Florence and the Drabble - Albus /Minerva di MaryLouise (/viewuser.php?uid=92673)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1. Howl ***
Capitolo 2: *** #2. Cosmic Love ***
Capitolo 3: *** #3. Seven Devils ***
Capitolo 4: *** #4. Never Let Me Go ***
Capitolo 5: *** #5. No Light, No Light ***
Capitolo 1 *** #1. Howl ***
Florence
and the Drabble.
1. Howl
If
you could only see
The beast you made of me
I held it in but now it seems you set it running
Minerva
strinse le braccia sul petto nel tentativo di contenere se stessa, come
se
stesse per esplodere da un momento all'altro.
Un dolore
lancinante la divorava da dentro, lentamente: cellula per cellula,
organo per
organo.
Lui era
partito, di nuovo; partito senza salutarla, nel timore che tentasse di
trattenerlo ancora e ci riuscisse, come la volta precedente.
Screaming in the dark
I hunt when we’re apart
Drag my teeth across your chest to taste your beating heart
Minerva
sapeva bene che Albus non le era indifferente: non rimaneva impassibile
di
fronte al suo dolore, di fronte ai suoi baci disperati, implicita
supplica per
non farlo partire.
Anche lui
sapeva bene di non riuscire a esserle indifferente; era partito
all'improvviso proprio
per non cederle di nuovo.
La sua
missione era di vitale importanza e, anche se Minerva non sapeva di
cosa si
trattasse, poteva solo immaginarlo.
Sapeva di
essere incredibilmente egoista, ma non riusciva a sopportare l'idea di
separarsi da lui, l'idea che Albus fosse là fuori a
rischiare la vita mentre
lei rimaneva a Hogwarts a insegnare, come se fosse un giorno qualunque.
Persa nei
suoi pensieri, non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un
gemito lamentoso,
doloroso, simile a quello di un lupo solitario che ulula alla luna
nelle sere
d'inverno.
Se solo potessi
vedere la bestia in cui mi
hai trasformato.
My
fingers claw your skin, try to tempt my way in
You are the moon that breaks the night for which I have to howl, howl
Sera!
Ho
questa idea che mi ronza per la testa da un po' e, per farmi perdonare
visto che non aggiorno la mia long su Albus e Minerva (qui)
da qualche settimana - prendetevela con la mia beta, è lei
che non lavora! (ovviamente scherzo, poveretta, fa anche fin troppo a
leggere e correggere i miei obbrobri!).
Dunque,
questa sarà una raccolta di flashfic/shot, visto che, alla
fine, le drabble non sono capace di farle decentemente
perché il dono della sintesi non fa per me.
Spero
che la prima vi sia piaciuta, la seconda arriverà presto!
Attendo
pareri ;D
Jo
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Capitolo 2 *** #2. Cosmic Love ***
Florence
and the Drabble.
2. Cosmic
Love
A falling star fell from your heart and landed in
my eyes
Più
di una
volta Minerva si era resa conto che l'aver lasciato entrare Albus nella
sua
vita era stato uno sbaglio.
Più
di una
volta si era resa conto che non avrebbe potuto vivere come una donna
normale:
non avrebbe potuto avere un matrimonio ufficiale, non avrebbe potuto
avere
figli, non avrebbe mai potuto definire davvero suo l'uomo che le era
stato sempre accanto, che ogni notte dormiva
con lei, che considerava da lungo tempo suo marito anche se non lo era.
The stars, the moon,
they have all been blown out
You left me in the dark
No dawn, no day, I'm always in this
twilight
In the shadow of your heart
Più
di una volta era precipitata nell'oscurità a causa sua, per
la sua
posizione così importante e rispettata nel
mondo magico che, tuttavia, gli aveva creato non pochi nemici.
Più
di una
volta era precipitata nell'abisso oscuro della solitudine e della
preoccupazione, ma ad Albus non sembrava importare.
Più
di una
volta era stata sul punto di lasciarlo, prendere in mano la propria
vita e ricominciare
daccapo, da sola, ma c'era qualcosa che
la legava a lui.
And in the dark, I can
hear your heartbeat
I tried to find the sound
But then it stopped, and I was in the
darkness,
So darkness I became
Non
avrebbe sopportato di separarsi da quegli occhi azzurri, che
luccicavano ogni volta che la vedevano.
Non avrebbe
sopportato di abbandonare lui e le sue stravaganze: i vestiti fin
troppo
eccentrici per i suoi gusti, la predilezione per i dolci, i
comportamenti da
eterno bambino.
Erano legati
da tempo, indissolubilmente; per lui avrebbe sopportato qualsiasi cosa,
anche
l'oscurità che incombeva senza pietà sulle loro
vite. Perché, come lei, anche
Albus si era perso nell'oscurità, da lungo tempo.
I
took the stars from
our eyes, and then I made a map
And
knew that somehow I could find my way back
Then
I heard your heart beating, you were in the darkness too
So
I stayed in the darkness with you
Con
questa flashfic avevo intenzione di dimostrare che Minerva, nonostante
ami Albus con tutta se stessa, ha avuto più di una volta
dubbi sulla loro relazione.
Penso che molte volte io stessa abbia inteso il loro rapporto come
perfetto, la relazione amorosa che ogni ragazza/donna sogna, con un
uomo come Albus.
Purtroppo per noi (o forse per fortuna?) la perfezione non esiste;
Minerva e Albus hanno i loro difetti, le loro debolezze, sono umani,
insomma. Per questo credo che, la loro relazione avesse più
di un lato negativo e che debbano aver più volte litigato.
Ma il bello di questo rapporto e di tutti i legami d'amore è
che, nonostante i litigi e le incongruenze caratteriali,
l'accettare l'altro comunque è ciò che
tiene la coppia unita. Ci si ama nonostante tutto, insomma.
E' questo il bello dell'amore: nessuno è perfetto.
Spero di essere riuscita a rendere i pensieri di Minerva decentemente,
voi che dite?
Alla prossima flash.
Jo
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Capitolo 3 *** #3. Seven Devils ***
Florence
and the Drabble.
3. Seven
Devils
Holy water
cannot help you now
Thousand armies couldn’t keep me out
I don’t want your money
I don’t want your crown
See I’ve come to burn your kingdom down
Minerva
aprì
gli occhi faticosamente. Non provò nemmeno ad alzarsi dal
letto: l’età avanzata
non glielo permetteva.
La vista era
annebbiata, distingueva a malapena i contorni della propria stanza,
tuttavia
percepiva perfettamente il suo respiro affaticato.
Quando si
sta per morire, lo si sente: è come se la fiammella della
vita si separasse dal
corpo con lentezza , come se sciogliesse la presa salda che li lega
insieme
dito per dito, falange per falange. Minerva sapeva, in cuor suo, che
non
sarebbe arrivata al giorno successivo; percepiva i respiri farsi
pesanti come
macigni, la sua mente non era lucida a sufficienza.
Osservò
la
cassa toracica sollevarsi e abbassarsi con estrema lentezza,
contò i suoi
respiri: uno, come il primo bacio
con
Albus. Le loro labbra si erano sfiorate a malapena, con incertezza, ma
era
bastato per capire i sentimenti che provavano.
Due, come i figli che
avrebbe potuto
avere; tuttavia non potevano permettersi di averli, poiché
sarebbero stati
costantemente in pericolo - già il fatto che Albus si fosse
legato
sentimentalmente a lei era stato un miracolo, un grande dono.
Tre, come i figli che le
sarebbe
piaciuto avere da lui; tre bei bambini dai capelli rossi e gli occhi
azzurro
cielo. Tre giovani che le sarebbero stati vicini sul letto di morte,
portando
l’unico conforto che avrebbe potuto ancora avere: vedere
un’ultima volta i suoi
occhi azzurri vivi, anche se nel corpo di altri.
Seven
devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning
I’ll be dead before the day is done
Before the day is done
Quattro, come le volte che
aveva
rischiato di perderlo.
Cinque, come la volta in cui
Albus non
era più riuscito a sfuggire alla morte, che
l’aveva finalmente catturato, fatto
suo, in quella calda sera di giugno.
Sei, come le loro
litigate più dolorose,
così dolorose da lasciare un segno profondo, incancellabile,
così dolorose da
infrangere il cuore in piccoli pezzi.
Sette, come i loro baci
disperati, tra
le lacrime, mentre si chiedevano scusa a vicenda, accarezzandosi con
dolcezza.
Sette, come le volte che
aveva cercato
di non farlo partire: a volte funzionava, a volte no.
Si
voltò con
fatica a guardare la foto sul comodino. Albus le sorrideva con gioia,
gli occhi
azzurri brillavano più che mai.
Sa che sto
arrivando.
And now
all your love will be exorcised
And we will find your sayings to be paradox
And it’s an even sum
It’s a melody
It’s a final cry
It’s a symphony
Respirare si
fece sempre più faticoso, i respiri quasi impercettibili.
Sette, come le volte che
l’aveva
perdonato.
Sette, come le volte che
gli aveva
chiesto scusa.
In
quell’istante, il cuore di Minerva si fermò. La
vita iniziò ad abbandonare per
sempre quel corpo debole e affaticato.
Un ultimo
sorriso illuminò il volto della morente. Rantolò.
Arrivo, amore mio.
Otto, come il suo ultimo
respiro.
They
can keep me out
‘Til I tear the walls
‘Til I save your heart
And to take your soul
For what has been done
Cannot be undone
In the evil’s heart
In the evil’s soul
Seven devils all around you
Seven devils in your house
See I was dead when I woke up this morning
I’ll be dead before the day is done
Before the day is done
Ecco a voi un capitolo della raccolta, visto che domani parto.
La
canzone è abbastanza angst/lugubre, quindi non potevo
scrivere qualcosa di allegro - a parte che per principio tutte le
canzoni di Florence hanno un nonsoché di angst...
Anyway, spero vi sia
piaciuta ;D
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Capitolo 4 *** #4. Never Let Me Go ***
Florence
and the Drabble.
4.
Never Let
Me Go
Looking up from
underneath
Fractured moonlight light on the sea,
Reflections still look the same to me,
As before I went under
Minerva
s’immerse nella vasca da bagno con estrema lentezza.
L’acqua
era
tiepida, calda, quasi bollente. La schiuma si avvolgeva intorno a lei,
soffice
come zucchero filato; assomigliava alla schiuma bianca di un mare in
tempesta,
che s’infrange contro gli scogli, che striscia sulla spiaggia.
Chiuse gli
occhi e le parve di sentire il ritmico rumore della risacca:
così dolce, dolce
come l’oblio…
And it’s peaceful in
the deep,
Cause either way you cannot breathe,
No need to pray, no need to say
Now I am under
Avrebbe
voluto dimenticare, cancellare tutto, cadere in un buio oblio da cui
non
risvegliarsi mai; avrebbe voluto morire, ora che lui non
c’era più.
L’acqua
era
calda, invitante; si rese conto quasi improvvisamente che porre fine a
quel
tormento sarebbe stato facile, fin troppo facile.
Si
lasciò
scivolare lungo le pareti della vasca, sott’acqua. Le
sembrava di essere mille
miglia sotto il livello del mare, le onde scorrevano veloci sopra di
lei,
avanti e indietro…
And it’s breaking over
me,
A thousand miles down to the sea bed,
I found the place to rest my head.
Never let me go, never let me go.
Never let me go, never let me go.
E’
finita, è finita. Tra poco lo rivedrai di
nuovo, tra poco starai insieme a lui, per sempre.
Un oblio
così dolce, caldo, avvolgente.
Percepì
i
suoi polmoni espandersi, nel tentativo di ricevere quel poco ossigeno
rimastole
in corpo. La gola le bruciava, la trachea pareva quasi sigillata.
Manca poco,
Minerva, davvero poco…
And the arms of the
ocean are carrying me,
And all this devotion was rushing over me,
And the question of heaven, for a sinner like
me,
But the arms of the ocean deliver me.
Doveva
trovare la forza di resistere, sarebbe stato l’ultimo
sacrificio e poi avrebbe
potuto rivederlo…
Perché
tutta
questa sofferenza? Perché doveva compiere un ultimo,
doloroso sacrificio per
porre fine alla propria vita?
La
realtà la
colpì come uno schiaffo: la morte è dolce, la
morte è sollievo solo per coloro
la cui ora è ormai suonata. Per quelli che, invece, come
lei, desiderano morire
prima del tempo stabilito, la morte è crudele, riesce a
essere l’ultimo
tormento della loro vita infernale.
Improvvisamente
si rese conto che non avrebbe mai potuto sopportare qualcosa del genere.
Though the pressure’s
hard to take,
It’s the only way I can escape,
It seems a heavy choice to make,
Now I am under, oh
Riemerse dal
fondo della vasca annaspando rumorosamente, i capelli gocciolanti.
Si
appoggiò
alla parete, respirando profondamente e tenendosi il petto.
Quel dolce
oblio avrebbe dovuto aspettare, il mare impetuoso avrebbe dovuto
aspettare.
E anche
Albus.
And it’s
breaking over
me,
A thousand miles
down to the sea bed,
I found the place
to rest my head.
Never let me go,
never let me go.
Never let me go,
never let me go.
Eccomi
qui.
E'
un capitoletto molto semplice, ma, a mio parere, intenso. Non
pretendete che l'ultimo capitolo sia allegro e felice perché
le canzoni di Florence hanno sempre qualcosa che mi rende malinconica,
di conseguenza incapace di scrivere qualcosa di decentemente allegro.
Niente fiorellini e cuoricini, no.
Spero
vi sia piaciuta comunque, attendo le vostre impressioni.
Jo
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Capitolo 5 *** #5. No Light, No Light ***
Florence
and the Drabble.
5. No
Light, No Light
You
are the hole in
my head
You are the space in my bed
You are the silence in between what I thought
And what I said
Minerva
si
svegliò con un leggero sorriso sulle labbra e,
istintivamente, cercò la persona
dall’altra parte del letto, per non trovarla.
Si mise a
sedere di scatto, i suoi occhi verdi scrutarono la stanza nella
penombra;
nessuna traccia di lui. Una lacrima di rabbia e impotenza le
solcò la guancia;
aveva promesso che non sarebbe partito e aveva mentito.
You
are the night
time fear
You are the morning
When it’s clear
When, it’s over you’ll start
You’re my head
You’re my heart
«Albus,
ti prego».
«Devo
andare, mi dispiace,
Minerva».
«Grindelwald
è potente,
ha seguaci ovunque e
tu…».
«Dubiti
delle mie
capacità?».
Ignorò
la provocazione.
«Albus, ti prego.
Guarda come mi sono ridotta; ti sto implorando».
Lui non rispose.
«Suppongo
che ti piaccia vedermi
soffrire,
allora, non è così?».
Era una mossa
astuta, molto astuta, non da
lei; non era qualcosa che avrebbe detto Minerva McGranitt, ragazza
quasi
diciottenne, neodiplomata a Hogwarts con il massimo dei voti,
studentessa
modello.
Stava facendo
leva sulle sue debolezze,
sull’affetto che Albus Silente, suo ex-professore, provava
per lei.
Come previsto, il
pesce abboccò
all’amo:
Albus si girò, un’espressione indecifrabile sul
viso, e le
afferrò le spalle con forza. «Certo che
non ti voglio vedere soffrire, Minerva, cosa vai dicendo?».
Le parve
opportuno sembrare sincera:
«Non lo
so, è solo che…», deglutì,
cercando di trovare le parole.
Non poteva
confessargli che l’amava,
avrebbe
rovinato il loro bel rapporto.
«E’
solo che sono
preoccupata per te»,
concluse in fretta.
«Lo so,
ma questo è il
mio dovere».
Avrebbe voluto
urlare, battere i piedi,
dirgli di non andare… ma lo stile da bambina capricciosa non
le si addiceva,
per niente. Albus glielo aveva sempre detto.
«Beh»,
cominciò, tentando di trattenere i
singulti, «allora va’. Fa’ il tuo
dovere».
Lui la
guardò con durezza, con
circospezione.
«C’è
qualcosa
che devi dirmi, Minerva?».
No
light, no light in
your bright blue eyes
I never knew daylight could be so violent
A revelation in the light of day
You can’t choose what stays and what fades away
And I’d do anything to make you stay
Come
se non fosse stato abbastanza
chiaro dai suoi occhi lucidi, dal tremolio delle sue mani, come se non
fosse
stato abbastanza chiaro che voleva abbracciarlo, baciarlo, stringerlo a
sé e
non lasciarlo andare mai più.
Albus
asciugò una lacrima che le
rigava il
viso, facendo indugiare la mano più del necessario. Minerva
s’avvicinò a lui
con le guance
arrossate e i capelli
scarmigliati.
Riusciva a
sentire il suo respiro caldo a
stento, sembrava che l’ossigeno indugiasse fin troppo nella
sua trachea, si
rifiutasse di uscire.
Lentamente,
Minerva avvicinò le
labbra alle
sue e lo baciò. Lui rimase impietrito per qualche secondo,
per poi risponderle
con uguale dolcezza.
La ragazza si
staccò poco dopo, gli
occhi
lucidi. «Ecco cosa dovevo dirti»,
mormorò, fissandolo negli occhi azzurri.
Senza preavviso,
Albus la baciò di
nuovo,
con trasporto. Lei avvolse le braccia intorno al suo collo,
stringendolo di più
a sé.
Avevano passato
la serata sdraiati sul suo
letto, abbracciati l’uno all’altra, a parlare a
lungo.
Dopo avergli
strappato la promessa di non
partire, Minerva si era rilassata notevolmente, per poi addormentarsi
beatamente tra le sue braccia.
Eppure
quella mattina Albus era partito comunque.
Nonostante
le lacrime le offuscassero la vista, la ragazza notò un
biglietto sul guanciale
accanto al suo.
No light, no light in your
bright blue
eyes
I never knew daylight could be so violent
A revelation in the light of day,
You can’t choose what stays and what fades away
And I’d do anything to make you stay
“Mia
carissima Minerva,
non
sai quanto mi duole lasciarti qui da sola, mentre dormi così
beatamente.
Purtroppo,
lo sai bene, il nostro mondo non può sopravvivere
ancora molto sotto la minaccia di Grindelwald; ecco perché
devo andare là
fuori, a cercare di sconfiggerlo.
So che, in fondo,
capisci
l’importanza di
questa missione.
Mi dispiace
enormemente di averti mentito e
spero che, una volta tornato, mi concederai
l’opportunità di farmi perdonare.
Tornerò,
lo prometto. Sul serio.
Sempre tuo
Albus ”
Minerva
asciugò le lacrime e sorrise lievemente. Sarebbe tornato,
glielo aveva
promesso. E questa volta la promessa sarebbe stata mantenuta. Sul serio.
You
want a revelation.
You
want a revelation,
You
want to get it right.
But,
it’s a conversation,
I
just can’t help tonight.
You
want a revelation, some kind of resolution
Tell
me what you want me to say
Okay
gente, scusate il ritardo,
avevo questo capitolo pronto da secoli ma ero troppo pigra per postarlo.
Credo
che sia tutto, la
fine della raccolta.
Spero vi sia piaciuta,
spero di non aver esagerato con l'amount di feelings, nonostante
l'evidente "sfumatura" malinconica/angst/tagliatemi le vene
vi prego.
Attendo
recensioni entusiaste.
Saluti e baci
tessoVi
Jo
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