Arriverà quel ragazzo che mi farà battere il cuore senza farmi male.

di Brainless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nicholas. ***
Capitolo 2: *** Mio fratello mi mette sempre nei casini e che palle. ***



Capitolo 1
*** Nicholas. ***


Maren.

Anche sta notte ho dormito due ore, mio cugino non mi da pace, piange tutta la notte perchè gli manca sua madre ma io non so proprio cosa farci! I miei genitori e i miei zii hanno avuto la brillante idea di partire e di lasciarmi Alessandro per tutta l'estate, o meglio non l'hanno lasciato a me che ho solo 14 anni, l'hanno lasciato a mio fratello Matt che ne ha 23, ma di cervello ne dimostra meno di quanti ne abbia Alessandro, dunque sono io che devo prendermi cura del bambino e del bambinone.
Come se non bastasse il mio incubo è tornato, Nicholas.
Nicholas è forse il ragazzo più bello che io abbia mai visto, ma sicuramente è il più bastardo. E' dall'anno scorso che ha deciso che deve avermi e per quanto io mi sforzi a stargli alla larga, lui viene, mi bacia, mi manda lo stomaco a puttane e poi sparisce, fa il freddo, vede le altre; ed io non posso fare altro che stare lì come un'idiota per controllare le mie reazioni.
Era un po' di tempo che Nicholas non mi dedicava le sue attenzioni, ma con la scusa dell'arrivo di Alessandro, e l'amore di Nicholas per i bambini me lo trovo sempre in giro per casa. Mentre sto ancora cercando di far smettere di piangere Alessandro, lui entra dalla finestra e come al solito sento il cuore salirmi in gola per poi tornare giù e martellare come ogni volta che i suoi occhi verdi si posano su di me.
- Buongiorno piccina, anche oggi notte insonne? -
- Se sei venuto qui a sfottere le mie occhiaie da panda, quella è la porta.-
- A dire la verità è la finestra..-
- Esatto, ma tanto per te che differenza fa? Fai pure come se fossi a casa tua! - Dico in modo sarcastico mentre Nicholas mi prende Ale dalle braccia e si va a sdraiare sul mio letto.
- Perchè non dici alla cuginetta di venire qui vicino a me? Io ti faccio addormentare e poi la facciamo gridare un po' il mio nome mentre mi stringe, che ne dici? -
- Povero illuso, ti risulta che una cosa del genere sia mai successa? Ora metti a dormire mio cugino e vai a fanculo, che devo uscire. - Effettivamente sono queste le parole che sono uscite dalla mia bocca, ma nella testa avevo tutt'altro : io, lui e Ale sul letto, io fra le sue braccia...Nooo! Conoscevo Nicholas, e non dovevo lasciarmi abbindolare.
In poco meno di due minuti Alessandro cade nel sonno più profondo che io gli abbia mai visto fare, Nicholas gli stampa un bacio sulla fronte come il più premuroso dei papà e alza lo sguardo verso di me.
- Lo so che ti piacerebbe essere messa a dormire così da me. - Ha ragione, ma non deve saperlo.
Gli do le spalle ed esco di casa, se vuole restare che resti pure ma io devo prendere aria, stargli vicino mi fa avvampare.
In meno di pochi minuti nonostante io avessi iniziato a correre non appena girato l'angolo mi raggiunge, mi inchioda al muro con lo sguardo ed io sono costretta a fermarmi per riprendere fiato, non per la corsa ma per la sua presenza..Potrà sembrarvi che io sia innamorata di lui, ma non è questo. Io lo odio veramente tanto, è solo che non riesco a staccargli chi occhi di dosso e non posso fermare i formicolii allo stomaco quando mi parla, non chiedetemi perchè, vorrei saperlo tanto anche io.
Si avvicina lentamente a me, ed io alzo lo sguardo al cielo. Lui sorride e mi guarda.
- Ehy piccina, ti vorrei ricordare che sono più alto di te, se alzi lo sguardo ti toccherà guardarmi negli occhi.- Echecazzo, aveva ragione. Tempo tre secondi e i suoi occhi incrociano. Cerco di assumere l'espressione più annoiata di cui io sia capace mentre lui mi prende la mano e si avvicina a me, sempre più vicino. Non chiudo gli occhi, non voglio dargli soddisfazione e mentre lui china la testa e si avvicina a me io mi scanso, facendogli perdere quasi l'aquilibrio.
Mi guarda e comincia a ridere. - Sei bella quando fingi di non volermi baciare. -
- Voglio che te ne vai, solo questo, Nicholas.-
- Se mi stringi la mano così forte per me non sarà possibile allontanarmi da te..sempre che io voglia.-
Per quanto stessi ordinando a me stessa di lasciargli la mano, mi è impossibile, e più provoa lasciarlo andare più lo tengo stretto. Lui si avvicina a me ed io non ho la forza di scansarlo, non di nuovo.
- Eddai, baciami. - Sussurra come se avessi altra scelta, mentre poggia le labbra sulle mie e mi stringe a se. Io so com'è, ha attenuto quello che vuole ed ora se ne andrà soddisfatto, ma per quei minuti riesco davvero a credere che a lui importi di me, che non sia qui solo perchè sono l'unica che cerca di non stare ai suoi giochetti da ragazzo presuntuoso, instintivamente lo stringo a me e lo sento sorridere sulle mie labbra, mentre l'unica cosa che vorrei è sputagli in un occhio non riesco a smettere di baciarlo.
Mi godo gli ultimi secondi e costringo le mie braccia a respingerlo, fa quasi male, ma non posso fare altro. Lui ride e si avvicina di nuovo, ma io gli volto le spalle e torno a casa. La soddisfazione di andare via compiaciuto del fatto che sono caduta ancora fra se sue braccia mentre io lo guardo allontanarsi come un idiota non l'avrà mai.

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Capitolo 2
*** Mio fratello mi mette sempre nei casini e che palle. ***


Maren.

E che palle, perchè mi ritrovo sempre a correre? Non potrei semplicemente ignorarlo? Quanto odio provare dei sentimenti.
Cerco di inventare una scusa nel caso dovessi imbattermi in qualche amico, sembra quasi che io mi voglia portare sfiga da sola, visto che nemmeno finisco di pensare a cosa inventarmi e Mattia mi arriva addosso, fantastico.
- Stellina, - è così che mi chiama mio fratello. - dove scappi? - Mi sorride e sto di nuovo bene, mio fratello ha sempre avuto questa influenza su di me, lui mi guarda e tutti i problemi svaniscono.
- Ho lasciato Alessandro solo a casa, lo so che ho fatto una cazzata, ma dormiva, io avevo bisogno di prendere aria e devo accertarmi che non abbia fatto saltare in aria la casa!
- Nene, stai piangendo. - Rido.
- Io? No amore, non sto piangendo ho sbadigliato! Ora fammi andare, se succede qualcosa ad Ale non me lo perdonerei..- Come mento io, non mente nessuno.
- Io esco sta sera, ti dispiace accollartelo fino a domani? Poi giuro che non te lo lascio più! - Gli stampo un bacino sulle labbra come faccio da quando avevo due anni e vado via. Sono più serena, non m'importa di Nicholas, solo di Alessandro e della mia estate senza pensieri che comincerà proprio sta sera alla fest..la festa! Cazzo, cazzo, cazzo e ora come faccio? Non posso deludere Mattia, sono mesi che vuole restare solo con la sua ragazza e non posso proprio lasciare Ale solo, nè tanto meno portarlo con me. Andrò in paradiso sicuramente, ma a quella festa no.
Entro a casa e il mio cuginetto mi salta praticamente in braccio, si sente grande per essere rimasto a casa da solo e mi guarda con lo sguardo sexy di un bimbo di due anni. Gli passo una mano fra i riccioli e spiaccico il mio naso al suo, lo guardo negli occhi, è bellissimo ritrovare in quel bambino così perfetto qualcosa di mio, abbiamo gli stessi occhi del nonno, solo che i miei hanno preso i colori di nonna e sono più chiari, ma i "cerchietti" dentro sono gli stessi. Mi sorride e mi chiede quando sarà il nostro matrimonio. E' il bimbo più bello del mondo!
- Amore, ti va se andiamo a fare un giro? Nene deve andare a restituire un vestito. -
- Manen, mia.- Sì, Alessandro non sa dire la "r". Del resto tutti a casa mi chiamano "Nene" perchè alla sua età neanche io sapevo pronunciare il mio nome. Gli prendo la manina e lo porto in stanza dove gli mostro il vestito che avrei dovuto mettere alla festa di inizio estate che ogni anno si tiene qui. E' una festa abbastanza stupida, tutti vanno vestiti in maschera, io volevo essere originale e volevo andarci vestita da Maiko(http://weheartit.com/entry/27171795) ma poi Mattia mi ha fatto notare che d'estate un Kimono mi avrebbe fatto soffocare di caldo, ed il trucco bianco si sarebbe liquefatto in pochi secondi, senza parlare dei capelli..così optammo la mia seconda ossessione dopo il Giappone e affittammo un costume da "Alice nel Paese delle Meraviglie".
- Nene, tei una pincipetta? -
- Solo se tu sei il mio principe!- Prendo il vestito avvolto nella carta azzurra e con il mio piccolo Puffo con i capelli ricci mi incammino verso il centro.
Arrivati alla fermata dell'autobus Alessandro mi tira la mano, come per chiamarmi. Lo guardo e mi indica un ragazzo che stava mangiando delle patatine, capisco che ha fame e infilo una mano in tasca per tirare fuori il portafoglio, che ovviamente non ho. Mi scuso e cerco di farlo stare zitto, ma per quanto adorabile, Ale è sempre un bambino e inizia a piangere.-
- Ne voglio una, Manen, chiedigliela!
- Ma amore, non posso.. non lo conosco! - Vederlo piangere mi strazia, mi avvicino a quel ragazzo con lo sguardo basso.
- Mh..scusa..- Si gira verso di me e mi sorride. E' una bella sensazione quando qualcuno che non conosci ti sorride, ti fa sentire un po' come se fossi al posto giusto nel mondo. - Sai, Alessandro, il mio cuginetto ti ha visto mangiare ed io sono uscita senza borsa.. Non è che potresti dargli una patatina? Non vorrei sembrarti maleducata, ma vederlo piangere mi strazia il cuore. - E lui ride porgendo le patatine ad Alessandro. Ale sorride, quel ragazzo anche, quanto mi piacciono i sorrisi. Poggio il vestito su una panchina e prendo in braccio Alessandro per avvicinarlo a lui. - Su Ale, ringrazia. -
- Attie! - Lui si gira verso di me.
- Che vestito..strano..-
- Ahahah, non vado mica in giro così! Sarebbe per una festa. -
- Sarebbe? Non lo è? -
Accenno un sorriso. - Vedi questo marmocchio? Ecco, non posso lasciarlo a casa mentre vado a divertirmi e dunque il vestito torna dov'era. -
-Posso chiederti una cosa strana? -
-Non è mio figlio, no..- Rido io e ride lui.
- Mannò! Non che ci sia niente di male, ma mi hai detto che era il tuo cuginetto.. Sai, non voglio nè rapirti ne portarti in Alaska, solo magari potrei farti compagnia. Sta sera io e dei miei amici suoniamo nel garage dei miei, non facciamo nulla di pesante, puoi portare anche lui. - Si gira verso Alessandro - Ci saranno tante patatine e lui può giocare con i miei cugini.. E tu, beh mi faccio figo con i miei amici portanto una bella ragazza come te! - Arrossisco istantaneamente. - Nonono, non volevo metterti in imbarazzo,scusami davvero. E' che mi sei sembrata dispiaciuta, certo non siamo bravi come quelli che suoneranno sta sera alla festa, ma ce la caviamo.-
- Nene, ci andiamo? -
Non lo so, Ale..non voglio disturbare..-
- Eddai, Nene. Venite! E' questo il tuo nome? -
Gli sorrido. - Va bene, ci sarò. Piacere, io sono Maren. -
Mi porge la mano. - Io sono Niall. - Sorride, ancora.



Niall.

Stavo andando dai ragazzi a dire che volevo andare alla festa d'estate e che quindi non avremmo provato, ma poi una ragazza si è avvicinata insieme al cuginetto e mi ha chiesto se potevo dargli una patatina, perchè aveva fame. L'ho guardata, non volevo che sparisse. Piccolina e bionda, come me, ma con gli occhi nocciola e verdi, ero troppo timido per chiedergli direttamente di restare con me, così quando lei mi disse che non poteva andare alla festa per badare al suo cuginetto, la invitai alle prove. Dovetti ingoiare tutta la mia timidezza per farlo, ma ne valeva la pena. Ora siamo sull'autobus che va in centro, lei andrà a resituire quel buffo vestito azzurro ed io la seguirò, visto che non devo più andare da nessuna parte perchè le prove si faranno. Lei continua a sorridermi e mi sento strano.
- Dov'è che vai? - Mi dice. Ed ora? Cosa le dico?
- Uhm, in realtà faccio solo un giro. - Le sorrido, spero si distragga, anche se sono consapevole di non avere il sorriso più bello del mondo.
- Mh, e tu sali sugli autobus così tanto per? - Sono fottuto..ah no!
- Mannò, è che non ti ho ancora detto dove abito.. Ecco, io sto qui sopra, in quella casa verde..beh allora ciao.. - Le sorrido un ultima volta e mi giro per scendere, anche se non volevo davvero andarmene. Lei mi tira e la porta si chiude, la guardo.
- Stavo cadendo, scusami. - E' attaccata a me, non riesco a smettere di sorridere al pensiero della gente che ci guarda possa pensare a qualcosa fra me e lei. Beh forse mi sto solo facendo dei trip mentali, ma il pensiero mi piace. Mi sento un cretino, tutto quello che riesco a fare è sorridere.
- Beh, visto che ormai siamo partiti ti accompagno!- Mi sono innamorato dei tuoi occhi, penso. - Mi sono innamorato di tuo cugino!- Dico ridendo mentre le cingo le spalle col braccio. - Così non cadi. - Lei mi sorride, sono in paradiso.

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