Ricominciare da zero

di Saeko_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di una nuova vita. ***
Capitolo 2: *** Lysandre e Castiel ***
Capitolo 3: *** Musica e liti ***
Capitolo 4: *** Canzoni e cani ***



Capitolo 1
*** L'inizio di una nuova vita. ***


L'inizio di una nuova vita.

 

Bene, a momenti l'inferno inizierà!

Certe volte mi chiedo come mai i miei genitori abbiano divorziato, ma poi con un'alzata di spalle mi rispondo che é stato meglio così, almeno adesso non litigano più.

Però, c'é un grosso però di mezzo... il loro divorzio mi ha obbligata a seguire mia madre in Francia col suo nuovo compagno, a Parigi per essere precisi e la cosa mi ha scombussolata non poco.

A Firenze avevo diversi amici e un ragazzo, il quale appena ha saputo del trasferimento improvviso non ne ha voluto sapere e mi ha mollata, senza neppure pensare di continuare la nostra relazione a distanza, certo, vedendoci sempre meno, ma stando comunque insieme... va be', ormai l'ho superata!

Comunque, adesso il problema principale é che sto per iniziare un nuovo anno scolastico in una nuova scuola e in una nuova città, anzi, ancora peggio, in un nuovo Stato!

Cammino verso l'ingresso dell'edificio, senza prestare attenzione agli sguardi degli altri ragazzi.

Odio essere albina e odio che tutti guardino i miei capelli bianchi come la neve e i miei occhi bicolore, uno verde e l'altro blu, anche perché tutti questi problemi mi rendono la vita piuttosto difficile, per esempio non posso andare al mare, perché se sto sotto il Sole per troppo tempo rischio grosso, infatti é un bene che oggi sia nuvoloso e che io non abiti lontana da scuola.

Fisicamente sono una ragazza normale, non troppo alta, forse un poco bassina, affatto secca, ma neppure grassa, coi capelli corti e mossi e sempre in forma, visto che mangio un po' di tutto e visto che mi mantengo in costante attività fisica.

Mentre cammino per poco non inciampo in un quadernetto poggiato per terra.

Subito lo raccolgo e leggo l'etichetta ovviamente con le scritte in francese, le quali mi mettono ancora a dura prova.

“Quaderno di poesie di Lysandre Morel, III B”, quindi, adesso la gente di almeno 16 anni si dimentica le proprie cose a giro!? Mah...

Quasi quasi sono curiosa di darci una sbirciatina... però, non é neanche mio e non conosco manco il proprietario, che diritto ho io di leggere delle poesie di un perfetto sconosciuto? Voglio dire, anche se pure io scrivo chi mi dà il diritto di leggere le opere altrui senza il consenso del diretto interessato?

Alla fine scuotendo la testa mi metto il quaderno sotto braccio e mi dirigo a passo spedito verso i tabelloni, leggendo la dislocazione della mia classe.

Bene, la II B è al primo piano.

Molto velocemente mi dirigo dentro l'edificio scolastico e fermo una ragazza.

-Scusami, sai dov'é la segreteria?- le chiedo, cortesemente.

-La seconda porta a destra, da quella parte- mi dice, indicandomi uno dei due corridoi presenti al primo piano.

In un lampo raggiungo la segreteria e busso un paio di volte.

Entro e trovo un ragazzo seduto dietro una scrivania.

-Dovrei consegnare la mia foto-tessera al segretario delegato- ammetto, osservando il ragazzo.

Capelli biondi tenuti piuttosto corti, occhi azzurri, mediamente alto e fisico non troppo muscoloso.

Un ragazzo carino, insomma.

-Sei nuova? Piacere, io sono Nathaniel e sono il segretario delegato- mi spiega, alzandosi e venendo verso di me, per poi stringermi la mano.

Quindi è lui il segretario? Sembra un po' troppo giovane, però... va be', alla fine anch'io ricambio la stretta di mano ed estraggo la mia foto-tessera dalla tasca del mio giubbotto.

-Ecco, é questa- gli dico, passandogliela.

Lui annuisce ed io abbozzo un mezzo sorriso.

-Tutto a posto?- gli chiedo, ma lui fa di no con la testa.

-Posso sapere il tuo nome, la tua età e la tua classe? Devo controllare i tuoi fascicoli- m'informa, quindi capisco di dovermi sbrigare, visto che a momenti suonerà la campanella e non voglio di certo ritardare proprio il mio primo giorno di scuola!

-Oh, certo, sono Caterina Lebeau, 15 anni, II B, serve altro?- domando, mentre lui cerca dei fascicoli e alla fine ne trova alcuni e li spilla insieme.

-No, va bene così, puoi anche andare in classe, spero che ti possa ambientare al meglio, ci vediamo- quindi mi saluta con un lieve sorriso ed io annuisco, salutandolo e fiondandomi al piano di sopra

In un lampo arrivo a destinazione, ma ormai ho il fiatone e la campanella suona proprio quando raggiungo l'armadietto che la direttrice mi ha affidato quando mi sono iscritta.

In un lampo lo apro e ci metto dentro alcuni libri presi dallo zaino che momentaneamento ho poggiato per terra, quindi, proprio quando sto per metterci anche il quaderno di Lysandre qualcuno mi spintona e cado a terra picchiando la testa contro lo spigolo del mio armadietto.

Rischio di piangere ma mi trattengo, quindi, chiudo gli occhi e mi metto una mano sulla fronte, notando una sbucciatura e del sangue che mi cola.

Oh mamma! Adesso sì che sono finita male!

Comunque, sento delle risate e quando riapro gli occhi e guardo in su noto tre ragazze dall'aspetto di tre oche guardarmi come se fossi solo spazzatura.

Mi rialzo a fatica e le fulmino con lo sguardo, prendendo un fazzoletto dal mio zaino ed asciugandomi il taglio alla ben meglio.

-Andatevene, nullità- dico loro, fissandole con uno sguardo omicida e lasciandole basite, ma una di loro mi risponde con uno sguardo di sfida, ma dopo poco si rende conto che ho usato un tono freddo, distaccato e che non ammette repliche, quindi gira i tacchi assieme alle altre due e scompare, quindi io raccolgo il quaderno di Lysandre da terra e lo infilo nell'armadio.

Una ragazza esce di filata dalla II B e mi viene incontro, ha i capelli rossi e lunghi, mentre i suoi occhi sono verdi ed esprimono preoccupazione.

-Tutto bene!? Ho visto che hai avuto uno scontro ravvicinato con Ambra e con le sue amiche! Oh cielo, ti sei fatta male!?- mi domanda, aiutandomi a chiudere l'armadietto e mettendomi una mano sulla spalla.

-Va tutto bene, grazie. Io sono Caterina, ma preferisco essere chiamata Saeko, piacere. Anche tu sei della II B?- lei annuisce e mi stringe la mano, per poi sorridermi rassicurata, quindi andiamo in classe insieme ed io mi siedo accanto a lei, a quel punto, però, é lei a presentarsi a me e quindi scopro che si chiama Iris.

-Senti, scusa, conosci per caso un certo Lysandre Morel?- le domando, sperando di poter ridare il quaderno al suo legittimo proprietario il più presto possibile.

-Lysandre dici? Oh sì, la sua classe é due aule più in là della nostra, perché?- mi domanda, sinceramente curiosa.

-Ah, niente, é solo che ho trovato il suo quaderno di poesie per terra nel cortile dell'edificio- ammetto, alzando le spalle appena visibilmente.

Lei annuisce e ridacchia appena.

-Da ciò che so lo perde spesso- ammette, -comunque, se vuoi a ricreazione ti porto da lui- mi dice ed io le rispondo che mi va bene e quindi entra la professoressa della prim'ora che per fortuna mia era in ritardo.

Be', come inizio giornata poteva andare peggio, anche se il sangue derivato dal taglio si é fermato da pochissimo.

 

Angolo autrice:

Ok, questa é la prima fanfiction che pubblico qui su EFP riguardante questo gioco di ruolo e ad essere onesta é la stessa che sto pubblicando sul forum di Dolce Flirt, quindi, é per questo che é a rating verde e l'omosessualità sarà un tema del tutto assente.

So che di norma non é da me pubblicare storie a rating verde, prive di tematiche “forti” e senza neppure citare il tema dell'omosessualità, ma il forum di Dolce Flirt lo vieta e quindi mi sono adeguata... anche se sto pensando di scrivere una storia su questo gioco un po' più “forte” che pubblicherò solo qui per via del regolamento che é presente su Dolce Flirt.

Comunque, spero che vi piaccia lo stesso questa mia piccola trovata! :)

P.S.: Lo so di star portando avanti pure altre due long-fic, ma non preoccupatevi, continuerò ad aggiornare come sempre! :)

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Capitolo 2
*** Lysandre e Castiel ***


Lysandre e Castiel.

 

La ricreazione suona dopo tre ore e appena tutti si alzano io mi avvio con Iris fuori dall'aula, ma nel frattempo tiro fuori il cellulare da una delle tasche dei miei pantaloni, visto che ha vibrato più volte.

Mi sono arrivati dei messaggi da parte di mia sorella minore di 13 anni che adesso é alla scuola media della città, di mio fratello maggiore di 21 anni che adesso dev'essere a lavorare nel suo pub a Firenze e da parte di mia cugina di 17 anni con cui ho una grandissima amicizia da anni.

Mia sorella mi ha scritto “Qua é molto bello! Non capisco molto bene la lingua, ma ho incontrato subito una ragazza molto simpatica che conosce l'italiano e che molto probabilmente diventerà molto amica mia! Tu come ti trovi?”, mio fratello scrive “Tutto bene nella nuova città? Rispondimi appena puoi”, mentre mia cugina scrive “Come ti pare questo primo giorno? Hai già incontrato qualche ragazzo carino?” a quest'ultima frase sorrido divertita e dico ad Iris di fermarsi.

-Scusa, rispondo un attimo a dei messaggi che mi sono arrivati sul cellulare- le dico e quindi rispondo.

A mia sorella scrivo semplicemente “Sono felice per te, anche io credo di starmi adattando bene ed ho trovato una ragazza molto simpatica con cui vado d'accordo”, a mio fratello rispondo ancora più brevemente “Sì, é tutto a posto, mi trovo bene, almeno per ora, ci si sente”, mentre a mia cugina scrivo “Be', ho ancora un anno prima di poter giudicare a pieno tutto questo, ma non mi sembra un brutto inizio, anche se ho già incontrato tre oche, ho sbattuto la testa contro lo spigolo del mio armadietto, tagliandomi la fronte e all'ingresso ho trovato il quaderno delle poesie di un tizio di 3°. Comunque, di ragazzi carini per ora ho incontrato solo il segretario, che molto probabilmente per me é troppo grande, in tutti i casi ti farò sapere! :)”, quindi invio anche l'ultimo messaggio e mi appresto a seguire di nuovo Iris.

Prima di tutto ci fermiamo davanti alle macchinette che si trovano vicinissimo a classe nostra e prendiamo degli snack, quindi, io vado a recuperare il quaderno di Lysandre e poi andiamo a cercarlo.

-Aspetta, forse potrebbe essere in giardino- mi dice Iris, quindi ci dirigiamo al piano terra e andiamo in giardino, dove lei mi indica due ragazzi seduti su una panchina e intenti a parlare.

-Il rosso é Castiel, non é un tipo affidabile, mentre il ragazzo dai capelli bianchi é Lysandre, io adesso devo andare, ci si vede dopo- mi dice, salutandomi con un cenno della mano e scomparendo.

Io respiro profondamente e m'impongo di restare calma.

Tutti e due i ragazzi che mi ritrovo davanti sono molto carini ed io sono troppo timida, quando si tratta di relazioni interpersonali che non si fermano alla prima impressione come col segretario.

Fatto sta che alla fine mi faccio coraggio e mi avvicino ai due.

Castiel appena mi vede inarca un sopracciglio e smette di parlare con Lysandre, spengendo la sigaretta che stava fumando sopra il legno della panchina.

Se finisce col dar fuoco alla panchina io scappo, giuro!

-Ehm, scusatemi... tu sei Lysandre giusto?- chiedo, guardando direttamente il ragazzo dai capelli bianchi.

Ora che ci faccio caso molto probabilmente é albino pure lui ed ha pure gli occhi bicolore come me!

-Sì, perché?- mi domanda con uno sguardo apparentemente privo d'interesse, almeno finché io non gli mostro il suo quaderno.

-Credo che sia tuo e visto che l'ho trovato stamattina all'ingresso di scuola ho pensato di ridartelo appena possibile- ammetto, dandogli il quaderno ed abbozzando un mezzo sorriso, per poi continuare: -comunque, scrivi poesie? Anch'io scrivo, anche se i miei testi sono quasi sempre in prosa- dico, infine.

Non é da me parlare così tanto a un ragazzo appena conosciuto, ma qualcosa mi ha semplicemente spinta a farlo.

-Capito. Comunque grazie. Se avrò bisogno di consulenze saprò a chi rivolgermi. Come ti chiami?- mi domanda, poggiandosi il quaderno sulel ginocchia e guardandomi con un espressione leggermente incuriosita rispetto a prima.

-Caterina Lebeau, piacere, anche se preferisco essere chiamata Saeko-

Lui me la stringe per pochi secondi, quindi é il turno di Castiel, visto che a quel punto parla lui.

-Italiana almeno per metà,vero? Si sente dal tuo accento. Ho sentito dire che non siete gente affidabile, anche se siete un popolo di artisti- alzò gli occhi al cielo e quindi lo squadro per bene, lasciando stare per un attimo Lysandre.

-Non sono io a dovermi definire affidabile o meno, sono gli altri. Comunque sì, sul fatto che siamo un popolo che ama l'arte ci puoi giurare. Io canto, scrivo e disegno, tanto per dirne una, mentre mio fratello maggiore dipinge, mia sorella minore danza da anni, così come mia madre, mentre mio padre é francese, quindi lasciamo stare. Voi, invece siete un popolo di romanticoni, vero?- dico, alla fine, ironicamente, rendendomi conto d'avere di fronte due ragazzi che non sono affatto romantici, soprattutto Castiel non lo é.

-Il tuo gatto sarà romantico!- mi risponde, infatti, facendomi ridacchiare, mentre mi allontano e mi dirigo verso la mia classe.

E' strano che io mi sia esposta così tanto e che abbia pure stuzzicato un po' Castiel, ma non so, mi é piaciuto!

Fatto sta che tornata in classe mi siedo di nuovo accanto ad Iris e pochi minuti prima dell'arrivo del professore le racconto l'accaduto e lei ride divertita.

Dopo due ore abbiamo la pausa pranzo e io ed Iris ci andiamo insieme, sedendoci con altre ragazze che scopro essere amiche di Iris e con cui parliamo per una buona mezz'ora, mentre mangiamo.

Dopo un po' torniamo tutte alle nostre rispettive classi e per strada m'imbatto nelle tre oche di stamattina, infatti la bionda mi blocca per un braccio e mi guarda con un tono autoritario e di sfida.

-Ho saputo che ci hai provato con Nathaniel- eeeeeeeeeh!!?? Oddio, se si riferisce al segretario, a QUEL Nathaniel rido, giuro che rido come una pazza!

-Chi, il segretario?- chiedo, inarcando un sopracciglio e lei annuisce, guardandomi come si guarda un fastidioso insetto.

-Oh, non temere, gli avevo solo dato la mia foto-tessera e nient'altro, non ti voglio di certo rubare il fidanzato!- le dico, ridendo e guardando la sua espressione meravigliata, per poi allontanarmi con Iris, ma dopo poco Ambra -il capo delle tre oche- mi urla dietro, ma ormai io sono troppo lontana per sentire.

Appena raggiunta la nostra classe Iris mi blocca con un cenno della mano, passandosi l'altra sulla faccia.

-Non dire mai più ad Ambra una cosa simile, probabilmente adesso ti vorrà uccidere per l'insinuazione e anche se tu non potevi di certo sapere che ciò che le hai detto é tutt'altro che vero lei non si farà di certo scrupoli a vendicarsi- mi avverte, mettendomi una mano sulla spalla.

Io inarco un sopracciglio senza capire.

-Ma io ho solo detto che se é innamorata di Nathaniel per me non ci sono problemi- le rispondo, incapace di capire.

-Se qualcuno ti dicesse che per lui non ci sono problemi se sei innamorata di tuo fratello tu come reagiresti? Lo so che non lo sapevi, ma almeno in parte stavolta c'é da capirla....- mi dice, lasciandomi di stucco.

Ambra e Nathaniel sono fratelli!? Eppure, ora che ci penso si assomiglia molto, anche se spero che sia solo una somiglianza fisica!

-Oddio! Ma quindi sono fratelli!? Oh mamma, che figura! Va be', lasciamo stare e torniamo in classe, é meglio- le dico e quindi torniamo in classe perché dobbiamo starci altre due ore.

 

Angolo autrice:

Altro capitolo! Spero che vi piaccia! :)

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Capitolo 3
*** Musica e liti ***


Musica e liti.

 

Be', non posso di certo lamentarmi di questa nuova scuola!

Ok, tre giorni dopo l'inizio delle lezioni durante la pausa pranzo Ambra e compagnia bella mi hanno fatto scomparire il mio quaderno su cui scrivo alcune delle mie storie e me l'ha ritrovato Lysandre, poi, il primo sabato di scuola sono scivolata davanti a tutti i ragazzi prima che suonasse la campanella della prim'ora, visto che avevano appena lavato i pavimenti ed io non c'avevo pensato, quindi stavo correndo!

Invece, adesso che é domenica pomeriggio e la scuola é ormai iniziata da tre settimane mi trovo in un giardinetto a 200 metri da casa mia assieme ad Iris e Rosalya, un'altra amica mia che però va in III B, la classe accanto alla mia, dopo essere andate a fare compere, cosa che non mi piace granché, ma in fondo ormai Iris e Rosa sono mie amiche e volevo far loro un piacere, visto che ieri abbiamo parlato per quasi tre ore di arte in genere in quanto io l'adoro!

-Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui/e ti è toccato partire bambina/con una piccola valigia di cartone/che hai cominciato a riempire- intono, mentre dondolo sull'altalena ed Iris si dondola sulla sua, cioé, quella accanto alla mia, mentre Rosa é seduta a pochi metri da noi ed ha la testa poggiata contro un albero.

Poi, una voce alla mia sinistra mi lascia spiazzata, anche perché riconosco chi é a cantare.

-Due foglie di quella radura che non c'era già più/rossetti finti ed un astuccio di gemme/e la valigia ha cominciato a pesare/dovevi ancora partire- quindi, ascolto Castiel che intona quel pezzo della canzone che prima cantavo io e quindi mi giro.

La sua voce é molto intonata e leggermente bassa, é bravo a cantare il rock.

Iris si gira come me, ma non dice niente, mentre Rosa fa finta di niente, ma sorride appena.

-Quindi per lo meno hai dei gusti decenti in fatto di musica... uno dei pochissimi cantanti italiani decenti- mi stuzzica, avvicinandosi a me ed incrociando le braccia.

Io alzo un sopracciglio e fisso Castiel per qualche secondo, prima di sospirare.

-Divertente, davvero. Anzi no, non é affatto divertente, ma fa lo stesso- gli rispondo, tornando a dondolarmi sull'altalena e a canticchiare la stessa canzone di prima.

Rosa si alza all'improvviso e si pulisce il vestito che é visibilmente sporco di terra e prende le sue due borse stracolme di vestiti.

-Io vado, Leight mi ha appena inviato un messaggio e ha detto che mi aspetta davanti al cinema!- dice, visto che Leight é il suo ragazzo ed é anche il fratello maggiore di Lysandre, quindi ci saluta e si dilegua, a quel punto Iris prende le tre borse di cose che ha comprato e scende dall'altalena.

-Vado anch'io, ormai sono circa le 19:00 e dovrò andare a cucinare per la cena di stasera, ci si vede!- quindi, rimaniamo io e Castiel.

-Che ci fai qui?- gli chiedo, lanciando una veloce occhiata all'unica borsa che contiene i pochi indumenti che mi sono comprata per me.

-Non sono affari tuoi, comunque canti bene- mi dice, facendomi sorridere appena e facendomi scuotere la testa.

-Sai, a Firenze cantavo in una band composta da me e altri due. Onestamente non ho mai composto, visto che non scrivo canzoni, ma certe volte mi divertivo a fare dei disegni per loro- gli dico, continuando a dondolarmi.

Castiel rimane lì impalato per un po', ma dopo poco decido di tornare a casa e quindi scendo, per poi prendere la mia borsa e guardare Castiel.

-Io vado a casa, ci si vede- gli dico, ma appena mi sono allontanata un po' lui mi dice: -uno di questi giorni dovrai farmi vedere alcuni dei tuoi disegni!- io ridacchio e gli dico che va bene, prima d'andarmene.

Una volta a casa preparo la cena assieme a mia madre e apparecchio per 5 invece che per 4, visto che mio fratello é venuto a trovarci ieri sera e visto che riparte soltanto dopo cena.

Mangiamo e parliamo così scopro che mio fratello si é fidanzato da quasi cinque mese e che lui e questa Martha stanno seriamente pensando d'andare a convivere.

-Tu invece? Hai ancora trovato nessuno che ti piace?- mi chiede mia sorella minore a fine cena.

E' strano parlare con lei di queste cose, ma dopo tutto abbiamo solo 3 anni di differenza, quindi non é che lei sia poi molto più piccola di me!

-Non so... di ragazzi carini a scuola ce ne sono, tipo il segretario, Jade che anche se non é di scuola mia si occupa del club di giardinaggio e me l'ha presentato una mia amica, poi c'é quello che ha partecipato a uno scambio sportivo e l'ho conosciuto per caso in palestra, Dajan, mi pare, poi ci sono Castiel e Lysandre, ma non saprei...- le rispondo, spengendo la TV e decidendo di salire in camera mia, per poter dormire.

-Capisco... be', se t'innamori dimmelo, dopo tutto siamo sorelle!- mi dice, quindi io le sorrido e le spettino i capelli con una mano.

-Allora fallo pure tu nel caso ti dovessi innamorare! Comunque, buona notte- le dico, quindi vado a letto.

 

Il giorno dopo appena suona la campanella della ricreazione io prendo il mio block-notes e una penna, quindi esco nel giardinetto della scuola e mi siedo su una panchina.

Una volta a sedere sopra una panchina all'ombra di un grosso albero mi metto a scrivere qualcosa, quasi come se fossi in trance.

Dal nulla mi ritrovo a versare alcune lacrime, come se fosse una cosa quasi automatica... la scrittura mi aiuta, devo proprio ammetterlo.

Senza che me ne renda conto qualcuno si siede accanto a me.

Dopo un po', però, sposto lo sguardo verso la persona seduta di fianco a me e vedo Lysandre intendo ad ammirare il panorama e a mangiarsi un panino, in perfetto silenzio.

-Ciao Lysandre- lo saluto, notando che le nuvole stanno iniziando ad andarsene quindi estraggo un paio di occhiali da Sole dalla tasca dei miei jeans e me li metto.

Nel frattempo anche Lysandre fa lo stesso, prendendo un paio di occhiali da Sole direttamente da una delle tasche dei suoi pantaloni.

Ok, sono sempre più convinta del suo albinismo e della sua eterocromia.

-Ciao Saeko. Quindi canti per davvero?- mi domanda ed io rimango rimango un attimo interdetta.

-Chi te l'ha detto?- gli chiedo, senza capire come abbia fatto a scoprire le mie doti canore.

Lui alza le spalle e indica un ragazzo che sta litigando con un altro ragazzo a diversi metri da noi.

Ora che ci faccio caso quei due sono Castiel e Nathaniel e Lysandre ha appena indicato Castiel! Ma quindi quello là ha detto a Lysandre del fatto di avermi sentita cantare!?

-Ah, ora capisco... comunque sì, canto e non per sembrare altezzosa o che, ma me la cavo piuttosto bene- ammetto, senza approfondire troppo il discorso. Non ho voglia di ripensare al fatto che alle medie e pure l'anno scorso ho partecipato a dei musical, mi infastidisce ripensare al passato, soprattutto perché così ripenso ai miei vecchi amici e alla mia vecchia vita e fa male.

-Mi fai sentire?- mi domanda ed io rimango un attimo basita, ma in fondo che ho da perdere? L'unica cosa é che cantare qua, in giardino mi risulta un po' strano...

-Ma qua dici?- gli chiedo, inarcando un sopracciglio.

-Se ti va dopo le lezioni pomeridiane vieni nel sottoscala, ti aspetto là- risponde, alzandosi e andando per i fatti suoi.

Va be', vedrò se andarci... comunque, nel frattempo vedo Castiel prepararsi a tirare un pugno a Nathaniel e quindi per poco non grano gli occhi.

In un lampo corro da loro due li separo a forza, dimostrando di possedere una notevole forza fisica.

-Non é il luogo adatto per certe cose. Se volete menarvi fatelo fuori di qui- dico gelida, guardando prima Castiel e poi Nathaniel.

Castiel neppure mi risponde e se ne va per i fatti suoi, anche se sembra piuttosto irritato, mentre io mi rivolgo a Nathaniel.

-Che é successo? Sembrava volerti mandare all'ospedale!- dico, sbottando e senza riflettere.

-E' manesco, lo so, ma io ho solo provato a ragionarci... ma a quanto pare non ne vuol sentir parlare- io lo guardo quasi come se avessi un grande punto interrogativo sopra la testa.

-Cioé? Ha combinato qualcosa?

-Non proprio, ha marinato la scuola, negli ultimi giorni, ed é stato scoperto, quindi ho cercato di parlargli, ma non vuol sentir ragioni...- alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

-Capisco... be', l'importante é che non sia successo nulla di grave, io vado, ci si vede- gli dico, salutandolo e andando a recuperare la mia penna e il mio block-notes, per poi avviarmi nuovamente verso la mia classe.

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Capitolo 4
*** Canzoni e cani ***


Canzoni e cani.

 

Mi sto dirigendo verso il corridoio dove si trova il sottoscala e sto ripassando mentalmente le parole della canzone che ho deciso di far sentire a Lysandre.

Mentre cammino respiro profondamente.

Un po' mi vergogno a cantare davanti a lui, ma perché?

Non mi mette in soggezione od altro, eppure mi sento quasi imbarazzata al pensiero di dover cantare davanti a lui.

Non é niente, semplicemente lo conosci da poco” mi ripeto, per poi trovarmi nel corridoio predestinato troppo in fretta.

Lysandre é ad aspettarmi davanti a una porta che sembra dare su una specie di sottoscala.

-Entra- mi dice, aprendomi la porta ed aspettando che io entri per prima.

E' raro incontrare ragazzi così gentili, al giorno d'oggi!

Gli sorrido, annuisco ed entro, scendendo qualche scalino.

La stanza che mi si para davanti non é molto grande, ma ha un tavolino, due sedie di legno, un computer portatile poggiato sopra tale tavolino e provvisto di due casse, più una finestrella posizionata a qualche metro da terra

Ovviamente il soffitto non é regolare, ma da una parte si notano i gradini della scala, se no, che sottoscala sarebbe?

-Il computer portatile é tuo?- domando, girandomi verso Lysandre che é entrato a sua volta, accostando leggermente la porta d'ingresso.

-E' un regalo di compleanno- mi dice, alzando leggermente le spalle e andandosi a sedere davanti al computer, mentre io metto lo zaino mio per terra.

-Avevi una canzone in mente? Oppure te ne scelgo una io?- mi chiede, ma visto che io ho già una canzone in mente mi avvicino rapidamente a lui.

-Faccio io, non preoccuparti- quindi, restando in piedi giro il computer verso di me e mi metto a cercare il karaoke della canzone che ho deciso di fargli sentire.

Mi ci vuole un po' per riuscirci, dopo tutto ho sempre detestato la tecnologia, anche se ormai siamo in un'era in cui non possiamo vivere senza di essa.

Una volta trovato il karaoke lo metto e quindi mi allontano da lui.

Inizio a cantare “My immortal” degli Evanescence.

E' una canzone che mi é sempre piaciuta molto, quindi ci metto tutta me stessa, infatti, per quanto possa risultare strano io passo benissimo da un genere all'altro, dal pop al rock, anche se non é che mi piacciono tutte le canzoni del mondo, semplicemente sono dell'idea che quasi ogni genere possa avere almeno una canzone/cantante di mio gradimento.

Alla fine della canzone scuoto leggermente la testa e abbozzo un mezzo sorriso, guardando Lysandre.

Lui stranamente ricambia il mio sorriso, spenge il computer e lo chiude, per poi metterlo in una specie di valigetta pensata sicuramente al contenere un computer portatile.

A quel punto prende la valigetta e si alza dalla sedia, mentre io riprendo il mio zaino.

-E' tardi, che ne dici se ti accompagno a casa? Comunque Castiel aveva ragione, sei davvero molto brava a cantare- mi dice, sorridendomi appena ed aprendomi di nuovo la porta.

Farmi accompagnare a casa da lui?

Mi sento lievemente in imbarazzo, ma annuisco in modo abbastanza deciso, dopo tutto ha ragione, é tardi ed é meglio che una ragazza della mia età non giri da sola dopo il tramonto e dalla finestrella sembra proprio che il Sole sia già andato a dormire.

-Va bene.- quindi, gli spiego brevemente dove abito e lui inizia a camminarmi accanto.

Dopo poco usciamo da scuola passando per il portone principale, quindi ci avviamo verso casa mia.

-Quindi tu sei italiana?- mi chiede Lysandre, probabilmente cercando di conversare.

-Esatto, anche se é vero solo per metà. Mio padre é francese, mentre mia madre é italiana. Tu sei totalmente francese?- gli chiedo, mettendomi le mani in tasca e guardando dritto davanti a me.

-Sì e a dir la verità non mi sono mai spostato da Parigi. Cioé, i miei genitori abitano nelle colline poco fuori città, ma comunque non mi sono mai spostato oltre- ammette, mentre io lo ascolto con interesse.

Quindi, non vive coi suoi...

-Da come parli sembra che tu non viva coi tuoi genitori, o sbaglio?- gli domando. Quindi lui annuisce.

-Abitano troppo lontano, non riuscirei a venire qua a scuola. Mio fratello si é offerto di darmi un tetto e una camera da letto, anche se ogni mese i nostri genitori mi mandano dei soldi, così non rischio di essere troppo d'intralcio a mio fratello- conclude.

Proprio in quel momento raggiungiamo casa mia ed io gliela indico.

Lui annuisce e mi sorride.

-Be', allora ci si vede a scuola- mi dice, salutandomi, mentre io estraggo le chiavi di casa ed entro dentro, ricambiando il saluto.

Una volta dentro casa saluto mia sorella che é intenta a fare i compiti sul tavolino del salotto.

Oddio, io devo ancora fare i miei!

Subito mi siedo con mia sorella minore e tiro fuori il diario, controllo che cos'ho da fare e quindi tiro fuori matematica, il libro di grammatica francese e storia.

-Cate, questo sabato pomeriggio Giulio si è offerto di portarci in campagna con lui e la sua fidanzata. Hanno deciso di passare qualche giorno qua e Giulio ha accettato di tenerci due giorni con sé, ti va bene?- mi domanda, interrompendo momentaneamente i suoi esercizi d'inglese.

-Oh, certo, mi va benissimo, però, adesso scusa un secondo che devo risolvere quest'equazione o domani sono morta- le dico, sorridendole dolcemente, per poi tornare subito a lavoro.

 

Detto fatto.

Per arrivare da mio fratello Giulio ci abbiamo impiegato quasi un'ora e mezza ed io sto disfacendo la valigia.

Tempo un secondo e metto i due/tre vestiti che mi sono portata dietro nell'armadio che devo condividere con mia sorella, mentre lei ci mette i suoi, stessa cosa per quanto riguarda la biancheria intima.

-Io vado a fare un giro, torno presto- dico a mia sorella, prendendo la mia borsa e uscendo dalla stanza d'albergo, mentre inforco i miei occhiali da Sole.

Appena esco dall'albergo mi dirigo verso il paesino e quindi dopo poco mi avvicino a una radura situata a pochissimo dal paesino e circondata da delle montagne piuttosto alte.

Mentre cammino vedo un cane nero correre e quindi mi avvicino.

E' grosso, questo sì, ma non sembra pericoloso...

Lui si avvicina a me e mi annusa, quindi io lo accarezzo e gli gratto appena dietro le orecchie.

Ho sempre desiderato possedere un cane... peccato che la nostra casa non sia abbastanza grande per poterne tenere uno, visto che comunque é priva di un giardino ed io sono sempre stata dell'idea che per avere un cane bisogna pure possedere un giardino.

Dopo poco vedo qualcuno correre verso di me e quindi verso il cane.

Rimango sbalordita appena capisco chi é.

-Non dirmi che il cane é tuo...- dico, alzando lo sguardo Castiel.

Lui abbozza un mezzo sorriso divertito

-Sì, esatto e si chiama Demon. A quanto pare gli piaci- mi dice, riferendosi sicuramente al fatto che Demon sta scodinzolando e mi sta leccano la mano con cui non lo sto grattando.

-Be', pare proprio di sì.. comunque, perché sei da queste parti?- gli chiedo, inarcando appena un sopracciglio.

-I miei genitori oggi e domani sono a casa e quindi hanno pensato di portarmi un po' in campagna, tu. Invece, perché sei qui?- mi chiede, a sua volta, accarezzando il proprio cane.

-Sono qua con mia sorella, mio fratello e la ragazza di quest'ultimo- gli dico, per poi notare le nostre mani intrecciarsi per puro errore.

Tolgo la mia imbarazzata, sperando che Castiel non noti il mio imbarazzo.

In occasioni come queste non so seriamente che cosa pensare.

-Sei leggermente rossa- mi fa notare Castiel. Quel maledetto!

Io scuoto la testa lievemente imbarazzata e quindi mi allontano.

-Lascia stare, non é niente, é sicuramente colpa del Sole- m'invento così, su due piedi.

Lui alza un sopracciglio senza capire, quindi io mi affretto a inventargli una cosa che poi tanto scusa non é.

-Sono albina, del tutto, e quindi sai com'é, non posso espormi troppo alla luce del Solo o rischio grosso, é per questo che porti gli occhi da Sole- gli dico, ben sapendo che in parte é vero, ma che comunque non é vero che sto rischiando di prendermi qualche malanno per il poco tempo che sto passando sotto il Sole in questo momento.

-Capisco... anche Lysandre lo é, quindi un po' ne capisco, comunque, io credo di dover tornare dai miei genitori, ci si vede. Dai, andiamo Demon!- dice, salutando la sottoscritta e richiamando a sé il suo cane, il quale mi lecca una mano scodinzolando e quindi segue Castiel senza fare storie di nessun genere.

Quindi avevo ragione riguardo a Lysandre...

Comunque, prendo il cellulare e controllo che ore sono.

Le 18,05.

Devo essere uscita da quasi un'ora, forse é meglio se rientro pure io, dopo tutto ormai il Sole sta iniziando a tramontare...

Alla fine sospiro e mi avvio verso casa.

 

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