Styles dove cazzo vai?” Mi giro scrollandomi le loro mani di dosso “Fatevi i cazzi vostri.” “Come procede con la Walker?” “Procede. Invece dimmi Zayn, tutto bene con la Hills?” “E’ praticamente mia” Probabilmente mente. Ma io devo valutare ogni ipotesi e quindi devo sbrigarmi a farmi la Walker. Zayn mi sorride con aria di sfida. “Toglietevi dalle palle” Louis mi guarda confuso. Chi se ne frega? Quando mi sarò portato a letto la Walker spiegherò loro il mio comportamento. Anzi, no. Non lo farò. Non devo nessuna spiegazione a quei due, se sono abbastanza intelligenti lo capiranno da soli.
Entro nella sala mensa e vedo la Hills e la Walker che parlano sedute ad uno dei tavoli infondo alla sala, parleranno di me e della mia dichiarazione? Probabile. La faccia della Hills è irritata, l’altra mi nota, le sorrido, borbottano qualcosa con espressione incazzata, sorrido di più. So che le irrita ma non posso farci niente, mi diverto troppo. Sto per avvicinarmi al loro tavolo quando noto che Malik mi sta seguendo, è accanto a me e non ha intenzione di allontanarsi “Vattene Malik.” “Altrimenti?” decido di tacere. Non ho voglia di discutere, ce la giocheremo noi due, Louis probabilmente ci starà provando con qualcuna della lezione di scienze.
Ci sediamo al loro tavolo, Zayn accanto alla Hills e io accanto alla Walker che fa per andarsene, le prendo la mano. E’ arrossita, cazzo si! L’ho notato sai? “Malik, ti levi dai coglioni o vuoi un'altra bottiglia d'acqua in testa?” Scoppio a ridere “Ti ha buttato l'acqua in testa?” Chiedo retoricamente. Lei alza gli occhi al cielo e fa per andarsene, ma Malik la afferra prontamente per il braccio e così facendo la fa cadere sulle sue gambe. Ottima mossa, Malik. Lei però lo spintona e lui cade dalla panca, sfiga vuole che lui si trattenga su di lei e quindi finiscono a terra entrambi. La Hills sopra di lui e a portata di bacio. No, non va bene. Potrebbe vincere se continua così. Forse mi sbagliavo. La ragazza si alza velocemente cercando di evitare il suo contatto visivo. “Deficiente, va all'inferno!” Rido di nuovo, mentre lei se ne va incazzata nera, la Walker cerca di seguirla ma io le tengo ancora stretta la mano, la tiro verso di me, convinto che, grazie alla figuraccia di Malik, ho guadagnato punti. Lei arrossisce, di nuovo. Bingo. Mi pesta un piede, forte, molto forte. Quasi urlo per il dolore mentre lascio la sua mano per tentare di massaggiarmi il dorso del piede oltre la scarpa. Lei se ne va e dopo un po’ mi alzo anche io. Non ha più senso che io resti lì. Guardo Zayn ancora steso a terra, si vede che è incazzato. Solitamente sarei andato da lui aiutandolo ad alzarsi e sfottendolo di brutto, ma dovevo reggere il gioco, quindi mi allontano anche io lasciandolo lì. 


Cassie's pov.

“Alex, ti sei resa conto che prima con il cazzone Styles sei arrossita?” Sì, lo avevo notato. E dall'aria soddisfatta di Styles mi sa che pure lui se n'è reso conto.
“Eh? Cosa? Ma non dire stronzate!” “Fidati sei arrossita e mi sa che Harry se n'è accorto.” Prima che lei possa replicare sento una voce dietro alle mie spalle.
“Posso parlarti, Hills?” E adesso che cazzo vuole Malik da me? 
Il moro si accorge che Alex non si muove dal mio fianco. “Da soli.” Dice più riferito a lei che a me.
Alex alza le mani in segno di resa e sparisce dalla mia vista. Stronza, lurida traditrice. Come può lasciarmi da sola con lui? Merda. Questa me la paga. Le metterò un ragno nel letto mentre dorme. E' il minimo, proprio.
“Sentiamo, cos'è che devi dirmi?” Aspetto una risposta che non arriva. Al suo posto mi arriva un bacio. Sbarro gli occhi per la sorpresa, ma poi li chiudo. Sento il mio cuore accelerare. Stupido cuore, smettila di battere così in fretta. Per lui poi. Il tempo che passo a riflettere su quanto il mio cuore sia stupido Zayn stacca le sue lebbra da quelle della sottoscritta. Voglio dire. Si è staccato lui. Gli ho dato il tempo di baciarmi senza reagire. Ed ecco che sul suo volto compare un grande sorriso soddisfatto. Fanculo Malik. Devo reagire. E subito. Gli tiro una sberla. “Provaci ancora e la prossima volta finisci all'ospedale, stronzo.” Tento di andarmene, ma lui mi trattiene per i fianchi e mi sbatte, con noncuranza, contro gli armadietti bloccandomi. Abbasso la testa per evitare un qualsiasi tipo di contatto visivo, ma il coglione pensa bene di alzarmi il viso afferrandomi per il mento. “Guardami negli occhi, Hills!” Praticamente me lo ordina. Alzo lo sguardo e tre secondo dopo mi maledico in turco per averlo fatto. Il suo sguardo cattura il mio e nel giro di pochi secondi sento nuovamente le sue labbra sulle mie, questa volta in un bacio più intenso e passionale. Dopo un istante, ma comunque uno di troppo, lo spingo via da me imprecando.
Giro i tacchi per andare a lezione e prima di sparire dietro ad una colonna lo sento ridere per poi dire “Sarai mia, Hills!” 

Alex’s pov.

Mi allontano da loro. Cassie starò progettando di uccidermi, ma farei di tutto per allontanarmi da quei due, così me ne vado in cerca del posto meno affollato possibile per appoggiarmi ad un muro e riflettere.
“Hey, Walker!” Oh, no. “Cosa?” rispondo con disprezzo. “Voglio solo parlarti” “Beh, sbrigati perché la campanella suonerà a momenti” “Sbrigati?” “Esatto.” “L’hai voluto tu.” Oh-oh.. Che significa quel ‘L’hai voluto tu’? Il riccio mi afferra per le spalle e mi sbatte un po’ troppo violentemente contro la porta dello sgabuzzino dove i bidelli tengono tutti gli arnesi per pulire la scuola, finisco per terra e Styles per non finirmi addosso si appoggia con una mano al muro davanti a lui. Con un calcio spinge la porta che si chiude, lasciandoci al buio. Due mani mi afferrano le spalle e mi tirano su di peso, sono in piedi, ma non posso dire altro perché non vedo un palmo dal mio naso, le mani che mi hanno fatto alzare passano dalle spalle ai fianchi e mi spingono indietro, indietro e ancora indietro fino a farmi sbattere contro qualche manico di scopa che cade facendo un po’ troppo rumore. “Styles che cazzo fai? Sai che se qualcuno ci becca siamo nella merda?” una voce mi sussurra all’orecchio in modo sensuale. Cazzo. “Ci siamo in mezzo tutti e due, cara.” UNO: Non chiamarmi mai più ‘cara’ DUE: Ci siamo dentro per colpa tua!” Sento la sua risata nell’orecchio e poi il tatto freddo e umido dei suoi denti mordicchiare il lobo del mio orecchio mentre le sue mani mi stringono più forte, dal morderlo passa al baciarlo e sbotto “Che ti salta in testa?! Ti sei drogato per caso?!” Lo spingo via, facendolo urtare qualcosa che fa il doppio del fracasso dei manici di scopa, il rumore di una porta che si apre ci fa sussultare, un bagliore che proviene dall’esterno illumina di poco la stanza, quanto basta per notare degli scatoloni e nasconderci dietro appena in tempo per non farci vedere dal bidello una volta aperta la luce. Siamo accovacciati in un angolo polveroso dello stanzino, Styles mi abbraccia da dietro. Quando il bidello se ne va gli darò un pugno sul collo. La porta si richiude e siamo pronti a raggiungere la porta, il riccio afferra la maniglia quando sentiamo il rumore di un paio di chiavi. No. No, no, no, no, no, no, no, no, no NO! Non chiudetemi qui! Non chiudetemi qui con Styles! Non con lui! Batto un palmo sulla porta e poi mi accascio alla porta sedendomi sul pavimento mentre Harry.. Cioè.. Styles apre la luce. “Cazzo. Ben fatta Styles.” “Coraggio, non è ancora suonata la camp..” la campanella suona. Tempismo perfetto. “Dicevi?” lo guardo incazzata. Lui si siede accanto a me e io mi allontano da lui con un balzetto sul sedere. “Non si respira qui dentro!” la gola comincia a seccarsi, ho bisogno di bere “Hai sete?” lo guardo cercando di capire dove vuole arrivare, poi lo vedo estrarre una lattina di Sprite dalla borsa, è perlata di goccioline per la condensa, è ancora fredda! Mi ci fiondo addosso, ma lui la rimette svelto nella borsa e io gli finisco praticamente in braccio. Fantastico. “Ah-ah. Prima voglio qualcosa in cambio.” “Lo sapevo che c’era il trucco. Vuoi dei soldi?” “No.” “E allora cosa?” “Un bacio” Sorride malizioso, mi accorgo di essergli ancora addosso. Mi scanso e faccio una finta faccia disgustata. Perché finta? Perché resta un bel ragazzo anche se stronzo. “Preferisco bere l’acqua che usa il bidello per lavare i pavimenti.” “Accomodati” Sorride e tira fuori la Sprite dallo zaino con aria trionfante, poi la apre facendo emettere quello ‘tssss’ che tanto amo sentire quando apro una bibita e ho sete, poi la porta piano alle labbra. Portando la testa all’indietro ne beve un paio di sorsi, una gocciolina gli scivola lungo il mento e poi percorre il collo fino ad assorbirsi nella maglietta. Lo odio quando fa così. Non ho altra scelta. Non posso passare due ora con lui che finisce quella lattina. Lo afferro per il colletto della t-shirt distogliendolo dal fissare la Sprite, noto la sua espressione sorpresa e poi subito maliziosa. Mi fermo subito prima che le nostre labbra abbiano un qualsiasi tipo di contatto, strizzo gli occhi “Non ce la faccio” Lui mi sorride dolcemente. STOOOOOOOOOOOOP. FERMI. REWIND. Kjgfjfxchjkjnilhgjyf Play. Lui mi sorride dolcemente. Dolcemente?? Harry Styles mi ha sorriso dolcemente? Mi accarezza la guancia e porta i miei capelli dietro l’orecchio, solita mossa smielata, ma comunque non da lui. A quel punto mi sussurra quasi labbra su labbra “Posso darti una mano, se vuoi” poi sorride. Resto ferma. Immobile. Grosso errore, perché prenderà di certo il mio silenzio come una risposta affermativa, infatti ecco spuntare il suo sorrisetto e poi ecco che le sue labbra sfiorano le mie, piano, quasi come se avesse paura di toccarmi, e poi con delicatezza si appoggia sulla mia bocca, sto per sbilanciarmi all’indietro ma ecco le sue mani che mi tengono sulla schiena. Sbarro gli occhi e sono tentata dal chiuderli. Non ce la faccio. Non resisto. Chiudo gli occhi e per un istante dimentico quell’Harry Styles che ho sempre odiato e le mie mani passano fra i suoi ricci. Ci stacchiamo. Come? Non ha nemmeno provato ad aprire la bocca? Lo osservo bene chiedendomi se quello che ho davanti sia davvero Harry. Poi lo vedo porgermi la Sprite sorridente. “Come promesso.” “Grazie, Harry.” “Prego, Alex Ha accentuato il mio nome in modo che mi accorgessi che mi stava chiamando per nome. Oh cazzo! Anche io l’ho chiamato per nome! “Alex?” lui sorride e risponde alla mia domanda con un’altra domanda “Harry?” “M...Mi è venuto natu...” Mi mordo la lingua. No. Lui è il nemico. Devo smetterla di parlare con lui. Bevo dalla lattina e non riesco a non pensare che le sue labbra si erano posate dove ora io sto bevendo, quando gli rendo la lattina lui appoggia le labbra esattamente nel punto in cui avevo bevuto io, chiude gli occhi e poi si allontana dalla bevanda. “Perché hai baciato la lattina?” “Non era per la lattina quel bacio” Basta. Smettila. Chi sei tu? Cosa vuoi da me? Vattene! Non devo cadere nel suo gioco. Poi che mi direbbe Cassie? E poi cosa farebbe lui? Mi tradirebbe, o lascerebbe o.. HEY! STO PENSANDO A COME SAREBBE STARE CON LUI! Mi mordo la lingua. Forte. Poi Styles sorride. “Okay, okay, ti lascio stare” Grazie. 
Appoggio la testa al muro. Cassie dove sei? Tirami fuori di qui! 

Zayn's pov.

Finalmente quella cazzutissima campanella suona e posso tornare a casa. Prima però devo trovare quel deficiente di Styles. Nessuno deve permettersi di parlarmi nel modo in cui lui mi ha parlato prima in mensa, nemmeno uno dei miei migliori amici. 
Passo in rassegna tutta la scuola, ma non lo trovo. La sua auto è ancora nel cortile quindi non può essersene andato. Dove merda sta quel coglione? Scommetto con la Walker da qualche parte.
Incrocio la Hills. Se trovo la sua amica trovo Styles, ne sono certo. 
“Hills. Fermati!” Invece di fermarsi accelera il passo. Stronza. Corro da lei e mi ci piazzo davanti.
“Ho detto di fermarti, cazzo. Non trovo Styles, credo sia con la tua amica, sai dov'è lei?” “Porca merda non lo so, la sto cercando da mezz'ora!” Sbotta lei. Sentiamo dei rumori provenire da un ripostiglio e la Hills si fionda là.
“Alex, sei lì dentro?” “Oddio Cassie! Sì, cazzo. Sono qui da due ore, chiusa a chiave e con Styles!” Lo sapevo. Quel figlio di puttana. Tuttavia non credo che la Walker gliel'abbia data, anzi, ne sono sicuro.
“Porca troia, le chiavi le ha il bidello, non so come tirarti fuori di lì!” Sbraita la Hills. “Lasciami fare.” Le dico. “Sentite, voi due là dentro! Spostatevi un po' dalla porta.” Ho intenzione di sfondarla. Mi tolgo la giacca, non perché ho caldo ma per far vedere alla Hills i miei bellissimi muscoli che lei guarda quasi incantata. Perfetto. Getto a terra la giacca, successivamente prendo la rincorsa e mi getto contro alla porta che si apre. Cazzo però! Mi sono fatto malissimo alla spalla. 
La Walker va subito dalla Hills e l'abbraccia. Pft, le ragazze e le loro stupide dimostrazioni d'affetto. La Walker mi ringrazia per averli liberati da là dentro e poi se ne va via con la Hills.
Harry fa per raggiungerle, ma lo prendo per il colletto della camicia.
“Tu, brutto stronzo! Com'è che improvvisamente ti permetti di dirmi 'levati dalle palle'?” “Ti facevo più intelligente, Zayn. L'ho fatto per lavorami meglio la Walker, se pensa che ho preso 'la retta via' avrò più possibilità di scoparmela, coglione!” Mi ringhia contro prendendomi il polso con violenza per farsi togliere la mano di dosso. 
“Ma cristoddio, dirlo prima?” “Pensavo che ci arrivassi da solo!” Sospiro. Starò al suo gioco, potrebbe tornare utile anche a me. “Allora facciamo che a scuola ci evitiamo, ma al pomeriggio tu e Louis venite a casa mia per aggiornarci tutti su come stanno andando le nostre conquiste.” Non è una domanda, ma lui risponde lo stesso. “Come ti pare” E se ne va.
A volte mi danno davvero al cazzo i suoi modi di fare.
Esco dall'istituto e vedo la Hills correre in contro ad un biondino per poi abbracciarlo e dargli un veloce bacio sulla guancia, la Walker, invece, si fionda su un ragazzo castano molto alto.
Che siano i loro fidanzati? No, non esiste. Questo renderebbe tutto molto più difficile. Saranno solo amici.
Comunque devo far in modo che tutti capiscano che lei appartiene a me. Almeno finché non concluderò la scommessa. Il ragazzo non l'ho mai visto da queste parti, dubito che studi qui, ma devo far arrivare il messaggio anche a lui. Lei è mia e non si tocca.


Allooooora...poco lungo questo capitolo, vero? ahahahah. 
Il fatto è che eravamo davvero ispiratissime e non ruscivamo a fermarci D:
Ringraziamo moltissimo tutti quelli che hanno letto e recensito, quelli che hanno messo la storia fra le seguite, preferite e/o ricordate e ringraziamo
anche chi ha semplicemente datto un'occhiata. uu
Comunque, più andremo avanti con i capitoli e più si capiranno i caratteri delle protagoniste.

-Ila

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Capitolo 3
*** Chapter Three. ***


 

BETS.



Chapter Three.


Cassie's pov.

"Niall! Liam! Che cosa ci fate qui?" Dico correndo ad abbracciare il biondo mentre Alex schiocca un bacio sulla guancia a Liam. "Abbiamo finito scuola prima e siamo venuti a prendervi, vi portiamo noi al lavoro oggi. Così non arriverete in ritardo." "Quanto siete dolci, grazie!" Dice Alex.
I due ragazzi hanno avuto la premura di venirci a prendere perché sapevano che io ed Alex abbiamo l'auto in carrozzeria dato che si è guastato il motore, sono davvero dolcissimi.
I due ci portano davanti al locale e ringraziandoli scendiamo dalla loro volvo.

 

                                                      ************************


"Dio che stanchezza!" Mi butto a peso morto sul divano seguita a ruota da Alex. "Detesto stare a scuola fino le quattro e poi andare subito a lavoro fino le otto. Mi sfinisce!" Si lamenta Alex. "Non ho voglia di cucinare..." aggiunge in seguito.
Di solito è lei a preparare pranzo e cena visto che l'ultima volta che ci ho provato io ho quasi incendiato casa.
"Ordiniamo una pizza?" Le chiedo. "Sì e facciamo venire Niall e Liam qui, ci guardiamo un film assieme!" "Okay, vado io a chiamarli." Mi alzo dal divano facendo una cazzo di fatica immensa mentre alex compone il numero della pizzeria. Esco dal nostro appartamento e mi dirigo a quello dei due ragazzi. Busso alla loro porta e Liam, a torso nudo, mi viene ad aprire. Contieniti e non sbavare, Cassie. Forza.
"Hey Liam, tu e niall avete già cenato?" "N-no, perché?" "Io e Alex abbiamo ordinato la pizza, venite a cena da noi? Ci guardiamo un film." "Ma certo! Vado a mettermi una maglia e poi veniamo." Guarda che puoi stare anche così, eh. No, okay, torna in te Cassie. "D'accordo, a dopo allora." Gli sorrido e torno da Alex.
"Allora?" Appena rimetto piede in casa Alex spunta dalla cucina. "E allora niente, adesso vengono." 
Mi siedo sul divano e in quel preciso istante bussano alla porta. "E' aperto!" Urlo. Non ho intenzione di alzarmi e, a quanto pare, nemmeno Alex.
"Ehi." Dicono in coro Niall e Liam venendosi a sedere sul divano accanto a noi. Li saluto con un cenno della mano.
"La pizza dovrebbe arrivare fra dieci minuti." Ci avverte Alex. "Che film guardiamo?" Chiede Niall. "Un horror!" Salto su io. Adoro gli horror, amo quella sensazione di adrenalina che ti viene guardandoli. "No, un horror no! Tutto tranne quel genere, ti prego Cassie!" "Ma andiamo Alex, tanto tutti gli horror che abbiamo li hai già visti con me. Voi cosa ne pensate?" Chiedo rivolgendomi a Niall e Liam. "Io non ho problemi con gli horror." Dice Liam. "Io nemmeno." Prosegue Niall. Guardo Alex con un sorriso soddisfatto. "E che horror sia!" "Vi odio!" Grida Alex dando un pugno amichevole sulle spalle dei due ragazzi.
Metto il dvd di Paranormal Activity 4 e dopo qualche minuto dall'inizio del film suona il campanello e Alex va ad aprire. Le pizze sono arrivate. Lei paga il fattorino e poi iniziamo a mangiare.
Quando mancano ormai trenta minuti alla fine sento gli occhi farsi pesanti, appoggio la testa sulla spalla di niall e pian piano tutto diventa buio e mi addormento.

Mi sveglio. Sono appena caduta per terra facendomi malissimo e dopo aver tirato qualche insulto alla cazzo guardo nel display del cellulare l'ora: le otto meno dieci.
"Porca puttana troia, siamo stra in ritardo, svegliatevi, merda!" Grido svegliando Niall, Liam e Alex. "Che ora sono?" Mi risponde Niall con la voce impastata dal sonno. "Le otto meno dieci, cazzo!" Si alzano tutti di scatto e Niall e Liam corrono nel loro appartamento mentre io e Alex ci cambiamo mettendoci addosso i primi vestiti che ci capitano davanti.
Usciamo di casa correndo, grazie a dio la nostra scuola non è molto lontana e riusciamo ad arrivare in classe con solo dieci minuti di ritardo. Poteva decisamente andare peggio.
"Hills! Walker! Secondo voi a che ora iniziano le lezioni?" Sbraita la prof di scienze. "Alle otto." Risponde Alex. "E allora perché siete arrivate dieci minuti dopo?" "E che cazzo, può succedere a tutti di arrivare in ritardo una volta!" Devo imparare a stare zitta. Per fortuna che questa prof ha imparato a non dare molto peso al linguaggio che uso. "Bene, ma che non succeda mai più!" Ci urla.
Andiamo a sederci in un banco accanto alla finestra.
Se non sbaglio alla prossima ora ho inglese mentre Alex ha...boh, cazzo ne so io. E poi ci sarà educazione fisica, finalmente! Adoro lo sport ed educazione fisica è la mia materia preferita. Il prof è simpaticissimo e giovane e, cosa più strana di tutte, ha gusto nel vestire. Il lato negativo di queste ore è che sono presenti Malik, Styles e Tomlinson.
Appoggio la testa sul banco e chiudo gli occhi. Anche se non mi addormento almeno mi risposo. 
La prof di scienze non si è accorta della mia assenza mentale alla sua lezione e la prof d'inglese nemmeno. Adesso c'è il risposo e poi ginnastica. Io e Alex stiamo camminando tranquillamente per i corridoi quando vediamo un ragazzo con degli amici che picchia un mal capitato insultandolo e dandogli del frocio. Tento di capire chi è quello stronzo di merda che sta picchiando quel povero ragazzo e quando si gira verso di me e riesco a vederlo in viso lo capisco. E' Lucas. Andava con me nell'altra scuola ed è stato espulso il mio stesso giorno, diciamo che eravamo quasi amici. Lui pesta la gente per ottenere rispetto, io lo faccio solo se provocata e per difendermi.
Decido di intervenire prima che lui mandi il poveretto all'ospedale.
"Lucas! Cazzo fai?" Vado davanti al ragazzo che è accasciato a terra dolorante per fare in modo che non lo colpisca più.
"Oh, Cassie. Chi si vede. Ti togli che finisco quello che ho iniziato?"
"Sti cazzi. Dimmi perché lo stavi ammazzando." "E' frocio." "E quindi?" "Oh Cassie, mi deludi. E pensare che ti rispetto molto..." "Con il tuo rispetto mi ci pulisco il culo." Dei ragazzi dietro Lucas, probabilmente i suoi amici, cominciano a sparlare sul perché llui non mi tiri semplicemente un pugno per farmi andare via. Decido di aggiungere qualcosa. "Senti, entrambi sappiamo che mi manderesti all'ospedale se lo volessi, ma entrambi sappiamo anche che se io finisco all'ospedale tu ci finisci con me" Già una volta gli spezzai un braccio perché aveva detto qualcosa che non mi era andato proprio a genio. Lui mi conosce, sa come sono fatta.
"D'accordo Cassie, finché questo questo frocio qui sarà nelle tue grazie non gli torcerò un capello, in nome della nostra vecchia amicizia." Detto questo lui e il suo branco di amici senza cervello se ne vanno, Alex mi viene vicino e aiuta il ragazzo ad alzarsi.
"Stai bene?" Gli chiede. Lui annuisce, ma è evidente che così bene non sta. "A me non sembra, ti portiamo in infermeria." Dico.
"G-grazie, sono Chris” “Cassie” Mi presento. "Alex." Dice lei con un sorriso mega gigante. 

Alex’s pov

Una volta lasciato Chris in infermeria io e Cassie ci dirigiamo verso la palestra. Durante tutto il tragitto non la smetto di pensare ad Harry e a quello che sta succedendo negli ultimi giorni. Il fatto di trovarmelo a ginnastica mi urta il sistema nervoso. Che provasse a baciarmi anche oggi? Questa volta gli avrei tirato una sberla. Entriamo in spogliatoio e l’odore di deodorante mi fa arricciare il naso. Questi sono i momenti in cui mi vergogno di essere donna. Perché dovete usarlo in questo modo eccessivo? Una spruzzata la capisco, ma così si esagera!
Cassie esce per prima, io mi sto legando i lacci delle scarpe e, una volta finito, esco anche io. Ho sempre vergogna di uscire a fare ginnastica. Forse perché ci sono troppi occhi puntati su di me. E non perché sono bella, ma perché i ¾ della classe non fa mai ginnastica e osserva gli altri in panchina. Saluto il prof frettolosamente che mi segna come presente mentre mi aggrego al gregge di ragazzi e ragazze che stanno correndo attorno alla palestra. Non vedo Cassie. Probabilmente è la prima del gruppo, io invece, molto meno atletica, mi ritrovo in mezzo. Non vedo Styles. Strano, di solito è tra i primi con Malik e Tomlinson. Ma davanti non c’è. Due mani mi cingono delicatamente i fianchi. Ma porca merda. Mi giro di scatto e una ciocca dei capelli mi esce dalla coda di cavallo e mi finisce in faccia, la sposto con la mano e mi vedo Styles a fianco. “Che cazzo ci fai qui?” “Corro.” “Perché non sei con Malik e Tomlinson?” “Ho un crampo” “Trova una scusa migliore, Styles.” Lui ride. La sua risata... “Com’è che ora mi chiami per cognome?” “Sempre chiamato così.” “Beh... Non ultimamente.” Sorride. Accelero il passo superando due tre ragazze, lui mi segue. “Cosa sei? un avvoltoio?” “Se lo vuoi posso esserlo.” “E se io lo voglio tu sparisci?” “Si.” “Bene, fallo.” Mentre glielo dico lui già non c’è più. Ma che cazz... Guardo avanti e lo vedo correre tra i primi, si volta verso di me e mi fa l’occhiolino sorridendo. Ma... Gli ho chiesto di sparire e l’ha fatto. Pensavo volesse rompermi i coglioni...Invece... Una ragazza mi affianca nella corsa “Hey, c’è qualcosa tra te ed Harry?” “Uhm? Styles?Ma ti prego!” Fingo una risata e lei consolata torna indietro. Alle mie spalle sento delle voci femminili squittire di felicità. Illuse. Lui non le vuole, lui vuole...Mi fermo un attimo. Me? Scuoto la testa e riprendo la corsa.
Il professore fischia e ci riuniamo tutti attorno a lui. “Bene ragazzi, oggi giocheremo a calcio” CALCIO? Fantastico. Potrei accidentalmente colpire con la palla le parti basse di Styles e farlo squittire come un topo in calore. Mi mordo la lingua per non scoppiare a ridere. “Maschi contro femmine.” Lì mi viene naturale ribattere “Ma prof! Vincono di certo i ragazzi!” allora Tomlinson interviene “Dite tanto di essere superiori, vedremo quanto lo siete” Lo fulmino. Guerra sia. Se non altro noi abbiamo Cassie e si dà il caso che il calcio sia il suo sport preferito. “Professore mi dia il pallone.” “Questo è lo spirito, Walker! Vi voglio tutti così!” Il professore mi lancia la palla e con Cassie mi dirigo al centro della palestra, lì appoggio il pallone e lo tengo fermo con un piede. Al fischio del professore la partita inizia. Passo la palla a Cassie, Malik con uno scatto gliela ruba dai piedi lasciandola di merda, ben fatto Malik, l’hai fatta incazzare, ora segnerà come minimo quattro goal. Malik la passa ad un altro nostro compagno di classe ed ecco che tira in porta. Goal. Cazzo. Mi giro verso il portiere, ossia Tomlinson che guardandomi a sua volta ride. Bastardo.
Dopo mezz’ora siamo ancora uno a zero per i ragazzi. Cassie mi passa la palla. Cazzo, Cassie, perché a me? Me la ritrovo tra i piedi e, indovinate chi viene a rubarmi la palla? Styles. Faccio uno scatto, lui mi si para davanti, così lancio la palla tra le sue gambe e sento qualcuno da dietro urlare “tunnel!” non me ne preoccupo, dopo averlo evitato riprendo il possesso palla e corro verso la porta, qui incontro Malik, cazzo, a sinistra c’è Cassie, la passo a lei sperando in un goal, ma la stanno accerchiando in due e si sta aggregando anche Malik, idioti, ora io sono libera e davanti alla porta. Styles se ne accorge ma è troppo tardi, Cassie mi passa la palla e io la calcio con tutte le forze che ho in corpo, mentre calcio guardo Tomlinson che fino ad ora ha parato non so quanti tiri in porta e urlo “PARA QUESTO.” wow. Non credevo di avere tanta forza. La palla schizza veloce come un razzo contro la rete e Tomlinson è costretto a schivarsi per non ritrovarsela in faccia. GOAL. “SI CAZZO!” mi tappo la bocca, ma nessuno mi ha sentito perché le ragazze stanno esultando. Cassie mi batte il cinque. “Wow Alex, sei sicura di sentirti bene?” “N...Non lo so” dico ridendo.
La partita prosegue. Dopo il mio tiro in porta ho un po’ di male al piede ma non mi importa. La palla è nell’area di rigore, ed è in mio possesso, mi guardo attorno, Styles e altri due ragazzi mi stanno correndo in contro, è la fine. “ALEX, SONO LIBERA!” Sento la voce di Cassie venire da sinistra. Le passo la palla prima di venire travolta da Styles. Rotoliamo per terra e lui finisce sopra di me. Le ragazze urlano ed esultano per il goal di Cassie, nessuno si è accorto di me e del riccio. “Hai intenzione di alzarti?” “No.” Dice lui sorridendo. “Styles, Walker! Questo è calcio, non lotta libera! Coraggio, in piedi!” Tutta la palestra si gira verso di noi. “Bella mossa, Styles.” Lui ride dandomi una mano per alzarmi, ma preferisco farlo da sola. Mi sistemo leggings e la maglietta che è due volte me e torno in campo arrossendo.
Continuiamo la partita e credo di non aver mai sudato tanto. Mi fermo un istante per prendere fiato e vedo che anche Styles ha avuto la mia stessa idea, solo dall’altra parte del campo. Lo guardo e lui mi sorride. Mi perdo in quello sguardo. Ma che mi sta succedendo? Un urlo femminile annuncia il terzo goal da parte di Cassie, siamo tre a uno. Ma in questo istante quell’urlo è quasi di sottofondo, io sono praticamente incantata nel fissare il riccio che mi sorride. Poi, di colpo, il braccio di Cassie mi circonda il collo e sento i suoi urli di esultanza nell’orecchio. Torno in me e l’abbraccio congratulandomi per il punto fatto. Il prof fischia la fine della partita, allora corro veloce da Tomlinson. “Hey, Tomlinson!” Si gira scocciato “Mi ripeti quello che hai detto all’inizio della lezione? Non me lo ricordo più.” Rido. “Vaffanculo, Walker. Tu e la tua amica.” Rido ancora, ci godo troppo. Gli mostro sorridente il terzo dito e mi giro per tornare a festeggiare con Cassie, ma sbatto contro Styles che mi abbraccia forte. Sbarro gli occhi. Solitamente odio gli abbracci, soprattutto quando sono sudata, ma questo non mi dispiace. “Complimenti Alex.” “I...Io... Grazie... Credo...” Mi stacco da lui farfugliando. “Il goal che hai tirato è stato fantastico, mi hai fatto quasi paura.” “No. Sei tu che fai paura a me. Che hai, stai male? Ti sei drogato? Sicuro di sentirti bene?” Gli tocco la fronte per far finta di sentire se ha la febbre. Lui porta la sua mano sulla mia e la stringe. “Mai stato meglio.” Sorride. Ma cazzo. Me ne vado prima di diventare troppo rossa per usare il caldo come scusa e raggiungo le ragazze in spogliatoio. 

Zayn's pov.

Non me lo aspettavo che la Hills e la Walker fossero così forti a calcio. Alle ragazze non piace il calcio, cazzo. Che umiliazione. 
Esco dallo spogliatoio dei ragazzi e vedo che la Hills è fuori che, credo, stia aspettando la Walker.
Che opportunità, vado a parlare.
“Hills, non sapevo ti piacesse il calcio” “Ci sono tante cose che non sai di me, Malik.” “Beh, se magari uscissimo insieme potresti dirmi quello che non so” Le dico avvicinandomi a lei fino a far scontrare i nostri corpi. Poi le sciolgo lentamente la coda di cavallo che si era fatta prima per l'ora di educazione fisica. “Io e te? Uscire insieme? Nei tuoi sogni, forse” “Oh, nei miei sogni sei già uscita con me parecchie volte e non ci siamo limitati solo a quello” Mi guarda con aria sbigottita, ma senza rispondermi. Le alzo il viso e la costringo a guardarmi negli occhi. Da quanto ho capito sembra essere il suo punto debole, ogni volta si incanta. Il lato negativo di questa cosa è che anche io mi perdo nei suoi. E questa è una cosa che non deve succedere, cazzo.
Avvicino la bocca al suo collo e inizio a baciarglielo con delicatezza, cosa non da me, ma devo cambiare qualche mio modo di fare per lei. Lei non mi scansa e la sento rabbrividire al mio tocco. Perfetto. Inizio a succhiarle la pelle e quando se ne rende conto mi spintona via. Troppo tardi, sono comunque riuscito a lasciarle un bel segno rosso. 
“Perché cazzo lo hai fatto? Giuro che sta volta ti faccio sputare tre denti come minimo!” Mi aggredisce subito lei. Sorrido soddisfatto. “Potevi anche tirarmi uno spintone per allontanarmi prima che ti facessi il succhiotto, ma non lo hai fatto.” La vedo arrossire. “Sei arrossita...” Le dico con una dolcezza nella voce che non mi appartiene. Il fatto è che è ancora più bella quando le guance le si tingono di rosso e...NO. BASTA. Non le devo nemmeno pensare queste cose. “E' il caldo. Non farti strane idee.” Risponde lei. “Certo.” La Walker esce dallo spogliatoio. Merda, lei e il suo cazzo di tempismo. E come se non bastasse suona anche la campanella. Fanculo. 
Inizio a indietreggiare di qualche passo per poi dire: “Ricordati Hills, tu sei mia e il bellissimo segno rosso che hai sul collo ne è la dimostrazione.”

Cassie's pov.

Io lo ammazzo quello stronzo. Inizio a corrergli dietro, ma Alex deve aver notato i miei pugni stretti e mi ferma.
“Cassie! A parte il fatto che pretendo spiegazioni, non ne vale la pena, ha una testa talmente dura che se poi gliela spacchi ci rimetti la mano” Chiudo gli occhi e sospiro pesantemente. Stringo i pugni più forte che posso per scaricare la rabbia e poi li sciolgo completamente.
“Vuoi sapere cos'è successo? Quello stronzo mi ha fatto un succhiotto e io gliel'ho lasciato fare! Ti rendi conto?” Mi sento così... fottutamente frustrata! Perché non gli ho tirato un calcio nei coglioni per poi mandarlo a fanculo? Perché non l'ho fatto? Forse lo so. Forse sono attratta da lui. In modo fisico, ovvio. Ma anche quello è troppo. Non va bene. Non va bene per niente, porca merda.
“Cassie, non è che lui ti pia-” “NO! Non pensarlo nemmeno!” Blocco la sua domanda sul nascere.
Lui non mi piace, né ora né mai. Punto.
“Sei rossa in viso...” Mi fa osservare lei. “Ho appena finito di fare ginnastica, che pretendevi?!” “Okay, okay. Calmati Cassie.” “Scusa, sono solo...nervosa.” “Ti capisco, Harry...cioè, Styles, mi sta facendo impazzire.” “Impazzire in che senso?” Le domando avvertendo una punta di preoccupazione nella mia voce. “Impazzire nel senso che si sta comportando troppo bene con me, prima gli ho chiesto di sparire dalla mia vista e lui l'ha fatto. Da quando mi ascolta?” “E' tutto così strano...” “Troppo strano.” Sospiriamo all'unisono e qualche secondo dopo suona la campanella, ancora due ore e poi ci sarà la pausa pranzo e dopo ancora dovremo andare al lavoro. Per fortuna che domani al locale sarà il nostro giorno libero.


Al self-service oggi non c'è niente di decente: minestra di verdure, la stessa schifezza arancione non identificata di ieri e insalata. Penso che prenderò l'insalata. Tanto poi quando arrivo al locale svaligio la dispensa della cucina di nascosto.
Io e Alex andiamo a sederci al nostro solito tavolo. Lei ha deciso di provare quella merda di minestra di verdure, spero solo che non muoia avvelenata.
Mi guardo in torno per vedere dove sono i tre cazzoni. Tomlinson e Malik sono a tre tavoli dal nostro, come sempre, mentre Styles è con un altro gruppo di ragazzi. Strano, molto strano che non siamo tutti e tre insieme. Che abbiano litigato? Sì, può essere. 
Poi il mio sguardo si posa su un ragazzo che mangia da solo, quando gira la testa riesco a riconoscerlo. E' Chris, il ragazzo che prima ho difeso da Lucas. Decido di andare a sedermi accanto a lui e Alex, capendo le mie intenzioni, mi segue.
“Hey...” Saluto il ragazzo. Rimane un po' sorpreso, ma poi si scioglie in un sorriso caloroso.
“Ciao” Risponde lui. “Va meglio con l'occhio?” Dice Alex notando l'alone viola intorno ad esso.
“Sì, grazie. Cassie, c'è un ragazzo moro con la pelle olivastra molto carino che ti fissa in continuazione. E' il tuo ragazzo?” Mi giro e incrocio lo sguardo di Malik che, effettivamente, mi stava fissando. “Lui? Il mio ragazzo? Piuttosto mangio quella minestra di verdure rischiando di morire” Alex scoppia a ridere. “Secondo me ti piace” Dice Chris. Bel ragazzo gay, che hai detto? “Lui non mi piace, lo detesto.” “Bugiarda” Ma che cazzo? Ora pure Alex ci si mette. E ride pure sotto i baffi, la stronza. La fulmino con lo sguardo e lei scopia in una rumorosa risata.  
“D'accordo. Non mi credete? Allora ve lo dimostro.” Più che a loro diciamo che devo provarlo a me stessa. Se bacio un altro bel ragazzo e provo le stesse cose di quando mi bacia Malik allora è confermato, è solo attrazione fisica.
Mi alzo dal tavolo e mi dirigo a quello dove sono seduti Malik e Tomlinson, prendo quest'ultimo per la maglia e lo trascino verso di me per poi baciarlo sotto lo sguardo perplesso di Malik e la ragazza che siede con loro. Apriamo le nostre bocche e ci lasciamo andare in un bacio parecchio passionale.
In pratica provo quasi le stesse emozioni di quando mi bacia Malik. E quel quasi si deve levare dal cazzo. Mi stacco da Tomlinson che mi guarda come se fossi un'aliena venuta da non so quale pianeta di un universo sconosciuto. 
“Se vuoi portarmi a letto basta che mi dici dove e quando.” Mi dice Tomlinson con un sorriso da pervertito stampato in faccia. 
“Non voglio portarti a letto, ti ho solo baciato e so io il perché” Gli rispondo tornando poi indietro al tavolo dove ci sono Chris e Alex che mi guardano con la bocca che forma una perfetta 'o'. 
“E' stato esattamente come baciare Malik, stessa sensazione. E' solo attrazione fisica. Lui non mi piace” “D'accordo, hai vinto” Sghignazza Chris.
Passiamo tutta l'ora di pranzo a chiacchierare del più e del meno, quel ragazzo è davvero simpatico e dolce.

Alex’s pov.

A fine scuola io e Cassie ci dirigiamo subito verso il locale nel quale lavoriamo. Cassie si lega il grembiule nero alla vita prende un blocchetto per scriverci le ordinazioni e indossa i pattini (sì, le cameriere in questo locale girano con i pattini, il proprietario dice che così le ordinazioni arrivano più in fretta ai clienti), io invece bevo una bottiglia d’acqua ghiacciata prima di salire sul mini palco di legno ed accogliere i clienti cantando. Ormai sono abituata a quella quarantina di gente che mi ascolta, la metà delle persone non presta molta attenzione a me, ma alcuni vengono addirittura soltanto per sentirmi cantare. Cassie esce dalla porta, ma essa non fa nemmeno in tempo a chiudersi che torna indietro assicurandosi che sia ben chiusa. La guardo storto. “Che hai?” “Styles.” “Che c’entra Styles?” “E’ li fuori. Cioè. Lì dentro. E’ seduto ad un tavolo.” Merda. “Bene.” “Bene? Che significa ‘bene’ porca puttana? Che cazzo ci fa lui qui?” “Io non canto.” “Tu che cosa?” “Non voglio cantare davanti a lui.” “Ti vergogni?” No. Non mi vergogno… Semplicemente non mi va che l’intera scuola sappia che io canto in un locale. Tutto qui... Si... “Allora?” “Senti cassie, io non canto.” “Oh, si invece!” “Oh, no invece!” mai contraddire Cassie. Mai. Mi prende per le spalle e mi spinge con forza sul palco. Incespico su un filo e mi guardo attorno. Lui è in prima fila e sta aspettando la cameriera, che poi sarebbe Cassie, per prendere le ordinazioni. Quando mi vede salire sul palco sbarra gli occhi, poi mi sorride come per salutarmi. Lo ignoro. Rovinerà tutto, ne sono sicura. Che cazzo ci fai qui? Vattene. Sparisci. Via! Vedo Cassie raggiungere il suo tavolo, sfiga vuole che, per non perdere il lavoro, deve essere cordiale con i clienti e non dire neanche una parolaccia che sia una. Finora non ci sono stati problemi, ma vedo guai in vista. L’accompagnamento parte e io afferro il microfono avvicinando con la mano libera uno sgabello e sedendomici sopra.
Chiudo gli occhi stringendo il microfono e inizio a cantare, fregandomi degli occhi puntati su di me. “The way you move is like a full on rainstorm and I’m a house of cards. You’re the kind of reckless that should send me running, but I kinda know that I won’t get far..” continuo a cantare ma, d’un tratto, mi balena in testa una parte di canzone, che tra l’altro sto per cantare. Che poi mi rappresenta. E se lo scopre Cassie mi ammazza. Cioè.. Capiamoci. Non dovrei provare questi sentimenti.. Oh.. Eccola che arriva. Apro gli occhi che cadono subito su Styles. “Get me with those green eyes, baby, as the lights go down: give me something that’ll haunt me when you’re not around, ’cause I see sparks fly whenever you smile.” Lo vedo sorridere. Perché sorridi? Perché? Mentre pronuncio quelle parole mi perdo nel suo sguardo. Cazzo. Mi sta solo prendendo in giro. E’ una specie di gioco ipnotico… Beh, diciamo che è un ottimo ipnotizzatore... Ma che sto dicendo? Hey, Alex! Non pensare a Styles, canta! Mi riprendo e finisco la canzone “Get me with those green eyes, baby, as the lights go down: give something that’ll haunt me when you’re not around, ’cause I see sparks fly whenever you.. smile.. And the sparks fly; oh baby, smile.. And the sparks fly..” la musica finisce e mi fermo un attimo aspettando la fine degli applausi e, nel mentre, bevo un sorso d’acqua. Harry si è persino alzato in piedi per applaudirmi.. Ma che diavolo..? Continuo a cantare fino a che i tre quarti del locale non si è svuotato, poi, finendo la bottiglietta d’acqua, mi alzo ringraziando il poco pubblico rimasto, Styles compreso, e me ne vado.
“Mi dici perché fissavi Styles?” sbotta Cassie “Non lo stavo fissando!” “Oh, no! Certo. E io mi sono divertita a servirlo! Ha ordinato 453 bicchieri di tè al limone soltanto per restare al tavolo e guardarti cantare!” ...lo ha fatto davvero? “Mi spieghi che cazzo succede?” “Ma che ne so? Non ci capisco più nulla!”
Ci cambiamo, usciamo dal retro ed eccolo lì. Appoggiato al muro con le mani nelle tasche dei jeans. “Hey.” Cassie non lo calcola continuando a camminare dritta fino alla fine del vicolo. Io resto a fissarlo “Hey, Alex, che fai non vieni?” “..A-arrivo!” poi torno a guardare il riccio che sorride “E’ dedicata a me?” “Come? Cosa?” “La canzone.. Sparks Fly.” “Vola basso.” Lui ride. Io mi incanto. “Beh, però quando cantavi quella parte.. Come faceva? Get me with those green eyes, baby..” mi imita lui. “Hey, ma hai una voce bellissima!” Mi mordo la lingua. Alex adesso gli fai anche i complimenti? “Dici?” sorride, poi si stacca dal muro prendendomi la mano. Non rispondo, lui mi abbraccia. “Aspettati la mia presenza costante nel tuo locale ora che so che tu ci lavori.” “M..Ma che dici? Lasciami!” lui mi abbraccia più forte “Non lo dico a nessuno di scuola, sarà un mio divertimento personale” lo sento ridere “Styles lasciami o..” “..o?” Mi interrompe lui. O? L’hai voluto tu ricciolino. Alzo di colpo un ginocchio facendolo piegare in due dal dolore e gemere come una cagna in calore. Scappo via ridendo. Era da anni che aspettavo una situazione adatta per poterlo fare. Raggiungo Cassie che mi guarda incazzata nera. “Beh?” dice secca lei. “L’ho castrato” dico trattenendo una risata “Tu cosa?” Dice lei ridendo. “L’ho castrato!” Ripeto scoppiando in una risata rumorosa che contagia anche lei. “Puttana di merda, volevo averlo io quest'onore!” Risponde lei. “Sarà per lo prossima volta” Dico io scrollando le spalle per poi tornare a ridere insieme a lei e tornare, finalmente, a casa.

 

Allora, questo capitolo è chilometrico, sì.
Per la lunghezza di questo capitolo dovete dare la colpa a @ivewanderlust, ci ha costrette lei a scrivere senza sosta D: ahahah
Poi, la scena fra Cassie e Malik voi non avete idea di quanto ci ho messo per scriverla, tipo tre ore solo per quella parte lol
Ma poi, Cassie che bacia Louis? Non ve lo aspettavate, vero? Vero? lol
E vogliamo parlare di Alex che castra Styles? ahahahah facciamo tutti i complimenti a The Storm_ uu
Oh e la canzone che canta Alex è 'Sparks fly' della Swift. c:
Sì, ora mi levo dai piedi. 
-Ila

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Capitolo 4
*** Chapter Four. ***


                                    BETS.


Chapter Four.

Alex’s pov.

Mi sveglio di buon umore. Oggi dobbiamo andare in piscina con la scuola. Verranno anche Styles, Malik e Tomlinson, penso che a fine giornata ci sarà più bava di ragazze morte di cazzo che acqua della piscina.
Dopo aver fatto colazione io e Cassie ci dirigiamo verso la palestra. Sarà il professore di ginnastica ad accompagnarci, sono sicura che mi divertirò, quel prof è fantastico.
Saliamo sul pulmino, io e Cassie ci mettiamo nei penultimi posti a sedere. Appoggio il mento su una mano e mi metto a guardare fuori, il rumore del motore mi fa capire che stiamo partendo. Osservo ogni particolare di quella strada che ormai conosco fin troppo bene. 
Il viaggio in pullman è sempre una tortura, ma il guardare fuori dal finestrino mi distrae da tutto facendomi viaggiare con la mente e riflettere su tutto quello che mi passa per la testa.
Arriviamo prima di quanto mi aspettassi e ci affrettiamo a scendere dal pullman, sembriamo una mandria di mucche. C’è un caos assurdo, vorrei urlare con un megafono di fare silenzio, non li sopporto più. Caproni. Ecco cosa siete.
Lo spogliatoio è davvero orribile e la serratura è anche rotta così se qualche ragazzo prova a fare il furbo siamo nella merda. Indosso il mio costume: è blu scuro, il pezzo sopra ha il modello di un reggiseno normale, gli slip sono anche loro blu scuro e in alto a sinistra hanno un piccolo segno tribale bianco. Adoro quel costume. Il professore ha espressamente chiesto di indossare costumi abbastanza sobri e con colori scuri, ambientandoci sul nero e sul blu scuro, una specie di uniforme da piscina. Odioso. 
Le altre ragazze escono in gruppo, io non mi aggrego, preferisco aspettare che i ragazzi si mettano a sbavare dietro a loro per poi uscire così non mi cagheranno nemmeno di striscio. Vado a sedermi su una panchina, quando le mie cosce nude toccano il legno finto laccato di bianco rabbrividisco. Cazzo è ghiacciata. 
Cassie è in bagno e sta indossando il costume, l’ho visto a casa, è a due pezzi: il reggiseno è una fascia nera e gli slip sono anch'essi neri. E' un costume molto semplice. Quant’è lenta però. Decido di non disturbarla e afferro la maniglia della porta per uscire, ma quest’ultima si piega da sola e si apre grazie a qualcuno che vuole entrare. Mi scanso per lasciare aprire la porta a chi sta cercando di tornare nello spogliatoio, ma subito capisco che non è una ragazza. “Styles?” “Eccoti!” “Mi cercavi?” Dico incrociando le braccia sul petto, vergognandomi immediatamente per il fatto che stavo indossando un costume davanti a lui. “Bello il costume. Ti sta bene.” Dice sorridendo malizioso. “Vuoi un’altra ginocchiata?” Lui ride, poi si avvicina costringendomi a finire contro il muro, anche quello freddo, le sue mani mi bloccano le spalle e non posso muovermi. “Styles non costringermi a farlo.” “Fare che cosa?” Dice lui sorridendo, come se volesse invitarmi a castrarlo una seconda volta. Come desidera allora, muovo con uno scatto la gamba, ma prima che io riesca ad alzarla a sufficienza, le sue labbra sono incollate alle mie. Di nuovo. Sbarro gli occhi mentre le sue mani scivolano delicatamente dietro la mia schiena, staccandomi dal muro e attaccandomi al suo corpo. Metto le mani sul suo petto per allontanarlo da me, ma mi ero dimenticata che non aveva la maglietta. Così mi fermo un attimo con le mani sui suoi pettorali, ma un attimo era anche troppo per esitare, lui inclina la testa e apre la bocca facendo toccare le nostre lingue. Non riesco a reagire, anzi, contraccambio il bacio e non capisco perché lo sto facendo. Non me lo spiego, cazzo. Le mie mani non si muovono dal suo petto e sono tentate dal circondargli il collo. L’unica ragione che mi trattiene dal chiudere gli occhi è il fatto che Cassie potrebbe spuntare dalla porta del bagno in qualsiasi momento.
Il bacio diventa più passionale. Cazzo. Ho il cuore a mille. Stupido cuore. Styles mi appoggia con delicatezza al muro passando lentamente le sue mani sulla mia schiena nuda, le mie mani si intrecciano dietro il suo collo quasi involontariamente così come gli occhi si chiudono senza che io abbia dato loro il permesso di farlo. Inclino anche io la testa. FANCULO TUTTO. Le mia mani passano tra i ricci di Harry e li stringono piano mentre il bacio diventa ogni secondo più passionale.
Ad un certo punto sento il laccio dietro del costume allentarsi piano, piano. Sbarro gli occhi e mi stacco dal bacio, Harry mi morde il labbro inferiore e con questa mossa mi slaccia il costume. “Hey, Alex come mi sta il co- STYLES!” Cassie! 

Cassie's pov.

Dopo aver litigato con il mio fottutissimo costume per riuscire ad allacciare il reggiseno esco dal bagno.
“Hey, Alex come mi sta il co- STYLES!” Styles ha appena slacciato il costume ad Alex.
“Arrivi sempre nei momenti meno opportuni, Hills!” Mi ringhia contro lui. Le braccia di quella deficiente della mia migliore amica sono avvinghiate al collo di Styles. Si stavano baciando. Loro si stavano baciando. 
“Esci di qui o giuro che-” Styles interrompe la mia frase sul nascere. “Mi picchi? Fai pure” “No, chiamo il prof. Sono sicura che sarà molto felice di sapere che un ragazzo si è intrufolato nello spogliatoio femminile. Chi sa? Magari ti dà un bella punizione” Sì, okay. Non è da me non volerlo uccidere, ma pugni e calci non sempre sono efficaci quanto una minaccia di chiamare il professore.
“D'accordo, d'accordo. Me ne vado” Bene. Lui fa l'occhiolino ad Alex e poi esce dallo spogliatoio per dirigersi alla piscina. Ora qualcuno mi deve delle spiegazioni.
“Non è come pensi” Dice Alex riallacciandosi il reggiseno. “Ah no? Non vi stavate baciando?” “Ecco, sì, ci stavamo baciando però...” “Alex, sai com'è fatto quel coglione. Vuole solo portarti a letto!” “Lo so, Cassie!” “Non voglio che tu soffra” Il punto è che Alex è una ragazza molto fragile. Se qualcuno la fa star male lei è capace di piangere per una settimana, certo, poi è come se non fosse successo niente, ma comunque vedere in giro per la casa trecento fazzoletti smoccolati non è molto bello. 
“Non succederà” Mi risponde lei dirigendosi alla piscina. Sospiro. Spero che lei abbia ragione.
Appena arrivo al bordo della piscina noto che tutte le ragazze, compresa Alex, stanno entrando lentamente in acqua, il che vuol dire che è fredda. I ragazzi sono già tutti dentro e alcuni si stanno tuffando da un trampolino. Certo, loro devono sempre fare i fighi. Che branco di cretini. Metto un piede nell'acqua per sentire la sua temperature che, in effetti, tanto calda non è. Comunque opto anche io per buttarmi dal trampolino. Se entro in acqua piano, quando poi mi arriva all'altezza della vita, sono capace di non muovermi più. Quindi preferisco fare come quando si tolgono i cerotti: in fretta.
Quando salgo in cima ad esso ci trovo Tomlinson che è indeciso se buttarsi o no. Ha troppo cago per farlo. Beh, magari posso dargli una mano.
“Hey Tomlinson!” Lo chiamo attirando la sua attenzione, appena si gira gli sorrido e poi lo spingo giù.
“Vaffanculo, Hills!” Mi urla nel tempo che gli rimane prima di finire in acqua. Quanta soddisfazione!
Quando vedo Tomlinson allontanarsi un po' mi butto anche io.
Sì, l'acqua è ghiacciata, ma mi ci abituerò in fretta.
Vado a cercare Alex e la trovo sulle prime scale della piscina con l'acqua che le arriva alle cosce.
“Alex, muoviti!” “Zitta Cassie, l'acqua è troppo fredda” Secondo me questa ci mette le radici in quel punto. Mi passa per la testa l'idea di schizzarla, ma è meglio di no. L'ultima volta che l'ho fatto mi ha quasi uccisa.
Nuoto un po' per scaldarmi e vedo che Malik è seduto sul bordo della piscina con nessuna intenzione di entrarci.
“Malik, non hai i coglioni di entrare in piscina perché l'acqua è troppo fredda?” Lo prendo un po' per il culo, in fondo lui con me lo ha sempre fatto.
“No, è che io...ecco...non so nuotare” “Tu non sai nuotare?!” Lo urlo, così che tutti mi sentano. Sì, lo so, sono stronza.
“Bene Hills, dato che Malik non sa nuotare sarai tu ad insegnarglielo” La voce del professore di educazione fisica fa girare tutti verso di noi. Merda. “Sta scherzando, vero prof?” Dico. “Niente affatto” “Ma prof! Questa è capace di farmi annegare!” Protesta Malik. “Non credo che lo farà” Risponde lui. Oh, ma che cazzo di sfiga! Fanculo, fanculo e fanculo.

Harry’s pov.

L’acqua è bellissima. Un po’ fredda forse, ma mi ci sono subito abituato e la parte più bella è che ci sono ragazze in costume da tutte le parti. Guardo Alex. E’ ancora alle prese con le scale e non vuole scendere di un gradino. Bene, posso osservarla, metterla a disagio e farla arrossire. Accade proprio come mi aspettavo. Per l’imbarazzo si butta in acqua aprendo la bocca per il freddo, quella faccia starebbe bene su un orgasmo. Un sorriso malizioso spunta sul mio viso, ma probabilmente lei non ha capito il perché. Mi giro verso Malik. Quello sfigato non sa nuotare e deve imparare oggi, di culo s’è preso la Hills come insegnante.
Ora sono nella piscina dove si tocca, quant’è sfigato. Trattengo una risata mentre una ragazza si immerge davanti a me. Ci scommetto un capitale che l’ha fatto per provarci. Mi dispiace, ma per il momento io appartengo alla Walker. Questo pensiero mi fa scattare un qualcosa. Il cuore accelera per un secondo. Ma che cazzo...? Mi giro verso Alex, è appoggiata a bordo piscina e sta parlando con altre due ragazze. Ride. Di nuovo il mio cuore accelera il battito. Cambio sguardo e poi mi immergo in acqua per poi tornare in superficie. Che mi prende? Guardo Zayn e scoppio in una risata che non avrei potuto trattenere neanche volendo. La Hills è proprio bastarda quando vuole, gli stava insegnando a nuotare a rana. “HEY MALIK!” lo distraggo e quasi annega “NUOTI COME UNA DONNA!” Qualche risatina da parte delle ragazze lo fa praticamente soffocare, facendolo bere come minimo un litro d’acqua. Poi si mette in piedi e vede la Hills scoppiare una risata per poi dire un “Oops” è incazzato. Tanto incazzato. “HILLS! SEI UNA... UNA...” “Una?” Interviene il prof da dietro. “...Una pessima insegnante” ringhia lui. Il professore si guarda in giro, poi ferma lo sguardo su di Alex. “Walker!” Lei si gira preoccupata, cercando di capire perché il professore l’avesse chiamata “Tu sei molto brava a nuotare vero?” “S..Suppongo di si” “Bene. Insegnerai a nuotare a Malik. A stile libero per favore.” La Hills torna nell’acqua alta e lascia che Alex raggiunga Zayn. Lurido bastardo, lei è mia. Sono certo che farà di tutto per farmi perdere la scommessa sputtanandomi. Muori annegato. Lo guardo malissimo.
“Non avrei mai pensato di vivere tanto a lungo da poter vedere Styles geloso.” Mi giro e mi trovo la Hills ad un metro di distanza. “Taci.” Dico freddo. “Quindi non lo neghi?” sorride. Troia. “Ho detto taci.” “Uuuh” “Ti annego.” “Dai, fallo!” L’ha voluto lei. Mi appoggio alle sue spalle, ma prima che io abbia il tempo di farla sprofondare sotto la superficie dell’acqua lei mi schizza quanta più acqua possibile negli occhi. DOLORE. CAZZO. “Puttana!” Mi stropiccio gli occhi mentre lei ride. Ma non è una risata malvagia o comunque una delle sue solite risate da bastarda. E’ una risata sincera. La fisso per un istante, per quanto il cloro nei miei occhi me lo permetta, ha davvero un bel sorriso. 
“Non avrei mai pensato di vivere così a lungo da poterti sentire ridere con me.” Lei sorride e poi mi schizza ancora. MA CHE..? “E questo per cos’era?” Dico cercando di far sparire il bruciore dai miei occhi. “Non osare mai più rubarmi le battute.” Dice lei. Eh, no. Ora basta. Mentre inizia una nuova risata le schizzo anche io mezzo litro d’acqua in faccia, che le finisce tutto in bocca, la vedo sputare e poi aggrapparsi alle mie spalle per affondarmi. Giù io, giù tu cara. La afferro per le gambe che sono avvinghiate al mio corpo e la trascino giù con me. 

Alex’s pov.

Raggiungo la piscina in cui si trova Malik che è collegata a quella più grande da tre o quattro gradini. “Davvero non sai nuotare?” “Se sapessi nuotare perché mi sarei fatto umiliare in questo modo davanti a tutti secondo te?” sbotta lui “Bene, allora se vuoi imparare vedi di trattarmi con più rispetto” “Sei una puttana.” Ringhia. Lo guardo alzando un sopracciglio “E credi che con questo carattere avrai qualcosa da me?” “Io da te non voglio proprio un cazzo.” Alzo le mani in segno di resa, mi giro e faccio per scendere le scale, la sua mano afferra il mio polso. Sorrido. Lo sapevo. “Sei prevedibile Malik” “Taci e dimmi come faccio a nuotare” lo guardo divertita, non mi muovo, sto aspettando e lui sa cosa. “...per favore!” Dice a denti stretti. Rido. “Meglio.” Sinceramente non so da dove cominciare con lui e il fatto che sia in costume mi mette a disagio, mi è difficile guardarlo in faccia perché, ammettiamolo: il suo fisico non è niente male. E lui, purtroppo, ha notato questo fatto. “Ti metto a disagio forse, Walker?” Sorride. “Vuoi parlare o nuotare?” “Non possiamo fare entrambe le cose?” “no.” Rispondo fredda. “Okay, okay. Allora... Che devo fare?” “Sai stare a galla, giusto?” “Si, Cassie me l’ha insegnato.” Lo guardo storto, poi sorrido. “...Che c’è?” “...Cassie?” sbarra gli occhi. Beccato! Scoppio a ridere. “Vuoi parlare o insegnarmi a nuotare?” Mi imita lui. “Okay, hai ragione. Scusa.” Dico ridendo. “Ora, per nuotare a stile libero devi muovere le braccia in questo modo” dico mostrandogli il movimento esatto “mentre sbatti i piedi...” “Stop!” mi ferma le braccia e mi guarda negli occhi. “Una cosa alla volta.” “B...Bene.. .Prima le gambe allora.” “E come cazzo faccio a muovere solo le gambe?” rido. “Ti tengo io” “Questo no.” “Io ho imparato così.” “Bene.” Dice a denti stretti. “Come mi metto?” “Appoggia la pancia sulle mie braccia e sbatti i piedi.” Allungo le braccia, lui si appoggia su di me e mentre si muove io mi fermo un attimo, complimenti per il fisico Malik! “Come vado?” “Uhm?” “Dove cazzo hai la testa?” “EH? No, cioè... Stai andando bene...Ora aggiungi le braccia” “Così?” Lo faccio scendere dalle mie braccia, dopo che è tornato in piedi mi metto dietro di lui allungando le braccia sulle sue. “E’ proprio necessario?” “Vuoi imparare a nuotare o no? Credi che a me faccia piacere?” “Si, visto come mi guardi” eh? Come lo guardo? “Scusa?” “Niente” dice ridendo. Sbuffo e poi gli mostro come muovere le braccia. “Capito?” “Ti sembro stupido?” Lo guardo male. Lui sospira. “Si ho capito, signora maestra!” Scoppio a ridere. “Malik sei un’idiota” lui sorride.... Che sta succedendo? Lo faccio tornare sulle mie braccia e lui prende a muovere braccia e gambe, la soddisfazione che ti da riuscire ad insegnare qualcosa a qualcuno è fantastica. “Ora devi anche prendere respiro quindi...” “Questa parte la so.” Dice lui convinto. “Quindi se io ora ti lascio tu sei capace di nuotare?” “Posso provarci.” Lo trascino fino a dove le due piscine si uniscono. “Bene, ora nuoti fino alla fine della piscina e torni indietro.” “I..Intendi quella grande?” “Io pensavo a quella piccola, ma se vuoi una morte precoce, fai pure.” Dico indicandogli la strada per la piscina grande. “Hai troppa poca fiducia in me, Walker.” “Coraggio allora.” Lo sprono. Lui osserva con cura l’altra sponda della piscina e dopo aver ispirato a fondo, inizia a nuotare. All’inizio arranca, ma poi ci prende la mano e nuota come se sapesse farlo da sempre. Si ferma un attimo, prende respiro e riparte nuotando verso di me. Sono così fiera di me, penso commossa. Si... Beh. Forse anche di lui. Quando mi ha finalmente raggiunto gli sorrido e gli do’ il cinque. “Vai così, Malik!” “Ce l’ho fatta per merito tuo, Walker.” Dice facendomi l’occhiolino. Davvero queste parole sono uscite dalla bocca di Malik? “...prego?” lui ride... e ora mi viene da chiedere di nuovo: che sta succedendo? “Complimenti Malik!” la voce del professore interrompe la sua risata. “Che ne dici di provare nell’altra piscina?” lui annuisce. Credo l’abbia presa come una sfida perché la sua espressione è serissima. Di nuovo inspira a fondo e poi parte, fa qualche metro nella piscina più piccola e poi arriva nell’acqua alta. Sono sicura che può farcela, ma probabilmente il fatto di non avere nulla su cui mettere i piedi una volta stanco potrebbe farlo andare un po’ nel panico. Decido di seguirlo, dopo poco sono accanto a lui. “Che ci fai qui?” farfuglia lui. “Mi assicuro che tu non anneghi” “La lezione è finita, non ho più bisogno del tuo aiuto.” Dice distraendosi. Lo vedo che i suoi piedi stanno cercando il pavimento. Si è dimenticato che lì non tocca. Idiota. Finisce sott’acqua per poi risalire e non riesce a stare a galla. E’ entrato nel panico anche se cerca di non darlo a vedere. Prendo il suo braccio sinistro e me lo metto attorno al collo, poi lo trascino fino ad un filo di boe che divide la piscina in corsie. “Non devi mai smettere di muoverti se vuoi restare a galla.” “Non ho bisogno del tuo aiuto” dice dandomi uno spintone. “Questo è il ringraziamento per chi ti ha insegnato a nuotare?” “Sai che gran cosa, mi sono solo fatto una figura di merda. Tutto grazie a te!” “Cercavo solo di aiutare! Non è colpa mia se non sai nuotare Malik!” gliel’ho urlato in faccia e dal nervoso mi luccicano gli occhi. Perché? Perché non riesce nemmeno a mostrare un minimo di riconoscimento verso di me? Infondo se non fosse stato per me ora non si troverebbe nella piscina dei grandi, ma starebbe ancora nuotando come una donna nella piscina dei piccoli. Praticamente tutti stanno seguendo la nostra discussione, mi giro verso di loro “Cos’avete da guardare? Volete un autografo?” Sbotto. Subito si girano tutti tornando a farsi i cazzi loro. Torno a guardare Malik. Non so nemmeno cosa mi aspetto che dica. Ma spero qualcosa entro tre secondi oppure lo lascio lì a marcire. 1… 2... 3... Bene. Mi giro e me ne vado via. A metà strada sento la sua voce che mi chiama. Mi fermo, ma non mi giro. Mi chiama ancora. Allora volto solo lo sguardo senza raggiungerlo. Mi guarda e basta, ma lo leggo negli occhi che ha bisogno di me. Torno da lui, ma non dico una parola. “Fammi uscire di qui.” “Dammi un buon motivo per cui dovrei farlo.” Lui sospira. “Senti, mi dispiace. E’ che tutti quegli occhi addosso mi hanno innervosito..” “Io sono troppo buona” “Significa che mi tiri fuori di qui?” Annuisco e lui mette un braccio attorno al mio collo. “Senti, mi porti nella parte di piscina dove si tocca ma l’acqua mi arriva alle spalle e non alla vita?” “Mh.” Dico in segno di approvazione. Una volta arrivati lo lascio e lui appoggia i piedi a terra. “Grazie” non rispondo e mi giro per andarmene, ma di nuovo la sua mano afferra il mio polso. “Resta.” “A fare?” “Compagnia?” “E perché dovrei farlo?” “Per non farmi sembrare asociale?” dice lui facendo un sorriso gigantesco. Sorrido anche io divertita. “Bene” dico io quasi ridendo “Allora come va con Styles?” “...Scusa?” “Si, che, insomma... So che avete limonato.” Arrossisco, avrei preferito fosse stato meno diretto, così evito il discorso, cambiandolo. “Parliamo di te e Cassie, invece?” “Ti ho fatto una domanda e tu non hai ancora risposto.” “E se non voglio rispondere?” “E se non vuoi, dici?” risponde ridendo. Oh-oh, non mi piace quella ris- ettolitri di acqua clorata mi finiscono in faccia. “Lurido bastardo” gli salto in schiena e con le mani gli porto l’acqua in faccia, poi gli tappo gli occhi avvinghiandomi con le gambe ai suoi fianchi. “Non vedo, merda!” “Cazzi tuoi, Malik” dico ridendo. Lui per tutta risposta si butta all’indietro, di schiena, facendo finire entrambi in acqua. Esco annaspando cercando di riprendere fiato, ma lui mi blocca stringendomi i fianchi e togliendomi il terreno di piedi facendomi lo sgambetto. Di nuovo mi trovo sott’acqua e non avevo preso fiato. Sono nel panico. Non perché sia successo chissà che, ma io fin da piccola ho paura di essere trattenuta sott’acqua con la forza. Istintivamente mi fiondo sul suo collo stringendomi forte a lui. E’ sorpreso e sento le sue mani appoggiarsi leggermente sulla mia schiena. “Walker, che ti succede?” “Non mi tenere più sott’acqua. Ti prego.” Dico tremando. “O-okay. Ma perché?” “Fin da piccola ho sempre avuto questa fobia.” Mi stacco da lui con gli occhi lucidi. “Di andare sott’acqua?” “No, adoro andare sott’acqua. Ma quando qualcuno mi ci tiene con la forza e io non ho il tempo di prendere respiro... Mi sento soffocare, è una cosa che mi fa andare nel panico e...” non finisco la frase, non ce la faccio. Mi sento un’idiota. Sto facendo la figura della femminuccia e non mi va. Ma è una cosa che non riesco ad evitare in nessun modo. Mi tremano le gambe. La sua mano si appoggia apprensiva sulla mia spalla. “Non lo faccio più. Giuro.” Lo guardo negli occhi. E’ serissimo, nessuno sguardo stronzo, anzi... è quasi dolce. Non lo conoscevo questo suo lato.. Forse mi comprende perché fino a poche ore fa lui non avrebbe osato provare a nuotare. Non lo so. Fatto sta che questa gita ci sta unendo.. Magari una volta arrivati a scuola non litigheremo più.. O magari lo faremo, ma non così spesso. “In fondo non sei così male, Walker.” “No, neanche tu, Malik.” Sorrido, lo fa anche lui. “Questa è una tregua?” chiedo. “Tregua.” Dice dandomi la mano, la stringo, ma subito ecco che l’altra mano mi schizza. “Questo non ti da fastidio vero?” Dice lui ridendo malvagiamente. “Solo se non da fastidio a te!” Dico rispondendo. Stiamo ridendo e, almeno credo, che quella stretta di mano sia significata qualcosa. Almeno per me lo è stato. Non dico che ora pranzeremo assieme, ma almeno non dovremo offenderci a morte ogni minuto della nostra esistenza, ma per ora voglio concentrarmi sulla battaglia in corso.

Cassie's pov.

Sto insegnando a Malik a nuotare stile rana, una cosa che sicuramente gli farà molto onore vista la sua reputazione da bad boy a scuola. Devo dire che impara in fretta.
“HEY MALIK!” Styles lo richiama e lui per poco non affoga. “NUOTI COME UNA DONNA!” 
Prosegue lui, cazzo. Ma cucirti quella merda di bocca che ti ritrovi no? Mi stavo divertendo.
“Oops” Dico con un finto sorriso colpevole, che però dura poco, in quanto non riesco a trattenermi dal ridere.
“HILLS! SEI UNA...UNA...” “Una?” Lo interrompe il prof. “...Una pessima insegnante.” Sì, certo. Ci metterei la mano sul fuoco che stesse per darmi della troia, o della puttana, o della stronza, o qualunque altro insulto.
“Walker!” Il prof chiama Alex. “Tu sei molto brava a nuotare, vero?” “S...suppongo di sì” Risponde lei. “Bene, insegnerai a nuotare a Malik. A stile libero, per favore”. Torno nella piscina con l'acqua più alta e il mio sguardo si posa su Styles che sta guardando Alex e Malik con aria contrariata. Decido di stuzzicarlo un po'.
“Non avrei mai pensato di vivere tanto a lungo da poter vedere Styles geloso.” Lui si gira verso di me stile serial killer. “Taci” “Quindi non lo neghi?” Dico soddisfatta. Sì, è geloso. “Ho detto taci” Figuriamoci se lo ascolto. “Uuuuh” “Ti annego” “Dai, fallo” Lo vedo gettarsi su di me e appoggiarsi sulle mie spalle per farmi andare sott'acqua con la forza. Ma ti pare che te lo lascio fare? Pensi davvero che sia così semplice affogarmi? Gli schizzo l'acqua negli occhi, il cloro brucia quindi per un po' non mi romperà i coglioni. “Puttana!” Mi urla. Osservando la sua reazione scoppio a ridere, ma di gusto. Che poi così, con i capelli bagnati, sembra Tarzan.
“Non avrei mai pensato di vivere così a lungo da poterti sentir ridere con me” Il mio sorriso si fa più ampio, non chiedetemi il perché. Comunque lo schizzo, ancora. “E questo per cos'era?” “Non osare mai più rubarmi le battute!” Torno a ridere e nel mentre lui mi schizza quanta più acqua può che mi finisce dritta in bocca. Porca merda! Che cazzo di schifo. La sputo tossendo, questa me la paga. Mi lancio su di lui per aggrapparmi alle sue spalle e spingerlo sotto al pelo dell'acqua, ma 'sto stronzo mi afferra per le gambe che io, furbamente, ho usato per attaccarmi su di lui stile polipo.
Ormai siamo entrambi sott'acqua che lottiamo per risalire in superficie. Dopo un po' ho assolutamente bisogno di ossigeno e per liberarmi dalle prese di Styles gli tiro un calcio sul petto. Sì, sul petto e non nei coglioni solo perché non avevo intenzione di fargli male, ma solo di allontanarlo in modo da poter tornare a respirare. Appena riemergo comincio ad ansimare e faccio fatica a stare a galla . Trattenere per più di un minuto il respiro mi strema, davvero. “Tutto bene?” Mi chiede Styles che è appena tornato su. Si preoccupa per me? Ma da quando in qua? “No” Rispondo, mi manca il fiato pure per parlare. “Appoggiati a me” Mi dice lui. Sono così sfinita che non obbietto e allaccio le mie braccia attorno al suo collo, successivamente lui mi cinge in fianchi per aiutarmi a non affogare. Non sono abituata a stargli così vicino, lui si trova ad un palmo dal mio naso e i nostri respiri si fondono. Lui mi sorride. Ehy! Non avevo mai notato che avesse le fossette. Appoggio la mia testa nell'incavo del suo collo, giusto per non avere il suo viso e sopratutto le sue labbra così vicine alle mie. Passiamo circa un minuto così, finché non sento delle ragazze sparlare su me e Styles che, in effetti, siamo praticamente abbracciati. Ho ripreso sufficientemente le forze e mi stacco subito da lui immergendo subito la testa sott'acqua per far sparire quel filo di rossore che sento sulle mie guance. 
“Meglio?” Mi chiede lui. “Sì, ma da quando questa premura verso di me?” “Per una volta che sono gentile con te nemmeno mi ringrazi?” Beh, in effetti... “Okay, okay. Hai ragione” Gli sto davvero dando ragione? “Grazie, Harry” L'ho pure ringraziato! Che qualcuno mi spari, adesso! “Ma hai la febbre per caso?” Mi domanda lui. “No, perché?” Lui sorride. “Non mi hai mai chiamato per nome, pensavo lo considerassi tipo una bestemmia” Ridacchia. Merda è vero. L'ho chiamato per nome. Devo pararmi il culo. “Mi sono stancata di chiamarti sempre Styles, tutto qui” Che scusa pessima. Scoppia a ridere, divertito. “Una scusa migliore potevi trovarla, non credi?” “Okay, lo ammetto, mi è venuto naturale chiamarti per nome. Contento?” Sbuffo. “Sì, Cassie E' così strano sentire il mio nome pronunciato da lui. Che sono tutte queste novità? All'improvviso sento Alex gridare. “Cosa avete da guardate? Volete un autografo?” Alex è incazzata, mi sa che Malik ha fatto lo stronzo. Poi però li vedo tornare assieme nella piscina più piccola e li vedo scherzare per poi stringersi la mano. Ma che minchia...? “Mi sa che hanno fatto una specie di tregua” Afferma Harry. Sì, ho deciso di chiamarlo per nome. “Sì, sa anche a me” “Facciamone una anche noi” Beh, a questo punto... perché no? “D'accordo” Dico porgendogli la mano. “Ah no, per sigillare il “patto” - dice mimando le virgolette in aria con le dita – pretendo come minimo un bacio sulla guancia” Che razza di deficiente! “Scordatelo!” “E dai” Sorride in un modo così tenero che sembra essere diventato un bambino innocente. Cosa che decisamente non è. “Okay, okay” L'ho davvero detto? Io. Cassie Hills. Ho davvero detto che darò un bacio sulla guancia di Harry Styles? Io che fino a ieri lo avrei voluto vedere sotto ad un treno? Sì, credo di avere la febbre o qualche altra malattia. Ma una malattia grave, molto grave. Non riesco a capacitarmi di quello che sto per fare. Mi avvicino alla sua guancia e quando sto per schioccargli il bacio lui si gira di scatto e finisco per baciarlo sulle labbra. “Brutto coglione che non sei altro!” Gli grido, ridendo. Rido, non me la sono presa. Credo di non averlo fatto perché so che scherzava, comunque mi stupisco da sola della mia reazione. Lui se la sta ridendo proprio di gusto, ride così forte che sta per affogare, ha praticamente bevuto tre litri d'acqua. E io non posso fare a meno di ridere con lui.
Che questo sia il giorno di un nuovo inizio? Sinceramente mi ci trovo bene con questo Harry Styles. Non ha fatto nessuna battuta da maniaco, non ci siamo minacciati di morte a vicenda e ora stiamo ridendo proprio come due amici. Strana la vita. 
Andiamo a sederci a bordo piscina.”Lo sai che il tatuaggio che hai sulla caviglia stona con la tua persona?” Mi dice. Sulla caviglia circa due anni fa mi tatuai la scritta 'Love' in onore di mia madre che aveva la stessa scritta. “L'ho fatto per ricordarmi di mia madre, lei aveva lo stesso tatuaggio nello stesso punto” “Aveva?” “E' morta di cancro quando avevo sedici anni” “Ti sei mai innamorata?” Cambia subito discorso lui. “Sì, una volta. Il più grosso errore della mia vita” Fu due anni fa, ero ancora nella mia vecchia scuola e stavo con un ragazzo di nome Jack. Lo amavo, davvero tanto. Stavamo bene insieme, ogni volta che passavo una serata con lui tornavo a casa con un gigantesco sorriso sognante stampato in faccia. La nostra relazione durò circa sei mesi, finché non lo trovai a letto con la mia migliore amica di allora. Ci misi circa un anno per rimettere a posto i pezzi del mio cuore spezzato, che tutt'ora riporta delle cicatrici. In quell'anno il cancro si portò via mia madre, quindi potete immaginare quanto male stetti. Quel periodo fu un incubo per me. 
Sono una persona forte, di carattere intendo. Per farmi star male, ma male davvero, deve succedermi qualcosa di tremendo. Ma se succede ci metto parecchio tempo per rimettermi in sesto. Sotto questo aspetto io sono l'esatto contrario di Alex. Anche le più piccole cose, come una semplice litigata, possono farla scoppiare in lacrime, ma nel giro di pochi giorni o al massimo due settimane torna tutto a posto.
“E' andata così male?” Chiede lui. “Il mio ragazzo si faceva la mia migliore amica. Fa' un po' tu.” Sento i miei occhi inumidirsi al ricordo e una lacrima sfugge dal mio controllo. La asciugo immediatamente, sperando che nessuno abbia visto niente. Improvvisamente mi ritrovo fra le braccia di Harry. Mi ha abbracciata. Harry Styles mi ha abbracciata! Ah oddio, questo giorno è da segnare sul calendario. 
Dopo pochi secondi lui si stacca da me, come se si fosse accorto solo ora di quello che stava facendo e si ributta in acqua. Questo ragazzo è strano.
Lo seguo. Devo fargli una domanda. 
“Hey Harry!” Si gira verso di me. “Ti piace Alex?” La butto lì. “Può essere” Mi risponde lui vago, vedo però che ha cambiato completamente espressione. “D'accordo, sentimi bene. Tu spezzale il cuore e io ti spacco la faccia, intesi?” Lui sogghigna. “Devo considerarla una sorta di tuo consenso ad una nostra possibile relazione?” “Considera la mia frase come vuoi” Gli rispondo secca. Direi che in questo momento tra di noi è scesa la solita sensazione di freddezza che c'è sempre. Qualsiasi strana atmosfera positiva ci fosse stata prima è sparita del tutto.

Harry's pov

Chi lo avrebbe mai detto? Passare del tempo con Cassie Hills non è così male come credevo. E' una ragazza molto solare direi, ha una risata molto spontanea e un sorriso radioso.
Alex ha un sorriso più bello.
No, non è vero. Entrambe hanno un bel sorriso. Fine.
Bugiardo.
Oh, fantastico, ora litigo pure con me stesso.
Scuoto la testa per scacciare tutti i miei pensieri. "Lo sai che il tatuaggio che hai sulla caviglia stona molto con la tua persona?" Cassie (che male c'è se inizio a chiamarla per nome?) ha la scritta 'Love' sulla caviglia e visto che lei non è di sicuro una che predica 'pace e amore' mi fa strano. "L'ho fatto per ricordarmi di mia madre, lei aveva lo stesso tatuaggio nello stesso punto" Mi risponde lei con aria malinconica. "Aveva?" "E' morta di cancro quando avevo sedici anni" Ahia. Meglio cambiare immediatamente discorso.
“Ti sei mai innamorata?” Le chiedo. “Sì, una volta. Il più grosso errore della mia vita” “E' andata così male?” “Il mio ragazzo si faceva la mia migliore amica. Fa' un po' tu” Guardo il suo viso tentando di intravedere una qualsiasi emozione. Una delle poche cose che so di lei è che non fa trasparire mai quello che prova. Riesce sempre a far in modo che nulla della sua espressione possa far vedere i suoi sentimenti verso qualcuno o qualcosa e quando vedo una lacrima rigarle il volto mi viene l'istinto di abbracciarla, come farebbe un fratello maggiore verso la sua sorella minore. Il che è molto, molto, molto buffo dato che: punto primo: abbiamo la stessa età; punto secondo: non siamo fratello e sorella, né parenti, né amici. Non so nemmeno cosa siamo.
Apro gli occhi e mi rendo conto di quello che sto facendo. Sto abbracciando una ragazza che non ho intenzione di portarmi a letto. Cosa mi succede? Mi stacco subito da lei manco fosse di fuoco e mi fossi appena bruciato. Mi getto nella fredda acqua della piscina che mi aiuta a tornare me stesso.
“Hey Harry!” Com'è strano sentirla pronunciare il mio nome, non so se mi ci abituerò mai. Giro la testa verso di lei assumendo un'espressione alla 'cazzo vuoi?'. “Ti piace Alex?” 
Sì.
No. Non mi piace.
Ma inizia a piacerti.
Ho detto di no.
“Può essere” Le rispondo, è comunque un bene che creda di sì. “D'accordo, sentimi bene. Tu spezzale il cuore e io ti spacco la faccia, intesi?” Sogghigno. “Devo considerarla una sorta di tuo consenso ad una nostra possibile relazione?” “Considera la mia frase come vuoi” Subito fra di noi cala il silenzio, torna la solita sensazione che fra di noi c'è sempre. Come deve essere. Come deve essere, in teoria.

Alex’s pov.

Un fischio interrompe la mia lotta con Malik “Bene ragazzi, come vi avevo detto quando ho consegnato i permessi, tra un po’ arriverà l’altra scuola. Ci sfideremo a dei giochi, chi vince più giochi, ovviamente, sarà la scuola vincente. Ora vediamo di esercitarci un po’.” Lui inizia a guardarsi intorno cercando qualcuno... E quel qualcuno sarà lo sfortunato che farà una dimostrazione del gioco. “Hills, Walker, Malik, Tomlinson! Andate al centro della piscina media. Quella dove l’acqua arriva poco più in su della vita.” Vedo Zayn tirare un sospiro di sollievo. Sorrido divertita, sarebbe stato comico se lo avesse scelto per un gioco dove l’acqua è alta, ma in quel caso credo che avrebbe chiamato qualcun altro. Alzo le spalle lasciando da parte i miei pensieri. Io, Cassie e gli altri due ci posizioniamo al centro della piscina, gli altri tutt’attorno non prestando molta attenzione in realtà. “Walker con Malik, Hills con Tomlinson.” Vedo i pugni di Zayn stringersi. “Volevi Cassie eh?” dico sogghignando. Lui mi guarda malissimo e per tutta risposta mi ringhia un “taci” ma credo che quella rabbia sia più rivolta verso Tomlinson e il prof che verso me. Comunque mi avvicino a Zayn mentre Cassie e Tomlinson si allontanano di qualche metro, lui sussurra qualcosa a lei che la fa arrabbiare perché finisce per schizzargli l’acqua della piscina in faccia. “Ora, Malik e Tomlinson andranno per qualche istante sott’acqua, il tempo sufficiente per far salire le ragazze sulle loro spalle.” E qui mi viene naturale chiedere “COSA?” mi accorgo di averlo detto nello stesso istante di Cassie. “Niente discussioni” Poi vedo Cassie sorridere, credo abbia capito il gioco. Zayn e quell’altro spariscono sotto la superficie dell’acqua, ma non è così semplice trovare le spalle di Malik, così quasi mi inciampo, sento le mani del moro prendermi per le caviglie e trascinarmi fino a farmi sedere sulle sue spalle, come posizione è abbastanza imbarazzante, in più sono preoccupata per quando i due torneranno in superficie: quasi sicuramente mi sbilancerò cadendo all’indietro, così piego il mio corpo in avanti mentre mi sento salire. Per un istante sembra quasi di volare, poi mi fermo con soltanto i piedi che toccano l’acqua, le mani di Zayn tengono saldamente le mie gambe così non ho nessun bisogno di tenermi da me ed ho le braccia libere, mi giro in cerca di Styles. Perché lo faccio? Non ne ho la minima idea, ma lo faccio comunque. Lo trovo ed ha il volto imbronciato, quasi come se volesse essere al posto di Malik, comunque quando vede che lo sto fissando si rallegra. Non so che fare quindi torno a fissare il professore in attesa di ulteriori informazioni. “Ora. Malik, Tomlinson, avvicinatevi.” Zayn fa qualche passo verso Tomlinson e Cassie e mi accorgo che non è facile restare in equilibrio, anche se, grazie agli anni di ginnastica che ho fatto da bambina e quelli di pattinaggio che ho fatto poi, si rendono utili. Noto che anche Cassie non ha troppi problemi a restare sulle spalle di Louis. Ora chiamo per nome anche lui? Okay, c’è qualcosa in tutta questa faccenda che mi sta facendo rimbecillire. Ora siamo abbastanza vicini. Tanto vicini che potrei raggiungere la spalla di Cassie con una mano. “Molto bene, adesso...” Il prof non riesce nemmeno a finire di spiegare che Cassie mi afferra per le spalle e mi spinge giù da quelle di Malik facendomi cadere in acqua. MA PERCHE’ CAZZO L’HA FATTO? Ritorno in superficie annaspando. “Esatto. Questo è lo scopo. Ricominciamo la dimostrazione ora che anche Walker ne è al corrente.” Mi sento un po’ in imbarazzo per quello che è successo, ma questa volta non sarà così facile affondarmi, anche se di sicuro non sarò io a far cadere Cassie.
Una volta tornata sulle spalle di Zayn e Cassie su quelle di Tomlinson ricomincia lo scontro. Questa volta sono abbastanza veloce da ancorarmi alle spalle di Cassie, quindi per lo meno non mi butterà giù. “Anche i ragazzi possono contribuire, cercando di fare lo sgambetto al suo avversario.” Ed ecco che restare in equilibrio diventa più complicato. Tomlinson fa cadere Zayn che, credo per non farmi finire addosso a lui, mi prende praticamente al volo e, istintivamente, mi aggrappo al suo collo. Mi preparo a battutine e risatina, ma un brusio dal fondo della piscina ci fa voltare tutti dalla stessa parte. L’altra scuola è arrivata. Zayn mi fa scendere e vado ad appoggiarmi al bordo assieme Cassie, guardiamo passare i nostri avversari verso di noi, diretti agli spogliatoi opposti ai nostri. Mi colpisce un ragazzo, ha due occhi azzurri profondissimi, i capelli biondi tendenti all’arancio raccolti in una cresta che probabilmente durerà poco. Un orecchino con un finto diamante all’orecchio destro. Mi fissa anche lui, prima sorridendo e poi ammiccando. Sposto lo sguardo mentre Cassie mi spalleggia “Facciamo conquiste?” la spintono ridendo “Ma taci”
Dopo un po’ gli altri ragazzi sono già in acqua. Il primo gioco consiste in una specie di palla mano, solo meno seria e con regole un po’ più ‘banali’ se così si può dire. Il ragazzo che avevo notato prima non mi toglie gli occhi di dosso. Ma volete smetterla? Ho già Styles, ora ti ci metti pure tu? Tra le altre cose non è neanche male! Anzi! Molto carino, ed ha anche un bel fisico, ma di certo non è il mio tipo. Sta per cominciare l’ultimo gioco e siamo a parità, il mio sguardo di ferma per un attimo su quel ragazzo che notandomi si morde le labbra in modo provocante. Porca paletta. Sposto lo sguardo ma ho paura di essere arrossita. E’ il turno di Cassie che chiede di fare coppia a Styles. Aspettate, cosa? Harry? Davvero? Lo guardo confusa e lui mi strizza l’occhio come per dirmi “Tranquilla, sei mia” alzo gli occhi al cielo e la partita continua.
Verso la fine tocca finalmente a me, devo scegliere compagno e Malik ha appena gareggiato ed è stanco e di Tomlinson non se ne parla. L’unico della classe ancora fisicamente dotato è Styles. Sono quasi tentata di chiedere a Chris, ma Harry come se avessi già scelto mi afferra da dietro e mi spinge piano verso il centro della piscina. Il ragazzo che non mi toglie gli occhi di dosso viene spesso scelto dalle altre ragazze e capisco bene perché: è alto, bello ed è molto bravo in questo gioco. Trovarmelo contro forse non è una cosa tanto buona.. Styles va sott’acqua e subito le sue mani si ancorano alle mie gambe, mi sento a disagio con Harry. Improvvisamente lo sguardo del ragazzo avversario cambia e guarda Styles con aria di sfida, sembrano due gatti che si ringhiano contro a vicenda prima di azzuffarsi per un territorio. Spero solo di non essere il territorio per cui stanno lottando perché se è così giuro che scendo da qui sopra e me ne torno negli spogliatoi. Iniziamo a lottare e la ragazza dell’altra scuola affonda le unghie nelle spalle, all’inizio cerco di ignorarlo, ma poi comincia a bruciare, ma che cazzo è un gioco, devi per forza squartarmi le spalle? Un’espressione di dolore compare sul mio volto e sento la voce di Cassie che urla al professore. Sento un fischio, ma la ragazza non si stacca, così il ragazzo sotto di lei urla il suo nome e lei, obbediente, si allontana. Harry si abbassa e mi fa scendere dalle sue spalle, non terranno conto dei questo set. Esco dall’acqua, Styles mi accompagna agli spogliatoi e sono un po’ preoccupata. Perché con me non poteva venire una ragazza? “Mi ha lasciato il segno?” “Due segni di unghie su cinque hanno anche un punto di sangue.” Dice lui seccato. “C’è davvero gente così competitiva?” “Fidati che lei non è nulla in confronto a certa gente” è la prima conversazione normale che faccio con Harry e devo dire che mi piace. Con un fazzoletto mi bagna la schiena, non fa male, ma immagino sia per togliere il sangue, sempre che lui non abbia mentito solo per toccarmela. “Senti, ma perché mi stai aiutando tu e non una ragazza?” “Perché ho chiesto così” “Ah, quindi lo hai chiesto tu?” “E’ un problema?” “Beh, è lo spogliatoio delle ragazze, mi sarei sentita più a mio agio con una ragazza.” Lui si ferma e mi fa voltare, ci guardiamo negli occhi “Quindi con me ti senti a disagio?” “N-no! E’ solo che...” “E’ permesso?” Mi giro verso la porta e ne vedo entrare il ragazzo con i capelli biondo-arancio. “Hai sbagliato spogliatoio, temo.” Dice Harry. “Temo tu abbia fatto lo stesso.” Dice l’altro sorridendo. “Comunque il mio professore ha detto che dovevo venirmi a scusare con te, Charlie non ha intenzione di farlo quindi sono venuto io” “Charlie?” dico io, ma Harry mi parla sopra “Che pensiero nobile, ora puoi uscire.” “Styles.” Non si volta ma se ne esce dallo spogliatoio ringhiando. Ma porca... Bene. Ora sono sola con lui e Dio solo sa cosa vorrà fare. “E’ il tuo ragazzo?” dice avvicinandosi “No..” “Ma ti piace?” rido “No.” “Te lo leggo negli occhi” “Analfabeta.” Ride lui questa volta, ed ha un sorriso che potrebbe far concorrenza a quello di Harry. “Sei divertente.” “Grazie?” “Prego.” Mi prende la mano. Mi allontano. Mi spinge violentemente contro il muro, mi ha fatto male cazzo. “Senti, veniamo al punto. Ti voglio.” “Hai una bella faccia tosta a venirmelo a dire così” “Potrei vantarmene.” “Sei patetico” “Perché?” “Non sai nemmeno come mi chiamo, per esempio” “Alex.” Lo guardo storto. “Io sono Ryan, piacere.” Dice sorridendo. “Piacere tuo. Ora lasciami” Dico secca. “E se non lo facessi?” Una mano lo afferra per la spalla “E se ti spaccassi la faccia?” okay, la storia sta diventando assurda. Mi sembra di essere entrata in uno di quei telefilm dove la protagonista è una sfigata che non sa decidersi tra due ragazzi e... Ryan interrompe i miei pensieri facendomi arrossire dopo aver alzato le mani in segno di resa ed uscendo pronunciando le parole che non avrei voluto sentire “Tutta tua, amico.” Guardo Styles negli occhi e lui capisce che sono seria. “Voglio che ti entri bene in testa. Non sono di nessuno, se pensi di aver capito il mio carattere allora sei un’idiota.” “Non lo penso” Dice sorridendo “Bene.” Dico secca per poi tornare alla partita. 

Cassie's pov.

Questi giochi d'acqua si stanno rivelando divertenti. Per i il momento sto vincendo una battaglia dopo l'altra e sono finita in finale con un tizio dai capelli biondi e gli occhi azzurri, lo stesso che prima ha seguito Alex nello spogliatoio, e una ragazza dai capelli castani e gli occhi verdi. 
Io faccio coppia con Harry, per la seconda volta. La prima gliel'ho chiesto io, la seconda lui. Sì, perché entrambi vogliamo vincere e io sono consapevole di quando lui sia bravo negli sport e pare che lui sappia lo stesso di me.
Harry mi issa sulle sue spalle e io comincio a lottare con la tipa mentre lui cerca di far perdere l'equilibrio all'altro ragazzo. 
Io e la ragazza stiamo tentando di farci cadere a vicenda, ma senza successo. Devo trovare un altro modo per farla cadere. Vediamo, se cade il ragazzo cade per forza anche lei...Harry non sembra riuscire a buttarlo in acqua, ma posso provarci io. Infondo il prof non ha detto che le ragazze non possano buttare giù il ragazzo avversario.
“Harry, mollami le gambe” Gli dico. “Cosa? Ma se ti mollo cadi!” “Mi aggrappo a te con le mani, fidati di me.” Lui lascia le mie gambe libere e io allaccio le mie braccia attorno al suo collo, con le gambe colpisco il ragazzo al torace senza però fargli male, quel che basta per farlo cadere in acqua portandosi con sé la tizia.
“Bella mossa, Hills!” Mi urla il prof, contento. Sì, devo ammettere che il mio è stato un colpo di genio. “Grazie, prof!” Non appena i due ragazzi sconfitti hanno finito di imprecare in aramaico per aver perso, Harry si butta all'indietro trascinando in acqua anche la sottoscritta. 
Riemergiamo e ci battiamo i pugni sorridendo.
“Bell'idea quella che hai avuto, Cassie” Mi fa lui. “Grazie per avermi ascoltata, non è una cosa da te.” In effetti ha avuto fiducia in me pur non sapendo le miei intenzioni, si è fidato e basta. E sì, la cosa mi sorprende. “E' che so che tu sei abbastanza intelligente da sapere quello che fai, so che ti piace vincere. Credo sia per questo che ti ho dato retta” “Beh, grazie per averlo fatto” Gli sorrido allegramente per poi andare ad abbracciare Alex che mi sta venendo in contro con le braccia aperte.
“Sei una grande, Cassie!” “Sì, modestamente lo so” Dico scoppiando a ridere con Alex. 
“Ehy, non pensi che anche io meriti un abbraccio? Infondo ho vinto anche io come Cassie” Harry spunta all'improvviso da dietro di me facendomi prendere un colpo. “Dannato stronzo! Mi hai fatto quasi venire un infarto!” Gli urlo. “Scusa” Dice lui divertito. “Aspetta, fermi tutti. Com'è che l'hai chiamata?” Alex sbarra gli occhi. Oh, giusto, lei non sa che abbiamo iniziato a chiamarci per nome. “C-cassie, non è forse il suo nome?” “Infatti, è il suo nome! Che è questa novità?” “E se ti dicessi che abbiamo fatto una specie di tregua?” Le dico. Prima che lei possa replicare Malik si materializza davanti a me, ma da dove cazzo è venuto fuori? Ha il potere del teletrasporto, per caso?
“Complimenti, Hills” Mi abbraccia e io resto immobile come una statua senza ricambiare, ma senza nemmeno scrollarmelo di dosso. “Com'è che fanno tutti i complimenti a lei e a me che ho dovuto sopportare il suo peso niente? A proposito Cassie, mai pensato di metterti a dieta?” “Vai a cagare Harry, se mi metto a dieta poi sparisco” Lo fulmino con lo sguardo e lui ride divertito. Non me la prendo però, so che scherza. Non ho problemi con il peso, sono magra, forse fin troppo. 
“Da quando vi chiamate per nome?” Chiede Malik. “A quanto pare da oggi, Zayn” Alex che chiama Malik per nome? Ma che cazz..? “Quanti cambiamenti oggi. Io e te ci chiamiamo per nome e pure loro. Hills, manchiamo noi” Afferma Malik. “E continueremo a mancare” Rispondo. “E la donna di ghiaccio colpì ancora” Dice lui. Voleva forse dire che sono troppo fredda? Beh, cazzi suoi.
Il prof viene verso di noi e consegna a me e Harry due felpe con sopra il nome della piscina, suppongo sia il premio per aver vinto. Bella merda, mi aspettavo come minimo una macchina. No, okay, scherzo. 
Harry prende la sua felpa e la da ad Alex sussurrandole all'orecchio “te la regalo”. Alzo gli occhi al cielo, fottutamente patetico.
Poi andiamo tutti a cambiarci per tornare a casa e quando apriamo le porte per uscire dall'edificio veniamo travolti tutti da un'ondata di freddo e umido. Ha cominciato a piovere e né io né Alex abbiamo l'ombrello. Per tornare a casa non c'era il pullman che ci ha portati qui, quindi dovremo aspettare l'autobus sotto la pioggia.
“Porca troia! Vaffanculo pioggia di merda!” “Il linguaggio, Hills! Sei peggio di un camionista!” Mi urla il prof, sì, non ha tutti i torti.
Io e Alex cominciamo a correre più in fretta possibile verso la fermata che, per la cronaca, si trova parecchio distante da qui. A un certo punto ci fermiamo per prendere fiato e ci accorgiamo che sopra alle nostre teste non piove più mentre tutto intorno a noi sì. Che cazzo di stregoneria è mai questa? Alzo la testa in alto per capire cosa minchia sta succedendo e vedo che Harry sta tenendo un ombrello sopra di noi.
“Pensavo vi potesse essere utile” Dice lui sorridendo. “Molto gentile da parte tua. Il che è strano, molto strano.” Risponde Alex. 
Una macchina nera ci passa davanti schizzandoci nel momento in cui le ruote toccano una pozzanghera. 
“Vaffanculo, pezzo di merda!” Sbraito. Come se non fossi già abbastanza bagnata. L'auto si ferma e abbassa il finestrino. Oh, adesso il tizio mi sente.
Raggiungo l'auto, ma il conducente parla prima di me, giusto qualche secondo prima che io inizi a mandargli i peggiori accidenti.
“Ti serve un passaggio, Hills?” E' Malik. “Niente affatto” Dico togliendomi una ciocca di capelli fradici che mi si è attaccata alla faccia, come anche i vestiti fra l'altro. “A me sembra di sì, andiamo non mordo mica” “Ho ancora la mia dignità” “Quindi preferisci rischiare di prenderti una broncupolmunite piuttosto che salire in una comoda auto con me?” “Hai afferrato il concetto” “Sei proprio testarda. Adoro questo tuo lato, rende tutto più difficile” “Che vuoi dire?” Dico alzando un sopracciglio. Rende più difficile che cosa? Questo ragazzo si droga, ne sono certa. “Niente, lascia stare” Proprio mentre sta per partire Alex gli grida di fermarsi. Ma c'è o ci fa? Che cazzo le salta per la testa? “Zayn, aspetta, un passaggio ci farebbe comodo” “Ma sei cretina?” Le urlo dietro. “No, quella cretina sei tu che preferisci restare a letto con l'influenza per giorni invece che accettare un passaggio da lui” Dice montando in auto e liquidando Harry con un cenno della mano. Sospiro rumorosamente. “D'accordo Malik, accettiamo il tuo passaggio” Lo informo svogliata. Salgo in macchina e vedo Malik con un ghigno soddisfatto in viso. Coglione.
Gli diamo le indicazione per portarci fino a casa nostra e una volta arrivati smontiamo dall'auto. Alex saluta Malik con un segno della mano e un leggero sorriso, io invece mi avvio verso l'ingresso del palazzo.
“Hills! Non si saluta?” Mi grida Malik dall'auto. Mi giro verso di lui e sorridendo beffarda gli mostro il dito medio, poi giro i tacchi e scompaio dietro alla porta poco dopo aver sentito la risata cristallina e meravigliosa di Malik. Un momento. Ho detto cristallina e meravigliosa? Cazzo Cassie, torna in te.



 

Saaaalve c:
Eccoci qui con un altro capitolo. uu
Qui scopriamo che la povera Cassie ha sofferto molto in passato, poverina. çç
In questo capitolo praticamente le coppie sono invertite :o Zayn e Alex e Harry e Cassie stanno forse diventando amici? Può essere di sì come può essere di no...MISTERO!
Comunque sì, anche questo capitolo è parecchio lungo e come l'altra volta la colpa è di @ivewanderlust. ee
E Alex mi sa che si sta invaghendo un tantino di Styles...
Bene, ora che ho detto quello che volevo dire faccio puff (?) e scompaio.
-Ila

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Capitolo 5
*** Chapter Five. ***


                                                                      BETS.



Chapter Five.


Cassie's pov.

Domenica. Oggi è domenica. Mi aspetta una luuunga e noiosa giornata che con molte probabilità trascorrerò in pigiama a guardare un film con Alex sul divano. O potrei passare in biblioteca a prendere un libro da leggere...sì, penso che ci farò un salto. E' tanto che non leggo un libro con una buona tazza di tè fumante accanto. Preferirei comprarmeli, i libri, ma non saprei più dove metterli, ne ho troppi, tutte le mensole e la libreria sono pieni zeppi.
Mi alzo dal letto e mi trascino in bagno per fare una doccia fresca, di mattina è l'unica cosa che riesce a svegliarmi del tutto. 
Finita la doccia e dopo essermi messa i primi vestiti che ho trovato nel mio armadio, vado in cucina a prendere latte e cereali per fare colazione. Guardo l'orologio appeso sul muro: sono le dieci. Strano che io sia già in piedi a quest'ora, di solito dormo fino mezzogiorno.
Dopo aver mangiato decido di andare a svegliare Alex rischiando la vita. Eviterei di farmi ammazzare da lei, però non so davvero cosa fare, magari la convinco a venire con me in biblioteca e poi a fare una passeggiata al parco, quello vicino al campo di calcio.
Facendo meno rumore possibile entro nella sua camera ancora completamente buia e mi avvicino alla finestra per alzare le tapparelle e far entrare qualche raggio di sole, ma lei con la voce impastata dal sonno mi dice: “Non ti azzardare o ti tiro la ciabatta in testa” “Oh, quindi sei sveglia” Dico facendo esattamente quello che lei mi aveva chiesto di non fare.
“Sei morta!” Con un balzo lei salta giù dal letto munita di una ciabatta azzurra. Iniziamo a correre per tutta la casa come se fossimo tornate magicamente all'età di otto anni e stessimo giocando a 'darsela'. Alex inciampa sul tappeto che c'è in soggiorno e cade a terra, vado da lei per aiutarla ad alzarsi ma lei mi tira la ciabatta dritta sulla fronte, poi inizia a sghignazzare. “Ben ti sta” dice rialzandosi. “Sei una troia” le dico massaggiandomi là dove la sua ciabatta mi aveva colpita. 
“E' colpa tua, se non avessi tirato su le tapparelle adesso non ti farebbe male la fronte” Dice lei dirigendosi in cucina per mettere qualcosa sotto i denti. “Spero che ti strozzi con i cereali” “Sì, grazie, ti voglio bene anche io” Alzo gli occhi al cielo. Promemoria: non contraddire mai più Alex se accanto a lei ci sono ciabatte o qualsiasi altro oggetto che potrebbe tirarmi addosso.
“Comunque, ti va di accompagnarmi alla biblioteca? Poi andiamo a camminare un po' in quel parco vicino al campo di calcio, potresti portarti dietro la chitarra così ti siedi su una panchina e la strimpelli un po'” “Mmmh, d'accordo. Dammi il tempo di finire di fare colazione e mettermi qualcosa di decente addosso” “Perfetto!” Dico andando a sedermi sul divano in salotto a guardare la tv finché Alex non sarà pronta per uscire.
Passa circa mezz'ora e poi montiamo nella nostra macchina che ieri siamo andate a prendere dal meccanico che l'aveva finita di aggiustare, mi posiziono al posto di guida, andiamo alla biblioteca e successivamente al parco.
In biblioteca ci siamo rimaste per tipo venti minuti perché non riuscivo a scegliere un libro, così alla fine ne ho presi quattro e ce ne siamo andate.
Il parco è quasi deserto e gli unici rumori che si sentono sono il cinguettare degli uccelli e il fischietto dell'arbitro che proviene dal campo da calcio e mentre Alex si siede sull'erba, ignorando l'esistenza delle panchine di legno, per suonare un po' io vado a vedere la partita di calcio in corso.
L'aria è frizzante, ma i ragazzi giocano comunque a maniche corte. Beh, è ovvio che non abbiano freddo, non stanno fermi un attimo. I colori delle due squadre sono verde e bianco e per il momento i tipi in verde stanno vincendo due a uno. Poi un ragazzo dai capelli color carbone con la maglia bianca segna il goal del pareggio e pochi minuti dopo la partita finisce, ma mentre tutti i ragazzi vanno nei rispettivi spogliatoi il ragazzo che ha appena segnato resta a giocare ancora un po' con la palla. Mi avvicino di più per poter vedere la sua faccia, magari lo conosco. Oh no, non ci credo. Me lo ritrovo dappertutto. Malik. Sempre lui. Faccio per fare dietro front. “Hills! Come mai qui?” Dio, ma perché? Porca merda.
“Guardavo la partita, ma ora è finita e quindi me ne posso anche andare” Prima che possa fare anche un solo passo verso la direzione del parco lui mi ferma. “Aspetta! Rimani” “A quale scopo?” “Una breve partita uno contro uno?” Lo guardo storto. “Sarò magnanima e rifiuterò il tuo invito, non vorrei essere la causa della tua profondo ferita all'orgoglio” “Pensi davvero di poter vincere contro di me?” “No. Ne sono sicura” Lui scoppia a ridere. Cazzo ride? “Sì, certo. La convinzione fotte la gente. Lo sai, Hills?” “Ma vaffanculo. Okay, d'accordo. E sai una cosa? Sono così sicura di vincere che se mi fai un goal ti bacio” L'impulsività è uno dei miei peggiori difetti, Alex me lo ha sempre detto. Sul volto di Malik spunta un sorriso malizioso. “Bene, allora” Dice ampliando il suo sorriso mostrando così i denti bianchi e perfetti. Quando sorride la sua bellezza diventa quasi ultraterrena, divina, credo che tutto in lui sia perfetto. Tutto tranne il carattere! Cassie, svegliati! Da quando ti perdi a contemplare la sua bellezza? Scuoto la testa per scacciare via tutti i pensieri e vado a centro campo per iniziare a giocare.
Il possesso palla c'è l'ho praticamente sempre io, ho pure fatto un goal lasciando Malik di merda. Ora siamo in quella che è la mia metà campo e lui tenta in tutti i modi di togliermi la palla dai pedi e quando sembra arrendersi a lasciarmela, lui mi fa uno sgambetto e finisco a terra. Inizia a calciare la palla finché non arriva in area di rigore per andarla a mettere in rete. Goal. “Sei un maledetto figlio di puttana Malik! Non vale così!” “Ho fatto fallo, vero. Ma non così grave, quindi vale eccome. E ora, se non sbaglio, mi devi un bacio” “Sei uno stronzo” Dico avvicinandomi a lui per dargli quello che gli spetta, anche se controvoglia. Più mi avvicino e più lo vedo sorridere, quando ormai sono a un palmo dal suo naso e i nostri respiri iniziano a fondersi, lo vedo fissare le mie labbra per poi mordicchiarsi le sue. Quanto cazzo riesce ad essere provocante questo ragazzo Dio solo lo sa. Sì, okay. Posso odiarlo quanto voglio, ma non posso negare che sia un fottuto figo della madonna. Prima che io riesca a rendermene conto, le mie labbra si appoggiano su quelle di Malik e quando sto per staccarle lui intensifica il bacio rendendolo passionale e, per l'appunto, intenso. In quell'istante, in quel preciso istante, inizia a piovere. Non piano, poi più forte e poi fortissimo, ma direttamente fortissimo. Malik però non si stacca da me, anzi, mi cinge i fianchi e mi fa avvicinare al suo corpo finché il mio petto non tocca il suo. I vestiti iniziano ad incollarsi a me, come una seconda pelle. Sia io che lui siamo completamente fradici, ma sembra essere un dettaglio superfluo. Dei brividi attraversano la mia schiena, forse per il freddo o forse per altro. No, un attimo. Realizzo solo ora quello che sto facendo. Sto baciando Zayn Malik sotto la pioggia. Cosa cazzo mi è preso? Basta. Stacco le mie labbra dalle sue e tolgo le sue braccia dai miei fianchi. Mi giro per andarmene ma lui mi afferra per un braccio riattirandomi a sé e mi bacia, ancora. Mi sorprendo a desiderare le sue labbra, a desiderare che mi stringa più forte e che non mi lasci più andare. Lo spingo via e me ne vado per cercare Alex, non posso iniziare a pensare a lui in quel modo. Non lui. Non Zayn Malik. 

Zayn's pov.

Le nostre lingue si rincorrono da non so quanto tempo. L'avevo già baciata, ma in qualche modo era diverso. Non so come, non so perché, ma era diverso. Quando comincia a piovere inizio a sentirmi come in uno di quei film sdolcinati che le ragazze amano tanto guardare, la stringo forte a me. Non c'è niente di più romantico di un bacio sotto alla pioggia, non che me ne importi, a me non frega un cazzo, ma a lei dovrebbe importare.
Non appena si stacca sento di volere ancora il contatto con le sue labbra, con lei. Ma lei mi spinge via dopo poco tempo e se ne va. Senza dire una parola, senza far trapassare sul sul suo viso alcuna emozione. 
“Non sapevo avessi la ragazza, Zayn” Thomas, un mio compagno di squadra, richiama la mia attenzione. “Infatti lei non è la mia ragazza” Rispondo. “Davvero? Dal modo in cui vi baciavate sembrava...Comunque la ragazza gioca piuttosto bene a calcio, non trovi?” Era rimasto lì per tutto quel tempo? “Sì, dice che le piace molto” “Cristo Zayn, le piace il calcio? Fossi in te me la sarei già sposata” “Sposata? Non scopata?” “Diciamo entrambe le cose” Dice accennando ad una risata. “E poi è davvero molto bella, non credi?” “Sì, lo è” Thomas ha ragione, lei è davvero bellissima. E infondo a me piace il suo carattere: sembra non fidarsi di nessuno finché non lo conosce bene. Mi ricorda tanto il mio, di carattere. E quindi, per vincere la scommessa dovrò far in modo di ottenere la sua totale fiducia, di far in modo che pensi a me come il ragazzo cui può raccontare tutto e sfogarsi, deve pensare che sarò sempre lì per lei. 
Comunque ora devo andare a cercare Harry, l'ho visto prima sugli spalti. Chi sa dov'è adesso quel coglione.
In ogni caso vincerò io la scommessa. Costi quel che costi.

Alex’s pov.

Mi metto a suonare la chitarra. Mi rilassa. Non canto perché qualcuno potrebbe sentirmi e non mi va, ma di suonare non mi vergogno e lo faccio tranquillamente.
Cassie non c’è. Chissà dov’è finita. L’aria si fa più fresca, un alito di vento mi preannuncia che sta per piovere, ma succede tutto troppo in fretta perché mentre mi alzo per andare a ripararmi inizia a piovere a dirotto. Un muro di pioggia si para davanti a me così corro verso il campo da calcio.
Quando ci arrivo trovo una specie di casetta, forse un punto di ritrovo dei calciatori o.. Ma che m’importa? Quello che mi importa è che c’è una tettoia. La porta sembra chiusa quindi nessuno verrà a disturbare. Disturbare cosa? Beh, io che suono. Si perché non ho intenzione di restare a fissare la pioggia. Inizio a strimpellare quando sento la voce di Styles dietro di me “Suoni anche la chitarra?” mi giro di scatto quasi facendo cadere la chitarra a terra. Me lo trovo ad un metro di distanza, sorridente come suo solito. “Ma... hai il potere del teletrasporto o cosa?” Seriamente, quando è arrivato? Lui ride. Poi si siede su un gradino che la tettoia riesce ancora a proteggere e mi invita a fare lo stesso. Lo seguo esitante stando ben attenta a togliermi dalla portata di bacio. “Come mai da queste parti?” “Beh... Io e Cassie abbiamo deciso di fare un giro per il parco, ma alla fine lei ha optato per il campo da calcio così...” “...sei rimasta sola.” Non finisco la frase perché quello che ha detto Harry è vero. Anche se avrei voluto dire: così io sono rimasta su una panchina a suonare la mia chitarra.
“Hey guarda” dice lui mostrando il parco con un cenno del capo. “Oh, ha smesso di piovere. Di già?” “Succede alle volte.” Dice lui con voce da chi sa tutto. Sospiro. “Che fai ora?” “Non lo so. Per terra sarà tutto pieno di fango.” “E allora?” “Beh... Non lo so...” “Non è che è una scusa per non stare con me?” Dice lui con aria afflitta “Macchè. Solo che...” “Quindi vuoi stare con me!” se ne esce sorridente. No. Sì. Forse. “Giochiamo a nascondino?” “Stai scherzando vero?” cerco di trattenere una risata “Ti preeego” mi guarda con la tipica faccia da cucciolo…Aiuto.
Sospiro “okay.” DAVVERO ALEX? Vuoi davvero giocare a nascondino? A quanto pare si. Lui salta in piedi e aspetta che io faccia lo stesso. “Conti tu” dice pimpante. Mi sento come se fossi tornata bambina. “Okay.” “Ma... Rendiamola più interessante.” “E cioè?” “Se riesci a trovarmi… Ti do’ un bacio.” Sorride. Qualcosa mi dice che non andrò nemmeno a cercarlo. Sorrido per la mia battuta ma immediatamente intuisco che lui ha pensato che io ho sorriso perché lui ha fatto lo stesso. “E se non ti trovo?” “E se non mi trovi...” dice lui avvicinandosi piano. Si sistema dietro di me e mette la testa a fianco della mia per assicurarsi che guardi nella sua stessa direzione. “Se non mi trovi sono dietro quell’albero.” Dice indicando un salice lì vicino. Arrossisco. “Allora giochiamo?” esito un momento “Herm... Giochiamo” lui sorride e corre a nascondersi mentre io mi giro e inizio a contare “Uno... Due... Tre... Quattro... Cinque... Sei... Sette... Mmh... Chissà fino a quando dovrò contare... Dieci... Undici..... .... Venti... Ventuno...” “Hey Alex!” La voce di Zayn mi distrae dalla conta e mi giro imbarazzata che qualcuno mi abbia vista giocare a nascondino. “Che stavi facendo?” Dice lui confuso. “Ah... Io? N-niente!” Lui sospira poi si guarda in giro come se cercasse qualcuno “Hai visto Styles?” “Non avevate litigato?” “Sì, ma devo parlargli” Mi volto verso l’albero e una lampadina mi si illumina in testa. Sorrido. Sto per ridere ma mi trattengo. “Là dietro” dico indicando l’albero. Inizio a mordicchiarmi le labbra cercando di non scoppiare a ridere prima del tempo. Fisso Zayn raggiungere il salice. Il moro appoggia una mano sulla corteccia e lo sento chiamare il nome di Styles. Immediatamente il riccio spunta fuori attaccando le sue labbra a quelle di Malik, gli occhi di entrambi si sbarrano. Harry non si muove, probabilmente per lo shock, così è Zayn a spingerlo via e ad urlargli tutte le parolacce esistenti e inesistenti sulla terra. Ed ecco che il moro se ne va sbraitando. Guardo Harry che non riesce a smettere di fissare sconvolto il vuoto. Mi piego in due dal ridere e scoppio in una risata che nessuno riuscirebbe a fermare. Ecco Styles venirmi in contro con fare incazzato, mi afferra per le spalle ma io continuo a ridere. “Lo hai fatto apposta! Ammettilo Walk...Alex!” no, non mi fermo nemmeno a riflettere sul modo in cui mi ha chiamata. Continuo a ridere. Mi appoggio sulle spalle del riccio per non cadere al terra perché sono a tanto così dal rotolare. Ad un tratto sento la sua risata unirsi alla mia e allora, ma solo allora, mi fermo respirando a fatica. Recupero fiato e poi pongo la domanda che mi sta frullando in testa “Perché ridi anche tu?” “Perché sei bellissima quando ridi” dice lui con la voce più dolce che gli abbia mai sentito usare. Arrossisco di colpo mentre una sua mano accarezza leggermente la mia guancia. Le sue labbra di avvicinano alle mie. No. No. No! NO! Mi scanso, ma per terra è pieno di fango e quindi scivolo trascinandolo giù con me. Il peso del suo corpo sul mio. “Spostati Harry...” “No” dice lui con aria di sfida. Riempio un pugno di fango e di scatto glielo spalmo sui capelli. “C-che hai fatto?!” sbraita lui. Di nuovo m afferra le spalle e mi fa girare sopra di lui spalmandomi una manata di fango in faccia. Ecco che il mo pugno è di nuovo pieno di terra bagnata ed ecco che gliela sto spalmando sulla bocca. “MANGIA” dico ridendo.
Prima che nessuno abbia potuto stabilirlo la nostra è diventata una vera e propria lotta nel fango. Sono sporchissima ma non mi importa. Ridiamo entrambi e questo mi basta perché sentire la sua risata è come una droga anche se mai lo avrei confessato a Cassie o a nessun altro.
Smettiamo di colpo di rotolare nella terra. Io sopra di lui. Entrambi ridiamo. Il suo sorriso bianco spunta nella faccia ricoperta di bianco e sembra il doppio più splendente rispetto al solito. Smettiamo piano di ridere, ma non di sorridere, mentre nella mia testa compare una domanda: “Ma io cosa voglio davvero?” La risposta la so ma la voglio nascondere a me stessa. Sento le mani di Styles appoggiarsi sulla mia schiena. I miei capelli sono bagnati e sporchissimi alcuni appiccicati alla faccia, altri penzolanti sopra la faccia di Styles, lui me li sposta dietro l’orecchio mentre io mi appoggio al suo corpo perché le mie braccia sono troppo stanche per sostenere il mio peso. Siamo a pochi centimetri di distanza e la risposta alla mia domanda compare nella mentre come uno scoppio ritardato “Te. Io voglio te. Voglio Harry Styles.” Il mio pollice sposta il fango che ho messo poco fa sulle sue labbra per fare spazio alle mie ed ecco che ci scambiamo il primo bacio che ha il consenso di entrambi. Harry si alza piano e io apro le gambe restando in ginocchio, seduta cavalcioni sopra di lui. Il bacio diventa più intenso e io passo le mani fra i suoi capelli. Ci stacchiamo piano e quasi subito ci uniamo in un abbraccio.
Noto che sta cercando qualcosa, così mi stacco da lui. “Che succede?” “I-io ho perso un portachiavi” dice con tono disperato. Scendo da lui e inizio a cercare a tastoni nel fango mentre lui cerca nelle tasche. Sento qualcosa di freddo tra le dita. Lo tolgo da una pozzanghera ed eccolo lì. Il portachiavi con tutte le chiavi sopra e due targhette, due targhette con sopra incise le lettere “H” e “A” “Trovato!” “Grazie” dice lui baciandomi la fronte “Senti Harry non credi che su quel portachiavi manchino le targhette per la “R” l’altra “R” e la “Y”?” “No. La “A” non serve per continuare il mio nome ma per iniziare il tuo.” cosa? “Avevo intenzione di darti la “H” se fossi riuscito a... Beh... A fare colpo” dice abbassando lo sguardo. Oddio e adesso che faccio? Arrossisco e l’unica cosa che posso fare è abbracciarlo per non fargli vedere il mio volto. Lo abbraccio e lo stringo forte chiudendo gli occhi.
Forse dopotutto mi sbagliavo sul suo conto. Magari non è così crudele con le ragazze. Ma che sto dicendo? Lui, Malik e Tomlinson hanno sempre spezzato il cuore alle ragazze per portarle a letto. Questa volta però è diverso... Insomma non credo che abbia speso dei soldi per un portachiavi solo per una notte con me, o comunque è quello in cui voglio credere. Forse sta cambiando, forse la smetterà con il suo carattere, forse io centro qualcosa in tutto questo. Già, forse...
“A cosa pensi?” mi chiede staccandosi piano dal mio corpo “A niente.” “Niente?” “Niente” dico forzando un sorriso.
Una goccia cade sul mio braccio, un'altra sulla mia gamba, una sul mio naso e in un attimo riprende a diluviare. “Oh merda!” Dico alzandomi di scatto, Harry mi segue correndo sotto la tettoia mentre il fango comincia a scivolare via dai capelli e dalla faccia incollandomi i vestiti addosso, raggiungo la chitarra e la ripongo velocemente nella custodia, poi mi giro per raggiungere l’uscita del parco a Harry mi blocca prendendomi per mano. “Dove vai con questo diluvio?” Dice cercando di tenere gli occhi aperti a causa dell’acqua che gli gronda sulla faccia. “Devo tornare da Cassie” “Ti accompagno.” Ci speravo. Mi mordo sorridente il labbro inferiore mentre iniziamo a correre come pazzi sotto la pioggia. Ormai ho perso il conto di quante volte sono scivolata e caduta nel fango ma non mi importa. Nonostante l’umidità e il brutto tempo il fatto che ci sia anche lui rende il tutto divertente e nessuno dei due non riesce ad evitare di ridere. Continuiamo a tenerci per mano e non ci lasciamo nemmeno quando uno dei due inciampa e rischia di cadere. Arriviamo alla fine del parco e vedo la nostra auto parcheggiata lì davanti, Cassie al posto di guida che mi fissa impaziente. Saluto Harry con un veloce “Ciao” ma lui mi afferra per un braccio e dopo avermi baciato la guancia risponde al mio saluto.
Salgo in macchina e guardo Cassie, lei per tutta risposta fa accendere il motore dell’auto e parte. “Cassie...” ho paura che sia arrabbiata con me. Però nei suoi occhi vedo anche un po’ di vergogna, che le sarà successo mentre non eravamo insieme? Anche lei come me è bagnata fradicia. Non credo che mi parlerà per tutta la strada di casa. Fantastico, no?

Harry’s pov.

Mentre ci abbracciamo faccio cadere il porta chiavi nel fango, poi facendo in modo che se ne accorga, mi metto a frugare nelle tasche, lei si stacca. “Che succede?” “I-io ho perso un portachiavi” dico fingendomi preoccupato.
Scende dalle mie gambe ed inizia a cercare nel fango. Perfetto. Ora devo solo fingere di cercarlo anche io. Lo trova come da programma e nota le due targhette con le iniziali dei nostri nomi, ma finge di non essersene accorta e se ne esce con un “Trovato!” “Grazie” dico baciandole la fronte, poi si fa coraggio e mi chiede delle targhette “Senti Harry non credi che su quel portachiavi manchino le targhette per la “R” l’altra “R” e la “Y”?” “No. La “A” non serve per continuare il mio nome, ma per iniziare il tuo” dico fingendomi il più impacciato possibile. BAM! Centro! Mi sorprendo di me stesso. Ormai è chiaro che per portarmela a letto devo fingere di essere innamorato ed imbranato e, ovviamente, devo far innamorare lei di me. Basta fare lo sdolcinato. Si fionda tra le mie braccia. E’ fatta.
“A cosa pensi?” chiedo giusto per non far diventare quel momento troppo noioso “A niente.” “Niente?” “Niente” dice sorridendo, ma lo capisco che quello è un sorriso forzato.
Sento qualche goccia cadere sul mio corpo, guardo in alto e ricomincia a piovere a dirotto. “Oh merda!” Dice lei alzandosi di scatto, la mi seguo correndo sotto la tettoia, l’acqua sta facendo scivolare via il fango, bene. Raggiunge la chitarra e la ripone velocemente nella custodia, poi si gira e fa per andarsene, la prendo per la mano fermandola “Dove vai con questo diluvio?” “Devo tornare da Cassie” “Ti accompagno.” Lei sorride mordendosi un labbro. Merda quant’è bella. I capelli bagnati e pesanti le si sono appiccicati sul collo e sulle guance e le ciglia hanno trattenuto qualche goccia d’acqua, la maglietta le si è appiccicata al corpo facendo intravedere un reggiseno nero, conciata in quel modo è dannatamente sexy. Iniziamo a correre sotto la pioggia tenendoci per mano e inciampando qualche volta, rido, ma lo faccio solo per stare al gioco. Arriviamo alla fine del parco e lì ad aspettarci c’è Cassie dentro la loro auto. Ci guarda come un padre guarderebbe la figlia che arriva tardi dopo un appuntamento con il suo ragazzo. Peccato che io non sono il suo ragazzo. Già, peccato. Mi saluta con un “Ciao” ma io almeno un bacio sulla guancia glielo devo rubare. Detto fatto. La tiro piano per un braccio e le schiocco un bacio sulla pelle bagnata, la vedo arrossire mentre ricambio il saluto e sale in macchina. Metto le mani in tasca e mi avvio verso casa. Ben fatta, Styles. 


Cassie's pov.

Ormai sono le otto di sera e io non riesco a togliermi dalla testa Malik. Ho fatto di tutto: ho guardato un film, ho letto un libro, ho pure messo in ordine la mia stanza! Ma niente. Continuo a pensare ininterrottamente a lui.
Il mio cellulare squilla. Un messaggio. 

“Fra mezz'ora io e Liam vi veniamo a prendere e poi andiamo tutti in discoteca. Se tu e Alex avete impegni disdicete, chiaro? 
-Niall x”


Sempre carino da parte loro non chiederci nemmeno se ci va. Okay dai, magari una serata in discoteca è quello che mi serve per levarmi dalla testa quello stronzo di Malik.
“Alex, hai finito con i piatti?” Urlo in modo che dalla cucina riesca a sentirmi. “Quasi, perché?” “Andiamo in discoteca con Niall e Liam fra mezz'ora” “E quando lo abbiamo deciso?” “A quanto pare lo hanno deciso loro per noi” “D'accordo allora, dammi cinque minuti!”
Vado a vedere cosa posso mettermi. Mi rifiuto di mettere un vestito o una gonna, quindi opto per un paio di jeans neri attillati, un top blu scuro e un paio di sandali con un tacco a spillo di sei centimetri anch'essi neri. Poi vado in bagno per truccarmi un po'. Ombretto color argento, matita nera, mascara, un po' di fondotinta e basta. Non ho mai esagerato con i cosmetici, anzi, di solito ne faccio a meno.
Mi piastro i lunghi capelli neri in modo da renderli ricci, mi metto un paio di orecchini di metallo a cerchio, qualche braccialetto e sono pronta. 
“Cassie?! Ti sbrighi che devo andare in bagno anche io?” “Sì, ho finito!” Dico uscendo per lasciare spazio ad Alex. Quando esco vedo cosa indossa lei. Un vestito nero che arriva a metà coscia, non ha una spalla mentre l'altra cade come se fosse un velo, dalla vita in giù si restringe diventando aderente. Le scarpe sono dei tacchi neri con la punta chiusa e rotonda. 
“Quelle non sono per caso le mie scarpe?” Le chiedo. “Sì, ma dettagli” Mi risponde entrando in bagno.
Torno in camera mia per prendere la mia mini borsa nera dove metto dentro: le chiavi di casa, il portafoglio e il cellulare. Niente di più niente di meno.
Poco dopo bussano alla porta e vado ad aprire. 
“C'è qualche speranza di vederti, un giorno, con un vestito?” “Mai. E' già tanto se ho i tacchi, Liam” “Stai bene, comunque” “Grazie, Niall. Oh, Alex mi sa che è caduta nel cesso” “No, sono qui” Alex sbuca da dietro la mia spalla destra facendomi sussultare. Ha aggiunto al suo look una borsetta simile alla mia solo color argento, come trucco si è messa: ombretto argento sfumato con il nero, mascara e fondotinta. Si è piastrata i capelli facendoli diventare lisci come spaghetti e indossa un braccialetto largo, tre più fini tutti argentati e degli orecchini come i miei solo un po' più grandi.
“Bene, ora che entrambe le ragazze qui ci hanno degnati della loro presenza direi che possiamo anche andare. Oh, bel vestito Alex” Dice Liam cominciando a camminare verso l'uscita del condominio.


Due ore in questa discoteca e sono già andata. Quanti drink ho bevuto? Quattro? Cinque? Forse anche dieci, non ricordo. Ho perso di vista sia Alex, che Niall, che Liam. E credo di aver ballato e baciato circa otto ragazzi diversi. Oh, ed eccone un altro che si avvicina. Aspetta, io l'ho già visto da qualche parte. Tento di mettere più a fuoco la vista per riconoscerlo e quando me lo ritrovo ad un palmo dal naso riesco a capire chi è. Tomlinson.
“Come mai qui, Hills?” “Potrei farti la stessa domanda” Il mio alito puzza tremendamente di alcool, ma chi se ne frega? Io no di certo. “Balli con me?” Mi chiede lui. “D'accordo” Andiamo in pista a ballare, dopo qualche minuto sento le sue labbra sulle mie. Troppo sbronza per ragionare, ricambio il bacio con foga. 
I baci si fanno più numerosi e più passionali e passano dalle labbra al collo e al petto, poi, non so come, mi ritrovo davanti allo stipite di una porta e l'unica cosa che ricordo è di non aver mai smesso di baciare Tomlinson. Lui mi spinge con impazienza verso un letto costringendomi a distendermi, continua a baciarmi per un po' e io trovo il tempo fra un bacio e l'altro di scrivere un sms a Liam, che di sicuro non sarà ubriaco marcio, dicendo che sta sera non torno a casa.
Sento le mani di lui togliermi la maglia e slacciarmi il reggiseno e mi sorprendo a strappagli, letteralmente, la camicia di dosso rompendo tutti i bottoni.
Ad un certo punto gli mordo il labbro inferiore facendo diventare il nostro bacio al gusto di sangue, lui mi sorride sulle labbra. “L'ho sempre detto che scopare con te sarebbe stato divertente” Dice lui togliendo quello che resta dei miei vestiti e facendo lo stesso con i suoi.
Le sue labbra esplorano il mio corpo fino a soffermarsi sul mio seno, lì la sua lingua inizia a giocherellare con il capezzolo del seno destro provocandomi dei brividi dappertutto. Lo faccio risalire e lo giro sedendomi su di lui, inizio a baciargli il collo lasciandogli un segno rosso, poi sono io a fare la prima mossa e faccio entrare il suo membro dentro di me muovendo il bacino sopra di lui. A questo punto Tomlinson vuole prendere il controllo e lo lascio fare mentre mi fa tornare alla posizione originaria.
Inizia a spingere sempre con più foga mentre i nostri orgasmi si uniscono quasi sembrando uno solo e crescono di intensità ogni volta che ne nasce uno nuovo. Le mie unghie affondano nella pelle della sua schiena mentre inarco la mia e lui geme baciandomi ripetutamente il petto. Poi ecco un’altra spinta e un’altra ancora. Fa caldo, tanto caldo. La passione mi sta travolgendo ogni secondo di più e mi sento come se avessi raggiunto con il corpo l’inferno e con l’anima il paradiso.
Le mie gambe si avvinghiano al suo corpo mentre lui continua ad entrare e uscire dal mio. I gemiti sono ormai praticamente diventati urla di piacere e ogni spinta me ne fa desiderare un'altra.
Affondo i piedi nel materasso e muovo anche io il bacino, avida delle sensazioni che sto avendo Non sono mai abbastanza.
Strizzo gli occhi e mi abbandono nell’ultimo orgasmo di quella sera. Quanto tempo sarà passato? Probabilmente delle ore, ma sono troppo stanca per fare o pensare a qualcosa. Mi gira la testa e non ci penso nemmeno ad aprire gli occhi. Ho il fiatone. Ho anche dimenticato chi è il ragazzo al mio fianco.
Ho bisogno di riposo, così smetto di pensare e mi lascio abbracciare dalla stanchezza cadendo in un sonno profondo.

Alex's pov.

L'alcool ormai ha cominciato ad entrarmi in circolo e inizia a girarmi la testa. Sono rimasta quasi tutto il tempo con Niall e Liam, Cassie non so proprio dove sia finita o, meglio, con chi sia finita.
“Cassie ha detto che 'sta notte non torna a casa” Ci avvisa Liam riponendo in tasca il suo cellulare. “Mi sa che ha trovato qualcuno con cui divertirsi” Dice Niall ridendo. Okay, a giudicare dal suo comportamento direi che non sono l'unica ad aver bevuto qualche drink di troppo.
“Che ne dite di tornare a casa?” “Oh, ma Liam, ci stiamo divertendo!” Protesto io. “A me gira le testa, forse è meglio se ce ne andiamo” “D'accordo Niall, andiamo. Però mi devi portare in braccio” Dico scoppiando a ridere. “Come vuoi” Mi risponde il biondo sorridendo. Poco dopo sento i miei piedi sollevarsi da terra. “Oh, mi sono dimenticata che Cassie ha le chiavi di casa” “Puoi restare a dormire da noi” Liam è sempre così premuroso... “Grazie”.
Dopo qualche minuto mi ritrovo distesa su un letto matrimoniale e vedo Niall che se ne sta andando. “Non dormi qui?” Gli chiedo. “No, stavo andando sul divano...” “Ma andiamo, qui c'è spazio per entrambi” Dico picchiettando con la mano sul materasso per fargli cenno di sdraiarsi accanto a me.
Lui mi sorride e inizia a gattonare sul letto avvicinandosi sempre di più a me, finché le nostre labbra non si trovano a due millimetri di distanza. Lui sembra esitare, così decido io di colmare la distanza fra le nostre bocche e mi lascio andare ad un bacio molto passionale.
Le sue mani scorrono sui miei fianchi mentre, messo a cavalcioni sul mio corpo, ci baciamo sempre con più intensità. Divento di colpo impaziente e lo aiuto di fretta a sfilarmi il vestito nero che vola ai piedi del letto.
Prima di ribaltare la situazione lui si toglie la maglia, allora eccomi sopra di lui pronta a slacciargli i pantaloni che finiscono anch’essi sul pavimento. Siamo in intimo e mentre le sue mani esplorano tutto il mio corpo io lascio sul collo di Niall un segno rosso abbastanza evidente. Lui si affretta a ribaltare la situazione e a contraccambiare il succhiotto sul collo mentre con fare impaziente mi slaccia il reggipetto scoprendomi il seno, allora inizia ad accarezzarlo mentre la sua bocca inizia a scendere all’altezza del mio petto lasciando una scia umida creata dalle sue labbra e, a volte, dalla sua lingua, al succhiotto sul mio collo ne segue un altro sul mio petto, poi non posso più aspettare e con uno scatto lo faccio risalire mentre gli sfilo i boxer e lui li lancia giù dal letto, poi mi toglie le mutande e lancia anche loro. Sento il suo corpo premere sul mio, il suo membro penetrarmi e allora lascio uscire dalla mia bocca il primo di una lunga serie di gemiti che vengono alternati da quelli del biondino.
Man mano che i minuti passano Niall si spinge nel mio corpo con più foga e insistenza mentre i nostri orgasmi diventano sempre più forti e frequenti. Comincia a fare caldo e la pelle comincia a imperlarsi di sudore, le mie mani passano più e più volte sulla schiena di lui mentre il suo corpo nudo si muove sul mio.
Allungo il collo inarcando di poco la testa e mi lascio scappare l’ultimo gemito dalle labbra prima di accasciarmi sul materasso con Niall accanto, entrambi con il fiatone, poi, il buio.



*colpo di tosse* le ultime parti del capitolo sono un po'...hard (?). Che poi le parti sconce (?) le ha scritte 'The Storm_' perché io ho troppa vergogna di farlo ahahahah
Non ci posso credere che sto per pubblicare questo capitolo ahahaha.
Okay, allora...la parte Zarry la devo dedicare a @ivewanderlust perché lei è #teamlarry loool
Questa FF a quattro mani comunque mi sta piacendo sempre di più, a voi? 
Oh e vogliamo parlare di Harry? Quanto è stronzo. D: Vuole far innamorare Alex per poi spezzarle il cuore, che bastardo. ee
E poi i teneri baci sotto la pioggia di Zayn e Cassie? Aww. **
Bene, ora vado che qua sotto sto scrivendo tipo un papiro ahahaha.
-Ila

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Capitolo 6
*** Chapter Six. ***


                                                              BETS.




Chapter Six.



Alex’s pov.

Apro pigramente gli occhi. Mi lecco le labbra che sono ancora impastate dal sonno e mi alzo in piedi. Perché sono nuda? Mi gira la testa. Ma che ho fatto ieri quando sono tornata dalla discoteca? Quando scendo chiederò qualcosina a Cassie, magari lei ne sa più di me. Appoggio i piedi a terra cercando le ciabatte. Non ci sono, strano. Mi alzo e trovo la mia biancheria a terra assieme a quelli che credo siano i miei vestiti, ma non ci faccio molto caso, mi infilo mutande e reggiseno, osservo le pareti e sembra che stiano tremando, se ci fosse stato un terremoto non sarei stata in grado di accorgermene. Mi dirigo nel bagno appoggiandomi al muro con una mano e con l’altra occupata a stringermi la pancia. Mi piego sul water e vomito anche l’anima, tiro l’acqua e torno in camera mia, ai piedi del letto c’è una maglia, la indosso, poi noto che sotto le mie lenzuola c’è un rigonfiamento, come se accanto a me avesse dormito un'altra persona. Fermi tutti. Questo non è il mio letto.
Improvvisamente mi sento a disagio, mi dirigo verso il lato del letto in cui la seconda persona sta dormendo beatamente e alzo di poco le coperte. Dopo aver capito chi è il ragazzo mi riprendo dallo stato di dormiveglia in cui mi trovavo qualche minuto fa e mi appoggio al muro per non cadere, non per colpa del dopo sbronza, ma per la sorpresa. “N-Niall?” Lui mugola qualcosa per poi rigirarsi dall’altro lato. “Niall!” lo chiamo un po’ più forte pensando a cosa chiedergli una volta lo avessi svegliato. Non so come fargli aprire gli occhi così gli tolgo il cuscino da sotto la testa e glielo lancio in faccia. Lui apre gli occhi imbronciato e poi mi guarda stupito, sbadiglia “Alex? Che ci fai qui?” “Speravo me lo potessi dire tu” rispondo incrociando le braccia. Lui mi guarda dall’alto in basso “Quella è la mia maglia?” ora lo uccido. “Scusami tanto, ma hai appena scoperto che sono in camera tua, tu sei completamente nudo, i nostri vestiti sono ai piedi del letto e l’unica cosa di cui riesci a preoccuparti è che indosso la tua maglia?” dico spazientita. “S-sono nudo?” chiede lui guardando sotto le coperte, una volta constatato che ho detto il vero la sua faccia si tinge di rosso e mi guarda preoccupato.
"Okay, ascolta, dimentichiamo la cosa anche se devo dire che non mi ricordo molto. Non voglio rovinare la nostra amicizia...” Dice quasi imbarazzato, annuisco. Tra l’altro non voglio nemmeno sapere che cosa è successo. Non voglio ricordare. “Ti sta bene la mia maglia comunque” dice lui cercando di ironizzare la cosa, sorrido. “Posso prestartela, poi torni a casa e me la riporti.” Dice lanciandomi un paio di pantaloni. In effetti di tornare a casa in vestito e tacchi non mi va. “Grazie” farfuglio. 
“PORCA PUTTANA!” “Cosa c’è?” Chiede lui preoccupato “Oggi c’è scuola!” “No, io ho festa” dice quasi prendendomi per il culo “Beh, no problema” dico ridendo “La salti?” “Yes”
Questo è quello che adoro di Niall, riesce sempre a sdrammatizzare tutto e a farmi dimenticare in pochi secondi le cose che mi fanno preoccupare. “Quanta roba hai bevuto ieri?” Chiede vedendo che mi tengo lo stomaco “Non lo so, un po’?” “Mh... ho una bottiglietta energetica in frigo, dicono che fa bene dopo una sbornia” “E chi lo dice?” “Boh...” faccio spallucce e, controvoglia, lo seguo in cucina. “Comunque va bene se bevi qualcosa, se hai vomitato allora hai poca acqua in corpo” “Ma cosa sei un dottore?” dico ridendo “Ho solo tanti amici e buoni consiglieri” risponde lui con il sorriso. “Comunque non sto tanto male, credo solo di avere lo stomaco un po’ sconquassato per via del vomito.” Infatti la testa ha smesso di girare. Alla fine non credo di aver bevuto troppo “Aspetta, hai vomitato?” “Si. Però nel water e ho calato l’acqua...” Dico cercando di non sembrare troppo schifosa. Lui annuisce comprensivo mentre io finisco di bere. “Dovresti riposare..” “Si.. Chissà se Cassie è tornata a casa..” lui prende il cellulare e la chiama. “Non risponde, starà dormendo. Se è a casa non verrà ad aprirti, quindi se vuoi puoi dormire nel mio letto” Lo ringrazio e torno di sopra. 

Quando apro gli occhi noto che Liam è seduto accanto a me. “Hey, ti ho svegliato?” Scuoto la testa “E'passata Cassie, ha detto che salterà le prime ore e ha messo le chiavi sotto il tappeto” “Che ore sono?” “Le tre” Mi metto seduta e recupero la mia lucidità mentale, poi scendo dal materasso e mi avvio verso la porta della stanza. “Vai a casa?” “Si, ma solo per un momento, ho bisogno di un po’ di aria.” “Niall ha messo le tue cose in una borsa.” Gli sorrido ed esco. Raggiungo la cucina dove trovo Niall alle prese con un panino farcito con... probabilmente con tutto quello che si trovava sotto mano. Rido mentre tenta di aprire la bocca superando l’altezza di quel mostro di spuntino. “Ciao Alex!” dice notandomi “Sono venuta a salutarti” gli do un bacio sulla guancia, prima di andare però mi fa promettere che metterò sotto i denti qualcosa perché ho vomitato e mi farebbe bene e bla bla bla. Annuisco sorridente ed esco a piedi nudi dalla loro casa per poi percorrere il freddo corridoio del palazzo che porta a casa mia.
Le chiavi sono sotto il tappetino, come ha detto Liam, entro, mi cambio e metto i vestiti che mi ha prestato Niall nella borsa in cui i ragazzi avevano messo il mio vestito per la discoteca.
Prendo la mia borsa, ci metto chiavi, fazzoletti, gomme e il cellulare. Prima di uscire ricordo la promessa fatta a Niall e afferro al volo una merendina per poi uscire dal palazzo.
Mi incammino verso il parco, se Cassie è andata a scuola dovrò aspettare le quattro per vederla, si perché il lunedì stiamo a scuola fino a quell’ora.
Finalmente arrivo al sentiero di ghiaia che mi porta alla mente molti ricordi, soprattutto quello della domenica mattina quando ho incontrato Styles. Scaccio per istante quei pensieri e infilo le mani nelle tasche alzando di poco la testa e inspirando l’aria fresca di questa giornata nuvolosa. Non c’è nemmeno un po’ di sole, ma in compenso ci sono degli aliti di vento che mi muovono piano i capelli. Mi piace, mi fa stare bene, la nausea è quasi del tutto sparita. Mi siedo su una panchina e mi infilo gli auricolari. Chiudo gli occhi. Pace.
Ad un tratto sento il rumore della ghiaia, apro gli occhi e vedo un mini Spiderman correre davanti a me, inciampare su una radice e cadere a terra dolente. Mi tolgo le cuffiette e corro in suo aiuto, il bambino toglie la maschera e vedo delle lacrime percorrere il suo viso. “Ti sei fatto male?” Lui scuote la testa scacciando le lacrime, estraggo una gomma alla fragola dalla borsa e gliela porgo, lui l’afferra sorridente “Grazie!” “Dove correvi così di fretta?” “Stavo rincorrendo il cattivo!” “Il cattivo?” “Si, il mio nemico giurato! Ma l’ho perso per colpa di questo stupido albero!” dice alterando il tono di voce per poi dare un calcio al tronco di un salice. “Ti farai male!” “Senti, mi puoi accompagnare dalla mamma?” dice con voce innocente sorrido e lo prendo per mano, percorriamo per un po’ il sentiero ghiaioso fino a che non troviamo una signora sulla trentina che è alle prese con una bimba nella carrozzina. In effetti la bimba è abbastanza grande per stare lì dentro e subito mi sorge qualche dubbio. “Mamma!” urla il bambino correndo in braccio alla madre, lei lo abbraccia e gli bacia i capelli. “Lei chi è?” dice indicandomi “Lei è la mia ragazza” dice arrossendo. “Come?” dico ridendo, sì, rido, perché infondo non è che un bambino. “La tua ragazza?” dice la madre continuando la mia risata. “Mi chiamo Alex” Lui annuisce convinto “Ci siamo anche tenuti per mano.” “Oh, allora è una cosa seria, ti va di sederti Alex?” Annuisco sorridente e mi siedo tra la madre e il bambino. “Eccolo di nuovo!” urla lui indicando il nulla, rimette la maschera e fa per partire “Aspetta!” lui si ferma e viene da me con una certa impazienza, prendo un fazzoletto e lo apro “Sputa la gomma o ti strozzi mentre corri.” Lui sputa la gomma e poi torna a correre verso ‘il suo nemico giurato’ “Ci sai fare con i bambini” “Mi piacciono molto” ammetto. “Hai mai pensato di fare un lavoro legato a loro?” Io? “No, perché?” “Sai, io avrei bisogno di una mano e non riesco a trovare nessuno che possa aiutarmi, non è che per caso tu...” “Ecco io...” “Sono stata troppo sfacciata vero?” “No, no!” La tranquillizzo io “Ci stavo pensando... E in effetti i soldi mi servono” “Quindi è un sì?” Annuisco sorridente, lei emette un sospiro di sollievo ringraziando il cielo “Allora lascia che ti spieghi la nostra situazione: Nicholas è un ragazzo molto intelligente, ma c’è un problema, è ossessionato dai travestimenti. Si traveste sempre, ogni volta con un costume differente, se potesse andrebbe vestito così anche a scuola. E’ come se fosse sempre carnevale..” “E sa anche il motivo?” “Beh, Si. La sua sorellina più piccola, Susanne, è affetta da una malattia al cervello, non può né camminare né parlare, non può mangiare da sola come non può fare moltissime altre cose... Nicholas è convinto di essere un supereroe e che quando sarà grande riuscirà a curare il cervello della sorellina, secondo lui il suo compito è questo.” quasi mi commossi a sentire la loro storia “Ma vedi... Il problema è che è talmente preso dai supereroi che va malissimo a scuola, dice che ad un supereroe non serve leggere o scrivere.” Annuisco. Ho capito la situazione e sinceramente sono senza parole, Nicholas ha davvero un cuore d’oro. “Riusciresti ad aiutarlo a scuola?” “Quindi una specie di Tutor...” “Una specie, sì. Perché per fargli fare i compiti dovresti anche riuscire a togliergli dalla testa l’idea di essere un supereroe” “D’accordo” dico commossa. “Domani alle tre?” “Domani alla tre, a casa mia” Confermo. Scrivo su un foglio che la donna mi ha dato l'indirizzo dell'appartamento mio e di Cassie. Mi alzo per andarmene, pochi metri avanti mi trovo il piccolo di fronte. “Vai via?” “Si.” Dico dolcemente “Senza nemmeno avermi dato un bacio?” Dice arrossendo, rido e mi avvicino a lui per schioccargli un bacio sulla guancia. “Ecco, ma lo sai vero che noi due...” “Alex!” La voce di Harry mi chiama da dietro le spalle, interrompendo cioè che stavo per dire. “Lui chi è?” Dice Nicholas appendendosi ai miei Jeans. “Lui è...” “Il suo ragazzo.” Dice il riccio con un sorriso strafottente. Lui è che cosa? “E’ il tuo ragazzo?” Chiede il bambino sconsolato “Sì” Risponde Harry, detto questo si avvicina a me e mi circonda le spalle con un braccio. “Ah davvero? Provalo!” Dice il mini-spiderman con aria di sfida, Styles fa spallucce, mi giro verso di lui per capire cosa volesse fare, ma poi me ne pento. Le sue labbra sono attaccate alle mie, di nuovo. Mi stacco e guardo Nicholas con gli occhi lucidi. “E d’accordo. E’ tua. Un supereroe non ha bisogno di una ragazza!” Dice in tono trionfante. “Nicholas ci vediamo domani pomeriggio a casa mia” “Davvero?” rido per come il bambino si sia illuminato “Sì” una volta andato io ed Harry restiamo soli “Babysitter?” “Una specie” “Ti va di fare quattro passi?”
Annuisco ma lui si ferma “Che è quel segno sul collo?” “Quale segno sul collo?” dico spiazzata “Il succhiotto.” È quasi arrabbiato. Mi tocco il collo e subito penso a Niall. Oh no. “Ecco... I-o...” lui sorride. “Non importa, non mi devi spiegazioni” poi gira i tacchi e se ne va. Ma bene. Lo guardo andarsene. No, non andartene, Harry, torna indietro! E’ inutile Alex, non legge la mente. Hai fatto la tua scelta, hai bevuto e ora l’hai perso. E poi comunque non capisco. Perché si offende? Non stiamo mica insieme. Si, ci siamo baciati ma... Non è che per caso quando ha detto a Nicholas di essere il mio ragazzo faceva sul serio?
“Alex!” La voce di Cassie richiama la mia attenzione. Ma sono già le quattro? E poi per quanto tempo sono rimasta in piedi a fissare Styles che se ne stava andando? “Cassie, ciao.. Andiamo a casa?” annuisce e ci incamminiamo. 


Cassie's pov.

Il mio cellulare squilla facendomi svegliare. Ho un mal di testa tremendo, i postumi della sbornia. Spero solo di non vomitare.
L'ultima cosa che ricordo è di essere andata in discoteca con Liam, Niall e Alex.
Mi stiracchio e mentre lo faccio le mie braccia urtano qualcosa, o meglio, qualcuno. Urlo per lo spavento che mi sono presa. “Ma ti pare il modo di svegliare la gente!?” Oh porca puttana, riconosco la sua voce. Mi giro per assicurarmi che quello che penso sia vero pur sperando che non lo sia. Ma Louis Tomlinson è intento a rimettersi i pantaloni, così noto dei segni rossi sulla sua schiena. 
“Non ci posso credere! Ho scopato con te!” Urlo. I graffi rossi che lui ha sulla schiena sono miei sicuramente.
“Oh sì e che scopata! Una delle migliori della mia vita” Dice lui. “Aspetta, quindi tu ricordi tutto?" "Nei minimi dettagli" "Ma com'è possibile se eri...No! Non ci credo! Tu non eri affatto ubriaco! Tu sapevi che io lo ero e hai approfittato della situazione! Sei un figlio di puttana!” Balzo giù dal letto e mi avvolgo il lenzuolo bianco attorno al corpo consapevole del fatto di essere completamente nuda. Vedo che ai piedi del letto ci sono le mie scarpe e tiro una addosso a Tomlinson che la schiva per un soffio.
“Mi fai schifo!” Gli urlo afferrando anche l'altra scarpa per tirargliela contro. “Cassie, andiamo, calmati” “Ma sto cazzo, sei un pezzo di merda! E non chiamarmi per nome!” Lancio anche l'altra scarpa e lui, disgraziatamente, schiva anche quella.
Lui scatta verso di me e mi sbatte contro l'armadio di quella camera prima che possa afferrare la sedia che mi sta accanto e tirargli addosso anche quella.
I suoi occhi azzurri si fissano nei miei, mi sorride. 
“Dimmi che hai la stessa voglia di baciarti che ho io di te” “L'unica voglia che ho è quella di infilarti un gorilla su per il culo, stronzo!” Dico sputandogli in faccia, che tocco di classe! Lo spingo per liberarmi dalla sua presa.
“E se ti dicessi che sono innamorato perso di te e che ho fatto quello che ho fatto solo perché volevo averti almeno per una notte e almeno fisicamente perché consapevole che la tua anima non sarà mai mia?” Lo guardo con la bocca spalancata, sconvolta. “Tu cosa?” Lui inizia a contorcersi dalle risate. “Scherzavo” Tiro un sospiro di sollievo. “Sei un coglione!” “Bene, facciamo che ora esco così tu ti rivesti, anche se per me puoi restare benissimo così, magari anche senza il lenzuolo” Dice strizzandomi l'occhio. Se avessi avuto una pistola a portata di mano non avrei esitato a sparargli.
Mi rivesto e mi sistemo i capelli con le dita al meglio che posso. In tutto 'sto casino mi è sfuggito un dettaglio: non so dove sono. Se voglio chiamare un taxi devo almeno saper dire al conducente dove venire a prendermi.
Esco dalla stanza per cercare Tomlinson e lo trovo sul divano che mangia una tazza di cereali guardando la tv.
“Hey Tomlinson” “Uh?” “Dove cazzo mi trovo?” Gli angoli della sua bocca si piegano all'insù. “A casa mia, dolcezza” “Non chiamarmi più in quel modo o giuro che ti faccio diventare donna. E comunque grazie al cazzo, casa tua in che posto si trova?” “Sopra la discoteca” “Bene, ci vediamo a scuola” “Aspetta, non resti a colazione con me?” Lo guardo con aria omicida. Come può chiedermi di passare ancora del tempo con lui? Mi ha usata come se fossi un giocattolo con cui giocare durante la notte. Manco fossi una delle sue puttanelle che condivide con gli altri due stronzi. “Vai a cagare” Dico uscendo dal suo appartamento. Appena chiudo la porta dietro di me e faccio un passo avanti vado a sbattere contro qualcuno.
Malik.
“Cosa ci fai qui?” Gli chiedo, sorpresa. “S-sono venuto a trovare Louis. Di solito facciamo la colazione assieme. Ma cosa ci fai TU qui?” “Lasciamo perdere” “Hai...Hai dormito qui?” “Dormito e non solo, purtroppo” Rispondo con una punta di amarezza nella voce. “Oh...” Lui ha...l'aria ferita? No, probabilmente me lo sto immaginando. “C-ci vediamo a scuola, ciao” Dico frettolosamente. Devo tornare a casa a cambiarmi per andare a scuola. Che ore sono? Guardo il cellulare. Sono le sette. Bene, ho tempo.
Chiamo il taxi e in poco tempo arrivo davanti al palazzo dove abitiamo io e Alex. Salgo le scale diretta al nostro appartamento. Oh e a proposito di Alex. Le chiavi le ho io! Sarà rimasta fuori casa tutta la notte! Cazzo che sbadata che sono! Spero che Niall e Liam l'abbiano accolta da loro. Credo che prima di andare a scuola farò un salto a trovarli.
Entro in casa e inizio a prepararmi velocemente per andare a scuola, nello zaino metto dentro anche uno dei libri che ho preso ieri in biblioteca, magari sego una o due ore di scuola per leggere un po'.
Esco di casa e la chiudo a chiave, poi nascondo le chiavi sotto lo zerbino. Vado a bussare alla porta di Liam e Niall.
“Chi è?” La voce impastata dal sonno di Liam mi dice che si è appena svegliato. “Sono Cassie!” “Oh, entra, la porta è aperta” Apro la porta e vedo Liam che si mangia una brioche. “Alex è qui?” Gli chiedo. “Oh sì, credo dorma ancora, è in camera con Niall” In camera con Niall? Appena la vedo pretendo spiegazioni. “Oh, herm, dovremmo andare a scuola, ma fa niente. Dille solo che ho messo le chiavi sotto lo zerbino” “D'accordo” “Ciao, Liam” Lui farfuglia qualcosa che credo sia un 'ciao' con la bocca piena. Gli sorrido e scendo in strada per montare in auto e dirigermi a scuola.


Sono arrivata a scuola, ma non ho intenzione di fare le prime due ore di lezione. Insomma, se Alex ha deciso di segare tutto il giorno non vedo perché io non possa prendermi almeno due ore. Tanto sono maggiorenne, la giustificazione non è un problema.
Decido di prendere il libro che ho messo prima nello zaino e di andare a sedermi sul muro dietro la scuola, così i prof non mi vedranno e potrò leggere indisturbata.
La campanella suona, segno che la scuola è ormai iniziata.
Salto sul muretto e incrocio le gambe per mettermi comoda. Apro il libro e inizio a leggere le prime pagine che il leggero vento ogni tanto si diverte a girare a suo piacimento.
“Cosa leggi?” La voce suadente di Malik mi sussurra all'orecchio. E' dietro di me. “Un libro” Rispondo. “Ma dai? Pensavo stessi leggendo una scarpa” Accenno ad un lieve sorriso, senza mai distogliere lo sguardo dal libro. “Posso restare qui?” Mi chiede. “Purché tu tenga quella tua cazzo di bocca chiusa” Lui fa il segno di chiudersi la bocca con la chiave, poi si siede accanto a me. Certo, leggere con il moro che mi fissa in continuazione non è il massimo, ma mi accontento. Se sta zitto magari riesco a dimenticarmi che si trova accanto a me.
Passano alcuni minuti, poi sento la sua mano infilarmi qualcosa sopra l'orecchio. Una margherita bianca.
Alzo gli occhi per fissarlo. “E questo perché...?” Lui scrolla le spalle e mi sorride. “Posso farlo anche io un gesto dolce, ogni tanto” “Certo...” Credo di aver capito che con lui intorno non riuscirò mai a concentrarmi sul libro.
“Sai che leggo molto anch'io?” Lui? Che legge? Non credevo nemmeno ne fosse capace. “Davvero?” “Sì e il libro che leggi ora io l'ho letto mesi fa” “Non credevo ti piacessero le storie d'amore” “Non dirlo a nessuno che se lo viene a sapere qualcuno la mia reputazione va a farsi fottere” Alzo gli occhi al cielo. L'unica reputazione che ha lui è quella da puttaniere, per come la vedo io. Chiudo il libro e lo appoggio accanto a me, tanto ormai ho capito che con lui vicino mi sarà impossibile leggere.
Iniziamo a parlare del più e del meno, ma sopratutto di libri. Scopro così che abbiamo molte cose in comune e lui ha letto un libro che io non ho mai trovato in nessuna biblioteca o libreria e ha promesso di portarmelo.
Devo capire da dove arriva tutta 'sta gentilezza nei miei confronti. Però devo dire che alla fine queste attenzioni che mi dà non mi dispiacciono troppo...
E poi sono quasi sicura di aver fissato le sue labbra muoversi per parlare per tipo mezz'ora.
“Tu mi vuoi baciare” Afferma lui. Che fa adesso? Mi legge nel pensiero? Non che stessi pensando di baciarlo, ovviamente. “E cosa te lo fa pensare? Sentiamo” “Il modo in cui mi fissi le labbra” Se n'è accorto. Merda, cazzo, cazzo, cazzo, merda. “E come le fisso?” Sono troppo una cogliona. Lo sto provocando e nemmeno me ne rendo conto. Vorrei prendermi a calci in testa, molto forte.
Gli angoli della sua bocca si piegano all'insù. “Con desiderio” Dice avvicinandosi con il viso sempre di più a me provocandomi delle strane sensazioni nello stomaco. Da quando avevo smesso di volerlo vedere sotto un treno? Da quando Malik ha iniziato a farmi quest'effetto? La confusione alloggia nella mia testa da quando lui ha deciso di cambiare il suo modo di comportarsi con me.
Possibile che stia iniziando a cambiare idea sul suo contro? Possibile che lui possa iniziare a interessarmi? Possibile che inizi a provare qualcosa per lui? 
Le domande restano sospese nella mia testa, senza risposta.
Sento le sue labbra appoggiarsi sulle mie, schiudo le labbra e lascio che le nostre lingue si incontrino. Poi mi stacco, sorridendo di sottecchi.
Ma non ero io quella voleva baciarti?” “Ti ho reso le cose più facili” La campanella suona, ma non ho nessuna intenzione di andare a fare lezione.
“Seghiamo anche la seconda ora?” Mi chiede lui. “L'intenzione era quella anche prima che arrivassi tu. Oh, a proposito, perché hai saltato l'ora?” Lui scrolla le spalle. “Ti avevo vista e sono venuto qui” “A disturbarmi” “No, a renderti la giornata migliore” Se con 'giornata migliore' intendi 'incasinarti la testa' allora credo tu abbia ragione.

“Uh, verrai alla festa di questa sera?” Mi chiede. “Festa? Quale festa?” “Josh ha organizzato una festa a casa sua, ha detto di spargere la voce” “Magari ci vengo con Alex” “Bene. E fammi un favore” Lo guardo sorpresa. Lui mi tocca delicatamente con il pollice l'angolo destro della bocca e mi dice “Mettiti un vestito, per una volta” Sto per ribattere quando lui salta giù dal muretto e prendendomi per un braccio trascina giù anche a me, poi la sua mano scende dal braccio fino alla mano e lì intreccia le mie dita con le sue. Dopodiché iniziamo a camminare per i giardini deserti della scuola, mano nella mano.


Veniamo in paaaaaaaaace.
Sì, lo so. Siamo stra in ritardo, è tipo da un secolo che non aggiorniamo.
E' che la Sara (The Storm_) è in campeggio tutto il mese e io sono andata in Croazia per alcuni giorni,
poi QUALCUNO non aveva ispirazione.
Quindi il capitolo è decisamente più corto degli altri. çç
Ah e la parte in cui Cassie dice a Louis di volergli infilare un gorilla su per il culo me l'ha ispirata @biebscotto ahahaha.
Prenditi il tuo momento di gloria, Francesca (?). lol
Uh e mi pare che Alex ormai sia cotta di Styles e Cassie...chi lo sa? Magari ha deciso di dare una possibilità a Malik.
-Ila

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Capitolo 7
*** Chapter Seven. ***




                                                                            BETS.


Chapter Seven.


Cassie's pov

Avevo incontrato Alex al parco, finita scuola avevo voglia di passeggiare. L'ho vista un po' turbata, ma ancora non mi ha detto nulla. Scommetto però che c'entra Styles, c'entra sempre quel coglione.
Ultimamente lui e Malik hanno l'abitudine di spuntare ovunque. Sto prendendo in considerazione l'idea di denunciarli per stalking. No, davvero. A scuola ormai ci sono sempre intorno, andiamo al parco e li troviamo lì, Alex salta scuola e va al parco dove incontra Styles (sono sicura che sia così), io vado a leggere in un angolino sperduto della scuola e chi mi ritrovo davanti? Malik. Tutte queste coincidenze iniziamo a farmi paura.
Ad ogni modo credo di dover essere sincera almeno con me stessa: la presenza di Malik ultimamente non mi da fastidio, per niente. Cioè, okay, all'inizio lo avrei preso a sprangate sulle gengive, ma adesso...Infondo si sta comportando bene con me, no? 
D'accordo Cassie, ragioniamo. Lui è un stronzo bastardo che vuole una sola cosa dalle ragazze e dubito fortemente che sia il loro cuore, magari qualcosa di un tantino più in basso. Quindi ora bisogna farsi una domanda: per quale assurdo, ignoto, cazzutissimo motivo lui insiste tanto con me?
Solitamente se una non ci sta, il che è raro, lascia perdere e inizia a “corteggiare” un'altra. E Styles non è da meno.
“Cassie, ancora non ti prepari? Se non sbaglio la festa inizia fra quaranta minuti” Alex, già con in dosso il suo vestito nero a fascia, interrompe le mie riflessioni.
“Oh, sì, giusto” “A che pensavi?” “Niente...Mi presti la tua minigonna nera?” Lei alza un sopracciglio, stupita. “Tu, Cassie Hills, vuoi veramente indossare una gonna?” Malik mi aveva chiesto un vestito, no? La gonna ci va vicino. Io i vestiti non li metto nemmeno sotto tortura, nemmeno se una saetta scagliata da Zeus in persona mi prendesse in piena testa. E' una questione di principio. 
“No, la gonna la uso per pulirmici il culo. Certo che la voglio indossare, idiota” “Com'è che hai improvvisamente deciso di metterti la gonna?” “Mmm...ho voglia di...mettermi qualcosa di diverso dal solito” “Cassie, la scusa non regge” Sbuffo. Faccio così cagare a mentire o è lei che mi conosce troppo bene? Credo entrambe le cose. “Okay, okay. Qualcuno mi ha consigliato di mettermi un vestito, ma dato che piuttosto di mettermi un vestito mi darei una mazzata in testa ho optato per una gonna” “Bene, bene, bene. E chi è questo qualcuno?” “...Uno” Improvvisamente è come se si illuminasse e sul suo viso compare un sorriso soddisfatto. “Dimmi un po', questo qualcuno ha i capelli mori, gli occhi color nocciola, la pelle ambrata e un sorriso sexy?” “Muori sotto un autobus, Alex” “Ho indovinato! Malik. Chi lo avrebbe mai detto che ti saresti presa una cotta per lui!” “Io non mi sono presa una cotta per lui, ho solo accettato, in parte, un consiglio” “Certo, come no!” “Vogliamo parlare di te e Styles? Al parco sembravate tanto una coppia innamorata” Ribatto con aria da falsa innocente, figuriamoci se perdo l'occasione per risponderle con le rime. “Non sfottere! Prima che mi innamori di quel coglione ce ne vorranno di secoli!” “Sento già le campane delle nozze!” Non c'è niente di più divertente del prendere Alex per il culo, giuro. Comunque solo a pensare che Alex e Styles si sposino mi vengono i brividi. Per l'amor di Dio! Pur di non vederli all'altare mi brucerei gli occhi.
Harry non l'ho mai sopportato, non lo sopporto ora e non lo sopporterò mai. Se pensa che in piscina l'altro giorno ci siamo in qualche modo avvicinati perché ho deciso di chiamarlo per nome e di fare una sorta di tregua con lui si sbaglia di grosso!
Eppure pensavi lo stesso anche di Malik.
Taci, vocina fastidiosa del mio subconscio.
“Sì okay, hai ragione io e Harry ci sposeremo e avremo tanti figli maschi, felice? Ora vai a prepararti che se no arriviamo alla festa fra due anni” “Cos'è tutta questa fretta, Alex? Non vedi l'ora di vedere Harry?” Dopo essermi presa un'occhiataccia da Alex e anche uno schiaffo in testa, vado ridendo in camera sua a prendere la gonna e successivamente in camera mia per prendere un top viola con dei ricami. Poi, quando Alex sarà uscita dal bagno, andrò a sistemare trucco e capelli.

Zayn's pov.

Va tutto a gonfie vele. Sono sicuro al cento per cento di aver conquistato la Hills, almeno in parte.
Se non altro adesso si lascia baciare, qualche giorno fa se la toccavo mi tirava un calcio nei coglioni.
Adesso sono in macchina con Louis e Harry e stiamo andando alla festa dove immagino ci saranno sia la Hills che la Walker. 
“Sai Zayn, la cosa che mi fa più ridere è che tu ci metti anima e corpo per riuscire a portarti a letto la Hills mentre Louis ci è riuscito in tipo qualche ora” “Grazie al cazzo Harry, era ubriaca e io non sono così squallido da approfittarmi delle ragazze in questo modo” “Come vuoi, ma ti assicuro che ne è valsa la pena” Si intromette Louis nella conversazione. Il solo pensiero di lui che le mette le mani addosso mi fa...mi fa? Innervosire. Ma perché?
“Okay, siamo arrivati” Annuncia Harry parcheggiando l'auto a tre case prima di quella di Josh. Ci sono un casino di macchine, mi sa che la gente ha preso seriamente la frase 'spargete la voce'.
Scendiamo dall'auto e andiamo verso il rumore della musica che è altissimo e si sente a chilometri di distanza.
Quando entriamo la prima cosa che faccio è cercare con lo sguardo la Hills, sono proprio curioso di vedere se ha seguito il mio consiglio e si è messa un vestito. E se lo ha seguito spero che il vestito sia corto, molto corto.
Non la vedo, né lei né la Walker. Comincio a dubitare del fatto che vengano.
Una ragazza bionda, alta, con gli occhi color zaffiro, snella, e con una scollatura vertiginosa, mi chiede di ballare. Rifiuto inventandomi una scusa banale, non posso rischiare che la Hills mi veda con lei.
Dopo qualche minuto me la ritrovo davanti. 
Wow.
Rimango impietrito per qualche secondo. E' davvero bellissima e...sexy, decisamente. Anche se non si è messa un vestito, noto con piacere che la minigonna che porta è parecchio “mini”.
“Sei venuta” Dico sorridendo. “Oh sì che è venuta e per tutto il viaggio non ha smesso un secondo di chiedermi che impressione avrebbe fatto vestita in quel modo su di te secondo me” La Hills stava per parlare, ma Alex l'ha battuta sul tempo. Lei lancia un'occhiata omicida alla sua amica. “Questa sarebbe la tua vendetta sulla conversazione fatta a casa?” Dice lei. “Precisamente” “Okay, me la sono cercata” Sbuffa lei. Strano, mi aspettavo una reazione un po' più violenta. Che poi, di che cazzo stanno parlando?
“E quindi, ti preoccupi di come appari ai miei occhi eh?” La provoco, se c'è una cosa che amo fare è provocare la gente. La trovo una cosa parecchio divertente.
Mi avvicino al suo orecchio e le dico con voce suadente: “Perfetta, ai miei occhi appari sempre perfetta” Anche se la prima cosa che ho pensato quando l'ho vista con quella minigonna è stata quella che le voglio saltare addosso...
Riprenditi Zayn, lei è come le altre.
No, lei è speciale.
Non ha niente in più delle altre ragazze che mi sono scopato.
Ne sei sicuro?
No.
“Uh, eccoti!” Harry spunta da non-so-dove e cinge Alex per i fianchi e se la porta via. A ballare, credo.
“Vieni con me” Prendo la Hills per un braccio e la trascino fuori dalla casa, sgusciamo fuori dalla porta sul retro dove sono sicuro ci sia un divano a dondolo. 
Lì la musica si sentirà di meno e non dovremo urlare per parlarci, ci sarà pace e...saremo soli.
“Perché siamo venuti qui?” Mi chiede quando si siede accanto a me sul dondolo.
“Perché così possiamo parlare senza urlare” “Vuoi parlare? Davvero?” “Okay no, mi hai scoperto. Quello che voglio fare con te non è sicuramente parlare” “E cos'è che vuoi fare?” Adesso è lei che provoca me. “Indovina” “Un indizio?” “Vediamo...non prevede vestiti” Lei tenta di nascondere una risata con un colpo di tosse. 
“Sei un coglione” Mi dice. “E tu sei bellissima” Rispondo. “Cretino” “Fantastica” “Deficiente” “Sexy” “Provocante” “Provocante eh?” Sembra che si renda conto solo ora quello che ha detto.
“Io intendevo...che mi provochi istinti omicidi” Bel modo di pararsi il culo, Hills.

Cassie's pov.

Sì, lo ammetto. Come scusa fa schifo. Ma in qualche modo dovevo limitare i danni, no? 
Che poi questo ragazzo è coglione forte, io lo insulto e lui mi fa complimenti. Ci scommetto che è per farmi sbroccare. 
“Che cosa devo fare per far in modo che tu non mi voglia uccidere?” Quello che stai facendo da una settimana circa.
“Beh, ti dovrai impegnare” Fingo nonchalance. Un sorriso malizioso che non promette niente di casto e puro compare sul suo viso.
“Impegnarmi in questo modo?” Si avvicina a me e mi prende delicatamente per il mento per baciarmi con una tale foga, intensità e passione da lasciarmi quasi senza fiato.
Poi passa a baciarmi il collo e il petto per poi tornare sulle mie labbra. Mi siedo sopra di lui e allaccio le gambe dietro la sua schiena e le mani dietro al suo collo.
Diciamo pure che ho perso il controllo.
Infondo è una festa, che male c'è se mi lascio un po' andare? Okay, è anche vero che l'ultima volta che mi sono 'lasciata un po' andare' sono finita a letto con Louis Tomlinson, però ero ubriaca. Questa volta è diverso. Questa volta sono lucida, beh, più o meno.
“Bene, bene, bene” Mi stacco da Malik e noto che Alex è in piedi di fronte a noi con le braccia incrociate sotto al seno. Merda. Colta con le mani nel sacco. 
“Questa me la ricorderai per sempre, vero?” “Oh ci puoi giurare, Cassie. Potevi dirmi che stavate insieme” “Noi non stiamo insieme!” Mi affretto a precisare. “Non ancora” 'Non ancora' dice lui! Facciamo né ora né mai, okay?
Certo che sei coerente. Prima ti ci strusci sopra e poi dici che non ti ci vuoi mettere assieme.
Devo trovare il modo di sopprimere questa vocina maledetta.
Sospiro. “Comunque, vi cercavo. Josh ha detto che faremo tipo dei giochi di gruppo” “Giochi di gruppo?” “Sì, sai...tipo 'obbligo o verità', 'il gioco della bottiglia' e simili” “D'accordo, vengo” 
Mi alzo da sopra Malik e seguo Alex dentro la casa dove trovo a ballare molta meno gente di prima. Alex ci porta al piano di sopra e apre una stanza (suppongo sia quella di Josh) dove ci sono alcuni ragazzi seduti formando un cerchio.

Alex’s pov.

La faccia di Cassie quando l’ho sorpresa a baciare Zayn è stata epica. Sembrava avesse appena visto un UFO.
Adesso ci siamo sistemate nel cerchio formato dai ragazzi che avevano voglia di giocare e Josh ha deciso che inizieremo con ‘obbligo o verità’. Di sicuro se mi capiterà Cassie sceglierò l'obbligo. Non si sa mai quello che potrebbe farmi dire. Okay che anche se scelgo obbligo non si sa mai cosa mi potrebbe far fare... Non mi resta che sperare che non faccia troppo la stronza, comunque preferisco l’umiliazione fisica a quella morale.
Dopo un po’ che stiamo giocando un ragazzo che ho capito si chiami Matt decide di porre la domanda ‘obbligo o verità?’ ad Harry. Raddrizzo la schiena e tiro le orecchie curiosa di sapere quello che verrà fuori.
“Obbligo” dice lui con aria di sfida e un sorrisetto divertito stampato in faccia, ci scommetto la faccia che è per farsi figo. “Bene” Dice Matt strofinandosi le mani “Scambiati i vestiti con la persona alla tua sinistra” Sto per ridere, poi mi accorgo che la persona alla sua sinistra sono IO. Merda. Lui mi squadra dall’alto in basso, o meglio, squadra il mio vestito a fascia nero. “Ma me lo allargherà di un metro!” protesto io. Tutti scoppiano a ridere, Cassie compresa, la guardo malissimo e inizio a progettare la mia vendetta. “Oh!” Ci richiama Matt “E dovete cambiarvi nella stessa stanza, ovviamente. Potrete usare il bagno penso...” dice con un sorriso malefico che vorrei strappargli con le unghie. Mi alzo MOLTO controvoglia e seguo Harry in bagno.

Harry’s pov.

Apro la porta del bagno stringendo tanto la maniglia da farmi male, se c’è un lato positivo in questa cosa è che almeno vedrò Alex mezza nuda.
Mi guarda incazzata, quasi come se fosse colpa mia. “Stronzo” Dice con il disprezzo nella voce che non le sentivo più usare con me da qualche giorno a questa parte “Che ho fatto?” “Dovevi scegliere verità” dice lei mettendo il broncio “Sì, beh, dovevo, ho sbagliato, ora spogliati.” “Ora che?!” “Beh, mica possiamo scambiarci i vestiti con il teletrasporto!” dico ridendo, lei è imbarazzata, si vede. Non ci aveva pensato, io invece sì, anche prima di accorgermi che poi avrei dovuto indossare un vestito del genere.
Mi tolgo la camicia restando in jeans. Lei fa cadere il suo sguardo sui miei pettorali. “Se proprio vuoi possiamo anche non tornare di sopra...” dico provocandola. “Dammi quella camicia, Styles” “Rawr!” dico lanciandogliela. Lei la afferra impacciata poi si gira dandomi la schiena e cerca di aprire la zip del vestito, mi avvicino e le afferro le mani “Ti aiuto” “No” Dice secca, ma io faccio comunque a modo mio e inizio a fare scendere la cerniera e noto con mia grande fortuna che arriva fino al sedere. Una volta lasciato il tessuto nero il vestito cade ai suoi piedi con uno ‘swish’ che mi fa venire i brividi alla schiena.
Subito lei indossa la camicia e inizio a lodarmi di averne scelta una semi trasparente. “Ti sta un po’ grande” “Ma non mi dire!” dice lei senza guardarmi in faccia neanche per sbaglio, poi si abbassa, afferra il vestito e lo tira alle sue spalle, cioè a me.
“Togliti i jeans” La frase mi eccita. Inizio a sfilarmeli, ma non glieli porgo. “Beh?” “Girati e prendili” lei si gira, il reggiseno nero a spallini trasparenti si vede un sacco, manco stesse indossando una camicia fatta d’aria, è talmente lunga che le copra mezza coscia. Le mani chiuse in due pugni che stringono anche i lembi delle maniche. Afferra i pantaloni e li indossa, i nostri occhi non si incontrano, ma si è fermata a fissare per un attimo i miei boxer per poi arrossire, me ne sono accorto sai Walker? Lei indossa anche i jeans, che le stanno enormi. Ora tocca a me. Merda. Infilo il vestito saltellando per il bagno, lei attacca a ridere e non la smette fino a che non me lo sono infilato completamente, poi mi squadra per bene e riprende la sua risata. “Senti, già rideranno gli altri, almeno tu puoi evitare? Piuttosto aiutami ad alzare la zip di questa fottuta trappola a fascia” La sento dietro di me, ma non prova nemmeno ad alzare la cerniera. “Beh?” “Se la alzo si rompe” “E dovrei uscire così?” “Fattene una ragione” dice lei facendo spallucce e uscendo dal bagno tenendo la vita dei jeans scuri. “Fottiti” sussurro mordendomi poi la lingua. Non voglio tornare di là. “STYLES!” La voce di Matt mi chiama, fottiti anche tu! Esco controvoglia e come mi faccio vivo tutti scoppiano in una risata, alcuni, Cassie soprattutto, rotolando sul pavimento.
“Il vestito ti dona, risalta i tuoi occhi!” farfuglia Cassie tra una risata e l’altra aumentando le risate. Con questa merda addosso non riesco neanche a sedermi, mi siedo in un modo troppo gay e continuo il gioco a denti stretti. “Tocca a te, bomba sexy!” mi dice Zayn ridendo. Lo guardo quasi ringhiando, poi mi giro verso Alex. “Walker!” mi guarda terrorizzata “...Verità?” “Bene. Ti piace qualcuno?” Mi osserva un attimo arrossendo per la domanda che le ho posto, poi risponde sorridendo “Sì” “Chi?” “Una domanda per persona, Styles” dice lei. Stronza.
“Tocca a me!” dice lei puntando lo sguardo verso Cassie. Sguardo seriamente incazzato, ma comunque sexy. Ma che sto dicendo? Comunque... Cassie la guarda come per dire ‘guai a te se mi fai dire qualcosa di compromettente’ “Obbligo o verità, Cassie cara?” dice con tono stronzo, rido piano per il modo in cui ha pronunciato la frase “Obbligo” Risponde l’amica. “Dovrai continuare il gioco in intimo...” lei fa per rispondere ma Alex continua “... seduta sulle gambe di Zayn” dalla stanza si leva un ‘uuuuh’ di gruppo, Cassie fissa Alex con uno sguardo omicida, mi fa quasi paura.
“Starai scherzando, spero!” Alex ride scuotendo la testa “Sei una brutta troia di merda! Ti consiglio di dormire con gli occhi aperti d’ora in poi, perché una bella mattina potresti risvegliarti dal Creatore!” “Oh beh, non credo che a Zayn la mia idea dispiaccia poi tanto...” “BELLA!” dico io battendole la mano. “Ora coraggio Cassie, spogliati” la invita Zayn.
Lei si toglie minigonna e top, restando in intimo rosso, col pizzo, no spalline. Sembra un porno questo gioco. Rido al pensiero, poi sento Cassie che si auto convince dicendo che è come se la vedessero in costume “Io credo che Malik non sia d’accordo!” dico io notando la sua eccitazione una volta che Cassie si è seduta su di lui.
“Ora tocca a me” Dice Cassie con un ghigno maligno sul volto “ALEX! Obbligo o verità?” “...Obbligo” “OBBLIGO. BENE! Ti obbligo a dirmi la verità su chi ti piace: voglio nome e cognome!” un altro ‘uuuuh’ di gruppo riempie il silenzio del momento. Lei esita per più di un istante, poi a denti stretti sussurra un ‘ti odio’ diretto a Cassie, poi la guardo curioso. Voglio che dica il mio nome... Per la scommessa.... Sì, per la scommessa. Tutti la guardano ansiosi mentre Cassie già sta ridendo. Sempre a denti stretti Alex sussurra un nome, ma nemmeno io che sono seduto accanto a lei sono riuscito a sentire che ha detto. “Non ho sentito!” dice Cassie. “HARRY STYLES, VA BENE?” sbotta arrossendo moltissimo, poi si alza e se ne va farfugliando che non gioca più. “Alex aspetta!” Cassie le corre dietro. Io sento qualcuno che continua il gioco al posto di Alex mentre ho ancora qualche occhio puntato addosso, quella risposta così improvvisa e detta in tono così aggressivo mi ha colpito, mi ha preso alla sprovvista a tal punto che credo si essere arrossito. Improvvisamente sento caldo. “Eri eccitato con Cassie in intimo seduta su di te?” “Ero” Precisa lui per niente imbarazzato. Tutti ridono. Tutti tranne me, che sto ancora pensando alla risposta di Alex e nemmeno mi preoccupo più che sto indossando un vestito.

Alex’s pov.

Scendo le scale tornando al piano di sotto, tutti mi guardano male in quanto sto indossando i vestiti di Harry, ma non mi importa. Quello che è successo poco fa è stato talmente imbarazzante che ho gli occhi lucidi e non vedo nulla se non la luce che esce dalla porta aperta di casa di Josh. Esco e mi siedo sul divano dondolo su cui avevo trovato Cassie e Zayn. Mi ci siedo e stringo i jeans di Harry in due pugni, scacciando le lacrime e respirando a fondo gettando la testa all’indietro. So che Cassie è lì, in piedi, accanto a me, ma non me ne curo molto. Sono tornata calma, ma anche se il cuore ha smesso di battere mi sento il volto andare in fiamme. “Mi dispiace Alex...” Dice lei con un filo di voce e si siede accanto a me con tantissima cautela come se avesse paura che se avesse sfiorato il sedile sarebbe esploso. “Non importa... Solo che ora...” Non volevo pensarci, non ci riuscivo. Che sarebbe successo poi? Avrei dovuto rendere i vestiti ad Harry e quindi parlarci. O magari non era necessario, comunque lo avrei rivisto. E non mi andava. Almeno non per i prossimi mille anni. “No Alex, davvero, scusa... Ho esagerato...” rido cercando di sdrammatizzare “Perché io no? Cioè guardati!” lei ride incrociando le braccia al petto “Beh, non è poi così diverso dallo stare in costume.” “Senti, io torno di sopra a prendermi i vestiti e magari tu dovresti fare lo stesso... Però se ora vuoi stare da sola puoi farlo” Dice lei con un tono dolce, quasi da sorella maggiore.
Una volta tornata dentro decido di tornare anche io al piano di sopra, non c’è più nessuno a parte Harry. E’ seduto su una sedia in un angolo di stanza, mi stava aspettando, lo capisco perché quando entro si alza in piedi e si avvicina a me.

Harry’s pov.

Ho capito lo stato d’animo di Alex e non fare l’idiota perché so che è già abbastanza imbarazzata, facciamo i dolci, Harry.
Le prendo la mano. “Ti prego non fiatare” dice lei con un filo di voce. Evita di guardarmi negli occhi. Faccio silenzio e, senza lasciarle la mano la porto in bagno. Lì ci spogliamo in silenzio, nella stanza solo il rumore dei vestiti. Appoggio il vestito sul bordo del lavandino e aspetto che lei mi renda i miei abiti. Non lo fa. Resta ferma, dandomi la schiena, stringendo i miei vestiti in due pugni. Percorro con gli occhi le sue curve osservando la pelle delicata e senza neanche un' imperfezione. Decido di rompere il ghiaccio fingendo di non aver sentito la sua risposta alla domanda della migliore amica “Ti ho allargato un po’ il vestito... Scusa” Lei fa spallucce, poi si gira e mi porge i vestiti senza guardarmi in faccia neanche una volta, poi, lentamente, indossa il suo vestito nero che le sta un po’ largo, come se fosse d’obbligo la aiuto ad alzare la cerniera, poi io indosso i jeans. Lei se ne sta andando ma la fermo prendendola per un polso.
“Harry lasciami” Dice calma. “No. Non voglio che per colpa di uno stupido gioco tu non mi rivolga più la parola” “Non ho intenzione di non rivolgerti più la parola” La tiro un po’ a me e lei abbassa la testa fissando il pavimento, le mie mani le cingono i fianchi. “Guardami” sussurro nel modo più dolce a me possibile alzandole con un dito il mento. Rimaniamo a guardarci per un po’ poi lei si allontana da me “Non farti strane idee in testa però. Ho detto il tuo nome non perché mi piaci, ma perché sei stato il primo a venirmi in mente. Al momento non mi piace nessuno” “Ma se hai pensato per prima cosa a me significa che qualcosa conto per te...” “Forse” risponde lei sussurrando. “Ma non mi piaci. Quindi te lo ripeto: non farti strane idee” “Okay” mi guarda storto e io le sorrido cercando di apparire rassicurante “Okay. Non mi farò strane idee. Ma continuerò a provare. Perché ci voglio riuscire” “A fare cosa?” “A farti innamorare di me, prima o poi” Lei non risponde niente. Si gira e se ne va sistemandosi piano i capelli sulle spalle. Sarai mia, Alex Walker. Sappilo. 

Zayn's pov.

Quando Alex e la Hills tornano a sedersi con noi noto che si sono rivestite entrambe. Intanto noi abbiamo iniziato un altro gioco, quello della bottiglia, al quale vogliono giocare entrambe.
Comunque spero che Alex abbia detto che le piace Harry giusto perché non le veniva in mente nessun altro nome, perché altrimenti lui sarebbe in vantaggio con la scommessa.
Dopo vari giri, la bottiglia si ferma su di me e poi su di...Harry! No! Non è possibile! 
“Ma perché a me?” Urlo rivolto al soffitto della stanza. “No, no, no, no. Non esiste, non posso baciare Zayn, cioè...no!” La Hills e tutti gli altri della stanza scoppiano a ridere.
“Dai, spicciatevi, io intanto vi faccio una foto!” Dice la Hills continuando a ridere. “Sei proprio stronza!” Le dico. “E' la vita” Risponde lei. “Infondo è già successo, no?” Dice Alex beccandosi un'occhiataccia da Harry e da me.
Io e Harry ci alziamo in piedi e andiamo al centro del cerchio e, per quanto contrariato sia, appoggio le mie labbra sulle sue.
Sento il 'click' del cellulare che indica che la foto è stata scattata. Che situazione del cazzo.
Ci stacchiamo e mi pulisco immediatamente le labbra con il dorso della mano, che merda!
Mi accorgo che tutti stanno ancora ridendo, tranne la Hills che sembra star male. Mi avvicino a lei in tempo per sentirle dire ad Alex che le gira la testa e chiederle di tornare a casa.
“Ma Cassie, sicura di non poter resistere ancora un po'? Io mi sto divertendo troppo” “Se vuoi ti porto a casa io” Dico intromettendomi nella loro conversazione. La Hills sembra pensarci su, ma poi si alza da terra e mi si avvicina per dirmi che le va bene.
Saliamo in auto. Harry e Louis troveranno un altro modo per tornare a casa, prendendo l'autobus magari.
In auto nessuno dei due parla, poi quando arriviamo di fronte al palazzo dove abita io parcheggio e lei mi guarda corrugando la fronte.
“Ti accompagno fino al tuo appartamento, non si sa mai che svieni per le scale” “Oh, d'accordo” Sembra così sovrappensiero...Darei qualunque cosa per poterle leggere nella mente in questo momento.
Saliamo le scale e la accompagno fino lo stipite della porta, prima che possa entrare la giro verso di me, le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, le traccio il contorno delle labbra con il mio pollice e le sussurro: “Sei così bella...” Molo teatrale da perte mia, devo dire. Le sue guance si tingono di un leggero color rosso. So che non la sa fa arrossire facilmente, quindi ho il diritto di sentirmi alquanto soddisfatto. Lei sorride e prima che possa replicare la bacio.

Dopo un po' mi stacco. “Beh, a domani” le dico. Faccio per andarmene ma lei mi ferma. “Aspetta” Mi giro verso di lei, la vedo esitare un po' su qualcosa, forse su un pensiero. Poi aggiunge: “Resta”.



Buonsalve c:
Posso dire di essere soddisfatta di questo capitolo, sì. uu
Intanto volevo dire che per due settimane non posteremo niente 
perché andremo entrambe in campeggio per tipo cinque giorni.
Comuuuuunque, un'altra scena zarry. Aww. ahahahah
Cassie diciamo che ormai ha ammesso a se stessa di provare qualcosa per Zayn, ma lui?
Prova qualcosa per Cassie? Mmmm...
Poi, ad Alex piace Harry, ad Alex piace Harry *coro i bambini che sfottono (?)*
Ora volevo chiedervi una cosa: secondo voi Alex è in secondo piano?
Cioè, secondo voi non si capisce che sia lei che Cassie sono protagoniste? ç___ç
Ah, iavete visto la finale di cropo libero di ginnatisca artistinca?
A me non sembra per niente giusto che la Ferrari sia
arrivata quarta con lo stesso punteggio della Mustafina.
Cioè, fanculo. Che regola del cazzo è quella che non possono premiare due atlete?
No, okay. Ora me ne vado che sto scrivendo un papiro qua sotto. lol
-Ila 

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Capitolo 8
*** Chapter Eight. ***


                                                       BETS.




Chapter Eight.

I was thinking about you,
thinking about me,
thinking about us.
What we gonna be?
Open my eyes. 
It was only just a dream.
-Just a dream -  Sam Tsui ft Christina Grimmie.




Alex’s pov.

“Hai freddo?” Mi giro verso il riccio che cammina al mio fianco da più o meno cinque minuti. Ma perché ho accettato che mi accompagnasse a casa? Lo so benissimo il perché: perché io ho paura del buio. Si, esatto: sono una povera sfigata che se cammina da sola per strada di notte, su un marciapiede che accosta una strada nella quale le auto passano ogni morte di Papa allora si caga sotto dalla paura. Credo che Cassie avesse voluto lasciarmi l'auto perché credeva che sarei tornata guidando, ma non me la sento. Preferisco andare a piedi con Styles, anche se è un tragitto un po' lungo.
Scuoto la testa, ma subito un brivido mi percorre la schiena facendomi scrollare le spalle. Avrei dovuto prendere una giacca... “Nemmeno io ho portato una giacca, mi dispiace...” dice lui, quasi come se fosse colpa sua. Faccio spallucce mentre lui mi circonda le spalle con un braccio, lo lascio fare perché è meglio di niente e così almeno non ho più il venticello che mi soffia sulla nuca. Sbadiglio. Sono distrutta.
Lui mi stringe più forte al suo petto, così appoggio la testa alla sua spalla e lo faccio con naturalezza, come farebbe una coppia di fidanzati, solo che il motivo è che, appunto, sono distrutta. Quando arriviamo davanti alla porta del mio appartamento gli restituisco il braccio perché vedo che lui non ha intenzione di toglierlo.
“Buona notte, Harry” dico perdendomi un secondo nei suoi occhi verde smeraldo. Per tutta risposta lui si limita ad avanzare verso di me, istintivamente indietreggio fino ad entrare in casa, allora capisco il suo piano: voleva entrare fin dall’inizio. Lo afferro piano per le spalle con il timore che Cassie ci possa sentire.
“Harry, vattene!” dico bisbigliando, lui sorride e continua ad avanzare “Ti denuncio!” dico, ma sto quasi ridendo perché come minaccia è abbastanza stupida, infatti ride anche lui, almeno ha abbastanza buonsenso da farlo a bassa voce. Mi accorgo che siamo arrivati abbastanza dentro l’appartamento da poter vedere il salotto e la cucina. “Alex” bisbiglia Harry piano “Cosa?” chiedo impaziente, ma sempre bisbigliando... “Guarda il divano” mi giro terrorizzata, pronta a trovarmi Cassie davanti che ci guarda con aria di chi ha colto qualcuno in fragrante, ma mi sbaglio. Rimango a bocca aperta. Sul mio divano ci sono Zayn Malik ed una sconosciuta, si, una sconosciuta, perché la ragazza che dorme sulla spalla del moro, seppure uguale in tutto per tutto alla mia migliore amica non può essere Cassie. Chi è quell’estranea che dorme appoggiata a Malik come se fosse il suo ragazzo? Mi tolgo i tacchi e mi avvicino piano in punta di piedi al salotto, prendo il telefono in mano. “Sorridete” dico sussurrando talmente piano che quasi non mi sento nemmeno io. Click. Bene, ecco altro materiale per poter ricattare Cassie. Ovviamente la foto dovrà uscire solo a casi estremi, questa è capace di distruggermi il cellulare pur di cancellare la foto. 
Una lampadina si accende nella mia testa. C’è ancora Harry nel mio appartamento. Mi giro verso di lui e mi fa un cenno come per dire ‘tranquilla, ora me ne vado’ lo raggiungo e lo fermo. Mi fissa aspettando che parli, ma in realtà non ho nulla da dire. Mi giro e noto alcuni tubetti di colori acrilici che avevo comprato una settimana fa per dipingere, cosa che amo fare. Ne prendo uno arancione e glielo verso in testa prima che lui possa capire le mie intenzioni. Mi guarda sconvolto. Non ha capito il mio gesto e glielo spiego sorridendo: “Non puoi uscire conciato in questo modo” è confuso “Non volevi che me ne andassi?” ho di nuovo paura di restare da sola, okay, c’è Cassie, ma sta dormendo e per di più con Zayn... Non voglio svegliarla per nessun motivo al mondo. Anche se mi lascia perplessa il fatto che siano vestiti. Insomma conosco troppo bene entrambi eppure non si direbbe abbiano fatto sesso, per niente.
“Si, ho cambiato idea, non si può?” “Si può eccome!” dice lui sorridendo, poi va a chiudere la porta. “Ho bisogno di una doccia però...” dice incrociando lo sguardo per osservare una ciocca di capelli arancioni. “Prima io!” dico sottovoce, con lo stesso entusiasmo che usavo da bambina quando andavo da mia cugina a dormire e dovevamo farci il bagno.
La vasca è piena d’acqua tiepida, appoggio l’asciugamano su un bordo in ceramica e mi immergo fino a sotto la testa, poi riemergo e mi sposto i capelli all’indietro. Relax puro. 
Credo di essermi addormentata per un po’, quando riapro gli occhi ho perso la condizione del tempo. Mi guardo le mani e stanno già cominciando a formarsi quelle fastidiose rughe che vengono sui polpastrelli quando stai troppo tempo a mollo. Decido di prendere la spugna per lavarmi ed uscire quando la tendina della mia vasca da bagno si apre e compare Styles con solo un asciugamano addosso, per lo più messo anche abbastanza male. Lui lo tiene con un pugno più stretto ed è quasi sorpreso di trovarmi in acqua. “Ma.. Non sei uscita? Io... Ho sentito un rumore ed ho pensato che tu fossi uscita dalla doccia...” si giustifica lui. Sono paralizzata dall’imbarazzo. Fermi tutti.. Un rumore? “Nasconditi!” bisbiglio. Furba sono non è vero? L’unico nascondiglio che offre il bagno è già occupato dalla mia persona. Harry salta in acqua tre secondi prima che Cassie apra la porta. “ESCI DI QUI!” urlo istintivamente, poi mi tappo la bocca. Esco di scatto e mi copro con l’asciugamano. Cassie mi guarda perplessa “Scusa ma... Chi c’è nella vasca?” panico alle stelle “Eh? Nessuno... Uno stupido scarafaggio...” “Hai ancora paura degli insetti?” dice avvicinandosi alla vasca per ammazzarlo, ma se lo facesse davvero poi dovrei chiamare polizia ed ambulanza. “No!” dico prendendola per un braccio “No cosa?” “No.. Non ho più paura degli scarafaggi... Herm.. L’ho già ammazzato, non serve che lo fai di nuovo...” dico balbettando. “Mi spieghi che cazzo hai? C’è un fantasma dietro di me?” rabbrividisco all’idea poi decido di giocare la mia carta per salvarmi il culo. “Perché invece tu non mi spieghi che ci fa un Malik che dorme sul nostro divano?” lei sbianca, poi riprende un po’ di colorito e mente “Guarda che non c’è nessuno di là.” “Oh, no di certo” dico assecondandola “Guarda!” mi prende per mano portandomi in salotto “Visto? Non c’è nessuno. Che lo abbia mandato via una volta sveglia? “Dove si è nascosto?” chiedo incrociando le braccia “Da nessuna parte! Non c’è mai stato! Come puoi pensare che io inviti Malik a dormire qui?” “Oh, io non penso, io lo SO!” dico trionfante. “Oh, ma davvero?” annuisco incrociando le braccia “Le prove.” Dice guardandomi con aria di sfida “Subito, signorina” prendo il cellulare e le mostro la foto, non dovevo farlo così presto, no, ma mi serviva farlo o mi avrebbe scoperto. “Ecco a lei e, a meno che Malik non sia un fantasma e/o un vampiro, accanto a lei, signorina, dovrebbe esserci anche il suo Zayn.” Dico trionfante. “Oh...” sorrido, ma non chiedo spiegazioni, tanto so che non me le darà “Bene... Quindi ora vuoi anche farmi credere che dentro la vasca non ci sia Harry Styles?” Questa volta sono io a sbiancare “Non c’è nessuno nella vasca...” lei, ovviamente, non mi crede. Si fionda in bagno come una furia e quasi strappa la tenda per scostarla e constatare che nell’acqua piatta della vasca non c’è davvero nessuno. Apro la bocca per la sorpresa, ma quando Cassie si gira incrocio le braccia al petto e alzo il mento. “Che ti dicevo? Nessuno” in realtà però non mi so spiegare dove cazzo è finito Harry. Controllo in camera per sicurezza e non ci sono più nemmeno i suoi vestiti. Le scarpe si però, le nascondo dentro una pianta. Che sia evaporato? 
“Ah e comunque...” la guardo negli occhi e potrei giurare di aver visto due fiamme incandescenti rosso vivo dentro le pupille “...cancella immediatamente quella foto!” dice pronta a saltarmi addosso. “No!” dico in tono giocoso per poi correre in salotto e rannicchiarmi dietro il divano, lei mi vede e mi piomba sopra come un leone farebbe con una gazzella, mi alzo e rotoliamo giù dal divano, inizia a farmi il solletico e io, sempre stringendo il telefono, inizio a rotolare urtando tavolino, mobili e quant’altro si trova nel soggiorno. “Basta, pietà!” “Cancellala!” dice con voce assassina “E va bene!” “Davanti ai miei occhi!” così, sconfitta, cancello la foto, poi torniamo a dormire. Quello che però Cassie non sa è che ho fatto una copia della foto e l’ho messa in una cartella bloccata da una password che non azzeccherà neanche dopo morta. Ci starebbe una risata malvagia con tuoni e fulmini di sottofondo, ma sono una che si accontenta e mi limito ad un ghigno soffocato tra le coperte. 



Cassie's pov.

Malik e io siamo seduti sul divano da un po'. Gli ho chiesto di restare finché non tornerà Alex, giusto per non sentirmi troppo sola, ecco.
Adesso stiamo guardando un film che trasmettono in televisione, lui però prende il possesso del telecomando e la spegne.
“Perché hai spento?” Gli chiedo, il film non era così brutto. “Perché ho altro in mente” Mi risponde con un sorriso che non promette niente di buono.
“Dai, ridammi il telecomando!” Lui me lo porge e quando mi avvicino per afferrarlo lui lo tira indietro facendomi cadere su di lui. “Sei uno stronzo” gli dico. Mi alzo quel tanto che basta per guardarlo in faccia e lui coglie l'occasione per avvicinare il suo viso al mio e baciarmi.
Se dicessi che più che farfalle nello stomaco in questo momento sento elefanti che ballano la conga, mi credereste? 
Continuiamo a baciarti e io respiro il suo profumo di menta, non voglio più staccarmi da lui. Mi sento così bene...
Ad un certo punto lui si stacca da me e appoggia la sua fronte contro la mia, poi a fior di labbra mi sussurra: “Sei mia?” “Sono tua” Rispondo, senza pensarci. 
Riprendiamo a baciarci e quando lui prova a capovolgere la situazione, cioè io sotto e lui sopra, io cado dal divano e... mi sveglio.
Mi ritrovo a terra, con la testa che mi fa un male assurdo. Probabilmente per la botta presa cadendo.
Quindi era solo un sogno...Bene, molto bene. Perché quelle sensazioni ed emozioni non mi appartengono. Dal sogno sembrava che io fossi innamorata persa di lui, ma decisamente non è il caso. Ho già sbagliato una volta innamorandomi, non succederà ancora. 
Mi rialzo dal pavimento che non è il massimo della comodità e noto che la tv è ancora aperta, io e Malik ci dovremmo essere addormentati durante quel film noiosissimo che davano tempo fa, adesso stanno dando il telegiornale.
Spengo la televisione e mi giro verso il divano dove c'è Malik che dorme beatamente. E' fottutamente bello.
Sospiro. Perché ha iniziato a piacermi? Porco cazzo. So benissimo com'è fatto. Finirà male, almeno per me. Però...tentar non nuoce, no? Anche se ci mettessimo insieme mi aspetto che mi tradisca un giorno o l'altro con la prima troia che incrocia in tangenziale (o a scuola), quindi non può ferirmi.
Continuo a guardarlo mentre dorme, sembra così dolce. Ma lui non è dolce, è stronzo. E per mia sfortuna ha anche il fascino del 'bello e dannato'. Sono sempre stata attratta dai ragazzi così, mio malgrado.
Sento un rumore provenire dal bagno. Alex. Probabilmente è tornata. Porca puttana.
“Malik, svegliati!” Gli dico moderando il tono della voce in modo che Alex non mi senta e scuotendolo un po'. Lui mugugna qualcosa ma ancora non apre gli occhi. “E svegliati, cazzo!” Niente. Bene, dì ciao alle buone maniere.
Vado in cucina a prendere una scodella e la riempio di acqua fredda, torno in salotto e gliela svuoto in faccia.
“Ma che cazzo...?” “Non ti svegliavi, ho dovuto prendere provvedimenti” Dico facendo spallucce.
“Sei proprio stronza” “Da che pulpito” “Che poi, perché cazzo mi hai svegliato?” “E' tornata Alex, te ne devi andare” “No” “Come sarebbe a dire no?” “Vado via se tu vieni con me” “E dove dovrei dormire?” Chissà perché ho il vago presentimento che non avrei dovuto chiederglielo. “Con me nel mio letto, ovviamente” Risponde lui con una punta di malizia nella voce. Appunto, lo sapevo. “Come se io e te nel tuo letto ci mettessimo a dormire” “Perché? Vuoi fare altro?” “Basta, sparisci”
Sento ancora dei rumori provenire dal bagno, come se due persone conversassero. Una delle due voci è maschile...Scommetto che è Harry. Sto morendo dalla voglia di coglierli sul fatto.
Malik ancora non si muove dal divano, il massimo che ha fatto è stato mettersi seduto.
“Se non te ne vai chiamo il mio gatto e vedi come ti caccia” Lui scoppia a ridere. Sì beh, in effetti Brioche non farebbe male ad una mosca.
“Hai un gatto?” Mi chiede poi alla fine. “Sì, un gatto ninja che ti prende a calci in culo se non esci di qui” “D'accordo, d'accordo. Me ne vado” Dice ancora sghignazzando. Era ora. 
Si alza dal divano e va verso la porta e lì si ferma. Lo guardo storto. “Che c'è?” “Non mi apri la porta e mi saluti dandomi un bacio?” “Aprirti la porta? Che è? Ti mancano le mani?” “Sempre gentile tu” “Naturale” Lui sospira, rassegnato. “Ci vediamo a scuola” Lo saluto con un cenno della mano e lo guardo uscire chiudendo la porta dietro di sé. Okay, ora vediamo di sorprendere Styles e Alex.


“Aprite il libro a pagina trecentoquindici...” Sono due ore che la scuola è iniziata e io ho sempre lo stesso pensiero fisso in testa: coma cazzo ha fatto Harry a sparire dal bagno? Si è liquefatto ed è scivolato via tramite la fessura sotto la porta? Si è teletrasportato? E' evaporato? E' diventato invisibile? Sono sicura al cento per cento di aver sentito la sua voce e l'arrampicarsi sugli specchi di Alex non ha fatto altro che aumentare la mia sicurezza. Lei non è mai stata brava a mentire.
La prof di letteratura continua a parlare e parlare, e parlare, e parlare. Dio, ma quando suona? Lascio scivolare la testa sul banco e chiudo gli occhi, pochi secondi dopo il squillante suono della campanella indica la fine della lezione.
Raccolgo i miei quaderni e li metto sottobraccio per dirigermi all'armadietto dove devo riporre questi libri e prendere quelli per l'ora successiva dove potrò distrarmi come si deve perché ci sarà anche Alex.
Mentre cammino per il corridoio sento delle voci provenire da un'aula che teoricamente dovrebbe essere vuota, non resisto dallo sbirciare.
“Quindi non avete fatto sesso?” “No Harry, ma non ti preoccupare succederà presto. Ho praticamente già vinto” “Fossi in te non ci spererei troppo, Malik. La Walker mi è già caduta letteralmente ai piedi, ieri sera siamo stati a tanto così da fare il bagno insieme” “Come?” “Ero andato in bagno credendo che lei fosse uscita e invece era nella vasca, quando la Hills è entrata mi sono nascosto nella vasca con lei” “La scommessa si fa di giorno in giorno più interessante, non trovi?” “Decisamente sì” Devo aver fatto un rumore senza accorgermene perché i due si voltano verso la porta e io istintivamente mi tiro indietro e con passo spedito mi dirigo agli armadietti.
Ma di cosa stavano parlando quei due? Ci metto un po' per realizzare.
Una scommessa! Ecco perché improvvisamente l'altra settimana quei due hanno iniziato ad essere gentili con noi! Che figli di puttana! Quanto vorrei staccare la loro testa dal collo e usarla per giocarci a calcio o come fermacarte.
Devo dirlo ad Alex, ma non adesso. A fine giornata. Meglio se per oggi faccio finta di niente, passerò il giorno ad escogitare la mia vendetta, piuttosto. Perché prenderli a sprangate sui denti è troppo poco, un calcio nei coglioni è troppo poco, mandarli all'ospedale è troppo poco.
Era tutta una recita, una bugia, una grande stronzata. A Malik non interesso davvero, lui vuole solo portarmi a letto come fa con tutte le ragazze. Me lo aspettavo, mi ero detta solo qualche ora fa che non mi avrebbe fatta soffrire, che non sarei stata male. Ma sento comunque i miei occhi pizzicare.
No, non una lacrima mi righerà il volto. Non ne vale la pena, no.
Sento la rabbia bruciare incandescente dentro di me accompagnata da quella punta di tristezza che avrei preferito non ci fosse.
Prendo i libri di matematica dall'armadietto e mi dirigo in classe, mi siedo al banco accanto a quello di Alex e pochi istanti dopo il professore entra in classe.

Alex’s pov.

La giornata a scuola si è rivelata molto noiosa, niente di interessante. Adesso sono al lavoro con Cassie e ho chiesto un bicchiere pieno di ghiaccio prima di esibirmi. Nessun motivo particolare, però mi piace quella sensazione fredda sul palato. Ne succhio uno prima di salire sul palco. Cassie si sta allacciando i pattini, la guardo senza fiatare. Non riesco a capire che sta succedendo: da quando è entrata in classe non ha spiccicato una parola, sembra arrabbiata con il mondo e non può avere le sue cose, cioè le sono venute una settimana fa...
Afferra al volo il blocchetto e la penna e pattina fino alla porta, esita un attimo fissando un tavolo con uno sguardo omicida, allungo il collo per vedere chi sta guardando. Harry. Sospiro, afferro la mia bottiglietta d’acqua e salgo sul mio piccolo palco sedendomi sullo sgabello nero e afferrando il microfono. Noto che Cassie sta prendendo l’ordinazione del riccio e da come stringe il blocchetto intuisco che vorrebbe usarlo come arma da tirargli sulla testa o in qualche punto un po' più in basso. Evito di guardare oltre la scena e saluto le persone che mi stanno applaudendo con un sorriso enorme e inizio a cantare. Muovo una gamba a ritmo di musica, ma non riesco a smettere di pensare a Cassie, apro gli occhi e improvvisamente dimentico il testo della canzone. Mi guardo in giro mentre quei pochi spettatori che mi stavano ascoltando mi guardano accigliati.
Incontro gli occhi verdi di Harry. Mi alzo in piedi e biascico uno ‘scusate’ al microfono anche se non sono sicura che mi abbiano sentito. Prendo la bottiglia d’acqua e torno dietro le quinte bevendo un sorso. Cassie mi sta fissando “Tutto bene?” annuisco quasi imbarazzata, non capisco che sta succedendo, è come se mi stesse nascondendo qualcosa... Torno sul palco scusandomi per l’interruzione e continuo a cantare soprappensiero.

Usciamo dal retro. Styles appoggiato al muro con le mani nelle tasche dei jeans mi fa un cenno con la testa. Cassie, davanti di me, gli ringhia di andarsene. “Aspetta un attimo, Cassie!” mi mette una mano sulla spalla tenendomi indietro, ma che le prende? “Cassie sei più rabbiosa del solito, hai le tue cose?” “No. Ed è un bene per te, Styles marca il suo cognome come per fargli capire che non deve chiamarla per nome, mai più. “Andiamo, Alex” dice prendendomi il polso. Non mi muovo di un millimetro costringendola a girarsi “Ma che ti prende? È tutta la giornata che ti comporti in modo strano” “Quindi vuoi restare con Harry?” “Fattene una ragione.” Risponde lui. Lo guardo in cagnesco. Se ci tiene alla vita deve cucirsi quella bocca. “Ti raggiungo subito...” dico cercando di addolcire la voce per calmarla, è davvero furiosa, non con me però, perché quando i nostri occhi si incontrano il suo sguardo è quasi addolorato... Si gira e raggiunge l’auto. Cassie...
Le dita di Harry riempiono gli spazi tra le mie. “Harry, devo andare da Cassie” Dico senza guardarlo in faccia, ma lui mi sposta il viso con un dito e mi guarda con un sorriso dolce “Okay, però voglio farti una domanda” tum-tum tum-tum “Che genere di domanda?” tum-tum tum-tum ride “Non preoccuparti, non è QUEL genere di domanda” questo non aiuta a calmarmi. Tum-tum tum-tum “Ti andrebbe di venire a casa mia?” Tum-tum-tum-tum-tum-tum “Dove scusa?” ride dolcemente avvicinandomi a lui con una mano dietro la schiena, le sue labbra a qualche centimetro dalle mie “a casa mia” sussurra in modo troppo irresistibile e malizioso. Inizio ad avere caldo e mi appoggio con le mani al suo petto. Si morde il labbro inferiore e non ce la faccio a resistergli: distruggo la distanza tra la nostre bocche con un gesto deciso stringendo la sua maglietta tra le mani, per poi legare le nostre lingue in una danza passionale che mi fa annodare lo stomaco. Mi stacco e lui sorride sulle mia labbra “È un ‘sì’?” “È un ‘ci devo pensare’” “Ah, beh, allora sono curioso di sapere cos’avresti fatto se avessi risposto ‘sì’" dice ridendo, mi unisco alla sua risata mentre nascondo la faccia nell’incavo del suo collo stringendolo in un abbraccio. “Mi mandi un messaggio più tardi per avere la conferma?” Annuisco. Ci scambiamo i numeri e poi torno da Cassie che mi sta aspettando in auto, la mano sinistra sul volante, quella destra sulle marce, le dita che picchiettano con impazienza sulla plastica dura. Entro in macchina e partiamo. 


Cassie's pov.


Dopo aver parcheggiato l’auto sotto il palazzo, torniamo nel nostro appartamento, distrutte. Ed è pure giunto il momento di dire ad Alex della conversazione che ho sentito “casualmente” fra Malik e Styles.
“Alex, ti devo parlare” le dico. “Uh? Quel tono non promette nulla di buono” “Infatti…” “Andiamo, sputa il rospo!” Sospiro pesantemente. “Sai no che ultimamente Styles e Malik fanno tanto i gentili con noi?” Annuisce. “Ho scoperto il perché” “Perché gli piacciamo?” “No, una scommessa. Ho tutti gli indizi per credere che quei due abbiano scommesso su chi dei due si porterà per primo a letto una di noi” “C-cosa?” “Li ho sentiti mentre parlavano. Cazzo, sapevo che fossero dei stronzi bastardi, ma credevo anche che avessero dei limiti…che figli di puttana!” Vedo che ad Alex si inumidiscono gli occhi, le lacrime che lottano per uscire fuori. Lei si guarda il braccio e se lo gratta, come se fosse imbarazzata. “Quindi tutto quello che Harry mi ha detto…era tutto falso?” “Credo di sì. Ma non provare a piangere, quel coglione non merita le tue lacrime, ma una bella mazza chiodata su per il culo” Lei abbozza un sorriso. “Comunque oggi ho pensato a come fargliela pagare” Le mie labbra si piegano all’insù, in un sorriso che probabilmente appare un po’ maligno. Ma chi se ne fotte.
“Che hai in mente?” Mi chiede lei con una nota di preoccupazione nella voce. “Scommettiamo che Malik si innamorerà di me prima che Styles lo faccia di te?” Sì, la mia vendetta sarebbe di far in modo che Malik si innamori di me e poi spezzargli il cuore. Per farlo sentire almeno una volta come le tante ragazze che lui usa per una notte e poi se ne fotte altamente il cazzo di loro. Come Styles.

Ma questa volta hanno fatto i coglioni con le ragazze sbagliate. A giocare con il fuoco prima o poi ci si scotta.



Seeeeeeeeeeeera c:
Siamo tornate dal campeggio sdfkhdsjkhfds.
Ci siamo divertite tipo un stra casino. uu
Tralasciando il fatto che la sorella e il cugino della Sara quando eravamo in piscina hanno tentato di affogarmi. D:
E poi c'erano moltissimi ragazzi carini skfhskdfjh. *ç*
Ma di questo non ve ne fotte un cazzo, lo so. 
Veniamo al capitolo, quindi.
Cassie, Cassie, Cassie...non ti ha mai detto nessuno che non si origliano le conversazioni della gente? çç
Quindi direi che è arrivato il momento della vendetta *ta ta ta taaaan*.
Ma...Alex accetterà? Sarà d'accordo con Cassie o andrà semplicemente a uccidere i due coglioni?
E chi lo sa.
Comunque Styles e Malik ormai sono stati sgamati e ci sono guai in vista, mi sa. uu
Oh e chiediamo scusa se ci sono errori sfuggiti alla nostra vista, ma gran parte di questo capitolo è stato scritto alla una di notte. lol
Abbiamo scritto quando eravamo in campeggio, amateci. 
Oh e ditemi che trovate carina l'idea di mettere la canzone all'inizio del capitolo, vi prego. çç
Cerchermo sempre di trovarne una attinente al capitolo.
E ultima cosa, poi la smetto di rompervi.
Ditemi che siamo riuscite a trollarvi! ahahahah
Con la parte di Cassie che sogna di baciarsi Malik sul divano, intendo. lol
Okay, ora evaporo anche io come Styles (?).
-Ila

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Capitolo 9
*** Chapter Nine. ***


                                                                   BETS.







Chapter Nine.


I never saw it coming,
wouldn't have suspeccted it.
I understimated just
who I was dealing with.
Better Than Revenge - Taylor Swift.


Alex’s pov.

“La trovo una pessima idea, due motivi: il primo è che non mi sembra giusto abbassarmi al loro livello” faccio una pausa scacciando dai miei occhi le lacrime che minacciavano di cadere, Cassie mi porge un fazzoletto ma lo ignoro continuando il mio discorso “il secondo motivo è che non ne sarei proprio capace. Di far innamorare Styles, intendo” “Andiamo Alex! Voglio ripagarli con la loro stessa fottuta medicina, soprattutto per ‘vendicare’ le ragazze a cui hanno spezzato il cuore, e non sono poche!” fa una pausa ripassando mentalmente le mie parole per ricordare il secondo motivo “e comunque saresti perfetta, devi solo avere una motivazione che ti spinga a farlo. Quando vuoi qualcosa la raggiungi perché sei determinata” “Non mettere in mezzo gente che non c’entra. Le ragazze a cui hanno spezzato il cuore non sono affari nostri. E comunque non hai paura di innamorarti tu di Zayn?” “Il giorno in cui mi innamorerò di Malik l’inferno si ghiaccerà” Dice lei sbuffando. “Questa faccenda della scommessa non mi convince, sembra più una vendetta personale" “Vedila come ti pare” mi guarda alzando le sopracciglia ed aspettando una risposta “allora?” sospiro e credo lo abbia preso come un ‘sì’ perché sta sorridendo compiaciuta. “Oh, Harry mi ha invitato a casa sua sta sera” “Quindi la scommessa ha ufficialmente inizio?” la guardo titubante, lei mi prende per mano “Dai una lezione a quello stronzo, ma ricordati che è una scommessa, non avrai altri aiuti oltre questo:” fa una pausa e io le tappo la bocca prima che riesca a dire qualcosa di troppo “Non voglio dei consigli per poi sentirmi in debito. So già cosa fare.” Okay, all’inizio ci ero rimasta male... e anche parecchio, ma Cassie aveva ragione, dovevano pagarla. Diciamo che la nostra scommessa era abbastanza stronza, forse più di quella che avevano fatto loro, non per niente era uscita dalla bocca della mia migliore amica e non dalla mia. “Comunque, il premio per chi vince la scommessa?” “Facciamo che chi perde paga la pizza” risponde lei sogghignando.

Sono passate delle ore e non ho ancora chiamato Styles, forse se crede che non lo chiamerò lo farà lui ed essere cercati è un grande passo. Poi sono sicura che oggi proverà a portarmi a letto, altrimenti per quale assurdo motivo mi avrebbe invitato a casa sua?

Harry’s pov.

Per quale assurdo motivo ho invitato Alex Walker a casa mia? Beh, per la scommessa. Solo che mi sento strano.
Non ha ancora chiamato, probabilmente mentre le chiedevo di venire da me lei aveva letto tra le righe che venendo sarebbe finita nel mio letto. Già. Devo chiudere questa faccenda prima che lo faccia Malik.
Però magari ho bisogno di sapere se viene. Che ne dici Alex? Sbianco all’idea che mi avesse tirato un bidone. Insomma, non che mi desse fastidio, sia chiaro, ma così Zayn sarebbe stato troppo avvantaggiato. Decido di chiamarla io.
“Pronto?” “Alex.” “Harry.” Mi fa eco lei “Allora? Hai deciso cosa fare stasera?” “Uh? A che ti riferisci?” non posso credere che l’ha dimenticato. “T-ti avevo chiesto di venire a casa mia... Allora?” “Merda! Me n'ero dimenticata!” la sento imprecare allontanando il telefono dalla bocca “Mh.... E’ ancora valida la proposta?” non l’ho mai sentita usare questo tono provocante, o almeno non con me. Sorrido “certo!” “Allora arrivo” Mi chiude il telefono in faccia dopo che le ho detto il mio indirizzo e prima che possa dire qualcos’altro. Ma che altro c’era da dire poi?

Alex’s pov.

Sono agitata, lo ammetto, e non sono sicura di riuscire ad allontanarmi e a mantenere l’autocontrollo attivo quando Harry avrebbe tentato di portarmi a letto, perché lo avrebbe fatto. Solo al pensiero il sangue comincia a ribollire, okay, ho capito che è uno stronzo, ma l’attrazione FISICA che provo per lui ancora non è scesa. Busso alla porta di casa sua e una massa non troppo grande di capelli ricci e castani compare davanti ai miei occhi, il viso illuminato da un sorriso “Ciao Alex” dice senza smettere di sorridere “C-ciao” ripigliati Alex! In questo preciso momento sono tanto rimbambita e penso a talmente tante cose assieme che mi perdo nei miei pensieri e riprendo la lucidità solo una decina di minuti dopo, quando mi ritrovo faccia a faccia con Styles che mi tiene inchiodata al muro di camera sua. Si avvicina e mi sussurra sulle labbra “Sembri un angelo” “Un angelo?” chiedo sollevando un angolo della bocca “Sì, solo senza ali...” dice sorridendo, rido prima di rispondere “Quindi come una persona” dico guardandolo con le sopracciglia alzate. “Sì, solo un po’ diversa” “Diversa come?” lo faccio allontanare e non oppone resistenza mentre mi fissa ancora appoggiata al muro “Speciale” “Non lo pensano in molti” “Io sì.” “Risposta prevedibile” “Semplice, ma efficace” dice sorridendo. Lo afferro per il colletto e lo avvicino a me di scatto “Veloce come un ninja” “Puma, prego” “Uuuh, abbiamo un predatore qui!” “Rawr” Dico ridendo “E sentiamo chi sarebbe la tua preda?” sorrido maliziosa ed è la prima volta che lo faccio con Harry. Mi mordo il labbro inferiore e appoggio leggermente le mani sul petto di Styles, quello che basta per farlo indietreggiare e scontrarsi con il letto. “Bene” dice afferrandomi i fianchi “Ora se non ti dispiace, vorrei riprendere in mano la situazione” rido, mi sorride mordendosi il labbro credo per imitarmi, solo che a lui riesce dannatamente bene. Mi avvicino alla sua bocca con la mia ma la sfioro e basta, quando mi allontano da lui, noto che il collo si sta allungando verso di me, probabilmente sperava in un contatto più passionale.
Mi solleva e io avvinghio istintivamente le gambe attorno alla sua schiena, mi alza la maglia fino al collo e lo lascio fare mentre esplora il mio petto con tanti piccoli baci umidi. Alzo la testa verso l’alto ad occhi serrati e gemo leggermente a quel tatto fresco che mi fa venire la pelle d’oca ad ogni bacio, come delle piccole scosse elettriche, poi, ecco che arriva l’esplosione. Toglie la mia maglia e la sua subito dopo. Gli passo le mani tra i capelli. Le nostre lingue si cercano e quando si trovano mi manca l’aria per quanto il bacio può essere passionale, mi aggrappo alla sua schiena con le unghie mentre mi fa scendere con una smorfia un po’ dolorante. Mi spinge verso il letto e cadiamo distesi sulle coperte, potrei leggergli nel pensiero ‘è fatta!’ ‘sei mia’ e cose del genere. Un attimo dopo i suoi jeans sono appallottolati sul pavimento. Il suo corpo mezzo nudo mi distrae,vedo una scintilla nei suoi occhi. Una scintilla bramosa. Capovolgo la situazione, mi siedo su di lui, le mie mani sul suo petto. Resto ferma a fissarlo, mi sorride. Mi aggrappo alle sue spalle e mi avvicino a lui fino a che le mie labbra non sfiorano il suo orecchio. “Scusa Styles, hai sfiga. Ho le mie cose” mi apro in un sorriso enorme e gli do’ una pacca leggera sulla guancia. Lo saluto con un gesto della mano, rimetto la maglia e me ne torno a casa. Lo sforzo che ho fatto per lasciarlo lì sul letto in boxer è stato enorme, ma ne è valsa la pena, dovevate vedere la sua faccia! Ridacchio pensando alla frase che mi aveva detto poco prima: ‘Ora se non ti dispiace, vorrei riprendere in mano la situazione’ lui non lo sa, ma ora la situazione ce l’ho io, e la tengo ben stretta nei pugni.

Cassie’s pov

Alex è andata da Styles da ormai mezz’ora, credo che potrei invitare Malik qui. Infondo a casa sono sola e lui mi dovrebbe portare un libro, quindi perché perdere l’occasione di provocarlo un po’? Lui si è divertito troppo in questi giorni, ora è il mio turno.
Prendo il cellulare e vado su rubrica, se non sbaglio mi aveva dato il suo numero non troppo tempo fa, solo che fino adesso non mi era mai passato per la testa di chiamarlo.
“Pronto?” “Hey, Malik” “Cassie?” Per nome? Mi ha davvero chiamata per nome? Davvero, davvero? Questo giorno va segnato sul calendario. “Sì, io. Senti, sono sola a casa, ti va di fare un salto qui? Così mi porti il libro e-“ “Fra dieci minuti sono da te” E fu così che non mi lasciò finire la frase e riattaccò. Bastardo.
Nel frattempo che arriva potrei farmi la doccia, giusto per vedere la sua reazione quando verrò ad aprirgli la porta solo con l’asciugamano addosso. 
Mi spoglio ed entro sotto al getto d’acqua calda, molto rilassante. Se fosse per me non uscirei più di qui, ma devo torturare Malik.
Parli del diavolo e spuntano le corna, sento qualcuno che bussa alla porta. Mi avvolgo l’asciugamano bianco attorno al corpo ed esco dal bagno per dirigermi alla porta, la apro e mi ritrovo davanti quel pezzo di merda di Malik. Gli infilerei il libro che mi ha portato su per il culo, ma punto primo: lo devo leggere; punto secondo: infilare oggetti su per il culo alla gente non aiuta a farla innamorare.
Appena mi vede si irrigidisce e mi squadra come se volesse vedermi dentro o, sarebbe più giusto dire, vedere sotto l’asciugamano, poi si rilassa e mi sorride in modo malizioso.
Concentrati.
“Hills, hai fatto la doccia?” “No, ha piovuto dentro casa” Mi scosto da davanti alla porta e lo faccio entrare, lui va dritto verso la camera da letto, quella matrimoniale, quella mia.
“No, herm, senti bello, fuori di lì, io mi devo cambiare” “Guarda che a me va benissimo se res-…mi hai chiamato bello?” “No, ti immagini le cose” “Io non credo” “Io invece sì” “Quindi vorresti dire che io non sono bello?” “Non ho detto questo” “Quindi lo sono?” “Non ho detto nemmeno questo” “La smetti?” “Di fare che?” “Di fare questo” “Questo cosa?” “Piantala!” “Dove?” “Non è divertente” “Per me sì” “Per me no” “Cazzi tuoi. E ora fuori, mi devo cambiare” Invece di uscire dalla mia stanza lui si distende sul letto incrociando le braccia dietro la testa. “Ho detto esci” “Costringimi” “Bene, resta lì” Vado a prendere dei vestiti nel mio armadio, esco dalla mia stanza, vado in quella di Alex, chiudo a chiave e mi vesto. Sentendo Malik imprecare scoppio a ridere.
Una volta che mi sono messa gli abiti, lascio la camera di Alex e torno nella mia, dove trovo Malik ancora disteso nella stessa posizione di prima. Lo guardo inarcando un sopracciglio.
“Beh?” “Sto ancora aspettando che tu mi costringa ad uscire, ma non credo lo farò, questo letto è molto comodo, scommetto che ci si fa…delle belle dormite” “Credevo avresti detto sesso” “Anche quello. Proviamo?” “D’accordo” “Davvero?” “No. Allora, ti alzi?” “No” E ma che due coglioni, ce lo devo buttare giù io. Speravo almeno che mi risparmiasse la fatica. Arrivo fino al bordo della parte del letto dove lui si è disteso, lo prendo per un braccio e lo tiro verso di me con l’intenzione di farlo cadere a terra. Mai mossa fu più sbagliata. Lui mi tira verso di sé ed essendo più forte con uno strattone mi fa cadere dritto su di lui. Figlio di put- oh, i suoi occhi.
Concentrati.
“E adesso?” Mi sussurra lui con voce suadente. Mi avvicino al suo orecchio destro e faccio la voce più provocante e seducente che posso. “Ci sono tante cose che si possono fare sul letto, una di queste è…” Mi alzo di scatto, sorridente e pimpante. “…Giocare a carte!” Posso vedere bene la delusione e la sorpresa sul suo viso. Ci è rimasto di merda. Dio, quanti sforzi sto facendo per non scoppiare a ridere.
“Giocare a carte? Stai scherzando?” “In effetti sì” Dico avvicinando le miei labbra alle sue per lasciarmi andare in un lungo bacio. Poi lui passa dalle labbra al collo e prima che io lo possa fermare mi lascia un segno rosso. Lui si toglie la maglia e per qualche istante rimango imbambolata a fissare il suo fisico così perfettamente scolpito. Così tonico, così…
Concentrati.
Mi ero persa nei miei pensieri e nel frattempo Malik ha iniziato a togliermi la maglia, ma io lo blocco.
“Che ne dici di Ramino?” “Eh?” Sembra che si risvegli in questo momento dal coma. “Sai, il gioco con le carte” “Ma non scherzavi?” “Non più, ripensandoci ho davvero voglia di fare una partita” “Che ne dici di scopa?” Gli lancio un cuscino in piena faccia. “E che Ramino sia!”

Sì, lo ammetto mi ci è voluta una forza incredibile prima per fermarmi, ma ora lui se n’è andato e fra un po’ tornerà Alex. Nel frattempo credo che inizierò a leggere il libro che mi ha portato Malik.
Prendo il libro dal tavolo nel salotto sul quale era appoggiato e lo apro, quando noto che a metà c’è una specie di rigonfiamento. Apro il libro in quel punto e ci trovo una collana con un ciondolo a forma di cuore. Che cosa te-…patetica. Sì, patetica.
La indosso e mi siedo sul divano per leggere un po', quando Alex tornerà voglio da lei tutti i dettagli.

Harry’s pov.

A che gioco sta giocando? Sinceramente non lo so, ma qualsiasi cosa sia non mi dispiace per niente.
Malik è uscito di casa da troppo tempo. Sono sicuro che c’entra Cassie.
Sto cucinando la cena quando sento il rumore delle chiavi girare nella serratura di casa: Zayn. Esco dalla cucina e lo raggiungo curioso di sapere. “Allora, che avete fatte tu e la Hills?” chiedo appoggiandomi allo stipite della porta. Per tutta risposta lui entra in camera sfilandosi le scarpe a calci. Lo seguo mentre si butta a pancia in su sul letto. “Allora?” “Abbiamo giocato a carte” “Parli di scopa?” “No, Ramino.” Dice con una punta di amarezza sulla lingua “Cioè non avete fatto sesso?” “Ero a tanto così dal farlo, poi se ne è uscita con un ‘giochiamo a carte?’” scoppio a ridere, ma d’altro canto come potrei non farlo? “Tu e la Walker, invece?” “Beh, che tu ci creda o no, l’ho invitata qui. Ero in boxer, lei era praticamente senza maglia. Mancava un tanto così che vincessi la scommessa e poi ha detto che aveva la sue cose e se ne è andata.” Ora è il turno di Malik per ridere. 
Mi siedo sul materasso con le mani sulle ginocchia. “Non credo che concluderemo mai niente con quelle due” “Hey! Io non ho intenzione di pagare Tomlinson!” sbraita Zayn mettendosi seduto. “Hey.. Cos’è questo fumo?” chiede fissando il salotto. “MERDA!” urlo entrando in cucina. Subito spengo i fornelli mentre l’allarme anti-incendio bagna salotto, cucina ed ingresso. “Porca puttana Harry, la moquette!”

“Due settimane.” “Due settimane per sostituire una fottuta moquette?” “Beh, mi dispiace vostre altezze ma non siete dei privilegiati e dovrete aspettare.” “ E dove dovremmo andare a star-...” Zayn mi guarda con aria complice. “Due settimane ha detto? Nessun problema.” Chiudo la porta di casa e mando un messaggio ad Alex:

’La moquette di casa nostra è fuori uso... Dovremo aspettare due settimane prima che la rimettano a posto e non abbiamo dove dormire... ;)’

‘Casa nostra?’

‘Mia e di Zayn...’

‘Vivete insieme?!’

‘Anche tu e Cassie lo fate, mi sembra...’

“Harry si può sapere con chi ti stai messaggiando?” “Taci, Zayn. Forse riesco a convincere Alex ad ospitarci da loro” per risposta mi arriva una pacca sulla spalla “Raccolgo la nostra roba” dice il moro dirigendosi in camera da letto.

‘Non credo che Cassie sarà d’accordo..’

‘Perché tu si?’ ‘;)’

‘Vedi di convincerla allora ;)’

‘Farò il possibile...’


“Zayn, per le prossime due settimane avremo una nuova casa!”


Cassie’s pov.

Sono immersa nella lettura da circa dieci minuti quando sento la porta che si apre di scatto facendomi sobbalzare. “Cristo, Alex. Mi hai fatto prendere un colpo!” “Dettagli. Aspetta, ma la collana?” Dice posando il suo sguardo sulla catenina di metallo con il ciondolo a forma di cuore che Malik mi aveva regalato. “Oh, herm…un regalo” “Un regalo di chi?” “Malik, lo avevo invitato qui mentre tu eri di Styles” “E cosa avete fatto?” “Giocato a carte” “Mi prendi in giro?” “No” Soffoco una risata, la sua faccia quando gli ho detto che volevo giocare a carte è stata davvero epica. Ci sarebbe stato bene un video, cazzo. “Tu e Harry invece che avete fatto?” Aggiungo. “Siamo arrivati sul punto di fare sesso quando gli ho detto che avevo il ciclo. Avresti dovuto vedere la sua faccia!” Dice lei scoppiando in una fragorosa risata. Sì, posso immaginarmi la scena.
“Quindi ti sei divertita a prenderlo per il culo?” “Non sai quanto. Questa scommessa-barra-vendetta sta cominciando a piacermi” Le sorrido compiaciuta e torno al mio libro, poco dopo sento il cellulare di Alex vibrare e subito lei inizia a ticchettare sullo schermo, chi sa con chi starà messaggiando.
“Cassie…” Mi chiama lei, dopo aver posato il cellulare sul tavolino “Dimmi” Le rispondo prendendo un sorso d’acqua dal bicchiere che poco prima avevo riempito e appoggiato sul tavolo. “Zayn e Harry…dici che potrebbero restare qui da noi per due settimane?” Quasi mi strozzo con l’acqua, così sono costretta a sputarla davanti a me. “Stai scherzando” “Herm…no. Devono cambiare la moquette e cercano un posto dove stare” “Possono andare a dormire nei cassonetti o sotto i ponti” “Ma se ci pensi la cosa potrebbe svolgersi a nostro vantaggio, li avremmo sempre fra i piedi, però…” Rifletto un attimo. In effetti ha ragione. “D’accordo allora, però Harry dorme sul divano e Malik con me” Gli angoli della mia bocca si piegano all’insù. “Non sarebbe meglio se io e te dormissimo insieme, Zayn in camera mia e Harry sul divano?” “…no.” Lei sospira, arrendevole. “Bene, allora dico ad Harry di veni-“ Sentiamo bussare alla porta. Vado ad aprire e mi ritrovo Malik e Styles davanti con due valige. No ma che cazz…?
“Sorpresa!” Dice Harry, lo guardo storto. “Io veramente volevo farvi dormire nel cassonetto dell’immondizia” “Grazie della vostra ospitalità” Risponde lui entrando e ignorando completamente quello che ho detto. “Sei sordo oltre che psicologicamente disturbato?” “No. Comunque, vi avverto, ho l’abitudine di girare nudo” La bocca di Alex sembra allungarsi così tanto fino a toccare il pavimento. “Dispiaciuta Alex?” Si intromette Malik. Lei per tutta risposta arrossisce e non dice niente. “Sì, scommetto che lo è molto. Comunque tu solo prova a girare nudo e ti arriva una sprangata sulle gengive, il tutto completato da un bel calcio nei coglioni” Dico io. “Allora, dov’è che dormiamo?” Chiede Malik, cambiando discorso. Ma non finisce qui, se lo vedo girare nudo per casa lo butto giù dal balcone. “Tu con Cassie, io in camera mia e Harry sul divano” Sembra che Alex si sia rianimata. “Perché non tu ed io nel letto matrimoniale?” Protesta Styles. “Perché la camera con il letto matrimoniale è di Cassie e poi perché era la sua condizione per farvi restare” “Quindi tu vuoi dormire assieme a me?” Dice Malik malizioso. “Può essere” il cellulare di Alex squilla ancora “Hey, Cassie, la madre del bambino che doveva venire qui oggi mi ha mandato un messaggio: verrà domani verso le tre...” “Uh? Okay...” Alex mi ha salvata da una conversazione non poco imbarazzante, sia lodata la mia migliore amica. 

Zayn's pov.

La Hills ha voluto che noi dormissimo insieme. Sinceramente non credo che potrei essere più sorpreso di così. Cioè, è evidente che inizio a piacerle, ma pensavo che tentasse almeno di non darlo troppo a vedere.
Ora però la domanda è: lei inizia a piacere a me? Non lo so. E odio ammettere anche solo questo.
Lei è sexy.
Divertente.
Intelligente.
Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Le piace lo sport.
Lei è unica.
Sarebbe davvero un delitto se iniziasse a piacerti?
No, ma sarebbe un guaio.
Adesso lei si sta cambiando e io sono nel letto che teoricamente leggo un libro, quando entra in camera con dei pantaloncini bianchi corti ed una canottiera nera, il mio cuore sobbalza.
“Da quella parte del letto dormo io” Dice lei indicando il lato su cui sono disteso.
“Io non mi sposto. Se vuoi ci dormiamo in due” “E come? Io sopra di te?” “Hai afferrato il concetto” “Spostati, Malik” “Guarda che se mi chiami per nome non mi offendo” Lei pare pensarci su, come se dovesse valutare veramente la cosa. “D'accordo. Allora spostati, ZaynSorrido, perché sentendole pronunciare il mio nome non posso farne a meno.
“Cosa ci guadagno se mi sposto?” “Se non ti sposti domani ti avveleno il caffè” “Non lo farai” “Scommettiamo?” “Ti importa troppo di me” Lei incrocia le braccia sotto al seno, arrossendo leggermente. “Ti odio” Colpita e affondata. “Sei ancora più bella quando fai il broncio” “Ti sposti o no?” Decido di fare come dice. Altrimenti saremmo andati avanti tutti la notte a battibeccare.
Lei si infila sotto le lenzuola e io appoggio il libro sul comodino e spengo la luce. Poi inizio a giocherellare con i suoi capelli, che profumano di...cannella. Quando tocca la mia mano, credo lo faccia per scostarla e invece intreccia le sue dita con le mie e porta la mia mano sul suo cuore.
La bacio fra i capelli e lei si gira verso di me per appoggiare la sua testa sul mio petto nudo.
“Non credevo sapessi anche essere dolce” Le dico. “Sono piena di sorprese” Risponde lei. 

Inizio ad accarezzarle il braccio provocandole dei leggere brividi e lo faccio finché lei non scivola nel sonno ed io resto solo con i miei pensieri.
 

Gioooooooooooooorno c:
Allora, oggi sono entrata su EFP tutta tranquilla,
vado a vedere il numero delle recensione dello scorso capitolo e quasi mi viene un infarto.
Dieci recensioni! *balla la conga*.
No, davvero, grazie sdkfhdskjhskdjhf.
Ma perché tipo non recensite in così tanti ad ogni capitolo? lol
Guardate che a noi fa sempre piacere sapere il vostro parere su quello che scriviamo.
Potete anche dire che fa schifo e che facciamo meglio ad andare a vendere banane invece di scrivere (?).
Poi mi sono presa un altro mini-infarto vedendo la gente che segue la storia, quarante persone. sdjfhskjdh
Ma ora veniamo al capitolo.
Alex ha accettato la scommessa :o
Mo' Styles e Malik sono nei casini lol
E tipo sia Cassie che Alex li hanno fatti restare di merda. ahahah
Poi vabbe', Harry che incendia la casa? Ne vogliamo parlare? ahahahah
E la scena finale, quella con Cassie e Zayn? Io la trovo dolciosa dskfhsdkfj
Aww.
Poi anche questo capitolo è stato scritto in campeggio verso la una/le due di notte. lol
Oh e @biebscotto e @ivewanderlust: no comment sulla parte del 'sembri un angelo' di Alex e Harry. Chiaro? ahahah
Bene, ultima cosa poi me ne vado che devo pure fare i compiti. çç
Se volete quando aggiorno vi posso avvisare su twitter come faccio già con alcune ragazze.
Il mio nick è @stylesiphone. Quello dell'altra ragazza che scrive la FF invece è @its_catnip.
- Ila

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Capitolo 10
*** Chapter Ten. ***


                                                                                                              BETS.



Chapter Ten.

And the seventh thing
I hate the most that you do
You make me love you.
Miley Cyrus - 7 Things



Alex’s pov.

Sono nel mio letto. Fisso il soffitto in silenzio senza poter rimuovere il pensiero fisso di Harry che dorme steso sul nostro divano. Senza accorgermene inizio a mordicchiarmi il labbro. Infondo non c’è niente di male se vado a fargli visita, no?
Alex, sono le tre di notte.
Ma non riesco a dormire.
Quindi fammi capire, vai lì, lo svegli e poi?
...
Senza accorgermene sono già nel corridoio. Il pavimento freddo mi fa rabbrividire, mi avvicino a lui stringendomi un po’ nelle spalle cercando di fare piano e non svegliarlo. Raggiungo il divano e scopro con una punta di dispiacere che sta dormendo.
Che ti avevo detto?
Taci.
Mi accuccio di fronte al suo viso e lo guardo da vicino. Cassie non gli ha permesso di dormire in boxer, così ha trovato un compromesso e dorme in pantaloni, però la maglia l’ha tolta. Lo fisso arrossendo. È così bello, così calmo, così troppo vicino al mio viso! Sbarro gli occhi dopo essermi accorta che il suo braccio mi sta circondando e che le sue labbra si sono appoggiate sulle mie. Harry si allontana con un sospiro e apre gli occhi. “Ciao” sussurra con voce impastata dal sonno. “Ti ho svegliato, scusa, non volevo” Dico rosicchiandomi le labbra per il nervoso. “Non ti preoccupare, in realtà speravo che lo facessi.” Dice ammiccando. Rimango muta. “Allora, c’è una ragione per la quale sei venuta qui alle...” guarda l’ora sul cellulare “...tre di notte?” “Mh... Io... Beh... Ecco...” cerco di trovare una scusa, ma la verità è che non ho una scusa, almeno non una non imbarazzante. “Non riuscivo a dormire e...” mi guarda senza dire una parola, aspettando che continui “Scusa, davvero, non volevo svegliarti, ora me ne vado” dico dopo che lui ha sbadigliato. Ho il cuore a mille. Lui mi prende la mano. “In realtà sono stanco, però non sono riuscito a dormire molto, questo divano non è molto comodo” dice con una punta maliziosa nella voce. “Oh...” non posso invitarlo nel mio letto. Non devo. “Io... In verità speravo di poter...” “Dormire con me?” dice mettendosi seduto. Sbianco. Sorride. Mi prende la mano e si alza baciandomi il collo. Un brivido percorre la mia schiena. Annuisco abbracciandolo e passando le mani sulla sua schiena nuda. Lo sento rabbrividire, noto la pelle d’oca comparire sul tutta la parte superiore del suo corpo.
“Andiamo?” senza lasciarmi la mano e soprattutto senza aspettare una mia risposta inizia a camminare nel buio incespicando per arrivare alla mia camera. Lo porto per il corridoio fino ad aprire la porta della mia stanza. Panico.
Harry mi porta fino ai piedi del letto, poi si siede e guarda lo spazio vuoto alla sua sinistra. Mi siedo titubante, lui mi sorride e l’unica cosa che sono capace di fare è non lasciare la sua mano. “Nervosa?” “Chi? Io? E per cosa?” lui ride come se avessi detto la cosa più stupida di tutte e, alzando il mio mento con un dito, inizia a darmi tanti piccoli baci prima sulle labbra e poi su collo, scendendo fino alla spalla e tornando su. Mentre le nostre labbra tornano a toccarsi e le nostre bocche ad aprirsi facendo incontrare le nostre lingue, lui mette una mano dietro la parte bassa della mia schiena e mi tira verso di lui, costringendomi a distendermi su di lui. Mi metto cavalcioni sul suo corpo mentre il bacio diventa più passionale. Ho paura. Paura di come andrà a finire tutto questo. Paura che qualcuno irrompa qui dentro, perché non siamo soli in casa. Paura che la scommessa che Cassie ed io abbiamo fatto mi si ritorca contro. 
Harry capovolge la situazione, mi toglie la maglia senza smettere di baciarmi, poi si toglie i pantaloni. Inizia a baciarmi il petto mentre anche i miei pantaloni vengono buttati sul pavimento. 
Temo che il cuore mi uscirà dal petto da quanto forte sta battendo. Le mie mani stringono delicatamente i ricci castani di Styles mentre torna a baciarmi il collo. Inizio a tremare. Non riesco a farlo smettere. Non ne ho la forza. 
Quei baci, il suo corpo mezzo nudo sul mio, il suo respiro sempre più affannoso... Mi stanno mandando in tilt. Sono nella confusione più totale, non riesco nemmeno più a sentire i miei pensieri. Sento le mani di Harry che percorrono il mio corpo da spalle a fianchi, poi si fermano all’altezza del seno cercando il laccetto del reggiseno. 
Fermalo, cazzo!
Le mie mani incontrano le sue, poi si spostano sul suo viso, riesco a sussurrare un “Aspetta” abbastanza titubante. Lui sorride. “Che succede?” 
‘Fermati.’ Dillo! Non è così complicato!
“Io...” inizio a tremare, lui alza le coperte “Non credo che sia...” “Shhh” dice lui avvicinandosi alle mie labbra “Lasciami fare...” mi accarezza una guancia, apro bocca per ribattere ma mi anticipa “ti prego...” guardo i suoi occhi quasi lucidi. La tipica ‘faccia da cucciolo’ e gli riesce dannatamente bene. Vorrei dirgli che non posso, che non voglio che lui mi faccia soffrire, che lo odio perché non riesco ad odiarlo e mille altre cose, ma le parole mi muoiono sulle labbra, così lui torna a baciarmi con delicatezza il collo, senza però tentare di slacciarmi il reggiseno.
Le sue labbra si immobilizzano sul mio collo. I miei occhi sbarrati. La nostra temperatura corporea scende a meno venti gradi (si fa per dire) l’atmosfera di ghiaccia mentre sentiamo la porta della mia camera aprirsi cigolando sinistramente. La voce di Cassie che sussurra cercando di distinguere le forme nel buio “Alex? Sei sveglia? Ho sentito delle voci mentre andavo in bagno...” la voce di Harry nell’orecchio: “Non... Fiatare...” mi mordo un labbro cercando di respirare il meno possibile, il cuore batte talmente forte che ho paura che Cassie riesca a sentirne i battiti.
“Alex?” Click. Cavolo. Cerco di abituare gli occhi alla luce del lampadario, poi giro la testa verso Cassie che ci sta guardando con la bocca spalancata. Senza dire nulla indietreggia e chiude la luce e poi porta. Vorrei fermarla e spiegarle tutto, ma in realtà non c’è molto da spiegare.
Fisso Harry e noto che mi stava già guardando. “Devo tornare sul divano?” scuoto la testa, poi mi accuccio ai piedi del letto per recuperare almeno la canottiera bianca, la infilo e torno a stendermi. “Puoi rimanere, basta che stai in silenzio.” Sorride, mi bacia la fronte e mi stringe a lui. Chiudo gli occhi e dopo qualche minuto mi addormento con il sorriso ancora stampato in faccia. 

Zayn's pov.

Sono sveglio da circa mezz'ora ma non so se alzarmi oppure no. Guardo l'ora dal display del cellulare appoggiato al comodino accanto al libro: sono le sette. Sì, direi che mi conviene alzarmi se non voglio arrivare in ritardo in quella prigione altrimenti chiamata scuola.
Guardo alla mia destra, la Hills dorme beatamente. Noto che non ha più la canottiera nera addosso, credo se la sia tolta durante la notte perché sentiva caldo. Attualmente è girata su un fianco e mi dà le spalle.
Le abbasso il lenzuolo in modo da lasciarle scoperta la schiena e inizio a disegnarle con l'indice dei cerchi immaginari prima gradi, poi più piccole sulla pelle nuda finché non si sveglia.
Dovrei attribuire la ragione di questo gesto alla scommessa, ma so che non è così. Volevo svegliarla in modo dolce, senza farla incazzare. Perché ho tutte le ragione per credere che lei incazzata da appena sveglia non sia un bel spettacolo. Ma anche perché volevo farlo e basta.
Io non sono un tipo dolce o romantico, affatto. Però anche io ho i miei momenti.
Che stanno diventando sempre più numerosi, guarda caso proprio quando stai insieme a Cassie.
Dimmi qualcosa che non so.
“Bel modo di svegliarsi” Mugugna lei d'un tratto con voce un po' roca, impastata dal sonno. “Potrei svegliarti così ogni mattina, che dici?” “Se mi porti anche la colazione a letto potrei decidere di non farti andare più via da questa casa” Risponde lei sghignazzando, piano. “Mi rapiresti, quindi?” “Esattamente”. Lei si stiracchia e sbadiglia, poi si alza, si toglie i pantaloni e inizia a cambiarsi i vestiti. Inutile dire che non le ho tolto un secondo gli occhi di dosso, l'ho praticamente scannerizzata.
“Ti ricordi che io sono qui, vero?” “Certo” Risponde lei con nonchalance e infilandosi una felpa nera. Decido di fare lo stesso e vestirmi, dal momento che sono ancora in boxer. Poi usciamo dalla stanza e ci dirigiamo in cucina, ma passando per il salotto lei si ferma e si gira verso di me.
“Harry non è sul divano, ci metterei la mano sul fuoco che è in camera con Alex. Andiamo a svegliarli?” Dice lei con un sorrisetto accattivante. “Che hai in mente, Hills?” “Chiamami pure Cassie, comunque prendiamo qualche pentola dalla cucina, andiamo nella stanza di Alex e facciamo più casino possibile” “Certo che sei stronza, Cassie” “Grazie, lo prenderò come un complimento”.
Detto questo, andiamo in cucina a prendere pentole, padelle e coperchi poi entriamo di soppiatto nella camera di Alex.
Ci avviciniamo al letto singolo dove, come la Hills...cioè Cassie, aveva sospettato, dormono sia Alex che Harry.
“Oh che teneri che dormono l'un avvinghiato all'altra...” inizia a dire lei, poi con tono decisamente più alto continua “...ma è ora di alzarsi!” Iniziamo a sbattere coperchi e pentole fra di loro creando una baraonda della madonna.
Alex cade rotolando dal letto trascinando sul pavimento tutte le coperte. Ah e così Styles è in boxer eh? Poi dobbiamo fare quattro chiacchiere. Vedo che Alex sta cercando di tirarsi su aggrappandosi al materasso, poi ci guarda come se volesse incenerirci con gli occhi, solo che non ci riesce benissimo dato che è ancora mezza rincoglionita per com'è stata svegliata. Harry invece prende il cuscino e se lo mette sopra la testa per attutire il rumore. Alex si è alzata arrancando e dopo essersi impossessata di una padella ha iniziato a inseguire Cassie per tutta la casa. E chi se lo immaginava che andare a vivere con quelle due potesse essere così divertente?!
“Hey Styles, non ti alzi?” “Per quale assurdo motivo dovrei farlo?” “Forse perché c'è scuola? E poi potresti preparare la colazione” “Col cazzo che lui tocca i fornelli! Poi manda a fuoco anche questo appartamento!” Urla Cassie dal salotto che deve aver sentito quello che ci siamo detti.
Scoppio a ridere, poi esco dalla stanza e trovo Cassie stravacata sul divano mentre Alex sta in cucina a preparare la colazione.
“Non ti vengono i sensi di colpa a schiavizzare così Alex?” Dico alludendo al fatto che in casa fa tutto lei, credo di averlo intuito. “Io non la schiavizzo è che l'ultima volta che ho provato a cucinare ho quasi incendiato la casa, l'ultima volta che ho fatto la lavatrice tutte le maglie bianche sono diventate rosa e l'ultima volta che messo a posto la casa...ah no aspetta, quello non credo di averlo mai fatto” “Povera Alex” Dico ridendo. “Già dovrebbero farla santa quella ragazza” In quel momento lei esce dalla cucina con un piatto fumante di...cialde! Appoggia il piatto sul tavolo dove Cassie si precipita e io la seguo a ruota, dopo qualche secondo Harry fa capolino dalla camera da letto. 
“Cialde! Sono secoli che non le fai!” Dice Cassie. “Beh, le ho fatte solo perché abbiamo ospiti” Risponde Alex. Poi aggiunge riferendosi a me ed Harry. “Ma non vi ci abituate”.
Mentre mangio mi sorprendo a fissare Cassie e mi accorgo, con grande soddisfazione, che indossa la collana che il giorno prima avevo messo nel libro per ciò che la trovasse. Inevitabilmente, sorrido.

Cassie's pov.

E così alla fine avevo ragione. Harry si è intrufolato nella camera di Alex e se non fossi entrata io sorprendendoli la notte scorsa avrebbero fatto sesso. Credevo di averlo sognato, ma questa mattina ne ho avuto la prova.
Alex deve controllarsi o manderà tutto a puttane. 
Un pezzetto di carta accartocciato mi colpisce la testa, mi giro per capire chi lo ha lanciato e vedo Zayn che mi sorride. Gli lancio un'occhiataccia e raccolgo quello che credo sia un bigliettino stando attenta che la prof occhi-da-civetta di geografia non mi becchi.

“Questo pomeriggio ti porto in un posto” c'è scritto.

“Alle quattro e mezza devo andare a lavorare” Scrivo in fretta e gli rimando il pezzetto di carta.
Dopo qualche secondo qualcosa mi colpisce alla schiena, già so di cosa si tratta.

“Nessun problema, ti dai per malata” Perché no? Per una volta...

“Ottima idea” Gli rilancio il bigliettino che questa volta non mi torna indietro.


Bussano alla porta. Credo sia il bambino di cui Alex mi aveva parlato. Io, Alex, Zayn ed Harry siamo stravacati sul divano e nessuno di noi ha la minima intenzione di alzarsi per andare ad aprire.
“Cassie, lo sai che ti voglio tanto bene, vero?” “Scordatelo Alex, io non mi alzo” “Daaai, ti prego, ti prego, ti prego, ti preeeego” “Sei tu che devi fare da tutor al bambino, perché devo andare io ad aprirgli?” Lei fa lo sguardo da cucciolo che usa quando vuole ottenere qualcosa, la odio quando fa così. “Vaffanculo” Dico alzandomi facendo uno sforzo enorme.
Mi dirigo alla porta e la apro, di fronte mi trovo un bambino mascherato da capitan america e una donna sulla trentina.
“Salve, cercavo Alex...” “E' sul divano” Le rispondo scostandomi dall'entrata e indicandola, lei fa un cenno con la mano e sorride.
“Bene, allora torno a prendere Nicholas alle quattro” “D'accordo”. La donna saluta il figlio dandogli un affettuoso bacio sulla guancia e sussurrandogli all'orecchio 'fai il bravo', mi sorride e gira i tacchi.
Quando il bambino, Nicholas, entra in casa chiudo la porta.
“Chi sei tu? Sembri tanto una strega” Dice lui rivolgendosi a me, tutti scoppiano a ridere.
“Senti tu, brutto st-” “Cassie! Attenta al linguaggio, è un bambino, cavolo!” “Ma Alex, mi ha praticamente chiamata strega!” “Beh, non ha tutti i torti” Si intromette Styles. “Vai a fanc-...a quel paese, Styles”.
Ad un tratto il bambino inizia a tirarmi pugni sul braccio. No ma che cazz..?
“Tu sei una cattiva! Una strega! Io sono un supereroe e combatto i cattivi come te!” Mi dice. Ma si può sapere cosa minchia gli ho fatto?
“Senti tu, piccola peste. Non puoi farmi più male di un moscerino, okay? Lasciami in pace” Lo prendo per i fianchi e lo scaravento, con non molta gentilezza, sulla poltrona accanto al divano.
“Giuro che se riprende a tirarmi pugni lo faccio volare giù dalla finestra, intesi Alex?” Lei annuisce e va dal bambino per abbracciarlo. “La strega mi fa un po' paura” dice lui.
Sbuffo. Ma che gli ho fatto? 
Okay, l'ho minacciato di buttarlo dalla finestra, ma prima non gli avevo fatto nulla.
“Cassie, direi che ci conviene andare” Dice Zayn, giusto, mi doveva portare da qualche parte.
“Sì, direi anche io. Vado a cambiarmi” “No, sei perfetta così. Andiamo.” Lo guardo storto. Jeans, felpa nera, niente trucco, coda da cavallo. A meno che non mi voglia portare in un bosco direi che così non sono perfetta per uscire.
“Scherzi, vero?” “Affatto” Mi prende per il braccio, saluta velocemente Styles e Alex e mi trascina fino alla sua macchina.
“Mi spieghi dove cazzo stiamo andando?” Dico salendo in macchina, al posto del passeggero.
“Vedrai” Sbuffo. 

Alex’s pov.

Una volta che Zayn e Cassie sono usciti prendo per mano Nicholas e lo porto in cucina perché Harry ha acceso la televisione. 
Lo faccio sedere di fronte a me “Come stai, Nicholas?” chiedo sorridente “Bene... Però non mi piace il tuo ragazzo.” “Il mio ragazz-...Oh... Harry, dici?” lui annuisce imbronciato “Perché non ti piace?” lui arrossisce “Perché volevo che tu fossi la mia ragazza, non la sua...” “Oh...” “Lo lasceresti per me?” questa domanda mi spiazza talmente che non riesco a trattenere una risatina “Beh, ora ti racconto un segreto:” abbasso la voce sporgendomi verso di lui “Non non stiamo davvero insieme, è per finta. Lo crede lui. Non è davvero il mio ragazzo... Un po’ come fai tu con i supereroi...” scatta in piedi “Cosa vorresti dire? Io sono davvero un supereroe!” mette le mani sui fianchi e alza il petto. Sorrido “Ma i supereroi non dovrebbero tenere la propria identità segreta? Non credo che andare al parco vestito da supereroe e stringendo per mano la mamma ti aiuti a mantenere il segreto...” lui si batte una mano sulla fronte poi torna a sedersi “Hai ragione!” "Quindi magari quando esci di casa dovresti vestirti normale, oppure comprarti una di quelle magliette che hanno il logo dei supereroi davanti, tipo Batman e Superman...” “Giusto!” sembra interessato dalle mie proposte perché mi guarda ansioso, così continuo arrivando al punto che volevo raggiungere. Abbasso un po’ il tono di voce e cerco di renderlo dolce e confortevole “Dici che per essere un supereroe non serve leggere o scrivere, giusto?” “Giusto.” “Ma ai bambini normali sì. Quindi quando sei in ‘incognito’ allora dovresti essere credibile. Chi sospetterebbe mai che un bambino bravissimo a scuola sia un supereroe? Io no di certo, appunto perché i supereroi non hanno tempo per la scuola!” lui batte un pugno sul palmo dell’altra mano “Acciderbolina! Hai ragione!” sorrido compiaciuta “Che aspetti allora? Cominciamo con matematica!” subito tira fuori quaderno, libro, diario e penna e mi guarda concentrato aspettando che io cominci a dettargli un problema su un contadino e delle mele. “Un contadino ha due...” “Permesso... Disturbo?” mi giro verso la porta della cucina e vedo la testa di Harry fare capolino. “Sì.” Dice il bambino abbastanza seccato “Volevo prendere qualcosa da bere...” annuisco e lui entra, afferra due succhi di frutta e si siede accanto a me. Ne porge uno a Nicholas “Hey, ometto, ne vuoi uno?” dice sorridente. Lui fissa il cartone di succo alla pesca in modo molto diffidente, come se sospettasse che fosse avvelenato, poi volge lo sguardo su di me e noto che è preoccupato. “Coraggio, bevilo, non è avvelenato, non vedi che è sigillato? Come avrebbe potuto avvelenarlo?” sorride tranquillizzato e inizia a bere dalla cannuccia. 
Sento la mano di Harry che mi accarezza piano una gamba, mi giro verso di lui arrossendo appena e mi sorride con la cannuccia fra i denti. “Ne vuoi un po’?” dice indicando il suo succo. Scuoto la testa poi mi appoggio con le braccia al tavolo. “Posso restare?” chiede al bambino, lui annuisce appoggiando il cartone appallottolato sul tavolo. È riuscito a farsi piacere da Nicholas! Cazzo se ci sa fare! 
“Allora, dov’eravamo rimasti?” chiedo cercando di ignorare lo sguardo di Harry puntato sul mio collo. Comincio ad avere caldo... “Un contadino...” “Ha due alberi di mele” aspetto che scriva “e due alberi di pere... Virgola.” E’ molto impegnato ad usare una bella calligrafia e lo osservo mentre scrive la virgola con la lingua stretta fra i denti “Ogni albero produce tre frutti a raccolto.” “Solo tre?” interviene Harry. Lo fulmino con lo sguardo e lui, non curante, si morde malizioso il labbro inferiore. Merda. Mi giro di scatto avvampando.
“Quanti frutti raccoglierà fra due raccolti?” “Allora...” riflette il bambino mordicchiando il tappo della penna. “Tre per... Quattro?” annuisco sorridente mentre lui scrive lo svolgimento sul quaderno e poi si sbriga a fare il conto con le dita “Tre... Sei... Nove... Tredici.” “Tredici?” “Dodici!” dice battendosi di nuovo la mano sulla fronte, poi si affretta ad annotarlo sul quaderno “Dodici frutti.” “Sono dodici con un raccolto solo, ma con due?” “Dodici per due...” scrive qualcosa sul quaderno e poi esclama un fragoroso “Ventiquattro!” sorrido e gli porgo la mano per fargli battere il cinque “Bravo, Nicholas!” “Sono un genio!” esulta. Sorrido. “Il prossimo problema!” “Sei riuscita ad avere il massimo interesse per la matematica da un bambino che odiava la scuola in soli quindici minuti, mi chiedo come mai...” dice con una punta maliziosa “Magari potresti aiutarmi con inglese” “Credo che sarei più una distrazione.” Dico voltandomi verso Harry. “Probabile” dice avvicinandosi a me e sorridendo. Prima che possa farlo lui mi avvicino e gli do’ un veloce bacio. Sento il bambino che imita il rumore del vomito. Ridiamo entrambi tornando a sederci composti. “Il prossimo problema...” dico schiarendomi la voce.
Dopo due ore Nicholas ha finito i compiti. Ora stiamo guardando Spiderman in TV. Il braccio di Harry attorno alle mie spalle, Nicholas messo sul divano a testa in giù che imita il suo eroe mascherato dandogli dei consigli che ogni volta, come se il protagonista potesse sentirlo, esegue. Mi chiedo se non l’abbia già visto e rivisto fino ad impararlo a memoria. Probabile.
“Quando hai detto che torna a casa Nicholas?” “Ora, teoricamente. Perché?” Il suo respiro sul mio collo mi fa rabbrividire “Lo sai perché...” sussurra mordicchiandomi l’orecchio. “Dimentica, Styles.” Dico sorridendo. “Mh-mh. Tanto riuscirò a corromperti.” “Non esserne così sicuro.” Dico mettendogli una mano sulla faccia e allontanandolo di un metro dal mio collo. Ride, lo faccio anche io solo che più che una risata mi esce un sorriso divertito.
Toc toc.
“La mamma!” dico alzandomi. Nicholas scatta in piedi e mi raggiunge togliendosi la maschera sa super eroe. Apro la porta e il bambino abbraccia la madre “Allora, Nicholas, hai fatto qualcosa con Alex oggi?” “Ho fatto tutti i compiti!” dice fiero. “Tutti?!” la mamma è incredula. Si inginocchia ad abbracciarlo “Ma come ci sei riuscita?”. Sorrido.“Conosco anche io qualcosina sui supereroi che ha aiutato a fargli più o meno-circa cambiare idea". “Grazie, Alex! Grazie mille!” sorrido “E’ un piacere per me” “Ci vediamo la prossima settimana allora?” annuisco e sorrido per l’ultima volta prima di chiudere la porta. 
Mi giro e Styles è a pochi centimetri da me. “Ma che hai il teletrasporto?” “Questo mi farebbe sembrare più desiderabile?” rido. “Che hai da ridere?” “Non posso ridere?” chiedo mentre lascio che mi blocchi contro la porta. Alzo un sopracciglio aspettando una risposta. “DEVI. Sei bellissima quando lo fai.” “E quando non lo faccio?” “Sei bellissima comunque.” “Lecca culo” “Sto semplicemente dicendo la verità.” "Stai semplicemente dicendo frasi già sentite.” “Supercalifragilistichespiralidoso. Questa te l’aspettavi?” “No!” dico scoppiando a ridere e appoggiandomi con la fronte alla sua spalla. Lui mi stringe in un abbraccio. “Devo andare al lavoro” dico con la faccia nascosta nell’incavo del suo collo. “Ti prego, non andare...” mi stringe più forte “Perché non dovrei?” “Perché te l’ho chiesto io...” “Ah beh, allora...” “Perché voglio stare un po’ con te.” “Sì, e sono sicura che vorresti starci sul letto.” Dico staccandomi dall’abbraccio. Lui mi prende per mano. “Veramente pensavo ad un film...” sorride. Oh, beh... Dirò che ho la febbre. Infondo è la prima volta che non vado a lavoro e i musicisti possono improvvisare qualche pezzo senza voce, sono preparati per questo. Mi auto convinco. 
Sorrido stringendo a mia volta la sua mano “Pop-corn?” 

Harry’s pov.

Mi maledico per aver scelto Titanic come film da guardare, ma Alex mi ha supplicato in tutte le lingue di non guardare un horror ed ho dovuto cedere. Ora lei è appoggiata alla mia spalla e sta annaffiando i pop-corn con le lacrime. Non sarebbe neanche tutto questo problema se non rischiassi gravemente di farmi scappare delle lacrime.. Insomma è un film che commuove... Pensare a tutte quelle persone che, in fin dei conti, sono morte per davvero e per di più sopra c’è questa storia d’amore troppo triste, poi per completare il tutto hanno anche messo una musica deprimente per sottofondo ed ecco là: la prima gocciolina salata mi riga una guancia. Ed eccone una seconda. Le caccio via con una manica, ma più insisto nel farlo più ne scendono, così mi arrendo. Distolgo lo sguardo dal film e fisso una parete bianca dalla parte opposta a quella di Alex. Faccio un respiro profondo e le lacrime smettono di scendere. Mi asciugo gli occhi e mi sento come una donnicciola. Molle. Non mi va. Sento la mano di Alex stringermi piano la manica della maglia, mi giro e incontro i suoi occhi gonfi di lacrime e allo stesso tempo preoccupati per me, deve aver notato i miei occhi rossi perché la sua espressione è un po’ sorpresa “Harry...” sussurra. Le sorrido accarezzandole i capelli. “Tu stavi...” scuoto la testa baciandole la fronte, poi la circondo con un braccio e torno a guardare il film. Anche se in realtà sto fissando il bordo nero del televisore. Non un’altra lacrima uscirà dai miei occhi. Non oggi almeno.
Un’ora e due ciotole di pop-corn dopo, Alex dorme beatamente con la testa appoggiata alle mie gambe.
Inizio a giocherellare con le ciocche ribelli dei suoi capelli, poi inizio a segnare con un dito il contorno delle sue labbra, mi piacciono troppo. Non me ne accorgo fino a che lei non si gira con la testa verso di me, ma sul suo volto è dipinto un mezzo sorriso. E c’è anche sul mio. Mi piego verso di lei e sfioro la sua bocca con la mia. Le accarezzo la testa e poi appoggio una guancia contro lo schienale del divano. 
Decido di chiudere gli occhi per riposarli, non voglio dormire, ma nemmeno svegliare Alex, così resto lì dove sono in attesa che apra gli occhi per conto suo. Afferro la sua mano e intreccio le nostre dita perdendomi nei miei pensieri. 

Cassie's pov.

Dopo circa mezz'ora stiamo camminando per un sentiero di un bosco. Ci avevo azzeccato prima, scherzando che con il mio abbigliamento sarei potuta andare solo lì.
“Si può sapere dove minchia mi stai portando?” Dico, un po' spazientita. Lui non risponde. Fra un po' gli tiro in testa la prima pietra che trovo camminando.
“Siamo quasi arrivati” Dice scavalcando un muretto fatto di pietra e invitando me a fare lo stesso.
Lo imito e quando lui scosta dei rami di un albero, mi trovo davanti un grande prato con qualche albero qua e là, vicino ad un melo non molto lontano scorre un fiume cui l'acqua riflette i raggi del sole.
“Wow” Dalla mia bocca non esce altro. E' davvero un posto bellissimo. “Io amo venire qui per leggere” Facciamo qualche passo poi lui tira fuori una coperta dallo zaino che si era portato dietro, la stende in mezzo al prato e poi tira fuori anche qualcosa da mangiare.
Mi siedo sulla coperta, lui invece si distende appoggiando la sua testa sulle mie gambe.
“Questo posto è magnifico” “Lo so” Dopo qualche secondo di silenzio, chiedo: “Zayn, secondo te sembro davvero una strega?” Lui scoppia a ridere, divertito. “Cazzo ridi? Sono seria” “A parte il carattere, non hai niente che ricordi una strega. Sei bellissima” “Lo pensi davvero?” “Sì”.
Bugiardo.
Se non sapessi che mi vuole solo portare a letto potrei anche credergli, potrei anche lasciarmi andare, potrei anche innamorarmi di lui.
Ma che stronzate vado pensando?
Io? Innamorarmi di lui?
La prossima battuta, grazie.
Però la rabbia e il disgusto che provo per lui non sono riusciti a soffocare l'attrazione che provo . Non c'è verso di farlo. E devo stare attenta. Nonostante tutto, ad una parte di me lui piace ancora...e piace ogni giorno di più. Mentre l'altra parte di me vorrebbe semplicemente mozzargli la testa e usarla come palla per giocare a calcio.
“A cosa stai pensando?” Mi chiede ad un certo punto. Mi accorgo di star fissando il vuoto, così sposto lo sguardo su di lui, che mi guarda dritta negli occhi.
Dio, i suoi occhi.
“Pensavo...a quanto deve essere divertente arrampicarsi su quell'albero” Dico indicandone uno a caso vicino a noi.
“Arrampicarsi su un albero? Ma quanti anni hai?” “Hey! Non si è mai troppo grandi per fare queste cose”.
Vado fino ai piedi dell'albero, che è un po' incrinato e quindi mi rende più semplice salirci.
In pochi minuti mi ritrovo nascosta dalle fitte fronde dell'albero.
Mi siedo su un ramo abbastanza grosso e non molto in alto che dovrebbe riuscire a sopportare il mio peso, quando vedo Zayn passarci sotto lascio le mani e mi tengo salda su di esso usando solo le gambe, finendo così a testa in giù.
“Bu!” Lui si gira di scatto, sobbalzando. “Ho preso un colpo” Mi dice. “L'intenzione era quella, infatti” Gli rispondo ridacchiando. “Scendi?” “No” “Secondo me il ramo si spezzerà” “Io non c-” 
Crack.
Merda.
In un secondo sono volata giù dall'albero e sono atterrata su di un Zayn non proprio molto entusiasta della cosa.
“Detesto quando hai ragione, cazzo” Protesto io. Con tutte le volte che avrebbe potuto avere ragione su qualcosa proprio quando rischio di farmi male deve averne? Dio sta creando un complotto per uccidermi o cosa?
Se è così grazie tante, apprezzo il pensiero.
“Stai bene?” Mi chiede lui. “Se fossi ancora sull'albero starei meglio” Dico sputando una foglia che mi era finita in bocca.
Faccio per alzarmi per permettere a lui di fare lo stesso, quando lui rotola a destra facendo finire me sotto e lui sopra.
“Cosa stai facendo?” Gli chiedo. “Ti bacio” Mi risponde tre secondi prima che le sue labbra si appoggino sulle mie. Lentamente, mi schiude le labbra con la lingua. Poi gira la lingua intorno alla punta della mia e dopo lungo il bordo dei denti superiori con seducente lentezza. Il movimento mi fa correre mille brividi lungo la schiena.
Non mi aveva mai baciata così.
Sembra un bacio senza secondi fini, uno dato perché ne sentivi il bisogno e basta.
Non posso fare altro che ricambiare, allo stesso modo.
Da quando mia madre morì, ho fatto il possibile per costruire della barriere attorno a me per evitare di soffrire ancora. 
Alex le ha superate tutte con il passare del tempo, Zayn le sta distruggendo in un attimo. E non voglio, perché poi potrà farmi del male. Sarò vulnerabile. E non deve succedere.
Mi stacco da lui, con una forza di volontà che onestamente non so da dove cazzo viene, e scivolo via da sotto di lui per potermi rialzare.
“Che succede?” Mi chiede lui. “Niente, ho fame” E non mento nemmeno, perché effettivamente il mio stomaco reclama cibo.
Torno alla coperta distesa sul prato e afferro un panino al salame che in due minuti sparisce.
Fingendo nonchalance continuo a parlare con lui finché si fa buio e iniziano ad apparire le prime stelle.
“Senza le luci della città si vedono molto meglio le stelle” Dico sdraiandomi per poterle vedere meglio. “Vero. Peccato che non siamo nel periodo delle stelle cadenti” “Avresti qualche desiderio da esprimere?” “Sì” “Tipo?” “Tipo che Harry incendi nuovamente l'appartamento quando ci torniamo in modo da poter restare con te per più tempo” “Guarda che non mi impressioni” “Il rossore sulle tue guance racconta un'altra storia” “Fottiti”.

Quando torniamo a casa troviamo Harry e Alex sul divano che sembrano dormire.
Dormire? Alle sette di sera? Ma scherziamo? Alex deve preparare la cena, non può dormire.
“Aaaaaaaaaaalex!” La chiamo, con voce cantilenante.
“Shh! Sta dormendo” La testa riccia di Harry spunta dal divano. “Ma dai? E' per questo che tento di svegliarla” “Che cavolo succede?” Pare che qualcuno si sia finalmente svegliato.
“Oh, niente. Siamo tornati. Cosa si mangia per cena?” “E secondo te ci ho già pensato?” Mi risponde lei. “Posso cucinare io” Si offre Styles. “Ma anche no. Tu i nostri fornelli non li tocchi” Rispondo. 
In quel momento bussano alla porta. Visto che ci sono a due passi, la apro.
“Hey” Niall e Liam mi salutano sorridendo.
“Oh, ciao” Alex si alza dal divano seguita da Harry e si dirigono alla porta.
“E loro chi sono?” Chiede Harry. Io e Alex ci scambiano un'occhiata complice. Pensiamo alla stessa cosa.
“Oh, loro sono i nostri ragazzi” “Cosa?” “Cosa?” “Cosa? “Cosa?” Uno dopo l'altro Zayn, Harry, Liam e Niall dicono la stessa cosa, spalancando la bocca che fra un po' tocca il pavimento.
“Hey, scherzavo” Dico scoppiando a ridere, seguita a ruota da Alex.



Ciaaaaaaaaaaaaaaao belle C:
Sono 'The Storm _ ', l'altra ragazza che scrive la FF con 'sheradiateslove'.
Abbiamo deciso di alternare lo spazio scrittore così da farmi risorgere dall'ombra (?).
E poi ci tenevo a ringraziarmi 'personalmente' (anche se da dietro un pc lol) che tramite la mia migliore amica uu

Coomunque, sto parlando troppo. Che ne dite di questa capitolo? Io lo trovo tenero, dai c: 
Alex comincia a cedere già il secondo giorno di scommessa, dite che riuscirà a vincere contro Cassie?
Poi io trovo che Zayn stia diventando taaaanto dolce da quando è con la Hills, dite che è solo per vincere la scommessa? 

Okay, io devo andare, i miei rompono e stavo guardando Saw, l'enigmista III quindi smetto di blaterare a vanvera :']
Graaazie per aver seguito la storia fin qui e spero in taaaante recensioni. uu
Un bacione :]]
-Sara


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Capitolo 11
*** Chapter Eleven ***


                                       BETS.




Chapter Eleven.


Baby I'm here, I'm here to stay.
I ain't going nowhere.
I know you're scared
'cause you've been hurt.
Baby, it's alright.
Right Here - Justin Bieber

Alex's pov.

Questa mattina mi sono svegliata un po' prima del solito per poter preparare una colazione speciale a Cassie. Detesto vederla star male. Mi ricordo che l'altr'anno mi era scoppiata a piangere praticamente addosso quando le chiesi come mai in quel giorno non era solare come al solito. 
Sua madre è morta esattamente due anni fa.
E quando vedo che Louis Tomlinson le sta rompendo le scatole vorrei andare lì a spaccargli il culo.
Ed è proprio quello che faccio.
“Cassie!” Lei si gira verso di me mentre la raggiungo. “Ehy” “Come stai?” Bene non di sicuro, lo so. “Starei meglio se 'sto coglione di Tomlinson si levasse dai piedi” Allora avevo ragione. “Walker, quanto tempo!” 
Lo sgozzo. 
“Ci siamo visti ieri, Tomlinson” “Sì, ma non parliamo da tanto. Come va con Harry?”
Gli taglio la testa e la uso come fermacarte.
“Perché ti interessa?” “Semplice curiosità”
Magari potrei tagliargli solo la lingua, l'importante è che non parli.
“Te lo dico per l'ultima volta, Tomlinson. Vattene” Cassie sembra davvero avvilita. I miei pensieri omicidi su Tomlinson si fanno più forti.
“E se non lo faccio?” Finisci male. “Hai sentito Cassie? Vat-te-ne!” Scandisco. Magari è troppo ritardato e bisogna parlargli lentamente. “No” Mi stanno per saltare i nervi, non perdo mai il controllo ma quando si tratta di Cassie non ho mezze misure. Lei mi ha sempre difesa perché magari ero troppo debole, o in una brutta giornata , o scocciata, o stavo male. Mi ha sempre aiutata, sempre. E se per farla star bene o almeno meglio devo rompere il naso a 'sto stronzo, lo farò di certo.
“Te lo ripeto di nuovo, apri bene le orecchie: slog-gia” Dico. “Dammi una buona ragione” “Vuoi una buona ragione?” Non rispondo più delle mie azioni, adesso. Prima che me ne possa rendere veramente conto il mio pugno si ritrova sul suo naso.

Harry ha deciso di portarmi in un posto, chi sa dove. Lui spegne l’auto e rimane fermo a guardare il volante. Immobile. Lo guardo piegando la testa di lato e fingo di tossire per attirare la sua attenzione. “Uh?” si gira verso di me illuminando i suoi occhi color smeraldo ...Cazzo. “Si, scusami... Usciamo?” chiudo la portiera e mi appoggio ad un muro incrociando le braccia e fissandolo. “Beh?” chiede aspettando che io lo segua “Beh, cosa?” lui sorride e fa il giro dell’auto raggiungendo il marciapiede. “Non mi segui?” si appoggia con una mano al muro, proprio sopra la mia spalla fissando il suo sguardo sui miei occhi. Sorride ancora. “Prima dimmi dove” “Mmmh... E se non volessi farlo?” “Mmmh... E se non volessi seguirti?” ora ha appoggiato anche l’altra mano al muro e sono costretta a rimanere ferma. “Sei libera di farlo” detto questo sposta le mani dentro le tasche dei jeans e si allontana di qualche passo, aspettando la mia mossa. Sorrido, faccio un passo in avanti e afferro la sua maglietta. Lo tira verso di me e torno con la schiena appoggiata al muro freddo. Le nostre labbra sono a qualche centimetro. Silenzio. “Ora dovresti dire una frase provocante” suggerisce lui con il sorriso sulle mie labbra “Naaaah...” infilo una mano fra i suoi ricci e spezzo lo spazio tra le nostre labbra, facendo unire le nostre lingue in un bacio passionale. La sua mano sfiora il bordo della mia maglia, come se fosse indeciso se entrare ad esplorare la mia schiena o rimanere lì. 
La mano sinistra raggiunge quella destra, mescolandosi tra i suoi capelli. Poi mi allontano agganciando le dita dietro il suo collo, intuisco che vuole ancora baciarmi, vedo come fissa le mie labbra e vedo che il collo è ancora proteso verso di me. Sorrido. Mi mordo un labbro. Mi stacco dal muro. Mi allontano di qualche metro. Lui mi guarda confuso, ma sempre con il sorriso in faccia “Allora? Dove volevi portar-” mi interrompo perché una, due, tre, quattro gocce di pioggia mi hanno appena bagnato il viso. “Aaaah, merda! Perché piove proprio ora?” “Perché sei così triste?” dico mentre la pioggia si fa più intensa “Il posto in cui volevo andare era all’aperto...” mi avvicino per baciargli il collo “Sarà per un’altra volta”
“Mi odi, ammettilo.” Dice lui premendo il piede sull’acceleratore “Si, può essere.” Dico con il sorriso. “Non vuoi sapere perché ho fatto la domanda?” chiede deluso “Scusa... Perché pensi che ti odi?” “Mi provochi. Mi provochi e poi mi lasci senza niente.” “Definisci ‘niente’” non risponde, ma io ho capito benissimo “Tu non fai forse lo stesso? Credo sia arrivato il mio turno” “Cos’è una specie di vendetta?” “...Una specie” probabilmente pensa che io stia sorridendo. Non può vedermi dato che ho la faccia girata verso il finestrino dell’auto e controllo l’acqua che scorre sul vetro. Però io non sto sorridendo. L’ultima frase non l’ho dovuta recitare. È la pura verità. Okay, non mi dispiace baciarlo e tutto, però voglio fargliela pagare. 
Una parte di me però spera con tutte le sue forze che lui abbandoni la scommessa , che resti con me...
Non si vede ad un palmo di naso, sta piovendo a dirotto e l’acqua che scorre sul parabrezza rende complicato capire dove siamo, ma Harry sembra sapere quello che fa. Quando ferma l’auto capisco che siamo arrivati a casa.
Faccio per aprire la portiera ma lui mi afferra per un polso. “Ora è il mio turno” dice con voce maliziosa. Mi tira a se e mi ritrovo seduta cavalcioni sul suo corpo. “Dovremmo tornare a casa...” “Appunto... ‘Dovremmo’” mi tira verso se, sposto la testa, ma il suo obbiettivo non erano le mie labbra, ma il mio collo, che inizia a divorare di baci. Mi lascio scappare un sospiro di piacere, poi mi mordo il labbro. Non gliene concederò altri. Devo controllarmi. 
Mentre le sue mani alzano piano la maglietta un brivido di freddo mi percorre la spina dorsale. Prendo il suo viso fra le mani. “Basta...” sussurro “Cassie e Zayn ci staranno cercando...” “E allora?” sospiro, lo scavalco ed esco dall’auto.

Cassie's pov.

Ieri abbiamo passato una bellissima serata con Niall e Liam. All'inizio Harry e Zayn li guardavano come se li volessero fulminare con lo sguardo, ma poi si sono sciallati.
Questa mattina mi sono svegliata con un vuoto incredibile all'altezza del petto.
Oggi sono due anni, due anni esatti che mia madre è morta.
Questo è l'unico giorno dell'anno in cui mi sento davvero vulnerabile, mi sento come un palloncino a cinque millimetri da un cactus. Come se qualsiasi cosa potesse farmi scoppiare, scoppiare in lacrime.
Solo Alex sa che giorno è oggi per me e alla mattina mi ha portato la colazione a letto. Dio solo sa quanto le voglio bene.
Aspetto con ansia che la campanella suoni l'ultima volta per questa giornata, in modo da poter tornare a casa, pranzare e poi andare al cimitero. Oggi sono stata particolarmente silenziosa e, cosa ancora più strana, particolarmente fine. 
Chiunque capirebbe che c'è qualcosa che non va. Spero solo che non mi facciano domande.
Drinnnnnnnnnnnnnn.
Finalmente. Ho la vaga sensazione che se non fosse suonata la prof di storia mi avrebbe interrogata.
Vado al mio armadietto e ci butto dentro con noncuranza i libri e non appena chiudo l'anta mi ritrovo faccia a faccia con Tomlinson.
"Allora, Hills. Come ti trovi a vivere con Zayn ed Harry?" "Lasciami in pace, Tomlinson. Oggi non è giornata" "Ti ho solo chiesto come va con quei due" "Va alla grande" Rispondo spazientita iniziando a camminare per il corridoio. 
"Hey aspetta. Si può sapere cos'hai oggi?" Dio santo, perché non si dilegua?
"Vattene, Tomlinson. Sparisci, dileguati, evapora, fai 'puff'. Non mi interessa, basta che non ti debba più vedere nel raggio di almeno duecento metri". Accellero il passo, sperando abbia capito che non deve rompermi. Ma no, è chiedere troppo.
Dopo cinque secondi rieccolo lì, di fianco a me.
"Voglio solo parlare" "Di cosa?" "Del fatto che ultimamente ti vedo molto presa da Zayn" "E con questo? Sei geloso, Tomlinson?" "Ma fammi il favore! Però tu non hai negato..." "Non c'è niente da negare". Ho idea che pure lui c'entri qualcosa con la scommessa che hanno fatto Styles e Malik. Non so in che modo, ma credo proprio che ci sia anche il suo zampino. Lo dirò ad Alex.
"Quindi lo ammetti" "Ammetto cosa?" "Che Zayn ti piace" "La smetti di ronzarmi intorno e te ne vai?" "Continui a non negare" Adesso gli spacco la faccia.
"Cassie!" Alex, ancora una volta arriva lei che mi impedisce di uccidere qualcuno. "Hey" "Come stai?" "Starei meglio se 'sto coglione di Tomlinson si levasse dai piedi" "Walker, quanto tempo" Dice lui rivolgendosi ad Alex. "Ci siamo visti ieri, Tomlinson" Risponde lei. "Sì, ma non parliamo da tanto. Come va con Harry?" Okay, adesso sono sicura che c'entri con la scommessa.
"Perché ti interessa?" Risponde lei. "Semplice curiosità" Sì, come no.
"Te lo dico per la centesima volta, Tomlinson. Vattene" "E se non lo faccio?" dice sorridendo, Alex lo guarda come se volesse ucciderlo "Hai sentito Cassie? Vat-te-ne" Scandisce lei. "No" Lei sa benissimo che giorno è per me e ogni volta succede che diventa protettiva, come farebbe una sorella maggiore, anche se abbiamo la stessa età. Lei fa un respiro per trattenersi, ma credo stia per scoppiare "Te lo ripeto di nuovo, apri bene le orecchie: slog-gia!" lui si appoggia al muro con un gomito continuando a fissarla. "Dammi una buona ragione" "Vuoi una buona ragione?" lui annuisce divertito. Credo che assisterò ad una scena che non dimenticherò tanto facilmente. Ecco, infatti. SBAM. Il pungo di Alex sprofonda sul naso di Tomlinson che sbatte la testa contro il muro e si tiene il naso per il dolore. "Puttana di merda mi hai rotto il naso!" urla strizzando gli occi. Lei resta a guardarlo sprezzante e dice solo "Non è rotto, cretino. Smettila di ululare e porta via il tuo culo da qui" Mi accorgo solo ora che la mia bocca è spalancata. Ma siamo sicuri che quella sia Alex? Tomlinson le ubbidisce e va in bagno tenendosi il naso tra le mani.


Tre ore dopo, sono ai cancelli del cimitero.
Harry ed Alex hanno preso la mia macchina per andare non so dove, così mi ha dovuta accompagnare Zayn. L'ho implorato di lasciarmi andare sola con la sua auto, ma mi ha risposto che nessuno guida 'la sua bimba' tranne lui.
'Non vorrei che guidando investissi un cervo e rimanesse attaccato al cofano a mo' di spazzaneve' aveva detto. Davvero simpatico.
Se non altro l'ho convinto a restare in macchina mentre io vado alla tomba della mamma. E poi si è limitato a dire che gli dispiace e bla bla bla.
Superati alcuni cipressi e la chiesa, sono arrivata a destinazione.
E' tutto esattamente come l'ultima volta che sono venuta qui, un anno fa. Siccome non vengo molto spesso, la maggior parte dei fiori è di plastica.
Incise sulla lapide ci sono la data di nascita e quella di morte e accanto una sua fotografia. Vedendola non posso far altro che piangere.
Mi manca così tanto.
Mi inginocchio a terra, congiungo le mani e chiudo gli occhi.
Ciao mamma, mi manchi tantissimo.
Ho così tanto bisogno di parlare con te...
L'ultima volta che sono venuta qui ti avevo detto che ero stata espulsa dalla scuola per la mia pessima condotta, ricordi? 
Beh, non sono cambiata poi così tanto da allora. La mia condotta è migliorata, grazie ad Alex, ma giusto quel che basta per non farmi espellere anche da quest'altra scuola. So di non essere la figlia che avresti sempre voluto, mamma.
So che dovrei essere più educata, più rispettosa, meno scansafatiche, meno odiosa con le persone. So che dovrei "aprire il mio cuore", che non dovrei respingere le persone che tentano di essermi amiche. Ma è così difficile. Ho paura, mamma. Ho paura che le persone che entrano a far parte della mia vita possano andarsene, come hai fatto tu, come ha fatto il mio ex Jack, come ha fatto quella che era la mia migliore amica nell'altra scuola. 
Ho paura di soffrire. Ho paura di non sapermi più rialzare se qualcuno mi butta giù. Ho paura di innamorarmi perché non credo di riuscire più a rimettere insieme i pezzi del mio cuore se si dovesse spezzare ancora una volta.
Quanto mi piacerebbe essere come Alex, che non importa quanto tempo ci mette per farlo, alla fine ogni volta che cade riesce sempre a rialzarsi, a dimenticare.

In questo istante comincia a piovere, sempre più forte. Come se la pioggia volesse lavare via la mia sofferenza. Brividi di freddo mi corrono lungo le braccia e la schiena, ma non me ne curo affatto.
E c'è un ragazzo, Zayn.
Lo odiavo. Ma ora non più, credo. 
Con te non posso mentire, mamma. Posso farlo con me stessa, ma non con te.
Credo davvero di provare qualcosa per lui, qualcosa di forte.
Iniziava a piacermi, poi ho saputo della scommessa. Lui mi da' tutte queste attenzioni solo perché vuole portarmi a letto. Pensavo che scoperto questo mi sarebbe stato più facile respingerlo, tornare ad odiarlo. Volevo vendicarmi. E lo voglio ancora, ma...
Non so cosa fare, mamma.
Mandami un segno, un qualcosa che mi faccia capire quello che devo fare.
Sono confusa. E avrei tanto, tanto bisogno di gettarmi fra le tue braccia.
Ancora non capisco perché te ne sei dovuta andare così presto. Forse eri una persona troppo meravigliosa e speciale per poter restare qui sulla Terra, così Dio ti ha preso con sè. Ma io ti rivoglio qui, perché mi manchi ogni giorno di più.

All'improvviso mi rendo conto di sentire il rumore che fa la pioggia quando cade sulla terra, ma di non sentirla su di me.
Apro gli occhi e vedo Zayn che tiene l'ombrello sopra la mia testa in modo che non mi bagni. Ma da quanto tempo è lì? Non voglio che mi veda piangere, perché da quando sono qui non faccia altro. Le lacrime non si sono fermate un solo secondo, continuano a scendere e a rigarmi il viso. Le asciugo in fretta con la manica della mia felpa e trattengo quelle che spingono per uscire. Quando la vista mi si fa meno appannata, noto che lui mi sorride lievemente e che con la mano non occupata dall'ombrello tiene una rosa. Il fiore preferito della mamma e mio. Che sia questo il segno che le avevo chiesto di mandarmi prima? No dai, troppo assurdo. E' di sicuro una coincidenza.
"Da quanto sei qui?" Chiedo a Zayn. "Da cinque minuti dopo che ha iniziato a piovere. Non volevo che ti ammalassi..." "Grazie" Lui si accuccia accanto a me, appoggia la rosa sulla tomba della mamma, poi mi accarezza la guancia e mi bacia la fronte. "E' tutto okay?" Annuisco e mi lascio abbracciare da dietro da lui, che inizia a muoversi lentamente come per cullarmi.
Mi lascio andare fra le sue braccia. Perché in un certo senso mi sento protetta e non mi sento sola.
Lo sento che mi sussurra all'orecchio parole e frasi confortanti, una di queste attira la mia attenzione. "Sono qui, okay? E sono qui per restare".
E se fosse vero? Se la scommessa che ha fatto in questo momento non c'entrasse? Se lo dicesse sul serio? "Promettimelo. Promettimi che non te ne andrai come gli altri" Dopo una pausa che mi sembra non finire mai, lui risponde: "Promesso".

Zayn's pov.

E dico sul serio. Non la lascerò. Non dopo aver visto quanto può essere fragile in realtà. Credevo che niente potesse far piangere Cassie Hills, evidentemente mi sbagliavo.
Vederla così triste, fa crescere un senso di malinconia anche dentro di me. In questo momento la vedo così fragile che ho paura di toccarla e romperla in mille pezzi.
Non voglio farla soffrire ulteriormente. Vincerò la scommessa, ma poi non la abbandonerò. 
Intendo, all'inizio avevo intenzione di portarmela a letto e poi fare come se niente fosse. Non mi sarebbe interessato se ci fosse rimasta male o meno. Ma ora... una volta vinta la scommessa diciamo che non la butterò via come la cartaigenica dopo che ci si pulisce il culo. Magari potrei tentare di rimanerle amico...o qualcosa di più...e sempre se non mi strangola con le sue stesse mani o con il primo fil di ferro o corda che trova in giro. In quel periodo vedrò di star lontano dalle cose che 
lei potrebbe usare per uccidermi.
"Senti, la pioggia ha abbassato la temperatura. Qui vicino c'è un bar, ti va se ci andiamo a prendere una cioccolata calda?" Le chiedo. "D'accordo. Tu intanto vai, ti raggiungo subito". Le lascio l'ombrello e mi metto in testa il cappuccio della felpa, poi corro all'auto sperando di non bagnarmi troppo.
Dopo qualche minuto lei entra nell'auto e sbatte la portiera, poi mi concede un sorriso un po' sforzato. "Andiamo?" Mi domanda. "Andiamo".
In dieci minuti arriviamo a destinazione. Dentro al bar fa decisamente più caldo, si sta bene.
Io e Cassie andiamo a sederci ad un tavolo vicino ad una finestra e quando il cameriere arriva per le ordinazioni io chiedo un cappuccino e lei una cioccolata calda.
Arrivate le ordinazioni lei porta la tazza alle labbra, scottandosi la lingua. "E' calda, cazzo!" Sbotta. "Ma dai? Avrei potuto giurare che la cioccolata calda fosse ghiacciata" "Ha-ha. Davvero divertente" Dice scostandosi una ciocca di capelli bagnata che le si era appiccicata alla faccia. "Hey, io sono sempre divertente" "Come no".Fra di noi piomba un silenzio imbarazzante, finché lei non lo spezza.
"Riguardo a prima...tu non mi hai mai vista piangere, intesi?" Immaginavo che non le piacesse piangere in pubblico, anche se il pubblico è costituito da una sola persona. Credo che giudichi le lacrime un segno di debolezza. "Tranquilla, mi cucio la bocca" "Se ti cuci la bocca poi però come farò a baciarti?" Ed ecco che sulle sue labbra affiora un sorriso malizioso, sorrido di rimando."Bene, bene, bene. E così mi vuoi baciare?" "E se fosse?" "Non mi opporrei di certo".
Finiti la cioccolata e il cappuccino, pago il conto e torniamo in macchina per tornare a casa. Quando arriviamo l'appartamento è ancora vuoto, Harry e Alex non sono ancora tornati.
"Chi sa dove sono andati quei due" Dico. "Boh, probabilmente fa qualche parte a risucchiarsi la faccia a vicenda" "Noi che facciamo?" "Mmm...vediamo un film o leggiamo un libro?" "Io avevo altro in mente" Lei alza un sopracciglio. "Definisci 'altro'" "Potresti aiutarmi a ripetere storia, faccio schifo in quella materia" "Spiritoso, lo so che non è quello che hai in mente" "E invece è proprio questo. Sei tu che pensi sempre male" "Io che penso male? Ma senti questo, tsé. Tira fuori i libri, allora". Faccio come dice e ci sediamo sul tavolo in cucina, lei inizia a spiegare la Seconda Guerra Mondiale ma confesso di non stare molto attento. Continuo a fissare le sue labbra muoversi e noto che ogni tanto si sposta una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio. Ammetto di aver detto di voler fare storia solo per provocarla un po'.
"Ma mi ascolti almeno?" "Uh? Herm, sì" Lei sospira, arrendevole. "A cosa pensavi?" "A quanto sei bella" "Sì, allora, dicevo..." Lei non da' peso alle mie parole e continua a spiegare, mentre io continuo a pensare a come sarebbe bello fare una doccia calda insieme a lei.
Io e lei...nudi...
"Credo che Alex ed Harry siano tornati" Dice lei interrompendo i miei pensieri. 

Il resto del pomeriggio lo passiamo al pc, o alla tv o nel caso mio e di Cassie a leggere un buon libro. Finché non arriva la sera, poi la notte e poi il mattino seguente.


Hellooooo. c:
Eeeee lo spazio autrici è tornato in mio possesso. *--*
Anche se nel prossimo capitolo dovrò cederlo di nuovo. çç
Il lato positivo è che adesso saremo in due a rompervi le palle qui sotto. lol
E tipo oggi sono in crisi perché questa notte alle tre ho finito di leggere
un libro che è finito malissimo è ho pianto per un'ora. ç___ç
Sono ancora depressa. cc
Comunque di queste cose non ve ne fotte niente, quindi veniamo al capitolo.
Diciamo che tempo fa mi sentivo triste quindi ho praticamente imposto alla Sara di scrivere un capitolo triste. lol
Anche se non so quanto sono riuscita a renderlo commuovente. Probabilmente per niente. cwc
Cassie e Zayn non sono pucciosissimi in questo capitolo? *--*
Vi prego, ditemi di sì perché se no mi vado a buttare da un ponte.
E vogliamo parlare di Alex che tira un pugno a Louis? ahahaha
Go Alex, go Alex, go Alex!
Bene, credo di aver detto tutto. c:
-Ila

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Capitolo 12
*** Chapter Twelve. ***


                                                                                                                BETS.
 

Chapter Twelve.

Passa il tempo volando,
noi aspetteremo qui.
Tra un segreto e l'altro.
Fidati di me,
io mi fiderò di te.
Che amica sei - Giorgia.

Cassie's pov.

La sveglia trillante mi riporta velocemente alla realtà, separandomi da un ricordo affiorato nella mia mente mentre dormivo tranquilla.
Fanculo.
Stavo rivivendo un pomeriggio di dieci anni fa, ero in un parco quando ancora abitavo con mamma e papà in Italia. Ero seduta su un'altalena e la mamma mi guardava sorridente da una delle panchine di legno che circondavano il parco. Mi piacerebbe tornare in Italia, è lì che sono nata ed ho vissuto per i primi dieci anni della mia vita. Mio padre è inglese, mia madre era italiana.
Mi stiracchio e guardo alla mia sinistra. Zayn non c'è, si sarà già alzato.
Mi alzo lentamente dal letto, mi vesto e mi trascino in bagno. Dio, con questi capelli sembro quasi un ananas. Mi do' una sistemata e mi dirigo in cucina, prendo un po' di latte e cereali e mi siedo sul tavolo dove già stanno mangiando Zayn ed Alex.
"'giorno" Dicono in coro. Afferro una scodella, il latte e la scatola di cereali e mi siedio anch'io per fare colazione.
"Alex, pensi mai di tornare in Italia?" "Ogni tanto sì, sarebbe bello tornarci per tipo un mese. Magari d'estate, in vacanza" Risponde lei bevendo un sorso di latte.

Già, sarebbe davvero figo.
"Magari potresti andarci in luna di miele con Zayn, no Cassie?" Quasi mi strozzo con il latte. Harry, si è alzato."Ciao Harry, perch* non ti strozzi con i cereali che fai un favore all'umanità?" "Il buon giorno si vede dal mattino" Dice Alex. "Hey, ha iniziato lui!" "Ha iniziato lui gne gne gne" Mi fa il verso Harry mentre si versa il latte nella tazza. Ho una gran voglia di prendere il cartone del latte e svuotarglielo in testa. "Ma quanti anni avete?" "Ma brava, sei la mia migliore amica e non sai nemmeno la mia età. Complimenti!" Zayn se ne sta in silenzio, a godersi la scena come uno spettatore al cinema. Gli mancano solo i pop-corn. Ah, già, ha i cereali, è lo stesso. Alex sospira. "Uno di questi giorni vi chiudo a chiave in una stanza e non vi faccio uscire finché non andrete d'accordo" "Non lo faresti" L'idea è preoccupante. Si sa che lei è determinata, se si mette qualcosa in testa puoi stare certo che la farà. Toglierò tutte le chiavi dall'appartamento, per precauzione. "Non mettermi alla prova, Cassie" "Fottiti" "Aww, l'amore è nell'aria. Si vede che è primavera" Finalmente Zayn si degna di parlare. "Che giorno è oggi?" Chiede Harry. "Il 23 aprile". Rischio ancora di strozzarmi con la colazione. "Porca troia! Alex, oggi interroga di scienze! Cazzo, cazzo, cazzo" "Merda! A che ora abbiamo scienze oggi?" "La prima, cazzo!".

Un'ora e mezza dopo, io e Alex usciamo dall'aula di scienze.
"Cazzo, che culo della madonna che abbiamo avuto. La prof di scienze viene a scuola anche con trentotto di febbre, la bastarda" "Vero, si sarà presa qualche malattia tipo...boh, qualunque cosa abbia si spera che duri almeno una settimana" "Una settimana senza quella vecchia con la voce da cornacchia? Un sogno che diventa realtà" Ridiamo. Io credo che la prof di scienze sia la prof più odiata dell'istituto.
"Cassie, pensavo...è un po' di tempo che non passiamo una giornata a farci una lunga chiacchierata. Ci sono cose successe ultimamente che non ti ho ancora detto" "Hai ragione, anche io non ti ho detto alcune cose..." Del tipo che sono andata a letto con Louis Tomlinson. Ma questi non sono dettagli. Superflui, inutili dettagli. Beh, forse non tanto superflui...
"Allora pomeriggio usciamo, andiamo al solito parco?" "Direi di sì. Che materia hai adesso?" "Storia. Salvami, ti prego" "Perché? Interroga?" "No, ma un'ora di storia con la prof che mi ritrovo è un incubo" Si ferma davanti al suo armadietto, la saluto a proseguo per il lungo corridoio. Il mio armadietto è tipo dall'altra parte del mondo. Quando ci arrivo, trovo Zayn appoggiato con la mano su quello accanto e appena mi vede arrivare mi sorride.
Stupide farfalle nello stomaco, berrei una bottiglietta di veleno sono per uccidervi.
Fermi tutti! Da quando in qua sento le farfalle nello stomaco quando mi sorride? Datemi una mazzata in testa, forte.
"Hey" Lo saluto. "Oggi usciamo" Grazie di avermi salutata, troppo gentile. "Non suona come una domanda" "Infatti non lo è" "Oggi esco con Alex, andiamo al parco. Se vuoi che esca con te dovrai legarmi mani e piedi e portarmi in giro come un sacco di patate" "Non mi tentare". Alzo gli occhi al cielo fingendomi scocciata. "Dai, mi farò perdonare" Infondo per vincere la scommessa devo passare del tempo con lui, giusto? Giusto.
Gli do' la schiena e inizio a mettere via i libri di scienze per prendere
quelli di geografia."Perdonare eh? Ho in mente un modo in cui potresti farlo" Si stacca dall'armadietto e mi viene dietro, mi cinge i fianchi e inizia a baciarmi il collo.
Cazzo.
"Allora, preferisci andare a lezione o rinchiuderti con me in un ripostiglio?" Mi sussurra fra un bacio e l'altro.
Mi giro verso di lui e gli getto le braccia attorno al collo, poi appoggio le mie labbra sulle sue lasciandomi andare in bacio intenso e passionale. Poi mi stacco, anche se vorrei non doverlo fare.
Ma che cazzo sto dicendo?!
Cassie, torna in te.
"Credo che andrò a lezione, la prof di geografia ha detto che oggi parleremo di un argomento molto interessante. Ci si vede, eh?" Gli mollo un ultimo bacio a stampo sorridendo e fingendo entusiasmo, poi giro i tacchi e vado nell'aula di geografia accompagnata dalla risata cristallina di Zayn.
Durante l'ora non presto la minima attenzione alla professoressa che parla, parla e parla.
Mi metto a guardare fuori dalla finestra, a fissare il tempo ugioso di questa città dove le giornate di sole sono davvero rare. Da poco ha iniziato a piovere e le gocce scivolano veloci lungo il vetro spesso della finestra.
Seriamente, trovo più interessante la pioggia che la lezione di geografia. Forse, e dico forse, dovrei iniziare a concentrarmi leggermente di più se non voglio perdere l'anno. Al momento non sono in pericolo, a dire il vero, ma se continuo così...
Presto dovrò iniziare a studiare per gli esami finali e preparare le tesine, quindi magari è giunto il momento di ascoltare i professori.
Facciamo che inizio con la prossima ora.
O con domani.
O con la prossima settimana.
O con il prossimo mese, infondo ho tempo.
No! Se continuo così finirò per ritrovarmi al giorno prima dell'inizio degli esami senza aver fatto un cazzo e dirò “Mancano tre ore, ho ancora tempo!” e così verrò bocciata.
Quindi evitiamo, con domani inizio a concentrarmi sul serio.
“Signorina Hills! Vuole farci il favore di ripetere quello che ho detto?”
Merda.
“Herm...stava parlando di... geografia!” “Apprezzo il suo senso dell'umorismo, ma le conviene impegnarsi se non vuole ripetere l'anno!” E grazie al cazzo.
“Mi scusi prof...” “Che non si ripeta, o la prossima volta la interrogo!” “Ma vaffanculo” Sussurro a denti stretti. “Ha detto qualcosa?” “No, prof. Niente”.
Vorrei concentrarmi, giuro. Ma la mia testa vaga da tutt'altra parte. Sto pensando a Zayn, al fatto che infondo mi piace stare in sua presenza, che infondo mi piacciono i suoi baci, e penso ancora alle farfalle nello stomaco.
Brutta cosa.
Tutti sanno cosa vogliono dire quelle stramaledette farfalle.
E, nel mio caso, non vogliono dire niente di buono.
“Quasi dimenticavo, ragazzi. Devo ricordarvi che la prossima settimana partiremo e andremo in campeggio con le altre classi dell'ultimo anno e che dovete darmi i nomi di chi volete in tenda con voi”.
Il campeggio! Me n'ero completamente scordata! Sarà una figata assurda stare una settimana lontano dai centro di Londra, in mezzo alla natura.
Insetti a parte, amo la natura incontaminata.
Mi sbrigo a dare alla professoressa nome e cognome di Alex, dopodiché la campanella suona ed esco in fretta dalla classe.

Alex’s pov.

Scuola è già finita da un po’ ed io e Cassie stiamo camminando da circa dieci minuti lungo il sentiero ghiaioso del parco. È imbarazzante se penso che prima o poi la conversazione finirà alla sera della discoteca. La sera nella quale sono andata a letto con Niall. Inizio a scalciare i sassolini sollevando un po’ di polvere. L’aria è umida. Pioverà di nuovo. Che palle. Infilo le mani nelle tasche e guardo le nuvole grigie.
“Tutto apposto, Alex?” “Uh? Sì...” Noto che non mi sta seguendo, mi giro e la vedo seduta su una panchina. Resto a fissarla fino a che non mi invita con un gesto della mano a fare lo stesso. Mi siedo e mi appoggio allo schienale freddo della panchina. Silenzio. “Allooora...” Dice lei allungando la ‘o’ “Allora...” La imito.”Come ti sta andando la scommessa?” “La-la scommessa? Herm... Bene... Credo... Con te?” “Oh... Procede...” Silenzio. “Hai avuto tu l’idea di venire qui... Di che cosa volevi parlarmi?” Comincia a prendermi il panico. Non fraintendete. Voglio dirglielo, solo... Non so come. Mi sistemo meglio sulla panchina e sono seduta talmente sul bordo che rischio di cadere. “Beh... Del giorno in cui siamo andate in discoteca per esempio...” La vedo stringere le sbarre della panchina con la mano. Il suo sguardo è freddo, arrabbiato. “Qualcosa non va, Cassie?” “Sono andata a letto con... Tomlinson Dice il suo cognome con tanto disprezzo e denti stretti che ci metto qualche secondo a capire quello che ha appena ringhiato, sì perché non lo ha detto parlando. Quando realizzo che Tomlinson, sarebbe LOUIS Tomlinson cado letteralmente dalla panchina battendo il sedere contro il bordo del sentiero di ghiaia: ossia pietre, ma non ci faccio caso. Mi aggrappo allo schienale della panchina tirandomi su a fatica. Non posso crederci che sia andata a letto con quell’essere. “Tu... Tu CHE COSA?!” “Mi hai sentita!” Mi zittisco e torno a sedermi ancora sconvolta per quello che ha detto. “Ero ubriaca.” Si giustifica, ma è sul punto di rompersi una rotula da quanto forte si sta stringendo le ginocchia. “Io... Io... Stai tranquilla, non lo dirò a nessuno” Ancora una volta cala il silenzio. “Tu invece?” Chiede cercando di calmarsi. “I-io? Oh... Io sono... Ecco... Sono andata a casa di Liam e Niall” tossisco “...e?” “Cosa ti fa pensare che ci sia dell’altro?” Comincio ad avere caldo, mi sento la faccia andare a fuoco. Lei mi fissa e basta, ma capisco che SA che c’è dell’altro. Io però sto in silenzio perché sto cercando ancora le parole giuste. Non riesco a mettere insieme una frase di senso compiuto. “Non ci credo, c’è dell’altro! Lo sapevo!” esclama lei “Forse...” “Allora? Hai intenzione di raccontarmi?” “Tu non mi hai raccontato di Tomlinson!” Mi fulmina con lo sguardo e poco prima che lei possa sbranarmi una voce attira la nostra attenzione. “Hey, ragazze!”
Mi giro di scatto, pronta a lodare Chris per avermi salvato da morte imminente. Scatto in piedi e corro ad abbracciarlo “CHRIS!” lui tossisce... Forse l’ho stretto troppo... Ops! “Come mai tutto questo affetto?” Dice ricambiando l’abbraccio. Mi allontano per poi nascondermi dietro la sua schiena. “Cassie vuole uccidermi!” “Perché, che hai fatto?” “Niente, mi sembra giusto che uno voglia sapere se la sua migliore amica va a letto con To-...” mi tappo la bocca con una manata. Lei scatta in piedi. “FERME! Cassie, con chi è che sei stata a letto?!” Chiede lui.“Alex, sei morta!” Inizio a correre fra gli alberi del parco mentre Cassie mi rincorre con gli occhi praticamente rossi. “Dai, Cassie! Non ho fatto niente di male!” Rischio di inciamparmi in una radice, ma continuo correre fingendo che i passanti non esistano.
Mi giro e prendendo Cassie di sorpresa le corro incontro per poi sorpassarla e raggiungere una seconda volta Chris e usarlo come scudo. “Hey, hey! Calma!” “Lascialo, Alex!” “Giura che non mi uccidi!” Non risponde, ma vedo che si è calmata, comunque non voglio mollare le sue spalle. Ho il fiatone. “Senti... Credo di aver capito che sei stata a letto con... Tomlinson?” Dice lui strizzando gli occhi e aspettandosi un pugno che però non arriva. Lei grugnisce e si siede sulla panchina. “Non mi sembra una tragedia...” “Ero ubriaca, si è approfittato di me!” Sbraita lei “Che bastardo! Stai dicendo che non era ubriaco?” intervengo io. Che verme! Lascio il mio ripostiglio sicuro (alias le spalle di Chris) e mi metto di fronte a Cassie “Ora bisogna trovare un modo per vendicarti.” Vedo il suo viso illuminarsi “Che hai in mente, Alex?” “Non lo so ancora...” “Che ne dite se ci riflettiamo davanti ad un caffè? Io potrei avere qualche idea...” Cassie si alza e batte una mano sulla spalla di Chris. “Chris? Mi compiaccio ogni giorno di più per averti difeso da Lucas. Lo sai?”



Zayn's pov.

Le ragazze sono uscite da un'ora ed io e Harry non sappiamo cosa cazzo fare."Che dici, secondo te avranno qualche gioco per la play?" Mi chiede ad un certo punto Harry. "Se c'è la play ci saranno anche dei giochi, no?" Rispondo indicando la playstation nera accanto al televisore.
Ci alziamo dal divano e cominciamo a setacciare tutta la casa finché non troviamo una mensola con sopra riposti ordinatamente giochi che vanno da Call Of Duty a Just Dance. Prendiamo un gioco di Formula 1, che mi stupisce possa trovarsi in una casa dove ci vivono solo ragazze, lo mettiamo dentro alla play e cominciamo a giocarci.
Ad un certo punto suonano alla porta. Per un istante credo siano tornate Cassie ed Alex poi penso che non ha senso che suonino per entrare nella loro casa.
Metto in pausa il gioco e vado ad aprire.
Liam e Niall, i ragazzi che vivono nell'appartamento di fronte, mi sorridono. Ammetto che sono simpatici, però ronzano troppo attorno alle ragazze.
Che c'è Zayn, sei geloso?
Stronzate.
Andiamo, ammettilo.
Sì, beh, forse un po'. Forse.
"Hey, Cassie e Alex sono in casa?" Chiede gentilmente il biondo. "No, ma torneranno fra poco...credo. Volete aspettarle qui?" I due scrollano le spalle, annuiscono ed entrano.
Dopo circa dieci minuti, siamo tutti seduti sul divano che giochiamo alla playstation e chiacchieriamo allegramente come se ci conoscessimo da una vita.
"Da quanto conoscete Cassie e Alex?" Chiedo. Subito dopo impreco perché Harry mi ha dato una leggera spinta con il gomito facendomi perdere l'equilibrio e sbandare l'auto permettendogli di sorpassarmi. Che bastardo.
"Da quando sono venute ad abitare qui, quindi da circa qualche mese" Dopo qualche secondo Liam aggiunge: "Perché?" "Niente, chiedevo" "Tue e Cassie ed Harry e Alex state insieme, vero?" No. "Sì" Perché ho detto sì se ho pensato no? Harry mi guarda con un grosso punto interrogativo stampato sulla fronte. Scrollo le spalle sperando di apparire tranquillo e disinvolto. "Lo immaginavo, si vede che vi piacete" Inarco un sopracciglio. "Che intendi?" "Niente, solo che, per esempio, guardo tu guardi Cassie ti si illuminano gli occhi e quando Harry vede Alex sorride istintivamente" Se stessi bevendo dell'acqua probabilmente l'avrei sputata in faccia a Liam. Però c'è una domanda che mi ronza per la testa. "E come sai che noi piacciamo a loro?" Lui sorride. "Beh, Cassie è più gentile del solito e ti guarda spesso di sottecchi e Alex gua-" "Siamo tornate!" La porta si spalanca e Cassie e Alex entrano in casa.
Proprio ora che la conversazione si faceva seriamente interessante.


 

Saaaaalve gente :33
Ed ecco che ho di nuovo io il controllo dello spazio autrice c:

Allooooordunque (?) che ne dite di questo capitolo?
Personalmente io adoro i momenti dove sono tutti e quattro in casa e parlano scherzando e scambiandosi insulti amorevoli, aw, voi no? **

Okay... Comunque... In questo capitolo Alex e Cassie parlano un po' degli ultimi giorni passati.
Risultato: Alex rischia di rimetterci l'osso del collo, ma per fortuna interviene... Ta tara taaaaan SUPER CHRIS *musichetta*

Okay, ora probabilmente vi state chiedendo se sto facendo uso di droghe... Comprensibile uu
E poi boh... L'ultima parte forse non è proprio un finale a sorpresa però scommetto che volete sapere
che combinano questi sei insieme (vi prego, ditemi che lo volete sapere çç)... VIETATO pensare male HAHAHAHA

Uhuhuhuh, chissà che vendetta escogiteranno contro Tomlinson. c':
Oh, fra un po' inizierà scuola, quindi posteremo sempre più raramente. cwc
And, la canzone si riferisce a Cassie e Alex nel parco,
lo scrivo perché non sono sicura che si capisca. lol
Okay, direi che ho rotto abbastanza le vostre scatole :']
Vi lascio, #peace
-Sara



Ps: chiediamo umilmente scusa per il pessimo stato di questo capitolo, ma EFP oggi si fa le canne e non riusciamo a sistemarlo. çç

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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen. ***


 

                                            Bets.


Chapter Thirteen.


He should keep in mind,
he should keep in mind,
there is nothing I do
better than revenge.
Better Than Revenge - Taylor Swift

Cassie's pov.

“T'ho detto che sto male, cazzo!” “D'accordo Zayn, fammi sentire se hai la febbre” Gli scosto i capelli ribelli dalla fronte e gli appoggio delicatamente le labbra sulla fronte, ricordo che mia mamma faceva sempre così per capire se scottavo e avevo la febbre. La trovo una cosa tenera.
Cassie, stai davvero facendo una cosa tenera? Tu?!
Sì, io. Per la scommessa, no? Devo farlo innamorare, un po' di dolcezza ogni tanto non guasta.
Sì, ma nel mentre che lo fai, ti stai innamorando anche tu.
Minchiate!
Minchiate sta ceppa! 
Mi spieghi da dove cazzo merda culo vieni fuori tu?
Sono la vocina intelligente che ti dice cosa provi perché sei troppo cogliona per capirlo da sola, razza di deficiente!
Deficiente lo dici a tua sorella!
Okay no, basta. Sto litigando con me stessa, mi sto insultando da sola. 
Che stia impazzendo? Boh, è un'opzione da non escludere totalmente.
Ero talmente presa a discutere con me stessa che non mi sono resa conto della temperatura corporea di Zayn che, effettivamente, è alta. Gli scotta la fronte.
“Okay, hai la febbre” Lo informo. “Misuri a tutti la febbre così?” “Così come?” “Baciandogli la fronte” “Oh, no” Sorride. “Devo sentirmi speciale?” “Vado a prendere il termometro”.
Evitiamo allegramente la conversazione, yo!
Esco dalla mia stanza per andare in quella di Alex, se non sbaglio il termometro è da qualche parte disperso nei suo cassetti. Mi pento all'istante di essere uscita dalla camera.
Harry Styles in boxer, solo in boxer, si sta alzando dal divano.
“Porca troia, Styles! Copriti!” “Che c'è? Mica sono nudo!” “E grazie a Dio! Ti avrei buttato fuori di casa a calci in culo!” “Come se ti dispiacesse” “Sei simpatico come un cactus in culo, davvero”
“Sai Cassie, c'è questo club chiamato 'finezza' al quale dovresti iscriverti” Dice infilandosi dei jeans ed una felpa. “Fottiti, se il modo di parlare da scaricatore di porto non ti piace, sei liberissimo di andare a dormire nei cassonetti” “Figurati! Non resisterei un giorno senza sentirti imprecare” “Aww, è la cosa più dolce che tu mi abbia mai detto!” Rispondo ironicamente, che poi è anche vero.
“Sì, ma adesso non ti montare la testa” Mi fa l'occhiolino. Io alzo gli occhi al cielo. “Tranquillo”.
Infondo, ma infondo, infondo, infondo, comincia a starmi simpatico quel rompicoglioni di Styles.
Busso alla porta della camera di Alex, non risponde, mi sa che dorme.
Tanto meglio per me, mi divertirò a svegliarla.
Entro nella sua stanza con passo felpato e arrivata accanto al suo letto urlo con tutto il fiato che ho in corpo il suo nome. Lei si sveglia di scatto e cade dal letto.
“Cassie! Sei una stronza!” Mugugna lei alzandosi da terra. “Lo so. Senti, Malik ha la febbre, dove è il termometro?” “Mmm...nel cassetto a destra” Dice indicando la sua scrivania.
Inizio a frugare nel cassetto. Fottuto termometro, dove cazzo sei? Ah, eccolo.
“E alzati Alex, sono le sette e dieci”. Mentre mi manda a quel paese, chiudo la porta e torno da Zayn.


“Quindi, in pratica, io dovrei distrarlo mentre Alex gli mette quella specie di registratore nello zaino?” Ormai è l'ora di pranzo e io Chris e Alex stiamo parlando seduti su uno dei tavoli della mensa, Harry parla con Tomlinson a cinque tavoli da qui, quindi noi possiamo escogitare tranquillamente la mia vendetta. Sinceramente all'inizio non avevo pensato di vendicarmi, superato l'istinto omicida mi sono limitata a dimenticare. Che poi effettivamente non è che ricordi molto di quel giorno, mi ricordo solo dal risveglio in poi. Però ammetto che l'idea di Chris mi alletta e non poco: gli mettiamo un registratore nello zaino, così da poter registrare le sue conversazioni con gli altri nella speranza che dica qualcosa di compromettente, poi facciamo sentire la registrazione a tutta la scuola, tramite gli altoparlanti e lo sputtaniamo per bene.
Che cosa tenera.
“Esattamente” Mi risponde Chris. “E come minchia dovrei distrarlo?” “Non lo so, bacialo, fai il giocoliere...insomma, improvvisa!”
“Baciarlo? Col cazzo” “Tanto l'hai già fatto, no?” Alex non mi istigare che ti arriva il purè in testa. “Uh, mi ricordo, tempo fa in mensa...volevi dimostrarmi che Zayn non ti piaceva...” Si aggiunge Chris. “Uhm, pensa che adesso dormono nello stesso letto” “Per colpa tua Alex! Tu hai detto a quei due coglioni che potevano stare da noi!” “Sì, ma chi ha insistito per dormire con lui?” “Troia” Chris sghignazza. “Siete comiche ragazze, sul serio” “Lo prenderò come un complimento” Dico. Sinceramente prendo sempre come complimento quando qualcuno mi dice che faccio ridere, m piace far ridere le gente. Mi da' soddisfazione, tipo.

“Ho una domanda: poi come lo riprendiamo il registratore dal suo zaino?” Chris e Alex mi guardano. “Okay ho capito, dovrò distrarlo” Sbuffo.
L'ora di pranzo è finita, è l'ora dell'azione.
Ho dieci minuti prima che suoni la campanella, posso farcela.
Io mio nome è Bond, James Bond. 
Okay, no.
Cammino per i corridoi alla ricerca di Tomlinson, ancora mi chiedo perché cazzo hanno mandato me a distrarlo. Non poteva farlo Alex? O Chris? Se avessero dovuto baciarlo Alex gli avrebbe sputato in faccia, ma Chris non credo avrebbe schifato l'idea.
Tsè.
Eppure tocca a me.
Oh! Ho fatto rima!
Okay, basta.
Trovo Tomlinson che sta flirtando spudoratamente con una bionda vestita in rosa da capo a piedi.
Puah! Detesto il rosa.
“Hey Tomlinson!” Lo chiamo. “Hills, cazzo vuoi?” “E' così che tratti la tua ragazza, ma bravo, mi fai schifo!” Sia lui che ragazza strabuzzano gli occhi. Lei gli tira uno schiaffo. Vai così, ragazza! “Sei uno stronzo! Ci provi con me quando stai con questa! Vaffanculo!” E gira i tacchi e se ne va.
“Hills, si può sapere cosa minchia ti passa per la testa, eh?!” “Oh niente, volevo parlarti” “Ma tipo potevi aspettare che finissi di parlare con Roxy!” Suppongo sia la ragazza vestita di rosa. “Dettagli, mi diverto a rovinarti la vita, lo sai.” Do' una sbirciata dietro alle sue spalle Chris e Alex si stanno avvicinando per mettergli il registratore nello zaino.
“Cos'è che guardi?” Dice lui. Merda, sta per girarsi! Non deve farlo. Faccio il gesto disperato che non avrei voluto fare: gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. Lui ricambia.
Non dico che faccia schifo, perché in effetti Tomlinson brutto non è e bacia piuttosto bene. Però avrei comunque preferito non farlo. 
Apro gli occhi e vedo Alex che sorridente mi fa il segno con i pollici in su. Okay, hanno fatto.
Mi stacco da lui. Mo' cosa cazzo gli dico per pararmi il culo?
“Adesso spiegami” Mi dice lui. Cazzo. 
Invoco tutte le mie doti d'attrice per apparire il più indifferente e rilassata possibile.
“No, niente. Avevo voglia di baciarti, perché? Non posso?” “Tu sei strana forte” Io definirei uno che mi bacia e poi mi dice che gli andava e basta 'squilibrato'. Ma okay.
La campanella suona. Dio, tanto amore per la campanella.
“Devo andare a storia” Dico. “Io a scienze. Comunque, puoi baciarmi quando vuoi” Mi strizza l'occhio e se ne va.
Okay, direi che me la sono cavata piuttosto bene.

Harry’s pov.

“Hey Malik!” “Che vuoi? Manco quando sto male posso essere lasciato in pace” Risponde lui con un mugolio “Che staranno facendo quei tre chiusi in camera?” Sto cominciando a preoccuparmi! Insomma è da un casino di tempo che Cassie, Alex e quel tipo gay... Come si chiama? Chris? Boh, insomma... è da un casino di tempo che quei tre confabulano nella stanza di Alex. Non mi va molto a genio se devo essere sincero. “Se stai pensando ad un’orgia, Styles, puoi calmarti. Non stanno facendo niente se non parlare, altrimenti li sentiremmo. Insomma queste stanze non sono insonorizzate.” Dice lui tranquillamente mentre chiude il libro che era impegnato a leggere. Mi appoggio allo schienale del divano “Mi spieghi che cazzo ci trovi nei libri? Cioè, capisco le riviste porno ma...” “I cazzi tuoi, Styles!” Ringhia lui mettendo via quel mattone di coso. Sbuffo e tiro la testa indietro. Anche Cassie, minchia, cosa ci trovano entrambi nei libri? Non ci sono nemmeno le figure, cioè. 
“La smetti di torturarti, minchia?” “E se quel tipo non è gay? Insomma, finge per poter stare con le ragazze e poi BAM. Se le prende tutte.” “Sei paranoico, Styles!” Dice Malik “Aspetta... Forse il termine esatto è... GELOSO.” Lo guardo in cagnesco e lui alza le mani come a dire ‘e chi ha detto niente?’ “Passami il telecomando, va.” Cambio argomento perché al momento sarei capace di strozzarlo “Muovi il culo, Harry” “Che non ti cada la corona!” afferro il telecomando e accendo la TV. Ora è lui che mi lancia un’occhiata. Ci guardiamo negli occhi per poi unirci in una risata e io torno con gli occhi al televisore, mentre lui al suo libro.

Alex’s pov.

“Porco cazzo!” “Cassie calmati!” Cerco di calmarla, ma è inutile. “Ho baciato due volte Tomlinson per niente!” “No! Non per niente!” Non credo che io e Chris riusciremo a calmarla... Non per niente?” sbraita lei verso Chris “N-no...” Balbetta lui mettendo le mani davanti alla faccia per paura che lei lo colpisca... E menomale che intervengo io a dividere il pugno di Cassie e la faccia di Chris con un cuscino di piume, altrimenti se la sarebbe vista brutta! Lui rotola a terra e si massaggia il culo “FANCULO CHRIS!” “CASSIE!” Ora urlo io, okay? Lei si calma e mi guarda “Scusa” Ringhia fra i denti “Non l’hai baciato inutilmente” Faccio una pausa guardando terrorizzata il suo pugno che si stringe, ma poi noto i suoi muscoli rilassarsi “Ah no?” chiede visibilmente scocciata “No. Sai, si da il caso che io sappia usare bene il computer” “E allora?” “Allora è meglio di quanto tu ti potessi aspettare! Fortunatamente Tomlinson ha detto delle cose che se tagliate e incollate nel modo giusto potrebbero sembrare dette veramente da lui, soprattutto perché il suo amico gli ha fatto le domande giuste, manco l’avessimo pagato per farlo” Dico io riuscendo a farla calmare. “Datemi un’ora e il nostro discorso compromettente sarà pronto”.


“Hey, Cassie!”  Ci giriamo verso destra e vediamo Louis raggiungerci facendosi spazio fra la gente che cerca di raggiungere la mensa. “Che vuoi, Tomlinson?” “Non è che hai voglia di un... bacio?” Dice ammiccando. Mi mordo un labbro per non scoppiare a ridere. “Ti aspetto in sala mensa, Cassie.” Arrivata alla porta della mensa incontro Chris “Allora?” chiedo impaziente “Sto andando al piano di sopra, datemi dieci minuti e tutta la mensa sentirà Tomlinson sputtanarsi da solo” un ghigno ci compare sul volto. Con un cenno della mano avverto Cassie che Tomlinson deve assolutamente entrare in mensa.
Vado a sedermi a tavola e vedo Cassie ‘flirtare’ con Louis in modo spudorato. Quasi vomitevole e assolutamente non in stile Cassie. Gli sta accarezzando il braccio sorridendo, oddio non posso guardare! Puah! 
Dopo un po' la vedo gesticolare con le mani e capisco che chiede di unirsi al tavolo con noi.
“Hey, Alex!” Mi giro di scatto e trovo Harry seduto accanto a me “Si?” “Come stai?” Chiede prendendomi la mano. Non mi sposto. “Oh? Bene... Senti ora però devi tornare da Malik...” “Come?” Lo spingo via “Coraggio! Vattene!” Lui mi circonda con un braccio e mi rosicchia il lobo dell’orecchio “Fai la preziosa?” Mi mordo un labbro “No, ma ora vai!” Lo spingo più forte e lui è costretta ad alzarsi per non cadere. Lo guardo andarsene. “Ciao Alex!” Dice Tomlinson sedendosi davanti a me. “Ciao, Tomlinson Lui sorride “Cos’è questa novità, Cassie?” “Ti do’ fastidio, Walker?” “Noo, non mi dai fastidio... Ma sei talmente irritante che riesci a scartavetrarmi le palle... E il bello è che io nemmeno ce le ho le palle!” “Oh, ma davvero?” Guardo l’orologio.... Fisso sorridente Cassie, poi sposto lo sguardo verso Tomlinson “Perché mi sorridi?” Chiede preoccupato “Cinque...” Cassie: “...quattro...” Io: “...tre...” Cassie: “...due...” assieme: “...uno!”

‘Hey, Louis, mi hanno detto che esci con quella ragazza bionda... Quella con le tette grandi come due cocomeri...’ ‘Ma sei pazzo?’ ‘Come?’ ‘Non lo sai?’ ‘Cosa?’ ‘Sono gay...’ ed ecco che la frase “sono gay” si ripete per una decina di volte. L’intera mensa è calata nel silenzio, poi qualche risatina diventa la scintilla che fa esplodere un’enorme risata di gruppo. Tomlinson è pietrificato sulla sedia e fissa il vuoto, rosso come un peperone. Cassie gli mostra il terzo dito “Questo quando ti metti contro le persona sbagliate Tomlinson, ricordi qualche notte fa? La notte che hai passato con me? Questa è..mmm...considerala una specie di punizione” Dice alzandosi e andando a sedersi con Malik. Mi alzo anche io e gli sorrido “Un consiglio: la prossima volta... Usa una ragazza stupida, e non una che sa cosa significa avere un cervello... O forse dovrei dire ‘ragazzo’?” scoppio a ridere e lui mi manda a fanculo, gli sorrido ancora e gli rovescio il purè in testa. “Ci si vede in giro, Tomlinson” Gli faccio l’occhiolino imitando il suo fastidioso modo di fare e raggiungo Cassie, Zayn e Harry unendomi alla loro risata.


Shalalalala.

Minchia, vero che sto coso è un pugno negli occhi? 
Spero di sì, perché il mio scopo era quello sflesharvi (?).
Come vedete ho cambiato un po' l'estetica del capitolo, così mi piace di più. uu
Voi che ne dite?
Comunque, la canzone all'inizio teoricamente dice 'She should keep in mind',
però ho dovuto cambiare perché se no non c'entrava un cazzo con il capitolo. ùù
Ma tipo che domani comincio scuola? Cioè, oddio, non voglio. cwc
La Sara ha cominciato scuola il 10, io ho avuto due giorni di vacanza in più, yo!
Okay, ma veniamo al capitolo.
Malik ha la febbre, ciccio. çç
E Cassie che si è dovuta baciare Tomlinson? Poverina ahahaha.
Ma vogliamo parlare di quello che hanno combinato Chris, Alex e Cassie?
Sono stati davvero, davvero, davvero stronzi, sì.
Però infondo Tomlinson se lo meritava, ha fatto il coglione con le tipe sbagliate. ee
E...Styles è tornato a farci compagnia con i suoi pov.
Riguardo alla sua assenza negli ultimi due capitoli...be', prendetevela con la Sara. uu
Anche se è corto, è sempre colpa sua.
Quella stronza non aveva ispirazione, tsè! lol
Oddio sto scrivendo un poema qua sotto.
Okay, me ne vado.
Buona fortuna a tutti quelli che come me cominciano domani la scuola 
e a quelli che l'hanno già iniziata, be' poretti, mi dispiace per voi (?).
E ho deciso di mettere una foto sotto ogni capitolo d'ora in poi. uu
Okay ora vado sul serio.
-Ila

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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen. ***


Bets.



Chapter Fourteen.

Let’s go! 
Crazy,crazy crazy till we see the sun,
I know we only met but let’s pretend it’s love.
I’ll never never never stop for anyone
Tonight let’s get some and live while we’re young.
Live While We're Young - One Direction


 

Cassie's pov.

Questa mattina mi sveglio prima del solito per farmi una bella doccia rilassante. Mi alzo dal letto il più silenziosamente possibile camminando a tentoni per la stanza e cercando di evitare di andare a sbattere contro qualche mobile.

Il silenzio che c'è in casa è spezzato solo dal russare di Harry. Mio Dio, fra un po' prendo un calzino e glielo ficco in bocca. E ammetto che se non fosse così buio e ci vedessi qualcosa non resisterei dal prendere un pennarello indelebile e “decorargli” la faccia mentre dorme.
Credo che poi appena sveglio mi ucciderebbe, ma ne varrebbe la pena.
Entro in bagno ed accendo la luce, mi spoglio ed entro sotto il getto d'acqua calda. 
Lo sai che si dice che la doccia è un ottimo posto per riflettere?
E quindi?
E quindi...Zayn.
Zayn niente, non ho niente su cui riflettere riguardo a lui.
Quindi ti rendi conto che ti piace da morire?
Cosa?
E che se potessi lo sbatteresti violentemente contro il muro?
Eh?
Chuppa, Cassie.
Ma vaffanculo.
E Minchia, dillo che ti piace! Dillo che pian piano di stai innamorando!
Non è vero.
Ammettilo porca troia!
E va bene! Mi piace, okay? Mi piace più di quanto pensassi. Contenta? La finisci di scartavetrarmi le ovaie adesso?
Sì.
Devo trovare un modo per far scomparire questa dannatissima voce nella mia testa, sta diventando sempre più insopportabile. Crede di sapere più su me stessa di quanto ne sappia io, tsé.
Un momento, ma quella vocina SONO io.
Oddio, ho bisogno di uno psicologo. Ma uno che sia bravo.
Esco dalla doccia e mi avvolgo il corpo con un asciugamano bianco che mi arriva leggermente sopra alle ginocchia, appena aro la porta sbatto contro qualcuno e per l'impatto finiamo entrambi a terra.
Ora vi chiederete: chi è il coglione di turno? Malik, ovviamente.
Tipico.
Sembra troppo una scena da film, dove poi i due protagonisti fanno sesso sfrenato. Peccato che non finirà così.
Già, peccato...
“Lo sai che si usa bussare, Zayn?” “Credevo che il bagno fosse libero...” Lui si alza e mi tende una mano per aiutarmi a fare lo stesso, la afferro.
“Certo, perché non si sentiva il rumore della doccia, certo che no” “Era coperto dal russare di Harry” “E visto che non ero nel letto accanto a te hai pensato che fossi stata rapita dagli alieni piuttosto che fossi andata in bagno?” Silenzio. 
Lo sapevo che lo aveva fatto apposta. 
Sopratutto perché sapeva che mi sarei incantata sui suoi pettorali, visto che dorme sempre senza maglia. 
Sui suo perfetti, meravigliosi e stupendi pettorali.
Oddio, credo di star sbavando.
Zayn mi schiocca le dita davanti agli occhi.
“Terra chiama Cassie, Terra chiama Cassie” “Che c'è?” “Ti eri incantata...” Sorride. Brutto stronzo, lo sa perfettamente perché mi ero incantata. Sono indecisa sul prenderlo a calci in culo o sbatterlo al muro seduta stante.
Occristo, basta.
“Beh, mmm...vado in camera a vestirmi” Dico. Lui mi afferra per il polso prima che io possa allontanarmi. “Dove credi di andare?” “L'ho detto dove vado. Amplifon, Malik” Lui mi attira a sé, costringendo i nostri corpi a toccarsi. “Tu non vai da nessuna parte” Dice avvicinando il suo viso al mio. “E saresti tu ad impedirmelo?” Lui fa toccare le nostre fronti, continuando sempre a sorridermi e poco prima di posare le sue labbra sulle mie sussurra “Sì” rispondendo alla mia domanda. 
Il mio cuore accelera e sento gli elefanti che ballano la conga nello stomaco. O forse si dice farfalle che svolazzano? Vabbe' è uguale. 
Sta diventando troppo, troppo, troppo difficile resistergli. Il che è male per la mia scommessa.
Lui prende la mia mano e la posa sul suo cuore, anche lui ha il battito accelerato. “Tu mi fai quest'effetto” Mi sussurra a fior di labbra.


Sono le sei di sera e sono distrutta.
La prof di storia mi ha interrogata, Tomlinson è riuscito a tirarsi fuori dai guai di ieri e il locale oggi era stra pieno. 
Cominciamo con la prima cosa: storia mi è andata bene, fortunatamente una ragazza molto simpatica mi suggeriva le risposte. Passiamo a quel coglione di Tomlinson. Adesso è circondto dal doppio delle ragazze di prima che vogliono stargli vicino e quando meno se lo aspettano...BAM! Lui dimostra loro di non essere affatto gay. Vabbe', almeno ieri mi sono divertita a vederlo così in imbarazzo che scommetto avrebbe voluto sotterrarsi a trecento metri sottoterra. Gli avrei prestato volentieri una pala per farlo. Riguardo al locale, beh, non c'è molto da dire, solo che c'era così tanta gente che ho sbagliato due volte ordinazioni e una volta sono caduta sui pattini. Credo di dovermi considerare fortunata se il proprietario non mi la licenziata.
E se vi state chiedendo com'è andata a finire questa mattina con Zayn...beh, Alex è entrata in bagno nel momento meno opportuno. Salvandomi però la vita, dato che Malik era ad un passo dal togliermi l'asciugamano di dosso.
Adesso lui è in letto che legge un libro, ha ancora la febbre, mentre Alex e Styles stanno guardando qualcosa alla televisione. Io sto facendo i compiti in cucina. 
Ahahahahahahahah no.
In realtà sto mangiando con un quaderno aperto davanti a me.
Ding Dong.
“Caaaaaaaaassie, vai ad aprire!” “Ma minchia Alex, alza il culo e vacci tu, io sto studiando!” “Tanto lo so che non è vero, vai ad aprire!” Stronza. “Ma tu sei più vicina alla porta!” “Cassie, dai!” Se non mi alzo andiamo avanti per ore.
Quando passo per il soggiorno vedo Alex con la testa sulle gambe si Harry, questo spiega il perché non voleva alzarsi, che bastarda. 
Ding Dong.
“E minchia, sto arrivando, un attimo!” Urlo. 
Apro la porta.
La richiudo all'istante restando impalata là davanti.
No, non può essere.
Lo sento dare dei colpi forti alla porta. “Andiamo, Cassie, apri!”. Rimando immobile con gli occhi sbarrati.
“Cassie, ma che succede? Chi è?” Alex sembra preoccupata. Non rispondo. Prendo un grosso respiro, serro i pugni e li distendo dopo aver scaricato un po' di emozioni.
Riapro la porta.
“Cosa cazzo ci fai tu qui? Credevo di essere stata chiara due anni fa, non ti voglio più rivedere. Te lo sei scordato razza di pezzo di merda?” “Non sei cambiata di una virgola, a parte di aspetto, ovvio” “Cosa. Cazzo. Vuoi?” “Rivederti, come stai?” “Vaffanculo, Jack”.
Gli chiudo la porta in faccia, ma lui la blocca con un piede. Spero almeno che si sia fatto male, molto male.
Sono costretta a riaprire a porta.
“Mi fai entrare?” Gli scoppio a ridere in faccia, di gusto. “Mi prendi per il culo? Dopo quello che mi hai fatto io dovrei volerti far entrare in casa mia? Magari vuoi pure che ti offra un caffè?””Cassie, si può sapere chi cazzo è?” Adesso è Styles a parlare.
“Nessuno, solo una vecchia conoscenza” Rispondo. “Una vecchia conoscenza? E' così che mi consideri?” “Senti Jack, sto bene, vivo alla grande, sono cambiata più di quanto tu immagini, non me ne fotte più una beata minchia di te e ti sarei grata se sparissi dalla mia vista, per sempre”
Prima che lui possa rispondere, sento una voce alle mie spalle. “Cassie, è tutto okay?” No. “Sì, Zayn”.
“Lui è il tuo ragazzo?” Mi chiede Jack. Malik sta per parlare ma io lo batto sul tempo. “Sì, e ora vattene. Devo dirtelo in aramaico? Levati dai coglioni!” “Ma...” "Ma, un cazzo". Sbatto la porta così forte che lui non si azzarda a mettere il piede, chiudo a chiave e vado in camera mia a distendermi sul letto.
Fanculo a quello stronzo, come cazzo ha fatto a sapere dove abito?
Fanculo, ha riaperto vecchie ferite.
Fanculo, non riesco a trattenere le lacrime.
Fanculo, qualcuno bussa alla porta della mia stanza.
Fanculo, Alex, Harry e Zayn si sono seduti sul letto.
“Stai bene?” Non lo credevo così stupido Styles. “A te che sembra?” Dice Alex. “Sto bene, sto bene” Rispondo passandomi il dorso della mano sulle guance per asciugarmi le lacrime che mi sono uscite a tradimento. 
“Chi era quel ragazzo?” Chiede Harry, preoccupato. Harry Styles preoccupato per ME. Queste sono cose che non capitano tutti i giorni, proprio no. “Jack” Rispondo. “Jack...vuoi dire QUEL Jack?” Chiede Alex. “Già” Dico mettendomi seduta.
“Qualcuno ci spiega?” Dice Zayn indicando sé stesso e Harry. “Jack è il mio ex, mi ha tradita due anni fa con quella che era la mia migliore amica. Tutto qui, sto bene, davvero”. “Non sembri stare bene” “Mi sono solo scioccata a rivederlo, Zayn. Andate, io sono stanca, mi riposo un po' in letto”. Alex si allontana titubante portando Styles con sé, mentre Malik non si muove.
“Beh?” “Tu non stai bene” “Parla quello con la febbre” Lui ridacchia e non so come il suono della sua risata mi fa sentire meglio, sul serio.
“Mi è piaciuta una cosa che hai detto al tipo...” “Cosa?” Lo guardo incuriosita, l'ho praticamente solo riempito d'insulti. “Hai detto che sono il tuo ragazzo” Sorride maliziosamente mentre io avvampo.
Dannazione.
L'ho detto senza pensarci.
“Ecco...herm...” Okay, la cosa è grave. Sono arrossita, non so cosa dire, sono in imbarazzo. Cioè, IO non so cosa dire! Me ne tiro sempre fuori, riesco sempre a pararmi il culo.
“Quindi...vuoi che io sia il tuo ragazzo?” Sì, certo. Lui si diverte a provocarmi così mentre io sono in crisi. “Io non l'ho mai detto” “Ma vorresti” “Ma tu non hai fame? Io sì, tantissima, vado a mangiare qualche biscotto prima che Alex faccia la cena”.
Mi alzo dal letto e vado in cucina.
Tanto lo so che primo o poi tirerà di nuovo fuori questo argomento, ma almeno per il momento l'ho scampata.

Alex’s pov.

Non voglio sembrare la peggiore migliore amica del mondo, ma ho preferito lasciare in pace Cassie, è stravolta per quel verme e so che non le piace che gli altri la vedano piangere, così ho deciso di trascinare Harry fuori dalla stanza tornando a stendermi sul divano con la testa appoggiata alle sue gambe.
Zayn è rimasto in stanza, insomma io questa idea della scommessa non la sopporto più. Più guardo Zayn più mi accorgo che ha solo Cassie in testa e scommessa o no, gli piace la mia migliore amica e di questo sono certa. A chi crede di darla a bere? La sua non è solo finzione, secondo me non gli dispiace per niente stare con lei e baciarla e abbracciarla e coccolarla. Tsk. Non sono cieca lo sai, Malik?
Le dita di Harry giocano con alcune ciocche dei miei capelli, chiudo gli occhi mandando a puttane il film, del quale mi sono pure dimenticata il titolo, e mi godo questo momento di pace. Sento la tasca del riccio vibrare, alzo lo sguardo e vedo che sul suo volto è stampata la preoccupazione. Mi metto seduta, lui mi guarda cercando una spiegazione. “Che succede?” Lui abbassa lo sguardo e torna a mettere il telefono in tasca. “E’ da un po’ di tempo che mia madre ha un nuovo compagno e ora lui le ha chiesto di sposarla... Sai, io sono felice per lei però... Ho paura che soffra...” Scusa? Hai paura che tua madre soffra per un altro uomo mentre tu fai soffrire le altre ragazze? Mi trattengo e prendo la sua mano forzando un sorriso rincuorante. “Magari lui è diverso, magari lui non sta con una solo per divertimento e quando si stufa la lascia in un angolo, magari lui la ama davvero” Non so se hai capito l’allusione, Styles “Lo spero per lui.” Dice a denti stretti. Evidentemente non ha capito un cazzo. “È dolce da parte tua preoccuparti per tua madre...” Lui sorride e mi stringe al petto. Che poi anche sua madre, però! Questo è un discorso delicato e lei glielo va a scrivere per messaggio? Bah... Sento la suoneria del mio telefono trillare dalla cucina. “Vado a rispondere” Dico separandomi dall’abbraccio di Harry.
Quando entro in cucina trovo Malik con il mio telefono che trilla nella mano, me lo porge ed esce dalla stanza.
“Pronto?” “Ciao, tesoro, sono papà” “Papà! Come stai?” “Io bene e tu?” “Bene!” “Senti, dobbiamo parlare...” Mi siedo al tavolo. Dobbiamo parlare? Che succede? Mi devo preoccupare? “...Di che cosa?” “Ti ricordi la mia compagnia? Anne?” “...Si” “Ecco... Io, beh... Le ho chiesto di sposarmi.” Non posso fare a meno che collegare la cosa al discorso con Harry pochi secondi prima. “Oh...” “Lo so, dovevo parlarne prima con te, però io...” “Papà, è tutto okay, se ti rende felice, rende felice anche me.” Dico mordendomi il labbro inferiore. Decido però di non fare troppe domande, perché sinceramente ho paura di quello che potrei avere come risposta, perciò sto in silenzio. “Comunque pensavo che tu avessi il diritto di vedere la tua futura matrigna... Ti da fastidio se quando torno dall’Italia passiamo a trovarti?” “Assolutamente no!” “Bene, dovrei arrivare a Londra domani mattina...” “Davvero? Così presto?” Sono credo la persona più felice del mondo in questo momento, vedo mio padre raramente e quei pochi minuti che posso passare con lui mi piace godermeli. “Sì, però verrò di pomeriggio perché la mattina Anne deve andare a far visita a suo figlio...” “Capisco...” “Però mi stava raccontando qualche minuto prima che io ti chiamassi che il figlio ha avuto un incidente in casa e ora vive con delle amiche. Penso che sia soprattutto per questo che vuole andarlo a controllare... Se capisci che intendo...” Aggiunge ridendo. Io invece ho smesso di respirare. “Scusa papà, puoi ripetere?” “La faccenda del ‘capisci che intendo’?” “N...No... Senti, sai per caso come si chiama il figlio?” “Harry, mi pare...” I polmoni hanno smesso di funzionare, il cuore si è fermato, il cervello si rifiuta di dar loro l’ordine di riprendere con il loro lavoro. “Oh...” Mi esce un verso strozzato dalla gola, mentre tutte le parole che vorrei dire mi muoiono sulle labbra. “Bene tesoro, ci sentiamo domani allora, buona notte” “...Notte” Sento il click della chiamata che mi avvisa che papà ha riagganciato. Resto ferma a fissare il vuoto per un periodo di tempo che mi sembra un’eternità, poi la voce di Harry mi riporta al mondo reale. 
“Alex tutto okay?” Mi chiede con un filo di voce preoccupata. “Mi spieghi come potrebbe essere tutto okay?!” Sbraito battendo i pugni sul tavolo. Poi mi rendo conto che lui non ne sa niente e che probabilmente la mia reazione lo ha spaventato. Sento i suoi passi raggiungermi titubanti, poi lo strisciare della sedia accanto alla mia mi fa capire che si sta sedendo alla mia destra. La sua mano accarezza piano la mia. “Hai voglia di dirmi che è successo?” “Voglia no. Ma ho paura che dovrò farlo se poi non vuoi ricevere una spiacevole notizia domani.” “Di che cosa stiamo parlando?” Chiede lui confuso. Mi giro verso il suo volto, i miei occhi cercano i suoi e quando li trovano restano fermi a fissarli. “Alex...” Come glielo dico? Insomma non è una cosa facile ‘Hey, Harry, lo sai che stiamo per diventare fratelli?’ poi la cosa non va per niente a genio neanche a me e quindi tutto questo è difficile il doppio. “Io...” Lui resta a guardarmi cercando di leggere nel mio viso una anche piccolissima traccia del discorso nel quale voglio entrare, ma la verità è che non può neanche lontanamente immaginare che cosa sto per rivelargli...
“Noi...” Sorride “Mi piace quando lo dici.” “Cosa?” “Il ‘noi’. Mi piace quando lo dici” Mi mordicchio le labbra abbassando lo sguardo “Stiamo per diventare fratelli” Dico sussurrando “Cosa?” Siccome l’ho detto sussurrando è comprensibile che non abbia capito, così glielo ripeto a voce più alta e guardandolo negli occhi. “Stiamo per diventare fratelli.” Lui scoppia a ridere buttando la testa all’indietro. “Harry...” Lui continua a ridere “Harry!” Gli afferro saldamente le spalle e lo guardo dritto negli occhi “Sono seria.” “Ma che stai dicendo?” “Mio padre mi ha appena chiamato, ha detto che ha chiesto alla sua compagna di sposarlo, ha detto che torna a Londra domani mattina dall’Italia, ha detto che la sua ragazza deve prima andare a trovare suo figlio, ha detto che suo figlio si chiama Harry, ha detto che suo figlio ora vive con delle sue amiche perché a casa sua è successo un incidente, ha detto che sua madre si chiama Anne... Dimmi che tua madre non si chiama Anne... Ti prego...” Lui resta a fissarmi, completamente bianco in volto. “Mia mamma si chiama Anne.” Mi conferma stringendo di più la mia mano. Di nuovo non respiro.“Senti, non ci pensiamo, d’accordo? Dormiamoci sopra e domandi discuteremo con i nostri genitori...” “Fermo. Discuteremo su cosa?” “Sul fatto che non possiamo diventare fratelli perché vogliamo stare insieme” Mi fa l’occhiolino “Scusa?” “Coraggio, preparati che è ora di andare a dormire.” Mi bacia la fronte ed esce dalla stanza. 

Harry’s pov.

Mi appoggio allo stipite della porta della camera di Alex con la spalla e le braccia incrociate, la fisso mentre si toglie la maglia e si infila una canottiera bianca aderente semi-trasparente. È di schiena e non mi vede, ho paura che quando si accorgerà di me sarà la fine dei miei giorni, ma almeno morirò con delle belle immagini stampate in mente. Sorrido.
Si sfila i jeans e infila un paio di pantaloncini cortissimi grigi scuro, sistema il fondo della maglia sopra l’elastico di questi ultimi e poi si da una scossa ai capelli.
Cazzo, quant’è bella. Si gira lentamente e mi nota. Sbianca. “Da... Da quanto tempo sei lì?” “Mmmh... Da un po’...” Dico sorridente “Che cosa?! Mi hai guardato mentre mi cambiavo?” E' completamente rossa e il che mi fa ampliare il sorriso sulle labbra. “...Che hai da guardare?” Chiede incrociando le braccia al petto. “Beh? Non mi inviti ad entrare?” “No!” Esclama afferrando la maniglia della porta con l’intenzione di chiudermela in faccia, ma poi si ferma a fissarmi, o meglio, a fissare il mio petto. “Sì?” Sospira e si scansa lasciandomi entrare, le sorrido ed entro baciandole il collo. Dio, quanto vorrei continuare a baciarla.
Perché ti piace?
Fisicamente.
Non solo fisicamente.
Sì invece.
Cazzo ho detto no!
Ah, no? Allora dimmi quello che ti attrae di lei.
Il suo corpo, la sua pelle, le sue curve, le sue labbra, i suoi occhi... Il suo sorriso... La sua risata, il modo in cui mi guarda, il modo in cui arrossisce ogni volta che le rivolgo qualche parola dolce, il modo in cui parla, il modo in cui si aggiusta i capelli, il modo in cui mi bacia... Il modo in cui mi fa...
...Innamorare?
Fanculo, ho detto che mi attrae solo fisicamente!
Oh, certo! Come no!
“Harry, ti sei incantato?” Le bacio il naso e poi scuoto piano la testa “No... Piuttosto ti da fastidio se dormo senza maglia?” “Oh, certo, perché io ti ho invitato a dormire con me!” “Sì, non lo sapevi?” Rispondo sorridente. “No, devo essermelo perso per strada” Mi sfilo ridendo la maglietta e poi la osservo sedersi sul letto. “Beh, che hai da guardare?” Mi appoggio al muro, senza rispondere incrocio le braccia e la fisso negli occhi. Nuovo hobby: mettiamo in soggezione Alex.
Improvvisamente lei si alza, viene verso di me e mi circonda il collo con le braccia. “Dormi in piedi come i cavalli?” “Mi stai invitando nel tuo letto?” Le sussurro sulle labbra. “Fa un po’ freddo questa notte” Scusate, ma dopo questo commento sulla mia faccia non può che comparire un sorriso malizioso, lei si morde un labbro. Ora esplodo.
Faccio scivolare le mani lungo i suoi fianchi e la alzo facendo in modo che agganci le gambe dietro la mia schiena, inizio a baciarle il petto mentre cammino verso il letto.
Mi siedo a cavalcioni su di lei mentre uniamo le nostre lingue. “Lo vuoi fare un gioco?” Lei ride “Che tipo di gioco?” “Oh, un gioco che si fa a parole...” Scendo dal suo corpo e mi metto alla sua destra appoggiandomi ad un gomito. “Mi spieghi le regole?” Chiede lei abbastanza divertita. “Okay, allora: uno inizia e deve comporre una frase che inizi con la prima lettera dell’alfabeto, quello dopo deve rispondere con la lettera seguente in ordine alfabetico e avanti così fino a che uno sbaglia” “Mh, credo di aver capito.” “Cominciamo?” Annuisce “Inizia tu” Dico giocherellando con una ciocca dei suoi capelli. “Mmmmh... Ancora non ho sonno, penso che resterò sveglia ancora un po’...” “Bene, vuol dire che ti farò compagnia” “Comunque non sei obbligato” “D’accordo, però voglio restare ugualmente” “E va bene, fai come vuoi” “Fantastico!” “Giochi spesso a questo gioco?” “Ho giocato poche volte, ma mi sono divertito” “Io lo trovo carino” “Lo sei anche tu” “Ma che dici?” “Non sai di essere bella?” “Oddio, credo di aver capito dove vuoi arrivare!” “Per davvero? E dove voglio arrivare?” “Quando sarà il momento te lo dirò” “Regina di bellezza, tu sei” “Scusa?” “Ti amo” “CHE COSA?!” Quasi cade dal letto e io mi spancio dalle risate.
Lei arranca cercando di aggrapparsi al materasso. “Hai sbagliato lettera, Alex! Dovevi dire la ‘U’ non la ‘C’!” Continuo a ridere e mi arriva un cuscino in faccia, Alex torna a distendersi e mi colpisce sul petto con il cuscino che mi aveva appena tirato. “Vuoi la guerra?” Mi guarda spaventata e io le salgo di nuovo sopra. Mi siedo cavalcioni sulle sue gambe in modo da impedirle di farla muovere e poi le alzo la maglia. “C-che vuoi fare?” Sorrido malizioso passando le mie mani sui suoi fianchi, la sento rabbrividire “Solletico!” Urlo iniziando a solleticarle la pancia. Lei si dimena e cerca di divincolarsi, girandosi a destra e a sinistra, afferrando i miei polsi, ma io sono più forte e non riesce a fermare le mie mani che continuano a muoversi sulla sua pancia. È anche una cosa positiva per me, cioè, lei è bellissima quando ride e ora ho la possibilità di sentire la sua risata più sincera, quella che ti fa venire le lacrime. Le lascio un attimo prendere il respiro.
“Cazzo, Harry! Sveglieremo Cassie e Zayn così!” “Sì! Perché ora stanno dormendo!” Ride ancora e mi molla i polsi. Mi stendo piano su di lei fino a trovarmi con le labbra a pochi millimetri dalle sue. “Ciao” Sussurro nel modo più provocante possibile, la faccio arrossire e ho convalidato il mio obbiettivo. “Ciao” Sussurra lei mordicchiandosi il labbro. “Ti voglio” Sussurro in modo talmente flebile che faccio difficoltà a sentirmi pure io. “Buona notte, Harry” Dice stampandomi un bacio sulle labbra. “Notte” Biascico scivolando una seconda volta alla sua destra e abbracciandola da dietro.
Vorrei solo sapere se mi ha sentito quando le ho confessato di volerla per me.

Zayn's pov.

Sto leggendo un libro in camera quando Cassie viene a sdraiarsi sul letto, accanto a me. Sollevo lo sguardo e noto che è in intimo.
“Se non ti metti qualcosa addosso non risponderò più delle mie azioni” Dico. E giuro che è vero, non so che arcana forza mi stia trattenendo dal saltarle addosso. “Perché? Cosa vorresti fare?” Mi risponde lei con un un sorriso provocante. Appoggio il libro sul comodino e mi metto sopra di lei stando però attento a non pesarle troppo. “Questo” Dico iniziando a baciarla. Non mi stancherò mai delle sue labbra, potrei baciarla per ore e non volermi mai staccare da lei.
Che cazzo dico? 
Mi sa che ho ancora la febbre. Sì, è colpa della febbre se sto delirando.
“No ma allora girerò più spesso in intimo” Mi sussurra lei a fior di labbra. Sorrido. “Questa mi sembra una grande idea” Dico spostandomi dalle sue labbra al collo, lei si lascia scappare un sospiro di piacere. “Io scherzavo” “Io no” “Certo, a te andrebbe bene anche se girassi nuda” “E rischiare che Harry ti veda? Neanche per idea” “Geloso, Malik?” La sua voce tradisce un sorriso. Mi sposto dall'incavo del suo collo per poterla guardare negli occhi. “Potrei annegare nei tuoi occhi” Dico. Che frase idiota. Da dove mi è uscita? Ah sì, la febbre. E' colpa sua. “Impara a nuotare” Scoppio a ridere. “E comunque non mi hai risposto” “A cosa?” “Sei geloso?” Segue un attimo di silenzio, poi parlo. “Sì”.
E credo sia la verità, perché a pensare che Harry possa baciarla mi salgono i nervi.
Ma anche questo è colpa della febbre.
E' una cosa momentanea, passerà.
Sì, è così.
E' così. Punto.
Lei sorride, compiaciuta e direi anche felice, poi mi bacia. Ancora. Ma...è felice perché sono geloso? Allora le piaccio sul serio, fantastico. Con la scommessa sono a più che metà strada.
Ora sto per sganciarle il reggiseno, perché giuro che non ce la faccio più a starle praticamente sopra senza fare quasi niente. Lei però appoggia le sue mani sul mio petto e mi spinge via. Con poca convinzione, comunque.
Quindi lei mi vuole, ma non mi vuole.
L'ennesima conferma che le ragazze sono complicate.
Torno dalla mia parte del letto e Cassie chiude la luce facendo sprofondare la stanza nel buio più totale. “Notte, Zayn” Eh no. C'è ancora una questione in sospeso. “Prima devo farti una domanda” “Spara” “Vorresti davvero che io fossi il tuo ragazzo?” “Perché non ti misuri la febbre? Così vedi se domani puoi venire a scuola” Ah no, non le lascerò cambiare discorso. “Posso misurarla domani mattina la febbre. Rispondi alla mia domanda” “Ma fallo ora! Così ti togli il pensiero!” Prendo il termometro e faccio come dice. Ma non intendo dargliela vinta, mi piace vederla in imbarazzo.
“Ecco, ora però rispondimi” “Ma non dovresti riposare? Se hai la febbre dovresti dormire” “Cassie...” “Oh vaffanculo! Non c'è modo di cambiare discorso” Lei sospira. “Sì, okay? Mi piacerebbe. Ma non montarti la testa” Lei si gira dandomi la schiena, io sorrido soddisfatto.
Adesso credo sia la febbre a farmi parlare, fatto sta che dico: “Anche a me piacerebbe stare con te” La sento girarsi verso di me e avvicinarsi un po'. “Davvero?” “Sì”. Lei colma la distanza che ci separa e appoggia la sua testa sul mio petto, le bacio la fronte e le sussurro all'orecchio la buonanotte.
Sto per addormentarmi quando mi ricordo di avere ancora il termometro addosso, lo tolgo e accendo per un secondo la luce per controllare la mia temperatura.
“Hai ancora febbre?” Mi chiede lei. Spengo la luce. “No”.
Quindi non era la febbre a farmi dire quelle cose.
Oh, dannazione.


 

Shalalalala.

Saaaaaaaaalve gente, The Storm _ è qui presente! yo! ....no okay :']
Che ne pensate di questo capitolo? 
Direi che ci sono parecchie cose da commentare...
Per esempio la quasi scopata iniziale di Cassie e Malik in bagno, la bravura di Tomlinson di sfruttare i casini a suo vantaggio...
E poi la comparsa di Jack. Bastardo verme viscido >.>
Come ha osato far soffrire Cassie? But don't worry! C'è qui Zayn a consolarla :'3

Poi direi che possiamo parlare della notizia bomba su Alex ed Harry...
Ammettetelo: non ve lo aspettavate HAHAHAHA
E ora mi odierete perchè se diventano fratelli poi non possono fare sesso...
Eeeeeeh pazienza, significa che diventeranno buoni fratelli :')

Passiamo alla canzone iniziale: Io e sheradiateslove non trovavamo nessuna canzone che andasse bene per il capitolo,
così abbiamo pensato di mettere Live While We're Young dei 1D per festeggiare il fatto che è uscita oggi
e perchè siamo super in fangirling per il video iuytfyghijohugyft.

Raccontatemi un po' della scuola, io finisco sempre a mezzogiorno per il momento e non abbiamo ancora fatto italiano perchè la prof è in maternità.
E io QUESTO NON ME LO SPIEGO!
Cioè, chi è quel povero coglione che ha voluto fare un figlio con quell'essere? Mi vengono i brividi solo a pensarlo ç_ç

Oh e un'altra cosa. Ho scoperto di recente gli shimeji.
Quante di voi li conoscono?
Per chi non li conosce sono degli omini in versione chibi che corrono su e giù per lo schermo
e ti tengono compagnia arrampicandosi per cartellee giocherellando e duplicandosi ogni tanto.
Sono tenerissimi e ho trovato anche gli shimeji dei 1D. Sono bellissimi ** uhgyjhbkhiugy

Ora vi lascio perchè sto scrivendo un poema lol #peace
-Sara
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Capitolo 15
*** Chapter Fifteen. ***


Bets.





Chapter Fifteen.

We called it off again last night
but this time I'm telling you, I'm telling you:
We are never ever ever getting back together,
We are never ever ever getting back together.
We Are Never Getting Back Together - Taylor Swift.




Alex’s pov.

Sono distesa a pancia in giù sul letto e sto accarezzando da più o meno mezz’ora Brioche che non la vuole finire di girarsi e rigirarsi a destra e a sinistra a pancia all’aria sul mio cuscino. Harry sta dormendo beatamente affianco a me. Mi giro a fissarlo e mi trovo la zampa del mio gatto sul naso. “Hey, che c’è Bri?” Chiedo con la voce più stupida che io riesco a fare. ‘Bri’ è il soprannome che ho dato a Brioche per non doverlo chiamare sempre per intero, ancora nessuno lo chiama così a parte me, ma ci sto lavorando.
Lui si limita a guardarmi senza smettere un attimo di fare le fusa. Gli sorrido e gli bacio la fronte per poi riprendere a grattargli la pancia facendolo rotolare di nuovo. Lui miagola. “Meow!” Gli rispondo io.
Bri si alza in piedi e inizia a strusciarsi sulla mia faccia lasciandomi mille peli attaccati alla pelle, gli gratto un orecchio, poi la voce impastata dal sonno di Styles mi distrae. “Hey, gattina!” “Guarda che Brioche è un maschio” “Infatti io non parlavo con Brioche” Dice facendomi l’occhiolino. Il risultato è inevitabile: BAM. Cuscino in faccia. “Non è possibile! Riesci a fare l’idiota anche di mattina appena sveglio!” Esclamo ridendo, lui si unisce alla risata levandosi il cuscino dalla faccia. “Che ci vuoi fare? Sono nato così!” Dice facendo spallucce con una faccia da bimbo innocente. Brioche gli salta sul petto e inizia a strusciare il suo muso contro il mento di Harry. “Il tuo gatto mi ama!” Dice lui iniziando ad accarezzarlo. “Coraggio Alex, prendi l’esempio!” Prendo Brioche e lo sposto lentamente dal corpo di Harry. “Scusa, Bri, sii paziente solo un attimo...” BAM. Altro cuscino in faccia. Lui scoppia a ridere e poi si mette seduto.
Nel rapido momento nel quale mi perdo nei suoi occhi le sue labbra sono già a pochi millimetri dalle mie, un lieve sorriso compare sulla sua bocca prima di eliminare del tutto quel sottile strato di aria che ci divideva per unirci in un breve bacio. “...Buongiorno anche a te” Farfuglio alzandomi dal letto per andare in cucina a prepararmi la colazione.

Din don.
“Oh, cazzo! Harry, è tua madre? Vai ad aprire tu, sbrigati!” “Ma se non è lei? Che cosa dirà il tipo/la tipa che mi troverò davanti quando al posto tuo o di Cassie troverà me?” “Non lo so e non mi importa! Ora vai!” Lo incito spingendolo verso la porta mentre io mi affaccio sul corridoio appoggiandomi allo stipite della porta della cucina.
Abbiamo saltato scuola per stare con i nostri genitori, Cassie e Zayn invece sono andati a scuola... O meglio DOVREBBERO essere andati a scuola, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Inizio a rosicchiarmi le labbra mentre fisso il riccio afferrare la maniglia della porta.
Din don.
La porta si apre. “Mamma!” Lo sento esclamare per poi vederlo gettarsi tra le braccia della signora che gli si trova di fronte. Sorrido, sembra un bambino.
“Harry, come stai?” Chiede la mamma con un tono felice ed emozionato. Mi allontano dalla porta per lasciar loro parlare un po’ in privato, dopo qualche minuto sento la voce di mio padre che si avvicina e che chiama il mio nome. Scatto in piedi e quando la porta della cucina si apre io gli salto in braccio. “Papà!” Urlo di gioia per poi appoggiare i piedi a terra senza sciogliere però l’abbraccio. “Alex, che coincidenza, hai visto? Potevi dirmi però che Harry e l’altro suo amico erano venuti a vivere qui...” “Si, papà, scusa... È che io...” “Non importa” Risponde lui sorridente. “Significa che conosci già il tuo futuro fratellastro” Ride. Io invece mi strozzo con la saliva e lui è costretto a darmi qualche colpetto sulla schiena per farmi smettere di tossire. “Qualcosa non va, tesoro?” “Oh... Come? No! Va tutto alla grande! È tutto grandioso! Non potrebbe andare meglio di così, davvero!” Esclamo con decisamente troppo entusiasmo. “...Sicura?” “Al 110% papà!” Lui sorride. “Bene” Poi mi prende per mano portandomi fuori dalla cucina. “Vieni, ti presento una persona” In salotto Harry e sua madre stanno parlando sorridenti, sembrano seriamente felici di vedersi. “Anne, tesoro, lei è Alex” Risponde scostandosi per farmi vedere dalla sua fidanzata. Quelle parole mi pesano sullo stomaco, ‘tesoro’ era il MIO di soprannome... Forzo un sorriso e le porgo la mano. Lei la ignora e mi abbraccia amichevolmente. “Ciao Alex, che bello vederti!” Dice con un sorriso a 32 denti. “Non è una buffa coincidenza che tu e mio figlio viviate assieme?” Fingo una risata non troppo esagerata. “Già...” Farfuglio cercando aiuto negli occhi di Harry. “Hey, perché non ci sediamo sul divano?” Propone salvandomi da ulteriori conversazioni imbarazzanti con sua madre.
Mi fa strano sedermi accanto ad Harry senza potermi appoggiare alla sua spalla, è davvero difficile resistere al rimanere dritta... e pensare che poche settimane prima avrei vomitato al solo pensiero che le nostre mani si sfiorassero.
Provo a rilassarmi e appoggio la schiena al divano, sospirando, il mio dito sfiora quello di Harry provocandomi una scossa che percorre tutto il mio corpo, entrambi ritraiamo subito la mano imbarazzati sperando che i nostri genitori non l’abbiano notato. “Allora...” Esordisce Anne. “Da quanto tempo è che vi frequentate?”
La reazione di entrambi è la stessa: ci pieghiamo in avanti cercando in tutti i modi di non soffocare e implorando i polmoni di accogliere l’aria dentro di essi. “Che cosa?!” Chiediamo sconvolti all’unisono. 

Harry’s pov.

Guardo sconvolto mia madre che ci sorride tranquillamente, come se avesse detto la cosa più normale a questo mondo. “Beh, che c’è?” “Ma...” “Scherzavo!” Dice lei ridendo. Scherzava. Scherzava! Fingo una risata seguito a ruota da Alex. “Papà, posso parlarti un secondo in privato?” Chiede lei indicando la cucina con un cenno della testa. Lui annuisce e i due si allontanano dal divano.
Una volta entrati nella stanza mi alzo anche io. “Vado in bagno” Annuncio a mia madre e mi dirigo verso la cucina. Mi appoggio al muro e ascolto la conversazione tra Alex e il padre.
“Origli?” Sobbalzo. “Mamma! Io...” “L’ho notato che lei ti piace, sai?” “Che? Ma ti prego...” Non ti ci mettere anche tu adesso, c’è già una vocina noiosa nella mia testa che vuole farmici credere. “Oh, andiamo! È una bella ragazza, non devi vergognartene” “Mamma la vuoi piantare?” “Sei arrossito” Dice lei puntandomi l’indice sulla guancia. Sposto la sua mano dal mio viso. “...Ma la smetti?” “Scusa, devi origliare” Dice lei tornando in salotto sghignazzando. Cavolo, ma cos’è? Sa leggere nella mia testa?
Quindi quello che lei diceva è vero, Styles?
SPARISCI.

“Papà, senti Harry è...” “...più di un amico?” “Ma che...” ...cazzo? Cos’hanno questi due oggi? “L’ho visto come lo guardi, non è solo un semplice compagno di scuola vero?” “Beh... è... mio amico...” Borbotta lei. “Amico?” “Amico...” “L’hai mai baciato?” “Papà!” Vorrei tanto ridere, ma mi trattengo morendomi il labbro, tanto ci pensa il padre di Alex a ridere per me. “Sei arrossita, ho ragione quindi? Vi siete baciati? Andiamo, non vorrai mentire a tuo padre, vero? Lui ti piace, ammettilo” “Io... Io... No... Lui non mi piace...” Segue un momento di silenzio. “Sei in contraddizione con te stessa, non è così?” “Cosa sei, un indovino? Oppure hai imparato a leggere nella testa della gente e non mi hai detto niente?” “Vieni qui...” Penso ora si stiano abbracciando. “Ti ha fatto soffrire?” “Non esplicitamente” “Cioè?” “...E' complicato” Si limita a dire. Ma... Fermi tutti: io l’ho fatta soffrire? Quando? Come? Dove? E soprattutto: perché mi sento così di merda? Io... Lei non può aver scoperto della scommessa altrimenti non mi parlerebbe più... Quindi che le ho fatto? 
Sento il rumore della maniglia così mi allontano da lì e con un balzo mi fiondo al centro del corridoio e con indifferenza mi dirigo verso il bagno , la voce di Alex mi chiama. 
“Harry!” Mi giro con calma. “Uh?” “Possiamo parlare?” Annuisco. Fai l’indifferente, fai l’indifferente, fai l’indifferente. Lei mi prende la mano, una scossa mi percorre tutto il braccio e continua sulla spina dorsale. Mi porta in camera, chiude con calma la porta e mi fa cenno di sedermi sul letto. “Come mai mi hai portato in camera?” Chiedo provocante. “Per parlare da soli” Sorrido. “Dimmi” “Io... Ho parlato con mio padre del fatto che noi due diventeremo fratellastri se si sposano...” “E...?” “Ha detto che (senza offesa per Anne) ma ama me più di tua madre...” “Naturale.” Dico prendendole la mano. “E ha detto che parlerà con Anne e che continueranno a frequentarsi senza il matrimonio così...” “...così potremo farlo anche noi?” Continuo la sua frase ampliando il mio sorriso, arrossisce di colpo. “C-cosa? Ma noi non ci frequentiamo...” “No, però...” “Questa conversazione finisce qui.” Dice lei alzandosi dal letto. È rossa come un peperone, esce dalla stanza senza spiccicare un'altra parola. Mi butto all’indietro sul materasso ridendo: è pazza di me.
E tu non lo sei di lei?
...Taci, cazzo. 

Cassie's pov.

Alex e Harry sono rimasti a casa per incontrare i loro genitori. Io ancora non ci credo che diventeranno fratello e sorella, più ci penso e più mi viene da ridere. Fratello e sorella che si vorrebbero scopare a vicenda. Sì, perché l'ho notato che Alex guarda Harry come se fosse un barattolo di Nutella.
In ogni caso ora io e Zayn stiamo andando a scuola. Io ho insistito per guidare ma no, voleva guidare lui a tutti i costi.
“Zayn, hai sbagliato strada, dovevi girare a destra!” Dico. Coglione, manco la strada per andare a scuola sa. “Non ho sbagliato strada” “Sì invece, la scuola è dall'altra parte!” “Appunto, non ho sbagliato strada”. Ma che cazz...? “Dove cazzo stiamo andando?” “Al parco, quello vicino al campo da calcio” “Perché?” “Perché non ho voglia di andare a scuola, tu sì?” Vorrei dire che sì, voglio andare a scuola, ma suonerebbe decisamente come una minchiata colossale. Chi in questo mondo ha voglia di andare a scuola? Io no di certo. “No, però che cazzo ci andiamo a fare là?” “Bo', stiamo un po' soli insieme” Ah oddio, allora mi rimangio tutto. Voglio andare a scuola all'istante.
Perché? Hai paura che Zayn ti possa stuprare?
No, ho paura che IO possa stuprare Zayn. 
L'ho detto che ogni giorno che passa mi risulta sempre più difficile non saltargli addosso? No, sono seria. Quel ragazzo è di una bellezza sconvolgente e sembra che me ne sia resa conto solo in questi ultimi giorni. Non lo so, è come se qualcosa dentro di me fosse cambiato...
“Cassie, secondo te pioverà oggi?” “E che minchia ne so io? Ti sembro forse una meteorologa?” Cioè, che domanda del cazzo è 'secondo te pioverà'? Da dove gli è uscita?
Lui parcheggia l'auto e scendiamo. “Chiedevo solo, calmati” Sospiro. Okay, forse sono stata un po'...acida.
“Okay, scusa, credo di essermi svegliata dalla parte sbagliata del letto questa mattina. Sì, secondo me pioverà” “Fermi tutti! Mi hai davvero appena chiesto scusa? Oddio, come sono emozionato! E' la prima volta che mi dici una cosa simile! Mi farai commuovere così!” Dice lui fingendo un gran entusiasmo. Gli tiro un pugno sul braccio. “Sì, beh, non ti gasare troppo adesso”.
Camminiamo un po' per il parco, chiacchierando, scherzando e ridendo. Posso dire che la sua risata è qualcosa di unico? Mio Dio, quando ride diventa ancora più bello.
No. Io non le devo pensare queste cose. Noi non abbiamo un futuro. Non staremo mai insieme. Il giorno in cui mi dirà che mi ama (perché prima o poi lo farà, ne sono sicura) sarà il giorno in cui finirà tutto. Quindi basta pensare a quanto sia bello, permettergli di insinuarsi così nei miei pensieri non è una buona cosa.
Dio, questa è la lotta con me stessa più grande che io abbia mai affrontato. E' come se fossi divisa in due. Una parte di me vorrebbe fargliela pagare cara per quello che sta provando a fare con la sua scommessa e per aver spezzato così tanti cuori, mentre l'altra parte...non ha importanza cosa pensa l'altra parte di me. 
Finirà come deve finire, stop. La fine di questa storia è già stata scritta, fra non molto ognuno andrà per la sua strada e addio. Ma fra non molto quando? 
Prima che possa andare avanti con i miei insensati e incoerenti pensieri da malata mentale in via di depressione, il ragazzo che sta venendo verso di noi rischia di farmi prendere un infarto.
Jack.
Ancora lui.
Ma allora è una persecuzione!
Cosa cazzo vuole ora?
“Cassie!” Mi chiama lui. Merda, vorrei poter essere un camaleonte per potermi mimetizzare con la giacca nera di Zayn in modo che non mi veda.
Okay, magari un 'vorrei essere invisibile' suona più normale.
“Non è il tizio di ieri?” Mi chiede Zayn. “Sì, è lui” Rispondo. “Se ti rompe i coglioni giuro che gli tiro una panchina in faccia” “Lascia perdere, me la cavo da sola. Se mi rompe i coglione sradico un albero e glielo tiro addosso stile Hulk”.
Jack si avvicina e ci raggiunge, chiede a Zayn di lasciarci palrare in pace e lui si allontana non molto contento all'idea. 
“Cosa cazzo vuoi ancora, Jack?” “Parlarti” “Abbiamo parlato ieri” “Ma io non ho detto quello che volevo dire” Inarco un sopracciglio, minchia vuole questo adesso? “Io non ti voglio stare a sentire, però” “Ti prego, Cassie” Incrocio le braccia sotto al seno, sicura che quello che dirà non mi piacerà a prescindere. “Sentiamo” Lui si schiarisce la voce e inizia a fissare insistentemente i suoi piedi, cosa ci trovi di così interessante solo lui lo sa. “Lo so che ho fatto una grande stronzata due anni fa, lo so che non dovresti nemmeno stare qui a sentirmi perché dopo così tanto tempo mi faccio vivo senza preavviso, lo so che sono un coglione, ma da quando abbiamo rotto io non ho fatto altro che pensare a te, giorno e notte. E non ho mai avuto il coraggio di venirti a cercare per chiederti scusa e per dirti che sono pentito di tutto. Quella notte ero ubriaco e non mi rendevo conto di quello che stavo facendo. Mi dispiace di averti fatta star male, è l'ultima cosa al mondo che avrei voluto. Lo so che è tardi per chiederti scusa, che è tardi per dirti tutte queste cose. Lo so che non hai intenzione di perdonarmi, ma sappi che ti amo ancora. Non ho mai smesso di farlo. Mai”
Mi manca il fiato, non respiro, ora svengo.
Lui non può presentarsi qui dopo due anni e dirmi tutte queste cose senza pensare che non gli arrivi come minimo un calcio nei coglioni.
“Ma mi stai prendendo per il culo?! Tu non puoi venire qui, dopo due anni che non ci parliamo, dopo che io ci sono stata di merda per circa un anno. Tu non hai la più pallida idea di quanto io abbia sofferto! Non puoi venire da me e dirmi che non hai mai smesso di pensarmi e che mi ami ancora! Non puoi, capisci? Non dopo due anni!” Urlo tirandogli un pungo in pancia che lo fa piegare in due e cadere a terra e successivamente un calcio sempre nello stesso punto.
Sono fuori di me, giuro. 
Vorrei fargli sputare sangue. 
Come cazzo gli è venuto in mente di venirmi a cercare ora? Perché non l'ha fatto due anni fa? Perché non l'ha fatto quando era ancora in tempo? Credo che se queste cose me le avesse dette prima lo avrei perdonato. Perché io lo amavo, lo amavo davvero tanto. Ma ormai è tardi, è finita, io ho superato la cosa.
Zayn che evidentemente ha visto la scena è venuto da me per tenermi ferma, perché altrimenti sarei stata capace di uccidere Jack.
“Lasciami, Zayn! Voglio prenderlo a calci in culo così forte che non potrà sedersi per una settimana!” Grido. Una lacrima mi riga il volto e prontamente la asciugo. “Andiamo Cassie, calmati!” Calmarmi? Ma vaffanculo, col cazzo che mi calmo!
Zayn mi tiene stretta in una morsa, ma che presto diventa un abbraccio e lui inizia farmi lievi carezze sul braccio destro. Sta cercando di farmi sbollire la rabbia. E sta funzionando.
Jack si rialza e se non avesse gli occhi lucidi probabilmente gli avrei anche sputato in un occhio, ma provo pietà per questo coglione e quindi abbandono l'idea.
Grazie a Zayn diciamo che ho superato la fase 'uccidiamo l'ex ragazzo che dopo due anni che non si fa vedere ti viene a dire che ti ama ancora' e quindi parlo a Jack con più tranquillità.
“Senti, Jack. Sono stata male per te, tanto. Se mi avessi detto queste cose prima probabilmente mi sarei buttata fra le tue braccia senza esitare, ma ora no. Non ti amo più”.
Lui mi fissa con quei suoi bellissimi occhi azzurri e a causa della lacrime che spingono per uscire brillano più del solito. 
“Quindi finisce qui?” Mi chiede. “Sì, finisce qui. Non torneremo mai più assieme. Mai più”.


Zayn's pov.

Dall'esperienza di questa mattina ho imparato che è meglio non spezzare il cuore a Cassie, perché poi ti spezza le ossa del corpo.
Non mi piace per niente quel tipo, Jack, è davvero un coglione. 
Comunque ora Cassie sta guidando per andare a lavorare al locale, Harry ed io abbiano insistito per venire con loro. Io non ci sono ancora mai stato in quel posto, sarà divertente vedere Cassie indaffarata a servire ai tavoli.
Guardo Cassie che fissa la strada mentre guida, bella come sempre. 
“La smetti di fissarmi?” Sbotta lei ad un certo punto. “Perché dovrei?” “Perché mi metti in soggezione e mi distrai, e si mi distrai vado a finire contro un palo e se finisco contro un palo ti si rovina il ciuffo, okay?” Si è sempre divertita a sfottermi perché tengo al mio ciuffo, ma che male c'è se tengo al mio aspetto? “Molto divertente, ha ha”.
Lei si limita a sghignazzare mentre parcheggia davanti al locale, nel posto riservato ai dipendenti.
Entriamo ed io e Harry ci andiamo a sedere ad un piccolo tavolo che si trova più o meno sotto al palco dove canta Alex, Cassie va a indossare la divisa e i pattini mentre Alex va a prepararsi dietro le quinte.
Dopo un po' Cassie si presenta al nostro tavolo con il grembiule, una coda alta e un blocchetto e una penna per trascrivere le ordinazioni.
“Volete qualcosa?” Ci chiede. “Niente che sia sul menù” Rispondo guardandola in modo provocante. Lei alza gli occhi al cielo e sospira. “Bene, una coca cola. Tu, Harry?” “Uh? Che hai detto?” Harry si stacca dallo fissare insistentemente il palco aspettando che Alex inizi a suonare e si gira verso di Cassie. “Ti ho chiesto se vuoi qualcosa, Alex uscirà dalle quinte fra un quarto d'ora, mettiti il cuore in pace” “Ma quanto sei simpatica? Portami un bicchiere d'acqua, va” Lei annota anche questo sul suo blocchetto e poi se ne va dicendoci che torna subito.
Dopo averci portato le ordinazioni, passa ad un altro tavolo e poi ad un altro ancora dove c'è un tipo che sta flirtando con lei. Adesso vado la', gli tiro un tavolino in testa  e gli dico di smetterla di provarci con la mia ragazza.
La mia ragazza?
La. Mia. Ragazza?
Oddio, ho bisogno di una sigaretta.
Mi alzo dal tavolo e sfilo dalla tasca destra dei jeans il pacchetto di sigarette, mentre da quella sinistra tiro fuori l'accendino. Esco dal locale dalla porta sul retro senza avvertire Harry che tanto non si accorgerà nemmeno della mia assenza, perché troppo preso dallo sentire Alex cantare.
Il tempo di fare qualche tiro che Cassie mi raggiunge e mi sfila la sigaretta di bocca per fumarsela lei. La guardo, sorpreso. “Da quando fumi?” Le chiedo. “Da tanto. Ma ho quasi smesso” Mi risponde soffiandomi il fumo praticamente in faccia. “Non dirlo ad Alex, comunque” Aggiunge. “Perché?” “Perché lei odia il fumo ed è per lei che ho più o meno smesso” “Comunque, non dovresti lavorare adesso?” Lei scrolla le spalle. “Mi prendo una piccola pausa” “Perché?” Mi sorride e si avvicina a me, gettando le sue braccia dietro al mio collo. “Per stare con te”. Non so da dove sia spuntato fuori questo lato dolce di Cassie, però mi piace. Mi piace tutto di lei, veramente.
Avvicino il mio viso al suo e la bacio, sento come una scarica elettrica percorrermi il corpo, è una sensazione strana ma piacevole. 

Tutto è piacevole quando sto con lei.


Shalalala.
*prende l'ombrello per proteggersi dai pomodori marci che lanciano le lettrici*
Simo pessime, lo so. cwc
Sono più di due settimane che non postiamo, facciamo schifo. cc
E' che la Sara si è presa l'influenza e non riusciva a scrivere, mentre io non avevo tempo.
La scuola mi sta uccidendo lentamente. çç 
Ho ogni giorno sei ore tranne il giovedì che ne ho otto e ho pure un casino di compiti, quindi compatitemi,
oltre al Sabato e alla Domenica non avevo un gran che di tempo per scrievre. 
E poi ho pure dovuto studiare per l'interrogazione di geografia (sì, quella troia della prof ha già iniziato a interrogare),
ho preso sette *yeeeee*.
Coooomunque, parliamo del capitolo.
Jack che chiede a Cassie di tornare con lui dopo due anni che non si è fatto sentire non è pessimo?
E Cassie non è tenerissima a picchiarlo? :')
Poi si è risolta la questione fra Alex ed Harry asdfghjkl
Okay, ancora una cosa e poi mi dileguo.
Vi avverto già adesso che non so fra quanto tempo posteremo il prossimo capitolo,
faremo il possibile per non postarlo mai più tardi di due settimane, comunque.
Ah, l'immagine qui sotto l'ha fatta la Sara. c: Non riesco a centrarla, scusate. cc
Bbbbene, ora direi che posso anche andarmene. uu
Adios.
-Ila

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Capitolo 16
*** Chapter Sixteen. ***


Bets.



Chapter Sixteen.



Loving him is like driving a new Maserati down a dead end street
Faster than the wind, passionate as sin.
Loving him is like trying to change your mind
once you’re already flying through the free fall,

Like the colours in autumn so bright just before they lose it all.
Red - Taylor Swift.



Cassie's pov.

Quel piccolo diavoletto rompicoglioni di Nicholas se n'è andato da mezz'ora ormai. Ma, ovviamente, non se n'è andato prima di avermi dato della strega almeno un centinaio di volte.
Che problema ha quello con me? Manco gli avessi detto che Babbo Natale non esiste.
Ma non è questa la cosa importante successa oggi: quella stronza traditrice della mia migliore amica e quei due coglioni di Harry e Zayn si sono coalizzati per farmi indossare un vestito alla festa di Josh questa sera.
No, ma vi rendete conto?! Io con un vestito!
Non indossai un vestito nemmeno alla mia comunione, fosse stato per me sarei andata pure in jeans! Fortuna che c'era mia mamma che mi persuase da quest'idea alquanto folle e mi fece indossare un paio di pantaloni bianchi molto eleganti...
Ma questa è un'altra di storia.
Quel deficiente da stupro di Malik ha tirato fuori sta festa e Harry ha tirato fuori la storia che non indosso mai un vestito, così quella troia di Alex ha cominciato a provocarmi dicendo che mi vergogno di indossarne e uno e bla bla bla. Stronzate! Ho un bel fisico e non me vergogno affato.
Quindi diciamo che per dimostrarlo mi ha sfidata ad indossarne uno questa sera. E io come una cretina le ho detto che per me non c'erano problemi.
Il mio orgoglio mi ha fottuta, ancora.
Geeeeeeesù, povera me.
Adesso mi toccherà infilarmi in uno di quei vestitini che giuro di non sopportare. Fanculo.
E come se non bastasse non potrò nemmeno scegliermelo io il vestito! Toccherà a Zayn farlo. Anche questa è un'idea di Alex, giustamente. 
Se non fosse la mia migliore amica l'avrei già squartata viva.
Spero almeno che Zayn non scelga un vestito della serie pieno di brillantini, fiocchi, pizzi e roba del genere.
Jeans e felpa tutta la vita, yo!
Ho appena finito di bere una bottiglia d'acqua e ora la sto facendo girare alla cazzo sul tavolo. Mi sto annoiando giusto un po', mi dicono.
Alex che fissa insistentemente la bottiglia manco fosse la cosa più meravigliosa di questo mondo, improvvisamente si illumina.
“Ehi! Facciamo un gioco!” Dice. “Un gioco? Abbiamo forse dieci anni?” “Divertente, Cassie. Zayn, Harry, venite qui sul tavolo!” Loro si alzano dal divano e portano il loro culo sulle sedie del tavolo. “Che c'è?” Chiede Harry, un po' seccato. “Facciamo un gioco: facciamo girare la bottiglia e quando si ferma su uno di noi dobbiamo dire una cosa su noi stessi che nessuno sa. E con nessuno intendo nessuno al di fuori dell'amico immaginario. Okay?” Mi sembra una grande stronzata, ma fra la noia più totale e questo...scelgo questo. E anche gli altri sembrano circa della mia stessa idea.
“Bene” Dice Zayn dando una spinta alla bottiglia e facendola girare.
Disgraziatamente si ferma su di me.
Cazzo, che cosa c'è che non ho mai detto nemmeno ad Alex? 
Le ho sempre detto tutto...sì, a parte che ultimamente sto avendo pensieri decisamente poco casti e puri su Zayn. Ma non conta, lo decido io che non conta.
“Allora...okay. Cè una cosa che non ho mai detto nemmeno ad Alex. Io...credo molto nell'amore, diciamo. Sì, lo so, ora vi metterete tutti a ridere e non finirete più e mi sfotterete per il resto della mia miserabile vita, però credo nell'amore, quello incondizionato, quello infinito che supera anche la morte. Saranno tutti i libri vomitevolmente sdolcinati che ho letto e che mi piacciono da morire a influenzare questa cosa, però anche se non sembra...sotto, sotto, mooolto sotto, sono dolce e mi piacciono i piccoli gesti romantici tipo svegliarsi alla mattina e trovare una rosa rossa sul cuscino e un biglietto con scritto che la colazione è pronta in cucina e che il tuo ragazzo ti sta aspettando lì. Credo nell'amore quello puro e perfetto, quello che da solo è capace di salvarti da tutto e...e chiudete quelle bocche cristoiddio! Sembra che abbia appena detto di avere una gemella malvagia che sta venedo ad uccidermi!”. Alex, Harry e Zayn mi guardano come se fossi un panda razzista. Non mi sembra di aver detto chissà quale cosa sconvolgente! 
"Wow, se avessi detto di essere un maschio mi avresti sconvolto di meno!" Dice Styles. "Sei esagerato! Avanti, smettetela di guardarmi così e giriamo di nuovo quella fottuta bottiglia!".
La bottiglia gira, gira, gira fino a fermarsi su di Alex. Ora sono proprio curiosa di scoprire cosa mi ha nascosto fino adesso quella stronza.
“Okay, allora. Questa è una confessione un po' difficile da fare, però...Cassie, ti ricordi quando avevo tutti quei braccialetti sui polsi quando ci siamo conosciute?” Annuisco. “Tu mi avevi chiesto perché ne avessi così tanti e io ti risposi che era semplicemente perché mi piacevano, ma...non era vero. Quello era un periodo orribile della mia vita, mia madre aveva appena abbandonato me e mio padre e a scuola nessuno mi si filava nemmeno per sbaglio. Mi sentivo esclusa da tutto e da tutti. Mi tagliavo e nascondevo tutto dietro ad un sorriso e se non ho tentato il suicidio in quel periodo è stato per merito tuo che hai cambiato la mia vita e l'hai resa migliore. Quando ho incontrato te ho trovato un'amica, una grande amica che con quel carattere leggermente acido e con quella sua grande finezza che si ritrova, mi faceva morire dal ridere e facendomi dimenticare anche i miei problemi. Sentivo come se la mia vita fosse ricominciata così buttai la lametta e non la toccai mai più”.
Sono sconvolta.
Sono triste.
Sono ferita.
E sono incazzata nera.
Non può avermelo nascosto per così tanto tempo.
Avrebbe potuto almeno accennare a questa cosa!
“Mi stai prendendo per il culo, Alex? Questo deve essere un fottuto scherzo del cazzo, per forza! Ti ho sempre dato tutto il mio appoggio, ti ho sempre detto che per qualunque cosa tu avessi bisogno io ci sarei stata! In due fottuti anni avresti almeno potuto dirmi che c'era un periodo nel quale stavi davvero male, io ti ho sempre detto qualsiasi cosa, dalla più brutta alla più idiota! Non ho mai avuto segreti con te e ora scopro che tu mi hai nascosto una cosa così importante. Perché cazzo non me l'hai detto? E perché cazzo me lo dici adesso?! Io credevo che tu ti fidassi di me come io mi fido di te! Evidentemente mi sbagliavo, perché io ti avrei raccontato anche se avessi commesso un omicidio e ora programmassi di fuggire in un altro paese per nascondermi dalla polizia! Vaffanculo, Alex!”
Ora penserete che sono una stronza senza cuore e che ora dovrei solo abbracciarla e dirle che non fa niente e che sono felice che me lo abbia detto, ma sto cazzo che ne devo essere felice! Mi ha nascosto una cosa assurda! Io le ho raccontato tutto. TUTTO. E pensavo che anche lei mi avesse detto tutto della sua vita e quello che mi fa più incazzare in assoluto è che quando ogni tanto le chiedevo se ci fosse qualcosa di cui volesse parlarmi o se stesse veramente bene lei mi rispondeva che di lei sapevo tutto e che sì, stava benissimo.
Bugiarda. Fottuta, bugiarda.
Esco dall'appartamento sbattendo la porta così forte che credo siano tremate le pareti.
Busso allo porta di Niall e Liam, ma non sono in casa.
Chiamo Chris al cellulare, ma non risponde.
Ho bisogno di parlare con qualcuno o esplodo.
Ma con chi posso farlo?
Potrei fare una cazzata...potrei andare da Tomlinson.
Sì, farò così.
Esco dall'edificio e monto in auto, se non sbaglio la sua casa si trova sopra a quella discoteca dove Liam e Niall avevano portato me e Alex. Devo solo cercare di ricordarmi la strada.
Allora: al prossimo incrocio devo girare a destra, poi a sinistra, ancora a sinistra, proseguire dritto e girare un'ultima volta a destra. Okay, ci sono.
Entro nel palazzo per la porta sul retro evitando così di finire nella discoteca, che tra l'altro a quest'ora è chiusa, e inizio a salire le scale senza però una meta precisa. Sì, perché io so che lui vive in questo posto, ma non ricordo proprio in che piano né in che appartamento.
Vediamo, quel giorno per andare via dal lui sono scesa per dei gradini che sembravano interminabili, quindi escludo il primo, il secondo e anche il terzo piano. Restano il quarto e il quinto. 
Proprio quando sto per iniziare a bussare a tutte le porte dei due piani, vedo che un tizio che so essere amico di Tomlinson sta scendendo la rampa di scale che collega il quinto e il quarto piano.
Che grandissima botta di culo.
Lo fermo. “Stai andando via dall'appartamento di Tomlinson?” “E a te che ti frega?” “Senti, vado di fretta, non scartavetrarmi le ovaie e dimmi il numero del suo cazzo di appartamento” “Oh, devi essere Cassie...” La mia finezza è conosciuta ovunque, a quanto pare. “...Louis sta al numero 69. Che ci vai a fare?” 69, tipico di Louis Tomlinson. “Fatti i cazzi tuoi. Comunque grazie”
Salgo velocemente l'ultimo piano di scale e busso alla porta che riporta inciso il numero 69, lui viene ad aprirmi e appena realizza chi è la persona che si trova davanti, sorride.
“Bene, bene, bene. Qual buon vento ti porta qui?” “Poche storie, mi fai entare? Ho bisogno di parlarti”. Lui si scosta dall'entrata per permettermi di entrare.
Ci sediamo sul divano e iniziamo a parlare. Gli racconto tutto. Gli racconto della mia vita fino adesso e gli racconto di Alex. Di come mi abbia nascosto questa parte della sua vita e gli racconto di come questo mi faccia sentire male e incazzata. E lui non mi interrompe mai, si limita a fare qualche cenno con la testa per spronarmi a continuare. Mi chiedo se mi stia realmente ascoltando. 
“Ma mi ascolti?” Dico dando voce ai miei pensieri. “Certo e credo che tu te la sia presa troppo. Magari lei non aveva il coraggio di dirtelo perché aveva paura che l'avresti giudicata male e ha tirato fuori questa storia del gioco per potertelo dire e credo che ora stia male perché te ne sei andata in quel modo” “Ma io non la giudicherei mai, il suo passato non cambia quello che lei è, cioè una persona fantastica” “E allora vaglielo a dire”.
Parlare con Tomlinson si è rivelato terapeutico, mi sento più rilassata ora e credo che lui abbia ragione. Ho avuto una reazione un tantino esagerata. Infondo me l'ha detto, no?
“Tu credi che dovrei?” “Certo”. Sfoggio il sorriso più radioso che ho, quel genere di sorriso che regalo a pochi, e mi alzo dal divano. Lui, intuendo che me ne stia per andare, fa lo stesso e io in quel momento lo abbraccio.
Giuro che mai avrei pensato di farlo di mia spontanea volontà, lo avrei fatto solo se dietro di me ci fosse stato un alieno con una padella in testa che mi punta una pistola-da-alieno-venuto-da-marte in testa per obbligarmi ad abbracciarlo.
“Grazie, Louis Calco l'ultima parola, in modo che capisca che l'ho chiamato per nome. “Non capisco perché con tutte le volte che ti ho preso il culo e con la volta che ti ho tirato le scarpe ed ero tentata di ucciderti, oggi tu mi abbia aperto la porta e mi abbia ascoltata” Aggiungo poi. Seriamente, fossi stata in lui, mi sarei mandata a fanculo. “Sinceramente me lo chiedo anche io, ma a quanto pare sono pieno di sorprese” Mi risponde lui, sorridendo.
“Sai una cosa? Forse, e dico forse, non sei così stronzo come credevo” Gli dico. “E tu forse, e dico forse, potresti starmi simpatica” “Quindi ci vediamo più tardi da Josh?” “Sì, a dopo”. Esco dal suo appartamento, scendo i cinque piani di scale, salto in macchina e torno da Alex.
Busso alla porta perché ovviamente ho dimenticato di prendere le chiavi, cosa comprensibile visto che me ne sono andata così su due piedi. Appena mi viene ad aprire, le salto addosso e la abbraccio forte.
“Scusa Alex, me la sono presa troppo. Ti voglio bene” “Ti voglio bene anche io, Cassie. Tanto”.


Il vestito che ha scelto Zayn poteva essere più osceno, infondo.
E' nero, arriva un po' più su delle ginocchia ed ha un fiocco rosa che, naturalmente, ho tagliato via. Prima che mi si possa vedere indossare fiocchi e stronzate del genere dovrò vedere un meteorite che si schianta esattamente sulla casa della prof di scienze.
Ora siamo alla festa di Josh da circa due ore, Zayn mi ha tempestata di domande chiedendomi perché fossi andata da Tomlinson, cosa abbiamo fatto etc.. 
Che carino, è geloso.
Aww.
Comunque ora è sbronzo, ma di brutto proprio.
Poco fa è saltato su un tavolo e stava per improvvisare uno streap tease, sarebbe stato uno spettacolo niente male, ma non potevo lasciarglielo fare. Non sono così bastarda da permettergli di umiliarsi in quel modo. A scuola poi sarebbe stato un disastro, ci sarebbero state trecento ragazze che avrebbero fatto le morte di cazzo per provare a portarselo a letto. E non esiste proprio.
“Zayn, cazzo, scendi giù!” Ora si sta arrampicando per lo scorrimano delle scale, possibile che gli debba stare dietro come se fosse un bambino di otto anni scalmanato e io la babysitter?
Ho fatto bene a non osare bere più di due drink, se no non voglio immaginare in che situazione ci triveremmo adesso. Una cosa del tipo che mentre lui si arrampica per lo scorrimano io improvviso una lap dance usando qualcuno come palo.
“Ma sto solo salendo le scale!” “Cristoiddio, Zayn! Quello è lo scorrimano!” Siamo arrivati al punto che non riesce a distinguere uno scorrimano dalle scale, rendiamoci conto. “Oh, davvero?” “Sì, davvero!” Lo afferro per la camicia bianca e lo tiro giù. “Vieni, andiamo a prendere un po' d'aria che è meglio” “No, non voglio!” “Zayn, sei un bambino cattivo!” A mali estremi, estremi rimedi. “Se esco poi me la dai una caramella?” Ossantoddio. “Sì, Zayn. Ora andiamo”.
Lo trascino per il braccio in cortile e, visto che non riesce a camminare senza andare a sbattere contro un palo o qualsiasi altra cosa che si trovi sul suo cammino, ci sediamo sull'erba del giardino della casa di fronte. Quello della casa di Josh è pieno di vomito a terra e schifezze varie, quindi meglio evitare.
“Se mi vomiti addosso ti truicido, Zayn, sappilo” Lo avverto. “Non lo faresti, perché mi vuoi trooooooooppo beeeeeene” Dice lui strasciando la 'o' e la 'e'. Alzo gli occhi al cielo. La prossima volta gli vieto di bere qualsiasi cosa che abbia anche un minimo di contenuto alcolico.
“Sì, Zayn, hai ragione” “Lo so, comunque devo dirti una cosa” “Cosa?” “Tempo fa ho fatto una scommessa con Harry, dovrei scoparti prima che lui si scopi Alex, ma adesso vorrei non averla fatta...” Oh, ora è nella fase 'diciamo le cose che da sobrio non direi nemmeno sotto tortura'. Beh, magari potrei sfruttare un po' la cosa... “Ah sì? E perché vorresti non averla fatta?” “Perché non voglio farti star male...” “E perché?” “Perché credo di...” “Credi di?” “Starmi innamorando”.
Il mio cuore fa una capriola, poi un salto mortale, poi rovesciata, poi una ruota...potrei iscriverlo a ginnastica artistica a questo punto. Il mio battito è accelerato così tanto che ho paura che il cuore mi possa uscire dal petto e una scarica elettrica mi sale lungo tutto il corpo.
Ma...posso davvero fidarmi delle parole dette da un ragazzo ubriaco marcio?
Sono sicura che non sa quello che dice, però...
“Davvero?” “Sì” “Perché?” “Non c'è un perché, queste cose succedono e basta” Dopo una pausa, aggiunge: “E tu?” “Io cosa?” “Tu cosa provi per me?” Posso dirgli quello che voglio, tanto domani non si ricorderà niente. “Io credo...di stare nella tua stessa situazione” Questa storia della scommesa si sta facendo sempre più complicata da gestire, non so cosa mi stia succedendo, forse mi sto rincoglionendo ulteriormente. E' che...tutto d'un tratto, non sono più così sicura di volerlo far soffire, di lasciarlo andare via da me. Perché credo, anzi no, sono sicura, che questo farebbe star male anche me.
Cassie, ma che minchia dici?
Mi sta venendo mal di testa, oddio. 
“Non sei arrabbiata?” Mi chiede Zayn, interrompendo i miei pensieri da ragazza con degli evidenti problemi. “Per cosa?” “Per la scommessa...” “Dovrei?” “No” “Perché?” “Perché le cose sono cambiate”.
Sorrido. Non so se quello che mi stia dicendo è vero oppure è l'alcool che parla al posto suo, però...non lo so, mi sento bene, mi sento felice. Anche se non dovrei, credo.
“Caaaassie, me lo dai un bacio?” Okay, a quanto pare è tornato alla sua fase da bambino di otto anni. “No, ti puzza l'alito di birra” “Oh, dai, ti preeeeeeego. Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti pre-” Prima che possa andare avanti per una buona mezzora con i 'ti prego', lo interrompo baciandolo.
Quando ci stacchiamo, mi alzo da terra e gli porgo una mano per aiutarlo a fare lo stesso. Da solo credo che al massimo si metterebbe a rotolare per terra. 
In ogni caso, devo ammettere che mi fa una tenerezza assurda quando è in questo stato pietoso.
“Forse è meglio se torniamo a casa” “No! Io no-” Non finisce nemmeno la frase che mi vomita sulle scarpe. “Porca puttana troia, Malik! Io ti ammazzo!”.

Alex's pov.

Sono appoggiata al muro, Harry è accanto a me che parla con un suo amico.
Io fisso il vuoto, davanti a me la gente festeggia ma la mia mente è altrove, sto cercando a non pensare al tremendo mal di testa che mi sta venendo per colpa della musica troppo forte... No, non ce la faccio.
Mi giro verso il riccio e gli tiro piano una manica della maglia, lui si volta verso di me guardandomi con un sorriso tanto stupendo che mi verrebbe da saltargli addosso, mi alzo in punta di piedi appoggiandomi alla sua spalla e avvicinando la bocca al suo orecchio in modo che mi riesca a sentire, gli dico che ho mal di testa e che voglio uscire, quindi lo lascio e faccio per avviarmi fuori dalla casa quando sento la sua mano afferrare salda la mia.
Mi giro aspettando una spiegazione, la musica mi rende praticamente impossibile sentire le sue parole ma grazie alla sua lentezza nel parlare riesco a leggere sulle sue labbra la parola ‘aspetta’ seguita da un sorriso.
Stringo la sua mano e lo seguo al piano di sopra, apre la porta di una camera che, guarda caso, è quella da letto.
Rimango un secondo intontita dalla differenza di rumore, poi mi dirigo verso il materasso e mi siedo. “Meglio?” Chiede lui prendendo posto accanto a me. Annuisco massaggiandomi le tempie. “Non serviva che venissi con me comunque... Non volevo interromperti...” “Interrompermi?” “Sì, stavi parlando con quel ragazzo...” “Oh, già... è vero... Beh, mi seccava lasciarti sola, lui si troverà altra gente con cui parlare.” Mi limito a sorridere perché non sono sicura delle sue intenzioni, non so se lo stia facendo perché lo vuole davvero o solo per portarmi a letto.
Mi butto all’indietro facendo cigolare le molle del letto. “Stavo pensando di tingermi i capelli di rosa shocking” Lui quasi si soffoca con la saliva. “C-che cosa?” “Cosa ne pensi?” “Non farlo” Dice lui buttandosi all’indietro e sfiorando la mia mano con la sua. “Perché? Dici che starei tanto male?” Chiedo trattenendo una risata. “No, semplicemente sei già perfetta così come sei, non ti serve cambiare” “Quanto sei smielato, Styles” Rido. “Mi fai questo effetto” Dice accarezzandomi una guancia ed ecco che mi perdo in quel bellissimo prato verde acceso che sono i suoi occhi.
Senza accorgermene mi mordo un labbro. “Tu mi vuoi.” Afferma lui con nonchalance. “Scusa?” E questa volta sono io che rischio di soffocarmi. “Sì, lo vedo da come mi guardi, da come ti mordi le labbra, da come ti perdi nel mio sguardo...” “Sei sicuro di quello che dici?” “Sì, perché a me succede lo stesso ogni volta che sono con te...” Okay, la conversazione sta prendendo una brutta piega. Torno a mettermi seduta e mi massaggio un braccio con il volto che mi va a fuoco. “Che c’è? Ho detto qualcosa che non va?” Chiede lui raggiungendomi e sfiorandomi appena la schiena con la sua grande mano calda.
“N-no... Solo che...” “Vuoi che cambiamo argomento?” Annuisco fissando il pavimento.
La sua mano si sposta dalla mia schiena al mio polso e sento un dito che sfiora la parte dove una volta mi facevo del male. Sposto lo sguardo sul suo pollice. “Non farlo più, mi hai capito?” Sto in silenzio, ma la verità è che se Harry facesse o dicesse qualcosa di sbagliato in questo periodo potrei ritrovarmi di nuovo in bagno con una lametta in mano. Le dita dell’altra mano mi afferrano delicatamente il mento e mi fanno alzare lo sguardo, i miei occhi incrociano i suoi e riesco a leggere la serietà e la convinzione che lui ha dentro in quel momento “Sono serio. Non ne hai bisogno Alex. La vita è una cosa preziosa, non devi farti del male, sei una persona meravigliosa, piena di vita, tuo padre ti ama con tutto te stesso e hai Cassie, non devi cadere in depressione perché non ne hai motivo.” “Non ne sarei così sicura” “E quale sarebbe?” “Io...” Improvvisamente vedo il suo viso rabbuiarsi, come se il senso di colpa gli stesse torcendo lo stomaco. “Potrà succedere che tu rimanga ferita, non lo nego... Però non devi lasciarti buttare giù, tu sei forte. Lo so che lo sei.” Sta cercando di avvisarmi su cosa succederà se resterò ancora con lui? “La gente spesso è senza cuore... Non si rende conto di quello che fa. Grazie a te io mi sono accorto di quanti cuori abbia spezzato, di quanto possa essere stato un mostro, di quanto sia ancora adesso un verme.” “Non lo sei...” Bisbiglio con un filo di voce. “Lo sono, fidati... Ma non è questo il punto. Non lasciarti abbattere. Mai. Hai capito? Mai.” La fermezza della sua voce mi rincuora. Mi butto tra le sue braccia e lo stringo forte, dopo qualche secondo lo sento ricambiare l’abbraccio, chiudo gli occhi e mi godo il momento per qualche attimo.
Mi allontano piano da Harry e la sua mano si ferma dietro il mio orecchio, il suo pollice mi accarezza la guancia. Incrocio le braccia dietro la sua nuca e mi avvicino a lui. Ci uniamo in un bacio passionale e, ne sono certa, questa volta il sentimento, anche se in parte, è ricambiato. Lo sento, c’è anche da parte sua, è una cosa quasi percepibile al tatto.
Finito il bacio appoggia la sua fronte sulla mia.
“Mi lasci un po’ da sola? Ho bisogno di riflettere...” “Certo” Si alza e mi dà un ultimo bacio tra i capelli prima di uscire dalla stanza e lasciarmi sola.
Torno a distendermi mentre i rumori ovattati che vengono dal piano di sotto mi fanno da sottofondo musicale. Chiudo gli occhi e faccio mente locale.
Harry mi piace? Sì.
Tanto? Molto probabile.
Questa cosa della scommessa mi fa soffrire? Da morire.
Io a lui piaccio davvero o è solo finzione? Passo.
Vuole ancora vincere la scommessa o sta cambiando idea? Passo.
Qualcosa di quello che lui mi ha mai detto è vero? Passo.
Come voto mi darei 5. Ho bisogno di risposte, ogni giorno che passa muoio dentro perché anche se lui è sempre accanto a me ho come la sensazione che lo sia solo fisicamente. Questi ultimi giorni forse ci sta mettendo anche qualcosa di più, ma io non ne ho la certezza, non ce la faccio. Ho bisogno di discutere con lui della scommessa. Devo sapere quali sono i suoi pensieri, i suoi sentimenti e l’unico modo per saperlo è chiederglielo, ma prima devo fargli sapere che so tutto, solo così mi dirà quello che davvero prova per me. Però ho paura, perché se lui dovesse dirmi che in realtà non ha mai smesso di odiarmi sarebbe troppo da sopportare. Troppo.


Shalalala.
Buonsalve gente!
Visto che siamo state brave?
Abbiamo pubblicato entro le due settimane previste, meritiamo un applauso *clap clap*.
Io tipo questa settimana e la prossima sono PIENA di verifiche, quindi non so se 
per il prossimo capitolo riusciremo a rispettare i tempi. cc
Questi periodi di verifica li odio con ogni cellula del mio corpo, seriamente.
A voi come sta andando a scuola? *giusto per farsi i cazzi degli altri*.
Okay, passiamo al capitolo.
Diciamo che la parte di Cassie è un po' troppo lunga, però ero ispirara e non riuscivo a fermarmi,
tipo le mie mani continuavano a battere sulla tastiera senza controllo (?).
Btw, Alex e il suo segreto oscuro (?) hanno traumatizzato la povera Cassie che è andata da Tomlinson *zan zan zan zaaaaaan*.
Dai, ditelo che Tomlinson è stato tenero a star a sentire Cassie, aww.
Poi vogliamo parlare di Zayn ubriaco? ahahaha
Io vorrei vedercelo davvero in quelle condizione, quante risate mi farei! lol
Comunque sono venute fuori un po' di cosette eheheheh (?).
Zayn ama Cassie, Zayn ama Cassie *coro di bambini che sfottono*.
Ma ne siamo sicuri, sicuri? No perché quando si è ubriachi a volte si dicono cose che non si pensano...
E la stessa Cassie dubita della veridicità di quello che le ha detto Zayn, eeeeh.
Che cosa complicata. (?).
Maaaaa, passiamo a Styles ed Alex.
Chi se lo aspettava che la dolce Alex avesse un segreto del genere?
Io no, sul serio. lol
Sono sensi di colpa quelli che vedo affiorare in Harry? Mmm...
E Alex sta prendendo in considerazione di mandare a puttane la scommessa con Cassie, chissà perché... *fa la vaga*.
Dopo, FINALMENTE HARRY HA CAPITO DI ESSERE UNO STRONZO!
Alè, alè, alè!
Ah, questo spazio autrice lo doveva scrivere la Sara ma le ho chiesto di lasciarlo scrivere a me perché amo 
troppo rompervi i coglioni qua sotto. *---*
Come sono tenera, aww.

Seeeeeeecondo i nostri calcoli questa ff dovrebbe terminare al capitolo venti.
Quindi manca poco *si asciuga la lacrimuccia*.
E nella canzone all'inizio ho tolto un pezzetto perché se no parlava di un amore finito e non era il nostro caso. uu
Ultima cosa e poi me ne vado, giuro. lol
I vestiti qui sotto sono quelli indossati da Cassie e Alex. c:
Quello nero per Cassie quello azzuro per Alex, yo E chiedo ANCOR scusa perché non riesco più a centrare le immagini. cc.
Okay, ora mi dileguo. uu
-Ila

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Capitolo 17
*** Chapter Seventeen. ***


Bets.




Chapter Seventeen.

 

Tell her that I want her, tell her that I need her,
tell her that she's more than a one-night stand,
tell her that love her more than anyone else
if you don't, then I'll tell her myself.
One Night - Ed Sheeran.



Cassie's pov.

Siamo sul pullman pronti per partire e andare una settimana in campeggio. Bello no? Non potersi fare la doccia se non con dell'acqua fredda, insetti ovunque, ritrovarsi i ragni nelle tende alla notte... Bellissimo insomma.
Okay, forse sono troppo pessimista. Almeno respirerò un po' d'aria pura invece del solito smog della città, dai.
Sono comodamente seduta accanto ad Alex con le mie cuffie bianche già nelle orecchie e Gigi D'Alessio a palla. 

Ahahah, sì, col cazzo.
Sto ascoltando i Coldplay, Fix you per la precisione. Giusto per deprimermi un po'. Yeee.
Improvvisamente vedo sfrecciarmi davanti alla velocità della luce Tomlinson, che raggiunge i posti in fondo al pullman, dove non c'è nessuno, qualcuno prova ad avvicinarsi a lui (e con qualcuno intendo le solite troie morte di cazzo), ma lui manda tutti a fanculo.
Poco scontroso oggi il ragazzo, mi dicono.
Ma che minchia gli è successo? 
Dopo un po' la curiosità ha la meglio su di me e mi alzo dal mio sedile per andare a vedere che ha, non che me ne importi poi così tanto, eh. E' che sono tremendamente curiosa, e poi sono in debito con lui.
No okay, forse un po' mi importa.
Ma non ammetterò mai di averlo pensato, nemmeno sotto tortura.
“Cassie, ma dove vai?” Mi chiede Alex. “Vado a fare il giro della Terra in mongolfiera. No okay, vado un attimo ai posti in fondo” Quando lei mi chiede il perché, io non le rispondo perché tanto non mi sentirebbe visto che sono praticamente già da Tomlinson.
Che trasgry che sono, oh.
Mi siedo accanto al suddetto ragazzo incazzoso, che ha la testa appoggiata al finestrino e gli occhi lucidi.
Oddio, mi fa tenerezza.
“Ehy” Gli dico, giusto per far in modo che si accorga della mia presenza. Lui si gira con sguardo omicida. “Che vuoi?” “Farti compagnia, non posso?” “Facciamo che mi dici il vero motivo per il quale sei qui?” Minchia, mi ha sgamata. Però non mi ha mandata a fanculo come ha fatto con gli altri.
Sono speciale, yo.
“Okay, ti ho visto più incazzoso del solito e con gli occhi lucidi. Che succede?” “Ma i cazzi tuoi?” “Oh senti, vaffanculo. Per una volta che tento di fare la ragazza tenera e mi preoccupo per te tu mi rispondi così!” “Ti preoccupi per me? Seri seria?” Oh cazzo. L'ho detto seriamente? Quella cosa è realmente uscita dalla mia fottuta bocca? “Herm, mmm, sì. Dai, che ti succede?” “Mi sento solo, okay? Fottutamente solo” “Solo? Tu che te ne fai una al giorno?” “E' questo il punto! Io voglio innamorarmi. Come te, Alex, Zayn, Harry. Ho una voglia matta di trovare quello che avete trovato voi, ma non ci riesco! Non lo so, sono arrivato al punto di pensare di non essere capace di amare qualcuno!”.
Oh, uao.
Minchia che trauma.
Louis William Tomlinson che cerca l'amore della sua vita.
Trauma numero due del giorno: conosco il suo secondo nome e non lo sapevo.
“Oh dai, è per questo che sei depresso? Tutti si innamorano prima o poi, non puoi essere così pessimista e poi...ehy aspetta...Cos'è che hai detto su me e Zayn?” Dico alzando leggermente la voce (che è un modo riduttivo di dire che ho urlato così tanto che mi hanno sentita sicuramente fino in Cina). Sulle sue labbra compare un sorriso compiaciuto. “Oh, la parte che vi siete innamorati dici?” Sei uno stronzo, un fottuto stronzo. “Io non sono innamorata di nessuno!” “Ma smettila che si vede lontano chilometri!” “Non sono innamorata di Zayn!” 
Brava Cassie, continua a ripetertelo. Magari riesci a convincere anche te stessa.
Oh ma vaffanculo, cazzo. Era così bello non sentirti più!
E invece sono tornata dal viaggio ai Caraibi, non sei contenta?
Come una Pasqua.
“Oh andiamo, Cassie. A me puoi dirlo” “Senti, anche se fosse tu saresti tipo l'ultima persona al mondo alla quale lo direi”.
Infondo se non lo dico ad alta voce posso fingere che non sia vero.


Alex’s pov.

Cassie è rimasta tutto il viaggio in pullman nei sedili in fondo con Tomlinson. La domanda sorge naturale: perché? Quei due non si odiavano? Che è successo? Se ne stanno tranquillamente seduti vicini a ridere e scherzare... bah...
A questo punto non so se offendermi o ringraziarla per avermi fatto passare tutto il viaggio con Styles accanto... 
Io e lui abbiamo parlato molto, ma non ho mai tirato fuori il discorso della scommessa, ben consapevole che prima o poi dovrò farlo. 
Il punto è che non ne ho il coraggio. Ho paura delle conseguenze...

Finalmente siamo scesi dal pullman e siamo arrivati nel posto dove pianteremo le tende. Scopriamo solo ora che mentre gli studenti dormiranno nelle tende i professori che ci hanno accompagnati dormiranno in una specie casetta a pochi metri dal punto in cui siamo ora. Maledetti, non è giusto. 
Un coro di lamentele si alza dal gruppo di studenti ma i professori ci zittiscono annunciandoci che ci attende un buffet per rifocillarci al lato della baita. Traduzione: Cibo!
Mi guardo introno alla ricerca di Cassie e vedo che sta ancora parlando con Tomlinson mentre a pochi metri da loro c'è Zayn che sta rosicando guardandoli, sospiro, prendo per mano Harry e lo tiro verso i tavoli di plastica che ci hanno indicato i professori, non vedo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti. “Dai Harry, vieni! O finiranno tutto!” Lui mi segue ridendo, mi blocco. “Che c’è? Perché ridi?” Lui mi sorride. “Perché sei buffa” “Hey!” Gli do un colpo scherzoso alla palla, lui ride di nuovo e stringe la mia mano facendo accelerare i battiti del mio cuore. 
Cavolo, quanto vorrei che la storia della scommessa sparisse, quanto vorrei abbracciarlo senza farmi venire dubbi, senza pensare che quel gesto è stato solo un modo per addolcirmi e farmi finire in un letto con lui... E per l’amor di Dio, non dico che non voglio finirci, ma non se quello che lui prova è tutto una farsa. 
“Che c’è?” Chiede lui alzando il mio volto e cercando il mio sguardo. “Niente” Dico forzando un sorriso “Andiamo! Altrimenti non ci resterà niente da mangiare!” Dico indicando il tavolo pieno di cibo circondato da ragazzi e ragazze. Provo a tirarlo verso quella direzione ma lui non si muove di un solo centimetro. “Beh?” “Ho un’idea migliore.” “E sarebbe?” Lui tira fuori dal suo zaino due panini. “Uno ha la nutella e uno la marmellata, perché non ce ne andiamo in un posto più tranquillo a mangiarli?” 
Perché fa così? Perché?! 
Mi mordo un labbro, indecisa su cosa fare. Da una parte c’è un tavolo pieno di cibo ancora non identificato circondato da tantissime persone che ridono, scherzano e mangiano. Dall’altra c’è Harry il tentatore Styles con un panino di nutella in mano che mi chiede di andare in un posto tranquillo con lui.
“Coraggio” Mi sussurra ad un orecchio mordicchiandolo subito dopo.
Merda, e va bene Styles! “Andiamo” Dico titubante, lui sorride e inizia a camminare verso gli alberi del bosco senza farsi problemi. “Aspetta, vuoi andare nel bosco?” Chiedo seguendolo, lui annuisce. “E se ci perdiamo?” “Non vedo il problema. Mi basti tu per sopravvivere quel po’ di tempo prima che i professori ci trovino” Risponde senza smettere di fissare gli alberi davanti a lui, sembra una frase così spontanea. Mi limito ad arrossire e a guardare in silenzio dietro di noi mentre gli alberi rendono sempre meno visibile il campo dove questa sera avremmo dovuto dormire. 
Lui nota la mia preoccupazione. “Stai tranquilla, Alex! Basta andare dritti e non girare mai, poi sarà facile tornare indietro” Non so perché ma questa frase non mi calma affatto, comunque la mia mano nella sua mi da quel po’ di coraggio che mi serve per continuare. 
Dopo circa un quarto d’ora che vaghiamo il riccio stringe la mia mano più forte ed inizia ad accelerare il passo. “Lo senti?” Chiede iniziando a correre, io cerco di stargli dietro e tendo le orecchie per sentire il rumore del quale Harry sta parlando... Un fiume! 
Gli alberi sono diminuiti sempre di più in numero ed ora ci troviamo davanti ad un bellissimo fiume a cielo aperto. 
Lui si siede a terra e io lo imito senza smettere di fissare l’acqua che scorre tranquilla. “Nutella o marmellata?” “Nutella!” Dico afferrando il panino.

È passata mezz’ora e adesso siamo stesi sull’erba a fissare il tramonto, uno accanto all’altra. Si sta facendo tardi.“Harry?” “Mh?” Lo guardo negli occhi e noto che sono più verdi loro dell’erba sulla quale siamo distesi, sorrido. “Non credi che dovremmo tornare indietro? Cioè, dobbiamo ancora montare le tende e...” “Naaah” Risponde lui tornando a fissare il cielo “Ma...” “Hey, guarda! Riesco a vedere la prima stella del giorno!” Dice indicando il cielo, sospiro e torno a guardare in alto, ma non riesco a rilassarmi, continuo a pensare che dovremmo tornare indietro. Mi metto seduta e guardo verso Harry che però è sparito. 
Scatto in piedi. “Harry?” Nessuna risposta. “Harry!” Niente. Merda! Senza allontanarmi troppo dal fiume mi metto a cercarlo tra i primi alberi chiamando il suo nome con il cuore in gola. Dove cavolo è andato? Perché non mi ha detto niente? 
Saranno passati dieci minuti e ancora non si vede. Si sta facendo sempre più buio, sconsolata mi appoggio ad un albero.
Una mano mi tocca la spalla facendomi urlare, mi volto di scatto: Harry. 
“Ciao!” Mi dice lui sorridente. “CIAO? Dove sei stato? Mi hai fatto prendere un infarto!” Urlo furiosa. Lui sorride. “Ti sei preoccupata per me?” Avvampo di colpo. “C-cosa? No! È solo che... Ero sola e... Io...” Lui ride e io mi butto fra le sue braccia. “Non farlo più, ti prego!” Lo stringo forte e sento le sue mani affondare nei miei capelli. “Scusa, piccola” Piccola? Mi allontano e mi sorride. “Dovevo andare in bagno” Spiega un po’ in imbarazzo. “Stavo per tornare da te, ma poi ho visto una cosa stupenda e mi sono detto ‘devo assolutamente prenderla’ così ho fatto un po’ tardi...” “Una cosa?” Lui annuisce “Cosa?” Chiedo curiosa. Lui mi mostra un fiore stupendo, non credo di averne mai visti di così belli, almeno dal vivo. Harry me lo mette delicatamente tra i capelli. “Sei bellissima” “E tu prevedibile” Dico ridendo. “Ah sì?” “Sì” Affermo divertita. 
Lui mi accarezza la guancia e toglie il fiore dai miei capelli. “Hey, che vuoi fa-” Con uno scatto se lo mangia. “Ma...” Ci resto malissimo. “Sono ancora prevedibile?” Chiede scoppiando a ridere. “STYLES!” Dico colpendolo per scherzo. “Ora vai a prenderne un altro!” Lui continua a ridere “Non hai detto che era prevedibile?” “Ma a me piaceva quel fiore! Uffa!” Lui ride. “Sei bellissima anche senza” Altra frase preved- “Carta vetrata.” “Scusa?” “Carta vetrata” Ripete lui trattenendo una risata .“Smettila!” Dico ridendo. “Altrimenti?” “Altrimenti-” Sento il mio telefono vibrare: Cassie. Oh-oh. 
“ALEX, porca troia!” 
“C-ciao Cassie...” 
“Dove cazzo sei?!”
“I-io...” 
“Ho dovuto fare la tenda da sola per colpa tua, minchia!”
“Scusa, mi dispiace tantissimo, solo che quando siamo scesi dal pullman eri con Tomlinson e io...e poi sono sicura che Zayn ti ha dato una mano”
“I-io... dettagli. E comunque il fatto che io stessi parlando con Louis non ti da il permesso di evaporare. Si può sapere dove cazzo sei finita?”
Fermi. L’ha chiamato ‘Louis’?
“Sto arrivando...” 
“Bene.”
Dice lei sospirando. Chiudo il telefono. 
“Harry dobbiamo tornare.” Lui mi prende per i fianchi, mi fa andare in caschè e mi bacia. 
“Ma...” Farfuglio qualcosa di incomprensibile anche per me mentre lui mi fa tornare in piedi sorridendo “ORA possiamo tornare” Dice afferrando la mia mano e cominciando a camminare tra gli alberi del bosco.


Zayn's pov.

Montare le tende lunedì è stato divertente.
Senza l'aiuto di Alex Cassie avrebbe dovuto montare la tenda da sola, ma da gran gentiluomo qual sono le ho dato una mano.
Ahahahaha no.
Diciamo che prima mi sono divertito a guardarla incazzarsi con la tenda perché non riusciva a montarla, poi l'ho aiutata. E proprio quando avevamo quasi finito, la tenda ci è crollata addosso e abbiamo dovuto ricominciare daccapo, comunque abbiamo riso un casino.
Poi diciamo che tutti gli altri giorni fino ad oggi, Venerdì, non abbiamo fatto niente di speciale: abbiamo fatto qualche falò alla sera per arrostire marshmallow, poi abbiamo fatto dei giri per il bosco e i prof ci hanno insegnato a riconoscere le bacche velenose da quelle commestibile e ne abbiamo raccolte tantissime per poi mangiarne alla sera. Sì, insomma, stile cappuccetto rosso.
Poi un ragazzo di cui non ricordo il nome ha mangiato per sbaglio una bacca che lo ha fatto vomitare per due giorni, che merda.
E ieri sera Cassie ed Alex si sono ritrovati un ragno in tenda, da Alex mi aspettavo che andasse nel panico più totale e invece è successo a Cassie. Ha cominciato a urlare e a imprecare contro il ragno, la tenda, il campeggio e quel povero disgraziato di Chris, che gli è capitato davanti, mentre Alex le continuava a ripetere di calmarsi e che era solo un innocuo ragnetto che non le avrebbe fatto alcun male. 
E' stata un scena epica.
E comunque Cassie ha passato molto tempo con Louis, cosa che non mi va per niente giù. Si può sapere da quando cazzo hanno iniziato a starsi simpatici quei due? Cristo, ci sono stati momenti in cui avrei proprio voluto prendere Louis a calci in culo.
Per esempio quando l'ha presa sulla schiena  Mercoledì quando si era storta la caviglia nel bosco e lei è inciampata in un ramo.
Che scazzo, non mi era mai successo.
Intendo, non avevo mai provato questa sensazione di aver paura di perdere una persona, di aver paura che qualcuno possa portarmela via.
In poche parole, non ero mai stato geloso di nessuno, ecco.
Ma veniamo ad oggi. E' l'ultimo giorno che passiamo in campeggio, poi torneremo a casa e...io ed Harry dovremo fare le valige. Sì perché ormai la moquette è stata cambiata e casa nostra è come nuova.
Devo ammettere però che mi mancherà la presenza di Cassie e Alex. E mi mancheranno anche le buffe litigate mattutine fra Harry e Cassie. Quei due assieme sono comici, sono sicuro che fingono di non sopportarsi ma che infondo si sono affezionati anche loro.
Ora sto andando da Cassie, voglio passare la notte con lei.
Ormai sono così abituato a dormire assieme a lei che mi riesce difficile addormentarmi senza di lei accanto.
Sì, lo so.
Mi sto rincoglionendo, ma non mi interessa.
Entro nella loro tenda e le trovo a giocare a morra cinese, a quanto pare non ero l'unico che in tenda si annoiava.
“Hey” Dico. “Oh, Zayn, che ci fai qui?” Mi chiede Alex. “No, niente. Stavo pensando...ma tu lo sai quanti pini si possono contare da qui fuori? No? Perché non vai a vedere?” Lei mi guarda come se avessi una scimmia che suona i piatti sulla testa. “Che?” “Non ti va? Oh, guarda che oggi il fiume qui accanto è stupendo, perché non vai ad ammirarlo?” “Zayn, ma di che cosa ti sei fatto?” Ma è possibile che non si sia accorta che le sto dicendo di uscire dalla tenda per lasciare me e Cassie da soli? “Minchia oh, Alex. Ti sta dicendo che ti vuole che ti levi dai coglioni! Sveglia!” “Aaaah, Zayn, la prossima volta dirlo senza tutti 'sti giri di parole. Vado, vado”. Alex esce e sono praticamente sicuro che stia andando da Harry.
“Perché hai fatto andare via Alex?” Mi domanda Cassie. “Perché voglio stare solo con te” “Ma tu guarda, stavo proprio pensando di venire nella tua tenda e buttar fuori Harry per poter dormire con te” “E' una mia impressione o ti sei addolcita in questi ultimi giorni?” “Può essere, ma se è successo è colpa tua” Sogghigno, mi piace sapere che le ho fatto quest'effetto, perché lei ha fatto lo stesso effetto a me. Mi siedo accanto a lei, che però si sposta e si siede fra le mie gambe. Inizio a baciarle il collo cingendole i fianchi da dietro e tenendola stretta a me, come per paura che scappasse.
Lei si gira smettendo di darmi le spalle e aggancia le sue gambe al mio corpo per poi baciarmi con un'intensità travolgente.
Le sposto delicatamente e la faccio stendere lungo il verso della tenda, poi, una volta essermi messo a gattoni sopra di lei continuo il bacio che ho interrotto intensificandolo ogni secondo sempre più.
Sento le sue mani percorrere la mia schiena sotto la maglietta, mi allontano da lei un attimo per guardarla. I capelli sono tutti arruffati, gli occhi pieni di desiderio che mi fissano con prepotenza, mi ci perdo un secondo poi percorro con lo sguardo i lineamenti del suo viso e la sua pelle perfetta, arrivo al collo sul quale vedo una leggera pelle d’oca.
La voglio.
Il desiderio prende il sopravvento su di me e mi fiondo con le labbra sul suo collo succhiandolo, avaro. Mentre faccio scorrere le mie mani lungo il suo corpo la sento sospirare di piacere e nella mia testa rimbombano le frasi ‘ti voglio’ e ‘sei mia e di nessun altro’.
Lei mi sfila la maglietta e la scaraventa nell’angolo della tenda. “Hey, attenta, non siamo circondati da muri di mattoni ti ricordo!” Dico ridendo. “Fanculo, Zayn!” Risponde lei prendendo il mio viso fra le mani e mordendomi il labbro inferiore facendomi sentire il sapore del sangue sulla lingua.
Con uno scatto agile lei ribalta la situazione, si ferma un secondo a fissarmi il petto, poi si abbassa passando le mani sui miei pettorali per poi mettersi a baciare il mio collo con passione.
Passo le mie mani sulla sua schiena per un breve tratto poi le tolgo la maglia e le slaccio il reggiseno.
Lei scende e inizia a baciarmi il petto mentre con le mani slaccia i miei jeans, la sento fremere così le do una mano sfilandomi i boxer mentre lei si è già tolta i pantaloni. “Ora tocca a me” Annuncio tornando sopra di lei.
La guardo voglioso, lei sorride maliziosa. Le mordo un orecchio lei geme leggermente dal dolore, poi le sfilo le mutandine lanciandole da qualche parte dentro la tenda.
Sto per penetrarla soddisfando così la mia erezione quando lei mi blocca con le mani sul petto.
“Cosa?” Biascico cercando di mantenere un tono di voce decoroso. “Le lezioni di educazione sessuale fatte a scuola servono a qualcosa, sai?” Chiede lei mettendomi davanti agli occhi un quadratino colorato sul quale, dopo aver messo a fuoco la vista per la vicinanza dell’oggetto riesco a distinguere la scritta ‘durex’. Sospiro sorridendo. Almeno uno dei due è abbastanza lucido da ricordarsi le cose fondamentali.
Dopo aver preso precauzioni torno a concentrarmi su Cassie. “Dov’eravamo?” “La tua memoria a breve termine non va bene” Risponde lei con un tono da professoressa rompipalle. “Oh, aspetta mi sta tornando in mente” Dico gettandomi sul suo petto e iniziando a riempirlo di baci, poi salgo arrivando al collo e dopo aver lasciato un segno rosso bello evidente mi metto a cercare le sua lingua con la mia.
Entro in lei e la guardo mordersi un labbro per non gemere. “Ti trattieni?” “E se qualcuno ci sente?” Chiede lei ansimando. Faccio spallucce e torno a baciarla, mentre le spinte cominciano a diventare sempre più forti e frequenti.
Le mie mani percorrono tutto il suo corpo, poi mi fermo sui suoi seni, perfetti, lei sospira cercando di non gemere, soffoco una risata “Cazzo ridi?” Risponde lei ridendo a sua volta. “Sei buffa” La bacio a stampo per poi spingere nuovamente il mio sesso dentro di lei. “Buffo sarai tu, stronzo” Rsponde mordendosi per l’ennesima volta il labbro.
Gemo e lei mi blocca baciandomi e intrecciando la lingua con la mia, mi bacia con molta foga quasi come se volesse mangiarmi, sorrido sulle sue labbra, mentre aumento il ritmo delle spinte e, credetemi, trattenere l’orgasmo è difficile.
Sento le sue unghie affondare nella pelle della mia schiena, una smorfia di dolore ricopre il mio viso, ma posso sopportarlo.
Ho sempre più caldo e la cosa diventa a poco a poco sempre più passionale, la schiena comincia a bruciarmi per via dei graffi procurati da Cassie ma questo poco mi importa, sto cercando di frenare un orgasmo, ma ho paura che non ce la farò.
Sussurro il suo nome, lei fa lo stesso con il mio e gemiamo nello stesso istante. Poi lei tappa sia la mia che la sua bocca con una mano. Preferivo un bacio in realtà, ma mi so accontentare.
Mi abbandono accanto a lei sospirando e respirando a fatica. 
Lei non è solo una ragazza da una botta e via, lei non è solo una scommessa, lei è molti di più.
Credo di amarla.
No, non credo, la amo e basta.


Harry’s pov.

Che merda questo posto. Non posso neanche dormire con Alex. Devo starmene in tenda con Zayn che tra l’altro si è volatilizzato. Sono sicuro che è andato a trovare Cassie e scommetto anche che ha chiesto ad Alex di uscire. Che pezzo di merda. Ora vado a cercarla.
Perché? Perché ti preoccupi per lei?
Io...
Ammettilo.
Devo chiarire una cosa con lei.
Ah, ma davvero?
Sì. Devo dirle della scommessa o penso che potrei scoppiare.
Mi alzo o meglio: mi metto a gattoni e arrivo fino alla zip della tenda, faccio per aprirla ma si apre da sola... Si apre sola?! Dall’altra parte della cerniera vedo spuntare la faccia di Alex.
Sorrido, lei fa un passo indietro per lo spavento, poi si riavvicina piano. “Posso?” Chiede lei bisbigliando. Mi scanso lasciandole lo spazio per entrare.
“Il tuo tempismo è perfetto, stavo appunto venendo a cercarti.” Dico stendendomi sul materasso gonfiabile, lei chiude la tenda e si siede a fissarmi. “Dobbiamo parlare” “Sì, infatti.” Lei rimane spiazzata “...Eh?” “Sì, dobbiamo parlare di una cosa molto importante, ma forse è meglio se inizi tu.” Lei scuote il capo, io mi metto seduto di fronte a lei e pianto il mio sguardo sui suoi occhi. “Parla tu per primo.”
Faccio un respiro profondo e le prendo la mano, la stringo forte. Ho paura che sarà l’ultima volta che potrò farlo. “Devo dirti una cosa... Una cosa delicata... Una cosa che... Potrebbe indurti ad odiarmi.” “Addirittura?” Non sembra aver capito la situazione “Alex...” “Scusa, continua” Dice lei stringendo a sua volta la mia mano, passo il pollice sul suo dorso “Cavolo quant’è difficile... Prima che io ti dica qualcosa sappi che sono cambiato. Sono diverso da quello che ero, ora io non...” “Harry, mi sto perdendo... Puoi arrivare al punto?”
È così innocente... Le ho rubato il cuore... Un cuore fragile quanto la porcellana. Una parola sbagliata e potrei farlo cadere rompendolo in mille pezzi ed è proprio ciò che voglio evitare, ma non c’è un modo delicato per dire la cosa. “Sono stato uno stronzo, Alex, e non sto parlando di quando ci ringhiavamo addosso insulti. Lo sono stato il doppio quando ho cercato di farti innamorare di me.” Lei si morde un labbro arrossendo “...e spero di non esserci riuscito.” “Perché dici questo?” “Perché non mi merito il tuo amore. Non merito l’amore di nessuno” “Eppure non è così...” Cosa? Lei è innamorata di me? “Che intendi?” Un sorriso quasi impercettibile affiora sulle sue labbra “Continua...” Inspiro a fondo. “Tu lo sai perché tutto d’un tratto hai iniziato ad interessarmi, Alex?” “Sì...” “Appunto, allora vorrei spiegart-... Hai detto sì?” “Sì, Harry... Lo so perché tu hai iniziato ad interessarti così tanto a me e così all’improvviso.” “Non puoi saperlo.” “Io...” “Lasciami parlare ti prego.” Lei annuisce e mi guarda in silenzio aspettando che io continui a parlare. “Bene... è successo tutto perché io e Zayn abbiamo fatto una... Abbiamo deciso di fare una...” SCOMESSA, cazzo! Dillo! No... Non posso... Vedo i suoi occhi, leggo la fiducia che lei ha in me, vedo l’amore che mi sta trasmettendo attraverso quella piccola mano chiusa nella mia. La mano di un traditore. Non voglio dirle niente... Ma DEVO. “Noi abbiamo fatto una...” “La parola che cerchi è ‘scommessa’?” Lei sorride, io mi pietrifico. Mi salta addosso, facendomi cadere all’indietro. Il mio cuore si blocca, i polmoni smettono di funzionare, il tempo si ferma. Lei è stesa su di me e ride. Perché ride?! Com’è possibile? Come fa a saperlo? Come mai è ancora qui? Perché stringe la mia mano? Perché mi sorride in quel modo? Perché non se n’è andata da me quando ha scoperto la verità? “Cassie vi ha sentiti parlare a scuola e me l’ha riferito... Devo ammettere che all’inizio ci sono rimasta parecchio male, insomma per un secondo ci avevo creduto... Che tu provassi qualcosa per me, intendo...” Si massaggia il braccio con la mano , sforzando un sorriso rivolto al pavimento. “Perché sei rimasta?” “Perché Cassie mi ha vietato di piangere, mi ha vietato di essere triste, mi ha convinto a ripagarvi con la vostre stessa medicina. Voi avete fatto innamorare noi e noi abbiamo fatto lo stesso.” “Stai dicendo che avete fatto una scommessa... Sopra la scommessa?” “Esatto...” “Quindi tu e Cassie...” “No. Lasciami finire.” Mi ammutolisco. Ora è il mio momento di ascoltare. “Io ho accettato la scommessa, ma mi si è ritorta contro.” “In che senso?” “Nel senso che più tentavo di farti innamorare di me, più mi innamoravo io.” Risponde con un filo di voce. Si morde per l’ennesima volta il labbro evitando il mio sguardo e rivolgendo tutte le sue attenzioni al pavimento della tenda. “Allora siamo sulla stessa barca, credo...” Rispondo forzando un sorriso. Finalmente i suoi bellissimi occhi tornano puntati su di me. “Cosa intendi?” Ribalto la situazione e mi metto sopra di lei a quattro zampe, avvicino il mio viso al suo fino a trovare le sue labbra con le mie. Ci uniamo nel bacio più bello mai scambiato. Un bacio che rivela tutti i rimorsi, le scuse, i ripianti... i sentimenti... Mi stacco lentamente e la fisso. Arrossiamo entrambi nello stesso momento.
Non mi muovo, resto fermo a fissare i lineamenti perfetti del suo viso. I miei occhi percorrono ogni centimetro della sua faccia dalle guance lisce e vellutate alle labbra rosa e perfette, dai suoi capelli scompigliati fino a tornare nei suoi occhi nei quali annego per l’ennesima volta.
“Ancora una cosa devo dirti, Alex...” Lei rimane un attimo spiazzata. “Sarebbe?” Domanda con un filo di preoccupazione della voce. Sorrido. “Qualcosa che di più vero non esiste. Qualcosa che viene dal più profondo del mio cuore. Qualcosa che non ho mai detto con tanta convinzione come farò tra poco. Qualcosa che mi fa venire un tremendo mal di testa. Qualcosa che è tutto quello che provo ora detto in quattro semplici parole... Ti amo da morire... Mi hai capito? E quando dico da morire, lo dico davvero. Perché quando sono con te non potrei stare meglio, mentre quando tu non ci sei mi sembra di non essere più nessuno, il nulla più assoluto. Ho bisogno di te perché tu sei più essenziale del mio cuore, più essenziale dei miei polmoni, più essenziale dell’ossigeno che mi circonda, anche più del mio tutto. Perché il mio tutto diventerebbe niente se tu non facessi più parte di me e non sai quanto mi liberi riuscire a confessartelo... Ti amo Alex Walker”.


 

Shalalala.
Buoooooonsalve, sono Sara :D
Che bello tornare a scrivere lo spazio autrice, mi siete mancate c': (?)
Che mi raccontate di bello? Tipo quante di voi hanno già Take Me Home, quante lo hanno prenotato?
Io nessuna delle due :']
Domani a scuola ho sciopero quindi pensavo di andare a comprarmelo ma ovviamente non posso
perchè devo studiare storia e scienze che giovedì mi interrogano... Stronzi bastaddi ç_ç
Ma venendo al capitolo....
Chiediamo umilmente perdono per il ritardo fatto nel postare il capitolo,
ma come avete notato c'è una parte hard (?) nel capitolo che Ilaria ha scaricato a me,
dicendo che lei non è capace di scrivere e io non ero PER NIENTE ispirata, avevo un blocco çç
Spero vi piaccia quello che ne è uscito perchè a me non convince per niente.
Parliamo dei personaggi:
Zayn e Cassie, vabbè non ci vedevano più, insomma, sono esplosi in un vortice di dinoccolata passione che li ha fatti finire a fare sesso lol
Harry ed Alex invece ancora niente, ma non è tenero Styles con tutto quel suo discorso dolcioso finale? *^*
Vabbè lasciatemi una recensione dicendomi tuuuuuutto quello che avete da dire a riguardo il capitolo...
e magari anche che non riguardi il capitolo, raccontatemi che cos'avete fatto oggi (?).
No okay, scherzo ahahaha
Non siete neanche *RECENSITE* obbligate a *RECENSITE* recensire, mica *RECENSITE* vi sto mandando
*RECENSITE* messaggi subliminali per *RECENSITE* farvi recensire! *RECENSITE*
Bene, ora vi saluto che sto scrivendo un tema ahahah
*RECENSITE*
*RECENSITE*
*RECENSITE*
*RECENSITE*
*RECENSITE*
*RECENSITE*
-Sara




ps: qui è Ila che vi parla, yo yo.
Oggi niente immagine perché il mio pc fa schifo e non me la carica e sono stanca e devo andare a dormire. :c
Adios.

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Capitolo 18
*** Chapter Eighteen. ***


Bets.


Chapter Eighteen.
 

Tears stream down your face
when you lose something you cannot replace.
Fix You - Coldplay

Alex’s pov.

Resto a fissarlo, sconvolta. Lui, Harry Styles, ha appena detto di amare me, Alex Walker? E me l’ha detto in faccia? Niente giri di parole, niente giochetti, solo la verità nuda e cruda.
Respiro a fatica mentre realizzo cioè che è appena successo.
Nel giro di qualche minuto tutto si è risolto. Il segreto delle scommesse è stato svelato e il fatto che sia stato lui a volerne parlare ha confermato che a me ci tiene davvero, io non l’ho spinto a fare niente.
Mi ama davvero.
Il peso che avevo addosso si dissolve, mi sento più leggera. Continuo a guardarlo negli occhi verdi poco visibili per la debole lampadina portatile che illumina la tenda di un bianco flebile.
Ora probabilmente dovrei rispondergli qualcosa, dovrei ribattere o almeno dare un segno di vita, ma tutto quello che vorrei dire mi muore sulla bocca. Lui si apre in un sorriso e si avvicina a me.
Ci uniamo in un bacio, prima che lui possa allontanarsi troppo appoggio una mano sulla sua testa e sulle labbra gli sussurro “Ti amo anche io, Harry”
Sorridiamo entrambi, per poi scambiarci un altro bacio, questa volta un po’ più intenso.
Sento le mani calde di Harry stringermi i fianchi, rabbrividisco quando sento le sue dita calde percorrere il mio corpo sotto la maglietta.
Continuiamo a baciarci, con passione, foga e sentimento. Le sue mani fremono al contatto con la mia pelle, lo sento impaziente.
Sistema meglio il suo corpo sul mio e si sfila la maglia, poi resta a fissarmi. Immobile. Quasi aspettando un mio consenso per continuare.
Per tutta risposta prendo il suo viso fra le mani lo avvicino a me e gli mordo un labbro.
Così lui inizia a baciarmi il collo lasciando piccole tracce di saliva con la lingua mentre si toglie anche i pantaloni.
Ora è il mio turno. Mentre mi sbottono la camicia lui mi aiuta con i jeans.
Ora siamo in intimo e c’è un silenzio assoluto. Solo qualche ‘cri cri’ dei grilli fuori e il flebile rumore dei rami degli alberi mossi da un leggero alito di vento.
L’unico rumore che non appartiene alla natura è quello dei nostri respiri affannati, mentre lui entra in me e io mi mordo il labbro fino a sentire il sangue pur di non gemere evitando di farci scoprire, poi noto che a lui non importa se tutta la classe sente i suoi orgasmi, così tocca a me farlo stare zitto tappando la sua bocca con la mia.
Passo una mano fra i suoi ricci, sospirando di piacere.
Fa caldo, i nostri corpi nudi si muovono l’uno sull’altro cominciando a sudare.
Mi stendo su di un lato, respirando affannosamente, guardo Harry negli occhi verdi, lui fa lo stesso e mi sorride.
Mi stampa un bacio sulla guancia per poi sussurrare qualcosa che non capisco “Come?” lui si schiarisce la voce “Sei mia adesso?” chiede con un lieve rossore sulle guance. “Lo sono sempre stata.”

Zayn's pov.

Ormai sono le sette e mezza di mattina e fra mezz'ora dovremo cominciare e smontare le tende per poi tornare a casa. Sono dieci minuti che tento inutilmente di svegliare Cassie, anche se un'astronave aliena si schiantasse a cinque centimetri da qui sono sicuro che lei continuerebbe a dormire indisturbata.
La luce fioca che penetra dalla tenda mi permette di guardarla mentre dorme, è così bella, così rilassata, così vulnerabile.
Cassie vulnerabile...no, questo no, pure mentre dorme è pericolosa. Questa notte mi ha tirato un calcio nelle palle, dolore.
“Dai, svegliati” Le sussurro ancora una volta nell'orecchio, per poi morderle il lobo. Finalmente si sveglia.
“Buongiorno” Mugugna lei, con la voce impastata dal sonno. “Giorno” Rispondo baciandole la fronte. “Che ore sono?” Mi chiede lei, mettendosi seduta. “Le sette e mezza, ci ho messo una vita per svegliarti” “Non è colpa mia se mi piace dormire, nella prossima vita voglio essere un gatto domestico” “Un gatto domestico? Perché?” “Perché tutto quello che fanno è mangiare, dormire, ricevere coccole e scopare ogni tanto. Questa sì che è vita” Scoppio a ridere, in effetti non ha tutti i torti. “Sì, ma la mia vita è perfetta così com'è” “Davvero? Non c'è niente della tua vita che vorresti non aver fatto o che vorresti cambiare?” Ci penso su un istante e la prima cosa che mi viene in mente è che non avrei voluto accettare la scommessa di Harry, poi però mi rendo conto che se non lo avessi fatto adesso non sarei qui con Cassie. “No, non cambierei niente. Perché se avessi fatto qualcosa di diverso probabilmente ora non sarei qui con la ragazza di cui mi sono innamorato”.
Mi rendo conto troppo tardi della frase che ho appena detto. Non volevo dirle che la amo, cazzo.
Cioè sì, volevo dirglielo, ma non così e non adesso!
“T-t-tu cosa?” Balbetta lei, sconvolta.
Cazzo.
Che minchia faccio?
Vuota il sacco, falle una lunga e sdolcinata dichiarazione d'amore e vedrai che si butterà tra le tue braccia. 
Non ti ho mai ascoltato in tutta la mia vita e dovrei farlo ora?
Se vuoi evitare di perderla, sì.
Farei tutto pur di non perderla, però un discorso su quello che provo per lei non lo so fare. I miei sentimenti sono un tale casino che non saprei come descrivere quello che sento. 
Bastano due parole, Zayn.
Due parole...
Le prendo il viso fra le mani e la bacio come sono sicuro di non aver mai fatto prima, la bacio con intensità, con foga, con passione e con amore. La bacio come se da questo bacio dipendesse la mia vita, come se lei fosse l'aria per i miei polmoni, come se lei fosse la cosa più importante per me.
E lo è.
Stacco lentamente le mie labbra dalle sue e sempre sorreggendole il viso con le mani, appoggio la mia fronte sulla sua e la guardo negli occhi, i suoi bellissimi occhi color nocciola. 
“Ti amo” Sussurro, talmente piano che credo non mi abbia sentito. Ma quando vedo i suoi occhi diventare improvvisamente lucidi capisco che mi ha sentito eccome.
Non ho mai detto 'ti amo' a nessuno prima d'ora, quindi non so come si possa reagire sentendoselo dire, ma sono certo che ci sia qualcosa che non va nella sua reazione, perché i suoi occhi sono diventati tristi.
Tenta di parlare, ma la voce le muore in gola e tutto quello che esce dalla sua bocca è un suono indecifrabile.
La guardo, confuso.
Le mi toglie le mani dal suo viso e si alza di colpo, indietreggiando. 
Ma che succede?
Sono così sconvolto che quasi non mi accorgo che è in intimo, eppure sono sicuro al cento per cento di averle tolto sia il reggiseno sia gli slip ieri notte...
Lei stringe forte i pugni e poi li rilassa, prende un respiro profondo e poi parla.
“Sai, Zayn, non avresti dovuto fare quella scommessa con Harry”.
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
Come cazzo lo sa? Chi cazzo gliel'ha detto? Da quanto cazzo di tempo la sa? Perché cazzo me lo dice adesso? Cazzo.
“Sì, Zayn, so della scommessa. Qualche settimana fa ti ho sentito mentre ne parlavi con Harry e poi l'altra sera, quando siamo andati alla festa di Josh me l'hai detto tu stesso” “C-che cosa?” “Se ti stai chiedendo perché sono rimasta e non ti ho preso e buttato sotto al primo autobus che passava è perché anche io ho fatto una scommessa. Con Alex” “Tu...hai...cosa?” Non riesco a formulare nemmeno una frase, ho paura di quello che vuole dirmi. “Abbiamo scommesso su chi di noi due sarebbe riuscita per prima a far innamorare uno di voi. A quanto pare, ho vinto”.
Sbarro gli occhi, incredulo. 
Una pugnalata al cuore, mi manca il respiro.
“Io non ti amo, Zayn. Volevo solo fartela pagare e voglio che tu capisca come si sono sentite tutte le ragazze con cui ha fatto sesso e poi hai lasciato”.
Sento il mio cuore spezzarsi in tanti piccoli pezzi, mi manca il respiro e gli occhi cominciano a pizzicarmi.
E' come se il mondo mi crollasse addosso. Sono immobile, paralizzato dal dolore che le sue parole hanno provocato.
La fisso a lungo, o potrebbero essere passati cinque secondi, non lo so. In ogni caso a me sembrano un'eternità. Il suo corpo è rilassato, l'espressone della sua faccia è dura con un ghigno stampato sulle labbra.
Sembra sicura di quello che dice, ha un'espressione che potrei definire maligna, ma i suoi occhi trasmettono disperazione e dolore.
Perché? 
“Addio, Zayn” Raccoglie i suoi vestiti da terra ed esce dalla tenda, non so dove stia andando visto che la sua tenda è questa e sicuramente in quella mia e di Harry ci saranno lui ed Alex.
In ogni caso sento il dolore lancinante nel mio petto, nessun male fisico è paragonabile a questo.
E' davvero così che si sentono tutte quelle ragazze? Ho fatto loro davvero così male?
Una lacrima mi riga la guancia destra.
Chiunque dica che i ragazzi non piangono si sbaglia, non lo fanno vedere ma succede.
Se veramente le ragazze che ho usato per una notte e poi ho lasciato come un bambino viziato che si stufa di giocare con un gioco e passa ad un altro si sono sentite come io sto adesso, allora giuro, non farò mai più del male ad una ragazza.
Perché ora so come ci si sente e non voglio che qualcuno stia così per causa mia.

Cassie's pov.

Esco dalla mia tenda e mi infilo in fretta i vestiti, quanto cazzo di freddo fa qui fuori? 
La gola mi brucia e le lacrime ormai hanno iniziato a scendere senza controllo dal mio viso, perché fra tutte le persone su questo mondo dovevo andare ad innamorarmi dell'unica persone che sapevo alla fine avrei dovuto lasciare?
Bello avere di nuovo il cuore a pezzi, mi era mancata questa sensazione.
Mi dirigo a passo svelto e deciso vero la tenda di Harry, sono certa che Alex si trovi lì, arrivata all'entrata la chiamo. Avrei bussato, ma essendo la 'porta' di stoffa non avrebbe avuto molto senso.
Sento Styles lamentarsi, evidentemente ho interrotto qualcosa. 
Fotte 'n cazzo.
“Chi è?” Chiede Harry con la voce roca. “Cassie, mi serve Alex”. Dopo qualche secondo la testa spettinata della mia migliore amica sbuca fuori dalla tenda.
Esce e ci allontaniamo un po' da lì, in modo che Harry non riesca a sentire la nostra conversazione.
“Hey, è tutto okay?” “No!” Le rispondo, gettandomi fra le sue braccia e scoppiando a piangere.
Litri e litri di lacrime dopo, mi stacco da lei sentendomi anche un po' incolpa per averle infradiciato la maglia.
“Che è successo?” Mi chiede Alex, preoccupata. “Zayn...mi ha detto che mi ama” Le si illumina il viso e sfodera un sorriso smagliante.
Ehy, ma che minchia...?
“Oddio, ma è stupendo! Perché stai così male, allora?” Mi sta prendendo per il culo? “Come perché? Ricordi la scommessa? L'ho lasciato, gli ho spezzato il cuore. Solo che spezzando il suo ho spezzato anche il mio”. Lei si rabbuia improvvisamente. “Oh, giusto, la scommessa...devo dirti una cosa a proposito di questo...” La guardo, confusa. Cosa vorrà dirmi? “Io e Harry ieri abbiamo parlato...mi ha detto che mi ama e...alla fine abbiamo fatto sesso. E non lo voglio lasciare. Non ci riuscirei, lo amo troppo”.
Le lancio un'occhiata di ghiaccio e me ne vado.

Louis' pov.*

Siamo sul pullman che presto partirà, Harry mi sta raccontando di quanto ami Alex e di quanto sia felice che questa storia della scommessa sia finita, mentre Zayn mi sta dicendo di quanto sia doloroso avere il cuore spezzato e di quanto vorrebbe non aver mai fatto quella dannatissima scommessa. E che coglioni starli a sentire, come se io non avessi già i miei problemi. E' davvero fastidioso sentire i tuoi migliori amici parlare di quanti amino quelle due ragazze mentre io credo di non essere nemmeno capace di amare.
“Comunque io direi di annullare questa scommessa, nessuno l'ha vinta e nessuno l'ha persa” Dice Harry. “Dici così solo perché hai perso, Styles” Ribatte Zayn. “Io non ho perso niente, io ho vinto la cosa più preziosa al mondo, io ho vinto Alex”. Alzo gli occhi al cielo, quanto riesce ad essere così disgustosamente dolce? “Louis, tu che dici?” Mi chiede Zayn. “Non me ne frega un cazzo, sinceramente. Che poi io avrei anche perso, visto che entrambi siete riusciti a scoparvele” Sogghignano entrambi, non ho dubbi che questa notte si siano divertiti.
Cala un minuto di silenzio.
“Quindi facciamo come se questa scommessa non fosse mai stata fatta” Io e Zayn annuiamo alle parole di Harry.
Devo dire comunque che non li ho mai visti così. Harry felice che più felice non si può e Zayn, beh lui è l'esatto contrario di Styles: triste che più triste non si può.
Li conosco entrambi da una vita e nessuna ragazza era mai riuscita a farli sentire in quel modo, incredibile quello che può succedere quando ci si innamora di qualcuno.
Do' un'occhiata veloce alle persone nel pullman e noto Cassie seduta sola ai posti in fondo con la testa appoggiata al finestrino e le cuffie nelle orecchie, Alex è dall'altra parte del pullman. Che abbiano litigato? Possibile.
E scommetto che la causa del loro litigio sia la scommessa, quella che hanno fatto tra loro. Sono state abbastanza stronze a farla, ma del resto lo sono stati anche Zayn ed Harry.
Mi alzo dal sedile per raggiungere Cassie, strano come i sentimenti per lei siano cambiati nel giro di poco tempo.
L'avevo giudicata male, credevo fosse solo una bella ragazza con un caratteraccio, invece ho iniziato a trovarla pure simpatica e con i suoi momenti dolci. Da quando è venuta a farmi quell'improvvisa visita all'appartamento, quando aveva litigato con Alex, ho scoperto molte cose su di lei. Ha un passato burascoso, trovo che sia davvero una ragazza forte.
“Hei Louis, dove vai?” Mi chiede Zayn. “Da Cassie” Rispondo, consapevole di essermi beccato un'occhiataccia da parte sua.

Cassie's pov.

Il pullman sta per partire, sono seduta ai posti in fondo da sola. Alex ha provato a sederci accanto a me ma l'ho mandata a fanculo, non intendo parlarle. Non so per quanto, magari non le parlerò mai più.
Avevamo fatto una specie di patto e così come io ho lasciato Zayn lei era tenuta a fare lo stesso con Harry. Non l'ha fatto? Okay, è come se fra me e lui avesse scelto lui. Io la vedo così.
Il nostro era una specie di patto e lei l'ha infranto.
Sposto la testa dal finestrino e do' un'occhiata in giro. Alex è seduta da sola ai posti davanti, Zayn, Harry e Louis sono vicini e discutono di qualcosa. Incrocio lo sguardo di Zayn per un solo attimo e sento dei brividi che mi percorrono la schiena, mi giro immediatamente dall'altra parte. Continuo a sentirmi il suo sguardo addosso.
Il pullman parte e io mi infilo le cuffiette nelle orecchie, per isolarmi da tutto e da tutti. O almeno ci provo, perché il coglione di turno viene a scartavetrarmi le ovaie.
“Tomlinson, evapora” Dico, senza nemmeno voltarmi. So che è lui.
“Hai ripreso a chiamarmi per cognome?” Ignoro la sua domanda. “Cosa vuoi?” “Farti compagnia” Mi giro lentamente verso di lui, stile bambina dell'esorcista.

“D'accordo, d'accordo. Se la mia presenza non è gradita, porto il mio bellissimo culo lontano da qui” Alzo gli occhi al cielo, quando si alza per spostarsi lo prendo per la maglia e lo tiro di nuovo giù. Lui mi guarda confuso, ma anche soddisfatto dal fatto che non voglio che se ne vada. Mi sorride.
“Allora, come mai qui tutta sola?” “Ho litigato sia con Alex che con Zayn” Scrollo le spalle, tentando di sembrare indifferente. “Zayn mi ha detto che sai della scommessa...” “Lasciamo stare, per favore” Sospiro. Louis socchiude le labbra come per dire qualcosa, poi le richiude. Deve averci ripensato.
Gli porgo una delle mie cuffiette in modo che possa ascoltare un po' di musica assieme a me, almeno mi sentirò meno sola.
Improvvisamente mi viene in mente una cosa. “Louis, mi faresti un favore?” “Dipende...” “Posso stare da te per un po'?” Mi guarda sorpreso. “Perché?” “Non voglio parlare con Alex per un po' e come sai viviamo assieme e mi sarebbe difficile ignorarla del tutto” “Oh...herm...okay. Ma ho solo un letto” Un lampo malizioso e allo stesso tempo divertito gli passa per gli occhi, sulle mie labbra affiora l'ombra di un sorriso. Lo guardo storto. “Okay, dormirò sul divano” Dice. “No dai, poi mi sento in colpa ad averti buttato fuori dal tuo letto” “Quindi sul divano ci dormi tu?” “Anche no, non ho intenzione di spaccarmi la schiena. Sono dannatamente scomodi per dormire quei cosi. Dormiremo assieme, ma se provi a toccarmi ti spacco una padella in testa” “Non mi sognerei mai di fare qualcosa contro la sua volontà, Mrs Hills” “Ah no? Ero convinta di sì” Lui scoppia a ridere, riuscendo a strappare un sorriso anche a me. 
Continuiamo a chiacchierare per tutto il viaggio, quando il pullman si ferma e i professori ci annunciano che siamo arrivati, io esco con Louis per andare a casa sua e vedo Alex spalancare la bocca e realizzare che non sarei tornata a casa con lei. 
Ha lo sguardo ferito e smarrito, da cane bastonato.
Beh, cazzi suoi.
Io e Louis prendiamo l'autobus che ferma esattamente di fronte al palazzo in cui vive, saliamo le scale e arriviamo al suo appartamento, il numero 69. Vedendo il numero sulla porta alzo gli occhi al cielo, ma mi scappa un sorriso. 
Entriamo e io mi getto a peso morto sul divano, lasciando le valige all'entrata. Sono così fottutamente stanca! E' stata una giornata pesante, pesantissima.
Zayn mi manca già, da morire. Mi chiedo come farò a vederlo tutti i giorni e reprimere l'impulso di gettargli le braccia al collo e baciarlo appassionatamente.
Senza rendermene conto, comincio ad essere scossa dai singhiozzi e le lacrime iniziano a scendermi velocemente lungo il viso.
“Hey, hey, che hai?” Louis viene a sedersi accanto a me e mi circonda con le sua braccia, appoggiola testa sul suo petto e piango, piango finché non ho più lacrime da versare, finché non crollo, esausta, e mi addormento.


*sì, abbiamo deciso di mettere anche il punto di vista di louis. Senza un motivo preciso. lol

 

Shalalalala.
Non uccideteci! ç___ç
Lo so, non aggiorniamo da più di un mese, facciamo schifo.
E' che QUALCUNO *ogni riferimento alla Sara è puramente casuale* ultimamente non ha mai ispirazione. cc
E in più la scuola ci sta distruggendo lentamente. Io per esempio ho ancora tre materie da recuperare e
manca solo una settimana alla fine del primo quadrimestre. Non ce la farò mai *le cries*.
Comunque qui da noi ha nevicato l'altra settimana *ç*
Anyway, veniamo al capitolo.
BOOOM. E' scoppiato il casino *zan zaaaaaaaaaan*.
Cassie ha lasciato Zayn e stanno entrambi malissimo. çç
D'altro canto Harry e Alex hanno scopato e si sono messi assieme e dichiarati amore eterno (?). Aww.
Il prossimo capitolo sarà quello finale, poi ci sarà l'epilogo e poi...e poi... e poi sarà tutto finito. cwc
Bien, vado a studiare spagnolo che se non recupero l'insufficienza non è che finisco male, peggio. :')
-Ila

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Capitolo 19
*** Chapter Nineteen. ***


 

Bets.



Chapter Nineteen.
 
 
Alex's pov.
 
Sono raggomitolata fra le braccia di Harry, stiamo guardando un film alla televisione. Un film molto noioso, non sono nemmeno sicura di aver capito quale sia la trama. Harry si è pure addormentato.
Quanto tempo è passato da quando Cassie non mi rivolge più la parola?  Una settimana? Due settimane? Un mese? Non ne ho idea, tutti i giorni sembrano uguali. Il tempo passa lento e se non fosse per Harry starei ogni giorno seduta sul divano a guardare stupidi film senza senso armata di un cucchiaino ed un barattolo di nutella. Fortuna che c'è lui che ogni giorno mi butta giù dal letto e mi trascina a scuola o a prende una boccata d'aria. 
L'unica cosa diversa dal solito l'ho fatta ieri, Nicholas è tornato qui e finalmente l'ho convinto ad abbandonare l'idea di essere un supereroe. Gli ho detto che se vuole davvero salvare sua sorella deve studiare per diventare medico o scienziato e trovare una cura per la sua malattia. 
Harry mugugna qualcosa che non riesco a capire, poi si stiracchia e nel mentre mi tira una bracciata in faccia. “Aia!” Protesto, massaggiandomi il naso. “Scusa” Dice Harry, girandosi verso di me e dandomi un bacio delicato sulla punta del naso. “Mamma diceva sempre che così passa 'la bua'” Aggiunge poi, sghignazzando.
Chi avrebbe mai pensato che Harry Styles potesse essere così dolce.
Lui crede che io abbia decisamente fatto la scelta giusta a decidere di stare con lui e “tradire” la scommessa fatta con Cassie, pensa che lei sia nel torto e che se la sia presa troppo. In effetti anche io lo credo, sta esagerando. Infondo se io e Harry abbiamo deciso di stare insieme, non vedo perché lei non possa andare da Zayn.
Quella ragazza è un mistero, sono sicura che non riuscirò mai a capirla fino in fondo.
Ad ogni modo mi manca tantissimo, non credevo potesse sentirsi così tanto la sua mancanza in questo appartamento. Senza le sue solite battute sarcastiche e l'estrema pigrizia non è la stessa cosa.
Improvvisamente sento il mio cellulare vibrare nella tasca destra dei miei jeans, pochi istanti dopo parte anche la suoneria. Chi sarà mai? Rispondo e la voce di Louis mi riempie le orecchie.
“Ehy, Walker” Alzo gli occhi al cielo, perché si ostina ancora a chiamarmi per cognome? “Louis, cosa vuoi?” Chiedo, in modo non troppo amichevole. Solo perché è diventato amico di Cassie non significa che deve essere anche il mio, non l'ho mai sopportato e credo che mai lo farò. “Farò finta di non aver sentito l'ostilità nel tuo tono di voce. Comunque credo che Cassie abbia bisogno di te...e di Zayn, ma dettagli. Non si muove più dal letto da una settimana, si rifiuta di andare a scuola ed è in uno stato pietoso. E' come se su quel letto ci avesse fatto le radici. Credo che dovresti venire qui e parlarle” “Arrivo subito”. Chiudo la telefonata e mi infilo la giacca. Non posso credere al fatto che Cassie abbia reagito in questo modo, non è da lei. Zayn l'ha davvero cambiata, anche se magari  una persona che non la conosce bene non noterebbe la differenza. 
“Dove vai?” Mi chiede Harry. “Da Louis, devo parlare con Cassie. Vieni con me, vero?” Lui annuisce e usciamo dall'appartamento. Decido di chiamare anche Liam e Niall, se non altro sono sicura che le farà piacere rivederli.
 
Cassie's pov.
 
E' passata una settimana.
Una settimana che non lo vedo, una settimana che non vado a scuola, una settimana che mangio solo il minimo indispensabile, una settimana che non mi alzo dal letto eccetto per andare in bagno, una settimana che non parlo con Alex.
Louis a fine giornata si siede sul letto accanto a me e mi racconta cos'è successo a scuola, stando ben attendo ad evitare l'argomento Zayn Malik. Poi mi porta la colazione, il pranzo e la cena a letto in un vassoio. Devo dire che è un ottimo cuoco, anche se non mangio nemmeno la metà di quello che mi porta. Cerca anche di strapparmi un sorriso con delle battute squallide, ogni tanto ci riesce anche.
Non mi sono mai sentita così triste, sola e...vuota.
Dire che sto di merda sarebbe l'eufemismo del secolo.
Sento qualcuno bussare la porta e poi entrare.
Coglione, minchia bussi se poi entri lo stesso?
“Hey Cassie” Oh, ecco Louis che è tornato da scuola e si siede sul letto per raccontarmi quello che è successo “Ciao”.
“Senti Cassie, non credi sia arrivato il momento di reagire?” I miei occhi che sono stati chiusi fino questo momento si spalancano all'improvviso. “Ti sembra che sia nello stato giusto per riuscire a reagire?” Gli rispondo acida. “Ti ho già detto che puoi restare a casa mia tutto il tempo che vuoi, ma sono stufo di vederti in questo stato comatoso. Ti comporti come un'ameba!” “Ameba?! Ma mi prendi per il culo? Hai la più pallida idea di quanto cazzo io stia di merda in questo periodo? Non puoi pretendere che da un giorno all'altro mi alzi dal letto e mi metta a ballare la macarena come se niente fosse!” Gli urlo contro per poi tirarmi la coperta color crema del letto fin sopra la testa. Non ho intenzione di sentirlo parlare ancora. “Troverò il modo di farti alzare di qui, prima o poi!” Louis esce, poco dopo lo sento parlare al telefono con qualcuno ma non riesco a capire con chi.
Mezz'ora dopo sento qualcuno bussare alla porta e poi entrare. “Ma cristo, se bussi e non aspetti nemmeno che dica 'avanti' allora che cazzo bussi a fare? Entra e basta!” Dico a quello che suppongo sia Louis.
“Oh, herm, hai ragione. Scusa” Mi sento invece dire da...Alex? ALEX? Che ci fa Alex qui?!
La sento sedersi sul letto, poi sento altre due persone  e poi un'altra ancora. Ma che cazz...?
“Chi l'avrebbe mai detto, Cassie Hills ridotta in questo stato” “Già, Liam, se me lo avessi detto non ci avrei mai creduto” Apro gli occhi e mi metto seduta, Liam, Niall, Alex ed Harry sono tutti seduti accanto a me. 
“Ma che minchia succede?” Chiedo. “Louis mi ha chiamata...” Dice Alex. “Beh, cosa volete?” “Portarti fuori da questo letto, mi pare ovvio” Dice Harry. “Non mi muoverò di un centimetro” Annuncio. “Sei ancora arrabbiata con me?” Chiede Alex con cautela, probabilmente ha paura che le tiri addosso la sedia che si trova vicino a me. Non le rispondo. “Senti...” Comincia a dire lei, ma poi viene interrotta da Harry. “Cristoiddio Cassie! Ami Zayn? Vaglielo a dire invece di stare qui a deprimerti! Non te lo vieta nessuno! E poi vuoi davvero evitare di parlare con Alex per il resto della tua vita? Il punto è che sei troppo orgogliosa per ammettere che sei nel torto. Alex non ha fatto nulla di male, si è innamorata e ha deciso di stare con la persona che ama – lui rivolge ad Alex un sorriso bellissimo, pieno di affetto e di...amore – perché non lo accetti? So che le vuoi bene e so che non vuoi perderla. Spiegami chi cazzo se ne fotte della scommessa che avete fatto. Io, Zayn e Louis abbiamo annullato la nostra. Fate lo stesso anche voi! Non ha senso che tra avere sia amore che amicizia tu scelga di non avere nessuno dei due!”
Le parole di Harry sono come una secchiata d'acqua ghiacciata in pieno viso.
Ha ragione.
E io ho torto.
“Cassie, io...ti voglio bene e non posso vederti così. Ti prego, mi dispiace” Dice Alex, ignorando completamente quello che Harry mi ha praticamente gridato qualche secondo prima.
“No, scusami tu. Harry ha ragione” Le dico, quasi sussurrando. Tutti mi guardano sconvolti, come se improvvisamente mi fossi trasformata in un gatto che vomita arcobaleni. 
“Sogno o son desto? Cassie ha appena detto di aver torto?” Tiro un pugno sul braccio di Liam che si è messo a fare il coglione, gli avrebbe fatto più male se solo avessi mangiato un po' di più in quest'ultima settimana. “Non fare il deficiente” Gli dico. “Non gli serve, lo è già di suo” Dice Niall, facendomi ridere. 
Era un bel po' di tempo che non vedevo Niall e Liam, mi sono mancati. E mi mancano le serate che passavamo io ed Alex a mangiare pizza e guardare un film alla tv con loro.
Inaspettatamente mi butto prima su Liam, poi su Niall, su Harry e poi su Alex. “Cos'è quest'improvviso attacco di tenerezza?” Chiede Harry. “Mi siete mancati, okay? Tutti. Grazie per essere qui” “Beh, quando Louis mi ha chiamata dicendomi che stavi male, ho pensato di portarmi i rinforzi. Con te non si sa mai” Dice Alex. Le sorrido e la abbraccio di nuovo. “Certo che hai proprio un aspetto di merda” Mi dice Harry. Alex gli tira uno schiaffo in testa e io gli tiro il cuscino il faccia. “Grazie, eh. Quando sarai in crisi perché Alex avrà finalmente aperto gli occhi e si sarà finalmente resa conto di quanto sei coglione e ti lascerà, beh, voglio passare a vedere come starai dopo esserti passato una settimana a letto. Sono sicura che il nido che ti ritrovi in testa sarà perfettamente a posto e che avrai un aspetto radioso” Gli rispondo. “Finalmente sei tornata!” Sento dire, mi giro verso la porta della stanza e noto che Louis è appoggiato sullo stipite. Ma da quanto tempo è lì? “Minchia spari? Io non sono mai andata via” Lui sorride. “Era un bel po' che non ti sentivo fare del sarcasmo. La solita Cassie-finezza-da-camionista-e-acida-come-il-limone è tornata!” Alzo gli occhi al cielo, sorridendo. Ma mi rabbuio all'istante. No, non sarò più come prima, non finché non andrò a parlare con Zayn.
Quando ho detto che Styles aveva ragione, intendo su tutto. Nessuno mi vieta di andare a parlare a Zayn e di dirgli che ho fatto una grandissima cazzata. L'unica cosa me lo impedisce è il mio fottuto orgoglio, ma credo sia arrivato il momento di metterlo da parte. Come ho appena fatto con Alex.
“Scusate, c'è una cosa che devo fare” Annuncio, scendendo dal letto e dirigendomi verso la porta d'ingresso, la apro ed esco, intenta a raggiungere Zayn. Arrivo giù fino al secondo piano, poi realizzo alcune cose:
In primis: non so dove cazzo abita Zayn.
Seconda cosa: sono in pigiama.
Terza cosa: la strega cattiva di Biancaneve ha un aspetto migliore del mio.
Risalgo in fretta le scale, anche perché sto gelando solo in pigiama, riapro la porta e vedo Louis, Liam, Alex, Harry e Niall che parlano comodamente seduti sul divano. Appena notano la mia presenza si girano verso di me. “Ci chiedevamo quanto ci avresti messo per renderti conto che non sei presentabile” Faccio la linguaccia a Liam e mi chiudo in camera per darmi una sistemata.
Mi cambio in fretta indossando dei jeans stretti neri, i miei preferiti, e una felpa bianca semplice che erano rimasti nella valigia che mi sono portata in campeggio.. Sì, io vivo di jeans e felpe. Mi metto un po' di fondotinta e correttore, un filo di matita e mascara. Giusto per rendermi presentabile.
Esco dalla stanza e mi infilo le converse.
“Styles, dov'è che abitate tu e Zayn?” Chiedo. “Nel palazzo qui di fronte” Mi risponde lui. “Ah...beh, vado. Prima che mi passi il coraggio di farlo”. Saluti tutti ed esco, appena richiusa la porta dietro di me però mi ricordo di non aver chiesto il numero dell'appartamento. Riapro la porta e faccio per parlare, ma Harry mi precede “Siamo al numero 13”. Richiudo la porta e mi dirigo in fretta da Zayn.
Quello che sto per fare mi sembra una pazzia colossale, ma devo farlo. Devo almeno provare a tenermelo stretto, perché lo amo. E non voglio lasciarlo andare.
Prima che possa anche solo pensare di fare dietro front e tornare nell'appartamento di Louis, mi ritrovo a bussare all'appartamento numero 13.
Zayn, con la barba incolta e i capelli spettinati mi apre la porta e il mio cuore perde un battito. Quanto cazzo è bello. Non appena mi vede si irrigidisce e il suo sguardo diventa di ghiaccio. “Che vuoi?” “Te” Faccio un passo avanti, per baciarlo. Ma lui ne fa uno indietro e sento un macigno pesarmi all'altezza del petto. “Mi avevi” Mi risponde, in tono freddo. Non ho pensato ad un discorso sdolcinato e stucchevole da fargli, non so cosa dire, ma qualcosa mi spinge a parlare. “Zayn, ho fatto una grandissima, immensa, colossale stronzata a lasciarti. Il fatto è che l'ultima volta che mi sono innamorata di qualcuno è finita male e io ho sofferto tantissimo e quando quella mattina mi hai detto che mi amavi ho realizzato di essermi innamorata anche io e questo mi ha spaventata perché avevo paura di stare male ancora. Sono qui a farti questa sottospecie di discorso solo per dirti che quando ti bacio sento le farfalle nello stomaco, i brividi che mi percorrono la schiena, una scossa elettrica lungo tutto il corpo e il cuore che mi batte a mille. Hai presente quel genere d'amore che si legge nei libri? Ecco. E' quello che provo. Ti amo così tanto che fa male” Lo dico tutto d'un fiato e mi accorgo che le mani hanno iniziato a tremarmi. Quando vedo che lui mi fissa come per scrutarmi l'anima mi affretto ad aggiungere qualche altra parola. “Questa settimana sono stata più che di merda: ho dormito poco o niente perché alla notte ero costantemente scossa dai singhiozzi a causa della consapevolezza di averti perso, sento come se una parte di me se ne fosse andata per sempre perché che io voglia o no tu ormai sei parte di me e-” Non finisco la frase perché lui ferma il fiume di parole che mi sta uscendo dalla bocca posando le sue labbra sulle mie. Mi cinge i fianchi e mi avvicina a sé, il mio corpo aderisce al suo e io gli appoggio le mani sul petto. Sento il suo cuore battere forte e sorrido sulle sue labbra, mentre mi bacia. 
Zayn si stacca lentamente da me e mi stringe più forte. “Mi sei mancata da morire. Questa settimana è stata uno schifo. Giurami che non te ne andrai più” “Lo giuro” “Ti amo, Cassie Hills” Sento il macigno al petto dissolversi, i pezzi del mio cuore tornare insieme e il vuoto dentro di me riempito completamente. “Ti amo, Zayn Malik”.
Lui è la tessera mancante del puzzle, lui mi completa.
 
Love is a ruthless game unless you play it good and right.

 
Shalalala.
No, non siamo morte! Siamo vive e vegete, yeah.
E chiediamo scura per il ritardo, ancora. lol Siamo pessime.
In ogni caso abbiamo fatto meno ritardo dell'ultima volta, facciamo progressi. ùù
A voi come sta andando la scuola? 
Io ho appena concluso il primo quadrimestre e avrò minimo 2 insufficienze in pagella .-.
Vabbeì dettagli. lol
Qui ha nevicato, quindi sono rimasta a casa e ho trovato il temo di postare.
Lovvate tutti insieme a me la neve (?) *^*
Aaaanyway, la storia è finita!
Non ci voglio credere, oddio. cc Mi sono affezionata ai personaggi çç lol
Quindi, tutto si è risolto.
Harry ed Alex sono più sdolcinati che mai.
Zayn e Cassie si sono finalmente dichiarati amore eterno (?).
Cassie ed Alex hanno fatto pace.
Nicholas (scommetto che non vi ricordavate di lui lol) si è tolto dalla testa l'idea di essere un supereroe.
Liam e Niall sono ricomparsi. lol
E...niente. ç_ç
La prossima volta che verrò qui a rompervi le palle sarà l'ultima volta. :c
Posterò l'epilogo e poi dovrò dire per sempre addio a questa ff (?).
Ah e se vi state chiedendo perché non c'è nessuna canzone all'inizio del capitolo...beh...mi scocciavo a metterla lol
Ora vado a studiare scienze, che devo recuperare domani il primo quadrimeste. cwc
-Ila



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Capitolo 20
*** Epilogue. ***


Bets.



 Epilogue


 
Don't know if I could ever be
without you 'cause boy you complete me
and in time I know that we'll both see
that we're all we need.
'Cause you're the apple to my pie
you're the straw to my berry
you're the smoke to my high
and you're the one I wanna marry.
Perfect Two - Auburn



Cassie's pov.
 
Alex è bellissima ed Harry è mozzafiato. Lei con un lungo e stupendo abito bianco e lui con un elegantissimo smoking nero. Sono l'uno difronte all'altra sull'altare, intenti a scambiarsi le fedi nuziali. Solo a pensare che sono passati dieci anni da quando ci siamo incontrate la prima volta mi viene da piangere.
No Cassie, su. Non scoppiare a pian-
Piango come una bambina di quattro anni, quando li vedo baciarsi per 'sigillare' quel giuramento.
Oh, Dio. Quanto tempo è passato.
Si sono sposati.
E' tutto così surreale.
Non li ho mai visti così felici, il loro sorriso potrebbe illuminare un'intera città per quanto è luminoso. 
Mi ricordo che quando lei mi disse che stava per sposarsi e voleva che le facessi da damigella d'onore, ci siamo messe ad urlare manco fossimo delle adolescenti al primo concerto del loro cantate preferito.
L'abito da damigella è rigorosamente azzurro, le ho detto che prima di vedermi con un abito rosa confetto sarebbero dovuti venire a bussare alla porta di  casa mia come minimo cento modelli dell'Abercrombie  mezzi nudi. 
Purtroppo i modelli non si sono fatti vivi, quindi...
Do' un'occhiata alla gente seduta sulle panche di legno e vedo Louis, Liam e Niall ricambiare il mio sguardo e sorridermi.
Louis è diventato il mio migliore amico, vivo con lui da quando Harry è andato a vivere con Alex in quello che era il nostro vecchio appartamento.
Niall e Liam non li vedo più spesso come una volta, ma ogni tanto ci incontriamo per strada e andiamo a prendere un caffè da Starbuks.
Mi dispiace che Chris non ci sia, ma è andato in vacanza con il suo ragazzo James. Sono così teneri quei due.
Harry ed Alex scendono dall'altare per uscire dalla chiesa, durante il loro percorso vengono sommersi dai bianchi chicchi di riso.
Faccio per seguirli e uscire di qui, quando qualcuno mi afferra per il braccio. Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti la faccia di Zayn.
“Cassie, possiamo parlare?” Lo guardo sprezzante. “No, levati dai coglioni”.
Una delle poche cose che non ho mai perso da quando ho iniziato a parlare è sicuramente la mia discutibile  finezza.
 
Oh, merda. Tocca a me a fare il discorso, quello per il brindisi. 
Me l'ero preparato tempo prima e studiato a memoria, ma ovviamente ho dimenticato tutto. La solita sfiga che non mi abbandona mai.
Alex mi guarda e mi fa un sorriso incoraggiante. 
Okay, Cassie. Questo è il suo giorno. Vedi di non fare figure di merda, conoscendoti potresti rovesciare il bicchiere di Champagne in testa ad Alex. E vedi anche di non essere volgare.
Ugh, l'impresa si prospetta più ardua del previsto. Faccio un respiro profondo e mi alzo in piedi, con il bicchiere pieno del liquido giallognolo pieno di bollicine. Batto un cucchiaino sul bicchiere per fare un po' di rumore ed attirare l'attenzione di tutti i presenti. “Premetto di non essere un gran che a fare discorsi, me n'ero preparato uno giorni prima per questo evento ma, ovviamente, è misteriosamente scomparso. Conosco sia Alex che Harry da dieci anni ormai, Alex era ed è tutt'ora la mia migliore amica, Harry invece lo odiavo e ora...niente, lo odio ancora – le persone presenti accennano ad una risata e io proseguo con il discorso – No dai, sto scherzando. Con il tempo mi sono affezionata anche a lui. Comunque a quel tempo non avrei mai, mai, mai immaginato che potessero finire insieme e sposarsi o comunque non avrei mai immaginato che potesse durare più di una settimana. Ricordo il modo in cui impararono a conoscersi, grazie ad una stupida scommessa fatta fra ragazzi idioti e con gli ormoni alle stelle. Fu durante quella scommessa che si innamorarono e da quella volta non si sono più separati. Invidio l'amore forte e resistente che li lega, è qualcosa che oserei definire magico. Sono davvero felice che abbiano trovato l'anima gemella, spero che la stessa cosa possa capitare anche a me un giorno”. Sorrido ad entrambi e noto che sono commossi, anzi, Harry è commosso, Alex sta piangendo come una disperata.
Alex si alza dalla sedia per stringermi in un forte abbraccio. Mi stringe così tanto che quasi non respiro, ma decido di stare zitta. 
Mi risiedo e scocco un'occhiata furtiva a Zayn per vedere come ha reagito alle mie ultime parole. Sembra ferito. Bene, bingo.
Gli sta bene, poteva pensarci su prima di andare a letto con la prima zoccola che gli fa gli occhi dolci decidendo di ignorare il cervello e dando ascolto a qualcosa di più in basso.
Il fatto che mi abbia tradita dopo quasi dieci anni di relazione non mi andrà mai giù, non lo perdonerò mai.
Non mi interessa se sono ancora perdutamente, follemente, irrimediabilmente innamorata di lui.
 
Zayn's pov.
 
'Sono davvero felice che abbiano trovato l'anima gemella, spero che la stessa cosa possa capitare anche a me un giorno' questa frase si ripete all'infinito nella mia testa. Il mio discorso è andato liscio solo perché mi ricordavo a memoria le parole. 
Io. Io sono la sua anima gemella.
Vaffanculo a me. Vaffanculo a me che mi sono ubriacato fino a non distinguere più quello avevo davanti. Vaffanculo a me che sono andato a letto con quella tizia. Non me ne rendevo nemmeno conto.
Io la amo, dannazione. 
Non può finire così. Per uno stupido errore.
Infondo errare è umano, no? 
Cazzo.
Se oggi il mio migliore amico non si fosse sposato sarebbe un giorno di merda. Come l'ultimo mese passato senza di lei, del resto. Non fraintendetemi, sono davvero felice per lui ed Alex. Sembrano davvero molto felici insieme, però devo pensare a come riconquistare la fiducia di Cassie. So benissimo che non sarà facile, ma farò qualunque cosa per poter tornare a stare assieme a lei giorno e notte. 
Cassie è tutto per me e non so immaginare una vita senza di lei accanto. 
Lei era mia, lo è ora e lo sarà per sempre.
Deve essere così.
Harry ed Alex sono dalla mia parte e quest'ultima è convinta al cento per cento che lei sia ancora innamorata di me.
Beh, lo spero.
Lo spero davvero.

 
Shalalalala.
Vi avviso che vi romperò le palle più del solito oggi qui sotto.
Ommioddio, è finito tutto. cc
Vi giuro che stavo per mettermi a piangere quando ho cliccato su 'completa'. çç
Lo so, è piuttosto corto. Ma chiedo pietà ahahah :c
Alex ed Harry che si sposano, aaaaaaaaaaww.
Ma *zan zaaaaaaaaaan* cassie e zayn non stanno più insieme.
Non uccidetemi, pls! ahahah  ç_ç
Volevo far finire la ff in un modo non troppo scontato. 
Comunque ho questa mezza idea di scrivere una os più in là, dove scrivo se cassie e zayn sono tornati insieme e come hanno fatto uu
Ah, la Sara mi ha chiesto di dirvi che ringrazia tutti e si scusa perché i ritardi nel postare ultimamente erano tutti colpa sua. lol
Anyway, volevo dirvi grazie anche io.
Perché tutte le recensioni che ci avete lasciato per noi valgono davvero molto e vedere che la storia è piciuta a qualcuno ci fa davvero tanto piacere.
Ringrazio chi l'ha messa fra le preferite e le seguite, siete tantissimi jdshfkjdhskdsjhfdk, chi l'ha messa fra le ricordate, chi ha recensito, chi l'ha 
seguita in silenzio(?) e anche chi ha letto solo il primo capitolo e poi ha detto 'questa cosa fa schifo' e poi ha iniziato un'altra ff.
Okay, non so più che dire ahahaha cc
Solo che di sicuro tornerò con un'altra ff prima o poi. Ho già qualche idea in mente c:
-Ila

 
GRAZIE A TUTTI.



Ps: tempo fa ho scritto due os e mi farebbe davvero, davvero, davvero piacere se poteste passare e leggerle e magari darmi un parere, grazie sdkjfhksdjfds c:

My best friend
New year's eve



 

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