I hear the beat of my heart gettin' louder, whenever I'm near you

di acciojonasbros
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo. ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


Ciao a tutte/i! 
Eccomi, dopo alcune OS, con la mia prima FF. Stasera avevo voglia di scrivere, cosi mi sono messa sotto e questo è uscito fuori. 
Leggete e fatemi sapere che ne pensate in una recensione! 
Accetto anche critiche. 
Beh, allora non mi resta che augurarvi buona lettura. C: 
smaaack.

TWITTER: @acciojonasbro. seguitemi, ricambio c: 






La prima cosa che sento, dopo il rumore incessante della sveglia sulle note di "when you look me in the eyes" è acqua gelida sul mio viso.
- aaaaaah, porca troia bastarda, chi cazzo è sta puttana di merda? - urlo alzandomi di scatto dal letto. 
Dovevo immaginarlo. E' stata Fleur. Sta troia. 
Corro cercando di non scivolare sull'acqua finita sul pavimento e mi fiondo giù per le scale, dove sicuramente è scappata la mia amica. 
Dalla camera giungono le risate di April, l'altra mia amica, che evidentemente era complice. 
Oh, ste bastarde, me la pagheranno cara. Carissima. 
Trovo Fleur accucciata dietro il divano. 
- Wow, che gran nascondiglio devo dire. - dico ironicamente appoggiando le braccia sui fianchi. 
- Buongiorno principessa. - mi risponde Fleur. 
- Vaffanculo, troia! - rido e mi fiondo su di lei per schiacciarla al terreno. 
Dopo varie risate, ci alziamo e andiamo in cucina dove April, come ogni mattina, sta preparando la colazione. 
- Grazie a dio esisti April. - dice Fleur, dopo averle schiaffeggiato affettuosamente una chiappa. 
Fleur non riuscirebbe a vivere da sola. Non sa nemmeno preparare un piatto di pasta da sola. In casa non è di molto aiuto, a parte quando c'è da riordinare un po' in giro, il che non capita quasi mai il nostro disordine non ci causa fastidio.
E' circa un anno che vivo insieme a loro, le mie migliori amiche. Io e Fleur abbiamo diciotto anni, mentre April ne ha diciannove. E' stata segata un anno e, fortunatamente, è finita in classe con noi tre anni fa. 
Ci vogliamo un gran bene. Adoro il nostro rapporto. E'.. unico
Siamo molto diverse caratterialmente, abbiamo gusti musicali diversi, gusti nel vestire diversi. Insomma, ognuna ha il conto suo. Anche esteticamente non siamo molto simili. Tutte e tre di media altezza, diciamo, io sono la più bassina. April ha gli occhi marrone-verdi e lunghi capelli biondi naturali. Fleur capelli corti alle spalle, lisci e castani come gli occhi. Io sono riccia, capelli lunghi e biondi (tinti) e occhi verde-azzurri.
Sono molto contenta di averle trovate. Sono il mio regalo più grande. 
- Ragazze vi rendete conto che siamo in vacanza? - esulto addentando la mia fetta di pane e nutella. 
- Cazzo Kim, CAZZO! - urla April con le mani al cielo, che è riuscita a rimanere promossa dopo essersi fatta un culo della madonna solo le ultime due settimane di scuola.
Ah, a proposito, sono Kimberly Banner. 
- Dobbiamo festeggiare. - 
Per poco non mi va di traverso il caffè. 
Quei cinque coglioni dei nostri compagni di classe sono davanti alla porta della cucina, che ci guardano sorridenti. 
Ogni cazzo di volta mi dimentico che potrebbero entrare quando vogliono in casa nostra perchè Harry, il riccio con gli occhi verdi, è il ragazzo di April da un anno e più. 
- Ciao amore. - sorride April alzandosi per stampare un bacio sulle labbra di Harry. 
- Non avresti dovuto darglie quelle cazzo di chiavi Ap, un giorno o l'altro entreranno persino di notte e ci ruberanno tutto. - esclamo continuando a sorseggiare il mio amato caffè.
- Oh, grazie per l'idea Kimberly, non ci avevo pensato. - sorride beffardo Louis servendosi un bicchiere d'aranciata. 
- No ma fai pure eh. - dice Fleur a Louis ironicamente, sorridendogli. Ha una cotta per lui da un po' di mesi. 
- Scusatemi - dico richiamando l'attenzione dei ragazzi - ma se un giorno entrate di soppiatto mentre siamo mezze nude? - me ne esco, come per far capire loro che non possono piombare in casa quando pare e piace. 
- Meglio ancora, no? - mi fa l'occhiolino Niall. Il solito pervertito. 
- Ben detto. - lo appoggia Liam.
Sospiro, rassegnata. 
- Hazza, stavi dicendo? Dobbiamo festeggiare? - cambia discorso Fleur.
- Si, brindare alla promozione di tutti quanti. - dico io alzando la mia tazzina. 
- Esatto. - conferma Lou. - Io direi casa mia, una bella festa piena di alcool e fumo. Che ve ne pare? - chiede sperando in un sì collettivo che non tarda ad arrivare. 
- Si si si. -
- Perfetto. - 
- Ci sto. - 
- Va bene raga, ne ho bisogno. - concludo, alzandomi e iniziando a sparecchiare il tavolo.
- Andata allora, che ne dite di domani sera? - chiede Louis.
- Ma così presto? Che ne sai se le altre persone che vuoi invitare possono domani? - chiedo. 
- Perchè le ho invitate una settimana fà. - risponde. 
- E perchè a noi l'hai chiesto solo ora? - 
- Perchè ero sicuro che avreste detto di sì. -
Ci conosce troppo bene. 
- Sah, stasera si va a cena, d'accordo? Offriamo noi. -  se ne esce Liam. 
- Oh, grazie, ho proprio bisogno di una bella cena. - gli sorrido. 
Liam. Il mio amico Liam. 
Quel bel ragazzo estroverso, simpatico, desiderato da tante, che ha una cotta per me da secoli. 
Mi avvicino a lui e gli do un bacio all'angolo della bocca. Vedo i suoi occhi brillare e sorrido. 
Nessuno dei presenti ci fa tanto caso, ormai è normale vedere me e Liam "giocare" così. Abbracci e baci. Ma i miei sono abbracci e baci affettuosi, da amica.
Per lui invece no, ma, nonostante sappia che non provo nessun sentimento "d'amore", non è infastidito da ciò, anzi, è contento. - So che non mi ami, ma a me piace baciarti e illudermi che tu sia mia. - mi aveva detto due mesi fa. Da lì iniziò questa routine. 
Come ho fatto a non innamorarmi di lui? Semplice. Non ho mai amato nessun ragazzo. Non so cosa sia l'amore. Certo, magari una cotta sì, ma di solito è sempre una botta-e-via. 
Non so cosa ci sia di sbagliato in me, ma davvero, le parole "ti amo" non sono mai uscite dalla mia bocca. 
Non cerco un ragazzo. Arriverà da solo. 
Non posso negare però che da qualche mese provo "qualcosa", (sottolineo: non amore) per un ragazzo. 
Un mio amico. Che in questo momento è li nella nostra cucina. 
Mi appoggio allo stipite della porta e proprio lui si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi un - Non si saluta più? - 
Sento il mio cuore battere più veloce e la mia bocca si trasforma in un sorriso a centomila denti. 
- Ciao Zayn. - 
 
 
9 ORE DOPO.
 
 
 
Sono indaffarata nel scegliere cosa mettere stasera. 
Alla fine opto per un vestitino a tubino leggero e i miei anfibi estivi preferiti. 
April mette dei leggins di jeans e una lunga maglia e Fleur shorts, canottiera e sandali. 
Mi trucco, ombretto nero e grigio sfumato e mascara. Uso lo spray per capelli per colorarmi le ciocche di fuxia e spruzzo un po' di profumo. Pronta.
Sentiamo il campanello suonare alle 20 in punto e April scende di corsa le scale per aprire a Harry che la accoglie con una rosa rossa. Il solito romanticone. 
Niall arriva in camera nostra a prendeci di peso e portarci giù, siccome siamo già in ritardo per la prenotazione. 
Salgo in macchina con Liam, Zayn e Niall, mentre Fleur e April vanno con Harry e Louis. 
Mi siedo vicino a colui che guida, Liam, che mi saluta con un - Sei bellissima. -, come sempre.
Gli sorrido e lo ringrazio. Sento un finto colpo di tosse di Zayn e sorrido. 
Dopo dieci minuti arriviamo finalmente al ristorante, il nostro preferito, e ci sediamo a tavola. 
Stasera il tempo a Londra è ventilato, perciò sono scossa da un po' di brividi che vengono subito calmati dalle braccia di Liam intorno a me. Lo prendo per mano ed entriamo. 
Un odore misto di pizza e altri sapori mi pervade e sento lo stomaco che brontola. 
- Sbrighiamoci, ho una fame boia. - dico sedendomi al tavolo e chiamando subito il cameriere. 
Dopo l'ordinazione iniziamo a chiacchierare tutti insieme. 
- Allora, dove ce ne andiamo in vacanza quest'estate? - chiede Louis. 
- Io opterei per.. Bahamas! - risponde Fleur. 
- Tesoro, se i soldi me li dai tu ci vengo volentieri! - le rispondo scherzando. 
- Guardate che mi sono informata e c'è una promozione vacanza per otto persone a un prezzo ragionevole. - sorride soddisfatta Fleur sorseggiando la birra.
- Scherzi? - sgrano gli occhi. 
- Ragazze, dai, vi aiuto io, lo sapete. - ci rassicura April. Suo padre è un importante proprietario di una ditta di automobili in tutto il mondo e appunto per questo a soldi sta molto bene. L'affitto della casa lo paga lei. E così il resto delle spese più importanti.
- Ma sei sicura? - chiedo speranzosa. 
- Sono rimasta promossa. Papi mi vuole premiare. - sorride soddisfatta.
- E' andata cazzo, è andata! SI VA ALLE BAHAMAS! - urlo alzando la mia Corona. 
A ruota mi seguono tutti e brindiamo a questa nostra futura vacanza. 
- Dobbiamo prenotare, prepararci, pensare a tutto! - avverte Zayn. 
- Ehi, calma calma, c'è tutto il tempo! - risponde Niall. 
Iniziamo a mangiare appena ci portano le pizze. Mentre siamo tutti in silenzio e si sente solo il rumore delle nostre mascelle in funzione, su my deejay parte un vecchio video dei Jonas Brothers. 
- OH MIO DIO, BURNIN' UP! - urlo alzandomi dalla sedia e iniziando a cantare. 
- Oh cazzo, Kim, siediti, per la miseria. - mi dice Harry.
La gente intorno mi guarda sbalordita e divertita. 
Fregandomene e continuando a cantare, mi siedo e vedo i ragazzi ridere. 
- Dai, non fate i finti tonti, lo sapete. - rispondo senza staccare gli occhi dalla tv. 
Loro lo sanno. 
Sanno quanto sono importanti per me quei 3 ragazzi del New Jersey. Sanno che sono i miei idoli e sanno che stravedo per loro da 6 anni. 
Non per questo, quando sento le lacrime agli occhi, non si stupiscono. 
Quando finisce la canzone ritorno in me stessa e mi scuso per il comportamento. 
Zayn mi sorride comprensivo e mi ritrovo persa nei suoi occhi cioccolato. 
C'è bisogno di una gomitata di Fleur per farmi ritornare alla realtà. 
- Ehi bella imbambolata, andiamo. - 
Usciamo dal locale e ci addentriamo nell'oscura Londra serale. 
Mi accendo una Lucky Strike e mi seguono a ruota April, Fleur e Zayn. 
Mi avvicino a Liam che mi circonda le spalle con un braccio e, come ogni santissima volta, mi rimprovera per la sigaretta. 
- Dovresti smetterla. Sai che fumo, basta. - dico.
- Hai ragione, ma lo faccio per te. - risponde lui.
Mi avvicino e gli do un bacio.
- Stasera dormi con me? - gli chiedo. 
- Non desidero altro - mi sorride. 
Dopo circa un'oretta in giro per Londra decidiamo di tornare a casa e chiediamo ai ragazzi di dormire da noi. 
Vado in bagno con le altre per struccarmi e lavarmi e vedo Fleur tutta eccitata. 
- Ehi, che c'hai? - le chiedo. 
- Luois dorme con me, Luois dorme con me! - sussurra saltellando. 
Io e April dopo uno sguardo d'intesa ci mettiamo a ridere, perchè sappiamo entrambe, anzi, tutte e tre, come andrà a finire. 
- Non me lo scopo, tranquille. - mente Fleur. 
- Si certo. - rispondiamo all'unisono io e Ap. 
Mentre sto per uscire dal bagno mi avvicino a Fleur e le sussurro - Ricordati il preservativo. Non voglio diventare zia. - 
- Sei proprio scema eh! - ridacchia lei. - Usalo anche tu, mi raccomando. - 
Apro la porta e mi trovo davanti Zayn. 
Gli auguro la buonanotte e mi avvio in camera, quando vengo fermata dal suo braccio. 
- Dormi da sola? - mi chiede.
- No, con Liam, perchè? - chiedo curiosa. 
- Niente, era per sapere. - risponde. 
- D'accordo. Buonanotte. - 
- Notte. - risponde freddo.
Mentre mi avvio in camera, posso giurare di averlo visto abbassare la testa con aria triste, ma forse è stata solo una mia impressione.

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo. ***


Sono circa le nove di mattina e, stranamente, sono già sveglia. 
Mi giro verso Liam che dorme beato alla mia destra. 
La luce dalla finestra si riflette sulla sua schiena muscolosa, che adoro. 
Beh, insomma, io adoro le schiene dei ragazzi. 
Sembra un angioletto, indifeso, tenero. Penso a tutte le ragazze della nostra scuola che darebbero via un rene per poter essere al mio posto. 
E io invece? Io non darei via proprio un bel niente. 
Mi sento una persona orribile. Lui è innamorato di me, come riesce ad andare avanti così? Non si sente usato? Non si sente illuso?.
E' meglio finirla qui. 
Mi alzo delicatamente dal letto, prendo i pantaloncini e la canottiera da terra, mi vesto e vado in bagno a fare una doccia. 
Dopo circa dieci minuti torno sul letto e scrollo la spalla di Liam delicatamente, sussurrando: - Ehi, Liam, sveglia. - 
Apre piano gli occhi e appena mi vede sorride spontaneamente. - Buongiorno. - dice. 
- Ti dovrei parlare. - dico esitando. 
- Che è successo? - chiede preoccupato. - Aspetta, vado a sciaquarmi la faccia e sono subito da te. - 
Si alza e ammiro il suo bellissimo fisico ormai familiare. 
Dopo nemmeno trenta secondi è gia di fianco a me, con la schiena appoggiata al muro. 
- Che succede Kim? -. Ha l'aria preoccupata. 
- Ecco.. Io.. Io ci ho pensato e secondo me è meglio finire qui questa cosa. - inizio a dire. - Non voglio usarti così Liam, io ci tengo a te, ti voglio bene e non mi pare giusto nei tuoi confronti. - abbasso la testa. - Come fai a baciarmi sapendo che io non provo nulla? - 
Lo vedo sospirare. 
- Kim, quante volte te lo devo dire? A me va bene così. - si avvicina e mi accarezza una guancia. - Tu sei la ragazza perfetta per me, sei la cosa che desidero di più al mondo e.. a me va bene così. - ripete. - Non voglio che cambi nulla. - conclude. 
Non so cosa dire. Mi sento davvero uno schifo.
- Ma se un giorno arrivasse un ragazzo che.. che ne so, è interessato a me? - chiedo.
- In quel caso dipende da te. - dice.
- Mi lasceresti andare da questo ipotetico ragazzo? - senza farlo apposta la mia mente richiama il viso di Zayn. 
- Penso.. penso di si. - dice Liam con un tono poco convincente. Sospira e continua. - Si, ti lascerei andare. Se ami qualcuno non puoi essere egoista. Io voglio che tu sia felice, sempre. Perciò si, ti lascerei andare. - conclude. 
Mi butto nelle sue braccia che mi accolgono calorosamente. 
Sentiamo dei passi avvicinarsi alla porta della camera e una testa biondo platino spunta poco dopo.
- Ciao Niall. - lo saluto.
- Ragazzi, siamo già svegli da un po', dai venite giù che Hazza e April stanno preparando una colazione coi fiocchi. - chiude la porta e sento i suoi passi scendere le scale. 
- Uh, andiamo, ho fame. - dico scattando in piedi seguita da Liam. 
Arriviamo in cucina e salutiamo gli altri. 
Prendiamo posto a tavola e iniziamo a ingurgitare bacon e uova a volontà. 
- Secondo me dovreste aprire un ristorante insieme voi due. - dico con la bocca piena ad April e Harry, che subito si mettono a ridere.
Louis d'improvviso si alza in piedi alzando le mani al cielo, urlando - SIETE PRONTI?
- Per cosa? - chiedo. - Ahhh si, la festa! -
- Si! Allora, alle otto da me e dormite pure, tanto c'è posto a volontà. - dice Louis.
Dimenticavo, anche lui è pieno di soldi. 
- D'accordo - dice Zayn. Incrocio i suoi occhi che, nonostante siano gonfi dal sonno, sono pur sempre bellissimi. 
- Ok, allora noi andiamo. - dice Louis. 
I ragazzi si alzano e vedo Louis salutare con un bacio sulla guancia Fleur. Sorrido.
Harry e Ap si danno un bacio e cerco lo sguardo di Liam per mandargli un bacio con la mano. 
Dopodichè sorrido a Zayn che prima di chiudersi la porta alle spalle, mi guarda, impassibile. 
Mi alzo dal tavolo e mi rivolgo a Fleur. 
- Allora? Niente? - chiedo. 
Mi capisce al volo. - No, solo tante coccole. - 
April sgrana gli occhi. - Wow, complimenti, sono davvero colpita.
Fleur ride. - Oh maria, dai, non è che la do al primo che capita. - 
Non riesco a trattenermi. - Ma stai zitta, troiona! - dico con tono scherzoso, dandogli un bacio a stampo. 
- Date tempo al tempo e vedrete che con Louis succederà. - afferma Fleur. 
- Lo sappiamo ciccia. - dice April, alzandosi e buttandosi sul divano. 
 
 
 
ALLA SERA. 
 
- Ragazze. AMATEMI. - dico davanti allo specchio. 
- No, ma tu vuoi far piovere, seriamente. - dice Ap.
Mi sono messa i tacchi. Vestito e tacchi. 
So perchè reagiscono così. Non sono una che ama i tacchi. Certo, sono bellissimi, eleganti, femminili. Però alla feste io sono una che si scatena, e riesco a farlo solo con un paio di converse o gli anfibi. Stasera però ho azzardato, e ora indosso un bellissimo paio argentato di tacchi 12 abbinati al mio vestito bianco di pizzo. 
April e Fleur sono bellissime nei loro vestiti. Mi offro di truccarle e alle otto meno un quarto siamo pronte. 
- Ok, domani piove sicuramente, siamo in anticipo. - io e Fleur acconsentiamo all'affermazione di April. 
Sentiamo la chiave girare nella porta d'ingresso e la faccia di Harry e Niall spuntare dietro di essa.
Sgranano gli occhi. 
- Perchè quella faccia? - chiedo scioccata.
- Lo so siamo in anticipo, è una cosa.. - ma April non fa in tempo a finire la frase che Harry dice - Siete bellissime. - 
Niall di fianco annuisce. 
- Beh, grazie. - dico. - Sah, andiamo? - mi avvio alla porta. 
Esco nel vialetto di casa e vedo Zayn appoggiato alla macchina che fuma. Mi avvicino a lui. 
- Ciao Zayn. - sorrido. Quanto cazzo è bello.
- Ehi Kim. - mi fa un cenno con la testa. - Tacchi? - chiede sorpreso. 
- Mi sono lasciata andare stasera. - rido - ma tranquillo, ho le converse in borsa, non si sa mai. - 
Mi avvio verso la macchina di Liam e "sento" lo sguardo di Zayn su di me. 
Salgo in macchina e Liam rimane a bocca aperta. - Vuoi farmi morire? -. 
Rido. 
Partiamo e in men che non si dica siamo davanti alla casa di Louis. 
La musica invade la strada. Sento urla, risate, vedo luci colorate. 
Prendo per mano le mie amiche e ci fiondiamo in casa. Non vediamo l'ora di divertirci, dobbiamo festeggiare, ce lo meritiamo.
Appena entrate in casa, Louis si accorge di noi e ci abbraccia tutte e tre nello stesso momento. Prende Fleur per mano e la trascina sulla pista da ballo. Lei si gira verso di noi e le faccio l'occhiolino. 
- Ap, non mi lasciare anche tu. Ci vai dopo da Harry. - le impongo. 
- Ma certo! - esclama sorridente lei. 
Entrambe giriamo i tacchi verso il bancone. Cavolo, ci leggiamo nel pensiero. 
- Il solito? - le chiedo. Mi risponde di sì.
Mi rivolgo al cameriere. - Due vodka alla pesca lemon gin e cointreau. - dico velocissima, ormai abituata. 
- Wow. - dice lui - Avete proprio bisogno di divertirvi eh? - 
- E' finita la scuola, cazzo, sì. - confermo io. - Ma tanto nel corso della serata ci vedrai a questo bancone un bel po' di volte, tranquillo. - lo saluto io afferrando i bicchieri e porgendone uno a April. Beviamo tutto d'un sorso e ci buttiamo nella sala trasformata in pista da ballo e iniziamo a divertirci. 
Parte "loca people" e senza pensarci due volte mi giro verso la console sapendo già chi ci avrei trovato. 
Zayn. 
Qualcuno mi afferra per il braccio e riconosco il volto di Liam appena mi si para davanti. Iniziamo a ballare come due cretini a ritmo di musica e facciamo avanti e indietro dal bancone buttando giù alcool a volontà.
Dopo mezz'ora sono stremata e vado a sedermi su un divanetto in terrazza accendendomi una sigaretta. Scorgo Niall che, vedendomi, si siede accanto a me e mi dice tutto contento - Vedi quella rossa laggiù? Tra dieci minuti mi sa che me la porto a letto. - 
Cerco di mettere a fuoco nella direzione della ragazza ma non ci riesco. Accontento però il biondo e dico - Carina, bravo, bella scelta. - 
Mi sorride e mi offre la canna che sta fumando. - Vuoi qualche tiro? -. Acconsento e dopo averla finita mi alzo traballando e ritorno in casa.
Sono spariti tutti i miei amici. Si avvicinano a me un po' di ragazzi ma li respingo con la mano, senza nemmeno dare spiegazioni. 
Mi gira la testa, capisco ben poco, ma riesco a raggiungere la cucina dove mi pare di aver intravisto Zayn. 
- Malik! - esclamo buttandogli le braccia al collo.
- Kimberly, stai bene? - mi chiede preoccupato. Mi guarda in viso ed evidentemente devo avere la faccia pallida e gli occhi rossi perchè si risponde da solo. - Ok, vieni, ti porto fuori a prendere una boccata d'aria. - 
Mi guida verso un balcone sul retro della casa, dove non c'è nessuno. 
Sento il mio cuore accellerare e inizio a tremare. Mi appoggio alla ringhiera del balcone fissando un punto vuoto davanti a me. 
Sento la mano di Zayn sfiorarmi il fianco e vengo sommersa dai brividi. Brividi non causati dal freddo. 
Mi giro verso di lui e incollo i miei occhi verdi ai suoi color cioccolato.
- Mamma mia, hai bevuto troppo, ne? - mi chiede prendendomi la testa con le mani. 
- Mi sa di si. - strascico.
Mi avvicina pericolosamente a lui. 
Cercando di formare una frase di senso compiuto gli chiedo - Perchè eri così distaccato da me ieri sera e stamattina? Che ti ho fatto? - 
Sorride e il mio cuore perde un battito. 
Aspetta. Uno? Mille battiti. 
- Ehm.. - lo vedo in difficoltà. - Diciamo che.. - non riesce a parlare.
- Dai cazzo! Diciamo che cosa? - sbotto io, divorata dalla curiosità. 
- Ecco. Sai.. tu.. Liam.. - si ferma. Prende un respiro. - Mi da fastidio. - 
Cosa? Ho sentito bene o sto sognando tutto? 
Sto cazzo di alcool.
- In che senso ti da fastidio? - chiedo. 
- Si - mi avvicina cingendomi i fianchi. - Mi da fastidio perchè.. - 
Si blocca e mi fissa a lungo. Il mio cuore è immobile. Non respiro.
- .. perchè mi piaci, Kim. - dice sussurando sulle mie labbra. - Mi piaci. -  
Non so se sta mentendo, non so se è sotto l'effetto dell'alcool e non so nemmeno se le sue labbra sono per davvero a un centimetro dalle mie. 
Quello che però riesco a capire un attimo dopo, e sono sicura sia successo davvero, è un pugno che arriva da sinistra e colpisce Zayn in piena faccia. 











eccoci al secondo capitolo!
l'ho voluto scrivere subito subito.
Per coloro che leggono, mi farebbe davvero piacere una piccola recensione, dai çç 
un bacione, alla prossima. 


twitter : @acciojonasbro 

- Ils.

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo. ***


Nel trambusto che segue dopo, riesco a capire ben poco.
La testa che gira non è d'aiuto, gli occhi che bruciano nemmeno e le mie gambe non hanno intenzione di muoversi. 
Resto impalata a fissare Zayn che sbatte la schiena contro la ringhiera del balcone e prima di potermi girare a vedere quello stronzo che l'ha picchiato, due braccia mi sollevano il corpo per portarmi via da quel posto. 
Sento urla provenire dal balcone, voci familiari. Riconosco Louis e Niall. 
La voce arrabbiata di Zayn. 
E poi, prima che venga chiusa la porta della camera dove mi hanno portato, sento una voce. Una voce che esprime delusione, ira. Una voce che chiede spiegazioni. 
Ed è così familiare. Ma non può essere vero. Non può essere stato lui. 
- Liam. - bisbiglio ormai seduta su un letto sconosciuto. 
Vedo la figura della persona che mi ha portato fin qui accovacciarsi e appoggiarsi sulle ginocchia davanti a me. 
Harry. 
Come ho fatto a non riconoscere che era lui? Forse non ci ho proprio pensato, ero concentrata, per quanto la mia mente me lo permetteva, sulle voci che litigavano. 
- Che succede Harry? - chiedo improvvisamente sveglia. - Io devo andare di là, devo fermarli. - strascico mentre mi alzo in piedi.
Vengo subito fermata dalle sue mani che mi stringono saldamente le braccia. 
E figurati se mi lasciava andare, cristo.
- Kim, no, stai qui, siediti - mi dice Harry spaventato. - Non puoi andare di là. - continua spingendomi con calma verso il letto - Non sei abbastanza lucida, lascia perdere. - 
Mi fa sdraiare sul letto morbido. Sento la testa girare fortissimo e l'alcool inizia a venire sù. 
- Devo.. devo vomitare. - boccheggio. 
- April, sai cosa devi fare. - dice Harry a.. April? April? 
Apro gli occhi in direzione della porta e scorgo la mia amica. 
- Non.. non ti avevo vista. - le dico. 
- Arrivo subito Kimberly. - la sento dire. - Harry, controllala. -
Sento la porta aprirsi e poi chiudersi con un rumore secco. 
Ho gli occhi chiusi ma avverto Harry che si alza e prende qualcosa. Non ho idea di che cosa sia. 
Vorrei alzarmi, scappare, tornare da Zayn a vedere come sta. 
Ma il mio corpo non risponde ai comandi che manda il cervello. Come se fossi anestetizzata. 
I passi del mio amico si avvicinano di nuovo al letto e sento sulla fronte un' improvvisa freschezza. 
- Grazie. - sorrido a Harry, anche se non so di preciso dove sia siccome tengo ancora gli occhi chiusi. 
- Ma figurati. - lo sento mormorare vicino a me. Capisco allora che è seduto al lato del letto. 
- Andrà tutto bene. - mi dice accarezzandomi la mano. 
- Ehi Hazza, non sto per morire, diamine. - riesco a ridere un po'. 
Sento ridere anche lui. 
Ecco una cosa che adoro di Harold. Si, il suo nome è Harold. Lui è sempre disponibile con tutti. E' gentile, premuroso, romantico. Un ragazzo d'oro. 
Ne ho la conferma proprio un questo momento. 
Si apre la porta e apro di scatto gli occhi. 
April ha un bicchiere in mano, e la faccia preoccupata. 
- Ragazzi, no, vi prego, ditemi cosa sta succedendo di là. - piagnucolo. - E' tutta colpa mia. - dico quasi fra me e me. 
April mi rassicura prontamente - Nono Kim, non dire cazzate. Va tutto bene. Ora bevi, su forza. - mi incita mentre cerco di tirarmi sù sui gomiti. 
- Cos'è? - chiedo osservando il contenuto trasparente nel bicchiere. 
- Acqua. - risponde Harry. 
Non ne sono convinta. Ma gli sguardi dei miei amici non lasciano obiezioni. 
Mando giù il contenuto in un sorso e, seppure non senta nessun sapore, sono sicura che non è acqua. 
Alzo gli occhi verso Harry e April, ma prima di poter chiedere loro che roba sia, le palpebre si fanno pesanti, i pensieri svaniscono e crollo nel buio più totale. 
 
 
 
 
"When you look me in the eyes,
And tell me that you love me.
Everything’s alright,
When you’re right here by my side.." 
La mia sveglia suona. O meglio, la voce di Nick irrompe nella stanza. 
Stanza? Oddio dove sono? E perchè sta suonando la sveglia? 
Apro gli occhi e cerco di alzarmi, ma mi sento pesante, intontita, senza forze. 
E' la mia stanza. E' il mio letto. Sono a casa. 
Mi giro verso il comodino e, individuato il cellulare, blocco la sveglia e guardo l'ora. Sono le dieci di mattina.
Mi giro verso la destra del letto. Sono sola. 
Nessuna voce arriva dal piano di sotto e dalle camere accanto.
Raccogliendo tutte le poche energie che mi rimangono in corpo, mi alzo e noto di avere ancora addosso i vestiti di ieri sera. 
Ieri sera. 
La festa.
Oddio, LA FESTA.
Zayn. 
Voci arrabbiate. 
Un bicchiere di acqua che non era acqua. 
Piccoli ricordi mi affiorano in mente. Non sono sicura siano successi realmente, ma l'ansia che mi logora il petto mi fa capire che è così.
Cammino fino alla porta della camera e scendo di sotto. 
La scena che mi si presenta davanti non è sicuramente delle migliori. 
Una figura sul divano con una borsa del ghiaccio sull'occhio sinistro piagnucola al tocco delle mani di Harry su una ferita. 
Harry. Sempre pronto ad aiutare. 
Raggiungo in fretta il divano e iniziano a tremarmi le gambe. 
E' Zayn. 
Allontano il riccio senza pensarci e mi accovaccio accanto al sofà. Prendo il disinfettante che stava usando Harry e inizio a tamponare una ferita sul labbro del moro con un dischetto di cotone. Il mio tocco deve essere più leggero di quello del mio amico, perchè Zayn non fa più smorfie di dolore. 
- Zayn? - sussurro. 
Cerca di sorridere, ma si blocca appena si accorge del dolore che gli provoca la ferita. 
- Kim, sei tu? - chiede. 
- Si, sono io. - rispondo con una dolcezza che non è da me. 
- Stai bene? - mi chiede prendendomi la mano libera e stringendola. 
- Certo che sto bene. Sei tu quello con un occhio nero. - mi blocco subito cercando di usare un tono un po' più gentile. - Zayn mi.. mi dispiace. E' tutta colpa mia. - abbasso la testa. 
Apre gli occhi. O meglio, l'occhio non coperto dal ghiaccio. Gira la testa verso di me. 
- Ehi. - sussurra - tu non c'entri nulla Kimberly. Non c'entri proprio nulla. -. Aspetta una mia risposta. 
- Come vuoi. Dovete raccontarmi cos'è successo. - sbotto - C-h-i- è s-t-a-t-o? - "sputo" tra i denti. 
Zayn si allarma. Perciò mi dice - Calmati Kim, calmati. - 
- Dimmelo. - gli ordino.
Sospira. Gira la testa e guarda il soffitto. Evidentemente non vuole assistere alla mia reazione. 
- Liam. - bisbiglia. 
Mi alzo di scatto. 
Una rabbia nasce dentro di me e si dirama in tutte le parti del corpo. La sento scorrere nelle vene, nelle arterie, la sento pompare nel cuore. Mi arriva al cervello. 
- LIAM! - urlo con tutto il fiato che ho in gola. 
Dalla cucina compaiono spaventate le teste di Fleur, Louis, Niall, April e Harry. 
Ma non quella di Liam. 
- DOV'E'? - la mia voce non mi appartiene. Sembro un mostro. Sputo fuoco.
- A.. a.. a casa sua. - risponde Fleur tormentandosi le mani. - Non andare Kimberly. - mi dice con tono supplichevole. 
Sa già che non la ascolterò. 
- April, mi serve la macchina. - dico rivolta alla bionda, tendendo le mani. Senza obiezioni fruga nella tasca, trova le chiavi e le appoggia nel palmo della mia mano.
- Kim, ti prego, fa attenzione. - dice una voce rauca dal divano. 
- Cazzo Zayn, guarda che ti ha fatto! - 
Come fanno a non capirmi? 
Liam mi aveva promesso che non si sarebbe incazzato se ci fosse stato un altro ragazzo, che non se la sarebbe presa. 
E il risultato qual è? 
Zayn distrutto sul divano e io incazzata nera. Bene. 
- A dopo. - dico chiudendo, o meglio, sbattendo la porta di casa.
Salgo in macchina e senza nemmeno mettere la cintura, "parto in quarta". 
Dopo due minuti sono davanti al cancello di Liam e schiaccio ripetutamente il campanello. 
Circa venti squilli dopo, il cancello si apre. Non mi preoccupo nemmeno di richiuderlo e mi fiondo in casa.
E' seduto sul divano senza far nulla. Sono sicura che mi aspettava, sapeva che sarei venuta qui.
Si accorge della mia presenza e alza gli occhi verso di me. 
Pulito. Faccia pulita, senza nemmeno un graffio. 
- Mi fai schifo. - Sputo queste parole fissandolo dritto negli occhi color nocciola.
Si alza in fretta, mi raggiunge e allunga un braccio per prendermi per mano. 
Ritraggo la mano di scatto, urlando - NON MI TOCCARE! - 
Si blocca, spaventato. 
- Kimberly, sei impazzita? - dice. Non urla. Non si scompone. Sembra impassibile. 
Questo mi fa imbestialire ancora di più. 
- SE SONO IMPAZZITA? MI PIGLI PER IL CULO? CHE BISOGNO AVEVI DI PRENDERLO A PUGNI? - cerco di trattenermi ma la rabbia me lo impedisce. 
- Stava per baciarti. - risponde con semplicità.
- SI STAVA PER BACIARMI, E ALLORA? NON SEI TU CHE DICEVI "SISISI SE ARRIVERA' UN ALTRO TI LASCERO' ANDARE BLA BLA BLA" ? - ormai non mi controllo più - MA LA FASE "PRIMA GLI SPACCO LA FACCIA" DOVE TE LA SEI MESSA? NEL CULO? - 
E' spaventato. 
Sono vicinissima a lui e non mollo un secondo il suo sguardo. Non osa avvicinarsi un centimetro di più. Sa che potrei fargli del male. 
Lo sento respirare rumorosamente, si sta incavolando.
- Con Zayn. KIMBERLY. ZAYN! ZAYN! - alza la voce - uno dei miei migliori amici! - 
- LO SO, MA QUESTO NON GIUSTIFICA IL TUO COMPORTAMENTO! TU SEI IMPAZZITO! - sbotto.
- Ero ubriaco cazzo, UBRIACO, non capivo quello che facevo! La gelosia si è presa gioco di me! - cerca di spiegare. 
Sono tutte scuse, sono solo delle scuse. 
- E ora? Cosa pensi di fare? - chiedo con più calma, ma con il respiro a mille. 
- Gli ho già chiesto scusa. - risponde. 
Lo fisso per un po'. Nessuno dei due parla. Siamo immobili.
- E lui? - 
Ho paura di sentire la risposta. 
- Mi ha perdonato. - sorride Liam. 
La notizia ci mette un po' ad arrivare al cervello. Perdonato? 
Gli impulsi dal cervello giungono negli arti inferiori e superiori. 
Come se fossi un robot, la mia gamba destra fa un passo avanti e subito dopo la mia mano si alza e colpisce Liam in piena guancia. 
Il rumore secco dello schiaffo sulla pelle nuda rompe il silenzio nella sala. 
Liam si allontana e con una mano sulla guancia ormai rossa, urla - MA CHE CAZZO FAI? - 
Non rispondo. 
- Che.. Che.. Perchè ti incazzi tanto? Ma che ti è preso? - chiede ormai fuori controllo, incazzato nero. - Non l'ho ucciso porca puttana! Che cazzo te ne frega? - 
- SI DA IL CASO CHE ZAYN SIA MIO AMICO! - non riesco a smettere di urlare.
Non risponde. Mi guarda con faccia interrogativa e poi i suoi occhi si illuminano, come se davvero si fosse accesa una lampadina nella sua testa. 
Abbassa le mani e diventa improvvisamente calmo. Sorride. Un sorriso finto, fintissimo.
- Aspetta un attimo. - dice - Ho capito tutto. - 
Cosa? Cosa ha capito? 
- Ti piace Zayn. - 
- No. - mento. 
- Oh, invece sì. - si avvicina verso di me con ancora addosso quel sorrisetto orribile. - Si, ti piace. Non ti saresti incazzata così, se non ti piacesse davvero. - 
Sbam. 
Mi sento spogliata. La mia reazione è stata davvero così esagerata da fargli capire questo? 
Sì. E ha fottutamente ragione. 
A me piace Zayn. Mi rendo conto solo adesso quanto realmente mi piaccia.
Simulo una finta risatina e aggiungo. - No, sei fuori strada, CARO. - pronuncio lentamente l'ultima parola. 
- Bene, meglio così allora. - aggiunge. 
Non capisco. 
Continua. - Zayn mi ha detto che era ubriaco marcio, e che da sobrio non avrebbe mai provato a baciarti. -
.. Cosa?
- .. E che quello che ti ha detto non lo pensava veramente. - conclude Liam, soddisfatto. 
E' come se tutto il mondo mi fosse crollato addosso e mi stesse schiacciando piano piano.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e dopo poco le mie guance vengono bagnate da esse. 
Abbasso la testa e mi avvio verso la porta d'ingresso. Non voglio che Liam mi veda così, se no capirà tutto. 
Appoggio la mano sulla maniglia e di scatto mi giro verso di lui che nel frattempo è rimasto immobile al centro della sala. 
- E tu saresti innamorato di me? - urlo con le lacrime che mi bagnano la bocca. 
Apro la porta e mi fiondo fuori nell'aria fresca di Londra, senza una meta precisa.





ciaao bellezze! Allora, eccoci al terzo capitolo. 
Lo so, non è il massimo, ma vi prometto che andando avanti la storia diventerà migliore :D ( spero ahaha )
Detto ciò vorrei ringraziare coloro che l'hanno messa nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate! :) 
e un grazie speciale a chi ha recensito! Mi ha fatto davvero piacere. 
fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo o della storia in generale. Ben accette le critiche ;) 
btw, ALLA PROSSIMA! 
grazie ancora, un bacione enorme! c: 

twitter: @acciojonasbro 

- Ils.

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo. ***


Sono nel letto, dove ormai passo la metà delle mie giornate. E penso.
E' passata esattamente una settimana da quella brutta e decisiva litigata con Liam. 
E in questa settimana sono rimasta chiusa in casa la maggior parte del tempo a guardare film con le mie amiche e a rimpinzarmi di cibo. 
I ragazzi vengono a trovarci qualche volta e molte sere resto sola a casa a fumarmi venti sigarette in un'ora per passare il tempo. 
Quell'orribile giorno, quando uscìì dalla casa di quel coglione, mi diressi al parco lì vicino. 
Dopo circa mezz'oretta mi raggiunsero April e Fleur e ancora ora mi chiedo come fossero riuscite a sapere che mi trovavo lì. Parlammo tanto, mi sfogai con loro. Riuscirono a calmarmi, a farmi sentire meglio. Per questo le amo. Sanno sempre cosa dire e cosa fare per riuscire a rimettere insieme tutti i pezzi di un puzzle ormai distrutto.
Mi dissero inoltre che Liam le aveva chiamate riferendo che sarebbe partito e tornato nella sua città natale per un po'. 
Ricordo che non me ne fregava niente. 
Perchè? 
Beh, mi diceva di continuo che mi amava più di ogni altra cosa in questa Terra e poi? Poi mi ha deriso e umiliato nella nostra ultima conversazione. 
Chissà se mai tornerà di nuovo qui a Londra. I ragazzi sentono la sua mancanza.. persino Zayn. 
A proposito di Zayn, non lo vedo da un po' di giorni. Quando viene a casa cerco di evitarlo, di evitare il suo sguardo e di far finta di non sentire quando mi chiama o quando bussa alla mia porta. 
Non voglio parlargli, non voglio soffrire. Non voglio avere la certezza che Liam aveva ragione. 
Mi giro nel letto cercando di scacciare quei pensieri, quei pensieri che si ripetono almeno cento volte al giorno nella mia testa. 
"toc toc". Qualcuno bussa alla mia porta. 
Mi giro su un fianco in modo da dare l'idea di dormire, ma questa persona entra lo stesso e, per di più, si siede sul mio letto. 
- Kim, sei sveglia? - sussurra. 
- Louis? - chiedo, girandomi verso di lui. E' proprio lui. 
Mi sorride titubante, come se avesse paura che gli salti addosso e lo sbrani vivo. 
- Non ti mordo mica eh - lo rassicuro alzandomi e accendendomi una sigaretta facendo attenzione a non far arrivare il fumo in faccia al mio amico. 
Fissa la mia sigaretta, severo, e capisco già cosa sta per dirmi. 
- Mi tranquillizza. - ripeto ormai abituata questa frase.
- Lo sai vero che non tranquillizza affatto? - 
Non ho voglia di sentire una predica sul fumo, perciò liquido lì il discorso. 
- Dai, di cosa devi parlarmi? - chiedo sbrigativa. 
Vedo il sorriso scomparire dal suo volto.
Cerco di rimediare. - Scusa Lou, scusami. E' che.. beh, lo sai.. - sospiro buttando fuori il fumo dalle narici.
- Si lo so. Per questo ho pensato che ti può far bene una bella chiacchierata con qualcuno. Dai vieni, andiamo sul balcone, almeno prendi una boccata d'aria. - mi offre la sua mano. 
Con la sigaretta ancora accesa esco dalla camera seguita da Louis e giungiamo sul balcone. Il sole mi trafigge la pelle come mille aghi pungenti e i miei occhi accecati dalla luce, bruciano.
- Mi gira la testa. - dico, cercando una sedia e sedendomi in fretta. 
Spengo la sigaretta nel posacenere ancor prima di finirla. 
- Allora... ehm.. come va? - fingo interesse verso lo stato d'animo di Louis. Ma che mi è successo, cavolo?
- Bene, ma.. avrei bisogno di un consiglio. - abbassa la testa.
Ora sono incuriosita, invece.
- Spara. - gli ordino girando la sedia in modo da poterlo vedere bene in faccia e non lasciarmi sfuggire nemmeno una sua piccola espressione. 
- Ho bisogno di un consiglio su Fleur. - dice chiaramente e velocemente. 
- Ecco.. Io non sono mai riuscito a innamorarmi. - si blocca ed io annuisco, questo lo sapevo. Lui continua - Ecco.. sì.. Dicevo.. Non mi sono mai innamorato, non sono mai riuscito a trovare quella giusta per me, quella che mi facesse provare delle vere emozioni. - guarda verso il cielo con aria sognante. - Quella con cui un giorno potrei fare l'amore e non solo sesso. - si gira verso di me. - Capisci cosa intendo? -
Rispondo prontissima - Non proprio. Non mi sono mai innamorata nemmeno io, lo sai. - dico facendo spallucce. 
Vedo Louis sorridere e guardarmi con dolcezza. - Io so soltanto che tu sei chiusa in casa da una settimana. - 
- Cosa vuoi dire? - sbotto. - Che sono forse innamorata? - 
Vedo i suoi occhi allarmarsi, e agita le mani dicendo - Nono, ritiro tutto. Scusami. - sembra sincero. Sento che però quella sua convinzione non svanirà mai. 
Scrollo la testa come per scacciare i pensieri e ritorno al discorso precedente. - Quindi? Fleur cosa c'entra? - 
Appoggia le braccia sul tavolo e inizia a girarsi i pollici. - Beh.. Io.. Io credo che con lei invece sia diverso. - sorride come se gli fosse venuto in mente un piacevole ricordo. - Credo.. credo che mi piaccia. Seriamente.
Calma, calma. A Louis William Tomlinson piace seriamente una ragazza? 
E per di più, Fleur?
Louis riprende a parlare quando nota che non apro bocca. - Ho solo paura che lei non sia interessata. Sai.. lei è così bella, è così desiderata da tanti.. E la sua reputazione non è delle migliori.. - tentenna un po' sull'ultima frase, quasi avesse paura a dirla. 
Beh, Fleur non è di certo la solita santarella, diciamo che ama divertirsi. 
Ma sa anche essere una ragazza seria, intelligente e soprattutto sensibile. 
Ed è cotta di Louis. 
- Sono più che sicura che con te sarebbe diversa. - sorrido a Lou, prendendogli le mani. - Anzi, sarebbe semplicemente se stessa. - concludo. 
Gli brillano gli occhi. 
Trovo la forza di alzarmi dalla sedia e vado ad abbracciarlo. E' così tanto tempo che non abbraccio qualcuno. Mi accoglie e restiamo così stretti l'uno all'altro per un po'. 
Dentro di me mille emozioni si fanno spazio. 
Così tante tutte insieme che scoppio in un pianto improvviso. 
Appena Louis se ne accorge mi prende il viso fra le mani e cerca subito di asciugare le lacrime coi polpastrelli. 
Non fa domande. 
Stiamo semplicemente in silenzio, finchè non faccio un respiro profondo e solo dopo averlo stretto in un altro abbraccio, biascico un - Grazie. - 
- Grazie a te. - mi risponde, prima di entrare in casa a cercare sicuramente Fleur. 
 
 
 
 
L'acqua fresca della doccia riesce a svegliarmi e a riordinare i pensieri racchiusi nella mia testa. 
Chiudo gli occhi. 
Inspiro. 
Ed espiro. 
Chiudo l'acqua. 
Ho deciso. 
Vado da Zayn.
Esco dalla doccia e, non so se per il freddo o per l'ansia, vengo sopraffatta dai brividi. 
Mi racchiudo nell'accappatoio e vado in camera per scegliere i vestiti. Opto per degli short americani e una maglietta larga ma corta che scopre i fianchi e un po' di pancia. Per finire, superga bianche. 
Mi asciugo i capelli e applico il solito colore fuxia al fondo per colorare le ciocche, dopodichè mi trucco giusto l'indispensabile.
Scendo le scale e arrivo in sala, dove trovo Harry e April intenti a battibeccare per chissà quale strano motivo. 
Richiamo la loro attenzione con un colpo di tosse. - Ragazzi, vado a trovare Zayn - . La leggerezza con cui dico quelle parole li stupisce, infatti sgranano gli occhi. 
- Davvero? - chiede sorpresa Ap. 
Annuisco e faccio per uscire quando mi giro e chiedo loro dove siano gli altri. 
- Niall è a casa, Zayn pure, e Louis e Fleur sono andati insieme al parco. - risponde Harry. 
Sorrido ed esco. 
E' una giornata soleggiata e fa abbastanza caldo per cui decido di andare a piedi fino a casa del moro. Dopotutto è vicino alla nostra, quindi non ci metterò tanto. 
Metto le cuffiette dell'iPod nelle orecchie e faccio partire "Tonight" dei miei Jonas, in modo che mi dia un po' di carica. 
Inizio a canticchiare tra me e me e continuo anche una volta arrivata davanti al cancello. 
- Kim! - urla una voce calda, penetrante, rauca. 
Alzo gli occhi, è Zayn che sta fumando sul balcone. 
- Mi apri? - che domanda scontata. Partiamo bene. 
Butta la sigaretta e lo vedo rientrare. 
Apre il cancello e spingo la porticina richiudendola con calma. 
Respira. 
Varco la soglia di casa e un odore di tabacco, pane caldo e menta mi invade. 
- Zayn? - sussurro. - Zayn? - ripeto un po' più forte per farmi sentire. 
Sento dei passi sulle scale ed eccolo lì.
Mi si blocca il respiro. In quel secondo che ci mette per scendere le scale mi ritrovo a studiarlo mentalmente. 
E' a petto nudo mostrando il suo fisico da dio greco e porta solo dei pantaloncini enormi che ha messo fin troppo bassi, scoprendo le mutande grigie. 
I miei occhi si spostano sui suoi tatuaggi. Quanto li amo. Amo i tatuaggi. Ma impressi sulla sua pelle ambrata ancora di più. 
La mia mente raggiunge pensieri poco casti e cerco di abbassare la testa per scacciarli via, ma davvero non ci riesco. I miei occhi si sono incatenati a lui. 
E' perfetto, cazzo, è perfetto.
Si avvicina, senza un minimo di imbarazzo e a pochi centimetri da me mi sorride. 
I miei occhi verdi ora sono incatenati ai suoi, belli, profondi. 
Mi sposto sul suo naso perfetto, fino ad arrivare alla sua bocca perfetta. Una bocca perfetta da baciare. 
Sposto lo sguardo sui capelli, che non sono come al solito tirati sù, ma ricadono sulla fronte un po' spettinati, cosa che contribuisce a incrementare quei pensieri poco casti che risiedono ancora lì nella mia mente, sghignazzando. 
Ritorno ai suoi occhi, i quali sono circondati da perfette ciglia nere e folte. 
Vedo in essi felicità, ansia, paura, perdono. 
Perdono? 
Improvvisamente mi torna in mente il perchè della mia visita. Spiegazioni. Zayn mi deve delle spiegazioni. 
Mi allontano un po' da lui e vado subito al sodo. - Ti prego. - respiro - Ti prego, dimmi che Liam ha detto solo una marea di cazzate. - 
Mi prende per mano e a quel tocco mi sento morire. 
Mi porta di sopra e mi fa sedere sul letto. Si siede accanto a me. 
- Hai caldo? Vuoi che accenda il condizionatore? - mi chiede. 
Lo guardo stupita. 
- Zayn. - dico con fermezza. 
Capisce che non può aggirare il discorso e sospira. - D'accordo. - inizia. - Allora. Prima di tutto non ero ubriaco. Secondo, ho perdonato Liam perchè aveva tutto il motivo di incazzarsi anche se non sopporto il fatto che ti abbia detto quelle cose, per niente vere. - 
Mi guarda. 
Cerco di assimilare le notizie che mi ha appena detto e gli chiedo - Sono davvero solo delle cazzate? - spero in cuor mio che dalla sua bocca esca un "sì." 
Risponde invece - Certo. - 
Meglio ancora. 
- Ma che motivo aveva di dirmi quelle bugie? - penso a voce alta. 
- Semplicemente sarà stato geloso. - fa spallucce. 
Rimango in silenzio a ragionarci sù cinque minuti. Forse Zayn ha ragione. E' Liam quello che ha detto cazzate su cazzate, lui non c'entra. 
Sarà stato di nuovo divorato dalla gelosia e mi avrà detto quelle cose appena ha intuito i miei sentimenti verso Zayn. Sì, sarà sicuramente andata così.
Ritorno al discorso.
- Geloso di cosa? - 
- Beh, di noi due. - sorride. 
.. Noi due? Noi due? L'ha detto per davvero?
- Io.. - dico balbettando, rossa in viso. 
Zayn ridacchia e rimedia - Ehi. Te l'ho detto, mi piaci. - 
Di nuovo. Di nuovo un colpo al cuore. 
- Ora che ci penso tu non hai mai detto di essere interessata a me. - fa una smorfia. - Merda. Scusa, che figura del cazzo. - diventa rosso.
Mi alzo, prendo il pacchetto di sigarette ed esco sul balcone. 
Sento che mi segue. Si accende una sigaretta anche lui e iniziamo a fumare, silenziosi. 
Trovo il coraggio di girarmi verso di lui. 
Mi fissa. Lo fisso. Ci fissiamo. 
Faccio un respiro profondo. - Tu.. ehm.. - ma non finisco la frase perchè il mio cellulare sta suonando. Mollo la sigaretta nel posacenere e corro verso la borsa. 
Guardo il display. 
Liam.








ciao dolcezze mie! 
allora, eccoci già al quarto capitolo. AMATEMI. ahah :) 
no comunque vorrei chiedervi un consiglio. Trovate che i miei capitoli siano troppo noiosi? Cioè, devo far succedere più cose o va bene così? 
Perchè forse mi dileguo troppo nei dialoghi e perdo un po' di tempo.. Aiutatemi, ditemi la vostra! c: 
Ringrazio come sempre coloro che la seguono, che l'hanno messa nelle preferite e nelle ricordate! Vuol dire davvero tanto per me, soprattutto mi fa un enorme piacere quando dite che vi piace come scrivo. GRAZIEEEE. davvero! 
continuate a seguire questa storia, che andando avanti ne succederanno delle belle! :)
Ciao a tutte, un bacione enorme. 

twitter: @acciojonasbros 

- Ils.

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo. ***


Ciao ragazze! Allora, vi scrivo solo un piccolo avvertimento e poi vi lascio leggere: Questo capitolo è corto, fa schifo e tutto. 
Perciò vi chiedo scusa, però era necessario che lo scrivessi così. 
Buona lettura, ci si "vede" alla fine del capitolo! 






Cosa faccio? Rispondo o non rispondo? 
Fisso il nome "Liam" sullo schermo del cellulare per un po', finchè non compare la scritta "Una chiamata persa".
Rimetto il cellulare in borsa e torno sul balcone da Zayn. 
- Chi era? - mi chiede curioso.
- Liam. - rispondo impassibile. 
- Perchè non hai risposto? - 
- Non.. non lo so. Sono ancora arrabbiata con lui. - rispondo fissando gli alberi nel giardino di Zayn.
Guardo l'orologio. Sono quasi le due di pomeriggio e non ho ancora pranzato. 
- Zayn, io sto morendo di fame. Vuoi venire a pranzo da noi? Oggi si mangia cinese. - gli faccio l'occhiolino. 
Non ci pensa su nemmeno un minuto. - Si, certo, grazie. - 
Rientriamo in casa, il tempo che Zayn si vesta (in bagno, cazzo.), e siamo in strada. 
Arrivati davanti al cancello suoniamo e ci apre Niall.
- Niall! Che fine avevi fatto? - lo saluto abbracciandolo fortissimo e lasciandogli un bacio sulla guancia. 
Lui mi arruffa i capelli e risponde - Ho avuto da fare con quella rossa.. Ricordi? - Aspetta una risposta.
Quella rossa, quella rossa.. 
- Mmm.. vagamente. - rispondo entrando in casa. 
In realtà non so proprio di chi stia parlando. Vabbè.
- Ciao a tutti! - urlo entrando in casa seguita da "mister perfezione".
Ci salutano tutti allegramente e ci sediamo a tavola iniziando a mangiare. 
April richiama la nostra attenzione e annuncia di avere una sorpresa per noi. 
- Ragazzi. - aspetta per vedere se davvero tutti la stiamo ascoltando. - HO PRENOTATO PER LE BAHAMAS! - batte le mani sul tavolo e ci fissa godendosi le nostre reazioni. 
Io rimango a bocca aperta, a Fleur va di traverso l'acqua, Louis e Zayn sorridono e Niall e Harry si battono il cinque. 
Dopo un attimo di shock mi riprendo e abbraccio April. 
- Grazie tesoro per averci aiutato con i soldi. Sai quanto ho bisogno di relax e divertimento insieme a tutti voi. - sono quasi commossa. 
- Figurati amore. - mi da un bacio sulla fronte e io torno a sedermi. 
Riprende il discorso.
- Allora, partiamo tra.. circa un mese e mi raccomando, preparatevi in tempo e non voglio ritardatari. - si raccomanda April guardando tutti noi in modo severo. 
Annuiamo tutti silenziosamente. 
Dopo aver finito di mangiare i miei gamberetti con sale e pepe mi alzo e inizio a sparecchiare aiutata da Fleur. I ragazzi si alzano tutti quanti contemporaneamente e si dirigono in sala per guardare un po' di tv. 
- Grazie eh! - urlo dalla cucina. 
Ridono ma, come avevo previsto, nessuno di loro si aiuta per darci una mano. Ah, i maschi.
Mentre ritorno a pulire la cucina, Fleur si avvicina a me e mi sussurra. 
- Mi ha baciata. - 
Faccio cadere la spugna nel lavandino e mi giro verso di lei. 
- Cosa? - dico sorpresa e elettrizzata. 
- Shhhhhhh. - mi fa segno lei con un dito davanti alla bocca. 
Abbasso la voce. - Ops, scusa. Racconta. - 
- Ma.. niente.. Praticamente siamo andati al parco e ci siamo seduti su una panchina a parlare.. - è felicissima. - E.. niente, niente alla fine mi ha baciato. - 
Ha un sorriso a trentadue denti. 
- E sei felice, ne? - le chiedo. 
- Da morire. - risponde e la abbraccio, sorridendo anche io.
- Però mi raccomando, se dovete scopare, fallo solo se sei convinta. - le dico ridendo. 
- Ma per chi mi hai preso? - scherza lei. - Lo farei anche subito con lui. - confessa. - E non sarebbe solo sesso. - sorride. 
Appena finito di pulire in cucina raggiungiamo i ragazzi in sala e mi siedo in braccio a Niall, siccome i posti a sedere sono finiti. 
Ad un certo punto mi viene in mente una cosa che domando subito agli altri. 
- Ragazzi, ma.. Liam? Viene alle bahamas? - chiedo. 
Non hanno il tempo di rispondere che la porta d'ingresso si apre. 
- Si. - risponde l'interessato. 
- LIAM! - esclamano tutti alzandosi e andandolo a salutare. 
Io rimango immobile, aspettando che lui dica qualcosa. 
- Kimberly, vorrei parlarti. -. Ecco, appunto.
Non ho per nulla voglia di parlare con lui, ma voglio proprio sapere cosa ha da dirmi, perciò accetto e saliamo le scale per andare in camera mia. 
Mi siedo sul letto e aspetto. 
Lui prende la sedia e si posiziona davanti a me. 
Sospira. 
- Allora. Prima di tutto voglio dirti che questa specie di discorso non me lo sono preparato, quindi farà schifo, ma spero ti faccia comunque capire. - mi guarda. 
Resto immobile, ma giusto per fargli capire che sono ancora viva e non sono paralizzata, faccio segno con la mano di proseguire. 
- Ok. Bene. Io non avevo nessuna - marca il tono della voce sulla parola - intenzione di dire quello che ho detto. - 
- Se l'hai detto è perchè avevi intenzione di dirlo. - gli faccio notare. 
- No, davvero. - scuote la testa. - Io.. Io ero incazzato. - 
Sbotto. - Ma incazzato per cosa? -
- Ma come per cosa? Io ti amo e tu piaci a Zayn! - alza la voce. 
- E quindi? Eri tu che dicevi che mi avresti lasciato andare se fosse arrivato un altro ragazzo! - ribatto. 
- Ma non pensavo sarebbe stato uno dei miei migliori amici. - abbassa la testa. - Scusa. - 
Oh, cazzo. Mi ha chiesto scusa. Cazzo, cazzo, cazzo.
- Perchè sei partito? - 
Alza di nuovo gli occhi su di me. - Avevo bisogno di staccare un po'. Ma sono stato poco, mi mancavate e non sopportavo l'idea che tu mi odiassi.. Dovevo.. Dovevo venire qui e chiarire. - risponde. 
I suoi occhi sembrano più lucidi. 
- Io non ti odio Liam. - gli dico. - Odiare è una parola troppo grossa. - continuo. - Il punto è che so che eri divorato dalla gelosia, ma sembrava che ti divertissi a farmi stare male. - concludo con un po' di amarezza nella voce. 
Sospira. - Ti prego.. Kim. - ormai la sua voce è solo più un sussurro. - Perdonami. -
Quella parola mi lascia senza fiato. Cosa devo fare? Cazzo, ha picchiato Zayn. Beh, alla fine non è un mio problema quello, e poi Zayn lo ha già perdonato di suo. 
Il punto è che mi ha mentito. 
- Forse la mia reazione è stata un po' esagerata. - penso ad alta voce.
Lui non dice nulla. Sa che non era una domanda, non avevo bisogno di una risposta.
Ho esagerato. Ho esagerato e lui si è sentito tradito per come difendevo Zayn. 
La voce mi esce a scatti. - Scu.. Ok. - dico. 
Assume un'aria interrogativa. - Ok cosa? - 
Prendo un bel respiro. - Accetto le tue scuse. - dico tutto d'un fiato. - E.. e ti perdono.
La luce torna a brillare negli suoi occhi, il sorriso non è più quel sorriso finto dell'ultima volta, ma è vero, puro. E' un sorriso felice. 
Si alza e viene ad abbracciarmi. 
Il suo profumo mi entra nelle narici e sorrido pensando che non sarei mai riuscita a non perdonarlo. Sono fatta così io. Mi incazzo, ma alla fine sono buona. 
Si stacca da me e dice con determinazione. - Ho deciso. Finiamola con questa routine. E'.. è giusto che tu ti faccia la tua vita e non voglio che succeda più un episodio simile. -
Non ci posso credere. 
Lui continua. - Beh, certo, tu mi piacerai sempre, ma come dicevi tu, è giusto finirla. - mi sorride. 
- Sicuro? - gli chiedo per avere conferma. 
- Sicurissimo. E poi non possiamo fare altrimenti siccome ti piace Zayn. - 
- No, non è vero. - rispondo prontamente fissando il pavimento. 
Mi alza il mento. - Kim, smettila di mentire a me e soprattutto a te stessa. Credimi, non ci rimarrò male, ormai ho capito che se è quello che vuoi, allora sarò felice per te. - annuisce per convincere me e se stesso delle sue parole.
Indietreggio fino a sedermi sul letto. Liam rimane in piedi.
Inizio a tormentarmi le mani e sussurro - Si.. - sorrido. - Si, Zayn.. mi piace. - 
Alzo la testa per guardare l'espressione di Liam, e quello che vedo è un tenero sorriso. Sono felice di constatare che non è incazzato. 
Faccio per alzarmi quando noto il suo sguardo spostarsi sulla porta della camera alle mie spalle. Sorride. 
Che ha da sorridere verso la porta? 
Oh no, non dirmi che.. che ha sentito. 
Ma le mie preghiere non servono, perchè appena mi giro titubante verso la porta, vedo Zayn appoggiato ad essa con un sorriso così smagliante che potrebbe illuminare un'intera città. 




Eccoci! Allora, vorrei come sempre ringraziare chi la segue, chi l'ha messa nelle preferite o nelle ricordate! Siete fantastiche! :)
Grazie mille per le 4 recensioni dell'ultimo capitolo, siete adhasjhdksahd <3 
vi voglio bene. 
un bacione ragazze, a presto. 
ps: mi farebbe tanto piacere una recensione anche a questo capitolo c: 

twitter: @acciojonasbros 

- Ils.

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo. ***


E' passato qualche giorno da quando ho fatto pace con Liam. 
Ora siamo tornati quelli di una volta, il nostro gruppone di amici che si vogliono tanto bene. 
Insomma, le giornate sono sempre uguali, è tornato tutto normale.
Io e Zayn non abbiamo ancora passato un po' di tempo insieme dopo quella mia grandiosa figura, ma penso, e spero, che passeremo una bella giornata insieme il prima possibile. 
Sono in salone a guardare "Teen Mom" e le urla di Harry e April mi giungono forti e chiare. Non fanno che litigare da giorni. 
Sbuffando spengo la tv, mi alzo e raggiungo quei due nella camera della bionda. 
Busso ma nessuno mi risponde, perciò apro la porta e appena mi vedono Harry lancia un'ultima occhiataccia a April per poi superarmi e andare via. 
La mia amica sbatte il telefono sul letto e si siede sulla poltrona, con le lacrime agli occhi. 
- Ehi, ehi. - mi avvicino a lei e le prendo la testa fra le mani. - Che cavolo sta succedendo fra voi due, mi spieghi? - le chiedo. 
- Ma niente.. - risponde lei.
Sbuffo. - Se davvero fosse niente non continuereste a urlare ogni cazzo di secondo, April! - le faccio notare.
- Ti ricordi Stefano? Quel ragazzo italiano che avevo conosciuto quando ero andata in vacanza a Roma? - mi chiede di botto. 
Ci penso un po' su. - Mmm.. sisi mi ricordo! - 
- Ecco.. l'altro giorno mi ha chiamata. - confessa. - E io ho risposto. - 
Sgrano gli occhi.
Stefano è stato il primo amore di April. Anche se abitavano lontani e si vedevano giusto una volta al mese, sono riusciti ad amarsi, a stare insieme per molto tempo e a fare le prime esperienze insieme. 
- Non dovevi rispondere Ap, cazzo! - dico portandomi una mano alla fronte. 
- Ho.. ho paura che..  - le scende una lacrima. 
Le faccio una domanda che non c'entra nulla.
- Perchè piangi? - 
Singhiozza. - Non.. non lo so. - 
Annuisco. - E dai, si che lo sai. Dimmelo. - 
Non apre bocca e allora arrivo io ad una conclusione. - Forse perchè hai appena litigato con Harry e stai così perchè dopotutto lo ami? - è una domanda retorica. 
Porta le mani sugli occhi e sussurra. - Sentire di nuovo la voce di Step mi ha fatto "muovere" qualcosa dentro. Non.. non so che fare. - 
- No, no. April no. - dico scuotendo la testa. - April, Harry ti ama. - 
- Anche.. anche io lo amo. - dice lei. 
- Allora non pensare più a Stefano. Non rispondergli, non sentirlo, non cagarlo più. - le ordino quasi. 
Annuisce debolmente con la testa e vado ad abbracciarla. 
- Dai su, calmati. - dico. 
La prendo per mano e le dico - Vieni, ti offro una sigaretta. - 
Sorride ed usciamo sul balcone. 
 
 
 
Oggi a pranzo siamo solo noi donne.
April si è un po' ripresa e per fortuna sembra aver capito di lasciar perdere il suo ex. 
Fleur è allegra e con Louis sembra finalmente una cosa seria.
- Donzelle, che ne dite se oggi andiamo a fare un po' di shopping in vista della vacanza? - domanda April. 
Acconsento subito. - Si, certo, ho bisogno di costumi e vestiti nuovi. - aggiungo. 
- Bene. Allora andiamo a prepararci e lasciamo qui i piatti da lavare, li faccio io stasera dai. - si offre Fleur. 
- Vuoi far piovere? - rido.
- Gne gne. - mi fa il verso lei. 
Ridendo ci alziamo e ci andiamo a preparare per questo pomeriggio insieme.
 
 
 
Dopo aver sborsato una quantità di soldi infinita, decidiamo di tornare a casa. 
Arrivati al cancello notiamo la macchina di Harry fuori in cortile e supponiamo sia in casa. 
- Vado a suonare e chiedo rinforzi per i nostri pacchetti. - dico suonando il campanello. 
Harry apre la porta e gli faccio segno con la mano di venirci ad aiutare. 
Sgrana gli occhi e rimane a bocca aperta. - Ma avete svaligiato tutta Londra? - chiede stupito. 
Rido. - Mai lasciare tre ragazze a fare shopping da sole. - 
In effetti abbiamo comprato davvero tanto, ma nessuno supera April, che lei di soldi può spenderne quanti ne vuole. 
Entro in casa con tre borse per mano e la voce di Zayn dalla cucina mi fa capire che non è solo. 
Salgo le scale e poso tutta la roba in camera e poi corro in cucina. 
Infatti c'è anche Liam. 
- Ciao ragazzi. - dico prendendo un bicchiere d'acqua e buttandolo giu in un sorso. 
- Sete eh? - chiede Zayn che sta mangiando dei biscotti. 
- E quelli dove li hai presi? - chiedo. 
Ride. - Vuoi dirmi che tu hai della roba da mangiare qui in casa che nemmeno sai di avere? - mi chiede. 
- Evidentemente. - rispondo sorridendo. 
Liam si alza dalla sedia. - Mi sa che sono di troppo. - sorride e va in salone. 
- Vado a vedere se hanno ancora bisogno con le borse. - dico dirigendomi verso la porta d'ingresso dove un attimo dopo entra Harry con le ultime due borse, tutto sudato. 
- Finito. - dice stremato. 
Scoppio a ridere e gli do una pacca sulla spalla.  
April scende le scale e prima di risalire su in camera a posare i due pacchetti, si assicura di dare un bel bacio a Harry. 
- Kim. - mi chiama qualcuno. 
- Si, Zayn? - dico girandomi e tornando in cucina per bere un altro bicchiere d'acqua. 
Mi appoggio al bancone e guardo verso di lui. 
Senza nessun avvertimento si avvicina a me e appoggia le mani sul ripiano della cucina vicino ai miei fianchi. 
Oddio. 
Nemmeno volendo riuscirei a liberarmi da lì, sono incatenata tra lui e il bancone. 
Ma i nostri corpi non si sfiorano. 
- Allora.. - inizia lui guardandomi dritto negli occhi. - Che ne diresti di passare un po' di tempo insieme a me? - 
Scoppio a ridere. - Ti sembra un invito ad uscire questo, Malik? - gli chiedo con tono altezzoso. 
- Vorresti uscire con me? - chiede serissimo subito dopo. 
Aiuto.
Vorrei poter urlare al mondo "Si Zayn Jawaad Malik, si, si che voglio uscire con te! " 
Ma sorridendo mi limito a rispondere - Si. -
Sul suo viso si forma un sorriso da togliere il fiato e si stacca dal bancone sfiorandomi i fianchi e facendomi rabbrividire. 
- Allora domani sei prenotata. - mi dice. 
- Pomeriggio o sera? - chiedo. 
Ci pensa un po' sù. - Tu tieniti libera tutto il giorno, poi vediamo. - risponde facendomi l'occhiolino e uscendo dalla cucina. 
Mi ritrovo da sola e senza contenermi sorrido così intensamente da farmi male alle labbra. 
 
 
 
Siamo a cena tutti insieme, manca solo Niall. 
Abbiamo ordinato la pizza e sette Corone da bere. 
- Ci guardiamo un film dopo? - offre Louis. 
- Che genere? - chiede Liam precedendomi.
- Horror! - urlo io. Le loro facce lasciano molto a desiderare, allora li rassicuro. - Dai, conosco un film che si chiama "The ward" e non fa paura, giuro. - 
Riesco a convincerli. 
- Mamma mia ragazzi, non vedo l'ora di partire. - dice Fleur dando l'ultimo morso alla sua pizza. 
- Anche io, anche io. - dico con euforia. 
Finito di mangiare ci sistemiamo tutti quanti sui divani e io corro in camera a prendere il DVD del film che ho consigliato. 
"Ma dove l'ho messo?" penso mentre lo cerco ovunque. 
L'ho finalmente trovato quando sento il campanello di casa suonare e dei passi avvicinarsi al citofono per aprire. 
- Ragazzi! - riconosco Niall. - Volevo presentarvi la mia.. ecco.. Non proprio ragazza, ma comunque giù di lì. - dice ridendo. 
Sento una risatina stridula probabilmente della "ragazza" che ha presentato Niall. 
Una risata fin troppo familiare. 
Apro la porta della camera e prima di scendere le scale do un'occhiata alla ragazza. 
Mi blocco di colpo. 
Oh no.




CIAO DOLCEZZE BELLE! 
Allora ecco il sesto capitolo. Vi prometto che il prossimo sarà più bello, farò uscire tutto il mio lato romantico asdfghl (: (e anche un po' il mio lato "cattivo" e da persona moooolto fine ahha. scoprirete perchè.)
fatemi come sempre sapere cosa ne pensate, a me fa moooooooooooooltissimo piacere! 
Grazie mille a tutte come sempre. 
un bacione enorme a tutte voi. 

twitter: @acciojonasbros

- Ils

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


- E tu che cazzo ci fai qui? - urlo scendendo di corsa le scale, puntandole un dito addosso. 
Vedo i suoi occhi allarmarsi, ma lei cercando di fare la superiore, si stampa in faccia un sorrisetto orribile. - Ciao anche a te Kimberly. - 
Sbotto perplessa - Ma ciao un cazzo! - Mi avvicino a lei in un secondo e la fisso dritta negli occhi. - Fuori da casa mia, troia. - sibilo.
Niall si risveglia da uno "shock" dovuto alla mia reazione inaspettata e ci separa con le braccia. - Ehi ehi, Kim calmati! Che diavolo ti è preso? - mi chiede quasi con tono arrabbiato. - E' cosi che si accoglie una persona in casa? - aggiunge. 
Sgrano gli occhi e Fleur mi precede - Noi dovremmo accogliere lei in casa nostra?
Dopo queste parole Megan, (si, è il nome della rossa) toglie il braccio di Niall dal suo petto e si avventa su Fleur che rimane immobile, pronta a "farsi valere" . - Ehi carissima, senti un po'. - dice - non è colpa mia se non riuscivi a tenere d'occhio il tuo carissimo fidanzato. - Ecco di nuovo spuntare quel sorrisetto orribile sul suo volto appesantito dal trucco esagerato.
- Ma ormai è storia passata vero? - conclude girandosi verso me e April. 
Vedo April avanzare e parlare con una voce stridula imitando Megan. - Oh, si, certo che è una storia vecchia, ma tu rimani sempre e comunque - si ferma per poi concludere con la sua voce normale - una grandissima puttana. - 
Nella stanza il respiro dei ragazzi si blocca e cala il silenzio più assoluto. 
Si sentono solo i respiri di noi ragazze che guardiamo con rabbia la rossa. 
- Non te lo ripeto un'altra volta. - sibilo. Punto il dito verso di lei e poi lo sposto verso la porta. - Fuori da casa mia. - concludo. 
Non fa un passo. Inizio a scaldarmi troppo. - Sei forse sorda? - alzo la voce. 
Sorride e mi guarda divertita. - Ehi tesoro, calmati se no ti vengono le rughe e diventi brutta. - fa finta di pensare a qualcosa e poi con una risatina aggiunge - Anzi, lo sei già. - si corregge. - Ecco perchè il tuo caro amichetto era venuto da me, quella sera. - 
Bam. Un colpo basso. 
Nell'attimo che segue sento qualcuno alzarsi dal divano e avvicinarsi a noi e vedo Niall prendere per un braccio Megan per spingerla fuori casa, ma ogni suo tentativo non serve.
Nulla può fermarmi. Nulla può fermare la rabbia che mi cresce dentro e la vendetta che vuole essere servita. 
Prima che qualcuno possa dire qualcosa mi avvento su Megan e con uno spintone la butto contro al muro con forza tale che si stacca un po' di intonaco e la rossa si affloscia a terra massaggiandosi la testa. 
Scanso la mano di qualcuno dal mio braccio e mi metto in ginocchio davanti a lei, con la faccia a un centimetro dalla sua. 
- Non so - le scrollo le spalle per ottenere la sua attenzione. - Non so se capisci l'italiano o hai cambiato lingua dopo tutti quei cazzi che ti sei presa in bocca, ma devi uscire da casa mia. Chiaro? - scandisco bene le ultime parole. 
Qualcuno scoppia a ridere alle mie spalle. E' Louis, lo riconosco.
Mi allontano per dare a Megan lo spazio per alzarsi e andare via, cosa che fa dopo un secondo, senza degnare nessuno di un ultimo sguardo. 
Niall è indeciso su cosa fare, ma per mia fortuna rimane in casa senza seguire quella fuori.
- Eh beh - sento una pacca sulla spalla. - Complimenti. - mi dice Louis ridendo ancora. 
Harry si piazza davanti a me e alle mie amiche. - Si può sapere che cosa vi ha fatto quella là per farvi incazzare così tanto? - chiede esasperato.
- Si era scopata i nostri fidanzati due anni fa, quando noi non ci conoscevamo ancora. - dice April indicando i ragazzi che al sentire quelle parole spalancano la bocca. 
Mi siedo sul divano e annuisco. - Si, eravamo tutte e tre fidanzate e lei ci ha tradito. - aggiungo. - Certo, eravamo fidanzate da poco, ma ci siamo comunque rimaste male. - concludo. 
- Megan era nostra amica. - sbotta Fleur. 
Nella stanza lo stupore dei miei amici aumenta e sussurrano un "Non ci credo" collettivo.
Mi alzo, ancora arrabbiata e prendo una sigaretta da un pacchetto appoggiato sul tavolino.
- Scusatemi, ho bisogno d'aria. - dico loro uscendo in cortile.
 
 
 
 
 
Il giorno seguente mi sveglio nel mio letto con un vuoto nel petto. 
"Devo uscire con Zayn." mi ricordo da sola. 
Il vuoto nel petto è sicuramente ansia. 
Mi alzo, do un'occhiata all'orologio e mi accorgo che sono le undici. Ho dormito abbastanza. Vado in bagno a farmi una doccia fredda e ormai sveglia scendo di sotto per bere una tazza di latte. 
In cucina mi accolgono Fleur e April. 
- Buongiorno. - sorrido. 
- Ehi, stai bene? - mi chiede April. 
Annuisco. - Sisi, mi sono calmata ormai. - 
Mentre mi verso il latte nella tazza entrano Harry e Louis in cucina. 
Solo dopo circa tre secondi mi ricordo di essere in mutande. 
- Ehi! Che ci fate qua? - chiedo un po' imbarazzata. Scoppio a ridere. - Scusate, vado a vestirmi. - 
- Ma no, stai tranquilla. - dice Harry sorridendo e abbracciando April. So che lo dice in modo sincero e non in modo malizioso.
- D'accordo. Fate finta che sia in costume. - dico loro.
Louis sbuffa. - Kim, che cavolo, mica sei nuda! - . 
Ha ragione dopotutto. Mi siedo e inizio a bere il latte quando sento il mio telefono squillare. Corro in camera e guardo il display. Un messaggio. 
"Buongiorno, sarò lì tra un'oretta. :)" 
E' Zayn. 
"Dove andiamo?" digito sul cellulare.
Dopo nemmeno trenta secondi mi arriva la risposta. "Vedrai." 
Sorrido e scendo le scale per poi buttarmi sul divano a guardare un po' di tv. 
Dopo venti minuti decido di iniziare a prepararmi, allora salgo in camera e mi infilo degli short a vita alta e una canottiera nera. Per completare, le mie immancabili converse. Mi trucco il necessario, cipria e mascara, e sono pronta. 
Quasi a farlo apposta mi arriva subito dopo un messaggio.
"Sono fuori." 
Mi accorgo che le mie mani iniziano a sudare, il mio cuore a battere velocissimo e devo fare un lungo respiro per calmarmi. 
Arrivo in sala dove Fleur, April, Louis e Harry hanno preso posto e sussurro un - Io vado. -
Le mie amiche si alzano e mi abbracciano augurandomi buona fortuna e i ragazzi ridono dicendomi di "fare attenzione". Faccio loro la linguaccia e apro la porta. Giunta alla fine del vialetto mi blocco di colpo. 
C'è Zayn appoggiato ad una moto enorme. - E questa da dove sbuca? - chiedo sorpresa indicando la moto. 
- E' nuova di zecca, sei la prima a vederla. - sorride. 
Quel sorriso mi fa scivolare via tutta l'ansia, tutte le preoccupazioni. 
Il cuore mi si riempe di calma, di gioia, di felicità, come se fossi tornata ad essere me stessa. 
Kimberly, la ragazza solare e estroversa. Per niente timida. 
E quando allaccio le mie braccia intorno alla sua vita per poi partire con lui verso chissà dove, dentro di me capisco che è proprio lì che devo essere in quel momento, con lui. 
Dopo dieci minuti si ferma e scendiamo. 
Mi guardo intorno e quello che vedo è un enorme prato verde, pieno di fiori. 
- Vedi quella casa laggiù? - Zayn mi richiama e guardo dove mi indica.
Una grande casa di mattoni si alza sopra questo manto verde, un po' lontano da dove siamo noi. 
- E' dei miei nonni. - spiega. - Ora sono via, perciò ho voluto portarti qui perchè so quanto adori la natura e gli animali. - sorride guardandomi. - E poi, beh, è un posto bellissimo. - conclude guardandosi intorno.
Mi porto una mano alla bocca annuendo. 
Adoro questo posto. Adoro questa giornata. Adoro il verde, il cinguettio degli uccelli e tutti gli animali. Adoro il fatto che non mi abbia chiesto dove volevo andare, ma abbia preso lui l'iniziativa e adoro il fatto che abbia scelto il posto perfetto. 
E forse, adoro anche lui. 
Lo stringo in un abbraccio e appoggio la testa al suo petto muscoloso. 
Lo sento ridere dolcemente e sussurrarmi un - Ti piace mangiare all'aria aperta? - 
Annuisco e dopo aver steso un telo per terra iniziamo a mangiare quello che aveva preparato e lasciato nella "casa del prato". 
Dopo essermi abbuffata abbastanza gli dico - Non sapevo fossi così bravo a cucinare! - 
- Semplicemente sono troppo pigro per farlo, ma sapevo che ti avrebbe fatto piacere se avessi cucinato per te oggi - confessa. 
Gli sorrido. - Si, direi che mi ha fatto proprio piacere. - 
Tolti i piatti e i cibi vari ci stendiamo sul prato per osservare il cielo e le nuvole. 
- Sai - richiamo la sua attenzione - sono sempre stata una persona che guardando le nuvole riesce a vedere mille forme e aspetti diversi.. Sarà che ho forse tanta immaginazione? - 
Si gira verso di me ma io non stacco gli occhi dalla nuvola a forma di fiore che sto osservando. - Si, sarà sicuramente per quello. - dice. 
Si alza sui gomiti. Lo faccio anche io e gli chiedo se posso vedere la casa all'interno. 
Acconsente entusiasta e entriamo in casa. 
- Wow. - è la prima parola che mi esce dalla bocca non appena varco la soglia. 
E' spaziosa, pulita, con un arredamento antico. 
- E' bellissima. - dico continuando a guardarmi intorno. 
Scorgo uno scaffale pieno di portafoto e mi avvicino per guardarle. 
Una famiglia sorridente, due innamorati che si baciano, una foto sfocata e rovinata di un matrimonio. 
Sento Zayn che mi raggiunge e si ferma dietro di me. 
- Sono i tuoi genitori nel giorno del loro matrimonio? - gli chiedo. 
- Si. - risponde. 
Sposto lo sguardo sulla foto accanto e non credo ai miei occhi. Scoppio a ridere. 
- Oh mio dio, ma sei tu! - esclamo prendendo in mano la foto e osservandola bene. 
Zayn ride e diventa un po' rosso. - Ehm, sì, sono io da piccolo. - 
Un bambino piccolo, coi capelli scurissimi e la carnagione ambrata che accarezza un cane. 
- Eri bellissimo! - confesso continuando a ridere. 
Lo vedo bloccarsi e chiedermi con aria da superiore - Ero? - 
Poso la foto e metto avanti le mani scherzando - Scusa, scusa. - 
Mi prende per mano sorridendo e saliamo le scale per giungere in un corridoio infinito. 
- Quante stanze ci sono per l'esattezza? - chiedo stupita. 
- Un po' - risponde Zayn. - Vieni, ti faccio vedere la mia. - 
Arriviamo al fondo del corridoio ed entriamo in una stanza.. azzurra.
Pareti azzurre, lenzuola azzurre, tende azzurre. 
Lo vedo imbarazzato e balbetta - Si, beh, era la stanza che usavo da piccolino quando passavo le estati qui. - 
Gli sorrido e avanzo per poi sedermi sul letto. 
Restiamo in silenzio e sento di nuovo l'ansia logorarmi il petto. 
Siamo soli nel nulla più assoluto, in una casa vuota, in una stanza dove c'è un letto e non posso non pensare a quello che potrebbe succedere. 
Alzo gli occhi verso di lui e lo scopro intento ad osservare piccoli ricordi sulla scrivania. 
Noto con piacere che lui non è preoccupato come me, forse non gli è nemmeno passato per la testa quello che ho pensato io. 
Sono contenta di questo. Fosse stato un altro ragazzo a quest'ora probabilmente ci saremmo già ritrovati sul letto e invece no, con Zayn no. 
"Allora sarà proprio una cosa seria" penso sorridendo. 
Si gira verso di me e mi mostra alcuni disegni che aveva fatto. 
- Sono molto belli. - mi congratulo con lui. 
- Grazie. - mi dice - Ora però sono migliorato e un giorno mi piacerebbe farti un ritratto del genere. - continua mostrandomi un disegno simpatico che ritrae un suo vecchio amico. 
- Dai, va bene, te lo concederò. - 
 
 
 
Dopo qualche ora passata a chiacchierare in veranda mangiando gelati, mi accorgo che l'aria inizia a diventare più fresca e il sole comincia a scomparire all'orizzonte. 
Poco dopo il cielo è buio e inizio ad avere freddo. 
Zayn se ne accorge e dopo essere entrato in casa, mi porge una felpa. - Mettila. - 
La indosso senza pensarci due volte e subito il calore e il suo profumo mi invadono. - Grazie. - sorrido stringendomi nella sua felpa. 
Si risiede accanto a me sul dondolo. - Ti piacciono le stelle, vero? - mi chiede. 
- Ma come fai a sapere tutto di me? - chiedo sorpresa. 
- Beh, basta fissare intensamente i tuoi occhi ed è come se la tua anima fosse scritta dentro di essi. - risponde fissandomi.  - Però bisogna saperla leggere.. e io sono capace. -  
Abbasso gli occhi imbarazzata. - Si, amo le stelle. - confermo. 
- Allora vieni con me. - mi ordina porgendomi una mano. 
Mi porta sul retro dove c'è una lunga scala appoggiata al muro. 
Inizio a salirla e arrivo sul tetto della casa che per fortuna non è scivoloso. 
Zayn mi raggiunge poco dopo e ci sdraiamo sulle tegole a fissare il cielo, di nuovo. 
- Oh mio dio. - esclamo. 
Miliardi di stelle illuminano la notte e brillano sopra di noi formando le costellazioni. 
- Qui non ci sono luci come in città, perciò si vedono benissimo. - mi fa notare Zayn. 
Mi giro verso di lui e senza pensarci appoggio la testa sul suo petto facendomi cullare dal suo respiro regolare. 
Restiamo un po' in silenzio finchè non mi viene in mente una frase - " Potremmo fermarci per ore semplicemente ad osservare le stelle". - 
- Dove l'hai sentita? - chiede Zayn. 
Sorrido involontariamente. - Jonas Brothers, Inseparable. - 
- E' bellissima. - dice. 
Annuisco sul suo petto. 
Poi, mentre alzavo di nuovo gli occhi al cielo per ammirare quello spettacolo emozionante.. -"Non ho mai trovato le parole giuste per dirtelo, ma ora ti sto chiedendo di restare per un po' tra le mie braccia. E quando chiuderai gli occhi stanotte pregherò perchè tu veda la luce che proviene dalle stelle sopra di noi"- 
Mi si blocca il cuore a sentire quella melodia. 
Mi alzo di scatto e lo guardo. 
Lui sorride, imbarazzato al massimo. - E'.. E' una canzone. - 
- Che canzone è? - chiedo senza riuscire ancora a respirare.
- Una canzone che.. ecco.. ho, cioè, abbiamo, scritto noi ragazzi. - balbetta. 
Cosa?
- Voi scrivete? - 
Annuisce. 
- E cantate? - 
Annuisce di nuovo.
- Oh mio dio. - sono stupita. - Non ci avete detto nulla, stronzi! - esclamo.
- Doveva essere una sorpresa. Ti prego, non dire nulla agli altri. - mi supplica. - Cantiamo e scriviamo così, giusto per passare il tempo. -
- Ok. - rispondo sconcertata. 
I ragazzi. Cantanti. 
- Cavolo, non ci posso credere. - penso ad alta voce. 
Zayn sorride. 
Mi fermo a pensare alla sua voce bellissima, calda, rauca, dolce. Ai suoi occhi che ora fissano i miei e staranno leggendo i pensieri che mi passano per la testa. Penso anche al suo sorriso, alle sue labbra perfette. 
Mi ritrovo a fissarle e, come se fossi ubriaca e non fossi cosciente, mi avvicino velocemente a lui e appoggio le mie labbra alle sue. 
Mi stacco di colpo, tornando su con la schiena e girandomi verso il panorama. 
Ok, sono impazzita.
Non ho il coraggio di guardare verso di lui finchè non sento una mano che mi accarezza la guancia obbligandomi a girarmi.
Mi sorride, e sorrido anche io contagiata. 
Ci guardiamo così silenziosamente e così intensamente che giurerei di vedere il verde dei miei occhi prendere posto nel suo color cioccolato. 
Zayn accorcia tutte le distanze che ci sono tra di noi e, continuando ad accarezzarmi la guancia, avvicina il suo viso al mio per incastrare perfettamente le nostre labbra. 
Sono come due pezzi di un puzzle, combaciano perfettamente, come se si fossero cercate per tutta una vita. 





ciao gioie mie! eccoci al settimo capitolo, che adoro particolarmente asdfghjl c: 
allora in primis grazie a tutte come sempre: a chi recensisce, a chi la segue, a chi l'ha messa nelle preferite e nelle ricordate e a chi semplicemente la legge! :) 
Devo darvi una notizia: Domenica parto e vado.. a IBIZAAAAA! Ok, solo una settimana, però non potrò scrivere e quindi postare i nuovi capitoli, but don't worry, perchè quando torno appena posso caricherò subito il seguito! 
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate :3 
grazie a tutte, siete fantastiche. yo. 


twitter: @acciojonasbros 

- Ils 

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo. ***


Dopo quel bacio e altri cento ancora, decidiamo di tornare a casa. 
Saliamo in moto e mentre sono stretta alla schiena di Zayn e l'unico rumore che sento è il rombo del motore, le farfalle nello stomaco non hanno intenzione di andarsene e così nemmeno il sorriso che ho stampato in faccia da un tempo indeterminato.
Arrivati a casa ci accorgiamo che sono le tre di notte e le mie amiche sono già andate a dormire. 
- Shh, fai piano. - bisbiglio a Zayn portandomi l'indice sulla bocca. 
MI guarda stranito. - Secondo te, stanno dormendo? - chiede. - Insieme a Louis e Harry, loro.. DORMONO? - conclude con tono scherzoso. 
Mi scappa una piccola risata. - Hai ragione. - sorrido. Prima di chiudermi la porta alle spalle do un'occhiata alla strada e delle macchine dei ragazzi nemmeno l'ombra. - Sono andati a casa. Le macchina di Hazza e Lou non ci sono. - avverto Zayn. 
Lo sento sussurrare un - Ah ok. Allora staranno dormendo sul serio. - 
Ci avviamo in cucina. Prendo due bottiglie di birra e ne porgo una a Zayn. - Ma.. Posso dormire qui stasera? - chiede senza guardarmi negli occhi. - Sul divano. - aggiunge. 
Appena realizzo che in effetti non aveva senso far andare a casa Zayn e che avremmo dormito molto probabilmente insieme, il mio cuore inizia a battere più velocemente. 
- Puoi dormire con me. - esclamo tutto d'un fiato. 
Alza la testa e mi fissa negli occhi. - Davvero? - 
Annuisco. - Si certo, non ci trovo nulla di male. - gli sorrido. 
Resta in silenzio, forse per pensare a cosa dire. 
La preoccupazione e l'ansia iniziano a insinuarsi in me e vengo assalita da mille pensieri. "Cosa faccio se vuole fare l'amore?" "Amore?" "Beh si, non siamo innamorati, è più sesso che amore." "Eh, infatti. Cosa fai tu?" "Non ne ho idea cazzo. Devo dire che non mi dispiacerebbe, ma.. " "Ma cosa?" "Ma con lui voglio che sia una cosa più seria. Voglio fare l'amore con lui, non sesso." "Ecco, è proprio quello che volevo sentirmi dire". "Ok, allora gli dirò di no se ci proverà. E spero non lo faccia." "Brava ragazza."
Sono talmente impazzita che parlo con la mia coscienza.
Scrollo la testa come per ritornare me stessa e bevo un sorso di birra.
Dopo dieci secondi che mi pargono un'eternita Zayn parla. - Quando ti ho chiesto se potevo dormire con te non intendevo fare sesso, ma starti semplicemente accanto, addormentarmi vicino a te e abbracciarti per non farti sentire freddo. Beh, sì, è estate, ma io voglio abbracciarti lo stesso. Voglio darti la buonanotte stasera e il buongiorno domattina. - sorride. - Sperando di svegliarmi prima di te. - 
- Non so se succederà mai. - gli faccio l'occhiolino.
Sono scioccata e nello stesso tempo contenta di aver sentito quelle parole. L'ansia e le preoccupazioni sono scivolate via e, senza aspettare altro tempo, prendo per mano Zayn e ci dirigiamo in camera mia. 
Mi chiudo in bagno per darmi una lavata e mettermi una canottiera e un pantaloncino che uso come pigiama e torno poi sul letto per dare spazio a Zayn di andarsi a lavare. 
- Hai per caso dei pantaloncini un po' grandi che posso mettere io? - chiede la sua testa spuntando dalla porta del bagno. 
- Aspetta, do un'occhiata. - rido aprendo l'armadio. 
Su un ripiano scorgo dei pantaloncini da calcio che avevo "rubato" a Liam un po' di tempo fa. - Questi dovrebbero andarti bene. - affermo lanciandoglieli. 
Mi ringrazia chiudendo la porta e uscendo due minuti dopo. 
I pantaloncini gli stanno davvero bene e, come da aspettarselo, si intravede l'elastico delle mutande nere. 
E' a torso nudo e mi rimpiango quasi di aver preferito che lui non ci provasse. 
"Smettila". 
Rido per quei pensieri poco casti e gli faccio spazio sul letto. 
- Allora, domani che facciamo? - mi chiede. 
Guardo il suo viso illuminato dalla luce della luna che penetra tra le finestre. 
Ci penso un po' su e improvvisamente mi ricordo di una cosa.
- Ma domani è il 25! - esclamo. 
Zayn aggrotta le sopracciglia. - Si, perchè? - 
Mi porto una mano in fronte. - Ho l'appuntamento dal tatuatore! - 
- Un altro? - mi chiede Zayn. 
Lo guardo scioccata. - Come un altro? Ciccio, sei tu quello pieno di tatuaggi, mica io! - 
- Ma cosa dici? Ne hai un po' anche tu eh! - mi risponde di rimando. 
Agito la mano come per scacciare via una mosca. - Vabbè, vabbè. Il punto è che domani devo andarmi a fare un altro tatuaggio. - ci penso su. - Mi accompagni? - 
- Ma certo. - risponde Zayn. Riflette un attimo. - Quasi quasi me ne faccio un altro anche io. -
Gli do una spinta sulla spalla. - Ma piantala! - 
Ridiamo. 
- Quale ti fai già? - mi chiede riferendosi al tatuaggio.
Sorrido. - Vedrai. - 
Mi corico sul letto con la testa rivolta a sinistra e subito sento il braccio di Zayn che mi circonda. 
- Buonanotte. - sussurra al mio orecchio facendomi venire i brividi. 
Devo raggruppare un bel po' di forze per trattenermi dal saltargli addosso. 
Mi giro e gli stampo un bacio veloce. - Notte. - 
Quando cala il silenzio mi ritrovo a pensare alle notti passate insieme a Liam e al modo in cui mi abbracciava prima di buttarsi nel mondo dei sogni. Mi faceva sentire protetta e amata, sì. Ma mai mi aveva provocato quelle farfalle nello stomaco che hanno ripreso a volare non appena le mie labbra avevano sfiorato quelle di Zayn. 
Faccio un respiro profondo e prima di chiudere gli occhi mi convinco del fatto che non solo Liam, ma proprio nessun ragazzo prima d'ora mi aveva fatto provare certe emozioni anche solo sorridendo.
 
 
 
 
Apro gli occhi quando l'orologio segna le undici e come avevo immaginato Zayn è ancora beatamente addormentato accanto a me. 
In posizione supina, ha il volto rivolto verso di me e una mano sul cuscino. 
La schiena nuda è illuminata dal sole e si abbassa e si alza seguendo il respiro regolare.
Mi alzo e vado a darmi una rinfrescata, dopodichè mi metto in ginocchio accanto a lui e gli do un bacio sulla guancia sussurrando un - Hey, bell'addormentato. - 
Deve aver avuto il sonno leggero, perchè si accorge subito della mia presenza e apre gli occhi di scatto. Appena mi vede mi prende e inizia a farmi il solletico ovunque, obbligandomi a urlare a squarciagola. 
- Zayn, ZAYN, SMETTILA - urlo soffocata dalle risate. - SMETTILA CAZZO! AIUTO! - 
Zayn è piegato in due dalle risate e finalmente mi da tregua. 
- Ti odio. - gli "sputo" in faccia fissandolo dritto negli occhi con una finta rabbia dentro. 
Mi afferra la faccia con le mani e preme le sue labbra sulle mie. Le nostre lingue iniziano a rincorrersi e mi ritrovo a pensare che non vorrei mai lasciare le sue labbra quando intorrompiamo il bacio e lui mi sussurra sulle mie - Buongiorno anche a te. - 
 
 
 
 
 
 
- April hai preso le chiavi della macchina? - chiedo ormai sul vialetto di casa. 
La vedo uscire di corsa. - Si, eccole! - 
Io e Zayn ci catapultiamo nella 500 rossa di April per sgommare e raggiungere il negozio di tatuaggi in meno tempo possibile.
- Quanto ti verrà a costare? - mi domanda April. 
Ci penso un po' su. - Mah, conoscendo i loro prezzi non molto bassi, penso che mi costerà 70 euro minimo. - sottolineo.
April annuisce.
Arrivati dal tatuatore veniamo fatti sedere sul divanetto in attesa. 
- Sei agitata? - mi chiede la mia amica. 
- Per niente. - confesso. - Sono abituata. - 
- Lo so, però diciamo che è il più lungo che ti fai. - 
April ha ragione. 
Il mio primo tatuaggio è stata la scritta "She's the one"  che avevo fatto all'età di 16 anni con mia sorella. Avevo dovuto implorare i miei per poterlo fare.
Successivamente avevo fatto dietro al collo, un po' spostato a destra, il numero 27, che è sempre stato il mio numero in tutto. 
Insieme a quello avevo fatto anche la stellina sul braccio nello stesso punto dove ce l'ha la mia cantante preferita Avril Lavigne e infine sul polso ho tatuata una saetta dedicata alla saga di Harry Potter, che per me significa moltissimo. 
Oltre al tatuaggio che sto per fare, ne ho in progetto altri, che farò successivamente. 
Non ci posso fare nulla, li ho sempre adorati. Piccoli, semplici e soprattutto con un significato. 
- Kimberly? - 
Giro la testa verso la ragazza alla cassa che aiuta in negozio. 
- Si?. - 
- Vai pure. - mi sorride. 
Ci alziamo tutti e tre e entriamo nella stanzetta arredata da un lettino e da piccoli armadi contenenti aghi e inchiostri. 
- Ciao Alvin. - saluto il mio tatuatore. 
- Bellezza! Ti aspettavo sai? - sorride. 
Sento Zayn accennare una finta risata dietro di me e mi scappa un sorriso. 
Alvin ha 23 anni e lavora da qualche anno al negozio. Mi ha tatuato tutti i tatuaggi e, devo ammetterlo, è davvero fenomenale a lavoro. 
Ed è anche molto carino. 
- Eccomi qui, di nuovo. - apro le braccia. 
- Bene. Allora.. - inizia dando un'occhiata al foglio con la scritta da tatuare. - Sulla schina giusto? - 
Annuisco. 
- Siediti pure sul lettino con la schiena rivolta verso di me. - 
Il tempo di segnare sulla mia pelle la scritta con lo stampo a biro e di aver sistemato l'ago e l' inchiostro accanto a lui, Alvin mi chiede se sono pronta. 
- Vai. - 
Irrigidisco i muscoli nel secondo che serve ad Alvin per avvicinare l'ago rumoroso alla mia pelle, per poi calmarmi dopo poco. 
Inizio a cantare nella mia testa e va tutto bene fino a quando non raggiunge il punto centrale della schiena un bel po' sotto il collo e mi esce una smorfia di dolore. 
- Vuoi che mi fermo un po'? - mi chiede Alvin. 
Respiro. - Nono, continua. - 
Riprende il lavoro e dopo dieci minuti buoni finalmente ha finito. 
Sento la pelle pizzicare e prudere, come è giusto che sia. 
Dopo avermi messo la pellicola trasparente sopra, mi alzo dal lettino. 
- Grazie Alvin. Quanto ti devo? - gli sorrido. 
- Figurati tesoro. Sono 70 euro. - 
April ride e io pure pensando di conoscere ormai troppo bene i prezzi di quel negozio. 
Porgo i soldi al mio tatuatore e Zayn con fare brusco mi prende per mano e mi spinge fuori dalla saletta e dal negozio. 
- Figurati tesoro. - fa il verso. 
Scoppio a ridere. - E dai, smettila. - gli sorrido dandogli un bacio. 
April ci guarda e fa gli occhioni dolci. - Quanto siete teneri. - dice con una vocina da bambina. 
Arrossisco e alla prima vetrina a specchio che scorgo in strada, mi giro di schiena per osservare la mia nuova scritta. 
You are the light that makes my darkness disappear.
- Oddio, la amo. - sussurro con gli occhi lucidi. 
Zayn la legge e canticchia tra se. - Sbaglio o è tratta da una canzone dei Jonas Brothers? - ci pensa un po' su. - When you look me in the eyes! - esclama. 
- Non sbagli. - sorrido. - E' la mia canzone preferita. Loro per me sono la luce che manda via l'oscurità, sono l'ancora di salvezza alla quale mi aggrappo quando ho bisogno di tornare a sorridere. - dico. - E allora pensavo che questo fosse il tatuaggio perfetto, la frase perfetta, tratta da una canzone perfetta. - - E ho pensato bene. - concludo ammirandomi ancora un po' la scritta. 
I miei pensieri vanno a loro tre, a quei tre fratelli che oltre ad essere impressi nel mio cuore da cinque anni, ora lo sono anche sulla mia pelle.
Zayn mi circonda i fianchi con un braccio e torniamo alla macchina. 
Dopo dieci minuti varco la soglia di casa e urlo un - C'è nessuno? Fleur? - 
Nessuna risposta. 
Senza pensare minimamente a quello che potrei trovare, salgo le scale e arrivata davanti alla porta della camera di Fleur la apro con uno scatto. 
Fleur e Louis sono sul letto nudi che parlano abbracciati. 
- Oh mio dio, scusatemi! - esclamo chiudendo di scatto la porta.
Rimango un attimo basita e dopo poco scoppio a ridere a crepapelle. 
Sento la porta di casa aprirsi e mi alzo continuando a ridere e noto le teste di Harry e Liam dirigersi in cucina. 
Li seguo e quando si accorgono di me mi salutano. 
- Perchè stai ridendo? - mi chiede Harry mentre si avvicina a April. 
Le lacrime mi scendono sulle guance. 
- Non ce la faccio più! - esclamo cercando di riprendere fiato. 
Tutti mi guardano con gli occhi sbarrati e Liam è contagiato dalla mia risata. - Che cazzo ti ridi Kim? - mi chiede ridacchiando. 
Indico le scale. - Louis.. Fleur.. - faccio un respiro profondo. - Non entrate in camera. - 
I ragazzi si guardano per poi chiedermi - Che stavano facendo? -
- Ma niente, niente. - riprendo a respirare regolarmente. - Erano nudi distesi sul letto. - 
- E perchè stai piangendo dal ridere? - mi chiede Zayn. 
- Non lo so! - dico riprendendo a ridere. 
All'improvviso squilla il telefono di casa e April corre a rispondere. 
- Kimberly, è per te. - mi porge la cornetta del telefono. 
Mi alzo dal divano cercando di tornare a respirare normalmente e esclamo al telefono - Pronto? - 
- Kimberly! - 
- Gin! - 
- Ciao, come stai? - 
E' mia sorella. La mia sorellona di 21 anni che non vedo da mesi. 
- Bene. Quando ti decidi a venire a trovarmi? - le chiedo con tono di accusa. 
- Hai ragione, ma sono presa con il lavoro. - 
Apro la bocca a "O". - Hai trovato finalmente lavoro? - 
- Si. - risponde. 
- Mamma e papà? - chiedo cambiando discorso. 
- Stanno bene. Te li passo. - mi dice. - Ciao stronza, ci vediamo. - mi saluta. 
- Giuro solennemente.. - inizio io.
- .. di non avere buone intenzioni. - finisce lei.
Aspetto un minuto e subito la voce squillante di mia mamma mi ottura l'orecchio. 
- Amore! - 
- Ciao mamma. - le dico di rimando. 
- Come stai? Qualche novità? - mi chiede.
Penso a Zayn e al tatuaggio. 
- Posso dire di aver finalmente trovato il ragazzo perfetto. - sussurro per non farmi sentire da Zayn che è in sala. - E oggi mi sono fatta un altro tatuaggio. - 
Dico d'un fiato. 
Sono sicura che sbotterà di rabbia. Lei li ha sempre odiati. 
- Un altro Kimberly? Ti sembra il caso? - chiede sorpresa. 
- Direi di sì. E poi non iniziare. Come avevi detto tu, "quando avrai una casa tutta per te farai quello che vuoi"- le faccio il verso scocciata. 
Alza la voce. - Si, ma non devi riempirti! Che cosa pensa la gente? - 
- Senti, se mi hai chiamato per ricordarmi quanto faccio schifo puoi anche salutarmi. - le dico.
- No, perchè mi manchi. - risponde.
Dopo questa risposta mi sento un po' in colpa. Io e mia mamma siamo sempre state due persone completamente opposte, con due caratteri diversissimi. 
Io e mio padre invece siamo sempre andati d'accordo, è il papà perfetto. 
Prima che nascessi i miei genitori abitavano in Italia perchè erano nati lì, poi tanti anni fa trasferirono mio padre a Londra per lavoro. Dopo tre anni nacque Ginevra, mia sorella, e due anni dopo nacqui io. Mi chiedo ancora come mai io abbia un nome inglese a differenza loro, ma sarà che si erano ormai abituati alla lingua. 
Io crebbi qui a Londra gli anni dopo, andai a scuola, feci tante amicizie e tutto il resto.
Conobbi Fleur e April al liceo e diventammo inseparabili. Un anno fa mio padre venne  ritrasferito in Italia e mi crollò il mondo addosso.
Non potevo lasciare la mia vita, i miei amici, le mie amiche. 
Così, dopo vari mesi di persuasione, riuscii a convincere i miei a farmi restare a Londra con Fleur e April. 
- Mi mancate anche voi. - confesso al telefono. 
- La prossima settimana veniamo a trovarti. - mi avverte mia madre. 
Rifletto un po'. - Ok. Non dovrei avere nulla in programma. - 
- Perfetto. - esclama. - Ma.. dicevi sul quel ragazzo perfetto? Finalmente hai trovato quello giusto?. - 
- Ecco.. - inizio a balbettare. Ho paura per come possa reagire. - E' un mio amico. - 
- Lo conosco? - mi chiede. 
Sussurro un - Sì. - 
- Dammi degli indizi. - mi incita. 
- Moro, pelle ambrata, occhi marroni, bel fisico.. - tentenno un po'. - .. tatuaggi.. - 
Silenzio. 
Deve aver capito, cazzo.
- Oh no. - dice. - Kimberly? Kimberly? - mi chiama. 
- Oi! - esclamo per farle capire che sto ancora ascoltando. 
- Non sarà mica quel Malik, vero? - 






DOLCEZZE MIE FANTASTICHE! ciao, come state? Allora, come promesso sono appena tornata e vi metto subito il capitolo nuovo :D
Chiedo innanzitutto scusa se ci sono errori ma l'ho riletto velocemente! :s 
btw, tesori miei, grazie mille come sempre per leggere la storia, recensirla e tutto il resto ahah 
vorrei chiedervi una cosa: Per ora la storia vi piace? 
Sincere eh, non mi offendo assolutamente. Accetto le critiche! :) 
.. bene, allora ALLA PROSSIMA GIRLS! 
fatemi sapere come sempre cosa ne pensate! <3 
vi adoro, cazzo.


twitter: @acciojonasbros


- Ils

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Capitolo 9
*** Nono capitolo. ***


- Ma come fai ad essere amica di una persona del genere? - 
- Ma cosa ti importa a te! - 
- Si da il caso che quel tuo caro amichetto ha spaccato il naso a John! - 
- Ma non me ne frega un cazzo! Ha fatto solo bene! - 
- No Kimberly, no! E' il figlio del mio capo! E' un ragazzo perfetto! - 
- No mamma, è un coglione. - 
- Non dire cavolate. - 
- Oh certo. Perchè provare a stuprare una ragazza è da ragazzi perfetti, vero? - 
- Cosa stai dicendo Kim, sei impazzita? - 
- MAMMA QUEL RAGAZZO COSI' TANTO PERFETTO HA QUASI STUPRATO UNA VECCHIA AMICA DI ZAYN! - 
- Non ci credo. Smettila di fare la stupida Kimberly. - 
- Perchè devi essere sempre così schifosamente superficiale? E' gia tanto se Zayn non l'ha ammazzato! Io lo avrei ucciso con le mie mani! - 
- Vedi? A forza di frequentare gente come lui stai diventando una delinquente. - 
- UNA DELINQUENTE? TU STAI MALE! - 
- NON PARLARE COSI' A TUA MADRE! - 
- Fai che cazzo vuoi. Non credermi, bene, non mi interessa. - 
 
 
- Devo andare. - dico a mia mamma dopo che mi è balenato in testa un flashback. 
- Kimberly, aspet.. - 
Butto giù la cornetta. Che ansia di donna. 
Torno in sala e faccio un annuncio ai presenti. - Ragazzi, la prossima settimana vengono i miei a trovarmi. Spero vivamente che voi non sarete in casa. - faccio un sorriso a trentadue denti fintissimo e ironico. 
- Ah ah. - fa una risata finta Liam. 
Mi siedo sul divano e mi guardo intorno. Aggrotto la fronte e chiedo a nessuno di preciso - Niall? - 
I ragazzi si lanciano un'occhiata e - E' in giro. - risponde Harry. 
Ma non l'hanno ancora capito che capisco quando mi nascondono qualcosa? 
- Non ditemi che è con Megan. - dico portandomi una mano alla fronte e sperando in un no. 
Non rispondono. 
- Cristo, ma quella è una puttana! - esclamo. 
Zayn ridacchia. - Ma stai tranquilla, non credo che Niall voglia innamorarsi. La usa solo per scopare, si sa. - mi accarezza la spalla. - Te lo vedi un Horan innamorato? - 
Scoppiamo a ridere. - No. - scuoto la testa. 
Mentre ridiamo Fleur e Louis ci raggiungono in sala. 
- Hey, ma ciao. - dico facendo l'occhiolino a Fleur che muove le labbra per formare la frase "Vieni in cucina". 
Io e April ci alziamo insieme e raggiungiamo la mora in cucina. 
- Allora? - esordisce April dopo aver chiuso la porta scorrevole. 
- Niente. - sorride Fleur. 
Mi porto una mano al cuore e teatralmente dico - Stai scherzando? Fleur Bouchon che non ha fatto NIENTE? - sottolineo l'ultima parola. 
Scuote la testa. 
- E perchè mai? - chiede April. 
- Non.. non ne trovavamo il bisogno. Stavamo bene anche solo abbracciati. - 
Me ne esco con un "oh" tenero. 
La abbraccio. - Bella la mia bambina. - 
Sorride. 
 
 
 
Una settimana dopo. 
 
Siamo tutti e otto in salone a guardare un film. 
Il famoso film "The ward" che avremmo dovuto vedere una settimana e più fa. 
Siccome io e le ragazze lo sappiamo a memoria non ci spaventiamo ormai più, ma non posso dire la stessa cosa di Harry e Niall. Si stanno letteralmente cagando sotto. 
- Dai ma non fa così paura! - esclama Liam. 
- Sta zitto. - gli ordina Niall. 
Rido e appena compare l'ultima scena che fa saltare in aria Niall, squilla il campanello. 
Urlano tutti e anche io mi ritrovo spaventata. 
- April, vai tu. - dice Fleur con gli occhi sbarrati. 
- No. - 
- Vai tu. - 
- No, vai tu. - 
- Harry, dai. - 
- Sei pazza? Liam? - 
- Oh, andiamo, vado io mezzeseghe. - si offre Zayn ridacchiando. 
Stiamo tutti in silenzio e appena Zayn apre la porta pianto un gridolino. 
Una voce urla in italiano - Tesoro! - 
Silenzio. 
Vedo il panico negli occhi di Zayn. 
- Ehm.. salve. - si schiarisce la voce. 
Mia mamma entra in casa facendo spostare Zayn contro il muro. 
Ecco, è gia incazzata, bene. 
- Kimberly. - dice appena mi vede rannicchiata sul tappeto. 
- Mamma! - esclamo imbarazzata andando ad abbracciarla. 
Si lascia andare e mi sussurra all'orecchio - Mi sei mancata. -
I ragazzi dietro di me sono tutti in silenzio e Fleur e April si alzano per venire a salutare mamma. 
- Salve signora. - la saluta Harry. 
Lo seguono a ruota gli altri e mia mamma sorride. - Ciao ragazzi, mi ricordo ancora di voi eh. - 
Mi rivolgo a lei e le parlo in italiano. - Papà? - 
- E' fuori in giardino a parlare col signor Smith. - 
Esco di corsa in giardino e lo vedo salutare il mio vicino di casa per poi girarsi verso di me. 
- Pulcino! - esclama. 
Gli salto in braccio e mi vengono quasi le lacrime agli occhi. 
- Dai entriamo. - mi incinta. 
Nel frattempo mia mamma si era seduta in cucina a parlare con Fleur e April e i ragazzi erano rimasti in sala, intimiditi. 
- Salve! - esclamano non appena vedono mio padre. 
- Ciao! - saluta papà. 
- Ehm, Kimberly? - mi chiama Zayn. - Forse è meglio che noi andiamo.
- Come volete. - dico loro. 
Annuiscono, si alzano e dopo aver salutato i miei genitori escono. 
Entro in cucina e mia mamma si rivolge a me. - Kim, allora è lui. -
Sbuffo. - Qualche problema? - 
- Dico solo che sai cosa penso su di lui. - 
Mi giro verso di lei. - Si, e non mi interessa. - 
- Kimberly. - mi richiama papà come a dirmi di smetterla.
- Se vuoi pensare che Zayn è un coglione, fai pure, io so benissimo che non lo è. - chiudo l'argomento. 
- Dove andrete in vacanza? - si intromette mio padre per cambiare discorso. 
- Bahamas! - esclama April. 
I miei sgranano gli occhi. 
- Davvero? - chiedono all'unisono. 
- Si, abbiamo già prenotato. - conferma Fleur. 
- Wow. - è l'unica parola che esce dalla bocca di mio padre. - Beate voi. - aggiunge. 
- Voi invece? - chiedo interessata. 
- A Ischia. - risponde mia mamma tutta contenta. Ha sempre desiderato andare lì. 
- Oh finalmente, sono contenta per voi. - sorrido. 
- Anche noi. - ride mio padre. 
Mia mamma mi guarda e si blocca. - Aspettate un attimo signorine. Andrete da sole? - 
- Certo che no, verranno i ragazzi con noi. - rispondo. 
Mia mamma dice scocciata - Kimberly.. - 
- Che c'è? - alzo la voce. 
Non le do il tempo di rispondere perchè butto tutto fuori. - Qual è il problema? Ti fa schifo perchè ha i tatuaggi? Perchè fuma? Perchè a scuola non va granchè? Perchè aveva spaccato il naso a quel pezzo di merda? - urlo. 
- Datti una calmata signorina. - dice mia mamma. 
- Non dirmi cosa devo fare! - esclamo. - Perchè devi sempre giudicare le persone da quello che vedi? - le chiedo. 
Alza la voce anche lei. - Quello che ho visto è il naso di John tutto sanguinante! - 
- Ancora con sta storia? - 
- Sì Kimberly sì! L'hanno fermato se no chissà come riduceva quel povero ragazzo! - 
Faccio un profondo respiro.
- Tu forse non hai ancora capito. JOHN STAVA PER STUPRARE - sottolineo la parola. - UNA RAGAZZA. - 
- Non lo farebbe mai. - afferma mia mamma scrollando la testa. 
- Ah si certo, perchè lui non ha tatuaggi, non ha piercing ed è un secchione. - dico con una voce che fa imbestialire mia mamma ancora di più. 
- Smettetela! - si mette in mezzo mio padre. 
- Non vuole capire! - indico mamma. 
- Kimberly, cresci una buona volta. - mi dice lei.
Ho sentito bene? 
- CRESCI? E' il tuo cervello che deve crescere! - sono senza controllo. - Porca puttana troia vuoi farmi bestemmiare? - 
Mia mamma si allarma, si alza e cerca di abbracciarmi. - Calmati. - 
Mi scanso e mi allontano da lei con le lacrime agli occhi. - Perchè non riesci mai a capire? Perchè devi essere così diversa da me? - 
- Oh avanti, smettila Kimberly. - 
- No! Non è possibile che appena vieni a trovarmi già mi fai disperare così! Mamma, è la mia vita! La mia! Lo vuoi capire? - 
- Ma cosa ti serve ad esempio farti venti tatuaggi? Che soddisfazioni ti danno? - mi chiede per la centesima volta da quando sono nata. 
- Sono stufa di ripertertelo. - dico sedendomi sulla sedia. 
- Noi abbiamo sempre fatto così tanto per te e questo è il ringraziamento. Cosa ho fatto per meritarmi una figlia così? - 
Quante volte ho già sentito questa frase. 
- Avanti, anche tu, non esagerare ora. - dice mio padre a mia mamma. 
- Ah si? E cosa ho fatto di tanto male? - 
Mia mamma sgrana gli occhi. - Pensi che non lo sappia? Vivi da sola, metti una parolaccia in ogni frase, bevi, fumi, ti fai i tatuaggi e sai pure sceglierti bene i ragazzi a quanto vedo. - risponde mia mamma. 
Mi alzo. 
Respira Kimberly. 
- Fuori da casa mia. - le ordino guardandola negli occhi. 
- COSA? TU SEI IMPAZZITA! - urla. - NOSTRA FIGLIA E' IMPAZZITA! - 
Mi rivolgo a mio padre. 
- Ti prego papi, portala via e tornate tra un po' se proprio volete. - 
Annuisce e prende mia mamma per mano. 
- FATTI VEDERE DA UNO PSICOLOGO! - le urlo prima di sentire la porta di casa sbattere. 
Sento qualcuno tossire dietro di me. Mi ero dimenticata che Fleur e April erano in cucina con noi. 
- Quella donna è fuori di testa. - scrollo la testa. - Scusate ragazze. - 
- Figurati, tanto non ho capito una parola di quello che avete detto. - mi tranquillizza Fleur. 
- Stai bene? - mi chiede April. 
- Mai stata meglio. - rispondo ironicamente. 
- Dai, le passerà. - mi assicura. 
- Non capisco perchè debba sempre fare così. Ogni volta che litighiamo ritorna sempre sullo stesso discorso, non la sopporto più. - appoggio la testa al tavolo. 
- Prima o poi capirà la verità su Zayn. Si renderà conto di che ragazzo è. - dice April dandomi una pacca sulla spalla. 
- Sinceramente? - alzo la testa. - Può anche non sapere mai la verità, amen, io la so ed è questo l'importante. - 
Le mie amiche annuiscono. 
- Dai. - Fleur batte un pugno sul tavolo. - Stasera andiamo al Cherry Jam e offro io. - 
- Andata. - batte le mani April. 
Ecco perchè io le amo.





dolcezze belle! ciaaaaao! 
scusate per il ritardo, ma sono piena in questi giorni cwc 
questo capitolo non è il massimo, lo so. 
comunque sia ringrazio sempre le solite persone ahah grazie ragazze, siete splendide. 
fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione, anche piccola piccola, ma a me fa sempre piacere :) 
un bacione enorme, alla prossima! 


twitter: @acciojonasbros 

- Ils. 

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