Nelle mie vene

di A lexie s
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. La vita di sempre ***
Capitolo 2: *** L'effetto che mi fai ***
Capitolo 3: *** Lo strano ragazzo ***
Capitolo 4: *** Non posso guardarti soffrire ***
Capitolo 5: *** Le rivelazioni fanno paura ma non è questo il caso ***
Capitolo 6: *** I momenti difficili passano prima se si ha qualcuno accanto ***
Capitolo 7: *** Una giornata spensierata ***
Capitolo 8: *** La presentazione ufficiale ***
Capitolo 9: *** Il passato prima o poi ritorna ***
Capitolo 10: *** I problemi si affrontano insieme ***
Capitolo 11: *** L'ha già detto o siamo ancora in tempo? ***
Capitolo 12: *** Adesso viene il peggio? ***
Capitolo 13: *** Reazioni affrettate ***
Capitolo 14: *** La resa dei conti ***
Capitolo 15: *** La serata comincia bene ***
Capitolo 16: *** La nostra serata ***
Capitolo 17: *** Sono sicura tra le tue braccia ***
Capitolo 18: *** Solo un ragazzo ***
Capitolo 19: *** Per qualcuno finisce bene ***
Capitolo 20: *** Tutti insieme appassionatamente ***
Capitolo 21: *** Io sono fatta per te (prima parte) ***
Capitolo 22: *** Io sono fatta per te (seconda parte) ***
Capitolo 23: *** Il nostro per sempre (Epilogo) ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. La vita di sempre ***


CAPITOLO 1. La vita di sempre 
Era una solita mattina d’inverno. Come ogni giorno la sveglia suonò alle 7.00 annunciandomi l’inizio di una noiosa giornata di scuola, non è che lo studio non mi piacesse semplicemente odio  l’ambiente scolastico. Odio quelle stupide ragazze tutte tacchi e vestitini, odio i ragazzi che si sentono importanti solo perché fanno parte della squadra di football, odio la falsità e l’ipocrisia per cui non sono riuscita a farmi molti amici. Ho diciassette anni e vivo a Forks da sempre,  i miei genitori si sono sposati molto giovani e nonostante siano passati degli anni sembrano innamorati come il primo giorno. Loro sono un esempio per me, un esempio d’amore, di quell’amore che spero di poter trovare anch’io.

 Sono Isabella Swan ma non importa a nessuno.
Non sono soddisfatta della mia vita non perché io non sia intelligente o carina ma perché nessuno sembra apprezzare queste qualità. I ragazzi apprezzano solo una cosa, penso che sappiate di cosa parlo quindi io non vado bene, non sono divertente in alcun modo  perché non sono appariscente e preferisco un libro ad una serata in discoteca, ma sono io e non voglio cambiare.
Persa nei miei pensieri non mi sono nemmeno accorta di essere già uscita di casa ma adesso devo guidare ciò vuol dire che ho bisogno di una grande concentrazione, perché? Perché ho tralasciato un piccolo dettaglio della mia vita, non riesco a camminare in una superficie piana senza inciampare nei miei stessi piedi, quindi se non voglio morire alla mia tenera età è meglio concentrare i miei pensieri sulla strada.

Dopo venti minuti mi trovo davanti ad un edificio rosso, bene sono sopravvissuta alla guida ma riuscirò a sopravvivere a questa noiosa giornata?


Oggi a scuola tutti parlano di cinque nuovi arrivi, di solito non succede mai niente qui quindi anche una minima notizia crea l’agitazione generale e oggi sembra che debbano arrivare cinque nuovi ragazzi e che questi siano tutti fratelli. A me non importa molto tanto saranno come tutti gli altri, superficiali,appariscenti e interessati alle cose futili. M’incammino verso l’aula 24 dove si terrà la mia prima lezione del giorno ovvero letteratura inglese, non amo particolarmente questa materia ma oggi dobbiamo vedere un documentario su Shakespeare quindi si prospetta un’ora sopportabile.

Come previsto mezza mattinata è passata in fretta, dopo l’inglese le altre lezioni sono state quelle di biologia, musica e matematica e adesso mi reco in mensa per la pausa. Dopo aver comprato una fetta di pizza a trancio ed una soda mi avvio verso il tavolo di Angela, l’unica ragazza con cui in qualche modo sono riuscita a legare, lei è molto timida e gentile e di solito è accompagnata sempre da Ben il suo ragazzo, un tipetto strano ma simpatico.
<< Hey Bella >> mi salutano entrambi usando questo nomignolo, non amo particolarmente il mio nome completo “Isabella Marie Swan” perciò mi faccio chiamare Bella.
<< Ciao ragazzi >> contraccambio il saluto, dopo una veloce chiacchierata, suona la campanella che segna la fine dell’intervallo, così raccolgo i libri e mi avvio verso la mia prossima lezione.
Distratta come sempre però vado a sbattere su qualcuno, qualcuno molto “duro” , cado a terra insieme ai libri. * “Questo non è il mio giorno, né la mia settimana, né il mio mese, né il mio anno,né la mia vita. Accidenti”* penso, ma poi alzo lo sguardo e afferro la mano che il ragazzo mi porge  e beh forse mi sto sbagliando, forse questo è proprio il mio giorno.



Spazio all’autore:
Salve a tutti! Questo è il primo capitoletto della storia che sto pensando di scrivere. Di solito scrivo One-shote perciò non sono sicura di scrivere una long-fic  ma se qualcuno dimostrerà di essere interessato a questa cercherò di portarla avanti in modo costante. Spero che qualcuno commenti così da darmi la spinta per continuare. Un’ultima cosa la frase fra gli asterischi non è mia ma di Charles Bukowski.
Baci <3 A lexie s

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Capitolo 2
*** L'effetto che mi fai ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro.
Hey!! Gli aggiornamenti sono settimanali, però ho deciso di mettervi prima il secondo capitoletto =) Devo vedere come va questo perché non so se la storia continuerà perché non ci sono molte persone che la seguono e quindi è un po’ inutile però mi dispiaceva per le altre interromperla già al primo così ho inserito anche questo per vedere se andrà meglio. Ci si rilegge sotto!!

Capitolo 2. L’effetto che mi fai
Pov. Edward
Oggi è il primo giorno nella nuova scuola. Mi sono trasferito con la mia famiglia a Forks nello stato di Washington, qui piove sempre e sarà facile nascondere la nostra vera natura. Noi siamo un famiglia particolare, diciamo che il cibo non fa parte della nostra alimentazione, siamo vampiri ma niente paura non ci nutriamo di umani e non squartiamo nessuno ma riusciamo a vivere grazie al sangue degli animali. 
Non è facile vivere così, non è facile accontentarsi ma non sono un mostro, sono solo capitato in un destino sbagliato. Io che dalla vita volevo molto, ho dovuto ad adattarmi. Volevo crescere, volevo amare, volevo vivere, questa non è vita ed il mio cuore è muto. L’unica cosa che ho è l’affetto di una famiglia che anche se non è quella biologica, riesce a darmi calore. 

“ Edward c’è qualcosa che non và ” Alice cattura la mia attenzione mentalmente, perché se c’è una cosa che ancora non sapete è che posso leggere nel pensiero.

“ No, andiamo ” Alice è capace di vedere il futuro o meglio le scelte delle persone, perciò la nostra di solito è sempre una comunicazione mentale, con me che leggo i suoi pensieri e lei che vede le mie scelte.

Entriamo tutti e 5 nell’edificio e ci dividiamo per seguire ognuno la propria lezione. La mattinata passa lentamente ma ho già seguito queste lezioni molte volte, potrei io stesso insegnare. Sono eterno e quando si è eterni il tempo non conta, il tempo scorre inesorabile portandosi via tutto e mutando le cose ma non me, rimango immutato con il viso da diciassettenne che non vedrà mai la possibilità di cambiare, di vedere spuntare le rughe su una pelle segnata dal tempo. 
Mi reco in mensa e mi riunisco in un tavolo con i miei fratelli, oltre ad Alice c’è il suo compagno jasper e poi Emmett che sta con Rosalie. Se non sapessero che siamo tutti adottati gli altri avrebbero parecchio a cui pensare, perché questa è Forks e le voci girano in fretta. Ovviamente compriamo cibo solo di comparsa, mangiando un boccone ogni tanto per non dare l’impressione sbagliata.
Appena suona la campanella, mi alzo e mi dirigo verso la prossima aula, vedo di fronte a me una ragazza, sembra sopra pensiero e mi viene letteralmente addosso ed io non la scanso, non lo faccio perché volevo un contatto il più possibile umano per una volta, ma lei cade rovinosamente a terra, le porgo la mano e so che non dovrei, so che la mia temperatura è troppo bassa in confronto a quella umana ma non riesco a trattenere la voglia di toccarla. Lei afferra sicura la mia mano, non sembra nemmeno accorgersi di quanto questa sia fredda e poi insieme ci abbassiamo a raccogliere i libri sparsi sul pavimento.
<< Mi dispiace, ti sei fatta male? >> Le dico cordialmente.
<< No tranquillo, sto bene >> mi risponde abbagliandomi con il suo sorriso. Non ho mai visto niente di più bello, niente di più luminoso e mi riempie, stranamente riempie di calore il mio corpo freddo. Non può farmi questo effetto, nessuna ragazza ha mai suscitato in me queste sensazioni. Devo andare via, devo velocemente andarmene perché non posso essere colpito da queste sensazioni.  Poi ha il profumo più inebriante che io abbia mai sentito e il mostro avrebbe voluto prendere il sopravvento ma il suo sorriso ha accecato anche lui, ed è pericoloso, stupidamente pericoloso il non volere il suo sangue ma il suo corpo o forse anche di più, volere lei.
<< Sono in ritardo >> vado via e la lascio stupita, sento il suo sguardo penetrarmi la schiena. Tu non puoi essere niente per me, io sono niente e non ho scelte da fare, l’unica cosa che posso fare è sopravvivere. Cammino velocemente, facendo il giro per evitare di rincontrarla ma quando mi fermo davanti alla porta dell’aula capisco che ha la mia stessa lezione perché sento all’interno della classe i suoi pensieri contrariati sul mio strano comportamento.
E’ strano prima non riuscivo a sentire niente come se dalla sua mente provenisse il vuoto ma adesso riesco a sentirla. Decido di saltare questa lezione, certo che come primo giorno non è il massimo!! Esco fuori e mi rifugio in macchina, l’unico posto che posso sentire mio e per fuggire da tutti i miei pensieri comincio ad ascoltare un po’ di musica.
La permanenza in questa cittadina non si prospetta facile come credevo, inoltre quella strana ragazza m’incuriosisce più del dovuto, com’è possibile che riesco a sentire i suoi pensieri solo ad intermittenza?!  Devo riuscire a capire cosa nasconde senza farmi coinvolgere troppo però. Decido di saltare le prossime lezioni, metto in moto e sfreccio ad alta velocità verso casa. Domani sarò più preparato all’effetto che mi fai, ragazza.


Spazio all’autrice:
Ri-ciaoa tutti!! Come avete visto è un pov. Edward per capire cosa prova nel momento in cui vede Bella e mi sembra che lei gli abbia fatto un gran bell’effetto, che dite? =) Qualcuno ha ipotesi sul come mai la mente di Bella sia leggibile ad intermittenza? Fatemi sapere, sono curiosa. Per il resto che dire, spero tanto di continuare questa storia e spero che anche voi commentiate così da farmi capire cosa fare. Baci <3
A lexie s

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Capitolo 3
*** Lo strano ragazzo ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro.

Ciao a tutti!! Come state? Avevo detto ad alcune che avrei aggiornato Venerdì ma avevo il capitolo pronto e quindi ho deciso di metterlo prima, contente? Spero di si! Ci si rilegge sotto.

 Capitolo 3. Lo strano ragazzo

Pov.Bella

Che tipo strano, prima sembra cordiale e un attimo dopo quasi sgarbato. I  pensieri su di lui mi accompagnarono per tutto il resto della mattina e nemmeno la lezione del professor Benner,  riuscì a distrarmi o meglio a farmi concentrare su altro! Dopo la fine delle lezioni tornai a casa, mia madre mi fece trovare il pranzo pronto con un biglietto accanto.
“Tesoro ho iniziato prima il turno in agenzia perché la mia collega è in malattia” ecco cosa diceva il messaggio,  mia madre lavora nell’unica agenzia di viaggi presente a Forks, non che avesse bisogno di lavorare con papà che fa il poliziotto potremmo vivere tranquillamente ma lei dice che vuole essere indipendente ed io la capisco in un certo senso.
Consumo il mio pranzo e mi accingo a lavare i piatti, dopo per cercare di distrarmi comincio a fare i compiti ma anche questi si rivelano facili e troppo brevi per riuscire a tenermi la mente occupata. Decido di uscire, non che ci siano molti posti dove andare ma voglio comunque prendere un po’ d’aria così mi avvio verso il bosco. Cammino per molto, inciampo un paio di volte ma senza risultati disastrosi, trovo un tronco d’albero abbattuto e mi appoggio a questo per un po’. La natura è più viva che mai, il vento fa muovere gli alberi e gli uccelli cinguettano allegramente. Mi sdraio sull’erba e mi godo i raggi del sole sulla pelle, per quanto questo sia possibile in una cittadina piovosa come Forks.
<< Ciao >>  sento dire da qualcuno alle mie spalle. Mi volto, un po’ spaventata, vedo un ragazzo che riconosco, è il tipo strano a cui ho pensato tutto il giorno.
<< Ciao >> rispondo un po’ interdetta, di certo non pensavo di rivederlo nella parte inoltrata del bosco, questo è un po’ inquietante.
<< Che ci fai nel bel mezzo del bosco tutta sola? >> mi chiede con un sorrisetto sghembo, bello è la prima cosa che mi è venuta in mente.
<< Potrei dire lo stesso di te >> rispondo compiaciuta.
<< Io sono un ragazzo, sono più capace a difendermi se dovesse presentarsi un pericolo >> risponde, sempre mantenendo le distanze.
<< Siamo a Forks, qui non succede mai niente! >> dico convinta, la sua espressione cambia e diventa seria per poi aprirsi in una risata, che strano, chissà a cosa pensa.
<< Sono qui perché ti ho vista, avevo paura che potesse capitarti qualcosa e ti ho seguita >> mi dice gentile come la prima volta che mi ha parlato.
<< Mi hai seguita?! >> la mia più che una domanda poteva sembrare un’affermazione.
<< Perché sembri compiaciuta di questo? Dovresti spaventarti, non mi conosci, a quanto ne sai potrei anche essere un pazzo serial killer >> disse facendosi più serio.
<< Lo sei? >> gli chiesi.
<< No ma non è questo il punto >> continuo, << Non lo sono ma potevo esserlo e tu dovresti stare più attenta. >>
<< Non hai esattamente una faccia che mette paura, sai? >> dissi sorridendo e lui mi guardo piuttosto incredulo.
<< Sei la prima a dirlo >> mi confesso.
<< Perché non ti avvicini >> gli chiesi allungando la mano come aveva fatto precedentemente lui con me.
<< Perché non ti avvicini tu >> mi disse di rimando.
<< Che c’è non ami il sole? >> gli chiesi, << beh diciamo che preferisco l’ombra >> mi rispose.
Mi alzai e gli andai in contro, quando fui solo a due passi da lui mi fermai.
<< Mi chiamo Isabella ma puoi chiamarmi Bella >> gli dissi porgendogli la mano.
<< E’ un piacere Bella, io sono Edward >> mi disse e afferro la mia mano.
Il contatto mi provoco un brivido, mi senti accaldata e arrossi. Lui sorrise compiaciuto ed io chinai lo sguardo, per spezzare il silenzio dissi la prima cosa che mi venne in mente.
<< Che nome strano Edward, non che non sia bello ma è Antico >> le parole mi uscirono di bocca, stupida,stupida,stupida come ho potuto dire una cosa così stupida. Potevo fargli domande interessanti sui suoi interressi e passioni e invece gli parlo del suo nome.
<< Ho l’animo antico >> mi rispose, non sembrava che la mia constatazione  gli fosse sembrata così stupida, ma magari era solo cortese e cercava di non darlo a vedere.
<< Allora devi avere un gran bell’animo >>  continuai e questo sembrò turbarlo di più.
<< Non direi >> mi rispose infatti più serio di prima.
<< Beh, questo lascia deciderlo agli altri >> gli dissi timidamente.
Ci sedemmo su un tronco all’ombra e continuammo a parlare per molto, poi il sole calò e fece posto al buio della notte, così dovetti tornare a casa ed Edward mi accompagnò. Arrivati davanti alla soglia di casa mi baciò la mano e andò via.
Quella notte, andai al letto senza mangiare e con lo stomaco pieno di farfalle che svolazzavano.

Spazio d’autrice:

Ri-ciao!! Allora cosa pensate di questo nuovo capitolo? Fatemelo sapere mi raccomando, sono interessata alle vostre opinioni,consigli e critiche. Prima di tutto volevo ringraziare le persone che hanno recensito,che hanno messo la storia tra le preferite e le seguite, mi fa davvero piacere =) Poi volevo preannunciarvi che ho già scritto il prossimo capitolo e succederà una cosa interessante, pubblicherò il capitolo Lunedì ma se siete tanti a volerlo potrei decidere di metterlo prima, perciò fatevi sentire.
Baci <3 A lexie s 

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Capitolo 4
*** Non posso guardarti soffrire ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro.

Ciao a tutti!! Come state? Sono stata puntuale con l’aggiornamento della storia, purtroppo però non ho avuto tempo di scrivere l’altro capitolo ma cercherò di farlo entro venerdì. Ci si rilegge sotto =)

Capitolo 4.Non posso guardarti soffrire

Pov.Edward

Ero riuscito a sentire i suoi pensieri solo una volta, l’evento non era ricapitato nemmeno durante il nostro pomeriggio insieme. Non avevo più sentito i suoi pensieri ma avevo conosciuto qualcosa di lei attraverso le sue parole e i suoi gesti.
Avevo compreso quanto fosse dolce semplicemente vedendola arrossire o quanto fosse caparbia nel rispondermi a tono, di solito le persone avvertono il pericolo semplicemente guardandomi ma lei no. Da molto tempo non trascorrevo un pomeriggio così piacevole, forse perché quando si ha tanto tempo non si sa bene come impiegarlo, ma ieri era stato perfetto, ieri mi sono sentito umano dopo tanto tempo, mi sono sentito vivo.

Mi piace, mi piace più di quanto sia lecito, più di quanto sia giusto e mi fa paura. Non so fino a quando riuscirò a trattenermi, non per il suo sangue perché il mostro con lei non esiste, i sentimenti sono questi che è difficile trattenere, e la voglia, la voglia di conoscerla sempre di più,la voglia di stare insieme a lei,la voglia di averla, non sono umano ma provo una forte attrazione per lei.

E’ già mattino, mi preparo per andare a scuola con una voglia maggiore rispetto a quella che ho di solito, perché so che la rivedrò.

Sono già in macchina, sfrecciò per le strade della città e presto mi ritrovo davanti all’edificio scolastico, ancora è presto quindi non è arrivato quasi nessuno ma non potevo aspettare più a casa, qui sarà più semplice. Scendo dalla macchina e mi metto appoggiato ad un grande albero e smetto di pensare per quanto questo sia possibile, all’improvviso sento il rombo di un motore e soprattutto sento l’odore proveniente dal finestrino aperto ed è impossibile non riconoscerlo, è il suo. Un vecchio Chevy si fa strada tra le altre macchine e parcheggia proprio vicino la mia Volvo.
Bella scende dalla macchina, ed io rimango a guardarla da lontano, vedo che si guarda intorno come se cercasse qualcuno e spero di essere io quel qualcuno. Noto subito i suoi occhi arrossati, come se non avesse dormito, come se avesse pianto e mi avvicino a lei rapidamente mantenendo comunque una velocità umana.

<< Buongiorno >> le dico quando sono abbastanza vicino, sentendo la mia voce lei si volta e cerca di sorridere, un sorriso che riconosco come forzato.

<< Bella che succede? Stai bene, qualcuno ti ha fatto qualcosa?>> aggiungo parlando velocemente. Nella mia mente scorrono milioni di immagini che avrebbero potuto causare il suo malessere, cercai nella mente di tutti per capire se qualcuno sapesse qualcosa ma niente, nessuna risposta per me che di certo non sono abituato a non sapere.

<< Oh, Edward >> mi disse singhiozzando, prima di buttarsi tra le mie braccia. All’inizio rimasi un po’ interdetto da questo nuovo e piacevolissimo contatto ma poi mi sbloccai e ricambia la stretta.

<< Bella mi stai facendo preoccupare, ti prego dimmi qualcosa >> parlai continuando ad abbracciarla mentre con una mano mi perdevo tra i suoi boccoli castani e mi sentivo in paradiso e all’inferno contemporaneamente perché ero felice di abbracciarla, toccarla e stringerla ma non sapevo cosa la facesse soffrire, questo faceva soffrire anche me.
<< Stai tranquillo non mi è successo niente, almeno non fisicamente, ma ti prego non riesco ad andare a scuola oggi, andiamo da qualche parte, insieme. >> La sua voce era soffocata dal pianto ma rimaneva comunque attraente e tenera allo stesso tempo. Poi il modo in cui aveva detto la parola “insieme” , era stato fantastico.

<< Okay, andiamo via. Ti porto in un posto ma poi prometti di spiegarmi tutto? >> le chiesi impaziente.

<< Ti spiegherò >> confermò.

Sciolsi il nostro abbraccio anche se mi costava farlo, la presi per mano e la trascinai verso la mia macchina, le aprì lo sportello del passeggerò e lei si accomodo. Aveva gli occhi tanto gonfi e stava impassibile, allora mi chinai per allacciarle la cintura, credendola troppo sconvolta per fare qualsiasi cosa anche se non ne conoscevo il motivo. E lei mi sorprese, mentre mi stavo rialzando per avviarmi al posto di guida, mi afferrò per il colletto della camicia e mi baciò. Le sue labbra premevano sulle mie ed era bellissimo, la sua lingua si fece spazio tra i miei denti, come a chiedere il permesso di entrare ed io la lasciai fare.
Il baciò si fece più passionale ma sapevo di dover mantenere un certo controllo anche se era difficile e mi costava fatica, perciò mi staccai un po’ e lei parve disapprovare questo mio allontanamento, si fece di nuovo più vicina e continuò a guardarmi con degli occhi magnetici, le diedi un altro bacio più casto.

<< Adesso andiamo >> le dissi e mi avvia verso il posto di guida. Misi in moto ed intrecciai la mia mano con la sua.

<< Non ti viene male a guidare così? >> mi chiese con lo sguardo basso a fissare le nostre mani.

<< No, mi viene benissimo >> le sorrisi, continuammo a non parlare, aspettando di arrivare a destinazione per fare ognuno le proprie confessioni. Non potevo continuare a non dirglielo, dopo quello che era successo, non potevo non dirle chi ero realmente, non potevo farla soffrire anche se forse avrei sofferto io. Era la scelta giusta, non potevo continuare a mentire a me stesso dicendo di non avere scelta e di non poter stare con lei. Una scelta potevo farla, ed era essere sincero.


Spazio all’autrice:
Allora ragazzi che ne pensate di quello che è successo in questo capitolo? Meno paranoie per il nostro eddy, per il momento. Volevo ringraziare tantissimo le persone che hanno recensito e messo la storia nelle preferite e nelle seguite. Fatemi sapere sempre cosa pensate sia in positivo che in negativo. Il prossimo aggiornamento è previsto per Venerdì, spero di essere puntuale. Baci <3
A lexie s

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Capitolo 5
*** Le rivelazioni fanno paura ma non è questo il caso ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro

Pov.Edward

Le rivelazioni fanno paura ma non è questo il caso

Arriviamo in una piccola spiaggia, tutto è tranquillo, in giro non c’è nessuno, siamo soli. Soffia un leggero venticello che le scompiglia i capelli castani che emanano un profumo incredibile. La gola mi brucia ma posso controllare la situazione, ci sono riuscito durante il bacio quindi posso farcela anche adesso, forse potrei farcela sempre, forse potrei non essere un pericolo per lei o forse mi sto solo illudendo. Bella non piange più, sembra più serena ma devo sapere cosa le era successo sta mattina.

<< Adesso che siamo qui puoi spiegarmi cos’è successo? >> le chiedo cercando di non metterla sotto pressione.

<< Tutto ciò in cui credevo, ogni punto fermo della mia vita è crollato >> mi dice ritornando ad avere un espressione triste.

<< Io non capisco >> ammetto un po’ affranto, non mi era mai capitato di non capire qualcosa.

<< Mi sono alzata prima questa mattina, ero felice e avevo voglia di venire prima a scuola >> dice abbassando lo sguardo
imbarazzata. Non dico niente, le lascio il tempo che vuole, lascio che si decida a continuare.

<< Quindi mi sono alzata presto, ho sentito la porta sbattere credevo fosse Charlie che usciva per andare al lavoro, era troppo presto e mamma a quest’ora di solito dorme ancora ma quando mi sono affacciata alla finestra non ho visto Charlie, c’era un uomo in macchina, un uomo che non era mio padre stava baciando mia madre. Mi è crollato tutto, loro sono sempre stato l’esempio dell’amore vero e adesso è tutto così marcio, tutta la mia famiglia è stata solo finzione. >> Mi guarda cercando conforto ed io mi sento uno schifo, come posso confessargli tutto ora, come posso ferirla ancora? Non ci riesco ma non posso fare altrimenti, io devo dirglielo, solo l’ultima persona che dovrebbe ferirla in questo momento, ma è ciò che sono e non posso cambiarlo.

<< Mi dispiace tanto piccola >> l’abbraccio per darle conforto o per darlo anche a me stesso, so che dopo che avrò parlato questo contatto non ci sarà più.

<< Devo dirglielo, mio padre deve saperlo, non voglio che la mia famiglia si spezzi ma lui deve sapere, la colpa è di mia madre. Io credevo che lei stesse bene, che fosse felice ma forse non le bastavamo noi. >>  abbassa lo sguardo affranta.

<< Hai ragione Bella, non puoi tenere tuo padre allo scuro, lui merita di sapere la verità >> confermo.

<< Grazie Edward di esserci, di starmi accanto. >>

<< A propositi di questo, Bella io devo parlarti >> le dico seriamente.

<< Mi stai preoccupando, non possiamo parlarne in un altro momento? >> mi chiede.

<< No, prima che possa ferirti di più, devo dirtelo ora >> le dico spostandomi per non metterle più paura quando saprà la verità.

<< Allora parla >> mi incita.

<< Bella è complicato, io non so nemmeno come dirtelo ma devo trovare un modo. Tu mi sei entrata dentro subito, ci conosciamo da pochissimo ma sei diventata importante per me, molto importante più di quanto io riesca a spiegarti in questo momento. Molte persone a te care ti hanno ferito, ed io non voglio essere una di queste. Io non sono ciò che credi, non sono un ragazzo normale e mi sono trasferito qui per ovvie ragioni, dicendoti questo metto in pericolo me stesso e la mia famiglia ma non posso fare altrimenti. Se tu decidessi di parlare noi dovremmo ritrasferirci da un’altra parte. >> Comincio a parlare, prendendo coraggio.

<< Mi stai spaventando Edward >> mi dice deglutendo rumorosamente.

<< Hai ragione ad essere spaventato perché io non sono umano >> le comunico, sganciando la bomba e aspettando che esploda.

<< Cosa sei? >> mi chiede timorosamente.

<< Un vampiro >> le rispondo mettendo maggiormente le distanze.

<< Ti nutri di sangue? >> mi fa una domanda più che legittima, magari si aspetta che le azzanni il collo.

<< Non di sangue umano, di sangue animale >> le rispondo.

<< Perché ti sei allontanato così tanto, hai sete? >> Mi chiede ed io mi aspetto che corra via urlando, sembra essere troppo tranquilla, come se le sue domande fossero solo fonte di curiosità e non di paura.

<< Si ma non è questo, io so controllarmi e non ti farei mai del male. Mi sono allontanato perché non volevo spaventarti. >> Le confesso abbassando lo sguardo.

<< Tu non mi spaventi >> mi dice sorprendendomi di nuovo come quel pomeriggio nel bosco.

Faccio per avvicinarmi e lei non si sposta, anzi si avvicina a sua volta e mi tende la mano. Questo è stato il nostro gesto da sempre, sin dal primo incontro. Afferro la sua mano e la bacia come solo una volta avevo fatto.

<< Mi devi tante risposte però >> mi dice con tono perentorio.

<< Ti dirò tutto ciò che vuoi >> le garantisco.

<< Non temere Edward, non importa se sei un vampiro, ti voglio lo stesso >> mi dice prendendomi un po’ in giro.

<< Tu sei pazza completamente >> le dico e lei fa la finta offesa.

<< Signor vampiro baci questa pazza >> mi dice ridendo.

<< Bella seriamente, questa situazione è strana, io mi aspetta urla e pianti e tu stai reagendo troppo bene >> le dico.

<< Tu hai detto che non ti nutri di esseri umani, quindi non ho ragione di preoccuparmi o di non voler stare con te, adesso taci e baciami, sperimentiamo il tuo autocontrollo. >> Dice avvicinandosi pericolosamente.

<< Tu stai giocando col fuoco, bambina. >> Le dico, poi mi avvento sulle sue labbra e la bacio, un bacio passionale e profondo. Lei però interrompe il bacio all’improvviso, lasciandomi interdetto.

<< Il tuo autocontrollo funziona meglio del mio, ma il prossimo bacio lo avrai dopo avermi raccontato un po’ di cose >> scherza ed io mi avvicino e le rubo un bacio a stampo. Lei s’imbroncia ed io per farmi perdonare comincio a parlare. Le racconto del perché ci siamo trasferiti, della mia incapacità nel leggerle la mente e che ci sono riuscito solo una volta, poi le racconto della mia famiglia, dei doni che abbiamo e di come sono fatti.

<< Ti porterò a conoscerli un giorno >> le promisi.

Poi era già ora di pranzo e ci recammo in un ristorantino, non potevo farla morire di fame e continuammo a parlare occhi negli occhi.

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Scusate ma sono molto di fretta oggi però non volevo lasciarvi senza capitolo anche se in quello scorso mi aspettavo una maggiore partecipazione, ma vabbè. Prossimo aggiornamento Venerdì, avrei aggiornato prima ma visto che non vedo molta partecipazione mi prendo più tempo. Grazie comunque a chi c’è, a chi esprime opinioni. Baci.

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Capitolo 6
*** I momenti difficili passano prima se si ha qualcuno accanto ***


Sono buona e non potevo farvi aspettare fino a venerdì perciò ho postato con largo anticipo, sperando che il capitolo vi piaccia. Ci si rilegge sotto =)

I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro.

Pov.Bella

I momenti difficili passano prima se si ha qualcuno accanto

Devo assolutamente parlare con mio padre, se mia madre ha deciso di distruggere la nostra famiglia perché non gli bastava l’amore del marito, mio padre ha il diritto di saperlo.

La mattinata con Edward è stata bella, ma è sempre bello stare con lui, nonostante le recenti rivelazioni e il mio stato d’animo per la situazione famigliare.  Il suo essere vampiro non mi fa paura, lui è la persona migliore che conosco e comunque non fa male a nessuno. Indipendentemente da ciò che si è le persone feriscono, persino mia madre mi ha ferito e allora perché dovrei precludere il mio cuore ad Edward, l’unico che mi è stato accanto anche in questo momento di sconforto, in più è stato anche sincero, mi ha detto subito ciò che è, mi ha dato la possibilità di scegliere ed io l’ho scelto.
Ho scoperto tantissime cose in una sola mattina, più di quante ne avessi capite in una vita intera. La mattinata è passata talmente in fretta che non sono riuscita a prepararmi psicologicamente alla discussione con Charlie. Sono a casa sola ma i miei torneranno tra pochi minuti ed io non so nemmeno cosa dirgli, come guardare negli occhi mia madre, già perché lei non sa che io lo so quindi devo prima parlare con lei. Sento la porta aprirsi e allora mi sporgo per vedere con chi devo fare i conti per prima. E’ mia madre, è tranquilla non sospetta nulla, non sa ciò che ho visto, non sa quanto mi ha ferito.

<< Ciao tesoro, com’è andata a scuola? >> mi chiede come fa di solito.

<< Non voglio parlare di questo, voglio dirti una cosa prima che torni papà >> meglio essere dirette, poi non riesco a nascondere le emozioni, si sarà sicuramente accorta che qualcosa non và.

<< E’ successo qualcosa di grave? >> mi chiede allarmata.

<< Si, la colpa di tutto è tua. Ti ho visto stamattina, pensavi che dormissi per questo fai venire il tuo amante fin sotto casa. >> Le dico arrabbiata, quasi urlo.

<< Tesoro, io non so cosa tu abbia visto ma >> la interrompo subito, con che coraggio vuole mentirmi.

<< Non prendermi in giro mamma >> le dico acida.

<< Io…io non so cosa dirti >> mi risponde spaesata.

<< Ti do un aiutino, forse puoi dirmi perché mia madre si finge tanto innamorata di mio padre e poi si fa un altro, oppure con che coraggio puoi guardare negli occhi la tua famiglia o come stavi cercando anche di mentirmi. Spiegami mamma, spiegami perché io non riesco a capirti, cosa non andava, cosa ti mancava? >> Butto fuori tutto ciò che ho dentro, solo così mi sento un po’ più libera.

<< Non mi mancava nulla, forse proprio per questo. Ho una vita perfetta, tu, tuo padre siete perfetti, ho un lavoro che mi soddisfa, una casa che amo ma mi sentivo oppressa, volevo altri stimoli. >> Mi dice abbassando lo sguardo, ci credo che non riesce nemmeno a guardarmi negli occhi dopo ciò che ha fatto.

<< Certo, certo sputiamo su una vita felice, mandiamo tutto all’aria alla ricerca di stimoli. Tu non hai più una vita felice, l’avevi mamma ma non più perché io devo dirlo a papà >> le comunico, la rabbia è tanta, il nervosismo mi porta quasi al punto di piangere ma devo trattenermi.

<< Se dici tutto a tuo padre distruggerai la nostra famiglia >> dice cercando di avvicinarsi.

<< La nostra famiglia è già distrutta, l’hai distrutta tu e adesso non puoi chiedermi di non dirglielo, lui è mio padre. E’ mio padre con che coraggio potrei guardarlo negli occhi, con che coraggio tu ci riesci? >> Le dico urlando, le lacrime scoppiano, non riesco a trattenerle, mi scendono sul viso.

<< Pensi che sia facile, io mi sento malissimo per quello che gli ho fatto, che vi ho fatto. >> comincia a piangere anche lei.

In quel momento la porta si apre ed entra mio padre.

<< Che sta succedendo qui?? >> chiede preoccupato venendo verso di noi.

<< Chiedilo a tua moglie! >> gli dico ed entrambi ci voltiamo verso di lei, lo sguardo di mio padre è solamente preoccupato mentre il mio è carico di risentimento.

<< Charlie io…io ti ho tradito! >> dice mia madre continuando a singhiozzare.

Mio padre non dice niente, è sconvolto. Io non riesco a reggere la situazione, non riesco a reggere quegli sguardi, così corro in camera mia. Mi butto sul letto e mi lascio andare al pianto, poi mi calmo e resto ad ascoltare, sotto non si sentono rumori per un po’ di tempo ma poi cominciano le urla, la porta sbatte e un auto parte. Mi alzo,mi affaccio alla finestra e vedo la macchina di mio padre sfrecciare via. Sento bussare alla mia porta.

<< Vattene non voglio più parlarti oggi, lasciami sola. >> Urlo con tutto il fiato che mi è rimasto.

Sento di nuovo la porta sbattere e stavolta è l’auto di mia madre ad allontanarsi.

Rimango buttata nel letto per molto tempo, le lacrime si sono asciugate lasciandomi il viso freddo e le ciglia appiccicate. Decido di alzarmi e mi butto sotto il getto caldo della doccia, i muscoli si sciolgono e finalmente riesco a rilassarmi un pò, man mano l’acqua diventa più fredda e capisco che è il momento di uscire, mi asciugo velocemente e indosso della biancheria pulita.

<< Ciao >> Edward è sdraiato nel mio letto, con le mani sotto la testa ed è apparentemente rilassato ma percepisco che in realtà non è così.

<< Che ci fai qui? >> chiedo incredula.

<< Pensavo che avessi bisogno di me e poi volevo esserci, voglio sempre esserci per te. >> I suoi occhi sono così caldi che riescono a farmi sentire meglio.

Mi avvicino a lui che nel frattempo si è messo a sedere, mi siedo sulle sue gambe e lo bacio. Un bacio dolce e rassicurante.

<< Grazie. >> Gli dico stringendogli le braccia al collo.

<< Non devi ringraziarmi >> mi dice, lasciandomi un bacio sul collo.

Passiamo il tempo così a coccolarci, ed è grazie a lui se mi dimentico momentaneamente del dolore di poco prima. Devo solo accettarlo, accettare che la famiglia che credevo unità non esiste più, ma questo non vuol dire che i miei genitori smetteranno di amarmi solo che smetteranno di stare insieme. Io però ho trovato chi possa stare insieme a me, ho trovato chi voglio al mio fianco quindi per oggi almeno una buona notizia c’è.

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Prima di tutto volevo ringraziarvi perché siete aumentati, quindi grazie a chi ha messo la storia nelle seguite,nelle preferite e nelle ricordate e soprattutto a chi recensisce perché è sempre bello ricevere dei pareri. Proprio perché sono contenta di questo ho deciso di mettere prima il capitolo, magari questo è stato un po’ monotono perché si è basato sulla confessione del tradimento ma dovevo per forza inserire questo momento. Fatemi sapere cosa ne pensate. Baci e a presto <3 A lexie s

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Capitolo 7
*** Una giornata spensierata ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro.

Una giornata spensierata

Pov.bella

E’ passata una settimana dal giorno in cui mia madre ha confessato il tradimento a mio padre. Le cose sono un po’ migliorate, ovviamente non vivono insieme, mio padre è rimasto a casa mentre mia madre vive momentaneamente con una sua amica. Quando si vedono non ci sono più urla o strepiti ma conversazioni normali anche se ancora ricche di risentimento.
Non penso che le cose torneranno mai come prima, ma mi sento più tranquilla perché anche se non sono riuscita a perdonare mia madre, penso che se non si sta bene è meglio troncare e che non si deve andare avanti per amore dei figli perché l’essere separati non significa non amare i figli ma non trovarsi più bene con il partner. Sono arrivata a questa conclusione grazie anche ad Edward, lui è fantastico e la nostra storia procede benissimo.  
Un altro aspetto della mia vita è la scuola che finalmente sta finendo, infatti manca poco più di un mese e concluderò il quarto anno.

Oggi è domenica, un giorno particolarmente caldo per i canoni di Forks, io ed Edward abbiamo deciso di andare al mare.
Non so come visto un piccolo particolare che mi ha rivelato o meglio fatto vedere qualche giorno fa, Edward luccica al sole, ma luccica davvero diciamo che brilla più di un diamante, ecco perché non so come potrà mostrarsi in spiaggia ma magari conosce un posto abbastanza isolato. Inoltre oggi conoscerò i suoi fratelli e credo che sarà piuttosto imbarazzante.

Alle 8.30 è già sotto casa mia, per fortuna che mi sono preparata in anticipo. Suona ed io corro ad aprirgli, come sempre inciampo nelle scale ma riesco a riprendermi prima di cadere.

<< Buongiorno >> mi dice e si china a baciarmi.

<< Ciao >> dico ricambiando il bacio. Mi accorgo però che è solo, dove saranno i suoi fratelli, forse si sono rifiutati di venire, forse non vogliono conoscermi ufficialmente, ma non sembrava che a scuola la mia vicinanza con Edward li infastidisse anche se non si sono mai presentati. Mille domande mi invadono la mente.

<< Dove sono i tuoi fratelli?? >> gli chiedo, meglio saperlo subito se già mi odiano.

<< Sono già alla spiaggia. >> Mi dice tranquillo, avvertendo la mia preoccupazione, mi sono fatta tremila paranoie per niente, che stupida!

<< Okay, andiamo >> dico allegramente, prendendolo per mano.

Saliamo in macchina e sfrecciamo per le strade, nonostante la sua guida veloce è passata un ‘ora e non siamo ancora arrivati.

<< Hai intenzione di cambiare direttamente stato? >> Gli dico ridendo e prendendolo in giro.

<< Pensi che potrei andare in una normale spiaggia? >> mi risponde con un’altra domanda.

<< Ovvio che no, allora dove andiamo?? >> Chiedo curiosa.

<< Lo vedrai appena arriviamo >> risponde, guardandomi intensamente.

<< Guarda la strada >> dico facendogli una linguaccia.

<< Tranquilla con me sei al sicuro >> mi dice più seriamente.

<< Lo so >> gli rispondo sorridendo.

Trascorriamo un’altra ora in macchina prima di arrivare in una graziosa ed isolata spiaggia. L’acqua è cristallina, la spiaggia è una distesa di sabbia dorata e al centro c’è una casetta davvero molto carina. Vedo quattro ragazzi correre e brillare al sole, non riesco a seguirli bene perché sono troppo veloci.

<< E’ fantastico >> dico voltandomi verso Edward.

 << Sono contento che ti piaccia, quella casetta l’ha costruita Esme è una delle sue passioni >> mi comunica e si vede tutto l’amore che prova per sua madre benché non sia quella biologica.

Si china e prima che io possa fare qualsiasi cosa, mi solleva e mi porta in acqua con la sua super velocità, mi butta stando attento comunque a non farmi male e scoppia a ridere vedendo la mia espressione.

<< Ero ancora tutta vestita >> gli urlo contro, ma poi scoppio a ridere anch’io.

<< Meglio così adesso puoi cominciare a spogliarti >> dice maliziosamente ed io subito divento rossa ma non mi farò provocare da lui così facilmente.

<< Spogliati anche tu così potrò ammirarti anch’io >> gli dico sfrontata e vedo la sua espressione sbigottita. Vittoria Bella!!

Si avvicina con passo felino, troppo lentamente per i suoi canoni e si fionda su di me piano buttandomi sott’acqua e baciandomi contemporaneamente, poi però risaliamo a galla perché anche se lui può non respirare, io non posso purtroppo. Mi ricordo della presenza dei suoi fratelli e divento di nuovo rossa, con il loro super udito avranno anche sentito tutto, compreso la mia battuta audace. Chi figuraccia Bella!!

<< Portami a conoscere i tuoi fratelli >> gli dico prima di perdere il coraggio. Mi solleva e mi porta fuori dall’acqua, consapevole che da sola e con il mio equilibrio precario sarei stata piuttosto lenta.

<< Questi sono Emmett, Rosalie, Alice e Jasper >> mi indica ognuno con la mano, << ragazzi questa è Bella, la mia ragazza >> dice raggiante.

<< Ciao Bella >> mi salutano tutti in coro ed io ricambia salutando tutti. Sono davvero molto simpatici e carini con me. Credo che oggi andrà molto bene.

Ci divertiamo molto in spiaggia anche se io non ho le loro capacità, non mi fanno sentire inadeguata ma parte della famiglia. Verso le due rientriamo in quella graziosa casetta, dentro è ancora più bella, arredata benissimo  anche nei minimi dettagli. Mi preparano persino il cibo ed io sono davvero molto sorpresa.

<< Sapete cucinare? >> Chiedo sorpresa.

<< Si, abbiamo un sacco di tempo per fare tutto quindi abbiamo anche imparato a cucinare. Certo effettivamente non è che assaggiamo mai cibo quindi non so quanto sia buono. >> Mi risponde Emmett ridendo.

<< Vi farò da cavia allora >> mi offro e faccio ridere tutti.

Il cibo effettivamente non era male e la compagnia è stata molto piacevole. Trascorremmo nella casetta anche parte del pomeriggio, poi verso le sei salutai tutti ed Edward mi riaccompagnò a casa.

<< Sono davvero molto carini e gentili i tuoi fratelli >> gli comunicai contenta.

<< Anche tu hai fatto loro una buona impressione >> mi disse sorridendo.

Dopo ben due ore di macchina, arrivammo a casa.

<< Ci vediamo stanotte >> gli dissi.

<< Già mi manchi >> mi baciò.

Scesi dalla macchina e salii a casa più spensierata che mai.

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Come state? Io piuttosto bene anche se da me fa molto caldo, ecco perché mi è venuto in mente questo capitolo bello fresco. Bella comincia a fare conoscenza con la famiglia di Edward. Che ne pensate di come l’hanno accolta? Prossimo aggiornamento previsto per mercoledì, ma si sa le cose possono sempre cambiare ;) Baci, A lexie s <3

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Capitolo 8
*** La presentazione ufficiale ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro

La presentazione ufficiale

Pov.Bella
Ho conosciuto la famiglia di Edward finalmente . Domenica alla spiaggia ho conosciuto i suoi fratelli e lunedì mi ha portato a casa sua a conoscere i suoi genitori, Carlisle ed Esme. Sono davvero fantastici, tutti mi hanno accolto nei migliori dei modi.

Inizio Flashback
<< Vuoi venire a conoscere il resto della famiglia? >> Mi chiede Edward sorridendo.

<< Certo che voglio, spero solo di fare buona impressione così com’è stato con i tuoi fratelli >> dico imbarazzata.

<< Fai buona impressione a tutti, Bella. Come potrebbe essere altrimenti, tu sei fantastica. >> Mi dice lasciandomi un leggere bacio.

Corro in bagno e vado a farmi la doccia, Edward passerà per le 10.00 e considerando che sono ancora le 8.30, ho ancora tempo.  Mi rilasso nella doccia, mi insapono per bene con il mio bagnoschiuma alla fragola e mi lavo anche i capelli cercando di togliere tutti i nodi. Dopo una buona mezzora esco e mi asciugo per bene, scelgo i vestiti da mettere. Cose molto semplici, dei jeans scuri e una polo grigia, niente tacchi ma delle semplici ballerine. Un velo di trucco molto leggero e scendo ad aspettare Edward che suona puntuale come sempre.
Arrivammo a casa Cullen in poco più di 15 minuti. La casa era bellissima, così luminosa, spaziosa e avevo capito che Esme era davvero brava come arredatrice.

<< Ciao Bella >> mi abbracciò Alice.

<< Ciao >> ricambio l’abbraccio contenta.

<< Bella questi sono i miei genitori >> mi disse Edward indicandomi due splendidi vampiri.  Gli occhi di Carlisle brillarono vedendo il figlio raggiante ed io mi sentivo molto onorata di essere la causa di questa felicità.

<< Salve >> li salutai sorridendo timidamente.

<< Ciao Bella, dacci pure del tu >> mi disse Esme.

Passammo così molto tempo a parlare, di me, di ciò che mi piaceva, di quanto fossero felici che Edward mi avesse trovato. Passai davvero una bella mattinata, tutti erano stati splendidi, più di quanto potessi sperare ed ero al settimo cielo.

Fine Flashback

Sdraiata nel mio letto ripensavo all’incontro con loro, e adesso toccava a me. Toccava a me far conoscere Edward ai miei o almeno a mio padre, visto che mia madre non la vedevo da tre giorni. Dovevo solo prendere coraggio e sperare che mio padre reagisse bene  alla notizia che la sua bambina stesse con qualcuno. Non avevo mai avuto di questi problemi prima, non solo perché nella mia vita non ho avuto mai un fidanzato ma anche perché non avevo mai presentato nessuno a mio padre, nemmeno un amico.
Mi alzai dal letto e scesi al piano inferiore, mio padre stava guardando lo sport, ormai era questo che faceva quando tornava a casa dal lavoro.

<< Papà >> lo chiamo per attirare la sua attenzione.

<< Ciao piccola >> si volta e mi sorride, il suo sorriso ormai però non brilla più come prima.

<< Senti, io devo dirti una cosa…So che non è proprio un buon momento, ma volevo presentarti qualcuno. Si chiama Edward e ti prego di esser gentile, lui è più di un amico ed io sono molto felice perciò vedi di non spaventarlo >> come se Edward potrebbe spaventarsi così facilmente, ma è mio padre dovevo fare un po’ di scena.

<< Non mi hai mai presentato nessun ragazzo >> mi dice alzando un sopracciglio.

<< Beh lui è davvero speciale, ed è molto importante. >>  Abbasso lo sguardo imbarazzata.

<< Okay, se è così importante per te sono disposto ad incontrarlo >> mi dice sorridendo, io sorrido di rimando, sembra averla presa bene.

<< Viene a prendermi alle 16.00, andiamo in un centro commerciale a fare shopping >> gli dico.

<< Da quando ami fare shopping?? >> Mi chiede ridendo, lo sa che lo shopping non è stata mai una priorità.

<< Non amo lo shopping, lo sai. Mi servono delle cose, poi pensavo che ti facesse piacere che andassimo in un luogo molto affollato. >>  Gli rispondo facendogli una linguaccia.

<< Sono contento allora che andate a fare shopping >> mi dice un po’ accigliato, scoppio a ridere vedendo la sua espressione e lui borbotta qualcosa che non capisco.

Salgo in camera e mi preparo al grande incontro. Mi metto delle cose molto semplici e scendo, aspetto Edward seduta sul divano con mio padre, non parliamo ma fissiamo entrambi il grande schermo. Mio padre non sembra concentrato sulla partita così come non lo sono io, siamo entrambi persi nei nostri pensieri.

Quando sento suonare alla porta mi precipito ad aprire, vedo Edward, bellissimo come sempre e lo invito ad entrare prendendolo per mano.

<< Papà, questo è Edward, il mio ragazzo >> gli dico imbarazzata dalla situazione.

<< Piacere >> dice Edward porgendogli la mano e mio padre ricambia.

<< Volevo solo presentarmi ufficialmente e dirle che Bella per me è molto importante e non la farò mai soffrire >> i suoi occhi sono oro fuso, esprimono sincerità e penso che anche Charlie l’abbia colta.

<< E’ meglio per te, ragazzo >> dice seriamente mio padre.

<< Divertitevi e state attenti >> aggiunge dopo ridendo. << Ah Edward, chiamami pure Charlie e non fate tardi >> sottolinea.

Beh, è andata bene. Dopo aver salutato, ci dirigiamo verso la macchina e partiamo verso il centro commerciale. Devo comprare due libri da leggere quando finisce la scuola e un paio di scarpe da tennis nuove, visto che le mie sono molto disastrate.

<< E’ andata bene >> mi dice Edward, distraendomi dai miei pensieri.

<< Amore non poteva andare diversamente >> gli dico guardandolo seriamente.

<< E’ un suono meraviglioso, quella parolina sulla tua bocca >> mi dice stringendomi la mano e portandole entrambe sul cambio, per tenerla sempre vicino.

<< Questa bocca vorrei fosse impegnata diversamente >> dico ammiccando.

<< Tu mi provochi signorina >> dice languido, prima di baciarmi. Menomale che è un vampiro, perché allora questo non avremmo potuto farlo.

Spazio all’autrice:
Ciao a tutti!! Questo è l’ultimo capitolo prima della svolta, dopo succederanno un po’ di cose che metteranno a repentaglio la loro felicità. Non so quando potrò aggiornare, sono molto impegnata in questi giorni. Grazie a tutti quelli che apprezzano la storia anche silenziosamente ma mi farebbe piacere sentirvi una volta tanto. Un bacio <3

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Capitolo 9
*** Il passato prima o poi ritorna ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro

Il passato prima o poi ritorna

Pov.Bella

Non andavo al centro commerciale da molto tempo, ho sempre avuto un avversione per lo shopping, non che non mi piacessero vestiti o accessori ma non mi è mai piaciuto comprarli. I centri commerciali sono affollati e troppo caotici per chi ama il silenzio, ma adesso che sono qui con Edward non mi sembra poi tanto male. Le persone passeggiano tranquille, parlano di cose futili e ai loro occhi io ed Edward passiamo come una normale coppia, non come l’umana ed il vampiro, ma come due ragazzi che stanno bene insieme benché la bellezza del ragazzo sia molto superiore a quella della ragazza. E’ stato divertente vedere le facce di Edward quando provavo qualcosa di sexy o la sua passione per la musica quando siamo entrati nel negozio di dischi in vinile.  Adesso dopo ben tre ore di shopping siamo seduti su una panchina a parlare, io sorseggio il mio frappè, il mio ragazzo non mangia ne beve niente ovviamente.

<< Non pensavo che lo shopping potesse piacermi? >> gli dissi ridendo.

<< Ti piace perché sei con me >> rispose convinto.

<< La convinzione fa male, mio caro. Ma in effetti hai ragione, mi piace fare tutto con te >> dissi tornando a guardarlo seriamente.

<< Guarda sei tutta sporca >> disse ridendo e alleggerendo l’atmosfera.

<< Dove?? >> Quasi urlai per l’imbarazzo.

<< Vieni ti pulisco io >> si offrì avvicinandosi.

Le sue labbra prima toccarono le mie, poi salirono e scesero seguendo tutto il contorno delle mie labbra, fino ad arrivare al mento. Possibile che ero riuscita a sporcarmi fin lì?? Non lo so ma al momento ero concentrata su altro per riuscire a rispondermi.

<< Adesso sei pulita >> mi disse ammiccando.

<< Grazie >> sussurrai.

All’improvviso lo vidi girarsi di scatto ed osservare qualcuno alle nostre spalle. Era una ragazza, dagli occhi e dalla pelle potevo chiaramente distinguere che era un vampiro, oltre ad essere terribilmente bella. Aveva gli occhi dorati quindi anche lei seguiva la dieta “vegetariana”, poi ovviamente aveva la pelle di porcellana e dei capelli scuri e molto lunghi, non era alta ma nemmeno bassa come Alice ed era assolutamente perfetta. La sua bellezza era di quelle che mette a disagio, quelle che fanno precipitare l’autostima delle donne e la mia stava decisamente facendo quella fine, soprattutto visto l’intensità con cui guardava Edward, sembrava conoscerlo.

<< Hey Keane >> la salutò Edward sorridendo. Lei ricambio e lo abbraccio di slancio, lui ricambio l’abbraccio ed io rimanevo immobile a guardare la scena. Sentivo la rabbia montare, gelosia, ecco cosa si prova quando si ama, non l’avevo mai provata prima. Adesso la sentivo pulsare alla base dello stomaco e faceva male, molto male!

 << Vieni voglio presentarti una persona!! >> le disse Edward,  voltandosi verso di me.

<< Keane, questa è la mia Bella >> disse indicandomi e mi invitò ad avvicinarmi, tenendomi per mano.

<< Bella, questa è Keane la mia più grande amica >> le porsi la mano e lei la strinse gentilmente sorridendomi.

La mia più grande amica sarebbe un codice per dire la mia ex?? Beh, questa situazione non mi è chiara, devo indagare e scoprire se quella sventola è stata con Edward perché se è così non potrò mai reggere il confronto.

<< Bella è davvero un piacere conoscerti >> mi disse cordiale ma la situazione mi puzza un po’, magari questa gentilezza nasconde qualcosa. Lo sento a pelle, ed è difficile che mi sbagli, ma è un’amica di Edward perciò devo essere gentile, almeno per ora visto che non ha fatto niente.

<< Piacere mio >> le dissi quindi sorridendo.

<< Oh Edward, ti ricordi quella volta che siamo andati a Parigi e siamo saliti in cima alla torre Eiffel? >> disse all’improvviso Keane civettando, sa benissimo che si ricorda, è un vampiro ciò vuol dire memoria di ferro.
Va bene che è bellissima ed è un vampiro, ma non può civettare col mio uomo davanti a me!! Anzi per sua fortuna Edward non è il tipo, infatti cerca di coinvolgermi e di non farmi sentire messa da parte ma la situazione comincia a stancarmi.

<< Edward avevamo promesso a Charlie che saremmo tornati presto >> gli ricordo alzandomi.

<< Certo Bella, andiamo >> mi prese la mano e dopo aver salutato “la sua grande amica” torniamo in macchina.

<< Grande amica significa ex? >> gli chiesi fingendomi tranquilla.

<< Significa che è una mia amica, il fatto che in passato sia stata di più non significa niente!! >> mi disse distogliendo gli occhi dalla strada e guardando me.

<< Allora ci avevo visto giusto >> sussurrai piano anche se so che può sentirmi con il suo super udito.

<< Bella non c’è niente e non ci sarà niente, non farti stupide paranoie>> mi disse storcendo il labbro.

<< Ovviamente lei è bellissima ed è un vampiro >> dissi abbassando la testa, la mia autostima è andata a farsi benedire.

<< Non significa niente ok? Non ha nessuna importante, sei tu quella che voglio! >> mi disse accostando la macchina, eravamo già di fronte  casa mia.

<< Io non capisco, stavi con lei che è bellissima, un vampiro e non avevate nessuna difficoltà. Potevi stringerla, non dovevi trattenerti e adesso stai con me, ragiona Edward non c’è confronto.>> Dissi tutto quasi singhiozzando.

<< Non c’è confronto Bella?? Vorrei solo che tu potessi vederti come ti vedo io, vorrei che avessi i miei occhi, tutti i tuoi dubbi non esisterebbero più. Io voglio solo te!! >> Mi disse prima arrabbiato, poi però si addolcisce soprattutto sull’ultima frase.

<< Perché? >> è l’unica cosa che riesco a dire.

<< Perché ti amo >> mi disse, guardandomi con quelle pozze di oro fuso.

<< Ti amo anch’io >> gli dissi prima di buttarmi su di lui che a sua volta mi accolse nelle sue braccia, lo baciai e calde lacrime scesero sul mio viso bagnando entrambi.

<< Tantissimo >> gli sussurrai quando mi staccai per riprendere fiato.

Mi spostò i capelli dal viso e mi baciò ovunque, la fronte, il naso, le guance, gli occhi e infine le labbra.

<< Non dubitare mai del mio amore, ogni tuo dubbio mi uccide perché amo tutto di te e sei perfetta, perfetta per me >> mi sussurrò tra un bacio e l’altro.

<< E’ solo paura. Io credo in te, credo nelle cose che dici, la mia è solo paura >> gli dissi guardandolo intensamente.

<< Non averne, non con me.>>

Mi lasciai cullare dalle sue braccia, avrei voluto che quel momento magico durasse per sempre, ma lo scorrere del tempo è inevitabile ed io dovetti rientrare, avevo una certezza però, l’avrei ritrovato nella mia stanza e mi sentivo bene per questo, nonostante una brutta sensazione continuasse ad attanagliarmi la pancia.
Ci eravamo detti “ti amo” per la prima volta e niente poteva superare questo momento, perciò quella brutta sensazione me la sarei fatta passare, almeno per stanotte.

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Vi aspettavate qualcosa di grave?? Beh non è così per ora, però un cambiamento si comincia già a notare. Questa Keane porterà tanti guai, che nome strano che ho scelto vero? In tutte le storie è Tania a portare scompiglio, ma Tania non è mai stata un pericolo, ha solo avuto la sfortuna di innamorarsi di Edward perciò perché colpevolizzare sempre lei? Ecco perché ho scelto qualcuno che come avete ben capito è l’ex del nostro Ed. Allora non è santarellino come sembra ahah XD Per ultimo (non per importanza ovviamente) c’è stato il “ti amo”, finalmente l’hanno confessato visto che già si era capito quello che provano. Mi sembra di aver detto tutto, solo un’altra cosa, devo ringraziare chi recensisce la storia e invito gli altri a farmi sapere cosa pensano, sembra che la storia sia seguita da meno persone rispetto a prima, questo mi dispiace e spero che cresciate invece di diminuire. Baci <3

P.s Volevo farvi ascoltare la canzone che mi ha ispirato e da cui ho preso il titolo 
http://www.youtube.com/watch?v=GSYnOeO5rdk =) Per me ovviamente è bellissima, a voi piace e qualcuno già la conosceva??

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Capitolo 10
*** I problemi si affrontano insieme ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro

I problemi si affrontano insieme 

Pov Edward


Era passata una settimana da quando avevo visto Keane. Lei è sempre stata la mia più grande amica, nonostante avessimo avuto una breve storia, credevo ancora di poterla considerare in questo modo.  
L’ho conosciuta quando mi sono ribellato a Carlisle, volevo stare per conto mio e Keane mi ha aiutato e mi ha fatto capire quanto fosse importante avere delle persone care nonostante il nostro essere vampiri.
Lei è sempre stata innamorata di me, ed io l’ho sempre saputo anche grazie alla mia dote, riuscivo a leggere nella sua mente tutti i suoi pensieri tristi quando non riusciva a stare con me come voleva, così decisi di provarci, di stare con lei.
Siamo stati insieme un anno, una bella storia sicuramente ma non provavo nei suoi confronti un amore abbastanza profondo e non volevo che soffrisse ancora di più così decisi di falla finita, dopo allora non ci vedemmo più, io volevo che tornassimo ad essere amici ma non è stato così. Dopo diversi anni, quando ormai ero ritornato dalla mia famiglia, Keane si era rifatta viva, stava con un altro vampiro ed era felice, così tornammo a frequentarci per un po’ amichevolmente ma poi mi trasferì a Chicago ed in seguito qui a Forks e non ci siamo visti per ben 10 anni, prima di rivederla al centro commerciale.

Quel giorno non avevamo avuto l’occasione di parlare molto  perché Keane aveva assunto un atteggiamento civettuolo e questo aveva portato Bella ad essere gelosa e a farsi mille paranoie.

La mia Bella, così perfetta da lasciarmi senza fiato. Quelle guance rosa e calde, l’espressione imbronciata che assume quando è gelosa, i suoi occhi di cioccolato fuso. Inevitabilmente i miei pensieri vanno a finire sempre su di lei.

Continuo a suonare il pianoforte, non ho bisogno di seguire o di vedere i tasti, bastano solo i mie sensi. I pensieri dolci che fanno da sfondo alla figura della mia amata, mi conducono verso una dolce sinfonia che prende forma liberamente. Tutti in casa si godono la mia musica e stanno compiendo tipiche attività umane per conservare un po’ di normalità.
All’improvviso una scia si fa sentire, la musica s’interrompe e vado a vedere chi è anche se la riconosco, probabilmente è Keane.

<< Ciao Edward >> viene verso di me e mi abbraccia.

<< Ciao Keane >> ricambio l’abbraccio, è solo una mia amica e non voglio che si senta un’estranea, lei c’è stata per me quando non c’era nessun altro, quando non volevo nessun altro.

Improvvisamente cambia espressione, il suo sorriso diventa quasi una smorfia. E’ tesa come se volesse dire qualcosa ma temesse la mia reazione, ma dopo poco ritorno ad essere sicura e cominciò a parlare.

<< Edward, beh è…è umana >> dice e capisco subito che si riferisce a Bella e alla mia relazione con lei.

<< Lo so, ma io la amo >> dico abbassando lo sguardo, non perché me ne vergogni ma perché sembra che io sia quello che voglia mettere in pericolo la vita di Bella e non è così, io voglio solo che sia felice con me.

<< Come puoi amare lei e non esserti innamorato nemmeno un po’ di me?? Io ti ho dato tutto, ho fatto tutto ciò che nessun altro farebbe, ti ho dato il mio cuore muto, ti ho dato il mio corpo e tu non mi hai amato, ti innamori però di una ragazzina, lei è fragile e non potrà darti quello che posso darti io. Poi che vuoi fare, vuoi trasformarla, vuoi che rinunci alla sua vita?? >> mi sputa tutto addosso come se fosse veleno.

<< Io la amo. Non so cosa accadrà ma non posso separarmi da lei. Io non sto costringendo nessuno, lei mi vuole, mi ama e fino a quando continuerà a volermi, io ci sarò. Se un giorno non mi volesse più la lascerò andare, morirò ma voglio solo che lei sia felice. Riguardo a noi, Keane, io ti voglio bene e sai che avrei voluto non ferirti, che voglio che anche tu sia felice e pensavo che lo fossi con il tuo compagno ma ti prego lasciami vivere la mia storia con Bella e non intrometterti.>> Le dico tutte le mie ragioni, le dico tutto ciò che riesco a dire.

<< Non lo so, Edward. Io non so se riesco a non intromettermi, ti amo troppo e non posso lasciarti andare. Mi dispiace non ci riesco, lascia Bella!! Lasciala o dovrò dire tutto ai suoi genitori,sai che non ci vorrà molto a trovarli e non credo che sarebbero contenti di sapere che la loro bambina esce con un vampiro. Lasciala andare adesso, lasciale vivere la sua vita umana e torna da me, mi basta stare con te. >> Disse tutto e poi come il vento andò via, lasciandomi lì a pezzi, strano anche per un vampiro, sentirsi così vuoto. Come avrei fatto? Come avrei potuto lasciarla? Ma come potevo mettere a rischio il suo rapporto con i genitori, come potevo esporre la mia famiglia a tale pericolo, al dover partire di nuovo proprio ora che andava tutto bene.

“ Non pensare a noi, Edward ” pensava Carlisle. Al suo pensiero si aggiungeva tutto il resto della famiglia e il loro affetto nei miei confronti mi lasciava sempre commosso.

Corsi, scappai così veloce, corsi verso casa di Bella, volevo vederla. Volevo vedere che non era scomparsa, che era lì piccola e indifesa tra le lenzuola viola della sua camera. Quando arrivai la trovai lì, l’aria serena e felice. Mi chinai e le diedi un bacio in fronte, lei percepì il contatto e aprì piano i suoi meravigliosi occhi.

<< Ciao >> mi disse con la voce impastata dal sonno.

La baciai in risposta, il contatto tra noi non era mai abbastanza, soprattutto adesso che avevo paura di perderla.

<< Bella, devo parlarti >> cercai di non spaventarla, ma non volevo mentirle nemmeno un attimo.

<< Cosa c’è, mi sto preoccupando >> la preoccupazione le si leggeva negli occhi.

<< Ho visto Keane, non è successo niente tra noi – aggiunsi vedendo la sua espressioni - ma mi ha detto che se non interrompiamo la nostra storia, dirà tutto ai tuoi genitori >> buttai tutto fuori, lei sembrò spaesata poi nel suo sguardo passo un lampo di sicurezza.

<< Lo sapevo che quella portava guai – disse – Edward non preoccuparti, io non ho intenzione di lasciarti, lascia pure che dica tutto ai miei genitori, loro devono capire che ti amo e che non sei pericoloso per me. Io ti amo, non posso perderti e non lo farò >> mi lasciò senza parole, la sua sicurezza e il suo amore mi facevano sentire vivo di nuovo.

<< Per la cronaca non pensavo che tu mi avessi tradita, io mi fido di te >> continuò e mi lasciò ancora più stupito e l’unica cosa che riuscì a fare in quel momento fu baciarla.  In quel bacio si avvertiva chiaramente tutta la voglia e tutto l’amore che avevo per lei e lei ricambio più che entusiasta visto che non c’eravamo mai lasciati andare ad un bacio così passionale.

<< Ti amo, ti amo, ti amo >> le dissi quando ci staccammo.

<< Non chiedo di meglio >> mi rispose e poi riprese a baciarmi. Non so cosa sarebbe successo ma qualunque cosa l’avremmo affrontata insieme, perché io non la perderò per nessuno ragione al mondo.

<< Affronteremo qualsiasi cosa – le dissi per infonderle la sicurezza che già pareva avere – perché ora che ti ho trovata finalmente, non posso perderti per nessuna ragione >> bastarono queste mie parole per convincere entrambi di quanto fossimo perfetti, nonostante le diversità.

Abbracciati ci sdraiammo e dopo poco lei ritorno a dormire, tra le mie braccia stavolta ed è una sensazione fantastica.

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Capitolo 11
*** L'ha già detto o siamo ancora in tempo? ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro

L’ha già detto o siamo ancora in tempo?

Pov Bella

Va tutto bene, io ed Edward continuiamo a stare insieme, nonostante tutte le difficoltà. Io non mollo,lui non molla, non possiamo mollare se questo vuol dire stare separati. Sono passati quattro giorni dall’ultimatum di Keane, non si è rifatta viva per il momento e a me va benissimo così. Certo mi fa paura dover dire la verità ai miei genitori ma se mi faccio spaventare una volta, poi sarò sempre succube ed io non voglio.

Non vedo mia madre da troppo tempo, dopo poco tempo dal suo tradimento è partita, come se fosse lei quella che avesse bisogno di una vacanza. Dopotutto non mi è dispiaciuto solo perché la distanza faceva sentire meglio mio padre, ma oggi tornerà dalla sua vacanza.

Mio padre ovviamente non ha voglia di andare a prenderla all’aeroporto, non l’ha detto esplicitamente ma la sua faccia fa trasparire tutte le emozioni che prova, così mi sono offerta io. Questa sarà anche l’occasione per farle conoscere Edward, visto che ancora non ha avuto modo di vederlo. Mio padre invece l’ha visto diverse volte, devo dire che vanno d’accordo e di questo ne sono felice,davvero!

***

<< Amore che hai? Sei silenziosa >> mi fa notare.

<< Niente, stavo solo pensando! >> Lo rassicuro sorridendogli.

<< E’ insopportabile non riuscire mai a sapere cosa pensi, riesco a sentirti a volte solo quando sei arrabbiata cosa che non succede spesso. >>  Sembra che stia parlando più con se stesso che con me, non so nemmeno io come funziona la mia mente ma sono contenta che Edward non possa penetrarla, è bello mantenere i propri pensieri per se.

<< Non sono arrabbiata perché tu mi rendi felice, anche quando ho l’occasione di arrabbiarmi tu riesci subito a tranquillizzarmi >> gli dico sfiorandogli la mano, lui si volta sorridendomi e intreccia le nostre mani sul cambio.

***
La strada verso l’aeroporto dura circa un’ora, solo grazie alla guida spericolata di Edward, al ritorno però dovrà contenersi con mia madre in macchina.

Entriamo dentro mano nella mano, proprio in quel momento le porte si aprono e i passeggeri cominciano a scendere, vedo mia madre da lontano e mi sbraccio per farmi notare, lei mi vede e si avvicina a noi.

<< Ciao mamma, come è andato il viaggio? >> Le dico salutandola, lei si avvicina per posarmi un bacio nella guancia, << tutto bene, grazie Bells >> mi dice poi staccandosi.

<< Lui è Edward – dico indicandolo con la mano – il mio ragazzo >> aggiungo. Edward porge educatamente la mano a mia madre che ricambia.

<< E’ un piacere conoscerla, signora. >> Dice Edward sorridendo un po’.

<< Il piacere è mio, Edward, ma non chiamarmi signora mi fa sentire vecchia, chiamami pure Renee. >>

<< Come preferisce >> risponde Edward, mamma mia il suo modo di parlare è troppo affascinante, spesso rimango imbambolata ad ascoltarlo, perché il modo in cui muove la bocca è così sexy che mi fa mancare il respiro.

In macchina abbiamo parlato molto, della vacanza di mamma, di come precedono le cose qui a Forks, poi mia madre ha rivolto ovviamente qualche domanda ad Edward sulla sua famiglia, sulla scuola e altre cose di questo genere, lui ha risposto senza problemi o incertezze ed il resto del viaggio è filato liscio.

Dopo aver riportato mamma a casa della sua amica, ormai vivono insieme, siamo andati a villa Cullen. Non vedevo la famiglia di Edward da un po’ di tempo e avevo voglia di rivederli.

<< Bellina >> Alice mi viene incontro con il suo solito passo di danza, mi abbraccia ed io ricambio la stretta. Alice è davvero fantastica, ci sentiamo spesso ed è già riuscita a farsi spazio nel mio cuore, le voglio davvero bene.

Anche il resto della famiglia mi tratta bene, sono tutti disponibili e carini.

<< Ciao Bella >> si fa avanti quell’orso di Emmett.

<< Entrata dai, Alice smettila di trattenere la povera Bella sulla porta >> l’ammonì Carlisle, poi entrammo dentro ed andai a salutare tutti gli altri.

Trascorremmo il resto della serata tranquillamente, purtroppo dovetti andarmene presto perché l’indomani ci sarebbe stata scuola, così salutai tutti ed Edward mi riaccompagnò a casa.

<< Ci vediamo di sopra quando Charlie si sarà addormentato >> mi disse prima di toccare le mie labbra con le sue. Avevo notato che i suoi occhi si erano fatti più scuri, sicuramente aveva bisogno di cacciare e si era privato per colpa mia, mi sentii in colpa.

<< Edward, hai bisogno di andare a caccia – gli feci notare – non voglio che ti privi di nutrirti per stare con me, vai a caccia e torna quando sarai sazio >> gli dissi ridendo un po’ verso la fine.

<< Sei sempre così premurosa >> mi disse dolcemente, carezzandomi il viso.

<< Voglio solo che tu non soffra >> gli dissi sinceramente.

<< Okay, allora ti passo a prendere domani per andare a scuola – mi disse – già mi manchi >> aggiunse subito dopo.

<< Okay, visto che stasera non staremo insieme, dobbiamo salutarci come si deve >> gli dissi ammiccando e arrossendo contemporaneamente.

Edward non se lo fece ripetere due volte, la sua bocca si poso sulla mia prima dolcemente poi con urgenza, la sua lingua s’intrufolo dentro e cominciò a danzare con la mia, le sue mani mi tenevano saldamente la vita e le mie erano fra i suoi capelli, mi spostai improvvisamente sorprendendo entrambi e mi misi a cavalcioni su di lui senza interrompere il bacio, dopo un po’ lui si stacco però.

<< Non sfidare troppo il mio autocontrollo >> mi disse facendo il suo sorriso sghembo che amavo.

<< Funziona anche fin troppo bene purtroppo >> dissi facendo la faccia dispiaciuta.

<< Ti sembra un male? >> mi chiese.

<< Ci si deve lasciare andare delle volte >> gli dissi maliziosamente.  La sua risata riempi la macchina, era bellissimo sentirlo ridere, anche questo mi affascinava.

<< Ti amo >> mi disse e mi lasciò un bacio svelto a fior di labbra.

<< Anch’io >> risposi, poi scesi dalla macchina e aspettai che uscisse dal vialetto, rimasi ferma per alcuni minuti e poi rientrai in casa.

Sentivo mio padre parlare con qualcuno, anche se non riconoscevo bene la voce.

<< Papà, sono tornata >> gli gridai.

<< Sono in salotto, Bells >> mi disse.

Appena varcai la porta, ritrovai mio padre seduto sul divano e sulla poltrona di fronte a lui c’era Keane.

Rimasi così a fissarla, semplicemente sconvolta.

Spazio all’autrice:

Anche questo capitolo è andato. Mi era per un attimo passata l’ispirazione perciò non so davvero come sia uscito. Che ha combinato la cara Keane? Ahahah si scoprirà nel prossimo!! L’aggiornamento avverrà la prossima settimana, credo venerdì o sabato, sperando di non avere imprevisti. Volevo ringraziare tutte le persone che hanno recensito la storia, chi l’ha messa nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite. Spero solo di non deludervi, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitoletto. Baci <3 
P.s l'altra mia storia 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1194640&i=1 
A lexie s
 

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Capitolo 12
*** Adesso viene il peggio? ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopo di lucro.

Adesso viene il peggio?

Pov bella

<< Ciao papà >> sussurrai spaventata, cercando di capire se lei gli avesse rivelato qualcosa. Il suo sguardo era tranquillo però quando ricambio il mio saluto, niente che facesse trapelare una qualche rivelazione spaventosa ai suoi occhi di padre.

<< Bella, ti presento Keane, è un agente immobiliare. Passando ha visto da fuori la casa è mi ha fatto una proposta, ovviamente le stavo spiegando che non posso vendere! >> affermò convinto, ecco che scusa aveva usato per entrare in casa mia. Annuì poco convinta e mi avvicinai al divano, non potevo lasciarli soli, volevo capire cosa lei avesse intenzione di fare, sembrava troppo
tranquilla.

<< Ciao Bella è un piacere vederti, di nuovo >> aggiunse e mi strinse la mano gentilmente, il suo comportamento così tranquillo celava le sue intenzioni ma a me non sfuggiva il suo risentimento.

<< Vi siete già conosciute? >> chiese Charlie rivolgendosi a me, feci solo un cenno affermativo col capo, non riuscivo a parlare molto.

Keane distolse l’attenzione da me e si rivolse di nuovo a mio padre, io ero impietrita ma cercavo di mostrarmi tranquilla agli occhi di Charlie, qualsiasi cosa lei volesse fare per ostacolare la mia storia con Edward, io non l’avrei permessa. Lui era mio.

<< Allora Charlie, visto che la mia offerta non t’interessa, io andrei. >> Disse alzandosi. Adesso che era in piedi potevo notare quanto fosse bella, molto di più di come ricordavo. Il tailleur rosso che indossava metteva in risalto i suoi capelli biondi e gli occhi rossi erano nascosti con delle lentine e avevano assunto una strana sfumatura blu-viola.

Mio padre si alzò per accompagnarla alla porta ed io lo seguì, non volevo più che stessero soli nemmeno un attimo.

La sua visita era durata pochissimo, almeno da quando ero tornata io. Che intenzioni aveva? Perché non aveva detto niente?
Nello stesso istante in cui aprì la porta, un Edward furioso fece capolino dietro questa, sembrò rilassarsi un po’ dopo avermi vista, sicuramente Alice aveva avuto una visione.

<< Oh ecco il fidanzatino!! >> proruppe Keane di fronte a Charlie che la guardava stranito.

<< Conosci anche lui? >> Chiese ingenuamente.

<< Oh si!! >> disse sfacciata, i miei nervi stavano per saltare.

<< Keane è meglio se vai >> disse Edward, era livido in volto, i nervi erano saltati anche a lui.

<< Sono una verità scomoda, Ed?! >> Chiese lei, facendo il volto fintamente imbronciato.

<< Non capisco ragazzi, qualcuno vuole spiegarmi? >> sbottò Charlie irritato, è sempre un poliziotto, non sapere le cose lo agita.

<< Caro Charlie devi sapere che >>

<< Keane, ti ripeto che è meglio se vai! >> Disse furibondo Edward.

<< Sono un vampiro >> soffiò Keane, sorridendo beffarda.

<< Cosa sei? >> Chiese Charlie ad occhi sgranati.

<< Hai capito bene, sono un vampiro – affermò lei sicura – e lo è anche il nostro Edward >> continuò sganciando la bomba.

Charlie sgranò maggiormente gli occhi che si posarono prima su Edward, poi su me e infine sulle nostre mani intrecciate.
Ecco ciò che avevo temuto era stato detto e nessuno aveva il coraggio di dire più niente, il mio sguardo sbarrato vagava tra Edward e Charlie, cercando di capire la sua reazione, sembrava sotto shock. Edward mi strinse la mano per rassicurarmi, probabilmente stava leggendo i pensieri di Charlie.


<< Nulla di personale, Bella – disse Keane rivolgendosi a me – sono solo innamorata del tuo ragazzo! >> Disse in seguito, varcando la porta e correndo via come il vento.

Charlie continuava a guardarci, io non sapevo che dire e nemmeno Edward parlava. Sembrava stesse aspettando che Charlie gli facesse una domanda.

<< E’ vero? >> Chiese Charlie dopo un bel po’ di minuti.

<< Si >> disse Edward abbassando il capo.

<< I vampiri non esistono, com’è possibile >> sembrava più che parlasse da solo piuttosto che rivolgersi a noi.

<< Charlie, sono sempre Edward, sono sempre lo stesso ragazzo con cui parlava di football l’altro giorno. Sono un vampiro, ma non è una cosa che ho scelto. In più io non mi nutro di sangue umano, non ho mai toccato Bella, mi creda. Io uso il sangue degli animali per vivere e capisco la sua repulsione ma non posso farci niente. Io amo sua figlia, non le farei mai del male, con me sarà sempre al sicuro, perché io la proteggerò da tutto, da tutto! >> Disse con sguardo sincero, quasi mi stavo commovendo sentendolo parlare.

<< Papà, io sapevo che era un vampiro, ma non è pericoloso. Non mi ha mai fatto niente, lui mi ama ed io amo lui, non posso lasciarlo e non voglio, quindi ti prego non chiedermelo, perché non lo farò. Ti voglio bene, papà, ti prego accetta che io sia innamorata di Edward. >> Dissi io, prima che mio padre rispondesse ad Edward.

Mio padre continuava a guardarci, probabilmente non sapeva bene come affrontare l’argomento, doveva essere spaventoso per lui ed era comprensibile, io volevo solo che capisse che ero al sicuro con Edward, ero più al sicuro con lui che con chiunque altro.

<< Bella, tu capisci quanto io sia preoccupato? >> Mi chiese con lo sguardo corrucciato.

<< Lo capisco papà, ma devi fidarti di me. Ti assicuro che con lui sono al sicuro, può proteggermi meglio di chiunque altro. >> Gli dissi convinta.

<< Ma può anche farti del male?! >> constatò lui.

<< Non lo farei mai, io l’amo! >> Aggiunse Edward.

<< Edward, lei è la mia bambina. Io non provo repulsione per te, ho sempre visto come ti comporti ragazzo e non ho niente da dire, ma tu sei un vampiro e potresti metterla in pericolo, non è facile da accettare per un padre, so anche che non posso rinchiuderla in casa o evitare che vi vediate, per cui io cercherò di accettarlo, non vi prometto niente ma ci proverò. Però pretendo che ci siano delle regole, che mi avvisiate se uscite e che non farete tardi o che comunque mi chiamerete per qualsiasi avviso. Edward tu sei un vampiro ma io sono suo padre, ciò vuol dire che qualsiasi cosa tu possa fare, io posso fare di peggio. Questa è una minaccia prendila pure come tale. >> Disse mio padre seriamente, il peggio sembrava passato.

<< Io gli giuro che non farò mai niente che possa ferire sua figlia, la prego di credermi, la proteggerò sempre, lei è l'unica che mi guarda e non vede il mostro ma l'uomo. >> Nelle parole di Edward c’era solo sincerità e amore.

<< Mani in tasca >> aggiunse Charlie.

<< Papà >> lo rimproverai ridendo.

<< Certo >> aggiunse Edward.

<< Grazie papà, per tutto. Ti voglio bene, stai pure tranquillo, noi saremo sempre felici. >> Dissi abbracciandolo.

<< Me lo auguro >> borbottò.

<< Adesso, tu a casa e tu a letto signorina. >> Disse prima di dileguarsi in soggiorno.

<< Ti chiamo dopo >> disse Edward sorridendomi.

<< Sono contenta >> dissi raggiante guardandolo, mi avvicinai per dargli un bacio casto e dopo lui andò via ed io salì in camera mia, felice.
 
Spazio all’autrice:

Ciao!! Come state?
Allora ecco l’aggiornamento con un giorno di anticipo, yuppi!! Charlie è andato, l’ha presa meglio di quanto Bella si aspettasse, la stessa cosa non si può dire per Renee quando lo saprà. Volevo avvisarvi che l’aggiornamento della prossima settimana salta, mi dispiace ma parto in vacanza e non potrò aggiornare ma cercherò di farlo il prima possibile quando tornerò. C’erano altre cose che volevo dirvi, ma le ho dimenticate tutte XD Quindi beh fatemi sapere se vi piace questo capitolo. Magari vi aspettavate una reazione diversa? Siete deluse?  
Scusate eventuali errori ma non ho il tempo di rileggerlo.
Poi volevo ringraziare tutte le meravigliose persone che recensiscono o che hanno messo la storia nelle varie categorie. Le vostre parole mi rendono felice e mi danno la voglia di continuare la storia.  Baci <3 
 
L'altra mia storia : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1194640&i=1 mi renderebbe molto felice che anche questa storia riscutesse successo perciò passateci e fatemi sapere se è una schifezza, almeno mi risparmio gli aggiornamenti XD

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Capitolo 13
*** Reazioni affrettate ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro

Reazioni affrettate

Pov Keane
Edward è sempre stato tutto per me, non so come o quando sia successo di preciso, ma so che dopo averlo incontrato qualcosa è cambiato nella mia vita. Prima non avevo niente, non avevo mai avuto niente, nessuno che si preoccupasse per me o che mi amasse.
Un giorno però ho incontrato due occhi dorati, sapevo che era un vampiro ma non mi spiegavo i suoi occhi, così limpidi e sinceri, non potevano certo appartenere ad un mostro, erano bellissimi.
Mi spiegò la sua dieta “vegetariana” ma anche la sua voglia di ribellione ed io lo convinsi che doveva lasciarsi andare, che doveva seguire l’istinto e abbandonarsi al suo essere.
Lui mi migliorava, io avevo l’effetto opposto su di lui, i suoi occhi cominciavano a diventare ambrati per poi essere completamente rossi ed io vedevo la sua essenza sparire, vedevo la trasformazione che stava subendo. Lui si rese conto di ciò che stava diventando, l’idea per lui era ripugnante ed io mi sentivo così ai suoi occhi. Tornò dalla sua famiglia ed io fui sola, di nuovo!!

Non aveva mai finto amarmi, mi aveva sempre detto che per me nutriva solo un profondo affetto, ma che questo non aveva niente a che fare con l’amore. Ed io mi ero accontentata, sicura di non aver mai potuto avere di meglio, sicura che il mio amore per lui potesse compensare e che con il tempo magari lui s’innamorasse sul serio, ma ciò non è avvenuto.

Quando mi ha lasciato sono stato felice all’inizio, nulla a che vedere con i sentimenti, io lo amavo e la sua lontananza era straziante, ma nel periodo in cui eravamo stati insieme io avevo portato via qualcosa da lui, ogni giorno portavo via quella purezza che avevo visto in lui la prima volta, quella purezza che non è normale per un vampiro.
“Sono il suo veleno” mi dicevo e volevo solo rivedere quegli occhi d’oro.

Dopo molto tempo ho cambiato stile di “vita” anch’io. Ho cominciato a nutrirmi di animali e quando i miei occhi sono diventati dorati sono tornata a cercarlo, ma era troppo tardi, l’avevo già visto con lei prima dell’incontro al centro commerciale, la mia rabbia esplose così violentemente che squartai la prima persona che vidi e adesso sono di nuovo il mostro che ero.

Io voglio lui ma non posso averlo, perciò devo accontentarmi della vendetta.

Ho esaminato la situazione, aggirandomi nei luoghi frequentati da quell’insulsa ragazzina, sono rimasta nascosta per comprendere la reazione di suo padre che si è dimostrato troppo indulgente, così mi serve qualcun altro su cui far leva, qualcuno da spaventare, devo allontanarli una volta per tutte.
La madre di lei farà al caso mio.

***

Pov Bella

<< Bellaaa!!! >> Sento urlare improvvisamente, mia madre piomba dentro casa, aprendo la porta con le chiavi che teniamo sotto lo zerbino, non si preoccupa nemmeno di bussare.

<< Mamma, che c’è? Che succede? >> E’ sconvolta, il suo viso è paonazzo, completamente rosso ed è molto agitata, cammina avanti e indietro per casa.

<< Fai le valigie, dobbiamo partire. >> La sua voce è dura, non mi sta avvisando, non mi sta lasciando scelta, il suo è un ordine.

<< Non ho intenzione di partire >> anche il mio tono di voce aumenta, non può venire e sconvolgermi la vita con una partenza immediata.

<< Ho saputo cose, signorina, che mi hanno sconvolta e spaventata. Adesso tu farai la valigia e verrai con me, lontano da questo luogo maledetto. >> Strepita tirandomi per un braccio, sale in camera mia ed io le corro dietro per impedirle di entrare nella mia stanza, ma mi sposta bruscamente, tira fuori un borsone e comincia a metterci dentro i miei vestiti.

<< Mamma che fai? Aspetta, non puoi farmi questo, io sono felice qui! >> Cercò di farle tornare la ragione, ma senza risultati.

<< Un vampiro, Bella. E’ un vampiro, io non credevo alla storia che mi ha raccontato ma lei lo ha dimostrato, lei mi ha dimostrato che esistono, ha gli occhi rossi e delle zanne affilate, ti rendi conto della paura che ho avuto. >> Urla e torna a buttare i miei vestiti nel borsone. Io sono ferma, non so che dire, lei è stata da mia madre.

Mi riprendo, devo riprendermi prima di ritrovarmi su un aereo.

<< Mamma non è affar tuo, io lo sapevo e mi sta bene, Edward mi ama e non potrebbe mai farmi del male. >>

<< Tu sei affar mio, signorina. Io non posso fidarmi, non posso lasciarti con un vampiro, ho paura io stessa, voglio scappare da qui >> è in preda al panico, posso anche capirla ma non può comandare la mia vita.

<< Vai, scappa, ma io rimarrò qui, rimarrò con Edward e con papà, lui è molto più ragionevole di te. >> Le mie parole la feriscono, si capisce dai suoi occhi, mi dispiace tanto ma non posso fare altrimenti.

<< Non posso lasciarti, sei la mia bambina, io ti voglio bene anche se ancora non riesci a perdonarmi per il tradimento, sei mia figlia, sei tutta la mia vita. >> Piange ormai, ed io con lei, corro ad abbracciarla.

<< Mi dispiace, mamma. Io ti perdono, ti voglio bene, sarà sempre così non importa cosa farai, ma ti prego, ti prego ascoltami. Io lo amo mamma, lui è la cosa migliore, la cosa più sicura che mi sia mai capitata. Non mi farà del male. >> Lei è più calma adesso, mi ascolta anche se ha ancora gli occhi rossi per le lacrime, immagino che anche i miei saranno così.

Rimaniamo ferme, abbracciate sul pavimento, nessuno parla più, nessuno ne ha il coraggio.

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Scusate per il ritardo, mi dispiace anche se un po’ è stato dovuto alla mancanza di recensioni dello scorso capitolo, mi sono venuti dei dubbi, perciò se la storia non vi piace più per favore ditelo, così evito di spendere tempo negli aggiornamenti soprattutto ora che sta ricominciando la scuola. Per il resto, tornando al capitolo, ho messo il pov di Keane perché io non la odio ma in un certo senso mi dispiace per lei, perciò anche lei avrà il suo lieto fine un giorno. Scusate gli errori ma non ho il tempo di rileggere e voglio pubblicare perché non lo faccio da un po’. Baci e spero di sentirvi stavolta. 

Questa è una mia oneshote che parla di jessica ( strano eh, nessuno scrive mai su di lei XD). A questa shot ci tengo particolarmente perciò sarei molto contenta se la leggeste:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1251834&i=1


 
Questa invece parla di un chiarimento tra Charlie ed Edward (ci voleva XD) Fatemi sapere cosa ne pensate: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1249760&i=1

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Capitolo 14
*** La resa dei conti ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro

La resa dei conti

Pov Edward

Bella mi aveva telefonato per avvisarmi che Keane aveva confessato tutto anche a sua madre, mi aveva detto che sua madre non l’aveva presa bene e mi sembra normale, chi vorrebbe un vampiro come fidanzato della propria figlia? Nessuno, ovviamente.

Stava andando tutto bene, per una volta nella mia “vita” ero felice e poi in un momento tutto era stato messo in discussione dall’arrivo di Keane. Io venivo giudicato per il fatto di essere un vampiro, come se io volessi questo, come se io volessi essere un mostro. Ovvio che non lo volevo, ovvio che per Bella avrei voluto qualcuno più “sano”, meno mostruoso ma cosa potevo farci?

Io la amo.

Esco di casa e corro nella foresta, corro per schiarirmi le idee, corro per smettere di pensare anche se i pensieri mi perseguitano, mentre corro sento una scia famigliare, è Keane.
La vedo poco lontano, appoggiata ad un tronco d’albero, mi viene in mente la seconda volta che ho visto Bella, i ricordi riaffiorano e penso che non avevamo nessun problema al tempo, ma che possiamo comunque abbattere ogni ostacolo insieme, che non voglio e non posso perderla.

Keane si gira avvertendo la mia presenza, mi guarda per poco e poi si rigira nella direzione in cui stava prima.

<< Che ci fai qui, Edward? >> mi dice senza nemmeno guardarmi.

Non le dico niente, non le rispondo ma mi avvicino di qualche passo.

<< Ah sei venuto per dirmi quanto ti faccio schifo? Quanto sia stata meschina? Ti risparmio la fatica perché lo so, so che non è stato giusto ciò che ho fatto, che non dovevo mettermi in mezzo ma l’ho fatto!! >>

<< Mi hai ferito Keane >> le dico solo questo, non sottolineo quanto sia stata meschina o quanto mi abbia deluso.

<< Lo so, ed è la cosa che più mi fa male, l’avere ferito te mi rende ancora più disgustata da me stessa, come ho potuto ferirti, io che ti amo. >> Si volta a guardarmi e vedo il dolore nel suo volto.

<< Edward, io volevo ferirti, volevo ferirti perché tu mi hai ferita, così pensavo che facendo lo stesso potevo sentirmi meglio, ma non è così. Mi sento peggio, terribilmente peggio, tu sei stato tutto per me ed io ho solo voluto ferirti. >> Continua a dire con voce quasi strozzata nonostante sia un vampiro.

<< Ti perdono >> lo butto fuori così velocemente che nemmeno ho il tempo di rifletterci meglio, ma è la cosa giusta perché già sta male abbastanza, non voglio aggiungere altro dolore a quello che già le ho arrecato.

Lei mi guarda confusa, sussurra un flebile “Grazie” e poi scappa via.

Rimango fermo per qualche minuto, l’unica cosa che vorrei al momento è Bella. Vorrei andare da lei,stringerla e baciarla.

Smetto di pensare e seguo il mio istinto, la mia voglia che non è quella di sangue ma quella di lei.
Corro e mi fermo solo quando arrivo sotto la sua finestra, con un balzo arrivo dentro la sua stanza, lei è lì, sdraiata sul letto.

Ha la faccia arrossata ed il cuscino è ancora bagnato, mi sento male a vederla così e vorrei solo che tornasse a sorridere. Mi stendo accanto a lei e la stringo per un po’, la sua espressione e più serena adesso, più felice.

Voglio vederla felice sempre, le farò una sorpresa. Sposto la sua testa dal mio petto, mi manca quasi l’aria ad allontanarla da me, ma sarà un breve distacco. Decido di scriverle un biglietto, per avvisarla.
 
Amore mio,
Sei la cosa più preziosa per me, mi dispiace vederti soffrire, mi fa male. Non dovrebbe essere così alla tua età, dovresti vivere un amore sereno, dovresti essere sempre allegra e non dovresti avere paura dei tuoi genitori, perché loro sarebbero felici vedendoti con un bravo ragazzo. Io lo so che sono egoista, sono egoista perché dovrei lasciarti andare, dovrei volerti vedere felice con qualcun altro e credimi io voglio che tu sia felice, ma non riesco a immaginare che qualcun altro sfiori la tua pelle o tocchi le tue labbra. Non ti lascerò mai! Per nessuna ragione al mondo, a meno che tu non lo voglia, ma spero di no.
Passerò a prenderti stasera, voglio farti una sorpresa. Non ti agitare, sarà una serata tranquilla e non voglio che tu ti preoccupi di niente.
Ti amo.
Ed


Ripiego il foglietto e lo poggio sul comodino. Esco dalla finestra lentamente, non voglio svegliarla adesso. Non mi resta che mettere in atto la mia sorpresa.

“Amore mio, questa sarà una bellissima serata per noi” penso, un attimo prima di sfrecciare verso casa mia.

Spazio all’autrice:
Scusate,scusate,scusate per il ritardo enorme, ma ho avuto la tastiera rotta e non potevo scrivere tutto con quella sullo schermo. Scusate per gli errori ma non ho tempo di rileggere e non voglio lasciarvi per un altro giorno senza capitolo. Non sono contenta, non mi soddisfa questo capitolo, infatti volevo cancellarlo ma visto che non mi viene nulla di meglio, lo posterò comunque. Secondo voi come sarà la serata dei due piccioncini? Spero di ricevere qualche recensione, fatemi sentire che ci siete ancora *-*

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Capitolo 15
*** La serata comincia bene ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta con fini di lucro
La serata comincia bene

Pov.Edward


Voglio che Bella passi una serata tranquilla, voglio farle dimenticare tutti i problemi che abbiamo affrontato negli ultimi giorni, voglio semplicemente passare un serata tranquilla fatta solo d’amore e non di preoccupazioni.

Non ci sono molti posti divertenti a Forks, non ci sono molti ristoranti e nemmeno posti in cui ballare o fare karaoke, ma non è un problema perché ogni posto è speciale quando sei con la persona che ami. Nonostante questo voglio stupirla, renderla felice e creare qualcosa di speciale, così sistemo gli ultimi dettagli e mi avvio di corsa a casa per cambiarmi.

Faccio una doccia e poi indosso dei jeans e in abbinamento una camicia e una giacca. Non sono fissato con la moda, non m’interressa proprio in realtà ma alla mia cara sorellina si! Alice è ossessionata dai vestiti, tanto da creare il guardaroba di tutti, non solo il suo. Certo molte volte esagera ma questa passione la rende felice, allegra e spensierata ed io l’adoro perciò accetto d’indossare ciò che lei consiglia.

<< Fratellino, stai uscendo? >>

<< Come se tu non lo sapessi, Alice >> le dico sorridendo.

<< Cerco di farmi gli affari miei, per quanto mi è possibile >> si giustifica.

<< Certo, certo!! >> La prendo in giro, in realtà so che lei non vorrebbe invadere gli spazi altrui, vale anche per me, non sempre il poter leggere nel pensiero si rivela vantaggioso, spesso mi sento un ficcanaso che invade la privacy delle persone e cerco anch’io di lasciare la moltitudine di pensieri fuori dalla mia testa.
Mi fa una linguaccia, sta per uscire dalla stanza.

<< Alice >> dico, attirando la sua attenzione, << lo so >> aggiungo.

Mi sorride e poi esce definitivamente.

Scendo al piano inferiore e mi avvio verso il garage, avrei voluto prendere l’Aston Martin oggi, ma la strada non è congeniale per il mio gioiellino, così mi affido alla mia cara Volvo.

Sfreccio per le strada di Forks e dopo pochi minuti sono di fronte alla casa di Bella, mi avvicino alla porta, suono e attendo con ansia che il mio amore mi apra.

 Pov.Bella

Mi sveglio dopo una lunga dormita, la mia faccia è tutta appiccicosa a causa delle lacrime. La sveglia sul comodino indica le 16.30 e c’è anche un bigliettino, lo prendo e lo apro:

Amore mio,
Sei la cosa più preziosa per me, mi dispiace vederti soffrire, mi fa male. Non dovrebbe essere così alla tua età, dovresti vivere un amore sereno, dovresti essere sempre allegra e non dovresti avere paura dei tuoi genitori, perché loro sarebbero felici vedendoti con un bravo ragazzo. Io lo so che sono egoista, sono egoista perché dovrei lasciarti andare, dovrei volerti vedere felice con qualcun altro e credimi io voglio che tu sia felice, ma non riesco a immaginare che qualcun altro sfiori la tua pelle o tocchi le tue labbra. Non ti lascerò mai! Per nessuna ragione al mondo, a meno che tu non lo voglia, ma spero di no.
Passerò a prenderti stasera, voglio farti una sorpresa. Non ti agitare, sarà una serata tranquilla e non voglio che tu ti preoccupi di niente.
Ti amo.
Ed


La sua dolcezza mi lascia sempre senza parole, lui è tutto ciò che voglio e non importa se si presenteranno mille problemi, li affronterò tutti perché è questo che si fa quando si ama, si affronta la vita sia nel bene che nel male.

Considerando che Edward di solito arriva alle 19.30, mi restano ben tre ore prima di rivederlo, troppo tempo che non so come impiegare.

Scendo in cucina e mangio qualcosa, guardo un po’ di tv, leggo qualche pagina di Cime tempestose ed impiego buona parte del pomeriggio.
Alle 18.00 decido che finalmente posso iniziare a sistemarmi, visto che ho tempo invece della doccia, faccio un bagno caldo e lavo con cura i capelli. Dopo aver finito ed aver asciugato i capelli, mi avvio verso l’armadio per decidere cosa indossare, opto per un paio di jeans stretti e una camicetta blu, abbino un paio di ballerine blu e una borsetta.

Mi trucco poco, faccio i boccoli ai capelli e scendo al piano inferiore ad aspettare il mio cavaliere.

Dopo pochi minuti sento la sua macchina che sfreccia sull’asfalto, con impazienza aspetto che suoni alla porta, quando sento il campanello, mi precipito ad aprire e lo vedo in tutto il suo splendore.

<< Ciao >> mi dice, tendendomi una mano.

L’afferro e sorrido, prima di alzarmi sulle punte dei piedi per sfiorare la sue labbra.
Sento una scarica elettrica, ogni contatto tra noi è pura elettricità.

La serata comincia bene.

Spazio all’autrice:
Ciao a tutti!! Ho comprato oggi una nuova tastiera e ho scritto subito un capitoletto per non farvi attendere ulteriormente. Vi aspettavate già la seratina romantica? Beh mi dispiace ma dovete attendere fino al prossimo capitolo, in questo abbiamo visto come si preparano a questa serata, per una volta vediamo anche come si prepara il nostro Ed. Beh, che dire, adoro ma proprio tanto il rapporto che Edward ha con Alice, sono così carini ^^
Infine volevo ringraziare tutti quelli che continuano a seguirmi e quelli che magari leggeranno per la prima volta. Un bacio <3

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Capitolo 16
*** La nostra serata ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta con fini di lucro

La nostra serata
Pov Bella
“Sei l’amore della mia esistenza” questa frase mi riecheggia nella testa non facendomi prendere sonno.

Sono in paradiso in questo momento, avvolta dalle braccia del mio angelo, cerco di dormire ma la sua presenza mi rende impossibile la cosa, le sue mani che mi accarezzano lievemente i capelli e la sua bocca che mi sfiora il viso, leggera come una farfalla che si posa su un fiore.

“Sei l’amore della mia vita”.

Questa è stata una serata speciale e ripensandoci mi si attorcigliano le budella dall’emozione.
<< Perché sei accaldata? >> sussurrò Edward avvicinandosi al mio orecchio e posandovi un bacio.
Apro gli occhi e li faccio scontrare con i suoi.

<< Stavo pensando a noi >> gli sussurro piano, appoggiandomi al suo petto scolpito.

Mi strinse maggiormente e mi baciò la fronte, << pensieri piacevoli? >> chiese fintamente ingenuo.

<< Molto >> risposi imbarazzata.

Poi lasciai andare la mia fantasia e ripercossi tutta la serata con la mia mente perché è il mio modo di rivivere le cose, riaffiorano tutte le emozioni e le sensazioni provate e si mescolano con quelle che provo adesso stando tra le braccia di Edward ancora, ancora e ancora.

***

Il viaggio in macchina era stato silenzioso, nessuno dei due parlava, ma non era imbarazzante stare in silenzio, piuttosto era intimo, sicuro. Le nostre mani rimanevano intrecciate sopra il cambio ed i miei occhi si posavano spesso sul profilo di Edward, era rilassato ma si percepiva anche una certa emozione.

<< Perché mi fissi? >> mi disse voltandosi verso di me.

<< Mi piace guardarti >> confessai imbarazzata per l’essere stata colta in flagrante come un bambino con le mani dentro al barattolo di biscotti, del resto era impossibile che non si accorgesse del mio sguardo, percepiva tutto con i suoi super-sensi!!

<< A me piace quando mi fissi >> disse aumentando la pressione sulla mia mano e sorridendomi dolcemente.

Queste erano state le uniche parole che c’eravamo scambiati in macchina.
Ci fermammo davanti ad una strada secondaria, era un piccola via che conduceva al bosco, Edward scese e venne verso di me per aprirmi lo sportello.

<< Volevo portarti in un posto importante, un posto speciale per noi >> disse prendendomi per mano, io mi lasciai condurre da lui.

<< Adesso devo prenderti in braccio così eviterai di farti male >> disse allargando le braccia.

<< Stai insinuando che io sia sbadata? >> Gli dissi.

<< Si, amore, devi ammetterlo cadi perfino in un pavimento liscio, non oso immaginare cosa possa capitarti in mezzo ai pericoli del bosco >> rispose sghignazzando.

<< Divertente >> gli dissi prima di tuffarmi tra le sue braccia, << soltanto per starti più vicina >> dissi più seriamente.

<< Non hai bisogno di scuse per starmi vicina, non è più un problema per me. Ti amo così tanto che tutte le altre cose diminuiscono al confronto, anche la mia sete. >>

Emozionata dalle sue parole, posai la testa appena sotto al suo collo e vi posai un bacio.
Subito dopo, mi ritrovai a sfrecciare per il bosco, la sensazione che provai fu di pura adrenalina, mi sentii così viva e così bene.

Ci fermammo improvvisamente.
Edward mi aiutò a scendere, appena mi voltai rimasi colpita dalla meraviglia che vidi di fronte a me.
C’era il nostro tronco, il tronco doveva avevamo parlato quel pomeriggio dopo il suo arrivo, era ai piedi di un albero ricoperto di lucine ad intermittenza.
Poco lontano vi era un tavolino apparecchiato, con una candela accesa al centro.

<< E’ bellissimo >> sussurrai guardandolo.

<< Tu sei bellissima >> mi rispose e poggiandomi una mano dietro la schiena mi condusse al tavolo, mi sposto la sedia e poi si sedette di fronte a me.

<< Volevo una serata tranquilla >> disse sorridendo.

<< Io ti conosco, Bella. So quanto sei semplice e mi sono innamorato anche di questo, ecco perché oggi non ci sono portate raffinate ma una buona pizza anche se per mangiarne una davvero buona dovrei portarti in Italia >> aggiunse ridendo.

<< Grazie per tutto, sei fantastico >> dissi sinceramente emozionata.

Spazio all’autrice:
Ecco la prima parte della serata, spero che vi piaccia e che non sia troppo banale. Non ho molto da dire, solo spero di ricevere qualche commento!! Baci <3

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Capitolo 17
*** Sono sicura tra le tue braccia ***


Ecco dove li avevamo lasciati XD

I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a fini di lucro

Sono sicura tra le tue braccia

Pov Bella

<< Grazie per tutto, sei fantastico >> dissi sinceramente emozionata.

<< Tu lo sei >> mi rispose, sfiorandomi piano il dorso della mano.

Poi si alzò e m’invitò a fare altrettanto, tenendomi per mano mi trascinò in uno spiazzo vicino, era tutto illuminato con luci ad intermittenza ed il cielo quella sera era così sereno che si vedevano persino le stelle, niente a che fare con i nuvoloni che di solito lo ricoprivano.

<< Vuoi ballare con me? >> mi chiese all’orecchio, poggiandomi il naso sul collo e facendomi venire uno strano formicolio alla schiena.

<< Non c’è la musica!! >> riuscì a sussurrare, non mi fregava niente della musica, in realtà l’unica cosa a cui riuscivo a pensare erano le sue mani che mi sfioravano lievemente la schiena salendo fino al collo.

<< In realtà ci sarebbe anche quella >> rispose prima di azionare un piccolo i-pod, la musica riempi lo spazio circostante, espandendosi nell’aria, rendendo questo momento ancora più perfetto, se è possibile.

Così ballammo, stretti in un abbraccio caldo, sicuro. Girammo intorno agli alberi, Edward seguiva un percorso tutto suo, non né capii il senso ma mi lasciai condurre. Seguivo i suoi passi senza sapere dove stessimo andando, ma sapendo che saremmo stati insieme. Persa nel nostro ballo non mi accorsi di molto, solo quando la musica finì ed io riapri gli occhi, mi resi conto che ci eravamo spostati parecchio, dovevo essere proprio presa dal ballo. Eravamo vicino ad un albero posto all’estremità della radura, Edward sciolse il nostro abbraccio e mi prese per mano.

<< Dobbiamo andare. >> disse appoggiando lievemente le sue labbra sulle mie. Non mi bastava, non poteva bastarmi questo bacio, ero affamata di lui, avevo bisogno di un contatto più profondo almeno prima che la serata finisse.

Approfondii il bacio, stringendo con le mani una ciocca di capelli bronzei e setosi, lui non si lasciò pregare e ricambiò subito, stringendomi la vita con un braccio e sfiorandomi lentamente la guancia con l’altra mano.

Dopo un tempo che non so definire, ci staccammo, io avevo il fiato corto, lui era completamente rilassato.

<< Adesso possiamo andare?? >> mi chiese sorridendo.

<< Mmm >> mugugnai, riavvicinandomi.

<< Stai tentando l'animale >> mi disse più seriamente.

All’inizio avvampai, non mi aspettavo una confessione così diretta perciò rimasi spiazzata ma decisi di essere più intraprendente.

<< Mi vuoi? >> gli sussurrai all’orecchio, cercando di essere seducente in qualche modo.

<< Nemmeno lo immagini quanto ti voglio >> mi confesso sinceramente, guardandomi dritto negli occhi.

<< Ti voglio anch’io >> dissi di getto, arrossendo subito dopo.

Mi accarezzò la guancia, poso le dita sulle mie gote fino a quando smisero di essere rosse ed il sangue torno a fluire tranquillamente.

<< Sono lieto di questo >> continuo ad accarezzarmi, poi mi prese in braccio e sfrecciò per la foresta.
In poco tempo arrivammo alla macchina, lui mi fece scendere gentilmente ed io ci misi un po’ per ristabilire il mio precario equilibrio.

<< Non puoi sviare il discorso così >> lo accusai, puntando i miei occhi nei suoi, non volevo essere sempre quella imbarazzata, volevo dire ciò che provavo liberamente, con Edward ci riuscivo di solito ma talvolta la sua perfezione mi lasciava senza fiato e sembravo una scema.

<< Non sto chiudendo il discorso, ma la serata non è finita ed io voglio portarti in un altro posto >> mi disse ammiccando.

<< Ok-ay >> dissi lentamente.

Lui sghignazzo e poi si avvicino per aprirmi lo sportello del passeggero.

<< Edward >> lo chiamai quando si allontanò per avvicinarsi al posto di guida.

<< Si?? >> mi chiese voltandosi per guardarmi.

<< Mi sento al sicuro tra le tue braccia >>.

Spazio all’autrice:
Ciao a tutti XD
Ho avuto un’assurda mancanza d’ispirazione in questi giorni, ma spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere se fa troppo schifo XD La serata non è ancora conclusa e non si può mai sapere cosa accadrà, voi cosa pensate?

La canzone è sempre quella da cui la storia prende il titolo:
http://www.youtube.com/watch?v=q0KZuZF01FA


 

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Capitolo 18
*** Solo un ragazzo ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a fini di lucro

Solo un ragazzo

Pov. Edward

Non potevo fare altro che sorridere. Era sempre così con Bella, ogni cosa facesse, ogni cosa dicesse, tutto riusciva a penetrarmi quando si trattava di lei. Aveva scalfito la mia gelida corazza dal primo sguardo, aveva riscaldato il mio freddo cuore e aveva addolcito le mie labbra con ogni suo bacio. L’amore è ovunque nel mondo, ed io lo vedevo ma non riuscivo a viverlo.
Vedevo i ragazzi innamorati che a scuola arrivavano mano nella mano, sentivo delle uscite romantiche quando le ragazze le raccontavano alle amiche.
Vedevo l’amore perfino a casa, tra quelli che sono uguali a me. Pensavo di non riuscire a trovare nessuno per cui provare amore, figurarsi se pensavo di essere ricambiato.
Non sarei stato me stesso, non avrei potuto parlare della mia natura e anche quando l’avessi fatto, chi mai poteva accettarmi?

Poi un giorno è arrivata Bella, mi sono sentito come un demone in Paradiso, tutta quella luce, tutta quella bellezza, non pensavo di meritarla. Ma il paradiso è così bello che non sono riuscito a lasciarlo e adesso mi sento migliore, perché è così che Bella mi fa sentire quando mi guarda, quando mi sfiora o mi bacia.
Mi fa sentire che lo merito, ed avere qualcuno che ti accetta per quello che sei è meraviglioso.

<< Invece le tue braccia sono l’unico posto in cui mi sento vulnerabile >> le sussurro guardandola intensamente, ho parlato molto piano ma sono sicuro che mi abbia sentito perché subito le sue gote si colorano e questo mi spinge a continuare.

<< Io sono forte, sono veloce, so anche leggere nel pensiero. Quando sto con te però io mi sento solo Edward, non sono più un super vampiro ma solo un ragazzo follemente innamorato. Non credevo fosse possibile, ma mi sento così, sono solo un ragazzo >> le spiego come mi fa sentire, come mi migliora.

<< Ed io sono solo una ragazza qualunque >> dice con voce strozzata abbassando lo sguardo.

<< Non sei mai stata una ragazza qualunque, tu sei dolce e tenera ma contemporaneamente sei forte e determinata. Tu diventi rossa se ti dico qualcosa di malizioso e poi mi chiedi se ti voglio come se fosse la cosa più banale del mondo. Tu non sei una ragazza qualunque, sei la mia ragazza, sei tutto. >> Mi avvicino alzandole il viso, i suoi occhi sono lucidi per la commozione ed una piccola lacrima sfugge al suo controllo rigandole il volto. Mi abbasso e le bacio entrambe le palpebre e poi percorro tutto il tratto della lacrima fino ad arrivare alle sue labbra.

<< Non dobbiamo andare a casa, la serata non è ancora finita. >> Le dico staccandomi per permetterle di riprendere aria.

<< Dove dobbiamo andare?? >> Mi chiede curiosa ed emozionata.

<< Vedrai. Preferisci andare in macchina o accoccolarti tra le braccia del tuo sexy fidanzato? >> Le chiedo ridendo, lei mi fa una linguaccia e incrocia le braccia al petto.

<< Tra le braccia del mio sexy fidanzato >> borbotta dopo, facendo finta di tossire per non darmela vinta.

Allargo le braccia e lei ci si tuffa dentro. La sistemo sulla mia schiena, lei mi avvolge le mani al collo e le gambe attorno alla vita.

<< Tecnicamente questa è la tua schiena, non le tue braccia!! >> M’incalza, appoggiando il suo naso sul mio collo.

<< Lo so, ma così è più funzionale >> le spiego voltandomi e facendo scontrare i nostri nasi.

<< Okay >> sussurra, stringendomi con maggiore pressione.

Comincio a correre, sfrecciando nei boschi dal lato opposto. Mi è sempre piaciuto correre, il vento che mi sfiora il viso e gli animali che mi corrono intorno pensando di riuscire a superarmi, il profumo della natura mossa dal vento, inoltre quando piove la terra rilascia un odore incredibile, l’ho sempre amato anche da umano. Adesso però correre è diverso, è diverso con Bella che sfrega il suo naso sul mio collo, alternando degli umidi baci, con i suoi capelli che scossi dal vento profumano ancora di più, con le sue mani che mi sfiorano il petto, correre adesso è meraviglioso ed unico.

Dopo una manciata di minuti arriviamo a destinazione. Bella ha ancora gli occhi chiusi per via del vento e le sue mani sono ancora strette intorno a me, mentre io contemplo il paesaggio che mi sta davanti.
E’ una piccola spiaggia, la sabbia è bianca e finissima, il mare è bello persino di notte così profondo ed immenso.

<< Amore siamo arrivati >> le dico scuotendola un poco. Lei alza lo sguardo, gli occhi al’inizio non riescono ad aprirsi ma quando focalizza il posto in cui siamo, aumenta la presa su di me.

L’avevo già portata qui, durante la gita in cui ha conosciuto i miei fratelli. Ma adesso al posto del sole c’erano tantissime stelle e la luna, strano per Forks, avevo scelto la serata giusta…Nah, tutto merito di Alice!! Aveva visto che oggi sarebbe stata una serata tranquilla e relativamente calda così mi diede il via libera.

<< E’ bellissimo >> disse Bella, l’aiutai a scendere, lei si tolse subito le scarpe per sentire la consistenza della sabbia sotto i piedi. Ad un certo punto con uno scatto in avanti, cominciò a correre. Io rimasi incantato a guardarla, mentre correva i capelli lasciati liberi sulle sue spalle svolazzavano intorno a lei e con i piedi alzava quantità di sabbia che poi ricadeva morbidamente.

Le diedi un po’ di vantaggio e poi la raggiunsi a velocità vampiresca, delicatamente la sorpresi alle spalle ed entrambi cademmo a terra rotolando. Lei cominciò a ridere come una bambina, di cuore e coinvolse anche me, era bellissimo vederla ridere finalmente dopo i tanti pianti che Keane le aveva procurato.

Cominciai a farle il solletico e lei si dimenò sotto di me, ridendo ancora di più. Poi improvvisamente cercò di ribaltare la posizione ed io la lascia fare, finendo sotto di lei. Il suo sguardo così intenso mi destabilizzò, si avvicinò lentamente fino ad appoggiare le sue labbra sulle mie, prima lentamente senza nessun urgenza poi con maggior passione, possessione e con profondo amore.

Le sue mani si spostarono sul mio petto muovendosi circolarmente e creando delle figure immaginarie, le mie mani erano sul suo viso, lo accarezzavo delicatamente percependone i tratti bellissimi.

Senza staccarmi dal nostro bacio, mi alzai e la trascinai con me su un grande letto a baldacchino bianco, posto così vicino al mare per ammirarlo tranquillamente.

Le sue mani sbottonarono la mia camicia che subito dopo venne gettata sulla sabbia, mentre continuava a baciarmi, le sue mani scesero alla mia vita per allentarmi la cintura.

<< Bella, io credo che dovremmo fermarci. >> Le dissi staccandomi dalle sue labbra. Lei mi  guardò con disappunto e poi si riavvicinò.

<< Davvero, io ti amo e ti voglio ma forse dovremmo aspettare >> le sussurrai staccandola delicatamente.

<< Non capisco, io ti voglio anche e non c’è ragione d’aspettare >> disse accigliata.

<< L’attesa aumenta il desiderio >> le dissi scherzando.

<< Non posso immaginare di desiderarti più di così, perché ti desidero moltissimo e non abbiamo bisogno di aspettare, io non ho paura di te, tu sei solo un ragazzo >> mi disse sorridendo prima di tornare a baciarmi.
 
Spazio all’autrice:

Avete visto che ho aggiornato presto per voi =P Ho scritto anche di più perciò spero che apprezzerete gli sforzi. Avete visto com’è diventata sfacciata bellina?? XD Lei sa ciò che vuole e sa come ottenerlo. Beh, fatemi sapere che ne pensate e perdonatemi se ci sono errori perché non l’ho riletto.

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Capitolo 19
*** Per qualcuno finisce bene ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro

Per qualcuno finisce bene

Pov.Bella


La sua mano mi accarezzava lentamente la schiena, coperta ancora dalla maglia, mentre continuava a baciarmi. Le mie dita erano intrecciate ai suoi capelli, mentre con l’altra mano gli sfioravo la guancia fredda, sentendola così calda al contatto con la mia mano. Le nostre gambe erano intrecciate, i suoi piedi si scontravano con i miei come se si stessere accarezzando anche loro. Stavo vivendo un momento magico, così intenso ma dolce.

<< Ti ho aspettato così tanto, Bella. E ti desidero, davvero, ti desidero moltissimo >> mi staccai fissandolo negli occhi, aspettandomi il “ma” che stava cercando di dire, vidi che non ci riusciva, era la prima volta che lo vedevo così in difficoltà.

<< Ma? So che stavi cercando di dirmi che c’è un “ma” >> gli dissi.

<< Mi sembra di sottrarti qualcosa, e non posso permetterlo. Non posso prendere più niente, sono già tante le cose che ti sto togliendo >> disse abbassando lo sguardo, ma continuando ad accarezzarmi la schiena.

<< Non mi stai togliendo niente, io non avevo niente prima di conoscerti, tutto ciò che ho adesso è importante. Adesso sono felice, mi sento amata, ed è grazie a te >> cercai di sciogliere le sue insicurezze, non pensavo che un vampiro potesse essere insicuro, ma Edward era più umano di quanto lui stesso credesse.

<< Tu stai rinunciando ad una vita mortale per me, io non posso darti ciò che qualsiasi ragazzo ti darebbe, non posso nemmeno fare un passeggiata alla luce del sole e non posso nemmeno portarti a cena fuori senza attirare su di noi gli sguardi di tutti. Non posso fare tante cose, ma una si. Una posso farla, non togliermi anche questa possibilità. >> I suoi occhi così intensi mi lasciarono la mente vuota, non riuscivo a pensare e nemmeno a parlare.

<< Smettila, Edward. Non pensare queste cose, a me non interessano. Magari potremmo aspettare un po’, potremmo fare pratica nel frattempo, cercando di rendere le cose più semplici, poi quando saremo pronti, quando sarà il momento giusto non ci faremo più tutte queste domande. >> Gli dissi sorridendogli e appoggiando le labbra nel suo collo, lui ricambio stringendomi.

<< Grazie, ti amo >> mi sussurrò, baciandomi i capelli e accarezzandoli.

<< Ti amo anch’io, e devo confessarti che avevo un po’ di paura, non di te ma di non essere abbastanza. >> Gli sussurrai imbarazzata.

<< Tu sei tutto >>

***

Pov. Charlie

La casa era buia, segno che non c’era nessuno. Bella probabilmente era fuori con Edward, per quanto questo mi preoccupasse non mi restava altro che accettarlo, accettare le scelte di mia figlia, che ormai è abbastanza grande da saper scegliere. Inoltre Edward è sempre stato un bravo ragazzo, mmh “vampiro”. Mi sembra così strano, anche solo ripeterlo mentalmente.

Mi avvicinai alla porta, inserì la chiave nella toppa ma questa si aprì senza nemmeno che avessi fatto pressione.

<< Che qualcuno? Bella sei tu? >> gridai preoccupato.

Nessuna risposta.

<< Se è uno scherzo, non è divertente!! >> Dissi mettendo la mano nella fondina per recuperare la pistola, menomale che non mi ero cambiato al lavoro.

<< Questa non ti servirà con me >> sussurrò qualcuno alle mie spalle, prima che riuscissi a voltarmi, la figura aggraziata di Keane mi si parò davanti.

<< Ciao Charlie >> sussurrò suadente.

<< Cosa ci fai in casa mia? >> Le chiesi immobile, era pur sempre un vampiro e la consapevolezza che niente potesse scalfirla era dura da accettare, e la paura cresceva, nonostante mi faceva strano aver paura di una donna.

<< Non voglio farti niente, stai tranquillo! >> Disse sorridendomi, ed anche se era una vampira era parecchio attraente, specialmente quando sorrideva.

<< Sai mi è difficile crederlo, visto che sei entrata in casa mia senza nemmeno essere invitata >> okay forse ero stato un po’ troppo pungente, ma non mi piaceva chi invadeva la mia privacy, umano o vampiro che fosse.

<< Sai Charlie, tu sei un uomo affascinante, mi dispiace di averti spifferato la notizia di tua famiglia e il suo vampiro, ma davvero sei molto attraente e da quando ti ho visto che avevo voglia di rivederti. >> Sussurrò tutto in modo così sensuale, ed io rimasi interdetto per molto tempo.

<< Che?? >> fu l’unica cosa che riuscì a dire quando mi ripresi dal mio stato di shock.

<< Tu-tu dici davvero? >> le chiesi subito dopo.

<< Non sminuirti così. Sei un gran bell’uomo e non capisco perché una donna o in questo caso una vampira non possa apprezzarti >> Mi sembrava di impazzire, come poteva dirmi una cosa del genere, lei era una vampira ma io ero pur sempre un uomo.

Mi avvicinai con passo svelto e la bacia. Quando le mie labbra si poggiarono sulle sue, provai un brivido, la sua pelle era fredda e molto dura, ma le sue labbra a contatto con le mie sembravano morbide. Le mie mani si posarono sulla sua riccia chioma rossa, mentre le sue vagavano sul mio corpo decise ma delicate.
In un attimo i vestiti abbandonarono i nostri corpi, non arrivammo nemmeno al piano di sopra e dovemmo accontentarci del divano.

Lei era pazzesca, decisa ma come qualsiasi donna forte, non sembrava affatto un vampiro, la sua pelle mi sembrava bruciare ed i suoi movimenti erano aggraziati e perfetti.

<< Ah, Charlie sei fantastico! >> Esclamava soddisfatta, mentre le mie spinte si facevano più vigorose.
Poi sfinito mi accasciai su di lei, lei sembrava soddisfatta anche se sicuramente era già pronta per il secondo round.

<< E’ stato bellissimo >> mi disse ed i suoi occhi erano sinceri.

<< Anche per me, sei fantastica. >> Le risposi accarezzandole i capelli.

<< Io non sono uno che fa solo sesso. Magari potremmo frequentarci e fare anche altro. >> Le proposi, trovandomi stranamente in imbarazzo, cioè ormai mi aveva visto nudo però farsi vedere dentro era più difficile.

<< Ma io sono una vampira, questo non ti spaventa? >> Mi chiese diventando di colpo triste.

<< Mia figlia esce con un vampiro, non vedo perché non possa farlo anch’io >> Le dissi ridendo. Poi pronto per il secondo round cominciai a baciarla.

Quando un rumore mi fece sobbalzare e la porta si apri rivelando ciò che non avrei voluto mai che mia figlia vedesse.

Pov. Bella

Dopo un breve viaggio in macchina, eravamo arrivati davanti la porta di casa. Stranamente la porta era ancora aperta, forse Charlie aveva dimenticato di richiuderla, ma di solito era più attento. Con la mano intrecciata a quella di Edward entrai in casa, rivelando ciò che non avrei mai voluto vedere. Ma che razza di storia è questa!

Spazio all’autrice:

Ciao a tutti!! Allora prima di tutto volevo scusarmi per non aver aggiornato prima, ho avuto diversi problemi. Tra la scuola e un problema in famiglia, ma adesso va tutto bene, comunque non è una giustificazione perciò perdono!! XD
Bella non ha concluso, ma quel birbantello di Charlie si!! Ve lo aspettavate?? L’avevo detto che anche per Keane c’è la possibilità di essere felice.
Vi dispiace che Edward e Bella si siano fermati? A me si un po’, ma non era il loro momento, ma quello di Charlie, poverino per una volta, mi sembra anche giusto!!
Fatemi sapere se vi fa schifo e se vi è piaciuto, scusate gli errori ma devo studiare e non ho proprio tempo di rileggerlo. Baci <3

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Capitolo 20
*** Tutti insieme appassionatamente ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro

Tutti insieme appassionatamente

Pov Bella

24 Dicembre

E’ la vigilia di Natale, ed è la nostra prima ricorrenza insieme.

Sono passate tre settimane da quando ho beccato mio padre in piena azione con Keane. In un primo momento sono rimasta parecchio sconvolta,  lei aveva cercato di rovinarmi la vita e lui che faceva? Decideva di portarsela a letto come se le cose non fossero già molto complicate.

All’inizio ho sbraitato con un’ossessa, non riuscivo a credere che l’avesse fatto, lui era mio padre e lei era una vampira sadica. Ricordo che quella sera sono uscita di casa sbattendo la porta, subito Edward mi era corso incontro facendomi ragionare.

Flashback

<< Io non ci credo, non posso. >> Avevo urlato dirigendomi verso la porta ed uscendo mi ero lasciata la casa alle spalle.

<< Bella, ragiona!! >> Edward era davanti a me che cercava di calmarmi.

<< Come posso ragionare, lei ha cercato di rovinarmi la vita, di rovinarci. Ed è una vampira per giunta. >> Urlai fuori di me dalla rabbia.

Qualcosa nel volto di Edward cambiò improvvisamente, il suo bellissimo volto angelico cambiò espressione, non era difficile da decifrare. Dolore.

L’avevo ferito senza nemmeno rendermene conto.

<< Andiamo Edward, lo sai che non era ciò che intendevo. >> Cercai in qualche modo di recuperare la situazione.

<< No, Bella. Lo capisco, non mi piace ma capisco ciò che vuoi dire. Lei è una vampira non è degna di tuo padre, come io non sono degno di te. >> Disse abbassando il capo e voltandomi le spalle.

<< No, Edward. Non è così, lo sai che ti amo, non penserei mai una cosa simile >> cercai di giustificarmi, di rimediare a ciò che avevo innescato.

<< Forse è meglio che vada >> disse, le sue mani si strinsero e la sua postura diventò più rigida del solito.

<< Ti prego non farlo, resta. >> Gli sussurrai avvicinandomi e abbracciandolo da dietro, cominciai a piangere senza nemmeno accorgermene, inzuppando tutta la sua maglia.

<< Non piangere, Bella! >> Mi sussurrò voltandosi e abbracciandomi.

<< Ti prego perdonami, non c’è alcun paragone tra voi, tu sei splendido, la persona migliore che io conosca, ho reagito così solo perché lei ha cercato di rovinarci. >> Gli dissi singhiozzando, e alzandomi in punta di piedi cominciai a baciarlo in tutto il viso.

<< Lo so, so che non intendevi dire una cosa del genere, me la sono presa troppo, scusami. >> Disse ricambiando i miei baci e stringendomi al suo petto.

Dopo pochi minuti di tenerezza, lui spezzò il silenzio che regnava nell’aria.

<< Keane non è ciò che pensi, so che ti ha fatto del male, che lo ha fatto ad entrambi, ma non è così credimi. Io la conosco, dagli una possibilità, se quello che vogliono entrambi è stare insieme, non gli negare la possibilità di essere felici. >> Restai a guardarlo soppesando le sue parole, non parlai per alcuni minuti pensando a ciò che avrei dovuto fare, mio papà meritava un po’ di felicità dopo il tradimento subito da mamma, perciò se questa felicità è rappresentata dallo stare con Keane, non impedirò questa relazione.

<< Okay, meritano di essere felici, se vogliono stare insieme non sarò io ad impedirlo >> comunicai prendendogli la mano, ed insieme ci avviammo verso casa.

Fine Flashback

E adesso dopo tre settimane mi ritrovavo al centro commerciale per fare gli ultimi acquisti di natale, accompagnata da Alice e da Keane.

Lei dopo essersi scusata con me, ha cominciato ad uscire con mio padre. In queste settimane trascorse in sua compagnia ho potuto percepire il cambiamento, si è rivelata veramente la persona dolce di cui parlava Edward. Una brava vampira che per amore di mio padre ha cominciato a nutrirsi di sangue animale.

<< Keane, ti piace questo set di canne da pesca per mio padre? >> Le chiesi indicandole il negozio in cui intendevo entrare.

<< Si, lui va matto per la pesca, entriamo dai >> disse felice trascinandomi dentro.

Dopo un pomeriggio di shopping mi sentivo esausta, ed ancora non avevo trovato niente da comprare ad Edward. Esasperata mi avviai verso l’uscita del centro commerciale quando una cosa in vetrina attirò la mia attenzione. Entrai nel negozio e vidi un esposizione di libri, comprai un libro tutto rilegato di cuoio e con le pagine bianche all’interno e un piccolo portachiavi digitale a forma di cuore dove inserire le foto.

Alice e Keane mi riaccompagnarono a casa, avevo esattamente due ore di tempo per prepararmi prima di andare a casa Cullen con papà, per festeggiare tutti insieme il Natale.

Posai il libro sulla scrivania e cominciai a scrivergli dentro.

“ Non sapevo bene cosa regalarti, nulla è abbastanza per dimostrarti ciò che provo. La mia vita non aveva senso, mi sentivo persa e solo anche in mezzo alla gente, solo con te riesco a sentirmi me stessa, perché quando mi guardi tu vedi me e ti va bene così, ti vanno bene i miei mille difetti e le mie paranoie e continui ad amarmi e a riempire la mia vita. Non ho molto, ma ciò che ho voglio condividerlo per sempre con te. Te lo prometto che sarà per sempre. Il mio cuore è tuo perché tu sei il mio cuore. Ti amo. Questo libro è il simbolo della nostra storia, riempiremo tutte le pagine e sull’ultima scriveremo: Per sempre. Tua, Bella.”

Cominciai a preparami con un solo pensiero, vederlo.

Angolo autrice:
Inizio chiedendo scusa, mi dispiace tantissimo per la lunga assenza ma spero egoisticamente che ci sia ancora qualcuno a leggere. Potrei dire mille parole per scusarmi, ma in realtà non credo che ci siano molto giustificazione, perché nonostante i problemi e gli impegni non avrei dovuto farvi aspettare così tanto. Mi dispiace.
Se è rimasto qualcuno a leggere, mi farebbe piacere qualche opinione sul capitolo =D
P.s Non c’entra niente con la storia, ma per caso qualcuno qui segue Grey’s anatomy?? Pura curiosità, perché io lo amo e il titolo di questa storia e anche il titolo di una canzone che si sente nel telefilm.
Bando alle ciance XD Ciaoo =)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 21
*** Io sono fatta per te (prima parte) ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro

Pov Bella

Io sono fatta per te  (I parte)

24 Dicembre, ore 23:00.

Sono fuori incantata dalle milioni di stelle che ci sono nel cielo e che è molto difficile vedere a Forks, ma non questa notte.

Mancano 15 minuti alla fine dell’anno, un anno difficile per molti aspetti, ma anche estremamente bello. Un anno che mi ha portato tante cose e tante altre me le ha tolte, un anno in cui ho visto la mia famiglia finire, ma ne ho trovata anche un’altra. 
Questo è l’anno dove ho conosciuto Edward, dove ho provato l’amore, la gioia, la felicità.

<< A cosa stai pensando? >> sussurrò Edward al mio orecchio, cingendomi i fianchi con le braccia.

<< Penso al tempo, gli anni passano così velocemente, anche quelli più belli. >> Risposi con voce un po’ malinconica.

<< Lo so, ma avremmo altri anni insieme, Bella. >>

<< Il punto è che tutto è sempre incerto, non sappiamo cosa faremo. L’unica cosa su cui sono certa e l’amore che provo per te e sulla vita che voglio avere e la voglio con te. >> Dissi girandomi e guardandolo intensamente.

<< Non dobbiamo parlarne adesso, Bella. Abbiamo altro tempo, hai tempo per decidere, non è una cosa dalla quale puoi tornare indietro, non è reversibile, per questo devi pensarci bene, devi valutare tutto ciò che non avrai, tutto ciò che non ti posso dare. >>  Disse stringendomi più forte e baciandomi lievemente il collo.

<< Lo so, Edward, ma potrai darmi tanto altro, mi darai ciò di cui ho bisogno, il tuo amore!! >>

<< Non hai bisogno di trasformarti per averlo, quello te lo darei comunque. >> Ritornò a guardarmi negli occhi, ed in quel momento io lo vidi, vidi il nostro futuro insieme. Il futuro che avrei voluto avere con lui, non un futuro precario, ma certo. Un futuro in cui lui non si sarebbe più trattenuto, ed io non sarei diventata una vecchia rugosa, ma sarei rimasta un’eterna ragazza di 17 anni che stava con l’amore della sua esistenza.

<< Io ti voglio, ti voglio in tutti i modi possibili. >> Dissi arrossendo subito dopo.

<< Puoi avermi in qualsiasi modo tu voglia. >> Rispose, sfregando la sua mano sulla mia schiena.

<< Allora portami via da qui. >> Sussurrai in modo flebile per l’imbarazzo, ma ero sicura che lui mi avesse sentito, infatti un attimo dopo mi trovai tra le sue braccia, sfrecciammo attraverso la foresta, evitando gli alberi.

<< Passiamo da casa mia >> sussurrai al suo orecchio.

Lo vidi cambiare direzione, quando arrivammo in prossimità del bosco sul retro di casa mia, mi fece scendere delicatamente e continuammo a camminare tenendoci per mano, non potevamo rischiare di farci vedere correre in quel modo dai vicini.

<< Che vuoi fare?? >> Sussurrò piano.

<< Voglio prendere una cosa >> gli risposi prima di entrare.

Sali le scale velocemente, ma lui ovviamente fu più veloce e lo ritrovai già sdraiato nel mio letto.
Mi avvicinai all’armadio e tirai fuori una grande coperta.

<< Andiamo >> gli dissi.

<< Pensavo dovessimo restare qui >> disse maliziosamente, afferrandomi per i fianchi.

<< Ho preso questo così potremmo sdraiarci nella nostra radura >> Dissi avvicinandomi ulteriormente per baciarlo.
Lui ricambio il bacio, poi mi condusse fuori e quando fummo lontani da occhi indiscreti, mi riprese tra le braccia e ricominciò a correre.

Si fermò in prossimità del nostro tronco d’albero, mi fece scendere e stese la coperta a terra.

Io continuavo a guardarlo ammaliata dalle sue movenze ed imbarazzata dalla situazione.

<< Ho paura >> disse all’improvviso Edward, non potevo vederlo in faccia perché era voltato, ma riuscivo a cogliere la tensione nella sua postura.

<< Di cosa?? >> Sussurrai ingenuamente.

<< Di essere pericoloso per te, di non riuscire a rendere la tua prima volta perfetta come dovrebbe essere. >>
<< Non avere paura, tu sei fatto per me ed io lo sono per te. >> Dissi e misi fine alla distanza che c’era tra noi, abbracciandolo da dietro.

Spazio all’autrice:

Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Volevo ringraziare le persone che commentano, che hanno inserito la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite, spero che qualcuno si faccia sentire anche con questo nuovo capitolo. Baci <3

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Capitolo 22
*** Io sono fatta per te (seconda parte) ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro 

Io sono fatta per te (seconda parte)

Pov. Bella

24 Dicembre

In un attimo mi ritrovai al centro della grande coperta, Edward mi aveva adagiato teneramente a terra e continuava a baciarmi, stringendomi il viso con le mani.

<< Sei sicura davvero? >> Disse, guardandomi intensamente, i suoi occhi erano così dolci, nonostante l’oro splendente stesse lasciando il posto a due iridi nere e bramose, ma non di sangue o almeno non del tutto.

<< Sshh >> dissi zittendolo e continuando a baciarlo intensamente. Cambiai posizione, alzandomi e mettendomi in ginocchio sulla coperta, mi tolsi la maglia sotto il suo sguardo famelico. Continuai a guardarlo intensamente per tutto il tempo, nonostante il calore che sentissi alle gote che erano sicuramente diventate rossissime.

Lui rimase per molto ad osservarmi, così presi l’iniziativa e mi avvicinai alla sua maglietta, togliendola.

Edward al petto nudo era la cosa più bella che avessi mai visto, non era la prima volta che lo vedevo, ma sicuramente erano diverse le circostanze, di solito non si era mai spinto troppo oltre.

Si risvegliò improvvisamente e si avvicino per baciarmi dietro l’orecchio, lasciando una scia umida fino al collo, e risalendo lentamente. Le sue mani andarono a sciogliermi il gancetto del reggiseno, lo gettò in una parte della coperta e tornò a guardarmi.

<< Sei perfetta. >> Sussurrò avvicinandosi al mio orecchio, e poi riprese a baciarmi lentamente, come se il tempo si fosse fermato, come se ci fossimo solo noi, due ragazzi che si amano, non un vampiro ed un’umana, solo due ragazzi innamorati.

Mi sbilanciai abbracciandolo e feci scontrare il mio seno con il suo petto, subito fui percorsa da una serie di brividi e la passione ci travolse.

Ci sdraiammo completamente sulla coperta, le mie mani si alternavano sul suo petto scolpito e sui suoi splendidi capelli, le sue mani vagavano su tutto il mio corpo.

Ben presto anche i pantaloni di entrambi furono tolti di mezzo, solo l’intimo ci divedeva dall’essere una cosa sola.
Il suo membro sfregava nella mia femminilità, facendo aumentare la mia voglia, dopo poco anche l’intimo accompagnò il resto dei vestiti e finalmente ci unimmo.

C’incastravamo perfettamente, nessun dubbio, ed era bellissimo, così forte ed intenso.

La radura era piena dei nostri gemiti dettati dal piacere immenso che stavamo provando.

Il tempo non aveva più alcun valore, sembrava che tutto si fosse fermato nel momento esatto in cui eravamo un’unica cosa.
Il piacere esplose poi, più forte di quanto avessi mai creduto possibile, non pensavo potesse esistere un qualcosa di così intenso. Lui venne insieme a me e poi mi bacio dolcemente le labbra, e rimanemmo così per un po’.

La mia testa era appoggiata al suo petto, il silenzio che c’era nell’aria era colmo di significati e pregno d’amore, con la mano continuavo a disegnare ghirigori sul suo petto scolpito, mentre lui continuava ad accarezzarmi la schiena lentamente.

<< E’ stato, è stato…non trovo nemmeno le parole per descriverlo >> dissi guardandolo intensamente.

<< Anche per me, mia Bella. >> Disse baciandomi la fronte.

<< La cosa più bella è che mi sono sentito solo un uomo, un uomo che ama la sua donna, non un vampiro. >> Disse poi compiaciuto e chiaramente emozionato.

<< Noi siamo fatti per stare insieme, te l’ho detto. >>  Gli sussurrai soddisfatta alzandomi un po’ per baciarlo.

Restammo abbracciati ad osservare le stelle per un po’ di tempo, nel cielo improvvisamente cominciarono ad esplodere una serie di lucine colorate, contornate dal rumore dei fuochi d’artificio.

Edward prese l’orologio che gli avevo lanciato da qualche parte e lo guardò.

<< E’ mezzanotte, amore, buon Natale. >> Mi disse baciandomi.

<< Il migliore di tutta la mia vita. >> Risposi quando ci staccammo.

Continuammo a guardare i fuochi esplodere nel cielo e quando questi finirono ci rialzammo per tornare dai nostri cari.

<< Ci avranno dati per dispersi, è meglio se torniamo, pensi che tuo padre mi sparerà?! >> Mi chiese ridendo.

<< Ho una scusa pronta, passiamo da casa mia a prendere il tuo regalo di natale, gli diciamo che avevo dimenticato a portarlo. >> Gli dissi facendogli l’occhiolino.

<< Certo 1 ora per prendere un regalo, sei la regina delle bugie, Bella. >> Mi tirò verso di lui e mi baciò, ridendo sulle mie labbra a causa della mia espressione fintamente imbronciata. Eppure mi sembrava una buona scusa.

Dopo essere passati da casa mia, tornammo velocemente dal resto della famiglia, nessuno fece domande fortunatamente, ci scambiammo gli auguri ed i regali.

Edward mi fece aprire il suo regalo, mi sorpresi vedendo due biglietti per la città dell’amore, Parigi, ho sempre desiderato andarci, lo ringraziai baciandolo e stringendolo forte.

Dovevo solo dare il regalo ad Edward, lui scartò la confezione che avevo fatto e trovò il portachiavi con le nostre foto e poi aprì il libro, leggendo a voce alta ciò che gli avevo scritto.

<< Non sapevo cosa prenderti, nulla mi sembra abbastanza. >> Dissi imbarazzata.

<< E’ perfetto >> disse mettendomi un dito sulle labbra e poi si avvicinò per baciarmi.

<< Bella,  vuoi stare con me per sempre? >> Mi sussurrò lentamente.

<< Si >> risposi fissando i suoi bellissimi occhi.

<< Sposami >> sussurrò.

Spazio all’autrice:
Eccolo finalmente XD Mi piaceva troppo l’ultima scena del film in cui lui dice: sposami, perciò ho deciso di non cambiarla molto. Il prossimo sarà l’epilogo, un bacio <3
 
 

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Capitolo 23
*** Il nostro per sempre (Epilogo) ***


I personaggi non sono miei e la storia non è scritta a scopi di lucro.

Pov Bella

Il nostro per sempre.

Continuavo a camminare, stretta al braccio di Charlie, proseguivo un passo dopo l’altro, cercando di non cadere.

Sono passati quasi tre anni dal giorno in cui Edward mi ha chiesto di sposarlo, ho aspettato di finire il liceo, e poi sono arrivati i gemelli.

Io ed Edward abbiamo avuto due splendidi bambini, Corinne e Manuel, sono davvero splendidi. Abbiamo fatto diverse ricerche e abbiamo scoperto che loro cresceranno tranquillamente come dei normali bambini, decideranno loro quando arrestare la loro crescita e questo avverrà la prima volta che si nutriranno di sangue. Anche la gravidanza è stata normalissima, sono stati davvero dei mesi speciali, Charlie al contrario di quanto pensassi è stato molto felice, mia madre un po’ meno però adesso anche lei è contenta per me.

Ricordo quei momenti con grande emozione, più doloroso invece è stato il momento della trasformazione. Ricordo che tutto faceva male e non riuscivo a respirare, quando mi sono svegliata il dolore era stato sostituito da una sete bruciante che mi dilaniava dall’interno.

Con il tempo mi sono abituata e adesso che ho superato tutto sono felice della mia scelta e della mia famiglia.

Edward si avvicinò e porgendomi la mano m’invitò a seguirlo davanti all’altare, il prete cominciò a parlare ed io riuscivo a percepire ogni singola parola ma non ci badavo perché ero troppo presa dagli occhi di Edward ardenti di passione e di amore.

Dopo aver cominciato la messa, il prete ci invitò a recitare le nostre promesse, Edward mi strinse la mano e cominciò a parlare:

“ Bella, la mia vita è più bella da quando ci sei. Insieme abbiamo superato gli ostacoli, le differenze, le paure, insieme abbiamo costruito una famiglia. Tu mi hai riempito di luce e di speranza, io che di speranza proprio non ne avevo, mi sono ritrovato a credere che niente sarebbe stato impossibile se tu fossi rimasta al mio fianco, tu ci sei stato, mi hai tenuto le mani e mi hai portato a provare ciò che non avevo mai provato. Ti amo, così sarà in eterno”, non avevo bisogno di respirare generalmente, ma le sue parole così dolci e profonde mi avevano fatto mancare il fiato.

Poi fu il mio turno:

“ Edward, il mio amore per te è puro, non c’è niente al mondo di cui io sia più sicura. Mi è sempre piaciuto pensare che due persone quando si amano, si completano a vicenda. Tu non mi completi, tu sei tutto, sei l’intero, sei l’essenza. Io ormai non ricordo nemmeno com’ero prima di conoscerti e non voglio nemmeno ricordarlo perché non m’interessa, la nostra famiglia è tutto ciò che conta per me, tu sei tutto ciò che ho sempre voluto, sei l’amore della mia vita, della mia esistenza, sei il mio eterno.”

Dopo aver pronunciato le promesse ed aver detto “si” ci scambiammo un eterno bacio che sapeva di vita, d’amore e di passione.

<< Per sempre >> sussurrò Edward al mio orecchio.

<< Per sempre >> confermai emozionata.

The End.

<< Mamma dai, rileggici la storia tua e di papì >> disse Corinne, muovendo delicatamente le braccine verso di me, era buffa quando accompagnava le sue parole con i gesti.

<< Si, mamma, daiii!! >> Le diede man forte il fratellino.

<< Bambini su, ho appena finito di leggervela, adesso dormite, domani vi prometto che la rileggiamo insieme. >> Dissi baciando delicatamente le loro fronti.

<< Okay >> sussurrarono entrambi.

Spensi la luce della loro cameretta e mi diressi fuori, mi appoggiai alla ringhiera vicino ad Edward, che sembrava assorto a guardare le stelle.

<< Si sono addormentati >> Gli dissi, anche se sicuramente dal loro respiro calmo lo aveva capito anche lui.

<< Già >> disse avvicinandosi e baciandomi lentamente.

Ormai eravamo sposati da due anni, avevamo costruito una casetta poco lontano da Forks così da poter rimanere in contatto con il resto della famiglia.

<< Ho riletto la nostra storia ai bambini, mi chiedono sempre di sentirla. >> Dissi sorridendo sulle sue labbra.

<< Questo perché vogliono sentire di come tu ti sia innamorata di questo affascinante vampiro. >> Disse indicando se stesso e ridendo.

<< Ti amo >> gli dissi e presi l’ultima pagina del libro, quella in cui avevo scritto “Per sempre”.

<< Anch’io >> disse Edward, sfiorando la carta ruvida del libro, poi lo tolse dalle mie mani e lo appoggio ad uno sgabello e riprese a baciarmi con passione, diventammo un’unica cosa quella sera, ma lo eravamo stati da sempre.

 
Spazio all’autrice:
Ciao a tutti =) Comincio col dire che mi dispiace di averci messo tanto, purtroppo tra simulazioni, studio ed esami, non ho molto tempo per scrivere, ma non ho intenzione di abbandonare le mie storie. Siamo giunti alla fine di questo percorso insieme, questa è stata la prima long su twilight e devo ringraziare tutti di cuore, mi è piaciuto tanto scriverla e interagire con voi. Tutti i vostri pareri sono stati importanti e spero tanto di non aver deluso nessuno, se così fosse, mi scuso.
Per il resto volevo ancora ringraziarvi e magari invitarvi a leggere le altre mie storie, così da non interrompere le interazioni con voi. Grazie di cuore. Baci <3
 

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