Florence and the Drabble - Albus /Minerva

di MaryLouise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. Howl ***
Capitolo 2: *** #2. Cosmic Love ***
Capitolo 3: *** #3. Seven Devils ***
Capitolo 4: *** #4. Never Let Me Go ***
Capitolo 5: *** #5. No Light, No Light ***



Capitolo 1
*** #1. Howl ***



Florence and the Drabble.



1. Howl

If you could only see
The beast you made of me
I held it in but now it seems you set it running

Minerva strinse le braccia sul petto nel tentativo di contenere se stessa, come se stesse per esplodere da un momento all'altro.
Un dolore lancinante la divorava da dentro, lentamente: cellula per cellula, organo per organo.
Lui era partito, di nuovo; partito senza salutarla, nel timore che tentasse di trattenerlo ancora e ci riuscisse, come la volta precedente.

Screaming in the dark
I hunt when we’re apart
Drag my teeth across your chest to taste your beating heart

Minerva sapeva bene che Albus non le era indifferente: non rimaneva impassibile di fronte al suo dolore, di fronte ai suoi baci disperati, implicita supplica per non farlo partire.
Anche lui sapeva bene di non riuscire a esserle indifferente; era partito all'improvviso proprio per non cederle di nuovo.
La sua missione era di vitale importanza e, anche se Minerva non sapeva di cosa si trattasse, poteva solo immaginarlo.
Sapeva di essere incredibilmente egoista, ma non riusciva a sopportare l'idea di separarsi da lui, l'idea che Albus fosse là fuori a rischiare la vita mentre lei rimaneva a Hogwarts a insegnare, come se fosse un giorno qualunque.
Persa nei suoi pensieri, non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito lamentoso, doloroso, simile a quello di un lupo solitario che ulula alla luna nelle sere d'inverno.
Se solo potessi vedere la bestia in cui mi hai trasformato.

My fingers claw your skin, try to tempt my way in
You are the moon that breaks the night for which I have to howl, howl









Sera!
Ho questa idea che mi ronza per la testa da un po' e, per farmi perdonare visto che non aggiorno la mia long su Albus e Minerva (qui) da qualche settimana - prendetevela con la mia beta, è lei che non lavora! (ovviamente scherzo, poveretta, fa anche fin troppo a leggere e correggere i miei obbrobri!).
Dunque, questa sarà una raccolta di flashfic/shot, visto che, alla fine, le drabble non sono capace di farle decentemente perché il dono della sintesi non fa per me.
Spero che la prima vi sia piaciuta, la seconda arriverà presto!
Attendo pareri ;D
Jo

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Capitolo 2
*** #2. Cosmic Love ***


Florence and the Drabble.




2. Cosmic Love
 
A falling star fell from your heart and landed in my eyes 

Più di una volta Minerva si era resa conto che l'aver lasciato entrare Albus nella sua vita era stato uno sbaglio.
Più di una volta si era resa conto che non avrebbe potuto vivere come una donna normale: non avrebbe potuto avere un matrimonio ufficiale, non avrebbe potuto avere figli, non avrebbe mai potuto definire davvero suo l'uomo che le era stato sempre accanto, che ogni notte dormiva con lei, che considerava da lungo tempo suo marito anche se non lo era.
 
The stars, the moon, they have all been blown out 
You left me in the dark 
No dawn, no day, I'm always in this twilight 
In the shadow of your heart 

Più di una volta era precipitata nell'oscurità a causa sua, per la sua posizione così importante  e rispettata nel mondo magico che, tuttavia, gli aveva creato non pochi nemici.
Più di una volta era precipitata nell'abisso oscuro della solitudine e della preoccupazione, ma ad Albus non sembrava importare.
Più di una volta era stata sul punto di lasciarlo, prendere in mano la propria vita e ricominciare daccapo, da sola,  ma c'era qualcosa che la legava a lui.
 
And in the dark, I can hear your heartbeat 
I tried to find the sound 
But then it stopped, and I was in the darkness, 
So darkness I became 

Non avrebbe sopportato di separarsi da quegli occhi azzurri, che luccicavano ogni volta che la vedevano.
Non avrebbe sopportato di abbandonare lui e le sue stravaganze: i vestiti fin troppo eccentrici per i suoi gusti, la predilezione per i dolci, i comportamenti da eterno bambino.
Erano legati da tempo, indissolubilmente; per lui avrebbe sopportato qualsiasi cosa, anche l'oscurità che incombeva senza pietà sulle loro vite. Perché, come lei, anche Albus si era perso nell'oscurità, da lungo tempo.
 
I took the stars from our eyes, and then I made a map 
And knew that somehow I could find my way back 
Then I heard your heart beating, you were in the darkness too 
So I stayed in the darkness with you




Con questa flashfic avevo intenzione di dimostrare che Minerva, nonostante ami Albus con tutta se stessa, ha avuto più di una volta dubbi sulla loro relazione.
Penso che molte volte io stessa abbia inteso il loro rapporto come perfetto, la relazione amorosa che ogni ragazza/donna sogna, con un uomo come Albus.
Purtroppo per noi (o forse per fortuna?) la perfezione non esiste; Minerva e Albus hanno i loro difetti, le loro debolezze, sono umani, insomma. Per questo credo che, la loro relazione avesse più di un lato negativo e che debbano aver più volte litigato. Ma il bello di questo rapporto e di tutti i legami d'amore è che, nonostante i litigi e le incongruenze caratteriali, l'accettare l'altro comunque è ciò che tiene la coppia unita. Ci si ama nonostante tutto, insomma.
E' questo il bello dell'amore: nessuno è perfetto.
Spero di essere riuscita a rendere i pensieri di Minerva decentemente, voi che dite?
Alla prossima flash.
Jo

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Capitolo 3
*** #3. Seven Devils ***



Florence and the Drabble.



3. Seven Devils

 

Holy water cannot help you now
Thousand armies couldn’t keep me out
I don’t want your money
I don’t want your crown
See I’ve come to burn your kingdom down

Minerva aprì gli occhi faticosamente. Non provò nemmeno ad alzarsi dal letto: l’età avanzata non glielo permetteva.
La vista era annebbiata, distingueva a malapena i contorni della propria stanza, tuttavia percepiva perfettamente il suo respiro affaticato.
Quando si sta per morire, lo si sente: è come se la fiammella della vita si separasse dal corpo con lentezza , come se sciogliesse la presa salda che li lega insieme dito per dito, falange per falange. Minerva sapeva, in cuor suo, che non sarebbe arrivata al giorno successivo; percepiva i respiri farsi pesanti come macigni, la sua mente non era lucida a sufficienza.
Osservò la cassa toracica sollevarsi e abbassarsi con estrema lentezza, contò i suoi respiri: uno, come il primo bacio con Albus. Le loro labbra si erano sfiorate a malapena, con incertezza, ma era bastato per capire i sentimenti che provavano.
Due, come i figli che avrebbe potuto avere; tuttavia non potevano permettersi di averli, poiché sarebbero stati costantemente in pericolo - già il fatto che Albus si fosse legato sentimentalmente a lei era stato un miracolo, un grande dono.
Tre, come i figli che le sarebbe piaciuto avere da lui; tre bei bambini dai capelli rossi e gli occhi azzurro cielo. Tre giovani che le sarebbero stati vicini sul letto di morte, portando l’unico conforto che avrebbe potuto ancora avere: vedere un’ultima volta i suoi occhi azzurri vivi, anche se nel corpo di altri.

 

Seven devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning
I’ll be dead before the day is done
Before the day is done

 

Quattro, come le volte che aveva rischiato di perderlo.
Cinque, come la volta in cui Albus non era più riuscito a sfuggire alla morte, che l’aveva finalmente catturato, fatto suo, in quella calda sera di giugno.
Sei, come le loro litigate più dolorose, così dolorose da lasciare un segno profondo, incancellabile, così dolorose da infrangere il cuore in piccoli pezzi.
Sette, come i loro baci disperati, tra le lacrime, mentre si chiedevano scusa a vicenda, accarezzandosi con dolcezza.
Sette, come le volte che aveva cercato di non farlo partire: a volte funzionava, a volte no.
Si voltò con fatica a guardare la foto sul comodino. Albus le sorrideva con gioia, gli occhi azzurri brillavano più che mai.
Sa che sto arrivando.

 

And now all your love will be exorcised
And we will find your sayings to be paradox
And it’s an even sum
It’s a melody
It’s a final cry
It’s a symphony

 
Respirare si fece sempre più faticoso, i respiri quasi impercettibili.
Sette, come le volte che l’aveva perdonato.
Sette, come le volte che gli aveva chiesto scusa.
In quell’istante, il cuore di Minerva si fermò. La vita iniziò ad abbandonare per sempre quel corpo debole e affaticato.
Un ultimo sorriso illuminò il volto della morente. Rantolò.
Arrivo, amore mio.
Otto, come il suo ultimo respiro.
 


They can keep me out
‘Til I tear the walls
‘Til I save your heart
And to take your soul
For what has been done
Cannot be undone
In the evil’s heart
In the evil’s soul

Seven devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning
I’ll be dead before the day is done
Before the day is done




Ecco a voi un capitolo della raccolta, visto che domani parto.

La canzone è abbastanza angst/lugubre, quindi non potevo scrivere qualcosa di allegro - a parte che per principio tutte le canzoni di Florence hanno un nonsoché di angst...
Anyway, spero vi sia piaciuta ;D


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Capitolo 4
*** #4. Never Let Me Go ***




Florence and the Drabble.






4. Never Let Me Go



Looking up from underneath
Fractured moonlight light on the sea,
Reflections still look the same to me,
As before I went under

Minerva s’immerse nella vasca da bagno con estrema lentezza.
L’acqua era tiepida, calda, quasi bollente. La schiuma si avvolgeva intorno a lei, soffice come zucchero filato; assomigliava alla schiuma bianca di un mare in tempesta, che s’infrange contro gli scogli, che striscia sulla spiaggia.
Chiuse gli occhi e le parve di sentire il ritmico rumore della risacca: così dolce, dolce come l’oblio…
 
And it’s peaceful in the deep,
Cause either way you cannot breathe,
No need to pray, no need to say
Now I am under
 
Avrebbe voluto dimenticare, cancellare tutto, cadere in un buio oblio da cui non risvegliarsi mai; avrebbe voluto morire, ora che lui non c’era più.
L’acqua era calda, invitante; si rese conto quasi improvvisamente che porre fine a quel tormento sarebbe stato facile, fin troppo facile.
Si lasciò scivolare lungo le pareti della vasca, sott’acqua. Le sembrava di essere mille miglia sotto il livello del mare, le onde scorrevano veloci sopra di lei, avanti e indietro…
 
And it’s breaking over me,
A thousand miles down to the sea bed,
I found the place to rest my head.

Never let me go, never let me go.
Never let me go, never let me go.
 
E’ finita, è finita. Tra poco lo rivedrai di nuovo, tra poco starai insieme a lui, per sempre.
Un oblio così dolce, caldo, avvolgente.
Percepì i suoi polmoni espandersi, nel tentativo di ricevere quel poco ossigeno rimastole in corpo. La gola le bruciava, la trachea pareva quasi sigillata.
Manca poco, Minerva, davvero poco…
 
And the arms of the ocean are carrying me,
And all this devotion was rushing over me,
And the question of heaven, for a sinner like me,
But the arms of the ocean deliver me.
 
Doveva trovare la forza di resistere, sarebbe stato l’ultimo sacrificio e poi avrebbe potuto rivederlo…
Perché tutta questa sofferenza? Perché doveva compiere un ultimo, doloroso sacrificio per porre fine alla propria vita?
La realtà la colpì come uno schiaffo: la morte è dolce, la morte è sollievo solo per coloro la cui ora è ormai suonata. Per quelli che, invece, come lei, desiderano morire prima del tempo stabilito, la morte è crudele, riesce a essere l’ultimo tormento della loro vita infernale.
Improvvisamente si rese conto che non avrebbe mai potuto sopportare qualcosa del genere.
 
Though the pressure’s hard to take,
It’s the only way I can escape,
It seems a heavy choice to make,
Now I am under, oh

Riemerse dal fondo della vasca annaspando rumorosamente, i capelli gocciolanti.
Si appoggiò alla parete, respirando profondamente e tenendosi il petto.
Quel dolce oblio avrebbe dovuto aspettare, il mare impetuoso avrebbe dovuto aspettare.
E anche Albus.
 
And it’s breaking over me,
A thousand miles down to the sea bed,
I found the place to rest my head.

Never let me go, never let me go.
Never let me go, never let me go.



Eccomi qui.
E' un capitoletto molto semplice, ma, a mio parere, intenso. Non pretendete che l'ultimo capitolo sia allegro e felice perché le canzoni di Florence hanno sempre qualcosa che mi rende malinconica, di conseguenza incapace di scrivere qualcosa di decentemente allegro. Niente fiorellini e cuoricini, no.
Spero vi sia piaciuta comunque, attendo le vostre impressioni.
Jo




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Capitolo 5
*** #5. No Light, No Light ***


Florence and the Drabble.





5. No Light, No Light

 

You are the hole in my head 
You are the space in my bed 
You are the silence in between what I thought 
And what I said 


Minerva si svegliò con un leggero sorriso sulle labbra e, istintivamente, cercò la persona dall’altra parte del letto, per non trovarla.
Si mise a sedere di scatto, i suoi occhi verdi scrutarono la stanza nella penombra; nessuna traccia di lui. Una lacrima di rabbia e impotenza le solcò la guancia; aveva promesso che non sarebbe partito e aveva mentito.
 

You are the night time fear 
You are the morning 
When it’s clear 
When, it’s over you’ll start 

You’re my head 
You’re my heart 

«Albus, ti prego».
«Devo andare, mi dispiace, Minerva».
«Grindelwald è potente, ha seguaci ovunque e tu…».
«Dubiti delle mie capacità?».
Ignorò la provocazione. «Albus, ti prego. Guarda come mi sono ridotta; ti sto implorando».
Lui non rispose.
«Suppongo che ti piaccia vedermi soffrire, allora, non è così?».
Era una mossa astuta, molto astuta, non da lei; non era qualcosa che avrebbe detto Minerva McGranitt, ragazza quasi diciottenne, neodiplomata a Hogwarts con il massimo dei voti, studentessa modello.
Stava facendo leva sulle sue debolezze, sull’affetto che Albus Silente, suo ex-professore, provava per lei.
Come previsto, il pesce abboccò all’amo: Albus si girò, un’espressione indecifrabile sul viso, e  le afferrò le spalle con forza. «Certo che non ti voglio vedere soffrire, Minerva, cosa vai dicendo?».
Le parve opportuno sembrare sincera: «Non lo so, è solo che…», deglutì, cercando di trovare le parole.
Non poteva confessargli che l’amava, avrebbe rovinato il loro bel rapporto.
«E’ solo che sono preoccupata per te», concluse in fretta.
«Lo so, ma questo è il mio dovere».
Avrebbe voluto urlare, battere i piedi, dirgli di non andare… ma lo stile da bambina capricciosa non le si addiceva, per niente. Albus glielo aveva sempre detto.
«Beh», cominciò, tentando di trattenere i singulti, «allora va’. Fa’ il tuo dovere».
Lui la guardò con durezza, con circospezione.
«C’è qualcosa che devi dirmi, Minerva?».
 

No light, no light in your bright blue eyes 
I never knew daylight could be so violent 
A revelation in the light of day 

You can’t choose what stays and what fades away 
And I’d do anything to make you stay 



Come se non fosse stato abbastanza chiaro dai suoi occhi lucidi, dal tremolio delle sue mani, come se non fosse stato abbastanza chiaro che voleva abbracciarlo, baciarlo, stringerlo a sé e non lasciarlo andare mai più.
Albus asciugò una lacrima che le rigava il viso, facendo indugiare la mano più del necessario. Minerva s’avvicinò a lui con  le guance arrossate e i capelli scarmigliati.
Riusciva a sentire il suo respiro caldo a stento, sembrava che l’ossigeno indugiasse fin troppo nella sua trachea, si rifiutasse di uscire.
Lentamente, Minerva avvicinò le labbra alle sue e lo baciò. Lui rimase impietrito per qualche secondo, per poi risponderle con uguale dolcezza.
La ragazza si staccò poco dopo, gli occhi lucidi. «Ecco cosa dovevo dirti», mormorò, fissandolo negli occhi azzurri.
Senza preavviso, Albus la baciò di nuovo, con trasporto. Lei avvolse le braccia intorno al suo collo, stringendolo di più a sé.
Avevano passato la serata sdraiati sul suo letto, abbracciati l’uno all’altra, a parlare a lungo.
Dopo avergli strappato la promessa di non partire, Minerva si era rilassata notevolmente, per poi addormentarsi beatamente tra le sue braccia.

Eppure quella mattina Albus era partito comunque.

Nonostante le lacrime le offuscassero la vista, la ragazza notò un biglietto sul guanciale accanto al suo.
 

No light, no light in your bright blue eyes 
I never knew daylight could be so violent 

A revelation in the light of day, 

You can’t choose what stays and what fades away 
And I’d do anything to make you stay 



“Mia carissima Minerva,
non sai quanto mi duole lasciarti qui da sola, mentre dormi così beatamente.
Purtroppo, lo sai bene, il nostro mondo non può sopravvivere ancora molto sotto la minaccia di Grindelwald; ecco perché devo andare là fuori, a cercare di sconfiggerlo.
So che, in fondo, capisci l’importanza di questa missione.
Mi dispiace enormemente di averti mentito e spero che, una volta tornato, mi concederai l’opportunità di farmi perdonare.
Tornerò, lo prometto. Sul serio.
Sempre tuo
Albus ”

Minerva asciugò le lacrime e sorrise lievemente. Sarebbe tornato, glielo aveva promesso. E questa volta la promessa sarebbe stata mantenuta. Sul serio.

 

You want a revelation. 
You want a revelation, 
You want to get it right. 

But, it’s a conversation, 
I just can’t help tonight. 
You want a revelation, some kind of resolution 
Tell me what you want me to say




Okay gente, scusate il ritardo, avevo questo capitolo pronto da secoli ma ero troppo pigra per postarlo.
Credo che sia tutto, la fine della raccolta.
Spero vi sia piaciuta, spero di non aver esagerato con l'amount di feelings, nonostante l'evidente "sfumatura" malinconica/angst/tagliatemi le vene vi prego.
Attendo recensioni entusiaste.
Saluti e baci tessoVi
Jo


 

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